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MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE DIPARTIMENTO DELLA RAGIONERIA GENERALE DELLO STATO AUDIZIONE V COMMISSIONE BILANCIO DELLA CAMERA DEI DEPUTATI Attività conoscitiva sui risultati della prima attuazione dell’articolo 22-bis della legge n. 196 del 2009, in materia di programmazione finanziaria e accordi tra Ministeri Intervento di Biagio Mazzotta Ispettore Generale Capo del Bilancio

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MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZEDIPARTIMENTO DELLA RAGIONERIA GENERALE DELLO STATO

AUDIZIONE V COMMISSIONE BILANCIO DELLA CAMERA DEI DEPUTATI

Attività conoscitiva sui risultati della prima attuazione dell’articolo 22-bis della legge n. 196 del 2009, in materia di programmazione

finanziaria e accordi tra Ministeri

Intervento di

Biagio MazzottaIspettore Generale Capo del Bilancio

Roma, 27 febbraio 2019

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INDAGINE CONOSCITIVA SUI RISULTATI DELLA PRIMA ATTUAZIONE DELL’ARTICOLO 22-BIS DELLA LEGGE N. 196 DEL 2009, IN MATERIA DI PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA E ACCORDI TRA MINISTERI

La ratio dell’articolo 22-bis nella riforma del bilancio

L’efficacia dell’assetto istituzionale e delle regole di finanza pubblica si misura sulla capacità di stabilire procedure in grado di favorire il governo e la sostenibilità dei conti pubblici e, al contempo, l’efficiente utilizzo delle risorse in funzione delle scelte del Parlamento e dei bisogni dei cittadini.

Nel corso degli ultimi anni, il quadro normativo ha subito importanti cambiamenti a seguito dell’introduzione nel 2012 del principio costituzionale del pareggio di bilancio e del completamento della riforma del bilancio, avviata nel 2009. Tra le altre, le modifiche alla legge di contabilità e finanza pubblica hanno operato nel senso di un rafforzamento del processo di programmazione finanziaria e del potenziamento della funzione allocativa attribuita al bilancio, anche attraverso la previsione di una procedura di revisione della spesa (c.d. spending review) integrata nel ciclo della programmazione economico-finanziaria, indicata all’articolo 22-bis della legge 31 dicembre 2009, n. 196.

Tale disposizione introduce una procedura continuativa di revisione della spesa nella fase di formazione ed esame delle proposte di bilancio, tramite la fissazione di obiettivi di spesa per i Ministeri, coerenti con gli obiettivi programmatici di bilancio e con quelli delle politiche pubbliche. La scelta di fondo consiste nel tentativo di invertire l’ordine con il quale si assegnano le risorse alle diverse finalità e alle strutture amministrative con il bilancio di previsione, ancorando il processo di predisposizione dello stesso alle compatibilità macro-economiche e alle priorità indicate nel Documento di economia e finanza, approvato dal Parlamento.

Adottando un approccio top-down si cerca di determinare il bilancio statale non solo in base alla somma delle proposte di spesa dei singoli Ministeri ma, piuttosto, in relazione alle priorità di spesa e ai vincoli di bilancio predefiniti ex-ante. Si contrasta, cosi, la naturale tendenza all’espansione della spesa e si cerca di spingere gli attori coinvolti a ragionare in termini alternativi tra le diverse scelte. In questo modo, si promuove la riconsiderazione del finanziamento delle attività “storiche” rispetto alle nuove esigenze e potenzialmente si favorisce la riallocazione di risorse tra i diversi interventi in relazione alla loro efficacia e alla possibilità di trovare modalità di attuazione più efficienti tramite, per esempio, la riorganizzazione dei fattori di produzione e/o l’innovazione dei processi nell’amministrazione pubblica.

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INDAGINE CONOSCITIVA SUI RISULTATI DELLA PRIMA ATTUAZIONE DELL’ARTICOLO 22-BIS DELLA LEGGE N. 196 DEL 2009, IN MATERIA DI PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA E ACCORDI TRA MINISTERI

In base alla nuova procedura, in fase di formazione del disegno di legge di bilancio, il contributo delle amministrazioni centrali dello Stato alla manovra di finanza pubblica (in contrazione o in espansione) è definito in termini di obiettivo aggregato con il Documento di Economia e Finanza (DEF) di aprile. Viene successivamente ripartito per ciascuna amministrazione con un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) entro maggio, tenuto conto delle priorità politiche del Governo circa l’allocazione delle risorse tra i settori di intervento. Gli interventi da adottare per il conseguimento degli obiettivi di spesa assegnati a ciascun Ministero sono proposti in sede di presentazione del disegno di legge di bilancio e vengono successivamente monitorati nell’ambito di accordi interministeriali, da definire entro l’inizio del successivo marzo. Gli esiti del monitoraggio annuale sono oggetto di una relazione di ciascun Ministero da allegare al successivo Documento di economia e finanza, per fornire indicazioni utili alla nuova programmazione o alla revisione di quella esistente (cfr. Figura 1 in appendice).

Nel corso degli ultimi anni, la revisione della spesa è stata condotta attraverso canali e percorsi diversi. Queste esperienze hanno mostrato che il coinvolgimento diretto dei responsabili di ciascun Dicastero costituisce un elemento di responsabilizzazione di grande rilevanza affinché le iniziative siano credibili e svincolate da forme di asimmetria informativa tra l’amministrazione finanziaria e quella di spesa, che possono ridurre le attività svolte a meri adempimenti formali. Tale coinvolgimento costituisce anche un’opportunità fondamentale per valorizzare le informazioni in possesso dei gestori della spesa. In ultima istanza, sono essi a detenere molti degli elementi necessari per individuare e quantificare le determinanti della spesa e per conoscere le modalità di organizzazione e produzione dei servizi erogati o delle politiche attuate. La responsabilizzazione e l’utilizzo del potenziale informativo delle amministrazioni sono, inoltre, presupposti per privilegiare la selettività delle riduzioni di spesa (in luogo dei tagli lineari) e evitare la formazione di debiti fuori bilancio, nonché per indirizzare i margini disponibili verso le effettive priorità politiche (piuttosto che verso le esigenze cumulatesi nel tempo e non sempre attuali).

La scelta di ripartire l’obiettivo di spesa tra amministrazioni con un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, mira proprio a rafforzare la collegialità delle scelte con conseguenti benefici in termini di effettiva sostenibilità degli obiettivi stessi e di responsabilizzazione, anche politica, dei Ministeri coinvolti.

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In termini temporali, la procedura di cui all’articolo 22-bis della legge 196 del 2009 prevede che la predisposizione del nuovo bilancio sia avviata con un rilevante anticipo rispetto alla prassi precedente in cui le proposte erano definite tra settembre e ottobre, in prossimità dell’adozione del disegno di legge. La disponibilità di un più ampio periodo di tempo è funzionale ad una approfondita valutazione degli interventi e delle modalità con cui ristrutturare la spesa indipendentemente da quanto già previsto da precedenti autorizzazioni legislative già vigenti o dal suo andamento storico.

La procedura di revisione della spesa trova la sua collocazione nella fase di predisposizione del bilancio. In questa fase, infatti, tali approfondimenti possono essere condotti contestualmente alla valutazione dell’andamento e dell’allocazione dell’intero aggregato della spesa statale e non semplicemente della sua variazione marginale. Questo avviene con il coinvolgimento dei principali attori della decisione di spesa, in un processo strutturato che assume una prospettiva pluriennale. L’orizzonte triennale del bilancio può, infatti, conferire un arco temporale utile alle amministrazioni per implementare i cambiamenti organizzativi, tecnologici e amministrativi spesso necessari per rendere la spesa più efficiente ed efficace e favorire la valutazione dei progressi conseguiti.

La revisione della spesa integrata nel processo di bilancio può consentire di aumentare le informazioni e gli elementi conoscitivi utili a valutare le scelte allocative sottoposte alla decisione parlamentare, integrando su base sistematica le informazioni finanziarie oggi disponibili durante la sessione di bilancio con indicazioni sulle determinanti della spesa e valutazioni sugli effetti degli interventi e delle politiche attuate.

La revisione della spesa, integrata nel ciclo del bilancio, non presuppone necessariamente la sola definizione di obiettivi di risparmio da conseguire (per esempio, rispetto all’anno precedente o al totale delle dotazioni di bilancio di particolari categorie/tipologie di spesa)1, ma può essere anche formulata in termini di maggiori risorse da assegnare ai Ministeri2. Nel primo caso si favorisce la ricerca

1 L’approccio in tal caso è quello sperimentato con varie modalità a partire dalla legge di stabilità per il 2011 e in linea con l’esercizio continuativo di strategic review sperimentato in Canada, dove ai fini della predisposizione del bilancio è richiesto annualmente alle amministrazioni federali di individuare una percentuale prefissata delle spese di funzionamento e della spesa in conto capitale dell’amministrazione per possibili interventi di riallocazione (per finanziare nuovi interventi in base alle priorità) o per la loro eventuale riduzione.2 L’approccio in tal caso sarebbe simile, tra gli altri, a quello adottato per la programmazione finanziaria nel Regno Unito, con i DEL (Department expenditure limits – limiti di spesa dei Ministeri, riferiti alle spese che hanno carattere di prevedibilità e che sono sotto il controllo diretto delle amministrazioni (escludendo quindi trasferimenti a enti di previdenza e a enti locali, interessi e altre spese che sono sostanzialmente guidate da fattori esogeni).

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di margini di efficientamento da parte dell’amministrazione nel proprio bilancio; nel secondo una riconsiderazione complessiva della quantità di risorse allocate a ciascuna funzione/esigenza dell’amministrazione.

La revisione della spesa non va quindi vista come mero strumento per assicurare “coperture” ai nuovi interventi da finanziare, ma anche e soprattutto come strumento per migliorare il servizio erogato e le attività svolte con le risorse della collettività.

In tal senso va anche l’attenzione della disposizione per il monitoraggio e la valutazione dell’effettivo conseguimento degli obiettivi, anche in termini di efficacia degli interventi adottati. Tale monitoraggio riguarda infatti lo stato di attuazione delle misure amministrative e legislative previste (per consentire correzioni tempestive in corso d’opera) ma anche la verifica della realizzazione della quantità e qualità dei beni e dei servizi prodotti.

L’esperienza del ciclo 2018-2020

L’obiettivo di risparmio e la ripartizione tra Ministeri

Il nuovo processo è stato attuato per la prima volta nel 2017 con riferimento al triennio di programmazione 2018-2020. L’obiettivo complessivo, stabilito dal DEF 2017 in almeno 1 miliardo di risparmi strutturali di spesa in termini indebitamento netto, è stato ripartito tra i Ministeri con il DPCM del 28 giugno 20173.

La ripartizione è stata definita tenendo conto dell’entità e composizione della spesa del bilancio di ciascun Ministero, in relazione alla natura economica e ai settori di intervento. In particolare, sono state escluse dalla base di riferimento le spese la cui riduzione non determina effetti sull’indebitamento netto (come le acquisizioni di attività finanziarie o gli ammortamenti), quelle per trasferimenti a carattere generale a enti territoriali, a enti previdenziali e agli organi costituzionali (governati da regole e strumenti propri di ciascun settore o costituzionalmente tutelati nella loro autonomia) e gli interessi passivi. Le spese di personale sono state considerate nella base di riferimento nella misura del 5 per cento degli stanziamenti previsti nel bilancio dello Stato, data la incomprimibilità nel breve periodo delle competenze fisse della retribuzione. Con il DPCM sono state inoltre ribadite alcune priorità politiche dell’azione del Governo, in relazione alle quali sono state escluse dalla

3 Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 186 del 10 agosto 2017. http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2017/08/10/17A05504/sg.4

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base di riferimento le spese per investimenti fissi lordi, quelle connesse al verificarsi di calamità naturali, quelle legate al fenomeno dell’immigrazione e quelle per il contrasto alla povertà.

Oltre ad assegnare a ciascun Ministero un obiettivo di risparmio, il DPCM ha fissato la data per la presentazione delle proposte di intervento al 20 luglio 2017, le modalità di trasmissione e i criteri di valutazione delle proposte, nonché indicazioni relative alle successive attività di monitoraggio (da effettuare nel 2018) circa l’effettiva realizzazione degli interventi proposti e la loro efficacia.

In particolare, il DPCM ha previsto che gli interventi di riduzione della spesa avrebbero dovuto operare attraverso: i) la revisione di procedure amministrative o organizzative per il miglioramento dell’efficienza; ii) il de-finanziamento di interventi già previsti; iii) la revisione dei meccanismi o parametri che regolano l'evoluzione della spesa, determinati sia da leggi sia da altri atti normativi, ovvero la soppressione di disposizioni normative di spesa vigenti in relazione alla loro efficacia o priorità.

Infine, qualora le proposte formulate da ciascun Ministero non avessero consentito di raggiungere l’obiettivo di spesa assegnato, era stata prevista la possibilità per il Ministro dell’economia e delle finanze di richiedere al Ministro competente un’integrazione. Qualora non fosse stato comunque possibile assicurare il raggiungimento dell’obiettivo, si sarebbe proceduto tramite riduzioni degli stanziamenti di competenza e cassa per l’importo mancante al raggiungimento del predetto obiettivo.

L’articolazione delle riduzioni di spesa nella legge di bilancio 2018-2020

Le proposte di riduzione della spesa sono state trasmesse da ciascun Ministero di spesa alle strutture di indirizzo politico del Ministero dell’economia e delle finanze nonché al Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, ai fini della verifica della quantificazione degli effetti finanziari e della coerenza con l’obiettivo assegnato. A seguito di una prima valutazione tecnica delle proposte pervenute, gli uffici di Gabinetto del Ministero dell’economia e delle finanze hanno richiesto ad alcuni Ministeri ulteriori chiarimenti e approfondimenti sulle proposte di riduzione della spesa, nonché integrazioni qualora questi non fossero risultati coerenti con gli obiettivi assegnati.

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Le proposte di riduzione della spesa avanzate dai Ministeri sono quindi confluite nella legge di bilancio 2018-20204 (cfr. Tavola 1 in appendice). Alcune hanno richiesto la formulazione di specifiche disposizioni normative (inserite nella Sezione I), con le quali sono stati rivisti i parametri di riferimento della spesa. Si tratta, per esempio, di disposizioni che prevedono la razionalizzazione del sistema di vettovagliamento del personale della Polizia di Stato impiegato in situazioni di grave disagio ambientale, attraverso la concessione di buoni pasto in luogo della somministrazione dei pasti in convenzione, la revisione dei parametri per la concessione di sgravi contributivi alle imprese che operano nel settore della pesca e la razionalizzazione delle spese per le permute riguardanti nuovi immobili destinati a carceri o a uffici giudiziari delle sedi centrali di Corte d'appello. In altri casi, le disposizioni normative hanno previsto limiti alla riassegnazione delle entrate di scopo alla spesa, con l’effetto di riservare all’erario tali introiti anziché destinarli al finanziamento di nuove spese dei Ministeri.

In più ampia misura (per circa il 90 per cento del totale), i risparmi da conseguire erano legati a interventi di efficientamento delle strutture o al de-finanziamento di alcune politiche a cui erano associate riduzioni di capitoli di spesa già esistenti che hanno trovato rappresentazione in legge di bilancio nella Sezione II. Tra queste, ci sono interventi su fitti, canoni e utenze e altre spese di funzionamento dei Ministeri e delle Agenzie fiscali, riduzione delle somme da corrispondere a Ferrovie dello Stato per il contratto di servizio o del fondo nazionale per le politiche sociali, o ancora, revisione dei piani di investimento di opere pubbliche (per esempio, l’edilizia sanitaria o l’accesso e adeguamento dei porti).

La riduzione degli stanziamenti dei capitoli di bilancio necessaria ad assicurare un obiettivo complessivo di risparmio pari a 1 miliardo di euro a decorrere in termini di indebitamento netto, è stata pari a circa 1,3-1,4 miliardi di euro (a seconda dell’anno di riferimento). Questo deriva dal diverso impatto che le spese hanno sui conti pubblici, in relazione alla loro natura e alla effettiva spendibilità, sulla base dei criteri di contabilità nazionale piuttosto che sul bilancio secondo i criteri di contabilità finanziaria.

Con riferimento al 2018, le riduzioni hanno inciso sugli stanziamenti del bilancio per circa l’81 per cento su voci di spesa corrente, tra cui i consumi intermedi (13 per cento), i trasferimenti correnti ad Amministrazioni pubbliche (19 per cento), e su

4 Le riduzioni sono indicate in parte all’articolo 1, commi 691-695 della legge di bilancio 2018-2020 (legge n. 205 del 27 dicembre 2017), con lievi modifiche rispetto alle proposte originarie dell’articolo 59 del disegno di legge di bilancio.6

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numerosi fondi da ripartire in corso d’anno, classificati come altre uscite correnti (14 per cento). Per la spesa in conto capitale, gli interventi di contenimento si concentrano sui contributi agli investimenti ad amministrazioni pubbliche (Tavola 2 in appendice).

Le riduzioni di spesa hanno inciso prevalentemente sulla dotazione finanziaria delle Missioni Politiche economico-finanziarie e di bilancio e tutela della finanza pubblica (circa 35 per cento del totale); Diritto alla mobilità e sviluppo dei sistemi di trasporto (circa 10 per cento); Fondi da ripartire (circa 12 per cento); Relazioni finanziarie con le autonomie territoriali (circa 6 per cento) e, in quota minore, su tutte le altre con l’eccezione di sole tre Missioni5 (Tavola 3).

Lo stanziamento di bilancio dei capitoli interessati dalla riduzione operata dai ministeri per conseguire la riduzione di 1 miliardo era pari a circa 14,8 miliardi nelle previsioni a legislazione vigente. I capitoli/piani gestionali del bilancio interessati dalle riduzioni sono circa 780, la maggior parte dei quali relativi a spese per consumi intermedi (oltre 660) e interessati da riduzioni di modesta entità. Rientrano in questa fattispecie, in particolare, il Ministero dell’istruzione, dell'università e della ricerca, il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, che hanno scelto di operare tramite un taglio lineare sul proprio bilancio, e il Ministero degli affari esteri. Il Ministero dello sviluppo economico ha realizzato risparmi prevalentemente rinunciando alla riassegnazione di entrate di scopo.

5 Le riduzioni non hanno impattato sulle Missioni: Amministrazione generale e supporto alla rappresentanza generale di Governo e dello Stato sul territorio; Politiche previdenziali; Sviluppo e riequilibrio territoriale.

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Gli accordi di monitoraggio

Il processo delineato all’articolo 22-bis della legge 196 del 2009 prevede che, dopo l'approvazione della legge di bilancio, il Ministro dell'economia e delle finanze e ciascun Ministro di spesa stabiliscano, in appositi accordi, le modalità e i termini per il monitoraggio del conseguimento degli obiettivi di spesa, anche in termini di quantità e qualità di beni e servizi erogati. Gli accordi devono essere pubblici e indicare gli interventi che consentano di realizzare i risparmi.

Per il triennio 2018-2020, sono stati predisposti appositi decreti interministeriali nel corso della primavera 2018, tendendo conto delle modifiche al disegno di legge di bilancio apportate nel corso dell’iter parlamentare di approvazione. I decreti sono stati pubblicati nel mese di maggio sul sito internet del Ministero dell’economia e delle finanze nella sezione “Documenti programmatici/Revisione della spesa”6.

Ciascun accordo contiene una parte comune a tutti i Ministeri, tesa a definire gli elementi della procedura (in parte già indicati nell’articolo 22-bis della legge 196 del 2009 e nel DPCM del 28 giugno 2017) quali le scadenze, modalità e contenuti delle fasi del monitoraggio, e una parte specifica per ciascuna Amministrazione. La parte specifica indica, per ciascun capitolo/piano gestionale del bilancio o insieme di capitoli/piani gestionali tra loro collegati, le misure poste in essere per realizzare i risparmi e il relativo cronoprogramma, tramite delle “schede intervento”.

Le schede intervento sono articolate come segue:

a) Titolo dell’intervento;

b) Indicazione della modalità di conseguimento del risparmio, con riferimento a una delle categorie individuate dal DPCM: (i) la revisione di procedure amministrative o organizzative per il miglioramento dell’efficienza; ii) il de-finanziamento di interventi già previsti; iii) la revisione dei meccanismi o parametri che regolano l'evoluzione della spesa, determinati sia da leggi sia da altri atti normativi;

c) Descrizione dell’intervento adottato per conseguire la riduzione di spesa, con il dettaglio finanziario per il periodo 2018-2020 della previsione di spesa senza l’intervento e con l’intervento;

6 Cfr. http://www.tesoro.it/documenti-pubblicazioni/doc-finanza-pubblica/index.html#contRevSpes 8

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d) Dati e altri elementi informativi relativi ai fattori che determinano la spesa oggetto di riduzione, almeno per il triennio precedente a quello di osservazione;

e) Elenco dei capitoli/piani gestionali che hanno registrato le riduzioni;

f) Modalità attuative dell’intervento / azioni necessarie e il relativo cronoprogramma;

g) Centro/i di responsabilità amministrativa responsabile dell’intervento (CDR) e Ufficio di riferimento per il monitoraggio del Ministero dell’economia e delle finanze.

Prime evidenze dei risultati 2018

Per valutare l’effettivo conseguimento dei risparmi previsti ed eventualmente le azioni correttive da intraprendere, l’articolo 22-bis della legge 196 del 2009 prevede che ciascun Ministro trasmetta al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro dell'economia e delle finanze apposite schede sulla base delle quali il Ministro dell'economia e delle finanze informi entro il 15 luglio 2018 il Consiglio dei ministri sullo stato di attuazione degli interventi oggetto di monitoraggio negli accordi. Infine, entro il 1° marzo dell’esercizio successivo a quello di applicazione degli interventi, i risultati effettivamente conseguiti dovrebbero essere esposti da ciascun Ministro in una relazione da allegare al Documento di Economia e Finanza. Tali informazioni potranno così costituire una utile base per la eventuale revisione degli interventi proposti e per la definizione della nuova programmazione di bilancio.

Al fine di favorire una rappresentazione esaustiva e uniforme delle informazioni e dei dati attenenti il monitoraggio degli interventi per la riduzione della spesa, la circolare della Ragioneria generale dello Stato (RGS) n. 20/20187 ha fornito indicazioni sulle modalità di presentazione dei contenuti e i formati da adottare alle scadenze del 30 giugno e del successivo 1° marzo.

Per le scadenze del monitoraggio (semestrale e annuale), a ciascuna amministrazione è richiesto di predisporre una relazione composta da una scheda informativa per intervento che descriva lo stato di avanzamento dello stesso, anche in base ai parametri e al cronoprogramma indicato nell’accordo di monitoraggio,

7 La circolare in questione è disponibile sul sito internet della Ragioneria generale al seguente indirizzo http://www.rgs.mef.gov.it/VERSIONE-I/circolari/2018/circolare_n_20_2018/index.html

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indicando motivazioni di eventuali slittamenti o eventuali fattori di criticità per il conseguimento dell’obiettivo di risparmio. A supporto di un riscontro contabile sulla gestione dei capitoli di bilancio che hanno subito le riduzioni in base agli obiettivi assegnati ai Ministeri nella legge di bilancio 2018-2020, l’Ispettorato generale del bilancio ha predisposto dei prospetti sulla situazione finanziaria dei corrispondenti capitoli e sulle eventuali variazioni apportate nel corso della gestione (al 31 maggio 2018 per il monitoraggio semestrale e al 31 dicembre 2018 per quello annuale), chiedendo alle amministrazioni le sottostanti motivazioni e le eventuali relazioni con l’obiettivo di risparmio atteso.

In particolare, nel caso di variazioni incrementali dello stanziamento iniziale (anche quando compensative o determinate dal riparto di fondi), le amministrazioni avrebbero dovuto motivare la loro compatibilità con il raggiungimento dell’obiettivo di riduzione ovvero indicare le criticità emerse nella realizzazione dell’intervento, le eventuali altre cause dell’aumento di fabbisogno di risorse e le eventuali misure correttive da adottare. Nel caso in cui lo stanziamento fosse stato incrementato per effetto dell’attuazione di leggi di spesa successive alla legge di bilancio 2018-2020, è stato chiesto alle amministrazioni di precisare se la revisione normativa abbia comportato modifiche all’intervento posto in essere dall’amministrazione e in che modo.

Sulla base delle informazioni raccolte per il monitoraggio semestrale 2018, tenuto conto dei tempi con cui è stato possibile acquisire le necessarie informazioni, il Ministero dell’economia ha riferito al Consiglio dei Ministri del 28 novembre 2018 sullo stato di avanzamento degli interventi posti in essere e sulle eventuali criticità nel conseguimento dell’obiettivo di riduzione della spesa dei Ministeri. Una relazione sintetica sulle evidenze contabili dei primi mesi della gestione 2018 e sugli esiti del monitoraggio effettuato dalle amministrazioni è disponibile sul sito del Ministero dell’economia e delle finanze8.

Le informazioni contabili disponibili al 18 febbraio mostrano come, fatta eccezione per il Ministero dell’Ambiente, nell’ambito della gestione 2018 gli stanziamenti iniziali dei capitoli/piani gestionali interessati dalle attività di revisione della spesa del ciclo di bilancio 2018, siano stati interessati da variazioni positive o negative. L’effetto netto complessivo (dato di preconsuntivo), indica che nel corso dell’esercizio, i capitoli oggetto di riduzione per la spending review sono stati

8 La relazione relativa al monitoraggio semestrale è disponibile sul sito internet del MEF, all’indirizzo http://www.mef.gov.it/documenti-allegati/2018/Relazione_di_sintesi_monitoraggio_SR_30_giugno_2018_Def_rev.pdf.10

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interessati da ulteriori riduzioni che in alcuni casi dipendono da nuovi interventi disposti nel corso dell’esercizio e, in altri, dalla ordinaria attività di gestione. La situazione è comunque differenziata in base sia all’amministrazione, sia allo specifico intervento di risparmio. In alcuni casi, i risparmi proposti potrebbero non essere stati interamente conseguiti negli stessi settori di spesa inizialmente previsti. In questi casi, i possibili “mancati risparmi” che potremmo registrare a consuntivo hanno presumibilmente trovato compensazione nell’ambito di altre voci del bilancio (per uno sguardo sintetico della tipologia di variazioni intervenute sugli stanziamenti di competenza in corso d’anno, cfr. Tavola 4 in appendice).

In diversi casi i capitoli oggetto di riduzione sono stati interessati da variazioni compensative tra capitoli/piani gestionali (sia tra quelli interessati dall’obiettivo di risparmio, sia con altri non interessati) o di assegnazione di risorse provenienti da fondi da ripartire, indistinti al momento della previsione di bilancio (e utilizzati proprio allo scopo di fare fronte alle esigenze gestionali impreviste man mano che si manifestano nel corso dell’anno). Quando tali variazioni compensative attengono solo a stanziamenti di cassa non vi sono effetti sul conseguimento dell’obiettivo di risparmio corrispondente, poiché le integrazioni sono nella maggior parte dei casi relative alla chiusura di situazioni pregresse, come residui da pagare provenienti da precedenti esercizi finanziari che non erano stati accertati al momento delle previsioni per il disegno di legge di bilancio 2018-2020. Quando, invece, le variazioni effettuate rappresentano un incremento delle disponibilità di risorse in termini di competenza, seppure di natura compensativa, possono segnalare l’insorgere di un ulteriore fabbisogno (per errori di previsione oppure per eventi straordinari o imprevedibili che incidono sulla spesa o, ancora, per una non completa realizzazione dell’intervento di risparmio posto in essere dall’amministrazione). Tale ulteriore esigenza potrebbe essere temporanea (per esempio nel caso di un ritardo di attuazione delle misure da cui dovrebbe derivare il risparmio) o strutturale e indicativa di una non sostenibilità del taglio applicato in legge di bilancio 2018-2020 o dell’inefficacia dell’intervento posto in essere dall’amministrazione.

Alcuni dei capitoli/piani gestionali interessati sono stati integrati con risorse provenienti dalla riassegnazione alla spesa di versamenti in entrata finalizzati al finanziamento di servizi gestiti dall’amministrazione, per le quali specifiche norme ne dispongono l’utilizzo. Queste variazioni non pregiudicano il conseguimento dell’obiettivo di risparmio dal momento che l’amministrazione può disporre delle

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risorse solo a seguito della effettiva riscossione di un ammontare di entrate superiore alla quota che è trattenuta all’erario proprio in base alle disposizioni appositamente introdotte in legge di bilancio 2018-2020.

Infine, vi sono leggi di spesa (tra cui anche la legge di assestamento del bilancio), che hanno trovato attuazione dopo l’approvazione della legge di bilancio, che hanno inciso con variazioni positive o negative sui capitoli/piani gestionali coinvolti nel conseguimento degli obiettivi di risparmio dei Ministeri. Per comprendere se tali variazioni incidano sul raggiungimento dell’obiettivo di risparmio, ad esempio posticipando gli interventi di ristrutturazione della spesa in avanti nel tempo o annullandoli, o al contrario se la variazione indichi la possibilità di ridurre la spesa in misura maggiore di quanto ci si aspettava anche grazie a una maggiore efficacia degli interventi di ristrutturazione della spesa posti in essere, occorre una valutazione che non sia esclusivamente di natura contabile ma che guardi piuttosto alla natura dell’intervento sottostante.

Con riferimento agli effetti degli interventi di riduzione sugli esercizi successivi al 2018, va ricordato che in alcuni casi questi sono stati oggetto di modifiche disposte con successivi provvedimenti normativi, tra cui, da ultimo, la legge di bilancio 2019. Tali interventi comportano una modifica delle scelte allocative precedenti o una revisione dell’intervento di risparmio, per l’insorgere di difficoltà o per il cambiamento delle relative priorità.

Per esempio, le risorse destinate alle politiche di prevenzione e contrasto al randagismo del Ministero della salute, che erano state definanziate con gli interventi della legge di bilancio 2018, sono state rifinanziate con legge di bilancio 2019. Analogamente, sono state reintegrate le risorse per gli interventi sul contratto di servizio con le Ferrovie dello Stato, per vari interventi della Presidenza del Consiglio dei ministri, per il contributo statale alle politiche sociali, per alcuni i servizi aerei di linea, nonché per spese di funzionamento di alcune strutture.

Considerazioni sulla prima applicazione del processo di spending review

In termini generali, questa prima esperienza di attuazione della procedura di integrazione della revisione della spesa nel processo di bilancio può essere valutata come un passo importante per arrivare a un maggiore coinvolgimento delle amministrazioni nel processo, evitando di calare dall’alto riduzioni che non siano

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accompagnate da misure di riorganizzazione amministrativa o da interventi legislativi che consentano di incidere sui parametri che determinano la spesa.

Si tratta di un esercizio difficile e nuovo per la maggior parte dei centri di spesa. Proprio in considerazione di tali difficoltà, alcuni Ministeri hanno preferito procedere con tagli lineari piuttosto che con criteri selettivi o riducendo i fondi di flessibilità.

La revisione delle determinanti della spesa e la scelta, in termini alternativi, delle politiche da finanziare necessita di una preventiva e approfondita interlocuzione con gli organi di indirizzo politico, ma richiede anche una importante capacità di programmazione e di valutazione degli effetti delle politiche pubbliche. Una delle innovazioni richieste da questo esercizio è infatti quella di valutare l’effetto degli interventi da porre in essere in relazione alle priorità assegnate, il cui impatto contabile sul bilancio ne costituisce solo una parte.

Si tratta di una valutazione complessa, che richiede tempi congrui rispetto al momento in cui si perfeziona la proposta di bilancio. Anche per questo motivo è importante che l’assegnazione degli obiettivi ai Ministeri avvenga con notevole anticipo, come peraltro previsto dall’articolo 22-bis che fissa la scadenza del DPCM, con il quale sono stabiliti gli obiettivi, entro il mese di maggio.

Necessitano inoltre specifiche competenze e capacità che vanno oltre la tradizionale “cultura amministrativa”, nonché della più ampia disponibilità di dati e informazioni sulle attività delle amministrazioni, sui destinatari della spesa, sulla qualità dei servizi.

Un ulteriore ordine di valutazioni può essere condotto, sulla base delle evidenze disponibili, più nel dettaglio sui risultati conseguiti in relazione agli obiettivi di risparmio assegnati.

Una prima considerazione riguarda la composizione e la tipologia di interventi correttivi che le amministrazioni hanno proposto nell’ambito della procedura descritta. Sebbene l’obiettivo di spesa sia stato enunciato come di mero risparmio in termini finanziari (salvo prevedere la salvaguardia di alcune tipologie di spesa quali investimenti, calamità, immigrazione e lotta alla povertà), solo pochi ministeri hanno fatto ricorso a proposte di riduzione lineare delle proprie dotazioni di bilancio, segnando, in questo, un momento di discontinuità rispetto alle esperienze dei

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precedenti anni. Questo può essere ricondotto principalmente a un maggior coinvolgimento delle amministrazioni interessate fin dalla fase iniziale del processo di definizione degli interventi, oltre che alla disponibilità di un periodo più ampio per la definizione delle misure correttive rispetto a quanto concesso negli anni precedenti, quando l’obiettivo di risparmio era definito nelle immediate vicinanze della presentazione del disegno di legge di bilancio.

Rispetto ai singoli interventi, in via preliminare, alcuni elementi emergono dalle schede trasmesse dai Ministri al primo semestre 2018 e dalle evidenze - ancora non complete - del bilancio.

In generale, i risparmi attesi sembrerebbero essere stati conseguiti, anche se, per alcune fattispecie, emergono alcune criticità circa la completa realizzazione degli interventi proposti da ciascuna amministrazione. Si tratta, in particolare, dei seguenti interventi:

- per il Ministero dell’economia e delle finanze : i risparmi associati al contributo per la gestione della rete ferroviaria nazionale (rifinanziato in LB 2019) e ai fitti per i locali degli uffici centrali e periferici (per sentenze sopravvenute).

- per il Ministero del lavoro e delle politiche sociali : i risparmi associati al Fondo per le politiche attive del lavoro, poiché gli stanziamenti disponibili non sarebbero sufficienti a garantire il coinvolgimento dei Patronati previsto per legge nell’ambito della messa a regime dell’assegno di ricollocazione a meno di ridefinire il numero di richieste accoglibili.

- per il Ministero della giustizia : in via precauzionale, si segnala che potrebbero emergere criticità per la completa razionalizzazione delle spese di locazione del Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità e per i risparmi previsti dalle nuove modalità di gestione della spesa per intercettazioni telefoniche.

- per il Ministero degli affari esteri e cooperazione internazionale : non appare possibile conseguire le riduzioni già scontate in bilancio per quanto attiene il contributo all’Agenzia internazionale per l’energia atomica, alle spese di interpretariato nei gruppi di lavoro consiliari presso UE, al personale assunto ai sensi della Legge 49/87 (esperti e comandati).

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- per il Ministero dell’interno : non verrà raggiunto l’obiettivo di risparmio per la spesa relativa alle commissioni straordinarie nominate per gli enti disciolti e relativo personale (per le quali sarà necessario reperire risorse, anche in via compensative, nell’ambito dello stesso stato di previsione).

- per il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare : potrebbe essere necessario integrare le risorse per le attività di monitoraggio delle acque marine, in relazione al rispetto degli obblighi europei in materia.

- per il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti : in via precauzionale, segnala che potrebbe rendersi necessaria una integrazione delle risorse da destinare all'ANAS S.p.A. per la presa in carico dei tratti stradali dismessi dalle regioni a seguito delle modifiche intervenute nella classificazione della rete stradale, in relazione agli interventi di manutenzione della rete stradale.

- per il Ministero della salute: viene richiesto il ripristino del finanziamento relativo alle somme da assegnare alle regioni per le tecniche di procreazione medicalmente assistita, a causa della non operatività dell’inserimento delle prestazioni di procreazione medicalmente assistita nei LEA, e integrazioni di risorse a favore del monitoraggio SIVEAS.

Una valutazione più compiuta del grado di raggiungimento dei risultati previsti e delle motivazioni delle eventuali criticità circa il raggiungimento degli stessi sarà possibile nelle prossime settimane, sulla base delle relazioni predisposte da ciascun Ministro di spesa. Le relazioni, come anticipato, dovrebbero essere trasmesse al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro dell’economia e delle finanze, entro il 1° marzo 2019.

Conclusioni e prospettive

L’esercizio di revisione sistematica della spesa può rappresentare nel prossimo futuro uno strumento di grande rilevanza per orientare le valutazioni e le scelte di bilancio che saremo chiamati a intraprendere.

La spesa delle amministrazioni pubbliche deve infatti trovare una dimensione coerente con il progressivo percorso di consolidamento delle finanze pubbliche ma, ancora più rilevante, deve essere orientata verso quegli impieghi che risultino

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maggiormente efficaci e che più possono contribuire a migliorare le aspettative di crescita del Paese, in linea con le priorità strategiche e politiche.

È fondamentale, in questa direzione, che il nuovo assetto proposto dall’articolo 22-bis sia considerato in questa più ampia prospettiva rispetto ad una visione limitata alla sola definizione di strumento di riduzione della spesa.

In tal senso non va dimenticato che una parte rilevante della spesa del bilancio dello Stato è relativa a spese che non determinano effetti in termini di indebitamento netto delle AP (e per questo una loro riduzione non è funzionale al rispetto degli obiettivi programmatici), per altra parte si tratta di spese di natura non comprimibile (in quanto riferite a diritti soggettivi o spese di natura obbligatoria, quali ad esempio gli interessi passivi e le risorse UE), trasferimenti ad altre amministrazioni pubbliche (la cui governance è definita da assetti regolatori specifici) o spese che, per loro natura, presentano margini di intervento limitati nel breve periodo (ad esempio, le spese di personale).

Al netto di queste voci, la base di riferimento per l’applicazione di interventi di contenimento ammonterebbe a poco più di 85 miliardi di euro, a fronte di un totale di oltre 600 miliardi della spesa finale del bilancio dello Stato (cfr. Tavola 5 in appendice). Ad una valutazione più puntuale, l’aggregato di riferimento nel caso degli obiettivi fissati per il periodo 2018-2020 era risultato pari a circa 76 miliardi per l’anno 2018.

Perché questo accada occorre il contributo di tutti gli attori coinvolti.

È necessario infatti che, prima di ogni cosa, siano effettivamente esplicitate le priorità politiche e strategiche, che costituiscono lo scenario di riferimento all’interno del quale le amministrazioni sono chiamate a definire la programmazione delle proprie attività e quella finanziaria.

È altresì importante che l’esercizio sia riferito ad un orizzonte di medio-lungo periodo, spesso necessario ad implementare le modifiche organizzative e di processo propedeutiche agli obiettivi perseguiti (anche per questo, la revisione della spesa non può essere interpretata solo come un esercizio di breve periodo per la riduzione delle uscite).

Occorre che il processo si svolga con un adeguato anticipo rispetto al momento in cui le proposte dovranno essere tradotte in strumenti normativi o in variazioni degli

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stanziamenti con la legge di bilancio (nell’esperienza precedente, queste tempistiche non sempre sono state rispettate. Si trattava di un processo nuovo e complesso, sperimentato per la prima volta e pertanto un certo intervallo di apprendimento è comprensibile, ma su questo occorre l’impegno di tutti a migliorare).

Occorre ancora potenziare le capacità e la strumentazione a disposizione delle amministrazioni per le attività connesse alla valutazione degli effetti delle politiche pubbliche. Anche in questo caso si tratta di una innovazione di non poco rilievo rispetto alla pratica più amministrativa di fondare la previsione di bilancio sulla base della spesa storica o della sola legislazione vigente, secondo un approccio che non sempre rimette in discussione le priorità e i processi.

Si tratta infine di migliorare e di porre maggiore attenzione al monitoraggio e alla valutazione ex-post dei risultati conseguiti. Solo così si può valutare l’opportunità di proseguire nelle scelte fatte o in una loro eventuale revisione. Questo riguarda tutti i livelli coinvolti. Le amministrazioni si devono dotare della strumentazione, delle competenze e delle professionalità necessarie; il Parlamento e il Governo devono beneficiare di queste informazioni per formare delle scelte consapevoli che considerino, tra le diverse variabili in campo, anche le evidenze disponibili circa gli effetti delle decisioni assunte.

È infine importante che si assicuri, per quanto possibile, una certa stabilità del quadro programmatico evitando modifiche, soprattutto di rilievo, rispetto alle materie oggetto della spending review, in particolare, senza il coinvolgimento dell’amministrazione di spesa. Questo naturalmente sarà più facile in un contesto di sostanziale stabilità dei conti pubblici.

Serve quindi un contributo da parte di tutti gli attori del sistema a intendere la revisione della spesa come un esercizio strutturato e sistematico che non sia volto esclusivamente alla ricerca di margini di bilancio, ma possa favorire una maggiore consapevolezza delle decisioni di spesa, sollecitando da un lato l’attenzione da parte del Governo e dell’amministrazione pubblica per i suoi esiti e dall’altro le richieste di maggiore scrutinio della spesa da parte del Parlamento e della collettività. In caso contrario le spending review continueranno ad affrontare le preoccupazioni immediate dei bilanci senza incidere davvero sulle sue determinanti, né favorire scelte più trasparenti sulla destinazione e l’uso delle risorse pubbliche.

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APPENDICE

Figura 1 –Integrazione della revisione della spesa nel ciclo di bilancio

2019

2020

2021

10 APRILE - DEF 2019Obietti vi programmatici FP e programma riforme

31 MAGGIO - DPCMObietti vi di spesa per Ministero

20 OTTOBRE - DDLB 2020Proposte interventi per conseguire obiettivi (Luglio)

Definizione interventi (31 dicembre)

1 MARZO - ACCORDIPer monitoraggio interventi e risultati

10 APRILE-DEF 2020Obietti vi programmatici FP e Programma riforme

31 MAGGIO - DPCMObietti vi di spesa per Ministero

15 LUGLIO - INFORMATIVA MEF A CDMRelazione MEF su avanzamento interventi

20 OTTOBRE - DDLB 2021Proposte interventi per conseguire obiettivi (Luglio)

Definizione interventi (31 dicembre)

1 MARZO - ACCORDI E RELAZIONE FINALEAccordi per monitoraggio interventi e risultati

Relazione Ministeri su conseguimento risultati e criticità

10 APRILE-DEF 2021Obietti vi programmatici FP e programma rifrome

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Tavola 1. Risparmi indicati in legge di bilancio 2018-2020 per amministrazione (indebitamento netto)

mln euro % su tot mln euro % su tot mln euro % su tot

Ministero dell'economia e delle finanze -510,4 51,0 -503,2 50,0 -510,4 50,6Ministero dello sviluppo economico -18,0 1,8 -17,0 1,7 -18,0 1,8Ministero del lavoro e delle politiche sociali -90,0 9,0 -87,0 8,6 -82,0 8,1Ministero della giustizia -36,0 3,6 -39,0 3,9 -38,0 3,8Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale

-29,0 2,9 -31,0 3,1 -31,0 3,1

Ministero dell'istruzione, dell’università e della ricerca

-86,0 8,6 -92,0 9,1 -94,0 9,3

Ministero dell'interno -31,8 3,2 -32,8 3,3 -31,8 3,2Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare

-6,0 0,6 -6,0 0,6 -6,0 0,6

Ministero delle infrastrutture e dei trasporti -127,0 12,7 -126,8 12,6 -126,2 12,5Ministero della difesa -24,0 2,4 -25,0 2,5 -25,0 2,5Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo

-6,0 0,6 -6,0 0,6 -5,0 0,5

Ministero per i beni e le attività culturali -10,0 1,0 -11,0 1,1 -11,0 1,1Ministero della salute -27,0 2,7 -29,0 2,9 -30,0 3,0Totale risparmi -1.001,2 100,0 -1.005,8 100,0 -1.008,4 100,0

di cui: sez. I -39,4 3,9 -35,4 3,5 -35,0 3,5di cui: sez. II -961,8 96,1 -970,4 96,5 -973,4 96,5

Amministrazione2018 2019 2020

Eventuali imprecisioni derivano da arrotondamenti

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Tavola 2. Riduzioni di spesa operate con la legge di bilancio 2018-2020 per categoria economica (saldo netto da finanziare)

mln euro % su tot mln euro % su tot mln euro % su tot

REDDITI DA LAVORO DIPENDENTE -4,6 0,3 -4,6 0,3 -4,6 0,3CONSUMI INTERMEDI -193,5 13,0 -188,9 14,3 -186,0 13,9IMPOSTE PAGATE SULLA PRODUZIONE 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0TRASFERIMENTI CORRENTI AD AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE

-280,8 18,9 -264,6 20,0 -259,0 19,3

TRASFERIMENTI CORRENTI A FAMIGLIE E ISTITUZIONI SOCIALI PRIVATE

-21,5 1,5 -24,1 1,8 -25,5 1,9

TRASFERIMENTI CORRENTI A IMPRESE -44,3 3,0 -131,5 9,9 -131,0 9,8TRASFERIMENTI CORRENTI A ESTERO -0,5 0,0 -0,3 0,0 -0,3 0,0INTERESSI PASSIVI E REDDITI DA CAPITALE -400,0 27,0 -400,0 30,2 -400,0 29,9POSTE CORRETTIVE E COMPENSATIVE -50,0 3,4 0,0 0,0 0,0 0,0ALTRE USCITE CORRENTI -206,6 13,9 -153,2 11,6 -157,7 11,8TITOLO I - SPESE CORRENTI Totale -1.201,9 81,0 -1.167,3 88,1 -1.164,2 86,9INVESTIMENTI FISSI LORDI E ACQUISTI DI TERRENI

0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0

CONTRIBUTI AGLI INVESTIMENTI AD AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE

-244,8 16,5 -127,6 9,6 -149,2 11,1

CONTRIBUTI AGLI INVESTIMENTI AD IMPRESE -1,0 0,1 0,0 0,0 0,0 0,0CONTRIBUTI AGLI INVESTIMENTI A FAMIGLIE E ISTITUZIONI SOCIALI PRIVATE

-3,0 0,2 -2,5 0,2 -2,5 0,2

ALTRI TRASFERIMENTI IN CONTO CAPITALE -9,5 0,6 -9,0 0,7 -5,0 0,4TITOLO II - SPESE IN CONTO CAPITALE Totale -258,3 17,4 -139,1 10,5 -156,7 11,7Totale riduzioni spesa -1.460,2 98,4 -1.306,4 98,6 -1.320,9 98,6Mancate riassegnazioni di entrate -23,0 1,6 -19,0 1,4 -19,0 1,4Totale risparmi -1.483,2 100,0 -1.325,4 100,0 -1.339,9 100,0

Categoria economica2018 2019 2020

Eventuali imprecisioni derivano da arrotondamenti

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Tavola 3. Riduzioni di spesa operate con la legge di bilancio 2018-2020 per missione (saldo netto da finanziare)

mln euro % su tot mln euro % su tot mln euro % su tot

Organi costituzionali, a rilevanza costituzionale e Presidenza del Consiglio dei ministri

-5,9 0,4 -2,2 0,2 -2,2 0,2

Relazioni finanziarie con le autonomie territoriali

-92,6 6,2 -92,3 7,0 -91,8 6,9

L'Italia in Europa e nel mondo -29,1 2,0 -31,1 2,4 -31,1 2,3Difesa e sicurezza del territorio -14,5 1,0 -14,5 1,1 -14,5 1,1Giustizia -36,4 2,5 -39,4 3,0 -38,4 2,9Ordine pubblico e sicurezza -10,7 0,7 -8,7 0,7 -4,7 0,4Soccorso civile -2,1 0,1 -2,5 0,2 -2,1 0,2Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca -5,8 0,4 -5,8 0,4 -5,0 0,4Energia e diversificazione delle fonti energetiche

-0,1 0,0 -0,1 0,0 -0,1 0,0

Competitività e sviluppo delle imprese -20,9 1,4 -20,9 1,6 -20,9 1,6Regolazione dei mercati 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0Diritto alla mobilità e sviluppo dei sistemi di trasporto

-154,5 10,4 -173,4 13,1 -153,4 11,5

Infrastrutture pubbliche e logistica -75,9 5,1 -27,5 2,1 -72,5 5,4Comunicazioni -7,0 0,5 -3,0 0,2 -3,0 0,2

Commercio internazionale ed internazionalizzazione del sistema produttivo

-1,0 0,1 -1,0 0,1 -1,0 0,1

Ricerca e innovazione -20,5 1,4 -20,5 1,6 -20,6 1,5Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente

-6,0 0,4 -6,0 0,5 -6,0 0,4

Casa e assetto urbanistico -3,5 0,2 -3,5 0,3 0,0 0,0Tutela della salute -26,5 1,8 -28,5 2,2 -29,5 2,2Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici

-9,8 0,7 -10,8 0,8 -10,8 0,8

Istruzione scolastica -62,0 4,2 -66,4 5,0 -66,7 5,0Istruzione universitaria e formazione post-universitaria

-18,6 1,3 -19,7 1,5 -19,7 1,5

Diritti sociali, politiche sociali e famiglia -17,4 1,2 -15,9 1,2 -10,9 0,8Politiche per il lavoro -75,0 5,1 -72,0 5,4 -72,0 5,4

Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0

Politiche economico-finanziarie e di bilancio e tutela della finanza pubblica

-519,0 35,0 -469,0 35,4 -469,0 35,0

Giovani e sport -11,2 0,8 -5,5 0,4 -5,5 0,4Turismo -0,0 0,0 -0,0 0,0 -0,0 0,0Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche

-39,6 2,7 -35,8 2,7 -31,9 2,4

Fondi da ripartire -174,5 11,8 -120,5 9,1 -127,5 9,5Debito pubblico -20,0 1,3 -10,0 0,8 -10,0 0,7Totale riduzioni spesa -1.460,2 98,4 -1.306,4 98,6 -1.320,9 98,6Mancate riassegnazioni di entrate -23,0 1,6 -19,0 1,4 -19,0 1,4Totale risparmi -1.483,2 100,0 -1.325,4 100,0 -1.339,9 100,0

Missione2018 2019 2020

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Eventuali imprecisioni derivano da arrotondamenti

Tavola 4. Variazioni di Competenza intervenute nell'esercizio 2018 con atti amministrativi sui capitoli di SR 2018-2020, per tipologia di variazione (*)

Variazione totale

mln euromln euro

% su totmln euro

% su totmln euro

% su totmln euro

% su totmln euro

% su tot

MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE

-907,0 -129,5 14,3 -5,0 0,6 8,0 -0,9 -741,0 81,7 -39,5 4,4

MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

173,6 0,0 0,0 0,0 0,0 199,9 115,1 -26,3 -15,1 0,0 0,0

MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI

-5,9 -5,9 100,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0

MINISTERO DELLA GIUSTIZIA 4,0 0,0 0,0 0,0 0,0 10,1 251,6 0,0 -0,1 -6,1 -151,5

MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE

100,7 1,5 1,5 0,0 0,0 0,1 0,1 90,0 89,4 9,0 9,0

MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA

-210,4 -70,0 33,3 0,0 0,0 2,4 -1,2 -95,8 45,5 -47,0 22,4

MINISTERO DELL'INTERNO 4,5 0,0 0,0 0,0 0,0 0,7 16,4 4,5 99,7 -0,7 -16,1

MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE

0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0

MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI

3,0 -5,0 -165,9 0,0 0,0 11,3 374,4 0,3 9,3 -3,5 -117,8

MINISTERO DELLA DIFESA -32,9 0,0 0,0 0,0 0,0 2,3 -7,0 0,0 0,0 -35,2 107,0

MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI, FORESTALI E DEL TURISMO

6,1 4,9 81,5 0,0 0,0 0,6 9,1 0,0 0,0 0,6 9,4

MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI

1,5 -1,5 -96,5 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 3,0 196,5

MINISTERO DELLA SALUTE 0,7 0,0 0,0 0,0 0,0 0,8 109,2 0,1 8,0 -0,1 -17,3

Totale complessivo -862,0 -205,4 23,8 -5,0 0,6 236,2 -27,4 -768,1 89,1 -119,7 13,9

Amministrazione

Nuove leggi di spesa

Reiscrizione residui

Riassegnazioni di entrate

Riparto FondiVariazione

compensativa

Dati di preconsuntivo al 18 febbraio 2019Per lo svolgimento di questa analisi, l’area di bilancio interessata dai tagli è stata integrata rispetto ai capitoli oggetto di SR 2018-2020 individuati inizialmente negli accordi di monitoraggio. Infatti, tra questi capitoli sono presenti anche dei fondi che vengono ripartiti durante l’anno verso altri capitoli della stessa amministrazione per essere infine impiegati, oppure, in altri casi, l’intervento di riduzione della spesa dell’amministrazione ha riguardato il complesso dei capitoli con le stesse finalità e non il singolo capitolo individuato negli accordi. L’integrazione attuata ha permesso una maggiore tracciabilità delle risorse individuate inizialmente come oggetto degli interventi di riduzione.

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Page 24: €¦ · Web viewper il Ministero della salute: viene richiesto il ripristino del finanziamento relativo alle somme da assegnare alle regioni per le tecniche di procreazione medicalmente

INDAGINE CONOSCITIVA SUI RISULTATI DELLA PRIMA ATTUAZIONE DELL’ARTICOLO 22-BIS DELLA LEGGE N. 196 DEL 2009, IN MATERIA DI PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA E ACCORDI TRA MINISTERI

Eventuali imprecisioni derivano da arrotondamenti

Tavola 5. Bilancio dello stato di previsione per categorie economiche 2019-2021 - stanziamenti di competenza milioni di euro

Categoria Spese 2019 2020 2021

SPESE TOTALI 869.499 876.921 889.908

RIMBORSO PASSIVITA' FINANZIARIE 231.508 228.909 244.836

SPESE FINALI (a) 637.991 648.011 645.072di cui SPESE CORRENTI 588.287 595.938 596.755

di cui SPESE IN CONTO CAPITALE 49.704 52.074 48.317ESCLUSIONI (b) 553.440 558.012 558.870

REDDITI DA LAVORO DIPENDENTE 93.480 93.210 91.679IMPOSTE PAGATE SULLA PRODUZIONE 4.985 4.919 4.782

TRASFERIMENTI CORRENTI AD AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE 261.762 261.503 263.382RISORSE PROPRIE UNIONE EUROPEA 18.335 18.933 19.019

INTERESSI PASSIVI E REDDITI DA CAPITALE 78.898 82.554 87.876POSTE CORRETTIVE E COMPENSATIVE 71.533 70.847 67.668

AMMORTAMENTI 1.105 1.105 1.105CONTRIBUTI AGLI INVESTIMENTI AD AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE 20.091 21.994 21.672

ACQUISIZIONI DI ATTIVITA' FINANZIARIE 3.251 2.946 1.688SPESA RESIDUALE (a-b) di cui: 84.550 90.000 86.203

CONSUMI INTERMEDI di cui: 12.872 12.783 12.644Aggi su giochi e lotterie 2.786 2.786 2.786

Oneri per la gestione del debito 1.085 1.090 1.090Funzionamento degli istituti scolastici statali del primo ciclo 562 339 282

Supporto allo svolgimento dei procedimenti giudiziari attraverso le spese di giustizia 517 517 517TRASFERIMENTI CORRENTI A FAMIGLIE E ISTITUZIONI SOCIALI PRIVATE di cui: 15.304 14.929 14.741

Riduzione cuneo fiscale 8.954 8.954 8.954Interventi a favore degli stranieri anche richiedenti asilo e profughi 1.702 1.349 1.248

Accordi tra Stato e confessioni religiose 1.088 1.088 1.088TRASFERIMENTI CORRENTI A IMPRESE di cui: 10.043 9.410 8.634

Settore creditizio e bancario 4.500 4.000 3.500Settore dell'autotrasporto 1.588 1.588 1.668

Contratto di servizio e di programma per il trasporto ferroviario 1.412 1.312 1.312TRASFERIMENTI CORRENTI A ESTERO 1.567 1.498 1.494

ALTRE USCITE CORRENTI di cui: 18.403 24.246 23.733Reddito di cittadinanza 7.100 8.055 8.157

Sostegno alle gestioni previdenziali 3.968 8.336 8.684Fondi di riserva 2.799 2.800 2.800

Missioni internazionali 997 1.547 0INVESTIMENTI FISSI LORDI E ACQUISTI DI TERRENI di cui: 5.275 5.790 5.218

Ammodernamento, rinnovamento e sostegno delle capacità dello Strumento Militare 1.795 2.373 2.471Concorso dello Stato al trasporto pubblico locale 503 492 403

CONTRIBUTI AGLI INVESTIMENTI AD IMPRESE di cui: 9.565 11.597 9.804Interventi per l'innovazione del sistema produttivo del settore dell'aerospazio, della sicurezza e della

difesa 2.446 2.292 2.024Contratto di servizio e di programma per il trasporto ferroviario 1.754 5.504 4.134

Ricerca e sviluppo 1.274 591 974CONTRIBUTI AGLI INVESTIMENTI A FAMIGLIE E ISTITUZIONI SOCIALI PRIVATE 261 211 102

CONTRIBUTI AGLI INVESTIMENTI A ESTERO 465 394 505ALTRI TRASFERIMENTI IN CONTO CAPITALE di cui: 10.795 9.143 9.328

Fondi da assegnare per interventi di settore (Fondo investimenti AC) 2.160 3.403 3.750Fondi di riserva 2.000 2.000 2.000

Garanzie assunte dallo Stato 1.840 0 0Opere di preminente interesse nazionale 1.160 1.029 855

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