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Tutto quello che avevaper vivereEsercizi di fraternità

1 - Idee di fondo ed obiettivo dell’anno associativo

1.1 Linee programmatiche e orientamenti pastorali

Carissimi, avete tra le mani le linee programmatiche per l’anno associativo 2017-2018 - un testo che offre le coordinate di fondo del cammino dell’anno. Sono uno strumento piccolo, non descrivono tutte le strade possi-bili, non si sostituiscono al gusto del viaggio. Resta affidata a voi la parte più difficile, ma anche più entusiasmante di questo lavoro: leggere, discutere, scegliere e progettare assieme nei vari livelli di responsabilità a partire da questa traccia.Gli orientamenti pastorali diocesani, a cui queste linee programma-tiche sono strettamente collegate, delineano tre “profumi” che ri-empiranno nei prossimi mesi le “case” delle nostre comunità: • Il Sinodo dei giovani• Il rinnovo degli organismi di comunione• Il quarto tempo dell’Iniziazione CristianaA legare queste tre dinamiche è la fraternità: questi processi saran-no vitali solo se nutriti da un autentico legame di vicinanza, atten-zione reciproca e dialogo.L’Azione Cattolica sarà fortemente impegnata in tutti e tre i percorsi so-pra elencati, il come è illustrato più in dettaglio nel capitolo 4. Negli ap-profondimenti che seguono sottolineiamo alcune attenzioni di fondo che orientano lo svolgimento del tema della fraternità unite ad alcuni stimoli ricevuti in occasione della scorsa assemblea nazionale di AC.

Francesco Simonie la presidenza diocesana di AC

Tutto quello che aveva per vivere

3AC PadovaLinee programmatiche 2017-2018

1 - Idee di fondo ed obiettivo dell’anno associativo

Il termine esercizi

Il termine “esercizi” (di fraternità) è significativo da più punti di vista.

Un esercizio è un insieme ordinato di attività che ci porta a migliorare noi stessi. Ci sono esercizi per il corpo, come camminare e correre, esercizi per la mente (ad es. di matematica..) ed anche esercizi spirituali. Eserci-tarsi costa fatica, concentrazione, sudore.. ma è fondamentale per impa-rare davvero qualcosa. L’esercizio può anche venir fuori sbagliato, in esso inciampiamo, veniamo corretti con buoni consigli o tratti a penna rossa.

Nel dire “esercizi di fraternità” intendiamo che non tutto del percorso pro-posto è tracciato in modo netto, predefinito: stiamo percorrendo assieme un tratto inesplorato della storia delle comunità cristiana e forse questo non è il tempo delle architetture pastorali granitiche ed uniformi.

Intendiamo anche alludere a una fraternità pratica, esercitata, che non si accontenta dell’elaborazione teorica ma che sa inginocchiarsi, toccare i piedi profumandoli, bagnarli di lacrime ed asciugarli.

Decidiamo allora di tornare assieme sui banchi di scuola, di reimparare o a poco a poco la fraternità, ci offriamo spazi e tempi per fare fatica, approfondire, allenare i muscoli del cuore nell’essere

più fratelli.

Approfondimento

Tutto quello che aveva per vivere

4 AC Padova Linee programmatiche 2017-2018

1 - Idee di fondo ed obiettivo dell’anno associativo

La fraternità nel progetto formativo riletta dal Consiglio dio-cesano di AC

Costruzione di unità - Essere fratelli oggi significa cercare l’unità tra le persone, tra i gruppi, tra i popoli, nel rispetto delle differenze. Un’unità che non è uniformità, ma che sa cercare ciò che avvicina.

A livello parrocchiale questo significa valorizzare la cura gratuita dell’u-mano, per una parrocchia che faccia esperienza di comunità e non sia un mero contenitore di gruppi; sfida anche ad atteggiamenti di collaborazio-ne con le parrocchie vicine, di inclusione di chi è percepito come diverso o lontano.

A livello associativo significa cercare alleanze educative e riscoprire nell’in-contro il significato della propria identità (collaborazione nell’IC, parteci-pazione al Sinodo dei giovani).

Dono di sé - Essere fratelli ci chiede di costruire relazioni cordiali e parte-cipi tra le persone, superando la freddezza e l’indifferenza reciproca. I miti sanno sanno che il Signore Gesù ha salvato il mondo con la benevolenza, con la pazienza, con la parola familiare, con il dono di sé.

A livello parrocchiale e associativo questo significa guardarsi dal rischio di essere sempre pronti a lamentarsi perché gli altri non ci capiscono e non ci aiutano, ma piuttosto fare il primo passo, costruire occasioni di incontro che rigenerano, educare alla pazienza e a compiere gesti di gentilezza.

Dedizione all’altro - Vivere da fratelli significa costruire legami positivi e solidali, saper passare dalla competizione alla dedizione all’altro.

A livello parrocchiale questo significa non sedersi in poltrona e non accon-tentarsi dei fratelli più “comodi”.

A livello associativo significa vincere il rischio delle “strutture programma-te per agire” e dare un maggior ascolto alle sofferenze silenziose, all’ac-compagnamento personale, al rapporto a tu per tu.

Fratelli di coloro che non contano - Sappiamo di essere fratelli dei poveri e dei diseredati, degli stranieri e di coloro che non contano. (...) A loro, alla loro dignità, alla promozione della loro umanità deve rivolgersi la nostra attenzione.

A livello parrocchiale e associativo questo significa ricercare esplicitamen-te l’inclusività, educare all’attenzione, promuovere esperienze concrete di servizio e collaborazioni con chi già si occupa della

carità.

Approfondimento

Tutto quello che aveva per vivere

5AC PadovaLinee programmatiche 2017-2018

1 - Idee di fondo ed obiettivo dell’anno associativo

Appunti dall’Assemblea Nazionale

La missione non è un compito tra i tanti nell’Azione Cattolica, è il

compito. L’Azione Cattolica ha il carisma di portare avanti la pastora-

le della Chiesa. Se la missione non è la sua forza distintiva, si snatura

l’essenza dell’Azione Cattolica, e perde la sua ragion d’essere.

Ciò implica ripensare i vostri piani di formazione, le vostre forme di

apostolato e persino la vostra stessa preghiera affinché siano es-

senzialmente, e non occasionalmente, missionari. Abbandonare il

vecchio criterio: perché si è sempre fatto così. Ci sono cose che sono

state davvero molto buone e meritorie, che oggi sarebbero fuori

contesto se le volessimo ripetere.

Discorso di Papa Francesco al Forum Internazionale dell’Azione Cattolica27 aprile 2017

A noi è chiesto di farci compagni, custodi, sostegni, ci è chiesto di farci carico della vita di ciascuno. Desideriamo una Chiesa più capa-ce di sporgersi in avanti per chinarsi sulla vita delle persone. Di tutte le persone. Senza scandalizzarci mai di nulla, ci ha detto il Santo padre. Senza fare test di ammissione. Vogliamo contribuire a spin-gere la Chiesa in questa direzione facendolo noi per primi: questo è essere e fare Azione Cattolica.Relazione del presidente Matteo Truffelli alla XVI Assemblea nazionale di Azione Cattolica

29 aprile 2017

Cari soci di Azione Cattolica, ogni vostra iniziativa, ogni proposta,

ogni cammino sia esperienza missionaria, destinata all’evangelizza-

zione, non all’autoconservazione. Il vostro appartenere alla diocesi e

alla parrocchia si incarni lungo le strade delle città, dei quartieri e dei

paesi. Come è accaduto in questi centocinquanta anni, sentite forte

dentro di voi la responsabilità di gettare il seme buono del Vangelo

nella vita del mondo, attraverso il servizio della carità, l’impegno po-

litico, - mettetevi in politica, ma per favore nella grande politica, nella

Politica con la maiuscola! - attraverso anche la passione educativa e

la partecipazione al confronto culturale. Allargate il vostro cuore per

allargare il cuore delle vostre parrocchie. Siate viandanti della fede,

per incontrare tutti, accogliere tutti, ascoltare tutti, abbracciare tutti.

Discorso di Papa Francesco all’Azione Cattolica Italiana 30 aprile 2017

Tutto quello che aveva per vivere

6 AC Padova Linee programmatiche 2017-2018

1 - Idee di fondo ed obiettivo dell’anno associativo

1.2 Un impegno unitario per l’anno associativo

È una prospettiva di dono di sé concreta, gratuita e totale, che ri-manda al dono di Gesù per noi e che è riflesso in entrambe le vi-cende delle donne descritte nei brani evangelici che accompagnano l’anno.

L’Azione Cattolica di Padova desidera aiutare le comunità cri-

stiane della diocesi a vivere la fra-ternità come esperienza concreta di

uscita, offrendo cammini formativi pensati come esperienze essenzialmente missionarie.

Tutto quello che aveva per vivere

7AC PadovaLinee programmatiche 2017-2018

1 - Idee di fondo ed obiettivo dell’anno associativo

2 - Riflessione biblica

Dal vangelo diMarco 12,38-44

Dal vangelo diGiovanni 12,1-3

Diceva loro nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scri-bi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e prega-no a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condan-na più severa».Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi getta-

va monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo. Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: “In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere”.

Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Lazzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. E qui fecero per lui una cena: Marta serviva e Lazzaro era uno dei commensali. Maria allora prese trecento gram-mi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì dell’aroma di quel profumo.

Normalmente, le Linee Programmatiche diocesane, hanno come ri-ferimento biblico il brano che la Presidenza Nazionale di AC indica. Talvolta, si è scelta l’icona biblica degli Orientamenti Pastorali dio-cesani, a indicare e manifestare lo stretto legame che l’associazione ha con la Chiesa diocesana. Quest’anno vogliamo lasciarci guida-re da entrambi. Il Signore ci invita con forza e decisione a vivere il nostro essere cristiani associati come dono, senza misura, senza la tentazione del trattenere, ma donando tutto quello che siamo e che abbiamo. I tempi e luoghiDal punto di vista temporale, il racconto di Marco anticipa di poco l’unzione a Betania, ma ciò che accomuna entrambi è l’essere in prossimità della Pasqua di passione, morte e risurrezione di Gesù,

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8 AC Padova Linee programmatiche 2017-2018

2 - Riflessione biblica

quella Pasqua che è il dono totale del Signore all’umanità. Nell’ul-tima cena Gesù si fa servo che lava i piedi e pane spezzato per la vita del mondo, sulla croce dona la vita, tutto quello che ha, senza risparmiarsi; con la sua risurrezione apre a noi la via all’eternità.La vicinanza dei due brani con la Pasqua è per noi importante, si lega e illumina i gesti che le due donne compiono.I luoghi sono diversi, la casa e il tempio, di fronte al tesoro. Sono due luoghi abituali della nostra spiritualità: la casa luogo della quo-tidianità, degli affetti, dell’ordinario e il tempio, luogo della celebra-zione, dell’essere comunità, del riscoprirsi popolo di Dio con gli altri. Duo luoghi non separabili, ma che insieme esprimono la dinamica

della fede. in entrambi i luoghi Gesù entra, en-trambi sono da lui vissu-ti, in entrambi Dio trova dimora. “Gesù è di casa, trova casa nella mia vita quotidiana, abita le mie giornate. Gesù è il tem-pio che ci raduna e unisce nella comunione, è lui l’u-nico e vero tesoro per cui sprecare la vita, è lui che si fa vivo e presente nel nostro celebrare come comunità.”

Due donneUna vedova, senza nome e Maria, sorella di Lazzaro e Marta. Due donne diversissime tra loro per età e per condizione sociale, ma simili per quell’intuito meravigliosamente femminile del farsi dono senza riserve, per quell’audacia quasi irrazionale che le porta ad amare fino alla fine, fino al compimento.Di solito si dice che l’amore di Dio ci abita, ci precede, ci guida nella vita, ed è vero, ma possiamo qui immaginare che Gesù, prossimo alla sua Pasqua, si è lasciato ispirare da queste donne, viene quasi da dire che sono state per Gesù esempio e ispirazione. I loro gesti, profondi e naturali, decisi e delicati, anticipano la Pasqua e insegna-no a Gesù cosa vuol dire essere dono, cosa significa amare.La vedova ha “gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere”, hólon tòn bíon autês, alla lettera, “tutta la sua vita”. Non dà, come gli altri, briciole di ciò che possiede, non dà l’offerta senza che ne consegua una perdita, non si priva di denaro super-

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9AC PadovaLinee programmatiche 2017-2018

2 - Riflessione biblica

fluo, questa donna si spoglia di ciò che le era necessario per vivere, di tutto, non di una sua porzione minima. Questa donna è per Gesù un’immagine dell’amore che sa rinunciare anche a ciò che è neces-sario: ecco una donna anonima, capace di anticipare il dono della vita sulla croce.“Maria allora prese trecento grammi di profumo di puro nardo, as-sai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì dell’aroma di quel profumo”. Maria spreca, spreca olio, capelli, amore… Spreca perché donare non ha confini, servire non ha limitazioni, perché il profumo che si diffonde per la casa ha un valore non quantificabile, ma ben più ampio del costo economico dell’olio.Gesù, nell’ultima cena, si china ai piedi dei suoi discepoli per la la-vande dei piedi, da li a poco spreca tutto se stesso sulla croce. An-che questa volta una donna ha anticipato Gesù; il gesto profetico di Maria “ispira” e induce Gesù a compiere la sua missione senza riserve.Due donne, così lontane e così vicine, compiono dei gesti che toc-cano il cuore del Signore, che lo avviano e confermano verso la sua Pasqua. È nella Pasqua del Signore che a questi gesti trovano nuovo valore e compimento. Una via da seguirePer L’azione Cattolica diocesana risuona forte questa parola, un du-plice invito a non corazzarsi di rigidità, a non fermarsi alla nostal-gia malinconica, a non chiudersi nella tentazione dell’apparenza, dell’occupare posti, del trattenere.Siamo chiamati all’essenziale, alla qualità, al servizio alla e nella chiesa, un servizio privo di remore, senza se e senza ma.Siamo chiamati a giocarci fino in fondo, senza la paura del donar-si, ma sprecando, diffondendo profumo di fraternità, gettando nel Tesoro tutto quello che abbiamo, tutto quanto abbiamo per vivere.Siamo chiamati a gesti profetici, a essere “avanti”, per accompagna-re e confermare i passi di tutta la Chiesa, siamo, ancora una volta, chiamati a essere “sentinella” del mattino.

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2 - Riflessione biblica

3 - Nella Chiesa e con la Chiesa

L’Azione Cattolica deve assumere la totalità della missione della Chiesa in generosa appartenenza alla Chiesa diocesana a partire dalla Parrocchia. L’Azione Cattolica acquista vita autentica rispon-dendo e assumendo come propria la pastorale di ogni Chiesa dio-cesana.

Discorso di Papa Francesco al Forum Internazionale dell’Azione Cattolica27 aprile 2017

3.1 In gioco nelle equipe del IV tempo

Nel prossimo anno il cammino iniziato con il rinnovamento dell’i-niziazione cristiana vedrà i primi frutti maturi nei ragazzi che, com-pletata la celebrazione dei sacramenti, inizieranno un percorso di approfondimento e sperimentazione concreta di quanto hanno ce-lebrato: il quarto tempo o tempo della fraternità.Il progetto del tempo della fraternità identifica come soggetto pre-ferenziale dell’azione educativa una piccola equipe, di cui facciano parte sia catechisti sia educatori. Accanto al catechista, che assicura il legame con il cammino precedente, l’educatore può aiutare ad intercettare le domande, i linguaggi e i tempi della vita dei ragaz-zi. Il lavoro in equipe ha il vantaggio di aumentare la creatività, la collaborazione fraterna testimonia in modo visibile per il ragazzo la presenza di una comunità educante.Nel solco di quanto già delineato nel testo Iniziare Insieme il proget-to diocesano riconosce alle associazioni (esplicitamente ad Azione Cattolica e Scout) “una straordinaria qualità educativa che si inte-gra dentro al cammino ordinario di Iniziazione alla vita cristiana. Pertanto la loro presenza in una parrocchia non è da considerare un ostacolo, ma un dono, un aiuto prezioso, affinché i ragazzi, e tanto più i preadolescenti nel tempo della Fraternità, possano vivere an-cora più intensamente esperienze in cui poter conoscere il Signore Gesù e inserirsi sempre più nella vita fraterna della comunità.” E prosegue “È auspicabile che nell’équipe che accompagna i ragazzi ci sia un educatore dell’ACR e/o un capo scout. Questa presenza fa-vorisce il collegamento con i rispettivi percorsi associativi valorizzan-do alcune proposte significative (la Festa delle Palme, il Mese della pace, i Campi estivi, le uscite, ecc…) e determina la frequenza degli incontri. In questo modo si può prevedere una frequenza alternata

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3 - Nella Chiesa e con la Chiesa

tra il cammino ordinario di iniziazione e il cammino associativo.Per questo motivo gli educatori associativi, assieme ai catechisti, hanno un compito progettuale nel pensare e realizzare l’intero cam-mino del tempo della Fraternità. L’educatore aiuta a individuare i temi generatori che strutturano il cammino dei ragazzi e a realizza-re un collegamento con il percorso associativo. Se a far parte dell’equipe non c’è un educatore associativo, è ugual-mente importante che l’equipe tenga i collegamenti con le associa-zioni (ACR e Scout) che hanno cammini formativi propri.È anche possibile, per ricchezza di risorse, la compresenza nella stes-sa parrocchia sia di un gruppo di Iniziazione cristiana che di un grup-po associativo. In questo caso i percorsi saranno diversi e al gruppo ACR o Scout, spetta, per il proprio gruppo la scelta della cadenza e della modalità degli incontri secondo l’originalità e lo spirito asso-ciativo. In questo modo, come per la prima Evangelizzazione, il pri-mo Discepolato, anche per il tempo della Fraternità, i ragazzi hanno un’ulteriore possibilità di crescita cristiana: quella offerta dalle as-sociazioni, per fare esperienza di gruppo, per sviluppare legami tra di loro, per crescere nella fede.”

3.2 Essere #ACperilsinodo

Il Sinodo dei Giovani è una proposta della Chiesa di Padova che si pone in ascolto delle nuove generazioni. Come Azione Cattolica so-steniamo pienamente e condividiamo il cammino della Chiesa di Padova verso il Sinodo dei Giovani. Il percorso verso questo evento è caratterizzato da una forza di rin-novamento, uno stile laicale ed una chiamata alla responsabilità che sentiamo, come AC, particolarmente vicini al nostro stesso modo di vivere secondo il Vangelo nella Chiesa e nel mondo .Invitiamo i giovani e gli educatori di AC a partecipare al Sinodo e sostenere la proposta formando gruppi sinodali nelle parrocchie, eventualmente sospendendo brevemente o integrando i percorsi formativi tradizionali.Gli incontri dei gruppi sinodali sono un’occasione per far emerge-re la formazione ricevuta e la validità della proposta associativa, in uno stile di dialogo, ascolto e discernimento. Sono un tempo pro-pizio per incontrare altri giovani con esperienze e percorsi diversi, e per raccontare e riscoprire il valore della propria storia in Azione Cattolica.

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12 AC Padova Linee programmatiche 2017-2018

3 - Nella Chiesa e con la Chiesa

I frutti del Sinodo saranno uno stimolo a “fare nuove tutte le cose” anche nell’associazione; ci disponiamo a lasciarci rinnovare dall’a-zione dello Spirito attraverso il cammino sinodale.• #parteciparedaprotagonisti• #ACdaraccontare• #rinnovatidalsinodoSono i tre hashtag del manifesto “AC per il Sinodo” in cui abbiamo articolato il nostro impegno di associazione.

3.3 Il rinnovo degli organismi di comunione

Il prossimo anno pastorale porterà al passaggio di testimone in mol-ti organismi che si prendono cura della comunità cristiana nei vari livelli di articolazione territoriale.Non si tratta di un atto burocratico, ma piuttosto di un’occasione per rileggere assieme il cammino fatto, ritrovarsi come comunità corresponsabile, pensare (e per certi versi sognare) il nostro essere popolo di Dio in cammino.I presidenti di AC da poco eletti saranno membri di diritto dei nuovi consigli pastorali, costituendo un prezioso anello di congiunzione nella fase di passaggio, ma molti di più saranno i soci potenzialmen-te coinvolti negli organismi. A loro chiediamo:

DisponibilitàInvitiamo giovani e adulti, donne e uo-mini, educatori e genitori a partecipa-re alla costruzione di consigli pastorali molteplici nelle sen-sibilità e capaci di fare delle differenze la base per un cam-mino di comunione.

ProfonditàPer tutti gli operai dell’evangelizzazio-ne è necessaria una seria preparazione (Evangelii Nuntiandi n.73). Chiediamo ai soci di AC coinvolti di essere protagonisti di cammini di forma-zione al servizio ed al discernimento co-munitario.

FraternitàChiediamo a chi farà parte degli organi-smi di comunione ad animarli di legami di fraternità, di tessere relazioni ed alleanze nella comunità, di vivere la correspon-sabilità con uno stile di amicizia e prossi-mità.

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13AC PadovaLinee programmatiche 2017-2018

3 - Nella Chiesa e con la Chiesa

Pronti a scattare

Cammino ICe Sinodo

4. I cammini formativi

4.1 L’Azione Cattolica dei Ragazzi

“Pronti a scattare” è il titolo del cammino an-nuale diocesano e nazionale, sviluppato in diversi tempi

durante l’anno ed accompagnato dai Tackle, sussidi con attività pensate per le diverse fasce d’età. Questo mot-to ci fa capire che durante l’anno saremo chiamati ad

essere PRONTI, per non mancare all’appuntamento con Gesù, a cogliere le sfumature del bello che circonda le no-

stre comunità, per uscire dalla posa statica del quotidiano e per donarci agli altri senza riserve. Ma il nostro compito principale sarà quello di SCATTARE una molteplicità di fotografie, tante istan-tanee che racchiudono in forme e colori la vita dell’AC, di persone che hanno scelto Cristo come modello aderendo alla sua Persona e testimoniandola, ma anche, al contempo, conservando i tratti ca-ratteristici che le portano ad avere una propria originalità, senza il bisogno di filtri.Il ragazzo, durante le tappe dell’anno, si interroga sugli aspetti che fanno di lui una persona unica e, allo stesso tempo, simile ad altre. Questa somiglianza lo accompagna nello scoprirsi parte di una fa-miglia che è la Chiesa. Nella comunità cristiana si fa portatore della buona notizia donata a ogni uomo e aiuta chi incontra a donarsi con

lui senza riserva.L’ACR, in linea con gli orientamenti pastorali diocesani, ac-

coglie e valorizza il cammino di IC e la proposta del Sino-do. In particolare punta a essere un’esperienza sempre più in uscita, che mette al centro la missionarietà. Si apre ai ragazzi dell’Iniziazione Cristiana, coinvolgendoli

a partecipare a momenti specifici dei vari tempi (Festa del Ciao, Festa della Pace, Festa delle Palme, Festa degli

incontri). In questi momenti sarà preziosa anche la colla-borazione con gli adulti e le famiglie. I ragazzi dell’ACR, poi,

ispirati dalla proposta del Sinodo vissuta dai giovani, per ogni tappa avranno un momento “sinodale” (#SinoSpace) dedicato al confron-to tra loro e con persone della comunità, al fine di progettare, orga-nizzare e vivere un’esperienza di servizio.

Tutto quello che aveva per vivere

14 AC Padova Linee programmatiche 2017-2018

4. I cammini formativi

Cammini formativi

Issimi

4.2 Il Settore Giovani

“AC Vivi all’altezza della tua storia”. Queste parole di papa Francesco, pronunciate lo scorso 30 aprile in occasione dei 150 anni dell’associazione, ci emozionano, ci sorprendono e ci in-coraggiano a ritrovare le radici dell’identità associativa. Per questo, nel prossimo anno associativo, desideriamo anzitutto riscoprire lo stile e il metodo che caratterizzano i gruppi della nostra associa-zione e gli ambiti di vita e di formazione cristiana ed umana del

giovane di AC.Per i gruppi Giovanissimi l’obiettivo è appunto quello di

riappropriarsi dello stile e del metodo propri dell’asso-ciazione. A livello diocesano, cercheremo di approfondi-re queste tematiche nella formazione degli educatori, specie in occasione del Convegno e dei Laboratori. A

livello vicariale, si invitano i responsabili e tutti gli edu-catori a prendersi del tempo per riscoprire quei contenuti

e quegli strumenti che rendono una proposta di AC bella, accattivante e di qualità per gli ‘issimi. Può essere un’occasio-

ne per guardare ciascuno alla propria realtà parrocchiale e poi cre-scere nel confronto con gli altri.

Indichiamo alcuni strumenti per i cammini formativi dei grup-pi. Il primo è il sussidio nazionale “Motore di ricerca”. Oltre

agli approfondimenti utili per gli educatori, la guida pro-pone quattro moduli dedicati a differenti ambiti di vita degli ‘issimi: Attrazione, Coraggio, Autenticità, Scelta.

Come diocesi proponiamo un modulo a schede sul tema della Fraternità (in stretto legame con gli orientamenti pa-

storali diocesani). Continua anche la proposta delle domeniche di spiritualità: “Revo-lution”, a cui sono invitati tutti i gruppi ‘issimi.Nel corso dell’anno saranno proposte delle schede che aiuteran-no gli ‘issimi a comprendere ed entrare nello spirito del Sinodo dei giovani.Vogliamo anche suggerire e incoraggiare la presenza dei gruppi ‘is-simi alla Scuola di Preghiera del Seminario Minore di Rubano.Il Msac è una proposta che costituisce un valore aggiunto per tut-ti quei giovanissimi che vogliano vivere gli anni della scuola più da protagonisti, per questo invitiamo tutti i responsabili a promuoverla.

Tutto quello che aveva per vivere

15AC PadovaLinee programmatiche 2017-2018

4. I cammini formativi

Giovani(18-30 anni)

MSACIl Movimento Studenti di Azione Cattolica è l’espressione, a misura di studente, dell’attenzione missionaria dell’Azione Cattolica agli adolescenti nella loro condizione di studenti. Il Msac a Padova è un’occasione per il giovanissimo di condi-videre con i suoi coetanei il suo essere cristiano, studente e cittadino nel mondo. Ogni msacchino si ispira al motto di don Milani: “I CARE - Mi sta a cuore”, applicandolo nella sua quo-tidianità, partecipando attivamente a scuola e nella società.Il circolo Msac di Padova si ritrova ogni venerdì da ottobre a giugno, dalle ore 14.30 alle 16.30, presso la sede dell’AC dio-cesana in Casa Pio X (via Vescovado 29).Appuntamenti speciali:• 23-24 settembre 2017: Week Start, il weekend per iniziare

con la carica giusta l’anno msacchino;• dicembre 2017: Weekend Triveneto;• vacanze di Natale: Winter Week;• vacanze di carnevale 2018: Middle Week, la tradizionale

festa in maschera.Se vuoi rimanere in contatto con noi:Facebook: Msac Padova Today (pagina), Msac Padova (profilo)Instagram: msacpadovaMail: [email protected]

I Giovani sono anzitutto invitati a dare attenzione e cura alla proposta del Sinodo e, nei primi mesi dell’anno pa-

storale, dei Gruppi Sinodali: possono rivelarsi un’occa-sione di stimolo per il cammino formativo personale e di gruppo.

Come lo scorso anno, si propone come riferimento la guida nazionale per giovani “Tutto ciò che hai”. la guida

giovani è stata arricchita e rinnovata. In particolare si focaliz-za su alcuni hotspot che riguardano la vita del giovane: le scelte, la comunità e il mondo, l’affettività e le relazioni.A livello diocesano, si è scelto di mettere in campo nuove propo-ste che mirino a riscoprire alcuni ambiti centrali della vita e della formazione del giovane: il rapporto con la Scrittura e la formazione socio-politica.Per gli studenti universitari, padovani e fuori sede, segnaliamo due opportunità di formazione, confronto e condivisione: il neonato gruppo Fuorinsede, che si ritrova ogni due settimane il venerdì alle

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16 AC Padova Linee programmatiche 2017-2018

4. I cammini formativi

FormazioneEducatori

19.00 presso Casa Pio X, e la Fuci, che si ritrova ogni settimana il mercoledì alle 18.30 presso il Centro Universitario di via Zabarella.

FUCI La Federazione Universitaria Cattolica Italiana (FUCI) è una federazione di studenti universitari di tutta Italia che vuole vivere il periodo dell’università con uno stile di servizio e di ricerca personale.Ogni gruppo presente sul territorio nazionale decide le sue attività in autonomia, in un’ottica di autoformazione e di responsabilità condivisa, approfondendo i temi attraverso l’organizzazione di conferenze con esperti del settore, la pro-iezione di film, la lettura di articoli o estratti di libri, la discus-sione in gruppo.Durante l’anno federativo 2017-2018, la nostra riflessione sarà articolata in tre percorsi:• Percorso spirituale dedicato alla dimensione della corpo-

reità, in un orizzonte di senso ampio che comprenda affet-tività e sessualità, anche alla luce della Parola (Cantico dei Cantici, libro di Tobia)

• Percorso sociopolitico incentrato sul valore della legalità, con un focus sui fenomeni della criminalità organizzata e della corruzione

• Percorso universitario volto a scoprire le radici storiche del gruppo, presente a Padova dal 1869. Analizzeremo com’è cambiata l’università di Padova in questi anni di esi-stenza del gruppo e com’è cambiato l’essere universitari, anche grazie alle testimonianze di ex fucini.

Come gruppo FUCI di Padova ci riuniamo tutti i mercoledì alle 18.30 presso il Centro universitario, in via Zabarella, 82. Ci trovate su Facebook con il profilo “Fuci Padova”, sul sito http://fucipadova.weebly.com oppure all’indirizzo mail [email protected].

La formazione per gli educatori dei gruppi ‘issimi e giova-

ni, oltre al sempre apprezzato week-end per educatori alla prima esperienza, il Fino in Cima, vede un’interessante

novità, il Fino in cima 2: un week-end di formazione specifico sulla dimensione relazionale e affettiva degli ‘issimi e dei giovani. Anche in questo caso si vuole pun-

tare l’attenzione su un preciso ambito di vita, offrendo così agli educatori strumenti concreti e mirati per la pro-

pria formazione.

Tutto quello che aveva per vivere

17AC PadovaLinee programmatiche 2017-2018

4. I cammini formativi

Adultinella fede

4.3 Il Settore Adulti

Come adulti siamo chiamati innanzitutto a far sintesi tra la vita e il nostro cammino di fede scegliendo di stare nella chiesa locale, condividendo le responsabilità con i nostri parroci; a rimanere come adulti tra gli adulti all’interno di gruppi inclusivi, attenti alle situazioni più fragili; a sostenere il percorso di iniziazione cristiana con la comunità intera, come adulti capaci di essere accompagnatori e testimoni; a metterci accanto agli educa-tori, curando percorsi formativi per aiutarli a crescere nella fede e dentro l’AC.

Quali sussidi per i percorsi dei gruppi?Adulti nella fede: metodo offerto ai vicariati per affrontare

e gestire i temi della vita; i suoi contenuti sono esempli-ficativi e aiutano a fare esperienza di gruppo. Rimandia-mo al sito per i dettagli.

Attraverso: il testo nazionale come possibilità di forma-zione per un gruppo costituito e rodato. Racchiude la pro-

posta di camminare dietro a Gesù con lo stile del discepolo attraverso i luoghi della nostra vita nei quali riconoscere un

vangelo già presente.Lungo la via. Appunti per una regola di vita degli adulti AC, Dall’al-ba al tramonto e Di domenica in domenica (testo nazionale che viene inviato annualmente a tutti i soci con le meditazioni sui vangeli domenicali dell’anno) - Sono tutti testi che possono ac-compangare all’incontro personale con la parola ed invitano alla preghiera.

Quali proposte di sostegno ai percorsi dei gruppi?Ideazione di una commissione “di e per” i giovani-adulti che pensi e curi la realizzazione di proposte a loro indirizzate.Ideazione di una commissione che si occupi di curare e sostenere la realizzazione di proposte indirizzate a quegli adulti/genitori che, terminato il percorso di iniziazione cristiana con i loro figli, sentono il desiderio di continuare il cammino di riscoperta e di approfondi-mento della fede.

Quali appuntamenti per i gruppi?• Cominciamo bene: consueto appuntamento per i responsabili e

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4. I cammini formativi

Martedìdegli adulti

gli accompagnatori dei gruppi adulti per conoscere da vicino le proposte diocesane e nazionali.

• Convegno unitario domenica prima domenica di ottobre: mo-mento di partenza dell’anno associativo che offre agli accom-

pagnatori spunti di formazione personale e di gruppo. • Martedì degli adulti: ogni martedì del mese di otto-

bre. Quest’anno il tema è “Volti della fragilità”, occa-sione per sostare e avere uno sguardo pensoso sulla dimensione laicale del nostro vivere nel mondo.

• Domeniche di esercizi di fraternità: una in tempo di Avvento e due in Quaresima diffuse nel territorio secon-

do le date riportate nel calendario. La proposta coinvolgerà di volta in volta alcuni vicariati anche se rivolta a tutti.

• Openfield: appuntamento che offre un contributo per riflettere sui temi del mondo in cui viviamo, in collaborazione con altre associazioni diocesane, con l’ufficio della pastorale sociale e del lavoro e con la Fisp.

• Convegno-festa adultissimi: 17 maggio 2018 per valorizzare la ricchissima esperienza di gruppi presenti nella nostra diocesi.

• Campo estivo per adulti e famiglie: momento di pausa, polmone formativo, spirituale e di formazione.

Il settore adulti collabora con l’ACR per i percorsi dei genitori duran-te i mesi del Ciao, della Pace e degli Incontri. Si prende cura di tutti i gruppi (adulti, sposi, famiglie, di interesse…) perché sono espres-sione di un modo di essere adulti, di vivere la fede in tutte le età e le condizioni di vita.

MEICAbitare le periferie, eleggerle come luogo privilegiato in cui il cristiano laico può esercitare il discernimento e la sapienza, vivendo con gioia il proprio essere cristiano: è questo il tema che il gruppo MEIC di Padova propone per l’anno 2016-2017. In risposta al richiamo dell’esortazione Evangelii Gaudium, in cui Papa Francesco propone una Chiesa in uscita, una Chiesa composta da pastori e laici attenta ai luoghi in cui i laici cri-stiani possano esercitare compiutamente il loro impegno e dar testimonianza della loro fede, il MEIC anche quest’anno propone un percorso di approfondimento che tocca alcuni tra gli ambiti che più interrogano le coscienze, dove il dialogo, la ricerca e l’approfondimento devono essere il metodo im-

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4. I cammini formativi

prescindibile di crescita per la Chiesa e anche per la società civile.Il percorso si articola in incontri di approfondimento e di sti-molo alla riflessione comune, seguiti dalla S. Messa. Gli in-contri hanno cadenza mensile e si svolgono presso il Centro Antonianum, di domenica mattina. Il primo incontro riguarderà il tema dell’accoglienza e dell’a-scolto, condizioni fondamentali per dialogare e costruire per-corsi. Poi, saranno approfonditi alcuni ambiti che richiedono attenzione e discernimento dei laici cristiani: la scuola e la formazione, palestre fondamentali dove costruire relazioni e sperimentare il confronto, e il lavoro. Sulla scia della 48° Set-timana Sociale a Cagliari l’incontro ne riprenderà gli elementi chiave, e si focalizzerà sul senso del lavoro e sul lavoro come luogo di evangelizzazione. Gli amici dell’UCID ci aiuteranno in questo approfondimento.Il programma proseguirà dunque con una riflessione sul fine vita, con tutti gli interrogativi che si aprono quando la ma-lattia e le circostanze della vita ci costringono ad affrontare il dolore e scelte difficili, in cui l’esercizio del discernimento è complicato e difficile. Questo tema, che offre molti spunti di approfondimento, sarà trattato anche dal Convegno del MEIC regionale. Ancora, riprendendo gli stimoli della Laudato Sii per un’e-cologia integrale, il MEIC si interrogherà su che cosa voglia dire abitare cristianamente il creato, ragionando su soluzio-ni e opzioni in chiave di sviluppo, perché “niente di questo mondo ci sia indifferente”. Il percorso si completerà con la rielaborazione e la restituzione di ciò che nell’anno è stato affrontato.Nei tempi forti del calendario liturgico - Avvento, Quaresi-ma e Pentecoste - sono ormai una tradizione i momenti di spiritualità, che si affiancheranno ai ritiri spirituali mensili dell’Antonianum. Continuano anche gli appuntamenti con la comunità benedettina di S. Giustina (recita del Vespro e Cele-brazione eucaristica), segui da un momento convivale.

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4. I cammini formativi

5. La cura degli Educatori

Prenderci cura della vita di ciascuno nella sua concretezza vuol dire (...) anche prenderci cura del percorso attraverso cui la vita di cia-scuno prende forma. Proponendo percorsi formativi curati e di spes-sore, ma popolari e concretamente legati alla «semplicità della vita di ogni giorno»

Matteo Truffelli, relazione alla XVI assemblea nazionale.

La formazione degli educatori è l’impegno che qualifica l’Azione Cattolica, uno dei tesori più preziosi di cui siamo eredi: al tempo stesso non possiamo “stare seduti” sulle proposte fin qui maturate, e sentiamo l’esigenza di rinnovare profondamente le corso del pros-simo anno la proposta formativa al servizio.

Proposte – Entriamo in un anno di ripensamento e rielaborazione della

proposta diocesana complessiva di formazione degli educatori, verrà formata una commissione diocesana dedicata con questo scopo. Rinnovamento, unitarietà, diocesanità e incarnazione parrocchiale sono le quattro direttrici che guideranno questa riflessione.

– Organizzeremo nel corso dell’anno degli incontri zonali di uscita in ascolto delle esigenze formative degli educatori dei vicariati.

Sussidi – Le tre schede formative “cura degli educatori” - I presidenti par-

rocchiali avranno a disposizione nell’arco dell’anno associativo tre schede per guidare a livello parrocchiale una formazione che segua l’andamento dell’anno (inizio, metà dell’anno, conclusio-ne e verifica).

– Lettera mensile - Un altro sostegno per accompagnare la crescita degli educatori sarà una lettera mensile indirizzata a ciascuno animatore diocesano che perverrà attraverso il sito di A.C e ai responsabili vicariali della formazione; sarà una riflessione “on the road” che accompagnerà l’educatore a scoprire le ricchezze che quello specifico mese porta con se, e su quanto può vivere e trasmettere in quel mese. Il lavoro sarà impreziosito da articoli

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5. La cura degli Educatori

che parleranno di formazione, educazione e da saggi tratti dai volti che hanno fatto la storia dell’A.C.

– Capolavori - invitiamo ad una rilettura e ad una riscoperta dei contenuti proposti in questo testo, invitando la realizzazione delle proposte a livello vicariale ed intervicariale (zonale).

Appuntamenti• Cominciamo bene - per gli accompagnatori di gruppi adulti.• Il Convegno educatori - in cui vengono illustrati i cammini asso-

ciativi dell’anno. • Il weekend ACR Start - un’iniziativa pensata per chi si avvicina al

servizio educativo.• I weekend di formazione per educatori di prima esperienza:

• Si parte! per l’ACR, • Fino in cima per il settore giovani,

• I weekend di approfondimento: • Si parte 2! • Fino in cima 2 sull’affettività.

• I laboratori per educatori - in cui si entra nei passaggi tecnici o specifici della formazione.

Vi rimandiamo al calendario per le date.

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5. La cura degli Educatori

6. La presidenza 2017-2020

Ecco i nomi della nuova presidenza diocesana. Ad ogni componente della presidenza è associato un gruppo di vicariati con cui la co-municazione sarà più stretta e continuativa, al fine di garantire un costante allineamento tra tutti i livelli associativi

Francesco Simoni Albignasego - S. Tommaso

Presidente [email protected]

Giandomenico Bellomo Vigodarzere

Vicepresidente adulti [email protected]

Anna Maria Rubin Saccolongo

Vicepresidente adulti [email protected]

Giacomo Ghedini Cristo Re

Vicepresidente giovani [email protected]

Carmen Savarese Roncaglia

Vicepresidente giovani [email protected]

Andrea Barzon Roncaglia

Responsabile ACR [email protected]

Chiara Gambin Castelbaldo

Responsabile ACR [email protected]

Anna Barbierato Arre

Segretario generale [email protected]

Antonio Berto S. Domenico di Selvazzano

Amministratore [email protected]

Anna Rebecca Ceccato Sarmeola

Responsabile comunicazione [email protected]

Andrea Lion San Giuseppe

Responsabile promozione asso-ciativa [email protected]

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6. La presidenza 2017-2020

Luca Scagnellato S. Domenico di Selvazzano

Responsabile formazione educa-tori [email protected]

Don Stefano Manzardo

Assistente unitario

e [email protected]

Don Andrea Albertin

Assistente adulti [email protected]

Don Vito Antonio Di Rienzo

Assistente ACR [email protected]

6.1 L’accompagnamento dei vicariati

Cattedrale Giacomo GhediniAbano Annamaria Rubin e Luca ScagnellatoAgna Anna BarbieratoArzergrande Anna BarbieratoAsiago Antonio BertoArcella Andrea BarzonBassanello Andrea LionCaltrano Giandomenico BellomoCampagna Lupia Francesco SimoniCittadella Andrea BarzonConselve Anna BarbieratoCrespano Giandomenico BellomoDolo Francesco SimoniEste Chiara GambinLegnaro Carmen SavareseLimena Andrea BarzonLozzo Annamaria Rubin e Luca ScagnellatoLusiana Giandomenico Bellomo

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6. La presidenza 2017-2020

Maserà Carmen SavareseMonselice Chiara GambinMontagnana Merlara Chiara GambinMontegalda Annamaria Rubin e Luca ScagnellatoPiove di Sacco Carmen SavaresePontelongo Anna BarbieratoQuero Antonio BertoSan Giorgio delle Pertiche Giacomo GhediniSan Giuseppe Giacomo GhediniSan Prosdocimo Andrea LionSelvazzano Anna Rebecca CeccatoTeolo Annamaria Rubin e Luca ScagnellatoThiene Giandomenico BellomoTorre Giacomo GhediniValdobbiadene Antonio BertoValstagna Fonzaso Antonio BertoVigodarzere Anna Rebecca CeccatoVigonovo Francesco SimoniVigonza Anna Rebecca CeccatoVilla Estense Stanghella Chiara GambinVillanova Francesco Simoni

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6. La presidenza 2017-2020

7. Responsabili a servizio

“Il desiderio di assumere la responsabilità di questo tempo compor-ta la necessità di farci carico, come Associazione, dei suoi connotati di fondo, per vivere e testimoniare dentro di essi la speranza.”

Matteo Truffelli, relazione alla XVI assemblea nazionale.

A questa scelta di responsabilità sono chiamati i responsabili a ser-vizio dell’Azione Cattolica: quella di credere e portare avanti insieme i principi che, 150 anni fa, hanno fatto nascere la grande vocazione della nostra Associazione e che l’hanno animata e fatta crescere.Far parte dell’Azione Cattolica da responsabili non significa stare “sullo scranno più alto” ma significa essere “responsabili a servi-zio”. L’essere presidente (parrocchiale o vicariale) è innanzitutto un pretesto per tessere, collaborare, riparare.Tessere perché è un lavoro di cura, paziente, costante, e richiede ad un presidente molta attenzione per fare in modo che l’associazione che rappresenta sia autentica.Collaborare perché da responsabile serve uno sguardo ampio ed una mano tesa: nessuno “lavora” solo a casa propria. Siamo chia-mati ad avere lo sguardo d’insieme della parrocchia/vicariato, con-sapevoli che nel cammino pastorale non siamo gli unici, anzi dob-biamo essere il veicolo per mettere insieme i pezzi di un puzzle par-rocchiale/vicariale che a volte non ha gli incastri giusti.Riparare è lo sforzo che bisogna fare quando si “rompe” qualcosa per farlo ritornare allo stato originale. In associazione un respon-sabile è un mediatore ed un riparatore. È innegabile che ci siano momenti o situazioni difficili da vivere o relazioni un po’ logore. Ab-biamo l’occasione per riparare.Non si può ignorare che, rispetto al passato, l’Azione Cattolica di oggi, non può più vivere il proprio servizio dandolo per scontato: il senso di appartenenza degli aderenti, la consapevolezza di far parte di un’associazione nazionale che si pone a servizio della Chie-sa e del territorio hanno risentito della precarietà che ha invaso il nostro tempo. In questa “rassegnazione” che acceca, i responsa-bili, ancora una volta come appoggio e riferimento di tutti gli ade-renti, sono chiamati, forti di una fraternità che supporta, a sfidare questa via di rassegnazione e “guardare alla storia con uno sguar-do contemplativo” (Matteo Truffelli, XVI Assemblea Nazionale).

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7. Responsabili a servizio

Nel corso dell’anno ci sono alcuni appuntamenti che un responsa-bile deve avere cura di mettere in calendario e pianificare nella sua vita associativa. Parteciparvi è fondamentale perché solo in questo modo l’associazione riesce anche ad organizzarsi in modo organico, condiviso a tutti i livelli.

Non si devono dimenticare quindi:• la cura degli educatori in parrocchia• l’attenzione e la cura dell’adesione• gli incontri della presidenza vicariale (di cui i presidenti parroc-

chiali sono parte a tutti gli effetti)• gli appuntamenti diocesani di incontro delle presidenze• gli incontri del Consiglio Diocesano (per i presidenti vicariali) • la partecipazione agli organismi di comunione (CPP/CPV)Atteggiamenti ed appuntamenti richiedono impegno personale, pianificazione, tempo. È bene tenerne conto già dall’inizio dell’anno e interrogarsi su “come voglio vivere l’associazione alla luce dell’im-pegno che ho preso?” È un interrogativo che richiede anche un po’ di discernimento ma che vuol in qualche modo permettere ai re-sponsabili di “mettere le cose in chiaro” con sé stessi ed evitare di perdere la bussola durante l’anno od il triennio stesso.Il ruolo del responsabile, fatto di convinzione nei principi che ani-mano l’associazione, di volontà di unire per camminare insieme seppur diversi, di impegnare concretamente risorse e tempo, quin-di, si può riassumere ancora nelle parole del presidente nazionale: “amàti, perciò rinnovàti dal Signore, amiamo i fratelli e, così, pos-siamo divenire strumenti di autentico rinnovamento.”

8. Vita associativa

La scelta di vivere l’associazione non è un caso, ma una splendida opportunità ricca di sfide.Ciascun socio accompagni chi gli sta a fianco a scoprire il valore dell’essere associati, l’importanza di camminare insieme su strade condivise, sentendosi responsabili anche delle necessità pratiche ed economiche di un’associazione che vive di volontariato.Ai responsabili si chiede da quest’anno un duplice impegno, che diventa però un grande passo in avanti verso un’associazione più “smart”.

Il primo impegno è la puntualità della campagna adesioni: nel passato si è sempre più posticipato questo periodo fino ad arri-vare all’oggi con intere associazioni che consegnano quote e docu-menti ben dopo Pasqua, ormai ad anno associativo quasi concluso. Sebbene si possa aderire all’Ac tutto l’anno, si chiede che entro di-cembre a livello di parrocchie e UP vengano consegnate la mag-gior parte delle tessere e realizzate le feste delle adesioni: questo consente a vicariati e diocesi di poter avere tutti i contatti dei soci per tempo, avendo davanti a sé ancora più di metà anno associati-vo e permette al livello diocesano di mettere in campo tutte quelle azioni utili a raggiungere anche i non più aderenti.

Il secondo impegno è quello di vivere con responsabilità il corposo cambio di modalità della gestione di tutte le attività di adesione e iscrizione agli eventi. Grazie ad un intenso lavoro fatto negli ultimi mesi, da settembre è disponibile un nuovo sistema in-formatico utile a gestire tutte le operazioni che fino all’anno asso-ciativo scorso venivano svolte tramite carta, recandosi direttamente in segreteria diocesana. È un passo importante verso una digitaliz-zazione e semplificazione delle attività volto a favorire soprattutto chi per motivi di tempo o di distanza geografica poteva riscontrare maggiori difficoltà nel passato.

Nei primi mesi di questo nuovo anno associativo sarà cura del cen-tro diocesano fornire tutto il supporto necessario per comprendere le semplici nuove procedure.

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8. Vita associativa

9. Il bilancio

Nell’ottica di una piena trasparenza delle dinamiche associative rendiamo partecipi tutti i soci dei dati significativi di bilancio dell’as-sociazione: non semplice matematica, ma risvolto economico di impegno, dedizione, volontariato che ha coinvolto volti e appunta-menti che ogni giorno rendono viva la nostra realtà.Prossimi alla chiusura dell’anno associativo (giugno 2017) l’associa-zione conta 9.603 soci registrando anche per l’anno in esame un calo del 5%. I ragazzi iscritti all’associazione risultano 3.365, i giova-ni e giovanissimi 3.307 e gli adulti 2.931.Di seguito in estrema sintesi si presenta un resoconto della prove-nienza e destinazione dei fondi a disposizione dell’AC per l’anno so-lare 2016. Nel seguito alcuni principali scostamenti rispetto all’anno solare precedente. Entrate• Adesioni: il calo costante negli anni e confermato anche quest’an-

no con un -5% comporta una contrazione dei fondi in ingresso. Il ritardo della consegna delle adesioni che talvolta si spinge fino a Pasqua o oltre non costituisce poi elemento di aiuto.

• Camporovere: rispetto al 2015 vi è sta-to un maggiore utilizzo della casa nei fine settimana della casa con aumento degli introiti per circa 12.000 €.

• Eventi e manifestazioni: le entrate risultano in calo per 25.000 € per ri-duzione dei campi scuola del settore giovani.

• Pubblicazioni - le entrate derivanti da attività editoriale finalizzata alla for-mazione e altre iniziative sociali è in linea con il precedente del 2015.

• Diversamente del 2015 nel 2016 non è stato necessario utilizzare i fondi di riserva.

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9. Il bilancio

Uscite• Personale in distacco: nell’ottica di ottenere un bilancio in pa-

reggio ad inizio 2016 si è deciso in accordo con l’Ente Diocesi, datore di lavoro del personale in servizio in AC, di riorganizzare il personale presente in associazione. Ciò ha portato a consun-tivo minori costi per circa 17.000 €. Va ricordato che la riorga-

nizzazione non ha comportato modifiche al contratto di lavoro delle persone che sono state destinate a ricoprire altri inca-richi presso gli uffici della Diocesi.• Altre uscite: sono risultate in linea con

l’anno precedente i costi per la gestione di Casa Camporovere e per gli aspetti as-sicurativi, per consulenze e per pagamen-to di compensi per lavori occasionali. Si è registrata invece una flessione per l’ac-quisto di beni e servizi per la realizzazione iniziative promozionali.

Complessivamente grazie ad un costante monitoraggio delle entra-te e uscite è stato possibile raggiungere un risultato pressoché in pareggio con una limitata perdita di esercizio di 1.396 €.

Cosa può fare ognuno di noi?Il primo passaggio importante è sostenere e promuovere l’adesione di ragazzi, giovani e adulti anche come mezzo per permettere all’as-sociazione di avere un equilibrio economico - cioè di continuare ad esistere ed offrire cammini e proposte formative.Inoltre, come in una grande famiglia la raccomandazione è quella di non danneggiare con le piccole cose l’associazione:

– fotocopie dei sussidi, – non versare il contributo di partecipazione alle Palme – ritirarsi all’ultimo dagli eventi diocesani

causano molti più danni di quanto si possa pensare.

Infine un modo molto importante è destinare il 5X1000 agli Ami-ci dell’Azione Cattolica di Padova indicando il codice fiscale 02022890285 nel box dedicato al sostegno delle associazioni di vo-lontariato e apponendo la tua firma nel riquadro.

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9. Il bilancio

10. Calendario associativo

Agosto

26-27 Cominciamo Bene Chiesanuova Adulti accompagna-tori degli adulti

Settembre

16 Incontro presidenzeVicariali

Cinema Esperia - Chiesanuova

Presidenze vicariali e parrocchiali

23-24 Weekstart Camporovere Msac

Ottobre

01 Convegno EducatoriOPSARubano Seminario MinoreRubano centro parr.

Tutti gli educatori

03 Martedì degli Adulti Sant’Agostino di Albignasego Adulti

10 Martedì degli Adulti Sant’Agostino di Albignasego Adulti

15 Consiglio Diocesano di AC Rubano Seminario Minore Consiglio diocesano

17 Martedì degli Adulti Sant’Agostino di Albignasego Adulti

24 Martedì degli Adulti Sant’Agostino di Albignasego Adulti

29 Spiritualità Fidanzati Villa Immacolata Fidanzati

Novembre

03-05 Si Parte! Camporovere Educatori Acr 1a esperienza

10-12 Weekend Stop and Go Camporovere Educatori Acr con esperienza

10-12 Fino in cima Casa sant’Andrea - OPSA

Educatori issimi 1a esperienza

11 Convegno su don Milani da definire Tutti

10-12 Fino in cima “Metti in cir-colo il tuo amore”

Casa Sant’Andrea - OPSA

Educatori issimi con esperienza

18-19 Weekend ACR Start Camporovere Chi si avvicina al servizio educativo

Tutto quello che aveva per vivere

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10. Calendario associativo

18 Openfield Padova - Facoltà Teologica Tutti

24-26 Si Parte! Camporovere Educatori Acr 1a esperienza

26 Spiritualità Fidanzati Villa Immacolata Fidanzati

Dicembre03 Revolution Limena Issimi03 Spiritualità Adulti da definire Adulti

Gennaio

13 Laboratori Educatori Seminario Maggiore - Barbarigo

Educatori Acr e Issimi

14 Revolution Este Issimi14 Marcia della Pace Agna Tutti i soci

28 Assemblea diocesana AC Auditorium Casa Madre Teresa Tutti i soci

28 Spiritualità Fidanzati Villa Immacolata Fidanzati

Febbraio04 Revolution S. Anna di Piove Issimi10- 11 Middle Week da definire Msac18 Spiritualità Adulti da definire Adulti25 Consiglio Diocesano di AC Casa Pio X Consiglio diocesano25 Spiritualità Fidanzati Villa Immacolata Fidanzati

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10. Calendario associativo

Marzo

01-25 Incontro presidenze Vicariali Diffuso Presidenze vicariali

04 Revolution Thiene Issimi

09-11 Un Giovane diventa Cristiano Villa Immacolata Giovani

11 Spiritualità Adulti da definire Adulti18 Spiritualità Fidanzati Villa Immacolata Fidanzati25 Festa delle Palme Padova Tutti i soci28 Via Crucis OPSA Giovani

Aprile08 Spiritualità Fidanzati Villa Immacolata Fidanzati

Maggio

6 Consiglio Diocesano di AC Rubano Seminario Minore Consiglio diocesano

17 Convegno-festa Adultissimi da definire Adulti

19 Conclusione Sinodo dei Giovani Cattedrale Giovani

Giugno

10Consiglio Diocesano di AC + Incontro con le presi-denze Vicariali

da definire Consiglio diocesanoPresidenze vicariali

Settembre

01-02 Cominciamo Bene da definire Adulti accompagna-tori degli adulti

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10. Calendario associativo

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