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7/21/2019 Top 500 Venezia 2015 http://slidepdf.com/reader/full/top-500-venezia-2015 1/48 TOP IL VENTO ELL RIPRES MARCONALLEPAGINE4 E 5 VITUCCIA PAGINA19 FAVARATOA PAGINA 43 MANCINA PAGINA 3 Ricaviaggregati oltre19miliardi utilidi262milioni redditooperativo increscitadel20% Ecco leimprese chehanno battutolacrisi la classifica Pam e Gruppo Coin raggiunti sulpodio da SanBenedetto l’intervista Zoppas:«Siamo eroi nonci arrendiamo a fiscoe burocrazia» LA SFIDA Bonifiche, in 11 anni opereavviate nel 10% delle aree indicie performance delle prime 500aziende VENEZIANE L’ANALISI Balzo deimargini marisultati erosi dagli oneri finanziari SUPPLEMENTOAL NUMEROODIERNO- DIRETTORERESPONSABILEPIERANGELAFIORANI TUTTE LEVOCI DEIBILANCI2014 DAPAGINA4 APAGINA15 VENERDÌ11 DICEMBRE2015

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La classifica delle aziende più performanti della provincia

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TOP IL VENTO ELL RIPRES

MARCONALLEPAGINE4 E 5 VITUCCIA PAGINA19 FAVARATOA PAGINA 43MANCINA PAGINA 3

Ricaviaggregatioltre19miliardiutilidi262milioniredditooperativo

increscitadel20%Eccoleimpresechehannobattutolacrisi

la classifica

Pam e GruppoCoinraggiunti sulpodioda San Benedetto

l’intervista

Zoppas:«Siamo eroinonci arrendiamoa fiscoe burocrazia»

LA SFIDA

Bonifiche, in 11 anniopere avviatenel 10% delle aree

indicie performance delle prime 500aziende VENEZIANE

L’ANALISI

Balzo dei marginima risultati erosidagli oneri finanziari

SUPPLEMENTOAL NUMEROODIERNO- DIRETTORERESPONSABILEPIERANGELAFIORANI

TUTTE LEVOCI DEIBILANCI2014

DAPAGINA4 APAGINA15

VENERDÌ11 DICEMBRE2015

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LE PAROLE CHIAVE

MorenoMancin,ricercatorediEconomia

Supplementoal numeroodiernodeLANUOVAVENEZIA

Direttore responsabile:PIERANGELAFIORANI

Vicedirettore:ANTONELLOFRANCICA

Acuradi:MAURIZIOCAIAFFA

Concessionariapubblicità:A.Manzoni&C.S.p.A.ViaPoerio34MestreTel.041/396981

UgoSostero,ordinariodiEconomiaaziendale

di MORENOMANCIN

L’ analisi delle prime 500imprese per volume diricavi della provincia

di Venezia ha l’obiettivodi for-nireuna rappresentazione sul-lostato disalutedelle principa-li realtà produttive del territo-rio realizzata attraverso la let-turadei datieconomico-finan-ziaridi bilancio riferiti all’eser-cizio2014.Se osserviamoi datiaggregati relativi al 2014 (co-me si trattasse di un’unica gi-gantesca holding che opera intutti comparti economici delterritorio) otteniamol’immagi-ne di un gruppo con oltre 19miliardi di euro di ricavi – inaumento del 2,9% rispetto al2013 – e 21 miliardi di totaledelle attività (ossia l’insiemedegli investimenti a breve e alungo termine realizzati dalleaziende del campione) in so-stanziale contrazione (-4,7%)rispetto al corrispondente va-lore del 2013. La differenza trai dueimportiammonta a circa

1 miliardo dieuro e appareundato piuttosto sorprendente ein controtendenza rispetto atuttigli altriindicatori monito-rati che – come vedremo – te-stimonianouna sostanzialeri-presa dell’economia del terri-torio veneziano.

La contrazionein esame tro-va spiegazione nell’andamen-to della Impresa di Costruzio-ni Mantovani, che pur mante-nendosi nella top 10 delleaziende della provincia regi-straun rilevanteridimensiona-mento degli impieghi, per unvaloredicirca 1 miliardodi eu-

ro. Ne deriva che, se escludia-mo la nota impresa edile dellaprovincia,gli impieghi di capi-tale effettuati dalle rimanenti499 imprese monitorate sononel complesso stabili rispettoal 2013. Se i dati sulle vendite,dunque, continuano a dare ti-midi segnali di ripresa, nonsembranoancora vedersii cor-rispondenti effetti sul frontedegli investimenti, registran-do un atteggiamento ancoraprudenteda partedelleimpre-

sedelterritorio.Il risultato economico (uti-le) generato sempre a livelloaggregato è positivo per circa255 milioni di euro, in decre-mento rispetto ai 284 milioniregistratinel 2013,ma comun-que superiore ai 191 ottenutidel 2012. Le aziende che rie-sconoa chiuderei conti inter-reno positivo nel 2014 sonol’80,2%del campione in legge-ro miglioramento rispetto al77,8% dell’anno precedente.La sensibile riduzionedell’uti-le non sembra destare moltepreoccupazioni se si conside-

rache limitandol’analisi all’at-tivitàcaratteristica dell’impre-sa, sia l’Ebitda che il risultatooperativo appaiono in decisacrescita sul 2013, rispettiva-mentedel 7,7%il primo (+109milioni) e di ben il 20,6% il se-condo (+136milioni).I risulta-ti sembrano quindi conferma-re che la crescita dei volumi èassociata finalmente anche aun miglioramento della reddi-tività operativa. A pesare sullamodesta contrazione dell’uti-

le è senz’altrol’incrementode-gli oneri finanziari che passa-no a livello aggregato da 291milioni del 2013 ai 320 milionidel2014 (+9,9%). Questorisul-tato è tuttavia da interpretarsipositivamente. Se si considerala sostanziale stabilità del co-sto del credito registrata nelperiodo, l’incremento deglioneri finanziari pagati dalleimprese trova probabilmentespiegazione in un aumentodel ricorso all’indebitamentobancario, almeno a livello ag-gregato.Si trattadi un elemen-to da non sottovalutare dopo

anni di enorme difficoltà nelrapportocon il sistema crediti-zio, con cui molte imprese sisonodovute(duramente)con-frontare. La diminuzionedell’utile aggregato, tuttavia,risenteanche deirisultatidelleimprese che hanno chiusol’esercizio in perdita. Se limi-tiamo l’analisi inquestioneal-le sole imprese in utile –costi-tuiteda 401sulle500 inogget-to– i risultatiappaionopiutto-sto confortanti. Per queste re-

altà l’utile aggregato ammon-ta, infatti, a 507 milionirispet-to ai 427 registrati nel periodoprecedente, conun incremen-to del reddito netto di ben 80milioni (+18,7%). Il Roe delleimprese inutile– chemisurailritorno dell’investimento rea-lizzato dalla proprietà – saleall’11,5% contro il 10,4% del2013, posizionandosi su valorimolto soddisfacenti.

Un ultimo dato particolar-mente interessante emergedall’analisi delle imprese per-formanti,ossiaquelle chehan-nomostrato fatturati in cresci-

ta nel 2014. Anche su questofronte i dati confermano untrend positivo, se si consideracheben il 64,2% delleimpreseveneziane presenta ricavi increscita sul 2013 e il 58,6% èriuscita ad incrementare il ri-sultato economico di periodo.Seosserviamole prestazionidiqueste ultime imprese (quellecon reddito in crescita) sco-priamochenellorocasoi rica-vi sono cresciuti del 13,8%(controil 2,9%dell’interocam-

pione) peruna crescitadi circa1,3miliardi.Inconclusione,la letturadei

bilanci delle prime 500 impre-se della provincia di Veneziasembra confermareun conso-lidamentodella crescita,già ri-levata– sebbene in misurapiùcontenuta – nella precedenteedizione della ricerca. La cre-scita dei ricavi è accompagna-taanche dall’incrementodellaredditività operativa delleaziende che non riesce però atradursi in un aumentodell’utilenetto diperiodo.

©RIPRODUZIONERISERVATA

LE FIRME

Marco Fasan,ricercatorediEconomiaaziendale

L’analisi dei bilanci 2014 delle500imprese di maggioridimen-sioni della provincia di Veneziaèstatacondottadaungruppodidocentidel Dipartimento di Ma-nagement dell’Università Ca’Foscari Venezia, coordinato daMoreno Mancin e composto daUgoSostero, MichelaCordazzo,Chiara Saccon, Carlo Marcon eMarco Fasan. Il team di ricercasiè dedicatoall’analisidei datieall’elaborazione dei commentigeneralie diquellirelativiai sin-goli settori esposti nelle pagineseguenti. L’estrazione dei dati èstata realizzata con estrema cu-ra e attenzione dal dott. Paolo Vezzarodi PwC(Pricewaterhou-seCoopers)e dalladott.ssaFede-rica Lucchetta(Studio Associatodi Consulenza d'Impresa CON-SIMP) - che ha contribuito an-che al commento dei risultati dialcuni settori. Ai colleghi chehanno partecipato alla realizza-zione della ricerca e a PwC chel’hafinanziatavannoi nostripiùsentitiringraziamenti.

NORDEST ECONOMIA• TOP 500

La ricerca presentata in questofascicolo è stata condotta sulleprime 500 aziende della provin-ciadiVeneziaper volumedi rica-vi generato nel 2014. I dati e gliindicatori sono stati estrapolatidal database AIDA di Bureau Van Dijk e integrati, conriferimento ai dati mancanti,daibilancioriginalidepositatiinCamera di Commercio. Per leaziende che presentano unachiusuradei conti in datadiver-sadal31 dicembresiè fattorife-rimento al bilancio più recentepresentenel databaseAIDA conalmenoseimesidi attivitàsvoltanel 2014. Nei limiti delle infor-mazioni disponibili si è cercatodi evitare duplicazioni di valori,riportando per le aziende cherientrano nel perimetro di ungrupposocietariosoloi datirela-tivi al bilancio consolidato (co-lonnaCons),se presente. Neica-siincuiilbilancioconsolidatodiun gruppo non sia risultato di-sponibile,si è provveduto ad in-serire i dati relativi ai bilanci in-dividuali delle aziendedel grup-po con sede legale nella provin-cia di Venezia. La costruzionedeisettori è stata realizzata sullabasedei codici Ateco. Tuttaviaèdoveroso sottolineare che nonsempre la classificazione Atecorispecchia fedelmente la tipolo-giadi attivitàsvolta.In presenzadi holding finanziarie si è prov-veduto a riclassificare il grupponelsettorein cuioperativamen-te è stata realizzata la maggiorpartedeiricavinel 2014, semprenei limiti delle informazioni di-sponibili. Nel ristretto numerodi gruppi che svolgono attivitàmoltodiversificatain piùsettori,si è provveduto a classificare lostessoall'interno della categoriaresiduale“Altri settori”.

IL METODO

I DATIDI AIDA SULVOLUMEDELLEVENDITE

L’ANALISI IBILANCI2014

ChiaraSaccon,associatodiInternalAccounting

Carlo Marcon,ricercatorediEconomiaAziendale

FedericaLucchettaconsulented’impresa

PaoloVezzaroassistantauditorinPwC

MichelaCordazzo,associatodiEconomiaAz.

LA RICERCA

ANALISIE CIFREDI CA’FOSCARIE PWC

PIÙ RICAVI E MARGINI

LA RIPRESA SI RAFFORZA Aziende Top500delVeneziano:fatturatoaggregatoinaumento del2,9%balzo del risultatooperativo, utili erosi dagli oneri finanziari, investimenti stabili

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NORDEST ECONOMIA• TOP 500

di CARLOMARCON

O sservando la classificagenerale delle prime500 imprese per fattu-

ratodella provincia diVeneziasi nota come essasia domina-ta da due aziende della distri-buzione,ossiailgruppoPameil gruppo Coin, che distanzia-no nettamente tutte le altre,realizzando assieme quasi 4miliardi di ricavi che rappre-sentano benil 20%delfattura-tototale dell'interocampione.

Al terzo posto in classificasaleAcquaMineraleSan Bene-detto che scavalca San MarcoPetroliscesa al quarto posto el'Impresa di CostruzioniMan-tovani che a seguito di unacontrazione deiricavidel 38%è scivolata in sesta posizione.Zignago passa dalla sesta allaquintapiazza, mentre Umanae Veritas nonostante l'incre-mento dei ricavi rimangonostabilirispettivamente al setti-moeottavoposto.I maggiori balzi

Fuori dalla top ten tra quel-le chehannorealizzatoi mag-giori balzi in classifica segna-liamo:RBholdchecontinua lasua scalata già intrapresa ne-gli anni precedenti passandodalla 26.alla15.posizione; Su-perjet International che rad-doppiando il fatturato saledal35. al 20. posto (anche se laredditività operativa rimanefortemente negativa); Artechche coniuga una crescita di

fatturato (dal 46. al 33. posto)con un miglioramento dei giàottimi indici di redditività;Clea che balza dalla 108. alla52.posizione; Surteco che cre-sce di ben 76 posizioni (dalla165. alla89. piazza)e Palomarche guadagna 85 posti (dal180.al 95.).

Per quanto riguarda la red-

ditività aziendale, tra le toptenquelleche hanno migliora-to i principali indicatori (Roa,Ros e Roe) sono state AcquaMinerale San Benedetto,Umana e Azienda VenezianadellaMobilità.

Oltre le primedieciposizio-ni, ma limitandosi alle realtàpiùgrandi,meritanouna men-

zione per i progressi ottenutianche RBhold, Ip Cleaning,CasaVinicolaBotter e Lafert.Iltrenddeisettori

Spostando l’attenzione allatabella coni datiaggregati persettore, è possibile notare co-mei settori legatialla distribu-zione (commercioal dettaglioe all'ingrosso) rappresentano

il 31% del fatturato totale, so-prattuttoper la presenza delledueaziendepiùgrandi inclas-sifica(Pame Coin).

In generale, il territorio ve-neziano si caratterizza per untessuto produttivo non esclu-sivamentemanifatturiero,do-vei settori legatial commercioe ai servizi hanno un peso

maggiore chein altreprovincedelVeneto.Inoltre,tra i settoripiù importanti che sono statiindividuati si rilevano alcunidi quelli che maggiormenteidentificano il territorio vene-ziano, ossia il settore dei pro-dottichimici, petroliferi e ma-terie plastiche, quello dei tra-sporti e delle attività di sup-portoalla logistica,il settorein

cui rientra la lavorazione delvetro e quello delle aziendeche si occupano di alloggio eristorazione.Il fatturatoaggregato

Segnaliincoraggianti emer-gono dall'andamento dellevendite dal momento che ilfatturato aggregato dell'interocampione top500 è aumenta-todel2,9%e benundicisettorisui tredici individuati hannoregistrato un incremento deiricavinel periodo 2014-13,an-che se nessuno in doppia ci-fra.

Inoltre, va ancheconsidera-to che gli unici due settori indiminuzionecome ricavitota-li, ossia Edilizia e Costruzioni(-3,6%)e Prodottichimici,pe-troliferi e materie plastiche

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Lineadi imbot tigl iamentode llaSanBenedettodiScorzè FrancoGrisan,presidentede llaZignago

DA1A50

LA CLASSIFICA LEPRINCIPALIIMPRESESAN BENEDETTO SUL PODIOL’azienda diScorzè saleal terzopostodopo Pame Coin,Zignagodallasestaalla quinta piazza

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Ancoraalverticei colossi delladistribuzioneFra i settori inretromarcia solo

costruzionie chimicasoprattuttoa causa dei calidi ricavidialcunerealtà leader

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(-3,4%),sono statitrascinatialribasso dalle forti contrazionidelfatturatodelle aziende lea-derdel settore,rispettivamen-teMantovanie SanMarcoPe-troli.

Se guardiamo la percentua-ledi imprese conricavi incre-scita ci accorgiamo che lamaggioranza delle imprese diquesti due settori è stata ingrado di incrementare le ven-dite (72% per il settore edile e56,5% per il settore chimico epetrolifero).Lamarginalitàoperativa

Anche sul fronte della mar-ginalità operativa emergonodeisegnaliabbastanzaconfor-tanti, tenuto conto che l'Ebi-tda% a livello di intero cam-pione è salito dal 7,6% all'8%,il62% deisettoriha miglioratoo quantomeno mantenutol'incidenza dell’ebitda suirica-vi e 7 settori su 13 (54%) pre-sentano un ebitda% sopra il10%.

In particolare, il settore deiProdotti alimentari e bevandee quello delleUtilities e gestio-ne dei rifiuti hanno realizzatoi progressi maggiori interminidi marginalità operativa, men-

tre i due settori con il valorepiù elevato si confermanoquellidella Lavorazionedi ve-tro, legno e carta (20,3%) e deiTrasporti e attività di suppor-toalla logistica (18,3%).

A livello complessivo quat-troimpresesu cinque(80,2%)chiudono il conto economicoin utile, in miglioramento ri-spetto al 77,8% del2013.I set-tori che hanno registrato imaggiori progressi sono ilCommercio e riparazione diautoveicoli (dal 65% al 85%) el'Edilizia e costruzioni (dal72%al84%).

I settori con la percentualepiùalta diimprese inutile so-no quello delle Fabbricazioniin metallo (91,3%)e dell’Allog-gio e ristorazione (89,5%). Di

contro, i settori conil piùbas-so numero di imprese in utilesono quello dei Prodotti chi-mici,petroliferi e materie pla-stiche (69,6%) e soprattutto ilCommercio al dettaglio

(59,3%), dove2/5 delleimpre-seha chiusoinperdita ilcontoeconomico del 2014.In ag-giunta, giova sottolineare cheinben11 settorisu 13la mag-gioranza delle aziende è statacapacedi migliorareil redditonetto.Consolidamento incorso

Dall'analisi di questi dati sipuò concludere che le azien-de della provincia di Venezianon sono state solamente ingrado di aumentare seppurlievemente le vendite, ma an-chedi tradurrei maggioririca-vi in un aumento della margi-nalità operativae dellaredditi-vità globale, a conferma di unconsolidamento della ripresaeconomica.

©RIPRODUZIONERISERVATA

la sintesi dei settori

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IlquartiergeneralediPamaSpinea

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DA101 A 150

DA51A 100

ILQUADRO CLASSIFICA

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NORDEST ECONOMIA• TOP 5008

da201 a 250

da151 a 200

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NORDEST ECONOMIA• TOP 50010

DA301 A 350

DA251 A 300

ILQUADRO CLASSIFICA

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NORDEST ECONOMIA• TOP 50012

DA401 A 450

DA351 A 400

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NORDEST ECONOMIA• TOP 50014

da451 a 500

ILQUADRO CLASSIFICA

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di CHIARASACCON

L’osservazione dei datieconomico-finanziaripresentati nei bilanci

consolidati 2014 dei maggiorigruppi dellaprovinciadi Vene-zia,identificatisulla basedelladimensione del fatturato, rile-va che essi contribuisconoall’economia provinciale conungirod’affari dipiù di7,6 mi-liardi di euro, in crescitadell’1,6%rispettoall’annopre-cedente. Sono significativel’inversione ditendenzamani-festatasi e la ripresa dei ricavigenerati dai gruppi che eranoin flessione, sia pur di soli duepunti, nel 2013. Il valore com-plessivo tende ad avvicinarsi

ai valori del 2012 e il fatturatounitario medio registra un au-mentoda 377milionia 383mi-lionidi euro.

La generale tendenza allacrescita dei ricavi riguarda lamaggior parte dei gruppi. Diventi, infatti, solo otto cono-sconouna contrazionedel fat-turato rispetto al 2013 con va-riazioni contenute se confron-tate con quelle in aumentoche caratterizzano gli altri do-dici gruppi. Gliaumenti deiri-cavi per cinque dei gruppi ve-neziani risultano a due cifre,ed è questo il caso di RBHold,che sostanzialmente raddop-pia le vendite, di Artech(+32,6%), di Ligabue (13,7%),

di Umana (12,5%) e di Veritas(11,1%).

Alla crescita delladimensio-ne economica del fatturato siaccompagna però un’impor-tantecontrazione dellaredditi-vitàcomplessiva dellerealtàinesame, misurata dal redditonetto, rispetto all’anno prece-dente.Il caloredditualeè qua-si del 40%, anche se il valorecomplessivorimanepositivo esiattestasui57 milionidieuro.L’utilenettototale deiprimi 20gruppi della provincia è, co-munque, il risultato di situa-zioni tra loro molto diversecon imprese che presentanoanche forti riduzioni di reddi-to, se non addirittura ingentiincrementi di perdite, ed altri

forti incrementi di questo im-portantedato dibilancio.Unageneralizzazioneappa-

re, così, difficile poiché risultadeterminante la difformità deicasi specifici. In questo sensoè significativo rilevare che lacrescitadel risultatoaggregatodei gruppi di 57 milioni derivida una netta contrapposizio-ne tra un insieme di imprese(circa la metà) che registra unaumentodei propriutili rispet-toal 2013e l’altrametà chemi-surauna riduzionedel risulta-to economico di periodo. Trale imprese che sono risultateparticolarmente performantisotto il profilo reddituale tro-viamo ancora il gruppo

RBHold il cui utile cresce del664,5%e,a seguire i gruppiCa-din, Lafert, Ligabue, Artech,Umana, e Pentafinche presen-tano incrementi percentuali adoppia cifra.

Se il reddito netto può pre-sentare situazioni diverse, laredditività caratteristica pre-senta invece un andamentopositivo per i gruppi, e questocostituiscesicuramente un se-gnale importante sulle pro-spettive reddituali future deigruppi stessi. L’andamentoreddituale aggregato risente,infatti,della positiva influenzadell’aumentodel margineope-rativolordo(Ebitda)e delred-dito operativo (Ebit). Rispettoal 2013 l’Ebitda aggregato cre-sce dell’8,4% mentre l’Ebit del36,3%, valori ben al di sopradelle variazioni verificatesi inprecedenza.

La comparazione delle va-riabilieconomichedei maggio-ri gruppi con quelle del cam-pione delle Top 500 rileva ilmedesimo andamento in cre-scita per il fatturato e in dimi-nuzione per la redditività net-ta. Dal confronto emerge il si-gnificativo apporto fornito daigruppi al totale fatturato dellesocietàdel campione:ad esso,infatti, i ricavi dei Top 20 con-corrono con una quota pari al40%.Minore,ma comunqueri-levante, risulta il contributodel22% dapartedei gruppial-

la redditività netta complessi-vadel sistemaeconomicoloca-

le.Anche intermini di redditi-vitàoperativai gruppi, a livelloaggregato performano in mi-sura leggermente superiore inraffronto con le rimanenti so-cietàdel campione,se si consi-derachel’indicatoreEbitda/ri-cavi ammonta per i gruppiall’8,4%rispettoall’8% misura-toa livelloaggregato.

L’analisidel profilopatrimo-nialeevidenziala lievecrescitadegli investimenti dei princi-paligruppi societari della pro-vincia, misuratodal valore del-le attività nette in aumentodello 0,5% rispetto all’annoprecedente, e soprattutto incontrotendenzarispetto al cor-rispondente dato aggregato di

tutte le imprese Top 500, cheregistrano una riduzione del4,7%.

La struttura delle fonti di fi-nanziamento dei gruppi, chesegnala il grado di rischio fi-nanziarioconnessoallo svolgi-mento dell’attività aziendale,apparestabileanchesein mo-desto miglioramento poichél’indice di indebitamento, chene è espressione, registra ap-pena una leggera diminuzio-ne,passandodal 70,7% in me-dia nel 2013al 69,8% del 2014. Alcunigruppi, unotra tutti Ar-tech, hanno notevolmente ri-dottola loroesposizione finan-ziarianell’arco del2014, ancheseil dato apparepiuttostoete-rogeneo dato che molte altre

realtà aziendali hanno vistoac-crescereil relativo livellodi in-debitamento.Per quanto attie-ne,invece al costodell’indebi-tamento nel corso dell’ultimoanno siè osservatoun aumen-to degli oneri finanziari del21%. Tale dato tuttavia è statocontrobilanciato dal corri-spondente aumentodella mar-ginalità operativa – presentatain precedenza – che mantienesostanzialmente stabile l’inci-denza degli oneri finanziarimisurata sull’Ebitba. Se raf-frontiamo questi risultati os-servati per i gruppi rispetto aicorrispondenti dati a livellocomplessivo di Top500 non siriscontrano differenze signifi-

cative. In altritermini,la varia-bile dimensionale e la costitu-zione in forma di gruppo nonincidono – mediamente – intermini di struttura delle fontidi finanziamento e di onerosi-tà mediadei debiti e soprattut-to in termini di relativo anda-mentonelbiennioin esame.

In sintesi, la situazione cheemerge dall’analisi e dallacomparazionedei bilanci con-solidati si può ritenere soddi-sfacente quanto a crescita delfatturato e risultato operativo,denotandoun tendenzialemi-glioramento delprofiloecono-mico accompagnato da unacontinuapropensionealla cre-scitaattraverso gliinvestimen-ti e dauna stabilità della strut-tura finanziaria. Tuttavia i va-loriaggregati, e le modificazio-ni nel corso dei due periodiesaminati,consentonouna vi-sione diinsiemema nonsvela-nola richiamataed elevata dif-formità dellesituazioniche ca-ratterizzano i singoli gruppi.Leimportantidifformità all’in-terno dell’insieme dei gruppisocietari analizzati, non solocome andamenti contrastantimaanchecome entità delle va-

riazioni, sono l’espressione diuna situazione non generaliz-zabilema da interpretarecasopercasoperchélegataa speci-fiche scelte di gestione chehanno comportatorisposte di-versificate alle situazioni deimercati. In questo scenario, idati economico-finanziari cheemergono dal confronto degliesercizi 2013 e 2014 fanno ri-saltare in particolare cinquegruppi. Sono i gruppiRBHold, Artech, Ligabue, Umana e La-fert a distinguersi per una va-riazione di rilievo nellaperfor-mance economica, con riferi-mentoall’andamentodei para-metridel fatturatoe dell’utile.

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I PRIMI VENTI BILANCI CONSOLIDATI

NORDEST ECONOMIA• TOP 500

IntiLigabue(GruppoLigabue)

FOCUS IBILANCICONSOLIDATI

CINQUE PUNTE DI DIAMANTERBHold,Artech,Ligabue, Umanae Laferti gruppi più performantipercrescita diricavi e profitti

VENERDÌ 11 DICEMBRE 2015

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di ALBERTOVITUCCI

L a ripresa si è fermata, eperi prossimi mesi siin-travedono nuovi rischi.

Èsoloinpartepositival’analisidellasituazioneeconomicave-neziana tracciata dalpresiden-te di Confindustria VeneziaMatteo Zoppas. La mano sini-stra fasciata per un incidentein moto («L’Enduro è la miapassione,mi divertee miscari-ca», dice), lo staff alle preseconiconsuntividifineanno.

Comesarà l’economiavene-ziananel 2016? «Neiprimi me-si di quest’anno», attacca ilpresidente degli industriali,«ci sono stati evidenti segnalidi ripresa.Effetti dellamaggio-

re liquiditàmessaa disposizio-ne dalla Banca europea, prez-zo del petrolio e cambio deldollaro favorevoli. E la leggesulJobsAct».

Effettigiàsvaniti?«Cisono ancoramolte incer-

tezze, quelle spinte positive sivanno esaurendo. La nostraeconomia fa parte di un siste-ma complesso: la domanda inItalia non c’è più, dobbiamopuntare sul mercato europeochehaancoraspazi,manoncisonolecondizionifavorevoli».

Non sono bastati gli aiutidellaBancaeuropea?

«Èstataun’iniziativaimpor-tante. Adesso vedremo neiprossimi mesi se la miccia hapermesso di riavviare il siste-maosesiègiàspenta».

Leimpresenoninvestono.

«Diciamo chenon tutti han-no la fortuna di essere nel po-sto giusto al momento giusto.E in tempi di crisi, dato che icosti vanno avanti lo stesso, laprimacosache sitaglia soprat-tutto nelle piccolee medie im-presesono gliinvestimenti».

Dunque la crisi è ancora dietrol’angolo.

«La crisi non se n’è mai an-data dal 2008. Ricordiamociche da allora il Pil è diminuitodel6percento.Quest’annoc’èstato un aumento dello 0,8,ma siamo ancora lontani dalrecupero».

L’occupazione?«C’èstataunatimidaripresa

che però si va esaurendo. IlJobs Act ha avuto una grandeimportanza dal punto di vistapolitico. Ha avuto qualche ef-fetto nell’immediato, ma nellungo termine le assunzionisono vincolate. Ci vuole pru-

denza».Cosamancaper incoraggia-

requesta ripresa?«Siamo sempre allo stesso

punto. Perché le tasse reali delnostro sistema ci fanno finirefuori mercato. La maggioran-zadelle impresehannomargi-niristretti.E frale tasse e i vin-coli della burocrazia, che vuoldire tempi e costi, non sonocompetitive.Lo possono esse-re soltanto quelle di altissimolivello come la moda, dove imarginisonopiùalti».

Le tasse non sono state ri-dottedaquestogoverno?

«In realtà complessivamen-te le tasse sono più o meno lestesse. Le nostre impresehan-

nobisognodi riforme cheridu-canoi costi. Paghiamo le tasseanche se non abbiamo utili.Paghiamo le tasse sui dipen-denti. E con la burocrazia e itempi le paghiamo due volte.Paghiamoancheiritardi».

Cosachiedete?«Oltre alle tasse e ai tempi

da ridurre bisogna affrontarelariduzione deicosti. Nonsen-tiamo più parlare di spending review . Da lì bisogna riparti-re».

La crisi nondipende ancheda un mercato “dopato”?Mancanza di concorrenza eimprenditoria assistita han-no penalizzato la libera im-presa.Pensiamo alMose e al-

legrandi opere.«Forse sì. Ma ricordiamoci

che in Carinzia, una regioneche confina con noi, le tassecomplessive non superano il20 per cento. Da noi sono so-prail 50.Comefacciamoa reg-gereimercaticosì?»

Il rilancio di Marghera, dicuisi parla da anni, potrebbeaiutarela ripresa?

«Adessoalmeno paretutti si-ano intenzionati a farlo. Noiqueste cose le diciamo da an-ni. Adesso abbiamo un sinda-co imprenditore che forse ca-pisce i nostri problemi. Benvenga anche l’agenzia che ilsindaco ha annunciato di vo-leravviare. Maadessobisogna

passare ai fatti: le imprese chevogliono investire a Margherahanno bisogno di tempi certi.Inveceèancoratuttofermo».

C’è l’accordo tra ministero,Regionee Comune,un tavoloregionale.

«Sì, ma è tutto fermo, ades-so. Siamo intervenuti al mini-stero per sbloccare la vicenda Alcoa, da anni insistiamo per-ché si trovino procedure piùrapide per le bonifiche. Fermele bonifiche, è fermo anche ilPifconildisinquinamento».

Lei è stato anchenelCdadi VenetoBanca.Credeche lein-chieste giudiziariee la crisi diquelle banche storichepossa-no influire sulle imprese ve-

neziane?«Ci sono indagini in corso,

bisognachiarire in fretta i fattielemetodologieutilizzate.Mala cosapeggiore chesi potreb-be fare è quella di mettere incattiva luce la banca. Giustoperseguire chi ha commessoreati, ma la struttura va salva-guardata. Altrimenti creerem-mo un danno ai risparmiatorieagliazionisti».

Adessole popolari divente-rannosocietàperazioni.

«Un passaggio difficile, chesistafacendo.Chiaro checi so-noanchemolteresistenze».

Non c’è stato un eccesso dioperazioni finanziarie rispet-toal servizioeal credito?

«Quello è un problema chehanno tutte le banche. Io cre-do che dovrebbero essere piùvicineal territorioe alleesigen-zedei risparmiatorie delle im-prese».

Grandinavi. Unannofa an-che la vostra associazionespingevaperscavareilcanaleContorta. Ipotesi che oggi èstataabbandonata.

«Noi non spingevamo ilContorta. Chiedevamo comechiediamo oggi che la politica

decida. Nonsi possonotenereglioperatorinell’incertezza, bi-sogna dare una prospettivacerta. Altrimenti le crociere sene vanno. Msc ha già annun-ciato un disimpegno su Trie-ste. Noi dobbiamo difenderel’economia e i posti di lavoro,soprattutto in questo periododicrisi».

Si potrebbero difendere lostesso con altre soluzioni, ilLidooMarghera.

«Noiabbiamo chiestoche sidecida. Il numero dei passeg-geri delle navi da crociera au-menta in tutta Italia,cala a Ve-nezia».

A Venezia ci sono dei limitifisici.

«Certo. Ma bisogna dare unsegnaledeciso. Mettereil limi-tedi96milatonnellatementrenon si era ancora deciso è sta-toungrandeerrore.Sièpropa-gata incertezza. E le impresenon vogliono lavorare nell’in-certezza».

Torniamo alla situazioneeconomicaveneziana.Lei cre-decheil quadropossa miglio-rare?

«Iovogliorivolgere un plau-soainostriimprenditori.Sonodegli eroi. Davvero, perchére-sistonoe nonsi arrendono, no-nostante l’incertezza, il caricofiscale, i vincoli e la burocra-zia. Ci sono dei segnali di ri-schioma anche deisegnalipo-sitivi. Dobbiamo sfruttarli,dando concretamente un se-gnale alle nostre imprese. Ri-prendendola spendingreview eriducendoperdavveroitem-pi di risposta del pubblico e latassazione. Così, forse, ce lapotremofare».

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NORDEST ECONOMIA• TOP 500VENERDÌ 11 DICEMBRE 2015

Ilcaveaudiunabanca

MatteoZoppas, presidentedi Confindustria Venezia

INTERVISTA LOSCENARIO

«Procedurerapideperlebonificheesulle

navidacrocieraèoradidareunsegnaledeciso»

«RIPRESA? C’È MA È A RISCHIO»Il leaderdi Confindustria Zoppas: imprenditori-eroi, nonsi arrendono nonostantefisco e burocrazia

«Lebanchedovrebberoesserepiùvicine

alleesigenzedirisparmiatorieimprese»

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di NICOLAANZIVINO*

e FILIPPOZAGAGNIN*

N el2014il PildelNordestsi è attestato a 191 mi-liardidi euro,sostanzial-

mente stabile rispetto al 2013,ma ancora sostanzialmente in-feriore rispetto al 2007(meno 8per cento). Tra le variabili eco-nomiche che hanno sofferto dipiù negli ultimi anni si eviden-ziano gli investimenti fissi lordidelle società nell’area, nel 2014ilvalorerisultavadel22 percen-to inferiore ai risultati del 2007.In pratica le aziende hanno ta-gliatoin valoreun investimentosu quattro rispetto al passato,unacontrazionemolto significa-

tiva.Il numero di occupatinell’areaè superioreai 3milioniconuna disoccupazionesignifi-cativamente inferiore rispettoallamedianazionalemaconva-loridi crescitanell’occupazionequasi nulli nell’ultimo periodo.Il valore dell’export del Nordestè statodi 73miliardi dieuronel2014 con una crescita del 3 percento rispetto all’anno prece-dentee con una percentuale diexport extra-Unione europea(28 paesi) che haraggiuntoil 42per cento. La crescitadell’export extra-Unione euro-peacostituisce unavariabile si-gnificativanelcontestodello svi-luppodelleattivitàdelNordest.Ilruolodei mercatiesteri

La propensione all’esporta-zione delleaziende dell’areaha

raggiunto il 37 percento,valoresignificativo ma in linea con losviluppo di altrearee industria-lizzate del Paese. Significativoche l’export del settore dellameccanica, che ha sofferto di-versi momenti di difficoltànell’ultimo periodo,è cresciutodel26 percentorispetto al2009dimostrando una significativadinamicitàin un contestocom-plesso.

Le scuole delNordest forma-noottimerisorseumane,l’indi-ceOcse/Pisain Matematicaè inareadi 523,nettamentesuperio-re alla medianazionale ed inli-nea conle miglioriperfomancealivelloeuropeo.

IlNordestrimanecomplessi-vamente un’area complessiva-mente sana, ma ha forse persoquella prospettiva di “crescita avaloreaggiunto”che avevacon-dizionatogliannipre-crisieconuna polarizzazione di perfor-mancesignificativasiatra setto-ri che per aziende nello stessosettore.

I primi sei mesi del 2015 evi-denziano una dinamica positi-va delle esportazioni nel Nor-destcon +6per cento rispettoaisei mesi dell’anno precedente,leggermente superiore allame-dia nazionale (5 per cento).L’aspettativaè quelladiun’acce-lerazione complessivaper l’eco-nomia dell’area nel 2015 supe-rioreaquelladellamedianazio-nalee conla crescitasignificati-vasoprattuttodei ricavie margi-nalità delle aziende medie delNordest caratterizzate da inve-stimentiin tecnologiaed esposi-zione commerciale internazio-nale.Lepriorità

I tremacrotemisu cui abbia-movisto concentrarsi gliammi-nistratori delegati del Nordestnegli ultimi tre anni sono staticrescitainternazionale,innova-zione, fusioni-acquisizioni e jointventure.

Gli Usa risultano nell'ultimaricerca il Paese con le maggioriprospettive di crescita per leaziende del Nordest davanti aCinae Germania, soprattuttoinrelazionealla crescitadel merca-to domestico statunitense, allapossibilitàdi sfruttarela flessibi-lità del mercato del lavoro ed

agliincentivi chegli Stati ameri-canidannoallenuove iniziativedi business. L'Asia, nonostanteil rallentamento dell’economiacinese, rimane un'area ad altaattrattivitàper le nostre aziendevistoil pesoeconomico raggiun-todall’area.

Molti amministratori delega-

ti evidenziano l’importanza dinon concentrare i ricavi esterisuun'areaspecifica madi averealmeno cinque "scommesse"internazionali, purtroppol'esperienza della Russia ha in-segnato molto ad alcuni mana-ger italiani. In questo scenariounbilanciamento trascommes-

se europee ed extra europee èconsigliatoper perseguireun ef-ficacemix distrategiaa "valore"edi"crescita"dimedioperiodo.In taleambito, emerge unacre-scentecompetizioneinternazio-nalespesso dominatada grandioperatori capaci di peso com-mercialee investimentinon so-

stenibilidallemedieimpreseita-liane.Innovazione

L'innovazione di prodotto eservizioè giudicata dagliammi-nistratori delegati del Nordestcome la principale opportunitàdicrescita.Latrasformazionedi-gitaleè l’ambitoprincipalediin-novazione sia in fabbrica, siaperla costruzionedi unrappor-toavaloreaggiuntoconclientiefornitori,siaperdotarsidinuovistrumenti manageriali basatisull'infrastruttura IT aziendale.L'innovazione"technology-dri-ven" ha permesso ad oltre il 40per cento delle aziende intervi-state di espandere il propriomercato di riferimento a nuovisettori, puntando soprattuttosunicchiead altocontenutotec-nologico e d'innovazione, conaltamarginalitàma limitateeco-nomie di scala quindi perfettiperle "piccolee veloci"aziendelocali.

La crescita per linee esterneattraverso acquisizioni, fusioni, joint-ventures o alleanze in Ita-lia o all'estero è uno dei temichiavenell'agendadegli ammi-nistratori delegati del Nordestperi prossimianni.Moltospes-

sola ricerca di partner nonvie-nevistasolo comestrumentodicrescitama anche come mossadifensivain situazionidi difficol-tà finanziaria per l'impossibilitàdi effettuare nuovi investimentiperlacrescita.Operazionistraordinarie

Le operazioni di natura stra-ordinaria interessano non soloper processi di concentrazioneorizzontalema anche di espan-sione verticale nella catena delvaloree didiversificazionein al-tri settori industriali. Crescentel'interesse per il finanziamentodi start-up da parte di grandi emedigruppiindustriali interes-sati a sviluppare "crescita velo-ceed intelligente"al difuori deiclassici percorsidi sviluppodel-lastrutturaaziendale.

*PartnerPwC

O gni anno PwC raccogliele aspettative di oltre1.300 top manager a li-

vello mondialee di50 ammini-stratori delegati italiani sulleprospettive di crescita a 12 e 36mesi delle loro società conl'obiettivodi definireun quadrocompleto ed esaustivo della vi-sione di business degli intervi-stati.Dall’analisidelleultime treedizioni, abbiamo un quadroabbastanzaesaustivodi comeleaziende italiane hanno reagitoallacrisie suqualipassirestanoancoradacompiere.

Il nostro giudizio complessi-voè positivosullavoromanage-riale svolto dalle aziende italia-ne intervistate; le società sonopiù internazionali sia come ba-seclientichecomebaseprodut-tiva,sono piùorientate all'inno-vazione di prodotto e processocon nuovi investimenti in R&S,hanno rivisto il loro businessmodel utilizzandola tecnologiaperesserepiù "vicini" siaai loroclienti che ai fornitori, hannostruttureorganizzative piùsnel-le ed orientate alle prospettivedi crescita internazionale, han-norafforzatoi lorosistemie pro-cedurefocalizzandosi sulla pia-nificazione finanziaria ed an-dando oltre il budget annualeper la strutturazione della lorobusinessvision.

Dal punto di vista economi-co-finanziariohanno rafforzato

la loro struttura patrimoniale eridottoil livellodi indebitamen-tofinanziario inrapportoall'ebi-tda.

D'altraparte abbiamoassisti-to ad una crescente e preoccu-pante polarizzazione delle per-formance aziendali, le società"sane"finanziariamentehannopotuto darsi priorità d'interna-zionalizzazione,reclutarenuovimanagernon soloitalianie foca-lizzarsi attraversomiratiinvesti-menti in nicchie ad alto valoreaggiunto grazie a significativiprocessi d'innovazione ed usostrategico delle tecnologie. Lesocietà più deboli da un puntodi vista di merito creditizio,for-temente basate su ricavi dome-stici e di piccole dimensioni,hanno sofferto una crisi azien-dalepesante e stanno cercandoprocessidiaggregazione"difen-sivi" coni campioni internazio-nali del loro settore per evitareun forte ridimensionamento o

lachiusura.Ildatomacroa livellointerna-

zionale ed italiano che voglia-mo sottolineare è quello del ca-lo degli investimenti fissi lordinegli ultimi anni, basti pensarechein un'area storicamentedi-namicacomeilNordEstd'Italiagli investimenti sono calati dal2007 al 2014 del 22% in valore.Sempredi piùlacrescentecom-petizione globale, l'incertezzamacroeconomicacollegataa ri-schi politici ed il crescente“short-termismo”che ormaiin-fluenzaanchei pianidelleazien-de familiari di medie dimensio-nihannoridottolapropensionead investire anche in relazionealla necessità di assumere“rischi di business” sempre piùsignificativiper raggiungereren-dimentisulcapitaleinvestitova-lidie conpay back period ridot-ti. Segnali di cambiamento sistanno registrando in Italia,nelcorsoneiprimitremesidel2015

la crescitadi benistrumentalièstata del 15%grazie soprattuttoagliincentividella legge Sabati-nied ilbonusmacchinari, unse-gnale importante ma va consi-derato che la crisi aveva quasiazzeratotali investimenti.

Peraltro,nostrerecentianali-si sul Roi di aziende italiane dimedie dimensioni inalcuniset-toriindustriali negli ultimi3 an-nihanno evidenziatounadrasti-ca riduzione del numero di so-cietà con valori medi superiorial 10% rispetto a periodi prece-denti ed aspettative dei mana-gerdi valori “acifra singola”nelmedioperiodo.

Il percorso di cambiamentorichiesto alle aziende italianenon è terminato, la sfida tecno-logicache attende ancora le so-cietà sarà tanto importantequantoil processod'internazio-nalizzazionedei lororicavie del-la baseindustriale sucui hannolavoratonell'ultimo periodo.Lasfida necessita di nuovi investi-menti ma soprattutto di uncambiamentodi mentalitàcom-merciale,operativo ed organiz-zativo.

Averea bordo talentimanage-riali capaci di fissare le priorità,gestire il cambiamento ed alli-nearecostantementele aspetta-

tive dei diversi stakeholderaziendali ainuoviscenaridi bu-siness sarà chiave per la fase dicrescitacheciattendiamoperleaziende italiane nei prossimi 3anni. La nostra esperienza cisuggerisce una dicotomia tramanager forti nell’esecuzioneoperativa del loro business equelliorientatiapensareamodiinnovativi di crescere, spesso lesocietàvincentiriesconoad ave-receo capacidi giocareentram-be le partite consuccesso.Mol-te intervisteci hannoevidenzia-to il nuovo focus managerialesucambiamenti e prospettivea3/5 anni piuttosto che sul bud-geteconomicoa 12 mesi; intaleambitodiventachiavestruttura-re un'ambitioncredibile e valu-tarese le competenze distintiveperpoter vincerela competizio-neglobalenei prossimianniso-no presenti in azienda o comecolmareilgapriscontrato.

Questa nuova articolazionestrategicadiventeràcentrale so-prattuttoper le Pmi a direzionefamiliare con scarsa capacità dinuova finanzache stanno valu-tando il loro percorso di busi-nessprospettico dimedio perio-do.

NicolaAnzivinoFilippoZagagnin

NORDEST ECONOMIA• TOP 500

Nelcorsonei primitremesi del2015

l’aumento dibenistrumentaliè stato del15%graziesoprattuttoagliincentividella leggeSabatinie al bonusmacchinari

Averetalentimanageriali capaci

difissarele priorità egestireil cambiamentosaràlachiaveperlafasediespansione previstaperle aziendeitalianeneiprossimitreanni

VENERDÌ 11 DICEMBRE 2015

Ilterminaldi Veconspaa PortoMarghera

Nicola Anzivino

PwCha raccoltole aspettativedeitop managersulleprospettivedi crescita

LA STRATEGIA EXPORTEINNOVAZIONE

FilippoZagagnin

MERCATI, ROTTA SU USA E CINA Sonolearee che insiemealla Germania rappresentano lemaggioriopportunità perilNordest

L’INDAGINE SU 1.300 capi azienda

GLI INVESTIMENTI

PRONTI A RIPARTIRE

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NORDEST ECONOMIA• TOP 500

di CARLOMARCON

I l settoredei prodottichimi-ci,petroliferi e materie pla-stiche si conferma come

l'anno scorso al terzo postonella classifica per ricavi ed ècomposto da 23 aziende dicui3 sicollocanonelleprimeven-ti posizioni assolute nel cam-pione delle 500 aziende con ilmaggiorfatturatodella provin-cia di Venezia, ossia San Mar-co Petroli in quarta posizione,Miotto Generale Petroli al no-no posto e Vega Carburanti alquattordicesimo posto.

I ricavi totali del settore so-no diminuiti del 3,4%, ma taleriduzione è dovuta principal-mente al sensibilecalo difattu-

rato di San Marco Petroli con-17%.Nel complesso,più dellametà delle imprese (56,5%) èstata ingradodi aumentare i ri-cavi e il 65,2% ha incrementa-toil reddito netto.

Tra i miglioramenti dellevendite più significativi si se-gnalano quelliregistratida Ve-ga Carburanti (+24%), Polpla-stic (+40%), Hafro (+24,3%) ePubligas (+20,3%), mentre perquantoriguardail reddito net-to i progressi più importantisono stati messi a segno daSanMarco Petrolie TPVCom-pound che hanno drastica-mente ridotto le perdite diesercizio e da Chimen che èpassatada unaperdita dioltreun milione di euro nel 2013 a275.000eurodiutilenel2014.

Anchela marginalità opera-

tiva lorda risulta in lieve mi-glioramento passando dal2,1%del2013 al 2.4%del2014;inoltrele aziendecon unmar-gine operativo lordo negativosono diminuite dalle tre del2013 a solo una nel 2014. Tut-tavia, la percentuale di impre-sein utile (69,6%)è la seconda

piùbassa tratuttii settoriindi-viduatie i tradizionali indicidiredditività (Roa,Ros eRoe) so-no inferiori rispettoalla mediadelle Top 500, segnalando unequilibrioeconomiconon pie-namentesoddisfacente.

Sul fronte dell'indebitamen-

to la situazione è leggermentepeggioratadal momentocheilrapporto di indebitamento èsalito dal 72,4% al 74,9%. Talevalore risulta comunque in li-neacon la totalitàdel campio-netop500 esoltanto 2aziendedel settore superano la sogliacritica del90%.

Ciò che desta un po' più dipreoccupazioneè la sostenibi-lità del costo dell'indebitamen-to, tenuto conto che la quotadimargine operativo lordo as-sorbita dagli oneri finanziari èaumentata dal 7% al 10% e 8aziende superano la sogliacri-

ticadel20%.Inoltre,a causadiuna redditività operativa con-tenuta, il differenziale di levarisulta negativo per 7 aziendesu23,ossiasignificachetalire-altà non sono state capaci difarfruttaregli investimentipiùdi quanto sia costato loro fi-nanziarli.

Per quanto riguardail fatto-re dimensionale, le aziendepiù grandi(top25%), che sonocostituite principalmente dal-le aziende che commercializ-zanoi prodottipetroliferi, pre-sentano degli indicatori peg-giori rispetto a quelle più pic-

cole (bottom 25%). In partico-lare si fariferimento allavaria-zione percentuale dei ricavi(-0,5% contro 2,2%), all'inci-denza dell'ebitda sui ricavi(1,3% contro 3,7%) e al nume-ro delle imprese in utile (50%contro 67%), a dimostrazionechele bigsebbenemovimenti-

no grandi volumirisultano po-coredditizie.

Tra le aziende del settore ingradodi migliorare i principaliindicatori di bilancio, oltre aquelle in precedenza segnala-te, è opportuno menzionareanche: Galloplastik che attra-

verso un differenziale di levasalito a quasi il 10%ha ottenu-toun Roedel 15,7%,Noaloil ingrado di raggiungere un Roedel 12% grazie all'incrementodellaredditivitàoperativae unbasso costodel debitoe Biosig-ma capace di trasformare gliindicidi redditività(Roa, Rose

Roe)da negativia positivi.Infine,è utilericordare quel-

le aziende che,pur presentan-do degli indicatori rimasti so-stanzialmente stabili rispettoal 2013, costituiscono le realtàpiù performanti del settore. Sitratta di Colorificio San Mar-

co, G. Angeloni e Silikomartche sono le uniche impresecon redditivitàdell'attivo,red-ditività del patrimonio netto edifferenziale di leva in doppiacifra, oltre ad avere un livellodi indebitamento contenuto epocooneroso.

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Distributoredi carburante

I SETTORI PRODOTTICHIMICI,PETROLIFERIEPLASTICI

Laquotadimargineoperativolordoassorbitadalcostodell’esposizioneè aumentata dal7%al10%eottoaziendesuperanola sogliacriticadel 20%Leimpresepiùgrandievidenzianoindicatoripeggioridiquelle diminoridimensioni

CRESCITA CON IL REBUS DEBITIInmiglioramento levenditee i margini, qualchenube sulla sostenibilitàdeglioneri finanziari

VENERDÌ 11 DICEMBRE 2015

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U na storia iniziata conPiero Tamburini, gio-vane garzone in una

bottegadi terre percolorine-gli anni Venti a Venezia. Quiintuisce le potenzialità dellapitturaper decorazioni. Maèsolo nel 1962 con la figlia Alessandrina,fresca di laureain Economia e Commercio eancora attiva in azienda a 95anni, che dà un’impostazio-ne industriale al ColorificioSan Marco. Oggi siamo allaquarta generazionee il grup-po veneziano, tra i leader inItalia nella produzione ecommercializzazione di pit-ture e vernici per l’ediliziaprofessionale, esporta in 80Paesial mondo (recentemen-te unacommessa è arrivatafi-no in Alaska) e impiega 230

dipendenti in continua cre-scita.San Marco Group ha la se-

de principale a Marcon e hachiusoil 2014con un fattura-to consolidato che supera,per la prima volta nella suastoria,i 70milioni dieuro(56milioni grazie alla capogrup-po Colorificio San MarcoSpa).Molte le indicazioni po-sitive:la redditività in terminidi rapporto Ebitda/fatturatoha raggiunto il 20% ed è au-mentata la quota di fatturatosviluppato all’estero nel 2014(pari a 38%). Attualmenteoc-cupa un’area complessiva di52.500metriquadri, masonoin corsolavori di ampliamen-to che porteranno la superfi-ciea 78.000metriquadri. Quivengono realizzati idropittu-re,traspiranti, smalti e verni-ci all’acqua, rivestimenti aspessore, stucchi in pasta,

prodotti alla calce, paste tin-tometriche, prodotti decora-tivi e specialità. «Siamo cre-sciuti conquistando nuovequote di mercato in Italia eEuropa – spiega Pietro Gere-mia, direttore Marketing diColorificio San Marco Spa – Abbiamoricercatonicchiein-teressanti quali le ristruttura-zionie aumentandole espor-tazioni su prodotti decorati-vi, puntando sulla qualità“Madein Venice”».

Le aree di maggiore exportdell’azienda veneziana sonol’Europa, Medioriente e ilmondorusso, che sta suben-do una contrazione degli in-vestimenti, ma il segmentopremium, sul quale punta laSan Marco, non sembra sen-tirelacrisi.

La conduzione è familiare:la presidenza è di FedericoGeremia, le figlie Mariluce eMarta sono a caporispettiva-mente delle divisioni risorse

umane e sviluppo, Pietro almarketing e commercio este-ro.Oggiil gruppoconta seisi-ti produttivi e tre societàcommerciali dislocate in Ita-liae inEuropa,e gestisce set-te diversi brand: ColorificioSan Marco, Eurobeton, Abc,Tjaralin, Novacolor, Dise-gno, Farby. Per scelta azien-dale ogni brand che entra afar parte del gruppo mantie-nela propria autonomia e svi-luppo (conun propriolabora-

torio di R&S), si evitanosola-mente le sovrapposizioni dimercato. E, quanto a espan-sione dell’aziendanon solo alivello nazionale, a Marconnonhanno vogliadi fermarsi:nel quartier generale di Mar-con si preannuncia un 2016ricco di acquisizioni in Euro-pa.

Nellasedeprincipale è pre-senteil laboratoriodi Ricerca& Sviluppo, dovelavoranool-tre 30 persone, che hanno il

compito di ideare nuovi pro-dotti e migliorare le presta-zioni di quelli esistenti. Parti-colare attenzione è riservataalla sostenibilità: di tutti inuovi prodotti viene calcola-ta la CO2 creata per la suaproduzione e vendita, cer-cando di minimizzarla al

massimo. Ogni anno l’azien-da investe il 5% del propriofatturato in ricerca.

«Anche per il 2015registria-moil rafforzamentodei risul-tati del 2014 – prosegue Pie-tro – la redditività aumenta,come l’export. E come acca-de fin dall’inizio della nostrastoriainvestiamogli utili nel-la nostra azienda». Ad aprilescorsoè stato deliberato l’in-crementodel capitalesocialedi ColorificioSan Marco Spa,capogruppo di San MarcoGroup, portandolo da 6 a 12milioni di euro. «Intendiamorafforzare ulteriormenteun’azienda che ha semprepoggiato le proprie fonda-

menta su so-lide basi pa-trimoniali e

mezzi proprie che si con-ferma in co-stanteespan-sione», haconcluso ilresponsabilecommercia-le.

ColorificioSan Marcocrede molto

nella formazione. Nei propriTraining Centre Labfor Proogni anno forma, condocen-ti specializzati, architetti, in-gegneri, geometri, distributo-ri e applicatori. L’offerta dicorsi e meeting prevede ap-plicazioni,dimostrazionipra-tiche e seminari sulle diverseproblematiche affrontatequotidianamente dai profes-sionisti.

NicolaBrillo

©RIPRODUZIONERI SERVATA

NORDEST ECONOMIA• TOP 500

IldirettoreMarketingPietroGeremiae adestralo stabilimento diMarcon

LE AZIENDE TOP

VENERDÌ 11 DICEMBRE 2015

Seisitiproduttivi, tresocietàcommercialiesettemarchiLafamigliaGeremiahadapocodeliberatounaumentodicapitaledellacapogruppo«Solide basipatrimonialiper assecondarel’espansione»Investimentinella formazione

SAN MARCO AVANZA IN EUROPA Il colorificiodiMarconprontopernuoveacquisizioni.Venditeall’esterodriverdella strategia

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NORDEST ECONOMIA• TOP 50024

di FEDERICA LUCCHETTA

e MORENOMANCIN

D iversamentedalla scor-sa edizione della Top500dovesi eraregistra-

tauna crescitasignificativadelvolumedi affaridel settoreEdi-lizia e Costruzioni, la situazio-ne che emerge nel 2014 sem-braapparentementein peggio-ramentoe conmaggiorimargi-nidi incertezza:il settoreha in-fatti assistito ad un complessi-vocalodeiricavidi vendita del3,6%sul 2013e unasostanzia-letenutadellamarginalitàope-rativa misurata dall’Ebitda/ri-cavi che si attesta ad un 7,2%di media contro il 7,3% regi-strato nella scorsa edizione.Per effetto della contrazionedelgiro d’affari complessivo,ilcomparto si posiziona in bas-so nella classifica provinciale,comesettorecon il decremen-to più rilevante dei ricavi divendita, ma mantiene malgra-do ciò il secondo posto nellaclassificaprovincialedei setto-rise siosserva ildato delfattu-rato a livello assoluto che arri-va a sfiorare 1,6miliardi di eu-ro.Osservandoi dati conmag-giore attenzione, tuttavia, leperformance delcompartoso-no in gran parte influenzatedai risultati di bilancio dellaImpresadi Costruzioni Manto-vaniche– nonostanteun fattu-rato quasi dimezzato rispettoall’anno precedente – conti-nua a mantenere la testa della

classifica. A fareda contraltarea questirisultati, l’analisi dei bilancidel settore rileva una impor-tante percentuale di impresein grado di chiudere i conti inutile (84%) e in crescita dal2013 (78%). Insieme a questodatopositivo, siaggiungeil fat-to che della frazione di impre-

sein utile,piùdellametàha vi-sto incrementare il proprio ri-sultato economico rispettoall’anno precedente. Primeg-giano sotto questo aspetto,San Martino Soc. Coop. e Cer-vetcon unaumento considere-vole del risultato economico.Se limitiamo l’analisi alla Top20 possiamo osservare comesolo sei imprese (Mantovanicompresa) hanno registratoun calo del fatturato, in pre-senza di volumi di vendita co-

stantie bentredici presentanoricavi in aumento sull’annoprecedente.

Se spostiamo l’attenzioneairisultati per classe dimensio-nale delle imprese, i dati delletop e bottom 25% del settoreevidenziano una buona tenu-tasia delleimprese dimaggio-ri dimensioni sia di quelle di

piùpiccole:le prime infatticre-scono in termini di ricavi divendita del 4%in mediae lese-conde del 7%. Ciò testimoniache ad incidere in misura de-terminante sul dato registratoa livello di settore (calo del3,6%)sia stata principalmentela contrazione del fatturatoche ha interessato in misurapiùconsistente le imprese col-locateal centro dellaclassifica.

Analizzando il posiziona-mento delle singole aziende

nella top 20 del settore, dopol’Impresa di CostruzioniMan-tovani troviamo la Kostrutti-va-società cooperativa perazioni,che continuaa registra-re rilevanti tassi di crescita delfatturato anche nel 2014, e ilraggiungimento di un sostan-zialepareggiodi bilanciodopol’importante perdita rilevata il

precedente esercizio. Si con-ferma anche quest’anno inquarta posizione BilfingerSielv Facility Management,mentre scende in quinta posi-zione Veneta Sanitaria Finan-za di Progetto, mantenendocome lo scorso anno un otti-morisultatoin termini dimar-ginalità operativa,superioreal20%, e rappresentando unadelle migliori realtà sotto que-stoprofilo.Perde terrenoinve-ce Gruppo Green Power che

scivola dalla 5.alla 14.posizio-ne nella classifica settoriale acausa di un quasi dimezzatovolumed’affaririspetto all’an-no precedente. Nell’ambitodelle migliori 20 del settore, siaggiudica il primato perincre-mento del fatturato la CleaS.C.(+135%) chescalala classi-fica di ben nove posizioni col-

locandosi al 3. posto con oltre63milionidi ricaviseguita a di-stanzadi pochemigliaiadi eu-ro da Cervet (+787%) che rie-sce ad aumentare in manierasorprendente anche il risulta-to economico rispetto al datodel2013.Fuoridallatop 20delsettore invece si distinguel’azienda Industrie Internazio-nali, il cui aumento sorpren-dente dei ricavi di vendita hapermessoalla società di entra-re quest’anno nella classifica

complessivaTop500.Infine, uno sguardo allacomposizione della strutturafinanziaria delle aziende ap-partenenti a questo settore:co-me riscontrato anche nellascorsa edizione, l’esposizionedebitoria delle singole realtà èparticolarmente elevata (76%)anche se in lieve diminuzione

rispetto all’anno precedente(80%).Da un’analisipiù appro-fondita, si coglie tuttavia cheadaver ridottoil proprio inde-bitamento sono le imprese dimaggiori dimensioni (top25%), mentre le imprese conun giro d’affari più contenutocontinuano a finanziarsi me-diante il ricorso al capitale diterzi con percentuali allineatea quelle degli scorsi anni(90%).Nelprimogruppofa ec-cezioneuna realtà – Costruzio-

ni Mose Arsenale – che ricorrequasitotalmente (99,9%) al ca-pitale di terzi, mentre nel se-condogrupposi distingue,co-me realtà finanziata quasi to-talmente concapitale proprio,IdeaSrl chepresentaun livellodiesposizione debitoriamoltocontenuto(18%).

©RIPRODUZIONERISERVATA

Uncantiere edile

I SETTORI EDILIZIAECOSTRUZIONI

Buona tenutasiadelle aziendedimaggioridimensionisia diquellepiùpiccoleL’esposizionedebitoriadellesocietà restaa livellielevatie siattesta al76%, inlievediminuzionerispetto alprecedente80%

IL PEGGIO ORMAI È ALLE SPALLEMantovani a parte, l’84% delle impresechiude i conti inutile e il78%cresce rispetto all’anno prima

VENERDÌ 11 DICEMBRE 2015

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25NORDEST ECONOMIA• TOP 500

Chiuso positivamentel’Expo di Milano, ora la

“nuova” Kostruttivaguardaal 2016.Lo scorso aprileinfatti le82 cooperativeassocia-te all’ex consorzio CoVeCo(Consorzio Veneto Cooperati-vo),coinvolto nellevicendegiu-diziarie del Mose, hanno volta-to pagina dando vitaallanuovaimpresa sociale. La venezianaKostruttiva ha chiuso il 2014con un fatturato di 232 milioni,grazieanchealle commesseperla realizzazione della maxi pia-stra diExpo edel PadiglioneIta-lia (in collaborazione con altresocietà). Il margine operativolordo dell’anno scorso superalasogliadi 1,5milioni eal 31di-cembre2014 il portafoglio lavo-ri da eseguire era pari a circa165milioni dieuro. E buoniso-no i segnali anche per il primotrimestre: al 30 marzo 2015

l’ammontare dei lavoriacquisi-ti dalconsorzio erasuperioreai30 milioni.La forza lavoro dellecooperativeassociatea Kostrut-tiva variada 2.000 a 2.500addet-ti.

Intanto il 2015 si dovrebbechiudere con una flessione delfatturato rispetto al 2014, maquesto non preoccupa il presi-denteDevis Rizzo.«Il2014 èsta-toun annopositivo sotto diver-si aspetti, in primis i lavoridell’Esposizione internaziona-le di Milano – spiega il numerouno di Kostruttiva – Ma ciò chepiùconta è chele nuove acqui-sizioni di lavori si mantengonostabili sui 100 milioni. L’anda-mentoèinlineacongliobiettividi inizio anno, non registriamoscostamenti».

Sedea Marghera, Kostruttivaoperanei settori costruzioni,in-gegneria,tuteladel territorio, ef-ficienza energetica, sostenibili-

tà ambientale ed edilizia socio-sanitaria. Si occupa di realizza-re edifici civili, infrastrutture,opere marittime e lavori di dra-gaggio, reti idriche e fognarie,oltread essere attiva negli ambi-ti della riqualifica ambientale,del restauro e recupero di ma-nufattistorici.Nel futuroci saràanchespazioper ilmercato pri-vato, manutenzioni e riqualifi-cazioni edilizie, mentre ci saràun abbandono graduale allapartecipazionea gared’appaltogestitecon il sistemadel massi-mo ribasso. Spazio invece alla

ricerca di commesse di global service energetici, conparticola-re attenzione all’efficientamen-to energetico e alla gestione diimpianti termici, elettrici e dipubblica illuminazione. «Suquesto ultimo versante e suquello della messa in sicurezzadelterritorio– aggiunge Rizzo –crediamo di averenotevolepro-fessionalità e competenza dapoter mettere a disposizione.La nuovaimpresasocialeracco-glieinfattiil patrimoniodi espe-rienza, avanzato know how scientifico e tecnologico, pre-

senza solida sui mercati ancheesteri dell’ex Coveco e lo valo-rizza,rilanciandoverso il futurocon l’adozione di un piano disviluppoindustrialecheguardaa nuovi mercati e allo sviluppodinuovisettori diattività».

Kostruttiva, oltre la sede diMarghera, ha una sede di rap-presentanza commerciale a Se-sto San Giovanni. Oggi associa82 cooperative, così suddivise:48% al Nord, 37% al Centro e15%al Sud.Si trattadi coopera-tivediverseper settoredi attivi-tà,tipologia di lavori da esegui-

re e dimensioni d’impresa.Mentre proseguono i lavori peril completamento del Mose a Venezia, Kostruttiva sta realiz-zando la stazionemestrina del-la Gazzera della metropolitanasuperficieed ha appena conclu-so la realizzazione di un padi-glione ospedaliero a Monza.Nelleultime settimanec’è statainvece l’aggiudicazione provvi-soria dell’appalto per il carcerediSanVitoalTagliamentoeperla metropolitana di Brescia.Mentre in questi giornisono ini-ziativii lavoriper Anasperla re-

alizzazionedi unagalleriain Ca-dore.

Intantoil settoredell’edilizia,daannicolpitodalperdurarediunagravecrisi,sta vivendounatimidaripresa.«Purtroppoque-stonon avvienein manierauni-forme– spiegail presidenteRiz-zo – su alcuni comparti riscon-triamouna ripresa degliinvesti-menti. Beneil PianoScuola, in-vestimenti importantili riscon-triamo sulla portualità e sull’ef-ficientamento energetico. Maaltri compartiinvece hanno su-

bito forti riduzioni di investi-menti,come stradee infrastrut-tureviarie». Trale regioni piùat-tive in fatto di lavori c’è Milanoe la Lombardia, anche al nettodi Expo. Passano gli anni, ma iproblemidel settore sono sem-pregli stessi.«Riscontriamoan-cora forti ritardi nei pagamenti– conclude Rizzo – alcuni entilocalipagano i lavoricon unan-no di ritardo. Se poi aggiungia-mo cheanchele banche hannodisinvestito su questo settore,chericordiamolo,habisognodigrossi investimenti finanziariper funzionare, la situazione èmolto complessa. E si arriva alparadosso che alcune societàsono costrette a chiudere coningenti crediti da riscuotere ecommesse in pancia: una cosaincredibile morire in questomodo».

NicolaBrillo

©RIPRODUZIONERISERVATA

le aziende top

VENERDÌ 11 DICEMBRE 2015

PalazzoItalia all’Expodi Milano:alla suacostruzionehalavoratoKostruttiva

IlpresidenteDevisRizzo«Nuoveacquisizioni di

lavoristabilia 100 milioniinlinea con gliobiettividi inizioanno»

IlpresidenteDevis Rizzo

KOSTRUTTIVA, MENO GAREGradualeaddioagli appalti con ilsistemadel massimoribassoe più spazio perilmercatoprivato

Timidorisvegliodell’ediliziaanchesedi intensitànonuniforme.«BeneilPiano Scuola,

investimentisuportualitàedefficientamentoenergetico »

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NORDEST ECONOMIA• TOP 50026

di CARLO MARCON

I l settore deitrasportie del-le attività di supporto ri-mane come l'anno scorso

al sesto posto nella classificadeisettoriper ricavied è com-posto da 42 aziende, alcunedellequalisi occupanodi spe-dizioni principalmente inter-nazionali di merci via mare,aereae terra,altreditrasportodi passeggeri (come Azienda Veneziana della Mobilità, Atvo e Alilaguna spa) e altreancoradi fornireinfrastruttu-re e supporto all'attività logi-stica (come nel caso di Save,Concessioni Autostradali Ve-nete e Venezia Terminal Pas-seggeri). Tre di queste azien-

de hanno realizzato un fattu-rato superiore ai 100 milionidi euro, ossia Azienda Vene-ziana della Mobilità che con-trolla Actv, Save e Concessio-ni AutostradaliVenete. Le pri-me nove posizioni del settorerimangono immutate rispet-toal 2013.

Osservando i dati aggregatidisettore sinotanodei segna-liincoraggianti.Infatti,i ricavitotali sono aumentati del4,1%, il 66,7% delle impreseha incrementato il fatturato eil61,9%delleimpreseha regi-stratouna crescita delredditonetto, che rappresentano deidati superiori alla media dell'intero campionetop 500.Inol-tre, la percentuale di impresechehannochiusoil conto eco-nomico in utile è salita dal

73,8% del 2013 al 81% del2014 e l'incidenza dell'Ebitdasui ricavi passa dal 17,2% al18,3%, confermandosi il se-condosettoreper importanzain terminidi marginalitàope-rativa lorda. Inoltre, è utile ri-cordare che solo il 7% delleaziende del settore presentaun margine operativo lordonegativoe benil30% haun'in-

cidenza dell'Ebitda sui ricaviindoppiacifra;i principaliin-dici di redditività (Roa, Ros eRoe) sono in miglioramento,soprattutto la redditività delpatrimonio netto passata dal6,5% del2013al 8,7% del2014con ben il 44% delle impreseconunRoe indoppia cifra.

Sei dati sullaredditività ap-paiono confortanti, il livello

diindebitamentoè inveceab-bastanza elevato tenuto con-to che il 30% delle aziende haun rapporto di indebitamen-to superiore al 90% e solo il9% ha più mezzi propri dimezzi di terzi. La strutturadell'attivopatrimonialeparti-colarmente rigida (con molteimmobilizzazioni materiali)della maggior parte delle im-

prese del settore richiedereb-be un livello di patrimonializ-zazione superiore. Comun-que nel biennio esaminatol'indebitamento è diminuitodal84,3%al 80,8% e diconse-guenza anche l'incidenza de-gli oneri finanziari sul margi-neoperativo lordo è lievemen-te diminuita attestandosi al14,1%. Il minorcosto deldebi-

to associato all'incrementodella redditività operativa haprodotto come effetto un mi-glioramento del differenzialedi leva, basti pensare che leimpresein grado di farfrutta-re gli investimenti in misurasuperiore a quanto costi fi-nanziarli è passata dal 65%del2013al77%del2014.

Dal punto di vista dimen-

sionale, sia le aziende piùgrandi (top25%) che quellepiùpiccole(bottom25%) han-no realizzato deiprogressi, an-chese leprimesono cresciutemaggiormente sia come rica-vi (3,1% contro 1,7% la varia-zione del fatturato aggregato)siacome redditonetto(63,6%contro 45,5% la percentualedelle impresecapacidi miglio-

rare l’ultima riga del contoeconomico). Anchela marginalitàopera-

tiva lorda delle aziende dimaggioridimensioniè piùele-vata di quella delle aziendepiù piccole di circa tre puntipercentuali. Solo il rapportodi indebitamento presentauna tendenza inversa, con leimpreseminori che appaiono

piùpatrimonializzaterispettoal 2013 passando dal 93% al84%, mentre le imprese piùgrandi passano dal 84,8% al86%.

Traleaziendein gradodi re-gistrare i miglioramenti piùmarcati si segnalano: l'Azien-da Veneziana della Mobilità(Avm) che ha notevolmentecontratto la perdita di eserci-

zio passata da 8,7 milioni ameno di un milione di euro,quasi raddoppiato la margina-lità operativa lorda (dal 8,4%al 15,5%)e trasformato il diffe-renziale di leva da negativo apositivo;ZanardoServiziLogi-stici capace di incrementare iricavi del 18,2% e il redditonetto, malgrado un peggiora-mentodella redditivitàopera-

tiva; Cst Logistica Trasporticheèpassatada3a21milionidi fatturato a seguito di unafusione per incorporazione eha innalzato sensibilmentel'utile grazie a rilevanti pro-ventistraordinari tali da com-pensare un risultato operati-vonegativo; Ormesani chehaaumentano il fatturato del32,6%e migliorato i principaliindicidi redditività.Fuori dal-le top 20 spiccano per le buo-ne performance ancheBassa-ni conun differenziale di levain doppia cifra e un livello diindebitamento molto bassopari al 35%, Sagem (+62,8% diricavi e unRoesalitodal6% al20%), Sernavimar che ha au-

mentato i ricavi del 58,5% etriplicatogli indici di redditivi-tà operativa e Masiero Spedi-zioni che ha raddoppiato ilRoee ildifferenzialedileva.

Trale aziendeche, purnonmigliorando gli indicatori,presentano dei valori decisa-mente positivi si menziona-no: ilgruppoSaveconun Roedel 10%, differenziale di levadel 5,4% e margine operativolordo del 40% sui ricavi; Con-cessioni Autostradali Veneteche,nonostantel'alto rappor-to di indebitamento (93,5%) ei connessioneri finanziari cheerodono quasi un terzo delmargine operativolordo, con-segue l'Ebitda % più elevatodell'intero settore pariaddirit-tura al59%; VeneziaTerminalPasseggeri che, pur con un

utile in contrazione, mantie-ne gli indici di redditività indoppiacifraanalogamentead Alilaguna spa.

Nel complesso è possibileaffermarecheil settore stabe-neficiando della ripresa delleattività cheportaad unamag-giore movimentazione di be-nie persone.

©RIPRODUZIONERISERVATA

Battellodi Alilaguna

Iltram,gestitodaActv

Livellidiesposizioneelevati:il30%delle società haunrapportodiindebitamentosuperioreal90%esoloil9%hamezziproprimaggiori

dei mezzidi terziPer Cav(PassantediMestre)Ebitdaal livellorecorddel 59%

I SETTORI TRASPORTIEATTIVITÀDISUPPORTO

TANTI PROFITTI, TROPPI DEBITIAumentata dal 74all’81% laquota di imprese inutile.E soloil7%delle aziende hamargini negativi

VENERDÌ 11 DICEMBRE 2015

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27NORDEST ECONOMIA• TOP 500

N egli ultimi 15anniil si-stemaaeroportuale Ve-nezia-Trevisone ha fat-

ta di strada: nel 2000 gli aero-porti milanesi muovevano seivolte il numero di passeggeridei due aeroporti veneti, ora ilgapsièridottoatre.«Veniamoda un quindicennio di fortecrescita, ma non ci fermiamocertamentequa– commentailnumero uno di Save, EnricoMarchi - Abbiamo molta stra-da da fare, vedograndioppor-tunitàdi crescitaulteriore perinostriaeroporti».

Il 2014 del gruppo Save, cheoggi gestisce gli scali di Vene-zia, Treviso, Brescia e Verona,si è chiuso con un fatturato increscitaa 141milionidi euro econ oltre 10,7 milioni di viag-giatori. Mentre il valore dei ri-

cavi dei primi nove mesidell’esercizio si è attestato a125,2 milioni, con un incre-mento del8,8% rispettoal pariperiodo dell’esercizio prece-dente. Ad incidere positiva-mente neipriminove mesi del2015 sono stati:i ricavi aero-nautici pari a circa 8,4 milioni(+10,9%),l’incrementodel traf-fico passeggeria sistemaparia+3,1%.

Seil 2015 hasegnatounafor-te crescita dei voli interconti-nentali diretti, l’anno prossi-mo si assisterà a un forte svi-luppo dei voli a medio raggio.«Grazie all’inaugurazione del-la nuova base di easyJet conquattroaerei a Venezia– com-menta il presidente di SaveMarchi – l’anno prossimo au-menterannoi collegamentieu-ropei.In cantiere neglianni fu-turiabbiamoinoltrenuovivoliintercontinentali su cui pun-

tiamomolto per crescere.Inol-tre dopo l’“addio” di Alitalia a Venezia, con il conseguenteimpoverimentodei volidome-stici,contiamo a breve disosti-tuire i collegamenti con le low cost: easyJet a Venezia eRyanaira Treviso».

Ma aeroporto non significasolo collegamenti aerei, ci so-no anche investimenti e postidilavoro.In base adunarecen-te ricercadell’AirportsCouncilInternational il sistema aero-portuale di Venezia dà lavoro,

tra diretti, indiretti e indotti, a24 mila personeper un contri-buto al Pil di 1,65 miliardi dieurol’anno:«Numeri chedan-no l’idea di quale sia il valoredell’industria aeroporto di Ve-nezia per il territorio», spiegaMarchi.

Intantoa Veneziaproseguo-no i lavori per la realizzazionedel people mover , che si con-cluderanno a novembre 2016percollegare la darsenaall’ae-roporto, inoltre si prevedel’ampliamento stazione lato

land-side (struttureed areeac-cessibili al pubblico). «L’annoscorso abbiamo inauguratounnuovo ciclo di investimentiche si concluderà nel 2021 –prosegue ancora Marchi – Inquesti ottoanni verranno inve-stiti 650 milioni, abbastanzada renderci uno dei più grossiinvestitori su Venezia». Sulfrontedelle infrastrutture Saveconfida di portare la fermatadellaTav Venezia-Triestein ae-roporto. Marchi ha incontratorecentemente il ministro Gra-

ziano Delrio e i vertici delleFerrovie: è stato previsto unpercorso a cappio che scendein aeroporto con una stazionepassante sotterranea. Ora cisonodueannidi tempo perfa-re la progettazione e la valuta-zione di impatto ambientale.Segovernoe Rfi darannol’okilavori potrebbero iniziare nel2018.

Il gruppo Save prosegue in-tanto nel rilancio degli scali di Verona e Brescia. «Il sistema Venezia-Treviso è il modello

diriferimento perla nuovasta-gione del Sistema degli aero-porti del Garda, il cui elevatopotenziale può ora esprimersipiù serenamente dopo il rien-trodi tuttii contenziosiin esse-recon altriaeroporti– hacon-cluso Marchi – Piani a lungotermine necessitano infatti dicertezze, e finalmente conCa-tullo possiamo lavorare per ilrilancio del traffico a Verona eBrescia».

NicolaBrillo©RIPRODUZIONERISERVATA

LE AZIENDE TOP

VENERDÌ 11 DICEMBRE 2015

L’areapartenzedell’aeroportoMarcoPolo diTessera

EnricoMarchi

SAVE PUNTA SUI VOLI EUROPEIDopo l’aumentodelle tratte intercontinentali nel2015, lascommessa è ora suquelle a medioraggio

EnricoMarchi«Nuovo ciclo dilavorichedureràottoanni

Con650milionisaremofrai principaliinvestitoria Venezia»

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7/21/2019 Top 500 Venezia 2015

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NORDEST ECONOMIA• TOP 50028

diMARCOFASAN

I l settore Prodotti alimen-tari e bevande,con unfat-turato di 1.319 milioni di

euro, rappresenta anche nel2014 il quinto settore nellaclassifica delle 500 maggioriaziende della Provincia. Varegistrato però il balzo inavanti compiuto dal settoreTrasporti ed attività di sup-portoche, raggiungendoquo-ta 1.310, si posiziona appenasotto al comparto in esameper poche migliaia di euro.Leaderdel settoreper volumidi vendita si confermaanchequest’anno San BenedettoSpa, realtà particolarmenterilevante in termini dimen-

sionali, tanto che con i suoi574milioni difatturato occu-pa la terza posizione nellaclassifica generale.

Mentre nel 2013 il settoreaveva conseguito un miglio-ramento in termini sia di fat-turato sia di marginalità, nel2014si registrauna sostanzia-le equivalenza di fatturatoma allo stesso tempo un au-mentoconsistentedella mar-ginalità (da 8,2% a 10,2%).Quest’ultimo miglioramentopermetteal settore di elevarela propria marginalità soprala soglia dell’8%, che rappre-sentaildatomedioalivellodiTop500.

Perquantoriguardal’attivi-tà di finanziamento, il rap-portodi indebitamento rima-necomplessivamente costan-te,mentreil rapportofra one-ri finanziari ed Ebitdascendedal 27% al 15%, trainato an-che dal miglioramento dellamarginalità operativa sopraevidenziata. Complessiva-mente,gli indicidi redditivitàmigliorano rispetto al 2013(Roa dal 3,62% al 4,34%; Rosdal 3,04% al 3,47%) ed il Roe

mediano addirittura passadal 5,66% al 10,63%. Com-plessivamente, le aziende inutile nel 2014 sono 18 su 22(erano 19 nel 2013) e circa lametà delle aziende del cam-pione(12)registranoricaviincrescitarispettoall’anno pre-cedente.

Come spesso accade, il

trend generale non è validoper tutte le aziende. Per que-sto è fondamentale conte-stualizzare la performance inbase alla variabile dimensio-nale. Le aziende Top 25%hanno leggermente incre-mentato i ricavi (+0,8%),mentre le Bottom 25% regi-stranounalievediminuzione

(-1,59%). Le Top 25% hannomigliorato anche la margina-lità (rapporto Ebitda/Ricavipassa dal 5,89% al 7,91%),mentreleBottom25%hannovisto una contrazione deimargini (da 7,50% a 6,83%).Questi dati quindi suggeri-scono un’interpretazione ot-timistica ma cauta dei dati a

livello aggregato: l’aumentodellamarginalità è statoprin-cipalmente determinato dal-le aziende di maggiore di-mensione, mentre le aziendecon fatturati più contenutihanno subito unleggerocalointerminidi ricavie margina-lità. Due aziende su tre digrandi dimensioni hanno un

fatturato in crescita rispettoal periodo precedente, men-tre tra le aziende minori solounasu treriescead aumenta-re i volumi di vendita nel2014.

È interessante notare co-mequestaanalisirispecchileconclusionicuisigiunseperibilanci 2013: anche un annoorsono,il miglioramentoa li-vello aggregato era stato perlo più appannaggio delleaziende di maggiori dimen-sioni. Questo sembrasuggeri-re la strutturale esistenza dieconomiedi scala che vannoa beneficio delle aziende piùgrandi, in termini di genera-zione di ricavi, marginalità eindebitamento.

Fraleprimetreaziendedelsettore in termini dimensio-nali, FioritalSpa è riuscita adaumentare del 4,1% il pro-prio fatturato, ma in ultimaanalisi sono state San Bene-dettoSpa e Casa VinicolaBot-terSpaa conseguire laperfor-mance migliore, soprattuttograzie ad un aumento dellamarginalità (che si attesta al15%perSanBenedettoe14%perBotter).Le quattroazien-

deche hannoottenutoun au-mento più significativo delfatturatosono state Laborato-riodellaFarmaciaSrl(+48%),Unionfrigo Srl (+20,5%), ArteBianca Srl(+22,6%) e DoradoSrl(+26,9%).

Inparticolare,DoradoSrleLaboratorio della FarmaciaSrl hanno anche miglioratonotevolmente il proprio rap-porto Ebitda/Ricavi, portan-dolorispettivamenteal19%e21%e quindidivenendole re-altàcon la miglioremargina-litàdel settore.

Perquanto riguardainvecela solidità patrimoniale, leaziende che hanno un rap-porto di indebitamento piùcontenuto sono: Ndf AztecaMillingEurope Srl(29%),Do-rado Srl (35%), Laboratoriodella Farmacia Srl (41%). Ta-le struttura patrimonialeper-mette in generaledi sostene-re minori costi per oneri fi-nanziari e di sostenere quin-di la redditività complessivadell’impresa che si confermauno deipuntidi forzadelset-tore.

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Nastrotrasportatore inun’industria alimentare

I SETTORI PRODOTTIALIMENTARIEBEVANDE

LeaziendedimaggioridimensionicontinuanoaevidenziarerisultatidibilanciomiglioriCiòavvieneinvirtùdieconomiedi scalavantaggioseinterminidiricavimarginalitàe indebitamentoIl rapportofraonerifinanziariedEbitdascendedal27%al15%trainato anchedalmiglioramentodellamarginalitàoperativa

LA CAVALCATA DEI MARGINIGirod’affari sulivellistazionari,maoralacapacità dicreareredditoè superiorealla media

VENERDÌ 11 DICEMBRE 2015

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29NORDEST ECONOMIA• TOP 500

L a passione per il vinodellafamiglia Botter ini-zia nel 1928, quando il

capostipite Carlo fondal’omonima casavinicola. Neldopoguerrainiziala commer-cializzazione di vini, maè nel1965 che Arnaldo ed EnzoBotterhanno l’intuizionecheguida l’azienda ancora oggi:l’espansioneai mercatieuro-pei allora, e mondiale oggi.LaCasa VinicolaBotterCarlo& C.Spaha sede a FossaltadiPiavee dal 1996 haaccolto laterzagenerazione della fami-glia, che ha apportato nuovistili, nuova immagine e nuo-vi approcci al mercato. «Do-po unalungaespansione cheha avuto inizio negli anni 50,la società, trasformata in so-cietà per azioninegli anni 70,ha cominciato a focalizzarela sua attività verso l’esterodiventando una delle azien-de italiane di riferimento neimercati mondiali», spiega An-nalisa Botter, responsabilemarketing & sistema qualitàdell’aziendavitivinicola vene-ziana.

Oggi l’azienda di Fossaltadi Piave lavora in un rappor-to di stretta collaborazionecon qualificati produttoridel Veneto, dellaPuglia, delMoli-se, dell’Abruzzo e della Sici-lia.Questa sinergia iniziadal-la gestionedel vigneto e pro-segue per tutte le fasi del ci-clo produttivo, dalla vinifica-zione fino all’imbottiglia-mento.Nel 2014 il fatturato è statodi 136,2 milioni di euro, in

crescita sul 2013, come an-che la produzione di botti-glie: nel 2014 sono state 66,3milioni. Molto alta lapropen-sione all’export: il 97% dellaproduzione va infatti fuoriconfine. I dipendenti sono105. La conduzione della so-

cietà è familiare: presidentedella società è Arnaldo Bot-ter, il direttore generale En-zo,il responsabilevenditeLu-ca, il responsabile acquisti Alessandro,mentre il diretto-re finanziario è Michele For-nasier. Anche il 2015 risulta

in crescita: secondo una sti-mail fatturato dovrebbechiu-dersia 153milioni, con71 mi-lionidibottiglievendute.

La Casa Vinicola Botteresporta in circa 60 Paesi, daqualche tempo anche in Ci-na.Qui ilprosecco è protago-

nista. Mentre nel NordEuro-pacrescela vogliadi vini pas-sitiedellaSicilia.

Nel 2011 è stato introdottal’etichetta “Divici: Vignetobiologico”.L’iniziativaè nataconl’obiettivo di incrementa-re e migliorare la qualità dei

vini.Ora sono 180gliettaridivigneto biologico. La produ-zione è iniziata nel 2011 e lanuova cantina è dotata di ci-sterne della capacitàtotaledi25.000 ettolitri e attrezzature

in grado di vinificare fino a3.000 tonnellate di uva. Que-stotipo di vinosta riscuoten-do successonel NordEuropae Stati Uniti. «Cisono nicchiedi mercato che richiedonoquesto vino– prosegue Anna-lisa Botter – e che registranocrescite anno su anno». Percompetere sui mercati inter-nazionali Botter punta su«qualità del prodotto, pun-tualità e velocità del servizio,flessibilità nella produzione,profonda conoscenza deimercati nei quali operiamoelacuradelpackaging».

Ladistribuzioneavvieneat-traverso importatori, impor-tatori/distributori,gdo e mo-nopoli. L’azienda collaboracon le più importanti catenedellagrandedistribuzioneor-ganizzata sviluppando pro-gettipersonalizzati conspeci-fici programmi di private la-bel , coprendotutti i tipi divi-no.Ogni annola famigliaBot-ter investein azienda. L’annoscorso è stata costruita laquarta linea di imbottiglia-mento per potenziare la ca-pacità produttiva, quest’an-no è stata portata a terminela completa informatizzazio-ne del magazzino e l’annoprossimo verrà realizzata laquinta linea di imbottiglia-mento.

Grande attenzione è riser-vatainoltre allaRicerca e Svi-luppo: «Analizziamole richie-stedelmercato e creiamo, as-sieme ai nostri clienti, il pro-dotto più appropriato», con-clude la responsabilemarke-tingequalità. NicolaBrillo

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LE AZIENDE TOP

VENERDÌ 11 DICEMBRE 2015

DasinistraSandro,Annalisae LucaBotter

Il97% dellaproduzionevaoltreconfinein60Paesi:inCina ilproseccoè protagonistaRicavi2015stimatia quota153milioni

Lostabilimento Botter

BOTTER VIRA SUL BIOLOGICOCosì lacasavinicola diFossaltadiPiaveavanza inNordEuropae Usa:«Nicchiadimercato increscita»

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NORDEST ECONOMIA• TOP 50030

di MICHELACORDAZZO

I l settore commercio all’in-grossoricopre laprimapo-sizione nell’analisi delle

Top 500 della provincia di Ve-nezia per il numero di impre-se,mentresi classificain quar-taposizioneper il livellodi fat-turatoaggregato.Questo setto-re registra ricavi pari a pocopiù di 1,4 miliardi di euro e lapresenza di 78 imprese, chehannoottenutonel 2014 unin-cremento tra i più significativi(5,8%) del proprio volume divendita complessivo rispettoal 2013, ad evidenza cheben il69,2% di impresehanno ricaviin crescita. Tra queste alcuneimpresehanno evidenziato un

evidente balzo in avanti deipropri volumi di vendite, conInnovative Inox Italy (+277,6%)che conquista ilpri-mopostoin classificae mostraun netto distacco in terminidiincremento di fatturatorispet-toai giàottimirisultati ottenu-ti da Surteco Italia (+90,7%),Cattel Catering (21,7%), IdealLux (21,2%) e Kalorgas(20,6%). Il settore dimostrauna buona ripresa in terminidifatturato,che faben speraredopo la crisi che ha colpito ilcontesto provinciale e nazio-nale.

La lettura della ricchezzaprodottainterminidiutileè inlinea con la performance deivolumidi vendita,conil 75,6%di imprese che chiudono ilproprio bilancio in utile e il

59% che registrano un redditoin crescita. Tuttavia l’utile ag-gregato risente di una flessio-ne rispetto al 2013, in quantoalcune imprese hanno chiusoinnotevoleperdita,mentreal-treanche se in perditaeviden-ziano una lenta ripresa. Que-sto dato trova conferma nelreddito operativo quale per-

centuale dei ricavi (Ebitda/ri-cavi),positivo e parial 4%,an-cora peròconvaloriin sensibi-le riduzione rispetto al 2013. Anche la redditività operativaespressa tramite l’indicatore

Roa non presenta valori parti-colarmente significativi, assu-mendo in media un valoreprossimo al 4%in entrambiglianni in esame. Sembra quindiche nonostante la generale ri-

presa delsettore,come giàevi-denziato nel trend dei volumidi vendita,alcune impreseab-biano ancora alcune difficoltànelconvertirein modosignifi-cativo i propri saldi reddituali

e operativida negativia positi-vi. L’analisi dell’esposizionedebitoria verso terzi, chetrovasintesi nel rapporto di indebi-tamento,si presentastabile ri-spetto al 2013 con un valore

prossimo al 73% degli impie-ghi. Si registra tuttavia una di-minuzionedi circa2 puntiper-centualidell’assorbimento delmargine operativo lordo perfar fronte al pagamento deglionerifinanziari,che rispettoal2013passadal 19%al 17,3%.

I grossisti che fanno da trai-no almiglioramentodella per-fomanceeconomicadel setto-re in termini di crescitadell’utile,alcuni anchea segui-to dell’incremento dei volumi

di ricavi,sono stati individuatiin Global Ingross(+663%),Ka-lorgas (+296,7%), Mavive(+237,3%), Surteco Italia(+157,9%), e Cattel Catering (+129,6%). Di questi alcunihanno evidenziato anche unconsistenteaumento dellared-ditività operativa in funzionedeivolumi di ricavi(Ebitda/Ri-cavi)e delle attività(Roa),qua-li Global Ingross (+74,14%,+49%), Mavive (+46,4%,+78,3%), e Cattel Catering (+47,2%,+52,1%). Nonostantequesti risultati positivi, alcunigrossisti risentono ancora diuna consistente esposizionedebitoria, mentre altri grossi-stisono riusciti ad ottenere unminorricorsoall’indebitamen-to,comedelrestosono riuscitianchea ridurre ilcosto delde-

bito contribuendo in questomodoa migliorareil livelloge-nerale di indebitamentodell’intero settore. Tra questivanno menzionatiper ladimi-nuzione del costo della pro-pria esposizione debitoria In-novative Inox Italia, Mavive eSurteco.

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Magazziniereal lavoroinun deposito

I SETTORI COMMERCIOALL’INGROSSO

GlobalIngrossKalorgas,MaviveSurteco ItaliaeCattelCateringleimpresemiglioriperincrementodeiprofittiInprimafilapermiglioramentodell’esposizioneInnovativeInoxItaliaeSurtecoL’utileaggregatorisentediunaflessioneÈundatoconfermatodalredditooperativocheèpositivoeparial4%maconvaloriinsensibile

riduzione rispettoal2013

GRANDE BALZO DEGLI INCASSINel settore crescitadel 5,8%del girod’affariaggregato:oltre il69% delle aziende aumenta i ricavi

VENERDÌ 11 DICEMBRE 2015

È I N L I B R E R I A

IL CANTIERE DELLA VITA La storia della cantieristica minore attraverso la vita, il cuore, gli occhi di un Maestro d’Ascia

le barche veneziane di ieri, di oggi e di domanile lavorazioni del passato, del presente, del futuro

ugura Buone Feste

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31NORDEST ECONOMIA• TOP 500

PresenzainSpagnaGermaniae BeneluxE una retedinegozimonomarcaconquattro aperturenell’ultimoanno

D a una piccola aziendamono-prodotto nata aNoventa di Piave, in

provincia di Venezia, ad oltreun milione di capi l’anno di-stribuiti a più di 1300 clientimultibrand in Italia e Europa. A tutto questo si somma unprogetto di monomarca in cre-scita. Compie 10 anni laSun68,controllata dalla socie-tà Numero 8 Srl di Enrico Spi-nazzè (attuale art director),cheregistra cresciterecord.

Ilbilancio del2014siè chiu-so infatti con un fatturato paria 29,7 milionidi euro,in cresci-ta dell’1,6% rispetto al 2013.Meglio era andata nel 2012quando la società aveva chiu-

so sopra i 30 milioni di ricavi.Increscita l’utiledel 2014a 2,8milioni (+16,7% rispetto al2013).

«Il nostro segreto? Ripensa-re il quotidiano, creando unalinea di prodotti che si distin-gueper lescelteesteticheindi-pendentie un designoriginalee innovativo,abbinatiperò an-che ad una attenzione mania-cale al rapporto prezzo-quali-tà e a un’ottima organizzazio-ne logistica», fanno sapere dalquartier generale di Noventadi Piave. E all’ultimo Pitti Im-magineUomo, per festeggiareil compleanno,hanno allestitounamostra celebrativa.

Fondata nel2005 Sun68 pro-pone una linea di abbiglia-mento uomo, donnae bambi-no in stile vintage. Il marchiovienedistribuito in Italiaattra-verso 20 agenzie multibrandsparse nel territorio. All’estero

è presente in Spagna, Germa-nia, Benelux. Oltre alla distri-buzionepressoil canalemulti-marca di medio-alto livello,negli ultimi anni sono statiinauguratianche nuovinegozimonomarca a Cuneo, Mode-na, Mantova e Udine oltre a

Jesolo,Milano(dovenel 2011èstato aperto anche unoshowroom), Verona, Berga-mo, Padova, Forte dei Marmi,Brescia. Nel corso dell’ultimoannoè aumentatala retedistri-butiva conquattro nuoveaper-turemonomarcain Italia.

Particolare attenzione è ri-servataanche all’arredamentodeinegozi.Sun68ha scelto in-fatti come collaboratori per ildesign dellapropria sedeope-rativa e dei propri negozi C&P Architetti, ovvero Luca Cuzzo-lineElenaPedrina.

Lostiledei monomarca uni-sce l'innovazione tecnologicaa nuovi impieghi di materialitradizionali. Gli architettihan-no progettato i punti venditacreando un equilibrio visivotraciò chegiàesistevae gliele-menti funzionali necessari a

un negozio di abbigliamento.TraicanalidivenditadiSun68c’è anche il proprio sito inter-net,con lapossibilità diacqui-stare tutti i capi delle nuovecollezioni.

«Ripensare il quotidiano» èstata la filosofia distintiva diSun68 sin dalla sua nascita.Ogni capo mandato in produ-zione viene infatti procedutoda uno studio sui nuovi mate-riali e forme, dalle esigenzeespressedai consumatori, conun occhio particolare alla ve-stibilità e ai dettagli. I capi diSun68 sono ispirati dal designitaliano classico e contempo-raneo, combinato all'altaqua-lità delle materie prime utiliz-zate.

Per festeggiare i 10 anni lacasadi modaveneziana halan-ciato un’App a maggio scorsoper fare un regalo ai propriclienti. Nonsi trattadi unsem-plice catalogo online o sto-re-locator, ma un vero e pro-prio “gratta e vinci” digitale

che mette in palio un premioal giorno, per tutto l’anno delcompleanno.

La casa di moda venezianariserva particolare attenzionealla comunicazione digitale.Tra i canali social scelti daSun68 per dialogare con iclienti non compare Face-book, la società preferisce co-municare attraverso twitter,Instagram e Pinterest. E staproseguendo in queste setti-mane un’iniziativa social, incollaborazione conla trasmis-sione Pinocchio di Radio De-ejay. Protagonista del viaggioin solitaria è il cantante Dar-gen D’Amico, che vestito conabiti Sun68 sta viaggiando daoltre duemesiintornoal mon-do (Usa, Iran, Malesia, India,Hawaii e Australia),raccontan-dosiconvideoefoto.

NicolaBrillo©RIPRODUZIONERISERVATA

LE AZIENDE TOP

VENERDÌ 11 DICEMBRE 2015

Punto venditadi Sun68

NUMERO 8 IN VOLO CON SUN68IlmarchiodellasocietàdiEnrico Spinazzècompie10anni:unmilione dicapia 1.300 clientimultibrand

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di PAOLOVEZZARO

L a decima posizione fra iprincipali compartidell’economia venezia-

naè occupatadal settoreCom-mercio e riparazione autovei-coli,in miglioramento rispettoall’undicesima posizionedellaclassifica2013. Il settore, com-posto da 20 imprese che con-tribuiscono per circa 575 mi-lioni al fatturato complessivodelleTop 500aziendedi Vene-zia, conferma il positivo trenddicrescitagià riscontratonellaprecedente edizione sotto ilprofilo del volume dei ricavi,in miglioramento del 5,9% ri-spetto al 2013 e del 16% sul2012.

A livello aggregato, accantoall’andamento dei volumi divendita che conferma il segnopositivonella variazionedei ri-cavi, si assiste ad un lieve mi-glioramento della marginalitàoperativa (+0,3%), che purmantenendosi su livelli anco-ramodesti(2,3%) offre comun-queinteressantiindicazioni ri-guardo alla capacità delle im-prese del settore di operarecongiuntamentesull’espansio-nedelle vendite e sullarivisita-zione della struttura dei costi. A supportodi questo datosi se-gnala altresì che il numero diimprese capaci di chiudere inutile il proprio bilancio è cre-sciuto rispetto all’anno prece-denteed è pariall’85%del tota-le del settore, inoltre nel 65%deicasi la performance econo-

mica complessiva (impreseconredditoin crescita)è risul-tatamigliorerispettoal 2013.

Passando ad indagare la re-altà delle imprese di maggiori(Top 25%) e minori dimensio-ni (Bottom 25%) si osserva in-nanzitutto come il trend delvolume d’affari presenti ritmidicrescitadifferenti perle due

realtà; in particolare, mentreper le imprese Bottom 25%l’incremento del fatturato ri-sulta sostanzialmente in lineacon l’andamento settoriale(+5,3%), le imprese Top 25%vedono una crescita mediana

dei propri ricavi pari al 9,3%,nonostante la prima aziendainclassifica, MotorsportSrl su-bisca una contrazione dellevendite nell’ordine del 12,1%.Le difficoltà riscontrate dallacapolistavengono, tuttavia,su-perate a livello complessivograzie alla performance diCampello Motors Spa (+12,4%

sul dato 2013), Autoserenis-sma Srl (+18%), per le quali siregistrano anchemiglioramen-ti piùlievi nellaredditività ope-rativa, ma che incidono mag-giormentesul risultato econo-micodi periodo.

Nelconfronto conle impre-seBottom25%,quelledi mag-giori dimensioni (Top 25%)manifestano una crescita piùaccentuata, non solo alla lucedel più robusto incremento difatturato già esaminatoin pre-cedenza,ma anchein conside-razione del rafforzamento,seppurlieve, della marginalità

operativa (che passa da 2% a2,5%). Sul fronte finanziario,sebbene si registri un aumen-to dell’incidenza del capitaledi debito sul totale delle fontidi finanziamento delle impre-se (il dato mediano per le Top

25% è pari all’80,1%), il pesodegli oneri finanziari sull’Ebi-tda, indicatore della capacitàdifar fronte agliimpegni finan-ziari con i margini generatidall’attivitàcaratteristica, risul-ta in sensibile diminuzione(da 33,7% a 25,2%) a testimo-nianza perciò anche di una ri-duzione del costo dell’indebi-

tamento, inlineacon i minimistorici registrati nel livello deitassi di interesse. Di conse-guenza il differenziale di leva,che misura la capacità di otte-nere dall’impiego del capitaledi debito nell’attivitàd’impre-

sa un rendimento superiorealcostodella raccolta, mostrari-sultati in miglioramento, pas-sandodallo0,8%al 2,3%.

Le imprese Bottom 25%, in-vece, nonostante la crescitadei volumi di vendita registra-no una lieve contrazione dellamarginalità operativa (pari a1,6%nel2013passa a 1,4%nel

2014). Anche queste aziendemantengono una struttura fi-nanziaria fortemente sbilan-ciata a favoredel capitaledi de-bito (82% sul totale delle fontidi finanziamento, di poco su-periore aldato delleTop 25%),ma sono comunque in gradodi generare dallo svolgimentodell’attività di impresa un ren-dimentosuperioreal costo del-la raccolta(il differenzialedi le-vapassada0,4%a1,9%).

Un’ultima analisi è dedicataalleimprese chepiùsi sono di-stinte per le loro performancenelcorso del2014,misurateintermini di aumento del volu-me d’affari e capacità di tra-durre quest’ultimoin unaltret-tanto adeguato miglioramen-to della marginalità operativa:si distinguonoin questosensola concessionaria De BonaVe-nezia, cui spetta il primato intermini di crescita del fattura-to(circail 33%inpiù sul 2013)seguito da Autoserenissimacheregistraun aumentodei ri-cavidel18%sul2013edibenil138% sul 2012. La redditivitàpiù elevata del settore, in ter-mini di Ebitda/Ricavi, è statarilevatanei bilanci dellaPasco-

li Spa, azienda di Santa Mariadi Sala specializzata nella for-nitura di ricambi originali perautobuse ricambiveicoliindu-striali, pari al 6,6%, sebbene incalorispettoall’8,4% dell’eser-cizio precedente. L’aumentopiù rilevante di questo indica-toresi rileva neiconti dellaSte-fanelli Spa la cui redditivitàoperativa passa dall’1,4% al3,5%, di fatto il valore più rile-vanteregistratoa livellodi set-tore.

In definitiva, anche il com-parto del commercio autovei-coli sembra essere stato inte-ressato dal vento della ripresache si è tradotto in una ripar-tenza dei volumi di vendita e,più moderatamente, dei mar-gini operativi.Il livellodi inde-bitamento,tuttavia, si mantie-ne per la maggior parte dellerealtà ancora su valori piutto-stoelevati – chesi riflettonosuincidenzemedie deglioneri fi-nanziarisu Ebitda molto eleva-te – anche se in linea con i pa-rametri che tradizionalmentecaratterizzano i modelli di bu-siness diquesto settore.

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NORDEST ECONOMIA• TOP 50032

Ilparco mezzidiun concessionariod’auto

FATTURATI IN ACCELERAZIONELeimpresedel settore aumentanoi ricavidel5,9%sul 2013,madel 16%rispettoall’annoprima

I SETTORI COMMERCIOERIPARAZIONEAUTOVEICOLI

Laquotadelleaziende inutileècresciutoall’85%Nel65%deicasilaredditività èrisultatamigliorerispetto al2013La concessionariaDeBonahailprimatoper lacrescita delgirod’affari: più33%LaPascolidiSantaMariadiSala mostra laredditivitàpiùelevata

VENERDÌ 11 DICEMBRE 2015

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I l mercato dell’auto in Ita-liamostrada unpaiod’an-ni alcuni segnali di ripre-

sa.Levenditeoracresconodel10-12% l’anno, meglio del

mercatofa il gruppoFca (Fiat,Lancia,Alfa, Abarth,Jeep,Fiatprofessional veicoli commer-ciali) conuna crescita del15%rispetto all’anno scorso. Laprovincia di Venezia cresceperòdi meno, maalla Campel-lo Motors di Mestre hanno datempo imparato a diversifica-re.AndreaCampelloha fonda-to la prima concessionaria aMestre nel 1995, nel 2013 hainaugurato un’altra maxiesposizione in città (oltre44mila metri quadrati di su-perficie,di cui11mila alcoper-to e gli altri 33mila all’apertoper un investimentodi 10 mi-lioni di euro) e poi a Padova. Allavenditaesclusivadelgrup-po Fca ha affiancato un parcoautousateekmzerodituttelemarche,e ladivisione nautica.

Il 2014 di Campello Motorssièchiusoconunfatturatopa-ri a 77,4 milioni di euro e il2015dovrebbearrivare agli80milioni. Nel nuovo salonedell’auto di Mestre sono pre-senti tutti i servizi che riguar-dano l’auto e la guida: assi-stenza meccanica, carrozze-ria, linea revisioni, gommista,magazzino ricambi, ServizioTarga con soccorso stradale24 ore su 24, gestione sinistri,finanziamenti personalizzati,estensione di garanzia e pre-notazionedell’usato.All’inter-no dello spazio di via Saragat,zona Terraglioa Mestre,è pre-senteinoltreuna zonariserva-ta alla prova freni e una allaprova potenza e un’aula pertenerecorsidi aggiornamentoperla retevendita.Attualmen-te alla Campello Motors sonoun’ottantina i collaboratori(etàmedia30 anni).

A seguito della riorganizza-zioneavviata negli scorsiannidalgruppo Fca,CampelloMo-tors «è stata giudicata la piùidonea a rappresentare que-stanuovafilosofiadivenditaa Venezia e nel Veneto – spiega Andrea Campello, a capodell’omonimogruppo– Sevo-levamo mantenere la leader-ship nel nostro territorio, do-vevamo solo pensare a rinno-varci e a migliorare. Per il set-tore auto– continua l’impren-ditore – siamo lontani dai vo-

lumidi venditadel 2006-2007,mavedoun po’di effervescen-za che fa ben sperare, anchese la provincia di Veneziafon-damentalmente cresce menorispetto al resto d’Italia. Noiabbiamoperòpuntatoda tem-po su un mix di vendita diau-to nuove e usate: questo ci hafattosuperarei periodi di crisideglianni scorsi».

Grande spazio espositivo èinfatti riservato alla venditadiauto usate di tutte le marche.È di oltre mille auto, dalle più

economiche a quelle di lusso,lo stock di auto pronte per lavendita nella nuova cittadelladell’autorealizzataa Mestre.

LaCampelloMotorsnonhamai smesso di investire e cre-de sulla comunicazione onli-ne con lo slogan “automobilidi ogni marca perogni tasca”.«Siamo stati i precursori neglianni scorsi ad investire nellacomunicazione e mettereonli-netuttele nostreofferte diau-to, nuove e usate, con tutte lecaratteristichee prezzo – pro-

segue Campello – un investi-mento importante che ha da-toisuoifrutti».Paralleloalsitoc’èanche il blogdella conces-sionaria (www.campelloblog.it)eun’attivapaginafacebook dove vengono raccontate leidee, le storie e le persone checompongono lo staff di Cam-pello Motors Spa. Ma il blog epagina Facebook sono ancherivolti agli amanti di tutto ciòcheriguarda il mondodell’au-tomotive, con notizie sullenuoveuscite e i saloniinterna-

zionalidell’auto.Partito quest’anno, ma ver-

ràulteriormenteimplementa-to l’anno prossimo, è invece ilserviziodi noleggioauto a bre-ve o lunga durata. «Abbiamocreato un apposito brand“Campello Rent”, realtà spe-cializzatanell'offerta diservizirelativial mondo del noleggioauto a Venezia ePadova –spie-gaAndreaCampello-Tramiteil nostro portale è possibilescegliere tra un'ampia gam-

ma di vetture e van». I servizioffertida CampelloRent sononavetta da/per Venice Air-port, parcheggio custodito,punto noleggio Stazione Me-stre,convenzioniper aziende,booking online e promozioni Web.

Il gruppo mestrino è inoltreconcessionario di Fiat Profes-sional, con allestimenti speci-fici adattiad ogni tipo diattivi-tà (protezionidel vanodi cari-co, cassoni fissi o ribaltabili,centinature, furgonature, cel-

le frigorifere,coibentazioni,gruppi frigori-feri, rivesti-menti atossiciper trasportomedicinali oalimentari, of-ficine mobilietc.), per forzedell’ordine edisabili.

CampelloMarine, fonda-ta nel 1998, èinvece un'azienda delsettore delcommercio

nauticonell’ambitodel dipor-to e nella nautica strettamen-telegataall’esigenzadilavoro.Èconcessionaria esclusiva perl’alto Adriatico dei prodottiMercury, Mariner, Mercu-ry-Mercruiser, VM-DetroitDiesel,nonché delle imbarca-zioni Manò Marine. Qui lavo-rano una ventina di addetti ela società dovrebbe chiudereconunfatturatoincrescitadel20%rispettoall’annoscorso.NicolaBrillo

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NORDEST ECONOMIA• TOP 500

LE AZIENDE TOP

AndreaCampello(a destra)con Sergio Marchionne

VENERDÌ 11 DICEMBRE 2015

Lanuovasedemestrinadi CampelloMotors

Nuovacittadelladell’auto a Mestre

con oltre millemezzi prontiper lavendita«Lontanii volumidel 2007maalcunisegnalifannobensperare»

CAMPELLO CRESCE CON IL WEBIlmix veicoli nuovie usatiper superare lacrisi. «El’investimentosuinternet hadato i suoi frutti»

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NORDEST ECONOMIA• TOP 500

di MICHELACORDAZZO

I l settore lavorazione di ve-tro, legnoe cartasi classifi-ca tra quelli di minori di-

mensioni nell’analisi delleTop 500 della provincia di Ve-nezia, per volume di fatturatocirca 600 milioni di euro e nu-mero diimprese, paria 12.Tut-tavia rappresenta uno dei set-tori storicie di maggioretradi-zione del territorio veneziano,anche se caratterizzato dallapresenza, in genere, di impre-se di piccole e medie dimen-sioni. Queste considerazionitrovano conferma nei risultatiche emergono dalla ricerca sesi considera che quasi il 70%delvolume diaffaridel settore

è concentrato nella impresache mantiene saldamente latestadellaclassifica,ossiala Zi-gnagoHolding.

La nota azienda di Fossaltadi Portogruaro, infatti, condi-ziona pesantemente tutti i ri-sultati aggregati osservati a li-vello disettore. Nel2014 Zigna-goarrivaa sfondareil tetto dei400 milioni di euro con un in-cremento del 4,1% sul 2014,una marginalità operativa ditutto rispetto (circa il 26% diebitda/ricavi) anchese riportauna contrazione del risultatonettodi periodoche si mantie-ne comunque ampiamente interreno positivo (78,9 milionidieuro).

Se torniamo ad analizzare idatiaggregati, il compartodel-la lavorazione divetro,legno e

carta,nellaclassificariassunti-vadei settori,presenta comun-que una buona performance,posizionandosiin quartaposi-zione perincrementodei volu-mi di vendita rispetto al 2013,parial 4,5%,e dibenil 6,1%ri-spetto al 2012. Tale dato trovaconfermanel fattoche piùdel-

la metàdelleimpresedelsetto-re (66,7%) hanno ricavi in cre-scita. L’aziendache ha mostra-to un considerevole aumentodeiproprivolumi difatturatoèItaldecor (+29,5%), che con-quista il primo postonellaclas-sifica, a cui seguono Scatolifi-cioIdealkart(+15%) e Ondula-ti Nordest(+10,1%). Nonostan-teil numeroesiguo di impresechele compone, sipuò conclu-

dere che questo settore sia unesempio di buona ripresa interminidi fatturatodopola cri-si che ha contraddistinto ilcontesto provinciale e nazio-nale. La produzione diricchez-zain termini diutile confermail trend dei volumi di vendita.Si può notare come ben

l’83,3% di imprese abbianochiusoilbilancioinutile,echeil 41,7% mostrino un risultatoeconomico in espansione. Laredditivitàoperativa in percen-tuale sui ricavi (Ebitda/Rica-vi), risulta positiva e pari al20,3. Tuttavia l’indicatore inesamerisente dell’ottimorisul-tato conseguito dalla ZignagoHolding. Se escludiamo dalcalcolo di tale indicatore i dati

della capolista, l’indicatore inesamescende a livellodi setto-re ad un valore medio del9,2%,comunqueampiamentesoddisfacente. Anchela reddi-tivitàoperativaespressa trami-te il Roaevidenziaun migliora-mento rispetto al 2013, sebbe-nenonvadaoltreil 2,5%. Que-

sti risultati sembrano suggeri-re un atteggiamento pruden-ziale nella descrizione di unoscenario positivo, dato che al-cune imprese hanno ancoraqualche difficoltà ad ottenereun livello di reddito soddisfa-cente dalla propria gestioneoperativa.

Sulversantefinanziario,il li-vello di indebitamento dimi-nuiscenel2014in mediadi cir-

ca 2 punti percentuali. Benol-tre la metà delle imprese delsettore hanno evidenziato, in-fatti, un rientro della propriaesposizione debitoria. Questodato trova altresì conferma inuna riduzione del ricorso almargine operativo lordo per ilpagamento degli oneri finan-

ziari, che rispetto al 2013 sicontrae di ben oltre il 5%. Laposizione debitoria versoterzisembra quindi in migliora-mento rispetto al 2013, anchegrazie ad una capacità delleimprese di creare valore con ildifferenziale di leva, che passainmedia daun valorenegativodello0,3%del 2013ad unvalo-re positivo pari al 2,3% nel2014. Nonostante il netto pre-

dominio della Zignago Hol-ding diverse imprese hannocomunque contribuito ad unmiglioramento della perfo-mance economica del settoreinterminidi crescita dell’utile,come ad esempio Eurocartex (+49,5%), Barovier & Toso(+48,5%), e Bovo (+48,1%). Di

queste alcune hanno eviden-ziato un consistente aumentodella redditività operativa infunzionedei volumidi vendita(Ebitda/Ricavi) e delle attività(Roa), qualiEurocartex(rispet-tivamente +8,4% e +23,4%) eBovo(+13%,+36,4%).

Questo andamento dellaperformanceeconomica trovaconferma anche in quella fi-nanziaria, in quanto alcune

imprese hanno ottenuto siaun rientro della propria posi-zione debitoria, sia una consi-derevole riduzione del costodel ricorso al debito. Tra que-ste imprese vanno menziona-te Ondulati Nordest, Barovier&Toso,eBovo.

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Lavorazionedel vetroartisticoe, inalto,la storicasededellaBarovier& TosoaMurano

ZignagoHoldingmantienesaldamentelatestamaalle sue spallei protagonistidiminoredimensioneevidenzianoperformancedi rilievoEurocartexBarovier& TosoeBovoinprimafilaperaumentodell’utile

I SETTORI LAVORAZIONEDILEGNO,VETROECARTAMARGINI PIÙ LESTI DEI RICAVIRedditività operativa media oltre il9%,mentreilfatturato aggregatocresce alritmodel 4,5%

VENERDÌ 11 DICEMBRE 2015

18 12 2 15

MIRANO (VE)Via Gramsci, 70 - Tel. 041 43 07 79

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35NORDEST ECONOMIA• TOP 500

Acausa delledifficoltàdimolticlientiitaliani,all’esterounaquotacrescentedellaproduzioneSbocchiinScandinaviaAustriaGermania,Francia

e Inghilterra

F ondatada Bruno Michie-letto nel 1962, oggi Car-tovenetaè diventatauno

dei principali operatori delpackaging nel Nordest. Nel2012 c’è stata la fusione dei

due storici scatolifici della fa-migliaMichieletto(Cartovene-tae Apci),che hannodato vitaallaCartovenetaApci.

Oggi l’azienda opera su duesiti produttivicon oltre 20mi-la metri quadri coperti, en-trambi situati a Scorzè. «Laversatilità e completezza tec-nica raggiunte grazie alla re-cente fusione ci permettonodipoter soddisfare neipartico-lari le esigenze dei clienti –spiega l’amministratore Ren-zo Michieletto, che con il fra-tello Diego e il figlio Stefanoguidanol’aziendaveneziana–spaziando dalle piccole allegrandi quantità, realizzandounavastissimagammadi pro-dotti personalizzabili grazie al-la stampa digitale e mante-nendo elevati standarddi qua-

lità».La produzione di Cartove-neta Apci abbraccia scatoleincartone per tutti i settori: daquelleper l’alimentare a quel-le pergrandimacchinarie mo-bili, dai cartoni per pizza allecassetteperla frutta.Dalla ma-teria prima alla lavorazione eal riutilizzo,quello delcartoneèuncicloecologico.Ilcartonediuso comunein Italiaè infat-ti composto perl’80% da fibrericiclatee solodal20%da fibrevergini, provenienti per lo piùda foreste di conifere e latifo-glie, coltivate e gestite dall’in-dustria cartaria.

Con l’introduzione di nuo-ve normative nel settoredell’imballo, il cartone ondu-latoèdivenutoil materialepiùrichiesto nella produzione dipackaging. A differenza deimateriali espansi e derivatiplastici, risulta riciclabile e

biodegradabile al 100%. Variele tipologie di cartone ondula-to proposte dalla società diScorzè: cartone semplice (unasola ondulazione alta o bassao microonda), cartone triplo(due ondulazioni combinatealte/basse o microonda), car-tone tripla onda (un insiemedi tre ondulazioni per impie-ghi specifici ad alta resisten-za).Il cartone viene poitratta-to contro l’umidità, mentrequello per alimenti subisceunaparticolarelavorazione.

Nel 2014 la società ha chiu-socon un fatturato di 11,6 mi-lionidi euroe il2015dovrebbesuperare i 12 milioni. Attual-mente sono impegnati neidue siti produttivi 54 dipen-denti. La produzione si dividetrail15/20%chevaall’esteroela parte restante per il merca-to italiano. I clienti all’esterosono grossi distributori dellaScandinavia, Austria, Germa-nia,Francia e Inghilterra.L’al-largamento ai mercati esteri èstata una conseguenza delle

difficoltà economiche riscon-tratedalle aziendeitaliane,ciòha permessodi superarela cri-si degli anni passati ed aprirenuovi sbocchi commerciali.Meglio si sono comportati icomparti dell’alimentare e ingenerale le aziende italianeche esportano, male invecel’edilizia. In totale sono 1200 iclienti di Cartoveneta Apci eogni giorno escono dai duestabilimentiben 20mila metriquadrati dicartoneondulato.

Grande attenzione è riserva-

ta alla certificazione. Da giu-gno 1998 l’azienda ha intra-preso un percorso iniziatocon la prima certificazione diqualità in accordo alla normaUni En Iso 9002:1994. Neglianni l’azienda ha continuatolungo questa direzione. A set-tembre scorso, infatti, è stataottenuta la certificazione Iso9001/UniEn Iso9001:2008an-che per lo stabilimento di viaGuidoRossa.

La famiglia Michieletto dalcantosuo continua ad investi-

re nell’azienda. Recentemen-te è stata acquistata una spe-ciale stampante digitale percartone ondulatoche permet-tela produzionediarticoliconbassi lotti, altissima precisio-ne e possibilità di personaliz-zazione.

«L’ultimo grande investi-mento operato da Cartovene-taApci è il nuovo SlotterEngi-co,un macchinarioche realiz-za scatole anche di dimensio-ni molto elevate, arrivato inaziendanei mesi scorsi– con-clude Michieletto – Si trattadiuna macchina molto grande,laterza inEuropa,chein que-sto mese sta concludendo ilperiodo di prova ed entrerà inpiena funzione a gennaio2016».

NicolaBrillo

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LE AZIENDE TOP

VENERDÌ 11 DICEMBRE 2015

Idipendentidell’aziendadiScorzè

Lostabilimento diCartoveneta

CARTOVENETA SI CONSOLIDA GruppopiùcompetitivograzieallafusioneconApci, l’altroscatolificio della famigliaMichieletto

“…Idee le g gere ” N on è pen sare con le g gerezza

ma to gliere pe so alle co se…

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NORDEST ECONOMIA• TOP 50036

di FEDERICA LUCCHETTA

e MORENOMANCIN

I l settore delle calzature,tessile e abbigliamentoraggiunge anche in questa

edizionedelle Top500 risultatidi tutto rispetto: le 30 aziendechelo popolanoregistrano in-fatti un incremento del 3,8%dei ricavi di vendita, permet-tendo al settore di collocarsi ametàdella classificaprovincia-le sia per il volume di affaricomplessivamente generato(674 milioni) che per il tassopercentuale di crescita. Piùnel dettaglio, si osserva chequesto trend interessa dueaziendesu treche all'aumentodel fatturato fanno seguire unaltrettanto soddisfacente in-cremento del risultato econo-mico di periodo. Sotto questoprofilo, il settore vede l'87%delle sue aziende chiudere inutile, uno dei dati più alti seconfrontato con gli altri com-parti economici della provin-cia.

L'analisi top e bottom 25%mette tuttavia in luce come,sulleperformanceconseguite,incidano particolarmente ledimensioni aziendali;i risulta-tipositivi sopradescrittiinfattiinteressano solo le impresecon più alti volumi di fattura-to. Le imprese minori invecearretrano rispettoall'annopre-cedente siasul frontedeiricavidi vendita (-7,6%) sia sotto ilprofilo della marginalità ope-

rativa che quest'anno è abba-stanza contenuta (2,13% ri-spetto al 6,95% del 2013). Traqueste tuttavia si distingueCalzaturificioBettio che incal-za con un +13,50% sul frontedei ricavi di vendita e registraancheuna marginalitàoperati-va molto soddisfacente(10,50%) in aumento di quat-

tro punti percentuali rispettoaldato dell'annoprecedente.

Tra le migliori 20 aziendedel settore, la protagonista in-discussa anche in questa edi-zione è Manufacture De Sou-liers Louis Vuitton – collocata

nel cuore della Riviera delBrenta – che guida il settorecon un fatturato che arriva adoppiarela secondain classifi-ca,posizionandosial 17.postonella Top 500 della provincia.Oltre al volume complessivodei ricavi di vendita, la stessaazienda risulta altresì caratte-rizzata da un bilancio molto

soddisfacente; la marginalitàoperativa è elevata e in cresci-ta rispetto all’anno preceden-te (9% rispetto al 8,3% del2013), il livello diindebitamen-to contenuto (55%) che, insie-mead uncostodeldebitoqua-

si nullo (0,6%), permette dispingere inalto il differenzialedi leva, ossia la capacitàdell’impresadi otteneredal ca-pitaledi debitoun rendimentomaggiore rispetto al relativocosto, conseguendo uno deidati piùalti delsettore (23%).Irisultati raggiunti dall'aziendadi Fiesso d'Artico sono testi-

monianza che savoir faire equalità sono, nel settore, unconnubio vincente. Nella par-tealta dellaclassificatroviamoRubelli e Nillab (Gruppo Bal-lin) che confermano anchequest'anno il secondo e terzo

posto con un volume di ricaviin crescita, rispettivamentedel 5,4% e 6,6%, una soddisfa-cente marginalità operativa(6,5%e 10,9%)dacuine conse-gue altresì un aumento del ri-sultatoeconomicodi periodo.

Scorrendo la classifica, alquarto e quinto posto si posi-zionano Passaggio Obbligato,

notaaziendadi SantaMariadiSala, e Duvetica Industrie, im-portante azienda venezianaproduttricedi piuminiimbotti-ti che, registrando un calo delfatturato negli ultimi anni (ri-spettivamente del -7,10% e

-10%) appaiono in netta con-trotendenza con l’andamentomedio del settore che vede leaziende di più grosse dimen-sioni (top25%)incrementare ipropri volumi di vendita. No-nostante la battuta d’arrestonel giro d’affari,entrambe conservano un sod-disfacenteequilibrio gestiona-

le,comedimostrato dairisulta-ti conseguiti negliindicatoridiredditività e di solidità patri-moniale.Nell'ambitodelle top20,meritainoltresegnalareRe-néCaovillacheconle suescar-pe gioiello, simbolo di un mix perfetto tra artigianalitàe qua-lità proprio del Made in Italy,si è affermata stabilmente nelpanoramanazionale e interna-zionale, come testimonia l'in-cremento del fatturato del41% rispetto all'anno scorso edel 58% rispetto al 2012.L'azienda gode altresì di unasolida struttura patrimoniale,con un limitato ricorso all'in-debitamento (47%) che unita-mente ad un costo del debitomolto contenuto, misuratodal Rod (0,3%), le consentequasi di azzerare il peso deglioneri finanziari sull'Ebitda.Quest'annoentraa pieno tito-lo nelle 20migliori aziendedelsettoreDyva,nota realtàitalia-na produttrice di calzaturefemminili, che in un bienniohavisto piùche raddoppiare ilsuo volume di ricavi, con unconseguente miglioramentoditutti glialtri indicatori dired-ditività.

Infine, un'analisi sulla com-posizione finanziaria delleaziende del settore in esamepermette di concludere che lascelta principale come mezzodifinanziamento siail capitaledi terzi; infatti in media, leaziende presentano un livellodi indebitamento del 66% chetuttavia, non essendo partico-larmente elevato, assicura allestesse di conservare dei buoniindicatori di solidità patrimo-niale, oltre a eccellenti valoridel differenziale di leva e dell'incidenzadegli onerifinanzia-risull'Ebitda.

Per concludere, l’analisicondotta evidenzia una chiu-sura d’anno positivaper il set-tore in esame, che ha saputobeneaffrontare nonsolo la cri-si economica che negli scorsianni haportato adunastagna-zione delle vendite, ma anchela semprepresentee acerrimaconcorrenza proveniente daiPaesi emergenti. Produttivitàe competitività potranno con-tinuare adessere i fattorichia-ve di successo anche per ilprossimofuturo.

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L’internodi un’aziendacalzaturiera

I SETTORI CALZATURE,TESSILEEABBIGLIAMENTO

Sulleperformanceincidonoparticolarmenteledimensionidelle aziendeLeimpreseminoriarretranosiasulfronte

deiricavisiasottoilprofilo dellamarginalitàoperativaMac’èl’eccezionedelCalzaturificioBettio

UTILI AL PASSO DEI FATTURATIIndueaziende su treall’aumentodeivolumidivenditacorrispondel’incrementodelrisultato

VENERDÌ 11 DICEMBRE 2015

Atelier Franco Puppato Venezia: eleganza su misura

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37NORDEST ECONOMIA• TOP 500

C ome far evolvere unatradizione che nasce a Venezia 126 anni fa,

senza snaturarla. Una sfidaimpegnativaquellachesi è as-suntala quinta generazioneal-la guida della Rubelli, storicasocietà tessile veneziana spe-cializzata nell'ideazione, losviluppo,la produzione e la di-stribuzionedi tessutiper arre-damento. Lampassi, dama-schi e vellutiRubelli decoranoda oltre un secolo dimorepri-vate, alberghi internazionali,teatri di fama mondiale, am-basciate, palazzi e musei, co-me il Teatro La Fenice, Palaz-zo Ducale e Palazzo Reale a

Venezia, il Teatro alla Scala ePalazzoRealea Milano,il Tea-tro Bolshoi a Mosca, il Museo Albertina di Vienna.

Fino a metà degli anni 90 laproduzioneRubelliera a Vene-zia,poi il “trasloco” in provin-cia di Como, la capitale dellaseta, dove ha trovato le mae-stranzecon alta professionali-tà. Qui sono stati trasferiti an-che telai a mano settecente-schi veneziani, che funziona-no ancora. Da sempre l’oriz-zonte commerciale è quellomondiale. I suoi marchi Ru-belliVenezia, Donghia, Domi-nique Kieffer by Rubelli e Ar-mani/Casa Exclusive Textileby Rubelli sono presenti a li-vel lo g lobale graz ie ashowroom di proprietà nelleprincipalicittàitalianeed este-re,e a distributori.In Italia,ol-trealla storicasede di Veneziasul Canal Grande, Rubelli è

present e con proprishowroom in spazi prestigiosiaMilanoe aRoma.All’esteroènelle principali città europeecome Parigi, Londra, Bruxel-les, Mosca e Kiev e in MedioOriente a Dubai. Negli StatiUniti, oltre al modernissimoshowroom inaugurato nel

2011 a NewYork,il gruppoRu-belliè presentein tuttoil terri-torio, con 12 showroom dedi-cati alla distribuzione dei tes-sutiRubellie deiprodotti Don-ghia.Nel2014ilfatturatodellaRubelli Spa ha superato i 73milioni di euro, in crescita sul2013.

Ma il mercato del tessile dialtissima gamma è fermo datempo, se non in flessione.Con l’arrivo al vertice dei fra-telliAndrea e NicolòFavarettoRubelli, la multinazionale ta-scabile da qualche tempo haampliato le proprie produzio-ni ad altri settori attigui. «Se

avessimo continuato a viveredi solo tessile, la nostra realtàsarebbe oggi molto piccola:abbiamo deciso allora di am-pliare la produzione – spiegaNicolò, co-amministratorede-legato– Lohanno fattoi gran-di come Zegna, lo abbiamofatto anche noi. Della nostra

storia manteniamo comun-que l’identità, rimanendo fe-deli al nostro Dna, abbiamodeciso di evolverci con altreproduzioni». Conl’aiuto di de-

signer di fama internazionaleRubelli ha presentato all’ulti-moSalonedel Mobiledi Mila-no la collezione Rubelli Casa,che ha riscontrato commentipositivi. Perora la produzionesiferma a sala dapranzoe sog-giorno, ai Saloni del 2016 de-butterà anche la zona notte estudio.«Sonomobili ispiratialsecolo scorso, reinterpretaticonuna venadi eccentricitàti-pica veneziana e della nostraazienda– prosegueNicolò– laprima collezione ha suscitatoentusiasmo ed interesse: l’an-no prossimo ci attendiamo ri-sultati importanti per il fattu-rato».

Altrosettore su cui la Rubel-li intende crescere è quellodell’allestimento degli alber-ghi di lusso. «Abbiamo recen-

temente concluso i lavoriall’hotelGritti Palace di Vene-zia conl’allestimento di mobi-li – prosegue l’amministratoredelegato della società presie-dutadal padre AlessandroFa-varetto Rubelli – ci stiamo in-fatti evolvendo, offrendo un“lookby Rubelli”,un’esperien-za completa per i nostri clien-ti».

Due riconoscimenti sonostati consegnati alla famigliaRubelli negli ultimi mesi. Ilpresidente della RepubblicaSergio Mattarella ha conse-gnato ad Alessandro Favaret-to Rubelli il premio LeonardoQualità Italia, mentre Andreae Nicolò Favaretto Rubelli so-no stati premiati come im-prenditori dell’anno da partedi Ernst & Young per la sezio-neFashion&Luxury.

NicolaBrillo

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LE AZIENDE TOPDEL SETTORE

VENERDÌ 11 DICEMBRE 2015

Loshowroomveneziano di Rubelli

AlSalonedel mobilediMilano lanciatala collezioneperlacasaEilavorialGrittihannoinauguratoilsegmentodeglihotel di lusso

NicolòFavaretto Rubelli

RUBELLI ESPANDE IL MARCHIONuoveproduzionioltrea quellestoriche.L’adNicolòFavaretto Rubelli: «Mamanteniamo ilnostroDna»

NavettaCrosera Classica 70

[email protected]

Via Marzi, 18/B - 30020 Portegrandi Quarto D’Altino (VE) - Tel. 0422.829193 - Fax 0422.789

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7/21/2019 Top 500 Venezia 2015

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NORDEST ECONOMIA• TOP 50038

di MARCOFASAN

S econdolaclassifica2014,vi sono 19 aziende fra leTop500 cheappartengo-

noal settoreAlloggio e ristora-zionegenerando complessiva-mente419 milioni dieuro diri-cavi.L’analisidei relativi bilan-cipermettedi tracciare l’anda-mento di uno dei settori piùrappresentativi della provin-cia.

Le aziende appartenenti alsettore hannodimensioni rela-tivamente più contenute ri-spetto allealtreTop 500.Men-tre il fatturato mediano dellaclassifica generale è pari a cir-ca 14 milioni di euro, quellodelle aziende operanti nel set-

tore è di soli 9 milioni. Invecela marginalità (13,2%) si man-tiene ben al di sopra di quellagenerale Top 500 (8%). Anchealtri indicatori raccontano diun settore particolarmenteperformante: Roa del 6% (4%perleTop500),Rosdel7%(3%perleTop 500) edun rapportodi indebitamento del 55%beninferiore al 76% registrato a li-vello generale. La buona capi-talizzazione delle aziende fre-na,attraversoun minoreeffet-to di leva finanziaria, il Roe,chesi attestacomunque su unvalore comunquesoddisfacen-te,parial7%.

Dall’analisi dell’andamentodella performance rispettoall’anno precedente emergeun quadro complessivamentepositivo. Nellaprecedente edi-zionediTop500,riferitaaidatidel 2013, si era registrato unaumento dei ricavi del 2,2% afronte di una marginalità co-stante.Ebbene,nel 2014i rica-visono ulteriormente incresci-ta,ed inmanierabenpiùmar-cata:+8,5%.

Ildatoè particolarmentepo-sitivo se si considera che il

trend di aumento perdura neltempo: è il terzo anno conse-cutivo infatti che si registranoincrementi sui volumi di ven-dita. Per quanto riguarda lamarginalità operativa, invece,si registra un leggero calo dal14,3% al 13,1%, dato tutt’altrochenegativo.A livello patrimo-

niale, il rapporto di indebita-mento e gli attivi sono rimastigrossomodo costanti (55% e14,7milioni di eurorispettiva-mente), mentre il Roe rimanecostante al 7% ed il Roa au-mentadal5%al6%.

Questidati a livelloaggrega-tosonoperòil risultatodi diffe-

renti fenomeni di dettaglio. Inparticolare, è rilevante esami-narei trendsopradescrittiallaluce della variabile dimensio-nale che soprattutto in questosettore rappresenta un ele-mento importante di differen-ziazione.L’aumentodi fattura-toalivelloaggregatoètrainato

soprattutto dalle aziende diminore dimensione (+26%),mentre quelle più grandi regi-strano addirittura una lievecontrazione(-1,1%).

Questa circostanza indicache probabilmente le aziendepiù piccole non stavano ope-randoa pienoregimee mante-

nevanodella capacità sottouti-lizzata,mentrele strutture piùgrandi(e conosciute)hanno ri-sentito meno delle turbolenzedel mercato. Anche per quan-to riguarda la marginalità leaziende Bottom25% hannoef-fettuatoun balzo in avantino-tevole, riuscendo a trattenereun Ebitda di 8,8 euro ogni 100di fatturato(era solamente 6,1nel 2013). Ciononostante, vi èancora un chiaro divario fra lacapacitàdi crearemargine(so-prattutto agendo sul prezzo divendita) delle aziende di di-mensioni maggiori (27% dirapportoEbitda/ricavi)rispet-toalleminori(8,8%).

Le cinque aziende del setto-re che hanno fatto registrareun aumento del fatturato adue cifre sono le seguenti: Li-gabue Spa (14%), Savoia & Jo-landa Spa (10%), Hnh Ter Srl(33%), Immobiliare 211 Srl(26%) e Hotel alla Salute Srl(35%). È interessante notareche, tranne Ligabue Spa – pri-ma azienda del settore cheopera nel comparto del cate-ringe dellaristorazione– le al-trehannotutte dimensionimi-nori (sono quindi Bottom

25%), e questo fatto corroboraquantoosservato sopra conri-ferimento alle dimensioniaziendali. Tutte le cinqueaziende inoltre riescono amantenere un rapporto Ebi-tda/ricavi sostanzialmenteco-stanteoinaumento.

Ilpodioperquantoriguardala marginalità appartiene inogni caso a Villaggio TuristicoInternazionale Srl (47%), Mo-biliareVenetaSpa(40%)e Ma-rinadiVeneziaSpa(38%).

Fra le cinque aziende chehanno aumentato in manierapiù considerevole il propriofatturato, le seguenti hannocontestualmente miglioratoanchela loroperformancenel-la gestione finanziaria: HnhTer Srl, Immobiliare 211 Srl eHotel alla SaluteSrl.Questeul-time tre aziende che rappre-sentano, con un fatturato procapite di circa 7 milioni di eu-ro, le tre realtà di minore di-mensione, hanno infattidimi-nuito il propriorapporto di in-debitamento e l’incidenza de-glioneri finanziari in rapportoall’Ebitda.

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Turistiin PiazzaSanMarco,sullosfondoPalazzoDucale:Veneziaè unametaprivilegiata delturismomondiale

I SETTORI ALLOGGIOERISTORAZIONE

L’aumentodi fatturatoaggregatotrainatodalleaziende diminoridimensioni(+26%), quellepiùgrandi accusanounacontrazione(-1,1%)

IndebitamentosulivellimoltocontenutiIlpodioperlaredditivitànelbilancio 2014 aVillaggio TuristicoInternazionale,Mobiliare Venetae Marina

diVenezia

PICCOLE MA SUPER REDDITIZIENelleaziendemarginalità al13,2%,bensuperiore alla media. E ricaviinascesaper il terzoannodifila

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bancadelveneziano.it

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39NORDEST ECONOMIA• TOP 500

Aperturadamarzoanovembrecon unorganicocomplessivodi230addettiInvestimentisullastruttura perapportarecontinuimiglioramenti

N ascesull’isola dellaGiu-decca uno degli alber-ghi più famosi di Vene-

zia, il Belmond Hotel Cipriani.Nel1953GiuseppeCipriani co-

minciòa progettarloe acquistòun piccolo appezzamento diterrenonell’isola della Giudec-ca, proprio di fronte a PiazzaSan Marco, per costruirvi unhotelimmersonelverdeenellaquiete.Ma fusolonel1958 conla partecipazione di Lord Ivea-gh, proprietario della famosafabbrica di birra irlandeseGuinness, che il sogno diventòrealtà: nacque così l'Hotel Ci-priani, a tutt'oggi consideratounodeipiùlussuosie famosial-berghialmondo.

Di storia e di storie ne ha daraccontare moltissime l’hotel,ora di proprietà della catenaBelmond. Il gruppo Usa riuni-sce45 hoteliconici, treni(Veni-ce Simplon-Orient-Express) ecrociere fluvialitrale piùesclu-siveal mondo.Operain Ameri-ca, in Europa, in Africa e in Asia. L’hotel veneziano, apertodamarzoa novembre, impiega230dipendenti,diquesti40so-no stagionali. Il bilancio del2014 è stato chiuso con un fat-turatodi27,8milionidieuro,inleggera flessione rispetto al2013.

«Siamo soddisfatti della sta-gione appena conclusa, il 2015è stato un anno positivo grazieanchealla Biennale d’Arte, cheattira molti turisti stranieri –commenta Giampaolo Ottazzi,direttore dell’Hotel Ciprianidal2008 – A questo si aggiungeil fatto che la nostra clientela èperl’80%anglosassone,il dolla-roe sterlinaforteci hannofavo-rito».Maacontareèanchelafi-delizzazionedel cliente chetor-ta all’hotel Cipriani anche piùvolte durante la stagione. L’in-dice di occupazione è del 73%,conun ricavomedioper came-

ratraipiùaltidiVenezia.«Il lavoro fatto durante il pe-

riodo di crisi internazionale daparte della proprietà, che hacontinuatoad investirepermi-gliorarela struttura e rinnovar-la continuamente – prosegueildirettore Ottazzi – sta dandobuoni frutti. Ogni anno duran-telostopinvernaleapportiamomiglioramenti alla struttura».Inquestigiornisonoiniziatiin-fatti i lavori di riammoderna-mento di 15 stanze dell’alber-go, miglioramento degli spazi

comuni e il rifacimento dellazona bambini. Nel 2008, inun’areadel giardino, è stato re-alizzato il kid’s club, che oraverrà completamente rifattocon nuovi giochi e piscina. Unun posto riservato dove i bam-bini possono giocare senza di-sturbare gli altri clienti dell’al-bergo.«È unatendenzache ab-biamo notato sempre piùnegliultimi anni – dice Ottazzi –quella delle famiglie allargateche viaggiano insieme e dun-que hanno bisogno di servizi

idoneiperaccoglierle».La struttura veneziana offre

tutti i servizi: dalla piscina all'aperto (riempita con acqua dimare filtrata e riscaldata) im-mersanel giardinoalcentro be-nessere Casanova, dal centrofitness con personal trainer, alcampo da tennis con possibili-tà di lezioni private con unistruttoreprofessionista.

Attenzione particolare è ri-servataallaristorazione.Duelescelte: il Chip’s club, dove pro-tagonistaè la cucinadellatradi-

zione veneziana (all’Hotel Ci-priani sono nati il carpaccio e itagliolini verdi, soloper fareal-cuni esempi). È invece proget-tato dal famoso architetto AdamTihany ilnuovoristoran-te Oro. Da due anni la cucina èstata affidata all’executive chef DavideBisetto, conosciutoa li-vellointernazionaleepremiatocondue stelleMichelinin Fran-cia,che proponepiattiraffinatiispirati alla tradizione regiona-le. Presente anche l’enoteca Lavia della sete, con l’atmosfera

dei tipici bacari veneziani e laqualità dei migliori vini italianie stranieri.I ristorantie l’enote-ca sono disponibili anche pergliesterni.

BelmondHotelCiprianiospi-ta anche meeting ed eventi neiGranai della Repubblica, chesono stati costruiti sulle rovinedi Palazzo Dandolo. Dopo unlungo lavoro di restauro sonoritornati allo splendore del XIX secolo. NicolaBrillo

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LE AZIENDE TOP

VENERDÌ 11 DICEMBRE 2015

GiampaoloOttazzi

IlBelmondHotelCipriani,sull’isoladellaGiudecca

DOLLARO FORTE NEL MOTOREIlBelmondHotelCiprianioltre i 27milionidi incassi. «Ci favorisce avereclientelaanglosassone»

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NORDEST ECONOMIA• TOP 50040

di UGOSOSTERO

C ome già emergevadall’indagine delloscorso anno, il settore

delcommercioal dettagliori-sultaparticolarmente rilevan-te per l’economia della pro-vinciadiVenezia.Infatti,oltreal Gruppo Pam e al GruppoCoin,chesicollocanoaiprimiduepostinellaclassificagene-rale in termini di ricavi per il2014, il commercio al detta-glio conta altre 25 aziende trale Top 500 della provincia. Leprime due aziende da solehannoprodotto 3.890milionidi euro ricavi (pari all’88% deltotale del settore e al 20% deltotale delle Top 500) mentre

le altre 25 nel loro insieme nehanno prodotto solo 542 mi-lioni. La notevole differenzadiscala imponepertantodi ef-fettuareun’analisiseparata.

Le prime due aziende ope-rano entrambe nella grandedistribuzione a livello nazio-nale e anche internazionale,con un orientamento preva-lenteall’alimentareper Grup-po Pam e all’abbigliamentoper Gruppo Coin. A frontedell’incremento dei ricavi del3,4% prodotto dal complessodelle Top 500, per GruppoPam si è registrata una dimi-nuzione dei ricavi del 2,2%mentreGruppoCoin haincre-mentatolevenditedel3,7%.

Gruppo Pamha conseguitonel 2014 una perdita di 22,8milioni dieuro(mentre l’eser-cizio precedentesi erachiusocon un utile di 13,7 milioni) equindi il suo Roe è sceso da+2,6% a -3,9%. Migliora peròil tasso di indebitamento (dal72,2% scende al 66,4%), men-tre peggiora leggermente l’in-cidenza degli oneri finanziarisull’Ebitda (dal 18,4% sale al21,4%).

PerGruppo Coinil migliora-mento dei ricavi non si è tra-dotto in una contrazione del-le perdite che passano dai61,9 milioni di euro del 2013agli 89,1milioni del2014,conun Roe che rimane pertantonegativo. Peggiorano anche iltasso di indebitamento (dal

77,1% sale all’80,5%) e l’inci-denza degli oneri finanziarisull’Ebitda (dal 65,5% saleall’86,6%).

Al terzo posto in classificatroviamo un’altra importanterealtà della grande distribu-zione, Supermercati Cadoro(Gruppo Cadin), con un forte

radicamentonel Triveneto edEmiliaRomagna. Nel 2014 harealizzato 187 milioni di rica-vi, in modesta contrazione ri-spetto al triennio precedentee ha chiuso l’esercizio con unutiledi 509milaeuro,in nettaripresa rispetto al più mode-sto il risultato economico di

179 mila dell’anno preceden-te.

Le restanti 24 aziende dicommercio al dettaglio pre-senti nelle Top500 (conricavicompresitra i 7 e i 30milioni)operanoinvecealivellolocale(provincialee in qualche casoregionale) in ambitimerceolo-

gici piuttosto vari: dieci ven-dono abbigliamento e/o pel-letterie-calzature (Tommasi-ni,AlDucad’Aosta,Gtr,BallinProject, Victory, Old England,Lu.Ma., Caleidos, Vm e Vesti-re Ramonda), cinque vendo-nomobilie accessoriperlaca-sa e il giardino (Bergamin,Dia, Centercasa, Immagine2002, Idrosanitaria Piave),quattro sono supermercati(Winner, Asa& Partners,Pun-tagiallae Alicom) duevendo-no oggetti d’arte e preziosi(Salvadori e Galleria d’arteContini), e le altre vendonofarmaci (Ames), prodotti in-formatici (Pellegrini)e bevan-de e alimenti (Sacra – CaffèFlorian).

Anche se lavarietà degli am-biti merceologici rende piùdifficile le comparazioni,dall’esamedei lorodati si no-tache i ricavisono complessi-vamente aumentati del 4%,ma solo 12 aziende hanno ef-fettivamente aumentato il lo-rovolumedi affari,congli in-crementi più significativi tuttinell’ambitodel commercio diabbigliamento, pelletterie ecalzature: Victory (+123%),

Old England (+16,8%), Gtr(+13,6)e Lu.Ma. (+11,0%). Anche se per questo grup-

po di 24 aziende commercialiil totale deirisultatieconomi-ci positivi e negativi consegui-tiè unaperditanetta(superio-re a quella dell’anno prece-dente), vi sono diverse azien-deche hannoottenutoun no-tevolemiglioramento dell’uti-le. Si segnalano in particolarePunta gialla, il cuiutile 2014 èstato 8,5 volte quello dell’an-no precedente, Victory chenel2014ha quintuplicato ilri-sultato economico, Old En-gland che ha incrementatol’utilenettodel145%eLu.Ma.il cui utile è cresciuto del131%.

L’indebitamento, espressocome incidenza dei debiti sultotale dell’attivo, per questogruppo di 24 aziende com-merciali cresce da un valoremedio del 66,8 dell’anno pre-cedente al 70,4 per cento, ri-manendo però al di sotto delvalore71,7% rilevabilein me-dia dal complesso delle top500.

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PuntovenditadellaCadoro

Tommasinia SantaMariadiSala

I SETTORI COMMERCIOALDETTAGLIO

Nelcomplessosiregistra unaperdita nettasuperioreaquelladell’annoscorsoMadiverseimpresevantanounaumentodell’utilecomePuntagialla eVictory

RINCORSA ALL’OMBRA DEI BIGDietroa Pam,Coine Cadoro, 24aziende a raggiod’azionelocale: sololametàriesceadespandersi

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T ra risanamento e quo-tazione di Ovs, gli ulti-mi 24 mesi sono stati

probabilmente tra i più im-portanti dellastoria delGrup-po Coin. «È stato un periododi transizione per il gruppo,un passaggio importante perla nostra storia», commentaStefano Beraldo, a capo delGruppo Coin per dieci anni eora numero uno di Ovs. A gennaio dell’anno scorso ilmanager veneziano ha deci-so con i soci la quotazione diOvs: «Hocapito chela quanti-tàe qualitàdi lavorosvoltosuCoin e Ovsnelcorsodegli ulti-mi tre anni era arrivato abuon punto. A febbraio scor-so abbiamo capito che c’eralo spiraglio giusto e abbiamodatol’okall’Ipo».

Ne è stata fatta molta distrada, da quando VittorioCoin quasi cento anni fa ot-tennela primalicenzadi am-bulante per la vendita di tes-suti e mercerie a Pianiga. Die-ci anni dopo è arrivato il pri-monegozioa Mirano. Poigra-zie anche ai 13 figli è comin-ciata l’espansione prima in Veneto, poi nel resto d’Italia.Oggi il Gruppo Coin spa è ilpiùgranderetailerdi abbiglia-mento italiano, opera nelset-tore con i brand Coin, Excel-siorMilano, Eat'se Iana. Il bi-lancio 2014 del gruppo regi-stra un fatturato pari a 1,51miliardi di euro, in crescitadel3,7%rispettoal2013.Nel corso degli ultimi annil’organizzazione aziendale

ha subito una rivoluzione: neè uscitaun’aziendapiù reatti-va, flessibile, senza operazio-ni impattanti per quanto ri-guarda gli organici. Questohasignificatouna nuovaorga-nizzazione non solo nella lo-gistica,ma anche nella piani-ficazione, gestione merci e

l’inserimento di nuove figureprofessionali. In alcuni casisono stati scelti fornitori piùviciniper garantireuna rispo-sta più veloce alle esigenzedel mercato. «Questa opera-zione è iniziata nel 2012, nelbel mezzo della crisi – prose-gue l’amministratore delega-

to di Ovs e vicepresidente diCoinBeraldo – ci siamo chie-sticomefareperessere piùef-ficienti:abbiamo lavorato so-do grazie all’impegnodi tutti,la crisici ha migliorato. E sia-mo usciti dalla crisi con unanno di anticipo». Ed è Ovs aregistrare tassi di crescita più

alti nelle vendite, con l’abbi-gliamento donna protagoni-sta,nonostante la concorren-za di player internazionalisbarcatiinItalia.

IlGruppoCoindalpuntodivista operativo ha registratouna ripresa delle vendite edella redditività, a pesare sul

bilancio2014 sonoperò anco-ra i debiti con le banche. Lasocietà veneziana nel 2011,anno di inizio della crisi, hacambiato proprietà ed è di-

ventatosocio di maggioranzail fondo di private equity in-gleseBc Partners.L’operazio-ne ha gravato sull’aziendacon nuovi prestiti delle ban-che. Attualmente gli interessipagati ammontato media-mente a 70 milioni l’anno. A questo si aggiunge che nel2014 l’azienda ha cambiatoconfigurazione societaria,per la quotazione di Ovs, equesto ha portato ulteriorioneri straordinari. Per quan-to riguardail business ordina-rioCoine Ovshannoregistra-to comunque un 2014 positi-vo, tenendo anche presenteche in mercato complessivoinItalia hapersoil 5,5%,men-tre Ovs ha realizzato una cre-scita dell’8%. «Questa societàhafatto qualcosadi eroicone-gli ultimi anni, mentre tuttinel settore crollavano o si so-no trovati in grosse difficoltà,noisiamo riuscitia crescere–prosegue Beraldo – Abbiamopropostoun piano di crescitaai mercati internazionali perraccogliere nuove risorse econ Ovs abbiamo realizzatounadelle piùgrandiIpo degliultimi 10 anni». Tutti i soldiraccolti dalla Borsa, circa 400milioni, sono stati reinvestitiin azienda per potenziare ilpiano di rilancio della socie-tà. Oggi Ovs ha il 6,9% dellaquotadimercato(conCoinsiarriva al 8,5%) e nei prossimianni Ovs punta ad una per-centuale a doppia cifra. Mol-te bene si sta comportandoanche l’azione Ovs a Piazza Affari, chedal debuttohagua-dagnatocircail60%.NicolaBrillo

©RIPRODUZIONE RISERVATA

41NORDEST ECONOMIA• TOP 500

le aziende top

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LostoreOvsdi Milano

StefanoBeraldo, vicepresidentedi Coin

COIN SVOLTA CON LA BORSA Laquotazione diOvscome sterzatastrategica.Beraldo:«Gli altricrollavano,noisiamocresciuti»

Per ilgrupporipresadellevendite e dellaredditivitàA pesaresulbilancioi debiticon lebancheparia 70milionil’anno

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con la collaborazione di

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PORTOMARGHERA

Oltrealle dighemobili delMosec'è un'altra grande opera pub-blica daquasi800 milionidi eu-ro,realizzata al 94%per proteg-gere laguna e falda sotterraneadaldilavamentodegliinquinan-titossiciche imbottisconospon-de e terreni di Porto Marghera,che rischia di restare "incom-piuta" e del tutto inutile, mal-grado la spesa. Si tratta della“muraglia" lunga quasi cin-quanta chilometri, fatta di pa-lancolemetallicheche sprofon-dano fino a 22 metri sotto i fon-dali e isolano le sponde dei ca-

naliindustriali e delleMacroiso-ledi PortoMarghera,convoglia-no in una condotta drenante(collegata al depuratore Pif diFusina)le sostanze inquinate dicui sono imbottiti i terreni, veriepropriveleniche,altrimentifi-nirebbero in laguna e poi nelmare e in falda. In tutto sonoprevisti 47 chilometri di mura-gliache circonderàil "Sito di in-teressenazionale"(Sin)diPortoMargherada bonificaree risana-re, che il sindaco Brugnaro, no-nostante la superficie sia stataristretta nel 2013, vorrebbe fartoglieredeltuttoconun apposi-todecretodelGoverno.

Tant’è che neigiorniscorsilaCommissioneparlamentaresul-leEcomafie haredattoun docu-mento in cui si parla di «una si-

tuazione preoccupante e digrande criticità a Venezia dovesulle macroisole di Porto Mar-gheraconlespondeancoranonprotette, (dove, ndr) non si rie-sce né a pompare fuori l'acquainquinata né a impedire chequesta venga rilasciata nella la-guna». In tutto questo «nonc'era nessun controllo sul Con-sorzio Venezia nuova – ha se-gnalato la Commissione – entecoinvolto nella realizzazionedella bonifica e anche nelle in-chieste sul Mose». A tutt'oggi,infatti,sonostati realizzatiqua-si 42 dei 47 chilometri di mura-glia con un costo di 788 milioni

di euro, provenienti dal fondoalimentatodalle transazionipa-gateall'Avvocatura di Stato dal-le aziende (da Eni a Montedi-son, fino alle industrie ancoraattive oggi ) insediate a PortoMarghera,a titolo di risarcimen-to,permettereinsicurezzalala-guna e la falda sotterranea. Suquesti fondi e la loro gestionesta indagando la magistratura,tanto che il presidente di Con-findustriaVenezia,Matteo Zop-pas, ha parlato di «richieste ditransazioni esose relativead unsuppostodannoambientalicheaumentano ancor più i costi dibonifica».

Gli ultimi cantieri, affidati alConsorzio Venezia Nuova findal 2005, stanno ultimando ilmarginamento del canale Sud.«Non esistono dubbi sulla ne-cessitàdi completareal piùpre-sto l'opera di marginamentodella laguna- spiegail Provvedi-toreallaAcqueRoberto Daniele– Ma, purtroppo,si è bloccatoilflussodifondideirisarcimentiefinché ilministero dell'Ambien-te non stanzierà nuovi fondi,l'opera non potrà essere com-pletata». I progetti esecutivi deitratti mancantici sono,occorro-no menodi 250milioni, intanto– come ha rilevato anche laCommissione europea minac-ciando sanzioni – dalle spondeancora senza “muraglia” conti-nuanoadefluireinlagunaenel-la faldagli inquinantitossici del-leindustrie orachiusee interra-tiaPortoMarghera. (g.fav.)

NORDEST ECONOMIA• TOP 500

di GIANNIFAVARATO

U ndici annidopo lapub-blicazione del MasterPlan con le regole per

bonificare leareeindustriali di-smesse e ad alto rischio am-bientale del Sito di InteresseNazionale (Sin) di Porto Mar-ghera, il risanamento e il rilan-cioeconomicodi migliaiadi et-taridi terreniabbandonati, cir-condati dai canali portuali, re-staunmiraggio.

Il Sin è stato istituito con lalegge 426del 1998 eperimetra-to con un decreto del 2000, lasuperficie in terraferma è diben 3.237 ettari mentre quellarelativa alle porzioni in lagunaè di 2.205 ettari ai quali si ag-giungono ulteriori 479 ettari dicanali industriali passati nel2013 a competenza regionaleconun decretoche ha rimodu-latoil perimetro del sito,esclu-dendo leareeresidenziali, agri-cole e commerciali oltre ai ca-nalilagunarieindustriali.

Nonsiamo, però,all’annoze-ro, qualcosa è stato fatto, mapoco. Eni ha bonificato e ven-duto learee delVecchio Petrol-chimico e gliimpianti dell’agro-

chimica e dell’acido solforico;San Giuliano è stato messo insicurezzaed è diventatoun par-co pubblico; l’Autorità Portua-lehaallargatoglisnodiferrovia-ri e concesso banchine ed areedemaniali a importanti societàdi logistica e ora sta risanandole aree ex Montedison-Eni-chem (70 ettari) per far posto aun nuovo terminal del «re-tro-porto» della piattaformaOff Shore che dovrebbe essererealizzataallargodiVenezia.

Il fatto è che il grosso dellearee abbandonate dalle indu-strie negli ultimi vent’anni,aspettanoancoralebonificheeil rilancio– comerecitaespres-samente la variante del pianoregolatoredi Venezia– perrea-lizzare fra l’altro «attività indu-striali e cantieristiche, indu-striali-portuali,artigiane, depo-sitie parcheggi, interscambioemovimentazione merci inter-modale, logistica integrata,atti-vità scientifiche e tecnologi-che».

Malgrado l’abbondanza dispaziel’ampiatipologiadipos-sibiliattività realizzabiliin que-ste aree completamente infra-strutturate, i privati si tengonolontani, temendo – non sem-prea ragione – costidi bonificaeccessivi e tempi di autorizza-zione troppo lunghi.L’operadirisanamento ancora da realiz-zareè davverogigantesca,bastipensareche cisonoin ballool-tre 2 mila ettari da bonificare emettere in sicurezza. Per i po-chiinterventifinoad orarealiz-zati dal 2004 al 2013 – come ri-sulta dai dati dell’Arpav – sonostate prodotte complessiva-mentedalle operazionidi boni-fica oltre 140.000 tonnellate di

rifiuti pericolosi, 600.000 ton-nellate di rifiuti non pericolosi,90.000 tonnellate di rifiuti soli-didabonificae370.000tonnel-late. «Sono cifre impressionan-ti – commenta il dossier di Le-gambiente dell’anno scorso –.Cifre parziali che rendono be-ne l’idea sulla quantità e gravi-tà dell’inquinamento fin quicreatosi nella laguna di Vene-zia».

Negli ultimi anni, con la fir-ma di numerosi accordi istitu-zionali e decreti legge, la sem-plificazione delle procedure diautorizzazione si è fatta stradae oggi non ci vogliono più cin-que anni per avere l’autorizza-

zione alle bonifiche e all’iniziodi una nuova attività economi-ca. Anche il prezzo di venditadelle aree si è ridimensionatodopo le prime vendite di areedel Vecchio Petrolchimico edell’ex Montedison. Fatto stache perfino i 107 ettari di areedi proprietà dell’Eni e cedutegratuitamente– conun’aggiun-tadi38milionidieuroperlalo-ro bonifica – ad una societàpubblicacon azionistiil comu-ne di Venezia e la Regione Ve-neto,sonoinattesadelpromes-so risanamento e del bando dimessa in vendita sul mercatoeuropeo.

È naufragato dopo lo scop-

piodella Tangentopolidel Mo-se anche l’Accordo per il Vallo-ne Moranzani a Malcontenta,siglato nel 2008 con l’obbietti-vodicreareunamegadiscaricain sicurezza per i fanghi conta-minati scavati dai canali por-tuali, che sarebbe stata trasfor-matain un parco lineare di 200ettari contanto di collinetta af-facciata sulla laguna. I dati for-niti dal ministero dell'Ambien-te,aggiornatial marzo 2013,ri-portano una percentuale diavanzamento,calcolato rispet-toal totale delleareeperimetra-te competenza pubblica,comediseguitoriportato:il10,3%so-nostatesottoposte adinterven-

tidimessainsicurezzadiemer-genza; per l’81,4% di aree sonostati presentati i piani di carat-terizzazione dei terreni peridentificare e quantificare lostato di contaminazione esi-stente;il 74,7%dellecaratteriz-zazionisonostatecompletateepresentate all’autorità compe-tente;per il43,6% dellearee so-no stati presentati i progetti dibonificae di questi il 28% sonostatiapprovati.

I numeri, quindi, parlanochiaro,l’operadi bonifica è sta-ta avviata davvero solo su undecimo delle aree da riutilizza-re,tuttoilrestorestadafare.

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VENERDÌ 11 DICEMBRE 2015

I lavoridimarginamento

LA SFIDA PORTOMARGHERA

Unadellearee degradatedi PortoMarghera

llsindacodiVenezia,LuigiBru-gnaro, fin dal primo giorno diinsediamentoa Ca’ Farsetti, ri-pete che per rilanciare PortoMargherachiederàun emenda-mento alla nuova Leggespecia-le per abolire lo status di Sin (ilcosiddetto“Sito di interessena-zionale” da risanare e mettereinsicurezza)perché per«trova-rechiinvestebisognaridurrelaburocrazia, sveltirele procedu-re».

Ma per l'ingegnere Leonar-doArru, responsabileemergen-zeambientalidell'Ispra, l'Istitu-

to superiore per la ricerca e laprotezioneambientaleche for-niscesupportotecnico almini-stero dell'Ambiente, dire che ilSin è un impedimento al rilan-cio delle aree inquinate di Por-to Marghera «è una sciocchez-zeo quantomenoun argomen-to pretestuoso. I ritardi delleprocedure autorizzative sonoquasi sempre dovutia inadem-pienze,lungagginio ricorsi am-ministrativida partedei sogget-ti chedebbono attuarele boni-fiche di aree pesantemente in-quinatee pericolose perla salu-te umana e l'ambiente, comequelle di Porto Marghera e diun'altra quarantina di aree in-dustriali disperse per l'Italia.Nonc'èalcunaragioneperdireche bonificare un'area sogget-taal Sine perimetrata,che pre-vede conferenze di servizio or-ganizzate e gestite dal ministe-ro, sia più complesso e lungodal punto di vista burocraticorispetto a quello previsto perareesoggettead autorizzazionidicarattereregionale o addirit-turacomunale».

«In entrambi i casi», precisal'ingegnerArru,«perinecessariinterventi di risanamento am-bientale si fa riferimento allostesso decreto legge». «Secon-do me – conclude l’ingegnere,esperto di livello internaziona-le di bonifiche ambientali – isoggettideputati a realizzarelebonifiche, a cominciare daglientilocali e istituzionali,piutto-stochescaricaresulSine ilmi-nisterole lungagginiburocrati-che e l'iter di autorizzazione,dovrebberodare il buon esem-piocon un atteggiamento colla-borativonel pieno rispettodel-leregolevigenti». (g.fav.)

INCOMPIUTA LA MURAGLIA ANTI VELENIMancano 850 milioni per finire ilmarginamento a difesadella laguna. «Mai soldi non arrivanopiù»

gli argomenti

FRA COMUNEE MINISTERO

È SCONTROSUL SIN

BONIFICHE E RILANCIOBATTAGLIE SENZA FINEUndicianni dopo ilMasterplan,opereavviatesolosuundecimo delleareeE dopolaTangentopoliMose è naufragato l’accordo sulVallone Moranzani

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45NORDEST ECONOMIA• TOP 500

di GIANNI FAVARATO

I l porto commerciale di Ve-neziaviaggiaavelespiegate,scoprenuovimercatie vede

crescereilvastoindottodellalo-gistica che movimenta semprepiùmercidallebanchineallare-te ferroviaria e stradale. Il traffi-co merci è in netta ripresa datempo(+19%conoltre 21milio-ni di tonnellate negli ultimi die-ci mesi) a cominciare da quelloassicurato – malgrado i fondalideicanalilagunari arrivinosoloadpescaggiomassimodi12 me-tri – dalle navi porta contanier,dei "project cargo" (montaggio

ecaricodigrandiimpianti)edeltraffico veloce di trailer su naviRo/Ro e ferroviache è in conti-nuaevoluzione.

«I dati confermano le grandipotenzialità del porto venezia-no chenel settore commercialevede un costante aumento deitrafficigiàdal 2012»,commentaPaoloCosta, presidentedell'Au-torità portuale,«mentre laridu-zione della stazza delle navi dacrociera che accedono in lagu-na per decisione delle compa-gniecontinuainevitabilmentearidurre il trafficodi passeggeri».Porto Marghera ha ricomincia-

toa sfruttareil patrimonioinfra-strutturale di 135 chilometri diferrovie,40 chilometri di stradeinterne,7chilometridi fibraotti-ca, 12 chilometri di banchineoperative e ampi pargheggi, ac-cumulato in cento anni di sto-ria. Oltre al tradizionale trafficocommerciale (+10%), cresconosiail trafficoindustriale(+9,1%)legatoal traffico merci perle im-prese manifatturiere e anchequello petrolifero (+47,7%) checon l'entrata in funzione dellabioraffineriadell'Enihavisto au-

mentarel'arrivo dinavi cisternecarichedi combustibili raffinatie di olio di palma per il biodie-sel. L'aumento dei traffici è an-corapiùconsistente(+13,8%ne-gliultimi dieci mesi) perquantoriguarda le merci caricate suicontainer,malgrado– comesot-tolinea PaoloCosta – illimitedipescaggiodei canaliportuali siaarrivato al massimo permessodi 12 metri che corrisponde adun carico modesto su navi almassimo da 6.700 Teu . «Un li-mite pesante», precisa Costa,«che ci taglia fuori dai granditrafficicommercialivia navetraOriente e Occidente, fintanto

che, come sosteniamo da tem-po, non si realizzerà il portooff-shore cheè inattesasolo delvialibera finale».

A dare fiato al traffico di navicontainer c'è anche «la ricon-quistata linea diretta verso imercati emergenti con l'inter-vento di compagnie francesi,arabe e cinesi.Infinec'è la nuo-va frontiera delle cosiddette“Autostrade del mare” che, dalnuovo terminal di Fusina, stasviluppandoil più veloce, il più“verde” ed efficiente servizio dicollegamentotra l'EuropaCen-trale (losnodo di Francoforte)e

la Grecia:è l'unicointeramenteintermodalecapacedi coniuga-reil trasporto marittimo e ferro-viario ed è, a tutti gli effetti, unponte gettato a Venezia tra leeconomie e i mercati europei.Dal nuovo terminal traghetti diFusina è partito due settimanefailprimotrenodalporto diVe-neziaper Francoforte peril tra-sporto di trailer (camion senzamotrice) via Brennero fino aimercati dell'Europa Centrale.Conquestonuovoservizioi cor-ridoi di trasporto transeuropei

trovano,attraversoil “porto-cor-ridoioBrennero-Venezia”,la lo-ro naturale prosecuzione nelle Autostradedel Maree sfruttanoil potenziale commerciale delMediterraneoOrientale. Si trat-ta di un nuovo servizio che siprevede possa già a breve rad-doppiarel’attualefrequenzaset-timanale sfruttando la velocitàdi un collegamento che in solitregiorniè capacedi consegna-re le merci direttamente suimercatidi riferimento.

©RIPRODUZIONERISERVATA

VENERDÌ 11 DICEMBRE 2015

Ilcaricamentodei camion nelnuovoterminaldi Fusina

LA BUSSOLA INDICEALFABETICO

i NUMERI

20.450Sonogli ettari diareea disposizionedelleattivitàlogisticheintermodalielalavorazionedimercidaimbarcare

30milaSonoi metridibanchine,con163 accostioperativi:il PortodiVeneziapuòaccoglierenavidi ognitipo

205 kmÈla lunghezzadellareteferroviariainternadel Porto,checollega26 terminalmercieotto terminalpasseggeri

18milaÈiltotaledeilavoratoridirettiedell’indottonelle attività logistiche,portuali,stradalie ferroviarie

21 milioniLetonnellatedi mercimovimentatedalportonegliultimidiecimesi

PIÙ LOGISTICA AL PORTO«GRANDI POTENZIALITÀ»Costanteaumentodeltrafficodellemercinonostante il pescaggiolimitatoNel nuovoterminaldiFusinaprendecorpola frontiera“Autostradedelmare”

IlpresidentePaolo Costa

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