vicenzapiu 261

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Direttore responsabile Giovanni Coviello n° 261 - 30 novembre 2013 - euro 1,20 www.vicenzapiu.com V icenza Più Periodico indipendente, non riceve finanziamenti pubblici Prossima uscita 29 marzo Dopo le condanne di Rossi e Valle e soprattutto dopo l’assoluzione di Gianni Giglioli la palla ora passa ai politici chiamati in causa ancora una volta dall’ex assessore ora assolto, che li accusa insieme all’avvocato Roetta di connivenza con una parte dei poteri forti: colpa di Hüllweck e Variati se Zanguio ha fatto danni favorendo il gruppo Maltauro Sentenza Aim un flash sul buio Lavora con i media del network VicenzaPiù Per un ulteriore potenziamento sul territorio cerchiamo collaboratori e corrispondenti per ‘coprire’ le città, i paesi e le aree delle nostre testate giornalistiche. Prendiamo in esame curricula (da inviare a [email protected]) di giovani (pubblicisti e non) che vogliano maturare esperienza nel mondo della comunicazione. Analoga ricerca è rivolta ad agenti che, vendendo pubblicità per i media del gruppo VicenzaPiù, trovino un’adeguata fonte di guadagno in un ambiente professionale e contribuiscano al rafforzamento dell’informazione indipendente. Inviare i curricula a info@ mediachoice.it Pay what you want Paga quello che vuoi per supportare l’informazione indipendente e sfoglia co- modamente in digitale i pe- riodici VicenzaPiù, la vetrina senza diaframmi su “Fatti, personaggi e vita vicentina”. Clicca su ww.vicenzapiu.com

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VicenzaPiù, settimanele di vita vicentina

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Page 1: Vicenzapiu 261

Direttore responsabile Giovanni Coviello n° 261 - 30 novembre 2013 - euro 1,20

www.vicenzapiu.com

VicenzaPiùPeriodico indipendente, non riceve finanziamenti pubblici

Prossima uscita 29 marzo

Dopo le condanne di Rossi e Valle e soprattutto dopo l’assoluzione di Gianni Giglioli la palla ora passa ai politici chiamati in causa ancora

una volta dall’ex assessore ora assolto, che li accusa insieme all’avvocato Roetta di connivenza con una parte dei poteri forti: colpa di Hüllweck

e Variati se Zanguio ha fatto danni favorendo il gruppo Maltauro

Sentenza Aimun flash sul buio

Lavora con i media del network VicenzaPiùPer un ulteriore potenziamento sul territorio cerchiamo collaboratori e corrispondenti per ‘coprire’ le città, i paesi e le aree delle nostre

testate giornalistiche. Prendiamo in esame curricula (da inviare a [email protected]) di giovani (pubblicisti e non) che vogliano

maturare esperienza nel mondo della comunicazione.

Analoga ricerca è rivolta ad agenti che, vendendo pubblicità per i media del gruppo VicenzaPiù, trovino un’adeguata fonte di guadagno in un ambiente professionale e contribuiscano al rafforzamento dell’informazione indipendente. Inviare i curricula a [email protected]

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Page 2: Vicenzapiu 261

pag230 novembre 2013

Achi ci segue, e verrebbeda dire sempre di … Più,

non sta sfuggendo lo sforzodel nostro editore, MediaChoice, di proporsi come un“fornitore di contenuti” glo-bale e indipendente sui vari“supporti” esistenti. Al perio-dico capostipite cartaceo Vi-cenzaPiù, nato il 25 febbraio2006, si è affiancato il 19dicembre 2008 il quotidianoon line VicenzaPiu.com sul-l’onda del cui successo sonopoi nati BassanoPiu.com,SchioThienePiu.com, Mon-tecchioArzignanoPiu.com eVenetoPiu.com. E, mentre acavallo dei programmi di svi-luppo, tutti sostenuti in pro-prio, a settembre vedeva laluce il primo libro edito daMedia Choice, l’instant bookLino & Lane di Enrico Soli,VicenzaPiù, dopo un annodi preparazione ha dato vitada fine luglio a un progettoper integrare la propria offertacartacea e web con quellatelevisiva su un canale, chenelle sue varie componentifa capo a professionisti chevantano una lunga esperienzanel settore. E dal 19 agosto2013 sul canale 193 (rifai lacodifica per trovarlo e dovenon puoi sintonizzarti, oltreche nel resto del … mondo,vai su www.sportelevision.it) VicenzaPiùTv, la nostra di-visione televisiva, proponecon Sportelevision una dop-pia piattaforma televisiva inonda 24 ore su 24 sul digitaleterrestre e in streaming suidue canali di www.vicenza-piu.tv. che oltre ai programmi

suoi e di Sportelevision (sport,spettacoli ed eventi vicentinie veneti, molti in esclusiva,tra cui il Vicenza calcio, ilReal Vicenza, il Bassano Vir-tus, la Reyer Venezia, il FamilaBasket, l’Obiettivo Risarci-mento Vicenza di volley fem-minile, il Padova per il ma-schile e poi rugby, ginnastica…) offre sul suo secondo ca-nale full streaming anche in-formazione, inchieste e com-menti sulla vita locale di Vi-cenza, Bassano, Schio, Thienee provincia. Nel pieno rispettodella linea editoriale fissatail 25 febbraio 2006 il cui suc-cesso ci consente di procla-mare nei nostri promo che“l'indipendenza paga. E Vi-cenzaPiù col suo network diperiodici cartacei e di quoti-diani su web lo dimostra sem-pre di ... Più. Decine di mi-gliaia di lettori e centinaia dimigliaia di utenti, continua-mente in crescita, ora si pre-parano a vedere Vicenza-PiuTv. Tutte col bollino bludi VicenzaPiuTv. Indipendentesempre di Più sul canale193…”.Ma proprio quella data ci ri-corda le nostre origini, da ri-spettare, aggiornare e poten-ziare. E, quindi, dopo unperiodo di gestazione del-l’idea e di gestione dei nuoviimpegni, VicenzaPiù cresceancora e torna settimanale.Ai due numeri cartacei quin-dicinali diffusi in oltre12.000 copie tramite edicolee free point si aggiungono al-tri due numeri, a iniziare daln. 260 del 22 novembre, an-che loro quindicinali masfalsati di data di una setti-mana rispetto al primoge-nito, riservati sempre ai no-stri abbonati, che si

VicenzaPiùdiventasettimanalee si fa globale

di Giovanni Coviello*

abbonano scegliendo lorostessi il prezzo per sostenerela stampa indipendente esenza contributi e condizio-

namenti pubblici, e, inizial-mente e in via promozionale,anche agli iscritti alla New-sletter quotidiana di Vicenza-

Piu.com. Un mondo di sei-mila lettori. In più.

* direttore del network VicenzaPiù

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30 novembre 2013 pag3

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Direttore ResponsabileGIOVANNI COVIELLO

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Viale Trento, 197 - Vicenza0444 1834040

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Giornale chiuso in redazione alleore 12.00 di venerdì 29 novembre 2013

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VicenzaPiù.comVicenzaPiù

Gli avvocati bassanesi lanciano un duro j'accuse verso il nuovo tribunale di Vicenza: parlano di autorizzazionifantasma e denunciando contemporaneamente ritardi e disfunzioni che il nuovo palazzo di giustiziaarrecherà agli utenti che un tempo fruivano delle strutture giudiziarie della città del ponte

Gli avvocati di Bassano scaricanouna testata multipla che è desti-

nata «a scatenare un putiferio nel ca-poluogo berico». Secondo il team dilegali della città del ponte che si op-pone all'accorpamento agli uffici giu-diziari del capoluogo, il nuovotribunale è sprovvisto del certificatoanti-incendio, di quello di agibilità. Dipiù sotto quei terreni si nascondonoveleni in vasche non sigillate ivi in-cluso amianto. L'allarme è stato lanciato il 6 novem-bre a Bassano del Grappa dal «Comi-tato per la salvaguardia del tribunaledi Bassano» riunito nella saletta del-l'organismo interforense di via Vitto-relli. All'incontro erano presenti, fra itanti, il sindaco Stefano Cimatti, l'av-vocato Chiara Tessarolo, in rappresen-tanza dell'ordine degli avvocati diBassano. Con loro c'erano altri cinquelegali: Roberto Pozzobon, membrodella commissione per geografia giu-

diziaria presso l'Organismo Unitariodell'Avvocatura; Paolo La Placa,membro della commissione monito-raggio sull'accorpamento delle sedigiudiziarie istituita presso il dicasterodella Giustizia; Livio Lago, uno degliestensori della impugnazione controil trasferimento degli uffici bassanesi aVicenza, Fausto Tares, presidente dellacamera penale bassanese e GabriellaTerziari, estensore degli esposti sullostato del nuovo tribunale di Vicenza e

D u r a l e x

del ricorso a tutela dei lavoratori in re-lazione alle problematiche della sa-lute proprio a Borgo Berga. Il ruolo dimoderatore è stato invece affidato aNeréo Merlo, portavoce del comitatoper la tutela del tribunale locale.La prima fase dell'incontro ha appro-fondito la questione del peggiora-mento «ormai inevitabile» che sipotrebbe registrare nella gestione delcontenzioso civile e penale quandol'accorpamento sarà cosa compiuta.Tares e La Placa, dati alla mano,hanno descritto uno scenario «deso-lante» che porterà una realtà comequella di Bassano «sostanzialmente inordine con tempistiche e senza arre-trati preoccupanti» a un intasamentonella gestioni dei fascicoli che saràconseguenza con la fusione del caricodi lavoro con gli uffici vicentini, datempo sotto organico e non al passocon i tempi. Per la cause civili si parlaaddirittura di possibili pronunciamentiper il 2020. Ritardi consimili si preve-dono per le cause di lavoro. Tares poinon ha risparmiato stilettate alla se-zione penale del tribunale di Vicenzapuntando l'indice contro l'alto nu-mero di fascicoli che finiscono in pre-scrizione. Lago dal canto suo haillustrato i termini dei due ricorsi pre-sentati dall'Ordine degli avvocati chepresto potrebbero avere effetti con-creti nella gestione dei fascicoli attual-mente caratterizzata da un«disagevole andirivienti» tra Bassanoe Vicenza. E se Cimatti si dice lietoche la vicenda dopo le critiche di na-tura politica si sia spostata sul pianotecnico, Pozzobon e Merlo senzamezzi termini parlano di un accorpa-mento che doveva garantire efficienzae riduzione dei costi e che invece staviaggiando nella direzione opposta.Ma il team legale si è riservato un assonella manica. L'avvocato Terziari infattiha fatto una serie di rivelazioni clamo-rose relative alla mancanza «dei certi-ficali di agibilità e di prevenzioneincendio» che peserebbero sul capodel nuovo palazzo di giustizia a Vi-cenza. Certificato di agibilità di cui non

di Marco Milioni

/ L’area nuovo tribunale vista dall'alto

dispone nemmeno la vecchia sede diSanta Corona presso la quale dovrebbeessere trasferita la sezione civile bassa-nese. Terziari ha poi anche parlato diveleni presenti sotto la superficie delnuovo tribunale che potrebbero met-tere a rischio la salute «di lavoratori edutenti». Motivo per cui i dipendenti deltribunale bassanese trasferiti a Vicenzahanno chiesto al legale di scrivere unricorso al Tar e un esposto indirizzatoalla procura berica, a quella trentina(competente per eventuali reati com-piuti da magistrati vicentini) e a quelladi Venezia, cui invece spetta il con-trollo sugli atti della Regione Veneto edel genio civile, responsabili del con-trollo idraulico sui fiumi Retrone e Bac-chiglione che costeggiano la nuovacittadella giudiziaria.Terziari però è andata oltre. E citandole ricerche dello storico dell'aeronau-tica, il vicentino Giuseppe Versolato,parla di una decina di ordigni inespo-losi che potrebbero essere caduti sul-l'area afferente il tribunale, quandol'aviazione alleata bombardò la zonaCotorossi durante la II Guerra.Ma c'è di più. Tra i presenti è serpeg-giato il dubbio che l'emergenza ac-corpamento possa in qualche modo

essere funzionale ai privati che realiz-zeranno il nuovo comprensorio giudi-ziario. Il dubbio che serpeggia èquello che l'emergenza creatasi per lamancanza di spazi possa essere risoltacon un intervento del Ministero grazieal quale si potrebbe chiedere di acqui-sire o prendere in fitto ad uso giudizia-rio quei vani che anche a causa dellacrisi il mercato immobiliare non do-vesse assorbire rispetto alla offerta delprivato. In questo contesto va regi-strata anche la sostanziale adesionedegli avvocati bassanesi alle tesi di Le-gambiente e comitato vicentino con-tro l'abusivismo edilizio (capitanatoda Paolo Crestanello e Fulvio Rebe-sani) in relazione al mancato rispettodelle fasce di rispetto del tribunale edel supermarket dai fiumi. Il privato haspiegato le sue ragioni in un eventoche si è tenuto il 13 novembre al tea-tro civico di Vicenza. Sullo stessofronte però rimangono anche l'ammi-nistrazione comunale, la procura be-rica e la presidenza del tribunale aiquali gli avvocati bassanesi chiedono,seppur a distanza, un intervento riso-lutivo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

/ Il tribunale di Vicenza nel giorno dell'inaugurazione

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pag430 novembre 2013

Il complesso di borgo Berga? As-sieme al tribunale costituisce

una partita urbanistica importanteper la città che porta con sé so-stanziosi miglioramenti rispetto alprogetto iniziale. Gli edifici si in-tegrano bene con il resto del con-testo cittadino mentre da unpunto di vista formale la praticaha seguito un cursus perfetta-mente legale per cui sono da ri-spedire seccamente al mittente gliaddebiti, anche penali recente-mente piovuti sulla vicenda.È questo il quadro tratteggiato il13 sera al ridotto del teatro civicodi Vicenza. Un appuntamento or-ganizzato dai privati, la SviluppoCotorossi spa, che propongono ilpiano in fase di ultimazione nellaprima periferia sud di Vicenza. Aspiegare punto su punto le ragionidella società c'era l'amministra-tore delegato Paolo Dosa, il dottorGiacobbe Verrascìna, che rappre-sentava la piemontese Codelfa,uno dei soci pesanti in SviluppoCotorossi assieme alla bericaMaltauro. Assieme a loro c'era ilprogettista del piano privato (pre-vede edifici commerciali, terziarie abitazioni) l'archistar porto-ghese Gonçalo Byrne. I privatihanno invitato anche l'ammini-

starzione comunale, rappresen-tata per volere del sindaco AchilleVariati, dal direttore del settoreterritorio Antonio Bortoli.In una cornice alquanto desolata,almeno per la presenza del pub-blico, giacché gli uditori tocca-vano appena quota cento, è statoDosa a fare da vero e propriomattatore della serata (unico adalzarsi in piedi tra i relatori): «Pi-ste ciclopedonali di pregio sa-ranno realizzate sulle arginature.Una delle aree commerciali pe-santi, previste “ab origine”, vienesottodimensionata. I parcheggi eil verde comune aumentano. L'al-veo del fiume Retrone è libero fi-nalmente da edifici. Di più l'im-pianto dell'iter sotto il profilolegale è inattaccabile: ben sedicisono gli uffici pubblici i qualihanno visionato e approvato ilprogetto. Tutti i lavori sugli arginie sul fiume sono stati autorizzatidal Genio civile; la messa in si-curezza ambientale dell'area èstata vagliata da Arpav e provin-cia. Nessuno può parlare di abusiedilizi».Poco dopo è toccato a Verrascìnaparlare della cornice economicadi una iniziativa che vale un cen-tinaio di milioni di euro: «Si trattadi un modus di concepire l'archi-tettura nuovo per Vicenza. È sullabase di questo convincimento checi siamo impegnati su un sentieroche difficilmente avremmo per-

I privati: «Un piano innovativoe perfettamente legale»

corso senza la compagnia di unpartner affermato come Mal-tauro». Il proponente infatti se aiprimi degli anni 2000 era la fa-miglia dell'ex premier Silvio Ber-lusconi, ovvero il soggetto che haottenuto l'ok alla lottizzazione daparte della allora maggioranza dicentrodestra, nel tempo è cam-biato. E oggi il pacchetto di con-trollo della compagnia (un 70%tondo) è in mano alla pari traMaltauro e Codelfa, al netto ov-viamente di eventuali quote digovernance de facto dislocatipresso qualche finanziaria.Al professor Byrne invece è toc-cato il compito di dare peso, conl'ausilio di alcuni lucidi, all'idea

di fondo che ha animato il suolavoro. Ovvero quella di «raccor-dare il nuovo edificato al contestostorico e geografico facendo levasulla porosità estetica degli edificiprogettati e sulla a loro capicitàdi intersecarsi col paesaggio inmaniera virtuosa». Bortoli inveceha illustrato la questione da unpunto di vista amministrativo fa-cendo luce sull'iter che tra il 2001e oggi ha portato prima il palazzodi giustizia e poi le aree afferentiad entrare nell'ottica di un'unicoambito di intervento.Da parte degli spettatori non sonomancate le critiche ad un pro-getto definito assai impattante an-che alla luce delle recenti pole-

miche sulla vicenda ex Cotorossi,culminate con un esposto in sedepenale per presunti abusi edilizio presunte concessioni rilasciateillegittimamente. In questo solcosi inserisce la diffida che proprioa metà mese Legambiente ha in-viato, assieme ad altri, diretta-mente al comune di Vicenza. Unadiffida in cui si intima al comunedi vicenza di non rilasciare altripermessi a costruire proprio in ra-gione delle criticità evidenziatein passato dalla stessa Legam-biente e dal Comitato control'abusivismo edilizio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

di Marco Milioni

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30 novembre 2013 pag5

Dal rotocalco VicenzaPiùTv Oggi(http://www.vicenzapiu.com/vi-deo/guarda/vicenzapiutv-oggi-n-0)

Onorevole Berlato la suascelta degli ultimi giorni ha

sorpreso un momentino perchési parlava di una sua fuoriuscitadal Pdl nel caso in cui il Pdl sifosse trasformato in qualche altracosa, come ora è Forza italia. In-vece lei rimane accanto a Berlu-sconiIo ho fatto una scelta di coerenza,io sono stato eletto nel 2009 alParlamento Europeo sotto il sim-bolo del Pdl, adesso il consiglionazionale ha scelto di cambiareil nome del partito da Pdl in ForzaItalia e coerentemente con l’im-pegno assunto nei confronti deimiei elettori ho scelto di rimanerenel partito con il quale sono statoeletto. Se poi vedrò che oltre alcambiamento del nome ci sarà ilcambiamento del metodo e qual-cuno vorrà tornare a dei metodiche escludono la partecipazionedella base del nostro partito ovorrà far calare scelte dall’altoquesto mi metterà nella condi-zione di fare scelte diverse.Si parlava di Pdl come partito pe-sante e di Forza Italia come par-tito leggero e dicasi, leggasi par-tito degli affari: c’è Galan, c’èSartori, personaggi contro le cuieventuali malefatte lei sta lot-tando. Anche qui non c’è unacontraddizione?Guardi io è una vita che combattocontro il malaffare, contro la vo-lontà di qualcuno di arricchirsi aidanni dei cittadini. L’ho semprefatto e continuerò a farlo. Seemergerà dalle indagini che sonoin corso che alcuni esponenti an-che di rilievo del partito nel qualemilito sono implicati in vicendedi malaffare o di reati di grossotipo a questo punto sarò io a chie-dere ai vertici del mio partito sepreferiscono avere al loro internopersone per bene oppure compo-nenti del malaffare. E in base allescelte che farà Berlusconi e il ver-tice nazionale del partito poi faròanche io delle scelte conseguenti.Una lettura pratica di questa suascelta fa pensare ad un discorsosottostante, lei è un cacciatorequindi può impallinare o essereimpallinato. Rimanere nel gruppodei possibili impallinatori le con-

sente di controllarli?Ma, guardi, innanzitutto io ri-mango saldamente legato alla miabase elettorale che mi ha seguitoin tanti anni e che continua a se-guirmi con un radicamento terri-toriale del quale sono orgoglioso.Con loro continuo ad avere unrapporto di stretto legame e conloro sono abituato a fare le scelte.Questo cosa comporta? Comportail fatto che nella misura in cui do-vessimo trovare incompatibilitàtra il nostro modo di pensare e diagire e il modo di pensare di al-cuni che sono all’interno del par-tito saremmo liberi veramente difare scelte diverse. Per il momentoabbiamo confermato la nostra le-altà sia a Silvio Berlusconi che alpartito con il quale io sono statoeletto. Per il momento questa è lanostra scelta. Se le cose andrannocome ci è stato promesso, cioèche il Pdl prima, adesso Forza Ita-lia sarà un partito che cercherà diattrarre l’elettorato di centro de-stra con quello che è lo spiritoche già c’è in Europa con il Ppe,allora noi ci sentiremo a casa no-stra. Nella misura in cui invecedovessimo constatare che siamostati presi in giro e che, anzichélimitarsi al cambiamento delnome del partito (ci è stato spie-gato per questioni di appeal dimarketing elettorale, ci è statodetto che Forza Italia riesce ad es-sere più attraente sotto il profilodel marketing, quindi ad avereanche una notevole attrazione neiconfronti dell’elettorato, notevolein più rispetto a quanto non abbiail Pdl), dovessimo constatare in-vece che c’è qualcuno che hapreso l’occasione, prenderà l’oc-casione per portare questo partitoalla deriva e ad un atteggiamentoo metodo che noi abbiamo sem-pre combattuto non avremmodubbi sulle scelte che andremo afare.Berlusconi è in rotta di collisionecon Galliani nel Milan perché lafiglia Barbara vorrebbe Gallianifuori, mentre lui per vecchi le-gami lo vorrebbe dentro. È unacosa che assomiglia al rapportoBerlusconi-Galan o no?Io continuo ad avere delle posi-zioni molto distinte e distanti dalgruppo Galan-Sartori e conti-nuerò ad averle perché il loromodo di fare politica è diametral-mente opposto al mio. Noi vo-gliamo il coinvolgimento dellabase, noi lavoriamo per un partitoradicato sul territorio, noi lavo-riamo e insistiamo per garantire

Forza Sergio, Forza Silvio

democrazia interna al partito, illoro concetto di politica è moltodiverso dal nostro. Manteniamoqueste distinzioni pur essendo at-tualmente all’interno dello stessopartito. Credo che nei prossimimesi ci saranno elementi che po-tranno fare chiarezza e garantireancora maggiore distinzione traquello che è il nostro modo difare politica e il loro modo di farepolitica che noi non condivi-diamo.I tanti piccoli imprenditori che sisono rivolti a lei per essere pro-tetti nella questione degli appaltipiù o meno pilotati saranno piùforti con lei dentro Forza Italia esaranno ancora fiduciosi nel duooperato o potranno pensare achissà quali accordi sottostanti?Io ho avuto un incarico precisoda parte di molti imprenditori chemi hanno chiesto di fare da me-gafono alla loro voce, alla loroprotesta nel chiedere che venissefatta chiarezza sul sistema degliappalti pubblici in Veneto. Misono state consegnate documen-tazioni molto importanti, moltocorpose che io ho portato paripari alle autorità inquirenti.Adesso alcuni degli elementi chesono stati portati hanno trovatoriscontro nelle indagini che sonostate fatte nella nostra regione.Coloro che mi hanno dato fiduciami hanno chiesto di denunciareil malaffare devono stare tranquilliperché io mi sono assunto neiloro confronti degli impegni e nonsarà certo il partito nel quale mi-lito che mi indurrà a fare sceltediverse rispetto a quelle che hofatto coerentemente con loro e

con il mio modo di fare politica.Combatteremo fino in fondo perfare in modo che venga fatta chia-rezza indipendentemente dacome si chiamerà il partito dentroil quale militerò.Una domanda mi viene sponta-nea prima di salutarla. Lei adessotorna a Strasburgo e trova LiaSartori sua collega all’europarla-mento. È ancora responsabile delgruppo di lavoro sulle infrastrut-ture europee?Io troverò al parlamento europeopiù di settecento deputati in rap-presentanza di 28 paesi membridell’Unione Europea, tra questimiei colleghi ci sono Lia Sartoried altri, altre persone che sonostate elette al Parlamento Europeoe che forse si ripresenteranno perchiedere il consenso per essererieletti nel maggio prossimo. Iomi rivolgo alla mia base elettoralee a coloro ai quali ho dato la miaparola di tenere coerentemente labussola in mano per continuarea rispettare a combattere per di-fendere quei valori e quegli idealiche mi contraddistinguono e con-traddistinguono tutta la comunitàumana che a me fa riferimento.Altri miei colleghi si rivolgerannoalla loro comunità umana am-messo che ce l’abbiano…Le chiedevo se è ancora respon-sabile del gruppo di lavoro sulleinfrastrutture europeeArrivo subito. Loro ovviamente sirivolgeranno e chiederanno i voti,qui non si è nominati al Parla-mento Europeo ma si è eletti, esarà la gente che deciderà. L’on.Sartori ha un incarico importantein Europa in qualità di presidente

della commissione e evidente-mente in base all’incarico che hachiederà di avere sostegno daparte di coloro che hanno finoraavuto con lei dei rapporti che sfo-ceranno anche, se lo riterrannoopportuno, in un consenso neiconfronti suoi. La base alla qualemi rivolgo io è molto diversa emolto distante rispetto alla baseelettorale di Lia Sartori.Lei è in gamba e continua ad es-sere politico fino in fondo. La miadomanda era un po’ … maliziosa.Le discussioni attorno a Galan-Sartori si svolgono intorno al si-stema di assegnazione degli ap-palti per le infrastrutture, LiaSartori è la referente delle infra-strutture europee. Non vede unaqualche contraddizione in questedue cose?La mia occupazione attuale èquella di essere deputato al Par-lamento Europeo in rappresen-tanza del mio elettorato, nonspetta a me né fare il magistrato,né fare il carabiniere o l’ufficialedella Guardia di Finanza. Io misono limitato a denunciare il ma-laffare che emergerebbe dalla do-cumentazione che mi è stata con-segnata, non spetta a me farenomi di coloro che sono prota-gonisti del malaffare ma spettaagli inquirenti. Rispetto il lavorodella magistratura e degli inqui-renti e saranno loro a dire se esi-ste il malaffare e quali sono i mal-fattori che hanno o che avrebberodissanguato i veneti negli ultimiquindici anni.Buon viaggio allora.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

di Giovanni Coviello

Sergio Berlato va in Forza Italia: ci crede, dice, ma rimane con Berlusconi, sottintende, per proteggersidall’interno dopo i suoi attacchi alla galassia che fa capo al suo braccio destro storico, Giancarlo Galan

/ Sergio Berlato intervistato da VicenzaPiuTv

Page 6: Vicenzapiu 261

È scomoda per Variatil’assoluzione del suo ex assessore

La palla ora passa ai politici, tra cui Achille Variati, chiamati in causa dall’assolto ex assessore Giglioli cheli accusa di connivenza con una parte dei poteri forti

pag630 novembre 2013

Le richieste della pm Silvia Golinerano pesanti come i faldoni dei

documenti che la corte ha dovuto evoluto visionare attentamente dagiovedì mattina per dieci ore emezza di clausura fino a pocoprima delle 20.40 quando ha resonoto i suoi verdetti, riportati da Vi-cenzaPiu.com in tempo reale:Gianni Giglioli assolto da ogni ad-debito, Giuseppe Rossi e CarloValle condannati per truffa a dueanni e al risarcimento dei danni dafissare in sede civile oltre a una pro-visionale di un milione di euro. Se ireati ascrivibili alla moglie di Valle,proprietaria dell'immobile cedutoalla famiglia Giglioli, sono stati di-chiarati ufficialmente prescritti escecompletamente pulito dalla ancoraintricata vicenda Gianni Giglioli, acui poche ore prima era stato “tec-nicamente” impedito di parlare inconsiglio comunale dopo le de-nunce da lui fatte nelle interviste aVicenzaPiù contro le presunte am-nesie degli ultimi due sindaci,Achille Variati incluso, accusato,ora dopo l’assoluzione con mag-giore credibilità, anche di non averseguito la via maestra per ottenere

(g.c.) Da VicenzaPiùTv di giovedì28 novembre 2013

Gianni Giglioli dieci ore e mezzain camera di consiglio, le ultimeore trascorse in sala mentre leiera in consiglio comunale dovenon l’hanno fatta parlare, poi quiè arrivato in tempo per sentire lasentenza di completa assoluzioneper lei.È con gioia che lo dico per la miafamiglia e per la città: si può, senon ci si fa pecora, confrontarsicon le autorità con piena dignità.Dobbiamo imparare ad entrare al-l’ospedale dove ci devono trattarenon come dei pazienti ma comedei cittadini che hanno bisogno dicure, dobbiamo imparare ad en-trare in tribunale a testa alta ed aguardare il magistrato negli occhiperché è un pubblico ufficiale aservizio nostro. Dobbiamo impa-rare a dire al sindaco di Vicenza(Achille variati, ndr) che se lui atempo debito si fosse costituito

come parte civile nel processo pe-nale a Venezia passato in giudi-cato, e si informi su questo puntocon il presidente di Aim con cuiho conferito amichevolmente sta-sera (giovedì, ndr) ed ha confer-mato pienamente ciò che io stoper riferirvi, bene se si fosse costi-tuito parte civile come hanno fattole altre “associazioni” nel 2008oggi Vicenza avrebbe già avutotutto il rimborso del danno subitoda Ecoveneta e non ci sarebbestato questo processo che è co-stato, al di là dei danari pubblici,sofferenza per tanti e si è conclusoper alcuni infelicemente quandodoveva concludersi allora.Carlo Valle e Giuseppe Rossi sonostati invece condannanti a dueanni. Prima che lei arrivasseprima che fosse pronunciata lasentenza qualcuno nell’aula so-steneva che probabilmente sa-rebbe andata male per tutti intermini di sentenza negativa per-ché lei aveva avuto l’ardire di at-

taccare i poteri forti e di toccarei politici loro amici. La sentenzadimostrerebbe il contrario.Fortunatamente sì. Vuol dire chel’istituto della giustizia, perquanto sia fatto da uomini, chehanno le loro relazioni, i loro rap-porti, le loro amicizie, funziona,può funzionare. Continuiamo suquesta strada continuiamo in-sieme e forse ci potrà essere un fu-turo migliore.Ho visto una scena che non ho fo-tografato volutamente ma che devoriferire: quando i giudici sonousciti i suoi figli e i suoi vicinihanno applaudito per la sentenzae lei è corso ad abbracciarli. Inquell’abbraccio forse c’è qualcosain più del credere o non credere aquello che hanno stabilito i giu-dici, c’è una sensazione umana, loconfesso, di solidarietà.Sì, che è una solidarietà ripetoestesa, le altre persone che

un altrimenti sicuro risarcimentomilionario da Ecoveneta del gruppoMaltauro. Se l’ex assessore, dimes-sosi per dimostrare la sua inno-cenza senza danneggiare proprio ilsindaco Variati che l’aveva nomi-nato e che poi era stato più volte“redarguito” dal professionista perla sua “indifferenza”, aveva già ri-nunciato alla prescrizione che sca-drebbe fra un mese e mezzo circa,agli altri due imputati rimaneaperta, oltre a quella dell’appello, lastrada della non perseguibilità.Ma la sentenza e alcuni fatti eviden-ziati dal dibattimento in aula, cor-rettamente gestito dalla corte, e daquello fuori dal tribunale, a cui ri-vendichiamo di aver dato una giustae indipendente eco, daranno oramodo di fare attente riflessioni sulleinterconnessioni tra poteri forti e iloro referenti politici, come ci fannointendere le dichiarazioni che Vi-cenzaPiùTv ha raccolto a caldo pervoi da parte di Giglioli e dell'avvo-cato di Giuseppe Rossi, Lino Roetta,e che pubblichiamo in questa pa-gina. Oltre ai 43 milioni di euro comples-sivi di danni quantizzati il pm SilviaGolin, le cui richieste basate anchesull'inchiesta del luogotenenteAguggiaro hanno avuto un ridottoriscontro nella sentenza, aveva pun-tato su tre anni e otto mesi per CarloValle, proprietario della società ven-

La sentenza fa un po' di luce sul caso Aim:Giglioli assolto, due anni ciascuno a Rossi e Valle

ditrice iniziale della piattaforma"maledetta" di Marghera, ora incapo ad Aim Bonifiche con perditemilionarie e un sequestro giudizia-rio al suo attivo per smaltimento il-legale di rifiuti tossici, su due anni eotto mesi per l'ex presidente del-l'epoca di Aim, Giuseppe Rossi, e sudue anni e cinque mesi per il con-sulente Gianni Giglioli che secondol'accusa avrebbe facilitato una ven-

dita non equa per suoi supposti le-gami d'affari immobiliari con la fa-miglia Valle, così come avrebbefatto Rossi. Fino alle 20 circa, raccontavamonella cronaca giovedì sera, era inattesa della sentenza anche CarloValle, che poi ha lasciato per altriimpegni, mentre Gianni Giglioli èarrivato giusto in tempo per abbrac-ciare commosso i figli dopo aver

ascoltato il pronunciamento delladr.ssa Eleonora Babudri. Per lui libe-ratorio, per Rossi e Valle da gestire,per alcuni poteri forti e per i lorosponsor politici da spiegare. E beneanche perché giovedì si è solo toltoun po' di buio dalle vicende Aim. Laluce deve ancora essere fatta.

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di Giovanni Coviello

/ Giglioli, di spalle,di fronte alla legge

/ Gianni Giglioli

continua

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30 novembre 2013 pag7

c’erano sono miei collaboratorid’ufficio da vent’anni, trenta. Conloro non so quanto lavoro ab-biamo svolto, quanti concordati,fallimenti portati a termine. Leracconterò un episodio particolaredove avrei potuto mettermi intasca 35 milioni di lire a suotempo quando non ne avevo pro-prio perché per un errore di tra-smissione della Banca d’Italia miè arrivato un assegno circolare in-testato a me, ma io non avevo cre-diti. Ho girato tutte le carte, sonoimpazzito finché sono riuscito atrovare che riguardava il rimborsodi un credito erariale di un falli-mento, sono andato dal dott.Bozza allora dicendo: “guardi dot-tore che succede così, forse biso-gna correggere qualcosa chesennò qualcuno potrebbe appro-fittarne”. Io sono questo, so farguadagnare ai miei clienti, so gua-dagnare io, sono felice di poterlofare, sono orgoglioso di avere aiu-

tato la gente che tra l’altro lei co-nosce e questa gente mi vuolebene. Vorrei poter fare di più.Una domanda tecnica. In tuttiquesti anni, lei, che si è dimessoda assessore prima, ha persoanche professionalmente in ter-mini economici, ha avuto deidanni per questa vicenda?Sostanzialmente non ho più avutoincarichi dal tribunale, ne capiscoanche la motivazione, alcune ban-che mi anno chiesto il rientro, for-tunatamente ho potuto farlo senzagrosse dismissioni. Di clienti nonne ho perduto neanche uno a direil vero salvo quelli per “decessoeconomico” e questa è la veracosa grave per la quale dovremmoprobabilmente tutti impegnarcinel trovare la soluzione possibile,praticabile in breve tempo.Cosa farà stasera?Questa sera stappo una bottigliadi rosso in sintonia con le abat-jour che illuminano la città.

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La condanna di Rossi per Roetta è una sentenza annunciata:Zanguio e i due sindaci sono i responsabili del caso Aim Bonifiche

(g.c.) Da VicenzaPiùTv di giovedì 28novembre 2013

Avvocato Lino Roetta lei è di-fensore con un suo collega diGiuseppe Rossi che insieme aCarlo Valle è stato condannatoad una pena di due anni più unaprovisionale di un milione dieuro più la rifusione dei dannida definire in sede civile. La suaopinione su questa sentenza cheè arrivata dopo oltre dieci oredi camera di consiglio?Per me era una sentenza annun-

ciata nel senso che GiuseppeRossi era designato come vittimapredestinata di una condanna.Non abbiamo mai avuto dubbiche lui fosse condannato, manon perché responsabile masemplicemente perché questoprocesso è nato solo per arrivarea un giudizio di condanna neisuoi confronti. D’altra parte inun processo che si prescriverà agennaio 2014 i magistrati avreb-bero dovuto dare dimostrazionedi maggior coraggio, indipen-denza nell’assolvere gli imputatiche non a condannarli per una

sentenza che non sarà mai ese-guita. È una sentenza contrad-dittoria nel momento in cui as-solve giustamente il dott. Gigliolidalla truffa e condanna Rossi perlo stesso reato: basta leggere ilcapo di imputazione e si vedecome sia una sentenza che nonpuò stare in piedi in nessunmodo.Sentenza già scritta secondo leiper motivi politici o per pres-sioni dei poteri forti?Io sono convinto che le sfortunedi Rossi, personalmente con-vinto che le sfortune di Rossi

siano iniziate come è stato dettodurante questo processo in undeterminato momento della suapresidenza Aim quando un pro-getto non è stato approvato.Parlo del piano gas.C’è stato un passaggio finale, mafuori della sentenza e fuori dalprocesso, che faceva ricordarecome la sentenza di Venezia checondannava Ecoveneta l’avesseanche condannata a risarcire idanni a tutte le parti civili. Traqueste parti civili Giglioli sotto-lineava che non c’è Aim, Aimnon si sarebbe costituita partecivile, avrebbe rinunciato allarichiesta di danni a Venezia perportarla a Vicenza. Pure qui èun po’ strano.Sì, ma questo bisognerebbe chie-derlo a chi era l’amministratorepro tempore di Aim all’epocaperché ha deciso di non colti-

vare in quella sede l’azione ci-vile, bisognerebbe chiedere a chiha nominato quell’amministra-tore, perché sono state fattequelle scelte e a chi lo ha man-tenuto (al suo posto, ndr) quel-l’amministratore senza chiedereconto di queste scelte errate.Per far capire a chi ci vedrà (eleggerà, ndr) chi era l’ammini-stratore e chi lo ha nominato?Come amministratore unico diAim dopo che Rossi ha dato ledimissioni da Aim SpA è statonominato il dott. Mauro Zanguiodall’allora sindaco Hüllweck edè rimasto in carica fino a quandoè stato nominato da Variati ildott. Fazioli. Per noi i danni diAim sono intervenuti durantequel lasso temporale lì.

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Per il suo legale l’ex presidente di Aim è caduto in disgrazia quando non ha approvato il passaggio del business del gas ai privati

/ Gli avvocati attendono la sentenzasegue

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Da VicenzaPiùTv

Massimo D’Angelo (Filt Gcil) ab-biamo spesso affrontato con

lei le questioni delle cooperative.Torniamo sull’argomento Eurocoop,ricordo ai lettori la premessa: Euro-coop è una cooperativa abbastanzagrossa del vicentino con circa 200dipendenti, va in crisi, prima di an-dare in crisi, così ha scritto lei in undocumento, affitta, cede un ramod’azienda ad una cooperativa costi-tuita da poco, la Palladio Veneto Ser-vizi, con cinque dipendenti. E dopoquesto atto, con la conseguente-mente possibilità di girare i suoi ap-palti a questa piccola cooperativa,Eurocoop chiede di essere messa inliquidazione. Conferma questa pre-messa intanto?Confermo la premessa, è un’opera-zione anomala che noi abbiamocontestato. L’affitto o il trasferimentodi un ramo d’azienda è legittimo mafatto in questa modalità è una cosache nella pratica, nella prassi dellacooperazione non è stata mai usata.Normalmente si usano e si fanno icambi di appalto. Eurocoop questaoperazione probabilmente l’ha vo-luta fare, si dice, per salvare se stessa,la cooperativa, in crisi economica. Inpiena crisi economica l’Eurocoopchiude il bilancio 2012 nell’assem-blea indetta nel 2013 con1.500.000,00 euro di sbilancio,chiede ai soci cooperatori di rifinan-ziare lo sbilancio, i soci cooperatorinon accettano la proposta e, quindi,siamo di fronte ad una cooperativaormai finita che in qualche modo do-veva chiudere. L’Eurocoop, quindi,affitta il ramo d’azienda, tutta la coo-perativa che poi non sono altro che ilavoratori perché l’elemento ag-giunto è l’appalto ma l’Eurocoopl’appalto non può avere la sicurezzadi poterlo gestire. Infatti Eurocoopmuore in quella situazione e proba-bilmente andrà in liquidazione contutti i debiti, ma Eurocoop quell’ope-razione di per sé non l’ha salvata per-ché la nuova cooperativa staperdendo gli appalti.Noi abbiamo parlato con il presi-dente della nuova cooperativa Anto-nio Moscatiello al quale abbiamoofferto la possibilità di rispondere aquesti rilievi. Ci ha spiegato la que-stione dal suo punto di vista e nonha ritenuto opportuno farsi intervi-stare in video quindi si deve fidaredi quello che mi ha detto il sig Mo-scatiello il quale dice che è vero chela cooperativa che ha affittato ilramo d’azienda dall’ Eurocoop è unanuova e piccola cooperativa ma èanche vero che c’erano stati impegnifinanziari per circa 300.000,00 euro

messi, dice lui, riferisco, da un pa-rente. Se non so come si possa finan-ziare una cooperativa tramite unparente visto che dovrebbe esserecooperativa di soci, Moscatiello haaggiunto comunque che la PalladioVeneto Servizi ha perso qualche ap-palto ma ne ha conservato la granparte e soprattutto che quelli cheerano i timori espressi dalla Filt Cgilnella sua persona, che non fosserocioè, mantenuti gli impegni di retri-buzione con i dipendenti li stanno ri-spettando. Le torna questadichiarazione o c’è qualcosa di nonpreciso?Noi abbiamo parlato con il presi-dente della nuova cooperativa, lui ciha sempre dato delle certezze eco-nomiche, io non so i fondi da dovevengono, se sono fondi familiari ofondi d’impresa però ai tavoli uffi-ciali, ufficiosi ci ha sempre dato dellecertezze economiche. Secondo me èanche un imprenditore che probabil-mente ha creduto e crede in questaoperazione. Che, però, è una opera-zione molto difficile e che sta inqualche modo gestendo anche male.Male perché noi ci troviamo, non sose per difetti tecnici, loro ci diconodifetti finanziari, ci siamo trovati neimesi di settembre e ottobre congrandi gravi ritardi salariali, qualchecantiere si è fermato, quattro cantierili hanno persi nel senso che la com-mittenza ha preferito andara da altri:abbiamo noi effettuato i cambi di ap-palto tra i quali l’ultimo è quellodella Saint Gobain che è una grandemultinazionale dove c’era un can-tiere con oltre quaranta soci coope-ratori. Ecco la situazione ad oggi èquesta, ora non so poi la tenuta dellaPalladio Veneto Servizi. Sicuramentela Palladio Veneto Servizi prima di in-traprendere questa strada era unapiccola cooperativa, dalla visura ca-merale risulta avere fini a qualchemese fa cinque soci cooperatori ol-tretutto è una società cooperativa ad-detta alle pulizie che non haun’esperienza assolutamente di logi-stica. Questo è il dato di fatto.Diciamo sostanzialmente però chead oggi gli stipendi sono pagati, al-cune commesse sono state persecome si temeva però i dipendenti inbase alla legge dello stato dovreb-bero essere tutelati perché che rilevaun appalto deve rilevare anche i di-pendenti se non sbaglio. Il dubbioche lei esprimeva e che esprime èche una piccola cooperativa possafar fronte a certe commesse però èanche vero che Moscatiello mi di-ceva non si può impedire a chi vuoleinvestire di poter avviare un’attivitàche sia funzionante altrimenti nes-suno potrebbe partire oggi se do-vesse partire sempre essendo giàgrandeSicuramente sì, io non metto in di-scussione che la Palladio Veneto Ser-vizi si possa immettere nel mercato efare impresa però noi in questa situa-

Il passaggio da Eurocoop alla PalladioVeneto Servizi: per D’Angelo un altro buconero delle cooperative che non esistono più

zione come sindacato dobbiamo de-nunciare intanto l’operazione Euro-coop che è una operazione che èstata da parte nostra illegittima ancheperché l’affitto di ramo d’azienda,che era stato stipulato dal notaio dalconsiglio di amministrazione, è statoportato in assemblea in maniera ano-mala.Però consentita dalla legge, un po’una forzatura perché servirebbe incerti casi l’assemblea straordinariain altri casi quella ordinaria perònon illecita da quello che capiscoÈ consentita dalla legge però biso-gna capire le modalità: non hanno ri-spettato delle regole.Scusi se la interrompo, ma siccomestiamo seguendo con VicenzaPiù daparecchio il problema delle coope-rative ecco per me è importante chechi voglia investire per fare impresalo faccia ma mi torna strano anchese apprezzabile che una cooperativaquindi un gruppo di soci cooperatorioperi perché qualcuno, non i socicooperatori, ma qualcuno mette300.000,00 euro. È una cooperativao un’azienda camuffata da coopera-tiva? Non parlo solo di questo casoma il dubbio viene: per andareavanti le cooperative dovrebbero ba-sarsi sui lavoratori, non dovrebberoaver bisogno di qualcuno che metta,a che titolo non si sa, 300.000,00euro...La cooperativa, diciamo il concettodi cooperativa che era quello di unsecolo fa quando i lavoratori perstaccarsi dalle catene del datore dilavoro hanno deciso di mettersi in-sieme, di andare avanti da soli fa-cendo cooperazione, unaconcezione etica, cioè, non esistepiù. La cooperativa adesso sono legrandi multinazionali che si inse-diano nei territori e che acquisisconogli appalti.Per vantaggi fiscali, per cosa?Sicuramente alla testa c’è la commit-

di Giovanni Coviello

/ Operai della Transporter in sciopero davanti al magazzino Prix a Grisignano (D'Angelo è il secondo da sx)

tenza perché la committenza che èinserita spesso in Confindustria,senz’altro ha dei vantaggi economici.In questa situazione ci sono quattro,addirittura cinque catene, c’è la com-mittenza, c’è la multinazionale diturno che acquisisce l’appalto che asua volta lo da a un consorzio che asua volta lo da alle proprie coopera-tive e poi ci sono i soci cooperatori.Scusi lei parlava di Confindustria, diassociazioni di imprenditori, perastrarre dal problema specifico. DiConfindustria fanno parte anche al-cune aziende private nel campodella logistica, nel campo dei servizi.Non sono cooperative e quando par-lano con noi si lamentano della con-correnza sleale delle cooperative.Non c’è un po’ una contraddizionetra gli industriali, che per avere ac-cesso a dei prezzi minori danno ap-palti a delle cooperative o sedicentitali, e nel frattempo altri iscritti alleloro associazioni industriali, che la-mentano la concorrenza scorretta dichi si avvale di strumenti leciti mache nascondono situazioni di fattoun po’ diverse da quelle che la leggeprevedeva, quindi diciamo “coope-rative non trasparenti”, per fare con-correnza a chi fa impresa sul serio?La cooperativa nasce per fornire unservizio, ad esempio le pulizie e lalogistica, a chi questo servizio nonriesce a farlo in maniera economicae, quindi, lo esternalizza.Ma lo esternalizza a cooperativefinte, dice lei, a discapito di aziendeche non sono cooperative ma cheforniscono quel servizio a costi mag-giori perché magari ci aggiungonouna maggiore professionalità …In questa situazione se la legge delmercato è quella del ribasso sicura-mente si innesca tutto, di tutto e dipiù, si innesca il malaffare, si innescal’illegalità, il contratto diventa un op-tional, ecco si innesca tutta una seriedi meccanismi. In questo settore per

regolamentarlo da tutti i punti di vistaabbiamo bisogno di legalità, che at-tualmente facciamo fatica a ritrovare,anche di una legalità contrattuale at-tenzione ... Per chiudere, oggi quanti sono i la-voratori che definiamo soci coopera-tori, che poi spesso sappiamobenissimo che non sono soci coope-ratori ma sono dei lavoratori cheaderiscono a cooperative di cuispesso neanche sanno leggere gli sta-tuti fra le righe perché non capi-scono neanche quello che c’è scrittonon per loro incapacità ma ancheper difficoltà di lingua e per diffi-coltà di linguaggi legali.Sono tanti, non abbiamo il numeroma parliamo di migliaia e migliaia disoci cooperatori.Solo nel vicentino?Solo nel vicentino perché ormai tuttociò che viene esternalizzato, appal-tato è cooperativa.Se dovesse in base alla sua espe-rienza dirci una percentuale quantidi questi sono realmente soci coope-ratori e quanti di questi sono lavora-tori che pur di lavorare chiudono unocchio?Una percentuale non c’è, c’è unmetodo sbagliato che bisogna cam-biare, l’ho detto poc’anzi non esisteuna vera cooperativa perché nonesiste una vita associativa del socio.Il socio praticamente diventa unostrumento di guadagno: io utilizzole braccia e per il resto poi è un la-voro come un altro, chi si trovasocio si trova socio per caso inquella situazione là, ma non cono-sce assolutamente la posizione qualè, le responsabilità, il ruolo associa-tivo. Quasi mai i soci cooperatoriche ci arrivano, e sono tanti, cono-scono quali sono il ruolo, le respon-sabilità e anche i diritti e i doverinel’ambito della cooperativa.

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Un genocidio vero e proprio,che ha causato, in un solo

anno, la morte di un numero dipersone stimato tra i cinque e gliotto milioni; di questi, il 40%erano bambini.. Questo è stato l’-Holodomor*, l’olocausto ucrainodel 1932-33, del quale questo no-vembre ricorre l’ottantesimo an-niversario. Holodomor in linguaucraina significa “infliggere lamorte attraverso la fame”, e taletraduzione esprime bene la por-tata tragica di questo evento. Ep-pure, di questa strage, della qualenella memoria degli ucraini sonorimasti segni indelebili, non siparla. È semplicemente scono-sciuta ai più. L’Associazione EstOvest Identità e Integrazione,composta da russi e ucraini di Vi-cenza e provincia, in collabora-zione con l’associazione culturalee umanitaria “Il ponte-Mict” el’Istituto per le ricerche di storiadi Vicenza, ha proposto una se-rata dedicata alla storia e allamusica dell’Ucraina proprio perricordare la carestia che ha col-pito questo Paese nel 1932-33.L’evento si è tenuto sabato 9 no-vembre presso il Centro Civicodi Via Vaccari, sede della Circo-scrizione 7, ed ha visto l’alter-narsi di musiche e canti tradi-zionali ucraini con i cenni storiciproposti da Francesca Lomastro.È stato inoltre presentato un si-gnificativo estratto del videodo-cumentario elaborato da FabioFerrando e Manuel Baldini, cheha saputo cogliere e descriverein modo toccante la tragedia del-l’holodomor attraverso immaginie testimonianze dei protagonistidi questi momenti terribili dellastoria di quella regione dell’Eu-ropa dell’Est della quale ben

poco si sa. Le distanze che ci separanodall’Ucraina, spiega FrancescaLomastro, sono soprattutto men-tali: andare da Venezia a Kiev èinfatti come andare da Veneziaa Palermo. Poche ore di aereo ciseparano. Eppure, l’Ucraina è eresta una zona sconosciuta.Grande due volte l’Italia, quasitotalmente pianeggiante, è unaterra fertile che prima della col-lettivizzazione forzata voluta daStalin rappresentava “il granaiod’Europa”: era infatti la princi-pale nazione esportatrice digrano. Viene spesso confusa conla Russia: la sua specificità cul-turale, della quale gli ucrainisono ben consapevoli, non è an-cora pienamente riconosciuta. L’Ucraina è stata la nazione chepiù delle altre ha resistito allacollettivizzazione forzata avviatada Stalin nel 1929: il primopasso fu il divieto alla proprietàprivata delle terre, che passaronoallo Stato. Gli agricoltori dove-vano lavorare le terre nelle fat-torie collettive (Kolchoz) istituitedal partito. I “possidenti”, dettikulaki, – che spesso non eranoche contadini i quali, magari,possedevano una mucca - ven-nero eliminati, o deportati in Si-beria. Negli anni 1932-1933 lemisure governative attuate perimporre la collettivizzazionedelle terre e l’obbligo di cedereallo Stato quantità di grano ele-vatissime finirono per aggravarela carestia che, proprio quel-l’anno, si abbatté sul territorioucraino. I contadini, ridotti allafame, si opposero strenuamentealla collettivizzazione, imbo-scando le derrate alimentari, ma-cellando il bestiame ed ancheutilizzando le armi. Il regime or-dinò allora eliminazioni fisichee deportazioni di massa neicampi di lavoro, provvedimentiche colpirono milioni di conta-dini.

Le conseguenze di questa trage-dia sono catastrofiche: una ge-nerazione spazzata via, fatti dicronaca inenarrabili, atti di aber-razione e di disumanità da nondescrivere. E, nella memoria de-gli ucraini, ancora oggi vi è trac-cia dell’holomodor, nonostantesiano passate due generazioni:la prima domanda che i genitoriucraini fanno ai bambini,quando tornano da scuola, nonè per informarsi di come sia an-data, o di che voti abbianopreso, ma è “Hai mangiato?”. Inun momento storico in cui –perfortuna- viviamo nell’eccesso ali-mentare e appena abbiamo famepossiamo aprire il frigo pieno, èdifficile pensare a cosa significhimorire di fame. Il Parlamento Europeo con la ri-soluzione del 23 ottobre 2008ha riconosciuto l’olocaustoucraino come un crimine control’umanità; lo ha definito “Unospaventoso crimine contro il po-polo ucraino e contro l’umanità”.E se è vero che non dimenticarei crimini contro l’umanità è lastrada migliore per evitare che siripetano, c’è proprio da ringra-ziare le Associazioni che hannoorganizzato questa serata, met-tendo i vicentini al corrente diquesto tragico e sconosciutoevento storico, come l’Associa-zione Mict, in ucraino Il ponte,che da anni organizza soggiorniclimatici di risanamento perbambini provenienti dalle zonecontaminate dall’esplosione diChernobyl.A Vicenza la rappresentanzarussa e ucraina è numerosa: nel2011 è nata l’associazione EstOvest Identità e Integrazione.Abbiamo avuto il piacere di par-lare con la vicepresidente, InnaTarasova, che, con la presidente,Natalia Kukleva, diplomatapresso il Conservatorio inUcraina e pianista, ed altri artisti,ha proposto durante la seratacanti e danze tradizionaliucraine. “La nostra associazione,composta da russi ed ucraini, hauno scopo sociale e culturale:nostro desiderio è infatti dare lapossibilità di conservare la pro-pria lingua e cultura di origineai bambini provenienti dalle fa-miglie degli emigrati dalla Fede-razione Russa e dalle altre repub-bliche ex-sovietiche, attraversol’organizzazione di un centro di-dattico che sostenga i bambinidi origine russa e ucraina nell’ac-quisizione del bilinguismo, senzaperdere la propria lingua di ori-gine. Abbiamo infatti osservatoche, spesso, nei bambini di ori-gine russa o ucraina, mancaun’adeguata conoscenza della

L'associazione degli ucraini diVicenza commemora l’Holodomordi Giulia Turra

lingua, che la nostra associazioneintende promuovere. Ci occu-piamo anche di sostenere le fa-miglie che hanno adottato bam-bini dell’ex unione sovietica eche desiderano che i propri figlinon dimentichino la loro linguadi origine. Portiamo avanti il no-stro progetto attraverso corsi diteatro, la proposta di feste tradi-zionali delle nostre terre d’ori-gine e anche attraverso la musica:organizziamo, infatti, la rassegnadi musica russa e ucraina dal ti-tolo “Ad Est della musica”, a Vi-cenza dal 17 novembre al 14 di-cembre”. Prossimo appuntamento il 30 no-vembre alle ore 17, nella salaConcerti del Conservatorio A.Pe-drollo di Vicenza, con una ras-segna di canti tradizionali ucrainie la presentazione integrale delvideo di Fabio Ferrando e Ma-nuel Baldini a ricordo dell’Ho-lomodor.

* Da Nanopress CulturaHolodomor, noto anche comeGenocidio ucraino o Olocaustoucraino, è il nome che viene at-tribuito alla carestia che si ab-batté sul territorio dell’Ucraina

negli anni dal 1929 al 1933 e cheprovocò milioni di morti. Difatto, non si tratta solo di una ca-restia su basi naturali, bensì diun genocidio messo in attodall’Unione Sovietica. In praticaStalin decise di convogliare tuttele ricchezze dell’agricoltura nel-l’industria e per far questo tra-sformò tutte le piccole proprietàagricole dell’Ucraina o in coope-rative agricole (Kolchoz) o inaziende di stato (Sovchoz). Pec-cato che in Ucraina ci fosseun’antica tradizione di appezza-menti agricoli individuali: gli agri-coltori, espropriati delle proprieterre, dovettero per forza andarea lavorare in queste cooperative.Chi non accettava o era in esu-bero, veniva deportato. Tanto perrincarare la dose, vennero seque-strati alla popolazione tutti i benialimentari e il popolo venne ob-bligato a consegnare quasi tuttoallo stato, tanto che non restòletteralmente più nulla da man-giare. Il risultato fu una carestiaepica: Stalin mise consapevol-mente a morte la popolazioneucraina.

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pag930 novembre 2013

/ L’Holodomor

StranIeri, italiani oggi

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pag1030 novembre 2013

Il 20 novembre si è celebrato intutto il mondo il TDoR, il “Tran-

sgender day of Remembrance”.Di cosa si tratta?Una triste ricorrenza, dato che è ilgiorno in cui tradizionalmente si ri-cordano le vittime della transfobia;ma anche un giorno di speranza edi desiderio di visibilità per una co-munità, quella transgender, tantonumerosa quanto nascosta, o visi-bile suo malgrado, dato che troppospesso ne leggiamo nella cronacascandalistica o addirittura nera.Fu Gwendolyn Ann Smith, attivista,

graphic designer ed editorialista, an-ch'essa transgender, che, alla finedegli anni ’90, più precisamentenell'anno 1998, in memoria del bar-baro omicidio di Rita Hester (unadonna transgender afroamericanauccisa il 28 novembre di quellostesso anno), diede il La dalla cittàdi San Francisco ad un progetto gra-fico sul web chiamato “Remembe-ring Our Dead”, seguito da una fiac-colata.Da evento LGBT (acronimo che staper lesbiche, gay, bisessuali, tran-sgender) e artistico poco più che lo-cale, il TDoR negli anni successiviha avuto una propria evoluzione eun’eco che si è diffusa un po’ allavolta in tutto il mondo. Basti pensareche negli ultimi anni è stato ufficial-mente celebrato in contemporanea

L’amore di una madre, oltre il genere:celebriamo così il TDoR 2013

mondiale in più di 200 città di oltre20 Paesi.Durante la ricorrenza del TDoR, chespesso comprende vari eventi arti-stici, oltreché veglie e fiaccolate, av-viene il commovente rito della let-tura dell’elenco delle vittime ditransfobia, con particolare riguardoper gli omicidi dell’anno appena tra-scorso.“Il TDoR - ha dichiarato l’ispiratricedi questa ricorrenza, GwendolynAnn Smith - vuole porre l'attenzionedi tutti sulle perdite di vite umane acui ogni anno dobbiamo far frontea causa della violenza e del bigotti-smo anti-transgender. Sono forte-mente motivata a battermi per i no-stri diritti, e prima di ogni altra cosaper il diritto più importante di poteresistere. Cercano in così tanti modidi negare l'esistenza delle personetransgender, a volte nelle modalitàpiù brutali, che è di vitale impor-tanza che queste persone siano ri-cordate, e che noi tutti continuiamoa batterci per la giustizia e controla transfobia”.La transfobia, termine che indical’odio per le persone transgender,ovvero coloro che vivono in uncorpo di genere diverso da quelloche riconoscono come proprio,miete ahinoi vittime anche in Italia.E per vittime intendiamo non solocoloro che vengono aggrediti, pic-chiati e addirittura uccisi, ma anchechi quotidianamente subisce le in-

numerevoli discriminazioni dovuteal difficile percorso di transizionedal genere corporeo di nascita aquello cosiddetto di elezione.Abbiamo contattato una mamma vi-centina, Anna Francesca, di Bassanodel Grappa, che sta seguendo amo-revolmente il percorso di suo figlioGiulio, transgender FtM (ovvero “fe-male to male”, che sta transitandodal genere femminile a quello ma-schile), e le abbiamo chiesto una te-stimonianza per questo TDoR 2013.“Mio figlio ha 31 anni e l’ho ac-compagnato in tutte le fasi della suavita – ci racconta Anna Francesca. “L’ho caro in qualunque modo in-tenda essere; a me sta a cuore soloche sia felice, quanto meno sereno.Penso che non avrei mai potuto la-sciarlo da solo nel difficile percorsoche ha dovuto intraprendere in que-sti anni, mai sarebbe rimasto senzail sostegno e l’amore mio e di suofratello e da 4 anni della sua com-pagna. Ciò che capita a lui, mi vedecoinvolta completamente. Certonon è stato facile né scevro da sof-ferenza per nessuno; ma ho unagrande ammirazione per la forza el’equilibrio che Giulio ha dimo-strato, sia sul piano morale che fi-sico. Il legame che ci unisce va aldi là della convivenza quotidiana.Questo aspetto ha modificato pro-fondamente la nostra vita e il nostromodo di vedere: ho conosciutotante persone splendide, ricche di

grande sensibilità e disponibili versogli altri che mi hanno aiutato a ca-pire e mi hanno portato ad aiutaregli altri. Parlo di AGEDO (Associa-zione Genitori di Omosessuali eTransessuali) di cui faccio parte e divarie altre associazioni Lgbt del Ve-neto.Invito i giovani a non scoraggiarsi ea dare il tempo e le informazioninecessarie ai genitori; e a questi ul-timi, vorrei infondere la forza distare al fianco dei loro figli e di so-stenerli anche se non capiscono onon condividono le scelte. È soloattraverso il dialogo e l’amore chetutto ciò diventa possibile. Se sentite il bisogno di essere aiutatida un centro competente, rivolge-tevi al Mit di Bologna o al Sat di Ve-rona: uno staff di medici e legali viaiuterà nel vostro percorso.”

LINK UTILI:AGEDO: http://www.agedonazio-nale.org/ MIT - Bologna: http://www.mit-ita-lia.it/SAT - Verona: http://www.circolo-pink.it/servizio-accoglienza-trans-pink.htm

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di Anna Barbara Grotto

In un autunno denso di avveni-menti, ho creduto opportuno di

sentire dalla voce diretta del presi-dente di D.E.L.O.S. (Diritti Egua-glianza Libertà di Orientamento Ses-suale), Anna Maria Sartori, qualisiano i progetti presenti e futuri perAssociazione.In una chiacchierata informale, da-vanti ad una tisana, mi accoglie conil solito calore Anna a cui pongo lamia prima domanda:Cara Anna in poche parole mi rac-conti cosa è per te DELOS?Per me DELOS è stato un punto di ri-ferimento in un momento in cui misono trovata con il vuoto attorno.Questo è stato importante perché in-sieme con altre persone è più sem-plice affrontare alcune difficoltà e tro-vare qualcuno che capisca la tua“diversità” ti fa sentire meglio.Con i nuovi sviluppi che ci sono staticredo sia proprio importante che ci

sia un punto di riferimento come DE-LOS per Vicenza ma non solo.Teniamo presente che spesso chi par-tecipa alle serate viene da fuori città,anche perché questo può aiutare chinon è “dichiarato” a rispettare la pro-pria privacy trovando comunque per-sone accoglienti ed un ambiente nongiudicante.Mi spieghi cosa vuol dire l'acronimoGLBTEQ?Sta per Gay, Lesbiche, Bisex, Trans,Queer ed Eterosessuali, ed in so-stanza, vuol dire che le attività sonorivolte a tutti senza distinzione diorientamento sessuale. Cerchiamo disensibilizzare la società perché la co-noscenza fa proprio la differenza inquesto caso, e le differenze sonofonte di ricchezza e scambio. Esclu-dere qualche “lettera” sarebbe per-dere delle opportunità.Che ruolo ha il presidente in Asso-ciazione?Il ruolo di presidente per un gruppocome DELOS è equiparato a quellodi qualsiasi altro membro del direttivoe la mia opinione vale esattamentecome quella degli altri membri.Agiamo molto in sintonia e ci te-

del Comitato Vicenza Pride, e quindiil tempo che questi dedicavano al-l'associazione era forzatamente ri-dotto. Comunque, grazie al VicenzaPride, abbiamo avuto la possibilità diavere ospiti illustri come PaolaGuazzo e Enrico Oliari che altrimentinon avremmo potuto permetterci, edun incremento delle persone chehanno partecipato alle serate.E dopo il Vicenza Pride?E' stata un'occasione anche per strin-gere legami con altre associazioni diVicenza e non solo (ricordiamo cheè stato un pride a livello regionale).L'apertura dimostrata dal Comune diVicenza ci ha permesso di stringere irapporti con altre realtà associativepresenti a livello cittadino (La Parola,Rete Genitori Rainbow e AGedO) perinstaurare un dialogo continuativocon l'Amministrazione Comunale. E'stato un momento importante che ciha visti convenire su alcune temati-che che sentiamo come prioritarie edalle quali daremo urgenza. Tra lemolte voglio solo menzionare il ruolocardine della formazione che puòrendere capaci di interagire in modorispettoso con le persone “diverse”.Quindi programmi per il futuro?Molti, e tanti continuano a nascerne.Alcuni di noi stanno seguendo semi-nari per essere più preparati ed inci-sivi nel rispondere alle esigenze che

ci si presentano: dal trattare tematichecome l'omofobia ed il bullismo omo-fobico nelle scuole, all'essere prepa-rati su questioni legate al genere. Ri-cordiamo comunque che il nostroprogramma presenta un appunta-mento fisso settimanale, il mercoledì,da settembre a giugno e quest'annoil filo conduttore sarà proprio l'iden-tità di genere e l'orientamento ses-suale, per permetterci di capire piùapprofonditamente alcuni aspettipoco noti, quali la transessualità, labisessualità ed il queer.Ci stiamo già muovendo per il pros-simo 8 marzo e per il 17 maggio(giornata mondiale contro l'omofo-bia), date a cui siamo particolarmentelegati.Come anteprima posso anche dirtiche DELOS patrocina una manifesta-zione per la sensibilizzazione allalotta contro la violenza sulle donneche si dipanerà nell'arco di quasi unanno (novembre 2013 – novembre2014).Mi pare tanta roba!Il gruppo di lavoro è motivato, entu-siasta e molto unito. Insomma, comepiace dire a noi: DELOS c'è!

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DELOS c'è

niamo a prendere decisioni condivisepraticamente su tutte le questioni,dalle più banali a quelle complesseche ci possono vedere discutere an-che animatamente. Applichiamo neldirettivo la stessa filosofia che è allabase dell'associazione: ogni opinioneè una risorsa e va ascoltata.Ed il Vicenza Pride? Ti abbiamo vistosul palco come una leonessa loscorso 15 giugno.E' stata un'esperienza molto forte edha visto un'adesione della città dav-vero inaspettata. Ci siamo stupiti diuna partecipazione così numerosa eci siamo molto emozionati. Ci hafatto vedere che Vicenza è molto piùaperta di quanto noi stessi crede-vamo. Ammetto che è stato per noifaticoso, visto che ben due membridel direttivo di DELOS facevano parte

di Alessandro Betto

Vita Gay Vicentina

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Un grande concerto perfesteggiare insieme il

5 dicembre, “Giornata Internazionale

del Volontario”

Il 5 dicembre di ogni anno in tuttoil mondo si celebra “La GiornataInternazionale del Volontario”,

una ricorrenza voluta dalle NazioniUnite per sottolineare il contributoche queste persone offrono alla so-cietà in cui vivono. Come ogni anno,anche il Centro di Servizio per il Vo-lontariato di Vicenza intende cele-brare questa giornata insieme ai cit-tadini e alle associazioni con unappuntamento organizzato graziealla collaborazione dell’Amministra-zione Comunale di Thiene. Giovedì 5 dicembre, dalle ore 20.30,il Teatro Comunale di Thiene ospiteràuna serata di musica ed emozionicon il concerto della Bassano Blue-spiritual Band: 15 strumenti, 60 voci,11 anni di attività per uno dei gruppipiù affermati della regione, forte diun repertorio che va dalla grande tra-dizione spiritual, gospel, blues erithm&blues, fino ad arrivare agli sto-rici successi di band famose comeDeep Purple, Queen, Beatles… Laserata sarà coronata delle voci bian-che della scuola Santa Dorotea diThiene, con il coro delle classi quintedella scuola primaria diretto da SilviaTurra. In occasione dell’evento sarannoinoltre premiati i vincitori dei con-corsi “Racconta le Azioni Solidali Vi-

centine” e “Sms Solidale”. Sarà inol-tre assegnato il riconoscimento “Vo-lontari... Facciamo la Differenza”all’Associazione scelta da volontari

e cittadini attraverso le loro segnala-zioni per il lavoro svolto quest’annosul territorio.L’ingresso alla serata è libero e gra-tuito, fino all’esaurimento dei po-sti.A vent’anni dall’introduzione dellacittadinanza europea, il 2013 che ciapprestiamo a concludere è statoproclamato dall'Unione Europea“Anno Europeo dei Cittadini”. Comericorda la Presidente del CSV vicen-tino, Maria Rita Dal Molin, si trattadi un anno particolarmente signifi-cativo per il volontariato: «La dimensione europea ci fa sentirecittadini di un contesto dove le di-versità vanno valorizzate e vissutecome opportunità di scambio e con-fronto per concretizzare interventicomuni a favore delle persone.Siamo consapevoli di quanto è giàstato fatto, di quanto va consolidato,di quanto ci attende ancora da fare.“Incontriamoci con un sorriso e unavolta che avremo cominciato l'unl'altro ad amarci diverrà naturale farequalcosa per gli altri.” Queste paroledi Madre Teresa di Calcutta mi sem-brano il migliore invito a vivere ogniincontro come un’opportunità percostruire alleanze, per fare in modoche il nostro agire ci permetta diaprirci all’altro con amore».

Il 5 dicembre rappresenta allora lamigliore opportunità di “incontrarsicon un sorriso”, per festeggiare in-sieme i volontari e ricordare che ilvolontariato deve essere, prima di

BANDO 2013Linfa vitale per altri 45 progettidelle associazioni vicentine.Assegnati ultima tranche contri-buti per un totale di euro100.100,00 – linea di interventosolidarietà

Il Consiglio Direttivo del Centrodi Servizio per il Volontariatodella provincia di Vicenza, riu-

nitosi il 26 novembre, ha deliberatol'erogazione di altri contributi perun ammontare di Euro 100.100,00.Si tratta dei contributi legati alBando 2013 gruppo Rosso e relativialla linea d'intervento “Solidarietà”dedicata ai progetti che offrono ri-sposte concrete ai bisogni della co-munità, partendo da una rigorosaanalisi del contesto territoriale eprevedendo la collaborazione deglienti e delle istituzioni locali. È sem-pre più importante, infatti, il lavorodi rete, che permette di ottimizzarel’impiego delle risorse e di aumen-tare l’efficacia di ogni azione intra-presa. I progetti sono stati esaminatidalla Commissione provincialedella Progettazione sociale “Bandie progetti”.Commenta la Presidente del CSV,Maria Rita Dal Molin: “Con grande soddisfazione riu-sciamo a dare una concreta rispo-sta alle numerose richieste delleAssociazioni di Volontariato, mal-grado il momento di profondocambiamento e il venir meno dellerisorse economiche. Con grandefiducia ci apprestiamo quindi aconsegnare nelle mani dei tanti vo-lontari linfa vitale che permetterànumerose Azioni Solidali al Volon-tariato Vicentino. Con questa tran-che di contributi si conclude l'iterlegato al Bando 2013, con il qualeabbiamo voluto dare voce e so-stanza ai principi promossi in que-sto anno dedicato ai cittadini eu-ropei e alla promozione dei lorodiritti”. Nel complesso il bando2013 ha visto il finanziamento intotale di 83 progetti per un totaledi Euro 118.650,00.

GRUPPO ROSSOLinea di intervento “Solidarietà”Euro 100.100,00 - n. 45 progettiA.C.A.T. Bassano Asiago (3.200,00Euro), A.C.A.T. Orizzonti Liberi(2.000,00 Euro), A.GEN.DO OnlusAssociazione Genitori Persone conSindrome di Down (3.000,00Euro), A.I.T.Sa.M. Associazione Ita-liana Tutela Salute Mentale Sez. diSchio (3.000,00 Euro), A.I.T.Sa.M.Associazione Italiana Tutela SaluteMentale Sez. ULSS 5 (3.200,00Euro), A.L.I.R. Associazione per laLotta contro l'Insufficienza Respi-ratoria (3.200,00 Euro), A.M.A.d.

Associazione Malattia di Alzhei-mer e altre Demenze (240,00Euro), A.N.P.A. Associazione No-profit Protezione Animali(3.200,00 Euro), A.R.S.A.S. Asso-ciazione per il Recupero e la Sal-vaguardia degli Archivi Storici(2.500,00 Euro), ADMO VicenzaOnlus (1.800,00 Euro), Associa-zione Anteas "La Mimosa" di Asi-gliano Veneto (2.000,00 Euro), As-sociazione Babele Onlus (1.000,00Euro), Associazione Familiari Per-sone Dis-Abili (3.100,00 Euro), As-sociazione Karibuni Onlus(1.000,00 Euro), Associazione On-cologica San Bassiano Onlus(3.000,00 Euro), AssociazioneOzanam Onlus (2.000,00 Euro),Associazione Rete Famiglie Aperte(3.000,00 Euro), Associazione Vo-lontaria Protezione Civile di Alta-villa Vicentina (500,00 Euro), BrainOnlus Associazione Traumi Cranici(3.000,00 Euro), Calimero Non Esi-ste (2.720,00 Euro), Centro Astalli(1.500,00 Euro), Circolo Arcoba-leno Onlus (800,00 Euro), CircoloRicreativo Anziani Auser di Gam-bellara (2.000,00 Euro), Comitatodi Arzignano per il Progetto Cer-nobyl (2.000,00 Euro), Control'Esclusione (2.000,00 Euro), CRELAuser Circolo di Conco (3.200,00Euro), Diamoci Una Mano Anteas(1.200,00 Euro), Donne per leDonne (2.000,00 Euro), El FilòMossano Anteas (500,00 Euro),F.A.A.V. Federazione delle Asso-ciazioni di Archeologia del Veneto(2.000,00 Euro), Gruppo 8 MarzoOnlus (3.000,00 Euro), Gruppo So-ciale e Missionario San Giorgio diPoleo (3.000,00 Euro), Gruppo Sto-rico Archeologico "Medoacus"(1.800,00 Euro), H81 Insieme Vi-cenza Onlus (2.000,00 Euro), Il So-gno di Lele (2.560,00 Euro), In-sieme per Voi Onlus (2.000,00Euro), Integrazione Onlus(3.000,00 Euro), La Pervinca(2.300,00 Euro), Lanterna di Kay(2.500,00 Euro), LILT Lega Italianaper la Lotta contro i Tumori Se-zione Provinciale (1.000,00 Euro),Questacittà Associazione di Citta-dini Volontari (2.880,00 Euro), RTSUna Vita Speciale (3.200,00 Euro),Solare Onlus (800,00 Euro),U.I.L.D.M. Unione Italiana Lottaalla Distrofia Muscolare VicenzaOnlus (3.000,00 Euro), Vicenza Tu-tor Onlus (3.200,00 Euro).

PER INFORMAZIONI:

IN OCCASIONE DELLA

PRESENTA:

IL CENTRO DI SERVIZIO PER IL VOLONTARIATODELLA PROVINCIA DI VICENZA

GIORNATA INTERNAZIONALE DEL VOLONTARIO

IN CONCERTO

BassanoBluespiritual Band

LO SPETTACOLO SARÀ L’OCCASIONE PER IL CSV DI VICENZA DI PREMIAREI VINCITORI DEI CONCORSI: “RACCONTA LE AZIONI SOLIDALI” E “SMS SOLIDALE”DURANTE LA SERATA SARÀ DATO IL RICONOSCIMENTO “VOLONTARI... FACCIAMO LA DIFFERENZA” ALL’ASSOCIAZIONE PIÙ SEGNALATA DELL’ANNO.

...VI ASPETTIAMO!

GIOVEDÌ 5 DICEMBRE 2013ORE 20.30TEATRO COMUNALE DI THIENEINGRESSO LIBERO FINO AD ESAURIMENTO POSTI

Gestione tecnica a cura di:Blue Stream & The Colours StudioCollaborano con Bassano Bluespiritual Band:

Direttore Diego Brunelli

Centro di Servizio per il Volontariatodella provincia di Vicenza

Contrà Mure San Rocco, 28 - 36100 VicenzaTel. 0444 / 235308 - Fax. 0444 / 528488

[email protected] - www.csv-vicenza.org

Ente Gestore: Volontariato in ReteFederazione Provinciale di Vicenza

Delibera del Comitato di Gestionedel Fondo Speciale Regionale per il Volontariato

n. 46 del 15/12/2008www.volontariatoinrete.org

CON LA PARTECIPAZIONE DEL CORO DELLA SCUOLA PRIMARIA SANTA DOROTEA DI THIENEDIRETTO DA SILVIA TURRA

COMUNE DI THIENE

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/ Due immagini del concerto dell’anno passato

pag1130 novembre 2013

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