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Zona LPN numero 32 luglio 2011 ...preparati a tutto!!! bollettino non conforme

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Zona LPN numero 32 — luglio 2011

...preparati a tutto!!!

bollettino non conforme

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VIVIAMO: VIVIAMO: VIVIAMO: pag. 3pag. 3pag. 3 A MODO NOSTROA MODO NOSTROA MODO NOSTRO

MORTI SUL LAVORO:MORTI SUL LAVORO:MORTI SUL LAVORO: pag. 4pag. 4pag. 4 DUBBI SUI DATI UFFICIALIDUBBI SUI DATI UFFICIALIDUBBI SUI DATI UFFICIALI

CASE FARMACEUTICHE: CASE FARMACEUTICHE: CASE FARMACEUTICHE: pag. 5pag. 5pag. 5 PSICOFARMACI A BAMBINIPSICOFARMACI A BAMBINIPSICOFARMACI A BAMBINI

TEMERARIAMENTE:TEMERARIAMENTE:TEMERARIAMENTE: pag. 6pag. 6pag. 6 CONTRO IL DEGRADOCONTRO IL DEGRADOCONTRO IL DEGRADO

ESSI VIVONOESSI VIVONOESSI VIVONO: : : pag. 7pag. 7pag. 7 DI J. CARPENTERDI J. CARPENTERDI J. CARPENTER

EMERGENZAMARE:EMERGENZAMARE:EMERGENZAMARE: pag. 8pag. 8pag. 8 APRE A LOCRIAPRE A LOCRIAPRE A LOCRI

IL CAMPO DELL’ONORE IL CAMPO DELL’ONORE IL CAMPO DELL’ONORE pag. 9pag. 9pag. 9

LADY OSCAR: LADY OSCAR: LADY OSCAR: pag. 10pag. 10pag. 10 LA ROSA DI VERSAILLESLA ROSA DI VERSAILLESLA ROSA DI VERSAILLES CANTIERE L.P.N.CANTIERE L.P.N.CANTIERE L.P.N. pag. 11pag. 11pag. 11 ZonaLPN: agenzia di informazione interna a cura dell’ass. cult. LPNZonaLPN: agenzia di informazione interna a cura dell’ass. cult. LPNZonaLPN: agenzia di informazione interna a cura dell’ass. cult. LPN

SSS OOO MMM MMM AAA RRR III OOO

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VIVIAMO: A MODO NOSTRO

Dicono che nella vita bisogna essere preparati a tutto, noi a dire il vero, con un pizzico di pre-presunzione e con molta banalità, lo sapevamo già e con 40° gradi che ci battono sulla testa, ci permettiamo di aggiungere che siamo nati pronti, abbiamo esagerato, quasi pronti. Non ci sconvolgono i cambi di stagione, non ci spaventa il futuro, non cambiamo opinione a secondo di chi amministra, bene volevamo alla nostra città e continueremo a volerle bene, ancor di più. Memori che, combattere è un destino, ci siamo armati di scudo (per difenderci) e freccia (per attaccare), ogni riferimento al nostro simbolo, è fortemente voluto. Ed allora, continuiamo a vivere, prendendo la vita di petto, sempre in marcia e sempre più convinti che tanto dobbiamo fare e che nonostante i buoni propositi, continueremo a sbagliare, a correggerci ed andare avan-ti. Perché siam fatti così, non sappiamo vivere altrimenti, una stanza di pochi meti quadrati, per noi è un punto di partenza, una conferenza, un‟occasione per ribadire chi siamo, cosa facciamo e dove vogliamo andare. Un concerto nel bel mezzo della stagione estiva, un‟occasione, per ri-badire che siamo anche in grado di cantare, suonare, suscitare emozioni. Noi stiamo in mezzo alla gente, non ci chiudiamo, non ci autoghettiziamo ed abbiamo anche il coraggio di non segui-re le mode e (sono sempre i 40° gradi a parlare) vestiamo come ci pare. Diamo fastidio, non crediamo, non ci sentiamo così importanti, qualcuno molto prima di noi, scrisse: non ti curar di loro, ma guarda e passa. Ancora, questa volta è proprio l‟ultima, noi viviamo...a modo nostro!

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Stando all‟Inail, nel 2010, per la prima volta nella storia italiana del dopoguerra, i morti sul lavo-ro sarebbero stati meno di mille. Un risultato di certo non positivo ma soddisfacente. Del resto, è partito il piano ministeriale che prevede 67 progetti di prevenzione, divisi per altrettanti sotto-settori, tra i quali l‟agricoltura, comparto con oltre 50.000 infortuni, inferiore rispetto al settore industriale ed a quello dei servizi, ma preoccupante se si pensa che tra questi la percentuale di dei casi mortali è maggiore rispetto agli altri settori. Nel frattempo in Calabria è stato presenta-to, l‟8 luglio, presso la sede della presidenza della Giunta regionale, il progetto „Prevenzione in edilizia‟, parte del più ampio progetto nazionale destinato al settore delle costruzioni e che pre-vede, su un totale di 50.000 cantieri da monitorare in tutta la penisola, una quota di 1370 siti da controllare nella nostra regione. Un piano possibile grazie ai fondi ministeriali (300.000 € in 2 anni) ed a quelli regionali (30.000 €) e che mira ad una diminuzione del 10% del numero di in-fortuni, attraverso un‟azione di formazione, informazione, controllo ed assistenza, a cominciare dal sito prevenzionecantieri.it, già online. Il piano nazionale, invece, essendo triennale prevede una riduzione del 15%, un obiettivo importante e che consentirebbe di migliorare ulteriormen-te il dato di 980 morti e 775.250 infortuni nel 2010. Da segnalarsi, peraltro, che il dato relativo ai casi mortali risulta particolarmente preoccupante al sud. Se al nord su 466.830 infortuni si registrano 460 morti, circa il 10%, nel sud Italia i morti su 151.140 infortuni sono abbondante-mente al di sopra della metà di quelli registrati al nord, ben 325, molti di più rispetto ai 195 morti del centro Italia, dove però gli incidenti sul lavoro sono ben 157.280. meno incidenti ma più morti al sud rispetto al centro dunque. Numeri su cui riflettere. Ma il punto è un altro. Se-condo quanto riportato dal quotidiano online „La voce‟, l‟Osservatorio di Bologna avrebbe smentito subito i dati forniti dall‟Inail. Secondo l‟osservatorio, infatti, nel 2010 si sarebbe supe-rato del 7% il dato del 2009, contrariamente a quanto affermato dall‟Inail e superando, quindi, la storica soglia dei mille. Rispetto al luglio 2010, inoltre, i morti sul lavoro nel 2011 sarebbero in aumento addirittura del 17,5%. Un dato dovuto, a quanto riferisce l‟Osservatorio, al fatto che l‟Inail, segnala soltanto i casi accaduti a soggetti da essa assicurati. Un dato, quindi, che sarebbe perciò incompleto e non rifletterebbe la drammaticità di un fenomeno ancora lontano dal rag-giungere cifre „accettabili‟. Il punto non è la casualità, quanto la carenza di attenzione verso la sicurezza da parte di lavoratori che non sono stati educati a questa cultura e, soprattutto, da parte delle aziende per le quali, quasi sempre, garantire la sicurezza rappresenta un costo non previsto e solitamente il primo costo soggetto a tagli in caso di crisi o di „padroni‟ eccessiva-mente avidi da badare più al proprio portafogli che alla vita dei propri lavoratori. Una politica da don Abbondio, dimentica delle infinite problematiche che causa l‟accertamento di colpevo-lezza in un incidente mortale sul lavoro e il calo di produttività dovuto agli infortuni, che invece provocano ovvie assenze dal lavoro. Una questione che evidentemente è sottovalutata e attra-verso la quale si deve arrivare a portare il messaggio alle imprese, sorde alle esigenze di garanti-re „semplicemente‟ la vita e la salute ai lavoratori, diritto sacrosanto in un paese teoricamente fondato sul lavoro, in realtà fondato sul capitale a scapito di chi produce. tradizionalmente.it

MORTI SUL LAVORO: DUBBI SUI DATI UFFICIALI

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Le case farmaceutiche diffondono psicofarmaci tra i bambini. A margine della cerimonia di consegna dei “Public Affairs Awards”, i premi per le relazioni pubbliche consegnati nella Sala Capitolare del Senato, che si è tenuta oggi a Roma, Luca Poma, tra i giornalisti premiati e porta-voce di “Giù le Mani dai Bambini”, il più rappresentativo comitato italiano per la farmacovigi-lanza pediatrica, ha denunciato la pressione di campagne di marketing da parte di case farma-ceutiche per diffondere l‟uso di psicofarmaci tra i bambini. Di che cosa si tratta? “Recentemente ho ricevuto un‟offerta di collaborazione dalla Ketchum, un‟agenzia di Relazioni Pubbliche di fama internazionale, la quale collabora con la Shire, una multinazionale farmaceutica che sta introducendo uno psicofarmaco per bambini in Italia, la Guanfacina, un vecchio anti-ipertensivo che ora si vuole riciclare per la disattenzione dei bambini, una specie di molecola apolide, un brevetto da tempo in cerca di una malattia a cui essere associato”. Ma perché sarebbero venuti a parlare proprio a lei? “Immagino volessero sondare il terreno e capire quale sarebbe stato il nostro atteggiamento, o al limite 'sterilizzare' la nostra azione di vigilanza mettendoci a libro paga”. Come è andata? “Alcuni mesi fa c‟è stata la proposta della Ketchum, che però negava di avere rapporti con la casa farmaceutica. Poco dopo „Giù le Mani dai Bambini‟ ha diffuso un comunicato stampa contro l‟ennesimo convegno promozionale, a Roma, sponsorizzato da case farmaceutiche, nel quale si auspicava un incremento di almeno 300mila piccoli pazienti italiani da diagnosticare iperattivi e distratti e ai quali magari somministrare psicofarmaci nel tentativo di sedare i loro disagi”. Non l‟avranno presa bene… “Dopo la nostra presa di posizione le offerte della Ketchum sono evaporate. Poco dopo mi contattata il medico che presiedeva una delle tavole rotonde del convegno, il dottor Gabriele Masi, dell'IRCSS „Stella Maris‟ di Pisa, una delle strutture statisticamente a più alta prescrizione di psicofarmaci per bambini in Italia. Masi è venuto da Pisa a Milano con grande disponibilità, per convincermi circa l‟opportunità di 'non negare la cura farmacologica a bambini con problemi di comportamento, anche per non pregiudicare le loro performance scolastiche e di vita'. Incuriosito da questa attenzione, ho controllato ed è emerso che la 'Shire' è seguita in Italia tra le altre dall'agenzia che mi aveva offerto l‟incarico professionale”. E cos‟altro ha scoperto? “Che la stessa Shire ha in programma di penetrare il mercato italiano con un nuo-vo psicofarmaco per bambini, laddove Novartis e Eli Lilly non sono riuscite; che la sperimentazione per l'auto-rizzazione alla messa in commercio di questo psicofarmaco viene, guarda caso, svolta proprio nel centro di ricerca del dottor Masi; e che sempre la solita agenzia di PR aveva supportato la comunicazione del convegno pro-psicofarmaci di Roma”. Risultato? “Potremmo discutere a lungo sulla correttezza di un‟azione di marketing per incrementare artificio-samente le diagnosi, specie per una patologia su cui non ci sono assolutamente le certezze che spacciano le case farmaceutiche interessate al proprio business a spese della salute dei bambini. Su questo dossier l‟Onorevole Pao-la Binetti ha presentato un‟Interrogazione Parlamentare urgente al Ministro della Salute Ferruccio Fazio, an-che perché mentre si introduce un nuovo psicofarmaco si tagliano drasticamente i fondi per la vigilanza e per evi-tare prescrizioni improprie”.

Scritto da affaritaliani.it - 5 luglio 2011

CASE FARMACEUTICHE: PSICOFARMACI A BAMBINI

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TEMERARIAMENTE: CONTRO IL DEGRADO Reggio Calabria, 26 giugno 2011, quando pensiero ed azione viaggiano di pari passo, ottimo lavoro. Si RIVOLTANO i Martiri (nella tomba) e ci RIVOLTIAMO noi! Correva l‟anno 2005 - un torrido 6 agosto per l‟esattezza - quando la Gazzetta del Sud pubbli-cava con entusiasmo la notizia della realizzazione di una piazzetta/parco giochi intitolata ai Martiri della Rivolta. Tale struttura (situata alle spalle della Chiesa di S.Maria del Soccorso), ve-niva definita addirittura “Una piccola OASI”, e doveva fungere da “spazio aggregativo” (oltre che ricreativo), per i bambini e tutti gli abitanti del quartiere Gebbione. Dopo i fasti dell‟inaugurazione in pompa magna, corredata come sempre da sfavillio di forbici e fasce trico-lori, dopo le strette di mano, le foto ricordo, ed i sorrisi per la stampa…che ne è stato di quella Piazza? Come molte (troppe) cose in questa Città, la “piccola Oasi“ è tornata arido deserto in men che non si dica: erbacce, immondizia, cianfrusaglie abbandonate dai senzatetto, muri im-brattati, panchine divelte, giochi per bambini deturpati. I Martiri della Rivolta a cui è stata dedi-cata la Piazza, sono morti per la seconda volta. Così come la dignità della nostra primissima pe-riferia, ed i diritti dei cittadini che la abitano. Siamo stanchi degli appelli inascoltati, le petizioni e le istanze non trovano adeguata risposta. Pertanto, anche in vista dell‟anniversario della Rivol-ta di Reggio e della morte dei Martiri Labate, Campanella e Iaconis, abbiamo deciso di rimboc-carci le maniche e di tentare di risolvere il problema in prima persona. SE NON VE NE IMPORTA PIU‟ NIENTE, RIPULIAMO NOI…TEMERARIAMENTE. È questo lo slogan che ci ha accompagnato durante l‟azione anti-degrado realizzata dalla nostra Associazione Culturale e di Promozione Sociale. Pale, rastrelli, vernice, palloncini e tanta buona volontà per limitare lo scempio rappresentato da quella piazza, restituendola ai bambini, al Rio-ne Gebbione e alla Cittadinanza tutta! Per suggellare il tutto, abbiamo apposto una targa con il nome della Piazza. Le parole spesso sono inutili, soprattutto nei confronti di una classe dirigen-te e politica che si è allontanata ormai in maniera irreversibile dalla base (la stragrande maggio-ranza) della cittadinanza. A differenza dei politicanti alla Mastrota o alla Wanna Marchi, non chiediamo nulla e non vendiamo nulla. Agiamo per amore della nostra Città, senza alcun secon-do fine e con le piccole risorse dell‟autofinanziamento e vorremmo coinvolgere il maggior nu-mero di concittadini, soprattutto le fasce più giovani e più deboli, che come noi sono stanchi di restare passivi davanti allo sfascio perpetrato da una classe dirigente inetta. Cogliamo l‟occasione per ringraziare gli abitanti residenti nei pressi della Piazza, che hanno apprezzato il lavoro svolto, fornendoci supporto morale e pratico (bibite e sacchi dell‟immondizia). In mezza giornata siamo riusciti a fare ciò che non è stato fatto negli ultimi sei anni. C‟è ancora molto da lavorare, per rendere davvero la piazza fruibile per i cittadini e soprattutto per i bambini. Chie-diamo che vengano riparate (o sostituite) le giostre per i più piccini, e che venga installato un impianto di illuminazione e di videosorveglianza decente, a tutela della sicurezza di tutti. Que-sto è solo l‟inizio della nostra battaglia anti-degrado e recupero degli spazi sociali, oggi abbiamo ripulito una Piazza, domani questa Società (almeno, ci proveremo!) Associazione Culturale e di Promozione Sociale TemerariaMente

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Probabilmente il film più dichiaratamente politico del regista americano, “Essi Vivono”, rap-presenta per lo stesso Carpenter una visione non troppo fantastica dell‟epoca Reaganiana vissu-ta negli Stati Uniti durante gli anni ‟80 e non solo. Una società evidentemente basata sul capita-lismo, sul benessere, che tende a “nascondere”, a non farci vedere l‟altra facciata della verità, popolata da persone che, spesso, neanche posseggono gli occhi per piangere...un po‟ come ha fatto l‟allora sindaco Giuliani a New York, a detta del regista che, a suo dire, ha relegato gli abi-tanti meno fortunati, nella parte della città non visibile al resto del mondo (ogni mondo è pae-se). Un po‟ come spazzare la polvere da casa, per poi nasconderla sotto il tappetto, insomma. Il protagonista del film, l‟ex campione di Wrestling Roddy Piper, qui nella sua migliore interpreta-zione tra i tanti scadenti film di azione da lui interpretati, veste i panni di un manovale in giro per la città alla ricerca di un lavoro che, casualmente, riesce a scoprire la verità attraverso un pa-io di occhiali neri. Indossandoli, scopre che tutto quello che sta vedendo con i suoi occhi, è sol-tanto una visione delle cose che qualcun‟altro ci ha abituato a farci vedere. La verità quindi, è visibile in bianco in nero mentre gli alieni, credono di convincerci che il nostro è un mondo “a colori”. In realtà, sotto ogni manifesto pubblicitario, sotto ogni immagine televisiva, sotto ogni pagina di qualsiasi giornale, si celano dei misteriosi messaggi subliminali che tendono a renderci schiavi della volontà di una civiltà aliena. Essa stessa apparentemente simile alla razza umana, in realtà composta da orribili mostri dal corpo scarnificato e dai volti simili a dei teschi, comuni-cante tra di loro (non a caso) attraverso preziosissimi Rolex d‟Oro. Il film è un crescendo di tensione e di orrore, che conosce il suo momento probabilmente più emozionante, in tutta la

parte nella quale il protagonista scopre casualmen-te l‟esistenza degli alieni che sfocia in una entrata in banca armato di fucile con tanto di esclamazio-ne “raccomandate l‟anima al creatore: sono venuto ad annientarvi”. Memorabile l‟entrata in scena del protagonista, all‟inizio...la macchina da presa che inquadra un muro con su scritto “They Live” per poi spostarsi verso una vecchia ferrovia...dalla qua-le vediamo arrivare questa sorta di “antieroe”, si-curamente uno dei più inusuali della storia del ci-nema sotto le note della bellissima “Back to the street” suonata dallo stesso Carpenter. Più amara e cinica la prima parte del film, più indirizzata al di-vertimento e allo humour la seconda fino ad arri-vare ad un finale beffardo e bellissimo. Straordina-ria, come sempre, la colonna sonora. Sceneggiatu-ra di un tal Frank Armitage, probabilmente ennesi-mo pseudonimo dello stesso Carpenter

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ESSI VIVONO: DI J. CARPENTER

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Il Presidente Nazionale di EMERGENZAMARE by Club Sub – Italia, Dott. Francesco Cor-done è lieto di comunicare la nascita di una Delegazione dell‟Associazione di volontariato E-MERGENZAMARE nel territorio comunale di Locri, la prima in tutta la Calabria. La Delegazione ha sede presso la scuola di formazione subacquea Flabellina sub di Pierluigi Fiumanò con sede legale in C.da Sant‟Anna - 89044 Locri e sede operativa presso il Lido “Ultima Spiaggia”, lungomare Lato Sud - 89044 Locri. La richiesta è stata inoltrata dal Signor Fiumanò in data 15/05/2011 ed accettata, in seguito a scrupolosi controlli da parte di questa presidenza ed il relativo inserimento della Delegazione nel nostro sito internet in data 30/06/2011. L‟Associazione di volontariato Emergenzamare, è un‟associazione senza fini di lucro attiva in territorio nazionale. Il suo scopo, come da Statuto (allegato) è quello di promuovere le attività legate alla salvaguardia dell‟ambiente costiero e marino, di promuovere lo sviluppo culturale, ambientale, sociale, turistico ed economico del territorio attraverso la formulazione di progetti ed attività in ambiti ricreativo, didattico, scientifico, sportivo, ricerca, soccorso a mare e subac-queo, biologia marina, archeologia marina, speleologia. L‟Associazione Emergenzamare si propone come organo di supporto e coordinamento, di sti-molo per lo svolgimento di attività di ricerca professionali, di attività didattica sul campo, per attività di studi subacquei, per attività di ricerca e prevenzione delle emergenze subacquee o ac-quatiche, della diffusione delle buone pratiche ambientali e vivere il mare e per iniziative varie in

tema di Protezione Civile e Ambientale. La delegazione di Locri ha nel suo organico una squadra RESCUE in grado di supportare e coor-dinare eventuali emergenze in mare e sul litorale, affiancandosi a gli organi istituzionali già presenti sul territorio. La stessa Delegazione di Locri si propone come riferimento e collaborazione per la formazione di soggetti specializzati per la pratica delle tecniche di Primo Soccorso, Prevenzione e Recupero In-fortunati in mare ed Educazione Ambientale. Delegazione di LOCRI (RC) Responsabile Pier-luigi Fiumanò

EMERGENZAMARE: APRE A LOCRI

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IL CAMPO DELL’ONORE N. GATTA - Castelvecchi € 16

Quando mio padre morì, avevo tredici anni e già sognavo di diventare un soldato come lui. La V Macedonica, dove prestava servizio, era di stanza a Oescus, in Mesia Inferiore, centotrenta miglia dalla foce dell‟Istro o Danubio, come lo chiamano quelli che parlano latino. Abitavamo nel villaggio per i familiari a ridosso del forte legionario, dove i civili non sono ammessi. Ma nella ricorrenza delle grandi vittorie e dei genetliaci imperiali, si tengono festeggiamenti pubbli-ci. Guardavo i soldati sfilare nella piazza d‟armi, ranghi ordinati e silenziosi, movimenti precisi. Il terreno rimbombava al passo dei cinquemila uomini, comandi rauchi e clangori metallici riempivano l‟aria. Cercavo con gli occhi mio padre. Terminato lo schieramento, sui legionari im-mobili come un lago di metallo scintillavano le insegne e il vessillo color porpora. Allora, sor-retta dall‟aquilifero con indosso una pelle di leone, scortata dal Legato di legione, dal Tribuno laticlavio, dal Centurione Primipilo e dal Prefetto del campo in alta uniforme, sfilava l‟aquila d‟oro. Al suo passare, ogni coorte lanciava il grido di guerra e scattava sull‟attenti. Ogni volta la terra tremava, come colpita dal tridente di Poseidone. [...] Filippi, provincia di Macedonia. Durante il regno di Domiziano, il diciannovenne Tiberio si ar-ruola nell‟esercito imperiale. Suo padre è morto sei anni prima, combattendo contro i Daci. Non è raro che i figli dei soldati scelgano il mestiere dei genitori. Ma il giovane, assetato di ven-detta, ha una motivazione particolare. Tagliare la testa di Decebalo, re dei Daci. Il gruppo di re-clute intraprende una lunga marcia di trasferimento, agli ordini dell‟austero e laconico Centurio-ne Marziale. Seguendo la costa adriatica, percorrono la Dalmazia, l‟Italia ed entrano nel Norico. Qui incontrano un distaccamento di ausiliari Breuci, popolazione celto-illirica dell‟Impero. Il Centurione Marziale è noto, fra questi soldati, con il soprannome di Aquila Bianca. E fa parte di una confraternita guerriera, i Lupi, che aveva in passato accolto anche Decebalo. Durante u-no scontro con un gruppo di razziatori barbari, Tiberio è protagonista di strani eventi. Sopran-nominato Giovane Lupo, guadagna l‟amicizia dei Breuci e il rispetto di Marziale. Che è un cele-bre eroe delle guerre daciche, degradato da Domiziano per contrasti personali. E, scopre Tibe-rio, occupa un posto importante nella gerarchia del culto di Mithra, la divinità dei soldati. Giun-ti in Rezia, presso un reparto di cavalleria comandato da un ex-commilitone di Marziale, comin-cia a circolare una profezia. Un‟aquila e un lupo porteranno a Roma un nuovo invincibile sovra-no. Dietro alle parole della profetessa Albruna, che identifica in Marziale e Tiberio i protagoni-sti della sua visione, c‟è un disegno per detronizzare Domiziano. Ma il viaggio prosegue. Un e-sercito di barbari ha oltrepassato il limes e sta devastando la provincia di Germania. All‟orizzonte, una grande battaglia che potrebbe cambiare il destino dell‟Impero. Nello Gatta: appassionato cultore di storia romana, vive a Torino, dove insegna greco e latino al liceo classico. Il campo dell‟onore è il suo primo romanzo.

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LADY OSCAR: LA ROSA DI VERSAILLES

Quando nasce e chi lo crea?“Versailles no bara” (La rosa di Versailles) è il primo manga realizzato da Ryoko Ikeda: l‟opera viene pubblicata in 82 puntate, dal 1972 al 1973, sul settimanale per ra-gazzi Shukan Margaret, edito da Shueisha. Solo successivamente il manga verrà edito anche in un‟edizione rilegata in 10 volumi. In Italia è diventato celebre col nome della sua protagonista, Lady Oscar (ovvero la rosa di Versailles), soprattutto grazie all‟ottima trasposizione animata in 41 episodi, realizzata nel 1979. Chi è la rosa di Versailles? Oscar Francois de Jarjayes nasce nel 1755, nella Francia di Luigi XV. Il padre, che da sempre desiderava un erede maschio per continuare la tradizione militare, deci-de di educare la bambina come un ragazzo. Oscar, quindi, cresce come un soldato, al servizio della regina Maria Antonietta, della quale diventerà consigliera e amica. La sua vita è una co-stante crescita interiore: da ragazzaccio scavezzacollo a maturo comandante, ma soprattutto da ragazza spaventata dai suoi sentimenti a donna amata e amante. Le sue giornate si intrecciano scorrevolmente tra episodi storicamente avvenuti (come lo scandalo della collana) e altri appo-sitamente inventati o romanzati (come la sua relazione con Fersen). Chi sono i suoi amici? L‟amicizia più importante, che alla fine sfocerà in amore, è quella con Andrè Grandier, suo amico d‟infanzia e compagno di una vita intera. L‟altro amore della vita di Oscar è Hans Axel von Fersen, nobile svedese realmente esistito, che si dice avesse una relazio-ne con la regina di Francia Maria Antonietta, legata ad Oscar da amicizia sincera e rispetto. Ro-salie è una protetta di Oscar, di cui si innamora, senza essere però ricambiata. Questi sono solo i personaggi più importanti, ma l‟intera serie è ricca di comprimari interessanti, amici di Oscar, come suo padre ed Alain, suo sottoposto, ma anche avversari, come Jeanne, sorella di Rosalie, o la contessa Du Barry. Guida alla lettura In Italia Versailles no bara viene pubblicato per la prima volta sul settimanale Candyssima, edito da Fabbri, tra il 1983 e il 1984. Tuttavia, questa edizione in 106 numeri si conclude con un lieto fine che non rispecchia affatto l‟originale. È solo con l‟edizione di Grana-ta Press che il pubblico italiano può finalmente leggere l‟intera serie, che viene pubblicata tra il marzo 1993 e il novembre 1994 in 20 albi. Purtroppo, questa edizione può dirsi quasi introvabi-le, e quindi grande merito va all‟edizione riveduta e corretta della Planet Manga, grazie alla qua-le la serie (intesa come fumetto) diventa celebre in tutta Italia. Lady Oscar (questo il nome dell‟edizione italiana) inizia ad essere pubblicato nel settembre 2001: consta di 20 volumetti (più 4 speciali), anche se già dal n.17 la protagonista viene a mancare. In realtà, Lady Oscar appartie-ne all‟immaginario collettivo di quasi due generazioni di italiani grazie all‟ottima trasposizione animata, realizzata nel 1979. La serie, che viene trasmessa frequentemente sulle reti Mediaset (anche se ogni anno presenta qualche censura inutile in più...), segue fedelmente il manga, e ha reso Oscar un‟eroina, un must tra i vari personaggi di cartoni animati. Nel 1984, la Ikeda realizza altri quattro episodi, da collocarsi cronologicamente poco prima della perdita dell‟occhio di An-dré. Questi episodi, chiamati Versailles no bara gaiden, appariranno su Capolavori Manga n.21/24 (Planet Manga) dopo la conclusione della serie regolare. (tratto da ubcfumetti.com)

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CANTIERE LPN: ATTIVITA’ MILITANTE CANTIERE LPN: ATTIVITA’ MILITANTE

Ulltimi arrivi in casa LPN, dopo la t-shirt ama-

ranto COMBATTERE E’ UN DESTINO (ancora di-sponibili pochi pezzi, taglia S, M, L, XL). Abbia-mo il piacere di comunicare l’arrivo della nuova t-shirt marrone con scritta azzurra A MODO NO-STRO (taglia S, M, L, XL). Per info ed altro, ve-niteci a trovare presso la nostra sede (via Teve-re, 127 - zona campo sportivo - Locri) o scrivete a [email protected], disponibile pure profilo su facebook. Vi aspettiamo!

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Ed è in fondo

a questo mare

dove giacciono

i codardi

Dove muore

la tempesta,

dove dormono

i bastardi

E con questo

vento in faccia

e col sole

come manto

Tira dritto,

taglia il vento,

si ode solo

il nostro

canto!