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IL PIANO URBANISTICO COMUNALEDott. Emanuele Garda | UniBG | 12 marzo 2019
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMOCorso di Laurea Scienze dell’Educazione
Corso di Processi urbani e dinamiche di comunità | Prof. Renato Ferlinghetti
“Nuovo arrivato e affatto ignaro delle lingue del Levante, Marco Polo non
poteva esprimersi altrimenti che estraendo oggetti dalle sue
valige: tamburi, pesci salati, collane di denti di facocero, e indicandoli congesti, salti, grida di meraviglia o d’orrore, o imitando il latrato dellosciacallo e il chiurlo del barbagianni [...]
Col passare del tempo, nei racconti di Marco le parole andarono
sostituendosi agli oggetti e ai gesti: dapprima esclamazioni, nomi isolati,secchi verbi, poi giri di frase, discorsi ramificati e frondosi, metafore etraslati.
Lo straniero aveva imparato a parlare la lingua dell’imperatore, o
l’imperatore a capire la lingua dello straniero”
(Italo Calvino, Le città invisibili, 1972)
PRIMA PARTE
UNA LINGUA?
Di cosa parliamo quando parliamo di urbanistica?
L’urbanistica si occupa della:
1) Descrizione e interpretazione della città e del territorio;
2) Identificazione delle principali caratteristiche e problematiche di un particolare contesto territoriale/insediativo;
3) Costruzione di ipotesi e di scenari per il futuro;
4) Predisposizione di strumenti operativi ed azioni;
5) Valutazioni delle differenti risorse disponibili;
6) Valutazione dei principali effetti indotti dalle scelte urbanistiche.
In sintesi
“Studio e tecnica relativi alla programmazione e al
coordinamento funzionale e strutturale delle nuove zone diinsediamento demografico delle città, allo scopo di
realizzare le condizioni più favorevoli alla vita e alle attivitàproduttive degli abitanti”
(Devoto-Oli)
“L’urbanistica è la scienza che studia i fenomeni urbani in tutti i
loro aspetti avendo come proprio fine la pianificazionedel loro sviluppo storico, sia attraverso l’interpretazione, il
riordinamento, il risanamento, l’adattamento di aggregati
urbani già esistenti e la disciplina della loro crescita, sia attraverso
l’eventuale progettazione di nuovi aggregati, sia
infine attraverso la riforma e l’organizzazione ex novo dei sistemi diraccordo degli aggregati con l’ambiente naturale”
(Astengo, 1966)
Nella tradizione
La pianificazione urbanistica
Il piano urbanistico
Art. 1. Disciplina dell’attività urbanistica e suoi scopi
1. L’assetto e l’incremento edilizio dei centri abitati e lo sviluppo urbanistico in genere nel territorio della
Repubblica sono disciplinati dalla presente legge
Legge urbanistica n. 1150 del 1942
Il piano urbanistico (tradizionalmente) è composto da:
1) Elaborati grafici o documenti scritti con valore descrittivo;
2) Elaborati grafici o documenti scritti con valore prescrittivo;
3) Documenti contenenti i criteri e le intenzioni del piano.
Da che cosa è costituito il piano urbanistico?
Esempio di elaborato descrittivo
Esempio di elaborato descrittivo
Esempio di elaborato prescrittivo
Il processo di formazione ed approvazione (canonica) di un piano urbanistico si articola in differenti fasi (a cui solitamente corrispondono specifici documenti):
1) l’avvio (attraverso un atto formale) con cui si inaugurano e si indirizzano gli “studi” preparatori per il piano;
2) l’adozione del piano (da parte del Consiglio comunale);
3) la presentazione delle osservazioni al piano adottato (dopo la pubblicazione);
4) la controdeduzione alle osservazioni;
5) l’approvazione definitiva (da parte di un soggetto istituzionale preposto);
6) l’attuazione del piano.
Come avviene la procedura di formazione di un piano urbanistico?
Legge 17 D.P.R. 15 gennaio 1972, n. 8
“Trasferimento alle Regioni a statuto ordinario delle funzioniamministrative statali in materia di urbanistica e di viabilità, acquedotti elavori pubblici di interesse regionale e dei relativi personali ed uffici”
1. Le funzioni amministrative esercitate dagli organi centrali
e periferici dello Stato in materia di urbanistica sonotrasferite, per il rispettivo territorio, alle Regioni a statutoordinario»
Il risultato più importante sarà la proliferazione di numeroseesperienze legislative regionali (e di alcune “stagioni”).
IL CONTRIBUTO DELLE REGIONI
IL CONTRIBUTO DELLE REGIONI
PGT L.R. 12/2005PRG L.R. n. 51/1975
Con la «nuova» Legge regionale:
- Per i comuni il Piano di Governo del Territorio (PGT);
- Per le province il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP);
- Per la Regione il Piano Territoriale Regionale (PTR).
Legge Regionale 11 marzo 2005, n.12
Legge per il governo del territorio
Legge Regionale 11 marzo 2005, n.12
Il Piano di livello comunale
Art. 13. (Approvazione degli atti costituenti il piano di governo del territorio)
3. Prima dell’adozione degli atti di PGT il comune,
tramite consultazioni, acquisisce entro trenta
giorni il parere delle parti sociali ed economiche.
Legge Regionale 11 marzo 2005, n.12
Il ruolo della partecipazione
ESPERIENZE
ESPERIENZE
ESPERIENZE
TRA CIELO E TERRA
Laboratori urbani per il governo del
territorio (PGT partecipato del Comune di
Desio)Attraverso dodici incontri con i quartieri sono stati
affrontati i grandi temi dello sviluppo del territorio e
sono stati messi a confronto diretto cittadini,
amministratori e tecnici per arrivare alla redazione
di un documento il più possibile condiviso.
Quando: 2012 – 2013
Finanziamento: Comune di Desio
Chi: Comune di Desio e
Agenzia InnovA21
Il PGT del Comune di Desio
“Marco Polo descrive un ponte, pietra per pietra.
- Ma qual è la pietra che sostiene il ponte? - chiede
Kublai Kan.- Il ponte non è sostenuto da questa o quella pietra, -
risponde Marco, - ma dalla linea dell’arco che esse
formano.Kublai Kan rimane silenzioso, riflettendo. Poi soggiunge:- Perchè mi parli delle pietre? è solo dell’arco chem’importa.
Polo risponde: - Senza pietre non c’è arco”
(Italo Calvino, Le città invisibili, 1972)
SECONDA PARTE
Alfred Guesdon (1849)
LA CITTÀ DEL PASSATO
LA CITTÀ CONTEMPORANEA
CRESCITA, TRASFORMAZIONE E CONSUMO DI SUOLO
CRESCITA, TRASFORMAZIONE E CONSUMO DI SUOLO
CRESCITA, TRASFORMAZIONE E CONSUMO DI SUOLO
22/03/201964
Nel 201754 chilometri quadrati
15 ettari al giorno
2 metri quadrati ogni secondo
La crescita non si arresta
RAREFAZIONE, DISMISSIONE E ABBANDONO
38 comuni
580 luoghi
776 Ha
UNA MOLTITUDINE DI LUOGHI
Fonte: L’ABB UniMI
TATTICHE PER IL VUOTO
UNA NUOVA STAGIONE ?
«Un profondo cambiamento segna
l’urbanistica e l’architettura di questi ultimi due
decenni e si esprime come lontananza dal
progetto moderno, apertura di nuovi
problemi, modifiche di linguaggi e tecniche»
«Le città europee stanno attraversando
una fase di profonda
trasformazione – economica,
sociale, tecnologica, politica, culturale,
istituzionale»
«Negli ultimi anni la nozione di
crescita ha subito una profonda
trasformazione divenendo oggetto di
un’attenta analisi e ridefinizione»
“La stagione della grande trasformazione lascia un
territorio irrisolto ma anche carico di potenzialità,
dove si delineano i profili di nuove formazioni urbane, dentro e tra
le città esistenti”
(Gabellini, 2010)
UNA NUOVA STAGIONE ?
UNA NUOVA STAGIONE ?
UNA NUOVA STAGIONE ?
UNA NUOVA STAGIONE ?
UNA NUOVA STAGIONE ?
UNA NUOVA STAGIONE ?
UNA NUOVA STAGIONE ?
UNA NUOVA STAGIONE ?
UNA NUOVA STAGIONE ?
Grazie!