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ANNO ACCADEMICO 2006-2007 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI URBINO “CARLO BO” Facoltà di Sociologia CORSO DI LAUREA IN COMUNICAZIONE PUBBLICITARIA _____________________________ GOOGLE EARTH. Teorie ed applicazioni nell’ambito della comunicazione Relatore: Chiar.mo Prof. Pier Luigi Capucci Tesi di laurea di: Agnese Rossi

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ANNO ACCADEMICO 2006-2007

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI URBINO “CARLO BO”

Facoltà di Sociologia

CORSO DI LAUREA IN COMUNICAZIONE PUBBLICITARIA

_____________________________

GOOGLE EARTH. Teorie ed applicazioni nell’ambito della comunicazione

Relatore: Chiar.mo Prof. Pier Luigi Capucci

Tesi di laurea di: Agnese Rossi

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INDICE

pag.

INTRODUZIONE…………………………………………………………6

1. Il mondo di Google…………………………………………………….10

Introduzione………………………………………………………………..10

1.1. La storia di Google…………………………………………………12

1.1.1. Gli inizi……………………………………………………………..13

1.1.2. Il successo…………………………………………………………..16

1.1.3. Google non è più in beta………………………………………….17

1.1.4. L’innovazione nel DNA di Google………………………………18

1.1.5. Informazioni senza barriere……………………………………...21

1.1.6. Google continua ad espandersi………………………………….21

1.2. La Google cultura…………………………………………………..23

1.2.1. Google assume……………………………………………………..25

1.2.2. La regola del 20%…………………………………………………26

1.2.3. il team di gestione…………………………………………………27

1.3. Perché usare Google………………………………………………..28

1.4. La filosofia di Google: mai accontentarsi del meglio………………29

1.4.1. Le dieci verità di Google…………………………………………30

1.5. La tecnologia di Google……………………………………………36

1.5.1. Il PageRank………………………………………………………...37

1.5.2. PageRank: Analisi di abbinamento ipertestuale………………38

1.5.3. Valutazione del Pagerank………………………………………..38

1.5.4. Ottimizzazione……………………………………………………..40

1.6. L’interfaccia di Google……………………………………………..42

1.6.1. La grafica…………………………………………………………..42

1.6.2. I Google Doodles………………………………………………….43

1.6.3. Il suggeritore intelligente………………………………………...43

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1.6.4. I servizi linguistici…………………………………………………44

1.6.5. Durata di una ricerca……………………………………………..44

1.7. La terminologia di Google………………………………………….45

1.7.1. Gli operatori di base………………………………………………46

1.7.2. Gli operatori avanzati…………………………………………….47

1.8. Il successo finanziario di Google…………………………………...49

1.8.1. Utili con fatturati alle stelle……………………………………...53

1.9. La strategia di marketing…………………………………………...55

1.9.1. Il “fenomeno Google”…………………………………………….58

2. Google Earth…………………………………………………………...60

Introduzione………………………………………………………………..60

2.1. Le origini…………………………………………………………...62

2.2. Interfaccia Google Earth……………………………………………63

2.2.1. Opzioni del visualizzatore………………………………………..72

2.2.2. Google Earth Movie Maker………………………………………74

2.3. Google Earth Community…………………………………………..75

2.4. La raccolta e l’elaborazione delle immagini satellitari……………..76

2.5. Errori in Google Earth……………………………………………...78

2.6. Le versioni distribuite………………………………………………79

2.6.1. Google Earth Basic……………………………………………….79

2.6.2. Google Earth Plus…………………………………………………80

2.6.3. Google Earth Pro………………………………………………….81

2.6.4. Google Earth Enterprise (Fusion, Server ed EC)……………..83

2.7. Applicazioni………………………………………………………...87

2.7.1. Mercato immobiliare commerciale……………………………..87

2.7.2. Mercato immobiliare residenziale……………………………....88

2.7.3. Architetture ed ingegneria……………………………………….89

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2.7.4. Assicurazioni……………………………………………………….90

2.7.5. Media………………………………………………………………..92

2.7.6. Enti governativi e ONG…………………………………………..93

2.7.7. Amministrazioni locali e statali………………………………….94

2.8. Altre applicazioni…………………………………………………..96

2.8.1. Rilevamento delle risorse………………………………………...96

2.8.2. sistemi di sicurezza………………………………………………..97

2.8.3. navigazione in auto e navigazione aerospaziale………………97

2.9. Google SketchUp………………………………………………...99

2.10. Google Earth come Second Life………………………………..103

2.11. Ultima versione: Google Earth Beta 4.1………………………..107

2.12. Critiche verso Google Earth……………………………………109

3. Google Maps…………………………………………………………..114

Introduzione………………………………………………………………114

3.1. L’interfaccia……………………………………………………….115

3.1.1. Funzionalità di navigazione…………………………………….115

3.1.2. Funzionalità di visualizzazione………………………………...116

3.2. Funzionalità di ricerca…………………………………………….116

3.2.1. Ricerca di indirizzi……………………………………………….117

3.2.2. Ricerca di attività………………………………………………..118

3.2.3. Ricerca di Indicazioni stradali…………………………………119

3.3. Le fonti di Google Maps…………………………………………..120

3.3.1. Google maps entra nelle SERP………………………………...121

3.3.2. L’occhio di Google vede tutto il mondo………………………122

3.4. Google Maps per cellulari………………………………………...122

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3.5. Le news di Google Maps………………………………………….124

3.5.1. Il Click To Call e il servizio di ricerca personalizzata di

Google…………………………………………………………………………….124

3.5.2. Le mie mappe……………………………………………………..125

3.5.3. Mappe in 3D……………………………………………………...126

3.5.4. Google Maps aggiunge le fotografie………………………….127

3.5.5. Map Search Wizard……………………………………………...127

3.6. Google Maps API…………………………………………………128

3.6.1. Google Maps for Enterprise……………………………………129

3.7. Le applicazioni basate sulle API di Google Maps………………...131

3.7.1. Il traffico online………………………………………………….131

3.7.2. Trovare casa con Google maps………………………………..132

3.7.3. Percorsi stradali………………………………………………...133

3.7.4. Mappe turistiche…………………………………………………134

3.7.5. L’atlante dei cambiamenti ambientali………………………...135

3.7.6. La bibbia su Google Maps……………………………………...136

3.7.7. Messaggi di auguri con Google Maps………………………...136

3.8. Google tra costi e successo……………………………………......137

Conclusioni 139

Bibliografia 146

Riviste 149

Sitografia 150

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Introduzione

Probabilmente non c'è nessuno che avendo a disposizione un compu-

ter non abbia mai sentito parlare di Google; anzi, è più facile non avere il

PC che non sapere cos'è Google o non averlo mai provato magari a casa di

un amico più fortunato o sui banchi di un'aula informatica.

Questo perché il più famoso motore di ricerca (e oggi anche editore di

contenuti) ha in poco tempo sbaragliato la concorrenza, cambiato il modo di

rapportarsi col web e offerto una miriade di applicazioni gratuite.

Negli ultimi anni, Google si è imposto come sinonimo di internet, di-

ventando il punto di partenza di moltissimi internauti. Il motivo di tutto ciò

è molto semplice, Google è bello, colorato, offre tante possibilità e ha avuto

una promozione capillare e assai curata dal punto di vista dell'immagine.

Ovviamente il lavoro da me svolto non può prendere in considerazio-

ne tutte la capacità di Google perché ci vorrebbe un'enciclopedia, ma si li-

mita ad esaminare a fondo un’applicazione in particolare: quella relativa alle

mappe.

Quello delle mappe è un argomento più che mai caldo, che vede Goo-

gle come protagonista.

L’elaborazione elettronica di dati geografici o delle rilevazioni satelli-

tari non è certo nata con Google Earth. Lasciando da parte le applicazioni

professionali, non va dimenticato che da anni, in ambito consumer, si è af-

fermata una categoria di prodotti in grado di soddisfare le esigenze più sofi-

sticate, si parli di navigazione satellitare o di software per il tracciamento

dei percorsi stradali. In rete, portali dedicati come MapQuest, Yahoo!Maps,

Microsoft Virtual Earth, World Wind della NASA o ancora Ask City di ask,

Soil Mapper, servizi come TerraServer, si sono affermati nel tempo come

punti di riferimento assoluti. Eppure è difficile non avvertire in questi mesi

questa sensazione di fermento, di svolta, intorno alle mappe e ai servizi di

localizzazione.

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Una prima risposta la possiamo rintracciare nel keynote di apertura di

Where 2.0, la conferenza dedicata alle tecnologie di localizzazione organiz-

zata da O'Reilly. Il fondatore della celebre casa editrice, Tim O'Reilly, ha

messo in evidenza un aspetto cruciale. “Mai come ora”, ha affermato, “lo

sviluppo di servizi e applicazioni in questo ambito particolare vede come

protagonisti soggetti non provenienti da un settore ultraspecialistico come

quello legato al mondo GIS”. La vera novità, insomma, è che, grazie all'ope-

ra di questi nuovi protagonisti, il grande pubblico può avere accesso alle po-

tenzialità del software geografico senza dover affrontare la complessità dei

prodotti professionali. I dati prima disponibili a pochi diventano dunque una

sorta di commodity e si crea un vero e proprio scenario di democratizzazio-

ne del sapere.

Le rappresentazioni tridimensionali del territorio sono ormai familiari

anche per chi non è uno studioso del settore e la navigazione satellitare ha

già raggiunto una fruizione di massa.

C'è anche un fattore più squisitamente tecnico, legato alla progettazio-

ne. Prendendo in esame Google Earth, quello che lo rende migliore degli al-

tri servizi sopra citati a detta di tutti è l'interfaccia. A parità di fattori come

la precisione e il livello di dettaglio delle informazioni, è la consultazione

della mappa che risulta enormemente più semplice. Quello spostamento da

una zona all'altra ottenuto con una banalissima operazione di trascinamento,

la possibilità di zoomare senza dover attendere il refresh della pagina, sono

tutti aspetti destinati a cambiare per sempre la fruizione di mappe con un

browser.

Un altro aspetto fondamentale, andando ad analizzare il mondo Goo-

gle è quello relativo alla pubblicità che si fa sempre più geo-localizzata.

L’acquisizione di DoubleClick per 3,1 miliardi di dollari, mette nelle

mani di Google la copertura ormai assoluta del mercato pubblicitario e ren-

de certamente più seri di quanto già non fossero ieri alcuni aspetti legati alla

profilazione degli utenti in rete, delle loro abitudini di navigazione e di ac-

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quisto. Aggiungere questa grande massa di informazioni a quelle che Goo-

gle ottiene per altre vie (le keyword del motore di ricerca per esempio), con-

siderando anche il credito di fiducia che l'utilizzo di certi servizi impone, fa

oggi del gigante di Mountain View un osservato speciale molto più di quan-

to non lo fosse fino a ieri, sollevando anche ragionevoli preoccupazioni anti-

trust.

Ma questo aspetto se pur molto interessante è un argomento a se stan-

te e non fa parte della mia analisi.

Nel primo capitolo parlerò di Google nel suo complesso, spiegando

come da semplice motore di ricerca si sia trasformato in pochissimo tempo

in un vero e proprio modello di business; nel secondo capitolo tratterò, in

maniera approfondita, di Google Earth, il software di mappe messo a punto

dal colosso di Mountain View e dell’impatto che questa innovativa tecnolo-

gia ha portato in ambito aziendale, negli enti governativi, nell’architettura,

nell’ingegneria o ancora dell’impatto assolutamente positivo riscontrato

nell’ambito dei mondi virtuali e del 3D che si vanno a moltiplicare nel tem-

po.

Anche in una cultura abituata a vedere effetti speciali straordinari nei

film e alla televisione, questo strumento ridefinisce i confini della ricerca,

trasformando ogni internauta in un esploratore del globo terrestre.

“Ci sono momenti in cui anche il più incallito degli scettici deve rico-

noscere la meraviglia e il piacere per la totale coolness di alcune delle cose

che è possibile fare con un PC al giorno d’oggi”, ha scritto Walt Mossberg

del Wall Street Journal “e si vive uno di questi momenti di entusiasmo

quando si usa per la prima volta Google Earth. È una demo sbalorditiva, un

ottimo esempio di quanto potere il computer e Internet abbiano messo nelle

mani del cittadino medio”.

Probabilmente il settore al quale Google Earth apporterà maggiori be-

nefici, se non altro in campo economico, è quello relativo al marketing. Il

potenziale in termine di marketing è notevole, infatti, date le innumerevoli

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applicazioni, Google Earth potrebbe essere il futuro del marketing in rete e

oltre la rete.

Nel terzo e ultimo capitolo non potevo non menzionare Google Maps,

uno dei servizi che oggi sta facendo conoscere Google ad un pubblico di

non ricercatori in senso stretto e che da solo condensa, in una formula inno-

vativa e affascinante, le funzioni di mapping e la ricerca di informazioni su

aziende, quelle che tradizionalmente sono servite da annuari come Pagine

Gialle.

Google Earth ingloba l’idea di Google Maps, con il quale condivide

anche una buona base di dati, sviluppandola e implementandola in modo da

fornire uno strumento utile per pianificare un viaggio, trovare casa o

un’attività commerciale o più semplicemente esplorare il mondo, comoda-

mente seduti.

Google Earth può essere preso come modello della strada che Google

vuole seguire: non essere più solo un motore di ricerca, ma una finestra sul

mondo, tutto il mondo.

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1. Il mondo di Google

Introduzione

Google è un motore di ricerca per internet che non si limita a cataloga-

re il World Wide Web, ma si occupa anche di immagini, newsgroup e noti-

zie, oltre a mantenere una copia cache di tutte le pagine che conosce.

Era da quando Gutenberg inventò la stampa oltre 500 anni fa, renden-

do libri e tomi scientifici facilmente disponibili ai lettori, che un’invenzione

non trasformava la potenzialità delle persone e il loro accesso alle informa-

zioni come ha fatto Google. Nascosta dietro il logo colorato e un pò infanti-

le su sfondo totalmente bianco, la magica capacità di Google di dar risposte

precise e veloci centinaia di milioni di volte al giorno ha cambiato radical-

mente il modo in cui la gente trova le informazioni e si tiene aggiornata sul-

le notizie. Google è diventato a un tratto assolutamente indispensabile. Mi-

lioni di persone lo usano quotidianamente in più di cento lingue diverse

considerandolo ormai un tutt’uno con Internet.

Le qualità eccezionali e le sembianze umane fanno sì che Google e-

serciti forte fascino su uno spettro straordinariamente ampio di utenti della

Rete, dai neofiti agli esperti, che si fidano di un brand diventato ormai una

propaggine del loro cervello. Il suo fascino è universale e consente di supe-

rare le barriere della cultura, della lingua e della geografia, cosiché Google

sta diventando un idolo globale.

Occupandosi del 63% di tutte le ricerche effettuate su internet attra-

verso il suo sito e con un indice che comprende più di otto miliardi di pagi-

ne web e più di 200 milioni di richieste soddisfatte ogni giorno è riconosciu-

to come il più grande e affidabile tra i motori di ricerca.

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La sua popolarità è tale che in inglese è nato il verbo “to google” col

significato di “fare una ricerca sul web”.

La crescita di Google è avvenuta tutta col passaparola, a mano a mano

che gli utenti ne erano soddisfatti e lo consigliavano agli amici, mentre altri

ne venivano a sapere dell’esistenza sui media oppure online. In un mondo di

incertezze, Google fornisce informazioni gratis in modo affidabile a chiun-

que le cerchi. La maggior parte dei suoi utenti non ha la minima idea di co-

me sia stato creato questo motore di ricerca, né di cosa lo renda tanto reddi-

tizio e apprezzato, o del perché sia riuscito a sbaragliare una concorrenza

dalle finanze assai più solide, e neppure quali saranno le strade che batterà

in futuro.

Per alimentare i propri servizi di ricerca e quelli a essi collegati, Goo-

gle fa girare programmi customizzati e brevettati su centinaia di migliaia di

macchine costruite “in house” a seconda delle proprie esigenze. Il più im-

portante vantaggio tecnologico di Google rispetto agli aspiranti competitori

è il fatto che i dipendenti assemblino direttamente e customizzino tutti i per-

sonal computer utilizzati dall’azienda per effettuare le ricerche.

Nessuna azienda al mondo ha una potenza di calcolo superiore a Goo-

gle. In un epoca di specializzazione del lavoro, quest’azienda assembla e

collega con tecniche segrete ogni singolo pc al suo enorme network utiliz-

zando speciali strumenti che sono assolutamente off-limits per gli esterni.

Lavorando in squadra, questi computer customizzati riescono a svolgere ra-

pidamente ogni ricerca scomponendola in minuscole parti.

Partendo sul finire della prima grande ondata della New Economy,

Google ha messo in piedi una straordinaria macchina per la conquista della

cyber-frontiera. Il duo Page-Brin, ha capito che con il nuovo millennio si sa-

rebbe entrati in una nuovissima e sconfinata prateria della conoscenza che

cercava solo qualcuno che la colonizzasse. E così, la search engine migliore

su piazza, ha iniziato a creare un business dietro l’altro.

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Qualche anno fa l’inserimento di piccoli ma ben mirati annunci pub-

blicitari su cui gli utenti possono cliccare per cercare informazioni ha fatto

sì che “Google, il motore di ricerca” si trasformasse in “ Google, la macchi-

na da soldi”. Tutto ciò accadeva quando Google non era ancora quotata in

borsa e dunque misconosciuta a chiunque non facesse parte del ristretto cir-

colo degli investitori iniziali e dei dipendenti. Il 19 agosto 2004, Google si è

quotata in borsa con una offerta pubblica inconsueta al prezzo di 85$ per a-

zione, riuscendo a tirare su 2 miliardi di dollari nel più ricco debutto borsi-

stico di tutti i tempi. In meno di un anno il titolo è schizzato a 300$, facen-

done una potenza finanziaria e tecnologica senza eguali.

Nei sette anni che sono succeduti alla fondazione di Google nel 1998,

il titolo Microsoft non è aumentato di valore, mentre nello stesso lasso di

tempo le azioni di Google sono giunte a valere nel complesso ben 80 mi-

liardi di dollari. I più grandi nomi del venture capital, nonché Yahoo!, Al-

taVista, così molti altri motori di ricerca e molte altre aziende di tecnologia

interpellate dalla Stanford University rifiutarono l’offerta da acquistare Go-

ogle per un milione di dollari.

Il loro rifiuto costrinse due studenti di PhD, Sergey Brin e Larry Page,

ad abbandonare a malincuore l’università per avviare l’azienda. Nell’estate

del 2005 ciascuno dei due soci fondatori aveva accumulato una ricchezza

netta superiore ai 10 miliardi di dollari.

1.1. La storia di Google

“Google” è un gioco di parole che deriva dal termine “googol”, conia-

to da Milton Sirotta, nipote del matematico americano Edward Kasner, per

indicare un numero caratterizzato da un 1 iniziale e seguito da 100 zeri.

Edward Kasner (1878-1955) ha definito il Googol presso la Columbia

University per scopi propri della teoria matematica, e con il proprio lavoro è

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riuscito così a identificare per definizione il limite numerico dell'immagina-

zione umana più prossimo all'infinito. Google ha poi liberamente interpreta-

to tale termine non ponendo però alcun riferimento al lavoro di Kasner ma

modificando semplicemente il nome che egli ha inventato all'interno del suo

"Mathematics and the Imagination1" datato 1940.

La scelta di utilizzare questo termine come ragione sociale riflette la

missione aziendale della società, il cui obiettivo è quello di organizzare l'e-

norme quantità di informazioni disponibili sul Web e nel mondo.

1.1.1. Gli inizi

Google nasce dall'idea geniale di due giovani laureati statunitensi:

Larry Page e Sergey Brin.

Laureati rispettivamente in "Scienze ed Ingegneria Matematica" e

"Scienze Informatiche" si conoscono tra i banchi dell'università di Stanford,

Palo Alto, California, fucina cerebrale della new economy.

Non è stato, come si potrebbe pensare, un “amore a prima vista”, ma i

due discussero molto, le loro forti opinioni e punti di vista contrastanti si

trovarono concordi solo su una cosa: sull’approccio alla soluzione di una

delle più grosse sfide nel campo dell’informatica, estrarre informazioni rile-

vanti da un enorme set di dati.

Infatti, a metà degli anni Novanta, “il web era una sorta di Far West

virtuale, senza regole, senza divieti e senza governo2”. Milioni di persone si

collegavano e comunicavano via e-mail, ma i ricercatori seri erano sempre

più frustrati dal ginepraio di siti internet. I primi tentativi di aiutare gli utenti

a trovare informazioni su Internet erano inadeguati. Succedeva che una

11 Edward, Kasner, James R., Newman, Mathematics and the Imagination, Penguin, 1940

2 David A. Vise, Mark Malseed, Google Story, New York, 2005, pag. 24.

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semplice ricerca producesse centinaia di migliaia di risultati senza alcun or-

dine comprensibile.

Così Larry Page e Sergey Brin nel 1995 danno vita e gestiscono il

progetto di ricerca a Stanford che porta alla creazione di Google.

Stabiliscono che mediante una complessa analisi basata su raffinati al-

goritmi matematici è possibile valutare la qualità, l'importanza e la rilevanza

delle pagine web segnalate da una ricerca.

Dagli inizi del 1996 studiano una metodologia avanzata per la ricerca

di informazioni su Internet e lavorano su un motore di ricerca chiamato Ba-

ckRub che fu il primo ad analizzare la link popularity.

Il motore fu chiamato in questo modo perché aveva l'abilità di analiz-

zare i "back links" che puntavano a un sito.

Ma neanche le capienti casse di Stanford non erano sufficienti a sov-

venzionare l'esperimento dei due studenti. Afflitti quindi da una perenne

mancanza di fondi, male che colpisce gli studenti di tutto il mondo, la cop-

pia cominciò a frequentare i luoghi più improbabili del dipartimento d'In-

formatica nella speranza di trovare computer da poter prendere "in prestito"

per il loro network. Larry, esperto di elettronica e che aveva ottenuto una

certa notorietà per aver costruito una stampante funzionante con i soli pezzi

del Lego, si assunse il compito di creare un nuovo tipo di ambiente server

che utilizzasse PC comuni invece dei carissimi server, tipici dell'epoca.

Larry e Sergey lavorarono per tutta la prima metà del 1998, perfezio-

nando la loro tecnologia. Prestissimo questo “search engine” si distinse per

la sua efficacia e con il ricavo guadagnato i due ragazzi comprarono un te-

rabyte3 di hard disk a prezzi stracciati e costruirono il loro computer nella

camera di Larry, che divenne il primo data center di Google.

La loro fu in parte una scelta ma fu anche in parte dettata dalla neces-

sità di risparmiare. Contrari al modo di pensare dell'epoca i due disegnarono

3 Vedi http://it.wikipedia.org/wiki/Terabyte.

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il loro network non basandosi su costosi server, ma su comuni computer che

avevano un costo di meno del 10% di un server professionale.

Mentre Larry rivoluzionava il concetto di server, Sergey apriva un uf-

ficio vendite in cerca di acquirenti per la miglior tecnologia di ricerca in cir-

colazione: la loro. Nonostante fossero in pieno dotcom boom4, i due, non

erano interessati a costruire una società basata sulla tecnologia che stavano

sviluppando.

Cercarono subito possibili clienti per la loro tecnologia, fra cui David

Filo di Yahoo! il quale, pur pensando che il loro metodo fosse qualcosa di

sicuramente solido e concreto, incoraggiò i ragazzi a cercare di intraprende-

re un'attività in proprio: lui se ne sarebbe interessato solo quando (e qualora)

fosse diventato un progetto già realizzato e scalabile: fu una scelta che a-

vrebbe creato non pochi rimpianti al fondatore di Yahoo! negli anni a veni-

re5.

Google era ancora sconosciuto e non riuscirono a trovare nessun com-

pratore interessato all'acquisto. Decisero quindi di seguire il consiglio (che

era in parte ironico) di Filo: serviva solo un finanziatore che credesse in lo-

ro.

Scrissero così un business plan, misero in pausa il dottorato e andaro-

no in cerca di un investitore. La prima visita fu a un amico membro della fa-

coltà.

Andy Bechtolsheim, fondatore di Sun Microsystems e famoso per a-

ver sempre avuto uno sguardo proiettato verso il futuro, fu uno dei pochi

che riuscì davvero a comprendere le potenzialità di un tale innovativo si-

stema. Dopo una breve demo all'università di Stanford non esitò a staccare

ai due geniali ragazzi un assegno da 100.000 dollari. 4 Vedi http://en.wikipedia.org/wiki/Dot-com_company.

5 Oggi è facile accusare queste persone di miopia, ma bisogna pensare che nel periodo più fervido del dotcom boom, tutti avevano un'idea vincente che richiedeva solo di quel milioncino di Dollari necessario per decollare. Col senno di poi non è sorprendente che in tanti volessero vedere qualcosa in più prima di investire.

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L'investimento creò un piccolo dilemma in quanto non c'era alcuna

entità legale che portava il nome di "Google Inc." e quindi era impossibile

depositare l'assegno. Rimase in un cassetto della scrivania di Larry per un

paio di settimane mentre lui e Sergey correvano a costituire una società e

trovare altri soci tra i familiari, gli amici e altre conoscenze: alla fine riusci-

rono a portare l'investimento iniziale a un milione di dollari.

Il 7 settembre 1998 Google Inc. inaugura la propria sede a Menlo

Park, in California, nel garage di un amico e subito le ricerche effettuate da-

gli utenti in rete salirono a 10.000 al giorno, cosa che fece una certa eco e di

cui parlarono importanti testate (non solo di settore) quali Usa Today, Le

Monde e Pc Magazine (che lo annoverò fra i motori di ricerca migliori del

1998).

1.1.2. Il successo

Google crebbe in fretta e già nel Febbraio del 1999 gli angusti spazi di

Menlo Park dovettero essere abbandonati a favore di un ufficio sulla

University Avenue di Palo Alto. Con otto impiegati, lo staff di Google era

quasi triplicato e il sito rispondeva ora a quasi 500.000 query al giorno. An-

che l'interesse verso la compagnia era cresciuto. Red Hat firmò con Google

il suo primo contratto per forniture di servizi di ricerca; attirato in parte dal-

l'impegno di Google di usare server con software open source, in particolare

Linux.

Il 7 Giugno, la compagnia annunciò che aveva ottenuto $25 milioni da

due delle principali società di Venture Capital6 di Silicon Valley, la Sequoia

Capital e la Kleiner Perkins Caufield & Byers. In una convergenza degli

opposti simile a quella che diede vita a Google, le due compagnie, solita- 6 Il venture capital è l'apporto di capitale di rischio da parte di un investitore per finanziare l'avvio o la crescita di un'at-tività in settori ad elevato potenziale di sviluppo. Spesso lo stesso nome è dato ai fondi creati appositamente, mentre i soggetti che effettuano queste operazioni sono detti venture capitalist.

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mente molto competitive, concordarono sul valore di questo nuovo investi-

mento trovando spazio entrambe nel consiglio d'amministrazione. Mike Mo-

ritz di Sequoia e John Doerr di Kleiner Perkins, che insieme avevano aiutato

a far crescere Sun Microsystems, Intuit, Amazon, e Yahoo! si unirono a

Ram Shriram, amministratore delegato di Junglee, attorno al tavolo da ping

pong che serviva formalmente da tavolo del consiglio d'amministrazione.

A breve, personaggi chiave cominciarono a riempire i modesti uffici

della compagnia. Omid Kordestani lasciò Netscape per una posizione di vi-

ce-presidente del Business Development e Sales, Urs Hölzle fu preso da UC

Santa Barbara e assunse il ruolo di vice-presidente dell'Ingegneria7. Diventò

presto ovvio che era necessario più spazio. A un certo punto erano talmente

schiacciati che non era possibile alzarsi senza che gli altri non dovessero

avvicinare le sedie alle scrivanie.

1.1.3. Google non è più in beta8

La situazione alla tetris fu alleviata dal trasloco al Googleplex9, gli o-

dierni uffici di Google a Mountain View, California. Infilato in un angolo di

una palazzina a due piani il kernel (cuore) di Google continuò a crescere at-

tirando a se nuovo staff, clienti e l'attenzione degli utenti e della stampa,

AOL/Netscape scelse Google come tecnologia di ricerca aiutando così a

spingere il numero di query giornaliere oltre i 3 milioni. Chiaramente Goo-

gle si dovette evolvere. Ciò che era nato come un progetto di ricerca univer-

sitaria era adesso una compagnia che offriva un servizio molto richiesto.

7 Negli Stati Uniti, a chiunque rifiuti di essere considerato un impiegato viene attribuito il titolo di vice-presidente di qualcosa. In una tipica compagnia medio-grande la mano d'opera è costituita da vice-presidenti.

8 Il beta testing (o beta-verifica) è una fase di prova e collaudo di un software non ancora pubblicato, con lo scopo di trovare eventuali errori (bug). Questa operazione può essere svolta da professionisti pagati, oppure, molto spesso, da semplici amatori.

9 Googleplex è un gioco di parole e significa 10 googol (un uno seguito da googol zeri) ma è anche un portmanteau fra Google e complex (in inglese complesso, in senso architettonico).

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Il 21 Settembre 1999, fu tolta la scritta "beta" dal sito.

1.1.4. L’innovazione nel DNA di Google

E ancora Google continuava a crescere. Il portale italiano Virgilio di-

venne cliente così come Virgin Net, la principale guida all'intrattenimento

Inglese. La valanga di riconoscimenti che seguirono inclusero un Technical

Excellence Award for Innovation in Web Application Development da PC

Magazine e l'inclusione in molte liste "The best of.." culminando con la

menzione nel "Top Ten Best Cybertech del 1999" del Time magazine.

Una corporate-culture unica si stava sviluppando al Googleplex: una

cultura fatta d'innovazione, di creatività e di sacrificio.

Questa atmosfera informale incoraggiò lo spirito di gruppo e accelerò

lo scambio d'idee. I tecnici di Google apportavano quotidianamente tanti

piccoli miglioramenti sia al motore di ricerca, sia attraverso l'aggiunta di

nuovi strumenti come la Google Directory10 o come la possibilità di effet-

tuare ricerche attraverso apparecchiature wireless. Questa mentalità conti-

nuò a crescere dando ben presto a Google una visione globale grazie all'in-

troduzione dell'interfaccia in 10 nuove lingue, per le persone che preferisco-

no cercare nella propria lingua nativa.

Nel maggio del 2000 arrivarono 2 importanti premi: il Webby Award

ed il People's Voice Award, ricevuti sia per gli altissimi risultati tecnici rag-

giunti sia per la grafica essenziale ma accattivante del sito: Google qualche

mese più tardi diventerà il motore di ricerca più usato del pianeta.

Con l'avvento del nuovo millennio ebbe inizio una forte espansione.

Furono in tanti a voler utilizzare i servizi di ricerca di Google sui propri por-

10 La Google Directory è una particolare sezione di Google, basata sulla Open Directory Project di Netscape, finalizzata all’organizzazione del Web per canali e alla sua suddivisione in categorie.

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tali, ma è grazie all'introduzione di Adwords11, il servizio di pubblicità mira-

ta di Google, che la compagnia cominciò a generare profitti. Il rigido pro-

gramma fiscale aveva permesso a Google di essere una compagnia auto-

sufficiente già dalla metà del 2000 e non ebbe quindi bisogno di un secondo

round di investimenti.

Il 26 Giugno Google e Yahoo! annunciarono una partnership che non

solo ne cementò la reputazione di provider tecnologico, ma la posizionò

come serio business che rispondeva a 18 milioni di query giornaliere. Nei

mesi a seguire anche i principali portali Cinesi (NetEase) e Gipponesi (BI-

GLOBE) siglarono accordi con Google.

Furono introdotte sempre in quei mesi nuove ed importanti features:

oltre all' "AdWords" già precedentemente menzionata, degna di nota è la

Google Toolbar12.

Per la fine del 2000 Google stava rispondendo a 100 milioni di query

al giorno e stava cercando nuovi modi per dare accesso ai propri contenuti

dove e quando lo volessero gli utenti. In omaggio alle proprie origini Goo-

gle tese una mano alla popolazione storicamente affamata d'informazioni:

gli studenti e gli insegnati di scuole e università di tutto il mondo offrendo

loro gratuitamente i propri servizi.

Il 2001 è stato per Google l'anno del wireless e del suo sbarco sui tele-

foni cellulari13, scelta dovuta al fatto che gli utenti, in base alla crescita con-

tinua ed esponenziale del numero di ricerche effettuate via Internet, non

sembravano mai sazi di informazioni.

11 AdWords di Google è una soluzione pubblicitaria che consente agli inserzionisti di di raggiungere le persone che cercano attivamente i loro prodotti e servizi. Ciò significa ricevere visitatori e clienti mirati. La determinazione del prezzo basata sul costo per clic comporta il pagamento solo per i clic che l’annuncio riceve, consentendo un maggiore controllo dei costi.

12 La Google Toolbar è un add-on di Internet Explorer che in sostanza aggiunge nuove opzioni al browser integrandolo con Google stesso e rendendo, se possibile, ancora più semplici ed immediate le ricerche, poiché con tale mezzo posso-no essere effettuate direttamente, senza nemmeno passare per la homepage.

13 Approfondimento disponibile al sito www.key4biz.it.

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Nel maggio Google riporta in vita gli archivi dei newsgroup che furo-

no di Deja.com comprando l'immenso patrimonio culturale e sociale, prati-

camente 6 anni di discussioni tra uomini e donne di tutto il mondo (e circa

650 milioni di posting).

Con l'aumento del suo pubblico globale, emersero gli schemi sepolti

nella marea di query dando un'idea di ciò che passava per la mente colletti-

va. Scavando tra il marasma di keyword, Google catturò i trend delle ricer-

che e li istituzionalizzò nel Google Zeitgeist, una finestra in tempo reale sul-

la coscienza collettiva. Il Google Zeitgeist mostra le stelle nascenti e cadenti

nel firmamento delle ricerche; nomi e luoghi che passano dall'oscurità al

centro del palco per poi scomparire nuovamente. Come un Indice Standard

& Poor della cultura popolare, il Google Zeitgeist tiene traccia delle nostre

ossessioni e della fama passeggera.

Le capacità di ricerca di Google si moltiplicarono, l'appoggio econo-

mico divenne ancor più solido. Già dall'inizio del quarto quarto del 2001,

Google avrebbe annunciato di aver trovato ciò che aveva eluso molte società

on-line: i profitti14.

L'anno successivo viene implementato Googlenews, una rubrica dedi-

cata all'informazione e alle notizie provenienti da tutto il mondo: la gestione

di questa pagina è totalmente automatizzata (cosi come la selezione delle

notizie stesse) e può vantare una rosa di 4500 siti di news da cui esse sono

attinte. Contemporaneamente nasce anche Froogle: una pagina dedicata alla

ricerca di prodotti in vendita sul web.

A Marzo del 2001 Eric Schmidt amministratore delegato di Novell e

ex-CTO15 di Sun Microsystems divenne capo del consiglio d'amministra-

zione di Google. Nei pochi mesi che separarono Eric Schmidt dalla carica di

Amministratore Delegato, Google ampliò il numero di lingue a 40, vinse un

14 David A. Vise, Mark Malseed, Google Story, New York, Bantam Dell, 2005.

15 Acronimo di Chief Technology Officer.

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altro Webby Award, raddoppiò il numero di pagine indicizzate e aggiunse

alla sua gamma un numero di protocolli wireless da cui era possibile effet-

tuare ricerche. Nel frattempo Larry Page e Sergey Brin diventarono rispetti-

vamente presidente dei prodotti e presidente della tecnologia.

Eric Schmidt fu la chiave di volta nello sviluppo di Google che fino ad

allora stentava a stabilizzare i profitti. Eric chiamò a se George Reyes, ex-

dirigente della Sun Microsystems e gli affidò le finanze della società. Que-

sto, più il fatto di dare una chiara direzione a Google definendola per quello

che era ed è, la più grande concessionaria pubblicitaria online, diede nuova

spinta e nuovi capitali. Google diventò, con lui, maggiorenne.

1.1.5. Informazioni senza barriere

Il cerchio delle amicizie di Google continuò a crescere. Un accordo

con Lycos Corea portò Google all'attenzione di un nuovo gruppo di utenti

Internet asiatici. A Ottobre, una partnership con Universo OnLine (UOL)

fece di Google il principale motore di ricerca in Sud America. Nuovi uffici

vendita furono aperti ad Amburgo e a Tokyo per soddisfare la crescente ri-

chiesta dei programmi pubblicitari di Google. L'appeal senza frontiere di

Google era evidente anche nell'evolversi dell'interfaccia: gli utenti potevano

ora limitare i risultati delle ricerche a siti scritti in Arabo, in Turco o una

della altre 40 lingue disponibili.

1.1.6. Google continua ad espandersi

Nel frattempo il motore di ricerca maturò, imparando a leggere vari

tipi di documenti. La ricerca per tipo di file aggiunse una dozzina di forma-

ti16 alla lista supportata da Google. A Dicembre, Google Ricerca Immagini,

16 Salvatore Romagnolo, Google, Milano, APOGEO, 2006, pag. 27.

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lanciata quell'estate con 250 milioni di immagini, uscì dalla fase beta con

una serie di funzioni avanzate e un indice espanso. Lo shopping online fece

un balzo in avanti con il lancio di Google Catalog Search, dando la possibi-

lità agli utenti di sfogliare oltre 1.100 cataloghi fino ad allora disponibili so-

lo su carta.

Dicembre portò una nuova pietra miliare: l'indice di Google raggiunse

i 3 miliardi di documenti ricercabili, un altro balzo avanti nella missione di

Google di rendere l'informazione sempre più accessibile. L'anno si concluse

con la retrospettiva di schemi, trend e keyword più ricercate nel Google

Zeitgeist del 2001.

Nel 2004 vedono luce altre importanti novità.

Google Local, un motore di ricerca nel quale è possibile includere nel-

la query che si desidera effettuare, anche il luogo fisico in cui è ubicato

l'oggetto desiderato ( es. comprare "scarpe" in "New York" ): il risultato sa-

rà poi comprensivo di un'utile ( e dettagliatissima ) mappa per trovare i ne-

gozi che soddisfano le nostre richieste.

Googlemail17 (Gmail), un servizio che consente la sottoscrizione gra-

tuita di caselle di posta elettronica da addirittura un Gigabyte di spazio di-

sponibile, notizia che fece inizialmente pensare ad un pesce d'aprile sia per

l'eccessivo spazio offerto sia per la data in cui era stata diffusa: il primo a-

prile. A coronamento di anni di successo, il giorno 8 ottobre 2004 la ne-

wyorkese Marconi Foundation ha insignito i creatori di Google del Marconi

Fellowship Award, uno dei più prestigiosi riconoscimenti nel mondo delle

comunicazioni.

L'Award viene concesso a coloro che si sono distinti nella realizzazio-

ne di strumenti aventi capacità di "migliorare la condizione dell'umanità", e

17 Poiché Google dominava la ricerca online, la posta elettronica sembrava un passo logico, uno splendido modo di of-frire un nuovo servizio agli utenti e di allargare il mercato.

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il premio ai due fondatori di Google si deve al fatto che Marconi credeva in

"una rete ininterrotta capace di rendere più fluida la divulgazione e miglio-

rare il quotidiano dell'umanità".

Brin e Page, secondo la Foundation, "sono riusciti nella frontiera suc-

cessiva, con la gestione del web, contribuendo alla democratizzazione della

conoscenza".

In data 18 Agosto 2004 , con un fatturato ormai giunto a 2,5 miliardi

di dollari all'anno, Google fa il suo debutto al Nasdaq18.

Collocata a 85 dollari per azione, a metà novembre il titolo è scambia-

to intorno ai 170 dollari. 100% di guadagno in tre mesi.

1.2. La Google Cultura

Quando nel 2000 scoppiò la bolla della New Economy, Google si tro-

vava ad essere una delle poche aziende che stava assumendo mentre le altre

licenziavano travolte da un crollo di mercato che distruggeva decine di

compagnie tecnologiche quotate in borsa19.

Google si trasferì in una sede più grande a Mountain View.

All’interno, l’atmosfera giocosa contrastava nettamente con il mondo in ro-

vina là fuori nel resto della Silicon Valley.

Page aveva speso con giudizio quando avevano dato vita

all’infrastruttura informatica che stava dietro il loro business, ma non aveva

badato a spese quando era venuto il momento di creare la giusta cultura

all’interno del Googleplex e di coltivare la fedeltà e la soddisfazione

nell’ambiente di lavoro dei “Googlers20”. Gli 85 dipendenti che all’epoca

18 David A. Vise, Mark Malseed, Google Story, New York, Bantam Dell, 2005, pag. 172.

19 Google si trovava ad avere accesso ai migliori ingegneri informatici e ai migliori matematici che improvvisamente si erano ritrovati disoccupati o con un mazzo di stock option senza valore.

20 Googler era il nome con il quale Larry e Sergay chiamavano i loro dipendenti.

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lavoravano per Larry e Sergey, lavoravano tantissime ore ma erano trattati

come fossero di famiglia. Erano anche nutriti come in una famiglia, con pa-

sti gratuiti, succhi di frutta salutisti e snack in abbondanza. Addirittura, dopo

un rigoroso processo di selezione, fu assunto Charlie Ayers: un cuoco che

portò con se un eclettico repertorio di ricette salutari che aveva sviluppato

lavorando per i Grateful Dead.

L’atmosfera era elettrica. Erano tutti eccitatissimi. Appena entrati si

veniva colpiti da un ondata di colore. Colori vivaci nell’atrio, gradazioni di-

verse dei colori primari, gente che andava in giro per i corridoi in monopat-

tino.

Per ottimizzare al massimo la flessibilità degli spazi di lavoro, grosse

palle di gomma furono utilizzate come sedie da ufficio estremamente mobili

in un ambiente aperto e libero da muri. Mentre i computer erano modernis-

simi, questi erano posizionati su porte in legno adibite a tavoli e sorrette da

coppie di cavalletti; lampade lava spuntarono come funghi multi-colorati;

grossi cani - tra i quali Yoshka, un gigantesco, ma gentilissimo Leonberger -

cominciarono a vagare liberi per i corridoi.

I googler potevano godere in situ di servizi molto utili come la lavan-

deria interna, il parrucchiere, cure mediche e dentistiche, un autolavaggio,

un nido aziendale, una palestra con personal trainer e una massaggiatrice

professionista, tutte cose che eliminavano il bisogno di abbandonare

l’ufficio. Beach volley, calcetto, hockey su pattini, corse di scooter, le pal-

me, poltrone alla Fracchia, persino cani da compagnia, faceva tutto parte del

tentativo di rendere il lavoro divertente e incentivare un ambiente creativo e

giocoso in cui gli impiegati di Google, in maggioranza giovani e single, a-

vrebbero desiderato trascorrere le proprie ore di veglia. Intere sezioni del

parcheggio venivano transennate due volte la settimana per far spazio alle

partite di hockey su pattini, e Larry e Sergey conducevano le settimanali

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riunioni TGIF21 nell'open space tra le scrivanie che potevano comodamente

accomodare i 60 e passa impiegati della compagnia.

Google ha persino affittato un pullman con accesso wi-fi senza fili a

Internet in modo che i Googler in viaggio per il lavoro da San Francisco po-

tessero essere produttivi durante il tragitto, dando attenzione ai loro portatili

anziché preoccuparsi di come avrebbero raggiunto l’ufficio.

1.2.1. Google assume22

Mantenere questo genere di atmosfera non è facile e bisogna sapersi

scegliere i nuovi collaboratori.

Google ha sicuramente trovato metodi piuttosto ingegnosi per assicu-

rarsi nuovo personale che condivide il loro modo di lavorare. A Luglio del

2004, i passeggeri della metropolitana di Cambridge Mass. (Stati Uniti), si

sono visti apparire un enorme cartello bianco con la seguente scritta sopra

l'ingresso di alcune stazioni della metropolitana: {first 10 digit prime in con-

secutive digits of e}.com. Si tratta di un'originale offerta di lavoro da parte

di Google. Tradotto, il cartello, dice: {primo numero primo di 10 cifre con-

secutive in e}.com, la risposta è: 7427466391.

Andando quindi all'indirizzo http://www.7427466391.com indicato

dal cartellone ci si ritrova su di un IP di Google che chiede di completare la

sequenza:

f(1)= 7182818284

f(2)= 8182845904

f(3)= 8747135266

f(4)= 7427466391

f(5)= __________ 21 TGIF è l’acronimo di “Thank God It's Friday”, Grazie a Dio è venerdì.

22 L’esempio sul metodo d’assunzione sono tratti dal sito www.pc-facile.com.

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la risposta è: 5966290435. Seguendo le indicazioni si va su:

http://www.linux.org, qui si usa come username: bobsyouruncle e come

password: 5966290435.

Dopodiché si viene portati di nuovo da Google dove viene chiesto di

inviare il proprio curriculum con la promessa che questo verrà letto.

1.2.2. La regola del 20%23

Google offre anche un’altra cosa molto speciale: la regola che i pro-

grammatori utilizzino il 20 per cento del proprio tempo di lavoro, o più

semplicemente un giorno alla settimana, a lavorare su qualsiasi progetto li

interessi. La regola del 20 per cento è un modo per incoraggiare

l’innovazione ed è considerata sia da Brin sia da Page come essenziale per

imporre e conservare la giusta cultura aziendale e per creare uno spazio do-

ve giovani e brillanti programmatori amano lavorare ed escogitare idee ri-

voluzionarie. “Le persone sono più produttive, quando lavorano su cose che

considerano importanti o che hanno inventato o quando lavorano su cose

che li appassionano”, dice Bharat, programmatore di Google. I programma-

tori possono scegliere di usare questa quota ogni settimana o di accorparla

per lavorare un mese su un certo progetto.

Inoltre per promuovere l’innovazione Google ha creato il “Premio dei

fondatori”, un premio multimilionario in azioni che viene consegnato a ca-

denza regolare a piccoli team di persone che sviluppano le migliori nuove

idee da Sergey e Larry in persona.

Da questa attitudine che incoraggia la creatività, sono nati molti dei

servizi e degli strumenti che oggi, utilizzati da milioni di utenti, caratteriz-

23 Sulla regola del 20% vedi David A. Vise, Mark Malseed, Google Story, New York, Bantam Dell, 2005 pag. 114-115 e 243 e Salvatore Romagnolo, Google, Milano, 2006, pag.85.

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zano Google. Tra questi c’è Google News, ma anche Froogle, Google Maps,

Google Ricerca Libri e altri ancora24.

1.2.3. Il team di gestione25

Dr. Eric schmidt, Presidente del comitato esecutivo e Amministratore

delegato;

Larry Page, Cofondatore e Presidente Prodotti;

Sergey Brin, Cofondatore e Presidente Tecnologie;

George Reyes, Direttore finanziario;

Alan Eustace, Vicepresidente, Progettazione;

Jeff Huber, Vicepresidente, Progettazione;

W. M. Coughran, Jr., Vicepresidente, Progettazione;

Jonathan Rosenberg, Vicepresidente, Gestione prodotti;

David C. Drummond, Vicepresidente, Sviluppo aziendale;

Shona Brown, Vicepresidente, Operazioni commerciali;

Elliot Schrage, Vicepresidente, Global Communications and Public

Affairs;

Tim Armstrong, Vicepresidente, Promozione vendite;

Marissa Mayer, Vicepresidente, Prodotti di ricerca ed Esperienza del-

l'utente;

Salar Kamangar, Vicepresidente, Gestione prodotti;

Sheryl Sandberg, Vicepresidente, Operazioni commerciali e vendite

online globali;

Sukhinder Singh, Vicepresidente, Operazioni commerciali Asia Paci-

fico e America Latina;

Nikesh Arora, Vicepresidente, European Operations; 24 Tutti questi servizi fanno parte della sezione di Google chiamata Google Labs. Vedi http://labs.google.it.

25 Vedi http://www.google.it/intl/it/corporate.

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Norio Murakami, Vicepresidente e General Manager, Google Japan;

Vinton G. Cerf, Vicepresidente ed Evangelizzatore Capo di Internet;

Miriam Rivera, Vicepresidente e Deputy General Counsel.

1.3. Perché usare Google

Google trova i risultati desiderati prima e più velocemente di altri mo-

tori di ricerca. Per sfruttare l'enorme quantità dei dati disponibili sul Web è

necessario poter contare su un servizio di ricerca di ottima qualità capace di

fornire dati accessibili e utili. Senza uno strumento di ricerca potente, trova-

re un sito Web specifico potrebbe essere difficile se non addirittura impos-

sibile. Google:

Mette ordine nel web. È stato progettato per mettere ordine nel caos

delle informazioni. Proprio quello che ci si aspetta da un servizio di ricerca,

che non deve limitarsi a fornire un elenco pre-compilato e ristretto di risulta-

ti da offrire al miglior offerente, ma un sistema logico che consenta di orga-

nizzare il Web a seconda delle proprie esigenze.

Permette agli utenti di ricercare miliardi di URL. L'indice di Goo-

gle, che comprende miliardi di URL, è unico nel suo genere e rappresenta la

raccolta più completa di tutte le pagine più utili disponibili sul Web.

Visualizza solo le pagine che corrispondono ai termini ricercati.

Google visualizza solo i risultati che corrispondono a tutti i termini ricercati,

contenuti sia nel testo della pagina o nei collegamenti associati alla stessa,

per evitare di perdere tempo con risultati che non hanno niente a che vedere

con la ricerca stessa.

Valuta la vicinanza dei termini ricercati all’interno della pagina.

Oltre a restituire risultati contenenti tutti i termini ricercati, Google analizza

la vicinanza di tali termini all'interno di una pagina. A differenza di altri mo-

tori di ricerca, assegna una priorità ai risultati a seconda della vicinanza dei

termini ricercati. In altre parole, Google dà la precedenza alle parole vicine,

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in modo da evitare che l'utente perda tempo a ricercarle singolarmente tra i

risultati.

Visualizza l’anteprima di ciascun risultato. Anziché visualizzare

sintesi predefinite delle pagine Web, Google estrapola il testo che corri-

sponde alla ricerca visualizzandolo insieme ai risultati della ricerca stessa.

Questa funzione consente di risparmiare tempo ed evita la necessità di aprire

pagine Web irrilevanti.

Può far sentire fortunati. Google riesce a trovare i risultati anche al-

le domande più comuni come quelle relative ai nomi di aziende. Google è

così sicura delle sue capacità che ha anche creato uno speciale pulsante, "Mi

sento fortunato", che permette all'utente di visualizzare direttamente il sito

Web corrispondente al primo risultato. Questa opzione è stata specificata-

mente progettata per consentire all'utente di visualizzare rapidamente i risul-

tati desiderati.

Archivia le pagine Web nella cache. A volte, la visualizzazione di

una versione cache è molto più rapida della selezione della pagina originale.

È utile ricordare, tuttavia, che le informazioni contenute nelle versioni cache

non sono sempre aggiornate.

1.4. La filosofia di Google: mai accontentarsi del meglio

Dato lo stato odierno della tecnologia di ricerca, si tratta di una visio-

ne di vasta portata la cui realizzazione richiede studi, sviluppo e innovazio-

ne. Google è impegnata a tracciare questa nuova strada. Benché riconosciuta

come la principale società mondiale nel settore della tecnologia di ricerca,

l'obiettivo di Google è fornire un livello di servizio molto più elevato a tutti

coloro che eseguono ricerche di informazioni, sia che si trovino in un ufficio

o che siano in viaggio di piacere o d'affari.

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A tale scopo, Google ha costantemente perseguito l'innovazione e ol-

trepassato i limiti dell'esistente tecnologia per offrire un servizio di ricerca

rapido, accurato e di facile utilizzo, accessibile da qualsiasi luogo. Per capi-

re pienamente Google, è utile conoscere in che modo la società ha contribui-

to a ridefinire le modalità di visualizzazione dei contenuti su Internet per in-

dividui, aziende e tecnici.

1.4.1. Le dieci verità di Google26

1. Attenzione all'utente: tutto il resto viene dopo. Fin dal principio,

Google si è dedicata ad offrire all'utente la migliore esperienza possibile.

Mentre molte società si vantano di mettere al primo posto i propri clienti,

poche sono in grado di resistere alla tentazione di fare piccoli sacrifici per

aumentare il valore degli azionisti. Google si è fermamente rifiutata di ap-

portare qualsiasi cambiamento che non offra un vantaggio agli utenti del si-

to:

• l'interfaccia è chiara e semplice. Le pagine vengono caricate all'i-

stante. Il posizionamento nei risultati della ricerca non viene mai venduto. • la pubblicità sul sito deve offrire un contenuto pertinente e non rap-

presentare una distrazione. Mettendo sempre al primo posto gli interessi dell'utente, Google ha

creato il pubblico più fedele sul Web. Tale crescita non ha avuto luogo tra-

mite la TV o campagne pubblicitarie, ma grazie al passaparola da un utente

all'altro.

2. È meglio dedicarsi veramente bene a una sola cosa. Google si

dedica alla ricerca. Con uno dei gruppi di ricerca tra i più grandi al mondo

dedicato esclusivamente alla risoluzione dei problemi della ricerca, siamo

consapevoli di ciò facciamo bene e di come possiamo farlo meglio. Median- 26 Vedi http://www.google.it/intl/it/corporate/tenthings.html.

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te la continua iterazione di problemi di difficile soluzione, sono riusciti a ri-

solvere situazioni complesse e apportare continui miglioramenti a un servi-

zio già considerato il migliore sul Web e a rendere la ricerca di informazioni

un'esperienza rapida ed efficace per milioni di utenti. Inoltre, il loro impe-

gno a migliorare la ricerca, gli ha consentito di applicare ciò che hanno ap-

preso a nuovi prodotti, quali Gmail, Google Desktop e Google Maps. Man

mano che continuano ad aumentare il numero dei prodotti e al contempo

migliorare la ricerca, cercano di portare la potenza della ricerca in aree ine-

splorate e aiutare gli utenti ad accedere e utilizzare una quantità maggiore

delle informazioni in costante aumento presenti nella loro vita.

3. Rapidità è meglio di lentezza. Google crede nella gratificazione

immediata. L'utente vuole delle risposte e le vuole subito. Google è proba-

bilmente l'unica società al mondo il cui obiettivo dichiarato è fare in modo

che i propri utenti abbandonino il sito Google al più presto. Con l'ossessione

di eliminare ogni bit e byte in eccesso dalle proprie pagine e di aumentare

l'efficienza del proprio ambiente di elaborazione, Google ha ripetutamente

infranto i propri record di velocità. Altri hanno ipotizzato che l'uso di grandi

server fosse il modo più rapido di gestire enormi quantitativi di dati. Google

ha riscontrato che i PC collegati in rete erano più veloci. Mentre altri hanno

accettato limiti di velocità apparenti imposti dagli algoritmi di ricerca, Goo-

gle ha scritto nuovi algoritmi che hanno dimostrato l'assenza di limiti. Goo-

gle continua a lavorare per rendere il tutto ancora più veloce.

4. La democrazia sul Web funziona. Il successo di Google si basa

sui milioni di individui che pubblicano siti Web, per determinare quali altri

siti offrono contenuti validi. Anziché basarsi su un gruppo di redattori o u-

nicamente sulla frequenza con cui certi termini compaiono, Google classifi-

ca ogni pagina Web utilizzando una tecnica innovativa denominata Page-

Rank. PageRank valuta tutti i siti collegati a una pagina Web e assegna loro

un valore, basato in parte sui siti ad essi collegati. Analizzando l'intera strut-

tura del Web, Google è in grado di determinare quali siti sono stati "votati"

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come migliori risorse di informazioni da coloro che sono maggiormente in-

teressati alle informazioni offerte. Questa tecnica, in effetti, migliora man

mano che il Web aumenta di dimensioni, in quanto ogni nuovo sito è un'al-

tra fonte di informazioni e un altro voto da calcolare.

5. Non occorre essere alla propria scrivania per avere bisogno di

informazioni. La società attuale è sempre più mobile e meno disposta ad

essere vincolata a un luogo fisso. O tramite i PDA, i telefoni wireless o le

loro automobili, gli utenti desiderano che le informazioni vengano verso di

loro. Le innovazioni di Google in questo campo includono Google Number

Search, che riduce il numero di battute sul tastierino necessarie per cercare i

dati da un telefono cellulare abilitato al Web, e un sistema di conversione i-

stantanea delle pagine scritte in HTML in un formato leggibile dai phone

browser. Questo sistema consente di aprire miliardi di pagine con dispositivi

altrimenti non in grado di visualizzarle, inclusi i PDA27 palmari e i disposi-

tivi giapponesi i-mode28, J-Sky29 e EZWeb30. Google è all'avanguardia con

nuove tecnologie e offre nuove soluzioni ovunque la ricerca sia in grado di

aiutare gli utenti ad ottenere le informazioni desiderate.

6. È possibile guadagnare senza fare del male a nessuno. Google è

un'azienda. Le entrate generate dalla società derivano dall'offerta alle azien-

de della sua tecnologia di ricerca e dalla vendita di pubblicità visualizzata su

Google e su altri siti Web. È probabile tuttavia che non abbiate mai visto un

annuncio su Google. Ecco perché Google non consente la visualizzazione

degli annunci sulle proprie pagine dei risultati, a meno che non siano perti-

nenti con la pagina nella quale vengono visualizzati. Per questo motivo, solo

27 Acronimo di Personal Digital Assistant.

28 Nell'ambito delle telecomunicazioni, i-mode (Information Mode) è un protocollo per l'interscambio di dati a pacchet-to su piattaforme mobili, quali telefoni cellulari, videofonini e smartphone.

29 Servizio di Internet Mobile della compagnia giapponese J-Phone ribatezzata successivamente in Vodaphone Live!.

30 E’ il più semplice sistema di amministrazione di siti web.

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alcune ricerche producono collegamenti sponsorizzati che vengono visualiz-

zati sopra o a destra dei risultati. Google crede fermamente che gli annunci

possano fornire informazioni utili solo se sono pertinenti con ciò che si de-

sidera cercare. Google ha dimostrato inoltre che la pubblicità può essere ef-

ficace senza essere appariscente. Non accetta annunci popup, che interferi-

scono con la capacità dell'utente di vedere il contenuto richiesto. Hanno ri-

scontrato che gli annunci di testo (AdWords31) pertinenti per la persona che

li legge attraggono percentuali di clic molto maggiori degli annunci che ap-

paiono casualmente. Il team Google dedicato alla massimizzazione collabo-

ra con gli inserzionisti per migliorare le percentuali di clic per la durata di

una campagna, in quanto percentuali di clic elevate sono indice della perti-

nenza degli annunci per gli interessi degli utenti. Qualsiasi inserzionista, a

prescindere dalle dimensioni, può usufruire di questo mezzo molto mirato

sia tramite il programma di pubblicità self-service, che pubblica gli annunci

online in pochi minuti, sia con l'assistenza di un rappresentate pubblicitario

Google.

La pubblicità su Google è sempre chiaramente identificata come "Col-

legamento sponsorizzato". È estremamente importante per Google che l'in-

tegrità dei risultati non venga compromessa. Non vengono mai manipolate

le classifiche per collocare i loro partner più in alto nei risultati della ricerca.

Nessuno può comprare PageRank32 migliori. Gli utenti hanno fiducia nell'o-

biettività di Google e nessun guadagno a breve termine potrebbe mai giusti-

ficare il venir meno di tale fiducia.

Migliaia di inserzionisti utilizzano il programma AdWords di Google

per pubblicizzare i propri prodotti. Il team di google ritiene che AdWords

sia il più importante programma di questo tipo. Inoltre, migliaia di gestori di

31 Vedi adwords.google.com.

32 cfr. Cap. 1 par. 5.

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siti Web usufruiscono del programma AdSense33 di Google per pubblicare

annunci pertinenti con il contenuto dei propri siti, migliorando la propria

capacità di generare entrate e potenziare l'esperienza dei propri utenti.

7. Vi sono sempre più informazioni di quanto si immagini. Dopo

aver indicizzato più pagine HTML su Internet di qualsiasi altro servizio di

ricerca, i tecnici Google hanno volto l'attenzione alle informazioni non im-

mediatamente accessibili. A volte si trattava semplicemente di un problema

di integrazione di nuovi database, come ad esempio l'aggiunta di una fun-

zione di ricerca di numeri di telefono e indirizzi e di un elenco commerciale.

Altri casi hanno richiesto un po' di creatività in più, come l'aggiunta della

funzione di ricerca di oltre 880 milioni di immagini e di un sistema di visua-

lizzazione delle pagine originariamente create come file PDF. La popolarità

dei risultati in formato PDF ha portato ad espandere l'elenco dei tipi di file

inclusi nelle ricerche, in modo da includere i documenti creati in una decina

di formati quali Microsoft Word, Excel e PowerPoint. Per gli utenti wire-

less, Google ha sviluppato un metodo unico per convertire i file da formato

HTML a un formato leggibile dai dispositivi portatili. L'elenco non si limi-

terà sicuramente a questo, in quanto i ricercatori di Google continuano a

studiare nuovi metodi per mettere a disposizione degli utenti in cerca di ri-

sposte tutte le informazioni del mondo.

8. La necessità di informazioni oltrepassa ogni confine. Nonostante

la sede centrale di Google sia in California, I loro uffici sono sparsi in tutto

il mondo e la loro missione è facilitare l'accesso alle informazioni alle per-

sone di tutto il mondo. Per questo motivo, gestiscono decine di domini In-

ternet e più di metà dei loro risultati vengono elaborati per gli utenti situati

fuori dagli Stati Uniti. I risultati della ricerca Google possono essere limitati

a pagine scritte in oltre 35 lingue a seconda delle preferenze dell'utente. Of-

frono inoltre una funzione di traduzione per rendere i contenuti disponibili

33 Vedi https://www.google.com/adsense.

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per gli utenti a prescindere dalla loro lingua madre; inoltre, per coloro che

preferiscono non cercare in inglese, l'interfaccia di Google può essere per-

sonalizzata in circa 100 lingue. Per accelerare l'aggiunta di nuove lingue,

Google offre a persone volontarie l'opportunità di rendersi utili con la tradu-

zione mediante uno strumento automatico disponibile sul sito Google.com.

Questo processo ha enormemente migliorato sia la varietà che la qualità del

servizio che siamo in grado di offrire agli utenti anche negli angoli più re-

moti del globo.

9. È possibile essere seri anche senza giacca e cravatta. I fondatori

di Google hanno spesso dichiarato che la società è "seria" solo per quanto

concerne la ricerca. Essi hanno costruito un'azienda basata sull'idea che il

lavoro deve essere una sfida e che tale sfida deve essere divertente. A questo

proposito, la cultura di Google è diversa da qualsiasi altra e non a causa del-

le onnipresenti "lava lamp" e delle grandi palle di gomma. Google mette gli

utenti al primo posto quando si tratta del servizio online e i dipendenti al

primo posto quando si tratta della vita di tutti i giorni. L'enfasi è sui risultati

conseguiti dal team e sull'orgoglio dei risultati individuali che contribuisco-

no al successo globale della società. Le idee vengono condivise dopo essere

testate e quindi realizzate con una prontezza che può essere sconcertante. I

meeting, che in altre aziende richiederebbero ore, si limitano spesso a una

breve conversazione in fila alla mensa durante la pausa pranzo; inoltre, co-

loro che scrivono i codici sono separati solo da piccole barriere da coloro

che firmano gli assegni. Questo ambiente estremamente comunicativo favo-

risce una produttività e un cameratismo alimentati dalla consapevolezza che

milioni di persone confidano sui risultati di Google. Date gli strumenti giusti

a un gruppo di persone che amano fare la differenza e loro la faranno.

10. Eccellere non basta. Dare sempre di più di quanto ci si aspetta.

Google non accetta l'idea che essere i migliori sia l'obiettivo finale, ma ritie-

ne che debba essere il punto di partenza. Tramite innovazione e iterazione,

Google si dedica a migliorare qualcosa che già funziona bene per ottenere

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risultati inaspettati. La ricerca funziona bene per quanto riguarda le parole

digitate correttamente, ma per quanto riguarda la presenza di errori di orto-

grafia i tecnici hanno individuato una necessità e hanno creato un correttore

ortografico che sembra leggere la mente dell'utente. Per quanto concerne il

tempo di attesa per la ricerca da un telefono WAP34, il gruppo wireless ha

sviluppato lo strumento Google Number Search per ridurre la lunghezza

delle voci immesse da tre battute per lettera a una. Con un database di utenti

composto da milioni di persone, Google è in grado di identificare rapida-

mente i punti di attrito e di eliminarli. L'elemento distintivo di Google tutta-

via è la capacità di anticipare le esigenze non ancora articolate del pubblico

globale e quindi nel soddisfarle con prodotti e servizi che impongono nuovi

standard. Questa costante insoddisfazione è in definitiva la forza trainante

alla base del migliore motore di ricerca al mondo.

1.5. La tecnologia di Google

Google è impareggiabile per l'importanza attribuita allo sviluppo del

"motore di ricerca perfetto", definito dal cofondatore Larry Page come qual-

cosa che "capisce esattamente le richieste dell'utente e restituisce esattamen-

te ciò che egli vuole35". A tal fine, Google ha costantemente perseguito l'in-

novazione e rifiutato di accettare i limiti dei modelli esistenti. Come risulta-

to, è stata sviluppata una propria infrastruttura di elaborazione, oltre all'in-

novativa tecnologia PageRank che ha cambiato il modo in cui vengono con-

dotte le ricerche.

Fin dall'inizio, gli ideatori di Google hanno riconosciuto che per forni-

re i risultati più rapidi ed accurati era necessario un nuovo tipo di imposta-

34 Il WAP (acronimo di Wireless Application Protocol) è un tipo di connessione ad internet per telefonini. Per un ulte-riore approfondimento vedi http://it.wikipedia.org/wiki/WAP.

35 Vedi http://www.google.it/intl/it/corporate/tech.html.

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zione dei server. Mentre gran parte dei motori di ricerca si basavano su un

gruppo di server di grandi dimensioni il cui funzionamento era spesso ral-

lentato in condizioni di picchi di carico, Google ha utilizzato PC collegati

per trovare rapidamente la risposta ad ogni ricerca. L'innovazione ha dato i

suoi frutti in termini di minori tempi di risposta, maggiore scalabilità e costi

inferiori. Da allora questa idea è stata copiata da altri, mentre Google ha

continuato a perfezionare la propria tecnologia di back-end per renderla an-

cora più efficiente.

Il software che sta alla base della tecnologia di ricerca di Google è

rappresentato da PageRank, che consiste in un sistema che permette di clas-

sificare le pagine Web in ordine di importanza. Il sistema esegue una serie

di calcoli simultanei che richiedono solo una frazione di secondo. I motori

di ricerca tradizionali si basano in gran parte sulla frequenza con cui una pa-

rola viene visualizzata in una pagina Web. Google utilizza PageRank per

esaminare l'intera struttura di link del Web e determinare quali pagine sono

più importanti. Quindi conduce l'analisi di abbinamento ipertestuale per de-

terminare quali pagine sono pertinenti per la specifica ricerca. Combinando

l'importanza complessiva e la pertinenza specifica per ricerca, Google è in

grado di visualizzare per primi i risultati più pertinenti e affidabili.

1.5.1. Il PageRank

Basato sullo specifico carattere "democratico" del Web, PageRank

sfrutta la vastissima rete di collegamenti associati alle singole pagine per de-

terminarne il valore. PageRank esegue una misurazione oggettiva dell'im-

portanza delle pagine Web risolvendo un'equazione36 con oltre 500 milioni

di variabili e 2 miliardi di termini. Anziché contare i link diretti, interpreta

36 L'algoritmo completo per il calcolo del PageRank fa ricorso all'uso della teoria dei processi di Markov ed è classifica-to nella categoria degli algoritmi di Link Analysis Ranking.

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un link da Pagina A a Pagina B come un voto per la Pagina B espresso dalla

Pagina A. PageRank valuta quindi l'importanza di una pagina dal numero di

voti ricevuti. Considera inoltre l'importanza di ogni pagina che esprime un

voto, in quanto i voti espressi da alcune pagine sono considerati di maggior

valore, attribuendo quindi alla pagina collegata un valore più elevato. Le

pagine importanti ricevono un PageRank maggiore e compaiono in alto nei

risultati della ricerca. La tecnologia di Google usa l'intelligenza collettiva

del Web per determinare l'importanza di una pagina.

1.5.2. PageRank: Analisi di abbinamento ipertestuale

Il motore di ricerca di Google analizza inoltre il contenuto delle pagi-

ne. Tuttavia, anziché semplicemente scansionare il testo basato sulle pagine

(che può essere manipolato dai publisher mediante i meta-tag), la tecnologia

di Google analizza l'intero contenuto di una pagina e tiene conto dei caratte-

ri, delle suddivisioni e della posizione precisa di ogni parola. Analizza inol-

tre il contenuto delle pagine Web vicine per garantire che i risultati restituiti

siano i più pertinenti per una data ricerca.

Il PageRank non riguarda l’intero sito, ma la singola pagina.

All’interno dello stesso sito, vi possono quindi essere pagine con un Page-

Rank elevato e altre con un PageRank basso o nullo.

1.5.3. Valutazione del PageRank

Il PageRank viene espresso in decimi. In genere, si considera una

buona performance un PageRank di 5/10, infatti per raggiungerlo è necessa-

rio attivare una serie di azioni che richidono un certo Know-how e un impe-

gno costante. Superare un livello di 5/10 è piuttosto complesso e molti siti si

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fermano di fronte a questo che, a volte, può risultare uno scoglio difficile da

valicare.

I complessi metodi di ricerca automatici di Google sono studiati per

limitare al minimo le interferenze e gli stratagemmi tecnici molto cari a certi

webmaster. Sebbene vengano visualizzati annunci pubblicitari accanto ad

alcuni dei risultati più rilevanti, Google non vende spazi pubblicitari all'in-

terno dei risultati (cioè i clienti non possono acquistare un PageRank supe-

riore). Le funzioni di ricerca di Google offrono un sistema semplice, onesto

ed obiettivo per trovare siti Web di alta qualità contenenti dati rispondenti a

quelli ricercati.

Per avere un buon posizionamento su Google è necessario avere un

buon PageRank, e per ottenerlo è necessario realizzare delle pagine di buona

qualità, interessanti, ricche di contenuto e con molte relazioni con altri siti

web. In sintesi, è necessario realizzare dei siti di qualità. Se poi questi ven-

gono aggiornati con una certa periodicità, meglio ancora.

Ciononostante anche il PageRank di Google ha i suoi punti deboli. In-

nanzitutto, perché penalizza le pagine recenti che, ovviamente, non possono

avere un gran numero di link che puntano verso di loro per il semplice fatto

che non hanno ancora avuto il tempo di tessere relazioni online o semplice-

mente di essere scoperte dagli altri utenti della Rete. Inoltre, penalizza le

pagine che si occupano di temi molto particolari, poco conosciuti: normal-

mente il loro indice di popolarità è molto basso, anche se sono spesso parti-

colarmente pertinenti rispetto a una determinata chiave di ricerca. Infine,

questo sistema tende a piazzare nei primi posti delle risposte di Google pre-

valentemente le pagine dei siti più importanti, quelle dei “giganti” del Web,

che sfruttano la loro grande popolarità. Yahoo! Italia e Repubblica.it hanno

un PageRank di 8/10, Microsoft.com di 10/10.

La tecnologia PageRank è oggetto di continuo studio e sviluppo da

parte degli ingenieri del motore di ricerca, perché, nonostante Google utiliz-

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zi vari parametri per classificare le pagine web che indicizza37, rimane, co-

me spiega la società stessa il cuore del software.

In sintesi38, ogni esito di una ricerca su Google è il frutto dell’analisi

costante delle pagine web con:

• il maggior numero di link realizzato da altre pagine web;

• il maggior numero di link realizzato dalle pagine web più “importanti”,

con un alto PageRank;

• la più alta rilevanza in base ai criteri di ricerca. La classifica finale rispetta ovviamente un ordine specifico e va dalla

pagina più pertinente alla meno peertinente. A questo va aggiunto che nes-

suno sa esattamente quale sia il funzionamento di Google. Molti esperti del

settore si interrogano costantemente per capire come fare a ottenere il mi-

glior piazzamento possibile delle loro pagine. Ma la tecnologia del motore

di ricerca più utilizzato del momento è piuttosto complessa e gelosamente

custodita. E per il momento ancora non eguagliata dalla concorrenza.

I clienti di Google non possono assolutamente acquistare posizioni nel

ranking delle risposte; queste saranno sempre e solo il frutto di un posizio-

namento automatico delle pagine in base ai criteri di rilevanza e pertinenza

stabiliti da Google.

1.5.4. Ottimizzazione

Da quando Google è diventato uno dei motori di ricerca più popolari,

molti webmaster hanno cominciato a seguire e cercare di spiegare i cam-

biamenti nel posizionamento (rank) del loro sito39.

37 Per Indicizzazione si intende l'inserimento di un sito web nel database di un motore di ricerca, mediante l'uso di appo-site parole-chiave. Generalmente è un procedimento che le aziende di web hosting forniscono a pagamento, ma che si può svolgere molto semplicemente senza aver nessuna conoscenza specifica.

38 Vedi Salvatore, Romagnolo, Google, Milano, Apogeo, 2006, pag. 11.

39 Vedi Mauro, Lupi, Motori di ricerca e visibilità sul Web, Milano APOGEO, 2001.

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Una nuova categoria professionale è nata per assistere i webmaster e

le aziende nel migliorare la posizione dei loro siti nei risultati delle ricerche

su Google, così come su altri motori di ricerca. Questi consulenti si occupa-

no di un’attività chiamata "ottimizzazione per i motori di ricerca40" che si

propone di creare pagine e siti che rispettino le regole (i "gusti") dei motori

di ricerca riuscendo a migliorare la propria posizione nei risultati delle ricer-

che.

Sul web si possono trovare discussioni su forum o siti che fanno rife-

rimento a fenomeni come la Google dance. Si riferisce a un fenomeno, ora

non più presente, che si verificava in un periodo di pochi giorni (circa ogni

mese) in cui Google aggiornava il suo database e di conseguenza i risultati

delle ricerche. Fra una dance e l’altra i risultati rimanevano inalterati. Il ter-

mine dance si riferiva al fatto che per alcuni giorni i risultati delle ricerche

variavano (danzavano quindi) continuamente prima di assestarsi. Nell’estate

del 2003 Google ha cambiato le sue abitudini di catalogazione limitando gli

effetti della "danza": ora i risultati delle ricerche variano in modo dinamico

e continuativo senza nessuno stravolgimento periodico. Una delle sfide più

importanti di Google, ora che il motore è diventato popolare tra gli utenti

del web, è impedire che soggetti spregiudicati riescano a forzare le debolez-

ze dell’algoritmo per sovvertire i risultati delle ricerche a loro vantaggio.

Molti consulenti di ottimizzazione scarsamente professionali hanno utilizza-

to tecniche artificiose e dannose per influire sul posizionamento dei siti di

alcuni loro clienti. Google è riuscito a limitare molti di questi tentativi raffi-

nando il proprio algoritmo per individuare i siti che realizzano abusi e limi-

tarne la rilevanza nei risultati (o addirittura rimuovere questi siti dai suoi ar-

chivi). Un corretto posizionamento fra i risultati di Google può portare a ri-

torni economici elevati, soprattutto per i siti di e-commerce. La scelta di un

40 Dall’acronimo statunitense SEO: Search Engine Optimization. Per un ulteriore approfondimento vedi http://it.wikipedia.org/wiki/Ottimizzazione_motori_di_ricerca.

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consulente serio è spesso strategica per la sopravvivenza o il successo di un

sito. Per questi motivi, Google ha pubblicato un insieme di linee guida per

aiutare i proprietari di siti a capire come individuare i consulenti professio-

nali e come evitare truffe e raggiri da parte di operatori scorretti.

1.6. L’interfaccia di Google41

Uno dei segreti del successo di Google è legato all’efficacia della sua

interfaccia: sobria, per alcuni aspetti addirittura spartana, non concede molto

all’estetica, ma non ha nulla di più e, soprattutto, nulla di meno, per soddi-

sfare le esigenze dell’utente. L’approccio “less is more” ha una logica inat-

taccabile: Larry e Sergey puntano prima di tutto alla velocità di risposta nel

costruire il loro motore di ricerca, e una home page piena di grafica rallente-

rebbe di molto la navigazione.

La versione statunitense di Google (www.google.com) è la più ag-

giornata e completa. Ogni nuovo servizio viene prima testato sul dominio

statunitense e poi integrato in tutti gli altri domini stranieri. Il sistema per ef-

fettuare le ricerche rimane, comunque, invariato. La versione italiana è atti-

va dal 15 settembre 2002 e annovera una selezione dei più importanti servizi

aggiuntivi di Google.

1.6.1. La grafica

Dal punto di vista grafico, la pagina principale di Google Italia è del

tutto simile alle versioni straniere, compresa quella statunitense, la più ricca

e completa. Ogni volta che vi si accede visualizza:

41 Per una panoramica completa vedi Salvatore, Romagnolo, Google Pocket, Milano, Apogeo, 2006 e Franco, Nardi, Il mondo di Google, Sperling & Kupfer Editori, 2006.

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• il logo di Google, con in basso a destra la nazionalità o la lingua del

dominio; • una serie di servizi di ricerca avanzati; • un campo ricerche per digitare i termini oggetto della ricerca stessa ; • i pulsanti per effettuare la ricerca; • le funzioni per la personalizzazione della ricerca; • le funzioni per la personalizzazione dell’interfaccia; • la guida di Google.

1.6.2. I Google Doodles42

In occasione di eventi speciali e, a volte, anche di ricorrenze storiche,

la scritta Google viene modificata creativamente per celebrare l’evento stes-

so. Durante il periodo natalizio, normalmente, fanno la comparsa Babbo Na-

tale e le sue renne. Durante le olimpiadi invernali di Torino 2006, invece,

ogni giorno veniva messa online una versione a tema del logo. Anche I

campionati mondiali di calcio di Germania 2006 sono stati celebrati in que-

sto modo da Google.

I loghi di google dedicati ad un particolare evento o ricorrenza, noti

come Google Doodles (doodle in inglese significa disegnino), non vengono

prodotti da una particolare divisione dell’azienda, ma sono il frutto del lavo-

ro di un’unica persona: Dennis Hwang.

1.6.3. Il suggeritore intelligente

Google dispone di una funzione che potrebbe essere definita “suggeri-

tore intelligente”. Ogni volta che vengono digitati uno o più termini nel

42 Sui Google Doodles vedi David A. Vise, Mark Malseed, Google Story, New York, 2005, cap. 6.

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campo delle ricerche, viene effettuato su di essi un controllo lessicale. Nel

caso l’utente abbia compiuto un errore di battitura, google visualizza nella

pagina dei risultati il testo “Forse cercavi:” seguito dai termini corretti. Il

sistema non utilizza un dizionario della lingua italiana per effettuare

l’analisi ortografica, ma elabora semplicemente un calcolo statistico legato

al numero di documenti che integrano il termine più simile a quello digitato.

1.6.4. I servizi linguistici

Nella pagina principale di Google è presente il link “Strumenti per le

lingue”, una funzione avanzata che permette di aggirare parzialmente il

problema delle barriere linguistiche. La maggior parte dei contenuti presenti

su Internet non è in italiano, Google grazie alle sue funzioni avanzate può

limitare la ricerca dei termini alle pagine scritte in una specifica lingua e di

estenderla a tutte quelle disponibili, inoltre può limitare la ricerca alle pagi-

ne Web presenti in nazioni specifiche o a tutte quelle disponibili.

Attualmente le lingue per le quali Google offre un’interfaccia sono ol-

tre 100, le lingue per le quali offre risultati 35 e il numero di domini interna-

zionali ammontano a più di 100.

1.6.5. Durata di una ricerca

Una ricerca Google dura di norma meno di mezzo secondo, nonostan-

te preveda numerosi passaggi (fig.1.1) da eseguire prima della visualizza-

zione dei risultati per l’utente.

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3. I risultati della ricerca 1. Il server Web invia la ricerca ai server dell’indice. vengono restituiti all'utente Il contenuto dei server dell’indice è simile a quello in una frazione di secondo. dell’indice di un libro: indica quali pagine contengono le parole che corrispondono alla ricerca

2.La ricerca viene inviata ai server della documentazione che recuperano i documenti memorizzati. Vengono generati snippet per descrivere ogni risultato della ricerca.

(fig.1.1)

1.7. La terminologia di Google

Google è uno strumento di ricerca pittosto semplice, il cui utilizzo è

semplificato dalla sua interfaccia estremamente intuitiva. I termini generici,

come “televisione”, forniscono però un gran numero di risultati che sarebbe

impossibile consultare. Pe evitare perdite di tempo, Google mette a disposi-

zione una serie di operatori logici43 che sono in grado di restringere l’area di

ricerca fornendo così risultati più mirati44.

43 Vedi Sebastiano, Della Puppa, Google il motore di ricerca e gli altri servizi, Pordenone, Ialweb, 2006.

44 Per una panoramica completa vedi J. D. Biersdorfer, Matthew MacDonald, Sarah Milstein, Google. Il manuale che mancava, Milano, RGB, 2006

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1.7.1. Gli operatori di base

L’operatore AND. Nella casella possono essere digitati uno o più

termini. Gli spazi fra un termine e l’altro vengono sostituiti, automaticamen-

te, dall’operatore logico AND. Google cercherà quindi tutte le pagine che

contengono tutte le parole digitate, non necessariamente legate tra di loro.

L’operatore OR. Utilizzando l’operatore logico OR, digitato fra i

termini della ricerca, si otterranno tutte le pagine che comprendono almeno

uno di questi termini.

L’operatore -. Inserendo il segno - (meno) prima di un termine, si

può deciderne l’esclusione. Ad esempio in una ricerca sulla televisione, che

voglia escludere quella satellitare si dovrà digitare televisione-satellitare45.

In questo caso si otterranno tutte le pagine che includono il termine televi-

sione, a esclusione di quelle che contengono il termine satellitare.

L’operatore +. L’inserimento del segno + (più) prima di un termine,

permette a Google di includere alcuni caratteri comuni che normalmente

non vengono considerati perché rallenterebbero le fasi di ricerca. Avverbi,

articoli, accenti, ma anche solo lettere o acronimi come http, possono essere

quindi inclusi nella ricerca.

L’operatore virgolette (“”)46. Quando si vuole cercare un documento

che contiene una frase esatta o un nome specifico, si possono utilizzare le

virgolette. Digitando due parole all’interno delle virgolette, si otterranno

come risultati tutte le pagine web che comprendono entrambe le parole in

posizione contigua.

L’operatore asterisco (*). L’ultimo carattere speciale che facilita e-

normemente la ricerca è identificato con l’asterisco (*), e può essere utiliz- 45 Il segno meni (-) va digitato prima del termine senza spazi fra i due: -satellitare e non - satellitare.

46 Questo tipo di comando è utile soprattutto quando si cerca un nome proprio di persona. Digitando “Mario Rossi” si otterranno infatti le sole pagine web che mostrano il nome e il cognome vicini, escludendo per esempio gli elenchi dove compaiono tutti i Mario con cognomi diversi e i Rossi con nomi diversi.

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47

zato in sostituzione di uno dei termini da ricercare. Digitando per esempio

mi * d’immenso, l’asterisco sarà considerato come un jolly in sostituzione di

una parola univoca. Google restituirà così tra i risultati pagine contenenti

“mi” seguito da un termine e quindi da “di immenso”. Questo operatore si

dimostra molto utile per la ricerca di frasi contenenti termini incerti o di cui

non si ricorda l’esatta sintassi.

1.7.2. Gli operatori avanzati

Google permette di circoscrivere ulteriormente gli ambiti delle ricer-

che grazie ad alcuni operatori linguistici speciali.

L’operatore site:. Digitando site: dopo un termine è possibile effet-

tuare una ricerca limitando il campo a un dominio o sito specifico. Quindi si

otterranno tutte le pagine di quel determinato sito che contengono il termine

ricercato.

L’operatore link:. Digitando link: prima di un indirizzo internet si ot-

terranno tutte le pagine che dispongono di un collegamento al sito stesso. In

questo caso si otterrà l’elenco delle pagine web che dispongono di un link a

quel sito. Questo tipo di operatore si dimostra utile per comprendere il livel-

lo di successo di un sito.

L’operatore related:47. Digitando related: prima di un indirizzo web

si ottiene un elenco di siti che vengono considerati simili.

L’operatore filetype:. Digitando, dopo un termine, filetype: si può

restringere il campo della ricerca a un solo formato di file. I formati ricono-

sciuti da Google sono:

• Adobe Portable Document (pdf)

• Adobe PostScript(ps)

47 Questo tipo di operatore è presente anche sotto forma di collegamento ipertestuale: nei risultati di ricerca basta fare clic su Pagine simili.

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48

• Lotus 1-2-3 (wk1, wk2, wk3, wk4, wk5, wki, wks, wku)

• Lotus WordPro (lwp)

• MacWrite (mw)

• Microsoft Exel (xls)

• Microsofr powerPoint (ppt)

• Microsoft Word (doc)

• Microsoft Works (wks, wps, wdb)

• Microsoft Write (wri)

• Rich Text Format (rtf)

• Shockwave Flash (swf)

• Text (ans, txt) Per scegliere il tipo di file da cercare basta inserire l’acronimo del

formato dopo filetype:48.

L’operatore inurl:. Digitando inurl: seguito da uno o più termini, si

otterranno una serie di risultati che includono il primo nell’URL e i restanti

nell’URL o nel testo.

L’operatore allinurl:. Digitando allinurl: seguito da due o più termini

si otterranno una serie di risultati che includono tutte le parole digitate

nell’indirizzo web (URL).

L’operatore intitle:. Digitando intitle: seguito da due o più termini si

otterrà una serie di risultati che includono il primo termine nel titolo delle

pagine web e i restanti nel titolo o nel testo.

L’operatore allintitle:. Digitando allintitle: seguito da due o più ter-

mini si otterrà una serie di risultati che includono tutte le parole digitate nel

titolo.

L’operatore cache:. Digitando cache: seguito da un indirizzo web si

otterrà la versione cache del documento in oggetto. La funzione può essere 48 Nel caso non si disponga di un’applicazione compatibile per aprire i documenti in un particolare formato, si può fare clic sul collegamento Versione HTML normalmente presente per i documenti il cui contenuto non è protetto alla modi-fica e posizionato al di sotto del link principale. Si otterrà una versione HTML del file stesso.

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49

attivata anche facendo clic sul collegamento copia cache presente nei risul-

tati della ricerca.

L’operatore info:. Digitando info: seguito da un indirizzo internet si

otterranno tutte le informazioni riguardanti il sito in questione:

• una breve descrizione del sito;

• il link alla copia cache;

• il link alle pagine simili;

• il link per trovare le pagine collegate al sito;

• il link per trovare solo le pagine dal sito in oggetto;

• il link per trovare le pagine che contengono l’URL del sito.

1.8. Il successo finanziario di Google

Con una superba tecnologia di ricerca e un vantaggio crescente nella

qualità dei dipendenti, Brin e Page cercavano di immaginare come tenere

Google a galla senza dover sacrificare i propri nobili principi49. Anziché fo-

calizzarsi sulla concessione in licenza del motore di ricerca alle aziende, de-

cisero di concentrarsi sul fare profitti consentendo agli inserzionisti pubbli-

citari di raggiungere la loro crescente e fedele massa di utenti. Google a-

vrebbe continuato a mantenere gratuiti i risultati delle ricerche, esattamente

come fa la televisione commerciale su antenna offrendo intrattenimento e

notizie gratis, mentre avrebbe cercato di far soldi vendendo alle aziende an-

nunci pubblicitari mirati e non invasivi sulle pagine dei risultati di ricerca.

Alcuni motori di ricerca, affamati di denaro, accettavano soldi da siti

web in cambio della garanzia di comparire nella prima pagina dei risultati di

ricerca, ma Brin e Page evitarono ogni tipo di pubblicità di tal genere. Inol-

tre detestavano tutti quegli irrilevanti banner pubblicitari in flash che riem- 49 Il motto dei fondatori di Google è “Don’t Be Evil”, non essere cattivo. È una frase stenografica che descrive come i ragazzi Google abbiano davvero diffuso più cultura di innumerevoli editori e di innumerevoli scuole, facendosi pagare da imprese commerciali, senza illegalità e senza “fregare” nessuno.

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pivano internet. C’era una altra strada per il profitto: ricorrere ad annunci di

solo testo , che potessero essere attivati in risposta a specifiche stringhe di

ricerca immesse dagli utenti.

All’insaputa dei normali utenti di Google, il motore di ricerca gestiva

un sofisticato mercato aperto 24 ore al giorno, nel quale venivano vendute e

comprate come beni e servizi le parole e le espressioni che le persone cerca-

no ogni giorno. I prezzi erano quelli che gli inserzionisti erano disposti a

pagare perché il loro link apparisse sulla pagina dei risultati, quando l’utente

cercava quell’espressione su Google. E il modo in cui venivano fissati i

prezzi in questo mercato elettronico spiegava uno dei più grandi misteri di

Google: come riusciva a convertire i clic sul proprio sito web in entrate di

bilancio.

Google guadagna ogni volta che un utente clicca su uno dei link pub-

blicitari che compaiono sulle sue pagine. Ma il costo di pubblicare un an-

nuncio pubblicitario su Google, o sulla rete di siti affiliati, non è stabilito in

anticipo, ma viene determinato nel corso di un’ininterrotta asta online. In

questo modo Google riesce a ricevere un prezzo concorrenziale per ciascuno

dei milioni di link che fa comparire ogni giorno sulle sue pagine. Il risultato

sono i profitti più alti nel bilancio di Google.

Le società di tutto il mondo pagano persone perché trascorrano le loro

giornate davanti allo schermo del computer per offrire su questa asta elet-

tronica. Alcune società fanno svolgere questo lavoro a software automatiz-

zati; altre ingaggiano consulenti esterni di marketing, che si specializzano in

questo genere di aste. A prescindere dal modo in cui vengono fatte le offerte

che si svolgono dietro le quinte, tutto quello che gli utenti vedono sono i

link che si aggiudicano la partita, allineati verticalmente a destra dei risultati

delle loro ricerche.

A queste aste di parole chiave partecipano società di ogni dimensione,

imprese che spendono ogni trimestre su Google qualche centinaio di dollari

e imprese che spendono molti milioni di dollari. Ribaltando il normale fun-

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zionamento del mercato pubblicitario, gli acquirenti di link determinano il

prezzo che sono disposti a pagare per far vedere il proprio annuncio invece

di farlo stabilire da Google, invertendo la pratica consolidata dei network te-

levisivi e dei giornali. La natura self-service del sistema e il basso costo

d’entrata nel mercato degli annunci linkati consentono anche ad una piccola

azienda priva di forza vendite di tentare la fortuna.

Nell’asta non stop di Google l’offerta minima per un termine di ricer-

ca, pari a cinque centesimi, è l’unico prezzo che rimane fisso. Tutti gli altri

salgono o scendono a seconda delle offerte lanciate in ogni particolare mo-

mento dalle varie aziende, che tentano di migliorare la propria posizione

sulle pagine dei risultati. Chi fa l’offerta più alta non ha, comunque, la ga-

ranzia che il proprio link pubblicitario compaia tra i primi. Questa è una del-

le tante differenze di stile nella concorrenza tra motori di ricerca. Google

classifica i link pubblicitari sulla base di due criteri: il prezzo che la società

è disposta a pagare e la frequenza con la quale gli utenti cliccano su un dato

link. Pertanto, anche se una società offre più delle altre per una data parola

chiave, qualora i consumatori non clicchino sul link di quella società, il link

scenderà in una posizione meno prominente.

Yahoo, invece, fornisce a chi offre di più per una data parola la garan-

zia di comparire in cima alla lista dei link a pagamento. Yahoo è “rigorosa-

mente capitalista, se paghi di più sei il numero uno”, dice Dana Todd, pa-

drona di un’agenzia di pubblicità interattiva. “Google ha tendenze più socia-

liste. A loro piace dare il diritto di voto agli utenti”. La pubblicità su Google

si è rivelata un modo molto efficiente per le aziende di raggiungere i poten-

ziali clienti50.

50 Il business pubblicitario online è cresciuto rapidamente a mano a mano che le aziende di tutto il mondo hanno scoper-to come i link generati dalle ricerche poi si traducevano in acquisti.

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Il successo finanziario di Google è, da molti punti di vista, il risultato

dell’aver capito prima degli altri come fare funzionare la pubblicità su inter-

net sia nell’interesse delle aziende sia nell’interesse degli utenti della Rete.

Col tempo Google ha allentato le restrizioni imposte ai link consentiti

sui siti web affiliati, accettando non solo quelli testuali ma anche quelli con

immagini e fotografie. E ha dato ai maggiori inserzionisti un più ampio con-

trollo sulla collocazione dei loro link. Ma è rimasto fedele al principio di bi-

lanciare la popolarità di un link con il prezzo che un’azienda è disposta a

pagare. Gli studi dei movimenti oculari degli utenti mostrano che essi guar-

dano innanzitutto il lato sinistro della pagina, dove vengono collocati i risul-

tati delle ricerche gratuite. È nato così il settore degli “ottimizzatori” delle

ricerche, che modificano i siti delle aziende in modo da farli comparire in

cima alla lista dei risultati di Google. Rimanere sempre in cima alla lista dei

risultati gratuiti51 è, comunque, assai più complicato di vincere un’asta pub-

blicitaria.

Google e i capitalisti di ventura si resero conto che il motore di ricerca

avrebbe avuto un successo economico travolgente. Il motore di ricerca gene-

rò $400 milioni in ricavi e $100 milioni in profitti nel 2002 all’insaputa del

resto del mondo, perché Google non era ancora una società quotata in borsa.

Praticamente tutti i profitti venivano dalle persone che cliccavano sui link di

testo che ornavano il lato destro delle pagine dei risultati di Google e le pa-

gine web dei numerosi soci e affiliati.

Eppure, le milioni di persone che amavano Google continuavano a

non capire come potesse fare soldi, dal momento che lo adoperavano gratis.

Molto non coglievano la differenza tra i risultati della ricerca gratuita e i

link pubblicitari che apparivano nella colonna accanto, e anche quelli che

capivano la differenza cliccavano nei link di destra tanto raramente da non

51 Tutti gli studi confermano che se non compari nelle prime tre pagine dei risultati di una ricerca, vale a dire tra le pri-me trenta voci, è come piazzare un cartellone pubblicitario in mazze ad un bosco. Nessuno lo vedrà.

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riuscire ad immaginare come Google potesse guadagnare miliardi di dollari,

soprattutto considerando che il costo di un clic per l’inserzionista si misura-

va di solito in centesimi, non in dollari.

Per la gioia di Google, il mistero sta nella matematica pura e sempli-

ce52. Sulla scala a cui opera Google nel 2007, fornendo risultati a centinaia

di milioni di ricerche al giorno, basta che uno su dieci o quindici utenti clic-

ca su una pubblicità, a un prezzo medio, diciamo, di 50 centesimi a clic,

perché la società faccia in un giorno quello che nel 2004 guadagnava in un

trimestre.

1.8.1. Utili con fatturati alla stelle

Il gigante dei motori di ricerca non finisce di stupire e si conferma

un’azienda da record. I dati finanziari sull’ultimo trimestre del 200653 sono

stati definiti eccezionali da investitori e stampa specializzata, rimangono e-

stremamente positivi e soprattutto contrastano con quelle che sono le gravi

difficoltà del momento per il concorrente Yahoo54.

Il momento della trimestrale è per Google una continua sorpresa in

quanto, trimestre dopo trimestre, i risultati hanno mantenuto un ritmo inso-

stenibile per tutta la concorrenza.

Google vola sempre più in alto e con 1,03 miliardi di dollari di utili si

conferma una delle più importanti aziende nel mercato globale di servizi on-

line e software. Le azioni sono alle stelle e nonostante la stagione poco fa-

vorevole, gli utili sono cresciuti del 95% rispetto al 2005.

52 cfr. cap.1, par.5.

53 Per i dati finanziari vedi www.motoricerca.net, www.finanzaonline.com e www.webnews.html.it.

54 Nei giorni in cui Yahoo crolla nel baratro di un -20%, Google ritrova invece slancio e comunica risultati fiscali anco-ra estremamente positivi.

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“Google cresce ad un ritmo impressionante ed i risultati sono la con-

seguenza dei nostri sforzi, tesi a migliorare i sistemi di ricerca e la scelta

della pubblicità”, ha dichiarato Schmidt alla stampa internazionale. Il fattu-

rato del colosso è salito a 3,21 miliardi di dollari, ben al di sopra delle aspet-

tative di investitori ed esperti.

La crescita troverebbe motivazione nell’estensione ai nuovi mercati ed

ai nuovi servizi, ed è soprattutto nel vecchio continente che il motore avreb-

be registrato le performance migliori.

Sale anche la quota di mercato che negli States vola oltre il 60%. Stes-

sa soglia abbondantemente superata anche in Francia, Germania e Regno

Unito.

Il search advertising rappresenta quasi la totalità del fatturato della so-

cietà, che sta espandendo la propria attività oltre il web, arrivando alla radio

e alla carta stampata.

Forte di questi risultati, Google sembra lanciatissimo per affermarsi

quale vero leader delle Internet Company: laddove i rivali di Yahoo! e eBay

sono riusciti a soddisfare appena le aspettative degli investitori, secondo va-

ri analisti statunitensi, Google è una vera “bomba”.

Negli ultimi tempi, il motore di ricerca, ha assunto oltre 1000 dipen-

denti ed apportato 14 sostanziali modifiche al proprio apparato di ricerca da-

ti, fulcro dell’attività pubblicitaria contestuale dei programmi AdSense, vero

“Core Business” dell’azienda. Con 96 milioni di visite al mese55, Google è il

motore di ricerca più utilizzato al mondo.

55 Dati riferiti in base ai rilevamenti effettuati da Netratings. 1 query su 2 verrebbe composta sulle pagine prodotte da Mountain View.

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1.9. La strategia di marketing

La forza di Google risiede principalmente nella strategia di Marketing

dell'Azienda.

I suoi punti di forza riguardano: la semplicità e immediatezza

dell’interfaccia, la rapidità di ottenimento dei risultati e la qualità dei risulta-

ti.

E' grazie a Cindy McCaffrey ex-Vicepresidente dell’azienda e re-

sponsabile del settore Marketing se Google è diventato la realtà che tutti co-

nosciamo.

Google è l'esempio più eclissante di cosa significa sviluppare un piano

business di successo dove innovazione, tecnologia, pubbliche relazioni ed

investimenti, sono coordinati al punto da diventare un'unica forza esplosi-

va56. Fin dalle origini del motore di ricerca, la prima forza trainante di Go-

ogle è stata "il sapersi proporre e vendere". I padri storici di Google hanno

sempre creduto nella propria creazione, senza mai svendersi o cedere il pro-

prio progetto.

Google deve la sua enorme diffusione al proprio settore Marketing il cui

fulcro principale è rappresentato dalle Pubbliche relazioni, tramite cui l'a-

zienda è riuscita a sviluppare accordi di partnership con realtà diversificate

del panorama web.

Alla fine degli anni 90, in pieno boom della New Economy, Google era un

semplice motore di ricerca la cui forza stava nell'algoritmo di ricerca inno-

vativo che non aveva eguali. Tecnologia a portata di tutti, idee e nuove stra-

tegie di business, furono tra le cause della nascita di nuovi Brand, con un

occhio sempre vigile sulla concorrenza.

Il percorso logico per capire le potenzialità del business d'informazione le-

56 Vedi John, Battelle, Google e gli altri. Come hanno trasformato la nostra cultura e riscritto le regole del business, Milano, Cortina, 2005.

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gato ai Motori di Ricerca richiese pochissimo tempo.

In risposta al grande rientro promozionale all'estero (in diverse realtà Loca-

li), Google diversifica le proprie opzioni introducendo ricerche in Lingue

diverse dall'inglese57.

Google ha avuto la capacità di sviluppare il proprio business adeguandosi

alle necessità dei diretti concorrenti accrescendo proporzionalmente la pro-

pria immagine e promuovendo il proprio marchio.

La corsa all'affermazione del proprio Brand porta Google ad instaura-

re partnership con le aziende a cui il consiglio aveva deciso di dare l'assalto

per affermare il Motore come unico Leader incontrastato del proprio settore:

l'azienda inizia a fornire la tecnologia di Ricerca a direttorie internazionali e

locali come Yahoo! e Superava.

Già nel 2003 vengono pubblicati i risultati di un sondaggio svolto a livello

mondiale sul sito Brandchannel.com dalla Interbrand (leader mondiale nello

studio dei marchi):Google risulta essere il Marchio più conosciuto, superan-

do Marchi storici come Coca-Cola, Nike, Nokia.

Il 2004 è l'anno della consacrazione. Gli interessi dell'azienda si sviluppano

in nuove direzioni attraverso programmi di Affiliazione mirati e fornendo

nuovi servizi di ricerca gratuiti. Le ricerche si spostano verso target georefe-

renziati, sul mondo della telefonia mobile anticipando oppure coprendo i

fronti considerati più caldi dove la concorrenza ha pianificato ed investito

risorse per l'assalto al monopolio Google.

La continua crescita e i giganteschi profitti hanno decretato nel marzo

2007 la vittoria di google su Microsoft. Infatti il motore di ricerca di

Mountain View ha sorpassato Microsoft in due fronti, diventando sia il sito

Web più visitato, sia il marchio più potente al mondo.

57 Le lingue per le quali Google offre un interfaccia sono oltre 100, 35 sono le lingue nelle quali offre risultati e oltre 100 sono i domini internazionali. Per un ulteriore approfondimento vedi http://www.google.it/intl/it/corporate.

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Secondo quanto rivelano i dati di Comscore58, gruppo specializzato in

analisi e statistiche, nel mese di marzo Google ha ricevuto in totale 528 mi-

lioni di visitatori unici59 (tra motore di ricerca, Gmail, Youtube e gli altri

servizi), contro i 526,90 milioni per Microsoft con il suo motore di ricerca

Live Search e i siti di assistenza tecnica.

Un risultato quello dell’azienda di Mountain View, favorito

dall’acquisizione di Youtube , il sito di condivisione di video costato 1,3 mi-

liardi di euro. Rispetto al marzo 2006, Google ha fatto segnare un incremen-

to del 13%, contro un +4% di Microsoft. Più nel dettaglio, solo Youtube è

stato cliccato da 160,8 milioni di persone (nota: nel marzo 2006 erano state

solo 22 milioni).

Google ha fatto segnare un altro punto a proprio favore. La società

fondata da Larry Page e Sergey Brin è diventata anche il brand più potente

del mondo, con un valore di marca pari ad oltre 66,4 miliardi di dollari, su-

perando, nella classifica “Top 100 Most Powerful Brands” stilata da Mil-

lward Brown Optimor60, e resa nota il 23 aprile 2007, marchi come General

Elettrics che si è confermata al secondo posto con quasi 61,9 miliardi di dol-

lari, Microsoft, prima nella rilevazione dello scorso anno, risultata soltanto

terza con 54,9 miliardi di dollari di valore di brand, seguita poi da Coca-

Cola, con circa 41,2 miliardi di dollari.

Il segreto del suo successo continua ad essere il motore di ricerca, il

più amato sul web, ma anche i nuovi siti, come YouTube, o i servizi, come

la Gmail ed il sistema di pagamenti online, hanno contribuito non poco nella

crescita, che ha stracciato anche la più agguerrita concorrenza.

58 Le stime di ComScore sono basate su un campione di 2 milioni di utenti in tutto il mondo, sia da casa che al lavoro (ad esclusione degli internet café o delle scuole). Sono compresi nella stima solo utenti dai 15 anni in su.

59 I visitatori unici sono uno strumento di misurazione effettuato in Internet, che mostra quante persone hanno visitato un particolare sito internet in un dato mese. Gli utenti sono conteggiati una volta soltanto, anche se visitano un sito più volte in quel dato periodo.

60 La Millward Brown Optimor è una compagnia britannica, che si occupa di ricerche di mercato.

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"Il nostro obiettivo è sempre stato quello di fornire la migliore espe-

rienza online per i nostri utenti" ha commentato l'azienda. "Costruiamo pro-

dotti basati sui bisogni degli utenti e sul loro input". E gli utenti apprezzano:

quando si cerca qualcosa in rete, più della metà degli internauti, sceglie Go-

ogle, facendone il motore di ricerca più usato.

1.9.1. Il “fenomeno Google”

Il successo di Google ha dato origine ad un movimento che potrebbe

essere definito come “fenomeno Google”. Si tratta di un fenomeno sociale

molto interessante anche perché, contrariamente ad altre multinazionali del

Web, come Yahoo! o eBay, Google è riuscito a rimanere vicino agli utenti,

mantenendo un profilo informale che ha contribuito a creare intorno alla so-

cietà un sentimento di simpatia e ha stimolato l’emulazione. Programmatori,

hacker61 o semplici utenti hanno quindi cominciato a vedere Google come

qualcosa di diverso da uno strumento per le ricerche online, arrivando a svi-

luppare funzioni o siti ispirati dal loro motore di ricerca preferito62. Tutto

questo testimonia come l’interesse nei confronti di Google sia diventato an-

che un fatto di costume.

Quello che stupisce di Google è anche la rapidità con la quale è riusci-

to a debellare la concorrenza in un momento nel quale alcuni motori di ri-

cerca, Altavista per primo, erano peraltro già riusciti a insinuarsi in modo

stabile nelle abitudini degli utenti del Web.

Questo perché innanzitutto Google è semplice da utilizzare grazie alla

sua grafica leggera ed è pertinente, le risposte soddisfano quasi sempre gli

utenti, ma anche perché Google è veloce, non ci sono mai inserzioni pubbli-

61 Sulla stessa linea vedi pure: Rael, Dornfest; Paul, Bausch; Tara, Calishain, Google. Trucchi e segreti, Hops Tecniche Nuove, 2007.

62 Vedi Salvatore, Romagnolo, Google, Milano, APOGEO, pag. 197-200.

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citarie di tipo grafico, il modello pubblicitario è basato sulla contestualità

delle inserzioni, che hanno sempre una relazione con il contenuto delle pa-

gine nelle quali vengono visualizzate. Inoltre quelli di Google hanno saputo

conservare un modo informale e a volte divertente di lavorare.

A tutto ciò va aggiunto il fatto che Google oggi non è più soltanto un

motore di ricerca, ma soprattutto una “Internet Company” che offre una se-

rie di servizi molto vasta e in costante espansione. Google non fornisce solo

accesso all’informazione già presente nel Web, ma cerca di portare

all’utente anche quello che è nato fuori dal Web. Credo che Google Earth ne

sia un ottimo esempio.

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1. Google Earth

Introduzione

Google Earth è un software, completamente gratuito, da installare sul

computer e scaricabile all’indirizzo internet earth.google.it, che permette di

avere una visione tridimensionale del pianeta terra e di esplorarne, con un

dettaglio molto elevato, la superficie.

La visualizzazione non è statica, in quanto attraverso Google Earth è

possibile raggiungere un obiettivo e muoversi sulla mappa intraprendendo

voli virtuali per mari, monti e metropoli, sorvolando il territorio sino a giun-

gere a destinazione. In questo modo è possibile osservare tutto il mondo at-

traverso foto satellitari e aeree.

E' come se una volta lanciato il programma, ci si trovasse seduti all'in-

terno di un satellite che gira attorno alla terra, con la possibilità di coman-

darlo a proprio piacimento per osservare e zoommare ciò che si vuole.

Volendo, è possibile anche utilizzare una visualizzazione 3D di alcune

delle città indicizzate, che garantisce un effetto ancora maggiore rispetto alla

visualizzazione delle normali foto aeree.

Più precisamente, Google Earth, è un software che genera una imma-

gine virtuale della Terra utilizzando immagini satellitari, fotografie aeree e

dati topografici memorizzati in una piattaforma GIS63.

La prima immagine che si vede una volta aperto il programma, è la vi-

sione della terra nello spazio infinito, una sorta di mappamondo virtuale.

Google Earth può essere utilizzato fornendogli coordinate geografiche, indi-

rizzi o semplicemente navigando sul pianeta con il mouse. Il cursore del

63 Per le fonti di informazione cfr. cap. 2, par. 4.

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mouse si trasforma nella classica manina, attraverso la quale si può far gira-

re la terra, capovolgerla, dargli la spinta e farla ruotare verso qualunque di-

rezione per poi andarsi a posizionare nel punto che si vuole andare ad osser-

vare, dopo di ché basta cliccare (o se si ha uno scroll nel mouse, ancora me-

glio) ed inizia lo zoom sul punto scelto.

Man mano che ci si avvicina, la definizione migliora sempre di più, il

verde delle pianure o il marrone dei rilievi va diminuendo per lasciar spazio

alle case e agli edifici.

L'impressione che da il programma è proprio quella di un progressivo

avvicinamento dell'immagine, fino a coglierne sempre più i dettagli.

La maggior parte delle grandi città sono disponibili in alta risoluzione

in modo da potere vedere gli edifici, le strade e le macchine presenti. Il li-

vello di risoluzione dipende dall’importanza dei luoghi, infatti la maggior

parte della crosta terrestre è coperta con una risoluzione di 15 metri, ma ar-

riva anche a 15 centimetri in zone molto particolari come il quartier genera-

le di Google.

Ciò che si vede non è “in diretta”, ma deriva dalla sovrapposizione di

immagini statiche tratte da più fonti, ovviamente la parte più aggiornata è

quella degli Stati Uniti, dove si possono trovare molti più Layers e dettagli

rispetto all'Europa, o ad altri continenti. Questo perché le foto disponibili

sono maggiori, mentre, per alcune località più sperdute, addirittura il grado

di dettaglio che si può ottenere non è neanche sufficiente a vedere il suolo.

Infatti non in tutte le zone del mondo il particolare risulta essere lo stesso,

nelle parti desertiche, nelle città o nei paesi meno conosciuti possiamo vede-

re a grandi linee come si presenta la zona o poco più.

Con Google Earth è possibile osservare tutto il mondo, vedere posti

che altrimenti non avremmo la possibilità di vedere, potremmo ammirare il

Grand Canyon o curiosare nelle ville di Hollywood, vedere la zona dove gli

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americani effettuano i loro test nucleari64 (ci sono dei crateri di dimensioni

impensabili) o andare a vedere i fiordi norvegesi, la cattedrale di Notre Da-

me o più semplicemente se abitiamo in una grande città, osservare la propria

casa dall'alto.

2.1. Le origini

L’ispirazione per Google Earth venne da una fotografia flipbook65.

Tutto ebbe inizio nel 1996, quando Mark Aubin, un ingegnere di software

che lavorava per la Silicon Graphics (SGI), ideò “Infinite Reality”, un

Hardware per la stazione di lavoro di Onix, che abilitava le persone a creare

grafiche con una texture straordinariamente realistica.

L’obiettivo era produrre una dimostrazione per sfoggiare le nuove ca-

pacità di texturing con un vantaggio massimo. Durante un brain-storming

qualcuno fece girare “Power of Ten: A Flipbook66”, un libro nel quale fu re-

alizzato un viaggio per immagini, dalla scala dell'Universo a quella delle

particelle subatomiche, nel quale l'obiettivo della macchina fotografica si al-

lontanava progressivamente, dieci volte ogni dieci secondi, fino a inquadra-

re la terra dallo spazio, per poi seguire un percorso inverso, fino a inquadra-

re l'atomo.

Il demo doveva muoversi attraverso le immagini come il libro. Dopo

aver discusso un certo numero di possibilità, decisero di iniziare mostrando

la terra dallo spazio e avvicinandosi a questa zoommando per poi riallonta-

64 Negli anni Sessanta e Settanta sono stati eseguiti alcuni test nucleari in Nevada. Il risultato delle esplosioni è perfet-tamente visibile dal satellite. Il cratere di Sedan ha un diametro di centinaia di metri. Fortunatamente il progetto Plo-wshare fu in seguito abbandonato dal governo U.S.A., si veda anche i test nucleari effettuati in Corea del Nord. Fonte http://www.dynamick.it.

65 Un Flipbook è un libro con una serie di figure che cambiano gradualmente da una pagina a quella successiva, in que-sto modo quando le pagine vengono sfogliate rapidamente, le figure sembrano animate, simulando il movimento o un certo altro cambiamento. Per un ulteriore approfondimento vedi http://en.wikipedia.org/wiki/Flipbook.

66 Vedi Ray, Eames, Charles, Eames, Power of Ten: A Flipbook, W.H. Freeman & Company, October, 1998.

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narsi per dirigersi in altre direzioni, arrivando così alla creazione di un mo-

dello 3-D del Nintendo 64.

Hanno chiamato questo demo Space-to-Your-Face. E dopo averlo mo-

strato letteralmente migliaia di volte, tutto il mondo rimase affascinato nel

vedere la terra da quella prospettiva.

Solo qualche anno più tardi, la crescita tecnologica dei computer e di

internet resero possibile scaricare immagini ad alta risoluzione ad una velo-

cità sufficiente da consentire una panoramica fluida in un PC standard in

ogni parte del mondo.

Così Mark Aubin decise di lasciare la SGI e collaborare con altre a-

genzie, fondando poi Keyhole67, dove venne lanciato il primo prodotto di

globo digitale per internet con immagini illimitate e con 3-D di alta qualità.

Inizialmente il programma Keyhole era sviluppato dalla Keyhole inc.

ma nell’ottobre del 2004 la società venne acquisita da Google e il software

rinominato di conseguenza. Nasce così Google Earth che deriva quindi, dal-

la fusione del programma Keyhole con il servizio Google Maps. Google E-

arth utilizza tutte le mappe e le informazioni utilizzate dal servizio Maps,

portando il genere di contenuti che prima erano disponibili solo per aziende

e laboratori di ricerca, a persone in tutto il mondo.

2.2. Interfaccia Google Earth

Con Google Earth, il computer diventa una finestra su qualsiasi ango-

lo del pianeta: si possono visualizzare immagini aeree e da satellite ad alta

risoluzione, rilievi, indicazioni di vie e strade, elenchi di attività commercia-

li e altro ancora68.

67 Vedi http://www.keyhole.com.

68 Per una panoramica completa sull’utilizzo e le funzioni di Google Earth vedi http://earth.google.it/userguide/v4/ug_toc.html.

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64

Nell'immagine seguente è illustrata l’interfaccia predefinita di Google

Earth69(fig. 2.1):

(fig. 2.1 Interfaccia Google Earth)

In alto a destra troviamo la Finestra Cerca (1). La finestra cerca è una

delle sezioni più importanti, perché attraverso di essa è possibile raggiunge-

re o cercare indirizzi e località, gestire i risultati della ricerca, creare e stam-

pare itinerari, riprodurre un tour e salvare un itinerario, visualizzare e na-

scondere i luoghi di interesse e andare allo scoperta del pianeta.

Esistono tre modalità di navigazione:

1. IN VOLO: immettendo la località desiderata il programma vola sul

punto selezionato.

2. TROVA ATTIVITA: attraverso questa funzione vengono visualiz-

zate due caselle, una per scrivere cosa cercare ad esempio pizzerie, ristoran-

ti, attività commerciali ecc..e una per scrivere il dove, quindi il luogo in cui

deve avvenire la ricerca. In questo modo utilizzando la funzione trova attivi-

69 Vedi Franco, Nardi, Il mondo di Google, Milano, Mondadori, 2006.

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tà si avvia tramite Google Maps la ricerca combinata nelle pagine gialle e

nelle pagine web relative alla zona in questione. I termini di ricerca vengono

salvati nella cronologia ricerche.

3. ITINERARI: selezionando il punto di partenza e il punto di arrivo il

programma indica il percorso più adatto per raggiungere i due posti. È ne-

cessario essere i più precisi possibili sia con i nomi della strade, che con i

numeri civici e le città.

Una volta effettuata la ricerca, qualsiasi modalità sia stata adottata, si

aprirà una sezione sotto il pulsante cerca con i luoghi trovati, cliccando su

uno di quei luoghi si sarà trasportati direttamente a destinazione.

La finestra Planisfero (2) mostra una ulteriore vista del pianeta con un

indicatore di posizione che corrisponde alla vista corrente all'interno del vi-

sualizzatore 3D. Si può utilizzare la finestra Planisfero per:

• Determinare la posizione della vista corrente rispetto all'intero pia-

neta. • Controllare il movimento del visualizzatore 3D Sopra il visualizzatore 3D è posta la barra degli strumenti dove pos-

siamo trovare a partire da sinistra:

• Il pulsante Mostra/Nascondi sidebar (3) nasconde o visualizza la

barra laterale (finestre Cerca, Luoghi e Livelli), ed è utile per ottenere una

visione d’effetto delle immagini del pianeta, ad esempio durante un tour

dei luoghi o una presentazione. Di seguito poi gli strumenti per aggiungere un Segnaposto (4), un Po-

ligono (5), un Percorso (6) o una Sovrapposizione immagine (7). Con

Google Earth è possibile applicare immagini personalizzate e modelli 3D di

Google SketchUp70 sulla vista del pianeta. Le sovrapposizioni di immagini71

forniscono informazioni aggiuntive sulle immagini sottostanti del pianeta 70 Riguardo a SketchUp cfr. cap. 2, par. 9.

71 Vedi Franco, Nardi, Il mondo di Google, Milano, Mondadori Informatica, 2006, pag. 123-128.

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per dare concretezza a monumenti o luoghi che altrimenti avrebbero

l’aspetto piatto derivante dalle fotografie satellitarie o aeree. Ad esempio si

può utilizzare una mappa di dati meteo da satellite, utilizzare le immagini di

un’area di cantiere e tracciarne i confini per seguire le fasi di sviluppo di un

lotto specifico o utilizzare le mappe pubblicamente disponibili di itinerari

escursionistici, campeggi, parchi a tema, parchi nazionali e altro ancora.

Per creare una sovrapposizione d’immagine si deve indicare il file

immagine da visualizzare nel visualizzatore 3D, come adattare o posizionare

i confini dell’immagine rispetto ai dati del pianeta sottostante ed infine indi-

care luogo e vista della sovrapposizione di immagini.

Si possono prendere le immagini di sovrapposizione dal proprio com-

puter, dalla rete o da un sito web e il formato immagine deve essere:

• JPEG

• BMP

• TIFF

• TGA

• PNG

Per le sovrapposizioni possono essere utilizzate mappe topografiche,

mappe meteorologiche prese da satellite o altri dati d’immagine geografici.

Quando si crea una sovrapposizione, questa si integra completamente

con i rilievi e la conformazione del terreno sottostante, se il livello 3D è at-

tivato.

Ad esempio, si può creare una sovrapposizione dello Yosemite Natio-

nal Park e riuscire a visualizzare i sentieri rispetto alla vista tridimensionale

delle montagne. In questo modo, dalla combinazione di mappa di sovrappo-

sizione e immagini del visualizzatore 3D si possono ottenere molte più in-

formazioni che dai due elementi presi singolarmente.

È possibile poi condividere le proprie sovrapposizioni con altri utenti

di Google Earth inviando i file delle sovrapposizioni a un server web cui

abbiano accesso anche altri utenti.

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67

Con la funzione di importazione dati di Google Earth si è in grado di

importare i propri dati geografici personalizzati nell’applicazione Google

Earth e visualizzarli nel globo. È possibile importare:

• Dati Vettore72;

• Dati Immagine73.

È disponibile anche l’importazione di immagini GIS, basta collegare il

dispositivo al proprio computer e importare waypoint e punti rotta diretta-

mente in Google Earth, queste funzioni però sono disponibili soltanto per

gli utenti di Google Earth Plus, Google Earth Pro e Google Earth EC, ma

non per gli utenti della versione gratuita.

Attualmente Google Earth supporta la maggior parte dei dispositivi

GPS dei produttori Garmin e Magellan74.

Quando i dati GPS vengono importati in Google Earth, vengono sud-

divisi in categorie in tre cartelle possibili, a seconda del tipo di punto. Le

cartelle sono:

• Rotte: sono punti registrati automaticamente dal dispositivo GPS a

intervalli definiti lungo il percorso registrato e possono essere importati in

Google Earth come percorsi. • Waypoint: sono punti immessi manualmente dall'utente e general-

mente contrassegnati da un nome, ad esempio "casa" o "inversione di

marcia." • Punti di percorso: sono punti utilizzati dal dispositivo GPS per crea-

re il percorso, ad esempio quando imposti il dispositivo perché "raggiun-

ga" un punto registrato da un altro punto registrato. I punti di percorso

72 Vedi http://earth.google.it/userguide/v4/ug_importdata.html.

73 È possibile importare dati immagine quali mappe aeree o topografiche e fare in modo che vengano proiettate corret-tamente sulle immagini di base nel visualizzatore 3D. Perché sia possibile, il file immagine deve essere di un formato specifico. Le immagini di questo tipo sono dette immagini GIS.

74 Sul sito http://www.gpsbabel.org/capabilities.html è disponibile l'elenco dei dispositivi ufficialmente supportati dalla funzione di importazione GPS di Google Earth.

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possono contenere più "istruzioni" di spostamento collegate tra loro e pos-

sono essere importati in Google Earth come percorsi. Spesso, i dati importati in Google Earth contengono più elementi che

non vengono convertiti automaticamente in caratteristiche immediatamente

visibili nel visualizzatore 3D. Nell’importazione di questi dati si possono u-

tilizzare i modelli di stile per visualizzare in modo significativo i campi con-

tenuti. Per farlo si deve mappare, ovvero collegare i campi specifici conte-

nuti nei dati importati a una delle quattro caratteristiche di visualizzazione:

• Nome: per impostazione predefinita, se un campo dei dati ha come

etichetta la parola nome, Google Earth collega il campo al nome del punto

visibile nel visualizzatore. In ogni caso si ha la possibilità di collegare al-

l'elemento Nome qualsiasi campo dei dati da te importati.

• Colore: il campo colore applica un colore ai dati. Se si importano

dati di punti, risultano colorate le icone, se si importano linee e forme, sa-

ranno queste a risultare colorate.

• Icone: è possibile utilizzare la funzione di visualizzazione delle ico-

ne per selezionare dall'elenco un'icona per i dati di punti importati. Si può

selezionare un'unica icona per tutti i dati di punti, applicare le icone in

modo casuale o selezionare icone specifiche per campi specifici.

• Altezza: la funzione altezza genera l'altezza relativa alla colonna se-

lezionata nei dati importati. Se i dati selezionati sono numerici, i valori di

altezza possono essere distribuiti su un intervallo di valori. Se i dati sono

testuali, è possibile associare icone ai singoli campi. Con lo strumento Righello (8), Google earth offre la possibilità di mi-

surare le distanze e stimare le dimensioni. In base alla versione Google earth

in uso sono disponibili gli strumenti di misurazione tramite una linea o un

percorso e la misurazione tramite raggio di un cerchio o un poligono. Un

puntino rosso indica il punto di partenza della forma da tracciare e una linea

gialla lo collega alla nuova posizione del mouse. Ogni clic aggiuntivo ag-

giunge una nuova linea alla forma da tracciare, a seconda dello strumento

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scelto. La misurazione complessiva della forma viene riportata nella finestra

di dialogo Righello, dove puoi scegliere diverse unità di misura.

La misurazione con lo strumento Linea è supportata in tutte le versioni

di Google Earth. Consiste in due punti collegati da una linea retta. La misu-

razione viene effettuata esclusivamente sulla lunghezza.

Anche la misurazione con lo strumento Percorso è supportata in tutte

le versioni di Google Earth. Un percorso consiste di due o più punti collega-

ti da una linea retta. La misurazione viene effettuata sull’intera lunghezza

del percorso.

La versione PRO di Google Earth supporta la funzione di misurazione

con lo strumento Poligono e Cerchio. Un Poligono consiste di tre o più pun-

ti. Con questo strumento vengono misurati sia il perimetro che l’area.

Lo strumento Cerchio permette di misurare il raggio, l’area e la cir-

conferenza, nell’unità di misura appropriata75.

Gli ultimi due pulsanti situati nella barra dei comandi sono quelli

dell’e-mail (9), e della stampa (10).

È possibile navigare in questa vista tridimensionale del globo utiliz-

zando il mouse, oppure utilizzando i Controlli di Navigazione (11) (fig.

2.2.), posti in alto a destra del visualizzatore 3D.

(fig. 2.2 Controlli di navigazione)

75 Per le unità di misura disponibili per la lunghezza, il perimetro, l'area e il raggio vedi http://earth.google.it/userguide/v4/ug_measuring.html.

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Oltre alle classiche frecce di movimento (3) troviamo al centro un jo-

ystick (2) per semplificare gli spostamenti, a destra il dispositivo di scorri-

mento dello zoom (5), per avvicinare o allontanare l’immagine, in alto il di-

spositivo di scorrimento dell’inclinazione76 (1) che consente di inclinare il

terreno fino a vedere l’orizzonte, cliccando all’estremità del dispositivo di

scorrimento si reimposta l’inclinazione ad una vista perpendicolare o oriz-

zontale. Il livello d’inclinazione è molto utile quando, dopo aver trovato la

località cercata, ne vogliamo osservare meglio i particolari, l’altezza, la de-

finizione ecc.

Oltre a decidere l’inclinazione da adottare, possiamo ruotare

l’immagine attraverso l’anello (6) e cliccando sopra la N reimpostare la vi-

sta in modo tale che il nord si trovi nella parte superiore del visualizzatore.

In basso a destra della finestra principale troviamo la Finestra Livelli

(12), che contiene una varietà di punti dati di interesse geografico77 che è

possibile selezionare per attivarne la visualizzazione delle immagini. Oltre

ai punti d’interesse, si possono rendere visibili i dati relativi alla mappa, alle

strade, ai rilievi del terreno e persino agli edifici.

Si utilizza questa finestra per visualizzare e salvare i luoghi

d’interesse, visualizzare i vari livelli delle mappe, ad esempio confini, strade

e terreno, e per visualizzare gli edifici in 3D.

Il livello Strade mostra sull'area di visualizzazione i dati relativi a tutte

le strade, dalle principali autostrade, alle statali e provinciali, fino alle vie

cittadine. Le informazioni relative alle strade di una determinata vista sono

sempre disponibili, ma sono visibili nel visualizzatore solo quando viene

raggiunta una distanza accettabile. Ad esempio, se stai esplorando nel visua-

lizzatore una regione molto ampia, vedrai solo le principali autostrade. Man

mano che si avanza con lo zoom in una regione più limitata, compariranno

76 Vedi http://earth.google.it/userguide/v4/index.html#terrain.

77 Vedi Franco, Nardi, Il mondo di Google, Milano, Mondadori Informatica, 2006, pag. 143-146.

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le etichette, oltre che delle autostrade, anche delle strade statali e provincia-

li.

Il livello Terreno 3D mostra i dati relativi ai rilievi 3D per l'area visua-

lizzata78. Questi dati sono limitati ai rilievi geografici naturali, come monta-

gne e canyon; la funzione non riguarda gli edifici.

È possibile attivare anche la funzione confini, sono disponibili molti

tipi di confini, quali: linee costiere, confini internazionali, confini di stati e

province, paesi e capitali, nomi di stati e province, confini delle contee U-

SA.

Per alcune aree geografiche del database di Google Earth puoi visua-

lizzare semplici edifici in 3D, alcuni iniziano ad essere visibili ad

un’altitudine di 3-4000 metri. Gli edifici 3D vengono visualizzati come og-

getti grigio chiaro sovrapposti all’immagine della città. Inoltre è possibile

visualizzare in Google Earth i modelli 3D creati in Google SketchUp an-

dando all’indirizzo http://sketchup.google.it/3dwarehouse.

Posizionata tra la finestra cerca e la finestra livelli, troviamo la Fine-

stra Luoghi (13), al primo avvio questa finestra contiene un elenco di loca-

lità di interesse predefinite e una cartella luoghi personali vuota nella quale

è possibile salvare i luoghi di proprio interesse. Si può utilizzare la finestra

luoghi per salvare le località visitate, organizzare i luoghi che si desidera e-

splorare, le ricerche di indirizzi o esercizi commerciali, le bellezze naturali e

altro. È possibile creare anche dei segnaposto, una sorta di puntina da dise-

gno da mettere nel punto evidenziato e salvarlo come personale luogo

d’interesse. Dopo aver creato un segnaposto, è facilmente condivisibile con

altri al sito web della BBS di Google Earth Community79.

78 Google Earth da all’utente la possibilità di regolare l’elevazione del terreno 3D. È possibile impostare l’opzione am-plificazione elevazione su un valore compreso tra 0 e 3. Il valore predefinito è 1.

79 http://bbs.keyhole.com/ubb/ubbthreads.php

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Un’altra opzione interessantissima è quella di poter viaggiare tra i po-

sti selezionati, effettuando un viaggio virtuale. Sotto le cartella infatti è pre-

sente un pulsante , il classico play dei telecomandi, ed una volta cliccato

parte il viaggio tra le località selezionate. È molto bello l’effetto che si crea,

con l’immagine che da un punto si alza e viaggia attorno alla terra fino al

punto successivo. Oltre al tour dei luoghi da te selezionati è possibile partire

con il tour alla scoperta del pianeta selezionando la suddetta cartella, la ri-

produzione si avvia nel visualizzatore 3D, che raggiunge in volo ciascuna

località della cartella, fermandosi un certo tempo prima di ripartire per la lo-

calità successiva dell’elenco80.

Al centro dello schermo abbiamo il Visualizzatore 3D81 (14), che

consente di visualizzare la terra e il terreno 3D. Sotto di essa è posta la Bar-

ra di Stato (15), dove vengono visualizzate le coordinate, l’elevazione e lo

stato do streaming.

2.2.1. Opzioni del visualizzatore

Google Earth ti permette di modificare diverse impostazioni del visua-

lizzatore 3D e di attivare alcune speciali funzioni di visualizzazione tridi-

mensionale. Tra questi:

• Visualizzazione della griglia di latitudine/longitudine sul visualiz-

zatore 3D: Google Earth offre uno speciale livello, accessibile dal menu

Visualizza, che sovrappone all'immagine nel visualizzatore 3D una griglia

delle coordinate di latitudine e longitudine. Le linee bianche della griglia

si sovrappongono alle immagini del pianeta riportando anche l'indicazione

di latitudine e longitudine al centro del visualizzatore 3D. Si può posizio- 80 È possibile definire gli elementi che si desidera visitare nel tour, nonché il comportamento del tour stesso ovvero, la velocità del tour, il tempo di pausa per ciascuna tappa, il numero di cicli, l’angolo visuale e la distanza della telecamera da ciascun punto delle indicazioni stradali.

81 Vedi opzioni del visualizzatore 3D al sito http://earth.google.it/userguide/v4/ug_3dviewer.html.

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nare un elemento geografico nel visualizzatore 3D e determinarne le coor-

dinate geospaziali utilizzando questa griglia. Man mano che ci si avvicina con lo zoom, aumenta il livello di detta-

glio delle linee dei gradi.

• Passaggio dalla modalità a schermo intero alla modalità finestra e

viceversa. • Impostazione di proporzioni specifiche per la vista nel visualizzato-

re 3D: Utilizzando le opzioni della voce Dimensioni vista del menu Visua-

lizza si può scegliere, tra le proporzioni preimpostate, il formato più adatto

per le modalità di riproduzione o di stampa. L'opzione selezionata ridi-

mensiona il visualizzatore 3D per rendere al meglio le immagini. Ad e-

sempio, se il computer è impostato per l'uso di una lavagna luminosa, si

può scegliere il rapporto di formato supportato più adatto allo scopo. Per

una migliore qualità video si deve scegliere l'impostazione TV appropria-

ta. È possibili scegliere tra la riproduzione computer e riproduzione TV.

Per la stampa si hanno a disposizione quattro proporzioni per fogli di diversi

formati.

• Uso della finestra Planisfero per un'ulteriore prospettiva. • Preferenze di visualizzazione: Google Earth ti permette di imposta-

re alcune preferenze relative alla resa delle immagini nel visualizzatore 3D

e all'aspetto di icone, etichette e altri elementi. Come ad esempio: L’area di dettaglio, I colori trama, il filtro anisotropico, le dimensioni

delle etichette/icone, la bussola e l’atmosfera, l’amplificazione

dell’elevazione, la qualità del terreno, la visualizzazione delle coordinate del

puntatore, la visualizzazione dell’elevazione, la modalità grafica e I caratte-

ri.

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• Preferenze per la cache di memoria e la cache su disco: L'incremen-

to della cache82 di memoria o della cache su disco può migliorare le pre-

stazioni, ma compromettere la funzionalità di altre applicazioni. La me-

moria disponibile dipende dalle specifiche del computer. Un incremento

significativo della cache di memoria migliora notevolmente la stampa e la

creazione di filmati con Google Earth Pro e Google Earth EC. La cache su

disco è limitata a 2 GB. Google Earth utilizza questa cache per la visualiz-

zazione di immagini non in linea83. Ciò consente di visualizzare il globo

senza una connessione a Internet. Si può recuperare spazio su disco eliminando i file della cache.

2.2.2. Google Earth Movie Maker

Google Earth mette a disposizione anche la funzione Movie Maker

ovvero la funzione per creare e registrare le immagini del visualizzatore 3D

e salvare la registrazione come file filmato, ma solo per gli utenti di Google

Earth Pro e Google Earth EC. È possibile scegliere di registrare le proprie

interazioni con il visualizzatore 3D in tempo reale oppure impostare un tour

e registrarlo senza interruzioni.

Una volta completata la registrazione e salvato il file, si può rendere

disponibile il file su un sito web, utilizzarlo in una rappresentazione oppure

inviarlo tramite e-mail. Ad esempio si può creare un filmato della propria

proprietà da presentare ai clienti o ai visitatori di una fiera per mostrare loro

le viste da satellite senza dover utilizzare il client Google Earth.

82 In informatica, la cache (nascondiglio, deposito segreto, in inglese) è un insieme di dati che viene memorizzato in una posizione temporanea, dalla quale possa essere recuperato velocemente su richiesta.

83 Vedi http://www.gearthblog.com.

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La funzione Movie Maker supporta tre formati di file:

• Windows Media Video84 (WMV): è un formato di output compres-

so e ottimizzato per le presentazioni. I file WMV possono essere ulterior-

mente configurati in base alle esigenze, ad esempio per l'utilizzo tramite

una connessione web T1 o una connessione modem a 56K. • Audio Video Interleave85 (AVI): i filmati in formato AVI non sono

compressi e pertanto sono file di dimensioni molto grandi, che rendono

quasi impossibile la riproduzione da parte di un lettore standard. Questo

formato è utile solo se si desidera modificare il filmato con un software di

editing video. • Flusso di immagini (JPG): è possibile acquisire filmati come imma-

gini di lunghezza variabile o fissa. Questo formato è utile se desideri con-

trollare la velocità in modo artificiale e poter modificare ciascuna imma-

gine, frame per frame. • QuickTime86: i filmati possono essere acquisiti nel formato .mov

per Apple QuickTime. 2.3. Google Earth Community

Uno dei punti di forza del programma è la community ad esso collega-

ta. Registrandosi (gratuitamente) alla community, è possibile accedere ad

informazioni supplementari e foto ulteriori che altri utenti hanno raccolto

nei loro viaggi. Quando qualcuna di queste informazioni è disponibile per la

zona di mondo che è stata scelta dall’utente, gli viene segnalata da un icona

con un link così che sarà sufficiente cliccarci sopra perché una pagina del

84 Compatibile solo con Windows e Linux.

85 Compatibile solo con Windows e Linux.

86 Compatibile solo con Mac.

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browser si apra direttamente nel sito della community o ad altro sito di rife-

rimento.

In questo modo è possibile scaricare pacchetti con ricerche già fatte da

altri utenti, scaricando questi pacchetti, si aggiungeranno i relativi segnalini

direttamente sulla propria mappa e sulla sezione Luoghi, così sarà più facile

trovare le corrispondenti località.

Grazie a questo programma e soprattutto grazie alla sua interattività è

possibile conoscere angoli di pianeta di cui se ne ignorava l’esistenza.

2.4. La raccolta e l’elaborazione delle immagini satellitari

Molte persone si sorprendono nello scoprire che c’è più di una fonte

per le immagini. Vengono raccolte via aeroplano e via satellite, ma anche

con palloni aerostatici, aeroplani telecomandati e persino aquiloni.

L’osservazione aerea tradizionale coinvolge il montaggio di una mac-

china fotografica giroscopica (fig 2.3) posizionata nella pancia di un aero-

plano facendolo volare ad un’altezza compresa tra i 15.000 e i 30.000 piedi,

a seconda della risoluzione d’immagini interessata. Appena l’aereo arriva al

percorso predefinito sopra l’area desiderata, forma una serie di linee paralle-

le con un 40 % di sovrapposizione tra le linee e il 60% di sovrapposizione

nella direzione di volo.

Questa sovrapposizione delle immagini è ciò che da sufficiente detta-

glio per rimuovere le distorsioni causate dall’aspetto irregolare della super-

ficie terrestre.

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(fig.2.3 Macchina fotografica giroscopica)

Le immagini vengono aggiornate non appena raccolte per poi essere

elaborate, aggiungendo strati d’informazioni, come confine di regioni e di

stati e i nomi delle strade, scuole e parchi, per renderle più utili.

Queste informazioni vengono da più fonti: provider commerciali, a-

genzie di governo locale, archivi di pubblico dominio, privati, governi na-

zionali e internazionali.

Goggle Earth si appoggia inoltre ai dati forniti dalla NASA e rilasciati

nel pubblico dominio. Questi dati consentono una ricostruzione accurata

della maggior parte delle catene montuose mondiali.

L’elaborazione delle immagini avviene scansionando la pellicola con

scanner capaci di più di 1800 DPI87 o 14 micron. Quindi si fanno passare le

immagini digitali attraverso una serie di livelli88, come il bilanciamento del

colore e la deformazione per produrre il mosaico finale dell’intera area.

In aggiunta il programma può sovrapporre alle immagini la ricostru-

zione tridimensionale dei principali edifici di molte città statunitensi.

Molte persone utilizzano questo programma aggiungendovi informa-

zioni e dati riguardanti le città o i luoghi di interesse.

87 Acronimo Dots per Inch.

88 Le immagini sono modellate grazie al DEM(Digital Elevation Model)che raccoglie l’elevazione di ogni punto della terra.

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2.5. Errori in Google Earth

Google Earth contiene diversi errori e sviste. Spesso l'altezza è indica-

ta in modo non preciso, per esempio il Monte Everest (8.844 m) è il più alto

punto individuabile su Google Earth ma misura solo 8.591 metri, un am-

manco di 253 metri. Inoltre il mare non è sempre a 0 metri, nell'Oceano pa-

cifico arriva a misurare -50 metri vicino a San Diego mentre a Ragusa in

Croazia arriva a + 200 metri. Diverse depressioni hanno un'altezza sbagliata

come per esempio la Valle della morte. Molte fotografie sono state realizza-

te con angoli di inquadratura diversi e questo porta a delle ricostruzioni non

esatte. Questo fenomeno è chiaramente visibile a Manhattan sul Ponte di

Brooklyn. Alcune etichette sono posizionate in posti errati, a volte la distan-

za tra il posto reale e l'etichetta è di due chilometri. A volte (ad esempio nel-

la zona di Firenze) le strade disegnate in sovrimpressione sono spostate di

parecchie decine di metri rispetto all'immagine di sfondo.

Probabilmente la differenza è dovuta al modello di geoide89 utilizzato:

quest'ultimo approssima la forma della terra tramite un sistema di equazioni

differenziali, solitamente armoniche sferiche, in cui poi si sceglie un riferi-

mento. Vedere per maggiori dettagli WGS8490 e EGM9691.

89 Il geoide è una superficie di riferimento utilizzata nella geodesia nella determinazione del profilo altimetrico di una zona, cioè nella determinazione della quota sul livello del mare di tutti i punti di una determinata zona. Vedi http://it.wikipedia.org/wiki/Geoide.

90 WGS84 è l'acronimo di World Geodetic System 1984. Esso costituisce un modello matematico della Terra da un pun-to di vista geometrico, geodetico e gravitazionale, costruito sulla base delle misure e delle conoscenze scientifiche e tecnologiche disponibili al 1984.

91 EGM96 è un modello geopotenziale della superficie terrestre costituito da una somma di armoniche sferiche fino al 360° ordine e grado. Questo modello è stato utilizzato come riferimento geodetico per aggiornare il WGS84.

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2.6. Le versioni distribuite

Che si debbano prendere decisioni in cui la geografia è un fattore fon-

damentale o che piaccia semplicemente esplorare, Google Earth porta

l’utente dove desidera. Basta ingrandire la vista dallo spazio al livello della

strada e combinare immagini, informazioni geografiche 3D, mappe e dati

commerciali per ottenere un quadro globale in pochi secondi.

A seconda delle esigenze dell’utente, Google mette a disposizione di-

verse versioni.

2.6.1. Google Earth Basic

Google Earth basic è la versione ottenuta tramite download gratuito

per uso personale. Non è necessaria alcuna registrazione. Se lo si desidera,

si può effettuare l'aggiornamento a Google Earth Plus.

(fig. 2.4 Interfaccia Google Earth Basic)

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La tecnologia di streaming92 avanzata fornisce i dati nel momento in

cui ne hai bisogno, le immagini e i dati 3D raffigurano l'intera Terra, tera-

byte di immagini satellitari e aeree raffigurano città di tutto il mondo in det-

tagli ad alta risoluzione, la ricerca locale consente di cercare ristoranti, hotel

e anche indicazioni stradali. I risultati vengono visualizzati nella vista 3D

della Terra e c’è la possibilità di salvarli in cartelle e condividerli con gli al-

tri.

I livelli mostrano parchi, scuole, ospedali, aeroporti, negozi e altro, il

formato KML93 di scambio dati ti consente di condividere annotazioni utili

e visualizzare migliaia di punti dati creati da utenti di Google Earth.

Questa versione è consigliata per chi ha intenzione di pianificare un

viaggio, ottenere indicazioni stradali, o magari trovare una casa, un appar-

tamento, individuare un’attività commerciale locale o semplicemente esplo-

rare il mondo.

2.6.2. Google Earth Plus

La versione Plus è nata per uso domestico/personale, è una versione

opzionale di livello superiore di Google Earth disponibile per $20 annui. Per

acquistare Google Earth Plus, è necessario aggiornare il programma dal me-

nu "Guida". Oltre alle funzionalità di base, Google Earth Plus offre:

• Maggiore rapidità e migliore accesso alla rete; • Importazione dati GPS, lettura di rotte e waypoint94 da dispositivi

GPS selezionati95;

92 Con il termine streaming si intende un flusso di dati audio/video trasmessi da una sorgente a una o più destinazioni su Internet.

93 Acronimo di Keyhole Markup Language, è un formato file e una grammatica XML per la creazione di modelli e la memorizzazione di caratteristiche geografiche quali punti linee, immagini, poligoni e modelli da visualizzare in Google Earth e Google Maps.

94 Non supporta l'esportazione di rotte o waypoint verso un GPS.

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• Stampa a risoluzione più elevata (superiore alla risoluzione scher-

mo); • Assistenza clienti tramite e-mail (non solo tramite Web); • Annotazione, strumenti di disegno per annotazioni più dettagliate

(possibilità di condivisione in formato KML); • Utilità di importazione dati, lettura di punti di indirizzo da file csv. Sebbene Google Earth Plus disponga di funzionalità aggiuntive, le

immagini sono le stesse per tutte le versioni di Google Earth.

2.6.3. Google Earth Pro

La versione Pro è la versione del programma orientata ad un utilizzo

commerciale, aumenta le performance del software mettendo inoltre a di-

sposizione particolari moduli a pagamento; Google Earth Pro semplifica la

ricerca e la presentazione di località. Basta digitare un indirizzo per osserva-

re dall’alto strade, attività commerciali, scuole e dettagli di immagini satelli-

tari in 3D. È possibile anche importare piante, elenchi di proprietà o i siti dei

clienti. Condividire la vista con un cliente o collega con un solo clic. È pos-

sibile anche importare immagini di alta qualità in documenti o sul web.

95 Supporto verificato solo per dispositivi Magellan e Garmin.

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(fig. 2.5 Interfaccia Google Earth Pro)

Funzioni:

• massima velocità per Google Earth; • migliori funzionalità di stampa e salvataggio (4800 pixel); • strumenti di annotazione aggiuntivi (poligoni con altezza); • strumenti e unità di misura aggiuntivi (piedi quadrati, miglia, acri,

raggio, ecc.); • importazione di fogli di lavoro, possibilità di importare fino a 2500

località in base all’indirizzo o latitudine/longitudine; • assistenza tecnica (e-mail) durante l’orario lavorativo;

• modulo di creazione di filmati: esportazione di filmati96 compressi

(.wmv) di ingrandimenti e tour;

• modulo di stampa di massima qualità: stampa di immagini ad alta

risoluzione fino a 11" x 17";

• modulo di importazione dati GIS: importazione di dati GIS in for-

mati file quali .shp, .tab, gli esempi includono dati di lotti di terreno, dati

demografici, dati di edifici 3D.

96 cfr. Cap. 2, par. 2.

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2.6.4. Google Earth Enterprise

La versione Enterprise (a sua volta suddivisa in Fusion, Server ed EC)

offre ulteriori potenzialità al servizio aprendo all'inserimento di immagini

rasterizzate97 ed altre informazioni provenienti direttamente dall'ambito a-

ziendale. Google Earth Enterprise consente di sfruttare la potenza di Google

Earth nell'azienda98. I dati aziendali possono essere combinati con dati di

Google Earth forniti da ASP99. È anche possibile conservare il set di dati

completo in locale.

Sia che l'azienda investa già in modo consistente in dati e sistemi geo-

grafici, sia che stia solo iniziando a sfruttare il potenziale delle informazioni

geografiche, la soluzione aziendale di Google Earth può rendere l'azienda

stessa più efficiente.

La tecnologia di Google Earth rende semplice, anche per gli utenti i-

nesperti, l'interazione con enormi quantità di immagini satellitari e dati GIS;

diventa quindi semplice orientarsi nel cumulo di dati e ottenere le nozioni

che possono realmente fare la differenza.

Vantaggi per l'utente:

• Rapido: Google Earth utilizza una tecnologia di streaming avanza-

ta per ottenere dati geografici dettagliati a una velocità sorprendente e con

informazioni contestuali esaustive;

• Completo: il sistema Google Earth è in grado di gestire enormi

database. L'individuazione di qualunque set di dati è estremamente rapida.

97 Il termine raster nel campo dell'informatica, indica un'immagine costituita da punti o pixel ed è usato per indicare la tipologia di dato impiegata nella rappresentazione cartografica digitale. Con i dati raster il territorio viene riprodotto attraverso una matrice di pixel di forma quadrata o rettangolare. A ciascun pixel è associato un attributo che definisce le caratteristiche dell'elemento rappresentato.

98 Vedi il sito http://earth.google.it/earth_enterprise.html.

99 Acronimo di Application Service Provider. Un provider che fornisce una connessione al cliente con il proprio data-center. Tale connessione permette al cliente di utilizzare attraverso la rete su cui viaggia tale connessione applicativi informatici.

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I dati vengono utilizzati solo se gli utenti possono individuarli. Google E-

arth rende disponibili i dati geografici per dipendenti e processi di lavoro;

• Flessibile: Google Earth Enterprise interagisce con una serie di si-

stemi GIS tradizionali. Google Earth può essere utilizzato per pubblicare i

dati memorizzati in questi sistemi e metterli a disposizione dell'intera a-

zienda o del pubblico. Google Earth Enterprise Solutions è composto da tre elementi:

Google Earth Fusion integra i dati geografici di cui l'azienda dispone

nel sistema Google Earth Enterprise, raster (immagini), GIS, anche dati

memorizzati in database tradizionali. Una volta integrati, i dati vengono for-

niti al software client mediante Google Earth Server. I set di dati possono

essere selezionati e ottimizzati mediante un'interfaccia utente intuitiva.

(fig. 2.6 Interfaccia Google Earth Enterprise Fusion)

Per utenti esperti e integrazioni complesse è disponibile un'interfaccia

di riga di comando. Fusion può essere configurato per l'aggiornamento dei

dati in modo che il sistema Google Earth Enterprise sia sincronizzato con i

set di dati più recenti disponibili.

• Google Earth Server mette a disposizione il database di Google E-

arth al software client (Google Earth EC) e comprende ulteriori servizi di

supporto quali la geocodifica.

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I dati vengono importati nel sistema Google Earth Enterprise mediante

Google Earth Fusion. Google Earth Server può essere configurato come

server di sovrapposizione (i dati aziendali vengono aggiunti alla mappa base

ASP ospitata e messa a disposizione da Google) o come server autonomo

(l'intero set di dati è residente in locale).

La modalità di sovrapposizione consente di sfruttare la dettagliata

mappa base di Google di diversi terabyte senza dover sostenere i costi e la

complessità di una licenza separata per questi dati, dell'aggiornamento e del-

la gestione in locale dei dati stessi. È comunque possibile visualizzare i dati

aziendali (ubicazione dei veicoli, dati di magazzino, proprietà, livelli GIS)

in questo contesto dettagliato.

La modalità autonoma consente alle imprese che possiedono elevate

quantità di dati geografici specifici di gestire e fornire questi dati all'intera

azienda nell'ambito di un'interfaccia utente intuitiva.

Un unico server di Google Earth è in grado di supportare in modo af-

fidabile centinaia di utenti simultanei e diverse migliaia di utenti complessi-

vi.

• Google Earth EC (Enterprise Client) è la versione del software

client di Google Earth progettata per interagire con Google Earth Fusion e

Google Earth Server nelle implementazioni aziendali stand-alone100. Google Earth EC contiene tutte le funzionalità software di Google E-

arth PRO e aggiunge il supporto per la connessione a più server e ai server

di ricerca dell'azienda. Se distribuito nell'ambito di una soluzione Google

Enterprise, Google Earth EC può essere eseguito in reti chiuse non connesse

a Internet.

100 Caratteristica di un software (ma per estensione anche di un hardware) che può eseguire i compiti per cui è preposto senza che siano richiesti altri componenti. Vedi sul sito http://www.pc-facile.com/glossario/stand-alone.

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Funzionalità chiave di Google Earth Enterprise Solution:

• l’architettura estremamente scalabile consente di pubblicare tera-

byte di dati geografici per migliaia di utenti da un unico cluster di

server101; • la vista 3D offre una visione completa dell'area di interesse fonden-

do immagini, dati di elevazione, dati GIS e punti e annotazioni personali; • interazione semplice e reattiva, la tecnologia di streaming consente

di esplorare facilmente enormi set di dati; • la collaborazione e la condivisione sono possibili grazie a strumenti

integrati che consentono di inviare per e-mail viste, segnaposti e annota-

zioni mediante il flessibile formato XML102. Soluzioni:

• Google Earth Enterprise Pro, soluzione aziendale completa per la

creazione e la gestione del database stand-alone di Google Earth;

• Google Earth Enterprise LT, soluzione ibrida che consente l'ho-

sting locale di livelli di dati aziendali (punti, vettori o oggetti in movimen-

to) in integrazione con la mappa base di Google Earth;

• Bundle di Google Earth Pro, sconti per quantità per l'implementa-

zione aziendale di Google Earth Pro, la nostra soluzione di informazioni

geografiche ASP pronta da distribuire. I vantaggi di questa tecnologia sono notevoli infatti, centinaia di utenti

quotidiani possono essere supportati da un unico server. Per migliaia di u-

tenti è sufficiente un piccolo cluster, la tecnologia 3D in attesa di brevetto

consente un accesso semplice (come in un videogioco) a database remoti di

101 Un cluster di server è un gruppo di server che agisce come un unico sistema e garantisce quindi performances mi-gliori.

102 L'XML, acronimo di Extensible Markup Language, ovvero «Linguaggio di marcatura estensibile» è un metalinguag-gio simile all'HTML, con il quale condivide i markup (comunemente detti tag), ma rispetto all'HTML, l'XML ha uno scopo ben diverso: è un linguaggio utile allo scambio dei dati, quindi di back-office e non di front-office.

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più terabyte e poi c’è la possibilità di incorporare dati in dozzine di formati

file GIS raster e di punti/vettori .

2.7. Applicazioni103

Google Earth rende aziende ed enti governativi più efficienti con u-

n'ampia gamma di applicazioni. Dalla scelta di siti per il mercato immobilia-

re commerciale fino agli interventi di sicurezza interna in caso di calamità,

Google Earth consente di prendere decisioni migliori e più rapide nel conte-

sto geografico.

2.7.1. Mercato immobiliare commerciale

Google Earth mette a disposizione informazioni immobiliari essenzia-

li. È sufficiente raggiungere e ingrandire un sito per ispezionarlo. Sapere

quanti concorrenti ci sono nel raggio di cinque chilometri o se è presente un

cantiere di demolizione nelle immediate vicinanze. Possiamo saperlo senza

neanche salire su un aereo.

(fig 2.7 Panoramica di un sito) (fig. 2.8 Progetto commerciale)

103 Le applicazioni Google Earth che verranno di seguito citate comprendono Google Earth Pro e Google Earth Enter-prise Solution.

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Google Earth è un eccellente strumento per:

• analisi dei siti: è possibile analizzare i siti utilizzando la ricerca in-

tegrata di Google per individuare l’ubicazione di concorrenti e i siti esi-

stenti (fig. 2.7);

• presentazioni: è possibile ricondurre clienti e colleghi in una rico-

gnizione aerea di qualunque proprietà;

• lavoro di squadra: è possibile inviare un'immagine o una vista per

e-mail, tagliare e incollare immagini in PowerPoint.

2.7.2. Mercato immobiliare residenziale

Con Google Earth puoi volare sulla tua proprietà, evidenziare scuole,

parchi e centri commerciali lungo il percorso. Scendere quindi su una singo-

la casa e misurare la distanza104 rispetto all'imbocco più vicino dell'autostra-

da.

(fig. 2.9 Vista aerea di una proprietà) (fig. 2.10 Vista aerea quartiere residenziale)

104 cfr. Cap. 2, par. 2.

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Google Earth consente di:

• vendere proprietà: puoi offrire agli acquirenti eccitanti ricognizio-

ni aeree del quartiere in cui si trova la tua proprietà (fig.2.9), mostrando

ogni dettaglio, dal negozio ai trasporti;

• individuare case: con Google Earth puoi sorvolare l'area di cui ti

occupi (fig. 2.10), identificare le case dagli elenchi immobiliari e verifica-

re parametri come scuole e centri commerciali;

• acquisire nuovi clienti: Con Google Earth è possibile acquisire

clienti dall'alto, risparmiando tempo prezioso che non si dovrà più trascor-

rere in auto. È possibile ad esempio sapere quali potenziali venditori sono

pronti a muoversi o ancora quali potenziali acquirenti si accingono a com-

prare. Google Earth viene utilizzato da migliaia di agenti, intermediari e in-

vestitori del mercato immobiliare residenziale in tutto il mondo.

2.7.3. Architettura e ingegneria

Google Earth consente agli studi di architettura e ingegneria e alle im-

prese edili di ottenere una nuova prospettiva sui propri progetti.

Dagli studi di fattibilità sul sito di costruzione all’analisi dell’impatto

dello sfruttamento del terreno, queste imprese possono fare affidamento su

un’ampia gamma di dati geospaziali per la stesura e la commercializzazione

di progetti. Google Earth offre la modalità più efficace di distribuzione dei

dati alle persone coinvolte nei processi decisionali.

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(fig. 2.11 Simulazione 3D di un progetto) (fig. 2.12 Simulazione 3D di un progetto)

Google Earth presenta un'unica vista che consente di eseguire una ra-

pida analisi geografica per i clienti prima di intraprendere progetti. Puoi vo-

lare verso un'area, ottenere una panoramica immediata del terreno circostan-

te, misurare le dimensioni di un lotto e verificare la sua prossimità ad altre

aree edificate. La visualizzazione dei dati in Google Earth ti consente di ot-

tenere una prospettiva naturale dell'aspetto attuale del sito e dell'aspetto che

assumerà una volta completato il progetto (fig. 2.11, fig. 2.12): un punto di

riferimento più chiaro di quello offerto da cianografie e schemi.

Stupire i clienti e le commissioni di valutazione dei progetti grazie ad

animazioni interattive che mostrano ricognizioni aeree della zona interessata

dal progetto e del suo ambiente105. Google Earth è rapido e semplice, cattura

l'attenzione del pubblico e consente a clienti e progettisti di acquisire più ve-

locemente familiarità con l'area.

2.7.4. Assicurazioni

La gestione dei rischi non è più in conflitto con la gestione dei costi.

Google Earth aiuta gli assicuratori a ridurre il tempo speso in attività esterne

105 Con Google Earth è possibile anche riprodurre dei filmati delle aree interessate grazie alla funzione Movie Maker. Cfr. Cap. 2, par. 2.

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e ad accelerare il processo di stipula106. Fornendo una panoramica completa

delle informazioni di interesse in merito a una proprietà, Google Earth con-

sente agli assicuratori di visualizzare e valutare le località senza muoversi

dalla scrivania (fig. 2.14). Diventa più semplice e rapido rispondere a do-

mande quali:

• un edificio con diverse unità immobiliari residenziali si trova nei

pressi di una faglia sismica? • un’area commerciale si trova su un'area inondabile? • gruppi di titolari di polizze simili nei pressi di un ristorante richie-

dono una copertura di responsabilità civile?

(fig.2.13 Sovrapposizione di info di rischio) (fig. 2.14 Panoramica di una località)

Con Google Earth Enterprise Solutions, gli assicuratori e gli interme-

diari possono sovrapporre informazioni di sistemi esistenti di gestione di ri-

schi direttamente sulla mappa base di Google (fig.2.13); è così possibile vi-

sualizzare rapidamente modelli di rischio in un'area geografica, fino al livel-

lo di edificio. Anche il database delle polizze si integra con semplicità, pro-

ducendo una panoramica esaustiva dell'esposizione in qualunque vista, da

un'intera provincia fino all'isolato di una città.

106 Vedi il sito http://earth.google.it/insurance.html.

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2.7.5. Media

La prospettiva locale è un elemento fondamentale in ogni vicenda e

Google Earth è l'unica soluzione che consente a emittenti ed editori di ad-

dentrarsi in ogni località del globo in pochi secondi, ogni volta e in qualun-

que luogo emerga una vicenda da raccontare107(fig 2.15). Google Earth for-

nisce ai media strumenti fondamentali per comprendere e riferire la vicenda

in tempo reale:

• eccellente visualizzazione di ingrandimenti e prospettive da tra-

smettere o stampare; • dati terrestri dettagliati, tra cui oltre 100 città ad alta risoluzione nel

mondo, l'intera rete stradale di Stati Uniti/Canada/Europa, elenchi di Pagi-

ne Gialle con codice località per milioni di attività commerciali, oltre a

strutture fondamentali dei singoli quartieri tra cui ospedali, chiese e scuo-

le; • utili sovrapposizioni di dati, ad esempio per l'ubicazione di aeropor-

ti e confini geografici108.

(fig. 2.15 Mappa sul genocidio nel Darfur) (fig. 2.16 Scontro cararmati a Bagdad)

107 In collaborazione con l'Holocaust Memorial Museum il motore di ricerca di Mountain View ha fatto partire un pro-getto che mette a disposizione tramite Google Earth immagini e racconti dettagliati su quanto sta accadendo nel Darfur. Sulla stessa linea vedi http://www.ushmm.org.

108 Vedi Franco, Nardi, Il mondo di Google, Milano, Mondadori Informatica, 2006, pag. 123.

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Google Earth ha catturato l'attenzione degli Stati Uniti durante la

guerra in Iraq109, quando la CNN e altre emittenti hanno utilizzato le solu-

zioni Google Earth per trasmettere immagini satellitari di Bagdad (fig.

2.16). Oggi Google Earth viene utilizzato da emittenti e giornali degli Stati

Uniti e di tutto il mondo.

2.7.6. Enti governativi e ONG

Google Earth è una soluzione di mappatura avanzata in grado di sod-

disfare le esigenze di enti governativi nazionali e ONG. Le migliaia di utenti

che accedono ogni giorno al database di Google Earth sono la prova concre-

ta della potenza della soluzione Google Earth.

(fig. 2.17) (fig. 2.18)

Le soluzioni Google Earth forniscono strumenti intuitivi e di semplice

uso per rendere disponibili tutti i dati geospaziali che Google ha accumulato

per anni a tutti gli utenti, in qualunque ambiente di lavoro.

109 Google sta giocando un ruolo inaspettato nella guerra in Iraq. Le mappe satellitari on line di Google Earth sono uti-lizzate per aiutare gli iracheni a sopravvivere alla folle violenza che si è scatenata a causa della guerra civile.

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Le soluzioni Google Earth per gli enti governativi e le ONG offrono:

• comprovata scalabilità: Google Earth dispone di una comprovata

scalabilità per la gestione di migliaia di utenti e terabyte di dati; • prestazioni senza precedenti: a differenza di qualunque altra solu-

zione di rete, Google Earth consente agli utenti di "immergersi" nelle im-

magini della Terra con movimenti interattivi e semplici in 3D; • consolidamento di enormi quantità di dati: tutti i dati in un unico

punto, con un'unica modalità di accesso intuitiva e di semplice uso. Le applicazioni e i clienti di Google Earth comprendono:

Enti governativi: enti di protezione ambientale che monitorano le ri-

sorse naturali e l'uso del territorio, enti di ricerca spaziale per la visualizza-

zione di dati della Terra e di altri pianeti, enti di gestione geologica e del ter-

ritorio per un'esplorazione rapida e semplice dei propri database.

ONG: visualizzazione del tasso di povertà e rilevazione dell'accesso a

servizi sanitari e tecnologia, missioni di pace e disseminazione dati, visua-

lizzazione della pianificazione ambientale110.

2.7.7. Amministrazioni statali e locali

Google Earth è una soluzione estremamente proficua per amministrazioni

locali e statali. Consentendo allo staff di svolgere il proprio lavoro con

maggiore rapidità e di prendere decisioni migliori, Google Earth aiuta gli

enti governativi a conseguire i propri obiettivi entro i termini stabiliti e per-

fino risparmiando sul budget.

110 I prodotti Google Earth sono stati ad esempio utilizzati per evidenziare le nazioni partecipanti al Summit mondiale sullo sviluppo sostenibile dell'agosto 2002.

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(fig. 2.19 Foto panoramica)

Si sentono lamentele da parte dei membri chiave di enti governativi

riguardo al fatto che vorrebbero accedere ai dati GIS in modo più semplice,

così da portare a termine il lavoro molto più rapidamente. Si trovano di

fronte a una miriade di dati, che non sanno cosa mettere a disposizione degli

utenti, così come gli utenti non sanno quali dati chiedere. La soluzione Go-

ogle Earth è semplice: consentire a tutti gli utenti di accedere ai dati signifi-

cativi. Creare una vista completa del globo e consentire all'utente di volare

ovunque desideri, in qualunque momento, direttamente dalla propria scriva-

nia.

Le soluzioni Google Earth per le amministrazioni statali e locali of-

frono:

• semplicità: non è necessaria alcuna esperienza con sistemi GIS,

l'eccellente semplicità d'uso consente virtualmente a chiunque di visualiz-

zare, afferrare, fare panoramiche e ingrandire immagini della Terra (fig.

2.19) e dati GIS in pochi minuti; • efficienza: i dipendenti operativi di tutte le divisioni possono otte-

nere le informazioni di cui necessitano per svolgere il proprio lavoro più

rapidamente e prendere decisioni migliori;

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• accessibilità: supportando database di grandi dimensioni e i princi-

pali formati di dati GIS, Google Earth rende i dati dell'organizzazione ac-

cessibili a tutti i membri dell'organizzazione stessa. Nell’ambito delle amministrazioni statali e locali, Google Earth è utile

per coloro che si occupano delle emergenze e prestano i primi soccorsi per-

ché possono acquisire rapidamente familiarità con un'area, anche in caso di

luoghi montuosi sperduti; i responsabili dei piani regolatori e della gestione

e pianificazione dell'uso del territorio possono visualizzare un progetto di

costruzione nel contesto reale; le organizzazioni di sviluppo economico, la

Camera di Commercio e gli uffici del turismo possono utilizzare le soluzio-

ni Google Earth come strumenti di marketing; le postazioni interattive di bi-

blioteche pubbliche e musei possono fornire ai cittadini l'accesso alla pro-

pria città da una nuova prospettiva.

2.8. Altre applicazioni

La tecnologia di Google Earth consente applicazioni che spaziano dal

rilevamento delle risorse, alla navigazione in auto. Le flessibili opzioni di

implementazione e le interfacce dati basate su XML consentono un'integra-

zione ottimale di Google Earth in un'ampia gamma di processi e sistemi.

2.8.1. Rilevamento delle risorse

Google Earth si integra con sistemi GPS e RFID111 per mostrare l'ubi-

cazione di risorse in movimento direttamente su un'immagine reale della

Terra, eliminando l'approssimazione. Con Google Earth è possibile vedere:

111 RFID è l’acronimo di Radio Frequency IDentification (Identificazione a radio frequenza) è una tecnologia per la identificazione automatica di oggetti, animali o persone. Il sistema si basa sulla lettura a distanza di informazioni conte-nute in un tag RFID usando dei lettori RFID. Con gli RFID, grazie allo sviluppo passato delle ITC e internet, è possibile creare una "internet of things", ovvero mettere in rete oggetti/cose fisici. Per un ulteriore approfondimento vedi il sito http://it.wikipedia.org/wiki/RFID.

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• se un container si è spostato dal magazzino al molo di carico; • il percorso seguito da un autocarro per consegnare una spedizione

di valore; • dove è nascosto un veicolo rubato: in un garage, sotto un ponte o

sulla strada. Le elevate prestazioni di Google Earth su PC standard consentono una

semplice distribuzione agli addetti dei call center e ai coordinatori della lo-

gistica.

2.8.2. Sistemi di sicurezza

Con l'aumentare del livello di dettaglio dei sistemi di monitoraggio,

gli utenti necessitano del contesto geografico specifico di un allarme o di un

messaggio di sistema. Grazie alla soluzione scalabile ad alte prestazioni di

Google Earth, gli addetti alla sicurezza possono ottenere le informazioni ge-

ografiche necessarie per prendere decisioni tempestive.

2.8.3. Navigazione in auto e navigazione aerospaziale

Il software di mappe messo a punto da Google, l’ormai famigerato

Google Earth, incomincia ad essere visto di buon’occhio non solo dalla

community web che si “sollazza” nel vedersi il tetto di casa propria, ma an-

che da alcune note case automobilistiche.

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(fig. 2.20 Concorso Fiat-Google)

Uno dei marchi in questione è quello di Fiat, che ha visto nel fenome-

no Google Earth, le potenzialità per impostare una campagna promozionale

del primo modello fuoristrada costruito dalla casa torinese(fig. 2.20), basata

sul concetto di cercare oggetti nell'area olimpica112 grazie alle viste da satel-

lite.

Con il concorso voluto da Fiat con Google si è ottenuto un inaspettato

beneficio: l'area delle olimpiadi piemontesi è la prima in Europa (escluden-

do Gran Bretagna ed Irlanda) ad avere mappe dettagliate e aggiornate in

Google Earth e Google Maps, inoltre le aziende residenti in zona Olimpica

hanno potuto mostrare sul proprio sito come arrivare alla propria azienda

dall'uscita autostradale più vicina o dalla stazione.

L’altro marchio che ha investito su Google Earth, è Volkswagen che

ha voluto integrare nei sistemi satellitari delle vetture delle opzioni che

permettono di fornire al guidatore la veduta dall’alto.

Google Earth e Google Maps trovano spazio anche in un altro settore:

quello aerospaziale. “GMaps FlightTracker.com” è un nuovo strumento che

si interfaccia appunto con Google Earth, attraverso il quale è possibile mo-

strare gli aerei in arrivo solo su alcuni aeroporti degli Stati Uniti (Atlanta,

Boston, JFK New York, Los Angeles e Chicago). 112 Il concorso è stato organizzato in occasione delle olimpiadi invernali di Torino 2006. Si tratta di individuare tramite Google Earth alcuni pass che sono stati nascosti nei luoghi dove si svolgeranno le gare olimpioniche.

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Questo strumento, attraverso la raccolta di dati aeronautici provenienti

dal sito FBOweb.com, presenta una mappa che mostra la posizione del volo

in tempo reale, con un marker corredato da alcune informazioni addizionali

come la velocità e l’altitudine.

2.9. Google SketchUp

Nel Marzo 2006 Google aveva annunciato l’acquisizione di @Last

Software, azienda che produceva un software per la creazione di immagini

tridimensionali, potente ed accessibile, chiamato SketchUp. Nel mese di

Aprile il colosso della ricerca annuncia, tramite il suo blog ufficiale, la di-

sponibilità di Google SketchUp, la versione gratuita e per uso personale, del

software di modellazione 3D sotto il nuovo brand Google. Il sito web è rag-

giungibile all’indirizzo Sketchup.google.com.

I presupposti dell’acquisto erano nati dalla collaborazione della @

Last Software con il gigante dei motori di ricerca per la realizzazione di un

plugin dedicato a Google Earth ed in particolare alla possibilità di inserire

un modello realizzato in 3D all’interno dei paesaggi tridimensionali di Goo-

gle rendendo la navigazione di determinate zone del mondo molto più reali-

stica113.

@Last Software muove i propri passi nella grafica tridimensionale of-

frendo un’interfaccia quanto più intuitiva possibile all’utenza affinché la

creazione di modelli in 3D non sia una questione complessa.

Con SketchUp si possono creare facilmente oggetti 3D di qualunque

cosa, a partire dalla case per finire agli Shuttle.

Alcune immagini di esempio sono a disposizione sul sito ufficiale di

sketchUp: particolarmente impressionanti sono soprattutto le raffigurazioni

del Capital Records Building, del Taj Mahal e della Casa Bianca. Con il sof-

113 La funzionalità di visualizzazione degli edifici in 3D è stata introdotta da Google dopo l’acquisizione di Keyhole.

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tware in distribuzione gratuita (non è richiesta neppure la registrazione) è

possibile creare la raffigurazione di altri edifici e rendere così tridimensio-

nale l’area geografica di proprio interesse.

Basta pensare a potenziali clienti che vogliono evidenziare la propria

attività sulle mappe o alla possibilità per le pubbliche amministrazioni di

mostrare ai cittadini in maniera dettagliata lavori architettonici o urbanistici

svolti nelle proprie città114.

Il nuovo software Google SketchUp è uno strumento apparentemente

elementare, ma estremamente potente per la creazione , la visualizzazione e

la modifica di idee 3D, tutto in maniera semplice e veloce115. SketchUp è

stato sviluppato per unire eleganza e spontaneità degli schizzi a matita a ve-

locità e flessibilità dei mezzi digitali odierni. Sviluppato per le procedure

concettuali di design questo software, potente e facile nello stesso tempo,

consente la creazione rapida di forme 3D tramite un interfaccia che supporta

un’esplorazione dinamica e creativa di forme, materiali e luci. Consente di

aggiungere dettagli, texture e effetto vetro ai propri modelli con accuratezza

dimensionale.

La semplicità di Google SketchUp è così impressionante che chiunque

può realizzare strutture 3D. Non è necessario essere ingegneri ed esperti di

CAD per divertirsi a creare il modello della propria "casa dei sogni". I mo-

delli realizzati con SketchUp, inoltre, si integrano alla perfezione con

Google Earth, e possono essere visualizzati in 3D all'interno di questo sof-

tware.

L'esempio più semplice è quello di una villetta (fig. 2.21), si procede

in questa maniera: si disegna la base della villetta nella sua forma più sem-

plice (ad esempio un rettangolo), si "tira su" letteralmente la superficie

("prendendola" con il mouse e trascinandola in alto) creando un parallelepi-

114 cfr. Cap. 2, par. 7.

115 Vedi guida al sito http://sketchup.google.it/support.

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pedo, quindi la superficie superiore si "spezza" a metà con un segmento che

costituirà il colmo del tetto. A questo punto per realizzare il tetto si "prende"

tale segmento (che ha spezzato in due la superficie superiore del

parallelepipedo) e lo si tira su per creare le due falde del tetto stesso.

Le finestre si ottengono semplicemente disegnando vari rettangoli di-

rettamente sulle superfici laterali che rappresentano i muri, tali rettangoli

vengono poi cancellati (in tal modo rende possibile la visione dell'interno

della casa). Quindi si procede modificando le superfici laterali (ampliando-

le, creando dei movimenti ecc.). Il passo finale è quello di colorare il tutto

applicando pattern specifici (mattoni, tegole, pietre, ecc.), inserire moduli

predefiniti (o realizzabili dall'utente) quali sagome di persone, alberi, auto-

mezzi, ecc. ecc. e poi "illuminare" la scena con il sole ad una certa ora (e ad

una certa latitudine) e con le relative ombre prodotte dai vari oggetti realiz-

zati116.

(fig. 2.21 Realizzazione 3D in SketchUp)

Non manca la possibilità di realizzare diverse visualizzazioni e di pro-

durre il relativo slideshow tra queste. La particolarità è che lo slideshow rea-

lizzato non è una semplice sequenza di immagini ma, attraverso opportune

rotazioni, zoom, variazione di luci e ombre, costruite automaticamente, il

116 Su questa linea vedi Kelly, Demski, Real Time Rendering Tricks and Techniques in DirectX, Premier Press, 2002.

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passaggio da una scena all'altra avviene come in un filmato. L'effetto è ve-

ramente sorprendente.

Insieme a SketchUp, Google Inc. ha rilasciato anche 3D Warehou-

se117, una “on line location” dove trovare e condividere modelli 3D già

pronti. Accessibile da entrambe le versioni di SketchUp, 3D Warehouse

consente di eseguire upload, ricerca, navigazione, visualizzazione e downlo-

ad dei modelli prodotti con la nuova applicazione. L’interfaccia del sito è

quella classica del motore di ricerca, basta inserire una query per trovare tut-

ti i modelli disponibili richiesti e che potranno poi essere importati in Ske-

tchUp.

3D Warehouse contiene migliaia di modelli a partire da elementi base

(alberi, mobili, impianti) fino a strutture più complesse come ad esempio il

Pentagono.

Fino a poco tempo fa era disponibile solo una versione a pagamento di

Google SketchUp al prezzo di 495$ o una versione prova di 8 ore di durata.

Era prevedibile, dopo l’acquisto da parte di Google Inc., un cambiamento

delle politiche commerciali. Ad oggi è disponibile118:

• una versione gratuita;

• una versione professionale, SketchUp Pro 5, a pagamento. Si tratta

di una release potenziata del software destinata ai professionisti, come archi-

tetti, designer, costruttori, arts directors e game developer, e dotata di fun-

zionalità avanzate come ad esempio colori, effetti e dettagli non presenti

nella versione gratuita.

Le potenzialità di uno strumento simile nelle mani di Google lasciano

presupporre per Google Earth un futuro che va ben oltre le semplici imma-

gini piatte offerte oggi dalle rilevazioni cartografiche riportate dalle mappe

del motore di ricerca.

117 Sito raggiungibile all’indirizzo http://sketchup.google.com/3dwarehouse.

118 Vedi Franco, Nardi, Il mondo di Google, Milano, Mondadori, 2006.

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Volando virtualmente sulla superficie terrestre con il software Google

è possibile vedere un certo numero di costruzioni elevarsi dalla visione pia-

na del terreno offerta dalle fotografie satellitari.

2.10. Google come Second Life

Il business del mondo in 3D entra a pieno titolo tra i campi di battaglia

in cui i grandi nomi dell’high-tech119 si misurano e si affrontano ogni gior-

no.

I mondi virtuali120 online infatti, non solo accrescono i propri utenti

ma suscitano un notevole interesse nei confronti delle grandi firme della rete

e dell’intrattenimento. Anche Google sta pensando di crearne uno con

l’aiuto di Google Earth121.

il mondo virtuale di Second Life122 è quello che per primo ha portato

all’attenzione di tutti il fenomeno, ma non è il più pratico né brilla per usa-

bilità. Inoltre, le realtà tridimensionali online cominciano a farsi grande

concorrenza e stanno rapidamente assumendo il ruolo rivestito dai social

network123 solo un paio di anni fa, quando lo sbocciare delle potenzialità di

MySpace aveva indotto News Corp a comprarlo per 580 milioni di dollari.

Le grandi aziende dell'high tech e dell'internet, da Sony a Google, oppure le 119 Google e Microsoft per primi.

120 Per un ulteriore approfondimento vedi Mario, Gerosa e Aurélien, Pfeffer, Mondi virtuali, Roma, Castelvecchi, 2006. Sui mondi virtuali vedi Pier Luigi, Capucci, Realtà del Virtuale, Bologna, CLUEB, 1993.

121 Vedi articolo “La corsa delle grandi verso una nuova Second Life” al sito http://www.visionpost.it.

122 Second Life è una comunità virtuale tridimensionale online creata nel 2003 dalla società americana Linden Lab.

123 Il fenomeno delle social network nacque negli Stati Uniti e si è sviluppato attorno a tre grandi filoni tematici: l'ambi-to professionale, quello dell'amicizia e quello delle relazioni amorose. Le social network online ebbero un'esplosione nel 2003, grazie alla popolarità di siti web come Friendster, Tribe.net e LinkedIn. Il motore di ricerca Google, ha lancia-to Orkut il 22 gennaio 2004. Kibop, una social network in spagnolo e portoghese, ha debuttato anch'essa nel 2004. In Italia il primo dei grandi portali passati verso questo tipo di social network è stato superEva, ma sono comunque vivis-sime le comunità di italiani su Orkut e LinkedIn. Vedi Valeria, Giordano, Stefania, Parisi, Chattare. Scenari della rela-zione in rete, Roma, Meltemi editore, 2007.

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grandi dell'intrattenimento, da Disney a Viacom, sono tutte concentrate su

nuovi acquisti o creazioni e miglioramenti dei propri mondi124. Altre, si li-

mitano a costruire sedi virtuali in Second Life.

La lotta tra fornitori di servizi di mappe e navigazione si sposta sem-

pre più sulla modellizzazione 3D di edifici e alture. Infatti Google è in pro-

cinto di annunciare un accordo con la Stanford University per ottenere la li-

cenza di una tecnologia da utilizzare in Google Earth, capace di generare au-

tomaticamente modelli di edifici in 3D125. Tale mossa è volta a riacquistare

terreno nei confronti di Microsoft e del suo Virtual Earth, lanciato nel mese

di novembre ed in seguito arricchito di importanti funzionalità anche e so-

prattutto nella direzione di una riproduzione tridimensionale della realtà.

La tecnologia offerta da Stanford permetterà a Google di visualizzare

una versione tridimensionale e fotorealistica delle diverse città del mondo.

Google Earth possiede già una visione 3D di alcune città, ma attualmente i

modelli sono stati creati dagli utenti e non da un computer, rendendo il ser-

vizio decisamente meno competitivo rispetto a quanto proposto da Micro-

soft e per il quale tutti gli elementi sono stati generati tramite elaborazione

computazionale automatica. Grazie ad un generatore automatico di modelli,

il famoso motore di ricerca potrà così colmare il gap esistente tra i rari mo-

delli tridimensionali creati dagli utenti e le piatte immagini viste dal satelli-

te.

L’obiettivo di Google quindi, è quello di adottare una tecnologia in

grado di offrire un realismo sorprendente tramite un approccio incredibil-

mente semplice. Google starebbe pensando a una seconda realtà perfetta-

124 Su questa linea vedi Paolo, Guadagni e Vincenzoli, De Tommaso, Il nuovo potere dei consumatori sul web, Milano, HOEPLI, 2007

125 Vedi articolo “Google Earth conquista la terza dimensione”, al sito www.webnews.html.it.

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mente in linea con quella reale, da far funzionare con l'aiuto della tecnologia

di Google Earth126.

Per far si che Google centri il suo obiettivo, da pochi giorni è stata ri-

lasciata la versione 0.3 di Unype127, un software che mette insieme Google

Earth e Skype per creare un’originale piattaforma di chat 3D. L’idea è stata

quella di unire il mondo virtuale di Google Earth con la community di

Skype. Il risultato sembra molto interessante.

(fig. 2.22 Avatar su Unype)

Il software va scaricato ed eseguito dopo aver lanciato sia Google E-

arth che Skype. Unype mostrerà sulle mappe satellitari gli avatar tridimen-

sionali128 degli utenti che saranno connessi in quel momento al server Un-

ype. Sarà possibile poi passeggiare per le vie della città del mondo e incon-

126 L'esperimento, in verità, già esiste, è firmato Weblo ed è nato lo scorso dicembre. Si tratta di una realtà in cui l'utente può acquistare la propria casa, la strada in cui sorge, la città. Il tutto, riprodotto seguendo la realtà. Fra l'altro, là non si sfugge nemmeno ai doveri del vero cittadino: le tasse. Se si giocano bene le proprie carte però, ci si possono prendere tutte le rivincite del mondo: si può diventare proprietari di stadi, celebrità, governatori, presidenti di stati.

127 Vedi http://unype.com.

128 L’avatar è la prioezione di noi stessi all’interno di un mondo virtuale. Vedi Giovanni, Boccia Artieri, I media-mondo, Roma, Maltemi editore, 2004.

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trare altri personaggi (fig. 2.22) per chattare insieme o per sentirli dal vivo,

ovviamente tramite Skype129.

Inoltre è stato creato dall’azienda californiana “Wild Sanctuary” un

software che potrebbe rendere ancora più realistico il servizio Earth di Goo-

gle. Gli utenti dell'applicativo potrebbero avere presto a disposizione non

solo le immagini satellitari in 3D dell'intero pianeta, ma anche i rumori che

caratterizzano le varie località130.

"Una fotografia parla più di mille parole, ha detto Bernie Krause, tito-

lare di Wild Sanctuary, ma un suono parla più di mille foto". Ed è per que-

sto che ha trascorso gli ultimi 40 anni a raccogliere suoni, mettendo insieme

un'enorme archivio (forse il più grande al mondo) composto da registrazioni

che includono più di 15000 rumori prodotti in natura come i versi degli a-

nimali, il fruscio del vento, lo scorrere dell'acqua, i suoni delle città, dei de-

serti, delle montagne e dell'ambiente marino. 3.500 ore di sottofondi sonori

di ogni tipo e da tutto il mondo.

L'idea proposta al gigante di Mountain View è quella di associare il

giusto suono ad ogni località di Google Earth: immaginiamo, quindi, che

l'utente clicchi per visualizzare una località ad una certa ora, zoomando su

un particolare avrebbe l'opzione di vivere l'esperienza del suono oltre che

dell'immagine, per cui potrebbe essere raggiunto in cuffia dal rumore del

traffico o dal verso di un animale se presente o dal ticchettio della pioggia o

dal cinguettio degli uccelli, insomma da ogni suono che caratterizza il luogo

in un preciso momento.

Il programma sarebbe in fieri anche per un altro motivo, Krause, infat-

ti, vorrebbe far vivere al navigatore anche il senso di come cambiano i suoni

tra un prima e un dopo. Ovvero, di fronte alla stessa foto, vista in due mo- 129 Skype è un software di instant messaging e VoIP, introdotto nel 2002, capace di unire caratteristiche presenti nei client più comuni (chat, salvataggio delle conversazioni, trasferimento di file) ad un sistema di telefonate basato su un network Peer-to-peer.

130 Vedi l’articolo “Google Earth più vero grazie al suono” al sito www.visionpost.it.

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menti diversi, il navigatore potrebbe vivere l'esperienza della trasformazione

del suono che darebbe così anche un'idea diversa dell'immagine, anche se è

la stessa131.

Google non è l’unica ad addentrarsi all’interno dei mondi virtuali.

Sony e News Corp, attualmente, si stanno interessando a Club Penguin, un

mondo virtuale per ragazzini dagli 8 ai 14 anni, Viacom, da parte sua, nel

2005 ha acquistato Neopets, un mondo per bambini, mentre Mtv, sempre del

network Viacom, ha creato Virtual MTV, in cui gli utenti possono andare

alla ricerca dei propri idoli e incontrarsi con altri fan.

Disney, invece, gode del successo di Virtual Magic Kingdom, fra i

primi dieci in quanto a traffico registrato.

Tutti quindi si muovono secondo le previsioni di numerose società di

analisi: Gartner, per esempio, prevede che, entro la fine del 2011, l'80 per

cento degli internauti frequenterà abitualmente i mondi virtuali, i quali di-

venteranno la configurazione dell'internet stessa. Gli abbonamenti per i

mondi a pagamento, invece, sono in crescita e, secondo le stime di Screen

Digest, ammontano a 526 milioni di dollari.

2.11. Ultima versione: Google Earth 4.1 (beta)

Google Earth è un programma in continua evoluzione, già nel giugno

del 2006 era giunto alla sua quarta versione in un anno. Tra le principali no-

vità risultava la release multipiattaforma, la possibilità di scaricare il softwa-

re sia per Windows, sia per Mac che per Linux, nonché il supporto multilin-

gue che comprendeva oltre all’inglese, anche francese , tedesco spagnolo e

italiano. Quattro lingue per una quarta versione.

131 Le trattative con la società di Brin e Page sono in corso, ma a quanto pare non esiste ancora un accordo ufficiale fra Google e Wild Sanctuary.

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Il 9 maggio 2007 è stata rilasciata una nuova versione, Google Earth

4.1., peraltro ancora in beta, che prevede dei cambiamenti importanti soprat-

tutto per gli utenti Mac, i quali hanno la possibilità di usare lo SpaceNaviga-

tor132 con Google Earth nel proprio Mac.

Le migliorie della versione 4.1. sono:

• il supporto alle lingue: sono state aggiunte altre sette lingue tra le

quali troviamo il portoghese, l’olandese, il russo, il polacco, il coreano,

l’arabo e il ceco; • SpaceNavigator per Mac: una sorta di mouse 3D che permette di

controllare Google Earth come mai si era potuto fare prima; • la Starting location: una nuova voce nel pannello “my places” che

cambia in base alla localizzazione di Google Earth installata; • i Tips(fig. 2.23): delle finestre che compaiono all’avvio che danno

dei suggerimenti sulle cose che è possibile fare o danno delle istruzioni su

come si usa Google Earth; • migliore tessitura degli edifici tridimensionali; • la funzione “View in Maps”: da la possibilità di vedere la corrispon-

dente località su Google Maps. Tutte queste novità hanno fatto in modo di estendere la possibilità di

diffusone del software, infatti Google è sempre stato attento alla localizza-

zione del suo software, avvicinandosi così alle esigenze di un’utenza sempre

più globalizzata rinnovando costantemente la sua interfaccia rendendo il tut-

to più pulito, intuitivo e gradevole.

132 Vedi il sito http://it.3dconnexion.eu/products/3a1d.php, per un ulteriore approfondimento vedi l’articolo “Google Earth 4.1 (beta) Released! SpaceNavigator for the Mac” sul blog di Google Earth http://www.gearthblog.com

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(fig. 2.23 Finestra di suggerimento)

Google Earth è un servizio che migliora progressivamente la propria

copertura e le proprie performance, e non c’è da stupirsi se fra qualche mese

avremo di fronte a noi una nuova versione, in ogni caso gran parte del lavo-

ro di completamento è intenzionalmente lasciato alla collaborazione

dell’utenza. Il tutto vuol essere un semplice contenitore in cui la

community133 possa inserire i propri edifici in 3D, le immagini relative alle

proprie vacanze ed altri completamenti che trovano nella condivisione un

elemento utile per chiunque stia cercando tali informazioni.

2.12. Critiche verso Google Earth

Americacentrico. Il programma è stato criticato per essere stato ecces-

sivamente indirizzato verso un utente statunitense134. É da notare che il pro-

gramma all'avvio utilizza le unità di misura del Sistema britannico (fps),

sebbene le unità di misura accettate a livello internazionale siano quelle ap-

partenenti al Sistema internazionale (SI). Il motore di ricerca è eccessiva-

mente indirizzato ad un pubblico americano. Per esempio scrivendo nel mo-

tore di ricerca Birmingham o St.Petersburg il motore mostra le cittadine sta-

133 cfr. cap. 1, par. 2.3.

134 Ancora sono molte le applicazioni che sono disponibili unicamente per le città statunitensi.

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tunitensi, ignorando le città europee anche se queste sono evidentemente

molto più importanti delle omonime cittadine americane. Per consentire al

motore di individuare le città correttamente bisogna aggiungere al nome del-

la città anche lo stato di appartenenza.

Nomi controversi. Google Earth e Google Maps mostrano delle eti-

chette con indicati i luoghi osservati, ma alcuni luoghi nel pianeta sono con-

tesi tra due stati come per esempio la Corea peninsulare che il Giappone in-

dica con dei nomi propri. Il programma per le etichette utilizza i nomi giap-

ponesi e questo ha prodotto dei commenti molto critici da parte dei coreani.

Per esempio:

• Busan: Nakutogu Po (JP), Kanrai ho (JP); • Masan: Masan Ko (JP), Kisan-ko (JP), Unchen Wan (JP); • Goseong: Kojo-wan (JP), Toto wan (JP), Nan Wan (JP), Toei kawan

(JP). Sebbene nell'ultima versione la maggior parte dei nomi sia stata op-

portunamente corretta, il software è stato criticato anche dagli utenti di Tai-

wan, dato che l'isola era indicata come provincia della Cina. La rimozione

dell'etichetta associata a Taiwan ha invece prodotto delle rimostranze da

parte dei cinesi.

Sicurezza nazionale. Il segreto militare è normalmente l’ostacolo che

si frappone con maggior frequenza fra Google ed i paesi meno propensi ad

accettare l’invasione dell’occhio satellitare di Google. Dubbi sul servizio di

Google Earth sono stati espressi in forma ufficiale dalla Indian Space Rese-

arch Organisation135. Infatti, alcune zone di Delhi o Bangalore sono rappre-

sentate con una definizione di un metro o meno ancora e la cosa non può

che rappresentare una minaccia più che un servizio.

135 La Indian Space Research Organisation è una compagnia indiana che si occupa dei progetti per il paese relativi alle missioni spaziali nonché della gestione dei satelliti.

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(fig. 2.24 Aerei da guerra nella base indiana di Pune)

I dubbi indiani non sono isolati, in quanto si inseriscono in un filone

già ben rappresentato136: il timore è quello di avere alcune zone del paese

raffigurate con precisione eccessiva(fig. 2.24), aprendo tali location ad e-

ventuali attacchi terroristici o comunque a pericoli non meglio specificati. Il

presidente indiano APJ Abdul Kalam ha giudicato con parole forti i pericoli

che il servizio può rappresentare137, il quale vede nella disponibilità sempli-

ficata di fotografie satellitari uno strumento comodo nelle mani dei terrori-

sti. Il CEO ISRO Madhaven Nair auspica un maggior dialogo con Google

affinché zone sensibili del paese possano essere eliminate dal sistema di

mappe.

L'ultimo a esternare le sue preoccupazioni (dopo l’India e gli altri pae-

si sopra citati) è Robert Murrett, direttore della National Geospatial-

Intelligence Agency, che, come riporta il Dailytech, sostiene che l'accesso

ad alcune foto satellitari dovrebbe essere limitato per ragioni di sicurezza.

Da sottolineare come alcune immagini di importanti luoghi americani (pri-

mo fra tutti la casa bianca) sono rimaste oscurate, o comunque disponibili a

risoluzioni troppo basse per poter captare il benché minimo dettaglio, per un

136 Prima dell’India, proteste ufficiali furono smosse da paesi quali Corea del sud, formalmente in stato di guerra e Thai-landia.

137 Vedi il sito http://www.techtree.com.

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buon lasso di tempo: da tempo ormai sono però disponibili con ricchezza di

dettagli.

(fig. 2.25 SR-71 Blackbird a Edwards in California)

La domanda che ci si pone è se le immagini realmente scottanti siano

state magari modificate e siano rimasti invariati solo i particolari non strate-

gici. Ad esempio l'aereo stealth(fig. 2.25), un ricognitore strategico fotogra-

fato nella base di Edwards, in California, non è più in servizio attivo da pa-

recchi anni. Continuando su questo filone è possibile citare il caso della ce-

leberrima Area 51138(fig. 2.26): anche in questo caso sono disponibili im-

magini ad alta risoluzione, ma è probabile che se ci fosse qualcosa da

nascondere sia stato celato prima della messa online delle foto.

138 L'Area 51, è parte di una vasta zona militare (la Nellis Air Force Base) americana operativa di 26.000 km2 situata a circa 150 miglia da Las Vegas nel sud dello stato Americano del Nevada. Il nome ufficiale è sconosciuto; viene di fre-quente indicata come Groom Lake Air Force Facility, o semplicemente Groom Lake. Si trova vicino al villaggio di Ra-chel a circa 150 km a nord-ovest da Las Vegas. È celebre soprattutto come soggetto di teorie del complotto riguardanti gli UFO. Il governo americano nega però l'esistenza della base.

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(fig. 2.26 Mappa dell’Area 51)

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114

3. Google Maps

Introduzione

Google Maps è un sistema che ha rivoluzionato il modo in cui, gli sta-

tunitensi per primi e gli internauti di tutto il mondo poi, cercano informa-

zioni stradali e commerciali.

Google Maps è il fratello minore su cui si basa Google Earth per im-

plementare il suo programma ed è proprio per questo che condividono una

buona base di dati.

Google Maps è un servizio accessibile dal relativo sito web goo-

gle.maps.it, che consente la ricerca e la visualizzazione di mappe geografi-

che di buona parte della terra. Oltre a questo è possibile ricercare servizi in

particolari luoghi, tra cui ristoranti, monumenti, negozi, trovare un possibile

percorso stradale tra due punti e visualizzare foto satellitari di molte zone

con diversi gradi di dettaglio139. Tramite Google maps è infatti possibile in-

tegrare la ricerca locale con una cartina geografica che guida alla localizza-

zione esatta dell’edificio in tutto il mondo tramite visualizzazione satellitare.

Questo sistema è basato su tecnologia Xml, quindi compatibile con

tutte le piattaforme e apprende dalla grande esperienza di Google la capacità

di essere semplice ed immediato.

139 Per un ulteriore approfondimento vedi Rich, Gibson, Schuyler, Erle, Google Maps Hacks. Tips & Tools For Geo-graphic Searching and Remixing, California, O’Reilly, 2006.

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3.1. L’interfaccia

Anche per questo servizio, google non si allontana dal suo stile mini-

malista e funzionale140, sebbene la peculiarità dell’applicazione connoti Go-

ogle Maps in maniera caratteristica.

La home page è quindi composta da due sezioni principali:

• l’intestazione che come sempre ingloba le funzionalità di ricerca;

• l’area “Mappe” che a sua volta si divide in due parti, quella che o-

spita i risultati della ricerca (a sinistra) e la mappa ricercata (a destra).

3.1.1. Funzionalità di navigazione

Uno degli aspetti più interessanti e spettacolari di Google Maps, quel-

lo che lo distingue da altri servizi analoghi presenti in Rete, consiste nelle

possibilità offerte all’utente di interagire con facilità e velocità sulle mappe.

Per rendersene conto è sufficiente aprire una mappa qualsiasi e utiliz-

zare i tasti freccia della tastiera per spostarsi verso sinistra, destra, in alto e

in basso. Con i tasti “PagSu”, “PagGiù”, “Home” e “Fine” lo spostamento è

più rapido. I tasti “più” (+) e “meno” (-) permettono invece di aumentare o

ridurre lo zoom.

Le mappe sono navigabili anche con il mouse. Basta posizionarsi so-

pra di esse e tenere premuto il tasto sinistro: il puntatore assume l’aspetto di

una mano chiusa che permette di trascinare la mappa in qualsiasi direzione.

Un doppio clic esegue invece lo zoom per il quale è anche possibile utilizza-

re la rotella di scorrimento, molto pratica in questi casi.

140 cfr. Cap. 1, par. 6.

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Una terza modalità di navigazione è integrata nell’interfaccia del ser-

vizio. In prossimità del margine sinistro della mappa è infatti collocata

l’interfaccia di navigazione sviluppata da Google: i pulsanti direzionali e la

barra dello zoom sono attivabili con il mouse, anche se l’utilizzo diretto del

solo mouse è il metodo più comodo e immediato.

A prescindere dagli strumenti utilizzati per spostarsi sulle mappe,

quello che colpisce, oltre alla precisione e al livello di dettaglio delle infor-

mazioni, è la velocità con cui google asseconda i desideri degli utenti.

Tutto avviene in tempo reale senza dover attendere il caricamento di

una nuova pagina con la sezione adiacente la mappa visualizzata: con e-

strema facilità si passa da Roma a Parigi, dal Colosseo alla Tour Eiffel.

3.1.2. Funzionalità di visualizzazione

Per ogni area visualizzata, è possibile scegliere tra tre viste differenti

attivabili da tre pulsanti collocati in prossimità del margine superiore sini-

stro della mappa.

• “Mappa”, è la visualizzazione di default. Visualizza confini, nomi

di strade, città e alcuni dettagli del territorio.

• “Satellite”. Selezionato permette di visualizzare, se disponibile,

l’immagine satellitare dell’area di interesse. È sempre possibile effettuare

zoom con livelli di dettaglio che variano da zona a zona, fino all’ordine di

decine di metri.

• “Ibrida”. Permette di sovrapporre le viste “Mappa” e “satellite”.

3.2. Funzionalità di ricerca

Su Google Maps è possibile svolgere tre tipi di ricerche: di indirizzi o

località, di attività commerciali e di itinerari. Per questo sotto il campo delle

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ricerche sono presenti tre link (indirizzi, attività commerciali, indicazioni

stradali) che selezionati permettono di passare da una modalità di ricerca

all’altra. Il link della modalità di ricerca attiva è evidenziato con uno sfondo

color pesca.

3.2.1. Ricerca di indirizzi

Per visualizzare un indirizzo specifico su una mappa è sufficiente in-

serirlo nella casella per le ricerche, dopo aver selezionato il link “Indirizzi”,

e quindi premere il pulsante “Cerca indirizzi”.

La sintassi accettata da Google per gli indirizzi è semplice: nome di

via/piazza141, numero civico142 seguiti da una virgola (,) e dal nome della

città /paese/località. Per visualizzare la mappa di una specifica località è in-

vece sufficiente digitarne il nome143.

Se la ricerca dà esito positivo, la mappa restituita occupa tutta la pagi-

na. Differentemente, per esempio nel caso in cui l’indirizzo digitato sia

scorretto, a sinistra vengono visualizzati dei suggerimenti per la ricerca, vale

a dire uno o più indirizzi che Google ritiene poter essere quelli realmente ri-

cercati dall’utente.

Nella mappa l’indirizzo è evidenziato da un segnaposto verde che se-

lezionato apre un fumetto dove è presente il link “Imposta questa località

come predefinita”. Selezionandolo, la mappa dell’indirizzo viene registrata

da Google, che la presenterà all’utente come punto di partenza per le suc-

cessive ricerche.

141 Vedi Salvatore, Romagnolo, Google, Milano, APOGEO, 2006, pag. 114.

142 ibid.

143 ibid.

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Inoltre sono presenti i link “A qui” e “Da qui” che permettono di pas-

sare agevolmente alla modalità di ricerca di percorsi da e per l’indirizzo in

oggetto.

Sopra ogni mappa è presente una fascia color pesca che contiene tre

link: “Stampa”, per stampare la mappa, “Email”, per inserire il collegamen-

to alla mappa in un messaggio di posta elettronica, “Collegamento a questa

pagina” per vedere l’URL della mappa visualizzata che, in questo modo,

può così essere salvato nel browser, negli elenchi delle pagine preferite.

3.2.2. Ricerca di attività

La funzionalità di ricerca di attività commerciali allarga sensibilmente

la sfera di utilizzo di Google Maps. In pratica è possibile localizzare deter-

minate categorie di attività (negozi, agenzie, uffici, ristoranti144 ecc.) in

prossimità di un dato indirizzo.

È sufficiente, dopo aver selezionato il link “Attività commerciali”, in-

serire il tipo di attività nel campo “Oggetto” e l’indirizzo da cui partire per

la ricerca nel campo “Indirizzo” e quindi fare clic sul pulsante “Cerca com-

merci”.

Il risultato sarà una pagina contenente nell’area di sinistra un elenco

delle attività trovate a cui, per renderne più agevole l’identificazione sulla

mappa, sono associati dei segnaposto rossi contrassegnati da una lettera.

Non mancano i tradizionali collegamenti sponsorizzati sempre differenziati

da uno sfondo azzurro, la classica interfaccia di navigazione per muoversi

144 L’estensione del servizio ai ristoranti è stata anninciata nell’ambito della conferenza Search Eangine Strategies 2005. Ogni ricerca relativa ai ristoranti riporta i commenti raccolti in Rete ed un indicatore colorato boccia o premia i ristoran-ti indicizzati in base alla bontà dei commenti in archivio. La pagina è dotata anche di Sponsored Links. Vedi articolo “Google: dopo il cinema, il ristorante” nel sito www.webnews.html.it.

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tra le pagine dei risultati (se questi sono più di dieci), i dettagli della ricerca

e i suggerimenti di categoria affini a quella di partenza145.

Per ogni attività vengono ricordati il nome, i dati di contatto (indirizzo

e recapiti telefonici) e la distanza in chilometri dall’indirizzo da cui si è par-

titi.

A destra della mappa, sono posizionati i segnaposto, la cui selezione

dall’elenco di sinistra provoca lo spostamento della mappa e l’apertura di un

fumetto146 dove sono riepilogate tutte le informazioni disponibili, tra cui

l’indirizzo Internet dal quale i dati sono stati estratti.

3.2.3. Ricerca di indicazioni stradali

La terza modalità di ricerca consente di tracciare un itinerario, dato un

indirizzo di partenza e uno di arrivo. Per questo basta, dopo aver selezionato

il link “Indicazioni stradali”, compilare i due campi ricerca con l’indirizzo

di partenza e quello di arrivo e quindi fare clic sul pulsante “Ottieni indica-

zioni”. La sintassi degli indirizzi non è diversa da quella vista per la ricerca

di indirizzi e la ricerca di attività.

La pagina dei risultati è composta da due aree: sulla destra la mappa

con due segnaposto, uno per il punto di partenza e uno per per il punto di ar-

rivo, e l’itinerario tracciato. La selezione col mouse dei segnaposto apre un

nuovo fumetto contenente a sua volta la mappa delle sole adiacenze

dell’indirizzo di partenza o di arrivo; sulla sinistra vengono invece riportati

in maniera testuale l’indirizzo del punto di partenza e di arrivo, la distanza

tra i due con il tempo stimato di percorrenza e le indicazioni stradali per

percorrere il tragitto che possono essere consultate anche a ritroso selezio-

nando il link “Inverti direzione”. 145 Vedi Salvatore, Romagnolo, Google, Milano, APOGEO, 2006, pag. 116.

146 ibid.

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3.3. Le fonti di Google Maps

Come si è visto Google maps permette di visualizzare mappe e vedute

satellitari della Terra, miste a informazioni su diverse attività commerciali.

Le mappe sono in larga misura fornite da “TeleAtlas North America”

e “Navteq North America”.

Le immagini satellitati, che non sono aggiornate in tempo reale, sono

invece fornite da “Digital Globe” ed “EarthSat” e provengono da satelliti

civili geostazionari americani147.

Sia le mappe, sia le immagini satellitari sono oggetto di costante ag-

giornamento e arricchimento, sebbene con tempi diversi e variabili. Da ciò

ne deriva che alcune informazioni, sulla viabilità per esempio, potrebbero in

alcuni casi non essere veritiere. Lo scopo e lo sforzo di Google è fornire dati

e mappe il più possibile attuali, ma questo non è ancora possibile con scarti

temporali minimi, in grado cioè di portare all’attenzione dell’utente ogni va-

riazione (come il deterioramento di una strada, l’inizio di lavori in corso

ecc.) nel momento esatto in cui accade.

Per quanto riguarda le informazioni sulle attività, esse sono ricavate

dalle ricerche sul Web e da elenchi pubblicamente disponibili, come per e-

sempio le Pagine Gialle. Google non è quindi garante della qualità delle in-

formazioni sulle attività commerciali, per le quali è necessario fare riferi-

mento ai titolari dei siti da cui le informazioni sono ricavate148.

147 op. cit. Pag. 118.

148 ibid.

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3.3.1. Google maps entra nelle SERP

Da circa un anno Google ha iniziato ad introdurre nelle SERP(Search

Engine Results Page) le mappe del proprio Google Maps(fig. 3.1). Dopo

una prima fase di test interno, il gruppo ha deciso di intraprendere la strada

che porta alla restituzione del risultato visivamente geolocalizzato su una

cartina.

(fig. 3.1 Google Maps tra le SERP)

Accanto alla mappa viene restituita anche una serie di indicazioni ul-

teriori (indirizzo, numero telefonico) tale per cui appare sempre più evidente

l’invadenza del motore di ricerca in un ramo prima occupato dalle cosiddet-

te “Pagine Gialle149”. Il progetto offre importante pubblicità al servizio di

mappe di Mountain View ed apre inoltre importanti opportunità commercia-

li in ambito promozionale.

Nel settore sono già impegnati nomi quali Microsoft e Yahoo, ma

l’investimento portato avanti da Google, nonché il traino costituito dal mo-

tore di ricerca in sé, mettono il gruppo in cima ai potenziali pretendenti ad

149 Anche Pagine Gialle si è mossa nella direzione di Google Maps, lanciando il suo “Pagine Gialle Visual”, con questo servizio, i 3 milioni di utenti Pagine Gialle possono essere identificati sulle mappe e essere trovati precaricati sui telefo-ni cellulari (Nokia serie 60).

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una leadership del settore nel momento in cui il business inizierà a maturare

numeri importanti anche in questo ambito.

3.3.2. L’occhio di Google vede tutto il mondo

Google aggiorna costantemente le sue mappe, anche se come ho già

detto, non è possibile averle in tempo reale.

Il motore di ricerca di Mountain View ha esteso e affinato il proprio

occhio satellitare su tutto il mondo. Da un pò di tempo tutta la superficie del

pianeta (con alcuni problemi già segnalati in aree politicamente “calde” qua-

li la striscia di Gaza) è visualizzabile con incredibile dettaglio grazie al ser-

vizio Google Maps. Gli aggiornamenti si estendono non solo agli Stati Uni-

ti, ma anche al nostro continente e ovviamente al nostro paese. Per quanto

concerne l’Italia, infatti, tutto il territorio risulta essere visualizzabile, ma

Google riconosce solo alcune città mediante la ricerca nominale: tra di esse

Roma, Milano, Torino150, Palermo, Cuneo, Ancona.

Già in occasione delle Olimpiadi invernali 2006 di Torino ce ne diede-

ro un accenno, quando inserirono lo stradario dell’omonimo comune e di al-

cune zone limitrofe. Prima di questa data, se si cercavano informazioni stra-

dali sull’Europa, Google Maps rimandava solo ai confini dei diversi paesi,

ma non esistevano altre informazioni.

3.4. Google Maps per cellulari

Da circa un anno Google Maps è disponibile anche per numerosi mo-

delli di telefoni cellulari151 dotati di funzionalità UMTS (Universal Mobile

Telecommunication System) e quindi in grado di connettersi alla Rete alla 150 Per quanto riguarda l’aggiornamento della città di Torino cfr. Cap. 2, par. 8.3.

151 Vedi Salvatore, Romagnolo, Google, Milano, APOGEO, 2006, pag. 119.

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massima velocità di 2 Mbps (Megabit per secondo), una velocità più che ac-

cettabile.

Google Mappe per mobile è un’applicazione scaricabile gratuitamente

all’indirizzo http://www.google.it/gmm messo appositamente a disposizione

da Google, che combinando indicazioni stradali, mappe e immagini satelli-

tari, consente di trovare locali, luoghi di ritrovo e attività commerciali locali,

ivi compresa la segnalazione “live” del traffico, in città e direttamente sul

telefono.

Il funzionamento della versione mobile è del tutto analoga a quanto

descritto per Google Maps, adattato però a fornire risultati a utenti in movi-

mento con dispositivi cellulari. Quello che cambia sono le modalità di inte-

razione, che avvengono interamente tramite il tastierino numerico del tele-

fono (per esempio per attivare la vista da satellite si seleziona il tasto 3).

Anzi, in alcuno casi la versione mobile si dimostra anche più pratica152: per

esempio individuato il numero di telefono di un’attività, con un solo clic è

possibile far partire la chiamata ai suoi numeri.

Un’altra opportunità concessa a quanti installano il relativo software

sul proprio cellulare, è la possibilità di conoscere in presa diretta, grazie

all’identificazione del “Real-time Traffic”, la quantità di traffico presente su

specifiche strade decidendo di conseguenza quale percorso adottare per ve-

locizzare il raggiungimento della meta prefissa.

La visualizzazione del traffico è garantita da una colorazione diversa

delle strade delineate alla selezione dell’apposito layer tra le opzioni delle

mappe, le aree interessate presentano bandiere di colore rosso, giallo verde

a seconda delle condizioni di viabilità.

Il servizio inizialmente era limitato a poco più di 30 aree metropolita-

ne statunitensi, ora è possibile utilizzarlo in Australia, Belgio, Canada,

Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Regno Unito e Spagna.

152 ibid.

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Un neo può essere trovato nei costi. Sebbene il servizio sia offerto da

Google gratuitamente, implica comunque il download di un certo numero di

dati, e poiché la connessione alla Rete è subordinata al tipo di contratto sti-

pulato col proprio operatore telefonico, prima di cominciare ad utilizzare

Google Maps su telefono cellulare è opportuno contattare il proprio gestore

per sincerarsi delle tariffe in uso, chiedendo magari informazioni sulla pos-

sibilità di sottoscrivere un abbonamento a canone fisso con possibilità illi-

mitata di utilizzo153.

3.5. Le news di Google Maps

Google Maps è un sistema di nuova generazione, nato in questi ultimi

anni e per questo è in costante sviluppo e aggiornamento. Dietro a questa

applicazione ci sono diversi programmatori che fanno in modo di rendere il

servizio sempre più immediato e semplice da utilizzare.

3.5.1. Il Click To Call e il servizio di ricerca personalizzata di Google

Google Maps si arricchisce di due nuove funzionalità che a prima vi-

sta possono sembrare marginali ma che nei prossimi tempi saranno molto

utilizzate.

Per prima cosa il servizio Click to Call154 di Google è stato integrato

per gli esercizi commerciali che vengono indicati sulle mappe. Il cliente può

così entrare direttamente in contatto con l'esercizio commerciale senza pa-

gare un euro. Attualmente questa funzionalità è disponibile solo per gli USA

e per il Canada.

153 op. cit. Pag.120.

154 Vedi l’articolo “Google Click to Call: la pubblicità ti telefona, sul sito http://www.downloadblog.it e http://www.google.com/help/faq_clicktocall.html.

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L'altra novità è che il servizio di ricerca personalizzata155 includerà

anche le ricerche effettuate sulle mappe. Le ricerche effettuate in passato sa-

ranno sempre disponibili e consultabili e non bisognerà più ricordare gli in-

dirizzi e i nomi degli esercizi commerciali. Le due nuove funzionalità con-

sentono in pratica di creare le proprie pagine gialle personalizzate. Se in fu-

turo l'uso delle mappe diventerà sempre più frequente e si integrerà perfet-

tamente con la telefonia mobile, le società 12xx156 avranno diversi problemi.

In effetti non è che ora stiano con le mani in mano, Pagine Gialle sta già te-

stando il servizio “Visual Pagine Gialle” che permette, per l'appunto, di ef-

fettuare ricerche su di una mappa.

La differenza fra il Click To Call e le società 12xx sta nel fatto che se

io oggi chiamo un servizio 12XX e chiedo di essere messo in contatto con il

negozio che cercavo sono io a pagare, con Click To Call paga il negozio.

3.5.2. Le mie mappe

Google ha reso disponibile un aggiornamento significativo per Google

Maps, il suo servizio di mapping web-based, che permette a tutti gli utenti,

anche ai più inesperti, di creare "mashup157" personali di mappe sul servizio,

tramite la funzione "My Maps", attiva in 10 paesi, usando il vastissimo

database geografico di Google come punto di partenza.

In Google Maps è infatti disponibile una nuova scheda sulla sinistra

che permette di visualizzare e creare mappe personalizzate. L'interfaccia per

155 Vedi http://www.google.com/accounts/ServiceLogin.

156 Per società 12xx si intendono quelle società che offrono servizi di consultazione telefonica, ovvero quei numeri che forniscono agli utenti i numeri telefonici di altri utenti registrati ai servizi dei propri gestori (Telecom Italia, Wind-Infostrada, Tele2,...).

157 Mashup è un termine derivato dal mondo della musica, nel quale designa un genere musicale di canzoni composte utilizzando parti di diverse canzoni. In informatica indica invece un sito o un applicazione che combina contenuti pro-venienti da più fonti informative o da più applicazioni unite tra loro.

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la creazione dei contenuti è stile "punta e clicca" e sfrutta molti approcci e

funzionalità già visti in Google Earth e quindi familiari agli utenti del famo-

so client desktop di cartografia satellitare. Per esempio è possibile creare se-

gnaposti, tracciare righe e forme per evidenziare percorsi e zone, aggiungere

descrizioni, foto e video sfruttando la formattazione dinamica del testo o

l'HTML, decidere se rendere la propria mappa pubblica o personale, condi-

videndola via email solo con utenti selezionati, come amici e parenti.

Le mappe pubbliche, invece, sono accessibili attraverso il sistema di

ricerca di Google Maps, insieme con altre mappe messe in condivisione da

altri siti internet in formato KML. Questo nuovo aggiornamento rende Goo-

gle Maps e Google Earth sono ancora più simili e compatibili. Infatti è pos-

sibile visualizzare la propria mappa anche su Google Earth cliccando sem-

plicemente sul tasto KML.

Insomma, massima libertà creativa a disposizione di tutti. Ma il servi-

zio non giunge come una grande sorpresa. Anzi, per Google era un passo

tutto sommato obbligato. Tutti i grandi fornitori di mappe online, infatti, si

stanno muovendo in questa direzione. Microsoft, Yahoo e

Iac/Interactivecorp stanno tutte sviluppando servizi di localizzazione geo-

grafica che possano essere customizzati dall'utente. L'obiettivo è quello di

aprire un nuovo mercato pubblicitario, su base locale. Creando la versione

"virtuale" dei vecchi cartelloni pubblicitari.

3.5.3. Mappe in 3D

Google ha deciso di aggiungere al proprio servizio di mappe una nuo-

va funzionalità per renderlo ancora più simile all’esperienza utente di Goo-

gle Earth.

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Sulle mappe di circa 35 città del mondo è stata introdotta una visua-

lizzazione quasi tridimensionale degli edifici, non si possono ruotare gli og-

getti ma è possibile vedere una loro proiezione tridimensionale(fig. 3.2).

(fig. 3.2 Google Maps in 3D)

3.5.4. Google Maps aggiunge le fotografie

Google ha deciso di aggiungere anche le fotografie ai risultati delle ri-

cerche effettuate con Google Maps. Attraverso il Business Center di Google

Maps158 i titolari di attività possono caricare delle fotografie per meglio illu-

strare la propria sede ed altre voci per meglio descrivere i propri servizi.

Tra le nuove funzionalità è stata aggiunta anche quella che permette di

spostare il marcatore nella posizione esatta, se quella segnalata da Google

non corrisponde esattamente a dove si trova la propria sede.

3.5.5. Map Search Wizard

“Map Search Wizard” è un nuovo servizio, semplice, funzionale ed

efficace, messo a disposizione da Google Maps per generare cartine geogra-

158 Attraverso il Business Center di Google Maps, è possibili creare, modificare o sospendere l'elenco delle attività commerciali su Google Maps. Il servizio è disponibile al sito http://www.google.com/local/add.

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fiche da inserire nel proprio sito159. Come prima passo è richiesta la dimen-

sione in pixel della mappa da inserire, lo zoom che si vuole, il titolo, il siti

web e l’indirizzo fisico di dove mettere la bandierina sulla mappa. Incredi-

bilmente Google interpreta l’indirizzo e piazza la bandierina esattamente

sopra il luogo indicato, non è necessario specificare le coordinate geografi-

che, ma solo l’indirizzo. In secondo luogo, viene richiesto l’indirizzo web di

dove verrà inserita la mappa. Questo è necessario perché Google Maps ge-

nera una chiave associata al dominio. Infine il bottone “generate code” pro-

durrà un pezzo di codice da copiare e incollare sul proprio sito.

3.6. Google Maps API160

L’API di Google Maps è un servizio beta gratuito, che consente di in-

corporare Google Maps nelle pagine di un sito con JavaScript161. È possibile

aggiungere overlay alla mappa, compresi indicatori e linee spezzate, e vi-

sualizzare finestre di informazione ombreggiate proprio come in Google

Maps.

Le API di Google Maps sono disponibili per tutti i siti che possono es-

sere visitati gratuitamente dagli utenti. L'API può essere utilizzata su siti

commerciali e su siti non a scopo di lucro purché ottemperino ai termini e

condizioni d'uso. Tuttavia, l'API non può essere utilizzata per attività che

Google non approva: ad esempio, non è consentito l'uso di mappe per iden-

tificare luoghi in cui si esercitano attività di spaccio di droga o altre attività

159 Vedi http://www.google.com/uds/solutions/wizards/mapsearch.html.

160 API è l'acronimo di Application Program(ming) Interface (Interfaccia di Programmazione di un'Applicazione), indi-ca ogni insieme di procedure disponibili al programmatore, di solito raggruppate a formare un set di strumenti specifici per un determinato compito. Le API permettono di evitare ai programmatori di scrivere tutte le funzioni dal nulla. Per un ulteriore approfondimento vedi http://www.google.com/apis/maps/documentation.

161 JavaScript è un linguaggio di scripting orientato agli oggetti comunemente usato nei siti web.

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illegali. Inoltre, poiché Google rispetta la privacy, non approva l'uso dell'A-

PI per individuare informazioni private sulle singole persone.

Per poter utilizzare Google Maps all’interno del proprio sito web è ne-

cessario ottenere una Google Maps API Key, richiedendola direttamente a

Google. La chiave vale per un’intera directory su un dominio. Le chiavi so-

no gratuite, l’unico limite sono le richieste orarie al GeoCoder162, introdotto

dalla versione 2 delle API.

Google non è in grado di fornire un'autorizzazione ufficiale per ogni

sito web che utilizza l'API, pertanto spetta a chi sviluppa il sito verificare

che siano rispettati i termini e le condizioni d'uso prima di lanciarlo online.

Da poco Google ha annunciato che Google Maps API supporta anche

il caricamento di file KML. Questo significa che si possono caricare i file

KML tipici di Google Earth direttamente sulle mappe del fratello web-

based.

3.6.1. Google Maps for Enterprise

Google Maps for Enterprise è una versione a pagamento di Google

Maps, che mette a disposizione una serie di API che possono essere integra-

te con il gestionale aziendale163 in modo da poter utilizzare le mappe per un

controllo visuale dei dati.

Con Google Maps for Enterprise, le aziende possono:

• integrare dati e creare facilmente un sistema di elevate prestazioni

basato sulle mappe;

• individuare su una mappa la posizione dei clienti;

• monitorare le spedizioni; 162 Il GeoCoder è uno strumento che traduce gli indirizzi in coordinate LAT-LONG. Il limite massimo delle richieste al GeoCoder sono 50000 al giorno. Il numero massimo di richieste concesse dovrebbero bastare a chiunque non voglia offrire un servizio professionale.

163 Tramite reti intranet aziendali che non sono accessibili dal web.

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• gestire le sedi decentrate.

In pratica qualsiasi applicazione che utilizza dati geografici può trarre

vantaggi da una vista geografica.

Google Maps for Enterprise è facile da distribuire e implementare in

applicazioni164, dalle più semplici alle più complesse, e nei siti web, è forni-

to di un ampio dataset geografico immediatamente disponibile per essere u-

tilizzato. Inoltre il team di Google Enterprise è pronto per aiutare l’utente

con il suo progetto.

Il servizio fornisce:

• Prestazioni e una facilità di utilizzo

• Overlay flessibile dei dati personalizzati tramite API basata su Ja-

vaScript

• Perfetta integrazione delle mappe nelle applicazioni web

• Ampia copertura di Europa e Nord America

• Immagini satellitari per viste dettagliate della terra La differenza del servizio rispetto al tradizionale Google Maps è spie-

gata tra le FAQ: “Google Maps for Enterprise offre utili funzioni aggiuntive

a pagamento, compresa la consulenza per l’implementazione, l’assistenza

telefonica e la possibilità di utilizzare Google Maps per applicazioni interne

ed esterne”. Tale spiegazione non è fine a se stessa, infatti il servizio per le

aziende implica un costo preciso e non indifferente per l’utilizzo dello stru-

mento: “il prezzo di Google Maps for Enterprise si basa sul numero di pagi-

ne visualizzate e di richieste di geocode gestite dall’API di Google Maps for

Enterprise e parte da 10000 euro”.

164 Le applicazioni per Google Maps Enterprise sono molteplici, si va dalle applicazioni attinenti alla gestione della for-za lavoro, alla gestione delle relazioni con il cliente, a quelle per la logistica e il marketing, o ancora applicazioni rivolte verso l’esterno, ovvero dall’individuazione degli indirizzi ai siti illustrativi. Per ulteriori informazioni vedi Google Mini Map al sito http://www.google.it/enterprise/mini.

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3.7. Le applicazioni basate sulle API di Google Maps

Le applicazioni create con Google Maps, usando le API che vengono

messe a disposizione, sono innumerevoli si va dalle applicazioni più sem-

plici, di contorno a quelle di una certa importanza. Oramai ci si sta svilup-

pando sopra qualsiasi tipo di servizio165: dal geomarketing ai servizi di mo-

nitoraggio del traffico. Qualsiasi utente voglia inserire mappe nel proprio si-

to, utilizza le API di Google Maps.

3.7.1. Il traffico online

Lo stato di new York ha pensato di adattare il sistema di geo-viabilità

di google per comunicare ai cittadini le strade interrotte o le avverse condi-

zioni del traffico attraverso l’integrazione di google Maps nel proprio siste-

ma di segnalazioni, accessibile dal network telematico mondiale.

Il servizio, sotto la forma del sito web “Real-Time Transportation sta-

tus”, offre una panoramica completa sulle condizioni della viabilità stradale

unita alla tradizionale praticità dell’interfaccia di google maps.

I dettagli visualizzabili, e selezionabili a piacere dall'utente(fig. 3.3),

includono le videocamere della rete di controllo, i lavori attualmente in cor-

so sulle strade, con relativo calendario degli interventi entro l'anno, gli inci-

denti critici (per i quali si prevedono grossi disagi alla circolazione dei mez-

zi), le strade interrotte, i pericoli dettati da particolari condizioni atmosferi-

che e addirittura l'attuale stato dei semafori cittadini, ancorché quest'ultima

informazione sia per ora operativa solo nella capitale Albany. Nella fig. 3.4

le zone segnalate in verde rappresentano i tratti dove la circolazione procede

a velocità superiori alle 50 miglia orarie, quelli in giallo tra le 25 e le 50 mi-

165 Per un ulteriore approfondimento vedi Michael, Miller, GOOGLEPEDIA. The Ultimate Google Resource, Que Pu-blishing, 2006.

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glia e quelle in rosso al di sotto delle 25. I tratti in grigio rappresentano le

zone per le quali non sono disponibili i dati.

Il sistema offre informazioni aggiornate al minuto166, a differenza dei

15-20 minuti di riatardo della versione precedente all’integrazione con Goo-

gle Maps, un altro vantaggio dell’adozione del servizio di BigG è anche

l’assoluta mancanza di necessità di aggiornare la mappa dello stato, in quan-

to l’aggiornamento viene effettuato da Google stesso.

(fig. 3.3 Mappe sulle informazioni stradali) (fig. 3.4 Condizioni di viabilità)

3.7.2. Trovare casa con Google maps

Sembra che Google Maps sia diventato lo strumento ideale per mette-

re in vetrina gli immobili da vendere167 ne è un esempio:

• Casa Milano168. Immobiliare che vende e affitta case e appartamenti

esclusivamente a Milano. Ogni immobile che è ubicato nelle mappe satel-

litari di Google Maps, dispone di una propria foto, una descrizione e una

lista di attributi che dettagliano meglio l’affare;

166 Dati riportati da InformationWeek.

167 Più recentemente Trulia.com ha creato un servizio di mash-up di case in vendita su tutta la West Coast.Il sito per-mette di cercare attraverso una lista gli appartamenti, che possono essere visitati virtualmente, guardandone le foto scat-tate dal satellite.

168 Indirizzo raggiungibile al sito http://www.casa.milano.it.

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• Maiom169. Immobiliare che opera sul territorio nazionale. Offre un

catalogo di oltre 600 case e appartamenti in tutta Italia. Dispone anche

della versione per Google Earth il servizio è aperto a tutte le agenzie im-

mobiliari italiane, e viene offerto un periodo gratuito di prova di due mesi.

3.7.3. Percorsi stradali

Tante volte capita di dover disegnare su una cartina un percorso stra-

dale, magari per una festa di compleanno, per degli amici che non trovano la

nostra casa, per indicare il ristorante dove andare e per mille altri motivi.

QuikMaps è un’applicazione web basata sulle API di Google Maps

che permette di disegnare sulle cartine le indicazioni stradali che più interes-

sano. Tra gli strumenti messi a disposizione c’è il tracciamento di rette, op-

pure la classica matita per disegnare a mano il percorso. Inoltre è possibile

sistemare icone segnaposto ed etichette. A rendere ancora più interessante

l’applicazione, ci sono alcune caratteristiche molto utili, come ad esempio la

possibilità di generare un codice da inserire nel proprio sito per poter utiliz-

zare la mappa stradale appena disegnata. In più si possono salvare e rieditare

le mappe, in modo da non perderle.

Un’altra applicazione simile che utilizza le API di Google Maps è

Gmaps Pedometer, un sistema per calcolare le distanze mondiali tra due o

più punti del planisfero170. È sufficiente creare il tracciato col semplice click

del mouse e la distanza viene calcolata in tempo reale.

169 Vedi http://www.maiom.com/mappa.

170 La stessa funzione è disponibile su Google Earth attraverso lo strumento Righello, integrato direttamente nel pro-gramma.

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3.7.4. Mappe turistiche

Platial è una piattaforma per blogger itineranti che vogliono mostrare

sulle mappe di Google Maps le tappe dei loro viaggi o semplicemente i luo-

ghi in cui vivono171. Platial permette agli utenti di cercare, creare e usare

mappa tematiche. L’idea è di creare uno strumento per far incontrare le per-

sone che hanno vissuto negli stessi luoghi, o che, per turismo, sono passati

nello stesso ristorante o locale. Platial può essere usato anche per tracciare

percorsi sulle mappe satellitari di Google e, con un semplice copia e incolla

di codice javascript, riproporre il mashup ottenuto sul proprio sito.

Anche la British Airway ha creato un Google Maps mashup. Da un pò

di tempo sul sito della British Airways è presente una pagina172 che utilizza

Google Maps per visualizzare gli hotel presenti nelle città nelle quali giun-

gono i voli della compagnia aerea.

Sempre nell’ambito del turismo, è presente un altro mashup di Google

Maps fatto per coloro che intendono visitare l’Andalusia. La mappa è ricca

di punti d’interesse che mostrano gli hotel e i ristoranti andalusi. Inoltre è

possibile scoprire i parchi naturali, i punti panoramici e le spiagge più fre-

quentate. Ogni monumento storico è corredato da una scheda che compren-

de fotografia, descrizione e talvolta anche una riproduzione tridimensionale

dell’edificio. Oltre alle informazioni meteorologiche173 è possibile seguire la

171 Per poter creare il proprio blog geografico o Maplog è sufficiente registrarsi gratuitamente al servizio al sito http://www.platial.com/splash. I propri post saranno correlati ad una località, ma anche a tag, immagini e link.

172 Vedi al sito http://www.britishairways.com/travel/woffersmap/public/en_gb.

173 Per quanto riguarda i mashup meteorologici ne esistono due di Google Maps. Il primo è MeteoSun che integra sulle mappa di Google nientemeno che i dati di Weather.com, ma è disponibile soltanto per alcuni paesi europei e nord-africani. MeteoSun ha un database di circa 1000 località per le quali vengono mostrate la situazione meteorologica at-tuale e le previsioni per i giorni successivi. Il secondo mashup è Weather Bonk, che copre anche l'Italia e permette di visualizzare un gran numero di dati e di informazioni meteorologiche per ogni località, comprese le webcam più vicine, in modo da avere un'idea veramente completa delle condizioni del tempo. Per un ulteriore approfondimento vedi Mi-chael, Miller, GOOGLEPEDIA. The Ultimate Google Resource, Que Publishing, 2006, pag. 297.

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strada del vino “Ruta del vino” dedicata agli amanti dei viaggi enogastro-

nomici.

Un’altra novità, annunciata dal blog ufficiale di google Maps, è la

possibilità di mettere insieme le mappe di Google Maps e i dati racchiusi in

un foglio di calcolo di Google Spreadsheet174 per creare una mappa di punti

d’interesse. L’idea consiste nell’identificare nel foglio di calcolo i punti sen-

sibili, inserendo le coordinate geografiche, il nome e la descrizione nelle re-

lative colonne. Questo documento verrà poi utilizzato da alcune API di Go-

ogle Maps per disegnare i markers nei punti prestabiliti.

3.7.5. L’atlante dei cambiamenti ambientali

Lo United Nations Environment Programme175 ha deciso di utilizzare

Google Maps e Google Earth per visualizzare i cambiamenti ambientali di

alcune zone del pianeta, un altro mashup di Google Maps osserva

l’innalzamento dei mari, interessante ma allo stesso tempo agghiacciante è

l’osservazione di questa applicazione. Si chiama Flood Maps e permette di

osservare l’effetto finale di un innalzamento del livello dei mari: tramite

l’interfaccia di Google Maps è possibile comprendere in quali coste l’effetto

sarebbe più devastante. È possibile scegliere l’ammontare in metri

dell’innalzamento possibile: spaventoso l’effetto in un paese ad alto rischio

come l’Olanda ma anche le zone del delta del Po in Italia non sarebbero tan-

to diverse, così come le isole che scomparirebbero del tutto.

174 Google Spreadsheets è un’applicazione di foglio di calcolo fruibile, senza necessità di installare niente, direttamente via intermet all’interno del proprio browser. È una sorta di Web-Excel. Al momento è attiva la versione beta dell’applicazione Google ed è possibile sperimentarla facendone richiesta all’indirizzo http://www.google.com/googlespreadsheets/try_out.html.

175 Vedi il sito http://www.unep.org.

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3.7.6. La bibbia su Google Maps

BibbleMap176 è un’ottima applicazione web che prova a far conoscere

in maniera nuova le Sacre Scritture mostrando i luoghi della bibbia su Goo-

gle Maps e consente di esplorare le città, le regioni e il territorio descritti e

citati nella Bibbia. Il sito permette la consultazione di tutti i testi della Bib-

bia in versione integrale e li unisce alle mappe di Google. Si possono cerca-

re i brani del Vecchio e del Nuovo Testamento e le località vengono eviden-

ziate nel testo con collegamenti ipertestuali che rimandano direttamente sul

punto esatto della mappa. Per ogni località menzionata è disponibile un ap-

profondimento completo che comprende la storia del paese, tutti i riferimen-

ti nella Bibbia, con alcune foto e la descrizione del posto com’è attualmente.

Questo vale per cittadine come Betlemme e Nazareth ma anche per piccoli

paesini come ad esempio Gennesaret, citato dal Vangelo secondo Matteo.

3.7.7. Messaggi di auguri con Google Maps

Con le Api di Google Maps è possibile addirittura scrivere messaggi

di auguri o d’amore sopra le mappe di Google.

MapsMsg è un simpatico mashup con il quale è possibile inviare se-

gnali di fumo, da qualsiasi località della terra e spedirli poi via e-mail o

pubblicarli sul proprio blog tramite un semplice copia e incolla di un pezzo

di codice. Rimanendo nell’ambito dei messaggi inseriti nella mappe,

un’altra applicazione Google Maps è where I have my first kiss177, che tiene

176 A realizzare il sito sono stati gli americani Tim Kimberley e sua moglie Patty, già protagonisti di altri siti a carattere religioso e vogliosi di indottrinare i navigatori della Rete. BibleMap è uscito pochi mesi fa ed è il secondo mash-up che unisce Google Maps e la Bibbia. Il primo, meno completo ma più immediato, è stato realizzato dalla community di Go-ogle Earth ed è disponibile all’indirizzo http://maps.google.com/maps?q=http://bbs.keyhole.com/ubb/download.

177 Sito raggiungibile all’indirizzo www.whereihadmyfirstkiss.com.

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traccia di dove ci si è scambiati per la prima volta il primo bacio. Esiste la

stessa mappa satellitare anche nella versione layer KMZ per Google Earth.

Wedding Mapper è una simpatica applicazione dedicata a chi deve

pianificare il proprio matrimonio. L’utente può utilizzare diversi segnaposto

che può posizionare sulla mappa per indicare dove si terrà la cerimonia, il

ricevimento, l’hotel, l’aeroporto. Per ogni punto d’interesse è poi possibile

aggiungere un commento e alcune foto per spiegare meglio cosa si farà.

Wedding Mapper risulta utile per le coppie che intendono offrire ai

propri invitati una mappa interattiva. È infatti semplice da pubblicare, con-

dividere e stampare.

Geogreetings è un’altra delle tante applicazioni create sfruttando le

API di Google Maps. Con questo mashup è possibile scrivere il proprio

messaggio di auguri e mandarlo agli amici, parenti o a chiunque si voglia.

La particolarità sta nella scritta perché è fatta usando edifici dalle sembianze

di lettere catturate usando la vista dal satellite di Google Maps.

3.8. Google tra costi e successo

Google maps è, a detta di tutti, il migliore servizio di ricerca e visua-

lizzazione di mappe. Tutto però ha un costo, e quello collegato alla distribu-

zione gratuita di un servizio come Google Maps è elevatissimo. A Mountain

View hanno finora dimostrato di saper individuare giusti modelli di business

e fonti di ricavo per le proprie applicazioni, il problema però rimane. A for-

nire a Google e ad altre società concorrenti i dati cartografici è un'azienda

americana, Navteq178. Parlando a Where 2.0, il vice-presidente Robert De-

naro ha parlato di costi "terribilmente alti" per la raccolta delle informazio- 178 La gran parte del materiale cartografico fornito si basa sui dati forniti da NAVTEQ (NL). NAVTEQ è un leader mondiale che sviluppa, aggiorna e distribuisce mappe digitali. Grazie alle numerose possibilità di impiego (rappresenta-zione cartografica, localizzazione, calcolo degli itinerari, navigazione, applicazioni GIS e servizi basati sulla localizza-zione), oggi le mappe NAVTEQ sono considerate un prodotto di punta in molti settori. Vedi sito ufficiale all’indirizzo www.navteq.com.

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ni, costi che vengono automaticamente scaricati sui clienti. Denaro ha mes-

so in luce tutte le difficoltà insite nella realizzazione di mappe precise e det-

tagliate, un'operazione che non può essere svolta con il solo ausilio di stru-

menti di rilevazione sofisiticati, ma che deve spesso affidarsi all'utilizzo di

personale dell'azienda inviato in ricognizione sul terreno, alla scoperta, ma-

gari, di un cancello posto in fondo ad un vicolo che ostruisce il passaggio e

che non è stato visto dall'alto.

Quello che molti sperano è che il problema dei costi non finisca per

influenzare il circolo virtuoso innescato da un'altra mossa azzeccata della

società di Mountain View. Non appena reso disponibile, Google Maps è sta-

to sfruttato da tanti sviluppatori indipendenti per la creazione di un numero

incredibile di applicazioni179. A Mountain View gli sforzi di questi geek180

sono stati incoraggiati sin dall'inizio e l'annuncio della pubblicazione delle

Google Maps API ha rappresentato la conferma di questa strategia di aper-

tura. Oggi, chiunque voglia può usare i dati cartografici di Google per co-

struire nuovi servizi e senza dover pagare per farlo. Difficile dire se tutto

questo durerà, intanto i lanci di nuove applicazioni si susseguono con ca-

denza quasi quotidiana. Molti degli esempi dimostrano quanto sia semplice

ed efficace usare un approccio basato sull'incrocio di dati provenienti da di-

versi servizi.

HousingMaps per gli annunci immobiliari. Cheap Gas per reperire i

distributori di benzina più convenienti. ChicagoCrime per visualizzare le

zone della città a più alta frequenza di fatti delittuosi. Floridasexualpreda-

tors.com mostra invece la localizzazione dei sorvegliati speciali per molestie

sessuali dello stato americano. Tutto molto interessante. 179 cfr. Cap. 3, par. 7.

180 Geek è un termine di origine anglosassone di etimo oscuro (forse storpiatura del termine inglese gecko - in italiano geco - come antonomasia per la particolare abilità dell'animale di incollarsi agli oggetti o in riferimento alla sua vita notturna). Indica una persona che è affascinata dalla tecnologia, specialmente dall'informatica e dai nuovi media. Molti hacker non vogliono essere chiamati geek, ma nel linguaggio comune le due parole possono essere facilmente inter-scambiate. Il significato di geek non coincide però con quello di nerd.

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CONCLUSIONI

La prima mappa conosciuta della storia sembra essere la pianta di una

città in Anatolia nel 6.200 a.c.. Nell’era dei grandi esploratori una mappa di

nuovi mondi valeva migliaia di vite e forzieri d’oro, essendo la chiave di ac-

cesso alle ricchezze d’oriente.

Oggi la mappa dell’intera Europa sta dentro il cellulare, mi porta a

spasso per le città e le campagne, sta incollata sul manubrio di una bici o in

quello di una moto.

Collegata con un auricolare bluetooth, mi dice dove girare, quale

scorciatoia prendere, dove fermarmi a mangiare in base a quello che mi va,

dove sono posizionati gli autovelox.

Chi pensava che le mappe sul web servissero solo a trovare la strada

per andare da A a B, leggendo questo testo si è dovuto ricredere.

Quello che hanno espresso fin dal 2004 è la possibilità di integrare so-

pra le cartine a tutti ben note, una miriade di informazioni contestuali, a

supporto dell’esperienza di viaggio: liste di case in affitto, offerte di lavoro,

posizione di saune, i più bei sentieri di montagna da scalare in bicicletta.

Qualsiasi cosa vi venga in mente, la potete incollare su una mappa e

nel prossimo futuro, favorire un’azione da parte di chi sta navigando quella

porzione di terra. I pubblicitari parlano sempre più insistentemente di click-

to-call.

I satelliti, in particolare, sono il motore della rivoluzione techno-pop

dentro la quale si trovano le mappe online.

Il mash-up tra foto satellitari e informazioni di interesse, permette ai

navigatori di zommare fino a vedere sulla strada se il motorino è ancora par-

cheggiato, se il traffico sulla tangenziale est è congestionato come al solito,

se l’offerta commerciale del mese è molto lontano da casa propria.

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Nel 2004, Google avviava la rivoluzione che stiamo vivendo, acqui-

stando Keyhole, uno straordinario sito di immagini a satellite dell’intero

pianeta, e l’anno dopo creando Google local service, poi Google Maps per

offrire in varie città, servizi di ricerca di percorsi e di strade, di punti vendi-

ta, accessibili anche via cellulare.

Alla base di questo nuovo modo di “cercare le cose” c’è una tecnica

nota da anni come georeferenzazione.

Nome buffo che significa correzione di un’immagine satellitare o di

una fotografia aerea per poterla utilizzate come rappresentazione piana del

geoide terrestre.

Oggi la georeferenziazione è diventata un’attività praticata, senza sa-

pere che si chiama così, da milioni di persone nel mondo grazie al mash-up

con un’altra tecnica nota come triangolazione. Il fenomeno commerciale

TomTom (il GPS), nasce grazie a tutto questo remix di tecniche note che

trovano nuovi usi.

Ogni oggetto sulla faccia della terra è diventato una coordinata geo-

grafica ( o punto di interesse) dalle farmacie, ai bancomat, gli hotel, i nego-

zi.

Nuovi punti d’interesse vengono messi a disposizione degli utenti, in-

tere intelligenze dei navigatori sono scaricabili gratuitamente.

Un atlante, un'enciclopedia e un simulatore di volo, tutto in uno. Que-

sto è Google Earth.

Prima che io decidessi di affrontare questo argomento e di conseguen-

za raccogliere informazioni e approfondimenti in merito, non avevo idea

della portata rivoluzionaria che questo software ha portato al popolo di in-

ternet.

Google Earth è oggi uno dei servizi più promettenti nati in seno al mo-

tore di ricerca di Mountain View. Non solo il tutto si configura come un i-

deale ombelico di convergenza tra i vari prodotti Google, ma il successo re-

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gistrato è già tale da scalzare le posizioni rivali e navigare verso una nuova

leadership.

ComScore Networks riporta che in febbraio sono stati 59 milioni i vi-

sitatori unici, più di un terzo di tutti gli Internet users, a visitare siti di map-

ping online.

Secondo i dati Hitwise e Nielsen/NetRatings le mappe di Google han-

no ormai superato il successo d'utenza dell'omologo servizio di mappe di

Yahoo, con quest'ultimo in netto calo a fronte dei ritmi incalzanti di crescita

registrati dal primo.

AOL Mapquest macina ancora numeri più alti, ma il trend instaurato

dal servizio di Google sembra avvicinare nel tempo il momento anche di

questo secondo sorpasso.

In questo momento, Google Earth ha centinaia di terabyte di dati geo-

grafici, e diventa più grande ogni giorno. E questo senza contare gli straor-

dinari progetti di open source che sono stati creati per potenziarlo.

L’impeto dietro tutto ciò non ha fatto altro che crescere esponenzial-

mente, moltiplicandone le applicazioni possibili e l’uso sempre più massic-

cio da parte sia di utenti semplici che utenti facenti parte del business.

L’ultima versione di Google Earth, lanciata in maggio, ha una risolu-

zione HD di fattore 4, praticamente oltre il 20% dei siti terrestri sono visibili

con una perdita di definizione di una decina di metri.

Solo quest’anno è stata scaricata 100 milioni di volte, è disponibile in

versioni localizzate (francese, inglese, tedesco, italiano, spagnolo) ed è chia-

ro che il prossimo passo sarà quello di scendere sotto il mare e sopra la stra-

tosfera.

Un’ applicazione come Google Earth, che permette agli utenti di vola-

re sopra il mondo, visitando posti e raccogliendo informazioni “a volo

d’uccello” e il più classico Google Maps, sono insomma diventati fenomeni

techno-pop in pochi mesi.

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I più recenti esperimenti d’uso di queste piattaforme sono ancora più

incredibili, come nel caso di fboweb.com su cui è possibile seguire tutte le

traiettorie aeree del mondo o nel caso del mash-up con i dati contenuti nel

Data Base di Craiglist.com, grazie ai quali è possibile cercare casa sulla ba-

se del numero di denuncie di scasso a Chicago o per tipo di connessione in

banda larga che raggiunge gli appartamenti.

O Wikimapia.org, il più promettente esempio di mash-up collaborati-

vo di mapping online che, sul modello di Wikipedia, permette agli utenti di

annotare i propri commenti sulle mappe.

Nei primi dieci giorni di lancio il sito ha raccolto 50.000 annotazioni,

diventando immediatamente il modello di riferimento del browsing glog

(abbreviazione di geo-blog) per il futuro.

Più recentemente Trulia.com ha creato un servizio di mash-up di case

in vendita su tutta la West Coast.

Il sito permette di cercare attraverso una lista di appartamenti, che

possono essere visitati virtualmente, guardandone le foto scattate dal satelli-

te.

Gli investitori pubblicitari, una dozzina in tutto, pagano per i link che

appaiono nel momento in cui l’utente cerca una proprietà.

MapBid.com è un esperimento ancora più innovativo che mischia

questa volta gli oggetti venduti tramite eBay con le mappe di Google, per-

mettendo ai potenziali acquirenti di vedere dove sono situati i compratori.

In questo modo è possibile ricercare l’oggetto fisicamente più vicino a

noi, scelto il quale si sarà catapultati sul sito di eBay per raffinare l’acquisto.

eBay riconosce il 60% di revenue sharing sulle operazioni generate in que-

sto modo.

Gli esempi di come fare pubblicità attraverso le mappe non finiscono

qui. Sono gli stessi spazi fisici a interessare i pubblicitari, visto che sul terri-

torio sono già presenti mega-cartelloni appesi ai muri delle case, visibili an-

che attraverso uno zooming satellitare.

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Il problema è che sono quasi tutti orientati verso gli occhi dei pedoni e

non verso il cielo. Cosa che potrebbe cambiare presto, con l’arrivo di nuove

idee pubblicitarie sui tetti delle case. Il primo caso si è registrato a gennaio,

riportato per primo da Gizmodo, che ha pizzicato una fotografia aerea del

logo di “Target” un noto magazzino di Chicago.

Una ghiotta possibilità per writer cybernetici, che troveranno di certo

qualche azienda che li pagherà per dipingere una qualche campagna pubbli-

citaria techno-cool rivolta alle stelle.

Nuovi casi di mash-up sempre più improbabili e innovativi si passano

il testimone continuamente. Penso a un giorno di un futuro neppure troppo

lontano, in cui le grandi insegne pubblicitari stradali si impenneranno a una

certa ora del giorno al passaggio del satellite per ammiccare ai navigatori di

Internet.

La promessa delle mappe online è molto grande. Da un lato rappre-

sentare un nuovo modo di navigare i contenuti della rete, che essendo sem-

pre più multimediali, attraverso foto HD, immagini, video, testo, audio, si

prestano naturalmente a convergere e a mischiarsi.

Dall’altro associare annunci commerciali geografici (soprattutto loca-

li) alle mappe, aprendo di fatto alle micro-realtà imprenditoriali la possibili-

tà di avere un’esposizione pubblicitaria globale.

La crescita esponenziale di Google sembra non volersi placare, a

maggio Google ha introdotto Street View, un servizio concepito per arric-

chire le carte geografiche on line: Street View, infatti, inquadra le strade di

alcune metropoli statunitensi, non solo dall’alto, ma anche con una visualiz-

zazione tridimensionale a 360 gradi. Google scende così sulla terra. Diret-

tamente per le strade, avviando una rivoluzione che potrebbe cambiare

l’approccio alle mappe delle aree urbane. Ci fa percorrere le strade del mon-

do e persino entrare nelle case. A questo punto ci si chiede: solo progresso o

inquietante progresso? Street View è un esempio fin troppo eloquente della

potenza raggiunta dalla società e dei limiti che dobbiamo imporre alla tecno-

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logia. Google infatti sta diventando il nuovo Grande Fratello, il suo sistema

di mappe satellitari sta scatenando una vera e propria rivolta tra le associa-

zioni per la difesa della privacy, a causa della qualità sempre più dettagliata

delle immagini in grado di cogliere ignari cittadini in momenti di vita quoti-

diana e in situazioni a volte imbarazzanti, come nel caso di un uomo che e-

sce soddisfatto da un locale di spogliarello, o la signora estremamente gras-

sa che cerca di smaltire i chili di troppo facendo jogging, o ancora la foto-

grafia di una ragazza immortalata mentre sta entrando nella propria auto in

una strada a San Francisco, con il tanga ben in vista lasciato scoperto dai je-

ans a vita bassa mentre lei si piega per sedersi.

Da qui in poi la privacy scompare affogata in milioni di scatti che ne-

gli Stati Uniti formalmente non possono essere impediti. Il diritto di cronaca

negli USA è un diritto pubblico, nei luoghi accessibili a tutti chiunque può

scattare foto e farne più o meno quello che vuole, ma quello che più fa im-

pressione sono altre cose. E cioè la possibilità che si dimostra concreta, at-

tuale e tangibile di controllare nel dettaglio quello che accade ovunque. E'

evidente che un servizio come questo non può coprire l'intero pianeta e ave-

re aggiornamenti in tempo reale, ma un grande impresa come Google supera

la potenza dei servizi segreti statunitensi.

L'elaborazione delle immagini ai fini di sicurezza si basa sui satelliti e

su telecamere a terra inserite in un network. Ma per vedere miliardi di im-

magini servono persone, e anche per raccoglierle, tante persone, più di

quante ne siano disponibili. E per la loro archiviazione ed elaborazione ser-

vono computer immensi, capacità di memoria incredibili. Oggi solo una or-

ganizzazione dispone di tutto questo, e non è la CIA, ma Google.

Nel 2007 Google è stato nominato marchio leader, ma chi paga il

prezzo di questo primato? Google è diventato ormai Universale e noi di

conseguenza dei sorvegliati speciali. Grazie alle recenti acquisizioni da par-

te del motore di ricerca, si pensi a DoubleClick, il più grande provider di

software per la gestione dell’advertising online, YouTube, sito numero uno

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mondiale per la distribuzione gratuita di video su Web e adesso anche Fee-

dBurner, sistema di managing per Feed RSS, e alle innumerevoli applica-

zioni gratuite offerte dal motore di ricerca, Google sa chi sono: gliel'ho detto

con il Google Account, sa quali sono i miei interessi, li denota dalla mia ca-

sella di posta e dalle mie chat su Google Talk. Con Google Checkout sa il

numero della mia carta di credito e cosa compro. Sa i feed che leggo con

Google Reader e sa cosa ho nel mio pc grazie a Google Desktop. Ha addirit-

tura le mie foto su Picasa e, una volta che le avrò geolocalizzate, saprà an-

che dove mi sono spostato nel tempo.

Lungi da me l'idea di demonizzare il colosso che attraverso

l’indicizzazione del web ha reso la cultura e le informazioni alla portata di

tutti. Ma lo stesso Google ora ci mostra la frontiera da non oltrepassare. Per

quanto possa essere potente la nostra tecnologia e grandi le nostre risorse,

non tutto deve essere consentito, sui diritti delle persone alla nostra privacy

deve intervenire il legislatore in modo chiaro e severo.

Va detto che in Italia Google Street Views non potrebbe esistere. Chi

acquisisce immagini a fini provati ne deve informare i soggetti che vengono

ripresi. Sarà insomma difficile che in Italia ci sia una signora che riconosce

il suo gatto alla finestra finito sul servizio di Google, o che signorine infero-

cite protestino per la visione della loro biancheria intima immortalata men-

tre salgono in auto.

Google asserisce di utilizzare la miriade di dati a sua disposizione solo

al fine di proporre pubblicità rilevanti e di rendere più facile la navigazione

in Internet e per quanto riguarda le mappe, di offrire un servizio ancora più

realistico. Tutto sta nel crederci o no. Qualcuno mi potrebbe accusare di es-

sere in preda alla sindrome del Grande Fratello, nel senso Orwelliano del

termine, ma io credo che tali considerazioni non solo siano necessarie, ma

indispensabili da parte degli utenti della Rete, che spesso illudendosi di es-

sere “liberi”, rischiano di dimenticarsi di essere, pur sempre dei liberi utiliz-

zatori, ma dei consumatori e forse neanche tanto liberi.

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