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Ufficio Stampa Ufficio Stampa POLIZIA LOCALE DI MILANO “Operazione Black Eyes” 2 febbraio 2013 Indagini coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Milano dott.ssa Ester Nocera Misure Cautelari emesse dal G.I.P. dott. Enrico Manzi Operazione condotta dal Comandante dott. Tullio Mastrangelo con gli ufficiali e gli agenti del Nucleo Tutela Trasporto Pubblico della Polizia Locale di Milano

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Ufficio Stampa. POLIZIA LOCALE DI MILANO. Indagini coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Milano dott.ssa Ester Nocera Misure Cautelari emesse dal G.I.P. dott. Enrico Manzi - PowerPoint PPT Presentation

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POLIZIA LOCALE DI MILANO

“Operazione Black Eyes”

2 febbraio 2013

Indagini coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Milano dott.ssa Ester Nocera

Misure Cautelari emesse dal G.I.P. dott. Enrico Manzi

Operazione condotta dal Comandante dott. Tullio Mastrangelo con gli ufficiali e gli agenti del Nucleo Tutela Trasporto Pubblico della Polizia Locale di

Milano

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L’ORGANIZZAZIONE CRIMINOSA

Ambito territoriale di reperimento

stranieri :MILANO

Ambito territoriale di reperimento

stranieri :VAREDO

Ambito territoriale di reperimento stranieri:COMO e Provincia

Ambito territoriale di reperimento stranieri:

LIMBIATE

S. K. D. A. D. G. B.M.

B.A.

51 anni italiana capo dell’organizzazione

R.L.U. 61 anni italianocomplice

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E’ emerso dalle indagini che l’organizzazione criminosa esercitava con regolare sistematicità l’attività di produrre falsa documentazione per il rilascio e il rinnovo di Permessi di Soggiorno. Gli indagati avevano anche la possibilità di produrre buste paghe, modelli CUD e posizioni contributive INPS false.

E’ emerso, da alcune intercettazioni telefoniche, che due stranieri un cittadino albanese e uno marocchino avevano preso contatto con B. A. (capo dell’organizzazione) per avere CUD, BUSTE PAGA e dichiarazioni di assunzioni per poter richiedere il rinnovo del proprio titolo di soggiorno. La contrattazione li porta ad accordarsi per un prezzo “di favore” che da 700 euro scendeva a 500 euro.

L’ORGANIZZAZIONE CRIMINOSA ERA DEDITA AL RILASCIO

E AL RINNOVO DI PERMESSI DI SOGGIORNO FALSI

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Si ritiene che l’organizzazione criminosa, in particolare B.A. e il suo complice R.L.U., abbia operato nel campo della “regolarizzazione” degli stranieri extracomunitari sin dal 2001 e che abbia nel corso degli anni affinato la sua tecnica truffaldina ampliando il suo giro d’affari, complessivamente stimato di alcuni milioni di euro.

La sua attività principale è diretta a produrre falsa documentazione finalizzata a far ottenere a stranieri di ogni nazionalità, regolari permessi di soggiorno, altrimenti non rilasciabili, o a formare idonei KIT di documenti artefatti al fine di far rinnovare quelli in scadenza.

Nei periodi interessati da “sanatorie” e “flussi” per lavoratori subordinati l’organizzazione ha messo in atto una strategia per truffare gli stranieri irregolari.

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B.A. 51 anni di nazionalità italiana

Capo dell’associazione, tra le altre cose, aveva ideato un sistema per truffare numerosi cittadini extracomunitari entrati irregolarmente in Italia.

B.A. prometteva di essere in grado di regolarizzare la loro posizione facendoli assumere come badanti o colf approfittando della “sanatoria 2009”.

Si avvaleva di complici che in varie province lombarde avvicinavano gli stranieri irregolari.

B.A. era in grado di produrre documentazione che induceva in inganno i cittadini extracomunitari. A questi venivano prese le impronte digitali presso un falso Ufficio di Polizia Scientifica allestito a San Donato Milanese, gestito dal suo complice, il 61enne R.L.U.

Ogni cittadino extracee pagava la somma di mille euro.

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Il permesso di soggiorno che B.A. aveva promesso ai cittadini extracomunitari non va a buon fine e la “sanatoria 2009”, nel frattempo, si esaurisce.

A questo punto i cittadini extracomunitari iniziavano a “innervosirsi”.

B.A. li tranquillizzava assicurando loro che i soldi pagati non sarebbero andati persi. Per loro aveva così deciso di confezionare nuove domande di regolarizzazione attraverso i cosiddetti “Flussi 2011”.

Questa volta le domande non erano fittizie. Realmente venivano inviate telematicamente al Ministero dell’Interno.

Le domande però saranno tutte destinate ad essere archiviate perché le prefetture erano entrate in allarme per la presenza di moltissime domande con il medesimo datore di lavoro.

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R.L.U. 61 anni di nazionalità italiana

Complice di B.A. aveva il preciso compito di spacciarsi per appartenente alle Forze dell’Ordine.

D’accordo con B.A. e D.A. riceveva a gruppi di 4/5 cittadini extracomunitari presso il proprio ufficio di San Donato Milanese dove esercitava la sua attività principale di consulente finanziario.

Agli stranieri faceva però credere, anche attraverso l’arredamento e la conformazione degli spazi, che il suo ufficio fosse un Gabinetto di Polizia Scientifica. Agli stranieri venivano prese le impronte digitali che venivano impresse su modulistica intestata “Questura di Milano” (risultata poi falsa) e a essi veniva rilasciata una lettera di convocazione presso la Questura ai fini del rilascio del permesso di soggiorno entro una data precisa (anch’essa risultata poi falsa).

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Ma quando arrivava il momento di presentarsi in Questura, gli stranieri venivano avvisati telefonicamente che si era verificato un contrattempo e che la loro pratica non era andata a buon fine.

Nel contempo R.L.U. diceva loro di stare tranquilli perché con una nuova procedura, in seno ai “flussi 2011”, li avrebbe messi in regola senza che i loro soldi fossero stati spesi invano.

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nr. Pratica: INESISTENTE

Datore di lavoro : IDENTITA’ DI FANTASIA

Unici dati reali: DATI ANAGRAFICI DELLO STRANIERO

Data ed ora invio telematico istanza: FALSIFICATI

Modus Operandi

SANATORIA 2009

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Il rilascio di questo documento costava allo straniero EURO 500,00/600,00, che spesso ne riceveva anche una ricevuta dell’indebito versamento

Modus Operandi

SANATORIA 2009

Page 12: Ufficio Stampa

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Questo documento veniva sempre

accompagnato dalla copia fotostatica del

modello F24 attestante il versamento

obbligatorio di euro 500,00 previsto dalla

Legge per essere ammesso a questa

SANATORIA.

Modus Operandi

SANATORIA 2009

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Dati anagrafici INESISTENTI

La firma apposta è riconducibile alla grafia di B. A.

Il timbro Postale è FALSO e viene ripetuto sistematicamente su tutti i modelli F24

Modus Operandi

SANATORIA 2009

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La modulistica sin qui analizzata è stata rilasciata tra il mese di Agosto e Settembre 2009 , mese oltre il quale non era più possibile inoltrare le domande di regolarizzazione.A partire dal Marzo 2010 la B.A. comincia a riscuotere euro 600,00 da ogni Senegalese, giustificando l’indebito incasso per pagare fantomatici contributi INPS

Modus Operandi

SANATORIA 2009

Page 15: Ufficio Stampa

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Dati di FANTASIA

Timbro Postale risultato essere FALSO analizzando i numeri identificativi degli stessi, che sono risultati essere sempre identici per tutti i versamenti.Inoltre il Centro Unico Automatizzato Servizi postali, aveva certificato la FALSITA’ della ricevuta.

Modus Operandi

SANATORIA 2009

Page 16: Ufficio Stampa

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La B. A. con il rilascio di queste ricevute Postali appena analizzate, oltre ad incassare indebitamente altro denaro, in alcuni casi rilasciando le ricevute guadagnava un altro semestre di tranquillità apparente.Infatti, è nel Dicembre 2010 che, di concerto con R. L. U. cominciano la pantomima della Falsa Questura. Dagli ascolti telefonici è emerso che le pratiche relative al rilievo delle impronte è durata molti mesi, fino a metà del 2011.E’ utile sottolineare che per ogni impronta gli stranieri doveva sborsare altri 1000,00 euro.Da alcuni riscontri è emerso inoltre che Senegalesi sono venuti a farsi rilevare impronte a SAN DONATO da ogni parte d’Italia, addirittura dalla Sardegna.A partire dal Febbraio/Marzo del 2011, via via i SENEGALESI che avevano capito di essere stati truffati, avevano cominciato ad agitarsi arrivando a minacciare di ritorsioni la B.A. la quale non si perdeva d’animo ed ideava una nuova truffa utilizzando i neo promulgati FLUSSI 2011.

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Questo era la ricevuta attestante l’avvenuto invio telematico della domanda in occasione dei FLUSSI per lavoro SUBORDINATO per il lavoratore straniero.

Requisito di fondamentale per accedere ai FLUSSI in questione è che lo straniero doveva trovarsi necessariamente nel suo Paese di origine.

A differenza della SANATORIA 2009 queste domande venivano realmente inviate con la collaborazione di un noto Studio legale sito in LOMBARDIA, ma al solo scopo di imbonirsi i Senegalesi.

Modus Operandi

FLUSSI 2011

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Infatti, queste domande erano destinate ad essere archiviate poiché, i datori di lavoro, reali identità su cui sono in corso accertamenti di merito di concerto con l’A.G. inquirente, non avevano i requisiti per poter legittimamente inviare le istanze.In effetti, per alcune di queste domande, le prime, la Prefettura territorialmente competente, aveva convocato il datore di lavoro per la firma del contratto di soggiorno, ma al momento di concludere la B. A. avvisava lo straniero che il datore di lavoro per cause di forza maggiore “ovviamente inventate” non si poteva presentare all’appuntamento.

Modus Operandi

FLUSSI 2011

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L’invio di questo documento generava delle credenziali di accesso al sito messo a disposizione del Ministero dell’Interno, che dovevano consentire al richiedente (datore di lavoro) di consultare on-line l’avanzamento della pratica. Invece, queste credenziali finivano nella disponibilità dello straniero che se voleva poteva collegarsi al sito e verificare la bontà, solo in apparenza dell’operazione.Le credenziali erano una email ed una password.Questo meccanismo ha generato il convincimento nei Senegalesi che questa era la volta buona, ma allo stato attuale nessuno delle richieste avanzate è andata a buon fine.

Modus Operandi

FLUSSI 2011

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Pratiche analoghe sono state ritrovare in numero considerevole durante le perquisizioni dell’intervento del 23 u.s.

Modus Operandi

RINNOVI PERMESSI DI SOGGIORNO

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Alcuni documenti sequestrati agli indagati…

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ALCUNI DOCUMENTI SEQUESTRATI RISULTATI FALSI

DOPO CHE SONO STATI ESAMINATI DALL’UNITA’

FALSI DOCUMENTALI DELLA POLIZIA LOCALE DI MILANO