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La Cittadella del Sapere Lagonegro L’IIS “F. De Sarlo” - Lagonegro “Nuovo Cinema IRIS” Lagonegro a. s. 2016/2017 Progetto: “When cinema meets school” Il progetto, “When cinema meets school”, è un progetto che si rivolge alle scuole dell’area del lagonegrese, con l’intento di promuovere la formazione di una nuova generazione di spettatori consapevoli e appassionati oltre a creare un legame attivo tra il mondo della scuola e la sala cinematografica. Gli studenti di oggi sono immersi quotidianamente in un mondo di immagini e la frequentazione assidua di prodotti audio visuali sta plasmando in maniera inconsueta le modalità di lettura delle informazioni e sta modificando e sviluppando nuove forme di intelligenza. Fondamentale diventa il riuscire a sfruttare le potenzialità dei linguaggi audiovisivi, vicini agli interessi e agli stili cognitivi dei ragazzi, per promuovere percorsi che rappresentino una valida occasione formativa. Il cinema allora diventa un’importante strumento di conoscenza della realtà, volto a stimolare uno sguardo più attento, ad affinare il gusto estetico, a promuovere il senso critico, a favorire le possibilità di dialogo e confronto. Il progetto si articola in tre aree: 1) Tutti in sala, proposte di visioni tematiche 2) Zoom… obiettivo cinema, proposte di laboratori cinematografici 3) Cinema in Lingua straniera, laboratorio di didattica cinematografica rivolto agli studenti e agli insegnanti, dedicato all’educazione e all’analisi del linguaggio cinematografico e al perfezionamento della lingua straniera.

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La Cittadella del Sapere Lagonegro

L’IIS “F. De Sarlo” -

Lagonegro

“Nuovo Cinema

IRIS” Lagonegro

a. s. 2016/2017

Progetto:

“When cinema meets school”

Il progetto, “When cinema meets school”, è un progetto che si rivolge alle scuole dell’area del

lagonegrese, con l’intento di promuovere la formazione di una nuova generazione di spettatori

consapevoli e appassionati oltre a creare un legame attivo tra il mondo della scuola e la sala

cinematografica. Gli studenti di oggi sono immersi quotidianamente in un mondo di immagini e la

frequentazione assidua di prodotti audio visuali sta plasmando in maniera inconsueta le modalità

di lettura delle informazioni e sta modificando e sviluppando nuove forme di intelligenza.

Fondamentale diventa il riuscire a sfruttare le potenzialità dei linguaggi audiovisivi, vicini agli

interessi e agli stili cognitivi dei ragazzi, per promuovere percorsi che rappresentino una valida

occasione formativa. Il cinema allora diventa un’importante strumento di conoscenza della realtà,

volto a stimolare uno sguardo più attento, ad affinare il gusto estetico, a promuovere il senso

critico, a favorire le possibilità di dialogo e confronto. Il progetto si articola in tre aree:

1) Tutti in sala, proposte di visioni tematiche

2) Zoom… obiettivo cinema, proposte di laboratori cinematografici

3) Cinema in Lingua straniera, laboratorio di didattica cinematografica rivolto agli studenti e agli

insegnanti, dedicato all’educazione e all’analisi del linguaggio cinematografico e al

perfezionamento della lingua straniera.

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Tutti in sala proiezioni tematiche

La narrazione cinematografica ha una grande valenza formativa nelle giovani generazioni, è uno

strumento che riesce ad incidere profondamente sulla sfera emotiva dei bambini e dei ragazzi,

allenandoli al decentramento e allo sviluppo dell’empatia, il cinema stimola l’immaginazione ma

anche la conoscenza di mondi altri, andando a sviluppare il pensiero divergente. A partire da

questa premessa proponiamo alcuni itinerari tematici, volti a intrattenere e promuovere nelle

classi, le competenze della literacy. Il cinema può essere usato anche come valido supporto per

l’apprendimento delle lingue straniere e la conoscenza delle altre culture, per questo possono

essere concordate proiezioni di film in lingua originale. Quelli che seguono sono solo alcuni dei

possibili percorsi di visione, fra gli innumerevoli che possono essere progettati tenendo conto delle

esigenze specifiche delle singole scuole. Materiali di approfondimento tematico e o per spunti

didattici saranno consegnati a tutti gli studenti partecipanti.

I TEMI:

1) Contro il silenzio. Legalità democratica e lotta alla mafia.

Cinema e diritti. Il sottile confine tra legalità e corruzione, si scopre nelle piccole cose. Ogni giorno

veniamo a contatto con questa realtà. Il linguaggio cinematografico può diventare, per i giovani, lo

strumento per capire, per affrontare, e forse anche per difendersi dalle diverse forme di mafie

esistenti, dai soprusi, dai ricatti di bullismo e violenza, che spesso condizionano l’educazione e la

vita d’ogni giorno. Questo percorso può essere arricchito grazie alle eventuali collaborazioni che si

possono instaurare con le diverse associazioni che si occupano di lotta alla mafia sul territorio e a

livello nazionale. In linea con gli obiettivi del progetto d’area. Si attiverà una collaborazione con

l’Associazione Libera. Investire in democrazia.

2) Memorie. Cinema e storia.

Un’interessante selezione di film, che sottolinea l’importanza formativa del linguaggio

cinematografico nella semplicità con cui si accosta ai giovani, e permette loro di avviare un

processo di conoscenza dei drammi della storia, affinché non si ripetano. Proiezioni e

approfondimenti sul rapporto tra cinema e memoria: il dolore della Shoah, giorni di Resistenza,

l’orrore delle Grandi Guerre, la tensione degli anni di Piombo, la solitudine di eventi e cronache, che

hanno contribuito a creare la storia. In linea con gli obiettivi del progetto Investire in democrazia.

Possibilità di abbinare un laboratorio

3) Allarme pianeta. Cinema ed ecologia.

Il pianeta e l’uomo: un legame inscindibile, straordinario e pericoloso. I cambiamenti della natura,

l’impatto dell’uomo su di essa, chi la difende e chi la distrugge. Attraverso il cinema si può

affrontare questo argomento così delicato e importante, e favorire la diffusione di comportamenti,

tesi ai corretti stili di vita e al consumo sostenibile. I film selezionati porteranno a riflettere

sull’importanza delle piccole azioni quotidiane per la salvaguardia del nostro pianeta. Possibilità di

abbinare un laboratorio

4) Con gli occhi degli altri. Cinema, interculture, diversità.

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Un viaggio nell’uso del film come strumento di educazione interculturale, che invita alla riflessione,

alla ricerca e alla conoscenza degli altri. Con gli occhi degli altri, può essere spunto per un percorso

personale o di gruppo, che favorisca il rispetto di ciò è diverso da noi, smantellando e svelando i

filtri del pregiudizio. Un percorso che può declinarsi anche sul tema più ampio della diversità, da

quella di genere alla disabilità, spaziando alla riflessione culturale che si fa intorno a questi temi,

alla rappresentazione del corpo, alla pubblicità.

5) Desiderio e Voglia di diventare grandi. Cinema ed emozione.

Guardare un film è sempre guardarsi in un film. Sullo schermo vediamo riflesse le nostre storie

personali e collettive, le nostre città, le nostre esperienze e stati d’animo che le accompagnano.

Pellicole di ieri e di oggi che affrontano il viaggio dell’adolescenza tra paure e meraviglie del

diventare grandi. Sequenze che inquadrano e traducono questi momenti di passaggio, in genere

contraddittori. Il cinema, in questo caso può diventare lo strumento ambivalente, lo sguardo che

stimola l’introspezione e la ricerca, la discussione collettiva, l’occhio che guarda da lontano per

conoscere e capire. Film speciali saranno individuati per gli studenti, film sull’importanza dei

legami affettivi, sull’amicizia, sull’autostima, necessari per affrontare la paura di crescere e

cambiare.

6) Non solo classici alla ribalta. Cinema e lettura.

Alcuni film, sottolineano la bellezza di un’armonia nel rapporto tra letteratura e cinema. Spesso i

linguaggi si sono amalgamati, nutrendosi uno delle parole dell’altro, nascondendo i confini e i limiti

nella diversità d’approccio. Un viaggio nelle diverse trasposizioni cinematografiche, nei linguaggi

della multiliteracy, nella capacità degli autori di narrare usando magistralmente codici diversi. Una

voce fuori campo, un’inquadratura di profondità, un linguaggio narrativo che Con questa selezione

cinematografica, si cerca di stimolare nei giovani la nascita di una capacità critica, e di confronto

tra le diverse modalità di narrazione.

7) Narrare con i suoni. Cinema e Musica.

La musica può essere parte emozionante di un racconto, è una chiave per accedere ai ricordi. Un

percorso cinematografico che mette al centro il rapporto delle immagini in movimento, con la

musica, i rumori, le onomatopee. Il suo essere capace di trasmettere emozioni, amplificare i vissuti,

anticipare gli eventi, raffinare il nostro senso acustico. Un percorso pensato sulle diverse fasce

d’età, che passa attraverso l’opera di grandi autori dell’animazione dedicata ai più piccoli, e di

opere classiche e colonne sonore, dedicata ai più grandi.

8) Realtà amplificate e mondi virtuali. Cinema e Tecnologia.

La tecnologia ha cambiato i modi di pensare e relazionarsi delle nuove generazioni, la realtà

virtuale non si contrappone con il mondo reale ma viene vissuta in modo naturale dai bambini e dai

ragazzi. La visione dei film proposti può esser lo spunto per riflettere insieme ai ragazzi sul confine

tra i due mondi alla ricerca di una relazione armonica. Grazie al cinema possiamo affrontare temi

forti legati al bisogno di amplificare la realtà e ancora interrogarsi sulle possibilità che le nuove

tecnologie offrono in ambito genetico immaginando mondi nuovi ai confini con la FantaScienza,

ma intravedendo anche i pericoli da scongiurare.

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9) Cinema e teatro di narrazione.

Far conoscere attraverso il cinema, il teatro di narrazione, può rivelarsi molto efficace per parlare

in modo inedito ai ragazzi di temi difficili e attuali e far conoscere il fascino e le potenzialità di

questo medium. Spettacoli di autori importanti, per la gran parte sviluppati in monologhi, come

quelli di Marco Paolini e Ascanio Celestini, sono preceduti da un lavoro di raccolta di materiale

lungo e approfondito. L'attore-autore fa quindi da filtro, con il suo racconto, fra gli spettatori e i

protagonisti dello spettacolo. Con questo metodo, vengono trattati in modo magistrale e con

graffiante ironia, fatti realmente accaduti, come la tragedia del Vajont, le vicende sulle vite

spezzate dall’eugenetica nazista, la condizione delle classi operaie, la strage di Ustica, le Fosse

Ardeatine, la legge sui manicomi e le manie dell’odierna città dei consumi, la resistenza, il

razzismo.

Obiettivo Cinema Laboratori sul linguaggio Cinematografico

1) Stop Motion. Dietro le quinte del cinema di animazione.

Durante il laboratorio i partecipanti saranno guidati in un percorso di conoscenza e

sperimentazione delle tecniche e dei meccanismi alla base del cinema d’animazione, che porterà i

bambini e i ragazzi a diventare fruitori attivi di questo genere da loro così amato. Scopriranno che

non si tratta solo di cartoni animati e forme d’intrattenimento ma di una vera e propria arte, una

forma espressiva e narrativa, una visionarietà straordinaria accompagnata da un lavoro

artigianale caratterizzato da pazienza e precisione che si avvale delle tecniche più svariate, dalle

più semplici alle sperimentali. Il laboratorio diviso a step, prevede la costruzione dei personaggi

utilizzando vari tipologie di materiali a scelta tra plastilina, silhoutte e muppet e la sperimentazione

della tecnica Stop Motion.

2) Prima del cinema. Teatro d’ombre.

Il teatro d'ombre è un’antica forma di spettacolo popolare, realizzato proiettando figure articolate

su uno schermo opaco, semitrasparente, illuminato posteriormente per creare l'illusione di

immagini in movimento. Questa forma di spettacolo è diffusa in varie culture, e può essere

considerata come una sorta di padre del cinema. Il nostro obiettivo è rendere accessibile questo

linguaggio ad un pubblico scolastico, creando piccoli spazi magici in cui il pubblico è chiamato ad

osservare ed emozionarsi; e spazi di laboratorio, in cui lo stesso pubblico diventa parte attiva,

perché invitata a sperimentare creando e drammatizzando. l laboratorio diviso a step prevede oltre

alla realizzazione delle figure anche l’invenzione della storia da rappresentare e la visione di un

vero e proprio spettacolo di teatro d’ombre.

3) Ciak si gira! Cortometraggi e videoclip musicali.

Abbiamo pensato di offrire due distinti laboratori del fare cinema, che si occupano in forma

sperimentale di condivisione di un progetto, favorendo la partecipazione nella distribuzione delle

parti, volte alla costruzione di un prodotto finale di gruppo: un cortometraggio o un videoclip

musicale. Due forme di linguaggio cinematografico molto differenti tra loro, ma altamente

significativi ed efficaci quando si parla di nuovi strumenti di comunicazione tra i giovani, nonché

contaminazione dei diversi linguaggi dell’arte contemporanea. Entrambi pensati secondo una

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struttura che si sviluppa in più incontri, da concordare direttamente con gli insegnanti, in base agli

obiettivi da raggiungere e all’età dei partecipanti delle classi coinvolte. Si darà origine a momenti

di lavoro complessi dal brainstorming, alla creazione di un soggetto, alla nascita di una sinossi,

dalla quale prenderà forma il vero prodotto finale. Metodi alla Kubrickiana e tecniche di ripresa e

montaggio saranno argomenti di studio, e scelte in itinere dell’operatore esperto che si occuperà

del laboratorio in atto.

4) I trucchi del cinema

Argomento interessante e attraente per qualsiasi età. Questo percorso, giocando col cinema, svela

alcuni trucchi del mestiere, stimolando la curiosità e l’invenzione. Si tolgono le tende e si affronta

un viaggio all’insegna del sapere e della sperimentazione, ripercorrendo la storia dai primi

strumenti di illusione ottica, ai grandi effetti speciali dei nostri giorni. Un percorso simpatico,

regolamentato e a volte ludico, che si avvarrà della visione di alcune celebri sequenze di film di

successo, da Méliès, passando per Harry Potter e arrivare infine ad Avatar. La struttura del

percorso è variabile si sviluppa in uno o più incontri, da concordare direttamente con gli studenti, in

base agli obiettivi da raggiungere. Potrebbe essere consigliato un modulo aggiuntivo di

approfondimento, che concentrerà lo sguardo sullo svelare delle tecniche di realizzazione di effetti

speciali sonori, utilizzati in alcuni dei film più celebri del campo, quali per esempio Il Signore degli

anelli.

Cinema in Lingua straniera

La visione di film in lingua originale(con i sottotitoli) può rappresentare un valido strumento per lo

studio e il rafforzamento della conoscenza delle lingue straniere presenti nell'offerta formativa del

nostro Istituto. Si tratta di un metodo molto efficace per apprendere e fare progressi in quanto si è

esposti ad ore di lingua parlata senza avvertirlo come sforzo, essendo un’attività ludica divertente

e motivante. Gli studenti hanno la possibilità di seguire una storia coinvolgente nella quale si

ritrovano tutti gli aspetti della “lingua parlata”,come l’intercalare,le pause, le contrazioni. Il valore

linguistico è lontano dalla costruzione stereotipata di frasi e regole, ed insegna a considerare la

lingua un qualcosa di davvero “vivo” e “vitale”in quanto l’alunno può partire direttamente dalla

lingua “vera”, collegando le immagini a situazioni del vissuto, e le situazioni stesse alle parole. Con

un’associazione, quindi, dell’elemento visivo a quello linguistico. Inoltre la proiezione di certi film

permette la possibilità di analizzare argomenti di grande interesse politico, storico, sociale e

culturale. Il progetto intende anche stimolare negli alunni un atteggiamento consapevole e critico

nei confronti dell’opera cinematografica, liberandola dalla funzione, che ha prevalentemente nella

scuola, di intrattenimento o sussidio e restituendole la dignità del “testo”, leggibile attraverso il

codice specifico che lo struttura e la lingua originale che lo caratterizza.

OBIETTIVI:

-utilizzare il cinema come strumento per agevolare l’apprendimento della lingua straniera;

-avvicinare gli studenti alla cultura dei Paesi in cui la lingua oggetto di studio viene parlata;

-migliorare le competenze linguistiche sul piano semantico, fonetico e grammaticale;

-ampliamento del lessico grazie agli stimoli suscitati dalla visione del film in lingua originale;

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-stimolare e suscitare la curiosità per le parole e le espressioni di cui non si conosce la pronuncia e il

significato;

-abituare gli studenti all'ascolto della lingua straniera attraverso i dialoghi del film avvalendosi del

supporto dei sottotitoli;

-sviluppare le quattro abilità linguistiche: comprensione e interazione orale, comprensione e

produzione scritta;

-conoscere strutture/ funzioni/ lessico affrontati mostrando un’adeguata competenza nella

comprensione delle stesse.

ABILITA'

1.Sviluppo della capacità di comprensione della lingua straniera attraverso l'ascolto dei dialoghi del

film avvalendosi del supporto dei sottotitoli.

2.Ampliamento del lessico della lingua straniera oggetto di studio da parte degli studenti grazie

agli stimoli suscitati dalla visione del film in lingua originale.

3.Contestualizzazione della lingua straniera studiata nella società di cui diventa espressione non

solo linguistica ma culturale.

STRUMENTI

Visione di film in lingua originale con sottotitoli nella stessa lingua originale. I titoli dei film saranno

selezionati dai docenti di lingua straniera.

PERCORSO DIDATTICO

La visione dei film da parte dei ragazzi sarà preceduta dalla preparazione agli stessi, con brevi

informazioni relative al loro contesto storico, sociale e tematico, così da farne apprezzare meglio il

valore linguistico e culturale.

L’IIS “F. De Sarlo”, la Cittadella del Sapere, il Nuovo Cinema IRIS di Lagonegro, con questa iniziativa vogliono stigmatizzare, tra l’altro, l’importanza del cinema come momento di aggregazione sociale, di spettacolo, ma soprattutto come proposta culturale e formativa. Infatti il Cinema è da vedersi oltre che come grande mezzo di comunicazione di massa, testimone del tempo, specchio della realtà, anche come opera artistica autonoma con un proprio linguaggio espressivo e narrativo.

Le visioni su grande schermo, al cinema, saranno introduttive ad un lavoro più ampio ed articolato.

Il primo obiettivo sarà quello di far apprezzare i film nella sua sede più propria , la sala. Tale pratica potrà avviare ad un consumo sempre più critico ed intelligente nelle scelte che

il giovane opterà nel tempo libero. Inoltre con questo tipo di iniziative si intende sottolineare quanto il Cinema possa essere

occasione d’ integrazione culturale ( e non solo di svago ) al pari di un Museo o di una Biblioteca.

La scuola deve sempre aprirsi alla realtà, interagendo proficuamente con le risorse del territorio,

utilizzando il più possibile, per l’attività didattica, sedi alternative. Inoltre deve suscitare e stimolare

gli interessi dei giovani, formandone gusto e senso critico.

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Il cinema è nato più di un secolo fa. Le prime proiezioni dei fratelli Lumiere vennero accolte dagli spettatori con l' emozione di chi assiste ad un evento del tutto nuovo e sorprendente, a mezza strada fra la meraviglia tecnica e la magia.

Oggi, in piena civiltà delle immagini, il cinema è diventato una componente essenziale e quotidiana della vita. Ogni giorno milioni di persone si affollano davanti agli schermi delle sale cinematografiche. In ogni casa la televisione propone senza sosta alla nostra attenzione la riproduzione visiva della realtà. I nuovi supporti telematici ci fanno vivere in un fiume inesauribile di immagini, che ci documentano i problemi e le vicende del nostro tempo, o ci invitano allo svago, al divertimento. Un tempo la comunicazione fra gli uomini era essenzialmente parlata e scritta. Ci si intendeva e ci si informava scambiando dei messaggi verbali , scrivendo lettere , leggendo giornali o libri. Chi non sapeva leggere - e allora accadeva di frequente - era praticamente tagliato fuori da tutto il flusso di conoscenze, che rimanevano patrimonio di pochi fortunati . Con l' immagine , si è aperto un nuovo canale, lungo il quale scorre una quantità di informazioni e di cultura che sono praticamente a disposizione di tutti, perché l' immagine, almeno apparentemente, si fa capire subito, da chiunque. Cinema e televisione hanno operato un'autentica rivoluzione sociale, una maggiore consapevolezza generale in ogni campo. Vi è però, nel rapporto fra spettatore e schermo cinematografico o televisivo, un pericolo: che si accetti passivamente qualsiasi tipo di proposta, senza saper distinguere ciò che è valido da ciò che non lo è, assorbendo tutto quello che viene propinato dall' industria dell' immagine.

Saper operare scelte, saper giudicare è quindi fondamentale se vogliamo trarre veramente profitto dalle possibilità che ci sono offerte dalla comunicazione visiva. Per poter giudicare bisogna però conoscere. Occorre allora approfondire, anche, il discorso su come è fatto un film, su come si costruisce, di come , attraverso un particolare uso delle immagini e del sonoro, si possono raccontare vicende, esprimere determinati stati d' animo o giudizi. Analisi dei bisogni

Questo progetto nasce da un'analisi dei bisogni emergenti oggi, sia dalla società nella sua

evoluzione storica, sia dalla stessa pratica educativo-didattica del sistema scuola.

La scuola oggi si sente più che mai chiamata a rendere operante il dettato dell'art.3 della

Costituzione della Repubblica Italiana dove si afferma la pari dignità sociale di tutti i cittadini e la

loro eguaglianza davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di

opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

Nello stesso articolo si sottolinea che è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli che,

limitando di fatto la libertà e l'uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della

persona umana.

La scuola come agenzia educativa trova difficoltà a "rimuovere" quegli ostacoli che impediscono di

realizzare pienamente il diritto all'istruzione sancito dal dettato costituzionale.

Le cause che nella pratica educativa impediscono di realizzare pienamente gli obiettivi di sviluppo

formativo, umano e sociale del discente, sono molteplici.

Un'analisi del fenomeno generazionale, oggi, ci permette di rilevare tra le nuove generazioni senso

di insicurezza, disorientamento, incertezza, perdita di identità e di ideali, indebolimento del

sentimento di solidarietà e della memoria storica.

Si è d'accordo, fra i sociologi e gli psicologi che il disagio giovanile possa considerarsi come l'humus

esistenziale che genera spesso comportamenti devianti, antisociali, di rottura con le norme e le

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regole del vivere civile in una società democratica.

Si crede, a ragione, che esista una sinergia di fattori tra loro interattivi, di natura sociale,

psicologica, culturale, emotiva, che determinano negli adolescenti e nei pre-adolescenti un

malessere esistenziale che si manifesta principalmente come "disagio", incapacità di comunicare,

di integrarsi nel tessuto sociale. Ciò è causa di comportamenti aggressivi, spesso autodistruttivi, di

rinuncia alla vita.

Tutta questa varietà di comportamenti "devianti" viene generalmente indicata nella scuola con il

termine generico "disagio" contro il quale si è chiamati a lottare, spesso con strumenti inadeguati.

Qualsiasi ipotesi di prevenzione e/o di intervento formativo della scuola implica la conoscenza

"scientifica" del fenomeno del disagio non solo nei suoi aspetti "empirici", cioè visibili, ma anche

nella sfera degli elementi "simbolici": emotivi, dossologici, "ideologici".

Una parte dei giovani che soffrono del "disagio" vive il presente con un sentimento vivo di

"consumare" la vita per soddisfare il "bisogno" di apparire, di sentirsi qualcuno, di colmare il vuoto

della solitudine e dell'insicurezza.

Questa si associa quasi sempre ad una perdita di identità e di idealità. La morte delle "ideologie",

come "utopie benefiche" ha acuito nei giovani la solitudine individuale frantumando le possibili

forme di aggregazione come pratica di comunicazione emotiva, sociale e culturale.

Inoltre, la perdita di identità e di "affettività" nella comunicazione interpersonale si lega anche ad

un processo di omologazione culturale, principalmente basato su stereotipi, su ciò che molti anni fa

Roland Barthes definiva "miti d'oggi".

L'immersione, oggi, nell'universo multimediale, è caratterizzata da forme di linguaggi manipolati

per scopi strumentali.

L'immagine, viene assimilata dall'adolescente come "significante" acritico ed essa diventa "reale"

nel suo pensiero.

La manipolazione dei linguaggi genera, specialmente nei soggetti in fase di sviluppo,

disorientamento e incertezza nel comprendere i significati del mondo reale e nel saper discernere i

confini tra il sogno e la realtà.

L'adolescente, quando ciò accade, vive una sorta di dimensione osmotica tra il sogno e la realtà, in

uno status appunto "subliminale" che disorienta l'individuo.

Diventa difficile, così, capire e distinguere i significati della "fiction" da quelli legati al mondo reale.

Questa discrasia nei processi di decodifica genera anche una carenza emotiva nella percezione

dell'evento reale.

Si diventa insensibili di fronte al dolore, alla morte.

La morte "virtuale" e la morte reale appaiono spesso all'adolescente, la medesima cosa.

Anche il linguaggio diventa omologato, stereotipato, privo di "combinatorietà" divergente,

creativa.

NEL LAGONEGRESE VI E’ UNA SOLA SALA CINEMATROGRAFICA

Cominciamo dalla criticità complessiva del mercato: mentre altri Paesi europei negli ultimi dieci

anni hanno conosciuto, pur con alti e bassi, una crescita consistente, frutto, oltre che della qualità

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delle proposte, anche dell’ammodernamento e dell’evoluzione tecnologica delle sale, l’Italia, che

pure nel periodo ha avuto uno sviluppo di strutture moderne di pari livello, è rimasta

sostanzialmente ferma. Il numero di biglietti venduti è diminuito negli ultimi anni. Nel lagonegrese

la sala cinematografica non è stata mai vista come una risorsa del territorio, pochi sono gli utenti e

si concentrano in alcuni periodi dell’anno. La sala cinematografica è un centro di formazione

dell’identità sociale e culturale di una comunità, luogo fondamentale di aggregazione sul territorio,

e culmine di un processo industriale dove la proposta di prodotto incontra il pubblico. L’ESERCENTE

CINEMATOGRAFICO ha consapevolezza – e sempre più deve accrescerla – che il cinema forma il

pensiero e muove emozioni, che crea un gusto e apre il mondo delle nuove generazioni, ed è anche

e soprattutto attraverso la sala che il cinema può perpetuare il suo ruolo sociale. Compiendo sforzi

non indifferenti per restare sul mercato in un contesto di forte competizione, così come negli anni

‘90 è stato grazie alle ristrutturazioni delle monosale e delle multisale, in un’ottica culturale ma

anche commerciale, che si sono assicurate la tenuta e la crescita del settore. Ma per parlare del

futuro, per costruire il futuro che vorremmo, bisogna partire dal presente, dall’analisi dei problemi

di oggi per individuare soluzioni per il domani.

LE COMPONENTI DEL CINEMA

Le componenti essenziali della struttura filmica, cioè gli elementi che entrano a costituire l' insieme del film sono:

- una COMPONENTE VISIVA : il cinema si serve infatti di immagini. Questa componente visiva è dinamica, in quanto si sviluppa e trasforma nel tempo; a campo variabile, in quanto si può variare a piacere la porzione di realtà rappresentata; bidimensionale in quanto presenta solo la lunghezza e la larghezza, non la profondità.

- una COMPONENTE VERBALE : essa può essere presente come didascalia scritta, come avveniva nei primi film muti, o come parlato

- una VICENDA O INTRECCIO : cioè dei fatti che vengono narrati dei PERSONAGGI

- una COMPONENTE SONORA : musiche e rumori. Di questi elementi, solo il primo però è essenziale. Vi possono essere film senza sonoro e senza parole (film muti), senza personaggi e senza intreccio (come alcuni documentari). Ciò che caratterizza il Cinema è soprattutto la visibilità, cioè la presenza d’immagini, il dinamismo o movimento di queste immagini, la varietà di campo, cioè di ampiezza, con cui la realtà può essere ripresa. Il cinema esercita sul pubblico una particolare suggestione, per l'illusione di realtà che lo caratterizza. Se noi leggiamo un romanzo, ci rendiamo conto della presenza dello scrittore, che ha ricostruito e narrato una vicenda con il mezzo della parola. Nel cinema, invece, la presenza della fotografia e del movimento in genere, crea l'impressione che non ci si trovi di fronte ad una finzione: la realtà sembra direttamente trasferita sullo schermo. Si tratta solo di un'illusione di cui è bene essere consapevoli per affrontare in modo critico e cosciente lo spettacolo filmico e non lasciarsene trascinare passivamente.

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OBIETTIVI Gli obiettivi cognitivi

ACQUISIRE IL SENSO STORICO a) Consolidare l’acquisizione del concetto di tempo b) Conoscere ed acquisire il metodo storiografico c) Capire che la storia è un sistema di trasformazioni diacroniche e sincroniche nel tempo:

- capire che un fatto storico, per essere compreso, deve essere inserito nel contesto dell’epoca relativa,

- comprendere che l’uomo è attore della storia, è radicato nel passato e aperto al presente,

- capire che le modalità di risposta che l’uomo dà nel tempo ai propri bisogni dipendono da particolari condizioni, situazioni economiche, culturali, spirituali di un preciso momento.

Gli obiettivi formativi

Dall’analisi precedentemente fatta emergono una serie di "bisogni" formativi che la scuola di ogni

ordine e grado, come agenzia educativa, pubblica, dovrebbe garantire. I "bisogni" formativi

appaiono di natura diversa dai bisogni comunicativi e cognitivi, e da quelli metacognitivi, dinamico-

relazionali e di socializzazione. Fra gli obiettivi "trasversali", interdisciplinari che la scuola dovrebbe

con urgenza perseguire attraverso gli insegnamenti disciplinari appaiono prioritari rispetto ad altri:

- saper comunicare a livello dinamico-relazionale con i simili e gli adulti.

Si intende il livello di comunicazione interpersonale fra soggetti diversi negli aspetti psicologici,

sociali, culturali, emotivi.

- riacquistare identità, coscienza del proprio ruolo nel gruppo.

Ciò implica sviluppo dell'io nel rapporto relazionale con la realtà.

- sentirsi "persona" con i propri pensieri, sentimenti, emozioni, cultura, visione del mondo.

Riacquistare la coscienza della propria dimensione emozionale è prerogativa essenziale per

sviluppare la consapevolezza del valore della persona e della solidarietà:

- stimolare all'idealità come attitudine al fare e proiezione all'aggregazione contro l'individualismo e la solitudine esistenziale.

- acquistare fiducia nei confronti degli altri e della realtà.

- educare all'autonomia, alle libere scelte individuali in uno spazio di sana convivenza democratica.

La scuola, oggi, incontra difficoltà, nell'ottica della continuità, a realizzare didatticamente le

strategie comunicative, cognitive, metacognitive e dinamico-relazionali adatte a perseguire

concretamente i suddetti obiettivi interdisciplinari.

Un "tempo" formativo come nuove modalità di apprendimento appare inderogabile nell'ottica

dell'innovazione della pratica educativo-didattica.

Il progetto pedagogico dovrebbe caratterizzarsi come "contratto" educativo con il discente nel suo

processo di sviluppo evolutivo.

Le difficoltà di inserimento e di integrazione anche dei soggetti appartenenti ad altre culture

derivano in massima parte dalle carenze psico-dinamico-relazionali nelle classi.

Il discente è considerato spesso come un'entità "astratta", un modello stereotipato che deve

modellarsi in funzione di una ideale immagine di perfezione, priva d'identità, di cultura, di etnia, di

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emozioni, sentimenti, creatività.

E' spesso carente nella scuola una prossemica che tende ad avvicinare i vari soggetti interlocutori,

uno spazio comunicativo adatto ad attivare forme di scambio culturale, intellettuale ed umano, di

rispetto dell'altro, di collaborazione e di interattività operativa.

I modelli nozionistici, ancora operanti nelle diverse realtà scolastiche, risultano non idonei ad

attivare veri processi di apprendimento formativo.

L'apprendimento, in accordo con la ricerca contemporanea nell'ambito delle neuroscienze, si

caratterizza come processo interattivo dei diversi sistemi "simbolici": da quelli comunicativi, verbali

e non verbali a quelli percettivi-sensoriali, emotivi, sinestetici.

Ciò che attiva i processi di "simbolizzazione" come codifica, categorizzazione nei siti della memoria

"profonda", è proprio l'emotività, come partecipazione empatica, emozionale, estetica del

soggetto.

La scuola, in massima parte, appare ancora impreparata a realizzare nella didattica operativa delle

discipline quelle strategie "interdisciplinari" che a livello interattivo dovrebbero stimolare ad un

processo di sviluppo formativo del discente.

Il processo educativo-formativo dovrebbe opporsi a quella linea di tendenza di omologazione

culturale operante nel sociale, potenziando nel discente sia le sue capacità critiche sia la sua

creatività.

MODALITA’

Gli studenti potranno assistere ad una quindicina di film durante l’anno scolastico. I film saranno

scelti volta per volta da una Commissione formata da docenti dell’IIS “F. De Sarlo”, dal Nuovo

Cinema IRIS e da un delegato della Cittadella del Sapere. Gli studenti avranno l’opportunità di

incontrare, in più di un’occasione i protagonisti dei film che successivamente alla visone del film si

intratterranno con gli studenti a parlare apprendo un vero e proprio forum.

IL PROGETTO INIZIA NEL MESE DI DICEMBRE 2016 E TERMINA NEL MESE DI APRILE 2017.

LE PROIEZIONI AVVERRANO TUTTI I MERCOLEDI DELLA SETTIMANA DALLE ORE 13.30 ALLE ORE

15.45, SUCCESSIVAMENTE SEGUIRA’ UN DIBATTITO SULLE TEMATICHE TRATTATE DAL FILM O

SULLE TECNICHE UTILIZZATE O SUIL LUOGHI O SULLE MUSICHE SCELTE.

Alla fine del progetto i ragazzi partecipanti produrranno una recensione sul film da loro ritenuto

più bello e/o interessante. Le recensioni migliori saranno pubblicate e agli studenti che le avranno

elaborate saranno dati premi significativi.

La commissione che sceglierà i film da proiettare e che valuterà le recensioni è così composta:

1) Roberto Santarsiere D.S.

2) Gerardina De Rita Docente

3) Mariapia Papaleo docente

4) Antonio Brigante Nuovo Cinema IRIS – Lagonegro

5) Nicola Timpone Direttore della Cittadella Del Sapere o suo delegato

6) Gerardo Melchionda docente

Lagonegro, Novembre 2016. IL REFERENTE DEL PROGETTO

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