the why of art

20
The WHY of ART

Upload: giulio-bertolotti

Post on 06-Mar-2016

213 views

Category:

Documents


0 download

DESCRIPTION

catalogo della prima mostra di EstroVerso

TRANSCRIPT

Page 1: the WHY of ART

The WHYof ART

Page 2: the WHY of ART
Page 3: the WHY of ART

“Un gesto casuale, che annulli l'autore ne è invece piena espressionepoichè ne annulla gli schemi e ne rivela l'inconscio.”

Page 4: the WHY of ART

The WHY of ARTintroduzione alla mostra

L’impulso artistico èconcepito in antichità come Estasi,quindi come istanza esterna all’uomo, una “sacra follia” in cui l’uomo diveniva tramite di dio, tale teoria fu sviluppata con la triade di muse che ispiravano i poeti antichi, divenute per potenziamento nove.Solo con l’umanesimo inizia a farsi strada l’idea di artista laicizzata, nell’ottocento realismo enaturalismo danno vita a nuovi parametri secondo cui l’artista era quanto più degno di lode quanto più la sua opera coincideva e ritraeva la realtà. La figuramoderna oscilla tra l’antica forma estatica e la forma realistaottocentesca.

Lo slancio creativo nasce da varie esigenze e volontà, Uno dei carat-teri che concorrono a questo im-pulso è lo psichismo interiore che cerca uno sbocco espressivo. Lo sbocco espressivo può essere più

o meno sublimato, in alcuni casi, ad esempio, l’inquietudine porterà a ritratti sformati o poesie stridenti o lugubri, in altri l’espressione sarà in antitesi con il concetto di partenza e l’inquietudine si trasformerà in armonia edequilibrio. Altro importante fattore è la volontà divulgativo-sociale, meno legata alla nozione diinteriorità e piuttosto dipendente dal mondo in cui si è calati.I caratteri non sono mai “puri” in ogni creazione ritroveremoperciò una mescolanza diinteriorità espressa e divulgazione di pensieri articolati o dirappresentazione del reale, il tutto permeato e ricoperto dal velodella forma.Si parla qui dell’unione di inferenze estetiche, extra estetiche epsichismo. Anche se contrastata da molti movimenti artistici l’impatto estetico rimane imprescindibile nelle opere, persino l’informale Statunitense è un codice estetico, anche se non è canonico ne tanto meno accademico.

L’arte come supporto all’immaginazione.La volontà di produrre arte èinterpretata in svariati modi, interessante è la teoria del filosofo britannico Walton il quale è persuaso che la spinta alla produzione artistica sia innata e supporta la sua tesi prendendo in considerazione i “giochi di far finta” dei bambini che sulla base di giocattoli e dell’immaginazione riescono ad arrivare ad unappagamento estetico, così l’artista diviene per Waltongiocattolaio che fornisce ilsupporto necessario ad accendere l’immaginazione del fruitore che arriva così all’agognatoappagamento estetico. La teoria waltoniana ha però il difetto di ridurre il pittore, lo scultore ed il poeta ad un artigiano checonfeziona orsacchiotti etrenini, il che la rende ampiamente dissonante con la concezione corrente della figura dell’artista, non risponde inoltre al quesito

Page 5: the WHY of ART

principale cioè cosa spinga alla creazione artistica andando invece a rimarcare il solo fatto, comunque da non trascurare, che tale slancio è innato nell’uomo.

Aumento del consumo di prodotti culturali: crescita della coscienza culturale o moda del momento?L’odierna crescita esponenziale dell’interesse verso la cultura, che si concretizza con un’affluenza esorbitante, e fino a qualche anno fa impensabile, alle grandi mostre e manifestazioni di carattereartistico e culturale da parte di tutti gli strati della societàincentiva chiaramente lo sviluppo dell’industria della divulgazione e della creazione dell’arte, ma si tratta di una presa di coscienza verso l’universo culturaleo di un curiosismodivertentistico-modaiolo?In molti, nel post-moderno, notano un’affluenza impressionante ed imprevedibile a conferenzefilosofiche e si chiedono se queste manifestazioni non si stiano

trasformando nelle nuove fiere del-la porchetta, insomma in un buon modo per trascorrere il tempo libero, senza alcun reale interesse verso le tematichetrattate. Il paragone, volutamente provocatorio, inquadra però con grande precisione l’interrogativo. A questo punto, invece didemonizzare la componente“volgarizzante e modaiola” di questo interesse è compito delle istituzioni di divulgazione riuscire ad indirizzare il vago interesse dei curiosi dandogli i mezzi perimmergersi nell’universo della cultura traendone non solo una compiacenza para-intellettualistica ma un’esperienza estetica di buon livello che aiuti a comprendere quel mondo a cui sistanno accostando.

Page 6: the WHY of ART

Davide Rudini

L’opera di D.Rudini lascia trasparire una forte creatività legata alla materia ed alla sua plasmabilità, lasperimentazione dell’artista appare irriflessa edimmediata, sensazioni e gusto si cogniuganospontaneamente nell’incontro con la materia andando a creare composizioni espressive ed a tratti enigmatiche.

sulla sinistra, in alto:untitled 3

sulla sinistra, in basso:untitled 4

qui sopra:untitled 2

nella pagina a fronte:untitled 1

Page 7: the WHY of ART

Untitled 1:Acrilico su tela in cui lasperimentazione sullamateria diventa sperimentazione percettiva.Il colore, azzurro cielo, steso al centro della tela èraschiato e graffiatoandando a formare una maglia, un’intrecciodinamico e grezzo.Interessante l’effetto dato dalle lacune pittoriche date dai graffi che scoprono il bianco della tela.Verso il centro della tela le maglie si allargano, anche per la maggior densitàcromatica, e ne risulta unosformamento percettivo che inganna l’occhio del fruitore dando l’idea di tridimensionalità ericordando, accantonando l’estrema precisione,sostituita quì dallamatericità, l’opera di Victor Vasarely.

Page 8: the WHY of ART

Matteo Barbieri

I lavori pittorici di M.Barbieri sono dominati dallatensione tra razionalità, critica ed espressiva,e allusività, oscura ed estatica, che si traduce in una forte sperimentazione compositiva e nell’uso di contrasti cromatici, spesso a colore puro, che vanno ad enfatizzare il disegno,sovente sublimato eripulito dal tratto fino a dare un effetto grafico che annulla, tranne in casi isolati, la matericità.

dall’alto e da sinistra: Violence of ideology,Pi greco, Lifes, Om

a fronte:Black’n whitedynamics

Page 9: the WHY of ART

Black’n white Dynamics:L’opera è un arabesco, un labirinto contorto,irregolare, a tratti tirato e distorto che si dissolve nel contrasto delle campiture nere su sfondo bianco che vanno a formare unacomposizione mossa e dinamica. Il labirinto che si viene a creare ed il forte dinamismo, che sembra alludere ad una fiamma, rendono l’opera “oscura” ed aperta all’interpretazione.

Page 10: the WHY of ART

in alto: ciclo dei Palazzia fronte ciclo dei palazzi: Uomo e palazzoAltre opere: Paletto, Lampione, Birra

Fabio Falanga

L’opera di F. Falanga ècaratterizzata da un forteimpatto estetico e dallasperimentazione percettiva, con cui ottiene effettistranianti, vicini all’estetica del sublime, che travalica i confini tra sfera naturale e sfera urbana.Molto intenso anche il lavoro legato alla percezione del mondo esterno, proponeinfatti punti di vista inusuali in cui un elementoquotidiano, che fà da sfondo alle nostre vite, è innalzato a oggetto estetico e dicuriosità quasi bambinesca, un vero e proprio“stupore del quotidiano”.

Page 11: the WHY of ART

Palazzi : il ciclo di operefotografiche è caratterizzatodallo scorcio dato dalpalazzo che crea unafrattura spaziale econcettuale tra l’artificio e la naturalità dinamica del cielo, tale dicotomia è resa però meno nitida dal gioco di luci che porta tutto sullo stesso piano dando vita ad una vera e propria composizione che trova negli angolispezzati e geometrici del palazzo la sua forzaespressiva. Lo stesso gioco di luci crea inoltre un’atmosfera spettrale in bilico tra la metafisica dechirichiana ed il sublime romantico, la naturamonolitica ed insiemesfuggevole e vibrante dell’opera lascia il fruitore stupito e disorientato.

Page 12: the WHY of ART

a colori: Cascina

in bianco e nero:Silver (ciclo di opere: Campo, Risaia, Rudere, Stagno, Stratificazione)

Livia Ratti

La fotografia di L.Rattievidenzia, con fine sensibilità estetica, l’impatto dell’uomo sulla natura trovando giochi prospettici creati dall’incontro delpaesaggio con l’artificio. L’opera non decade però in eccessivi ecologismilasciando al fruitore il parere finale e un’opera moltoconnotata a livello estetico e compositivo. Il colore permane in una sola fotografia in cui spicca più che mai il contrasto tra arti-ficio e natura, infatti il rosso dei papaveri, chesorgono dal rudere in laterizio, è lo stesso delle transenne dismesse che proteggevano e vietavano il rudere.

Page 13: the WHY of ART

Silver: Le fotografie sottolineano in modo sotteso ma a tratti documentaristico l’impatto dell’uomo sulla natura, con artifici relativi alla coltivazi-one e delimitazione, ma anche con veri e propri urti alla natura, come asfalto e materiali plastici. Molto forte è la ricerca compositiva,

legata alle linee di fuga e dagli effetti prospettici, resi spesso con una particolare attenzione per i particolari. La serie di fotografie èdominata dalla vesteargentea che da una parte enfatizza la composizione e dall’altra dà un effetto sna-turante e sfarzoso.

Page 14: the WHY of ART

a sinistra:Deserto(Marocco)

sotto dall’alto:Gocce,Funee Moschettone

a fronte:Scimmie (Marocco)

Alberto Bertolotti

Il Lavoro di A.Bertolottiappare polimorfo e limato, sintomo di un forte legame al medium, con cuicattura momenti o immagini che richiamano al vissuto, all’esotismo ed allasensorialità. Molto forte è lo slancio vitale che traspare annullando e quasi negando la dilagante apatia, superata con la riflessione che innalza il momento ad un vissuto estetizzato e, grazie a ciò, universale.

Page 15: the WHY of ART

Scimmie (Marocco):La fotografia annulla e spana il contesto con la messa a fuoco che ribalta il punto di vista dello spettatore catapultandolo nella scena, l’espressione dell’animale, impressa con stupefacente e sfuggevole precisione sulla pellicola, trasmette, infatti, un misto di desolazioneabitudine edinconsapevolezza.

Page 16: the WHY of ART

Laboratorio: Action Painting

La mostra ospita uno spazio dedicato alla sperimentazione dei fruitori in cui è data la possibilità di cimentarsi nella pittura d’azione con tuta antimacchia, colori, vasetti e pennelli. Il tutto correlato da una breve introduzione teorica all’Action Painting, forma d’arte spesso criticata eraramente compresa.

Storia dell’Action Painting

L’action painting nasce dal genio sregolato di Jackson Pollock il quale, partendo dal modello surrealista di Mirò, lo sublima nell’incontro con la tecnica del Dripping, diffusa in ambito Dada. La tecnica consiste nello sgocci-olamento del colore sulla tela con pennelli o direttamente daibarattoli, tale pratica creava una relazione tra interiorità ed opera data da quello che si potrebbe definire uno stream ofconciousness pittorico in cui la gestualità prendeva il sopravvento rivelando l’inconscio dell’autore. L’arte va così a perdere lacoincidenza con l’oggetto creato il quale diventa testimonianza dell’impeto artistico.

Page 17: the WHY of ART
Page 18: the WHY of ART

EstroVerso è un movimento apolitico per la promozione, l’approfondimento e ladivulgazione dell’arte e dellacultura in tutte le sue forme,portata avanti con l’organizzazione di eventi di vario genere che diano visibilità ad artisti emergenti ed avvicinino i fruitori al polimorfo universo culturale.

Estroverso-Gruppo Aperto: Estroverso vuole dare visibilità alle creatività individuali ed alle realtà culturali milanesi, e non solo, è perciò aperto alle suggestioni esterne. Hai entusiasmo e voglia di metterti in gioco? Produci Arte? Vuoi avvicinare il pubblico adargomenti di rilievo culturale?Contattaci su Facebook (EstroVerso- Milano) o via Mail([email protected][email protected] )e proponi i tuoi lavori o eventi culturali.

stroerso

Page 19: the WHY of ART

Grazie a:Rosi e Sofia di Nonsolodanza,

Camillo Russo e Nicoletta Meroni,Alberto Sportelli,

Diego e Claudia Bertolotti,Alfredo del colorificio Sarpi,

Luca Zabotto.

Testi:Matteo Barbieri

Progetto grafico: Giulio Bertolotti

Page 20: the WHY of ART

The WHYof ART