tipologia della ceramica luco laugen ai montesei di sers...studi trentini di scienze naturali sez.b...

20
Studi Trentini di Scienze Naturali Sez.B Vol. XLIII N.2 Pagg.123 – 147 Trento 1965 RENATO PERINI Tipologia della ceramica Luco (Laugen) ai Montesei di Serso (Pergine Valsugana - Trentino) Il presente lavoro del maestro Renato Perini viene inserito, oltre a quello sullo scavo della casa N. 2 dei Monticelli di Serso, nel quadro dell'attività della Società di Cultura Preistorica Tridentina per la campagna di scavo 1963-1964. Le direttive della Soprintendente alle Antichità delle Venezie, Prof. Giulia Fogolari e il costante conforto anche materiale del Museo Tridentino di Scienze Naturali, hanno permesso di raggiungere rilievi di notevole importanza quali la definizione di alcune varietà della tipologia Luco ai Monticelli di Serso. La Società ha il piacere di rivolgere qui un particolare elogio al Sign. Enrico Broilo, prepa- ratore del Museo Tridentino di Scienze Naturali, che ha atteso con felice intuizione e competenza al restauro dei pezzi recuperati nella campagna di scavo. I Montesei di Serso, per le scoperte casuali della fine del secolo scorso, erano conosciuti come stazione di “genti affini ai prato italici stanziati nella Valle Atesina” 1 ). Non si ebbero, in seguito, ulteriori notizie di rinvenimenti che indicassero la presenza di altri stanziamenti. Can la ripresa delle ricerche nella zana, ad iniziativa della Società di -Cultura Preistorica Trentina, lo scrivente ebbe modo di raccogliere, in depositi secondari formatisi lungo i versanti del calle ad opera di agenti naturali, resti riferibili all'Età del Bronzo, di ceramica tipo Luco, di tazze Sanzeno e qualche frammento di ceramica dipinta e tornita. L'interesse suscitato da questi primi reperti e la speranza di rinvenire delle zone ancora intatte, indussero ad iniziare delle ricerche sistematiche. Fu appunto attraverso scavi regolari, sondaggi ed ulteriori ricerche nei depositi secondari, che fu passibile rinvenire una discreta collezione di ceramiche riferibili all'Orizzonte Luco (Laugen). 1 ORSI P.: Stazioni Italiche nel Trentino, Bul. Paletn. Ital. XXII, 1896, pag. 290. OCHNER F.: Notizie in “Voce Cattolica”, 1891 n. 53; 1894 n. 59; 1895 n. 24; 1896 n. 103 AUSSERER: Persen - Pergine 1916. ROBERTI G.: Carta archeologica, foglio 21, I.G.N. 1952.

Upload: others

Post on 09-Mar-2021

1 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: Tipologia della ceramica Luco Laugen ai Montesei di Sers...Studi Trentini di Scienze Naturali Sez.B Vol. XLIII N.2 Pagg.123 – 147 Trento 1965 RENATO PERINI Tipologia della ceramica

Studi Trentini di Scienze Naturali Sez.B Vol. XLIII N.2 Pagg.123 – 147 Trento 1965

RENATO PERINI

Tipologia della ceramica Luco (Laugen) ai Montesei di Serso (Pergine Valsugana - Trentino)

Il presente lavoro del maestro Renato Perini viene inserito, oltre a quello sullo scavo della casa N. 2 dei Monticelli di Serso, nel quadro dell'attività della Società di Cultura Preistorica Tridentina per la campagna di scavo 1963-1964. Le direttive della Soprintendente alle Antichità delle Venezie, Prof. Giulia Fogolari e il costante conforto anche materiale del Museo Tridentino di Scienze Naturali, hanno permesso di raggiungere rilievi di notevole importanza quali la definizione di alcune varietà della tipologia Luco ai Monticelli di Serso. La Società ha il piacere di rivolgere qui un particolare elogio al Sign. Enrico Broilo, prepa-ratore del Museo Tridentino di Scienze Naturali, che ha atteso con felice intuizione e competenza al restauro dei pezzi recuperati nella campagna di scavo.

I Montesei di Serso, per le scoperte casuali della fine del secolo scorso, erano conosciuti come stazione di “genti affini ai prato italici stanziati nella Valle Atesina” 1). Non si ebbero, in seguito, ulteriori notizie di rinvenimenti che indicassero la presenza di altri stanziamenti.

Can la ripresa delle ricerche nella zana, ad iniziativa della Società di -Cultura Preistorica Trentina, lo scrivente ebbe modo di raccogliere, in depositi secondari formatisi lungo i versanti del calle ad opera di agenti naturali, resti riferibili all'Età del Bronzo, di ceramica tipo Luco, di tazze Sanzeno e qualche frammento di ceramica dipinta e tornita.

L'interesse suscitato da questi primi reperti e la speranza di rinvenire delle zone ancora intatte, indussero ad iniziare delle ricerche sistematiche. Fu appunto attraverso scavi regolari, sondaggi ed ulteriori ricerche nei depositi secondari, che fu passibile rinvenire una discreta collezione di ceramiche riferibili all'Orizzonte Luco (Laugen).

1 ORSI P.: Stazioni Italiche nel Trentino, Bul. Paletn. Ital. XXII, 1896, pag. 290. OCHNER F.: Notizie in “Voce Cattolica”, 1891 n. 53; 1894 n. 59; 1895 n. 24; 1896 n. 103 AUSSERER: Persen - Pergine 1916. ROBERTI G.: Carta archeologica, foglio 21, I.G.N. 1952.

Page 2: Tipologia della ceramica Luco Laugen ai Montesei di Sers...Studi Trentini di Scienze Naturali Sez.B Vol. XLIII N.2 Pagg.123 – 147 Trento 1965 RENATO PERINI Tipologia della ceramica
Page 3: Tipologia della ceramica Luco Laugen ai Montesei di Sers...Studi Trentini di Scienze Naturali Sez.B Vol. XLIII N.2 Pagg.123 – 147 Trento 1965 RENATO PERINI Tipologia della ceramica

È appunto questo tipo di ceramica che costituisce l'oggetto della presente nata.

Situazione del livello a ceramica Luco (Laugen) nei Montesei:

L'esistenza “in situ” di un livello con ceramica del tipo Luco è stata documentata per la prima volta, nei Montesei di Serso, con lo scavo di assaggio del 1962 2). Tale scavo si estese su di una trincea trasversale ad un appezzamento di terreno pasto ad O dell'accesso alla sella pianeggiante e delimitato a N da un muretto di sostegno a secca, oltre il quale è posto il terrena in cui furono successivamente eseguiti gli scavi del 1963 e del 1964 3).

Nel corso dello scavo del 1962 vennero portate alla luce tre zone can differenti reperti: un pavimento - un focolare - e strutture murarie. Di particolare interesse si è dimostrata la prima zona, comprendente una superficie di m 3 per 2,5, ai piedi del muro di sostegno. Qui, alla profondità di cm 55, sotto uno strato di terreno agrario ed uno a terra bruno grigiastra, fu rinvenuto uno strato fortemente carbonioso, dello spessore medio di cm 5, poggiante su di un pavimento a sassi legati can argilla e formante, verso E, un battuto rossastro.

Il pavimento, che a NO si incuneava sotto il mura di sostegno, era delimitato, a NE, da

roccia affiorante e sassi da muro, a S0, da sassi allineati, mentre a SE era tagliato da pietrame sciolto scendente verso il fondo.

2 PERINI R.: Il Castelliere dei Montesei di Serso 1963 o.c. Lo scavo eseguito per la Socetà di Cultura Preistorica Tridentina, fu condotto dall'A. con la collaborazione di E. BROILO ed E. GAZZONI, del Museo Tridentino di Scienze Naturali. La superficie scavata fu nuovamente ricoperta per lavori agricoli. 3 BROGLIO A. - PERINI R. - Risultati di uno scavo nell'abitato preistorico dei Montesei di Serso in Valsugana, Studi Trentini di Scienze Naturali - 1964 n. 2; fig. 1.

Page 4: Tipologia della ceramica Luco Laugen ai Montesei di Sers...Studi Trentini di Scienze Naturali Sez.B Vol. XLIII N.2 Pagg.123 – 147 Trento 1965 RENATO PERINI Tipologia della ceramica

Lo strato carbonioso conteneva resti di Maiale e resti di ceramica tipo Luco: cocci e frammenti di orlo riconducibili ad Olle A, B, C e D; sette frammenti riferibili al Boccale A (cioè: rostro a, rostro b e frammenti con cordoni a tacche oblique). La presenza di tali reperti indicava come probabile l'esistenza di resti di un'abitazione riferibile all'orizzonte Luco-Laugen, fornendo nel contempo una sicura documentazione circa la presenza di tale livello culturale nei Montesei, 1a cui cronologia, peraltro, non risultava chiara dato che la strato superiore a quello carbonioso, contenente frammenti di tazze Sanzeno miste ad un frammento Luco, sembrava provenisse da una zona più a monte (fig. 1-2). In un successivo scavo eseguito nel 1963, si potè rilevare una sequenza stratigrafi~ca intatta, dove il livello a ceramica del tipo Luco (frammenti di Boccale A) si trovava fra uno superiore con ceramica tipo Sanzeno ed uno inferiore con resti dell'Età del Bronzo 4); ciò che permise di stabilire, relativamente ai Montesei, che la ceramica del tipo Luco è cronologicamente anteriore a quella del tipo Sanzeno, confermando, quindi, quanto a sua tempo osservato con riferimento al Mante Ozol 5).

Nello scavo su citato si potè inoltre constatare che nella costruzione delle capanne se,minterrate, riferibili al livello con ceramica tipo Sanzeno, vennero distrutti degli strati contenenti resti culturali

4 BROGLIO A. - PERINI R.: 1964, citato. La documentazione relativa alla serie stratigrafica, rilevata nella zona del Masso con Coppelle (fig. 2), è data da: a) terra vegetale, sottostante 1a cotica erbosa; ß) lente con terriccio, carboni e resti di ceramica tipo Sanzeno; ?) pietrame con poco terriccio nerastro (di probabile riporto in seguito alla costruzione della capanna). d) argilla giallastra con ciottoli: sterile; e) terriccio con carboni e resti di ceramica tipo Luco tra cui un manico carenato ed orli riferibili al Boccale A; a questo insediamento è riferibile pure il masso con coppelle, rinvenuto in situ ed attorno al quale fu raccolta appunto la ceramica tipo Luco; ?) terriccio argilloso con ciottoli: sterile; ? ) terriccio con carboni e resti dell'Età del Bronzo. - Ringrazio il dott. ALBERTO BROGLIO per gli utili suggerimenti circa la stesura della presente nota. 5 LEONARDI P.: Contributi alla conoscenza della ceramica di Luco (Laugen) della Venezia Tridentina - Studi Trentini di Scienze Storiche; XLIII n. 4 1964.

Page 5: Tipologia della ceramica Luco Laugen ai Montesei di Sers...Studi Trentini di Scienze Naturali Sez.B Vol. XLIII N.2 Pagg.123 – 147 Trento 1965 RENATO PERINI Tipologia della ceramica

del livello can ceramica tipo Luco; “habitat”, questo, di relativa estensione, sia nello spazio che nel tempo, dato che cocci Luco si rinvengono un po' dovunque lungo i versanti dei colli dei Montesei6). Forme vascolari 7) Le ceramiche che vengano qui illustrate, sano caratterizzate dai seguenti impasti: 1. Ceramica fine depurata, porosa, leggera e friabile, con inclusioni di tritumi di sostanze

vegetali. 2. Ceramica fine compatta e solida con inclusioni di tritumi scistosi e pachi tritumi di quarzo. 3. Ceramica fine, leggera e friabile con inclusioni di tritumi di calcare e sostanze vegetali. 4. Ceramica piuttosto grossolana, compatta e solida con inclusione di tritumi di quarzo e tufo

porfirico.

6 L'insediamento a ceramica tipo Luco (Laugen) dei Montesei di Serso rappresenta, allo stato attuale delle conoscenze, il limite sud-orientale di diffusione di tale tipo di ceramica, che comprende, così, oltre il Trentino, l'Alto Adige, la parte meridionale del Tirolo (Innsbruck), il Voralberg e l'alta val del Reno. 7 LAVIOSA ZAMBOTTI P. in le Civiltà Preistoriche e Protostoriche nell'Alto Adige, Monumenti Antichi 370 1938: dava una prima descrizione tipologica della ceramica Luco, limitata però a pochi frammenti del tipico boccale, per cui l'esame era più che altro circoscritto al elementi accessori ed a motivi decorativi che in linea generale concordano con i reperti relativi al boccale A della presente nota. LEONARDI P.: Le stazioni dell'Età del Ferro sullo Sciliar (m. 2500 s.m.) nelle Dolomiti. Cultura Atesina 1948 n. 2. Basandosi sugli abbondanti resti di boccali raccolti sullo Sciliar cercava di intravvedere la forma del boccale propo-nendone una ricostruzione basata su frammenti diversi. FREI B.: Zur Datierung der Melauner Keramik - Zeitschrift für Schweirische Archäologia u. Kunst Gesch. Band 15 H. 3, 1954-55, con i reperti del Montingler Berg dava una descrizione completa della struttura e delle dimensioni del boccale, che denomina - Altere Melauner Keramik. - Nella serie delle forme vascolari riunite nella presente nota, non si è tenuto conto solamente di boccali che caratterizzano la ceramica del tipo Luco, come negli AA, su accennati, ma si è ritenuto opportuno unire anche le altre forme che per essere state raccolte negli stessi strati del boccale e per il fatto che ne ripropongono le caratteristiche, sembrano attribuibili allo stesso orizzonte. Nella descrizione dei fittili si è seguita, per quanto possibile la terminologia usata da R. PERONI (per una definizione dell'aspetto culturale sub appenninico ecc. atti Ac. Naz. Lincei Mem. S. 80 Vol. 90 fasc. I, 1959.

Page 6: Tipologia della ceramica Luco Laugen ai Montesei di Sers...Studi Trentini di Scienze Naturali Sez.B Vol. XLIII N.2 Pagg.123 – 147 Trento 1965 RENATO PERINI Tipologia della ceramica

Scodelle A 1 - Forma: Troncoconica a base piana; l'orlo torma una breve spalla rientrante sulla cui sommità

sporge un piccolo bordo; carena tondeggiante e pareti diritte sulla carena. Impasto n. 2 - ceramica grigia, lisciata. Dimensioni (? ): diametro bocca cm 16,5 - massima espansione cm 18,5 - altezza cm 10,2 - ricomposto, per circa 1a metà. Decorazione: Motiva ad impressione, composto da tre linee parallele correnti lungo la spalla e linee a tacche oblique a gruppi contrapposti, corrente lungo la carena.

A 2 - Forma simile ad A 1; carena angolosa - orlo diritto. Impasto n. 1 - ceramica bruna.

Dimensioni: diametro bacca cm 12,5 - massima espansione cm 14; ricomposta per circa 1/4. Boccali A - Vari frammenti sano riconducibili al boccale del Montingler Berg (fig. 4), illustrato dal

FREI 8), la cui forma può essere così riassunta: boccale biconico a spalla leggermente rientrante; fan do appiedato; gola arrotondata, che continua con un breve orlo a tesa la cui piegatura interna è sempre a spigolo (in sezione la piegatura interna dell'orlo è ad angolo quasi retta); manico impastato sull'orlo, ai lati della cui attaccatura si alzano due prominenze carenate che si sviluppano sino ad assumere 1'aspetto vero e proprio di rostri, mentre, di frante al manico, l'orlo si espande formando un beccuccio triangolare. Decorazione: Si sviluppa con motivi impressi sull'orlo e sul manico e con una fascia - a motivo composito dove prevalgono solcature tondeggianti e cordoni a tacche oblique ad a fune - che corre lungo la spalla ed invade parzialmente la parete, nella zona anteriore, scendendo can motivi concentrici a festone; si interrompe in vicinanza del manico risalendo versa la gola od i rostri 9).

? le misure indicate s'intendono sempre rilevate in seguito alla ricomposizione dei frammenti di uno stesso vaso. 8 FREI B. 1954-55 o.c. GRAF W.A.: Montlinger Bergli, Reintaler Almanach 1960. 9 La ricostruzione proposta dal Leonardi differisce soprattutto nella disposizione della fascia decorativa: LEONARDI P.: 1948 citato. LEONARDI P.: 1964 citato.

Page 7: Tipologia della ceramica Luco Laugen ai Montesei di Sers...Studi Trentini di Scienze Naturali Sez.B Vol. XLIII N.2 Pagg.123 – 147 Trento 1965 RENATO PERINI Tipologia della ceramica

A questo tipo di boccale sembrano riconducibili i seguenti frammenti (fig. 5): - frammento di spalla piuttosto alta, leggermente rientrante, con gola tondeggiante appena

accennata, ed orlo a breve tesa sporgente ad angolo retto con bordo rialzata. 1a cui decorazione (mot. 1) è data da una fascia composta alternativamente da tre solchi profondi e due cordoni a fune, can il bordo dell'orlo a piccole tacche tondeggianti oblique;

- frammento di spalla alta leggermente rientrante, can orlo a breve tesa che presenta (mot. 2)

tacche oblique lungo il margine superiore dell'orlo ed una fascia sulla spalla, composta da tre leggeri cordoni a tacche oblique, divisi da fasci di colcature tondeggianti.

- frammento di gala ed orlo superiormente decorato a tacche oblique e cordone a tacche

oblique lungo la gola; manico a: a carena malto pronunciata che, sull'impostazione, si spinge verso l'interno, con fianchi decorati da fasci di linee impres~se, che continuano can 1e tacche sul bordo dell'orlo (fig. 6); manico b: bastone a sezione rotonda decorato sull'orlo con piccali solchi tondeggianti obliqui; manico c: è a sezione di segmento di cerchio; sul dorso è decorato can motivo a spina di pesce (la decorazione continua con lar ghe tacche sul bordo dell'orlo; discosto dal manico si alza il rostro a carena tondeggiante);

Page 8: Tipologia della ceramica Luco Laugen ai Montesei di Sers...Studi Trentini di Scienze Naturali Sez.B Vol. XLIII N.2 Pagg.123 – 147 Trento 1965 RENATO PERINI Tipologia della ceramica

fondo a: appiedato a base piana 10) (fig. 7); fondo b: appiedato a base leggermente concava; rostro a: carenato dal bordo dell'orlo (fig. 8); rostro b: prominenza tondeggiante carenata; rostro c: prominenza carenata che dal bordo esterno, si alza spingendosi col vortice verso l'interno; rostro d: prominenza tondeggiante carenata impastata sulla superficie superiore dell'orlo; rostro e: piccola prominenza carenata a sezione triangolare; rostro f : prominenza verticale che si alza dal bordo esterno dell'orlo con carena che continua in basso sino alla gola.

10 Il manico c - il fondo a - ed altri cocci sono frammenti di uno stesso boccale.

Page 9: Tipologia della ceramica Luco Laugen ai Montesei di Sers...Studi Trentini di Scienze Naturali Sez.B Vol. XLIII N.2 Pagg.123 – 147 Trento 1965 RENATO PERINI Tipologia della ceramica

B 1 - Forma: boccale biconico appiedato, can base leggermente concava (fondo b); carena alta

tondeggiante seguita da una bassa spalla rientrante, che ne accentua 1a breve gala tondeggiante su cui si alza l'orlo a tesa poco spargente (gli spessori della parete, della spalla e dell'orlo si mantengono sempre uguali per cui la piegatura interna risulta tondeggiante); manico verticale a bastone, che iniziando sotto la carena, si alza per impostarsi sull'orlo; di frante al manico l'orlo si espande can beccuccio a lingua triangolare, mentre ai lati, paco discosti dal manico si alzano due prominenze triangolari. Impasto n. l: ceramica bruna lisciata. Dimensioni altezza cm 21; diametro bocca cm 18; massima espansione alla carena cm 19; diametro piede cm 9,6. Ricomposto quasi integralmente. Decorazione: (mot. 3) è data da una fascia corrente sulla spalla interrotta ai lati del manico da un segmento che scende verticale; è composta da 4 linee impresse correnti sotto la gala, cui segue un nastro riempito a tacche oblique; sotto, corrono altre tre linee: le due inferiori si interrompono nella zona anteriore del boccale, per scendere can un semicerchio lungo la parete, formando così un nastro riempito a tacche oblique; concentrico al nastro semicircolare, si alza un cordone a festone con tacche impresse sui fianchi; accanto alle estremità del festone, sporgano due tubercoli (fig. 9).

Page 10: Tipologia della ceramica Luco Laugen ai Montesei di Sers...Studi Trentini di Scienze Naturali Sez.B Vol. XLIII N.2 Pagg.123 – 147 Trento 1965 RENATO PERINI Tipologia della ceramica
Page 11: Tipologia della ceramica Luco Laugen ai Montesei di Sers...Studi Trentini di Scienze Naturali Sez.B Vol. XLIII N.2 Pagg.123 – 147 Trento 1965 RENATO PERINI Tipologia della ceramica

B 2 - forma simile complessivamente al B 1: ne è più accentuato il piede del fondo, a base piana; spostati in avanti, rispetto all’attacco del manico, si alzano sul bordo dell'orlo due prominenze angolari a vertice ingrossato. Impasto n. 4 - lisciato. Dimensioni altezza cm 20,7; diametro bocca cm 16,5; massima espansione alla carena cm 19 ; diametro piede cm 9,5 ricomposto circa metà. Decorazione: (mot. 4) la fascia è formata da 4 solcature t,ondeggianti, che, iniziando sotto la gola, dietro le due prominenze dell’orlo, piegano ad angolo retto per correre parallele lunga la spalla; nella parte anteriore il fascio di solchi semicircolari concentrici scende invadendo parte della parete; dove inizia il semicerchio, si alza un tubercolo piuttosto pronunciato; tutta la fascia è delimitata inferiormente da piccale tacche oblique. Il bordo dell'orlo nella zona retrostante due espansioni laterali, è decorato a piccole tacche oblique (fig. 10).

Page 12: Tipologia della ceramica Luco Laugen ai Montesei di Sers...Studi Trentini di Scienze Naturali Sez.B Vol. XLIII N.2 Pagg.123 – 147 Trento 1965 RENATO PERINI Tipologia della ceramica
Page 13: Tipologia della ceramica Luco Laugen ai Montesei di Sers...Studi Trentini di Scienze Naturali Sez.B Vol. XLIII N.2 Pagg.123 – 147 Trento 1965 RENATO PERINI Tipologia della ceramica

B 3 - Forma simile nell'insieme al B 1 ma con pareti leggermente convesse e carena molto tondeggiate per cui risulta quasi ovoidale; piccolo beccuccio triangolare a vertice arrotondato; manico a bastone verticale arrotondato. Impasto n. 2 - ceramica nera lucidata. Dimensioni: altezza cm 21,5; diametro bocca cm 17,6; massima espansione alla carena cm 20; diametro piede cm 10; ricomposto circa 1/3. Decorazione: (mot. 5) la fascia è formata da due nastri a spina di pesce lineare a motivi contrapposti e divisi da uno o due grossi punti (o cuppellette); i nastri sono contenuti entro 3 fasci di linee parallele impresse; tutta la fascia è delimitata da due file di grossi punti (o cuppellette), che scendendo dalla gola piegano a gomito, per correre lungo la fascia 12) (fig. 11).

Frammenti riconducibili al boccale tipo B. (fig. 12). - Frammento di spalla rientrante convessa, con breve orlo sporgente quasi ad angolo e,

discosta dal manico, piccola prominenza carenata a vertice schiacciato; sull'orlo impostazione del manica a sezione elissoidale; la decorazione di questo frammento (mot. 6) è data da un fascio di solcature tondeggianti impresse: tre solchi iniziano sotto l'attaccatura del manico scendendo verticalmente e, piegati ad angolo retto, corrono poi lungo la spalla can altri due superiori formando così un fascia di cinque solchi;

- frammento can decorazione (mot. 7) data da una fascia corrente sulla spalla composta da due

fasci di linee impresse e due nastri riempiti a tacche verticali; - frammento con decorazione (mot. 8) data da una fascia composta da due nastri lisci che

contengano una superficie riempita a spina di pesce contrapposta; la fascia è limitata da un cordone ornato a zig zag impresso che, scendendo dalla gola, piega per correre longitudinalmente accentuando la carena; frammento can decorazione (,mot. 9) dato da una fascia impressa a due nastri lisci che ne comprendono uno più largo riempito a spina di pesce lineare; la fascia è delimitata in basso da tacche oblique contrapposte alla spina di pesce;

- frammento con decorazione (mot. 10) composto da cinque solcature to-nde-ggianti

delimitata in basso da un cordone a tacche oblique.

12 Sembra che in questo boccale la fascia decorativa non scenda con alcun motivo a festone.

Page 14: Tipologia della ceramica Luco Laugen ai Montesei di Sers...Studi Trentini di Scienze Naturali Sez.B Vol. XLIII N.2 Pagg.123 – 147 Trento 1965 RENATO PERINI Tipologia della ceramica

beccuccio a: lingua triangolare a vertice arrotondato; la mediana della superficie superiore è segnata da una solcatura tondeggiante (fig. 13); beccuccio b: larga espansione triangolare a vertice arrotondato; la superficie superiore parta -due cordoni che, iniziando dalla piegatura dell'orlo, convergono sino ad unirsi verso il vertice formando così una specie di doccia; esternamente esso è liscio; manico a: sezione elissoidale; l'attaccatura si alza leggermente sopra l'orlo; 1'a faccia superiore è decorata da linee impresse convergenti verso il basso (fig. 14); manico b: a sezione elissoidale carenato al centro;

- frammento con espansione angolare sull'orlo; tubercolo sulla spalla decorata ad impressioni;

- frammento di festone che inizia con il tubercolo.

Page 15: Tipologia della ceramica Luco Laugen ai Montesei di Sers...Studi Trentini di Scienze Naturali Sez.B Vol. XLIII N.2 Pagg.123 – 147 Trento 1965 RENATO PERINI Tipologia della ceramica

Olle A - forma: olla biconica (mancante del fondo) con carena tondeggiante a metà circa dell'altezza

e spalla !diritta; gala arrotondata a cui segue il breve orlo a tesa con piegatura interna a spigolo (la sezione dell'orlo è come nel boccale tipo A. Impasto n. l: ceramica grigia lucidata. Dimensioni: diametro bacca cm 26,5; massima espansione cm 32. Decorazione: (mot. 11) data da un'ampia fascia impressa lungo tutta la spalla composta da un fascio di 3 solchi tondeggianti delimitati esternamente da grosse tacche elissoidali disposte a probabile falso meandro; il bordo dell’orlo è decorato da piccoli solchi con motivo a fune (fig. 15).

B - frammento di spalla leggermente rientrante; gola tondeggiante segnata da un cordone

carenato che corre sotto l'orlo a breve tesa spargente, con piegatura interna a spigolo (come Olla A). Impasta n. 3.

Page 16: Tipologia della ceramica Luco Laugen ai Montesei di Sers...Studi Trentini di Scienze Naturali Sez.B Vol. XLIII N.2 Pagg.123 – 147 Trento 1965 RENATO PERINI Tipologia della ceramica

- si presentano anche le sezioni degli orli a, b, c dove si notano delle varianti rispetto alla

sezione di quello della Olla B (fig. 16). C - frammento di orlo a tesa sporgente con piegatura interna a spigolo; decorazione: sulla faccia

superiore, fascia di lineette impresse convergenti e tacche lungo il bordo esterno; - si presentano anche gli orli a, b che pur quasi privi di gala, sano segnati da uno o più solchi

tondeggianti. D - frammento di parete leggermente rientrante can gola tondeggiante accentuata da un cordone

a sezione carenata su cui si alza l'orlo leggermente sporgente. - Alcuni frammenti di fondo a base piana, sembrerebbero attribuibili alle olle.

L’esame del materiale illustrato nella presente nota permette degli utili raffronti con reperti

della regione alpina centro – orientale, riferibili allo stesso orizzonte. Come più avanti è stato notato, i frammenti riconducibili al Boccale tipo A - ben documentato dai reperti del Monte Ozol, dello Sciliar, di Luco-Laugen, Mechel, Castellar della Groa, S. Ippolito Sciliar, di Luco-Laugem, Mechel, Castellar della Groa, S. Ippolito13) - ripetono le forme della eemam,ica denominata “tipo Luco” nella regione atesina, e “Altere Melaunerkeramik” da B. Frei 14); sembra pertanto logico il riferimento del Boccale tipo A a questo orizzonte.

13 Vedi nota 7 e LEONARDI P.: 1965 citato 14 FREI B.: 1957-59, citato

Page 17: Tipologia della ceramica Luco Laugen ai Montesei di Sers...Studi Trentini di Scienze Naturali Sez.B Vol. XLIII N.2 Pagg.123 – 147 Trento 1965 RENATO PERINI Tipologia della ceramica

Anche per quanto riguarda il Boccale tipo B 15) ci sembra obbiettivamente possibile il riferimento all'orizzonte di cui sopra. Notiamo infatti che nel Boccale B sono presenti parecchi elementi del Boccale A; in particolare: 1a forma complessiva (anche se in B, rispetto ad A, la carena è più alta, e, di conseguenza, la spalla più , bassa), il fondo appiedato ed dl manico carenato od elissoidale. Solo nell'orlo troviamo una certa differenza, dato che in B esso è a tesa rivolta in alto e con piegatura arrotondata, mentre in A la piegatura interna è a spigola (di conseguenza, anche il beccuccio del B si alza maggiormente che in A) e le prominenze laterali sull’orlo del boccale B non raggiungono lo sviluppo a rostro di quelle in A. Infine anche la fascia decorativa è pressochè identica in ambedue i boccali; sola che nel boccale B i motivi impressi prevalgono su quelli plastici, offrendo delle composizioni più elaborate.

15 La forma completa del Boccale tipo B è stata per la prima volta individuata qui, in base agli elementi raccolti nei Montesei di Serso.

Page 18: Tipologia della ceramica Luco Laugen ai Montesei di Sers...Studi Trentini di Scienze Naturali Sez.B Vol. XLIII N.2 Pagg.123 – 147 Trento 1965 RENATO PERINI Tipologia della ceramica

Frammenti di boccali con motivi decorativi che ricordano quelli presenti nel Boccale B sano inoltre documentati al Montlinger Berg 16) e parecchi sono i frammenti rinvenuti a Vadena 17), nei quali prevale la decorazione impressa, ma dove soprattutto -il profilo della spalla e la sezione dell'orlo si riallacciano al Boccale B (si tratta in prevalenza di frammenti di orlo e beccucci, uno dei quali 18) è come il nastro beccuccio b). Anche altri frammenti di S. Maurizio e Collalbo 19)

sembrano riconducibili a questo tipo di boccale. Le osservazioni riguardanti i boccali ci permettono di aggiungere al tipico boccale Luco, una sua variante - il Boccale tipo B - e notare altresì, come a quest'ultimo possano essere riferibili quel gruppo di frammenti classificati come ceramica Meluno e come si passa ritenere valida la riunione dei due boccali in un unico orizzonte 20).

16 FREI B. 1957-58: citato - fig. 17 n. 2-4-6, raccolti negli strati inferiori 17 GHISLANZONIi E.: Il sepolcro di Vadena - Mon. Antichi XXXVIII; nella fig. 101 sono riprodotti frammenti di boccale, classificati come tipo Meluno, provenienti da uno strato carbonioso fuori dell'area sepolcrale. Anche i vari boccaletti (tav. V n. 4, 7, 8) ricordano assai da vicino il Boccale B, sia nella forma che nei motivi decorativi; la loro dimensione è però, circa la metà di quella dei boccali Luco dei Montesei. Ringrazio il prof. N. Rasmo, che gentilmente mi ha dato la possibilità di esaminare il materiale esposto nel Museo di Bolzano. 18 Presso il Museo di Bolzano. 19 LAVIOSA ZAMBOTTI P.: citata - nella descrizione tipologica della ceramica tipo Meluno-Melaun, sano inclusi dei frammenti di boccali (tav. I n. 1, 2 e figura 175) che per il profilo e le dimensioni sembrano avvicinarsi al Boccale B dei Montesei più che al tipico poculo, bicchiere ansato, che, primo, fu classificato come ceramica Melaun (MERHART G.: Zur Frage der Jlliren - WPZ 1927) - caratterizzato per la forma troncoconica a base appiedata, pareti convesse, orlo, beccuccio prominenze sull'orlo verticali e ansa a nastro. Nei Montesei, sino ad ora, non furono rinvenuti resti di questi bicchieri ansati e nemmeno di boccaletti come Vadena. 20 LAVIOSA ZAMBOTTI P.: citata - nell'esaminare i rapporti fra ceramica tipo Luco e Meluno, con particolare riguardo ai frammenti di boccale dianzi citati, aveva notato come vi sia “una sicura dipendenza fra i due tipi”.

Page 19: Tipologia della ceramica Luco Laugen ai Montesei di Sers...Studi Trentini di Scienze Naturali Sez.B Vol. XLIII N.2 Pagg.123 – 147 Trento 1965 RENATO PERINI Tipologia della ceramica
Page 20: Tipologia della ceramica Luco Laugen ai Montesei di Sers...Studi Trentini di Scienze Naturali Sez.B Vol. XLIII N.2 Pagg.123 – 147 Trento 1965 RENATO PERINI Tipologia della ceramica

RIASSUNTO

Con lo scavo eseguito nei Montesei di Serso nel corso del 1962 si ebbe la prima documentazione dell'esistenza “in situ” di un livello a ceramica tipo Luco. Lo scavo successivo del 1963 permise di rilevare una sequenza stratigrafica regolare con tre insediamenti: il primo l'inferiore, con resti di ceramica dell'Età del Bronzo; il secondo con ceramica tipo Luco; il terzo, quello superiore, caratterizzato dalla presenza di ceramica del tipo Sanzeno. Nell'occasione di tali scavi e di sondaggi eseguiti in depositi secondari, venne raccolta una discreta collezione di ceramica tipo Luco-Laugen, qui illustrata per classi tipologiche in Scodelle, Boccali ed Olle. Per quanto riguarda i boccali, è da notare che oltre a frammenti di Boccale tipo A (conosciuto come ceramica Luco) ne sono stati rinvenuti altri, relativi ad un Boccale - il tipo B, del quale è stata eseguita per la prima volta la ricostruzione completa - che è da considerare come una variante del tipo A. Il Boccale B, che sino ad ora era conosciuto nella zona atesina per pochi frammenti attribuiti alla ceramica Meluno-Melaun, in base ai nuovi elementi raccolti è possibile riferirlo alla ceramica Luco.

ZUSAMMENFASSUNG

Mit der Ausbegrabung auf der Walburg der Montesei bei Serso (Pergine, Valsugana) welche im Laufe des Jaheres 1962 durchgeführt wurde, hatte man den ersten Beweiss des Daseins “in situ” eines Pachtvertrages der Töpferkunst Typhus Luco. Die darauffolgende Ausgrabung im Jahre 1963 erlaubte eine regelmiissige Sequenz mit drei Einfiihrun(gen aufzuheben: die Erste, niedrigerstehender, mit Überreste von Töpferkunst der Bronzenzeit, die Zweite mit Töpferhandwerke Typhus Luco, die Dritte, höherliegend, charakterisiert von dem Dasein der Töpferkunst Typhus Sanzeno. Mit der Gelegenheit solcher Ausgrabungen und Untersuchungen in zweiter Linien kommenden Depots, wurde eine bescheidene Sammlung von Töpferhandwerke Typhus Luco-Laugen zusammengefasst, welche hier nach musterhaften Klassen erklärt wird: Tiefteller, Becher, Aschentöpfe.

In Betrachtung der Becher ist es zu bemerken, dass, ausser die Bruchstücke von Typhus A (als Töpferkunst Luco genannt) andere Bruchstücke wiederaufgefunden wurden, welche zu einem Becher Typhus B in engen Beziehung stehen und von dem, zum ersten Mal, den vollständigen Wiederaufbau aufgeführt wurde, und als eine Abwechslung von Typhus A zu betrachten ist. Der Becher B, bis jetzt in Gebiet Ober-Etsch nur durch einige Bruchstücke zur Töpferkunst Meluno(Melaun) anerkannt war, kann, nach die neuen versammelten Elementen, auf Töpferkunst Luco zugeschreiben werden.

I disegni riprodotti nella presente nota, sono dell'A.