tipi di schemi

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Esempio di ricerca eseguita dagli studenti per focalizzare ulteriormente il concetto di schema secondo Piaget per poter poi preparare un discorso e una presentazione

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Esempio di ricerca eseguita dagli studenti per focalizzare ulteriormente il concetto di schema secondo Piaget per poter poi preparare un discorso e una presentazione . Tipi di schemi. schemi comportamentali = relazioni stimolo-risposta (dalla nascita a 2 anni stadio senso-motorio) - PowerPoint PPT Presentation

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Page 1: Tipi di schemi

Esempio di ricerca eseguita dagli studenti per focalizzare ulteriormente il

concetto di schema secondo Piaget per poter poi preparare un discorso

e una presentazione

Page 2: Tipi di schemi

Tipi di schemi• schemi comportamentali = relazioni stimolo-risposta (dalla nascita a 2 anni stadio senso-motorio)

• reazioni circolari = rappresentazioni esecutive (schemi comportamentali più complessi e organizzati)

• schemi simbolici = rappresentazioni iconiche (immagini) e rappresentazioni simboliche (linguaggio)

• schemi operazionali = rappresentazioni che prevedono l’esecuzione di operazioni o compiti mentali che seguono regole logiche

Page 3: Tipi di schemi

Principi base dell’epistemologia genetica

lo sviluppo ontogenetico è comprensibile alla luce dello sviluppo filogenetico (sia dal punto di vista biologico che culturale)

la regolarità e l’universalità dello sviluppo è garantita dalla condivisione dell’organizzazione biologica

l’organismo è attivo e interattivo e si modifica attraverso gli scambi con l’ambientelo sviluppo consiste nella trasformazione delle strutture organizzate di cui è costituito

l’organismo

Page 4: Tipi di schemi

Concetti fondamentali: Concetto di trasformazione

L’organismo si modifica attraverso l’interazione con l’ambiente, spinto dal bisogno di realizzare con esso scambi sempre più ricchi ed efficaci. La conoscenza avviene attraverso l’azione attiva del nostro organismo. Conoscere un oggetto significa trasformarlo.

Page 5: Tipi di schemi

Dalle azioni reali della fase iniziale dello sviluppo si passa alle azioni interiorizzate (o rappresen-tazioni mentali) delle fasi successive.

Inoltre: il raggruppamento di oggetti si può fare realmente (mettere insieme in uno spazio) o mentalmente (classificare per categorie logiche). In entrambi i casi si tratta di azioni (concrete o mentali) attraverso le quali l’individuo trasforma la realtà, adattandola ai propri schemi.

Page 6: Tipi di schemi

Il coordinamento di più azioni crea le strutture d’insieme.

Il coordinamento di azioni concrete dà origine alla nozione di oggetto (stadio senso-motorio).

Il coordinamento di azioni interiorizzate dà origine alle strutture logiche e alle nozioni

spazio-temporali.

Page 7: Tipi di schemi

Assimilazione

Le strutture mentali non si formano solo

per effetto della maturazione biologica, né

a seguito di un apprendimento passivo, ma

attraverso un processo attivo di

costruzione, ovvero di assimilazione

(integrazione di elementi nuovi in strutture

preesistenti).

Page 8: Tipi di schemi

Esempio: il bambino che possiede lo schema percettivo-motorio del battere ritmicamente e impara a battere un bastoncino sul tavolo, assimila questa azione allo schema preesistente e farà la stessa cosa con qualsiasi altro oggetto. La nuova azione non cambia lo schema preesistente, si limita ad ampliarlo e rafforzarlo.

Page 9: Tipi di schemi

Accomodamento

All’assimilazione segue l’accomodamento, ovvero la trasformazione delle strutture di conoscenza preesistenti (e quindi dei compor-tamenti) in funzione degli schemi appena assimilati. Esempio: la suzione del ciucciotto implica comportamenti nuovi e diversi rispetto agli originari comportamenti di suzione del seno.

Page 10: Tipi di schemi

Spesso il bambino si “esercita” in alcuni schemi di azione (assimilazione), ripetendoli fino a quando non li padroneggia. Nel caso in cui il bambino cerchi di mettere in atto i nuovi schemi (accomodamento), senza che l’assi-milazione sia avvenuta in modo completo, può incorrere in errori. Esempio: battere la pallina sul tavolo. Solo quando comprenderà che le palline rotolano, avrà “accomodato” lo schema precedente.

Page 11: Tipi di schemi

Invarianti funzionaliAssimilazione e accomodamento sono invarianti funzionali dell’intelligenza,

L’intelligenza si evolve attraverso stadi di

sviluppo qualitativamente differenziati.

Page 12: Tipi di schemi

AdattamentoL’adattamento (=intelligenza, problem solving) si ha quando si crea equilibrio tra assimilazione e accomodamento, ovvero quando si riesce a discriminare tra azioni (reali o mentali) diverse e ad usarle in maniera adeguata ed efficace.

L’adattamento è un processo graduale, che si costruisce in fasi successive (stadi).

Page 13: Tipi di schemi

Equilibrio e disequilibrio

Le strutture mentali, come le strutture biologiche, tendono all’equilibrio (omeostasi)Ogni nuova esperienza crea il disequilibrio (=discrepanza tra ciò che si sa e ciò che non si sa ancora, ma si dovrebbe sapere), che stimola l’apprendimentoLa discrepanza ottimale è la condizione adeguata a favorire l’apprendimento e quindi lo sviluppo cognitivo

Page 14: Tipi di schemi

Una prima forma di adattamento si ha alla fine del periodo senso-motorio (il bambino diventa capace attraverso l’organizzazione dei suoi schemi di risolvere problemi pratici, però ancora legati alle capacità percettive). La capacità di rappresentarsi mentalmente gli oggetti segna il passaggio allo stadio successivo, che gli consente livelli diversi di assimilazione. In sistemi di operazioni concrete, prima; e in operazioni formali (astratte), dopo.

Page 15: Tipi di schemi

L’adattamento, nel vero senso della

parola, consiste in realtà nella costruzione

di concetti che consentano non solo di

conoscere, ma anche di comprendere la

realtà (previsione e controllo)-

Parallelismo con la conoscenza scientifica.

Page 16: Tipi di schemi

Equifinalità

Il concetto di equifinalità indica che:

lo stesso livello di sviluppo può essere raggiunto partendo da condizioni biologiche e/o ambientali diverse.

Page 17: Tipi di schemi

Modello di Horowitz

Page 18: Tipi di schemi

Concetto di stadio evolutivo

Si riferisce ad una fase dello sviluppo, caratterizzata da determinate strutture d’insieme che determinano il modo in cui il bambino organizza le sue azioni reali o mentali, ovvero il modo in cui (le strutture attraverso le quali) è in grado di interagire con l’ambiente.

Page 19: Tipi di schemi

Sequenzialità dello sviluppo

Il concetto di sequenzialità dello sviluppo indica che gli stadi si susseguono in un ordine stabilito. Le strutture d’insieme non si sostituiscono le une alle altre, ma ciascuna risulta dalla precedente, con la quale si integra, e rende possibile la successiva. L’età di transizione da uno stadio all’altro può variare in funzione di diversi fattori (organici e/o culturali), ma l’ordine, la sequenza, non può cambiare.

Page 20: Tipi di schemi

Metodi utilizzati

il metodo clinico

usato con bambini di età superiore a 4 anni. Il bambino, rispondendo alle domande del ricercatore, rivela le sue convinzioni, il suo modo di ragionare. Richiede grande esperienza e competenza per discriminare le risposte autentiche da quelle “purchessia” e da quelle puro frutto di fantasia.

Page 21: Tipi di schemi

Il metodo quasi-sperimentale

è un ampliamento del metodo clinico.

Sono presenti diversi oggetti manipolabili;

variano le condizioni ambientali in cui viene effettuata l’osservazione.

Page 22: Tipi di schemi

Il metodo critico serve per evidenziare il pensiero logico del bambino. Attraverso oggetti o situazioni particolari che creano condizioni “critiche” il bambino ha la possibilità di “spiegare” il suo pensiero. Il fatto che bambini di età diversa utilizzano diversamente lo stesso materiale dimostra che il pensiero logico non è innato, ma si evolve “qualitativamente” durante lo sviluppo.