v edizione gli infiniti colori di cremonajazz: suoni dal mondo · 2019. 4. 9. · al tempo stesso...
TRANSCRIPT
V edizione Dal 3 maggio in Auditorium
Gli infiniti coloridi CremonaJazz:suoni dal mondoo di Ana Vera Teixeira p
er tutto il mese di
maggio, l’Auditorium
“Giovanni Arvedi”
tornerà a essere il
Tempio del Jazz.
Giunta quest’anno al‐
la quinta edizione, CremonaJazz
è stata anticipata ieri nella Sala
conferenze del Museo del Violi‐
no. A presentare il programma ‐
di altissimo livello ‐ il direttore
artistico della rassegna, Gianni
Azzali, Virginia Villa, direttrice
del Museo del Violino e il sindaco
Galimberti, che ha ricordato l’im‐
portanza di questo evento per la
città di Cremona.
Una rassegna ‐ è stato detto ‐ che
cresce anno dopo anno e si con‐
ferma, dunque, uno degli appun‐
tamenti imperdibili per tutti gli
appassionati del genere. Quattro
i concerti in cartellone per Cre‐
monaJazz 2019 che conferma la
sua vocazione per la musica di
grande qualità, eseguita da arti‐
sti di alto livello, degni di essere
ospiti in quel gioiello architetto‐
nico e acustico che è l’Audito‐
rium “Giovanni Arvedi”, all’inter‐
no del Museo del Violino.
Il programma proposto dal diret‐
tore artistico della rassegna,
Gianni Azzali, che si articolerà
dal 3 al 31 maggio prossimo, è
vario e presenta, come sempre,
diverse angolature dell’universo
jazz, con una particolare atten‐
zione alla vocazione acustica del
luogo, ma anche alle novità che
possano mostrare gli infiniti co‐
lori della musica jazz, sia essa
d’ispirazione d’oltreoceano o eu‐
ropea, nondimeno di matrice or‐
gogliosamente tricolore.
A una prima lettura del program‐
ma, sembra essere il pianoforte
lo strumento che fa da “filo con‐
duttore della rassegna”, dato che
tre dei quattro eventi vedranno
seduti alla tastiera bianca e nera
veri e propri big, come Brad
Mehldau, Antonio Faraò e Danilo
Rea, ma in realtà ancora una vol‐
ta è l’eclettismo tipico della con‐
taminazione alla base della mu‐
sica jazz, che guida le scelte arti‐
stiche della quinta edizione.
La rassegna prende il via venerdì
3 maggio (ore 21), con le atmo‐
sfere mediterranee, passionali e
al tempo stesso dolcissime, della
chitarra di uno dei miti della “sei
corde acustica”: Al Di Meola. Pio‐
niere della fusione tra world mu‐
sic e jazz, virtuoso della chitarra,
compositore prolifico costante‐
mente attratto dai ritmi sincopa‐
Pti, Di Meola si esibirà in un con‐
certo dal titolo “Opus & More”
dove, con Kevin Seddiki alla se‐
conda chitarra e Fausto Becca‐
lossi alla fisarmonica, presenterà
brani dal suo ultimo album, “O-pus”.
Si prosegue martedì 14 maggio
(sempre ore 21) con un vero e
proprio trio d’eccezione, accanto
a uno dei pianisti più introversi e
controversi come il giovane Brad
Mehldau suoneranno Larry Gre‐
nadier al contrabbasso e Jeff Bal‐
lard alla batteria.
Ed ecco che, sabato 25 maggio, o‐
re 21, improvvisamente l’ago
della bussola della buona musica
punta dritto all’Italia, con la pura
bellezza dei testi e della voce di
un Gino Paoli che, accompagnato
da un sempre più ispirato Danilo
Rea al pianoforte, riveste i suoi
brani rimettendosi in gioco, per‐
ché è proprio giocando con Rea
che usciranno perle di emozioni
che non trascureranno nessuno
dei presenti. Gino Paoli e Danilo
Rea presenteranno il grande suc‐
Non solo pianoforteGianni Azzali: alto profilo ed eterogeneità del cartellone
remonaJazz, alla quinta edizione. Una
rassegna che cresce di anno in anno
per arrivare a coinvolgere non solo gli
appassionati ma si rivolge a un pub‐
blico più vasto. Il direttore artistico è
Gianni Azzali. A lui ci siamo rivolti per
avere alcune anticipazioni dei concerti in rasse‐
gna.
Nelle vesti di direttore artistico, può antici-parci quali emozioni ci riserverà quest’annoil CremonaJazz?
«Emozioni forti, come da cinque anni
a questa parte, dovute certamente a
scelte artistiche di prim’ordine, ma an‐
che alla suggestione del luogo che o‐
spiterà i concerti, l’Auditorium “Gio‐
vanni Arvedi”, unico nel suo genere in
Italia e non solo. Un programma varie‐
gato, che accontenterà come sempre
gli appassionati, ma che è fruibile an‐
che da un pubblico che potrebbe esse‐
re poco avvezzo all’ascolto della musi‐
ca jazz. Si partirà il 3 maggio dalle sug‐
gestioni acustiche del flamenco‐jazz di uno dei
più grandi chitarristi del mondo com Al Di Meola,
per passare il 14 maggio a un pianista che sta fa‐
cendo la nuova storia del jazz come Brad Mehl‐
dau con il suo affiatatissimo trio, approdando poi
alla poesia dei brani di Gino Paoli, interpretati da
lui stesso in chiave acustica, intima, con il tocco
di un grande Danilo Rea al pianoforte, per termi‐
nare con un quartetto di “all stars” come quello
C formato da David Linx alla voce, Antonio Faraò al
pianoforte, uno dei figli di Clint Eastwood, Kyle,
al contrabbasso e Mike Baker alla batteria.
Più emozionante di così!».
La rassegna 2019 ha un filo conduttore?«Potrebbe sembrare, perché tre dei quattro con‐
certi vedono il pianoforte come strumento pro‐
tagonista o quasi, ma in realtà non c’è un filo con‐
duttore, se non quello del piacere di ascoltare dal
vivo grandi concerti, toccando generi e sensibi‐
lità differenti e magnifiche».
Mehldau, a volte, è confrontato a Bill Evans,altre a Keith Jarrett. Le sembra giusto cerca-re, quasi per forza un paragone? Così ancheper molti altri musicisti.«Fare paragoni tra i musicisti è normale, perché
si cerca sempre di definire il loro stile, la loro
poetica con qualcosa di già sentito. Ovvio che se
il paragone è, come nel caso di Brad Mehldau,
con giganti come Evans o Jarrett, può solo far pia‐
cere, ma in realtà, per grandi musicisti, è una
strada poco percorribile, perché tende a restrin‐
gere il loro vero valore, che spesso è proprio in‐
sito nella capacità di innovare, di alzare l’asticella
dell’arte jazzistica, affondando le radici nei mae‐
stri precedenti, ma senza la necessità di copiarne
stili o fraseggi. Negare che in Mehldau ci siano gli
echi di grandi pianisti sarebbe falso, ma Mehldau
è il nuovo pianismo jazz, quello di oggi, quello di
Brad Mehldau e basta; questo fa la differenza tra
un grande artista e un grande strumentista».
Tra tutte le edizioni del CremonaJazz, in cosa
si distingue questa nuova edizione? Quali so-no le aspettative?«Non vorrei peccare di presunzione, ma questa è
un’edizione che, al pari delle precedenti, si farà
ricordare in particolar modo per la sua eteroge‐
neità e per l’alto profilo artistico del suo cartello‐
ne. Forse il fatto di aver compiuto cinque anni, le
dà un aspetto più maturo, consapevole delle pro‐
prie potenzialità».
Anche quest’anno, possiamo aspettarci dellesorprese per quanto riguarda la rassegna col-laterale al CremonaJazz 2019, o meglio, gli A-periJazz?«Gli AperiJazz pre‐concerto, sono sempre stati
accolti con grande piacere dagli spettatori, sia
per la loro piacevolezza, che per le proposte mu‐
sicali, sempre fortunatamente azzeccate, ad hoc
per l’occasione in parte ludica dell’iniziativa in
collaborazione con il bistrot “Chiave di Bacco”, la
caffetteria ristorante del Museo del Violino. Tra
l’altro, il pubblico presente è sempre particolar‐
mente rispettoso anche degli artisti collaterali e
questo dimostra sensibilità e fa onore a coloro
che frequentano la rassegna. Anche in questa e‐
dizione avremo ospiti interessantissimi agli Ape‐
riJazz e, forse, ci sarà una novità anche per il dopo
concerto. Vedremo...».
Quale aggettivo darebbe a ciascun concertodel CremonaJazz 2019?«Questa è senz’altro la domanda più difficile da
fare a un direttore artistico, ma ci provo. Per il
trio di Al Di Meola direi “toccante ed entusia‐
smante”; per il trio di Brad Mehldau “speciale e
unico”; per Paoli e Rea “poetico e coraggioso”,
mentre per il quartetto Linx‐Faraò‐Eastwood‐
Baker direi senz’altro “fantastico”!».
Il direttoreartisticoGianni Azzali[foto AngeloBardini]
L’Auditorium “Giovanni Arvedi” e gli artisti di CremonaJazz
(in alto da sinistra): Al Di Meola [Ben Wolf ]
il pianista Brad Mehldau, Gino Paoli e Danilo Rea [Musacchi & Ianniello ],
Antonio Faraò [Sylvie Dacosta]
cesso live “Due come noi che…”,
un prezioso esempio di come
due artisti assoluti possano in‐
terpretare in modo innovativo
alcuni classici della storia della
musica italiana e internazionale.
“Due come noi che…” ha già colle‐
zionato numerosi sold out nei
concerti sui palcoscenici più pre‐
stigiosi in Italia e all’estero, in‐
cantando ed emozionando il
pubblico ogni volta. Un successo
che di certo non stupisce dato il
duo d’eccezione: la voce e il cari‐
sma di Paoli, uno dei più grandi
autori e interpreti della canzone
nostrana, affiancata da uno dei
più lirici e creativi pianisti rico‐
nosciuti a livello internazionale
come Danilo Rea.
Per il gran finale di venerdì 31
maggio (ore 21), è previsto un
quartetto di “all stars” di livello
altissimo, un concerto jazz dal
forte sapore americano e al con‐
tempo europeo con il pianista
Antonio Faraò (Herbie Hancock
non lesina per lui che grandi lo‐
di), con l’incredibile voce di Da‐
vid Linx, una vera scoperta di
tecnica vocale, il basso di un fi‐
glio d’arte cinematografica (e
non solo) come Kyle Eastwood e
il batterista Mike Baker a tessere
le trame di un concerto che sarà
la degna chiusura di una rasse‐
gna che ha tutte le caratteristi‐
che per lasciare nuovamente un
segno nel cuore jazz della città di
Cremona.
E come ogni anno, non potevano
mancare gli AperiJazz che sono i
concerti che precedono la rasse‐
gna in Auditorium. La rassegna
collaterale al CremonaJazz, è rea‐
lizzata in collaborazione con il
Lounge Bar Ristorante “Chiave di
Bacco” all’interno del Museo del
Violino. I gruppi scelti per aprire
ogni serata alle 18.30, sono delle
proposte musicali molto grade‐
voli e di ottimo livello, creando
così, l’atmosfera adatta, e prepa‐
rando il pubblico per il concerto
delle 21 in Auditorium.
CremonaJazz è promosso da Mu‐
seo del Violino e Unomedia, con
il sostegno di MDV friends.
PROGRAMMA CREMONAJAZZ 2019Auditorium Giovanni Arvedi ore 21
Venerdì 3 maggioAL DI MEOLA “Opus & More 2019”Al Di Meola (chitarra)Kevin Seddiki (chitarra)Fausto Beccalossi (fisarmonica)
Martedì 14 maggioBRAD MEHLDAU TRIOBrad Mehldau (pianoforte)Larry Grenadier (contrabbasso)Jeff Ballard (batteria)
Sabato 25 maggioGINO PAOLI & DANILO REA “Due come noi che...”Gino Paoli (voce)Danilo Rea (pianoforte)
Venerdì 31 maggio LINX-FARAÒ-EASTWOOD-BAKERDavid Linx (voce)Antonio Faraò (pianoforte)Kyle Eastwood (contrabbasso)Mike Baker (batteria)
Biglietterie- Teatro Ponchielli tel. 0372 022001-022002 (da lunedì a sabato 10.30-13.30/16.30-19.30)- Museo del Violino tel. 0372 080809 (da martedì a domenica 10-18)
PREZZISettori A/B/D/Eintero 35€ (rid. 30€), abbonamento 115€ (rid.90€)Settori F/H/Iintero 30€ (rid. 25€), abbonamento 85€ (rid. 70€)Settori C/G25 €, abbonamento 75€
riduzione valida per Under 18, Over 65 e soci Pc Jazz Club
17MONDO PADANOVenerdì 29 marzo 2019Cultura& Spettacoli