· • anno 21 - numero 227 - 2,50 - spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - dcb milano -...

54
• Anno 21 - Numero 227 - € 2,50 - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Lunedì 24 Settembre 2012 • NELL’INSERTO: LA NUOVA SRL SEMPLIFICATA E A CAPITALE RIDOTTO • www.italiaoggi.it Sette IL PRIMO GIORNALE PER PROFESSIONISTI E IMPRESE *con guida «Guida al risparmio sulla casa» a € 7,90 in più; con guida «La sanatoria del lavoro nero degli immigrati» a € 5,00 in più; Con «Il Codice del Lavoro» a € 11,90 in più; con guida «La riforma del fallimento» a € 7,80 in più; con guida «I beni ai soci» a € 5,00 in più; con guida «Il Mio Lavoro» a € 2,00 in più; con guida «Avvocati senza tariffa. Guida ai nuovi compensi» a € 7,90 in più Negli studi legali le avvocatesse crescono, ma non troppo da pag. 29 Tagli al welfare e ricerca di fondi lanciano i professionisti del non pro it da pag. 43 Professionisti sul mercato Dal 14 agosto è vietato qualsiasi riferimento alle tariffe: nella fissazione dei compensi ora vale soltanto la legge del più forte. Ecco come attrezzarsi I N E VIDENZA * * * Ritardi nei pagamenti - Le impre- se devono aspettare da sette mesi a oltre un anno per ricevere i versamenti. Il governo si sta muovendo, ma può fare di più. Parola di Assifact Tomasicchio da pag. 7 Fisco - Il raddoppio dei termini per l’accertamen- to non è automatico. Le commissioni tributarie bacchettano così gli uffici fiscali Bongi a pag. 9 Giustizia - Il processo amministrativo cambia volto: atti sintetici e po- che vie di fuga per la p.a. Ciccia da pag. 10 Impresa - La cancella- zione dal registro delle imprese determina lo stop al processo tributario De Stefanis a pag. 14 Documenti - La sentenza della Cassazione sulla validità degli studi di settore www.italiaoggi.it/docio7 De D s C val settore DI MARINO LONGONI [email protected] I l 14 agosto 2012 resterà per i professioni- sti una data simbolica, lo spartiacque tra un prima e un dopo. Prima c’erano le tariffe professionali o comunque un riferimento pre- ciso per il calcolo del valore della prestazione. Dopo c’è, ci sarà, solo il mercato. L’abolizione delle tariffe è l’elemento simbolico che archi- via definitivamente un mondo che ruotava intorno ai concetti di attività intellettuale, di decoro professionale, di riserva di legge. Tutto finito. Si riparte da un’altra dimensione. Il mercato, appunto. Nelle pagine che seguono ItaliaOggi Sette ha cercato di mettere a fuoco come i profes- sionisti, e di riflesso i clienti, si stiano prepa- rando a questa svolta storica che non è solo filosofica, ma ha aspetti molto, molto concre- ti. Dottori commercialisti, avvocati e consu- lenti del lavoro hanno già messo a punto un contratto-tipo che potrà essere utilizzato per mettere nero su bianco i termini essenziali del rapporto tra cliente e professionista. Tra questi certamente il compenso, che dovrà essere commisurato alla quantità e qualità del lavoro che si prevede di dover svolgere. Vietato qualsiasi richiamo ai parametri, che serviranno solo (eventualmente) al giudice in caso di contenzioso. Certamente una complicazione in più: un rapporto che si basava sostanzialmente sulla fiducia ora dovrà tener conto anche di clau- sole e formalità difficili da leggere e ancora di più da capire per la maggior parte delle persone normali. Ma il punto più delicato è certamente quello della determinazione del compenso, che prima aveva come riferimento più o meno vincolante le tariffe approvate dal ministero della giustizia. E ora? Facile pre- vedere che nella libertà assoluta del mercato si applicherà la legge della giungla. Cioè la legge del più forte. L’impresa di grandi di- mensioni potrà discutere il valore della pre- stazione professionale forte delle sue capacità contrattuali e del fatturato che può garantire o meno allo studio. Il cliente piccolo invece si troverà più indifeso non possedendo né le competenze necessarie per dare un valore concreto al servizio che gli viene proposto né alcuna forza contrattuale. Un segnale che sarà questa la direzione dei prossimi anni lo si ha confrontando alcuni valori fissati degli attuali parametri con quelli delle precedenti tariffe. Un solo esempio: per la compilazio- ne di una dichiarazione dei redditi di media complessità si passa dai 100-200 euro delle tariffe ai 450 dei parametri. Al contrario, il valore per la consulenza da prestare in sede di costituzione di una società di capitali viene più che dimezzato. È il mercato, bellezza. Ps. Adesso è chiaro perché da anni Confin- dustria è il principale sponsor della riforma delle professioni? © Riproduzione riservata 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

Upload: doxuyen

Post on 18-Feb-2019

217 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

• Anno 21 - Numero 227 - € 2,50 - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Lunedì 24 Settembre 2012 •

• NELL’INSERTO: LA NUOVA SRL SEMPLIFICATA E A CAPITALE RIDOTTO •

www.italiaoggi.it

SetteIL PRIMO GIORNALE PER PROFESSIONISTI E IMPRESE

*con guida «Guida al risparmio sulla casa» a € 7,90 in più; con guida «La sanatoria del lavoro nero degli immigrati» a € 5,00 in più; Con «Il Codice del Lavoro» a € 11,90 in più; con guida «La riforma del fallimento» a € 7,80 in più; con guida «I beni ai soci» a € 5,00 in più; con guida «Il Mio Lavoro» a € 2,00 in più; con guida «Avvocati senza tariffa. Guida ai nuovi compensi» a € 7,90 in più

Negli studi legali le avvocatesse crescono,

ma non troppoda pag. 29

Tagli al welfare e ricerca di fondi lanciano

i professionisti del non proi tda pag. 43

Professionisti sul mercatoDal 14 agosto è vietato qualsiasi riferimento alle tariffe: nella fissazione

dei compensi ora vale soltanto la legge del più forte. Ecco come attrezzarsi

IN EVIDENZA* * *

Ritardi nei pagamenti - Le impre-se devono a s p e t t a r e d a s e t t e

mesi a oltre un anno per ricevere i versamenti. Il governo si sta muovendo, ma può fare di più. Parola di Assifact

Tomasicchio da pag. 7

Fisco - Il raddoppio dei termini per l’accertamen-to non è automatico. Le commissioni tributarie bacchettano così gli uffici fiscali

Bongi a pag. 9

Giustizia - Il processo amministrativo cambia volto: atti sintetici e po-che vie di fuga per la p.a.

Ciccia da pag. 10

Impresa - La cancella-zione dal registro delle imprese determina lo stop al processo tributario

De Stefanis a pag. 14

Documenti - La sentenza della Cassazione sulla

validità degli studi di settore

www.italiaoggi.it/docio7

De

DsC

valsettore

DI MARINO LONGONI

[email protected]

Il 14 agosto 2012 resterà per i professioni-sti una data simbolica, lo spartiacque tra

un prima e un dopo. Prima c’erano le tariffe professionali o comunque un riferimento pre-ciso per il calcolo del valore della prestazione. Dopo c’è, ci sarà, solo il mercato. L’abolizione delle tariffe è l’elemento simbolico che archi-via definitivamente un mondo che ruotava intorno ai concetti di attività intellettuale, di decoro professionale, di riserva di legge. Tutto finito. Si riparte da un’altra dimensione. Il mercato, appunto.

Nelle pagine che seguono ItaliaOggi Sette ha cercato di mettere a fuoco come i profes-sionisti, e di riflesso i clienti, si stiano prepa-rando a questa svolta storica che non è solo filosofica, ma ha aspetti molto, molto concre-ti. Dottori commercialisti, avvocati e consu-lenti del lavoro hanno già messo a punto un contratto-tipo che potrà essere utilizzato per mettere nero su bianco i termini essenziali del rapporto tra cliente e professionista. Tra questi certamente il compenso, che dovrà essere commisurato alla quantità e qualità del lavoro che si prevede di dover svolgere. Vietato qualsiasi richiamo ai parametri, che serviranno solo (eventualmente) al giudice in caso di contenzioso.

Certamente una complicazione in più: un rapporto che si basava sostanzialmente sulla fiducia ora dovrà tener conto anche di clau-sole e formalità difficili da leggere e ancora di più da capire per la maggior parte delle persone normali. Ma il punto più delicato è certamente quello della determinazione del compenso, che prima aveva come riferimento più o meno vincolante le tariffe approvate dal ministero della giustizia. E ora? Facile pre-vedere che nella libertà assoluta del mercato si applicherà la legge della giungla. Cioè la legge del più forte. L’impresa di grandi di-mensioni potrà discutere il valore della pre-stazione professionale forte delle sue capacità contrattuali e del fatturato che può garantire o meno allo studio. Il cliente piccolo invece si troverà più indifeso non possedendo né le competenze necessarie per dare un valore concreto al servizio che gli viene proposto né alcuna forza contrattuale. Un segnale che sarà questa la direzione dei prossimi anni lo si ha confrontando alcuni valori fissati degli attuali parametri con quelli delle precedenti tariffe. Un solo esempio: per la compilazio-ne di una dichiarazione dei redditi di media complessità si passa dai 100-200 euro delle tariffe ai 450 dei parametri. Al contrario, il valore per la consulenza da prestare in sede di costituzione di una società di capitali viene più che dimezzato.

È il mercato, bellezza. Ps. Adesso è chiaro perché da anni Confin-

dustria è il principale sponsor della riforma delle professioni?

© Riproduzione riservata

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

2 Lunedì 24 Settembre 2012 ITALIAOGGI SETTE PREVIEW

AVVOCATIOGGI* * *

IOLAVORO* * *

Valentina Safi oti crescein AstraZeneca

Valentina Saffioti è la nuo-va responsabile di Area com-munications lead della region Southern Europe & Israel AstraZeneca, mantenendo al contempo il suo precedente ruolo di communication direc-tor di AstraZeneca Italia. Nel nuovo ruolo, sarà responsabile dell’attività di relazioni ester-ne e interne nei cinque paesi appartenenti all’area. Saffioti manterrà anche il preceden-te incarico di direttore della comunicazione per il mercato italiano. Modenese, 35 anni, Saffioti è entrata in AstraZeneca Italia nel genna-io 2011. Non si tratta del primo incarico internazionale: dal 2007 al 2010 la gio-vane manager è stata head of Southern Europe communication per MasterCard Europe, maturando un’esperienza signi-ficativa nell’ambito della comunicazione istituzionale ed economico/finanziaria, nonché rispetto agli aspetti regulatory nazionali e comunitari.

Tiziano Onesti alla presidenza dell’Acqua Pia Antica Marcia

L’assemblea dei soci della società dell’Acqua Pia Antica Marcia ha no-minato il nuovo consiglio di ammini-strazione, designando alla presidenza Tiziano Onesti. Professore ordinario di economia aziendale presso l’università degli studi di Roma Tre e professore di contabilità e bilancio presso la fa-coltà di economia della Luiss, Onesti è presidente del collegio sindacale di risanamento spa; è consigliere di amministrazione indipendente di

gruppo L’Espresso e di Sai Investimenti Sgr; è membro ester-no dell’organismo di vigilanza 231 di Eni; è liquidatore di Ameri-can Express company in liquidazione. Gli altri due componenti del cda sono Mauri-zio Basile e Davide Franco.

Giorgio Tino guidaMobilMat Imel

Giorgio Tino è il

nuovo presidente di MobilMat Imel spa, istituto di moneta elettronica au-torizzato dalla Banca d’Italia che offre servizi di incasso e pagamento, emis-sione di carte pre-pagate e gestione di conti online. Tino ha ricoperto nella sua carriera pubblica incarichi istitu-zionali tra i quali quello di segretario generale del ministero delle finanze, di capo delle politiche fiscali del mi-nistero dell’economia e delle finanze e di direttore generale dei Monopoli di stato. Al nuovo presidente sono state assegnate, per un triennio, le deleghe per la gestione delle relazioni istituzio-nali e per la supervisione delle strate-gie aziendali.

PROFESSIONI IN MOVIMENTO

I tagli al welfare ■ rilanciano il non profit

La crisi economica e la necessità di reperire risorse aprono nuovi spazi professionali

alle pagg. 44 e 45

Il bravo manager ■ studia a Torino

L’Escp Europe al secondo posto nel ranking FT dei migliori ma-ster in management

a pag. 46

Rischi assicurativi ■ sotto controllo

Il chief risk officer in primo piano per prevenire e gestire le crisi delle compagnie

a pag. 47

L’innovazione ■ va in vetrina

Le migliori startup digitali italia-ne a confronto con investitori e protagonisti del web

a pag. 48

Oltre seicento ■ opportunità di lavoro

Granz seleziona 500 persone per gli sportelli informativi. Cen-to agenti per Credem. Euronics cerca 25 addetti

a pag. 49

Studi legali più rosa ■ma c’è ancora da fare

Il 40% dei professionisti negli studi è donna. Ma nonostante l’impegno per politiche di ge-nere, non sono ancora molte le donne al vertice delle law firm

alle pagg. I, II e III

Mini bond, studi ■ pronti a partire

Partono le prime operazioni di i nanziamento obbligazionario rese possibili dal decreto svi-luppo (dl 83/2012). Il parere degli esperti

a pag. IV

Mai innamorarsi ■ del processo

Gianfranco Di Garbo, partner coordinatore del gruppo Dispute resolution di Baker&McKenzie, racconta la sua carriera di esperto di contenzioso

a pag. V

Quando lo studio ■ fa la guerrilla

Anche nel settore legal inizia-no a diffondersi le campagne web di marketing virali di avvocati che si promuovono incuriosendo

a pag. VI

P OFES IONI N MO MEN OPRO SSI I IN OVI NTO

Simmons&Simmons e A&Onell’emissione del bond Mps

Simmons&Simmons e Allen&Overy hanno assistito, rispettivamente, Banca Monte dei Paschi di Siena e un pool di ban-che nell’emissione del bond Mps a due anni per un ammontare complessivo di 500 mi-lioni di euro. L’emissione, effettuata a valere del programma emtn dell’emittente e desti-nata alla clientela istituzionale, prevede la corresponsione di una cedola annuale pari al 4.875%. Per Simmons&Simmons ha agito un gruppo di lavoro coordinato dal partner

Piergiorgio Leofred-di, con la collaborazione di Annalisa Feliciani. Lo studio ha assistito Banca Monte dei Paschi di Siena per gli aspetti di diritto italiano re-lativi all’operazione. Allen&Overy ha assisti-to invece Citigroup, Mps Finance, Morgan Stan-ley e Natixis in qualità di joint lead managers.

Il team dello studio è stato guidato dai part-ner Cristiano Tommasi e Craig Byrne, coadiuvati dal senior associate Elena Radi-cella Chiaramonte e dal trainee Federico Mattei. Il partner Francesco Bonichi, co-adiuvato dall’associate Michele Milanese, ha seguito gli aspetti fi scali dell’emissione.

Orrick con Snam nell’emissione di bond per 2,5 miliardi di euro

Orrick ha assistito Snam spa in qualità di issuer nella terza emissione obbligazio-naria dal valore nominale complessivo di 2,5 miliardi di euro in due tranches a cin-

que anni e mezzo e dieci anni a tasso fisso. Questa terza emissione avviene a seguito della prima emissione, datata 11 luglio, e della seconda del 19 luglio in attuazione del programma obbligazionario emtn de-liberato dal Cda il 4 giugno, nel cui set-up lo studio Orrick ha prestato la propria assistenza a Snam. Le obbligazioni sono state quota-te alla Borsa del Lussemburgo. Il collocamento delle obbligazioni, rivolto a investitori istitu-zionali, è stato orga-nizzato e diretto da Banca Imi, Bnp Pa-ribas, BofA Merrill Lynch, Citigroup, Hsbc, JP Morgan, Mediobanca, Morgan Stanley, Société Générale Corporate & Investment Bank, Ubs Investment Bank e UniCredit Bank. Il team di Orrick che ha assistito la società è stato guidato dal managing part-ner Patrizio Messina e dal partner Raul Ricozzi ed è composto dalla senior asso-ciate Madeleine Horrocks, dall’associate Sabrina Setini e dalla trainee Emanuela Fusillo. Il partner Alessandro Mainardi, responsabile del dipartimento Tax italiano di Orrick, e il senior associate Giovanni Leoni hanno seguito tutti gli aspetti fiscali dell’operazione.

Clifford Chance con Meridiana nella vendita per il ripristino del l ottante

Claudio Cerabolini, socio di Clifford Chance, con il senior associate Stefano Campolonghi e il trainee Paolo Fuma-

galli, ha assistito Meridiana spa in rela-zione alla cessione fuori mercato ad un investitore estero di un pacchetto di azioni ordinarie della società quotata Meridiana fl y rappresentativo del 1,93% del capitale sociale della stessa. La cessione è stata effettuata nell’ambito delle operazioni vol-te al ripristino di un fl ottante suffi ciente ad assicurare il regolare andamento delle negoziazioni delle azioni ordinarie Meri-diana fl y spa.

Latham & Watkins, Clifford Chance e Gop nell’emissione di Atlantia

Latham & Watkins ha assistito Atlantia, per gli aspetti di diritto italiano e inter-nazionale, nell’emissione obbligazionaria di ammontare complessivo pari a 750 mi-lioni di euro – 4,375% con scadenza 2020, garantita da Autostrade per l’Italia spa, nell’ambito del programma euro medium term note del valore complessivo di 10 miliardi di euro. Le obbligazioni di nuova emissione saranno quotate presso la borsa irlandese (Irish stock exchange). L’operazio-ne è stata collocata da Banca Imi spa, Bar-clays Bank Plc, Crédit Agricole, Deutsche Bank ag London Branch, Goldman Sachs International, Mediobanca spa, Mitsubishi Ufj Securities International PLC, Natixis, Unicredit Bank AG, assistite da Clifford Chance e da Gianni Origoni Grippo Cappelli & Partners. Il team di Latham & Watkins era composto da Jeff Lawlis, Lene Malthasen e Ryan Benedict per gli aspetti di diritto inglese e diritto sta-tunitense e da Maria Cristina Storchi, Andrea Novarese e Gaia Guizzetti per gli aspetti di diritto italiano

Gabriele Ventura

«Vox clamantis in deserto parate viam Domini, rectas facite semitas eius» (Mar-co 1, 2). Sarà capitato anche a Giuliano Cazzola di sentirsi un po’ come Giovanni il Battista, una voce che grida nel deser-to, ma che nessuno sembra disposto ad ascoltare. Ma l’energico giuslavorista bolognese, non si dà per vinto e, come il Battista, continua nel disperato tentati-vo di raddrizzare i sentieri perversi della politica, del Pdl, in particolare. L’incon-tenibile carriera di bastian contrario del vicepresidente della commissione Lavo-ro di Montecitorio è, infatti, costellata di sprezzanti distinguo dai colleghi del centrodestra, che lo ricambiano con in-sofferenza, giudicandolo «avvocato del-le cause perse». L’ultima, solitaria fuga in avanti risale alla settimana scorsa quando è salito in cattedra biasimando l’affondo di Silvio Berlusconi contro il fi scal compact e il fondo salva-stati euro-peo. Non solo il professore si è affrettato a esternare a briglia sciolta il suo «di-saccordo» (con una punta di malizia ha

pure sottolineato che quella del Cavalie-re era una rotta delineata «in crociera», non in un contesto istituzionale), ma ha proclamato di appoggiare le decisioni anti-crisi dell’Ue della Bce, auguran-dosi che il governo Monti proceda sul-la strada tracciata. Come dimenticare, poi, i vani tentativi di dare una sterzata (inserendo norme per far funzionare gli agonizzanti servizi per l’impiego) alla riforma Fornero, giunta a giugno alla Camera gravata della promessa (man-tenuta dall’esecutivo) del voto di fi ducia, oppure il suo pervicace proposito (irre-alizzato) di riunire le (riottose) casse previdenziali nel «super-Inps dei pro-fessionisti» caro anche alla titolare di via Veneto? Ma Cazzola, sulle cui perle di saggezza i «compagni» pidiellini fanno orecchie da mercante, non si arrende. E la sua inesauribile voce nel deserto ri-suonerà ancora, non appena scoverà una nuova crociata (non crociera) da lanciare.

Moustique

Giuliano il Battista

Patrizio Messina

Piergiorgio Leofreddi

Valentina Safi oti

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

3Lunedì 24 Settembre 2012I COMPENSI DEI PROFESSIONISTI

Dagli ordini i facsimile delle lettere di incarico. Prima regola: mettere tutto per iscritto

Niente tariffe e infinite clausoleÈ il nuovo contratto professionale

DI GABRIELE VENTURA

Fra professionista e clien-te patti chiari e amicizia lunga. Sembra essere questo lo spirito che sta

animando gli ordini in questi giorni che, pur non essendo previsto l’obbligo di preventivo scritto, si stanno dando da fare per dare istruzioni ai propri iscritti su come rendere chiari, e quindi evitare problemi in futu-ro, gli accordi sul conferimento dell’incarico. Ed ecco quali sono i punti che non possono mai mancare in un contratto-tipo: l’oggetto e il grado di comples-sità dell’incarico, da esplicitare il più possibile, il compenso e gli oneri ipotizzabili, il recesso, gli estremi della polizza profes-sionale, la clausola di mediazio-ne. Ma comunque l’indicazione unanime degli ordini è: mettere tutto per iscritto e non lasciare nulla di sottinteso al cliente. Riguardo la determinazione del compenso, invece, se da un lato i minimi tariffari sono sta-ti aboliti, dall’altro, con tutta probabilità, i nuovi parametri elaborati dal ministero della giustizia per la liquidazione dei compensi da parte del giudice (dm n. 140/2012) saranno presi a riferimento dai professioni-sti per quantifi care la propria prestazione professionale. E metterla al riparo da eventuali contenziosi. Il resto è lasciato al libero mercato. Ma vediamo meglio le indicazioni degli or-dini ai professionisti alla luce del dl liberalizzazioni, del dpr di riforma delle professioni e del dm parametri.

Gli ordini giuridico-eco-nomico-contabili. Il Consi-glio nazionale forense, da ul-timo, ha elaborato un modello di contratto per gli iscritti (si veda ItaliaOggi del 20 settem-bre). Le clausole più impor-tanti riguardano la privacy, la conciliazione, l’antiriciclaggio, la diffi coltà dell’incarico, even-tuali imprevisti, la quantifi ca-zione del compenso, o per fasi o

per ore di attività. Anche il Consiglio nazionale dei dot-tori commercialisti e degli esperti contabili ha messo a disposizione il facsimile di lettera di incarico profes-sionale. Dove non devono mai mancare le clausole riferibili a: oggetto e grado di complessità dell’incarico, compenso e oneri ipotizza-bili, recesso, estremi della polizza professionale. «La principale indicazione da dare ai professionisti è che il conferimento dell’incari-co venga fatto per iscritto», afferma Massimo Mella-

cina, consigliere delegato alle tariffe, «lo stesso decreto sui parametri prevede che il pro-fessionista debba dare prova del preventivo onorario pre con-cordato. Quanto ai parametri, lo consideriamo uno strumento a uso esclusivo dell’organo giu-diziale. Detto ciò, che poi possa essere assunto dal professioni-sta come base di riferimento la considero un’opzione possibile e ragionevole. Chiaramente, non è più vincolante come lo era la tariffa minima». Pure i consu-lenti del lavoro hanno dirama-to un facsimile di conferimento di incarico professionale. Gli

elementi chiave sono: l’ogget-to e grado di complessità del mandato, il compenso, durata e recesso, obblighi del professio-nista e del mandante. «In segui-to all’abolizione delle tariffe è sorta l’esigenza di predisporre un facsimile di conferimento di incarico professionale», afferma il presidente, Marina Caldero-ne, «uno strumento utile, visto che il mandato è diventato un elemento basilare del rapporto tra il professionista e il proprio cliente».

Le professioni tecniche. Il Consiglio nazionale degli in-

gegneri ha elaborato, tramite il proprio Centro studi, un do-cumento con una serie di linee guida per ogni fattispecie di contratto: dall’incarico profes-sionale con committenti priva-ti, ai mansionari, agli incarichi per i lavori pubblici. «Ora la diffi coltà, per il professionista, è individuare il compenso sen-za potersi riferire alle tariffe», afferma il presidente del Cni, Armando Zambrano, «si tratta di una contraddizione perché l’utente ha un’informazione in meno. Con i nuovi parametri, poi, siamo al paradosso, perché le indicazioni che utilizza il giu-dice alla fi ne del procedimento diventano il compenso del pro-fessionista, mentre non possono essere utilizzate dal professio-nista prima del contenzioso». Il Consiglio nazionale dei periti industriali sta lavorando in questi giorni per predisporre un contratto tipo «che sarà molto complesso», assicura il presi-dente, Giuseppe Jogna, «perché abbiamo parecchie specializza-zioni. Cercheremo di mettere a disposizione una sorta di scrittura privata di contratto di incarico lasciando poi ampio spazio a quella che è l’attività vera propria. Detto ciò, l’impor-tante, per il professionista, è che il contratto sia molto chia-ro ed esplicito perché le attivi-tà professionali tecniche, come quella di progettazione, hanno la particolarità di poter subire modifi che in corso d’opera. È necessario quindi che il com-mittente ne sia ampiamente informato, perché spesso ci si nasconde dietro l’asimmetria delle conoscenze». «Per quel-lo che riguarda i parametri», continua Jogna, «è chiaro che il professionista non può uti-lizzarli. Però dico anche che se il cliente si lamenta del prezzo e non ha la capacità di indivi-duare qual sia il meccanismo utilizzato dal professionista per determinare quella cifra, se si fa riferimento ai parame-tri non si sbaglia. Anche perché in un eventuale contenzioso il giudice può trovare coerente questo comportamento. In altre parole: come si fa a defi nire una prestazione complessa se non dando un’occhiata ai parame-tri, in modo tale che il contratto sia salvo in caso di contenzioso». Anche il Consiglio nazionale de-gli agrotecnici sta mettendo a punto un facsimile. «Non è una semplice lettera di incarico», af-ferma il presidente, Roberto Or-landi, «vogliamo chiarire come costruire il contratto per evita-re eventuali contenziosi. Anche perché, per quanto riguarda la determinazione del compenso, i nuovi parametri escludono mol-te nostre competenze. Il punto principale da chiarire, comun-que, è la descrizione puntuale della prestazione».

© Riproduzione riservata

I vademecum per i professionisti

ProfessioneElaborazione

di un contratto fac simile

Cosa non deve mancare nel contratto

Professioni giuridico-economico-contabili

Consiglio nazionale forense

Natura e oggetto dell’incarico Estremi della polizza professionale Informativa della possibilità di ricorso al procedimento di mediazioneInformativa di obbligo di segnalazione delle operazioni sospetteDeterminazione del compenso Termini di corresponsione del compenso

Consiglio nazionale del notariato

No_

Consiglio nazionale dei consulenti

del lavoroSì

Oggetto e grado di complessità del man- datoCompenso Durata e recesso Estremi della polizza professionale Obblighi del professionista Obblighi del mandante

Consiglio nazionale dei dottori

commercialisti e degli esperti

contabili

Oggetto e grado di complessità dell’in- caricoCompenso e oneri ipotizzabili Recesso Estremi della polizza professionale Antiriciclaggio Clausola di mediazione e arbitrato

Professioni tecniche

Consiglio nazionale degli ingegneri*

Natura e oggetto dell’incarico Prestazioni richieste al professionista e prestazioni escluseModalità di espletamento dell’incarico Termini per l’espletamento dell’incarico Determinazione del compenso Liquidazione delle competenze Varianti e revisione dell’accordo Proroghe, penali Sospensione temporanea dell’incarico, recesso e risoluzioneObblighi del committente Copertura assicurativa Dei nizione delle controversie*

Consiglio nazionale dei periti industriali

In via di defi nizione

_

Consiglio nazionale degli agrotecnici

In via di defi nizione

_

*Facsimile per committenti privati

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

4 Lunedì 24 Settembre 2012 I COMPENSI DEI PROFESSIONISTI

L’eliminazione delle tariffe afi da alle parti la negoziazione. Unico riferimento i nuovi parametri

Il prezzo lo fa il libero mercatoPagina a cura

DI ANTONIO CICCIA

Un contratto con il pro-fessionista: l’abbando-no delle tariffe affi da al mercato e, quindi, alle

parti di negoziare il compenso. Anche se si rischia di lasciare nell’indefi nito una materia che prima era regolata da decreti ministeriali. In mancanza del-le tariffe, però, l’unico punto di riferimento è rappresentato dai parametri stabiliti con il de-creto ministeriale n. 140/2012. Anche se non bisogna cadere in un equivoco. I parametri del decreto 140/2012 non sono un tariffario sopravvissuto fi naliz-zato a regolare i rapporti con la clientela; i parametri sono linee guida per il magistrato, chiama-to a decidere quale sia il giusto compenso per il professionista, in una controversia con il cliente o, per gli avvocati, in sede di liqui-dazione giudiziale dei compensi. Non sono invece una griglia ob-bligatoria nei rapporti interni tra professionista e cliente. Anzi la legge vorrebbe eliminare qual-siasi griglia cogente per la deter-minazione delle tariffe e lasciare tutto alla libera negoziazione tra le parti.

D’altro canto c’è una ragione che incentiva il professionista a stendere il contratto vincolante per il cliente: il contratto stipula-to e accettato dal cliente, infatti, è intoccabile anche dal magistrato. L’articolo 1 del decreto 140/2012 prevede che l’organo giurisdizio-nale che deve liquidare il com-penso dei professionisti applica i parametri, ma solo in difetto di accordo tra le parti in ordine allo stesso compenso.

Questo signifi ca che il giudice deve valutare innanzitutto se sia stato stipulato un contratto

valido tra le parti; in questo caso deve applicare il contratto e non può passare alla applicazione dei parametri.

Naturalmente il cliente potrà contestare la validità del contrat-to e sostenerne la nullità totale o parziale; tuttavia si parte dal contratto; mentre se il contratto non c’è, allora il professionista non può che affi darsi alla discre-zionalità giudiziale.

L’interesse del professionista a bloccare la discrezionalità giu-diziale nella determinazione del compenso è molto alto. Si noti, infatti, che i parametri stabiliti dal decreto 140/2012 innanzitut-to non sono vincolanti nemmeno per il giudice, che può discostar-sene nei casi concreti; in secon-do luogo i parametri sono fi ssati

con una forbice molto ampia tra il valore più basso e il valore del maggiore incremento.

Non essendoci più un tariffa-rio unico, seppure modulabile, considerata la forbice minimo-massimo per singole prestazio-ni, il professionista, per regolare i rapporti economici con la propria clientela, è, dunque, incentivato a costruire un proprio tariffario di studio.

Anzi il cliente che entra in uno studio professionale e assegna un incarico si vedrà consegnare il contratto, magari a seguito di un preventivo di massima, oltre che alcune specifiche informazioni previste da leggi di settore (dalla privacy alla conciliazione).

Secondo il disegno del legisla-tore l’abolizione delle tariffe e

la riconduzione dei compensi ai rapporti contrattuali dovrebbe incentivare la concorrenza tra professionisti, singoli e associati, e tra società professionali.

Non a caso i compensi posso-no essere oggetto della pubblici-tà informativa (su cui si veda il dpr 7/8/2012 n. 137, pubblicato sulla Gazzetta Uffi ciale n. 189 del 14 agosto 2012, regolamento di attuazione dei principi detta-ti dall’articolo 3, comma 5, del decreto legge n. 138 del 2011 in materia di professioni regola-mentate).

Quindi lo studio professionale potrà preparare una brochure in-formativa con il proprio preziario e magari diffonderlo tramite il sito internet. Così sarà data al cliente la possibilità di scelta del

professionista anche sulla base del fattore compenso praticato.

A questo proposito va richia-mato il decreto ministeriale n. 137/2012 sulla disciplina delle professioni regolamentate, che dedica un apposito articolo alla libera concorrenza e alla pubbli-cità informativa. Innanzi tutto la pubblicità informativa è am-messa con ogni mezzo purché at-tinente l’attività delle professioni regolamentate, le specializzazio-ni, i titoli posseduti attinenti alla professione, la struttura dello studio professionale e anche i compensi richiesti per le presta-zioni.

La pubblicità informativa deve essere funzionale all’oggetto, ve-ritiera e corretta, non deve viola-re l’obbligo del segreto professio-nale e non dev’essere equivoca, ingannevole o denigratoria.

Infi ne, così si chiude l’articolo 4 del decreto 137, la violazione della disposizione sui principi della pubblicità informativa costituisce illecito disciplinare, oltre a integrare una violazio-ne delle disposizioni previste dal codice del consumo e dalle norme sulla pubblicità ingan-nevole.

Questi ultimi riferimenti po-trebbero però mettere in dubbio la qualifi ca del professionista e spostarla sul versante impren-ditoriale, esito questo forte-mente avversato dagli ordini. A parte queste considerazioni generali, va sottolineato che la possibilità di mettere a confron-to le tariffe pratiche attraver-so le forme lecite di pubblicità comparativa è ulteriore elemen-to che spinge alla individuazio-ne di un tariffario di studio e di una contrattualistica standard a uso del singolo professionista, dello studio associato e della so-cietà tra professionisti.

Il compenso per le prestazioni professionali deve essere pattuito al momento del conferi-mento dell’incarico professionale. L’articolo 9 del decreto 1/2012 prevede che in ogni caso la misura del compenso sia previamente resa nota al cliente con un preventivo di massima, deve essere adeguata all’importanza dell’ope-ra e va pattuita indicando per le singole pre-stazioni tutte le voci di costo, comprensive di spese, oneri e contributi. Nei rapporti con il professionista ci sarà un primo contatto i cui il cliente espone la sua esigenza e verifi ca le condizioni alle quali il professionista ritie-ne di poter soddisfare la richiesta. In questa fase il cliente può chiedere il preventivo di massima. Quando il cliente avrà deciso di af-fi dare l’incarico si passa alla stipulazione del contratto, per il quale vi sono indicazioni ge-nerali nell’articolo 9 del decreto-legge 1/2012. Il professionista deve rendere noto al cliente il grado di complessità dell’incarico.Apposite clausole contrattuali dovranno met-tere per iscritto una indicazione sul fatto che l’incarico abbia una diffi coltà, bassa, media, alta. La clausola specifi ca del contratto sul-la complessità dell’incarico è spesso imposta anche da obblighi deontologici. Nello schema di contratto degli avvocati viene stabilita la seguente scaletta: questione ordinaria; que-stione diffi cile; questione complessa.La tec-nica di formulazione potrà essere diversa, ma

comunque il concetto è che il cliente dovrà avere elementi per valutare la qualità del ser-vizio professionale richiesto. Naturalmente la valutazione deve essere oggettiva e dipende da criteri controllabili. In ogni caso il profes-sionista ha interesse a che il cliente sia reso edotto della complessità dell’incarico: soprat-tutto in relazione alle responsabilità profes-sionali. Il contratto deve prevedere tutte le informazioni utili circa gli oneri ipotizzabili dal momento del conferimento fi no alla con-clusione dell’incarico. La norma prefi gura una informazione completa sul costo complessivo. Peraltro durante lo svolgimento dell’incarico potrebbero emergere sviluppi non prevedibili. Il professionista potrà riservarsi nel contratto di far presente le circostanze non prevedibili al momento della stipulazione del contratto, che determinano un aumento dei costi. Si trat-ta di una valvola aperta alla possibile integra-zione del contratto che è compatibile con la normativa. Il contratto deve infi ne indicare i dati della polizza assicurativa per i danni provocati nell’esercizio dell’attività profes-sionale. Nel contratto si dovranno scrivere il numero della polizza e la compagnia assicura-trice e anche il massimale di copertura. L’ob-bligo di assicurazione è previsto dall’articolo 5 del decreto ministeriale n. 137/2012, anche se la sua entrata in vigore è stata differita al 16 agosto 2013.

Compenso deciso al conferimento d’incarico

Nel contratto possono trovare posto le informative dovute per legge al cliente. Una prima informativa è quella relativa al trattamento dei dati personali. Il contratto di incarico professionale è la sede in cui il cliente può dichiarare di avere ricevuto l’informativa prevista dall’articolo 13 del codice della privacy e di avere prestato il consenso di cui all’articolo 23 dello stesso codice. Peraltro va ricordato che se il contratto non scrive l’informativa dettagliata con tutti gli elementi dell’articolo 13 citato, allora al cliente va forni-ta una separata informativa, che può essere consegnata su foglio a parte o inserita come allegato del contratto stesso. Per gli avvocati il contratto è la sede per inserire l’informa-tiva sulla conciliazione, con espresso riferimento ai benefi ci fi scali conseguibili. Il contratto può contenere l’informativa relativa agli obblighi di segnalazione delle operazioni so-spette previsto dal decreto legislativo 56/2004.Il contratto indica anche l’importo del rimborso spese dovu-to al professionista. Le spese possono essere determinate in modo forfettario oppure in base alla documentazione che verrà prodotta successivamente; nel contratto possono essere inseriti i parametri per il calcolo delle spese da rim-borsare, anche con la determinazione di un tetto massimo oppure dei riferimenti al tipo di mezzo di trasporto che sarà utilizzato (treno, aereo, autovettura), classe del treno o dell’aereo, categoria alberghiera per il pernottamento.Il contratto deve contenere la specifi ca indicazione dei tempi di pagamento di acconti e saldo. Altra clausola che sicuramente sarà inserita è la clausola risolutiva espressa in caso di mancato pagamento.

Privacy e conciliazione, informative da inserire

Cosa cambia per i professionisti

Tariffe delle professioni regolamentate nel sistema ordinistico

Sono abrogate

Liquidazione giudiziale Previsti parametri con dm 140/2012

Rapporto con il clienteCompenso pattuito al momento del confe-rimento dell’incarico professionale

Informazioni contrattuali

Grado di complessità dell’incarico• Oneri ipotizzabili dal momento del con-• ferimento i no alla conclusione dell’in-carico Dati della polizza assicurativa per i danni • provocati nell’esercizio dell’attività pro-fessionale

PreventivoDi massima, adeguato all’importanza dell’opera

Misura del compenso Per le singole prestazioni vanno indicate tut-te le voci di costo, comprensive di spese, oneri e contributi

Pubblicità informativa Possibile anche sui compensi delle presta-zioni, realizzabile con ogni mezzo

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

5Lunedì 24 Settembre 2012I COMPENSI DEI PROFESSIONISTI

Cosa prevede il dm 140/12 per i commercialisti. La costituzione di società valutata la metà

Consulenza alle spa al ribassoPagina a cura

DI ANDREA BONGI

Sui parametri per la deter-minazione dei compensi dei dottori commerciali-sti ed esperti contabili,

poche luci e molte ombre. Dopo la pubblicazione in Gazzetta Uf-fi ciale del dm n. 140/2012 conte-nente i nuovi parametri per la commisurazione dei compensi professionali che sostituiscono i precedenti, è già tempo di bilanci. Fra i pregi dei nuovi parametri, riepilogati nella tabella C allega-ta al dm 140/2012, va sottolineata la semplicità e la estrema facilità di calcolo di quanto spettante al dottore commercialista in rela-zione alle varie tipologie di atti-vità (si veda tabella in pagina). Purtroppo però i nuovi parametri sono destinati a costituire solo un riferimento che il giudice o l’or-gano giurisdizionale, chiamato a liquidare il compenso dovuto al professionista, potrà sempre disattendere decidendo secondo equità. Tale circostanza è stabi-lita nel comma 7 dell’art. 1 del dm 140/2012 ai sensi del quale: «in nessun caso le soglie nume-riche indicate, anche a mezzo di percentuale, sia nei minimi che nei massimi, per la liquidazione del compenso, nel presente decre-to e nelle tabelle allegate, sono vincolanti per la liquidazione stessa». Compensi che dovranno poi essere supportati anche dalla prova di aver portato a conoscen-za del cliente, prima dell’inizio della prestazione professionale, il preventivo di massima di cui all’articolo 9 del dl n. 1 del 2012. L’assenza del preventivo accor-do costituirà infatti «elemento di valutazione negativa da parte dell’organo giurisdizionale per la liquidazione del compenso», ai sensi del comma 6 dell’articolo 1 del dm 140/2012. Tornando al contenuto dei nuovi parametri di calcolo della tariffa professionale il citato decreto individua l’entità degli stessi sulla base delle prin-cipali attività professionali che costituiscono il naturale ambito di attività del dottore commer-cialista e dell’esperto contabile. Anche il confronto con le prece-denti tariffe professionali mostra un andamento contrastante. Si prenda la consulenza in sede di costituzione di una spa. Se il capitale sociale non supera i 150 mila euro con le vecchie tariffe il dottore commercialista avrebbe maturato un compenso oscillante dal 2 al 4 per cento di tale impor-to. Ora la nuova tabella C del dm 140/2012 fi ssa tale compenso fra lo 0,75 e l’1,5 per cento del capi-tale sottoscritto. Va un po’ meglio invece nell’ambito dei compensi relativi alla predisposizione e invio delle dichiarazioni dei red-diti. Se con le vecchie tariffe una dichiarazione dei redditi di me-dia complessità, come può essere quella di una persona fi sica con partita Iva, faceva maturare in capo al professionista un compen-so oscillante fra 100 e 200 euro, oggi la tabella prevede invece un importo pari a 450.

© Riproduzione riservata

I nuovi parametri dei commercialisti

Tipologia di prestazione

Nuovo parametro dm 140/2012

Art. 19 – Amministrazione

e custodia di aziende

Sulla sommatoria dei componenti posi- tivi di reddito lordi e delle attività:i no ad euro 10.000 dal 3 al 4%• sul maggior valore fino ad euro • 50.000 dal 2 al 3%;sul maggior valore oltre euro 50.000 • dall’1 al 2%;

Art. 20 – Liquidazione

di aziende

sul totale dell’attivo realizzato:a. fino ad euro 400.000 dal 4 al • 6%;sul maggior valore e i no a euro • 4.000.000 dal 2 al 3%;oltre euro 4.000.000 dallo 0,75 • al 1%;

sul passivo accertato: dallo 0,50 allo b. 0,75%

Art. 21 – Valutazioni,

perizie e pareri

Sul valore della perizia o della valuta- zione:

fino ad euro 1.000.000 dallo • 0,80% al 1%;per il di più i no ad euro 3.000.000 • dallo 0,50 allo 0,70%;per il di più oltre 3.000.000 dallo • 0,025 allo 0,050%;

Art. 22 – Revisori contabili

Sul totale dei componenti positi-a. vi di reddito lordi: dallo 0,10% allo 0,15%;sul totale delle attività: dallo 0,050 b. allo 0,075%;sull’ammontare delle passività: dallo c. 0,050 allo 0,075%;

Art. 23 – Tenuta della contabilità

ordinaria

Sui componenti positivi di reddito a. lordi: dallo 0,30 allo 0,50%;sul totale attività: dallo 0,020 allo b. 0,060%sul totale passività: risultanti dal bi-c. lancio di i ne esercizio: dallo 0,020 allo 0,065%

Art. 23 – Tenuta

della contabilità semplifi cata

Sui componenti positivi di reddito lor- di:

i no a euro 50.000 dal 4 al 3%;• sul maggior valore e i no a euro • 100.000 dal 2 al 1%;oltre euro 100.000 dal 1 allo • 0,5%;

Art. 24 – Formazione del bilancio

Sul totale dei componenti positivi di a. reddito lordi:

dallo 0,020 allo 0,030% i no a • 20.000.000 di europer il di più oltre 20.000.000 dal-• lo 0,005 allo 0,010%

sul totale delle attività: dallo 0,050 b. allo 0,060%sull’ammontare delle passività: dallo c. 0,020 allo 0,030%

Art. 24 – Operazioni societarie:

costituzione, variazione

statuto, trasformazione

Sul capitale sottoscritto: i no ad euro 1.000.000 dallo 0,75 • al 1,50%per il di più oltre euro 15.000.000 • dallo 0,50 allo 0,75%oltre euro 15.000.000 dallo 0,25 • allo 0,50%

Tipologia di prestazione

Nuovo parametro dm 140/2012

Art. 25 – Operazioni societarie:

fusioni, scissioni ed altre

operazioni straordinarie

Sul totale delle attività delle situazioni patrimoniali utilizzate:

i no ad euro 4.000.000 dall’1 al • 1,50%oltre euro 4.000.000 dallo 0,5 al • 1%

Art. 26 – Consulenza e assistenza nella stipula di contratti, preliminari,

scritture private, ecc.

Sul corrispettivo pattuito: i no a euro 2.000.000 dallo 0,75 • al 2%oltre euro 2.000.000 dallo 0,50 • allo 0,75%

Art. 26 – Consulenza e assistenza nella stipula di contratti di mutuo,

fi nanziamenti ecc.

Sul capitale mutuato o erogato, ovvero sui capitali e valori economico-i nanzia-ri oggetto della prestazione:

i no a euro 2.000.000 dallo 0,75 • al 1,00%oltre euro 2.000.000 dallo 0,50 allo • 0,75%

Art. 27 – Assistenza in procedure concorsuali

Sul totale delle passività: i no a euro 1.000.000 dal 1 al 2%• oltre euro 1.000.000 dallo 0,70 allo • 0,90%

Art. 28 – Dichiarazioni

dei redditi

Delle persone i siche euro 150• Delle persone i siche con o senza stu-• di di settore con partita Iva euro 450Delle società di persone con o senza • studi di settore euro 550Delle società di capitali con o senza • studi di settore euro 650Dichiarazioni Irap euro 200• Dichiarazioni Iva euro 250• Dei sostituti di imposta euro 150• Di successione euro 350• Altre euro 100• Invio telematico euro 20•

Art. 28 – Predisposi-

zione di ricorsi, appelli e memo-rie alle commis-sioni tributarie e ad altri organi,

rappresentanza tributaria ed in-

carichi di consu-lenza tributaria

Sull’importo complessivo delle impo- ste, tasse, contributi, sanzioni, interessi dovuti: dal 1 al 5%

Art. 29 – Sindaco di società

Sulla sommatoria dei componenti posi- tivi di reddito lordi e delle attività:

i no a euro 5.000.000,00 da euro • 6.000 a euro 8.000per i l di più f ino a euro • 100.000.000 dallo 0,009 allo 0,010%per i l di più f ino a euro • 300.000.000 dallo 0,0060 allo 0,009%per i l di più f ino a euro • 800.000.000 dallo 0,005 allo 0,006%per ogni euro 100.000.000 di valo-• re in più o frazione, rispetto a euro 800.000.000 una maggiorazione da euro 7.500 ad euro 10.000

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

6 Lunedì 24 Settembre 2012 I COMPENSI DEI PROFESSIONISTI

Gli avvocati potranno esporre i prezzi. Via la distinzione tra diritti e onorari in nota spese

Tariffario pubblico per i legaliPagina a cura

DI ANTONIO CICCIA

Gli avvocati potranno co-struirsi il tariffario di studio e pubblicizzarlo. I parametri stabiliti con

il decreto 140/2012 sono certo un punto di riferimento, ma il pro-fessionista potrà discostarsene nel contratto con il cliente. La struttura della nota spese pre-sentata al cliente non prevede più la distinzione tra diritti e onorari, come nel vecchio tarif-fario. Sussiste, quindi, libertà sia nella modulazione delle voci di spesa sia nella quantifi cazio-ne degli importi. Le voci di spesa potranno essere individuate per fasi di attività con un importo onnicomprensivo per singola fase; oppure si potrà ricorrere al compenso orario. Altre possibilità sono quelle del patto di quota lite o del palmario. Con il palmario il cliente attribuisce all’avvoca-to un compenso aggiuntivo per la favorevole conclusione della pratica. Con il patto di quota lite l’avvocato viene pagato solo in caso di esito favorevole con una quota su quanto percepito dal cliente.

Lo schema di contratto ela-borato dal Consiglio nazionale forense prevede il sistema del compenso per fasi in alternativa al compenso su base oraria. Il modello contiene, poi, una limi-tata forma di palmario in caso di conciliazione della controversia. Il modello del consiglio naziona-le forense non disciplina, inve-ce, una forma di quota lite. La liquidazione del compenso per fasi rispecchia l’impostazione del decreto sui parametri per la liquidazione giudiziale, anche se le fasi individuate nel modello di contratto proposto dal Consiglio nazionale forense sono diverse da quelle inserite nel decreto mini-steriale sui parametri. Il modello di contratto prevede queste fasi: mediazione, studio, cautelare, fase introduttiva, istruttoria, decisoria ed esecutiva. Peraltro è possibile articolare le fasi in maniera differente, senza essere vincolati a uno schema predefi -nito. Una questione particolare riguarda il rapporto tra il com-penso stabilito nel contratto e le spese liquidate dal giudice al ter-mine della causa. Ad esempio Ti-zio accetta di pagare all’avvocato Caio la somma di 100 per la rap-presentanza in un determinato giudizio; la causa va bene, ma il giudice riconosce a Tizio la som-ma di 50 da chiedere all’avversa-rio che ha perso; nel modello del Cnf in questo caso Tizio rimane obbligato a pagare all’avvocato a somma di 100 e recupererà 50 da controparte (rimane, quindi, a carico di Tizio la differenza di 50). Altra ipotesi è quella in cui il giudice liquidi spese legali per un importo superiore a quello contrattuale: la somma ecceden-te viene assegnata nello schema di contratto all’avvocato, che la recupererà dalla controparte soc-combente. Si tratta di una clau-sola per la quale si prevede una doppia sottoscrizione.

I nuovi parametri degli avvocati

TRIBUNALE ORDINARIO E ORGANO DI GIUSTIZIA TRIBUTARIA DI PRIMO GRADO

Scaglione di riferimento: valore della causa tra euro 25.001 ed euro 50.000

Fase di studio: valore medio di liquidazione euro 1.200; aumento: i no a +60%; diminuzione: i no a -50%

Fase introduttiva: valore medio di liquidazione euro 600; aumento: i no a +60%; diminuzione: i no a -50%

Fase istruttoria: valore medio di liquidazione euro 1.200; aumento: i no a +150%; diminuzione: i no a -70%

Fase decisoria: valore medio di liquidazione euro 1.500; aumento i no a +60%; diminuzione: i no a -50%

Fase esecutiva: a) mobiliare: valore medio di liquidazione euro 800; aumento: i no a +60%; diminuzione: i no a -50% b) immobiliare: valore medio di liquidazione euro 1.800; aumento: i no a +60%; diminuzione: i no a -50%

Scaglione fi no a euro 25.000

Fase di studio: valore medio di liquidazione euro 550; aumento: i no a +60%; diminuzione: i no a -50%

Fase introduttiva: valore medio di liquidazione euro 300; aumento: i no a +60%; diminuzione: i no a -50%

Fase istruttoria: valore medio di liquidazione euro 550; aumento: i no a +150%; diminuzione: i no a -70%

Fase decisoria: valore medio di liquidazione euro 700; aumento: i no a +60%; diminuzione: i no a -50%

Fase esecutiva: a) mobiliare: valore medio di liquidazione euro 400; aumento: i no a +60%; diminuzione: i no a -50% b) immobiliare: valore medio di liquidazione euro 900; aumento: i no a +60%; diminuzione: i no a -50%

Scaglione da euro 50.001 a euro 100.000

Fase di studio: valore medio di liquidazione euro 1.900; aumento: i no a +60%; diminuzione: i no a -50%

Fase introduttiva: valore medio di liquidazione euro 1.000; aumento: i no a +60%; diminuzione: i no a -50%

Fase istruttoria: valore medio di liquidazione euro 2.000; aumento: i no a +150%; diminuzione: i no a -70%

Fase decisoria: valore medio di liquidazione euro 2.600; aumento: i no a +60%; diminuzione: i no a -50%

Fase esecutiva: a) mobiliare: valore medio di liquidazione euro 1.300; aumento: i no a +60%; diminuzione: i no a -50% b) immobiliare: valore medio di liquidazione euro 2.900; aumento: i no a +60%; diminuzione: i no a -50%

Scaglione da euro 100.001 a euro 500.000

Fase di studio: valore medio di liquidazione euro 3.250; aumento: i no a +60%; diminuzione: i no a -50%

Fase introduttiva: valore medio di liquidazione euro 1.650; aumento: i no a +60%; diminuzione: i no a -50%

Fase istruttoria: valore medio di liquidazione euro 3.250; aumento: i no a +130%; diminuzione: i no a -70%

Fase decisoria: valore medio di liquidazione euro 4.050; aumento: i no a +60%; diminuzione: i no a -50%

Fase esecutiva: a) mobiliare: valore medio di liquidazione euro 2.100; aumento: i no a +60%; diminuzione: i no a -50% b) immobiliare: valore medio di liquidazione euro 4.800; aumento: i no a +60%; diminuzione: i no a -50%

Scaglione da euro 500.001 a euro 1.500.000

Fase di studio: valore medio di liquidazione euro 5.400; aumento: i no a +60%; diminuzione: i no a -50%

Fase introduttiva: valore medio di liquidazione euro 2.700; aumento: i no a +60%; diminuzione: i no a -50%

Fase istruttoria: valore medio di liquidazione euro 5.400; aumento: i no a +100%; diminuzione: i no a -70%

Fase decisoria: valore medio di liquidazione euro 6.750; aumento: i no a +60%; diminuzione: i no a -50%

Fase esecutiva: a) mobiliare: valore medio di liquidazione euro 3.600; aumento: i no a +60%; diminuzione: i no a -50% b) immobiliare: valore medio di liquidazione euro 8.100; aumento: i no a +60%; diminuzione: i no a -50%

Scaglione di valore indeterminato o indeterminabile

Valore medio di liquidazione corrispondente a quello dello scaglione di riferimento, aumentato i no al 150% ovvero diminuito i no al 50%

CORTE DI APPELLO, ORGANI DI GIUSTIZIA TRIBUTARIA DI SECONDO GRADO, ORGANI DI GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA E CONTABILE DI PRIMO GRADO

Valore medio di liquidazione corrispondente a quello dello scaglione previsto per il tribunale, aumentato del 20%

SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE, MAGISTRATURE SUPERIORI, COMPRESO IL TRIBUNALE DI PRIMA ISTANZA DELL’UNIONE EUROPEA

Scaglione di riferimento: valore della causa tra euro 25.001 ed euro 50.000

Fase di studio: valore medio di liquidazione euro 1.600; aumento: i no a +70%; diminuzione: i no a -50%

Fase introduttiva: valore medio di liquidazione euro 1.000; aumento: i no a +60%; diminuzione: i no a -50%

Fase decisoria: valore medio di liquidazione euro 1.900; aumento: i no a +70%; diminuzione: i no a -50%

Scaglione fi no a euro 25.000

Variazione del valore medio di liquidazione: -55% rispetto allo scaglione di riferimento; stesse variazioni percentuali in aumento o diminuzione

Scaglione da euro 50.001 a euro 100.000

Variazione del valore medio di liquidazione: +65% rispetto allo scaglione di riferimento; stesse variazioni percentuali in aumento odiminuzione

Scaglione da euro 100.001 a euro 500.000

Variazione del valore medio di liquidazione: +170% rispetto allo scaglione di riferimento; stesse variazioni percentuali in aumento o diminuzione

Scaglione da euro 500.001 a euro 1.500.000

Variazione del valore medio di liquidazione: +350% rispetto allo scaglione di riferimento; stesse variazioni percentuali in aumento o diminuzione

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

7Lunedì 24 Settembre 2012LunRITARDI NEI PAGAMENTI

Le rilevazioni Dap: tempi medi di 229 giorni ma nelle isole si tocca il record dei 400 giorni

Pagamenti, l’attesa dura sette mesi Maglia nera al settore pubblico

DI ROXY TOMASICCHIO

Sette mesi e mezzo circa, 229 giorni. Tanto deve aspettare, in media, una impresa italiana

per vedere onorati i propri de-biti commerciali. Una media, appunto. Il che significa che i tempi di pagamento vanno dai 150 giorni dell’area Nor-dest agli oltre 300 e 400 gior-ni (10 mesi e oltre un anno) rispettivamente per il Sud e le isole. È la fotografia scatta-ta dalla prima rilevazione del servizio Dap (Database delle abitudini di pagamento), piat-taforma realizzata e gestita da Assifact (Associazione delle imprese del factoring) e Cri-bis D&B. I dati, elaborati su un campione (per ora) ridotto di associati, ma su un volume di crediti commerciali di 7,9 miliardi di euro (si veda altro servizio a pagina 8), accorpano sia le aziende private sia quel-le della pubblica amministra-zione. Ma rivelano, tuttavia, che il settore di provenienza

dei debitori è sbilanciato verso la parte pubblica: assistenza sanitaria (oltre il 18%) e atti-vità di difesa e assicurazione sociale obbligatoria (15% cir-ca) sono in testa alla classifica, seguite dal commercio al det-taglio (12%) e fabbricazione autoveicoli (6%). Tradotto in pratica significa che ancora una volta è la p.a. la cattiva debitrice e poi, in una specie di effetto contagio, le imprese private fanno fatica a pagare, a loro volta, i propri fornitori. Limitando l’analisi alle classi di attività economica ricondu-cibili alla p.a. (sanità, difesa, welfare) risulta, infatti, che i tempi medi di pagamento van-no oltre i 270/360 giorni (9/12 mesi). Non molto dissimili da altri dati diffusi nei mesi scorsi dal Taiis, il Tavolo interassocia-tivo delle imprese di servizi: i ritardi si sono allungati un po’ in tutti i settori nel corso del biennio 2009-2011, arrivando a toccare in media i 6 mesi (nel 2009 si contavano 128 giorni)

© Riproduzione riservata

… e per attività

Le classi di attività rilevateLe performance di pagamento

per aree…

I debitori censitiI ritardi medi (in giorni)

giorni di ritardo

in percentuale

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

8 Lunedì 24 Settembre 2012 RITARDI NEI PAGAMENTI

DI ROXY TOMASICCHIO

Contro i ritardi nei paga-menti si può fare di più. Potrebbe essere questo il consiglio al governo

Monti da parte di Alessandro Carretta, segretario genera-le di Assifact (associazione che riunisce le società italiane del factoring) e professore ordinario di economia degli intermediari fi-nanziari all’Università di Roma Tor Vergata. Per arginare una anomalia tutta italiana, che vede imprese e pubblica amministra-zione, soprattutto, come pessimi debitori, l’esecutivo ha messo in campo diverse azioni, anche su suggerimento delle stesse asso-ciazioni, ma, spiega Carretta a ItaliaOggi Sette, «sia per la com-plessità del problema, sia per l’urgenza di dare risposte, sono stati saltati passaggi fondamen-tali». Con la conseguenza che la cura non è sufficiente. È il caso, per esempio, del disegno di legge approvato giovedì 20 settembre (si veda ItaliaOggi del 21 settem-bre) dalla commissione attività produttive della camera, secondo il quale il limite massimo di tem-po per il pagamento delle forni-ture alle aziende private sarà di 30 giorni. «La norma», commenta Carretta, «fa riferimento al rece-pimento della direttiva europea contro i ritardi nei pagamenti, aggiornata a marzo del 2011

dalla Commissione europea. Se è indubbio che l’Italia la recepi-rà, i dubbi nascono sul quando e come: sul primo punto il governo ha già annunciato che sarà adot-tata in anticipo sulla scadenza stabilita (entro novembre 2012 anziché marzo 2013, ndr). Sul come, invece, a nostro parere, è stato fatto un passo in avanti, ma anche uno indietro. Il problema non è stato affrontato nel suo in-sieme, in quanto il vincolo dei 30 giorni non riguarda le imprese che hanno crediti nei confronti della pubblica amministrazione. Ma il vero problema», sottolinea il segretario generale di Assifact, «è proprio la p.a., e poi, a cascata, questo si ripercuote sul settore privato. Quindi il ddl è un atto utile ma insufficiente, poco inci-sivo».

Giudizio con riserva anche per il pacchetto di decreti sulla certifi cazione dei crediti, varato a maggio (due decreti di certi-fi cazione dei crediti, un decreto di compensazione crediti-debiti, un decreto sul Fondo centrale di garanzia, oltre all’accordo fra

banche e imprese): «Il governo si è mosso nella direzione giusta raccogliendo le indicazioni di Assifact e delle altre associazioni di categoria», dice Carretta, «ma la fase attuativa è più complica-ta del previsto. Non è come bere un bicchiere d’acqua fresca e i provve-dimenti non en-treranno a regime nel breve periodo. Inoltre l’esecutivo non ha accolto tut-ti i nostri suggeri-menti ed è q u i n d i escluso d a l mec-

canismo il factoring pro-soluto. Senza dubbio una forte limita-zione per le imprese». Per miglio-rarne l’effi cacia, le facilitazioni previste dai due decreti sulla cer-tifi cazione, secondo Carretta, do-vranno essere estese alla cessio-

ne del credito in via defi nitiva, ossia senza diritto di rivalsa in caso di inadempimento.

Intanto, però, gli imprendi-tori devono far fronte al pa-gamento di fornitori e dipen-denti. In poche parole hanno

bisogno di liquidità. Come rispondono a questa esi-

genza? «Due sono i dati da ricordare», risponde Carret-ta, «la stima del pil, che nel 2012 si attesterà al -2,4%

secondo le ultime stime del governo, è la crescita del setto-re del factoring che, nel primo semestre dell’anno si è attestata sul +6%. Ciò signifi ca che anche con la rare-fazione della capacità

produttiva, anche in tempi di credit crunch, il factoring, cioè la cessione dei crediti, è una ri-sposta giusta alle richieste delle imprese, anche solo una parte di esse. E poi adesso», aggiunge Carretta facendo riferimento all’iniziativa del Dap (Database abitudini pagamenti), «la ridu-zione delle asimmetrie informa-tive consentirà al sistema paese di conoscere i comportamenti di pagamento».

La piattaforma che colleziona le informazioni su tempi e modi di versamento dei debitori delle società di factoring associate ad Assifact, realizzata e gestita as-sieme a Cribis D&B, spiega Car-retta, «non risolve il problema, ma lo misura. Il che signifi ca che i fi nanziatori possono migliorare le politiche di pricing e le impre-se possono confrontarsi tra loro». Dopo questa prima rilevazione sperimentale, in quanto effet-tuata su un numero ridotto di associati (si veda altro articolo a pagina 7, ndr), annuncia Carret-ta «entro la primavera del 2013, invece, ci saranno rilevazioni più precise e dettagliate nelle quali, per esempio, saranno meglio ar-ticolati i dati riferiti ai comporta-menti di pagamento dei privati e quelli delle p.a. In prospettiva, quindi, le elaborazioni saranno ampliate e perfezionate».

© Riproduzione riservata

Alessandro Carretta (segr. gen. di Assifact) commenta le azioni messe in campo dal governo

Contro i ritardatari si può fare di più

Alessandro Carretta

-,%# 2/&12)+.0/2*$(002-!"1.+1,'1-,%# 2/&12)+.0/2*$(002-!"1.+1,'192:H( %:H2#9:$'!0+H),5E0@G>G-HB=HAHFF;=.H"C@GHAH9H4?=HFBH?B.11;H&H4?=HFBH?BFF/;F/HAHDEG>76G*DEG>76GECDG3<5C@HAH888<DEG>76GECDG3<5C@

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

9Lunedì 24 Settembre 2012Lunedì 24 Settembre 2012F I S C O

Giro di vite delle commissioni tributarie sul raddoppio dei tempi per l’accertamento

Termini lunghi senza automatismiServe la prova rigorosa dell’avvenuta denuncia di reato

Pagina a cura DI ANDREA BONGI

Il raddoppio dei termini per l’accertamento non è automa-tico. Per potersi avvalere del termine lungo l’uffi cio deve

inoltrare la denuncia penale per uno dei reati previsti dal dlgs n. 74 del 2000 entro il termine di decadenza breve previsto per l’accertamento delle singole im-poste. Ma vi è di più. Secondo le corti di merito l’uffi cio deve for-nire anche la prova dell’avvenuta denuncia all’interno dell’accer-tamento allegando allo stesso la copia inoltrata alla competente procura della repubblica.

In difetto di questi requisiti niente raddoppio dei termini, con conseguente rischio di nullità dell’accertamento emesso per in-tervenuta decadenza temporale.

Sono queste le principali ar-gomentazioni con le quali le commissioni tributarie hanno «bacchettato» gli uffi ci fi scali che tentavano di avvalersi del c.d. termine lungo per l’accertamen-to senza fornire la prova dell’esi-stenza della denuncia penale e dell’inoltro della stessa entro il termine breve previsto dagli ar-ticoli 57 del dpr 633/72 e 43 del dpr 600/73.

Per potersi avvalere del termi-ne lungo per l’accertamento, in-trodotto nel nostro ordinamento dall’articolo 37, commi 24 e 25 del dl 223/2006, l’uffi cio deve dunque rispettare, puntualmente le pre-scrizioni previste sia dalla stes-sa disposizione sia dai precetti contenuti nella sentenza n.247 del 25 luglio 2011 della corte costituzionale. Le Corti di meri-to pretendono dunque la prova rigorosa dell’avvenuta denuncia di reato da parte dell’uffi cio, al preciso fi ne di poter comprende-re e verifi care il rispetto di tali precetti.

Nella tabella in pagina sono ri-assunte le più recenti pronunce delle commissioni tributarie sul tema del raddoppio dei termini per l’accertamento tributario. Si prenda per esempio la sentenza emessa lo scorso 30 settembre dalla Commissione tributaria di Reggio Emilia: i giudici hanno ritenuto l’uffi cio reo di non aver dato sufficienti prove e docu-mentazione circa l’inoltro della notizia di reato alla procura, nonostante una prima udienza di rinvio concessa dalla commis-sione stessa per l’esperimento di tali incombenze

L’assenza di documentazione probatoria ha convinto la com-missione ad affermare in senten-za come «non avendo l’Agenzia delle entrate dimostrato in modo idoneo l’avvenuta notizia di pro-cedimenti penali data ai soggetti coinvolti ... il collegio ritiene che l’atto impugnato debba conside-rarsi emesso fuori termine per cui viziato da nullità assoluta».

L’assenza di documentazione probatoria prodotta dall’uffi cio a conferma dell’avvio dell’azione penale prima della scadenza del

termine breve per l’emissione dell’accertamento ha convinto anche i giudici della Ctp di Lecco che, con la sentenza n. 74 del 12 marzo scorso, hanno accolto il ri-corso del contribuente. Se l’uffi cio non fornisce alcuna prova in ordi-ne alla denuncia di reato presen-tata, si legge nella sentenza, si è in presenza di una circostanza che impedisce al giudice di poter verifi care la sussistenza di quei presupposti indicati nell’articolo 43 del dpr 600/1973 per legitti-mare il ricorso al raddoppio dei termini per l’accertamento.

Se la denuncia di reato è stata trasmessa alla competente pro-cura della repubblica quando i termini per l’accertamento ordinario (c.d. termine breve) erano già scaduti è invece pa-lese l’impossibilità per l’uffi cio di potersi avvalere del termine raddoppiato.

È, in estrema sintesi, il giu-dizio lapidario con il quale la Commissione tributaria di Brindisi (sentenza n. 180/2011) ha ritenuto di dover annullare l’avviso di accertamento emesso dall’uffi cio accogliendo in toto le doglianze del contribuente.

Non meno permissiva nei confronti dell’Agenzia delle entrate anche la giurispruden-za tributaria milanese. In ben due occasioni, infatti, i giudici tributari meneghini hanno boc-ciato l’operato degli uffi ci locali dell’agenzia che non avevano allegato la copia della denuncia penale all’avviso di accertamen-to (sentenza n. 372/2011) oppure si erano limitati a una semplice quanto generica enunciazione dell’inoltro della notizia di rea-to all’interno dell’avviso stesso (sentenza n. 23/2011).

Le sentenze in rassegna di-mostrano, se ancora ce ne fosse bisogno, come il raddoppio dei termini per l’accertamento in presenza di reati tributari sia tutt’altro che automatico. Tale termine lungo può essere at-tivato dall’ufficio a patto che quest’ultimo si attivi con la denuncia di reato nei termini di decadenza ordinari, dia no-tizia della stessa nell’avviso di accertamento, consentendo così al contribuente e al giudice di valutare la legittimità del ri-corso al raddoppio stesso. Se tali condizioni non sono rispettate le chance per gli uffi ci sono davvero ridotte al lumicino.

© Riproduzione riservata

Sul raddoppio dei termini decisiva la linea tracciata dalla Consulta. Chiamata a decide-re sulla legittimità costituzionale della norma introdotta nel nostro ordinamento dal decreto legge 223/2006 (la famosa «Visco-Bersani) il giudice delle leggi con la famosa sentenza n. 247/ del 2011, ha individuato la chiave di let-tura della suddetta disposizione operando una netta distinzione fra i c.d. «termini brevi» e i «termini raddoppiati». I primi si applicano ogni volta non sussista a carico dell’uffi cio l’obbligo della denuncia penale del contribuente per uno dei reati tributari previsti e disciplinati dal dlgs n. 74 del 2000.

I termini lunghi o raddoppiati introdotti dal-la Visco-Bersani negli articoli 57 del dpr 633/72 e 43 del dpr 600/73 si applicano, invece, au-tomaticamente, «in presenza di una speciale condizione obiettiva» dell’obbligo di denuncia penale in presenza di uno dei reati tributari sopra richiamati.

A presidio del corretto utilizzo del raddop-pio dei termini la Consulta ha precisato inoltre come per l’uffi cio vi sia l’obbligo della denuncia penale da inoltrare «senza ritardo» alle auto-rità competenti ai sensi dell’articolo 331 del codice di procedura penale. Allo stesso modo, prosegue la Corte costituzionale, sussiste il do-vere del giudice tributario di valutare, in via autonoma o dietro esplicita richiesta del con-tribuente, la presenza della denuncia penale e

dell’obbligo della stessa potendo disconoscere, in difetto, l’applicabilità del termine raddop-piato al caso di specie.

L’insegnamento della Consulta in presenza del raddoppio dei termini per l’accertamento, sul quale deve fondarsi l’esame del contribuen-te prima e del giudice tributario poi, può essere rinvenuto nel seguente passaggio della citata sentenza n. 247/2011: «È opportuno sottolinea-re che l’introduzione legislativa di un più ampio termine di decadenza è evenienza frequente nel diritto tributario ed è pacifi co che una sif-fatta nuova normativa, in difetto di diversa espressa statuizione di legge, si applichi solo ove il precedente e più ristretto termine non sia già decorso e, quindi, il rapporto non sia esaurito».

In buona sostanza, secondo tale insegnamen-to, la denuncia penale inoltrata dopo i termini fi ssati dalle citate disposizioni normative in materia Iva e imposte dirette, non consente all’uffi cio di potersi avvalere del raddoppio dei termini. Da tale principio discendono poi i vari paletti posti dalla giurisprudenza di merito all’operato degli uffi ci quali l’obbligo di indicare e allegare all’accertamento la denuncia penale inoltrata per consentire, al contribuente prima ed al giudice poi, di poter valutare il corretto operato dell’uffi cio e il conseguente legittimo raddoppio dei termini per l’accertamento.

© Riproduzione riservata

La linea guida arriva dalla Consulta

I paletti della giurisprudenza

Comm. Trib. Provinciale Reggio Emilia, sentenza n.

74/02/12 del 30.9.2012

Per avvalersi del raddoppio dei termini l’Ufi cio deve dimo-strare in modo idoneo l’avvenuta notizia di procedimenti penali data ai soggetti coinvolti

Comm. Trib. Provinciale Lecco, sentenza n. 74/01/12

del 12.3.2012

Se l’Ufi cio non fornisce alcuna prova in ordine alla denun-cia di reato presentata impedisce al Giudice la verii ca dei presupposti richiesti dall’art. 43, comma 3, dpr 600/73 per il raddoppio dei termini per l’accertamento

Comm. Trib. Regionale Lazio,

sentenza n. 50 del 31.1.2012

Ai i ni del raddoppio dei termini per affermare la decaden-za in presenza di un reato tributario è necessario che la denuncia sia realmente stata presentata alla competente procura della repubblica

Comm. Trib. Provinciale Brindisi, sentenza n. 180

del 3.11.2011

L’Agenzia delle entrate non può fruire del raddoppio dei termini per l’accertamento allorchè la denuncia di reato sia stata trasmessa quando il termine ordinario per l’ac-certamento sia già scaduto

Comm. Trib. Provinciale Milano, sentenza n. 372

del 12.12.2011

L’Ufi cio che si avvale del raddoppio dei termini per l’ac-certamento ha l’obbligo di allegare copia della denuncia penale presentata alla procura

Comm. Trib. Provinciale Milano, sentenza n. 231

del 26.9.2011

La semplice enunciazione nell’atto di accertamento dell’inoltro della notizia di reato alla procura senza ulteriori elementi, non legittima l’Ufi cio a benei ciare del raddoppio dei termini

La norma oggetto del contendere

«“In caso di violazione che comporta obbli-go di denuncia ai sensi dell’articolo 331 del co-dice di procedura penale per uno dei reati previsti dal decreto legislativo

10 marzo 2000, n. 74, i termini di cui ai commi precedenti sono rad-doppiati relativamente al periodo di imposta in cui è stata commessa la violazione»

Articolo 37, commi 24 e 25 del dl 223/2006

Il palazzodella Consulta

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

10 Lunedì 24 Settembre 2012 G I U S T I Z I A

Le novità del correttivo al dlgs 104/2010 (sulla Gu n. 218). Atti difensivi sintetici e chiari

Processo amministrativo, la p.a. non avrà più vie di fuga

Pagine a cura DI ANTONIO CICCIA

P.a. condannata al rila-scio del provvedimen-to utile al cittadino. Il processo amministrati-

vo è un giudizio in cui la pub-blica amministrazione non può sfruttare vie di fuga. Una volta il processo amministrativo era solo un processo fi nalizzato a ottenere l’annullamento di un atto illegittimo. Ma questo non necessariamente corrispondeva agli interessi concreti del citta-dino. Magari l’amministrazione rifaceva l’atto con un’altra moti-vazione o comunque, annullato l’atto, non ne seguiva in positi-vo una determinazione in grado di soddisfare chi aveva vinto la causa.

Il codice del processo ammini-strativo (dlgs 104/2010), invece, si preoccupa ora della effettiva tutela del cittadino e ha dedica-to un apposito articolo alle do-mande che si possono formulare in giudizio.

Una di queste domande è in grado di soddisfare le esigenze effettive del cittadino: si trat-ta della domanda di condanna dell’amministrazione all’ado-zione delle misure idonee a tutelare la situazione giuridica soggettiva dedotta in giudizio (articolo 34, comma 1, lettera c).

Questo signifi ca che al Tar si può chiedere non solo una pro-

nuncia di annullamento di un atto, ma anche una pronuncia con cui si ordina all’ente pub-blico di fare qualcosa per corri-spondere ai diritti e agli interes-si di chi fa il ricorso. L’oggetto della domanda è molto ampio (qualunque pronuncia idonea) e gli avvocati possono elaborare le richieste più consone.

Il secondo decreto correttivo del codice del processo ammini-strativo (decreto legislativo n. 160 del 14 settembre 2012, pub-blicato sulla Gazzetta Uffi ciale n. 218 del 18 settembre 2012) ha aggiunto una prescrizione di carattere procedurale, che però spingerà a mettere l’ammi-nistrazione da subito di fronte alle sue responsabilità.

La novella legislativa integra l’articolo 34 prescrivendo che l’azione di condanna al rilascio di un provvedimento richiesto è esercitata contestualmen-

te all’azione di annullamento del provvedimento di diniego o all’azione avverso il silenzio.

Questo signifi ca anticipare la richiesta di condanna dell’am-ministrazione e, anziché un trabocchetto per gli avvocati (che non devono dimenticarsi di inserire la domanda specifi -ca), potrà diventare un pungolo in più verso le amministrazioni riottose.

Naturalmente il giudice non può sostituirsi all’amministra-zione: il Tar avrà ampio spa-zio di azione quando si tratta di attività vincolata o quando risulta che non residuano ulte-riori margini di esercizio della discrezionalità e non sono ne-cessari adempimenti istruttori che debbano essere compiuti dall’amministrazione. In que-sto caso nella sentenza c’è già l’ordine all’amministrazione di adeguarsi.

Negli altri casi sarà l’ammi-nistrazione a dover emettere un nuovo provvedimento, eser-citando la sua discrezionalità, ma nel rispetto della sentenza.

Il secondo correttivo inter-viene anche sulla formulazione degli atti rafforzando la regola per cui gli atti difensivi devono essere sintetici e chiari. Il codi-ce del processo amministrativo detta, infatti, una disposizione rigorosa quanto a rispetto del principio di sinteticità degli atti. Richiamando il codice di procedura civile, l’articolo 26 del codice del processo ammi-nistrativo dispone che il giudice deve provvedere alla condanna alle spese del giudizio. La re-gola è che chi perde paga e le spese, anche per i giudici am-ministrativi, sono liquidate in base ai parametri del decreto del ministero della giustizia n. 140/2012. Il secondo correttivo prevede che la decisione sulle spese deve essere presa tenen-do conto dell’obbligo che le parti hanno di redigere atti sintetici e chiari (articolo 3, comma 2 del cpa). Questo signifi ca che gli atti difensivi troppo lunghi o troppo oscuri aumentano il rischio di dovere pagare un conto salato di spese di soccombenza.

Si tratta di una regola per giudice, che va ad aggiungersi ai parametri previsti dal decre-to n. 140/2012, sulla liquidazio-ne giudiziale dei compensi pro-fessionali.

Il decreto 140/2012 contiene la regola per cui costituisce elemento di valutazione ne-gativa, in sede di liquidazione giudiziale del compenso, l’ado-zione di condotte abusive tali da ostacolare la defi nizione dei procedimenti in tempi ragione-voli. E la prolissità degli atti difensivi potrebbe avere anche questo scopo: si pensi al fatto che la controparte possa esse-re indotta a chiedere un rinvio per poter analizzare e replicare a un atto lunghissimo.

La novella sul processo am-ministrativo prescinde da un intento dilatorio e colpisce la prolissità in sé degli atti e aggiunge un parametro non scritto nel decreto 140/2012, ma è direttamente applicabile. Dunque le difese troppo prolis-se, con riferimento alle spese di lite sono un azzardo. Anche se si ritiene che i giudici distingue-ranno i casi in cui la prolissità è irragionevole, da quelli in cui la complessità della questione merita un approfondimento.

Gli atti, infi ne, dovranno esse-re informatizzati in un proces-so amministrativo telematico, che è ormai alle porte. Il decreto correttivo, infatti, stabilisce che tutti gli atti e i provvedimenti del giudice, dei suoi ausiliari, del personale degli uffi ci giu-diziari e delle parti potranno essere sottoscritti con firma digitale.

© Riproduzione riservata

Inderogabile la competenza territoriale del giudice amministrativo. Per ef-fetto del secondo correttivo al processo amministrativo (decreto legislativo 160/2012) il difetto di competenza territoriale può sempre essere rilevato d’uffi cio dal giudice amministrativo. Le parti e i loro avvocati non hanno più spazio di azione, neanche nella fase cautelare. La novella, nella parte in cui cadenza le fasi della verifi ca della competenza, ha come scopo di ridurre la durata del giudizio, anticipando la soluzione sulla individuazione del tribunale competente per il merito. L’effetto, nella prassi, è anche quello di arginare un malcostume per cui le parti si rivolgevano al Tar più propenso a concedere provvedimenti cautelari favorevoli, violando le regole sulla competenza ter-ritoriale.

Così si sceglieva il tribunale con la giurisprudenza più favorevole e quindi le chance di successo aumentavano soprattutto per la fase cautelare e cioè la fase di urgenza in cui si chiedeva la sospensione dell’atto amministrativo impugnato.

Il secondo correttivo (con modifi ca all’articolo 13 del codice del processo am-ministrativo) prescrive che l’inderogabilità della competenza territoriale del Tar (regola generale) vale anche in ordine alle misure cautelari. Anzi il giudice deve decidere sulla competenza prima di provvedere sulla domanda cautelare e, se non riconosce la propria competenza, non deve nemmeno pronunciarsi sulla sospensiva. La domanda cautelare può, peraltro, essere riproposta al giudice dichiarato competente. Le parti hanno comunque la possibilità di eccepire il difetto di competenza con una richiesta espressa rivolta al giudice entro un tempo determinato. In mancanza di domanda cautelare, infatti, il difetto può essere eccepito entro il termine previsto per la costituzione in giudizio; a quel punto il presidente fi ssa la camera di consiglio per la pronuncia immediata sulla questione di competenza.

Il secondo correttivo, infi ne, interviene anche in materia di processo eletto-rale (articolo 129 cpa), precisando che i provvedimenti immediatamente lesivi del diritto del ricorrente a partecipare al procedimento elettorale preparatorio per le elezioni sono impugnabili innanzi al tribunale amministrativo regionale competente nel termine di tre giorni; gli altri atti sono impugnati alla conclu-sione del procedimento unitamente all’atto di proclamazione degli eletti.

Nessuna deroga sulla competenza territoriale

Tagliola dell’inammissibilità del ricorso se i motivi non sono specifi ci. Il secondo correttivo interviene sulla struttura del ricorso (articolo 40 del co-dice del processo amministrativo) e prescrive che le singoli parti del ricorso devono essere indicate distintamente. L’atto deve essere scritto separando in maniera netta sette parti: 1) indicazione parti (ricorrente, amministrazio-ne, controinteressati); 2) oggetto della domanda; 3) fatti di causa, esposti in forma sommaria; 4) motivi di ricorso esposti in maniera specifi ca; 5) mezzi di prova; 6) provvedimenti chiesti al giudice; 7) fi rme. Il decreto, poi, prevede una specifi ca causa di inammissibilità in caso di violazione della regola della indicazione di motivi specifi ci; il giudizio si chiuderà con una pronuncia sul rito, senza passare alla valutazione di merito.

Questa prospettiva deve mettere sul chi va là gli avvocati, che si devono preoccupare di spiegare effi cacemente le ragioni a sostegno del ricorso. I motivi di legittimità sono classifi cati in violazione di legge, incompetenza ed eccesso di potere. I singoli motivi devono essere illustrati separatamente e preceduti da un titolo, in cui si specifi ca il riferimento normativo oggetto della violazione o che disciplina la competenza. Sul punto va ricordato che il difetto di motivazione va classifi cato come violazione di legge e, in particolare, vio-lazione dell’articolo 3 della legge generale sul procedimento amministrativo (n. 241/1990). Quanto all’eccesso di potere si deve descrivere le condotte di sviamento o prevaricazione o di discriminazione.

L’indicazione dei mezzi di prova assume una autonoma collocazione: l’avvoca-to deve, quindi, articolare le richieste di consulenze tecniche, di verifi cazioni, di acquisizione di documenti, di testimonianze scritte. Infi ne, devono essere indicati i provvedimenti chiesti al giudice. Su questo punto gli avvocati potran-no fare utilizzo delle opzioni previste dall’articolo 34 del codice del processo amministrativo. Tra queste una assicura la condanna dell’amministrazione resistente alla adozione delle misure idonee a tutelare la situazione giuridica soggettiva dedotta in giudizio. L’avvocato dovrà avvalersi di questa possibilità e dettagliare una richiesta specifi ca utile al cliente. Sempre in questa parte del ricorso si possono chiedere misure idonee ad assicurare l’attuazione del giudicato, compresa la nomina di un commissario ad acta. Insomma si può anticipare la fase successiva dell’ottemperanza.

Motivi specifi ci o scatta l’inammissibilità

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

11Lunedì 24 Settembre 2012Lunedì 24 Settembre G I U S T I Z I A

Il ricorso va formulato in blocchi I

l ricorso deve essere formato a blocchi distinti e separati. Altrimenti si rischia l’inam-missibilità della domanda e

il processo salta ancora prima di cominciare. Il nuovo articolo 40 del codice del processo ammi-nistrativo (dlgs 140/2010), mo-difi cato dal decreto legislativo 160/2012, cambia la tecnica di formulazione dell’atto con cui si inizia il processo. La novità sta nella prescrizione di distingue-re punto per punto gli elementi del ricorso e nella declaratoria di inammissibilità dei motivi che non siano stati formulati in maniera specifi ca.

Il modo di scrivere il ricorso rifl ette l’evoluzione della giu-risdizione amministrativa e mostra come il processo ammi-nistrativo somigli sempre di più al processo civile.

Il nuovo articolo 40 del co-dice del processo amministra-tivo chiede che vengano scritti separatamente l’esposizione sommaria dei fatti; i motivi spe-cifi ci su cui si fonda il ricorso; l’indicazione dei mezzi di prova; l’indicazione dei provvedimenti chiesti al giudice.

L’esposizione dei fatti deve essere sommaria, anche per rispettare il canone della sin-teticità degli atti.

Peraltro l’avvocato si trova da un lato nell’esigenza di ri-spettare i principi di sintesi e di sommarietà e dall’altro di non dimenticare fatti importanti utili alla difesa.

Si tratta, in questo caso, di una questione di forma e di so-stanza. Probabilmente tutto ciò si può riassumere come questio-ne di effi cacia della comunica-zione scritta.

La «sommarietà» o sinteticità va intesa quale spinta alla se-lezione dei fatti, che sostengono direttamente le domande rivol-te al giudice.

Facciamo un esempio. Tizio impugna un’ordinanza di demo-lizione, ritenendo che il comune abbia sbagliato a misurare la quota della sopraelevazione.

I fatti direttamente concer-nenti questa domanda riguar-dano la proprietà dell’immobile, il titolo edilizio, e la esatta mi-surazione della quota. Gli ele-menti di fatto possono limitarsi a tali circostanze.

Peraltro i motivi di ricorso possono essere più di uno e cia-scuno di essi potrebbe avere a fondamento fatti distinti.

A questo proposito l’avvocato potrebbe organizzare l’esposi-zione dei fatti specificando a quale motivo di ricorso si rife-riscono.

Per esempio si potrà far pre-cedere alla esposizione di alcuni fatti un titoletto in cui si conte-stualizzano tali circostanze «in relazione al motivo di ricorso relativo a...».

Consigliabile è anche una cer-ta stringatezza nella scrittura evitando periodi troppo lunghi con molte subordinate.

D’altra parte i fatti esposti potrebbero essere oggetto di domande scritte da porre a te-stimoni e, quindi, sarebbe op-

portuno che i fatti fossero, come si dice in gergo, «capitolati». La capitolazione signifi ca formu-lare una domanda secca, alla

quale la risposta possa essere un sì oppure un no.

Se il singolo fatto viene espo-sto in maniera complessa o in-

voluta o con due o tre periodi, diventa difficile una risposta precisa. E diventa diffi cile una immediata comprensione anche

per il giudice, che magari in una udienza ha da trattare decine di fascicoli.

© Riproduzione riservata

Il modello del ricorso

TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE DEL ……

RICORSO

di Mario Rossi, residente in …......... Via....... Codice i scale ….........rappresentato…… e difeso dall’avvocato……, codice i scale …., pec ….., fax ….., ed elettivamente domiciliato presso lo studio dell’avvocato ……, in ……, via ……, n. ……come da procura speciale a margine del presente atto

ricorrente

CONTRO

Amministrazione, legale rappresentante, codice i scale, sede,

resistente

e nei confronti di

……, codice i scale residente in ……, via ……, n. ……;

controinteressato

per l’annullamento, previa adozione di idonee misure cautelari

del provvedimento emesso da ……, in data ……, prot. n. ……, notii cato in data/conosciuto in data ……, con il quale …... (descrivere contenuto)

…; di tutti gli atti presupposti, preparatori, connessi e consequenziali, e, in particolare, dei seguenti ulteriori atti: .……

nonché perla condanna dell’Amministrazione resistente alla adozione delle misure idonee a tutelare la • situazione giuridica soggettiva dedotta in giudizio, disponendo altresì le misure idonee ad assicurare l’attuazione del giudicato, compresa la nomina di un commissario ad acta.Con istanza istruttoria volta all’acquisizione di tutti gli atti del procedimento, e in parti-• colare, i seguenti atti e documenti: …............Con istanza istruttoria di acquisire testimonianza scritta sui seguenti capi: …..........• Si indicano quali testimoni i signori: nome e indirizzo• Con istanza istruttoria di consulenza tecnica d’ufi cio/verii cazione sui seguenti quesiti: • .....Con riserva di presentazione di motivi aggiunti di ricorso.• Con istanza del difensore di audizione in camera di consiglio.• Con rimborso del contributo unii cato e vittoria di spese, compensi professionali e ac-• cessori di legge (Cpa e Iva).

***

Il sig. Mario Rossi, come sopra rappresentato e difeso, svolge le seguenti considerazioni in fatto e diritto.

FATTO

narrare vicende di fatto

DIRITTO

Il sig. Mario Rossi, fatta riserva di proporre eventuali motivi aggiunti, impugna i provvedimenti amministrativi sopra citati in quanto illegittimi per i motivi di diritto che seguono.

Trattazione di questioni pregiudiziali e preliminari: giurisdizione; competenza; legittima-• zione del ricorrente; interesse a ricorrereViolazione di legge, e in particolare, dell’art. ……, della Costituzione, legge ……, rego-• lamento ….

Incompetenza dell’autorità amministrativa emanante

Violazione di legge, e, in particolare, dell’art. 3, legge 7 agosto 1990 n. 241- carenza o • difetto di motivazioneEccesso di potere; carenza o difetto di istruttoria; •

Istanza cautelare

Per quanto attiene al presupposto del “fumus boni iuris” si richiamano le osservazioni di cui sopra, da cui risulta, sostanzialmente, l’illegittimità degli atti impugnati.

Sotto il proi lo del “periculum” si osserva, che …...

Si insta, pertanto, afi nché l’Ecc.mo T.A.R. voglia disporre idonea misura cautelare volta a sospendere l’efi cacia del provvedimento impugnato o altra misura cautelare di natura propulsiva considerata maggiormente idonea

[[[]]]

Per i motivi sopra esposti il sig. Mario Rossi, come sopra rappresentato, chiede all’Ecc.mo TAR di accogliere il ricorso con tutte le statuizioni sopra formulate nonché l’istanza cautelare.

***

Ai sensi e per gli effetti dell’art. 136, c. 1, c.p.a., si indicano Per le comunicazioni i seguenti recapiti: fax....., posta elettronica certii cata …...

Si producono i seguenti documenti: copia del provvedimento impugnato; istanza di i ssazione di udienza per la trattazione del merito; contratto con il cliente; documenti probatori: …..

Ai sensi del DPR 115/2002 si dichiara che il valore della causa è ….. ed è quindi dovuto il contributo unii cato di Euro …..

Con osservanza.

Data e i rma avvocato

Il ricorso deve contenere

distintamente:

Gli elementi identifi cativi del ricorrente, del suo difensore e delle parti nei cui confronti il ricorso è proposto

L’indicazione dell’oggetto della domanda, ivi compre-so l’atto o il provvedimento eventualmente impugnato, e la data della sua notifi-cazione, comunicazione o comunque della sua cono-scenza

L’indicazione dei provvedi-menti chiesti al giudice

L’indicazione dei mezzi di prova

L’esposizione sommaria dei fatti

I motivi specifici su cui si fonda il ricorso, a pena di inammissibilità

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

“Direzione e controllo”. Ovvero DireCo. È già nel nome la sostanza dello studio di Dottori Com-mercialisti di Vicenza fondato nel 2010 da An-

drea Onori e Elena Mistrorigo, professionisti specializzati nella gestione delle crisi d’impresa e nella riorganizzazione aziendale. L’intreccio delle rispettive competenze (Onori si occupa di predisposizione dei Modelli 231, di antiriciclag-gio e di accertamento, Mistrorigo è curatore fallimentare e commissario giudiziale) garantisce la massima esperienza e professionalità nella predisposizione dei piani di ristruttura-zione aziendale e nei piani attestati di risanamento. Onori, su cosa puntate per la rinascita delle imprese in crisi?

Sui nuovi fattori di competitività, che non sono solo di mer-cato, prodotto e marketing, ma anche di innovazione della struttura, dei processi manageriali, del controllo interno e della propria governance, anche con un sguardo all’etica aziendale. Mi riferisco in particolare alla finanza, all’ambien-te, ai rapporti con il fisco e con l’amministrazione finanziaria in generale.Può descriverci l’approccio della vostra proposta?

Partiamo dall’analisi della posizione del cliente, valutando attentamente i fattori di successo già presenti e le criticità dell’azienda, quindi definiamo i possibili miglioramenti, gli errori e i rischi da eliminare. Teniamo molto a far capi-

re all’imprenditore che prendere co-scienza della crisi, del cambiamento in corso e delle scelte necessarie per risollevarsi, è fondamentale. Questo vuol dire, in alcuni casi, decidere per un’innovazione anche nel processo di decisione e quindi nella direzione aziendale. Una volta “fotografata” l’azienda, un ottimo modo per concretizzare un riordino aziendale è la creazione, predisposizione, realizzazione e attuazione pratica del Modello 231.Come viene applicato?

È un modello di organizzazione, gestione e controllo dell’a-zienda che permette di gestire i rischi presenti al suo interno. Ma non è un modello che può essere “copiato” da un’azien-da all’altra. Va pensato e creato su misura. Lo scopo è limitare la responsabilità amministrativa delle società e degli enti sotto tanti punti di vista: ambientale, di sicurezza sul lavoro, finanziario, amministrativo, fiscale e antiriciclaggio. Un lavo-ro complesso. Con questo modello l’azienda gestisce i rischi insiti nello svolgimento della propria attività. E così si può rafforzare strutturalmente e riaffermare la solidità della sua presenza sul mercato. Il tutto si riflette in un una maggiore capacità di produrre reddito e quindi in una rinnovata stabi-

lità economico-finanziaria. Ritrovare questa sicurezza è un investimento sul futuro e sulla continuità aziendale.E dopo, cosa prevede il modello in

questione?

La gestione dell’accertamento, sia in modo passivo sia attivo. Nel primo caso, l’azienda si presenta da noi con

già una procedura di accertamento in essere: il nostro studio l’assiste dalla analisi del Processo verbale di constatazione alla presentazione del ricorso, al deposito di istanze di au-totutela o alla proposizione di istanze di accertamento con adesione. Per gestione attiva intendiamo invece l’analisi e il controllo delle procedure amministrative volte alla deter-minazione della liquidazione delle imposte. Analizziamo cioè la correttezza dell’applicazione delle norme contabili, verifichiamo il procedimento di predisposizione delle di-chiarazione fiscali (Redditi, IVA, 770) e verifichiamo quindi il rispetto delle norme inerenti (TUIR, DPR 633/72, DPR 600/73), così da limitare o persino annullare il rischio di contenzioso con l’Amministrazione finanziaria, nel pieno rispetto delle norme e delle circolari emanate.

Studio DIRECO

Dottori commercialisti e revisori legali

Contra’ San Francesco, 34 – VicenzaTel. 0444 320394 – Fax 0444 234034www.studiodireco.com

Il risanamento aziendale e il Modello 231La rinascita di un’impresa in crisi parte da una pianificazione studiata ad hoc

che mira prima di tutto a eliminare i rischi. Come spiega l’esperto

La mediazione è ormai un realtà del nostro si-stema giudiziario. “Per questo non può e non deve essere fermata, ma solo migliorata” af-

ferma Andrea Onori, responsabile e amministratore unico dell’ente di conciliazione e mediazione ECM Veneto Srl (www.ecmveneto.org). “Stravolgerla o addirittura eliminarla come alcuni preannunciano o sperano sarebbe un errore, anche economico, che il nostro Paese in questo momento non si può permet-tere. L’obiettivo della mediazione è mantenere e svi-luppare uno spazio di libertà e sicurezza attraverso un miglior accesso al sistema giustizia, prevedendo la possibilità di ricorrere a metodi extragiudiziali di risoluzione delle controversie. È quindi lo strumento più idoneo a una risoluzione extragiudiziaria delle liti, conveniente oltre che rapida”.Secondo la norma sono possibili tre tipi di media-zione: facoltativa, obbligatoria e contrattuale. Tutti possono accedervi, purché la controversia insorga nell’ambito della materia civile e commerciale e sia incentrata su diritti disponibili. Il ricorso alla mediazione è obbligatorio solo per le controversie in materia di diritti disponibili, come successioni ereditarie, divisioni, locazione, affitto di aziende, risarcimento danni da responsabilità medica, in ma-teria di condominio nonché il risarcimento danni derivante dalla circolazione di veicoli stradali e

natanti. “Il nostro Organismo prevede fin dall’ini-zio il coinvolgimento e la presenza di tutte le parti interessate, nel rispetto della riservatezza delle infor-mazioni e della confidenzialità che caratterizza cia-scun procedimento” continua Onori. “Fulcro della procedura è il mediatore che accompagna le parti nella ricerca del soddisfacimento dei reciproci inte-ressi. Si potrebbe sintetizzare così: il diritto divide, la mediazione unisce. Perché il diritto, in quanto tale, dice chi ha torto e chi ha ragione rispetto alle norme ma trascura altri aspetti reali come il mantenimento

dei rapporti personali. La mediazione, invece, uni-sce nel senso che cerca un reale accordo tra le parti bilanciando le ragioni di entrambe e lasciando sullo sfondo le questioni teoriche del diritto”.I mediatori di E.C.M. Veneto, oltre a essere tecni-ci specializzati nelle materie per le quali vengono individuati, seguono periodicamente dei corsi di aggiornamento professionale in materie speciali-stiche e soprattutto in tecniche di negoziazione e gestione dei conflitti personali. “Un lavoro facilitato dalla presenza di avvocati che hanno colto lo spi-rito e l’essenza dell’istituto” spiega il Responsabi-le dell’Organismo. “Ma purtroppo non sono tutti. Da una analisi statistica dei procedimenti che si sono svolti presso il nostro organismo, è emerso che l’accordo si è raggiunto sempre e solo quando erano presenti le parti interessate al conflitto, anche con la presenza degli avvocati, ma mai quando i legali erano le uniche parti attive. Questo perché il mediatore cerca di far ricominciare un dialogo e ri-comporre un rapporto, cosa possibile solo se le parti in conflitto sono presenti”. ECM Veneto si prefigge anche la diffusione della cultura della mediazio-ne con incontri volti a far conoscere agli effettivi utilizzatori prerogative e caratteristiche di questo prezioso istituto così poco conosciuto ancora nel nostro Paese.

La mediazione come alternativa concreta alla Giustizia ordinaria

In Italia non è ancora molto conosciuta dai veri interessati, cioè le parti in conflitto. Eppure, la mediazione non ha controindicazioni, solo vantaggi. Eccoli

STUDIO

DI��CO

DOTTORI COMMERCIALISTI E REVISORI LEGALI

SPECIAL ADVERTISING SECTION

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

13Lunedì 24 Settembre 2012Lunedì 24 SIL CODICE DELLA STRADA

Tre risoluzioni per allargare l’obbligo anche all’accertamento da parte di una pattuglia

Autovelox solo a debita distanzaAlmeno un chilometro tra il dispositivo e la segnalazione

Pagina a cura DI STEFANO MANZELLI

ED ENRICO SANTI

Almeno un chilometro tra autovelox e segnale che impone il limite di velocità. Presegnala-

mento e visibilità delle posta-zioni. Sono di grande rilievo e impatto le disposizioni introdot-te dal legislatore negli ultimi anni per regolamentare l’uso dei dispositivi che controllano la velocità dei veicoli. Ma in questi giorni le interpretazioni ministeriali su alcuni specifi ci aspetti dell’impiego degli au-tovelox, in particolare quelle sulla distanza dal segnale di velocità, sono state oggetto di critiche dagli organi parlamen-tari. La commissione trasporti della camera nella seduta del 13 settembre 2012 ha infatti approvato tre risoluzioni che impegnano il governo a ricon-siderare le indicazioni contenu-te nella circolare del 12 agosto 2010, nel senso di chiarire che la disposizione di cui all’art. 25 della legge n. 120/2010 relati-va alla distanza non inferiore a un chilometro dei dispositivi di controllo rispetto al segnale che impone il limite di velocità è applicabile anche ai casi in cui l’accertamento dell’illecito è ef-fettuato con la presenza di un organo di polizia stradale.

Distanza dal segnale di velocità. L’ultima modifi ca in-trodotta dall’art. 25 della legge 120/2010 prevede che con de-creto del ministro delle infra-strutture e dei trasporti, devo-no essere defi nite le modalità di collocazione e uso dei disposi-tivi o mezzi tecnici di control-lo, fi nalizzati al rilevamento a distanza delle violazioni delle norme di comportamento di cui all’art. 142 del codice della stra-da, che fuori dei centri abitati non possono comunque essere utilizzati o installati a una di-stanza inferiore a un chilometro dal segnale che impone il limite di velocità.

Ma con la circolare prot. n. 300/A/11310/10/10/101/3/3/9 del 12 agosto 2010, il ministero dell’interno, discostandosi dal dettato normativo e sostituen-dosi di fatto al previsto decre-to attuativo mai emanato, ha affermato che fuori dai centri abitati solo gli autovelox fi ssi devono essere posizionati ad al-meno un chilometro dal segnale stradale che impone il limiti di velocità. L’obbligo di rispettare la distanza minima non riguar-da invece i casi in cui l’accerta-mento dell’illecito è effettuato dalla polizia stradale. Di fronte a questa discrasia fra il detta-to normativo e l’interpretazio-ne del ministero dell’interno, la commissione trasporti della camera ha approvato le tre ri-soluzioni.

Presegnalamento e visi-bilità. Ai sensi dell’art. 3 del decreto legge n. 117 del 3 ago-

sto 2007 tutti i dispositivi per il controllo elettronico della velocità in funzione sulla rete stradale devono essere ben vi-sibili e segnalati. In attuazione di tale disposto, il decreto del ministero dei trasporti del 15 agosto 2007 ha specifi cato che le postazioni di controllo posso-no essere segnalate con cartelli stradali di indicazione tempora-nei o permanenti, con segnali stradali luminosi a messaggio variabile o con dispositivi di se-gnalazione luminosi installati su veicoli. I segnali stradali di indicazione devono essere rea-lizzati con un pannello rettan-golare, di dimensioni e colore di fondo propri del tipo di strada

sul quale sono installati. Sul pannello deve essere riporta-ta l’iscrizione «controllo elet-tronico della velocità» oppure «rilevamento elettronico della velocità», eventualmente inte-grata con il simbolo o la deno-minazione dell’organo di polizia stradale che attua il controllo. I segnali stradali e i dispositivi di segnalazione luminosi devono essere installati con adeguato anticipo rispetto al luogo in cui viene effettuato il rilevamento della velocità, e in modo da ga-rantirne il tempestivo avvista-mento, in relazione alla velocità locale predominante. La distan-za fra i segnali o i dispositivi e la postazione di rilevamento

della velocità deve essere valutata in relazione allo sta-to dei luoghi; in particolare è necessario che non vi siano tra il segnale e il luogo di effetti-vo rilevamento intersezioni stradali che comporterebbero la ripetizione del messaggio dopo le stesse, e comunque non superiore a 4 km. Come indica-to dalla direttiva ministeriale del 14 agosto 2009, salvo casi particolari in cui l’andamento plano-altimetrico della strada o altre circostanze contingenti rendono consigliabile collocarlo a una distanza maggiore, come distanza minima adeguata fra il segnale e la postazione di con-

trollo si può considerare quel-la indicata, per ciascun tipo di strada, dall’art. 79, c. 3, del regolamento di esecuzione e at-tuazione del codice della strada per la collocazione dei segnali di prescrizione. Questa distanza minima, infatti, consente di ga-rantire il corretto avvistamento del segnale da parte degli uten-ti in transito. Circa l’obbligo di piena visibilità delle postazioni di controllo, comunque, il riferi-mento deve essere fatto sempre solo alle strumentazioni e non anche agli agenti operanti. Que-sto aspetto è già stato chiarito anche dal ministero dei traspor-ti con un parere del 6 ottobre 2009. L’art. 183 del regolamen-to stradale, infatti, richiede che gli agenti del traffi co siano ben percepibili quando effettua-no segnalazioni in mezzo alla strada o si trovino ad operare in condizioni di scarsa visibili-tà, serali o notturne. L’obbligo di conoscibilità del controllo au-tovelox riguarda la sola posta-zione, e dunque gli agenti non sono tenuti a rendersi visibili. E se l’accertamento della velo-cità viene effettuato utilizzando il telelaser? Con una circolare del 15 marzo 2010 il Ministe-

ro dell’interno ha chiarito che in caso di utilizzo di dispositivi che rilevano la velocità dei veico-li in avvicinamento, la distanza minima di posizionamento del-la segnaletica di preavviso va riferita alla distanza che deve almeno intercorrere fra il luogo di posizionamento della segna-letica e il punto di rilevamento delle infrazioni, senza dunque fare riferimento al punto in cui è collocata la strumentazione. Questo perché la distanza deve essere adeguata per garantire il tempestivo avvistamento della postazione.

© Riproduzione riservata

I dispositivi di controllo della velocità devono essere utilizzati nel rispetto delle norme sulla riservatezza personale. Peral-tro, l’applicazione della normativa sulla tu-tela della riservatezza personale, riferita al trattamento delle immagini, comprese anche quelle registrate nei controlli con documentazione video, è obbligatoria solo nei casi in cui permetta di identifi care un soggetto anche in via indiretta, cioè attra-verso il collegamento con altre informazio-ni, come per esempio le visure dei proprie-tari dei veicoli. In ogni caso, gli apparecchi di rilevazione, pur potendo effettuare un continuo monitoraggio del traffi co, devono memorizzare le immagini solo in caso di infrazione.

La registrazione continua del monitorag-gio del traffi co deve essere conservata in forma di dati anonimi, senza possibilità di identifi cazione dei veicoli o delle perso-ne. Le immagini e le riprese video devono essere usate solo per l’accertamento e la contestazione degli illeciti stradali, fatta salva la possibilità di utilizzo dei dati per fi ni giudiziari; inoltre, devono essere nella disponibilità solo del personale responsa-bile degli organi di polizia e dagli incaricati del trattamento e della gestione dei dati. Le immagini possono essere conservate solo per il periodo di tempo strettamente necessario all’applicazione delle sanzioni e alla defi nizione dell’eventuale contenzioso, adottando tutti gli accorgimenti di sicurez-

za utili ad evitare l’accesso non autorizzato ai dati e alle immagini trattate. Le foto-grafi e o le riprese video che costituisco-no fonte di prova per gli illeciti accertati non devono mai essere inviate al domicilio dell’intestatario del veicolo unitamente al verbale di contestazione. Tuttavia il destinatario del verbale ha diritto di prende-re visione della documenta-zione fotografi ca o del video. Peraltro, al momento dell’ac-cesso devono essere oscurati o resi non riconoscibili i pas-seggeri presenti a bordo del veicolo controllato.

Le esigenze di riservatez-za personale escludono la possibilità di effettuare il rilevamento della velocità con sistemi automatici, sen-za contestazione immediata della violazione, attraverso la ripresa fotografi ca fron-tale del veicolo e la memo-rizzazione di immagini che permettano di identifi care le persone che vi si trovano a bordo. Sono invece legittime le riprese frontali realizza-te con l’ausilio di dispositivi laser impiegati per la con-testazione immediata delle violazioni.

Da rispettare la riservatezza personale

Cinque anni di interpretazioni

Decreto legge n. 117 del 3 agosto 2007

Prevede l’obbligo di segnalare e rendere visibili le postazioni di controllo della velocità

Decreto del ministero dei trasporti

del 15 agosto 2007Dà attuazione alle disposizioni dell’art. 3 del dl n. 117/2007

Direttiva del ministro dell’interno

del 14 agosto 2009

La direttiva del ministro Maroni sul controllo della velocità dei veicoli da parte degli organi di polizia stradale

Legge n. 129 del 29 luglio 2010

Dispone che un dm dovrà dei nire le modalità di collocazio-ne e uso degli autovelox, che fuori dei centri abitati devono essere installati a una distanza di almeno un km dal segnale di velocità massima

Circolare del ministero dell’interno

del 12 agosto 2010

Fuori dai centri abitati l’obbligo di posizionamento ad alme-no un chilometro dal segnale stradale che impone il limiti di velocità vale solo gli autovelox i ssi

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

14 Lunedì 24 Settembre 2012 I M P R E S A

La Cassazione: è nulla la cartella di pagamento notii cata al liquidatore dell’impresa

Società estinta? Stop al processoLa cancellazione dal registro annulla il soggetto giuridico

Pagina a cura DI CINZIA DE STEFANIS

La cancellazione dal re-gistro delle imprese di una società «determina l’estinzione del sogget-

to giuridico e la perdita del-la sua capacità processuale». Quindi, una volta liquidata e cancellata la società di capi-tali dal registro delle imprese, il processo tributario non può proseguire né nei confronti della persona giuridica (non più esistente) né nei confron-ti dell’ex liquidatore o dell’ex socio-amministratore, atteso che la legge non prevede al-cun subentro automatico di costoro nei rapporti con l’am-ministrazione finanziaria. È il principio espresso dai giu-dici della Cassazione civile, sezione V, con la sentenza 5-09-2012, n. 14880.

Il caso. A un liquidatore di una società cooperativa a responsabilità limitata can-cellata dal registro delle im-prese veniva notificata una cartella di pagamento relati-va ad obbligazioni di natura fiscale (Iva 1992). Il liquida-tore impugnava la cartella esattoriale eccependo la il-legittimità della notifica nei suoi confronti, sul rilievo che la società era stata cancellata dal registro delle imprese che la procedura di liquidazione era stata chiusa e, quindi, non era più legittimata ad alcuna operazione. I giudici di merito di entrambi i gradi hanno accolto il ricorso del liquidatore.

L’Agenzia delle entrate proponeva ricorso denun-ciando la violazione e falsa applicazione dell’art. 145 cpc, sostenendo che la cartella di pagamento è stata corretta-mente notificata al liquida-tore e che, comunque, la mo-tivazione della Commissione tributaria regionale appare incomprensibile nella parte in cui conferma la decisione di primo grado sul presup-posto della intrasmissibilità delle sanzioni.

Il ricorso presentato dalle Entrate veniva rigettato da parte dei giudici della Corte di cassazione.

La posizione della Cor-te di cassazione. Queste le motivazioni del rigetto degli Ermellini: «Una volta liqui-data e cancellata la contri-buente società di capitali dal registro delle imprese, il processo tributario non può proseguire né nei confronti della persona giuridica, non più esistente, né nei confron-ti dell’ex liquidatore o dell’ex socio-amministratore, atteso che la legge non prevede al-cun subentro automatico di costoro nei rapporti con l’am-ministrazione finanziaria». Infatti, la cancellazione dal registro delle imprese di una società «determina l’estinzio-ne del soggetto giuridico e la perdita della sua capacità processuale.

Ne consegue che, nei pro-cessi in corso, anche se essi non siano interrotti per man-cata dichiarazione dell’even-to interruttivo da parte del difensore, la legittimazione sostanziale e processuale, at-tiva e passiva, si trasferisce automaticamente, ex art. 110 cod. proc. civ., ai soci, che, per effetto della vicenda estinti-va, divengono partecipi della comunione in ordine ai beni residuati dalla liquidazione o sopravvenuti alla cancellazio-ne, e, se ritualmente evocati in giudizio, parti di questo, pur se estranei ai precedenti gradi del processo».

Ne consegue che la cartel-la erroneamente è stata no-tificata al liquidatore, perché obbligati erano i soci parteci-pi della comunione dei beni residuati o sopravvenuti alla estinzione.

In applicazione di tale principio, questa Corte ha chiarito che un contenzioso tra una Agenzia fiscale e il liquidatore di una società estinta, al quale sia stata er-roneamente notificata, come nella specie, una cartella esattoriale per debiti della società, ha a oggetto una lite sostanzialmente «impropo-nibile», perché la cartella a suo tempo notificata è priva di efficacia «a cagione della già avvenuta estinzione del soggetto passivo dell’obbliga-zione afferente» .

© Riproduzione riservata

LA MASSIMA

La cancellazione dal re-gistro delle imprese di una società «determina l’estinzione del sogget-to giuridico e la perdita della sua capacità pro-cessuale». Una volta li-quidata e cancellata la contribuente società di capitali dal registro del-le imprese, il processo tributario non può pro-

seguire né nei confronti della persona giuridica, non più esistente, né nei confronti dell’ex liquida-tore o dell’ex socio-am-ministratore, atteso che la legge non prevede al-cun subentro automatico di costoro nei rapporti con l’amministrazione i -nanziaria.

La posizione della giurisprudenza...

La cancellazione della società dal Registro del-le imprese ha solo fun-zione di pubblicità (Trib. Torino - Sez. III - Ordinanza 10 giugno - 11 luglio 2008)

Per le società o, più in generale, per le persone giuridiche, l’in-terruzione del processo ex artt. 299 e ss. cpc è determinata dalla «estinzione». Sennonché, nonostante il parare contrario di una parte della dottrina, deve condividersi l’orientamento della Cassazione, secondo cui il momento in cui si perfeziona l’evento estintivo non coincide con il completamento del procedimento di liquidazione e la conseguente cancellazione dal registro delle imprese, essendo invece necessario l’esaurimento effettivo di tutti i rapporti facenti capo all’ente e, in particolare, i proces-si pendenti. In altre parole, l’atto formale di cancellazione della società dal registro delle imprese ha solo funzione di pubblicità, ma non ne determina l’estinzione, ove non siano ancora esauriti tutti i rapporti giuridici facenti capo alla società stessa a seguito della procedura di liquidazione, con la conseguenza che, i no a tale momento, permane la legittimazione processuale in capo alla società che la esercita a mezzo del legale rappresentante. Quindi, poiché la messa in liquidazione della società non determina la sua estinzione né fa venir meno la sua rappresentanza in giudizio, che è determinata invece soltanto dalla effettiva liquidazione dei rapporti giuridici pendenti che alla stessa facevano capo e dalla dei nizione di tutte le controversie in corso con i terzi, ne deriva che una società costituita in giudizio non perde la legittimazione processuale e che la rappresentanza sostanziale e processuale della stessa permane, per i rapporti rimasti in sospeso e non dei niti, nei medesimi organi che la rappresentavano prima del disposto procedimento di liquidazione, restando esclusa l’inter-ruzione dei processi pendenti.

La cancellazione dal Re-gistro delle imprese de-termina l’estinzione della società (Corte di cassazione - Sezioni unite civili - Sentenza del 22 febbraio 2010 n. 4062)

Le Sezioni unite della Suprema corte, hanno stabilito che «l’iscri-zione della cancellazione della società di capitali nel Registro delle imprese, determina, dal 1° gennaio 2004, data d’entrata in vigore della modii ca normativa apportata all’art. 2495 c.c., l’estinzione della società».

... e quella delle Entrate

Agenzia entrate - Ris. 27 luglio 2011 n. 77/E

L’Agenzia delle entrate ha chiarito che a seguito della mo-dii ca dell’art. 2495 c.c., introdotta con il dlgs n. 6 del 2003, all’interno della Cassazione si sono manifestati due diversi orientamenti in ordine agli effetti della cancellazione della società dal Registro delle imprese:

secondo un primo indirizzo la cancellazione della so-• cietà dal Registro delle imprese non determina l’estin-zione della società laddove non fossero esauriti tutti i rapporti giuridici ad essa facenti capo; il secondo (e più recente) indirizzo attribuisce natura • costitutiva.

Dal punto di vista i scale si è posto, tra l’altro, il problema della gestione delle sopravvenienze attive che dovessero emergere a seguito dell’estinzione della società, così come quello dell’esecuzione dei rimborsi d’imposta. Il primo proi lo non è stato né disciplinato dal legislatore, né affrontato dalla Corte di cassazione, cosicché la dottrina ha tentato di individuare una soluzione:

taluni hanno ipotizzato la necessità della nomina di un • curatore speciale; altri, invece, hanno invocato il potere del giudice del • Registro di «cancellare la cancellazione»; altri ancora, ini ne, sostengono la tesi secondo cui sui • beni mobili e immobili non liquidati, una volta cancellata ed estinta la società, si forma una comunione tra gli ex soci per quote uguali a quelle di liquidazione.

Tale ultima interpretazione è condivisa dall’Agenzia, per-tanto, gli elementi patrimoniali attivi non compresi nel bi-lancio di liquidazione in quanto non conoscibili a quella data, devono essere attribuiti proporzionalmente ai soci, tra i quali si instaura un rapporto di comunione ordinaria ai sensi dell’art. 1100 del c. c., simile, in linea generale, a quello degli eredi.

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

15Lunedì 24 Settembre 2012Lunedì 24 Settembre 20I M P R E S A

Il parere del ministero: possibilità negata sia nei casi facoltativi sia in quelli obbligatori

Srl, il supplente non s’ha da fareVeto dello Sviluppo economico alla nomina di altro sindaco

Pagina a cura DI FRANCESCO PAU

Sindaco supplente? C’è il veto del ministero per le srl. Nel caso di srl dota-te di organo di controllo

monocratico non è prevista la nomina di sindaci supplenti neanche quando fosse prevista come mera facoltà e non come obbligo.

Il ministero dello sviluppo economico è intervenuto con il parere del 28 agosto 2012 sulla duplice richiesta di chiarimen-ti (dagli uffi ci del registro delle imprese di Lecce e Novara) in merito alla questione se debba o meno considerarsi obbligatoria, per una società a responsabilità limitata che abbia un organo di controllo monocratico, la nomi-na di sindaci supplenti. Più pre-cisamente nei quesiti si richie-deva al Mise se fosse possibile, ovvero doverosa la nomina di un sindaco supplente.

Il codice stabilisce l’obbligato-rietà per la srl di dotarsi di un organo di controllo o di un revi-sore se il capitale sociale non è inferiore a quello minimo stabi-lito per le società per azioni. Se l’obbligatorietà scatta, quindi, solo al superamento di una de-terminata soglia i soci possono comunque nell’atto costitutivo prevedere, determinandone le competenze e i poteri, ivi com-presa la revisione legale dei conti, la nomina di un organo di controllo o di un revisore. Se lo statuto non dispone diversa-mente, l’organo di controllo è costituito da un solo membro effettivo. Nulla dice l’articolo in merito all’eventuale nomina di sindaci supplenti.

La nomina di un organo di controllo comporta l’applicazio-ne delle disposizioni sul collegio sindacale previste per le società per azioni. L’art. 2397 c.c. rego-la la composizione del collegio sindacale nella spa stabilendo che deve comporsi di tre o cin-que membri effettivi, soci o non soci e che devono essere nomi-

nati due sindaci sup-plenti. Dal raffronto tra i due testi il Mise ha ritenuto di dover interpretare la vo-lontà del legislatore nel senso di evitare, per la srl, le compli-cazioni collegate alla previsione di un sin-daco supplente. Sia il riferimento al «solo membro effettivo» contenuto nell’art. 2477 sia il raffronto della disposizione medesima con l’art. 2397 cod. civ., in cui, rileva il Mise, la no-

mina dei sindaci supplenti è non solo contemplata, ma obbli-gatoria, induce alla conclusione che il legislatore abbia inteso per tale configurazione base dell’organo di controllo della srl, evitare le complicazioni collega-te alla previsione di un sindaco supplente.

Tale tesi troverebbe altre-sì fondamento proprio nel ri-mando che l’art. 2477 fa alla normativa per le spa: «Nel caso di nomina di un organo di controllo, anche monocrati-co, si applicano le disposizioni sul collegio sindacale previste per le società per azioni». Ora l’articolo in oggetto prevede la

nomina di sindaci supplenti ma solo in relazioni a collegi sin-dacali (tre o cinque membri) e non sembra quindi applicabile all’ipotesi dell’organo monocra-tico della srl. Proprio in virtù della mancanza di una norma ad hoc per l’organo monocrati-co l’unica previsione applica-bile risulterebbe essere quella dell’art. 2477 e, poiché in tale norma nulla si dice sul sinda-co supplente, se ne deduce «sia nel caso di previsione volonta-ria dell’organo monocratico, sia in caso di nomina obbligatoria dello stesso, quest’ultimo possa essere attualmente composto da un solo membro effettivo, non

risultando prevista la nomina di sindaci supplenti.

Il Mise si spinge oltre affer-mando che la nomina del sup-plente non solo non si obbligato-ria ma che addirittura potrebbe «non essere prevista neppure in via facoltativa». Il divieto, verrebbe in tal caso motivato con il riferimento al principio di tipicità di cui all’art. 2188 c.c. che prevede l’istituzione del registro delle imprese per le iscrizioni previste dalla leg-ge. Trattasi di conclusione (il negare anche la possibilità di prevedere facoltativamente un supplente) che si spinge forse troppo oltre nell’analisi di ri-costruzione della volontà del legislatore fi no a invadere un campo, quello della volontà dei soci espressa nell’atto costitu-tivo, sul quale invece il legisla-tore non era, nel caso di specie, espressamente intervenuto. Il concetto, affermato nel parere, secondo cui eventuali previsio-ni, presenti nell’atto costitutivo, di nomina di sindaci supplenti del sindaco unico effettivo sa-rebbero da considerarsi ai fi ni dell’iscrizione nel registro delle imprese, tamquam non esset, in quanto in contrasto con il prin-cipio di tipicità elle iscrizioni stesse appare un po’ forzato e, a sua volta, potenzialmente in contrasto con l’autonomia sta-tutari concessa ai soci. È con l’atto costitutivo, infatti, che i soci (se non obbligati per legge) hanno la facoltà di nominare un organo di controllo o un reviso-re. Il negare la possibilità di prevedere anche in via facolta-tiva, la nomina di un supplente equivale a diminuire il potere di nomina dei soci espressa-mente riconosciuto dalla legge. Tra le materie riservate alla competenza dei soci rientra espressamente la nomina nei casi previsti dall’articolo 2477 dei sindaci e del presidente del collegio sindacale o del soggetto incaricato di effettuare la revi-sione legale dei conti.

Più condivisibile appare inve-ce il rinvio alla disciplina previ-sta dall’art. 2397 c.c. nell’ipotesi in cui la Srl dovesse prevedere la nomina di un organo di con-trollo non monocratico. In quel caso troverà dunque applicazio-ne l’art. 2397 c.c., per cui il colle-gio sindacale sarà composto da 3 o 5 membri effettivi e dovranno essere anche previsti due sinda-ci supplenti. L’art. 2477 c.c. (mo-difi cato dall’art. 14, comma 13, della legge 183/2011), in vigore dal 1° gennaio 2012, non com-porta comunque la decadenza dei collegi sindacali in carica nel momento di entrata in vigo-re della norma. Allo stesso modo deve ritenersi legittimo l’accordo dei soci che preveda una com-posizione collegiale dell’organo ben potendo inoltre la nomina dei sindaci essere oggetto di un diritto particolare, ex art. 2468 c.c.

© Riproduzione riservata

COME PROCEDERE

Sindaco e revisione legale dei conti nella

srl: facoltatività

La nomina dell’organo di controllo nelle srl è regolata dall’articolo 2377 c.c in base la quale l’atto costitutivo può prevedere, determi-nandone le competenze e i poteri, ivi compresa la revisione legale dei conti, la nomina di un organo di controllo o di un revisore. Se lo statuto non dispone diversamente, l’organo di controllo è costituito da un solo membro effettivo.Nel caso di nomina di un organo di controllo, anche monocratico, si applicano le disposizioni sul collegio sindacale previste per le società per azioni.

Sindaco e revisione legale dei conti nella

Srl: obbligatorietà

La nomina dell’organo di controllo o del revisore è obbligatoria se il capitale sociale non è inferiore a quello minimo stabilito per le società per azioni. La nomina dell’organo di controllo o del revisore è altresì obbli-gatoria se la società:

è tenuta alla redazione del bilancio consolidato; a. controlla una società obbligata alla revisione legale dei conti; b. per due esercizi consecutivi ha superato due dei limiti indicati c. dal primo comma dell’articolo 2435-bis.

Al riguardo l’art. 2435-bis stabilisce che le società, che non ab-biano emesso titoli negoziati in mercati regolamentati possono redigere il bilancio in forma abbreviata quando, nel primo esercizio o, successivamente, per due esercizi consecutivi, non abbiano superato due dei seguenti limiti:

totale dell’attivo dello stato patrimoniale: 4.400.000 euro;1. ricavi delle vendite e delle prestazioni: 8.800.000 euro;2. dipendenti occupati in media durante l’esercizio: 50 unità.3.

L’obbligo di nomina dell’organo di controllo o del revisore di cui alla lettera c) del terzo comma cessa se, per due esercizi consecutivi, i predetti limiti non vengono superati. L’assemblea che approva il bilancio in cui vengono superati i limiti indicati al secondo e terzo comma deve provvedere, entro trenta giorni, alla nomina dell’organo di controllo o del revisore. Se l’assemblea non provvede, alla nomina provvede il tribunale su richiesta di qualsiasi soggetto interessato

Il collegio sindacale nelle spa

Secondo quanto previsto dall’art. 2397 c.c. (cui la normativa in materia di organo di controllo per le srl espressamente rinvia) il col-legio sindacale si compone di tre o cinque membri effettivi, soci o non soci. Devono inoltre essere nominati due sindaci supplenti.Almeno un membro effettivo e uno supplente devono essere scelti tra i revisori legali iscritti nell’apposito registro. I restanti membri, se non iscritti in tale registro, devono essere scelti fra gli iscritti negli albi professionali individuati con decreto del ministro della giustizia, o fra i professori universitari di ruolo, in materie econo-miche o giuridiche.

Il parere del Ministe-ro per lo sviluppo

economico

Secondo il Mise il legislatore nel caso di nomina dell’organo mo-nocratico di controllo ha voluto evitare le complicazioni collegate alla previsione di un sindaco supplente.Inoltre, sempre secondo il Mise, «eventuali previsioni, presenti nell’atto costitutivo, di nomina di sindaci supplenti del sindaco unico effettivo sarebbero da considerare, ad avviso di questa Di-rezione generale, ai i ni delle iscrizioni nel registro delle imprese, tamquam non esset, in quanto in contrasto con ripetuto principio di tipicità delle iscrizioni stesse.

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

16 Lunedì 24 Settembre 2012 I M P R E S A

L’Inps ha autorizzato lo sgravio dell’11,50%. Domanda esclusivamente in via telematica

Edili, piccola boccata d’ossigenoVia libera alla riduzione contributiva per l’anno 2012

Pagina a cura DI CARLA DE LELLIS

Boccata d’ossigeno sul costo del lavoro per le imprese edili. L’Inps, infatti, ha dato il via li-

bera allo sconto per l’anno 2012 non risultando ancora emanato il previsto decreto di attuazione annuale. Si tratta della riduzio-ne dell’11,50% applicabile sulle contribuzioni previdenziali do-vute a Inps e Inail per gli operai occupati con un orario di lavoro di 40 ore settimanali. Le impre-se, pertanto, possono applicare lo sconto nella stessa misura dell’anno precedente previa istanza all’Inps che, a partire da quest’anno, si presenta esclusi-vamente in via telematica

Sconto edili. La riduzione contributiva è stata introdotta dalla legge n. 341/1995 limita-tamente al settore edile. In ori-gine valeva il 9,5%, poi è stato più volte prorogato e a partire dal 1997 è stato elevata alla misura dell’11,5% come tutto-ra vigente. Prima la legge n. 144/1999 e più tardi la legge n. 266/2002 hanno riattivato l’in-centivo, praticamente riconfer-mato ininterrottamente, anno dopo anno, fi no al 2006, subor-dinandone l’operatività all’ema-nazione di un decreto intermi-nisteriale annuale di conferma o di rideterminazione della mi-sura. Da ultimo, con la legge n. 247/2007 (protocollo welfare) il bonus è stato reso strutturale subordinandolo, tuttavia, a una verifi ca annuale da farsi entro il 31 maggio, al fi ne di valutare la possibilità che, con apposito decreto da adottarsi entro il 31 luglio dello stesso anno, possa essere confermata o ridetermi-nata (per l’anno di riferimento) la riduzione contributiva. Una volta decorsi 30 giorni dal pre-detto termine per l’emanazione del decreto, le imprese possono cominciare a utilizzare la ri-duzione contributiva fissata per l’anno precedente, salvo conguaglio da parte degli isti-tuti previdenziali in relazione all’effettiva riduzione accordata ovvero nel caso della mancata adozione del decreto stesso en-tro e non oltre il 15 dicembre dell’anno di riferimento.

O k a l l o sconto per il 2012. Poiché quest’anno il termine pre-visto per l’ado-zione è tra-scorso senza che il decreto fosse adotta-to, le aziende edili possono

dunque applicare lo sgravio nella misura prevista per l’an-no precedente, pari all’11,50%. Lo sgravio, ha spiegato l’Inps (messaggio n. 14113/2012) è applicabile per i periodi di paga da gennaio a dicembre 2012. Per poterne fruire è necessa-rio inoltrare apposita istanza telematica, cosa possibile dal 31 agosto 2012. L’Inps, infi ne, ha spiegato che diritto e misura

dello sgravio si consolideranno defi nitivamente entro il 15 di-cembre, data entro cui dovreb-be essere emanato il relativo decreto ministeriale, e che di tanto darà comunicazione con apposito messaggio.

Costo del lavoro ridotto. La riduzione opera sull’ammon-tare delle contribuzioni previ-denziali, diverse da quelle di pertinenza del fondo pensioni lavoratori dipendenti, dovute all’Inps e all’Inail, a favore del-le aziende, per gli operai occu-pati con un orario di lavoro di 40 ore settimanali. Non spetta, quindi, tra l’altro per gli operai occupati con contratto di lavo-ro a tempo parziale. I datori di lavoro interessati sono quelli esercenti attività edile indivi-duati dai codici Istat 1991 dal 45.11 al 45.45.2. L’agevolazione è subordinata al rispetto delle condizioni previste per l’accesso agli sgravi nel Mezzogiorno, in-cluse quelle dettate in materia di retribuzione imponibile. Lo sconto non spetta per quei lavo-ratori per i quali siano previste specifi che agevolazioni contri-butive ad altro titolo (a mero titolo di esempio, assunzione dalle liste di mobilità, contrat-ti di inserimento/reinserimento ecc.).

Serve il Durc. Sulla materia della riduzione contributiva in edilizia è intervenuta la legge n. 248/2006 che ha introdotto ulteriori requisiti ai fi ni della fruizione dell’agevolazione. In particolare, ha disposto che i da-tori di lavoro interessati devono essere in possesso dei requisiti per il rilascio della certifi cazio-ne di regolarità contributiva anche da parte delle casse edi-li e non devono aver riportato condanne passate in giudicato per la violazione in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro nel quinquennio antece-dente alla data di applicazione dell’agevolazione. La norma ha imposto, inoltre, a tutti i datori di lavoro l’obbligo del rispetto del contratto collettivo, nonché il possesso dei requisiti di re-golarità contributiva attestata tramite il Durc (Documento unico di regolarità contributi-va).

Il recupero dello sgravio. Le aziende autorizzate (la pro-cedura prevede un giorno di tempo) possono subito recupe-rare lo sgravio, esponendo il re-lativo importo nel fl usso Unie-mens con le consuete modalità, vale a dire :

a) esponendo il beneficio corrente con il codice causale «L206» nell’elemento «AltreA-Credito» di «DatiRetributivi»;

b) ed esponendo il benefi cio arretrato con il codice causale «L207», nell’elemento «Altre-PartiteACredito» di «Denun-ciaAziendale».

© Riproduzione riservata

Da quest’anno le istanze per la riduzione contributiva in edilizia si presentano in via telematica. In attuazione del dl n. 78/2010, infatti, l’Inps ha introdotto l’estensione e il potenziamento dei servizi telematici, nonché la presentazione telematica in via esclusiva delle istanze di servizio. Sono state, pertan-to, innovate le modalità di richiesta e di au-torizzazione della riduzione contributiva nel settore dell’edilizia, come illustrato dall’Inps nel messaggio n. 12320/2012. In particolare, le istanze vanno inviate esclusivamente in via telematica, avvalendosi del nuovo modulo «Riduzione Edilizia», disponibile nella fun-zionalità «Invio Nuova Comunicazione» della sezione «Comunicazioni online», nel «Casset-to previdenziale Aziende» del sito internet

dell’Inps. Le domande presentate sono sot-toposte a controllo automatizzato da parte dei sistemi informativi centrali dell’Inps e defi nite entro il giorno successivo. In caso di esito positivo, viene aggiornata la posizione contributiva del datore di lavoro, al fi ne di consentire il godimento del benefi cio; l’esi-to è visualizzabile all’interno del «Cassetto previdenziale Aziende». L’Inps, inoltre, ha spiegato che sono cambiate anche le modali-tà con cui vengono codifi cate negli archivi le aziende aventi diritto al benefi cio. In prece-denza la gestione dell’agevolazione avveniva con l’identifi cazione delle aziende escluse dal benefi cio della riduzione contributiva, me-diante il codice 2W; a partire da quest’an-no, invece, sono identifi cate direttamente le aziende autorizzate al godimento dello sgravio, mediante l’attribuzione del codice di autorizzazione 7N, avente il signifi cato di «azienda autorizzata alla riduzione edilizia ex art. 29, comma 2 dl 244/95».

Potenziati i servizi telematici

LO SCONTO EDILE

Lo sgravioPer l’anno 2012 la riduzione contributiva spetta in misura dell’11,5% (la stessa misura applicata nell’anno 2011)

A chi spetta

L’incentivo è rivolto ai datori di lavoro che esercitano attività edile, anche se in economia, sul territorio nazionale Si applica agli operai con un orario di lavoro di 40 ore settimanali (compresi soci di coop)

Le condizioni

Per fruire dello sgravio, i datori di lavoro: devono essere in possesso dei requisiti per il rilascio della certi- i cazione della regolarità contributiva anche da parte delle casse edili (Durc); non avere riportato condanne passate in giudicato per violazioni sulle norme in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro nel quinquennio antecedente alla data di applicazione dell’age-volazione

La domanda

A partire da quest’anno le istanze i nalizzate all’applicazione della ridu-zione contributiva nel settore dell’edilizia vanno inviate esclusivamente in via telematica, avvalendosi del nuovo modulo “Riduzione Edilizia”, disponibile nella funzionalità “Invio Nuova Comunicazione” della se-zione “Comunicazioni online”, nel “Cassetto previdenziale Aziende” del sito internet dell’Inps (www.inps.it)

Codice autorizzazione

Le aziende aventi diritto allo sgravio saranno aggiornate automatica-mente dai sistemi informativi centrali dell’Inps entro il giorno succes-sivo all’invio dell’istanza, con attribuzione del codice autorizzazione di nuova istituzione 7N avente il signii cato di “azienda autorizzata alla riduzione edilizia ex art. 29, comma 2 dl 244/95”

Il recuperodello sgravio

Le aziende autorizzate devono esporre lo sgravio nel l usso Unie-mens:

il benei cio corrente con il codice causale “L206” nell’elemento <AltreACredito> di <DatiRetributivi>; il recupero degli arretrati con il codice causale “L207”, nell’ele- mento <AltrePartiteACredito> di <DenunciaAziendale>

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

17Lunedì 24 Settembre 2012Lunedì 24 SettembrS I C U R E Z Z A

I chiarimenti del ministero del lavoro: l’istanza del datore deve rispettare alcuni requisiti

Verifiche, la domanda è unificataRichiesta cumulativa per i controlli periodici sulle attrezzature

Pagina a cura DI CARLA DE LELLIS

Richiesta cumulativa per i controlli sulle at-trezzature di lavoro. Al fine di semplificare le

modalità di richiesta di verifi ca periodica successiva alla prima per più attrezzature di lavoro, infatti, il datore di lavoro può scegliere di fare una richiesta cumulativa di più attrezzature, aventi scadenze diverse. Lo ha stabilito, tra l’altro, il ministe-ro del lavoro nella circolare n. 23/2012 con cui ha fornito nuovi chiarimenti relativi all’applica-zione del dm 11 aprile 2011 sulle modalità di effettuazione delle verifi che periodiche di cui all’al-legato VII del dlgs n. 81/2008 (T.u. sicurezza).

La verifica delle attrez-zature. L’articolo 71 del T.u. sicurezza prevede che il datore di lavoro, oltre agli ordinari con-trolli iniziali e a seguito del loro montaggio, deve sottoporre le at-trezzature a verifi che periodiche, volte a valutarne l’effettivo stato di effi cienza e conservazione ai fi ni della sicurezza le verifi che possono essere annuali, bienna-li o triennali). Le verifi che sono onerose e le spese per l’effettua-zione sono a carico del datore di lavoro. Il nuovo regolamen-to, approvato dal dm 11 aprile 2011, disciplina le modalità di effettuazione dei controlli, non-ché i criteri per l’abilitazione dei soggetti pubblici o privati alle verifiche, individuando anche le condizioni in presenza delle quali l’Inail e le Asl possono av-valersi del supporto di soggetti pubblici o privati per l’effettua-zione delle predette verifiche periodiche.

Multirichiesta per le veri-fi che successive alla prima. Nella circolare n. 23/2012, il ministero spiega che, allo scopo di semplificare le modalità di richiesta di verifica periodica successiva alla prima per più attrezzature di lavoro, il datore di lavoro può scegliere di fare una richiesta cumulativa di più

attrezzature, aventi scadenze diverse, indicando per ciascuna di esse la data effettiva di richie-sta di verifi ca indipendentemen-te dalla data di comunicazione della richiesta cumulativa, ma

a essa successiva. In tal caso, i termini temporali dei 30 giorni in cui il soggetto titolare della funzione o il soggetto abilitato devono intervenire, saranno riferiti alle date effettive di ri-

chiesta di verifi ca; in assenza di data effettiva vale, per ciascuna attrez-zatura, la data di comunicazione del-la richiesta cumu-lativa. L’Asl/Arpa dovrà comunicare al datore, entro 30 giorni dalla data della comunicazione della richiesta cu-mulativa con diffe-rimento dei termini, l’impegno scritto a effettuare la verifi ca direttamente o me-diante soggetto abi-litato, nei 30 giorni successivi alla data effettiva di richiesta di verifica. Anche

nel caso di richiesta di verifi ca periodica successiva alla prima di una singola attrezzatura di la-voro, il datore può espressamen-te indicare una data effettiva di richiesta di verifica da cui far decorrere i 30 giorni, posteriore alla data riportata nella comu-nicazione di richiesta di verifi ca dell’attrezzatura.

Cambio destinazione. Il ministero, ancora, spiega che nel caso in cui una attrezzatura di lavoro di cui all’allegato VII del T.u. sicurezza debba essere spostata mentre si è ancora in

attesa di verifica, il datore di lavoro deve comunicare lo spo-stamento al soggetto titolare della funzione presso il quale si è inoltrata la richiesta di verifi -ca e, contestualmente, inviare la nuova richiesta al soggetto tito-lare della funzione competente per territorio ove si utilizzerà la stessa attrezzatura.

I termini. Ai fi ni della decor-renza dei predetti termini (60/30 giorni) entro cui l’Inail o l’Asl de-vono effettuare le verifi che pe-riodiche, il ministero precisa che la richiesta da parte del datore di lavoro (su cui cade esclusiva-mente l’obbligo di effettuare le verifi che delle attrezzature) è considerata valida soltanto se risponde ai seguenti requisiti:

a) ove trasmessa su supporto cartaceo, deve essere su carta intestata dell’impresa utilizza-trice (o di soggetto espressamen-te delegato dal datore di lavoro dell’impresa utilizzatrice) o provvista i timbro della stessa impresa, ed essere fi rmata dal richiedente;

b) deve riportare l’indirizzo completo presso cui si trova l’attrezzatura di lavoro da veri-fi care, nonché i dati fi scali (sede legale, codice fi scale, partita Iva) e i riferimenti telefonici;

c) deve contenere i dati iden-tifi cativi dell’attrezzature di la-voro, ovvero: tipologia, matricola Enpi o Ancc o Ispesl o Inail o, nel caso di ponti sospesi muniti di argani e di carri raccogli frutta, del ministero del lavoro; ove non sia disponibile la matricola, nu-mero di fabbrica e costruttore;

d) deve essere indicato il sog-getto abilitato individuato dal datore di lavoro, scegliendo tra

quelli iscritti nell’apposito elen-co dei soggetti abilitati (previsto dal regolamento);

e) data di richiesta.

Interfaccia web. Sul sito in-ternet dell’Inail (www.inail.it), sezione modulistica, è disponibi-le il modulo cartaceo predisposto ai fi ni delle richieste di verifi ca. In alternativa, per gli utenti già iscritti a Punto cliente dello stes-so portale dell’Inail, è possibile inoltrare la richiesta mediante l’attivazione della nuova proce-dura online.

© Riproduzione riservata

I PRINCIPALI CHIARIMENTI

Attrezzature noleggiate

Nel caso di attrezzature noleggiate senza operatore o concesse in uso, fermo restando gli obblighi del datore di lavoro di effettuare le verii che, la richiesta di verii ca periodica può essere inoltrata dal noleggiatore o dal concedente in uso

Duvri e verifi ca attrezzature

Le attività dei soggetti titolari della funzione di verii ca (Inail, Asl/Arap) e dei soggetti abilitati alle verii che sono da intendersi come «servizi di natura intellettuale», pertanto il datore di lavoro non è soggetto all’obbligo di redazione del Duvri (articolo 26, comma 3, T.u. sicurezza)

Ponti sollevatori per veicoli

I ponti sollevatori per veicoli, non rispondendo alla dei nizione di apparec-chi di sollevamento ai sensi della norma UNI ISO 4306-1, non rientrano nell’ambito di applicazione della disciplina sulle verii che periodiche (dm 11 aprile 2011)

Sistemiallestimenti

scenici

Tali sistemi, comunemente denominati «macchine speciali composte da tiri elettrici a uno o più funi», sono esclusi dalle verii che periodiche

Carrelli commissionatori

I carrelli commissionatori, dei niti come carrelli con posto di guida eleva-bile destinati a operazioni di picking ossia di prelievo e deposito manuale di merce da scaffalature, non rientrano tra le attrezzature di cui all’allegato VII soggette a verii che periodiche. Qualora il fabbricante del carrello preveda nel manuale d’uso la possibilità di utilizzare l’attrezzatura per svolgere un lavoro in quota (quali ad esempio operazioni di costruzione, manutenzione, riparazione, ispezione, o altri lavori simili), il carrello in tal caso rientrerà tra le attrezzature da sottoporre alle verii che periodiche, come ponte mobile sviluppabile

Attrezzature di calore

I generatori di calore alimentati da combustibile solido, liquido o gas-soso per impianti centrali di riscaldamento utilizzanti acqua calda sotto pressione con temperatura dell’acqua non superiore alla temperatura di ebollizione alla pressione atmosferica, aventi potenzialità globale dei focolai superiori a 116 kw e i serbatoi Gpl, se non necessari all’attuazione di un processo produttivo, non devono essere assoggettate alle verii che periodiche. Pertanto: a) alle centrali termiche non necessarie all’attua-zione di un processo produttivo, come quelle installate nei condomini, non si applica la nuova disciplina (dm 11 aprile 2011), ma continuano ad applicarsi la vecchie regole (dm 1° dicembre 1975); b) ai serbatoi di Gpl non asserviti a processi produttivi, come quelli ad uso domestico, non si applica i la nuova disciplina (dm 11 aprile 2011), ma continuano ad ap-plicarsi la vecchie regole (dm 1° dicembre 2004 n. 329, dm 29 febbraio 1988, dm 23 settembre 2004 e dm 17 gennaio 2005 nei casi previsti dai rispettivi ambiti di applicazione)

Attrezzature soggette a periodi

di inattività

Per le attrezzature di lavoro soggette a periodi di inattività, quali quelle edili che possono essere soggette a smontaggio e deposito, la periodicità delle verii che (periodiche) non si interrompe durante l’inattività dell’attrezzatura. Pertanto, qualora durante il periodo di inattività trascorrano i termini previsti dall’allegato VII del T.u. sicurezza, alla riattivazione dell’attrezzatura il datore di lavoro dovrà richiedere la verii ca prima del suo riutilizzo

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

18 Lunedì 24 Settembre 2012 IMMOBILI & CONDOMINIO

La Cassazione: non può addurre a sua difesa di non aver avuto l’autorizzazione dall’assemblea

Ai pericoli pensa l’amministratoreRisponde per la mancata messa in sicurezza di aree comuni

Pagina a cura DI GIUSEPPE BORDOLLI

E GIANFRANCO DI RAGO

È dovere dell’ammini-stratore di condomi-nio impegnarsi per tu-telare i diritti inerenti

le parti comuni. Anche senza autorizzazione diretta dei con-domini. E quindi, risponde pe-nalmente l’amministratore che non si sia attivato per eliminare una sconnessione presente sul marciapiede di un’area condo-miniale che abbia poi causato la caduta di un passante. È pro-prio in casi del genere che l’am-ministratore non può difendersi eccependo di non essere stato autorizzato dall’assemblea. Lo ha chiarito la quarta sezione penale della Corte di cassazio-ne nella sentenza n. 34147 dello scorso 6 settembre 2012.

Il caso concreto. Un’anzia-na signora era caduta rovinosa-mente a terra a causa dell’avval-lamento venutosi a creare tra il pavimento e il tombino per la raccolta delle acque refl ue con-dominiali posto sul marciapiede

che dava accesso all’edifi cio. La donna si era quindi procurata una frattura giudicata guari-bile in un tempo superiore ai 40 giorni. Per l’accaduto era stato quindi avviato un proce-dimento penale nei confronti dell’amministratore condomi-niale, giudicato respon-sabile per non essersi prontamente attivato per evitare il rischio di incidenti dovuti all’av-vallamento e lo stesso era stato condannato alla pena della multa e al risarcimento dei dan-ni sofferti dall’anziana signora, costituitasi parte civile, liquidati in 5.000,00 euro. L’ammi-nistratore aveva quindi impugnato la sentenza direttamente in Cassa-zione, ritenendo di non avere alcuna responsabilità nel caso in questione.

La decisione della Supre-ma corte. L’amministratore condominiale sosteneva che nella specie la sua condotta non fosse penalmente rilevante, di-

fettando nell’ordinamento una norma che lo obbligasse ad atti-varsi in casi del genere. In altre parole, l’amministratore conte-stava di non avere mai avuto alcun incarico dall’assemblea di provvedere alla sistemazione della predetta area né di aver

mai ricevuto alcuna segnalazio-ne, da parte dei condomini o di terzi, relativamente alla situa-zione di pericolo che si era venu-ta a creare sul marciapiede in questione. Quest’ultimo, inoltre, lamentava il fatto che, secondo l’ordinamento vigente, all’am-

ministratore condominiale sia possibile porre in essere lavori di manutenzione straordinaria soltanto ove connotati dal re-quisito dell’assoluta urgenza, tanto più che detto dislivello era del tutto visibile e, quindi, non poteva essere qualifi cato come

insidia o traboc-chetto.

Di tutt’altro av-viso si è mostrata però la quarta sezione penale della Corte di cassazione, che ha integralmen-te confermato la sentenza di con-danna. I giudici di legittimità hanno infatti confi gura-to un’ipotesi di responsabi l i tà omissiva colposa

in carico all’amministratore condominiale, che riveste per legge una specifi ca posizione di garanzia rispetto ai pregiudizi che possono derivare ai condo-mini e ai terzi dalle parti comu-ni. Secondo la Suprema corte detto obbligo di intervenire per

evitare situazioni di pericolo prescinde assolutamente da qualsiasi preventiva autoriz-zazione da parte dell’assem-blea condominiale, così come da qualsiasi preliminare segnala-zione proveniente dai condomi-ni, dalla pubblica amministra-zione o dai terzi. Inoltre, sempre secondo la Cassazione, dall’ul-timo comma dell’art. 1135 del codice civile si ricava la conclu-sione che l’amministratore ha facoltà di provvedere alle opere di manutenzione straordinaria che rivestano carattere urgente, dovendo in seguito informarne l’assemblea. Per i giudici di le-gittimità è indubitabile il fatto che l’eliminazione di un’insidia o di un trabocchetto esistente su una parte comune rientri nel novero degli interventi ur-genti, con conseguente sanzione dell’eventuale condotta omissi-va dell’amministratore.

© Riproduzione riservata

L’amministratore di condominio non solo ha il compito di affrontare le spe-se attinenti alla manutenzione ordina-ria e alla conservazione delle parti e servizi comuni dell’edifi cio, ma anche il potere-dovere di ordinare lavori di manutenzione straordinaria che rive-stano carattere urgente, con l’obbli-go di riferirne nella prima assemblea dei condomini. Quindi, nell’adempiere agli obblighi sanciti dalla legge in ma-teria di manutenzione straordinaria, l’amministratore non deve attendere la deliberazione dell’assemblea, trat-tandosi di atti urgenti e che lo espon-gono direttamente, e personalmente, a responsabilità penale. In ogni caso non rileva l’ignoranza dello stato di pericolo in cui si trova il caseggiato, né una preventiva diffi da, con specifi -ca previsione di un termine perentorio entro cui provvedere alla manutenzio-ne dell’immobile pericolante, da parte della pubblica autorità: l’obbligo di mettere mano all’esecuzione dei la-vori necessari a rimuovere il pericolo per l’incolumità dei condomini o dei terzi sorge infatti indipendentemen-te da qualsiasi provvedimento della pubblica amministrazione.

• La responsabilità penale dell’am-ministratore: casi pratici. Alla luce di quanto sopra si può affermare che, in linea generale, ogni evento dannoso conseguente a un mancato tempestivo intervento di riparazione è ascrivibile all’amministratore, il quale può addi-rittura incorrere in responsabilità pe-nale. Nella predetta sentenza n. 34147 dello scorso 6 settembre 2012 della Suprema corte, come detto, l’ammi-nistratore condominiale è stato rite-nuto responsabile per le gravi lesioni subite da un’anziana donna che è in-ciampata rovinando a terra causata a

causa di avvallamenti e sconnessioni della pavimentazione in prossimità di un tombino: è certo infatti che l’elimi-nazione di un’insidia o trabocchetto derivante dal mancato livellamento della pavimentazione rappresenti intervento di ordine urgente a cari-co dell’amministratore. In un altro caso deciso dalla giurisprudenza un amministratore è stato invece chia-mato a rispondere penalmente per le lesioni causate a un passante dalla cadu-ta di una tegola da un tetto in stato di cattiva manutenzio-ne. Allo stesso modo l’amministratore può essere ritenuto responsabile (per violazione dell’ob-bligo giuridico di vigilanza) per le conseguenze di un incendio ricondu-cibile a un difetto di installazione di una canna fumaria di proprietà di un terzo estraneo al condominio che attraversi parti comuni dell’edifi cio. Infi ne, è certamente responsabile se ignora il contenuto di un’ordinanza del sindaco che gli imponga l’esecu-zione di urgenti riparazioni dell’im-mobile, stante il pericolo di crollo di alcune parti comuni.

• I limiti della responsabilità pe-nale dell’amministratore. È impor-tante precisare che la responsabilità dell’amministratore per omissione di lavori deve essere accertata in concre-

to. Ad esempio qualora vi sia un man-cato stanziamento dei fondi necessari per porre rimedio al degrado che dà luogo al pericolo, per parte della giu-risprudenza non potrebbe ipotizzarsi alcuna responsabilità dell’ammini-stratore per non avere attuato inter-venti in quanto, in tale situazione, la

responsabilità è di ciascun singolo condomino. Quindi l’amministratore non potrà considerarsi colpevole se, nonostante il costante interessamen-to per la soluzione del problema veri-fi catosi nello stabile, ci sia una inerzia dell’organo assembleare che non ab-bia dotato l’amministratore di fondi necessari per la copertura fi nanziaria dei lavori urgenti utili alla eliminazio-ne del pericolo.

Del resto, poiché la responsabilità penale sorge allorché dall’omissione dei lavori derivi un concreto pericolo

per l’incolumità delle persone, è suf-fi ciente per l’amministratore, al fi ne di andare esente da responsabilità, intervenire sugli effetti anziché sulla causa della rovina, ovverosia preveni-re la specifi ca situazione di pericolo interdicendo, ove ciò sia possibile, l’accesso o il transito nelle zone pe-

ricolanti (ad esempio facendo mettere una recinzione nella zona in cui si è verifi cata la caduta di calcinacci).

In ogni caso il rifi uto dell’assemblea condo-miniale di deliberare lavori urgenti, pur in presenza di un obbligo di legge o di un provve-dimento dell’autorità, legittima l’amministra-tore, in forza dei poteri di legge, a denunciare la decisione assemble-are alternativamente alla pubblica ammini-strazione o all’autorità giudiziaria che, con il loro potere, possono porre in atto ogni rime-dio affi nché non vi sia-no danni e la situazione

non possa procurare ulteriori e più gravi conseguenze.

Infi ne, merita di essere ricordato che la giurisprudenza ha escluso la responsabilità dell’amministratore in relazione all’inottemperanza a un provvedimento del sindaco che gli imponga di effettuare lavori per l’eliminazione di infi ltrazioni di acqua nell’appartamento di un solo condo-mino: tali provvedimenti infatti son invalidi, in quanto relativi alla pro-prietà esclusiva.

© Riproduzione riservata

Tra obblighi e doveri, gli interventi di riparazione urgenti

La sentenza sul sito www.italiaoggi.it/docio7

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

19Lunedì 24 Settembre 2012Lunedì 24 Settembre A M B I E N T E

Introdotta l’Aua che toccherà micro, piccole, medie imprese e attività a basso rischio

Una domanda e permessi multipli Accorpate 7 abilitazioni nell’autorizzazione unica ambientale

Pagina a cura DI VINCENZO DRAGANI

Sarà un singolo provvedi-mento amministrativo rilasciato dallo sportello unico per le attività pro-

duttive, sull’esito di una sola e cumulativa domanda, ad auto-rizzare emissioni di inquinanti in aria, acqua, suolo e gestione dei rifiuti per micro, piccole e medie imprese così come per le altre imprese a basso impatto ambientale. Con l’approvazione, avvenuta lo scorso 14 settembre, in prima lettura da parte del go-verno del decreto istitutivo della «autorizzazione unica ambienta-le» (già battezzato come «Aua») si avvicina lo snellimento della burocrazia verde previsto a mon-te dal dl 5/2012 (c.d. «decreto semplificazioni»). Il decreto in itinere, formalizzato come dpr e ora in attesa dei rituali pareri del parlamento e della conferen-za unifi cata, introdurrà la nuova figura di autorizzazione unica tra l’istituto della (analoga ma più complessa) «autorizzazione integrata ambientale» (obbli-gatoria per gli impianti ad alto potenziale di inquinamento) e il novero delle singole procedure previste dalle diverse norme per il rilascio dei necessari e plurimi titoli a inquinare.

Cos’è l’Aua. L’autorizzazione unica ambientale sarà il provve-dimento rilasciato dal c.d. «Suap» (Sportello unico per le attività produttive) che, nel tenore del decreto in corso di approvazione, sostituirà numerosi atti di comu-nicazione, notifi ca e autorizzazio-ni in materia ambientale previsti a livello statale e locale.

Per quali imprese. Due le categorie di imprese che saran-no ammesse all’autorizzazione unica ambientale. La prima è costituita dalle micro, piccole e medie imprese, ossia dalle im-prese rientranti nei parametri dimensionali e di fatturato pre-visti dall’articolo 2 del dm 18 aprile 2005 del ministero delle attività produttive. La seconda è invece costituita dagli impian-ti non soggetti alle disposizioni sulla autorizzazione integrata ambientale (c.d. «Aia») recate dal dlgs 152/2006. Sono soggette all’Aia, le grandi industrie elen-cate dall’allegato VIII alla parte seconda del «Codice ambientale» che svolgono particolari attività, come quella energetica (combu-stioni a elevate potenze termi-che, raffi nerie), della produzione (a elevata capacità) dei metalli, della fabbricazione di alcuni pro-dotti chimici (tra cui idrocarburi e coloranti), dello smaltimento o recupero di elevate quantità di rifi uti.

Per quali titoli. L’Aua sosti-tuirà tutti gli atti abilitativi pre-visti dal dpr in itinere più quelli che stabiliranno localmente le singole regioni e le province au-tonome (nel rispetto dei criteri generali del decreto statale). In base allo schema di dpr licenzia-

to dal governo, potranno essere fi n da subito sostituiti dalla Aua: l’autorizzazione allo scarico nelle acque ex dlgs 152/2006; la comu-nicazione preventiva ex articolo 112 del dlgs 152/2006 per utiliz-zo agronomico di effl uenti di al-levamento, acque di vegetazione di frantoi oleari, acque reflue da parte di aziende del settore; l’autorizzazione alle emissioni in atmosfera per gli stabilimenti produttivi ex articolo 269, dlgs 152/2006; l’autorizzazione gene-rale per le emissioni «scarsamen-te rilevanti» in aria ex articolo 272, dlgs 152/2006; il nulla osta alle emissioni sonore ex articolo 8, legge 447/1995 da parte degli impianti produttivi, sportivi, ri-creativi commerciali; l’autorizza-zione ex articolo 9, dlgs 99/1992 per utilizzo fanghi da depura-zione in agricoltura; le comuni-cazioni per auto smaltimento e/o recupero rifi uti in procedura semplifi cata ex articoli 215 e 216, dlgs 152/2006.

Saranno poi eventualmente, come accennato, gli enti locali a

individuare ulteriori atti di co-municazione, notifi ca e autoriz-zazione ambientale che potranno essere ricompresi dell’Aua.

Obbligo o facoltà? L’Aua co-stituirà la via autorizzatoria ob-bligatoria per le imprese che in-tendono acquisire l’intero novero dei titoli elencati dal dpr, mentre costituirà una mera facoltà sia per le imprese che agiranno per ottenere un singolo titolo sia per quelle tenute a presentare sem-plici comunicazioni ai sensi delle vigenti norme ambientali.

Rilascio, procedura. La do-manda per il rilascio dell’Aua andrà presentata al Suap (comu-nale) di competenza unitamente ai documenti, alle dichiarazioni e alle altre attestazioni necessarie (a tal riguardo, il dpr prevede la possibilità per il Minambiente di adottare un modello di domanda semplifi cato e unifi cato). Verifi -catane la completezza, il Suap li trasmetterà all’autorità com-petente (ossia alla regione, alla provincia autonoma o all’ente da essi indicato come competente

in relazione alla autorizzazione unica ambientale) chiedendo poi al soggetto istante (entro 30 giorni) l’eventuale integrazione della domanda con documenti richiesti dall’autorità. Subordi-natamente all’assenso da parte della autorità competente, il Suap rilascerà l’autorizzazione unica ambientale entro un ter-mine «standard» compreso tra 90 e 150 giorni dalla presentazione della domanda (in base alla com-plessità dell’istruttoria prevista dalla legge).

Durata. L’Aua avrà una du-rata di 15 anni dalla data di ri-lascio, fatti salvi gli obblighi di comunicazione intermedi alla ci-tata autorità competente da par-te delle imprese a più alto rischio di inquinamento (es: scarichi di refl ui contenenti sostanze peri-colose) o in caso modifi che di at-tività o variazioni agli impianti.

Rinnovo, procedura. Il rin-novo dell’autorizzazione unica dovrà essere richiesto (sempre tramite Suap) almeno sei mesi prima della scadenza (a pena

della sospensione dell’attività), secondo una delle due procedure (ordinaria e semplifi cata) previ-ste dal decreto. La procedura or-dinaria (che prevede una doman-da pedissequa a quella di primo rilascio) dovrà essere adottata: dagli impianti che pur non su-perando le soglie dimensionali del dlgs 152/2006 per l’assog-gettamento all’Aia svolgono co-munque le attività inerenti; dai titolari di scarichi idrici con so-stanze pericolose ex articolo 108 del dlgs 152/2006; i soggetti che emettono in atmosfera alcune sostanze pericolose previste dal dlgs 152/2006; gli impianti che utilizzano le sostanze pericolose disciplinate dal dlgs 52/1997. Per tutte le altre e diverse imprese, sempre che non siano intervenu-te modifi che di attività e impian-ti rispetto alla autorizzazione in scadenza, il rinnovo avverrà in-vece tramite la presentazione di una istanza in autodichiarazione (dpr 445/2000 e successive modi-fi che) che attesterà l’immutata condizione di esercizio. Il rispetto del termine di sei mesi dalla sca-denza dell’autorizzazione con-sentirà all’istante di proseguire l’attività fi no al provvedimento di rinnovo.

Modifiche impianti, pro-cedura. Come accennato, le variazioni di attività o impian-ti necessiteranno di una nuova procedura amministrativa che ne formalizzi la liceità.

A tal proposito il dpr in esa-me distingue le «semplici modi-fi che», legittimate da una sem-plice comunicazione indirizzata (direttamente) all’Autorità com-petente (e in assenza di una sua opposizione nei successivi 60 giorni) dalle «modifi che sostan-ziali» (ossia variazioni conside-rate tali dalle norme ambien-tali di riferimento) per le quali dovrà essere invece presentata una domanda pedissequa a quel-la di prima autorizzazione. Tale ultima e più rigida procedura ordinaria dovrà altresì essere sempre utilizzata dagli impian-ti a più alto rischio (ossia quelli sottoposti a alla citata procedura ordinaria di rinnovo) anche per le «semplici modifi che».

Oneri. Le spese per il proce-dimento relativo all’Aua saranno a carico del richiedente, ma esse non potranno comunque supera-re quelle complessivamente pre-viste per i singoli titoli abilitativi disciplinati dalla normativa di riferimento.

Regime transitorio. I proce-dimenti autorizzatori in itinere alla data di entrata in vigore della nuova disciplina Aua pro-seguiranno in base alla pregres-sa normativa, ossia sfoceranno negli eventuali titoli abilitativi già previsti. Le imprese, invece, già titolari di autorizzazioni rila-sciate in base al «vecchio» regime dovranno attendere la scadenza di queste per poterle rinnovare secondo il nuovo meccanismo dell’Aua.

© Riproduzione riservata

L’«Autorizzazione unica ambientale» in pillole

Cos’è Provvedimento rilasciato dal «Suap» che sostituirà determi- nati atti di comunicazione, notii ca e autorizzazioni in materia ambientale

Per quali impreseMicro, piccole e medie imprese ex dm 18 aprile 2005 Impian- ti non soggetti alla «autorizzazione integrata ambientale» ex dlgs 152/2006

Per quali titoli

L’Aua sostituirà: - i titoli abilitativi alle emissioni in aria, acqua, alle emissioni sonore ed alla gestione semplii cata dei rii uti previsti dal decreto in corso di approvazione; - gli ulteriori titoli abilitativi ambientali eventualmente identii cati da re-gioni e province autonome

Obbligo/facoltà richiesta

L’Aua sarà obbligatoria per le imprese che chiedono l’intero novero dei titoli abilitativi previsti dal decreto; sarà facoltativa per chi: - chiede solo uno dei titoli recati dal dpr o - chiede titolo per sola attività soggetta a semplice comunicazione (comunicazione da presentarsi comunque al Suap)

Organo cui rivolgersi Al «Suap», lo Sportello unico per le attività produttive che farà da interfaccia con l’Autorità competente al rilascio delle autorizzazioni ambientali

Rilascio, procedura

La domanda per il rilascio dell’Aua andrà presentata al Suap di competenza locale, L’autorizzazione sarà entro un termine «standard» compreso tra 90 e 150 giorni dalla presentazione della domanda

Durata15 anni dalla data di rilascio, fatti salvi gli obblighi di co- municazione intermedi all’Autorità competente per alcune attività

Rinnovo, procedura

Il rinnovo dovrà essere richiesto (sempre tramite Suap) alme- no sei mesi prima della scadenza (a pena della sospensione dell’attività), secondo una delle due procedure (ordinaria e semplii cata) previste dal decreto

Modifi che impiantiVariazioni di attività o impianti dovranno essere autorizzate direttamente dall’Autorità competente.

Oneri Le spese per il procedimento relativo all’Aua saranno a ca- rico del richiedente, ma mai superiori a quelle complessi-vamente previste per i singoli titoli abilitativi

Regime transitorio

I procedimenti autorizzatori in itinere alla data di entrata in vigore della nuova disciplina sulla autorizzazione unica am-bientale proseguiranno in base alla pregressa normativa. Le imprese titolari di autorizzazioni rilasciate in base al vecchio regime dovranno attendere la scadenza di queste per poterle rinnovare secondo il nuovo meccanismo dell’Aua

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

20 Lunedì 24 Settembre 2012 I N F O . E U R O PA

La nuova norma approvata da Berna per diventare paladina della legalità i nanziaria

Svizzera, in Borsa non si sgarraManipolare i mercati è reato. Con multe oltre gli 8 milioni

Pagina a cura DI TANCREDI CERNE

Non solo maggiore tra-sparenza fiscale. La Svizzera vuole diventa-re paladina della lega-

lità fi nanziaria a tutto tondo. È in questo fi lone che si inserisce la nuova norma approvata dal Consiglio nazionale di Berna al termine di un lungo iter duran-te il quale il disegno di legge è stato rimbalzato più volte da un ramo all’altro dell’Assemblea. Al centro del contendere, la re-visione della legislazione attua-le in materia di insider trading. Ebbene, in base a quanto sta-bilito dal Parlamento, la mani-polazione dei mercati di Borsa sarà considerata un crimine e non più un semplice delitto con pene che potranno arrivare fi no a 10 milioni di franchi svizzeri (8,2 milioni di euro) e 5 anni di detenzione se i guadagni ille-citi supereranno il milione di franchi. In questo modo, solo le persone che hanno guadagnato denaro facendo leva su informa-zioni insider saranno passibili di tre anni di prigione. Una mi-noranza rosso-verde ha cercato inutilmente di mantenere la versione iniziale della norma, più severa rispetto alle condi-zioni contenute nel documento approvato dal Consiglio. Ma non c’è stato niente da fare. In base alle nuove disposizioni, tutti gli attori della piazza fi nanzia-ria potranno essere perseguiti penalmente in caso di manipo-lazione dei corsi borsistici. Il perseguimento penale non in-comberà più alle autorità can-tonali, ma al Ministero pubblico della Confederazione. Spetterà poi al Tribunale penale federale giudicare. Le novità non fi nisco-no qui. Il coinvolgimento di tutti gli attori del mercato estenderà le competenze dell’Autorità fe-derale di sorveglianza dei mer-cati fi nanziari (Finma) che sarà dunque tenuta a esercitare una sorveglianza parziale dei fondi speculativi (hedge-fonds) o degli investitori privati. In caso di so-spetto fondato, la Finma potrà sospendere l’esercizio del diritto di voto e vietare nuovi acquisti a tutti gli attori del mercato. Se l’obbligo di dichiarare parteci-pazioni verrà violato, la Finma potrà confi scare un eventuale guadagno anche a organizzazio-ni fi nora non sottoposte alla sua sorveglianza. La legge cambia inoltre le regole del gioco per le offerte pubbliche d’acquisto (Opa). Per acquistare almeno un terzo dei diritti di voto di una società quotata in borsa, un’azionista dovrà presentare un’Opa per l’intero pacchetto azionario. Attualmente, l’azio-nista ha il diritto di offrire un prezzo più elevato ai grandi azionisti per garantirsi il con-trollo dell’azienda. Novità in arrivo anche sul versante dei derivati. Il Consiglio federale ha deciso, infatti, di introdurre

nuove norme per il loro commer-cio fuori borsa. «La crisi fi nanzia-ria ha evidenziato che la scarsa trasparenza sui mercati per i

derivati negoziati fuori borsa (co-siddetti mercati di derivati Otc) può compromettere la stabilità dell’intero sistema fi nanziario a

seguito della loro forte intercon-nessione internazionale nonché del grosso volume commerciale e dei rischi di perdita», si legge

nel documento del Consiglio. «Da allora sono stati intrapresi sfor-zi internazionali, in particolare da parte del G-20 e del Finan-cial Stability Board (FSB), per migliorare la trasparenza e la stabilità nel mercato di derivati Otc. Alla luce degli sviluppi sui mercati finanziari, la vigente normativa svizzera dell’infra-struttura dei mercati fi nanziari non è più adeguata. Del resto non soddisfa più nemmeno i nuovi standard sviluppati dagli orga-ni internazionali per istituzioni significative dell’infrastruttu-ra dei mercati fi nanziari quali piattaforme di negoziazione, uf-fi ci centrali di conteggio, custodi di titoli o repertori di dati sulle negoziazioni». Per salvaguardare la concorrenzialità della piazza fi nanziaria svizzera e rafforzare la stabilità fi nanziaria il governo ha stabilito così la necessità che il Paese attui gli obblighi del G-20 e le raccomandazioni del FSB sul commercio di derivati Otc conte-stualmente ad altre piazze fi nan-ziarie. Mentre la regolamentazio-ne in ambito di infrastruttura dei mercati fi nanziari sarà adeguata agli standard internazionali.

© Riproduzione riservata

Niente più statistiche contraffatte da par-te degli stati membri. Per evitare il ripe-tersi di casi di manipolazione delle infor-mazioni economiche da parte dei governi dell’Unione, la Commissione Ue ha varato una proposta volta a rafforzare i poteri di Eurostat per aumentare l’indipendenza e l’affidabilità dell’Ufficio europeo di sta-tistica. Il testo approvato da Bruxelles si focalizza sull’indipendenza degli istituti nazionali di statistica, in particolare dei dirigenti delle autorità statistiche na-zionali. I capi degli istituti nazionali do-vranno essere nominati esclusivamente in base a criteri di professionalità (vale a dire senza alcuna motivazione politica) e con la massima trasparenza ed essere pienamente autonomi nell’esercizio della loro attività. Dovrà essere inoltre garanti-to un «migliore coordinamento» tra Euro-stat e i servizi della Commissione Ue. Per questo Eurostat sarà anche responsabile del monitoraggio e della valutazione dei dati raccolti. L’Ufficio statistico Ue avrà

quindi il potere di compiere indagini in caso di sospette manipolazioni dei dati. Il nuovo testo rispecchia l’altra proposta di riforma del regolamento sugli istituti di statistica nazionali presentato dalla Commissione ad aprile e attualmente in discussione a Parlamento e Consiglio Ue. Infine, la proposta approvata da Bruxelles prevede l’obbligo per gli Stati membri di sottoscrivere «impegni per assicurare la fiducia nelle statistiche», con i quali si as-sumono al massimo livello politico l’obbli-go di rispettare il Codice delle statistiche europee, di salvaguardare l’indipendenza degli istituti nazionali di statistica e di istituire quadri nazionali per la garanzia della qualità delle statistiche. «L’Ue sta facendo progressi verso la costi-tuzione di un sistema statistico di livello mondiale, che sarà la base di una migliore governance economica e di politiche rigo-rose», ha assicurato il commissario euro-peo responsabile per la lotta antifrode, Algirdas Semeta.

Stop alle statistiche contraffatte

Aumento a doppia cifra per i fallimenti privati in Svizzera. In base alle stime prodotte dalla società di riscossione Cre-ditreform, sono sempre più numerose le persone costrette ad annunciare un fallimento privato all’ombra dello scudo crociato. Alla fi ne del 2012, il loro numero sembra infatti destinato a superare quota 6.500. «Questo rappresente-rebbe un aumento del 13% rispetto allo scorso anno», ha ammesso Claude Federer, direttore di Creditreform secon-do cui la maggior parte delle persone indebitate, anche se consigliate, non riescono a uscire dalla loro situazione fi nanziaria diffi cile. Ma quali sono le cause che hanno con-dotto a questa situazione tanto grave? In base alle indi-cazioni ricevute dagli analisti di Creditreform le ragioni più frequenti dei fallimenti privati di singoli individui in Svizzera sembrerebbero legare alla situazione economica precaria in cui si sono venuti a trovare a causa della crisi economica (disoccupazione), ma anche in seguito alla costi-tuzione di una famiglia, oltre che all’insorgere di malattie e al divorzio dal proprio partner. Il fallimento privato si tra-duce nella vendita di tutti i beni patrimoniali del debitore. Il ricavato della cessione degli asset in suo possesso viene poi redistribuito tra i creditori che ricevono un attestato di carenza di beni per l’ammontare scoperto che dà diritto alla promozione di un’esecuzione in qualsiasi momento. Il fallimento privato comporta inoltre la pubblicazione sul Foglio uffi ciale cantonale e sul Foglio uffi ciale svizzero, con costi che variano dai tre mila ai quattro mila franchi.

Record di fallimenti privatinei Quattro Cantoni

Il Parlamento Ue dà il via libera all’importazione di merci duty-free dal Pakistan per contribuire a rilanciare la ripresa economica delle sue regioni devastate dalle inondazioni. Il provvedimento offre un accesso privilegiato al mercato dell’Unione per 75 prodotti provenienti dalle regioni più colpite dalle alluvioni del 2010, anche se il volume di alcuni prodotti maggiormente sensibili dal punto di vista commer-ciale sarà limitato. La misura eccezionale, applicabile fi no alla fi ne del 2013, riguarderà le importazioni di tessuti, abbigliamento, biancheria, etanolo e pellame. Il Parlamen-to ha tuttavia approvato una clausola di salvaguardia per proteggere l’industria europea e l’occupazione nei settori tessile, abbigliamento, etanolo e pellame da importazioni a basso prezzo. La clausola prevede infatti la possibilità per la Commissione di ripristinare le barriere tariffarie se le importazioni dei prodotti in questione nell’Unione europea dovessero aumentare del 25% o più. Questa possibilità si concretizzerebbe anche nel caso in cui il Pakistan dovesse

imporre restrizioni alle importazioni nell’Ue di materie prime uti l izzate per la produzioni del beni inclusi in questo regolamen-to. «Queste misure rappresentano sola-mente una risposta alla situazione spe-cifi ca del Pakistan»,

hanno sottolineato gli eurodeputati secondo cui non do-vrebbero costituire un precedente per la politica commer-ciale dell’Unione. Il nuovo regime doganale dell’Ue per i 75 prodotti si applicherà a decorrere dalla data in cui il provvedimento sarà pubblicato nella Gazzetta Uffi ciale dell’Unione europea e fi no al 31 dicembre 2013. Questo «aiuto commerciale» è stato proposto due anni fa, quando l’alluvione causò enormi perdite in Pakistan. Tuttavia, per concedere preferenze commerciali autonome a un singolo paese, l’Europa ha dovuto ottenere una deroga speciale da parte dell’Organizzazione mondiale del commercio. Deroga bloccata da alcuni membri dell’Omc, come India e Bangla-desh, preoccupati per il possibile impatto sui propri mercati e, infi ne, concessa all’inizio del 2012.

Pakistan, via libera dalla Ue alle importazioni duty free

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

21Lunedì 24 Settembre 2012

Lo scenario tratteggiato da Smi: nel 2011 l’abbigliamento ha avuto un giro d’affari di 30 miliardi

Il Brasile vuol essere alla modaBuone prospettive per il made in Italy. I dazi tra gli ostacoli

Pagina a cura DI ANTONINO D’ANNA

Il Brasile è la prossima fron-tiera della moda italiana, con una popolazione giova-ne e che vuole vestire bene.

È lo scenario emerso durante un convegno organizzato a Mi-lano da Sistema Moda Italia (Smi), nel corso del quale sono stati presentati i risultati di un’indagine sul mercato cario-ca realizzata da Future Concept Lab e Coletivo Frescobol grazie al contributo del Ministero dello sviluppo economico e dell’Agen-zia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane.

In particolare, nell’ultimo decennio, 40 milioni di brasi-liani si sono potuti avvicinare alla società del consumo, che nel 2010, per quanto riguarda l’abbigliamento, ha signifi cato un giro d’affari di 26 miliardi di euro. Per il 2011 si parla di 30 miliardi e il 2012 lascia spe-rare, con buona pace della crisi economica mondiale, una cifra pari a 32 miliardi.

Non è tutto: l’abbigliamento femminile è il segmento che genera il maggior volume di fatturato, mentre la moda per bambini (21,6%) sta registran-do i più alti tassi di crescita.

Restano comunque alcuni problemi commerciali: dazi molto elevati per i prodotti di importazione, alti indici di pres-sione fi scale; burocrazia e signi-fi cative aree di ineffi cienza nel sistema amministrativo; scarsa disponibilità di risorse umane qualificate; costo del credito, in Brasile fra i più alti al mon-do. Quello che gli imprenditori carioca vorrebbero «rubare» al Made in Italy sono la capacità di produrre oggetti di alta qua-lità e ampia innovazione tecno-logica. Smi ha avviato dal 2007 un’attività di monitoraggio del mercato brasiliano attraverso una serie di missioni esplo-rative che hanno permesso di creare un importante network professionale e una profonda conoscenza delle dinamiche del settore.

Il Brasile ha 190 milioni di abitanti, è il 5° paese più po-polato al mondo e la maggior parte della popolazione è nella fascia tra i 15 e i 44 anni.

Per Francesco Morace di Future Concept Lab: «Il Bra-sile e le imprese che vorranno lavorare in questo mercato possono seguire questa stra-da affi nando le proprie capa-cità produttive e progettua-li, incontrando la creatività spontanea di Rio de Janeiro e contemporaneamente la visio-ne sistematica e rigorosa tipica della città di San Paolo». Non è tutto, conclude Morace: «Il pa-radigma Quick & Deep trova nutrimento in particolare nel settore della moda, della cura del sé, allontanandosi tuttavia dalla mitologia del fashion sy-

stem e dalla logica puramente imitativa e aspirazionale che ha caratterizzato gli ultimi dieci

anni della crescita economica e di consumo nel nuovo Brasile».

© Riproduzione riservata

Imposte dirette

IRES

Chiarimenti in materia di aiuto alla crescita economica, di società non operative e di imputazione temporale dei componenti positivi di reddito (circolare dell’Agenzia delle entrate n. 35/E del 20 settem-bre 2012)

BLACK LIST

Operazioni con soggetti resi-denti in paesi black list. Chia-rimenti (circolare dell’Agenzia delle entrate n. 35/E del 20 settembre 2012)

IRPEF

Reddito di lavoro autonomo. Spese per la formazione profes-sionale continua obbligatoria. Utilizzo promiscuo dell’im-mobile (circolare dell’Agenzia delle entrate n. 35/E del 20 settembre 2012)

Imposte indirette

IVA

Momento di effettuazione delle operazioni ai fini Iva. Integra-zione delle fatture per servizi intra Ue. Chiarimenti (circolare dell’Agenzia delle entrate n. 35/E del 20 settembre 2012)

Altre impostee tasse

ROBIN TAX

Settore petrolifero e dell’energia elettrica. Robin tax. Trattamen-to delle eccedenze pregresse e compilazione del modello unico (risoluzione n. 87/E

dell’Agenzia delle entrate del 14 settembre 2012)

BONUS ASSUNZIONE

Credito d’imposta per le im-prese che creano nuovo lavoro stabile al mezzogiorno. Modalità applicative (provvedimento dell’Agenzia delle entrate del 14 settembre 2012)

RiscossioneCAUSALI CONTRIBUTO

Versamento dei contributi di spettanza dell’Inps gestione x Inpdap (risoluzione n. 86/E dell’Agenzia delle entrate del 14 settembre 2012)

CODICI TRIBUTO

Istituito il codice tributo per l’utilizzo in compensazione del credito d’imposta per la crea-zione di nuovo lavoro stabile nel Mezzogiorno (risoluzione n. 88/E dell’Agenzia delle entrate del 14 settembre 2012)

Altre notizie di rilevante interesse

BENI AI SOCI

Comunicazione dei dati relativi ai beni dell’impresa concessi in godimento ai soci o familiari. Prorogata la scadenza dell’invio (provvedimento dell’Agenzia delle entrate del 17 settembre 2012)

FISCO FLASH

Lunedì 24 Settem

el 2011 l’abbigliamento ha avuto un giro d’affari di 30

I N F O . M O N D O

stem e dalla logica puramente anni della crescita economica e

Il i scol ash in versione integrale è disponibile sul sitowww.italiaoggi.it/docio7

A cura dello StudioF. Ghiglione e A. Ghio

Il marmo italiano continua a essere vincente nel mondo. Almeno secondo i dati diffusi dall’Osservatorio Marmomacc su base Istat e Confi ndustria Marmomacchine in occasione della presentazione della 47ª edizione di Marmomacc, una tra le principali manifestazioni internazionali dedicata a marmi, graniti, pietre, macchine e tecnologie di lavorazione, architettura, design e formazione, che si terrà a Veronafi ere dal 26 al 29 settembre (www.marmomacc.it).I dati parlando di un’Italia con un export, nel settore della lavorazione e commercializza-zione dei prodotti lapidei e nel comparto dei macchinari e tec-nologie, che nel primo semestre 2012 ha superato il valore di 1,3 miliardi di euro. Bene anche la ripresa del mercato dei materia-li lavorati e semilavorati, grazie all’export cresciuto in valore del 7,4% (da 777,9 a 835,3 mi-lioni di euro); mentre quello di macchinari e tecnologie ha re-gistrato una leggera fl essione, scendendo a quota 465,8 milioni (-1,9%, ma si aspetta una ripre-sina entro la fi ne dell’anno). E adesso gli occhi sono puntati su Verona. Al Marmomacc arrive-ranno oltre 1.400 espositori, dei quali più di 800 esteri da 57 paesi, con il debutto di nuovi partecipanti da Albania, Argentina, Armenia, Hong Kong e Indonesia. Si prevedono visitatori da oltre 130 nazioni.Per quanto riguarda l’export italiano di materiali lapidei, il primo semestre 2012 vede in pole position gli Stati Uniti, con importazioni cresciute del 23% (da 101 a 124,7 milioni). In Europa, va bene la Germania (+8,6%) con l’export salito da 72,3 a 78,5 milioni. A est, si distingue la Russia (+3,8%), mentre i paesi del Nord Africa, nonostante la diffi cile si-tuazione politica e sociale hanno registrato esportazioni per un valore pari a 29,5 milioni (+7,2%). Dati positivi si registrano anche in Medio Oriente, verso cui l’export di marmi e graniti italiani è aumentato del 26,2%, con un picco del 55,6% in Arabia Saudita (53,6 milioni contro 29,8 mi-lioni nel 2011). Per quanto riguarda l’Asia, in aumento le esportazioni di prodotto fi nito anche in Cina (+37,4%). Tra i principali mercati di sbocco per macchinari e tecnologie made in Italy, nel primo semestre 2012 il Brasile pesa per 42 milioni (+56,4%), contro i 26,9 milioni del 2011. Ma i dati record arrivano dal Marocco: qui la crescita è stata pari al +94%, per un controvalore di 7,3 milioni di euro.

Export, il marmo fa da traino

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

22 Lunedì 24 Settembre 2012 S P E N D E R E M E G L I O

Dopo gli sconti estivi i prezzi tornano da record. Ma risparmiare sul carburante è ancora possibile

Slalom per evitare il caro benzinaTra distributori no-logo e gdo si può ridurre la spesa di 700 €

Pagina a cura DI SIBILLA DI PALMA

Terminati gli sconti esti-vi messi in campo dalle compagnie petrolifere, gli automobilisti si ritrovano

nuovamente a fare i conti con prezzi della benzina sempre più elevati e che, in alcune zone d’Ita-lia, hanno ormai superato i due euro al litro. Dalle pompe bianche ai distributori discount, fi no ai comparatori online di prezzi, per i guidatori non mancano, però, le possibilità di risparmio (dai 500 ai 700 euro all’anno secondo l’as-sociazione Altroconsumo).

Prezzo benzina: 768 euro annui in più a famiglia. Il prezzo del carburante continua il suo percorso in salita: secondo un’analisi della Coldiretti, fare il pieno dell’automobile per le famiglie è diventato più costoso che fare la spesa settimanale. In particolare, secondo l’associazio-ne, fare il pieno in un’automobile con un serbatoio di 60 litri è ar-rivato a costare 120 euro, un im-porto superiore ai 111 euro che, secondo l’Istat, le famiglie italia-ne spendono in media ogni setti-mana per fare la spesa. Inoltre, secondo le stime dell’Osservato-rio nazionale Federconsumatori, tra agosto 2011 e agosto 2012 il costo della benzina è aumentato di 35 centesimi al litro. Con una maggior spesa annua di 768 euro per ogni famiglia, di cui 420 euro per i pieni di carburante e 348 euro per il maggiore costo del trasporto delle merci.

Le pompe bianche. Per fron-teggiare i continui rincari è però possibile ricorrere ad alcune al-ternative rispetto ai distributori tradizionali, che, secondo l’asso-ciazione Altroconsumo, permet-terebbero di risparmiare dai 500 ai 700 euro all’anno. Il modo di risparmiare in maniera più co-spicua è, per esempio, rappre-sentato dai rifornimenti presso distributori no-logo (dette anche pompe bianche) perché non lega-te ad alcuna compagnia petroli-fera. Queste stazioni di riforni-mento riescono a praticare tariffe concorrenziali contrattando sul prezzo direttamente all’ingrosso per avere le migliori condizioni. I prezzi praticati sono, infatti, mediamente più bassi di circa dieci centesimi di euro per litro, con un taglio del costo che a fi ne anno (considerando il profi lo di un guidatore medio) può toccare i 100 euro. Su oltre 25 mila pom-pe di benzina, sono oltre 2 mila quelle no-logo (con una quota di mercato che sfi ora il 7%, ma con il decreto liberalizzazioni la loro percentuale potrebbe salire fi no al 15%). L’elenco aggiornato delle pompe bianche in Italia è disponibile sul sito www.pompe-bianche.com; anche la Federcon-sumatori ha messo a disposizione sulla propria pagina web (www.federconsumatori.it) una sezione dedicata alla lista delle stazioni

no-logo con relativi indirizzi. Da segnalare, poi, la nascita delle prime pompe bianche gestite dai comuni e precisamente a Pollica (in provincia di Salerno), a Cortino (Teramo) e Pizzoferrato (Chieti). In questo caso il muni-cipio compra il carburante e lo vende al dettaglio con un piccolo ricarico che serve a coprire i costi di gestione con prezzi inferiori, per benzina e diesel, tra i cinque e i dodici centesimi al litro, ma solo per i residenti dei comuni in questione.

Gli ipermercati. Un’altra modalità di risparmio è costi-tuita dai cosiddetti distributori discount, circa 400 in Italia, che sorgono cioè in prossimità dei centri commerciali e sono colle-gati ai grandi supermercati. Car-refour, Conad, Auchan e Ipercoop offrono, infatti, sempre più spesso pompe di benzina in cui il carbu-rante viene venduto dai cinque ai sette centesimi in meno rispetto alla normale distribuzione. Gli sconti possono arrivare anche a dieci centesimi con le fi delity card del supermercato. Altro-consumo consiglia comunque di accertarsi che il prezzo pub-blicizzato all’interno del centro commerciale o del supermercato sia effettivamente uguale a quel-lo applicato presso le stazioni di rifornimento.

Il self service. Un altro con-siglio è quello di sfruttare le promozioni del self service: il risparmio per il fai da te è in-fatti pari a 1,5-2 centesimi al litro. A Milano, per esempio, è entrata in funzione la stazione Q8 Easy, senza operatore alla pompa e operativa 24 ore su 24, che permette di scegliere tra la benzina verde, il diesel e l’Hi-Q Diesel di Kuwait Petroleum Ita-lia. Consultando il sito Q8easy.it è possibile restare aggiornati sulle nuove aperture.

I comparatori online. Per risparmiare può essere utile anche ricorrere ai siti specia-lizzati nella comparazione dei prezzi della benzina. Il mini-stero dello sviluppo economi-co, sul sito https://carburanti.sviluppoeconomico.gov.it/ offre un servizio di monitoraggio dei prezzi praticati presso tutte le stazioni di servizio a livello nazionale. Un’altra opzione è Pienorisparmio.it che propone le stazioni di rifornimento più convenienti in base alla provin-cia di interesse. Per utilizzare i servizi di Prezzibenzina.it occor-re, invece, registrarsi e inserire i prezzi del carburante registrati nella propria zona in modo da procedere al confronto. Il sito permette anche di visualizzare l’area della ricerca attraverso Google Maps. YouPetrol.it offre, infi ne, un servizio che tiene mo-nitorato l’andamento dei prezzi di tutte le compagnie che opera-no in Italia.

© Riproduzione riservata

Risparmiare sul consumo di carburante è possibile anche adottando una serie di com-portamenti virtuosi alla guida. La Federal Trade Commission, l’ente regolatore del commercio negli Stati Uniti, ha elaborato cinque consigli: la prima raccomandazione è di rispettare i limiti di velocità, ricorrendo per esempio a un computer di bordo. Passa-re, infatti, da 90 a 100 Km/h signifi ca consu-mare il 20% in più, mentre aumentare ancora di 15 Km/h comporta un consumo superiore di un altro 25%. Un altro accorgimento ri-guarda la pianifi cazione del percorso. Il ter-zo punto riguarda il traffi co: anticipare gli orari di punta signifi ca tagliare le continue accelerazioni e frenate che contribuiscono per il 10% dei consumi. Gli ultimi due punti riguardano, invece, i bagagli che dovrebbe-ro essere il più possibile leggeri (50 chili di peso aumentano il consumo del veicolo medio dell’1-2%) e le gomme, che vanno te-nute in buono stato (guidare un’auto con le gomme sgonfi e provoca un aumento del consumo pari al 4-6%).

Si comincia dalla guida

Sterilizzare l’Iva: questa la mossa che sta valutando il governo. La norma, introdotta in Italia nel 2008, prevede una riduzione del-le accise per compensare le maggiori entrate dell’Iva realizzate a causa dell’aumento dei prezzi del greggio. Ad appoggiare l’interven-to sono le associazioni dei consumatori che hanno già calcolato che, questa mossa, uni-ta a un intervento di liberalizzazione, per-metterebbe un risparmio, tra costi diretti e indiretti, di oltre 300 euro annui. Mentre in Italia si discute, in Francia si è passati ai fatti. Dal 29 agosto, infatti, e per tre mesi, i carburanti costeranno fi no a sei centesimi in meno al litro (circa un euro e mezzo in meno per un pieno da 25 litri). Ogni rivenditore è libero di decidere di quanto tagliare: i distri-butori delle autostrade hanno concordato un taglio di tre centesimi al litro. Ma c’è anche chi in Europa ha agito d’anticipo. Il Lussem-burgo ha stretto un patto con produttori e distributori per regolare le fl uttuazioni dei prezzi, mantenendo le tasse al 38% del totale (54% in Francia e 57% in Italia).

Il governo pensaa sterilizzare l’Iva

Come difendersi dal caro carburante

Modalità di risparmio Caratteristiche

Pompe bianche

Pompe no-logo non legate ad alcuna compagnia petrolifera

Prezzi mediamente più bassi di circa dieci centesimi di euro per litro

Sono oltre 2 mila

Sul sito www.federconsumatori.it è presente una sezione de- dicata alla lista delle stazioni no-logo con relativi indirizzi

È possibile visualizzare l’elenco aggiornato delle pompe bian- che italiane anche sul sito www.pompebianche.com

Distributori comunali

Pompe bianche gestite dai comuni

Sono presenti a Pollica (in provincia di Salerno), a Cortino (Te- ramo) e Pizzoferrato (Chieti)

Il municipio compra il carburante e lo vende al dettaglio con un piccolo ricarico che serve a coprire i costi di gestione

Prezzi inferiori, per benzina e diesel, tra i cinque e i dodici cen- tesimi al litro, ma solo per i residenti dei comuni in questione

Distributori discount

Sono circa 400 in Italia

Sorgono in prossimità dei centri commerciali e sono collega- ti ai grandi supermercati, come Carrefour, Conad, Auchan e Ipercoop

Prezzi dai cinque ai sette centesimi in meno rispetto alla nor- male distribuzione

Gli sconti possono arrivare anche a dieci centesimi con le i delity card del supermercato

Self service

Risparmio di 1,5-2 centesimi al litro

A Milano è entrata in funzione la stazione Q8 Easy, senza ope- ratore alla pompa e operativa 24 ore su 24

Comparatori online

https://carburanti.sviluppoeconomico.gov.it/, portale realizzato dal ministero dello Sviluppo Economico che offre un monito-raggio dei prezzi praticati presso tutte le stazioni di servizio a livello nazionale

www.pienorisparmio.it propone le stazioni di rifornimento più convenienti in base alla provincia di interesse

www.prezzibenzina.it richiede di registrarsi e inserire i prezzi del carburante registrati nella propria zona in modo da proce-dere al confronto; permette anche di visualizzare l’area della ricerca attraverso Google Maps

www.youpetrol.it offre un servizio che tiene monitorato l’anda- mento dei prezzi di tutte le compagnie che operano in Italia

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

23Lunedì 24 Settembre 2012Lunedì 24A F FA R I I N P I A Z Z A

Così si muovono gli analisti concentrati sull’asset class: ecco un portafoglio tipo per i cassettisti

Il reddito fisso non fa più pauraCalo degli spread e Bce cambiano le prospettive sui bond

Pagina a cura DI DUILIO LUI

L’azione decisa della Banca centrale euro-pea, che ha fatto sa-pere di essere pronta

a comprare titoli dei paesi periferici dell’Eurozona, da una parte. La convergenza tra i governi dell’Ue sulla ne-cessità di assestare un colpo alla speculazione, dall’altra. L’ultimo mese e mezzo ha mo-difi cato radicalmente il clima sui mercati, favorendo una rapida discesa del differen-ziale di rendimento tra i bond emessi da Italia, Spagna e Portogallo e quelli di Germa-nia e Francia. Così il reddito fi sso, che nei due anni passati era stato equiparato ad altri asset class per rischio perce-pito, oggi torna nel mirino dei cassettisti. Con l’aiuto di due analisti abbiamo provato a disegnare portafogli-tipo sul reddito fi sso.

Cala il rischio sistemico. Il contesto economico globale che ha caratterizzato lo scor-so anno è stato piuttosto cupo. Il rallentamento economico è marcato in Europa, un po’ meno negli Stati Uniti e ha toccato anche i mercati emer-genti. Tuttavia, le notizie delle ultime settimane, a comincia-re dalla nuova iniezione di liquidità promessa dalla Fed, per proseguire con le mosse della Bce, hanno rasserenato il clima. Parte da queste ri-fl essioni l’analisi di Sandra Crowl, membro del comitato investimenti di Carmignac Gestion. «Come risultato di questi interventi, l’Europa sta vivendo una riduzione del rischio sistemico», spiega l’esperta, che però ammonisce dal considerare superata la

crisi. «Se questi annunci han-no avuto effetti molto positivi sui mercati, ovviamente non indicano la fine dell’attività economica recessiva e la riso-luzione delle questioni strut-turali che l’Europa sta ancora affrontando: i singoli paesi de-vono dimostrare la capacità di regolamentare i propri defi cit di bilancio così come i propri debiti pubblici complessivi». Alla luce di questa analisi, il fondo Carmignac Patrimoine è esposto in buoni del tesoro degli Stati Uniti (con scadenze 7-10 anni). «Li riteniamo un rifugio relativamente sicuro, da utilizzare come protezione al ribasso a buon mercato, in questo contesto di mercati in-certi e volatili», spiega Crowl. Quanto alle emissioni tede-sche, invece, prevale la pru-denza: «Al momento non siamo esposti al debito sovrano della Germania, ma non escludiamo

di riposizionarci in futuro sul paese». Niente spazio nemme-no per i titoli di stato italiani e spagnoli: «Manteniamo una allocazione sui corporate bond di alta qualità, alcuni dei quali si trovano nella regione perife-rica e sono supportati da soli-di fondamentali. Qui siamo in grado di trarre benefi cio dalla riduzione dello spread poiché i fondamentali delle aziende migliorano oltre a benefi ciare della spinta che questi stru-menti forniscono, in particola-re in contrasto con il contesto di bassi rendimenti delle ob-bligazioni sovrane tedesche e americane». Nel portafoglio di Carmignac trovano invece spa-zio alcune emissioni dei mer-cati emergenti. «Al momento deteniamo posizioni selezio-nate su obbligazioni sovrane messicane, malesi e turche e potremmo in futuro accrescere l’esposizione su questa alloca-

zione», spiega Crowl.

I nodi ancora irrisolti. La durata media dei titoli in cui il fondo ha investito am-monta a quattro anni e mez-zo, a dimostrazione che non è ancora il momento di esporsi su scadenze di lungo periodo, considerato che buona parte dei fattori che hanno caratte-rizzato l’ultima ondata di cri-si sui mercati fi nanziari, dalla crisi greca all’elevato debito pubblico in Italia, dalla crisi delle banche in Spagna alla ri-caduta in recessione nell’Euro-zona, continuano a persistere. L’azione della Bce può aiutare a frenare i ribassisti e porta-re liquidità al sistema, ma non può sostituirsi alle decisioni politiche. Considerato per al-tro che i singoli governi del Vecchio continente continua-no ad adottare politiche econo-miche e fi scali poco coordinate

tra loro e che anche i mercati emergenti (su tutti la Cina, dove stanno prendendo corpo i timori di una brusca frenata della crescita) oggi appaiono meno dinamici di un anno fa.

R i p o s i z i o n a m e n t o sull’area euro. Predica pru-denza anche Corrado Cai-roni, investment strategist research and capital alloca-tion di R&CA, ricercaefi nan-za.it. «L’intervento della Bce ha modifi cato lo scenario per il mercato finanziario e, in particolare, per i titoli di sta-to dell’Eurozona», rifl ette. Il benefi cio si estende anche ai corporate bond, in particolare del settore fi nanziario italia-no, fortemente penalizzati negli ultimi 15 mesi». Inol-tre, le parole del governatore Mario Draghi sulla irreversi-bilità dell’euro vengono let-te dall’esperto come il venir meno della necessità «di una preponderante esposizione va-lutaria in portafoglio».

Per l’investitore italiano che vuole rimanere concentrato solo sul mondo monetario - obbligazionario con orizzonte temporale di medio termine, Caironi suggerisce un por-tafoglio composto per il 15% da fondi monetari area euro breve termine, alternativi alla liquidità; il 45% da fon-di obbligazionari Italia, «a gestione attiva per ottenere una esposizione dinamica sui Btp»; il 20% da corporate bond area euro, «dove i gestori stanno ricostruendo una po-sizione del settore finanzia-rio dell’europeriferia»; infine il 20% di obbligazioni paesi Emergenti in valuta Locale, «diversificazione obbligazio-naria anche high yield e va-lutaria», conclude.

© Riproduzione riservata

crisi «Se questi annunci han- di riposizionarci in futuro sul zione» spiega Crowl

Ubs si aggiunge alla schiera di analisti che nelle ultime settimane hanno rivisto al ribasso la congiuntura italiana. Infat-ti, secondo gli esperti della banca d’affari svizzera, la Penisola e la Spagna continue-ranno a costituire la zavorra dell’Eurozona anche nel prossimo anno, limitando così la crescita complessiva tra i paesi aderenti alla moneta unica a un modesto 0,2%, la metà di quanto stimato in precedenza.

In particolare, per quanto riguarda l’Ita-lia il pessimismo trae origine dalla mancata ripresa del ciclo economico nel secondo se-mestre di quest’anno, che apre la prospet-tiva per un 2013 ancora in diffi coltà.

L’indice delle pmi mostra che la Peni-sola non ha ancora imboccato lo scenario della crescita, né ci sono le condizioni per prevederla a breve termine. Nei prossimi mesi, aggiungono gli specialisti dell’isti-tuto di credito elvetico, andrà monitorata con attenzione la dinamica delle vendite al

dettaglio: al momento le stime in tal sen-so non sono molto positive alla luce di un peggioramento del tasso di disoccupazione, che inevitabilmente inciderà sulla capacità di spesa delle famiglie.

Senza dimenticare l’impennata registrata nelle ultime settimane dal prezzo del pe-trolio (in parte dovuta al rialzo dell’euro), che incide sulla capacità di consumo delle famiglie.

Considerazioni simili vengono fatte sulla Spagna, anche se in questo caso il problema principale è rappresentato dalla vulnera-bilità del sistema bancario.

L’economia iberica ha dato qualche se-gnale di risveglio negli ultimi tempi, ma gli analisti sottolineano che i prossimi mesi potranno essere molto duri, alla luce delle condizioni di risanamento che dovranno es-sere messe in campo per ottenere gli aiuti europei.

© Riproduzione riservata

Ubs: Italia ancora nel mirino

Le previsioni sul Pil

Il portafoglio tipo

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

24 Lunedì 24 Settembre 2012 C O N TA B I L I TÀ

Non mancano le novità dalle nuove indicazioni dell’Oic e dalla giurisprudenza tributaria

Ammortamenti, riforma congelata Si studiano nuove semplificazioni

Pagine a cura DI FRANCO CORNAGGIA

E NORBERTO VILLA

Rimane in stand-by la riforma degli ammor-tamenti promessa dal legislatore fiscale,

ma non mancano le novità. Le nuove indicazioni dell’Oic in tema di necessità di inter-rompere gli ammortamenti quando il costo contabile è già pari a quello di mercato del bene e alcune prese di po-sizione della giurisprudenza tributaria possono comporta-re una revisione degli abituali comportamenti.

L’articolo 23, comma 47 del dl 98/2011 convertito nella legge 111/2011 prevede una sostanziale e profonda inno-vazione del regime degli am-mortamenti nell’ambito del reddito d’impresa. Le novità sarebbero dovute entrare in vigore nel 2013, ma anche per l’intervenuta delega di rifor-ma del fisco è più che proba-bile che la previsione cadrà nel vuoto.

L’intendimento del legisla-tore era di semplificare la ma-teria mediante un restyling dei coefficienti oggi stabiliti dal dm 31/12/1988, ma anche con l’introduzione di un siste-ma che prevede solo quattro categorie di beni (materiali e immateriali) a ciascuna della quale collegare un periodo di ammortamento predetermi-nato.

Le categorie e i periodi di ammortamento previsti era-no:

• immobili: periodo di am-mortamento 40 anni;

• attività materiali di lun-

ga durata: 15 anni (presumi-bilmente in assenza di una durata della tutela giuridica prefissata dell’attività);

• attività immateriali: 15 anni;

• altre (categoria residuale in cui sono comprese tutte le attività non riconducibili alle altre tre categorie): periodo di ammortamento unico (da fis-sare).

Come detto molto presumi-bilmente la previsione cadrà nel vuoto, ma non è detto che le sue linee guida non saranno riproposte qualora la delega per la riforma fiscale dovesse continuare la sua strada. A oggi il periodo fiscale di am-mortamento deve seguire le indicazioni contenute nel dm 31/12/1988, secondo cui sono previsti coefficienti differen-ziati con riguardo sia al set-

tore di attività in cui opera il contribuente, sia con riguardo alla natura dei singoli beni. Il risultato è quello di avere oggi una serie davvero infini-ta di coefficienti applicabili, la cui scelta dipende da due variabili non sempre di facile individuazione. Con la nuova previsione tali difficoltà ver-rebbero meno. Le nuove regole sono ispirate dalla proposta di direttiva del Consiglio relati-va a una base imponibile con-solidata comune per l’imposta sulle società Com(2011) 121. La proposta mira appunto a una semplificazione delle re-gole concernenti gli ammorta-menti deducibili con l’obietti-vo di uniformare la normativa fino a oggi molto differenziata nei diversi paesi dell’unione. Ma qui finiscono le notizie positive in termini di sempli-

ficazione degli adempimenti dei contribuenti e iniziano in-vece i risvolti negativi dell’in-novazione.

L’introduzione di sole quat-tro aliquote di ammortamento renderà, infatti, spesso impos-sibile una gestione fiscale e contabile unitaria degli am-mortamenti. Fino a oggi, so-prattutto nelle pmi, la gran varietà di aliquote richiamate dal dm 31/12/1988 rende spes-so possibile (magari forzando un po’ il dato civilistico) una gestione unitaria.

Nella grande maggioranza dei casi gli ammortamenti im-putati in bilancio sono quelli con rilevanza anche fiscale appunto perché i coefficienti fiscali possono essere adegua-ti alle indicazioni contabili che richiedono di individuare l’ammortamento in base alla

residua vita utile del bene. Tutto ciò sarà spesso impossi-bile qualora dovessero entra-re in vigore le nuove norme in quanto la gestione unitaria sarà possibile solo pagando il prezzo di una completa e totale forzatura delle regole civilistiche.

Ecco un esempio concreto.A oggi gli alberghi, i risto-

ranti, i bar e le attività affi-ni sono compresi nel gruppo XIX del dm 31/12/1988. Per queste attività (tra le altre) i coefficienti di ammortamenti sono:

- Mobili e arredi: 10% - Biancheria: 40% - Attrezzatura (stoviglie, po-

sate, attrezzatura da cucina ecc.): 25%.

Con questa differenziazione è possibile che i calcoli civili-stici e contabili coincidano. Ciò significa imputare in bilancio i medesimi ammortamenti ri-levanti ai fini dell’Unico non creandosi alcuna differenza o doppio binario. Ma se nel fu-turo tali beni saranno inseriti nella categoria residuale (la quarta sopra indicata) con un’unica aliquota allora sarà difficile mantenere lo stesso atteggiamento.

Se fosse indicata come ali-quota quella del 10% sarebbe difficile giustificare una vita utile della biancheria di 10 anni. Se fosse scelta come ali-quota quella del 25% sareb-be allo stesso modo difficile giustificare una vita utile dei mobili di quattro anni.

Il risultato sarà quasi sem-pre la necessità di differenzia-re i comportamenti contabili e fiscali.

© Riproduzione riservata

Dubbi da risolvere nel caso di entrata in vigore di nuove regole. Soprattutto qualora, dando attuazione al dl 98/2011 o in forza della delega, si dovessero individuare regole differenti per il calcolo degli ammortamenti deducibili, un occhio di riguardo dovrà interessare quei beni per cui il processo di ammorta-mento è già iniziato in base alle regole previdenti. La questione che dovrà essere affrontata è quella della rilevanza delle eventuali nuove regole con riguardo ai beni entrati in funzione (o acquistati) a partire dalla sua introduzione o invece anche ai beni già esistenti e per cui il processo di ammortamento è già iniziato. La proposta di direttiva consiglia la seconda soluzione sempre nell’ottica di semplifi care gli adempimenti dei contribuenti.

Ma se così fosse in tali situazioni la creazione di un doppio binario sarebbe senza via d’uscita. Salvo che in casi limitati risulta, infatti, diffi cile mutare il ritmo degli ammortamenti. E ciò senza dubbio non può avere come giustifi ca-zione quello di un mutamento della loro disciplina fi scale. Quindi l’introduzione dei nuovi coeffi cienti applicati anche ai beni già presenti in azienda comporterà una divaricazione tra processo di ammortamento fi scale e contabile.

Riprendendo l’esempio riportato nell’altro articolo in pagina ecco cosa potrà accadere. Un ristorante utilizza l’aliquota di ammortamento del 40% per la biancheria con valenza sia contabile che fi scale. Le nuove previsioni introduco-no un’aliquota invece del 25% ed entrano in vigore nel 2013. Per la biancheria acquistata nel 2012 per cui si è già provveduto a calcolare un ammortamento avendo come base l’aliquota del 40% sarà davvero diffi cile dal 2013 ridurre la quota di competenza civilistica per adeguare alla nuova misura imposta dalle regole fi scali. E se ciò dovesse accadere, non potrà essere portato come giustifi cazione il mutamento delle regole fi scali in tema di deducibilità degli ammortamenti .

Non è facile cambiare ritmo in corsaRevisione della misura degli ammortamenti sempre possibile purché ben

motivata. E il cambio di una norma fi scale non appare suffi ciente a giustifi ca-re tale scelta Si è detto che in previsione di nuove regole verrebbero a crearsi non pochi problemi soprattutto per quei beni per cui l’ammortamento ha già avuto inizio, con il rischio di creare una obbligatorio disallineamento conta-bile e fi scale. I piani già iniziati possono essere modifi cati, ma in assenza di una valida motivazione si aprono rischi sia sul fronte contabile che su quello fi scale. Da un punto di vista contabile un ripensamento del piano di ammor-tamento è senza dubbio possibile (anzi verifi candosi le condizioni, obbliga-torio) seguendo le indicazioni dettate per i cambiamenti di stima (Oic 29). Il principio contabile 16 nella versione aggiornata per ora in bozza prevede che «il piano d’ammortamento deve essere periodicamente rivisto per verifi care se sono intervenuti cambiamenti tali da richiedere una modifi ca delle stime effettuate nella determinazione della residua possibilità di utilizzazione. Se quest’ultima è modifi cata, il valore contabile dell’immobilizzazione (valore originario al netto degli ammortamenti fi no a quel momento effettuati) al tempo di tale cambiamento è ripartito sulla nuova vita utile residua del ce-spite, e tale modifi ca deve essere motivata nella nota integrativa».

Ma questa non è l’unica situazione possibile. La defi nizione secondo cui l’ammortamento è un costo ricorrente, imputato in base a un piano che deve essere riesaminato periodicamente (per verifi carne la rispondenza alla realtà) permette di comprendere in tale defi nizione processi differenti tra loro.

Anche sul punto l’Oic 16 rivisto afferma che «la sistematicità dell’ammor-tamento non presuppone necessariamente l’applicazione del metodo a quote costanti, con esclusione di quello a quote decrescenti o altri metodi».

Revisioni possibili, ma motivate

Restyling degli ammortamenti

Articolo 23, comma 47 del dl 98/2011

Revisione entro il 2013 delle regole degli ammortamenti i scali

Il dubbio La previsione non sarà attauata ma la delega i scale potrebbe intervenire sul punto seguendo le medesime regole

Le regole

Le categorie e i periodi di ammortamento previsti:

immobili: periodo di ammortamento 40 anni;

attività materiali di lunga durata: 15 anni (presumibilmen-te in assenza di una durata della tutela giuridica prei ssata dell’attività);

attività immateriali: 15 anni;

altre (categoria residuale in cui sono comprese tutte le attività non riconducibili alle altre tre categorie): periodo di ammorta-mento unico (da i ssare)

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

25Lunedì 24 Settembre 2012Lunedì 24 SettemC O N TA B I L I TÀ

Necessario l’utilizzo per dedurre gli ammorta-menti ai sensi dell’art. 102. Ma può essere suf-

fi ciente che lo stesso abbia avuto inizio senza che poi perduri nel tempo. La norma tributaria che regola tale «meccanismo» è l’art. 102 del Tuir che individua due presupposti ai fi ni della deducibi-lità della quota di ammortamento del costo: il primo è che deve trat-tarsi di bene materiale strumen-tale per l’esercizio dell’impresa, mentre il secondo è quello che in-dividua il momento in cui si può portare in deduzione la quota di ammortamento con l’esercizio di entrata in funzione del bene. Un caso riguardante tale problema-tica è stato analizzato dalla com-missione tributaria provinciale di Bari (sentenza n. 122/12/11del 25 luglio). Nel dettaglio era stata contestata l’indeducibilità di una quota di ammortamento relati-va a un impianto industriale in quanto lo stesso risultava tem-poraneamente non funzionante. L’uffi cio in sede di accertamento non aveva ritenuto suffi ciente il fatto che il temporaneo mancato funzionamento dell’impianto non era dipeso da volontà aziendale, ma addirittura da un provvedi-mento di sequestro, sostenendo che le quote di ammortamento non potevano essere portate in deduzione in quanto l’inopera-tività dell’impianto «aveva fatto venir meno la correlazione tra co-sti e ricavi, sancita dall’art. 109, comma 5 del Tuir, necessaria ai fi ni della deducibilità delle spe-se e di altri componenti negativi rilevanti per la determinazione del reddito di impresa». La com-missione è stata di diverso avviso è ciò in quanto ha ritenuto pre-minente nella regolamentazione

della fattispecie l’art. 102 piutto-sto che l’art. 109. Da ciò la Ctp ha concluso come nella norma applicabile non è prevista alcuna limitazione alla deducibilità del componente negativo in esame: nell’art. 102 non si fa cenno all’ul-teriore condizione della effettiva operatività del bene nell’esercizio cui quel costo viene imputato e pertanto l’assenza di riferimenti

sul punto è suffi ciente a ritenere ammissibile la deduzione del-le quote di ammortamento nel caso di specie. Inoltre la manca-ta indicazione di tale richiamo è da ritenere frutto di una precisa scelta legislativa. Ciò si desume dal confronto con quanto previ-sto dal comma 3 della medesima disposizione che all’epoca dei fatti disciplinava la possibilità

di portare in deduzione quote di ammortamento in misura supe-riore a quella massima, quando il bene era più intensamente utiliz-zato rispetto all’impiego normale: l’aver stabilito ciò senza invece far cenno alla situazione specu-lare di una minore o nulla uti-lizzazione è sintomo che su tale seconda ipotesi il legislatore non ha voluto porre deroghe alla re-

gola di carattere generale.Ultimo aggancio a sostegno

della propria tesi la Ctp lo indi-vidua nel 4 comma dell’art. 102 nella parte in cui, nel caso di eli-minazione del bene dal comples-so produttivo, prevede che il costo residuo di ammortamento venga ammesso in deduzione. Ma se il comma 4 dell’art. 102 consente in caso di eliminazione del bene di dedurre il costo residuo non ancora ammortizzato, non si possono nemmeno individuare ragioni che limitino la deduzio-ne del costo (e cioè della quota di ammortamento) «nell’ipotesi meno forte di temporanea ino-peratività del bene». Se questa è la regola fi scale occorre anche verifi care le regole contabili. Da un punto di vista contabile l’am-mortamento è commisurato al deperimento del bene che è a sua volta correlato sia al decorso del tempo che all’impiego.

Il mancato utilizzo non può essere motivo per interrompere il processo di ammortamento con la conseguenza di non imputare alcun onere al conto economico in quanto ciò appare contrario alle indicazioni del codice civile e del principio contabile. Anzi il mancato utilizzo potrebbe porta-re a una soluzione praticamente opposta: all’obbligo di imputare un maggior onere a conto econo-mico. In ogni caso è necessaria una disamina della situazione che può portare a una rivisita-zione del piano: per verifi care un prolungamento della vita utile del cespite a fronte del mancato funzionamento; per verifi care la necessità di una abbattimento del valore sempre correlata al mancato utilizzo (il mancato uti-lizzo fa perdere valore al bene).

© Riproduzione riservata

Beni non più attivi, sì alle deduzioni

cienti. La proposta di direttiva COM(2011) 121 relativa a una base imponibile consolidata comune per l’imposta sulle società prevede una rivisitazione delle procedure che consentono di dedurre i costi dei beni ammortizzabili. La fi nalità della proposta sono solo di natura fi scale tanto che nella stessa si prevede che le regole «dovrebbe interessare solo il calcolo della base im-ponibile e non dovrebbe incidere sulla redazione dei bilanci.

Il capo VI della proposta è dedicato all’ammortamento delle attività im-mobilizzate. Il valore ammortizzabile comprende tutti i costi direttamente connessi all’acquisizione, alla costruzione o al miglioramento di un’attività immobilizzata. Nel caso di attività prodotte dal contribuente, anche i costi indiretti sostenuti nella produzione dell’attività sono aggiunti al valore am-mortizzabile nella misura in cui non siano altrimenti deducibili. Nel caso di beni ricevuti gratuitamente il valore ammortizzabile è quello di mercato, mentre se si sono ricevuti sussidi gli stessi decurtano il valore rilevante ai fi ni dell’ammortamento.

Con riguardo alle attività ammortizzabili individualmente la proposta pre-vede che la vita utile di un’attività immobilizzata sia determinata come segue: a) edifi ci: 40 anni; b) attività materiali di lunga durata diverse dagli edifi ci: 15 anni; c) attività immateriali: il periodo per il quale l’attività benefi cia di protezione giuridica o per il quale il diritto di uso è concesso o, se tale periodo non può essere determinato, 15 anni.

Oltre a ciò l’articolo 39 defi nisce il «Paniere di attività» ovvero le attivi-tà immobilizzate diverse da quelle che possono essere comprese nelle tre categorie sopra illustrate. In tal caso si fi ssa un tasso annuo del 25% del valore ammortizzabile. Quest’ultimo al termine dell’esercizio fi scale «è pari al suo valore a fi ni fi scali al termine dell’esercizio precedente, aggiustato in funzione delle attività che entrano ed escono dal paniere durante l’esercizio in corso. Gli aggiustamenti riguardano i costi di acquisizione, costruzione o miglioramento delle attività (che sono aggiunti) e i proventi della cessione delle attività ed eventuali indennizzi ricevuti per la perdita o la distruzione di un’attività (che sono dedotti)». Tale affermazione signifi ca che l’aliquota unica sarà applicata al netto risultate a fi ne esercizio risultante da tale cal-colo: valore a inizio esercizio + beni acquistati – beni venduti (o eliminati/distrutti). Sono poi previste attività non sono soggette ad ammortamento: a) attività materiali immobilizzate non soggette a deterioramento fi sico e obsolescenza quali terreni, oggetti d’arte, pezzi d’antiquariato o gioielli; b) attività fi nanziarie.

La Ue studia come rivedere le regole

Completa rivisitazione delle regole sugli ammortamenti e non solo per i coeffi -quote che però possono essere derogate. L’art. 41 prevede che se, in circostanze eccezionali, un contribuente dimostra che il valore di un’attività immobilizzata non soggetta ad ammortamento si è ridotto in modo permanente alla fi ne di un esercizio fi scale, può dedurre un importo pari alla riduzione del valore (sem-preché i proventi eventualmente derivanti dalla sua cessione non siano esenti). Nel caso in cui il valore di un’attività che è stata soggetta all’ ammortamento eccezionale in un esercizio fi scale precedente aumenta successivamente «un importo equivalente a tale aumento è aggiunto alla base imponibile nell’anno in cui si verifi ca l’incremento. L’importo aggiunto o gli importi aggiunti, considerati complessivamente, non possono tuttavia superare l’importo della deduzione concessa originariamente».

Con riguardo agli aspetti temporali le indicazioni della proposta sono le se-guenti: l’ammortamento di un anno intero è dedotto nell’anno dell’acquisizione o della messa in funzione, se successivo. Non è dedotto alcun ammortamento nell’anno della cessione; se un’attività è ceduta, volontariamente o involontaria-mente, durante un esercizio fi scale, il suo valore a fi ni fi scali ed il valore a fi ni fi scali degli eventuali costi di miglioramento sostenuti in relazione all’attività sono dedotti dalla base imponibile in tale esercizio; se un’attività immobilizzata ha dato origine ad una deduzione eccezionale la deduzione ordinaria è decurtata per tenere conto della deduzione eccezionale già ricevuta.

La proposta di direttiva detta anche regole particolari per le attività defi nite di «seconda mano» ovvero quelle attività con una vita utile che era stata parzialmen-te esaurita al momento dell’acquisto e che sono adatte ad essere ulteriormente utilizzate nel loro stato attuale o previa riparazione. Gli edifi ci di seconda mano, le attività materiali di lunga durata di seconda mano e le attività immateriali di seconda mano sono assoggettate alle seguenti regole:

a) un edifi cio di seconda mano è ammortizzato nell’arco di 40 anni a meno che il contribuente dimostri che la vita utile residua stimata dell’edifi cio è inferiore a 40 anni, nel qual caso è ammortizzato nell’arco di tale periodo più breve;

b) un’attività materiale di lunga durata di seconda mano è ammortizzata nell’ar-co di 15 anni a meno che il contribuente dimostri che la vita utile residua stimata dell’attività è inferiore a 15 anni, nel qual caso è ammortizzata nell’arco di tale periodo più breve;

c) un’attività immateriale di seconda mano è ammortizzata nell’arco di 15 anni a meno che possa essere determinato il periodo residuo per il quale l’attività benefi cia di protezione giuridica o per il quale il diritto è concesso, nel qual caso essa è ammortizzata nell’arco di tale periodo.

Aliquote, proposta in bianco

Proposta direttiva con spazi da riempire per gli stati membri. La proposta delle ali-

Le defi nizioni nella proposta di direttiva

Valore a fini «fiscali» di un’attività immobilizzata o di un paniere di attività

Il valore ammortizzabile meno l’ammortamento totale dedotto i nora

Attività immobilizzate

Tutte le attività materiali acquistate o create dal contribuente e tutte le attività immateriali acquistate qualora possano esse-re valutate indipendentemente e siano utilizzate nell’impresa per produrre, mantenere o garantire redditi per oltre 12 mesi, eccetto qualora il costo della loro acquisizione, costruzione o miglioramento sia inferiore a 1.000 euro

Attività materiali immobi-lizzate di lunga durata

Attività materiali immobilizzate con una vita utile di almeno 15 anni. Edii ci, aerei e navi sono considerati attività materiali immobilizzate di lunga durata

Attività di seconda mano

Attività immobilizzate con una vita utile che era stata parzial-mente esaurita al momento dell’acquisto e che sono adatte ad essere ulteriormente utilizzate nel loro stato attuale o previa riparazione

Costi di miglioramento

Spese aggiuntive su attività immobilizzate che accrescono signii cativamente la capacità dell’attività o migliorano signi-i cativamente il suo funzionamento o rappresentano oltre il 10% del valore ammortizzabile iniziale dell’attività

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

PROSPETTO DEI VALORI CORRENTI DELLE POLIZZE INDEX LINKED DATA ULTIMA QUOTAZIONE AL 31 AGOSTO 2012

PRODOTTO INDEX VALORE AL EMITTENTE TITOLO MOODY EMITTENTE OPZIONE MOODY 31/08/2012 OBBLIGAZIONARIO S&P | FITCH S&P | FITCH

4,30% International Index Serie XV Settembre 2007 100,260 HBOS TREASURY SERVICES PLC A2 | - | - CREDIT SUISSE INTERNATIONAL A1 | A+ | A

Convergence serie XIV 2007 100,260 HBOS TREASURY SERVICES PLC A2 | - | - CREDIT SUISSE INTERNATIONAL A1 | A+ | A

CRESCITA SICURA SERIE I 2007 100,830 ABN AMRO BANK NV A2 | A | A

CRESCITA SICURA SERIE II 2007 97,690 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG A3 | A | A COMMERZBANK AG A3 | A | A+

Crescita Sicura Serie III 2007 95,020 C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE Baa1 | - | A ABN AMRO BANK NV A2 | A | A

Crescita Sicura Serie IV 2007 96,251 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG A3 | A | A BANCO SANTANDER S.A. Baa2 | A- | BBB+

CRESCITA SICURA SERIE IX 2006 100,340 ABN AMRO BANK NV A2 | A | A

Crescita Sicura Serie VII 2007 100,260 HBOS TREASURY SERVICES PLC A2 | - | - CREDIT SUISSE INTERNATIONAL A1 | A+ | A

CRESCITA SICURA SERIE VIII 2006 100,740 ABN AMRO BANK NV A2 | A | A

Crescita Sicura Serie VIII 2007 102,050 NIBC Bank NV Baa3 | BBB- | BBB CREDIT SUISSE INTERNATIONAL A1 | A+ | A

CRESCITA SICURA SERIE X 2006 99,790 BNP PARIBAS A2 | AA- | A+

CRESCITA SICURA SERIE XI 2006 99,610 ABN AMRO BANK NV A2 | A | A

EUROSTOXX 4% PIU’ SERIE XIV OTTOBRE 2006 100,340 ABN AMRO BANK NV A2 | A | A

EUROSTOXX 4% PIU’ SERIE XV NOVEMBRE 2006 99,790 BNP PARIBAS A2 | AA- | A+

EUROSTOXX 4% PIU’ SERIE XVI DICEMBRE 2006 99,610 ABN AMRO BANK NV A2 | A | A

EUROSTOXX 4% PIU’SERIE XIII SETTEMBRE 2006 100,740 ABN AMRO BANK NV A2 | A | A

EUROSTOXX 4% SERIE I GENNAIO 2007 100,830 ABN AMRO BANK NV A2 | A | A

EUROSTOXX 4,20% SERIE III FEBBRAIO 2007 97,690 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG A3 | A | A COMMERZBANK AG A3 | A | A+

Global Alternative Energy & Water Serie XIII Settembre 2007 92,770 C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE Baa1 | - | A CREDIT SUISSE INTERNATIONAL A1 | A+ | A

INDEX “DJ EUROSTOXX 50” BSG 2006/2012 SERIE XI 100,740 ABN AMRO BANK NV A2 | A | A

INDEX “DJ EUROSTOXX 50” BSG 2006/2012 SERIE XII 100,340 ABN AMRO BANK NV A2 | A | A

INDEX “DJ EUROSTOXX 50” BSG 2006/2012 SERIE XIII 99,790 BNP PARIBAS A2 | AA- | A+

INDEX “DJ EUROSTOXX 50” BSG 2006/2012 SERIE XIV 99,610 ABN AMRO BANK NV A2 | A | A

INDEX “DJ EUROSTOXX 6Y” BSG 2007/2013 SERIE V 97,690 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG A3 | A | A COMMERZBANK AG A3 | A | A+

INDEX “EUROSTOXX50 - SWING 6Y” BSG-2007/2013 SERIE II 100,830 ABN AMRO BANK NV A2 | A | A

Index “Alternative Basket 5Y” BSG 2007/2012 Serie XI 102,050 NIBC Bank NV Baa3 | BBB- | BBB CREDIT SUISSE INTERNATIONAL A1 | A+ | A

Index “Convergence 5Y” BSG 2007/2012 Serie X 100,260 HBOS TREASURY SERVICES PLC A2 | - | - CREDIT SUISSE INTERNATIONAL A1 | A+ | A

Index “DJ Eurostoxx 6Y” BSG 2007/2013 Serie VI 95,020 C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE Baa1 | - | A ABN AMRO BANK NV A2 | A | A

Index “DJ Eurostoxx 6Y” BSG 2007/2013 Serie VII 96,251 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG A3 | A | A BANCO SANTANDER S.A. Baa2 | A- | BBB+

Lombarda vita 6&6 100,760 MEDIOBANCA S.p.A. - | BBB+ | - COMMERZBANK AG A3 | A | A+

Lombarda vita 6&6 New 101,130 MORGAN STANLEY Baa1 | A- | A ABN AMRO BANK NV A2 | A | A

Lombarda Vita Best of Euro-USA 2008-2014 106,510 ABN AMRO BANK NV A2 | A | A SOCIETÉ GENERALE A2 | A | A+

Lombarda Vita BRIC 40 “5 + 5” 100,300 NIBC Bank NV - | (1) | - CREDIT SUISSE INTERNATIONAL A1 | A+ | A

LOMBARDA VITA BRIC 40 “5,10 + 5,10” 97,660 MEDIOBANCA S.p.A. - | BBB+ | - BNP PARIBAS A2 | AA- | A+

Lombarda Vita Classic Markets 101,062 CREDIT SUISSE INTERNATIONAL A1 | A+ | A

Lombarda Vita Classic Markets New 98,560 MEDIOBANCA S.p.A. - | BBB+ | - BANCO BILBAO SA Baa3 | BBB+ | BBB+

Lombarda Vita Euro Sector 98,920 MEDIOBANCA S.p.A. - | BBB+ | - FORTIS BANK SA A2 | AA- | A

Lombarda Vita Euro Sector New 96,450 BANCA IMI S.p.A. A3 | BBB+ | A- BNP PARIBAS A2 | AA- | A+

Presente e Futuro 2007-2012 Serie XIV settembre 2007 102,050 NIBC Bank NV Baa3 | BBB- | BBB CREDIT SUISSE INTERNATIONAL A1 | A+ | A

Presente e Futuro Serie XVI 2007 102,050 NIBC Bank NV Baa3 | BBB- | BBB CREDIT SUISSE INTERNATIONAL A1 | A+ | A

Swing DJ Eurostoxx50 Serie II 2007 100,830 ABN AMRO BANK NV A2 | A | A

Swing DJ Eurostoxx50 Serie V 2007 97,690 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG A3 | A | A COMMERZBANK AG A3 | A | A+

Swing DJ Eurostoxx50 Serie VI 2007 95,020 C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE Baa1 | - | A ABN AMRO BANK NV A2 | A | A

Swing DJ Eurostoxx50 Serie X 2007 96,251 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG A3 | A | A BANCO SANTANDER S.A. Baa2 | A- | BBB+

SWING DJ EUROSTOXX50 SERIE XVI 2006 100,740 ABN AMRO BANK NV A2 | A | A

Swing DJ Eurostoxx50 Serie XVII 2006 100,360 ABN AMRO BANK NV A2 | A | A

SWING DJ EUROSTOXX50 SERIE XVIII 2006 100,340 ABN AMRO BANK NV A2 | A | A

Swing DJ Eurostoxx50 Serie XX 2006 99,790 BNP PARIBAS A2 | AA- | A+

Swing DJ Eurostoxx50 Serie XXII 2006 99,610 ABN AMRO BANK NV A2 | A | A

Tortona Borse Piu’ Index Serie LV 2006 100,740 ABN AMRO BANK NV A2 | A | A

Tortona Borse Piu’ Index Serie LVI 2006 100,340 ABN AMRO BANK NV A2 | A | A

Tortona Borse Piu’ Index Serie LVIi 2006 99,790 BNP PARIBAS A2 | AA- | A+

Index Linked Bull Dividend 98,770 BARCLAYS BANK PLC A2 | A+ | A SOCIETÉ GENERALE A2 | A | A+

Nikkei Avenue 100,980 BANCA ITALEASE S.p.A. Ba1 | - | BBB INTESA SANPAOLO S.p.A. Baa2 | BBB+ | A-

SOLO FRUTTI - SERIE VI 2003 151,770 SOLUZIONE FUTURO S.r.l. - | - | AA CREDIT SUISSE INTERNATIONAL A1 | A+ | A

SoloFrutti serie I 152,770 SOLUZIONE FUTURO S.r.l. - | - | AA CREDIT SUISSE INTERNATIONAL A1 | A+ | A

SoloFrutti serie II 151,770 SOLUZIONE FUTURO S.r.l. - | - | AA CREDIT SUISSE INTERNATIONAL A1 | A+ | A

SoloFrutti serie III 150,770 SOLUZIONE FUTURO S.r.l. - | - | AA CREDIT SUISSE INTERNATIONAL A1 | A+ | A

SoloFrutti serie IV 149,770 SOLUZIONE FUTURO S.r.l. - | - | AA CREDIT SUISSE INTERNATIONAL A1 | A+ | A

SoloFrutti serie V 151,920 SOLUZIONE FUTURO S.r.l. - | - | AA CREDIT SUISSE INTERNATIONAL A1 | A+ | A

(1) La Compagnia assume integralmente il rischio di controparte

* Rating della Società Incorporante Banco Popolare Scarl

** Rating della Società Incorporante Madre Unicredit S.p.A.

Adesso Index Aprile ‘07 98,050 MERRILL LYNCH & CO. INC. Baa2 | A- | A BANCA ALETTI & C. S.p.A. - | BBB- | BBB

Adesso Index Febbraio ‘07 99,759 B.CA POPOLARE DI VERONA NOVARA Scarl Baa3 | BBB- | BBB * BANCA ALETTI & C. S.p.A. - | BBB- | BBB

Alba Carim Index 08/07 100,000 CASSA DI RISPARMIO DI RIMINI S.p.A. - ABN AMRO BANK NV A2 | A | A

Creberg altiplano marzo 07 99,737 CREDITO BERGAMASCO S.p.A. - | BBB- | BBB BANCA ALETTI & C. S.p.A. - | BBB- | BBB

Creberg Altiplano Aprile ‘07 96,440 BANCA ITALEASE S.p.A. Ba1 | - | BBB BANCA ALETTI & C. S.p.A. - | BBB- | BBB

Creberg Polar Aprile ‘07 96,260 BANCA ITALEASE S.p.A. Ba1 | - | BBB BANCA ALETTI & C. S.p.A. - | BBB- | BBB

Derby Index Linked Dicembre 2006 98,450 BANCA ITALEASE S.p.A. Ba1 | - | BBB UNICREDIT S.p.A. Baa2 | BBB+ | A- **

Derby Index Linked Ottobre 2006 99,260 BANCA POPOLARE DI BARI Scrl - | (1) | - BANCA ALETTI & C. S.p.A. - | BBB- | BBB

Index Scatto piu’ Persona Life 99,880 SOCIETÉ GENERALE A2 | A | A+

Index Up 1-2008 93,750 MORGAN STANLEY Baa1 | A- | A SOCIETÉ GENERALE A2 | A | A+

Scelgo Index 13 99,880 CASSA DI RISPARMIO DI FERRARA S.p.A. Ba3 | - | - BARCLAYS BANK PLC A2 | A+ | A

Scelgo Index 14 99,679 CASSA DI RISPARMIO DI FERRARA S.p.A. Ba3 | - | - JP MORGAN CHASE BANK A2 | A | A+

Carismi Più Certezza 10 100,698 C. DI RISP. DI SAN MINIATO S.p.A. - | (1) | - SOCIETÉ GENERALE A2 | A | A+

Carismi Più Certezza 11 104,930 BANCA IMI S.p.A. A3 | BBB+ | A- BANCO BILBAO SA Baa3 | BBB+ | BBB+

Carismi Più Certezza 3 99,878 C. DI RISP. DI SAN MINIATO S.p.A. - | (1) | - CREDIT SUISSE INTERNATIONAL A1 | A+ | A

CARISMI Più Certezza 8 93,440 UNICREDIT S.p.A. Baa2 | BBB+ | A- ** SOCIETÉ GENERALE A2 | A | A+

Carismi Più Certezza 9 92,730 MEDIOBANCA S.p.A. - | BBB+ | - SOCIETÉ GENERALE A2 | A | A+

PRODOTTO INDEX VALORE AL EMITTENTE TITOLO MOODY EMITTENTE OPZIONE MOODY 31/08/2012 OBBLIGAZIONARIO S&P | FITCH S&P | FITCH

PRODOTTO INDEX VALORE AL EMITTENTE TITOLO MOODY EMITTENTE OPZIONE MOODY 31/08/2012 OBBLIGAZIONARIO S&P | FITCH S&P | FITCH

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

27Lunedì 24 Settembre 2012

Pagina a cura DI MASSIMILIANO TASINI

Gli studi di settore sono prove dotate del requi-sito della gravità. Lo ha stabilito la Corte di cas-

sazione, sezione tributaria, con la sentenza n. 13824/012.

La fattispecie. Il fi sco ricor-re per Cassazione contro la sen-tenza resa da una Commissione tributaria regionale che confer-mava l’illegittimità di un atto impositivo emesso agli effetti delle imposte dirette e dell’Iva e che teorizzava l’esistenza di un imponibile sottratto a tassazione, giustifi cato sulla scorta di un ra-gionamento di tipo presuntivo.

La sentenza, dopo aver affron-tato sul piano generale la possi-bilità di dar corso a rettifiche analitico-induttive, rileva che esiste uno stretto coordinamen-to tra l’art. 39 dpr 600/73 e l’art. 62 sexies del dl 331/1993. Dal combinato disposto di tali norme emerge che l’amministrazione fi -nanziaria può fondare il proprio convincimento sia sull’esistenza di gravi incongruenze tra i rica-vi, i compensi e i corrispettivi di-chiarati e quelli desumibili «dalle caratteristiche e dalle condizioni di esercizio dell’attività svolta», sia, come nel caso che qui inte-ressa, sugli studi di settore.

Nel caso specifi co dagli studi vengono in evidenza due principi: l’Uffi cio non tenuto a verifi care tutti i dati richiesti per uno stu-dio generale di settore, potendosi basare anche solo su alcuni ele-menti ritenuti sintomatici per la ricostruzione del reddito del con-tribuente (cfr. Cass. 36/430/2011); l’Uffi cio non è tenuto a dimostra-re l’esistenza di una «grave incon-gruenza», come confermato dal tenore letterale dell’art. 10, pri-mo comma, della legge 146/1998, che non fa espresso richiamo a tale necessità.

Le presunzioni. Il fi sco può utilizzare presunzioni per fonda-re un accertamento tributario.

Le presunzioni sono legali e semplici; quelle legali sono asso-lute, in quanto non ammettono la prova contraria, e relative, e queste ultime ammettono invece la prova contraria.

Ci sono poi le presunzioni semplici, che sono ammesse, ma devono essere «qualifi cate», cioè connotate dai requisiti della gravità, della precisione e della concordanza.

Questi tre requisiti non devono sempre sussistere contempora-neamente, la Corte di cassazione ha, infatti, affermato che il requi-sito della concordanza, che postu-la la pluralità degli indizi posti a base dell’azione accertativa, è richiesta solo in caso di indizi «non autoconsistenti»: cioè di in-dizi non talmente forti da regge-re, di per sé, l’accertamento. È il caso del cd. «tovagliometro», che, per giurisprudenza di legittimità costante, è elemento appunto au-toconsistente (anche se la recente giurisprudenza di merito ha talo-

ra espresso tesi contrarie).Gli studi di settore hanno a

questo punto il valore di essere gravi di per sé. Attenzione però: questa tesi non deve far dimen-ticare i principi ripetutamente sanciti dalla Corte di cassazione sulla loro effi cacia probatoria.

Le Sezioni unite. Le Sezioni unite della Cassazione hanno affermato (sent. 18/12/2009 nn. 26635-36-37-38) che:

a) gli studi di settore rappre-sentano presunzioni semplici, non fornite cioè ex lege dei requi-siti di gravità precisione e concor-danza. In quanto tali, non impon-gono di per sé la prova contraria al contribuente incongruo;

b) gli studi di settore non pos-sono essere utilizzati in maniera automatica, bensì vanno sempre personalizzati in funzione della

specifi cità del caso oggetto di in-dagine;

c) solo con il contraddittorio è possibile «adattare» al caso con-creto le risultanze, di per sé stati-stiche, dello studio di settore;

d) presupposto indefettibile per l’applicazione degli studi di settore è pertanto l’esistenza di gravi incongruenze;

e) trattandosi di accertamento che trae origine da presunzioni semplici, il contribuente può di-fendersi anche adducendo a sua volta presunzioni semplici, volte a dimostrare sia l’inapplicabili-tà dello standard costituito dallo studio di settore nel caso speci-fi co, e sia anche che comunque, sempre nel caso specifi co, è possi-bile fornire una prova contraria.

La funzione del contrad-dittorio. Due i principi cardine per la Suprema corte: la mancata partecipazione del contribuente a tale momento consente all’Uffi cio di motivare l’accertamento solo facendo riferimento allo studio di settore (Cass. sent. 15905/2010); l’eventuale proposta formulata dall’Uffi cio in sede di contraddit-torio, che si concreta nell’offerta di una riduzione di imponibi-le, non può essere interpretata quale elemento di riconoscimen-to dell’infondatezza della stima del reddito accertato (Cass. sent. 14313/2010).

Cassazione: basta un gap minimo

Studi, presunzioni semplici ma gravi

La sentenza sul sito www.italiaoggi.it/docio7

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

Nei procedimenti di separazione e divorzio il giudice ha il potere di disporre accertamenti sul reddito, sul patrimonio e sul tenore di vita dei coniugi per poter

quantificare nella maniera più idonea possibile l’entità dell’as-segno di mantenimento per il coniuge più debole e/o per i figli. “Gli accertamenti di questo tipo non sono così frequenti, ma è certo che l’incongruenza tra situazione professionale e tenore di vita rispetto ai redditi dichiarati espone la parte a un severo giudizio da parte del Tribunale e, comunque, a un accertamento che può avere origine dal procedimento per separazione, per divorzio o per altro. In effetti, oggi, l’Agenzia delle entrate, grazie alle banche dati a sua disposizione, ha l’elenco di tutti i contribuenti e, per ciascun contribuente, ha tutti i numeri necessari per comprendere se quanto dichiarato è compatibile con quanto posseduto e speso”, spiega Laura Bergamo, avvocato a Padova che, tra l’altro, si occupa di diritto di famiglia.La disparità tra tenore di vita e redditi dichiarati è una situa-

zione molto comune?

In quasi trent’anni di esperienza professionale mi è capitato spesso di avere a che fare con imprenditori e liberi professio-nisti che, con leggerezza, si ‘costruiscono’ una condizione reddituale non consona alla loro attività e al loro tenore di vita. Pensano di poterne trarre vantaggio in sede di separazio-ne o di divorzio, per evitare del tutto, o veder ridotto, l’assegno di mantenimento da corrispondere all’altro coniuge o ai figli. Che rischi si corrono?

I nostri giudici, in particolare quelli che con più esperienza,

sono mediamente attenti (a dispetto di quello che alcuni pos-sono pensare) e capaci di comprendere quando i conti non tornano; ecco, dunque, che le dichiarazioni non credibili rendono non credibili anche i relativi dichiaranti; e questi ultimi rischiano di trovarsi con una decisione più dura di quella che verrebbe emessa in una situazione di credibilità nonché con un accertamento della polizia tributaria a carico. Preciso che il nostro codice non detta formule per la deter-minazione dell’assegno di mantenimento; indica dei criteri da seguire che sono i seguenti: art. 155 cc, per i figli (‘1 le attuali esigenze del figlio; 2) il tenore di vita goduto dal figlio in costanza di convivenza con entrambi i genitori; 3) i tempi di permanenza presso ciascun genitore; 4) le risorse economiche di entrambi i genitori; 5) la valenza economica dei compiti domestici e di cura assunti da ciascun genitore’) e art. 156 cc per il coniuge (‘L’entità di tale somministrazione è determinata in relazione alle circostanze e ai redditi dell’ob-bligato’). Considerati questi criteri, l’importo è poi frutto della sensibilità del giudice. E i giudici sono ben più sensibili di fronte alla verità che di fronte alla menzogna.Il controllo scatta automaticamente in caso di separazio-

ne e quindi di valutazione per l’assegnazione dell’assegno

familiare?

No, è il giudice che stabilisce se disporlo. E, ribadisco, non è molto frequente, anche perché i giudici, di solito, si adopera-no perché le parti trovino un’intesa piuttosto che per emettere provvedimenti che alimentino il contenzioso. Certo, a fronte di posizioni inconciliabili e fortemente incongrue, l’accerta-

mento può essere lo strumento più idoneo per tentare di fare un po’ di verità. Devo dire che la difesa dei clienti che hanno situazioni economico-reddituali-patrimoniali inconciliabili con l’attività che svolgono e con il loro tenore di vita è spesso difficile: è come camminare su un capo minato. Avere una posizione credibile rende più semplice l’attività per tutti; e, soprattutto e come detto, rende credibile la persona. Che meraviglia quando redditi ed esborsi tornano con gli estratti conto e tra loro! Quando tutto quello che viene incassato e speso è verificabile attraverso i movimenti bancari e non ci sono incongruenze! E di questi tempi, con la caccia all’eva-sore in atto nel nostro Paese, un accertamento che venisse disposto nell’ambito di un giudizio di separazione o di di-vorzio, dal quale emergessero redditi non dichiarati, credo non si fermerebbe all’ambito civilistico del giudizio stesso ma potrebbe avere conseguenze in ambito penale-tributario. E con che costi, tra sanzioni e spese legali e di giustizia!Ma dire la verità non dovrebbe soprattutto essere un dovere

morale?

Io ho sempre creduto e credo, anche nell’esercizio della mia professione, che solo la verità paga. La menzogna, prima o poi, emerge per quello che è. E allora, sono dolori. Purtroppo, almeno nel nostro paese, la tendenza non è a vivere nella verità (mi riferisco, ora, alle situazioni economico-patrimonia-li–reddituali, senza voler allargare il campo). Il mio consiglio è: dichiarate tutto, pagate le tasse e vivete in pace con il fisco (e con i giudici se, malauguratamente, doveste separarvi o divorziare).

L’assegno di mantenimento e il valore della veritàDichiarare redditi incompatibili con il (di molto inferiori al) tenore di vita condotto espone

a rischi in caso di procedimento per separazione e/o divorzio e, comunque, con il fisco

In caso di  fallimento dell’azienda, un piano di risanamento redatto da

un professionista qualificato assicura l’adempienza di atti, pagamenti e garanzie stabiliti. “La riforma della legge falli-mentare adesso offre nuove opportunità per il risana-mento delle piccole e medie imprese” afferma Daniela Manicardi, titolare dell’omo-nimo studio commercialista a Modena.Cosa è cambiato nella sostanza?Il nuovo diritto fallimentare ha valorizzato l’autonomia privata, circoscrivendo il ruolo dell’Autorità giudiziaria e valorizzando quel-lo dei creditori che, insieme al debitore, ades-so sono i veri protagonisti del risanamento. La legge fallimentare offre degli strumenti dav-vero utili: correttamente impiegati possono consentire una soluzione alla crisi d’impresa attraverso il suo risanamento e non sempli-cemente attraverso la liquidazione dei beni. E in che misura questa modifica di legge risponde alle esigenze scaturite dalla crisi? Consentono a molte aziende, che con la vecchia normativa sarebbero semplicemente fallite, di risanarsi, attraverso, per esempio, gli accordi di ristrutturazione.E funzionano?È ancora presto per capirlo. Sicuramente ser-vono a uscire da momenti difficili, ai quali però possono purtroppo associarsi fattori poco prevedibili. I business plan, per esem-

pio, si basano su un’ipotesi di ripresa economica che, però, non siamo in grado di preve-dere. E sono in gioco anche altri fattori assolutamente imprevedibili, basta pensare al mio territorio, la provincia di Modena, colpita qualche mese fa ad un terremoto che ha messo in ginocchio la pro-duttività e non solo.Qual è la fase più difficile in un percorso di ristruttu-razione?

Il rapporto con le banche impegna partico-larmente; purtroppo hanno buona parte di colpa nei ritardi dell’utilizzo delle procedure. Per le piccole e medie aziende, l’accesso alle fonti di finanziamento è molto complicato, perché non sono in grado di attirare inve-stitori istituzionali: resta la banca che però concede credito con molta fatica, e quando lo fa, pur non essendo esposta a tutti i rischi del passato, visto che agisce all’interno di per-corsi protetti e prestabiliti, continua a essere diffidente.Lei svolge anche l’attività di sindaco nelle società?Sì, un’attività che non è mai stata così com-plicata come nell’ultimo periodo. Una no-stra parola negativa può affossare il destino economico di un’azienda che magari ha problemi solo per la difficoltà nel ricevere pagamenti e si vede pure chiudere i rubinet-ti dalle banche. Dall’altra parte abbiamo la responsabilità di dire le cose come stanno.

Il 29 agosto è entrato in vigore il Decreto ministeriale Giustizia n. 138/2012 che approva l’atto costi-

tutivo standard della S.r.l. semplificata. Una storia che parte da lontano. “Con la legge 27/2012 di conversione del D.L. 1/2012, il cosiddetto decreto liberaliz-zazioni, i professionisti e le imprese si trovavano già a fare i conti con novità di forte impatto sulla loro attività” spiega Paolo Galetto, dottore commercialista e revisore contabile a Milano.

Come è cambiata la disciplina delle

forme societarie?

Dopo la legge di stabilità, la n. 183/2011, che ha introdotto la possi-bilità di utilizzare la forma societaria per esercitare l’attività professionale, la legge sulle liberalizzazioni precisa alcuni elementi che devono essere in-seriti nell’atto costitutivo della società stessa e completa il quadro normativo di riferimento introducendo le società cooperative tra professionisti.

Per esempio?

Le liberalizzazioni favoriscono l’im-

prenditoria giovanile, istituendo la so-cietà a responsabilità limitata sempli-ficata. Al di sotto dei 35 anni possono costituire una srl con capitale sociale non inferiore a 1 euro e non superiore a 10 mila, e con atto costitutivo redat-to per atto pubblico in conformità al modello standard. In più, l’iscrizione nel registro delle imprese è esente dal diritto di bollo e di segreteria e non sono dovuti gli onorari notarili.

Novità anche per l’organo ammini-

strativo?

Deve essere scelto esclusivamente tra i soci. Disposto normativamente il di-vieto di cessione delle quote, pena la nullità dell’atto, a soci non aventi il limite di 35 anni previsto per la co-stituzione della società.

Paolo Galetto

Dottore commercialista e revisore contabileVia Anfossi, 13 - MilanoTel. 02 45488612Fax 02 [email protected]

A proposito di ristrutturazione aziendale

La società a responsabilità limitata semplificata

adesso è realtà

SPECIAL ADVERTISING SECTION

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

Nuovi tribunalid’impresaalla prova

Tribunali d’impresa, si parte. Giovedì scorso, a distanza di «soli» sei mesi

dalla conversione in legge del decreto legge 24 gennaio 2012, n. 1 (legge n. 27/2012 dello scorso 24 marzo), meglio noto come decreto liberalizzazioni, sono diventate operative le sezioni specializzate in mate-ria societaria istituite presso ogni tribuna-le e corte d’appello con sede nei capoluoghi di regione, che sostituiscono le «vecchie» sezioni specializzate in materia di proprie-tà industriale e intellettuale. Bisogna dare atto al ministro della giustizia Paola Se-verino, di seguire con particolare attenzio-ne il riassetto complessivo della geografi a giudiziaria italiana, accelerando, non sen-za aggiustamenti in corso d’opera, il pro-cesso di razionalizzazione delle strutture esistenti. Un processo che non è solamente «logistico», ma anche culturale. Lo stesso Csm, lo scorso febbraio, nel parere sul dl, ha preso atto di questo cambiamento: «l’in-tervento normativo ha l’apprezzabile e condivisibile scopo di sviluppare la specia-lizzazione dei giudici come strumento di effi cienza e di qualità della risposta giudi-ziaria e, quindi, come strumento per dare una risposta celere e qualitativamente ele-vata ad una tipologia di cause che, per il loro oggetto, hanno una rilevante inciden-za sul sistema economico, e, per la loro complessità, richiedono di essere trattate da magistrati dotati di una approfondita conoscenza della materia». Vedremo nelle prossime settimane, alla prova dei fatti, se l’accelerazione impressa, peraltro «a costo zero», funzionerà. E se soprattutto ci crederanno gli investitori stranieri, che vogliono tempi e norme certe. Quel-lo sarà il vero banco di prova.

Roberto Miliacca

Anno 21 - Numero 227 - € 2,50 Lunedì 24 Settembre 2012

IL PRIMO GIORNALE DEI PROFESSIONISTI DELLA GIUSTIZIA

Avvocati

ALE DEI PROFESSIONISTI DELLA GIUSTIZIAALE DEI PROFESSIONISTI DELLA GIUSTIZIA

Oggi

NUOVA

EDIZIONE

A SOLI

€ 11,90*

*Oltre

al p

rezzo

del g

iorn

ale

%' $#%"(&! "('

Sette

Inserto specialedi ItaliaOggi7

In collaborazione con

*Olt

re a

l p

rezzo

de

l q

uo

tid

ian

o

ItaliaOggi presenta la guida Avvocati senza Tariffa. Guida ai nuovi compensi, uno strumento indispensabile per capire come sono cambiate le disposizioni sul compenso dell’avvocato, da quello contrattuale a quello giudiziale.

con tabelle per la redazione delle parcelle e dei nuovi contratti professionali con norme, documenti e prime note critiche

IN EDICOLA A SOLI € 7,90* CON

AVVOCATO, QUANTO LE DEVO?

AGGIORNATO AL DECRETO DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA 20.7.2012 N. 140

Guida ai nuovi compensi dell’avvocato

Le avvocatesse crescono,

ma non troppoDI MARIA CHIARA FURLÒ

Nelle law fi rm il 40% dei professio-nisti è donna. Il gentil sesso è ben rappresentato nei ruoli di respon-sabilità, gode degli stessi livelli di

retribuzione e, pare, abbia «quasi» le stesse possibilità di carriera degli uomini. La per-centuale riferita alle donne, però, diminui-sce se si contano quelle al vertice degli studi stessi. Ecco perché in molte non abbassano mai la guardia e mantengono alta l’atten-zione sui temi che le riguardano. Avvoca-tiOggi ha fatto il punto sulla loro situazione, raccogliendo numeri, testimonianze e com-menti dalle dirette interessate, che hanno fatto carriera negli studi e che ricoprono po-sizioni apicali negli stessi. «Il nostro obiet-tivo è assicurare un adeguato gender ba-lance all’interno dello studio, l’ambizione è quella di raggiungere almeno il 30% di soci donna a livello globale nei prossimi anni», commentano da Clifford Chance. Hogan Lo-vells sottolinea che il discorso relativo al «genere» si inserisce un contesto più ampio relativo alla diversity intesa non solo da un punto di vista di utilità sociale, ma anche nell’ottica di business, nell’attenzione che lo

studio ha per le esigenze del cliente. Fra le altre iniziative a sostegno della diversity, c’è la realizzazione di un sondaggio inter-no di Simmons & Simmons rivolto a com-prendere dinamiche, rapporti ed equilibri interni. Linklaters ha ideato Breakfast@Linklaters, volta a promuovere il talento femminile, dedicata alle professioniste del-lo studio e alla business community fem-minile. Anche Orrick porta avanti progetti sulla presenza delle donne nello studio, fra questi spicca l’Orrick’s Women’s Initiative. L’italiano Gianni Origoni Grippo Cappelli & Partners si distingue per il trattamento riservato alla maternità, particolarmente favorevole nel panorama degli studi legali nazionali. Secondo Roedl & Partner, oggi la presenza delle donne nelle riunioni o nelle aule giudiziarie è un fatto consolidato in moltissimi campi». Diversa la situazio-ne da Osborne Clarke: «All’interno dello studio non si è mai avvertita l’esigenza di adottare politiche sulla diversity. Non ci siamo mai sentite parte di una minoranza all’interno dello studio ma anzi, abbiamo sempre riscontrato una grande fi ducia e un grande rispetto da parte dei colleghi uomini».

Le law firm sono sempre più rosa: il 40% dei professionisti è donna Ma sono ancora poche quelle che riescono a scalare le vette degli studi

Che la tecnologia sia diventata ormai una «specializzazione» anche degli avvo-cati, lo hanno dimostrato recentemente le controversie legali tra Apple e Samsung. E gli avvocati d’affari sanno che i profi li giuridici che nascono dal mondo delle tecnologie sono veramente tanti: data protection, e-commerce, intellectual property, outsourcing, social media e gaming, software e copyright, net neutra-lity, smart devices, advertising, mobile apps e geolocalizzazione, social media e marketing, spam, cloud computing e, naturalmente, privacy. Tutti temi che verranno affrontati a Roma dal 10 al 12 ottobre 2012 in occasione della Conferen-za europea 2012 di ITechLaw, Internatio-nal Technology Law Association (http://www.itechlaw.org/rome2012/index.shtml). Avvocati, giuristi ed esperti di tecnologia da 60 paesi si ritroveranno nella capitale per confrontarsi. A fare gli onori di casa il comitato di presidenza composto da Domenico Colella (Orsingher Studio Le-gale) da Roma, John Beardwood (Fasken Martineau LLP) da Toronto, Christian Frank (Taylor Wessing LLP) da Monaco e Jenna Karadbil (Pillsbury Winthrop Shaw Pittman LLP) da New York.

CODICI & PANDETTE

Roberta Crivellaro, managing partner e responsabile degli Italian Desk di Whiters

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

II Lunedì 24 Settembre 2012 S T U D I & C A R R I E R E

Pagine a cura DI MARIA CHIARA FURLÒ

Gli studi legali d’affari sono sempre più tinti di rosa. La maggior parte dei grandi studi,

infatti, ormai investe molto nel-le politiche di genere, cioè quel-le dedicate alla diversity, e nei progetti che riguardano il ruolo delle donne nel lavoro e nella società, attività che vanno mol-to oltre rispetto alle forse ormai anacronistiche disquisizioni su quote rosa e pari opportunità. D’altronde i numeri parlano chiaro: gli avvocati donna rap-presentano all’incirca il 40% dei professionisti, percentuale che però diminuisce se si conta-no quelle al vertice degli studi stessi.

Le donne, comunque, nelle law fi rm sono generalmente ben rap-presentate nei ruoli di responsa-bilità, hanno gli stessi livelli di retribuzione e, pare, «quasi» le stesse possibilità di carriera dei loro colleghi uomini.

AvvocatiOggi ha fatto il punto sulla loro situazione negli studi d’affari, raccogliendo numeri, testimonianze e commenti dalle dirette interessate, le professio-niste legali, che hanno fatto car-riera negli studi e che ricoprono posizioni d’apice all’interno degli stessi.

Obiettivo: raggiungere un gender balance a studio

Molti studi tengono molto alle politiche di genere al proprio in-terno. Un valido esempio è quel-lo dello studio legale internazio-nale Clifford Chance: «Il nostro obiettivo è assicurare un adegua-to gender balance all’interno del-lo studio, gruppo dei soci incluso. Per questa ragione abbiamo reso pubblica la nostra ambizione di raggiungere almeno il 30% di soci donna a livello globale nei prossi-mi anni, rimanendo però fedeli ai criteri altamente selettivi e me-ritocratici dello studio», spiega David Childs, global managing partner di Clifford Chance. «Un risultato rappresentativo della direzione che stiamo seguendo è quello, per esempio, del 75% di soci donna tra le più recenti nomine a Londra quest’anno. Tuttavia siamo consapevoli che abbiamo da compiere ancora mol-ti i passi e per questa ragione la nostra attenzione a questi temi rimane alta».

L’italiano Gianni Origoni Grippo Cappelli & Partners si distingue per il trattamento riservato alla maternità, parti-colarmente favorevole nel pano-rama degli studi legali nazionali. Infatti, prevede un periodo di con-gedo retribuito a cui hanno diritto le professioniste per una durata di 20 settimane durante le quali viene corrisposta una retribuzio-ne pari all’80% del compenso, a

integrazione del trattamento che viene rico-nosciuto dalla Cassa Avvoca-ti. Gabriella Covino socio responsabile dell’area re-structuring di Gogp confer-ma: «Abbiamo una policy ma-ternità volta a tutelare le lavoratrici ma-dri; un sistema di part-time sopra t tu t t o per coloro che, con fi gli piccoli, intendono avere maggiore tempo libero e ci sono effi caci strumenti che consento-no di lavorare da casa, anche se non sempre la nostra tipologia di lavoro consente di farlo».

«Per quanto riguarda invece il sistema delle retribuzioni», con-tinua l’avvocato Covino, «non c’è nessuna differenza con i colleghi uomini. Sicuramente c’è, ad oggi, una maggiore percentuale di uo-mini nella partnership e nei co-mitati direttivi ma da alcuni anni le donne hanno responsabilità ri-levanti sia come responsabili di practice areas sia nell’ambito di alcuni comitati, tipo quello com-pensi e valutazione associates».

Anche secondo Alessandra Mari, nominata il 5 luglio scor-so, partner di Roedl & Partner, in Italia la condizione delle don-ne nella partnership degli studi legali andrà migliorando: «Oggi la presenza delle donne nelle ri-unioni con i clienti o nelle aule giudiziarie è un fatto consolidato in moltissimi campi, e si avvia ad esserlo persino nel mio cam-po privilegiato di azione (il dirit-to amministrativo), che per oltre un secolo è stato dominio assolu-to dei soli uomini. Ho contribuito alla fondazione dello studio di Roma e sono riuscita a diventare partner anche in questo studio, e in tempi abbastanza brevi, così come sono riuscite a diventarlo, prima di me, altre colleghe, sia in Italia che negli studi un po’

in tutto il mondo e certamente riusciranno a diventarlo altre. Questa rifl essione sembra con-trastare un po’ con il fatto che in questo momento, nel nostro ma-nagement a livello globale, vi è

un’assoluta preponderanza di uomini. Ritengo però si tratti di una situazione di-pendente dal tipo di sviluppo che ha avuto lo studio negli ultimi dieci anni: il nostro è uno studio relativamente giovane, soprattutto al di fuori della Germania. Ne-gli ultimi anni molte donne sono state nominate partner e quindi ritengo che in un prossimo futuro potranno avere un ruolo ancora più pregnante».

AvvocatiOggi ha chiesto alle professioniste intervi-state se ci sia ancora bisogno di fare ancora un discorso di «genere» nelle law fi rm o se si possa considerarlo ormai

anacronistico. Leah Dunlop managing partner dello studio italiano di Hogan Lovells e re-sponsabile del dipartimento di corporate in Italia, ritiene che il discorso relativo al «genere» si inserisca un contesto più ampio relativo alla diversity intesa non solo da un punto di vista di uti-lità sociale, ma anche nell’ottica di business, nell’attenzione che lo studio ha per le esigenze del clien-te: «Ad esempio, in Hogan Lovells esiste un comitato internazionale preposto alla diversity, che com-prende e coordina le iniziative dei diversi comitati presenti in ogni paese. Gli obiettivi del Comitato sono diversi e seguono tutti i valo-ri della fi rm: attenzione al recruit-ment, alla formazione e all’HR con particolare attenzione alla cresci-ta degli studenti più meritevoli dei trainee ed avvocati, così come alle problematiche del personale di staff. Coinvolgimento dei profes-sionisti in tutte le iniziative pro-grammate nei vari paesi nell’am-bito delle diversity, controllo sulle policy di studio, per assicurarsi che la valorizzazione dei singoli individui, del loro lavoro sia da soli che in team, del valore ag-giunto del professionista e della loro produttività. Organizzazione

di eventi dedicati e partecipazio-ne ad awards che evidenziano il continuo impegno del comitato e dello studio in questo ambito».

Fra le iniziative portate avanti dagli studi legali a sostegno della diversity c’è la realizzazione di un sondaggio interno di Simmons & Simmons rivolto a comprendere dinamiche, rapporti ed equilibri interni allo studio, Laura Orlan-do responsabile del dipartimenti IP e co-head del Life Sciences ha sottolineato: «Dal sondaggio è emerso un quadro positivo, che sembra riflettere l’attenzione che lo studio ha posto sul tema delle pari opportunità in tutti i

suoi aspetti. Attualmente vi sono tre donne che siedono nel Board internazionale dello studio e il nuovo business plan per il trien-nio 2012-2015 identifi ca specifi ca-mente tra gli impegni dello studio quello di aumentare signifi cativa-mente la proporzione di partner di sesso femminile.Ritengo che il «gender balance» a tutti i livelli sia importante e che le iniziative volte a migliorare la situazione (anche se si tratta già di una si-tuazione virtuosa) siano sempre da appoggiare».

Anche Orrick Herrington & Sutcliffe porta avanti molte iniziative che riguardano la pre-

Sale il numero di partner al femminile nelle law i rm, ma c’è ancora molta strada da fare

Negli studi sempre più in rosa crescono le donne leader

Valore D «Donne al Vertice per l’Azienda di Domani» è la prima associazione di grandi imprese creata in Italia per sostenere la leadership femminile in azienda. La sua missio-ne è aumentare la rappresentanza dei talenti femminili ai vertici delle aziende italiane e sostenerne la partecipazione alle dinamiche d’impresa attraverso azioni tangibili e con-crete. Linklaters è tra i soci sostenitori dell’associazione, in particolare Claudia Parzani, personalmente impegnata dal 2007 nella promozione del ruolo professionale delle donne, in qualità di membro del direttivo di Valore D è coautrice di due programmi sulle quote rosa: «Board Membership Kit», primo corso per sostenere le donne nel percorso verso il vertice aziendale e «In the Boardroom», il nuovo corso per la formazione delle future consigliere di amministrazione che avrà inizio a settembre 2012, organizzato da Linklaters, con Valore D, Egon Zehnder International e GE Capital.

«Valore D è stato un po’ l’inizio di tutto. Quando ci hanno chiesto di entrare a far parte dell’associazione muovevamo i primi passi in tema di diversity e il nostro ingresso in Valore D come soci sostenitori è stato quindi fondamentale per prendere coscienza di questi temi», spiega Claudia Parzani. «In questo senso posso dire che i nostri partner uomini sono stati illuminati, il nostro managing partner, Andrea Arosio, sostiene sempre che questa sia una delle migliori cose che abbiamo fatto. Siamo uno studio socialmente molto attivo, una bella realtà e avere intorno uomini che ti supportano in queste attività è fondamentale e molto incoraggiante, costituisce già metà del risultato».

Fra gli associati ordinari anche altre note law fi rm ita-liane e internazionali: Legance, Cleary Gottlieb Steen & Hamilton, Withers e Gianni Origoni Grippo Cappelli &

L’esperienza di Valore D, nelle grandi aziende italiane,

Supplemento a cura di ROBERTO MILIACCA

[email protected]

David Childs

Gabriella Covino Alessandra Mari Leah Dunlop

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

IIILunedì 24 Settembre 2012Lunedì S T U D I & C A R R I E R E

senza delle donne nello studio, fra queste spicca l’Orrick’s Women’s Initiative, il partner Anna Spanò ha spiegato quali sono gli obiettivi di questi programmi: «Esiste un problema di bilanciamento tra la vita professionale e quella per-sonale, una questione molto più ampia e complessa e direi, in pri-mo luogo, culturale e sociale. La Women’s Initiative e i diversity programs sono diretti proprio a cercare di migliorare tali situa-zioni. Tanto che Women’s Initia-tive si riunisce periodicamente per monitorare la posizione delle donne in studio, incontra inoltre i leader di ogni sede per discute-re di assunzioni, delle tendenze di retribuzione e delle modalità in cui si è in grado di supportare lo sviluppo professionale dei propri avvocati donne».

L’International women leadership programme

Linklaters insieme ad Hogan Lovells ha recentemente ospita-to l’International Women Leader-ship Programme, un programma

di incontri e approfondimenti sul-le tematiche della leadership al femminile riservato ad avvocati donne che operano nel settore le-gale internazionale. Lo Studio ha ideato anche Breakfast@Linkla-ters, iniziativa volta a promuove-re il talento femminile, dedicata alle professioniste dello studio e alla business community femmi-nile.

Tra gli obiettivi del programma c’è quello di creare un’occasione d’incontro per confrontarsi, condi-videre e approfondire le rispettive esperienze al fi ne di contribuire alla crescita dei talenti femmi-nili. L’idea è partita dal partner Claudia Parzani: «Ad un certo punto abbiamo avvertito il biso-gno di aiutare alcune professio-niste dello studio e l’idea di or-ganizzare un ciclo di incontri mi è sembrata vincente, soprattutto perché permetteva all’intero stu-dio di posizionarsi come una best practice, un posto in cui la gente vuole lavorare. In molti studi ci sono soci donna, ma non sempre disponibili a tendere la mano ver-so le più giovani: questa è stata

la cosa più importante e che nel nostro caso ha fatto la differenza. Si tratta di insegnare alle donne a comunicare meglio: spesso, in-fatti, tendono a non chiedere per-ché non hanno la giusta dose di coraggio, proprio questa dovrebbe essere una delle barriere da ab-battere. Sto insistendo molto su questo argomento, è un momento

in cui bisogna chiedere, non ci si deve vergognare».

«Sono iniziative che promuo-vono il concetto di networking, di formazione», continua Teresa Triglia, counsel in Linklaters, «uno scambio di formazione e consapevolezza che aiuta le don-ne più giovani a trovare la loro strada e ad essere consapevoli

delle loro capacità. In Linklaters la sensibilità per la diversity è molto forte e si ritiene che que-sto genere di programmi siano molto utili per formare le giovani colleghe».

Un po’ diversa la situazione dello studio legale Osborne Clarke, dove gli avvocati Fede-rica Greggio e Sara Miglioli condividono lo stessa opinione sul ruolo delle donne all’interno del-lo studio: «All’interno dello studio non si è mai avvertita l’esigenza di adottare politiche sulla diversi-ty. Pensiamo, infatti, che l’approc-cio realmente paritario del nostro studio sia anche determinato dal fatto che OC Italia è uno studio anagrafi camente molto giovane in cui l’età media è di 42 anni. Non ci siamo mai sentite parte di una minoranza all’interno dello studio ma anzi, abbiamo sempre riscontrato una grande fi ducia e un grande rispetto da parte dei colleghi uomini. L’atteggiamen-to dei clienti può essere invece diverso: soprattutto quando si è molto giovani c’è sempre una iniziale diffidenza che si può vincere agevolmente con la competenza e la precisione”.

© Riproduzione riservata

associazione di donneche ha aperto alle law fi rm

Dla Piper nomina per la prima volta una donna co-ma-naging partner

dell’area statunitense. Anastasia Kelly, no-

minata pochi giorni fa co-managing partner, dal 1° gennaio del 2013 sarà la prima donna nella storia di Dla Piper a ricoprire que-sto ruolo al vertice del busi-ness Usa della law fi rm.

La Kelly è partner dell’area corporate dello studio e lavora nell’uffi cio di Washington, nel 2010 entrò nella fi rm col ruolo di counsel, proveniente da AIG dove era responsabile dell’area legale, della com-pliance e delle relazioni istituzionali. Insieme a Michael Poulos, partner dell’area litigation, Anastasia Kelly andrà a sostituire Terence O’Malley, US managing partner fi no allo scorso gennaio.

In un commento sui nuovi dirigenti, O’Malley : «Stasia e Mike sono avvocati eccellenti, ma anche ottimi business deve-lopers, effi cienti nella risoluzione dei problemi e nelle relazioni con i clienti. Abbiamo deciso di far partire i nuovi incarichi da gennaio 2013, così da assicurare loro il tempo di prepararsi al nuovo ruolo. La nostra leadership e la struttura di gestione continuano ad evolversi, stiamo costruendo il nuovo leader mondiale degli studi d’affari».

© Riproduzione riservata

È LA NUOVA CO-MANAGING PARTNER NEGLI USA

Rivoluzione in Dla Piper, promossa la Kelly

Laura Orlando Anna Spanò

Anastasia Kelly

Teresa Triglia Federica Greggio

Ipo Avio, Fsi non è F2iLa scorsa settimana nell’inchiesta sulle ipo, parlando dell’operazione Avio, correttamente si è parlato dell’acquisizio-ne di quote da parte del Fondo strategico italiano (Fsi), ma impropriamente è stata utilizzata la sigla F2i, Fondi italiani per le infrastrutture, che non c’entra nulla con l’ope-razione. Ce ne scusiamo con gli interessati e con i lettori

ECCO I PRIMI 8 STUDI PIÙ AL FEMMINILE

Studi legali Percentuale donne

Partner donne

Roedl & Partners 49% 4

Hogan Lovells 44% 4

Orrick Herrington & Sutcliffe 44% 2

Simmons & Simmons 43% 2

Linklaters 43% 1

Gianni Origoni Grippo Cappelli & Partners 40% 3

Osborne Clarke 39% 2

Clifford Chance Italia 38% 3

Partners la cui socia, Gabriella Covino, ha sottolineato: «La peculiarità di Valore D è che non si tratta un’associazione di donne ma di un’associazione che ha come obiettivo la valoriz-zazione del talento femminile all’interno delle diverse realtà lavorative, quindi con il supporto sia di donne che di uomini; insomma non è un’associazione di “genere” e questo la rende di certo più interessante e speciale. Secondo me, la situazione professionale di una donna in una law fi rm e all’interno di un’impresa è diversa; per qualche verso in un’azienda ci sono più attenzione e tutele “istituzionalizzate” che all’interno di una law fi rm anche se, come detto prima, se una donna vuole far carriera deve, ancora oggi, assomigliare ad un uomo, questo sia in azienda che nelle law fi rms».

© Riproduzione riservata

Claudia Parzani

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

IV Lunedì 24 Settembre 2012 A T T UA L I TÀ

Allen&Overy ha seguito il primo bond da 500 mln realizzato grazie al decreto Sviluppo

Mini bond, studi pronti a partireVia alle prime operazioni di fi nanziamento per le imprese

DI MARIA CHIARA FURLÒ

Il decreto Sviluppo, come modifi cato dalla legge di conversione dello scorso 3 agosto, limita la dispa-

rità esistente nell’attuale di-sciplina civilistica e fiscale tra società italiane quotate e non, rendendo possibile anche per queste ultime l’emissione di strumenti di debito da de-stinarsi ai mercati domestici ed internazionali. I mini bond costituiscono nuove opportu-nità per le società italiane, ma per renderli più allettanti agli occhi degli investitori servono interventi incisivi soprattutto in materia fi scale.

AvvocatiOggi ha sentito sul tema Paola Leocani e Fran-cesco Guelfi , rispettivamen-te partner International Ca-pital Markets e partner Tax di Allen & Overy, studio che proprio nei giorni scorsi ha assistito, con i partner Cri-stiano Tommasi, Craig Byrne e Francesco Bonichi, la società fi nanziaria Fga Capital, nata dalla joint venture paritetica tra Fiat Group Automobiles e Crédit Agricole, nell’emissione di un prestito obbligazionario da 500 milioni di euro (si trat-ta del bond primo emesso con garanzia da parte di una socie-tà italiana non quotata dopo l’entrata in vigore delle nuove norme previste dal cosiddetto decreto Sviluppo).

Domanda. Cosa cambia con il decreto Sviluppo ri-spetto al passato?

Risposta. Tra le principali modifi che introdotte dall’arti-colo 32 del decreto si possono annoverare la rimozione dei limiti alle emissioni di obbli-gazioni previsti dal Codice ci-vile per le società italiane non quotate con conseguente eli-minazione di una ormai ingiu-stifi cata disparità rispetto alle società quotate nonché l’intro-duzione di nuovi requisiti per l’emissione di cambiali fi nan-ziarie da parte delle società ed enti non aventi titoli rappre-sentativi di capitale negoziati in mercati regolamentati e non, tra i quali sicuramente il più innovativo è la previsio-ne di uno sponsor che assista e supporti l’emittente nella procedura di emissione delle cambiali finanziarie e nella fase di collocamento (figura prevista nella versione del dl approvata dalla Camera anche con riferimento all’emissione delle obbligazioni, ma elimi-nata, come da noi auspicato, in sede di conversione).

Sotto il profi lo fi scale, si può segnalare l’eliminazione delle restrizioni alla deducibilità degli interessi passivi per le obbligazioni emesse da socie-tà non quotate a condizione, tuttavia, che i titoli siano sot-toscritti da investitori quali-fi cati che non detengano, di-rettamente o indirettamente,

una partecipazio-ne nella società emittente. Anco-ra, l’estensione del regime fi scale dell’imposta sosti-tutiva anche agli interessi matura-ti su obbligazioni negoziate in mer-cati regolamen-tati o su sistemi multilaterali di negoziazione de-gli Stati membri dell’Unione euro-pea e degli Stati aderenti all’Ac-cordo sullo spa-zio economico europeo inclusi nella cosiddetta White List, al fi ne di rendere detti titoli maggiormente appetibili sul mercato internazionale dei capitali.

D. Si poteva fare meglio? Come?

R. Considerando che la ratio della riforma sembra potersi individuare nella volontà di introdurre presidi di tutela a favore dell’integrità del mer-cato e del risparmio, da pre-servare ostacolando emissio-ni di obbligazioni o strumenti fi nanziari similari da parte di società che, per dimensione o status, non forniscono garan-

zie adeguate di trasparenza circa le proprie condizioni patrimoniali, riteniamo che tali fi nalità avrebbero potuto essere ulteriormente perse-guite attraverso modifi che più incisive del regime civilistico e fi scale delle emissioni obbli-gazionarie.

In particolare, l’articolo 2412 del Codice civile rappre-senta tutt’ora uno svantag-gio competitivo per le società italiane rispetto ad analoghe normative europee senza co-stituire, d’altra parte, un rea-le benefi cio per gli investitori e per il mercato, già tutelati da altri presidi di derivazione

comunitaria. Sarebbe pertanto auspicabile che nel futuro si ponga mano a ulteriori modifi -che dell’attuale quadro norma-tivo in relazione ai limiti pre-visti dal Codice civile al fi ne di ridurre tale svantaggio e agevolare l’accesso al mercato dei capitali da parte di socie-tà italiane, nonché di chiarire alcune incertezze applicative della norma in questione (in relazione alla natura degli in-vestitori coinvolti, ovvero della portata oggettiva e soggettiva della garanzia per la solvenza con riferimento all’ancora non modifi cato art. 2412, comma 2), che rendono di fatto problema-

tico l’investimento da parte di operatori istituzionali esteri.

Dal punto di vista fi scale si potrebbe completare l’opera di uniformazione del sistema tributario delle obbligazioni e titoli similari, prevedendo l’eliminazione delle restri-zioni alla deducibilità degli interessi passivi anche con riferimento alle obbligazioni negoziate in mercati regola-mentati emesse da società non quotate e l’estensione dell’ambito di applicazione del dlgs 239 del 1996 anche ai titoli emessi da società non quotate. Questo a condizione, tuttavia, che gli stessi titoli, quandanche non quotati, sia-no sottoscritti da investitori qualifi cati che non detengano, direttamente o indirettamen-te, una partecipazione nella società emittente. Sempre dal punto di vista fiscale si evidenzia come l’attuale te-sto normativo, a seguito delle modifi che apportate in sede di conversione, non fornisca più una defi nizione di «investitori qualifi cati». Sul punto si spera che l’amministrazione fi nan-ziaria fornisca gli opportuni chiarimenti, al fi ne di rendere concretamente applicabile la nuova disciplina».

© Riproduzione riservata

DI ANDREA ALTAVISTA

Il mercato legale mondiale continua la sua corsa verso un processo di consolidamento. Secondo quella che ormai per la stampa inglese è

notizia certa, la law firm inglese Field Fisher Waterhouse (Ffw) è in cerca di alleati.Dopo il fallimento delle ne-goziazioni per una possibile fusione con lo studio Lawrence Graham lo scorso giugno, Field Fisher avreb-be ora puntato gli occhi su Osborne Clarke, studio che solo poche settimane fa aveva ufficializzato la fusione con la boutique ita-liana Sla, con cui da tempo era alleato.

La discussione di un piano per unire le forze sarebbe ancora nelle fasi iniziali, ma se avrà suc-cesso porterà alla nascita di un colosso legale da 200 milioni di sterline.

Osborne Clarke non è infatti l’unica firm corteg-giata da Field Fisher. Almeno altri due studi tra i primi 30 del mercato inglese avrebbero mostrato interesse in un pos-sibile matrimonio.

Alle speculazioni della stampa inter-nazionale, Osborne Clarke ha risposto che lo studio è pronto a valutare le occa-sioni di crescita che si presenteranno e che una strategia di crescita attraverso

fusioni non è da escludere, ma per il momento i tempi non sono maturi per dichiarazioni di ulteriori dettagli.

Affermazioni caute dunque. Sulla stessa linea è infatti la dichiarazione del managing partner di Sla Riccar-do Roversi: «A livello internazionale così come a livello italiano valutiamo ogni opportunità che si presenta ma al momento non ho nulla di particolare da

riferire su questa operazione», spiega ad AvvocatiOggi.

In caso di fusione con Osborne Clarke dunque, Field Fisher metterebbe indi-rettamente piede sul suolo italiano, an-che se restano sicuramente da definire le modalità con cui le sedi satellite del network sarebbero coinvolte nel pro-cesso di integrazione. Osborne Clarke

Spain, con cui la firm aveva completato la fusione lo scorso luglio, si troverebbe in una simile posizione.

In caso di matrimonio, la dote portata da Field Fisher sarebbe in particolare il dipartimento di proprietà intellettuale, che pesa per circa il 35% del fatturato dello studio.

Nell’anno 2011-2012 tuttavia, lo studio inglese ha annunciato un calo

del 20% nel profitto per ogni partner equi-ty, quindi nel fattura-to netto di ogni socio, passato da 510 mila a 410mila sterline.

Al contrario, nell’ul-timo anno finanziario il fatturato di Osborne Clarke è salito dell’8% a quota 97.7 milioni di sterline.

In attesa di sviluppi ufficiali tuttavia, anche Field Fisher mantiene una posizione neutrale. In una nota in risposta

agli articoli usciti lo studio ha affer-mato che una fusione rientra senz’altro tra gli obiettivi strategici dello studio e che negli ultimi mesi ha portato avanti negoziazioni nel mid-market.

Tuttavia, i tempi non sono ancora ma-turi per dichiarazioni ufficiali su piani di fusione nell’immediato futuro.

© Riproduzione riservata

IL MERCATO INGLESE DEI SERVIZI LEGALI È SEMPRE PIÙ IN FERMENTO

Ffw vuole crescere e punta su Osborne ClarkeField Fisher Waterhouse potrebbe diventare un colosso legale da 200 mln £

Paola Leocani Francesco Gueli

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

VLunedì 24 Settembre 2012Lunedì 24 SetteL’ I N T E R V I S TA

Pagina a curaDI FEDERICO UNNIA

Il suo nome è strettamente legato alla storia dello studio americano Baker & McKenzie. Stiamo par-lando di Gianfranco Di Garbo,

partner di Baker & McKenzie e coor-dinatore del gruppo Dispute Resolu-tion Italia dello studio. Una posizione molto importante, che lo vede spesso in prima linea nella soluzione di con-troversie complesse, dure, ma che, per sua stessa ammissione, approccia con spirito positivo. «Per operare in que-sta particolare area di pratica esiste sicuramente una predisposizione per-sonale di tipo psicologico, e consiste, al-meno nel mio caso, non nell’amore per la lite o l’aggressività congenita, ma, al contrario, nel desiderio di «risolvere» o aiutare il cliente a risolvere i contra-sti, a superare gli ostacoli che incontra nella sua attività. L’obiettivo, anche nel contenzioso, deve sempre essere la so-luzione di un problema. Guai, invece, a «innamorarsi» del processo e vederlo come fi ne e non come mezzo: si rischia di perdere la rotta e, soprattutto, di non fare gli interessi del cliente».

Quella di Di Garbo è una carriera lineare: dopo la laurea all’Università di Genova (voto 110/lode) e una prima esperienza in azienda, diviene pro-curatore nel 1977. Entra in Baker & McKenzie a Milano nel 1978 e nel corso degli anni ricopre varie posizioni, tra cui il ruolo di managing partner dello Studio dal 1995 al 1998 e dal 2000 al 2003.

Alla guida della practice Litigation, consegue risultati molto positivi. «Ol-tre alla congiuntura economica, che riduce la spesa delle società nelle atti-vità di sviluppo, il che si rifl ette nella stretta sulla consulenza contrattuale e preventiva, la molteplicità delle leggi e un sistema che non riesce a semplifi ca-re le regole di convivenza tra cittadini

e imprese si traduce in un proliferar-si del contenzioso e nella sua sempre maggiore complessità», spiega.

Nel team del settore contenzioso, articolato tra Milano e Roma, opera-no quattro partner e una dozzina di associate di diversa età e maturità. «Nel grande ambito del contenzioso, ci concentriamo sulle controversie com-merciali e societarie, sulla c.d. «product liability» e, più in generale, su quelle che hanno rifl essi internazionali, forti del supporto che possiamo avere dalla nostra rete internazionale», ricorda.

Nella sua carriera Di Garbo è stato impegnato anche in importanti verten-ze, come quella che lo ha visto difende-re gli interessi civili della casa costrut-trice inglese di auto sportive McLaren nel noto contenzioso con la Ferrari in materia di spionaggio industriale.

In questo momento Di Garbo e il suo team stanno cercando aree di nicchia dove gli studi di grandi dimensioni in passato non sono stati presenti: un esempio è certamente l’area del diritto penale, con particolare riferi-mento alle problematiche che nascono in campo aziendale, a partire dalla responsabilità da reato in capo agli enti (sulla scia del noto decreto 231) e abbracciando il penale societario-commerciale, ambientale, del lavoro, fi scale e della proprietà industriale). «L’attività in questa area è iniziata solo un anno fa ma è presto diventata «centrale» nella nostra organizzazione, anche perché consente molte sinergie con le altre aree di pratica dalle quali possono scaturire esigenze di natura penalistica».

Guardando al futuro: «il periodo che l’Italia e l’Europa stanno attraversan-do non consente ottimismi di maniera, ma anche in questo quadro compro-messo l’area del contenzioso svolge un ruolo cardine nella costante ricerca di soluzioni nuove che servano al decon-gestionamento delle liti, che costitu-

iscono un freno allo sviluppo. Anche per questo seguiamo con molta atten-zione tutte le misure che favoriscano questo trend, come la semplifi cazione e la velocizzazione del processo civile, il processo telematico, la mediazione, l’arbitrato veloce e in generale i meto-di alternativi per la risoluzione delle controversie».

Il suo osservatorio privilegiato di un grande studio internazionale gli per-mette di azzardare anche una previsio-ne su come si evolverà nei pros-simi anni la professione legale. «Dopo un periodo di fl essione (dovuto alla crisi) che perdura tuttora, vedo una ripresa dei processi di concentrazione verso la creazione di strut-ture più grandi, più arti-colate e caratterizzate dalla pluriprofessiona-lità. La creazione di

società tra professionisti può aiutare questo processo, a condizione che il legislatore ne chiarisca bene la fun-zione e le caratteristiche, superando in tal modo le incertezze tuttora pre-senti sul regime della responsabilità, sul regime fi scale, sui rapporti con gli ordini professionali».

"'#(&*#(%)

!' "#*$)

nato a Frignano (Ce) il 30 maggio 1951

IL PROFESSIONISTA

Avvocato, partner di Baker & McKenzie, coordinatore del gruppo Dispute Resolution Italia. Laureato all’Università di Genova, dopo una esperienza in Piaggio, inizia la sua carriera in Baker & McKenzie nel 1978, ricoprendo, tra l’altro, il ruolo di Managing partner (dal 1995 al 1998 e dal 2000 al 2003). Coordina il gruppo Dispute Resolution in Italia, che conta 15 professionisti.

LO STUDIO

Fondato nel 1949, è presente in 43 nazioni con 70 uffici e oltre 3800 avvocati. In Italia opera dal 1962 con le sedi di Milano e Roma e conta oltre 120 professionisti. Fornisce assistenza e consulenza legale, tra gli altri, nel settore antitrust, competition & trade, banking i nance & securities, contenzioso, information technology & proprietà intellettuale, diritto del lavoro e diritto tributario, avendo altresì sviluppato aree di competenza specii ca nel settore farmaceutico e biomedicale, in quello dell’energia, nel diritto ambientale oltre che in quello delle infrastrutture e appalti.

Fatturato 2011: 38,4 milioni di euro (stima ItaliaOggi 7)

Un’ampiapubblicisticaÈ autore di numerose pubblicazioni, in materia di diritto commerciale, industriale e della concorrenza.

La causaFerrari-McLarenHa difeso gli interessi civili della casa costruttrice inglese di auto sportive McLaren nel noto contenzioso con la Ferrari in materia di spionaggio industriale.

Contenziosocon ParmalatAttualmente rappresenta una nota società di revisione in un contenzioso multimilionario nei confronti di ex azionisti e obbligazionisti di Parmalat.

Gianfranco Di Garbo, partner di Baker&McKenzie, racconta la sua carriera professionale

Mai innamorarsi del processoIl contenzioso non deve mai essere un fi ne ma solo un mezzo

i tà t f i i ti ò i t

«L’area del conten-zioso svolge un ruolo cardine nella costante

ricerca di soluzioni nuove

che servano al decongestionamento

delle liti, che costituiscono

un freno allo sviluppo»

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

VI Lunedì 24 Settembre 2012 SCENARI & TENDENZE

Il fenomeno, per ora soprattutto nel mondo anglosassone, vede gli avvocati promuoversi incuriosendo

Quando lo studio fa la guerrillaNel legal si diffondono le campagne web di marketing virali

DI GIULIA PICCHI

Guerrilla marke-ting (ci fidiamo di Wikipedia) è una definizione

coniata dal pubblicitario statunitense Jay Conrad Levinson nel 1984 nel suo libro omonimo per indica-re una forma di promo-zione pubblicitaria non convenzionale e a basso costo ottenuta attraverso l’utilizzo creativo di mezzi e strumenti aggressivi che fanno leva sull’immagina-rio e sui meccanismi psico-logici degli utenti fi nali.

Per chi è adatta questa forma di marketing? Le-vinson identifica alcuni principi guida. È adatta a chi non dispone di gran-di budget, a chi preferi-sce puntare sul tempo, sull’energia e sull’immagi-nazione più che sul dena-ro, a chi vuole utilizzare il profi tto e non il fatturato per misurare il successo delle proprie iniziative, a chi, come metro di giudi-zio, utilizza il numero di nuove relazioni instaurate ogni mese, a chi punta a creare uno standard di ec-cellenza attraverso focus specifici, a chi ha come obiettivo primario consoli-dare gli accordi con i clien-ti esistenti più che concen-trarsi sull’acquisizione di nuovi, infi ne, è adatta a chi punta a cooperare con altre «tipologie di affari» piuttosto che concentrarsi solo sulla concorrenza.

All’orecchio di un avvo-cato o di un commercia-lista suonano come delle rincuoranti linee guida, o no?

Iniziative di questo ge-nere hanno un obiettivo sopra tutti gli altri: ri-chiamare l’attenzione. E sì perché in un sovraffol-lamento di messaggi non è certo impresa da poco far sì che tra i tanti venga no-tato il proprio.

In questo senso che cosa c’è di meglio per imporsi che utilizzare le scale mo-bili di una metropolitana, per esempio, per ricordare a tutti il proprio brand o un messaggio che sta par-ticolarmente a cuore?

Comunque non si deve neces-sariamente pensare a iniziative per così dire aggressive: tra gli esempi di guerrilla marketing ci sono anche, per esempio, va-

rie interpretazioni di sacchetti che giocano a rendere la mano o la spalla che li regge parte integrante dell’immagine che si vuole passare. Non c’è biso-gno di pagare uno spazio fi sico né si corre il rischio che lo stes-so sia in qualche modo statico: le persone diventano naturale veicolo di un messaggio che, ap-pena svelato l’inganno, gioca a stupire, colpire, far sorridere.

E se le iniziative nel mondo delle imprese non mancano, non si registrano ancora casi eclatanti in quello dei profes-sionisti – senz’altro anche in conseguenza delle limitazioni dettate dai codici deontologici.

Abbandonando però i rigori (?) del guerrilla marketing e consi-derando il tema in modo un po’ più allargato, qualche esempio

di comunicazione decisamente creativa da Oltreoceano – e non solo – è arrivato.

Mi riferisco per esempio all’idea avuta dallo studio di

Boston Wolf Greenfield, fo-calizzato sulla proprietà intel-lettuale che, forse in virtù della propria area di attività, non è nuovo a iniziative un po’ fuori dagli schemi. Wolf Greenfi eld ha, infatti, realizzato un mazzo di carte da gioco le cui immagini propongono, oltre ai semi con-venzionali, fi nti brevetti per og-getti assolutamente irreali. Tra gli altri, una forchetta dotata di sistema d’allarme, un passeggi-no fuoristrada, un «accarezzato-re» per animali domestici, una mazza da golf a propulsione e un oggetto per sostituire le lam-padine composto da centinaia di parti che si muovono.

Il sense of humor dello studio è poi, casomai ce ne fosse ancora bisogno, suggellato dalla carta del jolly che raffi gura uno dei

due soci, David Wolf, mentre tenta di mettere a tacere l’al-tro George Greenfi eld, in una posa che richiama due perso-naggi di un famoso trio comico americano (I tre marmittoni) degli anni 30.

Non sono stati gli unici co-munque a cavalcare un fi lone per così dire umoristico.

Lo studio Ungaretti & Harris ha, infatti, occupato una mezza pagina della rivista Chicago Lawyer con un avviso su sfondo giallo che si potrebbe tradurre più o meno così: «Sof-frite di fusionite?

Fusionite. Una condizione causata dalla fusione di stu-di legali. Caratterizzata da un sentimento di delusione e dalla sensazione che il lavoro non sia più così divertente». E ancora: «Potreste essere affetti da fusionite se soffrite di questi disturbi:

- un’eruzione di nuovi con-fl itti che mette a repentaglio le relazioni con i vostri clienti;

- un malessere di stomaco do-vuto a un improvviso aumento del 20% delle vostre tariffe;

- un intorpidimento causato dalla sensazione di essere un impiegato più che un impren-ditore;

- un forte senso di distacco dai nuovi soci basati in uffi ci distanti;

- un anelito verso uno studio che sia più adatto a voi e ai vo-stri clienti».

Da nessuna parte l’annuncio rivelava, però, che era stato pensato per attrarre laterals a favore dello studio Ungaretti & Harris. Non solo. Intento ulte-riore, in un momento in cui mol-to si parlava di fusioni tra studi, anche quello di dimostrare che le practice dello studio erano più impegnate che mai.

Anche sul fronte dei video le iniziative non sono da meno. Mirabile quella dello studio legale olandese Deterink che ha lanciato una campagna vi-rale per sostenere l’attività di recruiting dello studio. Assolu-tamente somigliante a un vero e proprio trailer, The Recruit (http://www.youtube.com/watch?v=8Vj5mtIv5-Y) mostra una serie di immagini rappre-sentative sì della vita dello studio ma facendola apparire quasi come un thriller di cui, ça va sans dire, non si intuisce il fi nale.

[email protected]

Assicurati che le scelte per la tuacarriera siano giuste.I migliori lavori nel settore della Finanza con Milano Finanza.Visita il nostro sito carriere.milanofinanza.it

In collaborazione con

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

VIILunedì 24 Settembre 2012Lunedì 2DIRITTO & FAMIGLIA

Una sentenza della Cassazione: è ammessa la divisione di una casa cointestata tra ex

Quote, basta la scrittura privataLegittimato il rimborso al coniuge maggiore azionista

Pagina a cura DI DEBORA ALBERICI

È legittima l’attribuzione della quota effettiva di proprietà della casa all’ex coniuge in vir-

tù della sola scrittura privata redatta con l’altro, nonostante l’atto di trasferimento dell’im-mobile indichi la mera titolarità «fi fty-fi fty» del cespite: risulta allora legittimo il rimborso al coniuge «maggiore azionista» di quanto versato in propor-zione alla rispettiva quota di proprietà. È quanto affermato dalla Corte di cassazione con la sentenza numero 15640 del 18 settembre 2012.

Il caso. La vicenda riguarda una coppia che aveva acquistato un immobile, formalmente coin-testato al 50% ciascuno, anche se il prezzo era stato corrisposto quasi totalmente dalla moglie. Ma con scrittura privata i due avevano stabilito una «ricogni-zione attributiva delle quote di comproprietà sul bene» esplici-tando che queste erano ripartite per la quota di 1/7 in favore del marito e 6/7 alla moglie, impe-gnandosi reciprocamente poi a

formalizzare con atto notarile (cosa mai rispettata da parte dell’uomo). La seconda sezione civile, in linea con la Corte d’ap-pello di Firenze, ha ritenuto le-gittima la domanda della donna di far dichiarare l’autenticità della scrittura privata e quindi la quota di proprietà a lei spet-tante sull’appartamento, oltre al risarcimento dei danni.

Le motivazioni. Avvaloran-do l’accordo intercorso fra gli ex coniugi la seconda sezione civi-le ha chiarito che «la ricerca e l’individuazione della comune volontà dei contraenti sono ope-razioni che costituiscono espres-sione dell’attività del giudice di merito, il cui risultato, concre-tando un accertamento di fatto, non è sindacabile in sede di le-gittimità se non sotto il profi lo della inadeguatezza della moti-vazione e della violazione delle regole legali di ermeneutica: le disposizioni contrattuali delle quali si assume la violazione non sono censurabili sotto alcu-no degli indicati profi li, perché congruamente argomentate e conformi ai criteri di cui all’ar-ticolo 1362 Cc, in quanto fonda-te sulla formulazione letterale

della dichiarazione negoziale, di contenuto tale da indurre il giu-dice del gravame a ritenere che le parti, a fronte dell’atto pub-blico di compravendita, nel qua-le fi guravano come acquirenti nella misura del 50% ciascuno, con la scrittura privata integra-tiva e a chiarimento della prece-

dente, manifestarono l’intenzio-ne di una diversa attribuzione delle quote di comproprietà indivisa, meglio rispondente ai loro interessi». Insomma, nella scrittura privata le parti, richiamato l’atto pubblico nel quale entrambi i contraenti risultavano già comproprietari

dell’immobile (per cui la con-titolarità era già attestata nel rogito), hanno specifi camente pattuito solo il riconoscimen-to di una diversa attribuzione delle quote del bene in comune: «L’atto in contestazione», si leg-ge in sentenza, «assolveva sia alle esigenze di forma sia della causa del negozio, vale a dire del trasferimento pro-quota della proprietà, ravvisata nel ri-spetto delle quote contributive per l’acquisto e ristrutturazione dello stesso appartamento e per tale ragione ha riconosciuto effi -cacia vincolante all’asserita «ri-cognizione», affermandone il va-lore come titolo di acquisto della maggiore quota di comproprietà in capo alla resistente, che per l’effetto avrebbe dovuto concor-rere alle spese di gestione del bene in proporzione alla mag-giore proprietà, come peraltro concordato».

© Riproduzione riservata

Il conto in comune dà diritto all’ex con-vivente a recuperare quanto sborsato per l’acquisto della casa. La ex convivente ha diritto al rimborso della metà degli esborsi per l’acquisto e la ristrutturazione della casa provenienti dal conto cointestato, ma non alla metà del prezzo di mercato dell’immobi-le e delle spese di restauro. È quanto stabili-to dalla Corte di cassazione con la sentenza numero 15644 del 18 settembre 2012. Dopo aver convissuto per sette anni con il com-pagno, con il quale ha sostenuto il 50% delle spese per l’acquisto e la ristrutturazione di un immobile acqui-stato e intestato al solo fi danzato con de-naro proveniente da un conto comune, la donna chiedeva allo stesso il pagamento del relativo importo. Il tribunale di Torino ha dichiarato l’uomo tenuto a versare alla ex il 50% delle somme corrispondenti ai costi di acquisto e ristrutturazione dell’im-mobile oltre interessi e rivalutazione. La Corte d’appello di Torino ha riformato par-zialmente la sentenza, dopo aver accertato la sussistenza di un diritto di credito della donna nei confronti dell’ex nella misura, sì della metà, ma non del prezzo dell’immobile e delle spese di ristrutturazione, ma degli esborsi a tali fi ni sostenuti con denaro co-mune provenienti dai conti cointestati. La seconda sezione civile, in linea con la Corte di merito, ha osservato che la domanda era diretta a ottenere non il riconoscimento di un acquisto comune, ma il pagamento di un credito costituito dal rimborso del contribu-to economico mediante il prelievo dai conti correnti comuni all’acquisto e alla ristrut-turazione dell’immobile di cui solo l’ex era

divenuto proprietario. Proprio per questo, tali contributi non giustifi cano il rimborso dell’intero cinquanta per cento del prezzo di acquisto e di ristrutturazione come richiesto, ma un importo minore calcolato sui prelievi dai conti cointestati per i quali c’era prova della destinazione al pagamento del prezzo e della ristrutturazione dell’immobile. All’ex non resta che pagare.

Nella stessa linea interpretativa si incar-dina perfettamente un’altra sentenza, questa volta del tribunale di Tren-to (NGR 765/2011), secondo cui il con-vivente che si arric-chisce senza giusta causa intestando a suo nome per motivi fiscali un immobile in parte realizzato e ristrutturato con le risorse economiche del partner deve re-

stituire a questo le somme spese. Dunque il giudice ha condannato una donna a resti-tuire all’ex convivente oltre 30 mila euro. In particolare secondo il giudice un’attribu-zione patrimoniale in favore del convivente «more uxorio» confi gura l’adempimento di un’obbligazione naturale a condizione che la prestazione risulti adeguata alle circostanze e proporzionata all’entità del patrimonio e alle condizioni sociali del «solvens».

Nella specie, il tribunale di Trento ha escluso il rapporto di proporzionalità tra l’acquisto di un’autovettura e l’opera edifi -catoria realizzata, a propria cura e spese, con l’arricchimento esclusivo di uno solo dei componenti la famiglia di fatto e l’adempi-mento dei doveri morali e sociali «more uxo-rio», condannando il convivente arricchitosi senza giusta causa a restituire quanto inde-bitamente percepito.

Conto cointestato, c’è il rimborso

La moglie ottiene metà della casa in comunione anche se l’atto del notaio dice che è del marito. La moglie può ottenere metà della casa in comunione anche se l’immobile è intestato al marito. Ciò avviene quando la dichiarazione davanti al notaio è fi ttizia, magari per motivi fi scali, per ottenere l’agevolazione prevista per l’abitazione princi-pale nel successivo acquisto di un altro immobile, già pro-grammato. Ma quando interviene la separazione lei può rivendicare la metà della proprietà soprattutto se il marito non riesce a dimostrare di aver acquistato il cespite con il ricavato della vendita di beni personali.

È quanto emerge dalla sentenza 12867/12, pubblicata dall’ottava sezione del tribunale di Roma.

Dunque, vittoria totale per la signora. La donna produce in giudizio una controdichiarazione del marito che ammet-te la simulazione, riconoscendo che metà dei soldi impie-gati nell’acquisto dell’immobile provengono dalla moglie. E soprattutto l’uomo non precisa minimamente quale sia il cespite di sua proprietà esclusiva che avrebbe alienato per poi comprare con il ricavato l’appartamento conteso. Il giudice ricorda peraltro che i beni acquistati con i proventi dell’attività separata di uno dei coniugi entrano immediata-mente e di pieno diritto a far parte della comunione, senza che vi sia possibilità di esclusione mediante la dichiarazione prevista dall’articolo 179, lett. f) Cc, che risulta applicabile soltanto all’acquisto effettuato con il prezzo del trasferi-mento dei beni «personali», tassativamente elencati nella disposizione.

La dichiarazione fi ttizia davanti al notaio costa cara

Il principio applicato

La ricerca e l’individuazione della comune volontà degli ex coniugi sono operazioni che costituiscono espressio-ne dell’attività del giudice di merito, il cui risultato, con-cretando un accertamento di fatto, non è sindacabile in sede di legittimità se non sotto il proi lo della inade-guatezza della motivazione e della violazione delle regole legali di ermeneutica: le di-sposizioni contrattuali delle quali si assume la violazio-ne, non è censurabile sotto alcuno degli indicati proi li, perché congruamente argo-mentata e conforme ai criteri

di cui agli articolo 1362 Cc, in

quanto fondata sulla formu-

lazione letterale della dichia-

razione negoziale, di conte-

nuto tale da indurre il giudice

del gravame a ritenere che le

parti, a fronte dell’atto pub-

blico di compravendita, nel

quale i guravano come ac-

quirenti nella misura del 50%

ciascuno, con la scrittura

privata integrativa e a chia-

rimento della precedente,

manifestarono l’intenzione

di una diversa attribuzione

delle quote di comproprietà

indivisa, meglio rispondente

ai loro interessi.

La sentenza sul sito www.italiaoggi.it/docio7

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

*Oltre

al p

rezzo

del g

iorn

ale

IN EDICOLA A SOLI € 11,90* CON

ItaliaOggi presenta il nuovo CODICE DEL LAVORO, una raccolta completa della normativa vigente in materia di lavoro, in una versione integralmente aggiornata e curata dal Professore Pietro Ichino.

a cura di PIETRO ICHINO

IL CODICE DEL LAVORO

NUOVA

EDIZIONE

a cura di PIETRO ICHINOStudio Legale Ichino - Brugnatelli e Associati

in collaborazione con

CON LA RIFORMA FORNERO

Aggiornato alla legge 7 agosto 2012, n.134

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

43Lunedì 24 Settembre 2012

Supplemento a cura di FRANCA FLORIS

[email protected]

SUPaola Muratorio. Il presi-dente della Cassa di previ-denza di ingegneri e architetti riconosce le diffi coltà dell’ente e vara una coraggiosa riforma per salvare le pensioni

GIÙI tagli al welfare e la necessità di reperire nuove forme di i nanziamento lanciano i professionisti del non proi t

In cercadi fondi

Quasi 8 mln di italianial lavoro con la schiscettaSono 7,7 milioni gli italiani che si portano al lavoro cibo preparato in casa e, di questi, sono oltre 3,7 milioni quelli che dichiarano di farlo regolarmente. È quanto emerge da un rapporto Coldiret-ti/Censis dal quale si evidenzia che ben il 15% degli italiani si porta la «gavetta» o la «schiscetta» in ufficio per risparmia-re, ma anche per essere sicuro della qualità del pranzo o semplicemente perché si preferisce ricordare sapori e profumi casalinghi durante la pausa dal lavoro. Un’esigenza riconosciuta da molti datori di lavoro che hanno reso disponi-bili spazi dedicati per riscaldare il pasto e condividerlo con i colleghi.

Venticinque borse di studio per il corso in OceanografiaIl Centro Euro-Mediterraneo sui cambiamenti climatici assegna 25 borse di studio al corso di formazione «Oceano-grafi a operativa e sicurezza». L’obiettivo del corso è fornire a chi lo frequenterà «la padronanza degli aspetti metodologico-operativi delle scienze base, dell’oceano-grafi a operativa, della tecnologia e dell’ingegneria applicati agli oceani e ai mari». Tra i requisiti per partecipare la laurea in scienze matematiche, fi siche e naturali, ingegneria, scienze ambientali o informatica e buona conoscenza della lingua inglese. Le domande vanno inviate entro il 27 settembre. Per informazioni: www.cmcc.it.

Le offerte di lavoro sulla casella e-mailOfferte di lavoro direttamente sulla propria casella di posta elettronica. È uno dei servizi offerti dal nuovo sito dell’agen-zia per il Lavoro Openjobmetis che tra l’altro consente a chi è alla ricerca di un posto di lavoro di usufruire di un’area riservata, uno spazio virtuale privato dove creare una propria pagina persona-le, scegliere la propria fi liale di riferimen-to, creare un archivio delle offerte a cui ci si è candidati nel tempo, caricare e aggior-nare velocemente il proprio cv. Oltre alla possibilità di sfogliare tra centinaia di offerte di impiego, i candidati possono condividere i contenuti del sito anche sui due dei social network più in voga: Facebook e LinkedIn.

Per i laureati il canaled’accesso è lo stageA due mesi dall’approvazione della riforma Fornero, nulla è ancora cambiato per i giovani laureati e nessun miglioramento sembra profi larsi nel prossimo trimestre. La rilevazione condotta nel mese di settembre dall’Uffi cio Studi Bache-lor è esplicita: su totale degli annunci di lavoro destinati a laureati, il 54% sono stage. Non è tutto: emerge chiaramente che il restante 46% nella grande maggio-ranza dei casi si rivolge a ingegneri ed economisti appartenenti a una élite di percorso universitario.

SCELTI & PRESCELTI

Mario Canzio. La ragioneria generale dello stato sfi la il regi-stro dei revisori alla società costi-tuita dai dottori commercialisti e 17 dipendenti rischiano di essere lasciati a casa

LavoroIl settimanale delle

Opportunità professionali

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

44 Lunedì 24 Settembre 2012 L’ I N C H I E S TA

Le mancanze del welfare pubblico fanno lievitare un settore che dà lavoro a 650 mila persone

Crisi e ricerca di fondi lancianoi professionisti del non profit

Pagine a curaDI SIBILLA DI PALMA

I tagli al welfare pubblico im-posti dai recenti piani di au-sterity decisi dai governi per fronteggiare la crisi del de-

bito sovrano aprono nuovi spazi per lo sviluppo del non profi t. Un settore che, secondo uno studio di Unicredit foundation, già oggi vale il 4,3% del pil italiano (67 miliardi di euro l’anno prodotti grazie al lavoro di 4 milioni di vo-lontari) e occupa più di 650 mila addetti. Spazio, quindi, a fundrai-ser, project manager ed esperti di marketing e comunicazione tra le fi gure più ricercate.

Un settore in crescita. A sor-presa il non profi t si conferma un comparto dell’economia dove si prevede una crescita anche per i prossimi anni. A rivelarlo è il re-port annuale «Il valore economi-co del terzo settore» di Unicredit foundation basato su una ricer-ca campionaria con interviste a 2 mila e 100 organizzazioni non profi t (su 200 mila realtà com-plessive in Italia secondo l’Istat del 2001, mentre in base a sti-me più recenti le organizzazioni sarebbero circa 400 mila). La ricerca mette in luce un settore capace di produrre un volume di 67 miliardi di euro l’anno che cor-rispondono al 4,3% del pil italia-no e di impiegare più di 650 mila persone, in crescita rispetto alle ultime stime dell’Istat (2001) che parlavano di 480 mila occupati. Il comparto nell’ultimo decennio ha, infatti, accelerato sul fronte dell’occupazione, in particolare,

di quella femminile (oltre il 60% dei lavoratori impiegati sono donne). Una realtà che tiene, insomma, nonostante l’infl usso della crisi, con la diminuzione delle donazioni, e il lavoro in con-venzione con il pubblico che sta risentendo della spending review attuata dal governo, anche gra-zie alla capacità di offrire, con i 4 milioni di volontari italiani attivi sul campo, risposte effi cienti alle mancanze del welfare pubblico. «Si tratta di un settore anticicli-co, che ha creato più occupazione di tutti gli altri in Europa negli ultimi vent’anni», afferma Mar-co Crescenzi, presidente di Asvi Social Change - Scuola interna-zionale di management e inno-vazione sociale e coordinatore dell’Osservatorio sulle professio-ni e il lavoro nel non profi t.

E che dovrà affrontare nuove sfi de considerando che alla con-trazione delle risorse pubbliche su cui il non profi t era abituato a contare corrisponde anche un aumento dei bisogni delle perso-ne. «Le organizzazioni non profi t sono per questo chiamate a di-ventare vere e proprie imprese sociali, capaci di sviluppare at-tività e servizi innovativi dal punto di vista sociale e sosteni-bili dal punto di vista economi-co», sottolinea Giuseppe Pitotti, responsabile per la Fondazione Sodalitas dell’Osservatorio sulle risorse umane nel non profi t.

I ruoli più richiesti. Tra le fi gure più ricercate dalle realtà non profi t spiccano in particolare tre profi li: l’esperto di marketing sociale, cioè dell’utilizzo delle tec-

niche di marketing per la nego-ziazione di prodotti e servizi con un valore aggiunto di tipo sociale (per esempio, la vendita di pro-dotti del commercio equo e soli-dale, ecologicamente sostenibili o per i quali una parte del ricava-to viene devoluta per il sostegno di una causa sociale). «Un altro aspetto», sottolinea Crescenzi, «riguarda la diminuzione dei fondi destinata al terzo settore che rende sempre più strategi-che fi gure in grado di progettare in maniera innovativa: molto ri-cercati risultano, quindi, project manager, europrogettisti e pro-gettisti locali che si occupano di curare l’ideazione del progetto». Altre buone opportunità occu-pazionali giungono dalla profes-sione di fundraiser, un ruolo che «in un contesto di riduzione dei fi nanziamenti pubblici ha il com-pito di rendere ancora più effi ca-ce la raccolta fondi da imprese e cittadini», aggiunge Pitotti.

Un trend confermato anche da Giuseppe Cristoferi, managing partner della società di executi-ve search Elan International se-condo cui «le fi gure più ricercate oggi nel terzo settore spaziano dal general manager, al fundrai-ser, fi no a esperti in marketing e comunicazione, una funzione quest’ultima che si occupa, anche tramite l’organizzazione eventi, di far conoscere la ong all’ester-no». Un ruolo che sarà «sempre più orientato in chiave strategica ad aumentare la capacità d’im-patto dell’organizzazione sui policy maker», specifi ca Pitotti. Altrettanto incisiva per gli orga-

nici delle realtà attive nel terzo settore resta anche la fi gura del responsabile risorse umane «che contribuisce alla crescita delle or-ganizzazioni non profi t curando lo sviluppo delle persone che vi lavorano», prosegue. Profi li che, rispetto al passato, vengono re-clutati sempre più spesso trami-te le società di head hunting «e cui vengono richieste competen-ze economiche e relazionali ed esperienza sul campo», afferma Cristoferi. Insieme alla capacità imprenditoriale, fondamentale per «andare oltre la logica della pura sopravvivenza e guardare al lungo periodo, orientandosi al dialogo e alla cooperazione con altri soggetti, come per esempio le imprese che mostrano una sensibilità crescente verso lo svi-luppo di partnership con il Terzo settore», aggiunge Pitotti.

I profili emergenti. Tra i profi li emergenti ci sono, invece, il responsabile lobbying e advo-cacy, una fi gura che si occupa di curare i progetti dell’organizza-zione ma che deve essere anche in grado di incidere sulle situa-zioni politiche. Altro ruolo alla ribalta è quello del campaigner incaricato di costruire e realiz-zare le campagne sociali dell’en-te, coordinando e valorizzando volontari, professionisti e risor-se per il raggiungimento degli obiettivi. «Un altro ruolo che si sta facendo strada è il manager dell’innovazione sociale e del social business che mira, attra-verso progetti innovativi, alla soluzione di gravi problemi so-ciali cercando la collaborazione

di tutti gli attori coinvolti», pro-segue Crescenzi.

Il gap retributivo con il for profi t. A scoraggiare l’ingresso nel settore resta, però, la diffe-renza retributiva ancora piutto-sto accentuata con il for profi t. «Differenza che oscilla, media-mente, da un minimo del 20% in meno fi no al 30-40%», specifi ca Cristoferi. E che risulta meno evidente in fase di ingresso. «Lo stipendio di un addetto del set-tore si aggira in media all’inizio della carriera attorno ai mille euro. Il gap con il for profi t si fa però più accentuato in seguito: sono, infatti, ancora pochi i ma-nager che guadagnano uno sti-pendio superiore ai 2 mila e 500 euro al mese. In questo senso il non profi t resta ancora una scel-ta di vita perché, anche se si per-de qualcosa economicamente, si è però ricompensati da un lavoro che ha un impatto positivo sulla società», spiega Crescenzi.

Il passaggio dal for profi t al non profi t resta, inoltre, ancora piuttosto difficoltoso. «Oltre il 50% dei dirigenti e dei quadri impiegati nel settore ha avuto un’esperienza nel settore profi t o ne proviene direttamente. Sono soprattutto le organizzazioni non profi t medio-grandi a orientarsi, in alcuni casi con il supporto di società di ricerca e selezione del personale, verso la ricerca di pro-fessionisti con solide basi orga-nizzative e competenze tecnico-gestionali elevate, provenienti da aziende profi t, ma anche dal settore pubblico e dalla consulen-za», conclude Pitotti.

Un’esperienza ventennale in una multinazionale specializzata nell’or-ganizzazione di congressi medici e un grande amore per l’Africa. Questo il connubio che ha spinto Titti Andriani a fare il grande salto e a decidere di fondare una propria onlus attiva nella prevenzione e nella cura del cancro in Uganda.

Domanda. Ci parla della sua esperienza e delle motivazioni che l’hanno spinta a entrare nel mondo del non profi t?

Risposta. Io provengo dal mondo for profi t dove ho lavorato per 20 anni nell’organizzazione dei congressi medi-ci; un amore, quello per la medicina, che è sempre andato di pari passo con la grande passione per l’Africa dove ho mi sono recata spesso in viaggio e dove ho fatto varie esperienze di volontariato. A farmi decidere è stata, in particolare, un’attività di volontariato che ho svolto in Uganda, un paese che ho trovato me-raviglioso, dove è in atto un’emergenza sanitaria per l’alto numero di persone che muoiono di cancro, e a 45 anni ho deciso di passare al non profi t mettendo

a disposizione le mie competenze lavo-rative in ambito sanitario. Il passaggio non è stato però così semplice, mi sono infatti dedicata a un periodo di studio del settore di tre anni du-rante i quali ho conseguito un master che mi ha dato le competenze tecniche che mi mancavano, un diploma di specializzazione in studi africani e, infi ne, un corso di tre mesi sulle emergen-ze umanitarie e sulla coo-perazione internazionale. Al termine dei tre anni ho lasciato il mio lavoro e ho fondato nel maggio 2010 l’associazione Oncologia per l’Africa onlus che si occupa di prevenzione e cura del cancro. La nostra attività è rivolta all’Uganda sia per un motivo affettivo ma anche perché, in seguito a un sopraluogo preliminare, si è rivela-to un paese, ex protettorato britannico, con ottime basi dal punto di vista dello sviluppo sanitario e medico.

D. Quali sono i progetti che avete realizzato fi nora?

R. Abbiamo promosso un progetto triennale cofi nanziato con il ministero degli Esteri che prevede la formazione del personale medico ed infermieristi-

co del St. Raphael of St. Francis Hospital Nsambya della città di Kampala per preveni-re e curare il cancro. Inoltre, siamo molto focalizzati sui tumo-ri femminili che sono quelli più prevenibili e curabili se riconosciuti e trattati in fase preco-ce; per questo abbiamo condotto due campagne di prevenzione: la pri-ma su 884 donne, men-tre l’altra ha riguarda-

to 1.888 donne provenienti anche dal Sud Sudan e donne musulmane.

D. Quali sono le principali diffi -coltà che ha incontrato nell’ingres-so nel non profi t?

R. Grazie alla mia precedente espe-rienza di lavoro ho potuto imprimere uno stampo manageriale alla nostra associazione, soprattutto in termini di

organizzazione interna del lavoro. Le diffi coltà per entrare in questo mondo non sono però state poche. Spesso, infat-ti, i manager del for profi t vengono rite-nuti troppo qualifi cati o non necessari. Il terzo settore resta in generale ancora un po’ chiuso e orientato a privilegiare la provenienza dallo stesso ambito e il tecnicismo.

D. Quali sono secondo lei le diffe-renze e i punti di contatto tra mon-do profi t e non profi t?

R. La struttura interna delle orga-nizzazioni for profi t e non profi t non presenta grandi differenze; quello che cambia è la motivazione personale. Prima la mia attività aveva come fi ne l’apporto di profi tto all’azienda; adesso, invece, il mio lavoro mira a salvare delle vite umane.

D. Un consiglio a chi vuole entrare a far parte di questo mondo?

R. Suggerisco di conseguire un buon livello di formazione sul settore. Ma non possono mancare tanta passione, corag-gio e determinazione perchè le diffi coltà sono molte e gli stipendi ancora bassi rispetto al for profi t. Per riuscire occorre insomma crederci.

INTERVISTA A TITTI ANDRIANI

La passione non basta, servono buone competenze

Titti Andriani

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

45Lunedì 24 Settembre 2012Lunedì 24 SettembL’ I N C H I E S TA

Offerta formativa tra corsi e masterS

ono sempre più nu-merosi i giovani che sognano una carriera nel non profi t, un set-

tore per accedere al quale, ol-tre a una forte motivazione, è richiesta anche un’adeguata formazione accademica e pro-fessionale. Università ed enti privati si sono dunque attivati proponendo un ampio venta-glio di master e corsi di alta formazione.

I master. Tra le univer-sità che offrono un percorso di specializzazione nel terzo settore c’è la Sda Bocconi che organizza a Milano il master in Management delle imprese sociali, non profi t e cooperati-ve (Np&Coop), della durata di dodici mesi con frequenza part time di lezioni in aula e stage fi nale.

Per accedere al corso è ri-chiesta la laurea in qualsia-si disciplina; il programma è inoltre rivolto anche a persone prive di un’esperienza specifi -ca e a laureandi che conseguo-no il diploma di laurea entro 60 giorni dalla data di inizio del master. La scuola offre anche il programma formati-vo full time di tre giorni «Gli strumenti di fund raising del-le aziende non profi t» rivolto a coloro che operano in imprese sociali, fondazioni, associa-zioni o cooperative sociali in qualità di dirigenti, responsa-bili, collaboratori o consulenti interessati ad acquisire o con-solidare le proprie competen-ze nel settore. È rivolto invece a chi intende impegnarsi nel management strategico delle organizzazioni, in progetti di raccolta fondi, social business, comunicazione e campagne di marketing sociale, il master in Fundraising management. Raccolta fondi, comunicazio-ne, marketing, social media e campagne sociali organizzato a Roma dall’Asvi. È prevista a novembre, inoltre, la partenza del master in Social innova-tion e social business (durata sei mesi) che intende formare competenze operative, tra le altre, nell’ambito della pro-gettazione sociale innovativa, del social media marketing ed europrogettazione, in formula e-learning e di laboratorio.

L’università di Roma Tor Vergata propone, invece, il master universitario di primo livello in Lavorare nel non pro-fi t: management, comunicazio-ne e fi nanza della durata di 12 mesi, strutturati in nove mesi di lezioni in aula, seminari, esercitazioni, attività di for-mazione a distanza e testimo-nianze e un periodo di stage di tre mesi presso organizzazioni operanti nel settore non profi t (anche all’estero).

La Lumsa ha invece lanciato la prima edizione del master di primo livello in Manage-ment dell’impresa non profi t aperto a un massimo di 50 partecipanti presso la sede di Gubbio per 1.500 ore comples-sive di formazione suddivise in lezioni frontali, esercitazioni, laboratori, studio individuale,

coaching, verifiche scritte al termine di ciascun modulo e discussione di progetto fi nale. Per accedere al corso è neces-sario il possesso della laurea triennale, specialistica o vec-chio ordinamento. Nello spe-cifi co, il percorso è articolato

in nove aree disciplinari e due laboratori tematici e richiede il superamento di una prova fi nale. Al termine del corso è inoltre previsto uno stage da svolgersi presso organizzazio-ni, aziende ed enti convenzio-nati. L’università di Bologna

propone invece il percorso in Fundraising per il non profi t e gli enti pubblici di durata an-nuale e aperto a un massimo di 30 partecipanti. Per accedere al corso è richiesto il possesso della laurea triennale, specia-listica o magistrale.

Le altre proposte formati-ve. Altis (Alta scuola impresa e società) dell’università Cat-tolica propone invece a Milano il corso di alta formazione in Project manager nelle orga-nizzazioni non profit e nelle imprese sociali rivolto a di-plomati e laureati in tutte le discipline interessati ad appro-fondire il tema della gestione dei progetti nelle Onp e nelle imprese sociali. Il programma prevede 14 incontri frontali più una sequenza di lezioni disponibili online su piatta-forma web dedicata, articolati in quattro moduli: principi e strumenti di project mana-gement; il fi nanziamento dei progetti delle Onp e dell’im-presa sociale; marketing e comunicazione dei progetti delle Onp; amministrazione e gestione delle risorse umane. L’università di Milano Bicoc-ca propone, infi ne, il corso di perfezionamento in economia civile e non profi t (cultura e go-vernance dell’impresa sociale) rivolto a laureati e diplomati universitari di tutte le facol-tà e a educatori professionali o assistenti sociali interessati ad acquisire le competenze per lavorare nel mondo delle orga-nizzazioni non profi t.

I siti online per trovare lavoro. Una volta completata la propria formazione è possibi-le rivolgersi a siti specializzati per aiutarsi nella ricerca di un lavoro nel settore. Tra questi Socialidarity (www.socialida-rity.it), portale sul mondo del non profi t con una sezione job ricca e aggiornata; Nonprofi t-lavoro (www.nonprofi tlavoro.it) e NoProfi t (www.noprofi t.org), piattaforme che offrono informazioni e opportunità di lavoro nel terzo settore; infi ne, Infojobs, sito di lavoro interna-zionale che ha recentemente lanciato una sezione dedicata per chi vuole trovare lavoro nel non profi t (www.infojobs.it/la-voro/no-profi t).

Il ruolo della formazione nel terzo set-tore, quale tipo di laurea intraprendere e il curriculum richiesto a chi sceglie di operare nel non profi t: ne abbiamo parlato con Federica Bandini, direttore del master in Management delle impre-se sociali, non profi t e cooperative della Sda Bocconi.

Domanda. Quanto conta oggi la formazione per accedere al setto-re?

Risposta. La formazione è diventata strategica per chi vuole specializzarsi in questo ambito; le organizzazioni ri-chiedono infatti professionisti che siano competenti sulle peculiarità anche cul-turali del comparto e che sappiano cosa signifi ca fare impresa nel non profi t.

D. Quali sono le caratteristiche personali da possedere per ricopri-re ruoli nel terzo settore?

R. Una grande motivazione a lavorare in questo ambito; nel nostro master, in-fatti, selezioniamo i nostri partecipanti

per l’80% in base a questo criterio. D. Qual è il curriculum ideale per

chi volesse accedere al settore?

R. Esperienze di vo-lontariato, attività di cooperazione e di lavoro all’estero e competenze gestionali e manageriali specifiche, da acquisire tramite una formazione specialistica sono fon-damentali per potersi approcciare a questo mondo. Le organizzazio-ni non profi t necessitano, infatti, di persone che sappiano comunicare, rendicontare, fare mar-keting. Non a caso le fi gu-re più richieste spaziano dalla raccolta fondi, alla comunicazione, al marketing inteso come strategia per vendere beni e servizi.

D. Quale tipo di percorso di studi consiglia?

R. Molti dei nostri allievi sottovalutano l’importanza di una formazione di stam-po economico che andrebbe invece rivalutata. Per cui consiglierei di conseguire una laurea triennale in economia o anche in scien-ze politiche oppure è possi-bile optare per una laurea triennale qualsiasi purché integrata da un biennale o da un master specialistici sul settore.

D. Quali sfide deve prepararsi ad affronta-re chi decide di operare nel terzo settore?

R. Credo che oggi sia ne-cessario avere un forte orientamento all’innovazione imprenditoriale, insie-me alla capacità di fare network.

PARLA FEDERICA BANDINI

La specializzazione è strategica

Federica Bandini

Le opportunità formative nel non profi t

Ente Offerta formativa

Università Bocconi - Milano

Master in Management delle imprese sociali, non proi t e co- operative (Np&Coop), della durata di 12 mesi con frequenza part time di lezioni in aula e stage i nale. Per accedere è ri-chiesta la laurea in qualsiasi disciplina. Programma formativo full time di tre giorni «Gli strumenti di fund raising delle aziende non proi t» rivolto a coloro che ope-rano in imprese sociali, fondazioni, associazioni o cooperative sociali

Asvi - Roma

Master in Fundraising management. Raccolta fondi, comuni- cazione, marketing, social media e campagne socialiÈ prevista a novembre la partenza del master in Social innova- tion e social business (durata sei mesi), in formula e-learning e di laboratorio

Università di Roma Tor Vergata

Master universitario di primo livello in Lavorare nel non pro- i t: management, comunicazione e i nanza della durata di 12 mesi, strutturati in nove mesi di lezioni in aula, seminari, eser-citazioni, attività di formazione a distanza e testimonianze e un periodo di stage di tre mesi presso organizzazioni operanti nel settore non proi t

Lumsa - sede decentrata di Gubbio

Master di primo livello in Management dell’impresa non proi t aperto a un massimo di 50 partecipanti per 1.500 ore com-plessive di formazione suddivise in lezioni frontali, esercita-zioni, laboratori, studio individuale, coaching, verii che scritte al termine di ciascun modulo e discussione di progetto i nale. Per accedere è necessario il possesso della laurea triennale, specialistica o vecchio ordinamento.

Università di Bologna

Percorso in Fundraising per il non proi t e gli enti pubblici di durata annuale e aperto a un massimo di 30 partecipanti. Per accedere è richiesto il possesso della laurea triennale, specialistica o magistrale

Altis (Alta scuola impresa e società) dell’università Cattolica - Milano

Corso di alta formazione in Project manager nelle organiz- zazioni non proi t e nelle imprese sociali rivolto a diplomati e laureati in tutte le discipline

Università di Milano Bicocca

Corso di perfezionamento in Economia civile e non proi t (cultura e governance dell’impresa sociale) rivolto a laureati e diplomati universitari di tutte le facoltà

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

46 Lunedì 24 Settembre 2012 F O R M A Z I O N E

FT premia la business school europea. Sul gradino più alto del podio St. Gallen (Svizzera)

Il manager va a scuola a TorinoL’Escp Europe al secondo posto per i migliori master al mondo

DI TANCREDI CERNE

Torino sale sul podio dei migliori master in ma-nagement del mondo. L’Escp Europe, una del-

le più antiche business scho-ol del Vecchio continente con campus a Parigi, Londra, Ber-lino, Madrid e Torino, appunto, ha ottenuto il secondo miglior piazzamento a livello globale nell’ottava classifica relativa ai centri di formazione mana-geriale più importanti stilata ogni anno dal Financial Times (FT). Il ranking, che valuta i migliori programmi offerti da 70 business school d’Europa, con l’aggiunta di India e Cina, ha incoronato l’università di St. Gallen in Svizzera in cima alla lista grazie al punteggio di eccellenza ottenuto nelle tre macroaree di cui si com-pone l’inchiesta: lo sviluppo di carriera e il potere d’ac-quisto della retribuzione dei diplomati; la multiculturalità della scuola e del programma; la qualità del corpo docente. Basti pensare che un diplo-mato a St. Gallen arriva a guadagnare in media 82 mila dollari all’anno come primo stipendio a fronte dei 63 mila dell’Escp Europe o ai 60 mila del francese Cems, terzo in

classifica. «Questa analisi premia l’internazionalità del nostro modello di studio. L’ec-cellenza di questo programma è conferita dalla componente multiculturale data dalle 90 diverse nazionalità dei 696 studenti che frequentano in totale il nostro master e da un corpo docente che il FT rileva internazionale per il 68%», ha spiegato Daniele Ciravegna, presidente di Escp Europe in Italia. Ma che cosa ne è stato degli altri atenei italiani? Il master of science in ingegne-ria gestionale del Politecnico di Milano ha fatto il suo in-gresso per la prima volta in classifica ottenendo subito un 68esimo piazzamento di gran-de prestigio. È andata ancora meglio alla Bocconi. Dopo il debutto positivo di due anni fa, l’ateneo milanese ha conti-nuato a scalare il ranking del Financial Times guadagnan-do quest’anno tre posizioni e collocandosi 23° al mondo con il suo Master of science in international management. E questo, grazie soprattutto alla mobilità internazionale dei laureati, sottocategoria in cui la Bocconi ha guadagna-to il secondo piazzamento al mondo.

© Riproduzione riservata

C’è tempo fi no al 28 settembre 2012 per presentare domanda di ammissione al master in Comunicazione e salute nei media contemporanei organizzato dall’università degli Studi di Milano in collaborazione con il Centro studi comunicazione farmaco. Il master, nato 11 anni fa, mira a creare esperti in gra-

do di comunicare temi legati alla salute uti-

lizzando i media contemporanei. Accanto al ma-ster, la novità di questa edi-zione prevede due corsi di perfezionamen-

to in «Notizie sul-la salute e media»

e «La comunicazione biomedica». Diverse so-

no le possibilità occupazionali legate al master e, in particolare, esse sono rappresentate da: agenzie stampa (ra-dio, televisione, stampa, internet), case editrici medico-scientifi che, agenzie di comunicazione, uffi ci stampa e comu-nicazione esterna di enti pubblici e im-prese private, primariamente nel settore ospedaliero, farmaceutico, alimentare, museale. I posti disponibili sono 14; i candidati dovranno affrontare una prova di selezione il 19 ottobre 2012, per titoli e esame, anche se l’università si riserva di verifi care se sussistano le con-dizioni per ampliare il predetto contin-gente di posti. Per iscriversi al master e per avere ulteriori informazioni, occorre consultare il sito internet: www.unimi.it/farmaco oppure scrivere all’indirizzo

email: [email protected].

Partirà a novembre la nona edizione del master in Comunicazione ambien-tale, giornalismo, divulgazione e green economy. Il corso è ideato dal Centro Studi Cts e da Green Factor società di consulenza sulle tematiche ambientali, è patrocinato dal ministero dell’ambien-te e della tutela del territorio e del mare e dall’Enea, e realizzato in collaborazione con Iulm-Scuola di Comunicazione. Il master si svolge durante tre mesi in aula full-time e in quattro mesi di stage, seguendo un progetto d’alta formazione per la creazione di professionisti che sappiano, con competenza e correttezza scientifi ca, occuparsi dei temi ambien-tali nel vasto mondo della comunica-zione. Nei mesi di studio si potranno acquisire, perciò, le nozioni base di tali questioni e le loro implicazioni prati-che, apprendere le tec-niche di scrittura, dal giornalismo scritto a quello cine-televisivo, e quelle della di-vulgazione, che potranno appli-carsi al mondo della scuola co-me a quello socio-istituzionale. Il corso punterà poi allo sviluppo delle capacità di organizzare eventi e orientare cam-pagne di comunicazione che abbiano come obiettivo la sensibilizzazione dell’opinione pubblica. Per iscriversi e aver maggiori informazioni: http://www.centrostudicts.it

Fino al 10 ottobre è possibile iscriversi al master in Brand communication organizzato da Politecnico di Milano. In particolare, l’incontro tra AssoComu-nicazione-AssAP Servizi e Politecnico di Milano-facoltà del design e POLI.design, sul terreno della formazione post uni-versitaria ha dato luogo al progetto di un master basato sulla costruzione e la gestione della marca, destinato alla formazione di nuove risorse umane da attiva-re nelle imprese di comunicazione, par-tendo dalla competenza progettuale, da un elevato entry level culturale e da una indiscutibile at-tualità delle problematiche legate alla comunicazione. Il master partirà il 20 ottobre e durerà un anno con l’obiettivo di formare professionisti con compe-tenze di coordinamento dei processi comunicativi che si sviluppano nelle imprese di comunicazione, relativa-mente alle aree strategiche e creative, in presenza di nuovi contesti tecnologici. Il

processo formativo riguarderà tutti gli aspetti del progetto di comunicazione e, in particolare, si occuperà di fornire agli studenti del master l’insieme degli elementi che rendono possibile la costru-zione della marca (brand equity), vero cuore del processo di comunicazione. Per iscriversi e per avere maggiori in-formazioni, consultare il sito web: www.polidesign.net/mbc

Venerdì 28 settembre scadono i termini per presentare domanda di partecipazione al corso di formazione per amministratori immobiliari orga-nizzato da Anaci di Milano. A partire dal 1° ottobre e fi no al mese di maggio 2013 si svolgerà, infatti, il 42° corso

di formazione per amministratori di condominio presso la sede Anaci di

Milano in viale Sabotino. Lo sco-po del corso è quello di creare una classe di professionisti aggiornati nella materia condominiale, pre-parati e in grado di dare all’uten-za le risposte giuste al momento giusto. Il corso è aperto anche a chi

non è ancora amministratore, ma vuole diventarlo e anche a chi sem-

plicemente desidera soltanto tenersi aggiornato sui problemi del condominio. Il corso, oltre che di diritto condo-miniale, tratte-rà di diritto am-ministrativo, di consulenza del lavoro e sicurez-za negli immo-bili e di assicurazione spaziando tra tutti quegli argomenti che quotidianamente chi amministra è tenuto a conoscere e far conoscere per evitare l’insorgere di inutili contenziosi. Per iscriversi al corso e per avere maggiori informazioni, consultare il sito web: www.anacimilano.it o scrive-re un’email all’indirizzo: [email protected]

a cura di Filippo Grossi

CORSI & MASTER

La classifi ca dei migliori master

2012 2011 School name Country

1 1 University of St Gallen Switzerland

2 3 Escp Europe France, UK, Ger-many, Spain, Italy

3 2 Cems …

4 4 Hec Paris France

5 8 Essec Business School France

6 - IE Business School Spain

7 12 Rotterdam School of Management, Erasmus University Netherlands

7 12 Esade Business School Spain

9 5 EMLyon Business School France

10 7 Indian Institute of Management, Ahmedabad India

11 19 Hhl Leipzig Graduate School of Management Germany

12 15 Edhec Business School France

13 9 Grenoble Graduate School of Business France

14= 11 Mannheim Business School Germany

14= 13 Imperial College Business School UK

16 14 London School of Economics and Political Science UK

17 16 City University: Cass UK

18 17 Stockholm School of Economics Sweden

19 22 Rouen Business School France

20= 20 Esc Toulouse France

20= 22 Hec Lausanne Switzerland

23= 26 Università Bocconi Italy

68 - Politecnico di Milano School of Management Italy

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

47Lunedì 24 Settembre 2012Lunedì 24 Settembre 2P E R C O R S I

Dal mondo assicurativo la richiesta di professionisti in grado di gestire le situazioni di pericolo

Rischi controllati e sostenibiliIl chief risk offi cer in primo piano per prevenire le crisi

Pagina a curaDI ROBERT HASSAN

Nel mondo assicurativo continua la richiesta sostenuta di profi li nel settore risk and com-

pliance, dovuta sia alla necessità di adottare sistemi di controllo più sofi sticati richiesti a livello normativo, sia a una maggiore attenzione da parte delle com-pagnie che sentono l’esigenza di monitorare i rischi in modo ancora più accurato di prima. «In ambito risk management le fi gure hanno un taglio molto tec-nico/quantitativo; non essendo suffi ciente il numero di risorse del settore, spesso si attinge dal settore bancario/asset manage-ment oppure dalla consulenza, che è in grado di fornire risorse ben aggiornate e tecnicamente preparate e non sempre può competere con le retribuzioni offerte dalle compagnie assicu-rative per questi profi li», spiega Carlo Caporale, associate di-rector di Robert Half, società di head hunting.

Nell’ambito rischio spicca infatti la fi gura emergente del chief risk offi cer, un professioni-sta che deve possedere sensibi-lità organizzativa per gestire i processi di elaborazione e cono-scenze informatiche: defi nisce le

strategie di gestione e controllo dei rischi di mercato, di credito, di liquidità, legali e operativi, in linea con le strategie e gli obiettivi del gruppo; coordina e supervisiona l’intero processo di enterprise risk management che ha l’obiettivo di garantire un contesto di rischi controllato e affi dabile, contribuendo così al conseguimento degli obiettivi aziendali e alla redditività del-la società. Inoltre, monitora e misura l’esposizione al rischio e assicura e gestisce la relativa re-portistica periodica e il fl usso in-formativo al top management.

Il chief risk offi cer, come at-

tuatore della regolamentazione, gioca un ruolo rilevante anche nella prevenzione di situazioni di crisi. Controlla quindi che l’intero processo sia in coerenza con le linee guida dell’istituto assicurativo e conforme alla re-golamentazione e alla normati-va. Le responsabilità del ruolo richiedono autonomia e indipen-denza sia a livello gerarchico che funzionale. Infatti, generalmen-te, questa fi gura, nella maggior parte dei casi, riporta diretta-mente al chief executive offi cier o al direttore generale. Gestisce strutture relativamente picco-le, dunque nella maggior parte

dei casi operano due-quattro persone. Questo ruolo ha una conoscenza dell’organizzazione del business assicurativo, una dimestichezza con i modelli di valutazione come definiti dall’economia fi nanziaria e dal-le scienze attuariali, nonché una competenza nell’analisi dei dati aziendali e di mercato.

È un manager di primo livello che può rivestire la qualifi ca di direttore. Ha una remunerazio-ne fissa piuttosto elevata che oscilla in funzione dell’azienda e della collocazione nella strut-tura: varia da un minimo di 90 mila euro annui lordi a un mas-

simo di 150 mila euro. È comun-que una professione che vedrà in molti casi una crescita dimen-sionale nel prossimo futuro. È un professionista senior, con una sofi sticata e rigorosa cul-tura fi nanziaria e con forti doti relazionali. Qualche anno fa la gestione tecnica delle compagnie assicurative è stata particolar-mente complicata a seguito di una sinistrosità sociale cresciu-ta rispetto all’anno precedente. La gestione fi nanziaria, d’altra parte, ha visto risultati negativi a causa della crisi che ha colpi-to i mercati fi nanziari globali. A queste si aggiungono una rego-lamentazione e una normativa sempre più complesse che coin-volgono gli ambiti di risk mana-gement, compliance e legale. È in questo contesto che il ruolo del chief risk offi cer si fa sem-pre più cruciale, in quanto sem-pre più integrato nel business, nella pianifi cazione strategica e nelle tematiche legate all’ot-timizzazione della redditività. Questo ruolo può provenire da esperienze in attuariato, in re-visione, in fi nanza o in aree di pianifi cazione e controllo. È di-retta emanazione del consiglio di amministrazione dell’impre-sa e ne rappresenta il naturale presidio in ordine alle strategie del rischio.

Il chief risk offi cer, in una compagnia assicurativa, è una fi gura ben di-versa dal risk manager di aziende industriali che invece svolge un’attività relativa all’individuazione di tutti i rischi che l’azienda può correre, alla loro misurazione e alla ricerca delle migliori coperture assicurative sul mercato. Il chief risk offi cer sta assumendo un importante ruolo all’in-terno delle compagnie assicurative a seguito dell’implementazione della normativa europea sui criteri per garantire la solvibilità delle imprese di assicurazione. È quindi il responsabile verso il cda e l’alta direzione della qualità tecnica e del suo adeguato funzionamento, ovvero della defi -nizione degli schemi informativi che sintetizzano i risultati dei calcoli in modo coerente alle fi nalità del business. È una fi gura professionale relati-

vamente nuova, in seguito all’emissio-ne di una direttiva europea, nota come Solvency II, assai simile per logiche ed impostazione, a Basilea II del siste-ma bancario.

Il problema della gestione di questi rischi generalmen-te è assunto come un elemento cen-trale nella gestio-ne dell’impresa, tanto che intorno

alle problematiche del rischio va costruito l’intero modello organizzati-vo della società, quello che normalmente viene defi nito «modello inter-no». Gli indirizzi europei stabiliscono infatti che ogni compagnia debba dotarsi di un modello interno, ovvero di un insieme di dati, algoritmi e processi di calcolo che consentono di dare la posizione dell’impresa in termini di profi ttabilità e di rischio secondo i canoni della valutazione market consistent, ossia coerente con i principi della direttiva Solvency II, recepita dall’Isvap (circolare del 2005 e regolamento del 2008) che ha introdotto l’obbligo di istituire la funzione di risk management e di effettuare stress test sui rischi maggiormente signifi cativi a cui sono esposte le compagnie di assicurazione.

Tra le funzioni la ricercadelle migliori coperture

Un’altra fi gura professionale emergente nel settore assicurativo è l’at-tuario, un ruolo che associa alla conoscenza assicurativa la cultura della matematica fi nanziaria, statistica e attuariale. L’attuario è attualmente una delle fi gure più diffi cili da reperire sul mercato. Sintetizza un mix di variabili di successo: tasso di disoccupazione pari a zero, ottime prospettive di crescita e di guadagno, stipendio d’ingresso di 1.500 euro netti mensili, con percentuali di crescita elevate. Questa professione, riguardante spe-cialmente i piani previdenziali e la fi nanza, ha come fi ne essenziale quello di determinare, con la più elevata probabilità possibile, l’andamento futuro di variabili demografi che ed economiche. Questo ruolo costruisce e valuta prodotti fi nanziari e assicurativi, elabora le metodologie per il calco-lo dei premi assicurativi e delle ri-serve di bilancio, monitora e stima a intervalli periodici la congruità e l’andamento dei premi, in modo che la compagnia di assicurazione non si trovi a pagare agli assicurati più di quanto riscuote in premi. Inol-tre, prepara relazioni illustrative delle proprie valutazioni, effettua analisi statistiche, gestisce a li-vello informatico i dati sui merca-ti fi nanziari, realizza e certifi ca i bilanci delle imprese di assicurazione, dei fondi pensione e delle casse di previdenza. Tuttavia occorre che, soprattutto dal punto di vista del meto-do, le sue competenze tradizionali siano integrate da una «cultura della gestione dell’incertezza», soprattutto derivata dal calcolo delle probabilità che rappresenta la base di un corretto approccio ai problemi dei mercati fi nanziari e del controllo dei rischi. È inoltre una professione nella quale la presenza femminile sta diventando sempre più forte. Gli sbocchi di carriera possono essere all’interno di compagnie assicurative, società di consulenza e studi attuariali e principalmente in tre diverse aree: sviluppo prodotti, riservazione o risk management, replicabile sia per compagnie vita che compagnie danni. Il massimo livello raggiungibile è quello di responsabile attuariale/attuario incaricato; responsabile di team di risk management internazionali; partner di società di consulenza. Ulteriore punto di forza di questo profi lo è rappresentato generalmente dalla stabilità del suo posto di lavoro.

Le variabili economichein mano agli attuari

L’identikit

Mansioni Competenze Retribuzione

Dei nisce le strategie di ge-stione e controllo dei rischi di mercato, di credito, di liquidi-tà, legali e operativi

Deve possedere sensibili-tà organizzativa per gestire i processi di elaborazione e conoscenze informatiche

È un manager di primo livello che può rivestire la qualii ca di direttore. Ha una remune-razione che oscilla in funzione dell’azienda e della collocazio-ne nella struttura

Coordina e supervisiona l’inte-ro processo di enterprise risk management

Ha dimestichezza con i mo-delli di valutazione come de-i niti dall’economia i nanziaria e dalle scienze attuariali

Varia da un minimo di 90 mila euro annui lordi a un massimo di 150 mila euro

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

48 Lunedì 24 Settembre 2012 S C E N A R I

Al TechCrunch Italy ril ettori puntati sull’evoluzione del web nel Belpaese

L’innovazione in vetrinaA confronto investitori e le migliori startup digitali

DI SIBILLA DI PALMA

Presentare le migliori startup digitali ita-liane e riunire alcuni tra i protagonisti in-

ternazionali dell’evoluzione del web: questo l’obiettivo di TechCrunch Italy, evento in programma il prossimo 27 set-tembre a Roma organizzato da TechCrunch, noto blog che si occupa di tecnologia e infor-matica, e dalla digital media company Populis. «Un’occa-sione di networking che ab-biamo promosso nel tentativo di accendere i rifl ettori sulla crescita del mondo digitale italiano, ma anche di costruire un ponte verso fi nanziatori e mercati, offrendo al contempo uno spaccato di quello che sta succedendo all’estero in questo campo», spiega Luca Ascani, presidente e co-fondatore di Populis. Nel corso dell’evento verranno presentate 43 tra le migliori startup made in Italy del momen- to scelte su

circa 300 candi-datu-

re. Per essere presenti con un proprio stand era necessario, infatti, fare richiesta e supe-rare una selezione gestita da Mind The Bridge Foundation. Al convegno sarà presente anche un pubblico interna-zionale di esperti, innovatori e venture capitalist, con l’obiet-tivo di individuare i progetti migliori e più innovativi. «In questo senso le 43 startup che prenderanno parte all’even-to sono già vincitrici perché avranno visibilità di fronte a oltre 1.000 investitori», affer-ma Ascani.

Tra queste, per esempio, il motore di ricerca commercia-lista.com, creato per trovare commercialisti e ottenere consulenza online/offline; RisparmioSuper, un sito che confronta i prezzi dei super-mercati, aiutando i consuma-tori a risparmiare denaro e le aziende ad analizzare i prez-zi della concorrenza in tempo reale oppure Save The Mom, piattaforma web e mobile che intende semplifi care la comu-nicazione all’interno della fa-miglia, favorendo lo scambio

di informazioni. Tutte realtà già attive, con

una struttura alle spalle, in-teressate a promuovere la pro-pria attività nella speranza di ottenere una certa risonanza a livello internazionale.

Ma la lista non fi nisce qui: tra gli ammessi ci sono piat-taforme per ogni tipo di esi-genza, dai social game alle app per moda e tempo libero.

Alcuni esempi? Style4Real, che trasforma l’armadio per-sonale in un guardaroba di-gitale con una community di fashion lover a cui ispirarsi oppure Spinta, che semplifi ca la prenotazione di servizi di estetica e benessere.

Segno di una realtà in cre-scita e vivace che offre buone prospettive imprenditoriali a chi sceglie di accettare la sfi da. E di cui iniziano ad accorgersi anche le istituzioni. «Rispetto a qualche anno fa, si stanno facendo degli sforzi maggiori per incentivare lo sviluppo del settore», sottolinea Ascani.

Come testimonia anche l’iniziativa del ministero del-lo sviluppo economico che ha presentato di recente il rapporto Restart, Italia! che prevede alcune agevolazioni per le startup innovative, tra cui la possibilità di avviare e gestire la società nascente senza oneri amministrativi e burocratici e la costituzione di un fondo da 50 milioni di euro destinati ad un cofi nan-ziamento dei progetti da parte del Governo.

All’estero la fl essibilità paga. Da noi si paga. Una ricerca dell’Osservatorio sul diversity management della SDA Bocconi mostra che nelle imprese italiane la flessibilità non è solo utilizzata in modo rudi-mentale (ce n’è meno che nel resto d’Europa ed è sostanzialmente limitata alle forme del part-time e del telelavoro), ma fi nisce per penalizzare, in termini di valutazione della perfor-mance, sviluppo di carriera e retribuzione, i lavoratori che ne fanno uso.

In sostanza, scegliere il part-time signifi ca dimezza-re la possibilità di ricevere, a fi ne anno, le più alte valu-tazioni (4 e 5 in una scala da 1 a 5), ridurre di sette volte la possibilità di fare una carriera davvero bril-lante (con due o più pas-saggi di livello in quattro anni) e guadagnare meno denaro con gli incentivi economici e i bonus non automatici.

SDA BOCCONI

Flessibilità, un handicap

in Italia

Autore - A cura di Giacomo CornoTitolo - RACCONTARE IL CAMBIAMENTO - Quattor-dici storie per reinventarsi e formarsi per una vita mi-glioreCasa editrice - Guerini e Associati Editori 2012, pagg. 237

Prezzo - 25,00 euroArgomento - Nei mo-

menti di diffi coltà e di crisi il cambiamento può rappre-sentare un’occasione di cre-

scita sia a livello umano, sia sul piano professionale. In questa lunga fase di crisi economica, riceviamo continue sollecitazioni per convincerci che dobbia-mo diventare fl essibili, modifi care i nostri stili di vita, inventarci un lavoro e affrontare l’incertezza. Il messaggio forte è «cambiare» come individui, come aziende, come società. Partendo da questi presupposti, Giacomo Corno ha promosso la raccolta di quattordi-ci eccellenti testimonianze, sotto forma di interviste o di contributi scritti direttamente dagli autori, che raccontano piacevolmente, ma con intensità emotiva, importanti storie di vita e avventure professionali, segnate da profondi cambiamenti da situazioni di dif-fi coltà a sorprendenti ed inedite soluzioni di successo. Queste sottolineano che il primo e vero cambiamento è quello che parte dall’interno di noi stessi, lungo un percorso problematico, di rifl essione, di ricerca, che può durare anche parecchio tempo. Ma quando la ma-turazione del processo interiore genera un’intuizione, un’idea innovativa e mobilita le energie progettuali, che richiedono una sfi da con se stessi prima ancora che con gli altri, ecco il magico avvio «per reinventarsi e formarsi per una vita migliore». I quattordici raccon-ti di vita vissuta sono un forte segnale di ottimismo e incoraggiano il lettore verso possibili prospettive alternative, in cui realizzarsi meglio o per superare incidenti di percorso professionale, anche temporane-amente fallimentari. È un libro che fa bene al cuore e alla mente.

Autore - A cura di Stefano BoccalettiTitolo - ECOLOGISTI IN CASA PROPRIA - Politiche e comportamenti quotidiani ecosostenibili Casa editrice - Università Bocconi Editore 2012, pagg. 158

Prezzo - 18,90 euroArgomento - La popola-

zione mondiale è attualmen-te di circa sette miliardi di persone ed è destinata a sa-lire a 8,3 miliardi nel 2030.

La crescita economica dei paesi meno sviluppati e lo sviluppo demografi co condurranno ad un’esplosio-ne della domanda globale di cibo, energia, prodotti e servizi con possibili gravi pregiudizi per la sal-vaguardia ambientale e per il controllo del clima. Rispetto a questo allarmante scenario, l’Ocse ha sviluppato un’indagine, la cui idea originale è stata quella di analizzare la complessa problematica della sostenibilità ambientale, partendo dalla micro real-tà dei nuclei familiari e delle conseguenti politiche ambientali. Stefano Boccaletti in questo libro ripren-de i risultati dello studio e, in maniera divulgativa, esamina i principali atteggiamenti degli individui e delle famiglie in cinque aree di consumo domestico: acqua, energia, trasporti, alimenti biologici e rifi uti, alle quali viene dedicato un capitolo per ogni sin-golo tema. Emergono, così, preziose indicazioni sui diversi fattori che incidono sui comportamenti e sui modelli di consumo delle famiglie e delle persone, che si stanno modifi cando verso una crescente respon-sabilità ambientale. Questo può essere incoraggiato da un’offerta di infrastrutture e servizi adeguati, in particolare nei settori trasporti, riciclaggio rifi uti, energia, distribuzione acqua; da adeguati incentivi; da effi caci campagne di comunicazione. Il libro co-stituisce un tentativo di analisi complessiva del pro-blema del comportamento eco-sostenibile, offrendo spunti di rifl essione con lo sguardo al futuro e alla nuove generazioni.

Autore - Emanuela Caval-ca AltanTitolo - MODA & DESIGN IN BILICO - Nuove sfi de e nuovi valori Casa editrice - Franco Angeli Editore 2012, pagg. 188

Prezzo - 23,00 euroArgomento - Negli ul-

timi dieci anni il settore della moda e del design ha vissuto una radicale tra-sformazione: la scomparsa di alcuni grandi stilisti e

l’abbandono di altri, il fast fashion, il passaggio di mano di marchi storici, l’outsourcing, il cambiamen-to dei consumi, l’avvento delle vendite online, degli outlet o dei temporary store, le innovazioni tecno-logiche, la crisi dell’editoria, il successo dei social media. Il primo capitolo del libro riassume «in pillo-le» i maggiori cambiamenti con una quarantina di parole-chiave in ordine alfabetico. Va sottolineato il prepotente ingresso della tecnologia nel campo della moda, che ha modifi cato profi li e competenze, velo-cizzato la distribuzione, trasformato la produzione e la comunicazione dei brand. A seguito di un’accurata indagine dell’autrice presso alcune imprese del com-parto moda, cacciatori di teste e società di selezione, sono state individuate le professioni più ricercate, le competenze e la formazione, di cui si parla nei vari capitoli del testo. Vengono considerate strategiche e molto richieste le fi gure come: responsabile store, direttore operations, responsabile outsourcing, pro-duct developer, merchandiser, responsabile acquisti, buyer, addetto alla logistica, responsabile dell’e-com-merce. Questo libro non è solo un’indagine sull’an-damento del lavoro, ma un aiuto concreto ai giovani e a chi sta scegliendo o cambiando attività, avendo presente le nuove realtà, come il negozio virtuale, il blog, twitter. Ma è anche un contributo a uscire dalla crisi con il coraggio di idee nuove, espresse con grinta ed effi cacia dall’autrice.

a cura di Pietro Scardillo

Strumenti di lavoro

Luca Ascani

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

49Lunedì 24 Settembre 2012Lunedì 24 Settembre 20A Z I E N D E

La selezione su tutto il territorio nazionale è diretta all’apertura di sportelli informativi

L’occupazione è sempre più greenLe energie sostenibili di Granz daranno lavoro a 500 persone

Pagina a curaDI LAURA ROTA

Granz, nuovo marchio nato dalla fusione di Securcontrol con Cibin Engineering, è il primo

gruppo italiano a proporre tutta la gamma legata alle energie so-stenibili, dal fotovoltaico alla mo-bilità elettrica, all’illuminazione e, grazie alle sinergie con Enel, attraverso i Punti Enel potrà for-nire aiuto e assistenza al citta-dino. Con la ricerca entro la fi ne dell’anno di oltre 500 persone me-diante il Progetto 500 per poten-ziare l’organico, Granz vuole, gra-zie anche a Enel, fare del Veneto il laboratorio del futuro. Fino a oggi sono state assunte oltre 150 risorse, per lo più sotto i 30 anni, in tutta la penisola. Uno dei fi ori all’occhiello sarà Green Energy Campus, campo di formazione per le nuove generazioni, dove architetti, ingegneri, consulenti e top manager potranno formarsi nel settore dell’energia verde.

«Le opportunità di lavoro», sottolinea Augusto Guerrieri, general manager di Granz, «na-sceranno dalle sinergie che stia-

mo creando con i comuni e con le selezioni che stiamo svolgendo su tutto il territorio, dalla Valle d’Ao-sta alla Sicilia o alla Sardegna. Meta da raggiungere, l’apertura di sportelli informativi attraverso i quali educare i cittadini, assu-mendo, dalle locali liste di colloca-mento, il personale relativo».

A industrie che licenziano, l’azienda risponde con assunzio-ni di personale di ogni livello, dal manager all’ingegnere. Uno degli obiettivi principali è, infatti, la creazione di nuove generazioni più sensibili e vicine al concetto di energie rinnovabili. Collabo-rare con gli atenei, i docenti e le istituzioni permetterà al Green Energy Campus di ottenere un bacino di futuri professionisti formati ad hoc per intervenire sia nel privato che nel pubblico. Il primo passo è stato compiuto selezionando alcuni stagisti ne-odiplomati in grafi ca alla scuola Taddia di Cento, ospitandoli con vitto e alloggio insieme alle fa-miglie per tutta la durata dello stage. Un modo concreto per dare una mano alle zone terremota-te. «Ci presentiamo con grandi novità», comunica il ceo Orfeo

Granzotto, «a cominciare dal cambio della denominazione. È stata una scelta ponderata, ma voluta, perché il vecchio nome Securcontrol non poteva più rap-presentarci proprio per la nostra crescita».

Il gruppo resta legato a Enel Green Power, ma rilancia la sfi -da al futuro. «Abbiamo lavora-to molto», continua Granzotto, «chiudendo il bilancio dell’anno scorso con un fatturato di ol-tre 44 milioni di euro, che ci ha permesso di diventare il primo

gruppo retail in Italia. Quest’an-no chiuderemo con un fatturato di circa 66 milioni di euro». Una crescita esponenziale in pochi anni. «Ci siamo evoluti e abbia-mo preso sotto di noi anche altre aziende», conclude Granzotto, «perché non potevamo fermarci qui e oggi guardiamo alla nuova tecnologia cercando di non fare solo produrre energia al cittadi-no, ma anche di farlo risparmia-re. Ecco che sono arrivati i led, dei quali siamo diventati primi fornitori in Italia a marchio pro-

prio sia in Enel distribuzione che in Enel Green Power; la mobilità elettrica (non tanto la bicicletta quanto lo scooter) che, grazie a una partnership a Honk Hong, ci ha permesso di creare il nostro primo scooter elettrico Eletra; la nostra voglia di diventare pro-motori di un nuovo concetto di energia rinnovabile».

«Granz è anche l’unica azien-da italiana», precisa Guerrieri, «che si impegnerà a informare il cittadino su queste tematiche. Lo potremo fare grazie al lavo-ro di fi gure professionali quali il green assistant, un agente por-ta a porta interamente dedicato alla tutela e alla valorizzazione dell’ambiente a sostegno di ener-gie alternative, meno inquinanti e meno dispendiose, e il green sol-ver, un vero e proprio consulente energetico, che solo noi abbiamo». Attualmente, il gruppo occupa circa 300 dipendenti interni e 400 collaboratori esterni attivi in tut-ta Italia. È possibile candidarsi mediante il sito www.granzitalia.it, sezione Lavora con noi, la ri-cerca diretta tramite recruiting, infocampus e la segnalazione de-gli area manager.

Saranno oltre 100 gli agenti in attività fi nanziaria che Credem recluterà in tre anni su tutto il territorio nazionale per il nuovo canale dedicato ai prestiti con cessione del quinto dello stipendio. Il progetto prevede che i prodotti saranno distribuiti dalle fi lia-li Credem e, contemporaneamente, da una nuova rete specializzata di agenti in attività fi nanziaria. La rete sarà totalmente integra-ta con le fi liali e su target di clientela spe-cifi ci distribuirà prodotti complementari, per caratteristiche e personalizzazio-ne, all’attuale of-ferta del gruppo nel settore del credito. «Partiremo», com-menta Angelo Mar-toni, responsabile cessione del quinto Credem, «con l’of-ferta dei prestiti con cessione del quinto dello stipendio o della pensione con una doppia modali-tà commerciale: da un lato le 561 fi liali Credem e, paralle-lamente, una rete di agenti fi nanziari specializzati nella cessione del quinto, che avranno un man-dato in esclusiva direttamente da Credem per sviluppare anche nuova clientela al di fuori della banca. Il punto di forza di questo modello distributivo sarà proprio la collaborazione e la sinergia tra i gestori delle fi liali della banca e gli agenti specia-lizzati. In particolare», continua Martoni, «questi ultimi sono liberi professionisti che supporteranno i colleghi delle fi liali nelle operazioni di erogazione dei fi nanziamenti e pianifi cheranno direttamente con l’azien-da le attività di sviluppo sui nuovi clienti. Un ulteriore elemento distintivo», conclu-

de Martoni, «è rappresentato dal fatto che proporremo prodotti direttamente erogati da Credem e non da terzi». Gli obiettivi del nuovo canale, entro i primi tre anni dal lan-cio, sono l’acquisizione di oltre 5.000 nuovi clienti per la banca e oltre 100 corner all’in-terno delle fi liali. Gli agenti che saranno reclutati devono avere esperienza almeno biennale nella vendita di prodotti di fi nan-ziamento al consumo, in particolare cessio-ne del quinto, essere iscritti all’albo degli

agenti in attività finanziaria, posse-dere orientamento al cliente, capacità di pianificazione e gestionali, attitu-dine a lavorare per obiettivi, spirito im-prenditoriale e at-tenzione ai risultati. Gli agenti fi nanziari saranno totalmente integrati all’interno delle fi liali Credem, avranno uno spazio dedicato per rice-vere i propri clienti e potranno contare sul supporto tecni-co e amministrativo sia della fi liale, sia

delle strutture centrali della banca, che fa parte di un gruppo presente su tutto il ter-ritorio nazionale e che conta più di 5.600 dipendenti, oltre 600 punti vendita, centri imprese, negozi fi nanziari, una rete di pro-mozione fi nanziaria con più di 820 promo-tori con mandato e 280 agenti fi nanziari Creacasa. Al gruppo appartengono inoltre società specializzate nel leasing, factoring, bancassurance e wealth management. Gli interessati possono inviare il curriculum all’indirizzo mail: [email protected] o tramite il sito www.credem.it, sezione Lavo-ra con noi/lavora come agente quinto.

Cento agenti per Credem

In vista dell’apertura di un nuovo negozio a Bologna, pre-vista per il prossimo novembre, Euronics-Gruppo Cerioni è alla ricerca di 25 fi gure professionali. Si tratta di: un diret-tore, tre capi reparto e 21 addetti alla vendita, alle casse e al magazzino. «I requisiti richiesti», precisano dalla direzio-ne di Euronics Italia, «sono, oltre alle competenze tecniche legate alla funzione, la forte propensione alla relazione. La caratteristica principale del nostro staff è, infatti, l’empatia. Vogliamo personale in grado di interpretare i bisogni dei clienti e di interfacciarsi con loro in modo professionale, mantenendo allo stesso tem-po un rapporto di complici-tà. Devono, inoltre, essere persone curiose, in quanto il nostro settore è in continua evoluzione e i prodotti e le tecnologie cambiano mol-to velocemente». Euronics Italia, operante nella distri-buzione di elettrodomestici ed elettronica di consumo, è stato fondato nel 1999 come evoluzione del marchio Get, costituito nel 1972 da un pool di rivenditori del ramo. L’azienda si è poi sviluppata con l’ingresso di nuovi soci e con i suoi punti vendita garantisce una copertura capillare del territorio. Il gruppo Cerioni, nato in provincia di Ancona nel 1978, è entrato a far parte dell’azionariato di Euronics Italia spa nel 1996. Prima catena distributiva di elettronica delle Marche, oggi conta 17 negozi (Ancona, Ascoli Piceno, Bologna, Castel Maggiore, Cento, Fano, Fermo, Fabriano, Jesi, Macerata, Marzocca, Mirandola, Pesaro, Porto d’Asco-li, Rimini, Senigallia, Tolentino) per una superfi cie di ven-dita di circa 21.000 metri quadrati, 270 dipendenti e un fatturato 2011 di circa 78 milioni di euro. I punti vendita hanno un layout piacevole e innovativo e prevedono aree dimostrative dove i prodotti vengono spiegati da persona-le esperto e qualifi cato. Per candidarsi, collegarsi al sito www.euronics.it, sezione Lavora con noi, in cui è possibile visualizzare le posizioni aperte e inserire il curriculum o inviare un’e-mail a [email protected].

Euronics apre a Bolognae cerca 25 addetti

Angelo Martoni

Orfeo Granzotto Augusto Guerrieri

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

IN EDICOLA A SOLI € 7,90* CON

*Olt

re a

l p

rezzo

de

l q

uo

tid

ian

o

in collaborazione con

CARADOLCE CASACome risparmiare sulla casa

Tasse e bollette energetiche sempre più care?

ItaliaOggi presenta Guida al risparmio sulla casa, un pratico vademecum utile per controllare e contenere i costi per la propria abitazione.

Gli interventi ordinari e straordinaridi recupero edilizio sulle parti comuni

Il contenimento energetico e la detrazione fi scale del 55%

La contabilizzazione del calore

Il distacco individuale dal riscaldamento centralizzato

Gli impianti fotovoltaici

AGGIORNATA ALLA LEGGE DEL 7 AGOSTO 2012, N. 134

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

51Lunedì 24 Settembre 2012

INFINITE OPPORTUNITÀ PER TROVARE UN’OCCUPAZIONE

Offro

PPORTUNITÀ PER TROVARE UN’OCCUPAZIONEPPORTUNITÀ PER TROVARE UN’OCCUPAZIONE

LavoroAmministrativi

Abruzzo

Addetto ufficioimport export

Articolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 2 addetti ufficio import export. Il candidato ideale è in possesso di diploma di scuo-la media superiore, ha maturato esperienza pregressa presso uffici import/export di medie/grandi azien-de; ha ottime doti comunicative, capacità di gestione del rapporto con i clienti esteri e fornitori esteri, ottime capacità organizzative. È in-dispensabile conoscenza eccellente sia scritta che parlata delle lingue inglese e tedesco, comprovata da esperienze di lavoro o formative e soggiorni all’estero. Sede di lavoro: provincia di Teramo. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posi-zione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Milano 13-65122 Pescara – Tel 085 9432009 – Fax 085 9432095 – [email protected]

Direttore sala bingoArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel settore intrattenimento 1 direttore sala bingo. Il candidato ideale ha maturato una concreta esperienza nel ruolo, è una persona disponibile, seria con forti doti di leadership, ottime capacità di problem solving e comprovata professionalità. La risorsa selezionata si occuperà di controllo generale del funzionamento della singola struttura: organizzazio-ne e controllo dell’intero flusso del lavoro (orari, turnazioni); gestione e supervisione dei servizi di pulizia, sicurezza, bar e ristorazione nei tempi e nei modi prestabiliti; assistenza completa al cliente per consentire l’utilizzo di tutti i prodotti della sala; gestione, selezione e formazione di tutto il personale; attività di conta-bilità giornaliera necessaria per il rispetto delle procedure aziendali. Zona di lavoro: Abruzzo. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Milano 13-65122 Pescara – Tel 085 9432009 – Fax 085 9432095 – [email protected]

Emilia-Romagna

Assistente di direzioneArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel settore del commercio 1 assistente di direzione appartenente alle categorie protette. La risorsa si occuperà di gestione agenda e supporto all’area legale (gestione contenziosi, analisi contrattualistica), all’ufficio hr (rile-vazione presenze, gestione risorse) e all’ufficio commerciale. Si richie-de: esperienza maturata in ruolo analogo; laurea in giurisprudenza o conoscenze equipollenti; ottima conoscenza della lingua inglese; disponibilità ad effettuare trasferte; appartenenza alle categorie protette con invalidità minima del 46%. Si offre contratto di somministrazione della durata di due mesi con possi-bilità di proroghe. Sede di lavoro: Correggio (RE). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le per-

sone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interes-se e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Filiale di Mode-na – Piazza Natale Bruni, 1 – 41100 Modena – Tel 059 243834 –Fax 059 243528 – [email protected]

Lazio

Addetto amministrazioneArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 2 addetti am-ministrazione e controllo incassi VLT. Le risorse dovranno assicurare controllo e monitoraggio di dati e incassi VLT, attraverso attività di analisi e reportistica. Si occuperà, inoltre, di supporto alle attività di antiriciclaggio, gestire tutti gli adempimenti normativi per la parte relativa al gioco, attraverso attività di auditing, verifica e supporto

presso le sale. Si richiede: diploma o Laurea ad indirizzo economico-scientifico; conoscenza di elementi di contabilità generale e ammini-strazione, tecniche di analisi dei dati e reporting, procedure relative alla gestione del ciclo attivo e del-la normativa specifica del settore del gioco; ottima conoscenza del pacchetto Office, in particolare di Excel e utilizzo di software gestio-nali; disponibilità a brevi trasferte sul territorio nazionale; esperienza in posizione analoga di almeno due anni maturata in contesti aziendali strutturati. Sede di lavoro: Roma, zona Trastevere. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indican-do il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Ar-ticolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Cassiodoro, 19– 00193 Roma – Tel 06 78851186 – Fax 06 78390349 – [email protected]

Impiegato amministrativoArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 1 impiegato am-ministrativo - contabile appartenente alle categorie protette invalidi. Il candidato si occuperà di gestione ciclo attivo e passivo. Si richiede: diploma o Laurea; conoscenza di contabilità generale e ordinaria, ciclo e fatturazione attiva, gestione

banche, pagamenti e incassi; ottima conoscenza del pacchetto Office, in particolare di Excel e utilizzo di software aziendali. Sede di lavoro: Roma zona Trastevere. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizio-ne di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Ar-ticolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Cassiodoro, 19– 00193 Roma – Tel 06 78851186 – Fax 06 78390349 – [email protected]

Lombardia

Assistente di direzioneAlvin agenzia per il lavoro, ricerca per aziende internazionale 1 assi-stente di direzione appartenente alle categorie protette invalidi (Rif. ASS.D.). La risorsa sarà impegnata nel supportare l’attuale Executive Assistant nella gestione agenda dei dirigenti, organizzazione viaggi ed

esso le sale. Si richiede: diplomaLaurea ad indirizzo economico

I SETTORImministrativi 51ssicurazioni 52anche e credito 52ologia e chimica 52ontabilità 54dilizia 54formatica 54gegneri 55

ogistica 55Manager 55Marketing e commerciali 55roduzione 56

Qualità 57agionieri 57storazione 57egreteria 58ecnici 58enditori 58

banche, pagamenti e incassi; ottimaconoscenza del pacchetto Office

LE OFFERTEperiti meccanici/elettrici, promo-

ter commerciale, commerciali estero, disegnatori meccanici, consulenti del lavoro, respon-sabili di produzione, perito chimico, proposal engineer, operatori cnc, ingegneri, ad-detto gestione commesse per Giornale di Brescia

commerciali, educatori-educa-trici, periti elettronici, program-matore macchine cnc, addetti reparto settore gdo, magazzi-nieri, edilizia, financial repor-ter, operatori di sportello, periti meccanici, capo officina, con-trollo qualità, cassieri per Openjob

ingegneri meccanici, ingegneri aerospaziali, ingegneri aero-nautici, analista strutturale, analista fluidodinamico, mon-tatori aeronautici, manutentori aeronautici, system engineer, commercio, ingegnere elettro-nico/meccanico, ingegnere gestionale, autisti, addetto alla logistica, commerciali, opera-tori sociosanitari, geometri, buyer tattico, operatori cnc, in-gegneri termotecnici, program-matori macchine cnc, contabili, responsabili di cantiere, ispet-tori nella ristorazione, sales promoter, tecnico gestore di commessa per Articolo1

OFFROLAVORO

I professionisti, gli enti e le aziende che volessero segnalarele proprie offerte di lavoro possono inviare le richieste al numero di fax

o all’indirizzo di posta elettronica: [email protected] 02/58317598

Emilia-Romagna sone interessate possono inviare und li i l i di d il

o Lsciedi stradatallala delpacExcnalsulin pann

preo L

AmAAsBaBiCoEdInIngLoMMMPrQRaRiSeTeVVe

Come costruire un progetto professionale finalizzato alla ri-cerca di un nuovo lavoro?

Andrea, Milano.

Il progetto dovrà, innanzitutto, essere conforme al profi lo del candidato, sia sul piano professionale sia su quello per-sonale. Ciò signifi ca che non si dovranno prevedere soltanto elementi concernenti la carriera e le competenze tecniche, ma, allo stesso modo, dovranno essere contemplati fattori che riguardino le proprie attitudini e aspirazioni. Queste ultime, talvolta, risultano offuscate in seguito a delusioni in ambito lavorativo o alle diffi coltà oggettive che si incontrano durante il processo di ricerca; tuttavia, andranno riconsiderate alla luce di un colloquio di selezione, in quanto la motivazione del candidato, la sua passione nei confronti di ambiti specifi ci saranno componenti decisive in termini di valutazione fi na-le. Un analogo ragionamento andrà effettuato rispetto alle proprie potenzialità: il percorso di studi o gli aggiornamenti ottenuti tramite particolari piani formativi, così come le stes-se esperienze relazionali di un candidato potranno, infatti, aver rappresentato il terreno fertile sul quale costruire una professionalità più complessa e articolata rispetto al ruolo specifi co svolto nel corso della propria carriera. Anche di tali risultati, dunque, andrà fatto tesoro nel momento in cui ci si proporrà al selezionatore.Ovviamente, il progetto professionale, oltre agli aspetti facenti parte della propria biografi a e della propria storia lavorativa, dovrà includere considerazioni sui vincoli e sulle possibilità concrete caratteristici del contesto socio-economico di riferi-mento. L’andamento del mercato, le risorse del territorio e le trasformazioni inerenti specifi ci comparti di attività saranno ingredienti da vagliare entro il proprio schema di azione. La costruzione del progetto costituirà un esercizio impre-scindibile per tutti coloro che si trovano in una condizione di disoccupazione, ma sarà utile a chiunque, periodicamente, desideri rivedere il proprio bagaglio di competenze in vista di un miglioramento continuo.

Angelo Boccato - [email protected]

PSICOLOGIA DEL LAVORO

Progettati

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

52 Lunedì 24 Settembre 2012 O F F R O L AVO R Oeventi, attività varie di alta segrete-ria. Si richiede: diploma o Laurea; ottima conoscenza della lingua inglese scritta e parlata. buona conoscenza del Pacchetto Office; esperienza, anche minima, nel ruolo. Capacità comunicative e relaziona-li, doti organizzative, flessibilità, dinamismo completano il profilo. Sede di lavoro: Milano. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posi-zione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Alvin Divisione Categorie Protette di Articolo 1 Agenzia per il Lavoro – [email protected]

Marche

Addetto pagheArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 2 addetti paghe. La risorsa, riportando direttamente al Responsabile Risorse Umane, si oc-cuperà di elaborazione buste paghe, comunicazione agli enti, contrattua-listica CCNL Telecomunicazioni. Si richiede: esperienza di almeno 1 anno in analoga mansione; ottima cono-scenza del CCNL TELECOMUNI-CAZIONI; conoscenza del program-ma Inaz. orario di lavoro: full-time, dal lunedì al venerdì (9-13;14-18). Si offre contratto di somministrazione. Sede di lavoro: Rimini. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Martiri della Re-sistenza, 45/a - 65125 Ancona – Tel 071 204002 – Fax 071 9941015– [email protected]

Controller di gestione JuniorArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 1 controller di gestione Junior. La risorsa si occu-perà di analisi dei costi e dei ricavi, predisposizione di report mensili, analisi di consuntivo. Si richiede: laurea ad indirizzo economico; minima esperienza in controllo di gestione; ottima conoscenza della lingua inglese. Orario di lavoro: full-time. Sede di lavoro: Rimini. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato cur-riculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’au-torizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Martiri della Resi-stenza, 45/a - 65125 Ancona – Tel 071 204002 – Fax 071 9941015– [email protected]

Responsabile di salaArticolo1 agenzia per il lavoro, ricer-ca per azienda 1 responsabile di sala. La risorsa, riportando direttamente Direttore di Sala, si occuperà di: formazione e gestione del personale di sala; gestione di casse, conteggi, incassi e versamenti; gestione new slot (comma 6) e VLT. Si richiede: esperienza di almeno 1 anno in analoga mansione; ottime capacità di leadership e comunicazione; co-noscenza del funzionamento delle VLT. Orario di lavoro: full time, articolato su turni in giorni festivi e orari notturni. Si offre inserimento diretto in azienda. Sede di lavoro: Fano (Pu). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un det-tagliato curriculum indicando il ri-ferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Martiri della Re-sistenza, 45/a - 65125 Ancona – Tel 071 204002 – Fax 071 9941015–

[email protected]

Piemonte

Account assistantArticolo1 agenzia per il lavoro, ri-cerca per azienda 2 account assistant appartenenti alle categorie protette invalidi. Si richiede: diploma in Ragioneria; buona conoscenza della lingua inglese; buona conoscenza del pacchetto Office, in particolare di excel; preferibile esperienza nella gestione della cassa e di note spese multi valuta; Capacità di gestione della rendicontazione delle trasferte italiane ed estere. Sono requisiti graditi familiarità con le riconcilia-zioni bancarie, buona conoscenza delle nozioni di contabilità generale clienti/fornitori, Italia/Estero ed esperienza nella gestione di conta-bilità su commessa. Sede di lavoro: Torino. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un det-tagliato curriculum indicando il ri-ferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Corso Vittorio Ema-nuele II, 67/D 10128 Torino – Tel 011 5690444 – Fax 011 5690503 – [email protected]

Assicurazioni

Lazio

Addetto al customer careArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 2 addetti al customer care. I candidati si occu-peranno di: monitorare e verificare periodicamente l’allineamento dei dati della banca dati pda-esercizi; accertare che gli esercizi anagrafati abbiamo i requisiti previsti dalla re-golamentazione AAMS; controllare la corretta ubicazione delle NewSlot all’interno degli esercizi; verificare il collegamento alla rete telematica di tutte le AWP del cliente e la cor-retta trasmissione dei dati di gioco di ogni AWP, ad Aams; risolvere le criticità evidenziate. Si richiede: diploma o Laurea; esperienza nel ruolo di almeno tre anni; conoscenza di requisiti previsti dalla regolamen-tazione AAMS, regolamentazione del settore e prodotto; tecniche di comunicazione, per gestire conflitti, situazioni critiche e clienti difficili; tecniche di analisi dei dati e repor-ting; costituirà titolo preferenziale la conoscenza del mercato dei giochi in Italia, possibilmente degli appa-recchi da intrattenimento, del loro funzionamento e della regolamen-tazione specifica di settore. Sede di lavoro: Roma, zona Trastevere. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato cur-riculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’au-torizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Cassiodoro, 19– 00193 Roma – Tel 06 78851186 – Fax 06

78390349 – [email protected]

Lombardia

Customer careAlvin agenzia per il lavoro, ricerca per aziende 1 customer care ap-partenente alle categorie protette invalidi (Rif. CARE). Il candidato si occuperà di: fornire in modo corretto le informazioni riguardanti i prodotti di tipo finanziario ed assicurativo (credito classico, credito revolving, assicurazioni relative all’automobile e alla persona, leasing finanziario, etc.); assicurare la gestione rapida e accurata delle pratiche, gestendo le eventuali problematiche poste dal cliente; assicurare l’implementa-zione efficace di attività di vendita, a seguito di mailing o di attività di telemarketing, contribuendo al rag-giungimento di obiettivi quantitativi e qualitativi; garantire la corretta gestione ed il costante aggiorna-mento dei dati dei clienti a sistema, al fine di garantire una relazione positiva con i Clienti e per facilitare nuove iniziative future di business. Si richiede: laurea triennale, cono-scenza della lingua inglese, buona conoscenza del Pacchetto Office e in particolare di Excel, esperienza pregressa in customer care o front office. Capacità comunicative e rela-zionali, doti organizzative, flessibili-tà, dinamismo completano il profilo. Sede di lavoro: Milano. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posi-zione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Alvin Divisione Categorie Protette di Articolo 1 Agenzia per il Lavoro – [email protected]

Banche e Credito

Emilia-Romagna

Hostess di cassaArticolo1 agenzia per il lavoro, ri-cerca per azienda 5 hostess di cassa. I candidati sono in possesso di espe-rienza pregressa nella mansione: sistemi casse moderne, pagamenti POS e carte di credito. Bella presen-za, educazione e predisposizione al contatto con il cliente completano il profilo. Si richiede disponibilità a lavorare nei week end e nei giorni festivi. Orario di lavoro: full-time. Sede di lavoro: Parma. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posi-zione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Filiale di Modena – Piazza Natale Bruni, 1 – 41100 Modena – Tel 059 243834 –Fax 059 243528 – [email protected]

Liguria

Operatore di sportelloAlvin agenzia per il lavoro, ricerca per noto gruppo bancario 5 operatori di sportello appartenenti alle cate-gorie protette invalidi (Rif. OPS). I candidati garantiranno la qualità del servizio offerto alla clientela in termini di efficienza ed efficacia, promuovendo, coerentemente con le esigenze della stessa, i prodotti e servizi in linea con gli obiettivi commerciali definiti. Si richiedono diploma di scuola media superiore e familiarità nell’utilizzo dei principa-li strumenti informatici. Capacità di lavorare in gruppo, flessibilità, forti doti comunicative e di ascolto, pro-blem solving, qualità organizzative e orientamento al risultato completano il profilo. Sedi di lavoro: Genova e provincia, Modena e provincia. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato cur-riculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizza-zione al trattamento dei dati perso-nali a: Alvin Divisione Categorie Protette di Articolo 1 Agenzia per il Lavoro – [email protected]

Lombardia

Addetto di filialeAlvin agenzia per il lavoro, ricerca per aziende operante nel settore del credito 2 addetti di filiale apparte-nenti alle categorie protette invalidi (RIF CO). I candidati saranno inseri-ti all’interno del front office dedicato ai prodotti finanziari e si occuperan-no di attività di sportello. Si richiede: laurea in materie economiche o giuridiche conseguita da non più di 36 mesi; conoscenza dei principali sistemi informatici; buone capacità relazionali e buon orientamento alla gestione cliente. Orario di lavoro: full-time. Si offre iniziale contratto a tempo determinato con finalità di inserimento a tempo indeterminato. Sede di lavoro: Pavia. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posi-zione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Alvin Divisione Categorie Protette di Articolo 1 Agenzia per il Lavoro – [email protected]

Biologia e Chimica

Lombardia

ChimicoArticolo1 agenzia per il lavoro, ri-cerca per azienda leader nel settore chimico-farmaceutico 5 chimici. Le risorse verranno inserite nel reparto produzione. Si richiede: laurea in chimica conseguita da non più di dodici mesi o diploma di perito chimico; disponibilità al lavoro arti-colato su tre turni e a ciclo continuo. Sede di lavoro: vicinanze di Pavia. Gli annunci sono rivolti a candidati

Ogni settimana [email protected] offre ai suoi lettori il più completo servizio di segnalazione delle opportunità di accesso e di mobilità nel mondo del la-voro. Tutte le segnalazioni sono suddivise per settore. All’interno di questa classificazione il lettore potrà individuare, nel modo più rapido, la regione in cui preferirebbe svolgere la propria attività e lì cercare le offerte di lavoro

evidenziate dallo spoglio degli annunci. La sua ricerca, a livello regionale, risulterà agevolata dalla possibilità di selezionare solo quegli annunci che interessano le qualifiche e le esperienze professionali già maturate. Per esempio, un ingegnere minerario residente in Veneto che intenda trovare una nuova occupazione come consulente di una impresa petrolifera, dovrà

semplicemente ricercare nelle pagine seguenti, all’interno della sezione dedicata agli «Ingegneri» il sottotitolo riservato alle opportunità offerte in «Veneto» e, all’interno di questo, tutte le segnalazioni che richiedono un «Consulente». Avrà così, in un semplice colpo d’occhio, tutte le offerte presenti sul mercato che lo riguardano direttamente.

Guida all’uso di OFFRO LAVORO OFFRO LAVORO, esercitando il diritto di cronaca, mette anche puntualmente in evidenza gli annunci

e le segnalazioni di possibilità di occupazione pubblicati sulla stampa italiana, nazionale e locale, sulle riviste specializzate e sui più prestigiosi organi di informazione internazionale.

Ogni annuncio si intende diretto indistintamente a uomini e donne.

Telefono 02-58219.1 - e-mail: [email protected]

Direttore ed editore Paolo Panerai (02-58219209)

Direttore Marino Longoni (02-58219207)

Redazione: Silvana Saturno (02-58219378)Roxy Tomasicchio (02-58219335)

Impaginazione e grafica: Alessandra Superti (responsabile)

ItaliaOggi Editori - Erinne srl - 20122 Milano, via Marco Burigozzo 5, tel. 02-58219.1; telefax 02-58317598; 00187 Roma, via Santa Maria in Via 12, tel. 06-6976081 r.a.; telefax 06-69920373, 69920374.Stampa: Milano, Seregni Cernusco srl, Cernusco S/N (Milano), via Brescia 22 Distribuzione: Erinne srl - via Marco Burigozzo 5 - 20122 Milano, tel. 02-58219283. Concessionaria esclusiva per la pubblicità: Class Pubblicità - Via Burigozzo 8 - 20122 Milano - Tel. 02-58219521-2. Executive Chairman: Andrea Mattei. Chief Executive Officer: Fabrizio Masini. Deputy Chairman Digital: Gianalberto Zapponini. Chief Marketing Officer: Domenico Ioppolo. Group Publisher Quotidiani: Francesco Rossi. Business Unit Finanza-Assicurazioni-Energia: Stefano Maggini. Business Unit Fashion-Luxury-Cosmesi: Maurizio Ruggiero. Business Unit Largo Consumo: Giovanni Russo. Business Unit Speciali: Danilo Altenburger. Business Unit Design-Edilizia-Auto-Nautica: Donata Casati. Business Unit Centri Media-Agenzie: Diego Olivelli. Business Unit Pubblica Amministrazione: Carlo Bassi. Coordinamento Roma e Sud Italia: Riccardo Marini. Coordinamento Nord Italia (escluso Lombardia): Stefano Castellani. Coordinamento Toscana e Umbria: Andrea Conforti.Tariffe abbonamenti ItaliaOggi - Euro 320,00 annuale, estero euro 900,00 annuale: Abbonamento estero via aerea.ItaliaOggi Sette - Registrazione del tribunale di Milano n. 174 del 25/3/95 - Direttore responsabile: Pa-olo Panerai. Testata che fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 250

SERVIZIO ABBONAMENTIper informazioni e segnalazioni

CHIAMATA GRATUITA

NUMERO VERDE

800-822195

CHIAMATA GRATUITA

FAX VERDE

800-822196

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

53Lunedì 24 Settembre 2012Lunedì 24 SettO F F R O L AVO R O

Valori al 21/09/2012

Ivy Asset Strategy A1 EUR 1139,02

POLAR CAPITAL FUNDS

www.polarcapital.co.uk

Comparto Classe NAV Valori aldi Azioni

Global Technology EUR 13,75 20/09/2012 GBP 10,98 20/09/2012 USD 17,80 20/09/2012

Healthcare Opportunities EUR 9,64 20/09/2012 GBP 7,71 20/09/2012 USD 10,88 29/05/2012

Polar Japan Fund USD 17,12 21/09/2012 GBP 10,52 21/09/2012 JPY 1338,57 21/09/2012

UK Absolute Return EUR 11,98 21/09/2012 GBP 9,58 21/09/2012 USD 15,58 21/09/2012 EUR 12,21 21/09/2012 GBP 9,76 21/09/2012 USD 15,88 21/09/2012

Class AClass AClass AClass IClass IClass I

Valori al 20/09/2012

www.reyl.com

Reyl (Lux) Global SicavElite France-Europe B EUR 92,58Em Mkts Eq B($) USD 141,15Em Mkts Eq F($) USD 139,82Em Mkts Eq J(Chf) CHF 124,68Em Mkts Eq L EUR 141,86Em Mkts Eq O EUR 143,82European Equities B EUR 224,03European Equities C(Chf) CHF 203,54European Equities D($) USD 222,80European Equities F EUR 217,91European Equities H EUR 211,56Long/Short Em.Mkts Eq B ($) USD 104,09Long/Short Em.Mkts Eq E EUR 103,64Long/Short European Eq B EUR 98,81Long/Short European Eq D ($) USD 99,19North American Eq. B($) USD 166,90North American Eq. E EUR 157,66North American Eq. F($) USD 163,62North American Eq. G EUR 153,30North American Eq. H($) USD 153,96

Reyl (Lux) Tactical AllocationsDiv Income D USD 121,14Div Income E EUR 123,14Div Income F EUR 121,67Div Income H USD 120,03Quality Bond Fund D USD 130,67Quality Bond Fund E EUR 131,69Quality Bond Fund F EUR 128,98Quality Bond Fund H USD 128,08

UNIT LINKED

INDEX LINKED

UNIT LINKED - FONDI INTERNI

FPA - LINEE

Helvetia Compagnia Italo-Svizzera

di Assicurazioni sulla Vita S.p.A.

Via G.B. Cassinis, 21 - 20139 Milano

Chiara Vita S.p.A.

Via Gaggia, 4

20139 Milano

UNIT LINKED - FONDI INTERNI

FPA - LINEE

INDEX LINKED

Entra in Chiara Vita con

il tuo Smartphone

Entra in Helvetia con

il tuo Smartphone

PIP - FONDI INTERNI

PIP - FONDI INTERNI

www.chiaravita.itwww.helvetia.it

UNIDESIO 760071 11,642 14/09/2012

UNIDESIO 760072 10,584 14/09/2012

UNIDESIO 760073 10,593 14/09/2012

UNIDESIO760074 10,795 14/09/2012

UNIDESIO 760075 12,390 14/09/2012

UNIDESIO 760077 10,965 14/09/2012

UNIDESIO 760078 10,607 14/09/2012

UNIDESIO 760079 10,899 14/09/2012

UNIDESIO 760080 10,716 14/09/2012

UNIDESIO 760082 9,949 14/09/2012

UNIDESIO 760085 10,528 14/09/2012

UNIDESIO 760087 11,819 14/09/2012

UNIDESIO 760088 9,928 14/09/2012

UNIDESIO 760090 7,111 14/09/2012

UNIDESIO 760091 11,017 14/09/2012

UNIDESIO 760092 10,981 14/09/2012

UNIDESIO 760095 10,371 14/09/2012

UNIDESIO 760096 10,484 14/09/2012

UNIDESIO 760097 11,100 14/09/2012

UNIDESIO 760098 11,327 14/09/2012

UNIDESIO 760099 11,121 14/09/2012

UNIDESIO 760100 10,757 14/09/2012

UNIDESIO 760101 10,878 14/09/2012

UNIDESIO 760102 10,726 14/09/2012

UNIDESIO 760104 10,282 14/09/2012

UNIDESIO 760105 10,694 14/09/2012

UNIDESIO 760210 10,021 14/09/2012

AZZOAGLIO CONSERVATIVO 6,1990 14/09/2012

AZZOAGLIO DINAMICO 4,6450 14/09/2012

AZZOAGLIO EQUILIBRATO 5,8090 14/09/2012

UNIDESIO PRUDENTE 11,0420 14/09/2012

UNIDESIO MODERATO 10,5430 14/09/2012

UNIDESIO ATTIVO 10,0640 14/09/2012

UNIDESIO VIVACE 9,2100 14/09/2012

OBBLIGAZIONARIO MISTO 10,0980 14/09/2012

AZIONARIO EURO 7,4310 14/09/2012

TOP SIX ITALY 101,0400 29/08/2012 AA-/S&P

E.W.MEMORY INDEX 98,1100 29/08/2012 A/S&P

INDEX TOP 22 102,5100 29/08/2012 A+/S&P

THREE 2009 102,4200 29/08/2012 AA-/S&P

INDEX SIX 2009 97,2000 29/08/2012 AA-/S&P

FTSE MIB 92,7050 19/09/2012

FTSE MIB 2010 90,5330 19/09/2012

EUROSTOXX 50 - 2010 90,6530 19/09/2012

INDEX TRENTA 2011 93,2260 19/09/2012

INDEX FOUR E 50 - 2011 93,4220 19/09/2012

INDEX STOXX EUROPE - 2011 94,2580 19/09/2012

EUROSTOXX 50 - 2012 88,3190 19/09/2012

PREVIMISURATO 12,4890 13/09/2012

PREVIBRIOSO 10,4170 13/09/2012

PREVIDINAMICO 11,8960 13/09/2012

LINEA 1 11,7960 31/08/2012

LINEA 1 - FASCIA A 12,1810 31/08/2012

LINEA 1 - FASCIA B 11,8590 31/08/2012

LINEA 2 11,5030 31/08/2012

LINEA 2 - FASCIA A 11,7030 31/08/2012

LINEA 2 - FASCIA B 11,7190 31/08/2012

LINEA 3 11,2000 31/08/2012

LINEA 3 - FASCIA A 11,3200 31/08/2012

LINEA 3 - FASCIA B 12,0880 31/08/2012

UNIDESIO 760106 10,816 14/09/2012

UNIDESIO 760109 10,945 14/09/2012

UNIDESIO 760110 10,684 14/09/2012

UNIDESIO 760124 11,391 14/09/2012

UNIDESIO 760125 10,962 14/09/2012

UNIDESIO 760126 10,619 31/08/2012

UNIDESIO 760129 11,535 14/09/2012

UNIDESIO 760130 10,705 14/09/2012

UNIDESIO 760133 10,850 14/09/2012

UNIDESIO 760137 10,593 14/09/2012

UNIDESIO 760138 10,925 14/09/2012

UNIDESIO 760139 11,417 14/09/2012

UNIDESIO 760140 11,339 14/09/2012

UNIDESIO 760141 10,252 14/09/2012

UNIDESIO 760143 10,247 14/09/2012

UNIDESIO 760145 10,817 14/09/2012

UNIDESIO 760147 10,993 14/09/2012

UNIDESIO 760149 10,980 14/09/2012

UNIDESIO 760150 11,040 14/09/2012

UNIDESIO 760156 10,107 14/09/2012

UNIDESIO 760157 11,088 14/09/2012

UNIDESIO 760158 10,117 14/09/2012

UNIDESIO 760159 10,693 14/09/2012

UNIDESIO 760160 10,357 14/09/2012

UNIDESIO 760163 10,147 14/09/2012

UNIDESIO 760167 10,540 14/09/2012

UNIDESIO 760168 10,458 13/04/2012

UNIDESIO 760169 10,977 14/09/2012

UNIDESIO 760170 10,625 14/09/2012

UNIDESIO 760171 10,363 10/08/2012

UNIDESIO 760173 10,436 14/09/2012

UNIDESIO 760174 10,676 14/09/2012

UNIDESIO 760179 10,384 14/09/2012

UNIDESIO 760180 10,514 14/09/2012

UNIDESIO 760181 10,420 14/09/2012

UNIDESIO 760182 9,767 14/09/2012

UNIDESIO 760183 10,676 14/09/2012

UNIDESIO 760184 10,660 14/09/2012

UNIDESIO 760185 10,666 14/09/2012

UNIDESIO 760186 10,589 14/09/2012

UNIDESIO 760187 10,659 14/09/2012

UNIDESIO 760188 10,557 14/09/2012

UNIDESIO 760189 10,681 14/09/2012

UNIDESIO 760191 10,212 14/09/2012

UNIDESIO 760192 10,667 14/09/2012

UNIDESIO 760193 10,695 14/09/2012

UNIDESIO 760198 9,385 14/09/2012

UNIDESIO 760201 10,605 14/09/2012

UNIDESIO 760202 10,608 14/09/2012

UNIDESIO 760203 11,056 14/09/2012

UNIDESIO 760205 10,286 14/09/2012

UNIDESIO 760206 10,397 14/09/2012

UNIDESIO 760207 10,502 14/09/2012

AZIONARIO GLOBALE 9,0280 14/09/2012

BILANCIATO 9,9470 14/09/2012

CONSERVATIVE 10,2610 14/09/2012

BOND MIX 10,3190 14/09/2012

BALANCED 10,5320 14/09/2012

GLOBAL EQUITY 11,1180 14/09/2012

UNIDESIO OBBLIGAZIONARIO BREVE TERMINE 10,1530 14/09/2012

UNIDESIO OBBLIGAZIONARIO MEDIO TERMINE 10,5700 14/09/2012

UNIDESIO AZIONARIO AREA EURO 8,8840 14/09/2012

UNIDESIO AZIONARIO INTERNAZIONALE 10,7310 14/09/2012

HI EUROCHINA 100,21 17/09/2012 A+/S&P

5,5Y CHINA KOREA&SWISS GRO. NOTE 99,88 17/09/2012 A+/S&P

S&BRIC 8-40 106,15 17/09/2012 A2/S&P

S&BRIC LOOK BACK 8 - 40 120,95 17/09/2012 A2/S&P

IES - ITALIAN EQUITY SELECTION 101,24 17/09/2012 A+/S&P

HELVETIA 4-30 93,03 19/09/2012

HELVETIA MULTIMANAGER FLESSIBILE 9,7200 18/09/2012

HELVETIA MULTIMANAGER EQUITY 9,7200 18/09/2012

HELVETIA WORLD EQUITY 108,7400 18/09/2012

HELVETIA EUROPE BALANCED 178,6600 18/09/2012

HELVETIA WORLD BOND 214,2600 18/09/2012

HELVETIA GLOBAL BALANCED 146,6900 18/09/2012

HELVETIA GLOBAL EQUITY 92,3200 18/09/2012

LINEA GARANTITA 11,2010 31/08/2012

LINEA BILANCIATO 11,6450 31/08/2012

LINEA OBBLIGAZIONARIO 11,9570 31/08/2012

LINEA AZIONARIO 7,7550 31/08/2012

>678<;6 A:3>82 $ 78A;@2 >678<;2962TTJQM GJ IDPD NHP HQRPDRRM $ 4870 )&,(&+),'' $ 4A=0 8))3''&&&&*&&&'

BP XLTKL TUZU JOL W[LYZH 4SSPTPYZXH_PUTL PTZLTKL HM KHXL RiHVVHRZU KLNRP [RZLXPUXP RH¥UXP KP IU$TP JH KLR SU¥PSLTZU MXHTUYU PT RUJHRPZ` EHRKLXJOPH KLR 6US[TL KP :[IIPU !@:"%<iPSVUXZU H IHYL KP NHXH VLX RiLYLJ[_PUTL KLP RH¥UXP HSSUTZH JUSVRLYYP¥HSLTZL H g /0(%.+(#*) HR TLZZU KP ;E4# KP J[P1 g ,*,%.*0#/- VLX RH¥UXP2 g )0'%'*(#-. VLX JUYZU SPTPSU VXLY[TZU KLRRH SHTUKUVLXH TUT YUNNLZZU H XPIHYYU# g (,%0-0#.0 VLX UTLXP KLRRH YPJ[XL__H TUT YUNNLZZP H XP$IHYYU LK g ,'%'''#'' VLX JUYZP KLRRH YPJ[XL__H TUT YUNNLZZP H XPIHYYU# KH HNNP[KPJHXYP# YLJUT$KU W[HTZU VXL¥PYZU KHRRiHXZ% /* KLR 6UKPJL L KHRRi HXZ% ).# JUSSH ''( KLRRH <%A% *&)'('# JUT PR JXPZLXPU KLRRiUMMLXZH LJUTUSPJHSLTZL VPb ¥HTZHNNPUYH PT IHYL HP JXPZLXP KP ¥HR[ZH_PUTL SLNRPU KLZZHNRPHZP TLRRiHXZ% , KLR JHVPZURU YVLJPHRL KiHVVHRZU%6HZLNUXPH VXL¥HRLTZL1 ?B)( g -0(%/.*#0/2 6HZLNUXPH YJUXVUXHIPRL L Y[IHVVHRZHIPRL ?:/ g (00%/-.#*+% <L JUTKP_PUTP KP VHXZLJPVH_PUTL LK P XLW[PYPZP SPTPSP KP HSSPYYPIPRPZ` YUTU YZHIPRPZP TLR IHTKU L TLR KPYJPVRPTHXL KP NHXH# P W[HRP YUTU KPYVUTPIPRP# [TPZHSLTZL HRRH SUK[RPYZPJH VLX RH VHXZLJPVH_PUTL# Y[R YPZU ;TZLXTLZ1 ]]]%XLNPUTL%[SIXPH%PZ# RPTQ e:HXL L 4VVHRZPf $ eVXUJLK[XL KP NHXH $ IHTKP KP NHXH $ RH¥UXPf% <L UMMLXZL# JUXXLKHZL KHRRH KUJ[SLTZH_PUTL PTKPJHZH TLR KPYJPVRP$THXL KP NHXH# KL¥UTU VLX¥LTPXL HRRH ALNPUTL DSIXPH d :P[TZH XLNPUTHRL $ BLX¥P_PU @XU¥¥LKP$ZUXHZU :HXL L 6UTZXHZZP# EPH @PL¥HPURH T% )(# '-()/ @LX[NPH d ;ZHRPH $ ZLR% '.,&,'+%+,-+ $ MH^ '.,&,'+%++(.# LTZXU L TUT URZXL RL UXL (*#'' KLR '-%((%)'()% <H VXPSH YLK[ZH V[IIRPJH H¥X` R[UNU PR NPUXTU '.%((%)'() HRRL UXL ('#'' VXLYYU RH YLKL KP J[P YUVXH% ;R IHTKU PTZLNXHRL KP NHXH a YZHZU V[IIRPJHZU Y[RRH :%D%A%;%# ,c BLXPL YVLJPHRL XLRHZP¥H HP JUTZXHZZP V[IIRPJP T% ('0 KLR (0%'0%)'()# Y[P YPZP PTMUXSHZPJP KP J[P HRRiHXZ% --# JUSSH .# KLR 7% <NY% T% (-*&)''- L Y[R 5%D%A%D%# VHXZL ;;; KLR ),%'0%)'()%

8K 5JPJIHLRH GHK ?HPTJUJM4¥¥% =HXPH 5HRYHSU

4<:A;6 58 =8246;C25JPHUJMLH <NHPDRJTD >JQMPQH $ ?HPTJUJM 2FOSJQRJ H 7DPH

6QJRM GJ IDPD GJ DNNDKRM4M KHSLTZU KLR YLX¥P_PU KP HYYPYZLT_H VLX RiPTZLNXH$_PUTL YJURHYZPJH KLNRP HR[TTP KPYHIPRP U PT JUTKP_PU$TP KP KPYHNPU YUJPU$LJUTUSPJU VLX JLXZPMPJHZL L KUJ[SLTZHZL JH[YL TLP YLX¥P_P LK[JHZP¥P L YJURH$YZPJP VLX PR VLXPUKU KHRRi(%0%)'() HR *(%'/%)'(-% @XUJLK[XH HVLXZH HNNP[KPJHZH JUT PR JXPZLXPU KLRRiUM$MLXZH LJUTUSPJHSLTZL VPb ¥HTZHNNPUYH2 UMMLXZL VLX¥LT[ZL L HSSLYYL1 T%+% 4NNP[KPJHZHXPU1 7PZZH 4TJUXH BLX¥P_P BUJPLZ` 6UUVLXHZP¥H BUJPHRL $ EPH 6UXXHKU =HYLZZP , d +'(). 5URUNTH% ;SVUXZU HN$NP[KPJHZU VHXP HK g *%..0%/+'#'' ;¥H LYJR[YH Y[RRiPSVUXZU JUSVRLYYP¥U H IHYL KiHYZH VHXP HK g +%')-%(++#'' ;¥H LYJR[YH $ ELXIHRP KP NHXH HVVXU$¥HZP JUT KLZLXSPTH_PUTL KPXPNLT_PHRL T% ('+( KLR )-&.&)'()% 6;:1 +'0.)-*'-+

8K >HQNMLQDEJKH GHK ?HPTJUJMBLXNPU 9[UJOP

6%?%@%2%B% ?A5$6?@!2UJHLGD A?9- GJ ?JHLD1 2UJHLGD A?9. GJ 2PHUUM1 2UJHLGD A?9/ GJ 7PMQQHRM# 2UJHLGD <QNHGDKJHPD

ALJTHPQJRDPJD ?HLHQH1" @PH__H 6HXRU AUYYLRRP# )+ $ ,*('' B;8>4

6QRPDRRM EDLGM GJ IDPD h PTKLZZH VXUJLK[XH HVLXZH# Y¥URZH JUT SUKHRPZ` ZLRLSHZPJH# HP YLTYP KLR 7%<NY% T% (-*&)''-# VLX RH MUXTPZ[XH ZXPLTTHRL KP 68=8>C;# B;BC8=; 7; 68=8>C4F;?>8 8 <4E4::;? @D<B4C?# HXZPJURHZH PT T% * RUZZP !PSVUXZU JUSVRLYYP¥U1 g -,.%'''#'' ;E4 LYJR[YH"# KH KLYZPTHXL HRRL 44%BB% HMMLXLTZP HRRi8YZH¥ B[K$8YZ !6;: ¥HXP# JUSL KH IHTKU :%D%A%;% T% ('- KLR ()&'0&()"% <H VHXZLJPVH_PUTL a XPYLX¥HZH HRRL KPZZL PYJXPZZL HRRi4RIU 9UXTPZUXP PTMUXSHZP__HZU KLRRi8YZH¥ B[K$8YZ% :RP HZZP KP NHXH L RL SUKHRPZ` KP PYJXP_PUTL HRRi4RIU 9UXTPZUXP VUYYUTU LYYLXL ¥PYPUTHZP Y[R YPZU PTZLXTLZ OZZVY1&&YZHXZ%L%ZUYJHTH%PZ&LYZH¥$Y[KLYZ&% <iUMMLXZH# JUXXLKHZH KHP KUJ[SLTZP VXL¥PYZP KHR IHTKU KP NHXH V[IIRPJHZU Y[RRH :%D%A%;% T% ('- KLR ()&'0&()# KU¥XHi VLX¥LTPXL LTZXU L TUT URZXL RL UXL (*#'' KLR NPUXTU '-&((&)'()% @LX PTMUXSH_PUTP !CLR% ',..&.-0+(/2 9H^ ',..&.-00()2 L$SHPR1 J%MHRLXP3LYZH¥$Y[KLYZ%ZUYJHTH%PZ"%

8K 5JPHRRMPH 7HLHPDKH7X%YYH =UTPJH @PU¥P

A7E : >=7 : 1 3<< : = : A B@3 E : >=7399:C6:53B@:571 5RPWQK JN AKVVNPR <NOGQKUK#CLLNINR KIRQRPGVR# ?%[G JKMON 7TRN# , $ )''(0AKVVNPR <NOGQKUK !<N" ] VKO% ')&**,'0))' ] LGZ') & **,'0)*, # K IRQRPG VR2IRPWQK %UKVVNPRPNOGQKUK%PN%NV% A7E:>=7 ::1 >MMKVVRJKOO GSSGOVR1 UKTXN[N GUUNIWTGVNXN JKO 5RPWQK SKTNO SKTNRJR '(&'(&)'()$*(&()&)'(- UWJJNXNUG QKNUKMWKQVN ;RVVN1 ORVVR ( ] :QIKQJNR 5:9 +,+*.),'.6_ -'%'''#''# ;RVVR ) ] 8WTVR 5:9 +,+*.,)-5* _)/%'''#''# ;RVVR * $ @IV K @IR 5:9 +,+*./(738_ +''%'''#''# ;RVVR + $ @%I%G 5:9 +,+*/+.,)0 _0-%'''#''# ;RVVR , ] 7OKVVTRQNIG 5:9 +,+*/-0.,'_ (-%'''#''# ;RVVR - ] :QLRTVWQN 5:9 +,+*//.-)4_ *)%'''#''# ;RVVR . ] BWVKOG OKMGOK 5:9+,+*/00'(+ _ ,)%'''#''# ;RVVR / $ @%I%?GVTNPRQNGOK 5:9 +,+*0(/846 _ *)%'''#''%A7E:>=7 :D1 ?TRIKJWTG1 3SKTVG ] 5TNVKTNR JNGMMNWJNIG[NRQK1 RLLKTVG KIRQRPNIGPKQVK SN¥XGQVGMMNRUG% ;K RLLKTVK#JRXTGQQR SKTXKQNTK KQVTROK RTK ()%'' JKO MNRTQR '-&((&)'()% A7E:>=7 D:13OVTK NQLRTPG[NRQN1 JRIWPKQVG[NRQK JN MGTGJ N U S RQ N H N O K U W O U N V R YYY% I RPWQK%UKVVNPRPNOGQKUK%PN%NV ] @C? JRVV%UG 5OGWJNG;RQGVN

:O 5RRTJNQGVRTK ;?AA!@: *=:B;<: /?>:A<

)(1+2 +. -(4( 5,48.9. (55.*74(6.8.

3,4 ./ 3,4.2+2 #$"#$"%#$& C &$"$%"%#$'

*2071, +.

5,66.02 0./(1,5,"(&*'$ #% ")$&('! "(&*'$ #% ")$&('! "(&*'$ #% ")$&('! "(&*'$ #% ")$&('!

)-5524- !33,/5. - ',54.021.2 !++%)& #)%*& "% $!(!

:GGEQQM DEJJWANNAJQM0 FMOLIQROA ED ILPQAJJAUIMLE DEJJWIKNIALQM DI COEKAUIMLE NOEPPM IJ 2ISICM 2IKIQEOM DI 2OEKMLA% 1KKILIPQOAUIMLE AGGIRDICAQOICE0 2MKRLE DI 2OEKMLA# ;IAUUA DEJ 2MKRLE L%.# )-('' 2OEKMLA% ;OMCEDROA DI AGGIRDICAUIMLE0 ANEOQA% 2OIQEOIM DI AGGIRDICAUIMLE0 MFFEOQA ECMLMKICAKELQE NIV SALQAG$GIMPA% 9RKEOM DI MFFEOQE OICESRQE0 )% 2MLCMOOELQI EPCJRPI0 '% 1GGIRDICAUIMLE0 3EQEOKILA DIOIGELUIAJE L%(-)* DEJ '*&'/&)'()% 1GGIRDICAQAOIM0 5EK 8AQQHETP 6LQEOLAQIMLAJ =%O%J% 6KNMOQM A BAPE DI GAOA0 X ,''%'''#'' !6%?%1% EPCJRPA"% 6KNMOQM DI AGGIRDICAUIM$LE0 X ++'%'''#'' !6%?%1% EPCJRPA"% <EPNMLPABIJE DEJ NOMCEDIKELQM0 ILG% 8AOCM ;AGJIAOILI% 2OEKMLA# (/ PEQQEKBOE )'()

67 36<4>>:<4 36 =4>>:<4 !ASS% 7AKBEOQM 5HIJAODI"

ABI 05602La Banca Popolare Vesuviana Soc. Coop.

informache è stato smarrito il modulo in bianco dell’assegno circolare sotto riportato:

Taglio numeroEuro 50.000,00 52 03610835

comunicache è in corso la richiesta del relativo decreto di sequestro da parte delle Autorità competenti.

Soc. Coop.

Avvisi di Pubblicità legale su

Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta,Liguria, Veneto, Friuli,Trentino Alto Adige,Emilia Romagna, ToscanaVia Burigozzo 820122 MilanoTel. 02/58219511-516Fax 02/58305643

Campania, Basilicata,Puglia, CalabriaVia Camillo Dè Nardis 1180127 NapoliTel. 081/5603291Fax 081/5603708

Lazio, Marche,Abruzzo, Molise,Umbria, SardegnaVia Santa Maria in Via 1200187 RomaTel. 06/69760854Fax 06/6781314

SiciliaVia Quarto dei Mille 690129 PalermoTel. 091/586066Fax 091/6111305

www.italiaoggi.it

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

54 Lunedì 24 Settembre 2012 O F F R O L AVO R Oambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato cur-riculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizza-zione al trattamento dei dati persona-li a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro –Viale della Repubblica, 75 – 26013 Crema – Tel 0373 630308 – Fax 0373 630063 – [email protected]

Contabilità

Marche

Capo contabileArticolo1 agenzia per il lavoro, ri-cerca per azienda 1 capo contabile. La risorsa, riportando direttamente al Responsabile Amministrativo si occuperà di: fatturazione attiva e passiva, prima nota, partita doppia, riconciliazioni bancarie; predispo-sizione del bilancio d’esercizio e dei report mensili da inviare alla capogruppo; attività volte alla cor-retta rendicontazione finanziaria, contabile e tributaria. Si richiede: ottima conoscenza dei principi contabili italiani; ottima conoscenza della contabilità generale e dei prin-cipali adempimenti fiscali e tributari; pluriennale esperienza in grandi società o gruppi multinazionali; laurea in Discipline Economiche o Diploma di Ragioneria; capacità di operare nel rispetto di scadenze ravvicinate con riferimento ai report mensili; residenza nella Provincia di Rimini o in zone limitrofe; buone doti relazionali, precisione e flessi-bilità completano il profilo. Saranno

considerati requisiti preferenziali conoscenza ed autonomia nell’uso del software gestionale Navision e la buona conoscenza della lingua inglese. Orario di lavoro: full- time, dal lunedì al venerdì (9-13;14-18). Si offre inserimento diretto in azienda. Sede di lavoro: Rimini. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono in-viare un dettagliato curriculum indi-cando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al tratta-mento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Martiri della Resistenza, 45/a - 65125 An-cona – Tel 071 204002 – Fax 071 9941015– [email protected]

Edilizia

Abruzzo

OperaioArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 6 Operai me-talmeccanici. Il candidato ideale ha maturato esperienza pregressa in una della seguenti mansioni: collauda-tore meccanico; tornitore manuale e CNC; fresatore manuale e CNC; attrezzista macchine CNC; manu-tentore elettronico/elettrico; addetto alle presse/cesoie; Si richiedono dinamicità, flessibilità, capacità di lavorare in team, disponibilità a lavorare su turni. Sede di lavoro: Teramo e provincia. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum

indicando il riferimento alla posi-zione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Milano 13-65122 Pescara – Tel 085 9432009 – Fax 085 9432095 – [email protected]

SaldatoreArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 5 saldatori. Si richiede: titolo di studio tecnico; buona conoscenza del disegno tecnico; esperienza pregressa nella mansione; conoscenza discreta di tutto il processo di saldatura a filo, TIG, al plasma, a puntatura; Disponibilità a lavorare anche su turni. Si offre contratto di sommi-nistrazione con possibilità di pro-roghe. Sede do lavoro: Teramo e provincia. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trat-tamento dei dati personali a: Arti-colo1 Agenzia per il Lavoro – Via Milano 13-65122 Pescara – Tel 085 9432009 – Fax 085 9432095 – [email protected]

Verniciatore a spruzzoArticolo1 agenzia per il lavoro, ri-cerca per azienda operante nel set-tore metalmeccanico 2 verniciatori a spruzzo. Si richiede: esperienza pregressa nella mansione almeno biennale, possibilmente maturata in aziende metalmeccaniche, ca-

pacità di seguire tutto il processo della verniciatura dalla fase ini-ziale della carteggiatura a quella finale; residenza o domicilio nella zona di Chieti e provincia. Sede di lavoro: Chieti. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono invia-re un dettagliato curriculum indi-cando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Milano 13-65122 Pesca-ra – Tel 085 9432009 – Fax 085 9432095 – [email protected]

Emilia-Romagna

SaldatoreArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 5 saldatori. Si richiede: pluriennale espe-rienze nella saldatura a filo, a tig, a scarica condensatore e a puntatura; capacità di lettura del disegno tecnico; conoscenza della tecnologia dei materiali; espe-rienza nella carpenteria leggera e nell’assemblaggio. Sede di lavoro: Modena. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Filiale di Modena – Piazza Natale Bruni, 1 – 41100 Modena – Tel 059 243834 –Fax 059 243528 – [email protected]

Marche

Manutentore presse e macchine automatiche

Articolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel settore metalmeccanico 3 manuten-tore presse e macchine automatiche. Si richiede: comprovata esperienza nella manutenzione di presse oleo-dinamiche; comprovata esperienza nella manutenzione di macchine cnc, frese, torni e trapani; disponibilità a lavorare sui tre turni. Si offre con-tratto di un mese con possibilità di proroghe. Sede di lavoro: Jesi (AN). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato cur-riculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’au-torizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Martiri della Resi-stenza, 45/a - 65125 Ancona – Tel 071 204002 – Fax 071 9941015– [email protected]

Informatica

Lazio

Addetto Help DeskArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 4 addetti Help Desk. Le risorse si occuperanno di fornire assistenza alle agenzie di scommesse; in particolare si occu-peranno di installazione e assistenza terminali di gioco e video informa-zione, configurazione software e

www.italiaoggi.it - www.milanoi nanza.it

*Oltre

al p

rezzo

del g

iorn

ale

VOGLIA DI METTERSI AL LAVORO?

Come si compila un curriculum? Come leggere la busta paga? Come cambiano i

contratti di lavoro dopo la riforma Fornero? Che cosa accade ai dipendenti quando

l’azienda va in crisi? Come regolarizzare il lavoro degli stranieri in Italia?

IL MIO LAVORO off re tutte le risposte per chiarire ogni dubbio in materia di

lavoro. Una guida pratica e di facile consultazione, utile a tutti per mettersi al

lavoro. In Edicola.

A SOLI€ 2,00* ECCO LA STRADA

GIUSTA!

in collaborazione con

IN EDICOLA CON 098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

55Lunedì 24 Settembre 2012Lunedì 24 SettO F F R O L AVO R Ohardware. È richiesta la disponibilità a lavorare su turni, nella fascia oraria 7-23, anche nel fine settimana e nei giorni festivi. Si richiede, inoltre: diploma di scuola media superiore o Laurea, conoscenze informatica dei sistemi operativi MS Windows, conoscenze di rete (TCP/IP), Net-working (Router,Switch),Adsl,Isdn. Completano il profilo buona ca-pacità di problem solvimg e forte attitudine al team working. Si offre iniziale contratto di somministrazio-ne della durata di tre o sei mesi con possibilità di assunzione diretta da parte dell’azienda. Sede di lavoro: Roma, zona Tiburtina. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizio-ne di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Ar-ticolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Cassiodoro, 19– 00193 Roma – Tel 06 78851186 – Fax 06 78390349 – [email protected]

Data base administratorArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 1 data base administrator. Si richiede: diploma o Laurea in materie tecniche ed informatiche; pluriennale esperienza nel ruolo; ottima conoscenza DBMS MSSQL Server 2005 o 2008; gestio-ne del disaster recovery (backup e verifica del backup); analisi e tuning (adattamento, regolazione, monito-raggio) delle prestazioni; conoscen-ze di Progettazione dei database (normalizzazione e normalizzazione e schemi ER); monitoraggio e ammi-nistrazione del DBMS (utenti, quote, auditing; verifica di problemi di sicurezza legati al codice che accede al dbms); verifica della consistenza di dati ed indici.; conoscenze di TSQL, Stored Procedures, Trigger, SSIS; conoscenze sistemistiche di gestione del Cluster, Replica o Mir-roring; capacità di configurazione di hardware e software. Sede di lavoro: Roma zona Eur Torrino. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizio-ne di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Ar-ticolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Cassiodoro, 19– 00193 Roma – Tel 06 78851186 – Fax 06 78390349 – [email protected]

Piemonte

Progettista software JuniorArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 1 progettista software Junior. Si richiede: di-ploma o laurea ad indirizzo elet-tronico; conoscenza linguaggi di programmazione ASSEMBLER e C EMBEDDED. Si offre contrat-to di somministrazione a tempo determinato finalizzato all’inseri-mento in azienda. Sede di lavoro: Grugliasco (TO). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono invia-re un dettagliato curriculum indi-cando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Corso Vittorio Emanuele II, 67/D 10128 Torino – Tel 011 5690444 – Fax 011 5690503 – [email protected]

Ingegneri

Emilia-Romagna

IngegnereArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 1 ingegnere. La risorsa si occuperà di progettazione del prodotto, definizione di even-tuali prototipi. Si richiede: laurea in Ingegneria Meccanica o Gestionale; esperienza in progettazione e nella gestione di clienti; provenienza da aziende strutturate del settore auto motive; ottima conoscenza della lingua inglese; disponibilità imme-diata. Sede di lavoro: provincia di Modena. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un det-tagliato curriculum indicando il ri-ferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Filiale di Modena – Piazza Natale Bruni, 1 – 41100 Modena – Tel 059 243834 –Fax 059 243528 – [email protected]

IngegnereArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 1 Ingegnere. La risorsa, inserita nell’ufficio tecnico, si occuperà di: analisi della produzione; gestione della qualità in uscita, difetti di produzione e scarto prodotto; controllo qualità sui componenti; claims e problematiche clienti. Si richiede: laurea in inge-gneria meccanica o studi equipol-lenti, pluriennale esperienza nella mansione, disponibilità immediata. Sede di lavoro: Modena. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posi-zione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Filiale di Modena – Piazza Natale Bruni, 1 – 41100 Modena – Tel 059 243834 –Fax 059 243528 – [email protected]

Ingegnere progettistaArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel settore metalmeccanico 2 ingegneri progettisti. Le risorse saranno inse-rite all’interno dell’ufficio tecnico e si occuperanno di progettazione impianti di refrigerazione, rappor-tandosi quotidianamente con clienti italiani e stranieri. Si richiede: laurea in ingegneria meccanica/elettronica/elettrica/termotecnica; esperienza nella mansione; ottima conoscenza di Solidworks e Autocad 2D; prefe-ribile conoscenza di autoplan; ottima conoscenza della lingua inglese. Si offre contratto a tempo determinato finalizzato all’inserimento. Sede di lavoro: provincia di Modena. Gli an-nunci sono rivolti a candidati ambo-sessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posi-zione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Filiale di Modena – Piazza Natale Bruni, 1 – 41100 Modena – Tel 059 243834 –Fax 059 243528 – [email protected]

Logistica

Emilia-Romagna

Assistente alla logisticaArticolo1 agenzia per il lavoro, ri-

cerca per azienda operante nel settore della grande distribuzione organizzata 1 assistente alla logistica. La risorsa si occuperà di ricevimento merce, controllo, spunta e caricamento delle bolle e dei relativi ordini; organizzerà le attività di flussi tra scarico e ven-dita collaborando con i vari reparti, garantendo l’ordine, la sicurezza e la difesa del patrimonio; parteciperà allo sviluppo commerciale affrontando problematiche inerenti al flusso o alla quantità/qualità delle merci. Si richie-de: diploma di scuola media superiore; preferibile esperienza come ricevitore nella GDO, in aziende distributive (te-nuta e ordine del ricevimento, gestione prenotazione arrivo fornitori, gestione merci, archiviazione documenti, 626). Sede di lavoro: Parma. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il ri-ferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Filiale di Modena – Piazza Natale Bruni, 1 – 41100 Modena – Tel 059 243834 –Fax 059 243528 – [email protected]

Manager

Abruzzo

Account managerArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 4 account ma-nager. Il candidato ideale è un com-merciale con pregressa esperienza nello sviluppo e nella gestione di un portafoglio clienti. È in possesso di forte spirito imprenditoriale e

commerciale, dinamicità, flessibi-lità, intraprendenza, attenzione alle esigenze del cliente. Si richiede, inoltre, capacità di lavorare per obiettivi ed in situazione di forte stress. La provenienza dal settore intrattenimento, e in particolare l’esperienza nel settore delle VLT, saranno considerati requisiti prefe-renziali. Zona di lavoro: Abruzzo. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’auto-rizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Milano 13-65122 Pescara – Tel 085 9432009 – Fax 085 9432095 – [email protected]

Emilia-Romagna

Facility managerArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 1 facility manager. La risorsa si occupe-rà della gestione di immobili aziendali, fornitori (acqua, luce etc), manutenzione degli immo-bili. Si richiede: esperienza nella mansione; diploma di geometra o equivalenti; disponibilità im-mediata. Sede di lavoro: Carpi (MO). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a:

Filiale di Modena – Piazza Natale Bruni, 1 – 41100 Modena – Tel 059 243834 –Fax 059 243528 – [email protected]

Marketing e commerciali

Abruzzo

Operatore call center outbound

Articolo1 agenzia per il lavoro, ricer-ca per azienda 5operatori call center outbound. I candidati si occuperanno di vendita telefonica di prodotti e servizi nel settore telefonia. Si ri-chiede: diploma di scuola media su-periore; precedente esperienza nella mansione o in attività di vendita; ottime doti comunicative; eccellenti proprietà di linguaggio e di ascolto; capacità di lavorare per obiettivi ed in condizioni di forte stress emotivo. Sede di lavoro: Montesilvano (PE). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato cur-riculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’au-torizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Milano 13-65122 Pe-scara – Tel 085 9432009 – Fax 085 9432095 – [email protected]

PromoterArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel settore delle telecomunicazioni 5 promoter. Le risorse svolgeranno attività di promozione all’interno di centri commerciali e negozi di

Canale 55

I PROGRAMMI TV E RADIO DI CLASS EDITORI

7.00 Primo Tempo News - Attualità Le notizie in diretta 9.00 Primo Tempo - Attualità 11.10 Milano Models Il docu-reality sul mondo della moda 12.35 Solo Classici «Certosa di Parma» I parte Di M. Bolognini (1982) 14.20 Cnbc Originals «Divorce wars» 16.00 TG Giorno - Attualità 17.10 Class Meteo Show «Agricoltura amica dell’ambiente» 18.10 Milano Models - Serie TV 18.30 Caught on Camera - Serie TV 19.30 Punto e a Capo Le notizie in anteprima dai Tg 21.10 Killer Instinct - Serie TV Nella mente dell’assassino 22.35 Quelli del Lunedì Il calcio dalla parte dei tifosi

7.00 Caffè Affari 9.00 Linea Mercati Mattina L’apertura delle borse europee 10.10 Trading Room 10.30 5 Giorni sui Mercati di M. Valerio Ospiti S. Cordero di Montezemolo, A. Milesi e W. Mapelli 12.10 Forex Update 12.20 Analisi Tecnica Intervenite allo 02.58.21.95.85 14.10 Le Universiadi del Trading 14.30 Bussola Economica 15.00 Linea Mercati Wall Street 17.00 Linea Mercati Pomeriggio 18.00 Report - Il Tg della Finanza Ospiti F. Papa (DPGA Advisory) S. Rossi (LCD Edmond de Rothschild) 19.00 Il Futuro di Fiat Ospite S. Aversa (Alix Partners) 22.00 Linea Mercati Notte 22.30 Italia Oggi Tg

8.00 Parelli Natural Horsemanship «Il metodo naturale di Pat Parelli» 8.30 Special Class: Mostra Nazionale del Cavallo «La kermesse di Città di Castello» 10.00 Performance all’Horse Club Remuda «Campionato » 11.00 Class Horse Tv Live «Interviste, aggiornamenti e facebook» 13.00 Special Class: Casas Novas «Gran Premio Telefonica» 14.10 Finale Circuito d’Eccellenza FISE «Finale da 7 anni» 17.05 Class Horse Tv Live «Interviste, aggiornamenti e facebook» 18.30 Special Class: Campionati Militari «Campionato Interforze» 20.00 FEI Equestrian World «Il meglio dell’equitazione mondiale» 20.55 Special Class: Timoko «Storia di un trottatore eccezionale» 20.55 Promotional League Final

Design&Living

Il gusto del Made in Italy

Top Lot

Le aste in diretta

Ride&Drive

Tutte le novità per un viaggio

straordinario

My Tech

La tecnologia utile di tutti i giorni

Tempo di Lusso

Vivere e conoscere ciò che fa la

differenza

Sapori&Profumi

Ecco le eccellenze culinarie

Art TV

Il mondo dell’arte

Class Life Tg

Le notizie dal mondo della moda

Canale 56

8.00 Ladies 10.00 Full Fashion Designer Le sfilate dei grandi stilisti 12.00 Fashion Dream 13.30 Class Tv Moda News Le notizie dalle passerelle 16.30 Full Fashion Designer Le sfilate dei grandi stilisti 18.00 Milano Models Il docu-reality sulla vita delle modelle 20.00 Ladies 21.00 Fashion Dream 21.30 Models New York Il reality della moda 22.30 Full Fashion Designer Le sfilate dei grandi stilisti

7.15 Rassegna Stampa Radio Classica

9.05 Apertura Piazza Affari

e Borse Europee

10.00 Spazio D.J. Classico

Musica classica e aggiornamenti

sul traffico, meteo, borsa,

oroscopo, sport

15.30 Apertura Wall Street

Con Andrea Fiano da New York

16.00 Ultimo Grido

Le novità della classica

17.30 Chiusura Piazza Affari e Borse Europee

18.00 Punto Piazza Affari

Linea diretta con gli ascoltatori

18.30 Acquarello

19.00 Vintage - I grandi del passato

20.00 Onda della Sera

I grandi concerti

22.00 Onda della Notte

I grandi concerti

www.radioclassica.com

Canale 30

CANALE 27

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

56 Lunedì 24 Settembre 2012 O F F R O L AVO R Oelettronica. Il candidato ideale è in possesso di diploma di scuola media superiore ed ha già maturato esperienza come hostess/promoter almeno triennale; è una persona so-lare e sorridente, capace di lavorare per obiettivi, con ottime doti comu-nicative e commerciali. Si richiede disponibilità a lavorare anche nei week end e festivi. Sede di lavoro: provincia di Fermo. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posi-zione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Milano 13-65122 Pescara – Tel 085 9432009 – Fax 085 9432095 – [email protected]

Emilia-Romagna

Impiegato commerciale estero

Articolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 1impiegato commerciale estero. La risorsa si occuperà di gestione e sviluppo del portafoglio clienti estero, for-mulazione offerte commerciali e relative trattative, attività di back office commerciale. Si richiede: pluriennale esperienza maturata in ruolo analogo; ottima conoscenza della lingua inglese e di un’altra lingua; disponibilità ad effettuare trasferte all’estero. Sede di lavoro: Soliera (MO). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono invia-

re un dettagliato curriculum indi-cando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Filiale di Modena – Piazza Natale Bruni, 1 – 41100 Modena – Tel 059 243834 –Fax 059 243528 – [email protected]

Neolaureato commerciale e marketing

Articolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel settore alimentare 1 neolaureato per area commerciale e marketing. La risorsa si occuperà di: supporto all’ufficio commerciale estero; at-tività di marketing, web marketing e scrittura testi; attività di segre-teria generica. Si richiede: Laurea in scienze della comunicazione, economia, marketing o equivalenti conseguita da non più di 12 mesi; ottima conoscenza della lingua inglese; disponibilità immediata. È gradita la conoscenza di una seconda lingua. Si offre contratto di stage di sei mesi con possibi-lità di inserimento nell’organico aziendale. Sede di lavoro: Soliera (MO). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Filiale di Modena – Piazza Natale Bruni, 1 – 41100 Modena – Tel 059 243834 –Fax 059 243528 – [email protected]

Lombardia

Operatore call center in bound

Articolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel settore delle telecomunicazioni 10operatori call center in bound. Le risorse si occuperanno di gestione anagrafiche, attivazione contratti, gestione appuntamenti dei tecnici per attivazione del servizio presso le abitazioni dei clienti. Si richiede: diploma di scuola media superiore; buona conoscenza dei principali strumenti informatici (MS Office, internet, posta elettronica); capaci-tà comunicative; attitudine al lavo-ro di gruppo; capacità di problem solving e proattività; attenzione, precisione e affidabilità; flessibilità operativa; cura del cliente. È ne-cessaria la disponibilità part-time (30 o 20 ore settimanali), da lunedì alla domenica (5 giorni su 7), fascia oraria dalle 8 alle 22. È previsto un corso di formazione full-time di cinque giornate, retribuito e pro-pedeutico all’inserimento. Sedi di lavoro: Cesano Boscone, Milano. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’auto-rizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro –Viale della Repubblica, 75 – 26013 Crema – Tel 0373 630308 – Fax 0373 630063 – [email protected]

Sardegna

Operatore call center in-bound

Articolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 10 operatori call center in-bound appartenenti alle categorie protette. Si richiede: appartenenza alle cat.protette (L. 68/99 Invalidi); diploma scuola media superiore; esperienza in call center (inbound, outbound, assitenza tecnica); buone abilità commer-ciali, di comunicazione e gestione cliente; competenze informatiche e dimestichezza nel’uso del pc; buona predisposizione ai rapporti inter-personali, orientamento al risultato, flessibilità. È richiesta disponibilità ad un orario part-time articolato su turni, dal lunedì alla domenica dalle 08.30 alle 22.30. È previsto un corso di formazione iniziale di tre settima-ne che riguarderà gli aspetti tecnici del servizio, i fondamenti della comunicazione e della gestione del cliente. Si offre inserimento diretto in azienda. Sede di Lavoro: Cagliari. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato cur-riculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’au-torizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Santa Margherita, 4 – 09124 Cagliari – l 070 680376 – 070 671108 – [email protected]

PromoterArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel

settore delle telecomunicazioni 10 promoter. Le risorse si occuperanno del processo di promozione e vendi-ta del prodotto sino alla conclusione della trattativa contrattuale. I candi-dati ideali hanno maturato preceden-te esperienza in attività di vendita, sono disponibili sia al part time che al full time ed a lavorare nel fine settimana. Dinamicità, flessibilità e forte predisposizione alla vendita completano il profilo. È necessaria la disponibilità immediata. Si offre contratto di inserimento diretto in azienda. Sedi di lavoro: Cagliari, Nuoro, Sassari, Olbia. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono in-viare un dettagliato curriculum indi-cando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al tratta-mento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Santa Margherita, 4 – 09124 Cagliari – l 070 680376 – 070 671108 – [email protected]

Produzione

Abruzzo

CucitriceArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel set-tore tessile 10 cucitrici. Si richiede: esperienza pregressa in aziende di produzione tessile; buona conoscen-za delle macchine da cucire comuni: taglia e cuci, lineare, due aghi, attaccabottoni, isolatrice; capacità di lavorare per obiettivi; Resisten-

AZIENDA IN CRISI?LA SOLUZIONE È IN EDICOLA!

IN EDICOLA A SOLI € 7,80* CON

www.italiaoggi.it

*O

ltre

al

pre

zzo

de

l g

iorn

ale

Legge 134 del 7 agosto 2012

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

57Lunedì 24 Settembre 2012Lunedì 24 SettO F F R O L AVO R Oza allo stress. Si offre contratto di somministrazione. Sede di lavoro: Abruzzo. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un det-tagliato curriculum indicando il ri-ferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Milano 13-65122 Pescara – Tel 085 9432009 – Fax 085 9432095 – [email protected]

MagazziniereArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 3 Magazziniere. Il candidato ideale ha già maturato esperienza pregressa nella mansio-ne presso aziende di produzione o anche nella grande distribuzione. È in grado di guidare i più comuni strumenti di movimentazione merci (muletto, transplallets, ecc,) e, pos-sibilmente, è in possesso di idoneo patentino. È una persona dinamica e flessibile. Si richiede disponibi-lità a lavorare anche su turni e nei week end. Sede di lavoro: Teramo e provincia. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un det-tagliato curriculum indicando il ri-ferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Milano 13-65122 Pescara – Tel 085 9432009 – Fax 085 9432095 – [email protected]

ModellistaArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 5 modellisti. Il candidato ideale è in possesso di idoneo titolo di studio di modellista. Ha maturato interessante esperien-za nella mansione presso aziende tessili anche di piccole dimensioni. Si richiede conoscenza si CAD. Si offre contratto di somministrazione. Sede di lavoro: Abruzzo. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posi-zione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Milano 13-65122 Pescara – Tel 085 9432009 – Fax 085 9432095 – [email protected]

StiratriceArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 10 stiratrici. Si richiede: esperienza pregressa nella mansione maturata in aziende di produzione tessile con uso di presse o stiro normale per rifiniture; buona manualità e velocità nell’esple-tamento delle proprie mansioni; capacità di lavorare per obiettivi; resistenza allo stress. Si offre con-tratto di somministrazione. Sede di lavoro: Abruzzo. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indican-do il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Ar-ticolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Milano 13-65122 Pescara – Tel 085 9432009 – Fax 085 9432095 – [email protected]

Emilia-Romagna

Addetto all’imbottigliamentoArticolo1 agenzia per il lavoro,

ricerca per azienda 2 addetti all’im-bottigliamento. Si richiede: espe-rienza nella mansione; disponibilità immediata. Si offre contratto di somministrazione con possibilità di proroghe. Sede di lavoro: Carpi (MO). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un det-tagliato curriculum indicando il ri-ferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Filiale di Modena – Piazza Natale Bruni, 1 – 41100 Modena – Tel 059 243834 –Fax 059 243528 – [email protected]

Impiegato di magazzinoArticolo1 agenzia per il lavoro, ri-cerca per azienda 3 impiegati di ma-gazzino. I candidati si occuperanno di gestione flussi merce in entrata e in uscita, fatturazione, ddt, bolletta-zione, inserimento ordini e controllo flussi di spedizione, rapporti con fornitori e clienti. Si richiede: plu-riennale esperienza nella mansione e nell’import/export, in particolare nella gestione della contabilità di magazzino, conoscenza della lingua inglese, conoscenza del gestionale SAP o AS400. Contratto a tempo determinato 3 mesi, scopo assun-zione. Sede di Lavoro: provincia di Modena. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un det-tagliato curriculum indicando il ri-ferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Filiale di Modena – Piazza Natale Bruni, 1 – 41100 Modena – Tel 059 243834 –Fax 059 243528 – [email protected]

Lombardia

OperaioArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 20 operai. I candidati si occuperanno di con-fezionamento e compatta tura. Si richiede: esperienza nella mansione; disponibilità a lavorare su tre turni. Sede di lavoro: vicinanze Crema. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato cur-riculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizza-zione al trattamento dei dati persona-li a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro –Viale della Repubblica, 75 – 26013 Crema – Tel 0373 630308 – Fax 0373 630063 – [email protected]

Qualità

Emilia-Romagna

Addetto all’industrializzazione del

prodottoArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 1 addetto all’in-dustrializzazione del prodotto. La risorsa si occuperà di gestire ed organizzare il processo di industria-lizzazione dei prodotti, interfaccian-dosi con l’ufficio acquisti, i fornitori e l’area vendite, monitorando la produzione del prodotto in toto. Si richiede: laurea in Ingegneria Mec-canica, dei Materiali o Gestionale; minimo 2/3 anni di esperienza nel ruolo in area produzione e/o pro-gettazione maturata in aziende metal meccaniche o oleodinamiche; ottima conoscenza della lingua inglese.

Dinamicità, flessibilità, ottime doti organizzative, autonomia nel lavoro e volontà di ricoprire ruoli di re-sponsabilità completano il profilo. Si offre contratto di somministrazione di sei mesi con possibilità di inse-rimento in azienda. Sede di lavoro: Modena. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un det-tagliato curriculum indicando il ri-ferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Filiale di Modena – Piazza Natale Bruni, 1 – 41100 Modena – Tel 059 243834 –Fax 059 243528 – [email protected]

Lombardia

Junior controllerArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel settore chimico– cosmetico 1 Junior controller. Si richiede: esperienza nel controllo di gestione e nella con-tabilità industriale maturata all’in-terno di aziende industriali medio/grandi con produzione sia interna sia esterna; laurea in Economia e Com-mercio o cultura/esperienza equiva-lente; buona conoscenza della lingua inglese. Si offre iniziale contratto di somministrazione. Sede di lavoro: vicinanze Crema. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indican-do il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al tratta-mento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro –Viale della Repubblica, 75 – 26013 Crema – Tel 0373 630308 – Fax 0373 630063 – [email protected]

Piemonte

Esperto test stabilità motoreArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel settore auto motive 1 esperto test stabilità motore. La si occuperà di prove tecniche, studi aerodinamici, sperimentazioni strutture e compo-nenti. Si richiede: diploma tecnico o Laurea in Ingegneria; esperienza nella mansione; provenienza da ambito qualità, studi di fattibilità, laboratori tecnici; Sede di lavoro: Torino. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un det-tagliato curriculum indicando il ri-ferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Corso Vittorio Ema-nuele II, 67/D 10128 Torino – Tel 011 5690444 – Fax 011 5690503 – [email protected]

Ragionieri

Lazio

RagioniereArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel settore produzione 1 ragioniere. Il candidato si occuperà di gestione completa della contabilità e de-gli adempimenti amministrativi aziendali. Si richiede: diploma di ragioneria; comprovata esperienza nel ruolo, maturata preferibilmente presso studi professionali; buona conoscenza dei principali gestionali per la contabilità. Sede di lavoro:

Roma, zona Capannelle. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizio-ne di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Ar-ticolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Cassiodoro, 19– 00193 Roma – Tel 06 78851186 – Fax 06 78390349 – [email protected]

Piemonte

Account assistantAlvin agenzia per il lavoro, ricerca per aziende 2 account assistant appartenenti alle categorie protette invalidi (Rif. AccAss). Si richiede: diploma in Ragioneria; buona co-noscenza della lingua inglese; buona conoscenza del pacchetto Office; esperienza nella gestione della cassa e di note spese multi valuta; capacità di gestione della rendicontazione delle trasferte italiane ed estere. Sono requisiti graditi familiarità con le riconciliazioni bancarie, buona conoscenza delle nozioni di contabilità generale clienti/fornito-ri, Italia/Estero ed esperienza nella gestione di contabilità su commessa. Sede di lavoro: Torino. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posi-zione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Alvin Divisione Categorie Protette di Articolo 1 Agenzia per il Lavoro – [email protected]

Ristorazione

Lombardia

Cuoco/Aiuto cuoco/Addetto mensa

Articolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel set-tore della ristorazione collettiva 20 cuochi/aiuto cuochi/addetti mensa. Le risorse si occuperanno del porzio-namento e somministrazione pasti, pulizie e lavaggio stoviglie, prepara-zione piatti all’interno di mense. Si richiede: precedente esperienza nella mansione, attestato HACCP (corso per alimentaristi), scarpe antinfortu-nistica e camice. Completano il pro-filo un buon utilizzo degli utensili da cucina, un’ottima capacità nella preparazione di primi piatti secondi piatti e la predisposizione a lavo-rare in team. Sedi di lavoro: Pavia, Cremona, Lodi. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di in-teresse e l’autorizzazione al tratta-mento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro –Viale della Repubblica, 75 – 26013 Crema – Tel 0373 630308 – Fax 0373 630063 – [email protected]

Marche

BaristaArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel settore intrattenimento 5 baristi per sala slot. Si richiede: comprovata esperienza; possesso dell’attestato HACCP in corso di validità; massi-ma disponibilità a lavorare su turni, in giorni festivi e in orari notturni. Si

offre contratto a tempo determinato con possibilità di proroghe. Sede di lavoro: Pesaro. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indican-do il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al tratta-mento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Martiri della Resistenza, 45/a - 65125 An-cona – Tel 071 204002 – Fax 071 9941015– [email protected]

Piemonte

Addetto mensaArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per struttura sanitaria 10 addetti mensa. Le risorse si occu-peranno di impiattare, preparare vassoi, servire pasti all’interno di una struttura sanitaria. Si richiede: esperienza pregressa nella mansione maturata, principalmente, all’interno di mense; ottime capacità organiz-zative; disponibilità part-time 4 ore al giorno (12-14, 18.30-20.30), dal lunedì alla domenica compresi i festivi; certificato HACCP in corso di validità; possesso di divisa per mense o cucina. È necessario es-sere automuniti e domiciliati nelle vicinanze della zona di lavoro. Sede di lavoro: Torino, zona collinare. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato cur-riculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’au-torizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Corso Vittorio Emanuele II, 67/D 10128 Torino – Tel 011 5690444 – Fax 011 5690503 – [email protected]

Sardegna

Addetto mensaArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 15 addetti men-sa. Le risorse si occuperanno del porzionamento e somministrazione pasti. Si richiede: esperienza nella mansione; attestato HACCP; dispo-nibilità a lavorare su turni sia part-time sia full-time; possesso della divisa (camice bianco, pantalone bianco, scarpe antinfortunistiche). Si offre contratto a tempo determinato con possibilità di proroghe. Sedi di lavoro: Cagliari, Sassari, Nuoro, Oristano, Ogliastra. Gli annunci so-no rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indican-do il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al tratta-mento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Santa Margherita, 4 – 09124 Cagliari – l 070 680376 – 070 671108 – [email protected]

Aiuto cuocoArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel settore della ristorazione 2 aiuto cuo-chi. I candidati si occuperanno della preparazione dei pasti all’interno delle mense e di pulizia della cucina. Si richiede: esperienza ed autonomia nella mansione, velocità nell’esecu-zione del lavoro, attestato HACCP, disponibilità immediata. Sede di lavoro: Cagliari. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indican-

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

58 Lunedì 24 Settembre 2012 O F F R O L AVO R Odo il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al tratta-mento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Santa Margherita, 4 – 09124 Cagliari – l 070 680376 – 070 671108 – [email protected]

Segreteria

Lazio

Addetto alla segreteriaArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 1 addetto alla se-greteria. Il candidato si occuperà di gestione agenda, ricezione telefona-te, organizzazione viaggi e riunioni, meeting e riunioni, comunicazioni ai clienti. Si richiede: diploma o Lau-rea; pregressa esperienza ed autono-mia nel ruolo; ottima conoscenza del pacchetto Office; comprovata cono-scenza della lingua inglese; gradita la provenienza da multinazionali, strutturate e complesse. Orario di lavoro: full-time dal lunedì al vener-dì. Sede di lavoro: Roma, zona Eur. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato cur-riculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’au-torizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Cassiodoro, 19– 00193 Roma – Tel 06 78851186 – Fax 06 78390349 – [email protected]

Tecnici

Abruzzo

CablatoreArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel settore dell’impiantistica 3 cablatori, Si richiede: esperienza pregressa nel cablaggio quadri elettrici; ottima co-noscenza del disegno tecnico; buona manualità degli strumenti di lavoro specifici per la mansione. Sede di lavoro: Chieti Scalo. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posi-zione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Milano 13-65122 Pescara – Tel 085 9432009 – Fax 085 9432095 – [email protected]

ManutentoreArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel settore elettrico 2 manutentori. Il candidato ideale è in possesso di diploma tecnico o attestato idoneo. Ha maturato esperienza almeno triennale nella mansione. È in gra-do di lavorare in piena autonomia, intervenendo sul malfunzionamento elettrico dei macchinari di produzio-ne e individuando il guasto mediante l’uso di appositi strumenti. Sede di lavoro: Chieti Scalo. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posi-zione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Milano 13-65122 Pescara – Tel 085 9432009 – Fax 085 9432095 – [email protected]

Manutentore meccanicoArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 1manutentore meccanico. Si richiede: diploma tecnico di perito meccanico o titolo equivalente; ottima conoscenza dei macchinari di produzione in parti-colare per quanto concerne la manu-tenzione meccanica degli stessi; ca-pacità di lettura del disegno tecnico; ottima conoscenza degli strumenti di lavoro quali i tester; capacità di lavorare in piena autonomia. Sede di lavoro: Chieti Scalo. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posi-zione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Milano 13-65122 Pescara – Tel 085 9432009 – Fax 085 9432095 – [email protected]

Saldatore a TIGArticolo1 agenzia per il lavoro, ri-cerca per azienda 5 saldatori a TIG. Si richiede: esperienza almeno trien-nale nella mansione; capacità di la-vorare in piena autonomia; conosce sufficiente del disegno tecnico. Si offre contratto di somministrazione a tempo determinato con possibilità di proroghe. Sede di lavoro: San Giovanni Teatino (CH.) Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posi-zione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Milano 13-65122 Pescara – Tel 085 9432009 – Fax 085 9432095 – [email protected]

Emilia-Romagna

Addetto assistenza tecnicaArticolo1 agenzia per il lavoro, ricer-ca per azienda 2 Addetto assistenza tecnica. I candidati si occuperanno di: coordinamento e pianificazione di visite sul territorio di pertinen-za; ripristino del materiale su car service settimanalmente,; installa-zione modem ed antenne GPS per la mappatura ed il coordinamento a favore del concessionario; con-fronto con centro di elaborazione per la corretta trasmissione delle coordinate GPS; manutenzione degli apparecchi installati. Si richiedono diploma di perito elettronico e mi-nima esperienza nel settore. Essere automuniti, massima flessibilità oraria e disponibilità ad effettuare spostamenti sono prerequisiti essen-ziali. Ottime capacità organizzative e relazionali, autonomia, dinamismo e affidabilità completano il profilo. Sede di lavoro: Parma. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posi-zione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Filiale di Modena – Piazza Natale Bruni, 1 – 41100 Modena – Tel 059 243834 –Fax 059 243528 – [email protected]

Addetto montaggio carrozzeria

Articolo1 agenzia per il lavoro, ricer-ca per azienda 2 addetti montaggio carrozzeria. Le risorse si occuperà di premontaggio, montaggio, smon-

taggio e allineamento carrozzeria. Si richiede: esperienza maturata in ruolo analogo; conoscenza e lettura del disegno meccanico; disponibilità immediata. Sede di lavoro: Modena. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato cur-riculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizza-zione al trattamento dei dati perso-nali a: Filiale di Modena – Piazza Natale Bruni, 1 – 41100 Modena – Tel 059 243834 –Fax 059 243528 – [email protected]

Addetto postvenditaArticolo1 agenzia per il lavoro, ri-cerca per azienda operante nel setto-re automotive 3 addetti postvendita. Le risorse si occuperanno di gestione ricambi contatti con officine auto-rizzate e clienti per problematiche tecniche, formulazione preventivi di riparazione. Si richiede: esperienza nella mansione, preferibilmente nel settore auto motive, buona conoscenza della lingua inglese. Si offre contratto di somministra-zione finalizzato all’inserimento in azienda. Sede di lavoro: provincia di Modena. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un det-tagliato curriculum indicando il ri-ferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Filiale di Modena – Piazza Natale Bruni, 1 – 41100 Modena – Tel 059 243834 –Fax 059 243528 – [email protected]

Responsabile elettronicoArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 1 responsabile elettronico. Il candidato si occuperà di: gestione attività delle risorse elettronici produzione e reparto esperienza (totale 3 persone); gestio-ne data base software e procedure di installazione; sviluppo e validazione del sistema diagnosi vettura; svilup-po sistema telemetria e sensoristica vettura; analisi dati telemetria. Si richiede esperienza nella mansione; sarà considerato requisito preferen-ziale aver maturato esperienza di pista o di diagnosi vetture stradali sportive. Si offre contratto di som-ministrazione finalizzato all’inseri-mento in azienda. Sede di lavoro: provincia di Modena. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posi-zione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Filiale di Modena – Piazza Natale Bruni, 1 – 41100 Modena – Tel 059 243834 –Fax 059 243528 – [email protected]

Lazio

Tecnici riparatori telefoni cellulari

Articolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 3 tecnici ripa-ratori telefoni cellulari. I candidati si occuperanno di ricerca guasti, sostituzione parti non funzionanti, aggiornamenti SW, compilazione re-port riparazione per telefoni cellulari di ultima generazione in garanzia. Si richiede: diploma di perito elettroni-co, esperienza nel ruolo anche breve, ma recente e qualificata, disponibi-lità immediata. Si offre contratto di somministrazione. Sede di lavoro:

Roma zona Magliana. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizio-ne di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Ar-ticolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Cassiodoro, 19– 00193 Roma – Tel 06 78851186 – Fax 06 78390349 – [email protected]

Tecnico GPSArticolo1 agenzia per il lavoro, ri-cerca per azienda 1 tecnico GPS. La risorsa, rispondendo al responsabile di filiale e al responsabile tecnico, si occuperà di: coordinamento con soci e terzi per pianificare le visite sul ter-ritorio; ripristino settimanale/bisetti-manale del materiale sulla macchina di servizio; installazione di modem e antenne GPS all’interno dei locali di competenza al fine di geolocalizzarli ovvero mapparli attraverso l’invio di coordinate al concessionario; inter-faccia con centro elaborazione dati per garantire la corretta trasmissione delle coordinate GPS al gestore, corretto funzionamento dei modem e la relativa manutenzione. Si richie-de: diploma di perito elettronico, patente B, esperienza maturata in ruolo simile o comunque in ambito elettronico, massima disponibilità in termini di orari e di spostamenti sul territorio nazionale. Completano il profilo ottime capacità organizzative e relazionali, autonomia e dinami-smo. Si offre iniziale contratto di somministrazione della durata di tre mesi con possibilità di proroghe. Zo-na di lavoro: Roma zona Tiburtina. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato cur-riculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’au-torizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Cassiodoro, 19– 00193 Roma – Tel 06 78851186 – Fax 06 78390349 – [email protected]

Venditori

Emilia-Romagna

Addetto venditaArticolo1 agenzia per il lavoro, ri-cerca per azienda 10 addetti vendita. Le risorse, in seguito ad un periodo di formazione, saranno inserite, nei diversi reparti e si occuperanno di vendita e assistenza alla clientela. Si richiedono diploma di scuola media superiore ed esperienza nella mansione. Sarà considerato requisito preferenziale rientrare in età utile per l’apprendistato. Si offre contratto di somministrazione della durata di un mese. Sede di lavoro: Parma. Gli an-nunci sono rivolti a candidati ambo-sessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posi-zione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Filiale di Modena – Piazza Natale Bruni, 1 – 41100 Modena – Tel 059 243834 –Fax 059 243528 – [email protected]

Lazio

Addetto venditaArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per prestigiosi punti ven-dita 2 addetti vendita. I candidati

madrelingua cinese, si occupe-ranno di accogliere ed assistere la clientela italiana e internazionale, presentando l’articolo e orientandola all’acquisto; se richiesto, svolgerà attività di cassa e di magazzino. Si richiede: conoscenza molto buona della lingua inglese; padronanza della lingua cinese; esperienza pregressa in attività di vendita in contesti affini al settore lusso. Completano il pro-filo predisposizione al rapporto con il pubblico, flessibilità e capacità di relazionarsi in modo strutturato. Sede di lavoro: Roma centro storico. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato cur-riculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’au-torizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Cassiodoro, 19– 00193 Roma – Tel 06 78851186 – Fax 06 78390349 – [email protected]

Addetto venditaArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per boutique del settore gioielleria 3 addetti vendita. I can-didati si occuperanno di accogliere ed assistere la clientela italiana e internazionale orientandola all’ac-quisto, svolgendo, se richiesto, attività di cassa e di magazzino. Si richiede: ottima conoscenza della lingua inglese; ottima dialettica; esperienza pregressa in attività di vendita, preferibilmente nel settore accessori o abbigliamento. Proat-tività, energia e forte passione per la vendita completano il profilo. Orario di lavoro: full-time articolato su turni dal lunedì alla domenica. Si offre contratto di somministrazione iniziale finalizzato all’inserimento diretto in azienda. Sede di lavoro: Roma zona Prati. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indican-do il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Ar-ticolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Cassiodoro, 19– 00193 Roma – Tel 06 78851186 – Fax 06 78390349 – [email protected]

Addetto venditaArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per prestigiosi punti vendi-ta 1 addetto vendita appartenente alle categorie protette invalidi. La risorsa si occuperà di gestione della clientela, consulenza alla vendita, apertura e chiusura cassa. Si ri-chiede: appartenenza alle categorie protette (L68/99 Invalidi); diploma; esperienza nella vendita; flessibilità oraria. Buone doti relazionali, orien-tamento al cliente, predisposizione al ruolo completano il profilo. Ora-rio di lavoro: part-time di 21 ore. Si offre contratto di somministrazione iniziale finalizzato all’inserimento diretto in azienda. Sede di lavoro: Castel Romano (RM). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizio-ne di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Ar-ticolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Cassiodoro, 19– 00193 Roma – Tel 06 78851186 – Fax 06 78390349 – [email protected]

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

Missione Risparmio La consulenza per investireIl primo programma TV dedicato a promotori finanziari,

advisor, consulenti indipendenti, private banker e ai loro clienti

In onda mercoledì alle 21.00, giovedì alle 16.00 e domenica alle 10.00 su

In streaming su e507C A N A L E

In collaborazione con

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it

098105098108105111103114

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

http://w

ww

.mila

nofinanza.it -

questa

copia

è c

oncessa in lic

enza e

sclu

siv

a a

ll'ute

nte

'bib

liogr'

- h

ttp://w

ww

.ita

liaoggi.it