tutto quello che avete bisogno di sapere riguardo agli ... nsltr 5 ita 2016.pdf · e degli articoli...

6
N egli ultimi anni il nostro settore è stato sommerso da un flusso apparen- temente interminabile di normative nuove o “aggiornamenti” provenienti da tutto il mondo. Le seguenti informazioni sono state raccolte da numerose fonti, atten- tamente valutate, e, per quanto a nostra conoscenza, sono corrette. I vari documenti e note si intendono a scopo orientativo e non hanno valore di documenti o pareri legali. Termini importanti PTFE (politetrafluoroetilene): Meglio conosciuto con il nome di Teflon ® (la denominazione commerciale di DuPont, ora Chemours). Il PTFE costituisce il componente antiaderente. Il PTFE, inventato nel 1938 da Roy Plunkett della DuPont, viene impiegato nei rivestimenti del cookware dall’inizio degli anni Cinquanta. Talvolta, in combinazione con il PTFE, trovano applicazione altri fluoropolimeri quali il FEP (etilene-propilene fluorurato) e il PFA (perfluoroalcossi). Tutti questi materiali sono ampiamente riconosciuti e accettati in tutto il mondo per la loro idoneità all’impiego nel settore alimentare. PFOA (acido perfluoroottanoico): Noto anche come APFO (pentade- cafluoroottanoato di ammonio) o con la sua formula chimica C-8, il PFOA veniva impiegato come additivo per realizzare alcuni tipi di resine PTFE. Per effetto di un’iniziativa congiunta tra i produttori di resine e l’agenzia statu- nitense EPA, l’uso del PFOA è stato definitivamente abbandonato dalla fine del 2015. Di conseguenza sono già disponibili numerose versioni di rivesti- menti privi di PFOA. Dal 1999 le agenzie di regolamentazione negli Stati Uniti e in Europa studiano i livelli di esposizione al PFOA e, come emerge da vari studi, non ne hanno trovato traccia negli articoli per la cottura. La spiegazione è fornita dalla chimica di base. Innanzitutto, i rivestimenti sono sottoposti a cottura per almeno dieci minuti a temperature superiori a 550°F/287°C. Il PFOA sublima (ovvero da solido passa direttamente allo stato gassoso) a 266°F/ 130°C e bolle a 372°F/189°C, il che significa che durante il processo di polimerizzazione del rivestimento il PFOA evapora. Composti organici volatili (VOC, Volatile Organic Compounds): Si tratta dei solventi che evaporano dai rivestimenti in fase di applicazione e poli- merizzazione. La maggior parte dei rivestimenti per gli articoli di cottura è a base acqua, che evapora durante il processo di cottura. Eventuali solventi utilizzati rappresentano una componente secondaria delle formule. Tutti i rivestimenti quando in fase liquida (prima della cottura) presentano quanti- tativi “ammissibili” di VOC definiti dall’EPA negli Stati Uniti e dall’UE. Questi Informazioni utili sulle normative riguardanti i rivestimenti antiaderenti per cookware, bakeware, etc. Termini importanti Regolamenti europei sul contatto con gli alimenti Risoluzioni quadro del Consiglio d’Europa sul contatto con gli alimenti Legislazione nazionale LFBG (Germania) e DGC CRF (Francia) Altri regolamenti europei Visitate: productknowledge.com Qui troverete informazioni riguardanti: Tutto quello che avete bisogno di sapere riguardo agli articoli casa- linghi rivestiti con rivestimenti antiaderenti...

Upload: vuthuan

Post on 28-Jul-2018

219 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: Tutto quello che avete bisogno di sapere riguardo agli ... nsltr 5 ITA 2016.pdf · e degli articoli destinati al contatto con gli alimenti”, al fine di determinare la migrazione

Negli ultimi anni il nostro settore è stato sommerso da un flusso apparen-temente interminabile di normative nuove o “aggiornamenti” provenienti

da tutto il mondo.Le seguenti informazioni sono state raccolte da numerose fonti, atten-

tamente valutate, e, per quanto a nostra conoscenza, sono corrette. I vari documenti e note si intendono a scopo orientativo e non hanno valore di documenti o pareri legali.

Termini importanti

• PTFE (politetrafluoroetilene): Meglio conosciuto con il nome di Teflon® (la denominazione commerciale di DuPont, ora Chemours).

Il PTFE costituisce il componente antiaderente. Il PTFE, inventato nel 1938 da Roy Plunkett della DuPont, viene impiegato nei rivestimenti del cookware dall’inizio degli anni Cinquanta. Talvolta, in combinazione con il PTFE, trovano applicazione altri fluoropolimeri quali il FEP (etilene-propilene fluorurato) e il PFA (perfluoroalcossi). Tutti questi materiali sono ampiamente riconosciuti e accettati in tutto il mondo per la loro idoneità all’impiego nel settore alimentare.

• PFOA (acido perfluoroottanoico): Noto anche come APFO (pentade-cafluoroottanoato di ammonio) o con la sua formula chimica C-8, il PFOA veniva impiegato come additivo per realizzare alcuni tipi di resine PTFE. Per effetto di un’iniziativa congiunta tra i produttori di resine e l’agenzia statu-nitense EPA, l’uso del PFOA è stato definitivamente abbandonato dalla fine del 2015. Di conseguenza sono già disponibili numerose versioni di rivesti-menti privi di PFOA.

Dal 1999 le agenzie di regolamentazione negli Stati Uniti e in Europa studiano i livelli di esposizione al PFOA e, come emerge da vari studi, non ne hanno trovato traccia negli articoli per la cottura. La spiegazione è fornita dalla chimica di base. Innanzitutto, i rivestimenti sono sottoposti a cottura per almeno dieci minuti a temperature superiori a 550°F/287°C. Il PFOA sublima (ovvero da solido passa direttamente allo stato gassoso) a 266°F/ 130°C e bolle a 372°F/189°C, il che significa che durante il processo di polimerizzazione del rivestimento il PFOA evapora.

• Composti organici volatili (VOC, Volatile Organic Compounds): Si tratta dei solventi che evaporano dai rivestimenti in fase di applicazione e poli- merizzazione. La maggior parte dei rivestimenti per gli articoli di cottura è a base acqua, che evapora durante il processo di cottura. Eventuali solventi utilizzati rappresentano una componente secondaria delle formule. Tutti i rivestimenti quando in fase liquida (prima della cottura) presentano quanti-tativi “ammissibili” di VOC definiti dall’EPA negli Stati Uniti e dall’UE. Questi

Informazioni utili sulle normative riguardanti i rivestimenti antiaderenti

per cookware, bakeware, etc.

• Termini importanti• Regolamenti europei sul contatto con gli alimenti • Risoluzioni quadro del Consiglio d’Europa sul contatto con gli alimenti• Legislazione nazionale LFBG (Germania) e DGC CRF (Francia)• Altri regolamenti europei

Visitate: productknowledge.com

Qui troverete informazioni riguardanti:

Tutto quello che avete bisogno di sapere riguardo agli articoli casa- linghi rivestiti con rivestimenti antiaderenti...

Page 2: Tutto quello che avete bisogno di sapere riguardo agli ... nsltr 5 ITA 2016.pdf · e degli articoli destinati al contatto con gli alimenti”, al fine di determinare la migrazione

regolamenti sono disciplinati dai dipartimenti dell’ambiente dei vari Stati o paesi membri. In generale, per gli Stati Uniti, il limite consentito di VOC nei rivestimenti liquidi pigmentati è di 3,5 once/gallone (120 gram-mi/litro). I rivestimenti liquidi trasparenti sono soggetti a un limite consentito di VOC pari a 4,3 once/gallone (150 grammi/litro).

I VOC sono generalmente eliminati completamente dal pezzo finito dopo una corretta applicazione e cottura.

• APEO (alchilfenoletossilati): Sono un gruppo di tensioattivi utilizzati per disperdere i solidi (per es. fluoropolimeri) nella fase liquida. Questi composti sono soggetti a controlli sempre più rigorosi nell’UE alla luce delle preoccupazioni in merito al loro impatto sull’ambiente. Tuttavia l’uso è ancora consentito nella produzione delle dispersioni di fluoropolimeri.

Rivestimenti APEO free sono disponibili su richiesta.• Rivestimenti “ceramici” sol-gel: Questi rivestimenti sono sospensioni di minuscole particelle che rea-

giscono durante la polimerizzazione, formando una pellicola dura, simile al vetro. I rivestimenti polime- rizzati hanno un aspetto ceramico; presentano molte delle caratteristiche della ceramica, ma in misura ridotta. Il risultato è una superficie dura, simile allo smalto porcellanato, formulata in modo da consentire una buona antiaderenza senza l’uso di fluoropolimeri (per es. PTFE).

• Globally Harmonized System (GHS): Frutto degli sforzi delle Nazioni Unite per armonizzare la classi-ficazione e l’etichettatura delle sostanze chimiche, il GHS prevede una serie di categorie di classificazione armonizzate, elementi di comunicazione (per es. frasi e pittogrammi), nonché requisiti di etichettatura e compilazione delle schede di sicurezza. Ciascun paese è tenuto ad adottare i criteri GHS e tutti sono liberi di omettere parti del regolamento. La quinta revisione del GHS è stata pubblicata dall’ONU nell’ottobre 2013. Questi regolamenti riguardano i rivestimenti utilizzati nella produzione e, in considerazione delle revisioni, degli emendamenti applicati dai singoli paesi e delle date di recepimento, la classificazione dello stesso prodotto può variare da un paese all’altro. In funzione del paese, possono essere validi anche requisiti aggiuntivi.

Regolamenti europei sul contatto con gli alimenti

• Regolamento 1935/2004/UE della Commissione Europea: Il regolamento della Commissione “1935/2004/CE: materiali e oggetti destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari” è noto come “regolamento quadro” e si applica a tutti i materiali che potrebbero entrare in contatto con gli alimenti. Esso stabilisce che “i materiali destinati al contatto con gli alimenti devono essere sicuri. Non devono tra- sferire i loro componenti agli alimenti in quantità che potrebbero mettere a rischio la salute umana, modifi-care la composizione degli alimenti in modo inaccettabile o deteriorare il sapore e l’odore dei cibi”.

Il regolamento individua 17 gruppi di materiali e articoli che potrebbero essere oggetto di misure specifiche, tre dei quali si applicano ai rivestimenti antiaderenti: siliconi, tessili, vernici e rivestimenti.

Come nel caso della FDA statunitense, non esiste un’autorità formale per l’omologazione dei rive- stimenti destinati al contatto con gli alimenti, ma i produttori dei rivestimenti devono soddisfare specifici requisiti:

• osservare il “regolamento della Commissione 2023/2006/CE: buone pratiche di produzione per materiali e articoli destinati a venire a contatto con gli alimenti”;

• utilizzare “sostanze approvate”;• soddisfare i requisiti della Direttiva del Consiglio “82/711/CEE e successivi emendamenti, che

definisce le regole di base necessarie per verificare la migrazione dei componenti delle materie plastiche

Visitate: productknowledge.com

Page 3: Tutto quello che avete bisogno di sapere riguardo agli ... nsltr 5 ITA 2016.pdf · e degli articoli destinati al contatto con gli alimenti”, al fine di determinare la migrazione

e degli articoli destinati al contatto con gli alimenti”, al fine di determinare la migrazione complessiva specifica con strumenti, tempi, temperature e metodi adeguati.

Naturalmente i rivestimenti sol-gel sono regolamentati nell’ambito del gruppo dei rivestimenti e delle vernici.

Nota:• in tutti i paesi dell’UE, un regolamento diventa automaticamente legge senza necessità di ratifica

da parte dell’organo legislativo di ciascun paese.• Una direttiva deve essere approvata dall’organo legislativo di ciascun paese prima di diventare

legge.• I regolamenti e le direttive sono costantemente oggetto di piccoli emendamenti/modifiche/retti-

fiche ma tutti questi adeguamenti sono sottesi dalla dicitura “e successivi emendamenti”, senza bisogno di citare altre cifre.

Risoluzioni quadro del Consiglio d’Europa sul contatto con gli alimenti

Il Consiglio d’Europa si compone di 47 Stati membri, di cui 28 sono anche membri dell’UE. Il Consiglio offre uno strumento d’azione per la stipulazione di accordi tra gli Stati membri, mediante la pubblicazione di norme armonizzate note come risoluzioni. Quando viene adottata una risoluzione, i vari Stati membri devono sottoporla per approvazione all’organo legislativo nazionale affinché entri in vigore in quel paese.

Un aspetto importante delle risoluzioni è che gli Stati membri non possono adottare limiti diversi da quelli indicati nella risoluzione. Di conseguenza, le risoluzioni del Consiglio d’Europa sono utilizzate come linee guida nel determinare la conformità degli Stati membri, inclusa l’UE, anche se nessun regolamento è stato adottato in quei paesi.

Nel caso dei rivestimenti, sono state pubblicate diverse risoluzioni quadro (ResAP) applicabili ai rive- stimenti antiaderenti.

• La ResAP 2004 in materia di materiali destinati al contatto con gli alimenti stabilisce diverse categorie, di cui due riguardano i rivestimenti antiaderenti: rivestimenti destinati a venire a contatto con gli alimenti e siliconi impiegati per le applicazioni a contatto con gli alimenti.

• La ResAP (89)1 riguarda i coloranti utilizzati nei materiali plastici destinati al contatto con gli alimenti. Legislazione nazionale LFBG (Germania) e DGCCRF (Francia)

Sebbene molti paesi europei abbiano adottato normative inerenti agli articoli destinati al contatto con gli alimenti, le più note sono quelle vigenti in Germania e Francia. Tuttavia, in base al principio del ricono- scimento reciproco, quando una sostanza viene ratificata e commercializzata in un paese, sarà approvata per l’uso anche in tutti gli altri Stati membri dell’UE.

La legge tedesca sui generi alimentari e sugli alimenti per animali (Lebensmittel-, Bedarfsgegen-stände-und Futtermittelgesetzbuch, LFBG) è talvolta considerata come l’equivalente europeo della FDA. Ma il paragone non è corretto. La LFGB rappresenta l’attuazione tedesca del diritto europeo ad opera dell’Istituto Federale per la valutazione del rischio (BfR, Bundesinstitut für Risikobewertung). Le racco-mandazioni del BfR in relazione ai materiali destinati al contatto con gli alimenti sono tra le più esaustive nell’UE.

La Direzione generale della concorrenza, del commercio, del consumo e della repressione delle frodi (DGCCRF) ha pubblicato regolamenti che disciplinano i materiali destinati al contatto con gli alimenti

Visitate: productknowledge.com Visitate: productknowledge.com

Page 4: Tutto quello che avete bisogno di sapere riguardo agli ... nsltr 5 ITA 2016.pdf · e degli articoli destinati al contatto con gli alimenti”, al fine di determinare la migrazione

nell’ambito del Décret francese n. 92-631 del 08/07/1992. Tali regolamenti includono anche metodi per prove di estrazione basati su quelli delineati nella Direttiva dell’UE (CE) 82/711, ma di più ampia portata.

Altri regolamenti europei

• REACH: Il REACH, acronimo di “Registration, Evaluation and Authorisation of Chemicals” ovvero registrazione, valutazione e autorizzazione delle sostanze chimiche, è un regolamento dell’Unione Eu-ropea coordinato dall’Agenzia europea delle sostanze chimiche (ECHA, Europea Chemicals Agency). Scopo del REACH è assicurare che gli effetti delle sostanze chimiche sulla salute umana e sull’ambiente siano noti prima della loro immissione in commercio. I soggetti coinvolti dal REACH sono tutti gli attori della catena di approvvigionamento, in quanto si applica all’intera UE, compresi gli esportatori non-UE di sostanze chimiche, miscele (chiamate “preparati”) e determinati articoli, se esportati a clienti con sede nell’UE.

• Esclusione dall’obbligo di registrazione per gli articoli: Ai sensi del REACH, un articolo è un “og-getto al quale, in fase di produzione, vengono conferiti una forma, una superficie o un disegno particolari che ne determinano la funzione in misura maggiore rispetto alla sua composizione chimica”. Le sostan-ze contenute negli articoli sono soggette all’obbligo di registrazione solo se vengono esportate in uno Stato membro dell’UE e sono presenti in quantità uguali o superiori a una (1) tonnellata metrica all’anno e le sostanze sono destinate ad essere rilasciate dagli articoli in condizioni d’impiego normali o ragione-volmente prevedibili. Per esempio una candela è considerata un articolo e le sostanze chimiche in essa contenute sono escluse dall’obbligo di registrazione; tuttavia, se la candela è profumata, le sostanze che costituiscono la fragranza sono destinate ad essere rilasciate. Per maggiori informazioni, si prega di fare riferimento alla Guida alle sostanze presenti negli articoli di ECHA.

I requisiti di registrazione, autorizzazione e restrizione del REACH interessano i fabbricanti di arti-coli con sede nell’UE, mentre i fabbricanti di articoli con sede al di fuori dell’UE sono tenuti a rispettare le restrizioni applicabili e i requisiti di notifica delle sostanze altamente problematiche (SVHC, Substances of Very High Concern).

• Registrazione: Tutte le sostanze chimiche utilizzate nelle formulazioni dei rivestimenti dovran-no soddisfare i requisiti di registrazione entro il 31 maggio 2018. La registrazione è richiesta nel caso di sostanze o monomeri di polimeri importati o fabbricati in quantitativi uguali o superiori a una (1) tonnellata metrica all’anno (1 tonnellata metrica = 2205 once). La registrazione deve essere effettuata a cura del fabbricante UE o dell’importatore della sostanza. Nel caso degli importatori, la registrazione può essere effettuata anche per tramite di un rappresentante con sede nell’UE, che agisca per conto del fabbricante non-UE (tale rappresentante è denominato “rappresentante esclusivo”.)

• Sostanze altamente problematiche e autorizzazione: L’autorizzazione è un processo in più fasi che ha inizio con l’identificazione delle sostanze altamente problematiche candidate all’autorizzazione. Per questo motivo, le sostanze altamente problematiche sono note come sostanze candidate all’autoriz-zazione. Una volta inserite nell’elenco, le sostanze altamente problematiche possono continuare ad es-sere utilizzate; tuttavia, i fabbricanti devono notificare ai clienti se il loro prodotto, articoli inclusi, contiene una SVHC in proporzioni superiori allo 0,1%.

Quando una sostanza diventa una SVHC, gli Stati membri possono candidare la sostanza ad autorizzazione. Nell’ambito del processo di autorizzazione, i fabbricanti, gli importatori e/o gli utilizzatori devono richiedere la “autorizzazione” dell’ECHA per poter continuare a utilizzare la sostanza dopo una determinata data di scadenza. Se l’autorizzazione non viene concessa, quello specifico uso della sostan-za sarà vietato nell’UE. L’autorizzazione è limitata all’ambito d’applicazione della richiesta, quindi una

Visitate: productknowledge.com Visitate:productknowledge.com

Page 5: Tutto quello che avete bisogno di sapere riguardo agli ... nsltr 5 ITA 2016.pdf · e degli articoli destinati al contatto con gli alimenti”, al fine di determinare la migrazione

SVHC potrebbe essere autorizzata all’uso in un’applicazione, ma non in un’altra.• REACH – Turchia: Nel 2008, la Turchia ha adottato il regolamento sull’inventario e il controllo delle

sostanze chimiche, simile al regolamento REACH dell’UE. Noto anche come REACH turco, il regolamento impone a fabbricanti e importatori di sostanze chimiche o miscele (chiamate preparati) l’obbligo di notifica alle autorità se i quantitativi sono superiori a 1 tonnellata all’anno. Come nel caso del REACH, gli articoli sono esenti dall’obbligo di notifica. Tuttavia, diversamente dal regolamento UE, non è previsto l’obbligo di registrare le sostanze destinate ad essere rilasciate dagli articoli. Inoltre il regolamento turco non contiene disposizioni atte a limitare l’uso delle sostanze.

• Regolamenti “take-back” europei: Il concetto di responsabilità estesa del produttore (EPR, Extended Producer Responsibility), così come definito dall’OCSE, sottende “un approccio di politica ambientale in cui la responsabilità di un produttore verso un prodotto si estende alla fase del suo ciclo di vita che fa seguito al consumo”. Questo concetto è stato esteso a numerosi prodotti, come batterie, olio e prodotti elettronici, dai regolamenti “take-back”. Tali regolamenti impongono ai produttori l’obbligo di ritirare gli elettrodomestici usati a scopo di riciclaggio e/o recupero.

• RoHS: Pubblicata per la prima volta nel 2002 (2002/95/CE), la Direttiva RoHs (Restrictions of Hazard-ous Substances) impone restrizioni d’uso per alcune sostanze contenute nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche. La Direttiva dice: “Gli Stati membri si impegnano a garantire che, a partire dal 1° luglio 2006, le apparecchiature elettriche ed elettroniche nuove immesse in commercio non contengano piom-bo (Pb), mercurio (Hg), cadmio (Cd), cromo esavalente (CrVI), bifenili polibromurati (PBB) o bifenileteri polibromurati (PBDE)” (in sintesi “sostanze pericolose soggette a restrizioni”). Il divieto si applica ai rivesti-menti solo se essi (1) contengono sostanze incluse nell’elenco RoHS e (2) sono destinati ad applicazione su apparecchiature elettriche ed elettroniche.

Nel 2011 la Direttiva è stata aggiornata (2011/65/UE). La nuova versione della Direttiva estende gra- dualmente i requisiti ad altri componenti e impone una revisione delle sostanze regolamentate al fine di determinare l’osservanza delle restrizioni aggiuntive. In relazione ai rivestimenti, i requisiti di applicabilità di cui sopra rimangono invariati.

• WEEE (UE): La Direttiva “Waste Electrical and Electronic Equipment” (rifiuti di apparecchiature elet-triche ed elettroniche, o RAEE) è frutto di una decisione della Commissione del 18 agosto 2005 (2005/618/CE), con efficacia dal 1° luglio 2006, che prevedeva l’emendamento della Direttiva RoHS in modo da “ammettere” valori massimi di concentrazione in peso all’interno dei materiali omogenei pari allo 0,1% per Pb, Hg, CrVI, PBB e PBDE e allo 0,01% per Cd (si veda anche la Direttiva 2002/96/CE del 27 gennaio 2003 sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche.) La Direttiva attuale rimarrà in vigore fino al 15 agosto 2018, quando troveranno applicazione le revisioni adottate nel 2012 ai sensi della Direttiva 2012/19/UE in materia di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE).

Tale Direttiva presuppone che l’azienda responsabile dell’immissione sul mercato dell’apparecchio elettrico originale ponga in essere un meccanismo per la raccolta e il riciclaggio dello stesso. Se un ar-ticolo è stato fabbricato prima dell’entrata in vigore del regolamento, non è chiaro chi sarà responsabile del suo riciclaggio (per es. se si acquista una nuova lavatrice, chi è responsabile dello smaltimento del vecchio elettrodomestico?). Spetta ai singoli Stati membri l’onere di istituire meccanismi per la raccolta, il trasporto e il riciclaggio degli apparecchi elettronici: i costi e le responsabilità dovranno essere ripartiti tra fabbricanti e comuni. I piccoli elettrodomestici rappresentano una delle dieci (10) categorie disciplinate ai sensi della Direttiva del 2005 e che continueranno ad essere disciplinate ai sensi della Direttiva di rifu-sione del 2012. La Direttiva non si applica ai rivestimenti antiaderenti; si applica tuttavia agli apparecchi che presentano rivestimenti antiaderenti.

Visitate:productknowledge.com

Page 6: Tutto quello che avete bisogno di sapere riguardo agli ... nsltr 5 ITA 2016.pdf · e degli articoli destinati al contatto con gli alimenti”, al fine di determinare la migrazione

Visitate: productknowledge.com

PKN newsletter V, 2016 © Whitford 2016

Creato dal Retail Marketing team di Whit-ford, il PKN vi offre numerose informazioni utili relative agli articoli casalinghi rivestiti con sistemi vernicianti antiaderenti.

Per ulteriori informazioni contattateci all’in-dirizzo [email protected], visitate il sito productknowledge.com o leggete il codice QR.

Where good ideas come to the surfaceEmail: [email protected] • web: whitfordww.com

• PoHS Norvegia: La Norvegia ha adottato una serie di regolamenti intitolati “PoHS”, ovvero Prohibi-tion on Certain Hazardous Substances in Consumer Products (divieto di determinate sostanze pericolose nei prodotti di consumo). Questi regolamenti prevedono la messa al bando di 18 sostanze nei prodotti di consumo: gli unici punti in comune con le sostanze oggetto della Direttiva europea RoHS sono il piombo e il cadmio. Il regolamento si applica alle apparecchiature elettriche ed elettroniche, ma non si applica ai materiali destinati al contatto con gli alimenti.

• RoHS Turchia:I regolamenti RoHS turchi sono entrati in vigore nel giugno 2014. I fabbricanti devono presentare ogni anno al governo turco una Dichiarazione di Conformità e compilare per cinque anni un registro che dimostri la conformità ai requisiti.

Per ulteriori informazioni contattateci all’indirizzo [email protected], visitate il sito productknowledge.com o leggete il codice QR.