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VI Incontro Il cristiano adulto e la coscienza. www.rebaoratorio.org/spazio_genitori

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Page 1: VI Incontro Il cristiano adulto e la coscienza. · Lo specchio del comportamento etico non è la propria coscienza ma il volto di coloro che vivono con me. Quando questo volto esprime

VI IncontroIl cristiano adulto e la coscienza.

www.rebaoratorio.org/spazio_genitori

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I Incontro Gesù una storia o Storia ?

II Incontro Gesù pericoloso e le novità che porta.

III Incontro Nessuno è escluso dal suo amore.

Un breve riassunto :

IV Incontro Le Beatitudini.

V Incontro La credibilità del messaggio :

la Risurrezione.

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?La coscienza

VI Incontro

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…. è una piccola voce interiore

che la gente ascolta raramente.

Da “Pinocchio” di

Collodi

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La Costituzione Italiana

“ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di

religione; tale diritto include la libertà di cambiare di religione o di

credo, e la libertà di manifestare, isolatamente o in comune, e sia

in pubblico che in privato, la propria religione o il proprio credo

nell’insegnamento, nelle pratiche, nel culto e nell’osservanza dei

riti. “

Articolo 18:

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Diversi significati di “coscienza”

Coscienza sensoriale

Coscienza di sapere o coscienza intellettuale

Coscienza morale

…e per noi ??

Capacità di rendersi conto di esistere

cosa so veramente? So di sapere?

Capacità di valutarsi nell’agire morale,

ossia di sapere se le mie azioni sono

degne o indegne

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• E’ conscio chi “sa con se stesso”

• Chi si rende conto, che è consapevole

• e possiamo anche dire chi è vigile, sveglio, presente a

se stesso

Card. Carlo Maria

Martini

Ciascuno pensa di sapere, ciascuno sente di avere dentro di

sé qualcosa che può chiamare con questo nome.

«Coscienza» deriva dal termine «conscio»:

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PASSO’ FACENDO IL BENE

Negli Atti degli Apostoli si racconta che Pietro quando fece

visita a un militare romano (Cornelio) per spiegargli in che

cosa consistesse la fede dei cristiani, riassunse ciò che era

stata la vita di Gesù dicendo che fu un uomo che “passò

facendo il bene” (Atti 10,38).

E’ di capitale importanza quello che alla fine della vita

definisce una persona. Ciò che veramente importa è sapere:

se è stata una persona per se stessa oppure se è stata

una persona per gli altri.

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Lo specchio del comportamento etico non

è la propria coscienza ma il volto di coloro

che vivono con me. Quando questo volto

esprime pace, speranza, gioia e felicità,

perché il mio comportamento genera tutto

questo, allora è evidente che il mio

comportamento è eticamente corretto.

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Ci sono due punti di vista, due scuole

che si fonda sulle norme o le regole che bisogna adempiere.

DEONTOLOGICA

CONSEQUENZIALISTA

chiamata così, perché adotta come criterio per distinguere il

bene dal male, le conseguenze, cioè i risultati o il bene che

conseguono da un determinato comportamento.

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San Paolo ci aiuta a capire come fare

per imitare Gesù.

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Tra le comunità cristiane era sorto

questo dubbio :

“E’ lecito mangiare la carne

immolata agli dei ?”

No! perché è un’offesa a

Dio

Si! perché non esistono

idoli

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Lettera ai Romani 14 :

“Nulla è impuro in sè; ma se uno ritiene che

una cosa è impura, per lui è impura”

Ciò che conta è il motivo dell’azione

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“Ma colui che è incerto, se mangia, è

condannato perché non da fede; tutto ciò

che non (deriva) da fede è peccato”

E nel dubbio ?

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Con GESÙ tutto cambia

Quando Gesù fu arrestato e portato alla presenza dei sommi sacerdoti, fu

considerato da subito un pericolo pubblico e pertanto legato e sotto la

custodia delle guardie. Sono proprio le guardie, persone sottomesse al

potere a cui non è dato interrogarsi se sia giusto o meno eseguire un

ordine, che restano affascinate da quell'uomo legato e maltrattato.

Durante l'interrogatorio del sommo sacerdote, la guardia dà uno schiaffo

a Gesù. Ebbene, proprio Gesù cerca di farlo ragionare con la propria

testa dicendo : "Se ho sbagliato, dimostrami dove ho sbagliato, se non ho

sbagliato, perché mi hai colpito ?" (Gv.18,23)

Gesù vuole persone mature e autonome che ragionino con la propria

testa .

Un episodio del Vangelo può essere d'aiuto a comprendere meglio il

passaggio.

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purchè tali norme che si considerano “sacre”, divine o

rivelate non comportino come conseguenza del loro

adempimento più sofferenze, più disgrazie e più disastri

all’umanità.

L’etica di Gesù tiene dunque conto delle conseguenze di

determinati comportamenti.

Certo, ha tenuto conto anche delle norme, ma a partire

da una condizione previa che è basilare:

L’etica di Cristo è un’etica per la felicità, per far sì che

ci sentiamo più felici di essere nati e per rendere più

felici coloro che ci circondano nella vita.

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ANTICO TESTAMENTO NUOVO TESTAMENTO

Monte Sinai Monte delle Beatitudini

Mosè Gesù

Promulgazione di comandamenti Annuncio beatitudini

Etica del dovere Etica della felicità

L'uomo è di fronte alle sue stesse forze :

e gli viene chiesto che le utilizzi al

massimo

L'uomo è di fronte a Dio che gli chiede di

trasformare il dono nel fondamento della

sua stessa vita.

Proibizioni - limiti proposte

negazioni Affermazioni di ciò che può dare la vita e

di ciò che può rende felice l'uomo

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Come ci aiuta la Chiesa.

Concilio Vaticano II :" ... la coscienza è il sacrario dell'uomo , il nucleo

più segreto dove egli si trova solo con Dio...”

Gaudium et Spes : 16 "... nell'intimo della coscienza l'uomo scopre una

legge che non è lui a darsi, ma alla quale invece deve obbedire. Questa

voce che lo chiama ad amare, a fare il bene e a fuggire il male, al

momento opportuno risuona nell'intimità del cuore: fa questo, evita

quest'altro. L'uomo ha in realtà una legge scritta da Dio nel cuore:

obbedire è la dignità stessa dell'uomo e secondo questa egli sarà

giudicato..."

Joseph Ratzinger : "Al di sopra del papa, sta ancora la coscienza

individuale,alla quale bisogna obbedire...”

Catechismo attualmente in vigore : "L'essere umano deve sempre

obbedire al giudizio certo della propria coscienza." ( art.1800).

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REGOLA D’ORO:

"Tutto quanto volete che gli

uomini facciano a voi, anche

voi fatelo a loro": (Mt 7,12).

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LOGICA DEL CORRETTO GIUDIZIO MORALE

I PRINCIPI MORALI

LA SITUAZIONE CONCRETA

La morale consiste dunque nel saper coniugare

l'altezza dei principi con le strade concretamente

percorribili.

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Non è imputabile alla persona il male compiuto per

ignoranza involontaria.

La coscienza morale, presente nell'intimo dell'uomo, è

un giudizio della ragione, che, al momento opportuno,

ingiunge all'uomo stesso, di compiere il bene ed evitare il

male.

La coscienza morale si forma con l'educazione,

ascoltando ed assimilando la Parola di Dio e

l'insegnamento della Chiesa.

RIASSUMENDO:

Seguire la regola d'oro.

Uso della carità che passa attraverso il rispetto del

prossimo e della sua coscienza anche se questo non

significa accettare come un bene ciò che è

oggettivamente un male.

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Il materiale di questo incontro è disponibile sul sito :

www.rebaoratorio.org

Nella sezione “Spazio Genitori”.