un cuor solo e un'anima sola

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Ritiro di Avvento per il Piccolo Gruppo di Cristo Istituto Canossiane - TV, 28.11.2010 UN CUORE SOLO E UN’ANIMA SOLA COME LA PRIMA COMUNITÀ CRISTIANA tutti i credenti stavano insieme e avevano ogni cosa in comune ” (Atti 2,44) INGRESSO AL RITIRO SPIRITUALE Prendiamo coscienza di alcuni atteggiamenti indispensabili per vivere con intensità spirituale queste ore di intimità con il Signore e nella comunione fraterna tra noi.  Siamo di fronte al Signore; Lui abita questo luogo, ha desiderato questo incontro e lo ha permesso. Sentiamoci in questa felice compagnia.  Viviamo questo tempo provvidenziale all’inizio del nuovo Anno Liturgico. L’esperienza del ritiro spirituale è una grazia per vivere bene l’ Avvento liturgico che ci accompagna alla celebrazione del Natale del Signore; ma è anche un aiuto per tutta la nostra esistenza che è avvento, cioè attesa vigilante e impegnata dell’incontro con il Signore quando ritornerà.  Accogliamo e amiamo tutto quello che è in noi: stanchezza fisica, preoccupazioni, sofferenze, gioie, attese, speranze, certezze e dubbi di fede.  Continuiamo a invocare lo Spirito santo perché abiti il nostro cuore, lo illumini, lo riscaldi, lo liberi dalle distrazioni, dai pensieri poco importanti e ci aiuti a portare tutto al Signore. Chiediamo inoltre allo Spirito santo che sia il nostro maestro interiore, che ci aiuta a parlare con il Padre e con Gesù.  Teniamo gli occhi fissi su Gesù, sulla sua Persona. Ascoltiamo la Parola di Dio per noi; la Parola che oggi raggiungerà la nostra carne, la vita e la storia di questo concreto tempo.  Facciamo silenzio attorno a noi e dentro di noi, senza paura o preoccupazione di quello che può accadere. Sia una solitudine amata. Nel silenzio Dio parla a me, al coniuge, al fratello e alla sorella della comunità di consacrazione. Amiamo questo silenzio perché è tempo di grazia per i frutti che darà a ciascuno di noi, alla nostra famiglia, alla parrocchia di appartenenza, alla Chiesa e al mondo. MEDITAZIONE Entriamo nel tema del ritiro che segna una tappa importante del vostro cammino in questo anno. Ci accompagna e ci illumina la Parola del Signore, in modo particolare la pagina del libro degli Atti degli apostoli che presenta la vita fraterna e spirituale della prima comunità dei cristiani, dopo la Pasqua del Signore, la sua ascensione al Padre e il dono dello Spirito santo nella Pentecoste. Lettura e introduzione al testo biblico di Atti 2,42-47 42 Erano perseveranti nell’insegnamento degli apostoli e nella comunione, nello spezzare il pane e nelle preghiere. 43 Un senso di timore era in tutti, e prodigi e segni avvenivano per opera degli apostoli.  44 Tutti i credenti stavano insieme e avevano ogni cosa in comune; 45 vendevano le loro proprietà e sostanze e le dividevano con tutti, secondo il bisogno di ciascuno. 46 Ogni giorno erano perseveranti insieme nel tempio e, spezzando il pane nelle case, prendevano cibo con letizia e semplicità di cuore, 47 lodando Dio e godendo il favore di tutto il popolo. Intanto il Signore ogni giorno aggiungeva alla comunità quelli che erano salvati.

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  • 5/21/2018 Un Cuor Solo e Un'Anima Sola

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    Ritiro di Avvento per il Piccolo Gruppo di CristoIstituto Canossiane - TV, 28.11.2010

    UN CUORE SOLO E UNANIMA SOLACOME LA PRIMA COMUNIT CRISTIANA

    tutti i credenti stavano insieme e avevano ogni cosa in comune (Atti 2,44)

    INGRESSO AL RITIRO SPIRITUALE

    Prendiamo coscienza di alcuni atteggiamenti indispensabili per vivere con intensit spirituale queste ore diintimit con il Signore e nella comunione fraterna tra noi.

    Siamo di fronte al Signore; Lui abita questo luogo, ha desiderato questo incontro e lo ha permesso.Sentiamoci in questa felice compagnia.

    Viviamo questo tempo provvidenziale allinizio del nuovo Anno Liturgico. Lesperienza del ritirospirituale una grazia per vivere bene lAvvento liturgico che ci accompagna alla celebrazione delNatale del Signore; ma anche un aiuto per tutta la nostra esistenza che avvento, cio attesavigilante e impegnata dellincontro con il Signore quando ritorner.

    Accogliamo e amiamo tutto quello che in noi: stanchezza fisica, preoccupazioni, sofferenze, gioie,attese, speranze, certezze e dubbi di fede.

    Continuiamo a invocare lo Spirito santo perch abiti il nostro cuore, lo illumini, lo riscaldi, lo liberidalle distrazioni, dai pensieri poco importanti e ci aiuti a portare tutto al Signore. Chiediamo inoltreallo Spirito santo che sia il nostro maestro interiore, che ci aiuta a parlare con il Padre e con Ges.

    Teniamo gli occhi fissi su Ges, sulla sua Persona. Ascoltiamo la Parola di Dio per noi; la Parola cheoggi raggiunger la nostra carne, la vita e la storia di questo concreto tempo.

    Facciamo silenzio attorno a noi e dentro di noi, senza paura o preoccupazione di quello che puaccadere. Sia una solitudine amata. Nel silenzio Dio parla a me, al coniuge, al fratello e alla sorelladella comunit di consacrazione. Amiamo questo silenzio perch tempo di grazia per i frutti chedar a ciascuno di noi, alla nostra famiglia, alla parrocchia di appartenenza, alla Chiesa e al mondo.

    MEDITAZIONE

    Entriamo nel tema del ritiro che segna una tappa importante del vostro cammino in questo anno.Ci accompagna e ci illumina la Parola del Signore, in modo particolare la pagina del libro degli Atti degliapostoli che presenta la vita fraterna e spirituale della prima comunit dei cristiani, dopo la Pasqua delSignore, la sua ascensione al Padre e il dono dello Spirito santo nella Pentecoste.

    Lettura e introduzione al testo biblico di Atti 2,42-4742

    Erano perseveranti nellinsegnamento degli apostoli e nella comunione, nello spezzare il pane e nelle preghiere.43

    Un

    senso di timore era in tutti, e prodigi e segni avvenivano per opera degli apostoli. 44

    Tutti i credenti stavano insieme e

    avevano ogni cosa in comune;45

    vendevano le loro propriet e sostanze e le dividevano con tutti, secondo il bisogno di

    ciascuno.46

    Ogni giorno erano perseveranti insieme nel tempio e, spezzando il pane nelle case, prendevano cibo con

    letizia e semplicit di cuore,47

    lodando Dio e godendo il favore di tutto il popolo. Intanto il Signore ogni giorno

    aggiungeva alla comunit quelli che erano salvati.

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    Levangelista Luca, autore del libro degli Atti degli apostoli, presenta lesperienza della prima comunitcristiana a Gerusalemme. Vengono indicati gli aspetti principali, caratteristici e ideali della comunitcristiana che sta muovendo i primi passi della propria vita ecclesiale.Il breve brano di Atti 2, 42-47 ci presenta la comunit delle persone convertite nella Pentecoste. descrittala vita della primitiva comunit nel momento liturgico, nella vita fraterna, nellorganizzazione spirituale e

    sociale e anche nelle relazioni con lambiente esterno. Sono parole che aiutano a comprendere il climaspirituale di questa comunit che pu essere considerato gi come un progetto di riferimento per unacomunit cristiana ideale. La forza dello Spirito santo della Pentecoste produce lentusiasmo, limpegno, lafedelt e la generosit dei primi cristiani. La qualit di questa comunit sta nellassiduit delle personeconvertite, cio la perseveranza e la dedizione negli impegni assunti.Ma chi coinvolto in questa avventura di Chiesa, oggi? Certamente ogni cristiano! Ma in modo particolareuna comunit di fratelli e sorelle alcuni anche sposi - consacrati e missionari nel mondo, pur nelnascondimento della vita ordinaria.Voi, oggi, vi sentite raggiunti da una parola carica di responsabilit e di speranza: Erano perseverantinellinsegnamento degli apostoli e nella comunione, nello spezzare il pane e nelle preghiere. (Atti2,42).

    1. La Parola, la preghiera e lEucaristia nutrono i cristiani

    Sono i momenti di grazia che possiamo vivere nelle nostre case e nel tempio del Signore delle nostreparrocchie e in altre occasioni di incontro ecclesiale e nella comunit civile. indispensabile per la chiesa primitiva ritrovarsi per ascoltare linsegnamento degli apostoli, per pregare eper spezzare il pane dellEucaristia.

    Parola e preghieraNel racconto degli Atti, lascolto della Parola il punto di partenza di una comunit cristiana dopoladesione di fede iniziale che ha avuto il momento straordinario di grazia nel battesimo. La Parolainsegnata, approfondita e interiorizzata, mediante la lettura della Scrittura alla luce di Cristo, illumina e

    accompagna il credente nelle scelte concrete della vita. Si riceve linsegnamento dagli apostoli chetestimoniano in modo autorevole quanto Dio ha rivelato nella storia e che trasmettono fedelmentelinsegnamento di Ges.I credenti della comunit primitiva vivevano lincontro con il Signore anche nella preghiera, pi volte algiorno: la professione di fede allinizio e alla conclusione della giornata e il rendimento di grazie prima diogni azione. Preghiere che venivano fatte al tempio di Gerusalemme, in quanto luogo dove convergevatutta la storia della salvezza e dove Ges si manifest come sapienza e insegn. La preghiera ritmata suisalmi completata, dopo la Pasqua, dalla speranza e dalla fiducia in Ges Signore.I primi cristiani si ritrovavano insieme nel clima intenso di unit, solidariet, condivisione dei beni especialmente di lode a Dio, che ritmava la vita comune.

    Davanti alla Bibbia mi pongo, ci poniamo con le domande umane che portiamo dentro di noi, cariche digioia e spesso di sofferenza. Sono domande che interrogano il testo della Scrittura a partire dalla speranzache vi trovi una parola che arreca frammenti di luce, di chiarezza, di saggezza, di consolazione, di perdono,di aiuto. Arriva a me, a noi, agli sposi, alla famiglia, al Gruppo, alla chiesa una parola viva; arriva unapersona viva che dona vita. Ecco la parola di vita. Il lontano si fa vicino. Colui che si fa vicino nel libroparlando, si fa mangiare nel pane.Dallascolto libero, accogliente, gratuito sgorgher dalle nostre persone lobbedienza a quanto la parolacontiene. Occorre un cuore disponibile, accogliente che si alleni ad ascoltare, custodire, meditare eobbedire, come fu per Maria. Questo tempo dellAvvento e del Natale ci coinvolge con maggiorresponsabilit e impegno.Abbiamo bisogno di nutrirci della Parola normalmente e quotidianamente. Mi riferisco allascolto

    personale, in coppia, in famiglia sapendo trovare il tempo e il luogo dove metterci di fronte a Ges che miparla nel testo della Scrittura; negli appuntamenti spirituali del Gruppo , ma anche nella comunit cristianaaccogliendo le proposte di Lectio, di meditazione e giungendo prima alla Messa domenicale per accostarele letture bibliche del giorno.

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    Da questo ascolto ognuno trover pure la luce per collaborare con la comunit cristiana nellannuncio dellaParola ai figli e ad altre persone.Dallascolto di Dio che mi parla, ecco la risposta in un dialogo con la Persona di Ges. La preghiera diventaquindi relazione; non esiste infatti la preghiera quanto il verbo pregare. La preghiera del cristiano si nutredella Parola ed esprime quanto ognuno ha nel proprio cuore, secondo la situazione di vita in cui si trova.

    Ecco la preghiera di invocazione, richiesta, intercessione, di lode e ringraziamento, di adorazione econtemplazione, di pentimento, di offerta, Questo tempo diventa luogo di discernimento, diconsolazione, di lotta interiore, di attesa, di conversione, di nuovo impegno, di affidamento, di resistenza,di fiducia, Dalle tante forme di preghiera facciamo lesperienza che non siamo noi a cambiare Dio, ma cambiamo noidi fronte a Dio e nelle relazioni coniugali, familiari, fraterne nella comunit. Ci ritroviamo con nuovaconsapevolezza, forza e disponibilit anche per gli impegni da assumerci a favore della famiglia e dellepersone che accostiamo quotidianamente in ogni ambiente di vita.

    EucaristiaIl libro degli Atti fa esplicito riferimento allafrazione del pane. Era il gesto di spezzare il pane che il padre di

    famiglia o il responsabile del gruppo compiva allinizio del pasto in comune. Un rito della prassi comunitariacristiana. Dopo aver reso grazie a Dio, la focaccia veniva spezzata e divisa con i commensali. Il pastocomunitario veniva consumato nelle case, mentre al tempio si facevano le preghiere e le liturgie propriedella tradizione.Il pasto era condiviso nella semplicit del cuore e nella letizia - gioia. Le espressioni indicanorispettivamente la dedizione sincera e integra a Dio senza interessi o scopi e la gioia festosa per lesperienzao la speranza della liberazione, della salvezza portata dal Messia.Il pasto fraterno dei primi cristiani va collegato ai pasti che Ges faceva con i suoi amici, i discepoli e inmodo particolare allultima cena, nella quale Ges aveva anticipato il dono totale di s sulla croce.In questo pasto i poveri potevano beneficiare del necessario per nutrirsi e partecipare alla memoria di fededel gesto di amore di Ges e alla sua stessa speranza. Nellunico pasto si vivevano insieme la solidariet, la

    fraternit e la celebrazione della fede nel Signore.

    NellEucaristia celebriamo latto di amore di Ges sulla croce. Il pane spezzato e il vino condiviso sono laPersona di Ges offerta, spezzata, versata per noi e per lumanit perch tutti possiamo essere salvati.NellEucaristia Ges vuole che ci preoccupiamo di una sola cosa: di ricevere il suo amore, per la nostra gioia,per la gloria di Dio, per il bene di tutte le persone che ci sono vicine. Per amore Ges si fa servo, versa il suosangue, d la sua vita, prende su di s tutte le nostre sofferenze, i nostri errori, soprattutto i nostri peccati.Per estremo amore vuole diventare nostro cibo, venire in noi. Soltanto lamore pu diventare questo.Ges ha scelto i segni del pane e vino per darci il suo corpo e il suo sangue affinch noi potessimo mangiareLui. Non ha voluto essere solo contemplato, adorato, ma principalmente mangiato. LEucaristia stataistituita per essere mangiata.

    Questo ci introduce nel grande mistero della nostra fede. Ci che si mangia si trasforma in chi mangia:Cristo abita in noi, vive in noi e trasforma noi. S. Paolo dice: Non vivo pi io, ma Cristo vive in me (Gal2,20).Progressivamente siamo trasformati e conformati a Cristo, prendiamo la sua forma e partecipiamo alla suavita. Non c nulla di pi grande di quanto troviamo nellEucaristia: tutto qui il Padre ci ha dato.Se noi gustiamo quanto buono il Signore, allora saremo trasformati, anche senza accorgercene e anche ilnostro sguardo sugli altri sar trasformato: la carit fraterna pu venire soltanto da un cuore che ha gustatolamore del Signore. S. Giovanni lo ricorda: Se Dio ci ha amati cos, anche noi dobbiamo amarci gli uni glialtri (1Gv 4,11).LEucaristia il cuore della nostra vita. Crediamo veramente che qui si decide la nostra vita? Nellamorericevuto e donato, ognuno per la propria vocazione e missione, si decide per la vita della famiglia, della

    comunit di consacrazione, della chiesa e del mondo.Il gesto compiuto da Ges e le parole da Lui pronunciate dicono concretamente: Sono io, questa la miapersona, la mia vita che io spezzo per te e per tutti. Faccio questo perch tu impari a fare altrettanto.

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    Percepiamo la potenza dellEucaristia. La comunione eucaristica genera le relazioni coniugali, familiari,amicali e fraterne.LEucaristia diventa il nutrimento per la propria consacrazione, per la comunione e la fedelt coniugale, perla comunione tra voi consacrati, per la testimonianza credibile quando ci si gioca nel servizio alle persone enellimpegno professionale e sociale, per la collaborazione nella missione della Chiesa.

    2. La comunione e la fraternit nella famiglia, nel Piccolo Gruppo di Cristo e nella ChiesaFermiamo la nostra attenzione nellultimo aspetto ricordato nel libro degli Atti. Si tratta della comunionefraterna delle persone che fanno parte della comunit, cio dellunione fraterna spirituale dei cristianiimpegnati nella stessa fede e nello stesso progetto di vita. Una fraternit spirituale non astratta, ma resavisibile dalla condivisionepartecipazione dei beni nelle forme concrete ricordate in Atti. Coloro che sonodiventati credenti mettono in comune ogni cosa; nessuno si ritiene padrone dei beni che possiede, ma sirende solidale con le categorie pi deboli.Il riferimento ai beni materiali di cui possiamo godere e condividere, affinch nella comunit ci sia unequa distribuzione di quanto necessario alla vita di tutti.Il servizio ai poveri nella Chiesa vede la collaborazione fattiva di ogni credente, non nella semplice

    attenzione alle persone povere, ma dando un posto privilegiato ai poveri, con decisioni e scelte concrete dicarit. Ecco lautentico aiuto fraterno.Desidero per ricordare che il vostro Gruppo pu mettere in comune alcune particolari ricchezze a favore dinuove e moderne povert.Nella comunit cristiana e civile si impara ad essere attenti alle persone, coppie, famiglie e consacrati neldisagio affettivo, fisico, morale, relazionale, spirituale, generazionale e nella difficolt economica.Costruiamo comunione e fraternit mediante laccoglienza, lascolto, laiuto vissuti nella carit, fatta dirispetto, delicatezza, pazienza e verit. La bellezza, larmonia e la comunione della vita consacrata, purnascosta, messe a disposizione aiutano le persone, deboli e sofferenti, a portare il peso delle fatiche e deitanti disagi. Quando soffro trovo una comunit che accoglie e dona, e nellEucaristia sono nutrito anchedella testimonianza reciproca.

    Ricordo anche il dono della testimonianza ai giovani per le risposte alle vocazioni del Signore; ecco laparticolare e preziosa animazione vocazionale che vi affidata.

    ConclusioneLa grande comunit dei cristiani e il mondo possono godere della vostra presenza e testimonianza.Lo stile di vita indicato dalla comunit di Atti sempre stato un ideale con cui i cristiani di ogni tempohanno potuto confrontarsi e lasciarsi plasmare. Tale stile ha colpito, in quel tempo, il popolo e ne haprovocato il favore e la simpatia.Pu questa Parola provocarci oggi? S, perch una Parola viva che non incrocia solo lottimismo o ilpessimismo dei cristiani, ma che alimenta ancora, insieme allEucaristia, i credenti, specialmenteconsacrati, in Ges Cristo morto e risorto, donne e uomini di speranza che hanno il coraggio della carit.