wortprotokoll resoconto integrale der … · ai medici di base potrebbero inoltre essere affiancati...

53
XIV. Legislaturperiode XIV legislatura WORTPROTOKOLL RESOCONTO INTEGRALE DER LANDTAGSSITZUNG DELLA SEDUTA DEL CONSIGLIO PROVINCIALE NR. 180 N. 180 vom 17.01.2013 del 17/01/2013 Präsident avv. dott. Maurizio Vezzali Presidente Vizepräsidentin DDr. in Julia Unterberger Vicepresidente

Upload: others

Post on 02-Mar-2020

2 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

XIV. Legislaturperiode XIV legislatura

WORTPROTOKOLL RESOCONTO INTEGRALE DER LANDTAGSSITZUNG DELLA SEDUTA DEL CONSIGLIO

PROVINCIALE NR. 180 N. 180

vom 17.01.2013 del 17/01/2013

Präsident avv. dott. Maurizio Vezzali Presidente

Vizepräsidentin DDr.in Julia Unterberger Vicepresidente

WORTPROTOKOLL RESOCONTO INTEGRALE DER LANDTAGSSITZUNG DELLA SEDUTA DEL CONSIGLIO

PROVINCIALE NR. 180 N. 180

vom 17.01.2013 del 17/01/2013

Inhaltsverzeichnis Indice Beschlussantrag Nr. 391/11 vom 7.11.2011, eingebracht vom Abgeordneten Pöder, betreffend Bürgernähere und effizientere ärztliche Versorgung durch eine Aufwertung der Basisärzte. . . . . . .Seite 1 Landesgesetzentwurf Nr. 141/12: "Bestimmungen über die Wahl des Südtiroler Landtages für das Jahr 2013 und die Zusammensetzung und Bildung der Landesregierung". (Fortsetzung) . . . . . . . . . . Seite 4

Mozione n. 393/11 del 7.11.2011, presentata dal consigliere Pöder, riguardante l'assistenza medica più efficiente e più vicina al cittadino grazie alla valorizzazione dei medici di base . . . . . . . . . . .pag. 1 Disegno di legge provinciale n. 141/12: "Disposizioni sull'elezione del Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano per l'anno 2013 e sulla composizione e formazione della Giunta provinciale". (Continua-zione) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 4

1

Vorsitz des Präsidenten | Presidenza del presidente: avv. dott. Maurizio Vezzali

Ore 10.04 Uhr Namensaufruf - appello nominale

PRESIDENTE: La seduta è aperta. Ai sensi dell’articolo 59, comma 3, del regolamento interno il processo

verbale della seduta precedente è messo a disposizione delle consigliere e dei consiglieri provinciali in forma car-tacea. Su di esso possono essere presentate, per iscritto, richieste di rettifica alla Presidenza entro la fine della seduta. Qualora non dovesse pervenire alcuna richiesta di rettifica, il processo verbale si intende approvato. Copie del processo verbale sono a disposizione delle consigliere e dei consiglieri presso le collaboratrici e i collaboratori addetti alla stesura del processo verbale stesso (ultimo banco). Per la seduta odierna si sono giustificati i consi-glieri Artioli, Minniti (pom.) e Stocker S. (pom.).

Ha chiesto la parola il consigliere Seppi sull'ordine dei lavori, prego. SEPPI (Unitalia – Movimento Iniziativa Sociale): Nella giornata di ieri ci è pervenuta la convocazione di

una seduta straordinaria per il giorno 23 gennaio prossimo con inizio alle ore 18 per l'accettazione delle dimissioni del dott. Berger, l'elezione di un nuovo assessore, l'elezione di un nuovo vicepresidente della Giunta provinciale e l'elezione di un nuovo componente appartenente al gruppo linguistico tedesco della commissione paritetica. Mi risulta che l'assessore Berger ha presentato le sue dimissioni nella giornata di lunedì scorso, quindi precedente-mente all'inizio della sessione dei lavori per il mese di gennaio. Chiedo l'anticipazione della trattazione del punto all'ordine del giorno previsto con la convocazione del 23 gennaio e quindi che questo punto venga inserito nell'or-dine del giorno di questa sessione, evitando così di convocare il Consiglio provinciale, perché ritengo che questo punto all'ordine del giorno possa essere discusso in questa sessione. Presento immediatamente una richiesta scritta.

PRESIDENTE: C'è una richiesta di inserimento in questa tornata di sedute del punto all'ordine del giorno

della riunione straordinaria del 23 gennaio prossimo. Ai sensi dell'art. 62 del regolamento interno un consigliere può parlare contro questa richiesta, dato che il consigliere Seppi ha già parlato a favore. Nessuno chiede la pa-rola, quindi metto in votazione la richiesta di inserimento. Apro la votazione: respinta con 14 voti contrari, 11 voti favorevoli e 1 astensione.

Punto 31) dell'ordine del giorno: "Mozione n. 393/11 del 7.11.2011, presentata dal consigliere Pöder, ri-

guardante l'assistenza medica più efficiente e più vicina al cittadino grazie alla valorizzazione dei medici di base".

Punkt 31 der Tagesordnung: "Beschlussantrag Nr. 391/11 vom 7.11.2011, eingebracht vom Abgeord-

neten Pöder, betreffend Bürgernähere und effizientere ärztliche Versorgung durch eine Aufwertung der Basisärzte."

Questa mozione ha lo scopo di arrivare a un'assistenza medica di base più efficiente e più vicina al cittadino grazie alla valorizzazione dei medici di base ovvero di famiglia. Con la valorizzazione dei medici di base e fornendo loro una migliore dotazione si potrebbero anche sgravare le strutture ospedaliere e ridurre i tempi di attesa. Case mediche dotate di spazio sufficiente e con un ambulatorio condiviso da tutti i medici di base dei comuni più grandi oppure studi medici riuniti cofinanziati con fondi pubblici sono proposte per miglio-rare l'ambiente lavorativo dei medici di base e di conseguenza l'assistenza medica di base dei pa-zienti. Nella casa medica o in questi studi medici riuniti si potrebbero tra l'altro condividere attrezzature, ambulatori e prestazioni infermieristiche nonché gestire più facilmente le sostituzioni. Ai medici di base potrebbero inoltre essere affiancati uno o due infermiere/infermieri messi a disposi-zione dal distretto. Le apparecchiature medicali, come quelle per ecografie ed elettrocardiogramma, assieme ai materiali di consumo dovrebbero essere forniti dall'azienda sanitaria.

2

Nelle località più grandi bisogna incentivare le case mediche e gli studi medici riuniti. Questo com-porta numerosi vantaggi, come per esempio orari di visita prolungati, condivisione del personale, la possibilità di effettuare interventi minori in ambulatorio. Ciò premesso, il Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano delibera quanto segue:

1. Il Consiglio provinciale si dichiara sostanzialmente favorevole a una valorizzazione dei me-dici di base fornendo loro una migliore dotazione, ivi compresa, ove possibile, la realizza-zione di case mediche e studi medici riuniti.

2. Il Consiglio provinciale impegna la Giunta provinciale a elaborare un relativo piano entro 4 mesi ed eventualmente a presentare proposte di legge per la valorizzazione dei medici di base come qui descritto e facendo riferimento ad ulteriori valutazioni e necessità.

---------- Dieser Antrag hat eine bürgernähere und effizientere ärztliche Grundversorgung durch Aufwertung der Basis- bzw. Hausärzte zum Ziel. Durch die Aufwertung und bessere Ausstattung der Basisärzte würden auch die Krankenhausstruktur entlastet und die Wartezeiten verringert. Ärztehäuser mit genügend Räumlichkeiten und einem Gemeinschaftsambulatorium für alle Basis-ärzte einer größeren Gemeinde oder öffentlich mitfinanzierte Gemeinschaftspraxen sind Möglichkei-ten, um das Arbeitsumfeld für die Basisärzte und somit die medizinische Grundversorgung der Pati-enten zu verbessern. Im Ärztehaus oder in der Gemeinschaftspraxis könnten unter anderem Sprechstundenhilfen, Geräte, Ambulatorien und Krankenpflegerdienste gemeinsam genutzt werden. Den Basisärzten könnten zudem vom Sprengel, je nach Einzugsgebiet, ein bis zwei Krankenpfle-ger/innen zur Seite gestellt werden. Medizinische Geräte, wie Ultraschall- und EKG-Geräte, und Be-helfsmaterialien sollten vom Sanitätsbetrieb zur Verfügung gestellt werden. Ärztehäuser und Gemeinschaftspraxen in größeren Orten müssen gefördert werden. Daraus erge-ben sich etliche Vorteile, z.B. verlängerte Praxiszeiten, gemeinsame Nutzung von Personal, kleinere Eingriffe vor Ort. Dies vorausgeschickt, beschließt der Südtiroler Landtag:

1. Der Landtag spricht sich grundsätzlich für die Aufwertung und bessere Ausstattung der Basisärzte aus, inklusive nach Möglichkeit der Errichtung von Ärztehäusern und Gemein-schaftspraxen.

2. Der Landtag verpflichtet die Landesregierung innerhalb von 4 Monaten ein Konzept und gegebenenfalls die gesetzgeberischen Maßnahmen zur Aufwertung der Basisärzte im Sinne dieses Antrages und weiterer Überlegungen und Notwendigkeiten vorzulegen.

La parola al consigliere Pöder, prego. PÖDER (BürgerUnion): Vielen Dank, Herr Präsident! Es geht hier um die Aufwertung der ärztlichen Ver-

sorgung durch die Basisärzte. Es geht um eine bürgernähere und effizientere ärztliche Grundversorgung durch die Aufwertung der Basis- bzw. Hausärzte. Damit würden auch die Krankenhausstrukturen entlastet und somit auch die Wartezeiten verringert. Es sollten Ärztehäuser errichtet werden. Bei der Neuerrichtung des Sprengels in Lana hätte man die Basisärzte gerne zusammengezogen, aber es hat weder ausreichend Räumlichkeiten, noch die nötige Ausstattung gegeben. Es wären also Ärztehäuser mit genügend Räumlichkeiten und Gemeinschaftsambu-latorien für alle Basisärzte und ein entsprechendes Arbeitsumfeld für dieselben notwendig, um die medizinische Grundversorgung der Patienten zu verbessern. Dieser Vorschlag würde nicht zu einer Kostensteigerung führen. In Gemeinden des Bundeslandes Tirol ist es üblich, dass es Ärztehäuser gibt, in denen die Basis- bzw. Hausärzte gemeinsame Räumlichkeiten mit gemeinsamen Arzthelferinnen nutzen können. Das führt zum einen zu einer effizienteren Versorgung der Patienten durch die Basisärzte, zum anderen aber auch zu einer günstigeren Versor-gung für die Ärzte selber und zu einer Reduzierung der Kosten für die öffentliche Hand. In einem Ärztehaus oder in einer Gemeinschaftspraxis könnten unter anderem Sprechstundenhilfen, Geräte, Ambulatorien und Kranken-pflegedienste gemeinsam genutzt werden. Den Basisärzten könnten zudem vom Sprengel je nach Einzugsgebiet

3

ein bis zwei KrankenpflegerInnen, medizinische Geräte – Ultraschall, EKG usw. – und Behelfsmaterialien zur Seite gestellt werden. Die Ärztehäuser und Gemeinschaftspraxen in größeren Orten sollten gefördert werden. Daraus ergeben sich natürlich auch etliche Vorteile wie verlängerte Praxiszeiten, gemeinsame Nutzung von Personal, Möglichkeit kleinerer Eingriffe vor Ort usw. Durch eine Änderung der Struktur könnte man die basisärztliche Ver-sorgung aufwerten und verbessern und, um es noch einmal zu sagen, die Krankenhausstrukturen entlasten. Die Landesregierung sollte eine koordinierte Vorgangsweise überprüfen und ein entsprechendes Konzept erarbeiten und vorlegen.

Im beschließenden Teil werden natürlich keine Vorgaben gemacht, denn hier muss ein entsprechendes Konzept auf fachlicher Basis erarbeitet werden. Nachdem wir heute in einer Situation sind, in dem der Basisarzt gar nicht mehr als "richtiger" Arzt angesehen wird, sondern nur mehr als Arzt, der Medikamente verschreibt oder Personen an ein Krankenhaus weiterleitet, könnte man den Basisarzt durch die Schaffung von Ärztehäusern und Gemeinschaftspraxen wieder ins Zentrum der Aufmerksamkeit rücken und ihm eine wesentlich wichtigere Rolle zugestehen, als er derzeit im Sanitätsbereich hat.

HEISS (Grüne Fraktion – Gruppo Verde – Grupa Vërda): Dieser Beschlussantrag ist in jeder Hinsicht in

Ordnung. Ich glaube, dass dieses Anliegen wesentlich ist. Wir haben aktuell die gestern erörterte Frage der Über-lastung der Krankenhäuser durch sehr häufige Visiten. Wir haben relativ lange Wartezeiten und sozusagen eine Überforderung der großen Strukturen und damit einen wesentlichen Kostenfaktor, der sich in den Krankenhäusern konzentriert. Deshalb wäre es naheliegend, wenn man an der Quelle, also direkt beim Basisarzt eine entspre-chende Stärkung durchführen würde. Die Basisärzte sollen in ihrer Vertrauensfunktion gegenüber den Patienten, in ihrer Kenntnis der Personen und des Territoriums und in ihrer medizinischen Kompetenz in Wert gesetzt wer-den. Das fällt den Basisärzten aufgrund einer relativ hohen Patientenzahl, die, wie wir wissen, über dem staatli-chen Durchschnitt liegt, natürlich schwer. Ein weiteres Problem ist jenes, dass der Auftrag der Basisärzte unter-schiedlich ausgelegt wird. Es gibt Basisärzte, die sich aufgrund ihrer peripheren Verankerung sehr gut profiliert haben und auch kleinere Eingriffe durchführen, die eine Art Gesundheitspendel vor Ort darstellen. Es gibt aber auch Basisärzte, die lediglich als Durchlaufstationen in Richtung Krankenhaus fungieren.

Landesrat Theiner hat das Problem sicher erkannt und es ist auch so, dass diese Verpflichtung schon in die Gesundheitsreform hineingeschrieben worden ist. Dort ist nämlich genau das, was der Kollege Pöder anspricht, vorgesehen. Die ärztlichen medizinischen Primäreinheiten würden genau das vorsehen. Es gibt also die Erkennt-nis und auch die programmatischen Instrumente sind vorhanden, aber die Umsetzung des Ganzen fehlt noch. Der Landesrat kann sicher erläutern, bis wann diese klappen könnte. Auf jeden Fall wäre die quellennahe medizini-sche Basisversorgung wesentlich und sollte nicht nur dem Zufall überlassen werden.

EGGER (Die Freiheitlichen): Der Kollege Pöder spricht in diesem Beschlussantrag etwas an, was in der

von der Landesregierung vor ungefähr zwei Jahren beschlossenen klinischen Reform enthalten ist. Deshalb dürfte dieser Beschlussantrag grundsätzlich auf wenig Widerrede stoßen. Es geht um eine Aufwertung der sogenannten Basisärzte, und damit bin ich völlig einverstanden. Wenn die Landesregierung die klinische Reform ernst nimmt, dann sollte sie diesem Beschlussantrag also zustimmen. Ich werde ihm auf jeden Fall zustimmen, wenngleich diese sogenannte klinische Reform neben solch sinnvollen Ansätzen auch allerlei Unfug enthält. Zu diesem Unfug zähle ich Maßnahmen wie die Neuausrichtung im Bereich der onkologischen Chirurgie bzw. Tumorchirurgie, über die derzeit in der Öffentlichkeit ja stark diskutiert wird. Das ist für mich nicht nachvollziehbar und auch wissen-schaftlich nicht ausreichend untermauert und somit eine rein politische Entscheidung. Ähnliches gilt für die Ge-burtenstationen, die Gefahr laufen, geschlossen zu werden. In der klinischen Reform ist auch ein Bettenabbau festgeschrieben, weshalb ich nicht nachvollziehen kann, warum man jetzt auf Monti einhaut, denn Monti war 2010, also als diese Reform beschlossen worden ist, noch nicht im Amt. Wie gesagt, bei dieser klinischen Reform gefällt mir einiges nicht. Was mir aber gefällt, ist die Aufwertung der Basisärzte, weshalb ich dem Beschlussantrag des Kollegen Pöder zustimmen werde.

THEINER (Landesrat für Gesundheits- und Sozialwesen und Familie – SVP): Sehr geehrter Herr Präsi-

dent, geschätzte Kolleginnen und Kollegen! Die Debattenteilnehmer sprechen sich also für eine Aufwertung des Territoriums aus, was aber keine große Neuigkeit ist. Schließlich treibt die Landesregierung dieses Anliegen schon seit Jahren voran und hat auch schon entsprechende Konzepte erarbeitet. Es ist wichtig, das Ganze in den richti-gen Rahmen zu stellen. Wir müssen den Fortschritten in der Medizin und der Medizintechnik Rechnung tragen. Es muss also immer wieder neu definiert werden, was in den Akutkrankenhäusern und was auf territorialer Ebene

4

gemacht werden soll. Kollege Egger, man muss schon bei der Sache bleiben. Wenn Sie sagen, dass wir gewis-sermaßen Monti missbrauchen würden, so muss ich Ihnen sagen, dass in ganz Europa Betten abgebaut werden. Ich kenne kein einziges Land – auch nicht Kärnten, wo Ihre Farben regieren -, in dem es keinen Bettenabbau geben würde. Der Unterschied ist nur jener, dass anderswo Krankenhäuser geschlossen werden, während das bei uns nicht der Fall ist. Wir versuchen ein Konzept verwirklichen, mit dem auch die territoriale Verteilung aufrecht erhalten werden soll. Allerdings können wir nicht hergehen und sagen, dass überall alles gleich bleibt. Das wäre nämlich nicht zu finanzieren. Wir wären also nicht hergegangen und hätten so wie Monti die Betten radikal ge-kürzt. Die Grundausrichtung ist schon in Ordnung, aber wir wären nicht so radikal wie Monti vorgegangen. Drei Akutbetten pro 1.000 Einwohner ist schon ein sehr harter Einschnitt, und in Mitteleuropa ist man davon meilenweit entfernt. In Österreich oder Deutschland gibt es pro 1.000 Einwohner wesentlich mehr Betten als in Südtirol.

Kollege Pöder, ich bin mit Ihrem Vorschlag schon einverstanden, aber den zweiten Punkt des beschließen-den Teiles des Beschlussantrages kann ich nicht teilen. Sie wissen, dass wir am Gesundheitsplan arbeiten, der eigentlich schon im letzten Sommer hätte verabschiedet werden sollen. Es hätte aber keinen Sinn, einen Gesund-heitsplan zu verabschieden, ohne die gesamten Monti-Reformen – Spending Review usw. – zu berücksichtigen. Das wäre ja ein Witz sondersgleichen. Der Gesundheitsplan muss also umgeschrieben werden, was aber in vier Monaten nicht möglich sein wird. Es ist aber unser ureigenstes Anliegen, den Gesundheitsplan so bald wie mög-lich vorzulegen. Ich würde also vorschlagen, dass wir dem ersten Punkt zustimmen, dem zweiten hingegen nicht.

PÖDER (BürgerUnion): Ich beantrage eine getrennte Abstimmung über die Prämissen und den ersten

Punkt des beschließenden Teiles des Beschlussantrages und über den zweiten Punkt des beschließenden Teiles des Beschlussantrages.

PRESIDENTE: Metto in votazione la mozione per parti separate, come richiesto dal consigliere Pöder. Apro

la votazione sulle premesse e il primo punto della parte dispositiva: approvate con 27 voti favorevoli e 2 asten-sioni.

Metto in votazione il secondo punto della parte impegnativa. Apro la votazione: respinto con 9 voti favore-voli, 20 voti contrari e 2 astensioni.

Abbiamo terminato il tempo riservato alle minoranze. Passiamo quindi ai punti all'ordine del giorno da trat-tare nel tempo riservato alla maggioranza.

Punto 38) all'ordine del giorno: Disegno di legge provinciale n. 141/12: "Disposizioni sull'elezione del

Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano per l'anno 2013 e sulla composizione e formazione della Giunta provinciale". (Continuazione)

Punkt 38 der Tagesordnung: Landesgesetzentwurf Nr. 141/12: "Bestimmungen über die Wahl des Südti-

roler Landtages für das Jahr 2013 und die Zusammensetzung und Bildung der Landesregierung". (Fortset-zung)

Siamo ancora in discussione generale. Chi chiede la parola? Nessuno. Dichiaro chiusa la discussione ge-

nerale. A questo disegno di legge sono stati presentati degli ordini del giorno i quali però non rispettano la nuova formulazione dell'art. 92 del regolamento interno che leggo: "…. concernenti l'orientamento della Giunta provin-ciale o del Consiglio provinciale relativamente al disegno di legge in trattazione". Questi ordini del giorno, com-preso il mio, non ritengo siano attinenti alla forma dell'art. 92, per cui non sono ammessi. La parola al consigliere Leitner sull'ordine dei lavori, prego.

LEITNER (Die Freiheitlichen): Ich teile diese Ansicht nicht und möchte Ihre Entscheidung schon begrün-

det wissen. "Jeder Abgeordnete kann höchstens drei Tagesordnungen einbringen, welche eine Ausrichtung der Landesregierung oder des Landtages in Zusammenhang mit dem in Behandlung stehenden Gesetzentwurf zum Inhalt haben und nicht mehr als vier Seiten umfassen. Nicht zugelassen sind, wenn sie beleidigend sind, wenn sie nicht den Inhalt des Gesetzes betreffen oder eine Wiederholung von Beschlüssen sind." Diese Fälle scheinen mir hier nicht gegeben zu sein und deshalb möchte ich schon wissen, warum diese Tagesordnungen nicht zugelassen werden. Dass sie nicht mit der Ausrichtung des Gesetzes übereinstimmen, ist etwas anderes. Hier geht es um die Wahl des Landtages und der Landesregierung, und alle Beschlussanträge, die wir eingebracht haben, beziehen sich darauf.

5

PRESIDENTE: Le richieste che sono state formulate, soprattutto nelle parti deliberative, sarebbero da fare

o con disegni di legge o con mozioni. Purtroppo devo prendere atto, e credo che tutti noi dell'opposizione dovremo abituarci, della formulazione letterale dell'art. 92.

La parola al consigliere Leitner, prego. LEITNER (Die Freiheitlichen): Diese Interpretation kann nicht stimmen, denn das würde bedeuten, dass

niemand mehr eine Tagesordnung einbringen könnte, weil die Landesregierung eine andere Ausrichtung hat. Das ist ja der Sinn von Tagesordnungen, das heißt, dass man in das Gesetz andere Bestimmungen aufnehmen und ihm somit eine andere Ausrichtung geben kann. Sonst müsste man es so machen wie in anderen Parlamenten, wo nur mehr über die Gesetze abgestimmt und nicht mehr darüber diskutiert wird. Wir haben nun einmal die Ge-setzgebungsform, bei der die Abgeordneten der anderen Fraktionen Anträge einbringen können. Die meisten Anträge, die wir als Tagesordnungen eingebracht haben, liegen dann ja auch in Form von Änderungsanträgen zu den einzelnen Artikeln vor. Werden diese dann auch nicht mehr zugelassen?

PRESIDENTE: Non so come spiegarmi. Il problema in questo regolamento credo sia che la norma così

come formulata ricalca la norma del Parlamento italiano che però proceduralmente discute gli ordini del giorno dopo che è approvata la legge, quindi c'è questa distonia.

Su quello che dice Lei, credo che sul disegno di legge in trattazione significa semplicemente che su quanto esce dalla commissione, perché in questo caso da noi gli ordini del giorno vengono trattati prima della discussione articolata, c'è un orientamento della Giunta o del Consiglio su come debba essere intesa una norma che poi verrà messa in discussione. Questa è la mia interpretazione, perché non ne trovo altre. Anch'io mi sono chiesto, come Lei, cosa significasse, sono due giorni che ci penso, perché è stata una delle prime cose che il dott. Peintner mi ha detto al momento del mio insediamento. Sono vincolato al regolamento, la norma dice questo e non trovo altro modo per spiegare questa norma. Anch'io ho un ordine del giorno che presenta lo stesso problema.

LEITNER (Die Freiheitlichen): Ich akzeptiere die Geschäftsordnung, und unter Punkt 3 steht geschrieben,

dass der Landtagspräsident über die Zulässigkeit von Tagesordnungen entscheidet. Ich möchte aber klar zu Pro-tokoll geben, dass ich mit dieser Vorgangsweise nicht einverstanden sein kann, weil keiner der drei Gründe für eine Nicht-Zulässigkeit einer Tagesordnung gegeben ist. Keine Tagesordnung ist beleidigend, alle haben mit dem Inhalt des Gesetzentwurfes zu tun und keine Tagesordnung stellt eine Wiederholung von bereits genehmigten Tagesordnungen oder Beschlussanträgen darf. In Absatz 1 des betreffenden Artikels der Geschäftsordnung steht: "Jeder Abgeordnete kann vor Abschluss der Generaldebatte höchstens drei Tagesordnungen einbringen, welche eine Ausrichtung der Landesregierung oder des Landtages in Zusammenhang mit dem in Behandlung stehenden Gesetzentwurf zum Inhalt haben." Wir kennen zwar die Ausrichtung der Landesregierung, wissen aber nicht, wel-ches Ende der Gesetzentwurf dann bis zum Schluss nehmen wird.

PRESIDENTE: Abbiamo un problema sulla procedura che non è parallela a quella del Parlamento ma è

una norma coincidente, solo che in Parlamento discutono gli ordini del giorno dopo l'approvazione dell'intero pro-getto di legge. Le cause che Lei ha citato sono previste e sono cause di inammissibilità, ma ci sono altri requisiti dell'ordine del giorno, per esempio un ordine del giorno di cinque pagine, che non rientrano nei casi di inammissi-bilità, e quindi comunque ci sono delle cause di non accettazione dell'ordine del giorno che prescindono dalle tre tipiche di inammissibilità. Io fino a ieri ero dalla Sua parte, collega Leitner, e la penso ancora come Lei, però come presidente devo far rispettare il regolamento.

La parola al consigliere Egger sull'ordine dei lavori, prego. EGGER (Die Freiheitlichen): Danke, Herr Präsident! Wir behandeln einen Gesetzentwurf, der sich mit der

Wahl des Südtiroler Landtages auseinandersetzt. Mir erscheint Ihre Interpretation des entsprechenden Artikels der Geschäftsordnung sehr restriktiv, um nicht zu sagen nicht nachvollziehbar. Wenn ich mir die Tagesordnung Nr. 2 anschaue, so geht es dort um die Beschränkung der Kosten für den Wahlkampf. Wenn das nichts mit dem Wahl-gesetz zu tun, dann weiß ich nicht! Ich hätte eine Frage an den Generalsekretär: Dr. Peintner, stimmt es, dass es nach wie vor nur dann die Möglichkeit gibt, einen Zusatzartikel einzufügen, wenn ein entsprechender Tagesord-nungsantrag genehmigt wird? Wenn dem so ist, dann ist es doch evident und klar, dass man auch einen solchen Beschlussantrag zulassen kann. Sonst ist der andere Artikel in der Geschäftsordnung ein Unsinn. Herr Präsident,

6

bitte denken Sie noch einmal nach. Ich verstehe Ihre Argumentation schon, aber da sind Sie meiner Meinung nach allzu restriktiv und nehmen uns die Möglichkeit der Einfügung von neuen Artikeln, die die Geschäftsordnung auch vorsieht.

SEPPI (Unitalia – Movimento Iniziativa Sociale): Faccio molta fatica a comprendere quello che Lei vuole

spiegarci. Che su una legge elettorale non si possa parlare di trasferire le competenze in materia di compensi dalla Regione alla Provincia, quando di ragionamenti di questo tipo comunque nel disegno di legge ci sono, e non si possa parlare di limitazione dei costi per la campagna elettorale, di donazione ai partiti, di votazione all'estero, composizione della Giunta provinciale, dove le mettiamo queste cose? In un disegno di legge sull'urbanistica? Il diritto di voto alle famiglie forse è discutibile, ma il diritto di votare a 16 anni, che sia condivisibile o meno, credo rientri nel vivo di una legge elettorale, così come lo è il diritto di voto ai cittadini. Presidente, non capisco. Chiedo una riunione dei capigruppo, perché almeno dobbiamo capire perché. Nella riunione dei capigruppo assieme al dott. Peintner che fa da supporto a questa Sua presa di posizione ce lo spiegherà.

PRESIDENTE: Accolgo la richiesta. Sospendo la seduta e convoco la riunione dei capigruppo.

ORE 10.41 UHR ----------

ORE 12.24 UHR PRESIDENTE: Riprendiamo la seduta. Per quanto riguarda la questione degli ordini del giorno, il collega Pöder mi chiedeva un termine, però prima

bisogna motivare l'inammissibilità, per cui ritengo che gli ordini del giorno non siano ammissibili perché sono so-stanzialmente o mozioni o emendamenti. L'art. 92, così come modificato, ha voluto modificare la presentazione di ordini del giorno che potessero essere adottati con altre forme. Quindi non è solo il contenuto della parte delibera-tiva che viene ad essere inammissibile, ma è anche la forma. Quando nel suo caso si prevede per esempio che il Consiglio si dichiari favorevole all'abbassamento dell'età per votare, questa è una mozione. Siccome con il nuovo articolo 92 deve esserci un orientamento della Giunta o del Consiglio provinciale sul disegno di legge in tratta-zione, il contenuto degli ordini del giorno da poter proporre è stato molto limitato, perché devono essere questioni interpretative, o questioni attuative o di orientamento, per cui gli ordini del giorno presentati, compreso quello che ho presentato io, sono emendamenti. Dobbiamo abituarci a vedere l'ordine del giorno come strumento di diversa portata.

Metto in votazione il passaggio dalla discussione generale alla discussione articolata. Apro la votazione: approvato con 15 voti favorevoli, 9 voti contrari e 2 astensioni.

Ha chiesto la parola il consigliere Pöder sull'ordine dei lavori, prego. PÖDER (BürgerUnion): Herr Präsident, ich glaube, dass das Klingeln in der Geschäftsordnung nicht vor-

gesehen und somit auch nicht zulässig ist. PRESIDENTE: Iniziamo la trattazione dell'art. 1.

Art. 1 Disposizioni sull'elezione del Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano

1. Alla scadenza della legislatura in corso, l'elezione del Consiglio della Provincia autonoma di Bolza-no avviene, per quanto compatibile, in applicazione della disciplina contenuta nella legge regionale 8 agosto 1983, n. 7, e successive modifiche, recante “Testo unico delle leggi regionali per la elezione del Consiglio regionale”, nonché in applicazione delle disposizioni della legge provinciale 14 marzo 2003, n. 4, recante “Disposizioni sull'elezione del Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano per l'anno 2003” e dell'articolo 1, commi 2 e 3, della legge provinciale 9 giugno 2008, n. 3, recante “Di-sposizioni sull'elezione del Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano per l'anno 2008”, secondo le modifiche e integrazioni di cui ai commi seguenti. 2. Salvo quanto disposto dalla legge provinciale n. 4 del 2003, le funzioni che la legge regionale 8 agosto 1983, n. 7, attribuisce al/alla presidente della Giunta regionale e alla Giunta regionale sono attribuite, rispettivamente, al/alla presidente della Provincia e alla Giunta provinciale.

7

3. L'applicazione delle cause di ineleggibilità di cui all'articolo 11, comma 1, lettere a), b) e c), della legge regionale 8 agosto 1983, n. 7, è limitata alle persone che nelle società o nelle imprese rive-stono la carica di presidente, amministratore delegato o carica equivalente, ovvero alle persone che delle società o delle imprese siano comunque il/la rappresentante legale. 4. Al comma 13 dell’articolo 1 della legge provinciale 14 marzo 2003, n. 4, sono aggiunti i seguenti periodi: “In ciascuna lista nessuno dei due generi può essere rappresentato in misura superiore ai due terzi dei candidati/delle candidate. In caso di quoziente frazionario si procede all'arrotondamento all'unità più prossima.” 5. Al comma 14 dell’articolo 1 della legge provinciale 14 marzo 2003, n. 4, le parole “nell'ultima ele-zione regionale” sono sostituite dalle seguenti “nell'ultima elezione del Consiglio provinciale”. 6. Al comma 15 dell’articolo 1 della legge provinciale 14 marzo 2003, n. 4, è aggiunto il seguente pe-riodo: “Qualora una lista comprenda una quota di candidati/candidate appartenenti a un genere in misura superiore a quanto stabilito dal comma 13, sono cancellati dalla lista i nominativi dei candi-dati/delle candidate appartenenti al genere sovrarappresentato, a partire dall'ultimo candi-dato/dall’ultima candidata di detto genere.” 7. (soppresso) 8. (soppresso) 9. (soppresso) 10. (soppresso) 11. (soppresso) 12. (soppresso) 13. Gli elettori/le elettrici altoatesini residenti all'estero che sono iscritti nel registro anagrafico dei cittadini italiani residenti all'estero votano per corrispondenza, ad eccezione di coloro che optano per l'esercizio del diritto di voto direttamente presso il comune di iscrizione. Gli elettori/le elettrici impe-diti/e a esercitare il voto presso il comune di residenza, in quanto temporaneamente dimoranti fuori provincia, possono esercitare il diritto di voto per corrispondenza. Ai fini dell'esercizio del voto nel proprio comune, gli elettori/le elettrici di cui al primo periodo e, ai fini dell'esercizio del voto per corri-spondenza, gli elettori/le elettrici di cui al secondo periodo, devono far pervenire apposita richiesta al comune di iscrizione entro e non oltre il trentesimo giorno antecedente le elezioni. La richiesta è va-lida solamente per la votazione per cui è presentata e, scaduto il termine di cui sopra, non può più essere ritirata. Tale richiesta può essere consegnata personalmente, inoltrata tramite posta, via fax oppure posta elettronica certificata e deve contenere, pena il rigetto della stessa, i dati anagrafici e il corretto indirizzo postale della persona richiedente nonché la firma di quest’ultima. 14. Il comune, a stretto giro di posta dall'avvenuto ricevimento della richiesta, provvede a trasmettere all'indirizzo indicato dagli elettori/dalle elettrici residenti all'estero che non hanno esercitato l'opzione di cui al comma 13, terzo periodo, e all'indirizzo indicato dagli elettori/dalle elettrici temporaneamente fuori provincia che hanno avanzato la richiesta di votare per corrispondenza, mediante raccoman-data o con mezzo di analoga affidabilità, un plico contenente: a) il tagliando elettorale in duplice copia. Il tagliando elettorale reca i dati anagrafici dell'eletto-

re/elettrice e l'iscrizione nelle liste elettorali; il contenuto e la veste grafica del tagliando sono definiti dalla Ripartizione provinciale Servizi centrali, sentita l'organizzazione più rappresenta-tiva dei comuni;

b) la scheda o le schede di voto; c) un'apposita busta piccola in cui inserire la scheda o le schede di voto dopo l'avvenuta espres-

sione del voto; d) un'apposita busta grande recante l'indirizzo dell'Ufficio elettorale centrale presso la Riparti-

zione provinciale Servizi centrali, da utilizzarsi per l'invio del tagliando elettorale e della busta piccola contenente la scheda o le schede di voto;

e) un foglio con le indicazioni delle modalità per l'espressione del voto per corrispondenza, il te-sto della vigente legge e le liste dei candidati/delle candidate oppure i quesiti referendari.

15. Scaduto il termine prescritto per la presentazione della richiesta, il comune provvede a formare l'elenco degli elettori/delle elettrici che ai sensi del comma 13 votano per corrispondenza, e trasmette lo stesso all'Ufficio elettorale centrale, per la formazione dell'apposita lista di cittadini/cittadine che votano mediante mezzo postale. Il comune procede, inoltre, a depennare i nominativi degli elet-

8

tori/delle elettrici di cui sopra dalle liste dei/delle votanti della sezione, compilate ai sensi del testo unico delle leggi per la disciplina dell'elettorato attivo e per la tenuta e la revisione delle liste elettorali di cui al decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 1967, n. 223, e successive modifiche. 16. Espresso il proprio voto sulla scheda, l'elettore/l'elettrice che esercita il voto per corrispondenza introduce la scheda o le schede di voto nella busta piccola, ovvero nelle buste piccole, che sigilla e inserisce nell'apposita busta grande, in cui include altresì una copia del tagliando elettorale di cui al comma 14, comprovante l'esercizio del diritto di voto. Di seguito l'elettore/l'elettrice invia la busta grande a mezzo raccomandata a carico del destinatario all'Ufficio elettorale centrale, cui la stessa deve pervenire entro e non oltre il venerdì antecedente il giorno della votazione. Il voto deve essere espresso con una penna con inchiostro di colore nero o blu, pena l'annullamento della scheda. La Ripartizione provinciale Servizi centrali verifica la rispondenza del tagliando elettorale alle indicazioni della lista di cui al comma 15, introduce tutte le buste piccole pervenute e contenenti le schede di voto in un'apposita urna sigillata, all'interno della quale, in tal modo anonimizzate, restano custodite fino alle operazioni di cui al successivo comma 17. Le schede e le buste piccole che le contengono non devono recare alcun segno di riconoscimento. 17. La Ripartizione provinciale Servizi centrali consegna senza indugio l'urna e la lista di cui al com-ma 15 all'ufficio elettorale di sezione appositamente nominato dal sindaco/dalla sindaca del Comune di Bolzano per lo spoglio delle schede di cui al presente articolo nella composizione di cui all'articolo 1, commi da 17 a 25, della legge provinciale 14 marzo 2003, n. 4. Qualora nella lista degli iscritti di cui al precedente periodo siano iscritti/iscritte più di 1.500 elettori/elettrici, il numero degli scruta-tori/delle scrutatrici assegnati/e al seggio è aumentato di un’unità ogni 1.000 elettori/elettrici o frazio-ne superiore a 500. L'ufficio elettorale di sezione è insediato entro le ore 20 della giornata delle ele-zioni e procede allo spoglio delle schede elettorali, osservando, in quanto applicabili, le disposizioni di cui all'articolo 1, commi 27, 28 e 29, della legge provinciale 14 marzo 2003, n. 4. Alle operazioni del seggio sono presenti i/le rappresentanti di lista designati/e ai sensi dell'articolo 23 della legge re-gionale 8 agosto 1983, n. 7. Le buste postali pervenute all’ufficio elettorale centrale dopo il termine di cui al comma 16 sono distrutte a cura della Ripartizione provinciale Servizi centrali, che in merito re-dige apposito verbale. 18. Entro il quarantacinquesimo giorno antecedente la scadenza della legislatura provinciale, la Ri-partizione provinciale Servizi centrali invia agli elettori/alle elettrici residenti all'estero una succinta informativa sulla prossima indizione dei comizi elettorali, sulle modalità di espressione del voto per corrispondenza e sui termini per esercitare l'opzione per votare nel comune di iscrizione. Non si ap-plica ai comuni della provincia la disposizione di cui all'articolo 27, comma 2, del Decreto del Presi-dente della Regione 1° febbraio 2005, n. 1/L, e successive modifiche, recante “Approvazione del te-sto unico delle leggi regionali sulla composizione ed elezione degli organi delle amministrazioni comunali”. 19. Agli elettori/Alle elettrici residenti all'estero che optano per l'esercizio del diritto di voto diretta-mente presso il comune di iscrizione non è corrisposto: il sussidio assistenziale di cui all'articolo 76, comma 1, della legge regionale 8 agosto 1983, n. 7, e successive modifiche, e di cui ai rifinanziamenti disposti dalle leggi provinciali; il corrispettivo del costo del biglietto di viaggio previsto dalla legge 26 maggio 1969, n. 241. 20. La Giunta provinciale è autorizzata a rideterminare in economia le somme eventualmente pre-senti nel bilancio della Provincia sui relativi capitoli di spesa, ad eccezione di quelle ancora dovute ai cittadini/alle cittadine, ovvero a titolo di rimborso ai comuni, per le richieste avanzate in occasione di precedenti votazioni. 21. L’articolo 21 della legge provinciale 9 aprile 2009, n. 1, è abrogato.

---------- Art. 1

Bestimmungen über die Wahl des Südtiroler Landtages 1. Nach Ablauf der laufenden Legislaturperiode erfolgt die Neuwahl des Südtiroler Landtages, sofern vereinbar, unter Anwendung der Bestimmungen des Regionalgesetzes vom 8. August 1983, Nr. 7, „Einheitstext der Regionalgesetze über die Wahl des Regionalrates“ in geltender Fassung, des Lan-desgesetzes vom 14. März 2003, Nr. 4, „Bestimmungen über die im Jahr 2003 anfallende Wahl des Südtiroler Landtages“ und von Artikel 1 Absätze 2 und 3 des Landesgesetzes vom 9. Juni 2008, Nr.

9

3 „Bestimmungen über die im Jahr 2008 anfallende Wahl des Südtiroler Landtages“ in der aufgrund der folgenden Änderungen und Ergänzungen geltenden Fassung. 2. Unbeschadet der Bestimmungen gemäß Landesgesetz vom 14. März 2003, Nr. 4, werden die Be-fugnisse, die gemäß Regionalgesetz vom 8. August 1983, Nr. 7, der Präsidentin/dem Präsidenten des Regionalausschusses obliegen, der Landeshauptfrau/dem Landeshauptmann und der Landes-regierung übertragen. 3. Die Anwendung der Nichtwählbarkeitsgründe gemäß Artikel 11 Absatz 1 Buchstaben a), b) und c) des Regionalgesetzes vom 8. August 1983, Nr. 7, wird auf jene Personen beschränkt, die in Gesell-schaften oder Unternehmen die Funktion des Präsidenten, des Geschäftsführers oder eine gleich-wertige Position bekleiden, bzw. jene Personen, die als gesetzliche Vertreter der Gesellschaften oder der Unternehmen auftreten. 4. Artikel 1 Absatz 13 des Landesgesetzes vom 14. März 2003, Nr. 4, wird wie folgt ergänzt: „Auf keiner Liste darf ein Geschlecht mehr als Zweidrittel der Kandidatinnen/Kandidaten stellen. Im Falle einer Dezimalzahl wird auf die nächste Einheit ab- oder aufgerundet.“ 5. In Artikel 1 Absatz 14 des Landesgesetzes vom 14. März 2003, Nr. 4, werden die Worte „bei der letzten Regionalwahl“ durch die Worte „bei der letzten Landtagswahl“ ersetzt. 6. In Artikel 1 Absatz 15 des Landesgesetzes vom 14. März 2003, Nr. 4, wird folgender Satz hinzu-gefügt: „Falls eine Liste einen Anteil an Kandidatinnen/Kandidaten aufweist, der höher ist als die Festlegung gemäß Absatz 13, werden die Kandidatinnen/Kandidaten des überrepräsentierten Ge-schlechts von der Liste gestrichen, beginnend bei der letzten Kandidatin/beim letzten Kandidaten ebendieses Geschlechts auf der Liste.“ 7. (gestrichen) 8. (gestrichen) 9. (gestrichen) 10. (gestrichen) 11. (gestrichen) 12. (gestrichen) 13. Die Südtiroler Wählerinnen/Wähler, die im Ausland ansässig und in das Melderegister der im Ausland lebenden italienischen Staatsbürger eingetragen sind, geben ihre Stimme über die Briefwahl ab, ausgenommen jene, die beschließen, ihr Wahlrecht direkt in der Heimatgemeinde auszuüben. Die Wählerinnen/Wähler, die nicht in ihrer Wohnsitzgemeinde wählen können, da sie sich vorüber-gehend außerhalb von Südtirol aufhalten, sind zur Briefwahl befugt. Zur Ausübung des Wahlrechts in der Heimatgemeinde bzw. der Briefwahl sind die Wählerinnen/Wähler laut dem ersten und dem zweiten Satz angehalten, spätestens 30 Tage vor der Wahl einen entsprechenden Antrag an die Gemeinde, in der sie eingetragen sind, zu stellen. Der Antrag gilt nur für die Wahl, für die er gestellt wurde. Nach Ablauf der oben genannten Frist kann dieser nicht mehr zurückgezogen werden. Dieser Antrag kann persönlich, auf dem Postweg, per Fax oder über eine zertifizierte E-Mail-Adresse über-mittelt werden und hat, bei sonstiger Ablehnung derselben, die Personalien, die korrekte Postan-schrift und die Unterschrift der Antragsteller zu enthalten. 14. Die Gemeinde hat den im Ausland ansässigen Wählerinnen/Wählern, die die Option gemäß Ab-satz 13, dritter Satz nicht ausgeübt haben bzw. den Wählerinnen/Wählern, die sich vorübergehend außerhalb von Südtirol aufhalten und über Briefwahl wählen wollen, umgehend nach Erhalt des An-trags mittels Einschreibebrief oder auf ähnlich zuverlässigem Wege einen Umschlag mit folgenden Unterlagen an die angegebene Adresse zu schicken: a) den Wahlabschnitt in zweifacher Ausfertigung. Der Wahlabschnitt umfasst die Personalien der

Wählerin/des Wählers und dient als Nachweis für die Eintragung in die Wählerlisten. Der Inhalt und das graphische Erscheinungsbild werden von der Landesabteilung Zentrale Dienste nach Anhören der mitgliederstärksten Gemeindenvertretung vorgegeben,

b) der oder die Stimmzettel, c) ein kleinerer Umschlag, in den der oder die Stimmzettel nach der Wahl gesteckt werden, d) ein großer Umschlag mit der Adresse der zentralen Wahlbehörde bei der Abteilung Zentrale

Dienste, zur Übermittlung des Wahlabschnitts und des kleinen Umschlags mit dem oder den Stimmzetteln,

10

e) ein Blatt mit den Angaben über die Modalitäten der Briefwahl, der geltende Gesetzestext und die Liste der Kandidatinnen/Kandidaten bzw. die Fragestellungen der Volksabstimmung.

15. Nach Ablauf der Frist für die Einbringung des Antrages erstellt die Gemeinde die Liste der Wäh-lerinnen/Wähler, die gemäß Absatz 13 über Briefwahl wählen, und übermittelt diese der zentralen Wahlbehörde zur Erstellung der eigens vorgesehenen Liste der Bürgerinnen/Bürger, die auf dem Postweg an der Wahl teilnehmen. Außerdem streicht die Gemeinde die Namen der genannten Wählerinnen/Wähler von den Sprengelwählerlisten im Sinne des Einheitstextes der Gesetze über das aktive Wahlrecht und über die Führung und Änderung der Wahllisten gemäß Dekret des Präsi-denten der Republik vom 20. März 1967, Nr. 223, in geltender Fassung. 16. Nachdem die Wählerin/der Wähler die eigene Stimme über Briefwahl abgegeben hat, legt sie/er den oder die Stimmzettel in den kleinen Umschlag/in die kleinen Umschläge, verschließt ihn/sie und legt ihn/sie in den großen Umschlag, dem weiters eine Ausfertigung des Wahlabschnitts gemäß Ab-satz 14 als Nachweis für die erfolgte Wahlteilnahme beizulegen ist. Sodann schickt die Wählerin/der Wähler den großen Umschlag per Einschreiben an die zentrale Wahlbehörde, die das Porto über-nimmt. Der Umschlag muss spätestens am Freitag vor dem Wahltag beim Empfänger ankommen. Die Stimmabgabe muss mit einem Kugelschreiber mit schwarzer oder blauer Tinte erfolgen, bei sonstiger Ungültigkeit des Stimmzettels. Die Abteilung Zentrale Dienste prüft die Übereinstimmung des Wahlabschnitts mit den Angaben auf der Liste gemäß Absatz 15 und gibt alle eingegangenen kleinen Umschläge mit den Stimmzetteln in eine verschlossene Urne. Darin verbleiben die auf diese Weise anonymisierten Stimmzettel bis zu den Verfahren gemäß Absatz 17. Die Stimmzettel und die kleinen Umschläge, in denen sie enthalten sind, dürfen keine Erkennungszeichen aufweisen. 17. Die Abteilung Zentrale Dienste übermittelt die Wahlurne und die Liste laut Absatz 15 unverzüg-lich dem von der Bürgermeisterin/vom Bürgermeister der Gemeinde Bozen eigens zur Stimmaus-zählung ernannten Sprengelwahlamt in der Zusammensetzung gemäß Artikel 1 Absätze 17 bis 25 des Landesgesetzes vom 14. März 2003, Nr. 4. Falls in der oben genannten Liste mehr als 1.500 Wählerinnen/Wähler eingetragen sind, wird die Anzahl der Stimmzählerinnen/Stimmzähler des Wahl-lokals pro 1.000 bzw. bei mehr als 500 Wählerinnen/Wählern jeweils um eine Person aufgestockt. Das Sprengelwahlamt wird am Wahltag vor 20 Uhr eingerichtet und nimmt die Stimmauszählung vor. Dabei sind, sofern anwendbar, die Bestimmungen gemäß Artikel 1 Absätze 27, 28 und 29 des Lan-desgesetzes vom 14. März 2003, Nr. 4, zu befolgen. Bei der Abwicklung der Tätigkeiten der Spren-gelwahlbehörde sind die gemäß Artikel 23 des Regionalgesetzes vom 8. August 1983, Nr. 7, er-nannten Listenvertreter anwesend. Die Umschläge, die auf dem Postweg nach dem Termin laut Ab-satz 16 bei der Zentralen Wahlbehörde eintreffen, werden vonseiten der Landesabteilung Zentrale Dienste, die darüber ein entsprechendes Protokoll verfasst, vernichtet. 18. Spätestens 45 Tage vor Ende der Legislaturperiode des Landtages übermittelt die Abteilung Zentrale Dienste den im Ausland ansässigen Wählerinnen/Wählern ein kurzes Informationsschreiben über die anstehende Wahlausschreibung, die Briefwahl und die Antragsfristen zur Wahlausübung in der Gemeinde, in der sie eingetragen sind. Die Südtiroler Gemeinden sind von der Bestimmung ge-mäß Artikel 27 Absatz 2 des Dekrets des Präsidenten der Region vom 1. Februar 2005, Nr. 1/L, „Einheitstext der Regionalgesetze über die Zusammensetzung und Wahl der Gemeindeorgane“, in geltender Fassung, ausgenommen. 19. Den im Ausland ansässigen Wählerinnen/Wählern, die direkt in der Gemeinde, in der sie einge-tragen sind, wählen, stehen folgende Zuwendungen nicht zu: die Zuwendung gemäß Artikel 76 Absatz 1 des Regionalgesetzes vom 8. August 1983, Nr. 7, in gel-tender Fassung, bzw. den nachfolgenden Bereitstellungen über Landesgesetze, die Rückerstattung der Fahrkarte gemäß Gesetz vom 26. Mai 1969, Nr. 241. 20. Die Landesregierung ist dazu befugt, etwaige im Landeshaushalt in den entsprechenden Kapiteln als Einsparung verfügbare Summen zu verbuchen, ausgenommen jene Summen, die den Bürgerin-nen/Bürgern noch geschuldet sind, beispielsweise als Rückerstattung für Forderungen aus vorherge-henden Wahlen. 21. Artikel 21 des Landesgesetzes vom 9. April 2009, Nr. 1, ist aufgehoben. Emendamento n. 1, presentato dal consigliere Urzì: "Il comma 3 è soppresso". "Absatz 3 wird gestrichen".

11

Emendamento n. 2, presentato dai consiglieri Leitner e Mair: "Il comma 3 è soppresso". "Absatz 3 wird ge-strichen".

Emendamento n. 3, presentato dai consiglieri Klotz e Knoll: "Il comma 3 è soppresso". "Absatz 3 wird ge-strichen".

Emendamento n. 4, presentato dai consiglieri Dello Sbarba e Heiss: "Il comma 3 è soppresso". "Absatz 3 wird gestrichen".

Emendamento n. 5, presentato dal consigliere Pöder: "Il comma 3 è così sostituito: "3. L'applicazione delle cause di ineleggibilità di cui all'articolo 11, comma 1, lettere a) e b) della legge regionale 8 agosto 1983, n. 7, è limitata alle persone che nelle società o nelle imprese esercitano la carica di presidente, amministratore delegato o carica equivalente, ovvero alle persone che delle società o delle imprese siano il/la rappresentante legale. Le cause di ineleggibilità di cui all'articolo 11, comma 1, lettera c) della legge regionale 8 agosto 1983, n. 7, si appli-cano per i rappresentanti legali, gli amministratori o i dirigenti, i componenti del consiglio di amministrazione e del collegio dei sindaci o del consiglio di vigilanza nonché per gli amministratori delegati o coloro che svolgono fun-zioni simili."

Der Absatz erhält folgende Fassung: "3. Die Anwendung der Nichtwählbarkeitsgründe gemäß Artikel 11 Absatz 1 Buchstaben a) und b) des Regionalgesetzes vom 8. August 1983, Nr. 7, wird auf jene Personen be-schränkt, die in Gesellschaften oder Unternehmen die Funktion des Präsidenten, des Geschäftsführers oder eine gleichwertige Position bekleiden, bzw. jenen Personen, die gesetzliche Vertreter der Gesellschaften sind. Die Nichtwählbarkeitsgründe gemäß Artikel 11 Absatz 1 Buchstabe c) des Regionalgesetzes vom 8. August 1982, Nr. 7, werden auf die gesetzlichen Vertreter, die Verwalter oder Leiter, die Mitglieder des Verwaltungsrates und des Aufsichts- bzw. Überwachungsrates sowie die Geschäftsführer oder eine ähnliche Position innehabende Personen angewandt."

Emendamento n. 6, presentato dai consiglieri Klotz e Knoll: "Dopo il comma 3 è inserito il seguente comma 3-bis: "Al comma 12 dell'articolo 1 della legge provinciale 14 marzo 2003, n. 4, dopo le parole "in triplice esemplare" sono aggiunte le seguenti parole "anche a colori".

Nach Absatz 3 wird folgender Absatz eingefügt: 3-bis In Artikel 1 Absatz 12 des Landesgesetzes vom 14. März 2003, Nr. 4, werden nach den Worten "in dreifacher Ausfertigung" folgende Worte hinzugefügt "auch in Farbe".

Emendamento n. 7, presentato dai consiglieri Klotz e Knoll: "Dopo il comma 3-bis è inserito il seguente comma 3-ter: "Alla fine del comma 13 dell'articolo 1 della legge provinciale 14 marzo 2003, n. 4 è aggiunto il se-guente periodo: "I tre esemplari di contrassegno da presentare a corredo delle candidature ai sensi dell'art. 19, comma 1, lettera a), della legge regionale 8 agosto 1983, n. 7, possono essere anche a colori".

Nach Absatz 3-bis wird folgender Absatz eingefügt: 3-ter. Am ende des Absatzes 13 von Artikel 1 des Lan-desgesetzes vom 14. März 2003, Nr. 4, wird folgender Satz hinzugefügt: "Die drei Ausfertigungen des Listenzei-chens, die mit der Wahlwerberliste gemäß Artikel 19 Absatz 1 Buchstabe a) des Regionalgesetzes vom 8. August 1983, Nr. 7, vorzulegen sind, können auch in Farbe sein."

Emendamento n. 8, presentato dal consigliere Urzì: "Il comma 4 è soppresso". "Absatz 4 wird gestrichen". Emendamento n. 9, presentato dai consiglieri Leitner e Mair: "Il comma 4 è soppresso". "Absatz 4 wird ge-

strichen". Emendamento n. 10, presentato dai consiglieri Dello Sbarba e Heiss: "Al comma 4 le parole "ai due terzi"

sono sostituite dalle parole "alla metà". "In Absatz 4 die Worte "mehr als Zweidrittel" werden durch die Worte "mehr als die Hälfte" ersetzt. Emendamento n. 11, presentato dai consiglieri Dello Sbarba e Heiss: "Comma 4, alla fine del comma è

aggiunto il seguente periodo: "Ai primi 12 posti della lista i due generi devono essere rappresentati con la metà dei candidati/candidate ciascuno".

Absatz 4. Dem Absatz wird folgender Satz hinzugefügt: "Auf den ersten 12 Listenplätzen müssen die bei-den Geschlechter jeweils zur Hälfte vertreten sein."

Emendamento n. 12, presentato dai consiglieri Leitner e Mair: "Il comma 6 è soppresso". "Absatz 6 wird gestrichen".

Emendamento n. 13, presentato dal consigliere Pöder: "Il comma 13 è soppresso". "Absatz 13 wird gestri-chen".

Emendamento n. 14, presentato dal consigliere Urzì: "Comma 13, la parola "trentesimo" è sostituita dalla parola "quarantacinquesimo".

Absatz 13, die Zahl "30" wird durch die Zahl "45" ersetzt.

12

Emendamento n. 15, presentato dai consiglieri Leitner e Mair: "Dopo il comma 13 è aggiunto il seguente comma 13-bis: "13-bis. Su richiesta, la Giunta provinciale mette a disposizione di tutte le liste gli indirizzi degli elettori e delle elettrici altoatesini che vivono all’estero."

Nach Absatz 13 wird folgender Absatz 13-bis hinzugefügt: "13-bis. Die Landesregierung stellt auf Anfrage allen wahlwerbenden Listen die Adressen der Südtiroler Wähler im Ausland zur Verfügung."

Emendamento n. 16, presentato dal consigliere Pichler Rolle: "Comma 14, lettera e) le parole "oppure i quesiti referendari" sono soppresse.

"In Absatz 14, Buchstabe e) werden die Worte "bzw. die Fragestellungen der Volksabstimmung" gestrichen. Emendamento n. 17, presentato dal consigliere Pichler Rolle: "Il comma è così sostituito: "17. La Riparti-

zione provinciale Servizi centrali consegna senza indugio l'urna e la lista di cui al comma 15 all'ufficio elettorale di sezione appositamente nominato dal sindaco/dalla sindaca del Comune di Bolzano per lo spoglio delle schede di cui al presente articolo, nella composizione di cui all'articolo 1, commi da 17 a 25, della legge provinciale 14 marzo 2003, n. 4, e precisamente uno per ogni 5.000 schede o frazione di questa unità. L'ufficio elettorale di sezione è insediato entro le ore 20 della giornata delle elezioni e procede allo spoglio delle schede elettorali, osservando, in quanto applicabili, le disposizioni di cui all'articolo 1, commi 27, 28 e 29, della legge provinciale 14 marzo 2003, n. 4. Alle operazioni del seggio sono presenti i/le rappresentanti di lista designati ai sensi dell'articolo 23 della legge regionale 8 agosto 1983, n. 7. Le buste postali pervenute all'ufficio elettorale centrale dopo il termine di cui al com-ma 16, sono distrutte a cura della Ripartizione provinciale Servizi centrali, che in merito redige apposito verbale."

Der Absatz erhält folgende Fassung: "17. Die Abteilung Zentrale Dienste übermittelt die Wahlurne und die Liste laut Absatz 15 unverzüglich dem von der Bürgermeisterin/vom Bürgermeister der Gemeinde Bozen eigens zur Stimmauszählung ernannten Sprengelwahlamt in der Zusammensetzung gemäß Artikel 1 Absätze 17 bis 25 des Landesgesetzes vom 14. März 2003, Nr. 4, und zwar einem für jeweils 5.000 Stimmzettel oder Fraktion dieser numerischen Einheit. Das Sprengelwahlamt wird am Wahltag vor 20 Uhr eingerichtet und nimmt die Stimmaus-zählung vor. Dabei sind, sofern anwendbar, die Bestimmungen gemäß Artikel 1 Absätze 27, 28 und 29 des Lan-desgesetzes vom 14. März 2003, Nr. 4, zu befolgen. Bei der Abwicklung der Tätigkeiten der Sprengelwahlbehörde sind die gemäß Artikel 23 des Regionalgesetzes vom 8. August 1983, Nr. 7, ernannten Listenvertreter anwesend. Die Umschläge, die per Post nach dem Termin laut Absatz 16 bei der Zentralen Wahlbehörde eintreffen, werden vonseiten der Landesabteilung Zentrale Dienste, die darüber ein entsprechendes Protokoll verfasst, vernichtet."

Emendamento n. 18, presentato dal consigliere Urzì: "Comma 18, la parola "quarantacinquesimo"è sosti-tuita dalla parola "sessantesimo".

Absatz 18, die Zahl "45" wird durch die Zahl "60" ersetzt. Emendamento n. 19, presentato dai consiglieri Dello Sbarba e Heiss: "Dopo il comma 21 è aggiunto il se-

guente comma 22: "22. L'elettore/L'elettrice può esprimere, nelle apposite righe della scheda, fino a quattro voti di preferenza, scrivendo il cognome ovvero il nome e il cognome ovvero il numero di uno/una fino a quattro candida-ti/candidate compresi/comprese nella lista stessa. Nel caso di espressione di più di una preferenza:

a) nel caso di espressione di due preferenze, esse non possono andare entrambe a candidati/candi-date dello stesso genere pena l'annullamento dell'ultima preferenza espressa;

b) nel caso di espressione di tre preferenze, almeno una preferenza deve andare a una candidata/un candidato di genere diverso, pena l'annullamento della seconda e terza preferenza espressa;

c) nel caso di espressione di quattro preferenze, non più di due preferenze devono essere espresse a favore di candidati/e dello stesso genere. Se tutte le preferenze sono espresse a favore di candida-ti/candidate dello stesso genere, viene considerata valida solo la prima preferenza espressa e le altre vengono annullate. Se tre preferenze su quattro sono espresse a favore di candidati/candi-date dello stesso genere, le ultime due preferenze a favore del genere sovrarappresentato ven-gono considerate nulle."

Nach Absatz 21 wird folgender Absatz 22 eingefügt: "22. Die Wählerin/Der Wähler kann in den entspre-chenden Zeilen des Stimmzettels bis zu vier Vorzugsstimmen angeben, indem sie/er den Nachnamen, den Vor- und Nachnamen oder die Zahl von bis zu vier Kandidatinnen/Kandidaten einer Liste angibt. Bei mehr als einer Vorzugsstimme:

a) Werden zwei Vorzugsstimmen abgegeben, dürfen diese nicht zwei Kandidatinnen/Kandidaten des-selben Geschlechts gegeben werden, bei sonstiger Nichtigkeit der letzten Vorzugsstimme.

b) Werden drei Vorzugsstimmen abgegeben, muss mindestens eine einer Kandidatin/einem Kandida-ten des anderen Geschlechts gegeben werden, bei sonstiger Nichtigkeit der zweiten und dritten Vorzugsstimme.

13

c) Werden vier Vorzugsstimmen abgegeben, dürfen nicht mehr als zwei Vorzugsstimmen Kandidatin-nen/Kandidaten desselben Geschlechts gegeben werden. Wurden alle Vorzugsstimmen für Kandi-datinnen/Kandidaten desselben Geschlechts abgegeben, ist nur die erste Vorzugsstimme gültig. Die anderen werden annulliert. Wenn drei von vier Vorzugsstimmen für Kandidatinnen/Kandidaten desselben Geschlechts abgegeben werden, sind die letzten zwei Vorzugsstimmen für das überrep-räsentierte Geschlechts nichtig."

La parola al consigliere Pöder, prego. PÖDER (BürgerUnion): Es geht hier um Nichtwählbarkeitsgründe, und ich habe dazu einen Änderungs-

antrag eingebracht. Ich bin der Meinung, dass mit dieser neuen Regelung der Nichtwählbarkeit zu weit gegangen wird. Nachdem es bisher einige Interpretationsschwierigkeiten gegeben hat und die Gerichte es einfach so inter-pretiert haben, dass Mitglieder von Verwaltungsräten von Gesellschaften mit mehrheitlicher Beteiligung der Re-gion oder des Landes Verwalter sind, nicht wählbar sind. Diesbezüglich hat es ja Gerichtsentscheide und die Er-klärung der Nichtwählbarkeit von Abgeordneten gegeben. Jetzt will man das so regeln, dass künftig nur mehr die rechtlichen Vertreter, also der Präsident und der Geschäftsführer oder Direktor Verwalter von Gesellschaften mit mehrheitlicher Beteiligung des Landes sind. Das geht meiner Meinung nach zu weit. Bei Privatgesellschaften mag das schon richtig sein, aber in Gesellschaften mit Mehrheitskapital der Region bzw. der autonomen Provinzen sollten die gesetzlichen Vertreter und, wie auch bisher, die Verwaltungs- und Aufsichtsratsmitglieder nicht wählbar sein. Warum? Weil eine Privatgesellschaft völlig anders zu behandeln ist als eine Gesellschaft mit Mehrheitsbetei-ligung des Landes. Ich bin der Meinung, dass auch ein gewöhnliches Mitglied des Verwaltungs- oder Aufsichtsra-tes beispielsweise der SEL nicht wählbar sein sollte. Im Rahmen der Arbeiten in der Untersuchungskommission zur SEL haben die Fachleute ja gesagt, dass mittlerweile klar ist, dass es sich nicht um privatrechtliche Gesell-schaften, sondern aufgrund der massiven öffentlichen Beteiligung fast um Körperschaften öffentlichen Rechtes handelt, weshalb die Verwaltungsräte nicht wählbar sind. Bisher hat es leider Gottes diese Interpretationsschwie-rigkeiten gegeben. Die Gerichte haben entschieden, dass auch normale Mitglieder des Verwaltungsrates Verwal-ter sind und nicht nur der Direktor oder der Präsident. Mit dem Gesetzentwurf möchte man es jetzt dahingehend regeln, dass als Verwalter nur mehr der rechtliche Vertreter gemeint ist. Ich bin der gegenteiligen Meinung, das heißt für mich sind auch Verwaltungsratsmitglieder Verwalter.

KLOTZ (SÜD-TIROLER FREIHEIT): Sven Knoll und ich schlagen die Streichung von Absatz 3 vor, weil wir

der Meinung sind, dass der bisherige Artikel betreffend die Nichtwählbarkeit sehr klar ist und so belassen werden sollte. Man hätte ihn auch bisher nur genau lesen müssen, dann wäre alles klar gewesen. Nachdem aber einige gedacht haben, dass die Gesetze für sie nicht gelten, hat man es darauf ankommen lassen, und die Gerichte haben nun einmal so entschieden, wie es nicht nur der Buchstabe, sondern auch der Sinn des Gesetzes bis heute besagt hat. Infolgedessen gibt es keine Unklarheit. Dass die Südtiroler Volkspartei einige solcher Funktionen he-rausnehmen will, weil sie ein Interesse daran hat, dass auch Verwaltungsräte kandidieren dürfen, ist uns schon klar, aber wir teilen die Ausrichtung nicht. Deshalb schlagen wir die Streichung von Absatz 3 vor.

Wir haben noch zwei andere Änderungsanträge, von denen einer das Listenzeichen betrifft. Die bisher geltende Bestimmung betreffend die Beschaffenheit der Liste sieht vor, dass drei Ausfertigungen eines Listenzei-chens hinterlegt werden müssen, und zwar nicht in Farbe. Bisher war es also nicht gestattet, ein Listenzeichen in Farbe zu hinterlegen, weshalb alle Listenzeichen auf dem Wahlzettel schwarz/weiß aufscheinen. In diesem Sinne schlagen wir also diesen Zusatz vor, der im Gesetzgebungsausschuss abgelehnt wurde. Die Fachleute des Rechtsamtes haben dann aber gesagt, dass das sehr wohl möglich wäre, und ich danke Frau Dr. Mitolo, Frau Dr. Siller und Frau Dr. Fontana, die sich darüber Gedanken gemacht haben. Herzlichen Dank noch einmal für die rechtliche Hilfestellung!

LEITNER (Die Freiheitlichen): Wir haben zu diesem Artikel Streichungsanträge eingereicht, wie im Übri-

gen auch andere Kollegen, und zwar was die Absätze 3, 4 und 6 anbelangt. Wir werden dem Änderungsantrag des Kollegen Pöder in Bezug auf die Nichtwählbarkeit zustimmen.

Es ist bekannt, dass wir uns gegen die Quotenregelung aussprechen. Deshalb sind wir für die Streichung der Absätze 4 und 6. Wir sind der Meinung, dass immer auf Kompetenz geachtet werden soll. Wir haben nichts dagegen, wenn eine Liste mehr Frauen als Männer hat, aber dass man bereits bei den Wahlaufstellungen vor-schreibt, wie viele Kandidaten diesem oder jenem Geschlecht anzugehören haben, ist nicht unsere Politik.

14

Wir schlagen außerdem vor, einen Artikel 13-bis einzufügen, der die im Ausland wählenden Wähler betrifft. Wir haben ja eine sehr effiziente Heimatfernen-Betreuung und möchten, dass alle Listen denselben Zugang zu diesen Menschen haben. Die Information, die diesen Menschen derzeit zugeschickt wird, ist eine Information der Landesregierung. Deshalb ist das eine sehr gut getarnte Geschichte, die hier aufgezogen wird. Wir haben uns immer für die Briefwahl ausgesprochen, allerdings nicht in der Form, wie sie hier vorgeschlagen wird. Wenn eine Briefwahl nicht die hundertprozentige Garantie bietet, dass sie anonym und geheim ist, dann muss man Sorge haben. Wir haben es so verstanden, dass Südtiroler, die am Wahltag nicht hier sind, im Vorfeld wählen können, wie es auch in anderen Ländern üblich ist. Wir sind alle daran interessiert, so vielen Bürgern wie möglich die Mög-lichkeit zu geben, zur Wahl zu gehen. Deshalb ist es schon in Ordnung, wenn das erleichtert wird, aber die Art und Weise, wie die Briefwahl durchgeführt werden soll, ist bedenklich, weil die volle Anonymität nicht unbedingt garan-tiert ist.

PÖDER (BürgerUnion): Ich habe auch noch einen zweiten Änderungsantrag eingebracht, mit dem die

Briefwahl gestrichen werden soll. Ich bin der Meinung, dass die Fernwahl – ich würde es lieber so bezeichnen – zwar wünschenswert wäre, aber nur dann, wenn das wie bei den Parlamentswahlen über Konsulate oder Bot-schaften abgewickelt würde. Ich halte die Briefwahl in ihrer derzeitigen Regelung, aber auch in der Form, wie sie der Kollege Pichler Rolle vorschlägt, für sehr schwierig, manipulierbar und nicht kontrollierbar. Die Briefe langen in der Abteilung Zentrale Dienste ein und werden dort in eine Wahlurne gegeben, die aber nicht bewacht ist. Außer-dem darf während der Tage, in denen die Briefe einlangen, kein Listenvertreter anwesend sein. Im Wahlgesetz steht, dass die Listenvertreter bei allen Operationen anwesend sein dürfen, ja sogar müssen.

PICHLER ROLLE (SVP): (unterbricht) PÖDER (BürgerUnion): Doch, Kollege Pichler Rolle. Nehmen wir einmal Folgendes an: Franz Mair in

Hannover schickt den Umschlag ab, der dann in die Abteilung Zentrale Dienste, eine Abteilung der Landesregie-rung, kommt. Dort steht eine unbeaufsichtigte Urne bereit und kein Listenvertreter ist anwesend. Der anonymi-sierte Umschlag wird von irgendjemandem in dieser Abteilung Zentrale Dienste herausgenommen und kein Lis-tenvertreter hat die Möglichkeit, diesen Vorgang zu kontrollieren. Ich glaube, dass diese Bestimmung illegal und somit anfechtbar ist. Somit wären dann auch die gesamten Wahlen anfechtbar. Laut Gesetz hat jede Liste das Recht, einen Listenvertreter zu ernennen, der bei jeder Operation dieser Wahl anwesend sein darf, also auch beim Wahlgang. Der Wahlgang ist der Moment, in dem der Stimmzettel in die Urne geworfen wird. Diese Möglichkeit ist bei der Briefwahl nicht gegeben, wenn sie so geregelt wird, wie hier vorgeschlagen. In dieser Form ist das Recht der Listen auf Kontrolle nicht gegeben, und ich behaupte, dass damit Manipulationen nicht ausgeschlossen wer-den können. Ich ersuche also wirklich darum, das noch einmal zu überdenken, denn so wäre eine Anfechtung des Wahlganges und somit auch des Wahlergebnisses absolut möglich.

DELLO SBARBA (Grüne Fraktion – Gruppo Verde – Grupa Vërda): Noi abbiamo presentato 4 emenda-

menti. Il primo sopprime, come quello di altri colleghi, il comma 3. Credo che qualsiasi cosa si voglia modificare sulla questione dell'ineleggibilità si dovrebbe far passare almeno una legislatura in cui tutte le candidature siano in ordine e legittime prima di modificare il comma che ha avuto come conseguenza l'ineleggibilità di due colleghi, la collega Repetto e il collega Steger, in questa legislatura. Non è eticamente accettabile che di fronte ad una viola-zione della legge vigente da parte di due persone che sono state escluse dal Consiglio - a prescindere dal giudizio sulle persone che per me sono persone apprezzabili nei contenuti che hanno portato, ma in questa legislatura ci sono state più di una violazione della legge elettorale - il Consiglio alla fine della legislatura, invece che esigere almeno nelle elezioni del 2013 il rispetto della legge, cambi la legge che è stata violata. Eticamente questo non è presentabile. Facciamo passare una legislatura in cui tutte le candidature sono presentate in ordine, nel rispetto della legge, e poi ritorniamoci sopra alla fine del 2018.

Abbiamo presentato una serie di emendamenti sul problema delle quote rosa. Sono tre emendamenti, è un'offerta che noi facciamo al Consiglio di diverse soluzioni. Non pretendiamo che il Consiglio le accetti tutte e tre, ma almeno una di esse potrebbe essere accettata, in modo tale che la questione delle quote rosa sia rafforzata, non sia solo una "foglia di fico". Noi proponiamo un terzo effettivo, perché le liste vengono poi rivisitate e modifi-cate d'ufficio se non rispettano la quota di un terzo, ma rispetto al dibattito internazionale, ci sono alcuni stati afri-cani che hanno la metà dell'obbligo di candidate donne per esempio, ci pare che un terzo sia ormai una soluzione

15

superata. Noi proponiamo tre misure di rafforzamento delle quote rosa, poi lasciamo al Consiglio valutare quale di queste, se una, se due o se tutte e tre accogliere, ma almeno una spero e credo che dovrebbe essere accolta per rendere effettiva la parità di chance tra uomo e donna nelle elezioni. La prima delle proposte è quella di portare la quota, che adesso è di 1/3, alla metà. Sappiamo che la popolazione femminile è più della metà, quindi qualsiasi quota che sia inferiore alla quota della popolazione reale, tra l'altro in un posto dove, a proposito di proporzionale, siamo così precisi fino alla virgola, quindi qualsiasi proposta che non rispecchi la composizione della popolazione, che non richieda la metà delle candidate in una lista, credo sia offensiva verso le donna.

Un'altra proposta riguarda la posizione dei generi nella lista. Si propone che almeno nei primi 12 posti della lista siano presenti 6 donne e 6 uomini in forma alternata, perché sappiamo che nella composizione delle liste spesso i capolista sono persone più in vista. Quindi anche qui chiediamo una pari opportunità almeno nei primi 12 posti della lista.

L'ultima proposta, che mi rendo conto essere molto più radicale, è quella di introdurre la preferenza di ge-nere. Alcune regioni, la Campania, la Toscana e l'Emilia Romagna, l'hanno già adottata, così come il Partito De-mocratico quando ha fatto le primarie per i candidati delle elezioni politiche. Preferenza di genere vuol dire richie-dere agli elettori l'indicazione nel voto di preferenza di un pari numero di donne e di uomini su 4 preferenze a di-sposizione che noi abbiamo. Nel caso di preferenze dispari, per esempio se uno ne esprime tre, che almeno una di queste preferenze sia all'altro sesso, due ad un genere e una all'altro genere, pena la cancellazione dell'ultima preferenza, per rendere effettiva la pari opportunità nel momento dell'espressione del voto di preferenza. Si pro-pone che nel caso di una sola preferenza sia ovviamente buona a qualsiasi genere sia data, che nel caso di due preferenze esse non possano essere date tutte e due a uomini o donne ma debbano essere una ad uomo e una ad una donna, che nel caso di tre preferenze esse debbano andare almeno ad un candidato uomo e a due candi-date donne o viceversa e che nel caso di quattro preferenze debbano essere date 2 a due candidati uomini e 2 a due candidate donne. In questo modo si rende effettiva la pari opportunità e si fa un'operazione di educazione civile dell'elettorato, perché una cosa è che le donne siano in lista, ma se non sono sostenute da forti lobby, da forti cordate ecc., cosa di cui invece i candidati maschi sono storicamente più specializzati, basta vedere i risultati elettorali nella nostra provincia, anche nel momento del voto, poi non vengono elette.

Non pretendiamo che tutte e tre le proposte vengano accolte, ma almeno o portare da un terzo alla metà la parità di genere nelle liste, o accettare che almeno nei primi 12 posti ci siano metà donne e metà uomini, o accet-tare la preferenza di genere. Una di queste norme, meglio se tutte e tre, meglio se almeno due, potrebbero raffor-zare l'intenzione del disegno di legge di promuovere la pari opportunità tra candidate donne e candidati uomini nelle elezioni.

Condividiamo i dubbi che altri colleghi dell'opposizione hanno sollevato sulla questione del voto per corri-spondenza. Non siamo per principio contrari al voto per corrispondenza, anzi siamo favorevoli, ma la normativa espressa in questo disegno di legge non ci convince per i motivi che ha già detto il collega Pöder, cioè perché non garantisce la segretezza del voto, che è presupposto costituzionale. Si manda a casa di persone una scheda, ma non si sa in che condizione queste persone esprimono il loro voto. La scheda viene poi rimessa dentro una busta e rimandata. Se questo voto sia libero, segreto e personale, che sono le tre condizioni costituzionali per il voto, con questa procedura non si può accertare. È vero, consigliere Pichler Rolle, che la stessa procedura è adottata per il voto degli italiani all'estero dove non è stata sollevata la questione di incostituzionalità. Questo non vuol dire che non possa essere incostituzionale. Però vi sottopongo un'osservazione. C'è una differenza fra il voto degli italiani all'estero e il voto per corrispondenza come è previsto in questo disegno di legge ed è la seguente: il voto degli italiani all'estero è limitato alla circoscrizione est che distribuisce 6 senatori e 12 deputati. Quindi non è su tutto il corpo degli eletti, mentre questo voto per corrispondenza influisce su tutti e 35 eletti, sul 100%, è un colle-gio unico.

PICHLER ROLLE (SVP): (unterbricht) DELLO SBARBA (Grüne Fraktion – Gruppo Verde – Grupa Vërda): Mentre il voto degli italiani all'estero

per il parlamento nazionale, dato in questo modo, a mio parere non costituzionale, tanto è vero che sono venute fuori tante polemiche e sospetti e ne verranno sempre fuori se si tratta di un voto per corrispondenza organizzato in questo modo influisce su 12 deputati sul totale dei deputati e su 6 senatori sul totale dei senatori, il voto che noi abbiamo nella legge elettorale influisce sul 100% degli eletti del parlamento della Provincia autonoma di Bolzano. Per questo non abbiamo presentato emendamenti soppressivi su questo punto, ma non abbiamo sentito motiva-zioni convincenti che dimostrino che il carattere costituzionale della segretezza, della personalità e della libertà del

16

voto sono garantite con il voto per corrispondenza. Cosa si potrebbe fare? Si potrebbe usare il voto elettronico con delle chiavi di accesso e di identificazione, oppure istituire dei seggi elettorali all'esterno in alcune città per cui ci sarebbe il meccanismo della cabina. Queste sono due cose che mi vengono in mente, certamente ci saranno delle soluzioni migliori, però il principio della segretezza del voto con la norma del voto per corrispondenza non è ga-rantito.

PRESIDENTE: Sospendo la seduta fino alle ore 15.

ORE 13.02 UHR ----------

ORE 15.05 UHR Appello nominale - Namensaufruf PRESIDENTE: Riprendiamo la seduta. Continuiamo la trattazione del disegno di legge n. 141/12. Siamo in

discussione degli emendamenti all'art. 1. La parola al consigliere Pichler Rolle, prego. PICHLER ROLLE (SVP): Herr Präsident, werte Kolleginnen und Kollegen! Wir stimmen der Streichung von

Absatz 3 zu. Wir sind der Ansicht, dass bei den Gründen für die Unwählbarkeit nicht noch einmal in das Gesetz eingegriffen werden sollte, das heißt, die entsprechende Regelung sollte so belassen, wie sie derzeit vorgesehen ist.

Weiters glauben wir, dass die beiden Änderungsanträge der Kollegen der Süd-Tiroler Freiheit in Bezug auf den Druck der Stimmzettel angenommen werden können, sodass die Listenzeichen der Parteien in Farbe auf-scheinen dürfen.

Was indes die Briefwahl anbelangt, gibt es einen technischen Änderungsantrag meinerseits, mit welchem präzisiert wird, dass dies nichts mit den Volksbefragungen zu tun hat. Die Briefwahl ist in der Tat eine Geschichte, die vielleicht nicht ganz sicher ist und zu Diskussionen auf verfassungstechnischer Ebene führen könnte. Wir ha-ben wirklich alle Bemühungen unternommen und gehen hier in Anlehnung an europäisches und staatliches Recht vor. In den meisten europäischen Ländern ist die Briefwahl gang und gäbe. Auch in Italien wurde sie eingeführt. Die Landesregierung hat im Vorfeld die staatliche Behörde für den Datenschutz um ein Gutachten gebeten, um abzuklären, ob die Briefwahl in dieser Form bei Landtags- bzw. Regionalwahlen vorgesehen werden kann. Das Gutachten der staatlichen Behörde war positiv und ist an die Fraktionen weitergeleitet worden. Die Briefwahl, so wie sie im Gesetzentwurf enthalten ist, ist also eine Übernahme der einschlägigen staatlichen Bestimmungen. Dieselben sehen vor, dass italienische Staatsbürger, die im Ausland wohnen, ein Wahlrecht haben. Sie können sich entweder zur Botschaft oder zum Generalkonsulat begeben und dort ihren Wahlzettel persönlich in eine Urne werfen, oder sie können ihre Stimme per Brief abgeben. Genauso handhaben wir es. Ein Südtiroler oder eine Südtirolerin, der/die im Ausland ansässig ist und ins Register der im Ausland lebenden StaatsbürgerInnen einge-tragen ist, bekommt auf alle Fälle die Möglichkeit, seine Stimme per Briefwahl abzugeben. Wenn er indes den Antrag stellt, in seiner Heimatgemeinde wählen zu wollen, dann kann er sich selbstverständlich dorthin begeben und dort wählen, mit dem Unterschied, dass er im Gegensatz zu früher keine Spesenrückvergütung mehr be-kommt. Nachdem wir tendenziell eine sinkende Wahlbeteiligung haben, möchten wir also möglichst vielen Bürgern die Möglichkeit geben zu wählen. Es kann durchaus vorkommen, dass sich jemand am Wahltag, aus welchen Gründen auch immer, nicht im Lande befindet. In diesem Falle verhält es sich genau umgekehrt. Alle haben das Recht, sich in das Wahllokal zu begeben und zu wählen. Den Antrag müssen jene stellen, die am Wahltag nicht da sind und somit per Briefwahl wählen möchten. Der Kollege Pöder hat im Rahmen der Generaldebatte den Ein-wand gemacht, dass die Wahlurne beim Amt für Zentrale Dienste stehen würde. Der Generaldirektor hat mir er-klärt, dass diese Urne selbstverständlich von der Polizei bewacht werden wird. Dann verhält es sich wie bei ande-ren "fliegenden" Wahllokalen – Altersheimen usw. - auch. Wenn nicht eine eigene Sektion eingerichtet worden ist, dann wird die Urne in eine spezielle Sektion gebracht, wobei die Listenführer dort natürlich anwesend sein dürfen. Dann werden die Umschläge geöffnet und die Stimmen ausgezählt. Der staatliche Garant für Datenschutz hat dies gutgeheißen. Die Heimatfernen haben dies ausdrücklich begrüßt. Wir hatten letzthin eine Wahlbeteiligung zwi-schen 20 und 25 Prozent, und ich denke nicht, dass sich diese wesentlich steigern wird. Auf alle Fälle sparen wir einige Millionen Euro ein und ermöglichen eine entsprechende Beteiligung an den Wahlen. Wir wissen natürlich auch, wie unterschiedlich Interpretationen und Auslegungen sein können. Natürlich kann jemand die Einführung

17

der Briefwahl anfechten. Wir wollen auf alle Fälle diesen Weg gehen, weil wir glauben, dass das Wahlrecht ge-stärkt und nicht geschwächt werden soll.

KNOLL (SÜD-TIROLER FREIHEIT): Ich hätte eine technische Frage, Kollege Pichler Rolle. Wie kann bei

der Briefwahl sicherstellt werden, dass die Personen selber abstimmen? Der Brief kann ja theoretisch von jedem geöffnet werden. Wie wird rein technisch sichergestellt - durch einen Code oder was auch immer -, dass es sich um die richtige Person handelt? Sonst könnte ja auch jemand anderes für diese Person abstimmen. Hat es dies-bezüglich auch ein Gutachten gegeben. Vielleicht kann der Kollege Pichler Rolle noch kurz darauf antworten.

PICHLER ROLLE (SVP): Mir ist nicht bekannt, dass es einen Code gibt, aber ich kann mich diesbezüglich

gerne erkundigen. Der Wähler darf auf keinen Fall erkennbar sein. Deshalb gibt es ja einen doppelten Umschlag. Wir haben die Bestimmung mit dem Beauftragten für Datenschutz im Detail abgeklärt, aber der Stimmzettel kann sicher nicht rückverfolgbar sein. Ich glaube, dass das überall gleich geregelt ist.

KNOLL (SÜD-TIROLER FREIHEIT): (unterbricht) PICHLER ROLLE (SVP): Das wird mit der Post im Detail geregelt. Wir haben die Zustellfrist von 20 auf 30

Tage erhöht. Auf jeden Fall wird es spezielle Zustellungen an diese Wähler geben, aber wie das im Detail ablau-fen wird, weiß ich nicht. Wir haben eigentlich nichts anderes getan, als die staatlichen Bestimmungen zu über-nehmen.

PRESIDENTE: Metto in votazione l'emendamento n. 1. Apro la votazione: approvato con 27 voti favorevoli

e 1 voto contrario. Gli emendamenti n, 2, 3, 4 e 5 di conseguenza decadono. Apro la votazione sull'emendamento n. 6: approvato con 28 voti favorevoli e 1 astensione. Apro la votazione sull'emendamento n. 7: approvato all'unanimità. Apro la votazione sull'emendamento n. 8: respinto con 6 voti favorevoli, 22 voti contrari e 1 astensione. L'emendamento n. 9 decade. Apro la votazione sull'emendamento n. 10: respinto con 5 voti favorevoli, 22 voti contrari e 4 astensioni. Apro la votazione sull'emendamento n. 11: respinto con 5 voti favorevoli, 23 voti contrari e 2 astensioni. Apro la votazione sull'emendamento n. 12: respinto con 8 voti favorevoli, 21 voti contrari e 1 astensione. Apro la votazione sull'emendamento n. 13: respinto con 7 voti favorevoli, 21 voti contrari e 3 astensioni. Apro la votazione sull'emendamento n. 14: respinto con 3 voti favorevoli, 22 voti contrari e 6 astensioni. Apro la votazione sull'emendamento n. 15: respinto con 11 voti favorevoli, 19 voti contrari e 1 astensione. Apro la votazione sull'emendamento n. 16: approvato con 22 voti favorevoli, 2 voti contrari e 7 astensioni. Apro la votazione sull'emendamento n. 17: approvato con 17 voti favorevoli, 1 voto contrario e 12 asten-

sioni. Apro la votazione sull'emendamento n. 18: respinto con 3 voti favorevoli, 21 voti contrari e 5 astensioni. Apro la votazione sull'emendamento n. 19: respinto con 3 voti favorevoli, 27 voti contrari e 1 astensione. Chi chiede la parola sull'articolo 1? Nessuno. Apro la votazione: approvato con 19 voti favorevoli, 10 voti

contrari e 1 astensione.

Art. 2 Disposizioni concernenti la forma di governo

e i rapporti fra gli organi della Provincia 1. Il/La presidente della Provincia è eletto/eletta dal Consiglio provinciale tra i propri/le proprie com-ponenti, con votazione a scrutinio segreto e a maggioranza assoluta di questi/queste. Per l'elezione del/della presidente della Provincia, i partiti o raggruppamenti politici presentano, tramite i rispettivi gruppi consiliari, una dichiarazione di governo. 2. Entro il decimo giorno successivo alla proclamazione della sua elezione, il/la presidente della Pro-vincia presenta il programma di governo e la proposta di composizione della Giunta provinciale, sulla

18

quale chiede il voto del Consiglio. Nel rispetto di quanto stabilito dall'articolo 50 dello Statuto spe-ciale, la proposta indica i consiglieri/le consigliere chiamati/chiamate a comporre la Giunta, le rispet-tive competenze e, tra questi/queste, i consiglieri/le consigliere chiamati/chiamate alla carica di primo/prima e di secondo/seconda vicepresidente. 3. La Giunta provinciale è composta da un massimo di otto componenti oltre al/alla presidente. La Giunta rispecchia nella sua composizione la proporzione dei due generi esistente nel Consiglio pro-vinciale al momento della sua costituzione. Qualora nella composizione del Consiglio provinciale uno dei due generi sia percentualmente minoritario, nella composizione della Giunta la presenza di detto genere non può essere inferiore a quello stesso valore percentuale, con arrotondamento all'unità più prossima. 4. Su proposta del/della presidente della Provincia, il Consiglio elegge la Giunta provinciale con vota-zione unica, a scrutinio palese e a maggioranza assoluta dei suoi/delle sue componenti. Se nella composizione della Giunta sono presenti persone che non appartengono al Consiglio provinciale, la proposta è sottoposta a votazione solo se hanno dato il proprio assenso i consiglieri/le consigliere del gruppo linguistico dei designati, nelle modalità previste dall'articolo 50 dello Statuto speciale, e la Giunta è eletta con la maggioranza dei due terzi dei/delle componenti del Consiglio provinciale. Non è rieleggibile alla carica di assessore/assessora, se non dopo che siano trascorsi 48 mesi dalla ces-sazione dall'ultimo periodo di carica, colui/colei che ha ricoperto tale carica consecutivamente per tre legislature, o ininterrottamente per 15 anni. 5. Il Consiglio provinciale esprime la sfiducia nei confronti del/della presidente della Provincia tramite una mozione motivata, sottoscritta da almeno un quarto dei consiglieri/delle consigliere, votata per appello nominale e approvata dalla maggioranza assoluta dei suoi/delle sue componenti. La mozione di sfiducia non è posta in discussione se non reca la proposta di una diversa candidatura alla presi-denza della Provincia e un nuovo programma di governo, e non può essere discussa dal Consiglio provinciale prima che siano decorsi dieci giorni dalla sua presentazione. Su di essa il Consiglio de-cide comunque entro i successivi 30 giorni. L'approvazione della mozione di sfiducia nei confronti del/della presidente della Provincia o della Giunta provinciale comporta la decadenza dell'intera Giunta provinciale. Una mozione di sfiducia presentata nei confronti della maggioranza degli asses-sori/delle assessore si considera proposta nei confronti dell'intera Giunta provinciale. L'approvazione della mozione di sfiducia nei confronti di un assessore/una assessora comporta la decadenza di questo/a dal mandato. 6. In caso di decadenza, dimissioni, impedimento permanente o morte del/della presidente della Pro-vincia, si procede all'elezione della nuova Giunta provinciale ai sensi dei commi 1, 2, 3 e 4. Si pro-cede parimenti a nuova elezione del/della presidente e della Giunta, ovvero della sola Giunta, in caso di approvazione della mozione di sfiducia di cui al comma 5, periodi 4 e 5. Fino all’elezione della nuova Giunta, la Giunta provinciale dimissionaria rimane in carica per l'ordinaria amministra-zione e per l'adozione degli atti indifferibili e urgenti. Le funzioni di presidente della Provincia sono assunte dal primo/dalla prima vicepresidente. Qualora singoli/singole componenti della Giunta do-vessero cessare dalla carica a seguito di decadenza, morte, dimissioni, approvazione di una mo-zione di sfiducia individuale o altra causa, il Consiglio provinciale procede alla sostituzione degli stes-si, su proposta del/della presidente della Provincia, secondo le modalità di cui ai commi 2 e 4. 7. La Giunta provinciale esercita collegialmente le proprie funzioni e, nel rispetto delle prerogative statutarie dei gruppi linguistici, delibera collegialmente, a maggioranza dei voti.

---------- Art. 2

Bestimmungen über die Regierungsform und die Beziehungen zwischen den Organen des Landes

1. Die Landeshauptfrau/Der Landeshauptmann wird vom Landtag aus seiner Mitte in geheimer Wahl und mit absoluter Mehrheit der Abgeordneten gewählt. Für die Wahl der Landeshauptfrau/des Lan-deshauptmanns geben die Parteien oder die politischen Gruppierungen über ihre Fraktionen eine Regierungserklärung ab. 2. Binnen zehn Tagen nach der Bekanntgabe der Wahl legt die Landeshauptfrau/der Landeshaupt-mann ein Regierungsprogramm und einen Vorschlag für die Zusammensetzung der Landesregie-

19

rung vor, über die der Landtag abstimmt. Unter Beachtung der Bestimmungen von Artikel 50 des Sonderstatuts hat der Vorschlag die Abgeordneten anzuführen, die die Landesregierung bilden sol-len, sowie die entsprechenden Zuständigkeiten, einschließlich der Angabe der ersten Stellvertrete-rin/des ersten Stellvertreters und der zweiten Stellvertreterin/des zweiten Stellvertreters. 3. Die Landesregierung besteht aus höchstens acht Mitgliedern und einer/einem Vorsitzenden. Die Zusammensetzung der Landesregierung entspricht dem Geschlechterverhältnis im Landtag zum Zeitpunkt seiner Konstituierung. Falls im Südtiroler Landtag eines der beiden Geschlechter prozen-tual unterrepräsentiert ist, darf dieses Geschlecht in der Landesregierung nicht mit weniger als die-sem Prozentsatz vertreten sein, wobei auf die nächste Einheit ab- oder aufgerundet wird. 4. Auf Vorschlag der Landeshauptfrau/des Landeshauptmannes wählt der Südtiroler Landtag die Landesregierung in einer einzigen, offenen Abstimmung, mit der absoluten Mehrheit der Abgeordne-ten. Falls nicht alle Mitglieder der Landesregierung dem Landtag angehören, wird der Vorschlag nur dann zur Abstimmung gebracht, sofern die Abgeordneten der entsprechenden Sprachgruppe nach Maßgabe von Artikel 50 des Sonderstatuts damit einverstanden sind und die Landesregierung mit der Zweidrittelmehrheit der Landtagsabgeordneten gewählt wird. Nicht zur Landesrätin/zum Landes-rat wählbar ist eine Person, die drei Legislaturperioden nacheinander oder 15 Jahre lang ohne Un-terbrechung dieses Amt bekleidet hat, außer es sind seit dem Ausscheiden aus dem Amt 48 Monate vergangen. 5. Der Landtag spricht der Landeshauptfrau/dem Landeshauptmann sein Misstrauen mit begründetem Antrag aus. Dieser muss von mindestens einem Viertel der Abgeordneten unterzeichnet, einer nament-lichen Abstimmung unterzogen und von der absoluten Mehrheit der Abgeordneten genehmigt werden. Der Misstrauensantrag wird nur dann zur Abstimmung gebracht, sofern er eine Gegenkandidatin/einen Gegenkandidaten zur Landeshauptfrau/zum Landeshauptmann oder ein neues Regierungsprogramm enthält. Der Antrag darf erst nach zehn Tagen ab Vorlage im Landtag zur Debatte gebracht werden. Der Landtag entscheidet über den Misstrauensantrag jedenfalls binnen 30 Tagen. Die Annahme des Misstrauensantrags gegen die Landeshauptfrau/den Landeshauptmann oder die Landesregierung be-dingt den Amtsverlust der gesamten Landesregierung. Ein Misstrauensantrag gegen die Mehrheit der Landesrätinnen/Landesräte gilt als Misstrauensantrag gegen die gesamte Landesregierung. Die An-nahme des Misstrauensantrags gegen eine Landesrätin/einen Landesrat bedingt den Amtsverlust der-selben/desselben. 6. Bei Amtsverlust, Rücktritt, dauerhafter Verhinderung oder Ableben der Landeshauptfrau/des Lan-deshauptmanns wird gemäß den Absätzen 1, 2, 3 und 4 eine neue Landesregierung gewählt. Ebenso wird die Landeshauptfrau/der Landeshauptmann und die Landesregierung bzw. nur die Lan-desregierung dann neu gewählt, wenn der Misstrauensantrag gemäß den Sätzen 6 und 7 von Absatz 5 angenommen wird. Bis zur Wahl der neuen Landesregierung bleibt die vorherige Landesregierung für die ordentliche Verwaltung und für die Ergreifung unaufschiebbarer und dringender Akte im Amt. Die Aufgaben der Landeshauptfrau/des Landeshauptmanns werden von der ersten Stellvertrete-rin/vom ersten Stellvertreter wahrgenommen. Falls einzelne Mitglieder der Landesregierung wegen Amtsverlust, Ableben, Rücktritt, Annahme eines Misstrauensantrages oder aus sonstigem Grund aus dem Amt scheiden sollten, werden diese auf Vorschlag der Landeshauptfrau/des Landeshauptman-nes den Verfahren gemäß den Absätzen 2 und 4 folgend ersetzt. 7. Die Landesregierung übt ihre Zuständigkeiten kollegial aus und beschließt, unter Beachtung der Rechte der Sprachgruppen gemäß Autonomiestatut, mit Stimmenmehrheit. Emendamento n. 1, presentato dal consigliere Urzì: "L'articolo è così sostituito: "1. Gli eletti/Le elette in

Consiglio provinciale che nell'ambito dei gruppi linguistici a cui hanno dichiarato di appartenere hanno ottenuto il numero maggiore di preferenze personali, a prescindere dalle liste di cui sono stati/state candidati/candidate, rive-stiranno le funzioni di presidente e rispettivamente primo/prima e secondo/seconda vicepresidente della Giunta provinciale, in attuazione del disposto dell'articolo 50 dello Statuto di autonomia. In caso di parità di preferenze viene preferito/preferita l'eletto/eletta più giovane.

2. Essi/Esse presenteranno congiuntamente entro il decimo giorno successivo alla proclamazione della loro elezione il programma di governo e la proposta di composizione della Giunta provinciale, sulla quale chiedono il voto del Consiglio.

20

3. La Giunta provinciale è composta da un massimo di sette componenti oltre al/alla presidente e conside-rando componenti della Giunta i/le due vicepresidenti.

4. Su proposta del/della presidente della Provincia il Consiglio elegge la Giunta provinciale con votazione unica, a scrutinio palese ed a maggioranza assoluta dei suoi/delle sue componenti.

5. Se nella composizione della Giunta sono presenti persone che non appartengono al Consiglio provin-ciale, le modalità di elezione seguono i criteri fissati dall'articolo 50 dello Statuto di autonomia.

6. Non è rieleggibile alla carica di assessore/assessora, se non dopo che siano trascorsi 48 mesi dalla ces-sazione dell'ultimo periodo di carica, colui/colei che ha ricoperto tale carica consecutivamente per tre legislature, o ininterrottamente per quindici anni."

"Der Artikel erhält folgende Fassung: "1. Die in den Landtag gewählten Kandidatinnen und Kandidaten, die unabhängig von ihrer Wahlliste innerhalb der Sprachgruppe, der sie laut Eigenerklärung angehören, die höchste Anzahl an Vorzugsstimmen erhalten haben, werden nach Artikel 50 des Autonomiestatuts zur Landeshaupt-frau/zum Landeshauptmann bzw. zur/zum ersten/zweiten Stellvertreterin/Stellvertreter der Landesregierung er-nannt. Bei gleicher Anzahl an Vorzugsstimmen erhält die jüngere Kandidatin/der jüngere Kandidat den Vorzug.

2. Binnen zehn Tagen nach der Bekanntgabe ihrer Wahl legen sie zusammen ein Regierungsprogramm und einen Vorschlag für die Zusammensetzung der Landesregierung vor, über die der Landtag abstimmt.

3. Die Landesregierung besteht aus höchstens sieben Mitgliedern zusätzlich zur Landeshauptfrau/ zum Landeshauptmann, wobei die zwei Stellvertreterinnen/Stellvertreter auch Mitglieder der Landesregierung sind.

4. Auf Vorschlag der Landeshauptfrau/des Landeshauptmannes wählt der Landtag die Landesregierung in einer einzigen, offenen Abstimmung, mit der absoluten Stimmenmehrheit der Abgeordneten

5. Falls nicht alle Mitglieder der Landesregierung dem Landtag angehören, erfolgt die Wahl nach Maßgabe von Artikel 50 des Autonomiestatuts.

6. Nicht zur Landesrätin/zum Landesrat wiedergewählt werden darf eine Person, die drei Legislaturperioden nacheinander oder 15 Jahre lang ohne Unterbrechung dieses Amt bekleidet hat, außer es sind seit dem Aus-scheiden aus dem Amt 48 Monate vergangen."

Emendamento n. 2, presentato dai consiglieri Leitner e Mair: "Il comma 1 è così sostituito: "1. Ai sensi degli articoli 47 e 48 dello Statuto speciale il Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano è eletto con sistema proporzionale e a suffragio universale diretto e segreto secondo le norme seguenti:

a) Il presidente della Provincia è eletto direttamente mediante apposita scheda. Diventa presidente della Provincia il candidato che ottiene più voti. Ogni partito partecipante alle elezioni deve indicare un candi-dato alla carica di presidente della Provincia. I voti ricevuti dai candidati alla carica di presidente della Provincia che non hanno ottenuto la maggioranza dei voti valgono come voti di preferenza per la rispet-tiva lista di partito alle elezioni del Consiglio provinciale.

b) In caso di cessazione dalla carica di presidente della Provincia prima del termine della legislatura, ven-gono indette nuove elezioni.

c) Il territorio della provincia di Bolzano costituisce un unico collegio elettorale per l'elezione del Consiglio provinciale.

d) Il numero dei consiglieri provinciali è 34. e) Ai sensi dell'articolo 48 dello Statuto speciale e delle disposizioni della presente legge è garantita la

rappresentanza del gruppo linguistico ladino nel Consiglio provinciale. f) Il Consiglio provinciale è eletto per la durata di cinque anni. Il quinquennio decorre dalla data delle ele-

zioni." Der Absatz 1 erhält folgende Fassung: "1. Im Sinne von Artikel 47 und 48 des Sonderstatuts wird der Südti-

roler Landtag nach dem Verhältniswahlrecht in allgemeiner, direkter und geheimer Wahl gemäß den folgenden Bestimmungen gewählt.

a) Der Landeshauptmann wird direkt mittels eigenen Stimmzettels gewählt. Landeshauptmann wird derje-nige Kandidat, welcher am meisten Stimmen erhält. Jede zur Wahl antretende Partei muss einen Kandi-daten für die Wahl des Landeshauptmannes stellen. Jene Stimmen der Kandidaten für die Wahl des Landeshauptmannes, welche nicht die meisten Stimmen erhalten haben, gelten als Vorzugsstimmen für die jeweilige Parteiliste für die Landtagswahl.

b) Im Falle des Ausscheidens des Landeshauptmannes vor Ablauf der Legislaturperiode werden Neuwah-len ausgeschrieben.

c) Das Gebiet des Landes Südtirol bildet für die Wahl des Landtages einen einzigen Wahlkreis.

21

d) Die Zahl der Landtagsabgeordneten beträgt 34. e) Im Sinne des Artikels 48 des Sonderstatuts und gemäß den Bestimmungen dieses Gesetzes wird der

ladinischen Sprachgruppe die Vertretung im Landtag gewährleistet. f) Der Landtag wird für fünf Jahre gewählt. Die Fünfjahresperiode beginnt mit dem Wahltag." Emendamento n. 3, presentato dai consiglieri Klotz e Knoll: "Il comma 1 è così sostituito: "1. Il/La presi-

dente della Provincia è eletto/eletta direttamente con un'apposita scheda di voto. Diventa presidente della Provin-cia chi ottiene il maggior numero di voti. I partiti che presentano candidati/candidate per l'elezione in Consiglio provinciale, possono anche presentare un candidato/una candidata alla carica di presidente della Provincia, ma non sono tenuti a farlo. I voti per i candidati/le candidate a presidente della Provincia che non risultano eletti/elette valgono come voti di preferenza per la loro lista ai fini dell'elezione in Consiglio provinciale."

"Der Absatz 1 erhält folgende Fassung: "1. Die Landeshauptfrau/Der Landeshauptmann wird mit eigenem Stimmzettel allgemein und direkt gewählt. Landeshauptfrau/Landeshauptmann wird, wer die meisten Stimmen erhält. Die Parteien, welche Kandidatinnen/Kandidaten für die Wahl der Landtagsabgeordneten stellen, können auch eine Landeshauptfrau-Kandidatin/einen Landeshauptmann-Kandidaten stellen, müssen dies aber nicht. Die Stimmen jener Landeshauptfrau/Landeshauptmann-Kandidaten, die bei der Wahl unterliegen, gelten als Vorzugs-stimmen für die jeweilige Liste für die Wahl der Landtagsabgeordneten."

Emendamento n. 4, presentato dal consigliere Pichler Rolle: "Il secondo periodo del comma 2 è così so-stituito: "Nel rispetto di quanto stabilito dall'articolo 50 dello Statuto speciale, la proposta indica le consigliere/i consiglieri o le persone che non appartengono al Consiglio chiamate/chiamati a comporre la Giunta, le rispettive competenze e, tra queste/questi, coloro che sono chiamate/chiamati alla carica di prima/primo e di se-conda/secondo vicepresidente.

"Der zweite Satz des Absatzes 2 wird wie folgt ersetzt: "Unter Beachtung der Bestimmungen von Artikel 50 des Sonderstatuts hat der Vorschlag die Abgeordneten oder die nicht dem Landtag angehörenden Personen an-zuführen, die die Landesregierung bilden sollen, sowie die entsprechenden Zuständigkeiten, einschließlich der Angabe der ersten Stellvertreterin/des ersten Stellvertreters und der zweiten Stellvertreterin/des zweiten Stellver-treters."

Emendamento n. 5, presentato dai consiglieri Leitner e Mair: "Il comma 3 è così sostituito: "3. La Giunta provinciale ha 7 componenti".

"Der Absatz 3 erhält folgende Fassung: "3. Die Landsregierung besteht aus 7 Mitgliedern". Emendamento n. 6, presentato dal consigliere Urzì: "Il comma 3 è così sostituito: "3. La Giunta provinciale

è composta da un massimo di otto componenti". "Der Absatz 3 erhält folgende Fassung: "3. Die Landsregierung besteht aus höchstens acht Mitgliedern". Emendamento n. 7, presentato dal consigliere Pöder: "Comma 3. La parola "otto" è sostituita dalla parola

"sei". "Absatz 3, das Wort "acht" wird durch das Wort "sechs" ersetzt. Emendamento n. 8, presentato dal consigliere Urzì: "Comma 3. Il numero "otto" è sostituita dal numero

"sei". "Absatz 3, die Zahl "acht" wird durch die Zahl "sechs" ersetzt. Emendamento n. 9, presentato dai consiglieri Leitner e Mair: "Al comma 3 le parole "un massimo di otto"

sono sostituite dalla parola "sei". " Absatz 3, die Worte "höchstens acht " werden mit dem Wort "sechs" ersetzt. Emendamento n. 10, presentato dai consiglieri Klotz e Knoll: "Comma 3, le parole "massimo di otto com-

ponenti" sono sostituite dalle parole "massimo di sei componenti". " Absatz 3, die Worte "höchstens acht Mitgliedern", werden durch die Worte "höchstens sechs Mitgliedern"

ersetzt. Emendamento n. 11, presentato dal consigliere Pichler Rolle: "Al comma 3 la parola "presidente" è sosti-

tuita dalle parole "presidente della Provincia". "In Absatz 3 wird das Wort "Vorsitzenden" durch die Worte "Landeshauptmann/Landeshauptfrau" ersetzt. Emendamento n. 12, presentato dai consiglieri Leitner e Mair: "Il comma 4 è così sostituito: "4. Fatto salvo

quanto disposto al comma 3, su proposta nominale del presidente della Provincia, con votazioni separate e per appello nominale, il Consiglio provinciale elegge a maggioranza assoluta dei suoi componenti i singoli assessori. Qualora uno o più assessori proposti ai sensi del comma 1 non vengano eletti, il presidente della Provincia pre-senta una nuova proposta nominativa. Ai sensi dell'articolo 50, comma 2, dello Statuto speciale, su proposta di uno o più gruppi consiliari possono essere eletti alla carica di assessore al massimo due soggetti non eletti nel

22

Consiglio provinciale, purché vi sia il consenso dei consiglieri del gruppo linguistico dei designati, limitatamente a quelli che costituiscono la maggioranza che sostiene la Giunta provinciale. Il Consiglio elegge tali assessori con la maggioranza di due terzi dei suoi componenti. Su proposta nominale del presidente della Provincia e con votazioni separate per gruppo linguistico, sono eletti tra gli assessori, per appello nominale e a maggioranza assoluta dei componenti del Consiglio provinciale, i due vicepresidenti. Dopo la seconda votazione è sufficiente la maggioranza semplice dei componenti del Consiglio. Non è immediatamente rieleggibile alla carica di presidente della Provin-cia, e comunque prima che siano decorsi 48 mesi, chi ha espletato tale carica consecutivamente per tre legislature o comunque ininterrottamente per quindici anni. Esclusivamente a tal fine si considera legislatura l'espletamento della carica per almeno 48 mesi. Non è immediatamente rieleggibile alla carica di assessore, e comunque prima che siano decorsi 48 mesi, chi ha espletato tale carica consecutivamente per tre legislature o comunque ininter-rottamente per quindici anni. Esclusivamente a tal fine si considera legislatura l'espletamento della carica per al-meno 48 mesi. Le disposizioni di cui ai commi 1 e 2 non si applicano alle elezioni del presidente della Provincia e degli assessori effettuate dopo la data di entrata in vigore della presente legge. Per tutte le elezioni successive si considerano invece le cariche di governo precedentemente ricoperte."

"Der Absatz 4 erhält folgende Fassung: "4. Unbeschadet der Bestimmungen des Absatzes 3 wählt der Landtag auf namentlichen Vorschlag des Landeshauptmannes in getrennten, mit Namensaufruf durchgeführten Abstimmungen und mit absoluter Mehrheit seiner Mitglieder die einzelnen Landesräte. Falls ein oder mehrere gemäß Absatz 1 vorgeschlagene Landesräte nicht gewählt werden, legt der Landeshauptmann einen neuen na-mentlichen Vorschlag vor. Im Sinne des Artikels 50 Absatz 2 des Sonderstatuts können auf Vorschlag einer oder mehrerer Landtagsfraktionen höchstens zwei Personen zu Landesräten gewählt werden, die keine Landtagsabge-ordneten sind, sofern die Landtagsabgeordneten der Sprachgruppe der namhaft gemachten Personen – und zwar nur jene der Mehrheit, welche die Landesregierung unterstützt – dem Vorschlag zustimmen. Der Landtag wählt diese Landesräte mit der Mehrheit von zwei Dritteln seiner Mitglieder. Auf namentlichen Vorschlag des Landes-hauptmannes und in mit Namensaufruf durchgeführten Abstimmungen werden die zwei Landeshauptmannstellver-treter unter den Landesräten getrennt für jede Sprachgruppe und mit absoluter Mehrheit der Mitglieder des Land-tages gewählt. Nach dem zweiten Wahlgang genügt die einfache Mehrheit der Mitglieder des Landtages. Wer das Amt eines Landesrates für drei aufeinanderfolgende Legislaturperioden oder jedenfalls ununterbrochen für fünf-zehn Jahre bekleidet hat, kann nicht unmittelbar im Anschluss daran und jedenfalls nicht vor Ablauf von 48 Mo-naten wieder für dieses Amt gewählt werden. Als Legislaturperiode wird ausschließlich zu diesem Zwecke eine Amtsausübung von mindestens 48 Monaten betrachtet. Die Bestimmungen gemäß den Absätzen 1 und 2 finden auf die Wahlen des Landeshauptmannes und der Landesräte, die nach Inkrafttreten dieses Gesetzes stattfinden, noch keine Anwendung. Für alle darauffolgenden Wahlen werden die bereits bekleideten Regierungsämter jedoch berücksichtigt."

Emendamento n. 13, presentato dai consiglieri Dello Sbarba e Heiss: "Il comma 4 è così sostituito: "4. La composizione della Giunta deve adeguarsi alla consistenza dei gruppi linguistici quali sono rappresentati in Consi-glio provinciale, fatte salve le garanzie per il gruppo linguistico ladino di cui all'articolo 50, comma 3, dello Statuto di autonomia. L'elezione degli assessori/delle assessore viene effettuata dal Consiglio separatamente per ciascun gruppo linguistico e avviene a scrutinio segreto e a maggioranza assoluta dei/delle componenti del Consiglio. Ogni consigliere/consigliera può esprimere al massimo tante preferenze quanti/quante sono gli assessori/le assessore da eleggere. Risultano eletti/elette coloro che hanno ottenuto il maggior numero dei voti. Non è rieleggibile alla carica di assessore/assessora colui/colei che ha ricoperto tale carica per tre legislature o per 15 anni".

"Der Absatz 4 erhält folgende Fassung: "4. Unbeschadet der Bestimmungen zur Sicherstellung der Vertre-tung der ladinischen Sprachgruppe nach Artikel 50 Absatz 3 des Autonomiestatuts hat sich die Zusammensetzung der Landesregierung nach der Stärke der im Landtag vertretenen Sprachgruppen zu richten. Der Landtag wählt die Landesrätinnen und Landesräte getrennt nach Sprachgruppen, in einer geheimen Abstimmung und mit der absoluten Stimmenmehrheit der Landtagsabgeordneten. Jeder/Jede Abgeordnete kann höchstens so viele Vor-zugsstimmen abgeben, wie Landesrätinnen/Landesräte zu wählen sind. Als gewählt gilt, wer die höchste Stim-menanzahl auf sich vereint. Nicht zur Landesrätin/zum Landesrat wiederwählbar ist eine Person, die dieses Amt drei Legislaturperioden oder 15 Jahre lang bekleidet hat."

Emendamento n. 14, presentato dal consigliere Pichler Rolle: "Il comma 4 è così sostituito: "4. Su proposta del/della presidente della Provincia, il Consiglio elegge gli assessori/le assessore con votazione unica, a scrutinio palese e a maggioranza assoluta dei suoi/delle sue componenti. Qualora una o più persone proposte non doves-sero far parte del Consiglio provinciale, queste sono invece elette in una votazione separata con le modalità previ-ste dall'articolo 50 dello Statuto speciale. Non è rieleggibile alla carica di assessore/assessora, se non dopo che

23

siano trascorsi 48 mesi dalla cessazione dall'ultimo periodo di carica, colui/colei che ha ricoperto tale carica con-secutivamente per tre legislature o ininterrottamente per 15 anni."

"Der Absatz 4 erhält folgende Fassung: "4. Auf Vorschlag der Landeshauptfrau/des Landeshauptmannes wählt der Südtiroler Landtag die Landesrätinnen/Landesräte in einer einzigen, offenen Abstimmung, mit der abso-luten Mehrheit der Abgeordneten. Sollten eine oder mehrere der vorgeschlagenen Personen nicht dem Landtag angehören, werden diese jedoch in einer getrennten Abstimmung gewählt, und zwar nach Maßgabe von Artikel 50 des Sonderstatuts. Nicht zur Landesrätin/zum Landesrat wählbar ist eine Person, die drei Legislaturperioden nacheinander oder 15 Jahre lang ohne Unterbrechung dieses Amt bekleidet hat, außer es sind seit dem Aus-scheiden aus dem Amt 48 Monate vergangen."

Emendamento n. 15, presentato dal consigliere Urzì: Il primo periodo del comma 4 è così sostituito: "Su proposta del/della presidente della Giunta provinciale il Consiglio elegge la Giunta provinciale. Essa deve ottenere in distinte votazioni palesi dei consiglieri/delle consigliere dei rispettivi gruppi linguistici la maggioranza assoluta."

"Absatz 4, der erste Satz erhält folgende Fassung: "Auf Vorschlag der Landeshauptfrau/des Landeshaupt-manns wählt der Südtiroler Landtag die Landesregierung. In den einzelnen offenen Abstimmungen muss die ab-solute Mehrheit der Abgeordneten der verschiedenen Sprachgruppen erzielt werden."

Emendamento n. 16, presentato dal consigliere Pöder: "Comma 4, le parole ", se non dopo che siano tra-scorsi 48 mesi dalla cessazione dell'ultimo periodo di carica," sono soppresse.

"Absatz 4, die Worte ", außer es sind seit dem Ausscheiden aus dem Amt 48 Monate vergangen" werden gestrichen.

Emendamento n. 17, presentato dai consiglieri Leitner e Mair: "Il comma 5 è così sostituito: "5. Con mag-gioranza assoluta dei suoi componenti, il Consiglio provinciale può approvare una mozione di sfiducia nei confronti del presidente della Provincia o nei confronti di singoli assessori. La mozione di sfiducia deve essere motivata e sottoscritta da almeno un quarto dei consiglieri. La mozione di sfiducia è votata per appello nominale. L'approva-zione della mozione di sfiducia nei confronti del/della presidente della Provincia o della Giunta provinciale com-porta la decadenza dell'intera Giunta provinciale. Una mozione di sfiducia presentata nei confronti della maggio-ranza degli assessori si considera proposta nei confronti dell'intera Giunta provinciale. Fino all'elezione della nuova Giunta provinciale, essa esercita le funzioni ai sensi dell'articolo 68. L'approvazione della mozione di sfidu-cia nei confronti di un assessore/un'assessora comporta la decadenza dell'assessore/a dalla sua carica. La mo-zione di sfiducia non può essere trattata dal Consiglio provinciale prima che siano decorsi 15 giorni e deve essere trattata comunque entro 45 giorni dalla sua presentazione."

"Der Absatz 5 erhält folgenden Wortlaut: "5. Der Landtag kann mit absoluter Mehrheit seiner Mitglieder ei-nen Misstrauensantrag gegen den Landeshauptmann oder gegen einzelne Landesräte genehmigen. Der Miss-trauensantrag muss begründet sein und von mindestens einem Viertel der Abgeordneten unterzeichnet werden. Über den Misstrauensantrag wird mit Namensaufruf abgestimmt. Die Genehmigung des Misstrauensantrages gegen den Landeshauptmann oder gegen die Landesregierung hat den Verfall der gesamten Landesregierung zur Folge. Ein gegen die Mehrheit der Landesräte gestellter Misstrauensantrag gilt als Misstrauensantrag gegen die gesamte Landesregierung. Bis zur Wahl der neuen Landesregierung übt sie ihre Funktionen im Sinne des Artikels 68 aus. Die Genehmigung eines Misstrauensantrages gegen einen Landesrat hat den Verfall von seinem Amt zur Folge. Der Misstrauensantrag darf vom Landtag nicht vor Ablauf von 15 Tagen und muss auf alle Fälle innerhalb von 45 Tagen nach seiner Einbringung behandelt werden."

Emendamento n. 18, presentato dal consigliere Pichler Rolle: "Il comma 5 è così sostituito: "5. Il Consiglio provinciale può esprimere la sfiducia nei confronti del/della presidente della Provincia unicamente eleggendo a maggioranza un successore/una succeditrice. La mozione motivata deve essere sottoscritta da almeno un quarto dei consiglieri/delle consigliere e sottoposta a votazione per appello nominale. La mozione di sfiducia non è posta in votazione se non reca la proposta di una diversa candidatura alla presidenza della Provincia e un nuovo pro-gramma di governo, e non può essere discussa dal Consiglio provinciale prima che siano trascorsi dieci giorni dalla sua presentazione. Su di essa il Consiglio decide comunque entro i 30 giorni successivi. L'approvazione della mozione di sfiducia nei confronti del/della presidente della Provincia comporta la decadenza dell'intera Giunta provinciale. Il successore/La succeditrice propone i nuovi/le nuove componenti della Giunta secondo le modalità di cui ai commi 2, 3 e 4. Una mozione di sfiducia presentata nei confronti dell'intera Giunta provinciale o della maggioranza dei/delle componenti della Giunta si considera proposta nei confronti del/della presidente della Provincia; di conseguenza si applicano le disposizioni di cui al presente comma. L'approvazione della mozione di sfiducia nei confronti di un assessore/un'assessora comporta la decadenza di questo/questa dal mandato."

24

"Der Absatz 5 erhält folgende Fassung: "5. Der Landtag kann der Landeshauptfrau/dem Landeshauptmann das Misstrauen nur dadurch aussprechen, dass der Landtag mit der Mehrheit seiner Mitglieder eine Nachfolge-rin/einen Nachfolger wählt. Der begründete Antrag muss von mindestens einem Viertel der Abgeordneten unter-zeichnet sein und einer namentlichen Abstimmung unterzogen werden. Der Misstrauensantrag wird nur dann zur Abstimmung gebracht, sofern er eine Gegenkandidatin/einen Gegenkandidaten zur Landeshauptfrau/zum Landes-hauptmann und ein neues Regierungsprogramm enthält. Der Antrag darf erst nach zehn Tagen ab Vorlage im Landtag zur Debatte gebracht werden. Der Landtag entscheidet über den Misstrauensantrag jedenfalls binnen 30 Tagen. Die Annahme des Misstrauensantrages gegen die Landeshauptfrau/den Landeshauptmann bedingt den Amtsverlust der gesamten Landesregierung. Die Nachfolgerin/Der Nachfolger schlägt die neuen Mitglieder der Landesregierung gemäß den Absätzen 2, 3 und 4 vor. Ein Misstrauensantrag gegen die gesamte Landesregie-rung oder die Mehrheit der Mitglieder der Landesregierung gilt als Misstrauensantrag gegen die Landeshaupt-frau/den Landeshauptmann; demnach gelten die angeführten Bestimmungen gemäß diesem Absatz. Die An-nahme des Misstrauensantrages gegen eine Landesrätin/einen Landesrat bedingt den Amtsverlust dersel-ben/desselben."

Emendamento n. 19, presentato dal consigliere Pöder: "Comma 5, le parole "La mozione di sfiducia non è posta in votazione se non reca la proposta di una diversa candidatura alla presidenza della Provincia o un nuovo programma di governo" sono soppresse.

"Absatz 5, die Worte "Der Misstrauensantrag wird nur dann zur Abstimmung gebracht, sofern er eine Ge-genkandidatin/einen Gegenkandidaten zur Landeshauptfrau/zum Landeshauptmann oder ein neues Regierungs-programm enthält." werden gestrichen.

Emendamento n. 20, presentato dai consiglieri Dello Sbarba e Heiss: Comma 5, le parole "non è posta in discussione se non reca la proposta di una diversa candidatura alla presidenza della Provincia e un nuovo pro-gramma di governo, e" sono soppresse.

"Absatz 5, die Worte "wird nur dann zur Abstimmung gebracht, sofern er eine Gegenkandidatin/einen Ge-genkandidaten zur Landeshauptfrau/zum Landeshauptmann oder ein neues Regierungsprogramm enthält. Der Antrag" werden gestrichen.

La parola al consigliere Pöder, prego. PÖDER (BürgerUnion): Danke, Herr Präsident! Ich habe einen Änderungsantrag eingebracht, um die Zahl

der Landesräte auf sechs zu begrenzen. Das würde also bedeuten, dass die Landesregierung aus sieben Mitglie-dern bestehen würde. Ich habe das bereits in den Jahren 1998, 2003 und 2008 vorgeschlagen, aber es hat immer geheißen, dass es nicht möglich wäre, die Landesregierung zu verkleinern. Wir hatten im Jahr 2003 elf Landesre-gierungsmitglieder, und damals hieß es, dass eine Verkleinerung unmöglich sei. Aber siehe da, zu Beginn dieser Legislaturperiode wurde die Landesregierung dann doch auf neun Mitglieder reduziert! Irgendetwas muss inzwi-schen also geschehen sein. Interessanterweise sind wir jetzt mit acht Landesregierungsmitgliedern der Zahl 7 näher als der Zahl 11. Irgendwie scheinen die damaligen Argumente, die gegen eine Verkleinerung der Landesre-gierung vorgebracht worden sind, nicht korrekt gewesen sein. Die Schweiz wird auch von sieben Bundesräten regiert, und deshalb glaube ich, dass in Südtirol sieben Landesregierungsmitglieder ausreichen müssten. Auch jetzt bräuchte es die Nachbesetzung eines weiteren zurückgetretenen Landesrates nicht, denn die von ihm ver-walteten Ressorts könnten einfach auf die anderen Mitglieder der Landesregierung aufgeteilt werden. Gerade in Zeiten, in denen sehr viel über Einsparungen bei den Kosten der Politik diskutiert wird, könnte man eine Reduzie-rung der Mitglieder der Landesregierung in Erwägung ziehen. Die Höchstgrenze sollte auf jeden Fall mit Gesetz festgelegt werden. Das wäre mit Sicherheit auch ein Schritt in Richtung mehr Effizienz, denn ich halte die Auftei-lung der bisherigen Aufgabenbereiche immer noch für falsch. Die Wirtschaftsbereiche gehören alle in ein Ressort, und jetzt soll mir niemand kommen und sagen, dass die Landwirtschaft nichts mit den anderen Wirtschaftsberei-chen zu tun habe. Das wäre eine Abwertung der Landwirtschaft, denn auch die Landwirtschaft ist ein Wirtschafts-faktor, so wie es das Handwerk, der Handel und andere Bereiche sind. Es bräuchte also nur einen Wirtschafslan-desrat, der alle Bereiche, die die Wirtschaft betreffen, betreuen sollte. Dazu zählen natürlich auch die Bereiche Innovation, Technologie, Kommunikation usw. Wenn ich von der jetzigen Zusammensetzung der Landesregierung ausgehe, dann würde ich Landesrat Widmann den Bereich Personal nehmen und dem Haushalts- und Finanzlan-desrat übertragen. Das wäre eine vernünftige Zusammensetzung. Auf alle Fälle wären wir mit sieben Landesregie-rungsmitgliedern mehr als bedient. Aufgrund unserer Sondersituation sind auch die Kultur und Schule auf drei Landesregierungsmitglieder aufgeteilt. Es gab ja schon einmal einen Vorschlag aus SVP-Reihen, diese Bereiche zusammenzufassen. Man könnte wirklich eine Reihe von Neuerungen vornehmen, und es würde sicher nicht der

25

Effizienz schaden, wenn alle Wirtschaftsbereiche in einem Ressort zusammengefasst würden. Ich verstehe nicht, warum man immer dann, wenn diese Diskussion kommt, sagt: "Nein, die Landwirtschaft gehört nicht dazu!" Ent-weder sie hat einen volkswirtschaftlichen Nutzen und fällt in die Wirtschaftssparte oder nicht. Die Landwirtschaft ist mit Sicherheit auch als Wirtschaftsfaktor zu betrachten. Es mag schon sein, dass es dort auch noch andere As-pekte gibt, aber diese sollten im Sinne einer sinnvollen Raumordnungs- und Landschaftsentwicklung berücksich-tigt werden. Das Raumordnungsgesetz wurde innerhalb von zwei Legislaturen 30 Mal abgeändert, nur um be-stimmte Bedürfnisse zu befriedigen und kleine Gruppen zufriedenzustellen. Wie gesagt, es wäre wichtig, alle Wirt-schaftsbereiche in einem Ressort zusammenzufassen. Mit einer Verkleinerung der Landesregierung auf sieben Mitglieder könnte man nicht nur Einsparungen vornehmen, sondern es würde auch zu mehr Effizienz und mehr Logik in der Aufteilung der Ressorts kommen.

LEITNER (Die Freiheitlichen): Dieser Artikel regelt die Regierungsform und die Beziehungen zwischen

den Organen des Landes. Das Herzstück unseres Gesetzentwurfes war die Direktwahl des Landeshauptmannes, und deshalb haben wir einen entsprechenden Änderungsantrag vorgelegt. Ich erinnere daran, dass mit der Ver-fassungsänderung im Jahr 2001 die Direktwahl der Regierungschefs auf Staatsebene eingeführt worden ist. Was Südtirol anbelangt, wurde eine berüchtigte Kann-Bestimmung eingeführt. Wir sind nämlich die einzige Region, die den Regierungschef nicht direkt wählt, obwohl die Direktwahl des Landeshauptmannes das stärkste Mittel zur Stärkung der Direkten Demokratie wäre. Die Vorwahlen der SVP wurden in den Medien so dargestellt, als ob das schon Wahlen gewesen wären, aber man sieht, wie wichtig das den Menschen mittlerweile ist. Deshalb versteht niemand, dass man die Direktwahl des Landeshauptmannes bzw. der Landeshauptfrau ausklammert, außer die Südtiroler Volkspartei selber, die das Ganze natürlich aus parteipolitischem Kalkül macht. Wenn man ein Wahlge-setz macht, darf man aber nicht parteipolitische Grundsätze in den Vordergrund stellen, sondern es müssen de-mokratiepolitische Grundsätze gelten. Die Direktwahl des Regierungschefs wäre eigentlich ein Beitrag zur Stär-kung der Direkten Demokratie. Die Bevölkerung sollte selber darüber entscheiden, wer das Land führen soll. Das sollte nicht zwischen Parteien "ausgekartet" werden. Heute ist es in der Regel so, dass die stimmenstärkste Partei den Regierungschef stellt, aber wenn ein Landeshauptmann die Zustimmung der Bevölkerung insgesamt hat, dann hat er eine ganz andere Kraft, das Land zu regieren. Ich möchte keinen König, keinen Kaiser und keinen Fürsten, denn das "Fürstentum Durnwalder" habe ich ja immer wieder kritisiert, aber es ist sicher richtig, einen starken Regierungschef zu haben, der nicht Spielball parteipolitischer Kräfte ist. Das ist ein Punkt.

Ein anderer Punkt ist die Anzahl der Mitglieder der Landesregierung und deren Zusammensetzung. Auch wir haben von Anfang an die Meinung vertreten, dass die Landesregierung verkleinert werden sollte. Auch wir sprechen uns für sieben Landesregierungsmitglieder, inklusive des Landeshauptmannes, aus. Die Schweiz wird ja auch von sieben Ministern regiert und kommt damit tadellos aus, und ich glaube, dass die Schweiz doch ein biss-chen größer und wahrscheinlich auch ein bisschen wichtiger ist als Südtirol. Von den ursprünglichen elf Landesre-gierungsmitgliedern ist man jetzt zwar etwas zurückgegangen, aber man hat aus der Not eine Tugend machen müssen. Weil bei uns der ethnische Proporz gewährleistet sein muss, hätte es auch jetzt schon die Möglichkeit gegeben, einen italienischen Vertreter aus der Regierung herauszunehmen.

Ein weiterer Änderungsantrag betrifft die Wahl der Regierungsmitglieder. Jetzt wird ja von Seiten der Mehr-heit vorgeschlagen, die Regierungsmannschaft en block zu wählen. Wir möchten, dass sie einzeln gewählt wer-den.

Ein weiterer Änderungsantrag betrifft den Misstrauensantrag, wobei wir einen anderen Weg vorschlagen als die Südtiroler Volkspartei.

KLOTZ (SÜD-TIROLER FREIHEIT): Wir haben im Gesetzgebungsausschuss lange darüber diskutiert, und

ich bin eine sehr überzeugte Verfechterin der Direkten Demokratie, wenn es um die Wahl des Landeshauptman-nes geht. Die Direkte Demokratie ist ein sehr hohes Gut und ist sehr wichtig. Der Landeshauptmann soll also von allen Wählerinnen und Wählern direkt gewählt werden. Es handelt sich um eine Beauftragung, die möglichst viel Zustimmung haben soll, die nicht von einziger Partei vorgenommen werden soll, sondern eine Persönlichkeit dar-stellen soll, die direkt vom Volk gewählt wird. Der entsprechende Änderungsantrag der Freiheitlichen sieht vor, dass jede zur Wahl antretende Partei einen Kandidaten für die Wahl des Landeshauptmannes stellen muss. Wir würden die Kann-Bestimmung vorziehen. "Die Parteien, welche Kandidatinnen und Kandidaten für die Wahl der Landtagsabgeordneten stellen, können auch einen Landeshauptmann-Kandidaten stellen, müssen dies aber nicht." Ich bin der Meinung, dass man es den einzelnen Parteien überlassen sollte, ob sie das tun möchten oder nicht. "Die Stimmen jenes oder jener Kandidatin für die Landeshauptmann/Landeshauptfrauwahl, die bei der Wahl

26

unterliegen, gelten als Vorzugsstimmen für die jeweilige Liste für die Wahl der Landtagsabgeordneten." Soviel zu unserem Änderungsantrag. Ich hatte auch im Gesetzgebungsausschuss einen entsprechenden Änderungsantrag eingebracht. Die Südtiroler Volkspartei schlägt vor, dass die Landesregierung aus neun Mitgliedern bestehen sollte. Ich habe oft das Beispiel der Schweiz zitiert, die mit sieben Ministern auskommt, und auch in vielen öster-reichischen Bundesländern ist die Zahl acht festgeschrieben. Sieben wäre aus meiner Meinung nach eine sehr gute, praktische und vielsagende Zahl. Damit könnte man wirklich auf alle Rücksicht nehmen.

DELLO SBARBA (Grüne Fraktion – Gruppo Verde – Grupa Vërda): Faccio una premessa. Quando ab-

biamo discusso nella riunione dei capigruppo sulla questione dell'accettabilità o meno degli ordini del giorno ci siamo accorti che cosa succede quando si fanno gli ibridi. Il famoso articolo 92 del regolamento interno è stato preso così come è dal regolamento della Camera, la quale gli ordini del giorno li approva in coda alle leggi, per cui coerentemente con questo principio sono di indirizzo sull'applicazione della legge, una volta approvata la legge e saputo cosa c'è scritto. Invece noi abbiamo copiato questo articolo, lo abbiamo messo nel nostro regolamento interno che prevede che gli ordini del giorno vengono approvati prima della discussione articolata del disegno di legge. Quindi Lei, presidente Vezzali l'ha detto, che il nostro articolo 92, essendo preso da un contesto diverso, inserito in un contesto come il nostro che non è compatibile, è praticamente inapplicabile, e questo l'ha portata a dichiarare inammissibili tutti gli ordini del giorno presentati. In sostanza noi abbiamo un articolo "ibrido" che in quel momento ci vieta sostanzialmente di presentare ordini del giorno.

Dico questo perché nell'art. 2, cari colleghi della Volkspartei, voi avete preso dalla normativa coerente per esempio trentina sull'elezione diretta del presidente della Giunta provinciale una serie di norme, per esempio lui che nomina, lui che presenta in blocco gli assessori, la sfiducia che non può esser data se non c'è un'alternativa ecc. Tutte queste norme sono prese da un contesto che prevede l'elezione diretta del presidente della Giunta provinciale. Voi non avete proposto l'elezione diretta del presidente della Giunta provinciale ma una serie di nor-mative coerenti con essa. Solo che noi abbiamo da una parte un sistema proporzionale di elezione popolare e dall'altra un sistema parlamentare di elezione della Giunta provinciale, del suo presidente e degli assessori. A me pare che in questo modo si faccia un ibrido, che venga fuori un articolo come quegli animali mitologici che erano mezzi uomini e mezzi cavalli e non sono esistiti da nessuna parte. Questo ibrido ha la finalità di blindare il più possibile la Giunta provinciale, cioè non c'è l'elezione diretta del presidente della Giunta provinciale probabilmente perché c'è timore nello stesso partito di maggioranza verso un presidente della Giunta provinciale troppo forte e troppo autonomo, non c'è questo sistema di incoronazione popolare del presidente dell'esecutivo, ma vengono riprese tutte le misure che servono a blindare il più possibile la Giunta provinciale. Per esempio per l'elezione dei singoli membri della Giunta o della Giunta in blocco, voi sapete che per quanto riguarda l'elezione dei singoli as-sessori, spesso sono emerse votazioni differenziate. Questo aveva un significato politico e dava anche la possibi-lità alla maggioranza di differenziare il proprio gradimento. Chiaramente questa cosa in una situazione in cui non c'è una maggioranza più blindata, più bulgara come c'è in questa legislatura e come ci sarà, spero, ancora di più nella prossima, comincia a dare fastidio. O noi facciamo una riforma organica in cui il sistema che introduciamo è coerente dalla A alla Z con tutti i passaggi - vogliamo introdurre l'elezione diretta come il sistema trentino per esempio del capo della Giunta provinciale? Benissimo, introduciamolo - e allora lì ci saranno tutta una serie di cose, c'è un'investitura popolare, c'è un mandato diretto sul presidente quindi un potere dell'esecutivo che è di-verso, ci dovrebbe essere l'incompatibilità fra il far parte del Parlamento e il far parte della Giunta e tutto quello che coerentemente è previsto in un sistema di tipo presidenziale. Ma non possiamo avere un sistema parlamentare come un menù alla carta prendendo contemporaneamente alcuni elementi del sistema presidenziale che fanno comodo per rafforzare l'esecutivo e inserirsi in un sistema parlamentare. Fra l'altro ho notato che nella riscrittura vi siete dimenticati anche di citare la composizione linguistica della Giunta provinciale che era nell'ex comma 4: "La composizione della Giunta deve adeguarsi alla consistenza dei gruppi linguistici quali sono rappresentati in Consi-glio provinciale, fatte salve le garanzie per il gruppo linguistico ladino" è stato tolto. Significa che la prossima Giunta provinciale non tiene conto della composizione linguistica? Nella legge c'era e nella legge che viene propo-sta adesso non c'è, mentre c'era anche nel regolamento interno. Noi abbiamo preso la norma precedente e l'ab-biamo trasformata in un emendamento sostitutivo al comma 4. La nostra proposta di sostituzione del comma 4 consiste nel conservare nella nomina e nella composizione della Giunta provinciale esattamente le stesse regole che ci sono adesso, cioè: "La composizione della Giunta deve adeguarsi alla consistenza dei gruppi linguistici quali sono rappresentati in Consiglio provinciale, fatte salve le garanzie per il gruppo linguistico ladino. L'elezione degli assessori/delle assessore viene effettuata dal Consiglio separatamente per ciascun gruppo linguistico e avviene a scrutinio segreto e a maggioranza assoluta dei/delle componenti del Consiglio. Ogni consi-

27

gliere/consigliera può esprimere al massimo tante preferenze quanti/quante sono gli assessori/le assessore da eleggere. Risultano eletti/elette coloro che hanno ottenuto il maggior numero dei voti. Non è rieleggibile alla carica di assessore/assessora colui/colei che ha ricoperto tale carica per tre legislature o per 15 anni". Qui sparisce la parola "consecutivamente". Voi parlate di limite dei mandati, su questo c'è stata anche una discussione fra voi per quanto riguardava la candidatura al Senato dell'On. Brugger. Voi annunciate anche facendone un vanto la regola dei tre incarichi da assessore come massimo. Mi sembra una regola corretta, e nel nostro emendamento viene introdotto il limite dei mandati per tre legislature o per 15 anni anche interrotte, non importa se sono consecutive. Adesso controllerò se corrisponde al fatto che c'è un emendamento che toglie la parola "consecutivamente" come diceva prima il collega Pichler Rolle. Se la toglie va bene. Nel comma 4 introduciamo una normativa, che fra l'altro corrisponde al regolamento interno del Consiglio provinciale, che indica la composizione anche linguistica della Giunta, mentre nella legge non c'è scritto niente, e fa eleggere ogni assessore singolarmente.

Nel comma 5 proponiamo di eliminare la norma che rende impossibile mettere in discussione una mozione di sfiducia senza una alternativa alla presidenza della Provincia, al nuovo programma di governo ecc., perché questi sono sistemi che valgono nell'elezione diretta del presidente della Giunta provinciale mentre per una ele-zione parlamentare ci può essere sempre una mozione di sfiducia disgiunta poi dalla maggioranza alternativa. In un primo tempo si sfiducia il presidente, un assessore, l'intera Giunta, in un secondo tempo si apre il confronto parlamentare per la formazione eventuale di una nuova maggioranza. Questo è il sistema parlamentare e non il sistema presidenziale. Se volete il sistema presidenziale, che questo sia introdotto dalla A fino alla Z ma non così. Sistemi elettorali di questo tipo si sono chiamati in vari modi sempre poco onorevoli,pensiamo all'ultimo "porcel-lum", non dico se questa vostra legge è un porcellum, ma anche la legge di Calderoli si basava sul fatto di fare una specie di fritto misto con vari sistemi elettorali, e quel che ne viene è un imbroglio verso gli elettori. Un sistema elettorale è pericolosissimo disegnarlo come se fosse un menù alla carta, dove come antipasto prendo un antipa-sto di terra, un primo di mare e un secondo vegetariano. Ci vuole coerenza, altrimenti le istituzioni perdono di efficacia, efficienza e credibilità. Per questo avendo mantenuto l'elezione proporzionale del Consiglio provinciale e un sistema parlamentare di elezione della Giunta e del presidente, credo che questo sistema vada mantenuto anche nelle modalità di elezione e quello che abbiamo avuto fino ad oggi ha funzionato e non mi pare il caso di cambiarlo.

Vorsitz der Vizepräsidentin | Presidenza della vicepresidente: DDr.in Julia Unterberger PRÄSIDENTIN: Herr Abgeordneter Knoll, bitte. KNOLL (SÜD-TIROLER FREIHEIT): Der Clubsprecher der Südtiroler Volkspartei wird heute in den Medien

damit zitiert, dass die Zeit für eine Direktwahl des Landeshauptmannes in Südtirol noch nicht reif sei. Ich weiß nicht, ob es die Zeit ist, die nicht reif ist, oder ob es nicht die politische Ausrichtung der SVP ist, die noch nicht reif ist.

PICHLER ROLLE (SVP): (unterbricht) KNOLL (SÜD-TIROLER FREIHEIT): Bei Infojuice. Du kannst ja danach im Internet nachschauen. In einer Demokratie braucht man nicht davor Angst zu haben, wie das Volk im Rahmen einer Wahl ab-

stimmt. Wir haben ein freies demokratisches System, in dem jeder Bürger zur Wahl gehen kann und von seinem Wahlrecht Gebrauch machen sollte. Nicht umsonst haben wir vorher darüber diskutiert, dass wir es den Bürgern erleichtern sollten, zur Wahl zu gehen, durch Briefwahl und andere Möglichkeiten. Wenn es dann aber um die Wahl des Landeshauptmannes geht, dann sagen wir Nein. Dort trauen wir den Bürgern eine Direktwahl aber nicht zu, das heißt da wollen wir, dass die Parteien entscheiden. Das ist meiner Meinung nach ein gefährliches Spiel, denn wenn wir schon demokratisch sein wollen, dann muss diese Kraft vom Volk und nicht von irgendwelchen Parteien ausgehen. Ich verstehe die Position der Südtiroler Volkspartei in dieser Frage nicht, denn eigentlich müsste die Direktwahl in primis das Interesse der Südtiroler Volkspartei sein. Auf Ehr und Gewissen, wie oft ist es in dieser Legislaturperiode vorgekommen, dass wir über Dinge gesprochen haben, für die auch Abgeordnete der Südtiroler Volkspartei waren, die aber nicht genehmigt werden konnten, weil der Luis nicht wollte? Genau das war immer der Fall! Aufgrund dieser Alleinposition konnte der Landeshauptmann eine ganze Partei erpressen. Es müsste also in Eurem Interesse sein, dass jemand aus Euren Reihen kandidieren kann, der sich dann mit den anderen Kandidaten der Wahl stellt und sich dann wählen lässt.

28

Ich hätte noch eine technische Frage. Wenn hier der Vorschlag gemacht wird, dass die Landesregierung vom Landeshauptmann vorgeschlagen und dann vom Landtag en bloc gewählt werden soll, dann gibt es zwei verschiedene Wahlmodi zur Wahl der Landesregierung. Zu Beginn der Legislaturperiode gibt es die Wahl der Landesregierung en bloc, aber wie wird gewählt, wenn ein Landesrat zurücktritt oder ihm das Misstrauen ausge-sprochen wird? Der kann dann ja nicht mehr en bloc gewählt werden, das heißt er muss dann wieder ad perso-nam gewählt werden. Wir haben also zur Ernennung der Landesregierung zwei verschiedene Wahlmodalitäten, und das kann doch nicht der Sinn der Sache sein. Auch was das Misstrauen anbelangt, möchte ich fragen, wem dieses ausgesprochen werden soll? Nur einem einzelnen Landesrat, der ja nicht einzeln, sondern en bloc gewählt worden ist? Ein Misstrauensantrag basiert im Grunde genommen auf der Rücknahme eines Vertrauens, das durch die Wahl hervorgerufen wird. Wenn der Landesrat aber nicht mehr als einzelne Person, sondern als Gruppe ge-wählt wird, dann kann man ihm doch nicht mehr als Person das Vertrauen entziehen. Mir würde es also als sinn-voll erscheinen, wenn man das alte System beibehalten würde. Der Landeshauptmann soll meinetwegen eine Riege von ihm würdigen Landesräten vorschlagen, aber was spricht dagegen, dass die Landesräte einzeln ge-wählt werden? Wir bauen hier wieder ein Stück Demokratie ab und auch Ihr als Abgeordnete beschneidet Euch in Eurer eigenen Kompetenz! Wie stimmt man ab, wenn einem ein Landesrat nicht passt? Entweder man wählt alle oder man wählt keinen! Das ist eine Beschneidung der Rechte der Abgeordneten, und ich kann mir nicht erklären, warum die Abgeordneten der Südtiroler Volkspartei einem solchen Nonsens zustimmen. Deshalb unterstützen wir den Änderungsantrag zur Streichung dieses Artikels.

PICHLER ROLLE (SVP): Das Argument mit den aufeinanderfolgenden Legislaturen wird mit einem präzi-

sierenden Änderungsantrag geklärt. Dort wird präzisiert, dass es drei aufeinanderfolgende Legislaturen oder fünf-zehn ununterbrochene Jahre als Regierungsmitglied sein müssen. Auch ist geklärt, wie lange die Auszeit dauern muss, bis diese Regel als aufgehoben gilt und die betreffende Person wieder das Amt eines Landesrates beklei-den kann.

Was die Zusammensetzung der Landesregierung anbelangt, so ist diese vom Autonomiestatut bindend ge-regelt. Das ist sicher auch ein Aspekt, der zu berücksichtigen ist. Wir führen mit diesem Gesetz einen Dreifach-Proporz in der Landesregierung ein. Die Regierung braucht eine politische Mehrheit, weshalb es einen politischen Konsens braucht. Sie muss das Verhältnis der Volksgruppen im Landtag widerspiegeln, was bedeutet, dass auch die italienische Sprachgruppe in der Landesregierung vertreten sein muss. Wir haben außerdem einen zusätzli-chen Proporz eingeführt, der darin besteht, dass die Landesregierung in Zukunft nach der geschlechtlichen Quote im Landtag zusammengesetzt sein muss. Einfach formuliert heißt das: So viele Frauen im Landtag, so viele Frauen anteilsmäßig auch in der Landesregierung. Das ist die dritte Hürde, die wir einführen. Die Vertretung der Frauen soll definiert werden, wobei das ein Thema war, das doch für einige Zeit umstritten war. Es hat diesbezüg-lich schwammige Urteile gegeben, die besagen, dass es einen bestimmten Anteil von Frauen in der Regierung geben müsse, wobei aber nicht genau definiert wurde, wie dieser auszuschauen habe. Diese Bestimmungen sind mittlerweile von Richtern außer Kraft gesetzt worden, Beispiel die römische Stadtregierung. Fakt ist, dass wir des-halb die Anzahl der Regierungsmitglieder im Verhältnis zu anderen Legislaturperioden reduzieren. Wir wissen ja, dass es auch schon elf oder mehr Regierungsmitglieder gegeben hat. In Zukunft wird die Regierung – inklusive den Landeshauptmann - aus höchstens neun Mitgliedern zusammengesetzt sein, wobei in unserem Falle auch der ladinische Landesrat dabei ist, der proporzmäßig nicht genau definiert ist. Wir haben aber immer die Auffas-sung vertreten, dass auch dann, wenn nur ein Ladiner im Landtag vertreten ist, sehr wohl ein Ladiner in der Regie-rung sitzen kann. Wir halten aufgrund dieser Regelung – politischer und ethnischer Proporz und Geschlechter-quote – die Zahl 9 für ausgewogen. Das ist die Höchstzahl, die definiert wird, was bedeutet, dass es auch möglich ist, eine niedrige Anzahl an Landesräten festzulegen.

Die Direktwahl des Landeshauptmannes ist eine Philosophie, die natürlich unterschiedlich ausgeleuchtet werden kann. Der Kollege Knoll hat immer einen Blick ins Vaterland Österreich, aber auch dort werden die Lan-deshauptleute nicht direkt gewählt. Auch in deutschen Bundesländern, die sehr föderal organisiert sind, werden die Ministerpräsidenten nicht direkt gewählt. Im Übrigen gibt es auch in Italien nicht die reine Direktwahl des Pre-mierministers, sondern es gibt jemanden, der die Koalition anführt. In den italienischen Regionen ist es ähnlich. Die bekommen dann den Mehrheitsbonus zuerkannt, damit sie regieren können. Das ist in Südtirol nicht möglich. Wir können keinen Mehrheitsbonus einführen, weil dieser zu Lasten der Sprachgruppen gehen könnte. Dann hät-ten wir zwar einen direkt gewählten Landeshauptmann, der aber nicht unbedingt über entsprechende politische Mehrheiten im Landtag verfügen könnte. Dann gäbe es die Möglichkeit eines Vetorechtes. Sie wissen, dass die italienischen Landeshauptleute die Möglichkeit haben zurückzutreten und damit Neuwahlen zu provozieren, um

29

sich die entsprechenden Mehrheiten zu suchen. Angesichts der Vertretung der deutschen, italienischen und ladi-nischen Volksgruppe, die sich zusammenraufen müssen, um eine entsprechende Regierung zu bilden, halten wir unser System für sehr wertvoll. Ich glaube nicht, dass mit der Einführung der Direktwahl des Landeshauptmannes alle diese Probleme gelöst werden könnten. Der Landtag wird dadurch nicht eingeschränkt. Er wählt ja den künfti-gen Landeshauptmann oder die künftige Landeshauptfrau. Dann ist erst einmal Pause. Der neue Landeshaupt-mann/die neue Landeshauptfrau wird dann seine/ihre Überlegungen anstellen und eine Regierung vorschlagen, muss aber bei der Präsentation der KandidatInnen sagen, wer seine/ihre Stellvertreter sind und welche Ressorts die einzelnen Landesräte/Landesrätinnen übernehmen sollen. Das ist sicher positiv. Heute kann der Landes-hauptmann sagen: "Ihr könnt die Regierung wählen, aber wer was bekommt entscheide ich." Man kann das also relativ unterschiedlich sehen. Wir jedenfalls glauben, dass dieses System, das wir haben, ein vernünftiges System ist. Es nützt nichts zu sagen, dass der Landeshauptmann direkt vom Volk gewählt werden muss, nachdem wir wissen, dass er dann auf die ethnische Zusammensetzung, auf die Geschlechterquote und auf viele andere Dinge Rücksicht nehmen muss. Wie gesagt, die Kraftprobe könnte dann dazu führen, dass der Landeshauptmann zu-rücktritt und es somit zu Neuwahlen kommen würde. Wir sollten ein bisschen davon abrücken, immer alles an einzelnen Personen festzumachen. Der Landtag hat das Recht, einen Landeshauptmann zu wählen und ihn ge-gebenenfalls abzuberufen. Ich denke, dass wir einige unterschiedliche Bestimmungen zusammengetragen haben und insgesamt etwas ausgearbeitet haben, was ein vernünftiger Weg ist.

PRESIDENTE: Metto in votazione l'emendamento n. 1. Apro la votazione: respinto con 3 voti favorevoli, 22

voti contrari e 6 astensioni. Apro la votazione sull'emendamento n. 2: respinto con 11 voti favorevoli, 20 voti contrari e 1 astensione. Apro la votazione sull'emendamento n. 3: respinto con 8 voti favorevoli, 22 voti contrari e 2 astensioni. Apro la votazione sull'emendamento n. 4: approvato con 19 voti favorevoli, 3 voti contrari e 10 astensioni. Apro la votazione sull'emendamento n. 5: respinto con 11 voti favorevoli, 19 voti contrari e 2 astensioni. L'emendamento n. 6 decade. Apro la votazione sull'emendamento n. 7: respinto con 11 voti favorevoli, 19 voti contrari e 2 astensioni. Gli emendamenti n. 8, 9 e 10 decadono. Apro la votazione sull'emendamento n. 11: approvato con 27 voti favorevoli, 2 voti contrari e 3 astensioni. Apro la votazione sull'emendamento n. 12: respinto con 12 voti favorevoli, 18 voti contrari e 1 astensione. Apro la votazione sull'emendamento n. 13 respinto con 10 voti favorevoli, 19 voti contrari e 3 astensioni. Apro la votazione sull'emendamento n. 14: approvato con 18 voti favorevoli, 11 voti contrari e 2 astensioni. Apro la votazione sull'emendamento n. 15: respinto con 5 voti favorevoli, 19 voti contrari e 8 astensioni. Apro la votazione sull'emendamento n. 16: respinto con 11 voti favorevoli, 19 voti contrari e 2 astensioni. Apro la votazione sull'emendamento n. 17: respinto con 11 voti favorevoli, 19 voti contrari e 2 astensioni. Apro la votazione sull'emendamento n. 18: approvato con 19 voti favorevoli, 10 voti contrari e 3 astensioni. Apro la votazione sull'emendamento n. 19: respinto con 9 voti favorevoli, 20 voti contrari e 3 astensioni. L'emendamento n. 20 decade. Ha chiesto la parola il consigliere Seppi sull'ordine dei lavori, prego. SEPPI (Unitalia – Movimento Iniziativa Sociale): Se invece che controllare solo se gli ordini del giorno

stanno o non stanno in piedi, come avete fatto, andaste anche a controllare gli emendamenti e non ne metteste in votazione 27 tutti uguali per poi durante la votazione dire che non si vota più, forse fareste un servizio migliore.

PRESIDENTE: Collega Seppi, li abbiamo controllati tutti, questo ci è scappato, può succedere. Chi chiede la parola sull'articolo 2? Consigliere Pöder, prego. PÖDER (BürgerUnion): Das Problem ist, dass hier eine Bestimmung enthalten ist, die sehr schwierig an-

zuwenden sein wird und eigentlich das gesamte System auf den Kopf stellt. Die Formulierung hinsichtlich des konstruktiven Misstrauensantrages halte ich für sehr problematisch. In der Realität gibt es dann ja keinen Miss-trauensantrag mehr. Warum soll man gezwungen werden, einen Gegenkandidaten aufzustellen? Auf der anderen Seite ist die Höchstgrenze von neun Landesregierungsmitgliedern viel zu hoch. Wir haben derzeit acht Landesre-gierungsmitglieder. Warum soll man also wieder auf neun hinaufgehen? Es wäre ein starkes Zeichen, auch für die Zukunft, die Anzahl der Mitglieder der Landesregierung auf sieben zu begrenzen.

30

PRESIDENTE: Chi chiede ancora la parola? Nessuno. Metto in votazione l'articolo 2. Apro la votazione: approvato con 19 voti favorevoli, 12 voti contrari e 1 astensione.

Art. 2-bis Dichiarazioni di inizio mandato

1. Entro tre mesi dalla proclamazione degli eletti/delle elette, i consiglieri/le consigliere provinciali presentano presso la Segreteria generale del Consiglio: a) una dichiarazione concernente le spese sostenute e le obbligazioni assunte per la propaganda elettorale; b) l’attestazione di essersi avvalsi esclusivamente di materiali e di mezzi propagandistici predisposti e messi a disposizione dal partito o dalla formazione politica della cui lista hanno fatto parte.

---------- Art. 2-bis

Erklärungen zu Beginn der Mandatsausübung 1. Innerhalb von drei Monaten ab dem Datum der Verkündung der Gewählten müssen die Landtags-abgeordneten beim Generalsekretariat des Landtages Folgendes einreichen: a) eine Erklärung über die bestrittenen Ausgaben und übernommenen Verpflichtungen für die Wahlwerbung, b) die Erklärung, dass ausschließlich Werbematerial und -mittel benützt worden sind, die von der Partei oder der politischen Bewegung, auf deren Liste der/die Betreffende kandidiert hat, ausgear-beitet und zur Verfügung gestellt worden sind. Emendamento n. 1, presentato dai consiglieri Dello Sbarba e Heiss: "L'articolo è così sostituito: "Art. 2-bis Limite di spesa per la propaganda elettorale e dichiarazioni d'inizio mandato 1. Le spese per la propaganda elettorale di ogni singolo candidato e ogni singola candidata non possono

superare l'importo massimo che si ottiene moltiplicando 0,07 euro per il totale degli aventi diritto di voto in quella consultazione.

2. Le spese per la propaganda elettorale di ogni lista che si presenta alle elezioni non possono superare l'importo massimo che si ottiene moltiplicando 1,00 euro per il totale degli aventi diritto di voto in quella consulta-zione.

3. Le spese per la propaganda elettorale, anche se direttamente riferite a un candidato o una candidata op-pure un gruppo di candidati/candidate vengono attribuite esclusivamente al mandatario che le ha effettivamente sostenute, se questi/questa è candidato/candidata oppure si tratta della lista di appartenenza.

4. Per stabilire gli importi di cui ai commi 1 e 2 si considerano le spese lorde sostenute per tutte le iniziative collegate con la campagna elettorale e svolte nel periodo di tempo che va dal 60° giorno prima delle elezioni al giorno delle elezioni stesse. Regali, servizi gratuiti e agevolazioni sono valutati sulla base del loro valore di mer-cato.

5. Per spese relative alla campagna elettorale s'intendono spese a) per la creazione, la produzione, l'acquisto e l'utilizzo di materiale e mezzi per la propaganda, compre-

si i regali elettorali; b) per la distribuzione e l'impiego di questo materiale e questi mezzi, comprese le spese per l'utilizzo di

spazi pubblicitari e per inserzioni sugli organi di stampa e spot nelle emittenti radiotelevisive, al cine-ma, nei teatri e su Internet;

c) per l'organizzazione di manifestazioni di propaganda elettorale in luoghi pubblici o aperti al pubblico, ivi comprese manifestazioni di carattere sociale, culturale e sportivo;

d) per le operazioni previste per legge per la presentazione della lista dei candidati/delle candidate; e) per l'impiego di personale nonché per ogni prestazione e servizio inerente alla campagna elettorale. 6. Le spese di viaggio e quelle telefoniche nonché gli oneri passivi sono calcolati in percentuale del 20% del

totale delle spese rendicontate.

31

7. Nel periodo della campagna elettorale sono considerate spese elettorali anche le spese per la produ-zione, la stampa e la distribuzione di periodici che sono organi di partito e bollettini informativi, se il loro contenuto fa riferimento alla campagna elettorale.

8. Entro sessanta giorni dalla proclamazione dei consiglieri eletti e delle consigliere elette, i/le rappresen-tanti dei partiti, movimenti o liste, che hanno partecipato alle elezioni, nonché tutti i candidati e tutte le candidate, anche i non eletti e le non elette, devono presentare all'Ufficio di presidenza del Consiglio della Provincia auto-noma di Bolzano un rendiconto delle spese sostenute e le obbligazioni assunte per la propaganda elettorale, in cui vengono elencati anche i contributi finanziari ricevuti, le prestazioni in natura e i servizi ottenuti gratuitamente. Le giustificazioni di spesa vanno conservate per 180 giorni e presentate al Collegio di garanzia elettorale, se questo le richiede.

9. Nel consuntivo vanno elencati tutti i contributi finanziari ricevuti, le prestazioni in natura e i servizi gratuiti, singolarmente e con l'indicazione del nome. Nessuno può mettere a disposizione di un singolo candidato o una singola candidata una somma superiore a 15.000 euro e a un singolo partito, movimento o lista più di 50.000 euro. Per le donazioni, le prestazioni in natura e i servizi gratuiti ricevuti da persone fisiche va indicato il nome solo se l'importo o il valore supera i 2.000 euro.

10. Entro 10 giorni dalla scadenza del termine per la presentazione del consuntivo, l'Ufficio di presidenza del Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano trasmette i consuntivi al Collegio di garanzia elettorale e pub-blica sulla pagina Internet del Consiglio provinciale le presentazioni effettuate e l'importo complessivo indicato in ogni dichiarazione di spesa. Le copie dei consuntivi sono consultabili presso l'Ufficio di presidenza.

11. Presso l'Ufficio di presidenza del Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano è istituito il Collegio di garanzia elettorale composto da un magistrato/una magistrata del Tribunale di Bolzano, un magistrato/una magi-strata del Tribunale amministrativo regionale (TAR) – Sezione di Bolzano e un magistrato/una magistrata della Sezione di Bolzano della Corte dei Conti. I/Le componenti del Collegio sono scelti/scelte mediante sorteggio tra una terna di proposte contenenti ciascuna tre nominativi. Questi nominativi sono proposti dal/dalla presidente del Tribunale di Bolzano e dai/dalle presidenti delle succitate Sezioni di Bolzano. Da ognuna di queste proposte l'Uffi-cio di presidenza del Consiglio provinciale sceglie mediante sorteggio un/una componente effettivo/effettiva e un/una componente supplente che andranno a formare il Collegio di garanzia. I/Le componenti così scelti/scelte eleggono nel proprio seno un/una presidente e un/una vicepresidente. Ai/Alle componenti del Collegio di garanzia elettorale spettano le indennità di cui alla legge provinciale 19 marzo 1991, n. 6, previste per le commissioni di rilevanza esterna.

12. Il Collegio di garanzia elettorale verifica la regolarità dei consuntivi presentati dai candidati e dalle can-didate, dai partiti, i movimenti e le liste. I consuntivi si considerano approvati, qualora il Collegio non muova conte-stazioni entro 180 giorni dall'avvenuta ricezione.

13. Entro 40 giorni dalla scadenza del termine di cui al comma 8 del presente articolo ogni persona avente diritto di voto per l'elezione del Consiglio provinciale può presentare al Collegio esposti riguardo ai singoli consun-tivi presentati.

14. Qualora risultassero irregolarità nei singoli consuntivi, il Collegio di garanzia elettorale le contesta agli interessati, che entro 15 giorni possono presentare memorie e documenti.

15. In caso di superamento del limite massimo di spesa di cui ai commi 1 e 2 del presente articolo, il Colle-gio di garanzia applica una sanzione amministrativa da un minimo del doppio a un massimo del triplo dell'importo per il quale è stato superato il limite di spesa. In caso di mancata presentazione del consuntivo, la sanzione am-ministrativa applicata ammonta alla metà del limite massimo di spesa consentita, anche se prima viene concesso una proroga di 20 giorni dalla data dell'ingiunzione di pagamento per presentare il consuntivo. In caso di irregola-rità nel consuntivo si applica una sanzione amministrativa da 2.500 euro a un terzo del limite massimo di spesa consentita.

16. Nei 60 giorni antecedenti la data fissata per l'elezione del Consiglio provinciale è vietato alle associa-zioni, unioni o sindacati ad utilità sociale che si avvalgono delle agevolazioni previste da norme relative al volonta-riato, che svolgono servizi di patronato e ricevono finanziamenti pubblici sotto qualsiasi forma, fare qualsiasi tipo di propaganda elettorale a favore di candidati/candidate, liste, movimenti politici o partiti.

17. Qualora il Collegio di garanzia elettorale rilevasse, a seguito di un esposto di un candidato/una candi-data o di un/una rappresentante di una lista partecipante alla consultazione elettorale, che si è contravvenuto al divieto di cui al precedente comma 16, il Collegio applica una sanzione amministrativa da 5.000 a 100.000 euro ai candidati/alle candidate o alle liste oggetto della propaganda."

Der Artikel erhält folgende Fassung:

32

"Art. 2-bis Ausgabengrenze für die Wahlwerbung und Erklärungen bei Amtsantritt 1. Die Ausgaben für die Wahlwerbung eines jeden einzelnen Kandidaten/einer jeden einzelnen Kandidatin

dürfen den Betrag, der dem Produkt aus 0,07 Euro und der Gesamtzahl der für den Wahlgang wahlberechtigten Bürger entspricht, nicht überschreiten.

2. Die Ausgaben für die Wahlwerbung einer jeden Kandidatenliste dürfen den Betrag, der dem Produkt aus 1,00 Euro und der Gesamtzahl der für den Wahlgang wahlberechtigten Bürger entspricht, nicht überschreiten.

3. Die Ausgaben für die Wahlwerbung werden, auch wenn sie sich direkt auf einen Kandidaten/eine Kandi-datin oder eine KandidatInnengruppe beziehen, ausschließlich dem Auftraggeber angerechnet, der sie effektiv getragen hat, sofern dieser ein Kandidat/eine Kandidatin oder die Zugehörigkeitsliste ist.

4. Zur Festlegung der Beträge laut den Absätzen 1 und 2 werden die Bruttoausgaben herangezogen, die für jegliche mit der Wahlkampagne zusammenhängende Initiative bestritten werden, die im Zeitraum zwischen dem 60. Tag vor dem Wahltag und dem Wahltag stattfindet. Die Bewertung von Geschenken, Gratisleistungen und Vergünstigungen wird nach dem jeweiligen Marktwert vorgenommen.

5. Als Wahlwerbeausgaben versteht man die Ausgaben a) für die Entwicklung, für die Herstellung, für den Ankauf und für die Nutzung von Werbematerial und

Werbemittel einschließlich der Werbegeschenke; b) für die Verteilung und den Einsatz dieser Materialien und Mittel einschließlich der Ausgaben für die

Nutzung von Werbeflächen und für Werbeschaltungen in Presseorganen, in Radios und Fernsehen, in Kinos und Theatern und im Internet;

c) für die Organisation von Wahlwerbeveranstaltungen in öffentlich zugänglichen Orten, wobei auch Veranstaltungen sozialer, kultureller und sportlicher Art einzubeziehen sind;

d) für die zur Einreichung der KandidatInnenliste gesetzlich vorgesehenen Operationen; e) für den Einsatz von Personal sowie von allen Dienst- und Arbeitsleistungen in Zusammenhang mit

der Wahlkampagne. 6. Die Fahrt- und Telefonspesen sowie die Zinslasten werden pauschal mit 20 % auf die abgerechneten

Gesamtausgaben berechnet. 7. Als Wahlwerbeausgaben gelten im Zeitraum der Wahlkampagne auch jene für Herstellung, Druck und

Verteilung von periodisch erscheinenden Parteiorganen und Mitteilungsblättern, sofern sie sich inhaltlich an der Wahlkampagne beteiligen.

8. Innerhalb von sechzig Tagen nach Verkündigung der Gewählten haben die Vertreter der Parteien, Be-wegungen oder Listen, die an den Wahlen teilgenommen haben, und alle Kandidaten und Kandidatinnen, auch die nicht gewählten, eine Abrechnung über ihre Ausgaben und eingegangenen Verpflichtungen für die Wahlkampagne sowie über die erhaltenen finanziellen Beiträge und unentgeltlichen Sach- und Dienstleistungen beim Präsidium des Südtiroler Landtages einzureichen. Die Ausgabenbelege müssen 180 Tage lang aufbewahrt und der Wahlauf-sichtsbehörde vorgelegt werden, wenn diese es verlangt.

9. In der Abrechnung müssen alle erhaltenen finanziellen Beiträge und unentgeltlichen Sach- und Dienst-leistungen einzeln und mit Namensangabe aufgeführt werden. Niemand darf einem einzelnen Kandidaten/einer einzelnen Kandidatin mehr als 15.000 Euro zur Verfügung stellen und einer einzelnen Partei, Bewegung oder Liste mehr als 50.000 Euro. Spenden und Sach- und Dienstleistungen von Seiten natürlicher Personen müssen nur dann namentlich angegeben werden, wenn ihr Betrag bzw. Wert die Summe von 2.000 Euro übersteigt.

10. Innerhalb von 10 Tagen nach Ablauf des Termins für die Einreichung der Abrechnung übermittelt das Landtagspräsidium die eingereichten Abrechnungen der Wahlaufsichtsbehörde und gibt auf der Internetseite des Landtages die erfolgten Einreichungen und die jeweilige Gesamtsumme der Ausgabenerklärung bekannt. Die Kopien der Abrechnungen sind beim Landtagspräsidium für jeden einsehbar.

11. Beim Präsidium des Landtages wird die Wahlaufsichtsbehörde eingerichtet, die sich aus einem Rich-ter/einer Richterin des Landesgerichts Bozen, einem Richter/einer Richterin des Regionalen Verwaltungsgerichts – Autonome Sektion Bozen und einem Richter/einer Richterin des Rechnungshofs – Autonome Sektion Bozen zusammensetzt. Die Mitglieder der Aufsichtsbehörde werden durch das Los aus drei Vorschlägen mit je drei Na-men ermittelt; diese Vorschläge werden vom Präsidenten/von der Präsidentin des Landesgerichts und den Präsi-denten/den Präsidentinnen der genannten Autonomen Sektionen gemacht. Das Präsidium des Landtages wählt aus jedem dieser Vorschläge durch das Los ein effektives Mitglied und ein Ersatzmitglied für die Wahlbehörde aus. Die dermaßen ausgewählten Mitglieder der Behörde wählen aus ihrer Mitte einen Präsidenten/eine Präsiden-tin und einen Vizepräsidenten/eine Vizepräsidentin. Die Mitglieder der Wahlaufsichtsbehörde haben Anspruch auf

33

die Entschädigungen, die das Landesgesetz vom 19. März 1991, Nr. 6, für Kommissionen von externer Relevanz vorsieht.

12. Die Wahlaufsichtsbehörde überprüft die Korrektheit der von den Kandidaten/Kandidatinnen, Parteien, Bewegungen und Listen eingereichten Abrechnungen. Diese gelten als genehmigt, falls die Aufsichtsbehörde die Abrechnungen nicht innerhalb von 180 Tagen nach Erhalt beanstandet.

13. Innerhalb von 40 Tagen nach Ablauf des Termins laut Absatz 8 dieses Artikels kann jeder/jede Wahlbe-rechtigte für die Landtagswahl bei der Wahlaufsichtsbehörde schriftliche Hinweise und Einsprüche zu den einzel-nen Abrechnungen vorlegen.

14. Werden Unregelmäßigkeiten in einzelnen Abrechnungen festgestellt, hält sie die Aufsichtsbehörde den Betroffenen vor, die innerhalb von 15 Tagen Schriftsätze und Unterlagen beibringen können.

15. Im Falle einer Überschreitung der Ausgabenhöchstgrenzen laut den Absätzen 1 und 2 dieses Artikels verhängt die Aufsichtsbehörde eine Verwaltungsstrafe in Höhe von mindestens dem Doppelten und von höchstens dem Dreifachen des Betrages, der die Ausgabenhöchstgrenze überschreitet. Wurde keine Abrechnung vorgelegt, entspricht die Verwaltungsstrafe der Hälfte des zulässigen Ausgabenhöchstbetrages, wobei vorher für die Nach-reichung eine Frist von 20 Tagen ab dem Datum der Aufforderung eingeräumt wird. Bei Unregelmäßigkeiten in der Abrechnung wird eine Verwaltungsstrafe in Höhe von 2.500 Euro bis zu einem Drittel des zulässigen Ausgaben-höchstbetrages verhängt.

16. Verbänden, Vereinigungen und Gewerkschaften, die gemeinnützigen Charakter haben, die Begünsti-gungen der Volontariatsbestimmungen in Anspruch nehmen, Patronatsdienste leisten oder in irgendeiner Form Mittel aus den öffentlichen Haushalten erhalten, ist ab dem 60. Tag vor jenem, der dem für die Wahlen des Land-tages festgelegten Tag vorausgeht, jegliche Werbetätigkeit für Kandidaten/Kandidatinnen, Listen, politische Be-wegungen und Parteien verboten.

17. Stellt die Wahlaufsichtsbehörde infolge einer Eingabe eines Kandidaten/einer Kandidatin oder eines Vertreters/einer Vertreterin einer wahlwerbenden Liste fest, dass das Verbot laut Absatz 16 gebrochen wurde, verhängt sie eine Verwaltungsstrafe in Höhe von 5.000 bis 100.000 Euro gegen die Kandidaten/Kandidatinnen oder die wahlwerbenden Listen."

Subemendamento sostitutivo n. 1.01 all'emendamento n.1 presentato dai consiglieri Schuler e Noggler: ""L'articolo 2-bis del disegno di legge provinciale n. 141/12 è così sostituito:

Art. 2-bis Spese per la propaganda elettorale 1. Le spese per la propaganda elettorale di ogni singolo candidato e ogni singola candidata non possono

superare l'importo massimo di 40.000,00 €. 2. A prescindere dal mandatario, le spese per la propaganda elettorale vengono attribuite esclusivamente al

corrispondente candidato o candidata, anche se i costi sono sostenuti da terzi. Le spese per la propaganda eletto-rale di o per gruppi di candidati e candidate sono ripartite di conseguenza. Non sono attribuiti i costi sostenuti dai partiti e dalle liste che riguardano più candidati e candidate.

3. Per stabilire gli importi di cui ai commi 1 e 2 si considerano le spese al netto dell'IVA sostenute per tutte le iniziative collegate alla campagna elettorale e svolte nel periodo di tempo che va dal 90° giorno prima delle elezioni al giorno delle elezioni stesse.

4. Per spese relative alla propaganda elettorale s'intendono: a) le spese per la creazione, la produzione, l'acquisto e l'utilizzo di materiale e mezzi per la propaganda,

compresi i regali elettorali; b) le spese per la distribuzione e l'impiego di questo materiale e questi mezzi, comprese le spese per l'uti-

lizzo di spazi pubblicitari e per inserzioni sugli organi di stampa e spot sulle emittenti radiotelevisive, al cinema, nei teatri e su Internet;

c) quella parte di costi derivanti dall'ideazione, realizzazione, stampa e distribuzione di riviste e bollettini informativi di associazioni e altre organizzazioni e riguardanti il sostegno di candidati e candidate.

5. Entro sessanta giorni dalla proclamazione dei consiglieri eletti e delle consigliere elette, i/le rappresen-tanti delle liste che hanno partecipato alle elezioni, nonché tutti i candidati e tutte le candidate, anche i non eletti e le non elette, devono presentare all'ufficio di presidenza del Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano un rendiconto delle spese sostenute per la campagna elettorale e dei contributi finanziari ricevuti. Le donazioni, le prestazioni in natura e i servizi ottenuti gratuitamente vanno indicati solo se superano l'importo di 5.000,00 €. Le giustificazioni di spesa vanno conservate per un anno.

34

6. Per la verifica dei rendiconti l'ufficio di presidenza del Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano sti-pula una convenzione con l'organismo di valutazione dell'amministrazione della Provincia autonoma di Bolzano. L'organismo di valutazione dell'amministrazione della Provincia autonoma di Bolzano verifica la regolarità dei ren-diconti presentati dai candidati e dalle candidate e dalle liste. Per la verifica dei dati sono utilizzati anche i listini prezzi dei diversi mezzi d'informazione. Qualora risultassero irregolarità nei singoli rendiconti, l'organismo di va-lutazione della Provincia le contesta agli interessati, che entro 15 giorni possono presentare i relativi documenti.

7. In caso di superamento del limite massimo di spesa di cui al comma 1, l'ufficio di presidenza applica una sanzione amministrativa pari al triplo dell'importo per il quale è stato superato il limite di spesa. Per le spese o le donazioni non dichiarate, la sanzione amministrativa è pari al triplo dell'importo non dichiarato.

8. In caso di mancata presentazione del rendiconto, la sanzione amministrativa applicata ammonta al triplo del limite massimo di spesa consentita. Per presentare i documenti è concessa una proroga di 20 giorni dalla data dell'ingiunzione di pagamento.'"

"Der Artikel 2-bis des Landesgesetzentwurfs Nr. 141/12 erhält folgende Fassung: Art. 2-bis Ausgaben für Wahlwerbung 1. Die Ausgaben für die Wahlwerbung eines jeden einzelnen Kandidaten dürfen den Betrag von 40.000,00

€ nicht überschreiten. 2. Unabhängig vom Auftraggeber werden die Ausgaben für Wahlwerbung immer dem entsprechenden Kan-

didaten angerechnet, auch wenn die diesbezüglichen Kosten von Dritten getragen werden. Bei Wahlwerbung von oder für Kandidatengruppen werden die Ausgaben entsprechend aufgeteilt. Nicht angerechnet werden jene Kos-ten, welche von den Parteien und Listen getragen werden und mehrere Kandidaten betreffen.

3. Zur Festlegung der Beträge im Sinne der Absätze 1 und 2 werden die Ausgaben ohne Mehrwertsteuer herangezogen, die für jegliche mit der Wahlkampagne zusammenhängende Initiativen bestritten werden und die im Zeitraum zwischen dem 90. Tag vor dem Wahltag und dem Wahltag stattfinden.

4. Als Wahlwerbeausgaben werden verstanden: a) Ausgaben für die Entwicklung, für die Herstellung, für den Ankauf und für die Nutzung von Werbemate-

rial und Werbemitteln einschließlich der Werbegeschenke; b) Ausgaben für die Verteilung und den Einsatz dieser Materialien und Mittel einschließlich der Ausgaben

für die Nutzung von Werbeflächen und für Werbeschaltungen in Presseorganen, in Radios und Fernse-hen, in Kinos und Theatern und im Internet;

c) jener Teil der Kosten, welcher für die Gestaltung, Herstellung, Druck und Verteilung von Zeitschriften und Mitteilungsblättern von Verbänden und anderen Organisationen anfallen und die Unterstützung von Kandidaten betreffen.

5. Innerhalb von sechzig Tagen nach Verkündigung der Gewählten haben die Vertreter der Listen, die an der Wahl teilgenommen haben und alle Kandidaten, auch die nicht gewählten, eine Abrechnung ihrer Ausgaben für die Wahlkampagne sowie die erhaltenen finanziellen Unterstützungen beim Präsidium des Südtiroler Landta-ges einzureichen. Spenden und unentgeltliche Sach- und Dienstleistungen sind nur dann anzugeben, wenn sie einen Betrag von 5.000,00 € überschreiten. Die Ausgabenbelege müssen ein Jahr lang aufbewahrt werden.

6. Zur Überprüfung der Abrechnungen schließt das Präsidium des Südtiroler Landtages eine entspre-chende Vereinbarung mit der Prüfstelle der Südtiroler Landesverwaltung ab. Die Prüfstelle der Südtiroler Landes-verwaltung überprüft die Korrektheit der von den Kandidaten und den Listen eingereichten Abrechnungen. Zur Überprüfung der Angaben werden auch die geltenden Preislisten der jeweiligen Medien herangezogen. Werden Unregelmäßigkeiten in den einzelnen Abrechnungen festgestellt, hält sie die Landesprüfstelle den Betroffenen vor, die innerhalb von 15 Tagen entsprechende Unterlagen beibringen können.

7. Im Falle einer Überschreitung der Ausgabenhöchstgrenze im Sinne des Absatzes 1 verhängt das Präsi-dium eine Verwaltungsstrafe in der Höhe des Dreifachen des Betrages, der die Ausgabenhöchstgrenze über-schreitet. Für Ausgaben, oder Spenden, welche nicht erklärt wurden, beträgt die Verwaltungsstrafe ebenfalls das Dreifache des nicht erklärten Betrages.

8. Wurde keine Abrechnung vorgelegt, entspricht die Verwaltungsstrafe dem dreifachen Ausgabenhöchst-betrag. Für die Nachreichung von Unterlagen wird eine Frist von 20 Tagen ab dem Datum der Aufforderung einge-räumt."'

Subemendamento n. 1.1 all'emendamento n. 1, presentato dalla consigliera Stiner Brantsch: "Il comma 1 è così sostituito: "1. Le spese per la propaganda elettorale di ogni singolo candidato e ogni singola candidata non possono superare l'importo di 20.000 euro".

35

Der Absatz 1 erhält folgende Fassung: "1. Die Ausgaben für die Wahlwerbung eines jeden einzelnen Kan-didaten/einer jeden einzelnen Kandidatin dürfen den Betrag von 20.000 Euro nicht überschreiten."

Subemendamento n. 1.2 all'emendamento n. 1, presentato dai consiglieri Dello Sbarba e Heiss: "Al comma 1 del nuovo articolo 2-bis la cifra "0,07" è sostituita con la cifra "0,04".

"Im neuen Artikel 2-bis Absatz 1 wird die Ziffer "0,07" durch die Ziffer "0,04" ersetzt. Subemendamento n. 1.3 all'emendamento n. 1, presentato dalla consigliera Stiner Brantsch: "Il comma 2

è così sostituito: "2. Le spese per la propaganda elettorale di ogni lista non possono superare l'importo di 350.000 euro".

"Der Absatz 2 erhält folgende Fassung: "2. Die Ausgaben für die Wahlwerbung einer jeden Kandidaten-liste dürfen den Betrag von 350.000 Euro nicht überschreiten."

Subemendamento n. 1.4 all'emendamento n. 1, presentato dai consiglieri Dello Sbarba e Heiss: "Al comma 2 del nuovo articolo 2-bis la cifra "1 euro" è sostituita con la cifra "0,5 euro".

"Im neuen Artikel 2-bis Absatz 2 wird die Ziffer "1 Euro" durch die Ziffer "0,5 Euro" ersetzt." Subemendamento n. 1.5 all'emendamento n. 1, presentato dalla consigliera Stiner Brantsch: "Al comma

4 il primo periodo è soppresso." "Absatz 4 der erste Satz wird gestrichen". Subemendamento n. 1.6 all'emendamento n. 1, presentato dalla consigliera Stiner Brantsch: "Il comma

15 è così sostituito: "15. In caso di superamento del limite massimo di spesa di cui ai commi 1 e 2 del presente articolo, il Collegio di garanzia applica una sanzione amministrativa da un minimo di cinque a un massimo di dieci volte l'importo per il quale è stato superato il limite di spesa. In caso di grave violazione del limite di spesa di cui al comma 1, è a discrezione del Collegio di garanzia di dichiarare l'ineleggibilità dell'eletto/dell'eletta. In caso di man-cata presentazione del consuntivo, l'eletto/l'eletta risulta ineleggibile e perde il mandato in Consiglio provinciale, anche se prima viene concessa una proroga di 15 giorni dalla data della richiesta di presentare il consuntivo. In caso di mancata presentazione del consuntivo da parte di un partito, l'ufficio di presidenza del Consiglio provincia-le sospende il versamento del contributo al gruppo consiliare fino ad avvenuta presentazione del consuntivo, an-che se prima viene concessa una proroga di 30 giorni dalla data della richiesta di presentazione."

"Der Absatz 15 erhält folgende Fassung: "15. Im Falle einer Überschreitung der Ausgabenhöchstgrenzen laut den Absätzen 1 und 2 dieses Artikels verhängt die Aufsichtsbehörde eine Verwaltungsstrafe in Höhe von mindestens dem Fünffachen und höchstens dem Zehnfachen des Betrages, der die Ausgabenhöchstgrenze über-schreitet. Bei gravierenden Verstößen gegen die Ausgabenbegrenzung laut Artikel 1 liegt es im Ermessen der Aufsichtsbehörde, den Gewählten/die Gewählte für unwählbar zu erklären. Wurde keine Abrechnung vorgelegt, gilt der/die Gewählte als unwählbar und verliert das Landtagsmandat, wobei vorher für die Nachreichung eine Frist von 15 Tagen ab dem Datum der Aufforderung eingeräumt wird. Wurde keine Abrechnung seitens einer Partei vorgelegt, setzt das Präsidium des Landtages die Auszahlung des Fraktionsgeldes bis zum Vorlegen der Abrech-nung aus, wobei vorher für die Nachreichung eine Frist von 30 Tagen ab dem Datum der Aufforderung eingeräumt wird."

Emendamento sostitutivo n. 2, presentato dal consigliere Pöder: "L'articolo 2-bis è così sostituito: Art. 2-bis

Propaganda elettorale – resoconti giornalistici – costi elettorali 1. Riguardo alla regolamentazione della propaganda elettorale, vige – ove applicabile e ferme restando le

norme del presente articolo – la normativa statale sull'elezione della Camera dei deputati. 2. Per la campagna elettorale vigono le normative statali sulla par condicio previste per i mezzi di informa-

zione e sull'equilibrio nei resoconti giornalistici. 3. A istituzioni e organi pubblici è vietato qualsiasi genere di propaganda elettorale diretta o indiretta. 4. Dal 120° giorno precedente la conclusione della legislatura ai sensi dell'articolo 1, comma 5 della pre-

sente legge è vietata agli organi, ai dipartimenti, alle ripartizioni e agli uffici dell'amministrazione provinciale qual-siasi attività di informazione e pubblicazione di materiali ad eccezione delle comunicazioni ai cittadini assoluta-mente necessarie.

5. Ad eccezione delle liste e dei partiti che partecipano alle elezioni, dal giorno della convocazione dei co-mizi elettorali è vietato qualsiasi genere di propaganda elettorale a favore di liste o candidati alle associazioni, ai sindacati e alle organizzazioni che ricevono in qualsiasi forma risorse e finanziamenti dal bilancio regionale, pro-vinciale o dai bilanci comunali.

36

6. Entro tre mesi a decorrere dalla proclamazione dell'esito elettorale, le liste o i partiti, i consiglieri provin-ciali eletti/le consigliere provinciali elette e i canditati non eletti/le candidate non elette delle liste sono tenuti a pre-sentare alla segreteria generale del Consiglio provinciale la seguente documentazione:

a) una dichiarazione sulle spese sostenute e sugli obblighi assunti nell'ambito della propaganda elettorale; le spese documentate devono comprendere anche quelle sostenute per le liste o i candidati delle liste da persone, organizzazioni, associazioni o sindacati non soggetti al divieto di cui al comma 5.

b) ovvero una dichiarazione dei consiglieri provinciali eletti/delle consigliere provinciali elette e dei candidati non eletti/delle candidate non elette, da cui risulti che per la propaganda elettorale sono stati utilizzati unicamente materiali e mezzi predisposti e messi a disposizione dal partito o dal movimento politico nelle cui liste si è candidato/a l'interessato/a.

7. Per la propria campagna elettorale ogni lista ovvero ogni partito non può spendere più di 50.000 euro in totale. Per la propria campagna elettorale ogni candidato/a non può spendere più di 15.000 euro in totale. Tale importo deve comprendere anche le spese sostenute per le liste o i candidati delle liste da persone, organizzazioni, asso-ciazioni o sindacati non soggetti al divieto di cui al comma 5.

8. Il Consiglio provinciale istituisce una commissione avente il compito di verificare i costi sostenuti per la campagna elettorale e di presentare al Consiglio provinciale e alla ripartizione Servizi centrali entro tre mesi dal ricevimento della documentazione ai sensi del comma 6 una relazione indicante il definitivo accertamento dei costi sostenuti per la campagna elettorale da ciascuna lista. Nel caso in cui sorgano dubbi o in presenza di dati con-traddittori, o se i consiglieri/le consigliere provinciali lo dovessero richiedere, la commissione può sollecitare le liste e i candidati non eletti/le candidate non elette a fornire ulteriore documentazione e dichiarazioni aggiuntive al fine della determinazione definitiva delle spese elettorali.

9. Entro tre mesi dalla presentazione della relazione definitiva da parte della commissione di cui al comma 8, ogni lista ovvero partito ha l'obbligo di versare in un fondo speciale per il sostegno alle famiglie altoatesine una somma pari al 25% delle spese complessive effettivamente sostenute dalla lista (o dal partito), comprensiva delle spese elettorali dei propri candidati. Tale fondo è istituito dal Consiglio provinciale ed è gestito dall'Ufficio di presi-denza del Consiglio provinciale, d'intesa con i capigruppo e sentiti gli esponenti delle organizzazioni per la famiglia più rappresentative.

10. In caso di violazione delle norme di cui ai commi 3, 4 e 5, la ripartizione Servizi centrali applica nei con-fronti di coloro che hanno commissionato incarichi di propaganda elettorale di carattere istituzionale o nei confronti di associazioni, sindacati od organizzazioni di cui al comma 5 una sanzione amministrativa non inferiore a 50.000 euro e non superiore a 200.000 euro, ai sensi delle disposizioni generali concernente l'applicazione e la riscos-sione di sanzioni amministrative.

11. In caso di violazione delle norme di cui al comma 7 la ripartizione Servizi centrali applica nei confronti delle liste o dei partiti, ovvero dei candidati/delle candidate una sanzione amministrativa pari al doppio della diffe-renza tra le spese elettorali effettive e le somme previste al comma 7. Rimane valido l'obbligo di cui al comma 9, e precisamente nella misura del 25% delle spese effettivamente accertate.

"Der Artikel 2-bis erhält folgende Fassung: Art. 2-bis Wahlwerbung – Berichterstattung – Wahlkampfkosten 1. Was die Regelung der Wahlpropaganda anbelangt, so werden unbeschadet der Bestimmungen in die-

sem Artikel und soweit anwendbar die für die Wahl zur Abgeordnetenkammer geltenden Bestimmungen ange-wandt.

2. Für den Wahlkampf gelten die staatlichen Regelungen für den gleichberechtigten Zugang zu den Me-dienorganen und für die ausgewogene Berichterstattung.

3. Institutionen und öffentlichen Organen ist jede Art von direkter oder indirekter Wahlwerbung untersagt. 4. Ab dem 120. Tage vor dem Ablauf der Legislaturperiode gemäß Artikel 1, Absatz 5 dieses Gesetzes ist

den Organen, den Ressorts, Abteilungen und Ämtern der Landesverwaltung jede Art von Informationstätigkeit und Veröffentlichung von Publikationen außerhalb der unbedingt notwendigen Mitteilungen an die Bürger untersagt.

5. Verbänden, Gewerkschaften und Organisationen – mit Ausnahme der wahlwerbenden Listen und Par-teien – die in irgend einer Form Mittel und Zuwendungen aus dem Regional-, dem Landes- oder den Gemeinde-haushalten erhalten, ist ab dem Tag der Wahlausschreibung jede Form von Wahlwerbung für wahlwerbende Lis-ten oder Kandidaten untersagt.

6. Innerhalb von drei Monaten ab dem Datum der Verkündung der Gewählten müssen die wahlwerbenden Listen oder Parteien, die gewählten Landtagsabgeordneten und die nicht gewählten Kandidaten der Wahlwerbe-listen beim Generalsekretariat des Landtages Folgendes einreichen:

37

a) eine Erklärung über die bestrittenen Ausgaben und übernommenen Verpflichtungen für die Wahlwer-bung; in die bestritten Ausgaben müssen auch die Ausgaben von Personen oder Organisationen, Ver-bänden und Gerwerkschaften, die nicht in das Verbot gemäß Absatz 5 fallen, für die Liste oder die Kan-didaten der Liste getätigt wurden, einbezogen werden;

b) oder für die gewählten Landtagsabgeordneten und die nicht gewählten Kandidaten die Erklärung, dass ausschließlich Werbematerial und -mittel benützt worden sind, die von der Partei oder der politischen Bewegung, auf deren Liste der/die Betreffende kandidiert hat, ausgearbeitet und zur Verfügung gestellt worden sind.

7. Keine der wahlwerbenden Listen bzw. Parteien darf in der Summe der Ausgaben der Partei bzw. der Liste mehr als 50.000 Euro an Wahlwerbung in jeglicher Form bestreiten. Keiner der Kandidaten darf in der Summe der Ausgaben mehr als 15.000 Euro an Wahlwerbung in jeglicher Form bestreiten. In diese Summe mit eingerechnet werden auch die Ausgaben von Personen bzw. Organisationen, Verbänden und Gewerkschaften, die nicht in das Verbot gemäß Absatz 5 fallen, für die Listen oder Kandidaten.

8. Der Landtag setzt einen Ausschuss ein, der die Wahlkampfkosten überprüft und innerhalb von drei Mo-naten ab Erhalt der Unterlagen gemäß Absatz 6 dem Landtag und der Abteilung Zentrale Dienste einen Bericht mit der endgültigen Feststellung der bestrittenen Wahlkampfkosten jeder Liste vorlegt. Der Ausschuss kann im Falle von Zweifeln oder widersprüchlichen Angaben und im Falle von Anträgen durch Abgeordnete des Landtages von den wahlwerbenden Listen, von den Landtagsabgeordneten und von den nicht gewählten Kandidaten weiter Unterlagen und Erklärungen zur endgültigen Feststellung der bestrittenen Wahlkampfkosten einholen.

9. Jede wahlwerbende Liste bzw. Partei ist verpflichtet, innerhalb von drei Monaten ab der Vorlage des endgültigen Berichtes des Ausschusses gemäß Absatz 8 eine Summe in der Höhe von 25 Prozent der tatsächli-chen Gesamtausgaben der Liste samt Ausgaben der Kandidaten für den Wahlkampf in einen Sonderfonds für die Unterstützung von Südtiroler Familien einzuzahlen. Dieser Fonds wird vom Landtag errichtet und vom Präsidium des Landtages im Einvernehmen mit den Fraktionssprechern sowie unter Beratung von Vertretern repräsentativer Familienorganisationen verwaltet.

10. Für Verstöße gegen die Regelungen gemäß Absätze 3, 4 und 5 wird von der Landesabteilung Zentrale Dienste gegen die verantwortlichen Auftraggeber von Institutioneller Wahlwerbung oder gegen die Verbände, Gewerkschaften oder Organisationen gemäß Absatz 5 eine Verwaltungsstrafe gemäß den allgemeinen Bestim-mungen über Verhängung und Einhebung von Verwaltungsstrafen von nicht weniger als Euro 50.000 und nicht mehr als Euro 200.000 verhängt.

11. Für Verstöße gegen die Regelung gemäß Absatz 7 wird von der Landesabteilung Zentrale Dienste ge-gen die Listen bzw. Parteien bzw. gegen die Kandidatinnen oder Kandidaten eine Verwaltungsstrafe in doppelter Höhe der Differenz zwischen den tatsächlichen Wahlkampfausgaben und der vom Absatz 7 vorgesehenen Sum-men verhängt. Die Verpflichtung gemäß Absatz 9 bleibt bestehen und zwar in der Höhe von 25 Prozent der tat-sächlich festgestellten Ausgaben.

Emendamento n. 3, presentato dal consigliere Pichler Rolle: "Alla fine della lettera a) del comma 1 è ag-giunta la parola "ovvero".

"Am Ende des Absatzes 1 Buchstabe a) wird das Wort "oder" hinzugefügt." Emendamento n. 4, presentato dai consiglieri Leitner e Mair: "Dopo la lettera b) aggiunta la seguente let-

tera c): "c) ogni candidato/candidata alla carica di consigliere/consigliera provinciale può spendere fino a un mas-simo di 20.000 € per la propria campagna elettorale. Ogni lista può spendere fino a un massimo di 10.000 € per la pubblicità elettorale di un proprio candidato. I candidati/le candidate alla carica di presidente della Provincia pos-sono spendere fino a un massimo di 50.000 € per la propria campagna elettorale. I relativi controlli competono al Consiglio provinciale che definisce le sanzioni con apposito provvedimento."

Nach Buchstabe b) wird folgender Buchstabe c) hinzugefügt: "c) Jeder Kandidat für die Wahl als Landtags-abgeordneter kann bis zu einem Höchstmaß von 20.000 € persönliche Wahlwerbung betreiben. Jede wahlwer-bende Liste kann bis zu einem Höchstmaß von 10.000 € pro Kandidat Eigenwerbung machen. Kandidaten für das Amt des Landeshauptmannes können bis zu einem Höchstmaß von 50.000 € persönliche Wahlwerbung betreiben. Die Kontrolle darüber obliegt dem Landtag, der mit einer getrennten Maßnahme die Sanktionen festlegt."

Emendamento n. 5, presentato dai consiglieri Leitner e Mair: "Dopo la lettera c) è aggiunta la seguente lettera d): "d) i partiti e le liste che inviano i propri rappresentanti in Consiglio provinciale devono documentare annualmente i propri bilanci, incluse le donazioni superiori a 1.000 €. L'ufficio di presidenza del Consiglio provin-ciale provvede alla loro pubblicazione ai sensi della regolamentazione dei contributi ai gruppi consiliari."

38

Nach Buchstabe c) folgender Buchstabe d) hinzugefügt: "d) Parteien und Listen, die Vertreter in den Land-tag entsenden, müssen ihre Bilanzen, einschließlich der erhaltenen Spenden ab einer Summe von 1.000 €, jähr-lich dokumentieren. Das Landtagspräsidium sorgt für die Veröffentlichung im Sinne der Regelung für die Zuwen-dungen an die Landtagsfraktionen."

Emendamento n. 6, presentato dai consiglieri Leitner e Mair: "Dopo la lettera d) è aggiunta la seguente lettera e): "e) alle associazioni che non sono organizzazioni partitiche e che ricevono contributi pubblici è vietata ogni forma di pubblicità elettorale a favore di partiti e candidati."

Nach Buchstabe d) wird folgender Buchstabe e) hinzugefügt: "e) Vereinen und Verbänden, die nicht Partei-organisationen sind und die öffentliche Beiträge erhalten, ist jegliche Werbung für Parteien und Kandidaten unter-sagt."

Emendamento n. 7, presentato dai consiglieri Klotz e Knoll: "Dopo il comma 1 è aggiunto il seguente comma 2: "2. I candidati/Le candidate all'elezione in Consiglio provinciale possono spendere al massimo 10.000 euro ciascuno/ciascuna per la loro propaganda personale. I candidati/Le candidate alla carica di presidente della Provincia possono spendere al massimo 20.000 euro per la loro propaganda personale. I singoli partiti che parte-cipano alle elezioni non possono spendere più di 100.000 euro complessivi per la propaganda a favore dei propri candidati/delle proprie candidate al Consiglio provinciale e alla carica di presidente della Provincia."

Nach Absatz 1 wird folgender Absatz 2 hinzugefügt: "2. Die Kandidatinnen/Kandidaten für die Wahl der Landtagsabgeordneten dürfen jeweils höchstens 10.000 € für persönliche Wahlwerbung ausgeben. Die Kandida-tinnen/Kandidaten für die Wahl der Landeshauptfrau/des Landeshauptmanns dürfen jeweils höchstens 20.000 € für persönliche Wahlwerbung ausgeben. Die einzelnen wahlwerbenden Parteien dürfen für die Bewerbung ihrer Kandidatinnen/Kandidaten zur Wahl von Landtagsabgeordneten und der Landeshauptfrau/des Landeshauptman-nes insgesamt nicht mehr als 100.000 € ausgeben."

Emendamento n. 8, presentato dal consigliere Pardeller: "Dopo il comma 1 è aggiunto il seguente comma 1-bis: "1-bis. I partiti in corsa per le elezioni si accordano, all'insegna di una vera par condicio, per realizzare un opuscolo elettorale comune, nel quale tutti i partiti hanno lo stesso spazio per presentare i programmi e i singoli candidati/le singole candidate. L'opuscolo è inviato a tutte le famiglie in Alto Adige, affinché tutti gli/tutte le aventi diritto di voto trovino tutto quanto necessario sapere riunito in un'unica pubblicazione e possano fare la loro scelta. Le spese sono suddivise proporzionalmente su tutti i partiti partecipanti al voto in base allo spazio utilizzato. Que-ste limitazioni rendono la politica più equa, perché consentono l'entrata in politica anche a coloro che dispongono di pochi mezzi, quindi ai/alle giovani e ai lavoratori/alle lavoratrici dipendenti. L'ordine di presentazione nell'opu-scolo comune è stabilito mediante sorteggio. La stampa dell'opuscolo viene assegnata con gara e successiva aggiudicazione al miglior offerente."

Nach Absatz 1 wird folgender Absatz 1-bis hinzugefügt: "1-bis. Die wahlwerbenden Parteien einigen sich im Sinne einer echten par conditio auf eine gemeinsame Wahlbroschüre, in der allen Parteien derselbe Raum für die Vorstellung der Programme und der einzelnen Kandidatinnen und Kandidaten eingeräumt wird. Die Broschüre wird an sämtliche Südtiroler Haushalte verschickt, so dass die gesamte Wahlbevölkerung in einem einzigen Büchlein alles Wissenswerte finden und sich entsprechend entscheiden kann. Die Kosten werden proportional zum benötigten Platz einer jeden wahlwerbenden Partei aufgeteilt. Diese Beschränkungen machen die Politik ge-rechter, weil sie auch denen den Einzug in die Politik ermöglichen, die nur wenig Geld haben, also der Jugend und den Arbeitnehmern. Die Reihung der Vorstellung in der gemeinsamen Broschüre wird durch Los ermittelt. Der Druck dieser Broschüre wird mit Wettbewerb in Auftrag vergeben, wobei das beste Angebot den Zuschlag be-kommt."

Subemendamento n. 8.1 all'emendamento n. 8, presentato dal consigliere Pardeller: "Dopo il comma 1 è aggiunto il seguente comma 2: "2. I partiti in corsa per le elezioni si accordano, all'insegna di una vera par condi-cio, per realizzare un opuscolo elettorale comune, nel quale tutti i partiti hanno lo stesso spazio per presentare i programmi e i singoli candidati/le singole candidate. L'opuscolo è inviato a tutte le famiglie in Alto Adige, affinché tutti gli/tutte le aventi diritto di voto trovino tutto quanto devono sapere riunito in un'unica pubblicazione e possano fare la loro scelta. L'ordine di presentazione nell'opuscolo comune è stabilito mediante sorteggio. Ogni partito in corsa per le elezioni presenta il proprio programma e la propria lista di candidati e candidate nella relativa madre-lingua. Le spese sono suddivise proporzionalmente su tutti i partiti partecipanti al voto in base allo spazio utiliz-zato. L’obiettivo dell’accordo è di evitare che le cassette della posta delle famiglie vengano inondate di materiale propagandistico, risparmiare i soldi dei contribuenti, salvaguardare l’indipendenza dei mezzi d’informazione e pre-servare l’ambiente. Queste limitazioni rendono la politica più equa, perché consentono l'entrata in politica anche a coloro che dispongono di pochi mezzi, quindi ai/alle giovani e ai lavoratori/alle lavoratrici dipendenti. La stampa

39

dell'opuscolo viene assegnata con gara e successiva aggiudicazione al miglior offerente. Per ragioni di par condi-cio è vietata ogni ulteriore forma di propaganda personale a livello pubblico. L’ufficio di presidenza del Consiglio provinciale attribuisce le funzioni di commissione elettorale a un collegio di giudici, che esamina il comportamento elettorale dei candidati e delle candidate e cancella dalla lista i trasgressori."

Nach Absatz 1 wird folgender Absatz 2 hinzugefügt: "2. Die wahlwerbenden Parteien einigen sich im Sinne einer echten par conditio auf eine gemeinsame Wahlbroschüre, in der allen Parteien derselbe Raum für die Vor-stellung der Programme und der einzelnen Kandidatinnen und Kandidaten eingeräumt wird. Die Broschüre wird an sämtliche Südtiroler Haushalte verschickt, so dass die gesamte Wahlbevölkerung in einem einzigen Büchlein alles Wissenswerte finden und sich entsprechend entscheiden kann. Die Reihung der Vorstellung in der gemeinsamen Broschüre wird durch das Los ermittelt. Jede wahlwerbende Partei stellt ihr Programm und ihre Kandidatenliste in der eigenen Muttersprache vor. Die Kosten werden proportional zum benötigten Platz einer jeden wahlwerbenden Partei aufgeteilt. Ziel der Vereinbarung ist, die Haushalte vor mit Werbematerial überbordenden Briefkästen zu verschonen, Geld und Volksvermögen zu sparen, die Unabhängigkeit von den Medien zu bewahren, die Umwelt weniger zu belasten. Diese Beschränkungen machen die Politik gerechter, weil sie auch denen den Einzug in die Politik ermöglichen, die nur wenig Geld haben, also der Jugend und den Arbeitnehmern. Der Druck dieser Bro-schüre wird mittels Wettbewerb in Auftrag gegeben, wobei das beste Angebot den Zuschlag bekommt. Aus Grün-den der par conditio ist jede weitere persönliche öffentliche Werbung untersagt. Das Landtagspräsidium beauftragt als Wahlprüfungskommission ein Richterkollegium, welches das Wahlverhalten der Kandidatinnen und Kandidaten prüft und Zuwiderhandelnde von der Liste nimmt."

La parola al consigliere Dello Sbarba sugli emendamenti, prego. DELLO SBARBA (Grüne Fraktion – Gruppo Verde – Grupa Vërda): Qui siamo ad uno dei punti più im-

portanti del disegno di legge, all'articolo che di per sé dice poco ma che consente la presentazione di una serie di emendamenti sulla trasparenza nelle spese per la propaganda elettorale, i tetti di limitazione delle spese per la propaganda elettorale, la rendicontazione delle spese della propaganda elettorale e il divieto che associazioni siano finanziate dall'ente pubblico di fare propaganda elettorale per i candidati. Con questi titoli ho descritto il no-stro emendamento. Ricordo ai colleghi che noi per primi, come dice anche la numerazione, abbiamo proposto un emendamento organico su questa materia grazie al fatto che tre anni fa avevamo proposto una legge, che giace all'ordine del giorno del Consiglio provinciale, sui limiti di spesa per la propaganda elettorale. Questo disegno di legge in commissione ha avuto uno strano destino, perché dopo il dibattito generale al momento della votazione del passaggio alla discussione articolata ha avuto la maggioranza dei voti. Poi i colleghi della SVP che compon-gono la maggioranza della commissione la volta dopo che la commissione si è riunita hanno detto che non avreb-bero garantito la maggioranza nella votazione sui singoli articoli, per cui il disegno di legge a quel punto si è bloc-cato ed è andato in aula, caso raro, con solo un voto favorevole sull'impostazione generale del disegno di legge e nessuna trattazione degli articoli. Questo primo confronto in commissione ha però spinto i colleghi della Volkspar-tei a capire che il tema era serio. Alcuni colleghi che poi sono firmatari dell'emendamento che vedo qui presentato, si sono spesi per questo in commissione, il collega Noggler, il collega Schuler, la collega Stirner Brantsch hanno reso possibile il voto favorevole al nostro disegno di legge. Adesso siamo arrivati al disegno di legge della Vol-kspartei che su questo argomento non prevedeva una parola e poi alla presentazione del nostro emendamento, che altro non è che la trasformazione di quel disegno di legge composto da 3, 4 articoli in un maxi emendamento di 17 commi che regola in maniera dettagliata la materia. Per prima cosa impone un tetto alle spese elettorali sia per i singoli candidati/candidati, sia per le liste. Per i singoli candidati si oscilla tra i 25.000 e i 35.000 euro a se-conda dell'emendamento che i colleghi vorranno approvare, e per le liste a circa 350 mila euro come tetto mas-simo delle spese. Naturalmente sono cifre a cui noi Verdi non arriveremo mai. Per l'ultima campagna elettorale abbiamo speso in tutto, lista e candidati, 120 mila euro. Siamo rimasti sotto gli 80 mila euro nelle provinciali del 2003, non credo che spenderemo molto di più per le prossime provinciali, anzi, con la situazione che c'è, spende-remo di meno e faremo una campagna "low cost". Abbiamo però fatto una norma che potesse andare bene anche per la Volkspartei, per partiti più grossi, quindi un tetto di 350 mila euro per la lista nel suo complesso e un tetto di 25 mila euro per ogni candidato e candidata. Questi due tetti sono essenziali, perché è chiaro che se se ne im-pone uno solo, alcune spese si possono attribuire all'altra voce e il tetto viene aggirato. Questo è il primo limite, colleghi Schuler, Noggler e Stirner Brantsch che io trovo nel vostro emendamento. È un emendamento al nostro emendamento, quindi innanzitutto, collega Schuler, vorrei che Lei ci ringraziasse pubblicamente per aver presen-tato il nostro emendamento a averLe reso possibile stamattina presentare il Suo emendamento, nel quale però non c'è nessun tetto alle spese dei partiti. Questo è il primo grosso ammanco che trovo.

40

Nel nostro emendamento sono descritte più dettagliatamente rispetto all'emendamento dei colleghi della Volkspartei che cosa siano le spese elettorali, basta leggerlo per vederlo. C'è poi un sistema di accertamento della veridicità delle dichiarazioni fatte con la possibilità per altri candidati o per altre liste di segnalare eventuali incon-gruenze, cioè se io vedo che un candidato ha dichiarato 5.000 euro di spesa e poi ha tappezzato la provincia con enormi manifesti 6 x 3 o 6 x 12 che già di per sé superano i 5.000 euro, alla commissione dei giudici che verifica le spese elettorali posso fare una segnalazione.

Inoltre in uno dei 17 commi del nostro emendamento si fissa il divieto assoluto per le associazioni che per-cepiscono finanziamenti dall'ente pubblico di fare propaganda, diretta o indiretta che sia, ai candidati o ai partiti. Sappiamo che in una provincia come la provincia di Bolzano è un vecchio problema, è un vecchio vizio che deriva probabilmente dalla sua storia. In questa provincia nella fase di lotta per l'autonomia, nella fase in cui la minoranza linguistica tedesca e ladina aveva la necessità di comportarsi quasi come uno stato nello stato, si era data delle forme politiche che si riassumevano tutte nella Volkspartei, per cui dentro il partito di raccolta c'erano tutti, un pic-colo stato nello stato, una società nella società e quindi tutte le categorie economiche, i vari gruppi di interessi indicavano i propri candidati e questo, nella concezione di un piccolo stato dentro lo stato, poteva anche essere comprensibile. Ma oggi questa situazione di identificazione fra le associazioni, le categorie e un solo partito, di-venta insopportabile nel momento in cui l'autonomia è realizzata e quindi la tutela, per cui la Volkspartei, per quanto grande sia, è un partito normale tra gli altri partiti normali. Va messa la parola fine al malcostume per cui le associazioni di categoria, che tra l'altro vengono alimentate da soldi pubblici, o le associazioni in generale nel momento delle elezioni fanno propaganda per questo o quel candidato, direttamente o indirettamente. Credo che questo sia insopportabile anche per molti colleghi della Volkspartei che si candidano nella lista senza avere alle spalle delle lobby che li sostengono, che pagano loro la propaganda elettorale, mettono a loro disposizione i propri collettivi, i propri fogli di informazione, le proprie pagine web, i quali diventano poi in Consiglio non liberi. La Costi-tuzione dice che l'eletto risponde a tutto il popolo, esercita il proprio mandato con libertà, ma se uno ha la targa di una lobby che ha pagato la sua campagna elettorale, che ha fatto propaganda elettorale per lui, chiaramente qui si comporterà come voce di quella lobby, non come voce dell'interesse generale, non come voce nell'insieme del popolo nella libertà dell'esercizio del proprio mandato, ma questo mandato sarà vincolato a quello o quell'altro favore da fare alla propria lobby. Tra noi, anzi tra voi, ci sono esempi abbastanza clamorosi e non nascosti di que-sta concezione lobbistica della politica, che però in una democrazia "normale" non sono più accettabili. Invece, colleghi Schuler, Noggler e Stirner Brantsch, non trovo nel vostro emendamento alcuna norma in questo senso e questo credo faccia davvero la differenza. Se noi vogliamo veramente una regolamentazione organica della mate-ria che ripercorre tutti i punti, cioè uno: definire esattamente cosa sono le spese elettorali; due: definire le offerte - Noi prevediamo che le offerte, le "Spenden", devono essere dichiarate e pubblicate -; tre: chi debba giudicare su questo argomento e come; quattro: il divieto alle associazioni di fare propaganda elettorale; cinque: come si fa il resoconto delle proprie spese elettorali; sei: le sanzioni, credo che non si possa che condividere l'emendamento firmato da me e dal collega Heiss, che è la trasformazione di un maxi emendamento di un disegno di legge che in commissione ebbe parere positivo da parte della commissione. Ci fu poi una sospensione della trattazione in commissione, praticamente è stato fatto scadere il termine per cui è arrivato direttamente in aula proprio perché i colleghi della Volkspartei avevano promesso una regolamentazione organica. Questa regolamentazione organica ci hanno messo tre anni a presentarla, è arrivata stamattina, però a me pare che sia una specie di foglia di fico. Per carità, da parte di chi l'ha proposta, tutta la buona volontà e la buona fede possibile, ma tra l'imitazione e l'ori-ginale io invito questo Consiglio a scegliere l'originale.

PÖDER (BürgerUnion): Wennschon, dann müssen wir hier etwas weitergehen und zusätzlich zu der Re-

gelung der Wahlkampfkosten die Regelung hinsichtlich der Wahlwerbung und der Berichterstattung einfügen. Wir müssen auch klar definieren, dass zur Regelung der Wahlwerbung die Bestimmungen zur Wahl der Abgeordne-tenkammer angewandt werden. Weiters sollte man auch den gleichberechtigten Zugang zu den Medienorganen in dieses Gesetz einfügen. Das Verbot für Institutionen und öffentlichen Organe der direkten und indirekten Wahl-werbung sollte inklusive Sanktionen definiert werden. Auch sollte definiert werden, dass man ab dem hundert-zwanzigsten Tag vor dem Ablauf der Legislaturperiode regeln sollte, dass es den öffentlichen Organen des Lan-des untersagt ist, Publikationen außer der unbedingt notwendigen Mitteilungen an die Bürger zu veröffentlichen. "Verbänden, Gewerkschaften und Organisationen, mit Ausnahme der wahlwerbenden Listen und Parteien, die in irgendeiner Form öffentlich finanziert werden, ist es absolut untersagt, ab dem Tag der Wahlausschreibung Wahl-werbung in jedweder Form zu betreiben." Das soll ganz klar formuliert werden, wobei ich im entsprechenden Än-derungsantrag auch saftige Sanktionen eingebaut habe. Ein paar Tausend Euro Strafe genügen hier nicht. Auch

41

die staatlichen Richtlinien zur Parteienfinanzierung, Wahlwerbung usw. sehen sehr drastische Strafen vor, weil man ja weiß, dass Parteien, Verbände oder Gewerkschaften ein paar Tausend Euro Strafe in Kauf nehmen. Wei-ters muss klar definiert werden, wie die Wahlkampfkosten erklärt und die entsprechenden Bilanzen vorgelegt wer-den müssen. Ich bin der Meinung, dass 50.000 Euro reichen müssen. Außerdem soll der Landtag einen Aus-schuss einsetzen, der die Wahlkampfkosten, die entsprechenden Erklärungen usw. überprüft. Auch soll definiert werden, dass entsprechende Erklärungen und Bilanzen vorgelegt werden müssen und es Sanktionen gibt, wenn das nicht gemacht wird. Für Verstöße gegen diese Sanktionen sollten Verwaltungsstrafen zwischen 50.000 und 200.000 Euro definiert werden. Das sind in Anlehnung an die staatlichen Richtlinien, die gewaltige Sanktionen vorsehen, natürlich reduzierte Summen, weil es hier um kleinere Parteien geht. Es muss auch Sanktionen für öffentliche Verwalter geben, die das direkte und indirekte Wahlverbot verletzen. Wenn wir keine Sanktionen vor-sehen, dann ist jedes Verbot und jede Vorschrift toter Buchstabe. Wir haben zwar entsprechende Verbote der institutionellen Wahlwerbung, aber was heißt das schon.

PARDELLER (SVP): Mein Änderungsantrag sieht in erster Linie vor, dass man sehr viel auf die Par Condi-

tio geben sollte. Alle Kandidaten sollten dieselben Möglichkeiten haben, ihre Wahlwerbung unterzubringen. Wenn man eine Wahlkampfbroschüre oder einen Wahlkampfkatalog anfertigen würde, in dem alle wahlwerbenden Par-teien und Kandidaten aufscheinen, dann würde es die Postspesen nur einmal geben. Dieser Katalog würde dann in den Haushalten vorliegen. Die Leute haben ja meistens vorgefertigte Meinungen, die eine oder andere Partei zu wählen. Dann wählen sie unter den Kandidatinnen und Kandidaten aus, die sich in der jeweiligen Partei präsentie-ren. Die Wechselwähler haben die Möglichkeit, ein breites Angebot zu sehen und sich entsprechend zu orientie-ren. So ein Wahlkampfkatalog oder so eine Wahlkampfbroschüre hätte einen weiteren Vorteil. Es wäre ein Hand-buch, über das man in der Familie diskutieren könnte, das fünf Jahre lang im Haus bleiben kann und wo die Leute dann nachschauen können, wer was versprochen hat. Der Kostenfaktor wäre gering und würde sich auf ein paar Tausend Euro pro Kandidaten belaufen. Es wäre verboten, in der öffentlichen Presse irgendeine Werbung zu machen, was auch richtig wäre. Wer mehr Geld hat, der kann eine ganze Seite pachten und sich einkaufen. Be-stimmte Paten, die jemanden finanzieren, damit dieser dann das Landhaus ausrauben und seine Interessen ver-treten kann, würden auch wegfallen. Das Landtagspräsidium könnte dann ein Richterkollegium damit beauftragen, dieses Wahlverhalten zu kontrollieren und Leute, die zuwiderhandeln, würden dann einfach von der Liste genom-men. Natürlich wäre das ein revolutionärer Akt: Stopp mit der Geld- und Papierverschwendung, Stopp mit der Belästigung der Leute mit all der Wahlwerbung, die ihnen ins Haus flattert usw. Die Zeit für so etwas ist wahr-scheinlich noch nicht reif, aber wir werden in eine Zeit kommen, wo sich dieser Wahlkampf nicht mehr finanzieren lassen wird. Da verdienen sich einzelne goldene Nasen, aber außer Papierverschwendung und Schmierage ist nicht viel dahinter. Geben wir uns einen Ruck und setzen uns einmal alle gleich.

LEITNER (Die Freiheitlichen): Noch billiger wäre es, wenn alle auf derselben Liste kandidieren würden. ABGEORDNETE: (unterbrechen) LEITNER (Die Freiheitlichen): Ich möchte den Vorschlag des Kollegen Pardeller nicht lächerlich machen,

denn er meint ihn ernst und man kann ihm auch etwas abgewinnen. Allerdings erinnert mich das schon stark an Kommunismus. Auch ich bin dafür, dass die Wahlkampfkosten eingeschränkt werden. Alle haben sich darüber Gedanken gemacht, wobei es natürlich unterschiedliche Vorschläge gibt. Eines hat aber sicher überall durchge-schlagen, nämlich, dass wir etwas tun müssen. Die ausufernden Wahlkämpfe der letzten Male wünschen sich die Menschen nicht mehr, und so etwas tut der Politik auch nicht gut. Wir haben Negativbeispiele gehabt, bei denen wirklich der Eindruck entstanden ist, dass man sich ein Landtagsmandat kaufen kann. Das soll natürlich nicht der Fall sein. Wir haben versucht, Vorschläge zu machen, die aus unserer Sicht realistisch sind. Unsere Zahlen sind sicher nicht der Weisheit letzter Schluss, aber auch andere sind diesen Zahlen sehr nahe gekommen. Über Zah-len kann man sicher diskutieren, aber grundsätzlich sollte man eine Richtlinie haben. Wir schlagen maximal 20.000 Euro pro Kandidat und noch einmal 10.000 Euro pro Kandidat für die Liste vor. Das entspricht maximal 350.000 Euro für die Liste, wobei ich natürlich weiß, dass kleine Listen das nicht ausgeben werden. Wir haben auch nie eine solche Summe ausgeben können und nicht jeder Kandidat wird 20.000 Euro aufbringen. Kleine Parteien müssen überhaupt froh sein, dass Leute kandidieren. Eine Obergrenze soll auf alle Fälle festgelegt wer-den.

42

Des Weiteren schlagen wir vor, dass Parteien und Listen, die Vertreter in den Landtag entsenden, ihre Bi-lanzen offenlegen müssen, einschließlich der erhaltenen Spenden ab einer Summe von 1.000 Euro. Das Land-tagspräsidium sorgt dann für die Veröffentlichung im Sinne der Regelung für die Zuwendungen an die Landtags-fraktionen. Natürlich kann man strengere Sanktionen, Kontrollen usw. vorsehen, aber ein bestimmtes Maß an Vertrauen sollte es schon geben.

Schlussendlich möchten wir ein Werbeverbot für Vereine und Verbände, die nicht Parteiorganisationen sind und öffentliche Beiträge erhalten. Man muss sich vorstellen, was im Herbst los sein wird, wenn wir nichts tun. Da werden SMS-Orgien durch's Land gehen! Ich weiß schon, dass das eine heikle Materie ist, die sehr schwierig zu kontrollieren sein wird, und in einem gebe ich dem Kollegen Pardeller völlig Recht: Die Leute sind "stuff" von über-laufenden Briefkästen zu Wahlzeiten. Eine Selbstbegrenzung ohne Kriterien wird es nicht geben, das heißt hier braucht es eine gesetzliche Maßnahme, die aber schon so gesetzt werden soll, dass sich Personen und Parteien bzw. Listen schon noch ein bisschen frei bewegen können, um sich auch zu unterscheiden, Kollege Pardeller. Die Freiheitlichen haben in der Werbung eine andere Linie als die Südtiroler Volkspartei oder eine andere Partei. Ich lasse mich in der Werbelinie nicht auf dieselbe Stufe mit der Südtiroler Volkspartei setzen. Ich sage nicht, dass wir besser sind, aber auch in der Werbung soll eine Unterscheidung möglich sein. Diese Gleichmacherei geht mir dann doch zu weit. Eine Einschränkung soll es natürlich geben, aber auch die Möglichkeit, sich zu unterscheiden.

KLOTZ (SÜD-TIROLER FREIHEIT): Es mag schon sein, dass die praktische Umsetzung des Vorschlages

des Kollegen Pardeller schwierig sein dürfte, aber ich stimme ihm trotzdem zu. Für die Zukunft sollte so etwas auf jeden Fall angedacht werden, denn das wäre das Korrekteste, Übersichtlichste und Beste. Die Leute werden si-cher noch einmal auf diesen Vorschlag zurückkommen, weil es die Linie ist, um die ausufernde Wahlwerbung und die damit zusammenhängende Geschäftemacherei einzudämmen.

Wir sind gespannt, was mit den Änderungsanträgen der Kollegin Stirner passieren wird. Sie schlägt vor, dass jeder Wahlwerber 20.000 Euro ausgeben dürfen soll. Bei 35 Kandidatinnen und Kandidaten wären das 700.000 Euro. Außerdem schlägt sie vor, dass für die gesamte Liste noch einmal 350.000 Euro hinzukommen sollen. Da kommen wir also auf 1.050.000 Euro, was als Obergrenze sehr viel ist. Wir hatten auch schon im Ge-setzgebungsausschuss einen anderen Vorschlag gemacht, nämlich, dass pro Kandidat 10.000 Euro und pro wahlwerbender Liste 100.000 Euro ausgegeben werden dürfen. Insgesamt wären das dann 450.000 Euro. Kollege Pardeller, grundsätzlich ist Dein Vorschlag viel besser, denn wir sollten uns nicht auf Rechnereien konzentrieren.

Den Änderungsantrag der Grünen halte ich für gut, aber er wird wahrscheinlich nicht zur Abstimmung kommen, weil ein Ersetzungsantrag vorliegt. Sonst wäre auch das ein guter Ansatz.

SCHULER (SVP): Wenn wir über die Ausgaben für die Wahlwerbung sprechen, dann sind wir wohl alle der

Meinung, dass es eine Beschränkung braucht, um eine Ausuferung zu vermeiden. Über die Art und Weise, wie das geschehen soll, ist man sich aber nicht einig, denn es gibt ganz unterschiedliche Positionen. Diese Materie ist sehr schwierig zu regeln, denn das Ganze muss nachher auch kontrollierbar sein.

Mit einem Änderungsantrag wird vorgeschlagen, eine einzige Wahlbroschüre zu schaffen und die persönli-che Werbung völlig zu verbieten. Ein weiterer Änderungsantrag sieht vor, dass die Deckelungen unterschiedlich ausschauen sollen. In den Änderungsanträgen gibt es auch Unterschiede hinsichtlich der Definition von "Wahl-werbung". Das geht sogar soweit, dass in einem Änderungsantrag steht, dass auch die unentgeltlichen Leistungen mitzuberücksichtigen sind. Ich frage mich aber schon, wie man so etwas kontrollieren will. Mehrere Änderungsan-träge schlagen auch die Schaffung einer eigenen Behörde vor, um das zu kontrollieren.

Der Kollege Pöder hat gesagt, dass man sich an die staatlichen Vorgaben zur Wahl der Abgeordneten-kammer halten sollte. Diese Vorgabe war auch die Grundlage für den Vorschlag der Kollegen Dello Sbarba und Heiss. Man muss aber auch sagen, dass es ganz unterschiedliche Wahlsysteme gibt. Die Parlamentswahlen sind in erster Linie eine Wahl von Parteien, während bei den Landtagswahlen die Vorzugsstimmen und somit auch der persönliche Wahlkampf eine viel größere Rolle spielen. Dieser Vergleich hinkt also ganz gewaltig. Wir müssen hier also eine Regelung finden, die umsetzbar und kontrollierbar ist. Wir haben einen Änderungsantrag zu einem Än-derungsantrag der Grünen vorbereitet. Derselbe sieht vor, dass die Deckelung der Wahlkampfkosten nur für die einzelnen Kandidaten und nicht für die Parteien gelten soll. Der ganze Wahlkampf soll eher in Richtung Parteien-Wahlkampf und weniger in Richtung persönlichen Wahlkampf gehen. Weiters sieht unser Änderungsantrag vor, dass die Kosten, die Dritte für einzelne Kandidaten tragen, mitzuberücksichtigen sind. Unser Änderungsantrag geht in dieser Hinsicht sogar noch weiter als jener der Grünen. Diese Regelung soll nämlich für den Zeitraum ab dem 90. Tag vor dem Wahltag und dem Wahltag gelten. Auch die Definition von Wahlwerbung regelt unser Ände-

43

rungsantrag weitreichender als jener der Grünen. Wir sehen nicht eine eigene Kontrollbehörde vor, wie es andere tun, sondern schlagen vor, dass das Landtagspräsidium die Landesprüfstelle beauftragen kann, die Kontrollen vorzunehmen. Natürlich haben auch wir entsprechende Strafen vorgesehen, denn ohne Strafen nützt das alles nichts.

STIRNER BRANTSCH (SVP): Ich habe den Änderungsantrag der Kollegen Schuler und Noggler zum Än-

derungsantrag der Grünen mitunterschrieben. Ich habe einige andere Änderungsanträge eingebracht, die wahr-scheinlich hinfällig sein werden. Der Änderungsantrag der Kollegen Schuler und Noggler stellt einen großen Kom-promiss dar. Ich habe von Anfang an mit dem Änderungsantrag der Grünen sympathisiert. Ich hatte in meinen Änderungsanträgen ursprünglich eine Wahlkampfkostenbeschränkung von 20.000 Euro vorgeschlagen. Jetzt sind es 40.000 Euro, was meiner Meinung nach aber die absolute Obergrenze sein sollte. Ich bin nicht glücklich dar-über, dass wir nicht auch für die Listen eine Wahlkampfkostenbeschränkung einführen. Wenn wir das staatliche Gesetz als Vorlage hernehmen würden, dann wären das 1.000 Euro pro Kandidat, also 350.000 Euro als Ober-grenze. Wie gesagt, ich bin nicht glücklich darüber, dass es nicht gelungen ist, ausreichend Überzeugungsarbeit zu leisten, um nicht nur für die einzelnen Kandidaten, sondern auch für die Listen eine Wahlkampfkostenbe-schränkung vorzusehen.

Ein paar Worte auch zu den vorgesehenen Strafen, die zum Tragen kommen, wenn jemand die vorgege-benen Summen überschreitet. Diese Strafen sind äußerst wichtig, denn sonst würde sich ja keine Mensch an die Bestimmungen halten. Im staatlichen Gesetz ist bei einer Nicht-Erklärung sogar der Ausschluss vorgesehen. Wenn jemand den Schlaumeier spielen will und keine Erklärung über die Wahlkampfkosten vorlegt, dann wäre der Ausschluss der betreffenden Person vorgesehen. Wir sehen hierfür lediglich eine Strafe vor, obwohl wir alle wis-sen, dass jemand, der eine irrsinnige Summe in den Wahlkampf hineinpulvert, meist auch noch genug Geld hat, um eine Strafe bezahlen zu können. Ich beziehe mich da auf einige Dinge, die es in Vergangenheit gegeben hat. Auch wenn es schwierig sein wird zu kontrollieren, ist eine Beschränkung der Wahlkampfkosten höchst an der Zeit. Es kann nicht sein, dass jedes Mal beträchtliche Summen in den Wahlkampf investiert werden. Das bedeutet nämlich, dass sich nur jene Menschen als Kandidaten aufstellen lassen können, die entweder genug Geld haben, eine Lobby hinter sich haben, die ihnen den Wahlkampf sponsert oder die das Risiko eingehen und dann, wenn sie nicht gewählt werden, auf einem Schuldenberg sitzen bleiben und diese Schulden ewig lang abstottern müs-sen. In unserem Land hat der Wahlkampf Dimensionen erreicht, die einfach nicht mehr erträglich sind. Deshalb ist eine Beschränkung der Wahlkampfkosten notwendig. Wie gesagt, wenn ich alleine entscheiden könnte, dann wäre ich rigider.

Die Grünen schlagen für die Kontrollen ein Richterkollegium vor. Wir schlagen vor, dass es im Endeffekt die Landesprüfstelle sein soll. Ich hoffe, dass die Landesbeamten, die in dieser Kontrollstelle sitzen, sich nicht befan-gen fühlen und sich von niemandem etwas vorschreiben lassen.

Wie gesagt, das Ganze ist ein Kompromiss. Ich teile die Meinung in Bezug auf die Verbände, und mir tut es sehr leid, dass diese in unserem Änderungsantrag nicht enthalten sind.

ABGEORDNETER: (unterbricht) STIRNER BRANTSCH (SVP): Das ist meine Meinung, wenngleich ich diesem Änderungsantrag, der von

mir mitunterschrieben worden ist, zustimmen werde. Persönlich bin ich der Meinung, dass sich Verbände, die öffentliche Gelder bekommen, aus der Wahlwerbung heraushalten sollten. Diese Meinung wird von sehr vielen Südtirolerinnen und Südtirolern geteilt.

SEPPI (Unitalia – Movimento Iniziativa Sociale): Inizio dalla proposta più sensata anche nella sua impo-

stazione, benché qualche difetto ce l'abbia, che è quella presentata dal collega Pardeller. Lui esprime una condi-zione che dovrebbe essere la condizione vera per arrivare a non creare quelle ipocrisie che ci sono state poste sul tappeto di spese che non possono essere poste sotto controllo e stabilite come un tetto massimo di spesa con-sentita nel momento in cui vorrei vedere come avvengono questi controlli. Anche il collega Pardeller nella sua posizione, che dal mio punto di vista è la più rispettabile, dice però una cosa che forse andrebbe corretta. Lui dice di fare un opuscolo in cui ci sono dentro tutti, per cui è una forma di par condicio accettabile che venga stampato e distribuito a spese della Provincia. Però il ragionamento di par condicio si spacca alla fine quando dice che ogni partito avrà lo spazio che è in grado di comprarsi. Qua trovo una contraddizione in quello che Lei dice. Par condi-cio, un opuscolo nel quale siamo dentro tutti, distribuito in tutta la provincia, e lo spazio sul libretto mi viene dato in

44

base a quanti soldi spendo. È una bella par condicio questa! È legata alle mie possibilità economiche, di conse-guenza salta un po' il palco. La Sua proposta, collega Pardeller, non verrà accettata, ma questa osservazione la dovevo fare. La mia non voleva essere una critica ma un'osservazione costruttiva.

I colleghi Verdi hanno fatto un lavoro approfondito. Il loro emendamento è una legge per cui, al di là del fatto che si possa essere più o meno d'accordo, hanno studiato bene la cosa. Però anche qua c'è da dire una cosa. Collega Dello Sbarba, quando parla dell'organo di garanzia con un magistrato estratto a sorte ecc., ma que-sti cosa possono fare? Possono solo verificare se le somme dei consuntivi dichiarati dagli eletti e dichiarati dai partiti corrispondono alla cifra massima consentita dalla legge. Ma per questo non serve mica avere un giudice della Corte dei Conti e una pletora di personalità di questo grado così elevato professionalmente per verificarlo! Basta un ragioniere qualsiasi! Lo possiamo fare anche io e Lei, è una somma. Ma se la ragione dell'istituzione di questo organo di garanzia ha lo scopo di raccogliere eventuali denunce che dovessero venire da parte di qualsiasi cittadino che dovesse in qualche modo provare che ciò che è stato denunciato da parte di quel partito o di quel candidato fosse falso o non fosse completo, allora può darsi abbia un senso, ma la macchina che si mette in moto è molto difficoltosa.

Su questa tematica c'è anche una grande disparità di vedute. C'è chi parla di 5.000/10.000 euro per candi-dato, c'è chi parla di 20 mila euro per partito per arrivare ai 350 mila euro della collega Stirner Brantsch. In mezzo a queste cifre ci stanno delle differenze talmente macroscopiche che danno davvero l'idea di quanto la questione non solo sia controversa ma sia commisurata su dei dati che non possono essere paragonati l'uno all'altro. Devo anche dire che qualcuno esagera. Il collega Pöder dice che questa dichiarazione dovrebbero farla anche i non eletti. Ma se una persona ha fatto la campagna elettorale e l'ha persa non credo che dobbiamo obbligarlo anche a dichiarare quanti soldi ha speso. So che è già previsto, ma bisogna stare attenti, perché altrimenti tutti rispondono di essersi avvalsi dei mezzi del partito. Questo lo fanno tutti, anche se sono stati eletti. È un campo moto difficile da districare. Senza contare che qualche ipocrisia di fondo deve esserci, perché tutto ciò che viene portato a que-sta commissione e denunciato come spesa è ciò che uno vuole che venga denunciato. Nessuno può andare a verificare se il collega Dello Sbarba per esempio presenta una serie di fatture che non supera l'importo previsto dalla legge, mentre altre fatture non le presenta. Non lo farebbe mai il collega Dello Sbarba, ma se le avesse but-tate via chi se ne accorgerebbe? Forse qualche azienda potrebbe andare da questo comitato a denunciare che il collega Dello Sbarba non ha presentato tutte le fatture, non sapendo quali fatture sono state consegnate? È diffi-cile controllare una situazione di questo tipo. Stiamo parlando di un tema molto serio ma purtroppo improduttivo, perché non arriveremo mai ad una vera possibilità di verifica e di controllo.

Torno alla questione del collega Pardeller, il quale secondo me ha ragione, al di là di quel passaggio poco pregnante che ho detto prima. Noi non dovremmo fermarci ad acquistare e far stampare il fascicolo di cui parlava prima in cui ogni partito avrà la sua pagina, dovremmo anche andare ad acquistare paritetici spazi televisivi e radiofonici per tutti i partiti a spese della Provincia oppure a spese dei singoli candidati e dei partiti che solo su quei canali e in quelle forme di propaganda hanno diritto di farsela, vietando ogni altro tipo di propaganda, perché a quel punto è facilmente verificabile. Se noi diciamo che al di fuori degli spazi televisivi, al di fuori di quel libretto di cui parla il collega Pardeller, che potrebbe essere fatto e distribuito anche quattro o cinque volte in modo che arrivi davvero a tutti, al di là degli spazi radiofonici che devono essere aperti a tutti con gli stessi tempi e condi-zioni, si vieta ogni altra forma di propaganda elettorale. Magari se ne aggiunge qualche altra che adesso non mi viene in mente, tipo i cartelloni. Se io vieto a Seppi di andare a distribuire accendini con su scritto il proprio nome, o vieto a qualcuno di andare a distribuire bustine di zucchero per il caffè con su scritto: "Vota l'Alto Adige che hai nel cuore", oppure "vota Volkspartei" scritto su un pupazzetto che muove la testa, di conseguenza quando uno la fa lo incastro subito, ma se non è vietato nulla a parte l'importo massimo di spesa, ritengo che la verifica sia im-possibile, anche perché troverete tantissime persone disponibili a fare una fattura di 5.000 euro a fronte di una fornitura di 10.000 euro. Il punto di partenza, pur convenendo sul fatto che le proposte fatte da tanti colleghi, e quella dei colleghi Verdi è stata veramente approfondita, il ragionamento di fondo sul quale costruire un ragiona-mento di questo tipo è quello del collega Pardeller, non solo il fascicolo, ma televisione radio e altre forme che si volessero inserire, offerte a parità di condizioni a tutti i partiti, tutto il resto è vietato. A quel punto sì si riesce a fare delle verifiche. Si trovano in giro dei "santini" che non sono consentiti, si denuncia la persona che li ha stampati. Tutti questi ragionamenti non servono a niente, ci fanno perdere solo tempo, perché qualunque legge facciamo, chiunque di noi è in grado di eluderla quando vuole.

Resta fermo il fatto delle associazioni che continuano a fare propaganda per i propri addetti che sono can-didati. In questo campo la Volkspartei ha delle condizioni storiche che andrebbero rimosse. Capisco una certa forma di rappresentanza corporativa all'interno del partito di raccolta. Non si può dire che non è giusto che i conta-

45

dini, gli artigiani, i commercianti o chi so io non abbiano diritto di avere un loro rappresentante all'interno del Con-siglio provinciale, perché la persona eletta sarà in grado anche di verificare altre cose, non solo quelle della lobby che rappresenta. Quindi questa forma di persone che hanno un compito corporativo all'interno del partito di rac-colta non le considero appestate, anzi! Dico solo che nei libretti, nelle propagande che fanno le associazioni che sono finanziate con denaro pubblico devono escludere la possibilità di fare pubblicità ai loro candidati. Questo è fuori discussione e per questo bisogna inasprire le attuali pene previste dalla legge. È un campo sul quale biso-gnerebbe fare una legge a sé, è un campo sul quale bisognerebbe approfondire i temi, ma è un campo sul quale non può mai sfuggirci il fatto che i controlli sono tanto impossibili quanto incredibili. E le possibilità di eludere un discorso di questo tipo sono talmente tante che non c'è possibilità di verifica. Allora partirei dal ragionamento del collega Pardeller: spazi uguali per tutti su radio, televisioni, media, fascicoli spediti a casa e basta. Possiamo di-scutere cos'altro aggiungere, tutto il resto è vietato. Allora sì che si arriva alla par condicio e si arriva al risparmio di denaro per la campagna elettorale. Quando si trova qualcosa di vietato, si sa chi è il colpevole, si sa la pena che deve pagare e si sa anche a chi addebitare determinate situazioni di illegittimità. In una situazione diversa, prevista da tanti emendamenti dei colleghi, pur rispettandoli trovo che sia "aria fritta", perché non si arriverà mai a nessuna conclusione.

PICHLER ROLLE (SVP): Die edelste Überlegung in Zusammenhang mit der Einschränkung der Wahl-

kampfkosten hat sich der Kollege Pardeller gemacht. Laut seinem Vorschlag ist nicht nur die Wahlkampfwerbung einheitlich zu regeln, sondern er geht auch vom Gedanken aus, dass man verhindern sollte, sich mit dem Einsatz von Finanzmitteln und mit aufwendigem Material einen Sitz im Landtag erkaufen zu können, noch dazu mit allen möglichen Versprechungen, die man abgibt. Ob diese Überlegung umsetzbar ist, ist allerdings eine andere Frage. Wir wissen ja, dass heute alles frei ist, weshalb man mit Verboten agieren müsste. Etwas zu verbieten, ist in die-sem Sinne sehr problematisch. Der Ansatz ist zwar radikal, aber wenn man ihn weiterdenkt, dann ist er vermutlich der richtige Ansatz. Wir sind in diesem Bereich bei einem Zwischenschritt und ich wäre froh darüber, wenn der Antrag meiner Kollegen angenommen werden könnte. Man kann endlos über dieses Thema diskutieren, wenn man nicht von der Radikalidee des Kollegen Pardeller ausgeht. Man kann die Zeitungswerbung, die Hörfunkwer-bung, die Fernsehwerbung, Plakate, Wahlwerbegeschenke usw. kontrollieren. Schwieriger wird es, Kollege Egger, wenn jemand Runden in Lokalen schmeißt …

EGGER (Die Freiheitlichen): (unterbricht) PICHLER ROLLE (SVP): Nein, aber in Deiner Gegend ist das gemacht worden. Wie gesagt, dann wird es

natürlich etwas schwieriger, das Ganze zu kontrollieren. Es ist auch nicht möglich, andere Dinge zu kontrollieren, die natürlich auch gangbare Wege sind. Es kann ja sein, dass irgendjemand, der ein institutionelles Amt bekleidet und über die nötigen Mittel verfügt, nicht für sich selbst, sondern für die Institution Landesregierung oder für die Institution Landtag Werbung macht. Seien wir uns doch ehrlich, Mehrheit und Minderheit. Auf uns kommen ständig Angebote zu, mit denen man uns sagt: "Wenn Ihr inseriert, würden wir Euch zusätzlich vielleicht noch dieses oder jenes anbieten." Ich rede da weniger von den Parteien, sondern mehr von den einzelnen Kandidaten. All dies ist kaum überprüfbar. Wenn wir uns aber wenigstens auf den Vorschlag meiner Kollegen verständigen könnten, dann wäre das ein erster Schritt. Es sind schon allerlei Versuche unternommen worden, im Zuge der Behandlung von Wahlgesetzen die Beschränkung der Wahlkampfkosten einzuführen, aber bislang ist dies noch nie gelungen. Wenn wir also dem Änderungsantrag der SVP-Fraktion zustimmen, dann hätten wir einen Zwischenschritt gesetzt. Es ist nicht die perfekte Lösung, aber es ist ein wichtiges Signal. Ich ersuche also um Zustimmung zu diesem Änderungsantrag, wohlwissend, dass es andere Ansätze gibt, die radikaler sind und auch andere Bereiche regeln möchten. Ich frage mich auch, wie man die Grenze in Bezug auf die Parteien ziehen möchte. Bei manchen Par-teien ist der Kopf ja die Partei selbst - das sage ich nicht respektlos, sondern durchaus anerkennend -, und des-halb gibt es keinen Vorzugsstimmenwahlkampf. Wenn diese Partei einen Sitz hat, dann ist der Parteichef Listen-führer, Fraktionssprecher und Abgeordneter in einer Person. Das müsste man also auch unterschiedlich regeln.

Wie gesagt, ich werbe für einen halben Schritt, ich werbe für diesen Kompromiss. PRESIDENTE: Metto in votazione il subemendamento n. 1.01. Apro la votazione: approvato con 23 voti fa-

vorevoli, 1 voto contrario e 8 astensioni. Con l'approvazione di questo articolo sostitutivo decadono tutti gli altri emendamenti.

46

Art. 2-ter Denominazione di funzioni

1. Ove la presente legge impiega la forma maschile per la denominazione di funzioni, nel caso in cui tale funzione sia ricoperta da una donna, è da impiegare la forma femminile della relativa funzione. 2. Le denominazioni di funzioni riferite a persone, riportate nella sola forma maschile nella presente legge, si riferiscono indistintamente a persone sia di sesso maschile che di sesso femminile.

---------- Art. 2-ter

Bezeichnung von Funktionen 1. Soweit in diesem Gesetz für die Bezeichnung von Funktionen die männliche Form verwendet wird, ist für den Fall, dass eine Frau die Funktion innehat, die geschlechtsspezifische Form der Funktions-bezeichnung zu verwenden. 2. Soweit in diesem Gesetz personenbezogene Bezeichnungen von Funktionen nur in männlicher Form angeführt sind, beziehen sie sich auf Frauen und Männer in gleicher Weise. Chi chiede la parola? Nessuno. Apro la votazione: approvato con 22 voti favorevoli, 2 voti contrari e 7

astensioni.

Art. 3 Disposizione finanziaria

1. La presente legge non comporta maggiori spese per l’esercizio finanziario 2012. 2. La spesa a carico dei successivi esercizi finanziari è stabilita con la legge finanziaria annuale.

---------- Art. 3

Finanzbestimmung 1. Das gegenständliche Gesetz bringt keine Mehrausgaben für das Haushaltsjahr 2012 mit sich. 2. Die Ausgabe zu Lasten der folgenden Haushaltsjahre wird mit jährlichem Finanzgesetz festgelegt. Emendamento n. 1, presentato dall'assessore Bizzo: "L'articolo 3 è così sostituito/Artikel 3 ist wie folgt er-

setzt: Art. 3 Disposizione finanziaria 1. Alla copertura degli oneri derivanti dalla presente legge si provvede con le autorizzazioni di spesa già di-

sposte in bilancio sull’unità previsionale di base 01110 a carico dell’esercizio 2013. Art. 3 Finanzbestimmung 1. Die Deckung der Ausgaben, die sich aus den Maßnahmen dieses Gesetzes ergeben, ist durch die Ausgaben-

genehmigungen, welche schon zu Lasten des Haushaltsjahres 2013 auf der Haushaltsgrundeinheit 01110 bestimmt wurden, gegeben.

Chi chiede la parola? Nessuno. Metto in votazione l'emendamento sostitutivo. Apro la votazione: approvato con 18 voti favorevoli, 1 voto contrario e 11 astensioni.

Art. 4

Entrata in vigore 1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bolletti-no Ufficiale della Regione.

---------- Art. 4

Inkrafttreten 1. Dieses Gesetz tritt am Tag nach seiner Veröffentlichung im Amtsblatt der Region in Kraft.

47

Chi chiede la parola? Nessuno. Apro la votazione: approvato con 18 voti favorevoli, 1 voto contrario e 12 astensioni.

Dichiarazioni di voto. La parola al consigliere Dello Sbarba, prego. DELLO SBARBA (Grüne Fraktion – Gruppo Verde – Grupa Vërda): Voteremo contro questo disegno di

legge innanzitutto perché non è ancora la legge elettorale. Cinque anni ci avete messo, cari colleghi della maggio-ranza, per presentare una legge elettorale che non è ancora una legge elettorale. Noi usiamo ancora la legge regionale del 1983. Il Trentino ha già una sua legge elettorale, questo Consiglio provinciale che a volte si consi-dera molto più intelligente di quello del Trentino, usa ancora la vecchia e decrepita legge elettorale, sebbene dal 2001 la competenza sia interamente nostra. Siamo all'ennesimo piccolo pasticcio, è la terza leggina tecnica, c'è stata nel 2003, c'è stato nel 2008, sempre all'ultimo momento, e in questo modo abbiamo la legge regionale del 1983 che ufficialmente non esiste più ma che viene tenuta in vita solo per noi, e poi tre leggi provinciali che modifi-cano parti della legge del 1983 e configurano un complesso di norme difficilmente leggibile.

Voteremo contro perché questa non è la legge provinciale elettorale che la maggioranza ci aveva promesso di fare pulendo il campo, andando ad una coerente legislazione e utilizzando fino in fondo la competenza autono-mistica che abbiamo dal 2001, e in 12 anni questa maggioranza non è riuscita a partorire una legge organica per la materia fondamentale della vita politica della nostra provincia, cioè le elezioni provinciali.

Il secondo motivo per cui votiamo contro è che sebbene ci sia una regolazione già migliore delle cosiddette "quote rosa" delle norme di parità dei diritti tra uomini e donne, questa è molto debole e si limita ad un terzo della componente di genere, mentre sono state respinte tutte le proposte che sono state fatte anche da noi per rendere effettivo non solo l'inserimento di donne in lista, ma l'inserimento di donne in posti eleggibili delle liste e altre norme che avrebbero rafforzato questa materia.

Il terzo motivo per cui votiamo contro è perché questa legge è una specie di centauro, mezzo cavallo e mezzo uomo. È un ibrido, per cui quando si tratta di blindare la Giunta provinciale, assume delle norme che sono classiche di un sistema elettorale presidenziale, ma avendo paura di un presidente troppo forte, non assume fino in fondo il sistema elettorale preferenziale lasciando il sistema proporzionale e parlamentare. Questo significa mescolare due sistemi elettorali in una legge che, secondo la migliore tradizione italiana, è una legge ibrida che può generare solo confusione e crisi istituzionale.

Il quarto motivo per cui voteremo contro è che in questa legge è stato introdotto dopo cinque anni di batta-glia; la nostra legge iniziale fu una delle prime leggi che noi presentammo in questa legislatura sulla trasparenza, il controllo e la limitazione delle spese elettorali e sul divieto alle associazioni finanziate pubblicamente di fare pro-paganda per i candidati. Di fronte a questa materia è passato una specie di "pannicello caldo", cioè una limita-zione delle spese elettorali solo dei singoli candidati, tra l'altro a 40.000 euro – neanche poco – ma non è passata alcuna limitazione per le liste, alcuna seria regolamentazione sulle associazioni e altro.

Siamo contenti di aver costretto la maggioranza alla fine ad aprirsi con un emendamento presentato da tre consiglieri, neanche dai presentatori del disegno di legge né da nessuno della Giunta provinciale, con tutto il ri-spetto da tre "peones" come noi del Consiglio, siamo contenti di aver costretto la maggioranza almeno ad intro-durre qualcosa che possa somigliare ad una limitazione delle spese elettorali, ma certamente non è quella norma-tiva efficace che noi chiedevamo. È una specie di foglia di fico che rimarrà lettera morta, perché lascia mille modi completamente legali per essere aggirata, per esempio attribuendo al partito o alla lista, tanto non ha limitazione, le spese che si fanno. In sostanza è un'occasione persa, non è né la legge elettorale provinciale, né una piccola riforma che però tratta i punti che tratta efficacemente. I punti che tratta sono invece limitativi e non efficaci.

LEITNER (Die Freiheitlichen): Die Freiheitliche Landtagsfraktion wird gegen diesen Gesetzentwurf stim-

men, und zwar aus mehreren Gründen. Der Südtiroler Landtag war zwölf Jahre lang nicht in der Lage, seiner Ver-pflichtung, ein Wahlgesetz zu machen, nachzukommen. Diese Verpflichtung entstammt der Verfassungsänderung aus dem Jahre 2001. Wir haben zwei Mal mit einem rein technischen Wahlgesetz gewählt und im Jahre 2013 werden wir mit einem technischen und mit einigen Dingen ergänzten Wahlgesetz wählen. Ich darf erinnern, dass mehrere Landtagsfraktionen organische Wahlgesetzentwürfe eingebracht haben, auch wir. Das Herzstück unse-res Gesetzentwurfes war die Direktwahl des Landeshauptmannes. Allein deshalb, weil das von vorneherein von der Mehrheitspartei abgeblockt worden ist, müssen wir konsequenterweise gegen diesen Gesetzentwurf stimmen. Sonst wären wir in der Öffentlichkeit nicht glaubwürdig.

Darüber hinaus hat man die Quotenregelung eingeführt, die auch nicht in unserem Sinne ist. Ich sage noch einmal, dass wir nicht gegen Frauen in der Politik sind – im Gegenteil -, aber wir halten nichts von der Quote. Eine

48

Leserbriefschreiberin hat gestern den Nagel auf den Kopf getroffen, indem sie geschrieben hat, dass die Quoten für Feministinnen und nicht für Frauen sind. Wie gesagt, Frauen in der Politik sind richtig, aber dass man die Lis-ten dazu verpflichtet, eine bestimmte Anzahl an Frauen aufzustellen, ist unserer Meinung nach nicht richtig.

In Bezug auf die Wahlkampfkostenbeschränkung ist jetzt ein Kompromiss herausgekommen. Wir zeigen zwar den guten Willen, aber ich behaupte, dass sich nur sehr wenig ändern wird. Was das Werbeverbot von mit Steuergeldern geförderten Verbänden anbelangt, tut sich nichts. Auch wurde nicht eingeführt, dass Wahlkampf-spenden öffentlich gemacht werden müssen. Hier bräuchte es mehr Transparenz, aber das ist bei der Volkspartei nur ein Schlagwort. Machen tut sie das Gegenteil; das haben wir ja bei der ganzen SEL-Geschichte gesehen. Das wiederholt sich bei anderen Dingen. Schlussendlich möchte man sich nicht in die Karten schauen lassen.

Wie gesagt, das ist kein organisches, sondern ein technisches Wahlgesetz, ergänzt mit einigen Elementen. Zu begrüßen ist die Tatsache, dass die Südtiroler Volkspartei vom ursprünglichen Ansinnen, das d'Hondtsche System einzuführen, abgegangen ist. Hier hat der Kollege Zeller auf der ganzen Linie Schiffbrauch erlitten. Wahl-gesetze im Hinblick auf Wahlen zu ändern, weil die Umfragewerte schlecht sind, ist das Schlimmste, was man machen kann. Das ist aber nicht nur in Südtirol so. In Südtirol ist es wichtig, dass alle drei Sprachgruppen densel-ben Zugang zu den Mandaten haben. Dasselbe sollte man auch auf staatlicher Ebene machen, das heißt, dass Südtirol bei den Parlamentswahlen ein einziger Wahlkreis ist. Die Menschen sollen für jeden Kandidaten, den sie wünschen, eine Stimme abgeben können. Diese Herausforderung sollten wir angehen, nicht nur beim Landtags-wahlgesetz, sondern auch bei anderen Wahlgesetzen, die Südtirol betreffen. Wenn man den Minderheitenschutz ernst nimmt, dann ist man hier sicher gefordert.

SEPPI (Unitalia – Movimento Iniziativa Sociale): Se fossi la vicepresidente di questo Consiglio provin-

ciale, la collega Unterberger, mia arrabbierei davvero molto. È stata insediata a fare la presidente del Consiglio, a suo tempo, armata politicamente di kalashnikov per abbattere tutte le possibilità che aveva l'opposizione di fare ostruzionismo, per due semplici motivi. È stata armata come non lo era neanche Kalamity Jane nell'antico West per abbattere qualsiasi forma di ostruzionismo, fra l'altro si è sentita un sacco di insulti, polemiche sui giornali, l'hanno fatta anche star male queste cose, anche se caratterialmente Le piace lottare, per due motivi: la legge sulla toponomastica e la legge elettorale. Dopo che hanno fatto tabula rasa, campo di battaglia non ce n'era più, nessuno ha alzato bandiera bianca per una questione di orgoglio e di dignità, però con il suo alleato ex presidente oggi dimissionario e con la Sua capacità di sparare a zero è riuscita a creare le condizioni per poter approvare queste due leggi, come voleva il presidente Durnwalder.

La legge sulla toponomastica è dinnanzi alla Corte Costituzionale perché il Governo ha deciso e in qualche modo verificato che è incostituzionale, o meglio ritiene doverosa una verifica della Corte Costituzionale, perché ha seri dubbi sulla sua costituzionalità. La legge elettorale è una legge tecnica uguale alle due precedenti con qual-che aggiunta in più, della serie: facciamo finire tutti gli altoatesini di madrelingua italiana e tedesca all'Oktoberfest, li facciamo votare per posta dopo aver preso in affitto un capannone ed averli fatti bere, per evitare di perdere qualche centinaio di voti. Penso che essere arrivati, a colpi di kalashnikov che ha dato all'opposizione in que-st'aula, signora vicepresidente, a questi due risultati, una legge ferma alla Corte Costituzionale al punto tale che dovete fare un accordo con il Partito Democratico che se va al governo la ritiri, cose dell'altro mondo! Mi rivolgo ai colleghi dell'opposizione di lingua tedesca, è vero che la destra italiana è frastagliata, ma voi ne avete di argomenti in campagna elettorale che se restano ancora in piedi sarà un miracolo.

Ecco perché se fossi la collega Unterberger sarei arrabbiato, perché tutto il suo lavoro fatto molto bene, in maniera raffinata, scegliendosi anche i mercenari più idonei per svolgere al meglio la sua funzione di guerrigliera, non è servito a nulla e questo, deve ammetterlo, è una grossa demoralizzazione.

Preso atto di tutto questo, volete che voti a favore di questo disegno di legge? Volevate introdurre il sistema D'Hondt, poi avete fatto retromarcia, discussioni, appelli, giornali pieni, colpi di kalashnikov contro le opposizioni, tutta una guerriglia pazzesca per arrivare a cosa? Ad una abominevole legge che non dice nulla di più che fac-ciamo anche l'Oktoberfest a Monaco per prendere qualche voto in più da qualche immigrato che magari con qual-che birra e due würstel darà il voto a qualcuno che arriverà lì per primo a prendere un capannone in affitto. A quel punto si inserisce il collega Pardeller e dice no, perché la propaganda non si fa all'Oktoberfest per i tedeschi e gli italiani all'estero, ma si fa su un fascicolo in cui, siccome c'è la par condicio e tutti devono avere la loro pagina, ce l'avranno grande in base a quanti soldi pagheranno. Questo è il concetto sul quale si è sviluppata la campagna elettorale di questa legge e tutta la campagna preparatoria. Non è fallimentare la legge elettorale, è fallimentare la politica posta in essere da questa maggioranza, da questa Volkspartei. Se avessi gestito le cose in questo modo, veramente penserei a qual è la vetta più alta dalla quale spiccare il volo! Se poi ci mettiamo pure un personaggio

49

come Palermo come candidato, che ha tutta la mia stima, lo dico senza ironia, perché è contro la proporzionale, è contro il censimento etnico e tutto ciò su cui si basa lo Statuto d'autonomia e voi continuate a portarlo come fosse per noi il monumento alla Vittoria, avete messo la ciliegina sulla torta! Veramente un ottimo lavoro e un ottimo servizio per la vostra comunità, anzi per la nostra!

KLOTZ (SÜD-TIROLER FREIHEIT): Es sind einige Dinge gestrichen, aber auch Änderungsanträge von

uns angenommen worden. Die Gründe für eine Nichtwählbarkeit bleiben so, wie sie bis jetzt gegolten haben, und das ist unseres Erachtens in Ordnung. Es gibt eine technische-optische Verbesserung, wobei es aber nicht eine politische Entscheidung ist. Es ist aber doch im Sinne einer Modernisierung und längst fälligen Anpassung, dass es in Zukunft Wahlzettel mit farbigen Listenzeichen geben wird. Das ist sicher nur eine Kleinigkeit, aber immerhin ein Schritt in die richtige Richtung.

Die Direktwahl des Landeshauptmannes ist ein großes Anliegen von uns, dem aber nicht Rechnung getra-gen worden ist. In Bezug auf die Beschränkung der Wahlkampfkosten hat der Kollege Pichler Rolle gesagt, dass es einen Kompromiss gebe. Ich verstehe das aus seiner Sicht, weil er mit seinen Leuten nichts anderes erzielen konnte. Wir wären für den Änderungsantrag des Kollegen Pardeller gewesen, denn das wäre ein ganzer Schritt gewesen.

In Sachen Briefwahl möchte ich sagen, dass Ihr das Gott sei Dank nicht zurückgezogen habt, denn wir ha-ben schon befürchtet, dass Ihr hier aufgrund der Widerstände des PD einknicken würdet. Auch das ist eine Mo-dernisierung. Das ist nicht eine weiß Gott welch große politische Entscheidung, denn bei der großzügigen Rücker-stattung der Fahrtkosten wären sicher wieder sehr viele Leute nach Südtirol gekommen. Da kann man sich also gar einiges an Geld sparen. Der Kollege Pichler Rolle hat uns erklärt, dass garantiert sein wird, dass es hier nicht zu Manipulationen kommt. Wir wissen schon, dass wir nicht überall kontrollieren können, denn wir haben natürlich nicht die Möglichkeit, in jede Wahlsektion einen Vertreter zu schicken. Es wird immer Lücken geben und man wird nie alles hundertprozentig kontrollieren können. Insgesamt ist es nicht dieses wilde Gesetz geworden, von dem man zunächst ausgegangen ist. Deshalb enthalten wir uns der Stimme.

URZÌ (Futuro e Libertà – Zukunft und Freiheit – Dagnì y liberté): Annuncio il mio voto contrario al dise-

gno di legge anche se non posso che prendere atto di come le cose siano cambiate da quando abbiamo iniziato la discussione in commissione legislativa. Dobbiamo tornare indietro con la memoria per ricordarci come il percorso si era iniziato attraverso una prova di forza che poi aveva dovuto arrendersi di fronte alla constatazione che insor-montabili problemi di ordine giuridico avrebbero creato un pregiudizio all'approvazione di una legge che poi avrebbe potuto essere oggetto di un ricorso alla Corte Costituzionale con il rischio di conseguenze sulla legislatura prossima ventura. Si era iniziato con l'affermazione di un principio, ossia che si dovesse modificare alla radice la legge elettorale da cui è determinata la consistenza della rappresentanza dei gruppi politici, ma anche dei gruppi linguistici all'interno di questo Consiglio. Faceva riferimento a diversi criteri di applicazione di metodi elettorali, il D'Hondt o il quoziente naturale, il tutto con un chiaro obiettivo che la Volkspartei si poneva, quello di garantire a se stesso più consiglieri a fronte di una diminuzione del consenso elettorale, una diminuzione che non è frutto di una mia aspettativa, ma che è dato dall'unanime giudizio di tutti coloro che si cimentano con i sondaggi. L'obiettivo principe era quello di affermare un contenimento di questa erosione del consenso della rappresentanza politica. Da qui le intuizioni che avevano fatto nascere il dibattito attorno al D'Hondt, attorno all'applicazione del quoziente naturale, ipotesi arenatasi a seguito anche di quelle audizioni che abbiamo fortemente voluto, lo voglio ricordare e attribuire alle forze di opposizione, e il sottoscritto è stato parte di questa forte richiesta. Le audizioni sono state necessarie per riuscire a porle di fronte la maggioranza ad un problema reale che era quello della legittimità di un percorso di quel tipo che andava a forzare il quadro della rappresentanza politica e quindi dei gruppi consiliari all'interno di questo Consiglio.

Da qui siamo partiti per arrivare alla legge di oggi che in termini generali è veramente il topolino partorito dalla montagna, poca cosa. Ha fatto bene qualche collega che mi ha preceduto a ricordare che questa non è una legge provinciale che ancora dà la possibilità alla Provincia di attuare le proprie competenze in materia. È una sorta di cerotto per permettere a questo Consiglio di avviarsi al periodo elettorale, di andare alle elezioni il pros-simo autunno, ma non è una legge organica di riforma come ci saremmo attesi. È però una legge nella quale la Volkspartei ha ottenuto una compensazione rispetto a quel suo dover fare un passo indietro riguardo quel grande obiettivo si era posta, l'introduzione del D'Hondt o del quoziente naturale. È una legge che prevede il riconosci-mento del diritto degli altoatesini all'estero di poter esercitare il voto per corrispondenza. Su questo aspetto ci si è soffermati troppo poco. Il sistema serve a recuperare una quota di consenso elettorale per alcuni partiti, e la Vol-

50

kspartei evidentemente auspica di essere parte dei destinatari di questo consenso elettorale, e procura potenzial-mente uno o due seggi in più, quelli che dovrebbero riuscire a compensare la perdita di consenso elettorale sul territorio da parte del partito della Stella Alpina. Il progetto si chiude con una soluzione del tutto parziale, ma che introduce comunque delle misure che non sono adeguatamente coperte da garanzie di tutela della segretezza del voto, della libertà, da parte dell'elettore che risiede all'estero, dell'espressione del proprio voto. I dubbi perman-gono e verificheremo se questa norma potrà passare il vaglio di verifica di legittimità costituzionale proprio per questo aspetto. È sicuramente una legge malfatta che non risolve i problemi di fondo, anzi aggiunge ulteriori om-bre ai problemi che già conosciamo oggi, quelli della rappresentanza equilibrata dei gruppi linguistici all'interno di questo Consiglio.

Per queste ragioni voterò no! PICHLER ROLLE (SVP): Wir halten am Verhältniswahlrecht ohne jegliche Hürde und auch an den Rest-

mandaten fest. Wir haben uns bemüht, ein ausgewogenes Gesetz zu machen, was aufgrund der unterschiedli-chen Interessenslage der Sprachgruppen, aber auch der politischen Parteien sehr schwierig war. Es gibt Kollegin-nen und Kollegen von Splitterparteien, die nicht einmal ein Vollmandat erreicht haben, trotzdem im Landtag sitzen und sich dann auch noch das Recht heraus nehmen, ironisch zu sagen, dass wir dieses Wahlrecht beibehalten, das es einem Zufallsgenerator überlässt, ob jemand bei Nichterreichung eines Mandates in den Landtag einzieht oder nicht. Ich glaube, dass wir in Südtirol eine besondere Situation haben, der wir Rechnung tragen müssen.

Ich bewerte die Frauenquote als positiv, wenngleich wir lernen werden müssen, mit ihr uns erst noch zu-rechtzufinden. Da kann es noch einiges an Problemen geben, aber insgesamt ist es richtig, beide Sichtweisen einzubringen. Dass die Regierung als Ganzes gewählt wird, ist ebenso positiv. Auch dass für die mehr als 30.000 im Ausland lebenden Südtirolerinnen und Südtiroler die Briefwahl eingeführt wird, ist eine gute Neuerung. In Be-zug auf die Beschränkung der Wahlkampfkosten hat man einen Mittelweg gefunden, der sicher nicht für alle zu-friedenstellend ist. Trotzdem rundet dieser das ganze Bild ab. In Zukunft wird es sicher ein besser geschriebenes, organisches und vollständiges Gesetz brauchen. Ich darf daran erinnern, wie dieses Gesetz entstanden ist. Es besteht im Wesentlichen aus drei Artikeln, was darauf zurückzuführen ist, dass bestimmte Kolleginnen und Kolle-gen alles daran gesetzt haben, um eine demokratische Diskussion im Südtiroler Landtag nicht zuzulassen. Hier war der Kollege Seppi federführend, da er jeder demokratischen Diskussion ausgewichen ist. Letztendlich haben wir dieses Gesetz aufgrund der geänderten Geschäftsordnung trotzdem noch zu einem vernünftigen Abschluss bringen können. Ich kann mir nur wünschen, dass es bei den Wahlen gut greifen wird und der neu gewählte Landtag, wer auch immer dann die Verantwortung tragen wird, ein gutes Wahlgesetz schreiben kann, bei dem es die Waffe der Demokratieabwürgung durch Obstruktion nicht mehr geben wird. Dann werden wir uns offener und freier begegnen und dementsprechend auch anders arbeiten können.

PRESIDENTE: Metto in votazione finale il disegno di legge n. 141/12. Rammento che trattandosi di materia

che riguarda l'elezione degli organi della Provincia, ai sensi dell'art. 47 dello Statuto di autonomia esso necessita, per essere approvato, di 18 voti favorevoli. Apro la votazione: approvato con 18 voti favorevoli, 11 voti contrari e 2 astensioni.

Ha chiesto la parola il consigliere Pichler Rolle, prego. PICHLER ROLLE (SVP): Nachdem die Behandlung dieses Gesetzes doch schneller vorangegangen ist,

als wir geglaubt haben und ich in der Sitzung der Fraktionsvorsitzenden gesagt habe, dass wir nur das Wahlge-setz zur Behandlung aufrufen möchten, möchte ich Sie ersuchen, die Sitzung zu schließen und den Landtag erst wieder für Februar einzuberufen.

PRESIDENTE: Se nessuno si oppone, accolgo la richiesta. Prima di chiudere l’odierna seduta Vi comunico che in ordine al processo verbale della seduta precedente,

messo a disposizione all’inizio dell’odierna seduta, non sono state presentate durante la seduta richieste di retti-fica, per cui lo stesso, ai sensi dell’articolo 59, comma 3, del regolamento interno, si intende approvato.

La seduta è chiusa. Ore 17.58 Uhr

Es haben folgende Abgeordnete gesprochen: Sono intervenuti i seguenti consiglieri/le seguenti consigliere: DELLO SBARBA (14, 15, 26, 39, 47) EGGER (3, 5) HEISS (3) KLOTZ (13, 25, 42, 49) KNOLL (17, 27) LEITNER (4, 5, 13, 25, 41, 47) PARDELLER (41) PICHLER ROLLE (16, 17, 28, 45, 50) PÖDER (2, 4, 6, 13, 14, 24, 29, 40) SCHULER (42) SEPPI (1, 6, 29, 43, 48) STIRNER BRANTSCH (43) THEINER (39 URZÌ (49)