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UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI CAGLIARI FEBBRAIO 2015 1 Studio Tributario Paolo Parodi

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UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI CAGLIARI

FEBBRAIO 2015

1Studio Tributario Paolo Parodi

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NOVITA’ IVA

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SINTESI NOVITA’

- Split payment- Estensione del reverse charge- Fatturazione elettronica- Piattaforma per il monitoraggio dei debiti P.A. e per la

certificazione dei crediti- Dichiarazione annuale Iva- Lettere d’intento- Comunicazioni black list- Ravvedimento operoso- Rimborsi Iva- Spese rappresentanza, vitto e alloggio professionisti, e-book

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SPLIT PAYMENT

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ANALISI DELLA NORMATIVA: legge stabilità 2015

�Il comma 629 dell’unico articolo della Legge di stabilità 2015 (Legge 23 dicembre 2014 n. 190, in S.O. n. 99 alla G.U. n. 300 del 29.12.14) introduce un nuovo articolo, il 17-ter), all’interno del Dpr 633/72.

�Tale norma prevede che taluni enti pubblici, in sede di pagamento delle fatture ricevute, dividano (da qui il termine di “split payment”) il pagamento, versando al fornitore il totale della fattura al netto dell’Iva e versando quest’ultima direttamente all’Erario.

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ENTI PUBBLICI COINVOLTI

Anche se la nuova norma non lo richiama espressamente, si tratta dei soggetti di cuial comma 5 dell’art. 6 del Dpr 633/72 e cioè degli enti nei confronti dei quali trovaapplicazione il meccanismo dell’esigibilità differita dell’imposta sul valore aggiunto.Si tratta infatti delle cessioni di beni e delle prestazioni di servizi effettuate neiconfronti :�dello Stato e degli organi dello Stato ancorche' dotati di personalita' giuridica,�degli enti pubblici territoriali e dei consorzi tra essi costituiti ai sensidell'articolo 31 del D.lgs. 267/00,�delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura,�degli istituti universitari,�delle aziende sanitarie locali, degli enti ospedalieri,�degli enti pubblici di ricovero e cura aventi prevalente carattere scientifico,�degli enti pubblici di assistenza e beneficenza e di quelli di previdenza.All’appello, rispetto al comma 5 dell’art. 6, mancano solo le cessioni dei prodottifarmaceutici indicati nel numero 114) della terza parte della tabella A allegata al Dpr633/72 effettuate dai farmacisti, e le cessioni di beni e le prestazioni di servizi aisoci, associati o partecipanti, di cui al quarto comma dell'articolo 4 dello stesso633/72 (cioè quelle che sono considerate comunque commerciali).

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ENTI PUBBLICI COINVOLTI

GLI ENTI DI RICERCA, AD ESEMPIO, NON SONO FRA I SOGGETTI DI CUI ALNUOVO ART. 17-TER DEL DPR 633/72

PER LE FATTURE RICEVUTE NON OPERA LO SPLIT PAYMENT

PER LE FATTURE EMESSE OPERA LO SPLIT PAYMENT SE IL CLIENTE E’NELL’ELENCO DI ENTI PUBBLICI DI CUI ALL’ART. 17-TER

GLI ENTI DI RICERCA NON SONO FRA GLI ENTI DI CUI ALL’ART. 6 CO. 5 DELDpr 633/72

PER LE FATTURE RICEVUTE NON OPERA IL MECCANISMO DELL’ESIGIBILITA’DIFFERITA

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TEMPISTICHE DI ATTUAZIONE

�Con Comunicato stampa in data 9 gennaio 2015, il MEF haprecisato che le nuove regole trovano applicazione per lefatture emesse a partire dal 1° gennaio 2015.�Nulla muta, invece, per le fatture emesse nel 2014 anche sele stesse verranno incassate nel 2015 ed anche se le stesseerano state emesse con Iva ad esigibilità differita.�In merito all’esigibilità dell’imposta, si prevede altresì che, perle operazioni soggette al meccanismo della scissione deipagamenti, l’imposta divenga esigibile al momento delpagamento della fattura ovvero, su opzionedell’amministrazione acquirente, al momento della ricezionedella fattura

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TEMPISTICHE DI ATTUAZIONE

E’ previsto che il versamento dell’imposta possa essereeffettuato, a scelta della pubblica amministrazione acquirente,con le seguenti modalità:a) utilizzando un distinto versamento dell’IVA dovuta per

ciascuna fattura la cui imposta è divenuta esigibile;b) in ciascun giorno del mese, con un distinto versamento

dell’IVA dovuta considerando tutte le fatture per le qualil’imposta è divenuta esigibile in tale giorno;

c) entro il giorno 16 di ciascun mese, con un versamentocumulativo dell’IVA dovuta considerando tutte le fatture perle quali l’imposta è divenuta esigibile nel mese precedente.

Il primo versamento si avrà il 16 aprile 2014

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IL DM 23 GENNAIO 2015

�Per gli enti pubblici destinatari, l’art. 4 del Decreto detta un meccanismo ordinario di versamento: �entro il 16 del mese successivo, in maniera cumulativa per tutte le fatture esigibili nel mese precedente, ricordando che l’esigibilità si ha con il pagamento della fattura o, per opzione, con la registrazione della stessa. �E’ peraltro previsto che entro il medesimo termine possano essere effettuati versamenti separati per singola fattura o per singola giornata. In ogni caso, il versamento deve avvenire senza poter fruire di compensazioni e mediante specifico codice tributo che è stato con ris. 15/E del 12.2.15 istituito sia per i versamenti a mezzo modello F24 che per quelli a mezzi F24EP.

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IL DM 23 GENNAIO 2015

�Novità assoluta per gli enti pubblici titolari di partita Iva è la gestione dellosplit payment relativamente alle attività che gli stessi gestiscono nellapropria sfera commerciale.�Le fatture ricevute dovranno essere registrate, oltrechè sul registro degliacquisti, sul registro delle fatture emesse in modo che l’Iva da split paymentconcorra alla liquidazione del mese in cui le fatture sono pagate o – a scelta– registrate;�non vi sarà dunque, per tale Iva, un versamento separato con il nuovocodice tributo come deve invece avvenire per gli acquisti effettuati in ambitoistituzionale.�Anche gli acquisti di beni e servizi destinati promiscuamente alla sferacommerciale ed a quella istituzionale dovranno essere trattati come quellitotalmente commerciali, restando ovviamente fermo che la detraibilitàdell’Iva acquisti continuerà a seguire le regole normali.

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ESCLUSIONI

�Il nuovo meccanismo dello split payment non opera in tutti i casi in cui l’operazioneè soggetta a reverse charge e cioè ad inversione del debitore dell’imposta; in pratica,si tratta dei casi in cui l’ente pubblico riceve fattura senza addebito di Iva e deveessere lui stesso ad assolverla mediante integrazione della fattura ricevuta (oemissione di autofattura nei rapporti con gli extracomunitari).Si può trattare di operazioni interne per le quali opera il reverse charge ma, piùfrequentemente, si tratterà delle operazioni con l’estero territoriali in Italia.�L’altra esclusione riguarda i compensi per prestazioni di servizi soggette a ritenta atitolo d’impostaLetteralmente interpretando il comma 2 del nuovo art. 17-ter) del Dpr 633/72, quindi,lo split payment non si applicherà nei casi in cui le somme erogate sonoassoggettate a ritenuta a titolo d’imposta e cioè a ritenuta definitiva, senzaconseguente obbligo di dichiarazione delle somme in capo al percipiente; lo splitpayment si dovrà invece applicare se le somme sono assoggettate a ritenuta a titolod’acconto e cioè con conseguente obbligo dichiarativo in capo al percipiente.Stante la pressochè assente casistica di compensi assoggettati ad Iva ed a ritenutaa titolo d’imposta, è molto probabile che l’emanando decreto MEF corregga il tiro,rendendo non applicabile lo split payment ai rapporti con i professionisti e in tutti icasi di ritenuta d’acconto.

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ESCLUSIONI DA REVERSE CHARGE INTERNO

La Legge di stabilità 2015 ha individuato ulteriori tipologie di attività alle qualisi applica il reverse charge, ovviamente se il cessionario/committente èsoggetto passivo.Nello specifico dei rapporti con gli enti pubblici, il predetto meccanismo delreverse charge opera solo se l’ente sta acquistando il servizio all’internodella propria sfera commerciale.Conseguentemente, ipotizzando un’impresa di pulizie che emetta fattura neiconfronti dell’Ateneo, si potrebbero avere due distinte modalità difatturazione:- con addebito di Iva in regime di split payment per la fattura che riguarda

immobili con sole aule (in quanto afferente la sfera istituzionale)- senza addebito di Iva (e dunque in reverse charge) per la fattura che

riguarda la pulizia dei locali destinati a piscina(in quanto afferente la sferacommerciale) o a laboratori non solo didattici piscina(in quanto afferentela sfera promiscua commerciale e istituzionale)

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PROCEDURE

�Modalità e tempi di versamento dell’Iva a cura degli entipubblici sono fissati dal decreto MEF 23.01.15.�E’ invece già previsto che, in caso di ritardi o omissioni nelversamento da parte degli enti pubblici saranno applicate lesanzioni di cui all’art. 13 del D.lgs. 471/97.�Peraltro, se nelle more dell’adeguamento dei sistemiinformatici, gli enti pubblici coinvolti dovessero effettuarepagamenti su fatture 2015 perché scadono i 30 giorni di cui alD.Lgs. 231/02, dovrebbero pagare solo l’imponibile edaccantonare l’Iva relativa

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IL DM 23 GENNAIO 2015

�Viene precisato che alle cessioni ed alle prestazioni verso isuddetti enti non sono applicabili le disposizioni in tema diesigibilità differita di cui all’art. 6 comma 5 del Dpr 917/86.� L’esigibilità dell’imposta si avrà in ogni caso al momento delpagamento della fattura, salvo che l’ente pubblico destinatariodecida di anticiparla al momento della ricezione della fatturaricevuta: ma ciò non avrà alcun impatto sul fornitore.

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IL DM 23 GENNAIO 2015

�In linea con il comunicato stampa MEF del 9 gennaio scorso,l’art. 9 del decreto precisa che le nuove disposizioni siapplicano alle operazioni per le quali è stata emessa fattura afar data dal 1° gennaio 2015.

�Si noti che non viene assunto il concetto di “momento dieffettuazione dell’operazione”, con la conseguenza che lefatture differite emesse a gennaio per consegne di beniavvenute in dicembre dovranno essere assoggettate a splitpayment.

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IL DM 23 GENNAIO 2015

�l’art. 8 del decreto definisce la questione rimborsi:

�l’erogazione in via prioritaria partirà già con il primo trimestre 2015, ma non potrà superare l’ammontare complessivo delle operazioni ex art. 17-ter) effettuate nel periodo in cui si è avuta l’eccedenza di imposta detraibile oggetto della richiesta di rimborso.

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LA CIRCOLARE 1/E del 9 febbraio 2015

�Lo split payment si applica solo alle operazioni documentate mediante fattura emessa ai sensi dell’art. 21 del Dpr 633/72.� Sono invece escluse tutte le operazioni certificate dal fornitore mediante emissione di ricevuta fiscale o di scontrino fiscale; �sono altresì esclusi i casi in cui venga legittimamente emesso scontrino o documento non fiscale nonché le operazioni dei soggetti che si avvalgono della trasmissione telematica dei corrispettivi o di altre modalità semplificate di certificazione.

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LA CIRCOLARE 1/E/15: la cassa economale

�Restano altresì escluse dal nuovo regime quelle che la circolare 1/E/15definisce “le piccole spese dell’ente pubblico”, semprechè, parrebbe diintendere, esse non siano documentate da fattura intestata all’entemedesimo; si tratta, di fatto, delle spese operate per il tramite del fondoeconomale.�Sul punto, peraltro, potrebbero essere sviluppate considerazioni ulteriorinel solco tracciato da AVCP in tema di tracciabilità (determinazione n.4/11):poiché gli acquisti legittimamente operati per il tramite del fondo economalesono operazioni che – giuridicamente – si qualificano come contratti di dirittoprivato, stipulati fra il fornitore ed una persona fisica specificamente a ciòautorizzata dall’ente pubblico, non siamo in presenza di cessioni/prestazionieffettuate nei confronti di un ente pubblico con la conseguenza che nontrovano applicazione le diverse disposizioni dettate per gli acquisti dell’entepubblico: né quelle che obbligano all’emissione del mandato di pagamento afavore del beneficiario, né quelle in materia di tracciabilità e di Durc, néquelle in materia di fatturazione elettronica e di split payment.

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LA CIRCOLARE 1/E/15: le esclusioni

�Restano escluse dalle regole dello split payment le fattureemesse per operazioni alle quali si applicano regimi Ivaspeciali: si pensi al regime del margine, a quello dell’editoria eda quello tipico delle agenzie di viaggi, fermo restando, perqueste ultime, l’assoggettamento con riferimento alle fatture inregime ordinario (ad esempio per le commissioni).�Nulla è stato detto, né poteva essere detto, in ordine alproblema delle associazioni sportive in regime di L. 398/91: allefatture emesse da tali associazioni si applica dunque lo splitpayment e viene conseguentemente annullato il beneficio cheesse potevano trarre dall’abbattimento forfettario sull’Ivaincassata di cui avrebbero fruito.

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SITUAZIONI PARTICOLARI

�Verifiche telematiche Equitalia servizi: devono essereeseguire limitatamente all’imponibile.�Procedure esecutive: il debito da dichiarare – e quindil’importo pignorabile – è pari all’imponibile.�Intervento sostitutivo in caso di Durc negativo: non si estendeall’Iva�Cessioni di credito: limitate all’imponibile�Certificazioni di crediti in PCC: limitate all’imponibile�Gestione fondo economale: problema aperto

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PROCEDURE CONTABILI

�I fornitori degli enti pubblici indicati come destinatari della nuova normadovranno emettere fatture con addebito di Iva, senza alcuna differenzarispetto al passato.

�Deve essere riportata un’indicazione in fattura che evidenzi l’applicazionedello split payment : «scissione dei pagamenti».

�In proposito, però, occorre considerare che, a partire dal 31 marzoprossimo, si tratterà di fatture elettroniche e che, ad oggi, le specifichetecniche del formato “xml” non contengono un campo specifico; sul sitofattura pa.gov è però presente un messaggio ove è scritto che dallamezzanotte del giorno di pubblicazione del decreto (3 febbraio) è possibileinserire e dovrà essere inserito il codice «S» nel campo destinatoall’esigibilità.

�Non avrà alcun senso optare per l’esigibilità immediata, posto che, in ognicaso, il cedente o prestatore non configura debito nei confronti dell’Erario.

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PROCEDURE CONTABILI

�In sede di contabilizzazione, il fornitore dell’ente pubblicodovrà girocontare fra loro il debito verso l’Erario (per Iva sullafattura emessa) e la corrispondente quota di credito verso ilcliente.�L’ente pubblico destinatario dovrà stornare dal debito verso ilfornitore l’Iva che dovrà versare direttamente all’Erario.�I software di contabilità dovranno però essere adeguati perassolvere correttamente agli obblighi in materia di Iva ed inmateria di contabilità generale.�Quanto al diritto alla detrazione per l’ente pubblico in attivitàcommerciale, esso può essere esercitato quando l’impostadiviene esigibile

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PROCEDURE CONTABILI

Contabilità Iva.La fattura dovrà essere ovviamente registrata nelle suecomponenti di imponibile ed Iva, ma, ai fini delle liquidazioniperiodiche, l’Iva esposta nelle fatture soggette a split paymentnon dovrà essere conteggiata come debito nei confrontidell’Erario.Si suggerisce in ogni caso di mantenere evidenza specifica diimponibili ed imposta afferenti le fatture in discorso poiché conogni probabilità le stesse dovranno formare oggetto di separataindicazione in dichiarazione annuale Iva.

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PROCEDURE CONTABILI

Contabilità generale.Il credito nei confronti del cliente nasce limitatamente all’imponibile (oltreeventuali importi non soggetti ad Iva).Ne consegue che il credito verso il cliente, che normalmente viene generatoper il totale della fattura emessa, dovrà essere ridotto in misura dell’Iva;tecnicamente ciò può essere realizzato secondo metodologie diverse nellaforma (si veda la slide successiva) ma univoche nel risultato: il minor creditoverso il cliente deve avere come contropartita il minor debito verso l’Erario,debito che, di norma, viene generato automaticamente in sede di emissionedella fattura.Nulla vieta, peraltro, che il software generi direttamente un credito verso ilcliente per il solo imponibile (con contropartita il ricavo) senza movimentareaffatto il conto numerario acceso all’Erario.

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PROCEDURE CONTABILI

I modalità di contabilizzazione DARE AVEREa) CREDITI VS. CLIENTE @ DIVERSI 122

RICAVI 100IVA C/SPLIT PAYMENT 22

b) IVAC/SPLIT PAYMENT @ CREDITO VS.CLIENTE 22 22

II modalità di contabilizzazione DARE AVEREDIVERSI @ DIVERSICREDITIO VS. CLIENTE 100IVA C/SPLIT PAYMENT 22

RICAVI 100IVA C/SPLIT PAYMENT 22

III modalità di contabilizzazione DARE AVERE

CREDITO VS. CLIENTE @ RICAVI 100 100

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CONTABILITA’ ENTI PUBBLICI

Casistica di ente pubblico che, nella propria attività commerciale,

emette fattura nei confronti di altro ente soggetto a split payment

Valgono gli stessi principi visti prima in ordine alla contabilità Iva ed alla

contabilità Iva.

Per gli enti che sono in regime di contabilità finanziaria, vi è però il problema

aggiuntivo della corretta gestione degli accertamenti in entrata.

L’accertamento, anche se originariamente pari al totale fattura, è

legittimamente iscritto (ed eventualmente portato fra i residui attivi a fine

anno) per la parte che corrisponde al credito esigibile e cioè senza l’importo

dell’Iva in regime di split payment

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INTERESSI DI MORA

�L'art. 2 comma 1 lett. g del D.lgs. 231/02 definisce "importo dovuto" (allabase del conteggio degliinteressi moratori) "la somma che avrebbe dovutoessere pagata entro il termine contrattuale o legale di pagamento,comprese le imposte, i dazi, le tasse o gli oneri applicabili indicati nellafattura o nella richiesta equivalente di pagamento".�Pertanto, fino al 2014, l'importo addebitato a titolo di rivalsa IVA dovevaessere conteggiato nella determinazione degli interessi moratori anchequando detta imposta era "ad esigibilità differita”.�Dal 1° gennaio 2015, invece, l’importo dell’Iva non costituisce – per l’entepubblico debitore – un debito nei confronti del fornitore bensì verso l’Erario.�Ne consegue che l’imposta sul valore aggiunto deve essere espunta dalconteggio della base di riferimento per la maturazione degli interessi di morain caso di ritardo nel pagamento al fornitore

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REVERSE CHARGE

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ESTENSIONE DEL REVERSE CHARGE INTERNO

La Legge di stabilità 2015 ha individuato ulteriori tipologie di attività alle qualisi applica il reverse charge:�prestazioni di servizi di pulizia, di demolizione, di installazione diimpianti e di completamento relative ad edifici;� trasferimenti di quote di emissioni di gas a effetto serra definiteall'articolo 3 della direttiva 2003/87/CE del Parlamento europeo e delConsiglio, del 13 ottobre 2003, e successive modificazioni, trasferibili aisensi dell'articolo 12 della medesima direttiva 2003/87/CE, e successivemodificazioni;� trasferimenti di altre unita' che possono essere utilizzate dai gestoriper conformarsi alla citata direttiva 2003/87/CE e di certificati relativi algas e all'energia elettrica;�cessioni di gas e di energia elettrica a un soggetto passivo-rivenditoreai sensi dell'articolo 7-bis, comma 3, lettera a);�cessioni di beni effettuate nei confronti degli ipermercati (codice attivita'47.11.1), supermercati (codice attivita' 47.11.2) e discount alimentari(codice attivita' 47.11.3) Studio Tributario Paolo Parodi

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ANALISI DELLA NORMATIVA: legge stabilità 2015

�Si premette che le considerazioni che seguono dovranno comunque formare oggetto di rilettura alla luce delle interpretazioni che l’Agenzia delle Entrate dovrà fornire e che, per quanto ci risulta, fornirà a breve.�Il meccanismo del reverse charge nei settori indicati nel quesito si applica nei casi in cui il committente è soggetto passivo Iva. �Conseguentemente, per le fatture emesse nei confronti di enti non commerciali, si applica sicuramente quando l’ente acquista nell’ambito della propria attività commerciale e non si applica quando l’ente acquista nella propria sfera istituzionale. �Si ritiene che il reverse charge si applichi anche nei casi di acquisti promiscui.

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ANALISI DELLA NORMATIVA: legge stabilità 2015

Per quanto riguarda una piena definizione di prestazioni di installazioneimpianti e la definizione di completamento di edifici, non si può cheattendere la prevista circolare dell’Agenzia delle Entrate e, nel frattempo,attenersi al significato etimologico dei sostantivi utilizzati dal legislatore.Per tale ragione, si ritiene che, con riferimento al concetto di completamentodi edifici, non ci si debba riferire ad interventi di manutenzione, ancorchèstraordinaria, poiché il significato di manutenzione è diverso da quello dicompletamento; tuttavia, considerando le definizioni di cui alle diverselettere dell’art. 3 del DPR 380/01 (sostitutive delle medesime letteredell'articolo 31 della legge 457/78), talune prestazioni di installazioneimpianti ben potrebbero essere classificate fra gli interventi di manutenzionestraordinaria.Parimenti, non si ha nemmeno una simmetria con le aliquote Iva del 10%.

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PROCEDURE CONTABILI

Per ciò che concerne gli adempimenti contabili, le fatture ricevute senzaaddebito di Iva in reverse charge devono essere :- numerate (con progressivo di chi riceve)- integrate con Iva (ad aliquota del servizio)- registrate sia sul registro Iva delle vendite (generando il debito verso

l’Erario, in modo da far concorrere l’importo alla liquidazione del periodo)sia su quello degli acquisti (esercitando la detrazione nella misura in cuiessa è consentita).

Tecnicamente, quindi, non si deve emettere autofattura ma integrare lafattura del fornitore.Se però il software genera autofattura con numerazione autonoma,importante è che in essa siano contenuti tutti i dati contenuti nella fatturaricevuta e che si attui la doppia registrazione testè descritta.

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PROBLEMATICHE

La demolizione e il completamento di edifici sonooperazioni soggette al regime Iva dell’inversionecontabile, anche se sono svolte direttamentedall’appaltatore.In effetti le nuove ipotesi di applicazione del reversecharge generano incertezze nel mondo dell’edilizia inquanto si sovrappongono e possono rientrarecontemporaneamente nelle due voci specifichepreviste nell’articolo 17, sesto comma del Dpr 633/72.

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PROBLEMATICHE

Le operazioni effettuate in reverse charge sono:a) prestazioni di servizi, manodopera compresa, rese nel settore edile dasoggetti subappaltatori nei confronti delle imprese che svolgono l’attività dicostruzione o ristrutturazione di immobili diverse da quelle indicate nellavoce a ter);a ter) le prestazioni di servizi di pulizia, di demolizione, di installazione diimpianti e di completamento relative ad edifici.

La differenza tra le due categorie di operazioni consiste nel fatto che leprime sono soggette all’inversione contabile solo se svolte dasubappaltatori, mentre le seconde lo sono in ogni caso.Quindi, per le fatture emesse dal 1° gennaio 2015, le prestazioni dielettricisti, idraulici e simili, aventi per oggetto l’installazione di impianti siapplica comunque l’inversione contabile, anche da parte del primoappaltatore quando sono rese nei confronti delle imprese.

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PROBLEMATICHE

La demolizione degli edifici rientra nel reverse charge, ma normalmente inpresenza di una ricostruzione di un fabbricato la demolizione è affidata allaimpresa che poi procede anche alla costruzione dell’edificio.Quindi in presenza di un unico appalto, si dovrebbe seguire il criterio dellaprevalenza che nella fattispecie sarebbe la costruzione e quindi reversecharge soltanto per le prestazioni in subappalto.

Il completamento degli edifici : le prestazioni di completamentopotrebbero essere l’imbiancatura, la recinzione e simili.

Servizi di pulizia: nella relazione illustrativa alla legge di stabilità si faesplicito riferimento al settore edile (pulizia del cantiere). Però il datoletterale della norma porta a ritenere che il reverse charge si applichi in ognicaso compresi quindi i servizi di pulizie giornaliere negli uffici,

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SINTESI SPLIT PAYMENT – REVERSE CHARGEUNIVERSITA’ – ENTI DI RICERCA

SPLIT PAYMENT

CICLO PASSIVO

UNIVERSITA’ :Tutte le fatture ricevute, tranne quelle cui si applica il reversecharge, devono avere Iva esposta ed ad esse si applica lo splitpayment.Le regole applicative dello split payment sono diverse per gliacquisti istituzionali e per quelli commerciali/promiscuiENTI DI RICERCA:Non si applica mai lo split payment

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SINTESI SPLIT PAYMENT – REVERSE CHARGEUNIVERSITA’ – ENTI DI RICERCA

SPLIT PAYMENT

CICLO ATTIVO

UNIVERSITA’ :Tutte le fatture emesse devono avere Iva esposta ed ad esse siapplica lo split payment solo se il destinatario della fattura è unsoggetto ricompreso nell’elenco tassativo di cui all’art. 17-terdel Dpr 633/72 (ad esempio un altro Ateneo pubblico).

ENTI DI RICERCA:Idem Università

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SINTESI SPLIT PAYMENT – REVERSE CHARGEUNIVERSITA’ – ENTI DI RICERCA

REVERSE CHARGE (limitatamente alle prestazioni per le quali deve essere applicato)

CICLO PASSIVO

UNIVERSITA’ :Occorre individuare se l’acquisto è istituzionale o commerciale/promiscuo ecomunicarlo al fornitore:- Acquisto istituzionale: non si applica reverse charge, la fattura ha l’Iva e

si applica lo split payment- Acquisto commerciale o promiscuo: si applica il reverse charge e la

fattura arriva senza Iva; deve poi essere gestita con la doppiaregistrazione per configurare il debito verso l’Erario

ENTI DI RICERCA:Idem Università ma non si applica mai split payment

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SINTESI SPLIT PAYMENT – REVERSE CHARGEUNIVERSITA’ – ENTI DI RICERCA

REVERSE CHARGE (limitatamente alle prestazioni per le quali deve essere applicato:

ad esempio cessioni di energia a GSE spa)

CICLO ATTIVO

UNIVERSITA’ :Le fatture non devono esporre Iva ma indicare l’annotazione«inversione contabile».Ciò nel presupposto che il cliente sia soggetto passivo Iva

ENTI DI RICERCA:Idem Università

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DICHIARAZIONE ANNUALE IVA 2015:

LE NOVITA’

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NOVITA’ SUI TERMINI

Legge 190/14 art. 1 co. 641

A decorrere dal periodo d’imposta 2015,la presentazione della dichiarazione annuale deve avvenireentro il mese di febbraio e in forma autonoma.

Contestualmente,viene eliminato l’obbligo della comunicazioneannuale dati IVA

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NOVITA’ PER OPERAZIONI CON L’ESTERO

L’esposizione in dichiarazione delle operazioniextraterritoriali :- fuori campo Iva (articoli da 7 a 7-septies del Dpr 633/1972)

per le quali è stata emessa fattura in base all’articolo 21,comma 6-bis,

- cessioni/prestazioni verso un soggetto che è debitoredell’imposta in un altro Stato Ue e operazioni rilevanti fuoridel territorio comunitario.

Quest’anno vanno indicate in VE34, anziché nel rigo VE39,come avveniva nella dichiarazione per il 2013, ma concorronocomunque al volume d’affari (rigo VE40), pur essendo irrilevantiper il raggiungimento dello status d’esportatore abituale e delplafond per acquisti senza applicazione dell’imposta.

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OPERAZIONI CON L’ESTERO E DETRAZIONE

In presenza di operazioni attive che, se effettuate in Italia, darebbero il diritto di detrazione ai sensi dell’articolo 19, comma 3, lettera b), del Dpr 633/1972, gli acquisti “correlati” si riepilogano nei corrispondenti righi del quadro VF. Invece, in caso di operazioni che, se fossero territorialmente rilevanti, non consentirebbero la detrazione, gli acquisti afferenti vanno riportati in VF18 (solo imponibile).

La distinzione serve anche per compilare correttamente il rigo VF34 destinato a determinare la percentuale di detrazione da pro rata. (segue su slide successiva)

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OPERAZIONI CON L’ESTERO E DETRAZIONE

Le operazioni che darebbero il diritto di detrazione, se territoriali vanno escluse dall’importo di rigo VF34, campo 5, al fine di evitare che il loro ammontare entri ulteriormente nel calcolo del pro rata, essendo già comprese in VE34 e concorrendo dunque al volume d’affari (VE40) rilevante per il computo. Le operazioni che non darebbero diritto a detrazione, anch’esse riportate in VE34, vanno invece indicate nel rigo VF34, campo 8, dovendo poi essere detratte sia dal numeratore che dal denominatore del rapporto che fissa la percentuale del pro rata da segnalare nel campo 9 dello stesso rigo.

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OPERAZIONI CON L’ESTERO E DETRAZIONE

L’operatore in regime di pro rata e anche esportatore abituale, per determinare correttamente l’ammontare dell’Iva ammessa in detrazione (VF37), deve applicare la percentuale indicata in VF34, campo 9, non solo all’imposta sugli acquisti che è stata effettivamente addebitata dai fornitori (VF23), ma anche a quella “virtuale” che non è stata pagata perché l’esportatore ha utilizzato il plafond e che va indicata nel rigo VF35. Dal risultato ottenuto, applicando il pro rata a tutta l’Iva, sia a quella assolta che a quella teorica (ossia non pagata grazie al plafond), si detrae poi l’imposta che l’operatore non ha pagato ai fornitori o in dogana, così da pervenire al corretto importo di Iva detraibile.

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ESPORTATORI ABITUALI

Gli esportatori abituali devono fornire nel VE30 un maggior dettaglio, rispetto all’anno scorso, delle operazioni non imponibili che concorrono al plafond. Sul punto si può ritenere che il riferimento non vada inteso in senso letterale alle sole cessioni e prestazioni all’articolo 8-bis del Dpr 633/1972, bensì anche a tutte le altre operazioni che rilevano per il plafond (servizi internazionali ex articolo 9, per esempio), consentendo così la quadratura con i dati forniti nelle dichiarazioni d’intento.

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I RIMBORSI

In base alla nuova formulazione dell’articolo 38-bis del Dpr633/1972, possono essere eseguiti, senza obbligo di prestaregaranzie e senza altri adempimenti specifici, i rimborsid’importo fino a 15mila euro.Per i rimborsi di ammontare superiore a tale importo, invece, lagaranzia è obbligatoria solo se chi chiede il rimborso è unsoggetto “pericoloso” (soggetti cessati, imprese “giovani”,contribuenti accertati nel biennio precedente, anche perimposte diverse dall’Iva e per importi “rilevanti” ai sensidell’articolo 38-bis, comma 4, lettera b).Negli altri casi, invece, basta presentare la dichiarazionemunita di visto/sottoscrizione e produrre la dichiarazionesostitutiva di atto notorio che attesti i requisiti di soliditàpatrimoniale, continuità aziendale e regolarità contributiva.

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I RIMBORSI ED I RIPORTI

Le istruzioni al modello riprendono quanto indicato nella circolare 32/E/2014, confermando che la dichiarazione sostitutiva è resa mediante sottoscrizione del riquadro presente nel rigo VX4 e che occorre conservare la dichiarazione di atto notorio firmata dal contribuente e la copia del suo documento d’identità. Non compila il campo 6 del rigo VX4 chi è tenuto a prestare la garanzia per obbligo o per scelta; per esempio, è tenuto a garantire il credito chi presenta il modello senza visto (o senza sottoscrizione) o che non vuol rendere la dichiarazione sostitutiva di notorietà. Nel rigo VX5, invece, s’indica l’importo da portare in detrazione nell’anno successivo o che s’intende compensare in F24.

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LE COMPENSAZIONI

Per le compensazioni, le regole non sono cambiate. Sono libere fino a 5mila euro. Oltre tale soglia, e fino a 15mila euro, occorre prima aver presentato la dichiarazione annuale. Per le compensazioni oltre 15mila euro, la dichiarazione va presentata con il visto di conformità o la sottoscrizione alternativa di chi esercita il controllo contabile.

In ogni caso, se il soggetto chiede il rimborso e intende anche compensare, il visto (o la sottoscrizione) è unico e vale sia per l’uno (rimborso) che per l’altra (compensazione), fermo restando che per i rimborsi ci vuole anche la dichiarazione sostitutiva.

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LE COMPENSAZIONI E I RIMBORSI

La circolare 32/E/14 conferma che il limite per la compensazione e quello per il rimborso sono separati e che si deve considerare l’utilizzo del credito e non il suo importo complessivo.

Si può quindi chiedere un rimborso di 10 mila euro e compensare un importo uguale, senza bisogno di apporre il visto (né far sottoscrivere la dichiarazione), né presentare la dichiarazione sostitutiva, ancorché i due importi cumulati superino la soglia di 15mila euro.

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LETTERE D’INTENTO

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ANALISI DELLA NORMATIVA: D.LGS. 175/14 ART. 20

Le dichiarazioni circa l'intento di avvalersi della facoltà di effettuare acquisti o importazioni senza applicazione della imposta, relative ad operazioni da effettuare a decorrere dal 1°gennaio 2015, sono trasmesse telematicamente all'Agenzia delle entrate; devono poi essere consegnate al fornitore o prestatore, ovvero in dogana, unitamente alla ricevuta rilasciata dall’Agenzia. Il fornitore non deve più trasmettere all’Agenzia le lettere d’intento ricevute ma deve acquisire la prova della presentazione da parte del proprio cliente.In data 12.12.14 sono stati approvati il modello e le specifiche tecniche per la trasmissione telematica da parte ell’esportatore abituale (Agenzia delle Entrate - Provvedimento del Direttore n. 159674/2014 del 12 dicembre2014).

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IL TRANSITORIO

Come stabilito dal provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate del 12/12/2014, fino all’11 febbraio 2015 gli operatori, ai sensi dell’art.3 c.2 della legge 22 luglio 2000 n.212, possono consegnare o inviare le dichiarazioni di intento al proprio cedente o prestatore secondo le modalità vigenti anteriormente all’emanazione del provvedimento. In tal caso il fornitore non dovrà verificare l’avvenuta presentazione della dichiarazione d’intento all’Agenzia delle Entrate. Per le dichiarazioni che esplicano effetti anche per operazioni poste in essere successivamente all’11 febbraio 2015 vige l’obbligo, a partire dal 12 febbraio 2015, di trasmettere le dichiarazioni in via telematica e di riscontrare l'avvenuta presentazione della dichiarazione all'Agenzia delle Entrate.

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IL TRANSITORIO

�Nel periodo transitorio, il fornitore potrà, a seguito di lettera d’intento ricevuta secondo le previgenti modalità, emettere fatture in regime di non imponibilità fino al giorno 11.02.15.�In questo caso, non è così chiaro ma appare prudenziale che il fornitore trasmetta telematicamente all’Agenzia delle Entrate secondo le vecchie modalità e secondo il vecchio tracciato (e modulo di controllo) ancora presente sul sito dell’Agenzia.�Ricordo peraltro che i clienti possono già ora utilizzare facoltativamente le nuove procedure e trasmettere le lettere d’intento all’Agenzia; in tal caso, il fornitore deve verificare l’avvenuta trasmissione da parte loro secondo le nuove regole.

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IL TRANSITORIO

Nel transitorio, possiamo avere i seguenti casi relativi a lettere d’intentoricevute secondo le vecchie regole:�Non emettiamo nessuna fattura prima del 12 febbraio: non dobbiamotrasmettere nulla all’Agenzia ma, prima di emettere la prima fattura post11.02, dobbiamo verificare che il nostro cliente abbia trasmesso all’Agenziasecondo le nuove procedure;�Emettiamo fatture ante 12 febbraio: possiamo emetterle senza Iva ma,entro il 16 del mese successivo a quello di emissione fattura, dobbiamotrasmettere secondo le vecchie regole all’Agenzia; non dobbiamo farealcuna verifica sul fatto che il nostro cliente abbia trasmesso o menoall’Agenzia il nuovo modello. Per le fatture che emetteremo dal 12 febbraio,però, prima di poter emettere senza Iva, dobbiamo verificare che il nostrocliente abbia trasmesso all’Agenzia secondo le nuove procedure.

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OBBLIGHI VIGENTI A REGIME

Come ha confermato la circolare 31/E/14, le nuove disposizioni mantengono in vigore alcuni preesistenti obblighi in capo al dichiarante ed al fornitore, quali :- la tenuta ed aggiornamento del registro a norma dell’art. 39

del d.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633, e successive modificazioni;

- per le dichiarazioni ricevute con il nuovo sistema, continuare ad indicare gli estremi delle stesse nelle fatture emesse, indicando il regime di non imponibilità.

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COMUNICAZIONI BLACK LIST

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ANALISI DELLA NORMATIVA: D.LGS. 175/14 ART. 21

Le cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate ericevute, registrate o soggette a registrazione, nei confronti dioperatori economici aventi sede, residenza o domicilio in Paesicosiddetti black listsono comunicate

annualmente

(e non più mensilmente o trimestralmente) - all’Agenzia delleEntrate per via telematica.

La comunicazione è dovuta nel solo caso in cui l’importocomplessivo annuale sia superiore a 10.000,00 euro

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CIRCOLARE 31/E/14

La nuova soglia di euro 10.000 si intende non per singola operazione ma come limite complessivo annuo. Ne consegue che, al supero del limite complessivo, dovranno essere comunicate le operazioni non superiori a 500 euro che invece nel 2014 erano escluse.Come precisato dal comunicato stampa dell’Agenzia delle Entrate, i contribuenti potevano continuare ad effettuare le comunicazioni mensili o trimestrali secondo le regole previgenti, fino alla fine del 2014

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RAVVEDIMENTO OPEROSO

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RAVVEDIMENTO OPEROSO

Legge stabilità 2015 (art. 1 comma 637): apportate alcune modifiche all’art. 13, D.Lgs. n. 472/97�Per i tributi amministrati dall’Agenzia delle Entrate, il ravvedimento è possibile anche se sonoiniziati accessi, ispezioni o verifiche; è precluso unicamente nel caso siano stati notificati avvisi diaccertamento o atti di liquidazione, comprese le comunicazioni di cui agli artt. 36-bis e 36-ter.�Inoltre, è prevista la riduzione delle sanzioni:�ad 1/9 del minimo se la regolarizzazione degli errori e delle omissioni avviene entro ilnovantesimo giorno successivo al termine per la presentazione della dichiarazione, ovvero,quando non è prevista dichiarazione periodica, entro novanta giorni dall'omissione o dall'errore;�ad 1/7 del minimo se la regolarizzazione degli errori e delle omissioni avviene entro il termineper la presentazione della dichiarazione relativa all'anno successivo a quello nel corso del qualeè stata commessa la violazione ovvero, quando non è prevista dichiarazione periodica, entro dueanni dall'omissione o dall'errore (per i soli tributi amministrati dall'Agenzia delle entrate);�ad 1/6 del minimo se la regolarizzazione degli errori e delle omissioni avviene oltre il termineper la presentazione della dichiarazione relativa all'anno successivo a quello nel corso del qualee' stata commessa la violazione ovvero, quando non è prevista dichiarazione periodica, oltre dueanni dall'omissione o dall'errore (per i soli tributi amministrati dall'Agenzia delle entrate);�ad 1/5 del minimo se la regolarizzazione degli errori e delle omissioni avviene dopo laconstatazione della violazione;

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ANALISI DELLA NORMATIVA: legge stabilità 2015

�Per le dichiarazioni che il contribuente abbia omesso dipresentare all’amministrazione finanziaria non cambia nulla conl’entrata in vigore del nuovo istituto del ravvedimento operosoin quanto continua ad operare la lettera c) del Dlgs 472/1997:- se la dichiarazione viene presentata dal contribuente con unritardo non superiore a 90 giorni, la violazione può essereregolarizzata attraverso l’esecuzione spontanea, entro ilmedesimo termine, con il pagamento di una sanzione di 25euro (pari a un decimo della sanzione minima di 258 euro).�Appare anomalo che, in caso di presentazione tempestiva eintegrativa nei 90 gg la sanzione sia ridotta solo a 1/9

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RIMBORSI IVA

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ANALISI DELLA NORMATIVA: D.LGS. 175/14 ART. 13

E’ stato sostituito interamente l’articolo 38-bis del D.P.R. n.633/72 concernente l’esecuzione dei rimborsi IVA.In particolare, è stato elevato a 15.000 euro limite entro il qualeil rimborso è erogato senza che il creditore debba prestarealcuna garanzia mentre per i rimborsi di importo superiore èstato introdotto il visto di conformità sulla dichiarazione oistanza di rimborso accompagnato da una attestazione diintegrità patrimoniale e di regolarità contributiva, quale onerealternativo alla garanzia.Le novità interessano sia i rimborsi annuali, da richiedereattraverso la dichiarazione annuale, sia quelli infrannuali (otrimestrali), da richiedere attraverso l’istanza redatta sulmodello TR, alla quale viene quindi esteso il visto

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ANALISI DELLA NORMATIVA: D.LGS. 175/14 ART. 13

Nuovo art. 38-bis del Dpr 633/72:I rimborsi previsti nell'articolo 30 sono eseguiti, su richiesta

fatta in sede di dichiarazione annuale, entro tre mesi dalla

presentazione della dichiarazione.

Sulle somme rimborsate si applicano gli interessi in ragione

del 2 per cento annuo, con decorrenza dal novantesimo

giorno successivo a quello in cui è stata presentata la

dichiarazione, non computando il periodo intercorrente tra la

data di notifica della richiesta di documenti e la data della loro

consegna, quando superi quindici giorni.

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ANALISI DELLA NORMATIVA: D.LGS. 175/14 ART. 13

Nuovo art. 38-bis del Dpr 633/72:

I rimborsi di ammontare superiore a 15.000 euro sono eseguiti previapresentazione della relativa dichiarazione o istanza da cui emerge il credito 10,comma 7, primo e secondo periodo, del decreto-legge 1°luglio 2009, n. 78.Alla dichiarazione o istanza è allegata una dichiarazione sostitutiva di atto dinotorietà, a norma dell'articolo 47 del Dpr 445/00, che attesti la sussistenza delleseguenti condizioni in relazione alle caratteristiche soggettive del contribuente:a) il patrimonio netto non è diminuito, rispetto alle risultanze contabili dell'ultimoperiodo d'imposta, di oltre il 40 per cento; la consistenza degli immobili non si èridotta, rispetto alle risultanze contabili dell'ultimo periodo d'imposta, di oltre il 40per cento per cessioni non effettuate nella normale gestione dell'attivitàesercitata; l'attività stessa non è cessata né si è ridotta per effetto di cessioni diaziende o rami di aziende compresi nelle suddette risultanze contabili;b) non risultano cedute, se la richiesta di rimborso è presentata da società di capitalinon quotate nei mercati regolamentati, nell'anno precedente la richiesta, azioni oquote della società stessa per un ammontare superiore al 50 per cento delcapitale sociale;c) sono stati eseguiti i versamenti dei contributi previdenziali e assicurativi.

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ANALISI DELLA NORMATIVA: D.LGS. 175/14 ART. 13

Nuovo art. 38-bis del Dpr 633/72:

Sono eseguiti previa prestazione della garanzia di cui al comma 5 i rimborsi diammontare superiore a 15.000 euro quando richiesti:a) da soggetti passivi che esercitano un'attività d'impresa da meno di due anni

diversi dalle imprese start-up innovative di cui all'articolo25 del DL 179/12;b) da soggetti passivi ai quali, nei due anni antecedenti la richiesta di rimborso,

sono stati notificati avvisi di accertamento o di rettifica da cui risulti, per ciascunanno, una differenza determinata dal co. 4 dello stesso art. 38-bis)

c) da soggetti passivi che nelle ipotesi di cui al comma 3, presentano ladichiarazione o istanza da cui emerge il credito richiesto a rimborso priva delvisto di conformità o della sottoscrizione alternativa, o non presentano ladichiarazione sostitutiva di atto di notorietà;

d) da soggetti passivi che richiedono il rimborso dell'eccedenza detraibilerisultante all'atto della cessazione dell'attività.

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RIMBORSI AGLI ENTI PUBBLICI

CIRCOLARE 32/E/14:

Per i rimborsi IVA alle amministrazioni dello Stato edagli enti pubblici sono applicabili l’articolo 19, Legge n.1161/71 e l’articolo 90, D.P.R. n. 43/73 (Testo Unicodelle disposizioni legislative in materia doganale)che prevedono che l’Amministrazione finanziaria

possa concedere i rimborsi esonerando i predettisoggetti dal prestare cauzioni e garanzie

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RIMBORSI E SPLIT PAYMENT

�Il regime dello split payment genera, specialmente per queglioperatori che trattano prevalente con una pubblicaamministrazione, una situazione creditoria ai fini Iva chepotremmo definire fisiologica.�Ecco perché la nuova norma, proprio al fine di contrastareproblemi di liquidità cui i fornitori della PubblicaAmministrazione potrebbero andare incontro, prevedeun’integrazione dell’art. 30 del DPR 633/1972, comprendendole operazioni sottoposte a “split payment” tra quelle checoncorrono alla determinazione del presupposto per la richiestadi rimborso iva, sia annuale sia infrannuale.

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RIMBORSI E SPLIT PAYMENT

�La lettera a), del secondo comma, dell’articolo 30, della legge Iva, prevede,nella novellata stesura, che il contribuente possa chiedere, in tutto o inparte, il rimborso dell’eccedenza detraibile dell’imposta sul valore aggiunto,sempre se di importo superiore ad euro 2.582,28, “quando esercitaesclusivamente o prevalentemente attività che comportano l'effettuazione dioperazioni soggette ad imposta con aliquote inferiori a quelle dell'impostarelativa agli acquisti e alle importazioni, computando a tal fine anche leoperazioni effettuate a norma dell'articolo 17, quinto, sesto e settimocomma, nonché a norma dell'articolo 17-ter”.�Tra le operazioni, quindi, da computare al fine di verificare i presupposti dicui alla lettera a) dell’articolo 30, vengono prontamente inserite anche leoperazioni soggette al nuovo meccanismo dello “split payment”.

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RIMBORSI E SPLIT PAYMENT

�Il comma 630, dell’articolo 1, della legge 190/2014 (stabilità 2015),stabilisce anche che ai sensi del comma 10 dell'articolo 38-bis del DPR633/72 “il Ministro dell'economia e delle finanze, con il decreto di cuiall'articolo 17-ter, comma 1, del medesimo decreto del Presidente dellaRepubblica n. 633 del 1972, introdotto dal comma 629 del presente articolo,individua, tra coloro nei confronti dei quali il rimborso è eseguito in viaprioritaria, i soggetti di cui al predetto articolo 17-ter, comma 1, limitatamenteal credito rimborsabile relativo alle operazioni ivi indicate”.�I soggetti che subiscono lo “split payment”, quindi, potranno ancheusufruire di un canale privilegiato per il rimborso del credito Iva, riferito allesole operazioni con applicazione del nuovo meccanismo, in quantodovranno essere inseriti tra quei soggetti per il quale il predetto rimborso èeseguito in via prioritaria.

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ALTRE NOVITA’

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OMAGGI: D.LGS. 175/14 ART. 30

Anche nel D.P.R. n. 633/72 sono stati adeguati i valori di riferimento: sale da Lire 50.000 a euro 50,00 l’importo unitario dei beni per i quali è detraibile l’Iva, pur essendo gli stessi destinati ad essere ceduti gratuitamente a terzi.

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Vitto e alloggio Professionisti: art. 10 D.LGS. 175/14

Le prestazioni alberghiere e di somministrazione acquistate direttamente dal committente non costituiscono compensi in natura per il professionista.

Cade quindi il problema della rifatturazione ad opera del professionista se la fattura è intestata al committente e da questi pagata.

Rimane fermo che il professionista deve fatturare (con Cp ed Iva) le spese dallo stesso sostenute ed addebitate al committente

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Vitto e alloggio Professionisti: circolare 31/E/14

Per il committente che le sostiene direttamente, c’è la deducibilità piena secondo le regole generali (e non al 75% come fossero spese per ristoranti e alberghi).

Le novità sono applicabili, oltre che per i professionisti, anche per gli artisti e gli occasionali a decorrere dal periodo d’imposta 2015 (ossia dal 1° gennaio 2015): a tal fine rileverà la data della prestazione alberghiera e delle somministrazioni di alimenti e bevande risultanti dai documenti fiscali emessi da colui che presta il servizio alberghiero o di ristorazione, intestati al committente e con l’indicazione degli estremi del professionista che ha fruito del servizio

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E-BOOK

�Legge 190/14 art. 1 co. 667

Sono da considerare libri tutte le pubblicazioni identificate da codice ISBN eveicolate attraverso qualsiasi supporto fisico o tramite mezzi dicomunicazione elettronica.Estendendo la nozione di “libri” a tutte le pubblicazioni identificate da codiceISBN e veicolate tramite supporto fisico o attraverso mezzi dicomunicazione elettronica, si rende applicabile l'aliquota del 4% anche ailibri commercializzati per via elettronica (e-book) che, ai fini Iva,rappresentano prestazioni di servizi, come ha ricordato la circolare 23/E del24 luglio scorso.L'effetto è che saranno ad aliquota ridotta tutti i libri a prescindere dal loroformato e dalle modalità di fornitura: carta, cd/cd-rom o download.La stessa aliquota del 4% non si applicherà alla vendita di giornali e rivistein formato digitale, che restano al 22 per cento.

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ALIQUOTE IVA

�Legge 190/14 art. 1 co. 718

Previsto un aumento delle aliquote IVA del 10% e 22% nel corso dei prossimi anni, salvo che vengano individuate altre misure per garantire gli equilibri di finanza pubblica. Le nuove aliquote sono le seguenti:

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Decorrenza Aliquota 10% Aliquota 22%dal 1° gennaio 2016 12% 24%dal 1° gennaio 2017 13% 25%dal 1° gennaio 2018 13% 25,5%

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VIES: D.LGS. 175/14 ART. 22

Per i soggetti iscritti al VIES, l'Agenzia delle entrate procede all'esclusione della partita IVA dalla banca dati medesima qualora questi non presentino alcun elenco riepilogativo per quattro trimestri consecutivi; quanto sopra, però, previo invio di apposita comunicazione al soggetto passivo.Circolare 31/E/14:La verifica sui quattro trimestri consecutivi di mancata presentazione degli elenchi Intra opera dal momento di entrata in vigore della nuova disposizione (13 dicembre 2014). Il soggetto passivo ha comunque la possibilità di replicare manifestando l’interesse ad effettuare operazioni intracomunitarie

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INTRASTAT: D.LGS. 175/14 ART. 23

�elenchi intrastat servizi (articolo 23):con provvedimento del Direttore dell'Agenzia delle dogane edei monopoli, da emanare entro novanta giorni dall'entrata invigore del D.Lgs., verranno apportate le modifiche al contenutodegli elenchi riepilogativi relativi alle prestazioni di servizidiverse da quelle di cui agli articoli 7-quater e 7-quinquies delD.P.R. n. 633/72, al fine di ridurne il contenuto informativo allesole informazioni concernenti i numeri di identificazione IVAdelle controparti ed il valore totale delle transazioni suddette, ilcodice identificativo del tipo di prestazione resa o ricevuta ed ilPaese di pagamento.

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INTRASTAT: CIRCOLARE 31/E/14

�Intrastat: in attesa del provvedimento Agenzia delle Dogane-Direttore dell’Agenzia delle Entrate di modifica al contenuto degli elenchi riepilogativi relativi alle prestazioni di servizi generiche, le nuove modalità di compilazione non sono ancora utilizzabili�sanzioni per omessa o inesatta indicazione di dati statistici degli elenchi intrastat: la sanzione da 516,00 a 5.164,00 euro si applica alle sole imprese che realizzano scambi commerciali con i paesi dell’Unione europea per un ammontare pari o superiore a 750.000 euro

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PIATTAFORMA CERTIFICAZIONE CREDITI

REGISTRO UNICOFATTURA ELETTRONICA

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OBBLIGHI CONCATENATI

FINALITA’ : - Miglior gestione e monitoraggio del debito pubblico- Dematerializzazione, automazione, procedimentalizzazione

e standardizzazione del ciclo passivo delle P.A.

STRUMENTI:- Fattura elettronica- Piattaforma per la certificazione dei crediti verso la P.A.

(meglio definibile come piattaforma per il monitoraggio dei debiti e per la certificazione dei crediti

- Registro unico delle fatture e delle richieste di pagamento

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FATTURA ELETTRONICADEMATERIALIZZAZIONE

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CALENDARIO FATTURA ELETTRONICA OBBLIGATORIA

SCADENZA PP.AA. DESTINATARIE

ENTRO 12 mesi

dall’entrata in vigore D.M.

ENTRO 6 GIUGNO 2014

Ministeri, Agenzie fiscali ed

Enti nazionali di previdenza e assistenza sociale

(per effetto del D.L. 66/14,

art. 25)

ENTRO 31 MARZO 2015

per le altre PP.AA. incluse nell’elenco pubblicato

entro il 30 settembre di ciascun anno da ISTAT

Il DM 55/13 fissava il termine al 6.6.14, con esclusione delle

Amministrazioni locali per le quali la data di decorrenza avrebbe

dovuto essere determinata con apposito decreto del Ministro

dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro per la

pubblica amministrazione e l’innovazione, d’intesa con la Conferenza

Unificata (la bozza fissava il 6.6.15)

II DECRETO ATTUATIVO D.M. n. 55 del 3.4.2013 (in G.U. n. 118 del 22.5.2013)

ENTRATA IN VIGORE 6 GIUGNO 2013

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CONCETTI GENERALI

FATTURA «cartacea»

E’ emessa senza particolari garanzia in ordine ad autenticità ed integrità.Deve essere obbligatoriamente materializzata da emittente e ricevente.Può essere trasmessa a mezzo posta ordinaria, fax o posta elettronica.

FATTURA ELETTRONICA

E’ tale per modalità di generazione e di trasmissione

E’ emessa in qualunque formato elettronico ma con garanzie di autenticitàed integrità del documento. Non deve essere materializzata ma deveessere riversata in conservazione elettronica secondo regole definite.Deve essere trasmessa a mezzo posta elettronica

FATTURA ELETTRONICA «obbligatoria verso le P.A.»

E’ emessa in formato Xml, secondo specifiche tecniche obbligatorie e confirma digitale. E’ trasmessa attraverso il Sistema di interscambio

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D.Lgs 52/2004 – CONSERVAZIONE FATTURE

� le fatture elettroniche TRASMESSE O RICEVUTE in forma elettronica

devono essere archiviate e conservate nella stessa forma

� le fatture elettroniche TRASMESSE O RICEVUTE in forma cartacea

e quelle cartacee

possono essere archiviate e conservate in forma elettronica

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FATTURAZIONE ELETTRONICA OBBLIGATORIA

FATTURAZIONE ELETTRONICA

FACOLTA’

L. 244/2007 (L.F. 2008) – art. 1, co. 209- 214

OBBLIGO

dal 2008 nei rapporti business to government (B2G) …

… successivamente anche nei rapporti business to business (B2B)

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L. 244/2007 (L.F. 2008) – art. 1, co. 209- 214

IMPRESE E PROFESSIONISTI ENTI PUBBLICI

FORNITORI AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE di cui all’art. 1, co. 2 L. 196/2009

devono EMETTERE, TRASMETTERE, CONSERVAREle fatture esclusivamente in formato elettronico

soggetti che:-concorrono al perseguimento degli obiettivi difinanza pubblica definiti in ambito nazionale e- sono inseriti nel conto economico consolidatoed individuati entro il 30 settembre di ciascunanno nell’apposito elenco pubblicato da ISTAT

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AMMINISTRAZIONI STATALI – ENTI – REGIONI – UNIVERSITA’, ECC

NON POTRANNO

effettuare pagamenti, ancheparziali, sino a invio in formaelettronica

accettare fatture emesse otrasmesse in forma cartacea

L. 244/2007 (L.F. 2008) – art. 1, co. 209- 214

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SISTEMA DI INTERSCAMBIO

SISTEMA DI INTERSCAMBIO

(c/o Min. Economia e Finanze)

IMPRESA xAMMINISTRAZIONI

STATALI

ENTI PUBBLICI NAZIONALI

Trasmissione elettronica

PEC

SPC

IMPRESA y

IMPRESA z

IMPRESA k

IMPRESA w

INTERMEDIARI PRIVATI

REGIONI

e Province autonome

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FATTURE VERSO P.A.: DM 55 IN G.U. DEL 22.5.13

Formato obbligatorio

Deve recare i dati e le informazioni indicati e definiti nel documentorecante «Formato della fattura elettronica» che costituisce l'allegato A delregolamento.

I dati delle fatture elettroniche da trasmettere al SdI devono essererappresentati in un file in formato XML (eXtensible MarkupLanguage)non contenente macroistruzioni o codici eseguibili tali da attivarefunzionalita' che possano modificare gli atti, i fatti o i dati nello stessorappresentati.

Le specifiche tecniche relative alla struttura sintattica ed allecaratteristiche informatiche delle suddette informazioni sono disponibilisul sito del Sistema di Interscambiowww.fatturapa.gov.it.

Il file Xml deve essere firmato con firma elettronica qualificata o digitaledell’emittente

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LE SPECIFICHE TECNICHE

Pubblicata a settembre 2014, una nuova versione delle regole tecniche sul sito www.fatturapa.gov.it, per recepire una serie di richieste degli operatori.

Il documento, che costituisce la guida operativa con cui gli utenti compilano il formato della nuova fattura obbligatoria, si è inoltre allineato alle regole imposte dal decreto del Mef sulla conservazione elettronica del 17 giugno 2014.

Infine, ha provveduto a eliminare ovvero semplificare alcune richieste non necessarie per la conformità del documento inviato.

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LE SPECIFICHE TECNICHE

Bollo: Sono state inseriti nuovi obblighi relativamente ai casi in cui lafattura deve essere provvista di bollo. Con l'emanazione del decreto del17 giugno 14, le procedure di assolvimento del bollo sono mutate. Inparticolare, non è possibile assolvere l'imposta in modo virtuale conpreautorizzazione dell'agenzia delle Entrate, ma con un versamento daeffettuare a consuntivo. Per questo motivo le regole si limitano a chiederese il bollo è stato assolto con la nuova procedura.

Modalità di pagamento: si sono arricchite di altre ipotesi di pagamentotra cui, ad esempio, la multicard.

Regimi fiscali: è stata aggiunta una causale specifica per le ipotesi direverse charge ed è stato eliminato nella parte generale l'obbligo diindicazione della norma di riferimento.

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FATTURE VERSO P.A.: DM 55 IN G.U. DEL 22.5.13

Regole tecniche obbligatorie per l’emissione

Le regole tecniche relative alle modalita' di emissione dellafattura elettronica, nonche' alla trasmissione e al ricevimentodella stessa attraverso il Sistema di interscambio, sonoquelle del documento che costituisce l'allegato B delregolamento.

Regole tecniche obbligatorie per la trasmissione

La fattura elettronica si considera trasmessa per viaelettronica, ai sensi dell'articolo 21 del Dpr 633/72, e ricevutadalle P.A. solo a fronte del rilascio della ricevuta diconsegna, di cui al paragrafo 4 del documento checostituisce l'allegato B del regolamento, da parte del Sistemadi interscambio.

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FATTURE VERSO P.A.: DM 55 IN G.U. DEL 22.5.13

Linee guida per gestione della fattura elettronica da parte delle P.A.

Le linee guida per la gestione della fattura elettronica da parte delleamministrazioni di cui all'articolo 1, comma 2, sono contenute neldocumento che costituisce l'allegato C del regolamento.

Strumenti per le imprese

Il Ministero dell'economia e delle finanze rende disponibile invia nononerosa sul proprio portale elettronico, accessibile all'indirizzowww.acquistinretepa.it, alle piccole e medie imprese abilitate alMercato Elettronico della Pubblica Amministrazione(MEPA), i servizi egli strumenti di supporto di natura informatica in tema di generazionedelle fatture nel formato previsto dal Sistema di interscambio e diconservazione.

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FATTURE VERSO P.A.: DM 55 IN G.U. DEL 22.5.13

Intermediari per la trasmissione

Gli operatori economici possono avvalersi,attraverso accordi tra le parti, di intermediari per latrasmissione, la conservazione e l'archiviazione dellafattura elettronica mantenendo inalterate leresponsabilita' fiscali dell'ente emittente la fattura neiconfronti delle PA.

Le pubbliche amministrazioni possono costituirsiquali intermediari nei confronti di altre pubblicheamministrazioni previo accordo tra le parti.

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FATTURA – STRUTTURA E FLUSSI

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FATTURE VERSO P.A.: DM 55 IN G.U. DEL 22.5.13

Codice degli Uffici

Le amministrazioni identificano i propri uffici deputati in via esclusiva allaricezione delle fatture elettroniche da parte del Sistema di interscambioe ne curano l'inserimento nell'Indice delle Pubbliche Amministrazioni(IPA), in tempo utile per garantirne l'utilizzo in sede di trasmissionedelle fatture elettroniche;

Le amministrazioni curano l'aggiornamento periodico dei propri uffici nelpredetto Indice, che provvede ad assegnare il codice in modo univoco.

La fattura elettronica, fra i dati obbligatori, riporta esclusivamente icodici IPA degli uffici destinatari di fatture elettroniche, consultabili sul sitowww.indicepa.gov.it.

Le regole di identificazione e gestione degli uffici destinatari di fattureelettroniche in ambito IPA sono riportate nell'allegato D del regolamento enelle specifiche tecniche e procedure approvate da DigitPA e disponibilisul sito digitpa.gov.it.

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IPA

L'Indice delle Pubbliche Amministrazioni (IPA) è stato istituito con l'articolo 11 del Dpcm del 31 ottobre 2000, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 272 del 21 novembre 2000

L'IPA costituisce l'anagrafica di riferimento per la fatturazione elettronica e, ai sensi dell'articolo 3 del Dm 55 del 2013, provvede ad assegnare il codice identificativo univoco agli uffici identificati dalle pubbliche amministrazioni come deputati in via esclusiva alla ricezione delle fatture elettroniche.

L'indirizzamento delle fatture elettroniche alle amministrazioni destinatarie è infatti operato dal Sistema di Interscambio attraverso l'utilizzo del Codice Univoco Ufficio.

Tale codice deve essere inserito a cura degli operatori economici, fornitori delle amministrazioni, nell'elemento "CodiceDestinatario" presente nel tracciato della Fattura elettronica al fine dell'identificazione univoca dell'ufficio deputato al ricevimento della fattura elettronica.

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IPA

L’informazione deve quindi essere resa obbligatoriamente disponibile dalle Pubbliche amministrazioni agli operatori economici per consentire loro l'invio della fattura elettronica.

L'Agenzia per l'Italia Digitale - AGID, ai sensi dell'articolo 57-bis, comma 2 del CAD, chiamata a garantire la gestione e la disponibilità dei contenuti dell'IPA, ha a tal fine emanato apposite specifiche operative, aggiornate alla luce delle indicazioni fornite con la circolare interpretativa n. 1 del 31 marzo 2014 dal dipartimento dell'Economia.

Per garantire infatti il corretto avvio dell'obbligo di fatturazione elettronica dal 6 giugno 2014, AGID ha provveduto a rendere disponibile, per ciascuna amministrazione presente nell'IPA, un Ufficio di fatturazione elettronica "Centrale" denominato "Uff_eFatturaPA" cui è associato il relativo servizio di fatturazione elettronica.

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STRUTTURA DELL’IPA

Componenti logiche

L’IPA è composto da due componenti logiche distinte.

IUO: indice delle Unità organizzative

IAOO: indice delle Aree organizzative omogenee

Gli Uffici centrali e periferici destinatari della fatturazione elettronica sonodefiniti da oggetti di tipo «Unità organizzativa» ai quali è associato unospecifico servizio denominato «Fatturazione elettronica».

Per ciascun Ufficio (UO) che il singolo ente definisce nell’IPA, vienegenerato un «codice ufficio» univoco (alfanumerico, di 6 caratteri). Sarà ilcodice che gli operatori dovranno inserire nel campo «Codicedestinatario» in fattura.

Per ognuno dei predetti uffici (UO), la singola Amministrazione dovràinserire informazioni (nel servizio «Fatturazione elettronica») necessarieper la trasmissione da parte del SdI. Il servizio di fatt.el. potrà essereassociato ad una UO di qualsiasi livello nella struttura della P.A.

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STRUTTURA DELL’IPA

Componenti logiche

AOO: Aree organizzative omogenee

Con l’acronimo AOO si intende l’insieme di funzioni e di strutture,individuate dalla singola Amministrazione, che opera su tematicheomogenee e che presenta esigenze di gestione della documentazione inmodo unitario e coordinato ai sensi dell’art. 50 co. 4 del Dpr 445/00.

Le AOO identificano gli uffici di protocollo degli enti che gestiscono i flussidocumentali in entrata ed in uscita dall’Ente. Il numero di AOO dipendequindi dal numero degli Uffici protocollo presenti nell’ente. Il numerominimo è ovviamente 1

Rappresentano i canali ufficiali per l’invio di istanze e l’avvio diprocedimenti amministrativi.

UO: codice univoco ufficio è l’identificativo univoco attribuito a ciascunufficio che viene dichiarato da un Ente in IPA

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FATTURE VERSO P.A.: DM 55 IN G.U. DEL 22.5.13

Contenuti della fattura elettronica

Ad integrazione di quanto previsto dall’art. 21 del Dpr 633/72, tenutoconto della natura informatica del processo, entrano a far parte delcontenuto della fattura elettronica le ulteriori seguenti informazioni(dettagliate nell’allegato A al regolamento):

a) informazioni indispensabili ai fini di una corretta trasmissione dellafattura elettronica al soggetto destinatario attraverso il Sistema diInterscambio (SdI)

b) informazioni utili per la completa dematerializzazione del processodi ciclo passivo attraverso l'integrazione del documento fattura con isistemi gestionali e/o con i sistemi di pagamento;

c) eventuali ulteriori informazioni che possono risultare di interesse peresigenze informative concordate tra cliente e fornitore ovvero specifichedell'emittente, con riferimento a particolari tipologie di beniceduti/prestati, ovvero di utilita' per il colloquio tra le parti.

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FATTURE VERSO P.A.: DM 55 IN G.U. DEL 22.5.13

Contenuti fattura: informazioni utili per la completa dematerializzazione delprocesso di ciclo passivo, che si suggerisce di contrattualizzare:

- Dati relativi all'ordine di acquisto dal quale scaturisce la cessione/prestazioneoggetto del documento fattura

- Dati relativi al contratto dal quale scaturisce la cessione/prestazioneoggetto del documento fattura

- Dati relativi alla ricezione dei beni/servizi oggetto del documento fattura

- In caso di fatture collegate, dati relativi alla fattura alla quale si collega ildocumento in oggetto

- Ritenuta Acconto, Imponibile Cassa previdenziale per singola aliquota

- Riferimento Amministrazione: identificativo del riferimento amministrativo -contabile utile all'amministrazione destinataria (es.: capitolo dispesa, contoeconomico)

ALTRE INFORMAZIONI Vengono riportate nell’all. A le informazioni che possonoessere inserite in fattura a seguito di accordi tra le parti ovvero per esigenzespecifiche del soggetto emittente

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D.L. 66/14 ART. 25

Contenuti fattura:

Le fatture elettroniche emesse verso le pubbliche amministrazioni riportano:

a) il Codice identificativo di gara (CIG), tranne i casi di esclusionedell'indicazione dello stesso nelle transazioni finanziarie così comeprevisto dalla determinazione dell'Autorità di vigilanza sui contrattipubblici di lavori, servizi e forniture 7 luglio 2011, n. 4, e i casi diesclusione dall'obbligo di tracciabilità di cui alla legge 13 agosto 2010, n.136, previsti dalla tabella 1 allegata al decreto 66 stesso; detta tabella èaggiornata con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, sentital'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture;

b) il Codice unico di Progetto (CUP), in caso di fatture relative a operepubbliche, interventi di manutenzione straordinaria, interventi finanziatida contributi comunitari e ove previsto ai sensi dell'articolo 11 della legge16 gennaio 2003, n. 3

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D.L. 66/14 ART. 25

Contenuti dei contratti:I codici CIG e CUP sono inseriti a cura della stazione appaltante nei contratti relativi a lavori, servizi e forniture sottoscritti con gli appaltatori nell'ambito della clausola prevista all'articolo 3, comma 8, della legge 13 agosto 2010, n. 136. Tale clausola riporta, inoltre, il riferimento esplicito agli obblighi delle parti derivanti dall'applicazione della presente norma.

Regole per i pagamentiLe pubbliche amministrazioni non possono procedere al pagamento delle fatture elettroniche che non riportano i codici Cig e Cup ai sensi dell’art. 25 medesimo

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FATTURE VERSO P.A.: DM 55 IN G.U. DEL 22.5.13

La trasmissione:

La trasmissione della fattura al SdI e da questi ai soggetti riceventi avvieneattraverso l'utilizzo di uno dei seguenti canali:

- un sistema di posta elettronica certificata (PEC) o analogo sistema di postaelettronica basato su tecnologie che certifichino data e ora dell'invio e dellaricezione delle comunicazioni, nonche‘ l'integrita' del contenuto delle stesse;

- un sistema di cooperazione applicativa esposto su rete internet fruibileattraverso protocollo HTTPS per i soggetti non attestati su rete SPC (SistemaPubblico di Connettivita');

- un sistema di cooperazione applicativa tramite porte di dominio attestate su reteSPC (Sistema Pubblico di Connettivita');

- un sistema di trasmissione dati tra terminali remoti basato su protocollo FTPall'interno di circuiti chiusi che identificano in modo certo i partecipanti eassicurano la sicurezza del canale;

- un sistema di trasmissione telematica esposto su rete internet fruibile attraversoprotocollo HTTPS per i soggetti accreditati.

Le specifiche tecniche descrivono in dettaglio le modalita' ed i canali ditrasmissione utilizzabili Studio Tributario Paolo Parodi

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FATTURE VERSO P.A.: DM 55 IN G.U. DEL 22.5.13

La trasmissione:

PROCEDURA PER L'ACCREDITAMENTO DEL SOGGETTO TRASMITTENTE

Affinche' i soggetti trasmittenti possano interagire con il SdI devonoessere soddisfatti i requisiti minimi indispensabili alla loro identificazione,requisiti che sono specifici dei singoli canali utilizzati.

Il soggetto che per trasmettere le fatture elettroniche al SdI intendeutilizzare la posta elettronica certificata non ha necessita‘ di identificarsi invia preventiva al SdI ma deve avvalersi di un gestore con il qualemantenere un rapporto finalizzato alla disponibilita' del servizio; talegestore deve essere tra quelli inclusi in apposito elenco pubblico gestitodall'Agenzia per l'Italia digitale, cosi' come disciplinato dagli artt. 14 e 15del DPR 11febbraio 2005, n. 68 ("Regolamento recante disposizioniper l'utilizzo della posta elettronica certificata, a norma dell'art. 27dellalegge 16 gennaio 2003, n. 3" - G.U. 28 aprile 2005, n. 97) e successivemodificazioni; le modalita' d'identificazione del soggetto a cui vieneassegnata la casella di posta rispondono ai requisiti citati in precedenza.

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La trasmissione:

PROCEDURA DI INVIO DELLA FATTURA AL SISTEMA DI INTERSCAMBIO

La procedura di invio della fattura vede, quali attori coinvolti:

- il fornitore;

- il SdI;

- il soggetto trasmittente (se diverso dal fornitore).

I passaggi rappresentativi si possono schematizzare nei punti seguenti:

- il fornitore predispone la fattura elettronica secondo le regole previste dalregolamento;

- il fornitore stesso, o un terzo delegato ad emettere fattura per conto di questo,appone la firma elettronica qualificata o digitale sulla fattura predisposta;

- il fornitore, o un terzo delegato, trasmette la fattura cosi‘ generata, al SdI permezzo dei canali e le modalita' previste dal regolamento

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FATTURE VERSO P.A.: DM 55 IN G.U. DEL 22.5.13

La trasmissione:

PROCEDURA DI INOLTRO DELLA FATTURA DA PARTE DEL SISTEMADIINTERSCAMBIO

La procedura di inoltro della fattura elettronica dal SdI al destinatario vede, qualiattori coinvolti:

- il SdI;

- il soggetto destinatario;

- il soggetto ricevente (se diverso dal soggetto destinatario).

Il SdI inoltra al soggetto destinatario, oppure ad un terzo soggetto ricevente dicui il destinatario si avvale, la fattura elettronica attraverso i canali e le modalita'previste dal regolamento.

Nell'eventualita' che nella fattura risulti un codice di riferimento deldestinatario non corretto, il SdI procedera' ad inviare l'esito negativo esplicativoal mittente.

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Le ricevute:

Il SdI attesta l'avvenuto svolgimento delle fasi principali del processo di trasmissione dellefatture elettroniche attraverso un sistema di comunicazione che si basa sull'invio di ricevutee notifiche.

La procedura puo' essere schematizzata nei punti seguenti:

- il SdI, ricevuto correttamente il documento fattura, assegna un identificativo proprio edeffettua i controlli previsti;

- in caso di controlli con esito negativo, il SdI invia una notifica di scarto al soggettotrasmittente;

- nel caso di esito positivo dei controlli il SdI trasmette la fattura elettronica al destinatario;

- nel caso di buon esito della trasmissione, il SdI invia al soggetto trasmittente unaricevuta di consegna della fattura elettronica;

- nel caso in cui, per cause tecniche non imputabili al SdI, la trasmissione al destinatarionon fosse possibile il SdI invia al soggetto trasmittente una notifica di mancataconsegna;

- il SdI riceve notifica, da parte del soggetto destinatario, di riconoscimento/rifiuto dellafattura, che provvede ad inoltrare al trasmittente a completamento del ciclo dicomunicazione degli esiti della trasmissione della fattura elettronica.

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FATTURE VERSO P.A.: DM 55 IN G.U. DEL 22.5.13

Le ricevute:

Il SdI attesta l'avvenuto svolgimento delle fasi principali del processo di trasmissione dellefatture elettroniche attraverso un sistema di comunicazione che si basa sull'invio di ricevutee notifiche.

La procedura puo' essere schematizzata nei punti seguenti:

- il SdI, ricevuto correttamente il documento fattura, assegna un identificativo proprio edeffettua i controlli previsti;

- in caso di controlli con esito negativo, il SdI invia una notifica di scarto al soggettotrasmittente;

- nel caso di esito positivo dei controlli il SdI trasmette la fattura elettronica al destinatario;

- nel caso di buon esito della trasmissione, il SdI invia al soggetto trasmittente unaricevuta di consegna della fattura elettronica;

- nel caso in cui, per cause tecniche non imputabili al SdI, la trasmissione al destinatarionon fosse possibile il SdI invia al soggetto trasmittente una notifica di mancataconsegna;

- il SdI riceve notifica, da parte del soggetto destinatario, di riconoscimento/rifiuto dellafattura, che provvede ad inoltrare al trasmittente a completamento del ciclo dicomunicazione degli esiti della trasmissione della fattura elettronica.

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I CONTROLLI DELLO SdI

1) Nomenclatura e unicità del file trasmesso

2) Integrità del contenuto

3) Autenticità del certificato di firma

4) Conformità del formato della fattura

5) Validità del contenuto della fattura (non solo indirizzi IPA maanche codici fiscali e partite Iva)

6) Unicità della fattura

7) Recapitabilità della fattura

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I CONTROLLI DELL P.A. DESTINATARIA

Pur non essendovi al momento precisazioni specifiche, si ipotizzano casi incui la fattura potrà essere rifiutata (nel presupposto che sia statacontrattualizzata la compilazione dei relativi campi):

1) Non rispondenza dell’identificativo del contratto

2) Non rispondenza dell’identificativo dell’ordine

3) Non rispondenza dell’identificativo del capitolo/conto di contabilità

4) Non rispondenza del CIG/CUP

5) Assenza del CIG/CUP se, dal codice identificativo contratto, se nedesume l’obbligatorietà

6) Fornitore sconosciuto all’ente

L’accettazione della fattura non presuppone aver verificato la presenza ditutti gli elementi necessari per la liquidazione.

A fronte di fattura accettata potrà sempre essere richiesta nota di credito,se ve ne sono i presupposti Studio Tributario Paolo Parodi

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Linee guida organizzative per le P.A.:

Predisposizione di una struttura organizzativa di progetto

L'implementazione della fattura elettronica va inquadrata come un progetto per ilquale e' necessario prevedere un'organizzazione interna con una chiaraassegnazione dei ruoli, un'opportuna divisione dei compiti e una struttura di governoche garantisca la massima efficienza ed il raggiungimento degli obiettivi.

Sebbene tale impostazione sia applicabile a tutte le PA, la complessita' deimodelli decentrati rende ancor piu' indispensabile il ricorso a tale struttura.

Nell'ambito della struttura organizzativa di progetto e' opportuno prevedere variresponsabili che avranno il compito di individuare gli interventi organizzativi, gliinterventi informatici, di definire e concordare tempi e modalita' per il passaggioalla gestione elettronica delle fatture, di rappresentare l'interfaccia con il gestoredel Sistema di Interscambio.

E' da evidenziare che una PA che attua diffusamente il decentramentonell'ambito dei processi di acquisizione di beni e servizi, presentera' unamolteplicita' di problematiche che, presumibilmente, richiedera' l'istituzione difigure di riferimento a presidio delle singole unita' coinvolte nei processi attivi diacquisizione di beni e servizi.

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Linee guida organizzative per le P.A.:

Adeguamento delle procedure organizzative

Gli interventi sulle procedure organizzative costituiscono uno degli aspettiche, potenzialmente, sono maggiormente interessati dal processod'implementazione della fattura elettronica.

Le amministrazioni dovrebbero :

- costituire un gruppo di lavoro per la realizzazione del progetto con ilcoinvolgimento di tutti i soggetti interessati;

- definire o modificare le procedure per le modalita' di ricezione dellefatture;

- verificare il processo di memorizzazione, archiviazione, econservazione adottato, realizzato in coerenza a quanto dispostodalCAD ( dl n.82 del 2005 e dal testo Unico legge DPR 445 del 2000)".

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Linee guida organizzative per le P.A.:

Adeguamento delle procedure organizzative

Secondo quanto previsto dal regolamento, dovranno essere effettuate le seguentiattivita':

- verifica dei soggetti coinvolti nel processo e sensibilizzazione degli attoricoinvolti in particolare sui termini di conservazion eelettronica delle fatture, deilibri contabili e delle scritture

- verifica degli strumenti utilizzati e del formato di conservazione

- verifica della procedura e modalita' di apposizione della firma digitale

- verifica della marca temporale dei documenti informatici ricevuti

- individuare il responsabile della conservazione

- predisporre un manuale della conservazione

- evidenziare i cambiamenti prodotti dall'utilizzo della fattura elettronica

- pianificare i percorsi formativi per le risorse coinvolte

- verificare che i documenti conservati ed i certificati qualificati sianostampabili e trasferibili su altro supporto informatico.Studio Tributario Paolo Parodi

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Linee guida organizzative per le P.A.:

Si parte dal modello piu' ristretto che considera il processo di fatturazione inmaniera autonoma e svincolata dagli altri processi,

per arrivare al modello piu' ampio che considera la fatturazione come una fase di unciclo piu' esteso che va dall'ordine al pagamento.

Nel modello piu' ampio la fatturazione elettronica diventa il perno sul quale basaretutti i processi di integrazione e di dematerializzazione di tutti i documentiutilizzati nell'ambito del ciclo passivo.

Le Amministrazioni dovranno occuparsi di

- predisporre un canale di comunicazione verso il SdI;

- protocollare in ingresso le fatture;

- trasmettere i riscontri di acquisizione;

- predisporre il percorso di conservazione dei documenti di fatturazioneacquisiti elettronicamente.

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Linee guida organizzative per le P.A.:

Per incrementare i benefici legati alla fatturazione elettronica, le PA potranno:

- acquisire direttamente il documento fattura nei sistemi gestionali ove gia'presenti;

- adottare un sistema documentale per la gestione elettronica del documento intutte le attivita' gestionali.

I risparmi ed i vantaggi piu' rilevanti derivano dalla dematerializzazionedell'intero "ciclo dell'ordine" ma tale operazione puo' essere effettuata perpassi.

L'approccio piu‘ favorevole e' iniziare dalla fase della fatturazione, sia perche' e‘ ildocumento che piu' di altri viene prodotto ed utilizzato(riconciliazione con idocumenti di trasporto e con gli ordini, verifica e riconciliazione contabile con ipagamenti e gli incassi, eccetera) sia perche' e' il documento che nei processiaziendali collega il ciclo amministrativo contabile al ciclo finanziario(incassi,pagamenti e tesoreria).

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Linee guida organizzative per le P.A.:

Predisposizione di un canale di comunicazione verso ilSdI

Le Pubbliche Amministrazioni destinatarie di fatturedovranno predisporre un canale di comunicazione verso il SDIutilizzando una delle modalita' di inoltro previste daldocumento "Regole Tecniche".

La fattura viene acquisita in un formato strutturato, ossia unformato che permette l'elaborazione dei dati in essa contenutiin modalita' totalmente automatica.

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Linee guida organizzative per le P.A.:

LINEE GUIDA RIFERITE ALLE RELAZIONI CON IL FORNITORE

La PA nell'adozione della fatturazione elettronica.

Per garantire un buon funzionamento del processo di fatturazione e' necessarioche le amministrazioni si attivino per effettuare il censimento dei fornitori con cuiintrattengono rapporti e fornire degli indirizzi utili per garantire comportamentiomogenei nella trasmissione del flusso di fatturazione.

E' fondamentale che le Amministrazioni garantiscano l'identificazioneunivoca del destinatario delle fatture secondo le regole previste.

L'informazione sara' presente altresi' nella fattura stessa e quindi e' compitodell'Amministrazione formalizzare un accordo con il fornitore per assicurarsiil corretto riconoscimento del destinatario delle fatture nelle modalita‘ previste.Il tempestivo e coerente aggiornamento dell'Indice delle Pubbliche Amministrazioni,nei tempi indicati dal decreto e, a regime, rispetto a quanto contrattualizzato con ilfornitore sono presupposti indispensabili per consentire al Sistema diInterscambio di recapitare correttamente la fattura agli uffici di pertinenza.

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Linee guida organizzative per le P.A.:

INDICAZIONI IN MERITO ALLA CONSERVAZIONE

La conservazione e' una procedura informatica, regolamentata dalla legge (D.L.von.82 del 7 marzo 2005 - Codice dell'Amministrazione Digitale, DM 23 gennaio2004 - Modalita' di assolvimento degli obblighi fiscali relativi ai documentiinformatici ed alla loro riproduzione in diversi tipi di supporto, e Delibera CNIPAn.11 del19 febbraio 2004 e successive modificazioni - Regole tecniche per lariproduzione e conservazione di documenti), in grado di garantire nel tempo lavalidita' legale a tutti i documenti informatici firmati digitalmente.

Cio' significa che ogni tipologia di documento informatico conservato nelrispetto delle regole previste dal Codice dell'amministrazione digitale, haeffetto probatorio ad ogni effetto di legge consentendo alla PA ed alle aziende dirisparmiare sui costi di stampa, stoccaggio e archiviazione.

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FATTURE VERSO P.A.: DM 55 IN G.U. DEL 22.5.13

Linee guida organizzative per le P.A.:

INDICAZIONI IN MERITO ALLA CONSERVAZIONE

La conservazione e' una procedura informatica, regolamentata dalla legge (D.L.von.82 del 7 marzo 2005 - Codice dell'Amministrazione Digitale, DM 23 gennaio2004 - Modalita' di assolvimento degli obblighi fiscali relativi ai documentiinformatici ed alla loro riproduzione in diversi tipi di supporto, e Delibera CNIPAn.11 del19 febbraio 2004 e successive modificazioni - Regole tecniche per lariproduzione e conservazione di documenti), in grado di garantire nel tempo lavalidita' legale a tutti i documenti informatici firmati digitalmente.

Cio' significa che ogni tipologia di documento informatico conservato nelrispetto delle regole previste dal Codice dell'amministrazione digitale, haeffetto probatorio ad ogni effetto di legge consentendo alla PA ed alle aziende dirisparmiare sui costi di stampa, stoccaggio e archiviazione.

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CIRCOLARE MEF – F.P. N. 1 DEL 31.03.14

La circolare fornisce le indicazioni necessarie per il corretto adempimento dell’obbligo di fatturazione elettronica e risponde ai numerosi quesiti posti sia dalle pubbliche amministrazioni, sia dai fornitori di queste ultime. In particolare, le indicazioni operative riguardano:�il termine per il caricamento delle anagrafiche degli uffici adibiti alla ricezione delle fatture elettroniche nell’Indice delle pubbliche amministrazioni ed il conseguente obbligo delle P.A. di comunicare tali indirizzi a tutti i fornitori;�l’emissione della fattura elettronica: si intende emessa, come regola, nel momento in cui si riceve la conferma di ricezione rilasciata dal sistema di interscambio; tuttavia, la fattura, per il fornitore della P.A., si considera emessa anche in caso di notifica della mancata consegna;�il divieto di pagamento in assenza di fattura elettronica: i termini del 6 giugno 2014 e del 31 marzo 2015 sono perentori per i fornitori delle P.A.; tuttavia, le singole P.A. potranno accettare per 3 mesi (ed in casi eccezionali anche oltre) fatture che, ancorchè emesse ante 6 giugno, pervengano o siano in lavorazione post 6 giugno;�il trattamento dei casi in cui risulti impossibile, per ragioni tecniche, il recapito della fattura elettronica all’amministrazione.

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CIRCOLARE MEF – F.P. N. 1 DEL 31.03.14

EMISSIONE DELLA FATTURA:

La fattura si considera emessa quando è trasmessa.

La fattura elettronica inviata allo SDI si considera trasmessa quando siriceve dallo SDI la ricevuta attestante l’avvenuta consegna alla P.A.destinataria.

Lo SDI rilascia ricevuta di consegna quando l’inoltro alla P.A. destinataria haavuto esito positivo o di mancata consegna se l’inoltro ha avuto esitonegativo.

Non viene invece rilasciata ricevuta di mera acquisizione allo SDI.

Anche la ricevuta di mancata consegna prova l’emissione della fattura equesta si considera comunque emessa.

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CIRCOLARE MEF – F.P. N. 1 DEL 31.03.14

Casi in cui risulta impossibile recapitare la fattura elettronicaall'amministrazione committente:

- pur essendo l'amministrazione presente in IPA, risulti nonidentificabile il codice ufficio da utilizzare,

- l'amministrazione non sia censita in IPA,

- non sia possibile trasmettere all'amministrazione la fatturacorrettamente ricevuta dal Sdi.

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CIRCOLARE MEF – F.P. N. 1 DEL 31.03.14

Codice Ufficio dell'amministrazione non deducibile dall'IPA

Le Specifiche Operative relative all'allegato D al DM 3 aprile 2013, n. 55, prevedonoche per ciascuna amministrazione presente in IPA sia reso disponibile un Ufficio difatturazione elettronica "Centrale" denominato "Uff_eFatturaPA".

Tale ufficio centrale potrà essere utilizzato dal fornitore per l'invio della fatturaelettronica esclusivamente nel caso in cui non abbia ricevuto la comunicazione delcodice ufficio destinatario di fattura elettronica da parte dell'amministrazione

Al fine di evitare l'utilizzo improprio del Codice FE Centrale, nel caso in cui unafattura sia destinata ad un Ufficio di fatturazione elettronica Centrale, il SdI verifical'esistenza in IPA di uno e un solo Ufficio di fatturazione elettronica deputato alricevimento della fattura. Nel caso in cui sia possibile identificare univocamente talecodice ufficio il SdI respinge la fattura inviando al mittente una "notifica di scarto",segnalando il codice ufficio identificato. In caso contrario il SdI inoltraall'amministrazione la fattura ricevuta, che riporta l'indicazione del Codice FECentrale.

Le amministrazioni possono rifiutare le fatture inoltrate agli Uffici di fatturazioneelettronica "Centrale", e riportanti quindi un Codice FE Centrale, esclusivamente nelcaso in cui la fattura non sia attribuibile all'amministrazione.

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CIRCOLARE MEF – F.P. N. 1 DEL 31.03.14

Amministrazione non censita in IPA

Le Specifiche tecniche operative indicano che il codice ufficio da inserire in fatturapuò assumere il valore di default indicato nelle Specifiche stesse.

Il SdI verifica l'esistenza in IPA di uno e un solo Ufficio di fatturazione elettronicadeputato al ricevimento della fattura ovvero, nel caso siano individuati più Uffici difatturazione elettronica, che questi siano afferenti alla stessa amministrazione. Nelcaso in cui sia possibile identificare univocamente un Ufficio di fatturazioneelettronica il SdI respinge la fattura inviando al mittente una "notifica di scarto",segnalando il codice ufficio identificato. Nel caso in cui siano individuati più Uffici difatturazione elettronica afferenti alla stessa amministrazione il SdI respinge la fatturainviando al mittente una "notifica di scarto", segnalando il Codice FE Centraledell'amministrazione individuata.

In tutti gli altri casi il SdI rilascia al fornitore una "Attestazione di avvenuta

trasmissione della fattura con impossibilità di recapito".

In presenza di tale attestato la fattura in esso contenuta può sicuramente darsi peremessa

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CIRCOLARE MEF – F.P. N. 1 DEL 31.03.14

Casistica residuale

Una volta ricevuto messaggio di impossibilità di recapito, il fornitore, che ha giàottemperato all'obbligo di emissione della fattura in forma elettronica potràcomunque direttamente trasmettere all'amministrazione committente o mettere adisposizione di quest'ultima la fattura elettronica.

E’ ad esempio possibile trasmettere l'attestato inviato dal SdI, che come specificato èfirmato elettronicamente e contiene la fattura elettronica, tramite un servizio di postaelettronica o altro canale telematico, ovvero di metterlo a disposizionedell'amministrazione committente tramite portali telematici che consentano aquest'ultima di effettuare il download dell'attestato e della fattura elettronica nellostesso inclusa.

La fattura elettronica contenuta nell'attestato può pertanto ritenersi ricevutadall'amministrazione committente. Nel caso in esame non trova quindi applicazione ildivieto di procedere al pagamento disposto dall'art. 1, comma 209, della legge244/2007, in quanto la fattura è stata emessa, inviata e ricevuta in forma elettronica.Pertanto, ove siano verificate tutte le altre condizioni previste, l'amministrazione devesicuramente procedere al pagamento della fattura in questione.

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CIRCOLARE MEF – F.P. N. 1 DEL 31.03.14

Gestione del transitorio

Se la procedura di liquidazione e pagamento da parte della P.A. non siconclude nei tre mesi che succede?

La gestione può proseguire anche dopo i tre mesi, e questo a prescinderedal fatto che le nuove regole imposte dal Dlgs 192/2012 (che modificano ilDlgs 231/2002), prevedono che l'ente paghi, in via ordinaria, entro 30 giorni.

In effetti, come chiarisce la circolare 1/2014, sarebbe un aggravio per ilfornitore e un danno per l'ente, prevedere che allo scadere del termine di tremesi il fornitore sia costretto a emettere una fattura elettronica insostituzione di quella cartacea.

Quindi l'ente continuerà la gestione della fattura senza alcun aggravio dellaprocedura sulla base della fattura cartacea precedentemente inviata.

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CIRCOLARE MEF – F.P. N. 1 DEL 31.03.14

Caso particolare

Il fornitore ha inviato la fattura con modalità cartacea prima del 6 giugno, ma lastessa viene in tutto o in parte rifiutata dall'ente destinatario per ragioni di meritorelative alla cessione di beni o alla prestazione realizzata.

In questo caso, l'ente potrebbe, dopo il 6 giugno 2014, chiedere al fornitore diemettere una nota di variazione che rettifichi in tutto o in parte la fatturaprecedentemente inviata. In questo caso il fornitore (essendo spirato il termine del 6giugno 2014) dovrà emettere la nota di variazione seguendo le procedure previstedal Dm 55/2013. Pertanto dovrà utilizzare il Sdi e dovrà emettere la fattura inmodalità elettronica.

Ovviamente si specifica che, in base alle regole previste dalla legge 244/2007, ilfornitore e la Pa, emettendo l'uno le fatture in modalità elettronica e ricevendo l'altrocon le stesse modalità, saranno costretti entrambi a gestire la fattura in modoelettronico e, cosa più importante, saranno costretti a conservare il documento soloin modalità elettronica secondo le disposizioni del Codice dell'amministrazionedigitale (Dlgs 82/2005), secondo le relative regole tecniche e secondo il Dm 23gennaio 2004.

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CIRCOLARE MEF – F.P. N. 1 DEL 31.03.14

ESEMPIO N.1 : impresa

�L'invio il 5 giugno via posta

�Il 5 giugno un'impresa emette una fattura su carta, via posta, verso il ministero della Salute, che la protocolla in entrata il 9 giugno. Se l'iter di liquidazione e pagamento si conclude a dicembre 2014 l'impresa dovrà emettere un'altra fattura?

�La spedizione via posta prima del 6 giugno determina l'emissione del documento e quindi la fattura è correttamente emessaL'articolo 1, comma 2010, della legge 244/2007 vieta di accettare o procedere al pagamento di fatture non elettroniche da tre mesi dall'entrata in vigore dell'obbligo (prima data 6 giugno 2014)

�Secondo la circolare Mef e Funzione pubblica 1/2014 la gestione della fattura da parte del ministero potrà protrarsi anche oltre il periodo transitorio senza obbligare il fornitore a riemettere la fattura in modalità elettronicaL'impresa continuerà a conservare il documento cartaceo secondo le modalità consuete senza nessuna novità rispetto al passato

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CIRCOLARE MEF – F.P. N. 1 DEL 31.03.14

ESEMPIO N. 2 : ENTE NON COMMERCIALE

�La nota di variazione

�Un ente non commerciale emette una fattura su carta, tramite il servizio postale il 4 giugno 2014, al Mise. Il ministero processa regolarmente la fattura, ma la respinge in parte perché la prestazione individuata nella fattura non risulta del tutto realizzata e chiede all'ente l'emissione di una nota di variazione. Come deve essere emessa la nota di variazione?

�La spedizione via posta prima del 6 giugno determina l'emissione del documento e quindi si ritiene che la fattura sia correttamente emessaNel periodo transitorio (tre mesi dal 6 giugno) il ministero può regolarmente gestire la fattura cartaceaSe il ministero la respinge in tutto o in parte e il fornitore deve emettere una nota di variazione la stessa deve essere emessa in elettronico con le regole previste dal Dm 55/2013. Va spedita tramite Sistema di interscambio e si ha per emessa al momento dell'ottenimento dallo Sdi della ricevuta di consegna

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CICLO ATTIVO P.A.

DAL 6 GIUGNO 2014

� Se una P.A. deve emettere fattura verso un Ministero, Agenzia fiscale, Ente Nazionale di Previdenza ed assistenza (Inps, Inail, Casse di categoria), deve emettere fattura elettronica e trasmettere a mezzo SdI

� Deve riversare in conservazione le predette fatture

�Per le fatture emesse nei confronti degli altri soggetti (comprese le P.A. diverse da quelle per le quali scatta l’obbligo dal 6.6.14), può scegliere se :- Emettere tutte fatture elettroniche; in tal caso non dovrà passare per lo

SdI ma dovrà avere il consenso del cliente per la trasmissione; in difetto di consenso, dovrà trasmettere un pdf o un cartaceo

- Emettere fatture non elettronicheStudio Tributario Paolo Parodi

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CICLO ATTIVO P.A.

DAL 31 MARZO 2015

� Se una P.A. deve emettere fattura verso un’altra P.A. inserita nell’elenco Istat, deve emettere fattura elettronica e trasmettere a mezzo SdI

� Deve riversare in conservazione le predette fatture

�Per le fatture emesse nei confronti degli altri soggetti, può scegliere se :- Emettere tutte fatture elettroniche; in tal caso non dovrà passare per lo

SdI ma dovrà avere il consenso del cliente per la trasmissione; in difetto di consenso, dovrà trasmettere un pdf o un cartaceo

- Emettere fatture non elettroniche

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CICLO ATTIVO P.A. : LE SCELTE

DAL 31 MARZO 2015

� Nei confronti dei soggetti non P.A. si potrà scegliere se :

�- emettere fatture cartacee�- emmettere fatture elettroniche, le quali comunque non transiteranno per il tramite del SdI

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CICLO ATTIVO P.A. : I REGISTRI

Circolare 36/E/2006 par. 5.3

Ove il contribuente intenda adottare la conservazione elettronica delle solefatture elettroniche, è consentita la conservazione con le modalitàtradizionali delle fatture in formato analogico a condizione che le stessesiano annotate in un apposito registro sezionale e numerateprogressivamente con una distinta serie numerica in ordinecronologico, senza soluzione di continuità per periodo di imposta.In tale evenienza, per ogni singolo cliente o fornitore dovrà essere eseguitaun'unica modalità di conservazione per l'intero periodo d'imposta, in modoche le fatture emesse o ricevute risultino annotate tutte nello stesso registro.Qualora, infine, il contribuente decida nel corso del periodo di imposta diprocedere alla conservazione elettronica di alcuni tipi di documenti, dovràapplicare le medesime regole per gli stessi documenti formati o emessi apartire dall'inizio del periodo di imposta.

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Fatture elettroniche e imposta di bollo

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FATTURE SOGGETTE A IMPOSTA DI BOLLO

IVA e imposta di bollo sono tributi alternativi

Fatture, ricevute, note, quietanze riguardanti operazioni soggette ad Iva (comprese quelle in reverse charge) sono esenti da imposta di bollo

Sono esenti da bollo anche le fatture non imponibili relative alle esportazioni e ad operazioni intracomunitarie

Sono soggette a bollo (2,00) se di importo superiore a 77,47 le seguenti fattispecie :

- operazioni fuori campo Iva per mancanza di uno dei tre presupposti (territoriale compreso)

- operazioni esenti

- operazioni non imponibili (escluse quelle sopracitate)

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CASI PARTICOLARI

Fatture miste : è dovuto il bollo se gli importi non soggetti a Iva superano 77,47 (CM 1/301333/84 e ris. 98/E/01)

Copia conforme :Segue il trattamento dell’originale. Nel caso però di copia dichiarata conforme da notaio o altro pubblico ufficiale è dovuto il bollo da 16,00

Rapporti con lo StatoL’imposta di bollo, quando dovuta, è sempre a carico dell’altra parte nonostante eventuale patto contrario (art. 8 del Dpr 642/72)

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SINTESI

Assolvimento dell’imposta di bollo

Tre alternative:a) applicazione contrassegno telematico (già marca da bollo)

b) in modo virtuale (pagamento Agenzia entrate o mediante versamento c/c) - (art.3 e art. 15 Dpr. 642/1972)

c) in modo virtuale/particolare per i documenti informatici (art. 7 D.M 23.1.2004 fino al 26.06.14 e poi art. 6 del DM 17.06.14)

FATTURA ELETTRONICA – IMPOSTA DI BOLLO

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LE REGOLE IN VIGORE DAL 27 GIUGNO 2014

L'imposta di bollo sui documenti informatici fiscalmente rilevanti ècorrisposta mediante versamento nei modi di cui all'art. 17 del decretolegislativo 9 luglio 1997, n. 241, con modalità esclusivamente telematica.In concreto, il versamento deve avvenire a mezzo modello F24.Dovranno essere fissati il codice tributo e l’eventuale possibilità di utilizzodel modello F24EP.Dovranno altresì essere precisate modalità e termini per la dichiarazioneannuale.

Il pagamento dell'imposta relativa alle fatture, agli atti, ai documenti ed airegistri emessi o utilizzati durante l'anno avviene in un'unica soluzioneentro 120 giorni dalla chiusura dell'esercizio.Sulle fatture elettroniche, dovrà essere apposta l’indicazione che l’impostadi bollo è assolta in modo virtuale ai sensi dell’art. 6 del DM 17.06.14.In attesa dell’aggiornamento della attuale versione del tracciatoFatturaPA, l’assoluzione dell’imposta di bollo può essere rappresentata infattura inserendo nel campo <NumeroBollo> la stringa “DM-17-GIU-2014”.

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LE REGOLE IN VIGORE DAL 27 GIUGNO 2014

Le fatture elettroniche per le quali è obbligatoriol'assolvimento dell'imposta di bollo devono riportare specificaannotazione di assolvimento dell'imposta ai sensi del decreto.

L'imposta sui libri e sui registri di cui all'art. 16 della tariffaallegata al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre1972, n. 642, tenuti in modalità informatica, è dovuta ogni2500 registrazioni o frazioni di esse.

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DISCIPLINA TRANSITORIA

Il decreto 17.06.14 entrato in vigore il giorno successivo aquello della sua pubblicazione e cioè il 27 giugno.

Da tale data è abrogato il decreto del Ministro dell'economia edelle finanze del 23 gennaio 2004.

Conseguentemente, le disposizioni di cui al decreto 23gennaio 2004 continuano ad applicarsi ai documenti giàemessi

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Assolvimento virtuale dell’imposta di bollosui documenti informatici (art. 7 D.M. 23 gennaio 2004)

Sulle fatture elettroniche il bollo era corrisposto con modalità virtuale (modello F24 codice tributo 458T)

Gli estremi della comunicazione preventiva dovevano essere riportati su tutti i documenti emessi in base ad essa: «imposta di bollo assolta in modo virtuale ai sensi art. 7 D.M. 23.1.2004 comunicazione n. ___ del _______»

FATTURA ELETTRONICA – IMPOSTA DI BOLLO

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Assolvimento virtuale dell’imposta di bollosui documenti informatici (art. 7 D.M. 23 gennaio 2004 finoal 26.06.14)

Occorreva: comunicazione alla competente Agenzia entratePreventiva- versare preventivamente l’ammontare dell’imposta presunta- comunicare gli estremi del versamento indicando nel contempo il

numero/atti e quindi il consumo di imposta previsto;Consuntiva- entro il 31 gennaio dell’anno successivo versare l’ammontare del

bollo consuntivo, se dovuto e versato l’acconto per l’anno successivo basato sull’importo dell’anno precedente;

- entro il 31 gennaio successivo presentare all’Agenzia entrate una comunicazione consuntiva indicando i documenti distinti per tipologia, nonché l’importo e gli estremi del versamento

FATTURA ELETTRONICA – IMPOSTA DI BOLLO

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Assolvimento virtuale dell’imposta di bollosui documenti informatici (art. 7 D.M. 23 gennaio 2004)

Nel caso in cui il tributo versato su base presuntiva fosse maggiore rispetto a quello effettivamente dovuto, l’importo a credito potrà essere richiesto a rimborso, ovvero in compensazione con l’imposta di bollo successivamente dovuta.

L’importo complessivo corrisposto risultante dalla comunicazione viene assunto come base provvisoria per la liquidazione per l’anno in corso

FATTURA ELETTRONICA – IMPOSTA DI BOLLO

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Assolvimento virtuale dell’imposta di bollosui documenti informatici (art. 7 D.M. 23 gennaio 2004)

Rispetto alle modalità di assolvimento dell’imposta di bollo in modo virtuale, l’assolvimento dettato dal D.M 23.1.2004 prevedeva una comunicazione - anziché una richiesta di autorizzazione -, previo versamento imposta presuntiva ed il soggetto di parte provvede ad auto calcolare il versamento dovuto, mentre nel caso del “virtuale” è l’Agenzia su dichiarazione di parte a liquidare l’imposta.

Si veda anche la Circolare Agenzia entrate 29 febbraio 2012 n 5/E

FATTURA ELETTRONICA – IMPOSTA DI BOLLO

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MODALITA’ DI ASSOLVIMENTO SUL CARTACEO

Il pagamento dell’imposta di bollo sui documenti cartacei, ai sensi dell’art. 15 del Dpr 642/72, può avvenire :- Mediante pagamento ad intermediario convenzionato che rilascia apposito contrassegno da apporre sul documento- In modo virtuale, come segue : -presentazione di domanda di autorizzazione all’Agenzia delle Entrate con dichiarazione dell’ammontare presunto degli atti che saranno emessi nell’anno,-l’Agenzia procede alla liquidazione provvisoria dell’imposta da versare in rate bimestrali con scadenza a fine di ciascun bimestre presso il concessionario della riscossione anche tramite banca o posta,-entro gennaio dell’anno successivo il contribuente presenta dichiarazione con l’esatto numero degli atti e l’Agenzia procede alla liquidazione definitiva,-sugli atti e documenti occorre riportare la dicitura di assolvimento virtuale con gli estremi dell’autorizzazione

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MODALITA’ DI ASSOLVIMENTO PER LE FATTURE ELETTRONICHE

In presenza di fattura elettronica, l’unica modalità di assolvimento è quella virtuale.Riferimento normativo fino al 26.06.14 : art. 7 DM 23 gennaio 2004L'imposta di bollo sui documenti informatici è corrisposta mediante versamentonei modi di cui al decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 237, ad oggi con mod. F23.L'interessato presenta all'Ufficio delle entrate competente una comunicazionecontenente l'indicazione del numero presuntivo degli atti, dei documenti e deiregistri che potranno essere emessi o utilizzati durante l'anno, nonché l'importo egli estremi dell'avvenuto pagamento dell'imposta.Entro il mese di gennaio dell'anno successivo è presentata dall'interessatoall'Ufficio delle entrate competente una comunicazione contenente l'indicazione delnumero dei documenti informatici, distinti per tipologia, formati nell'annoprecedente e gli estremi del versamento dell'eventuale differenza dell'imposta,ovvero la richiesta di rimborso o di compensazione.L'importo complessivo corrisposto, risultante dalla comunicazione, viene assuntocome base provvisoria per la liquidazione dell'imposta per l'anno in corso.L'imposta sui libri e sui registri tenuti su supporto di memorizzazione ottico o conaltro mezzo idoneo a garantire la non modificabiità dei dati memorizzati, è dovutaogni 2500 registrazioni o frazioni di esse ed è versata nei modi sopra indicati.

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SOGGETTI PASSIVI E RESPONSABILITA’

Sono obbligati in solido al pagamento dell’imposta di bollo e delle relative sanzioni (art. 22 del Dpr 642/72):- Tutte le parti che sottoscrivono, ricevono, accettano o negoziano atti e documenti soggetti all’imposta- Tutti coloro che fanno uso di atti o documenti soggetti a bollo fin dall’origine

Chi riceve un atto/documento irregolare e non ha partecipato alla sua formazione si libera da ogni responsabilità presentando l’atto/documento all’Agenzia delle Entrate e pagando l’imposta entro 15 giorni dal ricevimento (in tal caso, la violazione sarà accertata solo nei confronti dell’emittente).La regolarizzazione è eseguita dall’Agenzia annotando sul documento l’imposta (da versare mediante mod. F23) e la sanzione

Termini di decadenza per l’accertamento : tre anni (art. 37 Dpr 642/72)Studio Tributario Paolo Parodi

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ACCETTAZIONE

Il destinatario della fattura elettronica può decidere o meno di “accettare”la fattura come elettronica: diverse saranno le regole per il ciclo passivodelle Università dal 31 marzo 2015.

Qualora non la accetti come tale, potrà materializzare il documento –garantendone la leggibilità – invece di stabilizzarne la prova informaticaattraverso un processo di conservazione elettronica.

La stampa e la conservazione analogica del documento ricevutoelettronicamente rappresentano un comportamento concludente peresprimere l’intenzione del destinatario di non accettare la fattura come“elettronica” (pur procedendo, viceversa, al suo pagamento e alla suaregistrazione).

La stampa di tale fattura rappresenterà copia analogica di documentoinformatico ai sensi dell’articolo 23 del CAD.

FATTURA ELETTRONICA – CIRCOLARE 18/E/14 par. 1.5

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ACCETTAZIONE

Anche nel caso in cui il destinatario non accetti il documentoelettronico, all’emittente non è impedito di procedereall’integrazione del processo di fatturazione con quello diconservazione elettronica, sempre che la fattura generata etrasmessa in via elettronica abbia i requisiti di legge.Non sussiste dunque un obbligo di simmetria tra emittente edestinatario della fattura.Ai sensi dell’articolo 1, comma 209, della legge n. 244 del2007, è comunque obbligatorio conservare elettronicamentele fatture elettroniche emesse nei confronti della PubblicaAmministrazione: ciò vale tanto per l’emittente quanto per ildestinatario della fattura che, implicitamente, è vincolato adaccettare il processo di fatturazione elettronica.

FATTURA ELETTRONICA – CIRCOLARE 18/E/14 par. 1.5

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DM 17.06.14 IN G.U. 146 DEL 26.06.14

Ai fini tributari, la formazione, l'emissione, la trasmissione, laconservazione, la copia, la duplicazione, la riproduzione, l'esibizione,la validazione temporale e la sottoscrizione dei documenti informatici,avvengono nel rispetto delle regole tecniche adottate ai sensi dell'art. 71del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, e dell'art. 21, comma 3, deldecreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, inmateria di fatturazione elettronica.Per le regole tecniche :- in materia di generazione, apposizione e verifica delle firme

elettroniche avanzate, qualificate e digitali abbiamo il D.P.C.M. 22febbraio 2013;

- per le regole tecniche in materia di sistema di conservazione abbiamo ilD.P.C.M. 3 dicembre 2013;

- per le regole tecniche per il protocollo informatico abbiamo il D.P.C.M. 3dicembre 2013.

I DOCUMENTI INFORMATICI

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D.Lgs. 7 marzo 2005, n. 82.

Art. 43 : conservazioneI documenti degli archivi, le scritture contabili, la corrispondenza ed ogniatto, dato o documento di cui è prescritta la conservazione per legge oregolamento, ove riprodotti su supporti informatici sono validi e rilevanti atutti gli effetti di legge, se la riproduzione e la conservazione nel temposono effettuate in modo da garantire la conformità dei documenti aglioriginali, nel rispetto delle regole tecniche stabilite ai sensi dell'articolo 71.Art. 44Il sistema di conservazione dei documenti informatici assicura :a) l'identificazione certa del soggetto che ha formato ilb) l'integrità del documento;c) la leggibilità e l'agevole reperibilità dei documenti e delle informazioni

identificative, inclusi ì dati di registrazione e di classificazione originari;d) il rispetto delle misure di sicurezza previste dagli articoli da 31 a 36 del

decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, e dal disciplinare tecnicopubblicato in allegato B a tale decreto.

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DM 17.06.14 IN G.U. 146 DEL 26.06.14

ART. 2I documenti informatici rilevanti ai fini tributari :- hanno le caratteristiche dell'immodificabilità, dell'integrità,

dell'autenticità e della leggibilità, e utilizzano i formatiprevisti dal decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, daidecreti emanati ai sensi dell'art. 71 del predetto decretolegislativo

- ovvero utilizzano i formati scelti dal responsabile dellaconservazione, il quale ne motiva la scelta nel manuale diconservazione, atti a garantire l'integrità, l'accesso e laleggibilità nel tempo del documento informatico.

I DOCUMENTI INFORMATICI

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DM 17.06.14 IN G.U. 146 DEL 26.06.14

ART. 3I documenti informatici sono conservati in modo tale che:a) siano rispettate le norme del codice civile, le disposizioni del codice

dell'amministrazione digitale e delle relative regole tecniche e le altrenorme tributarie riguardanti la corretta tenuta della contabilità;

b) siano consentite le funzioni di ricerca e di estrazione delle informazionidagli archivi informatici in relazione almeno al cognome, al nome,alla denominazione, al codice fiscale, alla partita IVA, alla data oassociazioni logiche di questi ultimi, laddove tali informazioni sianoobbligatoriamente previste.

Ulteriori funzioni e chiavi di ricerca ed estrazione potranno essere stabilitein relazione alle diverse tipologie di documento con provvedimento dellecompetenti Agenzie fiscali.

LA CONSERVAZIONE

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Art. 3 DM 17.06.14 IN G.U. 146 DEL 26.06.14: le novità

La prima grossa novità portata dalle nuove regole tecniche riguarda ilsuperamento della distinzione fra:- conservazione di documenti informatici e- conservazione sostitutiva di documenti analogici.

Per documento informaticodeve intendersi- sia quello prodotto elettronicamente sin dalla fase di formazione,- sia quello prodotto mediante acquisizione informatica (ad esempiotramite scansione)

In entrambi i casi ci troveremo di fronte a un documento informatico chedovrà essere conservato in un idoneo "sistema di conservazione".

LA CONSERVAZIONE

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DM 17.06.14 IN G.U. 146 DEL 26.06.14

Art. 3Il processo di conservazione dei documenti informatici

termina con l'apposizione di un riferimento temporale

opponibile a terzi sul pacchetto di archiviazione.

La conservazione di documenti informatici, comprensivi dicopie informatiche e di copie per immagine di un documentoanalogico, richiede dunque l'apposizione di un riferimentotemporale opponibile a terzi sul pacchetto di archiviazione.Il contenuto del pacchetto di archiviazione può essere in piùfile, come un lotto di fatture, e non un solo file per pacchetto.

LA CONSERVAZIONE

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DM 17.06.14 IN G.U. 146 DEL 26.06.14

ART. 3 : i termini per effettuare la conservazioneIl processo di conservazione è effettuato entro il termineprevisto dall'art. 7, comma 4-ter, del decreto-legge 10 giugno1994, n. 357, convertito con modificazioni dalla legge 4agosto 1994, n. 489 e cioè va completato, anche per le fattureelettroniche, entro tre mesi dalla scadenza del termine dipresentazione della dichiarazione annuale (di norma, nei casidi esercizio coincidente con l’anno solare, entro il 31dicembre dell’anno successivo).

Non è inoltre più obbligatoria la trasmissione all’Agenzia delleEntrate dell’impronta dell’archivio informatico

LA CONSERVAZIONE

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I pacchetti informativiI pacchetti di versamento sono inviati dal produttore – figura che nellepubbliche amministrazioni dovrà identificarsi nel responsabile dellagestione documentale – al sistema di conservazione, secondo un formatopredefinito in un accordo di versamento, di archiviazione (composti dallatrasformazione di uno o più pacchetti di versamento secondo le specifichecontenute nell'allegato IV del decreto e secondo le modalità riportate nelmanuale di conservazione) e di distribuzione (inviati dal sistema diconservazione all'utente in risposta a una sua richiesta, o in caso diesibizione all'Autorità richiedente).

I pacchetti informativi diventano i principali oggetti della conservazione inquanto permettono di distinguere i tre momenti principali dellaconservazione:versamento, conservazione ed esibizione.

LA CONSERVAZIONE

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I pacchetti informativi e la delega alla conservazione

Quando il processo di conservazione è delegato a un soggetto esterno,assume grande rilevanza

il rapporto di versamento

firmato digitalmente dal responsabile della conservazione, che attestal'avvenuta presa in carico da parte del sistema di conservazione deipacchetti di versamento inviati dal produttore e che quindi definisce ilpassaggio delle responsabilità, ai fini dell'archiviazione a norma, dalresponsabile della gestione documentale, individuato all'internodell'azienda committente, alla società responsabile della conservazione inoutsourcing.

LA CONSERVAZIONE

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DM 17.06.14 IN G.U. 146 DEL 26.06.14 : art. 5

Il contribuente deve comunicare che effettua la conservazione in modalitàelettronica dei documenti rilevanti ai fini tributari nella dichiarazione deiredditi relativa al periodo di imposta di riferimento.

In caso di verifiche, controlli o ispezioni, il documento informatico è resoleggibile e, a richiesta, disponibile su supporto cartaceo o informatico.Il documento conservato può essere esibito anche per via telematicasecondo le modalità stabilite con provvedimenti dei direttori dellecompetenti Agenzie fiscali.

Con provvedimenti del direttore dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli,che saranno pubblicati nell'apposita sezione del sito internet istituzionalesecondo le modalità previste dal decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33,sono stabilite, in relazione ai diversi settori d'imposta, specifiche modalitàper l'assolvimento degli obblighi di cui ai commi 1 e 2.

OBBLIGHI DI COMUNICAZIONE

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DM 17.06.14 IN G.U. 146 DEL 26.06.14 : art. 7

Le disposizioni di cui al decreto 23 gennaio 2004 continuano ad applicarsiai documenti già conservati al momento dell'entrata in vigore del DM17.06.14 e cioè fino al 26.06.14 (entrata in vigore: 27.06.14)I documenti conservati in osservanza delle regole tecniche precedentipossono essere riversati in un sistema di conservazione elettronico tenutoin conformità delle disposizioni del nuovo decreto.

La sottoscrizione dei documenti informatici rilevanti ai fini tributari, per iquali è prevista la trasmissione alle Agenzie fiscali, avviene medianteapposizione della firma digitale ovvero della firma elettronica basata suicertificati rilasciati dalle Agenzie fiscali.

DISCIPLINA TRANSITORIA

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Regole tecniche per la conservazione (DPCM del 3 dicembre 2013 )

L’art. 5, comma 3 del DPCM prevede che le PA realizzano i processi di conservazione:- all'interno della propria struttura organizzativa- o affidandoli a conservatori accreditati, pubblici o privati, di cui all'art. 44-bis, co. 1, del CAD fatte salve le competenze del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ai sensi del D.lgs. 22 gennaio 2004, n. 42.

FATTURA ELETTRONICA – CONSERVAZIONE

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�E’ stato pubblicato l'elenco dei primi soggetti accreditati per attività di conservazione dei documenti informatici (“conservatori”) ai quali l'Agenzia per l'Italia Digitale ha riconosciuto il possesso dei requisiti del livello più elevato, in termini di qualità e sicurezza, per questa delicata e complessa attività.�L’elenco offre alle Pubbliche Amministrazioni, che scelgono di avvalersi di un fornitore esterno per le attività di conservazione dei propri documenti, una lista di soggetti accreditati con cui operare, per garantire che l’attività di conservazione possa essere svolta con elevati standard di qualità e sicurezza, conformemente alle norme in vigore.�Per garantire la permanenza dei requisiti di accreditamento, i soggetti in elenco sono sottoposti alla vigilanza dell’Agenzia per l’Italia digitale. AgID provvederà, inoltre, ad incrementare progressivamente l’elenco dei conservatori, con una costante attività di accreditamento, su richiesta dei soggetti interessati ad operare in questo mercato.�- See more at: http://www.agid.gov.it/notizie/pubblicato-lelenco-conservatori-accreditati#sthash.kMUliTFi.dpuf

CONSERVATORI ACCERDITATI: comunicato AGID 23.12.14

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Conservazione elettronica (DPCM del 3 dicembre 2013 )

L’art. 6 del DPCM prevede che nel sistema di conservazione si individuano almeno i seguenti ruoli:a) produttore (persone fisiche o giuridiche interne o esterne al sistema di conservazione, secondo i modelli organizzativi);b) utente (idem c.s.);c) responsabile della conservazione (assicura la trasmissione del contenuto del pacchetto di versamento, da lui prodotto, al sistema di conservazione secondo le modalità operative definite nel manuale di conservazione e può delegare lo svolgimento del processo di conservazione o di parte di esso ad uno o più soggetti di specifica competenza ed esperienza)

FATTURA ELETTRONICA – CONSERVAZIONE ELETTRONICA

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Conservazione elettronica (DPCM del 3 dicembre 2013 )

L’art. 6, co. 7 e 8 del DPCM prevedono che la conservazione può essere affidata ad un soggetto esterno mediante contratto o convenzione di servizio che preveda l'obbligo del rispetto del manuale di conservazione predisposto dal responsabile della stessa. Il soggetto esterno a cui è affidata la conservazione assume il ruolo di responsabile del trattamento dei dati come previsto dal Codice in materia di protezione dei dati personali. Resta ferma la competenza del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo in materia di tutela dei sistemi di conservazione degli archivi pubblici o degli archivi privati che rivestono interesse storico particolarmente importante.

FATTURA ELETTRONICA – CONSERVAZIONE ELETTRONICA

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Conservazione elettronica (DPCM del 3 dicembre 2013 )

L’art. 7, del DPCM prevede che le PA possano chiedere di certificare la conformità del processo di conservazione a soggetti, pubblici o privati, a cui e' stato riconosciuto il possesso dei requisiti di cui all'art. 44-bis, co. 1, del CAD, distinti dai conservatori accreditati Nelle PA il ruolo del responsabile della conservazione:- è svolto da un dirigente o da un funzionario formalmente designato.- può essere svolto dal responsabile ovvero dal coordinatore della gestione documentale, ove nominato.

FATTURA ELETTRONICA – CONSERVAZIONE ELETTRONICA

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DPCM del 3 dicembre 2013

L’art. 8, del DPCM prevede l’adozione di un Manuale della Conservazione (documento informatico) che illustra dettagliatamente l'organizzazione, i soggetti coinvolti e i ruoli svolti dagli stessi, il modello di funzionamento, la descrizione del processo, la descrizione delle architetture e delle infrastrutture utilizzate, le misure di sicurezza adottate e ogni altra informazione utile alla gestione e alla verifica del funzionamento, nel tempo, del sistema di conservazione

FATTURA ELETTRONICA – CONSERVAZIONE ELETTRONICA

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Il DPCM illustra inoltre vari ulteriori aspetti fra cui:

Art. 9 – Processo di conservazioneArt. 10 – Modalità di esibizione (per accesso anche da remoto)Art. 11 – Formati degli oggetti (documenti formato alleg. 2)Art. 12 - Sicurezza del sistema di conservazioneArt. 13 – Processo di accreditamentoArt. 14 – disposizioni finali e transitorieAllegato 1 – Glossario e definizioni (regole tecniche di cui all’art. 71 D.lgs. 82/2005)Allegato 2 – Formato documenti

FATTURA ELETTRONICA – CONSERVAZIONE ELETTRONICA

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DPCM del 3 dicembre 2013 – AgID circolare n. 65/2014

Ai conservatori che abbiano presentato la domanda di accreditamento ai sensi della Circolare DigitPA n. 59 del 29 dicembre 2011, prima dell’entrata in vigore del DPCM 3 dicembre 2013, è richiesto di integrare e completare la documentazione presentata entro 180gg a decorrere dalla data di pubblicazione in GU della nuova Circolare.La domanda di accreditamento è accolta qualora non venga comunicato all’interessato il provvedimento di diniego entro 90gg dalla data di presentazione della documentazione integrativa.

FATTURA ELETTRONICA – CONSERVAZIONE ELETTRONICA

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DPCM del 3 dicembre 2013 – AgID circolare n. 65/2014

Le PA che intendono affidare a terzi la conservazione sostitutiva di atti o documenti informatici (fatture elettroniche comprese) possono farlo affidando il servizio unicamente ai Conservatori che conseguono l’accreditamento e sono iscritti all’elenco dei conservatori accreditati pubblicato sul sito istituzionale AgID, che esercita sugli stessi una attività di vigilanza, volta ad assicurare che siano mantenuti nel tempo i requisiti che hanno consentito l’iscrizione, pena la revoca dell’accreditamento e la conseguente cancellazione dall’elenco.

FATTURA ELETTRONICA – CONSERVAZIONE ELETTRONICA

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Autofattura e inversione contabile nelle fatture elettroniche

Circolare n. 45 del 19 ottobre 2005 afferma:“..Posto che la fattura ricevuta non può essere in alcunmodo modificata, l'acquirente deve predisporre un altro documento in cui annotare sia i dati necessari per l'integrazione sia gli estremi della fattura estera (cfr circolare 23 febbraio 1994, n. 13/E). Detto documento, se emesso in forma elettronica, è allegatoalla fattura originaria e reso immodificabile mediante l'apposizione del riferimento temporale e della firma elettronica qualificata. Qualora, invece, il documento integrativo sia redatto su supporto cartaceo, si rende necessario materializzare la fattura estera, per conservarla congiuntamente al menzionato documento, ovvero, in alternativa, convertire il documento integrativo analogico in formato elettronico”.

FATTURA ELETTRONICA

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Autofattura e inversione contabile nelle fatture elettroniche

AutofattureEmissione di documenti “ex novo” stante l’indipendenza dello stessoReverse charge con integrazioneSe la fattura da integrare è una fattura elettronica e, fermo restando che essa non può in alcun modo essere modificata è possibile, alternativamente, emettere il documento integrativo :- in forma elettronica, associarlo alla fattura originaria e renderlo immodificabile mediante l'apposizione del riferimento temporale e della firma elettronica qualificata.- emettere il documento integrativo su supporto cartaceo (stampa della fattura estera), per conservarla congiuntamente al documento

FATTURA ELETTRONICA

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Il registro unicodelle fatture e delle

richieste di pagamento

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OBBLIGHI DA D.L. 66/14

Il registro unico: art. 42

A decorrere dal 1° luglio 2014, le pubbliche amministrazioni�adottano il registro unico delle fatture �nel quale entro 10 giorni dal ricevimento sono annotate �le fatture o le richieste equivalenti di pagamento �per somministrazioni, forniture e appalti �e per obbligazioni relative a prestazioni professionali emesse nei loro confronti.

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OBBLIGHI DA D.L. 66/14

Il registro unico: art. 42

Destinatari dell’obbligo sono tutti i soggetti di cui all’art. 1 co. 2 del D.Lgs. 165/2001: �tutte le amministrazioni dello Stato, ivi compresi gli istituti e scuole di ogni ordine, �le Regioni, le Province, i Comuni, �le Università, �gli Istituti autonomi case popolari, �le Camere di commercio, �tutti gli enti pubblici non economici, �le aziende e gli enti del Servizio sanitario nazionale, �le Agenzie di cui al decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300.

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PRESUPPOSTI OGGETTIVI

Deve trattarsi di :� somministrazioni, forniture e appalti : la norma non brilla per univocità ma il riferimento è al D.lgs. 163/06 � obbligazioni relative a prestazioni professionali : non è chiaro se il termine «professionali» debba essere inteso a livello contenutistico-contrattuale (con riferimento all’art. 7 del D.Lgs. 165/01) o con riferimento alla condizione del soggetto percipiente

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PRESUPPOSTI OGGETTIVI

A) fatture : per operazioni rilevanti ai fini Iva, anchese esenti o non imponibili

B) richieste equivalenti di pagamento : sicuramentei preavvisi di fattura dei professionisti, ma anche –in estrema teoria– le notule degli occasionali;personalmente, però, ritengo sia possibile noninserirle

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I CONTENUTI

Il registro unico: art. 42

Nel registro delle fatture e degli altri documenti contabili equivalenti e' annotato: � a) il codice progressivo di registrazione; � b) il numero di protocollo di entrata; � c) il numero della fattura o del documento contabile equivalente; � d)la data di emissione della fattura o del documento contabile equivalente; � e)il nome del creditore e il relativo codice fiscale; � f) l'oggetto della fornitura; � g) l'importo totale, al lordo di IVA e di eventuali altri oneri e spese; � h)la scadenza della fattura; � i) nel caso di enti in contabilita' finanziaria, gli estremi dell'impegno indicato nella fattura o nel documento contabile equivalente oppure il capitolo e il piano gestionale; � l) se la spesa e' rilevante o meno ai fini IVA; � m) il Codice identificativo di gara (CIG), tranne i casi di esclusione dall'obbligo di tracciabilita'; � n) il Codice unico di Progetto (CUP); � o) qualsiasi altra informazione che si ritiene necessaria.

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L’UNICITA’ DEL REGISTRO

�L’art. 42 del D.L. 66/14 prescrive che il registro non possa essere sostituito da registri di settore o di reparto ma debba essere unico. �Ciò non significa che il registro non possa avere una movimentazione che nasce in maniera "sezionale" (amministrazione, dipartimenti) ma significa che le registrazioni, pur potendo essere generate da più centri, dovranno confluire in un registro unico, il quale non potrà essere meramente riepilogativo di più registri ma dovrà riportare dati analitici in maniera unitaria.

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LE NUMERAZIONI

�Fra gli elementi obbligatori c’è il protocollo di entrata; ulteriore elemento è il numero progressivo di registrazione.�Ciò significa che il protocollo di entrata da inserire sul registro non è un numero nuovo e/o ulteriore, poiché è l’inserimento a registro ad avere un proprio progressivo di registrazione (che sarà un ulteriore numero nel panorama).�Il protocollo di entrata è il numero con cui identifichiamo l’entrata del documento; conseguentemente, anche se abbiamo più centri di protocollazione e ciascun centro ha una propria distinta serie di numerazione, non occorre attribuire un ulteriore numero di protocollo, bensì dobbiamo far confluire nel registro unico la fattura pervenuta con il numero di protocollo ad essa assegnato in sede di ricevimento; �la progressione numerica sarà data, invece, dal numero di registrazione sul nuovo registro unico.

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IL NUOVO REGISTRO UNICO

�Operativamente, la tenuta del nuovo registro unico presuppone una attivazione in concomitanza con la protocollazione delle fatture in entrata, con obbligo di unificazione della numerazione di registrazione. �Le fatture ricevute e le richieste di pagamento equivalenti dovranno essere annotate nel termine di 10 giorni. �La leggibilità informatica degli altri elementi da inserire nel registro diverrà pressochè automatica con l’entrata a regime della fatturazione elettronica secondo le prescrizioni del DM 55/13: taluni elementi, infatti, costituiscono contenuti obbligatori della nuova fattura elettronica (ad esempio CIG e CUP); altri costituiscono integrazioni facoltative della fattura medesima (ad esempio gli estremi dell’impegno di contabilità finanziaria o l’unità gestionale di bilancio). �In ogni caso, per espressa previsione dell’art. 42, il nuovo registro unico dovrà costituire parte integrante del sistema informativo contabile del singolo ente.

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LE FINALITA’

L’art. 42, istitutivo del registro unico, deve essere letto congiuntamente alle altre disposizioni del D.L. 66/14 ed in particolare alla luce di quanto previsto dall’art. 41 e dall’art. 27.�A decorrere dall’esercizio finanziario 2014, le Amministrazioni Pubbliche di cui all’art. 1 co. 2 del D.Lgs. 165/01 devono allegare al Consuntivo (se l’ente è in contabilità finanziaria) o al Bilancio d’esercizio (se l’ente è in contabilità economica) un nuovo prospetto, sottoscritto dal legale rappresentante e dal responsabile finanziario.�Tale prospetto deve contenere:- l’importo dei pagamenti relativi a “transazioni commerciali” effettuati dopo le scadenze determinate secondo le regole di cui al D.Lgs. 231/02 (ovvero oltre i 30 o i 60 giorni, a seconda delle diverse casistiche: vadsi infra);- il tempo medio dei pagamenti effettuati nell’anno.�In caso di superamento dei termini di pagamento, nella relazione al consuntivo devono essere indicate le misure adottate al fine di poter rispettare le scadenze normativamente fissate.�L’ente non può assumere personale né stipulare contratti di collaborazione coordinata e continuativa nell’anno successivo se i tempi medi di pagamento superano di oltre 90 giorni nel 2014 e di oltre 60 giorni a decorrere dal 2015 i tempi fissati dal D.Lgs. 231/02.

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LE FINALITA’ : MODIFICHE IN CONVERSIONE

ALL’ART. 41 DEL D.L. 66/14

le parole: «il tempo medio dei pagamenti effettuati» sono sostituite dalle seguenti: «l'indicatore annuale di tempestività dei pagamenti di cui all'articolo 33 del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33»

Vedasi DPCM 22.09.14 in G.U. 265 del 14.11.14)

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DPCM 22.09.14

�Il decreto definisce gli schemi tipo e le modalita' che le pubbliche amministrazioni di cui all'art. 11, comma 1, del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, adottano per la pubblicazione sui propri siti internet istituzionali :- dei dati relativi alle entrate e alla spesa dei bilanci

preventivi e consuntivi - dell'indicatore di tempestivita' dei pagamenti delle

pubbliche amministrazioni,�specificando l'insieme minimo di dati di riferimento e gli schemi, il formato e i tempi di pubblicazione sui predetti siti.

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DPCM 22.09.14: INDICATORE TEMPESTIVITA’ PAGAMENTI

Art.9 commi 1 e 2� Le pubbliche amministrazioni elaborano, sulla base delle modalita' di cui ai commi da 3 a 5 del presente articolo, un indicatore annuale dei propri tempi medi di pagamentorelativi agli acquisti di beni, servizi e forniture, denominato: «indicatore annuale di tempestivita' dei pagamenti». � A decorrere dall'anno 2015, le pubbliche amministrazioni elaborano, sulla base delle modalita' di cui ai commi da 3 a 5 del presente articolo, un indicatore trimestrale dei propri tempi medi di pagamento relativi agli acquisti di beni, servizi e forniture, denominato: «indicatore trimestrale di tempestivita' dei pagamenti».

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DPCM 22.09.14: INDICATORE TEMPESTIVITA’ PAGAMENTI

Art.9 comma 3� L'indicatore di tempestivita' dei pagamenti e' calcolato come - la somma, per ciascuna fattura emessa a titolo

corrispettivo di una transazione commerciale, dei giorni effettivi intercorrenti tra la data di scadenza della fattura o richiesta equivalente di pagamento e la data di pagamento ai fornitori

- moltiplicata per l'importo dovuto, - rapportata alla somma degli importi pagati nel periodo di

riferimento.

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DPCM 22.09.14: INDICATORE TEMPESTIVITA’ PAGAMENTI

Art.9 comma 4 : definizioniAi fini del calcolo dell'indicatore si intende per: a. "transazione commerciale", i contratti, comunque denominati, tra imprese e pubbliche amministrazioni, che comportano, in via esclusiva o prevalente, la consegna di merci o la prestazione di servizi contro il pagamento di un prezzo; b. "giorni effettivi", tutti i giorni da calendario, compresi i festivi; c. "data di pagamento", la data di trasmissione dell'ordinativo di pagamento in tesoreria; d. "data di scadenza", i termini previsti dall'art. 4 del decreto legislativo 9 ottobre 2002, n. 231, come modificato dal D.Lgs. 192/12; e. "importo dovuto", la somma da pagare entro il termine contrattuale o legale di pagamento, Sono esclusi dal calcolo i periodi in cui la somma era inesigibile essendo la richiesta di pagamento oggetto di contestazione o contenzioso.

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DPCM 22.09.14: INDICATORE TEMPESTIVITA’ PAGAMENTI

Art. 10 : pubblicazioni�Le amministrazioni pubblicano l'«indicatore annuale di tempestivita' dei pagamenti» entro il 31 gennaio dell'anno successivo a quello di riferimento, secondo le modalita' di cui al comma 3 dello stesso art. 10. � A decorrere dall'anno 2015, con cadenza trimestrale, le amministrazioni pubblicano l'«indicatore trimestrale di tempestivita‘ dei pagamenti» entro il trentesimo giorno dalla conclusione del trimestre cui si riferisce, secondo le modalita' di cui al co. 3 dello stesso art. 10. � Gli indicatori di cui sopra sono pubblicati sul proprio sito internet istituzionale nella sezione "Amministrazione trasparente/Pagamenti dell'amministrazione" di cui all'allegato A del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, in un formato tabellare aperto che ne consenta l'esportazione, il trattamento e il riutilizzo ai sensi dell'art. 7 del decreto legislativo n. 33 del 2013.

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LE NOVITA’ DELLA LEGGE DI CONVERSIONE

All'articolo 8 la legge di conversione del D.L. 66/14 aggiunge:le Pubbliche amministrazioni devono pubblicare sul proprio sito Internet tre cose: - i bilanci (preventivi e consuntivi) in forma integrale, ma anche

per aggregati ed elaborazioni grafiche che li rendano comprensibili,

- i dati su spese ed entrate, in formato tabellare elaborabile, - un indicatore con i tempi medi di pagamento, da aggiornare

ogni tre mesi a partire dal prossimo anno.

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LE FINALITA’

�L’attivazione del nuovo registro unico delle fatture e delle richieste di pagamento ricevute deve poi essere collegata all’ulteriore nuovo obbligo di cui all’art. 27 (art. 7-bis co 4 del DL 35/13) del D.l. 66/14: inviare entro il 15 di ciascun mese i dati relativi ai debiti non estinti, certi, liquidi ed esigibili per i quali, nel mese precedente, sia stato superato il termine di pagamento dal quale derivano gli interessi moratori di cui al Dlgs 231/2002, come modificato dal D.Lgs 192/2012.Non altrettanto chiara è, al momento, la disposizione di cui all’art. 27 :Utilizzando la medesima piattaforma elettronica, anche sulla base dei dati di cui al comma 1, le amministrazioni pubbliche comunicano le informazioni inerenti alla ricezione ed alla rilevazione sui propri sistemi contabili delle fatture o richieste equivalenti di pagamento relativi a debiti per somministrazioni, forniture e appalti e obbligazioni relative a prestazioni professionali, emesse a partire dal 1° gennaio 2014.

Nel caso di fatture elettroniche trasmesse a mezzo SdI, i dati saranno acquisiti automaticamente dalla PCC (comma 3)

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La piattaforma per la certificazione dei

crediti

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Il registro unico a mezzo PCC

�Al fine di ridurre i costi di gestione per le P.A. , ilcomma 1 dell’art. 42 prevede la possibilità che ilregistro unico delle fatture ricevute possa esseresostituito da apposite funzionalità che sono disponibilidal 20.10.14 sulla piattaforma elettronica per lacertificazione dei crediti di cui all’art. 7 co. 1 del D.l.35/13.�Linee guida, capitolo 12 : chiariscono il processoriepilogando le diverse note operative diffuse a partireda maggio 2014

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Il registro unico a mezzo PCC

�Sono indicati i campi obbligatori e quelli facoltativi.�Occorre che il Responsabile dell’Amministrazione,opportunamente autenticato, esprima la volontà diavvalersi della PCC per la tenuta del registo, a mezzodel menù «Utilità – richiesta registro fatture».�Per poter modificare tale scelta dopo averlaesercitata, occorrerà invece rivolgersi all’Assistenza

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ART. 27 DEL D.L. 66/14 e MONITORAGGIO DEI DEBITI

Dopo l'articolo 7 del decreto-legge 8 aprile 2013, n.35, e'inserito il seguente "Art. 7-bis (Trasparenza nella gestione dei debiticontratti dalle pubbliche amministrazioni)

COMMA 1. Allo scopo di assicurare la trasparenza al processo diformazione ed estinzione dei debiti, i titolari di crediti persomministrazioni, forniture e appalti e per obbligazioni relative a prestazioniprofessionali nei confronti delle amministrazioni pubbliche individuate aisensi dell'articolo 1, comma 2, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, esuccessive modificazioni, possono comunicare, mediante la piattaformaelettronica di cui all'articolo 7, comma 1, i dati riferiti alle fatture o richiesteequivalenti di pagamento emesse a partire dal 1° luglio 2014,riportando, ove previsto, il relativo Codice identificativo Gara (CIG).

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ART. 27 DEL D.L. 66/14

COMMA 2. Utilizzando la medesima piattaforma elettronica, anche sullabase dei dati di cui al comma 1, le amministrazioni pubblichecomunicano le informazioni inerenti alla ricezione ed alla rilevazionesui propri sistemi contabili delle fatture o richieste equivalenti dipagamento relativi a debiti per somministrazioni, forniture e appalti eobbligazioni relative a prestazioni professionali, emesse a partire dal 1°gennaio 2014 (in conversione, il termine è spostato al 1.7.14)

COMMA 3. Nel caso di fatture elettroniche trasmesse alle pubblicheamministrazioni attraverso il sistema di interscambio di cui al decreto delMinistro dell'economia e delle finanze 7 marzo 2008, i dati delle fatturecomprensivi delle informazioni di invio e ricezione, di cui ai commi 1 e 2,sono acquisiti dalla piattaforma elettronica per la gestione telematicadel rilascio delle certificazioni in modalita' automatica.

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ART. 27 DEL D.L. 66/14

COMMA 4. Fermo restando quanto previsto ai commi 1 e 2, leamministrazioni pubbliche comunicano, mediante la medesimapiattaforma elettronica, entro il 15 di ciascun mese, i dati relativi ai debitinon estinti, certi, liquidi ed esigibili per somministrazioni, forniture eappalti e obbligazioni relative a prestazioni professionali, per i quali, nelmese precedente, sia stato superato il termine di decorrenza degli interessimoratori di cui all'articolo 4 del decreto legislativo 9 ottobre 2002, n. 231, esuccessive modificazioni.

COMMA 5. Con riferimento ai debiti comunicati ai sensi dei commi 1, 2 e 4,le amministrazioni pubbliche, contestualmente all'ordinazione dipagamento, immettono obbligatoriamente sulla piattaforma elettronica i datiriferiti alla stessa.

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ART. 27 DEL D.L. 66/14

COMMA 7. Le informazioni di cui al presente articolo sono accessibili alleamministrazioni pubbliche e ai titolari dei crediti accreditati sulla piattaformaelettronica, anche ai fini della certificazione dei crediti e del loro utilizzo, pergli adempimenti di cui all'articolo 7, comma 4-bis, nonche' utilizzabili per latenuta del registro delle fatture da parte delle amministrazioni pubbliche.

COMMA 8. Il mancato rispetto degli obblighi di cui ai commi 4 e 5 e‘rilevante ai fini della misurazione e della valutazione della performanceindividuale del dirigente responsabile e comporta responsabilita'dirigenziale e disciplinare ai sensi degli articoli 21 e 55 del decretolegislativo 30 marzo 2001, n.165, o misure analogamente applicabili. Ilcompetente organo di controllo di regolarita' amministrativa e contabileverifica la corretta attuazione delle predette procedure.

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CIRCOLARE RGS N. 21 DEL 25.06.14

LE FUNZIONI DELLA PIATTAFORMA E IL MONITORAGGIO

L’utilizzo delle nuove funzionalità della piattaforma per la certificazione deicrediti, che sono disponibili a partire dal 1° luglio 2014, permetterà a regime:a) ai creditori di verificare on line lo stato dei propri crediti verso ciascun

debitore;b) alle pubbliche amministrazioni di controllare in tempo reale lo stato dei

propri debiti distinti per scadenza e per creditore (anche in caso dicessione, successione ereditaria, operazioni societarie, ecc.),supportando l’obbligo di cui all’articolo 42 del D.L. 66/2014 di tenuta delregistro unico delle fatture;

c) ai competenti organi governativi di conoscere in tempo realel’ammontare complessivo dei debiti delle Pubbliche amministrazioni e laloro evoluzione. Il sistema PCC acquisirà automaticamente dal sistemadi interscambio, le informazioni relative alle fatture emesse in formatoelettronico.

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LINEE GUIDA PCC

� Il documento, nelle versioni rilasciate a partire dal 28.05.14 (vedasi da ultimo guida riepilogativa, versione 2.5 del 5.1.15), descrive le modalità e i formati mediante i quali gli utilizzatori della PCC (creditori e PP.AA) possono comunicare i dati relativi a fatture e richieste equivalenti di pagamento riferiti a crediti per somministrazioni, forniture, appalti e prestazioni professionali ai sensi dell’art. 7-bis del DL 35/13 come modificato dall’art. 27 del DL 66/14� Finalità a regime: monitorare in modo continuativo l’andamento dei debiti e dei tempi di pagamento� Periodo del monitoraggio: fatture emesse a decorrere dal 1°luglio 2014, sia cartacee che elettroniche

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LINEE GUIDA PCC per fatture ante luglio 2014

Dal 24.12.14 (Versione 2.4 della Guida P.A.) è possibile l’inserimento delle fatture emesse ante 1.7.14L’obbligo riguarda solo le fatture non ancora pagate, anche solo parzialmente.L’inserimento non riguarda solo le fatture emesse nel I semestre 2014 ma tutte quelle emesse ante 1.7.14, anche se in anni precedenti.La procedura consente di semplificare l’obbligo di comunicazione annuale dei debiti prescritto dal co. 4-bis dell’art. 7 del D.L. 35/13.Per l’inserimento, viene suggerito l’utilizzo del modello 002.Dovrà poi essere inserito l’avvenuto pagamento

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CIRCOLARE RGS 21/14 E LINEE GUIDA PCC

Fasi del ciclo di vita dei debiti da monitorare� Invio della fattura da parte del creditore� ricezione della fattura da parte della P.A.� contabilizzazione, con indicazione dell’importo liquidato, sospeso e/o non liquidabile

� eventuale comunicazione mensile dei debiti scaduti (entro il 15 del mese successivo)� eventuale certificazione dei crediti su istanza del creditore� eventuale anticipazione/cessione a intermediario finanziario� eventuale compensazione dei crediti certificati con cartelle scadute (art. 28quater Dpr 602/73) o in istituti deflativi contenzioso tributario� pagamento della fattura

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PROBLEMATICHE APPLICATIVE

�Il concetto di “non liquidabilità”:- ritengo debba essere riferito a quelle situazioni in

cui la fattura non può né potrà essere liquidata in quanto mancano taluni elementi fondamentali per poter addivenire all’atto di liquidazione;

- penso ad esempio ai casi in cui manchi, a monte, l’impegno o il contratto o l’ordine e cioè ai casi in cui si debba richiedere o sia già stata richiesta nota di credito

- Autofatture e reverse charge interno.Studio Tributario Paolo Parodi

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PROBLEMATICHE APPLICATIVE

�Diverso è invece il caso degli importi sospesi: - potrebbe trattarsi di situazioni in cui si attendano

dati di natura tecnica per attestare la regolare esecuzione della fornitura;

- potrebbe essere una situazioni in cui, a fronte di Durc non regolare, sia stato attivato l’intervento sostitutivo e si sia in attesa della risposta dell’Inps.

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PROBLEMATICHE APPLICATIVE

�Ulteriore casistica potrebbe poi essere quella della verifica Equitalia negativa, in attesa di pignoramento: qui l’importo è liquidato ma, nelle altre annotazioni, si potrebbe indicare la situazione onde evitare il configurarsi apparente di ritardo nel pagamento.

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CIRCOLARE RGS N. 21 DEL 25.06.14 E LINEE PCC

LE FUNZIONI DELLA PIATTAFORMA

Il caricamento delle informazioni sul sistema, tanto per i creditori quanto perle pubbliche amministrazioni, potrà avvenire in tre distinte modalità (permaggiori dettagli si rimanda all’apposita guida pubblicata sulla home pagedel sistema PCC):i. immissione manuale dei dati via web: questa modalità è idonea solo se

si ha necessità di comunicare quantità limitate di informazioni;ii. immissione massiva dei dati tramite invio di file pre-compilati: questa

modalità, che consente di comunicare grandi quantità di informazioni,richiede comunque un’attività manuale per predisporre e caricare i file;

iii. trasmissione telematica di flussi di dati: questa modalità permette dicomunicare grandi quantità di informazioni senza necessità diparticolari interventi manuali; tuttavia richiede che il soggetto (creditoreo pubblica amministrazione) che intende avvalersene disponga disistemi informatici in grado di connettersi alle interfacce rese disponibilidalla piattaforma per la certificazione dei crediti.

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CIRCOLARE RGS N. 21 DEL 25.06.14 E LINEE PCC

Il ruolo dei creditori

Sebbene l’immissione dei predetti dati non costituisca un obbligo per icreditori ed abbia natura temporanea in funzione dell’utilizzo generalizzatodella fattura elettronica, è da sottolineare che la stessa può costituire unnotevole vantaggio.Infatti, i creditori che avranno comunicato per mezzo del sistema PCC iriferimenti delle fatture emesse ed inviate, potranno verificare il puntualeadempimento delle successive fasi del processo da parte delle pubblicheamministrazioni destinatarie, fino al pagamento.Inoltre il formato dei dati e i modi di trasmissione previsti corrispondono aquelli prescritti per il processo di fatturazione elettronica. Ne consegue cheeventuali implementazioni sui sistemi informatici dei creditori che sirendessero necessarie per trasmettere le informazioni in modalità massiva,potranno essere proficuamente riutilizzate per adempiere agli obblighi diinvio delle fatture elettroniche.

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CIRCOLARE RGS N. 21 DEL 25.06.14

La ricezione e contabilizzazione delle fatture da parte della PA

Il comma 2 dell’art. 27 prevede che le pubbliche amministrazioni immettanosul sistema PCC la data ed altre informazioni relative al ricevimento dellefatture (fase di ricezione), nonché alcuni dati riferiti alla registrazione dellestesse sui rispettivi sistemi contabili, indicando gli importi liquidati, quellisospesi e quelli non liquidabili (fase di contabilizzazione).Fra le informazioni da inserire, assume rilevanza la distinzione tra spesadi parte corrente o in conto capitale (ovvero classificazione equivalenteper le amministrazioni che adottano la contabilità economico-patrimoniale).Questo processo avviene in modo strutturato per le fatture emesse adecorrere dal 1.7.14. Per quelle emesse dal 1.1.14fino a tale data, siprocederà invece ad una rilevazione una tantum, riferita ai soli debiti nonancora estinti, che avrebbe dovuto essere effettuata a ottobre 2014 (com.MEF del 26.09.14).L’espressione presente nella norma “anche sulla base dei dati di cui alcomma 1” sta ad indicare, per RGS, che le pubbliche amministrazioni sonotenute a comunicare anche i dati riferiti a fatture non precedentementeregistrate sul sistema PCC da parte dei creditori e comunque non ancoraestinte.

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CIRCOLARE RGS N. 21 DEL 25.06.14

Gli obblighi della PA

L’espressione presente nella norma “anche sulla base dei datidi cui al comma 1” sta ad indicare, la RGS, che le pubblicheamministrazioni sono tenute a comunicare anche i dati riferitia fatture non precedentemente registrate sul sistema PCC daparte dei creditori e comunque non ancora estinte.Peraltro, le sanzioni di cui al comma 8 dell’art. 27 sono riferitealle violazioni degli obblighi di cui ai commi 4 e 5 (e cioè almancato inserimento dei debiti scaduti ed al mancatoinserimento dell’avvenuto pagamento) e non a quelli di cui alcomma 2 (e cioè l’inserimento di tutte le fatture)

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CIRCOLARE RGS N. 21 DEL 25.06.14

Gli enti territoriali e gli enti del Servizio sanitario nazionale

Al fine di garantire la piena e consapevole partecipazione di tutti gli entiterritoriali e sanitari coinvolti, in un’ottica di leale e trasparentecollaborazione, RGS invita la Conferenza dei Presidenti delle Regioni edelle Province autonome, l’UPI e l’ANCI a voler attivare una prontainformazione sull’iniziativa intrapresa e sulla sua rilevanza.Per agevolare il confronto sul funzionamento del sistema PCC, ilDipartimento della Ragioneria Generale dello Stato, trasmetterà allepredette Associazioni, con cadenza trimestrale e a partire dal 30 settembre2014, la lista degli enti che risultano inadempienti all’inserimento deidati sul sistema PCC, secondo le rispettive competenze.Parallelamente le stesse organizzazioni rappresentative provvederanno araccogliere e segnalare tempestivamente al Dipartimento della RagioneriaGenerale dello Stato e comunque con cadenza trimestrale, le criticitàriscontrate dagli enti nell’adempiere agli obblighi di comunicazione previsti.

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LINEE GUIDA PCC : ADEMPIMENTI

Caricamento dati su PCC� Per le fatture inserite, la PCC segnala le fatture in scadenza sulla base dei dati immessi o, in mancanza di essi, sul computo termini ex D.lgs. 231/02� Per le fatture scadute, è OBBLIGO delle PPAA inserire entro il 15 del mese successivo: la prima scadenza è stata il 15.08.14� I dati inseriti in PCC sono utilizzabili per generare le certificazioni dei crediti� Le certificazioni dei crediti devono obbligatoriamente contenere la data prevista di pagamento.

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PROSPETTIVE

La piena attuazione della fatturazione elettronica renderà completamente automatizzate le fasi di invio e ricezione alla piattaforma.

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I RITARDI NEI PAGAMENTI E IL D.LGS. 231/02

Ad ogni pagamento effettuato a titolo di corrispettivo in una transazionecommerciale si applicano le disposizioni dettate dal D.Lgs. 231/02.

Il decreto legislativo 192/12 interviene, per i contratti stipulati a partire dal 1°gennaio 2013, a modificare le regole di cui al D.Lgs. 231/02, rendendolemaggiormente stringenti soprattutto nei rapporti ove sia parte una Amministrazionepubblica

Le norme in discorso si applicano ai contratti comunque denominati fra imprese efra imprese e pubbliche amministrazioni, dove per impresa si intende ogni attivitàeconomica organizzata ovvero libera professione.

L’art. 3 del D.Lgs. 231/02 sancisce il principio secondo il quale il creditore hadiritto alla corresponsione degli interessi moratori secondo regolespecifiche se viene pagato in ritardo, salvo che il debitore dimostri che il ritardoè dipeso da cause a lui non imputabili.

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LE DEFINIZIONI NORMATIVE : art. 2

"transazioni commerciali": i contratti, comunque denominati, tra imprese ovverotra imprese e pubbliche amministrazioni, che comportano, in via esclusiva oprevalente, la consegna di merci o la prestazione di servizi contro il pagamento diun prezzo;"pubblica amministrazione": le amministrazioni di cui all'articolo 3, comma 25,del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, e ogni altro soggetto, allorquandosvolga attività per la quale è tenuto al rispetto della disciplina di cui al decretolegislativo 12 aprile 2006, n. 163;"interessi moratori": interessi legali di mora ovvero interessi ad un tassoconcordato tra imprese;"interessi legali di mora": interessi semplici di mora su base giornaliera ad untasso che è pari al tasso di riferimento maggiorato di otto punti percentuali;"tasso di riferimento": il tasso di interesse applicato dalla Banca centraleeuropea alle sue più recenti operazioni di rifinanziamento principali

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LE DEFINIZIONI NORMATIVE : art. 2

«Pubblica amministrazione»:Il riferimento alle amministrazioni di cui all'articolo 3, comma 25, deldecreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, coinvolge tutti i soggetti cherientrano nella definizione di «amministrazioni aggiudicatrici.

Si tratta di :- le amministrazioni dello Stato;- gli enti pubblici territoriali;- gli altri enti pubblici non economici;- gli organismi di diritto pubblico;- le associazioni, unioni, consorzi, comunque denominati, costituiti da

detti soggetti.

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I TERMINI DI PAGAMENTO : Art. 4

Gli interessi moratori decorrono, senza che sia necessaria la costituzione in mora, dal giorno successivo alla scadenza del termine per il pagamento.

Per regola generale, ai fini della decorrenza degli interessi moratori si applicano i seguenti termini:a) trenta giorni dalla data di ricevimento da parte del debitore della fattura o di una richiesta

di pagamento di contenuto equivalente; b) trenta giorni dalla data di ricevimento delle merci o dalla data di prestazione dei servizi,

quando non è certa la data di ricevimento della fattura o della richiesta equivalente di pagamento;

c) trenta giorni dalla data di ricevimento delle merci o dalla prestazione dei servizi, quando la data in cui il debitore riceve la fattura o la richiesta equivalente di pagamento è anteriore a quella del ricevimento delle merci o della prestazione dei servizi;

d) trenta giorni dalla data dell'accettazione o della verifica eventualmente previste dalla legge o dal contratto ai fini dell'accertamento della conformità della merce o dei servizi alle previsioni contrattuali, qualora il debitore riceva la fattura o la richiesta equivalente di pagamento in epoca non successiva a tale data.

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I TERMINI DI PAGAMENTO : deroghe

Nuovo art. 4 del D.Lgs 231Deroghe ai termini ordinari di pagamento :Nelle transazioni fra imprese :- È possibile pattuire termini di pagamento superiori, ma, se superiori a 60 gg, non devono

essere gravemente iniqui ai sensi dell’art. 7 (vedasi infra)- La clausola deve essere provata per iscritto

Nelle transazioni con le P.A. :- In ogni caso il termine max è 60 gg- Pattuizioni superiori a 30 gg sono possibili, purchè effettuate in modo espresso, solo se

ciò è «giustificato dalla natura o dall’oggetto del contratto o dalle circostanze esistenti al momento della sua conclusione»

- Il termine è 60 gg per le imprese pubbliche che sono tenute al rispetto dei requisiti di trasparenza di cui al D.lgs. 333/03 e per gli enti pubblici che forniscono assistenza sanitaria riconosciuti

In ogni caso è possibile pattuire termini di pagamento a rate

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IL SAGGIO DI INTERESSE : art. 5

Gli interessi moratori sono determinati nella misura degli interessi legali di mora.Nelle transazioni commerciali tra imprese è consentito alle parti di concordare un tasso di interesse diverso, nei limiti previsti dall'articolo 7. Il tasso di riferimento è così determinato: a) per il primo semestre dell'anno cui si riferisce il ritardo, è quello in vigore il 1°

gennaio di quell'anno; b) per il secondo semestre dell'anno cui si riferisce il ritardo, è quello in vigore il 1°

luglio di quell'anno. Il Ministero dell'economia e delle finanze dà notizia del tasso di riferimento, curandone la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana nel quinto giorno lavorativo di ciascun semestre solare. A tale tasso si applica la maggiorazione di 8 punti percentuali ( ex art.3 co. 3 L. 192/98)

Con comunicato in G.U. n. 167 del 21.07.14, il Ministero dell'economia e delle finanze ha fissato il saggio degli interessi di cui al presente articolo allo 0,15% per il II semestre 2014

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GLI INTERESSI MORATORI E LE SPESE

Nuovo art. 5 del D.Lgs 231Saggio di interesse:Nelle transazioni fra imprese :- È possibile pattuire tassi inferiori a quelli legali di mora, ma nei limiti previsti

dall’art. 7 (vedasi infra)

Nelle transazioni con le P.A. :- In ogni caso il tasso è il tasso fissato dal MEF + 8%

Modalità di calcolo : in ogni caso è esclusa la possibilità di calcoli anatocistici

Nuovo art. 6Il creditore ha diritto al rimborso dei costi sostenuti per il recupero delle sommepagate in ritardoAl creditore spetta in ogni caso un importo forfettario di 40 euro a titolo dirisarcimento del danno, fatta salva la prova del maggior danno, che puòcomprendere i costi per l’assistenza nel recupero del credito

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DECRETO LEGISLATIVO MODIFICATIVO DEL DLGS231/02

Nuovo art. 7 del D.Lgs 231Nullità clausole:- Le clausole relative a termini, interessi e risarcimento, a qualunque titolo

introdotte o previste nel contratto, sono nulle quando risultano gravemente inique; si applicano gli artt. 1339 e 1419 C.C.(*)

- Il giudice dichiara la nullità avuto riguardo a :- gravi scostamenti dalla prassi commerciale in contrasto con buona fede e

correttezza, - Natura del bene/servizio- Esistenza di motivi oggettivi per derogare

- Si considera sempre gravemente iniqua la clausola che esclude l’applicazione degli interessi(*) Art. 1419 La nullità parziale di un contratto o la nullità di singole clausole importa la nullità dell'intero contratto, se risulta che i contraenti non lo avrebbero concluso senza quella parte del suo contenuto che è colpita dalla nullità. La nullità di singole clausole non importa la nullità del contratto, quando le clausole nulle sono sostituite di diritto da norme imperative.

Nelle transazioni con le P.A. :- In ogni caso è nulla la clausola che ha per oggetto la predeterminazione o la

modifica della data di ricevimento fattura- Non è consentito pattuire tassi inferiori a quello legale di mora

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I RITARDI NEI PAGAMENTI E IL D.LGS. 231/02

L'accordo sulla data del pagamento, o sulle conseguenze del ritardato pagamento, è nullo se, avuto riguardo alla corretta prassi commerciale, alla natura della merce o dei servizi oggetto del contratto, alla condizione dei contraenti ed ai rapporti commerciali tra i medesimi, nonchè ad ogni altra circostanza, risulti gravemente iniquo in danno delcreditore.

Si considera, in particolare, gravemente iniquo l'accordo che, senza essere giustificato da ragioni oggettive, abbia come obiettivo principale quello di procurare al debitore liquidità aggiuntiva a spese del creditore, ovvero l'accordo con il quale l'appaltatore o il subfornitore principale imponga ai propri fornitori o subfornitori termini di pagamento ingiustificatamente più lunghi rispetto ai termini di pagamento ad esso concessi.

Il giudice, anche d'ufficio, dichiara la nullità dell'accordo e, avuto riguardo all'interesse del creditore, alla corretta prassi commerciale ed alle altre circostanze di cui al comma 1, applica i termini legali ovvero riconduce ad equità il contenuto dell'accordo medesimo.

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DEROGHE AL D.LGS. 231/02 :posizioni contrastanti per i contratti ante 2013

Il Consiglio di Stato rafforza un orientamento giurisprudenziale secondo il quale viene stabilita la nullità delle clausole previste dai bandi di gara che, in materia di modalità e tempi di pagamento, deroghino alle disposizioni previste dalla direttiva comunitaria 2000/35/CEE, recepita con DLgs. n. 231/2002, considerate alla stregua di norme imperative.L’accettazione tacita dei bandi di gara o dei capitolati con la presentazione di un’offerta non rappresenta una vera e propria contrattazione realizzata mediante libera negoziazione dei contenuti, bensì l’esercizio di una podestà autoritativa da parte dell’Amministrazione appaltante. La deroga unilateralmente posta con il bando (nel caso esaminato dal Consiglio di Stato si prevedeva il pagamento a 60 gg. e l’applicazione degli interessi di mora dell’1% a partire dal 180° giorno di ritardo) finirebbe per introdurre un ingiustificato vantaggio per l’Amministrazione appaltante, violando l’obiettivo del riequilibrio delle diverse posizioni di forza che invece la direttiva comunitaria intende rafforzare. (Consiglio di Stato, Sezione IV, Sentenza n. 469 del 02/02/2010)

Si ricorda però (n.d.r.) che la normativa interna consentiva (solo fino al 31.12.12 nei rapporti con le P.A.) pattuizioni diverse su tempi di pagamento e tassi, semprechè le stesse fossero allineate con le condizioni di mercato e quindi non vessatorie.

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DEROGHE AL D.LGS. 231/02 : posizioni contrastanti fino al 2012

Non è possibile delegare i pagamenti ad una banca finanziatrice al fine di accorciare i tempi di pagamento ed evitare sanzioni ed interessi di mora in quanto questo accollo generalizzato significherebbe eludere i vincoli del patto di stabilità per province e comuni oltrechè, ovviamente, incrementare i costi. E’, invece, possibile agire sui bandi di gara attribuendo un punteggio anche alle modalità di pagamento(Corte dei Conti, Sezioni Riunite – Delibera n. 9/2010).

L’indicata pronuncia deve essere opportunamente coniugata con le disposizioni di cui al D.L. 185/08 art.9 co. 3-bis ed appare in parziale contrasto con la sentenza del Consiglio di Stato di cui alla slide precedente e con la posizione dell’AVCLP di cui alla slide successiva

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DEROGHE AL D.LGS. 231/02 : posizioni contrastanti fino al 2012

L’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici esorta le pubbliche amministrazioni al rispetto dei termini di pagamento contrattuali nei confronti di imprese e fornitori richiamandole ad attenersi scrupolosamente alle disposizioni del decreto legislativo 231/2002 in sede di predisposizione dei documenti di gara e contrattuali, con particolare riguardo ai termini di pagamento, alla decorrenza degli interessi moratori ed al saggio di interessi applicabile in caso di ritardo.I tempi di pagamento dettati dalla legge, quindi, sono inderogabili (l’unica possibilità di

deroga si ha con un accordo espresso tra le parti purchè le norme contrattuali non abbiano i requisiti della «grave iniquità»): la nullità di clausole che nelle gare d’appalto stabiliscono tempi di pagamento più lunghi può essere rilevata anche d’ufficio dai giudici. E’ altresì illegittimo attribuire punteggi maggiori alle imprese disposte ad accettare termini di pagamento più lunghi rispetto a quelli fissati dalla legge (Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici di Lavori, Servizi e Forniture, Determinazione n. 4/2010).

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MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

Nota prot. N. 0001293 del 23 gennaio 2013

Le regole di cui al novellato D.Lgs. 231/02 si applicano anche al settore edile nonché a quello dei lavori pubblici ed a tutti i contratti disciplinati dal D.lgs. 163/06

Le regole di cui al D.Lgs. 231/02 prevalgono, laddove più favorevoli al creditore, su quelle di cui al Codice Civile, al D.lgs. 163/06 o ad altre norme di carattere speciale, salvo che queste deroghino espressamente.

Con riferimento ai termini di cui al codice dei contratti pubblici ed al regolamento attuativo, risultano incompatibili – devono pertanto intendersi ridotti - con il D.Lgs. 231/02 le seguenti norme :

- art. 143 co. 1 : il termine di 45 giorni per l'emissione dei certificati di pagamento relativi ai SAL deve intendersi ridotto a 30 salvo che non sia espressamente indicato nel bando;

- art. 141 co. 9 e 143 co. 2: il termine di 90 giorni per il saldo dopo il collaudo deve intendersi ridotto a 30 a meno che nel contratto sia previsto un termine maggiore, ma comunque con il massimo di 60 gg

- art. 141 co. 1 e 143 co. 3: i termini di 6 mesi per il certificato di collaudo e di 3 mesi per il certificato di regolare esecuzione risultano applicabili laddove previsti nei documenti di gara

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TEMPISTICHE NEI LAVORI PUBBLICI

REGOLAMENTO ATTUATIVO DEL CODICE DEGLI APPALTI : DPR 207/10 in GU n. 288 10.12.10 – s.o. n. 270

Art. 143 Il termine per l'emissione dei certificati di pagamento relativi agli acconti del corrispettivo

di appalto non puo' superare i quarantacinque giorni a decorrere dalla maturazione di ogni stato di avanzamento dei lavori a norma dell'articolo 194.

Il termine per disporre il pagamento degli importi dovuti in base al certificato non puo' superare i trenta giorni a decorrere dalla data di emissione del certificato stesso.

Il termine di pagamento della rata di saldo e di svincolo della garanzia fidejussoria non puo' superare i novanta giorni dall'emissione del certificato di collaudo provvisorio o del certificato di regolare esecuzione ai sensi dell'articolo 141, comma 9, del codice.

Nel caso l'esecutore non abbia preventivamente presentato garanzia fidejussoria, il termine di novanta giorni decorre dalla presentazione della garanzia stessa.

I capitolati speciali e i contratti possono stabilire termini inferiori.

Resta fermo quanto disposto dall'articolo 6, commi 3, 4 e 5 in tema di DURC

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RITARDI NEI PAGAMENTI AL PERSONALE NEI LAVORI PUBBLICI

REGOLAMENTO ATTUATIVO DEL CODICE DEGLI APPALTI : DPR 207/10 in GU n. 288 10.12.10 – s.o. n. 270

Art. 5 Per i contratti relativi a lavori, servizi e forniture, in caso di ritardo nel pagamento

delle retribuzioni dovute al personale dipendente dell'esecutore o del subappaltatore, il responsabile del procedimento invita per iscritto il soggetto inadempiente a provvedervi entro i successivi quindici giorni.

Decorso infruttuosamente il suddetto termine e ove non sia stata contestata formalmente e motivatamente la fondatezza della richiesta entro il termine sopra assegnato, le stazioni appaltanti possono pagare anche in corso d'opera direttamente ai lavoratori le retribuzioni arretrate detraendo il relativo importo dalle somme dovute all'esecutore del contratto ovvero dalle somme dovute al subappaltatore inadempiente nel caso in cui sia previsto il pagamento diretto

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LE NOVITA’ PER I

SOSTITUTI D’IMPOSTA

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La CU e non il CUD

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CU e non più CUD

Dal periodo d’imposta 2014, con riferimento alle certificazioniper le somme erogate e per le ritenute operate ai sensi degliarticoli da 23 a 25-bis del Dpr 600/73 nel 2014, i sostitutidovranno rilasciare la certificazione utilizzando un modellocomune:- Non più il CUD per dipendenti ed assimilati e la

certificazione in forma libera per professionisti, occasionalie provvigioni

- Ma la «certificazione unica» CULa CU dovrà essere trasmessa telematicamente all’Agenzia delle Entrate entro il 7 marzo, fermo restando il termine del 28 febbraio per la consegna (o invio con modalità elettronica) al sostituito.

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La certificazione unica: il modello

Lavoro dipendente ed assimilati

La certificazione unica (Cu) è simile a una mini dichiarazione del sostitutod’imposta.La bozza comprende nuovi quadri:- il frontespizio- il quadro CT per la comunicazione delle informazioni relative al

soggetto che riceverà telematicamente i flussi dei 730/4.

Il frontespizio, che corrisponde alla prima pagina della certificazione, nelricalcare lo schema del 770, oltre ai dati del sostituto e del rappresentantefirmatario contiene la distinta indicazione del numero delle certificazioni dilavoro dipendente/assimilato e di lavoro autonomo/provvigioni contenutenel flusso (che potranno essere trasmesse anche separatamente), dellapresenza o meno del quadro CT oltre ai dati relativi all’impegno allatrasmissione telematica.

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La certificazione unica: il modello

Lavoro dipendente ed assimilati

Il frontespizio deve altresì essere utilizzato, sempre entro il 7 marzo, perannullare o per sostituire una Cu precedentemente trasmessa, barrandouno dei due campi appositamente predisposti (annullamento osostituzione). In caso di annullamento, dovranno altresì essere compilatisolo i dati anagrafici del contribuente (sostituto).

In caso di consegna al lavoratore di una nuova Cu diversa da quellatrasmessa nei termini alle Entrate, il sostituto dovrà informare ilpercipiente, attraverso l’annotazione CF, della necessità di modificare ilcontenuto dell’eventuale dichiarazione precompilata utilizzando leinformazioni contenute nella certificazione sostituita.La scheda di 770 dovrà riportare i dati corretti.Rimane il problema delle sanzioni e della possibilità o meno diravvedimento

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La certificazione unica: il modello

Lavoro dipendente ed assimilati

Il quadro CT serve a comunicare all’Amministrazione finanziaria chi è ildestinatario dei flussi telematici dei risultati dei 730 (modelli 730/4), la cuiscadenza è stata anticipata dal 31 al 7 marzo dal decreto semplificazionifiscali (D.Lgs. 175/14).Le istruzioni specificano che il nuovo quadro dovrà essere utilizzato solodai datori di lavoro che ad oggi non hanno ancora mai effettuato questotipo di comunicazione e che quindi sono obbligati per la prima volta apartire dal 2015.Nel caso in cui le certificazioni di lavoro dipendente fossero trasmesse coninvii separati, la comunicazione dovrà essere ripetuta per ogni flusso.

In caso di variazione di dati già comunicati a partire dal 2011 (per esempiovariazione sede Entratel), invece, dovrà continuare a essere utilizzatol’apposito modello “Comunicazione per la ricezione dei dati relativi al730/4”, disponibile sul sito dell’Agenzia

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La certificazione unica: il modello

Lavoro dipendente ed assimilati

il maggiore dettaglio richiesto dalla nuova Cu riguarda tutte le tipologie didetrazioni.I dati dei familiari a carico trovano spazio in un’apposita sezione della Cu(che ricalca la nota esposizione nel 770).Gli oneri detraibili, invece, dovranno essere distintamente indicati pertipologia (con apposito codice) ed importo

Rilevante è altresì l’implementazione di informazioni subita dalla sezionerelativa ai conguagli di redditi erogati da altri soggetti, dove devono esserespecificate tutte le categorie di redditi conguagliati e le relative ritenute(come già avviene con il 770).

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La certificazione unica: casi di esclusione dalla trasmissione del flusso all’Agenzia

Da Provvedimento AdE p.to 5.7

Redditi diversi da lavoro dipendente, corrisposti a soggettiresidenti all’estero nei casi in cui non è obbligatorial’indicazione del codice fiscale italiano nella certificazione

Da provvedimento AdE p.to 5.8

Redditi esenti in Italia in virtù di convenzione

RIMANE FERMO L’OBBLIGO DI INVIARE LACERTIFICAZIONE AL PERCIPIENTE

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La certificazione unica: i rapporti cessati in corso d’anno

In caso di rilascio di CUD2014, occorre comunque procedereal rilascio della CU

Le istruzioni e le specifiche tecniche alla nuova «Cu»affermano che la certificazione che si invia telematicamentecostituisce anche la copia che va rilasciata al percettore delreddito.

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La certificazione unica per gli autonomi

Gli autonomiI dati da indicare riguarderanno:- i compensi lordi corrisposti distinti dalle somme non

soggette a ritenuta «per regime convenzionale», - gli imponibili, - le ritenute effettuate a titolo di acconto e quelle a titolo di

imposta, - nonché le addizionali regionali e comunali anche queste

distinte tra quelle applicate a titolo di acconto, d'imposta e quelle sospese.

- i dati sui contributi previdenziali a carico del soggetto che ha erogato i corrispettivi e la quota dei contributi a carico del lavoratore autonomo

- i dati sulle spese rimborsate e le ritenute restituite. Studio Tributario Paolo Parodi

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La certificazione unica per gli autonomi

Gli occasionaliAttenzione ad indicare i rimborsi di spese documentate per una corretta gestione della parte previdenziale.

I professionisti e le spese anticipateLe istruzioni precisano che vanno indicate le somme non assoggettate a ritenuta, fra cui rientrano le spese anticipate del professionista in nome e per conto del sostituto (in fattura fuori campo Iva ex articolo 15, Dpr 633/72). Il contributo integrativo addebitato dal professionista in fattura è escluso dalla comunicazione.

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I tempi

Il Dlgs 175/14, attuativo della delega fiscale (legge 23/2014) sulla dichiarazione precompilata e le altre semplificazioni, prevede una sorta di ravvedimento sprint per tutti i casi in cui i sostituti d'imposta dovessero accorgersi di errori o mancanze nei documenti spediti all'Agenzia.Il termine per le "autocorrezioni" sarà di 5 giorni ed è sicuramente molto ristretto, anche considerando il fatto che la nuova certificazione dovrà contenere molte più informazioni rispetto a quella attuale. La stessa possibilità riservata ai sostituti d'imposta varrà anche per gli altri soggetti (banche, assicurazioni, enti di previdenza complementare).La sanzione è di 100 euro per certificazione.Si discute sulla possibilità di ravvedimento

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Comunicato stampa AdE del 12 febbraio 2015

Per il solo 2015 (periodo d’imposta 2014) , la CU per redditi esenti da Irpef (ad esempio borse esenti) può non essere trasmessa all’Agenzia.

Per il solo 2015 (periodo d’imposta 2014) non saranno irrogate sanzioni se la CU relativa ai professionisti sarà inviata dopo il 9 marzo

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Il modello 730 precompilato

Il 730 precompilato sarà messo a disposizione dall’Agenzia ai contribuenti entro il 15 aprileIl debutto della precompilata, nel 2015, sarà solo parziale.Ci saranno:- le informazioni che arriveranno attraverso la nuova certificazione unica

dei redditi (da trasmettere entro il 7 marzo)- alcune informazioni su oneri detraibili e deducibili (che dovrebbero

arrivare all’Agenzia entro il 28 febbraio): - interessi passivi sui mutui;- premi di assicurazioni sulla vita, causa morte e contro gli infortuni;- contributi previdenziali o assistenziali;- contributi per forme pensionistiche complementari;

- alcuni dei dati riportati dalla dichiarazione precedente (ad es. le rate su risparmio energetico e recupero edilizio)

- altri dati presenti nell’Anagrafe tributaria (ad es. versamenti con F24, crediti riportati, redditi da quadro A e quadro B anno precedente)

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Il modello 730 precompilato

Le informazioni incomplete non saranno inserite.

Ad esempio, a fronte di atto di acquisto in Anagrafe tributaria, non vi sarà inserimento non essendo nota la destinazione: a disposizione, locato, altro

Nel 2016 saranno obbligatorie ulteriori trasmissioni al fine di implementare il sistema: - Asl, aziende ospedaliere, farmacie saranno tenuti a comunicare le spese sanitarie dell'anno precedente

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Il modello 730 precompilato

Saranno visualizzate le seguenti informazioni:- Il mod. 730 precompilato- Un prospetto sintetico dei redditi e delle spese

nonché delle fonti utilizzate- L’esito della liquidazione con l’importo che il

sostituto dovrà trattenere o rimborsare- Il mod. 730-3 con il dettaglio dei risultati della

liquidazione

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Il modello 730 precompilato

Sul sito dell’Agenzia sono reperibili il modello 730/2015 e le relative istruzioni con le quali viene confermato che dal 15 aprile la dichiarazione precompilata sarà messa a disposizione in una sezione del sito internet delle Entrate. Per poterlo confermare o modificare direttamente, e poi inviare, il contribuente dovrà munirsi di un Pin che potrà essere richiesto online oppure per telefono o, in alternativa, recandosi presso un ufficio dell’Agenzia. La prima parte del Pin verrà rilasciata immediatamente, la seconda parte e la password saranno inviate per posta al domicilio del contribuente. Il precompilato 2015 sarà messo a disposizione dei soli contribuenti che hanno presentato il modello 730/2014 (o Unico 2014 purché contenente dati che potevano comunque esseri indicati con il 730) e che, inoltre, hanno ricevuto la certificazione unica 2015 (ex Cud) con le informazioni relative ai redditi di lavoro dipendente o assimilati percepiti nel 2014.

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Il modello 730 precompilato

Se il contribuente, dopo essersi accreditato, non dovesse trovare, per un qualsiasi motivo, la dichiarazione precompilata, potrà comunque presentare il 730 seguendo le regole attuali che prevedono l’intervento di un intermediario abilitato. Diversamente potrà avvalersi del modello Unico.Sempre entro il 7 luglio il contribuente potrà, in alternativa, rivolgersi al proprio datore di lavoro - a condizione però che quest’ultimo gli abbia comunicato entro il 15 gennaio la disponibilità a prestare l’assistenza fiscale - oppure a un Caf o a un professionista abilitato.

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Il modello 730 precompilato: la presentazione diretta

Occorre:- Indicare i dati del sostituto che dovrà eseguire il conguaglio- Compilare la scheda 8, 5 e 2 x mille anche se non si

effettua sceltaSe occorrono correzioni:- Inserire redditi/oneri- Attendere messa a disposizione di nuovo 730 precompliato

e 730-3Post accettazione/modifica:- Trasmettere all’Agenzia il 730 precompilato- Verificare e scaricare la ricevuta di presentazione

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La presentazione tramite sostituto, Caf, professionista

Al sostituto (se questi presta assistenza diretta), Caf, professionista occorre:- Rilasciare delega per l’accesso al 730 precompilato- Esibire tutta la documentazione, ivi compresa quella

relativa a redditi ed oneri già indicati nel precompilato- Ricevere, dal sostituto (entro 7.7), copia della dichiarazione

e 730-3

E’ sempre possibile disinteressarsi del precompilato e seguire le vecchie procedure

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Il modello 730 precompilato

�La scelta non sarà indifferente, sotto il profilo dei controlli erispetto al sistema sanzionatorio.�Chi in autonomia o attraverso il proprio sostituto d’impostaaccetterà integralmente la dichiarazione propostadall’Agenzia, non potrà essere sottoposto a controlli suglioneri detraibili e/o deducibili indicati nel precompilato, anchese resta salva la possibilità per il fisco di verificare lasussistenza delle condizioni soggettive che danno diritto alledetrazioni, alle deduzioni e alle agevolazioni.Pertanto, nel caso ad esempio di interessi passivi derivanti daun mutuo contratto per l’acquisto di una casa dove ilcontribuente non aveva più la dimora abituale, l’Agenzia saràlegittimata a recuperare la maggiore imposta conapplicazione di sanzioni e interessi.

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Il modello 730 precompilato

�Chi accetterà la dichiarazione proposta dal fisco si vedrà inoltre accreditare in busta paga crediti di qualsiasi importo senza dover attendere che l’Agenzia, prima di procedere direttamente al rimborso, effettui i controlli qualora l’eccedenza, se di importo superiore 4mila euro, si sia formata anche per effetto di detrazioni per carichi di famiglia o di eccedenze derivanti da precedenti dichiarazioni�. Qualora però il contribuente modifichi la dichiarazione messa a disposizione dell’Agenzia, troverà applicazione l’ordinario regime dei controlli e delle sanzioni, anche rispetto ai dati forniti dall’Agenzia. �Se la dichiarazione viene invece presentata, con o senza modifiche, a un Caf/professionista, il controllo formale sarà effettuato nei riguardi di tali intermediari, anche con riferimento agli oneri indicati nel 730 precompilato dalle Entrate.

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NOVITA’ 2014 per l’assistenza fiscale

Rimborsi da 730I rimborsi di importo complessivamente superiore a 4.000 euro derivanti (anche)da detrazioni per carichi di famiglia e/o da eccedenze d’imposta da precedentidichiarazioni non sono effettuati dal sostituto, ma direttamente dall‘Agenzia delleEntrate, solo dopo aver effettuato controlli preventivi sulla spettanza delle citatedetrazioni, nel termine di 6 mesi dalla trasmissione del 730.Con riguardo alle condizioni che impediscono l'accredito diretto da parte delsostituto d'imposta, a Telefisco (e poi con ris. 57/E/14) l'agenzia delle Entrate haprecisato che ne devono coesistere due:- il limite dei 4mila euro deve essere considerato al netto di eventuali

compensazioni (quindi se il credito è di 5.000 euro ma ne vengono utilizzati1.100 per compensare, ad esempio, Imu, Tasi o Tari, i restanti 3.900 sarannorimborsati con le consuete modalità);

- devono risultare compilati o il quadro dei familiari a carico per i quali si fruisce didetrazioni, oppure la sezione III del quadro F riguardante le eccedenze diimposte risultanti dalle precedenti dichiarazioni.

Ne consegue che se anche il credito supera i 4mila euro ma nella dichiarazionenon sono state indicate detrazioni per carichi familiari o eccedenze precedenti, ilrimborso verrà effettuato, come negli anni passati, direttamente dal sostitutod'imposta.

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Il modello 730 precompilato

Nel caso di dichiarazione presentata a CAF o professionista, ove il controllo metta in luce un’infedeltà del visto di conformità (che riguarda gli oneri deducibili o detraibili, i crediti d’imposta e lo scomputo delle ritenute) il Caf/professionista risponderà nei confronti dell’Agenzia della maggiore imposta, degli interessi e delle sanzioni mentre il contribuente resterà indenne da contestazioni, salvo che non abbia indotto in errore l’intermediario assumendo una condotta dolosa o gravemente colposa oppure non abbia dichiarato i redditi conseguiti.

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Le altre novità del D.lgs. 175/2014

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Le addizionali : art. 8

Domicilio fiscale:Anche per l’addizionale regionale, rileverà quello al 1°gennaio del periodo d’imposta; la decorrenza è già dal 2014

Addizionale comunale:L’acconto sarà versato con le aliquote deliberate per l’anno precedente.

Addizionale regionale:Le delibere delle aliquote devono essere inserite nel sito Mef entro il 31 gennaio dell’anno cui l’addizionale si riferisce

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Le addizionali : la circolare 31/E/14

�addizionale regionale: ai fini dell’individuazione della Regione a cui versare l’addizionale, rileva il domicilio fiscale al 1° gennaio, e non più al 31 dicembre, dell’anno cui l’addizionale stessa si riferisce. La modifica è già operativa per l’esercizio 2014;

�addizionale comunale: l’acconto dell’addizionale comunale sarà sempre calcolato con l’aliquota deliberata dal comune per l’anno precedente, e validamente pubblicata nel Portale del federalismo fiscale, venendo meno la possibilità di variare l’aliquota per l’acconto mediante delibere pubblicate entro il 20 dicembre precedente l’anno di riferimento

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Vitto e alloggio Professionisti: art. 10

Le prestazioni alberghiere e di somministrazione acquistate direttamente dal committente non costituiscono compensi in natura per il professionista.

Cade quindi il problema della rifatturazione ad opera del professionista se la fattura è intestata al committente e da questi pagata.

Rimane fermo che il professionista deve fatturare (con Cp ed Iva) le spese dallo stesso sostenute ed addebitate al committente

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Vitto e alloggio Professionisti: circolare 31/E/14

Per il committente che le sostiene direttamente, c’è la deducibilità piena secondo le regole generali (e non al 75% come fossero spese per ristoranti e alberghi).

Le novità sono applicabili, oltre che per i professionisti, anche per gli artisti e gli occasionali a decorrere dal periodo d’imposta 2015 (ossia dal 1° gennaio 2015): a tal fine rileverà la data della prestazione alberghiera e delle somministrazioni di alimenti e bevande risultanti dai documenti fiscali emessi da colui che presta il servizio alberghiero o di ristorazione, intestati al committente e con l’indicazione degli estremi del professionista che ha fruito del servizio

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Assistenza fiscale a decorrere dal 1.1.15 : art. 15

Le somme rimborsate a dipendenti ed assimilati a seguito dei mod. 730 ricevuti possono essere compensate dai sostituti d’imposta unicamente secondo le rgole di cui all’art. 17 del D.Lgs. 241/97: non più per scomputo interno ma mediante F24 con compilazione della colonna «importi a credito compensati».

Le predette compensazioni non concorrono alla soglia massima dei 700 mila euro annui compensabili.

Quanto sopra vale anche per chi utilizza F24EP

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Compensazioni a decorrere dal 1.1.15 : circ. 31/E/15

Per le stesse compensazioni effettuate nei limiti delle ritenute relative al periodo d’imposta, in caso di importi superiori a 15.000 euro annui, non sussiste l’obbligo di apposizione del visto di conformità ovvero di sottoscrizione alternativa da parte dei soggetti che esercitano il controllo contabile.

Le nuove modalità di scomputo devono essere adottate per tutte le compensazioni effettuate a decorrere dal 1° gennaio 2015 con esclusione delle operazioni di competenza 2014 (si veda ris. 13/E del 10.02.15(.

Con risoluzione 13/E/15 sono stati definiti i codici tributo.

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Ritenute sulle provvigioni degli agenti: art. 27

La dichiarazione resa dagli agenti che si avvalgono dell’opera di dipendenti o di terzi, ai fini della determinazione della base imponibile su cui applicare le ritenute ex art. 25-bis) del Dpr 600/73 in misura del 20% anziché del 50%,- può essere resa a mezzo PEC- vale sino a revoca e non deve essere ripetuta per ogni

periodo d’imposta come accadeva fino al 2014

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Responsabilità solidale appalti: art. 28

Eliminata la responsabilità solidale del committente per le ritenute sui lavoratori dipendenti dell’appaltatore e del subappaltatore, già disciplinata dall’art. 35, commi da 28 a 28-ter), del D.L. 223/06

Definita normativamente, con inserimento nell’art. 29 del D.Lgs. 276/03, la qualificazione di sostituto d’imposta per il committente che esegua il pagamento delle retribuzioni dei dipendenti dell’appaltatore o del subappaltatore

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Responsabilità solidale appalti: circ. 31/E/14

Dopo la soppressione dei commi da 28 a 28-ter, dell’art. 35,D.L. n. 223/2006, in attuazione del cd. “favor rei”, non è più applicabile la sanzione al committente (da 5.000 a 200.000 euro) anche per violazioni commesse prima del 13.12.2014 e non ancora definite alla medesima data.

Il medesimo principio del “favor rei” non trova applicazione in relazione alla responsabilità solidale prevista in capo all’appaltatore per violazioni commesse dal subappaltatore entro il 13.12.2014.

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Responsabilità solidale appalti: sintesi

Fino al 13.12.14, l’appaltatore rispondeva in solido con il subappaltatoredel versamento all’erario delle ritenute fiscali sui redditi di lavorodipendente dovute dal subappaltatore, fino al termine dell’accertamentodelle imposte (fino al 21 giugno 2013 il vincolo comprendeva anche l’Iva).Erano coinvolti i soggetti Ires ed erano escluse le fattispecie in cui ilcommittente doveva applicare il Codice dei contratti pubblici.La solidarietà fiscale riguardava i pagamenti effettuati dal 1° ottobre 2012,per i contratti di appalto e subappalto stipulati e/o rinnovati a partire dal 12agosto 2012Il committente non è più obbligato a controllare la regolarità dei versamentifiscali prima di versare il corrispettivo all’appaltatore: in caso di mancataverifica, prima, era soggetto a una sanzione da 5mila a 200mila euro.Il coinvolgimento era escluso se l’appaltatore/committente acquisivaun’asseverazione/autocertificazione.

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Bonus Renzi

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PROFILI NORMATIVI

� NORMATIVA SOSTANZIALE�DPR 917/86 : 6 CATEGORIE REDDITUALI

� NORMATIVA PROCEDURALE�DPR 600/73 : ART. DA 23 A 30

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NORMATIVA SOSTANZIALE� CATEGORIE REDDITUALI DPR 917/86

� REDDITI FONDIARI� REDDITI DI CAPITALE� REDDITI DI LAVORO DIPENDENTE (art. 49 e 51)

E ASSIMILATI (art. 50 e 52, tra cui co.co.co eborse)

� REDDITI DI LAVORO AUTONOMO DA ARTI EPROFESSIONI (art. 53) ED ASSIMILATI (adesempio diritti d’autore

� REDDITI D’IMPRESA� REDDITI DIVERSI (art. 67, tra cui lavoro

autonomo occasionale)268Studio Tributario Paolo Parodi

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NORMATIVA PROCEDURALE� GLI OBBLIGHI DEL SOSTITUTO (DPR 600/73)

� ART. 23 PER LAVORO DIPENDENTE (art. 49, 51 TUIR)� ART. 24 PER REDDITI ASSIMILATI LAV. DIPEND.TE (art. 50, 52 TUIR)� ART. 25 PER LAVORO AUTONOMO ABITUALE (art. 53) NON

ABITUALE (art. 67/L) RESIDENTI E NON, DIRITTI AUTORE (art. 53/2)� ART. 25-BIS PER PROVVIGIONI ABITUALI (art. 55) NON ABITUALI

(art. 67/i TUIR)� ART. 26-27 PER REDDITI CAPITALE (art. 44 TUIR)� ART. 28 PER CONTRIBUTI A IMPRESE (art. 55 TUIR)� ART. 30 PER PREMI E VINCITE (art. 67/d TUIR)� Legge 413/1991 PER INDENNITA’ ESPROPRI

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OBBLIGO DI RITENUTA

NASCE A PRESCINDERE DALL’ESISTENZA DI RAPPORTO CONTRATTUALE SOTTOSTANTE :

Lavoro autonomo : avvocato distrattario (si vedano : parere Avvocatura dello Stato n. 43392/92; R.Min. Fin. n.8/1619 del 8/11/91 e Circ. Min. Fin. n.203/E-III-7-1260 del 6/12/94)

Lavoro dipendente : risoluzione 481/E/2008.

Redditi assimilati a lavoro dipendente : datore di lavoro delegato a prelevare e a versare assegno di mantenimento all’ex coniuge

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RITENUTE SU LAVORO DIPENDENTE

RISOLUZIONE N. 481/E DEL 19.12.08 :

L’erogazione di somme qualificate come redditi di lavoro dipendente implica l’obbligo di operare le ritenute ex art. 23 del Dpr 600/73 anche se il soggetto erogatore non è il datore di lavoro.

Nel caso specifico, si trattava di somme erogate dalla stazione appaltante ai dipendenti dell’appaltatore in quanto responsabile solidale ex art. 1676 del codice civile.

In sintesi : rileva in ogni caso la natura oggettiva del reddito

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MODALITA’ CALCOLO IRPEF

� NORMATIVA GENERALE

� reddito complessivo� - oneri ded. Art. 10� = base imponibile

� B.Imp. X aliquote = imp. lorda� - detraz. carichi fam.� - altre detrazioni (lav. dip.)� - detraz. per oneri� - detraz. canoni locaz. e altre� = IMPOSTA NETTA

� LAVORO DIPENDENTE

� reddito erogato dal datore� - oneri ded. art. 10 trattenuti� = base imponibile

� B.Imp. X aliquote = imp. Lorda� - detraz. per lavoro dip.(art. 13)� - detraz. Carichi fam� - detraz. X oneri trattenuti� = IMPOSTA NETTA

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SPETTANZA DEL BONUS RENZI

� LAVORO DIPENDENTE

� reddito erogato dal datore� - oneri ded. art. 10 trattenuti� = base imponibile

� B.Imp. X aliquote = imp. Lorda� - detraz. per lavoro dip.(art. 13)� - detraz. Carichi fam� - detraz. X oneri trattenuti� = IMPOSTA NETTA

� CALCOLO BONUS

� Imposta lorda� - detrazioni lavoro dipendente� Se > 0: spetta il bonus

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NOVITA’ 2014 LAVORO DIPENDENTE E ASSIMILATI

DETRAZIONI PREVISTE DALL'ART. 13, COMMA 1, TUIR POST LEGGE DI STABILITA' 2014 (DAL 01.01.2014)

REDDITO COMPLESSIVO

DETRAZIONE BASE SPETTANTE POST LEGGE DI STABILITA' 2014

Reddito ≤ € 8.000

€ 1.880la detrazione effettiva non può essere comunque:

¨ < € 690, se tempo indeterminato;¨ < € 1.380, se tempo determinato;

€ 8.000 < Reddito ≤ € 28.000978 + 902 x (28.000 – reddito complessivo)

20.000

€ 28.000 < Reddito ≤ € 55.000978 + (55.000 – reddito complessivo)

27.000

Oltre € 55.000 0

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ALIQUOTE IRPEF

� ALIQUOTE 2010� fino 15.000 : 23%� da 15.001 a 28.000 : 27%� da 28.001 a 55.000 : 38%� da 55.001 a 75.000 : 41%� oltre 75.000 : 43%

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D.L. 66/14 ART. 1

Principi generali: Nel 2014, in attesa dell'intervento normativo strutturale attuato con la legge di stabilita' per l'anno 2015, nella prospettiva di una complessiva revisione del prelievo finalizzata alla riduzione strutturale del cuneo fiscale, - all'articolo 13 del Dpr 917/86 dopo il comma 1 era stato

inserito il nuovo comma 1-bis;- per il riconoscimento di uno speciale «credito», noto come

«bonus 80 euro»

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D.L. 66/14 ART. 1 e L. 190/14 art. 1 co. 12 e 13

Meccanismo:

�Qualora l'imposta lorda determinata sia di importo superiore a quello della detrazione spettante ai sensi del comma 1 dell’art. 13 Tuir, �e' riconosciuto un credito, �che non concorre alla formazione del redditoRedditi interessati

redditi di cui �agli articoli 49, con esclusione di quelli indicati nel comma 2 lett. a (e cioè le pensioni),�50, comma 1, lettere a), b), c), c-bis), d), h-bis) e l),

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BONUS 80 EURO

Principi generali: Non è un bonus Irpef ma un «credito» nei confronti dello Stato.

I datori di lavoro devono calcolare l’importo e automaticamente anticiparlo ai dipendenti.

L’importo non riduce né modifica l'imposta sulle persone fisiche ma la sua esistenza è condizionata all’esistenza di un’Irpef.

I redditi che fanno sorgere il diritto al bonus sono quelli di lavoro dipendente e assimilato (escluse le pensioni).

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CIRCOLARE 8/E DEL 28.04.14

Tre presupposti:

Tipologia di reddito: lavoro dipendente e taluni assimilati

Esistenza di debito Irpef post detrazioni ex art. 13 co. 1 Tuir

Entità del reddito complessivo: - non superiore a 26.000 euro- nel computo del reddito complessivo non rileva la

rendita dell’unità immobiliare destinata ad abitazione principale

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D.L. 66/14

Gli importi:

Per il 2014:� 640 euro (80/mese da maggio) ai redditi di lavoro dipendente e assimilati se il reddito complessivo non e' superiore a 24.000 euro� se il reddito complessivo e' superiore a 24.000 euro ma non a 26.000 euro, il credito di 640 spetta per la parte corrispondente al rapporto :

(26.000 – reddito complessivo)/2000

�Le disposizioni si applicano per il solo periodo d'imposta 2014

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LEGGE STABILITA’ 2015

Gli importi:

Dal 2015:� 960 euro (80/mese) ai redditi di lavoro dipendente e assimilati se il reddito complessivo non e' superiore a 24.000 euro� se il reddito complessivo e' superiore a 24.000 euro ma non a 26.000 euro, il credito di 960 spetta per la parte corrispondente al rapporto :

(26.000 – reddito complessivo)/2000

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LEGGE STABILITA’ 2015

Le novità:

Dal 2015:Ai fini della determinazione del reddito complessivo non si applicano gli abbattimenti del reddito - per il rientro “talenti” in Italia (Legge n. 238/2010), - per il rientro “cervelli” (D.L. n. 185/2008) - e per il rientro dei ricercatori (D.L. n. 78/2010).

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IL DIRITTO AL CREDITO

I conteggi:

Il comma 1-bis dell’art. 13 Tuir prevede che il credito riguardi tutti i lavoratori per i quali «l'imposta lorda è superiore alla detrazione spettante ai sensi del comma 1» dell’art. 13.

Ciò significa che il bonus spetta anche se l’imposta netta si riduce al di sotto di esso per detrazioni diverse da quelle di cui all’art. 13 (e cioè, ad esempio, per detrazioni da carichi di famiglia)

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I CONTEGGI

Esempio: lavoro dipendente per l’intero anno

- Reddito complessivo annuo: 11.000 euro- Irpef lorda, all'aliquota del 23% : 2.530 euro- Detrazione art. 13 : 1.744,70- Irpef netta : 785,3 euro.

- Bonus spettante: 960 euro, a prescindere dall’esistenza dialtre detrazioni

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IL RAPPORTO AL PERIODO DI LAVORO

Art, 1 comma 2 del D.L. 66/14: confermato

Il credito e' rapportato al periodo di lavoro nell'anno.Il calcolo dei giorni segue le regole generali vigenti per le detrazioni ex art. 13 (circ. 8/E/14 e 9/E/14).

Il credito per il 2014 era dunque solo "figurativamente" di 80 euro al mese, mentre in sostanza era pari a 53,33 euro mensili. Il testo normativo, infatti, non indica un valore mensile, ma un valore annuo e cioè 640 euro, riferito all'intero periodo d'imposta.Dal 2015, invece, sia ha un credito sostanziale di 80 al mese.

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LA CIRCOLARE 9/E/14

I principi in base al quale computare i giorni devono essere desunti dallacircolare 3/E/98: sono i giorni che danno diritto alla maturazione diemolumenti.

Conseguentemente:- Il credito non spetta per i giorni di aspettativa senza assegni- Il credito non subisce limitazioni nelle ipotesi di part-time verticale e

orizzontale- Indennità di disoccupazione: rilevano i giorni che ad essa danno diritto- Borse di studio: rileva l’anno accademico ovvero, nel caso di borse

legate a specifici corsi, il periodo di frequenza obbligatoria (nel 2014rimaneva però il punto interrogativo sulla spettanza limitata al 2014 esulla estensibilità a periodi «lavorati» 2013)

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LA CIRCOLARE 9/E/14

Per il calcolo esatto dell’importo mensile occorrerebberagionare in giorni; nel 2014, ipotizzando una spettanzacomplessiva di 640 euro ed erogazioni da maggio, si aveva:- 640/245 * 31 ovvero per 30 nei singoli mesiCon erogazioni da giugno : 640/214 * 31 o * 30Idem x i giorni lavorati :Ipotesi di giorni lavorati 145 e reddito inferiore a 24000:- 640/365* 145 = credito spettante, da ripartire poi nei giorni

lavorati in ciascun mesePer semplicità è però possibile utilizzare altri metodi purchènon si superi l’importo totale spettante. Non era però consentitodividere l’importo annuo per 12 ed erogare 53,33/mese e ladifferenza solo in conguaglio

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LA CIRCOLARE 9/E/14

Per il calcolo esatto dell’importo mensile occorrerebberagionare in giorni anche nel 2015.Ipotizzando una spettanza complessiva di 960 euro ederogazioni da gennaio, si ha:- 960/365 * 31 ovvero per 30 nei singoli mesiIdem x i giorni lavorati :Ipotesi di giorni lavorati 145 e reddito inferiore a 24000:- 960/365* 145 = credito spettante, da ripartire poi nei giorni

lavorati in ciascun mese

Per semplicità è però possibile utilizzare altri metodi purchènon si superi l’importo totale spettante.

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IL RAPPORTO AL PERIODO DI LAVORO

Esempi per i conguagli 2014 (i calcoli esatti devono essere operati in giorni)Un lavoratore che lavora da gennaio a dicembre ha ricevuto,con riferimento ciascuno dei dodici mesi in cui ha prodottoreddito di lavoro dipendente 53,33 euro (640 : 12).In effetti, sui cedolini paga lo stesso lavoratore ha trovatoeffettivamente 80 euro, ma questo solo perché ilriconoscimento è iniziato da maggio e perché il sostitutodoveva riconoscere il credito sugli emolumenti corrisposti inciascun periodo di paga, rapportandolo al periodo stesso;quindi ha dovuto dividere il credito complessivo per gli ottoperiodi di paga residui fino a dicembre e riconoscere perciascuno di essi 1/8 dello stesso (640/8=80).

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IL RAPPORTO AL PERIODO DI LAVORO

Esempi per il 2015(i calcoli esatti devono essere operati in giorni)

Un lavoratore che lavora da gennaio a dicembre riceverà, conriferimento ciascuno dei dodici mesi in cui produce reddito dilavoro dipendente 80 euro (960 : 12).

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IL RAPPORTO AL PERIODO DI LAVORO

Esempi per i conguagli 2014 (i calcoli esatti devono essere operati in giorni)

Lavoratore assunto il 1° marzo 2014.Non ha diritto a 640 euro (e cioè a 80 euro mensili),ma a dieci dodicesimi di 640 euro (533,33),importo che, diviso 8 (da maggio a dicembre), produce uncredito mensile di 66,66.Se per errore il soggetto avesse ricevuto 80 euro/mese,, in sede di conguaglio 2014, bisognerà comunque che l'importo complessivo sia pari a 533,33 per i mesi di lavoro e quindi dovrà restituire la differenza.

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IL RAPPORTO AL PERIODO DI LAVORO

Esempi per i conguagli 2014 (i calcoli esatti devono essere operati in giorni)

Lavoratore in forza dal primo gennaio 2014, con cessazione del rapporto al 31 ottobre 2014. Ha iniziato a percepire 80 euro da maggio 2014.Occorrerà fare in modo che gli venga riconosciuto il credito per tutto il periodo di lavoro e cioè per 533,33 euro (640 :12 x 10). Fino a settembre avrà ricevuto 400 euro (80 x 5 mesi). Ad ottobre, bisognerà riconoscergli, anzichè 80 euro, 133,33 euro

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IL RAPPORTO AL PERIODO DI LAVORO

Esempi 2015 (i calcoli esatti devono essere operati in giorni)

Lavoratore in forza dal primo gennaio 2015, con cessazione del rapporto al 31 ottobre 2015. Inizia a percepire 80 euro da gennaio 2015.

Non ci sono i problemi di cui alla slide precedente in caso di cessazione del rapporto in corso d’anno (salvo il caso in cui, per effetto di cessazione, scenda sotto la soglia dei 26000 e abbia diritto al credito che prima non gli era stato riconosciuto)

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LE ESCLUSIONI

Gli incapienti: Il bonus Irpef esclude gli «incapienti» propriamente detti, cioè i dipendenti e gli assimilati (per esempio i co.co.pro) che dichiarano un reddito lordo fino a 8.145,32 euro l'anno e di conseguenza hanno l'Irpef azzerata dalle detrazioni per lavoro dipendente (1880 per l’intero anno). Nel caso di rapporti di lavoro di durata inferiore all’anno, la detrazione minima è comunque 690.Per i rapporti a tempo determinato, la detrazione minima è 1380

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I COMPITI DEI SOSTITUTI

I sostituti d'imposta di cui agli articoli 23 e 29 del Dpr 600/73 riconoscono il credito eventualmente spettante ai sensi dell'articolo 13 ripartendolo fra le retribuzioni erogate successivamente al 24.04.14, a partire dal primo periodo di paga utile.

Il credito di cui all'articolo 13, comma 1-bis, e' riconosciuto, in via automatica

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I COMPITI DEI SOSTITUTI

I problemi:

«il credito (...) è riconosciuto in via automatica, dai sostituti d'imposta di cui agli articoli 23 e 29 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600».

Se il reddito corrisposto da ciascun sostituto rientra nelle fasce che fanno maturare il bonus, in assenza di comunicazioni da parte del lavoratore, tutti saranno tenuti a riconoscerlo, salva poi la restituzione in caso di "indebiti".

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CIRCOLARE 8/E/14

I sostituti: Sono obbligate anche le P.A. e gli enti di cui all’art. 29 del Dpr 600/73Il sostituto non deve attendere richiesta da parte del dipendenteLa corresponsione deve iniziare dalla retribuzione relativa alprimo mese utile.

Il calcolo deve essere fatto sul presunto erogato nell’anno osul comunicato dal dipendente.

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IL RECUPERO DEL CREDITO

Il recupero da parte del sostituto:

Il datore di lavoro, che dovrà finanziare il bonus da riconoscere al lavoratore "prelevando" le risorse dal monte delle ritenute.

Quando questa voce non sarà sufficiente, il recupero sarà possibile anche a valere sui contributi previdenziali.

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RISOLUZIONE 48/E/14

Il recupero: Istituito il codice tributo «1655» per la compensazione in F24.Mese ed anno devono essere compilati con riferimentoa quelli di erogazione del credito.

La risoluzione specifica che il codice è istituito «al fine di consentire il recupero … mediante l’istituto della compensazione» di cui all’art. 17 del D.lgs. 241/97.

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LA CIRCOLARE 9/E/14

Pur non essendo all’epoca prescritto dalla norma, l’Agenzia giàriteneva che i soggetti che utilizzano il modello F24 fosseroobbligati ad evidenziare la compensazione come da ris.48/E/14.Per chi invece utilizza il modello F24 EP, rimangono le 2alternative:a) Scomputo interno in F24EPb) Scomputo in F24, da presentarsi a saldo zero con il codice

da ris. 48/E/14 e modello F24EP per il versamento delladifferenza delle ritenute dovute per il mese. (circ. 20/E/01)

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LA COMPENSAZIONE IN F24

Modifiche all’art. 1 del D.L. 66/14 (in conversione) e Leggestabilità 2015 (art. 1 co.15)

Le somme erogate quale crredito/bonus sono recuperate dalsostituto d'imposta mediante l'istituto della compensazione dicui all'articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n.241 il che significa mediante compensazione evidenziata nelmodello F24, colonna «importi a credito compensati»

Gli enti pubblici e le amministrazioni dello Stato possonorecuperare le somme erogate anche mediante riduzione deiversamenti delle ritenute e, per l'eventuale eccedenza, deicontributi previdenziali, il che significa mediante scomputointerno in F24EP senza evidenziazione espressa.

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LA CIRCOLARE 22/E DEL 12 LUGLIO 2014

Le compensazioni

Non opera il divieto di compensazione in F24, pur in presenzadi cartelle scadute per tributi erariali superiori a 1.500 euro.Le compensazioni da bonus non concorrono al raggiungimentodella soglia di 700.000 euro annui.La compensazione può avvenire con qualsiasi tributo in F24Nei casi in cui, nello stesso mese, il sostituto abbia crediti perbonus erogati e debiti per bonus recuperati, il credito dautilizzare in compensazione va esposto al netto; se invece ildebito supera il credito, la differenza deve essere versatasempre con il codice 1655.Per le Amministrazioni pubbliche e gli enti che usano il modelloF24EP, non è obbligatorio presentare F24 a saldo zero.

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LA CIRCOLARE 22/E DEL 12 LUGLIO 2014

Le regole di compilazione dei modelli di versamento

Mese e anno:- Devono essere riferiti al mese e anno di erogazione del

bonus (e cioè della retribuzione) che genera il creditooggetto della compensazione esposta; ciò anche se ilrecupero del credito avviene nel 2015

- In caso di erogazione retribuzioni (e bonus) entro il 12.01.15,indicare 12/2014

- Nel caso di recuperi nello stesso F24 il credito generato dabonus erogato in mesi diversi, occorre compilare distinti righiper esporre separatamente i bonus erogati nei singoli mesi

- Per i recuperi di bonus in sede di conguaglio, indicaresempre 12/2014 anche se il conguaglio è operato a gen/feb2015

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CIRCOLARE 8/E/14

I ricalcoli:

In caso di mancato riconoscimento da parte del sostituto, ildipendente ne può fruire in sede di 730.

Chi supera i 26.000 euro di reddito complessivo è tenuto acomunicarlo al sostituto, che dovrà recuperare l’erogato neiperiodi di paga successivi.

In ogni caso, il contribuente è tenuto a restituire in sede di730 quanto eventualmente erogatogli e non spettante.

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BONUS 80 EURO

I problemi:

I sostituti d'imposta devono proiettare nell'anno il compensomensile e riconoscere il bonus a partire dal primo mese utile.Ci saranno inevitabilmente ricalcoli, riconoscimenti orestituzioni in sede di conguaglio e poi di dichiarazione deiredditi, anche perché il riferimento sarà il redditocomplessivo.Considerato che il bonus è strettamente collegato con il reddito, in caso di assunzione durante l'anno è interesse del lavoratore "potenzialmente beneficiario" comunicare i redditi precedenti per consentire il riconoscimento del credito nella misura effettivamente spettante.

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BONUS 80 EURO

Casistiche: Se il lavoratore si trovava, sulla base della proiezione fatta daldatore di lavoro fino a dicembre, all'interno delle fasce chefanno maturare il credito, è verosimile che ci rimanga anchese subito dopo la cessazione inizia un nuovo rapporto, equindi potrebbe mantenere i bonus già ricevuti.Ma se era fuori queste fasce, e ci rientra a seguito dellacessazione anticipata, (ad esempio avrebbe percepito 2.000euro x 14 mensità, = 28.000, ma cessando a settembre nepercepisce solo 21.000) il sostituto gli deve riconoscere ibonus spettanti da gennaio a settembre, senza porsi ilproblema di quello che percepirà dopo, come avviene in casodi conguaglio di fine rapporto

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BONUS 80 EURO

Casistiche:

Il reddito al quale fare riferimento è "il reddito complessivo" enon solo quello di lavoro dipendente.Conseguentemente, un lavoratore che a fine 2015 hapercepito 24.000 euro e quindi ha ricevuto 960 euro li dovràrestituire in tutto o in parte se avrà altri redditi di lavoroautonomo, di fabbricati, di terreni eccetera tali da superare illimite dei 24.000 o dei 26.000

Nel 2014, in caso di cessazione rapporto e richiesta CUDanticipato, il credito erogato doveva essere indicato nelleannotazioni al CUD2014 con codice «ZZ».Nella CU c’è l’apposito spazio.

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CIRCOLARE 9/E/14: casi particolari

Cedolare secca: Rileva al fine della determinazione del reddito complessivoper il bonus, visto il disposto dell’art. 3 co. 7 DLgs 23/11

ProduttivitàLa parte assoggettata ad imposta sostitutiva non rileva ai finidel reddito complessivo per il bonus

Soggetti fiscalmente non residentiIl bonus è fruibile se si tratta di redditi assoggettati atassazione corrente (lavoro dipendente e borse, ad es.) manon a ritenuta d’imposta (es. co.co.co. Tassati al 30%)

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CIRCOLARE 9/E/14

Il sostituto, a fronte di variazione nell’ammontare delleretribuzioni che portino ad annullare il diritto al credito, puòricalcolare e recuperare senza attendere il conguaglio.

In caso di variazioni che invece generino il diritto prima nonspettante, il sostituto è tenuto a riconoscerlo a partire dalprimo periodo di paga utile.

309Studio Tributario Paolo Parodi

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I PROBLEMI DELLE CO.CO.CO.

Casistiche 2014:

�Per i contratti di co.co.co. che vengono pagati in datasuccessiva al 24 aprile 2014, il bonus/credito spettasicuramente (ovviamente se ricorrono le altre condizioni di cuiall’art. 1 del D.L. 66/14) se l’attività è stata prestata nel corsodel 2014, anche in precedenza al 24 aprile ed anche se ilrapporto è già cessato.

�Il bonus complessivamente spettante deve essere calcolatorapportando i 640 euro ai giorni di durata contrattuale 2014,anche se questi sono antecedenti il 24 aprile.

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I PROBLEMI DELLE CO.CO.CO.

Attività prestate nel 2013 e con pagamenti eseguiti nel 2014 post 24.04.14.�La lettera della norma, in prima battuta, sembrerebbe non lasciare spazio perinterpretazioni estensive: il credito di cui all’art. 1 del D.L. 66/14, istituito per il soloanno 2014, spetta in relazione ad attività lavorativa svolta nell’anno ed inproporzione alla durata della stessa.�Tuttavia, l’Agenzia delle Entrate, con circolare 8/E del 24.04.14, ha chiaramenteaffermato che il calcolo del periodo di lavoro nell’anno deve essere eseguitoseguendo le regole ordinariamente applicabili a ciascuna tipologia di reddito.�Sul punto, in materia di collaborazioni coordinate e continuative, la circolare67/E/01, al paragrafo 4.4., aveva chiaramente affermato la possibilità di computarele detrazioni per lavoro dipendente assumendo il periodo in cui l’attività è stataprestata anche se tale periodo si colloca in annualità antecedente a quella in cuisono erogati i compensi (peraltro, alla doppia condizione di non aver già fruito didetrazioni per il medesimo periodo e del limite dei 365 giorni). Nel medesimoparagrafo, peraltro, l’Agenzia aveva precisato che, affinchè possa operare lapredetta “apertura”, occorre che il compenso erogato nell’annualità successiva aquella di lavoro non costituisca saldo, in presenza di acconti già erogati (e sui qualisi è fruito delle detrazioni) nell’anno precedente.

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I PROBLEMI DELLE CO.CO.CO.

Attività prestate nel 2013 e con pagamenti eseguiti post 24.04.14: seguito�Applicare al credito da D.L. 66/14 le regole di computo dei giorni lavorati normalmente vigentiper la tipologia reddituale in questione significherebbe la possibilità di riconoscere (seppur con isopra ricordati limiti) una parte del nuovo credito di 640 euro.�D'altronde, ciò sarebbe comunque in linea con le regole generali di tassazione dei redditi dilavoro dipendente, tassazione che avviene per cassa (e non per competenza) e dunquesecondo le regole (e le agevolazioni) in vigore al momento dell’erogazione.

�Unica nota stonata – e di forzatura – sarebbe costituita dall’eccezionalità del credito ex D.L.66/14 e dal fatto che, per ratio legis, esso è attribuito a chi svolge attività lavorativa nel 2014.

�Venendo agli aspetti operativi, il problema per il sostituto, sicuramente non si pone per leerogazioni effettuate anteriormente al 24 aprile 2014: dovrà essere il percipiente adeventualmente computare in sede di mod. 730 la quota di credito spettante.

�Per le erogazioni future, pur ritenendo fondate le argomentazioni sulla fruibilità anche in casodi co.co.co. per attività prestate nel 2013, suggerisco di attendere ulteriori posizioni da partedell’Agenzia delle Entrate; in effetti, la circolare 8/E del 28 aprile 2014 ha fornito alcune primeindicazioni, ma molti rimangono ancora i casi non univocamente definibili, per cui è atteso abreve un secondo intervento di prassi.

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I PROBLEMI DELLE CO.CO.CO.

Casistiche 2015:

�Per i contratti di co.co.co. che vengono pagati nel 2015, ilbonus/credito in linea di principio spetta (ovviamente sericorrono le altre condizioni di cui all’art. 1 co. 12 della L.190/14) anche se l’attività è stata prestata nel corso del 2014�Occorre però, come per le detrazioni da lavoro dipendente,che ricorrano due ulteriori condizioni:- Il percipiente non ne abbia già fruito nel 2014 per lo stesso

periodo, anche presso altri committenti- L’importo riconosciuto nel 2015 non superi comunque 960.Per tali ragioni, quindi, è fondamentale che sia formalizzatauna espressa richiesta da parte del percipiente.

313Studio Tributario Paolo Parodi

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ELEMENTI CHE NON FORMANO BASE IMPONIBILE

Somministrazioni di vitto (comma 2 lett.c)Non concorrono a formare il reddito le somministrazioni di vitto effettuate dal

datore di lavoro in mense aziendali o interaziendali.

Le prestazioni sostitutive di mensa (a mezzo buoni pasto) non concorrono a formare il reddito fino all’importo complessivo giornaliero di euro 5,29.

Legge di stabilità 2015 (commi 16 e 17): a decorrere dal 1° luglio 2015 la franchigia di euro 5,29 sale ad euro 7,00 nel caso in cui il servizio sostitutivo sia reso in forma elettronica

Si segnala altresì la risoluzione 63/E del 17.05.05 relativa alla non imponibilità delle somministrazioni effettuate mediante distribuzione di badge elettronico personale che consenta, per ciascun dipendente, l’individuazione dell’ora e del luogo ove è avvenuta la somministrazione (cosiddetta “mensa aziendale diffusa”).

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TFR IN BUSTA PAGA

Legge stabilità 2015 (art. 1 commi da 26 a 34):Per i dipendenti del settore privato,per i periodi di paga dal 1° marzo 2015 al 30 giugno 2018,è possibile chiedere al datore di lavoro l’anticipo delle quotematurande;tali quote saranno assoggettate a tassazione ordinaria manon a contribuzione previdenziale(e non rileveranno ai fini della determinazione del redditocomplessivo ai fini del “bonus Renzi”).Al momento della scelta, irrevocabile fino al 30 giugno 2018, illavoratore deve aver maturato almeno sei mesi di rapporto dilavoro presso il datore di lavoro tenuto alla corresponsionedella quota maturanda di TFR

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IMPOSTA SOSTITUTIVA RIVALUTAZIONE TFR

Legge stabilità 2015 (art. 1 comma 623):

Aumentata dall’11% al 17%l'imposta sostitutiva delle imposte sui redditida applicare sui redditi derivanti dalle rivalutazioni dei fondiper il trattamento di fine rapporto decorrenti dal 1° gennaio2015

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RAVVEDIMENTO OPEROSO

Legge stabilità 2015 (art. 1 comma 637): apportate alcune modifiche all’art. 13, D.Lgs. n. 472/97�Per i tributi amministrati dall’Agenzia delle Entrate, il ravvedimento è possibile anche se sonoiniziati accessi, ispezioni o verifiche; è precluso unicamente nel caso siano stati notificati avvisi diaccertamento o atti di liquidazione, comprese le comunicazioni di cui agli artt. 36-bis e 36-ter.�Inoltre, è prevista la riduzione delle sanzioni:�ad 1/9 del minimo se la regolarizzazione degli errori e delle omissioni avviene entro ilnovantesimo giorno successivo al termine per la presentazione della dichiarazione, ovvero,quando non è prevista dichiarazione periodica, entro novanta giorni dall'omissione o dall'errore;�ad 1/7 del minimo se la regolarizzazione degli errori e delle omissioni avviene entro il termineper la presentazione della dichiarazione relativa all'anno successivo a quello nel corso del qualeè stata commessa la violazione ovvero, quando non è prevista dichiarazione periodica, entro dueanni dall'omissione o dall'errore (per i soli tributi amministrati dall'Agenzia delle entrate);�ad 1/6 del minimo se la regolarizzazione degli errori e delle omissioni avviene oltre il termineper la presentazione della dichiarazione relativa all'anno successivo a quello nel corso del qualee' stata commessa la violazione ovvero, quando non è prevista dichiarazione periodica, oltre dueanni dall'omissione o dall'errore (per i soli tributi amministrati dall'Agenzia delle entrate);�ad 1/5 del minimo se la regolarizzazione degli errori e delle omissioni avviene dopo laconstatazione della violazione;

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ACCERTAMENTI

DICHIARAZIONE INTEGRATIVA

Legge stabilità 2015 (art. 1 comma 640):

In caso di presentazione di dichiarazione integrativa,i termini per la notifica delle cartelle di pagamento e perl’accertamento

decorrono dalla presentazione di tali dichiarazioni, limitatamente aglielementi oggetto dell'integrazione

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SAGGIO LEGALE INTERESSI

Modifica del saggio di interesse legale

Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze con il quale viene ridotto il saggio di interesse legale a decorrere dal 1° gennaio 2015:

la nuova misura è pari allo 0,5% in ragione d’anno

(Ministero dell’Economia e delle Finanze – Decreto 11 dicembre 2014 – G.U. n. 290 del 15-12-2014).

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DETRAZIONI FISCALI

Legge stabilità 2015 (art. 1 comm a 47):

Prorogate a tutto il 2015 le agevolazioni fiscali per il recuperoedilizio (detrazione del 50%)

e per interventi di efficienza energetica (detrazione del 65%)

A regole invariate

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SGRAVI PER NUOVE ASSUNZIONI

Legge stabilità 2015 (art. 1 commi da 118 a 120):Per le nuove assunzioni con contratto di lavoro a tempoindeterminato (ad esclusione dei contratti di apprendistato edei contratti di lavoro domestico) decorrenti dal 1º gennaio2015 con contratti stipulati non oltre il 31 dicembre 2015, èriconosciuto ai datori di lavoro privati, per un periodomassimo di trentasei mesi, l'esonero dal versamento deicomplessivi contributi previdenziali a carico dei datori dilavoro, con esclusione dei premi e contributi dovuti all'INAIL,nel limite massimo di un importo di esonero pari a 8.060 eurosu base annua.L’esonero non spetta in caso di lavoratori per i quali ilbeneficio sia già stato usufruito in relazione a precedenteassunzione a tempo indeterminato

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BONUS BEBE’

Legge stabilità 2015 (commi da 125 a 129):

per ogni figlio nato o adottato tra il 1º gennaio 2015 e il 31dicembre 2017e' riconosciuto un assegno di importo pari a 960 euro annuierogato mensilmente dall’Inps a decorrere dal mese dinascita o adozionea condizione che il nucleo familiare di appartenenza delgenitore richiedente l'assegno sia in una condizioneeconomica corrispondente a un valore ISEE non superiore a25.000 euro annui.L’assegno percepito non concorre alla determinazione delreddito complessivo

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ONERI DEDUCIBILI E DETRAIBILI

Legge stabilità 2015 (commi 137 e 138):

elevata da 2.065 a 30.000 euro la soglia massima per leerogazioni liberali in denaro a favore delle ONLUS, delleiniziative umanitarie, religiose o laiche, gestite da fondazioni,associazioni, comitati ed enti individuati con DPCM, entro laquale è possibile usufruire della detrazione d’imposta del 24%(resta fermo, per le imprese, il limite del 2% del redditodichiarato).

Il nuovo limite si applica a decorrere dal periodo di impostasuccessivo a quello in corso al 31 dicembre 2014

323Studio Tributario Paolo Parodi

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PUBBLICO IMPIEGO

�Legge stabilità 2015 contrattazione nel pubblico impiego (comma 254): anche per l’anno 2015 si dà luogo alle procedure contrattuali e negoziali per il personale dipendente delle pubbliche amministrazioni per la sola parte normativa e senza possibilità di recupero per la parte economica;

�indennità di vacanza contrattuale (comma 255): �per gli anni 2015-2018, l'indennità di vacanza contrattuale da computare quale anticipazione dei benefici complessivi che saranno attribuiti all'atto del rinnovo contrattuale è quella in godimento al 31 dicembre 2013

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LEGGE DI STABILITA’ 2015: VARIE

�ritenute su bonifici (comma 657): passa dal 4% all’8% la misura della ritenuta che deve essere effettuata da banche e Poste Italiane SPA sui bonifici disposti dai contribuenti per beneficiare di oneri deducibili o per i quali spetta la detrazione d'imposta;�assicurazioni vita (commi 658 - 659): dal 2015, sono esenti da irpef i capitali percepiti in caso morte in dipendenza di contratti di assicurazione sulla vita;�redditi da lavoro dipendente dei transfrontalieri (comma

690): dal 1° gennaio 2015, la franchigia di non tassazione è aumentata da 6.700,00 a 7.500,00 euro

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AUTOLIQUIDAZIONE INAIL DIPENDENTI E CO.CO.CO.

�L’INAIL ha pubblicato una nota con la quale vengono fornite le istruzioni relative all’autoliquidazione 2014/2015. �Si evidenzia che il termine per il versamento del premio di autoliquidazione 2015 in unica soluzione e per la prima rata è fissato al 16 febbraio 2015 mentre il termine per la presentazione delle dichiarazioni delle retribuzioni è fissato al 28 febbraio (29 febbraio se l’anno è bisestile). �Per le dichiarazioni riferite alle retribuzioni effettivamente corrisposte nell’anno 2014, il termine è spostato al 2 marzo 2015 in quanto il 28 febbraio cade di sabato

(INAIL – Nota operativa n. 8076 del 17 dicembre 2014).

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Le compensazioni fiscali

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ART. 17 DEL D.LGS. 241/97

I contribuenti eseguono versamenti unitari delle imposte,dei contributi dovuti all'INPS e delle altre somme a favoredello Stato, delle regioni e degli enti previdenziali, coneventuale compensazione dei crediti, dello stesso periodo,nei confronti dei medesimi soggetti, risultanti dalledichiarazioni e dalle denunce periodiche presentate.

Tale compensazione deve essere effettuata entro la data di presentazione della dichiarazione successiva.

Diversamente, il credito si rigenera come credito del periodo d’imposta successivo

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ART. 17 DEL D.LGS. 241/97

Il versamento unitario e la compensazione riguardano i crediti e i debitirelativi, fra l’altro, a:a) alle imposte sui redditi, alle relative addizionali e alle ritenute allafonteb) all'imposta sul valore aggiuntoc) alle imposte sostitutive delle imposte sui redditi e dell'imposta sul valoreaggiunto;d) ai contributi previdenziali dovuti da titolari di posizione

assicurativa in una delle gestioni amministrate da enti previdenziali,comprese le quote associative; ai contributi previdenziali edassistenziali dovuti dai datori di lavoro e dai committenti diprestazioni di collaborazione coordinata e continuativa

e) ai premi per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavorof) alle altre entrate individuate con decreto del Ministro delle finanze, di

concerto con il Ministro del tesoro, del bilancio e dellaprogrammazione economica, e con i Ministri competenti per settore

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Compensazione orizzontale

E’ la compensazione fra tributi diversi

Presuppone l’esistenza di credito derivante dadichiarazione annuale oppure norma specifica

E’ attuata a mezzo modello F24 (anche dagli entipubblici che normalmente utilizzano il modelloF24EP) con compilazione della colonna «importi acredito» (tale forma può riguardare anche ilmedesimo tributo)

Vi sono limitazioni specifiche per credito Iva e creditida II.DD Studio Tributario Paolo Parodi

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Compensazione orizzontale

Dal 1° gennaio 2014 il limite di crediti fiscali econtributivi che possono essere compensati nelmodello F24 aumenta da 516.456,90 a 700mila euro.L'articolo 9, comma 2, del dl 8 aprile 2013 n. 35(convertito dalla legge 6 giugno 2013 n. 64) haprevisto, infatti, l'incremento della soglia,originariamente fissata dal l'articolo 34 comma 1della legge 388/2000, con decorrenza dall'inizio diquest'anno.Non è cambiato nulla, invece, per i subappaltatoriedili, per i quali il limite resta fissato a un milione.

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Compensazione orizzontale

La verifica va eseguita sull'anno solare di utilizzo enon sul periodo di maturazione del credito, per cui ilmonitoraggio va effettuato nell'arco della singolaannualità dove materialmente vengono compiute lesingole compensazioni nel modello F24.

La compensazione di un credito generato nel 2014può essere fatta come tale fino alla data dipresentazione della dichiarazione relativa al 2015

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Compensazione orizzontale

Ai fini del raggiungimento del limite, non si computano le compensazioniinterne o verticali, anche se esposte nel modello F24.

Non si computano nel calcolo del limite anche gli utilizzi in F24 dei creditiscaturenti dalle dichiarazioni dei redditi (Ires/Irpef) o Irap utilizzati ascomputo dei versamenti dovuti in acconto dello stesso tipo a valeresull'anno successivo.

È inoltre escluso dal monitoraggio l'utilizzo di crediti d'imposta concessiper effetto di disposizioni di agevolazioni o di incentivi fiscali, per i qualituttavia vige un limite ad hoc di 250mila euro, introdotto dall'articolo 1,comma 53, della legge 244/2007 (finanziaria 2008). Il limite in questionenon va quindi cumulato, con quello previsto dall'articolo 9 del dl 35/2013,pari a 700mila euro.

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Compensazione orizzontale: limitazioni

I contribuenti con debiti erariali scaduti iscritti a ruolo superiori a 1.500euro non possono operare compensazioni orizzontali.Per l'agenzia delle Entrate, la norma va interpretata nel senso che alcontribuente titolare di crediti di importo superiore a quello iscritto a ruolo,non è consentito effettuare alcuna compensazione se non paga,preventivamente, l'intero debito per il quale è scaduto il termine dipagamento, più i relativi oneri accessori.

Le cartelle per le quali è in corso un pagamento a rate non si consideranodebiti erariali scaduti.

Il divieto di compensare opera se i debiti scaduti iscritti a ruolo, sono perimposte erariali, cioè Iva, Irpef, Ires, Irap e addizionali sui tributi diretti,nonché le altre imposte indirette, quali l'imposta di registro, le imposte disuccessione e donazione (circ. 4/E/11),con esclusione, quindi, dei tributi locali e dei contributi di qualsiasi natura.Restano libere anche le compensazioni verticali.

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Compensazione verticale

E’ la compensazione fra crediti e debiti afferenti lostesso tributo

E’ sempre ammessa in corso d’anno

Occorre prestare attenzione alla compilazione delmodello di dichiarazione annuale (specie VH)

Mei modelli F24 o F24EP il versamento deve giàessere esposto al netto della compensazione

Non vi sono limitazioni specifiche per tempi edimporti

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COMPENSAZIONI FISCALI: NOVITA’ 2014

L. 147/2013 art. 1 co. 574:

In caso di compensazioni ex art. 17 del D.lgs. 241/97 di creditirelativi a imposte sui redditi e relative addizionali, ritenute allafonte, IRAP, per importi superiori a 15.000,00 euro annui,viene introdotto l’obbligo di richiedere il visto di conformitàrelativamente alle singole dichiarazioni dalle quali emerge ilcredito;alternativamente, è sufficiente la firma della società cheeffettua la revisione legale o, in mancanza, del collegiosindacale.La firma deve attestare l’esecuzione dei controlli di cui all’art.2co. 2 del Decreto 164/99

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COMPENSAZIONI FISCALI

L. 147/2013 art. 1 co. 574:

Le limitazioni sono applicabili, per:• imposte sui redditi Irpef o Ires;• addizionali alle imposte sui redditi;• imposte sostitutive delle imposte sui redditi;• ritenute alla fonte,• Irap.

A essere interessati dalle nuove disposizioni nonsono solamente coloro che esercitano attività dilavoro autonomo o d’impresa

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COMPENSAZIONI FISCALI

L. 147/2013 art. 1 co. 574:

Il contribuente potrà liberamente continuare a compensaremediante mod. F24 i crediti per imposte sui redditi, Irap,ritenute, addizionali e imposte sostitutive, anche se diimporto superiore a 5.000 Euro annui, senza dover attenderela preventiva presentazione della dichiarazione sui redditi e/oIrap da cui il credito emerge.Le limitazioni alla compensazione dei crediti si renderannooperative solo dalla compensazione effettiva di unammontare superiore a Euro 15.000; fino a tale importo,cioè, l’utilizzo è libero.

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COMPENSAZIONI FISCALI

L. 147/2013 art. 1 co. 574:

Non sono soggette ai vincoli le compensazionic.d.“verticali” o “interne”.

Non soggiace alla limitazione, ad esempio, lacompensazione del credito Ires annuale con il saldo a debitodell’anno successivo.

Le limitazioni operano “a decorrere dal periodo di imposta incorso al 31 dicembre 2013”: la Relazione Tecnica ha meglioprecisato che “la disposizione si applica alle dichiarazionipresentate per il periodo d’imposta in corso al 31 dicembre2013”.

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Compensazioni per assistenza fiscale a decorrere dal 1° gennaio 2015 : art. 15 D.lgs. 175/14

Le somme rimborsate a dipendenti ed assimilati a seguito dei mod. 730 ricevuti possono essere compensate dai sostituti d’imposta unicamente secondo le rgole di cui all’art. 17 del D.Lgs. 241/97: non più per scomputo interno ma mediante F24 con compilazione della colonna «importi a credito compensati».

Le predette compensazioni non concorrono alla soglia massima dei 700 mila euro annui compensabili.

Quanto sopra vale anche per chi utilizza F24EP

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Compensazioni a decorrere dal 1.1.15 : circ. 31/E/15

Per le stesse compensazioni effettuate nei limiti delle ritenute relative al periodo d’imposta, in caso di importi superiori a 15.000 euro annui, non sussiste l’obbligo di apposizione del visto di conformità ovvero di sottoscrizione alternativa da parte dei soggetti che esercitano il controllo contabile.

Le nuove modalità di scomputo devono essere adottate per tutte le compensazioni effettuate a decorrere dal 1° gennaio 2015 e, quindi, anche per le ritenute compensate nell’ambito del conguaglio relativo al 2014.

Con apposita risoluzione verranno definiti i codici tributo.

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La compensazione dei crediti per

ritenute

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VERSAMENTI DI RITENUTE MEDIANTE COMPENSAZIONI

POSSIBILITA’ DI DUE OPZIONI FINO AL 31.12.2014

� D.LGS. 241/97 ART. 17 :�Compensazione con crediti da dichiarazione : solo con esposizione nel modello F24 ordinario

� DPR 445/97 ART. 1:�Compensazione mediante scomputo interno di ritenute (alternativa modello F24 ordinario o modello F24 EP):

�Nessuna esposizione nel modello di versamento�Evidenza nel modello 770

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VERSAMENTI DI RITENUTE MEDIANTE COMPENSAZIONI

DPR 445/97 ART. 1

� Il sostituto di imposta che abbia effettuato un versamento di ritenute alla fonte in misura superiore rispetto alla somma dovuta ha facoltà di scomputare l'eccedenza dai versamenti successivi.�Qualora lo scomputo di cui al comma 1 non venga operato nel corso dello stesso periodo di imposta, il sostituto ha diritto, a sua scelta, di computare l'eccedenza in diminuzione dai versamenti relativi al periodo di imposta successivo o di chiederne il rimborso nella dichiarazione prevista dall'articolo 7 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre1973, n. 600, anche ricorrendo alle procedure indicate nel decreto ministeriale 28 dicembre 1993, n. 567. �La scelta non risultante dalla dichiarazione si intende fatta per ilriporto.

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ESEMPI NUMERICI COMPILAZIONE QUADRI ST - SX

CREDITI PER VERSAMENTI IN ECCESSO UTILIZZATI

MARZO 2014 : RITENUTE OPERATE 1000RITENUTE VERSATE 1500QUADRO ST : P.TO 2 : 1000QUADRO ST : P.TO 7 : 1.500

OTTOBRE 2014 : RITENUTE OPERATE 3000RITENUTE VERSATE 2500QUADRO ST : P.TO 2 : 3000QUADRO ST : P.TO 5 : 500QUADRO ST : P.TO 7 : 2500

MOD. 770/2015 : QUADRO SX : SX1 COL. 4 : 500QUADRO SX : SX4 COL. 4 : 500QUADRO SX : SX4 COL. 5 : 500

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ESEMPI NUMERICI COMPILAZIONE QUADRI ST - SX

CREDITI PER VERSAMENTI IN ECCESSO NON UTILIZZATI

MARZO 2014 : RITENUTE OPERATE 1000RITENUTE VERSATE 1500QUADRO ST : P.TO 2 : 1000QUADRO ST : P.TO 7 : 1.500

MOD. 770/2015 : QUADRO SX : SX1 COL. 4 : 500QUADRO SX : SX4 COL. 4 : 500QUADRO SX : SX4 COL. 6/7 : 500

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ESEMPI NUMERICI COMPILAZIONE QUADRI ST - SX

ASSISTENZA FISCALE NEL 2014

LUGLIO 2014 : RESTITUZIONI DA 730 : 10.000RITENUTE OPERATE DIPENDENTI : 100.000RITENUTE VERSATE : 90.000

MOD. 770/2015 : QUADRO ST LUGLIO : P.TO 2 : 100.000P.TO 4 : 10.000P.TO 7 : 90.000

QUADRO SX : SX4 COL. 4 : 10.000SX4 COL. 5 : 10.000SX1 COL.2 : 10.000

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ESEMPI NUMERICI COMPILAZIONE QUADRI ST - SX

ASSISTENZA FISCALE NEL 2015

LUGLIO 2014 : RESTITUZIONI DA 730 : 10.000RITENUTE OPERATE DIPENDENTI : 100.000RITENUTE VERSATE : 90.000PRESENTAZIONE DI MOD.F24 CON IMPORTI A

CREDITO PER 10000 (a saldo zero per chi versa i 90.000 con F24EP)

MOD. 770/2015 : QUADRO ST LUGLIO : P.TO 2 : 100.000P.TO 7 : 100.000

SDOPPIAMENTO RIGO PER CHI USA F24EP

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ESEMPI NUMERICI COMPILAZIONE QUADRI ST - SX

UTILIZZO CREDITI ANNO PRECEDENTE IN MOD. F24

MOD. 770/2014 : RIGO SX4 COL. 5 (e SX32) : 1000

OTTOBRE 2014 : RITENUTE OPERATE : 1500COMPILAZIONE MOD. F24 :

- IMPORTI A DEBITO COD. 1001 : 1000- IMPORTI A CREDITO COD. 6781 : 1000

Mod. F24EP : VERSAMENTO : 500MOD. 770/2015 :

QUADRO ST: RIGO per F24 P.TO 2 E 7 : 1000RIGO per F24EP : P.TI 2/7: 500

QUADRO SX : SX4 COL. 2 : 1000SX4 COL. 3 : 1000 349Studio Tributario Paolo Parodi

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Lavoro autonomo

350Studio Tributario Paolo Parodi

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LA QUALIFICAZIONE TRIBUTARIA

GLI OBBLIGHI DEL SOSTITUTO D’IMPOSTA

LAVORO AUTONOMO ABITUALE :- ritenuta irpef 20% (30% per i non residenti), - no Inps/Inail/Irap, - fattura emessa dal professionista con Iva e C.P., - obbligo di certificazione e mod. 770LAVORO AUTONOMO OCCASIONALE- ritenuta irpef 20% (30% per i non residenti)- no Inail; sì Irap, sì Inps oltre 5.000 euro - nota emessa dal prestatore senza Iva nè C.P., - obbligo di certificazione e mod. 770CO.CO.CO.- ritenute Irpef a scaglioni con cedolino paga,- ritenute e versamento Inps, Inail; sì Irap- obbligo CUD e mod. 770

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PROFESSIONISTI

� ASPETTI IVA� Momento emissione fatture e progetti di parcella

� ASPETTI PREVIDENZIALI� Rivalsa a Cassa ovvero Inps� Doppie rivalse, rivalse differenziate per studi associati

� RITENUTA IRPEF� Determinazione base imponibile� Professionisti senza ritenuta

� NON RESIDENTI� Aspetti legati alle ritenute ed alle Convenzioni contro le doppie

imposizioni� Profili Iva

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RITENUTE A PROFESSIONISTI MINIMI

SITUAZIONI POSSIBILI FINO AL 2011

A) «nuove iniziative produttive» ex art. 13 L. 388/2000Emettono fatture con Iva, Non deve essere operata ritenuta Irpef se la fattura contiene la dizione : «compenso non soggetto a ritenuta in quanto il percipiente fruisce delle agevolazioni di cui all’art. 13 della l. 388/00

B) «minimi in franchigia Iva» ex art. 1 commi 96 ss. L. 244/07Emettono fattura senza Iva, citando l’art. 1 comma 100 della L. 244/07Le somme erogate devono sempre essere assoggettate a ritenuta Irpef

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RITENUTE A PROFESSIONISTI MINIMI

SITUAZIONI POSSIBILI DAL 2012 al 2014

A) «nuove iniziative produttive» ex art. 13 L. 388/2000Emettono fatture con Iva, Non deve essere operata ritenuta Irpef se la fattura contiene la dizione : «compenso non soggetto a ritenuta in quanto il percipiente fruisce delle agevolazioni di cui all’art. 13 della l. 388/00

B) «nuovi minimi» ex art. 27 D.L. 98/11Emettono fattura senza Iva, citando l’art. 1 comma 100 della L. 244/07Le somme erogate ai nuovi “minimi” non devono essere assoggettate aritenuta d’acconto a condizione che il percipiente rilasci specificadichiarazione nella quale attesta che il reddito, cui le somme erogateafferiscono, è soggetto all’imposta sostitutiva di cui all’art. 27 del D.L.98/11

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I MINIMI DAL 2015

LEGGE 190/14 (commi da 54 a 89):

previsto un nuovo regime dei minimi che, a partire dal 1° gennaio 2015, può essere utilizzato da parte di persone fisiche che operano come professionisti o come esercenti di attività d’impresa (ditte individuali) e che nell’anno precedente:�hanno percepito compensi annuali variabili, in base all’attività esercitata, tra i 15.000 (per i professionisti) e i 40.000 (commercianti) euro; �hanno sostenuto spese per un ammontare complessivamente non superiore ad euro 5.000 lordi per lavoro accessorio; �hanno sostenuto costi complessivi per beni strumentali non superiori ai 20.000 euro per esercizio, al lordo degli ammortamenti; �abbiano conseguito redditi nell’attività di impresa, arte o professione, prevalenti rispetto ad altri redditi, eventualmente percepiti da lavoro dipendente e da pensione (tale prevalenza non viene verificata se la totalità dei redditi non supera i 20000 euro).

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I MINIMI DAL 2015

LEGGE 190/14 (commi da 54 a 89): I contribuenti non esercitano la rivalsa dell’IVA (così come non hanno diritto alla detrazione dell’IVA sugli acquisti) e sono esonerati dal versamento dell’imposta sul valore aggiunto e da tutti gli altri obblighi concomitanti, ad eccezione degli obblighi di numerazione e di conservazione delle fatture di acquisto e delle bollette doganali, di certificazione dei corrispettivi e di conservazione dei relativi documenti. Il reddito imponibile è determinato applicando un coefficiente di redditività (che varia in base all’attività esercitata) alla somma dei ricavi percepiti in un determinato periodo d’imposta (in particolari fattispecie è prevista la riduzione di un terzo del reddito per il periodo d’imposta in cui è iniziata l’attività e per i due periodi d’imposta successivi). Sul reddito imponibile così determinato si applica l’imposta sostitutiva nella misura del 15%.

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I MINIMI DAL 2015

LEGGE 190/14 (commi da 54 a 89):

I ricavi e i compensi relativi al reddito oggetto del regime forfetario nonsono assoggettati a ritenuta d'acconto da parte del sostituto d'imposta.

A tale fine, i contribuenti rilasciano un'apposita dichiarazione dallaquale risulti che il reddito cui le somme afferiscono è soggetto ad impostasostitutiva.Con la fattura elettronica (che sarà firmata) sarà sufficiente l’indicazione infattura

Il regime forfetario cessa di avere applicazione a partire dall'annosuccessivo a quello in cui viene meno taluno dei requisiti richiesti

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Le società fra professionisti : Legge 183/11 art. 10

I professionisti possono costituire società nella forma di società semplice, snc, sas, srl, spa e società in accomandita per azioni anche con soci non professionisti (solo di capitale) con l’indicazione, nella denominazione, di “società tra professionisti”.

Nell’atto costitutivo devono essere indicate, tra le altre cose, i criteri e le modalità affinché l’esecuzione dell’incarico professionale conferito alla società sia eseguito solo dai soci in possesso dei requisiti per l’esercizio della prestazione professionale richiesta e la designazione del socio professionista sia compiuta dall’utente (in mancanza di tale designazione, il nominativo deve essere previamente comunicato per iscritto all’utente). La società può essere costituita anche per l’esercizio di più attività professionali, mentre la partecipazione di un professionista alla società è incompatibile con la partecipazione ad altra società tra professionisti

Resta da definire la qualificazione tributaria dei redditi prodotti ed il conseguente eventuale obbligo di ritenuta

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Le società fra professionisti : qualificazione tributaria

Disegno di legge in materia di semplificazioni(Atto Senato n. 958)

Art. 27 co. 4

Alle società costituite ai sensi dell'articolo 10 della legge 12 novembre 2011, n.

183, indipendentemente dalla forma giuridica, si applica, anche ai fini dell'imposta

regionale sulle attività produttive di cui al decreto legislativo 15 dicembre 1997, n.

446, il regime fiscale delle associazioni senza personalità giuridica costituite tra

persone fisiche per l'esercizio in forma associata di arti e professioni di cui

all'articolo 5, comma 3, lettera c), del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al

decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917.

NEL D-LGS. 175/14 non è però stata trasfusa la predetta norma e quindi la

qualificazione è di redditi d’impresa, senza ritenuta.

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OCCASIONALI

� DOCUMENTAZIONE� Le note e le dichiarazioni da rilasciare� Il bollo

� RIMBORSI SPESE� Regime di imponibilità ai fini della ritenuta

� DISCIPLINA INPS� Franchigia 5.000 euro� Principio di cassa

� NON RESIDENTI� Ris, 69/E/03

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Descrizione Parziale

Importo

Totale

Importo

A Compenso lordo 0,00= 0,00=

B Spese documentate da rimborsare di cui alla seguente

specifica (si allega copia della documentazione):

-Viaggio

-Vitto

-Alloggio

-Trasporto

-Altre

0,00=

0,00=

0,00=

0,00=

0,00=

0,00=

C Totale compenso e rimborsi A + B) 0,00=

D Base imponibile contributo INPS dall’art.44, comma

2, della Legge 326/2003 per la parte eccedente la

franchigia di €. 5.000,00= relativa all’anno 2015

A) 0,00=

E Quota 1/3 contributo INPS a carico prestatore nei

limiti dello scaglione e/o massimale (“D” / 100 *

23,50% o 30,72%) / 3 = 0,00=

0,00=

F Ritenuta alla Fonte 20% art.25 del D.P.R. 600/1973

(da calcolare su “C”)

0,00=

G Netto da corrispondere C - (E + F)

0,00=

Marca da Bollo sull’originale €. 2,00

(se l’importo alla lettera “C” supera €. 77,47=)

361Studio Tributario Paolo Parodi

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DISCIPLINA DEI RIMBORSI SPESE PER LE RITENUTE

OCCORRE QUALIFICARE TRIBUTARIAMENTE ILCOMPENSO AL QUALE IL RIMBORSO ACCEDE

� LAVORO AUTONOMO ABITUALE EX ART. 53 COMMA 1 TUIR

�LAVORO AUTONOMO OCCASIONALE EX ART. 67 COMMA 1 LETT. L)

�CO.CO.CO. EX ART. 50 LETT. C-BIS)

�BORSE EX ART. 50 LETT. C)

�RIMBORSI IN ASSENZA DI COMPENSI

362Studio Tributario Paolo Parodi

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LAVORO AUTONOMO ABITUALE

ART. 53 COMMA 1 DPR 917/86

� RIMBORSI = IMPONIBILE C.P. E IVA

�RIMBORSI = IMPONIBILE AI FINI DELLA RITENUTA IRPEF

�ECCEZIONE : SPESE ANTICIPATE IN NOME E PER CONTO

�NON RESIDENTI : STESSE REGOLE, SALVO APPLICAZIONE CONVENZIONE BILATERALE

�PROBLEMA RISOLTO DAL 2015 : ASSUNZIONE DIRETTA DELL’ONERE DA PARTE DEL COMMITTENTE

363Studio Tributario Paolo Parodi

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LAVORO AUTONOMO ABITUALE

GIURISPRUDENZA E PRASSI

� C.M. 32/73 : esclusione Iva per spese anticipate in nome e per conto

�C.T.C. 785 DEL 27.01.94 : esclusione da ritenuta sui prepagati

�Rm 20/E/98 : obbligo di ritenuta sui rimborsi liquidati a fronte di previa anticipazione forfettaria da parte del committente

�Ris. 69/E/03 : obbligo di ritenuta sui rimborsi, anche a non residenti

�DRE Piemonte 18.5.06 (risposta verbale) : ritenuta sui prepagati

�DL 223 del 4 luglio 2006 e CM 28/E/06, CM 53/E/08

364Studio Tributario Paolo Parodi

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Vitto e alloggio Professionisti: art. 10 D.LGS. 175/14

Le prestazioni alberghiere e di somministrazione acquistate direttamente dal committente non costituiscono compensi in natura per il professionista.

Cade quindi il problema della rifatturazione ad opera del professionista se la fattura è intestata al committente e da questi pagata.

Rimane fermo che il professionista deve fatturare (con Cp ed Iva) le spese dallo stesso sostenute ed addebitate al committente

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Vitto e alloggio Professionisti: circolare 31/E/14

Per il committente che le sostiene direttamente, c’è la deducibilità piena secondo le regole generali (e non al 75% come fossero spese per ristoranti e alberghi).

Le novità sono applicabili, oltre che per i professionisti, anche per gli artisti e gli occasionali a decorrere dal periodo d’imposta 2015 (ossia dal 1° gennaio 2015): a tal fine rileverà la data della prestazione alberghiera e delle somministrazioni di alimenti e bevande risultanti dai documenti fiscali emessi da colui che presta il servizio alberghiero o di ristorazione, intestati al committente e con l’indicazione degli estremi del professionista che ha fruito del servizio

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LAVORO AUTONOMO OCCASIONALE

ART. 67 COMMA 1 LETT. L) PRIMA PARTEDPR 917/86

� RIMBORSI = IMPONIBILE AI FINI DELLA RITENUTA IRPEF

�ECCEZIONE : SPESE ANTICIPATE IN NOME E PER CONTO

�NON RESIDENTI : STESSE REGOLE, SALVO APPLICAZIONE CONVENZIONE BILATERALE

�PROBLEMA DEFINITO : ASSUNZIONE DIRETTA DELL’ONERE DA PARTE DEL COMMITTENTE

367Studio Tributario Paolo Parodi

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LAVORO AUTONOMO OCCASIONALE

ART. 67 COMMA 1 LETT. L) PRIMA PARTEDPR 917/86 : ESEMPIO NUMERICO

�Soggetto sotto 5.000 oltre 5.000

�COMPENSO 1.000 1.000

�RIMBORSO BIGLIETTO TRENO 100 100

�IMPONIBILE IRPEF 1.100 1.100

�IMPONIBILE INPS 0 1.000

368Studio Tributario Paolo Parodi

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COLLABORAZIONE COORDINATA E CONTINUATIVA

ART. 50 COMMA 1 LETT. C-BIS) DPR 917/86

� REGOLE VALIDE PER I DIPENDENTI

�INDIVIDUAZIONE COMUNE SEDE DI LAVORO

�IN CASO DI PLURALITA’ SEDI : RESIDENZA DEL CO.CO.CO. (molta attenzione nell’applicazione della circostanza)

�NON RESIDENTI : STESSE REGOLE SALVO APPLICAZIONE CONVENZIONE BILATERALE

369Studio Tributario Paolo Parodi

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RIMBORSI IN ASSENZA DI COMPENSI

MOLTA ATTENZIONE ALLA LETTERA DI INCARICOPER NON OPERARE RITENUTA OCCORRE CHE(a favore : DRE Toscana, interpello Università Firenze, febbraio 2006;

contro : DRE Umbria, interpello Università Perugia, maggio 2007; DRE

Sardegna, interpello Università Cagliari, febbraio 2011) :

� NON SIA PREVISTA ALCUNA FORMA DI COMPENSO

�DEVE TRATTARSI DI RIMBORSO ANALITICO DI SPESE DOCUMENTATE

�LA PRESENZA DI COMPENSI, ANCHE MINIMI, E/O DI RIMBORSI FORFETTARI CONDIZIONA IL TRATTAMENTO ANCHE DEGLI ANALITICI : SI RITORNA ALLA FATTISPECIE DELL’OCCASIONALE

�IL RIMBORSO FORFETTARIO HA NATURA DI COMPENSO

�IL RIMBORSO CHILOMETRICO, ANCORCHE’ SIA DEFINITO ANALITICO DALLA CM 1/RT/73, SI RITIENE NON CONSENTA DI NON OPERARE RITENUTA

370Studio Tributario Paolo Parodi

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RIMBORSI IN ASSENZA DI COMPENSI

La posizione dell’Agenzia delle Entrate in punto di rimborsi spese e dianticipazioni di spese a favore di professionisti è molto rigida e si estende taloraoltre le espresse previsioni normative. E’ infatti sufficiente il richiamo alle circolari28/E/06 e 53/E/08 per evidenziare che i professionisti, per ogni tipologia dirimborso spese di viaggio vitto e alloggio devono comunque emettere fattura(con Cassa previdenza, Iva e ritenuta), ivi compresa la fattispecie in cui l’oneresia sostenuto direttamente dal committente.

Escludendo il caso dei professionisti,, se vengono erogate somme non aventiqualificazione tributaria alcuna fra quelle di cui al Dpr 917/86 – e nelconvincimento di chi scrive tali sono, in quanto mere reintegrazioni patrimoniali, irimborsi di spese documentate in assenza di compenso – allora non può operarealcune delle disposizioni di cui agli articoli da 23 a 30 del Dpr 600/73.Con riferimento specifico al caso dei rimborsi di spese documentate in assenzadi compenso, si deve però rappresentare l’esistenza di alcune posizioni diDirezioni Regionali che chiaramente sostengono la tesi dell’imponibilità ai sensidell’art. 25 del Dpr 600/73; in particolare, si segnala la DRE Sardegna, rispostaprot. 921-5240/2011 del 24.02.11, in risposta a quesito dell’Università di Cagliaricirca la possibilità di non assoggettare a ritenuta i rimborsi di spese documentateerogati a persona fisica che era intervenuta gratuitamente ad un seminario.

371Studio Tributario Paolo Parodi

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RIMBORSI IN ASSENZA DI COMPENSI

Con la risoluzione 49/E/13, l’Agenzia delle Entrate ha finalmente assunto una posizione definita su una situazione che aveva visto un susseguirsi di pronunce di segno assolutamente opposto da parte di diverse Direzioni Regionali: il caso del rimborso delle spese documentate a soggetti che non percepiscono alcun compenso.

Preliminarmente, l’Agenzia ribadisce che, in linea di principio, per i professionistie per i lavoratori autonomi occasionali i rimborsi spese, anche se documentati,hanno natura di compenso e come tali devono essere assoggettati a ritenutafiscale Irpef ai sensi dell’art. 25 del Dpr 600/73.

Tuttavia, nel solo caso in cui il percipiente non sia un lavoratore autonomoabituale, il mero rimborso di spese documentate non deve essere assoggetttao aritenuta da parte del sostituto.

Se però vengono erogate somme a titolo di compenso e/o di rimborso forfettario,l’intero ammontare – ivi comprese le spese documentate – deve essereassoggettato a ritenuta Irpef.

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RIMBORSI IN ASSENZA DI COMPENSI

Nel caso invece di soggetto, non professionista, che non percepiscaalcun compenso, né rimborso forfettario, ma solo il rimborso delle spesedocumentate sostenute, le somme erogate non devono essereassoggettate a ritenuta Irpef.

Diventa comunque indispensabile l’acquisizione dei documenti di spesain originale.

Si ritiene che il rimborso chilometrico per l’utilizzo dell’auto propria nonpossa essere considerato, a questi fini, rimborso di spese documentate afronte di giustificativo e debba dunque essere sempre assoggettato aritenuta (coinvolgendo conseguentemente nel regime della ritenutaanche gli altri eventuali rimborsi di spese documentate).

I suesposti meccanismi di non applicazione della ritenuta nel caso dirimborso in assenza di compenso trovano applicazione anche nellesituazioni in cui il committente sostenga direttamente le spese.

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RIMBORSI IN ASSENZA DI COMPENSI

Rimane non risolto il problema della rilevanza Irap.La risoluzione 49/E/13 chiude con una frase di non univoca interpretazione,peraltro nemmeno sollecitata dal quesito : In ogni caso, rimane ferma la

rilevanza dei costi per il committente, anche ai fini dell’imposta regionale sulle

attività produttive di cui al decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446.

Preliminarmente, non si comprende se la frase sia riferita alla determinazionedella base imponibile con il metodo ordinario ovvero con il metodo retributivo.Con il metodo ordinario, infatti, i costi per lavoro autonomo occasionale sonoindeducibili, ma rimangono deducibili i rimborsi spese per prestazioni di servizirese da terzi agli occasionali (ad esempio vitto ed alloggio), identicamente aquanto avviene per i rimborsi di spese di missione al personale dipendente.Con il metodo retributivo, i compensi erogati agli occasionali formano baseimponibile Irap (così come le retribuzioni al personale dipendente), ma rimanenon univoca l’interpretazione se a tale base imponibile concorrano i rimborsi dispese documentate: la risposta potrebbe essere positiva considerandone lanatura del rimborso assimilata a quella del compenso, ma anche negativaconsiderando il principio esposto per il metodo ordinario ed al fine di evitareduplicazioni di base imponibile (sul sostituto d’imposta e sul prestatore delservizio).

374Studio Tributario Paolo Parodi

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RIMBORSI IN ASSENZA DI COMPENSI

(segue da slide precedente)

Orbene, venendo al caso dei rimborsi di spese documentatein assenza di compenso, la criticità è insita nella lororilevanza o meno:la frase riportata della risoluzione 49/E,- se letta con riferimento al metodo ordinario, non farebbeche confermare la deducibilità di tali somme;- se letta invece con riferimento al metodo retributivo,porterebbe all’imponibilità Irap (come sostenuto da DREVeneto e DRE Abruzzo in risposta a quesiti delle Universitàdi Padova e L’Aquila) ma anche ad una duplicazione dellamedesima (in capo al fornitore del servizio (ristorazione,trasporto, ecc) ed alla P.A. committente.

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Novità previdenziali

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Le aliquote INPS gestione separata

L. 147/2013, articolo 1, comma 491: Aumentano, a decorrere dal 2014, le aliquote dei contributi previdenziali dovuti dagli iscritti alla gestione separata INPS ex Legge 8 agosto 1995, n. 335.

Aliquote 2014 :- Soggetti dotati di altra copertura obbligatoria : 22%- Soggetti privi di altra copertura obbligatoria : 28,72%

Principi da ricordare al cambio di aliquota :- Per le co.co.co. si applica la regola della «cassa allargata» fino al 12 gennaio- Per le co.co.co. la cassa deve essere mixata con la competenza per verificare il regime (22 oppure 28,72%) da applicare- Per gli occasionali si applica la «cassa pura»

Massimale contributivo 2014Euro 100.123,00 (circ. n. 18 del 4 febbraio 2014)

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Le nuove aliquote INPS gestione separata

TABELLA AUMENTI PREVISTI

Anno no copertura altra copertura

2012 27,72 18

2013 27,72 20

2014 28,72 22

2015 30,72 23,50

2016 31,72 24

2017 32,72 24

2018 33,72 24

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Le aliquote INPS gestione separata

Circolare Inps n. 27 del 5 febbraio 2015Massimale annuo di redditoLe aliquote del 30,72 e 23,50 per cento sono applicabili facendo riferimento airedditi conseguiti dagli iscritti alla Gestione Separata fino al raggiungimento delmassimale di reddito previsto dall’art. 2, comma 18, della legge 335/95, che, perl’anno 2015, è di € 100.324,00.

Minimale – Accredito contributivoPer l’anno 2015 il minimale di reddito previsto dall’art. 1, comma 3, della legge n.233/1990, è pari a € 15.548,00.Conseguentemente, gli iscritti per i quali è applicata l’aliquota del 23,50 per cento,avranno l’accredito dell’intero anno con un contributo annuo di euro 3.653,78,mentre gli iscritti per i quali il calcolo della contribuzione avviene applicandol’aliquota del 30,72 per cento avranno l’accredito con un contributo annuale pari a€ 4.776,35 (di cui € 4.664,40 ai fini pensionistici).Come è noto, nel caso in cui il predetto minimale non è raggiunto entro la finedell’anno, saranno accreditati i mesi corrispondenti al contributo versato (v. art. 2,comma 29, legge n. 335/95).

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Le aliquote INPS gestione separata

Circolare Inps n. 27 del 5 febbraio 2015Ripartizione dell’onere contributivoAziende CommittentiResta confermata la ripartizione dell’onere contributivo tra collaboratore ecommittente, stabilita nella misura rispettivamente di un terzo e due terzi.Si ricorda che l’obbligo del versamento dei contributi è in capo all’aziendacommittente, che deve eseguire il pagamento entro il 16 del mese successivo aquello di effettiva corresponsione del compenso, tramite il modello F24 telematicoper i datori privati e modello F24 EP per le Amministrazioni Pubbliche. Per leAmministrazioni pubbliche – quali ad esempio le amministrazioni centrali delloStato che continuano a versare tramite mandato di tesoreria - si ricorda quantoillustrato nella circolare n. 23 del 8 febbraio 2013 e messaggio n. 8460/2013.

Compensi corrisposti ai collaboratori entro il 12 gennaio 2015Per i contributi in favore dei collaboratori – di cui all’art. 50, comma 1, lett. c-bisdevono essere applicate le aliquote contributive previste per l’anno di imposta2014 (22 per cento per i titolari di pensione e per chi è già assoggettato ad altraprevidenza obbligatoria e 28,72 per cento per coloro che sono privi da altraprevidenza obbligatoria).

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I RAPPORTI CON LE PERSONE FISICHE

NON RESIDENTI

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NORMATIVA DI RIFERIMENTO

LA RESIDENZA FISCALE : ART. 2 DEL DPR 917/86

La persona fisica è considerata fiscalmente residente in Italia se realizza, per la maggior parte del periodo d’imposta una di tre condizioni

- iscrizione all’anagrafe della popolazione residente,

- dimora abituale in Italia,

- domicilio, inteso come centro principale dei propri affari ed interessi, in Italia

E’ considerata fiscalmente non residente la persona fisica che non realizza nessuno dei tre suindicati presupposti per la maggior parte del periodo d’imposta

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NORMATIVA DI RIFERIMENTO

LA TASSAZIONE DEL REDDITO MONDIALE

La persona fisica fiscalmente residente in Italia è tassata in Italia per i redditi ovunque prodotti

La persona fisica fiscalmente non residente in Italia è tassata in Italia solo per i redditi prodotti in Italia

Il sostituto d’imposta ha obblighi solo se eroga somme che devono essere tassate in Italia

383Studio Tributario Paolo Parodi

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NORMATIVA DI RIFERIMENTO

IL LUOGO DI PRODUZIONE DEL REDDITO

Norma di riferimento è l’art. 23 del Dpr 917/86 :

Regola generale (art. 23 co. 1) : luogo di svolgimento dell’attività

Deroghe (art. 23 co. 2) : talune fattispecie reddituali (ad esempio co.co.co., borse di studio, diritti d’autore) si considerano sempre redditi prodotti in Italia se chi eroga è un soggetto residente in Italia

384Studio Tributario Paolo Parodi

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NORMATIVA DI RIFERIMENTO

GLI OBBLIGHI DEL SOSTITUTO D’IMPOSTA

Norma di riferimento è il Dpr 600/73, articoli da 23 a 30 :

Gli obblighi sussistono se si tratta di reddito prodotto in Italia

Se il Dpr 600 detta regole particolari per le somme erogate a non residenti, occorre applicarle (è il caso, ad esempio, della ritenuta d’imposta del 30% per lavoro autonomo abituale e occasionale, per co.co.co. per diritti d’autore)

Se il Dpr 600 non detta regole specifiche, occorre applicare le regole generali previste per le somme erogate ai residenti (è il caso, ad esempio, del lavoro dipendente e delle borse di studio) salvo considerare le regole specifiche di cui all’art. 24 del Dpr 917/86

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LE CONVENZIONI CONTRO LE DOPPIE IMPOSIZIONI

GLI OBBLIGHI DEL SOSTITUTO D’IMPOSTA

Il sostituto d’imposta non è obbligato ad applicare le Convenzioni

L’applicazione della più favorevole regola convenzionale è una facoltà che il sostituto attiva sotto la propria responsabilità

Attenzione : le singole Convenzioni devono essere sempre analizzate, non potendosi fare riferimento generico al modello OCSE

Normalmente occorre acquisire certificazione della competente autorità fiscale estera che attesti lo status di soggetto fiscalmente residente nell’altro Paese in capo al percettore delle somme

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LE CONVENZIONI CONTRO LE DOPPIE IMPOSIZIONI

NOVITA’ 2013

Per poter dare applicazione a tali agevolazioni, ove esistenti e dopoaverne verificato l’applicabilità al caso specifico – il sostituto deveacquisire e conservare un modello standard (allegato “D” alProvvedimento citato, approvato anche in lingua inglese e francese con lerelative istruzioni) firmato dal percipiente e timbrato dall’Autorità fiscaleestera.

In assenza di esso, il sostituto deve applicare il regime delle ritenuteprevisto dal Dpr 600/73 (normalmente il 30%); sarà poi il percipiente adover chiedere il rimborso al Centro Operativo di Pescara (peraltroutilizzando lo stesso modello “D”) oppure a fruire del credito d’impostaeventualmente previsto nel proprio Paese.

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LE CONVENZIONI CONTRO LE DOPPIE IMPOSIZIONI

PROBLEMATICHE APPLICATIVE

I modelli approvati con il Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delleEntrate n. 2013/84404 del 10 luglio 2013 sono unilaterali e spesso leAutorità fiscali estere ne rifiutano la timbratura.

Per l’applicazione, però, occorre almenoacquisire il modello “D” (allegatoal Provvedimento), sottoscritto dal percipiente e corredato in ogni caso daattestazione di residenza fiscale sottoscritta dall’Autorità fiscale estera.

Peraltro, per i rapporti con professionisti ed occasionali, viene ribadito cheil sostituto d’imposta ha mera facoltà – e non obbligo – di applicare il piùfavorevole regime convenzionale.

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Le altre novità2013 – 2014:

carrellata di sintesi

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Contributo di solidarietà

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Redditi superiori a 300.000 euro

L. 147/2013 art. 1 co. 590:

Prorogato dal 1º gennaio 2014 al 31 dicembre 2016 il contributo di solidarietà del 3% introdotto dal D.L. n. 138/2011, da applicare sui redditi eccedenti i 300.000,00 euro.

Le pensioni, già assoggettate a trattenuta come da comma 486, rilevano ai fini del raggiungimento della soglia dei 300.000, ma non sono soggette al contributo 3%

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LE NOVITA’ PIU’ RECENTI SUGLI INCARICHI

Divieto di incarichi a soggetti collocati in quiescenza (articolo 6 DL 90/14):

E’ vietato alle pubbliche amministrazioni il conferimento asoggetti già lavoratori privati o pubblici collocati in quiescenzadi incarichi di studio e consulenza, dirigenziali, direttivi ocariche in organi di governo delle amministrazioni stesse o inenti e società da esse controllate.

Sono consentiti incarichi a titolo gratuito per una durata nonsuperiore a un anno, non prorogabile né rinnovabile, conpossibilità di rimborsi spese, opportunamente rendicontati, neilimiti fissati dall’organo competente dell’amministrazioneinteressata

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INCARICHI P.A. A SOGGETTI IN QUIESCENZA

�La Funzione Pubblica ha diramato una circolare con la quale vengonoforniti chiarimenti in merito al divieto di attribuire incarichi ai pensionatiall'interno delle Pubbliche Amministrazioni introdotto dall’art. 6, D.L. n.90/2014.�In particolare, la nuova disciplina si applica agli incarichi conferiti dal 25giugno 2014 (data di entrata in vigore del D.L. n. 90/2014):conseguentemente, gli incarichi conferiti fino al 24 giugno 2014 non sonosoggetti ai nuovi divieti.�Come data di riferimento si assume quella della nomina o delconferimento dell’incarico da parte della P.A. competente, a prescinderedall’eventuale formalizzazione anche successiva.�Il divieto si estende a qualsiasi lavoratore dipendente collocato inquiescenza, indipendentemente dalla natura del precedente datore dilavoro(Dipartimento della Funzione Pubblica – Circolare n. 6/2014 del 4dicembre 2014).

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INCARICHI P.A. A SOGGETTI IN QUIESCENZA

�Il divieto riguarda gli incarichi espressamente previsti dalla norma, ossia:- incarichi di studio e consulenza;- incarichi dirigenziali o direttivi;- cariche di governo nelle amministrazioni e negli enti e società

controllati;- incarichi dirigenziali, direttivi, di studio e di consulenza nell’ambito degli

uffici di diretta collaborazione di organi politici.Restano esclusi dal divieto tutti gli incarichi che non rientrano nellepredette fattispecie: si tratta di incarichi quali, ad esempio, quelli inerentiattività legale o sanitaria (non aventi carattere di studio o consulenza),attività di ricerca, docenza, commissioni di concorso o gara, ecc.Restano fuori dal divieto, inoltre, gli incarichi e collaborazioni attribuite atitolo gratuito, con il solo rimborso spese, per al massimo un anno.(Dipartimento della Funzione Pubblica – Circolare n. 6/2014 del 4dicembre 2014).

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Le altre novità

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ART BONUS: D.L. 83/14 art. 1

Per le erogazioni liberali in denaro effettuate nei tre periodi d'imposta successivi a quello in corso al 31 dicembre 2013 non si applicano le consuete regole su deducibilità e detraibilità, ma spetta un credito d’imposta:�del 65% delle erogazioni liberali effettuate in ciascuno dei due periodi d'imposta successivi a quello in corso al 31 dicembre 2013; �del 50% delle erogazioni liberali effettuate nel periodo d'imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2015.�con una limitazione del 15% del reddito imponibile per le persone fisiche e gli enti non commerciali e del 5 per mille dei ricavi annui per i titolari di reddito d’impresa

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ART BONUS: circolare 24/E/14

La misura agevolativa mira ad introdurre meccanismi più semplici ed efficaci di agevolazione fiscale per le erogazioni liberali riguardanti i beni culturali, superando l’attuale dicotomia prevista dalle disposizioni del TUIR che riconosce una detrazione del 19 per cento alle persone fisiche ed una deduzione dalla base imponibile alle persone giuridiche.Alle persone fisiche ed agli enti che non svolgono attività commerciale, il credito d’imposta è riconosciuto nei limiti del 15 per cento del reddito imponibile, mentre ai titolari di reddito d’impresa il credito d’imposta spetta nel limite del 5 per mille dei ricavi.

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ART BONUS: circolare 24/E/14

Tra le persone fisiche rientrano i soggetti individuati dall’articolo 2 del TUIR e, cioè, le persone fisiche residenti e non residenti nel territorio dello Stato, a condizione che non svolgano attività d’impresa (i.e., dipendenti, pensionati, titolari di reddito di lavoro autonomo, titolari di redditi di fabbricati, ecc.).Parimenti, per espressa previsione normativa, il credito di imposta viene riconosciuto nel limite del 15 per cento del reddito imponibile anche agli enti che non svolgono attività d’impresa (e cioè enti non commerciali, sia residenti che non residenti, che non svolgono alcuna attività commerciale e società semplici).

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ART BONUS: circolare 24/E/14

Per espressa previsione di legge, all’Art-Bonus non si applica neanche il limite generale di compensabilità di crediti di imposta e contributi di cui all’articolo 34 della legge n. 388 del 2000, pari a 700.000 euro a decorrere dal 1° gennaio 2014.Inoltre, l’Agenzia precisa che, per le caratteristiche del credito in esame, non si applica neanche la limitazione di cui all'articolo 31 del decreto-legge n. 78 del 2010, che prevede un divieto di compensazione ai sensi dell’articolo 17, comma 1, del decreto legislativo n. 241 del 1997 dei crediti relativi alle imposte erariali in presenza di debiti iscritti a ruolo, per imposte erariali ed accessori, di ammontare superiore a 1.500 euro.

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ART BONUS: circolare 24/E/14

Le erogazioni liberali, infine, devono essere effettuate avvalendosi esclusivamente di uno dei seguenti sistemi di pagamento: - banca; - ufficio postale; - sistemi di pagamento previsti dall'articolo 23 del decreto

legislativo 9 luglio 1997, n. 241, e cioè carte di debito, di credito e prepagate, assegni bancari e circolari.

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Detrazione acquisti abitazioni da locare: DL 133/14 art.21

�Per l'acquisto, effettuato dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2017, di unita' immobiliari a destinazione residenziale, di nuova costruzione od oggetto di interventi di ristrutturazione edilizia di cui all'articolo 3, comma 1, lettere d), del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, �cedute da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie o da quelle che hanno effettuato i predetti interventi �e‘ riconosciuta all'acquirente, persona fisica non esercente attivita‘ commerciale, una deduzione dal reddito complessivo pari al 20 per cento del prezzo di acquisto dell'immobile risultante dall'atto di compravendita nel limite massimo complessivo di spesa di 300.000 euro.

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Detrazione acquisti abitazioni da locare: DL 133/14 art.21

�La deduzione spetta anche per le spese sostenute dal contribuente persona fisica non esercente attivita' commerciale per prestazioni di servizi, dipendenti da contratti d'appalto, per la costruzione di un'unita' immobiliare a destinazione residenziale su aree edificabili gia' possedute dal contribuente stesso prima dell'inizio dei lavori o sulle quali sono gia' riconosciuti diritti edificatori. �Ai fini della deduzione le predette spese di costruzione sono attestate dall'impresa che esegue i lavori. � Fermo restando il limite massimo complessivo di 300.000 euro, la deduzione spetta anche per l'acquisto o realizzazione di ulteriori unita' immobiliari da destinare alla locazione.

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Detrazione acquisti abitazioni da locare: DL 133/14 art.21

�La deduzione, spetta a condizione che: a) l'unita' immobiliare acquistata o costruita sia destinata, entro sei mesi dall'acquisto o dal termine dei lavori di costruzione, alla locazione per almeno otto anni e sempreche' tale periodo abbia carattere continuativo; il diritto alla deduzione non viene meno se, per motivi non imputabili al locatore, il contratto di locazione si risolve prima del decorso del suddetto periodo e ne viene stipulato un altro entro un anno dalla data della suddetta risoluzione del precedente contratto; b) l'unita' immobiliare non sia classificata o classificabile in A/1, A/8 e A/9; c) l'unita' immobiliare non sia ubicata nelle zone omogenee classificate E, ai sensi del Decreto ministeriale 2 aprile 1968, n.1444; d) l'unita' immobiliare consegua prestazioni energetiche certificate in classe A o B; e) il canone di locazione non sia superiore a quello definito ai sensi dell'art. 2, comma 3, della legge 9 dicembre 1998, n. 431, ovvero a quello indicato nella convenzione di cui all'art. 18 del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, ovvero a quello stabilito ai sensi dell'art. 3, comma 114, della legge 24 dicembre 2003, n. 350; f) non sussistano rapporti di parentela entro il primo grado tra locatore e locatario. Studio Tributario Paolo Parodi

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Detrazione acquisti abitazioni da locare: DL 133/14 art.21

�La deduzione e' ripartita in otto quote annuali di pari importo, a partire dal periodo d'imposta nel quale avviene la stipula del contratto di locazione �non e' cumulabile con altre agevolazioni fiscali previste da altre disposizioni di legge per le medesime spese.

Le ulteriori modalita' attuative saranno definite con decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e del Ministero dell'economia e delle finanze.

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IL D.U.R.C.stato dell’arte

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IL DOCUMENTO UNICO DI REGOLARITA’ CONTRIBUTIVA

LE AZIENDE DEVONO ESSERE IN POSSESSO DEL DURC PER LE SEGUENTI FINALITA’ :

- Fruizione dei benefici normativi e contributivi in materia di lavoro e di legislazione sociale

- Fruizione di benefici e sovvenzioni previsti dalla disciplina comunitaria

- Nell’ambito delle procedure di appalto di opere, servizi e forniture pubblici

Nei lavori privati dell’edilizia (In caso di lavori privati di manutenzione

in edilizia realizzati senza ricorso a imprese direttamente in economia dal

proprietario dell'immobile, non sussiste l'obbligo della richiesta del DURC)

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DURC NEGLI APPALTI PUBBLICI : NORMATIVA DI RIFERIMENTO

FONTE NORMATIVA ORIGINARIA : D.L. 210/02 art. 2 co.2Le imprese che risultano affidatarie di un appalto pubblico sono tenute a presentare alla stazione appaltante la certificazione relativa alla regolarità contributiva a pena di revoca dell’affidamento

D.LGS. 163/2006 art. 38Comma 1Sono esclusi dalle procedure di affidamento delle concessioni e degli appalti di lavori, forniture e servizi, né possono essere affidatari di subappalti, i soggetti che hanno commesso violazioni gravi, definitivamente accertate, alle norme in materia di contributi previdenziali e assistenziali

Commi 4 e 5Nei confronti di candidati non stabiliti in Italia, le stazioni appaltanti chiedono ai concorrenti di fornire i documenti probatoriSe nessun documento è rilasciato dall’altro Stato, costituisce prova sufficiente una dichiarazione giurata ovvero resa dinanzi ad autorità giudiziaria o amministrativa del Paese competente o a un notaio

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DURC NEGLI APPALTI PUBBLICI : NORMATIVA DI RIFERIMENTO

D.LGS. 163/2006 art. 125 : lavori, servizi e forniture in economia

Comma 12L’affidatario di lavori, servizi e forniture in economia deve essere in possesso dei requisiti di idoneità morale, capacità tecnico-professionale ed economico-finanziaria prescritta per prestazioni di pari importo affidate con le procedure ordinarie di scelta del contraente ed in particolare, con riferimento all’art. 38 :Si applicano quindi le regole di cui alla slide che precede

D.LGS. 163 art. 118 co. 6 : subappalto (da DL 69/13)Ai fini del pagamento delle prestazioni rese nell'ambito dell'appalto o del

subappalto,

la stazione appaltante acquisisce d'ufficio il documento unico di regolarita'

contributiva in corso di validita'

relativo all'affidatario e a tutti i subappaltatori.

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DURC : NORMATIVA DI ATTUAZIONE

REGOLAMENTO ATTUATIVO DEL CODICE DEGLI APPALTI : DPR 207/10 in GU n. 288 10.12.10 – s.o. n. 270

Art. 6 Per documento unico di regolarita' contributiva si intende il certificato che attesta

contestualmente la regolarita' di un operatore economico per quanto concerne gli adempimenti INPS, INAIL, nonche' cassa edile per i lavori, verificati sulla base della rispettiva normativa di riferimento.

La regolarita' contributiva oggetto del documento unico di regolarita' contributiva riguarda tutti i contratti pubblici, siano essi di lavori, di servizi o di forniture.

Le amministrazioni aggiudicatrici acquisiscono d'ufficio, anche attraverso strumenti informatici, il documento unico di regolarita' contributiva in corso di validita':

a) per la verifica della dichiarazione sostitutiva relativa al requisito di cui all'articolo 38, comma 1, lettera i), del codice;

b) per l'aggiudicazione del contratto ai sensi dell'articolo 11, comma 8, del codice; c) per la stipula del contratto; d) per il pagamento degli stati avanzamento lavori o delle prestazioni relative a servizi e

forniture; e) per il certificato di collaudo, il certificato di regolare esecuzione, il certificato di verifica di

conformita', l'attestazione di regolare esecuzione, e il pagamento del saldo finale.

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NOVITA’ IN STAND BY

Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 66 del 20 marzo 2014, il DL 20marzo 2014, n. 34 contenente le "Disposizioni urgenti per favorire ilrilancio dell'occupazione e per la semplificazione degli adempimenti acarico delle imprese".Art. 4 “Semplificazioni in materia di documento di regolarità contributiva”:A decorrere dalla data di entrata in vigore del decreto di cui infra, chiunquevi abbia interesse verificacon modalita' esclusivamente telematiche ed in tempo reale

la regolarita' contributiva nei confronti dell'INPS, dell'INAIL e, per leimprese tenute ad applicare i contratti del settore dell'edilizia, nei confrontidelle Casse edili.L'esito dell'interrogazione ha validita' di 120 giorni dalla data diacquisizione e sostituisce ad ogni effetto il Documento Unico diRegolarita' Contributiva (DURC), ovunque previsto, fatta eccezione perle ipotesi di esclusione individuate dal decreto di cui infra

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NOVITA’ DL 34/14

L'interrogazione così eseguita assolve all'obbligo di verificarela sussistenza del requisito di ordine generale di cuiall'articolo 38, comma 1, lettera i), del decreto legislativo 12aprile 2006, n. 163, presso la Banca dati nazionale deicontratti pubblici, istituita presso l'Autorita' per la vigilanza suicontratti pubblici di lavori, servizi e forniture, dall'articolo 62-bis del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82.

Dalla data di entrata in vigore del decreto di cui infra, sonoinoltre abrogate tutte le disposizioni di legge incompatibili coni contenuti della presente disposizione

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NOVITA’ DL 34/14

Con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e, per i profili di competenza, con il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, sentiti INPS e INAIL, da emanarsi entro sessanta giorni dal 21/3/2014, sono definiti i requisiti di regolarità, i contenuti e le modalità della verifica nonché le ipotesi di esclusione

Il decreto può essere aggiornato annualmente sulla base delle modifiche normative o della evoluzione dei sistemi telematici di verifica della regolarità contributiva.

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DURC : ASPETTI OPERATIVI

REGOLAMENTO ATTUATIVO DEL CODICE DEGLI APPALTI : DPR 207/10 in GU n. 288 10.12.10 – s.o. n. 270

Art. 6 Per le finalita' di cui alle lettere a), b), c), d) ed e), gli operatori economici trasmettono il

documento unico di regolarita' contributiva in corso di validita' alle stazioni appaltanti che non sono un'amministrazione aggiudicatrice.

Qualora tra la stipula del contratto e il primo stato di avanzamento dei lavori di cui all'articolo 194, o il primo accertamento delle prestazioni effettuate relative a forniture e servizi di cui all'articolo 307, comma 2, ovvero tra due successivi stati di avanzamento dei lavori o accertamenti delle prestazioni effettuate relative a forniture e servizi, intercorra un periodo superiore a centottanta giorni, le amministrazioni aggiudicatrici acquisiscono il documento unico di regolarita' contributiva relativo all'esecutore ed ai subappaltatori entro i trenta giorni successivi alla scadenza dei predetti centottanta giorni.

Le amministrazioni aggiudicatrici acquisiscono d'ufficio il documento unico di regolarita' contributiva in corso di validita' relativo ai subappaltatori ai fini del rilascio dell'autorizzazione di cui all'articolo 118, comma 8, del codice, nonche' nei casi previsti al comma 3, lettere d) ed e);

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VALIDITA’ DOPO LA CIRCOLARE MINLAVORO N. 35 DEL 8.10.2010 E FINO AL 21.08.13

Posizioni superate con DL 69/13:

- nell’ambito delle procedure di selezione del contraente, deve essere acquisito un DURC per ciascuna procedura ed esso ha validità 3 mesi rispetto a tale procedura, nella quale può quindi essere utilizzato anche ai fini della aggiudicazione e della sottoscrizione del contratto- per i SAL e lo stato finale occorre un DURC per ogni SAL o stato finale riferiti al singolo contratto, ma esso ha validità trimestrale ai fini del pagamento- in sede di liquidazione di fatture relative a contratti pubblici per servizi e forniture il DURC ha validità trimestrale ai fini del pagamento- per acquisti di beni e servizi in economia ex art. 125 DLgs 163/06 : validità 3 mesi con riferimento allo specifico contratto; nella sola ipotesi di acquisizioni per le quali è consentito l’affidamento diretto da parte del responsabile del procedimento, il DURC ha validità trimestrale “in relazione all’oggetto e non allo specifico

contratto”

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DURC SPECIFICO PER SINGOLO CONTRATTO: LA POSIZIONE DEL CONSIGLIO DI STATO

Ordinanza n. 1465 del 23 aprile 2013, Sezione IIINon vi sono norme primarie che prescrivano che il DURC per la partecipazione agare d’appalto debba riferirsi alla specifica gara.E’ irrilevante la diversa posizione espressa in circolari (l’ordinanza cita : Inail n.7/08, Min Lavoro n. 35/10 e Inps n. 145/10) in quanto le stesse appaiono contra

legem.

L’esibizione in gara di un DURC ottenuto ad altri fini non giustifica l’esclusione, masemmai la richiesta di chiarimenti e integrazioni ai sensi dell’art. 46 del D.Lgs.163/06.

La predetta lettura del Consiglio di Stato caduca la rigida posizione del Min Lavoroe degli Istituti circa :- l’obbligo di acquisizione di un Durc specifico per ogni contratto- la diversa rilevanza del Durc acquisito per la stipula e per i pagamenti- la necessità di Durc distinto per singolo SAL e x singola fattura

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LE NOVITA’ DEL DL 69 DEL 21 GIUGNO 2013ARTICOLO 31 ante conversione

ESTENSIONE VALIDITA’ DEL DURC A 180 GIORNI

RIMANE LA DISTINZIONE FRA FASE

PRECONTRATTUALE E FASE DEI PAGAMENTI

NON VIENE SPECIFICATO SE LA REGOLARITA’

ATTESTATA DAL DURC PUO’ RIGUARDARE IL

SOGGETTO E NON PIU’ IL SINGOLO CONTRATTO

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LE NOVITA’ DEL DL 69 DEL 21 GIUGNO 2013ARTICOLO 31 post conversione (L. 98 in G.U. 20.08.13)

Viene riscritta identicamente la parte dell’art. 6 del Dpr 207/10 che indica le fasi in cui va richiesto il DURC:

a) per la verifica della dichiarazione sostitutiva relativa alrequisito di cui all'articolo 38, comma 1, lettera i), del decretolegislativo 12 aprile 2006, n. 163; b) per l'aggiudicazione del contratto ai sensi dell'articolo 11,

comma 8, del decreto legislativo n. 163 del 2006; c) per la stipula del contratto; d) per il pagamento degli stati avanzamento lavori o delle

prestazioni relative a servizi e forniture; e) per il certificato di collaudo, il certificato di regolare

esecuzione, il certificato di verifica di conformita', l'attestazionedi regolare esecuzione, e il pagamento del saldo finale.

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LE NOVITA’ DEL DL 69 DEL 21 GIUGNO 2013ARTICOLO 31 post conversione (L. 98 in G.U. 20.08.13)

I tre tempi del DURC:

a) FASE PRE-CONTRATTUALE :per la verifica della dichiarazione sostitutiva resa in sede di offerta; per l'aggiudicazione del contratto; per la stipula del contratto;

b) PAGAMENTI :per il pagamento degli stati avanzamento lavori o delleprestazioni relative a servizi e forniture; per il certificato di collaudo, il certificato di regolare esecuzione, il certificato di verifica di conformita', l'attestazione di regolare esecuzione;

c) SALDO FINALE :per il pagamento del saldo finale.

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IL DL 69 DEL 21 GIUGNO 2013ARTICOLO 31 comma 5 post conversione

Viene fissata in 120 gg la validità temporale e precisato, conformemente a prassi del MInLavoro, che il DURC utilizzato per il contratto non può essere utilizzato per i pagamenti:

Il DURC rilasciato per i contratti pubblici di lavori, servizi e forniture havalidità di centoventi giorni dalla data di rilascio.Le Amministrazioni aggiudicatrici utilizzano il DURC in corso di validità,acquisito per l'ipotesi di cui al comma 4, lettera a), anche per le ipotesi dicui alle lettere b) e c) del medesimo comma nonché per contrattipubblici di lavori, servizi e forniture diversi da quelli per i quali èstato espressamente acquisito.Dopo la stipula del contratto, acquisiscono il DURC ogni centoventi giornie lo utilizzano per le finalità di cui al comma 4, lettere d) ed e), delpresente articolo,fatta eccezione per il pagamento del saldo finale per il quale è in ogni casonecessaria l'acquisizione di un nuovo DURC..

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IL DL 69 DEL 21 GIUGNO 2013ARTICOLO 31 comma 6

Il DURC è necessario per l’autorizzazione al subappalto:

Nei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, i soggetti di cui all'articolo 3, comma 1, lettera b), del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 5 ottobre 2010, n. 207,

acquisiscono d'ufficio il documento unico di regolarita‘ contributiva (DURC) in corso di validita'

relativo ai subappaltatori

ai fini del rilascio dell'autorizzazione di cui all'articolo 118, comma 8, del codice di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, nonche' nei casi previsti al comma 4, lettere d) ed e), del medesimo articolo 31.

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IL DL 69 DEL 21 GIUGNO 2013ARTICOLO 31 comma 7

Documentazione obbligatoria:

Nei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture,

ai fini della verifica amministrativo-contabile,

i titoli di pagamento devono essere corredati

dal documento unico di regolarita' contributiva (DURC) anche in formato elettronico

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IL DL 69 DEL 21 GIUGNO 2013ARTICOLO 31 comma 8

Regolamentata una prassi non sempre applicata:

Ai fini della verifica per il rilascio del documento unico di regolarita' contributiva (DURC), in caso di mancanza dei requisiti per il rilascio di tale documento gli Enti preposti al rilascio,prima dell'emissione del DURC o dell'annullamento del documento gia'rilasciato, invitano l'interessato, mediante posta elettronica certificata o con lo stesso mezzo per il tramite del consulente del lavoro nonche' degli altri soggetti di cui all'articolo 1 della legge 11 gennaio 1979, n. 12, a regolarizzare la propria posizione entro un termine non superiore a quindici giorni, indicando analiticamente le cause della irregolarita'.

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ARTICOLO 31 commi 8bis ss (aggiunti in conversione)

DURC per i finanziamenti:Alle erogazioni di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari evantaggi economici di qualunque genere, da parte di amministrazionipubbliche per le quali è prevista l'acquisizione del DURC, si applica, inquanto compatibile, il comma 3 dell’art. 31 DL 69.Ai fini della fruizione dei benefici normativi e contributivi in materia dilavoro e legislazione sociale e per finanziamenti e sovvenzioni previstidalla normativa dell'Unione europea, statale e regionale, il DURC havalidità di 120 giorni dalla data del rilascio.Ai fini dell'ammissione delle imprese di tutti i settori ad agevolazionioggetto di cofinanziamento europeo finalizzate alla realizzazione diinvestimenti produttivi, le pubbliche amministrazioni procedenti anche peril tramite di eventuali gestori pubblici o privati dell'intervento interessatosono tenute a verificare, in sede di concessione delle agevolazioni, laregolarità contributiva del beneficiario, acquisendo d'ufficio il DURC.La concessione delle agevolazioni di cui al comma precedente è dispostain presenza di un DURC rilasciato in data non anteriore a 120 gg.

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IL DURC NEI FINANZIAMENTI

Il documento unico di regolarità contributiva (Durc) deve essere richiesto anche per le amministrazioni pubbliche, qualora le risorse a esse erogate da altre amministrazioni non configurino semplici trasferimenti, ma finanzino specifiche progettualità.L’Inps, con il messaggio 9502 del 9.12.14 ha evidenziato la particolare regola assumendo a riferimento la nota del ministero del Lavoro del 27 ottobre 2014 (protocollo 37/0018031). Il ministero ha risposto a una Regione sulla verifica della regolarità contributiva in relazione all’attribuzione di finanziamenti comunitari alle province per l’attuazione di un masterplan sui servizi per il lavoro.

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IL DURC NEI FINANZIAMENTI

L’interpretazione riferita alla specifica verifica della regolarità contributiva ricalca la posizione più volte espressa dalla giurisprudenza amministrativa in ordine al doppio ruolo che le amministrazioni pubbliche possono avere nella relazione con altre amministrazioni nella resa di servizi.Come evidenziato dal Consiglio di Stato, quinta sezione, con la sentenza 5767 del 21 novembre 2014, le amministrazioni hanno infatti la possibilità di concorrere a procedure selettive, poiché il concetto di operatore economico-prestatore di servizi delineato dall’ordinamento comunitario deve essere interpretato in senso ampio e viene meno solo a fronte di rapporti regolati da specifiche disposizioni (come sancito dall’articolo 19, comma 2 del codice dei contratti). Nello stesso parere relativo al Durc, il ministero del Lavoro ha anche evidenziato come la disciplina dell’intervento sostitutivo si applichi a prescindere dalla natura giuridica del soggetto inadempiente e, quindi, anche nei confronti dei soggetti pubblici, secondo il procedimento regolato dall’articolo 31, comma 3 della legge 98/2013.

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IL DURC NEI FINANZIAMENTI

Il ministero ha precisato che non sussiste necessità di acquisire il Durc neicasi in cui il trasferimento di risorse fra enti pubblici avvenga in base aprecise disposizioni normative, a meno che non sia diversamente stabilitodalla stessa norma che ha istituito il beneficio o dal procedimentoamministrativo che ne disciplina l’erogazione.

Nella nota viene invece evidenziato come DURC debba essere richiestonei confronti di tutti i beneficiari, anche quando si tratti di soggetti pubblici,nel caso in cui i finanziamenti non possano qualificarsi come semplicitrasferimenti di risorse, in quanto subordinati alla presentazione di unaspecifica progettazione esecutiva o comunque connessi a un’attivitàprogettuale.

L’elemento di discrimine viene pertanto a essere individuatonell’elaborazione specifica prodotta dall’amministrazione pubblica, oggettodi una selezione e, quindi, di un confronto con le proposte di altri soggettipubblici e privati.

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DURC PER LA FRUIZIONE DI BENEFICI CONTRIBUTIVI

Regole che attengono alla verifica della regolarità contributiva delle aziendeIl sistema è guidato dal semaforo, uno strumento a cui l'Inps ha attribuito il compito di regolare il traffico concernente l'accesso ovvero lo stop totale o temporaneo ad alcune tipologie di facilitazioni contributive.Il sistema di controllo della regolarità contributiva è stato avviato sette anni fa, momento in cui il comma 1175, dell'articolo 1, della legge 296/2006, ha subordinato a decorrere dall'1 luglio 2007 la fruizione dei benefici normativi e contributivi, previsti dalla normativa in materia di lavoro e legislazione sociale, al possesso – da parte delle aziende – del Documento unico di regolarità contributiva (Durc).La maggioranza delle agevolazioni contributive sono riconosciute dall'InpsLa soluzione – originariamente declinata dal decreto ministeriale 24 ottobre 2007 e adottata dall'Inps – fu quella di istituire il cosìddetto Durc interno; per evitare, inoltre, al datore di lavoro l'onere di ripetute richieste, la domanda di Durc venne inserita implicitamente nella denuncia contributiva (oggi UniEmens) che il datore di lavoro (o l'intermediario abilitato) trasmette all'Inps.Nel maggio 2014, la dinamica viene modificata. Con un messaggio (2889/14) l’Inps ha specificato che sarà l'Inps stesso, in qualità di ente tenuto a riconoscere i benefici di legge subordinati alla regolarità contributiva, a richiedere il Durc interno e non più il datore di lavoro attraverso la denuncia relativa al mese in cui sono richieste le agevolazioni.

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DURC PER LA FRUIZIONE DI BENEFICI CONTRIBUTIVI

Regole che attengono alla verifica della regolarità contributiva delle aziendeOgni mese, le procedure verificheranno la presenza di eventuali situazioni di irregolarità che possano inficiare la fruizione di benefici contributivi (per esempio per le assunzioni agevolate). Se la verifica darà esito positivo, si accende automaticamente il semaforo verde; il via libera varrà per il mese in corso e per i tre mesi successivi, a prescindere da eventuali, ulteriori situazioni di irregolarità che si dovessero verificare nel trimestre (in linea con la norma che attribuisce al Durc quattro mesi di validità).Quando, invece, il sistema rileverà delle irregolarità, l'azienda (o l'intermediario) verrà avvisata (preavviso di Durc interno negativo) tramite Pec e invitata a regolarizzare, nel termine di 15 giorni (decorrente dal ricevimento della Pec). Nel frattempo il semaforo diventerà giallo.Se, nei termini previsti, non interverrà la regolarizzazione, si formerà il Durc negativo e conseguentemente il semaforo diventerà di rosso. Per quel mese stop ai benefici. Il mese successivo l'iter si ripeteràIl datore di lavoro perde, comunque, irreversibilmente le agevolazioni per il mese in cui si è verificata l'irregolarità non sanata nei 15 giorni a disposizione.

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D.L. 69/13 : l’interpretazione del Ministero del Lavoro

Circolare 36 del 6 settembre 2013:

Regime transitorioLa validità di 120 gg. si applica solo ai Durc rilasciati a partire dal21.08.13.Per quelli rilasciati precedentemente, rimane di 90 giorni

Durc ante contrattoIl Durc richiesto ai fini della verifica della dichiarazione sostitutiva resa insede di offerta vale 120 gg dalla data della dichiarazione medesima e nonda quella del rilascio

Durc in fase di pagamentoNon è necessaria la richiesta ogni 120 gg, ma solo se vi è la necessità pereffettuare pagamenti.Viene caducata la posizione secondo la quale ogni SAL doveva avere unDurc specificamente richiesto per esso

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D.L. 69/13 : le note dell’INAIL

Nota n. 5727 del 20 settembre 2013:Durc per soggetto e non per contrattoTestualmente si ricorda : «Le nuove disposizioni, infine, hanno stabilito chele stazioni appaltanti pubbliche devono utilizzare il DURC rilasciato per icontratti pubblici in corso di validità e acquisito d’ufficio per la verifica delladichiarazione sostituiva anche per l’aggiudicazione e la stipula del contrattononché per contratti diversi da quelli per i quali è stato espressamenteacquisito.»Nuove indicazioni operativeIndicate le procedure per la richiesta nelle diverse fasi e nelle diversecasistiche.Modificato il dato relativo alla validità temporale: 120 gg.

Istruzioni operative del 3 ottobre 2013Nuovo modello per la comunicazione preventiva da trasmettere via PECall’InailNuovo modello che Inail trasmette per comunicare importi e codici diversamento

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IL DECRETO SVILUPPO 2011

D.L. 70/11, ART. 4 CO. 14-BIS, INSERITO IN SEDE DI CONVERSIONE (L. 106 IN G.U. 160 DEL 12.07.11), IN VIGORE DAL 13.07.11

Per i contratti di forniture e servizi fino a 20.000 euro stipulati con la pubblica amministrazione e con le societa' in house, i soggetti contraenti possono produrre una dichiarazione sostitutiva ai sensi dell'articolo 46, comma 1, lettera p), del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n.445, in luogo del documento di regolarita' contributiva.

Le amministrazioni procedenti sono tenute ad effettuare controlli periodici sulla veridicita' delle dichiarazioni sostitutive, ai sensi dell'articolo 71 del medesimo testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 445 del 2000.

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MINISTERO INFRASTRUTTURE

Lettura aperta del D.L. 70/11, ART. 4 CO. 14-BIS con circolare 30 ottobre 2012 n. 4536

Pur ribadendo che il termine stipulati presupponga l’esistenza del contratto, per la stipula del quale dunque non dovrebbe valere la dichiarazione sostitutiva a prescindere dall’importo,

giunge ad affermare (in guisa non del tutto condivisibile) che la ratio della norma consentirebbe (sempre nel limite dei 20.000 euro e per forniture e servizi, ovviamente) di acquisire dichiarazione sostitutiva anche per la stipula del contratto.

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CESSIONI DI CREDITO

Legge stabilità 2015, art. 1 co. 18All’art. 37 del DL 66/14 viene aggiunto il comma 7-quinquies

Per le cessioni di credito effettuate a mezzo PCC, laregolarità contributiva del cedente dei crediti èdefinitivamente attestata dal documento unico di regolaritàcontributiva, in corso di validità, allegato all'atto dicessione o comunque acquisito dalla pubblicaamministrazione ceduta.All'atto dell'effettivo pagamento dei crediti certificatioggetto di cessione, le pubbliche amministrazioni debitriciacquisiscono il predetto documento esclusivamente neiconfronti del cessionario

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DURC IRREGOLARE

Il Durc irregolare è sufficiente per determinare l’esclusione dalle

gare ed il committente pubblico non ha alcun dovere di svolgere

accertamenti in ordine all’entità ed alla natura delle irregolarità

contributive

(Consiglio di Stato, decisione n. 5936/2010 del 24 agosto 2010).

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DURC IRREGOLARE : ulteriori posizioni

Prima dell’esclusione dalla gara, la stazione appaltante ha il potere di valutare se siano configurate «violazioni gravi» alle norme in materia di contributi, a prescindere dalla negatività del DURC (Cons. Stato sent. 1728 del 21 marzo 2011)

Una sola violazione contributiva può giustificare l’esclusione dalla gara, non essendo necessario che venga accertata una pluralità di violazioni contributive (Cons. Stato, Sez. VI, sent,n. 2100 dep. 4 aprile 2011)

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DURC IRREGOLARE : determinazione AVCP n.1/2012

In materia di violazioni contributive, il legislatore riconduce la gravità adogni violazione ostativa al rilascio del D.U.R.C.

Di fatto, l’emissione di un D.U.R.C. irregolare equivarrebbe ex se allasussistenza di una grave irregolarità, accertata, a monte, dall’enteprevidenziale, senza che a riguardo residui alcun margine didiscrezionalità in capo alla stazione appaltante.

In linea con quanto affermato dall’Autorità nella determinazione n. 1/2010,il rapporto tra D.U.R.C. e valutazione finale circa il possesso del requisitogenerale di partecipazione è stabilito nel senso che la stazioneappaltante è comunque vincolata alle risultanze del D.U.R.C. (cfr. sulpunto ex multis, Consiglio di Stato, sez. V, n. 6072 del 18.11.2011,Consiglio di Stato, sez. V, n. 5936 del 24.08.2010, Consiglio di Stato, sez.VI, n. 1930 del 06.04.2010).

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DURC IRREGOLARE : determinazione AVCP n.1/2012

Per quanto riguarda il requisito della definitività dell’accertamento, rimangono valide leindicazioni fornite dall’Autorità nella determinazione n. 1/2010 che risultano condivise anchedalla giurisprudenza.cfr. in argomento Consiglio Stato, sez. VI, 16 settembre 2011, n. 5194, secondo cui “Lagiurisprudenza ha inoltre espresso, sotto altro profilo, il principio per cui lo stato di “definitivoaccertamento” delle violazioni contributive può essere rinvenuto, in pratica, in tutte lesituazioni caratterizzate dalla non pendenza di ricorsi amministrativi o giurisdizionali, né deltermine per esperirli.E’ in questo senso che si dice che ai fini della valutazione della definitività dell'accertamento,per gli effetti dell'art. 38, comma 1 lett. i), d.lgs. n. 163/2006, occorre che al momento dellascadenza del termine per la presentazione della domanda di partecipazione alla gara:(i) sia spirato il termine per l'impugnazione dell'atto di accertamento in sede amministrativa,

o il relativo ricorso amministrativo sia stato respinto con provvedimento definitivo, e(ii) non sia stato proposto ricorso giurisdizionale (senza che una proposizione solo

successiva del ricorso giurisdizionale possa valere ad infirmare l'efficacia preclusiva deld.u.r.c. negativo) (C.d.S., V, 13 luglio 2010, n. 4511; Sez. VI, 27 febbraio 2008 n. 716).”

E’, altresì, previsto che i soggetti di cui all’art. 47, comma 1, del Codice (vale a dire glioperatori economici stabiliti negli altri Paesi dell’Unione europea) dimostrino, ai sensi dell’art.47, comma 2, del Codice, il possesso degli stessi requisiti prescritti per il rilascio D.U.R.C..periodici sulla veridicità delle dichiarazioni sostitutive, ai sensi dell’art. 71 del d.P.R. n.445/2000.

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RITENUTA 0,50%

REGOLAMENTO ATTUATIVO DEL CODICE DEGLI APPALTI : DPR 207/10 in GU n. 288 10.12.10 – s.o. n. 270Art. 4

In ogni caso sull'importo netto progressivo delleprestazioni e' operata una ritenuta dello 0,50 percento; le ritenute possono essere svincolate soltantoin sede di liquidazione finale, dopo l'approvazione daparte della stazione appaltante del certificato dicollaudo o di verifica di conformita', previo rilasciodel documento unico di regolarita' contributiva.

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RITENUTA 0,50%

REGOLAMENTO ATTUATIVO DEL CODICE DEGLI APPALTI : DPR 207/10 in GU n. 288 10.12.10 – s.o. n. 270 Art. 4

La ritenuta si applica anche a forniture e servizi.Nonostante opinioni non uniformi, si applica anche ai contratti sottosoglia per iquali non è prevista una procedura di collaudo né di verifica di conformità.In tali situazioni, si dovrebbe avere come riferimento l’attestazione di regolareesecuzione ex art. 325 del Dpr 207/10.Poste le incertezze normative, è fondamentale inserire specifica pattuizionecontrattuale.

Per AVCP (Parere10/12 del 11.07.12), la ritenuta si applica anche ai contratti difornitura di acqua, energia elettrica, gas naturale e di assicurazione.Con lo stesso parere, AVCP ritiene la ritenuta applicabile ai contratti di cui sopraanche qualora gli stessi abbiano come contraenti della pubblica amministrazioneaziende interamente pubbliche che operano in regime di esclusiva (la posizionecontrasta con i principi affermati dalla det. 4/11 resa in materia di tracciabilità).Per AVCP (parere 157/12), la ritenuta si applica altresì nel caso di contratti disomministrazione di lavoro e non limitatamente al compenso spettante alla società

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RITENUTA 0,50%

La ritenuta – nei casi in cui è prevista – deve sempre essere operata dalcommittente, a prescindere dal fatto che il fornitore la esponga o meno in fattura, sulcorrispettivo maturato (Iva esclusa).Trattandosi di prestazioni di servizi, ai fini Iva trova applicazione l’art. 6 del Dpr633/72, in base al quale il prestatore (nazionale) può non emettere fattura fino a chenon riceve il pagamento.In conseguenza di ciò, ipotizzando che il corrispettivo maturato sia pari a 1.000, sipossono verificare due situazioni:1) Il fornitore emette fattura per 1.000 + Iva (totale 1220); la ritenuta deve essereoperata in misura di 5 (0,5% di 1.000); il pagamento, quindi, deve essere eseguito inmisura di 1215. L’importo di 5, unitamente alle ritenute sulle successive fatture, saràriportato come residuo passivo e sarà versato all’impresa dopo la verifica diconformità, previa acquisizione di Durc regolare.2) Il fornitore emette fattura per 995 + Iva, evidenziando in fattura: corrispettivomaturato 1000 e, a dedurre, ritenuta di 5. Il pagamento deve avvenire per l’interoammontare della fattura ma dovrà essere riportato nei residui passivi l’ammontare di5 + Iva. E così per tutti i corrispettivi che via via maturano. In sede di verifica diconformità, l’impresa dovrà emettere fattura per tutti gli importi scalati a titolo diritenuta aumentati dell’Iva con l’aliquota vigente nel momento della fatturazione.

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RITENUTA 0,50% : ESEMPI NUMERICI

PRESTAZIONI DI SERVIZI (lavori e servizi)Ipotesi A)Corrispettivo maturato 1.000Iva 22% 220Totale fattura 1.220

a dedurre ritenuta 0,50% 5Netto a pagare 1.215 DI CUI 220 ALL’ERARIO X S.P.In sede di svincolo, non sarà emessa alcuna fattura

Ipotesi B)Corrispettivo maturato 1.000

a dedurre ritenuta 0,50% 5Imponibile Iva 995Iva 22% 218,90Totale fattura 1.213,90

Importo da pagare 1.213,90 DI CUI 218,90 ALL’ERARIO X S.P.

In sede di svincolo, dovrà emessa fattura come segue.Imponibile per svincolo ritenute 5Iva 22% 1,10 ALL’ERARIOTotale fattura 6,10

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RITENUTA 0,50% : ESEMPI NUMERICI

ACQUISTO DI BENI (forniture)

Unica ipotesi possibile poichè la fattura deve essere emessa in sede diconsegna dei beni

Corrispettivo maturato 1.000Iva 22% 220Totale fattura 1.220

a dedurre ritenuta 0,50% 5

Netto a pagare 1.215

NB: dal 2015, l’Iva deve essere versata all’Erario per split payment

In sede di svincolo, non sarà emessa alcuna fattura

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DURC IRREGOLARE : EFFETTI

REGOLAMENTO ATTUATIVO DEL CODICE DEGLI APPALTI : DPR 207/10 in GU n. 288 10.12.10 – s.o. n. 270Art. 4In caso di ottenimento da parte del responsabile del procedimento del documento unico di regolarita' contributiva che segnali un'inadempienza contributiva relativa a uno o piu' soggetti impiegati nell'esecuzione del contratto, il medesimo trattiene dal certificato di pagamento l'importo corrispondente all'inadempienza.

Il pagamento di quanto dovuto per le inadempienze accertate mediante il documento unico di regolarita' contributiva e' disposto dalle stazioni appaltanti, direttamente agli enti previdenziali e assicurativi, compresa, nei lavori, la cassa edile.

In ogni caso sull'importo netto progressivo delle prestazioni e' operata una ritenuta dello 0,50 per cento; le ritenute possono essere svincolate soltanto in sede di liquidazione finale, dopo l'approvazione da parte della stazione appaltante del certificato di collaudo o di verifica di conformita', previo rilascio del documento unico di regolarita' contributiva.

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DURC IRREGOLARE : EFFETTI CIRCOLARE MIN.LAVORO N. 3 DEL 16.02.12

Intervento sostitutivo della stazione appaltante ex art. 4 Dpr 207/10

L’intervento sostitutivo opera sulla parte che eccede la ritenuta 0,50%

L’intervento sostitutivo opera anche se il debito verso l’appaltatore è inferiore allascopertura risultante da DURC o da comunicazione resa dagli Istituti

La stazione appaltante deve effettuare una «comunicazione preventiva» agliIstituti (Inps, Inail e Cassa edile), contenente manifestazione di intenzione disostituirsi al debitore principale, attraverso un «preavviso di pagamento»

Se il DURC non indica l’ammontare del debito ma solo una segnalazione diirregolarità, la stazione appaltante deve attivarsi per chiederne comunicazione daparte degli Enti che hanno attestato le irregolarità

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DURC IRREGOLARE : EFFETTI CIRCOLARE MIN.LAVORO N. 3 DEL 16.02.12

Intervento sostitutivo della stazione appaltante ex art. 4 Dpr 207/10

A fronte della ricezione del «preavviso di pagamento», gli Istituti possonorimodulare l’ammontare delle scoperture, in presenza di una pluralità di preavvisi.

La stazione appaltante è poi tenuta a comunicare tempestivamente i pagamentieseguiti, al fine di consentire l’aggiornamento delle posizioni delle imprese

Se il debito della stazione appaltante verso l’appaltatore è inferiore ai debitidell’appaltatore verso gli Istituti, i pagamenti devono avvenire a favore dei creditori(Inps, Inail, Cassa edile) in maniera proporzionale, a prescindere dai diversigradi di privilegio.

Esempio : debito verso Inps : 5.000 all’Inps il 50%debito verso Inail : 3.000 all’Inail il 30%debito cerso C.ed.: 2.000 alla Cassa edile il 20%

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DURC IRREGOLARE : EFFETTI PAGAMENTO A MEZZO MODELLO F24

Intervento sostitutivo della stazione appaltante ex art. 4 Dpr 207/10 : risoluzione 34/E del 11.04.12

L’Agenzia delle Entrate detta le modalità per la compilazione del modello diversamento :

- Nelle prima fase, occorreva utilizzare sempre il modello F24, anche da parte dichi normalmente utilizza il modello F24EP

- Nella sezione «Contribuente» .- il campo relativo al codice fiscale dell’intestatario della delega deve

contenere il codice fiscale del soggetto responsabile dell’inadempimento- Occorre compilare il campo «codice fiscale del coobbligato, erede,

genitore, tutore o curatore fallimentare con il codice fiscale dellastazione appaltante che opera l’intervento sostitutivo

- Il campo «codice identificativo» deve essere valorizzato con il codice«51»

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DURC IRREGOLARE : EFFETTI PAGAMENTO A MEZZO MODELLO F24EP

Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate n. 2012/140335 del 9 ottobre 2012

Vengono approvate nuove specifiche tecniche per il modello F24EP

La nuova versione deve essere utilizzata a partire dal 22 ottobre 2012

Sono previsti campi specifici per i versamenti effettuati ni nome e per conto di altri,quali coobbligati

Con successiva risoluzione n. 10/E del 8.2.13, l’Agenzia ha introdotto il codice«51» anche per il mod. F24EP

E’ quindi possibile l’utilizzo per i versamenti in esecuzione dell’interventosostitutivo in caso di DURC irregolare

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DURC IRREGOLARE : EFFETTI MODALITA’ DI PAGAMENTO

Intervento sostitutivo della stazione appaltante ex art. 4 Dpr 207/10 : circolare INPS n. 54 del 13.04.12

L’Inps conferma le posizione del Ministero Lavoro (circ. 3/12) e ulteriormenteprecisa :- La comunicazione preventiva deve essere resa a mezzo PEC della sede Inps

che ha accertato l’inadempienza contributiva, secondo un modello di cuiall’allegato 3 alla circolare medesima;

- Il pagamento deve avvenire a mezzo modello F24, secondo le modalità indicateda AGE con risoluzione 34/E/12 e con i codici che saranno indicati da Inps;

- Il pagamento deve avvenire entro 30 giorni dalla ricezione della confermaimporti da Inps e deve essere confermato a mezzo PEC alla medesima sedeInps che aveva accertato l’inadempienza;

- In caso di pagamenti in eccesso, Inps provvederà alla tempestiva restituzionedei maggiori importi alla stazione appaltante

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DURC IRREGOLARE : EFFETTIMODALITA’ DI PAGAMENTO

Intervento sostitutivo della stazione appaltante ex art. 4 Dpr 207/10 : circolare INPS n. 54 del 13.04.12 – allegato 3 : contenuti della comunicazione preventivaIl RUP della stazione appaltante«comunica di voler attivare nei confronti dell’Inps l’intervento sostitutivo previsto dalla legge (articolo 4, co.2, del D.P.R. n. 207/2010) per l’irregolarità segnalata nel DURC in oggetto per l’importo pari a euro _________________,determinato in base ai criteri fissati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con la Circolare n. 3/2012.

Il sottoscritto si impegna ad effettuare tempestivamente il pagamento (entro 30 giorni dalla ricezione della comunicazione di conferma del debito comunicato nel Durc) e ad inviare alla Sede copia della ricevuta di versamento. A tal fine chiede di conoscere gli estremi per effettuare il relativo versamento.

Per eventuali comunicazioni, si forniscono i seguenti recapiti:»

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DURC IRREGOLARE : EFFETTIMODALITA’ DI PAGAMENTO

Intervento sostitutivo della stazione appaltante ex art. 4 Dpr 207/10 : nota INAIL n. 2029 del 21.03.12

Anche l’INAIL conferma le posizione del Ministero Lavoro (circ. 3/12) eulteriormente precisa :- La necessità della comunicazione preventiva deve essere resa a mezzo

PEC (o anche semplice posta elettronica) della sede INAIL che haaccertato l’inadempienza, tramite fac – simile allegato alla nota medesima(conforme a quello INPS);

- Il pagamento deve avvenire a mezzo modello F24, secondo le modalità poiindicate da AGE con risoluzione 34/E/12 e con i codici che saranno indicatida INAIL;

- Il pagamento deve avvenire con la massima tempestività e devono esserecomunicati gli estremi del pagamento alla medesima sede INAIL che avevacomunicato l’importo dell’inadempienza

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DURC IRREGOLARE : EFFETTICIRCOLARE MIN.LAVORO N. 3 DEL 16.02.12

Intervento sostitutivo della stazione appaltante ex art. 4 Dpr 207/10

In caso di subappalto, il vincolo solidaristico di cui all’art. 1676 CC e art. 118 co.6 del D.lgs. 163/06 fa riferimento al solo personale impiegato nell’appalto.

Con riferimento all’intervento sostitutivo ex art. 4 del Dpr 207/10, esso:- deve aversi solo a seguito di somme residue dopo che sono stati effettuati

versamenti per intervento sostitutivo su scoperture dell’appaltatore,- non può eccedere il valore del debito che l’appaltatore ha nei confronti del

subappaltatore alla data di emissione del DURC irregolare,- se l’irregolarità è del solo subappaltatore e le somme a lui dovute non sono

sufficienti a coprire integralmente le scoperture da DURC irregolare, l’interventosostitutivo fino a capienza svincola comunque le somme dovute a favoredell’appaltatore.

Rapporti con le verifiche Equitalia ex art. 48-bis del Dpr 602/73L’art. 4 del Dpr 207/10 è di prioritaria applicazione

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DURC IRREGOLARE : EFFETTI

REGOLAMENTO ATTUATIVO DEL CODICE DEGLI APPALTI : DPR 207/10 in GU n. 288 10.12.10 – s.o. n. 270

Art. 6 In caso di ottenimento del documento unico di regolarita' contributiva dell'affidatario del

contratto negativo per due volte consecutive, il responsabile del procedimento, acquisita una relazione particolareggiata predisposta dal direttore dei lavori ovvero dal direttore dell'esecuzione, propone, ai sensi dell'articolo 135, comma 1, del codice, la risoluzione del contratto, previa contestazione degli addebiti e assegnazione di un termine non inferiore a quindici giorni per la presentazione delle controdeduzioni.

Ove l'ottenimento del documento unico di regolarita' contributiva negativo per due volte consecutive riguardi il subappaltatore, la stazione appaltante pronuncia, previa contestazione degli addebiti al subappaltatore e assegnazione di un termine non inferiore a quindici giorni per la presentazione delle controdeduzioni, la decadenza dell'autorizzazione di cui all'articolo 118, comma 8, del codice, dandone contestuale segnalazione all'Osservatorio per l'inserimento nel casellario informatico di cui all'articolo 8.

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Decreto 13 marzo 2013 (G. Uff. n. 165 del 16 luglio 2013)

Il decreto disciplina le modalità di rilascio e di utilizzazione del DURC,in presenza di una certificazione, rilasciata ai sensi dell'art. 9, comma 3-bis, del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185,che attesti la sussistenza e l'importo di crediti certi, liquidi ed esigibilivantati nei confronti delle amministrazioni statali, degli enti pubblicinazionali, delle Regioni, degli enti locali e degli enti del Servizio SanitarioNazionale, di importo almeno pari agli oneri contributivi accertati e nonancora versati da parte del soggetto titolare dei crediti certificati.

Con il decreto sono altresì disciplinate le modalità di utilizzo dellacertificazione rilasciata ai sensi delle disposizioni di cui al commaprecedente, esibita per il rilascio del DURC

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Decreto 13 marzo 2013 (G. Uff. n. 165 del 16 luglio 2013)

Gli enti tenuti al rilascio del DURC, su richiesta del soggetto titolare deicrediti certificati che non abbia provveduto al versamento dei contributiprevidenziali, assistenziali ed assicurativi nei termini previsti, emettono ilpredetto documento con l'indicazione che il rilascio è avvenuto ai sensi delcomma 5 dell'art. 13-bis del decreto-legge 7 maggio 2012, n. 52,,precisando l'importo del relativo debito contributivo e gli estremi dellacertificazione esibita per il rilascio del DURC medesimo.Il predetto DURC può essere utilizzato per le finalità previste dalle vigentidisposizioni di legge.Nell'ipotesi di utilizzo del DURC per ottenere il pagamento da parte dipubbliche amministrazioni degli stati di avanzamento lavori o delleprestazioni relative a servizi e forniture, si applica l'intervento sostitutivodella stazione appaltante in caso di inadempienza contributivadell'esecutore.

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Decreto 13 marzo 2013 (G. Uff. n. 165 del 16 luglio 2013)

Il credito indicato nella certificazione esibita per il rilascio del DURC puòvalidamente essere ceduto ovvero costituire oggetto di anticipazione soloprevia estinzione del debito contributivo indicato sul DURC, comprovatadal DURC aggiornato da esibirsi alla banca o all'intermediario finanziario,ovvero, in caso di persistente irregolarità contributiva, a condizione che ilcreditore sottoscriva, contestualmente alla cessione o all'anticipazione,apposita delegazione di pagamento alla banca o all'intermediariofinanziario, ai sensi dell'art. 1269 del codice civile, per provvedere alpagamento del predetto debito contributivo.Qualora l'importo riconosciuto dalla banca o dall'intermediario finanziarioal creditore risulti inferiore al debito contributivo, la delegazione dipagamento di cui al presente comma si applica per l'estinzione parzialedel predetto debito contributivo.

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DURC in presenza di crediti certificati

Circolare Min. Lavoro n. 40 del 21.10.13

Il Durc regolare per la presenza di crediti certificati deve recare la specificaindicazione che è stato rilasciato ai sensi dell’art. 13-bis co. 5 del DL52/12.

L’utilità pratica di siffatto DURC è limitata alla fase precontrattuale e distipula, poiché, in sede di pagamento o di erogazione finanziamenti operacomunque l’intervento sostitutivo.

Deve essere l’impresa a richiedere espressamente il rilascio di DURCregolare ex art. 13-bis co. 5 DL 52/12 ovvero a specificarlo alla P.A. che lodeve richiedere

Vengono dettate le modalità operative per la gestione di siffatte richieste diDurc

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DURC NEGLI APPALTI PUBBLICI : OBBLIGO A 360°

DOMANDA IN FAQ

Sono una stazione appaltante della P.A. che è obbligata ad acquisire il DURC per qualsiasi appalto pubblico (inteso in senso lato) per qualunque importo. L'acquisizione è obbligatoria anche per le società fornitrici di servizi in concessione (es. gestori idrici, telefonici, energia elettrica, ecc)?

A norma del DL n. 185/2008 convertito dalla legge n. 2/2009 qualsiasi stazione appaltante pubblica ha l’obbligo di acquisire il Durc direttamente per qualsiasi tipo di società appaltatrice, quindi anche per quelle indicate nel quesito, in piena attuazione dell’art. 2 del DL n. 210/2002, convertito dalla legge n. 266/2002.

Nota : la risposta è molto rigorosa, ma si tratta di stabilire fino a che punto è sostenibile tale rigidità in presenza dell’obbligatorietà di garantire servizi pubblici essenziali

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Quesito Università di BolognaNon solo i datori di lavoro privati, ma anche quelli pubblici

sono tenuti all’obbligo di presentazione del Durc seintendono partecipare a procedure di evidenza pubblicain qualità di appaltatore

L’ente pubblico deve richiedere il DURC per la regolaritàInps/Inail e specifica certificazione di regolaritàcontributiva all’INPDAP, posto che tale ultimo Istituto nonha ancora stipulato convenzione con gli altri Istituti per il

rilascio del DURC.

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DURC – Datori di lavoro pubblici

- interp. Min. del Lavoro 9 del 20.02.2009 -

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Quesito Università di SassariIl Durc va richiesto, senza alcuna eccezione, per ogni contratto

pubblico e, dunque, anche nel caso degli acquisti in economia o dimodesta entità.

Rispetto a tali acquisti, evidentemente, il Durc sarà richiesto solo nelcaso di cottimo fiduciario ex art. 125, comma 1 lett. b), D.Lgs. n.163/2006 – attraverso il quale le prestazioni avvengono medianteaffidamento a terzi – e non anche nel caso di ricorsoall’amministrazione diretta, attraverso la quale le acquisizioni “sonoeffettuate con materiali e mezzi propri o appositamente acquistati onoleggiati e con personale proprio delle stazioni appaltanti, oeventualmente assunto per l’occasione”.

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DURC – Acquisti in economia o di modesta entità - inter. Min. del Lavoro 10 del 20.02.2009 -

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DURC a mezzo PEC

Messaggio INPS n. 13154 del 14.08.13

Dal 2 settembre 2013, la richiesta di DURC è ammessa solo se il richiedente compila l’apposito campo con il proprio indirizzo PEC.

INPS, INAIL e Casse Edili recapiteranno il DURC unicamente alla predetta PEC.

Quanto sopra sia nel caso di richieste di Amministrazioni Pubbliche che di privati

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DURC per i pagamenti ex DL 35/13

Messaggio INPS n. 13153 del 14.08.13L'INPS ha aggiornato la procedura per il rilascio del DURC e fornito le indicazioni operative inordine alle modalità di richiesta cui devono attenersi gli Enti locali, le Regioni e le provinceautonome, gli enti del Servizio sanitario nazionale e le Amministrazioni dello Stato,destinatarie del D.L. n. 35/2013, per quanto attiene al pagamento dei debiti scaduti dellaPubblica Amministrazione maturati al 31 dicembre 2012.Nel caso in cui nella richiesta il campo dati sia valorizzato con l'indicazione di un periodouguale o anteriore al 31/12/2012, gli operatori dovranno procedere alla verifica dellaregolarità definendo la richiesta rispetto a due specifici momenti:- il primo, costituito dalla data indicata dalla stazione appaltante;- il secondo, costituito dalla data di emissione del Durc.Nel caso in cui venga accertata una situazione di irregolarità contributiva, la quantificazionedel debito deve essere comunicata al contribuente distinguendo gli importi con riferimento aidue predetti momenti di verifica ossia, rispetto al totale dell'importo del debito accertato, deveessere evidenziata:- la parte di debito riferita al periodo fino alla data indicata dalla stazione appaltante. In talcaso, se la posizione viene regolarizzata, il Durc deve attestare la regolarità del contribuentepur in presenza di un debito sorto successivamente;- la parte di debito riferita al periodo successivo alla data indicata dalla stazione appaltantefino alla data di emissione del Durc. In tal caso, il Durc deve comunque attestare la regolaritàcontributiva.

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DURC estero

Nota Inail n. 3 del 2 gennaio 2014

Le società e gli enti, in qualità di appaltatori,

possono richiedere il DURC

da presentare a soggetti privati o amministrazioni esteri