tossine animali

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TOSSINE ANIMALI

Animale velenoso creatura capace di produrre veleno da una ghiandola secernente fortemente sviluppata o da un gruppo di cellule e quindi trasmettere la tossina tramite un morso o un pungiglione

Animale tossico Creatura i cui tessuti, in parte o interamente sono tali; questi non hanno un meccanismo o una struttura per la trasmissione dei loro veleni: lintossicazione avviene tramite ingestione

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TAXA ANIMALI DI INTERESSE TOSSICOLOGICOPhylum Cordata Classe Reptilia Ordine Sauria (lucertole) Ordine Ophidia (serpenti) Classe Amphibia Ordine Anura (rospi e rane) Ordine Urodela (salamandre e tritoni)

Phylum Arthropoda Classe Arachnida Ordine Araneae (ragni) Ordine Scorpionida (scorpioni) Ordine Acarina (zecche e acari) Classe Insecta Ordine Diptera Ordine Lepidoptera (processionarie) Ordine Imenoptera (formiche, api, vespe) Classe Chilipoda (millepiedi) Classe Diplopoda (centopiedi)

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Phylum Cordata Classe Reptilia Ordine Ophidia (serpenti)

Serpenti velenosi

Crotalidae (serpente a sonagli) Elapidae (cobra) Viperidae (vipera)

CARATTERISTICHE DEL VELENO DEI SERPENTI! !

TOSSINE: proteine con attivit enzimatica Fosfolipasi (A2, B, C), L-aminoacidossidasi, fosfodiesterasi, 5-nucleotidasi, fosfomonoesterasi, deossiribonucleasi, ribonucleasi, ialuronidasi, NADnucleotidasi, arginina estere idrolasi, enzimi trombinosimili, acetilcolinesterasi, lattico deidrogenasi, collagenasi, enzimi proteolitici sostanze lipidiche, riboflavina (responsabile del colore giallo caratteristico di alcuni veleni), glicoproteine ed amine biogene ioni metallici (sodio, potassio, calcio, magnesio zinco, rame, manganese, ferro, cobalto, alluminio, nickel)

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LA FOSFOLIPASI A2 UNA TOSSINA QUASI SEMPRE PRESENTE NEL VELENO DI SERPENTE Enzima idrolitico che distrugge le membrane biologiche e pu provocare danni permanenti

LA TOSSICIT DI ALCUNI VELENI DI SERPENTE SEMBRA ESSERE CORRELATA: - DIETA DEL SERPENTE per esempio i serpenti marini che si nutrono di uova di pesce sono meno velenosi di quelli che mangiano i pesci - LA TOSSICIT CORRELATA ANCHE ALLET, ALLA SPECIE, ALLA STAGIONE ED AL LUOGO IN CUI VIVE IL SERPENTE

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(V.

VIPERA

aspis, V. Berus, V. Ammodytes, V. Ursinii)!Testa

piatta triangolare, pi larga del collo, ricoperta di placchette piccole e di forma irregolare!Pupilla !Corpo

ellittica e verticale

lungo 45-100 cm, tozzo, spesso a coda breve, ricoperto da squame carenate, non sempre sormontato da una riga romboide nera!Massima

variet di colorazione (grigio, bruno, rossastro, giallastro, olivastro, arancione, nerastro, nero) e di ornamentazione; la parte inferiore dell'apice della coda e' spesso di colore arancione

HABITAT: zona mediterranea, dalla fascia sud-mediterranea a quella mediterraneo-altomontana; zona medio-europea, zona atlantica. Capace di vivere in tutti gli ambienti dal livello del mare fino a 3000 metri sulle Alpi italiane. Distribuzione: Spagna nord-est, Francia, Germania sud-ovest, Svizzera nord-ovest, Italia continentale, peninsulare ed isole di Montecristo, Elba, Sicilia, Jugoslavia e Bulgaria. AMBIENTI A RISCHIO: luoghi caldi ed aridi, sotto i sassi, in mezzo ad arbusti e siepi; temperatura ottimale 15-35 C. Attacca solo se senza via di uscita o se colpita. ANIMALI PI COLPITI: cani, bovini, equini e ovini

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EZIOLOGIA: avvelenamento per morsicatura ed iniezione del veleno negli animali al pascolo o a caccia. La localizzazione pi frequente alladdome o alla mammella nelle vacche sdraiate nei prati o nella stalla o al naso e agli arti nei cani

SINTOMATOLOGIA: lanimale ha paura e fugge abbaiando, I sintomi sono pi o meno marcati (dipendono dal rapporto tra quantit di veleno inoculato e peso dellanimale)

!NEL

PUNTO DI INOCULO EDEMA DOLORE INTENSO SEGNI DI AVVENUTA MORSICATURA EMORRAGIE NECROSI LOCALE EDEMA PERSISTENTE DURO E FREDDO

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A LIVELLO GENERALE ABBATTIMENTO E SHOCK TALVOLTA VOMITO, DIARREA, COLICHE E DOLORE ADDOMINALE COLLASSO CARDIOVASCOLARE TACHICARDIA EMOLISI ED EMATURIA EMORRAGIE DI GRADO DIVERSO

! !

MECCANISMO DI TOSSICITA azione neurotossica: agisce sia mediante una colinesterasi, distruggendo l'acetilcolina muscolare, sia con azione curarizzante reazione anafilattica con possibile insorgenza di shock azione citotossica e necrotizzante azione emorragica: tramite enzimi che, a piccole dosi, agiscono sulla coagulazione gelificando il fibrinogeno e provocando trombosi vascolari, ad alte dosi lisando lo stesso e provocando emorragie azione di danno diretto sull'endotelio dei capillari

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! !

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TrattamentoLOCALE ! Disinfezione della ferita (acqua ossigenata NO alcool) ! Applicazione locale di ghiaccio o acqua fredda ! Immobilizzare la zona del morso (arto del cane) EVITARE ! Lacci emostatici, incisione della ferita o aspirazione del veleno

Trattamento

GENERALE Corticosteroidi, adrenalina, antistaminici (antishock) Eparina calcica (per evitare la coagulazione intravasale), trasfusioni plasma e sangue intero Terapia reidratante e sorvegliare la diffusione delledema Antibiotico-terapia

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TrattamentoANTIDOTICO Siero antivipera (5-20 ml) per animale solo in presenza di sintomi sistemici importanti e conclamati (edema esteso o segni di shock) Somministrare il siero antiofidico per infusione endovenosa lenta in soluzione glucosata al 5-10%, tenendo presente la possibilit di insorgenza di shock anafilattico da siero eterologo (tenere a disposizione adrenalina) Dal 1994 sono disponibili frammenti purificati di fab ovini, purtroppo non in commercio in Italia. I fab, essendo privati della parte antigenica del frammento fc della gammaglobulina sono gravati di una minore incidenza di reazioni allergiche nel paziente.

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Phylum Cordata Classe Reptilia Ordine Sauria (lucertole)

Veleni delle lucertoleLEloderma sospetto o Gila Monster e lEloderma orrido sono classificabili in 5 sottospecie Sono poco pericolosi Il veleno contiene serotonina, amminossidasi, fosfolipasi A, attivit proteolitica e ialuronidasica

Forte edema

Classe Amphibia Ordine Anura (rospi e rane) Ordine Urodela (salamandre e tritoni)

Il veleno degli anfibi prodotto in certe ghiandole secretive altamente sviluppate che si trovano nella pelle, tali secrezioni vengono espulse quando lanimale si trova in uno stato di immobilit Difesa contro i predatori ma anche protezione contro i microorganismi presenti nellambiente La tossicit delle singole specie dipende dalla qualit e dalla quantit del veleno

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CARATTERISTICHE DEL VELENO DEI ROSPIAMINE BIOGENE: adrenalina, noradrenalina, dopamina e serotonina INDOLALCHILAMINE: bufoviridina Queste causano allucinazioni bufotenina, bufotenidina, ipotensione ed

vasocostrizione,

BUFOGENINE: bufotalina Queste hanno un notevole effetto sulla muscolatura liscia ed anche sul cuore

ROSPIIn Europa esistono tre specie del genere Bufo la pi importante delle quali il Bufo Calmita ANIMALI PI COLPITI: cani e bovini EZIOLOGIA: ingestione dellanfibio o contatto con lo stesso SINTOMATOLOGIA E LESIONI: Irritazione labbra e mucosa buccale Salivazione talvolta vomito Irritazione congiuntiva per contatto Tachicardia Convulsioni, allucinazioni TRATTAMENTO: costringere lanimale a bere molto, lavare bene la bocca, demulcenti gastrici se necessario, in caso di contatto con gli occhi lavarli bene con acqua

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Raganelle colorate di piccole dimensioni della foresta amazzonica chiamate dendrobates o rane pigmeo o rane freccia avvelenata (in inglese poison arrow frogs) che secernono dalla pelle una sostanza velenosa tossica e a volte mortale. Dalla pelle di questi Anfibi sono stati isolati oltre 400 alcaloidi di oltre 20 classi strutturali; le principali sono le batracotossine, le istrionicotossine, le pumiliotossine e le epibatidine. La Batracotossina, il piu' potente veleno animale conosciuto [250 volte piu potente della stricnina]. Essa e' prodotta dalla Phyllobates terriblis. La dose letale minima di batracotossina in un topolino di 20-grammi e' di 0.05 mg; la quantita' media di tossina ricavabile dalla pelle di una singola rana-freccia e' di 1,100 mg; una sola P. terriblis ha abbastanza veleno per uccidere piu' di! 20,000 topi, o 10- 100 persone

RANE

Phylum Arthropoda Classe Insecta

! ALMENO

750000 SPECIE ! TRE VOLTE IL NUMERO DI TUTTE LE ALTRE SPECIE ANIMALI ! LA SPECIE VIVENTE DI MAGGIOR SUCCESSO ! INSETTI, RAGNI, SCORPIONI, ZECCHE, MILLEPIEDI, ETC.

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Phylum Arthropoda Classe Insecta Ordine Imenoptera Apoidea (api, 20000 specie) Vespoidea (vespe, 15000 specie) Formicidae (formiche, 15000 specie)

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Problemi Reazioni allergiche Anafilassi Effetti tossici del veleno

APIIn genere Apis melllifica MORFOLOGIA: imenottero di colore nero a strisce gialle HABITAT: vario AMBIENTI A RISCHIO: nelle vicinanze dell' alveare VIA DI PENETRAZIONE DEL VELENO: inoculazione del veleno tramite aculeo ANIMALI PI COLPITI: volatili, cavalli, cani e bovini EZIOLOGIA: ingestione dellinsetto, punture multiple

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TOSSICIT: il veleno contiene proteine, enzimi e amine Il veleno immunogeno e la tossicit varia in funzione del tipo di ape coinvolta, dellet dellanimale punto e del suo stato immunitario La gravit dellintossicazione dipende soprattutto dal sito di iniezione del veleno

COMPOSIZIONE DEL VELENO Principale componente

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MELLITINA

Distrugge le membrane cellulari e causa la liberazione di amine biogene (istamina); considerata lagente responsabile del dolore locale Peptide 401 o mast cell degranulating petide Causa la degranulazione dei mastociti, il rilascio di istamina (principale) e di amine vasoattive Fosfolipasi A2 Principale agente allergizzante e agisce insieme alla mellitina nel causare emolisi cellulare Ialuronidasi Enzima responsabile della diffusione del veleno nei tessuti Amine vasoattive (istamina, dopamina, noradrenalina) e proteine non identificate

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SINTOMATOLOGIA E LESIONINel sito di inoculo Dolore intenso e rossore Prurito Edema Pungiglione visibile in caso di punture multiple lanimale sembra ricoperto di polvere Generale (punture multiple) - Scialorrea, vomito, tachicardia - Talvolta coma, collasso e morte - Dispnea, coliche, diarrea e emoglobinuria nel cavallo

SINTOMATOLOGIA E LESIONIPuntura a livello della gola -Edema della glottide -Asfissia Animali gi sensibilizzati Shock anafilattico Negli uccelli -Dolore intenso -Paralisi -Morte in 5-7 ore a seconda della quantit di veleno iniettata

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Trattamento Togliere accuratamente il pungiglione facendo attenzione a non strizzare la ghiandola che contiene il veleno Locale Tintura di iodio o alcol Pomate cortisoniche o antistaminiche Generale Se sono presenti manifestazioni allergiche e per trattare lo shock Adrenalina sc Antistaminici im Corticosteroidi Tracheotomia in caso di puntura alla gola con ostruzione delle vie aeree

VESPEVespa vulgaris, V. crabo (calabrone)MORFOLOGIA: imenottero di colore nero a strisce gialle APPARATO VELENIFERO: consiste di un sistema ghiandolare, un sacco velenifero ed un aculeo dentellato per l' inoculazione del veleno. A differenza dell' ape, la vespa non lascia l' aculeo nella cute della vittima: infatti, il sacco serve soltanto da contenitore, non essendo provvisto di muscolatura. Ci significa, praticamente, che la vespa pu pungere ripetutamente a differenza, appunto, dell'ape che muore, perdendo l'aculeo, dopo aver punto. La ghiandola, detta "acida", e' responsabile della secrezione del veleno.

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HABITAT: vario AMBIENTI A RISCHIO: gli individui portatori dell'aculeo sono le femmine (sia quelle feconde che quelle non, operaie). Esse pungono in genere se colpiscono o vengono colpite da un ostacolo e soprattutto per la difesa del nido. La loro aggressivit aumenta con le temperature elevate e quando i nidi sono molto popolati. ANIMALI A RISCHIO: volatili, cavalli, cani, gatti e bovini EZIOLOGIA: Ingestione diretta dellinsetto attraverso un alimento che attira le vespe (ad esempio una mela con una vespa dentro) Attacco da parte dellinsetto in seguito a movimenti bruschi dellanimale, a rumori improvvisi o senza causa apparente

TOSSINE: istamina, serotonina, acetilcolina, dopamina, noradrenalina, adrenalina, chinine, enzimi: ialuronidasi, fosfolipasi A SINTOMATOLOGIA: esattamente riconducibile a quella causata dalla puntura di ape TERAPIA: applicazione di ghiaccio, disinfezione, applicazione di pomata a base di corticosteroidi. Anche in questo caso, i sintomi generalizzati, se presenti, vengono trattati con la terapia usuale delle reazioni allergiche (vedi api)

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Phylum Arthropoda Classe Insecta Ordine Lepidoptera (processionarie)

Sono in genere Thaumetopoea pityocampa (processionaria del pino), Thaumetopoea processionea (processionaria della quercia), Euproctis chrysorrhea (tarma dalla coda marrone), Euproctis similis (tarma dalla coda gialla o dalla coda doro)

PROCESSIONARIEANIMALI PI COLPITI: cani, cavalli, suini, (tutti gli animali) EZIOLOGIA: questi bruchi infestano i pascoli e i campi, gli animali si possono intossicare per: Ingestione dei bruchi (cuccioli) o dei peli urticanti al pascolo (erbivori, cani) Contatto con i peli urticanti quando i cuccioli giocano con i nidi Inalazione di peli trasportati dal vento Contatto con nidi sotterranei (suini che grufolano nel terreno) I casi clinici si osservano prevalentemente in primavera (marzo-giugno) quando le processionarie lasciano i nidi per cercare il cibo

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TOSSICIT: sono tossiche solo le larve agli stadi 3-5. La sintomatologia dovuta ad alcune proteine ad attivit istamino-liberatrice (taumetopoeina nelle processionarie del pino) ed altri composti ad attivit allergizzante. La taumetopoeina contenuta nei peli che agiscono da aghi invisibili attraverso i quali vengono iniettate sostanze tossiche. SINTOMATOLOGIA E LESIONI: Soprattutto nella regione buccale e peribuccale: -stomatite, glossite, faringite che evolve in 2-3 giorni -ulcerazioni fino a necrosi del cavo orale -erosioni allungate della mucosa buccale -edema delle labbra e dell'orofaringe, scialorrea

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Talvolta si hanno reazioni generalizzate con: shock anafilattico ipertermia Per inalazione: rinite congestiva tosse, bronchite Reazioni cutanee locali: eritema spiccato in forma di eczema acuto stato notato anche

nel pollo: una grave enterite acuta che si verifica in genere quando le processionarie sono state ingerite; nel cavallo: nervosismo e coliche, aggressivit, seguite da un intenso prurito del dorso.

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Trattamento Nessun trattamento antidotico. Unicamente sintomatico: sondaggio naso-esofageo antistaminici per via locale e sistemica, corticosteroidi iv antibiotici orali per la bocca e le aree vicine disinfezione ed anestesia locale, (lidocaina in gel); iniezione nella lingua di eparinato di calcio per limitare la necrosi

Phylum Arthropoda Classe Arachnida Ordine Araneae (ragni)! ! !

!!

37000 specie Tutte velenose Negli USA ci sono 50 specie che possono mordere luomo Di cui 15 provocano sintomiSolo due sono veramente pericolose La vedova nera (Latrodectus mactans) Ragno marrone (Loxosceles reclusa)

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I ragni maggiormente velenosi appartengono al genere Latrodectus e Loxosceles meno pericolose alcune specie del genere Lycosa presenti anche nelle nostre regioni Il ragno europeo maggiormente venefico il Latrodectus tredicemguttatus o MALMIGNATTA (specie molto affine alla vedova nera dellAmerica settentrionale) MORFOLOGIA: ragno piccolo (7-15 mm) di colore nero lucente con addome sferico punteggiato da 13 macchiette rosse. HABITAT: Europa meridionale. Italia centro-meridionale: Sardegna, Toscana, Alto-Lazio (Tolfa). Vive in genere sotto i sassi in luoghi aridi. E' aggressivo specialmente in primavera ed in estate.

MECCANISMO TOSSICO: la gravit del quadro clinico dipende da numerosi fattori: dal ragno stesso, dal numero dei morsi, dalla zona (grave l'inoculazione diretta in circolo) Il veleno e' composto da pi tossine (proteine) di cui la pi nota e' l'alfa-latrotossina ad effetto essenzialmente neurotossico. La neurotossina determina una liberazione massiva di acetilcolina con distruzione delle vescicole sinaptiche, la cui membrana possiede siti di fissazione ad alta affinit; in questo modo si determina depolarizzazione della membrana delle cellule nervose del sistema nervoso centrale e periferico. VIA DI PENETRAZIONE DEL VELENO: solo la femmina velenosa. Il ragno morde (o pizzica) tramite gli uncini delle 2 chele, determinando 2 piccoli fori attraverso i quali inietta il veleno, contraendo i muscoli che circondano le ghiandole.

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SINTOMATOLOGIA: In oltre il 50% dei casi non viene avvertito alcun dolore al momento del morso. Successivamente: dolore e tumefazione dei linfonodi regionali. Dopo qualche ora si forma una zona pallida di circa 5 cm di diametro delimitata da un anello rosso-bluastro con dolore ed anestesia locale. Altri sintomi sistemici gravi includono lo shock, le aritmie, le crisi ipertensive (per azione diretta della tossina sui centri vasomotori). Un aspetto sintomatologico tipico e' costituito dall'intenso dolore alle regioni linfoghiandolari con diffusione a tutto il corpo. Tipiche anche le artralgie, i tremori diffusi, i crampi muscolari, le contrazioni cloniche, il senso di costrizione toracica. I dolori muscolari possono regredire lentamente dopo circa 20 ore residuando bruciore delle piante dei piedi e parestesie delle estremit. Possibili anche ipertermia, iperemia congiuntivale, fotofobia, lacrimazione, iperemia della papilla del nervo ottico, miosi iniziale, midriasi successiva.

TERAPIA:

!Disinfezionecortisoniche.

locale

ed

applicazione

di

pomate

!Controindicata !La

l'applicazione di sostanze chimiche o l'incisione, che possono aumentare il pericolo di necrosi locale. terapia assolutamente di supporto e sintomatica, in relazione alla gravit del quadro clinico e di laboratorio.

!Lantidoto

il serum antilatrodectus tredicemguttatus

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RAGNI PI COMUNI IN ITALIA LA CUI PUNTURA D SOLITAMENTE SOLO SEGNI TOSSICI LOCALIAraneus diadematus o Epeira diademata o ragno crociato: la sua puntura ha effetti simili a quella delle api; dolore locale, ponfo con piccola macchia cianotica nel punto della ferita; Lycosa teruntula o tarantola, il suo morso doloroso e provoca edema locale. La migale e la tagenaria sono poco aggressive; la loro puntura reca lieve edema locale Altro ragno che ci perviene talora con carichi di banane dai paesi tropicali, l'Avicularia avicularia. uno dei ragni pi grossi: il suo corpo, di colore nero lucente, con sottile peluria dai riflessi fulvi, misura circa 8 cm di lunghezza; le zampe sono robuste, vellutate La sua puntura dolorosa, causa intensa irritazione locale con edema cianotico; sintomi generali sono malessere, cefalea, vomito salivazione. Eccezionalmente letale. La terapia sintomatica; non esiste ,antisiero specifico.

Phylum Arthropoda Classe Arachnida Ordine Scorpionida (scorpioni)

PROBABILMENTE UNO DEGLI ANIMALI TERRESTRI PI ANTICHI. UN ARTROPODE DI CUI SI CONOSCONO CIRCA 650 SPECIE, DIFFUSE IN TUTTO IL MONDO; QUELLE PI PERICOLOSE SI TROVANO NELLE ZONE A CLIMA TROPICALE O SUBTROPICALE, MA POSSONO ESSERE OCCASIONALMENTE IMPORTATE ANCHE NEI PAESI A CLIMA TEMPERATO COME IL NOSTRO, ANNIDATE ENTRO BAGAGLI O DERRATE ALIMENTARI (AD ES. CASCHI DI BANANE).

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!IL

TIMORE NEI CONFRONTI DEGLI SCORPIONI E DELLE LORO PUNTURE CERTAMENTE SPROPORZIONATO ALLA LORO REALE PERICOLOSIT, ALMENO PER QUELLO CHE RIGUARDA LE SPECIE INDIGENE DEL NOSTRO PAESE.

!LA

TOSSICIT DEL VELENO DI SCORPIONE PU ESSERE SUPERIORE A QUELLA DEL VELENO DI DIVERSI SERPENTI, MA LA QUANTIT DI VELENO CHE VIENE INIETTATA CON LA PUNTURA COS BASSA DA ESSERE POTENZIALMENTE LETALE, ANCHE PER LE SPECIE PI PERICOLOSE, SOLO PER I BAMBINI SOTTO I 6 ANNI DI ET.

TOSSICIT Il veleno di scorpione, come quello dei serpenti, una mistura di diversi componenti. Le frazioni tossicologicamente attive, ancora incompletamente conosciute, comprendono: - enzimi (fosfolipasi A2, acetilcolinesterasi e ialuronidasi) - proteine tossiche -componenti non protidici, glicosoaminoglicani e serotonina. fra cui aminoacidi liberi,

GLI EFFETTI NEL COMPLESSO SONO MOLTO MODESTI LOCALMENTE; GLI EFFETTI SISTEMICI SONO NEUROTOSSICI E CARDIOTOSSICI. LA COMPONENTE CARDIOTOSSICA PREVALENTE PER IL VELENO DELLO SCORPIONE ROSSO INDIANO, MENTRE QUELLA NEUROTOSSICA PERIFERICA E CENTRALE ABBASTANZA TIPICA DI UNO DEGLI SCORPIONI AMERICANI.

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TRATTAMENTO "Localmente sono utili l'assorbimento del veleno. impacchi freddi che rallentano

"SE SI TRATTA DI ADULTO PUNTO DA SCORPIONE INDIGENO NEL NOSTRO PAESE NESSUNA ALTRA TERAPIA NECESSARIA. "Se si tratta o si sospetta si tratti di specie esotica, ovvero se la vittima un neonato, il soggetto va ricoverato in osservazione per non meno di 24 ore con monitoraggio ECG continuo e sorveglianza attenta delle condizioni neurologiche e cardiovascolari. Utile l'Rx del torace per riconoscere un edema polmonare iniziale.

Phylum Arthropoda Classe Chilipoda (millepiedi) Classe Diplopoda (centopiedi) Vivono sotto le pietre e nei posti bui (cantine, garage, ripostigli).

I miriapodi che vivono in Italia provocano, per contatto o morso, solo una sintomatologia locale. GLI EFFETTI SISTEMICI DI TIPO NEUROGENO (CONTRATTURA SEDE DI LESIONE, INSONNIA, TACHICARDIA, ARITMIE) OD ANCHE PI GRAVI FINO ALLA MORTE DEL PAZIENTE, SONO DESCRITTI PER LESIONI CAUSATE DA SPECIE PI GROSSE FINO A 30 CM, VIVENTI AD ESEMPIO NEI PAESI AFRICANI.

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TOSSICIT Se la lesione causata dal centopiedi, dolore vivo, arrossamento, edema rapido nel punto di offesa ed a volte intorpidimento dell'arto interessato. Se responsabile il millepiedi, si pu avere una dermatite vescicolare con intenso prurito e sensazione di bruciore per 1-24 ore. TRATTAMENTO Disinfezione locale, cortisonici localmente o per via generale se l'edema imponente, eventuali analgesici, impacchi freddi, antibiotici se superinfezione.

Phylum Arthropoda Classe Arachnida Ordine Acarina (zecche) attiva da febbraio/marzo fino a ottobre/novembre, in particolare in primavera e in autunno Si trova sulle piante fino a 1,5 m dal suolo, soprattutto nel sottobosco e ai margini di boschi e sentieri Si attacca a persone e animali che le passano vicino. Cerca un punto adatto nel corpo, punge in modo indolore e si attacca saldamente alla pelle. Durante il giorno succhia il sangue. Cos possono essere trasmessi diversi agenti patogeni (borreliosi o malattie di Lyme,meningoencefalite da zecca o TBE)

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FAMIGLIE di ZECCHE

Ixodidae (zecche dure) con scudo dorsale chitinoso e in Italia comprendono 6 generi: Ixodes, Boophilus, Hyalomna, Rhipicephalus, Dermacentor, Haemaphysalis Argasidae (zecche molli) sprovviste di scudo dorsale, sono presenti con due generi: Argas ed Ornithodorus

Nord America specie di Dermacentor e Amblyomma causano paralisi da zecca Anoressia, letargia, debolezza muscolare, incoordinazione, nistagmo e paralisi flaccida. Possono svilupparsi paralisi bulbare o respiratoria Messico e America Sud-occidentale, zecche Ornithodorus (pajaroello) Formazione di vesciche che si rompono e provocano ulcerazioni con vari gradi di gonfiore e dolore locale

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Afferrare la zecca con una pinza, vicino alla pelle, e tirarla verso lalto, con una lieve rotazione, facendo attenzione a non schiacciarla Controllare che la zecca sia stata estratta del tutto, testa e zampe comprese La pelle va disinfettata solo dopo avere effettuato lestrazione della zecca. Non bisogna assolutamente usare il caldo per estrarre la zecca, come aghi roventi, fiammiferi o sostanze come ammoniaca, acetone, alcol

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