vita in campagna - 2008 n. 12 - frutteto e vigneto - potatura vite

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Frutteto e Vigneto - Potatura Vite

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  • 5/24/2018 Vita in Campagna - 2008 n. 12 - Frutteto e Vigneto - Potatura Vite

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    26 FRUTTETO - VIGNETO VITA IN CAMPAGNA 12/2008

    FRUTTETO - VIGNETO

    La potatura secca, o invernale, unapratica di fondamentale importanza perla corretta gestione del vigneto, poichconsente di conseguire lequilibrio tralattivit vegetativa e lattivit produtti-va della pianta, con ripercussioni diret-te sia sulla resa che sulla qualit delluva;

    la potatura invernale persegue inoltre loscopo di assicurare la longevit produtti-va della pianta e di controllarne lo svilup-po nello spazio assegnatole, mantenendola forma di allevamento impostata.

    Prima di iniziare la potatura neces-sario sapere chela vite produce preva-lentemente sui tralci dellannoche sisviluppano dalle gemme presenti sul le-gno dellanno precedente; in secondoluogo la vite produce anche sui succhio-ni(tralci dellanno originatisi su legnodi pi di due anni), nonch sulle femmi-nelle(germogli sorti da gemme pron-te, vale a dire gemme che si sviluppanonello stesso anno della loro formazione)inserite sui tralci dellanno.

    La potatura secca della vite: aspetti generalie forme di allevamento a tralcio rinnovato

    Con la potatura secca, o invernale, il viticoltore mantiene la forma di allevamento impostata e controllaquantit e qualit del prodotto agendo sul carico di gemme lasciato su ciascuna pianta. Le tecniche

    di potatura differiscono in base alla forme di allevamento, che si possono raggruppare in due categorie:a cordone permanente o a tralcio rinnovato. Di queste ultime in particolare ci occupiamo nel presente articolo

    IL CARICO DI GEMME

    Il carico di gemme lasciato per cia-scuna pianta condiziona il numero digrappoli ottenibili; deve essere sceltoconsiderando la fertilit del suolo e lavigoria espressa dalla combinazione vi-

    tigno/portinnesto, in modo da raggiun-gere un equilibrio ottimale tra foglie egrappoli, fondamentale per lottenimen-to di uva di qualit.

    In generale si pu ritenere che unapianta sia in equilibrio quando i germo-gli arrestano la loro crescita in concomi-tanza con linvaiatura (che si manifestacon il cambiamento di colore degli aci-ni e della loro consistenza, senza entra-re cos in concorrenza con la maturazio-ne del grappolo.

    La potatura secca fondamentale perottenere viti equilibrate in grado di

    garantire buona resa e qualit delluva

    Dal carico di gemme lasciato per cia-scuna vite dipende il numero di grappoliche si otterranno; questa scelta condi-

    zionata dalla fertilit del terreno e dallavigoria delle piante

    I tagli della vite: passato, presente e futuroA proposito della potatura della vite consuetudine indicare i tre tagli classici con i termini ditaglio del passato, taglio del presente e taglio del futuro (qui riferiti alla forma a Guyot).

    Il taglio del passato (1)consiste nelleliminare il capo a frutto(a), cio il tralcio di due anni(2007) che porta i tralci di un anno (b)che hanno fornito la produzione del 2008.

    Il taglio del presente (2) consiste nel raccorciare al numero di gemme desiderato il tralcioscelto come capo a frutto per la produzione successiva (2009); in genere viene scelto quellosorto dalla gemma posizionata pi in alto fra le due gemme dello sperone lasciato lanno pre-cedente (2008). Inne, il taglio del futuro (3) consiste nello speronare a due gemme il tral-cio sorto dalla gemma posizionata pi in basso sullo sperone lasciato lanno precedente (2008),

    allo scopo di garantire il rinnovo.

    La vite produce prevalentementesuitralci dellanno(T)che si sviluppano dalle gemme

    formatisi sul legno dellanno precedente(1); ma produce anche suisucchioni(S), originatisi sul legno di pi di dueanni (2), e sullefemminelle(F),sorte da gemme pronte(cio che si sviluppano nellostesso anno della loro formazione)inserite sui tralci dellanno

    1

    2

    S

    F

    T

    T

    3 1 a

    b b2

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    mente sviluppati; nel caso delle forme diallevamento a cordone permanente (cor-done speronato, GDC, cordone libero,Sylvoz e Casarsa, di cui parleremo nel-la prossima puntata), importante con-siderare sia il loro posizionamento che illoro angolo di inserzione, i quali devonoessere compatibili con le caratteristiche

    della forma di allevamento.

    La scelta tra forme di allevamento cheprevedono una potatura corta (for-me a cordone permanente con speronidi 2-3 gemme) (1)e forme che invece

    prevedono una potatura lunga (for-me con uno o pi tralci da 8-15 gem-me) (2)dipende dalla fertilit dellegemme basali caratteristica di ogni vi-tigno (vedi tabella qui sopra). La po-tatura lunga pu per essere applica-ta anche ai vitigni dotati di buona fer-

    tilit basale

    Un numero di grappoli eccessiva-mente elevato rispetto alle potenzialitdella pianta contrasta con la possibilitdi ottenere uva di qualit, dato che ge-neralmente non consente di raggiungereun adeguato livello di maturazione.

    Analogamente per anche un nume-ro di grappoli eccessivamente basso pu

    contrastare con la qualit, dato che pudeterminare una maturazione troppo ra-pida che non consente unadeguata evo-luzione e un adeguato accumulo del-le sostanze fenoliche, che sono alla ba-se della struttura e del colore del vino;inoltre, in condizioni di elevata fertilitdel suolo e di buona disponibilit dac-qua, un numero troppo scarso di grappo-li pu stimolare la pianta a continuare avegetare anche dopo linvaiatura, a sca-pito della maturazione delluva e dellaqualit del vino che se ne otterr.

    Per quanto riguarda il numero di

    gemme (o nodi) lasciati per ciascuna vi-te o per metro lineare di cordone nelcaso di sistemi a cordone permanente il carico viene indicativamente conside-rato basso se inferiore a 10 gemme, me-dio se compreso tra 10 e 30 gemme e al-to se superiore a 30 gemme.

    Un errore assolutamente da evita-re quello di aumentare il carico

    di gemme per controbilanciare uneven-tuale ridotta produzione. In questi casi bene, al contrario, scaricare la pianta,lasciando un numero minore di gemme,e ricercare le cause che possono aver de-terminato la riduzione di produzione.

    Una indicazione sul numero di gem-me da lasciare viene fornita con la de-scrizione della potatura invernale nellesingole forme di allevamento.

    LA SCELTA TRA POTATURACORTA E LUNGA

    A seconda della lunghezza dei tralcilasciati con la potatura si parla di pota-tura corta o lunga.

    La potatura cortasi attua nelleforme di allevamento quali cordone spe-ronato, doppia cortina (GDC) e cordo-nee libero caratterizzate dalla presenzadi un cordone permanente; essa consi-ste nel lasciare sul cordone degli spero-ni (brevi porzioni di tralcio) di 2-3 gem-me. Questo tipo di potatura si adatta so-lo ai vitigni caratterizzati da una buonafertilit delle gemme basali.

    La potatura lunga, che si at-tua nelle forme di allevamento quali ilGuyot, le Pergole, il Sylvoz e il DoppioCapovolto, invece una scelta obbliga-ta per tutte quelle variet che presentanole prime gemme sterili o comunque po-co produttive (vedi riquadro qui a an-co), nelle quali vengono lasciati uno opi tralci di lunghezza variabile, con un

    numero di gemme compreso tra 8 e 15.Ovviamente la potatura lunga pu es-sere applicata anche ai vitigni caratte-rizzati da una buona fertilit delle gem-me basali.

    La scelta dei tralci da lasciare con lapotatura deve cadere su quelli ben ligni-cati e di medio sviluppo, da preferire a

    quelli troppo esili e a quelli eccessiva-

    La fertilit basale inuenza la possibilitdi adottare la potatura corta (speronatura)

    La fertilit basale una caratteristica genetica che esprime la capacit del viti-gno di differenziare a ore le gemme presenti nella porzione basale del tralcio eda queste produrre conseguentemente grappoli nel corso dellanno successivo.

    Il processo di differenziazione delle gemme, che inizia poco dopo la loro forma-zione, si arresta a partire da luglio, quando esse entrano in stato di dormienza,per poi riprendere a primavera e completarsi poco prima della oritura.

    1

    2

    Capacit di sopportare la potatura corta (speronatura)

    di alcune fra le pi diffuse variet di viteVariet con buona fertilit delle gemme

    basali in cui possibile speronareVariet con scarsa fertilit delle gemmebasali in cui non consigliato speronare

    Aglianico, Cabernet Sauvignon, Chardon-

    nay, Malvasia nera di Lecce, Merlot, Mon-tepulciano, Moscato Bianco, Nebbiolo, Ne-groamaro, Pinot Bianco, Pinot Grigio, PinotNero, Primitivo, Riesling Italico, RieslingRenano, Sangiovese.

    Albana, Barbera, Cabernet Franc, Canno-

    nau (Tocai Rosso), Corvina, Fortana, Gar-ganega, Lambruschi, Malvasie bianche,Marzemino, Molinara, Nebbiolo, Prosecco,Raboso, Refosco, Rondinella, Sauvignon,Tocai, Trebbiani, Verdicchio, Verduzzo.

    gemmebasali

    gemmebasali

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    LEPOCA DI POTATURA

    La potatura secca deve essere ese-guita nel corso dellinverno , periodoin cui la pianta arresta la propria attivi-t. Quando lorganizzazione aziendalelo permette, preferibile iniziare a pota-re nella seconda met dellinverno (feb-

    braio-marzo), una volta trascorso il pe-riodo pi freddo dellanno, perch inquesto modo si ha la possibilit di elimi-nare i tralci con gemme eventualmentedanneggiate dalle basse temperature.

    buona norma terminare la potaturaprima dellinizio del pianto (lo sgor-gare della linfa dalle ferite prodotte con i

    tagli di potatura (ve-difoto qui a anco),che segnala il risve-glio dellapparato ra-dicale delle pianta.

    Nel caso della potatura a tralcio rinno-vato (cio nelle forme di allevamento cheprevedono il rinnovo, ogni anno, del tral-

    cio fruttifero, detto anche capo a frutto,forme di cui parleremo poco pi avan-ti), per quelle variet che presentano unlegno delicato che potrebbe rompersi almomento del posizionamento del tralcio bene scegliere le giornate meno freddee pi umide, in grado di conferire al tral-cio una maggiore essibilit.

    LA POTATURA NELLE PI DIFFUSEFORME DI ALLEVAMENTO

    A TRALCIO RINNOVATO

    In questa prima puntata prendiamo

    in considerazione la potatura invernalenelle pi diffuse forme di allevamento atralcio rinnovato (Guyot, doppio capo-volto e varie tipologie di pergole). Nelprossimo numero ci soffermeremo inve-ce sulla potatura nelle forme a cordonepermanente (cordone speronato, GDC,cordone libero, Sylvoz e Casarsa) mag-giormente diffuse nel nostro Paese.

    Il Guyot

    Si tratta della forma di allevamento atralcio rinnovato pi conosciuta al mon-do; in questo caso la potatura invernaleconsiste nellasportare il tralcio che haprodotto, sostituendolo con uno di quel-li originatisi dalla testa ovvero dallasommit del tronco. Il tralcio viene posi-zionato sul lo orizzontalmente, oppureinarcato e legato allestremit (archetto).

    Il tralcio inarcato favorisce la schiu-sura delle gemme centrali del tralcio,che in alcune variet, come ad esempioil Merlot, pu talvolta rappresentare unproblema. La formazione dellarchettostimola inoltre lemissione di germoglidalla sommit del tronco, rendendo su-peruo lo sperone lasciato con la pota-tura; questa possibilit deve essere presain considerazione quando si teme che igermogli sviluppatisi dallo sperone, tro-vandosi in posizione di nutrimento pri-vilegiata, possano limitare lo sviluppodei germogli del tralcio.

    Il numero di gemme per ceppo cor-relato con la distanza tra le piante, impo-stata al momento dellimpianto in fun-zione della fertilit del suolo e della vi-goria della combinazione vitigno/por-tinnesto varia tra 8 e 15 e pu arrivareno a 20 nel caso del Guyot bilaterale.

    Per avere la certezza che sulla testa siformino alcuni tralci tra i quali sceglie-re quello che produrr nellanno succes-

    Forma di allevamento a doppio capovolto

    Si lasciano due speroni di 1-2 gemme (a), che hanno la funzione di garantire ilrinnovo lanno successivo, e due tralci (b) che forniranno la produzione; que-sti, dopo essere stati eventualmente accorciati, vanno piegati ad arco verso il

    basso e legati al lo sottostante a quello portante

    Forma di allevamento a Guyot

    Con la potatura si elimina il tralcioche ha prodotto (a), sostituendolo conuno fra quelli originatisi dalla sommi-

    t del tronco (b); questo viene posi-zionato sul lo orizzontalmente, comenel disegno, oppure inarcato e legatoallestremit, come nella foto. Si la-scia anche uno sperone di 2-3 gemme(c) dal quale si origineranno alcunitralci tra i quali scegliere quello che

    produrr nellanno successivo.Nellafoto a destra: Guyot ad archetto (veditesto) dopo la potatura

    c

    b

    a bc

    P D

    bb

    b

    aa

    b

    aa

    P D

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    Pergola trentinadopo la potatura: ven-gono lasciati da 1 a 4 tralci con 10-15gemme ciascuno, posizionati su un pia-no inclinato verso lalto

    Pergola veronese. Con la potatura

    sono stati lasciati da 1 a 4 tralci di 10-15 gemme posizionati orizzontalmente

    Forma di allevamento a pergola (nellesempio: pergoletta romagnola)

    Nella pergoletta romagnolala struttura di sostegno

    costituita da pali e li cheformano, grazie ai cosiddetti

    schioppi, un piano orizzontale

    sul quale vanno legati i capi afrutto, e da una pareteverticale realizzata con4 o 5 li sulla quale si

    sviluppano i germogli sortidalla sommit del ceppo.

    Con la potatura: si eliminanoi tralci posti in orizzontale che

    hanno prodotto (a); si selezionanodue tralci fra quelli sviluppatisi

    in verticale (b) che, dopo uneventualecimatura, si abbassano e si legano sui liorizzontali; si eliminano gli altri tralci; si

    lascia qualche sperone di 1-2 gemme (c).Negli

    altri tipi di pergola (trentina, veronese) la potaturasecca si effettua sostanzialmente nello stesso modo

    a

    c

    c

    bb

    P

    b

    b

    c

    D

    schioppo

    sivo, sulla stessa bene lasciare almenouno sperone di 2-3 gemme.

    Il doppio capovolto

    La potatura del doppio capovolto pre-vede che, fra i tralci originatisi alla som-mit del ceppo, alcuni siano sperona-ti a 1-2 gemme, per garantire il rinnovolanno successivo, mentre altri, da 2 a 4(in funzione delle potenzialit produttivedella pianta e degli obiettivi qualitativiche ci si pregge), siano eventualmenteaccorciati, ripiegati ad arco verso il bas-so e legati al lo collocato al di sotto diquello portante. Ciascun tralcio porta ge-neralmente da 12 a 15 gemme.

    Le pergole

    Le pergole, che si sono evolute nelcorso dei secoli, rappresentano le formedi allevamento che con maggior facilitconsentono di raggiungere lequilibriovegeto-produttivo nei terreni fertili e do-tati di buona disponibilit dacqua.

    Se ben gestite permettono unottimaintercettazione della luce, un buon arieg-giamento dei grappoli e la creazione dicondizioni di luminosit idonee alla lo-ro maturazione. Il limite delle pergo-le rappresentato dalle rese molto eleva-te a scapito della qualit qualora vengalasciato un numero eccessivo di gemme.

    La potatura prevede leliminazionedei tralci che hanno prodotto e la lorosostituzione con tralci di un anno origi-natisi alla sommit del ceppo, sulla qua-le vengono lasciati alcuni speroni da 1-3

    gemme. I tralci prescelti vanno posizio-nati sui li di sostegno e legati. In fun-zione delle potenzialit produttive e de-gli obiettivi qualitativi a cui si mira, nel-le pergole si incide sul carico di gemmelasciando un numero variabile di tralci.

    Nel caso della pergoletta romagno-la, che presenta una struttura atta a con-sentire lo sviluppo verticale dei tralci dirinnovo e che viene adottata per Treb-biano romagnolo e Fortana, con la po-taura si lasciano da 2 a 4 tralci da posi-zionare orizzontalmente, ciascuno deiquali porta dalle 10 alle 15 gemme.

    La pergola trentina, con la quale vie-ne allevato ad esempio il vitigno Schiava,prevede che siano lasciati da 1 a 4 tralcicon 10-15 gemme ciascuno, da posizio-nare su un piano inclinato verso lalto.

    Nel caso della pergola veronese,adottata per Garganega, Corvina, Corvi-none, Rondinella, Molinara e Negrara,vengono lasciati in genere da 1 a 4 tralcidi 10-15 gemme ciascuno, anchessi daposizionare orizzontalmente.

    Riccardo Castaldi

    Puntate pubblicate.

    Potatura secca della vite: aspetti gene-rali e forme di allevamento a tralcio rin-novato (n. 12/2008).Prossimamente.

    Potatura secca della vite: le forme diallevamento a cordone permanente.