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Lo strumento “buone pratiche” nella promozione della sicurezza
e qualità delle attività sanitariePierfrancesco Tricarico
Società Italiana Multidisciplinare per la Prevenzione de lle Infezioni delle Organizzazioni Sanitarie
Rimini, 10 maggio 2016
L’intervento
• La sicurezza dei pazienti nel contestoeuropeo
• Le buone pratiche nei programmi di public health
• L’uso delle buone pratiche a livello regionale
• Conclusioni
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L’intervento
• La sicurezza dei pazienti nel contestoeuropeo
• Le buone pratiche nei programmi di public health
• L’uso delle buone pratiche a livello regionale
• Conclusioni
Ci sono differenze in Europa tra sistemi sanitari (TRICE-IS 2014)
CENTRALISED DECENTRALISED CENTRALISED /DECENTRALISED
• 20 countries out of 30 have a centralised Ministry of Health/Department of Health
• 10 have partially or completely decentralised one
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Decentralisation and centralization/decentralisation were more likely to occur in the larger countries
Ci sono differenze in Europa tra sistemi sanitari (TRICE-IS 2014)
Ci sono differenze nei programmi sanitari
Presence of quality managementRegulations on evidence-based procedures and reporting systems
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Ci sono differenze in Europa nella gestione dei problemi sanitari
Staphilococcus Aureus. Percentage (%) of invasive isolates with resistance to meticillin, by country, EU/EEA countries, 2012
<1%
1% to <5%
5% to <10%
10% to <25%
25% to <50%
≥ 50%
No data
Not Included
Ci sono differenze in Europa in termini di risorse impiegate
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Ci sono differenze in Europa in termini di risultati ottenuti
Gli ostacoli all’implementazione
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L’intervento
• La sicurezza dei pazienti nel contestoeuropeo
• Le buone pratiche nei programmi di public health
• L’uso delle buone pratiche a livello regionale
• Conclusioni
Il problema delle Evidenze
• Evidence-Based Medicine• Evidence-Based Practice• Narrative-Based Medicine• Practice-Based Evidence
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“Utilizzo coscienzioso, esplicito e giudizioso delle migliori prove disponibili, nel corso del processo decisionale riguardante l'assistenza al malato”
Sackett, David L., et al. "Evidence based medicine: what it is and what it isn't." Bmj 312.7023 (1996): 71-72. 55-68.
Evidence-Based Medicine (EBM)
EBHC
EBM
EBP
Evidence-Based Practice (EBP)
“La Evidence-based practice è l’integrazione della migliore evidenza della ricerca con l’expertise clinica e i valori del
paziente”Sackett, DL; Richardson, WS ; Rosenberg, W ; Haynes, RB. Evidence-based Medicine: How to Practice and Teach EBM, 2nd ed. New York: Churchill Livingstone,
2000.
“La ricerca sistematica o la valutazione della miglioreevidenza per poter prendere decisioni cliniche che possono
richiedere cambiamenti della pratica corrente, tenendo in considerazione i bisogni individuali del paziente”
Carnwell, Ros. "Essential differences between research and evidence-based practice." Nurse Researcher 8.2 (2001):
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Greenhalgh, Trisha. "Narrative based medicine: narrative based medicine in an evidence based world." BMJ: British
Medical Journal 318.7179 (1999): 323.Greenhalgh, Trisha, and Brian Hurwitz. "Narrative basedmedicine: Why study narrative?." BMJ: British Medical
Journal 318.7175 (1999): 48.
“Lo studio della narrativa offre la possibilità di
sviluppare una comprensione che non può
essere raggiunta in nessun altro modo”
Narrative Based Medicine (NBM)
Narrative-Based Medicine (NBM)
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• Ampio volume di evidenze (talora non
necessariamente significative nella pratica
clinica e talvolta contraddittorie)
• Difficile esplorazione della polimorbosità
• Può essere influenzata da interessi personali
(del clinico, delle case farmaceutiche, interessi
politici ecc.)
• La compliance
EBM: quali sono i limiti?
L’adesione alla vaccinazione antiinfluenzalenel personale sanitario nonostante le raccomandazioni nei paesi occidentaliraggiunge solo livelli tra il 4 ed il 40%.
Il tema della compliance
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Practice-Based Edivence (PBE)
“Siamo alla ricerca di pratiche di sanitàpubblica evidence-based, ma troppeevidenze vengono da ricerchecontrollate artificialmente che non siadattano alla realtà della pratica”
(Haynes RB et al., 2002)
Evidenza
Caratteristiche
del paziente
(comorbidità, età,
sesso, decisioni,
valori)
Esperienza di
Sanità Pubblica
Capacità di
prendere decisioni
Contesto
(organizzazione,
risorse )
Non sono le evidenze a prenderedecisioni, ma le persone
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Cos’è una Buona Pratica?
• Non esiste definizione condivisa• Best Practice o Good Practice?
“Pratica che ha dimostrato evidenza di efficacia nel migliorare la salute della popolazione
quando implementata in una situazione reale specifica ed è verosimilmente replicabile in
altri contesti”
Cos’è una Buona Pratica?
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CATEGORIA CRITERIO
Contesto Rilevante
Processo Partecipazione comunità
Collaborazione stakeholders
Etica
Replicabile*
Outcomes Efficace*
Efficente
Sostenibile
Cos’è una Buona Pratica?
Dimension Definition
Evidence Qualità dell’evidenza a supporto della pratica
Health Impact La pratica è in grado di influenzare lo stato di salute
Transferability La pratica può essere applicata o adattata ad altri contesti
Target Reach La pratica è in grado di raggiungere la popolazione bersaglio
Effectiveness La pratica è in grado di ottenere i risultati desiderati
Sustainability La pratica può essere perpetrata, mantenendo i risultati nel tempo
Feasibility Insieme di barriere, elementi facilitatori e risorse necessarie
Monitoring Misure utilizzate per studiare il processo e i risultati della praticsa
Equity Equità nella distribuzione di valore salute nella popolazione
Efficency Risultato massimo ottenibile da una particolare combinazione di risorse
Buone Pratiche: concetti ricorrenti
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L’intervento
• La sicurezza dei pazienti nel contestoeuropeo
• Le buone pratiche nei programmi di public health
• L’uso delle buone pratiche a livelloregionale
• Conclusioni
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Definire degli standardminimi per la gestione delrischio clinico all’internodelle organizzazionisanitarie italiane e unsistema sintetico diindicatori per la valutazionedelle performance delleorganizzazioni stesse.
CARMINA: lo strumento
AREA NUMERO DI STANDARD
1.Governance 7
2.Comunicazione 4 (+1)
3.Conoscenze 4 (+1)
4.Ambiente sicuro 12 (+1)
5.Processi assistenziali 13 (+1)
6.Gestione evento 4
7.Imparare dall’esperienza 4
TOTALE 52
Ogni Area include un determinato numero di standard (edeventualmente uno standard aggiuntivo trasversale sulle azioni dimiglioramento).
CARMINA: lo strumento
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CARMINA: gli standard
1. Struttura/ funzionamento
2. Monitoraggio dell’attività3. Risultati del monitoraggio
4. Azioni di miglioramento (trasversale e definito per aree)
Ogni standard include una serie di criteri oggettivi organizzati secondo una logica progressiva in 4 livelli di complessità sistemica:
LIVELLOSTANDARD MINIMO
AU
MEN
TO D
I C
OM
PLE
SSIT
Á
STANDARD MINIMO
Struttura
Monitoraggio
Risultati
Azioni di miglioramento
CARMINA: gli standard
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CARMINA: gli standard
CARMINA: gli standard
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CARMINA: gli standard
CARMINA: i risultati
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L’intervento
• La sicurezza dei pazienti nel contestoeuropeo
• Le buone pratiche nei programmi di public health
• L’uso delle buone pratiche a livello regionale
• Conclusioni
• Non abbiamo LA ricetta• Abbiamo delle evidenze• Abbiamo un storia• Abbiamo dei valori da attualizzare• Abbiamo un capitale sociale
• Dobbiamo sperimentare
Conclusioni
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Le Buone Pratiche:• Sono uno strumento per lo sviluppo di un
background comune in Europa• Hanno come presupposto la contestualizzazione• Consentono la “capitalizzazione” di esperienze su
vasta scala (che altrimenti non verrebbero o verrebbero poco conosciute e valorizzate)
• Favoriscono la creatività di operatori edorganizzazioni
• Stimolano il dibattito scientifico e tecnico tra esperti, policy makers e stakeholders
Conclusioni
Le Buone Pratiche:• Promuovono la standardizzazione e la condivisione
dei comportamenti tra organizzazioni e tra operatori• Promuovono la confrontabilità delle esperienze• Favoriscono la conoscenza e lo scambio tra
professionisti e organizzazioni.• Contribuiscono ai vari momenti della formazione
degli operatori• Producono evidenze
Conclusioni