voci morolane - numero 29
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Aprile 2011 - Il panino morolanoTRANSCRIPT
Il panino morolano
Valle del Sacco: più controlli al latte
La Rocca,
si sgretola
il mastio
a pag. 5
La Passione
di Gesù, un
successo
a pag. 3
ALL’INTERNO
Cari lettori, puntuali come sempre eccoci qua!!! Pronti a raccontarvi gli avvenimenti più importanti, che in questi due mesi sono accaduti nel nostro paese. In questo numero tante le storie che speriamo suscitino la vostra curiosità: la Passione di Gesù giunta alla sua sesta edizione, tornata a far parte della nostra tradizione popo-lare. La nascita del Panino “Ciociaro” che annovera tra i suoi ingredienti la Steccata di Morolo, del nostro com-paesano e produttore Mas-similiano Scarchilli. I festeg-giamenti per i 150 anni dell'Unità d'Italia, con nu-merose manifestazioni cele-brative per tutto il paese. La Sagra dei Frascategli e quella del Ciammellone, giunte alla loro seconda edizione e. Il tutto come sempre guarnito dalle nostre immancabili rubriche. Non potevamo non parlare in questo numero anche di fatti di cronaca, come il furto avvenuto nella Chiesa di Santa Maria Assunta a danno della Madonna della Pace, a cui noi tutti siamo particolarmente devoti, o il crollo verificatosi a La Rocca. Lasciando da parte, pensieri di tristezza, tuffia-moci in questo nuovo nu-mero del nostro giornalino, quindi ci viene spontaneo
dirvi Buona lettura a tutti!
L’EDITORIALE
di SAMUELE FARINA
Emergenza Valle del Sacco ancora in primo piano. In questo numero abbiamo volu to intervistare Alberto Valleriani, presidente di ReTuVaSa (Rete per la Tutela della Valle del Sacco) www.retuvasa.org Da
anni impegnato per la salvaguardia del territorio. Abbiamo voluto rivolgergli qualche domanda per vedere come stanno le cose nella zona di Morolo...
a pag. 6-7
Panfocaccia agli spinaci, salsa ai funghi, pollo e Steccata di Morolo, sono gli ingredienti che compongono il “Nuovo Ciociaro”, ultimo nato in casa Mc Donald‟s. Le polemiche del primo panino ciociaro, il dialogo e finalmente la
risoluzione, che sta portando il nome di Morolo in giro per tutta l‟Italia. Abbiamo incontrato Massimiliano Scarchilli “padre” della Steccata...
a pag. 2
La multinazionale Mc Donald’s lancia il “Nuovo Ciociario”, con all’interno la Steccata di Morolo
SUCCEDE A MOROLO
N egli ultimi tempi, il nostro paese è salito alla ribalta, grazie al
nuovo panino messo in com-mercio dalla statunitense Mc Donald's. “Il Nuovo Ciociaro” rientra nei “Piccoli Piaceri” della più famosa casa di fast food del mondo. Tra i suoi ingredienti annovera il for-maggio “Steccata di Morolo” del produttore Massimiliano
Scarchilli. Gli spot sulle grandi reti nazionali hanno per-messo perciò di far conoscere il nome del nostro paese anche in altre zone dello Sti-vale, suscitando curiosità anche tra i morolani. La pre-sentazione ufficiale è av-venuta lo scorso 23 marzo con una conferenza stampa presso l‟Amministrazione Provinciale di Frosinone, dove erano presenti tutti i protagonist (foto in basso). Riavvolgiamo il nastro e vediamo da dove inizia la
collaborazione tra Scarchilli e la Mc Donald's. Era l‟aprile del 2009 e la Mc Donald‟s lanciava “Il Ciociaro” sul mercato, il panino suscitò non poche polemiche sia tra i con-sumatori che tra gli addetti ai lavori (Cia e Coldiretti), poiché non presentava niente che potesse essere ricon-
dotto alla nostra amata Ciociara. Da lì era par-tita una mediazione con la casa statunitense. In seguito, grazie all'inter-vento di Mario Mancini (Presidente della Con-federazione Italiana Agricoltori), la polemica
si trasformò in dialogo. Dopo un‟intensa collaborazione seguita da un attenta analisi di mercato sul territorio, sono stati scelti gli ingredienti che avrebbero composto il “Nuovo Ciociaro”. Tra questi la Stec-cata di Morolo, scelta per le sue caratteristiche e per la sua qualità. Il nuovo panino è stato messo in vendita negli oltre quattrocento McDonald‟s d‟Italia dal 16 Marzo 2011. Da una prima stima, solamente nel primo periodo sono stati venduti circa 40.000 panini,
una media di 100 al giorno.
Una bella pubblicità, dun-que, sia per il territorio che per il nostro paese. Siamo andati da Mas-similiano per farci raccon-
tare le sensazioni di questa avventura. “Oltre a riconosci-
menti di tipo personale e sul prodotto - ci racconta Mas-similiano - il riconoscimento maggiore è stato quello di partecipare a questo pro-getto, che ha avuto come scopo pri-mario la val-orizzazione di tutto il nostro territorio con una partico-lare attenzi-one per Morolo”. Una col-laborazione con una multina-zionale come la Mc Donald‟s, lui l‟ha definita come un im-portante parentesi che lo ha aiutato in tanti modi: “Sotto il punto qualitativo con l'incre-mento di nuove macchine volte ad aumentare la qualità
produttiva già notevole, sia un aiuto a livello logistico, in ter-mini di organizzazione, sviluppo e produzione in larga scala, dove una piccola im-presa artigianale non era abituata a confrontarsi”. A tale riguardo Massimiliano ci delizia con uno dei suoi motti
che recita cosi: “Da tutti c'è sempre da imparare qual-cosa”, poiché da ogni esperi-
enza che la vita ci mette davanti c'è sempre qual-cosa da rac-cogliere. Per q u a n t o riguarda i progetti futuri, è rivolto a rafforzare il proprio mer-cato di nicchia
con l'esperienza di Mc Don-ald's, e continuare a valoriz-zare Morolo e il suo territorio, facendolo crescere sempre più. Non ci resta quindi che assaggiare oppure (per chi l‟ha già fatto) continuare a mangiare il “Nuovo Ciociaro”.
Buon appetito a tutti!
di SAMUELE FARINA
Massimiliano Scarchilli
SUCCEDE A MOROLO
S u g g e s t i v a e co invo lgen te la Passione vivente di
Gesù rievocata il 22 aprile a Morolo, per commemorare e ricordare la vera Passione di
Cristo. Il giorno del Venerdì Santo sono state rappresen-tate le ultime ore di Gesù ispirandosi ai testi del Vangelo e inserendo all‟inizio l'Ultima Cena. Una scena dal s ign i f i ca to evange l i co fondamentale, in quanto ci t r a ma nd a u n ev en t o importante della vita del Cristo, quello in cui Egli, dando comp imen to e significato nuovo alla Pasqua ebraica, anticipa il sacrificio di se stesso sulla croce, donandosi in cibo nel segno del pane e del vino. Il corteo ha avuto inizio dopo una
preghiera nel Piazzale antistante la Scuola Media “Ernesto Biondi” e i partecipanti, con i loro elaborati costumi, hanno dato il
v i a a l l a rappresentaz ione. Quest‟ultima nel nostro paese ha proprio l'intento di tes t i mon ia r e e raccontare un i m p o r t a n t e p e r i o d o d e l l ‟ a n n o , proposto in un
giorno liturgicamente p r o t e s o a l l a commemorazione della Passione: un aiuto a tutti noi fedeli per entrare in questa dimensione con la proc lamazione del Vangelo, animandolo e interpretandolo con la recitazione, le musiche, la scenografia e tutto ciò che la rende suggestiva e apprezzabile. Va vissuta veramente con il cuore, q u e l l a s e r a s t e s s a , ascoltando le preghiere dei cori e osservando le varie
s c e n e . Cogliendo i tratti salienti della vita di Gesù tra la gente osannante, tradito, condannato e flagellato; vedendo il Calvario, dove le tre croci
lentamente s i levano, ciascuna col suo fardello umano, per rendere reale l'ultimo atto della personale eucaristia del Cristo. Tanta
gente ha invaso le strade del nostro paese per partecipare a questa riflessione e preghiera, persone spinte dal desiderio di rivivere un momento così intenso del percorso quaresimale e di
meditare sul sacrificio di Cristo a beneficio dell‟umanità una folla che essa stessa diventa un suggestivo spettacolo. Un‟occasione, pertanto, da non perdere, capace di coniugare elementi di modernità e di eternità cos t i tuendo l ' o r ig ina le proposta per vivere la S e t t i m a n a S a n t a . Appuntamento al prossimo
anno... E quindi, non possiamo non esprimere vivo ringraziamento a tutti coloro che hanno partecipato
all‟evento.
di ORIETTA CIASCHI
foto di Alfredo Trenca
P er il secon-
do anno
co n s e cu t i vo ,
nel quartiere di San
Pietro, domenica 20
marzo si è svolta la
“Sagra dei Frascategli”,
rinviata di una settimana
causa pioggia. L‟evento, che
ha riunito nu-merosi cittadini
moro lan i e non, ha
accontentato tutti i palati. Le
“massaie sanpie -t rane”
hanno realizzato due varianti
di frascategli, uno dei
prodotti tipici della tradizione
culinaria morola -na.
Que l lo p iù an t i co
dall‟aspetto simile al ri-
so, e l‟altro più moderno,
detto anche “polen-ta
bianca” proprio per il suo
aspetto liscio e compatto.
I presenti si sono divisi su
quale fosse il tipo più
buono. Numerosi sono stati
anche i condimenti che si
potevano scegliere: aringa,
broccoletti, salsiccia, cipolla
e il classico ragù. Oltre ai
frascategli, protagonisti della
giornata, sono stati preparati
panini con salsiccia e
pancetta cucinati alla piastra,
il tutto rallegrato
da vino bianco e
rosso a volontà. Le
cantine del quartiere
sono state aperte e i
partecipanti alla festa
hanno potuto degustare ed
acquistare i prodotti tipici del
paese. La giornata è stata
allietata dalla presenza del
gruppo folkloristico del pae-
se “Chigli de „Mbrolo” che ha
animato l‟intera festa con
canti e balli, coinvol-gendo
anche il pubblico presente.
Al termine della giornata il
comita to organ izza tore
“Vivere il Quartiere” ha
proceduto all‟estrazione dei
premi messi in palio. La
sagra dei frascategli è stata
un ‟an t i c ipaz ione de l la
prossima festa di San Pietro
che si terrà, come ogni anno,
alla fine di giugno.
SUCCEDE A MOROLO
N on c‟è
Pasqua
morolana senza
ciammellone e lo sa bene
l‟Ass. Pro Loco Morolo che per
il secondo anno consecutivo
organizza la manifestazione
“Quelli che…ti prendono per la
gola”. Nel pomeriggio di
domenica 17 aprile in piazza
Biondi protagonista indiscusso
è stato il ciammellone che,
offerto gentilmente da “Profumi
di Forno”, è stato degustato
nella versione dolce con
nutella e in quella salata con
salame. Per gli amanti del-
l‟enogastronomia non poteva
mancare la degustazione del
dolce con del buon vino rosso.
Novità di uest‟anno: il dolce
pasquale, infatti, è stato
riconosciuto dal Ministero delle
Politiche Agrarie e Forestali
(con supplem. n.145 pub-
blicato nella Gazzetta Ufficiale
n.154 Serie Generale del 5
luglio 2010) prodotto tra-
dizionale e inserito nell‟elenco
dei prodotti tipici del Lazio. La
peculiarità fondamentale del
ciammellone risiede nella
lavorazione, lunga
e articolata, che
richiede ben due giorni, ma
grazie alla quale si può gustare
un dolce morbido, fragrante e
aromatico. A seguire la
degustazione, la sfilata in abito
medioevale dell‟Associazione
Sbandieratori e Musici di Grutti
(Umbria) e il successivo
spettacolo di sbandieratori.
Lungo via Roma è stata,
inoltre, allestita una mostra
fotografica interamente curata
dalla CIA (Confederazione
I ta l iana Agr ico l to r i ) d i
Frosinone che ringraziamo per
l ‟o t t ima co l labora zione.
L‟evento è stato possibile
anche grazie al contributo della
Banca di Credito Cooperativo
di Supino e al patrocinio della
Regione Lazio e del Comune
di Morolo. Un segnalibro, come
ricordo della bella giornata, è
stato distribuito dal Direttivo
Pro Loco ai partecipanti.
Gusto, tradizione, colore e
cultura sono stati gli ingredienti
principali della manifestazione,
te sa a va lo r i zza re e
promuovere il nostro territorio.
di ASS. PRO LOCO
di ELENA SCHIAVI
SUCCEDE A MOROLO
L a Rocca dei Colonna,
orgoglio e vanto dei
morolani, perde uno
dei suoi pezzi più prestigiosi:
il mastio. Questa particolare
torre nei castelli medievali
veniva usato come ultima
difesa in caso di attacco
nemico. Di altezza superiore
alle altre, rappresentava il
centro nevralgico dell‟intera
struttura. Le continue e
ininterrotte piogge stagionali
hanno inciso pesantemente
sulla struttura facendo
sgretolare tutta l‟antica torre.
Il triste episodio si è verificato
nella mattina di domenica 20
marzo. Nella foto in basso si
può notare quanto si è
mostrato agli
occhi dei primi
presenti. Secondo la
tradizione medievale il
mastio era compreso
nella residenza fortificata
del castello, ma non era
progettato come una
residenza stabile, anche se
poteva essere abitata per
brevi periodi. La maggior
parte delle volte poi l‟accesso,
non era diretto, ma richiedeva
l‟attraversa-mento di alcune
aree dell‟edificio. Nei giorni
successivi al crollo tutti hanno
notato la nuova “forma” della
Rocca, poiché il monumento
domina tutta la piana del
Sacco. L‟area interessata dal
crollo è quella
destra (per chi
guarda La Rocca dal
basso) e si trova subito a
fianco di quella che fino
a qualche
mese fa era
stata
interessata dai
lavori di
ristrutturazione.
Mentre si fa la
stima dei danni,
che come ci ha
detto
l‟assessore Gianni Noce
ammontano intorno ai
500mila euro, si attende una
risposta da parte della
Sovrintendenza per un
sopralluogo congiunto, così
da poter quantificare anche
l‟entità del materiale crollato.
Sulla struttura vige ora il
divieto di avvicinamento. Per
quanto riguarda la messa in
sicurezza della parte
ricostruita invece, la
situazione è stazionaria:
qualche mese è stato
terminato il primo lotto, che si
aggira intorno ai 600mila euro
(derivante da finanziamenti
regionali e cofinanziamento
da parte del comune). Il
simbolo per eccellenza del
nostro paese si sgretola,
anche senel corso dei secoli
la struttura ha subito non
poche distruzioni. Secondo
quanto riportato da Eusebio
Canali nel suo “Cenni storici
della terra di Morolo”, già nel
1216 (ossia dopo nemmeno
due secoli dalla nascita di
Morolo) il Castello fu assalito
e distrutto dal Conte di
Ceccano. La vicenda costò la
vita ad oltre quattrocento
persone. Nel 1385 poi
Fabrizio Colonna allargò i
possedimenti familiari, con i
beni portatigli in dote dalla
moglie Nanna di Supino. Nel
1423 l’allora Papa Martino V,
della casata dei Colonna
diede tutto il territorio
morolano in possesso di
Antonio Colonna. Da allora il
nome del nostro piccolo
paese è legato a quello della
potente famiglia romana,
anche se dopo varie
confische i Signori di Morolo
riebbero il Castello solo nel
1562 da parte di Papa Pio IV.
Successivamente nei secoli
XVII e XVIII i Principi a più
riprese allentarono sempre
più i vincoli feudatari fino al
1908, quando rinunziarono
definitivamente a qualsiasi
diritto ed alla proprietà della
Rocca.
di DANIELE TRENCA
IN PRIMO PIANO
E mergenza Valle del Sacco ancora in primo piano. In questo
numero abbiamo voluto intervistare Alberto Valleriani, presidente di ReTuVaSa (Rete per la Tutela della Valle del Sacco) www.retuvasa.org Da anni impegnato per la salvaguardia del territorio. Abbiamo voluto rivolgergli qualche domanda per vedere come stanno le cose nella zona di Morolo e come, secondo lui, la Valle può de f in i t ivamen te usc ir e
dall‟emergenza ambientale.
Com'è la situazione ambientale a Morolo e nei
comuni dell'alta Ciociaria?
«La situazione nell'alta Ciociaria risente sicuramente de l l ' i n f lu sso n ega t ivo d e t e r m i n a t o d a l l e contaminazioni dei terreni lungo il corso del Fiume Sacco. Vocazioni agricole per natura si sono trovate di punto in bianco private del sostentamento primario di sopravvivenza con un
marchio difficile da togliersi di dosso. Il tutto determinato da uno sviluppo industriale, ieri inarrestabile, che in barba a controlli ambientali ha permesso che ciò avvenisse. Due culture, quella industriale e quella agricola, che avrebbero potuto benissimo convivere se ognuno avesse r ispe t ta to la salvaguardia dei beni comuni. G u a r d a r s i i n d i e t r o è d'obbligo per non permettere i l ripetersi degli stessi errori. E' necessario però attivare le pratiche necessarie affinché i nostri territori tornino con produzioni di qualità e con le vocazioni turistiche di cui i paesi e città della Valle del Sacco dispongono. E‟ necessaria la pressione costante di tutta la società c iv i le per so l lec i tar e c o n t i n u a m e n t e l e amministrazioni e riportare i terreni ad uno stato ottimale
restituendone la funzione p r i ma r i a a i l e g i t t i m i propr ietar i . E‟ a l tresì necessario attivare tutte le p r a t i che d i mass ima precauzione e controllo sulle
attività industriali con i loro scar ichi , emiss ioni in atmosfera, gestione dei rifiuti attraverso un controllo capillare e l‟interdizione alle attività qualora ne fosse necessario. Di massima importanza applicare una moratoria di tutti gli impianti ad alto impatto ambientale. Un chiaro esempio di quanto detto è stata la sollevazione popolare sulla possibilità di adeguamento a bruciare car-fluff o residuo plastico della r o t t a m a z i o n e d e l l e automobili, dell‟impianto Marangoni di incenerimento pneumatici ad Anagni. Associazioni e cittadini hanno contribuito in modo notevole a sollecitare un intervento de l l e a m mi n is t r az i on i comunale e provinciale che ha portato ad un risultato storico nella Valle del Sacco. Un avvertimento anche a chi continua a proporre un
irrealizzabile aeroporto a Frosinone, che se dovesse avere seguito vedrebbe sicuramente, anche in questo caso, la sol levazione popolare. Teniamo a rendere noto che in questo momento l‟Ufficio Commissariale per l‟emergenza del Bacino del F i u m e S a c c o s t a collaborando con l‟Università de l la Tuscia per la riqualificazione dei terreni contaminati e su questo Retuvasa ha avuto il ruolo di
primo contatto tra gli enti».
Controlli più attenti al latte. Un sospiro di sollievo per
agricoltori e consumatori?
«Per quanto riguarda il latte la delibera regionale n. 13 del 21 Gennaio 2011 parla chiaro e pemette di garantire attraverso un extrapiano di monitoraggio la salubrità delle produzioni della Valle del Sacco attraverso dei campionamenti mirati con cadenza trimestrale per il latte ovino e caprino con possibilità di intensificazione a mensile qualora vengano individuati rischi per singola azienda. Per le aziende mai risultate esposte la cadenza sarà semestrale come per le aziende di produzione di latte bovino. Particolare attenzione verrà posta anche sui foraggi. Questa nuova situazione restrittiva a parer nostro potrebbe essere, oltre che una necessità, anche un‟ulteriore garanzia per il consumatore che vedrebbe i prodotti locali di nuovo disponibili, ma anche per gli Una veduta della piana del Sacco
IN PRIMO PIANO
stessi allevatori e produttori che sapranno costantemente quali provvedimenti adottare in relazione alle continue analisi effettuate sui loro
animali».
Che cosa garantite ai cittadini che si rivolgono a
voi?
«Noi non possiamo garantire nulla che non sia il supporto a chiunque abbia a cuore la salvaguardia del territorio e la tutela dei beni comuni, preda sempre più attaccata dai p o t e r i e c o no m i c i . E ‟ necessario che siano vigili e controllino costantemente il
territorio che vivono».
Parco sostenibile, centrale a biomasse, ecc. Qual è secondo voi la direzione da s e g u i r e p e r u sc i r e dall'emergenza una volta
per tutte?
«Come detto in precedenza la priori tà è il r ipr ist ino
ambientale. Per quanto riguarda ulteriori progetti riteniamo che le biomasse siano assolutamente non sostenibili. L‟energia elettrica, se necessaria, va prodotta attraverso altre fonti quali fotovoltaico ed eolico ritenuti ancora produttori di “energia netta” al contrario delle biomasse definiti come “assorbitori di energia”. E‟ necessaria una pianificazione energetica seria e auto controllata. E‟ un paradosso che dopo aver messo in ginocchio l‟economia agricola di un‟intera Valle ci si metta la p ie t r a tomba le sop r a attraverso distese di pannelli per ulteriori decenni. Il buon senso indica che ci sono luoghi idonei quali edifici pubblici, abitazioni, cave dismesse, tetti di capannoni di aziende da utilizzare per il fotovoltaico. Per chiudere è auspicabile sempre di più il coinvolgimento di tutte le parti attive finora tenute in disparte affinché si possa giungere a
decisioni condivise».
D.T.
E ‟ fissato per domenica 15 maggio alle 17 presso l‟auditorium di
Morolo la presentazione del l i b r o d i E m a n u e l a M a r o t t a , s c r i t t r i c e g i o r na l i s t a , n o n c h è collaboratrice d i “ Vo c i M o r o l a n e ” . Umbra di adozione ma ciociara di o r i g i n e . Questa la recensione che fanno sul web della sua opera: “Nei suoi racconti Emanuela Marotta mette tutta la freschezza e la dinamicità di una sognatrice. Vi troviamo gioie e dolori, dolcezza e coraggio, forza e paura, emozioni incorniciate d a u n a p a r t i c o l a r e padronanza lessicale. Ogni storia rapisce il lettore con le sue proprie caratteristiche, quando una immagine incantata lo porta in un mondo fatato, quando un g r u p p o d ' a m i c i l o accompagna in vacanza con loro, alla ricerca del vero io, quando una nuvola nel suo breve, ma lungo viaggio, volto alla riconciliazione di due amanti lontani, gli mostra la s c e n a i d i l l i a c a d e l ricongiungimento, quando un ballo lo trascina in una passione coinvolgente. Questa è Emanuela Marotta e i suoi racconti”. La copertina è mol to a ffasc inan te e
rispecchia i racconti che si trovano all‟interno. Il resto certamente verrà svelato
nell‟incontro che si terrà il 15 maggio, a cu i sa r à presente oltre all‟autrice anche il g io r na l i s ta e p r o f e s s o r e dell‟Università di Cassino Maurizio L o z z i . N e l frattempo chi des idera può acquistare il libro p r i m a d e l l a man i fes taz ione
presso la libreria Ubik di Frosinone. E‟ disponibile i n o l t r e s u l s i t o www.gruppoalbatrosilfilo.it mandando una mail a: [email protected] o al numero 0761-1763012. In attesa di leggere i racconti di Emanuela non possiamo che farle un enorme in bocca al lupo per la sua carriera da parte di tutta la redazione di
“Voci Morolane”.
La redazione
Manifestazione di protesta organizzata da Retuvasa
E ntrare in chiesa la domenica e vedere che manca qualcosa!
È accaduto circa un mese fa, proprio nella chiesa di Santa Maria Assunta, dopo la messa delle 11. I fedeli, che come sempre rivolgono il saluto alla venerata Madonna della Pace, hanno
impiegato poco tempo a capire quello che era successo. Il vetro che copriva l'immagine della Vergine, che ogni anno viene portata in processione nel mese di giugno, era stato rotto e la collana, che risplendeva al Suo collo, non c'era più. È il quarto furto che avviene ai danni della sacra immagine dal secondo dopoguerra, come ci raccontano Lella e Maruzza, da sempre custodi della chiesa di Santa Maria. L'ultimo è avvenuto durante la giornata di sabato 26
marzo; con un pezzo di ferro è stato sfondato il vetro d e l l a c o r n i c e contenente l'antico dipinto e il monile d'oro è stato strappato con forza. Un evento che ha lasciato sbigottiti molti fedeli in virtù della grande
devozione che Morolo nutre per la Madonna della Pace. Una devozione che affonda le sue radici nel lontano 1916. Si narra infatti che il 29 maggio di quell'anno, quando la Grande Guerra stava distruggendo l'Europa intera e uccidendo milioni di vite, le mogli, le madri e i parenti dei soldati morolani partiti per la guerra, si fossero riuniti nella Chiesa Collegiata di Santa Maria per la preghiera del Santo Rosario, chiedendo alla Vergine protezione per i loro cari e la cessazione di tanta
morte e d o l o r e . Mentre si recitava la preg h i era p e r l a p a c e , com p osta dal Santo P a d r e Benedetto XV , in un
gesto di g r a n d e pietà, la M a d o n n a mosse gli o c c h i all'insù e molti fedeli, c h e
assistettero a questo evento,
gridarono al miracolo. Da allora questa i mmagi ne s acr a i n c o m i n c i ò a
venerarsi con culto speciale nella Chiesa Collegiata. Il dipinto apparteneva alla f a m i g l i a
Renzoni, che era solita prestarlo alla chiesa per le funzioni del m e s e mariano e che, dopo q u e s t o g r a n d e evento, lo donò alla p a r r o c c h i a perchè in q u a l u n q u e m o m e n t o d e l l ' a n n o u o m i n i ,
donne e b a m b i n i potessero ammirarlo e offrire doni e preghiere alla Vergine. Da quel giorno fu un accorrere di cittadini e forestieri. Le campane suonarono a festa e dai paesi limitrofi una fiumana di gente arrivava per adorare la Madonna, divenuta ormai la “Madre pietosa dei soldati
combattenti”. Vennero scritti canti popolari in Suo onore e le donne portavano in dono i loro coralli, invocando la Sua protezione. Circa venti anni fa l'allora parroco Don Giuseppe Santucci fece restaurare il quadro che poi v e n n e e s i b i t o n e l l a
Cattedrale di Anagni per l'esposizione di tutte le immagini mariane della diocesi. Ad oggi, è stata s p o r t a d e n u n c i a a i Carabinieri e sono stati consultati degli esperti per fare una stima complessiva del danno. Infatti oltre al
valore della collana, sono stati danneggiati il vetro, la cornice e a causa della frantumazione del vetro anche la tela stessa è stata colpita e necessita adesso di restauro. Nell'attesa di informazioni più certe sul furto e sui danni, ci prepariamo a festeggiare nel
2016 il centenario della Madonna della Pace. Cento anni da quel miracolo e dall'inizio di un grande legame tra la Madre e i morolani, da tramandare alle generazioni future.
SUCCEDE A MOROLO
di CHIARA LIBURDI
C’era una volta…
una quercia!
La centenaria quercia, signora di Valle Sant‟Angelo, non c‟è più: non colta da disfacimento naturale perché centenaria, bensì aggredita e straziata da decine e decine di seghettati denti metallici che per molti g ior n i hanno in f ie r i to sull‟imponente tronco e sui suoi indomiti rami. L‟abbiamo vista “combattere” con il suo corpo robusto e forte contro terribili folate di vento e altrettanto micidiali scariche di fulmini. (d‟ora in poi chi le parerà?) L‟abbiamo vista accogliere frotte di uccelli migratori che tra i suoi rami riposavano un po‟ prima di continuare il loro lungo viaggio. L‟abbiamo vista accogliere il ritorno del giallo e ciarliero rigogolo, fedele vacanziere della valle. L‟hanno vista, toccata, abbracciata e misurata gli a l u n n i d e l l a s c u o l a elementare di Cerquotti, quando, guidati dalle loro insegnanti, decisero di fare un‟escurs ione a Val le Sant‟Angelo, per conoscere ed ammirare uno dei più bei toponimi ambientali del territorio di Morolo: di cui la
nostra quercia ne era il punto focale . Erano gli anni 90, gli anni dell‟importantis-simo progetto ambientale “Lavorare nel verde” che coinvolse parte delle scuole dell‟obbligo di Morolo, Supino e Patrica. L‟obiettivo da raggiungere era quello di formare nelle nuove generazioni una coscienza amb ien ta le aman te e rispettosa della natura, attiva e tanto salda da non permettere un domani, all‟indifferenza, all‟ignoranza e al tornaconto personale di prevalere sugli interessi della collettività e del bene comune. Che cosa rimane di questa triste vicenda? Un‟immensa e profonda ferita, inferta alla natura; gli echi ormai spenti, di una giusta protesta di alcuni cittadini morolani e valligiani; e, in ultimo, per dirla con il Pascoli : “Ognuno loda, ognuno taglia. A sera ognuno col suo greve fascio va. Nell’aria un pianto… d’una capinera che cerca il nido che non troverà.”
(da “La quercia caduta”).
C’è da riflettere per tutti!
Maria Luisa Alteri
SPAZIO AL CITTADINO
E ‟ stato
siglato a Morolo
il protocollo
d ‟ i n t e s a p e r l o
svolgimento di un Corso
di Comunicazione e
Marketing Turistico per il
nos t ro te r r i to r io , t r a
l‟Amministrazione comunale,
rappresentata dal Sindaco,
Do tt .ssa Anna Mar ia
Girolami, e l‟Università
popolare CONSCOM, retta
dal Prof. Maurizio Lozzi
(nella foto) . Tutto è nato da
un'amicizia tra colleghi
giornalisti, e il desiderio di
fare qualcosa insieme per
Morolo. Qualcosa che abbia
un seguito. Da questa voglia
di fare è nato il corso che
comprende tutto il nostro
t e r r i t o r i o C i o c i a r o ,
coinvolgendo anche altri
comuni ed enti territoriali. Pur
non vivendo più qui, sono
legatissima a questo paese e
sono fiera delle mie radici.
Ciociari, popolo pieno di
voglia di fare, sia per se
stessi che per ciò che li
circonda, non sono
mai con le mai in
mano. I giovani
vogliono emergere
e l a v o r a r e .
Rendiamoci conto
che sotto ai piedi e
intorno a noi non
abb iamo so lo
“inquinamento” ma
grandi risorse
da sfruttare nel migliore
dei modi. Questa
i n i z i a t i v a è l a
dimostrazione di voler
crescere e di voler dare
delle opportunità. Il corso si
svolgerà a Morolo dal 7
maggio fino al 25 giugno,
assicurando un‟of fer ta
f o r m a t i va , d an do l a
possibilità di acquisire una
formazione da operatore di
p r o m o z i o n e t u r i s t i c a
terr itor iale. Svolto da
a c c r e d i t a t i d o c e n t i
universitari rilascerà al
termine un attestato di
f r e q u e n z a . U l t e r i o r i
informazioni sono reperibili
p resso la segr e ter ia
comunale di Morolo. Il
nostro paese e il nostro
terr i tor io necessita di
un'infomazione. Dare il
nostro contributo alla nostra
società e comunità per far si
che si migliori sempre di più
senza doversi ritrovare a
dire: “non si fa mai niente” “in
Ciociaria non c‟è molto”.
di EMANUELA MAROTTA
S i è tenuta nel p ome r i gg i o d i domenica 10 aprile
la manifestazione poetica, dal significativo titolo “Intervista alla poesia: i poeti rispondono per le rime”, che ha visto protagonisti i componimenti poetici di Anna Maria Giudici e A n t o n i o P i e t r o p a o l i . L‟incontro culturale è stato organizzato e voluto dalla Pro Loco - ed appoggiato d a l l ‟ A m m i n i s t r a z i o n e Comunale, presente nella persona del sindaco - che, ha così voluto rendere onore a quella che in tutta Italia è ormai da anni conosc iu ta come la “Settimana della Cultura”. Come ha tenuto a precisare a d a p e r t u r a d e l l a manifestazione il Presidente della Pro Loco, Anita Fiaschetti, è importante riconoscere, promuovere ed incoraggiare le disparate forme di cultura presenti nel nostro paese, purtroppo mai abbastanza incentivate e in serio pericolo di essere
diment icate. Particolare lo svolgimento della serata: i due autori si sono c imen ta t i , davanti ad un uditorio di circa quaranta persone, nell‟ardua lettura dei loro c o m p o n i m e n t i , sistematicamente incalzati d a l l e d o m a n d e d e l moderatore e interrotti di t a n t o i n t a n t o d a piacevolissime parentesi musicali. Alla base di una struttura del genere c‟è sicuramente la convinzione, espressa attraverso il titolo stesso, che è la Poesia a presentare l‟uomo e la donna ai quali, quasi umili scribi, non resta che trascrivere ciò che essa detta in loro. Così si sono succedute ben cinque domande rivolte ai poeti inerenti la loro vita, le loro radici, il passato, le persone importanti, i luoghi che hanno segnato il proprio animo, alle quali essi hanno risposto “per le rime” appunto, ovvero attraverso
le loro stesse poesie. Tutto
questo ha concorso a rendere più facilmente percettibile quanto l‟arte poetica sia il segno
grafico di qualcosa che sgorga dal profondo dell‟essenza umana, che parla di noi meglio della nostra bocca, delle nostre azioni, della nostra mente spesso distorta. La serata è trascorsa piacevolmente, tra commozione e qualche bella r i s a t a , a l l i e t a t a egregiamente dalla chitarra di Matteo Cellini che, durante i suoi momenti musicali, ha dato modo al p u b b l i c o d i l as c i a r sedimentare le parole ascoltate. Tutto questo indubbiamente grazie ai componimenti poetici di Antonio ed Annamaria, ascoltat i con grande interesse ed apprezzati da tutti, nella loro freschezza, s e m p l i c i t à e f o r z a espressiva. La riflessione, come diceva qualcuno, nasce spontanea: perché non è possibile far diventare appuntamenti di questo genere più frequenti? Ci pare importante sottolineare come la Cultura abbia molte facce, e molte di esse, al contrario di quanto si voglia farci credere, sono presenti nel nostro paese, ricco di tradizioni, di storia e di storie, di colore. Ma niente di tutto questo può venire a galla se non sono per primi i
morolani stessi a volerlo.
SUCCEDE A MOROLO
di LINDA PIETROPAOLI
C o n t i n u a n o i
festeggiamenti in
onore dei 150 anni
d‟Unità d‟Ital ia. Nella
mattinata di sabato 21
maggio è previsto, presso
l‟Auditorium Comunale, un
convegno sul Risorgimento
che vedrà tra l‟altro gli
i n t e r v e n t i d e l l e
professoresse Bianca Maria
e Maria Teresa Valeri, del
Sindaco di Morolo dott.ssa
Annamaria Girolami, del
Presidente Pro Loco dott.ssa
Anita Fiaschetti e del
Dirigente Scolastico, prof.
Michele Incelli. Al termine
del convegno di nuovo
protagonisti gli alunni delle
classi IV^ e V^ - elementare
Marchioni e Vori - e della
scuola media Biondi che
omaggeranno l‟evento con
una rassegna artistica. Alle
elementari è stato assegnato
il tema “Il personaggio
storico del Risorgimento che
più ti ha colpito” e alla media
“A 150 anni dall’Unità d’Italia
quali sentimenti evoca in te il
periodo Risorgimentale”;
diverse le materie nelle quali
gli alunni si cimenteranno.
L‟evento è stato organizzato
dall‟Ass. Pro Loco Morolo
con il patrocinio del Comune.
di ASS. PRO LOCO
Anna Maria Giudici e Antonio Pietropaoli, protagonisti dell‟incontro
SUCCEDE A MOROLO
“N oi fummo da secoli calpesti, derisi, perché
non siam popoli, perché siam divisi”. E’ l’inizio della seconda strofa dell‟inno di Mameli. Probabilmente mai come in questa ricorrenza è venuto fuori da parte di tutti l ‟orgogl io di essere italiani, che purtroppo v i e n e f u o r i spesso solo ad ogni Olimpiade o Mondi a l e d i Calcio. Come in altre parti d‟Italia anche il nostro paese, dalla metà del mese di marzo si è colorato del più famoso dei tricolori, quel “verdebiancoerosso” simbolo dell‟Italia unita. Le finestre e la centrale piazza Biondi si
sono riempite di tricolori, m e n t r e d a l b a l c o n e comunale faceva bella mostra di sè un lungo striscione con i due protagonisti dell‟Unificazione: Garibaldi e Re Vittorio E m a n u e l e I I . L a
manifestazione a Morolo ha avuto l u o g o n e l l a m at t i n a t a d i sabato 2 aprile, alla presenza di autorità civili, militari e religiose. Non è mancata
la partecipazione delle varie associazioni e dei comitati morolani, anche se i veri protagonisti sono stati i bambini del le scuole elementari e medie. Tre lunghi drappi colorati, uno per ogni colore, hanno fatto
ingresso all‟inizio della manifestazione sorretti dai giovani scolari, per poi essere posizionatii ai lati del la statua di San Francesco. A fare da portabandiera un piccolo immigrato marocchino, propr i o a si gni f i care l‟integrazione e l‟accoglienza della nostra terra. Ad aprire la kermesse il parroco Padre Leonel e il primo cittadino Anna Maria Girolami, che h a n n o r i m a r c a t o l ‟ i m p o r t a n z a dell‟unificazione d e l Re g n o d‟Italia e quella di essere una s o l a n a z i o n e . L a manifestazione è stata l‟occasione anche per poter scoprire la figura di Ettore Tranquilli Leali, antenato del professor Paolo Tranquili Leali, che insieme agli u o m i n i d i G i u s e p p e Gar ibaldi , fece par te dell‟impresa dei Mille. Dopo un lungo periodo lontano d a l l a t e r r a n a t ì a ,
documentata dai suoi tanti scritti, finalmente il ritorno in patria. Anche il dirigente scolastico, prof. Michele Incelli ha voluto manifestare il suo orgoglio di essere italiano ai tanti studenti presenti. In conclusione, mentre tutti intonavano il “Fratelli d‟Italia” un giovane studente ha omaggiato il
monumento ai Caduti di tutte le guerre con una coccarda floreale tricolore, come segno di appartenenza a questo meraviglioso popolo, a volte criticato, deriso, ma mai diviso! A concludere la mattinata un componimento in versi di Anna Maria Giudici d e d i c a t o p r o p r i o
all‟Unificazione d‟Italia.
D.T.
I “Nickelback” sono un gruppo rock canadese dalle connotazioni
stilistiche che vanno dall‟ hard rock al metal e persino grunge ( ad inizio carriera), con una propensione a sfornare “ballads” di grande presa in ogni loro disco, cosa che ha s i cu r a men te contribuito al loro successo planetario portandoli a vendere quasi trenta milioni di dischi nel mondo. Segni evidenti del questo successo sono la presenza di loro canzoni sia nei titoli di coda di “Spiderman” con “Her o ” , in “Daredevil” con “Learn the har d way ”, “Transformers - la vendetta del caduto” con “Burn it to the ground”, oltre agli innumerevoli premi musicali dei più svariati “Award” che farciscono il business musicale mondiale. La line-up del gruppo è formata dai fratelli Chad Kroeger (voce e chitarra) e Mike Kroeger (basso), e da Ryan Peake (chitarra solista) e Daniel Adair (batteria), quest‟ultimo subentrato nel 2005 per la defezione di Ryan Vikedal. “Dark horse” è il sesto album del gruppo e si distingue dai precedenti per la produzione ad opera di Mutt Lange ( già in affari con Def Leppard ed Ac/Dc ) che li ha portati verso un sound sicuramente meno “grezzo” ma più incisivo e sofisticato negli arrangiamenti e nello stile, cosa che da una parte li ha res i un po‟ p iù
commerciali e dall‟altra più “puliti” e tecnicamente evoluti. L‟inizio del disco è a f f ida to a l l ‟ o t t ima “Something in your mouth”, pezzo roccioso con chitarre graffianti ed un “bridge” rappato che trascina nel miglior modo verso il
resto del disco, che in effetti continua sugli stessi livelli con “Burn it to the ground”, introdotta da un riff di chitarra coinvolgente per poi sfociare nel ritornello con dei cori da “stadio” veramente efficaci che evidenziano l‟intervento in produzione di Mutt Lange. Si continua con “Gotta be somebody”, prima “ballad” del disco di ottima fattura che come singolo ha contribuito non poco al traino del disco, dove la voce portentosa e ruvida di Chad sottolinea in modo perfetto lo svolgimento melodico e ritmico del pezzo, subito dopo si ascolta un'altra ballad, “I‟d come for you”, sugli stessi standard della precedente, forse un po‟ più “leggera” della precedente ma pur sempre valida ed accattivante. Si
riprende con il rock hard-metal ( alternative metal lo definiscono alcuni) con i brani “Next go round” e la successiva “Just to
get high” ( quest‟ultima contiene anche un bellissimo solista di chitarra), entrambi ottimi pezzi che evidenziano
anche loro un buon lavoro in fase di produzione. Si ritorna sulle “ballads” con la bellissima “Never gonna be alone”, lentone orecchiabi l iss imo e sentimentale in cui la voce di Chad la fa veramente da “padrone” con la sua ruvidità “abrasiva”, così roca ed estesa che da sola sorregge il brano che altrimenti risulterebbe
troppo “facile”. Si prosegue con “Shakin‟ hands” e “S.E.X.”, ambedue in puro stile rock, con la seconda in cui spicca un riff di chitarra iniziale davvero azzeccato e ruvido al punto giusto, per poi concludere con “If today was your last day”, ballad di buona fattura ( c o m e t r a d i z i o n e Nickelback) e “ T h i s afternoon”, in stile country-r o c k - p o p , forse il pezzo m e n o “centrato” del disco, ma d a l l ‟ a r i a vaga men te “goliardica” e “sbarazzina”
(anche per l’inizio in cui si sentono risate e schiamazzi v a r i ) . I N i c k e l b a c k confermano con questo disco di essere una band che ha qualcosa da dire sia sul piano delle composizioni che su quello del sound, se infatti sia nei brani rock più duri che nelle ballads più orecchiabili si riconosce un ottimo standard d i scr i t tura, altrettanto lo si può dire del suono della band, roccioso e graffiante al punto giusto in ogni situazione, senza esasperazioni virtuosistiche che spesso distolgono dal messaggio vero e proprio ma con un intenso lavoro di ricerca per rendere i riff più originali possibile, lavoro che in questo disco (come abbiamo già detto) è ancora p iù accen tua to da l la presenza di un produttore con le idee chiare sul risultato da raggiungere. Un buon disco che si presta ad ascolti in ogni situazione, che sia su lettore portatile mp3, in auto o, come nel mio caso, comodamente seduto sul
divano di casa.
VOCI MOROLANE - Musica
di ALESSANDRO BIGIARINI
M omento decisivo per i biancorossi di mister Antonio
Gaeta a caccia della salvezza nel campionato di Eccellenza. Il Morolo è appena fuori dalla zona a rischio dei playout con 37 punti e cerca ossigeno per c ons o l i da re l a s ua posizione visto che non è a n c o r a matematicamente salvo. Certo manca poco, ma non bisogna rilassarsi proprio in questo frangente. Quattro r i s u l t a t i u t i l i consecutivi, le v i t t o r i e c o n Cisterna e San Cesareo ed i pareggi con Anitrella e Torbellamonaca, hanno permesso ai ciociari di restare agganciati alla zona che porta alla salvezza. Le ultime due gare, al contrario, hanno portato due sconfitte con Lariano e Sora. Due k.o. che non hanno pregiudicato il cammino di Verrecchia e
compagni, che o r a s o n o ch iamati al l ‟ ul t imo sforzo, quello decisivo. In particolare nell‟ultima gara i lepini sono stati sconfitti a Sora dalla c a p o l i s t a d e l raggruppamento. Un 2-0 che comunque non ha demoralizzato i morolani,
pronti per il rush finale: “Sono soddisfatto della prova offerta dai miei ragazzi al cospetto del Sora – ha commentato il tecnico Antonio Gaeta – siamo usciti a testa alta dal confronto con una delle squadre più forti del campionato e non possiamo r i mp rov era rc i nu l l a ” .
L‟al lenatore del Morolo
appare fiducioso per il prosieguo del torneo: “Con questo spirito penso che la salvezza non ci sfuggirà. Alla
ripresa del campionato affronteremo tre sfide importanti – ha concluso Antonio Gaeta - ed è nostro
c omp i t o c en t r a re l ’ o b i e t t i v o d e l l a p e r m a n e n z a i n Eccellenza”. Insomma i presupposti sembrano giusti e solo il Morolo è arbitro del proprio destino. Il campionato ora si ferma per un certo periodo di tempo e riprenderà
la propria marcia il primo maggio, con il Morolo impegnato nella t r a s f e r t a d i Terracina. Un m a t c h c h e rievoca il recente p a s s a t o biancorosso e ci riporta al 13 maggio del 2006 quando al Flaminio il club di Angelo Costantini conquistò la serie D nel lo spareggio proprio contro i tigrotti terracinesi. Bei ricordi! Ma oggi è tutta un‟altra storia ed in palio per i ragazzi di Gaeta c‟è il mantenimento della categoria contro un T e r rac i na c he , tuttavia, la sua
s a l v e z z a g i à l ‟ h a conquistata. Il campionato poi proporrà l‟8 maggio la sfida interna con il Formia e
poi la chiusura sarà a Monte San G i o v a n n i Campano contro l a s q u a d r a rivelazione della stagione, il 15 maggio. È proprio il caso di dirlo, la salvezza in tre mosse…o meglio
in tre giornate per il Morolo.
Vietato sbagliare.
VOCI MOROLANE - Sport
di GABRIELE SCHIAVI
l‟attaccante Nando Verrecchia
Morolo vittorioso contro il Marino lo scorso 20 marzo patron Angelo Costantini
I MURULANO EMIGRATO
Quando puro gli Murulano…
Pù campà luntano su nu ieva,
era purché aiecco la fame glià ratturceva.
Ma, si puro figlio degli munnu ha diventato,
nu pezzo de Murolo dentro de isso s’ha purtato.
A chiglio che s’ha accuntentato
drete a Valmontone s’ha accasato,
i si gli dialetto: “da vecci a ce venghi” glià cagnato
burino
“de noi artri” ha diventato,
i l’ultima casetta a Murolo s’ha cumprato.
Mo, gli tempi della fame so luntani, ma la memoria
ci serve puro a chesto: a nun ci fa scurdà quando
tutto era diverso i emme nui gli straniero all’estero.
La storia de Murolo l’hao fatta in tanti,
preti, sindaci, poeti i puro gli briganti,
ma nui rumanimo sempre i sulo devoti agli Santi,
purché è la fede la sola cosa che ci manna annanti.
Mimmi
PAPA’, PAPA
dedicata a Giovanni Paolo II
Un accento che cambia una parola
ma non l’amore per i propri figli
vecchi o giovani che siano.
Esempio d’amore per tutti
rossi, gialli, bianchi o neri
latore di pace per ebrei,
musulmani, indù e atei.
Al fianco dei poveri e degli umili
contro le guerre, dittature e
le brutture del mondo.
Per coloro che sono oppressi e malati
un posto particolare nel cuore
del successore di Cristo
Papa, Papà per la vita.
Stefano Valentini
ALLA CIAMBELLA, AL GRAN CACIO E ALLA STECCATA DI MOROLO
Anna Maria Giudici
Coi riconoscimenti meritati,
unici siete, speciali e rinomati:
ricevendo premie pure onori,
rivelate bontà e gran sapori.
Padroni delle tavole e del gusto
date il tocco, sempre al momento giusto
e, chi ancora, non vi ha assaggiato,
se degusta, si sente, poi, beato.
Diventa ognuno, amico singolare,
irrinunciabile e, proprio da mangiare
che dona, premuroso apportatore,
gioia al palato, ed al fisico, vigore.
Ben lavorati ed anche genuini,
soddisfate gli adulti ed i bambini
e, fornendo le giuste calorie,
contribuite a linee, da malie.
Nascete dall’impegno del casaro,
col latte scelto che è solo ciociaro
e, fatta a mano, ogni formatura,
la posiziona, per l’affumicatura.
Coi trucioli di faggio, preparata,
è naturale e molto delicata:
poi la stagionatura nei locali,
che la pietra di tufo, fa speciali.
La Ciambella, che è il semistagionato,
può essere, alla piastra, cucinato
o arricchire, ricette prelibate,
in cui la gola, porta a scorpacciate.
Il Gran Cacio, fratello stagionato,
ha del caciocavallo, il suo formato
e spumanti, champagne e vino rosso,
sono abbinati, davvero, a più non posso.
I primi, uniti agli aperitivi,
rendono i convitati, assai giulivi
ed il secondo, in tante varietà,
esalta e accresce, la sapidità.
Apprezzati da ghiotti e intenditori,
riportate all’olfatto, quegli odori,
della gastronomia tradizionale,
riproponendola, in modo eccezionale.
Un’altra gemma, da poco, in casa, è nata
e, per la culla, è detta, la “Steccata”,
il formato, è cilidrico e allungato,
della sorella, la pasta, è il duplicato.
Di “Mc Donald’s” sei chicca deliziosa
e, dei panini, sovrana scrupolosa:
porti dovunque, la soddisfazione
e sei richiesta, sempre, a profusione.
A nonno Pietro, fino a Massimiliano,
l’elogio, perché, con l’andar lontano,
imprenditori, hanno concretizzato,
il sogno che, nel tempo, si è avverato.
Viva dunque, i gioielli di Morolo
e gli Scarchilli, che ne sono il polo:
Ciambella, Cacio e pure la Steccata,
trio caro e, presenza raffinata.
Voci MorolaneVoci Morolane AprileAprileAprile---Maggio Maggio Maggio --- anno VI anno VI anno VI --- numero 29numero 29numero 29
Hanno collaborato a questo numero:
Maria Luisa Alteri; Alessandro Bigiarini;
Orietta Ciaschi; Samuele Farina;
Chiara Liburdi; Emanuela Marotta;
Linda Pietropaoli; Elena Schiavi;
Gabriele Schiavi; Daniele Trenca;
Associazione Pro Loco
Poesie: Stefano Valentini;
Anna Maria Giudici; Mimmi Evangelisti;
Per info, chiarimenti ed invio articoli: