un altra specie di orto - indipendenza...

35
UNALTRA SPECIE DI ORTO INDICE : Prefazione........................................................................2 1. AMBIENTE: LA FORESTA...........................................3 Una Nuova Fonte di HUMUS - Nutrire il Terreno...........................................................3 - Materia Cruda................................................................4 - Area di Compostaggio..................................................5 - Sito Dimostrativo...........................................................6 - Impregnazione...............................................................7 2. AGRICOLTURA: IL TERRENO...................................11 Coltivare senza Irrigazione - Condizioni d’Uso..........................................................11 - Applicazione.................................................................12 - Copertura......................................................................17 - Risultati......................................................................... 19 - Patinatura......................................................................21 HUMUS.............................................................................28 Il Nutrimento FONDAMENTALE per il Terreno -Vigne ed alberi da frutta................................................31 -Cereali............................................................................. 32 -Prato................................................................................33 Industrializzazione del Composto di Sterpaglie..........34 1

Upload: dinhcong

Post on 17-Feb-2019

217 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: UN ALTRA SPECIE DI ORTO - Indipendenza …indipendenzaenergetica.it/doc/una.nuova-specie.di.orto...UN’ALTRA SPECIE DI ORTO INDICE : Prefazione 2 1. AMBIENTE: LA FORESTA 3 Una Nuova

UN’ALTRA SPECIE DI ORTO

INDICE : Prefazione........................................................................2

1. AMBIENTE: LA FORESTA...........................................3

Una Nuova Fonte di HUMUS - Nutrire il Terreno...........................................................3 - Materia Cruda................................................................4 - Area di Compostaggio..................................................5 - Sito Dimostrativo...........................................................6 - Impregnazione...............................................................7

2. AGRICOLTURA: IL TERRENO...................................11

Coltivare senza Irrigazione - Condizioni d’Uso..........................................................11 - Applicazione.................................................................12 - Copertura......................................................................17 - Risultati.........................................................................19 - Patinatura......................................................................21 HUMUS.............................................................................28

Il Nutrimento FONDAMENTALE per il Terreno -Vigne ed alberi da frutta................................................31 -Cereali.............................................................................32 -Prato................................................................................33

Industrializzazione del Composto di Sterpaglie..........34 1

Page 2: UN ALTRA SPECIE DI ORTO - Indipendenza …indipendenzaenergetica.it/doc/una.nuova-specie.di.orto...UN’ALTRA SPECIE DI ORTO INDICE : Prefazione 2 1. AMBIENTE: LA FORESTA 3 Una Nuova

PREFAZIONE

Tutto cominciò un giorno, per Jean Pain, molti anni fa, quando un uomo arrivò a casa

sua e disse: “Perchè non coltivate la terra? Fate del giardinaggio, piantate degli alberi,

coltivate la vigna, crescete il vostro grano e fate del pane!”.

L’uomo si chiamava Marcel Bretineau, e morì poco dopo, senza aver potuto dirgli

molto di più al proposito, eccetto che le leggi di natura vanno rispettate.

Passarono parecchi anni, anni studiosi e laboriosi, durante i quali Jean si immerse nei

testi, leggendo avidamente tutto sulle scienze forestali ed agricole. Condusse molteplici

esperimenti sulla nostra terra. Jean stava ricercando.

Da allora molte persone gli hanno chiesto ripetutamente di spiegare per iscritto il suo

metodo per ottenere il meglio dal terreno, e perciò ho pensato che nessuno meglio della

sua compagna di vita possa spiegarlo per lui, visto che Jean non é molto incline allo

scrivere.

Non avendo l’erudizione di mio marito in materia agricola, proverò ad esprimermi

chiaramente e semplicemente, con la speranza che tutti mi possano comprendere.

Eviterò dunque le trappole dei termini scientifici.

UN’ALTRA SPECIE DI ORTO (non trovo titolo più eloquente) sarà quello in cui ogni

terreno possa essere coltivato ed ogni pianta cresciuta, un orto in cui nessun tipo di

trattamento, curativo o preventivo, verrà utilizzato, poichè consideriamo che un terreno

od una pianta trattata sia incapace di produrre un lineaggio robusto.

“Se una pianta si ammala” dice Jean Pain,”attraverso qualche deficenza.o attacco

fungale, l’unica persona responsabile é l’agricoltore”, e spetterà a lui “trovare un

nutrimento perfettamente bilanciato al terreno, per prevenire una ricorrenza del

problema: utilizzare un palliativo applicando qualche prodotto potrebbe causare un

indebolimento della linea e dunque creare un crescente e persistente sbilanciamento”.

Jean continua dicendo, “non credo che per quanto riguardi il lavorar la terra, esista un

metodo globale o un sistema uniforme. Dovrebbe essere l’agricoltore che si adatta,

decisamente, al terreno di cui ha la responsabilità, questa terra che ha in prestito e dalla

quale deve trarre il maggior beneficio per tutti, incluso se stesso, considerandone il

carattere, la personalità ed il comportamento, a seconda del clima, pedologia e geologia.

La sola cosa che resta generale, polivalente ed indispensabile, é il dare o ri-dare alla

terra l’HUMUS in qualsiasi forma ed, aggiungiamo,

QUESTA E’ LA NOSTRA ULTIMA POSSIBILITA’;

L’umanità deve agire economicamente, poiché nessuno ha più diritto di bruciare

materia organica di alcun tipo, dai rifiuti domestici a quelli urbani, dalle segherie e

fabbriche d’imballaggio, alle sterpaglie ottenute ripulendo le macchie. Eppure ogni anno

milioni, sì, milioni di tonnellate di sterpaglia derivata dal bosco, sono a disposizione

dell’agricoltura; costa poco, ma é incomparabilmente ricca, e ci dà l’unico fertilizzante

che, oltre ad essere cibo immediato e perfettamente bilanciato per il terreno su cui

coltiviamo le piante per il nostro sostentamento, diverrà al tempo stesso l’HUMUS

nutritivo di domani. E’ l’ideale per ogni tipo di coltivazione: cereali, erbe mediche,

alberi da frutta e vigne, come pure per i vegetali e la crescita dei fiori.

2

Page 3: UN ALTRA SPECIE DI ORTO - Indipendenza …indipendenzaenergetica.it/doc/una.nuova-specie.di.orto...UN’ALTRA SPECIE DI ORTO INDICE : Prefazione 2 1. AMBIENTE: LA FORESTA 3 Una Nuova

1. AMBIENTE: LA FORESTA

Per proteggerla dal fuoco, bisognerebbe sempre fare un giudizioso sfoltimento della

macchia; é L’UNICA E RADICALE SOLUZIONE al problema degli incendi forestali.

Per sfoltimento giudizioso intendo dire che vanno mantenuti i punti con maggior

fogliame e tronchi pù spessi , per permettere agli uccelli e gli animali selvaggi di

costruirci i propri rifugi, naturalmente lontano dalle strade trafficate. Lo sfoltimento

dovrebbe venir fatto a scacchiera, adattandolo al terreno e dividendolo in riquadri come

un foglio da disegno.

Naturalmente, lo sfoltimento costa denaro ed ENERGIA e fin’ora non ha dato nessun

guadagno; é stato semplicemente un buco che inghiottiva risorse nazionali e regionali.

Ora, per la prima volta, grazie al compostaggio delle sterpaglie insieme al concime

organico e all’ENERGIA così ottenuta, possiamo intravedere la possibilità di recupero

del bosco mediterraneo: eviteremmo il pericolo di incendi, senza spesa per lo Stato,

fertilizzando e al tempo stesso ricostruendo un terreno povero o disastrosamente debole

e completamente carente di HUMUS.

In questo modo tutti ne trarrebbero beneficio. Incidentalmente, sono rimasto stupito

sopratutto dal fatto che di tutte le persone che mi hanno visitato negli ultimi anni, gente

competente in materia forestale ed agricola, nessuna ha messo in discussione la mia

idea; al contrario, c’é stata un’unanime approvazione. C’é dunque posto per la speranza,

poichè tutto é possibile.

L’uso del composto di sterpaglie nel programma di riforestamento aiuterà le piantagioni

di alberi ad attecchire meglio e crescere più velocemente. Si può così guadagnare anni

nella ricostruizione di un bosco distrutto dal fuoco, dove anche l’HUMUS di base é

stato bruciato, lasciando la madre pietra a nudo. Ho in mente la Francia dell’Esterel e le

Maures, la Corsica, e poi la California e la Sierra Nevada, che abbiamo visitato

recentemente.

L’attrezzatura per spezzettare e compostare industrialmente é stata inventata anni fa, ed

viene usata per i rifiuti urbani da ormai molti anni; l’ambiente rurale, che ne ha così

bisogno, dovrebbe utilizzarla proprio per questa vitale rigenerazione.

NUTRIRE IL TERRENO

“Bisogna fare del nostro meglio”, dice Jean Pain,” per restare il più vicino possibile

agl’insegnamenti della foresta”. Il cibo del terreno é principalmente e primariamente

materia vegetale, che egli definisce materia vivente quando é ancora verde. Abbiamo

molta cura nell’utilizzala così per elaborare composti, ovunque possibile. Rimettendo

una sostanza tale nel terreno dopo il compostaggio, qualunque pezzo di terra, per quanto

povero, diventerà fertile e pronto a crescere vegetali.

Dal minuto filo d’erba alla sequoia gigante, ogni pianta é potenzialmente HUMUS.

Il composto di sterpaglie sarà per il terreno sia nutrimento che telaio,

“HUMUS VIVENTE”.

3

Page 4: UN ALTRA SPECIE DI ORTO - Indipendenza …indipendenzaenergetica.it/doc/una.nuova-specie.di.orto...UN’ALTRA SPECIE DI ORTO INDICE : Prefazione 2 1. AMBIENTE: LA FORESTA 3 Una Nuova

(verso la fine di questo libro, vedremo come utilizzare questo HUMUS VIVENTE in vari

modi, come fertilizzante generale su ogni terreno)

MATERIA CRUDA

In questa vista ravvicinata possiamo riconoscere le piante che abbiamo raccolto per il

composto: quercia, pino, timo, rosmarino, lavanda, scopa, ginepro, ginestra, felce,

euforbia, dafne, salsaparilla, erica, santoreggia, ginepro rosso, lentisco, ruta , in effetti

qualunque pianta, senza eccezione, preferenza o proporzione.

Il fattore essenziale é la varietà. E’ così che otterremo un equilibrio nel composto.

C’é una sola restrizione, ed é il diametro dei rami più grandi, che non dovrebbe

eccedere gli 8mm in caso di compostaggio manuale.

Questo implica che la clorofilla non dovrebbe essere completamente eliminata, o ciò

distruggerebbe le piante, ma alcuni dei tronchi e rami dovrebbero venir tagliati.

Incidentalmente, essendo più teneri e meno legnosi, si decompongono più velocemente.

Non é il caso di eliminare lo schermaglio delle piante, ma semplicemente diradarlo.

In questo modo possiamo giocare la nostra parte nella protezione dell’ambiente.

Nel caso di compostaggio su larga scala, giustificato dal riciclaggio del prodotto

ottenuto dallo sfoltimento di grandi aree ( bordi delle strade, strade forestali, strisce di

prevenzione incendi, etc.), questo diametro di 8mm verrà considerevolmente ecceduto.

La tecnica di raffinamento e compostaggio sarà allora differente. Svilupperemo questo

argomento nel capitolo “INDUSTRIALIZZAZIONE DEL COMPOSTAGGIO DI

STERPAGLIE”.

4

Page 5: UN ALTRA SPECIE DI ORTO - Indipendenza …indipendenzaenergetica.it/doc/una.nuova-specie.di.orto...UN’ALTRA SPECIE DI ORTO INDICE : Prefazione 2 1. AMBIENTE: LA FORESTA 3 Una Nuova

L’AREA DI COMPOSTAGGIO

Qui possiamo vedere Jean approfittare di una giornata di pioggia per bagnare le

sterpaglie raccolte di recente, con l’intenzione di preparare un mucchio per il

compostaggio. E’ sempre consigliabile avere a disposizione un vasta area di

compostaggio. Questo ci permetterà di lavorare senza restrizioni di movimento durante

le varie fasi di lavoro. Quì, per esempio, siamo in uno spiazzo nella foresta, con poca

vegetazione ed una superficie piatta. Così sarà facile raccogliere l’acqua piovana,

stendendo teli cerati sul terreno, con i bordi rialzati. Questo nel caso in cui non ci siano

altre sorgenti d’acqua a disposizione.

5

Page 6: UN ALTRA SPECIE DI ORTO - Indipendenza …indipendenzaenergetica.it/doc/una.nuova-specie.di.orto...UN’ALTRA SPECIE DI ORTO INDICE : Prefazione 2 1. AMBIENTE: LA FORESTA 3 Una Nuova

IL SITO DIMOSTRATIVO

Questo é il sito che Jean scelse per dimostrare ad alcuni amici il valore del composto di

sterpaglie.

In pratica, la terra non é arabile. Brevemente, ecco la posizione e le caratteristiche di

questo terreno, insieme al micro-clima: il sito é a dieci metri da una cima rocciosa alta

420 metri. Grandi rocce di gesso, sottosuolo sabbioso; l’acqua é a 95m sotto terra.

Capacità di ritenzione dell’umidità, nessuna. Il sito é verso Sud. Situazione geografica:

nel cuore della Provenza. Le estati sono asciutte, brucianti (la temperatura media

giornaliera dalla fine di Giugno alla fine di Agosto é di 35° all’ombra).

Sul terreno potete vedere un’area di scarsa vegetazione che esisteva sul sito due anni

prima che la foto fosse scattata.

Qui siamo alla fine di Giugno. Quella particolare estate, la poca ombra era data da rami

di pino che erano stati tagliati lì vicino. Quest’ombra é presente solo in Maggio e

Giugno, per permettere alle piantine di attecchire saldamente, pronte ad affrontare la

torrida estate che quì abbiamo sempre. Proprio all’inizio di Luglio, questi rami vengono

rimossi e possono essere riutilizzati, per esempio come copertura finale per il mucchio

di composto.

Secondo Jean, quest’ombra é indispensabile nel caso di coltivazioni senz’acqua. Non é

applicabile naturalmente quando le piantine vengono innaffiate al momento della

piantagione e nei giorni successivi.

Quì, nessuna delle piantagioni riceve una goccia d’acqua; comunque, come vedremo più

tardi nel caso dei porri, quando vi é un lungo periodo di siccità, prima di piantare, vanno

PATINATE le radici, immergendole in una mistura di composto, acqua e argilla,

utilizzando dunque piccole quantità di acqua.

6

Page 7: UN ALTRA SPECIE DI ORTO - Indipendenza …indipendenzaenergetica.it/doc/una.nuova-specie.di.orto...UN’ALTRA SPECIE DI ORTO INDICE : Prefazione 2 1. AMBIENTE: LA FORESTA 3 Una Nuova

IMPREGNAZIONE

Ci sono vari metodi per impregnare la materia vegetale per il compostaggio.

Il primo consiste nel rigirare la materia vegetale ripetutamente sotto la pioggia, e poi

ammucchiarla rapidamente (vedi sopra). Questo quando non ci sono altri mezzi a

disposizione.

Il secondo metodo consiste nell’innaffiare il mucchio, sia con un innaffiatoio, oppure

con brevi doccie ripetute, affinchè il mucchio possa ritenere quest’acqua.

Nel terzo ed ultimo metodo, quello che Jean considera il più razionale, immergiamo la

materia vegetale in un tino, come nella foto sopra, od un bidone, una vasca o qualunque

recipiente non metallico.

Via via che la sterpaglia viene portata nell’area di compostaggio, dovrebbe venir

accumulata nel tino vuoto e pigiata fermamente. Dovrebbe poi essere mantenuta

pressata con una pietra, e poi il tino riempito d’acqua.

Lasciate poi per uno o più giorni, a seconda del diametro dei rami più grandi. Dopo di

chè, togliete dal “bagno” con un forcone, drenate bene, e mettete sul mucchio. Questo

processo viene ripetuto per quanto necessario, fino ad ottenere un mucchio di sterpaglia

di 4m, bagnato e compatto, aggiungendo l’acqua che può assorbire.

(A volte accade che, per mancanza di tempo, l’agricoltore non può accumulare il

volume sufficiente in breve tempo.Per evitare che si asciughi, perdendo i benefici

dell’impregnazione, la materia già impregnata e ammucchiata dovrebbe essere protetta

da rami o paglia.)

Questo é di fatto il volume minimo per permettere un’adeguata fermentazione. Non c’é

un volume massimo, ovviamente. Quello dipende dalle possibilità dell’agricoltore.

Comunque, Jean Pain trova che é meglio fare parecchi mucchi successivi, piuttosto che

un unico grande mucchio, per ragioni di accessibilità.

Occorrono ad una persona tre giornate di lavoro buone per raccogliere ed impregnare

questo volume di sterpaglia, che produrrà due tonnellate di composto pronte all’uso.

Questo é il punto di partenza per le fasi successive, che risulteranno, 111 giorni dopo, in

una sterpaglia compostata della migliore qualità, a condizione che le seguenti operazioni

vengano eseguite attentamente, scrupolosamente ed accuratamente.

Perchè l’operazione abbia successo, vanno presi in considerazione tutti i fattori .

7

Page 8: UN ALTRA SPECIE DI ORTO - Indipendenza …indipendenzaenergetica.it/doc/una.nuova-specie.di.orto...UN’ALTRA SPECIE DI ORTO INDICE : Prefazione 2 1. AMBIENTE: LA FORESTA 3 Una Nuova

Sono passate tre settimane dall’ultimo giorno di impregnazione.

Il mucchio é sceso ed ammorbidito. Decidiamo di compostare.

Con il forcone girato verso il basso (le punte in giù), procedete ad una specie di

cardatura, battendo vigorosamente e ripetutamente gli orli; in questo modo la materia

vegetale si sfascerà. Poi mettetela da parte. Basta un’ora e mezzo di lavoro continuo per

cardare tutto il mucchio; la materia vegetale apparirà ora diversa: avrà assunto un colore

marrone e avrà un odore amaro. Sarà tiepida, significando che la fermentazione é

iniziata.

8

Page 9: UN ALTRA SPECIE DI ORTO - Indipendenza …indipendenzaenergetica.it/doc/una.nuova-specie.di.orto...UN’ALTRA SPECIE DI ORTO INDICE : Prefazione 2 1. AMBIENTE: LA FORESTA 3 Una Nuova

Di tutti gli stati di compostaggio, questo dovrebbe essere quello in cui l’accuratezza è

essenziale.

Le misurazioni dovrebbero essere scrupolosamente rispettate. Larghezza alla base 2,2m.

Altezza al centro 1,6m, di forma triangolare. La lunghezza é determinata dalla quantità

di sterpaglia che dev’essere compostata. Con il forcone, gettatela sul mucchio, e questa

volta non premetela.

Se fate attenzione a gettarla ogni volta nell’asse centrale come sopra dimostrato,

troverete che il mucchio prende forma da sè.

Questo impiega mezz’ora.

9

Page 10: UN ALTRA SPECIE DI ORTO - Indipendenza …indipendenzaenergetica.it/doc/una.nuova-specie.di.orto...UN’ALTRA SPECIE DI ORTO INDICE : Prefazione 2 1. AMBIENTE: LA FORESTA 3 Una Nuova

Continuando a non premere il mucchio, spargete con una vanga uno strato di 2cm di

terra o sabbia o foglie compostate, o anche vecchio composto, sopra il mucchio.

Quest’operazione richiede un quarto d’ora.

Eccoci allo stato finale. Ponete dei grossi rami sopra la cima come per il tetto di una

capanna, per proteggere l’insieme dalla pioggia, vento, neve e sole. Questo lavoro

richiede un’ora, considerando il tempo richiesto per raccogliere i rami grossi dal bosco.

Nel corso di alcuni giorni, il mucchio comincerà a fermentare vigorosamente,

raggiungendo a volte temperature di 75°; questo é ciò che stiamo tentando di ottenere.

Le varie condizioni “aerobiche” e “anaerobiche” (con o senza la presenza di aria) sono

ben conosciute, e, dice Jean, sono state esaminate così attentamente da scienziati quali

Brétignières, Demolon, Burgevin, Howard e Caspari, per la fabbricazione di concime

artificiale, che non intendiamo ora entrare nel processo e la complessità di tutto ciò. La

cosa essenziale per noi in questo caso, pensiamo sia registrare gli ottimi risultati

ottenuti, se il lavoro viene eseguito secondo la tecnica di Jean Pain, rispettando i tempi

da lui indicati.

10

Page 11: UN ALTRA SPECIE DI ORTO - Indipendenza …indipendenzaenergetica.it/doc/una.nuova-specie.di.orto...UN’ALTRA SPECIE DI ORTO INDICE : Prefazione 2 1. AMBIENTE: LA FORESTA 3 Una Nuova

(Dopo 3 mesi...)

2. AGRICOLTURA: IL TERRENO

CONDIZIONI D’USO

Tre mesi sono passati....

Ecco il composto di sterpaglie pronto all’uso dopo 90 giorni di fermentazione ventilata.

Notate il mucchio quando viene tagliato: la ruvidezza della materia vegetale, nonostante

la sua apparenza, ha subito un soddisfaciente e sufficiente attacco batteriologico, percui

ora può essere utilizzata sulla superficie. Abbiate cura di esporla solo minimamente alla

luce del sole, e di ricoprirla con rami od una rete se dovete lasciare il lavoro per

parecchie ore.

“Ovviamente”, ci spiega Jean, “non c’é un limite di tempo per il suo utilizzo. Se non lo

necessitate immediatamente, ricoprite attentamente il mucchio. Dopo qualche mese

avrete un concime adatto alla semina, o anche per le specie rare e delicate in orticoltura

e floricoltura, a condizione che il mucchio venga rivoltato un mese prima dell’uso e

riportato alle sue dimensioni originarie”.

Bisogna ricordare che il composto di sterpaglia dopo 90 giorni può essere solamente

applicato sulla superficie e non mescolato col terreno, o sotterrato. In caso di

un’applicazione differente, procedete come spiegato, rivoltando il mucchio. Questo é

indispensabile. Sarebbe un grave errore incorporare nel terreno un prodotto così

grossolano da diventare un corpo estraneo nel terreno invece che nutrimento per esso.

In effetti, tale sbaglio porterebbe inevitabilmente ad un “blocco”, un termine che Jean

spiega così: “ introdurre una tal cosa nel terreno farebbe sì che il terreno utilizzi la

maggior parte della propria energia per “digerire”, “assorbire” e decomporla, a discapito

delle piante che vorremmo veder crescere e prosperare. Ancor peggio, poiché il

composto non viene “digerito” dal terreno nello stesso modo che avviene in superficie,

quel terreno sarà probabilmente in uno stato pietoso l’anno successivo, e in alcuni casi

anche l’anno seguente, poichè il materiale ligneo, parte del composto di sterpaglia,

impiega un certo tempo a diventare sufficientemente decomposto, e solo a quel punto é

capace di arricchire il terreno”.

11

Page 12: UN ALTRA SPECIE DI ORTO - Indipendenza …indipendenzaenergetica.it/doc/una.nuova-specie.di.orto...UN’ALTRA SPECIE DI ORTO INDICE : Prefazione 2 1. AMBIENTE: LA FORESTA 3 Una Nuova

Se, per motivi pratici, si vuole utilizzare il composto di sterpaglia come fertilizzante o

migliorante umico che può essere incorporato, come nel caso di una ordinaria

piantagione (cereali, alberi da frutta, verdure, vigne, etc.), c’é un semplice esame per

determinare se cio’é possibile o meno: prendete uno dei pezzi di legno più grossi dal

mucchio e provate a sbriciolarlo fra le dita; se resiste questa pressione, non é pronto per

essere incorporato; ma se si sfalda, significa che lo stato di decomposizione é

sufficientemente avanzato.

Si può generalmente assumere che il composto di sterpaglia possa essere incorporato

dal 9° mese in poi, se il materiale utilizzato nella preparazione proviene da rami non

molto legnosi, ossia che il più grande misuri meno di 1cm di diametro.

Se state utilizzando composto di un materiale scheggiato e compostato di diametro

molto più grande, come alberelli o cespugli interi, (che rappresentano la maggior parte

del materiale ottenuto da ditte che si specializzano nello sfoltimento di boscaglie), non

sarà possibile incorporarlo per 18 mesi o anche due anni e più, dipendendo da quanto

finemente la sterpaglia é stata scheggiata e raffinata.

(quantità e condizioni d’uso nel capitolo sui cereali)

APPLICAZIONE

12

Page 13: UN ALTRA SPECIE DI ORTO - Indipendenza …indipendenzaenergetica.it/doc/una.nuova-specie.di.orto...UN’ALTRA SPECIE DI ORTO INDICE : Prefazione 2 1. AMBIENTE: LA FORESTA 3 Una Nuova

Vista di una coltivazione di melanzane prima di deporre il composto di sterpaglie.

Notare le tavole di legno poste per permettere all’agricoltore di camminare avanti ed

indietro senza premere la terra. Le tavole saranno rimosse via via che il lavoro avanza.

Queste giovani piante furono messe nel suolo fra il 5 e il 10 Maggio. Precedentemente

c’era stato un raccolto primaverile di fagiolini nani, e prima dei fagiolini un raccolto di

lattuga invernale.

Torniamo ora un po’indietro. Nel Novembre dell’anno precedente, all’inizio del primo

gelo, il terreno era stato ripulito del suo raccolto di cocomeri. Gli ultimi frutti e le foglie

erano stati rimossi, e quello che rimaneva del composto e coperta della coltivazione

estiva era stato leggermente zappato nel suolo; poi la lattuga invernale era stata

immediatamente piantata.

La materia organica nutritiva di cui é fatto il composto di sterpaglia viene applicata una

volta l’anno, all’inizio della coltivazione estiva, in uno strato di 7cm. La coltivazione

estiva é la terza di un ciclo di rotazione del raccolto, che inizia con quella invernale.

Questa rotazione dei raccolti é ancora più importante qui che in ordinarie coltivazioni e

serve un doppio proposito; primo, nessun elemento naturale viene sprecato, e secondo,

i prodotti nutritivi che ne derivano sono utilizzati nel modo migliore: sappiamo che

verdure a foglia hanno bisogno di molto azoto, le verdure a radice di molto potassio, e

le verdure a frutto di acidi fosforici.

Non dimentichiamoci che la materia vegetale del bosco é l’unica sorgente che stiamo

utilizzando, anche per la sintesi, in una situazione dove l’uso dell’acqua, quell’agente

generale di dissolvimento, senza cui non possiamo far niente, sarebbe

necessaria...eppure non innaffiamo!

Veduta di parte della coltivazione estiva in Maggio mentre stavamo applicando il

composto di sterpaglia.

Notate le strutture utilizzate quell’anno: rami di cespugli d’erica.

Da allora, Jean consiglia di non utilizzare questi rami per quello scopo: c’é il rischio che

si spezzino nell’infilarli nel terreno, ferendo l’agricoltore.

Notate anche che le piante di pomodoro sono legate molto leggermente ai sostegni. “le

giovani piante non devono essere strangolate” dice Jean.

13

Page 14: UN ALTRA SPECIE DI ORTO - Indipendenza …indipendenzaenergetica.it/doc/una.nuova-specie.di.orto...UN’ALTRA SPECIE DI ORTO INDICE : Prefazione 2 1. AMBIENTE: LA FORESTA 3 Una Nuova

Una settimana prima della foto, le piante erano state leggermente potate per assisterle

nella crescita, rimuovendo i getti laterali che sarebbero stati di troppo per la pianta,

eccetto quello alla quinta foglia dal basso, che cresce rapidamente in un ramo uguale e

parallelo a quello principale, come un rampicante. Rimuovete ogni ramo, eccetto uno

ogni decima foglia. Questo dovrebbe essere fatto fino a Settembre, dopo di che la pianta

può essere lasciata a crescere a modo suo. Tutto ciò che dovete fare é tenere le piante

legate e raccogliere i pomodori.

A causa di questa prunatura particolare, Jean ottiene non solo piante fruttifere alte

2 metri e mezzo, ma anche una sorprendente quantità di frutti, a volte 20 kg e più.

Prima di piantare i pomodori, c’era una piantagione primaverile di spinaci.

Durante l’inverno, la stessa area era stata utilizzata per le carote, e prima ancora una

piantagione estiva di melanzane.

Generalmente, ci sono tre raccolti l’anno, a rotazione, eccetto quando ci sono verdure

invernali o primaverili che occupano il terreno per due stagioni.

SEMI

Per la semina in estate senza innaffiare, per esempio: carote, rape, insalata, etc., si

utilizzerà il medesimo procedimento usato per le piante: applicate uno strato di

composto di 7cm + una copertura di 10cm, ma quando siete pronti a seminare, aprite il

composto e la copertura, piantate il seme nel terreno, e poi, quando si sviluppa la

giovane pianta, riponete il composto e copertura; non piantate mai nel composto stesso:

esso é il nutrimento del terreno, non delle piante.

14

Page 15: UN ALTRA SPECIE DI ORTO - Indipendenza …indipendenzaenergetica.it/doc/una.nuova-specie.di.orto...UN’ALTRA SPECIE DI ORTO INDICE : Prefazione 2 1. AMBIENTE: LA FORESTA 3 Una Nuova

Applicazione di composto di sterpaglia: viene solamente applicato alla superficie, non

incorporato. Un minuto dopo, Jean lo spargerà, a formare uno strato omogeneo di 7cm.

“Non c’é niente di male a spargere uno strato più spesso, se l’altezza delle giovani

piante lo permette”,dice.

Non va dimenticato, come Delomon ha dimostrato così bene ne “La Dinamica del

Terreno”, che il terreno é un ambiente vivente.

Uno dei vantaggi dell’utilizzo di questo composto e della vita che porta con la sua

intensa microflora e microfauna é che ha un valore apprezzabile e non rimpiazzabile.

Subito dopo questa operazione, Jean se ne andrà nella foresta a raccogliere aghi di pino,

così che il composto da applicare srà esposto il minimo possibile al sole; é ancor meglio

avere un copertura a portata di mano.

Notate le canne usate quell’anno per dare ombra fino a luglio.

15

Page 16: UN ALTRA SPECIE DI ORTO - Indipendenza …indipendenzaenergetica.it/doc/una.nuova-specie.di.orto...UN’ALTRA SPECIE DI ORTO INDICE : Prefazione 2 1. AMBIENTE: LA FORESTA 3 Una Nuova

Ecco Jean di ritorno. Ha avuto cura di raccogliere aghi solamente nei punti della foresta

di pini che erano molto densi, spessi e ben coperti, lasciando sempre una copertura

sufficiente a proteggere il terreno.

Quell’anno, per la prima volta, Jean decise di usare gli aghi di pino per la copertura

estiva, per dimostrare quanto sia utile questa sostanza, tenendo sempre a mente la lotta

contro gli incendi, e d’altro lato, dimostrare che non é impossibile trasformare questa

sostanza, considerata niente più che un impiccio (“rifiuti inutili che sterilizzano il

suolo”), in un prodotto che ha un certo valore quando viene utilizzato con questa

tecnica.

16

Page 17: UN ALTRA SPECIE DI ORTO - Indipendenza …indipendenzaenergetica.it/doc/una.nuova-specie.di.orto...UN’ALTRA SPECIE DI ORTO INDICE : Prefazione 2 1. AMBIENTE: LA FORESTA 3 Una Nuova

Da allora, molti individui ci hanno raccontato della loro soddisfazione nell’utilizzare

una copertura protettiva di aghi di pino.

Senza dubbio gli aghi di pino sono abbondanti, facili da raccogliere, voluminosi a causa

della loro abbondanza, e dunque leggeri da trasportare. Un altro vantaggio é che l’aria

circola molto bene attraverso la massa. In conclusione, l’esperienza sembra dimostrare

che animali distruttivi come i roditori (eg. ratti e topi di campo) non gradiscono

dimorare negli aghi, che invece accade quando la copertura é di erbe selvatiche, paglia o

fieno vecchio.

Sono stati anche fatti esperimenti con corteccie dagli alberi della foresta, in California; é

una soluzione interessante al problema dell’evaporazione, ma la corteccia dovrebbe

essere attentamente rimossa al termine del raccolto d’estate ( che non ha ricevuto

irrigazione), nello stesso modo degli aghi di pino o qualsiasi cosa utilizzata per

copertura e che non si decompone facilmente; Questo é importante e deve sempre essere

rispettato, per non introdurre la corteccia nel terreno così com’é.

COPERTURA

Qui possiamo vedere Jean mentre mette la copertura finale per la coltivazione estiva

(uno strato più spesso questa volta, circa 10cm). Questo é essenziale per coltivare senza

irrigazione artificiale.

“Non solo”, spiega Jean,”questa copertura preverrà che l’acqua evapori dal terreno e dal

composto, ma, durante la parte più calda del giorno, potra’ causare un’appreciabile

condensazione in cima al composto, e permettergli di lavorare intensamente

nell’oscurità”.

Egli continua dicendo,”ovviamente, foglie, paglia, fieno od erbe verdi non andate in

seme causeranno lo stesso fenomeno. Saranno ancora migliori, di fatto, poichè gli aghi

di pino dovranno essere inevitabilmente rimossi per la piantagione invernale che segue,

mentre la copertura con la materia vegetale menzionata sopra, può essere zappata

leggermente nel terreno al termine della stagione (sarà, a quel punto,diminuita

considerevolmente).

Per quanto riguarda gli aghi di pino, andranno, naturalmente, nel composto. Non

dovrebbero mai essere incorporati nel terreno così come sono.

Qualunque materia vegetale venga scelta come copertura per proteggere la terra e il

composto dall’evaporazione, sarà importante assicurarsi al momento dell’applicazione

che lo strato sia perfettamente omogeneo e che non ci siano fori o spazi malamente

riempiti, soprattutto ai piedi delle piantine ed intorno ai loro gambi.

17

Page 18: UN ALTRA SPECIE DI ORTO - Indipendenza …indipendenzaenergetica.it/doc/una.nuova-specie.di.orto...UN’ALTRA SPECIE DI ORTO INDICE : Prefazione 2 1. AMBIENTE: LA FORESTA 3 Una Nuova

Infatti, una copertura applicata male od imperfettamente, per esempio se i sentieri ed i

passaggi vengono lasciati scoperti ( pensando che sia sufficiente coprire solo l’area

coltivata), lascerebbe fuggire l’umidità dal suolo e sottosuolo attraverso le parti lasciate

scoperte.

Questo é importante, particolarmente se, come in questo caso, l’orto é piccolo, cioè

circa 100m2.

Veduta di una parte del giardino estivo, non irrigato, dopo l’applicazione del composto

di sterpaglie e la copertura finale con gli aghi di pino.

Jean ha rimesso le tavole, per evitare di schiacciare la terra durante i suoi frequenti

andirivieni per legare i pomodori. Dopo di ciò, le tavole verranno rimosse fino a chè le

piante dovranno nuovamente essere legate.

Notate il verde uniforme delle foglie dei pomodori e delle giovani piante, la clorofilla

essendo distribuita egualmente sulla superficie delle foglie. Non ci sono macchie gialle

o marroni, strisce o segni sintomatici di varie malattie batteriche o funghi microscopici,

che in questo stadio normalmente attaccano le piante cresciute in condizioni normali e

con l’uso di fertilizzanti.

A questo punto possiamo tornare indietro all’ultima frase della pagina precedente, ed

aggiungere dell’altro riguardo l’area dell’orto.

Molte persone, spesso quelle nel settore, vivaisti, orticoltori, etc..., chiedono se sia

possibile applicare questo metodo su scala più vasta; se tutte queste misure protettive

non causerebbero molte spese per la forza lavoro richiesta: Jean Pain ammette di non

avere esperienza nelle coltivazioni su larga scala, comunque, essendo attento

all’economia e a non sprecare, si é messo a fare dei calcoli molto precisi.

E’ arrivato alla conclusione che, nonostante il tempo supplementare richiesto all’inizio

della coltivazione estiva, nell’applicare il composto e ricoprirlo, l’agricoltore vince alla

grande per il fatto che non deve irrigare o lavorare il terreno per mesi a venire. A parte i

vantaggi strettamente materiali, bisogna anche tenere in considerazione la qualità del

prodotto, di per sè inestimabile.

Infine bisogna aggiungere che, molto logicamente, i risultati quantitativi devono

inevitabilmente essere uguali, se non maggiori, su larghe aree, poiché quando l’area é

più grande, si crea un micro-clima con una tendenza all’umidità, in una regione asciutta

come la nostra.

18

Page 19: UN ALTRA SPECIE DI ORTO - Indipendenza …indipendenzaenergetica.it/doc/una.nuova-specie.di.orto...UN’ALTRA SPECIE DI ORTO INDICE : Prefazione 2 1. AMBIENTE: LA FORESTA 3 Una Nuova

RISULTATI

L’autrice, nell’orto del marito, raccoglie un cocomero che pesa più di 6kg. Notare la

robustezza delle piante di melanzane. I loro enormi frutti si intravedano a malapena a

causa del fitto fogliame; sullo sfondo, contro la rete, piante chaillote, una specie

tropicale della famiglia delle zucche, che crescono in africa sotto questo nome e nei

caraibi sotto il nome di cristofine. Henry Sthele sottolinea che nella flora ecologica dei

caraibi il suo nome scientifico é sechium odulum, che significa sechia mangiabile. E’ un

buon frutto-verdura; é dolce e poò essere mangiato sia in insalata che grigliato. Nel

centro, un piccolo raccolto di grano quasi maturo (25 Settembre). Jean Pain lo coltivò

prima di tutto per vedere quante spighe dava questo tipo di grano (Talismano, fissato da

Raoul Lemaire, un grano tenero che fa del pane molto buono, ed una varietà molto

adatta per regioni asciutte e calde). Voleva anche vedere quanto la spiga mantenesse i

suoi grani nei venti forti (maestrale), anche negli stati avanzati di maturazione. Vorrei

aggiungere che la farina non setacciata di questo grano, lavorata con acqua di sorgente,

rende un pane delizioso, nutriente e dinamico.

Notate l’assenza totale di malattie nelle piante, foglie e frutti (sempre senz’alcun

trattamento).

Il giallo che si vede é dovuto all’invecchiamento naturale.

L’ultima pioggia risale al 27 Giugno, cioè 87 giorni senza pioggia.

La dimostrazione fu brillante. Quell’anno la copertura era di felci, tagliate quando

ancora verdi.

Jean Pain spiega: “a parte il fatto che questo tipo di coltivazione elimina l’irrigazione, si

ha anche il piacere di notare che un lavoro molto noioso viene eliminato, ed é il togliere

le erbacce; lo zappare e il rastrellare vengono pure eliminati; nulla di ciò é necessario

per più di cinque mesi, da Maggio a Novembre, che permetterà al giardiniere di fare

altri lavori, o anche andarsene per parecchie settimane, senza la paura di ritrovare al

ritorno coltivazioni ridotte al niente o coperte da piante auto-seminatesi.

19

Page 20: UN ALTRA SPECIE DI ORTO - Indipendenza …indipendenzaenergetica.it/doc/una.nuova-specie.di.orto...UN’ALTRA SPECIE DI ORTO INDICE : Prefazione 2 1. AMBIENTE: LA FORESTA 3 Una Nuova

Jean Pain mostra l’interno di un cocomero, che abbiamo trovato più dolce, più

compatto, duro e soprattutto più saporito dello stesso frutto cresciuto con sistemi

ordinari.

Questo, incidentalmente, é uno dei tanti aspetti delle verdure e frutte cresciute con

composto di sterpaglia e senz’acqua; in ciascun caso la frutta e verdura é più densa, ha

miglior sapore e consistenza, ed e’meno prone ad attacchi parassitari.

La natura sembra aver concentrato tutte le sue energie nel dare il meglio di sè;

un altro segno: accade spesso che le caratteristiche fisiologiche delle piante così

cresciute assomiglino a quelle delle loro controparti selvagge. Le patate, per esempio, si

formano dopo che la pianta ha finito di fiorire ed i bulbi dei porri sono ben sviluppati,

come cipolle.

Veduta di una piantagione di pomodori il 30 Giugno, con i primi frutti che maturano

ancor prima che venga rimossa la copertura per il sole; la varietà coltivata ed adottata é

il Saint Peter.

20

Page 21: UN ALTRA SPECIE DI ORTO - Indipendenza …indipendenzaenergetica.it/doc/una.nuova-specie.di.orto...UN’ALTRA SPECIE DI ORTO INDICE : Prefazione 2 1. AMBIENTE: LA FORESTA 3 Una Nuova

PATINATURA

Approssimatamente tre chili di composto di sterpaglia, tre chili di argilla rossa, tre litri

d’acqua, tutto mescolato.

Jean Pain, al culmine dell’estate Provenzale, 38° all’ombra, stà piantando un centinaio

di giovani porri, sempre senza irrigazione.

Ha preparato questo soluzione densa per assicurarsi che le giovani piantine

attecchiranno.

Le immergerà nella soluzione per ricoprirle, avendo tagliato le radici ad 1cm e le foglie

a 10cm.

Dopo di ciò, una volta nell’orto, toglierà la copertura e pianterà velocemente i porri nel

terreno, attraverso il composto, su un’area di 4m2, poi rimetterà immediatamente la

copertura.

21

Page 22: UN ALTRA SPECIE DI ORTO - Indipendenza …indipendenzaenergetica.it/doc/una.nuova-specie.di.orto...UN’ALTRA SPECIE DI ORTO INDICE : Prefazione 2 1. AMBIENTE: LA FORESTA 3 Una Nuova

Il bagno di argilla che raccomandiamo, é stato testato e provato esautoriamente da Jean

Pain.

Egli trova che previene il notorio verme dal penetrare la pianta nella fase più

vulnerabile. Questa patina non impedisce la crescita della pianta; che comunque, se ne

libera velocemente attraverso crepe nel terreno nei giorni seguenti.

Ora vi spiegerò come mai lo steccato intorno all’orto é così robusto: é abbastanza

lontano da qualunque angolo edificato o abitato; ci passano cinghiali; c’é una

considerevole attività notturna nei dintorni: volpi, tassi, conigli ed altri roditori, come

pure tutta la tribù piumata, di giorno c’e’ la nostra capra, etc.

Nessun tipo di dimostrazione sarebbe stata possibile senza una protezione di questo

tipo.

Ovviamente una tale costruzione non é giustificata in condizioni ordinarie, se per

esempio l’orto fosse vicino a una casa.

22

Page 23: UN ALTRA SPECIE DI ORTO - Indipendenza …indipendenzaenergetica.it/doc/una.nuova-specie.di.orto...UN’ALTRA SPECIE DI ORTO INDICE : Prefazione 2 1. AMBIENTE: LA FORESTA 3 Una Nuova

Ecco parte della piantagione estiva alla fine di Agosto, alcune settimane dopo aver

piantato i porri; notate come hanno preso bene, e come sono cresciute le foglie; notate

anche, in cima alle foglie, quel che rimane della patina: sparirà presto completamente.

Se i porri hanno preso così bene, e sembrano così sani, ciò é dovuto in larga parte alla

ricchezza e qualità dell’incomparabile composto di sterpaglie; insistiamo sul fatto che

non ci sono state pioggie da quando i porri sono stati piantati...

L’aspetto seccato delle foglie di melanzane é alquanto normale per la stagione; ogni

sera, comunque, a prescindere dal calore giornaliero, le foglie si raddrizzeranno come

petali di tulipano, come per calmare la sete nell’aria notturna.

Notate la robustezza delle piante di pomodoro (sulla sinistra verso l’interno della foto).

Sono già alte 180cm, ed il loro fogliame é così ben sviluppato, che si vedono a

malapena i frutti. La loro produzione media in questo periodo é di oltre 6kg. L’enorme

superficie di fotosintesi é quì straordinaria, e supera largamente le regole conosciute,

qualunque sia il metodo di coltivazione. Si vedrà ancor più chiaramente nelle prossime

pagine. Sul traliccio a destra potete vedere i gambi dei fagiolini rampicanti (varietà

Contender) al massimo della produzione. Si vedono più ravvicinati in altre foto. La loro

altezza media, ancora nello stesso periodo, é di 2m. Ad una tale altezza, necessitano ed

utilizzano un’enorme quantità di acqua. Come per tutte le altre piante cresciute quì,

l’abbondante superficie fogliosa implica che c’é una considerevole traspirazione eppure

non ricevono alcuna acqua eccetto quando piove, che é un’occorrenza molto rara nella

Provenza d’estate.

---------------§--------------

23

Page 24: UN ALTRA SPECIE DI ORTO - Indipendenza …indipendenzaenergetica.it/doc/una.nuova-specie.di.orto...UN’ALTRA SPECIE DI ORTO INDICE : Prefazione 2 1. AMBIENTE: LA FORESTA 3 Una Nuova

Veduta di una superba coltivazione di melanzane il 21 Settembre. Notate la qualità del

fogliame ed i gambi robusti, senza ancora nessun segno di sbilanciamento.

Altezza media a quella data: 120cm Produzione:5 melanzane per pianta

La produzione, fioritura e fruttificazione continuerà fino alle prime gelate di Novembre.

Settembre

Jean sul tetto dell’orto, dimostrando l’altezza delle piante di pomodoro: 2,50m

Davanti a lui, i fagiolini rampicanti cresciuti oltre la rete protettiva.

24

Page 25: UN ALTRA SPECIE DI ORTO - Indipendenza …indipendenzaenergetica.it/doc/una.nuova-specie.di.orto...UN’ALTRA SPECIE DI ORTO INDICE : Prefazione 2 1. AMBIENTE: LA FORESTA 3 Una Nuova

Settembre: una piante di pomodoro Saint Peter nel terzo mese di produzione.

Settembre

Piantagione di melanzane, nel secondo mese di produzione; sullo sfondo, i fagiolini.

25

Page 26: UN ALTRA SPECIE DI ORTO - Indipendenza …indipendenzaenergetica.it/doc/una.nuova-specie.di.orto...UN’ALTRA SPECIE DI ORTO INDICE : Prefazione 2 1. AMBIENTE: LA FORESTA 3 Una Nuova

Il professor Henri Stehle, uno scienziato francese particolarmente noto negli Stati Uniti

e in Francia per il suo lavoro di Ecologia e Botanica, in collaborazione con sua moglie.

Non rammenterò quì tutte le sue distinzioni e i titoli, troppo numerosi per questo spazio.

Dedicato a molte attività filantropiche, a livello sociale, culturale e scientifico, il

professore Stehle é anche presidente del Comitato Scientifico dell’Unione Regionale

della Provenza-Costa Azzurra-Mediterraneo, per la salvaguardia della Vita, Natura ed

Ambiente.

Nella sua vocazione di reputato ecologista, si interessa alla ricerca di Jean Pain, sia in

connessione con l’organizzazione forestale che dal punto di vista dell’agricoltura e la

protezione dell’ambiente.

Qui vediamo il professore Stehle con alcuni amici, mentre ci dà una brillante

spiegazione sulla parte rappresentata dai batteri e i micorriza (funghi microscopici) e la

loro azione nel processo di decomposizione della lignina e la cellulosa, componenti

principali del composto di sterpaglie. Più tardi ci spiegò il fenomeno di suberificazione

(o lignificazione) utilizzato dalle piante che crescono quì, per sopportare meglio la

traspirazione in queste condizioni particolarmente difficili.

Ci disse anche dell’effetto simbiotico causato dall’associazione di certe piante con altre

di spece diversa.

Mio marito ed io ci auspichiamo che uomini di questo valore e saggezza vengano al

giorno d’oggi largamente ascoltati, particolarmente dalle nuove generazioni, per le quali

questi anziani sono delle veritabili guide.

26

Page 27: UN ALTRA SPECIE DI ORTO - Indipendenza …indipendenzaenergetica.it/doc/una.nuova-specie.di.orto...UN’ALTRA SPECIE DI ORTO INDICE : Prefazione 2 1. AMBIENTE: LA FORESTA 3 Una Nuova

A sinistra, piante di pomodoro in produzione; a destra, piantagioni di melanzane.

Jean,alla fine dell’estate, mentre apprezza la prodigiosa attività della fauna sotto la

copertura, nel composto e nel terreno.

27

Page 28: UN ALTRA SPECIE DI ORTO - Indipendenza …indipendenzaenergetica.it/doc/una.nuova-specie.di.orto...UN’ALTRA SPECIE DI ORTO INDICE : Prefazione 2 1. AMBIENTE: LA FORESTA 3 Una Nuova

HUMUS

Il nutrimento ESSENZIALE del terreno.

Victor Lebrun, che negli ultimi quindici anni di vita di Tolstoy ne fu il segretario, era

sia un agricoltore competente che stimato. Morì all’età di 98 anni, avendo coltivato la

terra ed avendo cresciuto piante per più di sessant’anni. Durante gli ultimi quarant’anni

della sua vita divenne particolarmente interessato all’apicoltura. Nel 1921, all’età di

quarant’anni, sopravisse al grande carestia che uccise venti milioni di persone. Dovette

lasciare le terre del Caucaso, dove viveva con la famiglia, in un esodo verso cieli a quel

tempo più clementi.

28

Page 29: UN ALTRA SPECIE DI ORTO - Indipendenza …indipendenzaenergetica.it/doc/una.nuova-specie.di.orto...UN’ALTRA SPECIE DI ORTO INDICE : Prefazione 2 1. AMBIENTE: LA FORESTA 3 Una Nuova

A parte l’amicizia reciproca che legava Victor Lebrun a Jean Pain, fu l’esperienza di

povertà e necessita’ di Lebrun che gli fece avere un tale interesse nel lavoro di mio

marito, che egli considera della stessa importanza dell’invenzione del fuoco!

Nella pagina precedente lo vediamo nel nostro giardino. Jean ha scoperto il composto e

sta’ spiegando le varie fasi nell’evoluzione del composto verso l’HUMUS.

Lo abbiamo sentito ripetere in ogni sua visita:”l’HUMUS essendo identico alla vita, é,

come la vita, indefinito ed indefinibile”.

Non dimentichiamoci che la razza umana é incapace di manufatturare il più piccolo filo

d’erba. Accontentiamoci dunque di rappresentare un’umile parte nella sua elaborazione,

pienamente coscienti di ciò a cui abbiamo diritto. Offriamo anche un tributo a quel

grande studioso, WASKMAN (premio Nobel per la medicina, 1952), per la sua

ammirabile monografia sull’HUMUS, pubblicata in seconda edizione nel 1938,

raggruppando i risultati di 1311 osservazioni diverse.

HUMUS:

“Una massa complessa, di colore marrone scuro, consistente di sostanze amorfiche

originate dalla decomposizione di materiale di rifiuto animale e vegetale, da parte di

micro-organismi, in condizioni aerobiche ed anaerobiche, normalmente trovato in campi

di torba, terreni, composti e cavità umide.

Chimicamente, l’Humus é fatto di componenti varie che hanno resistito ad uno stadio

avanzato di decomposizione; sostanze prodotte dalla decomposizione di compositi;

decomposizione sia per idrolisi, o per ossidazione, o per riduzione;

e dai vari compositi di sintesi dei micro-organismi.

L’HUMUS é una sostanza naturale; é un’entità complessa paragonabile alle piante,

formata da animali e sostanze microbe.

L’HUMUS possiede specifiche proprietà fisiche, chimiche e biologiche che lo rendono

unico fra i corpi organici naturali.

Da solo o per interazione con certi componenti minerali del terreno, l’HUMUS forma

un composto colloidale, i cui componenti sono collegati con la forza del contatto;

questo sistema si adatta a cambiamenti di condizioni, reazioni od umidità. Le numerose

attività dei micro-organismi del terreno costituiscono gran parte di questo sistema.”

Le proprietà dell’HUMUS sono state così riepilogate da Waksman:

1. L’HUMUS é di colore scuro, dal marrone al nero.

2. L’HUMUS é praticamente insolubile nell’acqua, anche se una parte può

entrare in una soluzione colloidale in acqua pura; l’Humus si dissolve in

larga parte in soluzioni leggermente alcaline, particolarmente nella bollitura,

lasciando un estratto di color scuro; una parte sostanziale di questo estratto

precipita quando la soluzione alcalina viene neutralizzata da acidi minerali.

3. L’HUMUS contiene una percentuale più alta di carbonio che le piante,

animali, corpi o microbi, la percentuale di carbonio essendo fra il 55% e il

56%, spesso raggiungendo il 58%.

29

Page 30: UN ALTRA SPECIE DI ORTO - Indipendenza …indipendenzaenergetica.it/doc/una.nuova-specie.di.orto...UN’ALTRA SPECIE DI ORTO INDICE : Prefazione 2 1. AMBIENTE: LA FORESTA 3 Una Nuova

4. L’HUMUS contiene un grande quantità di azoto, spesso tra il 3% ed il 6%.

La percentuale di azoto può spesso essere inferiore a questo; nel caso di

torbe paludose a grandi altitudini, può scendere a 0.5%-0.8%. Questa

percentuale può egualmente essere più alta, particolarmente nel sottosuolo,

dove spesso raggiunge il 10% od il 12%.

5. L’HUMUS contiene carbonio ed azoto in proporzioni relative di 10 ad 1.

E’ dunque particolarmente indicato alle zone costiere. La proporzione varia

molto a seconda della natura dell’Humus, lo stadio di decomposizione, la

natura e profondità del sottosuolo, le condizioni climatiche ed altre varie

condizioni di formazione.

6. L’HUMUS non é statico, cambia, poichè si riforma continuamente dalla

materia di rifiuto delle piante ed animali, e cambia continuamente tramite

l’azione di micro-organismi.

7. L’HUMUS é sorgente di energia per lo sviluppo di vari gruppi di micro-

organismi, e durante la decomposizione emette un flusso continuo di

anitride carbonica ed ammoniaca.

8. L’HUMUS é caratterizzato dalla sua grande capacità di scambio e

combinazione con altri componenti del terreno, dalla sua capacità di

assorbimento dell’acqua, ed espansione. E’ anche caratterizzato da altre

proprietà fisiche e fisiochimiche, che ne fanno una delle parti più preziose

del sottostrato, recando la vita alle piante ed animali.

Una parola sull’uso dell’HUMUS giovane nella forma di composto di sterpaglia.

Sarà interessante menzionare che abbiamo fatto esperimenti applicando piccole

quantità di composto ed in seguito innaffiato; nutrito in questo modo, il terreno di

base sembrava aumentare la propria capacità di ritenzione dell’acqua, riducendo la

necessità di irrigare od innaffiare.

I nostri esperimenti sulla coltivazione senz’acqua nelle serre ci hanno dimostrato che

cio’ non é possibile, poiche’ il clima atmosferico e’ differente, e gli scambi aria-terra,

terra-aria non sono gli stessi che all’aria aperta.

30

Page 31: UN ALTRA SPECIE DI ORTO - Indipendenza …indipendenzaenergetica.it/doc/una.nuova-specie.di.orto...UN’ALTRA SPECIE DI ORTO INDICE : Prefazione 2 1. AMBIENTE: LA FORESTA 3 Una Nuova

Sono passati molti anni dal 1° Maggio 1973,data della prima pubblicazione di questo

libro, anni di ulteriori esperimenti, applicazioni, seminari, diffusione ed adozione di

questo metodo da parte di migliaia di adepti, giardinieri ed agricoltori, in tutto il mondo.

Ci sono stati pochi fallimenti, dovuti nella maggior parte dei casi, ad una cura

insufficiente durante la preparazionedel composto di sterpaglie.

--normalmente é stata insufficientemente od inegualmente umidificata.

Per ovviare alla deficenza, e come continuazione dei nostri sforzi precedenti, é nata

l’industria del composto di sterpaglie; era esitante, non avendo allora nessuna referenza

reale, ma oggi offre all’utilizzatore un prodotto unico in tre forme differenti:

1. sterpaglie spezzettate

2. composto di sterpaglie elaborato recentemente oppure da usare come copertura.

3. composto di sterpaglie che può essere incorporato nei primi 10cm del

terreno.(vedi Condizioni d’Uso)

Descriviamo qui in basso l’utilizzo della terza forma :

Ecco le quantità che Jean Pain vi raccomanda di utilizzare:

VIGNE ED ALBERI DA FRUTTA

Quantità per la piantagione: per 100 m2 (un’ara), 100 kg. Cioè 10 tonnellate per ettaro,

leggermente raschiate od arate nei primi 10 cm del terreno- 50 kg ai piedi di ogni pianta

dopo che é stata piantata e la buca ricoperta. Densità della piantagione: 200 alberi per

ettaro. Per arricchire il terreno, ogni autunno applicare, per 100 m2 (un’ara), 10 kg, cioè

1 tonnellata per ettaro, a condizione che il suolo non venga più disturbato, ma ricoperto

a primavera. La piantagione dovrebbe essere seguita da prateria permanente, che viene

falciata due volte l’anno, alla fine di Giugno e nuovamente alla fine di Ottobre.

ATTENZIONE! E’ molto importante falciare l’erba fin sotto al tronco dell’albero o

vigna, avendo cura di non lasciare alcun gambo che potrebbe danneggiare l’albero o la

vigna (questo é particolarmente vero per le piante giovani).

31

Page 32: UN ALTRA SPECIE DI ORTO - Indipendenza …indipendenzaenergetica.it/doc/una.nuova-specie.di.orto...UN’ALTRA SPECIE DI ORTO INDICE : Prefazione 2 1. AMBIENTE: LA FORESTA 3 Una Nuova

CEREALI

COLTIVAZIONE DI CEREALI, PIANTE LEGUMINOSE ED OLEOGINOSE

(grano, orzo, segale, avena, granturco, soia, colza etc.)

Quantità all’inizio della coltivazione o conversione: per 100 m2, 400 kg, cioè 40

tonnellate per ettaro.

Poi, negli anni seguenti, ( eseguendo la rotazione dei raccolti, naturalmente),

per 100 m2, 50 kg, cioè 5 tonnellate per ettaro, a condizione che tutti gli avanzi del

raccolto vengano falciati nel terreno.

SU UN BUON TERRENO: applicate le suddette quantità

SU TERRENO MEDIO: raddoppiate le quantità raccomandate

SU UN TERRENO POVERO: triplicate queste quantità

TERRENO BUONO: Per esempio, il terreno in vallata, terreno per la coltivazione

di vegetali- vari tipi di coltivazione-, che ha ancora una buona struttura granulare e

proporzioni normali di HUMUS: minimo 3%

TERRENO MEDIO: Per esempio, pianure argillose-gessose comuni nelle aree

mediterrane che non sono state fertilizzate biologicamente per lungo tempo

.

TERRENO POVERO: Per esempio, terrazzamenti, o colline che sono rimaste

incoltivate, ma non sono boschive o cespugliose, in effetti terreno nudo con molta poca

vegetazione.

Naturalmente bisogna considerare la situazione topografica di questi terreni ed anche il

clima.

32

Page 33: UN ALTRA SPECIE DI ORTO - Indipendenza …indipendenzaenergetica.it/doc/una.nuova-specie.di.orto...UN’ALTRA SPECIE DI ORTO INDICE : Prefazione 2 1. AMBIENTE: LA FORESTA 3 Una Nuova

PRATO

PRATO PERMANENTE PER PASTORIZIA O MIETITURA

Quantità richiesta per seminare all’inizio: per 100 m2, 300 kg; cioè 30 tonnellate per

ettaro.

Quantità richiesta quando si applica il composto di sterpaglie per la prima volta su un

campo d’erba già esistente ma che contiene ancora molte leguminose (tutte le varietà di

trifoglio,vicia(veccia), sanfoin(onobrychis), etc.) per 100 m2, 100 kg, cioè 10 tonnellate

per ettaro. Poi, negli anni seguenti, 20 kg per ara, cioè 2 tonnellate per ettaro, sempre

concesso che si falci e lasci sul terreno la crescita autunnale.

SU UN BUON TERRENO:applicare le suddette quantità

SU TERRENO MEDIO:raddoppiare le quantità raccomandate

SU UN TERRENO POVERO: triplicare le quantità raccomandate

COLTIVAZIONE ORDINARIA DI FRUTTA E VERDURA

Questo tipo di coltivazioni richiedono maggiori quantità di materia umica ed organica:

DOSE ANNUALE COSTANTE: Per 100 m2, (1 ara) 500 kg, cioè 50 tonnellate per

ettaro.

Rimane ovvio che, anche quì, tutte le rimanenze dalle precedenti coltivazioni vanno

rimesse nel terreno, preferibilmente dopo averle compostate..

SU UN BUON TERRENO: applicare le suddette quantità

SU UN TERRENO MEDIO: raddoppiare le quantità raccomandate

SU UN TERRENO POVERO: triplicare le quantità raccomandate

IMPORTANTE: il composto di sterpaglie provvede al nutrimento del terreno. E’ di per

se’ sufficiente ed in nessuna circostanza sara’ necessaria l’applicazione di fertilizzante

“complementare”.

33

Page 34: UN ALTRA SPECIE DI ORTO - Indipendenza …indipendenzaenergetica.it/doc/una.nuova-specie.di.orto...UN’ALTRA SPECIE DI ORTO INDICE : Prefazione 2 1. AMBIENTE: LA FORESTA 3 Una Nuova

INDUSTRIALIZZAZIONE DEL COMPOSTAGGIO DI STERPAGLIE

Quì il lavoro é diverso dal compostaggio manuale. Può funzionare a livello planetario e

rifertilizzare terreni deserti che fino ad ora non potevano venir considerati coltivabili.

1. PULITURA DELLA MACCHIA: un’operazione delicata in cui bisogna tener

conto dell’ equilibrio ecologico molto fragile del bosco; é un lavoro per la

forestale e per esperti. Ancora una volta, il nostro scopo é proteggere il bosco.

La foresta non va distrutta, ma schiarita e diradata.

Il materiale crudo é abbondante e si rinnova a velocità e quantità differenti, a

seconda del clima e del terreno; spesso ce n’é più di 50 tonnellate per ettaro.

Le sterpaglie ottenute dallo sfoltimento della macchia consistono principalmente

di piccoli alberi ed arbusti tagliati interi, eccetto per quelli lasciati a crescere

naturalmente.

2. SPEZZETTATURA: le dimensioni di questi alberi, a volte più di 10 cm di

diametro alla base, richiedono macchinari pesanti, potenti, per spezzettarli. Ci

sono vari tipi di macchine. Noi preferiamo il tipo che produce scaglie, piuttosto

che pezzetti; da questo dipende la qualità ed elaborazione del composto;

Frammenti lunghi e sottili sono migliori di quelli corti e grossi; l’acqua

penetrerà meglio, e dunque più velocemente. ( spessore ideale: 1 mm)

3. IMPREGNAZIONE: 1 m2 di sterpaglia idealmente spezzettata può assorbire e

ritenere 700 litri d’acqua nel giro di tre giorni. L’impregnazione si ottiene

bagnando ogni 10 cm, via via che cresce il mucchio (meglio, ogni 6-8 cm), fino

a saturazione; scavate un canaletto alla base del mucchio per raccogliere l’acqua

in eccesso; quest’acqua di drenaggio viene periodicamente riciclata-viene

spruzzata sul mucchio da una pompa a circuito automatico. Le dimensioni del

mucchio possono variare, ma per rendere le seguenti spiegazioni più chiare,

prendiamo come esempio un mucchio di circa 50 tonnellate: lungo 6 metri, largo

5 metri, alto 2,5 metri = 75 m3. Questo mucchio sperimentale di 50 tonnellate

rappresenta sia la quantità media ottenuta da un bosco mediamente pieno di

arbusti ( 35-40 tonnellate di sterpaglie) e la dose media di letame umico per un

ettaro di terra usata per coltivare cereali.

La densità del composto di sterpaglie varia a seconda del suo stato di

elaborazione;

gli arbusti spezzettati hanno una densità di circa 0,3.

Dopo l’umidificazione, 1 o più.

Pronta all’uso, 0,6-0,7.

Supponendo che questo mucchio sia inteso per uso agricolo ordinario, sarà

pronto dal 18° mese di fermentazione in poi, sempre a condizione che il

mucchio venga rivoltato almeno un mese prima dell’uso, e che l’analisi dello

sgretolamento fra le dita sia positiva (vedere Condizioni d’Uso)

Bisogna aver cura di mantenere una percentuale di umidità sufficientemente alta

(40%-50%) durante tutto il processo di elaborazione, se necessario con un

sistema automatico d’irrigazione.

34

Page 35: UN ALTRA SPECIE DI ORTO - Indipendenza …indipendenzaenergetica.it/doc/una.nuova-specie.di.orto...UN’ALTRA SPECIE DI ORTO INDICE : Prefazione 2 1. AMBIENTE: LA FORESTA 3 Una Nuova

Vi chiediamo di leggere attentamente questo piccolo libro e seguire i consigli che vi

abbiamo dato, così che anche voi possiate ottenere risultati altrettanto eccezionali.

L’AGRICOLTURA E’ UN’ARTE DIFFICILE

35