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INSERTO 9 31/10 I l documento pubblicato in questo inserto raccoglie una serie di risposte a quesiti inerenti le norme in materia di sicurezza sul lavoro e di prevenzione degli infortuni e delle malattie da lavoro. In quest’ottica sono state raccolte, analizzate ed esposte informazioni dettagliate sulle applicazioni della legislazione in materia di tutela della salute e sicurezza sul lavoro, utili a pianificare modalità interpretative delle numerose norme che rego- lano il sistema sicurezza. Il testo rappresenta uno strumento valido e di facile consultazione per i geometri e per i soggetti che, a vario titolo, ricoprono ruoli ed hanno responsabilità nel- l’ambito della sicurezza ed è stato elaborato dalla Commissione Sicurezza del Collegio Provinciale dei Geometri e Geometri Laureati di Roma, composta dai se- guenti colleghi: Coordinatore: Giuseppe Gretter Componenti: Luigi Apuzzo Raffaele Bencardino Paolo Cianfrocca Ferdinando Ciucci Giuseppe Minello Stefano Panzetti Romano Petrichella Arnaldo Carlo Riccucci Alessio Serenelli VADEMECUM SULLA SICUREZZA

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I N S E R T O

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Il documento pubblicato in questo inserto raccoglie una serie di risposte aquesiti inerenti le norme in materia di sicurezza sul lavoro e di prevenzionedegli infortuni e delle malattie da lavoro.

In quest’ottica sono state raccolte, analizzate ed esposte informazioni dettagliatesulle applicazioni della legislazione in materia di tutela della salute e sicurezza sullavoro, utili a pianificare modalità interpretative delle numerose norme che rego-lano il sistema sicurezza.Il testo rappresenta uno strumento valido e di facile consultazione per i geometrie per i soggetti che, a vario titolo, ricoprono ruoli ed hanno responsabilità nel-l’ambito della sicurezza ed è stato elaborato dalla Commissione Sicurezza delCollegio Provinciale dei Geometri e Geometri Laureati di Roma, composta dai se-guenti colleghi:

Coordinatore: Giuseppe Gretter

Componenti:Luigi Apuzzo

Raffaele BencardinoPaolo Cianfrocca

Ferdinando CiucciGiuseppe Minello

Stefano PanzettiRomano Petrichella

Arnaldo Carlo RiccucciAlessio Serenelli

VADEMECUM SULLA SICUREZZA

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SICUREZZA: IL LAVORO DELLACOMMISSIONEDEL COLLEGIO

Elaborato un documentoche fornisce un concretoed utile contributo a tutti isoggetti che, a vario titolo,ricoprono ruoli ed hannoresponsabilità nell’ambitodella sicurezza.

Giuseppe Gretter

Il tema della sicurezza è un argo-mento che coinvolge, spesso atempo pieno, l’attività professio-nale dei geometri e geometri lau-

reati e, più generalmente, coinvolge itecnici incaricati in “peripezie” tecni-che e documentali alla ricerca dellechiavi di lettura dell’incarico assegna-to, scartabellando fra le numerosenorme e i molteplici articoli delD.Lgs. 81/08 successivamente modi-ficato con D.Lgs. 106/09.La lettura e la successiva applicazio-ne delle norme suindicate comportanon lievi difficoltà interpretative, conil rischio di arrivare ad erronee inter-

pretazioni dei contenuti normativi.Per supportare e migliorare l’inter-pretazione di dette norme la Com-missione Sicurezza del Collegio Pro-vinciale dei Geometri e Geometri Lau-reati di Roma, coordinata dallo scri-vente, si è proposta di raggiungere unobiettivo specifico e cioè fornire unconcreto ed utile contributo a tutti isoggetti che, a vario titolo, ricopronoruoli ed hanno responsabilità nel-l’ambito della sicurezza.In senso lato e semplicistico, l’obiet-tivo primario dei tecnici incaricati digestire il sistema sicurezza, è quello divalutare tutti i rischi derivanti dallevarie fasi lavorative e di indicare le azio-ni di prevenzione e protezione ritenuteidonee, per ricondurre i rischi mede-simi entro limiti d’accettabilità.Per tale motivo è importante esami-nare nel dettaglio tutte le prescrizio-ni in materia, a cura dei datori di la-voro delle imprese esecutrici, per lamessa in sicurezza dei lavoratori e diquanti interessati all’esecuzione dellelavorazioni previste nel contratto as-segnato.Il documento pubblicato in questo in-serto, a giudizio dello scrivente, puòrappresentare un importante stru-mento di lavoro per i tecnici che siinteressano della sicurezza.In quest’ottica sono state raccolte, ana-lizzate ed esposte informazioni det-tagliate sulle applicazioni delle nor-me in materia di tutela della salute esicurezza sul lavoro, utili a pianifica-re modalità interpretative delle nu-merose norme che regolano il siste-ma sicurezza.Va premesso che i seguenti punti so-no oggetto della gestione del sistema:- analizzare il contesto con l’indica-zione delle prescrizioni volte a com-battere i relativi rischi elevati;

- pianificare le fasi lavorative secon-do logiche produttive ed esigenze disicurezza durante l’articolazione del-le fasi lavorative;- prescrivere azioni di coordinamen-to sulla gestione del lavoro;- riportare le misure che rendono com-patibili attività altrimenti incompa-tibili.Alla luce di quanto sopra esposto, ildocumento elaborato dalla Commis-sione e riportato in queste pagine, vuo-le essere anche una raccolta di infor-mazioni sull’applicazione delle nor-me in materia di sicurezza sul lavoro,finalizzate alla prevenzione degli in-fortuni e delle malattie da lavoro adifesa della salute dei lavoratori.Un documento che si pone come par-te integrante della formazione per-manente e continua della figura delgeometra professionista, applicata almondo del lavoro con l’obiettivo fi-nale di eliminare del tutto il rischio ocomunque renderlo improbabile e,nella generalità dei casi, di ricondur-re i rischi, come sopra detto, entro ilimiti di ammissibilità dal danno ri-cevuto.In conclusione, tengo in modo parti-colare ad invitare i colleghi geometrial massimo impegno nella formazio-ne continua, unico mezzo per mi-gliorare sempre più il livello di sicu-rezza nei luoghi di lavoro, e special-mente nei cantieri, con l’applicazio-ne determinata ed effettiva delle nor-me dei D.Lgs. 81/08 e 106/09.

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Pubblichiamo di seguito una serie diquesiti con le relative risposte, inerentila sicurezza nei luoghi di lavoro, alloscopo di fornire ai colleghi un vademe-cum il più possibile esaustivo e utilenell’esercizio della professione.Per rendere più agevole la lettura nelriquadro a pagina 13 è riportato unglossario con le principali definizionirelative agli artt. 2 e 89 del Testo Uni-co DD.Lgss. 81/08 e 106/09)

DATORE DI LAVORO

1) D. Il datore di lavoro che cosa de-ve comunicare agli organi compe-tenti?R. Deve comunicare in via telemati-ca all’INAIL il nominativo del RLS(Responsabile della sicurezza dei la-voratori).2) D. Il datore di lavoro può richie-dere deroghe all’uso dei D.P.I. perl’udito e al rispetto dei limiti diesposizione?R. Si, quando per motivi di lavorol’utilizzazione completa e appropria-ta di tali dispositivi potrebbe com-portare rischi per la salute e sicurezzadei lavoratori maggiori rispetto aquanto accadrebbe senza la loro uti-lizzazione.3) D. Il datore di lavoro, per la valu-

tazione del rischio da vibrazioni, ache cosa fa riferimento?R. Può far riferimento ad appropria-te informazioni sulle probabili entitàdelle vibrazioni (banche dati dell’I-SPESL, delle Regioni o dati fornitidal costruttore, la misurazione dellevibrazioni costituisce comunque ilmetodo di riferimento).4) D. Il D.Lgs. 81/08 al titolo VIIIcapo IV (campi elettromagnetici)nel caso del superamento di ancheuno solo dei valori di azione obbligail datore di lavoro a che fare?R. Ad applicare in ogni caso tutte lemisure di prevenzione e protezione,compresa la sorveglianza sanitariasui lavoratori esposti.

RESPONSABILE DEI LAVORI

5) D. È necessario, per non incorre-re in errore, che la nomina del “Re-sponsabile dei lavori” sia esplicita evenga quindi formalizzata semprecon un regolare incarico? Oppure lanomina diventa automatica, nelmomento in cui il “committenteprivato” affida l’incarico di “proget-tazione e di direzione lavori”?R. Riteniamo indispensabile (oltreche cautelativo) che la nomina del“Responsabile dei lavori” sia esplicitae venga quindi formalizzata semprecon un regolare incarico. Anche nel

caso in cui il “committente privato”lo inglobi nell’incarico di “progetta-zione e di direzione lavori”. Meglioessere sempre chiari nel formalizzare irapporti con il committente, sia nelcaso di accettazione, sia nell’ipotesi dirinuncia. Queste sono certamente ledomande che i tecnici che operanoprevalentemente nel campo dei “la-vori privati” si pongono più spesso,per quanto riguarda il “nuovo” ruolodi “Responsabile dei lavori”.6) D. Per le fasi legate alla realizza-zione dell’opera, quale può essere lafase di gestione degli appalti e discelta delle imprese, chi è che rico-pre la figura di responsabile dei la-vori?R. Appare ovvio che la figura del re-sponsabile dei lavori faccia semprecapo al committente dell’opera, maci sono casi in cui si incontra difficol-tà a sostenere la tesi della nomina opelegis ed automatica del responsabiledei lavori e nei quali sembra chiaroche la figura del responsabile dei la-vori non può che essere ricoperta dalcommittente in prima persona, quan-do, ad esempio, non è prevista la pre-senza di un progettista dell’opera,nonché nei casi in cui è prevista lapresenza di più progettisti (dellestrutture, architettonico, degli im-pianti, ecc.). In questi casi non èchiaro a chi dovesse essere affidato

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Il documento elaborato dalla Commissione Sicurezza raccoglie una serie di risposte a quesiti inerenti la materia,

di facile consultazione e di utilità per i colleghi.

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ope legis l’incarico di responsabiledei lavori, come ai sensi dell’art. 93comma 1 del D.Lgs. n. 81/2008,inoltre il committente “è esoneratodalle responsabilità connesse all’a-dempimento degli obblighi limita-tamente all’incarico conferito al re-sponsabile dei lavori. In ogni caso ilconferimento dell’incarico al re-sponsabile dei lavori non esonera ilcommittente dalle responsabilitàconnesse alla verifica degli adempi-menti degli obblighi di cui agli arti-coli 90, 92, comma 1, lettera e), e99”. Queste affermazioni indicanochiaramente che il committente,con il conferimento dell’incarico alresponsabile dei lavori, ha la pote-stà di trasferire e delegare a questi ilcompito di adempiere ad alcuni o atutti gli obblighi che il legislatoreaveva originariamente posto a suocarico, fermo restando che comun-que il committente stesso è tenutoa verificare che il responsabile deilavori delegato adempia agli obbli-ghi generali del committente a luitrasferiti (art. 90), provveda a veri-ficare che il coordinatore in fase diesecuzione gli segnali le inadem-pienze delle imprese operanti incantiere (art. 92 comma 1 lettera e)e verifichi l’avvenuta notifica preli-minare (art. 99).7) D. Nell’ambito delle funzionipreviste dalla vigente normativa ilresponsabile dei lavori quali com-piti deve espletare?R. Il responsabile dei lavori deveespletare i seguenti compiti:- si attiene ai principi e alle misuregenerali di tutela di cui all’art. 15del decreto legislativo n. 81/2008;- allo scopo di permettere la pianifi-cazione dell’esecuzione in condi-

zioni di sicurezza dei lavori o delle fa-si di lavoro che si devono svolgere si-multaneamente o successivamentetra loro, prevede nel progetto la du-rata di tali lavori o fasi di lavoro;- valuta il piano di sicurezza e coordi-namento e il fascicolo delle manu-tenzioni redatto dal Coordinatoreper la progettazione;- comunica alle imprese esecutrici eai lavoratori autonomi il nominativodel Coordinatore per la progettazio-ne e quello del Coordinatore perl’esecuzione dei lavori; tali nomina-tivi devono essere indicati nel cartel-lo di cantiere;- verifica l’idoneità tecnico-profes-sionale delle imprese esecutrici e deilavoratori autonomi in relazione ailavori da affidare, anche attraversol’iscrizione alla Camera di commer-cio, industria e artigianato; (proce-dura di cui all’allegato XVII);- chiede alle imprese esecutrici, unadichiarazione dell’organico medioannuo, distinto per qualifica, corre-data dagli estremi delle denunce deilavoratori effettuate all’Istituto na-zionale della previdenza sociale(INPS), all’Istituto nazionale assicu-razione infortuni sul lavoro (INAIL)e alle casse edili, nonché una dichia-razione relativa al contratto colletti-vo stipulato dalle organizzazioni sin-dacali comparativamente più rap-presentative, applicato ai lavoratoridipendenti;- prima dell’inizio dei lavori, tra-smette all’azienda unità sanitaria lo-cale e alla direzione provinciale dellavoro competenti per territorio, lanotifica preliminare di cui all’art. 99del D.Lgs. 81/2008 elaborata con-formemente all’allegato XII.8) D. Nell’ambito della gestione ed

organizzazione dei cantieri il com-mittente o responsabile dei lavoririspondono delle stesse sanzioni?R. Entrando nel dettaglio:- considerato che è prevista la presen-za in cantiere di più imprese esecutri-ci, anche non contemporanea, e chenon è applicabile il comma 11 del-l’art.90, deve essere designato il Co-ordinatore per la progettazione (art.90, comma 3, D.Lgs. 81/08);- deve essere verificato l’operato svol-to dal Coordinatore in progettazioneed esecuzione dei lavori in riferimen-to agli obblighi previsti agli articoli:91 comma 1 lettere a), b), c), d), ede) (art. 93, comma 2, D.Lgs. 81/08).Il committente o il responsabile deilavori sono puniti con l’arresto dadue a quattro mesi o con l’ammendada 1.000 a 4.800 euro (art. 157,comma 1.b);- deve essere verificata l’idoneità tec-nico-professionale dell’impresa affi-dataria, delle imprese esecutrici e deilavoratori autonomi con le modalitàpreviste nell’allegato XVII. Nel casoin cui l’entità presunta del cantieresia inferiore a 200 u.g. e non vi sianorischi particolari di cui ai requisitiprevisti dall’allegato XVII (art. 90,comma 9, lettera a, D.Lgs. 81/08). Ilcommittente o il responsabile dei la-vori sono puniti con l’arresto da duea quattro mesi o con l’ammenda da1.000 a 4.800 euro (art. 15.b);- il piano di sicurezza e di coordina-mento deve essere trasmesso a tuttele imprese invitate a presentare offer-te per l’esecuzione dei lavori (art. 10,comma 1, D.Lgs. 81/08). Il com-mittente o il responsabile dei lavorisono puniti con la sanzione ammini-strativa pecuniaria da 500 a 1.800euro (art. 157, comma 1.c);

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SICUREZZA: DEF IN IZIONI(Art. 2 e Art. 89 del Testo Unico DD.Lgss. 81/08 e 106/09)

COMMITTENTE: soggetto per conto del quale l’intera opera viene realizzata, indipendentemente da eventualifrazionamenti della sua realizzazione. Nel caso di appalto di opera pubblica, il committente è il soggetto titolare delpotere decisionale e di spesa relativo alla gestione dell’appalto.

RESPONSABILE DEI LAVORI: soggetto incaricato, dal committente, della progettazione e del controllo dell’esecuzionedell’opera; tale soggetto coincide con il progettista per la fase di progettazione dell’opera e con il direttore dei lavori perla fase di esecuzione dell’opera. Nel campo di applicazione del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, e successivemodifiche, il responsabile dei lavori è il responsabile unico del procedimento.

LAVORATORE AUTONOMO: persona fisica la cui attività professionale contribuisce alla realizzazione dell’opera senzavincolo di subordinazione.

COORDINATORE SICUREZZA IN FASE DI PROGETTAZIONE (CSP): coordinatore in materia di sicurezza e di salutedurante la progettazione dell’opera, soggetto incaricato, dal committente o dal responsabile dei lavori, dell’esecuzionedei compiti di cui all’art. 92 del TESTO UNICO, che non può essere il datore di lavoro delle imprese esecutrici o un suodipendente o il responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP) da lui designato.

PIANO OPERATIVO DI SICUREZZA: documento che il datore di lavoro dell’impresa esecutrice redige, in riferimento alsingolo cantiere interessato, ai sensi dell’art. 17 comma 1, lettera a), del presente decreto legislativo, i cui contenutisono riportati nell’allegato XV del TESTO UNICO.

IDONEITA’ TECNICO-PROFESSIONALE: possesso di capacità organizzative, nonché disponibilità di forza lavoro,dimacchine e di attrezzature, in riferimento alla realizzazione dell’opera.

LAVORATORE: persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un’attività lavorativa nell’ambitodell’organizzazione di un datore pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere unmestiere, un’arte o una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici e famigliari.

DATORE DI LAVORO: soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il soggetto che, secondo iltipo e l’assetto dell’organizzazione nel cui ambito il lavoratore presta la propria attività, ha la responsabilitàdell’organizzazione stessa o dell’unità produttiva in quanto esercita i poteri decisionali e di spesa.

PREPOSTO: persona che, in ragione delle competenze professionali e nei limiti di poteri gerarchici e funzionali adeguatialla natura dell’incarico conferitogli, sovrintende all’attività lavorativa e garantisce l’attuazione delle direttive ricevute,controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori ed esercitando un funzionale potere di iniziativa.

RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (RSPP): persona in possesso delle capacità e deirequisiti professionali di cui all’art. 32 designata dal datore di lavoro, a cui risponde, per coordinare il servizio diprevenzione e protezione dai rischi.

MEDICO COMPETENTE: medico in possesso di uno dei titoli e dei requisiti formativi e professionali di cui all’art. 38, checollabora, secondo quanto previsto dall’art. 29, comma 1, con il datore di lavoro ai fini della valutazione dei rischi ed ènominato dallo stesso per effettuare la sorveglianza sanitaria e per tutti gli altri compiti di cui al presente decreto.

RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS): persona eletta o designata per rappresentare ilavoratori per quanto concerne gli aspetti della salute e della sicurezza durante il lavoro.

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- deve essere trasmessa all’ammini-strazione concedente, prima dell’ini-zio dei lavori, copia della notificapreliminare, il D.U.R.C. delle im-prese e dei lavoratori autonomi e unadichiarazione attestante l’avvenutaverifica delle documentazione di cuialle lettere a) e b) comma 9 dell’art.90 (art. 90, comma 9, lettera c,D.Lgs. 81/08). Il committente o ilresponsabile dei lavori sono puniticon la sanzione amministrativa pe-cuniaria da 500 a 1.800 euro (art.157, comma 1.c). [le stazioni appal-tanti pubbliche acquisisconod’ufficio, anche attraverso strumentiinformatici, il documento unico diregolarità contributiva (DURC) da-gli istituti o dagli enti abilitati al ri-schio in tutti i casi in cui è richiestodalla legge – legge 28 gennaio 2009,n. 2 art. 16bis comma 10];- il committente o il responsabile deilavori deve trasmettere il PSC a tuttele imprese invitate a presentare offer-te per l’esecuzione dei lavori (art.101, comma 1, D.Lgs. 81/08). Ilcommittente o il responsabile dei la-vori sono puniti con la sanzione am-ministrativa pecuniaria da 500 a1.800 euro (art. 157, comma 1.c).

VIBRAZIONI E RUMORE

9) D. Da quando il Capo I del D.Lgs.81/08 è pienamente in vigore?R. Il Capo I del D.Lgs. 81/2008 è invigore dal 30 luglio 2008 per tutti gliobblighi in esso richiamati ed in tuttii settori produttivi. È tuttavia da pre-cisare che mentre tale data è la stessaanche per l’entrata in vigore del CapoII (rumore) e Capo III (vibrazioni),per il Capo IV (campi elettromagne-tici) e Capo V (radiazioni ottiche ar-tificiali) il legislatore ha previsto una

entrata in vigore differita per tempisignificativi. Infatti, relativamente aicampi elettromagnetici, con la for-mulazione adottata dal legislatore al-l’articolo 306 del Testo Unico e stan-te l’emanazione della direttiva2008/46/CE, l’entrata in vigore hasubito uno slittamento temporale di4 anni ed è prevista per il 30/04/2012. Si sottolinea comunque il principioaffermato in generale all’art.28 delTesto Unico, e ribadito relativamenteagli agenti fisici all’art. 181, che im-pegna il datore di lavoro alla valuta-zione di tutti i rischi per la salute e lasicurezza inclusi quelli derivanti daesposizioni a campi elettromagneticied alle radiazioni ottiche artificiali, inrelazione ai quali esiste quindil’obbligo (sanzionabile) alla valuta-zione ed all’identificazione delle mi-sure preventive e protettive (compre-se la informazione/formazione e lasorveglianza sanitaria) per minimiz-zare il rischio. In pratica, e per quan-to riguarda i compiti di vigilanza, fi-no alla data del 30/04/2012 non sa-ranno richiedibili e sanzionabili leinottemperanze agli obblighi specifi-camente previsti rispettivamente dalCapo IV e dal Capo V del Titolo VIIIdel D.Lgs. 81/2008, ma resterannovalidi, richiedibili e sanzionabili iprincipi generali affermati nel TitoloI e nel Capo I del Titolo VIII. In que-sto contesto si raccomanda comun-que, sin da ora, di riferirsi alle indica-zioni desumibili dal Capo IV e dalCapo V del Titolo VIII del TU anchetenuto conto del richiamo alle normedi buona tecnica ed alle buone prassidi cui all’art. 181.10) D. Quali sono gli agenti fisiciche debbono essere considerati nel-l’ambito della valutazione dei rischiart.181 del D.Lgs. 81/2008?

R. L’art. 181 indica che il datore dilavoro valuta tutti i rischi derivantida esposizione ad agenti fisici, men-tre l’art. 180 precisa che per agenti fi-sici si intendono il rumore, gli ultra-suoni, gli infrasuoni, le vibrazionimeccaniche, i campi elettromagneti-ci, le radiazioni ottiche di origine ar-tificiale, il microclima e le atmosfereiperbariche che possono comportarerischi per la salute e la sicurezza deilavoratori . Pertanto la valutazione vaeffettuata per tutti gli agenti di ri-schio elencati all’art. 180.11) D. Cosa si intende per persona-le qualificato nell’ambito del servi-zio di prevenzione e protezione inpossesso di specifiche conoscenze inmateria?R. Con la dicitura personale qualifi-cato in possesso di specifiche cono-scenze in materia normalmente si in-tende un operatore che abbia soste-nuto un corso di qualificazione con-clusosi con una valutazione positiva edocumentabile dell’apprendimento.L’assenza di qualsiasi riferimento sudurata e contenuti del corso, sui sog-getti autorizzati alla valutazione edall’espressione della certificazione fi-nale rendono però oltremodo pro-blematico avallare in questa fase per-corsi formativi di qualunque tipo.Informazioni utili al fine di accertarele specifiche conoscenze in materiapossono essere ritenute le seguenti:tipologia di formazione scolastica,eventuali corsi di specializzazione,eventuale iscrizione ad albo (quandoprevisto), curriculum professionale.Nell’immediato si suggerisce di giu-dicare il personale qualificato essen-zialmente sulla base del rispetto dellenorme di buona prassi (apparecchia-ture adeguate, modalità tecniche ap-propriate) e del prodotto finale (Re-

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lazione Tecnica e/o Documento divalutazione dei rischi). 12) D. Il personale qualificato chia-mato ad effettuare la valutazionedeve essere sempre nell’ambito delSPP o può essere esterno ?R. Per effettuare la valutazione del ri-schio il datore di lavoro deve avvaler-si di personale qualificato secondoquanto previsto dall’art. 181 comma2 del D.Lgs. 81/2008. Quando que-ste competenze non sono presentinel personale interno (nell’ambitodel servizio di prevenzione e prote-zione) il datore di lavoro deve avva-lersi di consulenti esterni all’azienda.13) D. Alla luce del D.Lgs.81/2008come deve essere strutturata e checosa deve riportare la valutazionedel rischio di un agente fisico?R. Il Documento che riporta la Valu-tazione del rischio (come previsto ingenerale dall’art. 28 e in particolareper gli agenti fisici dall’art. 181 cherimanda a sua volta agli artt. 190 (ru-more), 202 (vibrazioni), 209 (campielettromagnetici) e 216 (radiazioniottiche artificiali) va sostanzialmenteinteso come una parte del più com-plessivo Documento (scritto) di va-lutazione di tutti i rischi per la salutee sicurezza accompagnato dalla Rela-zione tecnica (con o senza misura-zioni, redatta dal personale qualifica-to), da conservarsi in azienda anche adisposizione dell’organo di vigilan-za. Il Documento deve riportare lemisure di prevenzione e protezionegià in essere ed indicare il program-ma delle misure atte a garantire neltempo il miglioramento dei livelli disalute e sicurezza con le relative pro-cedure aziendali e dei ruoli dell’orga-nizzazione che vi debbono provvede-re, a cui devono essere assegnati sog-getti in possesso di adeguate compe-

tenze e poteri. Nel Documento van-no indicati quanto meno i seguentielementi:“A” - data/e di effettuazione della va-lutazione, con o senza misurazioni,dell’agente fisico;“B” - dati identificativi del personalequalificato che ha provveduto allavalutazione, se diverso dal datore dilavoro;“C” - dati identificativi del medicocompetente (se ed in quanto previstoai sensi degli artt. 41 e 185) e del R-SPP che hanno partecipato alla valu-tazione del rischio;“D” - dati identificativi del/i RLS, o,in sua/loro assenza, dei lavoratori,consultati ai sensi dell’art. 50 com-ma 1, modalità della loro consulta-zione e informazione;“E” - dati identificativi della Rela-zione tecnica allegata (es.: eventualenumero di protocollo, numero dipagine, data) accertandosi che ripor-ti tali dati (o integrando tali informa-zioni se mancanti):- quadro di sintesi degli esposti all’a-gente fisico articolato per fasce di ri-schio e individuazione su piantinadelle aree a rischio;- valutazione della presenza di rischipotenzianti (ototossici, segnali di av-vertimento, condizioni di lavoroestreme (fredde e/o umide), materialiesplosivi e/o infiammanti) e di appro-fondimenti specifici per singolo agen-te fisico (es.: valutazione dell’efficien-za e dell’efficacia dei DPI uditivi);- valutazione dei rischi legati alla pre-senza di lavoratori particolarmentesensibili, alla differenza di genere, al-l’età, alla provenienza da altri paesi;“F” - programma delle misure tecni-che e organizzative ritenute oppor-tune per eliminare o ridurre il rischioda esposizione all’agente fisico, indi-

viduate a seguito della valutazione,con l’indicazione della tempistica,delle modalità e delle figure azienda-li preposte alla loro attuazione; poi-ché le eventuali carenze della Rela-zione Tecnica andranno successiva-mente superate nel Documento divalutazione del rischio, si raccoman-da ai datori di lavoro (responsabilidel processo di valutazione), di espli-citare con chiarezza il mandato alpersonale qualificato (particolar-mente se esterno) e di verificarne icontenuti della prestazione.14) D. A quale entità di rischio scat-ta 1’obbligo alla informazione e for-mazione sui rischi da agenti fisici dicui all’art.184 del D.Lgs.81/2008?R. Ad eccezione del rischio rumorenel quale l’obbligo della informazio-ne/formazione dei lavoratori si attivaal superamento del valori inferiori diazione, nell’ambito degli altri agentifisici tale obbligo non è subordinatoal superamento di predeterminativalori di rischio quanto invece allapresenza del rischio.La risposta più concreta al quesitoorienta quindi a correlare l‘attivazionedella formazione ed informazione deilavoratori all’impossibilità a potergiustificare un mancato approfondi-mento della valutazione dei rischi o,in altre parole, alla presenza di un ri-schio che deve essere dimensionatoper decidere se debbano adottarsiparticolari, pur minime, misure diprevenzione e protezione.15) D. Quali sono gli obblighi for-mali delle aziende che occupano si-no a 10 occupati dal punto di vistadel documento di valutazione delrischio?R. Così come previsto all’art. 29comma 5 del D.Lgs. 81/08, soltantosino alla scadenza del diciottesimo

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mese successivo all’entrata in vigoredel decreto interministeriale di cui al-l’art. 6 comma 8 lettera f ), e comun-que non oltre il 30/06/2012 e adesclusione delle attività lavorative in-dicate alle lettere a), b), c), d) e g) nel-l’art. 31 comma 6, i datori di lavoroche occupano fino a dieci lavoratoripotranno continuare ad autocertifi-care l’effettuazione della valutazionedei rischi in attesa delle procedurestandardizzate previste dal decretointerministeriale di cui sopra.Resta il fatto che il datore di lavorodeve comunque effettuare o far effet-tuare la valutazione dei rischi daesposizione ad agenti fisici a cura dipersonale qualificato che, a partiredall’identificazione delle sorgenti edegli esposti, identifichi in qualeclasse di rischio i lavoratori sono sta-ti collocati e quali misure preventivee protettive sono state adottate e pre-viste.L’indicazione operativa suggerita perle aziende è quella di richiedere sem-pre una Relazione tecnica a firma delpersonale qualificato (sia che la valu-tazione preveda misurazioni, sia chenon le preveda).16) D. Come si devono comportarele aziende che hanno una valutazio-ne del rischio rumore effettuata aisensi della precedente normativa(Titolo V-bis del D.Lgs.626/94)?R. Occorre in primo luogo evitare didare una interpretazione burocraticadell’esigenza di aggiornare il docu-mento di valutazione dei rischi.In pratica si indica che l‘aggiorna-mento della valutazione del rischiorumore debba intervenire solo qua-lora le variazioni introdotte dal Tito-lo VIII del D.Lgs. 81/2008 richieda-no azioni di prevenzione precedente-mente trascurate o non richieste.

Premesso che la valutazione del ri-schio con misurazioni, effettuatecon metodologie e strumentazioneadeguate, deve sempre quanto menoevidenziare i seguenti cinque ele-menti: A) Lex e Lc degli esposti ad oltre 80dB(A) e/o 135 dB(C);B) presenza delle condizioni di ri-schio indicate all’art. 190, comma 1,che potenziano quelle dovute ai li-velli di rumore (rumori impulsivi,ototossici, vibrazioni);C) individuazione delle aree con Lq> 85 dB(A) e/o Lc > 137 dB(C);D) verifica dell’efficienza e dell’effi-cacia dei DPI-uditivi;E) indicazione del programma dimisure tecniche e organizzative exart.190, comma 2, quando Lex > 80dB(A) e/o Lc > 135 dB(C).L‘aggiornamento della valutazione sirende ora necessario tanto se tali 5elementi non sono presenti quantonei casi in cui sono presenti lavorato-ri con esposizioni comprese tra il va-lore inferiore di azione (80dB(A)/135 dB(C)) ed il valore supe-riore di azione (85 dB(A)/137dB(C)) e l’azienda non aveva provve-duto alla individuazione del pro-gramma di misure tecniche e orga-nizzative in quanto nella legislazioneprecedente questo diveniva obbliga-torio solo al superamento del valoresuperiore di azione.17) D. Cosa caratterizza il persona-le qualificato che deve garantire lavalutazione e la misurazione?R. Il personale qualificato risulta talese in grado di effettuare la stima delrischio sulla base dei requisiti previstidall’art.190 e di redigere una relazio-ne tecnica completa ed esaustiva se-condo i requisiti imposti dal D.Lgs.81/2008.

Nello specifico, per quanto riguardail rischio da esposizione a rumore sisuggerisce di giudicare il personalequalificato in termini di competenzanell’applicare le norme di buonaprassi, conoscenza delle tecniche emetodi di misura, conoscenza e ca-pacità di utilizzo della strumentazio-ne adeguata secondo i requisiti pre-visti dall’art. 190, comma 3 e dallenorme tecniche di riferimento qualiUNI 9432:2008.18) D. Come si effettua la valuta-zione del rischio nei cantieri tempo-ranei o mobili?R. Premesso che tutte le aziende,comprese quelle che operano neicantieri temporanei e mobili, devo-no disporre ai sensi dell’art.190 diuna propria valutazione del rumorecon propri rilievi e propri tempi diesposizione, si forniscono le seguentiindicazioni:a) Piano di Sicurezza e Coordinamen-to (PSC).II Coordinatore per la sicurezza infase di progettazione nella redazionedel PSC predispone una relazioneconcernente l’individuazione, l’ana-lisi e la valutazione preventiva del ri-schio rumore, in modo da utilizzaremodalità tecniche e organizzativeche limitino il più possibile i livelli dirumorosità ed il numero di lavorato-ri esposti.Ai fini della redazione del PSC1’emissione sonora di attrezzature dilavoro, macchine ed impianti potràessere stimata facendo riferimento(art.103, D.Lgs.81/2008) ai livelli dirumore standard individuati da studie misurazioni la cui validità è ricono-sciuta dalla Commissione consultivapermanente (art.6, D.Lgs.81/2008).In attesa dei pronunciamenti di taleCommissione consultiva permanen-

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te si può far riferimento ai livelli dirumore individuati dagli studi delCTP di Padova e del CPT di Torino.Il Coordinatore alla sicurezza in fasedi progettazione all’atto dell’elabora-zione del PSC dovrà prendere inconsiderazione il problema relativoall’esposizione al rumore soprattuttoin relazione:- alla presenza di attività lavorativeeseguite con attrezzature che potreb-bero dar luogo ad esposizioni ap-prezzabili, indicando le misure con-crete (sfasamenti temporali delle at-tività, distanze di lavoro) per elimi-nare o minimizzare le interferenze;- alla presenza nella vicinanze di sor-genti sonore di qualunque tipologiache potrebbero dar luogo ad esposi-zioni apprezzabili, indicando le mi-sure concrete (sfasamenti temporalidelle attività, distanze di lavoro, maanche informazione sui momentinei quali si verificano le interferenze,esigenze di impiego dei DPI-uditivi,di formazione/informazione, di con-trollo sanitario) per eliminare o mi-nimizzare le interferenze;- al rispetto degli standard di emis-sione sonora delle attrezzature di la-voro e/o di valori limite di emissionesonora del cantiere.Si consiglia inoltre di prevedere che ilPSC richieda alle ditte in cantiere lasegnalazione preliminare dell’inten-zione di utilizzare macchine rumo-rose non previste nel POS al Coordi-natore alla sicurezza in fase di esecu-zione.Il Coordinatore per la sicurezza in fa-se di esecuzione aggiornerà eventual-mente il PSC in relazione alle attivitàeffettivamente svolte dalle impreseappaltatrici previste nel POS e vigile-rà per assicurarne il rispetto e per pro-muovere ed organizzare la coopera-

zione, il coordinamento e l‘informa-zione reciproca tra i datori di lavoro,compresi i lavoratori autonomi, inrelazione alle possibili interferenzetra le diverse attività lavorative pre-senti nel cantiere.b) Piano operativo di sicurezza (POS)I datori di lavoro, acquisite le previ-sioni dei Coordinatori per la sicurez-za in fase di progettazione, potrannoverificare, prima dell’avvio dell’atti-vità, se le condizioni di lavoro previ-ste in quello specifico cantiere sonocompatibili con i livelli di prevenzio-ne e protezione adottati per i proprilavoratori, cioè potranno e dovrannoverificare l’attendibilità della valuta-zione del rischio rumore specificadella propria azienda in quel deter-minato cantiere.Inoltre, il POS conterrà quanto me-no le informazioni (livelli di emissio-ne e fasi di utilizzo) relative alle at-trezzature utilizzate che potrebberocomportare il superamento del valo-re inferiore di azione e le fasi lavora-tive nelle quali verranno utilizzate.19) D. Quali sono gli obblighi for-mali delle aziende che occupano si-no a 10 occupati dal punto di vistadelle documentazioni ?R. L’art. 190, al comma 5 indica chela valutazione del rischio rumore èdocumentata in conformità all’arti-colo 28, comma 2 del D.Lgs.81/2008e il comma 5 dell’art. 29 del D.Lgs.81/2008 stabilisce che nelle aziendefino a 10 occupati il datore di lavoroeffettua la valutazione dei rischi sullabase delle procedure standardizzaterecepite con Decreto Interministe-riale di cui all’art. 6, comma 8, letteraj). Ad ogni modo i datori di lavoro, inattesa dell’entrata in vigore del sopracitato Decreto Interministeriale e co-munque non oltre il 30/6/2012 pos-

sono autocertificare l’effettuazionedella valutazione dei rischi.Tuttavia, l’art.181 comma 2 DLgs.81/2008 precisa che la valutazionedei rischi derivanti da esposizione adagenti fisici è effettuata da personalequalificato nell’ambito del serviziodi prevenzione e protezione in pos-sesso di specifiche conoscenze in ma-teria e che i dati ottenuti dalla valuta-zione, misurazione e calcolo dei li-velli di esposizione costituisconoparte integrante del documento divalutazione.L’azienda deve quindi disporre quan-to meno di una documentazione nel-la quale risulti l’identificazione dellesorgenti, degli esposti e in quale clas-se di rischio questi ultimi sono staticollocati ai fini della adozione dellemisure di prevenzione e protezioneconseguenti e tutto questo per valu-tazione di personale qualificato.L’indicazione operativa per le aziendeè quella di richiedere sempre una Re-lazione tecnica a firma del personalequalificato (sia che la valutazione pre-veda misurazioni, sia che non le pre-veda) a sostegno del Documento divalutazione o dell’autocertificazione.20) D. In quali realtà lavorative puòessere utile ricorrere alla semplifica-zione proposta dall’art.191 delD.Lgs. 81/08?R. In questa situazione ricadonoquelle attività non contraddistinteda modalità espositive costanti nénell’arco delle giornata né in quellasettimanale, tali per cui la ricerca del-le situazioni ricorrenti a massimo ri-schio o la determinazione dei valoriespositivi su base statistica si rivele-rebbe oltremodo faticosa e dispen-diosa a fronte di un risultato prevedi-bilmente elevato. Potrebbero adesempio ricadervi:

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- lavoratori operanti in cantieri tem-poranei o mobili con attività moltodiversificate (poco specializzate) e/ocon uso apprezzabile (almeno unadecina di giornate/anno) di macchi-ne rumorose;- lavoratori operanti nel settore del-l’agricoltura ove si effettuino lavora-zioni diversificate con ciclicità an-nuale e caratterizzate da periodi (al-meno una decina di giornate/anno)ad elevata esposizione a rumore (es.:lavorazioni con macchine agricole);- lavoratori dell’industria di trasfor-mazione agro-alimentare collegateall’agricoltura (cantine, aziende perla lavorazione della verdura o dellafrutta);- addetti lavorazioni del legno cheprevedono l’impiego di macchinerumorose per produzioni che si svol-gono di rado, ma almeno per una de-cina di giornate/anno;- addetti del comparto delle fonderiedi seconda fusione con produzioni digetti fuori serie;- lavoratori di aziende di servizio cheimpiegano martelli demolitori omole da taglio per tracciaturad’impianti con frequenza modesta evariabile nel tempo.21) D. Cosa si intende per valori li-mite di esposizione su periodi brevidi cui all’art. 201 del D.Lgs.81/2008?R. I valori limite di esposizione superiodi brevi (20 m/s2 per HAV e1,5 m/s2 per WBV) sono valori chepuntano a ridurre i rischi indiretti diinfortunio e sono desunti dalle pri-me versioni della direttiva comunita-ria sulle vibrazioni (le proposte diDirettiva 93/C77/02 e 94/C230/03)che utilizzavano il termine in pochiminuti.Premesso che i valori limite su tempi

brevi sono comunque valori R.M.S.,in attesa di ulteriori approfondimen-ti di natura tecnico-normativa si ri-tiene che per periodi brevi si debbaintendere un valore di aw che corri-sponda al minimo tempo di acquisi-zione statisticamente significativadelle grandezze in indagine.Con la strumentazione attualmentedisponibile tali tempi corrispondo-no ad almeno 1 minuto per HAV ealmeno 3 minuti per WBV.22) D. II Capo III del Titolo VIIIdel D.Lgs. 81/2008 si applica anchealle lavorazioni manuali?R. Si. Dal punto di vista giuridiconulla nella legge limita il campo diapplicazione del Capo III del TitoloVIII del D.Lgs. 81/08 su questo ver-sante, che si applica tanto ai casi neiquali gli operatori ricevono l’energiameccanica dal pezzo in lavorazionequanto al caso in cui l’energia entraal sistema mano-braccio dall’impu-gnatura di utensili manuali.Dal punto di vista della valutazionedel rischio queste situazioni ammet-tono tuttavia approcci diversificatiin relazione ai possibili effetti attesi.Nel primo caso la valutazione si in-centra in primo luogo sulla determi-nazione dell’A(8).Nel secondo caso, ove invece prevalel’effetto in termini di sovraccaricobiomeccanico dell’arto superiore,vuoi per la scarsa efficacia di A(8) adescrivere la pericolosità di un feno-meno tipicamente impulsivo, vuoiper la scarsa disponibilità attuale didati sperimentali, paiono più indica-ti percorsi valutativi basati sui meto-di che rilevano tali effetti (come adesempio, la check-list OCRA o lacheck-list OSHA).23) D. Ai fini della valutazione delrischio quando è ammissibile ricor-

rere ai dati misurati sul campo dellabanca dati vibrazioni (BDV) e comebisogna utilizzare tali dati?R. La valutazione del rischio nel casosi tratti di vibrazioni mano-bracciorichiede la conoscenza dell’accelera-zione emessa da quella specificamacchina nelle condizioni operativedi impiego e con i materiali abitual-mente lavorati. Per l’esposizione a vi-brazioni al corpo intero le variabilinormalmente da considerare sono iltipo di fondo (più o meno irregola-re), lo stile di guida (velocità di uti-lizzo) ed il sedile.Pertanto si dovranno utilizzare i datirilevati sul campo della BDV, con-sultabile sul sito www.ispesl.it, solose ci si trova in condizioni espositivesostanzialmente analoghe a quelledescritte (stesso utensile/macchinanelle stesse condizioni operative) ecomunque solo nei termini ammessidagli autori della BDV stessa. I valo-ri presenti nella BDV non considera-no condizioni estreme (es.: piazzalimolto sconnessi) e sono riferiti ad at-trezzature soggette ad un program-ma di manutenzione adeguato, cui siraccomanda di sottoporre le attrez-zature e le macchine. Qualora si ritrovino più valori diaccelerazione misurati nelle condi-zioni in esame si suggerisce cautela-tivamente di utilizzare i valori piùelevati.Infine si sottolinea che ai fini dellavalutazione del rischio è necessarioprendere in esame anche altri fattori,quali posture, modalità di prensionedegli utensili, modalità espositiveche concorrono all’incremento delrischio, di cui all’art. 202 punto 5,che possono essere valutati solo tra-mite osservazione diretta delle con-dizioni di lavoro in campo.

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PIANO SICUREZZACOORDINAMENTO (PSC)PIANO OPERATIVO DISICUREZZA (POS)

24) D. Cos’è il PSC?R. Il piano è costituito da una relazio-ne tecnica e prescrizioni correlate allacomplessità dell’opera da realizzare edalle eventuali fasi critiche del processodi costruzione, atte a prevenire o ri-durre i rischi per la sicurezza e la salu-te dei lavoratori, ivi compresi i rischiparticolari, nonché la stima dei costi.25) D. Cosa si intende per stima deicosti?R. I costi di sicurezza sono definitinell’All. XV del D.Lgs. 81/08. Inparticolare la redazione del PSC devecontenere i dati estimativi dei costidella sicurezza per tutta la durata del-le lavorazioni previste nel cantiere.26) D. Quali sono i costi della sicu-rezza?R. I costi della sicurezza sono appre-stamenti previsti nel PSC:a) delle misure preventive e protetti-ve e dei PDI eventualmente previstinel PSC per lavorazioni interferenti;b) degli impianti di terra e di prote-zione contro le scariche atmosferi-che, degli impianti antincendio, de-gli impianti di evacuazione fumi;c) dei mezzi e servizi di protezionecollettiva;d) delle procedure contenute nelPSC e previste per specifici motivi disicurezza;e) degli eventuali interventi finaliz-zati alla sicurezza e richiesti per losfasamento spaziale o temporale del-le lavorazioni interferenti;f ) delle misure di coordinamento rela-tive all’uso comune di apprestamenti,attrezzature, infrastrutture, mezzi eservizi di protezione collettiva.

27) D. Come deve essere la stimadei costi della sicurezza?R. La stima deve essere congrua, ana-litica per voci singole, a corpo o a mi-sura, riferita ad elenchi prezzi stan-dard o specializzati, oppure basata suprezzari o listini ufficiali vigenti nel-l’area interessata o sull’elenco prezzidelle misure di sicurezza del com-mittente.28) D. Nel caso in cui un elencoprezzi non sia applicabile o non dis-ponibile?R. Si farà riferimento ad analisi costicomplete o desunte da indagini dimercato.29) D. Come vanno calcolate le sin-gole voci dei costi della sicurezza?R. Le singole voci vanno calcolate con-siderando il loro costo di utilizzo per ilcantiere interessato che comprende,quando applicabile, la posa in opera edil successivo smontaggio, l’eventualemanutenzione e l’ammortamento.30) D. Il PSC tra i contenuti minimideve indicare anche i nominativi deisoggetti con compiti di sicurezza?R. Si, l’All. XV del D.Lgs. 81/08 evi-denzia che il PSC deve contenere:l’individuazione dei soggetti concompiti di sicurezza, esplicitata conl’indicazione dei nominativi del re-sponsabile dei lavori, del Coordina-tore della sicurezza in fase di proget-tazione e, qualora già nominato, delCoordinatore per la sicurezza in fasedi esecuzione ed a cura dello stessoCoordinatore per l’esecuzione conl’indicazione, prima dell’inizio deisingoli lavori, dei nominativi dei da-tori di lavoro delle imprese esecutricio dei lavoratori autonomi.31) D. Il PSC è parte integrante delcontratto di appalto?R. Si.32) D. Quando vengono verificate

le condizioni di compatibilità delPSC con l’andamento dei lavori?R. Durante i periodi di maggior ri-schio dovuto ad interferenze di lavo-ro, il Coordinatore per l’esecuzioneverifica periodicamente, previa con-sultazione della direzione dei lavori,delle imprese esecutrici e dei lavora-tori autonomi interessati, la compa-tibilità della relativa parte di PSCcon l’andamento lavori, aggiornan-do il piano ed in particolare il crono-programma dei lavori, se necessario.33) D. Come vengono individuatele misure di coordinamento perl’uso comune di attrezzature du-rante l’esecuzione dei lavori?R. Le misure di coordinamento rela-tive all’uso comune di apprestamen-ti, attrezzature, infrastrutture, mezzie servizi di protezione collettiva, so-no definite analizzando il loro usocomune da parte di più imprese e la-voratori autonomi.34) D. Cos’è il POS Piano Operati-vo di Sicurezza?R. Il POS è il documento che il dato-re di lavoro dell’impresa esecutriceredige, in riferimento al singolo can-tiere interessato.35) D. Quali sono i dati identifica-tivi dell’impresa esecutrice da evi-denziare nel POS?R. L’impresa esecutrice evidenzia nelPOS:- il nominativo del datore di lavoro,gli indirizzi ed i riferimenti telefoni-ci della sede legale e degli uffici dicantiere;- la specifica attività e le singole lavo-razioni svolte in cantiere dall’impre-sa esecutrice e dai lavoratori autono-mi sub affidatari;- i nominativi degli addetti al prontosoccorso, antincendio ed evacuazio-ne dei lavoratori e, comunque, alla

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gestione delle emergenze in cantiere,del rappresentante dei lavoratori perla sicurezza, aziendale o territoriale,ove eletto o designato;- il nominativo del medico compe-tente ove previsto;- il nominativo del RSPP;- i nominativi del direttore tecnico dicantiere e del capocantiere;- il numero e le relative qualifiche deilavoratori dipendenti dell’impresaesecutrice e dei lavoratori autonomioperanti in cantiere per conto dellastessa impresa.36) D. Il POS deve contenerel’elenco dei DPI - Dispositivi di Pro-tezione Individuali?R. Si.37) D. Il POS deve contenere la do-cumentazione in merito all’infor-mazione ed alla formazione forniteai lavoratori occupati in cantiere?R. Si.38) D. Nel caso di elaborazione ca-rente del PSC cosa deve contenere ilPOS?R. L’individuazione delle misurepreventive e protettive, integrativerispetto a quelle contenute nel PSCquando previsto, adottate in relazio-ne ai rischi connessi alle proprie la-vorazioni in cantiere.

CHECK LIST CANTIERE

39) D. Nel cantiere, in presenza dipiù imprese esecutrici, deve esseredesignato il Coordinatore della pro-gettazione?R. Con la presenza in cantiere di piùimprese esecutrici, anche non con-temporanea, deve essere designato ilCoordinatore per la progettazione(art. 90 comma 3 D.Lgs. 81/08). Lanomina del Coordinatore per la pro-gettazione è obbligatoria nei lavori

privati con la presenza di più impreseanche non contemporanea, soggettia “permesso di costruire” con un im-porto superiore a € 100.000,00.40) D. Nel caso di lavori privati nonsoggetti a permesso di costruire e diimporto inferiore a € 100.000,00devono essere nominati il Coordi-natore per la progettazione e il Co-ordinatore per l’esecuzione?R. Nel caso di lavori privati non sog-getti a permesso di costruire e di im-porto inferiore a € 100.000,00, ilcommittente non deve nominare ilCoordinatore per la progettazione,ma nomina esclusivamente il Coor-dinatore per l’esecuzione che dovràsvolgere le funzioni di cui all’art. 91. 41) D. Se prima dell’inizio dei lavo-ri è prevista in cantiere la presenzadi più imprese esecutrici deve esseredesignato il Coordinatore per l’ese-cuzione?R. Considerato che, prima dell’ini-zio dei lavori, è prevista in cantiere lapresenza di più imprese esecutrici,anche non contemporanea, deve es-sere designato il Coordinatore perl’esecuzione dei lavori (art. 90 com-ma 4, D.Lgs. 81/08).Se dopo l’affidamento dei lavori aunica impresa, l’esecuzione dei lavo-ri o di parte di essi viene affidata aduna o più imprese, anche non con-temporanea, deve essere designato ilCoordinatore per l’esecuzione dei la-vori (art. 90 comma 5 D.Lgs. 81/08).42) D. Quali sono le figure che de-vono verificare l’idoneità tecnico-professionale delle imprese esecu-trici?R. Il committente e/o il responsabiledei lavori deve verificare l’idoneitàtecnico-professionale dell’impresaaffidataria, delle imprese esecutrici edei lavoratori autonomi con le mo-

dalità previste nell’allegato XVII.Nel caso in cui l’entità presunta nelcantiere sia inferiore a 200 u.g. e nonvi siano rischi particolari di cui all’al-legato XI, deve essere verificatal’iscrizione alla C.C.I.A. e l’autocer-tificazione del possesso degli altri re-quisiti previsti dall’allegato XVII(art. 90, comma 9, lett. a) D.Lgs.81/08).43) D. Il Responsabile dei lavori dachi deve essere nominato?R. L’incarico di “Responsabile dei la-vori” deve essere formalizzato dalcommittente mediante un docu-mento scritto recante data certa. Èopportuno che tale documento, peravere efficacia giuridica, specifichi: lefunzioni delegate; i requisiti di pro-fessionalità ed esperienza richiestidalla specifica natura delle funzionidelegate; l’attribuzione al delegato ditutti i poteri di organizzazione, ge-stione e controllo richiesti dalla spe-cifica natura delle funzioni delegate;l’attribuzione al delegato dell’auto-nomia di spesa necessaria allo svolgi-mento delle funzioni delegate. Taleincarico deve essere accettato dal de-legato per iscritto.44) D. Quali sono i compiti delCoordinatore per l’esecuzione deilavori?R. Il Coordinatore per l’esecuzionedei lavori deve:a) verificare l’idoneità dei POS assi-curandone la coerenza con il pianodi sicurezza e di coordinamento;b) sospendere le lavorazioni per lequali si riscontrano pericoli gravi eimminenti;c) segnalare per iscritto le inosser-vanze alle norme del D.Lgs. 81/08da parte delle imprese e dei lavorato-ri autonomi sia al committente cheal responsabile dei lavori. Qualora il

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committente e il responsabile dei la-vori non adottino alcun provvedi-mento, dovrà segnalare le inosser-vanze alla A.S.L. e alla D.P.L. dicompetenza.45) D. Il datore di lavoro dell’im-presa esecutrice deve redigere ilPOS nel caso che nel cantiere operiun’unica impresa?R. Si.46) D. Quando deve essere redattoil P.I.M.U.S.?R. Quando in un cantiere si utilizza-no ponteggi fissi, trabattelli o strut-tura mista che superano i due metrid’altezza dal piano d’appoggio.

RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (R.L.S.)

47) D. Chi è il RLS?R. È un lavoratore che viene eletto odesignato dai colleghi a rappresenta-re i lavoratori per quanto concernegli addetti della salute e della sicurez-za, durante il lavoro.48) D. Quali sono i diritti del RLS?R. I diritti sono: partecipazione acorso di formazione sulla sicurezza dialmeno 32 ore ed a successivi aggior-namenti annuali, permessi sindacalistabiliti dal CCNL, libero accesso ailuoghi di lavoro aziendali, consulta-zione sulla norma del SPP, degli ad-detti all’emergenza e al pronto soc-corso, consultazione sulla redazionedel documento del rischio cui deveavere libero accesso, presenza alle ve-rifiche degli organi di vigilanza, par-tecipazione alla riunione periodica,comunicazioni da parte del medicocompetente.49) D. Quali sono i doveri del RLS?R. Rispettare la legge sulla privacy esul segreto industriale. L’esercizio

delle funzioni di rappresentante deilavoratori per la sicurezza è incompa-tibile con la nomina di responsabileo addetto al servizio di prevenzione eprotezione. 50) D. Quali sono i compiti delRLS?R. Collaborare con il datore di lavo-ro per migliorare le condizioni di si-curezza. Vigilare sull’applicazionedella normativa sulla tutela del lavo-ro. Vagliare la congruità delle segna-lazioni ricevute dai colleghi. Mante-nersi aggiornato in materia di sicu-rezza. Invocare l’intervento dell’or-gano di vigilanza se necessario.51) D. Il RLS quando può convoca-re la riunione periodica?R. Il RLS la chiede in occasione dieventuali significative variazioni del-le condizioni di esposizione al ri-schio, compresa la programmazionee l’introduzione di nuove tecnologieche hanno riflessi sulla sicurezza e sa-lute dei lavoratori. 52) D. Il datore di lavoro è sanzio-nato se non è nominato il RLS?R. No, la nomina del RLS è un dirit-to dei lavoratori, non un dovere deilavoratori, né del datore di lavoro.Però il datore di lavoro ha l’obbligodi comunicare all’INAIL il nomina-tivo del RLS. In caso di assenza delRLS il datore di lavoro è tenuto a ver-sare all’INAIL un importo in misurapari a due ore lavorative annue perogni lavoratore occupato pressol’azienda per alimentare il fondo disostegno alla piccola e media impre-sa. In tal caso inoltre le funzioni dirappresentante dei lavoratori per lasicurezza sono esercitate dal rappre-sentante dei lavoratori per la sicurez-za territoriale o dal rappresentantedei lavoratori per la sicurezza di sitoproduttivo.

RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONEE PROTEZIONE (R.S.P.P.)

53) D. Chi è il RSPP?R. È un componente del Servizio diprevenzione e protezione ed è nomi-nato dal datore di lavoro quale Re-sponsabile del servizio di prevenzio-ne e protezione.54) D. La nomina del RSPP deveessere comunicata a qualcuno?R. No, deve essere riportata nel Do-cumento di Valutazione dei Rischi(D.V.R.).55) D. Il responsabile del Serviziodi Prevenzione e Protezione(RSPP), come si pone nel tessutoorganizzativo di un’impresa relati-vamente alla gestione del sistema si-curezza?R. Il RSPP ricopre una posizione digaranzia in relazione all’obbligo diformazione e vigilanza finalizzata adevitare che i lavoratori, in virtù di unloro comportamento non attento,possano compromettere la propriaintegrità fisica.56) D. Che titoli occorre avere persvolgere le funzioni di RSPP?R. Se non si è ingegneri, architetti,geometri, o tecnici della prevenzio-ne, occorre avere:a) un Diploma di scuola superiore;b) un attestato di frequenza e profit-to di un corso di 28 ore chiamatomodulo A;c) un attestato di frequenza e profit-to di un corso di formazione, chia-mato modulo B, specifico per il set-tore di attività economica (ATECO)di cui fa parte la propria azienda;d) un attestato di frequenza e profit-to del corso di formazione chiamatomodulo C.57) D. A quale corso di macroset-

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tore si deve partecipare per svolge-re le funzioni di RSPP per le attivi-tà edili?R. Macrosettore 3, di 60 ore, corsoche tratta di estrazioni di minerali,altre industrie estrattive e costruzio-ni. Tale corso approfondisce i rischida agenti cancerogeni e mutageni, ri-schi chimici, rischi fisici, rischi legatiall’organizzazione del lavoro, rischiinfortunistici, rischi da esplosioneDirettiva ATEX, Prevenzione Incen-di e Sicurezza Antincendio, Piano diEmergenza ed Evacuazione (D.M.10/03/1998), DPI marcatura, carat-teristiche, finalità d’uso e modalitàdi scelta.

DISPOSITIVI DI PROTEZIONEINDIVIDUALE (D.P.I.)

58) D. Cosa sono i DPI?R. I DPI sono dispositivi di prote-zione individuale. 59) D. Quando si usano i DPI?R. I DPI devono essere sempre im-piegati nelle fasi di lavorazione al finedi evitare i rischi.60) D. Quali sono i requisiti delDPI?R. I requisiti del DPI sono:a) essere marcato CE;b) essere adeguato al rischio;c) essere adeguato alle condizioni esi-stenti sul luogo di lavoro;d) tenere conto delle esigenze ergo-nomiche o di salute del lavoratore;e) poter essere adatto all’utilizzatoresecondo le sue necessità.61) D. Cosa è la marcatura CE?R. È un’autocertificazione che il fab-bricante mette sui propri prodottiper attestare che ha rispettato i requi-siti essenziali di sicurezza impostidalla Comunità Europea per quelprodotto.

65) D. I prodotti marcati CE sonoassolutamente sicuri?R. No, i prodotti marcati CE sonosicuri solo se installati, utilizzati emantenuti secondo le istruzione delfabbricante.62) D. Un DPI marcato CE proteg-ge sicuramente il lavoratore?R. No. Il DPI marcato CE sicura-mente non danneggia il lavoratore seusato secondo le istruzioni del fab-bricante, ma potrebbe non essereidoneo a proteggere il lavoratore daidanni dovuti al suo lavoro. La sceltadel DPI e la verifica dell’idoneità delDPI è compito del datore di lavoro,non del fabbricante del DPI.63) D. La manutenzione del DPI èun dovere del lavoratore?R. La manutenzione del DPI è unobbligo del datore di lavoro che puòincaricare di ciò lo stesso lavoratorevigilando però che il lavoratore lofaccia.64) D. La consegna del DPI assolveil datore di lavoro da ogni responsa-bilità?R. No, il datore di lavoro, dopo laconsegna, ha l’obbligo di vigilare af-finché i DPI vengano usati. In casoche il lavoratore insista a non utiliz-zare il DPI occorre attivare le proce-dure di richiamo, censura, multa, li-cenziamento, secondo quanto previ-sto dal Contratto Collettivo Nazio-nale di lavoro in caso di disobbedien-za senza giustificato motivo.65) D. Quali sono gli obblighi dellavoratore riguardo i DPI?R. I lavoratori utilizzano i DPI messia loro disposizione conformementeall’informazione ed alla formazionericevute ed all’addestramento even-tualmente organizzato e devono:- avere cura dei DPI messi a loro di-sposizione;

- non apportare modifiche di loroiniziativa.Al termine dell’utilizzo i lavoratoridevono seguire le procedure azienda-li in materia di riconsegna dei DPI. I lavoratori devono segnalare imme-diatamente al datore di lavoro od alDirigente od al Preposto qualsiasi di-fetto od inconveniente da essi rileva-to nei DPI messi a loro disposizione.66) D. Il lavoratore può essere san-zionato se non usa i DPI?R. Si.

DOCUMENTO UNICO VALUTAZIONE RISCHI INTERFERENTI (D.U.V.R.I.)

67) D. Cos’è il DUVRI?R. Lo stabilisce l’art 26 del D.Lgs.81/08 che recita: “Il datore di lavorocommittente promuove la coopera-zione ed il coordinamento di cui alcomma 2 elaborando un unico do-cumento di valutazione dei rischi (icosiddetti rischi interferenti, ndr.)che indichi le misure adottate per eli-minare o, ove ciò non sia possibile,ridurre al minimo i rischi da interfe-renze. Tale documento è allegato alcontratto di appalto o di opera.68) D. Da quale epoca temporaledeve essere applicato?R. Ai contratti stipulati anterior-mente al 25 agosto 2007 ed in corsoalla data del 31 dicembre 2008, il do-cumento di cui al precedente perio-do deve essere allegato entro tale ulti-ma data con le nuove disposizionivarate dal precedente governo in ma-teria di sicurezza sul lavoro. 69) D. A chi spetta la redazione ditale documento?R. Spetta al committente, in base al-l’articolo 26 del D.Lgs. 81/2008, pro-muovere la cooperazione e il coordi-

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I N S E R T O

namento delle varie attività svolte inazienda da soggetti terzi, elaborandoun unico documento di valutazionedei rischi interferenti (il cosiddettoDUVRI) e garantendo la gestionedelle relative misure per assicurare lasicurezza sul lavoro, esso si estendeanche alle attività affidate a ditteesterne da parte dell’azienda madre.70) D. Negli appalti pubblici le pre-stazioni di servizi per la PubblicaAmministrazione come saranno di-sciplinate alla luce dei nuovi riferi-menti normativi inerenti il DUVRI?R. Le citate novità introdotte dallalegge n.123/07 in materia di sicurez-za, recepite oggi con il D.Lgs. n. 81del 9 aprile 2008, c.d. Testo Unicosulla Sicurezza (pubblicato nella Gaz-zetta Ufficiale n. 101 del30/04/2008), creano difficoltà opera-tive con particolare riguardo al settoredei servizi e delle forniture, poichénon c’è, allo stato attuale, una norma-tiva analoga a quella prevista per gliappalti di lavori (D.Lgs. n. 494/96 eD.P.R. n. 222/2003), che dia indica-zioni specifiche sia sulle modalità diredazione del DUVRI, sia sulle mo-dalità di valutazione dei relativi costi.Dal delineato quadro normativoemerge, quindi, che i costi della sicu-rezza – sia nel comparto dei lavoriche in quello dei servizi e delle forni-ture – devono essere adeguatamentevalutati dalle Stazioni Appaltanti especificatamente indicati nei bandidi gara; a loro volta le imprese do-vranno, nelle loro offerte, indicare icosti specifici connessi con la loro at-tività. Inoltre, in sede di verifica del-l’anomalia di tali offerte, la StazioneAppaltante dovrà valutarne la con-gruità rispetto all’entità e alle carat-teristiche del lavoro, servizio o forni-tura. L’art. 86, comma 3ter esclude

espressamente che il costo relativoalla sicurezza (per lavori, servizi e for-niture) sia soggetto a ribasso d’asta. 71) D. Nel DUVRI rispetto al DVRil fattore “interferenza” come vienedefinito e valutato?R. Il proponente dell’ordine primadi inoltrare la richiesta d’offerta, va-lendosi della consulenza dell’RSPP,deve valutare i rischi da interferenzaed il costo della sicurezza per mini-mizzare i rischi dovuti alle interfe-renze; la definizione di interferenza èla circostanza in cui si verifica unevento rischioso tra il personale delcommittente e quello dell’appaltato-re o tra il personale di imprese diver-se che operano nella stessa sede azien-dale con differenti contratti.72) D. Nella stima dei costi da in-terferenze, per la quantificazionedegli stessi, di quali elementi biso-gna tener conto?R. Sono quantificabili nei costi dellasicurezza tutte le misure preventive eprotettive necessarie per l’elimina-zione o la riduzione dei rischi interfe-renti individuati nel DUVRI, tra cui:- DPI;- apprestamenti quali trabattelli,ponteggi;- segnaletica di sicurezza;- avvisatori acustici;- procedure specifiche;- attrezzature, infrastrutture o inter-venti particolari e supplementari perla sicurezza del lavoratore.Bisognerà computare “solo” i rischiinterferenziali, e conteggiare esclusi-vamente gli stessi.La stima dei costi dovrà essere con-grua, analitica per singole voci, riferi-ta ad elenchi prezzi standard o specia-lizzati, oppure basata su prezzari o li-stini ufficiali vigenti nell’area interes-sata, o sull’elenco prezzi delle misure

di sicurezza del committente; nel casoin cui un elenco prezzi non sia appli-cabile o non sia disponibile, la stimadovrà essere effettuata con riferimen-to ad una analisi dei costi dettagliata edesunta da indagini di mercato.73) D. Nei lavori edili è necessario ilDUVRI?R. Nei contratti rientranti nel cam-po di applicazione dei DD.Lgss. nn.494/96 - 528/99 e seguenti, per iquali occorre redigere il Piano di si-curezza e Coordinamento, l’analisidei rischi interferenti e la stima deirelativi costi sono contenuti nel Pia-no di sicurezza e coordinamento e,quindi, in tale evenienza non apparenecessaria la redazione del DUVRI.

DOCUMENTO VALUTAZIONE DEI RISCHI(D.V.R.)

74) D. Cosa è il D.V.R.?R. È un documento di Valutazionedei Rischi (DVR).La valutazione dei rischi, sia nel set-tore privato che pubblico, compren-de l’attività svolta in qualsiasi luogoo posto di lavoro:- uffici, magazzini, officine, cantieri;- stabilimenti di produzione;- automezzi, macchine operatrici;- navi, porti, aeroporti;- ecc.Il datore di lavoro effettua l’analisi ela valutazione dei rischi presenti neiluoghi di lavoro e nelle relative attivi-tà, seguendo una metodologia basatasui rischi derivanti dalle attività, dal-le mansioni svolte, dall’uso di mac-chine e attrezzature, dall’uso di par-ticolari sostanze, ecc.Fatta la valutazione dei rischi si do-vrà redigere una relazione scrittacontenente le misure di prevenzione

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I NSE

RTO

previste dall’azienda e il loro pro-gramma di attuazione.La valutazione dei rischi deve essereaggiornata al mutare delle situazionidi pericolo, in occasione di significati-ve modifiche al processo produttivo,all’introduzione di nuove attrezzatureo di nuovi prodotti e tecnologie.L’analisi dei rischi deve essere con-dotta con:- l’esame del singolo posto di lavoro edelle singole attività svolte;- l’individuazione dei fattori di ri-schio;- la ponderazione dei rischi;- la rispondenza del posto di lavoro,delle attrezzature e dell’ambiente dilavoro alle vigenti normative di legge(DPR 547/55, DPR 303/56 ecc.);- l’adeguatezza ergonomica della po-stazione di lavoro.La suddetta analisi deve essere con-dotta per i rischi derivanti dall’im-piego di macchine, attrezzature, im-pianti e prodotti utilizzati, o presen-ti nei luoghi di lavoro. E, ove necessario, essa deve esseresupportata da indagini e misure (mi-croclimatiche, illuminotecniche, fo-nometriche, di vibrazioni, di radia-zioni ionizzanti e non, di campi elet-tromagnetici, ecc.).La valutazione è effettuata con la col-laborazione del Responsabile del ser-vizio di prevenzione e protezione edal medico competente e, comun-que, consultando il Rappresentantedei lavoratori per la sicurezza.Individuazione delle Misure di Pre-venzione e ProtezioneIndividuati i rischi per ogni singolafase produttiva, va redatta una rela-zione sulle misure di sicurezza da ap-plicare con il relativo programma diattuazione.Il documento deve essere custodito

in azienda e aggiornato in caso dimodifiche significative alla tipologiadei lavori, all’organizzazione del la-voro, o di sostituzione dei materiali odelle attrezzature.La programmazione della sicurezzasi effettua tenendo conto, per ognisingola fase, di tutte le misure di si-curezza necessarie, tra cui:- eliminazione o riduzione dei rischialla fonte; sostituzione di ciò che èpericoloso con ciò che lo è meno;- rispetto dei principi ergonomici (rap-porto uomo-macchina-ambiente);- allontanamento dei lavoratori tem-poraneamente esposti a rischi gravi eimmediati;- manutenzione periodica di mac-chine e attrezzature ecc.È bene distinguere tra misure di tipotecnico protettivo, misure di tipo or-ganizzativo e misure di tipo preven-tivo.Il documento di prevenzione devecontenere, obbligatoriamente:- una relazione sulla valutazione deirischi;- l’individuazione delle misure diprevenzione e protezione;- il programma degli interventi per ilmiglioramento, nel tempo, dei livel-li di sicurezza;- i rischi derivanti da attività interfe-renti.Le aziende con meno di 10 dipen-denti sono esonerate dalla predispo-sizione del documento di valutazio-ne dei rischi, questo può essere sosti-tuito da un’autocertificazione sul-l’avvenuta valutazione.75) D. Dopo la compilazione delDVR quale organo dell’Azienda de-ve dare il proprio assenso alla defi-nizione programmatica dello stessoo proporre eventuali cambiamenti emodifiche?

R. Il Ministero del Lavoro, della Sa-lute e delle Politiche Sociali ha forni-to alcuni chiarimenti sulla consegnadel documento di valutazione dei ri-schi (DVR) ai rappresentanti del la-voratori per la sicurezza, precisandoche l’adempimento all’obbligo dilegge è comunque garantito median-te consegna dello stesso.Il D.Lgs. 81/08, infatti, prevede tragli obblighi del datore di lavoro (art.18, primo comma, lett. o) anchequello di “consegnare tempestiva-mente al rappresentante dei lavorato-ri per la sicurezza, su richiesta di que-sti e per l’espletamento della sua fun-zione, copia del documento di cui al-l’articolo 17, comma 1, lettera a)”,vale a dire il documento di valutazio-ne dei rischi, ma non precisa le mo-dalità di consegna del documentostesso. 76) D. Perché il DVR viene detto“Documento Aziendale Dinamicoed Aggiornato”?R. La valutazione dei rischi è un ob-bligo indelegabile del datore di lavo-ro. Il documento valutazione rischi(DVR) deve essere completo ed ag-giornato ogni qualvolta si cambianoattrezzature e tipi di lavorazione.Il Testo Unico Sicurezza “D.Lgs.81/08 e 106/09” prevedono l’aggior-namento obbligatorio del documen-to per la valutazione dei rischi.

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