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PROGRAMMA CAMPO SUPERIORI AD ASSISI Sulle orme di Francesco e Chiara SABATO 6 FEBBRAIO Film (Chiara e Francesco – RAI) e testimonianza suor Doriana. DOMENICA 7 FEBBRAIO MATTINO Salmo 119 (introduzione ad accogliere la Parola, fatta carne in Chiara e Francesco) Come potrà un giovane tenere pura la sua via? Osservando la tua parola. Con tutto il mio cuore ti cerco: non lasciarmi deviare dai tuoi comandi. Ripongo nel cuore la tua promessa per non peccare contro di te. Benedetto sei tu, Signore: insegnami i tuoi decreti. Con le mie labbra ho raccontato tutti i giudizi della tua bocca. 1

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PROGRAMMA CAMPO SUPERIORI AD ASSISI

Sulle orme di Francesco e Chiara

SABATO 6 FEBBRAIO Film (Chiara e Francesco – RAI) e testimonianza suor Doriana.

DOMENICA 7 FEBBRAIO

MATTINO

Salmo 119 (introduzione ad accogliere la Parola, fatta carne in Chiara e Francesco)

Come potrà un giovane tenere pura la sua via?Osservando la tua parola.

Con tutto il mio cuore ti cerco:non lasciarmi deviare dai tuoi comandi.

Ripongo nel cuore la tua promessaper non peccare contro di te.

Benedetto sei tu, Signore:insegnami i tuoi decreti.

Con le mie labbra ho raccontatotutti i giudizi della tua bocca.

Nella via dei tuoi insegnamenti è la mia gioia,più che in tutte le ricchezze.

Voglio meditare i tuoi precetti,considerare le tue vie.

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Nei tuoi decreti è la mia delizia,non dimenticherò la tua parola.Sii benevolo con il tuo servo e avrò vita, osserverò la tua parola.

Aprimi gli occhi perché io consideri le meraviglie della tua legge.

Lampada per i miei passi è la tua parola,luce sul mio cammino. Gloria…

PRIMA TAPPASan Francesco Piccolino

LA NASCITA

Salmo 139

Signore, tu mi scruti e mi conosci,tu conosci quando mi siedo e quando mi alzo,intendi da lontano i miei pensieri,

osservi il mio cammino e il mio riposo, ti sono note tutte le mie vie.

La mia parola non è ancora sulla linguaed ecco, Signore, già la conosci tutta.

Alle spalle e di fronte mi circondi e poni su di me la tua mano.

Meravigliosa per me la tua conoscenza, troppo alta, per me inaccessibile.

Dove andare lontano dal tuo spirito? Dove fuggire dalla tua presenza?

Se salgo in cielo, là tu sei;

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se scendo negli inferi, eccoti.

Se prendo le ali dell'auroraper abitare all'estremità del mare,

anche là mi guida la tua manoe mi afferra la tua destra.

Se dico: “Almeno le tenebre mi avvolgano e la luce intorno a me sia notte”,

nemmeno le tenebre per te sono tenebre e la notte è luminosa come il giorno; per te le tenebre sono come luce.

Sei tu che hai formato i miei renie mi hai tessuto nel grembo di mia madre.

Io ti rendo grazie: hai fatto di me una meraviglia stupenda; meravigliose sono le tue opere,le riconosce pienamente l'anima mia.

Non ti erano nascoste le mie ossa quando venivo formato nel segreto, ricamato nelle profondità della terra.

Ancora informe mi hanno visto i tuoi occhi;erano tutti scritti nel tuo libro i giorni che furono fissati quando ancora non ne esisteva uno.

Quanto profondi per me i tuoi pensieri,quanto grande il loro numero, o Dio!

Se volessi contarli, sono più della sabbia. Mi risveglio e sono ancora con te.

Scrutami, o Dio, e conosci il mio cuore,provami e conosci i miei pensieri;

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vedi se percorro una via di dolore e guidami per una via di eternità. Gloria…

Preghiamo.O Dio nostro padre, che fin dall’eternità hai pensato, amato, voluto Francesco, figlio di Pietro di Bernardone e madonna Pica, donaci la grazia di fare memoria della nostra nascita, e di pensare noi stessi come un ‘prodigio delle tue mani’. Aiutaci a scoprire la nostra vita come un progetto, da realizzare con l’amore del tuo Figlio Gesù, che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.

DOMANDE PER LA RIFLESSIONE PERSONALE

Se penso alla mia nascita, che sentimenti suscita in me? Nessuno di noi ha scelto di nascere; la nascita non è stata voluta

da noi. Noi non siamo padroni della nostra nascita, siamo stati degli ‘spettatori’. Cosa provi di fronte a questa domanda?

Penso alla mia nascita come frutto del caso, oppure come ad un evento, voluto, desiderato, pensato da sempre?

So di essere ‘venuto al mondo’ per fare qualcosa, per rispondere a qualcuno, per realizzare un’opera?

So di essere stato ‘gettato nel mondo’, insieme ad altri con i quali sarà chiamato a vivere, in una storia che non nasce con me, ma nella quale devo entrarci?

E’ stato un problema per me scoprirmi non ‘al centro del mondo’?

Per l’approfondimento personale

La tradizione vuole che questo salmo sia stato scritto da Davide. Alcuni aramaismi, invece, indicherebbero che il salmo sia stato scritto nel tardo postesilio, ma non con conclusione certa.Il salmista sa di essere alla presenza di Dio e sa che a lui nulla sfugge: “Tu mi scruti e mi conosci, tu conosci quando mi siedo e quando mi alzo...”. Egli sa che Dio coglie il suo pensiero prima che trovi espressione vocale: “Intendi da lontano i miei pensieri”; “La mia parola non è ancora sulla lingua ed ecco, Signore, già la conosci tutta”. Dio circonda l'uomo con la sua presenza, e su

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di lui esercita la sua sovranità: “Poni su di me la tua mano”. Il salmista vede questo non come un'oppressione, ma come l'esercizio di un disegno ricolmo di saggezza che non sa comprendere, cioè esaurire nella sua ricchezza infinita: “Meravigliosa per me la tua conoscenza, troppo alta, per me inaccessibile"; “Quanto profondi per me i tuoi pensieri...”.Se egli volesse allontanarsi dallo “spirito” di Dio, sottrarsi alla conoscenza di Dio e alla sua sovranità non potrebbe. Il tema del fuggire dalla presenza di Dio non è soltanto un espediente per dire l'onnipresenza e onniscienza di Dio, ma è connesso al peccato, alla volontà di fare senza Dio. Adamo si nascose dalla presenza di Dio (Gn 3,8).Il salmista attinge all'immaginazione: “Se salgo in cielo, là tu sei, se scendo negli inferi, eccoti”. Egli immagina di volare con la velocità del chiarore dell'aurora e di giungere all'estremità del mare per abitarci. Egli in tal modo dovrebbe far perdere le sue tracce allo sguardo di Dio, ma sarebbe solo un'illusione: “anche là mi guida la tua mano e mi afferra la tua destra”; Dio sarebbe sua guida  anche là, pur afferrandolo, cioè pur esercitando la sua sovranità. Si deve notare che Dio non solamente afferra, perché sarebbe solo un punire, ma anche guida con la sua mano, cioè orienta nuovamente l'uomo verso di lui e lo guida nel cammino della salvezza.Il peccatore vorrebbe non avere limiti, essere come Dio. Vorrebbe salire in cielo; scendere nelle profondità degli inferi; raggiungere un punto e l'altro della terra con la velocità del chiarore dell'aurora. Ma anche se potesse far ciò non si potrebbe sottrarre a Dio.Può solo restare sulla terra, e allora vorrebbe che Dio non lo scrutasse, che le tenebre gli impedissero di vederlo, ma continua a vederlo: “<Almeno le tenebre mi avvolgano e la luce intorno a me sia notte>; nemmeno le tenebre per te sono tenebre...”.Il salmista, terminata la sequenza dei tentativi immaginari del sottrarsi dalla presenza di Dio, passa a vedersi come creatura di Dio: “Sei tu che hai formato i miei reni...”. Egli loda Dio che l'ha fatto come “una meraviglia stupenda”; con capacità di conoscere, di dominare le cose, di costruire, di inventare, di ordinare, di amare, di cantare, di comunicare il suo pensiero mediante la parola, di creare mediante l'arte, di procreare. Il salmista però non sosta sulle sue opere, ma su quelle grandi di Dio: "le riconosce pienamente l'anima mia". Il salmista è stupito del disegno di Dio sull'uomo, tanto alto che sorpassa le sue capacità di intendere: “Quanto profondi per me i tuoi pensieri...”. “erano tutti scritti nel tuo libro i giorni che furono fissati". Dio conosce da sempre tutto ciò che l'uomo liberamente farà nei suoi giorni, e conosce anche quanti saranno i suoi giorni.Il salmista passa a guardare la terra compromessa dalla presenza dei peccatori, che odiano Dio: “Parlano contro di te con inganno, contro di te si alzano

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invano”, e pronuncia il desiderio della loro distruzione: “Se tu, Dio, uccidessi i malvagi!”La parte finale del salmo non fa parte della recitazione cristiana. Dio colpirà i peccatori nel giudizio particolare, al termine della vita di ciascuno, e universale alla fine del mondo, ma ora lascia che il grano cresca con l'erba cattiva. Cristo, via, verità e vita, è il disegno del Padre sull'uomo.

SECONDA TAPPACHIESA NUOVA

La casa di san Francesco: LA CASA. La sua vita precedente, i suoi genitori, sogni, desideri, attese…

Salmo 14

Signore, chi abiterà nella tua tenda?Chi dimorerà sulla tua santa montagna?

Colui che cammina senza colpa, pratica la giustizia e dice la verità che ha nel cuore,

non sparge calunnie con la sua lingua,non fa danno al suo prossimoe non lancia insulti al suo vicino.

Ai suoi occhi è spregevole il malvagio, ma onora chi teme il Signore.

Anche se ha giurato a proprio danno, mantiene la parola;

non presta il suo denaro a usurae non accetta doni contro l'innocente. 

Colui che agisce in questo modo resterà saldo per sempre. Gloria…

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Preghiamo.O Dio nostro padre, ricordati e benedici i nostri genitori, le nostre famiglie, le case dove siamo nati e cresciuti. Fa’ che ogni genitore non si senta padrone dei propri figli, ma li ami di un amore che rende liberi, coraggiosi, capaci di costruire la propria vita, diventandone protagonisti. Per Cristo nostro Signore. Amen.

DOMANDE PER LA RIFLESSIONE PERSONALE

Cosa significa per me la mia casa? Quali sentimenti mi suscita? Come vedo i miei genitori? Che rapporto ho con loro? Perché, secondo te, i genitori a volte fanno cosi tanta fatica a

capire i propri figli (e viceversa)? Un genitore ha sempre delle attese, dei desideri sui figli.

Tuttavia il buon genitore è colui che lascia da parte queste attese e desideri e cerca di aiutare i figli a trovare la loro strada. Com’è la mia esperienza in questo ambito?

Hai già fatto l’esperienza di “tradire” le attese che i tuoi genitori avevano su di te? Cosa hai provato?

Per l’approfondimento personale

Il salmista considera le condizioni necessarie per abitare nella tenda del Signore, e dimorare sul suo santo monte. Ne risulta una preghiera piena di propositi e di sentita, seppur implicita, invocazione per poterli attuare e mantenere. La tenda del Signore sul santo monte è il tempio, dove nel “santo dei santi” c’era l’arca dell’alleanza con la presenza tra i cherubini della gloria di Dio.Questo salmo noi lo recitiamo guardando alla reale presenza di Cristo nell’Eucaristia. Per dimorare col cuore nella tenda, cioè rimanere nel raggio dell’Eucaristia, è necessaria una vita secondo il Vangelo. L’espressione “Ai suoi occhi è spregevole il malvagio”, va spogliata della tentazione del disprezzo. E’ solo un non vedere il malvagio come un modello da imitare. Noi dobbiamo separare il peccato dal peccatore, per non cadere

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nell’errore di giudicare e condannare, benché egli sia ben riconoscibile quale peccatore (Mt 7,20): “Dai loro frutti dunque li riconoscerete”. Onorare chi teme il Signore è, per viceversa, stimarne l’esempio, imitarne il comportamento; è un rispetto profondo poiché Dio è presente - inabitazione - nel cuore del giusto.Chi agisce con rettitudine rimane nel raggio dell’Eucaristia e da essa trae la forza per rimanervi con sempre maggiore intensità d’amore. Egli “resterà saldo per sempre”.

TERZA TAPPACHIESA NUOVA – IL CARCERE

Luogo dove Francesco è stato imprigionato dal padre.

Salmo 15 (proteggimi o Dio)

Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.Ho detto al Signore: “Il mio Signore sei tu, solo in te è il mio bene”.

Agli idoli del paese,agli dèi potenti andava tutto il mio favore.

Moltiplicano le loro penequelli che corrono dietro a un dio straniero. 

Io non spanderò le loro libagioni di sangue, né pronuncerò con le mie labbra i loro nomi.

Il Signore è mia parte di eredità e mio calice: nelle tue mani è la mia vita.

Per me la sorte è caduta su luoghi deliziosi: la mia eredità è stupenda.

Benedico il Signore che mi ha dato consiglio; anche di notte il mio animo mi istruisce.

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Io pongo sempre davanti a me il Signore,sta alla mia destra, non potrò vacillare.Per questo gioisce il mio cuore ed esulta la mia anima;anche il mio corpo riposa al sicuro,

perché non abbandonerai la mia vita negli inferi, né lascerai che il tuo fedele veda la fossa.

Mi indicherai il sentiero della vita, gioia piena alla tua presenza, dolcezza senza fine alla tua destra. Gloria…

Preghiamo.O Padre, spezza le catene con le quali ci siamo imbrigliati o altri ci hanno avvolto. Liberaci da tutto ciò che ci impedisce di essere veramente noi stessi. Aiutaci a fare il passaggio da schiavi a figli amati. Per Cristo nostro Signore. Amen.

DOMANDE PER LA RIFLESSIONE PERSONALE

Quali sono le catene che mi impediscono di camminare sciolto verso me stesso, verso Dio, verso i fratelli?

Mi è già capitato di “ingolfare” il cuore? Cosa ho provato? Come ne sono uscito (se ne sono uscito)?

Quali sono i miei “blocchi”? In cosa, con chi, verso quale situazione mi blocco / mi sono bloccato?

Per l’approfondimento personale

Il salmista si rivolge a Dio con pace avendo eletto il Signore, quale suo rifugio. Non mancano a lui le difficoltà, gli avversari violenti. Senza l’unione con lui ogni cosa non sarebbe più per lui un bene. Egli ama i santi, i giusti; nel compimento messianico che è la Chiesa, i fratelli in Cristo. Egli si sente in forte comunione con loro, e trova forza da questo. Gli empi, che incalzano costruendo e affermando idoli, non lo sgomentano perché la sua vita è nelle

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mani di Dio, e niente per lui sarebbe sulla terra un bene senza il sommo bene, che è Dio: “Il mio Signore sei tu, solo in te è il mio bene”. L’orante considera come Dio lo aiuta e conforta e come per lui questo sia tutto. La sorte (il sorteggio) (Cf. Gd 17,1; Nm 26,55; ecc.) che assegnò un tempo i vari territori ai casati di Israele, ora è violata dall’ingiustizia dei dominatori idolatri, ma questo fa comprendere meglio all’orante che la vera sua sorte la sua vera sicurezza e forza è proprio il Signore, che gli dà pace e letizia: “Signore è mia parte di eredità e mio calice”. L’orante non tiene per se tutto questo, ma lo partecipa ai fratelli per un nutrirsi reciproco di luce. Non ha odio per gli empi e non li esclude dalla volontà salvifica di Dio: sono essi stessi ad escludersi da questa volontà con “le loro libagioni di sangue”, cioè i loro crimini, vero culto del male. Il salmista è certo che Dio non lo abbandonerà negli inferi una volta lasciata la terra: “non abbandonerai la mia vita negli inferi”. Ed egli sa che “il tuo Santo”, cioè il Cristo (Cf. At 13,35), avrà - ha avuto - vittoria sulla corruzione della tomba. Il salmista sa che percorrendo giorno dopo giorno “il sentiero della vita”, giungerà all’eterna dolcezza del cielo, alla destra di Dio, che è espressione letteraria indicante il glorioso essere con Dio. In assoluta eccellenza è Cristo che nella gloria è alla destra del Padre.

QUARTA TAPPACATTEDRALE DI SAN RUFINO – BATTISTERO

Il Battesimo, sorgente di una vita nuova

Salmo 23 (alzatevi, porte, ed entri il Re della gloria – metafora della porta)

Del Signore è la terra e quanto contiene: il mondo, con i suoi abitanti.E’ lui che l'ha fondato sui mari e sui fiumi l'ha stabilito.

Chi potrà salire il monte del Signore?Chi potrà stare nel suo luogo santo?

Chi ha mani innocenti e cuore puro,chi non si rivolge agli idoli,chi non giura con inganno.

Egli otterrà benedizione dal Signore,giustizia da Dio sua salvezza.

Ecco la generazione che lo cerca,

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che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe.

Alzate, o porte, la vostra fronte,alzatevi, soglie antiche, ed entri il re della gloria.

Chi è questo re della gloria?Il Signore forte e valoroso, il Signore valoroso in battaglia.

Alzate, o porte, la vostra fronte,alzatevi, soglie antiche, ed entri il re della gloria.

Chi è mai questo re della gloria?Il Signore degli eserciti è il re della gloria. Gloria…

Per l’approfondimento personale

Il salmo presenta il momento in cui Israele ritorna dell’esilio. Ora è consapevole, dopo la distruzione di Gerusalemme e del tempio, che per salire al tempio e per abitare alla sua ombra bisogna essere puri di cuore; il tempio non salva nessuno se non c’è la fedeltà alla legge. Il Signore è di maestà infinita, e sua “è la terra e quanto contiene: il mondo, con i suoi abitanti”.Dalla considerazione della grandezza e potenza di Dio parte l’esame delle qualità di chi andrà ad abitare all’ombra del tempio del Signore.Il tempio è stato distrutto e un coro dice alle porte di ristabilire se stesse. Esse sono state distrutte, ma sono pure “eterne” (traduzione letterale), e perciò saranno rifatte.Dalle porte del tempio, comprese quelle dell’atrio degli olocausti, entrerà il re della gloria a prendere dimora con la sua gloria nel tempio, nel santo dei santi. E’ il Signore potente in battaglia, che vince i suoi nemici. “Il Signore degli eserciti” è il Signore delle schiere dei valorosi nella fede.Il “sensus plenior" del salmo è per salire il monte santo, cioè giungere alla mensa Eucaristica, salire in un cammino d’iniziazione, alla partecipazione piena all’altare, e dimorare nella fede e nell’amore nella casa del Signore richiede rettitudine di vita. Occorre cercare colui che già si è fatto trovare; cercarlo per più conoscerlo e amarlo, in un tendere all’infinito a lui.E i cieli sono aperti. Le porte del cielo ostruitesi per il peccato dell’uomo ora si sono riaperte. I cori angeli hanno proclamato: “Alzate, o porte, la vostra fronte, alzatevi soglie antiche, ed entri il re della gloria…”. Entri il “Signore valoroso in battaglia”, quella che ha condotto contro le tenebre lanciategli da Satana e i dolori della croce. “E’ il Signore degli eserciti il re della gloria”, il

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Signore delle schiere apostoliche della Chiesa, che porta la luce del vangelo ovunque.SALMO 8 (la grandissima dignità dell’uomo: fatto a immagine e somiglianza di Dio)

O Signore, Signore nostro,quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra! 

Voglio innalzare sopra i cieli la tua magnificenza,con la bocca di bambini e di lattanti:hai posto una difesa contro i tuoi avversari, per ridurre al silenzio nemici e ribelli.

Quando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai fissato,

che cosa è mai l'uomo perché di lui ti ricordi, il figlio dell'uomo, perché te ne curi?

Davvero l'hai fatto poco meno di un dio, di gloria e di onore lo hai coronato.

Gli hai dato potere sulle opere delle tue mani, tutto hai posto sotto i suoi piedi:

tutte le greggi e gli armentie anche le bestie della campagna,

gli uccelli del cielo e i pesci del mare, ogni essere che percorre le vie dei mari.

O Signore, Signore nostro,quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra! Gloria…

Preghiamo.O Padre, nel Battesimo ci hai dato una grandissima dignità: siamo diventati tuoi figli e protagonisti della Chiesa. Aiutaci a ricordare sempre il nostro Battesimo, a non dimenticarcene; aiutaci a tener viva la

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fiamma della nostra appartenenza a Te, per essere tuoi fedeli amici, discepoli e testimoni. Per Cristo nostro Signore. Amen.

DOMANDE PER LA RIFLESSIONE PERSONALE

Mi ricordo del mio battesimo? Mi ricordo il giorno in cui sono stato battezzato?

Riconosco il Battesimo con un dono, un regalo che Dio mi ha fatto? Oppure lo sento come un qualcosa di pesante, come un’imposizione?

So quello che il Battesimo ha prodotto in me? So quello che con il Battesimo sono diventato?

Per l’approfondimento personale

L’orante esprime il suo stupore verso Dio. Ogni cosa sulla terra manifesta la sua potenza e grandezza - “il suo nome” -. Egli è tanto potente che può abbattere i suoi avversari anche solo con la bocca dei bimbi e dei lattanti, proclamanti la sua maestà, che gli empi vorrebbero oscurare.Lo spettacolo della volta stellata fa sentire l’orante piccolo, poca cosa, e quindi realtà trascurabile da Dio, ma non è affatto così. L’uomo - afferma l’orante – è fatto poco meno degli angeli, capace di dominio sulle cose create da Dio. Gli angeli sono puri spiriti e come tali hanno una natura superiore a quella dell’uomo, che apprende le cose in concomitanza con i sensi, mentre l’angelo è semplice intellezione. Tuttavia gli angeli non procreano, collaboratori di Dio, una carne, che è animata da un’anima creata all’istante da Dio per la formazione di un nuovo uomo o di una nuova donna. Poi nessun angelo ha una carne contro la quale lottare, e con la quale giungere a testimoniare il suo amore a Dio fino a sacrificare la vita.L’orante termina il salmo con le stesse parole di stupore con il quale l’aveva cominciato.

QUINTA TAPPASAN DAMIANO

Gesù chiama: LA VOCAZIONE

Salmo 27

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Il Signore è mia luce e mia salvezza: di chi avrò timore?Il Signore è difesa della mia vita: di chi avrò paura?Quando mi assalgono i malvagi per divorarmi la carne,sono essi, avversari e nemici, a inciampare e cadere.

Se contro di me si accampa un esercito, il mio cuore non teme;se contro di me si scatena una guerra, anche allora ho fiducia.

Una cosa ho chiesto al Signore, questa sola io cerco:abitare nella casa del Signore, tutti i giorni della mia vita,

per contemplare la bellezza del Signore e ammirare il suo santuario.

Nella sua dimora mi offre riparo nel giorno della sventura.Mi nasconde nel segreto della sua tenda, sopra una roccia mi innalza.

E ora rialzo la testa sui nemici che mi circondano.Immolerò nella sua tenda sacrifici di vittoria,inni di gioia canterò al Signore.

Ascolta, Signore, la mia voce.Io grido: abbi pietà di me, rispondimi!

Il mio cuore ripete il tuo invito: “Cercate il mio volto!”.Il tuo volto, Signore, io cerco.

Non nascondermi il tuo volto, non respingere con ira il tuo servo.Sei tu il mio aiuto, non lasciarmi, non abbandonarmi, Dio della mia salvezza.

Mio padre e mia madre mi hanno abbandonato, ma il Signore mi ha raccolto.

Mostrami, Signore, la tua via, guidami sul retto cammino, perché mi tendono insidie.

Non gettarmi in preda ai miei avversari. 14

Contro di me si sono alzàti falsi testimoni che soffiano violenza.

Sono certo di contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi.

Spera nel Signore, sii forte,si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore. Gloria…

Preghiamo.O Padre, che hai chiamato Francesco di Assisi ad andare e a riparare la tua Casa, aiuta anche noi ad ascoltare la voce del tuo Figlio Gesù che ci chiama alla santità e ci invita a realizzare il progetto che tu hai su ciascuno di noi. Fa’ che, con il suo aiuto, ciascuno di noi sappia trovare il suo posto nel mondo, per contribuire al bene di tutti. Per Cristo nostro Signore. Amen.

DOMANDE PER LA RIFLESSIONE PERSONALE

Che cosa penso quando sento la parola ‘vocazione’? Credo che il Signore possa parlarmi e chiedermi qualcosa in

particolare? Come fa Dio a parlarmi? Quali ‘strumenti’ usa? Quando penso alla mia vocazione, ho paura? Sono convinto che la prima vocazione è quella a farmi santo? Dico a Dio, almeno qualche volta, “Signore cosa vuoi che io

faccia”, oppure penso che la mia vita la costruisco a prescindere da Dio e dal progetto che Lui ha su di me?

Quando penso alla mia vocazione, tengo presente che il Signore potrebbe chiamarmi (oltre al matrimonio e a diventare papà/mamma - che sono una vocazione!) anche a farmi prete, oppure missionario, oppure consacrato – consacrata (frate, monaco – monaca, suora di vita attiva o di clausura?)

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Per l’approfondimento personale"Il Signore è mia luce”, dice il salmista. La luce è fonte di vita, fa vedere le cose, dona letizia e il salmista trova in Dio la sua luce, la sua sorgente di letizia, la sua conoscenza delle cose. E il Signore è pure sua salvezza assistendolo contro i nemici, che altrimenti prevarrebbero su di lui e gli strazierebbero la carne, tanto lo odiano. Ma col Signore non vede perché dovrebbe avere paura: “Di chi avrò timore;... di chi avrò paura?”.E’ tanto sicuro nel Signore che se anche un esercito si accampasse contro di lui il suo cuore non temerebbe, e se si arrivasse alla battaglia e ne fosse nel folto anche allora avrebbe fiducia di vincere.

Egli non ha ambizioni di potere, di onori e ricchezze. Ha chiesto una sola cosa al Signore e questa sola cerca: “Abitare nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita”. Noi chiediamo di vivere sempre centrati nell’Eucaristia, nella viva appartenenza alla Chiesa, in ammirazione della sua bellezza di pace, di carità, di fede, di speranza, di sacrificio, di testimonianza, di operosità instancabile.

“La casa del Signore” è per il salmista il luogo di rifugio offertogli dal Signore nel giorno della sventura, quando c’è la prova, la tribolazione. In essa si sente protetto, come nascosto, dalla turba degli uomini, e nello stesso tempo come posto su di una rupe inattaccabile.Confortato nella casa del Signore non è pavido, ma in pieno sole rialza la testa da vincente; ha il coraggio di lottare certo della vittoria, che celebrerà nell’esultanza: “Immolerò nella sua tenda sacrifici di vittoria”. Noi non immoleremo tori o capri, bensì faremo offerte dei risultati del superamento del giorno in cui eravamo prossimi alla rovina, e faremo banchetti con i fratelli poveri.

Il salmista ritorna sulla sua situazione di dolore, trovando sempre conforto nella fede.Umile, non può che presentarsi come reo di molti peccati davanti al Signore e chiede di non essere respinto con ira da Signore.Egli ha un programma: “Cercare il volto del Signore”, per conoscerlo sempre di più e così sempre di più amarlo. E, ancora, cerca il volto del Signore per riceverne la volontà e la benevolenza. Il salmista mostra le sue ferite passate, la sua storia di dolore: “Mio padre e mia madre mi hanno abbandonato, ma il Signore mi ha raccolto”.

Ora è saldo e sicuro, ma insidiato da falsi testimoni che lo vogliono trascinare in giudizio e per questo diffondono negli animi violenza contro di lui. Ma anche se costoro avessero da prevalere egli è certo di “contemplare la bontà

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del Signore nella terra dei viventi”; nel cielo e poi un giorno nella risurrezione, nella creazione rinnovata.

POMERIGGIO

SESTA TAPPAPALAZZO VESCOVILE – PIAZZA

ROTTURA con la vita passata (spogliazione)

Salmo 103

Benedici il Signore, anima mia,quanto è in me benedica il suo santo nome.

Benedici il Signore, anima mia,non dimenticare tutti i suoi benefici.

Egli perdona tutte le tue colpe, guarisce tutte le tue infermità,

salva dalla fossa la tua vita,ti circonda di bontà e misericordia,

sazia di beni la tua vecchiaia,si rinnova come aquila la tua giovinezza.

Il Signore compie cose giuste, difende i diritti di tutti gli oppressi.

Ha fatto conoscere a Mosè le sue vie, le sue opere ai figli d'Israele.

Misericordioso e pietoso è il Signore, lento all'ira e grande nell'amore.

Non è in lite per sempre, non rimane adirato in eterno.

Non ci tratta secondo i nostri peccati17

e non ci ripaga secondo le nostre colpe.Perché quanto il cielo è alto sulla terra,così la sua misericordia è potente su quelli che lo temono;

quanto dista l'oriente dall'occidente, così egli allontana da noi le nostre colpe.

Come è tenero un padre verso i figli,così il Signore è tenero verso quelli che lo temono,

perché egli sa bene di che siamo plasmati, ricorda che noi siamo polvere.

L'uomo: come l'erba sono i suoi giorni! Come un fiore di campo, così egli fiorisce.

Se un vento lo investe, non è più, né più lo riconosce la sua dimora.

Ma l'amore del Signore è da sempre, per sempre su quelli che lo temono, e la sua giustizia per i figli dei figli,

per quelli che custodiscono la sua alleanza e ricordano i suoi precetti per osservarli.

Il Signore ha posto il suo trono nei cieli e il suo regno domina l'universo.

Benedite il Signore, angeli suoi, potenti esecutori dei suoi comandi, attenti alla voce della sua parola.

Benedite il Signore, voi tutte sue schiere,suoi ministri, che eseguite la sua volontà.

Benedite il Signore, voi tutte opere sue, in tutti i luoghi del suo dominio. Benedici il Signore, anima mia. Gloria…

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Preghiamo.O padre, che sempre ci chiami alla conversione del cuore e ci inviti a spogliarci di ciò e superfluo o addirittura intralcia il cammino verso di te, fa’ che sappiamo rompere con il nostro passato di tristezze, sensi di colpa, rimorsi e ferite mai cicatrizzate, per correre liberi e leggeri incontro a ciò che Tu stai preparando per noi. Per Cristo nostro Signore. Amen.

DOMANDE PER LA RIFLESSIONE PERSONALE

Sono convinto che alcune volte nella vita, occorra ‘tagliare’ per produrre frutti buoni? Ne sono capace?

Fare un scelta significa sempre abbandonare un qualcosa o qualcuno per scegliere qualcos’altro o qualcun altro. In questo momento della mia vita, cosa devo ‘tagliare’ o abbandonare?

E’ difficile fare questo? Perché? Sono convinto tuttavia che ne valga la pena? Quali ostacoli trovo quando devo tagliare, abbandonare,

compiere una scelta importante, per il mio bene?

Per l’approfondimento personale

La critica è incline a datare la composizione di questo salmo nel tardo postesilio.Il salmista esorta se stesso a benedire il Signore, e a non “dimenticare tutti i suoi benefici”. Questo ricordare è importantissimo nei momenti dolorosi  per non cadere nello scoraggiamento e al contrario stabilirsi in una grande fiducia in Dio. Il salmista non presenta grandi tormenti storici della nazione; pare di poter indovinare normalità di vita attorno a lui. Egli si presenta a Dio come colpevole di numerose mancanze, ma ha sperimentato la misericordia di Dio, che lo ha salvato da angosce e anche probabilmente da una malattia grave: “Egli perdona tutte le tue colpe, guarisce tutte le tue infermità; salva dalla fossa la tua vita”.

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Il salmista non cessa di celebrare la bontà, la giustizia di Dio, e prova una grande dolcezza nel fare questo: una dolcezza pacificante: “Ti circonda di bontà e di misericordia”. Il salmista, fedele all'alleanza, loda Dio per la legge data per mezzo di Mosè: “Ha fatto conoscere a Mosè le sue vie, le sue opere ai figli d'Israele ”. Ma Dio non ha dato a Mosè solo la legge, ha anche dato l'annuncio del Cristo futuro, dal quale abbiamo la grazia e la verità (Cf. Gv 1,17). La misericordia di Dio celebrata dal salmista si è manifestata per mezzo di Gesù Cristo.Il salmista si sente sicuro, compreso da Dio, che agisce sul suo popolo con la premura di un padre verso i figli. Un padre che “ricorda che noi siamo polvere”, e che perciò pur rilevando le colpe è pronto a perdonare pienamente: “Non è in lite per sempre, non rimane adirato in eterno”.L'alleanza osservata è fonte di bene, di unione con Dio. Egli effonde “la sua giustizia”, cioè la sua protezione dal male, sui “figli dei figli”.Il salmista pieno di gioia conclude invitando tutti gli angeli a benedire Dio. Gli angeli non hanno bisogno di essere esortati a benedire Dio, ma certo possono essere invitati a rafforzare il nostro benedire Dio. Per una lode universale sono invitate a benedire Dio tutte le cose create (Cf. Ps 18,1s): “Benedite il Signore, voi tutte opere sue”.

SETTIMA TAPPABASILICA DI SAN FRANCESCO (affreschi di Giotto) E TOMBA

Salmo 28 (Inno di lode al Signore)

Lodate il Signore dai cieli, lodatelo nell’alto dei cieli.

Lodatelo, voi tutti, suoi angeli, lodatelo, voi tutte, sue schiere.

Lodatelo, sole e luna, lodatelo, voi tutte, fulgide stelle.

Lodatelo, cieli dei cieli, voi, acque al di sopra dei cieli.

Lodino il nome del Signore,perché al suo comando sono stati creati.

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Li ha resi stabili nei secoli per sempre;ha fissato un decreto che non passerà.

Lodate il Signore dalla terra,mostri marini e voi tutti, abissi,

fuoco e grandine, neve e nebbia,vento di bufera che esegue la sua parola,

monti e voi tutte, colline,alberi da frutto e voi tutti, cedri,voi, bestie e animali domestici,rettili e uccelli alati.

I re della terra e i popoli tutti,i governanti e i giudici della terra,

i giovani e le ragazze, i vecchi insieme ai bambinilodino il nome del Signore,

perché solo il suo nome è sublime:la sua maestà sovrasta la terra e i cieli.

Lodate Dio nel suo santuario,lodatelo nel suo maestoso firmamento.

Lodatelo per le sue imprese,lodatelo per la sua immensa grandezza.

Lodatelo con il suono del corno,lodatelo con l’arpa e la cetra.

Lodatelo con tamburelli e danze,lodatelo sulle corde e con i flauti.

Lodatelo con cimbali sonori,lodatelo con cimbali squillanti.Ogni vivente dia lode al Signore. Gloria…

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Preghiamo.O Dio che in san Francesco d’Assisi, povero ed umile, hai offerto alla tua Chiesa una viva immagine del Cristo, concedici di seguire il tuo Figlio nella via del Vangelo e di unirci a te in carità e letizia. Per Cristo nostro Signore. Amen.

DOMANDE PER LA RIFLESSIONE PERSONALE

Cosa mi piace di san Francesco? Lo considero un matto oppure un santo, oppure un po’ tutti e

due? Quali suoi atteggiamenti ritrovo anche nella mia vita? Quali suoi atteggiamenti mi fanno sentire distante da lui? Cosa mi sta insegnando, san Francesco, in questo momento

della mia vita? Cosa mi sta chiedendo?

Per l’approfondimento personale

Questo salmo è stato scritto dopo il ritorno dall'esilio di Babilonia e la ricostruzione del tempio e di Gerusalemme. Il salmista, vede che il pensiero proteiforme, contradditorio, mitologico, dei pagani, getta sulla creazione, una coltre caduca, e per questo chiede che la creazione sia libera di inneggiare Dio presso ogni orecchio.Nei cieli non ci sono gli dei, essi non esistono; nei cieli ci sono angeli, angeli creati da Dio, che vengono invitati a lodarlo, cioè a prorompere in una lode trionfale insieme a tutto il creato: “Lodate il Signore dai cieli (...). Lodatelo, voi tutti, suoi angeli...”.Il sole, la luna, le stelle, non sono divinità, ma creature di Dio che parlano di lui, che celebrano con la loro potenza e bellezza lui. I cieli, non sono una divinità, ma una realtà creata, che canta lui (Cf. Ps 18).I mostri marini, non sono delle divinità. Le acque profonde, il fuoco, la grandine, la neve, la nebbia, il vento..., sono tutte creature del Signore (Sap 13,2). E' quanto proclama il cantico dei tre giovani nella fornace (Dn 3,52s). “Acque al di sopra dei cieli”. [Non convince che il salmista realmente si riferisca ad acque sopra i cieli (Cf. Gn 1,6; Dn 3,60), che non rientravano nell'esperienza e che perciò non potevano essere affermate. Altro è il significato simbolico in Ap 4,6. Il salmista conosceva benissimo che la pioggia

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cade in concomitanza con le nubi. Bisogna dunque pensare, a differenza di molti commentatori, che per cieli il salmista, in assenza di conoscenze di fisica e senza volere fare formalmente della fisica, pensi ai vari livelli di altezza sui quali si presentano le nubi. Esse possono essere alte, meno alte, oppure, basse, scure, tempestose, spinte dai venti. “I cieli dei cieli” (Cf. 1Re 8,27) sono così da intendersi come i cieli delle stelle e delle schiere angeliche].Il salmista chiede che tutti i re della terra, tutti i popoli lodino il Signore...”Perché solo il suo nome è sublime”, cioè merita in assoluto lode e gloria. Solo lui è il Santo, il Creatore, l'Altissimo, l'Onnipotente, l'Onnisciente, l'Infinitamente giusto, l'Eterno misericordioso. Egli è conoscibile dagli uomini nella sua esistenza, nella sua potenza (Sap 13,1s; Rm 1,20), perché “la sua maestà sovrasta la terra e i cieli”.Il salmista termina con la sua lode alla fedeltà di Dio verso il suo popolo: “Ha accresciuto la potenza del suo popolo”. Egli, dice il salmista, “è la lode per tutti i suoi fedeli, per i figli d'Israele, popolo a lui vicino”.Dio mantiene continuamente la potenza del suo popolo mediante l'Eucaristia e il dono dello Spirito Santo. E la Chiesa non cessa di lodare Dio per la sua gloria immensa, che è Cristo crocifisso e risorto, e di chiedere che il Padre, nella sua grandezza e misericordia, venga celebrato, inneggiato, adorato, in tutta la terra: “Sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno”.La creazione giungerà alla piena libertà da ogni caducità datale dall'uomo, quando diventerà cieli e terra nuova (Is 66,17; Rm 8,19; 2Pt 3,13; Ap 21,1).

OTTAVA TAPPABASILICA DI SANTA CHIARA

Salmo 113 (la madre gioiosa, feconda di figli)

Lodate, servi del Signore, lodate il nome del Signore.Sia benedetto il nome del Signore, da ora e per sempre.

Dal sorgere del sole al suo tramonto, sia lodato il nome del Signore.Su tutte le genti eccelso è il Signore,  più alta dei cieli è la sua gloria.

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Chi è come il Signore, nostro Dio, che siede nell'alto e si china a guardare sui cieli e sulla terra?

Solleva dalla polvere il debole, dall'immondizia rialza il povero,per farlo sedere tra i principi,tra i principi del suo popolo.

Fa abitare nella casa la sterile, come madre gioiosa di figli. Gloria…

Preghiamo.Dio misericordioso, che hai ispirato a santa Chiara un ardente amore per la povertà evangelica, per sua intercessione concedi anche a noi di seguire Cristo povero e umile, per godere della tua visione nella perfetta letizia del tuo regno. Per Cristo nostro Signore. Amen.

DOMANDE PER LA RIFLESSIONE PERSONALE

Cosa mi piace di santa Chiara? La considero una ‘matta’ oppure una santa, oppure un po’ tutte e

due le cose? Quali suoi atteggiamenti ritrovo anche nella mia vita? Quali suoi atteggiamenti, invece, mi fanno sentire distante da

lei? Cosa mi sta insegnando, santa Chiara, in questo momento della

mia vita? Cosa mi sta chiedendo?

Per l’approfondimento personale

Per due volte il salmo invita a lodare “il nome del Signore”, al cui confronto ogni altro nome è niente. Niente quello delle schiere angeliche; niente quello dei potenti della terra; meno di niente quello costruito attorno agli inesistenti

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dei: “Su tutte le genti eccelso è il Signore... Chi è come il Signore, nostro Dio...?”.“Il nome del Signore”, significa la grandezza, la potenza, la maestà regale, la sua giustizia, ciò che egli è e che deve essere riconosciuto dagli uomini. La “sua gloria” è inarrivabile, immensa, mai oscurabile da alcuno: “Più alta dei cieli è la sua gloria”. Egli è l'Altissimo che “si china a guardare sui cieli (ndr. cioè la corte celeste) e sulla terra (ndr. cioè gli uomini).Egli agisce mirabilmente nella storia sollevando “dalla polvere il debole” e “dall'immondizia rialza il povero”. Il salmo guarda ai giudici, tratti dal popolo e innalzati tra i capi delle varie tribù di Israele.Egli dà gioia alla sterile rendendola “madre gioiosa di figli”. Qui il salmo guarda a Rebecca (Gn 25,21, alla madre di Sansone (Gdc 13,2), ad Anna, la madre di Samuele (1sam 1,11). Con ciò sembrerebbe di poter collocare la composizione del salmo al tempo dei giudici, ma potrebbe essere stato composto anche dopo.Il salmo ha un netto riferimento al cantico di Anna (1Sam 2,1s), per molte espressioni: “Non c'è santo come il Signore, perché non c'è altri all'infuori di te e non c'è roccia come il nostro Dio” (2,2); “La sterile ha partorito sette volte” (2,5); “Solleva dalla polvere il debole, dall'immondizia rialza il povero, per farli sedere con i nobili” (2,8).

LUNEDI 8 FEBBRAIO

NONA TAPPAEREMO DELLE CARCERI

IL NASCONDIMENTI, IL SILENZIO

Salmo 30 (In Te, Signore, mi sono rifugiato)

In te, Signore, mi sono rifugiato, mai sarò deluso;difendimi per la tua giustizia.

Tendi a me il tuo orecchio, vieni presto a liberarmi.Sii per me una roccia di rifugio, un luogo fortificato che mi salva.

Perché mia rupe e mia fortezza tu sei, per il tuo nome guidami e conducimi.

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Scioglimi dal laccio che mi hanno teso, perché sei tu la mia difesa.

Alle tue mani affido il mio spirito; tu mi hai riscattato, Signore, Dio fedele.

Ma io confido in te, Signore; dico: “Tu sei il mio Dio, i miei giorni sono nelle tue mani”. 

Liberami dalla mano dei miei nemici e dai miei persecutori:sul tuo servo fa' splendere il tuo volto, salvami per la tua misericordia.

Quanto è grande la tua bontà, Signore! La riservi per coloro che ti temono, la dispensi, davanti ai figli dell'uomo, a chi in te si rifugia.

Amate il Signore, voi tutti suoi fedeli;il Signore protegge chi ha fiducia in luie ripaga in abbondanza chi opera con superbia.

Siate forti, rendete saldo il vostro cuore, voi tutti che sperate nel Signore. Gloria…

Preghiamo.O Dio nostro Padre, per conoscere la tua volontà su di noi ci chiedi di imparare l’arte del silenzio e del nascondimento. Fa’ che sappiamo coltivare questi atteggiamenti virtuosi nella nostra vita, per imparare a fare unità dentro di noi e ad accogliere gli altri con cuore libero e puro.Per Cristo nostro Signore. Amen.

DOMANDE PER LA RIFLESSIONE PERSONALE

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Mi piace il silenzio, il nascondimento? Che idea ho di silenzio? Lo penso come isolamento, come

evasione, oppure come uno spazio, un tempo ‘abitato’, capace di far nascere e crescere in me gli atteggiamenti più belli e più veri?

Lo considero utile per la vita oppure penso che non serva a molto e dunque ne potrei anche fare a meno?

Sono capace, nella mia giornata, di ritagliarmi qualche spazio di silenzio, per stare con me stesso e con Dio e per pensare al mio rapporto con gli altri?

Quali difficoltà maggiori trovo nel fare l’esperienza del silenzio?

Racconta ad un tuo amico/a una bella esperienza di silenzio, di raccoglimento che hai vissuto.

Per l’approfondimento personale

Il salmo è di facile lettura. Presenta un giusto che è sfuggito di mano al suo nemico perché il Signore ha guidato al largo i suoi passi. Quest’esperienza lo ha fortificato, ma la prova continua, lunga e snervante, ed egli si trova nell’affanno, nel pianto. E’ un emarginato su cui pesa una pubblica riprovazione che lo logora. Una congiura poi continua a volerlo morto, e lo fa vivere in un clima di terrore.Suo rifugio è tuttavia il Signore, al quale domanda salvezza dai suoi nemici. La recitazione cristiana omette l’invocazione d’annientamento dei nemici. Il cristiano prega per la conversione dei suoi nemici e non chiede a Dio di intervenire su di loro colpendoli secondo la sua giustizia, ma sa che Dio saprà agire. San Pietro nella sua prima lettera così ci dice di Cristo (2,23): “Insultato, non rispondeva con insulti, maltrattato, non minacciava vendetta, ma si affidava a colui che giudica con giustizia”. Il salmista, liberato dalle angosce, loda e ringrazia il Signore, che lo ha liberato.La sua preghiera termina con un invito a tutti i “suoi fedeli", cioè i retti di cuore del suo popolo, a non dubitare mai del Signore anche nelle situazione d’estremo dolore, e a perseverare nell’affermare il bene.

DECIMA TAPPA

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RIVOTORTO, PORZIUNCOLA E BASILICA DI SANTA MARIA DEGLI ANGELI:

LA VITA COMUNITARIA, FRATERNA

Salmo 122 (per i miei fratelli e i miei amici dirò: su di te sia pace!)

Quale gioia, quando mi dissero: “Andremo alla casa del Signore!”.

Già sono fermi i nostri piedi, alle tue porte Gerusalemme!Gerusalemme è costruita, come città unita e compatta.

È là che salgono le tribù, le tribù del Signore,secondo la legge d'Israele, per lodare il nome del Signore.

Là sono posti i troni del giudizio, i troni della casa di Davide.

Chiedete pace per Gerusalemme: vivano sicuri quelli che ti amano;

sia pace nelle tue mura, sicurezza nei tuoi palazzi.

Per i miei fratelli e i miei amici, io dirò: “Su te sia pace!”.

Per la casa del Signore nostro Dio, chiederò per te il bene.

Gloria…

Preghiamo.O Dio nostro padre, la vita cristiana non la si vive da soli. E’ un esperienza fraterna, di comunione con gli altri. Aiutaci a superare i nostri individualismi e le nostre chiusure, per imparare a vivere da fratelli, come figli di un unico Padre celeste. Per Cristo nostro Signore. Amen.

DOMANDE PER LA RIFLESSIONE PERSONALE28

Sono convinto che “nessun uomo è un’isola”? ovvero che non si può vivere da soli, ma abbiamo bisogno degli altri?

Sono convinto che l’esperienza cristiana non si può vivere da soli ma siamo chiamati a viverla insieme agli altri, nella Chiesa?

E’ sempre bello vivere insieme? Quali sono i vantaggi, le cose belle che si sperimentano nella

vita fraterna? Quali sono le fatiche, i problemi, della vita fraterna? Perché oggi la gente (anche tanti cristiani!) si chiudono

nell’individualismo, nella sfera privata e fanno così fatica a stare insieme, a vivere insieme, a fare delle esperienze insieme?

Che idea - esperienza ti sei fatto della Chiesa? Quando pensi alla Chiesa, cosa ti viene in mente? Pensi che sia importante vivere l’amicizia con Gesù nella

Chiesa? Perché? San Francesco ha voluto riformare la Chiesa, non uscendo da

essa (come ha fatto ad esempio Martin Lutero) ma standoci dentro. Ha fatto bene?

Secondo te la Chiesa, oggi, ha bisogno di cambiare? Perché? Se sì, in quali àmbiti?

Come aiutarla a cambiare?

Per l’approfondimento personale

Questo salmo era usato per i pellegrinaggi annuali a Gerusalemme. Probabilmente venne scritto dopo la ricostruzione del tempio e delle mura di Gerusalemme al tempo del ritorno dall'esilio; infatti la grande gioia alla notizia che “Andremo alla casa del Signore”, presuppone un fatto straordinario, lungamente atteso, e non uno dei tre pellegrinaggi annuali prescritti dalla legge (Es 23,17; 34,23).

Lo stupore di fronte alla compattezza che presenta la città si apre alla lode di Dio: “Gerusalemme è costruita come città unita e compatta”.

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La città viene celebrata come il centro dell'unità religiosa per la presenza del tempio e come centro del governo civile: “E' là che salgono le tribù, le tribù del Signore (...) per lodare il nome del Signore. Là sono posti i troni del giudizio, i troni della casa di Davide”: benché politicamente non autonoma Gerusalemme è retta dalle leggi di Israele; la menzione di Davide dice che per l'Israelita Gerusalemme rimane legata a Davide, e quindi al futuro Messia.

Il salmista non manca di rivolgersi ai pellegrini invitandoli a pregare: “Chiedete pace per Gerusalemme”; e invoca pace su quanti la amano, cioè su quanti credono nel disegno di Dio su Gerusalemme. La pace invocata è quella che verrà portata dal Principe della pace.

A Gerusalemme si è formata la prima Chiesa particolare, che è stata la madre delle altre Chiese particolari, poiché il Vangelo è partito dalla comunità di Gerusalemme. Ma tutte le Chiese particolari, compresa quella di Gerusalemme, formano e sussistono nell'unica Chiesa di Cristo, che ha come vincolo di unità il successore di Pietro.

Il pellegrinaggio dei popoli, delle dodici tribù della terra, trova il suo gioioso approdo alle “porte” della Gerusalemme messianica, pronta ad accogliere tutte le genti. La Gerusalemme messianica è la “civitas cristiana”, che ha come costitutivo fondante la Chiesa (Cf. Ap 21,9s).Per la “civitas cristiana”, o società dell'amore, bisogna sempre pregare perché tragga costantemente dal Cristo la sua pace e la diffonda estendendosi a tutta la terra.Il pellegrinaggio, tuttavia, non è cessato perché terminerà solo con l'ingresso nella Gerusalemme celeste.

Lo stupore di potere andare nella “casa del Signore” i cristiani lo hanno avuto nell'erezione delle prime basiliche a Roma, dopo le ondate di persecuzione per annullare la Chiesa.Il primo stupore di fronte alla Gerusalemme messianica, o civiltà dell'amore, i cristiani lo hanno avuto quanto hanno visto il potere politico di Roma aprirsi a Cristo e alla Chiesa.

Ora il potere politico delle nazioni si sta sempre più chiudendo alla Chiesa, ma non si annullerà il germe della “civitas cristiana”; verrà infatti il giorno in cui su tutta la terra fiorirà la civiltà della verità e dell'amore.PREGHIERA FINALE DEL PELLEGRINAGGIO

Grazie Signore per averci fatto compiere questo viaggio.30

E’ stato un pellegrinaggio fuori di noi, che ci ha portato a guardare dentro di noi.Ti ringraziamo per averci fatto incontrare san Francesco e santa Chiara, tuoi amici e modelli di santità.Fa’ che sappiamo seguirli e imitarli sulla via dell’amore, della povertà, e dell’umiltà. Grazie per i giorni che ci hai fatto passare assieme,in uno stile di fraternità e comunione tra di noi.Donaci di fare altre esperienze come questa. Grazie Signore, di tutto e per tutto. Amen.

PER LA PREGHIERA DI COMPIETA

Il Signore è il mio pastore:  non manco di nulla.

Su pascoli erbosi mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce.

Rinfranca l'anima mia,mi guida per il giusto cammino a motivo del suo nome.

Anche se vado per una valle oscura,non temo alcun male, perché tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastromi danno sicurezza.

Davanti a me tu prepari una mensa sotto gli occhi dei miei nemici. Ungi di olio il mio capo;il mio calice trabocca.

Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita,abiterò ancora nella casa del Signore per lunghi giorni. Gloria…

PREGHIERE DI SAN FRANCESCO

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PREGHIERA DAVANTI AL CROCEFISSO (DI SAN DAMIANO)

O alto e glorioso Dio, illumina le tenebre del cuore mio.Dammi una fede retta, speranza certa, carità perfetta e umiltà profonda.Dammi, Signore, senno e discernimentoper compiere la tua vera e santa volontà. Amen.

PREGHIERA SEMPLICE

Signore, fa di meuno strumento della Tua Pace:Dove è odio, fa ch'io porti l'Amore,Dove è offesa, ch'io porti il Perdono,Dove è discordia, ch'io porti l'Unione,Dove è dubbio, ch'io porti la Fede,Dove è errore, ch'io porti la Verità,Dove è disperazione, ch'io porti la Speranza,Dove è tristezza, ch'io porti la Gioia,Dove sono le tenebre, ch'io porti la Luce.Maestro, fa che io non cerchi tantoAd esser consolato, quanto a consolare;Ad essere compreso, quanto a comprendere;Ad essere amato, quanto ad amare.Poiché, così è: Dando, che si riceve;Perdonando, che si è perdonati;Morendo, che si risuscita a Vita Eterna.

PREGHIERA

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DI LODE

AL DIO

ALTISSIMO

Tu sei santo, Signore Dio unico,che compi meraviglie.Tu sei forte. Tu sei grande. Tu sei altissimo.Tu sei Re onnipotente, tu Padre santo,Re del cielo e della terra.Tu sei Trino e Uno, Signore Dio degli dei,Tu sei bene, ogni bene, sommo bene,Signore Dio, vivo e vero.Tu sei amore, carità. Tu sei sapienza.Tu sei umiltà. Tu sei pazienza.Tu sei bellezza. Tu sei mansuetudineTu sei sicurezza. Tu sei quiete.Tu sei gaudio e letizia. Tu sei speranza nostra.Tu sei giustizia. Tu sei temperanza. Tu sei ogni nostra sufficiente ricchezza.Tu sei bellezza. Tu sei mansuetudine.Tu sei protettore. Tu sei custode e difensore nostro.Tu sei fortezza. Tu sei refrigerio.Tu sei speranza nostra. Tu sei fede nostra .Tu sei carità nostra. Tu sei completa dolcezza nostra.Tu sei nostra vita eterna, grande e ammirabile Signore,Dio onnipotente, misericordioso Salvatore.

CANTICO DELLE CREATURE

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Altissimo, onnipotente, bon Signore,tue so' le laude, la gloria e l'honore et onne benedictione.

Ad te solo, Altissimo, se konfanno,et nullo homo ene digno te mentovare.

Laudato sì, mi' Signore, cum tucte le tue creature,spetialmente messer lo frate sole,lo qual è iorno, et allumini noi per lui.Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore:de te, Altissimo, porta significatione.

Laudato si', mi' Signore, per sora luna e le stelle:in celu l'hai formate clarite et pretiose et belle.

Laudato si', mi' Signore, per frate ventoet per aere et nubilo et sereno et onne tempo,per lo quale alle tue creature dai sustentamento.

Laudato si', mi' Signore, per sora acqua,la quale è molto utile et humile et pretiosa et casta.

Laudato si', mi' Signore, per frate focu,per lo quale ennallumini la nocte;et ello è bello et iocundo et robustoso et forte.

Laudato si', mi' Signore, per sora nostra matre terra,la quale ne sustenta et governa,et produce diversi fructi con coloriti fiori et herba.

Laudato si', mi' Signore,

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per quelli ke perdonano per lo tuo amore,et sostengon infirmitate et tribulatione.

Beati quelli ke le sosterrano in paceka da te, Altissimo, saranno incoronati.

Laudato si', mi' Signore, per sora nostra morte corporale,da la quale nullo homo vivente pò skappare.

Guai a quelli ke morrano ne le peccata mortali;beati quelli ke trovarà ne le tue sanctissime voluntati,ka la morte secunda nol farà male.

Laudate et benedicete mi' Signore et rengratiatee servitelo cum grande humilitate

BENEDIZIONE A FRATE LEONE

Il Signore ti benedica e ti custodisca, mostri a te il suo volto e abbia misericordia di te. Rivolga verso di te il suo sguardo e ti dia pace. 

TI ADORIAMO

Ti adoriamo, Signore Gesù Cristo, qui e in tutte le tue chiese che sono nel mondo intero, e ti benediciamo, perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

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I MIEI APPUNTI

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