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Università degli Studi di Firenze Facoltà di Scienze della Formazione Dipartimento di Scienze dell'Educazione e dei Processi Culturali e Formativi La Comunicazione Formativa Ascolto, empatia, mentalizzazione Vanna Boffo

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Page 1: Università degli Studi di Firenze Facoltà di Scienze della Formazione Dipartimento di Scienze dell'Educazione e dei Processi Culturali e Formativi La Comunicazione

Università degli Studi di Firenze

Facoltà di Scienze della FormazioneDipartimento di Scienze dell'Educazione

e dei Processi Culturali e Formativi

La Comunicazione Formativa

Ascolto, empatia, mentalizzazione

Vanna Boffo

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La relazione educativa

Ogni processo educativo è contrassegnato dalla relazione e la relazione contraddistingue ogni

atto educativo

CHE COSA E’ UNA RELAZIONE ?

1) RE-LIGO legarsi, assicurare, circondare,

cingere come ricerca della qualità

di senso della relazione

2) RE-FERO ricondurre a sé, portarsi insieme,

comportarsi insieme come ricerca

della qualità del comunicare

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La relazione educativa

QUANDO SI COMINCIA A PARLARE DI RELAZIONE?

RELAZIONE E FILOSOFIA

RELAZIONE E PSICOANALISI

RELAZIONE E COMUNICAZIONE

Nella relazione è centrale il rapporto io-altro

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La relazione educativaAnalisi del rapporto io-altro

1) IN L’altro è dentro di noi, è inscritto nella nostra natura è il sé come un altro (P. Ricoeur)

2) CON L’altro è con noi, rappresenta la coesistenza, la Comunità, il terreno in cui ci si incontra (C.R. Rogers, A.

Maslow, L. Binswanger)

3) TRA L’altro è tra noi, fuori di noi, che ci interpella, cimette in discussione, ci dà significato, diventa noi

(M. Buber, E Lévinas)

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CAPACITA’ DI ASCOLTO ATTIVO

CAPACITA’ DI COMPRENSIONE

DELLE DINAMICHE DI GRUPPO

CAPACITA’ DI INTROSPEZIONE E DI AUTOTRASFORMAZIONE

La relazione educativa nelle dinamiche di insegnamento-apprendimento

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Apprendimento attraverso l’esperienzaApprendimento per identificazione proiettivaApprendimento per identificazione adesivaApprendimento “raccattato”Apprendimento per collezionismo ossessivoApprendimento deliranteApprendimento “superficiale” o per

sottomissione ad un persecutore

Il ruolo della difesa di sé

Relazione e apprendimento

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Nodi emotivo-affettivi

LE RADICI INFANTILI

Attaccamento

Modelli operativi interni

Responsività

Resilienza

LA SPERANZA E LA PAURA

Paura di essere abbandonati

Fattori interni ed esterni per aumento della tensione

IL TRANSFERT

Il modo in cui percepiamo

Il modo in cui interpretiamo

Il modo in cui ci comportiamo

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Aspetti teoriciComunicazione è il termine che indica lo scambio di messaggi che va dagli organismi unicellulari agli animali, alle macchine e all’uomo, le cui forme comunicative sono studiate, a seconda della forma, della funzione e della destinazione,

dalla psicologia, dalla linguistica, dalla sociologia, dalla teoria dell’informazione e dalla cibernetica.

( Galimberti U., Dizionario di Psicologia, Milano, Garzanti, 1999, p. 223).

La comunicazione didattica

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La comunicazione designa il carattere specifico dei rapporti umani, in quanto sono, o possono essere, rapporti di partecipazione reciproca o di comprensione.

Dunque il termine risulta sinonimo di “coesistenza” o di “vita con gli altri” e indica l’insieme dei modi specifici secondo cui la vita umana può atteggiarsi.

(Abbagnano N., Dizionario di filosofia, Torino, UTET, 1971, pp. 143-144).

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LA STRUTTURA DELLA COMUNICAZIONE

Sono tre i fattori che unificano tutte le possibili forme della comunicazione

(Jakobson R., Linguistica generale, Milano, Feltrinelli, 1963, p. 185).

Il contesto nel quale il mittente invia un messaggio al destinatario. Tale contesto deve essere afferrato dal destinatario per poter essere afferrato e comunicato.

Il codice, mediante il quale avviene la comunicazione, deve essere comune a mittente e destinatario.

Il contatto deve essere stabilito e mantenuto fra emittente e destinatario, sia tramite un canale fisico che una connessione psicologica.

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Tale schema è universalmenteaccettato e le differenze si

impongonoal livello del messaggio che attiva

unarelazione semplice o complessa

con ilcontesto, il codice e il contatto.

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La comunicazione verbale e non verbale

Verbale e non verbale sono aspetti diversi di un medesimo processo comunicativo.

Movimenti del corpo, gesti, espressioni del viso, atteggiamenti.

Fenomeni paralinguali, pianto, riso, pause, silenzi.

Posizioni nello spazio, distanza fra sé e gli altri.

Sensibilità tattile e olfattiva. Artefatti, trucco, abbigliamento. Le modalità di comunicazione non verbale

sono determinate da fattori culturali e variano in relazione allo stato psicologico dei soggetti in interazione fra loro

(Galimberti U., 1999, p. 225).

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Ogni comunicazione è un fatto sociale sia che avvenga fra due o più individui, sia che avvenga nel colloquio interiore dell’individuo con se stesso.

Ogni segno è leggibile in corrispondenza di una comune esperienza, o sulla base di un sistema culturale comune.

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SintassiRapporti formali fra segni senza

alcun riferimento ai contenuti

SemanticaAnalisi del rapporto fra i segni in

relazione al contenuto, a ciò che i segni designano.

PragmaticaAnalisi del rapporto fra i segni in

funzione del loro uso.

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Modelli della comunicazione

Modello lineare (Emittente-messaggio-ricevente)

Modello interattivo (Pragmatica della comunicazione umana, Atti linguistici, Sociolinguistica)

Modello dialogico (Circolarità della comunicazione e analisi conversazionali)

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Pragmatica della comunicazione umana

(Watzlawick P., Beavin J. H., Jackson D. D., Pragmatica della comunicazione umana, Roma, Astrolabio,

1971)

Assiomi1. Non si può non comunicare

(Il comportamento non ha un suo opposto. Non esiste un non comportamento).

2. Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e un aspetto di relazione, di modo che il secondo classifica il primo ed è quindi metacomunicazione (La capacità di metacomunicare in modo adeguato non solo è la conditio sine qua non della comunicazione efficace, ma è anche strettamente collegata con il grosso problema della consapevolezza di sé e degli altri).

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3. La natura di una relazione dipende dalla punteggiatura delle sequenze di comunicazione tra i comunicanti. (Una serie di comunicazioni può essere considerata come una sequenza ininterrotta di scambi).

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4. Gli esseri umani comunicano sia con il modulo numerico che con quello analogico. Il linguaggio numerico ha una sintassi logica assai complessa e di estrema efficacia, ma manca di una semantica adeguata nel settore della relazione, mentre il linguaggio analogico ha la semantica, ma non ha nessuna sintassi adeguata per definire in un modo che non sia ambiguo la natura delle relazioni.

5. Tutti gli scambi di comunicazione sono simmetrici o complementari, a seconda che siano basati sull’uguaglianza o sulla differenza.

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EFFETTI PATOLOGICI DEGLI ASSIOMI DELLA TEORIA DELLA PRAGMATICA DELLA

COMUNICAZIONE UMANA

1. IMPOSSIBILITA’ DI NON-COMUNICARESqualificazione della comunicazioneIl sintomo come comunicazione

2. LA STRUTTURA DI LIVELLO DELLA COMUNICAZIONEIl disaccordo a livello di contenutoIl disaccordo a livello di relazione

3. LA PUNTEGGIATURA DELLA SEQUENZA DI EVENTI4. ERRORI NELLA ‘TRADUZIONE’ DEL MATERIALE

ANALOGICO IN NUMERICO5. PATOLOGIE DELL’INTERAZIONE SIMMETRICA E

COMPLEMENTAREEscalation simmetricaComplementarietà rigida

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LA COMUNICAZIONE PARADOSSALE

PARADOSSOE’ UNA CONTRADDIZIONE CHE DERIVA DALLA

DEDUZIONE CORRETTA DA PREMESSE COERENTI

TIPI DI PARADOSSIParadossi logico-matematici o antinomie

(livello della sintassi logica)Definizioni paradossali o antinomie

semantiche (livello della semantica)Paradossi pragmatici o ingiunzioni

paradossali (livello della pragmatiche)

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TEORIA DEL DOPPIO LEGAME

Due o più persone sono coinvolte in una relazione intensa che ha un alto valore di sopravvivenza fisica e/o psicologica per una di esse, per alcune o per tutte.

Messaggio che asserisce qualcosaMessaggio che asserisce qualcosa sulla

propria asserzioneQueste due asserzioni si escludono a

vicendaQuindi se il messaggio è un ingiunzione;

l’ingiunzione deve essere disobbedita per essere obbedita; se è una definizione del Sé o dell’altro, la persona di cui si è data la definizione è quel tipo di persona solo se non lo è e non lo è solo se lo è.

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Il Docente e la comunicazione in classe

Strategie difensive o Identificazione Proiettiva

Patologie del comportamento comunicativo

Doppio legame Mistificazione Risposta tangenziale

EvasioneEvasione Docente evasivoDocente evasivo

SeduzioneSeduzione Docente Docente

seduttivoseduttivo

AggressionAggression

ee

Docente Docente

aggressivoaggressivo

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Il Ruolo di Cura della Relazione

Attenzione ai bisogniAttenzione all’ascolto

Attenzione al dialogo

Il ruolo di cura della relazione educativa si esplica attraverso il dispositivo pedagogico del sostegno

Il sostegno si esprime attraverso il dialogo, l’ascolto e l’empatia.

L’Empatia esprime la capacità dei soggetti di entrare in una comunicazione reciproca accogliente, rispettosa dei limiti reciproci, vera, orientata al sentire e al pensare.

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Secondo la trattazione di W. BionGRUPPO DI LAVORO

gruppo razionale e manifestoGRUPPO DI BASE

gruppo emotivo e inconsapevoleIl gruppo di base agisce secondo:ASSUNTI DI BASE

a) DIPENDENZAb) ACCOPPIAMENTOc) ATTACCO—FUGA

LE DINAMICHE DEL GRUPPO

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Espressione dell'unicità e

capacità di attivare il processo decisionale

Equilibrio tra bisogni individuali e raggiungimento degli obiettivi generali

Rispettare la diversità/individuo e rispettare il contesto/persone

Coltivare le risorse personali e crescere come istituzione

Metodo

La discussione: i problemi e le questioni inerenti l'organizzazione

devono essere discusse

La partecipazione: ogni persona dell'organizzazione partecipa alla discussione

Per un equilibrio tra individuo e gruppo

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Metodi•Evitare il dogmatismo e l'escalation del conflitto

•Evitare la monopolizzazione

•Mantenere concreta la discussione

•Incoraggiare la partecipazione

•Evitare di deviare dal focus del tema/problema

•Evitare le critiche pesanti

•Trasformare il giudizio in un suggerimento positivo

•Esprimere i propri desideri in modo positivo

•Rimanere positivi

Il ConflittoCoordinare un gruppo di lavoro

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Mancanza di tempo

Dogmatismo

Moralità … Tu devi

Critica

Vaghezza

Immobilità

Deviazione

Non realizzabilità

Patologie della comunicazione nel Gruppo

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A. Intenzioni errate

B. Comunicazioni errate

C. Mancanza di regole nel gruppo

Il conflitto può nascere

dalla combinazione di questi fattori

Alcune questioni generali per concludere

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Comunicare nel gruppo per costruire l'organizzazione

Sviluppare un pensiero comprensivo/riflessivoSviluppare un pensiero comprensivo/riflessivo

Sviluppare un pensiero della complessitàSviluppare un pensiero della complessità

Sviluppare la capacità empaticaSviluppare la capacità empatica

Essere costruttiviEssere costruttivi

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5 linee guida per la comunicazione riflessiva5 linee guida per la comunicazione riflessiva

Chiedere permessoChiedere permesso

Essere concretiEssere concreti

Descrivere sentimenti ed emozioniDescrivere sentimenti ed emozioni

Fornire suggerimenti per il futuroFornire suggerimenti per il futuro

Chiarire la ragione dei suggerimentiChiarire la ragione dei suggerimenti

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GrazieGrazie

Per aver avuto il permesso Per aver avuto il permesso

Per aver avuto l'ascolto Per aver avuto l'ascolto

Per aver avuto il tempoPer aver avuto il tempo

Per aver avuto l'attenzionePer aver avuto l'attenzione

Per aver ricevuto il dono dello scambioPer aver ricevuto il dono dello scambio

delle parole, delle idee, delle emozionidelle parole, delle idee, delle emozioni