variazione dei parametri fisiologici del binomio ... · canicross è una nuova disciplina...
TRANSCRIPT
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI ROMA
“TOR VERGATA”
Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso di Laurea Magistrale
“SCIENZE E TECNICHE DELLO SPORT”
VARIAZIONE DEI PARAMETRI
FISIOLOGICI DEL BINOMIO
CONDUTTORE-CANE NEL
CANICROSS
Relatore: Candidato:
Ch.mo Prof. Dott. Mattia Minori
Stefano D’Ottavio
Correlatore:
Dott. Gianluca Briotti
A.A. 2015/2016
1
RINGRAZIAMENTI
Desidero ringraziare: il prof. Stefano D’Ottavio relatore, Gianluca Briotti correlatore di
questa tesi e Mauro Taraborelli, per la grande disponibilità e cortesia dimostratami, oltre
che per l’aiuto fornito durante la stesura.
Un grazie va al mio veterinario di fiducia Dottor Marco Ruffini, per avermi fornito gli
strumenti e importanti indicazioni fisiologiche sul cane.
Un sentito ringraziamento ai miei genitori, che, con il loro incrollabile sostegno morale
ed economico, mi hanno consentito di raggiungere questo traguardo. Entrambi hanno
fatto in modo che non mi mancasse nulla e mi hanno aiutato a realizzare i miei progetti
di vita. Grazie anche ai nonni, quelli che ci sono e quelli che non ci sono più, e a tutta la
mia famiglia. Tutti hanno sempre fatto quadrato intorno a me, insegnandomi, ciascuno a
proprio modo, il bello della vita.
Desidero infine ringraziare la mia ragazza e il mio cane, che mi hanno sostenuto e
amato in questo percorso formativo.
Grazie: questo lavoro è dedicato a tutti Voi.
2
INDICE
RINGRAZIAMENTI…………………………………………………………………….1
INTRODUZIONE……………………………………………………………………….4
CAPITOLO PRIMO
1.1 FEDEREAZIONI E ENTI DI PROMOZIONE SPORTIVA.………………………7
1.2 REGOLAMENTO…………………………………………………………………...9
1.3 ATTREZZATURA…………………………………………………………………23
1.4 COMANDI………………………………………………………………………....26
1.5 ADDESTRAMENTO………………………………………………………………27
1.6 BENEFICI DEL CANICROSS…………………………………………………….33
1.7 INDAGINI CONOSCITIVE SUL CANICROSS………………………………….34
CAPITOLO SECONDO
2.1 I BENEFICI DEL RUNNING PER IL BENESSERE……………………………..38
2.2 BIOMECCANICA DELLA CORSA NELL’UOMO……………………………...40
2.3 ESERCIZI PER MIGLIORARE LA TECNICA DI CORSA E PER PREVENIRE
GLI INFORTUNI………………………………………………………………………52
2.4 BIOMECCNICA DELLA CORSA NEL CANE…………………………………..58
2.5 DIFFERENZE STERRATO-ASFALTO…………………………………………..62
2.6 MODELLO DI PRESTAZIONE NEL CANICROSS……………………………..65
CAPITOLO TERZO
3.1 OBIETTIVI DELLA RICERCA…………………………………………………...67
3.2 MATERIALI E METODI DELLA RICERCA…………………………………….68
3.3 RISULTATI OTTENUTI…………………………………………………………..70
3.4 PARAMETRI FISIOLOGICI………………………………………………………72
3
CAPITOLO QUARTO
5.1 DISCUSSIONE DEI RISULTATI…………………………………………………82
5.2 CONCLUSIONI……………………………………………………………………87
5.3 INDICAZIONI UTILI PER L’ALLENAMENTO…………………………………88
BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA…………………………………………………….95
4
INTRODUZIONE
Osservare un cane che corre su un prato o in un bosco, è una delle esperienze più
semplici e gioiose che si possa vivere. Correre insieme al proprio animale, formando
un’unica, coordinata, creatura a sei zampe, è un modo per rendere ancora più saldo
quell’indissolubile legame formatosi tra le due specie, oltre quindicimila anni fa. Il
canicross è una nuova disciplina cinofilo-sportiva, che coinvolge cane e padrone, nella
corsa su un percorso sterrato, uniti tramite una cintura, una linea e un imbrago. Durante
la corsa, l’uomo deve sempre andare dietro o di lato al cane, ma mai davanti. Questa
disciplina fonda le sue radici in Europa e ad oggi è ampiamente praticata in molte
nazioni, in modo particolare in
Inghilterra, Belgio, Spagna e in
generale nei paesi nordici, dove è
maggiormente sviluppata. In Italia è
ancora poco conosciuta. La nascita
del canicross è strettamente legata ad
una disciplina ben più diffusa che
Fig. 1 Un musher insieme alla sua muta di cani. è lo sleddog ( il termine " sleddog" significa
letteralmente " cane da slitta" , ma viene univocamente utilizzato per definire
l'attività sportiva, nella quale i cani corrono trainando una slitta guidata da un
conduttore, il musher.). La pratica di correre facendosi trainare dai propri cani, è stata
utilizzata in principio dai musher, che nei mesi estivi continuavano ad allenarli,
aspettando pazientemente la neve. Solo successivamente, questa, diventa uno sport vero
e proprio con tanto di campionato europeo. La differenza con lo sleddog è che per
praticare il canicross, non è necessaria né la neve, né una slitta, ma occorre
semplicemente un percorso sterrato e una persona che corra, attaccandosi il cane con
una cintura e una linea attaccata a sua volta all' imbracatura di questo. Facciamo subito
una precisazione: andare a fare jogging accompagnati dal proprio cane, non significa
fare canicross. Il canicross è una disciplina che va insegnata al proprio cane, in modo
che animale e padrone formino un binomio sempre più affiatato, in cui il cane aiuta,
trainandolo l’essere umano; occorre un addestramento e un’attrezzatura specifici. Per
fare canicross, bisogna insegnare al cane a mantenere un’andatura costante per tutta la
durata del percorso e serve tanto allenamento da parte nostra, perché, dopotutto, siamo
5
noi l’anello debole del binomio. Il nostro cane potenzialmente può correre molto più di
noi! Uno dei principali vantaggi del canicross è che si può praticare a tutti i livelli: può
essere fatto a livello amatoriale,
semplicemente per condividere
tempo, sport e esperienze con il
proprio cane, per divertirsi con
altri praticanti, oppure per
inserirsi in vere e proprie
competizioni a livelli più "seri".
Una delle caratteristiche
principali del canicross, è che tanto Fig. 2 Io e Simba dopo un allenamento di gruppo.
le gare, quanto l’allenamento, sono praticate in luoghi dove il paesaggio è molto bello,
dove si è circondati dalla natura e lontani dal rumore e dal caos cittadino. Poi ci sono
persone che praticano tale sport anche in città o in riva al mare. In prima battuta, è facile
potersi avvicinare a questa pratica, iniziando a correre con il proprio cane senza bisogno
di attrezzature particolarmente complicate. In ogni caso, il canicross è uno sport molto
economico, infatti, la spesa per l'acquisto del materiale è minima. Il tempo e la passione
potrebbero trasformare un semplice hobby in qualcosa di molto più impegnativo. Non è
da sottovalutare l'aspetto cooperativo, atletico ed empatico, che quest’attività riesce a
generare tra conduttore e cane ma anche tra gruppi di persone. Lo scopo del canicross è
di divertirsi nella natura, insieme al proprio cane e di rafforzare la relazione del
binomio, nel massimo rispetto delle sue esigenze. Alla base della disciplina vi deve
sempre essere un buon rapporto tra uomo e animale il quale e possedere gli elementi
basilari dell’educazione e dell’obbedienza. Ho scelto di svolgere questa tesi, perché
sono un appassionato di cinofilia e di sport. Fin da bambino ho amato gli animali,
soprattutto i cani, poi a causa degli studi e gli impegni sportivi ho trascurato questa mia
grande passione. Ora l’ho riscoperta e valorizzata ampiamente grazie all’adozione di un
cane meticcio di nome Simba. Questo cucciolo, ha risvegliato in me sensazioni e
sentimenti che avevo messo da parte, perché dopo la morte dell’ultimo cane la mia
famiglia mi aveva impedito di prenderne altri proprio a causa dei troppi impegni. Ora il
mio tempo libero è tutto per lui, la mia vita è cambiata, sono tornato quasi bambino e mi
sono chiesto come ho fatto, per tanto tempo a rinunciare ad un amico a quattro zampe.
6
Avere un cane, è come avere un bambino: bisogna prendersene cura e dedicargli il
proprio tempo ogni giorno. Nel mio caso questo impegno quotidiano mi rende felice e
consapevole delle responsabilità che conseguono nel farsi carico di un altro essere
umano. Dopo l’adozione di Simba, grazie all’associazione cinofila che l’ha agevolata,
ho iniziato a svolgere un corso di obbedienza di base con lui. Pian piano mi sono
documentato e informato sulle moltissime cose che si possono fare con un amico a
quattro zampe. La mia passione per lo sport ovviamente è sempre viva e poiché mi
piace allenarmi e tenermi in forma, ho ricercato gli sport che si potessero praticare con il
proprio cane, per unire le due passioni. Ho quindi frequentato diversi corsi con Simba,
mi sono documentato sulle discipline sportive, per capire quale fosse la più adatta ad
entrambi, ed è così che abbiamo scoperto la corsa a sei zampe. L’obiettivo principale
della tesi è di vedere le differenze che si riscontrano tra la corsa con e senza il cane, per
comprendere e analizzare scientificamente questa nuova disciplina. Ho svolto venti
sedute di allenamento, dieci con Simba e dieci senza; ho monitorato le variazioni dei
miei parametri fisiologici con l’utilizzo di un cardiofrequenzimetro, e quelle del cane
con un saturimetro veterinario. Le sedute di allenamento sono state svolte su una
distanza di tre chilometri, perché questa lunghezza è un ottimo allenamento per una gara
di cinque chilometri e perché la maggior parte delle gare è di questa distanza. Le sedute
sono state svolte con un tempo di recupero, tra l’una e l’altra di almeno ventiquattro ore.
Dieci rilevazioni sono state svolte su un percorso sterrato di tre chilometri, conosciuto
da entrambi, facendo cinque rilevazioni con il cane e cinque senza ad andatura
volontaria. Le altre dieci rilevazioni, sono state svolte su cinque percorsi di tre
chilometri, differenti tra loro, per valutare quanto influisce il comportamento del cane
sui miei e i suoi parametri fisiologici, durante un percorso conosciuto ed uno
sconosciuto. Su ognuno dei cinque percorsi sconosciuti a entrambi, è stata svolta una
misurazione con Simba e una senza. Dopo aver esaminato ed elaborato tutti i dati,
questi sono stati utilizzati, per fornire indicazioni utili per l’allenamento.
7
CAPITOLO PRIMO
“Chi non ha avuto un cane non sa cosa significhi essere amato. ”
(Arthur Schopenhauer)
1.1 FEDEREAZIONI E ENTI DI PROMOZIONE SPORTIVA
Come tutte le principali discipline cinofile sportive, il bacino di appassionati è
rappresentato da diverse federazioni. In Italia il principale lavoro di organizzazione dei
vari eventi sul
canicross, è gestito
dalla F.I.S.C e dallo
CSEN, mentre a livello
europeo troviamo
l’E.C.F. (Federazione
Europea
Fig. 3 Logo F.I.S.C. di Canicross.). La F.I.S.C.
“Federazione Italiana Sport Cinofili” è l’unica Fig. 4 Logo CSEN
Federazione riconosciuta dalla Federazione Internazionale Sport Cinofili - IFCS per
l'Italia. La F.I.S.C. è stata iscritta nel registro del Parlamento Europeo al n.
934526112723-85, al fine di poter contribuire attivamente al processo decisionale
dell'UE, assicurandovi che i responsabili politici dell'UE siano a conoscenza dei loro
pareri o interessi o di chi rappresenta. In tal modo si potrà dare la propria competenza
specifica pluriennale nell'ambito sportivo, sociale e in particolare per il "mondo del
cane". La Federazione opera per fini sociali con lo scopo di promuovere attività
sportive, culturali, iniziative educative, d’assistenza, ricreative, formative per giovani, di
socializzazione nell’integrazione dei diversamente abili, curando in particolare lo
sviluppo della professionalità dei giovani che si avvicinano alla cultura cinofila. Un
altro importante obiettivo è stato raggiunto dalla Federazione Italiana Sport Cinofili, che
con Decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali è stata ufficialmente
riconosciuta come Ente Nazionale di promozione Sociale, e iscritta nel relativo Registro
Nazionale al n. 190. Questo importante riconoscimento va a suggellare ulteriormente
tutta l'attività formativa e sportiva fatta su tutto il territorio italiano con una diffusione
sempre più capillare. L'importante riconoscimento, mette il sigillo di qualità sulle
attività finora svolte, rappresentando un nuovo stimolo per continuare nella direzione
8
intrapresa e migliorare sempre di più le attività rivolte a tutti i soci che ogni anno
ripongono nella Federazione la loro fiducia. La F.I.S.C. promuove numerosi sport
cinofili, di cui la posizione principe è sicuramente occupata dall’agility, già riconosciuta
come disciplina sportiva a livello internazionale dal GAISF. Oltre all’agility sono
sicuramente da menzionare la “combinata man/dog”, l’obedience, l’utilità e difesa,
l’huntering, lo scent game, la dog dance, il disc dog, la rally obedience, il dog
endurance, il mondioring, il canicross ecc... La F.I.S.C. si è anche distinta per la qualità
della sua formazione adottando il "rinforzo positivo", tutti i suoi centri affiliati, tecnici e
tesserati accettano il codice etico ed il regolamento antidoping. La F.I.S.C. ha stilato
le “Norme per la tutela del benessere del cane”, che dopo attenta analisi hanno ottenuto
il patrocinio del Ministero della Salute. La F.I.S.C. è un punto di riferimento tecnico
per più Enti di Promozione ed Enti Nazionali. Ha inoltre già avviato il lungo e
complesso iter di riconoscimento dal CONI come Federazione - D.S.A., per raggiungere
l'obiettivo di entrare nell'Osservatorio. La federazione auspica che gli sport cinofili
possano ambire a divenire uno "sport olimpico", considerata la presenza di un cane in
una famiglia su tre. Lo CSEN “Centro Sportivo Educativo Nazionale” è un ente di
promozione sportiva riconosciuto dal CONI (Art.31 D.P.R. 2-8-1974 N°530 e D.lgs.
242 del 23/7/99 Delib. Cons. Naz. CONI 1224 del 15/5/2002) e Dal CIP (Comitato
Italiano Paraolimpico). L’Ente nazionale con finalità d’assistenza è inoltre riconosciuto
dal Ministero dell’Interno (D.M. 559/C. 3206. 12000.A. (101) del 29 febbraio 92) e dal
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (iscrizione al n°77 del Registro Nazionale
delle Associazioni di Promozione Sociale – legge 383/2000) ed è iscritto all’Albo
Provvisorio del Servizio Civile Nazionale. L’Ente è dotato di personalità giuridica, ed è
iscritto nel registro delle persone giuridiche ai sensi del D.P.R. 10 feb. 2000 n° 361. E’
inoltre in possesso di certificazione ISO 9001: 2008 (certificato RINA n° 28746/13/s) fa
parte come membro del Consiglio Internazionale della Scienza nello sport e
dell'educazione fisica con sede in Berlino ed ha aderito allo SNAQ (Sistema Nazionale
di Qualifica dei Tecnici Sportivi – Scuola Nazionale dello Sport del C.O.N.I). Le sue
finalità come ente sono: perseguire uno scopo promozionale e di propaganda sportiva di
alto valore sociale, contribuire allo sviluppo della pratica sportiva e alla realizzazione
dell’obiettivo di uno sport per tutti e di tutti, creare le condizioni di un più largo
sviluppo dell’educazione fisica, dello sport e della salute, collaborare con il C.O.N.I. e
9
le Federazioni Sportive, con la scuola, con le Regioni e gli Enti Locali, con le forze
sociali e politiche e con le libere associazioni di altri Paesi, stimolare la crescita delle
Società Sportive, e operare su tutto il territorio nazionale senza fine di lucro. Lo CSEN è
organizzato in venti Comitati Regionali, 105 Comitati Provinciali e venticinque
Comitati di Zona. E’ composto da circa 1.700.000 Tesserati e 21.000 Associazioni. Tra
le attività principali abbiamo: creare Centri di Formazione Sportiva, promuovere e
organizzare manifestazioni amatoriali e agonistiche per tutte le età, organizzare
campionati e tornei per tutte le categorie maschili e femminili, organizzare: attività di
formazione e di aggiornamento per dirigenti, tecnici, operatori sportivi e istruttori
attività di ricerca, studio e sperimentazione e attività culturali, ricreative e del tempo
libero. Tra i vari servizi offerti troviamo: promuovere e affiliare Associazioni Sportive
fornendo adeguata assistenza per gli aspetti civilistici, fiscali e assicurativi e offrendo
loro grazie ad apposite convenzioni (Siae – Sai Fondiaria) risparmi sulle spese di
gestione e promuovere e affiliare Circoli di promozione sociale ricreativi culturali e del
tempo libero, fornendo adeguata assistenza per gli aspetti civili, fiscali e amministrativi
e consentendo loro grazie al riconoscimento del Ministero degli Interni, l’ottenimento
delle autorizzazioni alla somministrazione di alimenti e bevande.
1.2. IL REGOLAMENTO
INTRODUZIONE:
Il regolamento del campionato italiano segue le linee guida dell’ECF cioè la
Federazione Europea di Canicross. Di seguito vengono riportati i punti salienti del
regolamento ed anche le regole per l’organizzazione delle gare. Il comitato tecnico si
riserva la facoltà di apportare modifiche al presente regolamento in qualunque momento
senza alcun preavviso.
1. DEFINIZIONE DEL CANICROSS:
La parola “Cani-cross” deriva dall’unione dei termini inglesi “Canine” e Cross-Country.
Il canicross è una manifestazione sportiva che mette in luce le doti del conduttore e del
cane nel compiere percorsi in stile campestre di varie lunghezze nel minor tempo
possibile, salvaguardando sempre e comunque l’integrità del cane, impiegando le
andature adatte al terreno e le velocità conformi all’allenamento e alla condizione fisica
10
del cane stesso. La gara condotta con il cane prevede il raggiungimento di un traguardo
che precede, ad esempio, l’attraversamento di fiumi, di scollinamenti, di tratti in acqua
con boe e passerelle, di corsa, di ostacoli naturali e via dicendo. Diventa quindi
importante ai fini della classifica, esclusivamente il tempo finale. Sono così esaltate
oltre che le necessarie capacità d’interazione con il cane, anche le capacità di
coordinamento e velocità di cane e padrone. Una tipologia di gara quindi con chiari
contenuti agonistici in cui diventa fondamentale il rispetto di un percorso, la sinergia,
l’agilità e la velocità con cui si porta a termine. La gara definita di velocità è una vera e
propria disciplina agonistica che richiede allenamento e preparazione. Si tratta di
un’attività educativa e sportiva intesa a favorire l’integrazione del cane nella società.
Questa disciplina implica una buona armonia tra il cane e il suo conduttore che porta a
un’intesa perfetta tra i due.
2. ISCRIZIONI:
La domanda d’iscrizione del binomio deve pervenire attraverso l’apposita modulistica
messa a disposizione dall’Ente reperibile sul proprio sito e consegnata secondo le
tempistiche stabilite. Si considera valida l’iscrizione quando il modulo è accompagnato
dalla somma prevista per la partecipazione alla gara. I moduli dovranno
obbligatoriamente riportare i seguenti dati: nome del cane, sesso, data di nascita, codice
identificativo (tatuaggio e/o microchip) e nome, cognome, e data di nascita del
conduttore. Il Comitato organizzatore si riserva il diritto di rifiutare le iscrizioni oltre i
termini e le modalità previste dalle norme stabilite.
3. CONDIZIONI DI PARTECIPAZIONE:
Per partecipare è indispensabile: essere assolutamente coscienti della lunghezza e della
specificità della gara ed essere perfettamente preparati, aver acquisito prima della corsa,
una reale capacità d’autonomia personale in montagna per poter gestire al meglio i
problemi legati a questo tipo di prova. E’ importante: saper affrontare da soli, senza
aiuto, condizioni climatiche che potrebbero diventare difficili a causa dell’altitudine
(vento, freddo, pioggia o neve) ed essere in grado di gestire i problemi fisici e
psicologici dovuti alla stanchezza, dolori muscolari o articolari, o a piccole ferite. Tutti
devono rispettare gli orari di arrivo per l’inizio delle gare. Tutte le comunicazioni e le
11
variazioni sono disponibili sul sito dell’ente organizzatore. Durante la manifestazione è
d’obbligo il massimo rispetto per l’ambiente e per l’Amministrazione ospitante.
4. CANI:
Il canicross è una disciplina aperta a tutti i cani con o senza pedigree, ma
obbligatoriamente muniti di microchip. Non possono prendere parte alle prove: le
femmine in periodo di gestazione, le femmine in estro, i cani che soffrano di evidenti
malattie infettive o contagiose, i cani aggressivi, sordi, feriti o con zoppie, e i cani sotto
terapia farmacologica o dopati. Eventuali casi particolari saranno valutati dal veterinario
di gara e ammessi (o esclusi) a suo insindacabile giudizio. I cani devono avere il
Certificato Sanitario in corso di validità. L’età minima dei cani deve essere di dodici
mesi. Possono partecipare alle gare agonistiche solamente i cani che anno già compiuto
diciotto mesi, mentre per l’happy dog bastano dodici mesi. Non sono ammessi cani in
libertà durante la gara. Il cane non deve mostrare aggressività nei confronti altri cani o
concorrenti. In caso di aggressività saranno applicate delle penalità differenti, secondo
la gravità della circostanza, la penalità minima è di un minuto ma si può arrivare fino
alla squalifica immediata. Nessun cane può essere abbandonato sul percorso. Ogni cane
deve essere condotto dal proprietario al guinzaglio con pettorina o imbrago nei momenti
di sosta. Si precisa che non è consentito l’utilizzo del collare a strangolo. Ogni
concorrente dovrà pulire, dove il proprio cane sporca con gli appositi strumenti in sua
dotazione. E’ assolutamente vietato lasciare i cani legati e incustoditi o liberi. Le ciotole
per l’acqua sono dotazioni personali e ognuno provvederà per sé.
5. CONDUTTORI:
I partecipanti dovranno: conoscere e rispettare il regolamento generale ed essere in
possesso della tessera di affiliazione per la federazione organizzatrice valida per l’anno
in corso. E’ richiesto da parte dei concorrenti un comportamento corretto. Qualsiasi atto
di brutalità contro il proprio cane, o del cane altrui, da parte di un conduttore sarà
severamente punito con squalifica immediata. Altri procedimenti potranno essere
comunque presi a carico dell’interessato.
6. TENUTA IN GARA:
12
Il cane deve indossare un imbrago che non rechi nessun disturbo o danno fisico e ne
permetta il libero movimento. La linea deve essere dotata di ammortizzatore e non deve
avere una lunghezza inferiore ai 2 metri. Ci sarà una valutazione preliminare di accesso
alle prove.
7. CATEGORIE CANINE:
Le cinque categorie sono: l’Extrasmall (cani con altezza al garrese fino a 30 cm), la
Small (cani con altezza al garrese da 30 cm a 35 cm, la Media (cani con altezza al
garrese da 35 cm a 43 cm), la Large (cani con altezza al garrese da 43 cm in su) e
l’Extralarge (cani con altezza al garrese superiore a 43 cm o oltre 35Kg).
8. CATEGORIE UMANE:
Le categorie sono suddivise in primo luogo in uomini e donne poi vi sono altre
sottocategorie in base all’età dei soggetti. Negli uomini abbiamo le categorie: ragazzi
(dai sette ai dieci anni compiuti), allievi (dagli undici a quattordici anni compiuti),
giovani (dai quindici ai diciotto anni compiuti), adulti (dai diciannove ai trentanove anni
compiuti), adulti veterani I (dai quaranta ai quarantanove anni compiuti) e adulti
veterani II dai cinquanta anni compiuti e oltre. Nelle donne abbiamo le categorie
ragazze (dai sette ai dieci anni compiuti), allieve (dagli undici a quattordici anni
compiuti), giovani (dai quindici ai diciotto anni compiuti), adulte (dai diciannove ai
trentanove anni compiuti), adulte veterane I (dai quaranta ai quarantanove anni
compiuti) e adulte veterane II dai cinquanta anni compiuti e oltre. Il numero delle
categorie è stabilito in base al numero degli iscritti.
9. CONTROLLI:
Il canicross ha lo scopo di preservare e assicurare la buona salute e il benessere del cane
durante la competizione, quindi alla partenza di ciascuna gara ogni concorrente è
sottoposto al controllo del proprio cane e del proprio equipaggiamento da parte del
direttore di gara o dal personale da egli incaricato, per questo ciascun concorrente dovrà
presentarsi sul luogo del controllo almeno un’ora prima dell'orario di partenza. Ogni
concorrente si dovrà presentare al controllo veterinario munito di: certificato del proprio
Medico Veterinario attestante il buono stato psico-fisico del cane per la pratica di
attività sportiva, il libretto sanitario, che dovrà riportare l’elenco delle vaccinazioni e il
13
numero di registrazione all’anagrafe canina (chip sottopelle o tatuaggio). La
presentazione dei cani alle visite veterinarie, sia iniziali che finali, dovrà avvenire entro
dieci minuti dall’arrivo e tutti i cani che non supereranno la visita veterinaria saranno
eliminati. I partecipanti dovranno conoscere e rispettare il regolamento e lasciare una
copia del certificato medico sportivo. I cani che non avranno fatto il controllo
veterinario non potranno accedere alla partenza. I cani che portano bendaggi al fine di
evitare ferite da taglio o per proteggere ferite in corso di guarigione, devono avere
l’autorizzazione del veterinario preposto alla verifica in accordo con il giudice di gara. Il
veterinario o il giudice potranno in ogni momento visitare il cane per verificarne
l’idoneità. La decisione della Giuria, che ratifica quanto raccomandato dalla
Commissione Veterinaria, è insindacabile e quindi non è ammissibile ricorrere in
appello. La visita preliminare ha lo scopo di controllare l’identità del cane tramite il
documento di riconoscimento e di determinare se è nelle condizioni di poter partecipare
alla gara. La visita finale, che avviene al termine dell’ultima fase di gara deve
determinare se il cane è ancora in buone condizioni fisiche. Tutti i dati inerenti alle
ispezioni e visite dovranno essere annotati su una scheda veterinaria individuale per
ogni cane che deve essere disponibile a tutte le successive ispezioni e visite poiché
ciascun cane deve essere esaminato tenendo conto della sua scheda veterinaria. Tutti i
dati dei controlli effettuati sui cani partecipanti saranno raccolti in un unico archivio
dove verranno costantemente aggiornati e dove saranno scritte anche le restrizioni o
squalifiche apportate al binomio.
10. SEGNALAZIONE PERCORSO:
Lungo il percorso di gara saranno posti cartelli e segnali a miglior indicazione del
percorso, nello specifico possiamo trovare: curva a destra (cartello rosso dalla parte
destra della pista),curva a sinistra (cartello rosso dalla parte sinistra della
pista),procedere dritto (cartello blu), attenzione o pericolo(cartello giallo o arancione),
area di partenza (30 m dalla linea di partenza), fine area di partenza (minimo 30 m dalla
partenza), cartello con scritto `30 metri´ sui due lati della pista, area di assenza di
priorità, inizio area senza priorità (a 800 metri dall'arrivo), cartello con scritto `200
metri´ sui due lati della pista. I cartelli indicanti i percorsi per categorie e difficoltà
saranno posti alle biforcazioni delle varie piste.
14
11. DISTANZE:
Le distanze delle corse devono essere indicate chiaramente e normalmente variano dai 5
Km, ma, in caso di terreni e luoghi adatti si possono estendere fino a 7 km. Le eventuali
variazioni di lunghezza, causate principalmente da condizioni meteorologiche estreme,
possono essere apportate soltanto prima della partenza della gara, tra i fattori più
importanti da tenere in considerazione per il benessere del cane abbiamo: l’umidità e le
temperature troppo elevate (oltre i 20°), queste possono indurre a ridurre la lunghezza
del percorso e dovranno essere comunicate a ogni concorrente. Le gare potranno
svolgersi in un giorno solo, in questo caso sarà disputata la corsa a lunga distanza (vale
a dire il percorso dovrà misurare tra i cinque e i 7 km). Se invece si svolgerà su due
giorni, il sabato si disputerà la corsa veloce (max. 3 km), e la domenica la corsa a lunga
distanza con una lunghezza che dovrà comunque essere tra i cinque e i 7 km. I percorsi
non dovranno avere delle forti pendenze max. 200 m di dislivello, distribuito su tutto
l’itinerario. La distanza del percorso dei bambini non dovrà superare la metà della
distanza degli adulti e comunque dovrà essere inferiore ai 2 km. Quando la temperatura
atmosferica sarà, sul campo gara, oltre i diciannove gradi centigradi, misurata a un
metro dal livello del terreno, la distanza sarà ridotta. Se supererà i ventidue gradi, la
gara sarà annullata. Gli organizzatori devono valutare attentamente che le condizioni
climatiche siano opportune per permettere che la gara sia svolta in completa sicurezza.
Oltre alla temperatura è bene tenere presenti l’umidità, il vento ed eventuali
precipitazioni. Non più di un terzo della distanza totale del percorso dovrà essere su
substrato duro vale a dire asfalto, pavé ecc.…
12. LIMITI DI TEMPO:
In una competizione può essere previsto il limite di tempo. Tale previsione sarà
comunque evidenziata nel programma della manifestazione predisposto
dall'organizzazione.
13. CRONOMETRAGGIO:
Il cronometraggio è obbligatorio, la procedura utilizzata dovrà essere affidabile e
incontestabile.
15
14. PETTORALI:
L’organizzazione provvede e consegna i pettorali, che dovranno essere ben visibili
frontalmente. Non sono ammessi pettorali adesivi. L’atleta si presenta alla partenza con:
il pettorale fissato sulla pettorina in modo che possa essere ben visibile; Il pettorale
identificativo dovrà riportare il numero a egli attribuito.
15. PUBBLICITA’:
E’ ammessa pubblicità da parte di sponsor solo sul concorrente.
16. ORDINE DI PARTENZA:
Le modalità degli ordini di partenza sono lasciate alla facoltà dell’Organizzatore, è
consigliato tuttavia stabilirli sulla base delle suddivisioni dei raggruppamenti. Prima
della partenza ci si pone davanti alla linea di partenza, pronti a partire. Tutti i
concorrenti partiranno uno per volta, secondo l'ordine prestabilito dalla classifica
generale delle gare precedenti, in caso di partecipanti presenti a più manifestazioni,
mentre i concorrenti che non sono presenti nella classifica, saranno posti in fondo in
ordine d'iscrizione. La partenza può essere fatta anche a piccoli gruppi, questo sarà
stabilito in base al numero d’iscritti e alla grandezza del luogo di partenza. La modalità
e l'ordine di partenza saranno comunicate dall'organizzazione. L'ordine di partenza, è
determinato attribuendo a ogni conduttore un numero in ordine crescente, partendo dal
numero uno. L'intervallo, che intercorre tra la partenza di un conduttore e l'altro, deve
essere lo stesso per tutti i concorrenti, ma in caso di necessità, il Direttore di Gara può
anche decidere che sia differente. Alle griglie di partenza, si accede solo per chiamata
del responsabile incaricato dall’organizzatore della gara. Nel restante periodo i cani
potranno sostare, sempre tenuti al guinzaglio, in prossimità delle griglie di partenza.
Ogni proprietario è responsabile del corretto comportamento del proprio cane. Chiunque
lo volesse, può portare un trasportino personale o recinto smontabile all’interno del
quale far riposare il cane. Al fine di mantenere l’ordine, i trasportini o recinti mobili
saranno posti all’interno di un’area delimitata. L’organizzazione declina ogni
responsabilità in merito alla conservazione dei trasportini o recinti lasciati incustoditi
durante lo svolgimento delle manifestazioni sportive. Chi prende il via in ritardo, non
deve essere d'intralcio o ostacolare gli altri concorrenti. Un concorrente dichiarato in
16
ritardo sarà ammesso a impegnare l'area di partenza, solo durante la prima metà
dell'intervallo di tempo che lo separa dalla partenza del concorrente successivo.
Trascorso quest'intervallo di tempo, il concorrente sarà autorizzato a partire solo dopo
l'ultimo partecipante della sua categoria e rispettando l'intervallo determinato per la
partenza dei concorrenti di quella stessa categoria.
17. SORPASSI:
Quando un concorrente ha intenzione di superare il binomio che lo precede, il più
veloce può chiedere “pista” quando il suo cane di testa è arrivato almeno a 15 metri
dall'altro concorrente. Il concorrente che sta per essere sorpassato, e a cui è stata chiesta
pista, deve lasciare spazio al concorrente più veloce che lo vuole superare ponendosi su
un lato della pista e rallentare, se non lo fa, ostacolando il concorrente in sorpasso, potrà
anche essere squalificato. I concorrenti superati devono adoperarsi per liberare la pista e
non creare ostacolo.
18. ZONA IN ASSENZA DI PRIORITA’:
Nella zona d'assenza di priorità, opportunamente segnalata in prossimità della linea
d'arrivo, non vale l'obbligo di consentire il sorpasso.
19.CAMPIONATO E COPPA ITALIA:
Il campionato e la Coppa Italia hanno luogo ogni anno. Sono entrambi costituiti da un
insieme di gare e a ognuna di esse viene assegnato un punteggio che si andrà a sommare
alle gare successive. Il campionato può essere composto da un numero variabile di gare,
mentre la Coppa Italia sarà composta da un massimo di dieci gare e un minimo di
cinque. Le gare sono organizzate, in tutta Italia, dai centri affiliati. Le gare selettive per
la Coppa Italia sono omologate dal selezionatore della nazionale. Il binomio vincitore
della Coppa Italia verrà stabilito in base ai punteggi guadagnati durante le gare. Si
precisa che il punteggio è assegnato al binomio cane e conduttore. Uno stesso
conduttore può gareggiare con diversi cani costituendo diversi binomi. Il Campionato
Italiano Assoluto si svolgerà su gara singola su due prove, nelle quali verrà poi
decretato il Campione Italiano per ogni categoria.
20. SELEZIONE PER L’EUROPEO:
17
Durante la Coppa Italia quattro gare sono selettive per l’Europeo. Saranno presi
in considerazione gli atleti che hanno portato a termine almeno due gare (delle quattro
selettive). Per la partecipazione al Campionato Europeo, il 90% dei binomi della
squadra italiana, verrà selezionato in base ai risultati delle gare di selezione, il
selezionatore si riserva la decisione per il restante 10%. Chi farà parte della nazionale
italiana dovrà avere obbligatoriamente il certificato medico agonistico per la pratica
dell’atletica leggera. Per partecipare al Campionato Europeo, i cani devono essere
vaccinati per rabbia, tosse canina, eptavalente ed essere muniti di passaporto. I campioni
italiani in carica, entrano di diritto in nazionale. Gli elementi selezionati per la nazionale
devono partecipare obbligatoriamente al raduno. Inoltre si può gareggiare in Italia con
più cani. Chi gareggerà con più cani, rientra nella classifica generale, ma non in quella
di categoria valida per il Campionato Italiano e per la selettiva del Campionato Europeo.
21. CLASSIFICHE E PUNTEGGI DI MERITO:
I binomi che hanno portato a termine la gara rispettando il regolamento (limite di tempo
per l’ingresso alle visite veterinarie, frequenza cardiache ecc…) e che non siano stati
eliminati per ragioni veterinarie o squalificati dalla giuria, accedono alla classifica che è
effettuata in base al miglior punteggio dei binomi. Nel caso dello stesso punteggio,
vince il binomio con la minor frequenza cardiaca del cane (Best condition) alla visita
finale e nel caso di ulteriore parità, vince il binomio con il minor tempo di presentazione
del cane alla visita finale.
Punteggi Campionato Regionale e Nazionale:
1° classificato 25 punti
2° classificato 20 punti
3° classificato 15 punti
4° classificato 10 punti
5° classificato 8 punti
6° classificato 6 punti
7° classificato 4 punti
8° classificato 3 punti
9° classificato 2 punti
18
10° classificato 1 punto
Premio Best Condition 2 punti
Premio Fair Play 5 punti
22. PUBBLICAZIONE DEI RISULTATI:
La pubblicazione dei risultati ufficiali di gara è affidata all'organizzazione e sarà siglata
dal Direttore di Gara.
23. CONTROLLI ANTI-DOPING:
L’organizzatore della gara può fare dei controlli anti-doping, quando lo ritiene
necessario durante la gara. Questi sono finalizzati a reprimere il fenomeno del doping.
Quando un cane è stato destinato al controllo, il concorrente deve essere presente allo
stesso e dichiarare, per iscritto al veterinario di gara o alla persona preposta, tutti i
farmaci somministrati al cane nelle settantadue ore precedenti la partenza della gara. I
concorrenti che si rifiutano di fare il controllo, vengono immediatamente espulsi dalla
gara. I concorrenti che risultano positivi, sono squalificati ed esclusi dalla
manifestazione. I primi tre concorrenti di ogni categoria, possono essere
automaticamente controllati.
24. PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI:
Il Direttore di Gara deve rendere pubblici i provvedimenti disciplinari assunti,
annunciandoli immediatamente, ove possibile, ai diretti interessati e a tutti i concorrenti,
al più tardi due ore prima della partenza. Nel caso di controlli anti-doping, non sarà
applicato quanto detto precedente, poiché si devono attendere gli esami di laboratorio e,
dopo questi risultati, le eventuali audizioni dei diretti interessati. In tali casi le decisioni
in merito alla revisione delle classifiche sono assunte dal club organizzatore.
25. PENALITÀ’:
Il Regolamento prevede penalità che sono definite di volta in volta in relazione al
percorso da effettuare. Le penalità sono espresse in termini temporali, a loro volta
espresse in punteggio in aumento o diminuzione. Qualora il giudice di gara riscontrasse,
durante la gara, dei comportamenti scorretti da parte del conduttore nei confronti del
19
proprio cane, sanziona lo stesso con un addebito di cinque minuti per ogni abuso che il
cane subirà. Al terzo addebito, anche non nella stessa gara, il binomio sarà squalificato.
E’ facoltà del giudice di gara eliminare il binomio qualora riscontrasse dei
comportamenti violenti nei confronti del proprio cane. Inoltre, se durante la visita al
cancello veterinario, il medico riscontra lesioni provocate da qualsiasi tipo di
maltrattamento, ha la facoltà di eliminare il binomio immediatamente. Sul percorso
sono presenti dei giudici di gara, autorizzati a verificare il rispetto del regolamento da
parte dei concorrenti. I giudici di gara sono autorizzati a effettuare la squalifica
immediata e comunicare alla giuria di corsa le infrazioni riscontrate. La giuria di corsa
applica le penalità in base alle seguenti regole: se durante un controllo viene rilevato un
guinzaglio più lungo di 2 m. oppure senza ammortizzatore, la penalità sarà di un
minuto; se il pettorale non è visibile, s’incorre in una penalità di ¼ d’ora; se durante la
competizione il concorrente causa danni a terzi, sarà immediatamente squalificato e i
danni causati dal proprio cane devono essere pagati. Per questo si deve essere in
possesso d’idonea assicurazione. Le polizze assicurative contro gli incidenti di
responsabilità civile, che includono il proprietario e il suo cane, sono obbligatorie.
L’organizzatore non può in nessun caso essere ritenuto responsabile di un qualsiasi
incidente o dei danni causati da un concorrente o da un suo cane; in caso di mancato
rispetto del percorso ufficiale, il cane e il proprietario vengono immediatamente
squalificati in seguito a un rapporto del commissario di gara e nel caso di una lunga
scorciatoia, la penalità è di un’ora; in caso di partenza anticipata viene attribuita una
penalità di trenta secondi; durante la competizione, un concorrente può chiedere “pista”
prima di compiere un sorpasso: al concorrente che rifiuterà di dare “pista”, sono
applicate le seguenti penalità: un minuto al primo rifiuto, e squalifica di cane e
concorrente al secondo rifiuto; il rifiuto di farsi controllare o ottemperare a un ordine
della direzione di corsa, di un giudice di gara, di un responsabile di un punto di
controllo, di un medico o soccorritore, porta alla squalifica immediata; anche il mancato
passaggio a un posto di controllo porta alla squalifica; mentre l’utilizzo di mezzi di
trasporto porta alla squalifica immediata a vita; tutte le penalità sono cumulabili.
26. SEGNALAZIONE DELLE VIOLAZIONI DA PARTE DEI CONCORRENTI:
20
I conduttori che segnalano violazioni al presente Regolamento, commesse da altri
conduttori partecipanti alla competizione, devono avvisare verbalmente e di persona il
direttore di gara immediatamente dopo il termine della gara nella quale è stata
riscontrata l'irregolarità, dettagliando l'accaduto. Tutti i reclami verbali da parte di
concorrenti possono essere presi in considerazione dal direttore di gara soltanto se sono
seguiti da un dettagliato reclamo scritto, il quale sarà consegnato al Direttore di Gara
entro, e non oltre un'ora dalla comunicazione verbale.
27. DIRITTO DI RICORSO:
Il ricorso è possibile in caso di risultato positivo al controllo anti-doping, la stessa cosa
è valida per il cane. L’atleta ha trenta minuti per presentare ricorso contro la sua
squalifica. L’atleta può far riferimento al capo dei commissari di gara e chiedere di
essere sottoposto (lui e il cane) a un secondo controllo da parte di un altro veterinario.
Se dopo il secondo controllo, il risultato sarà ancora positivo, la squalifica diventa
definitiva e le doppia analisi è fatturata all’atleta. Nel caso in cui il secondo controllo
dovesse essere negativo, invece, il caso viene esaminato dai veterinari e dalla
commissione tecnica. La decisione presa non può essere oggetto di un nuovo ricorso,
perché definitiva e potrebbe anche essere valutata l’ipotesi di escludere un atleta dalle
competizioni temporaneamente o a vita.
28. SICUREZZA ED ASSISTENZA MEDICA DURANTE LA GARA:
Per lo svolgimento della gara è obbligatorio un veicolo di soccorso sanitario (ambulanza
attrezzata) alla partenza, con la presenza anche di un Medico Veterinario. Sono
predisposti su tutto il percorso, diversi punti di soccorso collegati via radio o via
telefono con la direzione di gara. La maggior parte del percorso è accessibile con un
mezzo di soccorso, al fine di permettere l’intervento in caso di necessità. Un veicolo
ufficiale può entrare nel percorso in caso d’incidente o di problemi tecnici o sanitari.
Alle gare sono presenti ambulanze, protezione civile e un’equipe di medici durante tutta
la durata della gara. I posti di soccorso sono destinati a portare assistenza a tutte le
persone in difficoltà, coni mezzi propri dell’organizzazione o tramite organismi
convenzionati. Ogni corridore in difficoltà può chiamare i soccorsi, presentandosi a un
posto di soccorso chiamando la base o chiedendo a un altro corridore di avvisare i
soccorsi. Ogni corridore deve prestare assistenza a tutte le persone in difficoltà e
21
avvisare i soccorsi. Tutti i concorrenti possono ricevere assistenza da parte dei
commissari che si trovano lungo il percorso. I concorrenti possono aiutarsi tra loro
anche vicendevolmente durante la competizione, a condizione di rispettare lo spirito
sportivo e di non danneggiare altri concorrenti. Tali comportamenti sono giudicati dal
Direttore di Gara. Un corridore che fa appello a un medico o a un soccorritore si
sottomette, di fatto, alla sua autorità e s’impegna a rispettare le sue decisioni. I
soccorritori e i medici ufficiali sono abilitati a: sospendere i concorrenti giudicati
inadatti a continuare la gara invalidando il pettorale, a evacuare con tutti i loro mezzi i
corridori giudicati in pericolo ea ospitare i concorrenti che necessitano di un ricovero.
Tutti i concorrenti devono rimanere sui sentieri tracciati, colui che si allontana
volontariamente dai sentieri segnalati non è più sotto la responsabilità
dell’organizzazione.
29. ORGANI DEL CANICROSS:
a) GIURIA:
E’ composta dal tecnico di canicross in possesso di autorizzazione del comitato
nazionale, dal giudice di gara di canicross e da un veterinario.
b) COMMISSARI DI CORSA:
Alcuni commissari di corsa devono essere disposti lungo i differenti percorsi,
specialmente nei tratti più difficoltosi. I commissari di corsa rispondono direttamente
agli ordini del capo dei commissari di corsa della manifestazione. I commissari di corsa
non hanno il potere di prendere decisioni, solo la commissione tecnica può deliberare su
fatti accaduti durante la corsa e costatare i fatti. Essi però, fanno rapporto di tutte le
irregolarità che rilevano durante la gara, da parte del binomio, proponendo di apportare
dei punti disqualifica, qualora avvengano dei comportamenti scorretti da parte dei
partecipanti. Hanno la responsabilità per tutta la durata della manifestazione,
dell’idoneità del terreno di gara e spettano a loro le decisioni in caso di controversia o di
dubbi. I commissari di corsa sono dotati di materiale tecnologico, con il quale
documentano lo svolgimento della gara stessa. Il commissario di corsa deve essere
tesserato e deve seguire un apposito corso di formazione.
c) LA COMMISSIONE VETERINARIA:
22
Ha il compito di effettuare i controlli nei cancelli veterinari sia alla partenza, per
valutare l’idoneità del cane, sia durante la prova per monitorare l’andamento, sia al
termine della gara per definire la condizione finale. Il giudizio della commissione
veterinaria è insindacabile ed ha la facoltà di eliminare il binomio dalla prova.
d) LA SEGRETERIA DI GARA:
Verifica la regolarità delle iscrizioni da parte dei concorrenti partecipanti, garantisce la
regolarità dei risultati e l’esattezza dell’eventuale ripartizione del montepremi e della
sua attribuzione. Si occupa inoltre di consegnare ad ogni partecipante il numero di
partenza. Al termine di ciascuna categoria, la segreteria ha l’obbligo di pubblicare le
classifiche finali e/o i punteggi di merito con l’indicazione dell’orario e la firma del
presidente di giuria che ha organizzato la gara.
REGOLE PER ORGANIZZARE UNA GARA DI CANICROSS:
Per organizzare una gara, il Comitato Organizzatore (C.O.) deve rispettare quanto
indicato nei seguenti paragrafi:
a) È necessario spedire un’apposita richiesta all’ufficio preposto della Federazione
Italiana Sport Cinofili all'indirizzo [email protected] utilizzando l'apposito modulo.
b) Il C.O. deve predisporre il programma di Gara che dovrà essere inviato per
l’approvazione al Comitato Regionale di competenza, oppure al Comitato Nazionale
canicross secondo il caso, almeno quattro settimane prima che la Gara venga disputata.
c) Deve stipulare un’idonea polizza di R.C.T. che copra tutti i rischi della
manifestazione. Qualora i C.O. siano enti affiliati, ai fini dell’autorizzazione della gara
non sarà richiesta altra copertura assicurativa oltre quella derivante dal rinnovo
dell’affiliazione per l’anno in corso, fermo restando che la responsabilità verso terzi dei
C.O. sussiste anche per i danni eccedenti le coperture assicurative possedute. Ogni
partecipante deve avere la tessera associativa dell’ente promotore e questa si può fare in
loco e/o tramite tesseramento on line, chi ha una tessera deve consegnare il proprio
certificato medico non agonistico al centro cinofilo di riferimento.
d) Devono essere presentate al Comitato Nazionale tutte le autorizzazioni rilasciate
dalle autorità competenti necessarie allo svolgimento della manifestazione.
e) Il tipo di terreno, le distanze e i vari dislivelli devono essere specificati nel
programma di gara. All’atto dell’iscrizione dovrà essere fornita ai concorrenti e
23
all'assistenza una planimetria del percorso, una descrizione dettagliata di esso e le
indicazioni per raggiungere i punti di assistenza previsti.
f) Devono essere predisposte adeguate misure di sicurezza per il pubblico e allestiti, in
funzione della manifestazione, servizi di ristoro e servizi igienici per le persone.
g) Deve essere garantita la presenza di personale per l’assistenza e il supporto alla
Commissione Veterinaria e alla giuria.
h) E' obbligatoria la presenza di un’ambulanza per le gare con un numero superiore ai
cinquanta partecipanti. E’ obbligatorio avere un medico a disposizione per tutta la
durata della manifestazione nelle competizioni ufficiali di categorie superiori.
i) Deve essere predisposto il servizio di rilevazione tempi utilizzato dalla Federazione
Italiana Cronometristi. I C.O. potranno utilizzare servizi di rilevazione tempi diversi da
quanto sopra riportato soltanto con l’autorizzazione del Comitato Nazionale Canicross.
j) Deve essere predisposto un servizio di controllo dei passaggi lungo il percorso per i
“Giudici di Gara”.
k) Deve essere predisposto il servizio per la Segreteria Ufficiale in una zona coperta e
idonea. I centri che organizzano le gare in quest’area devono mettere in mostra i premi,
e la bacheca ufficiale con: il programma della manifestazione, la cartina, l’altimetria e la
descrizione del percorso, gli ordini di partenza e le classifiche e i numeri di telefono utili
(C.O., Ambulanza, Medico, Protezione Civile, Segreteria, ecc.).
1.3 ATTREZZATURA
L’errore più comune per chi inizia a praticare questo sport è di portare il cane a correre
con il collare o con la normale pettorina in attesa di comprare l’attrezzatura adatta.
Questo, oltre a essere sbagliato “il semplice jogging con il cane non è canicross”, è
anche pericoloso per la salute del nostro amico a quattro zampe; quindi, per fare le cose
in sicurezza, è bene non essere troppo smaniosi di iniziare e munirsi prima
dell’attrezzatura adatta, studiata per prevenire infortuni a noi e al cane. L’attrezzatura è
composta da:
- Cintura: s’indossa legata alla vita e ad essa va agganciata la linea. E’ realizzata in
materiale sintetico ed è provvista di una parte imbottita nella zona lombare, per evitare
che la schiena sia troppo sollecitata nel caso di brusche accelerazioni del cane.
24
Fig. 5 Cinture canicross.
- Imbrago da traino: imbrago appositamente studiato, da non confondere con le
comuni pettorine. Pensato per distribuire al meglio la forza e il carico dell’animale
quando tira, senza provocare pericolosi attriti sulla pelle e senza ostacolare la
respirazione e il movimento degli arti. Realizzato in materiale sintetico, impermeabile e
imbottito nelle zone del collo e del torace, per garantire un confort ottimale durante il
traino.
Fig. 6 Imbrago canicross.
- Linea ammortizzata: corda in materiale sintetico che collega, tramite moschettoni, la
cintura all’imbrago. Ha la particolarità di avere una prima parte elastica
(ammortizzatore) così da attutire eventuali strattoni e variazioni di velocità che possono
causare traumi alla schiena del nostro cane. La linea deve essere dotata di due
25
moschettoni, di cui almeno uno a sgancio rapido, obbligatorio e molto utile per
sganciare il cane in caso di pericolo. Nella versione con due attacchi è possibile
collegarla a due imbraghi per allenare due cani contemporaneamente.
Fig. 7 Linea canicross.
- Booties: sono gli “stivaletti” per i cani; non sono obbligatori (a meno che i cani non
abbiano già piccole ferite alle zampe) ma sono utili nel caso di percorsi sterrati e per
cani con polpastrelli delicati. Sono molto consigliati per chi ha la possibilità di allenarsi
solo su percorsi asfaltati.
Fig. 8 Booties canicross.
L’attrezzatura, è prodotta e messa in commercio da diverse marche. Tra le varie marche
che producono l’attrezzatura, si possono trovare delle piccole differenze, poi sta ai vari
26
binomi scegliere quella più adatta a loro. Tutto l’equipaggiamento è prodotto anche da
piccoli sarti su misura. Nella foto sottostante troviamo le principali marche e loro
relativi siti che si trovano sul mercato nazionale e internazionale.
Fig. 9 Le principali marche nazionali e internazionali produttrici dell’attrezzatura per il canicross con i loro relativi
siti.
1.4 COMANDI
Essendo veri e propri sport e non semplici passeggiate nella natura, il cane deve
rispondere a ben precisi comandi (gli stessi utilizzati nello sleddog) i quali permettono
al conduttore di guidarlo lungo il percorso scelto. Generalmente, si utilizzano i comandi
internazionali, anche se va benissimo anche il semplice “destra”, “sinistra”, ecc. o
comandi propri e personali del conduttore. Il vantaggio dei comandi internazionali è
che, se il cane dovesse cambiare conduttore, non avrà difficoltà a capire l’ordine.
Inoltre, il comando internazionale è verbalmente corto e incisivo, quindi di rapido
apprendimento e difficilmente fraintendibile. I comandi internazionali derivanti dalla
terminologia comune alaskana sono:
- Stay: (pron. stèi) perché il cane stia fermo al suo posto per essere imbragato, per
essere attaccato alla linea, durante le soste, o per togliere l’imbrago e staccarlo dalla
linea;
- Line: (pron. làin) stare in linea col muso rivolto in avanti, tenendo la linea ben tesa, sia
in corsa che da fermo;
27
- Hike/mush/go: (pron. hàik/màsh/go) via, partenza;
- Ahead: (pron. ehèd) diritto, avanti (in caso di incroci o sorpassi);
- Gee: (pron. gi) destra; - Come gee: (pron. camgi) inversione a 180° a destra;
- Haw: (pron. ha) sinistra; - Come haw: (pron. cam ha) inversione a 180° a sinistra;
- Easy: (pron. ìsi, con la “s” di “rosa”) rallentare;
- Whoa/Stop/Alt: (pron. uooò) fermo.
1.5 ADDESTRAMENTO
Prima di iniziare a spiegare come addestrare un cane a fare canicross vorrei fare una
piccola considerazione personale. E’ possibile iniziare ad approcciare i cani a questi
sport anche da cuccioli ma io consiglio di aspettare. Poiché iniziamo questi sport per
scopi puramente ludici, a mio avviso, ci sono altre attività da fare insieme per imparare
a conoscersi e per instaurare un giusto e solido rapporto. E’ quindi opportuno dedicarsi
prima alla socializzazione del
cucciolo, alla condotta al
guinzaglio e all’obbedienza di
base, prima di iniziare a
praticare un qualsiasi sport
cinofilo.
Fig. 10-11-12 Da sinistra verso destra Simba da cucciolo mentre svolge alcuni esercizi di obbedienza come il dare la
zampa e il terra e durante i primi approcci con il guinzaglio.
Detto questo, vediamo come iniziare l’approccio a questo sport. Ci sono molti metodi
per iniziare a fare canicross e molte scuole di pensiero su
come insegnare al cane i comandi di base: l’unico
consiglio che mi sento di dare è quello di vivere questa
esperienza come un vero e proprio gioco insieme al
nostro migliore amico e quindi scegliere il metodo che lo
gratifica maggiormente. Il primo passo per iniziare
questo sport è far familiarizzare il nostro cane con
l’imbrago da traino. Per infilare l’imbragatura al
Fig. 13 Simba Imbragato. cane, bisogna metterlo in piedi e tenerlo saldamente con le
ginocchia all’altezza delle reni, quindi, afferrata l’imbragatura con due mani, va infilata
28
prima una per volta dalla testa e successivamente alle zampe anteriori. Se il cane si
mostra spaventato dall’imbrago, è importante non forzarlo e aspettare che sia tranquillo,
a costo di compiere l'azione in più fasi. Indossato l'imbrago occorre premiare sempre il
cane sia verbalmente sia con tante coccole. Il cane, soprattutto se adulto, potrebbe non
trovarsi a suo agio con l’imbrago e potrebbe quindi tentare di sfilarselo o di morderlo.
Questi comportamenti sono normali: il mio consiglio è di lasciarlo fare, di accarezzarlo,
lodarlo e invitarlo al gioco così da abituarsi all’imbragatura senza “traumi”,
ammonendolo con un semplice “no” solo se e quando cercasse di morderla. Per ottenete
subito ottimi risultati, occorre un cane ben socializzato con gli uomini e con gli altri
cani e che conosca molto bene i comandi di base. Per creare un binomio vincente si
deve iniziare con lunghe passeggiate a guinzaglio prima e con lunghe sedute di dog
trekking poi. I nostri cani vengono addestrati a camminare al piede, in modo da
insegnargli a non tirare. Infatti, una delle più grandi preoccupazioni dei proprietari è
proprio questa: “Dopo aver impiegato molto tempo ad insegnare al cane a non tirare, ora
lo stimoliamo a farlo?” La risposta ovviamente è: “SI!” Semplicemente bisogna
insegnare al cane una cosa nuova e molto divertente. E’ fondamentale che il cane
capisca, che non sta andando a fare la solita passeggiata, ma sta svolgendo un’attività
diversa, che richiede il rispetto di certe regole, per questo è utile utilizzare la pettorina
per la passeggiata e l’imbrago per la corsa. Se differenziamo il suo abbigliamento (ad
esempio pettorina per la passeggiata e imbragatura per la corsa) lui capirà quando deve
stare davanti e quando invece deve rimanere al nostro fianco. Diversamente, rischiamo
che il cane impari a tirarci anche durante le passeggiate. Sarà perciò importantissimo
creare una routine che faccia capire al cane l’attività che stiamo andando a svolgere.
Durante la corsa il cane non potrà fermarsi liberamente a fare i bisogni, ma dovrà farli
solamente durante le soste; inoltre dovrà imparare a correre davanti a noi, tenendo
un’andatura costante e senza deviazioni. Quindi, dovremo iniziare con brevi tratti e
aumentare la distanza gradualmente, lodandolo con la voce ogni volta che esegue
”l'esercizio” nel modo corretto. Quando il cane sbaglia, dobbiamo correggerlo con un
segnale vocale secco come un “no”, che gli faccia capire l’errore. Essendo il cane due
metri davanti a noi, è importantissimo il rapporto di fiducia reciproca che riusciamo a
creare, soprattutto per la sua e la nostra sicurezza, infatti, la comprensione di pochi e
chiari comandi è indispensabile. Tenete presente che per quanto piano corriate, la
29
velocità sarà comunque sicuramente superiore a una normale passeggiata.
L’addestramento inizia con l’insegnamento dei comandi, che deve avvenire su percorsi
poco frequentati (in modo che il cane abbia poche distrazioni), a temperature non
elevate, su percorsi aventi bivi e che non presentino salite ripide o discese scoscese. Si
possono insegnare i comandi durante le passeggiate al guinzaglio, oppure durante i dog
trekking, oppure in un campo di addestramento. L’importante è che tutto sia percepito
come un gioco. Il cane deve imparare a mantenere
un’andatura costante, se si mostra troppo esuberante, sarà
compito nostro avere pazienza e dissuaderlo dal mantenere
questo comportamento, fermandoci e ripartendo solo quando
si sarà calmato. Dovrà anche imparare a tenere il sentiero,
senza cedere alla tentazione di esplorare i dintorni: per
abituarlo sarà sufficiente ammonirlo quando abbandonerà il
percorso. Per insegnare i comandi di partenza e di arresto, è
sufficiente associare all’azione: “Go!” l’inizio a della
camminata/corsa e allo “Stop!” l’arresto. Per i comandi
direzionali, consiglio questa procedura: a una decina di metri
prima di un bivio rallentare Fig. 14 Simba mentre segue il percorso.
l’andatura e iniziare a dare il comando ritmicamente. In
procinto della svolta, continuare a dare il comando
ritmicamente, osservare dove svolta il cane, se svolta
correttamente (anche se per puro caso), elogiatelo e
ricompensatelo con la voce; se sta per sbagliare direzione,
fermatevi prima del bivio, correggetelo con un secco “no”
seguito dal comando giusto che si desidera sia eseguito. Nel
momento in cui il cane prende la giusta direzione riempite
Fig. 15 Io mentre uso la linea per direzionare Simba. il cane di lodi e incoraggiamenti. Per
facilitare l’apprendimento occorre dedicarsi prima solo all’allenamento delle curve a
destra, poi solo a sinistra o viceversa. In alcune fasi iniziali è utile usare la linea
tenendola per mano come un guinzaglio, in modo da suggerirgli manualmente la
30
direzione prima del bivio. Ovviamente i comandi vanno ripetuti più volte in modo che il
cane li assimili. Inizialmente consiglio percorsi brevi, soprattutto se il cane non è
abituato. Per la prima corsa con il vostro cane, scegliete un percorso familiare. Portatelo
a correre in un luogo conosciuto che visita abitualmente e che magari conduce in un
posto a gradito, come per esempio l’area cani, dove gioca con i suoi simili. Vedrete che
tutto verrà più naturale in quanto la motivazione
nell’animale è fondamentale come nell’uomo. Un
percorso conosciuto è meglio di un campo aperto,
perché il cane sa già qual è la direzione da
prendere e ha già in mente la strada. Il metodo a
mio avviso più semplice per iniziare, è quello
d’uscire a correre con un amico che ci faccia da
lepre e che corra davanti al cane, se poi è Fig. 16 Simba impegnato in una curva a destra.
qualcuno che già corre con il cane, è ancora più
facile, perché il nostro cane sarà portato
istintivamente a inseguirlo e a imitarlo. Nei cani
timidi e molto legati al proprio proprietario un altro
metodo è di legare il cane a un conoscente o amico
e lasciare al proprietario il compito di fare la lepre
e correre davanti all’animale, in questo modo
Fig. 17 Io mentre faccio da lepre a Simba. vedrete immediatamente grandi risultati. Appena
vediamo che il cane ci corre davanti, dobbiamo essere molto tempestivi nel lodarlo con
un bravo (dobbiamo essere un po' attori esagerando nei complimenti perché il cane è
due metri davanti a noi, per cui non abbiamo la possibilità di premiarlo con il cibo, ma
solo con la nostra voce). Se invece iniziate da soli, il processo è un po' più lungo: in
questo caso il mio consiglio è di cercare un sentiero o una stradina molto stretta, in cui il
cane sia costretto a stare davanti (l'ideale è in montagna) e iniziare con un Dog
Trekking. In altre parole si tratta d’una passeggiata, in cui il cane è davanti a noi, questo
è molto utile anche perché si utilizza la stessa attrezzatura. Quando il cane avrà
imparato a camminare davanti possiamo iniziare con dei brevi tratti di corsa, il tutto
sempre accompagnato da gratificazioni nel momento in cui il cane esegue correttamente
l'esercizio. Dobbiamo sempre ricordarci che il nostro cane è due metri davanti a noi
31
legato con una corda, per cui, per la sua sicurezza, la nostra e di chi ci sta intorno,
dobbiamo sempre guardare sia cosa succede davanti, sia cosa fa il cane ed essere pronti
ad anticipare le sue mosse. Ad esempio sarà molto importante che il cane non si fermi
ad annusare o a fare i bisogni, quindi appena vediamo che la sua attenzione è catturata
da qualcos'altro dobbiamo anticiparlo con un “no” deciso (ricordiamoci che non lo
stiamo sgridando ma gli stiamo dando un comando). Durante le prime uscite è
consigliabile fare corsa breve anche alternata con fasi
di cammino e fermarsi ancor prima che il cane sia
stanco. Le prime sessioni non devono superare i
trenta minuti. Inizialmente, almeno fino ai sei mesi di
età del cucciolo, i chilometri delle uscite vanno
dall’uno e mezzo fino ai tre, ma non oltre, perché il
piccolo è alle prime armi ed è in fase di crescita
scheletrica e muscolare. E’ importante, inoltre,
correre su un percorso sterrato dove non ci siano
grossi dislivelli nelle salite e nelle discese. Per un
buon allenamento di formazione, si consigliano due
tre sedute a settimana alternate da un giorno di
riposo. Durante i primi allenamenti è molto importate
Fig. 18 Io e Simba in una seduta di allenamento agli inizi. anche adeguarsi alla velocità del proprio
cane, soprattutto se siamo più veloci di lui. E’ bene osservare sempre lo stato del nostro
animale, durante e dopo l'allenamento. L’adattamento fisiologico e metabolico
all’allenamento richiede del tempo, come accade per l’uomo; essendo necessario molto
tempo per raggiungere ottimi risultati, è bene non cercare di forzare troppo il cane.
Durante le uscite è consigliabile fare alcune soste, per abbeverarlo e premiarlo anche
con dei bocconcini, perché il rischio principale per i cani quando fanno attività è la
disidratazione o il colpo di calore, soprattutto nei mesi estivi con temperature e tassi di
umidità elevati. E’ importantissimo portare sempre con sé una ciotola e dell’acqua, a
meno che non ci siano delle fontane o fontanili sul percorso. E’ importante non fare
uscite nelle ore centrali quando è caldo, soprattutto durante i mesi estivi, in questi
periodi è meglio allenarsi la mattina presto o la sera tardi, quando la temperatura e il
sole non sono così forti. L’ideale sarebbe correre in sentieri con zone d'ombra, come i
32
boschi o vicino a corsi d'acqua, così il cane può rinfrescarsi, se necessario. E’ buona
norma controllare la temperatura atmosferica prima di ogni seduta di allenamento e in
caso di temperature elevate è meglio rimandare o allenarsi da soli. Sarebbe utile abituare
il cane a fare i propri bisogni nei primi cinque minuti di passeggiata, ma se ciò non
accade soprattutto durante le prime uscite, non rimproveratelo se si ferma a marcare o
ad annusare. Se il nostro cane si ferma di continuo, si rischia sia di inciampare nella
linea, sia di creare disagi alle altre persone che corrono. Il mio consiglio è di creare una
routine in cui il cane ha modo di strutturare alcuni comportamenti, ovvero ha tempo di
sporcare nei primi minuti di
uscita e appena prima di
rientrare, mentre non lo deve
fare durante la corsa nella parte
centrale dell’allenamento. E’
buona norma, controllare lo
stato di salute generale del cane,
facendo particolare attenzione
alle zampe, ai cuscinetti e agli Fig. 19 Io e Simba in un prato dove la concentrazione deve essere
massima per entrambi poiché non c’è il sentiero che ci guida.
spazi interdigitali durante e dopo la sessione di
allenamento, soprattutto in caso di uscite
particolarmente lunghe e impegnative e in presenza di
terreni aspri o nevosi. Se il cane è svogliato o stanco
interrompete l’addestramento. Conclusa l'uscita, è
importante togliere l'imbrago al cane e rimetterlo al
guinzaglio. La ripetizione di tale situazione porterà in
breve tempo il cane a scindere le due tipologie di
passeggiata. Anche durante l’addestramento è
importante tener presenti le norme di sicurezza, perché
Fig. 20 Simba con la pettorina a passeggio. è importante che lo sport praticato procuri benessere
a noi, al cane, e a tutti quelli intorno. In tal senso, mai portare il cane a correre con il
collare! Questo è l’errore più comune e potenzialmente più dannoso per il nostro
animale, infatti, in caso di un brusco scatto in avanti o, ancora peggio, d’ostacolo
improvviso lungo la strada, come ad esempio un palo o un cartello stradale, potremmo
33
procurare seri danni al nostro migliore amico. Non solo, il collare non permette al cane
di distendere il collo in avanti mentre corre e questo, a lungo andare potrebbe creargli
problemi. E’ vivamente sconsigliato anche correre tenendo il guinzaglio in mano! Il
guinzaglio tenuto con la mano, infatti, sposta il baricentro del nostro corpo, per cui se il
cane dovesse accelerare bruscamente o svoltare di colpo, è molto probabile per noi
cadere a terra. Per non parlare dell’effetto traumatico che la mancanza di oscillazione di
un braccio può avere per la schiena e le articolazioni. Indossando la cintura, le mani
sono libere e si può correre con il corpo in modo simmetrico. L’ultimo consiglio che mi
sento di dare è il seguente: la parola “canicross” è formata da due termini cani e cross,
quindi è già di per sé esplicativa; privilegiate percorsi sterrati e con poca gente, ne
guadagnerete in salute e divertimento! Se invece vivete in città e non avete la fortuna di
avere la campagna vicina, un parco o una pista ciclabile andranno più che bene per
faticare e divertirvi insieme al vostro migliore amico. Se correte in un parco o in zone
frequentate da altri runners, tenete sempre a mente che con il cane formate un “trenino”
lungo quasi 3 metri, di cui l’uomo è l’ultimo vagone, perciò è bene prestare sempre la
massima attenzione.
1.6 BENEFICI DEL CANICROSS:
Correre con il proprio cane può essere la situazione ideale per entrare in relazione con
se stessi e con gli altri, oltre che un’occasione per conoscere luoghi, ambienti e paesaggi
diversi. Questo sport ci consente di fare un’esplorazione ordinata e attenta, organizzata
in modo da poter includere nella corsa anche il nostro cane. Svolgere delle sedute di
canicross periodicamente, porta molti benefici: migliora il tono dell’umore, perché il
nostro corpo libera delle
sostanze, le endorfine e le
serotonine, capaci di
contrastare l’ansia e la
depressione, riarmonizza il
battito cardiaco che, come
sappiamo, nei momenti di
stress tende ad accelerare e Fig. 21 Simba e uno splendido paesaggio
non meno importante il beneficio che deriva dalla presenza rilassante del nostro amico
34
a quattro zampe. In seguito ai miglioramenti fisici, arriva il giovamento psichico: la
mente allontana i problemi rendendoli meno assillanti e, ritrova quell’equilibrio che ci
consente di gestire con maggiore tranquillità le preoccupazioni d’affrontarle
serenamente. Si regolarizza il respiro, che nei momenti di ansia e di paura tende a farsi
corto, superficiale e "alitante", si scaricano le tensioni muscolari accumulate nei
momenti di stress, senza il rischio di strappi o stiramenti, si protegge l’organismo da
osteoporosi e da artrosi, perciò, uno sforzo moderato e costante stimola la capacità delle
ossa di assimilare il calcio c’è produzione di sostanze come l'elastina ed il collagene che
formano le cartilagini, si ristabiliscono i valori della pressione, i livelli dei trigliceridi e
del colesterolo nel sangue, cioè si consumano i grassi. Il cane come l’uomo subisce gli
stessi effetti benefici appena descritti, in più diventa molto agile. In questo modo rimane
in forma e non tende ad aumentare di peso, ma soprattutto si sfoga, si rilassa, si calma
ed è felice perché trascorre tempo con il suo padrone. Un cane stanco è un cane
fortunato. L’abitudine alla corsa è salutare per entrambi e rinsalda sempre di più il
rapporto cane-padrone.
1.7 INDAGINI CONOSCITIVE SUL CANICROSS
Essendo questa disciplina ancora ”in embrione”, soprattutto in Italia, ecco i risultati di
alcune indagini condotte per conoscerla meglio.
I CANI PIU’ UTILIZZATI:
La domanda posta nel sondaggio era volta a conoscere quali erano le razze di cane che
si utilizzavano maggiormente per fare canicross. La domanda è stata posta a vari
corridori durante le gare e online su siti e gruppi presenti nei social network che si
occupano della propaganda della disciplina. Segue il grafico che è stato con le 500
risposte ricevute dopo il sondaggio. Le considerazioni più importanti da fare sono due:
la prima è che ai primi posti ci sono razze di cani, scelte appositamente per questo sport;
la seconda è che esso può essere praticato da molti cani differenti, ognuno con le sue
velocità e le sue distanze. Quindi, “questo certifica che non è uno sport per una sola
razza ma è uno sport trasversale”.
35
Fig. 22 Grafico a torta sulle razze più utilizzate nel canicross.
Fig. 23 Le principali razze canine nel mondo.
Però, come tutti gli sport cinofili, anche per il canicross ci sono delle tipologie di cani
particolarmente adatte a svolgere questa disciplina. Tra le razze riconosciute dalla
Fédération Cynologique Internationale (FCI) ci sono sicuramente quelle nordiche:
Fig. 24-25-26 Le principali razze nordiche utilizzate. Da sinistra verso destra abbiamo il Siberian Husky l’ Alaskan
Malamutee e il Samoiedo.
Siberian Husky, Samoiedo e Alaskan Malamute, alcune razze di cani da ferma, come:
Kurzhaar e Weimaraner e ovviamente i
Greyhound. A partire da queste razze, sono
poi stati fatti dei nuovi incroci in cui si è
cercato di unire gli aspetti positivi di esse,
Fig. 27-28 Cani da ferma. A sinistra un Weimaraner a destra un Kurzhaar. come ad esempio la velocità
dei levrieri e la resistenza dei nordici, per creare degli animali particolarmente
predisposti alla corsa e al traino e quindi adatti al canicross. Tra i diversi incroci, ci sono
36
tre tipologie presenti alle gare, cioè: gli Alaskan Husky, i Greyster e gli
Eurohound/ScandinavianHound/EuropeanSleddog
(ESD). Non essendo
razze riconosciute
ufficialmente, ed
Fig. 29 Greyhound. essendo state create per le doti
atletiche trascurando quelle puramente estetiche, è difficile Fig. 30 Alaskan Husky.
fornire indicazioni precise sull’origine e la morfologia.
Cercando in rete si trovano indicazioni discordanti e si ha la
sensazione che i singoli allevatori abbiano soddisfatto
obiettivi personali piuttosto che seguire regole condivise.
L'unica certezza è che hanno puntato esclusivamente sulle
grandi prestazioni atletiche dei soggetti riproduttori. Fig. 31 Greyster.
(Descrivendo brevemente queste tre tipologie di cani si può affermare che
gli Alaskan Husky, derivano dall'incrocio di diverse razze nordiche e in alcuni casi di
razze da caccia. Tendenzialmente sono più alti e più snelli dei Siberian Husky e più
adatti di questi alle corse su lunghissima distanza (1000-2000 km).
I Greyster derivano dall'incrocio di Greyhound e Kurzhaar. Sono di taglia
grande/gigante, sono meno adatti al freddo e alle corse di resistenza rispetto agli
Alaskan Husky, ma sono dei campioni nelle gare sprint.
Gli Eurohound/ScandinavianHound/EuropeanSleddog (ESD) derivano dall'incrocio
di Alaskan Husky e Kurzhaara volte Greyhound). Sono di taglia media, generalmente
snelli e sembrano essere la via di mezzo tra gli Alaskan Husky e i Greyster. Rispetto ai
Greyster sono
più adatti ai
climi rigidi, più
resistenti ma
meno veloci.
Fig. 32-33-34 Da sinistra a destra un Eurohound uno ScandinavianHound e un EuropeanSleddog.
PERCHE’ PRATICARE CANICROSS?
37
Questo sondaggio e dunque la domanda rivolta, aveva lo scopo di conoscere i tipi di
approccio che le persone hanno verso questa disciplina. Le risposte ricevute non sono
state tantissime, circa 150, ma credo che siano sufficienti a dare un'indicazione di come
l'aspetto agonistico, anche se molto importante e necessario, è solo uno degli aspetti di
questo sport, gli altri riguardano la bellezza di questa pratica all’aria aperta con il
proprio cane e il fatto che essa procura benessere, giova alla salute e del padrone e
dell’animale e mantiene in forma entrambi.
Fig. 35 Perché fare canicross?
Fig. 36 La bellezza di praticare una disciplina immersi nella natura.
38
CAPITOLO SECONDO “È bello girare la collina insieme al cane:
mentre si cammina, lui fiuta e riconosce per noi le radici,
le tane, le forre, le vite nascoste,
e moltiplica in noi il piacere delle scoperte.”
(Cesare Pavese)
2.1 I BENEFICI DEL RUNNING PER IL BENESSERE
La corsa è una naturale progressione locomotoria bipodalica, che attuiamo quando
abbiamo bisogno di muoverci più velocemente. Correre fa bene: aumenta il benessere,
mantiene in forma, aiuta a dimagrire, permette di fare sport all'aria aperta, anche in
compagnia. Ecco i benefici del running e i consigli su come correre correttamente.
RUNNING: BENEFICI E BUONE REGOLE:
Correre è un’attività fisica ideale per sfogare l'energia e ridurre lo stress, ma è anche un
piacere che può avere benefici sia dal punto di vista fisico che psichico, già con due/tre
allenamenti di corsa a settimana.
Ci sono diverse forme e stili di running:
jogging: la corsa lenta e ritmata che crea meno sforzo e meno acido lattico;
walking e dog trekking: la versione sportiva e dinamica della classica camminata da
soli o in compagnia del nostro amico a quattro zampe;
trail o canicross: la corsa su sentieri e su sterrato da soli o insieme al nostro cane.
COME CORRERE CORRETTAMENTE:
Quando si parla di corsa, non esiste un metodo universale un criterio unico che valga
per tutti. E’ scientificamente provato che ciascuno di noi ha il proprio modo naturale di
correre.
CORSA: COSA DICE LA SCIENZA
Uno studio condotto da ricercatori della Brigham Young University, nello Utah, ha
dimostrato che modificare il proprio modo di correre, con lo scopo di ottenere
performance migliori, porta inevitabilmente ad un maggiore dispendio di energia.
Questa ricerca è stata condotta anche grazie alla collaborazione con l’USA Track &
Field, l'associazione no profit americana di atletica leggera, grazie alla quale è stato
possibile rilevare che la corsa di ogni atleta ha caratteristiche diverse: c'è chi poggia a
39
terra prima la pianta del piede, chi il tallone e chi invece l'avampiede, ma queste
differenze non influenzano in alcun modo le performance.
NO ALLE CORREZIONI FORZATE:
Ogni atleta, poggia il piede a terra nel modo più adatto alla propria
biomeccanica. Cercare di correggere quest’andatura naturale, in assenza di difetti
importanti, è assolutamente sconsigliato poiché porterebbe solo a forzature verso uno
stile di corsa innaturale, con conseguente peggioramento delle prestazioni.
FOOTING PER IL CUORE:
La corsa è uno sport completo e proprio per questo fa lavorare tutti i muscoli del corpo,
con effetti benefici sull'intero sistema cardiocircolatorio. È importante però non
esagerare, per non affaticare il cuore. Meglio allora prendere l'abitudine di allenarsi con
un occhio al cardiofrequenzimetro, per mantenere sempre i battiti sotto controllo.
VUOI INIZIARE A CORRERE? MEGLIO UN ALLENAMENTO GRADUALE:
Regola d'oro per avvicinarsi a questo sport (e a ogni altro) è quella che impone
di procedere per gradi. Vietato improvvisarsi maratoneti o corridori da un giorno
all'altro. Meglio iniziare per gradi, aumentando via via i ritmi e i tempi della corsa.
CORRERE IN SALUTE:
Correre per dimagrire è uno dei principali motivi per cui ci si dedica al running. Occorre
però fare attenzione, perché i chili di troppo possono provocare un sovraccarico a danno
delle articolazioni e dei muscoli. In caso di necessità, consultare il proprio medico o uno
specialista in medicina sportiva.
SCARPE DA RUNNING: SCEGLIERE LE SCARPE ADATTE
Gli specialisti sconsigliano l'utilizzo di normali scarpe per praticare running, meglio fare
un piccolo investimento e acquistare nei negozi specializzati le scarpe da corsa adatte al
proprio livello: ci metterà al riparo da fastidiose tendiniti e da infiammazioni al piede o
al ginocchio.
COMINCIARE A CORRERE: I LUOGHI MIGLIORI PER LA CORSA
Per chi è alle prime esperienze in questo sport, il consiglio è di iniziare a
correre scegliendo un terreno morbido, che ammortizza meglio l'urto e consente al piede
di adattarsi allo sforzo richiesto. Meglio quindi correre in un parco, assicurandosi però
40
che il terreno sia in piano, senza buche o altri ostacoli; questo eviterà distorsioni o colpi
alle caviglie. In un secondo momento, quando si conoscerà meglio la risposta del
proprio fisico al movimento, si potrà passare a un terreno più duro, come l'asfalto,
oppure alla pista di atletica.
CORSA E QUALITÀ DELL'ARIA:
La corsa è uno sport aerobico ed è dunque indispensabile che la qualità dell'aria che
respiriamo mentre ci alleniamo sia buona. Prediligete percorsi nei parchi o in campagna,
immersi nel verde, ed evitate le strade cittadine, cariche di smog. Si alle corse sul
bagnasciuga e in riva al mare, benefiche per la salute e perfette per godersi il paesaggio.
LA CORSA ALLUNGA LA VITA:
Dati recenti, diffusi dal Copenhagen City Heart Study e raccolti attraverso uno studio
prospettico su una popolazione di venti mila persone dal 1976 al 2011, hanno
dimostrato che praticare jogging aumenta l'aspettativa di vita di 5,6 anni per le donne e
di 6,2 anni per gli uomini. Il rischio di morte, per chi corre abitualmente due o tre volte
a settimana, si ridurrebbe addirittura del 44%.
CORRERE PER DIMAGRIRE:
Tra gli esercizi per dimagrire, la corsa è uno sport perfetto. Non solo, è un
ottimo allenamento brucia grassi, è utile per tonificare tutto il corpo, soprattutto glutei,
gambe e fianchi. Per dimagrire però, ci sono delle buone regole da seguire, ovvero la
gradualità e soprattutto la costanza nella pratica.
2.2 BIOMECCANICA DELLA CORSA NELL’UOMO
Analizzare l’azione del trailrunner non è cosa semplice, perché non si tratta di una sola
tipologia di azione, ma di complesse azioni espletate su terreni diversi con innumerevoli
variazioni di pendenza. Nel trail si corre in piano, in salita e in discesa e si corre sullo
sterrato, sull’erba, su roccia. Tutte queste situazioni concorrono a rendere ampio lo
spettro di azioni da analizzare. Essendo il canicross una disciplina nella quale il bipede
si muove correndo, è importante analizzare come si muove il nostro organismo, lo
strumento che utilizziamo è la biomeccanica.
COS’È LA BIOMECCANICA?
41
La biomeccanica è la scienza che applica i principi della meccanica al movimento del
corpo umano. In particolare studia la cinematica (il movimento del corpo) e la dinamica
(le forze che provocano tali movimenti). Nella stazione eretta la proiezione del
baricentro cade sempre all'interno del poligono di appoggio. Ciò facilita il
mantenimento statico dell'equilibrio corporeo. Durante il movimento, nell'azione
dinamica della camminata o della corsa, il baricentro corporeo si sposta continuamente,
pur rimanendo sempre all'interno del poligono di appoggio. L’uomo, dalla sua nascita in
poi, si troverà sempre a contrastare la forza di gravità in tutte le sue attività. Attraverso
la biomeccanica siamo in grado di comprendere il funzionamento della macchina
umana, sia quando è ferma (statica), sia quando è in movimento (dinamica) e comunque
sempre come adattamento all’azione della forza di gravità. Il modello biomeccanico che
deriva da queste applicazioni, ci consente di individuare degli status ottimali, o meglio
ideali, cui cerchiamo di tendere in particolare nello svolgimento delle attività sportive.
Ecco che l’analisi del gesto motorio della corsa, confrontato con i modelli biomeccanici,
ci permette di prendere coscienza del nostro modo di correre, di definire protocolli di
allenamento mirati e sostanzialmente di migliorare anche la performance.
MECCANISMI D'AVANZAMENTO DELLA CORSA:
La base per comprendere il corretto schema di movimento per la corsa dell'uomo è
chiedersi in che modo avviene l'effettivo avanzamento del corpo in avanti. Le azioni
complesse che realizzano questo spostamento sono tre:
1. La caduta del baricentro oltre la base d'appoggio.
2. La trazione del piede al contatto a terra.
3. L'oscillazione dell'arto in avanti dopo il distacco da terra.
Il primo meccanismo è la base stessa della corsa, ne costituisce l'inizio e permette la
conservazione di parte della quantità di moto generata passo dopo passo. Per rendere
efficiente questo meccanismo, è necessaria la giusta stiffness della catena estensoria
dell'arto inferiore e un corretto equilibrio d'azione tra anca, ginocchio e caviglia. La
seconda azione è fondamentale per correre a velocità piuttosto elevate, aumenta la sua
importanza in salita e nelle accelerazioni e consiste in un'azione principalmente a carico
degli estensori dell'anca e di un gruppo muscolare che sembra fatto apposta per la corsa,
i muscoli ischio-crurali. Il terzo meccanismo è estremamente importante nella velocità
42
pura ed è un'azione molto difficile da allenare correttamente perché mette in gioco
muscoli che sono scarsamente sollecitati in maniera simile da altri tipi di attività. La
principale differenza tra cammino e corsa è la presenza di una fase di volo. Durante
questa fase, nessun piede rimane appoggiato a terra. Per un breve periodo di tempo il
nostro corpo si trova pertanto "in fase aerea" rispetto al terreno. Inoltre, nella corsa
l'appoggio del piede a terra non avviene in sequenza tallone-avampiede come nella
deambulazione. E' l'avampiede, più precisamente la parte esterna metatarsale, a
prendere contatto con il suolo in modo da assorbire l'impatto e sfruttare
contemporaneamente l'azione dei muscoli estensori (la cosiddetta "stiffness"). Questo
tipo di qualità muscolare è alla base stessa dell'azione di corsa e della sua efficienza sia
nella velocità che nelle prove di distanza. La traduzione letterale di stiffness dall'inglese
è “rigidezza”. Questo termine definisce, quindi, la proprietà del complesso muscolo-
tendineo di essere poco deformabile da una forza esterna e quindi di immagazzinare
energia elastica al suo interno per restituirla nell'istante immediatamente successivo,
permettendo ai muscoli di generare fino al 130% del loro potenziale isometrico. Alla
base di questa caratteristica vi sono una serie di proprietà fondamentali che a volte
devono essere allenate singolarmente perché il meccanismo funzioni in modo perfetto.
Alcune di queste sono:
1. La capacità di generare tensione attiva da parte delle fibre muscolari
2. Un'ideale linea di trazione di tutto il complesso muscolo tendineo, senza aderenze o
limitazioni articolari
3. Una corretta proporzione tra sezione del tendine e sezione del collagene
intramuscolare
4. Un timing d'attivazione del muscolo specifico e strutturato in maniera automatica
Una delle convinzioni più diffuse è quella che nella corsa ci vogliano gambe e testa. Un
numero crescente di studi ha dimostrato che fondamentale è anche il ruolo del tronco e
della stabilità centrale di un atleta. In pratica, è fondamentale per lavorare al
meglio sugli arti inferiori, avere un punto ben fisso al quale attaccarsi per generare
potenza. E' stato dimostrato che un allenamento di core stability pur non avendo una
correlazione diretta con la prestazione nella corsa, migliora l'equilibrio, migliora la
respirazione e ottimizza il timing d'attivazione degli arti inferiori. E’ quindi questo il
43
punto fisso che deve essere potenziato e allenato. Uno dei fattori più sottovalutati per
comprendere le disfunzioni della meccanica della corsa è la cocontrazione. Questo
meccanismo, tramite il quale il sistema nervoso modula la contemporanea attivazione di
muscoli agonisti e antagonisti, è alla base della stabilità articolare e dell'efficienza del
core, ma può seriamente compromettere le sinergie dell'arto inferiore per lo
sfruttamento della stiffness o limitare l'estensibilità articolare ad alte velocità o
l'intensità della contrazione. Saper valutare quando una limitazione di forza o di stabilità
è dovuta alla cocontrazione è, infine, fondamentale anche per correggere alcuni errori
chiave alla base di specifiche sindromi da sovraccarico. Per una corretta tecnica di corsa
dobbiamo possedere anche il controllo dei diversi segmenti corporei interessati quali: la
testa, che va mantenuta eretta, in linea
con il corpo; il busto che deve essere
leggermente inclinato in avanti; il
bacino che non deve essere arretrato
rispetto al busto; le braccia che devono
avere un angolo gomito - avambraccio
di circa novanta gradi e i piedi in
assetto corretto. A seguito dello
spostamento verticale del baricentro e
dell'aumentata velocità
Fig. 37 Tecnica di corsa corretta.
d'avanzamento, nel momento della ricaduta del
corpo a terra si generano notevoli forze di
reazione al suolo e di carico esterno sulle
articolazioni. Avere un corretto e preciso
pattern motorio di attenuazione degli impatti è
una capacità importante da allenare, al pari
della produzione di potenza per l'avanzamento.
Una scarsa capacità di attenuazione Fig. 38 Grafico rapporto Ampiezza/Frequenza nella corsa.
degli impatti può essere anche un fattore limitante l'efficienza del gesto. L'esempio
classico di questo fenomeno è ben visibile nella corsa in discesa quando l'affaticamento
dei quadricipiti ci costringe a rallentare per diminuire le forze d'impatto da gestire
durante la corsa. Nonostante sia diversa nella sua interpretazione stilistica e dipenda da
44
fattori fisici quali la lunghezza degli arti e statura, la corsa deve essere ricondotta (per
essere efficace) ad alcuni parametri fissi che rappresentano la base essenziale per
un’efficiente realizzazione pratica. Ricordiamoci che è necessario trovare il giusto
compromesso tra l’ampiezza e la frequenza del passo: maggiore è l’ampiezza del passo
e più elevato sarà il dispendio energetico dell’atleta. Nella corsa possiamo individuare
quattro fasi che costituiscono il ciclo di lavoro degli arti inferiori:
1) 1^ fase: Volo
2) 2^ fase: Riavvicinamento della gamba
3) 3^ fase: Arrivo a terra
4) 4^ fase: Spinta
1° Fase: Volo
La fase aerea non è meno importante. In questa abbiamo il recupero degli arti inferiori
per l'alternanza della loro funzione. Durante l’azione della corsa, gli arti superiori
oscillano in coordinazione con il movimento delle gambe. Il busto, sia in fase aerea, che
in fase di contatto, rimane in leggera flessione e inclinato in avanti. Una volta che l'arto
portante si è staccato dal suolo, gli arti, con fulcro al bacino, agiscono in direzione
opposta; il piede dell'arto libero, si sposta velocemente in avanti per effetto
dell'estensione della coscia e della gamba. Il piede dell'arto in spinta si allontana dal
bacino; l'articolazione del ginocchio è quasi completamente estesa e l'anca è orientata
all'indietro. Nel lasciare il suolo, il piede portante subisce un'accelerazione e l'arto si
flette all'anca, al ginocchio e alla caviglia. Il piede e il polpaccio salgono rapidamente
sotto il gluteo, mentre la coscia flette in avanti. Questa flessione sarà tanto maggiore
quanto maggiore sarà la velocità di traslocazione orizzontale, ciò dipenderà in massima
parte dalla spinta impressa sul terreno dal piede e dal meccanismo di reazione alla spinta
(muscoli antagonisti che evitano tensioni esagerate) che produce l'avanzamento della
coscia.
2° Fase: Riavvicinamento della gamba
Mentre l'arto posteriore avanza, il piede di quello anteriore cade in basso appena davanti
al ginocchio. La riunione degli arti avviene a una "velocità d’incontro" dei piedi che non
è prefissata, ma si può modificare, pur mantenendo inalterata la durata del volo nel suo
45
insieme. Queste variazioni caratterizzano l'aumento o la diminuzione della frequenza
dei passi. L'incremento della velocità di abbassamento dell'arto verso terra, oltre ad
abbreviare la fase di volo, consente al piede di assumere la posizione di appoggio più
vicina alla verticale del bacino.
3° Fase: Arrivo a terra
La presa di contatto con il suolo avviene in un primo tempo con l'esterno del piede e la
superficie di appoggio aumenta sino a che il corpo passa al di sopra di essa: l'arto
inferiore cede, piegando, all'impatto; in questo istante l'atleta assesta la presa al suolo
del piede, ammortizzando il movimento del baricentro verso il basso con conseguente
rallentamento della velocità orizzontale.
4° Fase: Spinta
Terminata la fase di ammortizzazione, inizia la parte positiva dell'azione del piede con
l'applicazione della forza sul terreno e la distensione dei muscoli estensori della gamba.
L'effetto accelerativo cresce progressivamente in simbiosi con lo spostamento in avanti
del corpo. Perché la corsa risulti essere redditizia, la componente verticale della spinta
deve essere sufficiente per opporsi alla gravità ma non deve determinare mai un'azione
eccessivamente rimbalzata. La fase estensiva inizia dai muscoli del bacino, più lenti ma
potenti, per terminare con i muscoli del piede; l'azione si completa con il piede lontano
dal bacino, che lascia il suolo con il suo interno. In funzione della distanza e delle
qualità individuali l'azione di corsa presenta differenze sostanziali nelle caratteristiche
dinamiche e cinetiche, che però continuano a ubbidire a leggi generali.
AZIONE DEL TRONCO, DELLE BRACCIA E DEL CAPO:
Nella corsa i movimenti delle braccia sono coordinati con le gambe in maniera naturale;
esse oscillano con andamento avanti-alto e dietro-basso, leggermente convergenti in
avanti. La fase avanti-alto si somma alla componente verticale della spinta, mentre il
movimento dietro-basso coincide con l'appoggio del piede opposto sul terreno. Nella
loro azione complessiva le braccia vanno a compensare e limitare l'azione rotatoria che
il busto si vede imprimere dalle gambe, assumendo quindi grande importanza per il
risparmio energetico che ne deriva. Il 60% del peso corporeo è costituito dalle
componenti testa-braccia-tronco; l'equilibrio di questo peso, che dipende dalla posizione
delle anche, è a completo carico dei muscoli posturali, che intervengono nella fase di
46
spinta della corsa. Una posizione errata del busto rispetto al centro di gravità, aumenta
in maniera considerevole l'energia consumata da questi muscoli, influenzando
negativamente l'efficacia della corsa. La posizione corretta inoltre consente una buona
attività respiratoria e circolatoria. Il capo infine mantenendo un buon equilibrio,
condiziona positivamente, senza ulteriori azioni d’inutile contrazione, i movimenti di
braccia-busto. Per quanto riguarda la funzione del piede durante la corsa, possiamo
esemplificare il gesto tecnico della corsa, o di una semplice camminata, in tre fasi
principali:
1. l’appoggio
2. il sostegno
3. lo stacco
Fase di appoggio:
E’ la fase in cui il tallone viene a contatto con il suolo. Nel preciso
momento dell’impatto con il terreno, si scarica sul piede una forza
pari a circa tre volte il peso corporeo. In un solo passo un runner
Fig. 39 Piede in fase di appoggio. medio di 70 kg deve sopportare uno shock di 210 kg. Le
vibrazioni si trasmettono di riflesso verso l’alto, interessando la muscolatura, i tendini e
le ossa dell’intera gamba, del bacino e della colonna vertebrale. Ecco quindi che
“cushioning” e “stability” risultano determinanti al fine di attutire l’impatto col suolo e
prevenire seri traumi a tendini, legamenti e articolazioni.
Fase di sostegno:
Il peso del corpo si sposta in avanti ed entra nella fase di sostegno. Il
peso che fino a questo momento si è concentrato sul tallone, inizia a
scaricarsi sulla zona mediale. Il piede ruota in avanti
Fig. 40 Piede in fase di sostegno. provocando una torsione che può essere rivolta verso
l’interno (pronazione) o verso l’esterno (supinazione). Ciò comporta un ulteriore carico
alla struttura muscolo/scheletrica. E’ una fase che dura circa 2,5 volte rispetto a quella
di appoggio.
Fase di stacco:
Il piede una volta terminata la fase di sostegno, prosegue la propria rotazione in avanti
entrando nell’ultima fase del ciclo, quella di stacco. A questo punto il peso dell’atleta si
47
trasferisce dalla zona mediale all’avampiede, scatenando una forza
che può raggiungere un’intensità tra le 4 e le 7 volte il peso corporeo.
Un corridore medio di 70 kg, durante una corsa sostenuta,
Fig. 41 Piede in fase di stacco. arriva a sprigionare uno shock di 490 kg ad ogni passo.
Alla luce di ciò, una buona scarpa da running deve avere due caratteristiche essenziali:
1. assorbire l’impatto del piede dell’atleta con il terreno
2. dare stabilità in tutte e tre le fasi (appoggio, sostegno, stacco).
Nella corsa così come durante la camminata, l'assetto dei piedi è parallelo e orientato in
linea con la direzione di avanzamento. Nella corsa inoltre l'appoggio del piede a terra
non avviene in sequenza tallone-pianta-avampiede come nella deambulazione, ma è la
parte esterna, metatarsale, a prendere contatto con il suolo in modo da assorbire
l'impatto e sfruttare contemporaneamente l'azione ammortizzante svolta dai muscoli
estensori (tricipite surale e quadricipite femorale). Una tecnica corretta permette di
avere il massimo rendimento energetico (efficacia dell'azione) e prevenire gli infortuni.
Il corretto assetto e posizionamento dei piedi durante la corsa o la camminata è perciò
fondamentale sia per l'efficacia dell'azione sia per prevenire eventuali infortuni e traumi.
APPOGGIO IN PRONAZIONE:
Si ha quando il piede compie una maggiore rotazione interna, durante le fasi di
appoggio e di sostegno e si misura in base all’angolo del tallone con l’asse della gamba,
in questo caso l’appoggio avviene maggiormente sulla parte interna del piede. E’ un
movimento naturale che aiuta a ridurre la tensione articolare. Quando si corre la
pronazione aiuta ad ammortizzare il contatto iniziale, senza di essa, lo shock
dell’impatto col terreno verrebbe totalmente trasmesso alle gambe, rendendo la normale
meccanica degli arti inferiori meno efficace. La naturale pronazione diviene un fattore
importante nella scelta della scarpa. Le calzature da running oggi sono progettate
specificamente per diversi livelli di pronazione. Al momento dell’acquisto delle vostre
scarpe da corsa, il grado di pronazione è un fattore che non va trascurato. Questa può
essere:
- normale, con angolo compreso fra 10 e 15 gradi;
- sopra il normale, con angolo superiore ai 15 gradi;
- sotto il normale, con angolo inferiore ai 10 gradi.
48
Il modo migliore per scoprire se un atleta prona è quello di consultare un esperto che
effettuerà un’analisi del cammino per poi consigliare il modello più adatto. Può essere
utile far vedere un vecchio paio di scarpe perché il loro stato di usura dà un’indicazione
di quanto e di come si prona. L’analisi di altri elementi oltre la pronazione, come il peso
del podista, svolgono un ruolo nella scelta della scarpa migliore. Le scarpe di un
pronatore mostreranno un’usura accentuata sul lato interno del tallone e sotto la pianta
del piede, in particolare nell’area dell’alluce. I Pronatori dovrebbero prendere in
considerazione l’uso di scarpe con massimo sostegno o di scarpe ammortizzate e
strutturate. Scarpe ammortizzate e strutturate forniscono un certo grado di stabilità e
ammortizzazione, mentre le scarpe con il massimo sostegno sono le scarpe più stabili
che si possono trovare. Le scarpe da corsa di entrambe le categorie, aiutano i piedi dei
podisti a distribuire l'impatto della corsa in modo più efficace.
Fig. 42 Corsa con appoggio in pronazione.
APPOGGIO IN SUPINAZIONE:
Si ha quando il piede compie una rotazione esterna durante le fasi di appoggio e
di sostegno in questo caso, l’appoggio avviene maggiormente sulla parte esterna
del piede. La “sotto pronazione” avviene quando il piede non prona. Il lato
esterno/laterale del tallone tocca terra con un angolo maggiore, e non avviene né
poca né alcuna pronazione, con conseguente trasmissione di traumatici shock alla
parte inferiore della gamba. Questo caricamento laterale del piede continua per
tutta la fase di contatto della rullata durante la corsa, incidendo sull’efficienza del
gesto (passo). I supinatori possono avere un’eccessiva usura nella zona del tacco
esterno delle loro scarpe, e la parte superiore della tomaia può essere leggermente
piegata verso l’esterno. Poiché i supinatori tendono a essere più sensibili agli
shock della corsa, come fratture da stress, dovrebbero scegliere una scarpa neutra
con grande ammortizzazione. La maggior ammortizzazione aiuterà le
articolazioni a sopportare il ripetersi delle fasi d’impatto del piede con il terreno. I
supinatori dovrebbero evitare di utilizzare scarpe con l’intersuola a doppia
49
densità.
Fig. 43 Corsa con appoggio in supinazione.
L'APPOGGIO NEUTRO:
E’ un appoggio che segue la normale biomeccanica del piede al suolo. Se le suole
si usurano disegnando una S rovesciata dal tallone sino all’alluce si è, molto
probabilmente, in presenza di un appoggio neutro. Quando si ha un appoggio
neutro è possibile utilizzare una vasta gamma di scarpe, ma quelle più indicate per
la corsa sono quelle neutre che offrono ammortizzazione e sostegno.
Fig. 44 Corsa con appoggio neutro.
Fig. 45-46 Visione anteriore e posteriore del piede con appoggio: in pronazione, in supinazione e neutro.
Basta osservare un vecchio paio di scarpe per ottenere, dal loro stato di usura,
un'indicazione attendibile sul tipo di appoggio del piede. La forma che assume la suola
50
delle tue scarpe vecchie può aiutare a capire ciò di cui si ha bisogno, quando si dovrà
acquistare un nuovo paio. Ricordiamo comunque che, così come per gli altri elementi
della scarpa, anche il consumo dei rilievi e delle geometrie della suola non è indicativo
se prima non si è corso per almeno 300 km. La gomma che è usata per realizzare i
battistrada della scarpa, infatti, è diventata assai più resistente di un tempo, tanto da
impedire che la suola si logori rapidamente.
CONSUMO DELLA PUNTA:
Il consumo delle scarpe in corrispondenza delle dita dei piedi (1), dell’avampiede e
talvolta del tallone è abbastanza comune fra i runner si per pronatori o che portano i
piedi verso l’interno quando vengono a contatto col terreno. Scarpe stabili possono
aiutare i pronatori a raddrizzare l’andatura.
CONSUMO DEI BORDI:
Il battistrada consumato lungo i bordi laterali esterni anteriori (2) è comune tra i
supinatori che tendono a scaricare il peso sulla parte esterna del proprio piede. Meglio
evitare modelli stabili e scegliere scarpe ammortizzanti/neutre con una valida
ammortizzazione in grado di assorbire l’impatto durante l’appoggio.
CONSUMO DEL TALLONE:
Un consumo eccessivo esteso a tutta la zona tallonare (3) è spesso il segnale di
avvertimento per quei runners che allungano troppo la falcata e impattano il terreno
soprattutto col tallone. A loro vengono consigliate scarpe stabili dotate comunque di una
buona ammortizzazione, per garantire un impatto arretrato non violento. Per rimediare
ai problemi indotti da una supinazione eccessiva, è necessario indossare calzature
adeguate al problema specifico, possibilmente leggere, in modo da consentire una
maggiore libertà di movimento al piede. È importante anche la flessibilità della zona
centrale interna della calzatura. I runner che soffrono di questo difetto, devono fare
Fig. 47 Consumo della punta (1); Consumo dei bordi (2); Consumo del tallone (3).
51
sessioni di stretching mirate per polpacci, tendini del ginocchio, quadricipiti e
bandelletta ileotibiale.
MUSCOLI COINVOLTI NELLA CORSA:
Durante la corsa quasi tutti i muscoli del nostro corpo vengono sollecitati, anche se
alcuni svolgono solamente la funzione di sostegno. Nella Fase di ammortizzamento,
essendo l'avampiede a prendere contatto con il terreno e ad ammortizzare l'impatto, il
muscolo più sollecitato è il tricipite surale. Nella Fase di sostegno il piede si trova
perfettamente in asse con il baricentro e i muscoli si contraggono isometricamente per
favorire la stabilità del corpo. Il quadricipite interviene in tutto il ciclo di corsa e si
contrae eccentricamente per frenare la caduta del corpo, grazie all’allungamento del suo
ventre muscolare (infatti si verifica una flessione della gamba). La fase di spinta inizia
dai muscoli del bacino, più lenti ma potenti, continua con i muscoli della gamba e
termina con i muscoli del piede. I muscoli posteriori della coscia, tra cui primo su tutti il
bicipite femorale, entrano in gioco durante l'avanzamento del ginocchio, per evitare di
iperestendere la gamba. La contrazione eccentrica che viene generata, tutela la
muscolatura stessa, che altrimenti rischierebbe di stirarsi. I muscoli del bacino e del
tronco agiscono come stabilizzatori durante tutto il movimento ( retto
dell'addome, obliqui interni, obliqui esterni, sacrospinale ovvero ileocostale e
lunghissimo del dorso, quadrato dei lombi, gran dorsale). Anche nella corsa, similmente
al cammino, il muscolo profondo del polpaccio, detto soleo, è quello che, insieme al
grande gluteo, dà il contributo più importante per la genesi del movimento. La coscia,
Fig. 48 Figura anatomica raffigurante i principali muscoli coinvolti nella corsa.
per esempio, viene richiamata verso l'alto per azione del soleo, che estende il piede e
spinge il corpo all'insù. Il contributo del retto femorale è invece modesto e il
quadricipite, nel suo insieme, assume una certa importanza solo nel preservare
l'articolazione dall'impatto del piede a terra. Non ha quindi molto senso allenare
intensivamente i muscoli anteriori della coscia, con mezzi squat, legextension e
quant'altro. Meglio invece concentrarsi sul potenziamento dei glutei, con uno squat
52
completo o profondo, e del soleo (coniugando l'allenamento della forza, importante nei
primi metri di corsa, con quello della rapidità).
2.3 ESERCIZI PER MIGLIORARE LA PROPRIA TECNICA DI CORSA E PER
PREVENIRE GLI INFORTUNI
ALLENAMENTO DELLA TECNICA: MEZZI DI ALLENAMENTO
Gli esercizi che andrò a descrivere migliorano l'efficacia e l'economia dell'azione di
corsa, aumentando la capacità propriocettiva e di percezione generale, adattando di
conseguenza la risposta motoria. Questi si possono dividere in:
1. Esercitazioni che migliorano l'economia del gesto aumentandone il rendimento
meccanico.
2. Esercitazioni che migliorano la potenza d'azione di corsa e la capacità
d'esprimere velocità.
In entrambi i casi si possono fare esercitazioni di carattere globale o analitico.
E' quindi necessario porre l'attenzione su alcune caratteristiche particolari:
1. Reattività dei piedi.
2. Azione coordinata e decontratta tra arti superiori e inferiori.
3. Coordinazione tra i gruppi muscolari agonisti e quelli antagonisti con risparmio
di energia.
4. Controllo della respirazione toracica e diaframmatica.
Esse vanno tutte acquisite per poi essere eseguite in maniera estensiva anche mediante il
sistema a circuito; le esercitazioni tecniche, oltre al riscaldamento e al defaticamento,
devono essere utilizzate in sedute di allenamento specifico. La tecnica favorisce
l'economicità del gesto atletico e questo non vale solo per il mezzo fondo, ma anche per
tutte le altre discipline atletiche e sportive. In parole povere, "economicità" significa
risparmio energetico e conseguente miglioramento della prestazione venatoria. Il runner
deve, quindi, imparare a correre in decontrazione, a individuare e imporre il proprio
ritmo, seguire quello degli avversari, cambiarlo per rispondere a un attacco o per
attaccare e sprintare efficacemente nella fase finale della competizione.
E’ molto importante, migliorare la tecnica di corsa soprattutto per renderla più fluida ed
evitare così infortuni vari. A questo punto vorrei sottolineare come il miglioramento del
proprio stile di corsa e di conseguenza l'utilizzo corretto del proprio corpo durante il
53
ranking, sia di fondamentale importanza per non farsi male e durare più a lungo, per
questo voglio mostrare e spiegare un po’ di esercizi che ci possono aiutare. Come tutti
sappiamo la corsa per noi uomini è un'attività naturale, ancestrale e primordiale,
apparentemente molto semplice da eseguire ma allo stesso tempo, col passare degli
anni, con gli impegni quotidiani, con l'uso di calzature sbagliate e con una vita sempre
più sedentaria, abbiamo dimenticato come si fa. Tutti i podisti, amanti della corsa, sanno
quanto è importante avere una buona tecnica di corsa, che permetta di evitare problemi
fisici, attraverso una corretta postura durante la corsa, di distribuire bene le energie su
tutti i distretti del nostro corpo e utilizzare meno energie possibili (costo della corsa
minimo) correndo il più velocemente possibile. Infine, un aspetto molto importante, è il
fatto di correre bene, previene gli infortuni più di qualsiasi altra diavoleria messa in atto
per questo scopo. La fase di contatto dei piedi con il terreno è fondamentale, si riesce a
capire se il podista ha una buona spinta dei piedi (cosa basilare!) o meno. Il motivo di
un appoggio marcato e rumoroso sul terreno, può essere dovuto in primo luogo a una
scarsa elasticità, reattività e spinta del piede, oltre che da una scarpa non adeguata al
soggetto. La corsa di molti podisti, quindi, si presenta poco elastica e reattiva e spesso
diventa la prima fonte d’infortuni. Per questo c’è bisogno di migliorare alcuni aspetti
della propria tecnica di corsa. E' fondamentale dedicare dei giorni all’ allenamento (o
quantomeno un po’ di tempo) all'esecuzione di esercizi di potenziamento, elasticità e
reattività dei piedi e al miglioramento generale dello stile. Le esercitazioni più redditizie
ed efficaci per il miglioramento della falcata, sono quelle che allenano la forza,
reattività ed elasticità dei piedi e la coordinazione gambe, busto, braccia. Ritengo
peraltro, che ci possano essere centinaia di esercizi diversi tra loro ma ugualmente utili,
sui quali onestamente non sto qui a disquisire, ma esorto il runner che vuole fare le cose
a modo e correre senza dolore, ad essere coerente, costante e preciso sugli esercizi che
decide di fare extra corsa. Un esercizio deve essere coerente con il programma di
allenamento che si è scelto (o che è stato consigliato) e soprattutto deve essere eseguito
in maniera corretta e con costanza nel tempo. È perfettamente inutile e probabilmente
deleterio eseguire decine di esercizi diversi in modo approssimativo e non corretto,
stando a sentire un po’ tutti cambiando spesso i programmi. Non ha alcun senso, infatti,
impegnarsi in esercizi molto particolari se poi questi sono eseguiti male, meglio
dedicarsi a pochi e applicarsi con costanza per eseguirli nel miglior modo possibile. Ma
cosa significa: " Eseguiti male"? Non significa solamente incapacità di replicare il
gesto, ma anche mancanza di coordinazione, ad esempio parti del corpo che non
54
partecipano (molto spesso solo le braccia), forza eccessiva per il controllo del gesto e
progressivo decadimento nei parametri tipici dell'esercizio (per esempio la velocità di
esecuzione nello skip). Gli esercizi per la tecnica di corsa hanno una notevole
importanza. Molti runner per questioni di tempo, non li inseriscono mai nei loro piani di
allenamento, compiendo un errore altri peggio ancora, li considerano totalmente inutili
(l'importante è correre)! Ai primi consiglio di ritagliarsi uno spazio, seppur breve,
almeno ogni due settimane, magari sfruttando una giornata di riposo fra un allenamento
e l'altro o un’ora di sfuggita in pausa pranzo. Ai secondi consiglio di provare a
concedere a queste prove il beneficio del dubbio: rimarranno stupiti...!!!
PRATICA:
Considerando che il runner amatore non ha né l'elasticità né la forza di un giovane
velocista, è utile che tenga a mente tre consigli fondamentali: nel periodo di scarico, gli
esercizi sostituiscono una seduta di corsa, mentre
nel periodo di costruzione dovrebbero essere aggiunti come seduta settimanale in più,
per chi si allena tre o quattro volte a settimana. Per chi si allena cinque o più volte,
possono coesistere, con un allenamento di fondo lento, riscaldamento + esercizi + fondo
lento, di lunghezza pari all'80% del previsto, con un massimo di 10 km.
Nel periodo agonistico o di carico, possono essere inseriti come seduta di scarico (mai
prima di una gara comunque), per esempio una volta ogni quindici giorni come
richiamo. In linea generale, gli esercizi sono tanto più utili quanto più il runner si allena;
nel caso di un soggetto che si allena solo due volte la settimana, è controproducente
sostituire una seduta di corsa con una di esercizi! A chi non ha dimestichezza con
questo tipo di esercizi, consiglio di farli precedere da un blando riscaldamento (dai
cinque ai dieci minuti), da effettuarsi con una corsa a ritmo non sostenuto. La velocità di
esecuzione degli esercizi migliorerà con l'esperienza, per cui le prime volte che ci si
dedicherà agli esercizi, è consigliabile privilegiare la correttezza dell'esecuzione, anche
se essa andrà a scapito della rapidità. Mi limiterò ad indicare i principali esercizi di
tecnica che poi ognuno può implementare come vuole, cambiare e personalizzare.
Consiglio a tutti gli amanti del canicross di eseguire la maggior parte delle volte, tutti
gli esercizi sullo sterrato, perché questa è la superficie di gara e l’organismo si adatta
meglio alle sollecitazioni ricevute, ma anche per prevenire gli infortuni ed evitare
problemi ai tendini e/o ai legamenti.
55
SKIP ALTO E BASSO:
Skip è un termine inglese che può
assumere diversi significati. In ambito
sportivo possiamo tradurlo con:
“balzare”, “saltare”, "saltellare" e viene
utilizzato solitamente per indicare la
corsa a ginocchia sollevate. A seconda
dell'importanza del sollevamento, si
parla di skip alto o basso. È una
metodica di allenamento utilizzata in
molti sport. I suoi scopi principali sono quelli di Fig. 49-50 Skip alto e basso.
potenziare la muscolatura delle gambe e migliorare la tecnica di corsa. Può essere molto
utile al miglioramento delle proprie capacità coordinative. I muscoli interessati da
questo tipo di esercizio sono i flessori della coscia e i muscoli del tratto gamba-piede. Io
consiglio di fare una seduta vera e propria di tecnica di corsa, ma chi pratica il
mezzofondo può eseguire lo skip anche al termine della fase di riscaldamento o
eventualmente eseguire lo skip prima di iniziare il lavoro vero e proprio, eseguendo tre
serie di circa 30 metri con un allungo finale. Si può eseguire questo esercizio anche
indietro e lateralmente sia a destra che a sinistra.
CORSA CALCIATA IN AVANTI A GAMBA TESA:
La corsa calciata è una tipologia di esercizio che può essere
eseguita in varie modalità, anche se la variante secondo me
più utile è in avanti con la gamba tesa. Gli scopi principali
di questo tipo di esercizio sono il potenziamento dei
muscoli degli arti inferiori, l'incremento della rapidità e il
miglioramento sia della coordinazione dei movimenti, che
della reattività. Nel runner può rivestire anche una certa
importanza a livello di miglioramento della
Fig. 51 Corsa calciata in avanti a gamba tesa.
tecnica di corsa. Quello della corsa calciata non è un gesto facilissimo da replicare con
continuità e conseguentemente ne risente anche la coordinazione. Questo esercizio può
56
essere svolto anche variando il ritmo di esecuzione (corsa calciata lenta seguita da corsa
calciata veloce). Si può utilizzare la corsa calciata come tecnica di riscaldamento
facendola precedere da una breve seduta di stretching dinamico, dopodiché si potranno
eseguire 3 serie di 30 metri circa seguite da un allungo. Nel caso in cui si utilizzi questo
esercizio a scopo di potenziamento, si possono eseguire 4 serie da 100 metri circa,
seguite da un allungo, poi si passerà all'utilizzo di cavigliere da un kg eseguendo 2 serie
da 100 movimenti.
BALZI ALTERNATI IN AVANZAMENTO:
I balzi alternati in avanzamento (noti anche come corsa
balzata) sono un classico dell'allenamento del runner,
poiché rappresentano un esercizio particolarmente utile
per l'allenamento della forza specifica. Un'esecuzione
corretta è quella in cui l'arto, che si trova nella fase di
spinta, deve essere completamente disteso e
successivamente richiamato in avanti in maniera
totalmente armonica. Fig. 52 Balzi alternati in avanzamento.
Bisogna stare particolarmente attenti perché non è affatto semplice mantenere la
coordinazione e si rischia di utilizzare la forza in modo eccessivo. Si deve prestare
attenzione, non appena il piede impatta con il suolo, a spingere il corpo in avanti e in
alto, prediligendo la lunghezza all'altezza. Si possono eseguire nella fase di
riscaldamento 3 serie di 30 metri circa di balzi alternati in avanzamento seguiti da un
allungo.
DOPPIO IMPULSO:
Il doppio impulso è un esercizio che richiede una certa
coordinazione nel movimento. Per eseguire correttamente
questo esercizio si deve rimbalzare in modo deciso
sull'avampiede; le gambe devono essere tese e si devono
alzare alternativamente le ginocchia; i piedi toccano il suolo
in modo contemporaneo, una gamba rimane in tensione
mentre l'altra porta il ginocchio verso l'alto. L'atleta spinge in Fig. 53 Doppio Impulso.
57
avanti il braccio destro quando viene sollevato il ginocchio sinistro e viceversa. Questo
è un esercizio, la cui funzione principale è quella di incrementare la reattività dei piedi,
può aiutare anche la coordinazione. Il runner potrebbe eseguire 3 o 4 serie da 10 secondi
di salti facendole eventualmente seguire da un allungo.
GALOPPO LATERALE:
Il galoppo laterale è un esercizio che non tutti i runner utilizzano, mentre siamo più
abituati a vederlo eseguire nelle sessioni di allenamento dei giovani calciatori.
Ciononostante può rivelarsi particolarmente importante per
il miglioramento della coordinazione e del potenziamento.
Ne esistono varie versioni: c’è quello che richiede
movimenti di abduzione e adduzione delle braccia, in
coordinazione con i movimenti delle gambe; questo
esercizio va a incidere sul potenziamento e sulla
coordinazione gambe/tronco. Il runner può inserirlo nella
fase di riscaldamento o in una sessione dedicata alla
tecnica, insieme a qualche altro esercizio già proposto in
precedenza. Si possono eseguire nella fase riscaldamento 3
serie di 30 metri circa di galoppo laterale in avanzamento, Fig. 54 Galoppo laterale.
seguiti da un allungo. Ovviamente il galoppo va eseguito sia verso destra che verso
sinistra o cambiando fronte ogni 2-3 galoppi. La prima serie può essere svolta
eseguendo il galoppo verso destra, la seconda eseguendolo verso sinistra e la terza
cambiando fronte ogni 2-3 galoppi.
IMPULSI ALTERNATI A GINOCCHIA BLOCCATE:
Per la serie semplice, ma non troppo, le gambe
appoggiano contemporaneamente sul terreno, poi
una di esse viene richiamata e flessa all'anca, l'altra
gamba resta a ginocchio teso contribuendo allo
stacco dal suolo. Questo è un esercizio che è spesso
proposto, perché può essere utile nell'evoluzione
della tecnica di corsa (miglioramento dell'appoggio
e coordinazione dei movimenti). E’ un esercizio che Fig. 55 Impulsi alternati a ginocchia bloccate.
58
può incrementare la reattività degli arti inferiori e lo sviluppo della corsa veloce. Data la
relativa semplicità, è opportuno, le prime volte, eseguirlo non troppo velocemente, allo
scopo di capire se l'esecuzione è corretta o meno. Quando le modalità di esecuzione
saranno sufficientemente stabilizzate, sarà possibile eseguire gli esercizi più
rapidamente. Gli impulsi alternati a ginocchia bloccate sono particolarmente utili per
quei runner orientati alle corse veloci e possono essere inseriti come parte della seduta
tecnica o possono essere eseguiti nella fase di riscaldamento, facendo tre serie di 30
metri circa seguiti da un allungo.
2.4 BIOMECCANICA DELLA CORSA NEL CANE
IL MOVIMENTO
Nella figura 53 è stato tracciato un
quadrilatero con gli angoli in
corrispondenza dei piedi indicati
con le lettere A-B-C-D; si può
notare che la perpendicolare al
suolo tracciata dal punto X,
corrisponde al baricentro e va a
cadere dentro al quadrilatero, che è Fig. 56 Base di sostegno geometrica e baricentro nel cane.
detto anche base di sostegno. L'equilibrio é la posizione statica che è possibile
mantenere solo fino a quando questa perpendicolare continua a cadere dentro la base di
sostegno. Pertanto se il cane, spostando in avanti il corpo e allungando su una linea
orizzontale il collo e la testa che funziona da bilanciere, sposta il proprio baricentro in
avanti in modo che la perpendicolare vada a cadere fuori dal quadrilatero, non potrà più
mantenersi in equilibrio e dovrà quindi spostare in avanti gli arti anteriori. Tenendo
bene a mente quanto sopra, possiamo
dire che ci sono razze più adatte alla
corsa di altre e questo è dovuto
soprattutto alla loro costituzione e
fisionomia. Il Bull-Dog per esempio, ha
petto e torace molto larghi, ha gli arti
Fig. 57-58 Differenze fisionomiche tra un Piccolo Levriero Italiano a sinistra e un e un Bulldog Inglese a destra.
ben distanziati tra loro, in questo cane aumenta la distanza tra A e B e, avendo un tronco
59
lungo, aumenta anche la distanza tra A e D. Per un cane così costituito, diventa
abbastanza difficile spostare il baricentro fuori dalla base di sostegno. Quindi esso non
potrà mai praticare sport di corsa o traino. Nel Levriero, invece, si verifica l'esatto
contrario; cani di questo genere hanno un petto stretto e quindi piedi abbastanza
ravvicinati, in essi il tratto A-B è molto corto e, avendo anche un tronco altrettanto corto
che si accorcia ulteriormente a causa della convessità della linea superiore, anche la
linea A-D è relativamente breve, un modesto spostamento del tronco porta già il
baricentro a cadere fuori del quadrilatero.
APPIOMBI
Un altro importante punto morfo-funzionale è rappresentato dagli appiombi. Ad
appiombi regolari corrisponderà sempre una situazione di netto vantaggio per ogni
andatura. Gli appiombi indicano la direzione e la posizione che le zampe del cane
prendono in rapporto al suolo. Per definire
le diverse tipologie, si utilizzano delle linee
immaginarie nelle quali si inscrivono i
raggi degli arti. Le due grandi linee verticali
da prendere in considerazione, partono
rispettivamente dalla punta della spalla e
della natica. Gli appiombi si valutano
osservando di profilo, di fronte e da dietro
il cane, in appoggio normale sul suolo. Fig. 59 Appiombi visti di profilo.
Di profilo la linea verticale, che parte dalla punta della spalla, deve cadere leggermente
davanti al piede. Se cade molto avanti, si dice che il cane è “ben piantato” (termine che
si usa solo per il treno anteriore), se cade nel mezzo del piede o dietro si dice che il cane
è “sotto di sè”. Dal davanti la linea immaginaria verticale, che parte dalla punta della
spalla, deve dividere in due parti uguali l’avambraccio, il gomito, il metacarpo e le
estremità. Se le zampe sono rettilinee, ma all’ interno di queste linee, si dice che il cane
è “chiuso sul davanti”, se, invece, solo i piedi sono all’ interno della linea il cane è
definito “cagnolo”; allo stesso tempo i gomiti possono essere all’ esterno delle linee ed
in questo caso si dice che il cane è “sgomitato”; se il piede è all’ esterno della linea il
cane è “mancino”. Questi difetti di appiombo, valgono anche per gli arti posteriori fatta
eccezione per il “piantato”.
60
Fig. 60-61 Appiombi anteriori e posteriori.
ANDATURE
Il cane è un quadrupede che non poggia sempre simultaneamente le sue quattro zampe
sul suolo. Tutto dipende dalla sua andatura, ossia dal suo modo di procedere. Le
principali andature sono: il passo, l’ambio, il trotto e il galoppo. In corsa,
un levriero può raggiungere punte di 60 km/h. Un tale sforzo implica una
impressionante dispersione di energia e richiede una rigorosa preparazione. Nel cane,
l’inserzione dei muscoli flessori delle zampe posteriori non permette delle flessioni
rapide e potenti necessarie a uno scatto prolungato; in compenso, però, esso
presenta incontestabili attitudini alla corsa e può essere considerato un “velocista”
piuttosto che un “passista”. La muscolatura lombare e delle natiche è tale da portare le
zampe posteriori proprio dietro l’impronta di quelle anteriori. Nei levrieri questa facoltà
è talmente sviluppata che la zampa posteriore si pone esattamente sull’orma di quella
anteriore, il che giustifica l’espressione “mettersi le gambe in spalla”. I movimenti del
cane possono essere suddivisi in tre gruppi:
1) movimenti sul posto: impennata, seduto, a terra
2) movimenti regressivi: rinculo (indietreggiare)
3) movimenti progressivi: passo, trotto, ambio, salto, galoppo
I MOVIMENTI PROGRESSIVI
Sono quelli che costituiscono le cinque andature del cane: passo, trotto, ambio, salto e
galoppo, hanno tutti dei caratteri comuni ovvero impulso, appoggio e sospensione o
levata.
Passo
61
Fra le varie andature è quella più lenta e richiede minore sforzo; é l'andatura che stanca
meno l'animale, il cane si trova in appoggio con tre arti e quindi il baricentro è
virtualmente sempre dentro la base di sostegno, poiché ogni zampa si solleva
isolatamente mentre il corpo si sostiene sulle altre tre.
Trotto
La caratteristica del trottatore è di avere una falcata molto ampia per cui l'orma del
posteriore raggiunge quella dell’anteriore (meglio se la supera). Nel trotto le due zampe
che si sollevano insieme, sono quelle diagonalmente opposte. Questa è l’andatura
impiegata nelle corse di resistenza, come ad esempio quelle che affrontano i cani da
slitta. Il trotto si distingue in tre tipi di andatura:
- Trotto lento, è un'andatura quasi camminata e manca della fase di sospensione;
- Trotto ordinario, è un’andatura per il cane, saltata e diagonale, in essa si alternano
l'anteriore destro e posteriore sinistro e anteriore sinistro e posteriore destro;
- Trotto allungato, è come il precedente ma si allunga la fase di sospensione che
eguaglia o supera la fase dell'appoggio
Ambio
E’ l'andatura naturale della giraffa e del cammello e nel cane è considerato un difetto
soprattutto l'ambio camminato, che consiste nel portare in sospensione l’arto anteriore e
quello posteriore dello stesso lato e non vi sono fasi di sospensione. E' un’andatura
sempre più veloce del passo ed è molto instabile con un grande dispendio di energia.
Nell’ambio, rispetto al passo, in più vi è la fase di sospensione.
Galoppo
E’ definita un’andatura naturale che provoca un’elevata instabilità dell’equilibrio e un
rilevante basculamento del bilanciere Cefalo-Cervicale (collo e testa), ma è
al galoppo che il cane è più rapido, in quanto si appoggia su una sola zampa e può anche
stare alcuni istanti senza toccare terra. Il galoppo si suddivide in tre tipologie: galoppo
ordinario, galoppo riunito, galoppo da corsa.
62
Fig. 62 Le principali andature del cane.
2.5 DIFFERENZE STERRATO-ASFALTO
Essendo il canicross una disciplina molto simile al trailrunning, è importante analizzare
alcune delle caratteristiche che differenziano la corsa su asfalto da quella su sterrato,
magari sfatando anche qualche mito, tipo quello secondo cui correre su fondo naturale
sia allenante per la velocità e dare dei “consigli” su come affrontare i terreni sconnessi.
Tralasciamo lo sterrato estremo, quello adatto ai caprioli e ai corridori esperti,
concentriamoci su quello definito compatto: stiamo parlando dei sentieri che
attraversano le campagne, le colline, i boschi o che s’inerpicano sulle montagne. Si
tratta di terreni sconnessi, ma non troppo, fatti di terra e/o sassi per lo più pressati: è
questo lo sterrato che più ricorda l’asfalto, pur non avendone assolutamente lo stesso
grip. Ed è proprio parlando di grip che ci si rende conto di come la corsa su sterrato non
possa essere funzionale alla velocità. La terra assorbe maggiormente l’energia e non ha
la stessa elasticità, inoltre correre su sterrato comporta spesso l’affrontare salite
sconnesse e discese altrettanto sconnesse che devono essere percorse con attenzione e
quindi più lentamente, rispetto all’asfalto. Lo sterrato, quindi, anche quello compatto, è
funzionale a un allenamento muscolare, perché sollecita e rinforza le caviglie e le
ginocchia, ma anche tutta la muscolatura del corpo. L’elemento allenante per eccellenza
del fondo naturale è, poi, la presenza di continue fluttuazioni altimetriche: salite e
discese, falsipiani e piani risultano, molto allenanti, consentendo un "naturale"
allenamento di Fartlek. Questo non vuol dire che un runner non possa cimentarsi in
qualche trail, dovrà essere però consapevole di farlo per allenare la muscolatura e/o
rilassarsi immergendosi in un ambiente naturale, lontano dal traffico, dallo smog e dal
caos delle città e non certo per migliorare le proprie prestazioni sulla velocità. Per
queste, invece, dovrebbe individuare un percorso solamente asfaltato. Correre
sull’asfalto, è sicuramente meno bello a livello paesaggistico, ma consente una corsa più
63
regolare ed efficiente, è meno faticoso e riducendo lo sforzo muscolare, ci permette di
concentrarci sul gesto tecnico piuttosto che sulle irregolarità del terreno. Le corse su
Fig. 63 Conformazione di un percorso sterrato e uno asfaltato.
asfalto possono essere fatte nel giorno di riposo del cane, per migliorare la nostra
velocità e la nostra tecnica di corsa. Correre sullo sterrato comporta, inoltre,
un consumo energetico e un coinvolgimento muscolare maggiore del correre
sull’asfalto, infatti, a causa dell’irregolarità del terreno la falcata si accorcia.
Gli svantaggi dell’asfalto derivano dal fatto che è un po’ “distruttivo” per i tendini
(anche se la scelta delle scarpe giusta può aiutare), non allena il piede ad adattarsi al
terreno ed è rischioso per il passaggio delle macchine. E' importante ribadire che, per un
runner che vuole fare gare su pista, un terzo dei suoi allenamenti deve essere fatto su
asfalto o su pista, mentre nel canicross, essendo una disciplina dove si corre su terreno
sterrato, tutti gli allenamenti con il cane e quasi tutti quelli individuali devono essere
fatti su questa superficie. E’ molto importante soprattutto per evitare infortuni ai nostri
amici a quattro zampe. Essendo il canicross una disciplina con delle regole ben precise,
è bene praticarla con tutte le accortezze del caso, quindi i runner che vogliono correre
delle gare che non riguardano il canicross, possono utilizzare i propri cani solo negli
allenamenti su sterrato altrimenti, a mio parere è meglio lasciarli a casa e preparare solo
se stessi. Tra gli altri vantaggi del correre su un terreno disconnesso, abbiamo il
miglioramento della propriocettività del nostro corpo, o meglio dei nostri piedi, in
quanto si trovano continuamente a cambiare appoggio, a imprimere una differente forza
per spostarci in avanti, a sentire una consistenza differente sotto il piede: terra, erba,
pietre, scogli, e a mantenere costantemente un equilibrio corporeo adatto. Correre sullo
sterrato è, ancora, meno traumatico per il corpo: è vero che bisogna fare attenzione a
64
evitare irregolarità che potrebbero portarci a mettere il piede in fallo, ma d’altro canto lo
sterrato assorbe gli urti e non sottopone i tendini alla possibilità di traumi. Correre su
sterrato, porta a un naturale aumento della media al chilometro. Se la stessa in un
professionista è misurabile in due – dieci secondi in più al chilometro, in un amatore
alle prime armi può essere tranquillamente anche di trenta – quaranta secondi in più
rispetto alla media normale su asfalto. Correre su sterrato, anche se sul piano, quindi è
più faticoso che farlo su asfalto, a causa del grip limitato, che si fa sentire ancor più in
salita. Ma il vero problema sul terreno naturale sono le discese: è importante prestare
molta attenzione e non lasciarsi prendere dall’euforia, rimanendo concentrati poiché
cadere sui sassi in discesa, è pericoloso e può portare a infortuni anche seri!
LE SCARPE PER CORRERE SU STRADE STERRATE
Il trail running rappresenta il lato "off-road" del
running. Montagne, colline, boschi, lungo strade dal
fondo irregolare, stretti sentieri, pendenze ripide sia in
salita sia in discesa: tutto questo determina la
necessità di munirsi di scarpe corrette per la corsa “off-road”, Fig. 64 Scarpa da trail running.
sia per quanto riguarda il comfort, ma soprattutto per quanto riguarda sicurezza e
stabilità.
LE SCARPE DA TRAIL RUNNING: CARATTERISTICHE
1. La suola è molto più ruvida, rispetto a quella delle
scarpe da running "stradali", questo perché deve
fornire un maggiore "grip", deve essere molto più
rigida, deve permettere di assorbire le asperità del
terreno, resistere alla maggiore usura dovuta alla
eventuale presenza di pietre e Fig. 65 Suola della scarpa da trail running.
deve dare maggiore stabilità;
2. La struttura della scarpa è realizzata in modo da essere avvolgente nei confronti
del piede. Correndo su di una superficie irregolare, questo tipo di struttura
fornisce a piedi e caviglie un ulteriore sostegno.
3. La parte esterna della tomaia sarà molto più dura, resistente e durevole rispetto a
una scarpa da strada.
65
2.6 MODELLO DI PRESTAZIONE NEL CANICROSS
Essendo il canicross, una disciplina con delle regole e delle distanze prestabilite
possiamo classificarla come una gara di mezzofondo.
IL MEZZOFONDO:
Con i termine mezzofondo si indicano le competizioni che si svolgono su una certa
distanza, usualmente di lunghezza superiore alle gare cosiddette veloci (sprint), ma
inferiore a quelle tipiche del fondo. È solito fare tre distinzioni principali:
- Mezzofondo veloce, ne fanno parte le gare degli 800 metri, dei 1500 metri e del miglio
e gli atleti che si cimentano in queste competizioni hanno buone doti da velocisti
(capacità anaerobiche);
- Mezzofondo puro, i 3000 siepi ed i 3000 metri piani;
- Mezzofondo prolungato, le gare di 5000 metri e 10000 metri, dove il metabolismo
aerobico assume un’elevata importanza.
Poiché la maggior parte delle gare di canicross sono di 5000 metri, possono essere
classificate come un mezzofondo prolungato. Ovviamente è importante sottolineare le
notevoli differenze tra i 5000 metri piani che sono una specialità individuale dell'atletica
leggera, su pista e il canicross che si corre su un percorso sterrato pieno di dislivelli, con
il cane.
TECNICA DI CORSA
Il tipo di corsa nelle gare di canicross segue i principi tecnici e dinamici della corsa
atletica generale, con modificazioni d’intervento muscolare che variano a seconda delle
distanze da coprire e dei dislivelli presenti nei percorsi. In tal senso, va adeguata
l’intensità della spinta dei piedi alla maggior durata della corsa: più lunga è la distanza,
meno potente sarà la spinta; sarà presente una parabola più radente del piede che
sosterrà un’azione un po’ più lunga d’appoggio al suolo. Altre variazioni alla tecnica di
corsa sono dovute al traino e alle variazioni di velocità date dal cane.
MEDIA A KILOMETRO IN ITALIA E IN EUROPA
Analizzando le gare del campionato italiano di canicross, ho calcolato che il campione
italiano cioè un professionista del settore, per percorrere un 5000 impiega 15’25”
tenendo una media di 3'05”. Lo stesso atleta in un 7000 impiega poco di più di un 5000,
66
in quanto sia la media a kilometro che la durata
totale di gara, si alzano diventando di 3’10” e
15’50”. Analizzando invece le medie di gara a
livello europeo, ho visto chele medie si abbassano
notevolmente arrivando 2'30” in un 5000 e 2’35” su
un 7000 m; questo è possibile soprattutto grazie
Fig. 66 Davide Alessio e Thor Campioni Italiani di canicross. ai greyster. A queste medie la durata di
una gara europea in un 5000 è di 12’30” quasi 3’ in meno di quella italiana, mentre in
un 7000 m è di 12’55” sempre quasi 3’ in meno di quella italiana. Ovviamente queste
medie sono state calcolate cercando di prendere in considerazione solamente le gare sia
italiane sia europee, dove i dislivelli erano minimi, altrimenti le medie di gare possono
variare moltissimo. Poiché il record mondiale maschile dei 5000 su pista appartiene
all'etiope Kenenisa Bekele, che ha percorso la distanza in 12 minuti, 37 secondi e 35
centesimi a Hengelo il 31 maggio 2004, con una
media di poco più 2’30” a kilometro, possiamo
affermare che per svolgere la disciplina a livello
agonistico c’è bisogno di grandi corridori e
atleti.
Fig. 67 Antony Le Moigne e Phoenix Campioni d’Europa e del Mondo di canicross.
VELOCITÀ MEDIA IN ITALIA E IN EUROPA
Analizzando i dati delle gare italiane, la velocità media di gara in un 5000 è di circa
19,5 km/h circa mentre in un 7000 è di 19 km/h circa. In ambito europeo invece le
velocità medie sono di 24 km/h in un 5000m e poco più di 23 km/h in un 7000 m.
Anche in questo caso possiamo dire che le velocità medie delle gare europee sono
superiori di quelle italiane di 4,5 km/h in un 5000 m e di 4 km/h in un 7000 m.
I PRINCIPALI SISTEMI ENERGETICI UTILIZZATI NEL CANICROSS:
I principali sistemi energetici utilizzati in una gara di canicross sono quello aerobico e
quello anaerobico. In una gara di canicross come in un 5000 m, il sistema aerobico è
quello più sollecitato e viene impiegato per l’86,5% circa, mentre quell’anaerobico
lattacido è impiegato per il 13,5% circa. Ciò non significa che il sistema anaerobico
alattacido non è stimolato e utilizzato, ma la sua influenza è poco rilevante.
67
CAPITOLO TERZO
“ La scelta del padrone da parte di un buon cane
è un fenomeno magnifico e misterioso.
Con rapidità sorprendente, spesso in pochissimi giorni,
si stabilisce un legame che è di gran lunga più saldo di tutti… ”
(Konrad Lorenz)
3.1 OBIETTIVI DELLA RICERCA
L’obiettivo principale della tesi è di vedere le differenze che si riscontrano tra la corsa
con il cane e senza. Ho monitorato le variazioni dei miei parametri fisiologici e le
variazioni dei parametri cardiaci del cane a inizio e fine corsa, svolgendo venti sedute di
allenamento di cui dieci da solo e dieci con il cane. Ho svolto le prime dieci rilevazioni
su un percorso sterrato di tre chilometri conosciuto da entrambi, facendo cinque
rilevazioni con il cane e cinque senza cane ad andatura volontaria. Le altre dieci
rilevazioni sono state svolte su cinque percorsi di tre chilometri differenti tra loro, per
valutare quanto influisce il comportamento del cane sui miei e i suoi parametri
fisiologici su un percorso conosciuto e uno sconosciuto. Su ognuno dei cinque percorsi
è stata svolta una misurazione con Simba e una senza. Tutte le sedute di allenamento
sono state svolte su una distanza di tre chilometri, perché questa lunghezza è un ottimo
allenamento per una gara di cinque chilometri. C’è stato un tempo di recupero tra l’una
e l’altra di almeno ventiquattro ore. Per avere un riscontro più reale dei dati prima
dell’inizio delle sedute di allenamento, ho svolto un test incrementale su tapis roulant
per calcolare la frequenza cardiaca massima, partendo da una velocità di 8 km/h. Ad
ogni minuto c’è stato un incremento di velocità di 0,5 km/h fino allo sfinimento. La
durata del test è stata di circa venti minuti e la velocità massima è stata di 17 km/h. La
frequenza cardiaca stimata, attraverso la formula di Tanaka “Fcmax (frequenza cardiaca
massima) = 208 - (0,7 x età)”, era di 191,2 bpm quella rilevata è stata di 180 bpm.
Tab. 1 FC minima, media e massima con i rispettivi valori percentuali e tempo in minuti e in percentuale nelle sport
zone nel test incrementale.
Minima Media Massima 50-59 60-69 70-79 80-89 90-100
74 136 178 00:08:06 00:06:26 00:06:58 00:07:08 00:00:01
36,0% 66,0% 87,0% 28,2% 22,5% 24,3% 24,9% 0,1%
FC Tempo nelle sport zone
68
Fig. 68 Tracciato della frequenza cardiaca durante il test incrementale.
Attraverso il monitoraggio di alcuni parametri, dopo le venti sedute di allenamento, ho
raccolto una serie di dati che, una volta elaborati, mi hanno fornito indicazioni utili per
indagare alcuni aspetti di questa disciplina. Vado di seguito a elencarli:
1) Le variazioni dei miei parametri fisiologici con e senza cane.
2) Le variazioni dei parametri fisiologici nel cane pre e post seduta.
3) Le variazioni dei parametri fisiologici miei e del cane, per valutare quanto influisce e
varia il suo comportamento tra un percorso conosciuto e uno sconosciuto.
3.2 MATERIALI E METODI DELLA RICERCA
MATERIALI:
Cardiofrequenzimetro a fascia toracica Polar
Fig. 69 Cardiofrequenzimetro a fascia toracica Polar.
Saturimetro palmare veterinario Oxy-100
Fig. 70 Saturimetro palmare veterinario Oxy-100.
69
L’indagine è stata condotta monitorando venti sedute di allenamento, svolte su percorsi
sterrati di tre chilometri. Ho svolto dieci rilevazioni su un percorso sterrato di tre
chilometri conosciuto sia da me che dal cane, facendo cinque rilevazioni con il cane e
cinque senza cane, ad andatura volontaria. Le altre dieci sono state svolte su cinque
percorsi di tre chilometri differenti tra loro, per valutare quanto influisce il
comportamento del cane sui miei e suoi parametri fisiologici su un percorso conosciuto
e uno sconosciuto. Su ognuno dei cinque percorsi è stata svolta una misurazione con
Simba e una senza. In queste venti sedute di allenamento ho monitorato le variazioni dei
miei parametri fisiologici, grazie all’utilizzo di un cardiofrequenzimetro a fascia
toracica Polar ed ho monitorato i parametri cardiaci del cane, a inizio e a fine seduta di
allenamento, attraverso un Saturimetro palmare veterinario Oxy-100.La frequenza
cardiaca del cane è stata rilevata solamente all’inizio e alla fine di ogni seduta, poiché il
cardiofrequenzimetro non rileva alcun segnale sul cane e il Saturimetro non può essere
utilizzato in movimento. La rilevazione della frequenza cardiaca è stata eseguita
applicando la piccola molletta, posta al termine della solda sulla lingua del cane, perché
in esso solo sui tessuti molli come la lingua è possibile rilevare questo parametro. In
questo modo il dispositivo in pochi minuti, mi monitorava la frequenza cardiaca. A
causa del poco tempo a disposizione per monitorarla, ho deciso di prenderla solo a
inizio e fine allenamento, altrimenti anche i miei parametri sarebbero stati falsati da
eventuali soste effettuate per monitorarla a ogni kilometro o a dei tempi prestabiliti. I
dati registrati sono stati poi scaricati su un computer e riportati su un foglio di calcolo
excel. I risultati raccolti sono stati trascritti in una tabella di rilevazione per analizzare le
seguenti voci:
1) Le variazioni dei miei parametri fisiologici con e senza cane, cioè le variazioni
della frequenza cardiaca riscontrate durante le dieci sedute con il cane e le dieci sedute
senza.
2) Le variazioni dei parametri fisiologici nel cane pre e post seduta, ovvero le
variazioni della frequenza cardiaca riscontrate durante le dieci sedute svolte dal cane. E’
stata registrata la Fc a inizio e fine seduta e sono stati ricavati i valori della Fc media,
minima e massima.
3) Le variazioni dei parametri fisiologici miei e del cane, per valutare quanto
influisce e varia il suo comportamento tra un percorso conosciuto e uno
sconosciuto. Nei dieci allenamenti svolti con il cane è stata registrata la mia Fc minima,
media e massima e i loro valori percentuali in riferimento alla massima, suddividendo i
70
dati in due tabelle da cinque sedute, di cui cinque svolte sui percorsi conosciuti e cinque
sui percorsi sconosciuti. Poi, è stato rilevato il tempo in minuti e in percentuale nelle
sport zone così suddivise: 50-59, 60-69, 70-79, 80-89 e 90-100, sempre formando due
tabelle da cinque sedute, di cui cinque svolte su percorso conosciuto e cinque su
percorsi sconosciuti. Infine è stata registrata la Fc del cane a inizio e fine seduta e sono
stati ricavati i valori della Fc media, minima e massima, suddividendo anche i suoi dati
in due tabelle: una riguardante il percorso conosciuto e una quelli sconosciuti.
Fig. 71-72-73-74 In alto due foto in una seduta di corsa da solo e in basso due con Simba.
3.3 RISULTATI OTTENUTI
Prima di descrivere i risultati ottenuti, è d’obbligo fare una premessa. La frequenza
cardiaca è il numero di battiti del cuore, rilevato in un determinato arco di tempo.
Nell'uso più comune la frequenza è riferita al numero di battiti al minuto e l'unità di
misura utilizzata è indicata con l'abbreviazione "bpm" (che sta per "beat-per-minute",
71
appunto battiti al minuto). Essendo un preciso indicatore di come sta lavorando il nostro
cuore, conoscere, misurare e valutare la frequenza cardiaca è un'ottima pratica anche per
ottimizzare gli allenamenti sportivi. In relazione alla FC max. specifica di ogni
individuo, è diventata pratica comune individuare degli intervalli di frequenza cardiaca
che sono buoni indicatori del tipo di sforzo e di attività che stiamo svolgendo, risultando
utili anche per calibrare i propri allenamenti. Per questa ragione il test incrementale è
stato svolto all’inizio.
I suddetti intervalli sono chiamati “zone di frequenza cardiaca”. Di solito sono
individuate cinque zone di Fc:
- Zona1. La nostra FC sta nel range del 50-59% rispetto alla nostra FC max.; quando il
cuore raggiunge questa frequenza, significa che stiamo svolgendo un’attività motoria
blanda che comporta uno sforzo (non siamo seduti sul divano.) lieve, rilassato; in questa
fase il nostro organismo brucia una quantità minima di grassi, col sistema energetico
aerobico.;
- Zona2. La nostra FC sta nel range del 60-69% rispetto alla nostra FC max.; quando il
cuore raggiunge questa frequenza, stiamo svolgendo un’attività motoria con uno sforzo
evidente ma non troppo faticoso, il respiro diventa leggermente più corto, è possibile
ancora mantenere una conversazione senza problemi. Siamo in piena fase aerobica e
stiamo bruciando prevalentemente grassi, la produzione di acido lattico non è esagerata,
per cui il nostro organismo riesce a smaltire velocemente l'acido lattico ed evitarne
l'accumulo.;
- Zona3. La nostra FC sta nel range del 70-79% rispetto alla nostra FC max.; quando il
cuore raggiunge questa frequenza, stiamo svolgendo un’attività motoria con uno sforzo
evidente e abbastanza faticoso, il respiro diventa più pesante, mantenere una
conversazione è difficile. Siamo in fase aerobica, con consumo prevalente di carboidrati
(glicogeno, glucosio), è in azione il sistema energetico aerobico glucidico. La
produzione di acido lattico aumenta ma il nostro organismo è ancora in grado di
smaltirlo adeguatamente. In questa fase stiamo allenando il nostro sistema
cardiovascolare e migliorando la cosiddetta “capacità aerobica”.;
- Zona4. La nostra FC sta nel range del 80-89% rispetto alla nostra FC max.; quando il
cuore raggiunge questa frequenza, stiamo svolgendo un’attività motoria con grande
sforzo e fatica, il respiro diventa affannoso, siamo vicini al limite della soglia
anaerobica, l'organismo sta per entrare in fase anaerobica con eccessiva produzione di
acido lattico. Allenarsi in questa zona di FC consente di innalzare la propria soglia
72
anaerobica, aumentare la potenza e migliorare le nostre massime prestazioni.;
- Zona5. La nostra FC sta nel range del 90-100% rispetto alla nostra FC max.; quando il
cuore raggiunge questa frequenza, stiamo svolgendo un’attività motoria con enorme
sforzo e stress per il sistema cardiovascolare, il nostro organismo è entrato in fase
anaerobica: questa condizione non è sostenibile a lungo, stiamo esprimendo il massimo
della nostra prestazione. Allenarsi con punte nella zona cinque porta a migliorare la
resistenza anaerobica e la potenza muscolare.
In linea generale, la frequenza cardiaca normale di un cane adulto va da 70 a 160 battiti
al minuto con picchi di frequenza massima che sfiorano i 220 battiti al minuto. Per i
cuccioli invece va dai 100 ai 150 battiti circa al minuto; se è davvero giovane, il
cucciolo potrà toccare persino i 220-240 battiti al minuto. I parametri variano a seconda
della dimensione, dell’età e del peso dell’animale. Inoltre, la frequenza cardiaca di un
cane è più veloce nei soggetti giovani e diventa più lenta con la crescita dell’età e del
peso. Grazie a queste definizioni, è possibile comprendere meglio le tabelle seguenti.
3.4 PARAMETRI FISIOLOGICI
LE VARIAZIONI DEI MIEI PARAMETRI FISIOLOGICI CON E SENZA CANE:
Parametri fisiologici con cane:
Tab. 2 FC minima, media e massima con i rispettivi valori percentuali con cane.
FC CON CANE
DATA FC
Minima Minima % Media Media% Massima Massima %
11/05/2016 103 50,00% 145 71,00% 200 98,00%
13/05/2016 73 40,00% 126 70,00% 161 89,00%
15/05/2016 76 42,00% 131 72,00% 161 89,00%
17/05/2016 78 43,00% 140 77,00% 181 100,00%
19/05/2016 66 36,00% 132 73,00% 163 90,00%
21/05/2016 88 48,00% 127 70,00% 165 91,00%
24/05/2016 69 38,00% 132 73,00% 170 94,00%
25/05/2016 70 38,00% 132 73,00% 160 88,00%
01/06/2016 92 51,00% 141 78,00% 159 88,00%
05/06/2016 88 48,00% 136 75,00% 148 82,00%
MEDIA
80,3 43,40% 134,2 73,20% 166,8 90,90%
73
Fig. 75 Tracciato della frequenza cardiaca con cane.
L’analisi dei risultati evidenzia che con il cane la frequenza cardiaca minima è di 80
battiti al minuto, quella media è di 134 battiti al minuto e quella massima è di 167 battiti
al minuto. Questi stessi dati elaborati in percentuale ci danno il 43,40% di frequenza
cardiaca minima, il 73,20% di frequenza cardiaca media e il 90,90% di frequenza
cardiaca massima.
Tab. 3 Tempo in minuti nelle sport zone con cane.
FC CON CANE
DATA TEMPO NELLE SPORT ZONE
50-59 60-69 70-79 80-89 90-100
11/05/2016 00:07:03 00:02:13 00:13:53 00:03:48 00:02:07
13/05/2016 00:08:58 00:01:50 00:07:36 00:11:07 00:00:11
15/05/2016 00:08:54 00:01:04 00:02:37 00:14:24 00:00:11
17/05/2016 00:01:30 00:03:27 00:07:41 00:09:09 00:02:59
19/05/2016 00:05:15 00:02:48 00:07:05 00:09:44 00:00:42
21/05/2016 00:03:55 00:04:33 00:14:27 00:01:14 00:00:53
24/05/2016 00:05:57 00:03:08 00:06:05 00:11:08 00:00:57
25/05/2016 00:06:58 00:01:33 00:04:11 00:14:16 00:00:05
01/06/2016 00:01:09 00:01:51 00:08:03 00:10:48 00:00:13
05/06/2016 00:02:02 00:00:57 00:13:45 00:04:20 00:00:05
MEDIA
00:05:10 00:02:20 00:08:32 00:09:00 00:00:50
74
Tab. 4 Tempo nelle sport zone espresso in percentuale con cane.
Per quanto riguarda il tempo nelle sport zone, possiamo dire che nella fascia cardiaca tra
il 50-59 il tempo è di 5 minuti e 10 secondi e la percentuale è del 19,09%, tra il 60-69 è
di 2 minuti e 20 secondi e la percentuale è del 9,12%, tra il 70-79 è di 8 minuti e 32
secondi e la percentuale è del 33,90%, tra il 80-89 è di 9 minuti e la percentuale è del
34,68% mentre tra il 90-100 è di 50 secondi e la percentuale è del 3,21%.
Parametri fisiologici senza cane:
Tab. 5 FC minima, media e massima con i rispettivi valori percentuali senza cane.
FC CON CANE
DATA TEMPO NELLE SPORT ZONE %
50-59% 60-69 % 70-79% 80-89% 90-100%
11/05/2016 24,20% 7,60% 47,80% 13,10% 7,30%
13/05/2016 30,10% 6,20% 25,60% 37,50% 0,60%
15/05/2016 32,60% 4,00% 9,70% 53,00% 0,70%
17/05/2016 5,80% 14,00% 31,10% 37,00% 12,10%
19/05/2016 20,50% 11,00% 27,70% 38,10% 2,70%
21/05/2016 15,60% 18,20% 57,80% 4,90% 3,50%
24/05/2016 21,80% 11,50% 22,30% 40,90% 3,50%
25/05/2016 25,60% 5,80% 15,50% 52,80% 0,30%
01/06/2016 5,10% 8,40% 36,50% 49,00% 1,00%
05/06/2016 9,60% 4,50% 65,00% 20,50% 0,40%
MEDIA
19,09% 9,12% 33,90% 34,68% 3,21%
FC SENZA CANE
DATA FC
Minima Minima % Media Media% Massima Massima %
12/05/2016 71 34,00% 142 69,00% 167 82,00%
14/05/2016 57 31,00% 143 79,00% 187 103,00%
16/05/2016 95 52,00% 144 80,00% 178 98,00%
18/05/2016 105 58,00% 149 82,00% 182 101,00%
20/05/2016 67 37,00% 141 78,00% 186 103,00%
23/05/2016 70 38,00% 145 80,00% 173 96,00%
26/05/2016 69 38,00% 161 89,00% 184 102,00%
27/05/2016 88 48,00% 145 80,00% 169 93,00%
28/05/2016 67 37,00% 138 76,00% 168 93,00%
03/06/2016 85 47,00% 149 82,00% 167 92,00%
MEDIA
77,4 42,00% 145,7 79,50% 176,1 96,30%
75
Fig. 76 Tracciato della frequenza cardiaca senza cane.
L’analisi dei risultati evidenzia che senza il cane la frequenza cardiaca minima è di 77
battiti al minuto, quella media è di 146 battiti al minuto e quella massima è di 176 battiti
al minuto. Questi stessi dati elaborati in percentuale ci danno il 42,00% di frequenza
cardiaca minima, il 79,50% di frequenza cardiaca media e il 96,30% di frequenza
cardiaca massima.
Tab. 6 Tempo in minuti nelle sport zone senza cane.
FC SENZA CANE
DATA TEMPO NELLE SPORT ZONE
50-59 60-69 70-79 80-89 90-100
12/05/2016 00:04:33 00:00:43 00:10:48 00:03:28 00:00:00
14/05/2016 00:03:47 00:02:03 00:01:27 00:09:10 00:05:51
16/05/2016 00:03:12 00:01:28 00:02:31 00:07:56 00:05:55
18/05/2016 00:00:31 00:01:57 00:01:53 00:05:58 00:04:39
20/05/2016 00:03:18 00:01:07 00:00:53 00:10:14 00:03:44
23/05/2016 00:02:25 00:01:04 00:01:59 00:06:28 00:06:18
26/05/2016 00:00:35 00:00:06 00:00:45 00:01:50 00:11:32
27/05/2016 00:04:11 00:00:18 00:00:55 00:04:40 00:08:19
28/05/2016 00:04:56 00:01:03 00:01:06 00:03:42 00:09:21
03/06/2016 00:01:57 00:00:58 00:00:26 00:10:44 00:04:24
MEDIA
00:02:57 00:01:05 00:02:16 00:06:25 00:06:00
76
Tab. 7 Tempo nelle sport zone espresso in percentuale senza cane.
Per quanto riguarda il tempo nelle sport zone, possiamo dire che nella fascia cardiaca tra
il 50-59 il tempo è di 2 minuti e 57 secondi e la percentuale è del 14,98%, tra il 60-69 è
di 1 minuto e 5 secondi e la percentuale è del 5,75%, tra il 70-79 è di 2 minuti e 16
secondi e la percentuale è del 12,00%, tra l’80-89 è di 6 minuti e 25 secondi e la
percentuale è del 33,96% mentre tra il 90-100 è di 6 minuti e la percentuale è del
33,31%.
LE VARIAZIONI DEI PARAMETRI FISIOLOGICI NEL CANE PRE E POST SEDUTA:
Tab. 8 FC del cane minima, media e massima pre e post seduta.
FC SENZA CANE
DATA TEMPO NELLE SPORT ZONE %
50-59% 60-69 % 70-79% 80-89% 90-100%
12/05/2016 23,10% 3,70% 55,30% 17,80% 0,10%
14/05/2016 16,80% 9,20% 6,60% 41,10% 26,30%
16/05/2016 15,00% 7,00% 12,00% 37,80% 28,20%
18/05/2016 3,30% 13,10% 12,60% 39,90% 31,10%
20/05/2016 17,10% 5,80% 4,60% 53,10% 19,40%
23/05/2016 13,10% 5,90% 10,90% 35,50% 34,60%
26/05/2016 3,90% 0,70% 5,10% 12,40% 77,90%
27/05/2016 22,60% 1,70% 5,00% 25,50% 45,20%
28/05/2016 24,40% 5,20% 5,50% 18,40% 46,50%
03/06/2016 10,50% 5,20% 2,40% 58,10% 23,80%
MEDIA
14,98% 5,75% 12,00% 33,96% 33,31%
DATA FC SIMBA TOT PRE FC SIMBA TOT POST
11/05/2016 100 124
13/05/2016 100 140
15/05/2016 104 140
17/05/2016 108 144
19/05/2016 104 128
21/05/2016 100 140
24/05/2016 100 124
25/05/2016 100 128
01/06/2016 104 128
05/06/2016 112 124
MIN MIN
100 124
MEDIA MEDIA
103,2 132
MAX MAX
112 144
77
Analizzando la frequenza cardiaca del cane possiamo dire che, prima della seduta, la
sua minima è di 100 battiti al minuto, la sua media è di 103 battiti al minuto e la sua
massima è di 112 battiti al minuto. A fine seduta la sua minima è di 124 battiti al
minuto, la sua media è di 132 battiti al minuto e la sua massima è di 144 battiti al
minuto.
LE VARIAZIONI DEI PARAMETRI FISIOLOGICI MIEI E DEL CANE PER VALUTARE QUANTO
INFLUISCE E VARIA IL SUO COMPORTAMENTO TRA UN PERCORSO CONOSCIUTO E UNO
SCONOSCIUTO:
Parametri fisiologici con cane nel percorso conosciuto:
Tab. 9 FC minima, media e massima con i rispettivi valori percentuali nel percorso conosciuto con cane.
Fig. 77 Tracciato della frequenza cardiaca nel percorso conosciuto con cane.
I dati degli allenamenti svolti con il cane sul percorso conosciuto hanno fatto registrare
una frequenza cardiaca minima di 79 battiti al minuto, una media di 135 battiti al
minuto e una massima di 173 battiti al minuto. Questi stessi dati elaborati in
percentuale, ci danno il 42,20% di frequenza cardiaca minima, il 72,60% di frequenza
cardiaca media e il 93,20% di frequenza cardiaca massima.
FC CON CANE PERCORSO CONOSCIUTO
DATA FC
Minima Minima % Media Media% Massima Massima %
11/05/2016 103 50,00% 145 71,00% 200 98,00%
13/05/2016 73 40,00% 126 70,00% 161 89,00%
15/05/2016 76 42,00% 131 72,00% 161 89,00%
17/05/2016 78 43,00% 140 77,00% 181 100,00%
19/05/2016 66 36,00% 132 73,00% 163 90,00%
MEDIA
79,2 42,20% 134,8 72,60% 173,2 93,20%
78
Tab. 10 Tempo in minuti nelle sport zone nel percorso conosciuto con cane.
Tab. 11 Tempo nelle sport zone espresso in percentuale nel percorso conosciuto con cane.
Per quanto riguarda il tempo nelle sport zone possiamo dire che nella fascia cardiaca tra
il 50-59 il tempo è di 6 minuti e 20 secondi e la percentuale è del 22,64%, tra il 60-69 è
di 2 minuti e 16secondi e la percentuale è dell’8,56%, tra il 70-79 è di 7 minuti e 46
secondi e la percentuale è del28,38%, tra il 80-89 è di 9 minuti e 38 secondi e la
percentuale è del 35,74%, mentre tra il 90-100 è di 1 minuto e 14 secondi e la
percentuale è del 4,68%.
Parametri fisiologici con cane nei percorsi sconosciuti:
FC CON CANE PERCORSO CONOSCIUTO
DATA TEMPO NELLE SPORT ZONE
50-59 60-69 70-79 80-89 90-100
11/05/2016 00:07:03 00:02:13 00:13:53 00:03:48 00:02:07
13/05/2016 00:08:58 00:01:50 00:07:36 00:11:07 00:00:11
15/05/2016 00:08:54 00:01:04 00:02:37 00:14:24 00:00:11
17/05/2016 00:01:30 00:03:27 00:07:41 00:09:09 00:02:59
19/05/2016 00:05:15 00:02:48 00:07:05 00:09:44 00:00:42
MEDIA
00:06:20 00:02:16 00:07:46 00:09:38 00:01:14
FC CON CANE PERCORSO CONOSCIUTO
DATA TEMPO NELLE SPORT ZONE %
50-59% 60-69 % 70-79% 80-89% 90-100%
11/05/2016 24,20% 7,60% 47,80% 13,10% 7,30%
13/05/2016 30,10% 6,20% 25,60% 37,50% 0,60%
15/05/2016 32,60% 4,00% 9,70% 53,00% 0,70%
17/05/2016 5,80% 14,00% 31,10% 37,00% 12,10%
19/05/2016 20,50% 11,00% 27,70% 38,10% 2,70%
MEDIA
22,64% 8,56% 28,38% 35,74% 4,68%
79
Tab. 12 FC minima, media e massima con i rispettivi valori percentuali nei percorsi sconosciuti con cane.
Fig. 78 Tracciato della frequenza cardiaca in uno dei percorsi sconosciuti con cane.
I dati degli allenamenti svolti con il cane sui percorsi sconosciuti hanno fatto registrare
una frequenza cardiaca minima di 81 battiti al minuto, una media di 134 battiti al
minuto e una massima di 160 battiti al minuto. Questi stessi dati elaborati in percentuale
ci danno il 44,60% di frequenza cardiaca minima, il 73,80% di frequenza cardiaca
media e l’88,60% di frequenza cardiaca massima.
Tab. 13 Tempo in minuti nelle sport zone nei percorsi sconosciuti con cane.
FC CON CANE PERCORSI SCONOSCIUTI
DATA FC
Minima Minima % Media Media% Massima Massima %
21/05/2016 88 48,00% 127 70,00% 165 91,00%
24/05/2016 69 38,00% 132 73,00% 170 94,00%
25/05/2016 70 38,00% 132 73,00% 160 88,00%
01/06/2016 92 51,00% 141 78,00% 159 88,00%
05/06/2016 88 48,00% 136 75,00% 148 82,00%
MEDIA
81,4 44,60% 133,6 73,80% 160,4 88,60%
FC CON CANE PERCORSI SCONOSCIUTI
DATA TEMPO NELLE SPORT ZONE
50-59 60-69 70-79 80-89 90-100
21/05/2016 00:03:55 00:04:33 00:14:27 00:01:14 00:00:53
24/05/2016 00:05:57 00:03:08 00:06:05 00:11:08 00:00:57
25/05/2016 00:06:58 00:01:33 00:04:11 00:14:16 00:00:05
01/06/2016 00:01:09 00:01:51 00:08:03 00:10:48 00:00:13
05/06/2016 00:02:02 00:00:57 00:13:45 00:04:20 00:00:05
MEDIA
00:04:00 00:02:24 00:09:18 00:08:21 00:00:27
80
Tab. 14 Tempo nelle sport zone espresso in percentuale nei percorsi sconosciuti con cane.
Per quanto riguarda il tempo nelle sport zone possiamo dire che nella fascia cardiaca tra
il 50-59 il tempo è di 4 minuti e la percentuale è del 15,54%, tra il 60-69 è di 2 minuti e
24secondi e la percentuale è del 9,68%, tra il 70-79 è di 9 minuti e 18 secondi e la
percentuale è del 39,42%, tra il 80-89 è di 8 minuti e 21 secondi e la percentuale è del
33,62% mentre tra il 90-100 è di 27 secondi e la percentuale è dell’1,74%.
Parametri fisiologici del cane nel percorso conosciuto:
Tab. 15 FC del cane minima, media e massima pre e post seduta nel percorso conosciuto.
Analizzando la frequenza cardiaca del cane nel percorso conosciuto possiamo dire che
prima della seduta la sua minima è di 100 battiti al minuto, la sua media è di 103 battiti
al minuto e la sua massima è di 108 battiti al minuto. A fine seduta la sua minima è di
124 battiti al minuto, la sua media è di 135 battiti al minuto e la sua massima è di 144
battiti al minuto.
Parametri fisiologici del cane nei percorsi sconosciuti:
FC CON CANE PERCORSI SCONOSCIUTI
DATA TEMPO NELLE SPORT ZONE %
50-59% 60-69 % 70-79% 80-89% 90-100%
21/05/2016 15,60% 18,20% 57,80% 4,90% 3,50%
24/05/2016 21,80% 11,50% 22,30% 40,90% 3,50%
25/05/2016 25,60% 5,80% 15,50% 52,80% 0,30%
01/06/2016 5,10% 8,40% 36,50% 49,00% 1,00%
05/06/2016 9,60% 4,50% 65,00% 20,50% 0,40%
MEDIA
15,54% 9,68% 39,42% 33,62% 1,74%
DATA FC SIMBA PRE PERCORSO CONOSCIUTO FC SIMBA POST PERCORSO CONOSCIUTO
11/05/2016 100 124
13/05/2016 100 140
15/05/2016 104 140
17/05/2016 108 144
19/05/2016 104 128
MIN MIN
100 124
MEDIA MEDIA
103,2 135,2
MAX MAX
108 144
81
Tab. 16 FC del cane minima, media e massima pre e post seduta nei percorsi sconosciuti.
Analizzando la frequenza cardiaca del cane nei percorsi sconosciuti possiamo dire che
prima della seduta la sua minima è di 100 battiti al minuto, la sua media è di 103 battiti
al minuto e la sua massima è di 112 battiti al minuto. A fine seduta la sua minima è di
124 battiti al minuto, la sua media è di 129 battiti al minuto e la sua massima è di 140
battiti al minuto.
DATA FC SIMBA PRE PERCORSI SCONOSCIUTI FC SIMBA POST PERCORSI SCONOSCIUTI
21/05/2016 100 140
24/05/2016 100 124
25/05/2016 100 128
01/06/2016 104 128
05/06/2016 112 124
MIN MIN
100 124
MEDIA MEDIA
103,2 128,8
MAX MAX
112 140
82
CAPITOLO QUARTO “ Non crediate che sia crudele tenere un cane in un appartamento cittadino:
la sua felicità dipende soprattutto dal tempo che potete trascorrere con lui,
dal numero di volte che vi può accompagnare nelle vostre uscite…
Al cane non importa nulla aspettare per ore ed ore davanti alla porta del vostro studio,
se poi ne avrà in premio dieci minuti di passeggiata al vostro fianco.
Per il cane l’amicizia personale è tutto.
Ricordate però che in questo modo vi assumete un impegno tutt’altro che lieve,
perché dopo è impossibile rompere l’amicizia con un cane fedele,
e darlo via equivale ad un omicidio.”
(Konrad Lorenz)
4.1 DISCUSSIONE DEI RISULTATI
Sulla base dei dati raccolti, cerchiamo di trarre alcune conclusioni, che ci aiutino a
definire meglio le principali differenze rilevate nella corsa con e senza cane. Per capire
meglio tali differenze, ho fatto delle tabelle riassuntive.
LE VARIAZIONI DEI MIEI PARAMETRI FISIOLOGICI CON E SENZA CANE
Tab. 17 Differenze tra FC minima, media e massima con i rispettivi valori percentuali con e senza cane.
Fig. 79 Tracciato della frequenza cardiaca con cane. Fig. 80 Tracciato della frequenza cardiaca senza cane.
Analizzando la tabella e i tracciati inerenti alla variazione dei miei parametri fisiologici
con e senza cane, possiamo osservare che con il cane la frequenza cardiaca minima è
superiore di 3 bpm rispetto a quella registrata senza cane, mentre quella media e quella
massima sono inferiori di 12 bpm e 9 bpm. La percentuale della frequenza cardiaca
minima con il cane, rispetto a quella senza cane, varia in positivo del 1,40% mentre
varia in negativo del 6,30% e del 5,4% in quella media e massima. Possiamo quindi
affermare che con il cane si ha una frequenza cardiaca minima maggiore, mentre una
media e una massima minore. Questo perché da soli si riesce ad avere una velocità
FC
Minima Minima % Media Media% Massima Massima %
MEDIA CON CANE
80,3 43,40% 134,2 73,20% 166,8 90,90%
MEDIA SENZA CANE
77,4 42,00% 145,7 79,50% 176,1 96,30%
83
media maggiore più a lungo e ciò agevola l’aumento della frequenza cardiaca media e
massima. Queste affermazioni sono evidenti anche nei tracciati. Premettendo che in
entrambi ci sono molte variazioni dovute alla superficie del percorso sterrato e alle
continue variazioni di pendenza, possiamo vedere che nella corsa con il cane ci sono
variazioni più marcate, soprattutto all’inizio, perché il cane è per natura un velocista e
quindi tende a dare il massimo durante i primi minuti, poi la sua velocità si stabilizza.
Le altre variazioni di frequenza sono meno marcate, ma più evidenti rispetto alla corsa
senza cane, perché da soli si ha una velocità più costante, mentre con il cane si
verificano continue accelerazioni e decelerazioni.
Tab. 18 Differenze del tempo in minuti nelle sport zone con e senza cane.
Tab. 19 Differenze nel tempo nelle sport zone espresso in percentuale con e senza cane.
Analizzando le tabelle riassuntive riguardanti il tempo nelle sport zone possiamo dire
che nella corsa con il cane rispetto a quella senza, nella fascia cardiaca tra il 50-59 il
tempo è superiore di 2 minuti e 13 secondi e la percentuale è superiore del 4,11%, tra il
60-69 è superiore di 1 minuto e 15secondi e la percentuale è superiore del 3,37%,tra il
70-79 è superiore di 6 minuti e 16 secondi e la percentuale è superiore del 21,90%, tra il
80-89 è di 2 minuti e 35 secondi e la percentuale è superiore dello 0,72%, mentre tra il
90-100 è inferiore di 5 minuti e 10secondie la percentuale è inferiore del 30,10%. Dopo
questo esame possiamo affermare che in tutte le fasce dal 50 fino all’89, i valori sono
maggiori nella corsa con il cane, mentre sono inferiori nella fascia 90-100. Poiché nelle
TEMPO NELLE SPORT ZONE
50-59 60-69 70-79 80-89 90-100
MEDIA CON CANE
00:05:10 00:02:20 00:08:32 00:09:00 00:00:50
MEDIA SENZA CANE
00:02:57 00:01:05 00:02:16 00:06:25 00:06:00
TEMPO NELLE SPORT ZONE %
50-59% 60-69 % 70-79% 80-89% 90-100%
MEDIA CON CANE
19,09% 9,12% 33,90% 34,68% 3,21%
MEDIA SENZA CANE
14,98% 5,75% 12,00% 33,96% 33,31%
84
fasce 50-59 e 60-69 e 80-89 i valori sono simili, le principali differenze le riscontriamo
soprattutto nella fascia 70-79 a favore della corsa con il cane e nella fascia 90-100 nella
corsa senza. Quindi possiamo concludere dicendo che nella corsa con il cane, si svolge
un lavoro che va a stimolare soprattutto il nostro sistema cardiovascolare e la cosiddetta
“capacità aerobica sfiorando, in alcuni momenti, il limite della soglia anaerobica,
mentre nella corsa senza il cane l'organismo lavora molto di più in fase anaerobica
caricando su resistenza anaerobica e potenza muscolare.
LE VARIAZIONI DEI PARAMETRI FISIOLOGICI NEL CANE PRE E POST SEDUTA:
Tab. 20 FC del cane minima, media e massima pre e post seduta.
Analizzando la frequenza cardiaca del cane possiamo dire che prima e dopo la seduta, la
sua minima varia di 24 bpm, la sua media varia di 29 battiti al minuto e la sua massima
varia di 32 battiti al minuto. I cani dai 12 mesi in poi, a parte alcune eccezioni dovute
alla taglia, vengono considerati adulti quindi Simba, essendo un cucciolo di 14mesi,
avrebbe dovuto avere una fc variabile dai 70 a 160 bpm con picchi di massima fino a
220 bpm. Non avendo fatto per lui alcun test per rilevare la fc max. e non avendo potuto
monitorarne le variazioni durante tutto l’allenamento, possiamo solamente dire che ci
sono stati degli incrementi dovuti all’attività svolta.
LE VARIAZIONI DEI PARAMETRI FISIOLOGICI MIEI E DEL CANE PER VALUTARE QUANTO
INFLUISCE E VARIA IL SUO COMPORTAMENTO TRA UN PERCORSO CONOSCIUTO E UNO
SCONOSCIUTO:
Differenze tra dei miei parametri fisiologici nel percorso conosciuto e nei percorsi
sconosciuti con cane:
FC SIMBA TOT PRE FC SIMBA TOT POST
MIN MIN
100 124
MEDIA MEDIA
103,2 132
MAX MAX
112 144
85
Tab. 21 Differenze tra FC minima, media e massima con i rispettivi valori percentuali nel percorso conosciuto e nei
percorsi sconosciuti con cane.
Fig. 81-82 Tracciato della frequenza cardiaca nel percorso conosciuto con cane a sinistra e tracciato delle frequenza
cardiaca in uno dei percorsi sconosciuti con cane a destra.
Per quanto riguarda la variazione dei miei parametri fisiologici durante il percorso
conosciuto e quelli sconosciuti possiamo notare che in quello conosciuto la frequenza
cardiaca minima è inferiore di 2 bpm, rispetto a quella registrata nei percorsi sconosciuti
mentre quella media e quella massima sono superiori di 1 bpm e 13 bpm. La
percentuale della frequenza cardiaca minima e media nel percorso conosciuto rispetto a
quella nei percorsi sconosciuti, varia in negativo del 2,40% e dell’1,20% mentre varia in
positivo del 4,60% in quella massima. Quindi deduciamo che il cane in un percorso
conosciuto raggiunge una velocità maggiore, perché conosce il posto e non è distratto,
mentre in un percorso sconosciuto tende a distrarsi per esplorare tenendo perciò una
velocità più bassa. Dunque è chiaro che in un percorso conosciuto aumenta la fc del
padrone. Queste affermazioni sono evidenti anche nei tracciati, infatti, dalle foto si
evince che nel percorso conosciuto si hanno maggiori picchi dovuti alle continue
accelerazioni, mentre in quello sconosciuto si ha un andamento più lineare, perché la
velocità è moderata.
FC
Minima Minima % Media Media% Massima Massima %
MEDIA PERCORSO CONOSCIUTO
79,2 42,20% 134,8 72,60% 173,2 93,20%
MEDIA PERCORSI SCONOSCIUTI
81,4 44,60% 133,6 73,80% 160,4 88,60%
86
Tab. 22 Differenze nel tempo in minuti nelle sport zone nel percorso conosciuto e nei percorsi sconosciuti con cane.
Tab. 23 Differenze nel tempo in minuti nelle sport zone espresso in percentuale nel percorso conosciuto e nei percorsi
sconosciuti con cane.
Analizzando le tabelle riassuntive riguardanti il tempo nelle sport zone, rileviamo che
nel percorso conosciuto rispetto a quelli sconosciuti nella fascia cardiaca tra il 50-59, il
tempo è superiore di 2 minuti e 20 secondi e la percentuale è superiore del 7,10%, tra il
60-69 è inferiore di 8 secondi e la percentuale è inferiore dell’1,12%,tra il 70-79 è
inferiore di 1 minuto e 32 secondi e la percentuale è inferiore del 11,04%, tra il 80-89 è
superiore di 1 minuto e 17 secondi e la percentuale è superiore dello 2,12%,mentre tra il
90-100 è superiore di 47 secondi e la percentuale è superiore del 2,94%. Da questo
paragone, si evidenzia che nelle fasce dal 50 fino al 69, i valori sono tra il percorso
conosciuto e quello sconosciuto sono simili, mentre nella fascia 70-79 sono maggiori
nel percorso sconosciuto. Nelle fasce dall’80 al 100 i valori sono maggiori nel percorso
conosciuto, sono invece inferiori nella fascia 90-100. Possiamo concludere dicendo che
nel percorso conosciuto la velocità media è più alta, lavorando molto sulla resistenza
anaerobica e la potenza muscolare, raggiungendo per un tempo maggiore la fase
anaerobica, mentre nei percorsi sconosciuti si lavora soprattutto sulla capacità aerobica
andando a stimolare il sistema cardiovascolare e arrivando in pochissimi momenti
vicino al limite della soglia anaerobica. Dunque ad analisi conclusa possiamo affermare
che nel percorso conosciuto si raggiungono velocità e frequenza cardiache maggiori.
TEMPO NELLE SPORT ZONE
50-59 60-69 70-79 80-89 90-100
MEDIA PERCORSO CONOSCIUTO
00:06:20 00:02:16 00:07:46 00:09:38 00:01:14
MEDIA PERCORSI SCONOSCIUTI
00:04:00 00:02:24 00:09:18 00:08:21 00:00:27
TEMPO NELLE SPORT ZONE %
50-59% 60-69 % 70-79% 80-89% 90-100%
MEDIA PERCORSO CONOSCIUTO
22,64% 8,56% 28,38% 35,74% 4,68%
MEDIA PERCORSI SCONOSCIUTI
15,54% 9,68% 39,42% 33,62% 1,74%
87
Differenze tra dei parametri fisiologici del cane nel percorso conosciuto e nei percorsi
sconosciuti
Tab. 24 Differenze tra FC del cane minima, media e massima pre e post seduta nel percorso conosciuto e nei percorsi
sconosciuti.
Analizzando la frequenza cardiaca del cane prima della seduta e del percorso conosciuto
e di quelli sconosciuti, posso dire che nel primo la frequenza cardiaca minima e media è
uguale a quella dei secondi, mentre la massima è più alta di 4 bpm nei percorsi
sconosciuti. Anche a fine seduta nel percorso conosciuto la frequenza cardiaca minima è
uguale a quella dei percorsi sconosciuti, mentre quella media e quella massima sono più
alte di 5 bpm e 4 bpm nel percorso conosciuto. Quindi ne consegue che il cane in un
percorso conosciuto raggiunge una velocità maggiore, perché conosce il posto e non è
distratto, mentre in un percorso sconosciuto tende a distrarsi per esplorare tenendo
perciò una velocità più bassa. Dunque a conclusione di quest’analisi possiamo affermare
che nel percorso conosciuto anche nel cane si raggiungono velocità e frequenza
cardiache maggiori come accade per l’uomo.
4.2 CONCLUSIONI
Dopo aver analizzato tutte le tabelle, posso descrivere le mie conclusioni: durante la
corsa con il cane si ha una frequenza cardiaca minima maggiore e media, massima
minori. Quando si corre soli, si raggiunge una velocità media maggiore più a lungo e
innalza la frequenza cardiaca media e massima. Quindi nella corsa con il cane si svolge
un lavoro che va a stimolare soprattutto il nostro sistema cardiovascolare e a migliorare
la capacità aerobica, sfiorando in alcuni momenti attorno al limite della soglia
anaerobica, mentre nella corsa senza il cane l'organismo lavora molto di più in fase
anaerobica, andando a lavorare sulla resistenza anaerobica e la potenza muscolare.
FC SIMBA PRE PERCORSO CONOSCIUTO FC SIMBA POST PERCORSO CONOSCIUTO
MIN MIN
100 124
MEDIA MEDIA
103,2 135,2
MAX MAX
108 144
FC SIMBA PRE PERCORSI SCONOSCIUTI FC SIMBA POST PERCORSI SCONOSCIUTI
MIN MIN
100 124
MEDIA MEDIA
103,2 128,8
MAX MAX
112 140
88
Essendo il cane, un animale che discende dal lupo e abituato a vivere in branco, può
essere utilissimo sfruttare i suoi istinti predatori e di supremazia gerarchica per
raggiungere velocità più elevate e quindi avvicinarsi alle frequenze fatte registrare senza
cane poiché, esso è per natura un “velocista” e può correre più velocemente di noi per
brevi distanze, mentre noi possiamo farlo solamente se siamo molto allenati, in
condizioni climatiche particolari e su distanze superiori ai 40 km. Detto ciò grazie
all’allenamento fisiologico e metodologico nostro e del
cane alla disciplina e grazie a stimoli aggiuntivi dati da una
lepre “umana o cane” che corre davanti, si possono
raggiungere velocità e frequenze cardiache elevatissime
come quelle citate in precedenza e riguardanti il modello di
prestazione del canicross. I cani in gara riescono a
raggiungere velocità elevate non solo grazie alla loro
propensione alla corsa, ma anche perché vogliono superare
il cane precedente per dimostrargli la loro supremazia
gerarchica ed imporre la propria leadership sul branco.
Anche nel cane si sono riscontrati buone variazioni di
frequenza cardiaca dovute all’attività di corsa.
Fig. 83 Io e Simba mentre corriamo uno di fianco all’altro. Per quanto riguarda l’allenamento in un
percorso conosciuto rispetto con quelli sconosciuti, possiamo dire che il cane raggiunge
una velocità maggiore nel primo poiché conosce il posto e non è distratto. Nei percorsi
sconosciuti invece, tende a distrarsi per esplorare tenendo così una velocità minore che
abbassa la mia e la sua frequenza cardiaca. Posso concludere dicendo che nel percorso
conosciuto si lavora di più sulla resistenza anaerobica e la potenza muscolare poiché si
raggiunge per più tempo la fase anaerobica e la frequenza cardiaca e la velocità di
entrambi sono maggiori mentre, nei percorsi sconosciuti si lavora soprattutto sulla
capacità aerobica e si arriva in pochissimi momenti attorno al limite della soglia
anaerobica. Quindi per iniziare è meglio allenarsi su un percorso conosciuto.
4.3 INDICAZIONI UTILI PER L’ALLENAMENTO
Sulla base dei dati scaturiti dalla ricerca, vorrei suggerire alcune indicazioni pratiche
sull’allenamento. Il programma di allenamento seguente è stato fatto da me ed è adatto
per correre una gara di 5 km di canicross poiché questa è la lunghezza più utilizzata in
89
gara. Quest’allenamento personalizzato è stato pensato per il binomio cane-padrone,
cosa che non avviene in ambito europeo agonistico e per rafforzare il legame uomo-
animale, a mio avviso importantissimo in questo sport. Non esistendo ricerche
specifiche sulle metodologie di allenamento dei cani e partendo dal presupposto che la
loro fisiologia è simile alla
nostra, ho dedotto che
questo programma possa
essere adeguato per
entrambi. Esso prevede
una buona preparazione
fisica di base da parte del
conduttore soprattutto in
termini di resistenza
Fig. 84 Io e Simba durante una seduta di allenamento aerobica. In caso contrario, è auspicabile
dedicarsi prima per un paio di mesi alla resistenza, per rafforzare il sistema articolare e
perdere peso, alternando fasi di corsa a fasi di cammino. Durante questo periodo si può
iniziare ad insegnare al cane le basi del canicross. Sicuramente questo, soprattutto se
predisposto, subirà un processo di adattamento più veloce rispetto al nostro, ma è bene
comunque allenarsi insieme per raggiungere lo stesso livello di allenamento che
consentirà di rafforzare il rapporto e affrontare serenamente le gare. Ho ipotizzato un
programma di 5 settimane composto da 4 allenamenti settimanali, intervallati da un
giorno di riposo al termine del quale ci sarà la gara. Per quanto riguarda gli intervalli di
tempo ricordiamoci che siamo in coppia e dobbiamo rispettare il cane. Nel caso di
stanchezza è necessario farlo riposare e proseguire da soli ricordandoci di tenere bene a
mente le condizioni climatiche. Prima di ogni seduta bisogna eseguire qualche esercizio
di riscaldamento come quelli proposti in precedenza. Dopo ogni lavoro sono necessari
alcuni minuti di defaticamento, mentre al termine delle corse lente si possono correre
alcuni allunghi (8-10) di 80-100 m. A fine seduta, dopo aver gratificato il cane per aver
portato a termine l’allenamento, è buona prassi controllare sue le zampe, soprattutto i
polpastrelli e fare qualche esercizio di stretching per entrambi che andrà ad interessare
principalmente i muscoli delle zampe. Quelli più utilizzati per il cane sono l’inchino e
l’otto, che vanno insegnati fin da piccoli. Per i cani agonisti di alto livello si eseguono
dei trattamenti per sciogliere i muscoli indolenziti e aiutarli nel recupero. Inoltre è molto
90
importante non trascurare la nostra e la loro alimentazione e avere un piano alimentare
bilanciato, perché questa disciplina richiede un grande dispendio di energie.
Programma di allenamento per una gara di 5km di Canicross
Per questo allenamento occorre fare una
premessa: andrà svolto su superfici sterrate. I
lenti di costruzione vanno fatti alla velocità
che si riesce a raggiungere, sempre
rispettando il cane e non forzandolo. Nelle
sedute dove ci sono i 30' di riscaldamento,
questi andranno svolti da soli sempre su
superficie sterrate. In questo lasso di tempo,
vanno eseguiti esercizi di tecnica di corsa
come quelli proposti ed esercizi a circuito di
potenziamento a corpo libero come
“piegamenti-crunch-squat-trazioni”, facendo
2-3 giri di circuito con ripetizioni che vanno
dalle 15 alle 25 in base al proprio
Fig. 85 Io con la linea in tensione su un percorso sterrato. allenamento. Questo perché la trazione
esercitata dal cane sollecitata in modo importante tutti i muscoli del corpo e non solo le
gambe, come nella corsa individuale . Nelle fasi di recupero passivo, occorre giocare
con il cane incitandolo e motivandolo a riprendere l’allenamento, mentre nelle fasi di
recupero attivo è sufficiente camminare o correre lentamente. Nella corsa in
progressione si cerca di correre a un’andatura leggermente più veloce rispetto a quella
che si era tenuta nel corso della seduta di corsa lenta, è preferibile non accelerare in
modo brusco, il passaggio dalla corsa lenta alla progressione, deve essere graduale;
meglio finire la seduta avendo ancora delle energie da spendere. Solo con il tempo e la
pratica si acquisisce una buona sensibilità allo sforzo. Nelle corse submassimali bisogna
cercare di correre alla velocità massima, in quelle massimali alla massima.
PRIMA SETTIMANA
Lunedì: 1h lento di costruzione
Martedì: Riposo
91
Mercoledì: 30' riscaldamento + 4x1500 recupero passivo 4'
Giovedì: Riposo
Venerdì: 30' riscaldamento 2 serie 5x400m recupero passivo 3' fine serie recupero
passivo 5-6'
Sabato: Riposo
Domenica: 30' riscaldamento 3x1000 recupero attivo 500m + 2000m recupero attivo
1000m + 1000m
SECONDA SETTIMANA
Lunedì: 1h 20' lento di costruzione
Martedì: Riposo
Mercoledì: 30' riscaldamento+ 3x1000 recupero attivo 500m, fine serie recupero attivo
1000m + 4x500 recupero attivo 500m
Giovedì: Riposo
Venerdì: 30' riscaldamento + 5x200 + 3x300 + 2x400 recupero passivo 1' 30"
Sabato: Riposo
Domenica: 30' riscaldamento + 3x2000 recupero attivo 500m
TERZA SETTIMANA
Lunedì: 1h 20' lento di costruzione
Martedì: Riposo
Mercoledì: 30' riscaldamento 3x(600m recupero attivo 500m, 300m recupero attivo
500m) recupero attivo dopo la 3a serie 1000m + 4000m in progressione
Giovedì: Riposo
Venerdì: 30' riscaldamento + 3x(5x100m recupero attivo 100m) recupero attivo dopo
ogni serie 1000m + 1000m submassimale a finire
Sabato: Riposo
Domenica: Simulazione gara 5Km
QUARTA SETTIMANA
Lunedì: 1h 20' lento di costruzione
Martedì: Riposo
Mercoledì: 30' riscaldamento + 2x(6x200m recupero attivo 200m) fine serie recupero
attivo 1000m + 1000m submassimale a finire
92
Giovedì: Riposo
Venerdì: 30' riscaldamento + (1000, 2x500, 1000) recupero passivo 5'-6'
Sabato: Riposo
Domenica: 30' riscaldamento + 5x1000 recupero attivo 500m
QUINTA SETTIMANA
Lunedì: 1h lento di costruzione
Martedì: Riposo
Mercoledì: 30' riscaldamento + 1000m recupero passivo 5' + 500m submassimale
recupero passivo 3’ +1000m recupero attivo 5' +300m massimali
Giovedì: Riposo
Venerdì: 40' lento di costruzione + 3x(100m recupero attivo 100m, 200m recupero
attivo 200m)
Sabato: 30' lento di costruzione
Domenica: GARA !!!
METODOLOGIE D’ALLENAMENTO ADOTTATE IN EUROPA:
Documentandomi sugli allenamenti di atleti titolati in Europa, ho notato l’applicazione
di tecniche, metodologie e tempistiche differenziate e diverse riguardo l’allenamento del
cane rispetto all’uomo. Premetto che non condivido queste metodologie anche se
sicuramente efficaci, non sono provate scientificamente, perché durante le sedute non ci
si allena quasi mai insieme e non si va a rinforzare il legame del binomio. I canidi questi
atleti vengono spesso scelti e utilizzati solo per le proprie abilità di corsa e per
raggiungere la massima prestazione. Le dinamiche, i macrocicli, i microcicli, le uscite di
allenamento in coppia e i test d’allenamento in coppia sono molto differenti da quello
che può essere il nostro immaginario e la gara è solamente la somma dei risultati di una
sessione di allenamento di 3/4 mesi per entrambi, dove il test dei 5 km si è fatto una sola
volta a un mese dall’appuntamento prefissato nel macrociclo. Ai cani vengono fatte
svolgere sessioni di footbike per il potenziamento e sedute di bike per la velocità.
Queste sono altre due discipline cinofilo sportive chiamate scooter e bikejoring, che
sono utilizzate per migliorare le prestazioni del cane nel canicross. Tra le altre
informazioni che ho trovato, ci sono dei test che vengono fatti svolgere al cane per
capire quanto può essere allenato, quant’è il suo massimale, il suo endurance e il suo
93
picco massimo di velocità. Questi test vengono svolti con l’aiuto di un medico
veterinario per cercare il parametro da allenare.
Sono stati effettuati anche dei test per capire quanto questi cani influenzino i tempi
Fig. 86-87 Igor Tracz e Jamal Campioni d’Europa e del Mondo di Bikejoring a sinistra. A destra Igor Tracz, Jamal e
Ozzi durante un allenamento con lo scooter.
del runner nella corsa, quanto incidano sul passo e quanto, in base alla razza e la
struttura fisica, possano essere allenati e migliorati. Come me, nel protocollo di lavoro
hanno svolto su uno stesso percorso delle sedute di corsa con e senza cane, per vedere di
quanto potesse migliorare la prestazione. Si è visto che questi cani, nei top runner,
riescono a produrre un aumento di prestazione in una gara di 5 km anche del 30%.
Prendendo come riferimento i dati citati in precedenza sul modello di prestazione,
possiamo dire che in una gara di 5 km questi cani riescono a migliorare la prestazione
umana anche di 3 minuti e 45 secondi. Infine, gli ultimi test prestazionali vengono svolti
sul runner per capire anche lì quali parametri hanno più bisogno di essere allenati e per
creare una tabella mirata sulle caratteristiche da migliorare. Spesso le condizioni psico-
fisiche e gli obiettivi del cane sono differenti da quelle dell’atleta e come tali sono
allenate nella loro singolarità. Il concetto finale è che quasi mai cane e atleta hanno le
medesime basi di partenza ed eguali esigenze o dinamiche da allenare, condividono lo
stesso obiettivo. Quindi si dovranno creare due linee diverse e a sé stanti di
allenamento, che dovranno convergere nello stesso punto di
picco prestazionale il giorno della gara. Per questa ragione per esasperare al massimo la
prestazione di entrambi non è importante allenarsi insieme 3/4 o 5 volte la settimana,
anzi, un tale allenamento potrebbe generare differenze e lacune che inciderebbero sul
raggiungimento del massimo risultato del binomio in una competizione. In questi casi,
dunque, occorre scindere l’allenamento umano da quello del cane per ritrovarsi in poche
occasioni oltre alla gara ad allenarsi insieme. Così, se le tabelle di allenamento sono
state fatte bene e rispettate, il risultato sarà di un binomio perfetto, veloce e forte, pronto
94
Ad assecondarsi e aiutarsi a vicenda senza che nessuno dei due sia un peso per l’altro.
Fig. 88-89 Io e Simba mentre proviamo durante uno stage un po’ di bikejoring e un po’ di scooter.
Io non condivido queste metodologie, perché l’unico obiettivo prefissato è quello della
massima prestazione sportiva, a scapito del rapporto empatico con l’animale. Però le
comprendo, perché sono elaborate e attuate per atleti di altissimo livello. Comunque
non essendoci dati scientifici che certifichino quali siano quelle più adatte per allenare il
cane, lascio a voi la scelta, pur intuendo già quale adotterete. Buone corse a sei zampe
!!!
Fig. 90-91 Io e Simba al termine di una seduta di allenamento.
95
BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA:
AA.VV., Correre-Saltare-Lanciare. La guida ufficiale IAAF per l’insegnamento
dell’atletica, Centro studi e ricerche FIDAL, 2010.
AA.VV., Il manuale dell'allenatore di atletica leggera – Prima parte: generalità, corse e
marcia, Centro Studi & Ricerche,1999.
AA.VV., Il nuovo manuale dell’Istruttore di Atletica Leggera, Centro studi e ricerche
FIDAL, 2010.
Arcelli Enrico, Il nuovo «Correre è bello»., Sperling & Kupfer, 1998.
Arcelli Enrico, Voglio correre. Allenamento e alimentazione: come diventare più
veloci, più resistenti, più magri, Sperling & Kupfer, 2014.
Attla George, Training and Racing Sled Dogs, Bella Levorsen, 1972.
Avis Baquilla David, El Libro del Canicross, Createspace Independent Publishing
Platform, 2016.
Baldini Stefano, Quelli che corrono. Un manuale per cominciare, per continuare, per
migliorare., Mondadori, 2008.
Bisciotti, I tendini. Biologia, patologia, aspetti clinici, Calzetti Mariucci Editore, 2013.
Bonetti Franco; Gorrieri Walter, Il cane si muove, Olimpia, 1977.
Bosco, La forza muscolare. Aspetti fisiologici e applicazioni pratiche, Società Stampa
Sportiva, 2002.
Bosco, P. Lohtanen, Fisiologie e Biomeccanica applicata al calcio, Società Stampa
Sportiva, 1992.
Bramble DM1, Lieberman DE., Endurance running and the evolution of Homo.;
18;432(7015):345-52. Nature., Nov2004.
BurfootA., Il grande libro della corsa ,Sperling& Kupfer,2013.
Carrier DR1, Gregersen CS, Silverton NA., Dynamic gearing in running dogs.;
47(9):1988-96. Med Sci Sports Exerc., Sep2015.
Cavagna G.A., Muscoli e locomozione, Raffaello Cortina , 1988.
Clarke TE, Frederick EC, Cooper LB., Effects of shoe cushioning upon ground
reaction forces in running.; 51(2):334-48.Res Q Exerc Sport., May 1980.
Collins Miki-Collins Julie, Dog Drive, Alpine, 1991.
Corn RJ1, Knudson D, Effect of elastic-cord towing on the kinematics of the
acceleration phase of sprinting. 34(7):465-85. Sports Med., 2004.
96
Costill DL, Thomason H, Roberts E., Fractional utilization of the aerobic capacity
during distance running.; 17(1):72-5.J Strength Cond Res., Feb 2003.
Creagh U1, Reilly T, Lees A., Kinematics of running on 'off-road' terrain.; 19(2):149-
59.J Sports Sci., Feb2001.
Diamantini Simone, Corsa per tutti, Elika, 2012.
Di Prampero P.E., Bilanci energetici dell’esercizio fisico, Atletica, 2002.
Di Prampero, La locomozione umana su terra, acqua, in aria. Fatti e teorie, Edi.
Ermes, 1985.
Di Monte Marco, Correre. Guida completa alla corsa prolungata per tecnici, amatori,
agonisti e principianti, Elika, 2009.
E. Arcelli-A. Dotti, Il mezzofondo veloce, Centro studi e ricerche FIDAL, 2000.
E.Arcelli e coll., Le gare sulle medie e lunghe distanze, Centro studi e ricerche FIDAL,
Roma, 1996.
Easthope CS1, Nosaka K
2, Caillaud C
3, Vercruyssen F
4, Louis J
5, Brisswalter J
6.,
Reproducibility of performance and fatigue in trail running.; 214(Pt 3):402-11.J Exp
Biol., Feb 2011.
Faggiani Franco, Endurance trail. Prepararsi, partecipare, sopravvivere, Idea
Montagna, 2014.
Fishpoll Sean, Corsa, Red Edizioni, 2008.
Galloway Jeff, Il libro completo della corsa, Edizioni Mediterranee, 2014.
Galloway Jeff, Il metodo run-walk-run. Migliorare i tempi e ridurre la fatica:
suggerimenti per tagliare il traguardo da campioni, Elika, 2014.
Galloway Jeff, Trail running. Il piacere di correre nella natura., Red Edizioni, 2016.
Glover Bob; Schuder Pete, Correre per vincere. La maratona, la mezza maratona e
tutte le altre distanze. Programma di allenamento completo, Gremese Editore, 2014.
Goater Julian; MelvinDon, L' arte di correre veloci. Come migliorare tecnica,
allenamento e prestazioni, Elika, 2014.
Gollin Massimiliano, Metodologia della preparazione fisica, Elika, 2014.
Grainer Alessandro, Running. Attività fisica e benessere alla portata di tutti,
Hoepli,2015.
Hilditch Graeme, Il trail running dalla A alla Z,Elika, 2016.
Juergen Weineck, L'allenamento ottimale, Calzetti Mariucci, 2009.
97
Katayama M, Kubo T, Mogi K, Ikeda K, Nagasawa M, Kikusui T., Heart
rate variability predicts the emotional state in dogs.;128:108-12. Behav Processes., Jul
2016.
K. Edelmann Birgitta, Zughundetraining: Canicross, Bikejöring, Scooter, Trike,
Oertel Und Spoerer Gmbh, 2015.
Khatchikiàn A., Sleddog mushing in 20 lezioni. Manuale illustrato, RAI-ERI, 2010.
Lee DV1., Effects of grade and mass distribution on the mechanics of trotting in
dogs.;201(Pt 23):3185-95.J Exp Biol., Dec 1998.
Le MauxMathieu, Running dalla A alla Z, Corbaccio, 2015.
Locatelli C1, Spalla I
2, Zanaboni AM
3, Brambilla PG
4, Bussadori C
5., Assessment of
right ventricular function by feature-tracking echocardiography in conscious healthy
dogs.; 207:164-8. Vet J., Jan 2016.
Mann R, Sprague P., A kinetic analysis of the ground leg during sprint running.;
39:305-18. Instr Course Lect., 1990.
Massa Fulvio, Il trail running. Guida pratica per correre in mezzo alla natura, Correre,
2014.
Massini Fulvio, Andiamo a correre, BUR Biblioteca Univ. Rizzoli, 2016.
Messina Massimo; Stretching per lo sportivo, De vecchi, 2011.
Mondoni, Basket e Biomeccanica, Libreria dello Sport,2002.
Mukherjee J1, Das PK
1, Ghosh PR
1, Banerjee D
1, Sharma T
1, Basak D
2, Sanyal S
1.,
Electrocardiogram pattern of some exotic breeds of trained dogs: A variation
study.;105:103-10.Res Vet Sci., Apr 2016.
Nelson Richard W.; Couto C. Guillermo, Medicina interna del cane e del gatto,
Elsevier, 2010.
Ounpuu S., The biomechanics of running: a kinematic and kinetic analysis.;
41(7):1029-33. Jul 1998.
Paradisis GP1, Cooke CB., Kinematic and postural characteristics of
sprint running on sloping surfaces.; 5(4):248-52. Med Sci Sports., Winter 1973.
Porciatti Chiara; Paoli Gianluca, Il piacere della corsa, Giunti Demetra, 2002.
Porciello F1, Rishniw M
2, Ljungvall I
3, Ferasin L
4, Haggstrom J
3, Ohad DG
5.,
Sleeping and resting respiratory rates in dogs and cats with medically-controlled left-
sided congestive heartfailure.;155:102-11.Physiol Behav., Mar 2016.
Puleo Joe; Milroy Patrick, Running anatomy. 50 esercizi per la forza, la velocità e la
resistenza nella corsa con descrizione anatomica, Calzetti Mariucci, 2011.
98
Radcliffe Paula, Correre per star bene, Mondadori, 2012.
Russo Giuseppe, Atletica per i giovani, Edizioni Mediterranee, 1989.
Russo Roberto, Corsa facile, Red Edizioni, 2014.
Saunders PU1, Pyne DB, Telford RD, Hawley JA., Factors
affecting running economy in trained distance runners.; 208(Pt 10):1963-70.J ExpBiol.,
May2005.
Sergio Rodríguez Rivero; Laura García Ferreiro, Canicross, otra forma de crear
vínculo con tu perro, Tapa blanda Editorial Círculo Rojo, 2015.
Striano Philip, Anatomia della corsa. Guida per un allenamento efficace, Elika, 2014.
Trudeau MB1, von Tscharner V, Vienneau J, Hoerzer S, Nigg BM., Assessing
Footwear Effects from Principal Features of Plantar Loading during Running.;
63(3):1236-45.J Appl Physiol, Sep 1987.
Vercruyssen F1, Tartaruga M, Horvais N, Brisswalter J., Effects of Footwear and
Fatigue on Running Economy and Biomechanics in TrailRunners.;17(2):207-11. J Sci
Med Sport., Mar 2014.
Welch Jim, Come allenare i cani da slitta, Edizioni Cinque, 1993
Welch Jim, The SpeedMushing Manual, Sirius, 1989.
Williams KR1, Cavanagh PR., Relationship between
distance running mechanics, running economy, and performance.; 4(4):247-51.Int J
Sports Med., Nov 1983.
Zupan M1, Buskas J
2, Altimiras J
2, Keeling LJ
3., Assessing positive emotional states
in dogs using heart rate and heart rate variability.; Med Sci Sports Exerc., May 2016.
aforisticamente.com
allenamentietabelle.blogspot.it
antonylemoigne.onlinetri.com
benicadellesportiu.com
best5.it
blog.iafstore.com
boxerforum.freeforumzone.com
caniegattionline.com
educationcanine.forumactif.com
gdansktown.home.pl
lascienzadelbodybuilding.altervista.org
marche.diabasi.it
99
marcogabossi.wordpress.com
mizaar.wordpress.com
overpress.it
rowery.pl
royaldoggie.com
runningintherain.it
salvalatuaschiena.it
sleddogsport.com
wikipedia.org
www.albanesi.it
www.aracneeditrice.it
www.centroveterinariosanfilippo.it
www.corsanaturale.it
www.csencorsi.it
www.dogingjura.com
www.dogspecialist.it
www.dogzer.net
www.elettromedicali.it
www.endu.it
www.erunning.it
www.ficss.it
www.fimss.com
www.fisio2000.it
www.gheda.it
www.imagui.com
www.imieikurzhaar.com
www.inseparabile.com
www.karenpsport.it
www.kinesisconegliano.com
www.lifegate.it
www.mydoggy.it
www.my-personaltrainer.it
www.nbrescue.com
www.ortocanis.com
100
www.pertuttiquelliche.it
www.pinterest.com
www.proformrunners.it
www.runlovers.it
www.runningitalia.it
www.settoretecnico.figc.it
www.spaziosolosalute.it
www.sportandtraining.com
www.sportcinofili.it
www.tapisroulantelettrico.org
www.teamartist.com
www.tipresentoilcane.com
www.unipd.it
www.visasport.it