vivenda 2013 - girolamo melis

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Vivenda due mil atredici Girolamo Melis https://www.facebook.com/GirolamoMelisJournal

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Vivenda 2013 - Girolamo Melis

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Page 1: Vivenda 2013 - Girolamo Melis

Vivenda

duemilatredici

Girolamo Melis

https://www.facebook.com/GirolamoMelisJournal

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Buon Anno, sì.

Con una sola promessa:

qui non troverai nemmeno una notizia utile,

e perfino i Santi sono sbagliati.

Parola di Bau

Progetto grafico e Direzione artistica: Patrizia Colombo

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GENNAIO

Roland Barthes

Veronica Franco

Lev Sestov

Arthur Rimbaud

Ippocrate

James Joyce

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[settimana 1]

Del superfluo si vive.Del necessario si muore.

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GENNAIO

Truman Capote

Senofonte

Guido Gozzano

Marguerite Duras

Ayn Rand

Daniel Defoe

Sextus Lucius Frontinus

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[settimana 2]

Perché la donna è differente dall’uomo?

1. Perché la donna si mette la cravatta a Carnevale, mentrel’uomo se la mette per sembrare serio.

2. Perché la donna la dà, mentre l’uomo lo prende.3. Perché la donna veneziana è una e trina, mentre l’uomo

veneziano è uno e mona.4. Perché la donna, se potesse, rinascerebbe uomo, mentre

l’uomo, al solo pensiero di rinascere, s’ammazza.5. Perché alla donna sta bene anche il celeste, mentre al-

l’uomo meglio di no.6. Perché la donna con un piercing è solo una cretina, men-

tre l’uomo con un piercing è da abbattere.7. Perché la donna che si fa suora aiuta gli altri, mentre

l’uomo che si fa frate gli puzzano i piedi.8. Perché la donna, male che vada, “non è Francesca”, men-

tre l’uomo, ben che vada, “è un italiano vero”.9. Perché la donna, anche se non è figa, può diventare Elisa,

mentre l’uomo, specie se non sa cantare, diventa Zuc-chero.

10. Perché la donna, quando è proprio il minimo sociale,fa la psicologa, mentre l’uomo, quando è proprio il mi-nimo sociale, fa il magistrato.

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GENNAIO

John Updike

Jules Verne

Pietro Bembo

Isac B. Singer

Ruben Dario

Anton Cechov

Gore Vidal

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[settimana 3]

L’Uomo nasce libero.

Quando credi che la tua Libertà stia nel-l’allungare una mano per leggere unGiornale, o sederti comodo per vedere eascoltare un Telegiornale… ricordati chesei “libero” come una Vena nella quale sificca l’ago di una Flebo.Hai voglia di pensare? E allora pensa chestai vivendo dalla nascita con quella Fleboficcata direttamente nel cervello. E perciòsei diventato così schiavo da credere diessere sempre più Libero. E non ti accorgiche il tuo Corpo è diventato Carne Obe-sa, al servizio di uno Schiavo: il cervello.

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GENNAIO

Robert Musil

Yukio Mishima

Angelo Beolco (Ruzante)

Gabriele D’Annunzio

René Char

Milan Kundera

Primo Levi

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[settimana 4]

Il consulente finanziarioEdIzIonI UmanI SfIgatI

Eccoti, ti ho visto: sei un Consulente FinanziarioSei qui. Non ti esponi come un Milingo e non vantiambi sicuri sulla ruota di Bari, non ti dài nomi tipoEsther o Katia la Zoccola, ti guardi bene da scriverecose a caso (tipo “Consigliere”) su una targhetta pla-sticata-ottone accanto al citofono. Non ti nascondiné ti dichiari. Non vanti autorevolezza né case-hi-stories. Puoi sempre “chiamarti fuori”. E se un bam-bino più o meno innocente, osservando i curiosimovimenti delle tue mani in sincrono con le smorfiedel viso (vedi il “consulente monti-mario”), ti toccae ti chiede: «Mi scusi, ma lei, di mestiere, che fa?»...tu esiti un po’ per mostrare che stai pensando, e dici:«Io... be’... io consùlo!... e tu?» «Dal verbo consulare?»- chiede il bambino. E allora tu puoi giganteggiare:«Io consùlo, tu consùli, egli consùla, noi consuliamo,voi consulate, essi consulano...» Il bambino ha capito:«Dunque sei un ladro».

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GENNAIO/FEBBRAIO

Tommaso Marinetti

Arthur Miller

Francesco Petrarca

Jacques Lacan

Gorgia

Arto Paasilinna

Giovanni Verga

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[settimana 5]

C’è chi fa i Convegni...

Era la primavera del 1921. Al Teatro Valle diRoma Luigi Pirandello portava avanti senza tre-gua, senza certezze, le prove del suo impossibiledramma “Sei personaggi in cerca d’autore”. Pre-sentiva che una simile opera, fin dalla Prima,avrebbe sconcertato il pubblico. La stessa Com-pagnia sapeva a stento che cosa stava recitando,eppure si dedicava corpo e anima alle indicazionidel Maestro. Improvvisamente irrompe in sala,tutto trafelato, l’insigne critico Renato Simoni,caro amico e sincero estimatore, e gli dice: «Lui-gi, siamo in grave ritardo, ti stanno tutti aspet-tando per cominciare il Convegno sul Teatro!!!».Luigi Pirandello gli si avvicina e gli sussurra:«Renato, vai pure, fatelo voi il Convegno sulTeatro. Lo vedi? Io sono qui a fare il Teatro».

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FEBBRAIO

Lucrezio

Fedor Dostoevskj

Jack Kerouac

Emanuel Lévinas

Emilio De Marchi

Antonio Fogazzaro

Philip Roth

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[settimana 6]

Il ParadisoA pochi passi dal tuo dormitorioIn posizione sapienteTi hanno costruitoIl Paradiso.Ora non farai colpi di testaInsommaTi muoverai di meno.Io c’ero all’inaugurazioneCi sono tornatoE ti ho vista. Non eri solaAvevi occhi contrattiAvevi brividi di solitudineEri accavallataSu te stessaE ti facevano sorridereAmmirata.Ora non hai più ricordi.È una rapinaRicòrdalo.Non hai più niente.Guarda tuo maritoGuarda i tuoi figliAnche i genitori neriVestiti a festa.Hai resistito a lungoTu Col tuo realismoUccidevi la grande morteDalla fantasia indebitaSpezzandola in tantePiccole morti quotidianePossibili.Ora fottuta sei.Ti ho vista, io c’ero.

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FEBBRAIO

Pier Paolo Pasolini

William Faulkner

Omero

Siri Hustvedt

Selma Lagerlof

Gianna Preda

John Dos Passos

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[settimana 7]

Perché io vado a scuola?

Gli Adulti mentono. Mentono sulla Famiglia, sulla Sa-lute, sulla Città, sull’Economia, sull’Amore, sull’Ami-cizia. Mentono su tutto, ma la menzogna più colpevolela dicono sulla Scuola. Dicono che devi andare a scuolaper “diventare” qualcosa: un diplomato, un laureato,un geometra, qualcosa. Per fare qualcosa. Avere un po-sto. Una professione, comprare una casa, tutto tranneche “per andare a Scuola”. Per sapere? No. Per imparare,insegnare, godere, essere felice. Non te lo dicono. Noiinvece vogliamo saperlo. Ma il solo modo per saperloè interrogare noi stessi. Il nostro piacere di sapere, diconoscere, di scoprire, di svelare l’ignoto, di misurareil nostro vitale desiderio di rovesciare il mondo che inostri Adulti ci hanno confezionato. E che ci rende in-felici. Si, noi vogliamo cominciare ora e qui a puntaretutto - ma davvero tutto - su ciò che non conosciamo.A partire dalla Scuola.

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FEBBRAIO

Vikram Seth

Pietro Pomponazzi

Ignazio Silone

R. D. Laing

William Saroyan

Edward Sapir

Karl Jaspers

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[settimana 8]

nooooooooo! Tutti i giorni, più volte al giorno, in ogni luogoe angolo di strada, diciamo «No!» A visi im-ploranti denaro, a mani tese, a corpi protesi,schiacciati sul marciapiedi, ai vetri d’automo-bile, a disperate quanto massacrate donne configli avvinghiati, diciamo «No!». Diciamo «No!»con rabbia con stizza con testa bassa con lemani con gli occhi con vaffa. Il nostro corpo èoggi diventato una macchina di «No!» La vitaquotidiana, la convivenza con noi stessi, nesono sconvolte. Mai niente di simile o di pa-ragonabile era accaduto prima. Ne ignoriamole conseguenze. Ma pensiamo che non potremomai più tornare a quello stare nel mondo incui il «No» altro non era che il rovescio del «Sì»,e permetteva di abitare la Casa Comune, consé e gli Altri.

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FEBBRAIO/MARZO

Guido Ceronetti

Norman O. Brown

Ernest Hemingway

Sigmund Freud

Bruno Schultz

Boris Vian

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[settimana 9]

Èvita i Buoni u Èvita il sapone dermatologicarnente testato. u Evita di toccare con mano la nostra mancanza di glutine.u Evita una colazione equilibrata. u Èvita l’aranciata garantita senza coloranti. u Evita lo stracchino fatto a mano dal mi’ nonno.u Evita il latte munto a mano stamattina. u Evita il Codacons. u Èvita qualsiasi cosa senza colesterolo.u Evita la pelle liscia come seta. u Èvita la cassoeula senza radicali liberi. u Èvita il vero cioccolato rumeno senza Ceausescu. u Evita la pasta fatta in casa. u Evita le ostriche a norma del Protocollo di Kyoto. u Èvita le biomasse ecocompatibili con la tua flora in-

testinale. u Èvita le sigarette della salute che non invecchiano la pelle. u Evita la scomparsa delle rughe. u Èvita i capelli termosaldati. u Evita le corde vocali di Gioacchino Bonsignore. u Èvita la giusta dose di proteine. u Èvita il welfare dei forni crematori Fornero. u Èvita di ingrassare quelli che ti vogliono far dimagrire.u Èvita chiunque lo fa per il tuo bene.

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MARZO

Sandro Penna

Giovanbattista Marino

Sergio Corazzini

Saint-John Perse

Roman Jakobson

Giuseppe Giacosa

Graham Greene

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[settimana 10]

Questo è Un Popolo, ragazzi!

Ma i Padroni della Terra non glielo permettono.

E i Bugiardi dell’Informazione non ve lo dicono.

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MARZO

Chrétien de Troyes

Ardengo Soffici

Jacopo da Lentini

Eraclito

Orazio Flacco

Nicolaj Gogol

Claudio Achillini

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[settimana 11]

Un infinito inganno

Una maestra non è un’operaia alla catena. Passano i pezzi e lei può farne libertà o catene.

Un’operaia non è una maestra alla catena. Passano i pezzi e lei può farne libertà o catene.

Una maestra e un’operaia, quarantaquattro anni dopo il ‘68, cos’hanno perso? Libertà o catene?

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MARZO

Federico Garcia Lorca

Haruki Murakami

Goffredo Parise

Elio Vittorini

Chitra Banerjee Divakaruni

Anais Nin

Hermann Hesse

L’Esame di maturitàche la Scuola non fa

Ecco un esempio di Esame - di Maturità, ma an-che di qualsiasi altro livello - che una vera Scuoladovrebbe fare, e non fa, ad ogni Studente, a tuttigli Studenti, uno per uno. L’Insegnante parla:“Abbiamo due ore di tempo, e nessuno ci distur-berà. Io sono pronto. Tu sei pronto? Allora parlamidi ciò che sai, di ciò che ti è piaciuto di più in questianni, di ciò che pensi e speri di continuare a stu-diare, ad approfondire, a vivere, quando sarai uscitoda questa Scuola. Oppure, se preferisci, parlami diciò che non sai, di ciò che vorresti conoscere meglio,molto meglio di quanto siamo riusciti a dirti. Puoifarmi domande, e puoi fare pause, puoi leggere illibro e i libri che hai davanti. Sarei felice davverodi sapere che io, che noi, che questa Scuola, ti ab-biamo dato il Piacere di Imparare. Dài.”

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[settimana 12]

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MARZO

Pietro Metastasio

Alberto Arbasino

Bret Easton Ellis

Salman Rushdie

Virginia Woolf

Saul Bellow

Ugo Foscolo

guardingo sulle feci

Guardingo sulle fecicome un uomo perdutoil boss piange con la sua

dentaturamentre caccia le mosche

dalla roba.

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[settimana 13]

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APRILE

Agostino da Ippona

Norman Mailer

Georges Courteline

Giovanni Meli

Sergio Atzeni

Giovanni Boccaccio

Henry Miller

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[settimana 14]

Eravamo nel mondo antico quando il Maestro miportò a vedere la Pietà Rondanini, a Milano. Era l’In-segnante assoluto, il mitico Agostino Ammannati delLiceo Cicognini di Prato. E quando fummo difrontea quella Pietà, egli mi si pose accanto, e non disto-glieva lo sguardo dal mio sguardo, dal mio corpo.Egli sapeva tutto. Io no, io non sapevo che cosa stavaaccadendo. Sentivo il pianto arrivarmi agli occhi. Esentivo che non l’avrei buttato indietro, dissimulato.Ero immobile. Ero quello che sono diventato. Eroquello che non potevo essere prima e che non avreimai più potuto non essere. Sentii la mano dolce delMaestro sfiorarmi il braccio. Egli sapeva che io avevoavuto il dono di non vedere un’…opera d’arte né unmarmo incompiuto né la pietra tellurica dell’arte mo-derna. Egli seppe che avevo visto la Maternità, l’Ugua-glianza e lo Scambio, la sintesi giudaico-cristiana delSacro, la Tenerezza e la Forza, il Destino e la Storia.Che avevo sentito il mio Corpo liberato dalla carnee dalla relatività del dolore e della gioia. E io seppiciò che il Maestro non poteva sapere: che Egli miaveva donato lo Sguardo.Oggi 18 novembre – alla fine del mondo post-mo-derno – sono ritornato a vedere i volti della PietàRondanini. E ho pianto.

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APRILE

Antonio Machado

Carlo Porta

Gioacchino Belli

Walter Benjamin

Nicolaj Trubeckoj

Talete

Juan Goytisolo

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[settimana 15]

dio?E siccome l’inferno non ha fiamme né roghi né carni urlanti che fanno notiziaE la vita non è un argomento se non ha aggettivi né obbiettiviE l’altro altro non è se non l’ossessiva richiestadel negoziante prima di fare lo scontrinoE l’epifania non è apparizione ma befanaE tu nemmeno più meni calci e pugni a chi ti chiamaSimpatico. E il paradiso è delle scarpe e dei tappetiE tu allo specchio vedi una sagoma e nemmenoti stupisce la tua assenza di domandeE non c’è una mano che si diverta a grattarti la schiena. Ehai perduto la memoria il suono il rossore il furore di unoschiaffo a mano apertaE non ricordi altro che i No sociali detti a tuo figlioE niente fai per niente e non distinguerestinemmeno nei sogni notturni un piccolo niente dal Nulla néti culla la barca senza remi direzioni correnti approdiE passare sfiorare col dito leggeroil sopracciglio di quel visoche è corpo e non quarti di buenon l’hai mai scordato perché nemmeno sai che siafuori dai manuali d’analfabetica anatomiaA quale Dio ti rivolgi quando urli “Dio”!?

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APRILE

Euripide

George Orwell

Eugenio Montale

Sandor Ferenczi

Jean Baudrillard

Zygmunt Bauman

Gianni Pellicciari

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[settimana 16]

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APRILE

Romain Gary

Fratelli Grimm

Gabriel Garcia Màrquez

Ivan Sergeevic Turgenev

Thomas Mann

Geza Roheim

Julio Cortàzar

“33 giri”

Vivo in mezzo a persone che hanno ragione.

Che una cosa al 70% spesso è meno di niente.

“Can be worse” tu mi hai detto

e stavi parlando di te.

Ma perché avete sempre ragione?

“Perché quello che manca può essere tutto”

tu mi hai detto guardando la strada.

Vedete, io oggi ho provato le vostre ragioni

e resto impotente davanti a questo mio agro

sentimento di vivere al 70%.

Ed è meno di niente – hai ragione –

perché è non dare e non avere niente.

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[settimana 17]

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APRILE/MAGGIO

Dario Villa

Rainer M. Rilke

Cecco Angiolieri

Alexandre Dumas père

Allen Ginsberg

Guillaume Apollinaire

Alessandro Manzoni

a Beppe ViolaQuelli dell’ANSA devono essere usciti dicervello: dicono che sei morto 30 fa’. Nonsarà mica la solita palla che diffondi in giroper sfuggire ai clanda dell’ippodromo?! Losai bene che puoi sempre rifugiarti da me insan Giovanni sul Muro, no? E che si risolvesempre, Cristo, mica siamo interisti! ‘Czzodici che non ci sono mai?! Mi aspetti un at-timo, arrivo, e zac! Ci inventiamo un caro-sello “Rido quando mi pare rido” con Enzoper la Durban’s, o alla peggio un 30”… echi ci ferma? Certo, bisogna darsi una rego-latina: non si può pretendere che l’ENI cifaccia passare uno spot con Renato Pozzettoche dice: “Mi scappa tanto la…IP!”

Insomma, fai te. Però in 30 anni, una car-tolina almeno me la potevi mandare! Io sonoqui e t’aspetto.

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[settimana 18]

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MAGGIO

Parmenide

Juri Galanskov

Lewis Carroll

Elias Canetti

Vittorio Alfieri

William Butler Yeats

Georges Bataille

L’immagine di ciò che non è

L’Uomo Occidentale parla di Immagine come“esperienza”, come prodotto concettuale. Egli nontiene in conto alcuno che la “sua” Immagine è unastrategia fatale, sulla quale non può esercitare alcunasoggettività, alcun controllo. Diciamo dunque cheegli è un “esperto di Immagine”, e in particolaredi ciò che chiama la “propria Immagine”, nel sensoche non parla d’altro... Cioè, parla sempre d’altro!Egli persegue, insegue, rincorre la “propria Imma-gine”, cercandola, e, ciò che è grave, individuandolae “trovandola” via via sempre più lontano e più “al-tra” da sé, mano a mano che si convince di proce-dere, cioè di avanzare sulla via dell’esperienza. Cosìnoi diciamo che l’Uomo Occidentale, prigionierodei concetti, è sì esperto, è sì maestro, ma di allon-tanamento di sé dal sé. È esperto, e storicamente,progressivamente, vertiginosamente, esperisce ciòche non è.

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MAGGIO

Yasunari Kawabata

René Thom

Iris Murdoch

Johann W. Goethe

Giorgio Manganelli

Carlo Michelstaedter

Ilya Prigogine

alla fiera degli UominiEra la Fiera più rinomata, nella valle traversata dalgrande fiume. Come ogni anno si teneva nel Ca-poluogo, un borgo ricco di case, uomini, cibi, in-trattenimenti. Gli uomini, ma anche le donne, ibambini, i vecchi, tutti erano nella immensa piazzadel mercato. Non si capiva che cosa facevano: aspet-tavano. E gli animali della Valle e delle valli e dellecolline e dei torrenti e dei cieli vicini, tutti quantivi si recavano. Gli uccelli, i topi, i gatti, le gallinee i galli, i grossi tacchini, le oche, i grilli, le cavallette,i cavalli, gli asini, le nutrie e le pantegane, i serpen-telli e le bisce, alcuni animali forestieri come i pap-pagalli, le cicogne, le scimmie... Un gatto rosso,che passava accanto ad una stalla, vide una muccache se ne stava tranquilla a ruminare fieno. Le siavvicina e le dice: «Ma che fai? Non vieni alla Fieradegli uomini?» La mucca squadrò paziente il gattinorosso e rispose: «Lo sai, gatto. Gli uomini hannosempre bisogno di me, e vengono qui tutti i giorni!Perché dovrei muovermi?»

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MAGGIO

Aristofane

Emilio Cecchi

Pietro Metastasio

James Stephens

Patrick White

Giuseppe Cocchiara

Marina Cvetaeva

Èvita le persone perbene che non dicono la parola culo

u Èvita chi non dice Culo.u Èvita chi dice Lato B.u Èvita chi dice Didietro.u Èvita chi dice Natiche.u Èvita chi dice il Posteriore.u Èvita chi fa Ehm.u Èvita di dirgli Buongiorno.u Èvita di dargli la Mano.u Èvita di stare in Ufficio con lui.u Èvita di salutarlo in Ascensore.u Èvita di non prenderlo a calci in Culo quando

lo vedi guardare un Culo.u Èvita di prendere queste parole come se fossero uno

“scherzo”: il Culo è una cosa seria.

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[settimana 21]

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MAGGIO/GIUGNO

Scipio Slataper

Maurice Merleau-Ponty

Henri Michaux

Alceo

Ezra Pound

Galileo Galilei

Michel Foucault

Il dispositivo

Forse arrivo tardi, ma devo informarele Vostre Pregiate Signorie

che un cretino anonimo ha oggi deciso che le parole “telefono”, “telefonino”

e “cellulare” vanno sostituite con la parola“Dispositivo”.

Dev’essere lo stesso buro-cretino che decise che la parola “andicappato” doveva essere sostituita da “Disabile”,

con variante ipocrita “Diversamente abile”, e che “cieco” e “sordo” non erano

parole carine, sicché furono sostituite da“Non Vedente” e “Non Udente”. E “vecchio” diventò “Anziano”.

Per ringraziarlo, gli comunico che questa è l’ultima volta che, parlando di lui,

userò la parola “cretino”. Da oggi lo chiamerò“Strunz”.

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GIUGNO

Hanif Kureishi

Plauto

Anna Achmatova

Gilles Deleuze

Jun’ichiro Tanizaki

Eduardo De Filippo

Alain de Benoist

La cazzataNei rari momenti di lucidità miviene la folgorazione di non avereniente da dire. Ma non mi arren-do e mi dico: io “devo” dire qual-cosa. E prontamente sparo unacazzata. Come un lampo, la caz-zata illumina la scena. La gente miascolta e applaude. Giuro a mestesso che al prossimo momentodi chiarore chiederò alla cazzatadi recidermi le corde vocali.

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GIUGNO

Torquato Tasso

Edmond Jabes

Paul Watzlawick

Varlam Salamov

Vladimir Majakovskj

Sofocle

Paul Valery

Perchévai in giro a destra e sinistra a chiedere

come si stava quando c’erano le ideologie,tutti ti rispondono “ma va’ a cagare!” e tu insisti perché vuoi approfondire?

Perchéstai con uno che almeno prima

si addormentava dentro di te mentre orasi addormenta dentro Facebook?

Perchéti sei ficcato in testa di metterti a studiareproprio ora che va forte chi non ha mai

studiato in vita sua?

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[settimana 24]

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GIUGNO

Gaspare Gozzi

Karl Kerenyi

Benoit Mandelbrot

Jules Michelet

Ada Negri

Dylan Thomas

Maurice Blanchot

Che cosa vuol dire essere agirepensare costruire Politico?

u Politico è preparare un Programma di Governo.u Politico è Governare.u Politico è contrapporre un Programma di Governo

ad un Programma di Governo.u Politico è “fare esempi di lavoro” prima di smerdare

il lavoro altrui.u Politico è Prendersi Cura.u Politico è fare Formazione, Formazione di Giovani

pensanti, solidali e responsabili.u Politico è “tornare a scuola” ogni giorno della vita.u Politico è Insegnare agli Insegnanti il piacere di In-

segnare.u Politico è Insegnare agli Studenti il piacere di Ap-

prendere.u Politico è puntare sulla Responsabilità Individuale.u Politico è innalzare monumenti famigliari, ambientali,

scolastici, generazionali, amichevoli, al Piacere delDovere e non al Diritto ai Diritti.

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GIUGNO

Virgilio

Mircea Eliade

Benvenuto Terracini

Ludwig Wittgenstein

Epicuro

Roger Scruton

Vladimir Jankélévitch

Saggezza Camerunese(Parola di Guy Kouamou)

«La motivazione da sola non basta.

Se hai un idiota e lo motivi, avrai un idiota motivato».

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LUGLIO

Marcel Proust

Herman Melville

Empedocle

Friedrich Hölderlin

Apuleio

Christian Metz

Apollodoro

EmIL CIoRan da “Quaderni, 1957-1972”

«Le uniche persone perbene in Germania erano gli ebrei. Spariti loro, non è rimasto

che una sorta di Belgio mostruoso».

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[settimana 27]

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LUGLIO

Sergej A. Esenin

Zenone

Paolo Volponi

Agnolo Poliziano

Bonaventura Tecchi

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Susan Sontag

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[settimana 28]

E metti il culo alla finestra, no?! mal che vada

ci faranno nido i rondòni!”

Per la mi’ nonna, mettere il culo alla finestra significava unadifferenza, un rango. Significava esporsi, non avere paura,non restare nell’avarizia, non stare al coperto, dire forte laverità, non fare calcoli… insomma tutto il contrario che “darevia il culo”. Roland Barthes l’avrebbe poi detto in altro modo,avrebbe parlato dello “sguardo”. E l’immenso Heideggeravrebbe parlato di Lichtung, di stare nella radura, nell’illu-minazione.Io ho avuto il dono del non temere di mettere il culo alla fi-nestra, di abitare questo non patteggiabile scambio col mondo,dell’andare dimorando nello sguardo dell’altro, nella fiduciadata in cambio di niente. Nella sovrana bellezza del superfluo.Questo piccolo “per niente” m’ha sempre donato Amicizienon coltivate, ma sempre sbocciate dallo sguardo. Che poivuol dire vivere l’ospitalità nell’indistinguible spazio della portadi casa sempre aperta. Ospite chi entra, ospite chi accoglie.

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LUGLIO

Lord George Byron

Jean Jaurès

Cesare Pavese

Plotino

Martin Heidegger

Stefano D’Arrigo

Gino Patroni

I RolexMilioni di Rolex circolano allacciati ai polsi sporgentidalle automobiline incuranti dell’Area C e delle multe.Rolex da 4.000€, da 21.000€, da 11.500€, da 36.000€sia con ricevuta fiscale sia con prova Iva sia con garanziaparte&nopea, che i Pirla Indigeni e i Pirla che giungonoa Milano per affari o blitz nel fashion-biz, espongonocon i gomiti rigorosamente alla vista di rom-casual, ma-rocchi o professionisti neolombardi, affinché essi li scíp-pino da motorino regolamentare rubato random. Per-ché? Eh... è il trend. Tornare a casa, in provincia, inGermania, con foto di Rolex scippato a Milano, valeun’intervista tv, una foto in cronaca, una impagabilepassword per l’Olimpo del Quadrilatero della Moda.E dove vanno a finire i Rolex scippàti? Tranquillo. Tantoquei poveri coglioni degli scippatori si fanno beccaresubito dalla Pula, i Rolex vengono sequestrati e donatiai Poveri, scelti e selezionati dai Buoni di Pisapia il Buo-no. Perciò Milano è la sola città al mondo che esporrà- all’Expo 2015 - decine di migliaia di accattoni, aventidiritto democratico di un legittimo Rolex al polso.

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[settimana 29]

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LUGLIO

Minucio Felice

Vasco Pratolini

André Malraux

Petru Fudduni

Shikiro Fukazawa

Raymond Carver

Karl Kraus

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[settimana 30]

Ultimissime dai tg L’Italia sotto allarme!

1. L’Italia è perseguitata dal maltempo. 2. Acqua alta a Venezia! 3. La cappa di nebbia sulla pianura padana in temporaneo

dissolvimento. 4. Nevica anche a bassa quota in val d’Aosta. 5. Chiusi alcuni passi delle Alpi Lombarde, per esempio

un tratto di strada dello Stelvio. 6. Pioggia battente anche nelle regioni distrutte dal terremoto. 7. Caduta a precipizio delle temperature. A Milano +3. 8. La Protezione Civile consiglia lo stato di preallarme. 9. Sacchetti di sabbia distribuiti a Roma come prevenzione

per possibili allagamenti degli scantinati. 10. È un vero e proprio anticipo dell’inverno. 11. Si consiglia di mettersi in moto con prudenza per il wee-

kend dei Morti. 12. Un “anziano” morto d’infarto mentre spostava un monile

da qua a là a pianoterra. 13. Nel tentativo di rimettere l’ora legale sul suo orologio

piazzato in alto, un cinquantottenne si abbatte al suolo,se la fa addosso e affoga nella sua pipì.

Morale, ti prendono per il culo in pic-time…e tu continui a tenerti “informato”!?

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LUGLIO/AGOSTO

William Shakespeare

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Sir Conan Doyle

Evgenj Evtuschenko

Rafael Alberti

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[settimana 31]

tu.C’è molta gente seria in Facebook. Per esempio ci diconodi imparare a conoscere bambini e ragazzi con autismo,con deficit d’attenzione, dislessici, irrefrenabili… E dan-no voce a educatori, medici, esperti, madri, padri. Mache possono fare, da soli, senza di te? Te, sì: Tu. Tu lo vedi, no? un ragazzo, un bambino, per la strada,a scuola, un bambino che ti appare subito “diverso”nello sguardo, “diverso” nel movimento, “diverso” nellaparola e nel silenzio… e allora, cazzo, sorridigli, no?sièditi per terra e digli “ciao”, fingi di dargli un cazzottosulla guancia, digli il tuo nome: “Mi chiamo Mario”.Se hai un pallone, tirarglielo. Lui (o lei) potrebbe restarein silenzio. Ma tu non scappare, oppure sì, fai finta diandare via… e se ti richiama, stringilo in un abbraccio.Tutto qui? Oh… tu non hai idea di quante cose ti ver-ranno da dire e da fare per diventare felice.

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AGOSTO

Jean de la Fontaine

Julia Kristeva

Lorenzo Viani

Sabatino Lopez

Pierre Marivaux

Tito Livio

Esopo

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[settimana 32]

I giovani Ideali

Appena il carrarmato di Mister Soros fu per-fettamente dipinto di fiori, angeli e farfalle, dicolori e armonie, il Filantropo vi salì e si diresseverso il Territorio dei Giovani Ideali.Qui giunto, parlò: «Il nemico della Terra, Monsieurde la Bombe, sta per distruggere il vostro Futuro.Vi dono questa macchina di pace. Andate e difendetei vostri Ideali, il vostro Diritto alla Vita!»I Giovani si abbracciarono, applaudirono, sor-risero, piansero, e corsero.Quando Mister Soros fu certo d’essersi messoin buone mani, non visto, girò l’angolo, ovel’attendeva un’anonima, nera berlina. E conessa tornò ai suoi affari. I Giovani Ideali partirono per la Guerra del-l’Ingiustizia.

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AGOSTO

Robert L. Stevenson

Anassimandro

Natalia Ginzburg

Pietro Aretino

Francesco Guicciardini

Massimo Mila

Jacopone da Todi

ammassa et impera(Ricordando l’ingannevole Congresso di Londra del 1967 - Dialettica della Liberazione)

Quando parlano di te dicono i Giovanicosì come si dicei complici futurio i nemici presenti.Lo sai perché ti odiano?Perché sei stato lì lì per capirestando dall’altra parte.Contro di tenon hanno mai tiratoun’atomica.Contro di tesperanza di domani- Mercato - troppe paranzesono lanciate.E la paura che paura èse diventa martirio?Contro di tebasta piccolo napalme piccolo silenzioe ammasso e miseriae denaroe disoccupazione.Aspettare aspettare aspettareil tuo spento sorriso - il tuo sì - in questo gulag della creativitàMondo Libero.

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[settimana 33]

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AGOSTO

Michail Lermontov

Ibn Sina Avicenna

Agatha Christie

Jules Supervielle

Stephen Hawking

J. Ortega y Gasset

Alexandra Kollontaj

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[settimana 34]

a Settembre riaprono le Scuole Italiane.Portate questa foto e appendetela.

Poi strappate i Libri di Storia. E dite allaMaestra che quelli a terra e quelli in piediche piangono sono Polacchi. E quelli chehanno “liberato” la Polonia e che non sivedono, NON sono Nazisti ma Sovietici. Cioè Comunisti, come Giorgio Napoli-tano, i Libri e la Maestra.

Katin, 1940

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AGOSTO/SETTEMBRE

Oscar Wilde

Publio Ovidio Nasone

Paul Verlaine

Gertrude Stein

Raymond Queneau

Jacques Derrida

Ludovico Ariosto

La Bruttezza

“La Bruttezza del Linguaggio” è la Brut-tezza delle Persone, della loro concezionedi vita, del loro sguardo sul mondo. Lavolgarità dell’espressione (verbale ed ex-traverbale), significata dal sorridente ci-nismo, dalla paciosa arroganza, dalla ri-dicolizzazione del Sogno, dal sentirsi legesoluti, fonda i modi, le traiettorie, le pro-spettive della furbizia, della minimizza-zione, della svendita.E genera metàstasi putrida nel corpo dellaComunità.Progettare e agire la Semina in questocampo è facile. E non occorre attendereuna stagione adatta. Va fatto subito. Cioè,da subito. Poiché la riuscita è difficile.

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[settimana 35]

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SETTEMBRE

Giovanni Pascoli

Lawrence Ferlinghetti

David Hume

Louis Ferdinand Céline

Friederich Nietzsche

Jacques Prévert

Gabriel Celaya

Ho una domanda da farti, ma

non rispondere a me. Risponditi da solo.

«Come può un Politico migliorare la Tuavita, se ti chiede ogni giorno di pagarloe votarlo per migliorare la Sua?»

Bau!

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[settimana 36]

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SETTEMBRE

Ian Fleming

Carlo Bernari

Max Planck

Carlo Emilio Gadda

John Keats

Fernand Braudel

Luciano Bianciardi

Rifondare la scuola1. Studiare un programma di insegnamento per inse-

gnare agli insegnanti ad insegnare.2. Studiare un nuovo statuto dell’insegnante, quale

simbolo-ruolo-rilievo decisivo della comunità.3. Studiare una conseguente scala di valore del Rico-

noscimento (Prestigio sociale ed economico) degliInsegnanti.

4. Studiare una scala di valore che connetta la “qualitàdell’insegnamento” alla fascinazione culturale deibambini-ragazzi più che agli esiti pratici.

5. Studiare un programma di studio, ricerca e speri-mentazione per procedere ad alcune ipotesi di Nuo-vi Programmi Scolastici”.

6. Studiare l’armonizzazione dell’obiettivo “piaceredel conoscere e del sapere” all’obiettivo “Saper fareun lavoro”.

7. Procedere da subito a studiare ed elaborare sistemie programmi per affascinare i bambini e i ragazzialla Bellezza della Fatica dello studio. E bandire imetodi truffaldini della “facilitazione”, l’umiliazionedell’Imparare scherzando.

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[settimana 37]

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SETTEMBRE

Émile Zola

Ammiano Marcellino

Mario Luzi

François Mauriac

Giosuè Carducci

Stéphane Mallarmé

Anassimene

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[settimana 38]

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SETTEMBRE

Emilio Salgari

Cino da Pistoia

Immanuel Kant

James M. Cain

Nazin Hikmet

Curzio Malaparte

Senofane

Lo scemo del Lago di Como…“More or less” (“più o meno”), questo simpatico co-glione bilingue di cognome Clooney e di nome George,noto negli UnitedStates come “lo scemo del Lago diComo”, continua a rapinare (“more or less”) 1.200.000di Euro (“more or less”), pure avendo sostituito “im-magina” (forma verbale quadrisillabica) con una locu-zione inglese che, scritta, sarebbe quadrisillabica (“mo-re-or-less”), ma, nella corretta fonazione anglo-ameri-cana del simpatico coglione (“mo’-o’-less”), è - incialdalacome ti pare - trisillabica.Voi direte: “Non è un coglione! È un furbo ladro!”Wrong. Non è un ladro, perché i noti chimici Nestlé-mica-coglioni lo pagano, contando sul fatto che massedi Italo-coglioni semplici non smettano di comprare lesue cacche-cialde. E allora, chi è Clooney George? Èuno che non si vergogna di tornare a casa e guardare lamamma, il babbo, i figli, i quali, appena lo vedono, gi-rano gli occhi di là per non “immaginare” una zocco-la-maschio senz’arte né parte che la dà a tutti (“moreor less”) senza manco averla”.

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SETTEMBRE/OTTOBRE

Bertolt Brecht

Pico della Mirandola

Miguel Cervantes

Guido Cavalcanti

Franz Kafka

David Cooper

Aleksandr S. Puskin

Di ritorno dall’alpeggio,

le mucche non prendono mai le scorciatoie.

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[settimana 40]

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OTTOBRE

Claudio Achillini

Georges Feydeau

Christopher Marlowe

Gabriel García Màrquez

Sylvia Plath

Blaise Pascal

Boris Pasternak

ImPaSSE

È UN MOMENTO DIFFICILE PER

L’INFORMAZIONE. ZIO MICHELE

MISSERI SCAZZA IL TRIBUNALE DI

TARANTO E DICHIARA LA FACOLTà

DI NON RISPONDERE. RIUNITE LE

CAMERE DI MONTECARLO E MON-TECITORIO PER DECIDERE SE È AM-MESSO DIFFAMARE IL MAGISTRATO

BEPPE COCILOVO. PARE CHE BE-LEN NON SIA ANCORA INCINTA SUL

DAVANTI.

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OTTOBRE

Alexandre Dumas fils

Giorgio Colli

Herbert Marcuse

Thomas S. Eliot

Gottfried Benn

John R. Searle

Umberto Saba

Jean Vanier

«È più facile dare soldi a un Poveroche avvicinarsi a lui».

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[settimana 42]

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OTTOBRE

Saffo

Oriana Fallaci

J.D. Salinger

Charles Bukowski

John D. Barrow

André Breton

Noam Chomsky

Èvita i demo e anche,se hai tempo, i Cratici

u Èvita chi apre un fascicolou Èvita chi apre un tavolou Èvita chi apre gli spaziu Èvita chi apre al centrou Èvita chi apre un dibattitou Èvita chi apre un contou Èvita chi apre un contenziosou Èvita chi apre una pista ciclabileu Èvita chi apre un Pis a Piau Èvita chi apre il cuore a tuttiu Èvita chi apre il culo a ttìau Èvita chi lo fa per te.

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[settimana 43]

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OTTOBRE/NOVEMBRE

Émil Cioran

John Locke

Rudyard Kipling

Gaspare Gozzi

Romano Guardini

Ruthild Winkler

Georg Trakl

L’uomo furbo è il mostro di ogni tempo.

Digrignante, ridente o piangente, sano o ammalato, egli con-suma un pasto a base di uomini, proiezioni affettive, pulsioni,beni. Egli è sempre lo stesso, una macchina enucleata dallanatura animale, una camera blindata, resa impermeabile adogni germe della percezione. L’uomo furbo non appartienepiù al regno animale: egli è finalmente solo sulla Terra. E laTerra è una landa senza prospettiva: chioccioline e uomini,donne e tempo, impegni e bisogni, licheni e cani domestici,tutto non è che Menù, hors-d’oeuvres, primi piatti, pietanze,dolci, gelati, frutti, vini e liquori, caffè... nomi di cose appe-titose e infami da succhiare e assaporare centellinare trangu-giare ingollare spalatare leccare.Nessuno sa piangere bene come l’uomo furbo, nessuno saimplorare e farsi compiangere come e quanto l’uomo furbo.Mosso dal più irredimibile disprezzo per la propria personasterile, l’uomo furbo ha fatto un solo boccone del propriodecoro di bambino, dei propri rossori, dei propri ritegni di-fronte alla caramella della nonna. Per consentire al discorsocorrente, direi che l’uomo furbo si è costruito, anzi ricostruito,un intestino insaziabile di merda, e non cessa di appetirla edivorarla, sia merda di potenti o di servi, sia merda di persone“care” o di sconosciuti, poiché tutta quanta è merda utile,funzionale, produttiva, costituita della propria statua di UomoFurbo Assoluto.

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[settimana 44]

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NOVEMBRE

Francis Scott Fitzgerald

Beniamino Dal Fabbro

George Bernard Show

John Le Carré

Nicanor Parra

Gustave Flaubert

Charles Dickens

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[settimana 45]

La Ricicleria di milano

Vi si portano, in macchina, oggetti ingombranti vecchi, rotti,inusabili. E vi si scaricano gettandoli in appositi enormi cassoni:per il ferro, per il legno, per l’elettrico etc. È chiaro: non unadiscarica, ma una raccolta di cose da riciclare. Appena primadella Ricicleria, sostano da sempre i Poveri: Poveri che possonousare quello che tu butti; Poveri furbi che possono rivendereo portare ad altri riciclatori in cambio di… fai tu la cifra.Oggi, 18 novembre, scopro che i Delinquenti del Comunedi Milano, i Buoni Ecocompatibili, i Democratici hannomesso le Telecamere. E se tu lasci ad un Povero qualcosa chegli serve, verrai multato e lui verrà… punito. La Custode dellaRicicleria urla e ti avverte (rischia anche lei, in quanto Poverama salariata dal Comune). Mi sono fermato. Ho capito. UnPovero mi si è avvicinato prudente. Ho fatto un cenno allaCustode. Lei ha girato lo sguardo altrove. Ho dato al Poverol’oggetto che mi sembrava più integro e utile a lui.E ora dichiaro il mio nome: Girolamo Melis. E la mia pro-fessione di Fede: io sono contro la Legge, perché sto con iFratelli.

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NOVEMBRE

Françoise Sagan

Joseph Brodsky

Giovanni Papini

Jorge Luis Borges

Nicolò Machiavelli

Vittorio Hoessle

Giacomo Leopardi

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[settimana 46]

“mica vorrete somigliareai vostri adulti, vero?”

È chiaro che sto parlando a voi, ragazze e ragazzi che avetemeno di 18 anni. E devo dirvi questo: dovete cominciare subito,se volete immunizzarvi dalla cretineria griffata dei vostri genitori,dalla loro finta democrazia, dalla loro libidine di vivere controqualcuno, dalla loro predicazione della furbizia, dell’utile, deltirare a campare. Subito. Prendete distanze abissali, e ricordatevi(ma i più attenti tra voi già lo sanno) che la Scuola è fatta aloro immagine e somiglianza, squallida e ignorante.Unitevi tra voi, ragazze e ragazzi, smettetela di essere servitoridel consumo, cercate Insegnanti che amano insegnare e stu-diare, fate gruppi e comunità di amici dedicati a investire nelpiacere dello studio. Cercate e frequentate certe “Comunità”di andicappati e marginalizzati e alcolizzati e drogati, e fateAlleanza con loro. Imparate a prendervi cura dei deboli e sco-prirete per incanto che i deboli vi renderanno forti. Ma in-cominciate subito. Un giorno di più nel terrificante mondodei vostri Adulti vi farà perdere la speranza. E se loro - gliAdulti - vi ostacolano? Bene, non combatteteli, non sprecateenergie per rinsavirli. Non create conflitti e non state al lorogioco del conflitto: ne rimarreste inzaccherati.

Costruite la vostra vita tra Persone vive che sanno accogliersie scambiarsi affetto, anche nello studio, anche nel lavoro, an-che nella povertà, anche nella sfiducia. Dio vi benedica.

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NOVEMBRE

Mark Twain

Federigo Tozzi

Rabindranath Tagore

Karen Blixen

J.R.Tolkien

Giuseppe Prezzolini

Theodor W.Adorno

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[settimana 47]

Chi aiuta chi?

“Chi è in condizione di aiutare riconosce che proprioin questo modo viene aiutato anche lui; non è suomerito né titolo di vanto il fatto di poter aiutare.”Riconosci l’Autore di queste parole che ho messotra virgolette e faccio mie? E che faccio mie perchéso di non appropriarmene, tanto esse mi apparten-gono? Te lo dico: queste sono parole scritte e detteda Josef Ratzinger, Papa Benedetto XVI.Aiutare è aiutarsi: chi ha il dono di poter aiutarel’Altro, ne riceve un dono così moltiplicato da sen-tirsi profondamente imbarazzato nel ricevere un“grazie”. “Grazie a te”, invece. Poiché mi permetti di aiutarti.Grazie per l’aiuto formidabile che mi stai dando.

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NOVEMBRE/DICEMBRE

Alberto Moravia

Dylan Thomas

Salvatore Quasimodo

Arthur Schopenhauer

Paul Éluard

Geoffrey Chaucer

Léopold S. Senghor

Ehi, Bambino! Vuoi ritrovare la bellalibertà di quando guidavi la Luna?

Domani il Bambino ritornerà a guidarela Luna. Non accenderà la radio per ascol-tare le Notizie. Non accenderà la Tv perguardare/ascoltare un TG. Non digiteràun Pid&Pad&Pod per informarsi di qual-cosa. Non toccherà un Quotidiano nem-meno regalato. Domani il Bambino ri-prenderà la sua Vita. Proverà l’ebrezzadella Nascita, i sapori del mondo. Gio-cherà con l’illusione della sua Libertà....e ritrovandosi in un campo di Marghe-rite, il suo Dio gli farà dono di non tor-nare mai più nella putrefatta fogna delPotere.

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DICEMBRE

Henning Mankell

Emily Dickinson

Mimnermo

Vitold Gombrowicz

Amelia Rosselli

William Carlos William

Georges Simenon

…a proposito delle mucche, del PulcinoElefante e dell’Infanzia…

Il ritorno al Mac dai giorni romani era skizo e tumultuosodi appunti note e scalette come il si-salvi-chi-può dal ci-nema improvvisamente al fuoco! al fuoco! Dio volle chegli occhi - staccati dallo sguardo - si posassero sul librinodel miliardesimo Pulcino Elefante lì sul tavolo. E, comesuccede, fu Heidegger via-Gadamer a venirmi in soccorso:e fu aforisma. E fu trionfo del Dio che dà le carte agli Om-mini e dice: “ora giòcale!”. E gli Ommini, pronti via, chefanno? Ti inventano la Tecnica e rivolti al Dio defuntoghignano: “le carte le do meglio io, tu non sai niente delmondo, e mo’ te faccio vede…”. Così Dio se lo sono gio-cato per sempre (credono), e la Tecnica, loro manufatto,diventa il loro Dio.Così stanno le cose, Giacomina! Le Mucche no.Le Mucche hanno il loro destino e, pur dagli Ommini al-terate e torturate, vi si abbandonano fidenti e lasciano chesia il sentiero a portarle nel viaggio dentro un ordine chele contiene, così come contiene la miserevole mente umana,certa di allevarle, di farle produttrici di latte, di vitellini,di carne, di sterco, di denaro.L’ommine, si sa, vive all’Inferno e lo chiama Paradiso.

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DICEMBRE

Giuseppe Ungaretti

Aleksandr Solzenicyn

Raffaele Pettazzoni

C.G.Jung

Renato Fucini

Stendhal (M-H Beyle)

Jerome K. Jerome

Non ci sarebbe Legge come potere assoluto senon vi fossero Uomini per-la-Legge, Uominicoltivati nell’infanzia per-la-Legge. Si dice, po-polarmente, che qualcuno “ci nasce”, che quellaattitudine si ha nel sangue. Questo è l’Uomonato, improntato, educato per-la-Legge, e chediventerà Uomo-di-Legge. Un Uomo che nonha un Amico. Egli può dire di avere molti ami-ci, ma la Sapienza che corre da Aristotele a Ci-cerone, a Montaigne, a Poe, ci dice che chi hamolti amici non ha alcun amico. È un uomo che abbassa gli occhi, è un Uomoche ha orrore del proprio corpo, è un Uomoche non vede Persone ma “colpevoli”, è un Uo-mo che gode a separare i figli dai genitori, atracciare il confine di uno Stato in mezzo allacucina di una famiglia. È un Uomo che rasentai muri. È un Uomo cui non si abbassano le pal-pebre, affinché gli osceni occhi vaccini non sia-no impediti nello spiare e punire l’innocenza.

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DICEMBRE

Lev Tolstoj

Gregory Corso

Lucio Mastronardi

Victor Hugo

Grazia Deledda

Martin Walser

Gaspara Stampa

Le anime Buonee l’angelo terrestre

Anime Buone: «Angelo, torna tra noi. Le forze del male sono staterespinte, e Tu sarai la nostra Guida!»Angelo Terrestre:«Anime Buone del mio cuore, ho seguito da lontanole vostre sofferenze, ho trepidato per voi e con voi,ma…»Anime Buone:«Senza se e senza ma, Angelo! Il nostro Popolo ti ac-clamerà!»Angelo Terrestre:«Ragazzi, voi lo sapete e io lo so: comincia sempre cosìquando si passa dal salvare il gruzzolo al salvare l’ani-ma, ma… ehi! Dove siete?! Non vi vedo più… nonvi sento più…»

E anche stavolta, le Anime Buone furono risuc-chiate. Ma stavolta, graziaddìo, prima di passare alPiano B.

Dal Libro di Geremia

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[settimana 51]

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DICEMBRE

Paul Celan

Jack London

Colette

Isac Newton

John D. Barrow

Luigi Pirandello

Vladimir V. Nabokov

Èvita montezemolo, sia come di,sia come Luca, sia come Cordero

Anche se non capisci chi è. Anche se ilproblema non ti assilla. Tu comunque(anyway) non fare niente per incontrarlo.Ti sembra sciupato? No, è nato così. Tisembra contagioso? Petulante? Gramigna?Non peggio di altri. In fondo, nato “de-caduto”, fu ripescato dal Papà e messo lì,tra i sensi di polpa. Lui accetta tutto quelche gli danno. E danneggia un po’ qui eun po’ là, dando tutto quello che nonha, ma... Cesare Romiti lo sa.Però, come si ricompone i capelli lui…nessuno!

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DICEMBRE

Walt Whitman

Dante Alighieri

Se riesci a schivare i ciclisti di Pisapia senza che ti abbattano o senza che tu li spiàccichi, a milano puoi vedere le ragazze

IStRUzIonI PER L’USo Le ragazze carine si riconoscono subito da come affrontanola mattina mentre stanno mostrando quello che si sono messeindosso: esse sgambettano spedite senza sbarellare di qua edi là sul marciapiedi, e nemmeno alzano il capo, tanto losanno già di essere carine e non hanno bisogno di sguardi.Poi ci sono le ragazze che non sono carine, ma insomma sisentono a metà strada. Si riconoscono perché portano in giroaggregazioni di vestiario sulle quali hanno puntato tuttoprima di uscire. Un po’ vanno un po’ indugiano o ruotano,sempre in cerca di qualcosa così come per caso. Poi ci sonole ragazze cinesi che senti dagli strilli lancinanti. Le ragazzecinesi si vede che sono cinesi e probabilmente anche carinema nessuno lo saprà mai perché sono completamente immersedentro il cellulare per urlare qualche cosa, con le frasi chepartono in levare e chiudono in battere. Poi ci sono le altre,quelle che vanno da un punto all’altro della città in mododa essere viste da dietro. Esse hanno la missione di mostrareil culo. Sempre coperto, esso ammicca sempre più o menoscolpito a rasoio dentro tessuti marketing oriented. Nessunoha mai visto le loro facce, perché esse si voltano all’improvvisoper cogliere di sorpresa gli sguardi dei passanti. E ne traggonoconforto, per tutta la giornata.

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