trascrizione del consiglio comunale monotematico sul centro storico

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Copia elettronica da sito web istituzionale 1 Letto, confermato e sottoscritto come segue: IL PRESIDENTE f.to BUFANO Donato Il Segretario Generale f.to Dott. Pierdomenico Gallo __/__/____ COPIA CONFORME Copia conforme all'originale in carta libera da servire per uso amministrativo e d'ufficio. MARTINA FRANCA, __/__/____ Il Segretario Generale Dott. Pierdomenico Gallo INVIO DELLA DELIBERAZIONE La presente deliberazione è stata comunicata ai capigruppo consiliari (Art. 125 - D.Lgs. 18/8/2000, N° 267), nota n._____ del __/__/____ CITTA' DI MARTINA FRANCA PROVINCIA DI TARANTO COPIA PROCESSO VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE N° 7 D’ORDINE OGGETTO PROBLEMATICHE RELATIVE AL CENTRO STORICO DI MARTINA FRANCA L'anno 2013, il giorno 10 del mese di Gennaio alle ore 17,46 con prosieguo, in Martina Franca, nella sede Municipale e nella Sala Consiliare delle adunanze. Il Consiglio Comunale, legalmente convocato a domicilio, in sessione straordinaria ed in seduta pubblica, si è riunito sotto la Presidenza del sig. BUFANO Donato e con l’assistenza del Segretario Generale Dott. Pierdomenico Gallo Fatto l’appello nominale dei consiglieri, risultano Pres. Ass. 13) CAROLI Tommaso 3 14) CERVELLERA Giuseppe 11 15) CARRIERI Martino 12 16) MARRAFFA Michele 13 17) PULITO Giuseppe 4 18) CONSERVA Giacomo 5 19) FUMAROLA Antonio 6 20) CASTELLANA Maria Donata 7 21) BELLO Pietro 8 22) MUSCHIO SCHIAVONE Michele 9 23) GELSOMINO Martino Antonio 10 Pres. Ass. 01) BUFANO Donato 1 02) BASILE Francesco 2 03) MARSEGLIA Arianna 3 04) DONNICI Vittorio 4 05) PASCULLI Vito 5 06) DEMITA Franco 6 07) PALMISANO Gianfranco 7 08) LAFORNARA Filomeno Antonio 8 09) DEL GAUDIO Romano 1 10) CRAMAROSSA Vito 9 11) LEGGIERI Cataldo 10 12) MARTUCCI Antonio 2 24) MIALI Martino 11 In totale n. 13 consiglieri presenti su n. 24 assegnati al Comune E’ presente il Sindaco dott. ANCONA Francesco. Il Presidente, ritenuto legale il numero dei Consiglieri intervenuti, trattandosi di 1^ convocazione dichiara aperta la seduta.

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La trascrizione integrale del Consiglio comunale monotematico sul Centro storico a cui hanno partecipato tanti cittadini.

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Page 1: Trascrizione del Consiglio comunale monotematico sul Centro storico

Copia elettronica da sito web istituzionale

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Letto, confermato e sottoscritto come segue:

IL PRESIDENTE f.to BUFANO Donato

Il Segretario Generale f.to Dott. Pierdomenico Gallo

__/__/____

COPIA CONFORME

Copia conforme all'originale in carta libera da servire per uso amministrativo e d'ufficio.

MARTINA FRANCA, __/__/____ Il Segretario Generale

Dott. Pierdomenico Gallo

INVIO DELLA DELIBERAZIONE

La presente deliberazione è stata comunicata ai capigruppo consiliari (Art. 125 - D.Lgs.

18/8/2000, N° 267), nota n._____ del __/__/____

CITTA' DI MARTINA FRANCA PROVINCIA DI TARANTO

COPIA

PROCESSO VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE

N° 7 D’ORDINE

OGGETTO PROBLEMATICHE RELATIVE AL CENTRO STORICO DI MARTINA FRANCA

L'anno 2013, il giorno 10 del mese di Gennaio alle ore 17,46 con prosieguo, in Martina Franca, nella sede Municipale e nella Sala Consiliare delle adunanze. Il Consiglio Comunale, legalmente convocato a domicilio, in sessione straordinaria ed in seduta pubblica, si è riunito sotto la Presidenza del sig. BUFANO Donato e con l’assistenza del Segretario Generale Dott. Pierdomenico Gallo Fatto l’appello nominale dei consiglieri, risultano

Pres. Ass. 13) CAROLI Tommaso 3 14) CERVELLERA Giuseppe 11 15) CARRIERI Martino 12 16) MARRAFFA Michele 13 17) PULITO Giuseppe 4 18) CONSERVA Giacomo 5 19) FUMAROLA Antonio 6 20) CASTELLANA Maria Donata 7 21) BELLO Pietro 8 22) MUSCHIO SCHIAVONE Michele 9 23) GELSOMINO Martino Antonio 10

Pres. Ass. 01) BUFANO Donato 1 02) BASILE Francesco 2 03) MARSEGLIA Arianna 3 04) DONNICI Vittorio 4 05) PASCULLI Vito 5 06) DEMITA Franco 6 07) PALMISANO Gianfranco 7 08) LAFORNARA Filomeno Antonio 8 09) DEL GAUDIO Romano 1 10) CRAMAROSSA Vito 9 11) LEGGIERI Cataldo 10 12) MARTUCCI Antonio 2 24) MIALI Martino 11

In totale n. 13 consiglieri presenti su n. 24 assegnati al Comune E’ presente il Sindaco dott. ANCONA Francesco. Il Presidente, ritenuto legale il numero dei Consiglieri intervenuti, trattandosi di 1^ convocazione dichiara aperta la seduta.

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PRESIDENTE Prima di iniziare faccio qualche comunicazione. Devo giustificare il Consigliere Castellana per motivi di famiglia. In più è pervenuta proprio adesso alla presidenza una richiesta di devoluzione del gettone di presenza a Telethon. Quindi, questa richiesta sarà depositata in segreteria e chi vorrà potrà passare dalla segreteria per firmare l'adesione a questa richiesta. Noi adesso procederemo subito alla sospensione del Consiglio, quindi apriremo la discussione dell'unico all'ordine del giorno che riguarda il centro storico e quindi chi vorrà intervenire del pubblico, delle associazioni, qualsiasi persona interessata a dire la propria in merito al discorso del centro storico potrà iscriversi per chiedere di intervenire. Ci sono delle richieste che sono già disponibili sui tavoli, noi ne abbiamo già raccolte alcune, quindi, daremo precedenza così come sono state portate al tavolo dalla presidenza. Prego solo, per chi interverrà, di fare degli interventi brevi, possibilmente stando nell'ordine dei 5 minuti, così diamo la possibilità a tutti di parlare, di dire la propria e poi noi, come Consiglio, di proseguire i lavori successivamente. A questo punto metterei subito in votazione per la sospensione del Consiglio per poter aprire la discussione con gli ospiti. Non essendoci richieste di intervento, il sig. Presidente pone in votazione palese, per alzata di mano, la proposta di cui sopra , che viene approvata. PRESIDENTE Approvata alla unanimità dei presenti. Ritorniamo, quindi, all'argomento e dovremmo aprire subito la discussione, considerando che stiamo trattando un argomento di importanza notevole, considerando che stiamo parlando del nostro centro storico che, purtroppo, vive un momento non proprio bello da parecchio tempo, e sta sempre peggiorando la situazione in tutti i sensi. Bisogna, sicuramente, intervenire ed è tra le priorità di questa amministrazione intervenire per cercare di aprire prima di tutto un tavolo di confronto e questo è uno dei primi atti che stiamo facendo in questo senso, quindi, raccogliere le proposte ed ognuno di voi potrà depositare le proposte, oppure verbalmente nel proprio intervento potrà fare delle proposte, dopodichè cercheremo di fare una sintesi di tutto questo lavoro al fine poi di trovare delle soluzioni condivise con tutti, quanto più condivise possibili. Quindi, noi stiamo scegliendo questa strada di apertura alla cittadinanza per cercare di affrontare questo grosso problema del centro storico per cercare di rivitalizzarlo che è la cosa più importante. A questo punto darei già la parola alle persone che si sono già prenotate. Il primo è stato don Franco Semeraro in rappresentanza della Basilica di san Martino. Prego. Entra in aula il consigliere Muschio Schiavone Michele (presenti 15 assenti 9) Interventi fuori microfono PRESIDENTE Allora, riprendiamo la questione perché formalmente ci diceva il Segretario che non dovremmo sospenderlo, quindi, rimanere aperto perché era già stato autorizzato precedentemente dal Consiglio, così come previsto dallo statuto, l'apertura al pubblico, quindi, sostanzialmente, il Consiglio è aperto, non è sospeso, quindi, è da intendersi aperto. Non penso che ci sia la necessità di votare? Quindi, rivotiamo per riaprire il Consiglio. Non essendoci richieste di intervento, il sig. Presidente pone in votazione palese, per alzata di mano, la proposta di cui sopra , che viene approvata. PRESIDENTE Approvato alla unanimità. Entrano in aula i consiglieri Caroli, Martucci, Fumarola, Conserva, Bello e Del Gaudio (presenti 21 assenti 4)

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PRESIDENTE Prego don Franco Semeraro. Don Franco SEMERARO Signor Presidente, signor Sindaco, sono grato a voi per avermi dato questa sera l'onore della parola in questo Consiglio Comunale che ci riguarda da vicino: il centro storico di Martina Franca. Io non farò un intervento di carattere tecnico perchè non ne ho competenza, nè farò un intervento di doglianze, perchè conosciamo tutti la situazione del centro storico. Conviene forse questa sera fare degli interventi propositivi, proiettarci in avanti. Inizio da un episodio brevissimo oggi pomeriggio alle 17:00 abbiamo aperto per la prima volta l'emporio solidale per le famiglie meno abbienti, e mi ha colpito una persona, una donna, una certa Elvira che è venuta in basilica per sapere dove andare per fare la spesa solidale. L'ho accompagnata e mentre l'accompagnavo ho detto: ma lei ha detto è albanese? Sì. Ho detto: lei è ortodossa o cattolica? Ha detto: sono mussulmana. E la cosa mi ha commosso, perché ha detto: è la prima volta che entro in questa chiesa, in questa basilica e trovo qui una casa accogliente. Io credo che Martina Franca alla fine sia proprio questo: una casa accogliente. Io strutturo il mio intervento tre piccoli temi, in tre operazioni. Io credo che in favore del centro storico la prima operazione da rilanciare è l'operazione speranza, che il centro storico sia di nuovo nel dibattito cittadino così come questa sera avviene dà veramente speranza, fiducia. E tutti noi che abitiamo nel centro storico dovremmo essere operatori di speranza e di fiducia. Il centro storico non è morto, il centro storico non deve morire, il centro storico è una realtà che ci appartiene abitato da almeno 700 anni, da 7 secoli dalla nostra comunità. L'ente pubblico è chiamato proprio a coinvolgere ed a consolidare questa operazione speranza, che poi diventa operazione speranza per tutta la città, per l'intero territorio. Sanno tutti che chi viene a Martina Franca la prima visita la fa al centro storico, perchè è il pregio assoluto di questa nostra città. Allora, il dibattito di questa sera non può essere un dibattito fine a se stesso, un dibattito strumentale, ma un dibattito che guarda oltre. L'inizio di un cammino, di una ripresa. La seconda operazione che mi pare sia importante la chiamerei operazione consenso. Intendendo per consenso un coinvolgimento valoriale di tutti, specie dei residenti. Il centro storico vivrà se i residenti ci impegneremo a farlo vivere, a tenerlo pulito, a tenerlo ordinato, a mostrare a chi viene non dei monumenti, ma mostrare la qualità della vita della nostra gente. Allora, questo coinvolgimento lo vedo dei residenti, innanzitutto, i quali – noi residenti - dovremo dare il meglio di noi stessi per il centro storico. Coinvolgimento delle scuola, coinvolgimento delle famiglie, della città, coinvolgimento delle aziende, coinvolgimento delle associazioni culturali di volontariato. Cioè dovremmo tentare di avere intorno al centro storico quel consenso delle risorse umane di pregio dell'intera comunità. Una operazione che, mi pare, già questa Amministrazione Comunale vada svolgendo. Questo richiamare costantemente al senso civico ai cittadini, questo far risorgere di nuovo il senso civico, mi pare che sia una operazione di consenso molto forte, intorno ad un bene che è talmente portante per la vita della città che segna l'identità stessa di Martina Franca. Se riusciremo insieme a coinvolgere il mondo della scuola, i ragazzi, le famiglie, i giovani, le aziende, in che maniera le aziende? Io non sono un competente, un tecnico ma un minimo di investimento su questo bene del centro storico, l'adozione di una piazzetta, l'adozione di un monumento, l'adozione di un vicolo, questo sarebbe di grande pregio. La terza operazione, mi avvio verso la conclusione, una operazione legislativa ed istituzionale. Personalmente proporrei il varo di un regolamento provvisorio per il centro storico, un regolamento ad esperimento, che ci aiuti ad affrontare la primavera estate, quando il flusso dei turisti diventa enorme a Martina Franca. Quel regolamento che dia il

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segno di una città accogliente. La seconda cosa, la seconda operazione mi permetto suggerire, lavorare intorno ad un paio di poli decentrati tra di loro, con gesti progettuali determinati, che riguardino, ad esempio, la vivibilità, la fruibilità. Che cosa intendo dire lavorare intorno a dei poli decentrati? Individuare due, tre, quattro o cinque piazzette, cinque zone del centro storico e curare in maniera particolare in questo momento di provvisorietà mancando uno strumento legislativo molto forte, che faccia di quei poli decentrati non uno accanto all'altro, non penso piazza Plebiscito e Maria Immacolata, quelli sono già di per sé, ma altri poli decentrati con cui possiamo dire: ecco, gli interventi fattibili, possibili sono lì, testimoniati dalla vivibilità e dalla fruibilità di questi momenti. Infine, ora è un po' costume culturale e politica darsi una agenda, darsi una agenda pluriennale di interventi. Penso, per esempio, alla illuminazione parlo di interventi non di carattere enorme, penso agli interventi di illuminazione, penso alla viabilità in alcuni lacerte del centro storico, penso all'arredo urbano, già un primo esempio di arredo urbano significativo lo ho visto dai cestini, dai raccoglitori dei rifiuti che sono finalmente degni di una città, l'arredo urbano e poi quello che più compete alla amministrazione alcuni sgravi fiscali per agevolare non tanto i residenti perchè pagano già, paghiamo già la nettezza urbana e così via, ma per agevolare le nuove attività commerciali. Allentare un attimo finchè è possibile la fiscalità ed anche la perentorietà, alcuni esercizi commerciali non possono permettersi tutte le dimensioni, di avere un bagno a norma particolare, però in maniera transitoria dare questa opportunità, perchè credo attraverso queste operazioni: l'operazione speranza, operazione consenso, operazione legislativa ed istituzionale, il centro storico possa ritrovare veramente in suol volto. Intanto esprimo ancora il mio plauso e la mia adesione a questo Consiglio monotematico ed alla politica intelligente che l'Amministrazione Comunale di intesa con tutte le altre forze qui presenti in Consiglio Comunale vorrà fare per il centro storico. Grazie. PRESIDENTE Ringraziamo don Franco per l'intervento. Carucci Raffaele Confesercenti. Raffaele CARUCCI Io credo che affrontiamo questa sera uno dei grossi problemi per Martina Franca; e io devo ringraziare l'Amministrazione Comunale per aver posto all'ordine del giorno il problema del centro storico, chiamando le associazioni a dare il loro contributo, contributo che deve essere impegno da parte delle associazioni a portare avanti una certa politica di difesa del centro storico. Io voglio porre due questioni, due elementi poi un terzo ed è quello che noi dobbiamo cercare di fare una ristrutturazione delle abitazioni vecchie del centro storico, perchè il centro storico ha bisogno di diventare abitabile, vivibile e per diventare abitabile e vivibile la prima questione è quella di intervenire su una ristrutturazione delle abitazioni. Un secondo elemento è quello di un piano del commercio. Badiamo, il commercio non è un fatto privato, il commercio è un fatto pubblico, è una attività pubblica, è una attività che consente di sviluppare determinati territori, quindi, io credo che un commercio sviluppato nell'ambito del centro storico non darebbe soltanto contributo al centro storico, ma credo che darebbe contributo a tutta quanta Martina. Quindi, interveniamo sul problema del commercio e della viabilità. Perché il commercio, ripeto, non è un problema di speculazione, il commercio è una attività di servizio al pubblico e come tale il centro storico si mette al servizio della comunità martinese per tutti i suoi problemi. Io vi ringrazio dell'invito. Grazie. PRESIDENTE Grazie signor Carucci. Prego Liuzzi Pietro. Pietro LIUZZI Io, a dire la verità, ero venuto per sentire parlare del Piano Regolatore Generale, perchè

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mi pare che ad occhio e croce dopo 40 anni forse è il caso di fare un Piano Regolatore Generale. Comunque mi sta bene anche che si parli del centro storico, del resto se ne è parlato per 40 anni del centro storico quindi, un anno in più o un anno in meno non fa differenza, tanto per il centro storico non si farà nulla. Non voglio anticipare i fatti, purtroppo, non si farà nulla, perchè non ci sono nè le condizioni nè le possibilità e soprattutto non credo che ci sia unanimità nelle volontà di fare veramente qualcosa per il centro storico. Però, visto che se ne parla, vorrei capire: cosa l'amministrazione intende fare per il centro storico? Perché è bello dire: dobbiamo operare per far risorgere il centro storico. Come? Dobbiamo chiamare Gesù? Così, una benedizione, sorgi. Non credo. Quali sono le proposte? Quali sono i finanziamenti? Chi saranno i tecnici che si devono occupare della ristrutturazione del centro storico? In mancanza di tutto questo, credo che sinceramente non è che si possa parlare di centro storico, di che cosa parliamo? Di che cosa? Se non vediamo quali sono le possibilità e soprattutto quali sono le capacità che una Amministrazione Comunale in questo momento di crisi, ormai duratura, può fare. Il centro storico. Io sono un po' vecchio politicamente, sono della prima repubblica, cioè dell'ex Democrazia Cristiana, già da allora però, ricordo che si parlava del centro storico; sono passati 40 anni e si continua a parlare del centro storico. Va bene, però proposte concrete, fateci capire, fateci sapere cosa vogliamo fare sul centro storico? Lo buttiamo tutto giù? Facciamo una altra bella piazza? Un'altra bella piazza? Non lo so. Dove sono gli architetti o gli ingegneri che hanno dato o dovranno dare soluzioni? Dicevo, il centro storico va preservato, è uno dei migliori centri storici. Però era uno dei migliori centri storici, adesso, credo, che le condizioni siano cambiate. E se qualcuno ha la bontà, prima di parlare, di farsi un giro nel centro storico, di vederlo, capirà che quello che sto dicendo è la verità. Ci vorrebbe un miracolo. Speriamo che questo miracolo avvenga. Ma, come dicevo, la cosa che mi interessava conoscere sono le intenzioni di questa amministrazione nei confronti di un piano regolatore. Perché la situazione a Martina è gravissima. L'ultimo piano regolatore è stato fatto 40 anni fa, 40 anni fa, da allora non è stato fatto nient'altro. Ora, un piano regolatore, i tecnici meglio di me sanno, ha validità per 5, 10 anni, ne sono passati 40. Quindi, noi abbiamo necessità di avere un piano regolatore. Non dobbiamo aspettare che la Regione Puglia commissari il comune di Martina e ci mandi i funzionari per fare un pian regolatore. Credo che si abbia la capacità tecnica e politica di poter fare un piano regolatore, ma che si faccia presto, per favore. Il problema è che Martina Franca sta scoppiando, i martinesi, le coppie che si devono sposare, che si sposano, non sanno dove andare a vivere. Abbiamo colonizzato: Cisternino, Locorotondo, Ceglie Messapica di martinesi che non trovano a Martina Franca la capacità di allocarsi. Allora, caro Sindaco, pregiatissima amministrazione, lasciamo da parte tutto il resto, il resto può venire dopo e mettiamo in calendario velocemente il nuovo Piano Regolatore Generale perché, altrimenti, come si dice spesso: Martina Franca non ha grandi risorse, una volta c'erano le confezioni, poi sono arrivati i cinesi e siamo scomparsi. L'ultima risorsa è rimasta l'edilizia. Ma l'edilizia senza Piano Regolatore Generale, senza la possibilità di costruire, che cosa ha prodotto? Ha prodotto urbanizzazione e costruzioni selvagge e soprattutto fuori legge. Ne abbiamo un esempio nei fabbricati al di là del passaggio livello, sequestrati per altro dalla magistratura e mai demoliti. Così come non è mai stato demolito quel rudere, caro Sindaco, che sta in viale De Gasperi. Quel rudere deve essere demolito, la legge parla chiaro: o lo fa il proprietario, se il proprietario lo fa nei termini stabiliti, lo deve fare l'amministrazione, quel rudere è ancora là, ed è per uno che arriva a Martina Franca uno sconcio. Voi capite bene che fare un Piano Regolatore Generale significa progettarlo, pubblicarlo, aspettare 90 giorni perchè ci siano le osservazioni, discutere delle osservazioni, approvarle, non approvare, altro tempo, chi ha fatto queste cose in passato, parla con dati di fatto non per sentito dire. Noi l'abbiamo fatto, la vecchia Democrazia

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Cristiana lo ha fatto. Bene, abbiamo impiegato tanto tempo. Io vedo che questo tempo non c'è, non c'è più, perchè Martina Franca ha bisogno ora non può aspettare un anno ancora. Quindi, se posso chiedere qualcosa a questa amministrazione è di approvare nel più breve tempo possibile il nuovo piano regolatore. Il centro storico ha aspettato 100 anni, può aspettare qualche anno, credo. La cosa più urgente, perchè i martinesi devono vivere anche. Le attività vanno sostenute, soprattutto. Se sono passati i 5 minuti chiudo immediatamente, le cose che volevo dire le ho dette: Piano Regolatore Generale, Piano Regolatore Generale, Piano Regolatore Generale. PRESIDENTE Grazie. Arch. Bruni Paolo ordine degli architetti di Taranto, consigliere delegato. Prego. Consigliere MARRAFFA Chiedo scusa Presidente, senza nulla togliere, sarebbe stato opportuno però leggere la relazione iniziale e dire chi ha convocato il Consiglio Comunale sul centro storico, giusto per chiarezza. PRESIDENTE Lo possiamo fare tranquillamente. I firmatari se vogliono possono leggerlo. Prego. Lo vuole fare lei Consigliere Marraffa? Consigliere CONSERVA Sarebbe stato opportuno farlo ab origine, dall'inizio. Questo Consiglio monotematico, è bene evidenziarlo, è stato praticamente voluto dall'opposizione ed in particolar modo dal PDL, da Idea Lista, dalla Puglia Prima di Tutto e dall'UDC. L'oggetto era: “richiesta convocazione comune monotematica. I sottoscritti Consiglieri del PDL, di Idea Lista, Puglia Prima di Tutto ed UDC chiedono all'onorevole Consiglio la convocazione straordinaria del Consiglio Comunale in funzione monotematica sulle problematiche relative al centro storico di Martina Franca, invitando all'uopo le associazioni competenti, i commercianti del centro storico ed i cittadini ivi residenti. Grazie. PRESIDENTE Grazie Consigliere Conserva. Prego arch. Paolo Bruni. Arch. Paolo BRUNI Ringrazio l'Amministrazione per l'opportunità che ci viene prospettata ed il saluto da parte del nostro consiglio dell'ordine, per l'opportunità che ci viene offerta a discutere di un argomento così importante come il centro storico. Io leggerò alcune considerazioni che già in altri momenti noi, come ordine degli architetti, abbiamo dato, anche ad altre amministrazioni perchè il nostro è un contributo assolutamente apolitico, quindi, che cerca principalmente di voler mettere in risalto quello che dovrebbe essere effettivamente il nostro ruolo di architetti, quindi, in questo caso la nostra funzione, quindi, le nostre capacità professionale per poter parlare di argomentazioni di cui noi direttamente ce ne occupiamo. Per poter produrre azioni integrate è necessario essere consapevoli innanzitutto delle risorse in gioco e cooperare per individuare le strategie di intervento. Con la nostra presenza, vogliamo, pertanto, supportare questo metodo, basato sul dialogo fra figure competenti, che riconoscono l'assenza dello strumento di pianificazione e si impegnano a promuoverlo quanto prima. Per quanto riguarda le azioni su cui l'ordine degli architetti si è impegnato da diverso tempo, vi è la costante opera di sensibilizzazione che facciamo in merito alle questioni della tutela e conservazione del nostro territorio. Argomenti come la deregolamentazione del sistema impiantistico pubblico, le selvagge presenze in aree storiche monumentali sono la sintesi, appunto, di questa deregulation. Il nostro auspicio è che questa esperienza, quindi, questa occasione di questa sera e ringraziamo di nuovo il Sindaco e l'amministrazione, diventi l'occasione per stabilire un dialogo tra tecnici e politici, i primi

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chiamati a dare delle risposte alle problematiche sulla tutela e la conservazione del nostro territorio, mentre i secondi a dare delle risposte amministrative adeguate al decoro ed al rispetto dell'ambiente e delle persone che lo abitano. A questo proposito una chiara risposta alle problematiche del riuso e della conservazione, è rinvenibile nell'azione svolta per la protezione del patrimonio architettonico, che fonda appunto i suoi principi sulla nozione di conservazione integrata. Nella analisi, appunto, che noi architetti facciamo sui manufatti edilizi sia essi monumenti o centri storici, come il nostro centro storico, riveste una certa importanza la considerazione non solo del testo, cioè inteso come oggetto dell'intervento, ma soprattutto del suo contesto. La conserva di un manufatto architettonico dipende, a nostro avviso, dalla sua integrazione nel quadro della vita dei cittadini e del ruolo che questo manufatto assume nella pianificazione urbanistica. Capita spesso di assistere ad interventi scaturiti da scelte improvvisate e del tutto arbitrarie, dettate molto spesso da soluzioni fantasiose, ma prive di fondamento critico che provocano, come successo anche da noi a Martina Franca, danni irreparabili che vanno ben oltre il dominio della statica, cioè della valutazione quindi del ripristino di questo manufatto. Un edificio, un centro storico, non è solo un insieme di materiali o magisteri murari ma è anche organizzazione di spazi, insieme di equilibri cromatici, dosaggio di luci e di suoni. Riteniamo utile che la politica si faccia carico dei suoi doveri recuperando appunto quello che noi auspichiamo, che di quel gap legislativo di cui, da anni, la città di Martina Franca ha bisogno. Pertanto chiediamo innanzitutto norme chiare che siano osservate da tutti e soprattutto la necessità di dotarsi di un ufficio per il centro storico per iniziare a pianificare gli interventi e contestualmente dotarsi di un piano particolareggiato. Infatti, pianificare il recupero, la tutela e la valorizzazione significa anche ipotizzarne la infrastrutturazione, la rete delle forniture, capire se il territorio, in questo caso isolato rispetto ai normali sistemi di comunicazione che facilitano la mobilità, ripieghi su sistemi avanzati per poter attirare maggiormente i privati o alcune attività che più possono essere qui svolte in questo contesto, parliamo di attività professionali, artigianali, commerciali. Incentivare anche le dinamiche nazionali che considero i centro storico, lasciatemelo passare, come centri commerciali naturali, naturali per la loro vocazione, perchè molto spesso quando vediamo che ci si sposta in centri commerciali completamente privi di assoluta forma, sono finti, invece noi abbiamo questi centri commerciali naturali intesi con urban promo; oppure iniziare a considerare il centro storico come supporto delle politiche della casa per soddisfare i bisogni insediativi delle giovani famiglie, degli anziani, andando incontro alle mutate capacità di spesa. Per concludere noi diciamo questo: una maggiore attenzione alla norma, cioè capire perfettamente che qualsiasi azione, ma questo dovrebbe essere visto in chiave generale, quando noi abbiamo delle norme ben precise, chiare, ed applicabili, secondo me, secondo noi, diventa tutto più semplice, diventa molto più facile applicarle, quindi, di conseguenza uguali per tutti, significa anche dare la possibilità al privato che non ha, dove non tutti possono avere la sensibilità o comunque la capacità di poter mantenere certi criteri o comunque anche di bellezza, quindi, una volta stabilite delle norme precise, questo darà la possibilità, sicuramente, a tutti di poterle applicare. Inoltre auspichiamo, per la nostra categoria professionale, che deve essere pienamente coinvolta nell'assicurare la qualità dei processi di trasformazione, di conservazione del territorio, pertanto anche nel centro storico riteniamo che la nostra figura debba essere necessariamente presa in considerazione. Grazie. PRESIDENTE Grazie arch. Bruni. Per l'Associazione Martina Venti Venti Roberto Acquaviva. Entra in aula il consigliere Miali Martino (presenti 22 assenti 3)

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Roberto ACQUAVIVA Buonasera a tutti. Grazie per l'invito al Consiglio ed al signor Sindaco. Certo parlare dopo l'intervento non l'ultimo ma il penultimo, rischia di togliere un po' di entusiasmo. Però quello che voglio è che questo non accada. Io rappresento l'associazione Martina Venti Venti, il cui Presidente non è qui per importanti impegni. Martina Venti Venti ha già, come associazione, elaborato a suo tempo delle linee strategiche su una pianificazione complessiva, una nuova visione della città, nell'ambito della quale c'è il punto della valorizzazione del centro storico. Allora perchè ho detto questa frase? Perchè non me ne voglia signor Liuzzi, l'aspetto del Piano Regolatore Generale è assolutamente importante, sappiamo che va risolto, però detta così rischia di non focalizzare l'importanza del tema di cui stiamo parlando. Martina Franca Venti Venti chiede, ed è qui la cosa importante su cui puntiamo, che si focalizzi l'attenzione sulla strategicità della valorizzazione del centro storico. Il centro storico visto come risorsa, risorsa anche sotto il profilo economico. Perchè o questo vale e ci muoviamo di conseguenza ed ha ragione lui che è il tempo che questo si faccia a questo punto, oppure questo non vale e allora che passino altri 50 anni, non cambia, allora si vada subito sul Piano Regolatore Generale. Personalmente tra l'altro l'analisi che ha fatto sul Piano Regolatore Generale perchè bisogna smuovere l'economia, per carità è un po' datata come analisi economica, alla luce anche di studi, di Legaambiente che vedono che in Italia c'è una stock di fabbricato pressoché doppio rispetto al fabbisogno. E questo vale anche per Martina Franca. Questo non significa che il Piano Regolatore Generale non debba essere risolto e subito, però noi siamo qui per parlare di centro storico che Martina Venti Venti, non solo Martina Venti Venti ritiene un problema, tra virgolette, una risorsa fondamentale per il futuro di Martina. Ripeto, se questo vale, se lo si ritiene, allora ci si muova di conseguenza. è arrivato, sicuramente, il tempo di muoversi. Questo sicuramente. Tra l'altro l'analisi di Martina Venti Venti che ha fatto a suo tempo si è anche basato su un sondaggio a cui ha contribuito l'università di Bari e che, in parte, ha trovato riscontro anche in un recentissimo, forse tutt'ora in corso sondaggio online di un giornale di Martina Franca, che dà conferma di alcuni punti che a suo tempo abbiamo così tirato fuori. Cioè questo sondaggio fatto da noi e confermato dice che gran parte della gente ritiene che il problema fondamentale, i problemi fondamentali di Martina Franca siano: centro storico parlo, parcheggio, pulizia, abusivismo e, state attenti, uno dei tre pilastri che ritiene fondamentale per il centro storico è la mancanza di programmazione culturale. Questo fa capire che il centro storico può essere una risorsa culturale ma, soprattutto economica per la valenza economica che può avere questo ambito. Noi abbiamo la elaborato nel nostro piano strategico alcuni punti, io li citerò e poi daremo anche il documento, ma mi rendo conto che ci sono categorie ben più qualificate di noi che possono e mi hanno preceduto, altre associazioni lo faranno, sono punti che in gran parte conosciamo, ripeto, ne citerò qualcuno. La cosa importante è che su questo si inizi a muovere. Ci rendiamo che una azione importante sul centro storico ha una valenza strategica, non può avere effetti immediati, ce ne rendiamo conto perchè altrimenti significa prenderci in giro; se abbiamo aspettato 100 anni, non ci aspettiamo che nei prossimi 6 mesi si risolvano i problemi del centro storico. Però è importante che su alcuni aspetti anche immediati si diano risposte, perchè la gente aspetta anche il segnale, l'esempio e poi su altri, invece, serve una azione di pianificazione strategica. Ne cito qualcuno perché, ripeto, fa parte del piano strategico di Martina Venti Venti. Intanto la riduzione del traffico privato. Il centro storico deve essere un'isola non aperta al traffico privato. Ci deve essere mobilità pubblica con minibus, se volete, piedi, biciclette, non so, ma su questo bisogna rifarsi, non bisogna inventare nulla, bisogna rifarsi alle migliori pratiche che vengono adottate in tutta Italia e, direi in tutta Europa, ci piace

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andare nelle più belle città d'Europa, centri storici e vedere che il cuore pulsante di quelle città; ci piace vedere che non c'è una cicca di gomma, non c'è una macchina, perché allora non farlo qua? Ci piace solo. Individuare spazi, ripeto non abbiamo la pretesa che siano punti importantissimi, sono alcune idee che sottoporremo da elaborare, da inserire in una azione più generale, l'individuazione di spazi nel centro storico da mettere a disposizione anche di associazioni, ma anche di personaggi della cultura, dell'arte, di livello, che abbiano anche una funzione di marketing su questo. Istituire un assessorato al centro storico, cioè un centro che coordini le varie azioni. Favorire, si era pensato, non è una idea nostra, ci è stata data, la costituzione di una cooperativa di servizi per piccoli e grandi servizi a favore dei cittadini che vivono nel centro storico, che hanno magari disagi anche sulle cose quotidiane. è stato già detto, pensare, programmare un sistema di incentivi fiscali e non solo fiscali per la riqualificazione del centro storico, per favorire l'attrazione di investimenti economici, ma anche di gente che venga a stabilirsi, a ristrutturare e quanto altro. Articolare un prontuario di restauro che funga, come dicevo, da buona pratica perchè non succeda che nell'ambito del centro storico ci siano 15 stili architettonici diversi, ma questo succede dappertutto, guardate, non c'è nulla di nuovo, non abbiamo la pretesa che sia niente di nuovo, quello che stiamo dicendo. Sono alcuni punti, altri sui quali abbiamo anche idee operative, non è questa la sede di andare poi sotto il profilo tecnico operativo non è questo e non siamo probabilmente noi, ma sono alcuni spunti altri migliori ce ne saranno. Però mi piace pensare un aspetto: qualunque azione si debba fare sul centro storico di Martina Franca, se vale la premessa iniziale, se riteniamo che sarà strategica perché, altrimenti, stiamo solo perdendo tempo. Qualunque azione deve inserirsi in un contesto organizzato di territorio, altrimenti rimane da solo. Cioè, voglio dire, la valorizzazione e tutto ciò che consegue e a questo, quindi, la ripresa, la risistemazione, la rivitalizzazione del centro storico di Martina Franca avrà tanta più efficacia quanto più l'intero territorio in cui Martina Franca è inserita, l'intero territorio caratteristico di cui fa parte, parliamo della Valle d'Itria e non solo, si solleverà in termini di turismo, di azioni coordinate, di marketing combinato. E su questo aspetto l'azione del comune è fondamentale, dei comuni è fondamentale. Io ringrazio chiunque sia stato ad aver avviato questo dibattito. Io non so di prima, seconda, terza repubblica, io faccio parte di questa, dell'unica repubblica che esiste in Italia, non mi interessano le altre repubbliche, e mi piace pensare che ci sia modo di cambiare le cose. Perché se così non fosse staremmo, veramente, messi male. Io ho piena fiducia in questo. Grazie. PRESIDENTE Grazie. Può intervenire Giuseppe Ancona Confindustria Taranto. Giuseppe ANCONA Buonasera a tutti. Io vi dirò quello che l'associazione può fare per il centro storico, quello che la Confindustria può fare per il centro storico. Non sarò critico perché, per quello che riguarda i problemi della sicurezza, della vivibilità, eccetera sono problemi che sono sotto gli occhi di tutti, quindi, mi aspetto dalla politica quel colpo di reni che consenta al cittadino di sentirsi sicuro nell'ambito del centro storico, di avere un centro storico armonico sotto il profilo architettonico, un centro storico quindi vivibile. Quello che possiamo fare noi come associazione degli industriali per il centro storico è quello di portare all'interno del centro storico le imprese. Da tempo abbiamo avviato un procedimento di internazionalizzazione delle aziende che sono aderenti a Confindustria Taranto e questo processo di internazionalizzazione sta dando i propri frutti. Sono una decina di anni che, sia per quelle che sono le aziende che lavorano nell'ambito della moda, per quelle che sono le aziende che operano nel campo agroalimentare, tutte queste aziende sostanzialmente hanno conquistato all'estero parecchi mercati, esportano i loro

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prodotti nei paese asiatici, nei paesi scandinavi, negli Stati Uniti, in Canada ed in tutta Europa. Ora, ovviamente, noi portiamo i nostri prodotti all'estero però spesso e volentieri i nostri clienti vengono a trovarci a Martina Franca ed il centro storico, ovviamente, potrebbe essere una ottima vetrina per valorizzare i nostri prodotti. Quello che chiediamo come confindustria è conoscere quella che è la disponibilità da parte del comune di quelli che sono gli immobili presenti nell'ambito del centro storico che potrebbero essere magari dati in locazione alle aziende appartenenti alle associazioni degli industriali, in maniera tale che questi immobili porterebbero innanzitutto del reddito al comune. Sappiamo che il comune, tutti gli enti comunali non possono più lasciare i loro immobili privi di reddito. Allo stesso tempo consentirebbe alle aziende di aprire un importante vetrina all'interno del centro storico, dove poter esporre i propri prodotti, invitare i propri clienti in maniera tale da valorizzare quelli che sono i prodotti nostri tipici, cioè l'abbigliamento ed i prodotti dell'agroalimentare, in particolar modo, penso, al vino ed all'olio. Questa è la proposta che può fare Confindustria al comune. Per quello che riguarda gli aspetti critici del centro storico sono aspetti di cui si deve occupare la politica. Cioè è la politica che deve perseguire quelli che sono gli interessi generale della collettività. è chiaro che il centro storico, per poter essere fruibile dagli eventuali clienti esteri che dovessero essere presenti qui a Martina Franca, deve essere innanzitutto sicuro, perchè non si può pensare di essere scippati nel mentre si viene a visitare la città, deve essere vivibile e deve essere pulito. Grazie a tutti. PRESIDENTE Grazie signor Ancona. Prego Angelo Semeraro. Angelo SEMERARO Buonasera. Non voglio dilungarmi tanto a parlare perché, comunque, se ne dicono tante cose. Prima di tutto vorrei soltanto dire questo: sono un ragazzo di 38 anni che sto aprendo una attività commerciale nel centro storico di Martina Franca perchè ci credo, il mio mestiere, lo dico con tranquillità, faccio il macellaio è da tanti anni che volevo aprire una attività commerciale, ho avuto l'opportunità. Non è facile sia a livello economico che a livello burocratico. Perché problemi ce ne sono tanti, non sto qui ad elencarli perchè staremmo qui fino a domani a parlarne. Quello che vedo, da quando sto iniziando i lavori è che, comunque, manca di organizzazione, manca di viabilità, anche se qualcuno ha detto il traffico bisogna chiuderlo. Perfetto. Chiudiamolo il traffico, però diamo spazio anche ad un po' di macchine di passare, perchè sappiamo bene che la gente per andare in una attività commerciale se non arriva con l'auto non entra. Lo so che è sbagliato, ci mancherebbe altro, però è il mio pensiero, mi scusi, però viviamo in un paese dove, comunque, se non si arriva con l'auto non si può andare da nessuna parte. Allora, io la penso in questa maniera. La mia opinione è almeno di togliere le transenne di via Cavour, di dare spazio alle macchine di passare, ma anche di guardare, come vetrina, perchè il centro storico di Martina Franca è una bella vetrina. Io questa estate, l'estate scorsa, sono andato a Cisternino, Locorotondo, vedevo martinesi che andavano nei negozi, quando a Martina Franca non vengono, perchè non si può entrare nel centro storico, non è tanto bello. Poi nel corso ci sono tanti locali chiusi ed è brutto vederli, non possiamo far venire turisti e dire che abbiamo una bella cittadina e poi nel corso abbiamo locali chiusi che sono squallidi, sporchi. Gli affitti sono cari, allora cerchiamo di ridurre un pochino gli affitti in modo tale che tutti i giovani come me, possano aprire una attività commerciale. Gli affitti nel corso si aggirano interno ai mille euro e non è facile pagare un affitto di mille euro. Il signore prima diceva: Piano Regolatore Generale. Ed io dove devo andare a mangiare? Sono 6 mesi che sto facendo i lavori nel locale, e comunque non è facile, sono 6 mesi, ho due figli, questo, come ho detto tante volte, non è chiedere elemosina, per carità, ho 38 anni ho sempre lavorato dall'età di 12 anni, però, signori, se l'affitto di un locale arriva

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1.000, 1.500 euro io quanto devo incassare al giorno per poterlo pagare? 10 mila euro? Che sia una attività di macelleria o di abbigliamento. Io non lo so. Io ho voglia di lavorare, sono giovane, non ho paura di nulla, però cerchiamo anche di venirci incontro. I locali, fate abbassare un pochino gli affitti, diventiamo uniti, cerchiamo di lavorare insieme, in cooperazione noi commercianti con voi della Giunta o il Sindaco o chiunque altro, non sono tanto bravo a parlare per sono concreto. Io voglio lavorare, ho 38 anni e non posso dire ai miei figli: guarda, non ci sono più soldi per mangiare. Che faccio? Vado da mio padre? Da mia madre? Dai miei suoceri? No, signori. Allora, diamoci una mano, io aiuto voi e voi aiutate noi. Grazie. PRESIDENTE Grazie signor Semeraro. Massafra Isabella – CGIL Martina Franca. Isabella MASSAFRA Diversi hanno detto che il Consiglio Comunale di Martina Franca, tanti altri Consigli Comunali di Martina Franca, sono stati chiamati puntualmente a riflettere sulle condizioni in cui versa il centro storico di Martina Franca. Per la verità hanno avuto un po' tutti quanti la stessa organizzazione, richiesta da parte del Consiglio Comunale di quelle che sono le idee, i suggerimenti che possono venire dai cittadini. E mi pare anche un fatto positivo, perchè può aprire un dialogo tra l'amministrazione, il Consiglio Comunale e la città. Però io credo che quando si affrontano questi problemi così gravosi e così anche difficili da risolvere, tutti devono fare il loro dovere, nel senso che l'amministrazione che ha convocato questo Consiglio Comunale deve dare delle indicazioni di massima, deve esplicitare le intenzioni, almeno le intenzioni, sul futuro della città e quindi sul futuro di un pezzo fondamentale della città che è il nostro centro storico. Martina Franca è conosciuta, a nessuno verrebbe in mente di portare gruppi di turisti nelle periferie di questa città, non credo proprio che potremmo portarli a Gemma, nè che potremmo portarli in altri luoghi, i turisti, la gente che vuole vivere un momento di valorizzazione anche della bellezza, eccetera, vengono nel centro storico di Martina Franca perché, è uno dei centri storici più importanti della Puglia. Allora, è ovvio che questo capitolo dovrebbe essere, insieme ad altri come, per esempio, la tutela del grande paesaggio che noi abbiamo, della Valle d'Itria, dei boschi, delle masserie, dovrebbero essere ai primi posti della agenda di una amministrazione e di un Consiglio Comunale. Forse dovremmo fare uno sforzo per capire: come ci dobbiamo muovere? Se dobbiamo abbandonare la vecchia strada e dobbiamo prendere una nuova strada? E quale può essere una nuova strada? Non dovremmo fare sforzi sovrumani per capirla, anche perchè in altre parti d'Italia, non dobbiamo necessariamente andare all'estero, in altre parti di Italia esperienze di questo genere se ne stanno facendo ed hanno anche risultati proficui. La strada maestra è una e una sola: nessuno può sapere meglio di chi abita in un quartiere, di chi abita in un posto della città, in un luogo della città, di quelle che sono le esigenze, di quelli che sono i bisogni, di quelli che sono i problemi che devono essere affrontati, ovviamente, con la necessità di tener conto di tempi, anche di compatibilità finanziaria, però sapendo che se vogliamo rigenerare, riqualificare, rivitalizzare una parte importantissima della nostra città come quella del centro storico, significa che bisogna rendere quel centro storico vivibile. La gente che ci abita deve vivere in condizioni decorose, buone, non si può vivere in ambienti umidi, non si può vivere in contesto laddove mancano le urbanizzazioni primarie come, per esempio, l'acqua. Se l'acqua se ne va ad una certa ora della giornata è chiaro che lì bisogna vedere che cosa fare, quali lavori attivare e quali impegno da parte delle amministrazioni, non parlo soltanto dell'amministrazione di Martina, ma anche a livello regionale, cioè impostare un intervento che renda concreta quella che è una politica che si vuole fare nei confronti del centro storico di Martina Franca. Quindi, in questa direzione noi dobbiamo andare. Poi, è chiaro

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che, se portiamo la vita nel centro storico ed io penso che, meno male che ci sono gli immigrati, che per motivi anche, probabilmente, di necessità stanno nel centro storico perché, altrimenti sarebbe un deserto e non c'è nulla di peggio che abbandonare qualcosa. Non c'è nulla di peggio della desertificazione. Allora è chiaro che se vogliamo fare queste cose, le dobbiamo fare in modo anche un po' organico, non possiamo portare nuove attività anche di carattere imprenditoriale nel centro storico, se non si creano le condizioni, perchè se uno deve stare 6 mesi, 7 mesi, 8 mesi come quel giovane che è intervenuto prima, per poter realizzare una sede in quel caso di commercio, ma ci sono tante altre attività che si possono portare nel centro storico che sono compatibili con quell'ambiente e con quei luoghi e che renderebbero senz'altro più bello, più fruibile e più sano, sano anche dal punto di vista sociale, perché quando un quartiere è vissuto si elimina anche il degrado quindi, anche l'illegalità e tutti i problemi connessi all'abbandono ed al degrado. Però, questo, non si deve incrociare con quella che è l'idea generale del futuro di questa città. Cioè noi in che direzione dobbiamo andare? Dobbiamo andare verso la direzione della riqualificazione? Della rivitalizzazione di quartieri abbandonati? O dobbiamo continuare a pensare che sia possibile un ulteriore grave consumo di territorio? Credo di no. Credo che l'obiettivo fondamentale è questa scelta di fondo, strategica: stop al consumo del territorio, sì, alla rivitalizzazione dell'intera città. Io dico un'altra cosa e poi chiudo, moltissimi vengono nel sindacato e portano questi problemi, le difficoltà di avere un affitto che sia affrontabile da parte di chi lavora. Noi abbiamo fatto una richiesta all'Amministrazione Comunale perchè vorremmo introdurre anche qui, nella nostra città, una condizione di rapporto che sia utile tra coloro che chiedono le case e coloro che le affittano le case e rendere compatibile il diritto ovviamente del padrone della casa ad avere un fitto, ma anche di chi ci abita, dell'affittuario che sia in grado di poter reggere. Perchè ci sono delle leggi che permettono certi accordi, che riescono a calmierare i prezzi degli alloggi in fitto. Bisogna solo lavorarci sopra che non è manco tanto difficile, visto che nella stragrande maggioranza dei comuni di Italia questi accordi si fanno, non vedo perchè non dovremmo farli qua, ma ci sono anche interventi importanti, addirittura immobiliari, no profit, che non fanno l'attività a scopo di lucro ma tentano di mettere insieme il mercato degli affitti con quelle che sono le potenzialità presenti sul territorio ed incrociano. Per cui non hanno più case abbandonate che, magari, non si fittano perchè non ci sono le condizioni per avere un fitto, cioè cercano di armonizzare di creare le condizioni perchè le cose si facciano. Per il resto basta un andare nelle agenzie immobiliari, troverete caterve di vendesi, ce ne sono a migliaia, quante ne volete di case in vendita e tante ne trovate. Quindi, cerchiamo di capire bene quale è la domanda che abbiamo su questo territorio e cerchiamo di conciliare quelle che sono le esigenze perchè la città diventi una città dove si vive bene, si lavora, dobbiamo diversificare, vista la crisi di alcuni settori, il turismo per noi è fondamentale, non possiamo fare a meno del turismo, quindi, io credo che insieme ai cittadini, attraverso anche strumenti nuovi, per esempio, faccio una proposta, sulla questione del centro storico si può costruire un laboratorio; un laboratorio che metta insieme coloro che abitano nel centro storico, coloro che operano nel centro storico ed anche facilitatori che danno gli strumenti ai cittadini attraverso i quali è possibile capire come risolvere alcuni problemi. Sarebbe forse una novità, una cosa nuova di rispetto alle discussioni che sempre abbiamo avuto a Martina Franca sulla questione del centro storico, della città, però poi, dopo, di nuovo il tempo di scorre e le cose rimangono tal quale le avevamo lasciate un anno fa, perchè penso che non sia passato un anno, un anno e mezzo dalla discussione sul centro storico. PRESIDENTE Grazie signora Massafra. Cinzia Marangi, prego.

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Cinzia MARANGI Buonasera. Io sono un abitante per scelta del centro storico. Ultimamente, negli ultimi mesi, sicuramente a causa del degrado vergognoso in cui il centro storico di Martina Franca ormai è ridotto, più volte uscendo a piedi, ho incontrato persona che, come me, sentivano forte l'esigenza di un cambiamento. Il mio intervento oggi, in questa sede, è per portare all'amministrazione la notizia che si sta costituendo un comitato di quartiere del centro storico, fatto non solo da immigrati e da persone anziane ma fatto da una serie di persone del più diverso genere età, livello culturale e professionale. Quello che chiediamo è che questa amministrazione, dopo questo interessante e monotematico Consiglio Comunale, ci dia la possibilità di coordinare il nostro lavoro con quello dell'amministrazione. Cioè chiediamo di essere ascoltati non solo per portare lamentale, come fino ad oggi abbiamo fatto, ma che sono rimaste tutte inevase, ma anche per coordinare e coinvolgere chi realmente vive i problemi del centro storico e probabilmente vive anche la bellezza del centro storico, perché, per quanto mi riguarda e per quanto riguarda chi ci è andato a vivere volontariamente e non ci è nato, probabilmente il centro storico ha un fascino ancora molto forte. Siccome questo fascino si sta man mano perdendo, il comitato che stiamo costituendo vuole, con forza, chiedere a questa amministrazione di creare un punto di collegamento, un ufficio, una persona che sia delegata al centro storico. Semplicemente questo. Grazie. PRESIDENTE Grazie signora Marangi. Angela De Anna Confcommercio. Angela DE ANNA Buonasera. Grazie a tutti per averci accolto. Signor Presidente, le posso fare una domanda? PRESIDENTE Siamo qua. Angela DE ANNA La ringrazio. Perché i vostri uffici sono andati via dal centro storico? Mi deve rispondere. La esigo questa risposta, signor Presidente. Allora, io ho da ringraziare l'opposizione anche se non vi ho votato, io ammetto, grazie. Allora io ho da fare alcune richieste, invito tutta la Giunta ed il signore che era seduto lì, l'Assessore, a venire a farsi una passeggiata domani sera nel centro storico partendo da vicino all'olimpionica e venendo fino, ma non fino alla Basilica, fino al caffè Tripoli e contare le persone che passeggiano. E poi vediamo se noi negozianti dobbiamo rimanere nel centro storico. Invito il Presidente della cooperativa Allende se vuole aprire un centro, nel centro storico, un supermercato piccolo e poi vedrà i suoi guadagni come andranno a ritroso. Io chiedo solamente di riapirci il traffico nel periodo invernale che sia gennaio, febbraio, marzo, non aprile perchè è pasqua, il periodo estivo chiuso, perchè il salotto è bellissimo, ma il salotto lo facciamo noi, chi lavora nel centro storico, non chi viene giusto perchè dice: è bellissimo, ma se io sono chiusa come tutti, ha chiuso un negozio che, forse, ha 110 anni, Salamina. Chiedete perchè ha chiuso? Fatevi vedere il resoconto. Io resisto un altro anno, me lo sono posto come obiettivo il 2013, ma se io devo pagare gli interessi in banca io mi sposto, scusate. Io chiedo solamente di venire a farvi una passeggiata ma non l'estate, perché l'estate è bella, ma non lo fate voi, lo fa la gente che viene a visitare ed io non voglio il traffico aperto nel periodo estivo, ve lo chiedo cortesemente nel periodo invernale, fatevi una passeggiata non di sabato per favore, il lunedì, il martedì, il mercoledì, il giovedì ed il venerdì, il ragazzo che ha parlato prima lunedì mi fa a me: Angela ma qui hanno sparato una bomba perchè non c'è più nessuno? Dico: Angelo abituati, mi dispiace dirtelo. Poverino, io non lo so, mi metto nei suoi panni, gli do un “in bocca al lupo”. Ma io sono nata lì, mia madre sta dal '54 dove io sono adesso, non me ne voglio andare, però mi do tempo 2013, dopodichè

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io interessi in banca non ne pago più. Avevo invitato il nostro signor Sindaco che ho votato, a farsi una passeggiata - io non mi vergogno di dire di che appartenenza sono – purtroppo lui non è venuto, invito l'opposizione a venire tutti quanti a farvi una passeggiata domani sera, dalle 17: 00 alle 20:00, per rendervi conto il salotto di Martina Franca. Signor Presidente se cortesemente lei mi risponde io poi vado via, i miei 5 minuti, a me come a tutti gli altri, dica perchè è andato via? PRESIDENTE Grazie Angela De Anna. Giuliani Graziana Associazione Città Possibile. Graziana GIULIANI Buonasera a tutti. Anch'io come la signora che ha appena parlato, ringrazio chi ha avuto questa sensibilità di convocare questa assemblea così importante per riflettere un argomento altrettanto importante. Io parto dall'invito che mi è stato fatto, mi è arrivata la email dall'ufficio di gabinetto dove dovevamo discutere i problemi de centro storico, che debbano essere affrontati a partire dalle persone che abitano la nostra città antica. Ho amaramente sorriso a me stessa ed la prima domanda signor Sindaco e signori Consiglieri che mi sono fatta è: chi è che abita questa città antica? Chi ci resta? Chi ci è rimasto ancora? Chi sono le persone che stanno ancora? Perchè chi mi ha preceduto, giustamente, diceva: dobbiamo ripartire da chi c'è, perché solo chi c'è sa chi quali sono i problemi. Io mi sono domandata: ma chi c'è? Di chi dobbiamo parlare oggi? Lo so che ci sono, però è una modalità retorica per dire che quando bisogna parlare di un problema prima bisogna individuare chi c'è ed a che cosa serve quel qualcosa di cui parlare. Certo i problemi del centro storico sono tanti e sicuramente chi mi ha preceduto ha già più o meno cavalcato quello che io vorrei dire, ma mi permetto di utilizzarlo questo spazio e di dirlo, probabilmente mi ripeterò, ma la ripetizione sta a sottolineare che è un desiderio forte di tutti quello di affrontarlo questo tema, che non è problema, deve diventare una risorsa per la nostra città, non deve essere un problema, perchè se già mentalmente partiamo con l'idea che il centro storico è un problema, non andiamo molto lontano. Mi sono andata a leggere un po' di storia, e leggevo che fino al 1960 il centro storico effettivamente aveva una funzione in questa città, aveva una funzione residenziale, ecco perchè era attivo, era vivo, quindi, ci abitavano delle persone, di conseguenza c'erano delle attività, c'erano anche servizi, c'era la vita. Poi, dal 1980 non abbiamo più capito nulla, perchè quando in questa città, non so se fortunatamente, o maledettamente si è cominciato a costruire, a consumare territorio non abbiamo capito più nulla. Quindi, il centro storico si è svuotato ed oggi ci ritroviamo a parlare, prendo spunto da una riflessione che giustamente faceva il nostro candidato Sindaco all'epoca, il nostro Sindaco all'epoca era candidato Sindaco, diceva: la più grande periferia della nostra città è il centro storico. Se non se lo ricorda oggi mi sono andato a rivedere la registrazione di quando ha fatto questa dichiarazione. E con molta amarezza riflettevo sul fatto che quando io... Interviene il Sindaco fuori microfono Quindi, ero consapevole. Graziana GIULIANI Eravate molto consapevole, mi auguro che questa consapevolezza rimanga in questo momento e poi le dico a partire da domani che cosa penso. Riflettevo sul fatto che, fino a qualche anno fa, si diceva: andiamo a Martina vecchia, bella o brutta che fosse questa espressione, però, intanto, il centro storico veniva considerato come Martina, cioè come la città. Oggi, invece, già parliamo di quartiere, cioè è un pezzo della città, quindi, un quartiere il centro storico, poi abbiamo il quartiere del Carmine, facciamo già fatica a ragionare in un'ottica di sistema. Quindi, io penso che già il primo passaggio che noi dovremmo fare è quello di considerare, di riconsiderare la centralità del ruolo del centro storico. Perché se il centro storico lo consideriamo un quartiere, tra l'altro un quartiere

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sganciato da tutto il resto della città, non penso che potremmo individuare grandi strategie. Il centro storico ha anche un altro problema, potremmo stare qui, questa sera, ore ad elencare i problemi del centro storico. Ha una presenza di popolazione molto debole, certamente. Isa, prima, sottolineava questa difficoltà che va affrontata, perché è diventato il luogo dove risiedono gli anziani, quei pochi che ci restano e dove risiedono gli immigrati gli dobbiamo anche dire grazie perché, almeno, un altro poco continuano a farlo vivere. L'elenco potrebbe essere lungo. Allora, io penso che il problema fondamentale che dobbiamo cercare di trasformare in risorsa è – io non l'ho capito, non so se perché sono arrivata tardi, o perché, proprio non c'è, non l'ho sentito e non l'ha sentito nessuno di noi – capire se c'è una visione politica di questo centro storico. Se noi non definiamo quale è la funzione che questo centro storico deve avere in relazione a se stesso, in relazione alla città, in relazione al comprensorio, in relazione all'area vasta che noi abbiamo, questa deve essere una visione che deve venire dall'Amministrazione. A meno che l'amministrazione non ce l'ha, allora convoca una realtà come questa e dice: signori, cittadini martinesi, decidiamo tutti insieme che visione vogliamo avere su questo centro storico ed in questa città. Cioè, io vorrei capire, questa sera, ci state chiedendo: definire l'orizzonte strategico operativo in relazione a che cosa? Ad una idea che già c'è del centro storico, o della funzione che dobbiamo dare al centro storico o state chiedendo noi cittadini, a noi associazioni di definirla questa funzione? Io questo, ancora, non lo ho capito ed è la domanda che rivolgo. Perché, per quello che mi riguarda, non me personalmente, ma come associazione che da anni conoscete, penso, un po' i passaggi che anche insieme ad altre associazioni di tutela dell'ambiente di questa città abbiamo fatto anche insieme, noi andiamo sempre alle questioni di senso. Allora cosa ne vogliamo fare? Noi possiamo dirvi: decidiamo, vogliamo farne un centro residenziale? Riportiamo la gente ad abitare il centro storico. Vogliamo farne un luogo di rappresentanza? La signora giustamente diceva: perchè quello ufficio, quale era l'ufficio che stava nel centro storico, la CISL, perché l'avete tolto? Perché ve ne siete andati? Allora, vogliamo che il centro storico svolga la funzione di rappresentanza? Ci portiamo gli assessorati strategici? Facciamo di Martina Franca la città della musica? Facciamo di Martina, del centro storico, ci portiamo le attività culturali? I giovani che invece di incontrarsi al Martina Caffè, ci inventiamo qualcosa? Allora, le funzioni possono essere molteplici, l'importante che le capiamo. Allora, io non so se questa funzione l'amministrazione, questo indirizzo, questa scelta politica, l'ha fatta. Vorrei sapere se l'ha fatta? E se non l'ha fatta se dobbiamo farla insieme. Ma se dobbiamo farla insieme non possiamo farla in un Consiglio monotematico, da domani, signor Sindaco e signori dell'amministrazione, chiedo che ci sia un tavolo permanente. Grazie. PRESIDENTE Grazie signora Giuliani. Interviene Gianni Genco per il SER. Gianni GENCO Buonasera tutti e grazie per l'invito. Vorrei chiedere a tutti noi, me compreso: se andiamo in una scuola e chiediamo ad un bambino: quale è la cosa più bella della tua città? Io non so quello che risponderà, però, forse, non risponderà il centro storico. Dico forse. Quindi, il centro storico per essere valorizzato, per essere apprezzato, deve essere nella cultura delle persone che abitano un posto. Abbiamo tanti esempi, tanti posti che hanno fatto diventare il centro storico con idee anche, a volte, esasperatamente commerciali, un punto di incontro per quanti portano economia in una città, in un paesino non sto a citare perchè poi a me da anche fastidio parlare dei paesi vicini che questo hanno già iniziato a farlo e lo fanno da tempo. Sedici anni fa a Castellaneta come organizzazione di volontariato di protezione civile ci siamo inventati un convegno: la protezione civile nei centri storici.

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Quale è la sicurezza che dà il nostro centro storico? Domanda. Non lo sappiamo. è un aspetto molto importante perchè la gente vive nel centro storico anche se è sicura, purtroppo i giornali, molto spesso, non ricevono queste notizie ma le forze dell'ordine sì, perchè le denunce avvengono è quotidiana la visita di persone male intenzionate all'interno delle case dei cosiddetti anziani che abitano il centro storico. Quindi, uno dei primi aspetti, secondo me, è la sicurezza poi viene tutto il resto, perché, secondo me, manca. Riguardo, invece, a quello che viene lamentato, io purtroppo sto parlando perchè l'associazione mi ha delegato in quanto, molto spesso, i nostri operatori subiscono degli attacchi qualche volta anche ingiustificati. Ingiustificati perché? Perché, signori, e lo dico a chi ha una attività commerciale, sono d'accordo con voi, io sarei il primo a venire a parcheggiare in piazza Maria Immacolata, magari, invece di parcheggiare davanti al mio laboratorio parcheggerei là. Il problema è che esiste un documento che si chiama zona a traffico limitato, quindi, bisogna rispettarlo questo. Se noi andiamo a leggere quello che prevede per quanto riguarda i pass, si parla di pass per passare, scaricare, caricare, lasciare i parenti eccetera. Il problema traffico nel centro storico, secondo me, non si risolve aprendo. Io, insieme ai commercianti chiedo alla Amministrazione Comunale di creare dei parcheggi intorno al centro storico dove il cittadino che ci abitata può parcheggiare visto che non tutti hanno la casa, il palazzo nel centro storico e quindi, anche il posto per mettere la macchina. Quindi, creiamo dei parcheggi, cerchiamo di fare delle strutture non dico nominativi i parcheggi, sarebbe troppo, però quanto meno uno deve avere la certezza di riuscire a trovare un posto auto perchè le auto, purtroppo, ce le dobbiamo tenere e sono indispensabili e poi pian piano vedremo che la gente che poi sono dalle nostre statistiche, Presidente, sono 40 persone quelle che non possono, non vogliono rispettare questo provvedimento, una quarantina sono, perchè chi viene da fuori è contento, tranne il sabato sera e la domenica sera capisco il macellaio perchè le nostre macellerie hanno abituato i loro clienti ad arrivare vicino alla porta della rosticceria. Quindi, parcheggiano e vanno a mangiare la carne nei nostri locali. Ebbene, quei signori devono capire che devono parcheggiare fuori dal centro storico. Perché il centro storico, i bambini devono essere i primi a dire: la cosa più bella di questa città è il nostro centro storico. Grazie. PRESIDENTE Grazie. Giovanni Castellana, prego Giovanni CASTELLANA Buonasera a tutti. vorrei puntualizzare una cosa: un centro storico oltre ad essere un qualcosa fatto con la mente e con l'intelligenza dei nostri avi, di coloro che ci hanno preceduti, diventa un fatto culturale. Giustamente ognuno di noi poi ha posto il problema di come fare per arrivare, come fare per poter vendere. Però teniamo presente che un centro storico è fatto solo ed esclusivamente da persone. L'architettura del centro storico di Martina Franca è talmente alta, talmente importante, che fatti alcuni ritocchi di ordine logistico, nessuna città del meridione ce l'ha. Attenti, noi ora stiamo, come dice qualcuno, facendo la punta alle piramidi. Il centro storico di Martina Franca ha bisogno di persone e non abbiamo più bisogno degli anziani che stanno sullo stradone, il centro storico non è lo stradone. Veda, signor Sindaco, lei ha fatto una operazione all'inizio stupenda, quella che una volta era l'agorà, era la piazza, quando vi siete messi lì a dire, nella piazza Maria Immacolata, dove avete parlato, avete conversato con i cittadini. Questo è il centro storico. Allora, il centro storico non lo diamo più agli anziani, mi spiace che non c'è nessun giovane che ci dica come deve muoversi e come dobbiamo muoverci. Il centro storico deve essere dato ai giovani, non è possibile che in via Trento - mi pare via Trento o via Trieste - sia diventato il luogo di passeggio dei ragazzi. Non è possibile, che la nostra villa

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sia diventata scura e non ha più nulla. Noi abbiamo bisogno che i nostri giovani pian, piano e te lo dico Stefano, noi che stiamo collaborando e tutti gli altri giovani vostri, di questa amministrazione, per piacere portate i giovani dentro. Cioè quella piazza Maria Immacolata e poi avremo quello che giustamente diceva la signora De Anna, signora De Anna, la CISL è andata via perché ha avuto, grazie a Dio, una grande importanza e allora ha dovuto cercare dei locali più grandi. Quella sede se lei vede, da due anni, è diventata una sede dove vengono gli anziani, è diventata una sede dove stiamo facendo cultura. Se i giovani invece di andar girando per altre zone vengono in città, diventano padroni della città, allora umanizziamo la città, facciamola diventare quasi sacra e mi rivolgo, peccato che sia andato via don Franco, per piacere i giovani di Azione Cattolica non fateli sparire, quei quattro giovani che sono di Azione Cattolica e che dovrebbero essere dei volontari naturali, per piacere fateli rimanere all'interno e fate in modo tale che la città diventi una città umana. E solo i giovani possono farlo. Stiamo facendo la raccolta differenziata e stiamo partendo dai bambini, perchè se aspettiamo che i grandi facciamo la raccolta differenziata perdiamo solo tempo. PRESIDENTE Grazie Giovanni Castellana. Marinò Piero Astrea. Pietro MARINO' Buonasera a tutti. Ringrazio chi ha proposto questo tema, questa sera, ce n'era e ce n'è ancora bisogno. E speriamo che non sia una occasione persa. Perché, effettivamente, Pietro Liuzzi sia pure in maniera, diciamo così, esagerata ha testimoniato il rammarico, la delusione per tante occasioni perse negli ultimi 40 anni. Il centro storico è il problema dei problemi per Martina Franca; Martina Franca è il centro storico, sto semplificando; Martina Franca è conosciuta per il suo centro storico anche per la Valle d'Itria per le masserie, i muretti a secco ed i trulli, però per il centro storico. I turisti vengono dalla Germania, dal Giappone o da Taranto settimanalmente per andare a vedere il centro storico. Quindi è il nodo centrale intorno a cui si sviluppa il futuro del paese se a questo dobbiamo pensare. Certamente non si può pensare al centro storico come ad un qualcosa di scollato da tutto il resto. Quindi, bisogna sempre contestualizzare la visione. Di idee, ho sentito che l'amministrazione chiede idee, proposte, di idee ne abbiamo tante e in qualche occasione ho anche lanciato qualche proposta: rendere il palazzo ducale, palazzo della cultura; recuperare la chiesa del Monte del Purgatorio che è una chiesa abbandonata, dentro ci sono dei quadri che stanno ammuffendo, stanno prendendo la muffa. C'è un quadro di Gianstefano Caramia che si sta ammuffendo. Ci sono delle statue policrome che sono abbandonate. Allora, perchè non creare un museo nel centro storico? Allargare gli spazi che già ci sono delle sale del Carella e creare altri ambienti collocando delle opere che ci sono a Martina Franca, bisogna solo riportarle in una sede naturale. Non parlerò degli altri problemi per non sovrappormi a tutte le cose dette da chi mi ha preceduto. Parlo da ex uomo di scuola, io credo che occorra una azione di educazione nei confronti sia degli adulti e soprattutto dei giovani. Occorre portare i ragazzi a conoscere Martina Franca, bisogna che tutti i ragazzini dalla scuola elementare fino a chi fa l'ultimo anno di scuola superiore, tutti i ragazzi sappiamo da dove veniamo? Quale è la ragione di tanti monumenti? Quale è lo stile? Quale è il percorso artistico che ha subito il centro storico di Martina Franca? Questa conoscenza del centro antico è una azione a costo zero per l'amministrazione, basterebbe coinvolgere tutte le scuole, perchè è un dovere di tutti sensibilizzare, l'azione di tutela, di salvaguardia del centro storico nasce da una conoscenza del patrimonio e dalla conoscenza nasce l'amore. Allora, creare le basi perchè i cittadini sviluppino oltre ad un senso di identità, anche una consapevolezza del patrimonio che ci è stato tramandato da chi ci ha preceduto e che noi dobbiamo trasmettere ai nostri giovani. Grazie.

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PRESIDENTE Grazie signor Marinò. Marinella Mariscotti Forum delle associazioni. Marinella MARISCOTTI Buonasera a tutti. Parlo del per conto delle forum che comprende 4 associazioni che storicamente lavorano da oltre 10 anni insieme, a Martina: WWF, Osservatorio questione urbanistica, Umanesimo della Pietra e gruppo Speleologico Martinese. Lavoriamo da oltre 10 anni e spesso chiedono a me di intervenire in nome di tutte e quattro le associazioni ed io puntualmente vado a rivedere le cartelle e ve ne cito giusto qualcuno che ieri ho rivisto: basolato centro storico, ex cinema Bellini, parcheggio spirito santo, villa Garibaldi e potrei continuare. Dentro quelle cartelle ci sono svariate richieste di accessi agli atti, perchè bisogna avere competenza e cognizione di causa per poter fare un intervento, delle osservazioni. Quelle famose osservazioni che, meno male ci sono 90 giorni per fare le osservazioni, perchè almeno qualcuno le legge e rimangono agli atti, a volte finiscono anche in Procura, scusate, mi sono animata prima nel sentire alcuni riferimenti. Per produrre osservazioni occorre cognizione di causa ed accedere agli atti. A volte sono tante queste richieste perchè spesso nell'ufficio tecnico poi si perdono, però poi ci sono anche tutte le lettere, ne ho contato solo per villa Gariballi 13, per lo spirito santo meno, comunque per l'antenna di via Agelsao Milano di via Trento, per il basolato, svariate lettere, interventi di sollecitazione. Perchè dico questo? Perchè nel tempo, probabilmente, questa maggiore consapevolezza che abbiamo acquisito leggendo carte, avendo esperti al nostro fianco, ci hanno fatto mettere delle lenti, proprio come se fossimo - parlo per me in questo momento non più e a nome delle associazioni - è come se fossi venuta 20 anni fa ad abitare a Martina Franca un po' miope con un quadro di insieme: è bella, mi piace, epidermicamente mi trasmette un fascino, ma soltanto lavorando a stretto contatto con persone più esperte di me, ho cominciato a mettere degli occhiali che mi davano degli angoli di visuale ed una profondità nel riconoscere i particolare che non hanno pari. Mi fanno fatto aumentare il senso, non solo di consapevolezza, ma automaticamente la sensibilità a riconoscere il bello, il prezioso. E questo mi ha portato, ad esempio, quando alla voce risistemazione basolato, venivano sostituite le antiche basole di 20 centimetri in pietra lavica e venivano sostituite con basole industriali, di cui si riconosce bene il taglio della sega circolare di 6 centimetri di spessore. A questo punto se uno ha consapevolezza, quindi, sensibilità, va dappertutto, personalmente ci siamo fatti un incontro con Assessori dell'epoca, qui presenti ed abbiamo fatto di tutto per stoppare questo furto, furto alla storia, alla collettività. Poi è stato un furto reale nelle depositerie comunali, perché, alla fine, alcune pietre ben numerate e tutto quanto, mi hanno detto i tecnici e gli ingegneri che non si trovavano. I lampioncini, memoria, non quelli di Aquaro fatti a mano, ferro battuto negli anni '50, quelli del 1905 che io ho rintracciato sul libro di Marinò, nelle prime cartoline, il timbro è 1905 c'erano i primi lampioni con il braccio in ghisa ed il piatto di ferro smaltato, nero sopra e bianco sotto. Quando dico: io ho messo degli occhiali da miope che ero, ho messo occhiali perchè Nico Blasi guardando il lampioncino fuori della mia finestra disse: non te lo fare togliere mai quel lampioncino, perché è la prima illuminazione pubblica elettrica di Martina Franca. Ed un giorno mi vedo gli operai arrivare, smontare il lampioncino, era Sindaco Zizzi, mandai lettere, feci il diavolo a quattro, me ne rimontarono un altro dalle depositerie comunali, sono numerati, il numero che mi hanno riportato è diverso da quello di prima. Però, poi, come scuola Maiorana chiesi ai colleghi se potevamo fare un'area di progetto pluridisciplinare per recuperare questi lampioncini non più a norma, me l'hanno riattaccato, non funziona la luce perchè l'idea era quella di rimodernando e dovendo ottemperare alle norme di sicurezza non si potevano più montare i lampioncini che c'erano prima, non erano più a norma. Allora, io, a scuola mi arrovellai per trovare, con i colleghi elettrotecnici, con il professore di diritto che sapeva di

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normativa, con la professore di storia che poteva recuperare queste informazioni sulla storia della illuminazione di Martina Franca, perchè il Rotary o il Soroptimist aveva fatto una pubblicazione, per cercare di recuperare questi 6, 7, 10, non so quanti, lampioncini in depositeria, cercare di rimetterli a noma e ricreare, magari, un angolo, una zona di Martina Franca per quello che si poteva fare o rimetterli nei punti giusti. Non si sono più trovati. Allora, è una questione di furto effettivo, ma è una questione culturale quella che ci porta ad avere la sensibilità per capire che togliere una chianca non è una questione di decoro, per metterne una più nuova e meno scivolosa. Questa parola portava la determina all'ora: decoro urbano. Si sostituivano le chianche antiche perché un po' sconnesse, quello che volete, per decoro urbano. Ridiamo peso alle parole. Invece i lampioncini non erano più a norma però sono pezzi di storia ed è un furto che ci viene fatto, perpetrato ogni giorno. Se abbiamo la consapevolezza che quelle sono le nostre cose preziose. Non voglio andare molto avanti, ma anche mettendo le lenti di ingrandimento per capire meglio il progetto parcheggio spirito santo. Perché lì, al primo progetto ci siamo opposti? Uno. Ho imparato, anche qui, Nico Blasi, il prof. Liuzzi, che prima de settecentenario di Martino che l'editto di D'Angiò dava terra gratuitamente in uso a persone che volessero, tra virgolette, colonizzarle, purchè creassero fogge ed orti. E l'ultimo pezzo di orti medioevali rimasti erano quelli che si trovavano sotto lo spirito santo. Allora, questo grado di consapevolezza che, ancora una volta, sono lenti che hanno un risvolto interiore, mi fanno affezionare di più, perché capisco che non sono orti. Non sono pietre crollate. Il progetto dello spirito santo iniziale che abbiamo bloccato noi, se qualcuno ci deve dare addosso lo facesse in questo momento, perché abbiamo chiamato noi la sovrintendenza, per mettere un vincolo. Perché sarebbe stato completamente demolita l'area per fare un parcheggio a più piani in cemento, arrivando da Locorotondo sarebbe stato tutto molto ben visibile, cinque piani, in cui io avrei pagato allora, a suo tempo, una volta e mezzo quello che si pagava sulle strisce blu, attorno al centro storico. Ma, allora, scusate, servono i parcheggi, ma che mi serviva un parcheggio che avrebbe distrutto l'ultimo lembo di 700 anni fa che ha dato origine a Martina e che mi avrebbe fatto pagare. Io non avrei mai – da residente parlo – parcheggiato. Ci avrebbe parcheggiato il pullman dei turisti, ci avrebbe parcheggiato, forse, la macchina che viene da fuori, che la lascia pure lontana, ma io residente che mi porto la spesa, devo pagare una volta e mezzo la tariffa delle strisce blu. Io mi cerco una striscia bianca subito fuori, mi porto un trolley dell'Ikea, ma non vado a pagare una volta e mezzo quella che era la tariffa oraria. Ecco, allora, senza stare a ripetere gli interventi: parcheggi, agevolazioni fiscali, ma soprattutto una urbanistica partecipata. Io farò una cosa nei prossimi giorni, proprio perché il materiale che abbiamo prodotto nel tempo è tanto e lavorando in tanti anni abbiamo avuto un avvicendamento tale a livello di Regione, di Provincia, di comune degli amministratori che spesso il lavoro che si è fatto e si è pure protocollato è rimasto, in qualche cassetto, bisogna ridargli valore. Allora, nei prossimi giorni protocolleremo i principali documenti che abbiamo elaborato nel corso del tempo come associazioni, tra cui uno che riguarda proprio il centro storico. Due anni fa, in ottobre, facemmo una assemblea insieme con il laboratorio “la città possibile” per cercare di capire dal basso quali fossero le esigenze e le osservazioni proposte da chi abitava o chi esercitava, c'erano anche dei commercianti, all'interno del centro storico. Questo lo protocolliamo in modo che sia utile, sia lavoro non perso perché, altrimenti, cominciare sempre da zero, 5 gennaio 2010, mi sembra di nuovo c'è stato un Consiglio Comunale monotematico sul centro storico; due anni dopo esattamente a gennaio un altro Consiglio Comunale sul centro storico, cominciamo a 4 o 5, 6, dai documenti che abbiamo prodotto, cominciamo dai 20 interventi di questa sera di cui io, alla fine, voglio estrapolare il passaggio principale che tutti hanno chiesto da don Franco a Graziana Giuliani: le procedura di ascolto vanno bene, ma da domani, tra una settimana, diamoci un attimo di

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tempo, creiamo dei tavoli di lavoro insieme. Non saranno tavoli tecnici, perchè noi che risediamo nel centro storico, le associazioni che si occupano di centro storico non sono solo tecnici, non ci sentiamo dei tecnici. Noi vogliamo presentare insieme i problemi e discuterli insieme perchè insieme si possa sortirne e questo è il significato che don Milani dava alla politica: sortire insieme dai problemi, creare rete, conoscere le cose dal basso, metterle in relazione e trovare insieme le soluzioni. Questa è la cosa e non ha nulla a che vedere con i partiti o con le brutture delle varie amministrazioni di cui sentiamo tutti i giorni sprechi, eccetera. Questo ha acche vedere con la buona politica, quella che fa andare avanti le città nel modo giusto e ci fa vivere ancora quelle bellezze e lasciarle alle nuove generazioni. PRESIDENTE Grazie. Può intervenire Luca Schiavone. Luca SCHIAVONE Buonasera. Vorrei intervenire da commerciante, chiaramente prenderò dei punti che già sono stati già elaborati da chi mi ha preceduto. Sono un commerciante di lungo corso, sono martinese e sono molto orgoglioso della mia città, ho avuto il privilegio di vivere la mia infanzia quando il ringo era pieno di attività commerciali. Non so quanti di voi ricordano il negozio di “cose belle”, Colaprico, il bar Brancaccio, il primo negozio che aprì la Sincer e tutto il resto. Quindi, Martina Franca nel passato è stata sempre e vorrei che il Ringo ridiventasse quello che era una volta un centro commerciale e non un luogo di struscio domenicale, improduttivo, del domenica sera, quando la gente martinese va sopra e sotto senza produrre nessun profitto, senza dare nessun contributo all'economia martinese. Però, personalmente, da commerciate, sarei pure disposto ad investire nel centro storico, anche se profitto, per orgoglio solo ed unicamente di vedere questa città riprendere, perchè come ha detto prima qualcuno, vedere quelle porte chiuse, tra l'altro malandate, non verniciate, piene di manifesti è deprimente. Allora, se io dovessi aprire una attività, la prima cosa di cui avrei bisogno che si facesse è intervenire sui fitti. Qualcuno ha detto: sgravi, agevolazioni. Però si potrebbe pensare benissimo, non so se è possibile, di penalizzare, cioè invitare i proprietari per vedere se con un accordo collettivo, riescono a stabilire un equo prezzo per metro quadro, un prezzo politico per affittarlo e magari proporgli delle agevolazioni. Però, in caso contrario per evitare che i locali tipo quello di fronte all'ex pizzeria Gianni da 10 anni sfitto, si potrebbe penalizzare chi non fitta quei locali. Obbligare a tenere pittato l'esterno, le porte in regola, di fargli pagare persino l'affissione per chi mette i manifesti vicino sopra le porte, anche se non sono stati loro, trovare dei sistemi per indurre con le buone o con le cattive queste persone che hanno questi locali sfitti e che chiedono, come giustamente hanno detto, prezzi non accessibili a tutti di calmierare la cosa. L'altra cosa che c'è bisogno, quello che ha detto il signore della macelleria, snellire le pratiche burocratiche, specialmente le autorizzazioni sanitarie che in altri comuni vicini: Cisternino, sono molto più malleabili, qui sono durissime, fanno perdere tempo, danaro e scoraggiano chi si vuole avvicinare ad aprire una attività nel centro storico. L'altro problema è l'acqua. Perché, purtroppo, noi dobbiamo cercare di far partire il centro storico e creare una rete di esercizi, un nocciolo duro, dove ci siano 20 persone che possono partire, in modo che poi da corollario si possano riempire le altre cose e, magari, come una volta riempire via Cirillo, via Cavour, corso Umberto, come era nei tempi passati. Però se esaminiamo la situazione commerciale anche dei paesi vicini, diciamo che i centri si sono attivati, come è stato il centro storico di Bari, con i ristoranti, attività di somministrazione bevande e roba del genere. L'altra possibilità che avremmo noi è quello che ha detto il presidente dei commerciati: i confezionisti. Cioè io penso che in questo momento le attività di somministrazione servirebbero per far partire la sera ad una certa

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ora i negozi e si è visto che sono bastati tre bar in piazza XX Settembre per fare sostare il sabato sera e domenica sera a ragazzi fino alle due. Quindi, se in quel corso riuscissimo a concentrare attività diversificate, non solo bar o roba del genere, ma anche gastronomia, prodotti tipici o qualche cosa di serio, dando qualche idea a qualche ragazzo, facendo uno sforzo come amministrazione, di dare un input quali potrebbero essere le attività da aprire. Secondo me, l'altra cosa sono le confezioni che noi abbiamo, ma non confezioni, purtroppo i locali di Martina Franca non sono adatti. Cioè il mio negozio non l'ho aperto nel centro storico perché avevo bisogno di una metratura, di tante cose che non potevo attuare. Però, a mio avviso si potrebbe cercare con l'aiuto dei commercianti, un po' di buona volontà dei commercianti e dei confezionisti cercare di aprire un po' di outlet, perché a Martina ce ne sono tanti e la gente è disposta a lasciare l'auto, se c'è l'affare da fare, se c'è l'assortimento, se c'è una concentrazione di esercizi appetibili, il problema del parcheggio a 20 metri, a 50, a 30 si risolve ed arrivano. Però, ripeto, per arrivare a questo bisogna fare lo sforzo iniziale di fitti, burocrazia e quel problema dell'acqua perchè se devi fare una attività di somministrazione devi chiedere il permesso di mettere la cisterna al quindi, al settimo piano, permessi ed è impossibile. Grazie. PRESIDENTE Grazie. Prego Semeraro Martino. Martino SEMERARO Io sono venuto qui con un'altra idea, pensavo che si parlasse più di proposte e non di un malato di cui non sappiamo cosa farcene, ho avuto questa sensazione stranissima; Cosa dobbiamo fare del centro storico di Martina Franca? Noi ci viviamo dentro, abitiamo lì dentro, per cui, contrariamente a quello che può pensare qualcuno abbiamo le nostre cisterne anche quando chiudono l'acqua. è da sempre, ci siamo sempre attrezzati per abituarci a quelle che erano le situazioni contingenti. Il traffico. Io non ho bisogno di entrare nella strada di casa con la macchina, parcheggiare lì davanti. La lascio dove capita ho vissuto 18 anni a Roma figuratevi se trovavo mai posto sotto il portone di casa. Quanto mai? Allora, cambiamo un attimo il tipo di atteggiamento nei confronti di quello che bisogna fare, che bisogna cercare. Pensavo che questa sera le proposte fossero di due tipi: uno di tipo urbanistico, sicuramente e l'altro di tipo istituzionale, commerciale, quello che vi pare. Urbanistico perché? Quel patrimonio che abbiamo piano, piano sta cambiando ed è normale che succeda questo. La storia ci ha insegnato sempre e solo che i luoghi cambiano. Per cui non mi preoccupo delle basole, le basole fanno parte delle scarpe che abbiamo, come della pelle, come dell'intonaco, come di qualsiasi altra cosa, si possono anche sostituire, non è una cosa importante. Non dobbiamo musealizzarlo perché, altrimenti, come qualsiasi cosa musealizzata servirà soltanto a pagare il biglietto entrare ed uscire, non da vivere. Perché quelle basole non mi servono in quel momento. Certo, è vero, se si può recuperare, quello che si può recuperare, è chiaro che sarà mio impegno cercare di recuperarlo. Ma al di là di questo, dobbiamo dare un po' oltre. Abbiamo bisogno dell'energia elettrica ed accendiamo la lampadina; abbiamo bisogno di riscaldarci abbiamo il nostro impianto dei termosifoni, abbiamo il metano che ci arriva e ci alimenta la caldaia e così per tutte quante le altre cose. Quindi, sta cambiando, accettiamolo, non possiamo non dimenticarlo. Così come si accetteranno altre cose, come si accetterà l'evoluzione ponendo però che cosa? Un disciplinare, una serie di punti fermi. Il disciplinare tecnico, urbanistico che consentirebbe di fare tutti una serie di interventi mirati e tutti quanti sotto un controllo vigile. Qualcuno ha parlalo di ufficio tecnico, io direi l'ufficio tecnico snello, quello che viene, ti aiuta materialmente a risolvere il problema della porta, della finestra, della struttura, di qualsiasi altra cosa e non un ostacolo ogni volta si inizia una qualsiasi attività edilizia si ha il terrore: questa finestrina non è sufficiente ad

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aerare il mio bagno, la mia stanza, allora mi pongo il problema: ma sono nei limiti del regolamento di igiene e sanità? Non lo sono, mi trovo fuori inevitabilmente. Allora, l'ufficio tecnico snello è quello che interviene, quello che arriva alla gente, non quello che ostacola e di pari passo anche per quanto riguarda le attività commerciali, le attività artigianali, tutto quello che si può fare, che può richiamare, perchè bisogna ripristinare una funzione, la funzione abitativa e lavorativa, non possiamo stravolgere, non possiamo prendere Salvatore Allende e portarlo lì, ma dobbiamo fare una diffusione di una serie di attività molto più piccole, molto più contenute con la possibilità sempre di aggregare i luoghi, stanzette di 19, 20 metri non sono produttivi, nessun operatore economico sarebbe in grado di affrontare una spesa o di reggere il peso di una attività economica del genere. Quindi, la possibilità di fusione, di accorpamento, vanno tutti di pari passo con una unica cosa: un disciplinare tecnico che disciplini tutte le possibili funzioni che possono essere fatte. Solo un mio piccolo contributo. Grazie. PRESIDENTE Grazie. Chiarelli Pietro Angelo, prego. Pietro Angelo CHIARELLI Buonasera. Io, sin da piccolo, sono stato molto legato al centro storico e devo la scelta della mia professione proprio per la bellezza della città nella quale vivo. Sin dai miei primi anni di studio, i miei studi mi hanno portato alla conoscenza, proprio manuale, di alcune delle chiese del centro, come san Domenico, san Martino, l'istituto delle suore Agostiniane. La mia professione poi mi hanno portato, gli studi, quello che mi sembra che manchi qui anche questa sera, proprio nel momento in cui si va a fare un progetto di restauro la prima cosa che generalmente da professionisti si fa è proprio la conoscenza del manufatto. Il nostro centro storico, come prima cosa, bisogna andare a conoscere, quindi, anche andando ad interpellare con la partecipazione attiva i residenti, a sentire le esigenze, andare a considerare tutti quelli che sono gli aspetti anche tecnici, prima si parlava della sicurezza, non so se, fra le altre cose, si ha una reale situazione di quella che è, da un punto di vista sismico, la situazione abitativa del centro storico. Senz'altro una volta fatto di pari passo quello che bisognerebbe fare è capire quali sono gli obiettivi. Si parlava prima della scelta. Io credo che l'utilizzo del centro storico, l'obiettivo principale, fondamentale credo che sia insito nel centro storico stesso, ed è principalmente quello del turismo, proprio perchè Martina Franca è conosciuta grazie al suo centro storico. C'è da dire anche che tutto questo, naturalmente mette in gioco tutta una altra serie di situazioni, a cominciare da quella residenziale che non deve essere, naturalmente, gli obiettivi poi, alla fine, sono molteplici. Quindi, il turismo che può essere diversificato, anni fa, nell'amministrazione Zizzi fu fatto un altro Consiglio Comunale, fu incaricato un professore universitario a Bari che al termine di una sua relazione lui proponeva come soluzione quella di portare la scuola proprio per l'alta qualità anche architettonica e l'alto valore la presenza del festival della Valle d'Itria che è un elemento che si rivolge ad un pubblico abbastanza elevato culturalmente, di portare le scuole di alta specializzazione nel centro storico. Quindi, sono tutte cose che pian piano poi possono essere da volano alle attività. Naturalmente abbiamo sentito i problemi del traffico, credo che, però, il problema del traffico nel centro storico, ci sono città europei, e città anche italiane dove la pedonalizzazione del centro ha portato negli anni ad uno sviluppo. Si parlava della mentalità della gente è quella di arrivare, forse bisogna cominciare ad educare la gente a non usare l'auto, ma ad andare a piedi, a fargli vedere come è meglio andare e piedi con l'auto. Anche perché, fra l'altro io passo davanti, ma se non posso fermare la macchina davanti al negozio non ne vedo neanche l'utilità. Grazie. PRESIDENTE Grazie. Semeraro Francesco, prego.

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Francesco SEMERARO Buonasera. Io non avevo intenzione di intervenire perchè so che fare un Consiglio Comunale monotematico sul centro storico, è una maniera tipicamente nostra di affrontare i problemi. Per chi ha esperienza un po' di politica sa che quando c'è un problema e non si vuole far nulla, non si convoca una commissione, a Martina Franca ma si convoca un Consiglio Comunale. Questo è un aspetto. Però devo dire che sto intervenendo perché mi sono ricreduto. Mi sono ricreduto perchè questa sera ho avuto l'opportunità di dire sentire tante cose, tante idee che sono tutte quante, secondo me, interessanti, lucidissime, ecco abbiamo una comunità che pensa, che discute, che cresce, che forse dovrebbe essere coinvolta in po' di più nelle nostre scelte. Pensate, se noi avessimo tenuto presente tutte le cose che ci ha ricordato Marinella Mariscotti, eccetera, quando abbiamo fatto certe cose, forse, avremmo fatto più bella figura, avremmo risparmiato dei soldi. Allora, delle indicazioni di metodo io voglio dare, soprattutto. Per prima cosa, noi dobbiamo essere rispettosi del centro storico di Martina Franca, un centro storico povero, quindi, deve essere affrontato con povertà di mezzi quanto meno si fa nel centro storico meglio è. Cioè non è necessario andare a scrostare tutto quanto l'intonaco per far uscire la pietra viva, per trasformare una casa in una grotta, perchè se ci sono le pietre in vista noi abbiamo fatto la grotta, nè bisogna raschiare tutto per togliere il vecchio intonaco che era un intonaco naturale, fatto di calce e di bolo e poi si allattava con la calce. Ebbene adesso, invece, si adoperano materiali sintetici, si fa tutta quanta un'altra cosa, apparentemente noi abbiamo fatto una cosa buona, l'esempio che diceva Marinella, delle pietre, delle basole. Ebbene, quelle basole si potevano rendere meno scivolose, oppure utilizzarle, cioè bisogna essere capaci di riutilizzare i materiali, di recuperare le tecniche, quindi, il centro storico non deve essere un monumento, è una parte viva della città. Come parte viva deve essere abitata. Quello che manca questa sera è la voce, per esempio, che sarebbe molto interessante, degli albanesi che ci abitano, che poi, tra l'altro, sono quelli che, come manualità, sono quelli capaci di costruire un muretto a secco oggi, di mettere le chianche per terra. Io li ho visti lavorare e lo fanno molto bene, per giunta hanno dei materiali che sono simili ai nostri che se noi adoperassimo faremmo una cosa bellissima. Allora, per il centro storico, guardate, io lo ricordo, l'immagine che ho io del centro storico è una cosa, io andavo a piedi, abitavo fuori, abitavo vicino SantìEligio ma andavo a piedi nel centro storico e andavano tutti a piedi, non c'era gente. Guardate se voi riflettete anche coloro, io provengo da famiglia di trainieri, così erano, avevamo i cavalli, i cavalli erano tenuti a Martina Franca al di fuori del centro storico, quei pochi che stavano, le stalle che c'erano, le ultime stavano in via Locorotondo, dove adesso c'è il centro casa, lì c'erano delle stalle, altre stalle stavano in via Cesare Battisti di fronte casa mia, le stalle dove era casa mia a fianco c'era una stella, c'era il cavallo di fronte c'era il traino. I traini venivano adoperati e voi lo ricordate, nel centro storico, ci stanno ancora i paracarri ed agli angoli dei palazzi è sopravvissuto qualche paraurti in ferro. Perché? Perchè quello si trovava proprio alla altezza del mozzo delle ruote del traino. Bene, si usciva dal centro storico e si andava a piedi. Il centro storico è stato poi trasformato, è stato creato l'anello attorno, tutte quelle strade che hanno i nomi di musicisti. Però ci sono ancora i tratti che già nel 1860 sono stati annullati, la strada medioevale è stata interrotta, dimenticata e distrutta. Si usciva dalla “stretta da sarc” si scendeva sotto a “izz” e si percorreva quello, si faceva quel percorso. Allora, una scelta: vogliamo recuperare questo bene culturale? Secondo me, va recuperato, va ripensato, fatto il parcheggio in un altro posto, ma il parcheggio bisogna farlo, così certe strutture se servono. Guardate, non bisogna conservare tutto a tutti i costi, bisogna valutarlo. A Vienna vicino alla Cattedrale di Santo Stefano c'è un edificio di architettura di uno dei tanti archistar di Hanson Lain che era un grandissimo architetto tedesco. Cioè questi interventi si possono fare, ma se devono fare delle cose brutte che

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poi restano là, pensiamoci un po' di più. A Martina Franca di grande opere se ne sono fatte tante e sbagliate, sono state poi bloccate, pensate a quello che c'è ancora al Pergolo, pensate a come è stato organizzato male lo sviluppo della città, è da ripensare. Allora il centro storico innanzitutto va messo in rapporto con il territorio. Guardate che non è così, come voi lo state dicendo, il centro storico di Martina Franca. Il centro storico di Martina Franca è importante perché? Perchè sta nella Valle dei trulli è la città dei un territorio, il territorio è particolarissimo. Noi abbiamo avuto anche un Piano Regolatore Generale particolare, perchè noi siamo una città dove la gente vive in campagna, io vivo in campagna e tanti altri vivono in campagna. Gli stranieri che stanno vengono a vivere in campagna. Guardate la maggioranza non nel centro storico se facciamo un censimento vediamo questo e la valorizzazione del territorio che dobbiamo tener presente. Allora, io sono convinto che il centro storico di Martina Franca è, comunque, una risorsa, una risorsa che va valorizzata come una vetrina per i nostri prodotti, a cominciare dalle confezioni. I diversi edifici che stanno nel centro storico, sicuramente, ha ragione Schiavone quando dice: non posso fare il negozio. Non devi fare il negozio, ma la vetrina, perbacco, chi paga la pubblicità per fare la vetrina sull'Espresso, perché non deve mettere quel capo in vetrina del centro storico? Soprattutto perché tutto quanto il centro storico si può fare vetrina. E si può portare la modernità. Guardate, l'ufficio postale che c'è a Martina vecchia, quello che sta di fronte a Tripoli, secondo me, è un esempio di intervento corretto. Cioè mi fa funzionare bene una struttura. Hanno vuotato delle cose rendendola visibile dall'esterno e mettendo dentro degli oggetti di desain che sono stati pensati a livello industriale, eccetera, stile Ikea, quello che vogliamo, ma è quelle che c'è. Questo, secondo me, bisogna fare. Ancora un ultimo punto sul turismo. Noi pensiamo tanto al turismo come possibilità di sviluppo. Guardate, il turismo che c'è è niente. Perché se leggo i dati, noi qua siamo più di 50 mila, tenendo conto del territorio quello più vicino arriviamo a circa 60, 70 mila, prendendo Alberobello, prendendo anche Locorotondo e Cisternino. Bene, i turisti che arrivano a Martina Franca le presenze sono irrisorie, 60 mila pernottamenti è niente. Quello che risulta dai dati, è niente. Guardate, Venezia sul turismo ci campa, ma spende anche. Pensate quanto costa soltanto il servizio dei battelli, quanto può costare a collegare le diverse parti della città, a Venezia sono solo 60 mila abitanti, i turisti sono stati, quelli registrati, le presenze, gli ospiti, sono 21 milioni. Complessivamente le cifre dei turisti che arrivano in Italia sono 40 milioni. Allora, quando si arriva a questi livelli si comincia a parlare. Il turismo che c'è a Martina Franca e che si può sviluppare è un turismo di qualità, di gente che sa già molte cose che può vedere la tipicità, l'originalità deve essere messo in condizione di circolare qua, di trovare qua delle cose interessanti e belle da vedere e siccome Martina è un paese produttivo, secondo me, i suoi prodotti li deve far vedere e li deve saper vendere, deve utilizzare molto di più la città, il territorio, come ambiente per la valorizzazione delle risorse e soprattutto la risorsa principale e fondamentale è quella dei martinesi. Guardate, è il centro urbano più importante nella zona dei trulli. I trulli sono un fatto unico. Il barocco, il centro storico, eccetera, ce ne sono di simili nel mondo, ma la valle dei trulli, che sta qua, non ce da nessuna parte. Allora, per questo si tratta di rendere appetibile ed economicamente conveniente il restauro dei privati, sia dei trulli che delle piccole case che stanno nel centro storico. Facciamo fare un disciplinare, elaboriamo un codice per come si fanno gli interventi, diamo delle agevolazioni, ma in questo senso interveniamo. Facendo sviluppare così le competenze che esistono a livello locale e facendo davvero misurare i tecnici, perchè i tecnici se sono in grado di progettare un parcheggio lo devono progettare, sapendo sapendo in quale ambiente vanno ad operare e noi dobbiamo pretendere questo. Cioè essere più esigenti anche verso le persone che paghiamo, verso coloro che ci mettono i fili, che ci mettono il gas, che deturpano il nostro

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territorio, che mettono le antenne dappertutto, che vogliono fare tutto. Perché? Perchè la difesa del territorio non è solo un fatto che riguarda noi, ma è la difesa di un territorio che è notevole per tutta quanta l'umanità. Anche questa è una strada da percorrere, stabilire migliori rapporti con il comune di Alberobello proprio per pensare all'Unesco, per avere una strategia e per coinvolgere in questo le forze produttive. A me fa specie, guardate, io sono d'accordo con tutti, però mi sembra molto deludente. Io sono deluso dall'intervento del rappresentante della Confindustria, sono deluso dal fatto che a Martina poi gli industriali degni di questo nome vanno a scoprire la Cina, vanno a fare queste cose e poi nella loro città vogliono svolgere un ruolo parassitario, quello di andare a costruire l'ennesimo palazzo dove, forse, non si andava a costruire? Questo è assurdo. Come collettività dovremmo avere la forza per chiedere a loro un impegno civile, perché questo è possibile, dalla crisi, secondo me, si può uscire così. Vi ringrazio. PRESIDENTE Grazie. Con questo ultimo intervento abbiamo esaurito gli interventi esterni, gli interventi degli ospiti. Possiamo aprire già la discussione con i Consiglieri. Prego Consigliere Marraffa. Consigliere MARRAFFA Sindaco, io le faccio i complimenti, le hanno augurato, almeno altri dieci anni di amministrazione. Perché se lei deve portare a compimento tutto quello che è venuto fuori questa sera, non so se ce la fai in una sola legislatura. Anche se, onestamente, non la invidio, perchè non è semplice come abbiamo potuto constatare capire cosa realmente si vuole fare del centro storico. Perché ognuno a seconda della propria esigenza, a seconda della propria cultura, a seconda di come vede le cose, ha dato una sua idea che contrasta con tante altre. Per cui non è veramente semplice. Intanto sono d'accordo, sicuramente, su quello che ha detto il prof. Semeraro non si può parlare di centro storico, perchè è un pour parlè. Io mi onoro di passeggiare nel centro storico e siccome ho la fortuna di portare tante persone che non sono della Puglia e che nono sono solo dell'Italia, appena una settimana fa ho avuto il piacere di avere dei tedeschi ed ho passeggiato con loro nel centro storico e vado puntualmente a cena nel centro storico e faccio notare loro tante peculiarità. A proposito del barocco una cosa bellissima che, forse, non tanti sanno è che un balcone o un parapetto non è uguale all'altro. Quindi, basta soltanto vedere questo per capire quanto lavoro di manodopera poi è stato fatto. Perché lavorare la pietra e qui, mi consenta la signora Mariscotti, sono un patito della pietra, ma della nostra pietra, la pietra calcarea che si lascia modellare, si lascia lavorare in maniera molto semplice ed è tutto quel lavoro che noi abbiamo nel centro storico. Abbiamo o hanno fatto male, non so chi, a togliere la pietra lavica, ma non era una pietra nostra. Però, dico che, probabilmente sarà sbagliato mettere il pavimento squadrato come lei ha detto, però avere la nostra pietra, quindi, far onore chi l'ha lavorata, Martina Franca è la città dei scalpellini, ancora qualcuno c'è, quindi, lavorare la pietra è, veramente, un fatto di grande prestigio e di grandi artisti che abbiamo avuto in questa città. Mi limiterò soltanto a leggere delle cose, Sindaco, perché, veramente non la voglio annoiare, ne ha sentite tante. Ci sono delle cose che, sicuramente, come abbiamo avuto modo di dire. si possono fare in modo semplice che è semplificare, questo è venuto fuori da qualcuno, semplificare magari l'accesso al centro storico, sono cose che si possono fare, dove non servono risorse. Poi, il resto, la vostra amministrazione sarà in grado sicuramente di fare tesoro di tutto quello che ha sentito questa sera. Leggo una proposta dei giovani di Idea Lista e poi gliela consegno Sindaco. Trasformazione del centro storico in zona a traffico limitato, come avvenuto con successo in città come Lecce e Bari, ovvero ai soli residenti, ovvero al personale scelto con posizionamento di telecamere, di sensori nei punti di accesso al centro storico; creazione di parcheggi ad hoc debitamente segnalati nei punti di accesso nella città, vedi via Bellini o

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viale Europa se si riesce a fare. Predisposizione di un piano per la pulizia ordinaria e costante del centro storico, con particolare riferimento anche in relazione alla chiusura del traffico alle zone ove vi sia attività commerciale. Sgravi fiscali a livello comunale e snellimento burocratico particolareggiato per tutte le attività commerciali ed umane nel centro storico. è importante questo: concessione gratuita ad associazioni e gruppi giovanili che possono prendere i locali di proprietà comunale nel centro storico. Predisposizione di una segnaletica verticale, informativa e fissa dinanzi ad ogni monumento o palazzo ad interesse storico con cartelli provvisti di codice QR in modo che un eventuale turista possa leggere informazioni riguardo il monumento punto di interesse che sta osservando anche sul proprio tablet, smartfone eccetera, servendosi di una rete wifi gratuita messa a disposizione magari dal comune se è possibile. Predisposizione di un ufficio turistico stabile e funzionale particolarmente attivo dal 15 aprile al 15 ottobre che permetta la fruizione da parte dei turisti del relativo tour o ufficio tour composto da guide formate da ragazzi delle medie superiori o dal Motolose o dalle scuole che abbiamo che fanno questo lavoro, a cui venga riconosciuto un relativo titolo di stage. Creazione di una wifi da piazza XX Settembre, fruizione gratuita di internet dal proprio pc portatile o dal proprio tablet. Maggiore controllo del territorio da parte dei Vigili Urbani contro parcheggi selvaggi nei punti di maggiore interesse del centro storico. Cestini per i rifiuti e panchine, sistema di vigilanza con telecamere sparse nel centro storico per la sicurezza dei cittadini. Numerazione civica adeguata. Onere di mantenere muri puliti e bianchi, come hanno detto già. Creazione di un servizio noleggio comunale automatico di biciclette, era un progetto che avevamo cercato di portare a termine, ma come ho detto l'altra sera non c'è stato consentito, come già ci sono nella città di Lecce e di Bari. Le biciclette le potete tenere presso l'ufficio dei Vigili, arriva il turista, si prende la sua mappa, si fa il giro della città con la stessa bicicletta e poi la riconsegna. Altri suggerimenti. Una deroga al vigente regolamento comunale che consenta nel centro storico l'attivazione di esercizi commerciali anche aperti al pubblico senza alcun vincolo di superficie e qua sappiamo bene quando si è lavorato perché, magari, ci sono dei nuovi regolamenti soprattutto in termini di igienico sanitari che vogliono il bagno, il locale che deve avere una altezza minima di 3 metri, il bagno che deve avere l'antibagno, per il centro storico, ecco quando parlo di snellimento delle pratiche, fare un regolamento più ad hoc per dire: guardate, abbiate pazienza nel centro storico questo è il locale che posso prendere per fare il bagno e qua ci faccio il bagno. Oppure delocalizzare il bagno, che non necessariamente deve essere nel locale che si vuole aprire. Tutte le attività commerciali nel centro storico gestite da titolari, quindi, da ragazzi sotto i 30 anni devono essere esenti dal pagamento dell'IMU e dalla tassa dei rifiuti almeno per due o tre anni, in modo da incentivare l'accesso al centro storico. Poi di attivare nel centro storico i servizi di vigilanza. Quindi, Sindaco, grandissimi progetti ne abbiamo sentiti parlare, io sono sempre per le cose abbastanza veloce e pratico e che lei, sicuramente, anche in una sola Giunta potrà fare che è quello di snellire quanto più possibile le procedure per lo sviluppo commerciale o per tutte le attività che si vogliono aprire nel centro storico. Per il resto ci sono i tecnici, c'è gente esperta. Per quella che è la mia esperienza, dico e qui mi ha fatto molto piacere sentire l'intervento del prof. Semeraro che il centro storico sì, ha la sua peculiarità, però non è detto che non si possa intervenire anche in un modo più radicale, immaginate la piramide che sta nella piazza più bella d'Europa che è sta a Parigi; oppure immaginate, ho avuto il piacere di vedere anche in città storiche, quale Oxford un

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palazzo di vetro a fianco ad un castello. Quindi, sono cose che si possono fare, certamente concertate, certamente con gusto, certamente non fini a se stesse, ma che possono continuare a dare valore o, magari, possono anche contribuire a continuare ad attirare attenzione nel centro storico. Noi da sempre, ma questa è una pecca, non so perché, ma probabilmente non siamo ancora portati, questo lo dico, a fare turismo. Il turismo è altro, caro Professore, il turismo è disponibilità, è mettere a disposizione le proprie cose e noi, in questo, non siamo pronti, non siamo preparati, siamo molto gelosi delle nostre cose. Quindi, fare turismo è altro, mettere a disposizione le nostre case, mettere a disposizione le nostre strade, già quando vediamo passare qualcuno “sarà che quello è forestiero”, ci scappa immediatamente. Quindi, non abbiamo questa enorme preparazione. Probabilmente tra un po', probabilmente voi che siete giovani potete essere più pronti e questo potrà essere uno sviluppo economico della nostra città. Perchè il turismo, basta soltanto portarlo in 3 o 4 strutture nel nostro centro storico, la nostra Collegiata, la fondazione Paolo Grassi e tante altre che ce ne sono, che sono stupende, ma veramente stupende. Basta far ammirare semplicemente qualche balcone soprattutto d'estate quando è fiorito, anzi, le suggerisco anche, magari, Sindaco, di indire la gara del geranio a chi ha il balcone più bello fiorito, così si riesce anche a creare il bello. Questi sono i suggerimenti che diamo. Sono contento che il Consiglio voluto dall'opposizione questa volta è molto propositivo, sicuramente così faranno anche i miei colleghi. Ed ecco è il contributo che ha voluto dare Idea Lista. Grazie. PRESIDENTE Grazie Consigliere Marraffa. Prego Consigliere Muschio. Consigliere MUSCHIO SCHIAVONE Grazie Presidente. Devo, non ho potuto farlo perchè ho fatto un po' di ritardo, devo scusare l'assenza del Consigliere Martino Gelsomino ancora impossibilitato per motivi di salute a partecipare a questo Consiglio. Noi, insieme alle altre opposizioni, abbiamo voluto fortemente questo Consiglio Comunale, e lo abbiamo voluto anche aperto all'esterno. Quindi, per questo ringrazio tutto il Consiglio Comunale che ha deliberato l'apertura anche all'esterno del Consiglio Comunale, quindi abbiamo potuto fare un Consiglio Comunale partecipato. Devo solamente dire al Presidente, magari, la prossima volta quando c'è la richiesta di un Consiglio Comunale che deriva da una richiesta dei Consiglieri Comunali, di riportarlo nella delibera. Cioè così come è riportato: vista la delibera, di mettere: vista la richiesta dei Consiglieri Comunale come usualmente siamo soliti fare. Noi come gruppo dell'UDC abbiamo presentato ed abbiamo fatto un documento con quelle che riteniamo alcune delle soluzione che potrebbero andare bene per il centro storico e che vorremmo che fossero votate da tutto il Consiglio Comunale. Abbiamo fatto una premessa e non le abbiamo consegnate prima queste proposte semplicemente perchè volevamo anche ascoltare quelle che erano le proposte e le idee che potevano venire dalle associazioni, dai residenti del centro storico e da chi è intervenuto in questo Consiglio Comunale. Tanto è vero che noi abbiamo allungato le nostre soluzioni aggiungendo anche e facendo una sintesi di quelli che sono stati gli interventi delle tante associazioni, delle associazioni dei commercianti, industriali, eccetera, dei sindacati, quindi, abbiamo fatto una sintesi ed abbiamo proposto in un documento che consegneremo dopo averlo letto al Presidente del Consiglio. I sottoscritti Consiglieri Comunali del gruppo UDC propongono la discussione e l'approvazione del seguente OdG ad oggetto: "Provvedimenti per la rinascita del Centro Storico". «Come noto ormai da tempo il Centro Storico di questa Città versa nel totale degrado urbanistico, strutturale e culturale, al punto che ormai da diversi anni viene abbandonato da cittadini e dalle attività produttive.

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Questo Consiglio Comunale ha tentato più volte nel passato di affrontare l'annoso problema del degrado del Centro Storico, tenendo diverse sedute consiliari monotematiche le quali, pur avendo prodotto in alcuni casi delibere da parte della massima Assise cittadina, non hanno trovato ed ottenuto quella forza politica trasversale necessaria per l'adozione dei numerosi provvedimenti proposti ed approvati. In questa sede si proporrà l'assunzione di provvedimenti "possibili" per la rinascita e la salvaguardia del Centro Storico, consci dell'importanza che riveste una seduta consiliare monotematica. Innanzitutto l'aspetto urbanistico. Da questo punto di osservazione il Centro Storico costituisce il gioiello urbanistico-architettonico dell'intero territorio, ricco com'è di abitazioni storico-artistiche, di testimonianze architettoniche di pregio, di una notevole presenza di splendide Chiese barocche. Sicuramente soluzioni possibili sono il rilancio turistico-culturale dell'Area, realizzabile con una miriade di azioni mirate, le quali, tuttavia, costituiscono la cura periodica della patologia che continua a manifestarsi e nel tempo a peggiorare. La soluzione del problema deve essere di tipo radicale, ricercata, cioè, nell'ambito della strumentazione di pianificazione generale ma soprattutto di dettaglio, dedicata a quella particolare Area anche e soprattutto in deroga alla legislazione nazionale e regionale che, nata in tempi recenti, può regolare in via generale il futuro del territorio secondo i nuovi diversi bisogni socio-economici della popolazione ma, sicuramente, non può imperare su una peculiare architettura pensata e nata secoli or sono. La parola chiave intorno alla quale ruotano le soluzioni dei maggiori problemi è semplicemente "pianificazione". Con una pianificazione di dettaglio dedicata, sicuramente si riuscirebbe a porre le basi solide per la rinascita, il restyling ed il rilancio del Borgo Antico. La pianificazione di dettaglio cui ci si riferisce non può che essere complessa, dedicata ed in deroga. Avere indubbiamente come contenuto l'aspetto urbanistico ma contestualmente quello commerciale. II Piano di dettaglio dedicato al Centro Storico deve partire necessariamente dall'analisi dei fattori del degrado, per comprenderne le motivazioni sul piano sociale, commerciale ed economico. L'analisi del degrado deve percorrere due differenti strade, distinte per ambito d'indagine ma strettamente connesse rispetto alla soluzione unitaria finale: la capacità ricettiva e la capacità commerciale rispetto ad una architettura datata di secoli. Il piano di sviluppo urbanistico e commerciale che ne deriverebbe, costituirebbe asse portante per la ripopolazione e un volano per le attività produttive, in quanto capace di rimettere in moto un meccanismo economico a favore delle micro, piccole e medie imprese edilizie, di far rifiorire l'artigianato tradizionale (la cui collocazione ideale è sempre un Centro Storico) e di consentire l'utilizzo dell'Area a fini turistici in quanto essa costituisce attrattore turistico-culturale ex se. Nell'immediato, nelle more della redazione ed approvazione del Piano urbanistico-commerciale dedicato, sarebbero necessarie azioni di restyling. La mancanza di sorveglianza ha condotto al proliferare degli infissi e dei portoni di ingresso in anticorodal. Oggi l'attuale Amministrazione ha l'onere di porre in essere azioni per la sostituzione di portoni ed infissi in anticorodal, contribuendo sul piano economico alle spese che deve affrontare il cittadino soprattutto nel particolare contingente momento di crisi. Bisognerebbe, inoltre, ritornare alla prassi abbandonata ormai da decenni di ordinare la pitturazione a calce delle pareti degli immobili del Borgo Antico. Infine, necessitano azioni politico-amministrative forti per eliminare dal perimetro del

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Centro Storico antenne, pali, cabine, insegne ed altre strutture contrarie alla vigente normativa nazionale e regolamentare in materia e spesso in disuso. Altri interventi da realizzare nell'immediato riguardano l'abbattimento delle barriere architettoniche, presenti in elevato numero nell'intero perimetro circoscritto dall'anello extramurale, per levare il tasso di civiltà che da qualche tempo a Martina Franca tende ad abbassarsi. Riveste estrema importanza, inoltre, (ed è stato anche detto) il tema della Sicurezza. La fuga dei residenti dal Centro Storico ha finito per farlo diventare, ovviamente senza colpa e consapevolezza, una sorta di rifugio-ghetto per stranieri non censiti ed irregolari. L'ultima Amministrazione politica, per contribuire alla risoluzione del fenomeno, aveva avviato gli atti per la realizzazione della Videosorveglianza, la Gestione Commissariale si è occupata credo della fase del finanziamento. Oggi l'attuale Amministrazione ha l'onere di ridurre al massimo i tempi di realizzazione del sistema per cui la si invita a vigilare sugli uffici che sono stati investiti della competenza. Sempre in tema di sicurezza, risulta necessario dedicare Forze di Polizia alla sorveglianza del Centro Storico. Era stato istituito, di concerto con le locali Compagnia dei Carabinieri e Commissariato di Polizia, il "Poliziotto di quartiere": infatti, le aree del Borgo Antico compreso l'anello extramurale sono state pattugliate per qualche tempo da Agenti ma recentemente sono state abbandonate al loro destino. Oggi l'attuale Amministrazione ha l'onere di ripristinare il servizio, utilizzando anche gli Agenti di Polizia locale. Per riconoscere e ridare dignità al Centro Storico risulta opportuna, inoltre, un'azione di delocalizzazione di uffici comunali. Sicuramente, per quanto detto in tema di sicurezza, il primo Ufficio da ricostituire nel Centro Storico non può che essere una stazione dei Vigili Urbani. Ma accanto ad esso sarebbe opportuno, altresì, creare una struttura multioperativa che fungesse anche da front office per la popolazione residente che, oggi, è costituita nella grande maggioranza da persone anziane. Ritenuto necessario fare proprie le indicazioni ivi fornite, questo è quello che proponiamo, il Consiglio Comunale delibera di 1) approvare e fare proprio il contenuto dell'ordine del giorno presentato dai Consiglieri Comunali del gruppo UDC; 2) incaricare il Sindaco e la Giunta Comunale ad adottare provvedimenti idonei a realizzare le soluzioni prospettate nell'ordine giorno, ed in particolare relative a: a) redazione ed approvazione di un Piano urbanistico-commerciale di dettaglio e dedicato; b) attivazione di percorsi idonei al rilancio turistico-culturale dell'Area;

c) l'attivazione di azioni di restyling tese ad eliminare infissi e portoni di ingresso in anticorodall, a ripristinare la pitturazione a calce delle pareti degli immobili ad eliminare antenne, pali, cabine, insegne ed altre strutture contrarie alla vigente normativa nazionale e regolamentare in materia e spesso in disuso; d)l'abbattimento delle barriere architettoniche; e)l'attivazione di azioni per ridurre al massimo i tempi di realizzazione del sistema di Videosorveglianza, con invito a vigilare sugli uffici che sono stati investiti della competenza; f)il ripristino, laddove è possibile, del "Poliziotto di quartiere"; g)la delocalizzazione degli uffici comunali, ricostituendo almeno la stazione dei Vigili Urbani e creando una struttura multioperativa che funga anche da front office per la popolazione residente;

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h)favorire l’insediamento delle attività commerciali anche attraverso agevolazioni fiscali e tributarie; i)l’arredo urbano e la segnaletica consoni all’architettura dei luoghi; j)il rafforzamento della pubblica illuminazione con sostituzione dei punti luce esistenti con quelli a norma; k)la realizzazione senza ulteriori ritardi dei parcheggi a ridosso del centro storico, per esempio viale Europa e via Bellini; l)la costante e ripetuta pulizia della pavimentazione; m)la destinazione nel prossimo bilancio della somme necessarie per rendere maggiormente fruibili alcune piazze, almeno piazza Plebiscito e piazza Maria Immacolata, come ricordava don Franco; n)il mantenimento di alcuni servizi essenziali, laddove il comune può, in qualche maniera intervenire come la posta; o)individuazione di forme di coinvolgimento (questo lo aveva detto sia l'associazione degli architetti sia qualche associazione intervenuta) delle categorie professionali degli architetti, ingegneri, geometri, ecc., e delle associazioni e comitati anche attraverso la costituzione di un tavolo permanente sul centro storico; p)recupero di alcuni immobili siti all’interno del centro storico come la chiesa del Montepurgatorio, ricordato da un altro intervento fatto in precedenza. Questa è, Presidente, Presidente, noi la consegneremo a voi. Questa è la nostra proposta. Credo che per alcuni aspetti sono interventi immediatamente possibili, per altri aspetti sicuramente, non per colpa di questa amministrazione, sappiamo i problemi legati ai parcheggi e quindi la difficoltà, però, magari, comunque perseverare nella individuazione dei parcheggi che sono stati già individuati e sappiamo che per vicende non legate probabilmente a colpe, non si riescono a portare avanti. Quindi, ritengo che sia un documento che possa essere, anche perchè l'abbiamo integrato con gli interventi un po' di tutti coloro che hanno voluto partecipare a questo Consiglio Comunale. Gradiremmo che ci fosse il voto e la condivisione anche da parte degli altri Consiglieri Comunali. Grazie. PRESIDENTE Grazie Consigliere Muschio. Prego Consigliere Conserva. Consigliere FUMAROLA Un attimo, Presidente, siccome ci sono tre o quattro ordini del giorno, se si riunisce, due voi, uno Michele Marraffa... PRESIDENTE Allora, una cortesia, noi possiamo fare due cose, io propongo due cose, poi vediamo come comportarci: o tutti gli ordini del giorno vengono acquisiti e poi il Consiglio li adotta tutti insieme, nel senso che ne prende atto di tutti; oppure possiamo acquisirli fare un documento unico e votarli in una successiva seduta del Consiglio. Io non so adesso, la mia proposta è questa. Però la vorrei condividere almeno con i capigruppo. Si allontana dall’aula il consigliere Marraffa Michele (presenti 21 assenti 4) Consigliere PASCULLI Scusa, Presidente, volevo solo chiarire una cosa: l'ordine del giorno sono solo due e noi li abbiamo presentati 24 ore prima, questi sono dei documenti, sono degli indirizzi ad integrazione, quindi, non credo che vadano in votazione. Se vogliamo fare quel discorso finale, successivo, nel senso che integriamo tutti i contributi ed in una seconda occasione del Consiglio Comunale facciamo sintesi su quello che abbiamo detto e poi possiamo approvare un documento unitario di sintesi ed in quella occasione, se siamo tutti d'accordo, e viene presentato 24 ore prima e possiamo portarlo alla votazione in Consiglio Comunale, ma in una fase successiva. Si allontana dall’aula il consigliere Miali Martino (presenti 20 assenti 5)

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Consigliere FUMAROLA Ha ragione il Consigliere Pasculli ci sono solo due ordini del giorno. Però se possiamo fare una sintesi, perché è qualcosa che stiamo facendo per il centro storico, un qualcosa se si riuscirà a fare insieme, questa non è politica, questa è qualcosa per la nostra città. PRESIDENTE Intanto facciamo intervenire il Consigliere Conserva. Consigliere CONSERVA Buonasera a tutti. Io sarò rapidissimo e telegrafico, anche perchè correremmo, alla fine, il rischio di ripetere le stesse cose. Quindi, mi faccio portavoce di alcuni conoscenti abitanti del centro storico, proprio per dare voce alla necessità più impellenti e più veloci che si possono realizzare. Uno è la sicurezza. Già in parte ho visto che questa amministrazione cerca di combattere la micro criminalità che in questo momento storico nel centro storico è impellente. Si parla, addirittura, che il 30% dei furti su Martina Franca vengono realizzati nel centro storico. Circa una settimana fa in uno stesso giorno furono realizzati 5 furti. Questo come si può combattere? In parte leggevo che è già pronto il progetto relativo agli impianti di video sorveglianza, saranno montate 28 telecamere e questo è il primo. Poi inviterei il Sindaco in primis, ad instaurare un tavolo di concertazione con le Forze dell'Ordine che, obiettivamente, fanno un lavoro di tutti i giorni, però una presenza più incisiva e più certosina nel centro storico bisogna incentivarla, Sindaco, e solo lei può instaurare questo tavolo di concertazione con i vari Commissariati, Carabinieri, Guardia di Finanza e quanto altro. E sempre per il problema sicurezza, fare una illuminazione nei viottoli e nei vicoli più stretti perchè sono pochi illuminati. Poi do dei consigli perché, ripeto, non voglio ripetere quello che è stato già detto: progetto per la riqualificazione del centro storico. Sicuramente, il Sindaco, saprà meglio di me, come anche gli Assessori di competenza, che è possibile accedere ai fondi regionale, che l'Assessore, se non sbaglio, all'Assessore all'urbanistica regionale ha messo a disposizione per tutte le comunità pugliesi 26 milioni di euro. In base alla popolazione Martina Franca potrà accedere a questi fondi ed avere circa 400 mila euro. Poi sempre per quanto riguarda la incentivazione della ristrutturazione del centro storico è bene che, chiaramente, saprà meglio di me il Sindaco che c'è una legge regionale la n. 11 del 2003, con successive modifiche di regolamenti n. 7 del 2009 e n. 3 del 2011 e n. 11 del 2011 per l'insediamento e le agevolazioni e gli incentivi sia ai proprietari che a chi intende esercitare una attività commerciale. Questo lo aveva già detto in parte il collega Michele Marraffa, ossia chi intende ristrutturare, questa normativa è stata in parte recepita da parecchie comunità pugliesi, chi intende ristrutturare, ad esempio, fare opere straordinarie non deve pagare o gli deve essere defalcato il 90% degli oneri di urbanizzazione, o chi intende aprire una attività commerciale dovrà pagare 50% delle TARSU o della TOSAP e quant'altro. Anche perché, Sindaco, obiettivamente dobbiamo dare atto che i commercianti martinesi nel centro storico sono diventati pochissimi. Non so se sapete che è prossima la chiusura del Tripoli, un bar che ha un secolo, proprio perchè il proprietario chiede una locazione inaccessibile, una pigione inaccessibile. Come anche la chiusura della posta prossima, perché è stata dichiarata anti-economica per quella che è l'attività che viene fatta. Comunque, bisogna dare anche plauso a tutti i forestieri che hanno avuto il coraggio di venire ad investire a Martina. Parecchi tarantini hanno aperto attività e quant'altro. Io non ho più nulla da dire. Se non un “in bocca al lupo” per l'attività che lei vuole fare nel centro storico. Grazie. PRESIDENTE Grazie Consigliere Conserva. Prego Consigliere Fumarola. Consigliere FUMAROLA Dopo la prof.ssa Mariscotti, la prof.ssa Massafra, il prof. Semeraro c'è poco da dire, perchè l'hanno dipinto bene il nostro centro storico. Io lavoro da 30 anni nel centro storico, sono

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nato nel centro storico, in vico primo Salvator Rosa. Caro Sindaco, quando lei era vice Sindaco è stato dato un incarico ad progettista, un architetto di Firenze, se non ricordo male, arch. Amendola. Se si può ripartire da quel progetto. Cioè se si riesce a recuperare quel progetto e rivederlo insieme, perchè era al di là di qualche cosa, ma c'era veramente qualcosa di bello da fare, perchè io lo stavo seguendo quando avevo avuto l'incarico, la delega al centro storico stavamo seguendo insieme alle associazioni quel progetto, poi la politica, si è bloccato tutto. Io voglio fare un ringraziamento, noi abbiamo a Martina un signore che dalla mattina alla sera si dedica ai turismi di Martina Franca nel centro storico di Martina Franca, li fa visitare tutto il centro storico, un certo signor Giorgio Cocozza che porta in giro per il centro storico e fa vedere tutte le parti di Martina Franca a tutti e riceve centinaia e centinaia di lettere di ringraziamento da parte degli americani, degli inglesi, dei tedeschi. è una persona eccezionale, un ringraziamento particolare anche da parte del Sindaco spero che lo faccia. Io ricordo una frase quando ero piccolo, del nostro grande Paolo Grassi: “ogni volta che vengo a Martina Franca mi faccio una passeggiata nel centro storico, insieme al mio amico D'Arcangelo - il padre di Pasquale D'Arcangelo - quando cammino a mezzanotte e mi faccio questa passeggiata ascolto i miei passi”. Ecco la bellezza del nostro centro storico. Quella frase dice tutto. Dobbiamo lavorare tutti insieme, vedere tutti insieme gli ordine del giorno che abbiamo presentato. Sì, voi l'avete protocollati 24 ore prima, noi no, perchè abbiamo ascoltato la gente cosa dice e dare un incentivo nel prossimo bilancio, Sindaco. Un ringraziamento agli albanesi, ai rumeni che hanno popolato il nostro centro storico con i loro bambini. Non è possibile pagare un buco di casa 350 euro al mese. è una cosa incredibile. Io ho fatto tante di quelle lamentale sul giornale, le lettere quando ero Assessore alle politiche sociali, è un momento difficile, dobbiamo incentivare i proprietari dei locali, delle case che stanno nel centro storico a ridurre l'IMU sulla seconda casa. Dobbiamo trovare qualcosa insieme, nelle strette del bilancio, perchè lo sappiamo, insieme si riusciamo veramente a farlo riempire questo centro storico perchè la gente vuol abitarci, gli anziani sono tanti, ma i bambini rumeni ed albanesi ci sono nel nostro centro storico. Grazie. PRESIDENTE Grazie Consigliere Fumarola. Prego Consigliere Pasculli. Consigliere PASCULLI Buonasera a tutti. Noi come gruppo del PD in prossimità di questo appuntamento importante, il monotematico sul centro storico, ci siamo riuniti ed abbiamo un po' riflettuto su quali erano le proposte o un ragionamento da iniziare sul centro storico. Abbiamo fatto diversi incontri su questo, ci siamo confrontati sia con il gruppo consiliare del PD ma anche con il direttivo del PD ed anche con le figure istituzionali ed abbiamo cercato di riflettere insieme sul centro storico ed elaborare una serie di proposte, oltre che preventivamente individuare una serie di problematicità. Questo tipo di riflessione ha prodotto un documento, questo documento noi l'abbiamo protocollato, nei tempi, ovviamente. Questo documento, non pretendiamo che oggi sia messo ai voti, ma credo che sia un contributo, un documento di indirizzo che insieme a quello che è stato raccolto da chi è stato presente qui ed anche agli altri gruppi consiliari, diventa un documento che fa parte di un processo unitario di sintesi che troverà, credo, sbocco in un secondo Consiglio Comunale, una seconda occasione e diventerà un contributo da integrare ai fini di un documento unitario finale che possa essere approvato da questo Consiglio Comunale. Io dico che ci sono dei tempi in cui bisogna operare e dei tempi in cui bisogna riflettere. Credo che i Consigli Comunali monotematici appartengano a questa seconda fase, la fase della riflessione. Perché è chiaro che bisogna operare perché ci sono delle problematiche urgenti, però bisogna anche riflettere è questo è uno di quei momenti in cui bisogna riflettere perché il centro storico, è vero che è una risorsa, ma ci impone una riflessione,

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che sia una riflessione molto più ampia, ed un ragionamento molto più ampio, perchè il problema è complesso. Ed sopratutto il ragionamento deve essere guidato all'interno di un ragionamento complessivo che riguarda la città e riguarda anche il centro storico e il rapporto tra centro storico e la città. Noi abbiamo elaborato una serie di punti, è un po' complesso, però io cercherò di essere sintetico, individuando quelle che sono le problematiche, le criticità del centro storico. Adesso io farò un elenco, non dirò tutto, cercherò di mettere a fuoco solo alcuni punti importanti. Uno dei problemi importanti del centro storico è che il centro storico ha perso la centralità economica residenziale nonchè della rete commerciale, perchè attualmente non è centrale rispetto alla città, è quasi diventata una periferia. Ha una tendenza alla stagionalizzazione del quartiere legata più a prospettive turistiche non suffcientemente strutturate e sviluppate e c'è una atrofizzazione di alcuni settori produttivi, soprattutto commerciali. C'è l'utilizzo del centro storico da parte di quote crescenti di popolazione debole che se non supportati introducono elementi di debolezza nella tendenza al degrado urbanistico avviato e crescente. Vi è una deficienza di parcheggi nel centro storico, nelle aree immediatamente adiacenti, necessari per supportare i processi di residenzialità permanenti. Vi è una assenza di una visione di una politica urbanistica della città in cui il centro storico definisca la sua funzione, il suo rapporto con la città e con il contesto sovracomunale di area vasta. In pratica non si parla solo di centro storico di Martina Franca, ma il centro storico di Martina Franca deve essere all'interno di una visione a cui appartengono altri centri storici, soprattutto quelli che si affacciano sulla Valle d'Itria, ma si deve estendere al di là, deve andare verso il mare, quindi, deve stare all'interno di un ragionamento che riguarda l'area vasta. C'è una deficienza di interventi strutturali che rispondono a logiche e strategie di valorizzazione persino invasive all'interno di case. Praticamente ci sono degli interventi destabilizzanti, quasi disarticolati, per esempio, sostituzione di chianche, infrastrutture impiantistiche illuminotecnica che non garantiscono oggi, al centro storico, una omogeneizzazione di interventi, un equilibrio all'interno di esso. Vi è un progressivo decadimento delle risorse pubbliche a disposizione degli Enti Locali che impedisce l'attivazione di politiche finanziarie di sostegno a favore del riuso dei beni del centro storico. All'interno del centro storico vi è una eterogeneità di popolazione che lo rappresentano e molto volte all'interno di questa aggregazione, non vi è uno scambio, ci sono situazione a compartimento stagno: ci sono gli anziani, ci sono gli immigrati, oggi abbiamo anche nuclei familiari, famiglie storiche, che sono ridotti al minimo; abbiamo residenti temporanei; abbiamo commercianti, quindi, l'eterogeneità della rappresentazione che popola il centro storico è abbastanza complessa e spesso non interagisce tra di essa. C'è un problematicità di fruizione degli alloggi. Per esempio c'è una difficoltà di accessibilità e questo è un problema importante, c'è un problema di igiene, di carenza di servizi, c'è un problema di sicurezza, questi sono punti fondamentali che sono evidenti nella complessità che riguardano il centro storico. Oggi abbiamo un problema anche di avere dei dati che ci dicono e ci danno una fotografia recente della situazione all'interno del centro storico. Per esempio non abbiamo la conoscenza delle dinamiche sociali recenti che hanno interessato la vita del centro storico, cioè: quanti residenti, quanti anziani, quanti immigrati abbiamo. L'evoluzione funzionale delle case, per esempio. Non sappiamo quante case sono sfitte, quante sono utilizzate, c'è una mancanza di dati di aggiornamento sul numero dei residenti temporanei o di abitazioni temporaneamente occupate (parola incomprensibile) o munutentate per la maggior parte dell'anno. Per esempio, abbiamo una mancanza di dati conoscitivi

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aggiornati sul numero di esercizi commerciali o attività artigianali o comunque produttive e sull'andamento del volume degli affari stessi. Quindi, noi oggi non abbiamo dati che ci danno l'esatta fotografia delle dinamiche all'interno del centro storico. Sia che riguarda la popolazione residente, sia che riguarda un po' l'attività commerciale e l'attività artigianale e turistica e produttiva in senso. Alla luce di queste problematicità e ce ne sono altre, ovviamente, vado in sintesi, quali sono le proposte che il gruppo del PD evidenzia? Uno è quello, per esempio, di avere una visione della città in cui il centro storico ritrovi proprio questa funzione urbana e sovra urbana, cioè, praticamente, si crei un sistema che si integri con altre realtà soprattutto quelle vicino a noi. Abbiamo necessità di creare un laboratorio di recupero architettonico urbano, questa è una proposta, un centro di ricerca sui materiali e sulle tecnologie di restauro e formazione in collaborazione con l'Università, con il CNR e con l'Unesco. C'è la necessità di istituire, quello che è la città della musica in raccordo e collaborazione con la fondazione Paolo Grassi, alta formazione musicale, laboratori i musicali, scuola di musica in collaborazione con l'osservatorio di Taranto. Istituzione del centro di rappresentanza con information point delle riserva regionale Bosco Pianelle, con annesso museo documentale. L'istituzione di un centro di rappresentanza documentale dell'eco museo della Valle d'Itria con annesso museo storico ed architettonico e paesaggistico ed ufficio amministrativo per la tutela, valorizzazione e promozione culturale e turistica del contesto dei tre centri storici più importanti, cioè quelli di: Martina Franca, Locorotondo e Cisternino. Abbiamo la necessità di redigere un disciplinare, un regolamento degli interventi edilizi architettonici, di opere di arredo, di allestimento, di decoro urbano, di uso e fruizione degli spazi pubblici e di realizzazione di impianti a rete nel centro storico. Tale strumento a cosa serve? Deve considerasi integrativo e di completamento della strumentazione (parole incomprensibili) al fine di salvaguardare le peculiarità architettoniche dei palazzi signorili, i giardini dei palazzi signorili, le particolarità di alcuni traccianti viarie e così via. Abbiamo la necessità di individuare delle politiche fiscale di gestione per l'incentivazione del riuso residenziale, terziario e commerciale del centro storico. Parliamo dell'inserimento di Martina in circuiti internazionali culturali ed enogastronomici: scuola di cucina e scuola di formazione cinematografica, di fotografia del territorio editoriale. Poi c'è anche necessità - ci sono altri punti, anche se con riserva di istituire l'ufficio di rappresentanza europea per il reperimento delle risorse comunitarie nazionali e regionali per i progetti legati al recupero ed alla riqualificazione del centro storico collegato a quello dell'urbanistica. L'amministrazione, per esempio, potrebbe stabilire una linea telefonica ed un indirizzo email al quale ogni cittadino può rivolgersi per segnalare violazione di legge nel parcheggiare, guidare, depositare immondizia, nel far rumore o qualunque altro comportamento molesto. Quindi, monitoraggio costante che consenta una regolamentazione più efficace all'interno del centro storico. Va valorizzato il patrimonio storico e architettonico pubblico, privato e religioso attraverso apposite giornate che sono le seguenti: quella della rete nazionale e regionale delle dimore storiche, che si tiene a maggio; quella del FAI a marzo; quello del patrimonio europeo a settembre, al fine di assicurare la presenza nella città, come già avvenuto, in un circuito di alto profilo per il patrimonio. Bisogna porre attenzione e valorizzazione al 700 martinese, in cui si consolidò un proficuo rapporto tra economia, cultura, arte e ricerca culturale tale da rappresentare il punto più alto di riferimento della storia della città. La destinazione di un'ala del palazzo ducale a polo storico archivistico bibliotecario con la sistemazione anche dell'archivio storico del comune. Una concertazione con la Curia Arcivescovile e con la congregazione dei preti per la valorizzazione di complessi storico architettonici quali il convento delle agostiniane e la chiesa del Monte.

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Questi le proposte più importanti. Ovviamente ci sono anche delle proposte da infrastrutturali da realizzare a breve o a medio termine. Una cosa che è venuta fuori come ragionamento dal gruppo del PD è quello di interventi strutturali urgenti per risolvere l'annoso problema della umidità all'interno del centro storico. è necessario un complessivo progetto di ricognizione e censimento delle infrastrutture idrauliche esistenti. Un progetto conoscenza di acquisizione della documentazione esistente e di video (parole incomprensibili) e di analisi del luogo e sopraggiunto fabbisogno infrastrutturale. Questo progetto deve avere l'obiettivo di realizzare una nuova ed efficiente rete di drenaggio urbano che possa accogliere le acque meteoriche ed evitare che esse si infiltrino in maniera incontrollata all'interno dei locali interrati, valorizzando il sifatto in locali per un futuro utilizzo che se ne voglia fare. Il progetto può trovare la propria copertura finanziaria all'interno di appositi finanziamenti che la Regione Puglia stanzia in questo settore. Di concerto con gestore della rete fognatura nera, l'Acquedotto Pugliese S.p.A., la proprietà delle fogne è comunale e si devono evidenziare quelle che sono le criticità della rete fognaria esistente, quali: otturazione, vetustà insufficienza idraulica. Uno strumento di ricognizione più adeguata ed uno sportello pubblico al quale il cittadino si potrà rivolgere per segnalare le problematiche in questione, ovviamente, all'interno del centro storico. Successivamente all'interno degli appalti che il gestore ha in essere nell'ambito della nostra città, si possono individuare e programmare soluzioni che possono risolvere dette criticità. Ovviamente tutti questi interventi descritti sono finalizzati alla formazione di un quadro infrastrutturale di sotto servizi fognari efficienti in maniera tale da dare lustro alle abitazioni e non essere dei detrattori di possibili e futuri scenari della funzione del centro storico. Io non voglio prendere, mi permetto di fare un elenco anche degli interventi che l'Amministrazione Comunale Ancona ha messo già in atto e poi, ovviamente, se l'Assessore vorrà intervenire per entrare nel merito della questione ma io farò solo un elenco di quelli che sono stati gli interventi che si stanno mettendo in atto per il centro storico, non si sta a guardare. Uno degli interventi riguarda la regolazione del traffico, per esempio, i presidi dei varchi di piazza Roma e via Cavour in collaborazione con il SER di Martina Franca; c'è un allargamento delle fasce orarie di presidio da parte dei vigili urbani nel periodo estivo. Ci sono interventi per il miglioramento della qualità della vita ad esempio che ha messo in atto l'amministrazione Ancona, tipo il nuovo appalto del servizio di pubblica illuminazione in corso di bando che prevede per tutta la città, in particolare per il centro storico, la razionalizzazione della disposizione delle luci, della loro intensità, del loro colore. Questa misura consentirà di rendere meno disogomenea l'illuminazione migliorando sia l'aspetto estetico che la percezione di sicurezza da parte delle fasce più anziane della popolazione. In qualche maniera va di pari passo anche quel discorso della sicurezza. C'è la progettazione del nuovo servizio di raccolta dei rifiuti ed igiene urbana che prevede una diversa e più confacente modalità di raccolta dei rifiuti, con la possibilità di differenziare il rifiuto e di raccoglierlo con modalità porta a porta. Particolare cura, ovviamente sarà data alla pulizia delle strade, lo spazzamento ed il lavaggio che sono già previsti. La messa in esercizio del sistema cittadino di video sorveglianza, questo è un altro fattore importante per il discorso sicurezza. Attualmente al vaglio del Ministero dell'Interno per l'approvazione formale ed incide in modo significativo sull'estramurale nel centro storico e garantisce un significativo incremento della sicurezza e la realizzazione della fascia di fibra ottica intorno al centro storico. A breve sarà reso disponibile il servizio wifi sulle principali piazze del centro storico, per esempio. Ci sono interventi per la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale. Le numerose iniziative che sono state realizzate a partire da questa estate e quelle messe in cantiere per il futuro mirano alla valorizzazione del centro storico. Quindi, vedete, tanti

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interventi sono stati già fatti. C'è una attenzione rispetto al centro storico. E questa attenzione è legata un po' al riconoscimento del valore che questo centro storico ha nel programma e nel progetto di questa amministrazione. C'è l'istituzione della giornata nazionale delle dimore storiche che vede in Puglia la presenza delle sole città di Martina Franca e di Lecce. Questo è un esempio della strada che si intende percorrere. è in corso di progettazione un intervento peraltro di limitate dimensioni che attraverso il recupero di fondi rinvenienti da area vasta consentirà la riqualificazione del chiostro della Chieda del Carmine ex Omni ed un suo pieno utilizzo come contenitore culturale. Tra gli interventi che si intendono porre in essere si intende prioritaria la valorizzazione degli accessi al centro storico a partire dall'Arco di Santo Stefano e la salvaguardia di alcune emergenze di particolare significato. Poi ci sono degli interventi nell'area sociale. C'è l'attivazione operativa presso Cappellari dell'estate 2012 del laboratorio urbano arte franca spazi destinati alla creatività giovanile è un progetto realizzato nell'ambito del programma bollenti spiriti. C'è la previsione di utilizzo di rastrelliere per le biciclette depositate in un magazzino comunale e che vanno solo collocate nel centro storico per facilitare e promuovere l'utilizzo delle bici. La torre dell'orologio. è stato ripristinato l'accesso verticale, aperto l'accesso autonomo, prima si entrava dalla società artigiana e sistemata la torre campanaria e l'orologio. Si sta pensando alla gestione per consentire le visite guidate nella prossima estate. E tutto questo pochi mesi, non è che sono anni, tutto questo in pochi mesi. Non è che si è stati a dormine. Penso che tra le tante problematicità soprattutto ereditate per la verità, cioè ci sono persone che ereditano ricchezza e ci sono persone che ereditano povertà e ci sono persone che ereditano complessità. Io credo che questa amministrazione penso che abbia ereditato complessità ed ha ereditato povertà perché, tra l'altro, abbiamo ereditato un sacco di debiti. Quindi, con tutti questi debiti partiamo col piede un po' sbagliato. Però si sta cercando di fare quello che è possibile ed anche l'impossibile. Grazie. PRESIDENTE Grazie Consigliere Pasculli. Prego Consigliere Martucci. Consigliere MARTUCCI Grazie Presidente. Sindaco, signori Consiglieri, mi spiace che gli abitanti del centro storico si sono stancati di loro stessi, perchè loro hanno parlato, potevano anche aspettare che sentivano anche la nostra. Mi spiace che questo bel Consiglio in cui abbiamo ascoltato i cittadini, sia stato guastato dal fatto di dire: “dite chi ha fatto, chi ha voluto questo Consiglio Comunale”. Vedete, ho l'impressione che alla opposizione abbiamo dato il piacere di scoprire che esiste il centro storico. Infatti in 10 anni che avete governato non avete fatto nulla, quello era il centro storico, quello era e quello è. Perchè questa nota non è polemica, ma dal momento in cui stigmatizzate il fatto di chi ha voluto il Consiglio Comunale per il centro storico, mi corre l'obbligo politicamente di dare una risposta e ritengo che il vostro interessamento sia venuto dal momento in cui avete visto che questa amministrazione si sta interessando del centro storico. Lo hanno detto prima, non voglio ripetermi, lo stesso Palazzo Ducale è stato aperto fino a mezzanotte, sono stati portati degli incentivi a Natale, per far arrivare un po' di gente. Lo stesso Sindaco ha dato un segnale molto forte, ha fatto il primo forum guarda caso in piazza Maria Immacolata, ha parlato con i cittadini di Martina Franca. Dove? Nel centro storico. Il secondo forum ha voluto cambiare e sempre in piazza Immacolata siccome faceva freddo abbiamo chiesto il permesso e ringraziamo la società operaia. Lo hanno detto loro ciò che si sta facendo, inutile che mi ripeto. Il fatto che questa amministrazione si stia interessando del centro storico ha fatto sì che l'opposizione abbia scoperto che Martina Franca ha il centro storico ben venga, così lavoreremo tutti, come stiamo facendo questa sera, per il centro storico. Mi spiace che i cittadini siano

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andati via. Sindaco, presenteremo anche noi una bozza, ma da quello che ho sentito non credo che faremo granchè, diciamolo non è che possiamo molto, ma i segnali che stiamo dando sono significativi, il che significa che siamo vicini al centro storico. Qualcuno parlava che il centro storico è un pezzo della città. Io non sono d'accordo, è il cuore della città, è diverso. Io posso anche non avere più una mano domani mattina, e vivrò, ma se non avrò più il cuore non potrò vivere. Per farlo vivere il cuore che è ammalato bisogna scoprire... per cortesia, Presidente, un po' di silenzio in aula perchè non posso gridare erano più zitti quando erano in tanti, Tonino ascoltami, poi mi farai domande, siediti. Allora, volevo dire con una mano si può anche vivere, se ti manca il cuore non puoi più vivere. Abbiamo necessità di intervenire sul centro storico. è chiaro il centro storico è vecchio, è anziano, non è più a misura d'uomo e tutte tutto quello che voi volete fare per il centro storico non riuscirà mai a farlo vivere se non facciamo vivere la gente nel centro storico. Cioè io non posso pretendere la mattina che anch'io abito in campagna, il Professore non c'è più, non posso andare a prendere il caffè al bar Tripoli per non farlo chiudere, è difficile, non sarebbe logico, avrei tanto tempo da perdere così io come tante centinaia di persone. Il problema è dare la possibilità alla gente di abitare nel centro storico. Ed è venuto questo indirizzo anche dal prof. Semeraro che mi ha fatto piacere o da qualche architetto che è intervenuto, formare veramente un ufficio snello che dia la possibilità di modernizzarlo al di dentro senza guastare l'architettura, direi, non so se è giusto dire così, un piano architettonico urbanistico per il centro storico quella è la cosa, secondo me, essenziale, creare il contenitore per il 2012/2013, quello era il contenitore del 1300, 1400 noi dobbiamo realizzare un mezzo contenitore del 2013, per farlo vivere. Poi ha detto bene una signora quando parlava di servizi efficienti, servizi intesi come acqua, fogna le cose essenziali non si può vivere nel centro storico oppure riscoprire i pozzi perchè nel centro storico, in tutte le case esiste un pozzo, almeno mi ricordo che esisteva un pozzo. Riscoprire questa possibilità ma dare la possibilità e quindi gli aiuti semmai indirizzati verso questo senso qua. Il traffico per me è da chiudere, il centro storico si vive senza traffico, una città è una città moderna, una città civile, quando ha un centro storico a misura d'uomo, per tutte le persone tutti i bambini e colgo l'occasione che sono d'accordo, quando la protezione civile e un preside diceva: bisogna che facciamo qualcosa con le scuole, per incentivare l'avvenire, per dire: studiate, fate qualcosa, venite nel centro storico e non so come aiutarli noi, perchè da piccoli bisogna aiutarli ad amare la propria città e il proprio cuore. I parcheggi, lo hanno detto tutti, servono i parcheggi intorno al centro storico. Mi è piaciuto un altro signore quando ha parlato di contenitore culturale, mi sembra che fosse l'associazione 20 20, è già un contenitore culturale, il centro storico bisogna incentivarlo. Bene fa l'Assessore per tutte le iniziative che sta facendo, per incentivare la cultura a Martina Franca, quindi, mi riferisco a quella iniziativa che ha fatto, questo bisogna dirlo alla opposizione, durante l'estate di aprire i palazzi. è stata una bella iniziativa apprezzata, forse di là Tonino abbiamo scoperto che abbiamo il centro storico. Sono queste le iniziative. Un altro signore ha parlato dicendo che vorrebbe il comitato di quartiere. Perchè no? Esiste il comitato degli altri quartieri, esiste il comitato del quartiere al Capitolo, apriamolo anche nel centro storico, è una battuta Gianfranco, che ben venga che si organizzi un comitato di quartiere nel centro storico che noi volentieri ascolteremo. Ho finito. Per dire l'ultima cosa, questa è una nota che mi appartiene, c'è un commerciante che non è venuto del centro storico quale è? Non è in crisi, l'agenzia funebre, manco a farlo apposta, quello non è in crisi. Non mi dire che è in crisi. Comunque, l'unica cosa in cui non sono d'accordo di quello che ho sentito questa sera, ho sempre portato un po' di sorriso, ho portato le liti e anche il sorriso nel Consiglio, l'unica cosa dove io non condivido, che non sono contento, non sono d'accordo, ma se la maggioranza lo decide

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sarò anch'io, dico la maggioranza del Consiglio intero è sull'abbassamento delle tasse dell'IMU di tutte queste cose, perchè devo darti la possibilità di fare però le tasse le devi pagare come gli altri, perchè se andiamo d'estate in periferia dobbiamo non fare pagare le tasse a quelli che stanno cucendo a mano per tre o quattro mesi che non va nessuno, ci sono gli altri commercianti che dietro al carmine noi non riusciamo ad avere commercio perchè il carmine per tre mesi è morto, tutti i pomeriggi finite le scuole è morto. Se a tutti questi noi dovessimo dire non l'IMU di meno non è così, incentiviamo, facciamo qualcosa, portiamo interesse verso un pezzo di città o verso il cuore della città per far sì che anche i commercianti e tutto il pezzo, tutto il cuore continui a vivere. Grazie. PRESIDENTE Grazie Consigliere Martucci. Prego Consigliere Bello. Consigliere BELLO Grazie Presidente. Buonasera a tutti. Sindaco, Consiglieri, cittadini, innanzitutto io sono felicissimo di partecipare a questo Consiglio questa sera, nel quale finalmente si è avuta la possibilità di sentire i diretti interessati, quindi, i residenti, gli esercenti e le associazioni, perchè chi meglio di loro conosce le problematiche, i disagi e i bisogni del centro storico di Martina Franca? Ci sono stati una serie di interventi tutti diversi tra loro ma sicuramente da questi interventi si possono prendere degli spunti interessanti. Ora, rivitalizzare il centro storico credo che sia una priorità della città di Martina Franca e deve essere necessariamente una priorità di questa amministrazione. Ora, gli interventi da fare sono molteplici, ma sono perfettamente a conoscenza che le risorse che l'amministrazione ha per far fronte a tutti gli interventi di cui il centro storico necessita, sono esigue. Quindi, io non chiederò quella che è la mia, per quella che è la mia visione di centro storico, non chiederò la luna, ma almeno quei provvedimenti che a mio avviso sono indispensabili che economicamente non influiscono sulla economia del nostro bilancio che, quindi, in qualche modo, sono realizzabili con il contributo di chi il centro storico lo vive. Ora, credo che la rivitalizzazione del centro storico deve tenere necessariamente, deve partire necessariamente da tre aspetti, prima di tutto bisogna garantire la vivibilità di chi il centro storico lo vive, di tutti coloro che vorrebbero abitarlo il centro storico. In secondo luogo bisogna favorire tutti gli esercizi commerciali esistenti e promuovere l'apertura di nuovi esercizi commerciali nel centro storico ed in terzo luogo bisogna adottare tutti quei provvedimenti che possano contribuire seriamente allo sviluppo turistico della città. In primo luogo, ma credo che l'amministrazione in questo senso si sia già adoperata, è sicuramente necessario installare quel circuito di video sorveglianza che possa garantire un clima sereno, sicuramente più vivibile ai residenti, è quel circuito di video sorveglianza avrà la funzione di fungere di deterrente avverso il proliferarsi, avverso episodi di micro criminalità che si consumano quotidianamente. Ma questo penso che sia sotto gli occhi di tutti, nelle viuzze e nei viottoli del centro storico. Al contempo quello che l'amministrazione sicuramente può fare è potenziare la vigilanza da parte dei Vigili Urbani. Quando parlo di potenziare la vigilanza non mi riferisco solo alla vigilanza per le strade principali, ma soprattutto nelle viuzze e viottoli in cui, mi auguro, si faccia tutto quello che è necessario per potenziare anche l'illuminazione degli stessi. Ho particolarmente a cuore la sorte e le fortune degli esercenti commerciali che tra le numerose ristrettezze di questo periodo continuano ad esercitare la loro attività in quel circuito e di tutti coloro che, come quel giovane che ha parlato questa sera, animati da spirito imprenditoriale vorrebbero avviare delle attività. Sicuramente non si può adattare il centro storico ai regolamenti esistenti, ma al contrario si possono adattare i regolamenti esistenti al centro storico. Quasi quotidianamente come tutti voi, frequentando almeno d'estate con continuità piazza XX Settembre, ad un certo punto della sera ci si ritrova tra i ragazzi, tra chi frequenta quei posti, la sera non si sa

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cosa fare, si decide di andare a Cisternino di andare a Locorotondo; si sappia che questi paesi rispetto al nostro centro storico non hanno assolutamente nulla in più. Ora, mentre anni fa da Taranto la gente arrivava a Martina Franca e si riversava a Martina Franca; ora da Taranto le macchine arrivano a Martina Franca e nessuno più si ferma e continuano la loro strada per Cisternino e Locorotondo. Credo che bisogna assolutamente porre mano a questi regolamenti che creano ostacoli di ogni sorta all'apertura di attività commerciali anche nei monolocali. Ci sono centinaia di monolocali sfitti che possono essere adibiti a locali commerciali, certamente bisognerebbe porre mano ai regolamenti comunali o sanitari che prevedono delle altezze minime, o prevedono la realizzazione di bagni che in parecchi monolocali è impossibile realizzare, che si potrebbe raggiungere attraverso l'installazione di bagni chimici in alcune piazzole del centro storico. Al contrario di quello che ha detto precedentemente il Consigliere Martucci credo che almeno all'inizio vadano incentivati questi operatori o chi ha voglia di fare degli investimenti nel centro storico attraverso dei bonus fiscali, comunque degli incentivi di carattere fiscale, bisogna, per quello che è il potere di questa amministrazione calmierare il prezzo dei mercati perchè è un mercato il prezzo dei fitti, perchè è un mercato quello dei fitti, ormai è diventato una giungla tutti chiedono di tutto e di più. La cosa più importante da fare non è solo concentrarsi sui tre mesi estivi in cui va dato atto alla amministrazione di aver fatto tanto, perchè questo anno le presenze turistiche sono aumentate nella città, mi auguro che con la prossima programmazione del 2013, questo numero tenda ad aumentare. Ma credo che bisogna destagionalizzare il turismo, creare delle attrattive turistiche anche soprattutto diverse dove nei mesi che vanno da settembre ad aprile le presenze qui sono poche. Mi piacerebbe, sarebbe una bella idea di realizzare un percorso turistico, con delle guide, realizzando degli appuntamenti con frequenza settimanale, organizzare una programmazione in questo senso. Credo che in attesa dei parcheggi di via Bellini e di viale Europa sia necessario istituire in maniera costante e continua un bus navetta, utilizzando il parcheggio di piazza d'Angiò. Per il momento abbiamo quello ed utilizziamo quello, però deve essere un servizio questo realizzato in maniera continua. Io credo che questi interventi sia possibile realizzarli perchè non necessitano di grandi risorse. Per cui credo che con la volontà comune di tutta l'amministrazione, non sarà difficile addivenire ad una soluzione che sia condivisa da tutti quanti. Credo che chiedere dell'altro è una richiesta sicuramente che ha un senso, però ritengo anche che molte richieste sono state fatte sono delle richieste che in un breve arco di tempo sia impossibile realizzare, ma questi provvedimenti costituiscano l'a,b,c per creare in futuro una programmazione che possa portare ad un progetto che è quello di una rivalutazione completa del centro storico anche sotto l'aspetto urbanistico. Grazie. PRESIDENTE Grazie Consigliere Bello. Prego Consigliere Cervellera. Consigliere CERVELLERA Presidente, Sindaco, Assessori, colleghi Consiglieri, SEL ha presentato protocollandolo 24 ore fa, un ordine del giorno in cui esprimeva quello che pensava di questo Consiglio monotematico e la direzione verso cui andare, forse la direzione, a mio modo di vedere, concreta verso cui dirigersi, verso questo annoso ed importante argomento. Che l'argomento sia di notevole importanza ce ne siamo accorti dalle presenze che affollavano la sala del Consiglio Comunale, anche personalmente da interventi che ho potuto recepire da social network quali vox populi, che si occupa delle questioni nella nostra città che danno il senso della importanza che i cittadini di Martina Franca ripongono nel centro storico. Ho ascoltato con interesse tutti gli interventi che si sono succeduti durante questa serata da parte di Don Franco, da parte di tutti coloro i quali hanno voluto dare il loro prezioso contributo. Noi di SEL, nel nostro piccolo, abbiamo, attraverso l'ordine del giorno,

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dato alcuni suggerimenti, alcune proposte. L'occasione di questa sera è utile anche per dare risalto a quello che l'Amministrazione Comunale ha fatto e ha dato a questa città. Per il centro storico in soli pochi mesi da quando si è insediata, ha fatto davvero tantissimo, forse più di quello che è stato fatto in 10 anni dalle scorse amministrazioni. Qui va dato atto, merito e al lavoro dell'Assessore Lasorsa, dell'Assessore Scialpi per l'impegno che pur con le esigue risorse comunali hanno messo in campo per dare a questa città un volto nuovo per assicurare a questa città delle presenze che non si registravano da diversi anni. Siccome lavoriamo molto spesso nella oscurità facciamo molte cose che non vengono espresse nelle sedi opportune, credo questa sia la sede giusta che sia il momento giusto per dire che questa amministrazione ha finalmente dato una svolta al centro storico e alla intera città. Detto questo, però, ritengo che la cosa importante da dire oggi, sia fare una riflessione sul percorso da intraprendere in merito al centro storico. Vedete. io non vorrei che tutto quello che stiamo dicendo, tutte le proposte condivise va bene il documento unitario che elaboreremo nel prossimo Consiglio Comunale rimanessero un mero sogno. Allora come superare questa empasse? Come fare in modo che si dia concretezza a quello che stiamo dicendo? Credo che questa Amministrazione Comunale con le proprie forze si sforzerà di dare atto e dare seguito ai piccoli interventi che si possono fare anche con esigue risorse e penso a tutto quello detto questa sera, ai percorsi turistici, agli sgravi fiscali, all'assicurare presenza da parte della Polizia Municipale all'interno del nostro centro storico ad assicurare che quel progetto di video sorveglianza venga portato a termine. Queste sono cose che si possono fare anche con piccole somme. Signori, badate che per realizzare, dare veramente valore al nostro centro storico ci vogliono i soldi, ci vogliono le risorse. Pensare oggi di andare ad attingere risorse da un bilancio comunale in cui vi sono sempre meno soldi anno dopo anno, io credo che sia una eresia. Allora, anche se qualcuno in passato me ne spiace che alcuni Consiglieri di opposizione abbiano abbandonato l'aula bene molto prima che finisse questo Consiglio Comunale, perchè io ritengo che il rispetto che si deve a chi rimane qua fino alla fine debba assicurato fino alla fine da tutti, perchè noi ascoltiamo quello che dicono gli altri, ma io pretendo ed è giusto pretenderlo che anche loro possano ascoltare quello che abbiamo da dire noi, soprattutto in vista del fatto che questi finanziamenti da parte della Comunità Europea, della Regione li hanno persi tutti loro. Allora, adesso non vigiliamo, personalmente vigilo, noi stiamo vigilando, giorno dopo giorno il BURP i finanziamenti, bandi che la Regione mette a punto per valorizzare i centri storici e per riqualificare dal punto di vista urbano le città pugliesi. Penso ai 26 milioni di euro che a breve la Regione stanzierà per la riqualificazione del centro storico e penso, come ricordava prima il Consigliere collega Conserva ai 400 mila euro che potremmo prendere di quel finanziamento. Poi volevo ricordare a chi ancora si ostina a sostenere che nel centro storico si possa andare con l'auto che la Regione questi finanziamenti li dà con premialità a chi porta degli elementi di ecosostenibilità all'interno del centro storico, all'interno della città, l'elemento di ecosostenibilità costituito dalle auto, dal fumo, dai gas delle automobili che si pretende di fare passare nel centro storico io davvero non ne vedo. Allora le cose bisogna saperle fino in fondo, perchè un conto è parlare all'aria, un altro conto vedere come impegnarsi, come far arrivare quei fondi, come fare i progetti, come far arrivare le risorse, per poter tutto quello che serve per animare e per valorizzare e tutelare il centro storico che rappresenta il polmone di questa città, senza il quale insieme alla Valle d'Itria non non ci assicura uno sviluppo alternativo ad un apparato produttivo che in questa città purtroppo basato solo quasi esclusivamente sul settore tessile e manifatturiero sta subendo a causa della crisi economica che ci sta attanagliando. Come fare a sfruttare queste possibilità che la Regione ci pone a disposizione? Credo che noi tutti dobbiamo riflettere su questo fatto, sulla vera soluzione da adottare per il centro

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storico, ossia quella di costituire una discussione permanente, un laboratorio permanente in cui si possano mettere nero su bianco tutte le proposte, tutte le soluzioni concertandole con tutti i soggetti interessati al fine di addivenire all'unico strumento utile da tirare fuori quando poi ci sarà la possibilità e l'occasione per attingere finanziamenti comunitari ed europei ossia un piano strategico per la rivalutazione del centro storico. Grazie. PRESIDENTE Grazie Consigliere Cervellera. Prego Consigliere Caroli. Si allontanano dall’aula i consiglieri Conserva, Donnici e Bello (presenti 17 assenti 8) Consigliere CAROLI Grazie Presidente. Sindaco, Consiglieri, Assessori, cittadini, ho ascoltato con molta molto interesse tutti gli interventi di questa sera, con lo stesso interesse devo dire con cui ho ascoltato gli interventi di un altro Consiglio Comunale monotematico tenutosi nel 2004. Anche in quel Consiglio ci furono degli apporti di idee, di attività eventuali che si potevano fare per il centro storico che, purtroppo, nel tempo non sono state attuate. Le amministrazioni che si sono succedute già dal 2004 in poi non hanno effettivamente fatto gli atti, eseguito quello che erano gli intendimenti e le necessità del centro storico. Ora, noi, questa sera come Italia dei Valori, come contributo ulteriore a quello che si è detto depositeremo una nota di proposte, ma soprattutto è una nota che vado a leggere, di interventi su delle dorsali, su cui questa amministrazione è già intervenuta, per cui, effettivamente, questa amministrazione nei pochi mesi di attività che abbiamo avuto a disposizione, ha già attivato delle attività ed ha puntato i fari sul centro storico, evidenziando sollevando delle criticità ed attuando delle attività come la fruibilità ed accessibilità. Leggo appunto, sulla scorsa dell'esperienza positiva avviata dall'estate scorsa, con l'istituzione dei controlli ai due principali varchi di accesso al centro storico si ritiene di proseguire nel controllo, al fine di tenere indenni le zone di maggior pregio già incluse nella ZTL del traffico veicolare. In questa direzione si esprime auspicio, con l'entrata in fruizione della video sorveglianza, si possa varare una politica degli accessi nella parte antica ancora più efficiente di quella già messa in campo, incentivando forme di trasporto ecosostenibili ai fini prevalentemente turistici. In questa ottica risulterà necessario rivedere radicalmente i criteri di assegnazione dei permessi onde evitare forme di abuso che stratificatesi negli anni rendono a volte difficoltosa la gestione quotidiana degli accessi. Allo stesso tempo occorre esprimere una forte accelerazione nel rispetto delle regole che sovrintendono l'esecuzione delle opere pubbliche, nella realizzazione di aree di parcheggio a ridosso del centro storico al fine di rendere possibile una graduale revisione del sistema di accesso e sosta anche nelle zone attualmente escluse dalla ZTL. Decoro e manutenzione. Al fine di garantire un maggiore decoro della parte antica della città, occorre esigere rispetto delle norme che regolano gli interventi manutentivi sugli immobili. Ciò sarà possibile, attraverso il rispetto delle norme attualmente vigenti in materia di ornato e decoro, a partire dall'obbligo della pulizia delle facciate esterne e degli elementi decorativi sia attraverso un disciplinare generale da realizzarsi mediante un nuovo organico provvedimento regolamentare in materia di interventi edilizi che disciplini in primo luogo le forme di intervento pubblico e privato a partire dai materiali, dalle tecniche utilizzabili per raggiungere un piano organico di illuminazione pubblica al fine di salvaguardare la pregevolezza non solo delle testimonianze più note dell'arte decorativa rococò ma anche dell'enorme patrimonio architettonico minore il quale costituisce elemento di forza ed unicità della nostra città. Al contempo occorre prevedere forme di incentivo ai residenti ed operatori attraverso

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politiche di arredo urbano compatibili con i luoghi ed attraverso forme di coinvolgimento di premialità in favore di chi contribuirà fattivamente alla realizzazione degli obiettivi di miglioramento e di fruizione dei luoghi. Sicurezza. L'istituzione della video sorveglianza lungo l'intero perimetro extra murale ed all'interno delle maggiori direttrici viarie interne al centro storico rappresenterà una radicale novità in grado di aumentare notevolmente la sicurezza nella parte antica della città, a tanto occorrerà aggiungere un sempre maggior controllo da parte delle Forze dell'Ordine sia per la prevenzione e repressione di attività delittuose, sia per innescare un percorso di collaborazione con operatori e residenti al fine di costituire una vera e propria rete di controllo. Animazione e vitalità urbana. Sono innegabili gli effetti positivi derivati al centro storico dalla programmazione di eventi artistici in grado di valorizzare anche luoghi meno battuti dai turisti. Occorre proseguire lungo l'esperienza messa in campo con il programma that's Martina con quello degli eventi invernali durante il periodo natalizio. Poichè si sono rivelati un valido strumento di promozione e valorizzazione con ricadute positive anche nel comparto commerciale che vive un momento di particolare difficoltà, che fa registrare da anni forme di spopolamento legate alla scarsità di flussi di residenti e di avventori. In questa ottica sarà sicuramente utile implementare la attività di promozione e di coordinamento delle varie iniziative estendendole progressivamente anche alla stagione primaverile ed autunnale, in modo da favorire processi di destagionalizzazione dei flussi. Al contempo va sostenuto un percorso già intrapreso volto ad estendere la fruizione dei nostri principiali monumenti attraverso visite guidate che coprano anche i giorni festivi ed incentivino il recupero di ulteriori siti, per esempio la torre dell'orologio, il vecchio carcere, il corso di san Domenico, del Carmine, casa Cappellari, i palazzi nobiliari, che possano a pieno titolo costituire motivo di interesse per i turisti. A tal fine sarà certamente utile la predisposizione di un servizio di guide, avvalendosi oltre che del personale a ciò addetto, delle moderne tecnologie in grado di garantire sempre ad una più vasta platea la possibilità di fruire in modo autonomo di indicazioni sui siti e percorsi di interesse. Questo lo depositiamo insieme agli altri atti pervenuti in Consiglio, in modo che anche con queste dorsali, su queste dorsali con il contributo già attivato da questa amministrazione possiamo prevedere un provvedimento organico, più completo e attuarlo effettivamente nell'interesse del centro storico. Grazie. PRESIDENTE Grazie Consigliere Caroli. Prego Consigliere Carrieri. Si allontana dall’aula il consigliere Fumarola (presenti 16 assenti 9) Consigliere CARRIERI Grazie Presidente. Sindaco, Assessori, Consiglieri, per quei rimasti, cittadini di Martina Franca giusto due parole. Innanzitutto permettetemi una parentesi anche se, purtroppo, non vedo nessuno dell'opposizione, chi c'è? C'è il redivivo collega Muschio, effettivamente la puntualizzazione fatta da Martucci è quanto meno legittima perchè se è stato puntualizzato la paternità di questo Consiglio che, per certi versi, probabilmente non era neanche necessario perchè la maggioranza ha dimostrato in questi mesi che sta lavorando fattivamente per il centro storico, avendo rivendicato la paternità di questo Consiglio, viene spontaneo dire: ma coloro i quali erano, anzi, sono oggi alla opposizione, per questi 10 anni dove sono stati? Perchè non hanno messo in pratica le idee bellissime venute in luce questa sera? Ma è giusto una parentesi ed assolutamente non polemica e la chiudo immediatamente. Credo, Sindaco, che questa sera ci sia stato un bel esercizio democratico, perchè democrazia, per come la vedo io, significa rappresentanza, quindi, tutti i Consiglieri qui

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presenti così come gli Assessori, il Sindaco, si faranno promotori di tutte le idee venute fuori questa sera, che sono venuti fuori come detto dal collega Cervellera nelle discussioni assolutamente interessanti dei social e noi giovani in un certo senso siamo quasi rappresentanti di questo mondo giovanile che chiede spazio con questi mezzi di comunicazione nuovi. Per qualcuno, poi rappresentanza significa però partecipazione, partecipazione il più delle volte diretta e non solo indiretta, come avviene tramite i rappresentanti. Per cui direttamente i cittadini stasera hanno avuto finalmente la possibilità, questa bella possibilità di esprimere le loro idee. Detto questo io non voglio assolutamente ripetere le decine e decine di cose venute fuori, mi permetto solo di sottolinearle alcune per le quali presenterò anch'io un ordine del giorno, anzitutto balconi fioriti, Locorotondo ne è divenuta famosa, aderendo semplicemente ad una iniziativa della Regione Puglia e patrocinandola, è una iniziativa semplicissima, che dovremo fare anche noi. Le guide turistiche, qui mi rivolgo all'Assessore Lasorsa, lo dico io che indegnamente lo sono stato negli anni precedenti, chiedo che non siano limitate solo al palazzo ducale, ma che vadano anche in città, nel centro storico e non solo nel primo centro storico quello che va fino alla Basilica che poi magari gira da via Cavour per arrivare alla porta stracciata, per tornare indietro, ma vada anche oltre, si addentri nel vero centro storico e laddove non ci fossero fondi a sufficienza abbiamo degli istituti, qualcuno prima lo accennava, come il Motolese in cui ci sono delle ragazze che dovrebbero fare quello come mestiere. Basterebbe una semplice convenzione ed avremmo questo servizio quasi gratuito per noi amministrazione. Poi perchè no, delle rastrelliere per bici elettriche. Ci sono dei finanziamenti dell'Unione Europea in merito e qui chiedo anche ovviamente mi rivolgo a tutti noi amministratori più attenzione per i finanziamenti tanto dell'Unione Europea quanto della Regione. è un impegno che ci dobbiamo assumere. Non voglio andare oltre. Certo noi abbiamo fatto una operazione questa sera molto importante di audit, come viene definito, di ascolto, per cui molte idee sono venute dal mondo del web come l’illuminazione, più controlli della Polizia Municipale e così via, mantenere puliti i muri, questo magari lo potrebbero fare gli stessi cittadini che abitano nel centro storico e perchè poi ovviamente l'amministrazione può mettere, può fare tutto, però c'è bisogno di collaborazione dei cittadini. Il nostro impegno concreto da domani, anzi, dalla settimana prossima visto che inizieremo a discutere concretamente di bilancio sarà mettere fondi a sufficienza probabilmente non sarà mai raggiunta la sufficienza ma impegnarci davvero a studiare le forme migliori per far arrivare al centro storico più fondi possibili. Sapete diceva John Dewey che “ogni passo in avanti nella scienza deriva dalla immaginazione”; diceva un altro importante scrittore Terry Brooks che “ogni fatto inizia dall’immaginazione”. Spero e sono sicuro che oggi non abbiamo scritto il famoso libro dei sogni, ma che l'immaginazione che ci ha accompagnato questa sera ci porterà a dei fatti concreti. Grazie. PRESIDENTE Grazie Consigliere Carrieri. Prego Consigliere Leggieri. Consigliere LEGGIERI Grazie Presidente. Buonasera al Sindaco, agli Assessori, ai colleghi Consiglieri, sono d'accordo con quello che hanno detto i colleghi intervenuti fino a poc'anzi sul senso del valore della partecipazione della democrazia per questo Consiglio Comunale monotematico che, magari, a prescindere da chi è stato richiesto penso era in itinere ed era stato voluto dall'intero Consiglio Comunale da tutta l'Amministrazione Comunale. Questo, tra l'altro, a supporto anche del senso di disponibilità a confrontarsi anche con i Consiglieri Comunali di opposizione che magari fanno bene anche a manifestare le proprie idee, ed avviare un processo di condivisione in futuro e in discotinuità con il passato rispetto a tutte le varie vicende, per esempio, è una quella del centro storico. Quindi senza fare un percorso storico politico, di quello che è stato, però in effetti noi scontiamo una serie di criticità

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trentennale, quarantennale su questo svuotamento che è il cuore della città, di cui il cuore della città è stato oggetto. Da centro della città a cuore pulsante, c'è stato uno svuotamento demografico della popolazione. Per cui negli ultimi decenni c'è stata una programmazione di carattere urbanistico, che ha privilegiato delle scelte diverse rispetto a quelle che magari potevano essere avviate, anche proprio per quanto riguarda la riqualificazione della città vecchia del centro storico. Si è deciso di avviare dei piani attraverso varie varianti urbanistiche che non hanno fatto altro che rifare una serie di piani regolatori su piani regolatori, anche se quello ufficiale è datato a 40 anni. Però in effetti sono state fatte delle scelte di un certo tipo, da una classe dirigente che probabilmente non è stata tanto diligente, ma digerente per usare un eufemismo. Ora è il tempo di cambiamento, c'è una impostazione nuova, diversa, bisogna cercare di non buttarsi più sul cemento, bisogna cercare, condivido anche l'esigenza di creare degli spazi verdi in questa città per dare la possibilità anche alle nuove generazioni, i bambini di vivere in un ambiente più accogliente, di dare dignità, decoro al centro storico. Per cui, il nostro capogruppo ha già enucleato prima tutta una serie di proposte che il gruppo consiliare del PD, il direttivo del PD, il partito tutto ha proposto, ha depositato agli atti di questa seduta. Però io cercherò brevemente di proporre proprio due o tre interventi molto rapidi, tra l'altro anche confrontandomi con i Consiglieri e gli Assessori. Prima di tutto l'esigenza di spostare gli uffici comunali, penso nel centro storico noi avevamo proposto di spostare l'ufficio urbanistica, per esempio, magari anche l'ufficio tecnico, visto che c'è l'esigenza di rendere Palazzo Ducale una casa di vetro, come diceva Turati, ma una casa della cultura, quindi delocalizzare gli uffici comunali nel centro storico, questo potrebbe essere utile anche per quanto riguarda l'esigenza che i cittadini del centro storico possano avere. Quindi anche dal punto di vista della riqualificazione anche sociale che ci potrebbe essere nel centro storico. Infatti, sono d'accordo con quello che ha detto per esempio Martucci prima, bisogna portare gente, persone, nel centro storico. Ricordo anche un intervento che è stato fatto da parte delle associazioni, dei cittadini, dei professionisti, di uomini di cultura che sono intervenuti questa sera, che è questo, cercare di allontanare l'idea che il centro storico possa essere un non luogo per dirla alla Augè, una città, un cuore pulsante vivo in cui si possano creare anche dei piani di recupero per l'utilizzo magari sulla base anche del censimento del patrimonio immobiliare che è stato fatto qualche mese fa, che dovremmo definire ulteriormente, utilizzare dei locali comunali per dei servizi pubblici da far fruire ai cittadini. Quindi, condivido tutto il processo messo in atto. Concludo dicendo che faccio riferimento all'intervento di ieri, sulla riqualificazione degli uffici della pubblica amministrazione degli uffici pubblici anche sul regolamento che abbiamo approvato, ma come in effetti ha detto il collega Martino Carrieri qui bisogna cercare di reperire risorse, non solo comunitarie o regionali, ma ministeriali, voglio solo ricordare che infatti proporrò di dare mandato, con la condivisione dei colleghi Consiglieri, della Giunta, del Sindaco eccetera, di avviare dei progetti per il reperimento di risorse ministeriali e quindi mi riferisco ai dirigenti preposti, ai funzionari amministrativi, eccetera per reperire delle risorse ministeriali sulla base delle delibere del ministero della coesione territoriale, del Ministro Barca che, secondo me, anche politicamente sta lavorando bene. Poi tra l'altro è un ministro di questo del Governo appena di questo anno, un ministro di area di Centro Sinistra molto in gamba che ha avviato una serie di processi e mi riferisco ai progetti per la città e attraverso anche una serie di delibere molto interessanti, ne cito solo una quella dell'agosto 2012, per che prevede con una delibera Cipe mi riferisco al fondo per lo sviluppo della occasione territoriale l'utilizzo di risorse ministeriali con quelle regionali sulla base della programmazione 2000/2006, 2007/2013. Infatti avevo proposto all'interno dell'ufficio urbanistica la delocalizzazione nel centro storico se c'è la possibilità

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ed anche l'intendimento di questa amministrazione perchè no, instaurare, attivare l'ufficio per i rapporti con l'Unione Europea, con il Ministero, con la Regione, per la creazione e la stesura di progetti da mettere in campo. Solo questa delibera qua dell'agosto 2012, è molto interessante perchè sono previste delle misure molto utili, per quanto riguarda lo sviluppo locale, anche per quanto riguarda la sanità. C'è anche un capitolo molto interessante per la riqualificazione urbana. Immagino che voi l'abbiate letta, parla di una serie di risorse, per la riqualificazione urbana delle azioni pilota programmate in fase di elaborazione del piano paesaggistico territoriale regionale per i piani programmi integrati di riqualificazione delle periferie, per la riqualificazione urbana a sostegno dei giovani. Questa la potrei lasciare agli atti anche se gli uffici comunali ne saranno provvisti. Questo per dire che c'è bisogno che si attivino con efficacia ed efficienza, gli uffici comunali i funzionari amministrativi i dirigenti magari anche valorizzando in tal senso quelli più produttivi legati alla produttività che riescono a portare avanti una serie di progetti, perché le risorse sono poche, abbiamo una serie di problemi legati anche al patto di stabilità il 2013 sarà un anno ancora duro da reggere. Per cui le risorse anche del ministero della coesione territoriale potrebbero essere utili. Grazie. Si allontana dall’aula il consigliere Marseglia (presenti 15 assenti 10) PRESIDENTE Grazie Consigliere Leggieri. Altri interventi? Prego Sindaco. SINDACO E' doveroso intervenite alla fine di un dibattito così ricco che ha visto la partecipazione di numerosi cittadini del centro storico, che ha fatto avvertire la necessità a molti Consiglieri a tutti i gruppi di intervenire su una partita che a noi tutti, per usare di nuovo una metafora, sta molto a cuore. Che sicuramente è uno dei punti di attenzione più importanti dei nostri cittadini. Credo che questa attenzione molto importante rivenga dal fatto che il centro storico attiene al carattere identitario dei martinesi, per questo quando si parla del centro storico giustamente i martinesi si sentono coinvolti per dare un contributo a mantenere la funzione che il centro storico ha avuto nel tempo. Io sicuramente non posso riassumere un dibattito complesso che ha avuto molte sfaccettature, direi che su qualche punto convergo senz'altro perchè è stata anche la nostra impostazione. Noi del centro storico dobbiamo parlare cominciamo ad assumere l'ottica che è sempre la più difficile di parlare delle persone. Questa cosa è venuta già fuori questa estate, è stata rilevata da Don Franco che lo ha ripreso questa sera, come momento iniziale, quando ha parlato di speranza, di condivisione non stava parlando di architettura, marciapiedi, decoro, pulizia, stava parlando di persone che stanno nel centro storico, che non stanno nel centro storico che devono interagire per dare una funzione a questo nostro bene essenziale per la nostra vita identitaria. Approvare il regolamento, passo subito sulla elezione del Consigliere degli immigrati, può darsi che vada in questa direzione più di ogni altra cosa, perchè poi se dobbiamo parlare, occuparci di persone, queste persone poi dobbiamo identificarle e cercare un rapporto, ancora non l'abbiamo fatto. Io so che la commissione ha lavorato il Consigliere Demita è stato una delle persone che ha lavorato più su questo, credo che il Consiglio Comunale possa prendere in considerazione. Che centra? Credo che centri perchè se ci vogliamo, come ha detto don Franco, condividere con la realtà che è nel centro storico, nel centro storico ci sono tante persone, anche ospiti del nostro paese che lo abitano, dobbiamo far si che essi abbiano un rapporto con noi, utilizzando lo strumento dell'elezione del Consigliere forse potremo raggiungere uno di questi obiettivi. L'altro è sicuramente continuando a parlare di persone, cominciare a capire: chi sta nel centro storico, chi vorrebbe stare nel centro storico. Guardate, le esigenze sono diverse, c'è qui Genco, siccome è un superstite a quest'ora lo devo citare, se parliamo delle persone più anziane

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viene avanti il problema della sicurezza, se andiamo sul network dicono: fateci fare del centro storico un, dateci il wifi e quindi le antenne, perchè il wifi deve anche funzionare, e fateci fare una bella baraondata con locali aperti, musica. Ci sono due esigenze, io le ho naturalmente semplificate in maniera estrema, consentitemelo, però la nostra responsabilità è identificare le persone che stanno nel centro storico, che vogliono stare nel centro storico. Abbiamo avuto un processo di sostituzione verso categorie sempre più deboli nel centro storico e il centro storico si è indebolito perchè andavano categorie sempre più deboli, quindi, con minore rappresentanza o minore forza di rappresentanza. Se noi vogliamo che il centro storico si riprenda, ovviamente, la strada è quella che ci siano strati sociali deboli e forti integrati che al centro storico facciano riprendere questo cammino. Ci sono questi spunti? Secondo me sì, perchè chiedere ad una persona che ha un lavoro precario che non sa dove sistemare il bambino, che tu devi stare fuori l'auto non ce la hai, non entri nel centro storico quando per vivere quello deve, forse è difficile, probabilmente, invece, una persona agiata si può permettere di lasciare l'auto fuori, di utilizzare altri strumenti perchè probabilmente ha delle assistenze, in casa, che gli consentono di vivere nel centro storico. Guardate, stiamo attenti a questi processi di sostituzione, se vogliamo fare del centro storico una entità viva, dobbiamo fare del centro storico una entità abitabile ed abitata, quindi ricominciare a pensare ai servizi, i servizi per le persone che identifichiamo probabilmente, questo lo dico a me, ho bisogno di conoscere di più, anche in tutti gli interventi riconosco questo, ho bisogno di conoscere di chi stiamo parlando, non di cosa stiamo parlando, ma di chi stiamo parlando, più identifichiamo questo percorso, più noi capiamo forse che cosa dobbiamo fare. Quali sono le azioni che dobbiamo fare. Le azioni forse sono più sociali, poi le facciamo anche le altre, ma sono forse azioni più sociali, più di servizi, che non di materiale trasformazione. Poi dobbiamo anche agevolare le trasformazioni funzionali a quei servizi. Come vedete la situazione è più complessa. Poi il prof. Semeraro ci ha detto: guardatelo sempre nel contesto dei trulli. Cosa abbiamo fatto questa estate cari amici? Ci siamo sforzati di dire a noi stessi prima che ci incamminassimo in questa avventura, dobbiamo sempre pensare come degli abitanti della Valle d'Itria e quindi io non mi contrappongo con Locorotondo, Cisternino che forse hanno avuto qualche visita in meno questa estate, per via di una forte ripresa di Martina Franca. Se proprio le vogliamo dire, ma non mi contrappongo, perchè la gente ci deve identificare come gli abitanti, diceva bene il Professore, di un territorio inedito, e il territorio inedito è la valle dei trulli la cui economia ha generato quel centro storico, da lì si ricavavano i redditi che consentivano di fare palazzi belli e signorili i ceti dominanti, e da parte dei ceti più poveri di farsi anche una finestra ad imitazione dei palazzi dominanti per capire quale fosse l'identità del centro storico. Questa è la diversità del nostro centro storico rispetto agli altri perchè noi abbiamo una architettura diffusa molto bella ma anche povera che è riuscita sempre con orgoglio a mettere anche nello edificio più umile un fregio che lo rende bello. Questa è la diversità. Quindi noi non dobbiamo smarrire il senso della nostra azione su quello ci siamo mossi, su quello ci siamo mossi, su quello dobbiamo continuare a lavorare, ci siamo dati come maggioranza un metodo, ogni azione che pensiamo, pensiamo agli effetti che ha sul centro storico. Quindi, se uno immagina di occuparsi dei trasporti è chiaro che il problema principale è come assicurarsi i trasporti da contrada a 18 chilometri di distanza dal centro, come assicurare i trasporti verso il Pergolo perchè dobbiamo portare i nostri cittadini e al percorso per l'istruzione, ma anche come cominciare a pensare ai trasporti che in una maniera innovativa possano relazionarsi con il centro storico. Guardate che il lavoro è molto da fare, ancora di più stiamo parlando delle persone, perchè quando noi abbiamo detto questa estate liberiamo una piazza e mettiamo una navetta e il centro storico si raggiunge con la navetta proprio per chi non poteva fare a meno di raggiungere il centro sopra il rollio di un motore, la navetta non l'ha presa

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nessuno, il parcheggio è rimasto vuoto. Eppure si poteva percorrere a 6 o 7 minuti a piedi. L'azione che compiranno i servizi sociali, e la pubblica istruzione per educare le mamme, le famiglie a portare i bambini a piedi, è connessa, ha a che fare con questo, fa parte di un disegno strategico quello di dire che l'auto nella città moderna non può avere la funzione che ha avuto nei giorni scorsi. Quindi, con il blindato nell'aula non ci devi entrare più. Questo è il senso di quella azione perchè se noi abituiamo i bambini a pensare che si possa fermare l'auto a piazza d'Angiò e portare il bambino a piedi al Marconi, probabilmente quindi i tempi, altra partita che sta gestendo l'Assessore ai servizi sociali, stiamo facendo qualcosa per il centro storico perchè se la gente non la abituiamo di nuovo a pensare che si possa percorrere di nuovo come ci viene detto a piedi le cose non possono cambiare. Guardate, 10 anni fa quello studio l'aveva ripreso Fumarola, ad Amendola lo commissionò la Giunta Semeraro. è un sociologo dell'urbanistica, non è un urbanista Amendola, Amendola ragionava partendo dalle persone, però le aziende delle confezioni erano all'apice del loro boom, il pensiero fu quello appunto che veniva illustrato da Luca Schiavone, o anche dallo stesso Francesco Semeraro quando ha detto: va bene, anche dall'assindustria quando ha detto che ci impegniamo a, il pensiero era quello che innanzitutto il centro storico non è un unicum, io ce lo ho perchè lo ho riletto prima di questa campagna elettorale, prima di tutto il centro storico non è un unicum, ha una fascia che svolge una funzione che è quella come passeggio, ma ci sono altre aree che non hanno nessuna relazione con quella fascia e quella funzione precedente. Quindi, è evidente che non c'è neanche una sola azione da mettere in campo, ce ne sono diverse a seconda dei pezzi del centro storico che prendiamo in considerazione. L'altra cosa è nei passaggi che questa estate abbiamo avuto che è quello comunque di mettere il centro storico di farlo ricollocare al centro delle attenzioni sia dei martinesi che del territorio circostante, aver messo in moto i palazzi, casa Cappellari, san Domenico, aver riaperto la biblioteca, sono state insieme a tutte le iniziative culturali sono state già delle azioni che hanno riaperto non solo il palazzo comunale ma addirittura i palazzi privati. Ricordiamoci sempre che questo è stato possibile, anche perchè un tessuto associativo che noi abbiamo a disposizione, ha dato un contributo notevole in questo senso. Noi l'abbiamo guidato, ancora una volta abbiamo fatto leva sulle persone, abbiamo fatto leva e ci siamo fatti utilizzare dalle persone, i risultati sono quelli che abbiamo sotto gli occhi di tutti, diciamo che da questa estate con una breve soluzione di continuità fino a Natale, Martina è stata continuamente frequentata, abitata ed ha registrato il numero interessante che ci fanno incoraggiare. Cosa posso dire? Tutto il dibattito è utile, ogni spunto è utile, ma se noi guardiamo l'iniziativa di oggi come l'iniziativa di uno che sta lì che ha ricevuto l'incarico di segnare una idea progettuale che diventi progetto urbanistico, avrebbe dovuto fare la stessa cosa di oggi, avrebbe dovuto fare una fase di ascolto, quindi, questo è utile per tutti noi, per avere poi una indicazione di quello che le persone pensano anche quando percepiscono in una maniera distorta la soluzione di un problema: auto sì e auto no, come la sicurezza. Noi però non possiamo prescindere dal dibattito soprattutto dalle disponibilità di mettersi in gioco, c'era una residente che ha detto: sono residente, stiamo costituendo il comitato di quartiere. Bene, perchè stiamo parlando di nuovo essenzialmente di persone, questo va nella direzione giusta. Noi abbiamo sollecitato e voluto il rapporto con le società artigiana ed operaia perchè sono due entità che stanno nel centro storico. Ma la realtà dei fatti, amici, non è quella dei desideri, la realtà dei fatti è che l'ufficio del centro storico, le poste del centro storico se ne vogliono andare, a giugno se ne vanno, perchè noi avevamo un contratto con i possessori dei locali, che hanno dato disdetta a noi. Noi pagavamo i fitti e per aver quello ufficio la posta pagava nulla, quando si trattava invece di dover pagare Calvosa, il commissario, ha detto: il comune di Martina Franca non paga, mettiti in contatto direttamente con le proprietà. è stata la cosa per la posta per dire a me non

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conviene. L'ultima lettera che ho scritto, ho detto alle poste non può convenire ma le poste sono un servizio che deve essere reso anche ad un cittadino che sta in una condizione di disagio, in campagna, per esempio a Motolese hanno ridotto della metà settimanale l'orario, un altro segnale in cui la soluzione della crisi diventa l'abbandono dei punti più deboli e su questo il Consiglio deve esprimersi e dare delle indicazioni molto forti, perchè è facile andarsene in un punto piuttosto che in un altro, pretendere i parcheggi perchè lì vengono un sacco di persone, quando chiediamo di andare a fare in modo che una persona anziana che se esce fuori le mure per come è disordinato il traffico dopo due minuti non è più anziana. Se noi ti diciamo: tutela quella persona, tu che fai? Te ne vai immediatamente poste italiane? Anche lì noi dobbiamo cercare, cari amici, di resistere. Sul piano urbanistico sicuramente noi abbiamo un impegno, un impegno che vale per il centro storico per il resto della città e l'impegno è quello della rigenerazione urbana che deve avere sul centro storico un focus suo quando si disegneranno gli ambiti diremo che il centro storico è uno degli ambiti su cui ragionare. Non vi nascondo che il lavoro che stiamo facendo sul centro storico è dei più difficili secondo i nostri metodi, secondo le vecchie culture era facile, bastava solo non affrontarli, se noi vogliamo il parcheggio come lo vuole la signora Mariscotti, sul parcheggio di via Bellini, che lei chiama il parcheggio dello spirito santo ma stiamo parlando della stessa cosa, che mantenga anche le tutele dello scorcio medievale sopravvissuto, dobbiamo chiudere una transazione, riandare in Consiglio e determinare e continuare a proseguire su quel processo e portarlo a conclusione, giusto perchè lo sappiamo. La ditta tra danni emergenti e lucro cessante ci ha chiesto un milione e mezzo di euro, una delle tante mine vaganti sono sicuramente un po' fantasiose le richieste, ma solo in parte sono fantasiose altre sono reali, su cui bisogna andare a discutere. Questa maggioranza che è una maggioranza di responsabili che fa? Fa lo struzzo? O affronta il problema e poi diranno un altro debito fuoro bilancio che dobbiamo fare? Devo sentire di nuovo un Consigliere Regionale che aspira a diventare qualcos'altro che il debito fuori bilancio non andava riconosciuto? Dicendo ai cittadini che se ora dovevi pagare 2 milioni l'anno venturo sarebbero stati 2 e mezzo, l'altro anno 3, l'altro anno 3 e mezzo, l'altro anno poi tu finivi il tuo mandato e gli lasciavi un mandato di 10 milioni di euro, così hanno fatto in passato sempre loro. Invece noi lo affronteremo il problema come sicuramente questo problema di dare una disciplina al centro storico delle regole insieme a quelle che con l'Assessore Convertini alle attività produttive possiamo già vedere per la questione dei locali, ma questo discorso di un regolamento edilizio comunale per un disciplinare degli interventi edilizi e architettonici di opere arredo di allestimento e di decoro urbano di uso e fruizione degli spazi blu di realizzazione di impianti a rete nel centro storico l'abbiamo già finanziato e questo regolamento lo discuteremo perchè ci sarà un progetto lo condivideremo, non lo condivideremo, ci sarà un progettista, sarà assegnato un incarico lo farà ancora una volta. Concludo perchè non si possono riprendere tutti gli interventi e dare delle risposte puntuali magari sarà l'azione amministrativa che risponderà in questo senso, ancora una volta insieme al disciplinare diventa comunque prioritario, capire posso fare tutti i disciplinari che voglio, quali sono le manifestazioni di interesse degli investitori nel centro storico? Anche qui sento sempre parlare del ceto debole aiutiamo i giovani gli diamo tutto per andare nel centro storico come dire: siccome devi andare in frontiera mandiamo i giovani. Non mi piace questo ragionamento, i giovani ti vengono dietro quando vai avanti se hai i soldi, comincia a mettere i tuoi soldi, cominciamo a discutere giustamente con gli investitori forti, usciamo dalla retorica e andiamo a vedere: noi siamo disponibili, poi vediamo noi se bisogna rifare la fogna perchè puzza, se ci sono altri bisogni, noi ci veniamo perchè sappiamo che c'è una manifestazione di interesse in questo senso il processo di rigenerazione urbana, se lo gestiamo correttamente ci può dare una mano, ma

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vedete che è sempre e comunque dipende da quello che hanno in testa le persone, sia quelle che vogliono andarci ad abitare per abitarci nel centro storico sia quelli che ci devono andare ad investire noi dobbiamo cercare identificare sempre di più gli uni e gli altri, e compatibilizzare la loro presenza nel centro storico se riusciamo a fare questo avremo fatto una cosa utile. L'ultima annotazione è che noi dobbiamo passare da questa, che è una altra cosa acquisita questa estate, lo dobbiamo tenere bene in mente, l'esperienza non solo per le cose fatte ma anche per gli incontri avuti perchè questa estate sono venuti a trovarci delle persone che un po' di pensiero lo hanno portato a Martina Franca e chi è attento a questo può farlo, uno dei quali è stato il sotto segretario ai beni culturali che abbiamo ricevuto per mezzora, un'ora tuttavia abbiamo avuto questo privilegio una persona di grande spessore culturale, il passaggio è quello di coniugare cultura e impresa, perchè in genere la cultura si associa al turismo, all'immagine, non al suo contenuto economico, per questo sollecito sempre io l'Assessore Lasorsa il vice Sindaco, con Convertini Assessore alle attività produttive a cercare di mantenere forte il binomio insieme a Tonino, cultura, turismo, impresa sempre, se noi riusciremo a fare questo avremo fatto fare un passo avanti, altrimenti, come dire, rischiamo sempre di rimanere sulla superficie, rimanere sulla superficie la richiesta non sarà quella di andare a risolvere i problemi di sviluppo che abbiamo sul territorio, ma la richiesta sarà quella di apparire, non va bene quella, questo è un modo vecchio di utilizzare i beni culturali, dobbiamo assolutamente innovare anche da questo punto di vista. Quindi il lavoro l'abbiamo cominciato a fare, anche casa Cappellari era lì perchè non l'hanno aperta, perchè da noi sono andate 300 persone a visitare la mostra? Solo questa estate, perchè quel percorso si è attivato? Perchè c'era chi giorno per giorno costruiva la possibilità che quei percorsi si attivasse. Così anche le altre cose, voglio dire, noi continuiamo in questo nostro impegno, ho sentito i documenti, i documenti vanno avanti, vanno nella direzione che ritengo estremamente condivisibile, non so quanto e come in quale momento potremo portare i uffici nel centro storico l'indirizzo è quello, senza sapere quanto patrimonio comunale abbiamo, ovvero lo sappiamo non ne abbiamo nel centro storico se non è occupato perchè altrimenti di cosa stiamo parlando? Noi sappiamo che dobbiamo fare delle scelte, dobbiamo dire quello che è occupato come può essere meglio utilizzato e lo guardiamo, infatti su qualcosa la stiamo pensando, poi mi ricorda Tonino nel suo modo di suggerire, quando fa il suggeritore che ci sono anche altre istituzioni, da questo punto di vista ha fatto molto piacere il rapporto con don Franco, come ha fatto molto piacere il rapporto tra don Franco e il circolo Allende e l'iniziativa che per gli abitanti del centro storico e non è stato messo nel centro storico per il sostegno alle persone più bisognose, come fa piacere il rapporto che abbiamo anche con Sua Eccellenza l'Arcivescovo che abbiamo incontrato più volte con cui siamo in sintonia sull'utilizzo dei beni del centro storico. Ci dobbiamo sentire, abbiamo scritto l'altro giorno una lettera a Petrocelli non so se sarà ancora quando la riceverà Rettore dell'Università di Bari ma Petrocelli l'abbiamo incontrato questa estate con un pezzo del senato accademico, con il prof. Scialpi per discutere della possibile alta formazione che si può fare a Martina Franca ed in particolare nel centro storico. Queste cose sono cose silenziose, già che ne sto parlando per me è troppo, quando si inseriscono aspettative, poi fra qualche anno o fra qualche mese uno può dire: ma di quel rapporto che fine ha fatto? Ma stiamo parlando di questo, vale la pena di farlo, con un pezzo del senato accademico si è ripreso un discorso; la lettera dell'altro giorno tende a rimetterlo in moto, perchè l'abbiamo fatto subito dopo l'estate, lo riprendiamo ora, giusto perchè dobbiamo riflettere sulla alta formazione. Compito di un Consiglio e di una città che vuole discutere è: quale alta formazione? Cosa ci serve? Ci serve riprendere il discorso della moda o riprendere il discorso dell'agroalimentare o delle pietre? Ecco sono tutti temi che, come vedete, estremamente

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interconnesse tra loro che hanno fatto parte di iniziative che sono alla nostra attenzione che anche con l'ausilio delle cose che sono state suggerite dai cittadini e dagli ordini del giorno che sono stati presentati, possiamo poi nel prosieguo dell'attività amministrativa farle diventare atti concreti di amministrazione. Grazie. PRESIDENTE Grazie signor Sindaco. Noi ringraziamo tutti coloro che hanno partecipato dalle associazioni ai privati a quanti hanno preso la parola, dell'apporto che hanno dato a questa seduta di questo Consiglio. Ringrazio anche l'associazione promozione sociale la Cucuacia che non ha partecipato direttamente che ha fatto arrivare una nota scritta un intervento scritto che acquisiamo agli atti. Ora dovremmo, così come già preannunciato, a seguito di un accordo che c'è stato dovremmo non votare ora un documento finale ma fare sintesi con una conferenza di capigruppo e quindi stilare poi un documento unico condiviso da tutti che sicuramente porteremo nel primo Consiglio utile, quindi voteremo senza discussione questo documento. Un'altra cosa, vorrei per coloro che hanno formalizzato la richiesta di votazione dell'ordine del giorno se ritirano questa affinchè la cosa segua il giusto corso. Consigliere CERVELLERA SEL ritira ovviamente. PRESIDENTE Grazie. Prego Consigliere Muschio. Consigliere MUSCHIO SCHIAVONE Anche noi, come abbiamo già preannunciato nel mio intervento, cogliamo con molto favore la proposta del capogruppo del PD di arrivare ad una unico documento. L'unica cosa che chiedo è l'impegno che almeno entro fine mese riusciamo a fare un indirizzo affinchè impegniamo sia il Sindaco che la Giunta ai provvedimenti. Questo lo chiedo. Grazie. PRESIDENTE Grazie Consigliere Muschio. Possiamo porre ai voti la mia proposta formalizzata prima, se siamo tutti d'accordo votiamo per questa cosa. Non essendoci ulteriori richieste di intervento, il sig. Presidente pone in votazione palese, per alzata di mano, la proposta di cui sopra , che viene approvata. PRESIDENTE La proposta è approvato alla unanimità. La seduta è sciolta

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