vanda cantoia intervista virtualmente francesco antinucci

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Francesco Antinucci DIDAMAT 2009- 2010 Intervista virtuale realizzata da Vanda Cantoia allo psicologo e linguista Francesco Antinucci. L’ intervista è stata realizzata nell' ambito del corso di Didattica della matematica svolto dal Prof. Giovanni Lariccia presso l' Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano nell' anno accademico 2009 - 2010

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Page 1: Vanda Cantoia intervista virtualmente Francesco Antinucci

Francesco Antinucci

DIDAMAT 2009-2010

Intervista virtuale realizzata da Vanda Cantoia allo psicologo e linguista Francesco Antinucci. L’ intervista è stata realizzata nell' ambito del corso di Didattica della matematica svolto dal Prof. Giovanni Lariccia presso l' Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano nell' anno accademico 2009 - 2010

Page 2: Vanda Cantoia intervista virtualmente Francesco Antinucci

Nuove prospettive dell’apprendimento

La scuola di oggi è chiamata ad accogliere la sfida della società dell’informazione.Un tempo gli obiettivi dell’apprendimento erano insegnare a:

• Leggere• Scrivere • Far di conto

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Tutto ciò non è più sufficiente! Bisogna anche sapere:

• Ascoltare• Vedere• Interagire• Costruire• Ricercare

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Il computer con la sua anima di silicio è …..

Page 5: Vanda Cantoia intervista virtualmente Francesco Antinucci

Per insegnare ci serviamo di strumenti tradizionali come la famosa lavagna di ardesia …

Page 6: Vanda Cantoia intervista virtualmente Francesco Antinucci

… ma oggi il docente, per migliorare la qualità dell’apprendimento e comunicare meglio informazioni, conoscenze e valori, deve imparare ad usare nuovi strumenti: lavagna luminosa, dvd, TV satellitare e il computer con il suo ambiente multimediale (capacità di gestire suono, immagine video e testo) e ipermediale(organizzazione reticolare multimediale).

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Tale utilizzo favorisce una didattica significativa e partecipata che valorizza:

Aspetti metacognitivi

Aspetti cooperativi

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Un computer per un figlio

di Francesco Antinucci

Molti genitori pensano che non sia positivo che i loro figli passino molte ore davanti ad un computer. Probabilmente questi papà e queste mamme non hanno avuto la possibilità di leggere un libro che fa al caso loro:

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Ho pensato così di intervistare il Prof. Antinucci poiché ho letto il suo libro tutto d’un fiato e mi è piaciuto tanto!

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• [VC] Che professione svolge?• [FA] Sono ricercatore dell’Istituto di Scienze e

tecnologie della cognizione del CNR di Roma, ma in precedenza• ho insegnato Psicolinguistica all’università “La Sapienza” di

Roma. • sono stato affiliato al Dipartimento di Psicologia

dell’Università di California a Berkley e al Palo Alto Research Center della Xerox.

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2. Qual è l’oggetto delle sue ricerche?Mi occupo di processi di elaborazione, comunicazione e apprendimento delle conoscenze in relazione all’uso delle nuove tecnologie.

3. Perché ha scritto il libro “Computer per un figlio”?

Ho pensato di scrivere questo testo perché mi sono messo nei panni di quei genitori che sono preoccupati del fatto che il computer possa fare bene o male ai loro figli. Attraverso un dialogo spiego cosa fa il computer, com’è fatto e come funziona con il bambino e qual è l’atteggiamento più giusto dei genitori.

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4. Che differenza c’è tra la televisione e il computer?La televisione è predestinata nel senso che va avanti da sola, qualunque cosa tu faccia. Puoi scegliere di assistervi o no.Con il computer, invece, scegli cosa fare.

Scegli cosa vedere

Scegli cosa vuoi fare

Page 13: Vanda Cantoia intervista virtualmente Francesco Antinucci

Il computer ti rende libero perché sei tu che decidi di andare a destra o sinistra, in alto o in basso. Quando accedi il pc trovi sullo schermo tante icone a ciascuna delle quali corrisponde una possibilità.

Sei tu che scegli! Cliccando con il mouse fai partire un programma. Non appena ti fermi non accade nulla.

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5. Che cosa si intende per interattività?Il computer è uno strumento interattivo: si instaura un circolo per cui, a seconda di quello che fai, c’è una certa risposta e questa asua volta determina quello che fai subito dopo. L’interattività è simile alla vita reale. Le cose che fai nella vita quotidiana sono quasi tutte interattive: agisco il mondo risponde osservo come risponde in base alla risposta regolo la mia azione successiva

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6. Perché l’interattività è simile alla vita reale?Il computer è un “simulatore” della realtà in quanto riproduce con unpo’ di approssimazione le condizioni della realtà. Questo aspetto è fondamentale. La simulazione diviene reale perché:• Io agisco su ciò che percepisco• questa azione produce gli stessi effetti che avrebbe nella realtà

La fotografia, il cinema e la televisione permettono di riprodurre la realtà dal punto di vista percettivo ossia di vederla, ma non di agire su di essa. Solo con il computer è possibile l’azione.

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6. Usando il computer non si rischia di diventare asociali?

Pensiamo ai videogiochi che attirano tanto i bambini.

1. I videogiochi sono impensabili senza una condivisione da parte di un gruppo. Con il gioco si entra a far parte della comunità e ci si confronta. Il confronto può essere collaborativo o oppositivo. Viene messa in atto una socialità “differita”, non contemporanea all’attività che si svolge.

2. Con la connessione ad Internet è possibile letteralmente giocare insieme stando separati, a qualunque distanza l’uno dall’altro.

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7. E’ possibile parlare di “apprendimento” con il computer?Ci sono due modi di apprendere: quello della scuola e quello dei videogiochi al computer.

Modo di apprendere della scuola: simbolico-ricostruttiva• Più forzatoavviene all’interno della mente senza scambio con l’esterno- il processo è consapevole- richiede concentrazione e sforzo- produce sensazione di fatica- sono esprimibili a parole indipendentemente dal contesto

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Modo di apprendere dei giochi: percettivo-motoria più naturale e spontaneo avviene in continuo scambio di input (percettivo) e output (motorio) con l’esterno

Il processo è inconscio: si impara facendo l’attenzione ha le caratteristiche del monitoraggio e dal suo operare

deriva una sensazione “ludica” sono accessibili quando servono realmente, cioè vanno usati in un

contesto

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Quando qualcuno domanda “Come si fa?” o “Come funziona?”:

Apprendimento esperienziale

Apprendimento simbolico - ricostruttivo

Te lo faccio

vedere!

Te lo dico!

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8. Se il secondo modo di apprendere è più piacevole e motivante, perché la scuola è impostata secondo l’apprendimento simbolico - ricostruttivo?Prima dell’avvento scuola era diffuso un apprendimento esperienziale: l’antico

“andare a bottega”

L’allievo imparava osservando il fare altrui soprattutto provando a fare.

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Tutto cambia perché viene introdotta un’innovazione tecnologica: la stampa a caratteri mobili rende accessibile a chiunque i testi, ossia estensioni di linguaggio scritto.

La Stampa nel ‘500

L’apprendimento esperienziale ha un forte limite: per verificarsi bisogna che ci sia esperienza, cioè poter agire sulla realtà e essere a contatto con un maestro.

Page 22: Vanda Cantoia intervista virtualmente Francesco Antinucci

10. In che modo il computer ha rivoluzionato l’apprendimento?Con il computer si torna al vecchio modo di apprendere, quello esperienziale con tutti i vantaggi che comporta.

11. Può esplicitare meglio questo concetto?Bisogna ricordare che il computer è un simulatore della realtà. Si può simulare un volo, per esempio, e l’aereo reagisce ai miei comandi.

Page 23: Vanda Cantoia intervista virtualmente Francesco Antinucci

Il computer riproduce la realtà ricreandola: si può guidare la propria auto su una pista o far decollare un jet. E’ possibile poi produrre qualcosa che non esiste ma che mi viene offerta come se fosse reale. La percepisco con i miei sensi, possa agirci sopra e si comporta come una cosa reale. E’ la realtà virtuale dove “virtuale” significa potenziale cioè qualcosa che non c’è ma potrebbe esserci. Se ti muovi e sposti lo sguardo, il computer ti rimanda immediatamente la vista dell’ambiente corrispondente alla tua nuova posizione.

Page 24: Vanda Cantoia intervista virtualmente Francesco Antinucci

La Basilica di San Pietro ricostruita in realtà virtuale

Page 25: Vanda Cantoia intervista virtualmente Francesco Antinucci

9. Ho visto alla tv persone muoversi in un ambiente indossando caschi e guanti particolari. Cosa servono?La realtà virtuale si serve di mezzi per trasmettere l’idea di essere immersi nella realtà. I caschi contengono visori che danno una visione tridimensionale: permettono di poter esplorare l’ambiente con gli stessi movimenti che si farebbero nella realtà. Comunicano istante per istante al computer dove sto guardando.I guanti, invece, ti fanno entrare nell’ambiente simulato e ti consentono di afferrare e manipolare gli oggetti presenti.

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10. Se il computer permette tutto ciò, allora non c’è più posto per la scuola. Le spiegazioni e gli insegnanti non servono più poiché il computer ti corregge, ti suggerisce, tispiega. Cosa ne pensa a proposito?Non è così. Prendi il caso di Internet: chiunque può mettersi e mettere qualcosa. Come faccio a sapere se le informazioni su ciò che non conosco sono vere o no? Si creeranno autorità interne alla rete ma ciò non basta. Non può venir meno il “maestro” il cui ruolo è di tutor individuale che sta dietro al percorso individuale di ciascun allievo.

Page 27: Vanda Cantoia intervista virtualmente Francesco Antinucci

11. Si parla tanto dell’importanza di usare a scuola le nuove tecnologie multimediali. Cosa ne pensa?Penso che se la scuola non si metterà a giocare seriamente c’è il rischio che il computer, come tutti i sussidi audiovisivi, finirà per giacere in aule multimediali per svolgere marginali attivitàmultimediali.

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12. Cosa significa “creare” con il computer ?

La grande novità è che il computer, come ho già detto, permette di inventare, creare qualcosa che non esiste e che si presenta a noi come se fosse una cosa reale. Per esempio la basilica Ulpia è stata ricostruita in realtà virtuale e noi siamo così in grado di vederla così com’era: andiamo dove vogliamo, ci fermiamo dove vogliamo, visitiamo ciò che ci piace.

Non si tratta di una riproduzione ma di una creazione. Con lo stesso

metodo si può, per esempio, realizzare il progetto di un edificio in

realtà virtuale per vedere come sarebbe se fosse costruito. Si tratta di

“materializzare” cose che non esistono fisicamente e che sono

soggette alla nostra azione.

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La Basilica Ulpia oggi

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La Basilica Ulpia ieri : una ricostruzione virtuale

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• [VC] Prof. Antinucci la ringrazio perché attraverso questa intervista virtuale ho imparato a valutare positivamente l’uso delle nuove tecnologie. – In modo semplice ho capito che

da un’attività banale, come quella dei videogiochi, può derivare una forma di apprendimento a cui non avevo mai pensato: quello percettivo-motoria.

– Il gioco ci permette di entrare in rapporto con il mezzo informatico diversamente da quanto sostiene l’opinione comune.

Page 32: Vanda Cantoia intervista virtualmente Francesco Antinucci

Il vero apprendimento significa, infatti, la costruzione della conoscenza e non il mero riempimento di nozioni e concetti.Farò tesoro di questa esperienza nel mio lavoro di ….