voci dall'esodo: la notte dei pozzi
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Laboratorio musicale-teatrale delle classi terza A e terza B dell'Istituto Comprensivo "E. Toti" di Musile di Piave-VE-TRANSCRIPT
Foibe, spirale di dolore
Le classi 3 A e 3 B a tempo prolungato, in
occasione del giorno del ricordo, hanno realizzato
uno spettacolo teatrale-musicale dal titolo
“Voci dall’esodo. La notte dei pozzi”
Lo spettacolo mirava a celebrare il ricordo di una
pagina dolorosa e purtroppo spesso dimenticata
della nostra nostria: l’orrore delle foibe e la
tragedia dell’esodo giuliano-dalmata e istriano…
Il titolo fa riferimento alla popolazione italiana,
costretta all’esodo, ad abbandonare la propria
patria…
L’immagine della notte e del pozzo voleva rendere
l’idea del buio della foiba e della sua profondità:
un enorme inghiottitoio naturale nel quale la luce
difficilmente riesce ad arrivare…
La scenografia era molto semplice: sul palco solo
due leggii e un carretto d’epoca, accanto ad
alcuni oggetti che venivano portati in scena dai
ragazzi.
Solo alla fine dello spettacolo gli oggetti sono stati
ricoperti dal tricolore italiano.
In occasione del 10 febbraio gli alunni impegnati
nella realizzazione delle scenografie, guidati dalla
loro insegnante, hanno realizzato un pannello dal
titolo “Foibe, spirale di dolore”…
La forma e il movimento circolare del pannello
richiamano l’idea della foibe che inghiotte tutte le
sue vittime, ma anche gli esuli insieme ai loro
ricordi…
Lo spettacolo è stato accompagnato da un
quartetto d’archi e dai canti intonati dal coro
degli alunni.
La rappresentazione si è conclusa sulle note di
“Anche le pietre parlano italiano”.
“Anche le pietre parlano italiano”
Nave che mi porti sulla rotta istriana,
nave quanti porti hai visto, nave italiana,
nave che attraversi il golfo di Venezia,
agile vai avanti anche solo per inerzia.
“Anche le pietre parlano italiano”
Portami veloce sulla costa polesana,
corri più in fretta come una volpe verso la tana,
e tu signora bella non sarai più sola:
danzeremo insieme nell'arena di Pola.
“Anche le pietre parlano italiano”
Ascolta in silenzio la voce delle onde
ti porterà sicura verità profonde
perché in Istria non ti sembri strano:
anche le pietre parlano italiano,
anche le pietre parlano italiano.
“Anche le pietre parlano italiano”
Siamo nel Quarnaro e sempre più vicini
solo ci circonda la danza dei delfini.
E poi Arbe e Veglia ci guardano passare,
anche dopo cinquant'anni non si può dimenticare.
“Anche le pietre parlano italiano”
Ascolta in silenzio la voce delle onde
ti porterà sicura verità profonde
perché in Dalmazia non ti sembri strano:
anche le pietre parlano italiano,
anche le pietre parlano italiano.
Le canzoni…
Quella terra che ha subito violenza
come chioccia ha vegliato i suoi figli
che pregiudizio ha soppresso
e chi s’è sottratto, ancora veste il lutto
e reclama riandare a vedere
quegli ammassi di vita lasciati di corsa
centellinando il dolore che vi trasuda…
Le canzoni…
La prevenzione ha indossato gli occhiali
per vedere tutti di uno stesso colore:
quello che disturba il più forte
e la madre affranta li ha accolti nel ventre…
Le canzoni…
Sogni sospesi, coltivati altrove
che ora reclamano il tempo del trapianto,
là sono spuntati:
va rinnovata la terra nel vaso
perché la gramigna non cresca…
Le canzoni…
E il futuro si guardi le spalle,
per impare che si può stare insieme…
Per non dimenticare che
“Anche le pietre parlano italiano…”
A cura delle insegnanti
Caterina Cattai e Marilena Mangiagli per la
recitazione
Michela Fregonese per le musiche e i canti
Enrica Visca per le scenografie.
Impaginazione e grafica a cura di
Marilena Mangiagli e Michela Fregonese.