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Repertorio n. 116.430 Raccolta n. 20.102
Verbale della parte straordinaria dell'assemblea degli
azionisti della Fiat S.p.A. tenutasi il 1° agosto 2014.
Repubblica Italiana
Il primo agosto duemilaquattordici,
in Torino, presso il Centro Congressi Lingotto, via
Nizza n. 280, alle ore 12 circa.
Io, dott. Ettore MORONE,
Notaio iscritto al Collegio Notarile dei Distretti
Riuniti di Torino e Pinerolo, con residenza in Torino,
ho assistito, su richiesta della Società
infranominata, in questo giorno, ora e luogo,
elevandone verbale, alla trattazione della parte
straordinaria dell'assemblea degli azionisti della
"Fiat S.p.A.", convocata in unica convocazione per le
ore 11 con avviso pubblicato in data 2 luglio 2014 sul
sito internet della Società e sul sito di stoccaggio
autorizzato 1Info nonché, per estratto, sul quotidiano
La Stampa in data 4 luglio 2014 per discutere e
deliberare sul seguente
Ordine del giorno
1. Nomina di Amministratore.
2. Approvazione del Progetto comune di fusione
transfrontaliera per incorporazione di Fiat S.p.A.
nella Fiat Investments N.V., società di diritto
Studio Notarile Morone.
10121 Torino - via Mercantini 5
Tel +39 011 5622522 - Fax +39 011 5612271 [email protected] - www.studiomorone.it
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olandese interamente controllata da Fiat S.p.A., che
assumerà la denominazione di Fiat Chrysler
Automobiles N.V. (FCA); deliberazioni inerenti e
conseguenti.
Quivi avanti me notaio è personalmente comparso il
signor
John Philip ELKANN, nato a New York (Stati Uniti
d'America) il 1° aprile 1976, domiciliato a Torino, via
Nizza n. 250,
della cui identità personale sono certo,
nella sua qualità di presidente del consiglio di
amministrazione della
"Fiat S.p.A.", con sede in Torino, via Nizza n. 250,
col capitale sociale di euro 4.478.450.754,84,
iscritta nel registro delle imprese - ufficio di Torino
al n. 00469580013.
Esso signor comparente, dopo aver dichiarato di avere
già assunto, a sensi di statuto, la presidenza
dell'assemblea nel corso della trattazione della parte
ordinaria, di cui al primo punto dell'ordine del
giorno, testé conclusasi, e di regolare lo svolgimento
dell'assemblea, invita me notaio a redigere il verbale
della parte straordinaria, di cui al secondo punto, e
dà atto:
- che sono presenti o rappresentati n. 1.285 azionisti
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per n. 656.051.010 azioni, sulle n. 1.250.963.898
azioni da nominali euro 3,58 cadauna costituenti la
totalità del capitale sociale;
- che l'assemblea è regolarmente costituita anche per
la parte straordinaria e valida a deliberare
sull'ordine del giorno relativo;
- che attualmente, oltre ad esso comparente, sono
presenti gli amministratori:
Sergio MARCHIONNE - amministratore delegato
Andrea AGNELLI
Joyce Victoria BIGIO;
- che sono inoltre presenti i sindaci effettivi:
Ignazio CARBONE - presidente
Piero LOCATELLI;
- che hanno giustificato l'assenza gli amministratori:
Tiberto BRANDOLINI D'ADDA
Renè CARRON
Luca CORDERO DI MONTEZEMOLO
Glenn EARLE
Patience WHEATCROFT,
nonché il sindaco effettivo
Lionello JONA CELESIA;
- che è inoltre presente il segretario del consiglio
di amministrazione Roberto RUSSO;
- di aver accertato, a mezzo di personale all'uopo
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incaricato, l'identità e la legittimazione dei
presenti;
- che l'elenco nominativo dei partecipanti alla parte
straordinaria dell'assemblea, in proprio o per delega,
con l'indicazione del numero delle rispettive azioni,
sarà allegato al presente verbale (allegato "D").
Richiama poi quanto comunicato in sede di costituzione
dell'assemblea relativamente al fatto che:
- l'avviso di convocazione è stato pubblicato sul sito
Internet della Società e sul sito di stoccaggio
autorizzato 1Info in data 2 luglio 2014 nonché, per
estratto, sul quotidiano La Stampa in data 4 luglio
2014, ai sensi dell'articolo 7 dello statuto sociale
e delle relative disposizioni normative;
- sono stati regolarmente espletati i previsti
adempimenti informativi nei confronti del pubblico e
delle autorità di Borsa italiane ed estere;
- partecipano, in misura superiore al 2%, al capitale
sociale sottoscritto i seguenti soggetti:
* Giovanni Agnelli e C. S.a.p.a. n. 375.803.870
azioni, pari al 30,04%, per il tramite della
controllata EXOR S.p.A.;
* BAILLIE GIFFORD & CO n. 33.034.705 azioni, pari al
2,64%;
* VANGUARD INTERNATIONAL GROWTH FUND n. 30.378.704
5
azioni, pari al 2,43%;
* NORGES BANK n. 26.942.643 azioni, pari al 2,15%
* PEOPLE'S BANK OF CHINA n. 25.028.249 azioni, pari al
2%;
- Fiat S.p.A. detiene n. 34.577.898 azioni proprie con
diritto di voto sospeso, pari al 2,76% del capitale;
- ai sensi dell'articolo 5.2 del Regolamento
dell'assemblea, non si darà lettura della
documentazione che è stata depositata e messa a
disposizione degli interessati;
- alcuni aventi diritto al voto hanno ritenuto di
avvalersi del diritto di porre domande prima
dell'assemblea e, entro il termine indicato
nell'avviso di convocazione (29 luglio 2014), sono
quindi pervenute numerose domande, anche di dettaglio,
alle quali è stata data risposta scritta direttamente
ai richiedenti;
- copia delle domande pervenute e delle risposte
fornite è a disposizione di coloro che ne fossero
interessati presso gli incaricati all'ingresso della
sala.
Il presidente ricorda che coloro che intendessero
abbandonare l'assemblea prima del termine devono farlo
rilevare all'uscita per l'aggiornamento dei voti
presenti (articolo 4.10 del Regolamento
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dell'assemblea) e che coloro che desiderano prendere
la parola sull'argomento all'ordine del giorno,
qualora non l'avessero ancora fatto, devono prenotare
il loro intervento al tavolo di segreteria.
Ricorda poi che, ai sensi del Regolamento
dell'assemblea (articolo 3.6), non è consentito l'uso
di apparecchiature di registrazione audio/video da
parte di azionisti ed i telefoni portatili devono
essere disattivati.
Ricorda infine agli azionisti che verranno chiamati al
microfono che, ai sensi del medesimo Regolamento
(articolo 6.4), gli interventi dovranno essere concisi
e strettamente pertinenti alla materia all'ordine del
giorno; inoltre, sempre ai sensi del citato Regolamento
(articolo 6.6), gli interventi che si rivelassero di
disturbo o impedimento agli altri partecipanti ovvero
offensivi e contro la morale non verranno consentiti.
Inoltre, anche in questo caso ritiene adeguato il
termine massimo di 5 minuti per gli interventi, nei
quali dovranno essere comprese anche eventuali
dichiarazioni di voto, e di 2 minuti per le repliche
alle risposte fornite.
L'azionista Marco Geremia Carlo BAVA
chiede di dare atto a verbale della sua opposizione.
Il presidente prosegue precisando che,
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conseguentemente, al fine di garantire il miglior
svolgimento dei lavori assembleari nell'interesse di
tutti i presenti, una volta esaurito il tempo massimo
gli interventi e le repliche saranno considerati
terminati, il microfono verrà disattivato e la parola
passerà automaticamente all'azionista successivo.
L'azionista Marco Geremia Carlo BAVA
chiede di dare atto a verbale che non è previsto
l'intervento della Digos.
Quindi il presidente espone il testo dell'intervento
che si allega al presente verbale (allegato "A").
All'esposizione del presidente segue un caloroso
applauso da parte dell'assemblea.
Il presidente dichiara poi aperti i lavori della parte
straordinaria e passa alla trattazione del relativo
seguente punto all'ordine del giorno:
2. Approvazione del Progetto comune di fusione
transfrontaliera per incorporazione di Fiat S.p.A.
nella Fiat Investments N.V., società di diritto
olandese interamente controllata da Fiat S.p.A., che
assumerà la denominazione di Fiat Chrysler Automobiles
N.V. (FCA); deliberazioni inerenti e conseguenti.
Al riguardo dà la parola all'amministratore delegato
Sergio MARCHIONNE il quale espone il testo
dell'intervento che si allega al presente verbale
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(allegato "B").
All'esposizione dell'amministratore delegato segue
un caloroso applauso da parte dell'assemblea.
Quindi il presidente dà la parola a me notaio per
esporre gli adempimenti effettuati nonché la Proposta
di deliberazione che è stata distribuita ai presenti.
Io notaio espongo pertanto i seguenti adempimenti
effettuati:
a) in data 20 giugno 2014 sono stati messi a
disposizione del pubblico presso la sede sociale e sul
sito internet della Società il progetto di fusione, con
i relativi allegati, i bilanci, con le inerenti
relazioni, degli esercizi 2011, 2012 e 2013 della Fiat
S.p.A. (essendo la Fiat Investments N.V. stata
costituita il 1° aprile 2014);
b) sempre in data 20 giugno 2014 il progetto di fusione,
con i relativi allegati, è stato messo a disposizione
del pubblico sul sito di stoccaggio autorizzato 1Info
ed è stato depositato nel registro delle imprese -
ufficio di Torino, ove è stato iscritto in data 26
giugno 2014;
c) in data 1° luglio 2014 le informazioni previste
dall'articolo 7 del Decreto Legislativo 30 maggio 2008
n. 108 sono state pubblicate nella Gazzetta Ufficiale
della Repubblica Italiana – Parte Seconda n. 77;
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d) in data 1° luglio 2014 la relazione illustrativa del
consiglio di amministrazione della Fiat S.p.A. -
redatta ai sensi dell'articolo 2501 quinquies del
codice civile, dell'articolo 8 del Decreto Legislativo
30 maggio 2008 n. 108 e dell'articolo 70 della delibera
Consob 11971/1999 - è stata messa a disposizione dei
rappresentanti dei lavoratori della stessa Fiat
S.p.A.;
e) in data 2 luglio 2014 la Proposta di deliberazione
è stata messa a disposizione del pubblico presso la sede
sociale, sul sito internet della Società e sul sito di
stoccaggio autorizzato 1Info;
f) in data 17 luglio 2014 il Documento Informativo
predisposto ai sensi dell'articolo 70 della delibera
Consob 11971/1999 è stato messo a disposizione del
pubblico presso la sede sociale, sul sito internet
della Società e sul sito di stoccaggio autorizzato
1Info;
g) non ricorrono le condizioni per l'applicazione alla
fusione in oggetto delle disposizioni di cui
all'articolo 19 del Decreto Legislativo 30 maggio 2008
n. 108 relativo alle società gestite secondo il regime
di partecipazione dei lavoratori.
Quindi io notaio espongo la seguente Proposta di
deliberazione distribuita ai presenti:
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Proposta di deliberazione
L'assemblea degli azionisti della
"Fiat S.p.A.",
d e l i b e r a
1) di approvare il progetto comune di fusione
transfrontaliera per incorporazione della "Fiat
S.p.A." nella controllata totalitaria "Fiat
Investments N.V.", (che assumerà, a seguito della
efficacia della fusione, la denominazione di "Fiat
Chrysler Automobiles N.V."), con sede legale in
Amsterdam (Olanda) e sede operativa principale in 240
Bath Road, SL1 4DX, Slough (Regno Unito), iscritta alla
Camera di Commercio di Amsterdam (Olanda) al n.
60372958, la quale, in conseguenza della fusione:
a) aumenterà il capitale sociale di massimi euro
12.509.557,73
(dodicimilionicinquecentonovemilacinquecentocinquan
tasette virgola settantatre) mediante emissione di
massime n. 1.250.955.773 (unmiliardoduecentocinquan-
tamilioninovecentocinquantacinquemilasettecentoset-
tantatre) nuove azioni ordinarie da nominali euro 0,01
(zero virgola zero uno) cadauna, con diritto alla
partecipazione agli utili eventuali relativi al 2014,
o per importi superiori che possono eccedere i predetti
di massimi euro 90.138,75 (novantamilacentotrentotto
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virgola settantacinque) e n. 9.013.875 (novemi-
lionitredicimilaottocentosettantacinque) azioni per
effetto dell'eventuale esecuzione anche parziale
dell'aumento del capitale sociale della società
incorporanda deliberato il 3 novembre 2006, da
assegnare, in regime di dematerializzazione, agli
azionisti della società incorporanda, diversi dalla
stessa, nel rapporto di n. 1 (una) nuova azione ogni
azione di quest'ultima detenuta alla data di efficacia
della fusione, senza conguaglio in denaro, fermo
restando il diritto di recesso ex articoli 2437, comma
1, lettera c) e 2437 quinquies codice civile ed ex
articolo 5 decreto legislativo 108/2008,
b) emetterà azioni a voto speciale aventi valore
nominale unitario di euro 0,01 (zero virgola zero uno),
in quantitativo massimo pari al numero delle azioni
ordinarie, da assegnare agli azionisti della società
incorporanda, diversi dalla stessa, legittimati che
abbiano validamente richiesto di ricevere tali azioni
a voto speciale, non costituenti parte del rapporto di
cambio, in aggiunta alle azioni ordinarie;
2) di stabilire che la fusione per incorporazione
della "Fiat S.p.A." nella controllata totalitaria
"Fiat Chrysler Automobiles N.V." e la liquidazione dei
recessi di cui al punto 1) che precede avranno luogo
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a condizione che si siano verificate (o siano state
fatte oggetto di rinuncia, ove consentito), prima della
stipula dell'atto di fusione, le condizioni sospensive
di cui al paragrafo 17 del progetto di fusione, messo
a disposizione, unitamente alla ulteriore
documentazione, secondo quanto previsto dalle
applicabili disposizioni legislative e regolamentari;
3) di conferire ai componenti il consiglio di
amministrazione in carica, disgiuntamente fra loro,
ciascuno con facoltà di sostituire a sé speciali
mandatari, tutti gli altri occorrenti poteri per
eseguire la fusione, nel rispetto delle disposizioni
di legge e di quanto contenuto nel progetto di cui
sopra, con facoltà – in particolare - di verificare e
accertare l'avveramento o la rinuncia, ove consentito,
di ciascuna delle condizioni sospensive di cui al
progetto di fusione e di rilasciare e sottoscrivere
atti e dichiarazioni in relazione a tale circostanza,
stabilire gli effetti dell'operazione, stipulare e
sottoscrivere atti e documenti in genere e compiere
tutto quanto necessario od anche solo opportuno per il
buon fine dell'operazione stessa.
* * *
Al termine dell'esposizione di me notaio, il
presidente precisa che, oltre alle operazioni di
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acquisto della Fiat North America LLC dalla
controllata totalitaria Fiat Group Automobiles S.p.A.
e di vendita a quest'ultima della Fiat Partecipazioni
S.p.A., regolarmente comunicate al mercato, non sono
intervenute modifiche rilevanti degli elementi
dell'attivo e del passivo tra la data in cui il
progetto di fusione è stato depositato presso la sede
della Società e la data odierna.
Quindi passa alla discussione sul secondo punto
all'ordine del giorno ricordando che la Società, come
previsto all'articolo 127 ter del D.Lgs. 58/98, ha
pubblicato sul proprio sito internet informazioni di
carattere generale in formato "domanda e risposta"
sulla fusione e pertanto a domande riguardanti
argomenti già esaminati in detta sede sarà data una
risposta sintetica con rinvio al documento in oggetto.
Prega poi coloro che si sono prenotati di accedere al
microfono, quando verranno chiamati, e di porre domande
di interesse generale ed utili all'assunzione di
deliberazioni sulla base di una adeguata informativa,
facendo quindi interventi concisi e pertinenti,
restando comunque entro il tempo massimo di 5 minuti,
nei quali come anticipato dovranno essere comprese
anche eventuali dichiarazioni di voto, e di 2 minuti
per le repliche alle risposte fornite.
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Fa presente che al termine del tempo massimo, come già
precisato, gli interventi e le repliche saranno
considerati terminati, il microfono verrà disattivato
e la parola passerà automaticamente all'azionista
successivo e che un breve segnale acustico evidenzierà
che manca 1 minuto alla scadenza del termine.
Ricorda poi che nel presente verbale non saranno
riportati né allegati interventi o parti di intervento
che non siano stati effettivamente letti a beneficio
dei presenti e pertinenti alla materia all'ordine del
giorno.
Quindi dichiara aperta la discussione sulla fusione.
Una sintesi viene qui di seguito riportata.
Il signor Gianbattista GANDAGLIA, per delega
dell'azionista Marcella BENETTI,
premette di aver inviato in precedenza il testo del
proprio intervento e chiede al presidente di allegare
al presente verbale tale testo, che qui di seguito si
trascrive per la parte della quale viene data lettura:
"La nostra nobile Società si sta trasformando in una
grande multinazionale transfrontaliera e mondiale (era
ora!) dopo 125 anni dalla sua nascita, 11 luglio 1889.
In questi cento e più anni sono avvenute, a livello
mondiale, trasformazioni importantissime,
capovolgimenti epocali, ripetute crisi mondiali,
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economiche, finanziarie, recessioni, depressioni e
diverse guerre.
Dal 1929 e negli anni successivi, fino a questi giorni,
vediamo tutti che ci sono le guerre in atto, in tutte
le Borse valori mondiali e nei mercati finanziari, nel
vecchio continente e nel mondo intero. La nostra
Società non è stata indenne da questi terremoti, ma
grazie agli aiuti avuti anche dall'Italia e al grande
know-how e dai possessori delle azioni ha sempre
superato le recessioni avvenute nel mondo.
I processi tecnologici avvenuti, comunque, hanno
permesso alla gloriosa Fabbrica Italiana Automobili
Torino di superare tutte le avversità. Il processo è
sempre avvenuto nell'italianità della nostra Società.
Le quotazioni sui mercati di Borsa non sempre hanno
messo in risalto la potenzialità della FIAT, così com'è
avvenuto per altri grossi conglomerati, Società o
Gruppi.
Oggi, grazie alla grande lungimiranza del management,
soprattutto quello in carica, l'acquisizione, la
cooperazione, l'integrazione nel campo industriale,
siamo uniti per formalizzare i progetti comuni e la
nascita della FCA Automobiles N.V.. Diciamo sì a questa
rivoluzione copernicana, che comunque comporta
svariati rischi.
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I rating di diverse società, vedi Standard & Poor's,
continuano a valutare negativamente il Gruppo FIAT,
quinto o sesto ipotetico Gruppo nel rating
automobilistico mondiale. Speriamo che la FIAT dopo
questa fusione non perda più il confronto di
redditività con i principali concorrenti. Il nostro
Gruppo ha un grande debito che verrà affrontato senza
aumenti di capitale, ma da un recente studio e
classifica di ricerca e studi Mediobanca sulla solidità
finanziaria delle multinazionali, FIAT è al
quindicesimo posto, ma sembra staccare di due posizioni
il benchmark Volkswagen, ma balza dal nono posto del
2003, quando mi pare sia intervenuto il dottor
MARCHIONNE a prenderne la guida, al sesto nella hit
parade dei costruttori.
Quali obiettivi potranno essere raggiunti in Asia e nel
mondo? Post scriptum: e se i gestori dei fondi comuni
di investimento, che hanno in pancia una percentuale
rilevante, percentuale che non conosco, delle azioni
FIAT, esercitassero il diritto di recesso superiore ai
500 milioni di euro, messi a disposizione dal Gruppo
FIAT, quale sarebbe il risultato finale del progetto
di fusione?"
L'azionista Riccardo MOLETTI
rende noto che non voterà in modo favorevole alla
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fusione transfrontaliera così come proposta dal
consiglio di amministrazione, in quanto il relativo
progetto prevede il trasferimento della sede della
Società all'estero;
dichiara che la sua non è una decisione dettata da una
mancata comprensione o condivisione delle
argomentazioni che hanno indotto gli amministratori
a propendere per tale soluzione ritenendola la
migliore strada percorribile per il raggiungimento
del più proficuo sviluppo delle potenzialità del
Gruppo FIAT, ma che parte dalla considerazione che
FIAT avrebbe potuto mantenere la sede in Italia
cercando di fare in modo che anche nel Paese si
potessero riscontrare tutti quei presupposti, anche
normativi, la cui mancanza spinge, e talvolta obbliga,
le aziende a trasferire la propria sede, e spesso non
solo quella, all'estero;
fa presente di aver avuto modo in passato durante
un'assemblea della Società di approfondire tale
concetto e di non volersi pertanto dilungare;
ritiene che il disastro economico che ha colpito il
Paese come altri stati europei sia da imputare alla
miopia della classe politica europea, e non solo
italiana, e che soltanto una completa unificazione
dell'Europa possa porvi rimedio; precisa che con tale
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espressione intende la costituzione di un solo Paese,
l'Europa, con un solo Governo, una sola Pubblica
Amministrazione, una sola normativa civile, fiscale
e penale, una sola Banca centrale, augurandosi che
pensare questo non sia un'utopia;
è dell'avviso che sull'operazione di fusione con
CHRYSLER si possano fare diverse considerazioni; in
particolare, crede che sia vero che le dimensioni di
FIAT senza CHRYSLER non erano sufficienti per la sua
sopravvivenza e che tale unione permetta di avere un
Gruppo che, sebbene non abbia ancora raggiunto
l'obiettivo dimensionale previsto dal dottor
MARCHIONNE, ha buone possibilità di sopravvivere in
un mercato le cui sfide appaiono sempre più difficili;
ricorda che CHRYSLER è stata salvata già due volte
negli ultimi 40 anni;
osserva che Steven RATTNER – l'uomo chiamato
dall'amministrazione Obama a guidare la task force per
il salvataggio dell'industria americana
dell'automobile – in una recente intervista ha
dichiarato che senza il dottor MARCHIONNE non
avrebbero salvato CHRYSLER, attribuendogli diverse
qualità, quali l'enorme energia, la determinazione,
il giudizio e la leadership; si augura che tali qualità
siano sufficienti al buon esito del progetto
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industriale a cui gli azionisti presenti all'odierna
assemblea daranno il loro voto, che sarà sicuramente
favorevole;
esprime alcune opinioni che non ha potuto palesare
durante l'assemblea di EXOR e che, nonostante
riguardino tale società, ritiene non siano fuori tema;
auspica che l'emissione di bond da 4 miliardi di euro
permetta a FIAT di non dover ricorrere ad un aumento
di capitale e che la liquidità che oggi possiede EXOR
a seguito della cessione della sua partecipazione
nella società svizzera SGS non sia stata predisposta
per far fronte ad un ulteriore intervento nella
controllata FIAT; in caso contrario EXOR potrebbe
essere troppo sbilanciata nell'investimento in una
società che opera in un settore il cui andamento,
fortemente ciclico, comporta un elevato rischio;
ricorda di aver già sottolineato, durante l'assemblea
nella quale si deliberò la scissione di FIAT a FIAT
INDUSTRIAL, la criticità di tale operazione che
disaggregava aziende operanti in settori con
differenti ciclicità;
crede che sia comunque difficile esprimere un giudizio
su certe complesse operazioni societarie, senza
averne un'approfondita conoscenza o senza essere
edotti sull'intero disegno previsto dagli
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amministratori, non sapendo se si tratti di un
passaggio intermedio o dell'obiettivo finale, che
potrebbe essere, ad esempio, una vendita o
un'aggregazione in un gruppo più grande;
formula, alla luce di ciò, i migliori auguri per il
futuro di FIAT, che ha contribuito significativamente
allo sviluppo dell'Italia, come è stato ricordato
all'odierna assemblea, e che sicuramente continuerà
a farlo, pur avendo trasferito la sede all'estero,
posto che spera che la Società non voglia rinunciare
alle "eccellenze" di cui potrà beneficiare
incrementando le produzioni negli stabilimenti
italiani.
La signora Satenik VARDANYAN, per delega
dell'azionista Marisa ANGELI,
fa presente di essere una studentessa dell'università
Bocconi e Bicocca di Milano e di essere armena;
ringrazia per aver avuto l'opportunità di partecipare
all'ultima storica assemblea della FIAT;
domanda, considerando che la FCA verrà quotata alla
Borsa di New York, quale sarà il primo prezzo di listino
previsto;
chiede quali sono i progetti del Gruppo in termini di
tecnologie sostenibili e i programmi per l'imminente
EXPO 2015.
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L'azionista Eugenio ROSCIO
dice che, ascoltando gli interventi del presidente e
dell'amministratore delegato, si è commosso;
afferma di essere azionista da oltre trent'anni, un
vecchio azionista coi capelli grigi, e di non
partecipare all'assemblea della Società da parecchi
anni;
fa sapere che, essendo questa l'ultima assemblea, non
è potuto mancare per questioni sentimentali, pur
venendo da Milano;
precisa che esprimerà voto favorevole al secondo punto
all'ordine del giorno e porge sentiti auguri alla
Società, al management, ai dirigenti e a tutto il
personale del Gruppo FIAT a livello mondiale; ritiene
il Gruppo una grandissima famiglia che, unita, avrà
sempre successo e darà grandi soddisfazioni agli
azionisti grandi e piccoli;
si riallaccia all'intervento dell'azionista ANTOLINI,
che nella precedente parte ordinaria accennava alla
possibilità di organizzare dei voli charter per
permettere ai piccoli azionisti di partecipare alle
assemblee di bilancio ad Amsterdam, precisando di aver
letto su un giornale finanziario che la faccenda era
già stata discussa, che non era ben vista dal management
e che il dottor MARCHIONNE aveva escluso completamente
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tale possibilità; si stupisce di ciò e prega
l'amministratore delegato di confermare o confutare
l'affermazione dell'articolo del giornale;
saluta gli azionisti, il management e il presidente con
i migliori auguri.
L'azionista Raoul RAGNI
afferma di essere azionista FIAT da quasi cinquant'anni
e presume, al riguardo, di battere tutti;
sostiene di aver sempre creduto nell'Azienda, anche nei
periodi di maggiore difficoltà in cui il prodotto non
era molto valido, e di aver sperato in un cambiamento;
fa sapere di essersi emozionato pensando a Giovanni
AGNELLI, il quale sosteneva di dover portare l'Azienda
in America, e immagina che sarebbe stato felice di
prendere parte all'assemblea odierna;
afferma che la FIAT con questa operazione parte alla
conquista dei mercati nel mondo senza problemi
nonostante i periodi disastrosi e le diverse
vicissitudini che la hanno scossa nel tempo;
auspica che il prezzo delle azioni FIAT scenda a
sufficienza per poterne acquistare un numero
sostanzioso e ritiene ciò possibile;
ringrazia per tutto ciò che è stato fatto per l'Azienda
e sostiene che in futuro, grazie al dottor MARCHIONNE,
non ci saranno più problemi;
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consiglia a tal proposito all'amministratore delegato
di smettere di fumare per evitare conseguenze negative
sulla sua salute, così come già successo a tanti suoi
amici, perché l'Azienda ha bisogno di lui per i prossimi
dieci anni;
ringrazia e formula auguri per il futuro della Società.
L'azionista Marco Fabrizio ZABARINI
chiede che durante il suo intervento sia mostrata la
mappa che riflette la presenza di FIAT CHRYSLER
AUTOMOBILES nel mondo;
è dell'avviso che con l'odierna assemblea di
approvazione del progetto di fusione si viva, a Torino
soprattutto, il timore di un abbandono;
vorrebbe sapere se a Torino conti di più avere le
attività produttive o la dirigenza formale;
dice che preferirebbe che il management portasse a
Mirafiori la Ghibli e la Quattroporte, oltre al
previsto Levante, e che sarebbe molto più tranquillo
se venisse portato avanti il progetto di Officina 82;
si compiace delle parole del presidente ingegner ELKANN
il quale ha affermato che la sua famiglia non è
disponibile ad abbandonare la FIAT e racconta di aver
proposto nella precedente parte ordinaria il ricorso
al prestito convertendo allo scopo di coinvolgere terzi
investitori affinché apportassero enormi investimenti
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per il rilancio del brand ALFA ROMEO senza chiedere un
solo centesimo agli attuali azionisti;
racconta che, con riferimento all'accordo del 5
dicembre 2002 sull'area di Arese, erano previsti 2.000
lavoratori di FIAT AUTO, di società del Gruppo FIAT e
di aziende che si sarebbero insediate nell'area del
CRAA, oltre a 500 tecnici altamente professionali
mentre, attualmente, vi sono pochi laboratori e la sola
assistenza clienti;
rivolge lo sguardo alla mappa e constata che la presenza
di FIAT CHRYSLER AUTOMOBILES in Asia e nel Pacifico è
scarsa, che in Australia non vi è nulla e che questi
sono i mercati da raggiungere con le vendite;
esprime la sua soddisfazione per la presenza di FCA in
Cina, Russia e India ed è dell'avviso che in tali Paesi
bisognerebbe vendere più Quattroporte e più Ghibli;
suggerisce che il polo del lusso debba essere
finalizzato anche alla produzione di vetture
ecologiche, invitando a non dimenticare che in Cina si
è arrivati a proiettare alla popolazione il sole,
perché molti cinesi sono convinti che il sole non esista
più;
ricorda che è stato il management nell'ottobre del 2012
a lanciare coraggiosamente la sfida sul polo del lusso,
ritenendo che ciò denoti enorme coraggio e
25
lungimiranza; il polo del lusso, con investimenti sul
prodotto, garantisce margini elevati, fondi per gli
investimenti in nuovi modelli e per il rinnovo dei
contratti collettivi nazionali per le maestranze, che
quest'anno sono stati un po' scarsi, nonché utili
elevati per gli azionisti;
è dell'avviso che sia giusto continuare a investire
nella produzione di massa, restando nella fascia di
media – bassa gamma, ma che sia altresì necessario
puntare sempre più coraggiosamente anche sul polo del
lusso, sull'ALFA ROMEO, e che non bastano 5 miliardi;
ritiene che se i motori ALFA ROMEO fossero montati anche
sulle CHRYSLER ciò potrebbe contribuire alla creazione
di una fortissima economia di scala.
L'azionista Jutta SPERBER
è dell'avviso che quello attuale è un momento storico
nel quale è difficile trovare le parole giuste: un
insieme di bei ricordi la legano alla "vecchia" FIAT
e alla città di Torino;
augura, con una certa commozione, un "in bocca al lupo"
alla grande FIAT CHRYSLER AUTOMOBILES.
L'azionista Carlo MANCUSO
ritiene di parlare idealmente anche per i piccoli
azionisti assenti;
raccomanda, ai sensi dell'articolo 2375, 1° comma,
26
codice civile che il suo intervento faccia parte
integrante del verbale di assemblea, e chiede copia del
verbale stesso;
dichiara di voler parlare in modo breve e conciso, come
richiesto dal presidente, trattandosi di un'assemblea
importante, soprattutto per un azionista fedele da
oltre trent'anni;
domanda al presidente e all'amministratore delegato
una definizione di quartier generale che dovrebbe
rimanere in Italia dopo la fusione, come è stato
affermato;
chiede se verranno mantenuti – come da affermazioni
fatte in assemblea, che devono rispecchiare la verità
ai sensi dell'articolo 2621 del codice civile – i centri
di ricerca e progettazione, quante risorse umane sono
presenti attualmente e se infine siano previste altre
assunzioni;
vuole sapere se la nuova società verrà quotata a Londra,
oltre che a Wall Street;
invita i dirigenti e i membri del consiglio di
amministrazione, citando il Piano 2018 e un'intervista
del giornalista Andrea Malan sul quotidiano "Il Sole
24 Ore", a leggere il libro "Risorse sovraumane.
Autoritratto dei manager italiani di oggi" degli autori
Monica FABRIS ed Emma VILLA, edito da Franco ANGELI,
27
ritenendo che queste "risorse sovraumane" siano
qualità da mostrare in un contesto internazionale e che
siano possedute anche dai membri di questo consiglio;
si chiede se sono previste emissioni di nuovi bond
societari e se e quando sarà previsto un aumento del
capitale, ritenendo che nella presente assemblea non
sia stata menzionata la cifra di 9 miliardi di euro di
debito a cui si dovrà far fronte almeno con qualche
aumento di capitale;
si rammarica che a questa così importante assemblea non
sia presente oltre la metà del consiglio di
amministrazione.
L'azionista Carlo PARIANI
ricorda che era il 2005 quando, a nome del sindacato
Cub, aveva proposto la costituzione del polo delle auto
di lusso attraverso una società autonoma con la
convinzione che avesse senso ritornare ad investire
nella gamma medio-alta;
si rammarica che, pur essendo passati nove anni, la
Società non abbia lavorato in tal senso ma, anzi, abbia
operato per distruggere il marchio ALFA;
mette in dubbio l'affermazione fatta dai vertici della
Società che l'ALFA e la MASERATI saranno i pilastri
della nuova FCA con un obiettivo di produzione di
400.000 autovetture l'anno;
28
osserva che nel 2013 l'ALFA ha venduto solo 74.000
vetture di cui 31.000 in Italia e nei primi mesi del
2014 c'è stato un calo del 9,3%;
ricorda che già precedentemente, a fronte di promesse
di una produzione di 300.000/500.000 autovetture, le
vendite hanno continuato a calare;
si sofferma su quanto affermato dal dottor MARCHIONNE
che promette 5 miliardi di investimento per 5 nuovi
motori ALFA e per 8 – 9 nuovi modelli di vetture
precisando, successivamente, che tale investimento
dipenderà dal successo del primo modello dell'ALFA;
è dell'avviso che vi è qualcosa di poco chiaro e troppo
indefinito, a cominciare dagli stabilimenti nei quali
verranno prodotte le ALFA, ed è dell'opinione che nulla
si improvvisa: per rilanciare l'ALFA ci vuole tempo,
denaro e molta caparbietà;
ritiene che rilanciare l'ALFA significhi ritrovare il
marchio e le sue radici storiche, che attualmente non
ci sono, partendo dal rilancio del museo e, a tale
proposito, chiede in concomitanza con l'EXPO se non sia
il caso di riaprirlo;
sottolinea che oggi si è in assemblea per decidere la
fusione tra FIAT e CHRYSLER e per dare vita alla nuova
FCA, notando che è l'ottavo piano che la Società
presenta, cinque dei quali sotto la gestione del dottor
29
MARCHIONNE;
evidenzia che la Società promette di vendere 7,5
milioni di auto, contro i 4 milioni dell'anno
precedente, con investimenti per 55 miliardi e con la
promessa che le fabbriche italiane saranno saturate per
costruire vetture per il mercato estero;
è dell'opinione che, se i sette piani precedenti sono
rimasti solo sulla carta, probabilmente anche in questo
caso la Società non potrà mantenere le promesse fatte
in quanto non è in possesso dei fondi necessari,
evidenziando che nel bilancio la FIAT ha 30 miliardi
di debiti, di cui 9,7 miliardi per debiti industriali
in aumento, negli ultimi sei mesi, di 3 miliardi;
vuole sapere dove la Società recupererà i fondi per
adempiere a ciò che ha promesso;
evidenzia che con la fusione la Società porterà la sede
fiscale in Gran Bretagna, per pagare meno tasse, e la
sede legale in Olanda, lasciando un ruolo marginale
all'Italia e all'Europa;
ricorda che in Italia l'anno passato sono state
prodotte 388.000 autovetture, lo 0,59% della
produzione mondiale, contro il 9% degli anni '70 e il
4% del 2000, ritenendo ciò un disastro;
è dell'opinione che negli ultimi vent'anni la FIAT
abbia non solo distrutto il marchio ALFA ma tutto il
30
settore dell'auto;
conclude richiamando quanto già affermato nel 2005:
interessa mantenere un settore auto in Italia,
ritenendolo strategico, innanzitutto per FIAT, poi per
l'Italia e per tutti i lavoratori che stanno pagando
un prezzo durissimo sia in termini occupazionali che
salariali; ciò è stato ripetuto più volte anche quando
FIAT ha chiuso gli stabilimenti di Arese, Termini
Imerese e ridimensionato altri;
sottolinea che, attualmente, la metà dei lavoratori
FIAT in Italia è in cassa integrazione;
ricorda di aver affermato più volte che per mantenere
il settore auto in Italia sia necessario l'intervento
dello Stato, che in questi anni è stato assente, perché
la Società non è in grado di dare garanzie;
evidenzia che con la fusione la Società trasferirà
tutto all'estero, sottolineando che la FIAT è nata in
Italia e che, se FCA avrà nei prossimi anni uno
sviluppo, tale sviluppo dovrebbe incominciare
dall'Italia, rammaricandosi che negli ultimi anni è
stato fatto di tutto per distruggere ciò che era
italiano, il tessuto industriale dell'auto e di tutti
i marchi che ora si tenta di rilanciare;
ritiene che questa sia una sfida per la Società e della
quale ne chiederà conto.
31
L'azionista Giovanni ANTOLINI
afferma che il progetto presentato è molto ampio e non
vuole avventurarsi nella discussione senza aver avuto
il tempo per visionarlo, ma interverrà a carattere
generale;
esprime la sua convinta adesione al nuovo programma di
potenziamento, ingrandimento e incorporazione nella
FCA;
dice di aver capito che si vogliano emettere 2 miliardi
di azioni ordinarie del valore nominale di 1 centesimo
e 2 miliardi di azioni a voto speciale, sempre da 1
centesimo di valore nominale, e che ciò significhi 4
miliardi di azioni da retribuire;
esamina i numeri del piano industriale che, se si
realizzeranno interamente, porteranno i 5 miliardi di
utili previsti nel 2018; constata che, dopo un periodo
di magra per gli azionisti, in cui non è previsto
dividendo, i 5 miliardi divisi per i 4 miliardi di
azioni porterebbe l'utile per azione a 1,25 euro; nota
che il dividendo, considerato sul valore nominale,
sarebbe astronomico, ma anche detraendo dall'utile
lordo le riserve, i vari ammortamenti e altre variabili
- sulla realtà dei numeri - sarebbe comunque
apprezzabile;
invita gli azionisti ad aderire, come è stato fatto per
32
CNH e FIAT INDUSTRIAL, in alte percentuali, se non al
100%, anche se riconosce che sicuramente ci sarà
qualche recesso;
chiede delucidazioni sul fatto che, se i recessi
fossero superiori al 5%, non si realizzerà la fusione
e, ritenendolo un problema, la considera
un'informazione da chiarire agli azionisti;
contesta i media e gli analisti che hanno criticato la
presentazione del piano industriale, evidenziando come
FIAT abbia una quota non indifferente in RCS, e ritiene
che i giornalisti dovrebbero moderare le critiche verso
chi gli da la possibilità di lavorare.
L'azionista Giuseppe MARGARONE
prende atto che in assemblea intervengono i "soliti
noti" e preannuncia che il suo intervento sarà pacato,
tranquillo, molto discorsivo ma anche perplesso;
dice di associarsi alla commozione e all'enfasi con cui
l'ingegner ELKANN ricordava che oggi è una data storica
in quanto chiude un ciclo;
racconta di essere arrivato a Torino nel 1968 e che in
quegli anni studiava al Politecnico e ricorda che
allora si viaggiava molto raramente, che gli studenti,
in particolare, viaggiavano molto raramente in aereo,
che i treni che partivano dal sud verso il nord erano
pieni di dipendenti FIAT e che quella era l'era in cui
33
Torino veniva identificata con la FIAT;
fa presente di aver viaggiato spesso all'interno
dell'Italia, specie quando ha cominciato a svolgere la
sua attività indipendente e ad intrattenere rapporti
con fornitori lombardi, e dice che Torino era ancora
identificata come la terra dei dipendenti FIAT e che
ciò avrebbe caratterizzato un'epoca, non soltanto per
Torino, ma per l'Italia intera;
ricorda di essere intervenuto nelle assemblee degli
ultimi tre o quattro anni e dichiara di aver conservato
i titoli FIAT nonostante qualcuno in banca gli dicesse
che, in termini di rischio, sarebbe stato più opportuno
venderli;
racconta di essere stato titolare al massimo di 10.000
azioni, di aver coinvolto nelle operazioni di acquisto
anche i suoi fornitori e di essere arrivato, insieme
a questi, ad un massimo di 100.000 azioni; dice che i
suoi fornitori, avendo investito in un periodo
favorevole, nel momento in cui hanno ceduto i titoli
ci hanno anche guadagnato;
precisa di presentarsi all'odierna assemblea con una
sola azione, che ha tenuto per poter avere il biglietto
d'ingresso;
sottolinea di essere commosso, anche perché ritiene che
stia accadendo qualcosa di incredibile;
34
ricorda che agli occhi del mondo il dottor MARCHIONNE,
che ringrazia esplicitamente, ha salvato l'Azienda, ma
non condivide il fatto che se qualcuno salva un'azienda
poi possa decidere di portarla dove vuole;
dice che l'ingegner ELKANN gli aveva promesso un
incontro nel suo ufficio e, a tal proposito, si domanda
dove, considerando che FCA sarà una multinazionale con
sede in Olanda e sede fiscale a Londra;
chiede cosa ci sarà scritto nell'ufficio dell'ingegner
ELKANN, se sarà un salotto privato dove finalmente avrà
la compiacenza di riceverlo, oppure un ufficio di
presidenza;
desidera sapere dove sarà l'ufficio del dottor
MARCHIONNE;
ritorna sul tema, da esso azionista affrontato in
precedenti interventi, relativo alla produzione di
auto elettriche e delle necessarie risorse,
constatando come ormai sia una realtà per tutti i Gruppi
automobilistici;
dice di aver avuto il privilegio ed il piacere di
provarle quasi tutte e che la guida di una macchina
elettrica rappresenti un altro pianeta, specie in
considerazione del comfort che non ci si aspetta;
ricorda che quando ci fu il primo approccio con
CHRYSLER, all'interno del Gruppo CHRYSLER c'era
35
un'azienda che produceva prettamente macchine
elettriche e che poi non se ne seppe più nulla; chiede
di sapere se FCA sia intenzionata a produrre una
macchina elettrica e se sia al vaglio un accordo con
un importante designer di Torino al fine di rilanciare
il made in Italy.
L'azionista Marco Geremia Carlo BAVA
rende noti i suoi siti: www.marcobava.it,
www.marcobava.eu e www.omicidioedoardoagnelli.net;
afferma che il passaggio dalla FIAT alla FCA è
un'operazione voluta dal dottor MARCHIONNE, con la
quale viene cancellata la memoria storica
dell'avvocato Giovanni AGNELLI e cita il libro
"American Dream – Così Marchionne ha salvato la
Chrysler e ucciso la Fiat";
riferisce che in America un signore ha parlato per 25
ore contro l'Obamacare, mentre nell'odierna assemblea
in cui si "uccide" la FIAT non vengono concessi neanche
25 minuti;
sostiene come i rapporti fallimentari con la Cina
influenzino anche i rapporti con gli azionisti in sede
di assemblea e con gli operai che il dottor MARCHIONNE
vorrebbe lavorassero e tacessero come suore di
clausura;
aggiorna i presenti sulla situazione delle sue cause
36
giudiziarie in corso: la denuncia ricevuta da FIAT per
disturbo alla quiete pubblica, la querela del dottor
MARCHIONNE tra le altre cose per averlo definito
"illusionista temerario spavaldo" nel 2008 e per la
quale ha vinto la causa di primo grado e per cui ci sarà
il 14 agosto prossimo l'appello, e la causa civile del
prossimo 16 novembre contro la FIAT per il risarcimento
dei danni per non averlo fatto votare nell'ultima
assemblea;
crede che le risposte date alle domande siano parole
prive di sostanza, in quanto illudono il mercato e
allontanano l'obiettivo prefissato;
sostiene che con l'approvazione della fusione e il
mancato esercizio del diritto di recesso, il cui limite
massimo per evitare l'operazione è fissato a 500
milioni di euro, il valore del titolo della Società non
salirà perché non più contendibile; la medesima
operazione si sarebbe potuta effettuare cambiando
semplicemente il nome della Società e facendola quotare
a Wall Street;
definisce "mostruosità giuridica e comportamentale"
l'operazione messa in atto e rimanda alle risposte date
alle sue domande inviate prima dell'assemblea numero
20, 23, 26 e seguenti per rendersene conto;
sostiene che con la lettera letta in apertura il dottor
37
MARCHIONNE abbia probabilmente mostrato di ritenersi
più potente della Divina Provvidenza e dichiara di non
schierarsi ovviamente sulla sua linea;
afferma che, nonostante ci sia la passerella del
Lingotto intitolata al Generale Franco ROMANO, non
intende suicidarsi né adesso né in futuro anche se la
FIAT dovesse andar via e gli azionisti dovessero
accettare tale trasferimento;
crede ci sia una forte discriminazione nei confronti
dei soci a tutti i livelli e lamenta la presenza di un
aspetto mediatico che funge da specchietto per le
allodole;
fa riferimento all'Officina 82 da poco inaugurata dove
pensa si sarebbe potuta tenere l'assemblea odierna -
così come fatto per l'assemblea EXOR tenutasi presso
le Officine Maserati - e crede che tale sito non verrà
utilizzato come polo produttivo MASERATI, ma solo come
sede di uffici per impiegati;
afferma di essersi sempre opposto alla fusione e chiede
ai presenti di fare altrettanto, per la mancanza di
credibilità da parte del dottor MARCHIONNE;
sostiene che l'operazione non ha motivo di essere
attuata in quanto avrà come effetto solo l'affossamento
della quotazione della Società, così come accaduto per
la CNH, e ne è prova l'indebitamento salito di 3
38
miliardi di euro in sei mesi;
precisa che tutto ciò sia la dimostrazione
dell'incapacità di raggiungere in cinque anni i
risultati che vengono definiti pari a quelli della BMW,
la quale li ha invece raggiunti in cinquant'anni.
Esaurito il tempo a disposizione, l'azionista BAVA
continua il suo intervento a microfono spento.
L'azionista Sergio MARCHI
lamenta il proseguire dell'intervento dell'azionista
BAVA a microfono spento;
domanda se è corretto regolamentare il tempo
dell'intervento in 5 minuti ma non il numero di
interventi di uno stesso azionista;
comunica il suo voto favorevole alla proposta di
delibera;
considera la fusione come logico sbocco di un'Azienda
che vuole crescere e che, dopo aver lavorato anni in
Italia per "demolire auto e fabbriche", in America sia
riuscita a rimettere in piedi la CHRYSLER, abbia
restituito i prestiti del governo americano e sia stata
supportata da un sindacato serio e unitario come è
quello del Veba;
domanda per quale motivo anche in Italia non si possa
agire allo stesso modo;
ricorda, in riferimento alle capacità tecniche di FIAT
39
e ALFA ROMEO, come la Giulietta, attualmente in
produzione, possieda un motore multi air 1400 da 170
cavalli che nel 2011 è stato premiato dal tedeschi come
il miglior motore al mondo, in quanto l'unico ad avere
un sistema di comando valvole particolare ed avanzato;
ritiene che le automobili debbano essere valutate dai
contenuti, non dai gadget o da certa pubblicità, e che
tecnicamente l'Italia non abbia nulla da imparare a
nessun livello dagli altri;
riconosce che la FIAT certamente possa aver fatto degli
errori, soprattutto commerciali, riflessi poi su
scelte tecniche;
pensa che lo spirito italiano debba essere diverso da
quello odierno di acquistare solamente dall'estero, in
quanto il prodotto italiano per definizione non piace;
ritiene tuttavia che il prodotto italiano stia
lentamente prendendo piede anche nella sfera italiana,
come sta accadendo per MASERATI, in quanto la Ghibli
e la Quattroporte non hanno nulla da invidiare ai
modelli tedeschi;
conclude salutando i presenti ed esortando il Gruppo
a continuare a procedere in questo modo.
L'azionista Marziano CEREDA
è dell'avviso che l'evento EXPO 2015, vetrina mondiale
ormai imminente, e i noti eventi aggiuntivi programmati
40
presso la sede della Fiera di Milano meritano
l'obbligo, da parte della FCA, di inondare i relativi
padiglioni dei propri prodotti, così come è stato fatto
nella hall d'ingresso della sala ove si tiene l'odierna
assemblea;
si sofferma sulle vetture viste nella hall della sala
ritenendo la 500, nei suoi vari modelli, un prodotto
qualitativamente eccellente, così come la Maserati
Ghibli grigio Daytona è eccezionale e la Ferrari
California turbo bianca un prodotto esclusivo;
auspica che la nuova FERRARI, migliore prodotto al
mondo di nicchia mai costruito, riesca nei tempi
tecnici ad esporre qualche esemplare all'EXPO 2015;
si sofferma sull'Alfa Romeo 4 C esposta nella hall di
ingresso, una vettura ambitissima, prestigiosissima e
tecnologicamente all'avanguardia rispetto a qualsiasi
auto prodotta nel mondo, così come la Jeep Wrangler,
una macchina stupenda che piace molto ai giovani;
dichiara che voterà favorevolmente e si astiene dal
ripetere la richiesta di facilitare la partecipazione
alla prossima assemblea ad Amsterdam;
considera la 360 SPIDER grigio metallizzato
dell'avvocato AGNELLI una vettura con un valore
inestimabile per ragioni affettive e per il pregio
estetico sublime;
41
rivolge un caloroso incitamento ai manager della
Società;
precisa di non essere riuscito a riconoscere il modello
FERRARI proiettato sullo schermo, forse la 599 Fiorano
o uno degli ultimi modelli che, sfortunatamente, non
ha ancora avuto la possibilità di visionare.
L'azionista Tobias PILLER
dice di essere un azionista con due azioni simboliche
e di essere anche un giornalista;
ricorda che nel 1999, al centenario della FIAT, i
dipendenti del Gruppo erano 220.000, di cui 130.000 in
Italia, mentre oggi FIAT CHRYSLER AUTOMOBILES ha sempre
220.000 dipendenti, ma solo 60.000 in Italia; chiede
di sapere se i 60.000 dipendenti attualmente in Italia
siano impiegati full time e quanti si trovino in cassa
integrazione a zero ore e, di conseguenza, a quanto
ammonta la percentuale di occupazione del Gruppo in
Italia;
vorrebbe conoscere la valutazione del management su
quanto sia vantaggioso assumere personale e gestire
fabbriche in Italia, se sia meno attraente di fronte
ad altri Paesi e, se possibile, conoscerne le ragioni;
chiede di sapere se lo spostamento della sede sociale
e fiscale da Torino era scritto nel DNA dell'Azienda
del futuro, se era, per forza di cose, inevitabile o
42
se anche questa decisione dipende da com'è organizzato
il mondo aziendale e fiscale in Italia.
L'azionista Dario Romano RADAELLI
rende noto di voler presentare alcune mozioni d'ordine
prima di iniziare e prega che il suo intervento sia
riportato integralmente nel presente verbale, senza
sintesi alcuna;
vuole sapere dal notaio se è a conoscenza del testo
delle sue domande che ha fatto pervenire al consiglio
di amministrazione qualche giorno prima dell'odierna
assemblea e se condivide le risposte dategli, che ha
ritirato all'ingresso unitamente al fascicolo relativo
all'assemblea, dopo averne fatto richiesta;
chiede al notaio che prenda eventualmente posizione
sulla legittimità di consegnare i predetti fascicoli
- con le domande poste prima dell'assemblea dai vari
azionisti - non d'ufficio a tutti gli azionisti
presenti all'odierna assemblea, bensì solo a qualcuno
che ne abbia fatto specificamente istanza, non
ritenendo ciò corretto;
precisa che lui le ha richieste e che gli sono state
date, ma di non aver visto la fila per ritirarle.
L'azionista Marco Geremia Carlo BAVA
chiede di dare atto a verbale di aver chiesto i
fascicoli con le domande inviate prima dell'assemblea
43
ma che non gli sono stati dati.
L'azionista Dario Romano RADAELLI
chiede al consiglio di amministrazione se ritenga di
leggere il testo delle domande inviate prima
dell'assemblea ed eventualmente delle risposte al
termine della prima sessione del dibattito
assembleare, chiedendo al notaio, ove ciò non dovesse
avvenire, se ritiene corretto e conforme alla normativa
che le domande già presentate e alle quali sono già
state date le risposte non vengano lette agli azionisti
di cui circa il 95% non ne conosce il testo; precisa
che tali sono le sue mozioni d'ordine iniziali;
fa una premessa che reputa necessaria: in questi 115
anni di storia FIAT ha dato molto all'Italia, ma ha
anche ricevuto altrettanto;
crede che tutto ciò che le società quotate in borsa
normalmente perseguono sia di avere un buon nome presso
tutto il pubblico; si domanda allora fino a che punto
ciò venga perseguito nei confronti dei piccoli
azionisti; dice questo perché chi non ha potuto leggere
le sue domande non sa neanche di cosa sta parlando;
rende noto che nelle sue domande ha fatto delle
osservazioni - quasi delle contestazioni - sulla
legittimità del secondo punto all'ordine del giorno in
quanto – quale dottore commercialista spera di saperne
44
abbastanza in merito – il consiglio di amministrazione
non ha spiegato esattamente tutti i vari profili della
complessa operazione di fusione; precisa di essere
certamente favorevole all'internazionalizzazione –
non ha nessuna remora a dire ciò - ma alle giuste
condizioni;
non gli sembra che sia stato ben specificato quale sia
la conseguenza di detenere oggi delle azioni con un
valore nominale di euro 3,58 che un domani varranno un
centesimo; il rischio, non diretto ma nel medio
termine, è che ci possa essere un aumento di capitale
che rispetta il parametro del nuovo capitale unitario
delle azioni a un centesimo, con la conseguenza che si
avrebbe un effetto iperdiluitivo, come si è verificato
in UNIPOLSAI;
fa sapere che, in merito alla questione del doppio
diritto di voto per gli azionisti stabili, ha molti
dubbi circa la corrispondenza della normativa olandese
a quella comunitaria, in quanto la Seconda Direttiva
CEE in materia di diritto societario dispone che al
numero di conferimenti corrispondono pari voti e non
gli risulta che preveda che agli azionisti stabili
spettino premi in modo diretto o indiretto, l'unità è
sempre la stessa.
L'azionista Carlo Maria BRAGHERO
45
lamenta il fatto che il presidente permetta a tutti gli
azionisti di parlare 5 minuti, anche con argomenti
assolutamente non pertinenti all'ordine del giorno,
ritenendo che il presidente dovrebbe cassare tali
interventi e lasciar parlare chi si attiene all'ordine
del giorno;
osserva come il presidente si sia alzato in piedi per
esporre l'introduzione alla parte straordinaria e come
così si comportasse, ma per tutta la durata
dell'assemblea, suo nonno Giovanni AGNELLI;
lamenta come le domande pervenute prima dell'assemblea
non gli siano state consegnate insieme a tutta la
documentazione assembleare da lui richiesta, ma di
essere dovuto tornare per averle e ritiene ciò non
corretto;
afferma come la trasmissione in streaming della
prossima assemblea della FCA sia un aspetto positivo,
ma che si tratti di un gesto fatto "ad libitum", di cui
non ha trovato traccia nello statuto della FCA e come
quindi non sia obbligatorio; si chiede quanto durerà
questo gesto, ritenendolo un aspetto di non poca
rilevanza;
domanda per quale motivo nel nuovo statuto della FCA
non sia previsto il voto a distanza e quale senso possa
avere la partecipazione in streaming senza possibilità
46
di voto;
chiede se i quindici giorni dall'iscrizione nel
registro delle imprese della delibera siano un termine
unico vincolante per far valere il diritto di recesso
oppure un termine minimo scelto per la vicinanza con
la festività di Ferragosto;
richiede informazioni sul voto doppio, ritenendo che
non sia stato illustrato in modo esaustivo nella
documentazione fornita e teme che ciò possa impedire
a molti interessati di seguire la relativa procedura.
L'azionista Luciano COSTA
precisa di aver dato uno sguardo veloce allo statuto
della FCA notando che non è specificato in quale lingua
verranno estesi i comunicati ufficiali e tenuta
l'assemblea, elemento fondamentale per
l'internazionalizzazione della Società;
ritiene che per le assemblee in streaming uno dei primi
ostacoli potrebbe essere quello della lingua e non solo
quello della delega, chiedendo che venga precisato cosa
intende fare la Società a riguardo;
vuole sapere, in merito all'obiettivo di arrivare a una
produzione di 7 milioni di veicoli, se tali veicoli
siano di trasporto esclusivamente individuale e se la
Società non preveda eventualmente di modificare, nel
corso dello sviluppo di tale progetto, la produzione
47
in veicoli di trasporto collettivo con una propulsione
non solo di motore endotermico ma anche elettrico o
altro;
chiede se questi 7 milioni di veicoli siano lo sviluppo
di una crescita dell'assorbimento del mercato
mondiale, quindi una semplice espansione dovuta magari
allo sviluppo del mercato africano - attualmente non
preso in considerazione, ma che dovrebbe essere uno dei
continenti con la migliore potenzialità di crescita -
oppure siano solo a scapito degli attuali concorrenti
della Società.
L'azionista Antonio VIALE
dice di credere moltissimo nel management e nelle
scelte da quest'ultimo adottate per portare il marchio
a essere quello che è oggi e rivela di crederci in modo
convinto e di essere cliente dell'Azienda anche con
riferimento ai marchi premium;
preannuncia che voterà a favore della fusione in quanto
è dell'avviso che da essa ci sarà una possibilità di
aumento del valore dell'Azienda;
dice di essere un investitore che, attualmente, detiene
circa 620.000 azioni FIAT e, pertanto, di non essere
proprio un piccolo azionista;
fa presente di essere molto preoccupato dall'andamento
del titolo FIAT che, attualmente, è quotato a 7,085;
48
chiede quali possano essere i rischi che in molti
decidano di esercitare il diritto di recesso solo per
una pura motivazione economica, considerandola quasi
una call, e ammette di aver pensato che il titolo
sarebbe stato sostenuto dalle banche o da terzi in
considerazione del fatto che ci sarebbe stata questa
possibilità;
chiede se il management abbia l'impressione che
qualcuno stia puntando al titolo per fare in modo che
"salti la fusione" e se ci sia la preoccupazione che
in molti decidano di esercire il recesso soltanto per
una pura motivazione economica;
ribadisce che, per le 450.000 azioni che aveva al
momento della record date, voterà a favore della
fusione e di aver posto domande tecniche sull'enorme
debolezza del titolo perché non riesce a darsi una
spiegazione.
L'amministratore delegato Sergio MARCHIONNE
- all'azionista Marco Geremia Carlo BAVA risponde che:
come comunicato dal collegio sindacale, l'operazione
non comporta costi fiscali per FIAT; la Società ritiene
che ricorrano tutti i presupposti e le condizioni per
ottenere una risposta positiva all'interpello
richiesto; l'effetto dell'interruzione del
consolidato fiscale italiano potrebbe comportare un
49
rinvio dell'utilizzo di alcune perdite fiscali nel
tempo, aumentando il carico fiscale per il solo
esercizio 2014, per effetto della ricostituzione di un
nuovo consolidato fiscale, a partire dal 2015,
- al signor Gianbattista GANDAGLIA precisa che:
è già stata data risposta scritta prima dell'inizio
dell'assemblea,
- alla signora Satenik VARDANYAN risponde che:
il primo prezzo di quotazione presso il New York Stock
Exchange al momento non è prevedibile; trattandosi di
una operazione basata su un rapporto di cambio 1 a 1
si può ragionevolmente prevedere che il prezzo di
apertura risulterà in continuità con il prezzo del
giorno precedente di Fiat S.p.A.;
- all'azionista Eugenio ROSCIO risponde che:
non è prevista l'organizzazione di voli charter per
partecipare alle future assemblee; i lavori
assembleari potranno essere seguiti in streaming;
- all'azionista Carlo MANCUSO risponde che:
come già più volte precisato, FIAT non sta lasciando
l'Italia, soltanto la società holding sarà organizzata
ai sensi del diritto olandese; le attività italiane del
Gruppo, compresi i centri di ricerca che occupano
attualmente circa 8.000 persone in Italia, e l'impegno
generale nei confronti del Paese rimarranno immutati;
50
molte delle ragioni a sostegno della costituzione in
Olanda sono legate al contesto internazionale che
caratterizza tale Paese e questa decisione non implica
l'intenzione di ridurre le attività industriali di FIAT
in Italia;
la FCA non sarà quotata a Londra;
- all'azionista Carlo PARIANI risponde che:
il museo dell'Alfa riaprirà il prossimo anno a giugno;
- alla signora Satenik VARDANYAN risponde che:
la Società è sponsor ufficiale dell'EXPO 2015 e quindi
ha un coinvolgimento piuttosto esteso;
- all'azionista Giuseppe MARGARONE risponde che:
la Società costruisce e vende le macchine elettriche
in America;
la Società ha un numero di designer famosi che stanno
lavorando sulla gamma dei prodotti del Gruppo;
il presidente e l'amministratore delegato di FCA
avranno il loro ufficio a Londra;
- all'azionista Carlo MANCUSO risponde che:
la società holding sarà organizzata ai sensi del
diritto olandese e ci si attende che sarà residente
esclusivamente da un punto di vista fiscale nel Regno
Unito; le attività italiane del Gruppo e l'impegno
generale nei confronti del Paese rimarranno immutati;
- all'azionista Giovanni ANTOLINI risponde che:
51
non esiste per il recesso alcun limite del 5%; esiste,
invece, il limite di euro 500 milioni di esborso
relativo alle opposizioni dei creditori e
all'esercizio del diritto di recesso; ove tale limite
sia superato non si potrà procedere alla fusione;
- all'azionista Dario Romano RADAELLI risponde che:
in base a quanto è previsto dall'articolo 127 ter del
Testo Unico della Finanza, la risposta agli azionisti
che hanno presentato domande prima dell'assemblea può
essere messa a disposizione in formato cartaceo
all'inizio dell'adunanza; in tale caso le domande non
vengono rilette;
come chiarito dal presidente, in apertura
dell'assemblea, le domande e le relative risposte sono
a disposizione di tutti gli azionisti che sono
interessati;
- all'azionista Carlo Maria BRAGHERO risponde che:
il termine di 15 giorni previsto per il diritto di
recesso è il termine unico previsto dalla legge;
- all'azionista Dario Romano RADAELLI risponde che:
un eventuale aumento di capitale di FCA sarebbe basato
sul valore di mercato e non verrebbe influenzato dal
valore nominale delle azioni;
- all'azionista Tobias PILLER risponde che:
lo spostamento della sede sociale non dipende da com'è
52
organizzato il mondo aziendale e fiscale in Italia;
molte delle ragioni a sostegno della costituzione in
Olanda sono legate al contesto internazionale che
caratterizza tale Paese;
l'Olanda è una giurisdizione neutrale, che prevede un
sistema di corporate governance potenzialmente
attraente per coloro i quali investono in società
multinazionali;
la costituzione di una società olandese meglio riflette
la crescente dimensione internazionale del business
del Gruppo;
- all'azionista Carlo Maria BRAGHERO risponde che:
per la questione del voto doppio si rimanda alla sezione
"E" delle domande e risposte pubblicate sul sito
internet della Società, che contiene esaustive
informazioni sulle azioni a voto speciale;
- all'azionista Antonio VIALE risponde che:
il limite di costo di 500 milioni che è stato stabilito
per l'esercizio del diritto di recesso è un limite che
non può essere variato da nessuno, quindi, se si dovesse
superare, la fusione non potrà essere attuata; il
proprio consiglio che riflette la propria conoscenza
dei mercati è che è un rischio enorme esercitare tale
diritto, non vi è una call option ma una put option
dell'azionista che può essere esercitata nei 15 giorni
53
dopo l'iscrizione del verbale dell'assemblea, ma la put
option è condizionata dal non superamento del limite
dei 500 milioni; se si dovesse superare il limite di
500 milioni, la put non sarà esercitabile; il suo
consiglio spassionato è di non esercitare tale diritto,
pur essendo ognuno libero di fare le proprie scelte.
Ad alcune ulteriori domande l'amministratore delegato
Sergio MARCHIONNE precisa che non viene data risposta
in quanto non pertinenti al punto all'ordine del
giorno.
Il presidente
- all'azionista Carlo Maria BRAGHERO risponde che:
lo statuto di FCA permette la trasmissione in streaming
dell'assemblea dando, come avviene per altre società
olandesi, la possibilità di assistere a tutti gli
azionisti;
non sarà possibile votare durante l'assemblea a
distanza, ma verrà proposto di votare prima
dell'assemblea e di poter poi assistere ai lavori
assembleari grazie ai progressi dell'elettronica;
questo sistema permetterà un notevole risparmio di
costi a beneficio di tutti gli azionisti, rispetto allo
spostarsi direttamente in Olanda con voli charter;
- all'azionista Luciano COSTA risponde che:
non è presente alcun requisito nella legge olandese che
54
obbliga ad indicare la lingua dei comunicati; secondo
la stessa legge è il presidente che decide quale lingua
usare nel corso dell'assemblea;
nelle future assemblee della FCA, come in numerose
società multinazionali in cui gli azionisti provengono
da diversi paesi, la lingua utilizzata sarà l'inglese.
Il presidente
procede quindi con le repliche.
L'azionista Giovanni ANTOLINI
chiede al presidente, una volta chiarito che esiste un
limite di 500 milioni di euro per l'esercizio del
diritto di recesso, perché sia stato fissato a 4
miliardi il numero di azioni con un valore nominale
molto basso, pari ad un centesimo di euro;
pensa che si sarebbe potuto considerare un dividendo
più consistente, anche nell'ipotesi di utili inferiori
ai 5 miliardi di euro previsti dal piano industriale;
domanda se ci sia una clausola giuridica nella legge
olandese che imponga un limite minimo nel numero di
azioni in circolazione;
vorrebbe delucidazioni in merito e sulla possibilità,
prima del 2018, di retribuire il titolo con un dividendo
maggiore rispetto a quello previsto.
L'azionista Giuseppe MARGARONE
chiede dove potrà incontrare il presidente, in quanto
55
lo stesso gli ha detto che avrebbe potuto andare a
trovarlo a Torino, mentre l'amministratore delegato
dottor MARCHIONNE ha fatto sapere che i loro uffici
saranno a Londra.
Il presidente
dice che può andare a trovarlo a Londra, in Brasile,
in America, in Cina o a Torino; osserva, infatti, che
il Gruppo si è articolato e si sta articolando in modo
da essere presente nei principali mercati; di
conseguenza, sia esso presidente sia l'amministratore
delegato saranno in grado di accogliere l'azionista
dove gli faccia più comodo.
L'azionista Giuseppe MARGARONE
fa presente che andrà a trovare il presidente a
settembre a Torino.
Il presidente
dichiara che si incontreranno a Torino se così gli è
più comodo.
L'azionista Giuseppe MARGARONE
lamenta di essere stato preso in giro così da due anni
a questa parte e preferisce che gli si dia una risposta,
affermativa o negativa; nel caso fosse negativa augura
a FIAT le migliori opportunità, nonostante vada
all'estero.
Il presidente
56
precisa che non è corretto affermare che FIAT si sposta
all'estero; semplicemente amplia il suo perimetro di
attività.
L'azionista Giuseppe MARGARONE
ammette di essere emotivo;
è dell'avviso che quanto deciso dall'amministratore
delegato MARCHIONNE sia da condividere.
L'azionista Carlo Maria BRAGHERO
ringrazia il presidente per la preziosa informazione
riguardante la previsione in statuto della
trasmissione in streaming e della possibilità del voto
a distanza prima dell'assemblea;
constata che gli azionisti italiani tenderanno a
diminuire, non perché la sede è all'estero ma perché
i dividendi distribuiti dall'estero pagheranno una
doppia ritenuta, salvo le procedure di rimborso, e
chiede delucidazioni in merito.
Il presidente
rassicura l'azionista BRAGHERO in merito alla
problematica fiscale;
rimanda, per ciò che riguarda lo statuto, a pagina 23
dello statuto FCA contenuto nel fascicolo distribuito
in copia ai presenti, punto 20.8, per ulteriori
approfondimenti.
L'azionista Dario Romano RADAELLI
57
dice di aver ascoltato le risposte del dottor
MARCHIONNE, che ringrazia, ma di non ritenerle né
sufficientemente esaustive né condivisibili;
si riserva di adire personalmente, invitando gli altri
azionisti ad aderire al suo appello, la Corte di
Giustizia dell'Unione Europea in merito ai profili di
legittimità già sollevati e prega il notaio di
verificare le sue domande per vedere se anch'egli vi
trovi qualche profilo interessante.
L'azionista Marco Geremia Carlo BAVA
ritiene di aver fatto la sua parte e di aspettare ancora
una risposta;
comunica all'azionista MARGARONE di essere stato
nell'ufficio del dottor MARCHIONNE e garantisce di
averlo trovato abbastanza buio; ricorda che il
presidente ha una residenza a Frescot, con un bel
giardino, e che si tratta di un posto più che adeguato;
invita formalmente i soci, in funzione di quanto detto
in sede di assemblea, a votare contro la fusione e ne
illustra le motivazioni:
- la fusione è priva di ragioni economiche;
- si può quotare la Società restando in Italia;
- vi è un abuso del diritto in quanto l'unico scopo
dell'operazione è il risparmio delle imposte;
- manca una stabile organizzazione in Gran Bretagna,
58
in quanto vi sono 50 persone impiegate in uno stabile
in affitto;
- si fa un uso distorto di strumenti giuridici per
risparmio fiscale;
- l'organizzazione è finalizzata al solo risparmio
fiscale;
- vi è una violazione del valore di recesso
patrimoniale;
- vi è una violazione del diritto di voto in funzione
dei valori patrimoniali;
chiede agli azionisti di votare sulla base di ciò che
lui stesso ha sempre dimostrato, sulla sua credibilità
rispetto a quella mostrata dall'amministratore
delegato che ritiene abbia detto una cosa non veritiera
e rimanda al suggerimento dato dal dottor MARCHIONNE
di non aderire al recesso.
Esaurito il tempo a disposizione, l'azionista BAVA
continua il suo intervento a microfono spento.
L'amministratore delegato Sergio MARCHIONNE
- all'azionista Giovanni ANTOLINI risponde che:
il valore nominale delle azioni ordinarie FCA è stato
determinato in misura pari ad euro 0,01 al fine di
minimizzare l'impatto del meccanismo di voto speciale
sul capitale sociale di FCA; il ridotto valore nominale
comporta un maggiore allineamento delle azioni
59
ordinarie FCA con le azioni di altre società quotate
sul New York Stock Exchange e di altre società quotate
olandesi; l'importo del capitale in eccesso
conseguente al ridotto valore nominale sarà mantenuto
da FCA quale capitale versato ulteriore, in modo tale
che l'ammontare complessivo del conto capitale in un
momento immediatamente successivo alla fusione
corrisponderà all'ammontare complessivo del conto
capitale di FIAT in un momento immediatamente
precedente la fusione; non esiste una disposizione
giuridica nella legge olandese che imponga un numero
minimo di azioni in circolazione.
Spiega perché abbia raccomandato di non esercitare il
diritto di recesso, precisando che:
durante i 15 giorni successivi all'iscrizione del
verbale dell'assemblea i soci possono comunicare alla
Società l'intenzione di esercitare il diritto di
recesso affinché le loro azioni siano riacquistate a
7,727 euro, valore che rappresenta il prezzo medio che,
attualmente, è superiore a quello di Borsa;
il diritto di recesso è limitato e nell'eventualità in
cui lo stesso sia esercitato per un costo superiore a
500 milioni di euro, anche tenuto conto delle
opposizioni di qualsiasi creditore, la fusione non
potrà avere luogo;
60
devono trascorrere almeno 60 giorni dopo l'iscrizione
del verbale dell'assemblea per poter determinare con
certezza quanti azionisti abbiano esercitato il
diritto di recesso e quanti creditori abbiano fatto
opposizione; trascorso tale termine, si prevede quindi
in ottobre-novembre, chi aveva la facoltà di esercitare
il diritto di recesso non potrà più farlo; ciò si saprà
soltanto a ottobre, a conclusione dei 60 giorni, e il
consiglio spassionato è di non farlo, perché ciò
comporterebbe un rischio enorme; all'azionista BAVA
precisa che il consiglio di non esercitare il diritto
di recesso è rivolto a tutti tranne che allo stesso,
che possiede una sola azione; se dovesse esercitare la
put sulla sua azione, molti azionisti sarebbero
disposti a pagare i 7,70 euro per risolvere il suo
problema emotivo e che lo farebbe anche lui.
Nessun altro chiedendo la parola, il presidente chiude
la discussione e passa alla votazione della Proposta
di deliberazione esposta da me notaio precisando che
per la stessa, come in precedenza, si procederà
mediante il sistema di TELEVOTO in base alle istruzioni
che sono proiettate.
Quindi precisa che la votazione è aperta e che è quindi
possibile premere il tasto:
. F per il voto favorevole
61
. C per il voto contrario
. A per l'astensione.
Evidenzia che, dopo aver controllato sul display che
il voto espresso sia corretto, occorre premere il tasto
OK e verificare sempre sul display che il voto sia stato
registrato.
Precisa inoltre che i delegati o i fiduciari che
necessitano di esprimere voto differenziato sono
pregati di accedere al tavolo di voto assistito.
Quindi invita a votare con cortese sollecitudine.
Accerta poi che la Proposta di deliberazione è
approvata a maggioranza con:
voti favorevoli n. 551.887.581
voti contrari n. 100.111.736
voti astenuti n. 3.169.306
non hanno espresso il voto n. 36.113 azioni.
Coloro che risultano aver espresso voto favorevole,
voto contrario, essersi astenuti o non aver votato, con
il numero delle rispettive azioni, sono evidenziati
nell'elenco dei partecipanti alla parte straordinaria
dell'assemblea (allegato "D").
Prima di chiudere l'assemblea il presidente fa presente
di voler annunciare i nomi delle persone che
comporranno il nuovo consiglio di amministrazione di
FCA N.V. alla data di efficacia della fusione e al
62
riguardo viene proiettato il seguente elenco:
John ELKANN
Sergio MARCHIONNE
Andrea AGNELLI
Tiberto BRANDOLINI D'ADDA
Glenn EARLE
Valerie A. MARS
Ruth J. SIMMONS
Ronald L. THOMPSON
Patience WHEATCROFT
Stephen M. WOLF
Ermenegildo ZEGNA.
Quindi precisa che il ragionamento fatto è stato quello
di ritenere che Sergio MARCHIONNE ed esso presidente
faranno parte di tale consiglio, come già anticipato
al Salone dell'Auto di Detroit all'inizio dell'anno.
E' stato poi considerato, prosegue il presidente, che
fosse importante avere una composizione che
riprendesse il consiglio di FIAT, e vi sono tre
amministratori nelle persone di Andrea AGNELLI,
Tiberto BRANDOLINI D'ADDA e Patience WHEATCROFT, il
consiglio di CHRYSLER, con Ruth J. SIMMONS, Ronald L.
THOMPSON e Stephen M. WOLF, e infine tre nuovi
consiglieri, Glenn EARLE, per il quale l'assemblea ha
oggi votato, Ermenegildo ZEGNA e Valerie A. MARS.
63
Precisa poi che questo è un consiglio non numeroso ma
con delle competenze molto forti e che ha la conoscenza
sia della FIAT, sia della CHRYSLER, e tiene conto anche
del giusto bilanciamento tra professionalità e generi.
Aggiunge poi che il nuovo consiglio comincerà ad
operare dopo che il processo illustrato
dall'amministratore delegato sarà completato e che la
sua prima riunione è prevista a fine ottobre.
Ringrazia infine tutti gli azionisti per gli interventi
oggi fatti e per la pazienza per alcuni interventi che
hanno dovuto ascoltare.
Sottolinea come oggi sia un giorno molto importante,
ma soprattutto un inizio, ed è sicuro che chi dei
presenti rimarrà azionista di FIAT CHRYSLER
AUTOMOBILES, come lo rimarrà esso presidente, avrà
delle grandi soddisfazioni.
Segue un caloroso applauso da parte dell'assemblea.
Null'altro essendovi all'ordine del giorno da
deliberare, il presidente chiude l'assemblea alle ore
14,30 circa.
Il presidente dichiara che il capitale e le riserve
della società incorporanda, quali emergenti dal
bilancio al 31 dicembre 2013, ammontano a complessivi
euro 9.179.111.492 (novemiliardicentosettantanovemi-
lionicentoundicimilaquattrocentonovantadue) e che
64
dallo stesso emerge una perdita di euro 226.697.618
(duecentoventiseimilioniseicentonovantasettemila-
seicentodiciotto).
Si allegano al presente verbale, per farne parte
integrante e sostanziale, previa dispensa di darne
lettura:
- sotto la lettera "A" il testo dell'intervento esposto
dal presidente,
- sotto la lettera "B" il testo dell'intervento esposto
dall'amministratore delegato,
- sotto la lettera "C" il progetto comune di fusione
transfrontaliera, con i relativi allegati, debitamente
tradotto con relativa asseverazione in data 20 giugno
2014 avanti Remo Maria MORONE notaio in Torino,
repertorio n. 3.673,
- sotto la lettera "D" l'elenco nominativo dei
partecipanti alla parte straordinaria dell'assemblea,
in proprio o per delega, con l'indicazione del numero
delle rispettive azioni, nel quale sono evidenziati
coloro che, nella votazione, risultano avere espresso
voto favorevole, voto contrario, essersi astenuti o non
aver votato.
Del che tutto richiesto ho io notaio fatto constare a
mezzo del presente verbale quale leggo al presidente
dell'assemblea che lo dichiara conforme al vero ed a
65
sua volontà e meco in conferma si sottoscrive.
Scritto da persone di mia fiducia, il presente occupa
diciassette fogli scritti per sessantasei facciate
intere e fino a qui della sessantasettesima.
All'originale firmato:
John Philip ELKANN
Ettore MORONE Notaio
Allegato “C” al repertorio n. 116.430/20.102
OMISSIS
Il materiale è disponibile sul sito internet della Società al seguente indirizzo:
http://www.fiatspa.com/it-
IT/investor_relations/merger_of_fiat_spa_with_and_into_FCA_NV/Pages/default.aspx