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VERSIONE 2.0 2006 11 30
Il presente manuale è ad uso esclusivo delle scuole che hanno aderito al progetto Motorfit-IRRE Lombardia
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Responsabile del progetto:
Prof. Luca Eid
Coordinatore:
Prof. Nicola Fragnito
Critical friend:
Prof. Alberto Crescentini
Comitato Scientifico:
Prof. Luciano Bagoli
Prof. Francesco Casolo
Prof. Luca Eid
Prof. Nicola Fragnito
Prof.ssa Gabriella Frattini
Prof. Antonio Isaia
Prof. Nicola Lovecchio
Prof. Sebastiano Marchetta
Gruppo di Lavoro:
Prof.ssa Elena Borgnino
Prof. Viola Canepa
Prof. Pasquale Coccia
Prof.ssa Valeria Delugas
Prof. Luca Eid
Prof. Sara Fioretti
Prof. Gianluigi Fiorini
Prof. Giorgio Ripamonti
Prof.ssa Marisa Vicini
Istituti Scolastici:
Tutti gli istituti che aderiranno al progetto
Partner italiani:
ALSM – Associazione Laureati Scienze Motorie
Provincia di Milano – Assessorato allo Sport e alle Politiche Giovanili
Università Cattolica di Milano
Partner stranieri:
AUSTRIA – Elternverein am BG+BGR, Steinach (Austria)
SLOVACCHIA – Faculty of Physical Education and sport, Comenius University, Bratislava.
SPAGNA – Facultad Ciencias de la Actividad Fisica y el Deporte, Universidad de Valencia.
SVIZZERA – Alta Scuola Pedagogica di Locarno
UNGHERIA – Faculty of Physical Education and Sports Sciences, Semmelweis University, Budapest.
Sponsor:
Ago Sport
Libreria dello Sport
Sport Evolution
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Indice
INDICE .................................................................................................................................... 3
PRESENTAZIONE...................................................................................................................... 5
INTRODUZIONE ....................................................................................................................... 6
COME SI FA RICERCA ATTRAVERSO I TEST MOTORI ................................................................. 9
1. I TEST TGM....................................................................................................................... 15 Finalità del test ....................................................................................................................15 Lo sviluppo delle abilità grosso-motorie ...................................................................................15 Descrizione del test...............................................................................................................16
2. IL PROTOCOLLO TEST TGM ............................................................................................... 19
NOTE OPERATIVE ....................................................................................................................19 INDICAZIONI GENERALI PER LO SVOLGIMENTO DEI TGM ..............................................................20
Competenze richieste all'esaminatore ......................................................................................20 Tempi di somministrazione.....................................................................................................20 Materiale. ............................................................................................................................20 Protocollo ............................................................................................................................21 Procedure standard...............................................................................................................21 Criteri standard di attribuzione dei punteggi .............................................................................22
ELENCO DEI TEST TGM.............................................................................................................23 VALUTAZIONE DATI ANTROPOMETRICI.......................................................................................24
Test n° 1: STATURA..............................................................................................................24 Test n° 2: PESO. ..................................................................................................................28
DESCRIZIONE DEI TEST ...........................................................................................................32 SUBTEST 1 - ABILITÀ DI LOCOMOZIONE .....................................................................................32
Test n°1: CORSA..................................................................................................................32 Test n°2: GALOPPO ..............................................................................................................33 Test n°3: SALTELLI IN AVANTI SU UN PIEDE. ...........................................................................34 Test n°4: BALZI IN AVANTI....................................................................................................35 Test n°5: SALTO IN LUNGO DA FERMO. ...................................................................................36 Test n°6: SALTELLI IN AVANTI ALTERNATI SU UN PIEDE............................................................37 Test n°7: GALOPPO LATERALE................................................................................................38
SUBTEST 2 - ABILITÀ NEL CONTROLLO DI OGGETTI......................................................................40 Test n°8: COLPIRE UNA PALLINA CON UNA RACCHETTA DA TENNIS. ...........................................40 Test n°9: FAR RIMBALZARE UNA PALLA DA FERMO. ..................................................................41 Test n°10: RICEVERE CON LE MANI UNA PALLA LANCIATA. ........................................................42 Test n°11: CALCIARE UNA PALLA CORRENDO...........................................................................43 Test n°12: LANCIARE UNA PALLINA CON UNA MANO. ................................................................44
BIBLIOGRAFIA ........................................................................................................................45
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Presentazione
Prof. Giuseppe Meroni
Presidente IRRE Lombardia
L’IRRE Lombardia, Istituto Regionale di Ricerca Educativa, è un ente strumentale
dell'amministrazione della pubblica istruzione e, nel quadro degli interventi programmati
dagli uffici scolastici di ambito regionale e delle iniziative di innovazione degli
ordinamenti scolastici - tenendo anche conto delle esigenze delle comunità e degli enti
locali e delle regioni - svolge funzioni di supporto alle istituzioni scolastiche e alle loro
reti e consorzi. Tali funzioni si esplicano in attività di ricerca nell'ambito didattico-
pedagogico e nell'ambito della formazione del personale della scuola, per lo svolgimento
delle quali l’IRRE Lombardia si coordina con l'INDIRE, l’INVALSI, le università e le altre
agenzie formative.
Da quest’anno scolastico, l’IRRE Lombardia ha attivato al suo interno un’area di scienze
motorie e sportive, che si occupa prevalentemente di ricerca e formazione nell’ambito
dell’educazione fisica. A dirigere questa area è stato nominato il prof. Luca Eid.
Tra le iniziative promosse dal nostro Istituto, saluto con piacere questo progetto di
ricerca che rientra appieno all’interno dei compiti istituzionali dell’IRRE Lombardia. Poter
valutare attraverso un percorso scientifico lo stato di benessere motorio degli studenti
della Lombardia dai 3 ai 18 anni, è indubbiamente un impegno di grande portata. Molto
spesso infatti si denuncia che i giovani in generale fanno poca attività motoria o
sportiva, che molti di essi sono in soprappeso o addirittura obesi. Pochi invece hanno
studiato sul campo questi fenomeni, dimostrando con delle ricerche lo stato delle cose.
L’obiettivo che l’IRRE Lombardia si propone attraverso questo studio è quello di fare il
punto della situazione sulle abilità motorie degli studenti della Lombardia, per poter poi
giustificare eventuali interventi didattici per potenziare l’attività motoria e l’educazione
fisica all’interno delle scuole.
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Introduzione
Prof. Luca Eid
Ricercatore IRRE Lombardia
Ringraziamenti
Desidero innanzitutto ringraziare tutti coloro che hanno creduto in questo progetto e che
lo hanno sostenuto in modo incondizionato sin dall’inizio. Senza voler citare
singolarmente le persone, le istituzioni, i partner e gli sponsor, il mio ringraziamento
intende comunque raggiungere e ricordare che questa ricerca “Motorfit Lombardia: un
progetto per monitorare lo stato di benessere motorio degli studenti delle scuole
lombarde dai 3 ai 18 anni” ha veramente coinvolto trasversalmente tutti i protagonisti
ed operatori che si occupano delle scienze motorie e sportive nell’ambito scolastico ed
extra-scolastico. Dalle scuole alle università, dai dirigenti scolastici ai docenti di
educazione fisica, dagli istituti di ricerca nazionali a quelli stranieri, dal CONI alle
federazioni sportive, dai partner tecnici a quelli istituzionali: tutti – ognuno con le
proprie possibilità e competenze – hanno seriamente contribuito alla realizzazione di
questo progetto.
Perché il progetto “Motorfit Lombardia”
Presso l’IRRE Lombardia, prima IRRSAE, da circa trent’anni si svolgono ricerche
nell’ambito scolastico. Mai una ricerca aveva coinvolto l’educazione fisica o scienze
motorie come oggi la disciplina viene definita. L’IRRE Lombardia ha voluto fortemente
che all’interno del proprio staff di ricercatori (attualmente 32) fosse presente anche un
insegnante di educazione fisica.
Da qui il nostro impegno in questa direzione che ha visto nel primo anno di attività
l’attivazione di numerose iniziative volte alla formazione e aggiornamento degli
insegnanti di ogni ordine e grado delle scuole lombarde e alla ricerca nell’ambito delle
scienze motorie e sportive.
Uno dei primi obiettivi che il gruppo di lavoro dell’area motoria e sportiva (e i relativi
sotto-gruppi) si è posto, è stato quello di puntare su una ricerca che rilevasse la
situazione circa le abilità motorie degli studenti lombardi.
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Come ha ben spiegato il prof. Giuseppe Meroni, presidente dell’IRRE Lombardia, nella
presentazione di questo manuale, l’idea di attivare un progetto di ricerca per monitorare
lo stato di benessere motorio degli studenti delle scuole lombarde è stata dettata
soprattutto dal fatto che molto spesso i media, le istituzioni, le associazioni di categoria,
gli istituti di ricerca denunciano l’insufficienza di movimento dei giovani e il loro carente
stato motorio, senza sapere però con esattezza quale sia realmente il loro livello
acquisito.
Questa ricerca, attraverso una sperimentazione che partirà nell’a.s. 2006-2007 proverà
a dare delle risposte concrete.
La scelta dei test
Una delle questioni che il gruppo di lavoro – insediatosi un anno or sono presso il nostro
Istituto - si è posto da subito, è stata quella della scelta del protocollo da utilizzare per
raggiungere lo scopo che la ricerca si propone di raggiungere.
Dopo un lungo lavoro di studio della letteratura nazionale e internazionale, la scelta è
caduta su due protocolli già ampiamente in uso a livello internazionale: i TGM, Test
Grosso Motori (Ulrich, 1985), e gli Eurofit, European Test of Physical Fitness (Consiglio
d’Europa, 1988).
La scelta ha tenuto conto di alcune linee guida:
1. che i protocolli fossero stati validati a livello internazionale;
2. che fossero adattati alla scuola;
3. che fossero praticabili nella realtà italiana;
4. che non necessitassero di strumenti troppo onerosi e introvabili a scuola;
L’IRRE Lombardia al servizio delle scuole
L’intento che ci proponiamo attraverso questa ricerca non è solo quello di dare delle
risposte concrete al primo quesito che ci siamo proposti con questo progetto, cioè
monitorare lo stato di benessere motorio degli studenti lombardi ma anche quello di
offrire un servizio a tutti gli insegnanti che parteciperanno alla ricerca.
I docenti, infatti, oltre a ricevere un protocollo scientifico uguale per tutti (quindi
attendibile, ripetibile e confrontabile), potranno avvalersi di un servizio ai fini della
verifica e valutazione dei propri alunni. Ogni insegnante, dopo aver somministrato le
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prove previste dal protocollo, potrà quindi valutare immediatamente e confrontare in
tempo reale i propri studenti. Il fatto di aver scelto dei protocolli già collaudati, e quindi
già dotati di dati precedentemente rilevati e validati a livello nazionale e internazionale,
consentirà all’insegnante di collocare le prestazioni dei propri studenti all’interno di
tabelle di confronto già predisposte. La novità di questa ricerca sta nel superamento
della vecchia concezione di un coinvolgimento passivo da parte degli insegnanti, che
come spesso accade nelle ricerche vengono chiamati in causa solo per raccogliere dei
semplici numeri o informazioni. Essi, in questo caso, vengono dotati di strumenti
didattici concreti al fine di poter svolgere almeno una parte del processo di valutazione.
Una valenza internazionale
Il progetto Motorfit Lombardia è stato già presentato in varie sedi internazionali. Tra le
ultime ricordiamo: il 13-14 luglio 2006 a Budapest presso l’Institute of Coaching and
Sport Education della Semmelweis University; il 21-22 ottobre 2006 a Londra presso la
St. Mary’s College University.
Attualmente abbiamo già sette stati europei che condurranno nel proprio paese la
medesima ricerca. A fine anno, tutti gli stati aderenti al progetto presenteranno
domanda di finanziamento alla propria agenzia nazionale Socrates.
Un riconoscimento per tutti
Tutti gli insegnanti e le scuole che aderiranno al progetto:
1. verranno citati nella pubblicazione finale,
2. potranno disporre di una sintesi dei risultati delle proprie classi e di tutta la
Lombardia;
3. potranno partecipare al seminario di chiusura della ricerca.
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Come si fa ricerca attraverso i test motori
A cura del Prof. Nicola Lovecchio
Dottorando presso il Dip. di Scienze Morfologiche, Facoltà di Medicina, Università degli Studi di Milano
Ricercare
Essere curioso, farsi domande e munirsi di strumenti per fotografare la realtà in un dato
istante. Questo in sintesi vuol dire fare ricerca. Il ricercatore è una persona
fondamentalmente curiosa che cerca di misurare fenomeni per poterne dare innanzitutto
una descrizione e poi una probabile spiegazione.
A volte capita che il ricercatore osserva un fenomeno e dopo un intervento preventivato
e volontario lo ri-osserva per valutare l’entità delle modifiche che il suo agire ha
prodotto.
Infatti i rilevamenti (il termine statistica venne introdotto nel 1600) hanno una storia
antichissima e risalente fin dai primi insediamenti umani aventi una semplice
organizzazione sociale così che la ricerca di valori di sintesi di una serie di dati
appartenenti ad un evento risalgono al 2500 a.C. con gli astronomi Babilonesi.
Ogni ambito dell’uomo e del mondo animale sono inclusi in questa categoria della
curiosità umana comprese le abilità motorie e le prestazioni sportive. Poter ‘registrare’
(nel senso di misurare) un’azione o una prestazione sono inoltre elementi che fondano
l’agonismo tipico dello sport e la competizione fra compagni.
La valutazione
Durante le lezioni di Educazione Fisica così come nella pratica sportiva, le fasi e le
procedure per valutare la propria prestazione motoria o semplicemente la propria
azione, assumono fondamentale importanza.
Poter dare un ‘valore’ (da qui valutare) alle proprie azioni per poter impostare le
dinamiche di miglioramento e correzione è fattore auspicabile quanto critico. Ecco che
diviene necessario possedere uno strumento per ottenere una stima reale di un dato
fenomeno. Da questa esigenza nascono i test.
In particolare, nell’ambito della motricità, il test misura il livello di una determinata
capacità in una prestazione motoria (condizionale) o di una determinata organizzazione
del movimento (capacità coordinativa) potendo distinguere in questa realtà test da
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campo e test da laboratorio. Ormai da tempo l’uso di test da campo (veloci, economici e
di facile applicazione) e test da laboratorio (spesso lunghi, costosi nei mezzi e complessi
nella realizzazione) sono largamente diffusi e inseriti nelle annuali programmazioni dei
cicli di insegnamento o allenamento.
Cosa sapere
Un test per essere utile allo scopo di raccogliere dati realmente descrittivi la capacità e
per essere statisticamente attendibile e quindi poter garantire comparazioni dei risultati
nel tempo e con soggetti diversi deve possedere alcune caratteristiche importanti.
Infatti chi darà una originale definizione di un test o colui che sarà chiamato a
somministrarlo, dovrà provvedere alla verifica delle caratteristiche di validità,
attendibilità (ripetibilità) e precisione.
La validità indica la correttezza del contenuto della prova; ossia se il test nella sua
attuazione propria misura realmente quello che si propone.
L’attendibilità invece riguarda la garanzia di ottenere risultati costanti a parità di
condizione. Se un dato fenomeno, a parità di condizioni, si presenta con evidenze molto
diverse e ampiamente disomogenee significa che il fenomeno non può essere valutato o
semplicemente che bisogna modificare le procedure di valutazione o i dettagli che si
vogliono indagare.
La precisione, infine, indica il minimo valore di variazione della grandezza registrabile
dal test e dagli strumenti di misura utilizzati.
In aggiunta a quanto già esposto l’applicazione di un test dovrebbe rispettare modalità
di lavoro che garantiscano efficacia di attuazione e di raccolta dati. Un test per evitare
commistioni fra più fenomeni dovrebbe essere quanto più selettivo possibile cioè
dovrebbe misurare il minor numero possibile di variabili (ottimale è una sola). Inoltre
per garantire correttezza ed univocità di esame bisognerà attuare una metodologia
unificata definendo un protocollo rigoroso sia per le specifiche esecutive che per quelle
di valutazione. Per quanto riguarda aspetti esterni al test la ‘periodizzazione’ concentra
grande attenzione in quanto il rispetto dei tempi (giorno, ora, sequenze di lavoro,
luoghi, eccetera) garantisce la possibilità di rilevare e successivamente confrontare dati
raccolti ‘a parità di condizioni’. Allo stesso modo il ‘rilevamento dati’ dovrebbe (nei limiti
del possibile) avvenire sempre dalla “stessa mano” evitando quindi l’”inserimento” di
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errori operatore-dipendente.
In alcuni casi, dedicare tempo per insegnare e far apprendere le modalità esecutive del
test può essere importante per evitare falsificazioni date dalla non familiarità rispetto al
test o in altri casi invece potrebbero essere utili valutazioni ‘vergini’ per confronti uguali
fra i soggetti.
Nell’ambito della raccolta dati e della successiva analisi statistica bisognerà raggruppare
i dati secondo criteri adeguati e rilevanti il fenomeno anche se le classificazioni
omogenee per età, sesso, gruppo, squadra o classe sono spesso le più usate.
Un aspetto sottile ed importante soprattutto ai fini di estrapolare un giudizio di valore e
di merito (giudizio successivo alla pura analisi statistica) è quello di finalizzare il test
ossia definirne lo scopo (es. valutazione ai fini educativi, didattici, medici, di ricerca…)
per cogliere le informazioni realmente desiderate.
Statistica descrittiva e inferenziale
E’ consuetudine suddividere la statistica in descrittiva e induttiva (inferenziale). La prima
ha lo scopo di raccogliere ed elaborare i dati per descrivere fenomeni collettivi o di
massa mentre la statistica induttiva (o inferenza statistica) si occupa dei metodi che
permettono di stimare le caratteristiche di un fenomeno collettivo partendo dall’analisi
delle caratteristiche di un campione.
Raccomandazioni
Successivamente alla raccolta dati, come si è inteso, vi è secondo i canoni della ricerca
scientifica l’analisi statistica. Essa suggerisce che tanto più alta sarà la numerosità del
campione (numero di soggetti che compongono il campione a cui si è somministrato il
test) tanto più attendibili saranno i risultati. Spesso però la scarsa reperibilità dei
soggetti con comuni caratteristiche (campione omogeneo) o i costi elevati per il
reclutamento specifico limitano la numerosità campionaria lasciando un grosso
‘problema’ ai fini dell’inferenza statistica.
È comunque importante sottolineare che nonostante i dettami puramente ‘matematico-
statistici’ la validazione e il livello di bontà di un test non possono prescindere
dall'apporto soggettivo degli operatori. Fondamento di qualsiasi approccio di statistica
descrittiva o predittiva è il principio della parsimonia scientifica: il miglior test possibile,
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infatti, nasce dal giusto equilibrio fra l'attendibilità del risultato e le risorse impiegate per
ottenerlo.
Disegno sperimentale e campionamento nella ricerca
Il principale motivo del ricorso all’uso dell’analisi statistica deriva dalla variabilità. Infatti
a causa di questa per conoscere i parametri di una popolazione e per ipotizzare
comportamenti (inferenza) sono richieste misure ripetute. Ovviamente se non
esistessero differenze tra le osservazioni a parità di condizione (sia ambientale che di
laboratorio) basterebbe un solo dato per ottenere indicazioni precise, invece con la
media è sempre obbligatorio fornire la misura della variabilità che spesso è il dato più
importante. Quindi servirebbero sempre almeno due dati per ogni atto sperimentale se
si intende ottenere una descrizione che contempli la variabilità e permetta confronti
obbiettivi tra le medie.
Un disegno sperimentale e un buon campionamento richiedono scelte razionali basate
sull’elencazione esplicita degli obiettivi (prima della raccolta dati) e sulla conoscenza
tecnica delle metodologie richieste (a priori) ed impiegate successivamente.
Inoltre condurre una ricerca quantitativa in modo corretto significa, innanzitutto,
applicare il campionamento su un numero limitato di casi ottenendo descrizioni ed
inferenze precise, risultati pertinenti al problema e possibilità, quindi, di estendere la
ricerca a tutta la popolazione.
Infine è importante sottolineare a livello generale che le diverse indagini devono a priori
definire la precisione con la quale si desiderano i risultati, il costo di ogni singolo dato e
il tempo richiesto per la loro raccolta.
Test da campo
I test da campo sono largamente diffusi sia in ambito sportivo sia in ambito scolastico
perchè le metodiche di valutazione funzionale sono semplici e veloci nella loro
realizzazione e richiedono attrezzature poco costose e non invasive.
Nel tempo ed in ambiti disciplinari diversi, secondo le esigenze, si sono implementati
vari test da campo. Fra i più famosi si conoscono il Test di Cooper, il Canadian Home
Fitness Test, il Test di Margaria, l’Harvard Step Test, il Test di Wingate, la batteria di
Test Eurofit e i TGM. Tutti i test da campo, atti a valutare condizioni fisiche diverse
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secondo indici e tabelle di riferimento ormai standardizzate, mantengono sempre le
caratteristiche di richiedere ambienti e materiali facilmente reperibili e di basso costo,
modalità esecutive semplici e criteri valutativi precisi e facilmente accostabili da tutti i
tecnici e talvolta anche da personale non qualificato.
In particolare una classe scolastica può essere testata in un tempo ragionevole, con
spese contenute e soprattutto durante le lezioni curriculari di Educazione Fisica.
I test inoltre forniscono dati da cui trarre conclusioni scientifiche a livello locale e
nazionale. Questi dati, inoltre, se ben raccolti possono essere usati su un lungo periodo
di tempo per scoprire status, tendenze e modifiche delle condizioni psico-fisiche degli
studenti.
Questa serie di vantaggi e l’ampiezza delle prove gestibili in ambito scolastico
permettono di ottenere dati utili e attendibili attinenti all’abilità fisica.
Interpretazione biologica
Infine una considerazione estremamente importante che rischierebbe, se non ben
osservata, di vanificare ogni ricerca è l’interpretazione biologica del dato. I valori così
ottenuti non devono essere considerati una ‘gabbia’ ristretta dentro cui descrivere il
soggetto ma eliminando l’ermetismo del numero dare valutazioni pluri-compresive. Il
risultato del test diviene così il punto di partenza per iniziare considerazioni ‘aperte’ per
spiegare il fenomeno e soprattutto per dare valutazioni realmente spendibili nella
quotidianità di lavoro.
Spesso l’estremizzazione della precisione del numero allontanano dalla concretezza della
pratica non apportando informazioni utili alla miglior gestione delle attività e alla rapida
valutazione e correzione in itinere che la pratica concreta e quotidiana richiedono.
Vademecum
Per attuare una semplice ma corretta ricerca attraverso test motori bisogna, quindi,
innanzitutto esplicitare ‘cosa’ voler misurare e definire un preciso ed univoco disegno
sperimentale che parta dalle caratteristiche proprie del test scelto (o ex-novo definito)
per misurare la prestazione scelta.
Successivamente definire il campione a cui somministrare il test preventivando
sottogruppi e i costi di raccolta dati. Importante per questa fase sarà la definizione dei
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criteri di raccolta e ‘stoccaggio’ delle informazioni. Infine l’elaborazione di tutte le
informazioni per trarre dati di sintesi e sottoporli all’interpretazione di esperti per la
“scoperta” di tutte le implicazioni concrete.
Poche idee ma chiare e precise fanno muovere.
Buon lavoro.
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1. I TEST TGM Il test di valutazione delle abilità grosso-motorie
Una componente fondamentale della maggior parte dei programmi educativi della scuola
dell’infanzia e primaria è lo sviluppo della motricità. Durante questo periodo l'abilità
motoria del bambino continua a evolversi. Un aspetto importante dei monitoraggi motori
è quello dell'individuazione precoce dei bambini con difficoltà nell’ambito delle attività
motorie e sportive. Sono perciò necessari test ben costruiti e standardizzati, che
includano abilità motorie di base
Finalità del test
Il primo obiettivo nella costruzione del TGM è stato quello di realizzare un test che
includesse dei contenuti che sono frequentemente oggetto di insegnamento con bambini
di età dai 3 fino ai 10 anni. Il secondo scopo era di mettere a punto un test che potesse
essere usato da un vasto numero di operatori professionali con una quantità minima di
competenze specifiche. Il terzo scopo era di costruire un test capace di fornire risultati
sia normativi che criteriali. L'ultimo obiettivo era quello di considerare prioritaria la
valutazione qualitativa della sequenza armonica dello sviluppo delle abilità grosso-
motorie piuttosto che il semplice risultato di prestazioni motorie. La padronanza delle
principali abilità grosso-motorie richiede infatti che il bambino sviluppi uno schema
maturo di movimento e ciò è più importante rispetto ai risultati quantitativi espressi in
termini di tempo, distanza e accuratezza della prestazione.
Lo sviluppo delle abilità grosso-motorie
Williams (1983) definisce lo sviluppo grosso-motorio come “l'uso progressivamente
sempre più abile della totalità del corpo in un'attività che coinvolge ampi gruppi
muscolari e che richiede la coordinazione spaziale e temporale del movimento
simultaneo di vari segmenti corporei”. Lo sviluppo grosso-motorio riguarda
prevalentemente abilità che sono usate per spostare il corpo da un posto all'altro
(locomozione) e per muovere e prendere oggetti.
Molti autorevoli studiosi concordano sul fatto che le abilità grosso-motorie si sviluppano
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in modo sequenziale (Gallahue, 1982; Robertson, 1982; Williams, 1983; Zaichkowsky,
Zaichkowsky e Martinek, 1980), come illustrato nella tabella 1. È generalmente
accettato che le persone progrediscano attraverso i vari stadi motori con un ritmo
diverso, che dipende da fattori sia biologici che ambientali (Malina, 1980; Rarick, 1982;
Seefeldt e Haubenstricker, 1982).
1°
stadio
Riflessi
e
reazioni di base
Periodo prenatale
2°
stadio
Principali schemi
e
abilità motorie
Età prescolare e primo
ciclo scuola primaria
3°
stadio Prime attività di gioco
Secondo ciclo scuola
primaria
4°
stadio
Abilità di gioco, sportive, di
espressione motoria
individuali e di gruppo
Fino all’età adulta
5°
stadio
Abilità Evolute di gioco, sportive, di
espressione motoria
individuali e di gruppo
Nell’età adulta
Tab. 1: Sequenza di sviluppo delle abilità grosso-motorie. (Ulrich, 1985)
Seefeldt e Haubenstricker (1982) notano infatti che quando non sono ancora
padroneggiati dei livelli adeguati di performance relativamente ad abilità e schemi
grosso-motori fondamentali, le persone incontrano degli ostacoli che possono ridurre il
loro potenziale di apprendimento in molte altre abilità più avanzate anche in ambiti
diversi da quello motorio o sportivo.
Descrizione del test
Il test sullo sviluppo grosso-motorio è un test a somministrazione individuale, che
valuta la funzionalità grosso-motoria di bambini di età compresa tra i 3 e i 10 anni. Il
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test misura 12 abilità grosso-motorie che sono frequentemente oggetto di
insegnamento con bambini in età prescolare, nelle prime classi di scuola primaria.
Le abilità sono raggruppate in due subtest, ognuno dei quali valuta un diverso aspetto
dello sviluppo grosso-motorio: la locomozione e il controllo dell'oggetto. Di seguito
descriveremo brevemente questi subtest.
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2. IL PROTOCOLLO TEST TGM
NOTE OPERATIVE
Prima del test
1. Leggere attentamente tutto il manuale.
2. Provare personalmente e praticamente tutti i test.
3. Fare delle prove sugli alunni prima di cominciare i test.
4. Allenarsi ad osservare i criteri d’esecuzione.
5. Procurarsi il materiale (*).
Durante il test
1. Si consiglia di avere un assistente durante la somministrazione dei test.
2. Somministrare i test ad un alunno per volta.
3. Dimostrare prima del test la prova da eseguire.
4. Non suggerire all’alunno i criteri d’esecuzione.
5. Tutti i test vanno ripetuti tre volte.
Dopo il test
1. Conservare le schede cartacee di rilevazione per eventuali successive rilevazioni.
2. Compilare la scheda elettronica Exel riassuntiva, e inviarla a
3. I dati raccolti ed elaborati saranno spediti ad ogni singola scuola con la valutazione
dei test.
(*) Presso l’IRRE Lombardia sono disponibili in prestito alcuni esemplari del flessometro. E’ anche possibile acquistare il flessometro pieghevole e trasportabile presso la ditta Ago Sport - Via Vipacco 36 – Milano – Tel. 02 25 51 743 – Email:[email protected]
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INDICAZIONI GENERALI PER LO SVOLGIMENTO DEI TGM
Competenze richieste all'esaminatore
Si fonda principalmente sulla sua capacità di osservare e rilevare adeguatamente la
presenza di tre dei quattro criteri di esecuzione per ognuna delle abilità valutate.
Per ottenere dei buoni risultati, chi somministra il test deve formarsi inizialmente un
quadro mentale della esecuzione ottimale di una persona con buone abilità motorie,
come viene descritta dagli specifici criteri di esecuzione elencati per quella data abilità.
Raccomandiamo a chi somministra il test di osservare bene le illustrazioni fornite per
ogni item e di esercitarsi osservandone le specifiche componenti prima di condurre una
valutazione formale.
L'esaminatore dovrebbe familiarizzarsi con le istruzioni verbali specifiche di ogni item del
test e con le procedure di attribuzione dei punteggi. Agli esaminatori verrà richiesto di
lanciare una palla che i bambini dovranno afferrare con una mano e/o colpire. È bene
quindi che l'esaminatore si eserciti a lanciare la palla in modo corretto dalla distanza
indicata.
Tempi di somministrazione.
La valutazione di un bambino richiede in media circa 15 minuti. Il tempo può diminuire
notevolmente a seconda dell'età del bambino e del livello di competenza e
organizzazione raggiunto dall'esaminatore.
Materiale.
L'ambiente dovrebbe essere predisposto prima dell'inizio della prova, così da accorciare i
tempi di somministrazione. Qui di seguito viene fornito un elenco dell'attrezzatura
necessaria:
• scheda di registrazione dell'alunno;
• nastro adesivo colorato, gesso;
• coni o cinesini;
• n° 3 palline di spugna (da tennis);
• n° 3 palloni da pallavolo;
• n° 3 palloni di spugna da pallavolo;
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• n° 3 palloni di plastica leggermente sgonfi tipo pallavolo;
• una racchetta da tennis.
Gli alunni dovrebbero sempre indossare un abbigliamento comodo e scarpe con suola in
gomma.
Protocollo
L'esaminatore sarà certo di compiere una somministrazione attendibile del test se
seguirà queste linee guida generali:
1. Leggere a fondo l'intero test per familiarizzarsi con l'attrezzatura, le istruzioni e i
criteri di esecuzione degli item.
2. Esercitarsi parecchie volte nella somministrazione del test con bambini senza
particolari difficoltà motorie.
3. Stabilire un buon rapporto personale col bambino. Iniziare la conversazione in modo
amichevole, sottolineando quanto si divertirà nell'eseguire questi giochi. Incoraggiarlo
a impegnarsi al massimo. Usare frasi come: «Lancia con forza», «Salta lontano» o
altri incoraggiamenti simili serve a favorire un maggior impegno. Rinforzate
positivamente l'impegno che essi dimostrano nell'affrontare le prove, anche quelle
che vanno al di là delle loro capacità.
Procedure standard
Qui di seguito sono riportati alcuni principi di somministrazione degli item che
consentono di ridurre al minimo il rischio di errori di valutazione:
1. Compilare in modo appropriato l'apposita scheda di registrazione dell'alunno.
2. Far precedere la prova di valutazione da una accurata dimostrazione dell'item da
parte di una persona abile e da una chiara richiesta verbale.
3. Far provare l’item così da accertarsi che l’alunno abbia capito bene cosa deve fare
in quell’item.
4. Fornire delle dimostrazioni ulteriori quando l'alunno sembra non aver capito il
compito.
5. Somministrare l'item che sarà valutato per l'attribuzione del punteggio.
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Criteri standard di attribuzione dei punteggi
Ogni abilità grosso-motoria include tre o quattro componenti di esecuzione. In genere,
questi criteri rappresentano uno schema maturo di esecuzione di quella abilità. Qui di
seguito sono elencate le operazioni specifiche nell'attribuzione dei punteggi per ogni
item.
1. Richiedete all'alunno di compiere tre prove di ogni item.
2. Osservate bene l'alunno mentre esegue l'abilità e concentratevi sui criteri di
esecuzione.
3. Nei casi in cui l'alunno esegue un criterio di esecuzione in modo corretto due volte su
tre, segnate un «1» nella casella corrispondente, nella apposita colonna della scheda
di registrazione. Nei casi in cui l'alunno non esegue quel criterio o lo esegua in modo
corretto una sola volta, segnate uno «0». Nella Tabella 2 è riportato un esempio di una
valutazione condotta per l'item «Corsa».
Tab. 2. Esempio di valutazione dell’item «corsa».
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ELENCO DEI TEST TGM
Dati Antropometrici
- Peso;
- Altezza;
Subtest 1: Locomozione
Questo subtest misura le seguenti sette abilità:
1. corsa;
2. galoppo;
3. saltelli in avanti su un piede;
4. balzi in avanti;
5. salto in lungo da fermo;
6. saltelli in avanti alternati su un piede;
7. galoppo laterale.
Subtest 2: Controllo di oggetti
Questo subtest misura altre cinque abilità:
8. colpire una pallina con una racchetta da tennis;
9. far rimbalzare una palla da fermo;
10. ricevere con le mani una palla lanciata;
11. calciare una palla correndo;
12. lanciare una pallina con una mano.
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VALUTAZIONE DATI ANTROPOMETRICI
Test n° 1: STATURA.
Materiale: Se la scuola non possiede uno stadiometro (per la misurazione della statura)
è possibile sostituirlo con un nastro centimetrato da applicare a una parete ed una
squadretta.
Obiettivo: Misurare la statura dell’individuo osservando i seguenti punti:
• In posizione eretta, con i talloni, i glutei, la schiena e il capo a contatto con
una superficie verticale.
• Il soggetto è a piedi nudi.
• Lo sguardo è rivolto in avanti.
• I talloni devono risultare uniti e poggiare sul pavimento.
• Il soggetto inspira profondamente e mantiene il respiro.
• Viene misurata la statura al centimetro.
Istruzioni da dare allo studente:
• Guarda davanti a te.
• Prendi aria e trattienila fino a quando non ho effettuato la misura.
• Stai fermo.
Indicazioni per l’insegnante:
Portare la paletta dello stadiometro o la squadretta giù fino a toccare la parte superiore
del capo perpendicolarmente alla parete.
Che cosa scrivere sulla scheda:
Riportare l’altezza in metri nella colonna corrispondente della tabella con i dati
antropometrici.
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Quanto vale il tuo studente:
Età (anni)
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Età (anni)
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Rilevazione della statura (Trahms 2001)
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Test n° 2: PESO.
Materiale: Se la scuola è sprovvista di bilancia a bilico, per la rilevazione del peso si
può utilizzare una bilancia pesapersone digitale di uso comune (con sensibilità ai 100
grammi).
Obiettivo: Rilevare il peso del soggetto mentre si trova in piedi al centro della
piattaforma della bilancia; deve indossare meno abbigliamento possibile. Viene rilevato il
peso al kg.
Istruzioni da dare allo studente:
Stai fermo al centro della piattaforma.
Indicazioni per l’insegnante:
Rilevare il peso al chilogrammo.
Che cosa scrivere sulla scheda:
Riportare il peso in kilogrammi nella colonna corrispondente della tabella con i dati
antropometrici.
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Quanto vale il tuo studente:
Età (anni)
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Età (anni)
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Rilevazione del peso (Trahms 2001)
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DESCRIZIONE DEI TEST
SUBTEST 1 - ABILITÀ DI LOCOMOZIONE
Test n°1: CORSA
(Williams, 1983)
Materiale: Tracciare due linee (di partenza e di arrivo) a distanza di 15 metri l'una
dall'altra con nastro adesivo colorato, gesso o altri oggetti di demarcazione.
Obiettivo: Correre il più velocemente possibile da una linea all'altra.
Criteri d’esecuzione:
1. Breve istante in cui entrambi i piedi non toccano il terreno (fase di volo).
2. Le braccia si muovono in opposizione alle gambe (coordinazione crociata).
3. I gomiti sono flessi.
4. La gamba che non sostiene il peso è flessa.
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Test n°2: GALOPPO
(Ulrich, 1985)
Materiale: Tracciare due linee a distanza di 15 metri l'una dall'altra con nastro adesivo
colorato, gesso o altri oggetti di demarcazione.
Obiettivo: Galoppare in avanti con questa sequenza:
1. Tenendo un piede avanti e l’altro dietro (utilizzando un piede liberamente scelto);
2. Tenendo il piede destro avanti;
3. Tenedo il piede sinistro avanti.
Criteri d’esecuzione:
1. Mantiene sempre lo stesso piede avanti.
2. Breve istante in cui entrambi i piedi sono staccati dal suolo (verificare che ci sia la
fase di volo).
3. Slancia le braccia flesse ad ogni rimbalzo.
4. L’alunno è capace di galoppare sia con il piede destro che con quello sinistro.
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Test n°3: SALTELLI IN AVANTI SU UN PIEDE.
(Ulrich, 1985)
Materiale: Tracciare due linee a distanza di 5 metri l'una dall'altra con nastro adesivo
colorato, gesso o altri oggetti di demarcazione.
Obiettivo: Saltellare in avanti di seguito su un piede con questa sequenza:
1. Utilizzando un piede liberamente scelto;
2. Utilizzando il piede destro;
3. Utilizzando il piede sinistro.
Criteri d’esecuzione:
1. Flette la gamba che non saltella.
2. Oscilla come un pendolo la gamba che non saltella.
3. Slancia le braccia ad ogni rimbalzo.
4. L’alunno è capace di saltellare in avanti sia con il piede destro che con il sinistro.
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Test n°4: BALZI IN AVANTI.
(Ulrich, 1985)
Materiale: Tracciare due linee a distanza di 10 metri l'una dall'altra con nastro adesivo
colorato, gesso o altri oggetti di demarcazione.
Obiettivo: Saltare in avanti con balzi molto lunghi, da un piede all'altro.
Criteri d’esecuzione:
1. Spinge con un piede e atterra sull'altro.
2. I piedi sono staccati dal suolo per un tempo più lungo che nella corsa.
3. Le braccia si muovono in opposizione alle gambe (coordinazione crociata).
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Test n°5: SALTO IN LUNGO DA FERMO.
(Ulrich, 1985)
Materiale: Una superficie non scivolosa e uniforme (no sabbia). Tracciare una linea di
partenza con nastro adesivo o altri oggetti di demarcazione.
Obiettivo: Eseguire un salto più lungo possibile partendo dalla stazione eretta con i
piedi paralleli e leggermente divaricati.
Criteri d’esecuzione:
1. Assume correttamente la posizione di partenza: piega entrambe le ginocchia e stende
le braccia dietro il corpo.
2. Durante la spinta, le braccia si slanciano in avanti e verso l'alto.
3. Parte e arriva simultaneamente su entrambi i piedi.
4. Ammortizza l’arrivo piegando le gambe.
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Test n°6: SALTELLI IN AVANTI ALTERNATI SU UN PIEDE.
(Ulrich, 1985)
Materiale: Tracciare due linee a distanza di 10 metri l'una dall'altra con nastro adesivo
colorato, gesso o altri oggetti di demarcazione.
Obiettivo: Saltellare in avanti due volte su un piede e poi due volte sull’altro di seguito
fino alla linea d’arrivo.
Criteri d’esecuzione:
1. Esegue la sequenza dei due saltelli alternati (due di destro e due di sinistro).
2. Breve istante in cui entrambi i piedi non toccano il terreno (fase di volo).
3. Slancia le braccia ad ogni rimbalzo.
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Test n°7: GALOPPO LATERALE.
(Ulrich, 1985)
Materiale: Tracciare due linee a distanza di 15 metri l'una dall'altra con nastro adesivo
colorato, gesso o altri oggetti di demarcazione.
Obiettivo: Galoppare lateralmente con questa sequenza:
1. galoppando nella direzione liberamente scelta (destra o sinistra);
2. galoppando verso destra;
3. galoppando verso sinistra.
Criteri d’esecuzione:
1. Il corpo è orientato a 90° rispetto alla direzione di marcia.
2. Slancia le braccia ad ogni rimbalzo.
3. Breve istante in cui entrambi i piedi non toccano il terreno (fase di volo).
4. L'alunno è capace di galoppare lateralmente sia a destra che a sinistra.
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SUBTEST 2 - ABILITÀ NEL CONTROLLO DI OGGETTI.
Test n°8: COLPIRE UNA PALLINA CON UNA RACCHETTA DA TENNIS.
(Ulrich, 1985)
Materiale: Una pallina di spugna e una racchetta da tennis.
Obiettivo: Colpire la pallina con forza.
Indicazioni per l’insegnante:
- Lanciate la pallina all'alunno, facendogliela rimbalzare davanti.
- Tenete conto solo dei vostri lanci giunti nello spazio tra il ginocchio e le spalle.
Criteri d’esecuzione:
1. Prima di colpire la pallina tiene avanti il piede opposto alla racchetta.
2. La parte del corpo che non impugna la racchetta è rivolta verso l'insegnante.
3. Colpendo la pallina, ruota il busto facendo passare il peso del corpo da un piede
all'altro.
4. Colpisce la pallina.
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Test n°9: FAR RIMBALZARE UNA PALLA DA FERMO.
(Ulrich, 1985)
Materiale: Una palla di plastica ben gonfia, un pavimento con superficie liscia e dura.
Obiettivo: Da fermo, far rimbalzare la palla tre volte di seguito usando una sola mano.
Criteri d’esecuzione:
1. Fa rimbalzare la palla tre volte di seguito.
2. Tocca la palla con le dita (non con tutto il palmo della mano).
3. La palla rimbalza di fianco ai piedi, dalla parte della mano usata per il palleggio.
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Test n°10: RICEVERE CON LE MANI UNA PALLA LANCIATA.
(Ulrich, 1985)
Materiale: Una palla di plastica. Tracciare due linee a 5 metri l’una dall’altra con nastro
adesivo colorato o altro materiale di demarcazione.
Obiettivo: Prendere la palla al volo con il solo uso delle mani.
Indicazioni per l’insegnante:
1. L'alunno sta in corrispondenza di una linea e voi, che lanciate la palla, vi mettete
dietro l'altra linea.
2. Lanciate all'alunno la palla dal basso, facendole descrivere un leggero arco.
3. Tenete conto soltanto dei lanci che arrivano nella zona tra le spalle e il bacino
dell'alunno.
Criteri d’esecuzione:
1. Assume correttamente la posizione iniziale: i gomiti sono flessi e le mani si trovano
di fronte al corpo.
2. Le braccia si protendono in avanti mentre l'alunno si prepara al contatto con la palla.
3. La palla viene afferrata e controllata solo con l'uso delle mani.
4. I gomiti si flettono per assorbire la forza d'urto della palla.
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Test n°11: CALCIARE UNA PALLA CORRENDO.
(Ulrich, 1985)
Materiale: Una palla di plastica leggermente sgonfia. Tracciare una linea a circa 15
metri di distanza da una parete e un'altra a circa 7 metri dalla parete. Mettete la palla
sulla linea dei 7 metri.
Obiettivo: Correre velocemente verso la palla e calciarla forte contro la parete.
Criteri d’esecuzione:
1. Corre veloce verso la palla.
2. Colpisce la palla.
3. Il braccio opposto alla gamba che da il calcio oscilla in avanti.
4. Il calcio viene accompagnato con un leggero saltello.
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Test n°12: LANCIARE UNA PALLINA CON UNA MANO.
(Ulrich, 1985)
Materiale: Una pallina da tennis, una parete. Tracciare una linea a 8 metri di distanza
dalla parete con nastro adesivo colorato, gesso o altri oggetti di demarcazione.
Obiettivo: Lanciare con forza la palla contro la parete.
Criteri d’esecuzione:
1. Assume correttamente la posizione iniziale: piede opposto alla mano che lancia
tenuta avanti, busto inclinato indietro e ruotato verso la mano che lancia.
2. Durante il lancio la mano è sopra l’altezza delle spalle.
3. Durante il lancio il busto ruota in avanti.
4. Dopo il lancio, il peso del corpo passa sul piede opposto alla mano che lancia. (*)
(*) Se l’alunno esegue un saltello dopo il lancio, la prova è da considerarsi corretta.
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45
BIBLIOGRAFIA
[1] Gavarry O, Giacomoni, Bernard, Seymat, Falgairette. Habitual Physical Activity in
Children and Adolescents during School and Free Days. Medicine & Science in Sports
and Exercise, 2003,vol. 35, No. 3, pp. 525-531
[2] Leila O., Jurimae. Physical Activity, motor Ability, and School Readiness of 6-yr.-old
Children. Perceptual and Motor Skills, 2002, 95, 407-415.
[3] Myers, Leann, Strikmiller, Patricia , Webber, Larry , Berenson, Gerald. Physical and
sedentary activity in school children grades 5-8: the Bogalusa Heart Study. Medicine &
Science in Sports and Exercise, vol. 28 (7). July 1996.852-859.
[4] “TGM” - Dale A. Ulrich Test di Valutazione delle Abilità Grosso-Motorie - ed. Erickson 2002
SITOGRAFIA
[5] http://www.coe.int/T/E/cultural_co-operation/Sport/Sport_for_all/Eurofit/
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