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“Uno sguardo al Rorschach e al Sistema Comprensivo di Exner”

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Approfondimento sul test e sulla sua storia, analizzato attraverso i suoi test e le loro diversità.

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“Uno sguardo al Rorschach e al Sistema Comprensivo di Exner”

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Il test di Rorschach deriva dall'iniziale progetto dell'autore di individuare

una prova, che, tramite un compito percettivo, consentisse di rilevare

aspetti di intelligenza e di creatività.

HERMANN RORSCHACH: nasce nel 1884 a Zurigo; glio di un maestro d'arte,

ed estremamente dotato di talento artistico lui stesso, al termine delle

scuole superiori rimase a lungo in dubbio sulla carriera da perseguire.

Durante gli anni della scuola si era, infatti, interessato sia di pittura che di

scienze naturali; in quegli stessi anni si era appassionato di un gioco

all'epoca assai di uso, la Kleksogra a (consistente nel versare macchie di

inchiostro colorato in un foglio di carta, che veniva poi ripiegato in due per

ottenere e etti simmetrici). Indirizzatosi in ne verso la Medicina, si laureò

nel 1909 e si specializzò poi in Psichiatria, sotto la guida di Bleuler stesso.

Negli anni seguenti si avvicina ai circoli psicoanalitici ed inizia a sperimentare

le di erenti percezioni che soggetti diversi hanno davanti a macchie

colorate derivanti da esperimenti di Kleksogra a. In questo contesto, inizia a

chiedersi se il diverso modo di appercepire le macchie possa essere legato a

di erenti dinamismi di personalità o problematiche psicopatologiche dei

soggetti che vi si sottopongono. Avvia quindi un estensivo programma di

ricerche sperimentali durato molti anni, provando vari tipi e sequenze di

macchie, e raccogliendo sistematicamente i risultati ottenuti. In seguito alla

somministrazione di una quarantina di macchie, di cui 15 usate con

maggiore frequenza, a 405 soggetti (di cui 188 schizofrenici, tra quelli seguiti

nel corso della sua attività come psichiatra presso l'ospedale di Waldau),

Rorschach evidenziò come gli schizofrenici rispondessero in modo

evidentemente diverso rispetto al gruppo di controllo.

Grazie a questi esperimenti egli divenne consapevole di aver ideato uno

strumento atto alla diagnosi della personalità: intuì che la modalità

d’interpretazione della macchia potesse fornire delle indicazioni sulla

struttura della personalità dei soggetti.

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Nel 1921 pubblica la sintesi delle sue ricerche ed una relativa proposta di

standardizzazione del sistema in un volume, Psychodiagnostik (1921), che

all'inizio passa quasi inosservato. L'anno successivo, a soli 38 anni, muore a

causa di una peritonite mal diagnosticata.

Nel corso del decennio successivo, diversi psichiatri e psicoanalisti, europei e

statunitensi, iniziano a sperimentare l'uso delle sue macchie standardizzate in

ambito psicodiagnostico, ottenendo risultati clinicamente molto

interessanti; nel corso degli anni '30 e '40 iniziano ad essere quindi poste le

prime basi dei diversi sistemi di "siglatura" attualmente esistenti del suo

test, conosciuto come il Test di Rorschach. Nonostante la sua complessità

applicativa, nei decenni successivi il test si di use notevolmente in ambito

psichiatrico e psicologico-clinico, no a divenire uno dei reattivi psicologici

più usati al mondo.

IL TEST: In psicometria ed in psicodiagnostica, le macchie di Rorschach, così

chiamate dal nome del loro creatore, sono la base di un noto strumento

(reattivo o test di Rorschach) per l'indagine della personalità. È un test

psicologico proiettivo. Il test si compone essenzialmente di 10 tavole, su

ciascuna delle quali è riportata una macchia d'inchiostro simmetrica: 5

monocromatiche, 2 bicolori e 3 colorate. La scelta delle tavole, il loro ordine

di presentazione, e le loro caratteristiche formali e contenutistiche

richiesero molti anni di ricerche e tentativi da parte di Hermann Rorschach.

Le tavole vengono sottoposte all'attenzione del soggetto una alla volta e,

per ciascuna e senza limiti di tempo imposto, gli viene chiesto di esprimere

tutto ciò cui secondo lui la tavola somiglia.

Pur non esistendo risposte giuste o sbagliate, esse sono normate da un

poderoso elenco standardizzato che, secondo i sostenitori del test, ne

renderebbe la valutazione attendibile. Dall'interpretazione delle risposte

date a ciascuna tavola è possibile, a seconda del tipo di siglatura e di

approccio teorico interpretativo, delineare un pro lo per attitudini, un

pro lo di personalità (Sfera dell'Intelligenza, dell'A ettività e del Contatto

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Sociale) e identi care eventuali nodi problematici del soggetto. È un test

molto usato in ambito clinico, e là dove sia necessario esplorare le

dinamiche interpersonali.

Storicamente sono stati proposti diversi sistemi di classi cazione ed analisi

per ovviare a carenze psicometriche. In particolare, negli Stati Uniti a partire

dalla ne degli anni '70 è stato dato inizio a ricerche di validazione sempre

più ampie e strutturate, che hanno condotto all'articolazione di nuovi

sistemi di "siglatura" (ovvero di strutturazione ed inquadramento

categoriale delle risposte qualitative fornite dal soggetto). Solitamente non

è categorizzato tra i test psicometrici oggettivi. Pertanto questo strumento

viene sempre utilizzato tenendo presente questi limiti; è considerato invece

ideale per elicitare delle risposte attraverso l'uso di stimoli ambigui.

Attualmente esistono due grandi gruppi di scuole di "siglatura": quella

europea e quella americana (Metodo Exner). Il "Sistema Comprensivo di

Exner" ha rappresentato un ampio tentativo di ricondurre il test di

Rorschach nell'alveo dell'assessment psicologico di matrice psicometrica,

cercando di integrarne le istanze proiettive con una vasta base di dati

statistici. È attualmente il metodo più di uso in ambito anglosassone.

Approccio diverso è quello europeo tradizionale che, seppur sempre

fondato sui dati normativi statistici calcolati per le popolazioni di

riferimento, prevede un maggior spazio per gli aspetti interpretativi e

psicodinamici.

JOHN E. EXNER, nato a Syracuse, New York, nel 1928 è stato uno psicologo

americano. Ha ricevuto una laurea in psicologia presso il Trinity University e

un dottorato di ricerca in psicologia clinica presso la Cornell University nel

1958. Più tardi divenne un membro della facoltà alla Long Island University,

dove è stato direttore di formazione clinica 1969/1979. E' diventato

professore emerito nel 1984.

Il nome di Exner è famoso per il suo lavoro sul test Rorschach. E’ stato

direttore esecutivo del Rorschach Workshops a Asheville, Carolina del Nord;

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per più di tre decenni, si è so ermato sul Rorschach e ha sviluppato un

sistema standardizzato per la sua interpretazione. Il sistema comprensivo di

Exner è ora il metodo standard in psicologia per l'interpretazione del test di

Rorschach. Attraverso il suo lavoro, il test di Rorschach è diventato uno

strumento con alta valenza psicometrica.

CINQUE TIPI DI RORSCHACH E LA NASCITA DEL SISTEMA COMPRENSIVO:

Cinque sistematizzatori principali del test di Rorschach attivi nel ventennio

1936-1957 hanno fornito lo spunto per lo sviluppo del Sistema Comprensivo

di Exner (CS) : Beck, Klopfer, Piotrowski, Rapaport.

Il progetto del CS si realizzerà nel 1968, ma le radici furono poste con il

lavoro iniziale di Exner a partire dalla metà degli anni Cinquanta.

Nei primi anni della sua carriera John Exner fu introdotto al Rorschach,

mentre lavorava sia con Beck sia con Klopfer. Exner aveva la sensazione che

qualcosa non funzionasse all'interno della comunità scienti ca che si

occupava del test. Questo era dovuto in particolare alla netta di erenza tra

gli approcci di Beck e Klopfer nel gestire i dati del test e alla loro animosità

reciproca, che faceva si che non comunicassero tra di loro da più di 15 anni.

Da tale presupposto Exner comincia a pensare alla necessità di

standardizzare l'approccio al Rorschach.

Le radici del CS si situano nella proposta di mettere a confronto le di erenze

tra i due metodi usati; ben presto utilizzò anche i contributi di: Marguerite

Hertz, Rapaport Schafer, Piotrowski. Così nel 1962 il progetto si ampliò con

l'inclusione dei cinque metodi.

Nel 1968 viene fondata la Rorschach Research Foundation successivamente

ride nita Rorschach Workshop. La fondazione a dò ad Exner il compito di

giungere alla conclusione, a cui non era giunto il precedente lavoro: quale

metodo disponesse di maggiore solidità empirica e quale fosse più utile

sul piano clinico. Il confronto richiese tre anni di lavoro e nel 1970 giunse

alle seguenti conclusioni.

Esistevano enormi di erenze tra i metodi, non solo per le di erenti

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metodologie d’applicazione, ma anche relativamente alle diverse siglature e

valutazioni delle risposte. Exner osservò per esempio, come solo due sistemi

utilizzassero la medesima collocazione per la raccolta delle risposte. Ma le

di erenze andavano ben oltre. Infatti, ognuno dei cinque autori aveva

sviluppato un proprio sistema di codi ca e valutazione delle risposte ,

decisamente diverso rispetto agli altri: sussistevano da 5 a 15 siglature

di erenti per identi care la localizzazione e nessuna di esse veniva de nita

con il medesimo criterio; i criteri per determinare se la forma fosse utilizzata

in modo corretto erano diversi ; la percezione del movimento veniva siglata

e de nita in modo diverso; esistevano 16 tipi di siglature per codi care la

presenza del colore cromatico e i criteri di codi ca anche per un medesimo

simbolo erano diversi; la maggior discordanza nella siglatura riguardva l’uso

delle sfumature o del colore acromatico: ogni sistema proponeva un

proprio insieme di simboli e di criteri per la loro valutazione. Questo era

probabilmente dovuto al fatto che il lavoro di Rorschach non includeva

questo aspetto dato che le sue macchie evidenziarono l’ombreggiatura solo

alla pubblicazione della monogra a.

A seguito di queste osservazioni Exner giunse alla conclusione che erano

stati creati cinque diversi test di Rorschach.

Nel 1971 fu creata una banca dati computerizzata che permettesse un

confronto diretto tra i cinque sistemi e che indagasse a fondo sulle

istruzioni, sulla registrazione delle risposte e sulla relativa inchiesta, sulla

selezione dei codici, sulle siglature da utilizzare.

A partire da tale lavoro, l’obbiettivo della Rorschach Research Foundation si

spostò dallo studio dei pregi e dei difetti di ciascun sistema a quello

dell’integrazione degli aspetti di tutti i sistemi, per i quali esistessero o si

potessero stabilire dati empiricamente giusti cabili, in un nuovo sistema

che integrasse quanto accomunava o di erenziava i precedenti cinque

metodi. Nasce così il CS che nel suo sviluppo oltre ad integrare quanto

presente nei cinque storici metodi da cui era partito cercò di innalzare il

livello psicometrico della prova introducendo molte motivazioni

quantitative di punteggi sotto forma di indici speci ci aventi rilevanza

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interpretativa per la individuazione sia di tratti della personalità sia di

psicopatologia. Inoltre venne introdotta una tecnologia computerizzata che

consente di immagazzinare facilmente i dati e di sviluppare velocemente

analisi molto complesse.

In de nitiva Exner e i suoi collaboratori hanno il merito di aver ideato il

comprehensive system che ha consentito la sistematizzazione di una serie

di “scoring”, contribuendo a far assumere al Rorschach adeguate

caratteristiche psicometriche, in quanto ha standardizzato la

somministrazione e l’attribuzione dei punteggi e ha presentato dati

normativi e lavori di validità discriminante su campioni vasti e strutturati.

IL RORSCHACH E I CLUSTER DEL CS: Rorschach identi ca due speci ci

aspetti del funzionamento della personalità collegati rispettivamente alle

risposte movimento umano e alle risposte colore denominate dall’autore,

rispettivamente, introversione ed estroversione. Le risposte movimento

umano esprimono l’introversione creatrice, le risposte colore

l’estratensione riproduttrice. Questi due aspetti costituiscono due funzioni

che coesistono in misura di erente nelle diverse persone. Rorschach

identi ca una dimensione della personalità de nita “Erlebnistypus” (EB), il tipo

di risonanza intima che rileva e designa il rapporto tra le due funzioni.

Rispetto a tale dimensioni l’autore individua quattro categorie di soggetti

introversivi (prevalenza di risposte movimento), extratensivi (prevalenza di

risposte colore), ambitendenti (circa uguale risposta movimento e colore),

coartati (scarsa e circa uguale risposta colore e movimento). Rorschach

collega le risposte colore alla vita emotiva; la sua concezione della

personalità è piuttosto obsoleta, tuttavia alcuni aspetti della teorizzazione

dell’autore rimangono ancora validi per esempio:

• Le risposte di movimento umano rimangono collegate a elementi di

ideazione;

• Le risposte colore sono legate a emotività e ettività;

• L’Erlebnis Typus si calcola oggi come Rorschach l’aveva individuato;

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rappresenta tuttora uno dei fattori base di interpretazione della

personalità;

• Nel CS l’Erlebnis Typus viene calcolato con la stessa formula ma

vengono precisati gli intervalli per categorizzare i soggetti che

possono rientrare in tre categorie in relazione al calcolo dell’EB:

introversivi, extratensivi e ambitendenti.

• Nel CS l’EB rappresenta ancora lo stile con cui l’individuo si relaziona al

mondo.

• Nel CS gli introversivi si relazionano al mondo a dandosi alle proprie

valutazioni interne utilizzando pensiero ragionamento e logica e

ritardando la presa di decisione no a che non abbiano valutato tutte

le possibili alternative.

• Nel CS gli extratensivi si relazionano al mondo dandosi al canale

ettivo, i loro giudizi sono in uenzati da feedback esterni, accettano

livelli di ambiguità maggiori e tollerano modalità d’approccio basate

su prove ed errori.

• Nel CS gli ambitendenti si relazionano al mondo oscillando

continuamente nel loro stile di funzionamento fra aspetti di tipo

cognitivo e aspetti di tipo emotivo con una scelta di approcciarsi al

mondo non stabilmente prede nita; è considerato un “non stile”.

Exner inizialmente e no al 1991 faceva riferimento a quattro variabili

fondamentali che identi cava come componenti il nucleo della personalità,

esse erano de nite Four Square ed erano: EB (equilibrio dell’esperienza), EA

( esperienza attuale), es (stimolazione esperita), eb (esperienza base).

Secondo Exner questi quattro punteggi identi cano aspetti basilari delle

risorse adattive di un individuo e del suo stile di coping.

Exner studiò la validità e la possibile utilità delle relazioni tra variabili

strutturali, sottomettendo i dati del Rorschach a un’analisi formale dei

cluster. Questa analisi portò ad identi care sette gruppi di variabili

intercorrelate denominate cluster, che sembrano collegarsi ad aspetti

distinti del funzionamento della personalità. L’ottavo cluster aggiuntivo

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fornisce informazioni più speci che relative allo stress.

I cluster sono:

1. CAPACITA’ DI CONTROLLO E TOLLERANZA ALLO STRESS (CONTROLS)

Fornisce informazioni circa le risorse psicologiche di cui l’individuo

dispone per poter rispondere alle richieste derivanti dal mondo

interno ed esterno, e per gestire il disagio e lo stress psicologico. I

risultati del Rorschach di questo cluster aiutano ad identi care: la

capacità adattiva di cui dispone l’individuo nel destreggiarsi e nel

piani care le sue modalità di gestione dell’esperienza quotidiana,

l’adeguatezza con cui l’individuo riesce o meno a mantenere uno stile

personale coesivo nel gestire la propria vita, la quantità e la tipologia

di richieste stressanti attualmente presenti nella vita dell’individuo,

quanto adeguatamente l’individuo sia capace di tollerare il proprio

livello di stress senza esserne eccessivamente preoccupato e senza

perdere la propria capacità di autocontrollo.

2. STRESS LEGATO ALLA SITUAZIONE (SITUATIONAL STRESS)

Rileva l’impatto di componenti situazionali sulla gestione del disagio e

dello stress; è composto da numerose variabili tra loro non correlate

che misurano varie componenti dello stress situazionale, alcune di

natura ideativi alcune di natura ettiva e altre collegate alla capacità

di controllo.

3. PERCEZIONE INTERPERSONALE (INTERPERSONAL PERCEPTION)

Fornisce informazioni su come l’individuo percepisca gli altri e si

relazioni con essi, prende in esame, cioè, il suo atteggiamento verso

gli altri, il grado di interazione che ha con gli altri ed il modo in cui si

accosta e gestisce i legami interpersonali. I risultati identi cano se la

persona è interessata o meno all’altro in quanto essere umano, è

capace di coinvolgersi sentirsi a suo agio nei rapporti con l’altro o è

più incline a disinteressarsi e sentirsi poco a suo agio nelle relazioni

sociali ed interpersonali, se si sente sicuro all’interno di relazioni

interpersonali intime o se le percepisce come minacciose.

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4. PERCEZIONE DI SE’ (SELF PERSEPTION)

Fornisce informazioni sul modo in cui la persona si vede, in particolare

relativamente al proprio livello di autostima, autoconsapevolezza, e

alla propria immagine di sé. Include due aspetti del funzionamento

della personalità: a)l’immagine di sé, rappresenta l’insieme delle

impressioni che un individuo ha relativamente alle proprie

caratteristiche, alcune possono essere accessibili al pensiero cosciente

altre tendono ad essere inconsce e represse perché peculiari o

con ittuali; b)l’autofocalizzazione, rileva la quantità di attenzione che

la persona rivolge verso di sé includendo anche la propria autostima.

I risultati del Rorschach consentono di determinare se la persona si

sente soddisfatta e a sui agio con se stessa o invece se è oberata da

atteggiamenti negativi verso se stessa, se ha un chiaro e stabile senso

della propria identità o se è incerta o ha un senso irrealistico di se

stessa.

5. AFFETTI (AFFECTS)

Rileva il modo e l’agio con cui un individuo a ronta le situazioni

emotive, esperisce ed esprime i propri sentimenti, si rapporta ed

elabora l’esperienza emotiva, individua quali siano le caratteristiche

dell’esperienza emotiva e a ettiva del soggetto, evidenziando il ruolo

delle emozioni nell’organizzazione psicologica e nel funzionamento

del soggetto. Il cluster permette di rilevare la ricchezza del mondo

ettivo del soggetto, la capacità di modulare gli etti, la qualità

positiva o negativa di questi ultimi, il livello con cui il soggetto accetta

o meno di coinvolgersi sul piano a ettivo. In de nitiva le informazioni

fornite riguardano il modo con cui la persona reagisce in generale a

situazioni cariche a ettivamente ed emotivamente, come gestisce i

propri sentimenti e reagisce e risponde a quelli altrui. Il test aiuta a

identi care se il soggetto è capace di esprimere su cientemente e in

maniera adeguata e modulata sentimenti ed emozioni o se invece

tende a processare gli etti in modo costrittivo, disforico o

eccessivamente intenso.

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6. PROCESSAMENTO DELLE INFORMAZIONI

Con tali termini si intende la modalità cognitiva della persona di

scannerizzare l’immagine stimolo e organizzare le varie parti della

macchia in immagini. Il cluster valuta come l’individuo presta

attenzione al mondo, al modo in cui è capace o meno di focalizzare la

sua attenzione sugli eventi della propria vita e come processi e

organizzi consapevolmente le proprie percezioni. Più

speci catamente fornisce informazioni sul funzionamento della

persona come per esempio la motivazione. L’apertura all’esperienza e

una organizzazione e ciente delle impressioni che l’individuo si

costituisce promuovono un adeguato adattamento.

7. MEDIAZIONE COGNITIVA (MEDIATION)

La mediazione consiste nel processo di traduzione dello stimolo da

una modalità visiva a una modalità di pensiero; evidenzia dunque la

modalità di riconoscimento delle caratteristiche delle macchie.

Questo cluster permette di capire come l’individuo percepisce gli

oggetti, il mondo che lo circonda e il suo ambiente in modo realistico

e convenzionale, ciò costituisce un elemento di forza per il

funzionamento della personalità.

8. IDEAZIONE (IDEATION)

Fornisce informazioni su come l’individuo pensa e ri ette su quello

che percepisce, sulle esperienze e impressioni che si forma degli

eventi della propria vita. L’individuo si adatta meglio quando è capace

di pensare e ri ettere sulle proprie esperienze e impressioni in modo

logico, coerente, essibile e costruttivo, e soltanto con una eventuale

modesta preoccupazione relativament alla capacità di gestire tali

processi. Viceversa se ha un pensiero illogico, incoerente, rigido,

troppo fantasioso o preoccupato questo costituisce una debolezza

nel funzionamento della personalità.

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BIBLIOGRAFIA:

• Lis A., Zennaro A., Salcuni S., Parolin L., Mazzeschi C., “Il

Rorschach secondo il Sistema Comprensivo di Exner”, Ra aello

Cortina Editore 2007

• Maresca Laura, “Storia del Rorschach. I contributi scienti ci che

hanno dato forma ai diversi metodi”, Las Editore, 2010

• Galimberti, Dizionario di Psicologia

• http://it.wikipedia.org/wiki/Test_di_Rorschach

• http://www.psicologi-italia.it/psicologia/test-psicologici

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