video installazioni interattive

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Multimedia design Video Installazioni Interattive Università degli di studi di Firenze Studente: Federica Santoro n° matricola: 4832902

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Page 1: Video Installazioni Interattive

Multimedia designVideo Installazioni Interattive

Università degli di studi di FirenzeStudente: Federica Santoro n° matricola: 4832902

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Rotary,Marcel Duchamp, 1925

La video arte è un linguaggio artistico basato sulla creazione e riproduzione di immagini in movimento mediante strumentazioni video. Possiamo identificare nella seconda metà degli anni sessanta il momento della nascita della video arte. Nel 1963 Nam June Paik realizza Exposition of Music-Electronic Television, considerato oggi il primo atto concreto di pratica della video arte. La svolta decisiva e il riconoscimento ufficiale di questa nuova sperimentazione artistica è comunque nel 1968 con la mostra curata da Pontus Hulten al MOMA di New York The machine as seen at the end of the mechanical age che segna il passaggio dall’epoca della macchina a quella della tecnologia. In questa mostra Nam June Paik utilizza per la prima volta un primitivo videoregistratore e nello stesso anno, dall’altra parte dell’oceano, all’Institute of Contemporary Art di Londra Jasia Reichardt realizza il progetto espositivo Cybernetic serendipity insieme ad un esperto di tecnologia ed uno di musica: i visitatori vengono avvertiti che non avrebbero capito con facilità se le opere erano state realizzate da un artista o da uno scienziato. Il binomio arte e tecnologia è stato incalzante fin dall’inizio, se pensiamo che nel gennaio del 1969, all’Armory di New York, viene organizzata la serie di eventi 9 evenings dal gruppo di artisti Eat – Experiments in art and technology, che ha iniziato a riunirsi già nel 1966.

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Rotary,Marcel Duchamp, 1925

Tv Budda, Paik Naim, 1974

Nam June Paik Exposition of Music-Electronic Television, 1963. Galerie Parnass di Wuppertal.

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The More the Better, Nam June Paik ,1988. Three channel video installation with 1,003 monitors and steel structure; color, sound; approx. 60 ft. high.

Megatron/Matrix,Nam June Paik,1995.Eight channel computer driven video installation with 215 monitors, color, sound. Megatron: 126x270x24 inches. Matrix: 128x128x24

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LUCI DI INGANNI, Studio Azzurro, 1982, Milano, Showroom ARC-74 IL GIARDINO DELLE ANIME, Studio Azzurro, 1997Amsterdam, New Metropolis, Science and Technology Center

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Broken Red Mirror, Daniel Rozin, 2000-2003Easel Video Painting, Daniel Rozin, 1998

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Wooden Mirror, Daniel Rozin, 1999

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The artist is present, Marina Abramovic , 2010, Moma

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Lontana da un utilizzo passivo del mezzo tecnologico, la video arte si serve del medium per precise finalità comunicative e non si ferma ad una pura documentazione della realtà. La sua capacità di intervenire sul reale e sulla sua percezione si traduce nella messa in discussione della posizione dello spettatore. Questo avviene in particolare nelle opere interattive. Ne sono un esempio l’installazione Videoplace dei primi anni settanta di Myron Krueger che riproduceva col colore su un monitor i movimenti dello spettatore, e l’intervento a circuito chiuso di Dan Graham che in una sua mostra riprendeva il pubblico e lo mostrava nella sala successiva. In questo caso, soggetto e fruitore corrispondono, come del resto avviene con la Tv, che rimanda alla società le immagini della società stessa. Questo meccanismo autoreferenziale è stato anticipato e sintetizzato perfettamente da Nam June Paik nell’opera del 1974 Tv Buddha in cui una statua della divinità osserva la propria immagine ripresa e trasmessa nella TV che sta di fronte. La video arte ha, infatti, in più occasioni messo in discussione i meccanismi televisivi che si avvalgono dei medesimi mezzi tecnologici, ma solo in rari casi la video arte è riuscita a raggiungere, con questo punto di vista critico, la diffusione propria della televisione: è riuscito a farlo ad esempio Jan Dibbets che ha sostituito per alcuni istanti le trasmissioni con l’immagine di un fuoco, di un’intimità domestica che solitamente lo spettatore perde guardando la TV.

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Text Rain Camille Utterback & Romy Achituv, 1999

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Untitle 5, Camille Utterback, 2004

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Attualmente lo sviluppo della tecnologia, cui è legata questa forma di espressione, rende particolarmente vivace la produzione nel campo della video arte, che in modo esteso si avvale di ogni tipo di piattaforma e di supporto disponibile: basti pensare all’utilizzo di schermi al plasma e LCD, di proiezioni sempre più luminose e di supporti digitali, del personal computer, del web, dei minischermi LCD di cui sono muniti gli iPod e la telefonia mobile, fino alle possibilità date dalle nuove tecnologie HD, con evoluzioni in direzione di una qualità sempre maggiore.La stretta interazione tra arte e scienza/tecnologia ha imposto specifici parametri di fruizione rispetto all’arte tradizionale e riaperto la riflessione sull’incontro tra produzione creativa e processo tecnologico, che Walter Benjamin aveva individuato in L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica, del 1936, con riferimento alla fotografia e alla questione dell’originalità delle opere fotografiche prodotte in più esemplari. La problematica è condotta alle estreme conseguenze dalla riproducibilità totale dell’opera digitale, in cui le copie sono identiche all’originale e possono essere modificate.

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A Full House for Architects MACE, project cordinator Dr. Martin Wolpers of Fraunhofer FIT , 2008

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I maggiori esponentiLa videoarte si articola in molteplici forme espressive, che vanno dalla registrazione di azioni e performance, a strutture complesse multimediali, come:

- installazioni, video-installazioni e installazioni interattive- videoscultura- videoambienti. sistemi video che interagiscono in vari modi in tempo reale con la performance- cortometraggi, e talvolta lungometraggi, d’arte, immagini in movimento, arte digitale- videopoesia, poesia elettronica

Tra i maggiori pionieri ed esponenti della videoarte internazionale ricordiamo Robert Cahen, Nam June Paik, Wolf Vostell, Bill Viola, Matthew Barney, Tony Oursler, Gary Hill, Bruce Nauman, Shigeko Kubota, Marie Jo-Lafontaine, Laurie Anderson, Dara Birnbaum, Marina Abramovic - Ulay, Woody Wasulka, Fabrizio Plessi, Vito Acconci. Tra gli artisti più giovani, affermatisi sullo scenario internazionale: Mariko Mori, Shirin Neshat, Pipilotti Rist, Shahram Entekhabi, Robert Cahen.

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Altri esempi di videoarte italiana: Studio Azzurro (installazioni interattive), Mario Canali e Correnti Magnetiche (Milano, arte della realtà virtuale, animazioni), Ernst Pantofalo (Bologna), Giovanotti Mondani Meccanici (Firenze), Mario Sasso (Roma), creatori di installazioni interattive. Tra i giovani artisti visivi il video è attualmente un medium trasversale e la produzione è molto vasta. Nel variegato panorama italiano citiamo:Bianco-Valente, Grazia Toderi, Vanessa Beecroft, Sara Rossi, Stefano Cagol, Marcello Maloberti, Ottonella Mocellin, Chiara Passa, Marco Agostinelli. Nei primi anni ‘90 si segnalano collettivi underground a Roma, Milano, Bologna, Napoli. Tra gli esponenti: Robert Chroscicki e Massimo Di Felice, fondatori della Chiesa dell’Elettrosofia.Alcuni videoartisti hanno operato specificamente nella videopoesia, creando opere legate alla dimensione testuale e poetica, tra questi: Laurie Anderson, Gary Hill, Gianni Toti, che negli anni 80 ha coniato il termine “poetronica”, Arnaldo Antunes, Caterina Davinio, Enzo Minarelli.

Scribble test, Studio Canali Correnti Magnetiche, 2002.

Installazione interattiva in grado di individuare il profilo del carattere di una persona, mediante la scrittura del suo scarabocchio

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Gossip | Interactive Installation | Fei Jun ,2005

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Energie_Passagen, Salvatorplatz, Munich, 2004 (c) MFWS

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Orbite Rosse, Grazia Toderi, 2009Veduta dell’installazione, Biennale di Venezia, 2009 - Doppia proiezione video, sonoro, loop.

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Marie Jo Lafontaine

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Sitografia

blogs.bgsu.edu gmm.fi.it

graziatoderi.com it.wikipedia.org/wiki/Videoarte

marie-jo-lafontaine.comnetzspannung.org paikstudios.com resumbrae.com smoothware.com stefanocagol.com studiocanali.com