web reputation studi legali. la classifica di reputation manager su italia oggi

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OSSERVATORIO Identità digitale, studi legali ancora indietro Lui alle pagg. Il e III Osserva torio Affari LegaliVReputatioii Manager: la comunicazione online non è ritenuta strategica Studi legali, un'identità digitale ancora tutta da fare Pagine a cura DI DUILIO LUI P assano i mesi, ma gli studi d'affari italiani continuano a trascu- rare l'importanza di curare la propria reputazio- ne online. E la sensazione che si ri- cava dalla lettura del nuovo Osservatorio sulle law firm italiane curato da Reputa- tion Manager e da Be Media, società specializzate in ana- lisi e consulenza sulla repu- tazione online, in esclusiva per Affari Legali-ItaliaOggi Sette. Rispetto alla prima in- dagine condotta in prima- vera (si veda Affari Legali del 20 maggio scorso), non solo non cresce l'attenzione verso l'immagine dello stu- dio che viene proiettata sul Web, ma in molti casi addi- rittura si procede a passo di gamoero. A dimostrazione di un ri- tardo culturale delle nostre realtà professionali, che spesso incide anche sul- la capacità di conquistare mandati internazionali. La ricerca Reputation Manager e Be Media hanno curato uno studio ad hoc per questo giornale passando al se- taccio tutto ciò che su internet si dice dei 13 maggiori studi legali nati nel nostro Paese, cioè Bonelli Ere- de Pappalar- do; Carnelutti; Chiomenti; Cba; D'Urso Gatti e Bianchi; Gianni Origoni Grippo Cappelli e part- ner; Grimaldi e Associati; Lom- bardi Molinari e associati; Ls Lexjus Sinacta; Pavia e Ansaldo; Pirola Pennuto Zei e Associati; Nctm e Tonucci. Reputation Ma- nager, società specializzata in tecniche di misu- razione della reputazione online, ha messo a punto un metodo di valutazione basato su scala da 1 a 10, rappresentativo di 15 voci, racchiuse in quattro macro- aree: presenza istituzionale (design, usabilità, ricchezza informativa, potenza domi- nio frequenza aggiornamen- to); presenza enciclopedica (presenza, estensione e casi citati rilevanti), presenza Web 1.0 (presenza nelle news, presenza nei titoli, Pag. 1

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La classifica aggiornata a Novembre 2013 sulla web reputation dei top legal italiani, curata da Reputation Manager in esclusiva per Italia Oggi

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Page 1: Web Reputation Studi Legali. La classifica di Reputation Manager su Italia Oggi

OSSERVATORIO Identità digitale, studi legali ancora indietro Lui alle pagg. Il e III

Osserva torio Affari LegaliVReputatioii Manager: la comunicazione online non è ritenuta strategica

Studi legali, un'identità digitale ancora tutta da fare

Pagine a cura DI DUILIO LUI

Passano i mesi, ma gli studi d'affari italiani continuano a trascu­rare l'importanza di

curare la propria reputazio­ne online.

E la sensazione che si ri­cava dalla lettura del nuovo Osservatorio sulle law firm italiane curato da Reputa­tion Manager e da Be Media, società specializzate in ana­lisi e consulenza sulla repu­tazione online, in esclusiva per Affari Legali-ItaliaOggi Sette.

Rispetto alla prima in­dagine condotta in prima­vera (si veda Affari Legali del 20 maggio scorso), non solo non cresce l'attenzione verso l'immagine dello stu­dio che viene proiettata sul Web, ma in molti casi addi­rittura si procede a passo di

gamoero. A dimostrazione di un ri­

tardo culturale delle nostre rea l t à professionali , che spesso incide anche sul­la capacità di conquistare mandati internazionali.

La ricerca

Reputa t ion Manager e Be Media hanno curato uno studio ad hoc per ques to g iorna le passando al se­taccio tutto ciò che su internet si dice dei 13 maggiori studi legali na t i nel nostro Paese, cioè Bonelli Ere­de Pappalar­do; Carnelutti; Chiomenti; Cba; D'Urso Gatti e Bianchi; Gianni Origoni Grippo Cappelli e part­ner; Grimaldi e

Associati; Lom­bardi Molinari e associati; Ls Lexjus Sinacta; Pavia e Ansaldo; Pirola Pennuto Zei e Associati; Nctm e Tonucci.

Reputation Ma­n a g e r , s o c i e t à special izzata in tecniche di misu­razione della reputazione online, ha messo a punto un metodo di valutazione basato su scala da 1 a 10, rappresentativo di 15 voci,

racchiuse in quattro macro­aree: presenza istituzionale (design, usabilità, ricchezza informativa, potenza domi­nio frequenza aggiornamen­to); presenza enciclopedica (presenza, estensione e casi citati r i levanti) , presenza Web 1.0 (presenza nelle

news, presenza nei titoli,

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numero totali di citazioni, presenza nei social e pre­senza di articoli o citazioni lesive) e presenza Web 2.0 (volume di presenza nei blog, nei forum nei canali di opinione 2.0 e presenza lesività).

Scendono i volumi

In linea generale, l'Osser­vatorio di Reputation Ma­nager segnala un calo dei volumi mensili di informa­zioni che transitano in rete relative agli studi e alla loro valutazione generale. Resta elevata l'attenzione verso la presenza istituzionale, men­tre solo tre studi hanno una presenza su Wikipedia {Bo­netti Erede Pappalardo, Chiomenti e Nctm).

Ampiamente insufficiente è anche la presenza in ter­mini di Web 1.0, con Gianni Origoni Grippo che guida la classifica con 4,9 punti.

Una maggiore attenzione viene riservata alle soluzio­ni del Web 2.0, quindi alla presenza nei blog, forum e nei canali di comunicazione più interattivi, con Chiomenti che guida con 8,9 pun­ti, distanziando il terzetto composto da Nctm, Pavia e Ansaldo e Cba (con 7,2 punti).

Solo due studi sopra la sufficienza

Le prime cinque posizioni sono una conferma della pri­ma edizione: Chio­menti comanda con 6,7 punti su un totale di 10, con un calo di 0,6 punti.

La posizione d'onore spet­ta a Bonetti Erede Pappa­lardo con 6 punti, anche in questo caso in discesa (-1,1) rispetto alla rilevazione del­la scorsa primavera, mentre sul gradino basso si piazza

Nctm con 5,4 (-1,2). Così Gianni Origoni Grippo accorcia le distanze, con­siderando che cede appe­na 0,2 punti (a quota 4,4), mentre al quinto posto si piazza ancora Tonucci, con 3,8 punti (-0,6 rispetto alla scorsa rivelazione).

Guadagna tre posti, sa­lendo alla ses ta piazza, Pavia e Ansaldo, che si ferma a 3,6 pun t i (-0,1 punti), così come Cba, che è settima a 3,3 punti (-0,6). All'ottavo posto sono appa­iati LS LexJus e Lombar­di Molinari con 3,1 punti, mentre la top ten si chiude con Pirola Pennuto Zei (3 netti).

Male Carnelutti, che perde sei posizioni e finisce

al l 'undicesimo posto con una media di 2,8 punti, da­vanti a Grimaldi (2,7 pun­ti). L'unico studio tra quelli esaminati a non aver perso decimali è d'Urso Gatti, che comunque resta all'ul­timo posto con una media di 2,2 punti.

Scarsa attenzione alla comunicazione online

Andrea Barchiesi , am­min i s t ra to re delegato di Reputation Manager, attri­buisce il calo soprat tut to alla diminuzione dei volumi mensili. «Monitoriamo quo­tidianamente più di 97 mila fonti Rss, che contengono ogni genere di contenuto e abbiamo rilevato che nell'ul­timo mese gli studi hanno una presenza media di 15 citazioni rilevanti, ovvero nel titolo degli articoli, e 355 citazioni totali», spiega. «Se si pensa che cinque studi su tredici non concorrono affatto

alla media in quanto non re­gistrano citazioni rilevanti, si capisce perchè l'aspetto quan­titativo e di aggiornamento dei contenuti pesi molto».

Resta comunque il dato de­ludente di due soli studi che raggiungono la sufficienza.

«Oltre al tema dei volumi l'identità digitale degli stu­di analizzati è carente da diversi punti di vista», os­serva Alberto Murer, part­ner di Be Media. «Rispetto alla prima analisi non si rileva alcun miglioramento nella presenza istituzionale (qualità, usabilità e aggior­namento informativo del sito Web) e una quasi totale assenza enciclopedica oltre a un mancato presidio di canali social importanti dal punto di vista professiona­le, come potrebbe essere ad esempio Linkedin».

Anche se va rilevata an­che l'altra faccia della me­daglia, l'assenza nell'ultimo mese di nuovi contenuti le­sivi. «Questo ha evitato che la situazione precipitasse», commenta Murer. «Ma in ge­nerale la tendenza è statica, e laddove ci sono dei movi­menti, risultano in decresci­

ta. Questo perché non c'è un canale di comunicazione attivo».

In p a r t i c o l a r e colpisce la scarsa a t t enz ione degli studi italiani ver­so passaggi tut to sommato semplici come la presenza enciclopedica. Per Murer è la dimo­strazione che gli studi di casa nostra «non considerano la comunicazione online una leva strategica, sempli­cemente non se ne preoccupano».

In un contesto in cui perfi­no i cosiddetti salotti buoni stanno ripensando le loro logiche di funzionamento e stanno cercando di aprirsi al mercato, «forse è arr i­vato il momento anche per gli studi legali di essere più trasparenti e propositivi nei confronti dei propri interlo­cutori», conclude.

© Riproduzione riservata H

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Chiomenti, Bonelli, Nctm e Gop sempre in testa alla classifica

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Social network, solo Chiomenti primeggia

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La cura dei siti web è ancora da migliorare

Bep, Chiomenti e Nctm, solo 3 studi italiani su Wikipedia

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L'ATTIVITÀ DI SEO SUI MOTORI DI RICERCA

Il posizionamento su web è la nuova frontiera

DI SARA SELIGASSI

Quanto conta e quanto vale un buon posizionamen­to su un motore di ricerca per uno studio legale? Il dibattito è aperto da tempo, ma non pare essere stata ancora palesata, al momento, un'elaborazio­

ne su quanti avvocati si stiano avvalendo di esperti di Seo per migliorare la propria presenza su Internet. La Search Engine Optimization, o Seo appunto, è l'attività che punta all'ottimizzazione della presenza di un soggetto sulla rete per consentire a questo di raggiungere i migliori risultati, posizionamenti appunto, nei motori di ricerca. Tra gli addetti ai lavori nel settore marketing qualcosa si dice, ma non c'è ancora nessuna certezza sul numero di studi che si stanno interessando del tema.

Eppure la Seo sta rappresentando la nuova frontiera per chi ha a cuore il tema della propria identità digitale. Molta parte della clientela, oggi, per cercare un professionista utilizza direttamente i motori di ricerca. Ci sono due tipi di ricerche che normalmente vengono fatte su Internet: ricerche generiche, del tipo «studio legale Roma», «avvocato Milano», dove la ricerca non si conclude necessariamente con un contatto; e ricerche specifiche, partendo da doman­de del tipo: «Come fare una separazione?» o «Come cedere un ramo d'azienda», a fronte delle quali l'utente può legge­re delle risposte più o meno approfondite che potrebbero spingerlo a scegliere un professionista.

Digitando i termini «studio legale» su Google, per esempio, vengono fuori, in ordine, i link che rinviano agli studi Brugnatelli e Associati: Studio Legale Ichino; Studio Legale Luongo - Milano; Mondini-Rusconi Studio Legale; e, a seguire, Nctm Studio Legale Associato; Bonetti Erede Pappalardo - Stu­dio Legale; Gianni, Origono, Grippo, Cappelli & Partners; Macchi Di Cellere Gangemi e, infine, Stu­dio Legale Rucellai & Raffaelli. E probabile che nei giorni a seguire questo ordine cambierà, proprio grazie all'attività svolta dagli esperti di Seo. Quanto poi il po­sizionamento possa portare nuovo lavoro allo studio, è ancora presto per poterlo sapere.

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I lisi dia ti dell'Osservatorio À\^^catiOggi/Reputatioii Manager sulle law finn italiane

Studi legali e web, poca cura alla reputazione online

I Chiomenti, Bep e Nctm, gli unici studi che ottengono la sufficienza

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Le società milanesi Tìrpu-;at'unì Manai'i.-r t B. Mi-diti, specializzate in analisi e consulenza sulla repulazio

studio ad hoc per hu'nuOrjrj! 'auaiiOggi passando o lutto ciò che su In-

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La prima edizione del'Osservatorio pubblicata lo scorso 20 maggio

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