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ISSUE 01 DICEMBRE 2010 FREEPRESS

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businnes action sports magazine

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Page 1: The Pill 01

ISSUE 01DICEMBRE 2010

FREEPRESS

Page 2: The Pill 01

Oltre quello che appare! Ecco il nostro scopo con questo nuovo magazine, “The Pill”. Raccontare tutto quello che non si vede, che rimane nascosto dietro un contest di surf, un video di snowboard e uno shooting di skate, raccontare il mondo degli action sport dal punto di vista di chi vende, distribuisce e organizza, con un occhio particolare allo snowboard planet. Molteplici gli argomenti di questo primo numero:A cominciare dall’intervista con il patron dello Skipass di Modena, Luigi Bortoluzzi, che ci racconta come è nata la fiera e l’importan-za degli sport freetyle per la sua crescita Siamo andati, virtualmente, fino a Monaco di Baviera nella sede di Head Snowboards, dove abbiamo incontrato il manager dell’area free-style del brand tedesco, Xavier Mora. Il ragazzo francese ci spiega come si muove uno snowboard brand d’importanza mondiale. Sulla strada che riporta in Italia non potevamo non prendere la deviazione fino ad Obereggen, dove abbiamoincontrato Thomas Ondertoller, responsabile marketing della societàimpianti della località dell’Altoadige,stazione innovativa e modello a livello turistico che fa del freestyle il

EDITO + DENIS PICCOLO ITW3...2...1 GO!!!

Di Nicolò Balzani

QUALE È IL RUOLO TUO E DEI TUOI DUE SOCI ALL’INTERNO DELLA SOCIETÀ?Il ruolo di editore nella Jpg Edizio-ni è molto vario ed esteso, diciamo interpretabile. Mi occupo di svi-luppare il progetto action sport, dal classico cartaceo fino alla piattafor-ma digitale, ovvero Likemilk.com. Sviluppo e dirigo Sequence Snowbo-arding, Jessie Girl Magazine, Fifth Season, Likemilk.com ed ora questo nuovo progetto che è “The Big Pill”, ovviamente tutto questo non sarebbe possibile senza i miei soci ed i miei fedeli collaboratori che coordinano le testate e mi sopportano durante le notti lavoratevi.

“THE PILL”, UNA RIVISTA BUSI-NESS TO BUSINESS COLLEGA-TA AGLI ACTION SPORT E ALLO STREET, E CHI MEGLIO DEL SUO IDEATORE PUÒ AIUTARCI A CA-PIRE IL PERCHE’ DI QUESTA NO-VITA’? ALLORA ECCO L’INTER-VISTA A DENIS PICCOLO, SOCIO FONDATORE INSIEME A, PAOLO SALVATORE E CRISTIAN “MU-RIO” MURIANNI, DEL PROGET-TO EDITORIALE JPG EDIZIONI!

PRIMA DI INIZIARE A PARLARE DI “THE PILL”, PROVA A SPIEGARE COME È NATA LA JPG EDIZIONI, QUA-LI SONO I SUOI PRODOTTI?Come è nata la Jpg Edizioni forse non lo sappiamo nemmeno noi! Io e Murio sentivamo l’esigenza di staccarci dopo tanti anni dal gruppo editoriale in cui lavoravamo per creare un progetto nuovo e tutto nostro, il terzo socio che doveva partecipare ha mollato all’ultimo quindi abbiamo deciso di far entrare Paolo Salvatore e lui a fatto entrare noi nel suo, sembra impossibile ma le cose funzionano! Il gruppo sta maturando creando prodotti di assoluta credibilità e qualità, tutti Freepress, che secondo noi è il futuro dell’editoria.

COME MAI LA DECISIONE DI PROPOR-RE I MAGAZINE ESCLUSIVAMENTE FREE PRESS? UNA SCELTA CORAG-GIOSA E SOPRATUTTO COSTOSA PER UN PERIODO DI CRISI.Un magazine Freepress arriva dove il mercato è ancora fertile e tocca i più appassionati, le persone che hanno bisogno e fremono dal desiderio di per-cepire informazioni. Inoltre ero stufo di vedere tutta quella carta avanzata, non ce la facevo proprio a vederla macerare, era uno spreco troppo grosso, invece con i magazine gratis non abbiamo resi, tutti i magazine arrivano in mano all’utente finale. Presto le varie aziende si renderanno conto della differenza e capiranno lo sforzo che stiamo facendo, sia per loro che per lo snowboard italia-no in generale.

CON QUALI INTENTI AVETE DECISO DI CREARE UNA RIVISTA B TO B?Distribuiamo i nostri magazine in circa 480 snowshop, nelle aziende, nei park e nelle snowboard school, siamo costan-temente in contatto con queste realtà e costantemente siamo in contatto con le aziende che lavorano in quest’ambiente, era naturale che pensassimo un prodot-to non per l’utente finale (lo snowboar-der) ma per dare la possibilità a questi professionisti del settore di comunicare tra di loro e conoscersi meglio.

COME È NATO IL NOME?Non mi piace prendermi meriti che non mi spettano. Quando ho bisogno di un nome innovativo e di impatto prendo il telefono e chiamo Andrea Rigano “Riga-blood” nostro storico collaboratore, lui mi ha suggerito “The Pill”.

IN ITALIA ESISTE GIÀ UNA RIVISTA CHE TRATTA L’ARGOMENTO, IN UN PERIODO DI RECESSIONE ECONOMI-CA NON È UNA MOSSA AZZARDATA CREARE UN COMPETITOR PER UN MERCATO COME QUELLO DEGLI ACTION SPORT?La competizione esiste solo se i prodotti in questione sono scadenti. Io penso che “Pointbreak” sia un ottimo prodotto, interessante e di piacevole lettura, sono molto professionali nel loro lavoro, ma sono sicuro che “The Pill” avrà una linea editoriale completamente diversa, vo-gliamo entrare nel cuore delle aziende, vogliamo creare un mezzo di lavoro.

VERSO CHE TIPO DI UTENZA SARÀ INDIRIZZATA LA RIVISTA?Professionisti del settore, agenzie, negozi, park, school, brand e eventi. Chi avrà bisogno delle nostre pagine per raccontare qualcosa di interessante sarà sempre ascoltato e pubblicato.

PERCHÉ DOVREBBE AVERE SUCCES-SO? QUANTO CI CREDETE?Non deve avere successo, non è una squadra di calcio, deve essere uno stru-mento utile per aiutare il professionista a lavorare meglio e con più cultura.

COME VERRÀ DISTRIBUITA E IN QUANTE COPIE?Partiamo con 9000 copie, dovrebbe-ro bastare, poi vedremo la risposta e l’interesse.

COSA VI AFFASCINA DEGLI ACTION SPORT?Chi lavora con noi non può non essere uno snowboarder, uno skaters, un surfista, o semplicemente uno sportivo, altrimenti proprio non ci capiamo.

TI SENTI PIÙ FOTOGRAFO, GRAFICO, EDITORE O CALCIATORE?Diciamo che mi sento un mediano del calcio nell’editoria…un tutto fare.

suo fiore all’occhiello. Senza dimen-ticarci di chi in Italia ha fatto moltastrada fino a diventare uno degli im-portatori più importanti del paese:Gian Paolo Casana, socio fondatoredi California Sport, importatore diProtest e DC, ci racconta come vedeil futuro del mercato. Da un grandedistributore ad uno più piccolo, main forte ascesa, eccoci da Alex Grie-co, proprietario insieme al fratellodi Wave Distribution… l’importato-re del marchio più atteso di questoinverno, Jones Snowboards. Ritor-nando in quel di Modena abbia-mo girato la fiera intervistando, distributori, manager, fino a fare conoscenza con Federico Faldella, Manager Nike Action Sports, che ci dice come il marchio della famosa swoosh intende muoversi questo inverno e non solo. Per finire un’in-tervista con gli ideatori di HotZone.tv, sito web autriaco dedicato alla vendita di prodotti snowboard, che ci raccontano il fenomeno del web seles e il loro successo. Insomma ce ne sono cose da raccontare ma adesso è il momento di iniziare a sfogliare!

CONTENTSPAGINA 1-2

Edito + Denis Piccolo InterviewLuigi Belluzzi, il Papà di Modena Skipass

PAGINA 3-4Xavier Mora, Brand Manager Head Snowboard

PAGINA 5-6Gianpaolo Casana, California Made in Italy

PAGINA 7-8 Wave Dis., La piccola distribuzione di successo

Federico Faldella, l’italiano della Swoosh

PAGINA 9-10Obereggen, The Freestyle Resort

Hotzone.tv, The European Online Shop

PAGINA 11-12Modena Skipass On FootAndrea Costa Interview

Fabrizio Messineo InterviewTommaso Luzzana InterviewRenesto Massimo Interview

PAGINA 13-14Focus On

Nitro Shadow & Vans Andreas Wiig IIIThe Daily Dose, News and Products

COLLOPHONEEDITOR

Denis Piccolo, Paolo Salvatore, Cristian MurianniDIRETTORE

Denis [email protected]

COORDINAMENTO EDITORIALENicolò Balzani

[email protected] DIRECTOR

George [email protected]

WEB LIKEMILK.COMNicolò Balzani / [email protected]

Enrico Santillo / [email protected] SENIOR

Roberto BragottoDIRETTORE COMMERCIALE

Paolo [email protected]

CONTATTI ESTERIMartina Minetti

FOTOGRAFI & FILMERDenis Piccolo, Murio, Andrea RiganoCristian Scalco, Alessandro Belluscio

EDITOREJPG edizioni

Via Colle di Andromeda, 465016 MONTESILVANO (PE)

Tel. (085) 9151471 - Fax (085) 9151230P.IVA: 01875110684www.likemilk.com

[email protected]

Grafiche AmbertVerolengo - TO - 011.2495371

DISTRIBUZIONEFreePress

Sequence Snowboarding rivista mensileregistrata al tribunale di Pescara

il 14/05/2003 al numero 173/5COVER

Matt Ladley - Nike 6.0 Team

Page 3: The Pill 01

EDITO + DENIS PICCOLO ITW

Luigi Belluzzi, da oltre trent’anni lavo-ro nel campo delle fiere e degli eventi. attraverso la mia società di comunica-zione, studio lobo, organizziamo qui a Modena cinque manifestazioni fie-ristiche tra le quali skipass. ma siamo impegnati anche nella realizzazione di eventi in montagna e mostre d’arte.

COSA È PER VOI SKIPASS?Skipass è nata 17 anni fa: l’abbiamo fatta esattamente come l’avevamo progettata. Lo studio Lobo cura direttamente ogni fase e ogni dettaglio dell’organizzazione, dal contratto d’af-fitto con l’ente fiera alla commercializ-zazione degli spazi, dalle sponsoriz-zazioni alla comunicazione.

COME È NATA L’IDEA DI CREARE UNA MANIFESTAZIONE LEGATA AGLI SPORT INVERNALI IN UNA REGIONE CHE NON È PRETTAMENTE ALPINA?E’ nata dalla nostra passione per la montagna e da alcune considerazioni oggettive, come il fatto che l’Emi-lia Romagna è un bacino d’utenza importante per la montagna e gli sport invernali, che Modena è una location strategica, collocata in un importante crocevia tra nord e sud e facilmente raggiungibile. Infine, dopo anni di “sofferenza”, da buon emiliano mi piace segnalare che sul tetto del mondo dello sci alpino c’è di nuovo un conterraneo, Giuliano Razzoli, che ha raccolto il testimone di un altro emiliano doc, Alberto Tomba. Nel panorama fieristico mancava una manifestazione che focalizzasse il set-tore. 17 anni fa, Skipass era una fiera con 7/8 mila visitatori: oggi, ad ogni edizione, ne conta almeno 100 mila. Ci terrei però ad aggiungere che nel caso di Skipass il numero dei visitatori non è il solo motivo di interesse. E’ stato ed è il grande impatto media-tico che la manifestazione esercita, ad aver suscitato l’interesse di alcuni brand internazionali, gruppi bancari e regioni. Tutti sono interessati alla fiera perché qui si parla di sport, di turismo. A Skipass gli espositori e gli sponsor trovano visibilità e occasioni. La fiera è diventata un momento di aggregazione per tutti quelli che si interessano di sport invernali.

DOVE NASCE IL SUCCESSO DELLO “SNOWPARK” PIÙ GRANDE D’I-TALIA? IN MOLTI SE LO SARANNO CHIESTO MA FORSE SOLO UNO HA LA RISPOSTA A QUESTE E AD AL-TRE DOMANDE: QUESTA PERSONA È LUIGI BELLUZZI, FONDATORE DI STUDIO LOBO, “PADRE” E OR-GANIZZATORE DELLO SKIPASS DI MODENA! PROVIAMO A CONO-SCERLO MEGLIO ATTRAVERSO UN ESCLUSIVA INTERVISTA.

LUIGI BELLUZZIPhoto: Denis Piccolo Testo: Nicolò Balzani

L’IMPORTANZA DEL MONDO FREE-STYLE PER SKIPASS?Otto anni fa abbiamo iniziato un percorso legato al freestyle e allo snowboard. Le indagini di mercato di allora segnalavano un forte incremento dell’utenza giovanile, un dato che an-cora oggi viene rilevato dal nostro os-servatorio, Skipass Panorama Turismo. Oltre il 60% dei frequentatori assidui della montagna ha un’età tra i 18 e i 40 anni. I giovani d’oggi magari non sanno dove andare, ma di sicuro sanno dove non andare! Le stazioni vincenti sono quelle che offrono il doposci e che promuovono punti di aggregazio-ne, come gli snowpark. Quelle stazioni che offrono attrazione fuori e dentro le piste generano interesse e fideliz-zazione! Gli sport freestyle, prima lo snowboard, oggi il freeski in misura crescente, rappresentano un punto di svolta rispetto alla classica utenza della montagna invernale. Una svolta posi-tiva, capace di attirare l’attenzione dei giovani, di avvicinarli alla montagna con un linguaggio nuovo e fresco, di coinvolgerli su temi come l’approccio alla natura, l’ecosostenibilità, la sicurez-za. Il freestyle si è rivelato nel tempo anche un ottimo veicolo di comunica-zione su cui hanno investito sponsor importanti. La partnership che lega Nissan al Salone è partita proprio da lì.

QUANDO LE COSE HANNO SUCCESSO C’È SEMPRE CHI NE PARLA MALE… C’È CHI DICE CHE SENZA I NEGOZI E SENZA GLI SCONTI CHE ATTUANO, SKIPASS NON AVREBBE VITA, LA SUA RISPOSTA AL RIGUARDO?I negozi rappresentano una risposta azzeccata, almeno dal nostro punto di vista, alla richiesta del pubblico di vedere, toccare, conoscere e com-prare attrezzatura e abbigliamento. Il nostro obiettivo, come organizzatori, è stimolare l’acquisto di attrezzatura. In questo le aziende non ci hanno se-guito immediatamente. Qualcuno ha cominciato a farlo negli ultimi anni e nelle ultime edizioni la rappresentan-za dei brand più importanti del set-tore è nutrita e qualificata: da Burton Snowboards a Rossignol, da Salomon a Head, per citarne solo alcuni, i partner importanti non mancano. E poi ci sono i marchi più giovani come Nike 6.0, Slideboyz, Rough, che hanno deciso di puntare su di noi per promuovere nuove linee di prodotto e nuove collezioni.

IL PROSSIMO SKIPASS, QUALI NOVI-TÀ PER L’EDIZIONE 2011?Skipass, per tradizione, innova sempre. Ogni anno, cerchiamo di proporre qualcosa di nuovo e di dare riscontro alle tendenze emergenti nel mercato. L’edizione 2010 ha visto il

debutto in grande spolvero del boul-der. Ci piaceva l’idea di raccontare la montagna in ogni aspetto e abbiamo trovato forti sinergie con le associa-zioni sportive e con la Regione Valle d’Aosta che ci hanno permesso di partire addirittura con un campionato italiano e con una nuova area outdo-or! Ancora una volta, di fronte ad un nuovo contenuto della fiera ci siamo trovati di fronte ad un atteggiamen-to freddino da parte delle aziende, che speriamo si lascino coinvolgere a partire dalla prossima edizione. Sull’edizione 2011, silenzio assoluto. Ci godiamo il successo di quest’an-no, almeno per qualche settimana, e poi ripartiamo a progettare nuove iniziative. Sicuramente riproporremo le lezioni di snowboard e di sci per i bambini che, grazie alla collaborazio-ne con Regione Lombardia, Burton Snowboards ed Head, ci hanno dato molte soddisfazioni e poi punteremo su un discorso più ampio di leisure e di avventura in montagna. Parleremo di sleddog, di benessere, di soste-nibilità ambientale, di freeride e di sicurezza.

Event Manager ITW

Luigi Belluzzi durante l’ultima fiera di Modena

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RACCONTACI UN PO’ DELLA TUA STORIA PERSONALE.Sono nato in Francia, vicino a To-losa. A 10 anni mi sono trasferito a Grenoble, dove mi sono avvicinato al mondo della neve. Ho sempre fatto tanti sport, sia di squadra che individuali, poi mi sono dedicato a sport più alternativi, skate, snow-board e surf. Fino a 19 anni ho vissuto a Grenoble, erano gli anni ’90 e andava di gran moda andare in tavola, infatti, appena presa la patente, con il mio gruppo di amici, tutti i fine settimana si andava a fare snow! La cosa bella, del gruppo con cui rideavo, è che adesso lavorano tutti nel pianeta snowboard: uno è responsabile delle vendite K2 per la Francia, un altro lavora per O’Neill in Francia, un altro ancora si occupa della rivista Art Snowboarding sempre in Francia. Dopo la laurea e il master in marketing, ho fatto i primi stages in America, ma una volta tornato in Europa ho incominciato a lavorare con Volcom e da lì a poco per la fi-liale francese di Arnette (Luxottica). Sono rimasto per un anno e mezzo e poi mi hanno chiesto se volevo lavorare nella casa madre a Milano, dove ho fatto il brand manager per gli action sport. Quando Arnette ha iniziato ad entrare in altri mercati, come la Moto Gp per esempio, ha abbandonato il team snowboard ed eventi collegati al mio lavoro. Nel 2004, Spy Optics voleva aprire una filiale europea a Milano, vicino alla produzione, mi ha chiesto di fare parte del progetto e ho subito accet-tato! Così per più di 5 anni mi sono buttato in questa avventura! Nel 2008 ho avuto l’opportunità di anda-re a Monaco e diventare responsabile marketing globale per lo snowboard di Head. Questo è stato interessante per diversi punti: primo, era una ditta molto più grande, secondo era in un’altro paese e quindi un’altra cultura, terzo lo snowboard era la mia passione!

QUAL È LA TUA FUNZIONE ADESSO IN HEAD?Ora sono brand manager globale per la sezione freestyle.

COM’È ORGANIZZATO ALL’INTERNO HEAD? QUANTI DIPENDENTI CI SONO?Head è una grande casa. C’è la parte ra-ckets sport con tennis, badminton, ecc. che è sviluppata in America e in Austria. Tutta la parte sci e suoi componenti prodotta in Austria, mentre le calzature in Italia, infine lo snowboard e le prote-zioni che vengono prodotte a Monaco. La storia di Head Snowboard nasce nel 2000 quanto Head comprò due marchi, Blax e Generics. La ditta non è molto grande, abbiamo un general manager che è lo stesso del progetto in Blax e Generics nell’87, poi ci sono tre persone che si occupano della logistica, una persona che sviluppa tutte le tavole e gli

XAVIER MORAEuropean Manager ITW

DURANTE I TEST A LES DEUX ALPES PER CATALOGO FIFTH SEASON, XAVIER HA IMPRESSIONATO PER LE SUE CONOSCENZE IN FATTO DI SNOWBOARD: PASSANDO DALLA TECNICA COSTRUTTIVA DELLE TAVOLE, AL DESIGN, ALLE STATISTICHE DI VENDITA EUROPEE CON SORPRENDENTE FACILITÀ E CONSAPEVOLEZ-ZA. MOTIVO PIÙ CHE VALIDO PER INTERVISTARE IL BRAND MANAGER HEAD SNOWBOARDS CHE È RI-USCITO A FARE DIVENTARE LA SUA PASSIONE PER LO SNOWBOARD UNA PROFESSIONE DI SUCCESSO.

Un bel ritratto di Xavier

Photo Courtesy Head Interview Nicolò Balzani

attacchi, un’altra per gli scarponi e altre tre per il graphic designer e assistente marketing. Siamo in totale una decina, tutti andiamo in tavola, questo è impor-tante in quanto non c’è una tavola che va sul mercato senza essere testata da tutti. Siamo solo ad un’ora e mezza dal ghiacciaio quindi anche d’estate, quando abbiamo prodotti da testare, prendiamo il pulmino e andiamo. Abbiamo un team rider molto piccolo ma sempre in contatto con noi. In ogni paese abbiamo o una filiale o un distributore con una distribuzione specializzata per lo snowboard oppure una distribuzione integrata, cioè la stessa ditta importatri-ce vende Head per tutti le attrezzature sportive che produce, come in Italia.

COME SONO ANDATE QUEST’ANNO LE VENDITE DI HEAD?Per noi è andata bene, nel senso che i numeri sono saliti. Siamo forti sul materiale da noleggio, però stiamo anche crescendo sui prodotti di prezzo un po’ più alto. Da tanto tempo siamo conosciuti per l’ottimo rapporto qualità/prezzo ma nell’ultimo anno abbiamo venduto anche più tavole dedicate al Team che piacciono sempre più, si vedo-no i risultati ogni volta che portiamo un negoziante a provarle. Se un negoziante o un rider è disponibile a fare due giorni

sulla neve con noi per provare i prodot-ti, in genere rimane sempre soddisfatto. Negli ultimi due anni abbiamo cambiato tutta l’immagine grafica e sviluppato un logo solo per il freestyle. Quindi tutti i prodotti Head vengono marchiati con il logo tradizionale, invece per quello che riguarda il freestyle con un logo tutto nostro. Anche se Head è un gruppo abbastanza tradizionalista che guarda molto le performance, noi nel nostro piccolo ci differenziamo cercando di essere reattivi e dinamici. L’obiettivo è sviluppare il nostro piccolo business!

DURANTE I TEST ALLE DEUX ALPES IL VOSTRO ATTACCO NX FIVE È STA-TO MOLTO MALTRATTATO, NEL SEN-SO POSITIVO E HA STUPITO PER LA SUA CARATTERISTICA AD APERTURA TOTALE. COM’È NATA QUESTA IDEA? SONO I RIDER AD AVERLA PROPOSTA?L’obiettivo era avere un attacco più per-formante. Ciò che è davvero necessario in un attacco è poter entrarci e uscirci velocemente, per non perdere tempo e arrivare fino alla seggiovia senza dover pensare a tutte le straps. L’idea l’ha avuta proprio Christian, il nostro manager per tavole e attacchi, sviluppata con i pro riders Fredrik Evensen e Christophe Smith. L’abbiamo lanciato l’anno scorso ed è andato bene! È chiamata Auto

Open Total perché si apre a 180°!

PER QUANTO RIGUARDA LE TAVOLE, LO SHAPE DI QUEST’ANNO COME L’AVETE SCELTO? COM’È SUDDIVISA LA LINEA, TRA ROCKER E CAMBER TRADIZIONALE?Quest’anno per la linea abbiamo uti-lizzato tre tipi di camber. Il primo è un mix tra rocker e il camber tradizionale chiamato Snake. La caratteristica è che il camber è sotto il piede, quindi appena lo posi il nose va in su! La tavola galleggia molto più facilmente sulla neve fresca e, anche se non sei un rider esperto, puoi andare tutto il giorno senza aver male alle gambe! Poi abbiamo il camber tradizionale che usiamo sia sulle tavole freestyle che per la gamma di tavole più tecnologiche. Infine la linea rocker, che più o meno ha lo stesso prezzo del camber normale, che viene prodotta sia sui modelli da freestyle oppure su quelli dedicati al principiante, tecnologia che aiuta moltissimo chi incomincia. Per noi il rocker non può appartenere solo al freestyle, ma deve servire per migliorare le potenzialità di ogni tipo di rider.

QUEST’ANNO, IN PERCENTUALE, LE VENDITE SONO STATE PIÙ INDIRIZ-ZATE VERSO CHE TIPO DI CAMBER?

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European Manager ITW

Lo snake è comunque un prodotto fre-eride, che rappresenta solo il 5/6% delle vendite in generale. Noi abbiamo tanti rocker che si vendono molto bene, in percentuale, le vendite in Europa sono tra il 30% e il 50% rispetto al camber tradizionale.

I VOSTRI ARTICOLI DOVE VENGONO PRODOTTI?In Asia, invece le tavole ad alta gamma in Austria. L’anno scorso abbiamo fatto una campagna “Proudly made in Asia by europeans”, perché alla fine tutto è sviluppato qua a Monaco ma sicura-mente la produzione dobbiamo farla fuori.

MI PARLI DEL VOSTRO PROGETTO COOL EARTH?È un progetto di tutto il gruppo Head. Per tutte le aziende che lavorano nel mercato outdoor l’ambiente è molto importante. Se non ci saranno più inver-ni non va bene per nessuno! Il gruppo Head nel 2007 ha deciso di entrare in questo programma firmando un proget-

to dove ogni anno compriamo ettari di foresta pluviale, per compensare tutto il carbonio che usufruiamo durante la produzione. Abbiamo fatto un calcolo tra tutto il carbonio che produciamo e quanti ettari ci vogliono per smaltirlo, in base al risultato ne compriamo ogni anno il doppio.

QUEST’ANNO AVETE COLLABORATO CON JUSTINK, ARTISTA NEWYOR-KESE DI FAMA MONDIALE, PER SVI-LUPPARE LE GRAFICHE. QUANTO È

DAVVERO IMPORTANTE LA BELLEZ-ZA DI UNA TAVOLA PER LA VENDITA FINALE PIUTTOSTO CHE LA STRUT-TURA E LA QUALITÀ INTERNA?Per noi la struttura interna di una tavola è la cosa più importante, puntiamo moltissimo sulla qualità! Ogni prodotto che esce dall’azienda deve essere valido e non lavoriamo con il riciclato. La grafica è importante se fa parte di una storia o di un progetto per noi speciale. Ab-biamo collaborato con Justink per tutte le tavole Rocker perché rappresentano l’arte e la creatività, cioè il puro freestyle. Noi valutiamo il punto di vista del cliente: tra grafica, struttura e prezzo il più importante, per lui, forse è il prezzo ma subito dopo gli interessa la qualità della tavola.

UN MODO PER PROMUOVERE I PRODOTTI HEAD È QUELLO DI AVERE UN RAPPORTO DIRETTO E DI FIDUCIA CON IL NEGOZIANTE?Esatto, l’anno scorso con Stefano Silve-stri abbiamo visto che in Italia avevamo tanti prodotti dedicati al mondo freest-

La Germania è al numero uno. Primo per l’alto numero di popolazione, secon-do perché gli sport invernali sono molto sviluppati e terzo perché essendo noi in Germania è molto più facile. L’Italia sta al 3° - 4° posto, è uno dei paesi in crescita, l’anno scorso abbiamo avuto un incremento del 15%. Tra i prodotti, i no-stri punti forti sono gli attacchi, le tavole Rocker e gli scarponi che hanno tutti la scarpetta termoformabile e tre sistemi di apertura (tradizionale, Speedlacing e Boa).

PENSI CHE QUESTI NUOVI SISTEMI DI APERTURA RAPPRESENTANO IL FUTURO?In Giappone noi siamo al n° 2 del mercato e l’85% degli scarponi che ven-diamo sono Boa. In Europa in generale, nel 2009/2010, abbiamo venduto il 44% di scarponi da uomo Boa.

C’È UN FORTE SVILUPPO NEGLI AC-TION SPORT, PENSI CHE QUESTO SIA UN BUON SEGNALE PER IL MONDO DEGLI ACTION SPORT?

yle e non valeva la pena venderli a shop dove tenevano anche gli sci. Per questa linea, come si vedrà nella pubblicità del catalogo, abbiamo deciso di affidarla in eclusiava solo a qualche negozio d’immagine in Italia, dove si possono trovare esperti che spiegano al cliente le caratteristiche del prodotto.

MERCATO EUROPEO . IN PERCEN-TUALE, IN QUALE STATO VENDETE MEGLIO? QUANTO È IMPORTANTE L’ITALIA A LIVELLO EUROPEO?

Gli action sport sono un nuovo modo di vivere alternativo. Penso che ci sarà un’espansione, anche perché ormai è una moda. Ora vai in montagna e c’è un’alta percentuale di gente in tavola! Per noi di Head non so quanto possa aiutarci questo. Per brand che produ-ce accessori, outerwear e streetwear è diverso, perché vende sia hardgoods che softgoods e l’offerta è più ampia della nostra che produciamo solo hardgoods. Il ragazzino, anche se non va in tavola,

Xavier durante una sua riunione con Rudy (Responsabile Boots) e Chriwtian Wolf (Responsabile Boards/Bindings)

compra maglietta e scarpe per essere cool; sicuramente però non compra un paio di attacchi e li porta a scuola per farsi vedere! Quindi, se fai solo hardgo-ods è un po’ un limite. Il vantaggio, però è che può portare più giovani a provare lo sport e a goderselo. Il nostro dovere e fare prodotti che permettano tutto questo. La differenza tra oggi e qualche anno fa è che prima trovare materiale era difficile, oggi la montagna stessa è adattata, ci sono i park, le piste, seggio-vie confortevoli… quindi devi offrire prodotti all’altezza.

IN ITALIA È SOTTOVALUTATO IL MER-CATO DELLO SNOWBOARD LEGATO A DONNE E BAMBINI. HEAD QUANTA IMPORTANZA DA A QUESTI DUE REPARTI?In percentuale l’offerta varia. Per le tavo-le è 60% all’uomo, 30% alla donna e 10% junior; per gli attacchi e per gli scarponi è 55-60% uomo, 35% donna e 15-10% bambino. È vero però che per noi è stato più facile entrare in alcuni mercati con

prodotti femminili perché la donna da un po’ meno importanza al marchio. È attenta all’estetica, ma ad esempio, per uno scarpone, se è comodo e si trova bene lo prende indifferentemente dal marchio e lo abbina alla sua giacca. Inoltre, tutti i nostri prodotti da donna non sono stati fatti allo stesso modo dei prodotti da uomo. Siamo stati i primi a realizzare un casco apposito per la donna, più basso e largo e lo stesso vale anche per gli attacchi.

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IN CHE MODO VALUTATE I VOSTRI INVESTIMENTI?Facendo piccole ricerche sul campo, chiedendo a rivenditori e utenti finali quale tipo di ricordo hanno delle varie campagne che abbiamo lanciato, quali sono le riviste o i siti che si visionano maggiormente. In passato a questo scopo abbiamo anche mandato i no-stri agenti all’interno dei punti vendita con una serie di domande da fare ai clienti. Questo ci ha permesso di cre-are un database statistico sui risultati delle nostre campagne.

DC TRE ANNI FA HA DECISO DI CREA-RE UNA PROPRIA LINEA DI SNOW-BOARD. PER QUALE MOTIVO E QUALI SONO OGGI I RISULTATI DI QUESTO PRODOTTO? A livello internazionale il marchio DC era fonte di ispirazione di molti utilizzatori ed era comune trovare del-le tavole di marchi differenti ma con l’immancabile adesivo DC incollato sopra. Questo ci ha fatto capire che c’era una grossa potenzialità per le

tavole DC ed infatti è stata una scelta di successo. Io inizialmente non ero completamente favorevole al nostro ingresso nel mondo dell’attrezzo; face-vo parte di un gruppo di studio inter-nazionale e sono stato molto cauto nel dare il mio OK. Invece devo dire che è stato presentato in maniera corretta, il prodotto posizionato ottimamente a livello internazionale e quindi abbia-mo fatto bene ad introdurlo perché il risultato nelle vendite è evidente!

CHE TIPO DI COSTRUZIONE FATE?La nuova gamma 2010/2011 è tutta basata su tavole Anti-Camber. Il cam-ber tradizionale è presente nella MLF che in realtà è una delle tavole prefe-rita dagli atleti e dai riders esperti. Per loro la tavola a camber tradizionale offre più controllo ed è migliore. Per i “normali” utilizzatori, invece, il reverse camber è molto meglio in quanto la tavola è più facile e imme-diata. Quindi il reverse camber da un grosso vantaggio per il mercato dello snowboard perché ci darà la possibili-tà di insegnare in modo più veloce ai neofiti il nostro sport.

PASSANDO AGLI SCARPONI: PERCHÉ CONSIGLI L’ACQUISTO DI UNO SCAR-PONE DC?Perché mai come quest’anno, grazie all’avvento di una serie di nuovi tec-nici all’interno del team, gli scarponi sono curati in modo da essere parti-colarmente performanti e comodi. Sono scarponi di qualità elevata, infatti il secondo modello più venduto della nostra collezione è il Judge che è il più caro, questo testimonia il fatto che nella nostra gamma viene apprez-zato il comfort e la durata nel tempo.

NEGLI ULTIMI 4-5 ANNI, CON LA CRISI E CON L’ENTRATA DI TANTI

GIANPAOLO CASANA CONOSCIUTO ANCHE COME “GP” È UNA VERA E PROPRIA MEMORIA STORICA DELLO SNOWBOARD, IDE-ATORE E CREATORE DI CALIFORNIA SPORT AZIENDA TRA LE PIÙ IMPORTANTI D’ITALIA E DISTRIBUTRICE DI MARCHI COME DC E PROTEST, SI/CI RACCONTA LE ORIGINE DEL SUO LAVORO E DELLA SUA PASSIONE DAGLI ANNI OTTANTA FINO AD OGGI.

CON CHE MARCHE HAI INIZIATO A ISTITUIRE CALIFORNIA SPORT?La ditta è nata nell’88, eravamo inizialmente in sei di cui due soci americani. In base ad un’analisi sulla differenza dei prezzi sugli articoli sportivi legati al mondo dei “board sport” tra Italia e USA, abbiamo intravisto la possibilità di avviare una importazione e….ci siamo lanciati. Abbiamo iniziato con lo skate, tra i 6 soci fondatori c’era anche l’attuale mio socio Marco che aveva appena aperto un negozio di articoli sportivi e mi consigliò di interessarmi anche dello snowboard visto che era uno sport emergente. All’inizio eravamo molto giovani e non riuscivamo ad ottenere i marchi facilmente. I primi ad averci dato fiducia furono Barefoot e le tavole e accessori Toxic. L’anno successivo abbiamo inserito Checker Pig e così via...

QUANDO È ARRIVATO DC COS’È CAMBIATO?DC è arrivato molto dopo. A seguito dell’uscita della lira dal sistema monetario divenne quasi impossibile importare articoli stranieri. Nel 1992 abbiamo conosciuto Martino che entrò a far parte della nostra società e assieme lanciammo il marchio Drake, che abbiamo portato avanti fino al 97, producendo in Italia e vendendo all’estero prezzi molto concorrenziali. Erano veramente gli anni d’oro dello snowboard; mi ricordo che nel 94, dopo il secondo giorno chiudemmo il nostro stand all’ISPO perché prati-

GIANPAOLO CASANAPhoto: Denis Piccolo Testo: Nicolò Balzani

camente avevamo venduto tutta la nostra capacità produttiva! E avevamo ancora una coda di giapponesi che ci pregavano di poter comprare ancora qualcosa! Nel 95 abbiamo poi preso Protest che è ancora nostro partner ormai da16 anni. Nel 97 per motivi di semplificazione della compagine societaria abbiamo deciso che fosse più conveniente vendere il marchio Drake alla ditta Piva, proprietaria del marchio Northwave. Abbiamo quindi lavorato per alcuni anni con Gianni Piva, successivamente abbiamo avuto qualche divergenza quindi ci siamo ritirati. Proprio in quell’anno, nel 2002, prendemmo la distribuzione del marchio DC.

OGGI CHE MARCHI IMPORTATE?Come California Sport abbiamo DC, da quando l’abbiamo in gestione noi è cresciuto più di 50 volte, Protest e un nuovo marchio che è Moskova che riguarda l’intimo legato al mondo del surf, snowboard e kitewing.

CALIFORNIA SPORT INVESTE TAN-TISSIMO IN PUBBLICITÀ, QUINDI SE OGNI ANNO CONFERMA E INCRE-MENTA LA SUA VISIBILITÀ SIGNIFICA CHE IL RITORNO C’È.Fino adesso il ritorno è sempre stato positivo, poi abbiamo i nostri modi per monitorare le diverse campagne e i diversi media. Di volta in volta possiamo rivalutare le nostre posizio-ni, anche se cerchiamo di mantenere una certa continuità con i gruppi con i quali lavoriamo.

Italian Manager ITW

GP dietro la sua scrivania, se vi arriva una sua mail è facile che sia partita da qui!!!

Qui sotto : GP con una tavola DC del 2011 - di fianco : il magazzino scarpe DC, pensate che riuscite a trovare il vostro numero?

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NUOVI MARCHI, COS’È CAMBIATO NEL MERCATO ITALIANO DEI BOARD SPORT?La differenza più grossa è legata alla mancanza di liquidità, quindi tutti gli acquisti sono molto più oculati sia da parte dell’utilizzatore finale che dal venditore. Prima il dettagliante era più propenso a provare marchi nuovi, ora cerca di rimanere legato ai marchi che gli danno maggiore garanzia di servizio. Ora è più difficile introdurre marchi e prodotti nuovi, ma è più facile rivendere sull’onda del successo passato.

PUOI DIRCI IN PERCENTUALE PER I TUOI MARCHI, PROTEST E DC, LA DIFFERENZA DI VENDITA TRA INVER-NO E ESTATE?Vendiamo entrambi i marchi più in estate, ma il fatturato è maggiore in inverno (60% invernale, 40% esti-vo). Questo per la differenza di costi tra i prodotti. Ad esempio, in estate vendiamo tante T-shirt ma il prezzo è di 29 euro, mentre in inverno magari vendiamo solo una giacca da snow ma, considerando il prezzo, è come vendere 7 T-shirt.

COME HA FATTO UN’AZIENDA COME PROTEST A MANTENERE DEI PREZZI COSÌ MEDIAMENTE BASSI E UNA QUALITÀ COSÌ MEDIAMENTE ALTA?La casa madre è proprietà di un’unica famiglia olandese che non lavora con istituti di credito ma con il proprio ca-pitale. Sono proprietari dei loro uffici, magazzini e questo porta sicuramente un vantaggio economico. E comunque c’è un continuo sforzo della casa ma-dre di mantenere i prezzi competitivi proprio per un motivo strategico.

SE POSSIAMO SUDDIVIDERE LO SPORT IN SURF, SKATE E SNOWBO-ARD, IN PERCENTUALE, QUAL È PIÙ RILEVANTE IN FATTO DI VENDITE PER DC E PROTEST E PER CALIFOR-NIA IN GENERALE?Bella domanda! Tendenzialmente guardando la tipologia di articoli che vendiamo lo skate la fa da padrone, è l’articolo che vendiamo maggior-mente. Però, sappiamo che molti degli articoli che sono venduti come skate in realtà sono venduti per l’abbiglia-mento normale (T shirt). Se invece parliamo più sul tecnico e di articoli usati per il tecnico, allora lo snowbo-ard fattura di più. Anche perché, per lo snow, trattiamo tavole, scarponi e abbigliamento, articoli che fatturano molto per il costo più alto.

CHE COSA CONSIGLIERESTI AD UN DISTRIBUTORE CHE HA APPE-NA APERTO CON IL SUO PICCOLO MARCHIO PER SVILUPPARSI E CRESCERE? QUAL È LA RICETTA DEL SUCCESSO CALIFORNIA?La prima regola è non perdersi d’ani-mo ed avere tanto spirito di sacrificio. Adesso fortunatamente la nostra azienda è ben avviata e introdotta nel mercato, ma alcuni anni sono stati veramente difficili! Io e i miei soci ci dividevamo per l’Italia per andare a visitare personalmente i nostri clienti; la mia zona ad esempio copriva una

parte di Piemonte, Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Campania, Abruzzo e Marche. I primi 5 anni siamo riusciti a pagare rimborsarci esclusivamente le spese di viaggio e materiale cioè non ci siamo pagati alcuno stipendio. E la maggior parte delle sere durante le campagne vendite per risparmia-re dormivamo in macchina. Era ovviamente durissimo andare avanti, potevo sopravvivere solo perché vivevo ancora in famiglia, non avevo pretese e la cosa più importante ero appassionato del settore! I marchi più importanti ovviamente non danno fiducia alle ditte appena aperte o alle persone senza trascorsi nel settore. Quindi bisogna fare prima esperienza con marchi piccoli e portarli avanti come nel nostro caso per Protest. Più avanti si può puntare a prendere un marchio forte, che però ha qualche problema distributivo sul paese e sta cercando un nuovo distributore, come con è avvenuto a noi con DC.

COME PREVEDI CHE SARÀ IL MERCA-TO NEI PROSSIMI TRE ANNI?Sono molto fiducioso, ho letto diversi report di ditte esterne che si interes-sano al nostro settore e che indicano generalmente un trend positivo per i prossimi anni. Ci sono sempre più negozi di carattere generico o sportivo che sono interessati ai nostri marchi, quindi un’altra conferma di que-

sto trend. Inoltre i risultati a livello europeo e mondiale dei marchi che distribuiamo sono sempre stati positi-vi negli ultimi anni nonostante la crisi , quindi sono molto fiducioso! Anche perché lo stile di vita legato ai board sport è affascinante penso ci siano tante persone che potenzialmente possono condividere i nostri valori e identificarsi con il nostro lifestyle, la nostra musica e la nostra voglia di fare festa, il rispetto della natura e la passione per la neve, le onde e le nostre città.

IL MERCATO DEI BOARD SPORT È DE-DICATO ALL’ UOMO, DONNA E BAMBI-NO. IN CHE PERCENTUALE? ANCHE PERCHÉ, AD ESEMPIO, IN ITALIA LA DONNA ED IL BAMBINO SONO MOLTO SOTTOVALUTATI...Dipende sempre dal marchio. Ad esempio Protest è gettonatissimo dalle ragazze, che ne apprezzano le vesti-bilità ed il look. Però è vero che in questo momento i marchi boardsports hanno un momento di difficoltà nel segmento femminile dato che la concorrenza dei marchi della grossa distribuzione è fortissima e il loro successo legato ai prezzi molto van-taggiosi. Il bambino, sono d’accordo, è molto sottovalutato. Tra le vendite in Italia e quelle all’estero c’è un abisso immenso. Abbiamo provato a lungo ad introdurre i nostri capi nei negozi

specializzati bambini, senza però suc-cesso. In Italia si tende a comprare o la “linea di tutti i giorni” sapendo che il bambino crescerà, e puntando quin-di su capi dal bassissimo costo, magari acquistati nei super mercati. Oppure si compra il capo per fare bella figura, ma prediligendo i marchi che sono le icone del nostro abbigliamento e che rendono l’Italia famosa nel mondo come Prada, Armani, Gucci, ecc… Quindi il mercato junior per i marchi board sports risulta automaticamente limitato. In Germania, Olanda, Belgio i ragazzi si vestono con i marchi board sport per andare tutti i giorni a scuola.

C’È DIFFERENZA TRA IL MERCATO FRANCESE E QUELLO ITALIANO? NEGLI ANNI HO SENTITO PARLARE DI QUESTO MERCATO CON LIVELLI DI FATTURATO ENORMI RISPETTO A QUELLO ITALIANO. OGGI È COSÌ?Si, effettivamente il distacco è ancora larghissimo, il mercato francese tradizionalmente vale molto di più di quello italiano. A mio avviso però un punto di vantaggio del nostro mercato nazionale è quello di avere una strut-tura distributiva caratterizzata dalla presenza di molti operatori indipen-denti. Questo è positivo perché di solito il negozio board sport organizza viaggi con i propri clienti, raduni, pic-coli contest, scuole, corsi, camp ed è questa la vera anima dei nostri sport!

Italian Manager ITW

Tutto ( o quasi...) il gruppo di California Sport nel cuore del magazzino

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COSA FAI NELLA VITA?Sono Nike Action Sports Business Lead di Nike SB e Nike Snowbo-arding, sia per le vendite che per il marketing mentre per Nike 6.0 sono PR Manager.

QUALI SONO GLI OBIETTIVI DI NIKE VERSO GLI ACTION SPORT?Negli action sport Nike adesso si sta sviluppando su 3 brand indipendenti: Nike 6.0, Nike SB e Nike Snowboar-ding. Nike SB e Nike Snowboarding sono brand di nicchia che Nike tratta per un posizionamento molto alto e sono rivolti al consumatore core, Nike SB riferito allo skate e, ovviamente, Nike Snowboarding per lo snow. Nike 6.0 invece è un brand multisport che lavora su sei sport, ecco il motivo del nome 6.0, che sono: snowboard, surf, bmx, wakeboard, ski freestyle e fmx. 6.0 per quest’anno focalizzerà l’attenzione a livello globale sul surf e sullo snowboard a seguire Bmx e gli altri. Anche l’Italia seguirà questo trend quindi d’inverno seguiremo lo snowboard e d’estate invece il surf.

QUALI SONO I PROGETTI DI SVI-LUPPO DEL MARCHIO? PUNTERETE SOPRATTUTTO SU RIDER?La politica di Nike è quella di avere il proprio core business legato inossida-bilmente allo sport ed il proprio focus rivolto all’atleta. L’innovazione di prodotto è fatta sull’atleta ed intorno all’atleta, i designer lavorano con lui per creare i modelli più performanti. Per Nike l’atleta è il focus centrale dell’azienda anche dal punto di vista del marketing e della comunicazione. Nike è il brand dell’atleta! Ovviamente lo stretto rapporto tra rider e azienda permette di sviluppare prodotti sem-pre nuovi e innovativi. Questo tipo di marketing verrà sviluppato moltissi-mo nel prossimo futuro anche negli action sports, infatti Nike li percepisce come gli sport delle nuove genera-zioni e che daranno tanta energia al brand.

COME HA DECISO NIKE DI SVILUPPA-RE IL RAPPORTO CON I NEGOZIANTI?Nike SB e Snowboarding saranno marchi per pochissimi negozi, quelli core skate shop o snowboard shop. In Italia Nike SB collabora con una trentina di skate shop, mentre Nike Snowboarding, ad oggi con soli tre snow shop e sono: Fackie Shop, Bom-boclat e Neuro Shock.

SI PREVEDE UNA CRESCITA IN FUTU-RO DEI NUMERO DI NEGOZI?Le nuove strategie portano ad un mantenimento del posizionamento, quindi se ci saranno dei negozi con le caratteristiche giuste per poter avere i nostri prodotti verranno presi in considerazione, ma non c’è una nostra volontà di ampliamento del numero

FEDERICO FALDELLAItalian Manager ITW

FEDERICO È UN RAGAZZO DI 26 ANNI CHE NONOSTANTE LA GIOVANE ETÀ OCCUPA UN RUOLO DI GRANDE RESPONSABILITÀ ALL’INTERNO DI NIKE, SI DIMOSTRA DETERMINATO E CON LE IDEE MOLTO CHIARE SU COME FAR CRESCERE I TRE MARCHI DELLA MITICA SWOOSH (NIKE SB, NIKE SNOWBOARDING E NIKE 6.0)! SIAMO ANDATI A CONOSCERLO E A FARCI RACCONTARE I PROGETTI DEL BRAND AMERICANO.

Federico Faldella & Davide Costanzo fuori dallo stand Nike 6.0 a Modena Skipass

Photo: Denis Piccolo Itw: Nicolò Balzani

di negozi a discapito delle suddette caratteristiche.

NON È CONTROPRODUCENTE ES-SERE COSÌ DISCRIMINANTI NELLA SCELTA DI UNO SHOP?Avendo tre brand che vanno a colpire differenti tipi di clientela non c’è discriminazione. Nike SB e Snowbo-arding sono molto core, anche poco pubblicizzati e solo su pochissime riviste europee, le informazioni su questi marchi vanno ricercate e non viceversa, stesso discorso per i negozi. Chi vuole SB e Snowboarding deve sapere che prodotto è e dove andarlo a trovare, crediamo sia giusto che la gente non lo trovi per caso. Invece 6.0 è per una distribuzione allargata che sta crescendo al punto tale che si sta valutando di distribuire prodotti diffe-renti a seconda del tipo di negozio

A LIVELLO DI NIKE SNOWBOAR-DING QUALI SARANNO I PRODOTTI DISTRIBUITI IN ITALIA? PARLACI DEI BOOTS?Ad oggi i boots brandizzati Nike Snowboarding sono gli unici boots Nike sul mercato. Dal prossimo anno il nostro impegno nello snowboard aumenterà ulteriormente e la colle-zione dei boots Nike aumenterà di conseguenza, con un adeguamento a livello di brandizzazione e di differe-neziazione distributiva.

IN ITALIA VENDETE ANCHE L’ABBI-GLIAMENTO NIKE SNOWBOARDING?Si, nei nostri 3 punti vendita si può trovare tutti i capi Outerwear!

IL TEAM DI NIKE SNOWBOARDING DA CHI È FORMATO?È un team solo Global e sono Nicho-las Muller, Gigi Ruf, Annie Boulan-ger, Austin Smith, Denny Kass, Eric Jackson, Justin Bennee e Laura Hadar.

MA LO SAI CHE LA CREW DI CRA-CKERS HA VISTO IN GIRO PER MILANO GENTE CON I BOOTS NIKE E I JEANS DENTRO GLI SCARPONI?Certe dinamiche legate alla moda non si possono controllare… ma non sono necessariamente controproducenti…

ALL’INIZIO NIKE 6.0 ERA STATA LANCIATA COME MARCHIO GIOVANE, STATE PAGANDO QUESTA SCELTA INIZIALE?No, anzi, abbiamo creato la credibilità del marchio a cui aspiravamo. Per questo però, ora che il marchio sta guadagnando legittimità nel mondo action sports ed evolvendo la sua im-magine, anche i rider Nike 6.0 adesso sono un po’ più maturi. Abbiamo iniziato con un profilo basso, andando a sponsorizzare piccoli eventi core e atleti rookies, per entrare sul mercato non in maniera arrogante ma facendo piacere il marchio fin dai giovani.

Oggi, invece, stiamo crescendo e pun-tiamo anche su atleti di primissimo piano e non più solo sui rookie.

QUANTA IMPORTANZA HA L’AREA ITALIA, PER I TRE MARCHI BY NIKE?A livello europeo sono ben consa-pevoli che l’Italia ha chilometri di costa per il surf e un arco alpino paragonabile a quello austriaco e svizzero, quindi potenzialmente ha un mercato veramente vasto. Per quello che riguarda i rider si ha la consape-volezza che il livello si deve evolvere ancora molto, ma visto il crescente numero di strutture siamo sicuri che presto si raggiungeranno gli standard europei, sia nello snowboard che nel surf. Prendendo ad esempio il mondo del surf da onda, noi italiani abbiamo capito e creduto tardi nella possibilità di rideare anche sulle nostre coste e questo ha rallentato un po’ la sua cre-scita, in Italia ci sono tantissimi spot ideali per questo sport.

LA CRISI NON SPAVENTA?A Nike assolutamente no, anzi… in cinese la parola cresi si traduce in opportunità!

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WAVE DISTRIBUTIONDi Nicolò Balzani

CIAO RAGAZZI, INTANTO RACCONTA-TECI LA VOSTRA STORIA…Beh, che dire, circa 6 anni fa abbiamo deciso di lanciarci in questa avventura partendo da zero. All’inizio è stata dura ma con l’impegno e la dedi-zione al lavoro siamo riusciti a farci spazio in questo mercato. Arrivava-mo entrambi da attività lavorative importanti e l’esperienza maturata in altri settori ci ha aiutato a far crescere la Wave Distribution in un contesto economico globale a dir poco difficile. I risultati ottenuti, la passione per lo sport e soprattutto il riscontro che riceviamo dai nostri clienti sono da stimolo per fare ancora meglio e ci fanno credere che siamo ancora all’i-nizio della nostra avventura.

DOVE È NATA LA PASSIONE PER LO SNOWBOARD?Nel 1992 sono passato dagli sci allo snowboard in un solo giorno, ricordo che alcuni miei amici che non sciava-no nemmeno, misero lo snowboard per la prima volta ed io ho voluto provare, fu amore a prima vista.

QUALI SONO I MARCHI CHE IMPOR-TATE?Airblaster, Pow Gloves, Bern Helmets, Spacecraft, Palmer Sci e Snowboards, Sp Bindings e Jones Snowboards.

QUALE VI HA DATO I MIGLIORI RI-SCONTRI E SODDISFAZIONI?

Bern è stato sicuramente quello che è penetrato in più punti vendita ed il sell out è stato sempre molto buono, possiamo dire lo stesso anche di Pow. Airblaster è un prodotto di nicchia ma è un brand molto forte e ricono-sciuto anche qui in Italia ormai, c’è ancora tanto da fare ma siamo sulla buona strada. Diciamo che tutto il pacchetto è in crescita costante ogni anno, sicuramente un fatto positivo considerando il periodo difficile per l’economia mondiale.

SIETE PICCOLI MA STATE CRE-SCENDO, QUALI SONO I MOTIVI DEL VOSTRO SUCCESSO?Io penso che la nostra forza sia il con-tatto diretto che abbiamo con i clienti ed ovviamente la nostra rete vendita. Io e Francesco viviamo in 2 regioni im-portanti per il nostro lavoro, Piemonte e Lombardia; questo ci permette di seguire personalmente la distribuzione dei nostri prodotti presso molti clienti. Anche la selezione dei marchi è una cosa che curiamo molto perché sicura-mente importante.

DOMANDA DIFFICILE, MA COME SI FA A FARE CRESCERE UN PRODOTTO IN UN MERCATO COME QUELLO ITALIA-NO DOVE I MAIN BRANDS FANNO LA VOCE GROSSA?Questa si che è una domanda diffici-le, secondo noi le cose stanno un po’ cambiando, oggi c’è più ricerca rispetto agli anni scorsi, molti negozianti, giu-

stamente, cercano di avere un prodotto esclusivo all’interno del proprio punto vendita, lì, subentrano le aziende come la nostra che propongono marchi alter-nativi a quelli più blasonati. La crescita dipende poi da molti fattori (crescita globale del marchio, tempi di consegna, prezzo etc. etc.)

COME PROMUOVETE I MARCHI?Pubblicità, promozione, sponsorizzazio-ni, un po’ come fanno tutti.

NEL VOSTRO TEAM DI RIDER, DA QUEST’ANNO FARÀ PARTE UNO GIO-VANE ROOKIE DI CUI TUTTI PARLANO BENE, KEVIN KOK, PERCHÉ AVETE SCELTO LUI A RAPPRESENTARVI?Kevin è un ragazzo con molto talento, non si vedono così tanti 18 enni come lui in giro. Inoltre va in snowboard molto meglio di riders che hanno molta più visibilità di lui. E’ forte in Pipe, sui Rail e sui kicker, anche belli grossi direi. Ha margini di crescita molto elevati, se continua così potremmo sentir parlar di lui anche in campo internazionale.

GLI ALTRI RAGAZZI DEL TEAM?Abbiamo tanti Atleti e tanti ambassador direi, ultimamente ci piace supportare i ragazzi del Team dei negozianti a noi più fedeli, ce ne sono molti, non vorrei dimenticarne qualcuno: Bambi, Bubba per Pow, Benki e Vagheggi per Bern e Pow, Schiavon per Bern, Andrea Mainenti, Martina Joele, Scienza, Con-tessi, Fabio Pezzali per Airblaster, Luca Pandolfi per Jones, Ohara Gabrielli per Palmer… ne ho dimenticato sicuramen-

te qualcuno, mi scuso per quelli che non ho citato. Abbiamo poi delle collabora-zioni con Zebra di Campiglio e Mystic Freeride con Bern e Pow e con l’Indian park di Cervinia e l’Areaeffe di Pila.

NON È CONTROPRODUCENTE AVERE LA STESSA DISTRIBUZIONE PER DUE BRANDS DI TAVOLE, COME NEL VOSTRO CASO PALMER E JONES?In questo caso direi di no perché sono 2 prodotti diversi, in altri casi direi che avere 2 marchi della stessa tipologia di prodotto è controproducente.

LE VENDITE DI JONES SNOWBOARDS SONO ANDATE MOLTO BENE, IL ME-RITO DEL SUCCESSO È DA RITENERSI DOVUTO AL SUO IDEATORE?Sicuramente buona parte del successo è dovuto al suo ideatore, ma anche al fatto che c’è un buon numero di appassionati di snowboard a cui non interessa per niente il freestyle ed ancor meno lo street ed il jibbing. Diciamo che negli ultimi anni le aziende produttrici si sono un po’ dimenticate di quella fetta di mercato, oggi c’è la possibilità di avere un prodotto studiato e assemblato esclusivamente per gli appassionati di Freeride.

COSA VI MANCA NEL VOSTRO POR-TAFOGLIO PRODOTTI? SIETE ALLA RICERCA DI ALTRI MARCHI?Mancherebbe un bel marchio (libero) di scarponi ma non c’è! Ma siamo sempre vigili su quel che si muove.

CHE PRODOTTI PROPONETE PER IL MERCATO ESTIVO E QUANTO È IM-PORTANTE PER VOI QUESTO GENERE DI MERCATO?Per il mercato estivo abbiamo Spacecraft (abbigliamento e accessori) e poi abbia-mo da poco avviato una rete vendita nel mercato Bike per Bern e Pow visto che hanno un catalogo dedicato.

DOVE VOSTRI MARCHI HANNO RI-SCOSSO I MAGGIORI CONSENSI?Tutto il nord Italia, dal Piemonte e la Valle D’Aosta al Triveneto.

QUALI CONSIGLI DARESTE A UN GIO-VANE MARCHIO DI DISTRIBUZIONE AGLI INIZI DELL’ATTIVITÀ?Di non prendere subito troppi marchi ma di iniziare con uno o due al massimo e di iniziare con marchi Europei se non hanno familiarità con le importazioni da fuori l’Europa.

COME COLLABORATE CON I NEGOZI E CHE TIPO DI RAPPORTO AVETE?Cerchiamo di avere un rapporto diretto con quanti più possibile, diciamo che i clienti che ci seguono con tutti i marchi li conosciamo tutti di persona .

IL POSITIVO E NEGATIVO DEL VO-STRO GENERE DI LAVORO?Il positivo è quello di lavorare in un ambiente che ci piace e lavorare per dei brands, quindi vendere prodotti che hanno un valore aggiunto. La cosa negativa è che non abbiamo un marchio di produzione nostra.

POSSIAMO DIRE CHE PER LA WAVE DISTRIBUTION È ARRIVATO IL TEMPO DI RACCOGLIERE! I FRATELLI GRI-ECO (PROPRIETARI DEL MARCHIO), HANNO LAVORATO SODO E HANNO PORTATO A CASA, ANNO DOPO ANNO, NUMERI DI VENDITA SEMPRE PIÙ IMPORTANTI. DALL’ANNO SCORSO, I LORO SACRIFICI E LA LORO PASSIONE PER LO SNOWBOARD GLI HANNO PERMESSO DI OTTENERE LA DISTRIBUZIONE DI MARCHI IMPORTANTI COME SP BINDINGS, PALMER SNOWBOARDS E JONES SNOWBOARDS, LE TAVOLE DELLA LEGGENDA DEL FREERIDE JEREMY JONES. DARE VOCE A TUTTI, QUESTO È QUELLO CHE CERCHEREMO DI FARE CON QUESTO MAGAZINE, SOPRATTUTTO A CHI SE LO MERITA… WAVE DISTRIBUTION SE LO MERITA DI SICURO!

Alex Grieco con la sua tavola Jones Snowboards durante una session di freeride

Italian Manager ITW

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ABBIAMO INTERVISTATO THOMAS ONDERTOLLER, RESPONSABILE MAR-KETING DELLA SOCIETÀ DI OBEREGGEN, CHE CI HA SPIEGATO COME LA LOCALITÀ DELL’ALTOADIGE, UNA DELLE PIÙ INNOVATIVE DEL PANORA-MA NAZIONALE, SI STA PREPARANDO ALLA NUOVA STAGIONE!

QUALE È IL SUO RUOLA ALL’INTERNO DELLO SKI CENTER LATEMAR?Dal 1998 sono responsabile marketing della società impianti di risalita Obereg-gen S.p.a.. Mi occupo della promozione, del contatto con il pubblico e di molte altre cose!

PARLIAMO DI OBEREGGEN, UNA DELLE STAZIONI SCIISTICHE PIÙ INNOVATIVE D’ITALIA, QUALI SONO I MOTIVI DEL SUO SUCCESSO?Da quando è stato costituito lo Ski Center Latemar (Obereggen-Pampeago-Predazzo) il numero complessivo degli impianti non è stato aumentato di mol-to. Sono stati invece sempre migliorati qualitativamente tutti gli impianti e tutte le infrastrutture del comprensorio. Credo che il cliente dia molta impor-tanza ad impianti nuovi e comodi e che apprezzi piste ben preparate. Obereggen nei suoi 40 anni di storia si è sviluppata notevolmente, sempre nel pieno rispetto della natura a ridurre al minimo l’im-patto ambientale. A conferma di questo fatto, l’anno scorso il massiccio del La-temar, è stato riconosciuto dall’Unesco Patrimonio Naturale dell’Umanità.

COME È ANDATA LA SCORSA STAGIO-NE? SI POSSONO AVERE DEI NU-MERI IN RAPPORTO ALLE STAGIONI PRECEDENTI?Nella stagione invernale 2009/2010 si è sostanzialmente raggiunto il buon risul-tato della stagione precedente, che viene considerata una delle migliori! Nella vendita di tessere giornaliere si è regi-strata una lieve flessione (-2%), mentre nella vendita di tessere settimanali e stagionali si è registrato un aumento.

COME È SVILUPPATO IL COMPREN-SORIO?Il comprensorio si estende da Obereg-gen (Val d’Ega) in Alto Adige fino a

Pampeago e Predazzo (Val di Fiemme) in Trentino. 18 Impianti di risalita, 1 Snowpark, 1 Halfpipe e 37 piste per un totale di 48 km. Con 125 sparaneve, il 100 % delle piste è coperto da neve programmata.

COME FATE A OFFRIRE UNO STAGIO-NALE A POCO PIÙ DI 350 EURO CON UNA QUALITÀ INVIDIATA DA MOLTI ALTRI RESORT ITALIANI?Lo stagionale “Fiemme-Obereggen”, che include 50 impianti di risalita, nella sta-gione 2010/2011 costa per adulti Euro 410 nella prevendita, se acquistato entro il 23.12. Il prezzo ridotto (Euro 365) è riservato a Sci e Snowboard Club che prestano la loro attività prevalentemente nel comprensorio “Fiemme Obereggen”. Se il prezzo dello stagionale è compe-titivo riusciamo a fidelizzare i nostri clienti! Abbiamo inoltre introdotto uno stagionale ad un prezzo veramente competitivo per i giovani residenti in regione!

EVENTI E MANIFESTAZIONI PIÙ IM-PORTANTI PREVISTE PER IL PROSSI-MO INVERNO?Sul lato eventi “snowboard” vengono ri-confermati il circuito “King of Obereg-gen”, che darà in premio uno stagionale a chi farà più punti partecipando ai vari contest di slopestyle, rail, e pipe che si terranno durante la stagione all’interno del “Obereggen Snowpark”. Il contest in notturna “Obereggen King of Iron” che si svolgerà sabato 26 marzo alla partenza degli impianti di Obereggen e vedrà sfidarsi i migliori jibbers italiani, con qualche special guest straniera su di un percorso allestito ad hoc dalla crew F-Tech che anche quest’anno collaborerà con l’Obereggen Snowpark.

QUANTO GRANDE È IL VOSTRO PARK E DOVE È COLLOCATO?

OBEREGGENDi Nicolò Balzani

Il nosto snowpark è facilmente rag-giungibile da Obereggen o dalla Val di Fiemme, perché collocato in posizione strategica al centro del carosello sciistico Ski Center Latemar. Si trova a 2032 m di altezza, è lungo ca. 650 metri con una larghezza massima di ca. 160 metri. È servito da una nuova e velocissima seggiovia a quattro posti.

QUANTE STRUTTURE HA TRA RAIL/BOX E SALTI?All’interno del park ci sono sei kicker da 1 a 16 metri, un fun box con mini spine e rooler, quattro rail con un straight down montoubo da 12 metri, nove box, un Wallride di 3 metri d’al-tezza ed una piccola wood line. Per la prossima stagione è in progetto l’allun-gamento sia della linea Easy che della linea Medium. Ogni anno cerchiamo di investire qualcosa in più nel park, così da farlo crescere di pari passo con i suoi utilizzatori abituali e con la stazione tutta.

AVETE UN PIPE?Si da quasi 15 anni a Obereggen ab-biamo un Halfpipe lungo ca. 80 metri. Viene fresato a giorni alterni con una fresa “Zaugg Pipe Designer”. E’ un nostro punto d’orgoglio che testimonia da quanto tempo Obereggen crede nello snowboard e nel freestyle sulla neve in generale.

I MOTIVI CHE VI HANNO SPINTO A INVESTIRE NEL FREESTYLE E NEL PARK?A Obereggen abbiamo sempre creduto nello snowboard e nel freestyle. Fin dall’inizio abbiamo puntato ad essere un park per tutti, proponendo annualmente novità strutturali, a quanto pare sempre più apprezzate. Attraverso lo snowpark registriamo una buona visibilità per la stazione in generale.

COME AVVIENE LA GESTIONE DEL PARK?La manutenzione viene eseguita giornalmente da uno shaper assunto a tempo pieno. Inoltre il park dispone di un collaboratore esterno per l’orga-nizzazione di eventi e la promozione specifica. Una persona si dedica al co-ordinamento del circuito interno “King of Obereggen”, una persona che cura la parte grafica e foto, e un webmaster che scrive e pubblica notizie sul sito internet www.snowpark.obereggen.com

I COSTI ANNUALI PER IL SUO MAN-TENIMENTO E REALIZZAZIONE?Escluso il mezzo battipista, fino ad oggi sono stati investiti 60.000 Euro ca. in strutture per il park (box, rail, casetta, cartellonisitca, impianto stereo dedicato, ecc..). La manutenzione annuale può essere quantificata in ca. 50.000 Euro.

CI PUÒ RACCONTARE QUANDO, IN CHE ANNO È NATO IL PARK E SE SI PUÒ DEFINIRE UNA SCELTA VINCEN-TE E PERCHÉ?I primi esperimenti con salti e halfpipe risalgono a oltre 15 anni fa. Il primo park è nato 10 anni fa. L’alto gradimento da parte dei nostri clienti, con un sod-disfazione generale votata con 8,7 punti su 10, ci conferma che è stata una scelta vincente. Siamo stati inoltre nominati tra i migliori park italiani da diverse riviste e siti di settore.

DATE DI APERTURA E CHIUSURA?L’apertura del park è prevista per il 26 dicembre. Gli impianti invece aprono il 26 novembre alle ore 19, con una serata gratuita per tutti e chiudono il 25 aprile.

Spot CHECK

Enrico Cavada spesso e volentieri viene a girare ed allenarsi nel park di Obereggen!

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PARTITA CON UN SINGOLO NEGOZIO È DIVENTATO UNO DEI WEB SHOP SNOWBOARD PIÙ IMPORTANTI E DI RIFERIMENTO D’EUROPA, CON UN FATTURATO ANNUO IN CRESCITA VERTIGINOSA! ECCO COME È NATO, COME FUNZIONA E COME LAVORA HOT ZONE.TV E I SUOI TRE STORE HOTZONE, TRA I PIÙ IMPORTANTI DEL TERRITO-RIO AUSTRIACO! ABBIAMO CONOSCIUTO IL MARKETING MANAGER DEL SITO AUSTRIACO, GERY MARGREITER E IL CEO, CHRISTOPHE HUBERT PRESENTI ALLO SKIPASS DI MODENA PER IL SECONDO ANNO CONSECUTIVO.

allo snowboard indipendentemente dalla vendita on line.

QUINDI NON AVETE RISENTITO DELLA CRISI ECONOMICA SIA A LI-VELLO DI WEB CHE NELLA VENDITA DIRETTA?No assolutamente! I prodotti collegati allo snowboard, quindi includo tutti gli accessori, felpe e magliette, hanno per-messo uno sviluppo del nostro mercato web e di vendita diretta.

QUANDO AVETE DECISO DI CREARE UN CATALOGO DI SNOWBOARD?Questa è il secondo anno che pubbli-chiamo un catalogo prodotti snowbo-ard. Fare un catalogo Free Press come il nostro è molto dispendioso e porta via molto tempo, la distibuzione avviene presso i nostri punti vendita, tramite i nostri rider e durante le manifestazioni che organizziamo (ex: Opening di Hin-tertux). Oltre al catalogo sviluppiamo altri progetti come la creazione di un team di rider e un nostro dvd, The Dude V, anch’esso free e scaricabile in versione full dal nostro sito (www.thedude5.com).

QUANDO È NATO IL PROGETTO HOT-ZONE.TV?Prima di tutto bisogna precisare che alle spalle del nostro sito di vendita on line c’è un negozio nato nel 1995. Mentre l’idea del sito è nata nel 2000 e sviluppata definitivamente nel 2002. Per la creazione del sito abbiamo cercato di capire come funzionava il mondo di in-ternet, come fare interagire e convivere il nostro negozio con uno shop on line per questo sono stati necessari 2 anni di studio progettuale.

CHE TIPO DI PRODOTTI VENDETE?Solo prodotti da snowboard, dal tecnico agli accessori. In estate vendiamo anche streetwear e skateboard... ma siamo un sito invernale prettamente impron-tato sullo snowboard. Da pochi mesi abbiamo creato un nuovo punto vendita dedicato al mondo street e skate. Consi-derate che abbiamo circa 16 dipendenti che d’inverno diventano circa 20 e il 90% dei prodotti che noi vendiamo ven-gono dal mercato dello snowboard

QUANTI HOT ZONE SHOP CI SONO IN AUSTRIA?Ce ne sono 3, uno a Garlos (Ziller-tall), Mayrhofen (Zillertall) e Schwaz (Zillertall).

IN CHE PAESI SI SVILUPPA MAG-GIORMENTE LA VOSTRA VENDITA ON LINE?Vendiamo soprattutto, oltre che Austria ovviamente, in Germania, Italia, Spa-gna, Francia e paesi scandinavi.

QUANTO SI È SVILUPPATA LA VENDI-TA INTERNET NEGLI ULTIMI ANNI?Potremmo dire che negli ultimi due anni le vendite online sono cresciute di circa il 40%!

CREDETE CHE LA VENDITA ON LINE POSSA DANNEGGIARE E PENALIZZA-RE LA VENDITA NEI NEGOZI? VISTA LA FACILITÀ E LA COMODITÀ DELLA VENDITA ON LINE?Non credo! La gente vuole provare il materiale che sceglie, vuole vedere come gli sta un capo indossato, provare il flex di una tavola, per questo gli store saranno sempre indispensabili. Molto dipende anche dalla qualità e dalla bra-vura del venditore. Al limite ci possono essere dei problemi per i negozianti più piccoli e di montagna se paragonati ai grandi store di città.

I PREZZI CHE AVETE IN NEGOZIO SONO DIFFERENTI DA QUELLI SUL VOSTRO WEB SHOP?Assolutamente no, abbiamo gli stessi prezzi e gli sconti partono in simulta-nea.

LA VENDITA ON LINE AVRÀ SEMPRE PIÙ IMPORTANZA IN FUTURO?Credo che la crescita on line si espan-derà ancora in futuro, ma credo anche che la qualità del servizio e dei prodotti offerti possa fare la differenza, come in qualsiasi negozio normale. Vedo co-munque una crescita del mercato legato

CH ECK SH OP /AUSTRIA

HOTZONE.TVDi Nicolò Balzani

QUANTO È IMPORTANTE AVER UN TEAM RIDER?Molto importante, abbiamo molti rider forti, e ne siamo orgogliosi... è il miglior modi di rappresentare lo stile by Hot-Zone. Abbiamo giovani provenienti da tutta Europa (Seppe e Anthony Smits), rider affermati (Werner Stock, Thomas “Beckna” Eberharter, Rudi Kroell e Fredl Kolar) e rider emergenti (Tini Gruber).

LA PERCENTUALE DI VENDITA DEI PRODOTTI DA DONNA RISPETTO A QUELLI DA UOMO?Circa il 40/45% dei prodotti che vendia-mo on line e nel nostro negozio sono per le donne. Le ragazze sono capaci di andare avanti a comprare per ore finchè il negozio è vuoto, per la vendita on line molte grosse vendite sono proprio fatte proprio da loro. La tipologia di acquisto è diretta all’abbigliamento. Se andiamo a vedere prettamente il prodotto tecnico come scarponi, attacchi e tavola, la percentuale si abbassa al 25% circa, ma dipende tanto dagli anni e dalle condi-zioni della neve.

IL FENOMENO DELLE TAVOLE RO-

CKER, COME LO VEDETE COME UNA MODA?È molto importante il mercato delle tavole rocker per la nostra vendita. Sono tavole facili da utilizzare e perdonano molto di più rispetto a quelle con il pon-te tradizionali. In percentuale quest’an-no abbiamo venduto 90% con camber inverso e 10% tradizionale.

IL MARCHIO CHE VENDETE DI PIÙ SUL WEB?Sicuramente Burton e tutto i suoi bren-ds, Analog, Forum, Special Bland, Four Square. Brand come K2, Ride, Bataleon e soprattutto Lib Tech stanno crescendo e riscuotono un ottimo successo.

COME MAI SIETE VENUTI, PER IL SECONDO ANNO ALLO SKIPASS?In Austria fiere di questo genere, di libe-ro accesso a tutti, distributori, venditori e semplici appassionati di snowboard, non esistono e l’Italia sta diventando un mercato importante per noi, ecco i motivi di questa scelta. Skipass è l’unica fiera che facciamo ed è un ottimo vetrina per farsi conoscere da tutti senza preclusione per nessuno.

SnowShop ITW

Notturna dell’entrata del negozio, che dire...niente male!

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DURANTE LA FIERA DI MODENA SKIPASS, ARMATI DI MACCHINA FOTOGRAFICA E REGISTRATORE, ABBIAMO INTERVISTATO ALCUNI DI-STRIBUTORI ITALIANI, PER CERCARE DI CAPIRE COSA CI SI ASPETTA DA QUESTA STAGIONE E NEL FUTURO PROSSIMO. ANDIAMO A CO-NOSCERE LA REALTA’ DEI DISTRIBUTORI E DELLE AZIENDE ITALIANE.

ANDREA COSTA, nome storico della scena snowboard nazionale, insieme al fratello Alessandro e Matteo Tini gestiscono The Group Distribution il distributore italiano di K2 e Ride. Andrea, aka Costino, ci spiega come porta avanti i suoi brands e le novità 2010/2011 delle tavole K2 … rigorosa-mente rocker!

COSA FAI NELLA VITA? PARLACI DI COSA FAI QUANDO SUONA LA SVEGLIA!Lavoro per la K2 Sport in Italia, nel mondo dello snowboard abbiamo i marchi K2, Ride, 5150 e Morrow.

DA QUANTO TEMPO SEI NEL MONDO DELLO SNOW?Da meta anni ’80. Direi che ormai sono 25 anni…

QUEST’ANNO K2 PROPONE BEL-LISSIME TAVOLE E BELLISSIMI SCI FREESTYLE. DEI DUE CHI HA PIÙ SUCCESSO NEL MERCATO?Più lo snowboard! 2 a 1 per lo snow, se non addirittura 3 a 1. Il mercato dello sci a doppie punte in Italia è piatto da 4-5 anni, inoltre si vende più per i turisti che per il vero freestyler. Fino a quando non ci saranno dei club, organizzati per questo genere di sport, la vedo abbastanza dura.

NEGLI ULTIMI ANNI COM’È ANDATA K2 ITALIA?È andata bene, sono 2-3 anni che stia-mo crescendo, il mercato è abbastanza stabile, stiamo prendendo dei marker share!

E MORROW?È in grande crescita. È stato scelto di mantenerla come brand di tavole entry level per via anche della crisi di questi anni e i risultati sono davvero buoni.

COME PENSATE DI PROMUOVERE IL VOSTRO MARCHIO A LIVELLO

Nuove idee e nuovi brands, Wood Morning sta decisamente diventando uno dei distributori di action sport più importanti d’Italia. Il gruppo, gestito

da FABRIZIO MESSINEO, è anche tra i più attivi nella promozione dei propri brands investendo su pubbli-cità, eventi e in un team di riders tra i più forti d’Italia. In questa intervista sentiamo cosa ci dice Fabrizio sulle strategie e novità della sua distribuzio-ne targata Made in Rome!

COSA FAI NELLA VITA? RACCONTACI COME PASSI LE ORE DELLA TUA GIORNATA!Sono amministratore unico di Wood Morning S.r.l. e socio fondatore della società.

CHE MARCHI IMPORTATE E QUALI SONO LE NOVITÀ DI QUEST’ANNO?Il grosso del portafoglio dei marchi è quello degli anni passati, quindi Skull-candy, Elm, Atticus e per il tecnico Flux Bindings a cui si sono aggiunti, Yes Snowboards, Bataleon Snowbo-ards, Celsius Boots, Bond Outerwe-ar, Celtek Gloves, per le googles Is Design e Horney per l’underwear… al momento abbiamo circa una dozzina di aziende.

SIETE RELATIVAMENTE DA POCO TEMPO NEL MONDO DELLO SNOW-BOARD. COME MAI AVETE DECISO DI INVESTIRE IN QUESTO MONDO E PERCHÉ?Io personalmente vengo dal mondo web collegato agli sport estremi poi, grazie al periodo di forte espansione dello snowboard e dello skate, nel 2001 abbiamo fondato la prima socie-tà che è diventata, nel 2005, la Wood Morning attuale. Abbiamo deciso di investire in questo mondo perché abbiamo visto un forte interesse dei giovani per gli sport estremi, quin-di ci è sembrato un buon punto di partenza.

MODENA SKIPASS ON FOOTPhoto: Denis Piccolo Testo: Nicolò Balzani

DI SNOWBOARD, CHE IMMAGINI DARETE?Stiamo lavorando molto con i nostri atleti, collaboriamo con delle scuole (Zebra Snowboard School a Madonna di Campiglio, Deep Ice del Cimone e The Garden a 2 Alpes d’estate) dove cerchiamo di coinvolgere l’utenza finale fin da subito per poi portare il nostro prodotto avanti nel tempo.

TEST, RIVISTE, EVENTI, QUALE MEZ-ZO È PIÙ EFFICACE?Durante tutto l’inverno facciamo un tour di demo, un po’ di carta stampata e molte pubbliche relazioni per far provare il prodotto e far capire che il nostro marchio è diverso dagli altri.

PERCHÉ DIVERSO?Perché siamo stati i primi a diffondere la tecnologia del rocker, utilizzata pri-ma nello sci e poi nello snow, abbiamo 6 anni di esperienza su questo.

CHE COS’HA IL VOSTRO ROCKER IN PIÙ E DI DIVERSO DAGLI ALTRI?Parte dal concetto che la tavola sotto i piedi deve essere piatta. Quindi tutte le tavole sono così, poi in base alla tipologia d’utilizzo e alle esigenze del rider, c’è più o meno rocker!

ROCKER È UNA MODA O UNA REAL-TÀ?Una realtà! Perché ha permesso di facilitare l’apprendimento dello snow-board a molte persone.

CHE TIPOLOGIA DI TAVOLA AVE-TE VENDUTO MAGGIORMENTE QUEST’ANNO?Noi non facciamo tavole non rocker, tutte le nostre tavole hanno più o meno rocker o sono totalmente flat. Le tavole più vendute sono la Www, Parkstar e Raygun, tavola da freeride un po’ più economica della mitica Turbodream.

Event REPORT

Andrea Costa con lo speciale berrettino “Ride” presentato in fiera Wood Morning crew, Fabrizio Messineo è il primo da sinistra !

SEI CONVINTO ANCHE ORA DI QUE-STA IDEA?Con l’attuale crisi ho rivisto un po’ le mie idee, però l’entusiasmo mi fa ancora essere positivo.

COME SONO ANDATI QUESTI ANNI DI CRISI? SEI SODDISFATTO PER I TUOI MARCHI IN GENERALE?Il fatturato è in ascesa costante e questo fa molto piacere! C’è una forte sofferenza nel recuperare i crediti dai negozi, perché sono quelli ad avere più difficoltà. Siamo comunque una società paziente e aiutiamo sempre il cliente, finché possiamo aspettare collaboriamo con tutti, chiaramente ci sono momenti di tensione.

PER CIÒ CHE RIGUARDA IL TECNI-CO AVETE MARCHI IMPORTANTI, BATALEON, YES, OMATIC (?). COM’È ANDATA NEGLI ULTIMI ANNI E COME VEDETE IL FUTURO?Omatic aveva ed ha tutt’ora grossi problemi di consegna, quindi, pur-troppo, non lavoriamo più con questo marchio, siamo a novembre e non ci ha ancora fornito i suoi prodotti, non ci possiamo permettere una late deli-very di questo genere. Il marchio Yes Now Board è coinciso proprio in que-sto periodo e, al contrario di Omatic, è un prodotto che si vende da solo! Il nome è azzeccato, corto, semplice e i rider sono stra-conosciuti. Bataleon ha un’immagine “core”, ha in mano un prodotto unico, il Triple Base, che quest’anno compie dieci anni e, nonostante le richieste di acquisizione del brevetto da parte di altri marchi, continua ad essere l’unica con questa fantastica tecnologia.

NON È UN PO’ UN CONTROSENSO AVERE PIÙ MARCHI DI TAVOLE PER UN DISTRIBUTORE?Assolutamente si se non fossero così diverse le tecnologie, come nel nostro caso. Bataleon con la Tripla Base è un

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Event REPORT

mercato totalmente diverso da quello di Yes, marchio più diretto ad un riding dedicato al freeride.

PERCHÉ SCEGLIERE YES?Ci è piaciuta fin da subito! Per i rider, tutti ex Burton, poi noi come politica ci proponiamo di essere alternativi ai main brands snowboards, quindi la nostra e la loro filosofia era la stessa!E perché l’utente dovrebbe sceglierlo? Noi diamo la possibilità di provarlo in circa 14 test annui, in modo da far capire quanto è bella la tavola sotto i piedi. Si sceglie anche per la grafica, design e nome, perché anche lo snow-board è fashion!

E BATALEON?Perché è estremamente facile da por-tare. È da provare sicuramente!

COSA VORRESTE RAGGIUNGERE CON I VOSTRI MARCHI?Al momento il mio target è lavorare bene con più core shop possibili, per scelta aziendale abbiamo tagliato delle grandi distribuzioni di snowboard perché i nostri sono marchi di nicchia e devono crescere nella nicchia, questa è la nostra filosofia. Curiamo molto il nostro cliente nei minimi det-tagli, creando un rapporto diretto tra noi e loro. In futuro vedremo, ma per ora il nostro business resta nel core e bisogna consolidarlo.

CREDETE TANTO NEI MARCHI TEC-NICI.Skullcandy ci dà il pane per mangiare, mentre il tecnico ci da la grinta per andare avanti perché è veramente una passione!

AVETE PRESO TATO CHIALA…La scelta è in linea con il trand del marchio Yes… abbiamo preso un ex rider Burton, una bella soddisfazione. Lo conosciamo per lo stile da anni, ci aspettiamo che continui a snowboar-dare come ha sempre fatto con grande stile e pulizia nei trick. Sicuramente vorremmo che facesse anche qualche gara. Il grande progetto è farlo firmare con Absinthe, perché JP Solber e Romani De Marchi conoscono Tato da anni e gli piace molto come ridea, poi sicuramente continuerà a filamare per Random ma l’importante per noi è portalo in Europa!

COSA CI FA UN UN DISTRIBUTORE ROMANO? La sfida è proprio questa! Quando abbiamo aperto Wood Morning c’era solo Option Distribution, nel distretto romano, che è stata per anni un punto di riferimento. Adesso ci siamo anche noi e mi auguro che un domani sa-ranno sempre maggiori i distributori nella capitale. Comunque anche da noi ci sono delle belle montagne, si mangia bene e le piste sono favolose! È sicuramente è più dura perché sono tutti al nord, per fare i test devo farmi otto ore di macchina per arrivare in un resort alpino… ma a noi le cose semplici non piacciono! E non abbia-mo nessuna intenzione di ripensarci!

Tommy Luzzana sciallato nel suo stand di Modena con i suoi fedeli collaboratori

Renesto Massimo presenta la collezione Smith

TOMMY LUZZANA è da più di un decennio nell’ambito dello snowbord, dimostrando capacità imprenditoriali, come organizzatore di eventi con la sua agenzia Spia, e di gestione, in ve-ste di marketing manager di Salomon Snowboards dagli anni 90’ ad oggi.

QUAL È IL TUO RUOLO ALL’INTERNO DI SALOMON ITALIA?Responsabile marketing per quello che riguarda lo snowboard Salomon e Bonfire abbigliamento. Mi occupo della formazione dei negozianti sui prodotti , della pianificazione della campagna pubblicitaria, della gestione degli atleti e degli opinion leader, dell’organizzazione di contest ed even-ti volti alla promozione del brand. Essendo un piccolo settore bisogna essere versatili e sapersi occupare di tutto e seguire il panorama a 360°. Cerco soprattutto di attivarmi per poter contattare anche aziende extra-settore che, stabilendo una partner-ship, mi permettono di amplificare la visibilità del marchio in Italia.

IN QUESTI ANNI DI CRISI, COM’È ANDATO LO SVILUPPO DI SALOMON IN ITALIA? La crisi ha rallentato un po’ la crescita dell’azienda, anche se siamo cresciuti come numeri. Il nostro avanzamen-to nel mercato è dato dalle nostre strategie di marketing che si basano sul continuo sviluppo di prodotti di eccellente fattura e creatività grafica. Da non sottovalutare anche il fatto che Salomon Snowboards è gestita da Bonfire, in un unico centro a Port-land, il che ha permesso una maggior competenza e concentrazione di informazioni… negli ultimi due anni Salomon è cresciuta soprattutto a livello di immagine e di questo ne ha beneficiato anche il mercato italiano.

ULTIMAMENTE AVETE CREATO DEI PRODOTTI CON UN NOTEVOLE LIVELLO TECNOLOGICO. QUANTO È IMPORTANTE PER IL MERCATO ITA-LIANO L’INVESTIMENTO A LIVELLO TECNOLOGICO?

Salomon prima di investire sulla grafica, ha sempre puntato sulla tecnologia e sicurezza dei prodotti, qualità ereditate da anni di sviluppo a livello di materiali da sci. È chiaro che il consumatore, in genere, la prima cosa che cerca è una bella grafica, la performance la percepisce e la ricerca dopo. Nonostante ciò, abbiamo sem-pre perseverato sulle performance per le vendite e i numeri ci stanno dando ragione. La tecnologia è il nostro cavallo di battaglia, è ciò che permette di distinguerci ed essere rispettati. Guardando le collezioni degli altri brands si possono notare che tanti prodotti Salomon sono stati parzial-mente “copiati”, come per esempio, è successo per i boots. La chiusura speed dei boots, il fatto di customiz-zare la scarpetta interna sono fattori che prima di ogni altro Salomon ha creduto e sviluppato. Siamo stati dei precursori, sempre nel mondo degli scarponi, e abbiamo fatto la storia di questo attrezzo, portando la concor-renza a migliorarsi.

VISTO CHE LA TECNOLOGIA È PER VOI IMPORTANTE, QUAL È L’OPINIO-NE SUL CAMBER INVERSO? MODA O TECNOLOGIA DURATURA?Senza dubbio moda! Lo snowboard segue le mode! Il camber inverso però ti dà delle prestazioni buone per iniziare ma limitate ad alto livello. Noi abbiamo un sistema Equalizer, con la lamina spezzata in due punti, per avere più controllo su una tavola con camber inverso.

QUANTO È IMPORTANTE PER SALO-MON UNA FIERA COME MODENA?Visto il movimento che c’è ogni anno a Skipass è sicuramente positiva, è un modo per mettersi in mostra davanti a milioni di persone. Lo dimostra anche il fatto che i maggiori brands snowboard, Burton in primis, siano presenti alla manifestazione. D’accor-do con i nostri agenti posso affermare che gli imput provenienti da Modena Skipass sono sempre molto positivi! Quindi siamo felici di essere qui!

Smith Optics, è tra i main brands in fatto di maschere da sci/snowbord a li-vello mondiale, nonostante i numerosi traguardi raggiunti non smette mai di sviluppare i suoi prodotti e di innovar-

si. MASSIMO RENESTO, marketing manager per l’Europa del marchio di casa Safilo, che ci ha spiegato le strate-gie e i nuovi prodotti .

QUALI SONO LE NOVITÀ DI QUESTO INVERNO? DI QUESTO INVERNO DA PARTE DI SMITH, SIA PER I CASCHI CHE PER LE MASCHERE?Sui caschi stiamo portando avanti il progetto sul Vantage, casco migliore negli ultimi 3 anni per il freeride, molto leggero, performante ad alta ventilazione, con una calzata avvol-gente come un guanto. Il punto forte dei nostri caschi è la perfetta integra-zione tra il casco stesso e la maschere, crediamo che questa sia la scelta vin-cente anche per i prossimi anni. Stia-mo portando aventi anche un classico casco da snow, il Maze, il più leggero sul mercato con i suoi 330 gr. di peso. Quest’anno proponiamo la I/O e I/OS con doppia lente in dotazione, la sua caratteristica è il nostro brevetto che permette lo sganciamento facile della lente attraverso un sistema di leve. Nel futuro speriamo di sviluppare il mercato degli occhiali da sole che, in questo momento, è quello più difficile per la quantità dei competitors e per la difficoltà, da parte dell’utente, nel riconoscere le innovazioni.

ATTUALMENTE, IN PERCENTUALE, COM’È SUDDIVISO IL VOSTRO MER-CATO TRA MASCHERE E OCCHIALI DA SOLE?Sicuramente la parte Winter (masche-re e caschi) è il nostro core business, parliamo all’incirca del 70% dibusi-ness a livello europeo. Gli occhiali rappresentano circa il 30%, anche perché sono meno usati per la parte performance, anche se ha la praticità di essere utilizzato in altre occasioni come ad esempio nell’outdoor, merca-to su cui punteremo in futuro.

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VANS ANDREAS WIIG III

NITRO SHADOWdetails products FOCUS ON

Photo: Denis Piccolo Check: Nicolò Balzani

Photo: Denis Piccolo Check: Nicolò Balzani

Alcuni di voi se la ricorderanno come una delle tavole freestyle più progres-sive degli anni novanta! Oggi torna per essere una delle tavole freestyle più progressiva e versatile degli anni 2000! Nose e tail allungati per galleg-giare in qualsiasi neve, larga il giusto per essere stabile negli atterraggi ma al contempo veloce nei cambi di lami-na, camber Gullwing per distribuire al meglio la pressione lungo tutta la lamina la rendono una macchina da sogno per carvare in pista, girare switch backside in park o disegnare linee perfette in powder. L’anima Powerlite combinata con i laminati Tri-lite la rendono una tavola leggeris-sima e super reattiva. Nitro combina i migliori elementi tecnici sviluppati in queste ultime stagioni per creare la miglior tavola all terrain freestyle ad oggi possibile:

• Shape: Directional Twin,Mid Wide.• Riding: All Terrain.• Powerlite core: Anima Superleggera in legno selezionato.• Tri-lite laminates: Fibra di vetro triassiale per un perfetto controllo in torsione e peso ridotto.• Rock Bands: Rinforzi in fibre di basalto per pop e trasmissione degli impulsi incredibile.• Ballistic impact panel: Protezione in Kevlar® sotto ai piedi.• Sciancratura Dual Progessiv: Due raggi di sciancratura per accelerazioni progressive curva dopo curva.• Profile Tip: Punta e coda assottiglia-te per ridurre il peso ed aumentarne la flessibilità.• Soletta sinterizzata Speed Formula: Super veloce, resistente ed a bassa manutenzione.• Camber Gullwing: per la miglior combinazione di pop, controllo, ma-neggevolezza e facilità d’utilizzo.• Disponibile: 153/156/159 cm

Nitro [email protected]

Lo scarpone di Andreas Wiig è arrivato alla sua terza edizione ed è stato progettato e disegnato affinchè fosse più leggero e avesse un flex più morbido rispetto ai suoi predecessori, conferendogli una consistenza già perfetta e pronta allo spakko appena uscito dalla scatola. Lo ha poi rifinito con una nuova scarpetta, una nuova suola ed un nuovo sistema di lacci ferma piede per creare uno scarpone perfettamente customizzabile, dotato di tutte le caratteristiche tecniche di prestazione necesarie per soddisfare uno dei riders più potenti mai saliti su una tavola.

• New! Sistema di lacci ferma piede.• New! Costruzione Pleasure del gam-baletto esterno.• Ganci doppi in acciaio inossidabile con finiture al laser.• Equipaggiato con sitema di reflet-tori Recco per la ricerca in caso di valanga.• New! Imbragatura interna con chiu-sura lacci OTW.• New! Scarpetta interna QuadFit X Thermal con gabbia di supporto esterna ed interna X Cage per una personalizzazione del fit.• Soletta TPR Series con tecnologia V-Tech a supporto iniettato e sagomato.

Vans Italiawww.vans.com+39-0423/683701

• New! Suola Lite OTW con Power Plate interno per aumentare la rispo-sta alle sollecitazioni.• Disponibile 7 - 15 (US) • Colorazioni Black/Whiteoppure Orange/Grey.

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MITCH SNOWBOARD CAMPIl camp di Michele Lorenzi aka Mitch, anche quest’anno culminerà con la storica tappa ad Hemsedal per la sua sesta volta e sarà pieno di pro rider ad insegnare e divertire. Le tappe del camp saranno le sequenti:MADONNA DI CAMPIGLIOdal 03-08 o dal 7-12 Dicembre Alloggio per 5 notti, skipass per 5giorni e camp. Prezzo: 500 €LECH AM ARLBERG - Austria05–12 Febbraio 2011Alloggio in residence con centrobenessere per 7 notti, skipass per 6 giorni più camp. Prezzo: 900 € ALPE DI SIUSI05–12 Marzo 2011Alloggio 7 notti più skipass e camp per 6 giorni. Prezzo: 700 €HEMSEDAL - Norvegia09 Aprile – 01 Maggio 2011La quota, da 850 € a 950 € a seconda della settimana, comprende: aereo e trasferimenti, alloggio in chalet sul-la pista a 50 mt dal park per 7 notti, skipass e corso per 6 giorni, freestyle clinic a cura di coach e pro riders, DVD foto e video della settimana.Per info: www.mitchsnowboard.com

NUOVI RIDER PER WAVE DIST.Wave Distribution, (distributore dei marchio Jones Snowboards, Palmer Snowboards, Bern Helmets, Pow Gloves, Sp Bindings, AirBlaster

MOSKOVA IN ITALIA Arriva anche in Italia Moskova, brand underwear creato dai pro surfer Miky Picon, Patrick Beven, Jeremy Flores e dallo snowboarder Mathieu Crepel. Per la stagione invernale 2010/2011 Moskova pro-pone una collezione di underwear unica nel suo genere, evoluzione di un taglio classico con materiali e dettagli ricercati, pattern e colori che si abbinano perfettamente con un lifestyle sportivo. L’idea dei fondatori è quella di creare un pro-dotto che appartenga alle rispettive culture, un unione tra action sport e stile. L’unione di tecnica e stile fa di Moskova un underwear brand unico nel suo genere!California SportPer info: [email protected] www.moskova.com

KELLY SLATER VINCE IL 10° TITO-LO MONDIALE!Non potevamo fare mancare la news di uno dei più grandi atleti di tutti i tempi: Kelly Slater, che si aggiundica il suo 10° Titolo Mondiale di Surf! Kelly è il primo surfer al mondo ad ottenere l’incredibile risultato di 10 titoli mondiali, un obiettivo raggiun-to nell’arco di 20 anni di una carrie-ra incredibile, durante la quale ha dominato innumerevoli competizio-ni, sbaragliando nuove leve e vecchie glorie del surf. Kelly ha vinto i suoi 9 precedenti Titoli Mondiali nel 1992, 1994, 1995, 1996, 1997, 1998, 2005, 2006 e 2008. La sua carriera include anche 45 vittorie WCT, oltre a due medaglie d’oro agli ESPN X Games!Per info: www.quiksilver.it

THE DAILY DOSEnews and products THE DAILY DOSE

RARTOR BOOTS BY BURTON E DISNEYArriva il nuovo scarpone Raptor,nato dalla collaborazione tra Disney Consumer Products e Burton Snowboards.Il modello, con dettagli olografici e futuristici, pren-de ispirazione dal film in 3D di Tron Legacy caratteristiche fuse con la migliore tecnologia in fatto di boots by Burton. Sport AgencyPer info: [email protected]

SUPERSPORT BY DRAKEIl nome è una garanzia! Da sempre questo attacco di casa Drake risulta essere il prediletto da moltissimi freestyler che ogni anno lo scelgo-no per le sue prestazioni e il suo comfort. Quest’anno è stato ulterior-mente migliorato grazie all’hiback Biomap, che massimizza il fit su

KAMPAI JACKET BY NIKE 6.0Un classico ispirato al leggendario Nike Windrunner e a quello che possiamo considerare il suo “figlio” dalla ‘V’ invertita, l’Angle Breaker. Una giacca dal ricco pedigree. Un’i-cona della fabbricazione. Un perfetto scudo blocca/intemperie, che pro-tegge da qualsiasi tipo di condizione metereologica invernale Nike ItalyPer info: 051/61155

BATALEON EVIL TWIN,IL TBT NON FINISCE DI STUPIRE!Tecnologia vincente non si cambia! Nonostante i suoi 10 anni la Triple Base rimane una delle tecnologie più invidiate nel mercato dello snowbo-ard. Anche quest’anno Bataleon la ripronone sulla Evil Twin, tavola da park e jibbing, dotata di anima in pioppo e faggio rilegati tra loro con fibre di vetro e rinforzi in carbonio che donano prorompenti ollie e resi-stenza agli impatti.WoodMornigPer info: [email protected]

DRAGON DX LA MASCHERA CREA-TA DAI RIDER PER I RIDERLo storico marchio di google, che da anni supporta rider del calibro

COMMAND BY DC SHOESLa scarpa più completa e tecnica di tutta la collezione Dc Shoes, Per chi è alla ricerca di una scarpa tecnicae resistente è il non plus ultra. In pelle a lunga durata per meglio resi-stere all’abrasione, suola con DGT®, Airbag sotto il tallone, costruzione in Perfomalite®California SportPer info: [email protected]

NASCE GLUHWURMUna piccola label, realizzata da Karin Gartner e cresciuta in Val Senales, produce felpe, T-shirt e accessori per rider di tutte le specie (snowboarder, skiers, skateboarder). Ogni prodotto è realizzato a mano, dalle cuciture ai tagli e stampe, in modo da creare prodotti unici e mai uguali!Per info: www.gluhwurm.com

Di Nicolò Balzani

Outerwear e Spacecraft) annuncia tre nuovi innesti nel suo Team di Riders snowboard per la stagione invernale 2010/2011 che sono: Kevin Kok, uno dei giovani più prometten-ti del panorama italiano che studia in Finlandia per migliorare il suo riding, il prossimo anno surferà con Palmer Snowboards. Federico “Scienza” Iovanovich, street e rail raider tra i più spessi del panorama nazionale, vestirà i capi AirBlaster! Luca Pandolfi, il rider dell’estremo, con al suo attivo la discesa nelle vie più difficili della catena del Monte Bianco, calzerà tavole Jones Snow-boards. Wave Distribution augura a tutti i suoi rider una stagione piena di soddisfazioni!Per info: [email protected]

gamba e polpaccio consentendo un trasferimento di energia diretto dal corpo alla tavola.NorthwavePer info: [email protected]

di Gigi Ruf e Jamie Lynn, presen-ta il suo modello di punta la DX! Maschera dal fit medio, con lente Amber in omaggio, strap sostituibile e lente super Anti Fog.Option DistributionPer info: [email protected]

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