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Tombe e sepolture Monumentali
nel Cimitero di Torre del Greco
Di Giuseppe Maddaloni
Vesuvioweb
2013
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Tombe e sepolture Monumentali nel Cimitero di Torre del Greco
Introduzione
L’editto napoleonico di Sain Cloud del 2 Giugno 1804, proibiva definitiva-
mente la sepoltura dei morti nelle chiese costituendo di fatto l’atto di nascita dei
moderni cimiteri. I cadaveri non potevano più essere inumati in cripte, confraternite
o cappelle private ma sepolti esclusivamente in apposite aree situate fuori dalle mu-
ra delle città o comunque in zone non centrali. I nuovi cimiteri, percorrendo lo spi-
rito post – rivoluzionario prevedevano la nascita di tombe tutte uguali mettendo
così fine alle millenarie discriminazioni tra ricchi e poveri che anche nella morte e
nelle rispettive sepolture rappresentavano elementi distintivi del proprio stato so-
ciale. Fu istituita una apposita commissione di magistrati col compito di pensare
alle sepolture dei defunti illustri, in tal caso i magistrati provvedevano alla sistema-
zione di una tomba diversa ed eventualmente di un epitaffio commemorativo. Il
Modello dei nuovi cimiteri francesi fu esportato in tutta Europa e anche in Italia
iniziarono a sorgere i primi cimiteri extra cittadini.
A Torre del Greco verso la prima metà del 1800 nasce l’odierno cimitero co-
munale in un’area periferica della città in parte già occupata da alcune sepolture più
antiche. L’odierna area cimiteriale, rispetto al primo nucleo ottocentesco è cresciuta
notevolmente negli ultimi 30 anni, in proporzione all’aumento della popolazione
cittadina. Le nuove tombe e le più recenti costruzioni si sono sovrapposte l’une alle
altre in una stratificazione talvolta disordinata, che in alcuni casi ha cancellato le
tracce più antiche del cimitero torrese. L’edilizia più moderna degli anni novanta,
dovuta fondamentalmente alla costruzione di diversi aggregati e compresi di nuovi
GIORGIO ELIAS
17 GIUGNO 1880 – 23
SETTEMBRE 1894
Immagine di coper#na da
www.torreomnia.it
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luculi, ha distrutto molte lapidi e tombe antiche abbatendole per far posto alle
nuove costruzioni.
Tali progetti in taluni casi non hanno tenuto conto dell’antichità dei manufat-
ti sicché se ne è persa ogni traccia storica e documentaria. Tuttavia delle sepolture
più antiche del cimitero di Torre del Greco, non tutto è stato distrutto fortunatamen-
te, tant’è che ancora oggi all’occhio più attento che si aggira per i vialetti del cimi-
tero non mancherà di imbattersi nelle sepolture ottocentesche, in maggioranza iso-
late tra loro e in molti casi soffocate tra le tante cappelle sorte disordinatamente ne-
gli ultimi anni. Il presente lavoro rappresenta una raccolta iconografica di ciò che
resta delle Tombe e dei monumenti funerari ottocenteschi più belli del cimitero di
Torre del Greco vere e proprie tracce storiche di un passato che rischia di essere
cancellato definitivamente. Le sepolture più antiche del Cimitero di Torre del Gre-
co si concentrano principalmente lungo il viale principale che dall’ingresso monu-
mentale conduce alla chiesa madre. Questa zona dell’odierna e più ampia area ci-
miteriale, rappresenta il primo nucleo dal quale poi si è sviluppato successivamente
a fasi alterne tutto il cimitero nelle sue diverse articolazioni. Lungo il viale princi-
pale denominato dei Cipressi, si dispongono cappelle, tombe e lapidi tra le più inte-
ressanti dell’intero cimitero torrese. La tipologia di tomba più usata nella prima fa-
se di sviluppo del cimitero di Torre del Greco fu la stele funeraria per i personaggi
più illustri e il sarcofago. Quest’ultimo consisteva in tombe che apparentemente
erano di dimensioni ridotte ma che in realtà mascheravano veri e propri piani ipo-
geii con cripte e loculi per le inumazioni e le tumulazione. Le Cappelle in questa
prima fase erano poco usate, fatta eccezione per qualche famiglia aristocratica che
poteva permettersi tale soluzione. Tra le cappelle più importanti e antiche del cimi-
tero torrese spicca la monumentale cappella in piperno, del Marchese Gaetano
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Caracciolo di Castelluccio sulla quale, ancora visibile, campeggia lo stemma
nobiliare dell’antica famiglia. Alle spalle di questa cappella si estende il Campo
denominato Piscopo dove si concentrano il maggior numero di sepolture antiche
dell’intera area cimiteriale. Le sepolture del Capo Piscopo sono in massima parte
legate alle vittime dell’epidemia di Morbo Asiatico che coinvolse Napoli e provin-
cia compresa Torre del Greco in diversi anni. Un ulteriore aggregato di sepolture
ottocentesche lo si riscontra alla fine del viale dei cipressi nell’area prospiciente la
Cappella Madre costruita nel 1888.
n. 11 Cappella Marchese Caracciolo di Castelluccio
n. 13 Cappella Violante
n. 24 Monumento Squadrilli
n. 114 Sepoltura di Giorgio Elias
n. 387 Sarcofago Marianna Ferrara Manzilli
n. 743 Monumento Amella
n. 757 Tumulo Caduto Ernesto Mayor
- Tumulo Caduto Ernesto Mayor
Estra(o della Palnimetria dell’area
Cimiteriale di Torre del Greco ri-
guardante il Campo Piscopo dove
si trovano concentrate la maggior
parte delle sepolture più an#che
del Cimitero.
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Questo grosso blocco di marmo, avanzo di una tomba monumentale è
la chiara tes#monianza di come durante i lavori di costruzione dei nuovi
loculi molte tra le sepolture più an#che furono distru(e o talvolta sposta-
te. Non conosciamo l’esa(a provenienza e la conformazione originaria
della sepoltura ma dalla stazza si deduce chiaramente che esso apparte-
neva ad una grande tomba monumentale.
AD ERNESTO MAYOR
CHE L’ASIATICO MORBO
DEL MDCCCLXVII
TRILUSTRE APPENA
RAPI’ ALL’AMORE DE SUOI
QUESTO TUMULO
CON L’EFFIGE DI LUI
CHE PRIMO VI ALBERGO’
CARLO
GENITORE AMATISSIMO
IL II NOVEMBRE MDCCCLXIX
POSE
VOLENDO CHE VI SI CHIUDANO ANCORA
QUANDO CHE SIA
LE MORTALI SPOGLIE
DELLA CONSORTE E DE FIGLI
PERCHE’
IL PRESENTE AFFETTO
CHE LI STRINGE A VIVENTI
MORTI PURE LI UNIFICA
NELLA PACE DELLA TOMBA
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Monumento Squadrilli
Questo interessante monumento fu realizzato nel 1873 per seppellire
due fanciulli Giuseppe e Alberto SquadrIlli viAme dell’epidemia di Morbo
Asia#co di quell’anno.
La lapide ci trasme(e una toccante episodio familiare che vede coin-
volto anche il padre dei bambini in una vicenda che ha dell’incredibile e
del fatale. Bello il decoro in marmo bianco che corre alla sommità del mo-
numento, la cui stru(ura ricorda le steli funerarie classiche, che venivano
poste fuori dalle ci(à lungo le strade consolari.
ALBERTO E GIUSEPPE SQUADRILLI
TENERI FANCIULLI
IL MORBO ASIATICO RAPIVA DAL MONDO
XXII OTTOBRE MDCCCLXXIII
LUIGI LORO PADRE AMOROSO
DA NEW YORK ACCORREVA
FATALE NAUFRAGIO UNIVA IN CIELO.
ACHILLE
GENEROSO E ZIO DOLENTISSIMO
AD ETERNA MEMORIA
QUESTA TOMBA ERIGEVA
IV FEBBRAIO MDCCCXXIV
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Tomba di Marianna Ferrara Manzilli
E’ QUI’ SEPOLTA
MARIANNA FERRARA MANZILLI
BUONA PIA CARITATEVOLE
NEI DOMESTICI AFFETTI VISSE LI ANNI
MORI’ DI CHOLERA
IL XVI OTTOBRE MDCCCXXIII
O VOI CHE LEGGETE
ALLA PREGHIERA DEI SUOI CARI
UNITE LA VOSTRA
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Tombe di Pietre Vesuviane
Par#colarmente interessan# sono alcune sepolture della parte più an#-
ca del cimitero torrese costruite interamente o in parte, u#lizzando pietra
lavica non lavorata.
L’uso di tale materiale vista la grande presenza in zona, è ampiamente
diffuso così nelle costruzioni di edifici quanto nelle sepolture. Ciò che ca-
ra(erizza alcune tombe del cimitero di Torre del Greco è l’uso grezzo di
tale materiale così come lo si ritrova ancora oggi lungo le pendici del Ve-
suvio in quegli edifici rurali, case coloniche o nei mureA a secco che divi-
devano le proprietà. Tra le tombe in pietra lavica grezza da me rintraccia-
te nell’area cimiteriale le più singolari sono il Monumento Amella e la
Cappella Violante.
Stranamente la lapide più an#ca del Monumento Amella è posta in bas-
so, mentre quella più giovane in alto. Tale posizioni delle lapidi dedicato-
rie di questo strano monumento, sono un ulteriore indizio che la stele ha
subito diverse trasformazioni fino ad assumere la conformazione a(uale.
La lapide superiore del 1904 ha una forma simile ad uni stemma gen#lizio
recante nella parte superiore il profilo di una corona. Potrebbe essere un
indizio riguardo le origini nobili di tale Margherita Amella, nata Morgan di
probabili origini Americane o Inglesi.
MARGHERITA AMELLA
NATA MORGAN
MORTA IL 27 NOVEMBRE 1904
DAUGHTER LAID THIS STON
GAETANO AMELLA
NATO IL 30 OTTOBRE 1845
MORTO IL 26 SETTEMBRE
1900
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Cappella Violante
La Cappella Violante del 1893 è molto interessante per planimetria e
conformazione. Disposta su due livelli, presenta sul piano alto affacciato
lungo il viale principale la stele commemora#va molto simile a quella di
Luigi Mazza poco distante. Al piano inferiore a(raverso un cancelle(o si
accede alla cappella con i laculi e le fosse per l’inumazione. La facciata
inferiore del monumento con l’accesso alle sepolture è interamente rive-
s#ta con pietra lavica grezza di diversa misura riportando alla mente il
Monumento Amella.
A VINCENZO VIOLANTE
MORTO IL 15 GIUGNO 1893
LABORIOSO ONESTISSIMO RELIGIOSO
NELLA FAMIGLIA INCOMPARABILE
I FIGLI E LA MOGLIE ADDOLORATI
ERESSERO
1894
ET IN NOVISSIMO DIE
DE TERRA SURRECTURUS SUM
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Monumento a Luigi Mazza
Poco distante dal Campo Piscopo si erge la sepoltura di Luigi Mazza,
senza dubbio una delle più monumentali dell’intera area cimiteriale. La
sua conformazione ricorda quella delle steli funerarie classiche poste lun-
go le vie consolari, rile(a e rielaborata in questo caso in una chiave Ro-
man#ca – O(ocentesca contenente elemen# molto comuni alle Tombe
monumentali Post – Unitarie dedicate a personaggi illustri e ad esponen#
del movimento risorgimentale. Il vaso con il drappo alla sommità, il giardi-
ne(o circostante, ed alcuni elemen# decora#vi, rendono questo monu-
mento solenne ma allo stesso tempo nostalgico un tema caro alla cultura
o(ocentesca intriso di ricordi foscoliani. Luigi Mazza fu un personaggio
aAvo nella liberazione d’Italia e sindaco della sua ci(à d’origine Borgia
delle Calabrie. Arrivò a Torre del Greco per un soggiorno cura#vo speran-
zoso di guarire grazie all’area salubre del posto. Qui vi morì il 5 Febbraio
1873.
LUIGI MAZZA
NATO IN BORGIA DELLE CALABRIE
DA GREGORIO E CATERINA DI BARBE-
RIO
IL DI’ VI APRILE MDCCCXXVIII
D’INGEGNO FELICE E VIVACE
STUDIO’ LETTERE E FILOSOFIA
LE SCIENZE ECONOMICHE E LE POLITI-
CHE
OMO’ COSTANTEMENTE LA LIBERTA’
D’ITALIA
CAPITANO DELLA MILIZIA CITTADINA
E POI SINDACO DELLA SUA TERRAA
BUONO DI CUORE E DEGNAMENTE
CARO
AI PARENTI AGLI AMICI
RICCO BENEFICO GENEROSO
LA VITA GLI SORRIDEVA
QUANDO TRAVAGLIATO
DA LUNGA DOLOROSA MALATTIA
TRASSE ALL’AERE BENIGNO DI QUE-
STA CITTA’
SPERANDO SALUTE
E QUI’ FU IL V FEBBRAIO MDCCCLXXIII
CON FORTE ANIMO E SERENO
AVENDO FEDE NELLA RELIGIONE DE
CRISTO
FRA LE BRACCIA DEL DILETTO FRATEL-
LO NICOLINO
CHE PER MEMORIA DELL’INASPETTA-
TA SVENTURA
E DEL SUO INCONSOLABILE DOLORE
GLI POSE
QUESTO MONUMENTO
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Monumento Melvi Cornacchia
A pochi passi dalla Cappella Caracciolo di Castelluccio in una posizione
quasi isolata si erge in tu(a la sua solennità il monumento Melvi Cornac-
chia del 1852 tra le più an#che del cimitero. Il monumento in marmo
bianco granito, si sviluppa in un parallelepipedo che in origine era sor-
montato da un elemento decora#vo oggi smembrato ma di cui si conser-
vano tuA i pezzi oggi appoggia# sul sarcofago stesso. Ancora una volta la
forma richiama le tombe an#che classiche disposte lungo le strada conso-
lari. Sui la# maggiori del sarcofago prendono posto due lapidi commemo-
ra#ve, mentre sui la# minori due lastre di marmo con gli stemmi nobiliari
della famiglia Cornacchia e Melvi.
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Lapide anteriore
IN QUESTO AVELLO
SEPOLTA GIACE
GIUSEPPINA CORNACCHIA
NATA A DI 23 GIUGNO 1798
IN CIVITELLA DEL TRONTO PROVINCIA
DI TERAMO
PASSO’ LA VITA
ESATTA OSSERVATRICE
DOGNI SACRO DOVERE
E DI SPOSA E DI MADRE
Lapide Posteriore
QUI’ LA TERRESTRE STANZA
MUTO’ COLLA CELESTE
A DI 27 OTTOBRE 1852
IL CAVALIER RAFFAELE MELVI
ALL’AMATE CONSORTE
FECE FUNEREA POMPA
QUANTO MAGGIORE SI POTEA
E SCOLPI’ QUESTE NOTE
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Lapide delle due sorelle
Questa solenne e delicata lapide marmorea era parte integrante di una
sepoltura molto più grande abba(uta qualche anno fa per far spazio ai
nuovi loculi. Di quell’ an#ca tomba fu fortunatamente salvata solo la lapi-
de dedicatoria, che seppur spaccata in due par# fu conservata in un depo-
sito del Cimitero. La recente costruzione di nuovi uffici nella parte nuova
del cimitero, e la sistemazione dell’ingresso ha permesso l’istallazione e il
recupero dell’an#ca lapide sepolcrale oggi esposta nell’area nuova inte-
ressata dai recen# lavori.
QUI’ RIPOSANO
DUE SORELLE
MORTE PEL CHOLERA DEL
MDCCCLXVI
IN POCHE ORE ENTRAMBE
NEL FIORE DEGLI ANNI E DELLE
SPERANZE
CARISSIME DI NASCENTE BELLEZZA
INGENUAMENTE BUONE
ERANO L’ALLEGRIA DELLA CASA
E SPARIRONO
LASCIANDOVI UN DOLORE CHE NON
SI COLMENRA’
MAI
LA POVERA MADRE
IL FRATELLO E LE SORELLE
CHE TANTO SICURAMENTE
CREDEVANO
DI DOVER FARE ALLA CARE
GIOVINETTE
LE FESTE DELLE NOZZE E D’UNA VITA
FELICE
FECERO
QUESTA SEPOLTURA
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Frammento di an*ca sepoltura
Accanto alla lapide delle due sorelle, durante gli ul#mi lavori di siste-
mazione dell’ingresso nuovo del cimitero è stato sistemato un bel bassori-
lievo anch’esso conservato nel deposito del cimitero, proveniente con
molta probabilità da qualche tomba monumentale abba(uta in tempi re-
cen#.
Il bassorilievo reca scolpita l’immagine di un giovine(o senza però
iscrizioni ne date è difficile a(ribuirgli una corre(a datazione.
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Estra(o della Palnimetria dell’area Cimiteriale di Torre del Greco
riguardante l’area adiacente la Chiesa Madre
n. 1 Sarcofago di Maria Pon*llo
n. 12 Cappella Cicchella
n. 25 Monumento famiglia Romano
n. 96 Sarcofago Barone Bianchi
n. 100 Sarcofago di Adele Grippo
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Cappella Cicchella
Il riu#lizzo di marmi an#chi provenien# da an#che tombe è riscontrabi-
le in diverse sepolture e cappelle più moderne come la Cappella Cicchella
dove l’an#co sepolcreto familiare è stato interamente ricostruito in tempi
recen# al posto di quello più an#co. Sulla facciata del nuovo monumento,
posto dire(amente sul viale principale, è inserito un marmo proveniente
dall’an#ca cappella risalente al 1885 che nella decorazione e nell’imposta-
zione globale ricorda la lapide delle due sorelle ora al nuovo ingresso del
Cimitero.
A
TOMMASO CICCHELLA
RAPITO IL 27 APRILE 1885
AVENDO X LUSTRI APPENA
MARITO E PADRE AFFETTUOSISSIMO
OPEROSO ED INTEGERRIMO CITTADI-
NO
LA VEDOVA INCONSOLABILE
A MEMORIA ED ESEMPIO DEI FIGLI
POSE
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Sarcofago di Maria Pon*llo
Tra le sepolture di tu(a l’area cimiteriale, il sarcofago di Maria Pon#llo
è senza dubbio uno dei più an#chi. Ere(o nel 1850 nei pressi della chiesa
madre in posizione privilegiata, conserva ancora la recinzione originale
ormai persa in quasi tu(e le tombe o(ocentesche. Maria Pon#llo fu la
moglie di Nicola Gigli ministro di Gius#zia e presidente del Consiglio di
Stato negli ul#mi anni del Governo Borbonico.
QUI’ RIPOSA
MARIA PONTILLO
DI MATERNO E CONIUGALE AFFETTO
ESEMPIO SOLENNE
CHIAMATA DAL SIGNORE
ADDI’ XVII DI MARZO MDCCCL
ALLA QUALE
NELLA TORMENTATISSIMA IDROPE
TOLLERATA VENTRIQUATTRO MESI
CON CRISTIANA RASSEGNAZIONE
ALTRO NON DOLEVA
CHE LA QUASI CONTINUA LONTA-
NANZA
DELL’AMOROSO CONSORTE NICOLA
GIGLI
ELETTO DAL RE
IN QUEI PROCELLOSI TEMPI
MINISTRO DI GIUSTIZIA
ED A PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI
STATO
E CHE CON CINQUE FANCIULLI
QUESTO MONUMENTO
NON SENZA MOLTE LACREME POSE
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Monumento Famiglia Romano
Il monumento della Famiglia Romano sorge in una posizione privilegia-
ta. Posto a all’angolo del viale principale nelle immediate vicinanze della
chiesa Madre del Cimitero ne domina lo spiazzo an#stante. Il Monumento
si compone di due par#, la stele funeraria in onore del medico Francesco
Romano del 1898 affiancata da una zona sarcofago per le inumazioni. Si-
curamente la parte più interessante del monumento di famiglia è rappre-
sentata dalla stele funeraria alla cui sommità è posto un mezzo busto rap-
presentate il medico es#nto. E’ uno delle poche statue ritra(o presen#
nell’area cimiteriale di Torre del Greco.
DOTTOR
FRANCESCO ROMANO
1898
LE SPOGLIE MORTALI
DI
MICHELE ROMANO
UOMO INDUSTRIOSO E CARO A TUTTI
QU’ DEPOSE
LA MOGLIE DOLENTE
ED IL MEDESIMO LUOGO
CHE Già RINCHIUDE IL SUO FIGLIO
FRANCESCO
COLPITO NEL FIORE DEGLI ANNI
VOLLE RISERVATO
PER LA FAMIGLIA
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Tomba Onofrio Ascione
Un masso di pietra alquanto scarno e spoglio e una lastra di marmo
bianca con la dedica funeraria è ciò compone la tomba di Onofrio Ascione
datata 1853. Forse in origine più complessa nella decorazione, oggi que-
sta sepoltura appare mal conservata e in fase di deperimento totale. E’
l’unica tomba di tu(o il cimitero torrese ad avere una iscrizione dedicato-
ria interamente in la#no.
HONOFRIO ASCIONE HORATH
FILIO
CIVI PATRIQUE OPTIMO
QUI’
TABELLIONIS ALIISQUE PUBLICIS
HUJUS OPPIDI
NUMERIBUS
PERFUNCTUS
MORUM INTEGER RECTI
PROPOSITI TENEX
LITTERARUMQUE STUDIOSUS
MAGNUM SUI OPUD OMNES
RELIQUIT DESIDERIUM
FILII FILIAEQUE MORENTES
SUE PIETATI ERGO
P. P.
VIXIT ANNOS LXXV DECESSIT
POSTRIDIE
KAL MAJAS
A.D. MDCCCLIII