un aso omplesso d’inapaità: pazzo e pericoloso · •l'interpretazione del test di...
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Il caso Maran
L’imputabilità nell’ipotesi schizofrenica paranoide
• La notte del 4 marzo 1991, Mario Maran – ex tenentedell’Arma dei Carabinieri - uccideva la moglie GiannaAlberta Perego, colpendola violentemente nel sonno con10 colpi di mattarello da cucina.
• Dopo averle inferto i colpi alla testa, Maran strangolava ladonna con una calza di nylon per accertarsi del suodecesso.
• Al fine di simulare una rapina, Maran si feriva alla gola eattendeva la visita del suocero – Aldo Perego - che lamattina era solito recarsi dai coniugi.
Il procedimento•In seguito all’instaurazione del procedimento penale, Maran venivarinchiuso nel carcere di San Vittore;
•Lo stesso veniva assegnato al reparto di osservazione psichiatricadel Centro Clinico, dove veniva segnalata una condizione psicoticacon presenza di sintomatologia produttiva (deliri e allucinazioni) conl’emergere spiccato di alterazioni percettive e cognitive;
•durante la permanenza nel carcere di San Vittore, Maran mostravasegni deliranti e autolesivi fino a un incongruo tentativo di suicidiocompiuto il 10 marzo 1991;
• solo successivamente, Maran veniva trasferito nel carcere diSondrio con l’indicazione di proseguire la somministrazione dipsicofarmaci.
L’accertamento dell’imputabilità
•Ai fini della valutazione dell’imputabilità dell’omicida, ilGiudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Milanorichiedeva l’accertamento psichiatrico del Professor GianluigiPonti;
•Al perito venivano forniti i documenti relativi al materialefotografico, al verbale di sopralluogo dei Carabinieri, al diarioclinico della Casa Circondariale di Sondrio.
•Nella prima parte della perizia, il Professore si occupava dellaricostruzione storica della vita condotta da Maran e, solosuccessivamente, affrontava la problematica della psicosi inrelazione al profilo delineato dell’omicida.
I quattro quesiti di giudizio
La perizia psichiatrica rispondeva a quattro importanti quesitisottoposti dal Giudice:1) se Maran fosse in grado d’intendere e volere al momento
del delitto;2) se l’omicida fosse capace d’intendere e volere in quello
stesso periodo;3) se Maran fosse un soggetto socialmente pericoloso nel
caso di accertata infermità;4) se la custodia cautelare fosse compatibile con lo stato di
salute dell’omicida e se fosse prospettabile il ricovero delmedesimo in idonea struttura di servizio psichiatricoospedaliero.
La valutazione psichiatrica
• L’esame condotto dallo psichiatra evidenziava che“l’eclattante chiarezza dei sintomi, la loropatognomicità e l’assoluta impossibilità di simularedeterminati segni clinici segnalavano la sussistenza diun’ipotesi schizofrenica paranoide”;
• lo sbocco finale dell’uxoricidio compiuto da Maranrappresentava “la conclusione di un lungo sviluppomorboso del tutto coerente e comprensibile nellalogica della psicosi”
Dalle considerazioni compiute dalProfessor Ponti emergeva un “casotragico ed emblematico di come neimalati di schizofrenia paranoide,possa esplodere imprevista eimprevedibile una distruttività, eteroed autodiretta, di tanta sconvolgenteentità”.
Maran presentava:
-un persistente delirio persecutorio;
- la convinzione di essere portatore diuna grande verità contro il “PotereOscuro”;
-la mancanza totale di adesione allarealtà;
-l’assenza di critica nei confronti di ciòche percepisce come reale e ilcontinuo timore di vendetta delmondo esterno.
Le conclusioni
• Nella relazione psichiatrica, il Professore suggeriva iltrasferimento in ospedale psichiatrico giudiziario e lasomministrazione di un trattamento psicofarmacologicocome unica terapia;
• Maran doveva essere considerato incapace d’intendere e divolere non solo nel momento dell’omicidio, ma anchenell’epoca attuale a causa della gravità della psicosidiagnosticata;
• Lo stesso era da ritenere socialmente pericoloso.
Il delirio persecutorio e il timore della vendettale lettere dall’ospedale psichiatrico
• Durante il ricovero nell’ospedale psichiatrico di Reggio Emilia,Maran scriveva molte lettere indirizzate ai genitori della vittimanelle quali analizzava e motivava le ragioni che lo avevanocondotto a compiere l’omicidio della moglie.
• nelle lettere emergeva chiaramente il delirio persecutorio e illogorio neurologico che caratterizzavano la personalità del reo,che si sentiva spiato e manovrato da un Potere Occulto che lovoleva uccidere;
• nelle missive accusava il padre della vittima di “egoisticafreddezza d’animo”, incolpandolo di essere stato un uomoapatico e anaffettivo;
• Maran attaccava anche la moglie Gianna, di cui si dichiaravainnamorato ma che denigrava per le scelte e i costumi.
I sistemi di accertamento della psicosi
• Nella relazione psichiatrica sono stati utilizzati diversi sistemi perl’accertamento dello stato d’infermità mentale dell’omicida.
• Al fine di valutare la sussistenza della schizofrenia paranoide,sono state effettuate più sedute e numerosi incontri con Maran.
• Tra i vari strumenti per l’indagine della personalità, lo psichiatraha adoperato il test di Rorschach.
• In psicometria e in psicodiagnostica, le macchie di Rorschach,così chiamate dal nome del loro creatore Hermann Rorschach(1884-1922), sono la base di un noto strumento reattivo per laricerca sull’identità del soggetto. Si tratta di un test psicologicoproiettivo.
Il test di Rorschach
• Il test si compone essenzialmente di 10 tavole, su ciascuna dellequali è riportata una macchia d'inchiostro simmetrica: 5monocromatiche, 2 bicolori e 3 colorate.
• Le tavole vengono sottoposte all'attenzione del soggetto una allavolta e, per ciascuna e senza limiti di tempo imposto, gli vienechiesto di esprimere tutto ciò cui secondo lui la tavola somiglia.
• Le risposte sono normate da un ponderoso elenco standardizzatoche, secondo i sostenitori del test, ne renderebbe la valutazioneattendibile. Dall'interpretazione delle risposte date a ciascunatavola è possibile – a seconda del tipo di siglatura e di approccioteorico interpretativo – delineare un profilo per attitudini, unprofilo di personalità (Sfera dell'Intelligenza, dell'Affettività edel Contatto Sociale) e identificare eventuali nodi problematicidel soggetto.
L’interpretazione• L'interpretazione del test di Rorschach non si basa solo sulcontenuto della risposta inteso come "che cosa" la persona vedenella macchia d'inchiostro.
• il contenuto rappresenta una parte relativamente limitata di uninsieme di variabili più ampio che viene impiegato perinterpretare i dati: per esempio, il tempo impiegato dal soggettoper fornire una risposta a una tavola è significativo (un tempolungo può indicare "shock"), così come lo sono gli eventualicommenti accessori alla risposta vera e propria.
• In particolare, le informazioni sulle determinanti (gli aspettigenerali della macchia d'inchiostro che hanno portato allarisposta, come la forma e il colore) e la posizione (quali dettaglidella macchia hanno portato alla risposta) sono spessoconsiderate più importanti del contenuto, pur esistendoindicazioni contrastanti al riguardo. L'originalità può essereinoltre considerata un'ulteriore categoria di base.
I risultati del test su Maran• Nel corso del test proiettivo della personalità,
Maran si mostrava formalmente corretto;
• il soggetto, tuttavia, si limitava a fornire una solarisposta per tavola, in tempi molto brevi (circa 18secondi);
• la mimica appariva nella norma e l’espressione erasintona e attenta;
• il livello culturale registrato appariva elevato;
• dall’analisi risultava evidente che Maran era solitoadottare dinamiche difensive nei confronti dellesollecitazioni emotive, costruendo degli schemi difuga;
• Si rilevava un livello molto accentuato di aspirazionee di ambizione;
• L’efficienza intellettiva risultava a tratti inibita acausa del disturbo provocato dalla sfera affettivo-pulsionale (indice F+% = 67);
• Il disturbo di Maran appariva evidente davanti alletavole VII, IX e X;
• Le capacità costruttive, di sintesi e di elaborazioneteorica si mostravano ridotte e lacunose;
• Si rilevava difficoltà di identificazione (H), tendenzaa devitalizzare e a percepire come oggettiinanimati le figure umane e gli animali.
l’esame grafologico
Le caratteristiche psicologiche dell’individuo attraverso l’analisi della grafia.
Segni rilevati:
1. Assi rovesciati
2. Tratto congestionato
3. Staccata
4. Parallela
5. «z» romanticizzate
Dai segni sopra descritti emerge come non ci sianoindici grafici per cogliere in questa scrittural’incapacità d’intendere e di volere.
Essi però ci permettono di analizzare alcuni aspetti delcomportamento: siamo di fronte ad un’intelligenzadistruttiva ben descritta da Erich Fromm nel suo«Dalla parte dell’uomo».
«… questa qualità particolare dell’intelligenza può riscontrarsi
chiaramente in un caso estremo, quello del paranoico. La sua
premessa, ad esempio, che tutte le persone cospirino contro di
lui, è irrazionale e falsa; ma i suoi processi di pensiero, costruiti
su tale premessa, possono manifestare in se stessi
un’intelligenza notevole…»
Tuttavia, dalla scrittura emerge un carattere
irremovibile, con manie persecutorie.
Possiede una notevole memoria, che appare
però disturbata e che lo porta all’affabulazione
e ad un pensiero ossessivo che non gli permette
oggettività di vedute.
La rivalità, la sospettosità e le manie di persecuzione
lo portano ad atti di crudeltà verso chi egli ritiene
colpevole.
Per padre Moretti, persone con questi segni hanno il
«gusto della giustizia punitiva»
Dott.ssa Evi Crotti
Dott. Alberto Magni
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