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Università Ca’ Foscari Venezia – Facoltà di Economia
Corso ”Informatica per l’e-government”
Allegati: (aggiornato A.A. 2006-2007)
1. lo stato di attuazione al 2004
2. t-government
3. il riuso delle soluzioni applicative
4. come costruire un progetto di e-democracy
5. tecnologie per la partecipazione: una rassegna di esperienze
emergenti
6. il portale dei servizi del Comune di Venezia
7. il progetto “People”
8. le Città Digitali in Italia – 9° Rapporto CENSIS
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Corso ”Informatica per l’e-government”
[1] lo stato di attuazione al 2004
1.3
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Corso ”Informatica per l’e-government”
›
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Corso ”Informatica per l’e-government”
›lo stato di attuazione dell’egov in Italia
punto di partenza: Piano di Azione per l’e-Government (2000)
sono previste due fasi I fase (ottobre 2001 – aprile 2003)
avviso emesso nell’aprile 2002 selezionati 337 progetti, cofinanziati 134 nel 2003 sono state firmate le convenzioni di attivazione
II fase (2004 – 2006) pre-requisto: linee di azione contenute nel documento “L’e-Government
per un federalismo efficiente. Una visione condivisa, una realizzazione
cooperativa” (luglio 2003) della Conferenza Unificata Stato-Regioni le azioni attuative sono state definite dal documento “L’e-Government
nelle Regioni e negli enti locali: II fase di attuazione” (novembre 2003) adotta gli strumenti della programmazione negoziata
accordi di Programma Quadro con le Regioni (APQ) tavoli permanenti di concertazione Regione-EE.LL.
1.4
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Corso ”Informatica per l’e-government”
›i contenuti
nella prima fase sono state privilegiate tre linee di sviluppo promozione di progetti volti allo sviluppo di servizi infrastrutturali e
finali
definizione di un quadro di riferimento tecnico, organizzativo e
metodologico per la realizzazione di progetti di e-Government
creazione dei Centri Regionali di Competenza
nella seconda fase la preoccupazione principale è
l’allargamento dei processi di innovazione e della platea di
utilizzatori riduzione del digital divide territoriale, almeno dal lato dell’offerta
utilizzo di nuove tecnologie, per raggiungere fasce di popolazione
altrimenti escluse
i due strumenti fondamentali sono, rispettivamente, il riuso delle
soluzioni ed il t-government
1.5
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›II fase, linee di attività
sviluppo dei servizi infrastrutturali locali (SPC - Sistema
Pubblico di Connettività)
diffusione territoriale dei servizi per cittadini ed imprese
tramite il riuso
inclusione dei piccoli comuni nell’attuazione dell’e-
Government mediate i Centri Servizi Territoriali
sviluppo della cittadinanza digitale (e-democracy)
promozione dell’utilizzo dei nuovi servizi
sviluppo dei servizi di e-Government sulla piattaforma
digitale terrestre (inserita nel 2004)
1.6
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›un problema di fondo
garantire che i processi innovativi coinvolgano le diverse
amministrazioni e tipologie degli Enti Locali è una necessità che deriva dalla natura stessa delle tecnologie
per l’e-Government, e che viene sottolineata dalla evoluzione in
senso federale della architettura istituzionale del Paese
occorre arrivare ad una “governance federata” dei processi di e-
Government
con la seconda fase si arriva alla fine del ciclo di governance
avviato e sperimentato in questi anni
1.7
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›conclusioni
nel 2005 il ciclo di sviluppo dell’e-Government e quello della
sua governance raggiungono entrambe un punto di
discontinuità, e segnalano la necessità di un salto
qualitativo negli strumenti di attuazione e di governo dei
processi di innovazione la complessità e la rilevanza dei fenomeni da governare non può
più essere affrontata con una pluralità di istituti di
concertazione, che tendono a moltiplicarsi
sono stati avviati molti progetti, con un quadro di riferimento
ancora troppo generico per garantire l’eliminazione di ogni
incoerenza e sovrapposizione
1.8
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›priorità e obiettivi per il futuro
coinvolgere ed includere nell’innovazione tutte le
amministrazioni e gli Enti Locali, superando ogni digital
divide territoriale
completare l’innovazione di servizio con la riorganizzazione
e l’integrazione dei back-office (le infrastruttture regionali
dovranno aggiungere ai servizi di connettività quelli di
cooperazione applicativa)
passare dalla realizzazione di progetti all’esercizio ed alla
gestione delle soluzioni, per un pieno recupero degli
investimenti fatti
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[2] t-government
2.10
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›t-government
lo sviluppo dei sistemi televisivi verso il broadcasting
digitale (T-DVB: Terrestria Digital Video Broadcasting) rende
possibile un nuovo tipo di accesso ai servizi di e-
Government: con televisore e telecomando
il potenziale di copertura di questa tecnologia è altissimo,
ed ha consigliato esplicite politiche governative per la sua
diffusione “switch-off” con il sistema analogico previsto per la fine del 2006
contributo pubblico per l’acquisto del decoder
inserimento del tema nella seconda fase di attuazione del piano
per
l’e-Government
2.11
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›bando CNIPA per il t-Government
il Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie ha istituito presso
il CNIPA un Centro di Competenza sul digitale terrestre
compiti raccolta dei risultati della sperimentazione
controllo dello stato di avanzamento dei progetti locali
valutazione dei risultati
definizione dei principi base e degli standard per i t-government
diffusione dei risultati della sperimentazione
il Centro ha individuato le modalità di attivazione di progetti
sul
t-Government è stato pubblicato il bando per lo sviluppo di servizi di e-
Government sulla piattaforma digitale terrestre (giugno 2004)
2.12
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›obiettivi del bando
creare una piattaforma sperimentale per la realizzazione di
servizi informativi con caratteristiche di semplicità della fruizione
alta accessibilità
intuitività del colloquio
particolare attenzione viene rivolta ai cittadini esclusi da
altri canali informativi
si richiede una elevata multimedialità ed una bassa
interattività remota uso limitato del canale di ritorno
2.13
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›i progetti presentati
al settembre 2004 risultano presentati 56 progetti, che
coinvolgono 250 enti di varia natura e dimensione, soli o consorziati fra loro
tutte le Regioni, 30 Province, 182 Comuni, anche di grandi
dimensioni, 16 Comunità Montane
150 imprese 40 società televisive (RAI, Mediaset, televisioni locali) imprese operanti in campo informatico e della comunicazione
gran parte dei servizi proposti sono servizi di informazione
al cittadino, per quasi il 90% già fruibili sul Web
2.14
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›una difficoltà di fondo
target primario dei progetti anziani, utenti di prestazioni sanitarie, studenti, genitori con figli
piccoli, turisti
tipologia dei servizi lavoro e occupazione, salute e benessere, assistenza sociale,
turismo e attività istituzionali, scuola e università,…
l’impossibilità di realizzare interazioni complesse spinge
verso un approccio prevalentemente informativo
alternativa: re-ingegnerizzare le procedure in modo da
offrire servizi più completi senza complicarne l’utilizzo
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[3] il riuso delle soluzioni
3.16
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›il riuso delle soluzioni
è la condizione per realizzare una completa diffusione
territoriale dei servizi a cittadini e imprese consente il superamento (parziale!) del digital divide territoriale
cos’è una “soluzione”? un insieme organico di servizi organizzati per fornire risposta ad
esigenze di cittadini ed imprese (servizi finali)
il concetto di soluzione sopra definito implica tre aspetti i servizi che devono essere forniti
le tecnologie da utilizzare nei sistemi di erogazione
l’organizzazione che deve assicurare la “delivery” del servizio
(esercizio e manutenzione dei sistemi)
non pensare che il riuso si limiti al solo software!
3.17
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›il processo di riuso
il riuso è sempre il risultato di un processo, che si rende
necessario perché, per un dato servizio o per un gruppo di
servizi, esistono soluzioni diverse
due sono le fasi principali: la formazione del catalogo delle soluzioni riusabili
l’attivazione di progetti per applicare una soluzione scelta al
nuovo contesto
classificazionevalidazione
convergenza fra soluzionicoerenza con specifiche
orientamento su soluzioni specificheconcertazione territoriale
valutazione di fattibilità da parte di una apposita commissione
progetti e servizidisponibili
catalogo progetti di riusoproposti
progetti di riusofinanziati
3.18
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›il processo di riuso
i progetti e servizi disponibili sono quelli realizzati con il primo
avviso (fase I, 134 progetti), che si sono candidati per il riuso
nella proposta di progetti di riuso intervengono i coordinatori dei progetti di fase I
le Amministrazioni Locali riusanti
i progetti devono coprire tutti i tre aspetti del riuso: servizio,
tecnologie e organizzazione
classificazionevalidazione
convergenza fra soluzionicoerenza con specifiche
orientamento su soluzioni specificheconcertazione territoriale
valutazione di fattibilità da parte di una apposita commissione
progetti e servizidisponibili
catalogo progetti di riusoproposti
progetti di riusofinanziati
3.19
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›perché riusare? (le motivazioni del riuso)
valorizzare e diffondere i risultati della prima fase di attuazione
dell’e-Government
aumentare l’impatto delle soluzioni finanziate
coprire aree territoriali in cui il rapporto costi/benefici di
soluzioni
ex-novo sarebbero improponibili
aumentare la cooperazione fra Amministrazioni diverse
oltre ai benefici strettamente economici, il processo di riuso
consente la standardizzazione del servizio, delle tecnologie impiegate e degli
apparati organizzativi
una maggiore interoperabilità e cooperazione fra Pubbliche
Amministrazioni
3.20
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›il primo avviso per il riuso
l’avviso per la realizzazione del catalogo (10/2004) si è
chiuso lo scorso gennaio
hanno offerto soluzioni per il catalogo del riuso 84 dei 134
progetti della fase I
sono circa 270 le soluzioni presentate
è in corso di preparazione un secondo avviso, per il lancio
dei progetti – sono in corso di definizione: formato di progetto (quali attività)
linee guida per la progettazione
criteri di valutazione di un progetto di riuso
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[4] come costruire un progetto di e-democracy
4.22
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›come costruire un progetto di e-democracy
analisi del contesto
definizione della politica locale e dei soggetti da coinvolgere
definizione del percorso partecipativo
integrazione della partecipazione on-line e off-line
preparare, promuovere, valutare la partecipazione
4.23
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›analisi del contesto
prendere coscienza dei vincoli e delle risorse per la
partecipazione redigere un quadro sulla diffusione delle ICT nei territori
interessati
redigere un profilo socio-demografico sintetico dell’area
descrivere le azione pregresse/parallele relative alla promozione delle nuove tecnologie della partecipazione dei cittadini a livello locale
descrivere le risorse organizzative e le capacità formative degli
Enti coinvolti
individuare gli attori istituzionali e sociali coinvolti nel processo
decisionale oggetto dell’iniziativa
4.24
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›definizione della politica locale
il fulcro di ogni progetto di e-democracy è costituito dai
processi che producono le decisioni descrivere questi processi in termini di ciclo di vita di una politica
locale
analizzare il processo politico, delle sue specificità e dei punti
critici, prevedendo il raccordo fra percorso partecipativo ed iter
tecnico istituzionale
su quali ambiti delle politiche locali concentrarsi per
sperimentare l’e-democracy? Tre requisiti centralità del tema per la comunità locale
competenza decisionale e responsabilità politica degli attori
istituzionali
tempestività del coinvolgimento dei cittadini
4.25
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›ciclo di vita di una politica locale
comprende varie macro-fasi emersione e definizione dei problemi e dell’arena degli attori
individuazione delle soluzioni alternative
definizione delle soluzioni praticabili
scelta della soluzione
attuazione della soluzione prescelta (implementazione, gestione,
monitoraggio, valutazione)
queste macro fasi si intrecciano con l’iter tecnico-
istituzionale previsto dalla normativa
4.26
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›definizione dei soggetti da coinvolgere
ruolo chiave degli enti locali per aprire i processi decisionali
ai cittadini
fondare parnership istituzionali, secondo vari criteri prossimità territoriale (network territoriale)
scala di intervento (network dimensionale)
specificità dalla politica locale (network tematico)
promuovere la partecipazione di tutti i cittadini,
valorizzandone contributi, esperienze, saperi
valorizzare il patrimonio delle esperienze pregresse
4.27
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›definizione del percorso partecipativo
nelle varie fasi del ciclo di vita di una politica locale, non
basta informare, ma è necessario adottare forme di
consultazione, anche aprendo canali per l’iniziativa diretta
dei cittadini
è utile tener conto di tre dimensioni della partecipazione dimensione discorsiva e progettuale (far emergere istanze,
proposte, progetti)
dimensione inclusiva (presa di parola di singoli, gruppi informali,
soggetti culturali emergenti, comunità professionali, ecc.)
dimensione processuale (partecipazione al ciclo di vita della
decisione pubblica)
4.28
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›integrazione della partecipazione on line e off line
per ovviare al sottoutilizzo delle opportunità offerte dalle ICT
per rinforzare la motivazione a partecipare ed i contenuti
della partecipazione
… è necessario un approccio intersettoriale che integri le
competenze sui processi politici implicati con quelle
comunicative e tecnologiche
esplicitare e motivare le regole della partecipazione grado di apertura (criteri di ammissione/esclusione) come comunicare standard e tempestività nella pubblicazione dei documenti standard di comportamento richiesto agli attori pubblici policy di trattamento dei dati personali tutela dell’anonimato
4.29
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›preparare, promuovere, valutare la partecipazione
i cittadini sono partner nel progetto, al pari delle istituzioni
coinvolte
importanza della promozione su entrambe i versanti comunicazione costante, su più canali
diffusione di informazioni sul progetto
adeguata visibilità del progetto presso le strutture informative
locali (URP, sportelli unici, strutture del decentramento, ecc.)
massima visibilità sui siti web di istituzioni ed associazioni
coinvolte
promozione all’accesso e servizi di accoglienza (help desk)
4.30
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›esalogo dell’e-democracy
1. il progetto partecipativo deve stare al centro dell’attenzione,
tecnologia come fattore abilitante
2. trovare motivi di attrattività per incoraggiare l’uso della rete
3. considerare il progetto di e-democracy come processo
incrementale e non come applicazione informatica
tradizionale
4. sviluppare un approccio partecipativo nella progettazione
della soluzione tecnologica
5. dare regole concrete di partecipazione
6. tener conto del ruolo cruciale rappresentato dall’interfaccia
utente
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[5] tecnologie per la partecipazione
5.32
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›
tecnologie per la partecipazioneuna rassegna delle esperienze emergenti(*)
lo studio citato identifica le iniziative classificabili come
progetti di partecipazione
caratteristica distintiva i cittadini non sono semplici utenti di applicazioni informatiche o
clienti dei servizi interattivi, ma soggetti che esercitano il proprio
diritto di sovranità
superamento del concetto di rete come canale di erogazione
dei servizi
inclusione di soluzioni tecnologicamente consolidate
accanto ad applicazioni ancora sperimentaliFreschi, De Cindio, De Pietro - E-democracy: modelli e strumenti delle forme di partecipazione emergenti nel panorama italiano
FORMEZ - Progetto CRC, 2004
(*)
5.33
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›una classificazione
le tecnologie per la partecipazione sono state classificate
secondo l’orientamento delle esperienze verso l’e-
democracy, piuttosto che da un rigoroso punto di vista
informatico
vengono proposti tre gruppi di tecnologie… per l’informazione
per il dialogo
a supporto della consultazione
…più altre opzioni tecnologiche, utilizzate solo
sperimentalmente
5.34
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›tecnologie e regole per la partecipazione
le tecnologie devono incorporare alcune regole base per
disciplinare il loro uso a fini partecipativi
codice di comportamento in rete, che superi la semplice
censura dei contenuti offensivi
moderazione come servizio per chi vuole usare la rete per
un confronto civile
regole e garanzie per il voto on line
5.35
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›tecnologie per l’informazione
top-down distribuzione di informazioni istituzionali
in alcuni casi è un prerequisito per l’avvio di spazi di interazione
con il cittadino
esempio: newsletter a tema
bottom-up tutti gli spazi messi a disposizione dalla PAL a cittadini e
associazioni per la segnalazione di eventi e/o la pubblicazione
dei contenuti
esempio: information/content provider
5.36
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›tecnologie per il dialogo
soluzioni che sostengono il ruolo attivo-propositivo dei
cittadini e la rilevazione qualitativa di opinioni ed esperienze
comunicazione non strutturata l’interazione avviene attraverso applicazioni di rete basate sullo
scambio di messaggi di testo scritto, in modo asincrono (e-mail,
forum on web), in modo sincrono (chat), con combinazione di
messaggi in thread di discussione (conversazione)
esempi: domande in mailbox private con risposte pubbliche
mailing list
forum pubblici
weblog
chat a tema con amministratori locali
5.37
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›tecnologie per la consultazione
sono le principali tecnologie per il voto on line
tipologie di voto e relative opzioni tecnologiche votazioni con valore istituzionale che coinvolgono
tutti i cittadini di un dato territorio (voto a
partecipazione universale: elezioni, referendum)
voti a partecipazione universale con valore
consultivo, con esito definito caso per caso dopo atto
di un organo istituzionale
raccolta delle opinioni dei cittadini su un campione
selezionato (sondaggi)
voto elettronico
(e-vote)
voto on line
5.38
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›due opzioni tecnologiche
automazione degli uffici elettorali, degli elenchi dei votanti e
della fase di conteggio (e-vote)
varie applicazioni per la rilevazione di informazioni e di
opinioni via internet (voto on line)
5.39
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›altre opzioni tecnologiche
Content Management System (CMS)
Knowledge Management System (KMS)
terminali mobili e tecnologie multimediali
Internet-based Complex Decision Support
trattamento del linguaggio naturale
newsletter a tema
information/content provider
domande in mailbox private con risposte pubbliche
mailing list
forum pubblici
weblog
chat a tema con amministratori locali
voto on-line
5.40
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›Content Management System (CMS)
strumenti integrati che guidano la pubblicazione di
contenuti sul web
la pubblicazione è svincolata dai dettagli informatici
tecnologia a portata di tutti
5.41
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›Knowledge Management System (KMS)
strumenti volti a facilitare il reperimento, la raccolta e la
condivisione di informazioni provenienti da varie fonti
facilitano l’organizzazione e la strutturazione delle
informazioni, superando l’eterogeneità delle fonti
Communities of Practice, create intorno a mailing list e
forum di discussione la raccolta di conoscenza avviene in forma dialogica tra persone
che condividono interessi ed esperienze
5.42
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›Terminali mobili e tecnologie multimediali
offrono interfacce utente alla portata di tutti
aspetto fondamentale nella progettazione di soluzioni
tecnologiche a supporto della partecipazione
ubiquitous computing e ambienti grafici multimediali possibilità di utilizzo di computer in ambienti non chiusi ed in
situazioni di mobilità
utilizzo di strumenti di largo consumo (es. telefoni cellulari)
attenzione ad effetti indesiderati di esclusione, se si
utilizzano tecnologie non alla portata di tutti!
5.43
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›Internet-based Complex Decision Support
software di “Partecipative Decision Making”
ambiente che aiuta gli attori in gioco a considerare i molteplici aspetti di un problema
a dialogare tra loro
ad arrivare ad una decisione condivisa
è l’evoluzione dei “Decision Support System” per sfruttare le
caratteristiche del web
5.44
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›trattamento del linguaggio naturale
uso del linguaggio corrente per interagire con le applicazioni
informatiche
di norma queste applicazioni richiedono una interazione
secondo standard predefiniti e regole spesso poco flessibili e
contro intuitive
questa tecnica che può avvicinare all’uso della rete anche
persone che hanno difficoltà a seguire indicazioni formali più
o meno complesse
5.45
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›newsletter a tema
costituisce un modo per distribuire informazioni “on
demand” un soggetto (la redazione) invia messaggi agli utenti registrati,
iscritti alla mailing list della newsletter
rappresenta la specializzazione delle mailing list mailing list: tutti gli utenti registrati possono sia ricevere che
inviare messaggi
usato come strumento di trasparenza amministrativa divulgazione degli atti delle assemblee, di nuovi bandi, di eventi
patrocinati dalla PA, ecc.
5.46
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›
newsletter e CRM (Custom Relationship Management)
l’iscrizione ad una newsletter a tema personalizzabile può
essere interpretata come un feedback indiretto sui temi più
sentiti
possibilità di essere ricontattati direttamente in mailbox, per
somministrare questionari o per raccogliere opinioni
diventa un primo tentativo di aprire uno spazio di
interazione con i cittadini
5.47
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›implementare una newsletter
grande varietà di implementazioni: in ordine di complessità
crescente mailing list di un client di posta elettronica (aggiornamento
manuale della lista)
programmi di gestione automatica, presenti in ambienti di
Content Management System o sviluppati ad hoc
strumenti di gestione di mailing list
5.48
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›valutazioni
punti di forza permette di raggiungere anche utenti non particolarmente attivi
comodità nella ricezione delle informazioni
buona continuità del servizio
il meccanismo di iscrizione (volontaria) rappresenta un valore
aggiunto della comunicazione
punti di debolezza quantità e frequenza delle informazioni inviate possono dar
luogo a spamming
preferire newsletter selettive, dove gli argomenti possono
essere scelti dall’utente
5.49
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›per approfondire
www.consiglio.regione.lombardia.it
www.comune.pieveemanuele.mi.it
www.comune.modena.it
www.crumbria.it (senso @lternato)
5.50
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›information/content provider
integrazione, all’interno di un sito PAL, dei contenuti forniti
da cittadini o da loro aggregazioni
la disponibilità alla condivisione di informazioni e
conoscenze è il primo passo verso la partecipazione del
cittadino alla vita della comunità locale
oltre il puro e semplice hosting
5.51
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›la segnalazione degli eventi
è il servizio più diffuso, che consente ai cittadini, singoli o in
gruppi organizzati, di dare visibilità agli eventi di pubblico
interesse
accompagnato dagli strumenti per la raccolta,
classificazione, pubblicazione e ricerca
necessità di un filtro garanzia di qualità delle segnalazioni
necessità di regole esplicite
5.52
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›valutazioni
punti di forza possibilità per i cittadini di inserire informazioni in modo
semplice, veloce e intuitivo
occasione per insegnare un uso non passivo della rete
interazione con i cittadini come valore aggiunto ai siti PAL
punti di debolezza è solo il punto di partenza per la partecipazione: rischio che resti
tale
rischio che le iniziative restino a livello di semplice “vetrina” per
il cittadino o l’associazione
spesso manca l’impegno continuativo da parte della PAL
5.53
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›per approfondire
segnalazione eventi www.eventilombardia.it www.provincia.bergamo.
it www.voli.bs.it www.e-cremona.it www.appuntamentimetr
opolitani.milano.it www.retecivica.milano.it www.sestosg.net www.recsando.it
• segnalazione progetti
• www.comune.torino.it
• www.onde.net
• www.comune.como.it
• www.comune.sp.it
• www.scuolaer.it
• www.chiamamilano.it
• www.po-net.prato.it
• www.comune.san-giorgio-a-cremano.na.it
5.54
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›domande in mailbox private con risposte pubbliche
la posta elettronica è stato il primo strumento di
comunicazione in rete
è l’applicazione più utilizzata in ambito PAL
comunicazione uno-a-uno, di carattere privato
non è uno strumento indicato per realizzare la
partecipazione
in alcuni casi, alle domande private si dà risposta pubblica pubblicazione delle risposte più significative (FAQ - Frequently
Asked Questions)
pubblicazione di domande e risposte in pagine HTML
archivio sistematico di facile consultazione, basato sulla
catalogazione di domande e risposte
5.55
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›valutazioni
punti di forza dialogo familiare, riproduce le abituali modalità di interazione
punti di debolezza mancanza di trasparenza sia sul tipo che sul numero di domande
inviate: il criterio di selezione è affidato alla redazione
impossibilità di valutare i tempi di risposta
consolidamento dell’approccio “a domanda rispondo”, che
trascura la condivisione pubblica dei problemi
5.56
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›per approfondire
www.comune.novara.it
www.casalmaggiore.it
www.comune.trento.it
www.presidenterrani.it
www.comune.fe.it
www.comune.modena.it
www.comune.piacenza.it
www.comune.firenze.it
www.provincia.lc.it
5.57
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›mailing list (lista di distribuzione)
utilizza la mailbox privata di chi invia e riceve il messaggio
strumento di comunicazione, per condividere informazioni e
condurre discussioni a tema i mittenti non conoscono l’indirizzo dei destinatari: il messaggio
è indirizzato all’indirizzo della mailing list
il server si incarica di girarlo nelle mailbox degli iscritti
è un canale di comunicazione pubblico, molti-a-molti
utilizzate dalla PAL come strumento di trasparenza
quando esiste una redazione che gestisce la mailing list,
diventa un canale uno-a-molti
5.58
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Corso ”Informatica per l’e-government”
›valutazioni
punti di forza permette di raggiungere anche gli utenti più “distratti”
strumento utile ed efficace per informare con tempestività e
regolarità, ma anche capace di innescare meccanismi di
collaborazione e condivisione delle conoscenze
punti di debolezza richiede una gestione rigorosa, coerente con gli obiettivi, e
regole prefissate
ruolo chiave del moderatore
liste non moderate sono di difficile gestione
5.59
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Corso ”Informatica per l’e-government”
›per approfondire
mailing list all’interno della PA forumtributi.sistemapiemonte.it/mailman/listinfo/forumtributi
www.intpa.it/servizi/mailinglist.htm
mailing list tra funzionari pubblici ed interlocutori esterni www.urp.it/DATABASE/URPDEGLIURP/URP.NSF/PAGINE/
323F42B8B23887D7C1256935003181D1?
OPENDOCUMENT&LNG=ITA
WWW.provincia.modena.it
5.60
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Corso ”Informatica per l’e-government”
›forum pubblici
forum e newsgroup sono tra gli strumenti di discussione e di
condivisione che in rete hanno avuto il maggior successo
a livello concettuale possono essere considerati il medesimo
strumento, implementato con soluzioni tecnologiche
differenti newsgroup: contenitore di messaggi di discussione, scaricabile e
leggibile off-line
forum: area di dialogo virtuale integrata in un sito
analoghe funzionalità: possibilità di inviare messaggi al
forum e di replicare a messaggi inviati
varie tipologie moderati/non moderati; aperti/chiusi; temporanei/perenni
5.61
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Corso ”Informatica per l’e-government”
›due situazioni
forum tra cittadini luoghi di discussione on line in cui i cittadini si confrontano su
temi di interesse comune
può esserci o meno partecipazione da parte della PAL (se c’è,
solo ascolto!)
forum di dialogo tra cittadini e PAL il cittadino può dialogare con la PAL, su questioni di interesse
personale o di rilievo per la comunità locale
interesse a partecipare se vi è una ricaduta reale di quanto
discusso on line
5.62
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›valutazioni (forum tra cittadini)
punti di forza vantaggi del dialogo in rete rispetto a quello tradizionale
vantaggi delle discussioni scritte e non verbali
rafforzamento del senso di appartenenza alla comunità locale
punti di debolezza il semplice ascolto da parte della PAL può condurre a discussioni
sterili e prive di ricadute reali
5.63
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Corso ”Informatica per l’e-government”
›valutazioni (forum di dialogo tra cittadini e PAL)
punti di forza risposte pubbliche a problemi individuali possono essere di
stimolo per altri cittadini
mezzo per avvicinare il cittadino alle istituzioni, fino alla co-
progettazione del cambiamento
punti di debolezza difficoltà della comunicazione in rete, specie quando si tratta di
questioni delicate e complesse
necessità di regole per la comunicazione in rete
resistenza a causa delle abitudini consolidate della PAL e degli
utenti
5.64
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Corso ”Informatica per l’e-government”
›per approfondire
forum on line di soli cittadini www.comune.bologna.it
web.tiscali.it/tecla
forum on line di soli cittadini, ma seguiti dalla PAL www.onde.net
www.retecivica.milano.it
www.recsando.it
www.stradanove.it
www.comune.jesi.an.it
forum di dialogo tra cittadini e PAL (continua)
5.65
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Corso ”Informatica per l’e-government”
›per approfondire (continua)
forum di dialogo tra cittadini e PAL europa.eu.int/yourvoice/discussions/index_it.htm
www.demos-project.org e www.bologna.demos-project.org
www.comune.alessandria.it
www.provincia.milano.it
www.provinz.bz.it
www.comune.genova.it
www.comune.argenta.fe.it
5.66
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›weblog (blog)
è un sito che tiene traccia (log) di quello che vi accade
forma emergente di comunicazione in rete
varie implementazioni, con la caratteristica comune di
essere basate su strumenti di pubblicazione automatica dei
contenuti
i singoli o le organizzazioni diventano editori in rete, ed il
pubblico può inserire commenti su quanto pubblicato
chiara distinzione fra l’autore (blogger) ed il suo pubblico
forse un regresso rispetto ai forum, ma senz’altro si tratta di
una forma di comunicazione più utilizzabile (ed utilizzata)
5.67
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Corso ”Informatica per l’e-government”
›valutazioni
punti di forza distinzione di ruoli fra PAL e cittadino, viene garantita la funzione
istituzionale della prima
il blog deve essere associato ad una precisa definizione di come
sono valorizzati i commenti dei cittadini
punti di debolezza maggior impegno per la PAL: la gestione di un blog è più
impegnativa rispetto ad un forum
molti software di blog consentono solo la moderazione a
posteriori, meno sicura
5.68
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Corso ”Informatica per l’e-government”
›per approfondire
www.edublogit.org e articolo1.blog.excite.it
www.urp.it/weblog
www.altrove.it
5.69
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Corso ”Informatica per l’e-government”
›chat a tema con amministratori locali
tutti gli strumenti considerati finora (e-mail, mailing list,
forum, blog) riguardano forme di comunicazione asincrona non contemporaneo collegamento in rete di lettore e scrivente
liberano dal vincolo della contemporanea disponibilità a
comunicare
la chat è invece uno strumento per la comunicazione
sincrona
uno dei più utilizzati: Internet Relay Chat (IRC) network di IRC server, che consentono la connessione con un
apposito programma (client)
dopo la connessione, è possibile entrare in uno o più canali,
ognuno con un proprio argomento (topic) e uno o più moderatori,
e quindi conversare con i presenti
5.70
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Corso ”Informatica per l’e-government”
› caratteristiche
chat private (uno-a-uno) e pubbliche (uno-a-molti) funzione “salva testo”
memorizza la chat appena conclusa influisce sul livello di cautela del moderatore
un canale di comunicazione più diretto maggior senso di presenza ed immediatezza richiede capacità non ovvie di comunicazione veloce in rete riproduce l’abitudine di amministratori, politici, uffici di essere
disponibili al dialogo aperto con i cittadini, per un tempo prefissato
analogie con l’intervento diretto del pubblico, via telefono, negli incontri televisivi
5.71
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Corso ”Informatica per l’e-government”
›valutazioni
punti di forza richiede un impegno temporale definito, invece che costante e
continuativo
impressione di maggiore immediatezza, sensazione di “trovare
qualcuno” dietro lo strumento tecnologico
per gli uffici può essere un modo rapido ed efficace per risolvere
problemi che altrimenti richiederebbero una lunga corrispondenza
senza la funzione “salva testo” si evita la documentazione del
dibattito
punti di debolezza uso limitato agli ambiti che prevedono interazioni veloci, senza la
necessità di consultare altri funzionari o uffici
se salvata, rende impegnativo rispondere in tempi brevi
5.72
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Corso ”Informatica per l’e-government”
›per approfondire
europa.eu.int/comm/chat/index_it.htm
www.provincia.brescia.it e www.bresciaurp.it/urp-ufficio-
comunica.html
5.73
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Corso ”Informatica per l’e-government”
›voto on line: le tecnologie
soluzioni di voto on line semplice utilizzano tecnologie esistenti, non molto sicure
soluzioni di voto on line certificato in genere sviluppate all’interno di progetti finanziati dall’Unione
Europea, nel contesto del quinto Programma Quadro per lo
sviluppo della società dell’informazione
5.74
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Corso ”Informatica per l’e-government”
›soluzioni di voto on line semplice: i cookies
scritti sul pc del votante, quando questo si collega alla
pagina della votazione evita di accettare un altro voto da parte dello stesso pc
il tempo di permanenza del cookie è stabilito dal server
tecnica molto debole per fronteggiare frodi si possono utilizzare diversi browser sullo stesso pc
si può rifiutare la scrittura dei cookies …
… o rimuoverli manualmente
utilizzati nei sondaggi senza valenza ufficiale, dove è
accettato un basso livello di attendibilità
5.75
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Corso ”Informatica per l’e-government”
›soluzioni di voto on line semplice: l’indirizzo IP
controllo dell’indirizzo IP del pc che si collega per votare il secondo voto con lo stesso indirizzo IP viene scartato
numerosi inconvenienti non si può votare da postazioni pubbliche, nè da pc in rete che
accedono al server con un unico indirizzo IP
l’indirizzo IP cambia ad ogni collegamento
segretezza del voto non sempre garantita
5.76
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Corso ”Informatica per l’e-government”
›
soluzioni di voto on line semplice: il voto tramite login/registrazione
l’accesso al voto on line è consentito solo a chi si è
registrato sul sito della votazione
l’unicità del voto è demandata al meccanismo di
registrazione, che in genere non garantisce dalle
registrazioni multiple di una stessa persona una maggior quantità di dati richiesti in registrazione può ledere
la privacy del votante, senza dare una garanzia assoluta
il voto non è più segreto, almeno per l’amministratore del server
soluzione comunque diffusa, dove il votante accetta
(coscientamente?) le limitazioni implicite in questa tecnica
5.77
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Corso ”Informatica per l’e-government”
›
soluzioni di voto on line semplice: il codice di voto nella mailbox del votante
viene inviato un codice univoco di voto nella mailbox del
votante ogni account di posta elettronica può votare una volta sola
una persona può avere diversi account, per cui è necessario
costruire un database anagrafico
tecnica utilizzata da vari istituti di ricerche di mercato, per
effettuare sondaggi on line conosciuta anche come CAWI (Computer Aided Web Interview)
5.78
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Corso ”Informatica per l’e-government”
›soluzioni di voto on line certificato
supporti e dispositivi per l’autenticazione univoca di un individuo
smart card, CIE e CNS e lettori biometrici permettono l’autenticazione univoca di una persona
possono essere utilizzati per l’identificazione dei votanti e per garantire l’unicità del voto
garanzia di segretezza del voto attraverso algoritmi crittografici il voto espresso viene reso
illeggibile
modello organizzativo da adottare deve integrare gli strumenti tecnologici, per evitare lacune di
sicurezza o comportamenti scorretti da parte dei gestori della procedura di voto
soluzione più ovvia: affidare la gestione delle diverse fasi del voto a soggetti differenti
5.79
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›per approfondire
voto on line semplice www.consiglio.regione.lombardia.it
www.recsando.it
www.comune.modena.it
voto on line certificato www.eucybervote.org
www.true-vote.net
www.e-voting.at
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Corso ”Informatica per l’e-government”
[6] il portale dei servizi del Comune di Venezia
6.81
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›il portale dei servizi
è il punto di accesso per interagire on-line con la P.A. implica la cooperazione applicativa fra gli Enti che offrono i loro
servizi sul portale
semplifica i rapporti fra i cittadini e l’Amministrazione
numerosi i benefici, su entrambe i versanti del portale (Enti
e cittadini) snellimento e trasparenza delle procedure
riduzione dei vincoli di tempo (rapidità) e di spazio (mobilità)
crescita culturale e miglioramento organizzativo
riduzione del digital divide
6.82
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Corso ”Informatica per l’e-government”
›
il portale del Comune di Veneziawww.egov.comune.venezia.it
a chi si rivolge
alcuni dei
servizi offerti
metafora di
comunicazion
e: gli eventi
della vita
6.83
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Corso ”Informatica per l’e-government”
›i servizi offerti dal portale
una vasta gamma di servizi, in continua espansione
Visura e pagamento contravvenzioni Visura e pagamento COSAP e CIMP Accesso alle pratiche di edilizia e commercio Calcolo e pagamento ICI Iter per l’avvio delle pratiche di sportello unico SUAP e SUER Pagamento Oneri Pratiche Edilizie Pagamento Matrimoni Servizio di alerting per eventi di interesse pubblico Comunicazione via SMS sullo stato delle pratiche Comunicazione ed autocertificazione ICI online Visure Anagrafiche (solo per utenti interni) Pagamento parcheggi strisce blu (TelePago)
6.84
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Corso ”Informatica per l’e-government”
›metodi di autenticazione
il portale prevede diversi metodi di autenticazione
dell’accesso carta d’identità elettronica
carta nazionale dei servizi
firma digitale
in attesa della diffusione di questi strumenti, sono stati
sperimentati incrocio associato di dati
rilascio di codice PIN
autenticazione tramite cellulare
6.85
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Corso ”Informatica per l’e-government”
›la realizzazione
sono state seguite le linee guida proposte da MIT, CNIPA e
DFP metafora di comunicazione “gli eventi della vita”
accessibilità secondo gli standard del Word Wide Web
Consortium (W3C)
interoperabilità
infrastruttura che dialoga con i servizi applicativi, senza
replicarli tecnologia dei web services e delle porte di dominio
presenta caratteristiche di alta sicurezza ed affidabilità
realizzazione curata da Venis S.p.A.
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Corso ”Informatica per l’e-government”
[7] il progetto “PEOPLE”
7.87
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›il progetto “PEOPLE”
progetto presentato in risposta all’avviso di attuazione del
primo Piano di Azione per l’e-Government (21.6.2000) risultato primo dei 134 (su circa 400) progetti ammessi a
finanziamento
cofinanziato da fondi e-Government
aggrega 55 enti appartenenti a 12 regioni, e riguarda circa
7,5 milioni di cittadini (13% della popolazione totale)
rappresenta un esempio di riuso delle soluzioni
7.88
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Corso ”Informatica per l’e-government”
›scopo e caratteristiche
semplificare/innovare i rapporti fra P.A. locali e cittadino attraverso un sistema telematico multicanale
offerta di circa 200 servizi tipici della P.A. locale, corrispondenti a 95% degli accessi di cittadini ed imprese ad uffici pubblici
Internet è una delle principali – ma non l’unica – modalità di erogazione di questi servizi
modello aggregazione federato scambio, integrazione e condivisione di risorse fra gli enti
partecipanti modello di compartecipazione paritaria, pur mantenendo le
diversità tecniche e culturali esistenti
ampiezza e completezza dell’offerta di servizi
7.89
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Corso ”Informatica per l’e-government”
›due punti di attenzione
il progetto ha dovuto affrontare due rischi opposti sviluppare soluzioni eccessivamente complesse
cadere nella superficialità delle soluzioni
rischi evitati grazie alla qualità dei soci ed alla originale
modellazione tecnico-architetturale e gestionale molti partecipanti sono titolari di “best practices” a livello
nazionale
7.90
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Corso ”Informatica per l’e-government”
›architettura di riferimento
è stata adottata la soluzione dei sistemi distribuiti ogni ente mantiene la responsabilità della gestione dei servizi ai
cittadini
al tempo stesso, adotta il modello di interazione con gli altri enti
tipico del sistema distribuito, basato sulla reciproca offerta e
fruizione di servizi
il modello architetturale accettato è quello composto da
sistemi autonomi (i domini ) che interagiscono con altri
domini attraverso la coppia “porta applicativa – porta
delegata”
esiste un modello generale di architettura di sistema, che
permette di descrivere in maniera più completa i componenti
di tali domini.
7.91
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Corso ”Informatica per l’e-government”
›benefici
per il cittadino, sono quelli ottenuti con i portali delle singole
amministrazioni (vedi Venezia) in più, la grande offerta di servizi del progetto “PEOPLE”…
…e la sua grande diffusione territoriale
per gli Enti partecipanti sviluppo di nuovi servizi
riuso delle soluzioni più avanzate, adottate dagli altri
partecipanti
economie di scala
migliore qualità dei servizi on-line
maggior diffusione della cultura tecnica ed organizzativa
governo della complessità dell’e-Government
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Corso ”Informatica per l’e-government”
[8] le Città Digitali in Italia – 9° Rapporto CENSIS
8.93
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›lo stato di attuazione dell’e-Government nel 2005
l’annuale rapporto CENSIS sulle Città digitali in Italia
fornisce validi indicatori sull’evoluzione dell’e-Government
il rapporto si basa su rilevazioni effettuate direttamente sui
siti istituzionali della PA locale
metodo ARPA-L analizza circa 500 siti istituzionali degli enti locali
regioni, provincie, comuni capoluogo, comuni non capoluogo con più
di 40000 abitanti, campione di comuni con 500 – 40000 abitanti
elabora sei indici settoriali, costruiti in relazione alle dimensioni
più importanti che caratterizzano la qualità di un sito internet di
un ente locale, …
…più un indicatore di stabilità
8.94
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Corso ”Informatica per l’e-government”
›gli indici settoriali
contenuti istituzionali e trasparenza amministrativa possibilità di utilizzo del sito come efficace strumento di
rappresentanza istituzionale e di trasparenza amministrativa
qualità ed interattività dei servizi disponibilità di informazioni o di transazioni per i servizi on-line
usabilità ed accessibilità facilità di accesso e di reperibilità delle informazioni
cooperazione, relazionalità e communities livello di collaborazione in rete tra i diversi soggetti delle comunità
locali
marketing territoriale promozione del territorio, sotto l’aspetto sia turistico che economico
qualità tecnologica rilevazioni effettuate direttamente sui server (es.: tempi di
caricamento)
8.95
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Corso ”Informatica per l’e-government”
›indicatore di stabilità
la possibilità di effettuare confronti su una serie di
rilevazioni ha permesso di valutare i siti delle PA locali
rispetto alla loro stabilità nel rating la metodologia ARPA è stata introdotta nel 2000
la stabilità o il miglioramento del rating è un sintomo di
buona pianificazione e di interesse verso l’esercizio delle
proprie funzioni attraverso tecnologie di rete
8.96
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Corso ”Informatica per l’e-government”
›come si arriva agli indici settoriali
per ogni indice settoriale, viene effettuata una valutazione
degli aspetti più importanti che caratterizzano la qualità di
un sito internet di un Ente Locale
valutazione effettuata tramite analisi diretta del sito, da
parte di esperti, sulla base di criteri definiti per ciascun
indice
vediamo ora, per ciascun indice settoriale, quali sono i
criteri presi in considerazione
8.97
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Corso ”Informatica per l’e-government”
›
contenuti istituzionali e trasparenza amministrativa
tempestività del’informazione
immediatezza del contatto
prontezza di risposta (FAQ)
ricerca di quanto è possibile fare on-line
8.98
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Corso ”Informatica per l’e-government”
›qualità ed interattività dei servizi
chiarire ai cittadini obiettivi e competenze dei diversi uffici
amministrativa
possibilità di comunicare con gli uffici via posta elettronica
URP on-line
multicanalità e multilinguismo
8.99
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›usabilità ed accessibilità
conformità alle disposizioni della legge sull’accessibilità del
2004
scelte stilistiche nella organizzazione delle pagine
download dei documenti
percorsi di navigazione secondo gli eventi della vita
orientamento, riconoscibilità, leggibilità del sito
8.100
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Corso ”Informatica per l’e-government”
›cooperazione, relazionalità e communities
forme di partecipazione on line all’attività politica dell’Ente
territoriale pubblicazione delle delibere di giunta
esistenza di una procedura di registrazione utente
discussione in rete tipo forum o chat
pubblicazione di newsletter e/o mailing list
presenza di un sistema di raccolta di consigli, valutazioni,
suggerimenti (forme di CRM – Citizen Relationship
Management)
8.101
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Corso ”Informatica per l’e-government”
›marketing territoriale
presenza di contenuti riferiti all’offerta turistica ed alle
possibilità di investimento sul territorio
servizi erogati sul web attraverso le sezioni degli sportelli
unici per le attività produttive
8.102
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›qualità tecnologica
peso complessivo e carico di immagini dell’home page
tempo di caricamento completo della pagina principale. con
connessione analogica (56kb) e con connessione ADSL (2
Mbps)
numero di errori nel codice HTML della home page
tipologia di web server e sistema operativo per la
pubblicazione del sito
8.103
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Corso ”Informatica per l’e-government”
›il 9° rapporto sulle Città Digitali
linee evolutive generali dell’e-Government aumenta la disponibilità di prestazioni telematiche da parte
delle PA aumenta il numero dei soggetti interessati ad offrire servizi on-line
il rapporto segnala anche due contraddizioni in questa
evoluzione livello dell’impegno delle PA locali nella realizzazione dei servizi on-
line vs reale offerta, per molti versi ancora “sperimentale” forti aspettative e largo consenso da parte degli utenti vs debole
fruizione dei servizi, in particolare di quelli transattivi
efficacia dell’innovazione aumenta quando tutti gli attori sono in mutua relazione e quando i
progetti coprono l’intero ambito territoriale il valore della rete e l’approccio multicanale riconosciuti dalla direttiva
MIT del luglio 2005
8.104
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›città digitale
insieme di servizi e di relazioni a distanza risultante dalla
interconnessione di tutti gli attori presenti sul territorio importanza dell’offerta multicanale e della disponibilità di
accessi non condizionati dalla rete fisica (internet e collegamenti
wi-fi)
dall’e-Government (progetti della PA) all’e-Governance strumenti di governo basati sulle ICT e capaci di integrare
progetti ed azioni di tutti gli attori presenti in un dato scenario
“città digitale” in quanto connessa in rete
8.105
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›direttiva sui servizi on-line (MIT, luglio 2005)
indica gli elementi strategici per favorire la diffusione e
l’efficacia dei servizi on-line multicanalità
misurazione della soddisfazione degli utenti
riconosce la necessità di completare la digitalizzazione dei
servizi e di aumentare il numero dei cittadini coinvolti
esitazione da parte delle PA a proporre nuovi servizi, se gli
utenti dimostrano scarsa motivazione (ad es.: per il costo dei pagamenti on-line)
diffidenza all’uso di servizi on-line (dubbi sulla effettiva
sicurezza)
poca abitudine e bassa connettività
8.106
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›alcuni indicatori
offerta complessiva di servizi nei siti istituzionali
ritardo nei progetti del Primo Avviso (2002) mancano i passi finali, quelli che danno visibilità ai risultati
servizi rilasciati 1692 su 4280 previsti
stato di avanzamento 87%
ritardo medio
15 mesi
Comuni capoluogo 36,9
Province 16,7
Regioni 13
Altri comuni +40000 6,6
Altri comuni 5000-40000 1,2
8.107
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›alcuni indicatori
sviluppo dei servizi transattivi
Regioni Province Comuni
capoluogo
Altri comuni
+ 40000
Altri comuni
5000 -
40000
imposizione fiscale 23,3% 5,5% 5,5%
trasporti e mobilità 5/20 7,7%
sanità 5/20
e-procurement 3/20 7,8% 15%
servizi culturali 13,6% 4,4%
autocertificazione 8,7%
formazione profess. 3/20 2%
sistema lavoro
locale
2/20 2,9%
8.108
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›la “Città Digitale” come rete di servizi
regioni ed enti locali sono solo alcuni dei soggetti che
possono erogare servizi telematici
presenza delle cosiddette “autonomie funzionali” aziende di servizio (acqua gas trasporti)
aziende sanitarie locali (vedi oltre)
Camere di Commercio (vedi oltre)
utilizzo di portali specializzati di servizio, realizzati in
collaborazione fra amministrazioni comunali ed aziende l’aumento di questi portali pone il problema della loro
integrazione nel sito istituzionale e quindi della loro visibilità
8.109
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›aziende sanitarie locali
offrono servizi veicolati da portali specializzati, non sempre
ben collegati ai siti regionali
precedenza data ai servizi per l’accesso alle prestazioni e
per la scelta del medico di famiglia, ma generalmente
limitati allo stadio informativo
alcuni progetti innovativi Carta Regionale dei Servizi (Lombardia) prenotazioni a distanza da sportelli comunali (Provincia di
Catanzaro)
nessuna
informazione
solo informazioni
modulistica
scaricabile
pronotazione on-line
35,7 38,3 56,8
56,2 59,9 21,0
1,9 1,2 22,0
4,3 0,6
accesso prestazioni cambio medico certif./autorizz.
8.110
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›Camere di Commercio
progetto Telemaco per l’invio di pratiche dal 2002 le società depositano gli atti e si iscrivono al Registro
delle Imprese per via telematica
firma digitale, con distribuzione di quasi un milione di smart card
portale impresa.gov.it in collaborazione tra Ministero Attività Produttive, MIT,
UnionCamere, INPS, INAIL
accesso con smart card
integrazione con gli strumenti di Telemaco
8.111
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›portali territoriali
il concetto di “città digitale” non può esaurirsi con i servizi
erogati da istituzioni, autonomie locali e funzionali molte domande riguardano soggetti esterni alla PA, spesso privati
(es.: offerta culturale, ricettività turistica)
esistenza di molti siti che offrono informazioni specializzate e
settoriali
il portale territoriale integra i contenuti specializzati e
settoriali, che rappresentano gli ambiti di “consumo” della città frutto della collaborazione fra più enti, istituzioni e privati
fornisce orientamento nei servizi di una città o di un territorio
aumenta l’attendibilità dei contenuti informativi
importante strumento di marketing territoriale
8.112
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›il rating delle città digitali
ogni sito web viene valutato sulla base delle sei dimensioni
di analisi (indici settoriali) contenuti istituzionali e trasparenza amministrativa
qualità ed interattività dei servizi
usabilità ed accessibilità
cooperazione, relazionalità e communities
marketing territoriale
qualità tecnologica
queste valutazioni, più l’indicatore di stabilità,
contribuiscono a formare il punteggio finale del rating
la classifica del 2005 conferma sostanzialmente le posizioni
degli anni precedenti