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Tonino Sanna I VENT’ANNI DI “BOGHES NOAS” 1988 - 2008

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Diario semiserio di una grande e bella avventura. Dedicato a tutti quelli che hanno “vissuto” il Coro Boghes Noas. T.S.

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Page 1: Vent'anni del Coro "Boghes Noas"

Tonino Sanna

I VENT’ANNI DI “BOGHES NOAS”

Page 2: Vent'anni del Coro "Boghes Noas"

1988 - 2008

Diario semiserio di una grande e bella avventura.

Dedicato a tutti quelli che hanno “vissuto” il Coro Boghes Noas.

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Page 4: Vent'anni del Coro "Boghes Noas"

“””Ossi, mancari ses bezzu pedrale,

ses motivu ‘e pinzellos e arazzosin fundu in s’abertura su canale

ponet ogni pintore in imbarazzos.

Una figura umana posta maleparet ch’happat abbertu anca e brazzos

hat sa posizione orizzontalepronta pro dogn’istranzu a sos abbrazzos.

Est da-i sa primm’ora rutta gaie pro coment’est posta linda e oro

coment’e una femina guasi,

sos bratzos sun s’Iscala e Litterai,in sa Cheja ‘e Bertulu hat su coroe-i sa conca li pasat in Pascasi”””

-Pedru Muresu-

Per una migliore comprensione della lettura appare opportuno specificare che

sino ad un certo punto della storia, chi scrive lo fa in terza persona (loro,

hanno, fecero, usarono, dissero ecc..) per poi passare ad un più semplice modo

diretto dovuto al fatto che dal quel momento il Coro Boghes Noas ebbe un

corista in più.

T.S.

Page 5: Vent'anni del Coro "Boghes Noas"

L’inizio dell’avventura

Sembra ieri, invece sono passati già venti anni da quando un manipolo di

amanti del canto corale sardo decise che anche a Ossi fosse arrivato il

momento di far nascere un Coro polifonico sardo.

Come per la maggior parte dei cori sardi, anche per il nascente coro

ossese, la passione per la ricerca, mirata e finalizzata al recupero delle proprie

tradizioni, secondo i canoni tipici della tradizione canora sarda, è stata uno

stimolo per mettere insieme persone diverse fra loro, per età, cultura ed

estrazione sociale.

All’inizio timidamente poi, con l’andare del tempo, con sempre più

grande convinzione, ci si è accorti che cantare era proprio una cosa meda

bella e meda sana e in paritzos si sono avvicinati alle prove di canto.

Correva l’anno 1988, e

tutto, come già detto, nasce dalla passione di alcuni ragazzi affascinati

dalla tradizione canora sarda: Mario “Lupo” Lubinu, Antonio Linzas, Mario

Masia, Pedru Monte, Peppino Donaera, Giuseppe Cubeddu, Mario Monte i quali

iniziano a cantare per diletto, spesso nei bar, più spesso ancora mentre si

“spuntina”. Per imparare bene l’arte del canto, il nascente drappello decide di

frequentare il Coro di Usini. Ad Usini si andava molto volentieri, ma più per

assaggiarne il suo vermentino che per la reale voglia di imparare il canto.

Infatti, chie andada cun su toppu…..

Il gruppo adesso è davvero consistente: ai già citati coristi, si aggiungono

Vincenzo Mura, Nandino Lardu, Stefano Usai, Francesco Pinna, Bastianino

Page 6: Vent'anni del Coro "Boghes Noas"

Muresu (che collaborava con il M° Piero Concu nel selezionare le voci), Marco

Derudas, Andrea Canu, Franco Sanna e tanti altri.

Il futuro coro non disponeva però, come è intuibile, di una propria sede e

le prove, se così vogliamo chiamarle, venivano fatte nei posti più disparati, ora

qua, ora là, ora in questa, ora in quell’altra cantina e molto spesso presso i bar

o i circoli degli amici. Fu Vincenzo Mura a mettere a disposizione del coro la

cantina della sua costruenda abitazione, nel nuovo quartiere di Littos Longos;

non era il massimo ma almeno si stava in santa pace. Poi si andò a finire nelle

scalinate di via Roma, nella casa dei Contini. La prima vera gloriosa sede del

futuro Coro Boghs Noas de Ossi, che però ancora non aveva un nome ma

aveva un maestro di prove: Piero Concu. Era lui che con piglio molto severo

selezionava e vivisezionava le persone ma primm‘e tottu sas boghes, le

voci delle persone.

L’impostazione corale è quella tipica “nuorese”, che è l’espressione più

alta del canto sardo. Diretto discendente del canto “A tenores”, è il canto

polivocale. Esso infatti nasce grazie a una particolare evoluzione che gli schemi

musicali dei Tenores hanno subito dopo l’introduzione in Sardegna del Canto

Gregoriano da parte della Chiesa.

I canti appartenenti alla liturgia cristiana, che inizialmente venivano

eseguiti con un’unica voce (secondo lo schema tipico del canto gregoriano), col

tempo iniziarono ad essere interpretati con più voci, dove i fedeli cantavano

utilizzando note appropriate alla loro estensione vocale.

Si può quindi affermare che il canto corale polivocale è il risultato della

fusione tra i canti a Tenores e i canti liturgici. Grazie a questa caratteristica e

alla immensa possibilità di repertorio, i cori polivocali di oggi possono essere

ascoltati sia nelle sagre e feste paesane che all’interno delle chiese, quando

Page 7: Vent'anni del Coro "Boghes Noas"

vengono chiamati per dare un tocco di solennità a particolari cerimonie

religiose (Settimana Santa o Natalizie, Matrimoni, ricorrenze patronali).

Al contrario del gruppo a Tenores, il Coro Polivocale non ha regole fisse

per quanto concerne il numero dei coristi; quelli attualmente esistenti sono

generalmente composti da un numero che varia tra i 14 e i 32 elementi

maschili.

A prescindere dal numero di elementi che compongono il gruppo, i coristi

sono suddivisi nelle quattro sezioni che si fondono in un’unica armonia corale:

o Prima (tenori primi)

o Segunda (tenori secondi)

o Contra (baritoni)

o Basciu (Bassi).

Non si smette mai di cantare ma soprattutto di ascoltare. Ascoltare tutto

ciò che sa di musica sarda, per imparare e far maturare in fretta il seme

coltivato dal coro che pian pianino cresce e si fa grande.

Mario Masia, come si è detto, curava molto le pubbliche relazioni; teneva

i contatti con il Coro di Usini e con altri cori del circondario come ad esempio il

Coro di Florinas, ma lo faceva più per sollazzo che per vero senso del dovere.

Era l’anno 1988 e, per inquadrare bene il periodo storico, occorre

ricordare che il Parrocco di Ossi era Mons Antonino Sara, subentrato da pochi

mesi a Don Usai; il Sindaco di Ossi era invece Gavino Cassano che dovette

dividere la poltrona, anche se per un breve periodo, con Franco Orani, erano i

tempi in cui Ossi ebbe, caso unico e raro, due Sindaci in contemporanea. Altri

tempi.

Page 8: Vent'anni del Coro "Boghes Noas"

Il Nome

Originariamente il nome del gruppo doveva essere “Coro Logudoro” e

proprio con questo nome il coro di Ossi inizia la sua avventura non priva di

ostacoli e difficoltà, soprattutto di carattere economico.

Il giornale locale L’Obiettivo nel n° 4 del 3 aprile 1993, a firma di Mario

Muresu, al riguardo scrive:

Page 9: Vent'anni del Coro "Boghes Noas"

Malgrado tutte queste traversie, il Coro Logudoro era pronto per una

prima prova di debutto; i coristi erano pronti, il maestro era pronto ed anche il

manifesto era pronto, con l’indicazione del giorno, del luogo e dell’ora e con il

nome CORO LOGUDORO di OSSI scritto a caratteri cubitali.

Ad onor del vero anche Usini aveva un coro con il nome “Logudoro”,

questi coristi, all’inizio, non avevano trovato niente da ridire sul fatto che anche

a Ossi ci fosse un coro con il nome quasi simile. Ed invece, poche ore prima del

gran debutto ecco giungere la lettera di un avvocato incaricato dai coristi di

Usini di intimare al coro di Ossi di non usare il nome in oggetto.

Di quella giornata, a parte l’arrabbiatura, rimane l’amaro in bocca e un

manifesto ormai ingiallito dal tempo. Si prese atto che il nome Coro Logudoro

di Ossi non poteva più essere usato e così si decise per un nome che avesse al

suo interno anche una certa originalità: la scelta cadde su “Coro Boghes Noas

di Ossi”, (le voci nuove nel panorama del canto corale sardo).

L’anno di grazia 1994

Non è un anno qualsiasi. Il Coro di Ossi non naviga in acque tranquille, si

è riusciti a fare qualche serata, ma niente di importante, qualcosina si affaccia

all’orizzonte, ma non basta a dare la svolta necessaria che molti attendevano.

Alcuni coristi, forse stanchi e delusi, abbandonarono le prove e con esse anche

il coro; pensavano di essere arrivati al capolinea ancor prima di iniziare.

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Ed invece ecco il miracolo sotto forma di giovani allievi coristi che

entrano a dare nuova linfa e una nuova salutare boccata d’ossigeno.

La voglia di stare in compagnia e il desiderio di crearsi un nuovo hobby

sono stati stimoli importanti per entrare in un mondo nuovo e completamente

sconosciuto del quale ci si innamora quasi subito.

Andrea Tedde, Pier Michele Deffenu, Gavino Milia, Piero Fancellu, Vito e

Tonio Secchi, Mauro Spanu, Mariolino Daga sono loro “i giovani” che daranno

slancio al Coro di Ossi e che pongono le basi per futuri nuovi innesti di giovani

ossesi.

Il giorno del debutto

Il Centro culturale di Via Sardegna è strapieno; l’emozione si taglia a

fette. Il Coro Boghes Noas debutta ufficialmente davanti alla sua gente. A fare

da padrini sono stati chiamati i ragazzi del Coro di Usini, storico gruppo amico

del coro di Ossi; sono presenti anche i compaesani del Gruppo Folk Città di

Ossi.

Page 11: Vent'anni del Coro "Boghes Noas"

E’ il 14 gennaio 1995. A fare le presentazioni è Bastianino Muresu,

emozionato come non mai, ma malgrado il patos riesce a dire: “quella di oggi è

una giornata importante per tutta la comunità ossese”

A dirigere il coro nel suo debutto è il M° Salvatore Rizzu, subentrato a

Piero Concu che, per motivi di lavoro, ha dovuto momentaneamente

abbandonare i suoi ragazzi.

Il giornale locale L’Obiettivo nel numero 1 del 26 febbraio 1995, con due

articoli, così riporta la cronaca di quel giorno.

“CENTO DI QUESTI GIORNI”di Sebastiano Solinas

Il 14 gennaio al centro culturale di Ossi si è tenuto il battesimo e il lancio ufficiale nell’elit del bel canto sardo del Coro Boghes Noas Ossi. Dopo anni di preparazione, di speranze, di rinunce, delusioni e amarezze contornati da enormi sacrifici personali, ma sorretti da un unico desiderio che li accomuna: l’amore per il canto sardo. Ed anche con l’orgoglio di far vivere anche nel nostro centro il recupero di vecchie, nobilissime tradizioni canore da tempo dimenticate. Questo orgoglio, questa volontà, questa passione profusa tenacemente dai suoi più tenaci sostenitori come Vincenzo Mura, Mario Masia, Antonio Linzas, Tonio Serra e altri che anche Ossi può vantare il “suo coro”……Il pubblico che esplode in un boato infinito, dimostrando un calore umano e di affetto verso il Coro Boghes Noas permette loro di spiccare il volo e per tutta la serata volano alto…………..Un augurio e un auspicio e da parte mia una preghiera: doniamoci più spesso di queste serate.”

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“GRAN DEBUTTO DEL CORO BOGHES NOAS”di Tonino Sanna

C’era molta attesa in paese per il debutto del Coro Boghes Noas do Ossi e l’attesa non è andata delusa. Il clima al Centro Culturale era quello delle grandi occasioni: la sala strapiena, molti familiari visibilmente emozionati, molte le personalità politiche e culturali presenti, insomma tutto era pronto per il grande debutto……. Nella sua breve ed emozionata introduzione il Prof. Bastianino Muresu ha spiegato che “”il coro Boghes Noas è nato dall’esigenza di alcuni appassionati di musica corale sarda di far rivivere, rivalutare e far conoscere, soprattutto alle nuove generazioni, questo immenso patrimonio popolare della Sardegna”” L’emozione iniziale del gruppo è scomparsa già alle prime note riuscendo, in un crescendo di sensazioni bellissime, a sciorinare stupende

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canzoni creando nel numeroso pubblico una forte emozione. Canzoni come “Tiu Micheli”, Istella Mia, Ave Maria” hanno definitivamente consacrato il coro di Ossi come autentici “cantori” del canto Sardo………… Veramente bravi, come bravo è il loro maestro Salvatore Rizzu, che ha avuto l’onore di dirigere il gruppo vocale al suo debutto, Di emozioni nella serata del 14 gennaio ce ne sono state molte e questa serata ha dimostrato che Ossi non è il paese senza capo ne coda come qualcuno vorrebbe che fosse, ma è un paese vivo, reattivo e consapevole che solo con l’impegno di tutti si riesce a colmare il vuoto di spazi culturali in cui da anni è sprofondato il nostro paese…….Per concludere è doveroso ricordare i componenti del Coro Boghes Noas: Vincenzo Mura, Tonio Serra, Nandino Lardu, Mario Masia, Bastianino Muresu, Marco Derudas, Tore Derudas, Antonio Linzas, Luigi Loriga, Francesco Pinna, Giovanni Ruiu, Andrea canu, Franco Sanna, Tonio Sechi, Vito Sechi, Giuseppe Sotgia, Mauro Spanu, Andrea Tedde, Stefano Usai.”

Lo Statuto del Coro

Pochi giorni dopo il gran debutto, il Coro diventa ufficialmente una

associazione denominata: “Associazione di Cultura e spettacolo Coro Boghes

Noas Ossi”.

E’ il 6 febbraio 1995, alle ore 20,30 presso la sede sociale sita in Ossi in

Traversa Via Roma, si sono riuniti i seguenti signori:

Mura Vincenzo, Muresu Sebastiano, Masia Mario, Serra Antonio Maria, Lardu

Ferdinando, Pinna Francesco e Derudas Marco.

Viene eletto il primo Presidente del Coro e a fregiarsi di questo onore è

Vincenzo Mura, il quale lo era già di fatto dal 1988, ma da adesso lo diventa in

maniera ufficiale, conformemente allo statuto. Egli sarà ininterrottamente

Presidente del Coro sino al 7 febbraio 2007 giorno in cui l’Assemblea dei soci

Page 13: Vent'anni del Coro "Boghes Noas"

esprime, democraticamente, con votazione legale, un altro Presidente: Tonino

Sanna.

La 1^ rassegna in Piazza Santa Croce

Si svolse nella nuova Piazza di Santa Croce. Era il 6 settembre 1996. Vi

parteciparono come ospiti il Coro di Usini, Il Coro di Florinas ed il Coro Loiri di

Porto San Paolo. In una piazza gremita all’inverosimile il Coro di Ossi presentò

in anteprima la canzone “Sa rocca manna”, un testo poetico di Pedru Muresu e

musicata dal giovane maestro Salvatore Rizzu.

Sa Rocca manna nde l’hana ‘ettadaTantu primu o poi nde fut rutta.Milliones de annos est istrada

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Post’a sos temporales in disputa.

In su pe’ bi fattein un’istrada,e passaian sa macchinas sutta.Sas minas de su Tuvu l’han filada :Sas macchinaz zigantes l’han distrutta.

Su mezus monumentu in puntu giustu,ispantu de turistas e pintores,Ossi l’haiat a forma ‘e brocca.

Fit ogni vintibbator de austuIscappadorzu ‘e caddos curridores,oe non b’andan caddos ne b’hat rocca.

Naturalmente, come è ovvio, finita la serata ci si ritrova a Su Padru, dal

compianto Tiu Ainzu Masia, a festeggiare fino all’alba. Non è che l’inizio di una

lunga carriera che porterà popolarità al coro di Ossi, l’inizio di una buona fama

che si divulgherà nel circondario, e non solo. Stiamo imparando in fretta a

cantare, e anche bene, ma soprattutto stiamo diventando davvero bravi ad

organizzare le cene ( record imbattuto ancora oggi) questa è una fama che con

il passare degli anni troverà sempre maggiore vigore.

Nel frattempo Ossi aveva votato un nuovo Sindaco, Giovanni Serra, il

quale nelle elezioni dell’anno precedente, quelle del 1995, era succeduto dopo

dieci anni di governo a Gavino Cassano

La 2^ rassegna

La 2^ rassegna si svolge in occasione delle festività di San Bartolomeo, il

Santo patrono di Ossi, nell’agosto del 1997. La novità principale di questa

rassegna è data dalla presenza del Coro di Ceriana, proveniente dalla Liguria,

ma anche dalla piacevole e amichevole presenza dei “padrini” del Coro di

Usini, del Coro “Lachesos” di Mores e del Coro “Matteo Peru” di Perfugas,

unitamente alla cordiale presenza del Gruppo Folk Città di Ossi.

Il 1° viaggio in ….nave…si va in Valtellina

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Il primo viaggio oltre Tirreno, in Continente, è una delle pagine più belle

scritte dal Coro Boghes Noas. Si và a Talamona, in Valtellina, ospiti del locale

Coro Alpino, con i quali si creerà uno straordinario rapporto di amicizia.

C’è però una piccola premessa da fare.

Qualche mese prima del viaggio un nostro corista, Sandro Serra, ebbe un

brutto incidente sul lavoro. La benna (pala meccanica) da lui usata nello

svolgimento della sua attività lavorativa all’improvviso gli si rovesciò addosso,

travolgendolo. Una brutta cosa! Mesi di ospedale, di cure e di pazienza in

attesa di una definitiva guarigione. Ma Sandro Serra è un grande piccolo uomo

che, malgrado tutto, il giorno della partenza per la Valtellina era pronto con le

sue valigie e le sue …stampelle. Anche a costo delle stampelle, ma al 1°

viaggio non si può mancare.

A proposito delle stampelle, pare che le abbia dimenticate in Valtellina.

Ma torniamo alla partenza.

Il viaggio in nave è di quelli da incubo, il mare è molto agitato, ma è una

variabile che poco importa ai coristi, presi come sono dall’emozione di vivere

questa bella avventura. E’ un mare talmente agitato che la carrozzina di

Nandino si alza e si abbassa seguendo il ritmo costante dell’ondeggiare del

mare. Per molti passeggeri è un viaggio da incubo. Per la maggior parte di noi

il viaggio trascorre liscio come l’olio, ma non per Giuseppe Sotgia e Antonello

Peironi che soffrono il mal di mare e stanno male se vedono agitarsi l’acqua

Page 16: Vent'anni del Coro "Boghes Noas"

dentro una bacinella, ma anche loro, alla fine, sopravvivono alle furie di

Nettuno. Siamo eccitati e ci sentiamo importanti.

E’ il 30 ottobre 1998 ed inizia l’avventura in “Continente”. Dopo

parecchie ore in nave ed una notte insonne, a causa delle enormi libaccioni, si

arriva a Genova e dopo i primi convenevoli si parte in pullman, direzione

Talamona in provincia di Sondrio. Bei posti, bella gente. Per la cena, che come

loro tradizione si svolge alle sette della sera, ci ospitano nelle loro case, ognuno

di noi è ospite di un singolo corista valtellinese. Dopo aver apprezzato le

specialità culinarie del posto si va all’Audiutorium di Talamona per il concerto.

In noi c’è molta tensione e molta emozione; c’è tanta gente e molti di questi,

lo verremo a sapere dopo, sono intenditori di buona musica. Bell’ambiente,

insomma!!

Il primo impatto è dunque positivo e in questa bellissima atmosfera

rimaniamo sorpresi da un particolare curioso che apprezziamo tantissimo: il

pubblico è un pubblico pagante, nel senso che ha pagato £. 10.000 per

acquistare il biglietto d’ingresso. Non ricordo chi, ma qualcuno ha esclamato:

“C… !, pagano per ascoltarci. Ma allora siamo bravi!!”

Il concerto è veramente bello e le canzoni eseguite sono quelle del

repertorio tradizionale sardo oltre alle canzoni proprie del Coro.

Ninna Nanna di Tonino PudduSa Crapula tradizionaleNinnare sa Vida di Luisa MasalaInnamorada di Antonio Strinna e Salvatore RizzuNon photo riposareSu Bolu de s’Astore di Tonino PudduMaria in terra tua di Antonio Strinna e Antonio CostaBoghe Lontana di Annalisa Muresu e Piero ConcuBellesa est di Annalisa Muresu e Piero ConcuIstella Mia di Antonio Strinna e Antonio CotaAve MariaNanneddu Meu di Peppino MereuSu Perdonu

Page 17: Vent'anni del Coro "Boghes Noas"

Facciamo anche un altro concerto in un paese chiamato Cataeggio, di

quella giornata ricordiamo la sala parrocchiale: disadorna ma familiare e

accogliente, ma ricordiamo soprattutto il gran freddo che faceva, roba da Polo

Nord.

Il Coro Boghes Noas, diretto dal maestro Piero Concu, ottiene un

lusinghiero successo di pubblico in terra valtellinese. Sarà l’ultima direzione di

Piero Concu che col viaggio in Valtellina sceglierà di lasciare definitivamente il

suo impegno col nostro Coro.

Per dare ulteriore importanza al 1° viaggio in continente, il Coro si

avvalse della presenza dell’allora vice sindaco di Ossi Antonello Fadda, il quale,

intervenendo in veste di accompagnatore e rappresentante delle istituzioni,

diede un tocco di prestigio e di lustro al nostro Coro. Dulcis in fundo, vorrei

ricordare la presenza di due giovani ragazze, Sonia Mura e Maria Vittoria

Conzinu che, indossando il costume femminile del nostro paese, contribuirono

decisamente ad arricchire l’interesse del pubblico, infatti sono state sommerse

da migliaia di foto, immortalate a perenne memoria del pubblico lombardo.

La “Nuova Sardegna” in edicola il giorno 6 dicembre 1998 così scrive in

merito:

-OSSI-, IL CORO BOGHES NOAS HA SUCCESSO IN VALTELLINA”

Il Coro Boghes Noas è stato ospite a Talamona, in provincia di Sondrio, del Coro Valtellina, per una serie di concerti da tenere nella cittadina e nei centri del circondario. Il Coro Boghes Noas è stato in questa occasione “ambasciatore” del paese di Ossi in terra lombarda. ….Il momento culturalmente più importante è stato il concerto del 31 ottobre tenuto all’Auditorium di Talamona. …Il momento più emozionante è stata la partecipazione del Coro alla celebrazione della Santa Messa nella cattedrale di Talamona. Un attimo di straordinaria partecipazione religiosa con le voci di un coro sardo che echeggiavano in una splendida cattedrale gotica……””

Page 18: Vent'anni del Coro "Boghes Noas"

Il 2° viaggio in Continente Circolo Su Nuraghe di Vercelli

Il 2° viaggio in terra continentale è pieno di grande fascino e di profonda

nostalgia. Si parte per Vercelli il 28.03.1999 e si va ad inaugurare il Circolo dei

Sardi “Su Nuraghe”.

Un viaggio fortemente voluto da Tonino Usai, fratello di Stefano, da molti

anni emigrato proprio a Vercelli, ma con il cuore sempre a Ossi. In questa

occasione il Coro Boghes Noas, unitamente al Gruppo Folk Città di Ossi ed

accompagnato dal vice sindaco Sebastiano Alba, tiene un concerto al Teatro

Reggio di Vercelli. Di tale spettacolo si occupa, persino, la cronaca culturale del

locale quotidiano “LA SESIA” che nel numero in edicola il 30 marzo 1999,

nella pagina culturale a firma del giornalista Giuseppe Barale, così scrive:

Page 19: Vent'anni del Coro "Boghes Noas"

- DEDICATA A FABRIZIO DE ANDRE’ .-“Bella è la gente che canta e balla”Al Civico il Coro e il Gruppo di Ossi

ospiti del Circolo “Sa Rundine”

Un grande momento d’incontro per i sardi residenti a Vercelli ma sopratutto un’occasione per mostrare un pò di cultura sarda. Infatti all’esibizione del Coro Boghes Noas e del Gruppo Folk Città di Ossi, sabato sera al Teatro Civico, per iniziativa dell’Ass. Culturale Sa Rundine con il patrocinio del Comune di Vercelli, c’è stata la partecipazione non solo di emigranti della grande isola del Tirreno ma

Page 20: Vent'anni del Coro "Boghes Noas"

tanti vercellesi….. A presentare il Coro e il Balletto della cittadina che dista dieci chilometri da Sassari è Tonino Sanna. Due ore filate di musica, passi di danza, momenti di riflessione , proverbi sardi (con provvidenziale traduzione) e tanti meritati applausi……..”Là dove vedete gente che canta e balla, non abbiate paura perchè la gente che canta e balla è gente buona” spiega Tonino Sanna prima di passare la parola al Coro con una dedica: “A Fabrizio De Andrè, una persona che dalla Sardegna non ha avuto quello che meritava”……….Il brano Sa Crapola che racconta il rimorso di un cacciatore dopo aver ucciso la sua preda, offre lo spunto da parte di Tonino Sanna per augurarsi che : “Non tocchi a noi provare rimorso per qualche bomba lanciata in questi giorni. Le guerre, come insegna la storia, si sa quando iniziano ma non se e quando finiranno”….. Il Coro si dispone in cerchio, per fare meglio amalgamare le voci, poi si apre a ricevere gli applausi e si richiude per intonare un nuovo motivo, ma prima spazio ad una nuova riflessione: “Ci siamo sentiti ambasciatori della cultura sarda, splendidamente accolti dalla cittadinanza di Vercelli e del Comune di Asigliano, speriamo di avervi fatto conoscere un pò di più di quella terra lontana molti chilometri che spesso viene ricordata per cose negative, dalla quale molto tempo fà partirono i nostri fratelli che oggi a Vercelli si sono costruiti una famiglia ma che non dimenticano le loro origini…..”

Di questa esperienza ricordiamo lo straordinario rapporto umano che si è

creato con gli emigrati sardi di Vercelli: zente bona e de bonu coro

Il 3° Viaggio – Alessandria-

Solo pochi giorni dopo essere rientrati dal viaggio a Vercelli, si rifanno le

valigie ed il 17 aprile 1999 si parte in Piemonte, ad Alessandria, ospiti della

Provincia di Alessandria e del Circolo Sardo “Sa Rundine”. Altra bella gente e

altri bagni di grande umanità che i nostri emigrati ci trasmettono.

Partiamo assieme alla ormai abituale compagnia di Bastiano Alba, nella

sua qualità di vice Sindaco di Ossi e di Vittorio Cau, consigliere provinciale di

Sassari nonché organizzatore di questo viaggio.

Due giorni vissuti intensamente, ancora una volta assieme al Gruppo Folk

Città di Ossi, con il quale si è creato un bel rapporto di amicizia ed affinità

culturale.

Page 21: Vent'anni del Coro "Boghes Noas"

Della permanenza ad Alessandria, siamo certi, non scorderemo mai la

messa che cantammo nella Cattedrale Meravigliosa! alla fine della funzione

religiosa ci chiesero incessantemente di cantare “Nanneddu Meu” ed al Gruppo

Folk chiesero di eseguire un balletto. Straordinario!

“La Nuova Sardegna” del 6 maggio 1999 così commenta l’avvenimento:

“AMBASCIATORI DELLA CULTURA SARDA IN PIEMONTE IL CORO BOGHES NOAS E IL GRUPPO FOLK CITTA’ DI

OSSI”

“Ancora una volta il Coro Boghes Noas e il Gruppo Folk Città di Ossi sono stati apprezzati ambasciatori della cultura e della tradizione isolana. L’occasione è stata offerta dal gemellaggio tra le province di Alessandria e Sassari e dalla Settimana dell’arte, cultura e tradizioni sarde svoltesi nei giorni scorsi nel capoluogo piemontese. Ospiti del Circolo Sardo “Su Nuraghe” i due gruppi hanno avuto l’opportunità di esibirsi, accompagnati dalla fisarmonica di Giuseppe Cubeddu in un concerto tenutosi all’interno della Fiera di San Giorgio davanti ad un folto pubblico composto quasi interamente da emigrati sardi: due ore e mezza di balli e canti intervallati dal commento di Tonino Sanna, a testimoniare l’impegno che i due gruppi ossesi stanno producendo per dare continuità la lavoro di ricerca e divulgazione delle proprie tradizioni. Particolarmente emozionante … è stata la messa officiata nella cattedrale di Alessandria da don Nicola Carta, che ha voluto al suo fianco il Coro Boghes Noas e il Gruppo Folk, trasformando così la celebrazione della messa in uno dei momenti più forti. Oltre alle canzoni del Coro, il Balletto ha danzato uno splendido ‘ballu tundu’ che, quasi per magia è diventato un momento di vera professione di fede….”

Rientriamo dal Piemonte consci di essere stati, ancora una volta,

protagonisti di una bella storia.

La 3^ Rassegna con il Coro Valtellina

In occasione della 3^ rassegna, per la prima volta, il Coro Boghes Noas

ospita a Ossi un coro alpino: mari e monti che si incontrano nel segno della

Page 22: Vent'anni del Coro "Boghes Noas"

passione per il buon canto. E’ il Coro Valtellina di Talamona che, ricambiando la

visita fatta da noi l’anno precedente, viene ospitato a Ossi. Una permanenza

densa di grandi spunti umani e sociali.

A rendere piacevole la serata vengono chiamati il Coro di Usini, il Coro

“Loria” di Muros ed il Gruppo Folk Città di Ossi.

Il Coro Valtellina rende magica la serata con una serie di canti alpini che

il pubblico di Ossi dimostra di apprezzare in maniera soddisfacente.

La permanenza del Coro Valtellinese in terra sarda durerà una settimana

nel corso della quale si visiterà anche Tissi e Porto Torres con relativi concerti

e con una meravigliosa giornata trascorsa nell’Isola dell’Asinara, da poco

dismessa da “Cajenna Sarda” e diventata paradiso naturale per la sua enorme

bellezza.

Page 23: Vent'anni del Coro "Boghes Noas"

Il 1° CD

Il mese di gennaio è un mese che porta bene al Coro Boghes Noas. In

questo mese, infatti, avvenne il debutto ufficiale ed è proprio il 22 gennaio

2000 che viene presentato il 1° CD dal titolo “Boghes Noas de Ossi”.

La lavorazione e la preparazione del disco è tutta da raccontare. Rimasti

chiusi per tre serate consecutive nella chiesa di S.Vittoria e con mezzi di

assoluta fortuna abbiamo partorito il nostro CD che, forse, non sarà fra quelli

che faranno la storia del canto sardo, ma che per noi rimarrà una pietra

indelebile scolpita nella storia e nella vita del Coro Boghes Noas.

Un sostegno importante per la riuscita del progetto CD viene dalla Tilocca

Arredamenti di Ossi che, grazie alla sensibilità di Leonardo Tilocca, sposa il

nostro progetto condividendone le finalità culturali ed anche commerciali ed

infatti il nostro Cd trova il suo “sponsor” nella Tilocca Arredamenti, un marchio

di qualità che rende onore al paese di Ossi e lo fa conoscere nel mondo.

Riceviamo un importante sostegno anche da Alfredo Nieddu, storico

presentatore “in limba” di Radio del Golfo di Porto Torres, che spesso trasmette

i nostri brani nella sua ascoltata trasmissione e questo ci aiuta a farci

conoscere ancora di più.

A farci da “padrino” abbiamo chiamato il grande cantautore

Piero Marras

con il quale si inizierà un percorso fatto di belle cose, e a fare da cornice è un

Centro Culturale strapieno ed ormai deputato ad ospitare i grandi avvenimenti

culturali che si svolgono a Ossi.

Page 24: Vent'anni del Coro "Boghes Noas"

Chi vive in maniera particolarmente felice questa giornata è Mario Biancu

il quale proprio in questo giorno fa il suo debutto con il costume del Coro

ricevendo una importante accoglienza da parte di tutti i componenti

dell’associazione e non è un caso che in poco tempo Mario diventerà un preciso

punto di riferimento per tutto il gruppo.

Per l’occasione, L’Obiettivo di Ossi nel n° 19/2000, omaggia il Coro

Boghes Noas della sua prima pagina:

Il CD contiene otto brani alcuni dei quali inediti quali “Maria in terra tua”,

scritta appositamente per noi da Antonio Strinna e musicata da Antonio Costa e

dedicata alla grande Maria Carta.

Page 25: Vent'anni del Coro "Boghes Noas"

Ses partida sonniendeUn’ispera e unu nidu,

vida e coro arrischendepro cambiare su destinu

coraggiosa e innamoradahas cantadu che una mama,has cantadu che una mamacusta terra immentigada.

Cantas boltas ses torradaChe-i su ‘entu dae su mare,ma poi semper ses bolada

cun ammentos de canatare:

Piantu e risu de sa zenteAsa tentu in sa mente,asa tentu in sa mentedonzi logu sofferente

Maria, como in terra tuaDe tottu ses s’isposa;

pro semper ses sa rosa,rosa ruja chi no timede su nie.

Como fiore de sa morte,fiore tristu de dolore,s’est abeltu a sa sorte

de sa vida e de s’amore

Ad’azzesu un’istella :Tottu naran sa pius bellaTottu naran sa pius bellaSa cantone de un’istella

Donzi viaggiu de sa vidaSu destinu l’hat in manu,ma s’istoria tua suffrida

custa zente hat preservadu.

No ses foza de ammentuMa raighina e sentimentu,tue raighina e sentimentu

ses su sonniu meu cuntentu

Maria, como in terra tuaDe tottu ses s’isposa;

pro semper ses sa rosa,rosa ruja chi no timede su nie.

Vi è anche il brano “Serenada” del poeta tissese Bertulu Serra,

quest’ultima musicata dal nuovo maestro del Coro Danilo Pingiori.

E si podia che bentu in altu olare

Proprio con questo brano, nel settembre del 1999 il Coro Boghes Noas

ottiene il 1° premio per la miglior coralità al concorso per cori di Berchidda a

proposito del quale va citato un aneddoto: dopo la nostra esibizione sul palco di

Berchidda, convinti che mai e poi mai saremmo rientrati nella rosa dei probabili

vincitori, molti di noi avevano già smesso il costume sardo quando dal palco

sentimmo che eravamo stati premiati. È stato un susseguirsi di correre di qua e

di là per recuperare i nostri coristi da ogni angolo di Berchidda, soprattutto da

ogni “Bar” di Berchidda.

Una data da ricordare

Page 26: Vent'anni del Coro "Boghes Noas"

Il 15 maggio del 2000 il Coro Boghes Noas varca le soglie del carcere di

Alghero e lo fa per cantare la Messa celebrata dall’Arcivescovo di Alghero

Mons. Vacca in occasione della Cresima imposta ai detenuti. E’ una emozione

fortissima cantare dentro un carcere. Il Coro si sente, per una mattina,

testimone e protagonista di una bella pagina piena di valori umani e buoni

sentimenti.

Siamo stati “padrini”, padrini per davvero, di otto detenuti che hanno

voluto iniziare il loro percorso di recupero nei confronti della società, che pur

avendoli condannati, li aspetta per riabbracciarli come uomini nuovi e liberi.

C’è una storia da raccontare a proposito di quella giornata. Durante la

Santa Messa al momento del canto “Babbu Soberanu” si è avvicinato a noi un

detenuto unendosi al nostro canto. Dopo poche strofe lo abbiamo visto

piangere ma continuare a cantare. Poi abbiamo saputo che era un detenuto

che scontava una lunga pena per omicidio. Abbiamo riflettuto molto su questo

episodio.

Nello stesso giorno a Ossi si svolsero le elezioni comunali e nulla cambiò

nel senso che venne riconfermato Sindaco Giovanni Serra ma Assessore alla

Cultura divenne Mario Muresu e questo sarà fondamentale per un’altra pagina

dei 20 anni del Coro Boghes Noas.

La 4^ Rassegna

La nostra 4^ rassegna, la prima degli anni 2000 si svolge il 23 settembre

e, per la prima volta, decidiamo di svolgerla al chiuso, all’interno dei locali del

Bocciodromo comunale.

Vi partecipano il Coro di Ittiri, il Coro ‘Ena Frisca’ di Putifigari, il Gruppo

Folk Santa Itthoria di Ossi e il Coro di Berchidda, diretto da Giovanni Puggioni,

Page 27: Vent'anni del Coro "Boghes Noas"

uno dei più grandi interpreti del nostro folklore.

Piero Marras, cittadino “onorario” di Ossi

E’ una di quelle intuizioni che accadono una volta nella vita e che quando

ti vengono hai solo voglia di portarle avanti e di tramutarle, immediatamente,

da sogno in realtà.

Ripensando, una sera, alle tante cose indimenticabili che Piero Marras ha

fatto a Ossi, come ad esempio al concerto che tenne il 29 settembre 1979 nella

Piazza Santa Croce, uno dei primi ed uno dei più partecipati; al concerto in

Piazza San Bartolomeo in occasione delle manifestazioni di “Eco in Vicolo”

dedicato a Silvia Melis e a Giuseppe Sechi, vittime, in quel momento, di

sequestro di persona e dal quale solo Silvia Melis è potuta tornare alla vita di

tutti i giorni.

Ma ripensare, anche all’impegno quotidiano che Piero svolgeva per la

divulgazione della musica etnica sarda, al suo impegno nella difesa dei diritti

dei più deboli, insomma pensare a Piero Marras come esempio da seguire. Ecco

Page 28: Vent'anni del Coro "Boghes Noas"

perchè che mi venne l’idea di onorare Piero Marras della cittadinanza onoraria

del paese di Ossi.

Certo, non potevo essere io, seppur con il coinvolgimento del Coro

Boghes Noas, a decidere in merito a tale encomio, ma era necessario il

coinvolgimento, in primis, delle associazioni culturali di Ossi e poi, fatto non

secondario, il coinvolgimento del Consiglio Comunale di Ossi. Ne parlai con

l’allora Assessore alla Cultura Mario Muresu il quale accolse in maniera

entusiastica questa proposta, sposandola immediatamente e coinvolgendo in

questo anche la giunta comunale guidata dal Sindaco Giovanni Serra.

Si trattava di parlarne con le altre associazioni ed il Coro Boghes Noas si

fece promotore di guidare la cordata pro Piero Marras. Non fu difficile mettere

d’accordo tutti ed il 20 luglio 2001, il giorno dei fatti del G8 di Genova e degli

scontri di Piazza Alimonda con la morte del povero Carlo Giuliani,

raccogliemmo tutte le firme sul documento da proporre al Consiglio Comunale

di Ossi per chiedere il conferimento della cittadinanza onoraria a Piero Marras.

Il giorno fatidico, il primo in cui il Consiglio Comunale di Ossi delibera in

merito al conferimento di una cittadinanza onoraria è quello del 26 agosto

2001, giorno storico !!

Page 29: Vent'anni del Coro "Boghes Noas"

Ecco come con la deliberazione n. 81 del 26.08.2001 il Consiglio Comunale di Ossi conferisce tale onorificenza al cantautore sardo.

IL SINDACO DEL COMUNE DI OSSICONFERISCE

LA CITTADINANZA ONORARIA DELLA CITTA’ DI OSSIA

PIERO MARRASNato a Nuoro il 16.09.1949

Per l’appassionato impegno professionale, culturale, morale, sociale e civile chePone in capo al suo lavoro di divulgatore della cultura sarda in tutto il mondo;

per l’alto impegno profuso nella lotta contro i sequestri di persona, dando voce, attraverso i suoi concerti, alla protesta di un’intera isola;

per il suo straordinario lavoro di ricerca, valorizzazione e diffusione, in ogni angolo del mondo, dei valori culturali della nostra isola;

per l’attenzione che pone nella difesa dei popoli più deboli per il dirittoa vivere la propria libertà e la propria cultura;

per essere stato, nell’esercizio delle sue funzioni istituzionali, uno dei più attenti e accesi sostenitori della valorizzazione del bilinguismo, impegnandosi

nell’approvazione di una Legge della Regione Autonoma della Sardegna sul riconoscimento della Lingua Sarda;

Page 30: Vent'anni del Coro "Boghes Noas"

Per le emozioni che ha saputo trasmettere, in occasione della sua partecipazioneAl Concerto di Natale nella Sala Nervi – Città del Vaticano, davanti al Santo Pontefice

Giovanni Paolo II°, quando, cantando “Sa oghe ‘e Maria” ha fatto conoscere al mondo intero la dolcezza e la bellezza universale della Lingua Sarda cantata;

per il suo profondo legame che lo unisce al paese di Ossi fin dal lontano 1979,dando vita ad una serie innumerevole di concerti che hanno fatto crescere

nelle nuove generazioni del nostro paese, l’amore per la musica e nel contempo la gioia

di essere protagonisti del tempo che viviamo, stringendo, inoltre, vincoli di amicizia e stima reciproca con le associazioni culturali del paese, che lo hanno portato a

dedicare un suo concerto a Giuseppe Sechi, lo sfortunato ragazzo di Ossi, vittima innocente della barbarie umana.

Per il suo attaccamento alla Terra natia, a cui egli ha dedicato gran parte della sua vita d’artista, dando immenso valore e prestigio a tutta la Sardegna,

la Città di Ossi lo ringrazia ed è felice di annoverarlo fra i suoi figli prediletti.

Ossi, dalla residenza municipale, addì 26 agosto 2001.

Il SindacoDr. Giovanni Serra

La sera del 26 agosto organizziamo la nostra 5^ rassegna per rendere

onore e merito al nostro nuovo concittadino. Le gradinate del campo di calcetto

si trovano impreparate ad accogliere una immensa folla raccoltasi per

applaudire Piero Marras ed in questa occasione i Cori che ci onorano della loro

presenza sono: Il Coro Lachesos di Mores, il Coro di Florinas, ed il Coro Iddanoa

di Villanova Monteleone.

Page 31: Vent'anni del Coro "Boghes Noas"

La Svizzera!!

Nel 2002 il coro vive una delle pagine più belle della sua storia

ventennale: andiamo a Bodio in Svizzera e più precisamente nel Canton Ticino.

Siamo ospiti del locale Circolo Sardo “Coghinas”. Il giorno è quello del 28 aprile:

Sa Die de sa Sardigna e ci piace festeggiarla assieme alla comunità degli

emigrati sardi.

E’ un concerto particolare e speciale quello che teniamo nella Chiesa di

Bodio, particolare perché è un concerto tutto nostro, speciale poiché ad un

certo punto della serata abbiamo la bella sorpresa di vedere arrivare i nostri

amici del Coro Valtellina che vengono a trovarci. Molto bello.

Della permanenza a Bodio “La Nuova Sardegna” nel suo numero in

edicola il 16 maggio 2002 così scrive:

-..Il Coro Boghes Noas in Svizzera-Calorosa accoglienza al Circolo ‘Coghinas’ di Bodio

Il Coro Boghes Noas ultimamente è stato ospite del circolo culturale Sardo Coghinas nella cittàSvizzera di Bodio, nel Canton Ticino. Accolto con calore dagli emigrati del circolo (che è presieduto dalla giovanissima Michela Carboni) e di altri provenienti da varie parti della Svizzera. “Boghes Noas” è stato protagonista apprezzato e applaudito.Il primo momento è stato quello religioso: nel corso della messa nella Chiesa di santo Stefano i canti tradizionali “in limba”, echeggiando tra le navate, hanno contribuito a creare un clima di intensa religiosità. Dopo la messa, sempre nella bella basilica della cittadina elvetica, si è tenuto il concerto: un’ora e mezza di canzoni, storie e aneddoti della tradizione folkloristica sarda, che ha coinvolto i numerosi emigrati presenti, sino a cantare insieme, coro e pubblico, canzoni come Ave Maria, Non photo reposare, Nanneddu Meu, Sa Crapula, La me brunedda e tante altre………La serata ha assunto poi i toni spontanei e informali in un incontro conviviale a base di piatti tipicamente sardi, innaffiati dal buon vino ossese che è stato promosso sul campo “ambasciatore nel mondo” dei vini sardi.

e soprattutto il Quotidiano Locale Ticinese così riportano nelle loro cronache;

……………

Ma è durante il viaggio di ritorno che siamo protagonisti di un

avvenimento molto importante. Arriviamo a Genova e siamo certi di imbarcarci

nella vecchia, seppur ancora confortevole nave “Clodia” della Tirrenia ed

Page 32: Vent'anni del Coro "Boghes Noas"

invece scorgiamo la maestosità della nuovissima motonave “Janas”, che

proprio quel giorno compiva, per la prima volta, la rotta Genova_Porto Torres.

Era il suo debutto sulle rotte dei mari sardi.

Ci viene spontaneo fare i complimenti al primo membro dell’equipaggio

che incontriamo ed ironia del destino è uno molto importante: il Comandante

della Janas!. Viene a sapere che siamo un Coro sardo e ci propone di tenere un

concerto durante la traversata come simbolo di augurio per tutti i passeggeri.

Il salone delle feste è tutto per noi e ufficialmente diventiamo i “padrini” della

Janas.

Non siamo certamente in gran forma, due giorni di Svizzera si sentono,

ma riusciamo a dare il meglio di noi e riceviamo le lodi dei passeggeri e

soprattutto il ringraziamento caloroso del comandante e di tutto l’equipaggio

della Janas.

Ecco come la Nuova Sardegna del 16 maggio 2002 ne dà notizia:

“…………Un simpatico fuori programma si è registrato durante il viaggio di ritorno, quando il comandante e il commissario di bordo del “JANAS” il nuovissimo traghetto della Tirrenia, hanno invitato il gruppo a tenere un concerto nel grande salone della nave: attorno al gruppo si è così formato un pubblico estemporaneo e curioso, che ha apprezzato con frequenti applausi l’improvvisata dei coristi ossesi….”

Il giorno più triste

E’ stato, indubbiamente, il giorno più triste di questi nostri 20 anni. Era il

22 maggio 2002. E’ il giorno in cui il piccolo Manuel Bitti ci lascia tragicamente

e va a vivere la sua vita in Paradiso.

Page 33: Vent'anni del Coro "Boghes Noas"

Manuel era un ragazzino pieno di vita, di speranze, di gioia di vivere la

sua fanciullezza. Era il cugino di Andrea e perciò non poteva non amare il Coro

Boghes Noas. Cantava le nostre canzoni, veniva ai nostri concerti. Poi la

disgrazia.

Il giorno del suo funerale gli abbiamo cantato la Messa. Non è stato facile,

ma ci siamo riusciti.

Il 14 di settembre del 2002 organizziamo la nostra 6^ rassegna e,

naturalmente, la dedichiamo a Manuel.

È stata una serata magica, resa unica ed indimenticabile dalla presenza

del Coro Eufonia di Gavoi, un coro tutto al femminile, diretto in maniera

impeccabile dal nostro amico Mauro Lisei.

Indescrivibili le emozioni vissute in quella serata alla quale hanno preso

parte i Gruppi Folk di Ossi, Santa Itthoria e Città di Ossi, il Coro di Bonorva ed il

Coro di Pozzomaggiore.

In quei giorni avevamo finito di musicare una bella poesia di Tiu Pedru

Muresu che scrisse il giorno in cui nacque uno dei suoi figli e che, ben

armonizzata da Danilo Pingiori, era diventata la nostra nuova canzone

“Fizigheddu”. Per noi rappresentava una canzone di gioia e di allegria da

dedicare ai bambini che venivano al mondo.

Decidemmo, tutti assieme, di dedicarla a Manuel e da allora, ovunque

andiamo, questa canzone ci accompagna sempre perché sappiamo che Manuel

Page 34: Vent'anni del Coro "Boghes Noas"

ci tiene sempre compagnia.

“Fizigheddu, chant’isciru cando t’happ’ intesu enzende

cun mama tua penendenues de velenu in giruaffoddidas su respiru

parist” e morrer naschende

Benennidu, lizu de orotue gighes s’assimizu

chi tramandas babbu a fizuDa-i fundu de su coro.Tue ses mannu tesoroDe una dom’in disizu

Sa ninnia ‘e babbu ‘e mama,s’augurale cantone

pro te est sa beneiscionechi ti cantana cun brama.

non perdas una tramade-i cust’orassione.

Duru duru, fizigheddu,duru duru fittianu

in cussu prim’eranucrescas in cussu mantedducun su chintu che aneddu

bellu fiore galanu

In sas luzzigas puppiasti miro e no isco it’has,

pro ch’abbizzos non mi dasde ischire chie sias.

In te deponzo sas miasisperas de unu cras.

Ti ringrassio, Signore,chi mi has dadu custa frua

cun s’innozzenzia sua ch’ispirat paghe e amorepro su tempus benidoreLu reponzo in manu Tua.

Il Viaggio in Trentino

Siamo appena rientrati dal viaggio in Svizzera e mi viene a trovare a casa

Sebastiano Sechi, storico Presidente della Pro Loco di Ossi e Vice Presidente

Regionale dell’ UNPLI (Unione Nazionale Pro Loco Italiane), per chiedermi se, come

Coro, eravamo intenzionati ad accettare l’invito a rappresentare la Sardegna al

Festival Nazionale delle Pro Loco in programma nella Valle del Chiese in

Trentino dal 5 al 7 luglio 2002. Impossibile rinunciare ad una simile offerta e il 4

Page 35: Vent'anni del Coro "Boghes Noas"

luglio2002 siamo di nuovo in nave e con nostra grande gioia ritroviamo la

JANAS.

Ci accompagna in questo viaggio Beniamino Calisai nella sua qualità di

Presidente della Pro Loco di Ossi, a testimonianza dell’ottimo rapporto

esistente fra le nostre due associazioni.

E’ un viaggio che segnerà per sempre la storia del Coro Boghes Noas e di

molti giovani coristi in particolare. Il Trentino è meraviglioso ed il posto dove ci

ospitano è ancora più bello. DAONE è il paese con il quale condividiamo i nostri

giorni di soggiorno alpino e la cosa sorprendente è che il santo patrono di

Daone è il nostro San Bartolomeo. Che coincidenza!!

Viviamo con emozione ma con grande professionalità il momento del

Festival Nazionale che si svolge a Storo in Provincia di Trento, dove

dimostriamo tutta la nostra bravura riscuotendo un successo di pubblico, ma

soprattutto di critica, per noi insperato.

Abbiamo la gioia di conoscere delle brave persone delle quali ammiriamo

la spontaneità di trasmettere la loro amicizia. Ci conosciamo da poche ore ed è

come se fosse una vita intera. Severino Papaleoni è il Sindaco di Daone,

persona di grande spessore culturale e umano che avrà l’onore di dirigerci

mentre cantiamo una improvvisata ‘Non Potho reposare’. Oggi possiamo

Page 36: Vent'anni del Coro "Boghes Noas"

candidamente ammettere che noi abbiamo avuto il grande privilegio di essere

diretti da Severino Papaleoni.

Ripartiamo dal Trentino con un velo di tristezza, cosa rara per noi e ci

accorgiamo che è la prima volta che ci capita. Durante il viaggio di ritorno ci

voltiamo dai finestrini del pullman per ammirare il panorama della splendida

Valle del Chiese e, ne siamo certi, non è certamente un addio ma un

arrivederci a presto. E siamo facili profeti.

Nandino Lardu, un corista vero.

Parlare e scrivere di Nandino Lardu è molto semplice perché lui è una

persona semplice. Nandino è disabile dalla nascita e le sue gambe sono la sua

fedele carrozzina. Per noi lui è l’esempio da seguire per l’attaccamento verso il

Coro e per la grande serenità che riesce a darti quando dovremo essere noi a

Page 37: Vent'anni del Coro "Boghes Noas"

darne a lui. Ecco perché Nandino è l’esempio da seguire.

E’ diventato, ovunque andiamo, il beniamino di tutti. E ovunque andiamo,

spesso troviamo difficoltà legate alle barriere architettoniche sempre purtroppo

esistenti nei locali pubblici, ed ecco che Nandino diventa il grimaldello che noi

usiamo per smuovere le coscienze di tutte quelle persone che dimenticano che

il disabile è una persona con diritti e doveri uguali a tutte le altre persone.

Ci sono, per fortuna, anche bei momenti di sana felicità e perché no,

anche di sana goliardia. A Nandino Lardu venne l’idea di fare recapitare al

Presidente la sua lettera di dimissioni dal Coro, una lettera, naturalmente,

fasulla ma così veritiera nelle cose scritte da sembrare assolutamente vera.

Magari a rileggerla con un pò di attenzione, con la scusa di scherzare, il buon

Nandino qualche verità se le lasciata scappare. OSSI, lì

28 aprile 2004

Sig. PresidenteAssociazione

Culturale“Coro Boghes Noas”

OssiVia Aldo Moro n° 1OSSI

Caro Presidente,

Sono Nandino Lardu,

e con la presente ti informo della mia decisione, irrevocabile, di dimettermi da corista del Coro Boghes Noas di Ossi.

Una decisione sofferta, triste ed anche drammatica in considerazione del fatto che il Coro è per me una seconda famiglia, dove ho avuto la fortuna di

Page 38: Vent'anni del Coro "Boghes Noas"

trovare tanti amici sinceri, con i quali, in questi anni, ho vissuto straordinari momenti di esaltante vita vissuta.

Per me, che tra l’altro sono stato tra i soci fondatori del Coro, che ne ho condiviso tutto, gioie e dolori, momenti belli e meno belli, è un momento di grande sconforto abbandonare il gruppo del Coro Boghes Noas.

Però in maniera allucinante , soprattutto in questi ultimi mesi, ho dovuto sopportare numerose angherie e soprusi, di gente che non riesce a vedere oltre il proprio naso e la cui cecità mentale è di una puzza stridente ed inenarrabile.

Io non sopporto più le continue frecciate sulla mia condizione di disabile, anche se a molti appaiono battute di spirito.

La mia è una disabilità fisica: la vostra è disabilità mentale ed intellettuale. Non sopporto più le continue illazioni che si fanno sulla mia presunta omosessualità e mi dicono froscio: ognuno è libero di farsi chi crede. E poi io non sono affatto gay. Anzi trombo che è un piacere.

Ho provato spesso, ma inutilmente, a portare questo argomento all’attenzione di tutti i coristi, ma a parte qualcuno, tutti avevate i cazzi vostri da fare.

Con poche persone mi sono potuto sfogare (Tonino Sanna, Andrea Tedde e qualche altro) e proprio loro mi hanno dato la forza di andare avanti e di resistere nella mia quotidiana sopportazione.

Ma adesso non ce la faccio più. Sono stanco della vostra ignoranza, arroganza, presunzione, razzismo e becera coglioneria.

Per questo motivo ti rassegno le mie dimissioni chiedendoti un ultimo piacere: per il bene del Coro Boghes Noas, dimettiti anche tu.

Le tue dimissioni serviranno per riportare serenità all’interno del Coro, visto che in questi ultimi tempi di serenità ne abbiamo vista ben poca.

Prima ci si mette quel rompicoglioni di Tonino Sanna a cagarci il cazzo con le sue storie delle Contrade, poi quell’ubriacone di Mario Lubinu che viene sempre sbronzo alle prove, poi quell’ignorante di Mario Masia che non capisce neanche quello che dice lui, poi scopro che Francesco Pinna è iscritto alla Pro Loco e non sa, o fa finta di non sapere, che ce la stanno mettendo in culo, e quel Mario Biancu sempre pronto a sfottere gli altri senza che si guardi allo specchio quella enorme pancia piena di merda, per non parlare di quella linguaccia di Giommaria Martinez che sparla male anche della sua ombra. Insomma un bel gruppo di stronzi.

Ecco perché non ne ho più voglia e preferisco andarmene i giro da solo a sbattermi come meglio credo, senza dover rendere conto a nessuno di quello che dico e faccio.

Vi auguro buona fortuna e ci sentiamo presto.Volevo anche dirti che tutto questo è uno scherzo e che ti voglio e che vi

voglio sempre bene.È solo per scherzare perché in questi giorni sono di buon umore.

Ciao Nandino Lardu

Campania, oh dolce, amara Campania!

Viviamo l’attesa di partire in Campania con molta emozione. E’ per noi la

prima volta di un viaggio nel meridione d’Italia, dove certo non ci saranno

Page 39: Vent'anni del Coro "Boghes Noas"

schiere di emigrati sardi e dove noi ci dovremo realmente confrontare con una

cultura che, intuiamo, un po diversa dalla nostra.

I preliminari del viaggio sono positivi; c’è stato uno scambio di

informazioni moto dettagliate con i responsabili del gruppo Folk di Casalduni in

provincia di Benevento. Anche loro ci aspettano con impazienza e pare che

abbiano preparato un programma pieno di grandi sorprese.

Partiamo speranzosi assieme agli amici del Gruppo Folk Santa Itthoria

accompagnati dall’immancabile vice sindaco Bastiano Alba.

Il viaggio è molto bello e Civitavecchia ci appare strana abituati come

eravamo al panorama di Genova. Ci aspettano al porto. Un bel pulman, gente

cordiale e sorridente, troppo sorridente.

Abbiamo vissuto quattro giorni colmi di grandi emozioni, non quelle

preventivate ma pur sempre bei momenti tali da non farci mai scordare il nome

di Casalduni.

In un libro di ricordi e citazioni appare strano trovare delle pagine che

non brillano di gioia e felicità ma, purtroppo, il viaggio a Casalduni è stato

particolarmente tribolato e colmo di grandi tristezze. Non è stato bello e questo

sentimento è condiviso da tutto coloro che hanno vissuto quell’esperienza. Ci

piace ricordare, soltanto, la grande umanità della padrona di un piccolo Bar di

Casalduni, che nei tre giorni di permanenza in Campania, ci ha pietosamente

adottati e noi abbiamo adottato lei e soprattutto la sua birra. Forse un

giorno, chissà, ritorneremo a Casalduni per avere una sorta di rimborso morale

delle pene vissute in quei tristi giorni del luglio del 2003.

La 7^ rassegna

Page 40: Vent'anni del Coro "Boghes Noas"

Per dimenticarci dei dispiaceri subiti in Campania, ci buttiamo a capofitto

nell’organizzazione della nostra annuale rassegna e, confermando il

tradizionale appuntamento di metà settembre nell’accogliente Bocciodromo

Comunale, invitiamo a farci visita il Coro di Uri, Su Cuncordu Banaresu, diretto

dal grande Don Peppino Lintas, persona di grande spessore umano e di

squisita umanità, il Coro ‘Prendas’ di Ortueri, anch’esso diretto da Mauro Lisei,

il Coro “Voches e Ammentos di Garteddì” ed il Coro Polifonico Ischelios di Ossi.

Il Coro Ischelios rappresenta una bella novità nel panorama musicale

sardo. Sono tutti componenti della scuola civica di musica “Ischelios” di Ossi e

diretti dal nostro vecchio maestro Salvatore Rizzu, vogliono sperimentare il

primo progetto di coro polifonico (maschile e femminile) nel nostro territorio. La

maggior parte dei componenti è di Ossi ed altri provengono dai paesi vicini.

Noi siamo felici di ospitarli nella nostra rassegna. Peccato che questo

progetto finisca velocemente e che oggi del Coro Ischelios non se ne senta più

parlare.

Il Concerto di Budoni (Boghes de paghe)

Un giorno, ricevo la telefonata di Piero Marras, il quale mi chiede se

siamo disponibili a cantare con lui in un concerto a Budoni assieme a Maria

Page 41: Vent'anni del Coro "Boghes Noas"

Giovanna Cherchi, i Tenores de Bitti, la compagnia di danza Tersicore e il

maestro di Launeddas Sergio Lecis.

Inutile dire che abbiamo risposto di si e quel 10 luglio 2003 divenne una

delle serate memorabili del nostro coro avendo avuto l’occasione di esibirci

assieme ai più grandi artisti del panorama musicale isolano.

Di quella serata ricordiamo la tensione e l’apprensione per l’evento,

dovute al fatto che quel giorno non ci dirigeva il maestro Pingiori, assente per

cause di forza maggiore.

Ci affidammo alle sapienti mani di Andrea Tedde che, in maniera

impareggiabile, portò a termine la sua missione. Bravo Andrea.

Trentino 2 ……il ritorno !!!

Viene vissuta con grande attesa la partenza per il secondo viaggio in

Trentino.

I rapporti con gli amici e le amiche del Trentino, con l’andare del tempo, si

sono sempre più rinsaldati e l’idea di tornare in quei posti che, nel 1992, sono

stati testimoni di una bella avventura, rende questo viaggio affascinante e

pieno di grandi aspettative.

Anche se questa avventura non nasce sotto i migliori auspici, poiché il

maestro Danilo Pingiori, pochi giorni prima della partenza, viene colpito da

malore, non grave per fortuna, ma tale da impedirgli di essere presente

all’appuntamento in Trentino.

Page 42: Vent'anni del Coro "Boghes Noas"

Il nostro maestro di riserva, Andrea Tedde, è alle prese con gravi

problemi familiari che gli impediscono la certezza del viaggio e solo all’ultimo

istante, comunque, è presente all’appuntamento nel molo di Porto Torres.

A Dio volendo, si parte. Ovviamente c’è un pò di maestrale e Giuseppe

Sotgia si prende la sua prima Xamamina (***) non appena, sin dal dentro il

porto, intravede il primo movimento delle onde. (*** ndr. pastiglie contro il mal di mare)

Sappiamo che in Trentino ci stanno aspettando, ma quello che il Coro

vivrà dal 1 al 3 giugno 2006, va aldilà di ogni più bella aspettativa.

Il viaggio in nave, la nostra prima volta con la Grimaldi, è il tipico viaggio del nostro coro:

solita cena a base di ogni ben di Dio, solite giuste bevute e le classiche cantate sempre ben

apprezzate dai passeggeri della motonave.

Page 43: Vent'anni del Coro "Boghes Noas"

C’è spazio anche per un tuffo in piscina.. fuori ordinanza.

Gli amici del Coro Cima Ucia ci aspettano a Genova ed il viaggio in pullman

verso Roncone non passa mai, stante la nostra voglia di essere già in Trentino.

Page 44: Vent'anni del Coro "Boghes Noas"

Sulla strada che porta a Roncone non possiamo non vivere un momento

di sincera commozione quando, dopo aver costeggiato il meraviglioso Lago Idro

scorgiamo, lassù in cima, Daone, e da tutti noi parte spontaneo un grande

applauso.

Arriviamo a Roncone e ad aspettarci ci sono tutti gli amici del Coro Cima Ucia

assieme al grande Severino Papaleoni. Baci, abbracci e subito a pranzo. La

giornata si prospetta interessante.

Durante il pranzo abbiamo il piacere di fare la conoscenza con alcune

componenti del Coro Parrocchiale Femminile di Roncone.

Il fatto che sia parrocchiale è messo in secondo ordine dalla considerazione che

questo è un Coro Femminile, elemento di puntuale gradimento dalla maggior

parte dei nostri coristi.

Page 45: Vent'anni del Coro "Boghes Noas"

Veniamo ricevuti dall’Amministrazione Comunale di Roncone con il Sindaco in

testa

E poi il Concerto.

Grande spettacolo. Noi siamo preceduti dai padroni di casa del Cima Ucia e

dalle ragazze del Coro Parrocchiale. Quando è il nostro turno sembriamo tutti

delle corde di violino. Per un attimo ci sfiora la paura di dover cantare senza la

direzione del nostro maestro, ma la fiducia in Andrea Tedde è totale e lui

risponde da par suo. Più di un’ora di spettacolo con le nostre canzoni che

diventano patrimonio personale della comunità di Roncone.

Il giorno dopo siamo a Rovereto e andiamo a visitare le Distillerie

Merzadro, dove si produce la Grappa più buona del mondo. E’ un posto

Page 46: Vent'anni del Coro "Boghes Noas"

meraviglioso e Mario, Antonio e Giommaria rimangono estasiati da tale

visione.

Proviamo anche a cambiare pelle e riusciamo persino a cantare a

“tenore”.

Ciò che rimane del viaggio in Trentino è un susseguirsi di emozioni che

ognuno di noi coristi vive col proprio stato d’animo.

Page 47: Vent'anni del Coro "Boghes Noas"

Torniamo in Sardegna molto stanchi ma molto felici.

Page 48: Vent'anni del Coro "Boghes Noas"

La 9^ Rassegna

Non è una rassegna come tutte le altre. Per tanti motivi, il primo dei quali

è quello che ci vede orgogliosi di rivedere la nostra rassegna inserita all’interno

dei festeggiamenti del santo patrono, in collaborazione con il comitato delle

donne e con la Pro Loco di Ossi, che in questa occasione organizza la rinomata

Fiera della Lumaca.

Ma questa rassegna è per noi particolarmente cara in quanto abbiamo

deciso di dedicarla a Sebastiano Demontis, l’indimenticato “Cianu Monte”, già

amministratore e Sindaco di Ossi, scomparso nel 1996 e del quale ognuno di

noi conserva un proprio personale ricordo.

Page 49: Vent'anni del Coro "Boghes Noas"

La rassegna viene veramente bene, un grande successo, potremmo

anche dire. Certo, col senno di poi, come tutte le cose del resto, avremmo

potuto fare di più e meglio. Di quel 25 agosto 2007 ricorderemo oltre al gran

caldo ed al gran pubblico anche il fatto che per l’ennesima volta abbiamo fatto

da padrini, non ufficiali ma pure sempre padrini, al gruppo folk dei bambini di

Osilo, denominati “A manu tenta”.

Mauro Lisei, “Il Maestro”, un amico

Abbiamo avuto la fortuna in questi lunghi 20 anni di conoscere tante

persone, alcune delle quali hanno lasciato un segno indelebile nella storia del

Coro di Ossi. Una di queste è certamente il Maestro Mauro Lisei, il direttore del

Coro Gusana di Gavoi, ma anche del Coro femminile Eufonia di Gavoi, ed anche

del Coro di Ortueri, e poi del Coro Santu Sabustiani di Teti, e finanche del Coro

di Orani e per ultimo del Coro di Olzai. Insomma, ovunque ci si giri nella

Barbagia di Nuoro il nome di Mauro Lisei è una sorta di lascia passare artistico

che gratifica e onorifica l’amico di Mauro.

Noi l’abbiamo conosciuto nel settembre del 1999 al concorso di

Berchidda dove noi partecipammo con il brano “Maria in terra tua” e poi l’anno

dopo, nel dicembre del 2000, a Ozieri, nel corso della serata del Premio Ozieri,

dove noi andammo a presentare, senza grande fortuna, la canzone “Innu a sa

limba sarda” di Tiu Pedru Muressu e Mauro Lisei era presente con il Coro

Gusana. Fù subito cordialità e Mauro apprezzò il nostro impegno nel cantare in

una situazione paradossale, dove cioè, già si sapeva in anticipo il nome del

Page 50: Vent'anni del Coro "Boghes Noas"

vincitore e quindi la voglia di cantare andava a farsi benedire. Fù la prima e

ultima volta che partecipammo al concorso di Ozieri.

Ecco perché ci è sembrato naturale averlo ancora di più nostro amico e

legarlo ulteriormente alla grande famiglia del Coro Boghes Noas, con la scelta

di nominarlo “Socio Onorario” della nostra associazione, avvenuta ad Olzai il 24

giugno 2007

“......bella è sa zente chi cantada e ballada”

Caro Mauro,

ci è cosa gradita comunicarTi che l’Assemblea dei Soci dell’Associazione di Cultura e Spettacolo “Coro Boghes Noas de Ossi” ha deciso di conferirti il titolo di “Socio Onorario” della nostra associazione.

Il rapporto umano che unisce il nostro Coro con la Tua persona si è sempre di più cementato col trascorrere del tempo e noi siamo onorati di averti come amico.

Abbiamo avuto modo, in questi anni, di apprezzare le Tue doti artistiche che fanno di Te uno dei più completi e preparati Maestri di musica che la nostra ‘terra’ di Sardegna annovera nel panorama della cultura folkloristica isolana.

Ma, ci devi consentire, l’aspetto che noi del Coro Boghes Noas amiamo sottolineare è L’AMICIZIA che Tu hai voluto regalarci e che, più di tante e tante pergamene, amiamo esporre nella bacheca dell’anima di ognuno di noi.

A chent’annos Mauro Lisei, cun sempre più manna e bella amistade.Cun affettu sinzeru

Associazione di Cultura e SpettacoloCoro Boghes Noas de Ossi

Il PresidenteIl Presidente (Tonino Sanna)

OSSI/OLZAI 24 Giugno 2007

Page 51: Vent'anni del Coro "Boghes Noas"

La canzone “Innu a sa limba sarda”, malgrado tutto, è diventata uno dei

cavalli di battaglia del nostro repertorio, da noi definita “il manifesto della

sardità”.

“Sardos cantade, cantade cantones de Logudoro

Cun sa conca e cun su coro su Sardu lu faeddade.

Dae su mesu che ogade

zertos limbazzos bastardosChi offenden sos nuraghes.Isparghide ‘e sos condaghes

sa limba antiga ‘e sos Sardos,pro curare sos testardos

sas iscolas aberidede sa Sarda limba vera,

de sa limba furistera puru tesoro faghide,a s’opera bos ponide.

Oh, omines de culturaCh’hazis sabios talentosDade so insinzamentosDe sa Sarda limba pura.Su pretore in sa pretura,

su zuighe in tribunale,su presidente in sa corteimpriman a manu forte

su Sardu in dogni verbale.In sardu dogni legale

Faeddet a sos clientesE in Sardu si difendatE i su Sardu s’intendat

In tottu sos continentes.

O babbos intelligentes,in s’allevare sos fizzosin Sardu los educadee in Sardu lis naiadeesempios e cussizos.

Cuddu c’abbasciat sos chizzosCh’hat in cara cua cua

Falta manna e testimoniaCa d’esser Sardu hat bigonza

Traighet sa limba sua.

Oh, mentalidade cruaD’unu fizu isnaturadu,

bastardu in su freddarech’hat birgonza ‘e impararesa limba chi l’hat ninnadu.

Siat puru perdonaduGustende in sa sardidade

Sa cosa pius licacrda:sardos cun coro intonade

sa limba de sa terra Sarda.

Page 52: Vent'anni del Coro "Boghes Noas"

---Pedru Muresu---

La 10^ Rassegna, quella del “Ventennale”Dedicata a Salvatore Derudas

La 10^ rassegna, la tanto attesa festa del Ventennale per l’ennesimo

scherzo tragico del destino, si svolge il 22 agosto 2008, in Piazza Sardegna, in

un clima di mestizia.

Pochi giorni prima, esattamente il giorno di ferragosto in un incidente

stradale accaduto in Corsica, muore Salvatore Derudas, un giovane di 19 anni.

Salvatore era un ragazzo solare, allegro, spiritoso. Era andato in Corsica

per farsi la stagione estiva come cuoco, la sua grande passione unita a quella

per l’amore per I NOMADI.

Intorno a questa fine tragica, per la prima volta a Ossi, si è innescato in

noi ossesi un meccanismo di totale solidarietà nei confronti della famiglia di

Salvatore.

Tutto il paese, e soprattutto i giovani di Ossi, si sono stretti intorno a Nina

e Alberto, i genitori di Salvatore, per dare a loro quella umana e spontanea

solidarietà, tipica di noi adulti, ma spesso rara nei giovani.

Ed invece, loro, i giovani sono stati il fulcro di questa esperienza.

Noi come Coro abbiamo scelto di portare avanti la nostra 10^ rassegna

dedicandola a Salvatore e questa nostra scelta è stata condivisa dalla maggior

parte dell’opinione pubblica ed in particolare dagli amici di Salvatore i quali

hanno preparato un semplicissimo cartellone con attaccate delle sue fotografie

a testimonianza della sua breve ma felice esistenza.

Una cosa semplice ma di grande effetto emotivo.

Page 53: Vent'anni del Coro "Boghes Noas"

E’ stata una serata importante per le mille emozioni vissute nel ricordo di

questo ragazzo ma anche nel ricordo di 20 anni di Boghes Noas.

Il clima mesto della serata ha lasciato pian pianino posto ad un clima

leggermente più disteso ed in un turbinio di emozioni abbiamo festeggiato i

nostri “primi 20 anni”.

Ci hanno fatto compagnia i nostri padrini del Coro di Usini, i nostri

figliocci del Coro di Codrongianos e de Su Coro de Piaghe, le nostre amiche del

Coro Eufonia di Gavoi dirette da Mauro Lisei ed infine il Gruppo Folk Città di

Ossi e il Gruppo Folk Ampuriesu di Valledoria.

Ancora una volta il nostro Coro ha dato il meglio di se, non solo sul palco

ma anche nella gestione ricreativa e culinaria. La cena è stata bella e

abbondante.

Questa serata sarà ricordata in particolare da Bruno Melis e Gianni

Belleddu che hanno avuto l’onore di essere battezzati come nuovi coristi.

Page 54: Vent'anni del Coro "Boghes Noas"

Il Teatro “Garau” di Oristano

Il Teatro “Garau” di Oristano è uno dei più bei teatri della Sardegna. E’

già una emozione entrarci da spettatori, figuriamoci da protagonisti. Ebbene,

questa gioia noi l’abbiamo vissuta il 20 febbraio del 2007, quando, invitati dal

Coro “Maurizio Carta” di Oristano, abbiamo partecipato alla 2^ rassegna del

coro oristanese. Il teatro strapieno di gente appassionata, intenditrice del bel

canto e se quel giorno, per noi non hanno lesinato gli applausi, beh, qualche

cosa vorrà pur dire.

Ed è stato doppiamente felice l’impatto, con questo splendido teatro, per

Luca Leoni che per la prima volta indossava il costume del coro di Ossi e

ufficialmente veniva battezzato come nuovo corista dei Boghes Noas.

Page 55: Vent'anni del Coro "Boghes Noas"

Il battesimo dei Nuovi Coristi

Il Coro Boghes Noas ha avuto la fortuna di essere sempre vissuto in

maniera positiva da tutti coloro che si sono avvicinati a questa corale.

Tantissime persone hanno voluto provare a “cantare”, tanti si sono arresi, molti

sono diventati coristi e si sono immersi in questa bella compagnia di

cantadores.

Per ognuno dei nuovi arriva sempre il momento della prima volta, la

prima volta su un palco, in chiesa o per strada e per tutti loro c’è il rito,

semplice ma sincero, del battesimo di immissione nel Coro Boghes Noas.

E’ una manifestazione, unica nel suo genere per i Cori Sardi, ideata dal

Coro Boghes Noas ed ora felicemente copiata da altre associazioni

folkoristiche.

Nel corso degli anni, da quando abbiamo voluto questo particolare

momento di vita sociale, abbiamo battezzato Paolo Sanna, Gian Quirico Masia,

Francesco Pittalis, Piero Piredda, Luca Salaris, Pietro Demontis, Emanuele Soro,

Antonio Serra, Pietro Pilo, Mario Solinas, Francesco Solinas, Massimiliano Pinna,

Antonio Milia, Riccardo Piras, Luca Leoni, Giovanni Masia, Salvatore Piredda,

Fabio Serra e soprattutti Pietro Demontis il piccolo, piccolo per differenziarlo

dal suo omonimo Pietro Demontis ma perché Pietro il piccolo ha solo 13 anni ed

è già un corista del Coro Boghes Noas e il 24 giugno 2007, a Olzai durante il

concerto ha vissuto il suo grande momento di vera emozione.

Page 56: Vent'anni del Coro "Boghes Noas"

Vent’anni di …Parroci

Per il nostro modo di cantare, per le nostre tradizioni e per il nostro

repertorio musicale, basato si aspetti religiosi della melodia musicale sarda,

tantissime volte abbiamo avuto modo di esibirci in ambito parrocchiale. Da qui

nasce il nostro rapporto con la parte clericale e religiosa della nostra comunità.

Il Coro Boghes Noas ha curato, fin nei suoi minimi particolari, i rapporti

personali ed interpersonali con la comunità religiosa e pastorale della Chiesa di

Ossi.

In particolare abbiamo avuto la bontà di essere sempre in armonia con i

parroci di Ossi. Anche se, fondamentalmente, il nostro operato è stato facilitato

dalla umana semplicità dei due unici parroci che il nostro Coro ha conosciuto.

Vent’anni fa, quando iniziammo questo viaggio, nel lontano ormai mitico

1988, il Parroco di Ossi era Mons. Antonino Sara, Don Sara per tutti.

Sacerdote di grande personalità, uomo forte, dal grande carattere. Di lui

si può dire di tutto e di più. Certamente non è un personaggio che passa

Page 57: Vent'anni del Coro "Boghes Noas"

inosservato.

Con noi del Coro, all’inizio, Don Sara ha trovato difficoltà a relazionare e

comunicare, vuoi per la nostra laicità comportamentale troppo evidente e vuoi

per il carattere fin troppo diffidente, del nostro amato Parroco, verso le novità e

gli aspetti, per lui, poco abbordabili della vita comunitaria del nostro paese.

Ma si sa, con l’andare del tempo ci si è sciolti un tantino di più, i rapporti

personali sono diventati persino amichevoli a tal punto che Mons Sara ci ha

fatto dono di una sua poesia dialettale diventata, grazie all’armonizzazione del

Maestro Salvatore Rizzu, una delle canzoni che compongono in nostro

repertorio di canti religiosi. La canzone è “Pane e Trigu” ed è quella che, nella

celebrazione della Messa, si canta al momento dell’offertorio.

Indimenticabili sono stati alcuni momenti di scontro verbale per alcuni

modi fare irruenti, seppur bonari, di Don Sara. Una sera di un Concerto di

Natale del 2004, forse stanco, forse nervoso, forse chissà cosa aveva, non ci

diede nemmeno il tempo di chiudere con i saluti finali che ci spense tutte le luci

della Chiesa. Forse era il suo modo, tutto particolare, di augurarci il Buon

Natale.

Ma, ad onor del vero, durante le celebrazioni delle sante Messe da noi

cantate, non dimenticava mai di citare il Coro Boghes Noas di Ossi come

esempio di attaccamento culturale alle nostre tradizioni e ci raccomandava

nelle preghiere elevate a Nostro Signore.

Questo era Don Sara parroco di Ossi sino al novembre del 2006. Il Coro

Boghes Noas lo ricorderà sempre come un grande padre e fratello e siamo

orgogliosi di annoverarlo tra i Soci Onorari della nostra associazione.

Poi Don Sara va via, o meglio, gira voce che, anche per la sua non più

giovane età, Mons. Sara debba lasciare la Parrocchia di San Bartolomeo di Ossi.

Page 58: Vent'anni del Coro "Boghes Noas"

Si apre, a questo punto, il valzer dei nomi ed il toto-parroco diventa

l’argomento più diffuso e parlato del nostro paese.

La notizia del suo trasferimento si materializza in verità ed il nome del

nuovo parroco, come d’incanto girà di bocca in bocca, di strada in strada e di

famiglia in famiglia.

Un uomo che veniva dal freddo, nel senso che veniva da Osilo, paese di

bassa montagna, ma pur sempre più freddo, metereologicamente parlando,

rispetto a Ossi.

Il nuovo Parroco di Ossi è Don Salvatore Saba, per tutti Don Barore.

Se Don Sara era uomo di forti personalità, Don Barore ne ha da vendere.

L’arrivo a Ossi il 5 novembre 2006 è giorno da ricordare. Primo perché il

Coro Boghes Noas era presente, secondo per l’immensa folla che ha

accompagnato il nuovo Parroco. Due comunità che si stringono e onorano una

sola persona: Osilo e Ossi.

L’uomo che veniva dal freddo di Osilo e che si scioglie al tiepido sole

ossese capace, però di riscaldare anche un cuore di ghiaccio .

Ed è esattamente quello che Don Barore percepisce dall’affetto sincero e

spontaneo che gli ossesi gli regalano.

E’ poco tempo che frequentiamo Don Saba, ma tanto basta per averlo

come amico, di noi tutti e del Coro in particolare.

Forse non tarderemo a segnarlo nel registro dei Soci Onorari.

Vent’anni di …Sindaci

Page 59: Vent'anni del Coro "Boghes Noas"

Se la vicinanza e l’amicizia con i parroci è fonte, per noi, di tranquillità nei

rapporti con altissime sfere del regno celeste, stessa cosa dobbiamo dire degli

ottimi rapporti che ci hanno legato e ci legano alle Amministrazioni Comunali

del Comune di Ossi con in testa, naturalmente i primi cittadini.

Il primo Sindaco che abbiamo conosciuto è stato Gavino Cassano, a suo

modo storico Sindaco di Ossi, non fosse altro per il fatto che, nel corso del suo

mandato Ossi ebbe la fortuna di avere due Sindaci in contemporanea.

Successe che, per lo sconvolgimento di scenari politici all’interno del

Consiglio Comunale di Ossi, si crearono due distinte maggioranze, ognuna delle

quali espresse il proprio primo cittadino, il già citato Cassano ed il nuovo

Sindaco Franco Orani. Per tutta una serie di combinazioni ed in attesa che gli

organi competenti si esprimessero in merito, entrambi, per tre mesi, furono

ufficialmente Sindaci di Ossi. Poi il TAR (Tribunale Amministrativo Regionale)

diede ragione a Gavino Cassano, il quale portò regolarmente a termine il

proprio mandato amministrativo.

Tuttora viene ricordato come un avvenimento da Guinnes dei primati.

Sottolineiamo il fatto che nel corso del suo settennato (1988-1995), il

sindaco Cassano non ha mai partecipato a nessuna delle poche manifestazioni

da noi organizzate (pochine a dire la verità) rifacendosi, peraltro

abbondantemente, nel suo decennale mandato di Consigliere Regionale.

Dopo Cassano arriva il tempo politico amministrativo di Giovanni Serra,

(1995-2005), anni fecondi per il Coro Boghes Noas che vede crescere la sua

popolarità, ben condivisa ed onorata, dall’Amministrazione del Sindaco Serra.

Citiamo: il debutto del Coro, il viaggio in Valtellina con il vice Sindaco

Antonello Fadda, il viaggio a Vercelli e Alessandria con l’Ass. Bastiano Alba, il

lancio del 1° CD, la cittadinanza onoraria a Piero Marras, insomma tanti bei

Page 60: Vent'anni del Coro "Boghes Noas"

avvenimenti tutti caratterizzati dall’ottimo legame con l’Amministrazione

Municipale.

Non è un caso, forse, che del coro fanno parte due persone che dividono

il loro tempo anche con l’impegno amministrativo: Francesco Pinna, oggi

Assessore e Piero Piredda attuale Presidente del Consiglio Comunale di Ossi.

Stiamo lavorando per avere qualche cantore in seno alla minoranza, in

maniera tale da essere imparzialmente bipartisan.

Il nostro motto è: “……. non siamo il Coro dell’Amministrazione Comunale

ma siamo il Coro del Comune di Ossi. “

Dopo Giovanni Serra, nel 2005 arriva il Sindaco del 2000, Pasquale

Lubinu e con questo Sindaco festeggiamo il nostro ventennale.

Viene chiamato “Sindaco del 2000” perché quando si candidò nel 1995,

era giovanissimo ma preparatissimo, ed il pronostico più concreto e azzeccato

per lui fu quello di indicarlo come Sindaco del terzo millennio. Mai pronostico fu

così giustamente indirizzato.

Il Sindaco Lubinu è certamente un Sindaco di forti personalità e grandi

capacità. Si può essere o non essere in accordo con le sue idee e posizioni ma

questo non toglie che egli sia in grado di accentrare su di se grandi e sentite

discussioni.

Noi del Coro dobbiamo ringraziarlo perché grazie alla sua, dovuta,

mediazione abbiamo ricostruito il rapporto con il comitato dei festeggiamenti

della festa di San Bartolomeo, arenatesi per futili motivi e che una volta

ristabiliti, assieme si è stati capaci di organizzare la festa del 2007, da molti

definita una delle più belle degli ultimi anni.

Chissà quanti altri Sindaci il Coro Boghes Noas conoscerà e la cosa che

auspichiamo è che con tutti loro ci possa essere un proficuo lavoro di

Page 61: Vent'anni del Coro "Boghes Noas"

collaborazione, così come avvenuto con i loro predecessori.

Noi “Padrini”

Il 5 gennaio 2007 è un giorno particolarmente felice. Anche, ma non

soprattutto, per il compleanno di Mario Lubinu ed anche il mio, ma per il fatto

che in questo giorno riviviamo la gioia di essere per la seconda volta “Padrini”

di un altro coro che nasce e si affaccia nel panorama musicale sardo.

Dopo il Coro di Codrongianos, da noi battezzato nel 2003, è la volta del

Su Coro de Piaghe di Ploaghe, al quale ci legano rapporti di bella amicizia,

curati in maniera maniacale da Mario Masia che vive questa esperienza in

trance, essendo lui particolarmente legato al paese di Ploaghe.

La serata è bellissima e con noi ci sono anche il Coro di Mara, i Coro di

Muros ed il Coro di Florinas al quale va la nostra fraterna solidarietà perché

proprio nella mattinata successiva, quella del 6 gennaio, viene a mancare Nino

Sanna, un grande corista di Florinas, ma soprattutto un grande amico di noi

tutti.

Un anno dopo, il 4 gennaio 2008, gli amici ploaghesi ci richiamano per

fare loro da padrini per l’uscita del loro primo CD. E’ un avvenimento

particolarmente importante poiché a questa serata sono stati invitati, e sono

presenti, i nostri vecchi cari amici del Coro Valtellina. Una bella serata, piena di

grandi sensazioni ed emozioni.

La Nuova Sardegna del 10.01.2008, così riporta la cronaca della serata:

Page 62: Vent'anni del Coro "Boghes Noas"
Page 63: Vent'anni del Coro "Boghes Noas"

IL CANTO CORALE SARDO NELLA ZONA DEL COROSTesi di Laurea di Antonio Brundu

“Il canto corale in Sardegna si configura, soprattutto ultimamente, come

una parte cospicua e rilevante del patrimonio musicale isolano. Esso costituisce

la parte più moderna di tutto il settore canoro e musicale della Sardegna: le

prime formazioni corali maschili si registrano per la prima volta a Nuoro

intorno al 1950-60, legate fortemente ai nomi del Coro di Nuoro e del Coro

Barbagia.”

Sono le prime parole dell’introduzione alla tesi di laurea di Antonio

Brundu dal titolo: “Il Canto corale sardo nella zona del Coros.”

Antonio è un giovane usinese, componente del Coro di Usini e figlio

d’arte, in quanto figlio di Nanni Brundu, leader storico del coro usinese, e si è

laureato presso l’Università degli Studi di Sassari nella Facoltà di Lettere e

Filosofia, seguendo il corso di Laurea in Lettere.

Ha scelto di fare la propria tesi scrivendo del canto corale sardo,

analizzando in particolare la storia di quattro cori della Zona di Coros e più

precisamente: Coro di Usini, Coro di Ittiri, Coro di Uri e naturalmente Coro

Boghes Noas di Ossi.

“In questo lavoro –scrive Antonio Brundu- si è pensato di prendere in

esame i cori folcloristici di una zona ben precisa: il ‘Coros’. Essa si trova nel

nord ovest della Sardegna, a sud della città di Sassari”

“La denominazione più corretta di questa porzione di territorio –

prosegue Antonio Brundu- è quella di ‘sassarese’. I principali centri di Coros

sembrano essere infatti quei paesi che costituiscono l’immediato hinterland del

Page 64: Vent'anni del Coro "Boghes Noas"

capoluogo turritano. La zona in questione appartiene, più ampiamente, a quella

parte di territorio denominata Logudoro.”

La tesi scritta da Antonio Brundu raccoglie, quindi, le storie di quattro

cori, diversi per storia, estrazione sociale e realtà culturali differenti.

“Il coro è generato dall’amore per il canto, dove cantare non è solo

cantare ma voglia di fare qualcosa di positivo che rimane nel paese e non solo”

Con queste parole Tonino Sanna, presidente in carica del Coro Boghes Noas di

Ossi definisce il suo gruppo e la sua genesi.”

E’ con queste parole che inizia il capitolo 1.3.1 dedicato al Coro Boghes

Noas di Ossi, parole semplici ma efficaci, con le quali Antonio Brundu riesce a

far breccia nei sentimenti di noi coristi ossesi.

Antonio Brundu scrive delle origini del coro, della sua articolazione in

gruppo, delle modalità delle prove, del repertorio musicale, del costume

indossato, della composizione burocratica, del rapporto con gli enti e istituzioni,

della discografia e delle pubblicazioni effettuate. Insomma un lavoro a tutto

tondo dove non mancano le narrazioni e aneddoti che bene illustrano la

ventennale nostra storia.

Per quanto riguarda l’effettuazione delle prove …il Coro di Ossi –

continua Antonio Brundu – effettua le prove due volte la settimana, il martedì

ed il giovedì, presso i locali del centro culturale del paese. Quest’ultimo giorno

è preferito al venerdì per un motivo particolare: ad Ossi il venerdì è un giorno

monopolizzato dai muratori: ‘Sa chenabura est de sos fraigamuros’ , è il

preludio al fine settimana (i muratori non lavorano di sabato) e molto spesso è

anche giornata di paga; per cui questi lavoratori sono soliti ritrovarsi nei bar

dopo la giornata lavorativa per bere un bicchierino in compagnia, raccontarsi

l’esito della giornata e dell’intera settimana, il procedere del lavoro. Per questo

Page 65: Vent'anni del Coro "Boghes Noas"

il Coro di Ossi preferisce anticipare le prove al giorno prima in modo che anche

i coristi-muratori possano passare il venerdì sera in compagnia dei loro

colleghi. Ad Ossi è un giorno sacro”.

E’ un argomento, questo, che molti coristi, pur vivendolo

settimanalmente, non erano riusciti a focalizzarlo nella sua giusta dimensione.

Tra le altre cose descritte nella tesi di laurea và sicuramente citato il

capitolo dedicato al nostro costume dove …il coro di Ossi ha scelto di indossare

il tipico costume sardo formato dalle classiche ragas, munnedda, ghettas, in

sintonia con gli altri costumi della zona di Coros.” ..” Il costume conserva perciò

una valenza particolare per chi lo indossa e per chi lo ammira. Il coro tra l’altro

tiene bene in vista sul corpetto una coccarda rossa, in quanto l’associazione è

‘testimonial’, o ‘ testimonzos’ per la lotta contro l’AIDS. “E’ il modo di dire che

non solo canto ma anche impegno e coinvolgimento nel sociale”

Non manca, nel lavoro di Antonio, un intero capitolo dedicato alla musica

e ai brani del Coro Boghes Noas ed infatti egli scrive.. che diversi sono i brani

che connotano il gruppo e lo contraddistinguono: su tutti Sereneda, testo

scritto dal poeta tissese Bartolomeo Serra e musicato da Danilo Pingiori ma

anche ‘Ninnare sa vida’ di Luisa Masala e ‘Fizigheddu’ scritta da tiu Pedru

Muresu per il figlio che nasceva: è una sorta di preghiera – scrive Brundu – con

la quale il poeta affida a Dio il neonato sin dai primi istanti di vita. Per questo

motivo i ragazzi del coro sono soliti dedicare il brano a Manuel, un ragazzo

scomparso prematuramente “…. Come augurio perché anche quest’ultimo

possa godere della protezione della divinità”

Che dire di questa tesi: che è bella, ben scritta, bene argomentata. E poi

che altro dire, solo grazie ad Antonio Brundu per averci reso un pochino più

Page 66: Vent'anni del Coro "Boghes Noas"

grandi assegnandoci un ruolo nel panorama musicale isolano, del quale

speriamo di essere sempre degni.

Essere finiti “dentro una tesi di laurea è il regalo più bello che il Coro

Boghes Noas poteva ricevere per il suo prime ventennale di vita.

Grazie al Dott. Antonio Brundu, il nostro amico Antonio.

Ai giorni nostri

Il Coro Boghes Noas è felice dei suoi primi vent’anni. E’ una gioia che

vuole condividere con tutti coloro cha hanno voluto bene al Coro di Ossi.

Page 67: Vent'anni del Coro "Boghes Noas"

Ci apprestiamo a viverli godendo della felicità che ci deriva dall’avere

messo al mondo il nostro secondo CD, un lavoro che ripercorre questi anni

passati assieme.

Siamo felici della strada che abbiamo percorso, tutti assieme, superando

qualche volta, ostacoli che la vita di una associazione vive quotidianamente.

Noi li abbiamo superati e la gioia più grande ci deriva dal fatto che ogni giorno

che passa i Boghes Noas diventano sempre più numerosi con l’ingresso di

nuovi giovani coristi, che vanno ad arricchire la grande famiglia del coro.

Vorremmo abbracciare tutte le persone che con noi hanno condiviso

questi quattro lustri di grande spensieratezza e di mille emozioni.

Tutti i coristi, le nostre famiglie, i nostri amici, tutti quelli che col tempo

hanno imparato ad amarci, tutti quelli che col tempo si sono disinnamorati di

noi, insomma un grazie grande a tutti quanti.

Ma un grande pensiero va a chi non c’è più; alle mamme, ai padri, ai

fratelli e sorelle che ora ci guardano e ascoltano dal paradiso. Al grande piccolo

Manuel, nostro angioletto custode sempre attento a farci prendere le strada

giusta.

Page 68: Vent'anni del Coro "Boghes Noas"

L’elenco di tutti i coristi del Coro Boghes Noas

Il Presidente onorario:

Efisio Planetta

I soci onorari:

Mons. Antonino SaraPiero MarrasMatteo SannaMauro LiseiPeppe BittiAndreana Piredda

I maestri nella storia:

1. Piero Concu2. Salvatore Rizzu3. Danilo Pingiori

I coristi nella storia:

1. Biancu Mario2. Belledddu Antonio3. Belleddu Gavino4. Belleddu Gianni5. Campesi Paolo6. Canu Andrea7. Canu Franco8. Cubeddu Giuseppe

Page 69: Vent'anni del Coro "Boghes Noas"

9. Daga Mario10. Deffenu Pier Michele11. Demontis Pedrigheddu12. Demontis Pietro il piccolo13. Demontis Pietro il grande14. Derudas Marco15. Derudas Toricino16. Donaera Peppino17. Fadda “Zio Nino”18. Fancellu Andrea19. Fancellu Piero20. Lardu Nandino21. Leoni Luca22. Linzas Antonio23. Loriga Gigi24. Lubinu Mario25. Martinez Giommaria26. Masia Giovanni27. Masia Gian Quirico28. Masia Giuseppe29. Masia Mario30. Melis Bruno31. Milia Antonio32. Milia Gavino33. Mura Vincenzo34. Muresu Bastianino35. Peironi Antonello36. Pinna Francesco37. Pinna Massimiliano38. Pilo Antonio39. Pilo Pietro40. Piras Riccardo41. Piredda Piero42. Piredda Salvatore

Page 70: Vent'anni del Coro "Boghes Noas"

43. Pittalis Francesco44. Porcu Bartolomeo45. Pulina Franco46. Pulina Igor47. Ruiu Gavinuccio48. Ruiu Giovanni49. Salaris Luca50. Sanna Mario51. Sanna Paolo52. Sanna Piero53. Sanna Tonino54. Scanu Franco55. Sechi Tonio56. Sechi Vito57. Serra Fabio58. Serra Sandro59. Serra Antonio60. Serra Tonio61. Solinas Francesco62. Solinas Mario63. Soro Emanuele64. Sotgia Giuseppe65. Spanu Mauro66. Tedde Andrea67. Usai Stefano