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Comando Vigili del Fuoco Vibo Valentia
UNI 10779-2014Reti di idranti
Ing. Sebastiano ROTTA
Comando Vigili del Fuoco Vibo Valentia
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Comando Vigili del Fuoco Vibo Valentia
Cosa non NON una norma cogente, ma volontaria NON indica la necessit di dotarsi di
impianto idrico antincendio NON indica quale tipologia sia necessaria
deriva dalla valutazione del rischio effettuata dal progettista o dall'esistenza di norme cogenti.
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Comando Vigili del Fuoco Vibo Valentia
Cos' Una regola dell'arte che aiuta il progettista
nella realizzazione dell'impianto Da delle indicazioni di massima sulla
necessit di avere un impianto e di quale tipo
Rappresenta la regola dell'arte Norma di progettazione, costruzione ed
esercizio
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Comando Vigili del Fuoco Vibo Valentia
Struttura della norma - corpo SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE
RIFERIMENTI NORMATIVI
TERMINI E DEFINIZIONI
GENERALIT
COMPOSIZIONE DEGLI IMPIANTI E REQUISITI DELLE ALIMENTAZIONI
COMPONENTI DEGLI IMPIANTI
INSTALLAZIONE
PROGETTAZIONE
DOCUMENTAZIONE, COLLAUDI E VERIFICHE PERIODICHE
INTERVENTI SU IMPIANTI ESISTENTI
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Comando Vigili del Fuoco Vibo Valentia
Struttura della norma - Appendici ALIMENTAZIONI IDRICHE CRITERI DI DIMENSIONAMENTO DEGLI
IMPIANTI CALCOLO IDRAULICO DELLE TUBAZIONI
INFORMATIVE
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Comando Vigili del Fuoco Vibo Valentia
Alla progettazione ex novo e alla modificadi impianti (alcune novit)
Novit versione 2014 Edifici oltre 45m Impianti a secco (rimando alla 11559) Alimentazione promiscua Reti idranti all'aperto
Applicazione
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Comando Vigili del Fuoco Vibo Valentia
Alimentazione idrica dedicata: Alimentazione idricaadibita ad esclusivo uso antincendio.
Alimentazione idrica promiscua: Alimentazione idricaadibita ad uso antincendio e ad altri utilizzi idrico-sanitari dell'edificio.
Idrante a colonna soprasuolo: Apparecchio dierogazione costituito da una valvola alloggiata nellaporzione interrata dell'apparecchio, manovrataattraverso un albero verticale che ruota nel corpocilindrico, nel quale sono anche ricavati uno o piattacchi con filettatura unificata.
Definizioni (alcune)
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Idrante a muro: Apparecchio di erogazione compostoessenzialmente da una cassetta, o da un portello diprotezione, un supporto della tubazione, una valvolamanuale di intercettazione, una tubazione flessibilecompleta di raccordi, una lancia erogatrice.
Naspo: Apparecchio di erogazione costituito da unabobina mobile su cui avvolta una tubazione semirigidacollegata ad una estremit con una lancia erogatrice.
Pressione di esercizio (N): Pressione massima che si puriscontrare in un qualsiasi punto della rete di idranti inogni condizione di funzionamento.
Responsabile del sistema (N): Persona responsabile dipredisporre le misure di sicurezza antincendioappropriate per l'attivit e supervisionarne il rispetto
Definizioni (alcune)
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Comando Vigili del Fuoco Vibo Valentia
Attacco di mandata per autopompa: Dispositivocostituito almeno da una valvola di intercettazione eduna di non ritorno, dotato di uno o pi attacchi unificatiper tubazioni flessibili antincendio. Serve peralimentazione idrica sussidiaria.
Cosa c': valvola di sicurezza regolata a 1,2 MPa valvola di non ritorno valvola di intercettazione, normalmente aperta dispositivo di drenaggio automatico
Definizioni (alcune)
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Reti idranti ordinarie: impianto destinato alla protezionedi attivit ubicate all'interno di edifici;
Reti idranti all'aperto (N): impianto destinato allaprotezione di attivit ubicate all'aperto
Rete di tubazioni a secco (rete a secco) (N): Sistema ditubazioni fisse per l'alimentazione idrica di uno o piapparecchi di erogazione, non permanentemente inpressione d'acqua (a secco) durante il normale esercizioche viene riempita da acqua in pressione al momentodell'attivazione antincendio della stessa rete.
Reti di idranti
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Comando Vigili del Fuoco Vibo Valentia
Protezione di attivit dentro edifici Erogatori all'interno o all'esterno della costruzione Tubazioni sempre in pressione Attivit protetta se tutti i punti sono raggiungibili
con: Idranti/naspi a tutti i piani 20 metri di distanza da tutti i punti (regola del
filo teso) Sparisce il getto d'acqua da 5 metri e la superficie
massima da proteggere (1000mq) Considerare il layout
Reti di idranti ordinarie
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Comando Vigili del Fuoco Vibo Valentia
Protezione di attivit all'aperto Tubazioni in pressione o a secco
(UNI/TS11559) Protezione dal rischio geloAttivit protetta se tutti i punti sono
raggiungibili con i criteri validi per le retiordinarie: Manichetta da 25m Naspo da 30m Considerare gli ostacoli
Reti di idranti all'aperto
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Appendice B Indipendente dalla posizione deglierogatoriPur collegate allo stesso impiantosono considerate indipendenti
Protezione Interna VS Esterna
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Comando Vigili del Fuoco Vibo Valentia
Primo intervento sull'incendioA distanza ravvicinataUtilizzabile da persone non specializzate
Protezione Interna
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Mediante idranti sopra o sotto suolo (con accessori)
Intervento a distanza, di contenimentoUtilizzabile da personale specializzato Pu coincidere con la rete cittadina
Protezione Esterna
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Una rete idranti deve comprendere: Alimentazione idrica Rete di tubazioni fisse, preferibilmente
chiuse ad anello, ad uso esclusivo antincendio
Attacco/attacchi di mandata per autopompa
Valvole Apparecchi erogatori
Composizione di un impianto
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Alimentazione ad uso esclusivo Eccezione per le aree a basso rischio
Ricorso all'Appendice A per le prescrizioni in assenza di dettami normativi specifici: Norme di prevenzione incendi (Alberghi, Ospedali, Scuole, ecc.)
Indisponibilit massima di 60 ore/anno Riserva condivisibile se eccedente il minimo
Alimentazione idrica
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In generale vale UNI EN 12845 Per il locale pompe vale la UNI EN11292 Locale promiscuo solo se:
Pompe elettriche Carico incendio inferiore a 100MJ/m2 Accesso diretto da esterno
Pompe ad avvio automatico e stop manuale (con eccezioni se non presidiate)
Alimentazione idrica
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Pressione nominale del sistema nonminore della massima pressione (min1,2 MPa)Solo metalliche se fuori terra
Se metalliche interrate ma con protezione anticorrosione
Resistenza meccanica e alla corrosioneResistenza al gelo
Rete di tubazioni
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Garantire la protezione dalle azionisismicheNon devono attraversare locali nonprotetti dall'impianto stesso (Qf,d 200kg per DN50 > 350 kg per DN100 > 500 kg per DN150
Sforzi sia assiali che trasversali Sostegni chiusiUn sostegno per ogni tratto (con eccezioni)Dimensioni minimi tabellate
Sostegni di tubazioni
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Uno o pi attacchi di immissioneacqua DN70Valvola di non ritorno atta ad evitarela fuoriuscita d'acquaScarico acqua per evitare il gelo dellecondotteProtetti da urti In derivazione
Attacco di mandata VVF
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Attacco di mandata VVF
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Comando Vigili del Fuoco Vibo Valentia
Installate in posizione accessibile esegnalataProgettazione volta a scongiurare lamessa fuori servizio anche parziale Non oltre il 50% degli erogatori
Possibile blocco di posizione ordinaria
Valvole
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Visibili e facilmente raggiungibiliOgni punto con distanze geometrichedi 25m (idranti) e 30m (naspi) In prossimit delle US ma senzaintralcio dei percorsi Idranti adiacenti sono idraulicamenteuno soloDistanza massima reciproca: 60m
Erogatori
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Portata minima di 120 I/min epressione residua all'ingresso nonminore di 0,2 MPa
Erogatori - DN45
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Portata non minore di 300 I/min epressione residua all'uscita nonminore di 0,3 MPa, per prestazionenormalePressione non minoredi 0,4 MPa, per prestazioneelevata
Erogatori - DN70
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Prestazione normale: portata nonminore di 35 I/min) e pressioneresidua all'ingresso non minore di 0,2Mpa
Erogatori - DN25
Prestazione elevata:portata non minore di 60I/min e pressioneresidua all'ingresso nonminore di 0,3 MPa.
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In prossimit di porte resistenti alfuoco
Posizione erogatori
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Nel caso di filtri a prova di fumo diseparazione fra compartimenti
Posizione erogatori
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Filtro di comunicazione con vano scalacostituente compartimento
Posizione erogatori
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Valutazione del rischio Classificazione dell'attivit
Numero e posizione degli erogatoriProgettazione perdite idraulicheScelta delle componenti
Progetto di un impianto
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Per prescrizione normativa Ospedali, Scuole, Teatri, ecc. Prescrizione VVF
Per esisto di valutazione esperta Alto rischio Alto carico di incendio Altro
Valutazione del rischio
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Livello 1: Aree nelle quali la quantit e/o lacombustibilit dei materiali presenti sonobasse e che presentano comunque bassopericolo d'incendio in termini di probabilitd'innesco, velocit di propagazione dellefiamme e possibilit di controllodell'incendio da parte delle squadre diemergenza
Classificazione attivit UNI10779
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Livello 2: Aree nelle quali c' una presenzanon trascurabile di materiali combustibili eche presentano un moderato pericolod'incendio come probabilit d'innesco,velocit di propagazione di un incendio epossibilit di controllo dell'incendio stessoda parte delle squadre di emergenza
Classificazione attivit UNI10779
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Comando Vigili del Fuoco Vibo Valentia
Livello 3: Aree nelle quali c ' una notevolepresenze di materiali combustibili e che
presentano un alto pericolo d'incendio intermini di probabilit d'innesco, velocit dipropagazione di un incendio e possibilit dicontrollo dell'incendio da parte dellesquadre di emergenza.
Classificazione attivit UNI10779
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Pericolo lieve LH: Attivit con bassicarichi dincendio e bassa combustibilit edaventi ciascun singolo compartimento nonmaggiore di 126 m2 e con una resistenza alfuoco di almeno 30 min.Esempi a Basso Pericolo (LH)
Scuole e altre istituzioni educative (alcune aree)
Uffici (alcune aree) Prigioni
Classificazione attivit UNI12845
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Pericolo ordinario OH(Gruppi 1,2,3,4): Attivit in cui vengono trattati oprodotti materiali combustibili con uncarico dincendio medio e mediacombustibilit.
Esempi OH: Cementifici, Ospedali, Mulini, Cinema e
teatri, Cartiere, Alberghi, Biblioteche, Centri commerciali, Industrie per la lavorazione del legno, Mobilifici, altri
Classificazione attivit UNI12845
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Pericolo Alto HHP - HHS: relativo adattivit dove i materiali presenti possiedonoun alto carico dincendio ed unaltacombustibilit e sono in grado di svilupparevelocemente un incendio intenso e vasto.
Esempi HHP: Produzione di vernici, colori,
Distillazione di catrame, Produzione di fuochi dartificio, altri
Classificazione attivit UNI12845
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Riassumendo la UNI10779 in analogia allaUNI EN 12845 prevede:
Le aree di livello 1 possono essereassimilate a quelle definite di classe LH edOH1
Le aree di livello 2 possono essereassimilate a quelle definite di classe OH 2, 3e 4
Le aree di livello 3 possono essereassimilate a quelle definite di classe HHPe/o HHS
Classificazione attivit
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Vengono indicati i numeri minimi dierogatori contemporanei in funzione dellivello di pericolosit
La protezione interna ed esterna non sonosimultanee
In caso di aree con livelli di pericolositdiversi si dimensiona tutto in base al livellopi gravoso
Per impianti ordinari in caso di superficieoltre i 4000m2 i numeri raddoppiano
Dimensionamento impianto
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Dimensionamento OrdinariaLivello di
pericolositProtezione interna Protezione esterna Durata
1 2 idranti a muro con 120 l/min cadauno e pressione residua non
minore di 0,2 MPa
4 naspi con 35 l/min cadauno e pressione residua non minore di
0,2 MPa
Generalmente non prevista >= 30
2 3 idranti a muro con 120 l/min cadauno e pressione residua non
minore di 0,2 MPa
4 naspi con 60 l/min cadauno e pressione residua non minore di
0,3 MPa
4 attacchi di uscita DN 70 con300 l/min cadauno e
pressione residua non minore di 0,3 MPa
>= 60 min
3 4 idranti a muro con 120 l/min cadauno e pressione residua non
minore di 0,2 MPa
6 naspi con 60 l/min cadauno e pressione residua non minore di
0,3 MPa
6 attacchi di uscita DN 70 con300 l/min cadauno e
pressione residua non minore di 0,3 MPa
>= 120 min
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Dimensionamento all'apertoLivello di
pericolositProtezione capacit
ordinariaProtezione grande
capacitDurata
1 2 idranti a muro con 120 l/min cadauno e pressione residua non
minore di 0,2 MPa
3 naspi con 60 l/min cadauno e pressione residua non minore di
0,3 MPa
2 attacchi di uscita DN 70 con300 l/min cadauno e
pressione residua non minore di 0,3 MPa
>= 30
2 3 idranti a muro con 120 l/min cadauno e pressione residua non
minore di 0,2 MPa
4 naspi con 60 l/min cadauno e pressione residua non minore di
0,3 MPa
3 attacchi di uscita DN 70 con300 l/min cadauno e
pressione residua non minore di 0,3 MPa
>= 60 min
3 Generalmente non prevista 4 attacchi di uscita DN 70 con300 l/min cadauno e
pressione residua non minore di 0,4 MPa
>= 120 min
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La documentazione di progetto devealmeno contenere: la relazione tecnica: con classificazione,
dimensionamento, durata riserva, menzione della norma applicata
la relazione di calcolo: calcoli di dettaglio con caratteristiche idrauliche
i disegni di lay-out dell'impianto: con disposizione e punti di prova e collaudo
Documentazione
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Comando Vigili del Fuoco Vibo Valentia
La ditta esecutrice deve consegnare: Documentazione che provi la corretta
realizzazione Copia del progetto seguito con elaborati
grafici Libretti di uso e manutenzione Copia del Verbale di collaudo
Documentazione finale
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Comando Vigili del Fuoco Vibo Valentia
Esame generale dell'intero impiantocomprese le alimentazioni
Prova idrostatica delle tubazioni ad unapressione di almeno 1,5 volte la pressionedi esercizio per 2h
Collaudo delle alimentazioni (UNI EN 12845)Apertura completa di un erogatore per ogni
ramo principale della reteVerifica delle prestazioni di progetto
(pressione, portata, contemporaneit, durata)
Verbale di collaudo
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Comando Vigili del Fuoco Vibo Valentia
GRAZIE !
UNI 10779-2014Reti di idrantiCosa non Cos'Struttura della norma - corpoStruttura della norma - AppendiciApplicazioneDefinizioni (alcune)Definizioni (alcune)Definizioni (alcune)Reti di idrantiReti di idranti ordinarieReti di idranti all'apertoProtezione Interna VS EsternaProtezione InternaProtezione EsternaComposizione di un impiantoAlimentazione idricaAlimentazione idricaRete di tubazioniRete di tubazioniSostegni di tubazioniAttacco di mandata VVFAttacco di mandata VVFValvoleErogatoriErogatori - DN45Erogatori - DN70Erogatori - DN25Posizione erogatoriPosizione erogatoriPosizione erogatoriProgetto di un impiantoValutazione del rischioClassificazione attivit UNI10779Classificazione attivit UNI10779Classificazione attivit UNI10779Classificazione attivit UNI12845Classificazione attivit UNI12845Classificazione attivit UNI12845Classificazione attivitDimensionamento impiantoDimensionamento OrdinariaDimensionamento all'apertoDocumentazioneDocumentazione finaleVerbale di collaudoDiapositiva numero 47