urti tra due punti materiali -...
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A. Romero Dinamica VII - Urti 1
Urti tra due punti materiali
URTO: evento isolato nel quale una forza relativamente intensa agisce per un
tempo relativamente breve su due o più corpi in contatto tra loro
r risultato di un contatto fisico
r risultato di una interazione
tra particelle
m1111 m2222
21Fr
12Fr
4He
++
p
+
meteor-crater
1200 m
∆∆∆∆t ≈≈≈≈ 4 msαααα ΝΝΝΝ
Urti su scale diverse
Le forze che, come nel caso di un urto
agiscono per un tempo breve rispetto al
tempo di osservazione
sono chiamate forza impulsive
A. Romero Dinamica VII - Urti 2
Urti tra due punti materialiL’oggetto L esercita su R una forza F(t)
L’oggetto R esercita su L forza –F(t)
F(t) può avere un’intensità che varia nel tempo
Nelle figure sono rappresentati due possibili andamenti di F(t).
L’azione della forza si esplica nell’intervallo τ τ τ τ =t2-t1
Le forze impulsive che si manifestano durante un urto sono interne al
sistema dei due punti materiali interagenti In assenza di forze esterne si
verifica durante l’urto la conservazione della quantità di moto totale
τ
τ
in,22in,11in vmvmPrrv
+= finfin,22fin,11 Pvmvmvrr
=+=
Durante l’urto la quantità di moto del centro di massa rimane invariata:
CM21 v)mm(Prv
+=
=Pv
tetancosPP finin ===vv
A. Romero Dinamica VII - Urti 3
Urti tra due punti materiali
( )f f
i i
t p
f it p
J F t dt dp p p= = = −∫ ∫r
r
r r r r r
Il moto del centro di massa non viene alterato dall’urto. Variano
invece le quantità di moto di ciascun punto materiale per l’effetto
dell’impulso della forza di interazione
( ) 1
t
t
1,2 pdttF2
1
vv∆== ∫1,2in,11fin,11 Jvmvm
rrr=− ( ) 2
t
t
2,1 pdttF2
1
vv∆== ∫2,1in,22fin,22 Jvmvm
rrr=−
1,22,1 JJrr
−=1,22,1 FFvv
−=Dato che :Le variazioni di quantità di moto sono uguali ed
opposte
J1,2 e J2,1, prima considerati, per le forze interne impulsive che
si sviluppano nell’urto, si possono scrivere:
( )∫=∆2
1
t
t
)E( dttFPvr
τ= )E(mFv
( )∫=2
1
t
t
dttFv
Jr
τ= mFr
La conservazione della quantità di moto totale è possibile in presenza di forze esterne?
Si se la durata dell’impulso ττττ è sufficientemente piccola e le forze esterne non sono impulsive.
Infatti la variazione della quantità di moto totale dovuta alle forze esterne:
A. Romero Dinamica VII - Urti 4
Urti tra due punti materiali
( )∫=2
1
t
t
dttFv
Jr
τ= mFr
Conservazione della quantità di moto
Fm: valor medio della forza
impulsiva nell’intervallo τ
La forza esterna, se non è impulsiva, non modifica i singoli impulsi durante l’urto e quindi
rimane vera l’uguaglianza J2,1=-J1,2, e valida la conservazione della quantità di moto totale
τ
τ τ
Dato che J assume un valore finito e che τ è molto breve, Fm può assumere valori
estremamente grandi, rispetto a cui Fm(E) è certamente trascurabile
inin PrLrrr
×=
Nel caso dell’urto il principio di conservazione della quantità di moto ed il
principio di conservazione del momento angolare sono equivalenti
Nel caso dell’urto la conservazione del momento angolare non aggiunge alcuna
informazione Infatti: durante l’urto r1=r2=r e quindi se Pin =Pfin
finfin PrLrrr
×==
A. Romero Dinamica VII - Urti 5
Urti tra due punti materialiA priori non è noto se le forze interne sono conservative. Non si può assumere la
conservazione dell’energia meccanica del sistema durante l’urto nè che l’Energia
cinetica si conservi
Energia
Dato che la posizione dei punti non varia nell’urto, eventuali energie
potenziali non variano nell’urto e quindi: ∆∆∆∆Em =∆∆∆∆Ek
L’energia cinetica del sistema può essere espressa utilizzando il secondo teorema di Konig:
( ) k2CM21k 'Evmm
2
1E +⋅+=
Energia cinetica del centro di massa: non varia
se vale la conservazione della quantità di moto
Energia cinetica dei due punti
rispetto al sistema del centro di massa.
222
211k 'vm
2
1'vm
2
1'E += Può rimanere costante o variare a seconda che le forze
interne siano conservative o non siano conservative
A. Romero Dinamica VII - Urti 6
Sistema del laboratorio e
sistema del centro di massaSistemi di riferimento in cui può essere studiato l’urto:
•Sistema del laboratorio (sistema inerziale)
•Sistema del centro di massa
Legame tra le velocità nei due sistemi, in qualsiasi istante:
CM11 v'vv += CM22 v'vv +=
Come già dimostrato, nel sistema del centro di massa, la quantità
di moto totale è nulla:
fin,22fin,11in,22in,11 'vm'vm'vm'vmrrrr
+=+ 0=
in,2in,1 'p'prr
−=
fin,2fin,1 'p'prr
−=
Dal centro di massa si vedono i punti arrivare verso il centro di massa con
quantità di moto uguali in modulo ed opposte in verso. I punti si urtano
nella posizione occupata dal centro di massa e ripartono dopo l’urto con
quantità di moto ancora uguali in modulo ed opposte in verso.
In generale per ogni punto :finin 'p'p
rr≠
A. Romero Dinamica VII - Urti 7
Urto completamente anelastico
L’urto si chiama completamente anelastico quando i due punti
restano attaccati dopo l’urto, formando un unico corpo
puntiforme di massa m1+m2
'v)mm(vmvm 212211
rrr+=+ CM21 v)mm(
r+=
)mm(
vmvmv
21
2211CM +
+=
rrr
Le variazioni di quantità di moto dei singoli punti sono:11CM11 vmvmprrr
−=∆
22CM22 vmvmprrr
−=∆
Si verifica dalla relazione sopra, che queste due variazioni sono uguali ed opposte:
2211 vmvmrr
+ CM21 v)mm(r
+= )vmvm()vmvm( 22CM211CM1
rrrr−−=−
Se v1 e v2 sono le velocità dei due punti prima dell’urto e v’ la velocità
comune immediatamente dopo l’urto si ha:
Subito dopo l’urto i due punti si muovono con la velocità che aveva il
centro di massa un istante prima dell’urto (vCM resta invariata nell’urto)
Urto completamente anelastico
Energia cinetica prima dell’urto:
Applicando il teorema di Konig
Energia cinetica
222
211in,k vm
2
1vm
2
1E += k
2CM21 'Ev)mm(
2
1++=
Energia cinetica nel sistema del
centro di massa
Energia cinetica dopo l’urto:
2CM21fin,k v)mm(
2
1E += in,kE<
In un urto completamente anelastico, l’energia totale diminuisce.
L’energia che viene assorbita è E’k e corrisponde all’energia cinetica rispetto al centro di
massa che i punti hanno prima dell’urto :
in,kfin,kk EEE −=∆ k'E−= 222
211 vm
2
1vm
2
1−−2
CM21 v)mm(2
1+=
NOTA: Dove finisce l’energia persa?.
I due corpi durante l’urto si deformano in modo permanente e restano compenetrati. Il
lavoro compiuto, a spese dell’energia cinetica iniziale, per fare avvenire la deformazione non
viene più recuperato, ovvero le forze interne che si sviluppano non sono conservative.
A. Romero Dinamica VII - Urti 9
EsempioUn proiettile di massa mp =10g si muove orizzontalmente con v=400ms-1 e penetra in un
blocco di massa mb=390g inizialmente in quiete su una superficie priva di attrito.Quali sono
le velocità finali del proiettile e del blocco?
131 gms104msg40010 −− ⋅=⋅⋅=
( ) x,finbpx,fin vmmP +=
1x,fin ms10v −=
Sol.:
x,inpx,in vmP = 1mskg4 −⋅=
xo
pmbm
invv
yPrima dell’urto
pm
bm
finvv
Dopo l’urto
Quantità di moto totale iniziale
Quantità di moto totale finale x,finvg400 ⋅= x,finvkg4.0 ⋅=
x,finx,in PP =x,fin
1 vkg4.0mskg4 ⋅=⋅ −
A. Romero Dinamica VII - Urti 10
Esempio - continuazione
NOTA 1: J800vm2
1K 2
x,inpi == ( ) J20vmm2
1K 2
x,finbpf =+=
L’ energia non si conserva: calore, deformazione.
Qual è la variazione di quantità di moto del proiettile e del blocco?
1x,fin ms10v
−=
in,pfin,pp ppP −=∆
Blocco: ( )( ) ( )0ms10Kg39.0P 1b −=∆ − Opposti!
xo
pmbm
invv
yPrima dell’urto
pm
bm
finvv
Dopo l’urto
NOTA 2:
( )( ) ( )( )1212 ms400Kg10ms10Kg10 −−−− −= Ns9.3−=Proiettile:
Ns9.3+=
A. Romero Dinamica VII - Urti 11
Esempio: pendolo balistico
Dispositivo per determinare la velocità dei proiettili
conservazione della quantità di moto
Una pallottola di massa m1, che viaggia orizzontalmente con velocità v1,in urta il
pendolo di massa m2 rimanendovi conficcata. Nessuna forza esterna agisce sul sistema.
1m
2m
h
0=fvr
per m2:
• v2,in=0
• v del sistema subito dopo l’urto: v2,fin = vfin
per m1:
• v1,in=v1
• v del sistema subito dopo l’urto: v1,fin = vfin
x,finx,in PP =
fin21in,11 v)mm(vm += in,121
1fin v
mm
mv
+=
in,1vr
A. Romero Dinamica VII - Urti 12
Esempio: pendolo balistico - continuazione
1min,1v
r2m
h
0=fvr
v del sistema subito dopo l’urto: vfin in,121
1fin v
mm
mv
+=
Conservazione dell’ energia meccanica
Terminata la collisione, il pendolo con la pallottola inizia ad oscillare raggiungendo un’altezza
h, misurata rispetto alla posizione di equilibrio, tale che l’energia potenziale eguagli l’energia
cinetica del sistema subito dopo l’urto
( ) ( ) 2
fin2121v mm
2
1gh mm +=+
( )2
in,1
21
2
1 vmm2
m
+=
gh2m
mmv
1
21in,1
+=
13
Esercizio: urto completamente anelastico
Sol.:
Un blocco di m1=2 kg parte da fermo, senza attrito, lungo un piano inclinato di 22° rispetto al
piano orizzontale dall’altezza di 0,65 m. All’arrivo, sul piano a quota zero, urta, attaccandovisi,
un blocco di massa m2=3,5 kg. I due blocchi congiunti slittano per una distanza di 0,57m sul
piano orizzontale fino ad arrestarsi. Qual è il coefficiente di attrito della superficie orizzontale?
2111 vm
2
1ghm =
fin2111 v)mm(vm += 121
1fin v
mm
mv
+=
22°h=0,65 m
0,57 m
2kg
3,5 kg
Moto del blocco di 2 kg Per trovare la velocità finale di m1, prima dell’urto con m2
applichiamo la conservazione dell’energia
gh2v1 = 65,08,92 ⋅⋅=s
m57,3=
Subito dopo l’urto i due punti blocchi si muovono insieme con la velocità (vf):
57,35,5
2=
s
m3,1=
s
m3,1vfin =
A. Romero Dinamica VII - Urti 14
Esercizio: continuazione
22°h=0,65 m
l =0,57 m
2kg
3,5 kg
Moto dei due blocchi
Utilizzando il legame tra variazione dell’energia cinetica e lavoro
Dall’istante dopo l’urto i due blocchi si muovono sul piano orizzontale con velocità
iniziale vf e decelerazione costante data dall’attrito dinamico:
s
m3,1vfin =
lg)mm(v)mm(2
121k
2
f21⋅+µ=+
atkWE =∆
g2
v2
fk
l=µ 15,0=
A. Romero Dinamica VII - Urti 15
Esercizio: continuazioneUtilizzo le equazioni del moto
m
fa k=
22°h=0,65 m
l =0,57 m
2kg
3,5 kg
Moto dei due blocchi
Utilizzando le equazioni del moto uniformemente decelerato:
Dall’istante dopo l’urto i due blocchi si muovono sul piano orizzontale con velocità
iniziale vf e decelerazione costante data dall’attrito dinamico:
s
m3,1vfin =
m
mgkµ= ga kµ=
2f at
2
1tv)t(x −=
atv)t(v f −=Per x(t)=l, v(t)=0
( ) 2kf tg
2
1tv µ−=l
( )tgv0 kf µ−=g
vt
k
f
µ=
( )2
k
fk
k
ff
g
vg
2
1
g
vv
µµ−
µ=l
g2
v
k
2f
µ=l
g2
v2
fk
l=µ 15,0=
16
Urto elastico
Si definisce urto elastico, un urto durante il quale si conserva anche
l’energia cinetica del sistema
Le forze interne sono conservative.
I due corpi che urtano subiscono, durante l’urto, delle deformazioni
elastiche, riprendendo la configurazione iniziale subito dopo l’urto.
Nell’urto elastico sono dunque valide le equazioni:
Sistema di riferimento
del laboratorio
Sistema di riferimento
del centro di massa
in,kfin,k EE =
infin PPrr
=
A. Romero Dinamica VII - Urti 17
Urto elasticoCaso unidimesionale
I due corpi si muovono prima e dopo l’urto elastico lungo la stessa direzione.
possiamo ricavare il valore delle due velocità finali incognite:
Sistema del laboratorio Sistema del centro di massa
in,kfin,k EE =
Supponendo di conoscere le masse e le velocità iniziali dei due
corpi che urtano, attraverso le due equazioni di conservazione:infin PPrr
=
finin PPrr
= ⇒ fin22fin11in22in11 vmvmvmvmrrrr
+=+ CM21 v)mm(r
+=
in,kfin,k EE = 2fin,22
2fin,11
2in,i22
2in11 vm
2
1vm
2
1vm
2
1vm
2
1+=+⇒
21
in,22in,121
fin,1
mm
vm2v)mm(v
+
+−=
21
in,212in,11
fin,2
mm
v)mm(vm2v
+
−+=
18
Urto elastico Caso unidimesionale
Sistema del centro di massa
21
in,22in,121
fin,1
mm
vm2v)mm(v
+
+−=
21
in,212in,11
fin,2
mm
v)mm(vm2v
+
−+=
Attenzione ai segni delle velocità!Prendendo come riferimento il verso di v1,in, allora v2,in va
considerata con segno positivo se è concorde a v1,in, o negativo se è discorde.
Segno delle velocità finali: - positivo ⇒ velocità concorde a v1,in
- negativo ⇒ velocità discorde a v1,in
Nel sistema del centro di massa per
l’urto elastico si ricava:
Sistema del laboratorio
in,1fin,1 v'vrr
−=
in,2fin,2 v'vrr
−=
Velocità e quantità di moto di ciascun punto rimangono
invariate in modulo, cambiano solo il verso
Esempio – urto elasticoUn neutrone di massa m1 urta frontalmente, in modo elastico un bersaglio costituito da un
nucleo atomico di massa m2 inizialmente fermo. Qual è la diminuzione percentuale
dell’energia del neutrone? Fare il calcolo nei casi in cui il nucleo bersaglio sia:
1) Piombo; (massa atomica: A=206)
2) Carbonio; (massa atomica: A=12)
3) Idrogeno. (massa atomica: A=1)
2in,11in,1,kin,k vm
2
1EE ==
fin,1,kin,1,kfin,2,k EEE −=
A= 206: m2=206m1
in,1vr
Sol.:
dove in questo caso v2,in=0
( )221
2i,1
21
2fin,2,kmm
vm4m
2
1E
+=
( )221
21
in,1,k
fin,2,k
mm
mm4
E
E
+=
21
in,222in,11fin,2
mm
v)mm(vm2v
+
−+= in,1
21
1fin,2 v
mm
m2v
+=
2fin,22fin,2,k vm
2
1E =
( ) in,1,k221
21 Emm
mm4
+=
Caso: 1) ( )221
21
in,1,k
fin,2,k
mm
mm4
E
E
+=
( )2207
2064 ⋅= 02,0=
2fin,22vm
2
1=
%2
A= 12: m2=12m1 Caso: 2) ( )221
21
in,1,k
fin,2,k
mm
mm4
E
E
+=
( )213
124 ⋅= 28,0= %28
A= 1: m2=1m1 Caso: 3) ( )221
21
in,1,k
fin,2,k
mm
mm4
E
E
+=
( )22
14 ⋅= 1= %100
A. Romero Dinamica VII - Urti 20
Urti tra punti materiali e corpi rigidi e urti tra corpi rigidiRiassunto per la risoluzione degli esercizi:
Se urto è elastico Conservazione dell’energia cinetica
Se agiscono solo forze interne o
quelle esterne non sono impulsiveConservazione della quantità di moto totale
Se esiste un vincolo che tiene
fermo un punto del corpo rigido
Esiste una forza esterna di
tipo impulsivo
La quantità di moto
non si conserva
Se agiscono solo forze interne o
quelle esterne non sono impulsive
Conservazione del momento angolare L,
indipendentemente dalla scelta del polo O
Se agiscono forze esterne, il cui momento
M è nullo rispetto ad un dato polo
Conservazione del momento angolare L
calcolato rispetto allo stesso polo O
L’effetto complessivo nel brevissimo tempo di durata dell’urto è
dato dall’impulso della forza e dall’impulso angolare:
Quando il corpo urtato è vincolato, il sistema di vincoli può esplicitare, durante l’urto, un
sistema di forze di risultante R e un momento risultante M.
∫= dtRJrr
∫=× dtMJrrrr
A. Romero Dinamica VII - Urti 21
Esercizio – urti tra punti materiali e corpo rigido
Una sbarra omogenea di lunghezza L e massa M, è sospesa nel punto O ed è libera di ruotare nel piano
verticale attorno ad un asse orizzontale passante per tale punto. Inizialmente la sbarra è inclinata di un
angolo θ0, rispetto alla direzione verticale (vedi figura) e da questa posizione ad un dato istante viene
lasciata cadere.
Raggiunta la posizione verticale essa colpisce, una massa puntiforme m appoggiata sul piano.
Nell’ipotesi in cui l’asta ruoti attorni ad O senza attrito e che l’urto con la massa m sia completamente
anelastico, calcolare:
•A. Il modulo della velocità angolare ωωωω0 con cui la sbarra urta la massa m appoggiata sul piano.
•B. L’angolo θθθθfin, rispetto alla direzione verticale, del quale si sposta la sbarra, in seguito all’urto con la
massa puntiforme.
θ0
A. Romero Dinamica VII - Urti 22
Esercizio – urti tra punti materiali e corpo rigido
Sol.:
θθθθ0000
Il moto della sbarra può essere schematizzato in 3 fasi:
1. fase di discesa della sbarra
2. urto completamente anelastico con m
3. risalita del sistema sbarra + massa
Fase 1: E’ possibile applicare la conservazione dell’energia
meccanica per la sbarra tra l’istante iniziale in cui la sbarra è
ferma a θ0 rispetto alla direzione verticale e l’istante finale
immediatamente precedente all’urto con la massa m:
fin,pfin,kin,pin,k EEEE +=+ Mgh0 +
L
h
θ−= 0cos
2
LLh
2
LMgI
2
1 2 +ω=
θ− 0cos
2
LLMg
2
LMgI
2
1 200 +ω=
20 ML
3
1I =
θ− 0cos
2
LLMg
2
LMgML
3
1
2
1 20
2 +ω
= ( )00 cos1
L
g3θ−=ω
A. Romero Dinamica VII - Urti 23
Esercizio – urti tra punti materiali e corpo rigido
Sol. - continuazione:
Fase 2: Durante l’urto si ha la CONSERVAZIONE DEL MOMENTO
ANGOLARE TOTALE del sistema barra+massa rispetto al polo O:
)msbarra(L)m(L)sbarra(L fininin +=+
0I 00 +ωθθθθ0000
L
h
')mLI( 20 ω+=
022
2
mLML3
1
ML3
1
' ω+
=ω
20 ML
3
1I =
A. Romero Dinamica VII - Urti 24
θθθθ0000
L
h
Esercizio – urti tra punti materiali e corpo rigido
Sol. - continuazione:
Fase 3: Durante la risalita del sistema sbarra + m si ha la
CONSERVAZIONE DELL’ENERGIA MECCANICA
)msbarra(E)msbarra(E)msbarra(E)msbarra(E fin,pfin,kin,pin,k +++=+++
( )2
LMg'mLI
2
1 220 +ω+ )cos
2
LL(Mg)cosLL(mg0 finfin θ−+θ−+=
( )gLm
2
M
'mLI2
1
)cos1(
220
fin
+
ω+=θ−
θθθθfin