xl motocross #30

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//30// AGOSTO//2015 ITALIANO MX1-MX2 CASTELLARANO INTERVISTA CLAUDIO DE CARLI WORLD ROUND #13#14 KTM & Maggiora Park

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//30//AGOSTO//2015

italiano mx1-mx2castellarano

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WorlD round#13#14

KtM & Maggiora Park

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INDEX

08 MAGIC MOMENT

28 WORLD MX // ROuND #13-#14

46 THE SIZES // MXGP

48 THE SIZES // MX2

54 ITA MX1-MX2 // CASTELLARANO

78 WOLf’S COLuMN // AL#77

84 kTM & MAGGIORA PARk

90 INTERvISTA // CLAuDIO DE CARLI

104 MAN AT WORk

112 MARkET PLACE

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magicMomentfOTO: ENZO TEMPESTINI

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i GP di loket e lommel hanno portato la carovana del mon-diale motocross alle ferie estive di agosto. Mancano all’appel-

lo quattro gare e il finale di campionato si preannuncia interessante.

Testo: Enzo Tempestini - Foto: Claudio Cabrini e Enzo Tempestini.

il rush finale.

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Loket, Lommel, due circuiti diversi, due terreni dalle caratte-

ristiche completamente opposte. Duro e sassoso il primo, morbido e sabbioso il secondo. Il campionato del mondo è anche que-sto, il variare estremo delle condizioni di gara in pochi giorni. Solo una settimana ha separato le gare che

hanno fatto segnare i GP #13 e #14, ma ancora prima di arrivare in Re-pubblica Ceca, la notizia dello “stop” forzato di Tony Cairoli ha creato “sub-buglio”. Da un campione come Tony ci si aspetta tutto, a volte anche i mira-coli, ma purtroppo questa volta miracolo non è stato e TC222 si è dovuto arren-

dere all’infortunio patito a Maggiora nel GP d’Italia, durante il primo giro della qualifica del sabato. La frattura al gomito sinistro non si è saldata e per non compromettere ulterior-mente la situazione con il rischio di andare sotto i ferri per un intervento chirurgico, la squadra ha deciso di dire “stop”. Ini-

WORLDMX // MXGP - MX2 // ROuND #13-14

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zialmente si parlava di due soli GP, ora sembra che Tony rimanga a riposo fino a fine stagione, Nazioni compreso. Per quanto riguarda le gare della MXGP, i risultati non sono cambiati di molto rispetto alle gare precedenti. A Loket ha vinto febvre con una perentoria doppietta. A Lommel si è rivisto Sim-

pson, che dopo la vittoria di Lierop 2013 ha fatto capire che anche da puro britannico, mastica bene la sabbia. Per il resto, i “soliti noti” con Paulin che è tornato a podio (secondo a Lommel) e il compagno di squadra bobryshev che lo ha preceduto una settimana prima a Loket (secondo assoluto). brutte

nuove per Desalle inve-ce, che, rientrato a Loket dopo quattro GP di stop, si è riportato immediata-mente in zona medaglie (terzo) ma che, a Lommel, si è dovuto arrendere alla spalla sinistra che lo ha martorizzato dopo il GP di francia. Anche per lui, al pari di Cairoli, è arrivato il momento di dire basta fino

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Gautier Paulin.

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Shaun Simpson.

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Clement Desalle.

Evgeny Bobryshev.

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Jeremy Van Horebeek.

WORLDMX // MXGP - MX2 // ROuND #13-14

a fine stagione. Chi invece aveva già detto basta ma si è rivisto a Lommel, è stato Ryan villopoto che, per questioni di sponsor e marketing, si è rifatto un giretto in Europa prima di dare il probabile addio de-finitivo al vecchio continen-te. Ryan è un uomo imma-gine, e da qui in avanti lo rivedremo in sella solo in occasioni “mondane” quali presentazioni prodotti e varie. Ci dispiace. Nella MX2 invece, dato il forfait di Herlings, il discorso tito-lo si è riaperto e con molte incertezze. A Loket, Guil-lod ha fatto il suo dovere vincendo il GP (secondo e primo) ma a Lommel, dove doveva e poteva prendere il comando delle operazio-

ni, non è riuscito a trovare “la via di casa”. Lo svizze-ro ha combinato un mezzo disastro e ha incamerato soltanto 9 punti in due manche. Chi poteva ap-profittarne era Gajser che, a pari punti con Guillod prima del GP sulla sab-bia olandese, ha avuto un’occasione immensa per guadagnare punti e la te-sta della classifica. Anche per lui, un GP non all’al-tezza e soltanto 30 punti in carniere. Chi non ha sbagliato nulla, capace di sorprendere tutto e tutti, è stato il giovanissimo Pauls Jonass. Diventato a tutti gli effetti la prima guida della squadra kTM factory, il lettone ha amministrato alla grande le sue forze e

le sue capacità chiudendo le due manche al secondo posto e conquistando la tabella rossa di leader del campionato. una sorpresa che lo ha fatto urlare di gioia sul podio olandese dato che non si era mini-mamente accorto di aver raggiunto il vertice della generale. Chi invece non ha sorpreso è stato Max Anstie capace di bissare il successo dello scorso anno sulla pista di Lom-mel. Anche lui britannico come Simpson, dimostra che questo tipo di terreno, una volta “tabù” per tutti i piloti “non residenti” ora è alla portata di molti che, con dedizione e fatica, hanno cercato negli anni la migliore interpretazione di

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Glenn Coldenhoff.

Tommy Searle.

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Todd Waters.

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Kevin Strijbos.

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questo “inferno di sabbia”. Ansit recrimina qualche “zero” di troppo nella clas-sifica generale, ma non è escluso che se riuscirà ad

essere consistente nelle ultime prove, potrebbe reinserirsi nella lotta per il titolo mondiale. Discorso quasi chiuso invece per il

campione uscente Tixier che, a 40 punti di distacco da Jonass, non sembra avere il passo giusto per competere per la vittoria

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nelle restanti manche. Con il ritiro di Cairoli, quello già annunciato di Lupino (ope-razione alla spalla sinistra), la caduta di Philippaerts (a

Loket) che lo ha estromes-so per il secondo anno con-secutivo dal GP di Lommel, Guarneri a “mezzo servizio” dopo il ritorno in gara da

un forte trauma cranico, le magre prestazioni di Monticelli e bernardini, sul mondiale “targato” Italia, c’è poco da dire, purtroppo.

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Pauls Jonass.

Tim Gajser.

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Valentin Guillod.

Max Anstie.

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Jeremy Seewer.

Ivo Monticelli.

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Samuele Bernardini.

Petar Petrov.

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Julien Lieber.

Davide Bonini.

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Jordi Tixier.

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THEsiZes

ShaunSimpsonun inglese “sabbiaio-lo”? Oh Yes! Scozzese, per essere precisi, Shaun dopo la vittoria a sorpresa a Lierop 2013 (Yamaha), si è ripetuto nell’inferno di Lommel e lo ha fatto da grande campione: con autorità. Ha fatto sua la pole position il sabato e le due man-che della domenica.Shaun è alla caccia di una moto buona per il 2016, ma non di una squadra. Lui e il papà (ex pilota del mondiale cross 500) si definisco-no attraverso i social come il “dream team”. uno dei pochi piloti ad aver preso punti in tutte le manche dispu-tate finora, ha davanti a se “il sogno” di una moto ufficiale. Chissà se Pit beirer diventerà la “fatina” che lo farà avverare?

Evgeny Bobryshev Quatto quatto, zitto zitto, la seconda guida Honda HRC è arrivato alle spalle del suo ca-posquadra e potrebbe anche fargli “lo sgarbo” di soffiargli la seconda posizione in campio-nato nelle prossime 4 gare, probabilmente più favorevoli al russo che al francese. un solo “zero” in tabella, sei risultati “da podio” (tre secondi e tre terzi posti), la sua stagione è lo specchio di quella di Paulin: nessuno se l’aspettava.

RomainFebvrefrancese, rampante, sprezzante del pericolo e dei rischi nonostante una leadership oramai solo da condurre in porto. Rivediamo in lui il “Cairoli” dei primi anni. una guida che sembra al limite, ma effettivamente non lo è. va forte Romain e molto, gli manca poco per fare “strike” e far accendere tutte le luci-ne della sala giochi del Team Rinaldi, che in lui ha ritrovato emozioni, soddisfazioni e soprat-tutto vittorie.

GautierPaulinSettimo a Loket, se-condo a Lommel. C’è qualcosa che ci sfug-ge? Il francese è a un passo dalla medaglia d’argento del campio-nato 2015, ma la sua squadra non fa salti di gioia. vittorioso a valkenswaard e secon-do assoluto a Lommel scopriamo in lui carat-teristiche da “sabbiaio-lo” che forse lui stesso non pensava di avere. L’ennesima stagione costellata da alti e bassi con la sua tabel-la punti che sembra un grafico della borsa di Milano nel periodo di crisi del governo. 27-45-27-40-28-44: questi i punteggi acquisiti nelle ultime sei gare.

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MXGP

Glenn Coldenhoff Secondo “rookie” della MXGP, viaggia stabile nella top ten del cam-pionato e ha suscitato l’interesse della squa-dra ufficiale kTM che potrebbe chiamarlo a fare da “spalla” ad Antonio Cairoli per il prossimo anno. L’olan-dese ha fatto uscire un “acuto” esagerato in Lettonia, dove ha vinto il GP, ma poi è rientrato nella “normalità”. Ora lo aspettiamo ad un finale di stagione deci-samente in crescendo.

ToddWatersL’australiano, dirottato da kTM nella squadra factory Husqvarna, sta dando delle soddisfa-zioni al team di kimi Raikkonen ma, soltan-to a sprazzi, ha dimo-strato di poter reggere il ritmo dei top rider di questa MXGP. Per la prossima stagione non sembra ancora certa la sua riconferma sotto la tenda ICE One e po-trebbe anche aspirare a un eventuale “terzo” posto nel Team factory kTM.

KevinStrijbosRientrato dall’infortu-nio con una vittoria di manche in Italia, se-guita dal terzo posto in Germania e i due terzi posti in Svezia e Let-tonia, nelle ultime due gare non è andato oltre la quarta posizione (gara 2 di Loket). fre-sco di rinnovo contrat-tuale con la squadra Suzuki che si appresta a cambiare gestione (Stefan Everts & C ai comandi), il quasi tren-tenne belga è sinonimo di garanzia di costanza anche se in questa stagione ha patito due infortuni che gli hanno tolto parecchi punti.

JeremyVan Horebeek Sembrava ritrovato il belga dopo il podio ottenuto a uddevalla (secondo), ma non si è più ripetuto. Soltanto quinto a Loket, dove lo scorso anno aveva centrato una fanta-stica vittoria avendo la meglio su Cairoli. Sesto sulla sabbia di Lommel dove, in teo-ria, dovrebbe essere di casa molto di più di tutti quelli che lo hanno preceduto. Ha ammes-so lui stesso di aver sentito troppa pressio-ne durante l’inverno dopo essersi laureato “vice campione”. Ora la pressione non c’è più e lo aspettiamo rilassa-to, ma tra i primi nelle ultime quattro gare.

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THEsiZes

PetarPetrovChiamato a sostituire l’infortunato ferrandis nel Team kawasaki kRT MX2, ha faticato a ritrovare il passo gara della stagione scorsa, ma a Lommel ha re-galato un podio inspe-rato alla sua squadra, caduta nell’anonimato dopo il forfait del fran-cese. un Petrov rige-nerato che, dopo aver lottato per le posizioni di rincalzo fino al GP di Spagna in sella a una kTM privata, si sta lentamente riportando a ridosso dei primi.

TimGajser uno “zero” a Loket (gara 1) che potrebbe essere determinante in chiave campionato. Lo sloveno non deve dimostrare la sua ve-locità, ma deve trovare quella continuità che porta i comuni piloti a essere campioni. Anche a Lommel ha avuto la possibilità di fare sua la leadership del campionato, ma si è “complicato la vita” da solo.

Pauls JonassGiovane, guascone, fisicato. Il lettone si è preso la tabella ros-sa della MX2 e kTM “gongola” dopo aver pensato di aver perso quello che potrebbe essere l’ennesimo tito-lo della classe minore. A Lommel, ha dato dimostrazione di gran-de maturità, lasciando sfogare Anstie e ac-contentandosi della seconda posizione per due volte. Jonass c’è e ci può credere.

MaxAnstiebis di vittorie a Lom-mel e quotazioni che si alzano per il “rosso” del Team Dixon, destinato, con molte probabilità, alla squadra factory Husqvarna MX2 per il prossimo anno. Max ha sbaragliato la concor-renza sulla sabbia di Lommel con autorità e con una grande voglia di farsi vedere. Paga troppi “zero” in clas-sifica generale altri-menti poteva essere della partita per il titolo iridato.

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MX2

JordiTixierIl campione del mondo in carica, dopo il GP d’Italia di giugno, ha iniziato un percorso a “corrente alternata” e il suo distacco dai piloti che lo precedono nella generale è andato ad aumentare con il pas-sare dei GP. Squalifica a parte (Argentina), Jordi poteva fare molto di più (un secondo po-sto e nessuna vittoria di manche fino a ora) e la classifica è impieto-sa. La matematica non lo condanna, le sue prestazioni si.

MonticelliBernardiniRagazzi non ci siamo. L’esperienza non man-ca a nessuno dei due, la velocità e soprattut-to la resistenza si. La classifica della MX2 di oggi non è una mon-tagna insormontabile e le potenzialità dei due piloti italiani sono nettamente al di sopra dei risultati che invece scaturiscono. Le par-tenza sono importanti. Se si parte male e non si recupera, potrebbe essere un “segnale”. Se si parte davan-ti (Loket) e si perde terreno alla distanza, è un “allarme”. Sveglia per favore.

Valentin Guillod Dopo Loket era il leader virtuale del campionato. A Lommel ha combinato di tutto e ha perso una grande opportunità. L’uscita di scena di Herlings gli ha dato una possibili-tà che per lo svizzero sarà l’ultima dato che il prossimo anno do-vrà migrare in MXGP. Il titolo mondiale della MX2 è alla sua portata, ma non può commette-re altri errori da qui alla fine.

F.M.I.Toc …toc…. C’è nes-suno? L’Italia del cross “post Philippaerts-Cairoli” è praticamente inesistente al momen-to. E questo discorso si amplifica se solo pensiamo a quanti pochi piloti italiani si sono presentati in gara alla finale del campio-nato europeo 65 e 85 e a quanti pochi risul-tati abbiamo raccolto al mondiale junior in Spagna. Il futuro del nostro motocross do-veva iniziare “da ieri” e probabilmente siamo in netto ritardo. Speriamo che, chi di competen-za, acceleri i tempi di un difficile, ma ancora possibile, recupero.

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CAMPIONATO ITALIANO MX1-MX2 // CASTELLARANO

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#5 round su 6.

Testo: Alice Battelli - Foto: Piergiorgio Casavecchia - Paolo Preni - Alessio Fiè.

il campionato italiano MX si avvia al tramonto del 2015: in MX1 alessandro lupino è campione in anticipo. la MX2 nelle

mani di ivo Monticelli o di simone Furlotti.

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CAMPIONATO ITALIANO MX1-MX2 // CASTELLARANO

Baciati dal sole estivo ma “cotti” da una temperatura di 38/40°

gradi, tutti i piloti hanno lottato per le battute con-clusive del campionato MX 2015, cercando refrigerio fra piscinette gonfiabili e litri e litri di docce fredde, ma soprattutto hanno lottato alla conquista degli ultimi punti validi per i titoli. In questo modo è andata in scena, a veggia di Casal-grande in provincia di Reggio Emilia, la penultima gara di Campionato Italiano

e quello che ne è scaturito ci da la possibilità di inizia-re a tirare le somme di un campionato ormai quasi concluso, durante il quale, ora più che mai nulla può più essere lasciato alla fortuna. Il caldo e l’afa non hanno assolutamente compromesso l’operato del MC Castellarano sul trac-ciato del Cross valley, che si è presentato, sia visibil-mente che tecnicamente, preparato molto bene e che ha lasciato tutti molto soddisfatti se non addirittu-

ra sorpresi. Era difficile aspettarsi un terreno del genere, in un week torrido come quello che hanno affrontato tutti i presenti in pista. Saggiamente, gli organizzatori che sono sempre dalla parte dei piloti e tengono molto alla sicu-rezza, hanno modificato il programma di gara e, a differenza delle tempistiche standard, le manche sono state accorciate di 5 minuti, per una durata complessiva di 20 minuti +2 giri per i gruppi A e di 15 minuti +2

Alessandro Lupino è il nuovo campione italiano della MX1 Elite. Il viterbese ha dimostrato di avere un altro passo rispetto a tutti i suoi avversari in campo nazionale a dimostrazione che il campionato del mondo ti porta, e soprattutto, ti comporta un altro tipo di approccio e di velocità in gara.

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giri per i gruppi b. Inoltre, le prime manche dei gruppi b sono state disputate dopo le qualifiche del sabato, ad un orario pressoché perfet-to per correre in moto, lasciando così anche più spazio e più riposo per tutti nella giornata di domenica, soprattutto evitando di rimanere in pista negli orari di picco massimo del caldo, a volte risultato opprimente. Quella che si è disputata a Castellarano è stata certa-mente la gara più importan-te e decisiva per il poliziotto

Alessandro Lupino (Honda-Assomotor) che ha portato a casa con una gara in anticipo, lo scettro e la corona di Campione Italia-no MX1 2015. Con una spalla capricciosa e una calma e concentrazione che si addicono a un pilota del suo calibro, ha disputa-to le qualifiche e le manche aggiudicandosi la pole position e due vittorie. Durante la prima manche, dopo una partenza nel gruppo di testa, ha aspetta-to qualche giro per studiare

la situazione e sferrare l’attacco e passare a con-durre la gara, mentre nella seconda manche, alla prima curva era già il solito “Lupo solitario” piazzatosi davanti al gruppo a correre quasi per inerzia, fino all’arrivo. La sua giornata si è arrestata con le due vittorie di manche dato che, al via della Supercampione, quando poteva tentare il quarto “triplete” consecuti-vo, dopo le tre vittorie ottenute nei tre precedenti round, Alessandro è rima-

Matevz Irt conti-nua nelle ottime performance in

terra italiana. Lo sloveno, anche a

Castellarano è stato protagonista e si è piazzato una volta

alle spalle di Lupino (gara 2) e alle

spalle di Monticelli nella Supercam-

pione.

57

Page 58: XL Motocross #30

CAMPIONATO ITALIANO MX1-MX2 // CASTELLARANO

Giovanni Bertuc-celli. La “cura” dell’accoppiata Giuliano-Daniele Pardi sta dando otti-mi frutti. Il raccolto del team abruzzese in terra emiliano-romagnola è stato di un ottimo terzo posto assoluto.

Regolare nei piaz-zamenti (due volte quarto) Cristian Beggi nel crossdro-mo di casa di Ca-stellarano (abita a circa 10 km) di certo sperava in qualcosa di più. Anche se la matematica ancora non lo “condanna”, per lui si prospetta la medaglia di bron-zo in campionato, alle spalle di Lupino e Irt.

58

Page 59: XL Motocross #30

Samuel Zeni, dopo due gare di assenza si è ripresentato in pista vestito della

nuova livrea “in rosso” dopo il pas-

saggio da Kawasaki a Honda.

sto invischiato in una caduta poco dopo la par-tenza, insieme ad altri piloti con il risultato dell’ennesi-mo “botto” alla spalla sinistra e conseguente ritiro. Il lunedì successivo lo aspettava comunque l’intervento chirurgico alla spalla e il meritato riposo fino alla prossima stagione. Gli auguriamo una buona guarigione e ci auguriamo di rivederlo presto in sella. Sempre nella MX1, è il caso di dare il bentornato invece a colui che, dopo il divorzio con l’oramai suo ex team Scoccia Racing, si è invece ripresentato in un inaspettato rosso Honda nei panni di collaudatore dell’officina Muzi Meccani-ca di Civitanova Marche, e cioè Samuel Zeni che,

assente già da un paio di gare, ci ha fatto sognare ed emozionare con la sua grinta, con la voglia di far sentire la sua presenza, con la sua determinazione e la sua incisività. In quelle due manche ha dato tutto se stesso fino a non “aver-ne più”, e infatti, dopo aver preso prepotentemente il comando della prima manche e averlo tenuto per diverse tornate prima dell’attacco di Lupino, ha commesso un errore retro-cedendo di qualche posi-zione. Anche in gara 2 è partito bene, ma dopo qualche giro il fisico non ha retto il ritmo e le volontà della testa, e Samuel ha lasciato via libera agli altri ragazzi. Ottima la sua prova, per il suo ritorno al

vertice, di sicuro, è solo questione di tempo. Gli altri protagonisti di giornata corrispondono ad altre facce conosciute da inizio campionato ma anche a nomi noti, che da qualche tempo non si affacciavano nella top five. Ad esempio, autore di un fantastico holeshot in gara 1, è stato Alessandro Cavandoli (Yamaha-Team 3C), vincito-re della categoria over21 del Campionato Italiano MX 2014, che ha ottenuto risultati soddisfacenti e costanti, ma che quest’an-no mai si era fatto sentire come in questo round, disputato sulla pista di casa. Giovanni bertuccelli invece è sempre al vertice, è sempre lì. Il pilota del Team Pardi Royal Pat, ha

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CAMPIONATO ITALIANO MX1-MX2 // CASTELLARANO

Alessandro Cavandoli nella Supercampione è stato stratosferi-co e ha portato a casa un meritato secondo posto con una condotta di gara impeccabile.

Manuel Beconcini è stato una specie di rullo compressore a 2 t. In sella alla KTM 300 a “misce-la” ha conquistato due piazzamenti di rilievo e si è portato in testa alla classi-fica assoluta della MX1 over21 ai danni di Pedica.

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Marco Roncaglia, ha vinto la MX1 over21 alla sua

prima e unica appa-rizione in campio-

nato.

Luca Pedica non è riuscito a tenere il

passo di Manuel Beconcini. Il pilota di Esanatoglia, ha

sbagliato le parten-ze (è anche rimasto

fermo al cancello nella Supercampio-ne) e ha pagato cari

gli errori, dovendo sempre rimontare.

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CAMPIONATO ITALIANO MX1-MX2 // CASTELLARANO

Alessandro Chiletti, terza forza del campionato Under 21 MX1, a Castel-larano si è meritato il secondo posto assoluto.

Michele Salomoni si è aggiudicato il ter-zo posto nella Under 21 MX1. Secondo in campionato rimane ancora in corsa per il titolo.

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Luca Poggi, con tre ottime gare, si è

portato dal quarto al primo posto nella

classifica di cam-pionato della MX1

Under 21.

Rocco Frignani è riuscito ad imporsi

nella Under 21 MX1 di soli quattro punti

su Chiletti.

Marco Lolli è sem-pre il leader della

classifica generale Under 21 MX1

anche se a Castel-larano non è andato oltre il quarto posto

di classe.

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CAMPIONATO ITALIANO MX1-MX2 // CASTELLARANO

portato a casa un meritatis-simo e sudatissimo terzo gradino del podio dopo aver lottato con le unghie e con i denti. un Matevz Irt particolarmente aggressivo e “violento” (secondo assoluto) che ha letteral-mente sgomitato per otte-nere le posizioni, in partico-lare sullo sventurato Pippo bertuzzo che è stato co-stretto a soccombere a una sportellata dello sloveno e ha perso posizioni in gara 1, mentre in gara 2 è stato protagonista della “solita” caduta che lo ha retroces-so. Infine il “solito” combatti-vo Cristian beggi che, seppur un po’ scoraggiato inizialmente, in realtà, ha disputato due ottime man-che. Peccato per la condi-zione fisica che gli è venuta

a mancare nelle ultime battute e di quei suoi “no” accennati con la testa ai suoi segnalatori che la dicevano lunga, ma c’è da dire che questa gara, disputata in condizioni “desertiche” ha davvero messo alla prova la resi-stenza e la lucidità di tutti. Per quanto riguarda la MX2, è il caso di dirlo, Ivo Monticelli (kTM - Marchetti) ha fatto bingo. Qualificatosi con il miglior crono il saba-to, ha vinto entrambe le manche e, come se non bastasse anche la Super-campione, buttandosi alle spalle tutti i piloti MX1. Tuttavia, fare “piazza pulita” non gli è bastato per dormi-re tranquillo e per arrivare spensierato all’ultima di campionato. Infatti, dopo la

quinta prova, si trova con soli 10 punti da amministra-re nei confronti del suo rivale Simone furlotti (kTM-Silver Action). I due si giocheranno il tutto per tutto a Gazzane di Prese-glie, in provincia di brescia, durante l’ultimo round sperando che, nell’ultima sfida, vinca il migliore e non il più fortunato. Chi di fortuna non può sicuramen-te parlare è il giovane Nicholas Lapucci. La sua buona stella in questo evento l’ha davvero abban-donato e per cominciare ha dovuto disputare le qualifi-che col muletto perché, data la “cappottata” rime-diata nei primi giri della qualifica, la moto buona non era più utilizzabile. Inol-tre, in entrambe le manche,

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a causa di scivolate e sviste varie, è stato costret-to alla rimonta, concluden-do a poco più di metà classifica. Anche Davide bonini è caduto proprio durante la partenza sul lungo rettilineo e ne è uscito zoppicante. Niente di grave fortunatamente, ma ha fatto segnare uno “zero” pesante in ottica campionato. Ottima perfor-mance invece per il poli-ziotto Michele Cervellin, campione uscente dalla MX2, che sulla sua Honda Martin non ha fatto parten-ze super, ma è stato davvero una bomba in rimonta, e ha conquistato ottimi punti classificandosi terzo in classifica di gior-nata e portandosi al quar-to posto in classifica di

campionato, nonostante un doppio zero a Città di Castello. Avendo recupera-to punti, “rischia” anche di salire sul terzo gradino del podio, occupato per ora da Alessandro D’Angelo che lo insegue a trentaquattro lunghezze, un gap non impossibile da recuperare. A colorare di sfumature rosa il week end emiliano romagnolo, non sono state soltanto le ragazze Techno Mousse, “vestite” con le solite tutine, ma finalmente due “pilotesse” davvero toste che hanno corso nella MX2: francesca Nocera, reduce da un infortunio durante il mon-diale WMX, e floriana Par-rini, che corre nel Campio-nato Italiano femminile. Le “Girls”, hanno ottenuto

ottimi risultati tenendosi dietro molti maschietti che di certo dovranno “rosicare” parecchio. Inutili oramai i pronostici per quello che riguarda la vittoria di cam-pionato in MX1 visto che, dopo la quinta tappa, abbiamo il nuovo Campio-ne Italiano 2015 che risponde al nome di Ales-sandro Lupino. Tutto in divenire invece per quello che riguarda la MX2 che, seppur abbia già chiari i protagonisti principali, li vede però tutti su una “scala mobile” di posizioni possibili. Non resta che stare sulle spine e aspet-tare con ansia il 6° round, il prossimo 6 Settembre al “Galaello”, quando tutti questi interrogativi saran-no definitivamente sciolti.

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CAMPIONATO ITALIANO MX1-MX2 // CASTELLARANO

Ivo Monticelli, ap-profittando dell’as-senza di Lupino nella Supercampio-ne, si è aggiudicato anche la manche disputata a classi miste.

Michele Cervellin non è riuscito a ripetere la perfor-mance di Fermo (due secondi posti), ma ha recuperato punti sul terzo in classifica di cam-pionato.

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Simone Furlotti ha perso la leadership di campionato, ma non le speranze di laurearsi campio-

ne 2015. Tutto è rimandato all’ultima

prova.

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CAMPIONATO ITALIANO MX1-MX2 // CASTELLARANO

Alessandro d’Ange-lo, secondo in gara 2 a Castellarano, ha dimostrato di avere nelle “corde” un ot-timo passo. Peccato qualche errore di troppo.

Stagione di tran-sizione per Nicola Recchia che rimane uno dei giovani più promettenti del nostro vivaio. La sua posizione in classifica di campio-nato (settimo) non rispecchia il reale valore del pilota veneto.

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Kade Walker, l’ame-ricano di Medicina

alla corte di Bertino Castellari, si è

classificato al sesto posto assoluto.

Mattia Roncaglia si è aggiudicato la

vittoria nella classe MX2, Over 21.

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CAMPIONATO ITALIANO MX1-MX2 // CASTELLARANO

Andrea Cogo, secondo a Castel-larano nella MX2 Over 21, si è portato al terzo posto in classifica di cam-pionato.

Stefano Terraneo, terzo a Castella-rano, è sempre il leader della MX2 Over 21.

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Lorenzo Ravera ha vinto la MX2 Under

21 ed è risalito al terzo posto nella

generale di campio-nato.

Bryan Toccaceli (secondo assoluto) non ha approfittato della mezza battuta a vuoto di Lapucci recuperando pochi punti al leader della classifica della MX2 Under 21.

Cristian Furlotti, terzo a Castellara-no, è stato scaval-cato in campionato da Lorenzo Ravera e si giocherà la “medaglia di bronzo” nell’ultimo appuntamento di Gazzane.

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Finale “dolce amaro”.

WOLf’S COLuMN

Di Alessandro LupinoFoto Enzo Tempestini

Oramai lo sapete e da qualche giorno. La mia stagione 2015 è

giunta all’epilogo. un finale atteso, e in un certo sen-so, anche programmato da qualche gara a questa parte. Prima di tutto è arri-vata la vittoria del campio-nato italiano con una gara di anticipo. Sono vera-mente contento di essere riuscito a centrare l’obietti-vo che avevamo prefissato insieme alla squadra e al G.S. fiamme Oro. È stato per tutti un ottimo risultato

che, almeno in parte, ha ripagato i tanti sacrifici fatti fino a oggi. Poi è stata la volta dell’intervento chi-rurgico alla spalla sini-stra. Dopo l’infortunio del novembre scorso, sono riuscito a recuperare una condizione accettabile, ma mai ottimale per correre in moto in maniera serena e soprattutto senza rischiare. In Lettonia è “piovuto sul bagnato” e ho picchiato duro sempre sullo stesso punto e di conseguen-za, insieme alla squadra

abbiamo deciso che era ora di fermarsi. Non pri-ma però di aver almeno provato a vincere il titolo nazionale. A Castellarano ho dovuto veramente strin-gere i denti per riuscire a conquistare le due vittorie di manche, che mi hanno laureato matematicamente campione con una gara di anticipo. È anche arrivata la “ciliegina sulla torta” e infatti, nella finale Super-campione sono rimasto coinvolto in una caduta in partenza e ovviamente

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ho preso un altro colpo alla spalla sinistra. Mi è dispiaciuto non portarla al termine anche perché potevo vincere per la quarta volta consecutiva le tre manche in programma, ma visto che la certezza del titolo oramai era arriva-ta, ho preferito fermarmi. L’intervento alla spalla era

già stato programmato per il lunedì successivo alla gara di Castellarano e, nel pomeriggio mi hanno preparato all’operazione. un’equipe formata dal Dott. Carlo veronesi in collaborazione con la Dott.ssa Lorena Sangiorgi, presso la clinica “villa Se-rena” di forlì mi ha sedato

e poi sottoposto all’inter-vento. Si sapeva che “il danno” c’era ma effettiva-mente, una volta che sono intervenuti, hanno trovato delle condizioni anche peggiori di quelle che ci si aspettava. Tecnicamente, mi hanno spiegato, che hanno dovuto saturare il muscolo sottoscapolare,

WOLf’S COLuMN

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lesionato nella caduta di novembre e inoltre hanno rimesso in sede il bicipite che durante tutto questo tempo si era “mosso”. Poi hanno effettuato un lavoro di “pulizia” rimuovendo tutti i piccoli frammenti ossei che erano presenti e per finire hanno rinforzato il glenoide inserendo un perno. un

“tagliando completo” che mi lascerà a riposo totale per circa un mese prima di ricominciare a muovere la spalla e procedere con la riabilitazione. Ad oggi non abbiamo previsto nessun tempo di recupero e, prima di parlare del mio ritorno in moto, dovrò aspettare di essere al 100% con la spal-

la, poi vedremo. La scelta di fermarmi prima della fine della stagione è stata presa proprio in funzione di un rientro alle condizioni ottimali. I tempi tecnici ci sono tutti e a questo punto non mi resta che aspetta-re di poter ripartire con la riabilitazione. Ci sentiamo presto, ciao a tutti. AL #77

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kTM & MAGGIORA PARk

KtM & Maggiora Park: si aprono le porte alla e-revolution.

Testo e Foto: KTM Press.

sulla storica pista da cross di Maggiora, è stato ufficialmente inaugurato il primo e-cross center in italia.

Divertimento in sicurezza con le FREERIDE E.

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La FREERIDE E corre veloce sul tra-guardo di Maggiora.

Il paddock dove è possibile noleggiare

le moto.

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Nato in collaborazione con kTM Italia, l’E-Cross Center consen-

te a tutti gli appassionati delle due ruote di cimen-tarsi alla guida delle inno-vative moto elettriche kTM fREERIDE E, divertendosi su uno dei circuiti di moto-

cross più famosi al mondo. Noleggiare le fREERIDE E è estremamente sem-plice e accessibile: l’età minima per guidare le moto è 16 anni, basta essere muniti di regolare patente di guida (a partire dalla A1) e se minorenni essere ac-

compagnati da un genitore per regolarizzare le forma-lità. I costi di Noleggio delle kTM freeride-E: 30 euro Primo ingresso Turno 15 Minuti. Ogni turno aggiunti-vo a seguire sempre di 15 minuti: ciascuno 15 euro. 160 euro Noleggio di grup-

kTM & MAGGIORA PARk

Le FREERIDE E sono apprezzate anche dal pubblico femminile.

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po per 8 persone, 5 minuti di prova e 15 di turno. Ogni turno aggiuntivo per lo stesso gruppo: 10 euro. 20 euro Affitto abbigliamento. Orario noleggio dalle 10.00 alle 12.00 e il pomeriggio dalle 14.00 alle 18.00. Per accedere al noleggio moto

è necessario tesserarsi al Maggiora Park. Con soli 10 Euro si ha diritto alla coper-tura assicurativa, al 10% di sconto valido sugli acquisti effettuati presso il Maggiora Park Store, al 10% di scon-to sulle riparazioni presso l’officina specializzata e

al 10% di sconto presso il ristorante balmone. Il Mag-giora Park offre innovative strutture anche per gli ap-passionati di Mountain bike ed è aperto da mercoledì a domenica dalle 9:30 alle 18:30. Per maggiori info: maggiorapark.com.

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5 AZIENDEUN GRANDEGRUPPOLA QUALITÀ CHE FA LEADER

LUCHETTI DIE CASTING ITALY s.a.s. - Via dell'Artigianato, 11/13 - 60027 Osimo (AN)

Luchetti Die Casting Italy Sas

Luchetti Srl Luchetti Stampi Srl

Luchetti Claudia Birichini

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INTERvISTA // CLAuDIO DE CARLI

Guardo lontano.

Testo e Foto: Enzo Tempestini.

claudio de carli ha siglato l’accordo che lo lega a KtM anche per i prossimi quattro anni, e saranno dieci in “orange”. una vita passata in “blu” Yamaha, fino al 2009, poi il “benservito” della casa giapponese e la scelta di affidare e di affidarsi a KtM, una scelta vincente (sei titoli della massima cilindrata in sei anni).

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INTERvISTA // CLAuDIO DE CARLI

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Xl: Partendo da lontano, dal 2009, ripercorriamo velo-

cemente il momento della comunicazione, da parte di Yamaha, che il Team De Carli non rientrava più nei loro piani. cdc: In quel periodo, eravamo in testa al mon-diale MX1 con Antonio Cairoli, ma è stato proprio nel momento in cui inizia-va il periodo della crisi più profonda e Yamaha ha do-vuto fare delle valutazioni. C’erano due squadre che la rappresentavano e la scelta è caduta sul Team che da più tempo era lega-to a loro. È stata di certo una scelta difficile per loro, ma assolutamente ina-spettata da parte nostra. Anche se praticamente eravamo un Team privato a tutti gli effetti perché lo sviluppo della moto era tutto a nostro carico, dal motore alla ciclistica e a tutto il resto, ci sentivamo veramente forti e a quel punto ho deciso di telefo-nare a Pit beirer per capire se potevamo collaborare e in quale maniera. Pratica-mente abbiamo raggiunto l’accordo in una settimana. In quel periodo kTM stava cercando un Team compe-titivo in MX1 che avesse la struttura completa e con una certa esperienza. Noi potevamo offrire tutto questo oltre al pilota che in quel momento era emer-gente in MX1 e stava vin-cendo il titolo di campione del mondo: Antonio Cairoli. Avevamo un bel “pacchet-

to” da proporre e corri-spondeva perfettamente alle loro esigenze, ecco perché abbiamo fatto mol-to in fretta a trovare l’ac-cordo. Pit beirer e la kTM hanno sposato a pieno il nostro sistema di lavoro e ci hanno lasciato conti-nuare con i nostri metodi, dall’altro lato, noi, ci siamo trovati ad avere quelle ri-sorse che solo se fai parte di una casa in maniera diretta puoi avere. Abbia-mo avuto modo di sfruttare un potenziale immenso che fino a quel momento non avevamo potuto avere per ovvie ragioni, essendo un Team privato. Oltre a questo, questa collabo-razione è nata anche nel momento in cui kTM stava portando avanti il progetto della moto nuova, la “tre e cinquanta”. Xl: Oltre che cambiare marca, dovevi cambiare anche tipologia di motore, trovandoti a lavorare su una moto completamente nuova e inedita con tutte le variabili che ne poteva-no conseguire. Come hai affrontato anche questa nuova sfida? cdc: Sono immediata-mente rimasto affascinato da questo progetto. In un certo senso avevo avuto anche io quella intuizione dato che anche sulle moto usate in quel periodo ave-vamo effettuato uno svi-luppo tecnico che, anche se in direzione differente rispetto alla loro, poteva di certo aiutare il pilota in gara, soprattutto con i mo-

tori che a quel tempo era-no ancora a carburatore e non a iniezione e risulta-vano ancora moto “cattive” che comandavano i piloti piuttosto che il contrario. Sono veramente rimasto affascinato dall’idea kTM di fare una moto “ibrida” di cilindrata. Siamo partiti im-mediatamente a lavorare e in pochi mesi siamo riusciti a ottimizzare la moto. kTM ci ha lasciato fino all’ultimo la possibilità di scegliere quale moto usare. Il 450 kTM era una moto molto performante, ma la nostra scelta è caduta immedia-tamente su quella nuova, con la cilindrata ridotta. una scelta che ha com-portato delle responsabi-lità anche notevoli. Non potevamo permetterci di partire con una moto e poi, a metà stagione, di cam-biare rotta. Xl: Ci siamo trovati a Mantova al debutto in gara di Tony Cairoli con la kTM e, guardando la moto ferma sul cavalletto, la tua esclamazione fu: “gliel’ab-biamo cucita addosso”. cdc: Abbiamo avuto pochissimo tempo per ar-rivare a quel risultato, ma la grande fortuna è stata quella di lavorare con una casa costruttrice, con un reparto corse ottimamente organizzato e quindi, ogni situazione, ogni richiesta, ogni modifica, arrivava sempre in tempi brevi e siamo riusciti a presentarci alla prima gara già in con-dizioni ottimali. Lo ripeto, la scelta è stata in dubbio

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INTERvISTA // CLAuDIO DE CARLI

fino alla fine, ma avevamo avute molte indicazioni positive dai test effettuati con la nuova moto, che risultava più leggera, più maneggevole e più diver-tente per lo stile di guida e le necessità di Tony Cairo-li. Effettivamente, sembra-va veramente “cucita” su misura per lui. Prima della gara di Mantova abbiamo deciso di presentarci in pista con il tre e mezzo, e non ti nego che la tensio-ne era tanta, ma da lì in poi, ogni dubbio si è sciol-to e abbiamo raggiunto un successo dietro l’atro. Xl: Cinque anni e cinque titoli mondiali, un tempo abbastanza breve, ma ovviamente sufficiente a kTM per capire che que-

sta partnership con il tuo Team era stata una mossa assolutamente azzeccata e sotto ogni punto di vista. E kTM ha guardato avan-ti lavorando per il futuro che si presenta oggi sotto forma della nuova moto e sotto forma del cambia-mento “in corsa” dal pluri-titolato 350 al nuovo 450. cdc: Abbiamo iniziato la stagione come tutti gli anni passati anche se sapeva-mo bene che il 2015 sa-rebbe stato più difficile con l’arrivo di villopoto e con il livello di tutti gli altri piloti che inevitabilmente an-dava ad alzarsi. Stavamo rispettando ampiamente la nostra tabella di marcia e a valkenswaard Tony stava per prendere la testa della

classifica di campionato, ma purtroppo si è verifi-cato quello che nel moto-cross ci può stare e cioè la caduta di Antonio con l’infortunio al polso sinistro. A quel punto, valutati tutti i fattori, abbiamo scelto di passare al 450. In que-sti cinque anni c’è stata un’evoluzione notevole del “quattroemmezzo”. Si sono abbassati i pesi, sono au-mentate le prestazioni, ma anche le piste sono diven-tate più fruibili per le moto dalla cilindrata maggiore e il vantaggio che ci dava il 350 fino a quel momento non era più tale e, di con-seguenza, abbiamo fatto questo tentativo e abbia-mo scelto di usare in gara il 450. La nostra scelta ci

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ha dato immediatamente ragione e infatti Tony ha vinto i due GP successivi. Ovviamente non siamo andati “al buio”. Avevamo lavorato molto sul 450 du-rante l’inverno e quindi la scelta è stata più “serena” anche perché l’avevamo già ipotizzata. Xl: Dall’esterno è sem-brata anche una scelta “psicologica” come a voler dare un segnale forte, una “sferzata” per rimettere in linea una stagione che sembrava virare verso una direzione non sperata e non voluta. cdc: Come tutti gli anni, da kTM non sono arriva-te indicazioni sulla moto con la quale disputare il campionato del mondo.

La scelta di iniziare con il 350 e di cambiare a favore del 450 è stata la nostra, punto. Ho sentito anche dire che potevano essere strategie legate al mar-keting o altre situazioni. Non c’è niente di vero. Per kTM l’importante è vince-re, tutto il resto non conta. Prima del cambiamento abbiamo verificato molti fattori, non ultimo quello delle partenze, dove mai come in questa stagione i 450 sono risultati favoriti rispetto al 350. Inoltre, la preparazione dei tracciati è notevolmente cambiata rispetto agli ultimi anni e le moto di cilindrata mag-giore hanno dato migliori riscontri rispetto a quel-lo fatto vedere dal 350.

Stavamo lavorando da tempo a quel passaggio e prima dell’inizio delle gare eravamo orientati molto di più verso il 450 che sul 350, ma quando abbiamo ricevuto le moto nuove e le abbiamo scaricate è stato Tony a prendere il tre e mezzo e a dire “ con questa mi diverto di più e voglio questa”. Comunque, eravamo pronti a fare il passaggio già prima dell’i-nizio del mondiale. Xl: Nel mese scorso ab-biamo avuto la possibilità di provare i modelli stan-dard delle kTM MY 2016. In sede di presentazione, in anteprima mondiale, i project leader di kTM hanno tenuto a precisare che la moto di serie è sta-

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INTERvISTA // CLAuDIO DE CARLI

ta mandata in produzione con molti particolari deri-vati direttamente da quella che è stata la moto ufficia-le della scorsa stagione. Quindi, le “sapienti mani” di Claudio De Carli, arriva-no anche alla produzione. cdc: Da qualche tempo la politica di kTM è quella di trasferire direttamente alla produzione le scelte tecni-che che effettuiamo duran-te le gare. A volte capita che usiamo in gare degli sviluppi che danno ottimi vantaggi e kTM decide di metterli in serie sulle moto che commercializza l’anno successivo. Altre volte in-vece, passano due stagio-ni, ma comunque il grosso del lavoro che facciamo per le moto factory arriva

sempre anche al cliente finale. Xl: un lavoro e una sod-disfazione che con le case giapponesi era pratica-mente impossibile anche solo avvicinare. cdc: Le case giapponesi hanno una politica total-mente diversa. Noi era-vamo un Team privato e i successi ottenuti sono stati scaturiti dal nostro lavoro, senza mai ricevere indi-cazioni dalla casa madre e questo mi ha dato una soddisfazione enorme nei loro confronti e soprattutto mi ha fatto acquisire tanta, ma veramente tanta, espe-rienza che ora, quando devo usarla lavorando a stretto contatto con la casa costruttrice, mi facilita i

compiti. Quando abbiamo i meeting tecnici, sappiamo tutti e immediatamente di cosa stiamo parlando e questo agevola il mio lavoro, ma anche quello dei tecnici che realizzano quanto da noi richiesto. Xl: Soddisfazioni che sono sfociate nel rinnovo del contratto di collabo-razione tra il Team De Carli e kTM che ha an-nunciato altri quattro anni di partnership con la tua squadra. Il contratto con Antonio Cairoli scade tra due anni, questo “poker” che hai siglato è un forte segnale come a dire “De Carli anche nel futuro”. cdc: La cosa è stata abbastanza fortuita. Mi sono trovato in Austria con

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Page 97: XL Motocross #30

Pit beirer per parlare dei programmi attuali e anche di qualcosa sul prossimo futuro, ma non immagi-navo di arrivare a questo tipo di accordo e invece Pit, a un certo punto della riunione, mi ha chiesto “Ma quando rinnoviamo il contratto?” e io ho risposto “Anche subito”. Devo es-sere sincero, non avevo il minimo dubbio a riguardo e la minima preoccupazio-ne, come penso sia stato da parte di kTM e infatti, ci siamo trovati subito d’accordo su tutto. Il nostro feeling oramai è consolida-to, i tecnici che lavorano a Mattighofen si relazionano perfettamente con i tecnici che lavorano in pista ogni giorno e la sintonia che si

è instaurata tra tutti noi è totale. Ovviamente, anche se ero consapevole di tutto questo, è stata per me un’ulteriore grossa soddi-sfazione arrivare a firmare il rinnovo per altri quattro anni. Xl: Quattro anni che vogliono dire futuro. Qua-li saranno i programmi? cdc: Diciamo che oramai il programma di lavoro è “standardizzato” se si può dire, e cioè, andiamo avanti come sempre con la stessa programmazione dei lavori, degli sviluppi e delle gare. In sintonia con il gruppo di lavoro che è in America, così come con quello della squadra MX2, abbiamo messo in pista questa moto che è quasi

completamente inedita e da lì siamo andati avanti con quello che per noi oramai è diventato quasi di abitudine. Rispetto al 2010, quando ci siamo trovati a fare una gran mole di lavoro in pochis-simo tempo, questa volta abbiamo avuto la possibilità di lavorare con più calma e ora, dopo aver “spremuto” a dovere il modello che ci ha portato grandi soddisfazioni e tante vittorie, è la volta di questo nuovo progetto che invece è allo stato iniziale e che può essere ancora sviluppato. Questo è sinoni-mo di motivazione per me e per tutti quelli che lavo-rano dietro questi progetti. Abbiamo già tante idee e tanta carne da mettere a

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INTERvISTA // CLAuDIO DE CARLI

fuoco. Ora non ci resta di aspettare che i piloti ritor-nino in forma per ripartire con i test per migliorare, sempre e comunque. Xl: Hai detto la parolina magica “piloti”. Siamo nella fase calda del mercato, puoi darci qualche anticipa-zione su come sarà compo-sta la squadra nel 2016? cdc: Ovviamente, Antonio Cairoli e per quello che

riguarda gli altri nomi al momento non posso dire nulla anche se qualche idea è già andata avanti e stiamo parlando con un pilota abbastanza giovane. Di più non posso dire. Xl: Due piloti o tre? cdc: Al 95% avremo due piloti, ma teniamo aperte le possibilità di inserirne un terzo magari all’ultimo minuto.

Xl: vogliamo essere indi-screti: si parla di Claudio de Carli impegnato anche nella gestione della squa-dra MX2 e magari anche in quella Husqvarna, cosa c’è di vero? cdc: De Carli è kTM e rimane kTM. Dentro all’azienda ci conoscia-mo tutti e tutto funziona a meraviglia con la massima fiducia reciproca tra tutti.

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MXGP, MX2, siamo una grande famiglia e tutti legati tra di noi da un ottimo rap-porto. La logistica funziona a meraviglia con una delle due strutture che torna sempre alla casa madre e ci permette di essere sempre a stretto contatto con il reparto corse in sede con uno scambio di mate-riali che non ci costa fatica e ci permette di lavorare

concentrati su quello che è più importante. Questa, secondo me è la soluzione migliore e penso che sia meglio per tutti che riman-ga gestita in questo modo. Xl: Claudio de Carli guar-da lontano con altri quattro anni di contratto, noi voglia-mo essere “cattivi” e ritor-niamo a quanto ci hai detto prima facendo riferimento al tuo lavoro sul motore

Yamaha, quando kTM era già pronta con il progetto “350”. Ma la moto con la quale Antonio Cairoli si è laureato campione del mondo MX1 nel 2009, era 400, si o no? cdc: (Gli scappa un sor-riso appena accennato e un’espressione alla roma-na). Aridaje… anche que-sta volta, vi lascio immersi nella curiosità….

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analisi del sangue.

di Roberto Manzaroli

MAN AT WORk

Uno dei principali obiettivi che mi sono sempre posto fin

dagli inizi delle mie espe-rienze nel mondo delle competizioni è stato quello di cercare, oltre al miglio-ramento delle prestazioni fisiche dell’atleta, anche quello della salvaguardia, della tutela e del manteni-mento della sua integrità fisica; i piloti sono già di per se sottoposti a elevate sollecitazioni e condizioni di rischio tali di una disci-plina particolarmente impegnativa dove nulla deve essere sottovalutato e dove il ruolo della pre-venzione assume un’im-portanza fondamentale; stare lontani dai guai, dagli infortuni e dai proble-mi di natura fisica in gene-rale permetterà di lavorare in maniera continuativa e redditizia nel cercare di conseguire quei risultati a cui si ambisce. Nel corso degli anni ho potuto con-statare come a volte semplici dettagli trascurati e non presi in considera-zione possano incidere negativamente sulla

prestazione e sul rendi-mento generale, rendendo inutili i tanti sacrifici e vanificare il lavoro di ore di allenamento in palestra o in pista a causa del so-praggiungere di uno stato di salute non ottimale che poteva essere facilmente risolvibile se prontamente verificato. A tale proposito e per entrare nel tema della tutela dell’atleta e prima ancora dell’uomo, gli esami del sangue sono considerati uno strumento di basilare importanza per monitorare il proprio stato di salute e prevenire alcune malattie; tutti gli atleti, in particolare quelli professionisti ed a pre-scindere dalle condizioni di salute, devono rivolgersi al proprio medico sportivo di fiducia per eseguire dei controlli ematici periodici atti a valutare le proprie condizioni di salute e la necessità di ricorrere eventualmente a indagini più approfondite, ma anche per capire se ci sono delle anomalie o si è rilevata qualche carenza in grado di minare il rendi-

mento della prestazione. La periodicità dei controlli varia da annuale a trime-strale e dovrebbe essere anche più frequente in presenza di anomalie o predisposizioni, con con-trolli mirati a quei parame-tri che risentono dell’attivi-tà sportiva e dei carichi di lavoro ad essa collegati. Scopo di questo nuovo articolo è quello di dare una descrizione delle varie voci che si trovano in genere negli esami del sangue più comuni e di spiegarne il significato, tenendo a precisare e sottolineare che un prepa-ratore fisico e/o un allena-tore non può e non deve assolutamente fare dia-gnosi e redigere referti, atti che sono di sola competenza medica, l’unica figura professionale abilitata a prescrivere cure adeguate nel caso esse si ritengano necessarie. Le analisi del sangue posso-no essere considerate come una vera e propria centralina di aquisizione dati, uno strumento utile in grado di fornire una gran-

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de quantità di informazioni permettendo la migliore comprensione dello stato di salute, di valutarne le carenze, le anomalie e prevenire eventuali patolo-gie; proprio per tale motivo è necessario analizzare l’insieme di tutti i dati, sia quelli normali che quelli anormali confrontandoli ai risultati ematici emersi dai risultati precedenti e con il passato clinico dell’atleta, tenendo presente che i risultati ottenuti debbono essere correttamente interpretati anche in consi-derazione del fatto che le

necessità di uno sportivo sono differenti da quelle di un soggetto sedentario. Le analisi sono un esame veloce e indolore, ci si sottopone al prelievo di uno o più campioni di sangue (a seconda del numero e del tipo di esami richiesti) dalla vena di un braccio tramite una siringa sterilizzata e vengono inviati al laboratorio che tramite sofisticati macchi-nari provvede alle neces-sarie analisi chimiche. Nell’interpretazione dei valori emersi va tenuto conto che essi possono

essere facilmente causa di alterazioni anche significa-tive tali da minarne la veridicità, pertanto si consiglia di procedere al prelievo prestando atten-zione a semplici ma signi-ficative indicazioni a cui è importante attenersi: - in condizioni di riposo ad almeno 24 ore dall’ultimo allenamento e/o competi-zione - effettuarlo a digiu-no, almeno 12 ore dall’ulti-mo pasto - evitare l’assunzione di farmaci anche di quelli più banali e comunque sempre met-tendo a conoscenza il

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MAN AT WORk

medico. La scelta degli esami a cui sottoporsi compete al medico e viene fatta in funzione dell’età, dell’attività fisica e lavorativa svolta e di eventuali disturbi o prece-denti clinici. EMOCROMO: è l’esame del sangue più eseguito, serve per con-teggiare il numero dei globuli rossi (eritrociti), dei globuli bianchi (leucociti), delle piastrine (trombociti) e dell’emoglobina. vedia-mo ora quali sono le sottovoci dell’emocromo: - RbC: GLObuLI ROSSI o eritrociti, sono cellule del sangue che trasportano l’ossigeno fino alle cellule dei tessuti. - WbC: GLO-buLI bIANCHI detti anche leucociti, sono cellule del

sangue con il compito di difendere l’organismo da attacchi esterni e si divi-dono in: granulociti, linfoci-ti e monociti; una loro diminuzione è general-mente riconducibile a una diminuzione delle difese immunitarie. I granulociti si suddividono a loro volta in neutrofili (che attaccano i batteri), eosinofili (attivi contro le allergie e le infezioni causate da pa-rassiti) e basofili (che agiscono come filtri fra intestino e altri organi). - HCT: EMATOCRITO è la percentuale di parte corpuscolata del sangue separata dal plasma attraverso un processo di centrifugazione, il sangue viene scomposto in parte

corpuscolata (globuli rossi, piastrine e globuli bianchi) e liquida. - MCv: è il volume corpuscolare medio dei globuli rossi. - MCH: contenuto emoglo-binico corpuscolare me-dio, ossia la quantità di emoglobina contenuta in media in un globulo rosso. - v.E.S.: sigla che sta per “velocità di eritro sedimen-tazione” e calcola il tempo necessario perché la parte solida del sangue (globuli rossi) si separi da quella liquida (plasma). - HGb o Hb: EMOGLObI-NA. La funzione principale è il trasporto dell’ossigeno dai polmoni ai tessuti e nel suo viaggio di ritorno nel sangue venoso essa trasporta anidride carboni-

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ca ai polmoni dai quali viene espulsa con l’aria espirata. - PIASTRINE o PLT: sono i più piccoli elementi figurati del san-gue che contribuiscono alla coagulazione; aggre-gandosi insieme in parti-colari situazioni (traumi e ferite) bloccano le emorra-gie. - fERRITINA: la sua funzione è essenziale nell’assorbimento intesti-nale del ferro introdotto attraverso gli alimenti e si trova anche nella milza e nel midollo osseo dove svolge funzioni di riserva di ferro. - SIDEREMIA: indica il tasso di ferro ematico, questo elemento è costituente di molti pigmenti respiratori (emo-globina, mioglobina,

citocromi, enzimi ecc.) ed è introdotto nell’organismo attraverso la dieta. un abbassamento della sideremia si riscontra nelle anemie, in seguito ad emorragie e traumi, al contrario invece, in una condizione detta emocro-matosi si ha un accumulo di ferro dovuto ad eccessi-va introduzione alimenta-re. - TRANSfERRINA: Rappresenta la più impor-tante proteina di trasporto ematico del ferro per la sintesi dell’emoglobina. - TRANSAMINASI GOT o AST: enzima molto impor-tante, si chiama GOT (transaminasi glutamico-ossalacetico) oppure AST (aspartato transferasi), è presente nel fegato e

viene analizzato per studiare le condizioni epatiche, quelle cardiache e anche quelle legate alle alterazioni di quei muscoli che coordinano i movi-menti dello scheletro. - TRANSAMINASI GPT o ALT: enzima presente nel fegato; si chiama GPT (transaminasi glutamico piruvica) oppure ALT (alanino amino transfera-si), i suoi valori danno l’esatta valutazione della gravità dell’alterazione del fegato. - GLICEMIA: indica la concentrazione nel sangue di glucosio, zuc-chero che si origina dal metabolismo di glicogeno, di aminoacidi e grassi introdotti con gli alimenti. - TRIGLICERIDI: sono

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MAN AT WORk

sostanze grasse prodotte nel fegato o introdotte con gli alimenti; insieme all’au-mento del colesterolo, l’innalzamento dei triglice-ridi costituisce un fattore di rischio perché danneg-gia le arterie aumentando i rischi di malattie cardio-vascolari. - COLESTERO-LO: è un grasso; importan-te costituente delle cellule dell’organismo, può avere origine alimentare, ma la

maggior parte è fabbricata dal fegato a partire da una vasta gamma di sostanze. viene differenziato in due gruppi; Colesterolo HDL (Alta densità) detto “buo-no” che ha un effetto protettivo nei confronti della malattia arteriosa e Colesterolo LDL (bassa densità) che al contrario aumenta il rischio di sviluppo di arterosclerosi. ELETTROLITI DEL SAN-

GuE. Insieme ad un adeguato apporto di calorie, Acqua e vitamine, sono indispensabili per la funzionalità degli organi anche i Sali Minerali, in particolare: Sodio (Na), Potassio (k), Cloro (Cl) e Calcio (Ca). Li troviamo all’interno dell’organismo in concentrazione di grammi e vengono assimi-lati con l’alimentazione; la concentrazione di questi

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sali deve rimanere costan-te per il mantenimento della pressione osmotica, il bilancio idrico, per la corretta funzione di alcuni enzimi e per la regolazio-ne dell’eccitabilità neuro-muscolare. Obiettivo di questo argomento è stato quello di sottolineare l’importanza che una buona prevenzione riveste nella cura della salute, una semplice guida per

comprendere meglio un referto medico di valuta-zione ematica la cui dia-gnosi spetta esclusiva-mente al medico, figura insostituibile con la quale collaborare in svariate situazioni al fine di poter allenare gli atleti in ma-niera sana, sicura e redditizia. Molti piloti, a volte seppure incuranti del rischio e duri in pista, hanno il terrore delle

punture e mostrano il loro lato debole; malgrado ciò posso confermarvi che allenarsi sapendo di godere di ottima salute vi darà la consapevolezza di potere affrontare e vivere con maggiore serenità il vostro sport. Prof. MANZAROLI Rober-to - WWW.fuLLGAS1.COM - fuLL GAS Mo-torsports Personal Trai-ner.

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MARkET PLACE

atHena presenta il nuovo kit completo per KtM–sX-F 250 e HusQVarna Fc 250.

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Athena, azienda internazionale con sede ad Alonte (vI), presenta al mercato un nuovo kit di potenziamento per kTM SX-f 250 e per HuSQvARNA fC 250. Il kit proposto da Athena comprende il cilindro, il pistone completo e le guarni-

zioni ed è in grado di aumentare l’efficienza e le performance delle moto della casa austriaca. Athena ha infatti sviluppato un nuovo kit a diametro standard nel quale il cilindro nichelato è abbinato a un innovativo pistone forgiato alleggerito che migliora le prestazioni rispetto al ricambio originale. Grazie agli alti standard qualitativi utiliz-zati dall’azienda vicentina, fiore all’occhiello dell’economia italiana, sempre attenta all’innovazione e alla qualità dei suoi prodotti, per la produzione di questo kit sono state messe in atto nuove tecniche produttive che prevedono l’utilizzo di macchine utensili a controllo numerico in grado di garantire la massima qualità ed efficienza a un prezzo davvero imbattibile. Il nuovo kit Athena è disponibile ad un prezzo al pub-blico consigliato di 491,95 euro.

i componenti athena, utilizzati anche sulla maggior parte del-le moto del Mondiale Motocross, aumentano le performance della tua moto.

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Page 115: XL Motocross #30

Ci sono diverse cause di infortuni al ginocchio, ma le più comuni nel motocross sono le distorsioni laterali, le rotazioni e le iperestensioni. Spesso le distorsioni laterali e le rotazioni avvengono assieme. Nell’articolazione del ginocchio ci

sono quattro legamenti crociati che collegano la tibia al femore. Questi legamenti, flessibili e forti, posso venire danneggiati o rotti quando grava sull’articolazione una rotazione eccessiva. Il nostro sistema di cavo continuo (CCRS), rinforza esterna-mente tutti questi legamenti crociati. Il cavo continuo è girato di 180° per formare due cerchi che avvolgono il ginocchio. Quando una forza torcente o una piegatura innaturale viene applicata alla gamba, il cavo diventa progressivamente più stretto, stringendo il tutore e prevenendo un movimento non desiderato che potrebbe causa-re lesioni ai legamenti principali del ginocchio. Il cavo CCRS attraversa l’articolazio-ne del ginocchio sia longitudinalmente che trasversalmente proprio come i legamen-ti. Il CCRS si stringe e resiste sia alla traslazione anteriore della tibia rinforzando il legamento crociato anteriore, sia alla rotazione. In pratica con il tutore Mobius non si verifica alcuna migrazione. I quattro fissaggi del tutore Mobius sono numerati con lo stesso ordine di fissaggio. Prima si deve fissare la cinghia #1, poi si stringe il CCRS #2 tramite la ruota frontale, poi la cinghia #3 e infine la #4. In questo modo ci si assicura di far calzare nel modo corretto il tutore al ginocchio. La scocca in Nylon rinforzata con fibra di vetro, garantisce una completa protezione della gamba e della rotula. Gli interni sono stati studiati per dare il massimo comfort durante i movimenti.

distribuito in italia da: Action Power - via Maroncelli, 84 36034 Malo (vI) www.actionpower.it [email protected]

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