torino fringe rewiev 0.2

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CRONACHE DAL PRIMO BEFOR_TOFRINGE Venghino, sìore e sìori, venghìno! Siam qui per raccontarvi di una carovana di “fenomeni”, strano ibrido tra un circo, un teatro e... segue a pag. 5 n. 0,2 gennaio 2013 LE NOSTRE RADICI: IL FRINGE DA EDIMBURGO A TORINO Il concetto di fringe è ormai diffuso, specialmente nel mondo anglosas- sone ma non solo, come un’etichetta globale... segue a pag. 4 FACCE DA FRINGE È ufficiale! Il 13 novembre 2012 è nata l’Associazione Culturale Torino Fringe, un altro passo decisivo in direzione del Torino Fringe Festival. segue a pagg. 2 - 3

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Siamo tornati! La torino fringe review è di nuovo in pista con il suo secondo numero prototipo. La redazione si allarga, il lavoro infittisce e l'organizzazione si assesta. E voi che fate? Andate subito a leggere in nostro Zerovirgoladue! Scoprirete cosa bolle nella pentola del Torino Fringe Festival, cos'è successo a Edimburgo più di settant'anni fa e cosa succederà a Torino la prossima settimana. Questo e molto altro ancora, semplicemente cliccando qui:

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Page 1: Torino Fringe Rewiev 0.2

CRONACHE DAL PRIMO BEFOR_TOFRINGEVenghino, sìore e sìori, venghìno!Siam qui per raccontarvi di una carovana di “fenomeni”, strano ibrido tra un circo, un teatro e...

segue a pag. 5

n. 0,2gennaio 2013

LE NOSTRE RADICI: IL FRINGEDA EDIMBURGO A TORINOIl concetto di fringe è ormai di�uso,specialmente nel mondo anglosas-sone ma non solo, come un’etichetta globale...

segue a pag. 4

FACCE DA FRINGEÈ u�ciale! Il 13 novembre 2012 è nata l’Associazione Culturale Torino Fringe, un altro passo decisivo in direzione del Torino Fringe Festival.

segue a pagg. 2 - 3

Page 2: Torino Fringe Rewiev 0.2

FACCE DA FRINGEÈ u�ciale! Il 13 novembre 2012 è nata l’Associazione Culturale Torino Fringe, un altro passo decisivo in direzione del Torino Fringe Festival. I componenti del Direttivo sono sei e sono tutti giovani intorno ai trent’anni. Hanno già iniziato ad agitarsi e �no a maggio si può star certi che continueranno a fare rumore. Per capire un po’ meglio che cosa bolle in pentole abbiamo chiesto loro di rispondere a qualche domanda.

Giusi è torinese ed è l’emblema della pacatezza e del bon-ton. Per queste sue qualità l’abbiamo scelta come Presidente dell’Associazione Torino Fringe e Responsabile Accoglienza del Festival.

D: L’Associazione si sta organizzando per o�rire gratuitamente ospitalità agli artisti. Quali sono i vantaggi di questa soluzione e come si concilia con il proposito del Festival di stimolare l’economia cittadina?R: «Tutto nasce dalla necessità di dare un posto letto ai circa 200 artisti e ad alcuni direttori artistici di altri festival europei. Non avendo soldi, la soluzione è quella dello scambio. Abbiamo bussato alle porte degli alberghi chiedendo una stanza in cambio di pubblicità o servizi e a quelle di tutti quei torinesi che non legano necessariamente la parola "guadagno" a "denaro". Stiamo applicando il signi�cato originale del termine "economia" ossia: “scienza che studia come impiegare i beni a disposizione nel modo più razionale per il conseguimento di un �ne”. O�riremo la possibilità a Torino di partecipare ad una grande festa della cultura, nella quale potrà mostrarsi e confrontarsi con artisti provenienti da tutta Italia ed Europa. Conoscere è crescere. Chi ha saputo cogliere il nostro �ne ci ha accolti a braccia aperte».

Fabio è l’anima spirituale del gruppo. Vi sentite oberati di lavoro? Vi siete fatti cogliere dall’ansia? Guardate il suo sorriso sereno e in un attimo ritroverete l’equilibrio esistenziale! Oltre a essere la nostra valeriana, Fabio è Tesoriere dell’Associazione e Responsabile Amministrativo del Festival. In merito a quest’ultimo incarico gli chiediamo:

D: Quali sono i principi del Torino Fringe Festival che più ti fanno amare questo progetto e che ti spingono ad a�rontarne le di�coltà e la mole di lavoro?R: «La tavola è il luogo dove si mangia, si beve e si parla. Stare a tavola insieme è un linguaggio universale tra i più determinanti e decisivi per l’umanizzazione di ciascuno di noi. A tavola vecchi e giovani, genitori e �gli, hanno lo stesso diritto di parola e lo stesso diritto al cibo che arricchisce la tavola. Il Torino Fringe Festival tramite riunioni (ormai giornaliere) e incontri con enti e compagnie, si sta trasformando in una tavola gigante, dove tutti gli artisti potranno dimostrare il loro talento e i loro diritti. Non ci sono di�coltà, solo dialogo, spazio dove avvengono contaminazioni dei con�ni, traversate nei territori sconosciuti e si aprono strade inesplorate».

Giorgia per lo più ti fa morire dalle risate. È proprio per questo che è stata nomi-nata Organizzatrice dei beFor_ToFringe: il divertimento è assicurato! Inoltre è Responsabile Altre Menate del Festival. C’è un problema che riguarda un po’ tutti i settori nominati �n’ora, ma nessuno si fa avanti per risolverlo? Niente paura, ci pensa Super Giorgia! Proprio alla luce di questa tua carica, ti abbiamo riservato la domanda più scomoda:

D: Com’è noto il Festival pagherà le compagnie o�rendo loro il 65% dell’incasso. C’è chi lamenta da parte nostra uno scarso rispetto per i diritti del lavoratore. Come rispondi a questa critica?

R: «Non vedevo l'ora di rispondere a domande di questo tipo… È da precisare che abbiamo cercato di essere chiari �n da subito con gli artisti rispetto alle condizioni generali, credo che il guadagno si possa misurare in altri termini. Si tratta di un investimento, di scambio, di apertura. E' una scommessa per tutti. Se proprio vogliamo parlare di sfruttati, beh sì, ce ne sono almeno sei: noi del direttivo. A chi devo rivolgermi?».

Inti dopo aver maturato tante idee folli in giro per il mondo ha pensato bene di venire a rovesciarle tutte a Torino e noi, ancora più pazzi, le abbiamo accolte a braccia aperte.

D: Sei da poco VicePresidente dell’Associazione e Responsabile delle Relazioni Esterne del Festival, ma lavori a quest’idea da più di due anni, quali obiettivi ti sei pre�ssato con questo progetto? Quale contributo vorresti apportare alla realtà teatrale del territorio? R: «Desidero creare incontro e reale possibilità di riconoscere la qualità del lavoro fatto dagli artisti che lavorano ad opere dal vivo e dei paesi che vorranno incon-trare il nostro.Far sì che le realtà del territorio possano dialogare in un tessuto di reale mercato in cui la qualità ed il bello possano essere elementi imprescindibili sarebbe già un buon risultato».

Elena è semplicemente la nostra salvezza. Soprannominata l’Incasellatrice, ha portato ordine, chiarezza e soprattutto risposte. Per questo è stata eletta Segretaria dell’Associazione e Responsabile Organizzativa del Festival.

D: Sappiamo che l’Associazione si sta muovendo per accogliere volontari e tirocinanti nella sua macchina organizzativa, nonostante il gruppo si sia sempre dimostrato molto critico sull’argomento. Puoi spiegarci meglio la posizione del Festival?R: «L’atteggiamento critico nasce dall’essere noi per primi memori dell’esperienza da tirocinanti e volontari, per cui facciamo attenzione a dare una concreta possibilità di fare, conoscere ed essere partecipi a chi deciderà di unirsi a noi. Siamo consapevoli che la natura rizomatica del nostro gruppo e le peculiarità logistiche in cui ci troviamo a lavorare non facilitano le cose, ma ToFringe... Fare Teatro, nasce in modo sovversivo, per cui continuiamo a lavorare a�nché anche un giovane apprendista possa stupirci con un colpo da maestro».

Sara è sognatrice di professione, che è poi condizione necessaria e su�ciente per partecipare al progetto. In qualità di Caporedattrice della Torino Fringe Review, invece di rispondere alle domande ha provveduto a farle... ma se avete qualche curiosità da soddisfare scrivete a [email protected] e le pubblicheremo nel prossimo numero!

Sara Giurissa

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Giusi e Fabio

Giorgia

Se siete interessati a far parte

della nostra rete di couch surf ing

scrivete a [email protected]

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FACCE DA FRINGEÈ u�ciale! Il 13 novembre 2012 è nata l’Associazione Culturale Torino Fringe, un altro passo decisivo in direzione del Torino Fringe Festival. I componenti del Direttivo sono sei e sono tutti giovani intorno ai trent’anni. Hanno già iniziato ad agitarsi e �no a maggio si può star certi che continueranno a fare rumore. Per capire un po’ meglio che cosa bolle in pentole abbiamo chiesto loro di rispondere a qualche domanda.

Giusi è torinese ed è l’emblema della pacatezza e del bon-ton. Per queste sue qualità l’abbiamo scelta come Presidente dell’Associazione Torino Fringe e Responsabile Accoglienza del Festival.

D: L’Associazione si sta organizzando per o�rire gratuitamente ospitalità agli artisti. Quali sono i vantaggi di questa soluzione e come si concilia con il proposito del Festival di stimolare l’economia cittadina?R: «Tutto nasce dalla necessità di dare un posto letto ai circa 200 artisti e ad alcuni direttori artistici di altri festival europei. Non avendo soldi, la soluzione è quella dello scambio. Abbiamo bussato alle porte degli alberghi chiedendo una stanza in cambio di pubblicità o servizi e a quelle di tutti quei torinesi che non legano necessariamente la parola "guadagno" a "denaro". Stiamo applicando il signi�cato originale del termine "economia" ossia: “scienza che studia come impiegare i beni a disposizione nel modo più razionale per il conseguimento di un �ne”. O�riremo la possibilità a Torino di partecipare ad una grande festa della cultura, nella quale potrà mostrarsi e confrontarsi con artisti provenienti da tutta Italia ed Europa. Conoscere è crescere. Chi ha saputo cogliere il nostro �ne ci ha accolti a braccia aperte».

Fabio è l’anima spirituale del gruppo. Vi sentite oberati di lavoro? Vi siete fatti cogliere dall’ansia? Guardate il suo sorriso sereno e in un attimo ritroverete l’equilibrio esistenziale! Oltre a essere la nostra valeriana, Fabio è Tesoriere dell’Associazione e Responsabile Amministrativo del Festival. In merito a quest’ultimo incarico gli chiediamo:

D: Quali sono i principi del Torino Fringe Festival che più ti fanno amare questo progetto e che ti spingono ad a�rontarne le di�coltà e la mole di lavoro?R: «La tavola è il luogo dove si mangia, si beve e si parla. Stare a tavola insieme è un linguaggio universale tra i più determinanti e decisivi per l’umanizzazione di ciascuno di noi. A tavola vecchi e giovani, genitori e �gli, hanno lo stesso diritto di parola e lo stesso diritto al cibo che arricchisce la tavola. Il Torino Fringe Festival tramite riunioni (ormai giornaliere) e incontri con enti e compagnie, si sta trasformando in una tavola gigante, dove tutti gli artisti potranno dimostrare il loro talento e i loro diritti. Non ci sono di�coltà, solo dialogo, spazio dove avvengono contaminazioni dei con�ni, traversate nei territori sconosciuti e si aprono strade inesplorate».

Giorgia per lo più ti fa morire dalle risate. È proprio per questo che è stata nomi-nata Organizzatrice dei beFor_ToFringe: il divertimento è assicurato! Inoltre è Responsabile Altre Menate del Festival. C’è un problema che riguarda un po’ tutti i settori nominati �n’ora, ma nessuno si fa avanti per risolverlo? Niente paura, ci pensa Super Giorgia! Proprio alla luce di questa tua carica, ti abbiamo riservato la domanda più scomoda:

D: Com’è noto il Festival pagherà le compagnie o�rendo loro il 65% dell’incasso. C’è chi lamenta da parte nostra uno scarso rispetto per i diritti del lavoratore. Come rispondi a questa critica?

R: «Non vedevo l'ora di rispondere a domande di questo tipo… È da precisare che abbiamo cercato di essere chiari �n da subito con gli artisti rispetto alle condizioni generali, credo che il guadagno si possa misurare in altri termini. Si tratta di un investimento, di scambio, di apertura. E' una scommessa per tutti. Se proprio vogliamo parlare di sfruttati, beh sì, ce ne sono almeno sei: noi del direttivo. A chi devo rivolgermi?».

Inti dopo aver maturato tante idee folli in giro per il mondo ha pensato bene di venire a rovesciarle tutte a Torino e noi, ancora più pazzi, le abbiamo accolte a braccia aperte.

D: Sei da poco VicePresidente dell’Associazione e Responsabile delle Relazioni Esterne del Festival, ma lavori a quest’idea da più di due anni, quali obiettivi ti sei pre�ssato con questo progetto? Quale contributo vorresti apportare alla realtà teatrale del territorio? R: «Desidero creare incontro e reale possibilità di riconoscere la qualità del lavoro fatto dagli artisti che lavorano ad opere dal vivo e dei paesi che vorranno incon-trare il nostro.Far sì che le realtà del territorio possano dialogare in un tessuto di reale mercato in cui la qualità ed il bello possano essere elementi imprescindibili sarebbe già un buon risultato».

Elena è semplicemente la nostra salvezza. Soprannominata l’Incasellatrice, ha portato ordine, chiarezza e soprattutto risposte. Per questo è stata eletta Segretaria dell’Associazione e Responsabile Organizzativa del Festival.

D: Sappiamo che l’Associazione si sta muovendo per accogliere volontari e tirocinanti nella sua macchina organizzativa, nonostante il gruppo si sia sempre dimostrato molto critico sull’argomento. Puoi spiegarci meglio la posizione del Festival?R: «L’atteggiamento critico nasce dall’essere noi per primi memori dell’esperienza da tirocinanti e volontari, per cui facciamo attenzione a dare una concreta possibilità di fare, conoscere ed essere partecipi a chi deciderà di unirsi a noi. Siamo consapevoli che la natura rizomatica del nostro gruppo e le peculiarità logistiche in cui ci troviamo a lavorare non facilitano le cose, ma ToFringe... Fare Teatro, nasce in modo sovversivo, per cui continuiamo a lavorare a�nché anche un giovane apprendista possa stupirci con un colpo da maestro».

Sara è sognatrice di professione, che è poi condizione necessaria e su�ciente per partecipare al progetto. In qualità di Caporedattrice della Torino Fringe Review, invece di rispondere alle domande ha provveduto a farle... ma se avete qualche curiosità da soddisfare scrivete a [email protected] e le pubblicheremo nel prossimo numero!

Sara Giurissa

Inti

Elena

Foto di: Federico Botta e Irene Pepe

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Il concetto di fringe è ormai di�uso, specialmente nel mondo anglosassone ma non solo, come un’etichetta globale sotto cui incasellare quell’evento dal vivo o festival non u�ciale dalla forma non convenzionale. All’origine di quest’espressione vi è l’esperienza particolare di una manciata di compagnie teatrali che, nel lontano 1947, decisero di esibirsi ugualmente e occupare le piazze in occasione dell’undicesimo Festival di Edimburgo, dal quale non erano state selezionate. L’anno successivo questo exploit, che si sarebbe ripetuto e perpetuato nelle edizioni

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successive, fu etichettato dalla stampa proprio come “fringe”: il “margine” del Festival u�ciale, quella periferia viva e brulicante di manifestazioni artistiche fuori dal riconoscimento formale.Da allora, il festival di Edimburgo ne ha fatta di strada, perché oggi è il maggior evento di genere del mondo: senza giuria, senza selezioni, il Fringe accoglie tutte le compagnie e le organizzazioni di arti di scena e non solo – teatro, circo, danza, musica, esposizioni… – che ne richiedano la partecipazione e che siano disposte a investire per l’a�tto del luogo in cui si esibiranno. È il più grande festival di arti di strada del mondo e nel 2012 ha ospitato, nelle tre settimane della sua durata, più di

duemila spettacoli diversi.Inti Nilam, organizzatore d e l Torino Fringe, a

Edimburgo ci è stato due volte,

nel 2011 come visitatore e nel 2012 c o m e

d i r e t t o r e tecnico di Cristian

Ceresoli, che con il

monologo La Merda ha vinto il

Fringe First Award 2012. Gli abbiamo chiesto di r a c c o n t a r c i qualcosa sulla sua e s p e r i e n z a scozzese e sui

suoi sogni per il ToFringe. Di Edim-burgo la

p r i m a impressione

è stata forte: “ Q u a n d o

parliamo di festi-

LE NOSTRE RADICI: IL FRINGE

DA EDIMBURGO A TORINO

val, in Italia, facciamo delle rassegne. Lì è diverso, è invasivo. Per tre settimane la città è presa d’assedio e diventa il festival. È ciò che noi stiamo cercando di fare a Torino: prenderci la città. Non è solo: andare a vedere lo spettacolo, ma intorno allo spettacolo accadono delle altre cose”. Un’invasione, quindi, per colonizzare Torino e rapire i suoi abitanti.“Però – continua Inti – a Edimburgo non c’è un coordinamento artistico generale che gestisce ciò che accade intorno per dare una forma estetica. La nostra idea è quella di dare una centralità a tutto quello che succede proponendo delle linee formali. Non per diventare vincolanti, ma per fare da collante”. Secondo lui, a Edimburgo c’è prima di tutto un mercato, un aspetto commerciale che, pur avendo dei lati positivi, a Torino non vuole essere primario. “Noi vorremo tentare di lasciare maggior libertà, certo, con un libero mercato, ma anche ridisegnare la qualità. In Italia mancano spazi che accolgano spettacoli nuovi, noi vogliamo o�rire alle compagnie questi spazi insieme alla possibilità d’incontro”. Infatti, il ToFringe avrà un’altra peculiarità che lo distingue dal festival di Edimburgo e che s’inserisce proprio in questa direzione: a Edimburgo ogni sala e ogni spettacolo contratta, come per una compravendita, �ssando sia i prezzi dei biglietti, sia una garanzia che la compagnia versa al teatro e che viene scalata dagli introiti totali dello spettacolo. “Noi crediamo in qualcosa che va oltre la dinamica commerciale e abbiamo deciso di fornire gli spazi gratuitamente. Vogliamo che questa sia proprio una festa: un po’ come nel Gladiatore, quando vengono indetti centoventi giorni di giochi; solo che l’imperatore Commodo faceva i giochi per distrarre il popolo; noi facciamo i giochi per svegliarlo”.

Susanna Gianotti

Illustrazione: Paula Dias

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Venghìno, sìore e sìori, venghìno!Siam qui per raccontarvi di una caro-vana di “fenomeni”, strano ibrido tra un circo, un teatro e un luna park, transitata da queste parti non molto tempo fa. Ma non pensate ai mesti carrozzoni delle feste di paese, con felini spelac-chiati travestiti da re della savana e rettili buoni ormai per la formalina. Qui si parla di un'atmosfera giocosa e baraccona, di profumo di pop-corn e di venditrici ambulanti di dolciumi. Di direttori artistici tramutati per l'occasione in loschi �guri impellic-ciati, a presidiar l'entrata al freddo e al gelo. Di sedicenti cartomanti che hanno svelato il futuro agli astanti in tendoni al riparo da orecchie indis-crete. Di giocolieri che hanno incan-tato, di acrobati che hanno rischiato e di baciatori che hanno... Beh, lo potete intuire. Si parla di un intrat-tenimento a suon di torte in faccia, con i nostri Pierpaolo e Antonio che hanno prestato il proprio volto come bersaglio per più di quaranta lancia-tori entusiasti. E si parla di loro: gli artisti che hanno calcato il palcosce-nico, in una produzione ad hoc che ha miscelato prosa, canto, numeri di tip-tap ed esecuzioni al pianoforte.

Una festa variopinta, nostalgica, per bimbi e canuti, per magri e pasciuti. Per “allenarsi a veder le cose accadere dal vivo” ed essere pronti per ciò che avverrà a maggio. Per dare un segno. Per farci vedere. Per metterci alla prova e perché no? Anche per raccogliere qualche tallero.Come ogni festa degna di tal nome, non poteva mancare il cibo: le cucine in perpetua �brillazione non hanno certo deluso gli abbu�anti del bu�et, un �ume di vin brulè ha scaldato animi e cuori donando ai presenti più di cinquanta litri di gioia - venti, per la questura.Ultimo, ma non meno importante: le danze, che si sono protratte �nché il buio si è fatto più pesto, i ritmi più forsennati, i movimenti più convulsi. Finché anche l'ultimo non si è arreso.Pare che abbia funzionato, visto che in più di 300 si sono accalcati al Circolo OltrePò, ben contenti di godersi lo spettacolo.Una bella soddisfazione per gli organizzatori, che hanno potuto contare sull'aiuto di più di cinquanta volontari “caldi come la lava” che hanno partecipato in mille maniere più una, giostrando al meglio l'allegro caos dietro le quinte.E non è che l'inizio.Nei prossimi appuntamenti vedrete molto altro, molto di più!

E voi, ci sarete?Gemma Grimoldi

“Se io avessi un mondo come piace a me, là tutto sarebbe assurdo: niente sarebbe com'è, perché tutto sarebbe come non è, e viceversa!” − diceva Alice nel paese delle meraviglie − e voi, lo avete mai desiderato? Provatene un assaggio SABATO 26 GENNAIO 2013 alla SALA ESPACE.A partire dalle 19.30, quelli del Torino Fringe Festival tenteranno di coinvolgervi nella loro folle idea che si possa organizzare e �nanziare un festival semplicemente divertendosi!Vi troverete immersi in un’atmosfera surreale, sarete invitati a riscoprire il piacere dei segreti sussurrati e dei baci rubati, tra un ballo guancia a guancia e un tè in giardino. Verrete catturati da questo sogno ad occhi aperti e ne parlerete ancora la mattina dopo, chiedendovi cosa di ciò che ricordate sia accaduto veramente e cosa no.Vi siete sdraiati su di una spiaggia al chiaro di luna? Scambiati messaggi in bottiglia? Avete partecipato ad un torneo di freccette o scartato biscotti della fortuna?Se tutto questo vi ha un po’ incuriosito, scoprite con i vostri occhi la magia di questa serata!

Paola Maria Di Martino

GLI SPAZI DEL FRINGE - L' ESPACENello spirito nostalgico di questa festa, è stato scelto un edi�cio che ha una storia lunga e molto interessante.Nel 1911, infatti, il vecchio stabilimento di via Mantova 38 fu ampliato e rimodernato dall’architetto Pietro Fenoglio per ospitare i nuovi impianti della casa di produzione cinematogra�ca Ambrosio. Il lavoro era talmente ben fatto, che questi spazi non solo sono sopravvissuti �no ad oggi, ma sono stati sempre interamente utilizzati, caso più unico che raro per una costruzione che vanta ormai 100 anni! Tra le sue idee più straordinarie, ricordiamo il doppio pavimento del gran teatro di posa: questo consente di cam-biare scenogra�a in brevissimo tempo con l’utilizzo di un montacarichi, che porta a livello del teatro un’intera scena già montata nel laboratorio sottostante.La Società Ambrosio produsse più di 300 �lm, prima di essere costretta dalla crisi europea a dichiarare fallimento nel 1924. Terreni e fabbricati adesso ospitano studi professionali, centri culturali, locali di spettacolo… Lo spazio sottostante al teatro di posa è stato rilevato recentemente dalla Compagnia Sperimentale Drammatica e trasfor-mato in un centro di spettacoli e di studi. Paola Maria Di Martino

SAVE THE DATE!CRONACHE DAL PRIMO

BEFOR_TOFRINGE

Page 6: Torino Fringe Rewiev 0.2

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ToFringe_OnTheRoad. Si parte, si preparano valigie e pensieri. Si raccolgono le idee o forse no, forse le idee non possono essere raccolte ma seminate e sparse nel tempo. A ogni modo il ToFringe parte per un che cercherà di toccare le più grandi città italiane, ma che soprattutto vuole “toccare” davvero tutte le persone che si incontreranno, perché OnTheRoad non vuole essere un viaggio promozionale, non si vogliono tenere lezioni né tanto meno organizzare grandi eventi: si vuole CONOSCERE, RACCONTARE, ASCOLTARE. Si vuole condividere quello che oggi stiamo vivendo qui a Torino: gli OPEN DAY e i momenti di festa dei beFor_ToFringe, si vuole spiegare il simbolo dello pneumatico e parlare della rivista che accompagnerà l’evento di maggio. Vogliamo andare a trovare chi sarà con noi al Festival come si va a trovare un amico, con la certezza che lo rivedremo presto e passeremo insieme gran bei momenti. CASPITA! Che dire, vorrei partire anch’io!

Silvia Limone

Foto di: Irene Pepe

al Circolo OltrePòPrimo beFor ToFringe

*foto di Christian MB B

il lancio delle torte grazie ai Crab

il tendone della maga grazie alla Piccola Compagnia della Magnolia

Alessandro Gigante eFabrizia Gariglio

Pierpaolo Congiu

Alice BertolaMirko Usseglio Nanot

Muff in fatti in casa!

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IPrima di #1Gli occhi triangoli neri

I piedi una palla che gira e gira e.

Gli occhiali di panna montata

I lecca lecca a forma di cuore

I capelli violaL’appeso, il mago, la torre

I baci Le stelle(I baci)Un cerchio appeso al soffitto

Il caminetto acceso

Il vin bruléIl ballatoio per una foto ricordo

La musicaSu e giù per le scale

Che a fatica si riesce a passare

Gente che continua ad arrivare

Mani Piedi Salti nel vuotoLa mia faccia per una torta in faccia

Il mio cuore al domatore

Le rime solo quando arrivano.

VUOI lasciarci un commento relativo al festival o alla rivista? Inviaci un'e-mail scrivendo in oggetto "COMMENTI" e nel corpo della mail quello che vorresti segnalarci.

Il nostro indirizzo è: [email protected]

Editore: Associazione Culturale Torino Fringe

Direttore responsabile e Caporedattore: Sara Giurissa ([email protected])

Redazione: Paola Maria Di Martino ([email protected]),

Susanna Gianotti ([email protected]), Gemma Grimoldi ([email protected]),

Silvia Albanese ([email protected]), Silvia Limone ([email protected]),

Alessandro Genitori

Gra�ca e Impaginazione: Fabiana Li Vigni

Illustrazioni: Paula Dias

Fotogra�a: Irene Pepe e Federico Botta

Mail to: [email protected]

Web: tofringe.tk | facebook.com/fringe.torino

7

Stam

pato

in p

ropr

io

Commenti

varie ed eventuali...

Alla f ine di un viaggio

c’è sempre un letto da ricordare,

un viaggio da ricominciare.

Fabrizio de Andrè

beforda prima, prima del ToFringe

beforda quattro, saranno quattro gli

appuntamenti beforda essere per, essere a favore

beFor_ToFringese non venite, poi vi mangiate le

mani Giorgia Goldini

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Scrivi alla redazione:[email protected]

?Vuoi co

mprare questo

spazio

APPUNTAMENTI26 gennaio beFor_ToFringe

Sala Espace, via Mantova 38, h 19.30

9 marzo, 6 aprile beFor_ToFringei prossimi beFor accadranno sempre di sabato; i luoghi sono ancora da de�nirsi, ma state certi che vi terremo informati.

3 - 13 maggio Torino Fringe Festival13 maggio ToFringe_Agoràuna giornata con scatole di cartone in cui tutti i partecipanti, gli addetti ai lavori e il pubblico, potranno dare il loro contributo e condividere l'esperienza maturata durante la prima edizione del festival, per migliorarlo in vista della seconda, nel 2014.

tofringe

Febbraio ToFringe_OnTheRoadil Torino Fringe Festival andrà in giro per le piazze e le cantine d'Italia per raccontarsi, per parlare di cosa sta accadendo dentro e intorno.

3 maggio ToFringe_Warming Upun'immensa parata in giro per la città e una serata di presentazione del Festival, con trailers dal vivo, musica e quant'altro.

Volete contribuire alla realizzazione del Torino Fringe Festival?

Basta 1 euro (sì, avete letto bene: 1 euro)

Potete fare una donazione libera sul conto:Fondazione LIVE Piemonte dal VivoIBAN IT 42 Y 03359 01600 100000071075 BEFOR_TOFRINGE