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• Anno 19 - Numero 182 - € 2,50 - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Lunedì 2 Agosto 2010 9 771120 606304 00802 NELL’INSERTO, IL DEBITORE DELL’IVA NEI RAPPORTI CON L’ESTERO DI MARINO LONGONI S ono rimasti acquattati per due o tre anni, ma alla fine dai bilanci delle Cas- se di previdenza dei liberi professionisti sono saltati fuori un paio di brutti rospi: 125 milioni di titoli diretti Lehman e oltre 3 miliardi di titoli strutturati. Probabil- mente persi i primi, molto problematici da recuperare i secondi. È questo il risultato più eclatante del la- voro della Commissione bicamerale di con- trollo, che ItaliaOggi Sette è in grado di an- ticipare in via esclusiva. L’organo politico di vigilanza aveva già passato al setaccio i bilanci consuntivi del 2004-2006 e il pre- ventivo 2007. Ne era emerso un quadro piuttosto confuso e una pericolosa pro- pensione delle Casse agli investimenti ad alto rischio: il 70% del capitale è infatti collocato in titoli mobilia- ri. Uno scenario che la recente crisi rischiava di ingarbu- gliare ancor di più. Da qui l’esigenza di un’indagine più accurata sugli effetti dello tsunami finanzia- rio del 2007/2008. E le sorprese non sono man- cate. Ci sono Casse meno esposte e altre che invece dovranno leccarsi le ferite per qualche anno, ma non c’è dubbio, questo almeno il giudizio della commissione di controllo, che negli ultimi tempi sia stato troppo ele- vato il ricorso alla leva finanziaria. Se negli anni di vacche grasse questo ha permesso di mettere in bilancio rendi- menti elevati, adesso i nodi sono venuti al pettine. Perciò la commissione lancia un chiaro monito al legislatore: sono necessa- ri dei paletti agli investimenti finanziari delle Casse perché altrimenti si rischia di non raggiungere l’obiettivo fondamentale che è quello di garantire il pagamento delle future pensioni. Stranamente, il legislatore con la Finan- ziaria d’estate ha fatto invece esattamen- te il contrario: ha predisposto dei vincoli precisi per gli investimenti delle Casse nel mattone lasciando completamente deregola- mentati gli investimenti finanziari. Altro punto fermo raggiunto dalla com- missione. I controlli ex post sui bilanci non funzionano, perché rischiano di chiudere le porte quando i buoi sono fuggiti. È neces- sario, dicono i parlamentari, un controllo ex ante, o comunque seri vincoli sugli in- vestimenti ammissibili dagli enti di previ- denza. Anni di deregulation hanno rischia- to di compromettere la situazione. Infine, l’esigenza di una maggior trasparenza nei bilanci in modo da rendere realisticamente possibile un controllo anche da parte dei soci. Fino a oggi del tutto impossibile. © Riproduzione riservata I buchi neri delle Casse Nei bilanci degli enti previdenziali 125 mln di titoli Lehman e oltre 3 mld di strutturati. Cartellino rosso dalla Bicamerale di controllo www.italiaoggi.it Sette IL PRIMO GIORNALE PER PROFESSIONISTI E IMPRESE Gli infermieri? La professione più richiesta e introvabile Soprattutto al Nord da pag. 45 Le imprese italiane guardano con interesse verso Est E gli studi scaldano i motori da pag. 27 I N E VIDENZA * * * Primo piano/1 - Dalle docu- mentazioni sul transfer pricing ai limiti all’autocompensazio- ne dei crediti fiscali, le novità della manovra correttiva, di- ventata legge Castoldi-Ferrario-Bongi da pag. 9 Primo piano/2 - Di- sco verde alla riforma del Codice della strada: stretta su guida in stato d’ebbrezza, ciclomotori maggiorati e tempi di riposo dei camionisti Manzelli-Santi da pag. 11 Impresa/1 - Xbrl,esame superato nella campagna bilanci 2010. Le istanze viziate da errori bloccanti sono meno del 2%. E dopo l’estate comincia la fase due Fradeani da pag. 13 Impresa/2 - I contratti tipo salvano la privacy dei consumatori nei trasferi- menti di dati all’estero. I limiti posti dal Garante Ciccia a pag. 16 Documenti/1 - Il testo della manovra corret- tiva Documenti/2 - Il nuo- vo Codice della strada www.italiaoggi.it/docio7 Do d t D vo http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

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• Anno 19 - Numero 182 - € 2,50 - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Lunedì 2 Agosto 2010 •

9 771120 606304

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• NELL’INSERTO, IL DEBITORE DELL’IVA NEI RAPPORTI CON L’ESTERO •

DI MARINO LONGONI

Sono rimasti acquattati per due o tre anni, ma alla fi ne dai bilanci delle Cas-

se di previdenza dei liberi professionisti sono saltati fuori un paio di brutti rospi: 125 milioni di titoli diretti Lehman e oltre 3 miliardi di titoli strutturati. Probabil-mente persi i primi, molto problematici da recuperare i secondi.

È questo il risultato più eclatante del la-voro della Commissione bicamerale di con-trollo, che ItaliaOggi Sette è in grado di an-ticipare in via esclusiva. L’organo politico di vigilanza aveva già passato al setaccio i bilanci consuntivi del 2004-2006 e il pre-ventivo 2007. Ne era emerso un quadro

piuttosto confuso e una pericolosa pro-pensione delle Casse agli investimenti

ad alto rischio: il 70% del capitale è infatti collocato in titoli mobilia-

ri. Uno scenario che la recente crisi rischiava di ingarbu-

gliare ancor di più. Da qui l’esigenza di un’indagine più accurata sugli effetti dello tsunami fi nanzia-rio del 2007/2008. E le

sorprese non sono man-cate. Ci sono Casse meno

esposte e altre che invece dovranno leccarsi le ferite

per qualche anno, ma non c’è dubbio, questo almeno il giudizio

della commissione di controllo, che negli ultimi tempi sia stato troppo ele-

vato il ricorso alla leva fi nanziaria. Se negli anni di vacche grasse questo ha

permesso di mettere in bilancio rendi-menti elevati, adesso i nodi sono venuti al pettine. Perciò la commissione lancia un chiaro monito al legislatore: sono necessa-ri dei paletti agli investimenti fi nanziari delle Casse perché altrimenti si rischia di non raggiungere l’obiettivo fondamentale che è quello di garantire il pagamento delle future pensioni.

Stranamente, il legislatore con la Finan-ziaria d’estate ha fatto invece esattamen-te il contrario: ha predisposto dei vincoli precisi per gli investimenti delle Casse nel mattone lasciando completamente deregola-mentati gli investimenti fi nanziari.

Altro punto fermo raggiunto dalla com-missione. I controlli ex post sui bilanci non funzionano, perché rischiano di chiudere le porte quando i buoi sono fuggiti. È neces-sario, dicono i parlamentari, un controllo ex ante, o comunque seri vincoli sugli in-vestimenti ammissibili dagli enti di previ-denza. Anni di deregulation hanno rischia-to di compromettere la situazione. Infi ne, l’esigenza di una maggior trasparenza nei bilanci in modo da rendere realisticamente possibile un controllo anche da parte dei soci. Fino a oggi del tutto impossibile.

© Riproduzione riservata

I buchi neri delle CasseNei bilanci degli enti previdenziali 125 mln di titoli Lehman e oltre 3 mld di strutturati. Cartellino rosso dalla Bicamerale di controllo

www.italiaoggi.it

SetteIL PRIMO GIORNALE PER PROFESSIONISTI E IMPRESE

Gli infermieri? La professione più richiesta e introvabile

Soprattutto al Nordda pag. 45

Le imprese italiane guardano con interesse verso Est

E gli studi scaldano i motorida pag. 27

IN EV IDENZA* * *

Primo piano/1 - Dalle docu-mentazioni sul transfer pricing ai limiti all’autocompensazio-ne dei crediti fiscali, le novità della manovra correttiva, di-ventata legge

Castoldi-Ferrario-Bongi da pag. 9

Primo piano/2 - Di-sco verde alla riforma del Codice della strada: stretta su guida in stato d’ebbrezza, ciclomotori

maggiorati e tempi di riposo dei camionisti

Manzelli-Santi da pag. 11

Impresa/1 - Xbrl, esame superato nella campagna bilanci 2010. Le istanze viziate da errori bloccanti sono meno del 2%. E dopo l’estate comincia la fase due

Fradeani da pag. 13

Impresa/2 - I contratti tipo salvano la privacy dei consumatori nei trasferi-menti di dati all’estero. I

limiti posti dal Garante

Ciccia a pag. 16

Documenti/1 - Il testo della manovra corret-tiva

Documenti/2 - Il nuo-vo Codice della strada

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2 Lunedì 2 Agosto 2010 ITALIAOGGISETTE PREVIEW

AVVOCATIOGGI* * *

IOLAVORO* * *

Daniela Poggio alla comunicazionedi Goodyear Dunlop tires Italia

È Daniela Poggio il nuovo direttore co-municazione Italia e Grecia di Goodyear Dunlop tires Italia. Poggio risponderà direttamente al presidente e amministratore delegato Luca Crepaccioli e coordi-nerà il team e le attività di comunicazione istituzionale, di prodotto, i rapporti con la stampa, gli eventi e la comu-nicazione interna. Daniela Poggio, 35 anni, laureata in lettere, iscritta all’albo na-zionale dei giornalisti pub-blicisti, ha maturato una consolidata esperienza nella direzione comunicazione di Vodafone, dove dal 2002 ha ricoperto diversi ruoli con crescenti responsabilità.

Marco Di Luzio responsabileintegrazione e sviluppo InfoCert

Marco Di Luzio è stato nominato re-sponsabile progetti di integrazione svi-luppo dell’ente di certifi cazione InfoCert. Di Luzio, romano, 41 anni, laureato alla Sapienza di Roma in sociologia dell’or-ganizzazione e del lavoro, approda in InfoCert e al suo nuovo incarico dopo un lungo percorso professionale che gli ha consentito di acquisire una consoli-data esperienza, specialmente nella con-sulenza di direzione. Nella sua ultima esperienza ha ricoperto il ruolo di ma-nager in Accenture dove per due anni è stato responsabile di articolati progetti di change management, organization effectiveness e BPR nei mercati ICT e Banking, per primari istituti bancari di livello nazionale. Nell’ultimo anno è stato

responsabile di diversi progetti di riorga-nizzazione e di strategie di sviluppo nella stessa InfoCert. In precedenza, Di Luzio ha lavorato in Enterprise digital architect,

spin off di Ericsson, e in Butera & Partners.

Giuseppe Fredellapresidente dell’Ita

È Giuseppe Fredella il presidente dell’Italian turkish association Ita, recentemente costituita, con lo scopo di promuove-re il dialogo tra Turchia e Italıa sia nel campo degli affari e dell’economia sia

nel campo culturale e sportivo. Giuseppe Fredella, bocconiano con un master in di-ritto tributario e uno in economia del turi-smo, è dottore commercialista in Milano e in passato ha collaborato con importanti studi legali internazionali. Attualmente è managing partner dello studio Fredel-la & Associati. Oltre a Fredella, il board dell’associazione ha nominato in qualità di vicepresidenti Can Guven, turco residente in Italia da vent’anni con ampia esperien-za nel commercio internazionale, e Rober-to Rivellino, general manager di Camfi n. Segretario generale è Ilker Mat, consulente aziendale di origine turca. Completano il comitato esecutivo ımprendıtorı, manager, professıonısti italiani e turchi operanti in entrambi i paesi.

PROFESSIONI IN MOVIMENTO

Geologi, il futuro ■ si tinge di verde

Nei prossimi anni saranno le energie rinnovabili a trainare la professione

a pag. 46

Infermieri sempre ■ più introvabili

Il rapporto Unioncamere 2010 conferma la mancanza di sanitari negli ospedali

a pag. 47

Aggiornamento ■ a misura d’azienda

Spetta al progettista dei per-corsi di aggiornamento capire e soddisfare i bisogni formativi dell’impresa

a pag. 48

L’alta tecnologia ■ a caccia di talenti

Altran Italia cerca ingegneri elet-tronici, informatici e tlc. Previste quasi 400 assunzioni.

a pag. 49

Una bussola ■ per entrare in azienda

Una guida pratica all’inserimento dei giovani nella vita professio-nale

a pag. 50

Scudo fiscale, un successo ■ che ora va gestito

Si è chiusa qualche settimana fa, l’operazione rientro dei capitali. Un grande successo, anche grazie agli studi legali. Ora c’è da gestire i beni scudati. Nuova opportunità di lavoro

a pag. I

Riflettori puntati ■ sull’Europa dell’Est

La crescita economica della Polonia di questi ultimi dieci anni, così come quella della Romania, ma anche l’Alba-nia o la Bulgaria ecc, vengono seguiti con molta attenzione dalle law i rm

alle pagg. I, II e III

Estate di lavoro ■ per le law firm

Sono veramente poche le law i rm che questa estate chiuderanno i battenti. Chi si occupa di commerciale e falli-mentare, in particolare, così come di contenzioso, sognerà solo le vacanze

a pag. IV

P.a., sì agli incarichi ■ ai legali esterni

Una recente sentenza del Consi-glio di stato riapre la partita per gli avvocati esterni-consulenti per le pubbliche amministra-zioni.

a pag. V

PROFESSIONI IN MOVIMENTOPROFESSIONI IN MOVIMENTO

Cleary Gottlieb assiste Malacalza nel rafforzamento della partnership con GPI e MTP

Cleary Gottlieb ha assistito Malacalza Inve-stimenti srl in un’operazione volta a rafforzare la partnership con Gruppo Partecipazioni In-dustriali spa, e il suo socio di controllo Marco

Tronchetti Pro-vera & C. Sapa, che era iniziata l’anno scorso con l’acquisto da par-te di Malacalza di una partecipa-zione del 3,5% in Cam Finanziaria spa e la stipula-zione di un patto parasociale con Gpi. Nell’ambito della nuova ope-

razione, che è stata annunciata il 25 giugno scorso e si è chiusa il 20 luglio, Malacalza ha acquisito da Gpi un ulteriore 8,6% di Camfin e ha contemporaneamente rilevato la parte-cipazione del 30,94% detenuta dalla Fratelli Puri Negri Sapa in Gpi (la quale continua a essere controllata da Mtp con il 61,89%). Mala-calza, Mtp e Gpi hanno anche stipulato nuovi accordi parasociali relativi a Gpi e Camfin, che sostituiscono gli accordi esistenti. Il team di Cleary Gottlieb era formato da Pietro Fio-ruzzi, Gerolamo da Passano e Francesco Iodice. Mtp Sapa e Gpi sono state assistite da un team dello studio Labruna Mazziotti Segni composto da Antonio Segni, Federico Loizzo e Luigi Lombari.

Assicurazione, il Tar Lazio accoglie le tesi di Condemi e Macchi di Cellere Gangemi

Il Tar Lazio, sezione III-Ter, ha definitiva-

mente annullato l’art. 3, comma 4, del de-creto n. 186/97 in tema di requisiti di pro-fessionalità e onorabilità degli esponenti di società assicuratrici. La norma prevedeva che gli esponenti aziendali (amministrato-ri, sindaci e direttori generali) delle società assicuratrici, al pari dei sindaci delle società con azioni quotate nei mercati regolamentati e degli esponenti operanti presso banche e società finanziarie, dovessero essere in pos-sesso, per la durata della carica, di specifici requisiti di professionalità ed onorabilità. Il decreto, in particolare, prevedeva che l’esponente aziendale che facesse parte del consiglio o del collegio sindacale di società bancarie, finanziarie o assicuratrici sottopo-ste a procedure di amministrazione straor-dinaria, fallimento o liquidazione coatta am-ministrativa perdesse senz’alcuna verifica di un’effettiva responsabilità nella causazione dell’evento, il requisito della professionalità e decadesse conseguentemente dalla carica rivestita. L’organo giudicante, in acco-glimento delle tesi sostenute da Mar-cello Condemi, of counsel di Macchi di Cellere Gan-gemi, ha rilevato come il decreto, nella sua automa-ticità, non abbia previsto «la pos-sibilità, per i sog-getti coinvolti, di provare che, pur facendo parte di un organo collegiale, si erano fattivamente discostati dalle determinazioni dallo stesso adottate con effetti devastanti per lo stato di salute dell’impresa».

Andreani e Gatteschi nell’omologa dei concordati di tre società del settore gioielleria

Il tribunale di Arezzo ha omologato i concordati preventivi delle società Ro-sato Gioielli, 7AR e Borghesi srl, ope-ranti nel settore della gioielleria. I piani su cui le proposte di concordato si fon-davano prevedevano la continuazione dell’attività da parte della Newco Ro-sato che oggi sta svolgendo con successo la propria attività. È quindi questo uno dei rari casi di concordato attraverso il quale l’azienda è stata risanata e non liquidata. Le società sono state assisti-te dallo studio legale Gatteschi e da Giulio Andreani.

Gogp nel project i nancing per il servizio idrico integrato di Asa - Livorno

Eugenio Grippo, partner di Gianni, Origoni, Grippo and partners, co-adiuvato dagli associate Dante Mi-calella, Maria Panetta, Raffaele Tronci e Giorgio Telarico, ha assi-stito Mps Capital Services Banca per le Imprese spa, Unicredit Mediocredito Centrale spa, Centrobanca spa e Cassa di Risparmio di Lucca, Pisa e Livorno spa nel finanziamento, su base project financing, alla società mista Azienda servizi ambientali - Asa spa, affidata-ria della gestione del Servizio idrico integrato nell’Aato n. 5 Toscana Costa nonché concessionaria del servizio di distribuzione del gas nel comune di

Livorno ed in altri comuni della To-scana.

a curadi Gabriele Ventura

Pietro Fioruzzi

Marcello Condemi

«E ora?» La domanda si è confi ccata nel-la mente del ministro della giustizia Ange-lino Alfano come una spina sotto il piede al primo giorno di mare. La notizia, del resto, è stata quanto mai inaspettata: gli ordini in 100 giorni si sono messi d’accordo sui principi della riforma delle professio-ni. Strano, ma vero. «Cosa da pazzi», avrà pensato il guardasigilli ricevendo una nu-trita delegazione di rappresentanti ordini-stici con in mano un documento condiviso da tutti, «uno non può nemmeno chiedere una proposta di riforma che subito arriva. E ora?» E ora tocca scriverla per davvero la riforma. Finché non c’era un testo in cir-colazione la sua addetta stampa ha potuto tenere il suo ministro lontano da quei gior-nalisti (che poi capiscono sempre male le cose...) pieni di domande. Adesso gli ordini hanno sparigliato le carte. Ma forse qual-cosa ancora è possibile inventarsi per non fare... Allora, pensando pensando, Alfano

si è ricordato dei primi contestatori dei professionisti: gli industriali. Così, all’in-domani dell’incontro con i professionisti, il ministro della giustizia ha pensato bene che era il caso di fare visita ai veri «amici» dell’economia. Non si sa mai, qualche idea contro le professioni esce sempre in un’as-semblea di Confi ndustria. Vuoi che la pre-sidente Emma Marcegaglia non spari a zero contro le tariffe minime? Detto fatto. Ecco la soluzione: un bel confronto fra le parti in modo che i due fronti potranno spaccare il capello in quattro (ma anche in otto). E uscirne più divisi che mai, visti gli interessi profondamente contrastanti. Insomma un Alfano più propositivo che mai a farsi uomo della mediazione e poter dire: «… e che problema c’è: fatemi una proposta condivisa e io, costi quel che co-sti, prima che fi nisca la legislatura farò approvare la riforma...».

Moustique

Il dilemma di AlfanoDaniela Poggio

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I posti sono limitati, verrà data precedenza alle adesioni in base all’ordine di arrivo.

Ai sensi dell’art. 13 del D.lgs 196/03 “Tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento personale dei dati personali”, MF CONFERENCE S.r.l. La informa che i dati da Lei forniti saranno utilizzati esclusivamente per permetterLe di partecipare all’evento e/o, in caso di Suo consenso, per finalità di invio di materiale informativo e promozionale e/o per la loro comunicazione alle società del Gruppo Class e/o agli sponsor dell’evento. I dati non verranno diffusi e potranno essere trattati da soggetti interni e/o esterni alla società nella loro qualità di Incaricati e/o Responsabili del trattamento. Lei potrà esercitare i diritti previsti ex art. 7 del D.lgs 196/03, rivolgendosi al Titolare del trattamento: MF CONFERENCE S.r.l. Via Marco Burigozzo, 5 20122 Milano. Segnali con una X se autorizza il trattamento dei Suoi dati per finalità di marketing da parte di MF CONFERENCE S.r.l., delle società del Gruppo Class e degli sponsor.

� Autorizzo � Non autorizzo

Si prega di confermare la propria partecipazione (o quella di persona delegata) al convegno “Infrastructure Day - 3a Edizione” compilando il coupon in caratteri leggibili e inviandolo via fax al n. 06.6781314.

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INFRASTRUCTURE DAY - 3a Edizione

Roma, 6 ottobre 2010

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LA PARTECIPAZIONE È LIBERA E GRATUITA

Moderatore: Marino LONGONI, Condirettore ItaliaOggi

Saluti e introduzioneAltero MATTEOLI, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti

Il ruolo dello Stato e il ruolo dei privati nel finanziamento delle infrastruttureFranco BASSANINI, Presidente Cassa Depositi e Prestiti

Il ruolo della BEI nel finanziamento delle TENs Dario SCANNAPIECO, Vice Presidente BEI

Patto di Stabilità, Parternariato Pubblico Privato e canone di availabilityGiorgia ROMITELLI, Partner DLA Piper

TAVOLA ROTONDA L’evoluzione della rete stradale da oggi all’EXPO

Mario CIACCIA, Amministratore Delegato e Direttore Generale Banca Infrastrutture Innovazione e Sviluppo Gruppo Intesa Sanpaolo

Pietro CIUCCI, Presidente ANAS

Vito GAMBERALE, Amministratore Delegato F2i

Guido PODESTÀ, Presidente Provincia di Milano

TAVOLA ROTONDA Le nuove opere ferroviarie: reti e operatori a confronto

Eugenio BELLONI, Presidente Fondazione ResPublica

Mauro MORETTI, Amministratore Delegato Ferrovie dello Stato

Paolo Emilio SIGNORINI, Capo Dipartimento per la Programmazione e il Coordinamento della Politica Economica Presidenza Consiglio dei Ministri - CIPE

Federico SUTTI, Regional Managing Partner DLA Piper

STRADE E FERROVIE,

COME FINANZIARE RICOSTRUZIONE & SVILUPPO?

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4 Lunedì 2 Agosto 2010 P R I M O P I A N O

Pagine a curaDI IGNAZIO MARINO

Circa 125 milioni di titoli diretti Lehman Brothers nel salvada-naio degli enti di pre-

videnza dei professionisti. E oltre 3,1 miliardi di euro in titoli strutturati. In totale fanno quasi il 9% dei 36 mi-liardi dell’intero risparmio previdenziale in balia delle montagne rus-se dei mercati finanziari ne-gli ultimi due anni. Sono le Casse deg l i agenti di com-mercio (Ena-sarco), dei me-dici (Enpam) e degli agrono-mi, forestali, geologi, attua-ri e chimici (Epap) quelle più esposte. Anche se un po’ tutti stanno pa-gando il prezzo di investimenti ad alto rischio, andati benissi-mo in termini di rendimento ma-gari per due o tre o anche cinque anni e poi scivo-lati nelle sabbie mobili delle ri-strutturazioni. Già, perché (stando alle cifre che le stesse casse hanno for-nito al ministero del lavoro) se da un lato è vero che questi 3,2 miliardi di euro non sono andati totalmente in fumo dopo il fallimento della banca d’affari americana, dall’altro è altrettanto vero che le casse di previdenza per riavere i loro capitali dovranno aspettare 10 e magari 15 anni affinché la ristrutturazione dei titoli le-gati a Lehman esaurisca tutti gli effetti. Sono queste alcune delle informazioni contenute nell’indagine conoscitiva del-la Commissione bicamerale di controllo degli enti gestori for-me di previdenza obbligatorie che ItaliaOggi Sette anticipa in esclusiva al termine di un lavoro durato due anni e che ha messo a nudo le criticità di un sistema che ha puntato solo su un controllo a poste-riori. Quest’ultimo incapace di mettere al riparo il rispar-mio previdenziale dei profes-sionisti da quelli che lo stesso presidente della Bicamerale definisce «investimenti trop-po rischiosi per degli enti che hanno l’obiettivo di garanti-re le pensioni e non genera-re alti rendimenti».Chiaro il messaggio della commissione a futura memoria: serve mag-giore prudenza da parte delle Casse e controlli più attenti sulle operazioni finanziarie da parte delle autorità vigilanti. Le conclusioni dopo la pausa estiva saranno ampiamente argomentate in un apposito dossier. Mentre comunque la Commissione continuerà a monitorare il settore, vista

la situazione particolarmente delicata riscontrata.

L’indagine

È nata per comprendere meglio l’impatto di una delle crisi fi nanziarie più diffi cili di tutti i tempi sui fondi pensione professionali. Il dato più rile-vante emerso è, infatti, legato alla forte propensione all’in-

v e s t i m e n t o mobiliare (24 su 36 miliar-di). Il 70% dei risparmi dei professionisti è cioè rimesso all’andamen-to dei mercati internaziona-li ed è quindi, s e condo l a direttiva Mi-fid, esposto a un elevato rischio. Una t e n d e n z a , quest’ultima,

incentivata dagli alti rendimen-ti ottenuti nel tempo. Mentre, in certi casi, il settore immobi-liare, fra canoni bassi e lavori di manutenzione, ha avuto anche un trend nega-tivo. Non a caso enti come l’Ena-sarco (agenti di

commercio) hanno messo in atto un piano straordinario di dismissione per i 17 mila al-loggi in modo da incassare la plusvalenza rispetto al valore di acquisto degli edifi ci. Nes-suno, fra i vertici degli enti, avrebbe mai pensato al crollo fulmineo di alcune fra le ban-che d’affari in apparenza più solide del mondo visti anche i rating. Ma proprio l’impre-vedibilità dell’andamento dei mercati è alla base del richia-mo più importante della Bica-merale: i risparmi dei profes-sionisti non possono esposti a rischi così alti.

I numeri in dettaglio

Prendendo in esame solo le casse che hanno investito in titoli collegati a Lehman Bro-thers, è certamente Enasar-co l’ente più esposto (si veda tabella in pagina). Questi i numeri: titoli Anthracite per 780 milioni di euro garantiti dalla banca. Nel caso dell’ente degli agenti e dei rappresen-tanti di commercio colpisce anche l’ammontare degli altri titoli strutturati: 1,4 miliar-di di euro (quest’ultima cifra rappresenta il 50% dei 2,8 miliardi di patrimonio mobi-liare e il 24,6% sul totale di 5,8 miliardi di euro). Segue Enpaia, la gestione previden-ziale degli addetti e degli im-piegati agricoli con 45 milioni di titoli diretti (il 3,77% degli oltre 1.1 miliardi di patrimo-nio totale). Al terzo posto c’è l’ente di previdenza degli agro-nomi, forestali, geologi, attua-ri e chimici con 15.700 milioni

di euro di esposizione (il 3,71% su 423 milioni). Seguono poi la Fondazione Onaosi per gli orfani dei sanitari (15 milioni, il 4,15% di 356 milioni totali), Inarcassa per architetti e in-gegneri (14,2 milioni, lo 0,3% degli oltre quattro miliardi complessivi), l’Enpap per i psicologi (10 milioni, il 2,54% dei quasi 394 milioni totali), l’Enpav per i veterinari (9 mi-lioni, il 4,22% dei 214 milioni di patrimonio totale), Enpacl per i consulenti del lavoro (5 milioni, meno dell’1% dei circa 590 milioni complessivi), En-paf per i farmacisti (5 milioni, lo 0,50% del miliardo e cento

milioni circa). Nelle pagine se-guenti l’approfondimento per singolo ente.

Il giudizio complessivo

«È stato un impatto visibile quello della crisi sui patrimoni delle casse», spiega a ItaliaOg-gi Sette Giorgio Jannone, «ma per fortuna non irreversibile. La cosa anomala, è che percen-tualmente è troppo elevata la parte di enti colpiti. Per quanto i titoli Lehman siano stati ac-quisiti da molti restano comun-que tante le casse che ne hanno risentito. Come Commissione abbiamo cercato di compren-

dere da dove arrivavano que-sti investimenti complessi e ad alto rischio e cosa non è andato. La prima conclusione è che le banche che hanno proposto i ti-toli strutturati hanno trovato terreno molto fertile presso le gestioni previdenziali. Dunque per il futuro», continua il pre-sidente della Bicamerale, «gli investimenti devono essere più accurati ed evitare quelli su ti-toli che non si conoscono. Il pro-dotto strutturato necessita di una preparazione particolare da parte dei vertici degli istitu-ti previdenziali». Ma dall’inda-gine si può giungere anche ad altre conclusioni. «Non è vero»,

Domanda. Andrea Camporese, neopresi-dente dell’Associazione nazionale delle casse di previdenza privatizzate e private, condivi-de l’idea della commissione che il patrimonio previdenziale non può essere esposto ai forti rischi del mercato fi nanziario? L’unico, peral-tro, che vi ha permesso ottime performance circa i rendimenti negli anni passati...

Risposta Io credo che il principio sia non solo giusto ma doveroso. Le Casse devono innanzi tutto tutelare il risparmio previdenziale dei loro iscritti, difenderlo dall’erosione inflattiva e, sperabilmente, incrementarlo assumendo rischi estremamente contenuti. I sistemi pre-videnziali non possono sostenersi sui rendi-menti finanziari, e nessuna Cassa lo ha mai sostenuto, allo stesso tempo non esiste alcun investimento a rischio zero, nemmeno quello in titoli di Stato, come insegna la storia. Se analiz-ziamo cicli di mercato quinquennali, o ancora più lunghi, possiamo dimostrare che il sistema della previdenza privatizzata ha saputo assor-bire e superare le negatività mantenendo in territorio positivo i propri rendimenti.

D. Le Casse, però, di fronte all’invito ad adottare maggiore prudenza si difendono spesso dicendo «... abbiamo acquistato titoli con rating eccellenti». Secondo lei il compar-to si è fatto affascinare da una promessa di rendimento troppo alta per non essere con-siderata speculazione?

R. Innanzitutto va ricordato che il giorno del suo fallimento Lehman godeva di un rating non inferiore a quello dei titoli di Stato italiano. Del-le due l’una: o il sistema delle valutazioni inter-nazionali è privo di qualsiasi affidabilità, oppure è accaduto qualcosa di assolu-tamente straordinario e imprevedibi-le. Come è stato rilevato, la quantità di titoli cosiddetti tossici ha inter-cettato una quota assolutamente minimale del patrimonio del siste-ma della previdenza privatizzata, e questo testimonia un atteggia-mento fortemente prudenziale. La colpa sta nell’opacità di una parte rilevante del sistema finanziario e contro questo dato abbiamo adottato ulte-riori cautele. Comprare ciò che si comprende, evitare le strutture, farsi assistere da

advisor, richiedere valutazioni indipendenti, avvalersi delle professionalità interne, fare un’analisi dei rischi costante e profonda, fissare obiettivi di rendimento prudenti: queste sono le linee adottate da tutte le Casse.

D. Bisognerebbe ripensare i sistemi dei controlli sulle casse?

R. Credo di sì. I controlli oggi sono molti e scarsamente efficaci. Noi non abbiamo paura dei controlli, anzi abbiamo accolto favorevol-mente la proposta del ministro Sacconi che mira ad un sistema di verifica condiviso, più puntuale ed efficiente. L’Adepp conta di arri-vare in tempi brevi ad una proposta approvata dai 20 presidenti da portare al tavolo tecnico insediato presso il ministero. Allo stesso tempo chiediamo che il controllore sia unico, elimi-nando la stratificazione e la sovrapposizione attuale.

D. In mancanza di una regolamentazione più accurata sugli investimenti, l’Adepp in-

tende darsi una sorta di autodisciplina?

R. La nostra propo-sta sarà implicita-mente una forma di autodisciplina. Certo non può essere l’Adepp ad imporre re-gole a Casse che agiscono autono-mamente in forza

di legge.

PARLA IL NEO PRESIDENTE DELL’ADEPP

Camporese: il settore supererà la crisi

Conclusa l’indagine parlamentare: subito

Casse, Lehman si I capitali (forse)

vmsdrpèatilsdfartq

ince

Elio Lannutti (Idv) il 10/2/2010 ha riferito in Bicamerale: noi so-steniamo che si debba essere molto prudenti quando si gestiscono i soldi degli altri. Vorrei che per il futuro si tor-nasse alla preudenza

senza farsi condiziona-re dagli interessi delle

banche

Andrea Camporese

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5Lunedì 2 Agosto 2010Lunedì 2 AgP R I M O P I A N O

spiega Jannone, «che l’investi-mento mobiliare, che ammon-ta a circa il 70% del patrimonio complessivo, è preferibile in quanto è quello che in assoluto rende di più. Abbiamo riscon-trato esempi di ottima gestione del patrimonio immobiliare da parte di alcuni enti. Credo che sugli investi-menti, comun-que, servano

nuove direttrici precise a fa-vore di un maggiore ordine; anche al fi ne di migliorare la collaborazione con lo stato attraverso il social housing». La terza conclusione, ma non in ordine di importanza, la Bicamerale la riserva alla poca traspa-renza. «Duran-te le sedute», sottolinea il pres idente, « a b b i a m o riscontrato spesso un linguaggio criptico da parte dei

vertici degli enti e chiesto maggiore chiarezza e tra-sparenza. Devo constatare che dopo quasi due anni molti istituti previden-ziali hanno messo i loro bilanci in chiaro e forni-to molte più informazioni

agli iscritti». Ricapitolan-do per la Commissione tre sono gli obiettivi sui quali lavorare per il futuro: mag-

giore prudenza sui mercati fi nanziari, nuovi paletti sugli

investimenti fi nanziari e con-trolli più accurati, più traspa-renza su ciò che accade all’in-

terno delle gestioni. © Riproduzione riservata

L’esposizione delle Casse di previdenza alla crisi dei mercati finanziari

ENTE PATRIMONIO

Titoli diretti Lehman brothers Titoli strutturati

Valore nominale

% su patri-monio

% su patri-monio

Valore nominale

% su patri-monio

% su patri-monio

Totale patrimonio

Totale patrimonio

mobiliare totale mobiliare totale mobiliare

Cassa commercialisti € - - - € 165.625.000 6,96 6,02 € 2.380.914.024 € 2.749.237.024

Cassa forense (7) € 3.000.000 0,09 0,08 € - - - € 3.206.500.000 € 3.691.340.000

Cassa geometri € 1.500.000 0,13 0,07 € - - - € 1.146.000.000 € 1.509.000.000

Cassa notariato (6) € - - - € - - - € 895.010.622 € 1.352.281.401

Cassa ragionieri € - - - € 124.976.000 14,88 6,61 € 839.892.473 € 1.890.711.044

Enasarco (1) Ente naz. ass. prev. agenti e rappresentanti di commercio

€ - - - € 1.418.470.000 50,54 24,36 € 2.806.628.413 € 5.822.947.455

Enpab Ente naz. prev. ass. biologi € - - - € 37.350.000 16,21 16,10 € 230.413.325 € 231.987.578

Enpacl Ente naz. prev. ass. consulenti del lavoro

€ 5.000.000 0,8% - € 53.000.000 9,00 - € 588.888.889 € 588.888.889

Enpaf (2) Ente naz. prev. ass. farmacisti € 5.000.000 0,61 0,49 € 58.765.266 7,2% 5,8% € 819.672.131 € 1.020.408.163

Enpaia Ente naz. prev. ass. addetti e impiegati agricoli

€ 45.000.000 5,51 3,77 € 181.400.000 22,2% 15,2% € 816.696.915 € 1.193.633.952

Enpaia agrotecnici € 200.000 2,28 - € 800.000 9,1% 9,1% € 8.771.930 € 8.771.930

Enpaia periti agrari € 1.000.000 1,66 - € 11.000.000 18,3% 18,3% € 60.240.964 € 60.240.964

Enpam (3) Ente naz. prev. ass. medici € - - - € 150.000.000 3,49% 1,90% € 4.295.088.147 € 7.587.050.000

Enpap Ente naz. prev. assistenza psicologi € 10.000.000 2,57 2,54 € - - - € 389.105.058 € 393.700.787

Enpapi Ente naz. prev. ass. infermieri € - 0 € 12.540.000 9,01 8,95 € 139.178.690 € 140.111.732

Enpav Ente naz. prev. ass. veterinari € 9.068.175 6,44 4,22 € 43.360.000 30,80 20,20 € 140.779.221 € 214.653.465

Epap Ente naz. ass. pluricategoriale € 15.700.000 3,84 3,71 € 122.132.000 29,84 28,87 € 409.289.544 € 423.041.219

Eppi (4) Ente naz. prev. ass. periti industriali € - - - € 65.000.000 15,38 12,60 € 422.600.000 € 516.000.000

Fasc Fondo agenti spedizionieri e corrieri € - - - € 23.512.640 9,72 4,52 € 241.956.502 € 519.799.750

Inarcssa Ente naz. prev. ass. ingegnerie architetti

€ 14.230.000 0,43 0,30 € 581.700.000 18,14 13,67 € 3.206.725.469 € 4.255.303.584

Inpgi Ente naz. prev. giornalisti € - - - € - - - € 712.911.000 € 1.405.809.000

Onaosi (5) Fondazione naz. ass. orfani sanitari italiani

€ 15.000.000 5,63 4,15 € 50.500.000 18,96 14,16 € 266.350.211 € 356.638.418

Totale € 124.698.175 0,52% 0,35% € 3.100.130.906 12,9% 8,6% € 24.023.613.528 € 35.931.556.356

Dati aggiornati al 9 febbraio 2009.

(1) titoli Anthracite per 780 mln garantiti da Lehman brothers

(2) nei titoli diretti Lehman brothers sono compresi 4 mln di € di titoli strutturati emessi da Lehman brothers treasury, società controllata da Lehman brothers holding

(3) titoli per 150 mln di € in cui Lehman brothers è intermediario

(4) titoli Anthracite per 35 mln di € garantiti da Lehman brothers

(5) nei titoli strutturati è presente un’obbligazione Lehman brothers indicizzata Foi per 5 mln di €

(6) titoli indicizzati pari al 3,5% patrimonio totale; il portafoglio ordinario (equity 22%) prevede un’oscillazione intorno al 4-5%

(7) nessun titolo strutturato; il portafoglio ordinario prevede un’oscillazione intorno al 5%

nuovi paletti e controlli sugli enti previdenziali

mangia 125 mlnfra 10 o 15 anni

nvalaaLnlaartsp«rslicp

Lorenzo Nedo Poli (Udc) il

10/2/2010 ha riferito in Bica-merale: la vicen-da Lehman deve

farci pensare che gli sbagli si

pagano fortemen-te e recuperare le perdide è molto diffi cile. La pru-denza, dunque, è d’obbligo al

100%

Giorgio Jannone

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6 Lunedì 2 Agosto 2010 P R I M O P I A N O

Usciremo senza perdita patrimoniale da tutta l’operazione relativa al falli-mento di Lehman Brothers. Parola di Brunetto Boco, presidente Enasarco. L’Ente di previdenza degli agenti di commercio è stato quello più esposto ai venti freddi dalla crisi, con titoli Anthracite per 780 milioni di euro garantiti dalla Banca d’affari ameri-cana. «Dopo il fallimento della Lehman Brothers», ha spiegato Boco durante l’audizione del 14/10/2009 in Bicame-rale, «abbiamo prodotto tutti i dati che riguardano il nostro patrimonio mobiliare al nucleo di valutazione, e abbia-mo svolto approfon-dimenti immediati sulla composizione del nostro attivo, che mi accingo a descri-vere. Abbiamo una determinata percen-tuale di obbligazioni e polizze assicurative di banche e di assicu-razioni italiane per circa 200-250 milioni di euro, che hanno un rendimento medio del 4% e sono prodotti molto sicuri. Abbia-mo fondi immobiliari, tutti gestiti da Sgr italiane, che ci stanno dando gran-di soddisfazioni, quasi tutti orientati su immobili di pregio. L’ultimo immobile che è stato acquisito tramite un fondo immobiliare è la galleria Alberto Sordi, davanti a piazza Chigi, un investimen-to molto interessante, sia per il tipo di immobili, sia per la redditività attesa, che è di circa il 7% all’anno. Abbiamo poi una parte di titoli strutturati ed hedge funds, di cui la prima partita è relativa all’ormai ex titolo Anthra-cite. Si trattava di un’obbligazione strutturata, a capitale garantito, che funzionava attraverso la sottoscrizione di un’obbligazione in cui i danari stan-ziati venivano investiti in sottostanti, nella specie in hedge funds, e il capitale era garantito dalla Lehman Brothers. Ovviamente tale garanzia è venuta meno col fallimento della banca stessa. Dal giorno successivo a tale fallimento, la fondazione si è adoperata in primo luogo, per essere sicura e garantita, per accertare che non ci fossero trappole nei documenti e che il titolo non ve-nisse attratto dal fallimento della Le-hman Brothers, il che non è stato, e in secondo luogo per far sì di ottenere una garanzia nuova da parte di un altro istituto di credito.Abbiamo fatto predisporre da una primaria società di revisione es terna q u e l l o che ab-b i a m o chiamato il Libro bianco di Anthraci-te, cioè un documento

che spiega passo per passo, dal 15 settembre del 2008 fino a oggi, tutti i passaggi compiuti dalla fondazione per portare al sicuro i danari conte-nuti in Anthracite e per sostituire la garanzia sull’obbligazione da quella della Lehman Brothers a quella nuova offerta da due banche internazionali, nella specie Hsbc per il 60% e Credit Suisse per il restante 40%. I sottostan-ti, nel periodo della crisi, sono scesi a loro volta e hanno perso di valore. Si è trattato, infatti, dell’unico periodo della storia della finanza degli ultimi

cinquanta, o anche ottant’anni, in cui era tutto correlato: l’unica vera forza degli hedge funds, il loro non essere correlati con i mer-cati, è venuta meno perché in quel pe-riodo scendeva tut-to. Anche i nostri fondi hanno dunque perso di valore.Con coraggio ab-biamo conservato i migliori, senza chie-

dere di uscire nel momento in cui usci-vano tutti; nel 2009 il mercato si è ri-preso moltissimo, e così anche i nostri sottostanti. Siamo dunque in un buon recupero del loro valore. La garanzia ci è stata riassegnata completamente e abbiamo esaminato molto approfon-ditamente il titolo con la nostra socie-tà di revisione. Ne abbiamo una nuova quest’anno, il che è stato un vantaggio, in quanto scadeva il mandato di sei anni che avevamo avuto con Recon-ta; abbiamo tenuto una gara europea, che è stata vinta da Kpmg. È il primo anno che revisionano in casa, in mezzo alla crisi finanziaria, e hanno usato i piedi di piombo e le molle prima di concederci la certificazione. Hanno voluto fare una sessione dedicata proprio ad Anthracite, certificandoci che non ci sono state perdite durevoli di valore sul titolo, sia per il recupe-ro della garanzia, sia per il fatto che tutti i sottostanti hanno cominciato a riprendersi e stanno dando buone performance. Confidiamo, quindi, che il titolo ci dia soddisfazioni in futuro. Noi usciamo senza perdita patrimo-niale da tutta l’operazione – lo pos-siamo dimostrare e forniremo tutta la documentazione – relativa al fal-limento di Lehman Brothers, perché col commissariamento abbiamo prose-guito la ristrutturazione già iniziata di tutte le note. Non abbiamo evitato di porci il problema, dopo il fallimento.

Tali note vanno valutate nel medio e lungo periodo; se le si valuta in un momento di crisi, ne conseguono valutazioni di un certo tipo.Nel momento in cui la ripresa sarà consistente e i rendimenti torne-ranno a un certo livello, l’obiettivo

della fondazione è uscire da tali note e riproporzionare il livello dei nostri investimenti, a prescindere dalle li-

nee di indirizzo che il Parlamento o i ministeri adotteranno. Si tratta di

un’indicazione che già abbiamo e, nel momento opportu-

no, proprio per as-sicurare alla fon-dazione che non ci siano perdite patrimoniali, opereremo in questa dire-zione».

AGENTI DI COMMERCIO

Enasarco esposta per 780 mlnLehman sfiora Inarcassa. Il peso dei titoli tossici è solo per uno 0,4% sul totale del patrimonio mobiliare, che scende allo 0,3% sul totale. Fra gli enti che hanno avuto dei titoli diretti, l’ente degli architetti e degli ingegne-ri è quello con la minore esposizione. «Avevamo 13 milioni e 800 mila euro (la tabella redatta dal ministero del lavoro e inviata alla com-missione Bicamera-le di controllo per le audizioni, però, indi-ca un importo pari a 14.230 mila euro, ndr) in Lehman Brothers, che avevamo già co-minciato a svalutare, per la verità, nel 2007 e che abbiamo svalu-tato interamente nel 2008. Nell’ambito del-la nostra diversifica-zione», ha spiegato la presidente Paola Muratorio nel corso dell’audizione del 31 marzo 2010, «il peso di Lehman Brothers era davve-ro molto contenuto, ammontando a meno dello 0,4 per cento del nostro patrimonio; anche in questo siamo in linea con le evidenze dei fondi comple-mentari, anzi, al di sotto della media in allora presente. Avevamo effettua-to tale acquisto nel 2005, dopodiché non avevamo mai acquistato ulteriori

titoli; occorre anche precisare che si trattava di titoli obbligazionari, oggi interamente svalutati. Il rendimento medio del periodo lordo a mercato dal 2000 al 2009, compreso delle minu-svalenze della minor rendita negati-va avuta, quella del 2008, è stato del

4,4% di periodo sul lungo periodo, no-nostante ci sia stata anche la bolla dei tecnologici del 2001 e 2002. Proprio con il bilancio del 2008 ab-biamo iniziato a in-serire i dati pubblici sul nostro sito. Potrà sembrare strano, ma era l’anno più critico e ho voluto fortemen-te che tutti i nostri associati avessero a disposizione i nostri dati, perché ritene-vamo di non avere nulla da nascondere

e che, anzi, ciò fosse garanzia della trasparenza sempre necessaria nei rapporti con gli associati.Da allora, naturalmente, abbiamo inserito tutti i bilanci, compresi an-che i preventivi, in modo che i nostri associati si rendano conto che, se ab-biamo aumentato i contributi, non è certamente per chiudere buchi, ma semplicemente per pensare a un fu-turo previdenziale».

ARCHITETTI E INGEGNERI

Inarcassa per 13.800 mln

Ad Enpaia, l’ente di previdenza degli addetti e impiegati agricoli, dei periti agrari e degli agrotecnici guidato da Carlo Siciliani, il primato della mag-giore quantità di titoli Lehman Bro-thers acquisiti. A mettere il luce que-sta circostanza è stato il presidente della Bicamerale di controllo Giorgio Jannone nel corso dell’audizione del 14 aprile 2010. Che ha sottolineato: «Voi avete addirittura il record delle acquisizioni in quanto dei 124 milioni di euro di titoli Lehman Bro-thers acquisiti da tut-te le casse voi ne avete circa 46, una cifra vera-mente importante. Pe-raltro, il valore nomi-nale è davvero elevato. Che cosa è successo ? In quale occasione era-no stati acquisiti questi titoli?» «Voglio ricorda-re», ha detto Gabriele Mori, direttore genera-le dell’Ente, «che i titoli della Lehman Brothers avevano il rating A3, più dello Stato italiano. Pertanto, mi ha sempre fortemente sorpreso il pol-verone sollevato rispetto ai titoli Leh-man Brothers. Abbiamo fatto un inve-stimento di 45 milioni di euro, perché si trattava di titoli senior, con capitale garantito e con un rendimento che si aggirava sostanzialmente intorno al 6,57%. Inoltre, si trattava di titoli non strutturati, ma legati al discorso dell’imposizione fiscale dei vari Stati americani, che obiettivamente dava

ragione a chi faceva gli investimenti. Tant’è vero che in tre anni abbiamo avuto una redditività notevolissima. Il fallimento della Lehman Brothers non è dovuto assolutamente a diffi-coltà che si potevano verificare sul mercato. Non a caso, la Banca d’Italia ha nel proprio fondo azioni Lehman Brothers. Questi i titoli avevano un rating A3, mentre lo Stato italiano ha un rating A2. Quindi, obiettiva-

mente abbiamo fatto un investimento che sembrava, in quel mo-mento, profondamen-te conveniente per l’amministrazione. È successo quello che è successo e noi abbiamo fatto fronte alla perdi-ta di 35 milioni di euro, perché abbiamo ridot-to del 70% il valore del titolo, che è quello che oggi il mercato valuta. Abbiamo fatto fronte alla perdita con i fon-di di riserva, quindi il bilancio dell’ente non

ne ha assolutamente risentito. Voglio ricordare, peraltro, che abbiamo fatto direttamente con la Lehman Brothers la sottoscrizione delle obbligazioni, senza intermediari e senza ricorrere a fondi o veicoli che hanno contrad-distinto questo tipo di operazioni. La nostra è stata un’operazione traspa-rente che, purtroppo ha avuto un esito negativo al quale, lo ripeto, abbiamo fatto fronte con le riserve che accan-toniamo ogni anno».

ADDETTI E IMPIEGATI AGRICOLI

Enpaia per 45 mln

o sicuri.Abbia-

coel’dilccprtfopCbm

dere di uscire nel m

Il presidende Boco: dal giorno successivo al

fallimento di Lehman, la fondazione Enasarco si è attivata per recupe-rare i capitali garantiti dalla Banca d’affari.

A seguito della ristrut-turazione dei titoli la

Fondazione non subirà perdite

Brunetto Boco

Paola Muratorio

Carlo Siciliani

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7Lunedì 2 Agosto 2010Lunedì 2 AgP R I M O P I A N O

A un giorno dalla bufera. Scadeva il 16 settembre 2008 un titolo Lehman da 10 milioni nel portafoglio dell’Ente di previdenza pluicategoriale dei dottori agronomi, dottori forestali, chimici, ge-ologi e attuari. Ovvero un giorno pri-ma del fallimento della banca d’affari. Nel panorama degli effetti della crisi c’è anche qualche curiosa circostanza come quella raccontata dal presidente dell’ente Arcangelo Pirrello durante l’audizione del 21 aprile 2010. «Ri-guardo alle perdite», ha spiegato, «un esempio concreto può essere un titolo Lehman Brothers che scadeva il 16 settembre del 2008, mentre – lo ricordo a tutti – il 15 settem-bre del 2008 la stessa banca falliva. Quel titolo è già scaduto e, quindi, è esigibile; non abbiamo potuto esigerlo per l’acca-duto. Abbiamo subi-to iniziato un’azione legale nei confronti della Lehman, sia con il procedimento olandese sia con quello statunitense, perché il titolo era stato sottoscritto con la Lehman Brothers Treasury, che è olandese, ma era stato garan-tito dalla Lehman Brothers Holdings che, come sapete, è statunitense. Noi abbiamo sempre seguito quel titolo, affidandoci a una società internazio-nale di avvocati, la Lovells, e abbiamo anche cercato di fare un’azione collet-tiva; tuttavia, in seguito alle risposte negative o, comunque, non del tutto positive che abbiamo ricevuto da par-te di altri, abbiamo deciso di iniziare da soli questa azione, che nel frattem-po sta proseguendo. Si ritiene che nel prossimo futuro ci potrebbero essere già le prime udienze per valutare come procedere; intanto, però, pos-siamo affermare con una certa soddi-sfazione che probabilmente abbiamo agito bene non liquidando ab initio quei titoli, poiché allora avevano un valore del 15%, mentre adesso sem-bra, in base alle ultime informazioni ricevute, che siano intorno al 27-30%. Queste notizie ci confortano sul fatto che, finora, ci siamo comportati bene rispetto ai titoli Lehman Brothers. Non si trattava di investimenti a ri-schio, infatti erano investimenti del comparto monetario, a capitale garan-tito. Purtroppo, però, quando il garan-te fallisce è chiaro che ci si trova di fronte a situazioni di questo tipo, che attualmente sono presso-ché normali (si pensi appunto ai casi di Goldman Sachs e di Merrill LYnch), mentre appena due anni fa era davvero diffici-le immaginarle. Bisogna, però, sempre fare tesoro di quanto è accaduto. Per ciò che riguarda, invece, le perdite che ci sono state il titolo scaduto il 16 settembre era di 10.700.000 euro ed è esigibile. Avevamo anche un altro titolo di 5 milioni di euro, che sommato al precedente ci fa arrivare alla cifra di 15.700.000 euro, il quale, però, non è ancora scaduto. Anche il recupero di questo titolo, naturalmente, è com-preso nell’azione legale in corso. Inoltre, essendo noi degli investi-tori istituzionali,

abbiamo una certa precedenza rispet-to ad altri creditori, quantomenorispetto alla solubilità di questo titolo. Sempre per ciò che riguarda le per-dite, riteniamo innanzitutto di aver agito con grande trasparenza. L’anno scorso abbiamo esposto tutti i titoli nel bilancio al loro valore reale, benché la legge – come sapete – ci dava la possibilità di esporre i titoli al valore della fine del 2007. Per questa ragio-ne abbiamo registrato una perdita del meno 11%, escludendo Lehman Bro-thers, e del meno 15% comprendendo

questi stessi titoli. Si è trattato di una perdita veramente notevole, dovuta, naturalmente, alla crisi finanziaria; infatti noi avevamo sempre registrato risultati positivi in tutti i bilanci ed avanzi di ammini-strazione piuttosto importanti.Grazie a ciò aveva-mo anche accumula-to delle buone riser-

ve, che ci sono servite per fronteggiare queste evenienze. Per fortuna, la per-dita non è stata tale da incidere sulla operatività della Cassa, quindi adesso si tratta soltanto di recuperarla. Vor-rei ribadire che abbiamo pensato che non si trattasse soltanto di recuperare le perdite, ma anche di immaginare, inventare e progettare un nuovo siste-ma di investimenti tale da metterci in futuro al riparo, quantomeno, da questi nuovi pericoli, che ora cono-sciamo. Per ciò che riguarda la que-stione del patrimonio, vi informo che esso ammonta a circa 415 milioni di euro. Innanzitutto, vi comunico l’asset allocation strategico. Per sgombrare il campo dall’impressione che inve-stiamo in azionario – che ovviamente è presente (dal momento che non po-trebbe non esserci), ma che è solo una minima parte – preciso che l’azionario massimo è del 20%. Vi sono poi un bi-lanciato flessibile del 20%, un obbliga-zionario del 30% e un compartimento protetto, o monetario, del 30 per cen-to. Rispetto all’attuale distribuzione del patrimonio, abbiamo un totale in obbligazioni a gestione diretta di 118.097.000 euro, liquidità e monetari per 117.943.000 euro, titoli di Stato per 95.270.000 euro, obbligazioni cor-

porate per 45.104.000 euro, e azioni e mer-

cato alternativo per 48.123.000 e u r o , p e r un totale di 424.539.217

euro di ca-pitale in-vestito».

AGRONOMI, FORESTALI, CHIMICI, GEOLOGI, ATTUARI

Epap per 15.700 mlnLa percentuale dei titoli tossici utiliz-zata dalla Fondazione Onaosi è fra le più alte: il 5,63%. Solo l’Enpav supera il 6%. In merito ai 15 milioni di titoli direttamente legati alla Lehman, ha spiegato il presidente Aristide Paci du-rante l’audizione del 10 febbraio 2010, «è in corso una vertenza con la banca attraverso la quale li abbiamo ac-quistati». Nello specifico l’ente ha due obbligazio-ni. «Una di esse», ha ag-giunto Graziano Conti del cda, «era in scaden-za quindici giorni dopo il default di Lehman. La banca, fino alla mat-tina del default, aveva un rating significativo. Erano obbligazioni che avevamo già trovato in portafoglio, a scadenza nell’ottobre del 2009. Il default è avvenuto il 15 settembre. Il con-tenzioso riguarda l’obbligazione da 10 milioni di euro nominali che ci venne proposta da Fineco Bank, del gruppo Unicredito. Parliamo di un titolo senior molto semplice, indicizzato al tasso di interesse più uno spread. Alla base del contenzioso c’è anche il fatto che ci venne proposto nel 2008, quindi alcuni mesi prima del default e, sulla base de-gli approfondimenti poi sviluppati, pro-babilmente c’erano degli elementi tali

per poter indicare alla fondazione altri investimenti di emittenti con un profilo di rischio più basso o, comunque, con meno problematiche intrinseche alla loro gestione rispetto a Lehman Bro-thers, che poi invece sottoscrivemmo. Sull’altra obbligazione, il ragionamen-

to è completamente diverso. Essa venne acquistata nel 2004, in un periodo «non sospet-to» rispetto al default, e ci stavamo avvici-nando alla scadenza. Si trattava, peraltro, sempre di un titolo senior, obbligazione indicizzata all’inflazio-ne italiana, con delle cedole garantite mi-nime più l’inflazione. Contemporaneamente a questo contenzioso la fondazione ha valutato di iscriversi al passivo della procedura falli-

mentare della Lehman Brothers per il tramite delle due banche depositarie. Pertanto avendo stimato un valore minimo del 10 per cento del nominale, dalle notizie che abbiamo sull’iter di li-quidazione degli asset di Lehman, sem-brerebbe che vi sia un valore che, data la qualità del nostro credito, potrebbe anche portare a un recupero forse su-periore al 10% che prudenzialmente abbiamo stimato a bilancio».

ORFANI DEI SANITARI

Onaosi per 15 mln

Un passato con azioni Lehman Brothers per 9 milioni per l’Enpav, l’ente di previdenza dei veterinari presieduta da Gianni Mancuso. E un futuro senza titoli tossici. Ac-cogliendo il monito del presidente della Bicamerale, il direttore gene-rale della Cassa Giovanna Lamarca nel corso dell’audizione del 3 marzo 2010, ha infatti spiegato che «nel 2009 abbiamo adottato una stra-tegia di investimenti radicalmente diversa. Come abbiamo ripor-tato nell’elenco, gli investimenti hanno riguardato più che altro Btp, polizze as-sicurative e prodot-ti molto più stabili. Vorrei precisare, per quanto riguarda la Lehman Brothers, che effettivamente ciò che è accaduto era imprevedibile. Fortunatamente, noi non avevamo prodotti direttamente emessi dalla Lehman Brothers, quindi il fallimento della banca ha avuto un effetto soltanto riflesso sulle casse dell’ente». Ma come sono arrivati nel portafoglio dell’Enpav questi titoli? «A noi sono arrivati in portafoglio in quanto rappresentavano una garanzia sottostante a un prodotto strutturato che era emesso, nel caso specifico, da Credit Suisse. Natural-mente l’acquisto già era stato pro-grammato: una parte era stata ac-

quistata l’anno prima, l’altra parte effettivamente era stata acquistata a metà dell’anno in cui poi si è veri-ficata la crisi. Purtroppo, la Lehman Brothers e tutte le banche che rap-presentavano la garanzia sottostan-te erano classificate nel rating con la classica tripla «A», che significava la massima garanzia». Quanto alla pos-sibilità di instaurare un contenzioso con Credit Suisse, come suggerito

dal presidente della Bicamerale Jannone, Lamarca ha spiegato che «il contratto con la Credit Suisse era chiaro. Si sono veri-ficate condizioni che erano chiaramente stabilite nel contrat-to. Quindi, il capitale non è stato perso, ma si è dovuta rivedere tutta la struttura del prodotto, per far sì che, pur mantenendo il capitale, lo stes-so potesse dare un rendimento nel tem-

po. È stata questa la strategia che abbiamo adottato con Credit Suis-se. Quindi, abbiamo prolungato la durata dell’investimento al fine di recuperare il capitale. Questo in-vestimento, nello specifico, ci darà – secondo le nuove condizioni che abbiamo stabilito con Credit Suisse alla fine del 2008 – un rendimento stabilito nella percentuale del 2,5%. Si tratta, comunque, di un capitale che dà reddito, seppure contenuto».

VETERINARI

Enpav per 9 mln

o statunitense,

qSpnncisriasiGmt

ve, che ci sono serv

Il presidente Pirrello: prima del crack della Banca americana ave-vamo accumulato delle

buone riserve che si sono servite per fronteg-giare queste evenienze. Per fortuna la perdita

non è stata tale da incidere sull’operatività

della cassa

Arcangelo Pirrello

Aristide Paci

Gianni Mancuso

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8 Lunedì 2 Agosto 2010 P R I M O P I A N O

Il segretario generale del ministero del lavoro fa il punto su tutte le questioni aperte con le Casse

Gestioni previdenziali trasparentiVerbaro: politica sugli investimenti in chiaro per gli iscritti

DI IGNAZIO MARINO

Autonomia privata ma con finalità pubblica. Dun-que ai ministeri vigilan-ti, lavoro ed economia, la

missione di un monitoraggio più attento sulla gestione del patri-monio complessivo delle casse di previdenza dei professionisti. Che, lo ricordiamo, ammonta a oltre 35 miliardi di euro. Rispar-mi previdenziali da tutelare in tutti i modi perché necessari agli enti per mantenere la promessa della pensione ai professionisti. Ecco perché, a distanza di quindi-ci anni dalla privatizzazione de-gli enti, oggi Francesco Verbaro, segretario generale del ministero del lavoro, parla di nuovo percor-so - iniziato qualche mese fa su diverse questioni - di confronto fra l’autorità chiamata a vigilare e le gestioni previdenziali chia-mate a rispettare la promessa della pensione. Un cammino che gradualmente dovrà portare gli istituti a gestioni sempre più effi-cienti in modo da contenere i costi e a investimenti diversificati per esporre i patrimoni a pochi rischi. In questa intervista, Verbaro fa il punto su tutte le questioni aperte con il mondo delle casse.

Domanda. Dottor Verbaro, anche le casse stanno pagando il prezzo della crisi fi nanziaria, visto la loro esposizione (per almeno il 70% del patrimonio complessivo) su investimen-ti mobiliari. È una situazione che preoccupa il ministero del lavoro?

Risposta. In generale, l’espo-sizione patrimoniale delle Casse non ha riguardato, se non in ma-niera assolutamente marginale, asset di investimento ad alto ri-schio, come evidenziato in sede di indagine conoscitiva sulla situa-zione economico-fi nanziaria delle casse privatizzate, anche in rela-zione alla crisi dei mercati inter-nazionali, svolta dalla Commis-sione parlamentare di controllo sull’attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previden-za e assistenza sociale. Comun-que, sempre per la necessità di assicurare gli obiettivi primari di garanzia della sostenibilità fi nanziaria e di diversifi cazione del rischio, si sta rafforzando il sistema di monitoraggio sui pa-trimoni e sugli investimenti, ma ovviamente serviranno un poten-ziamento dei controlli interni e sistemi trasparenti di conoscen-za per gli iscritti.

Domanda. La Manovra econo-mica è passata fra i malumori delle Casse di previdenza. Che vedono minacciata la loro au-tonomia a seguito della previ-sione di dover avere un’autoriz-zazione preventiva da parte dei ministeri vigilanti sugli acquisti e le vendite del patrimonio im-mobiliare. Cosa ne pensa?

Risposta. La manovra fi nan-ziaria rifl ette il delicato momen-to storico che stiamo vivendo

dal punto di vista finanziario ed economico, a livello europeo e internazionale. Siamo in un contesto in cui occorre rivedere il peso e il ruolo delle risorse pubbliche. Detto questo, la ma-novra è stata corretta su molti aspetti che avrebbero certamente infl uito sull’autonomia organiz-zativa e gestionale delle casse privatizzate. Rimane una dispo-sizione auspicata dal ministero dell’economia e delle fi nanze per monitorare l’impatto delle ope-razioni di acquisto e vendita di immobili sui saldi strutturali di fi nanza pubblica. Il meccanismo non potrà essere certo quello di un’autorizzazione preventiva e sul merito su ogni singolo im-mobile, ma su piani complessivi. Su questo si attende comunque la proposta del ministero dell’eco-nomia. Resta ferma comunque l’attenzione delle amministrazio-ni vigilanti sui costi di gestione e di funzionamento nell’ambito della verifi ca dei bilanci.

Sussiste comunque un interes-se primario da parte del Governo a una attenta vigilanza comples-siva delle gestioni delle Casse private: accanto ai mai discussi principi di autonomia introdotti con il decreto legislativo 509/1994 è responsabilità dei ministeri vigilanti monitorare costante-mente l’andamento delle gestio-ni anche perchè va ricordato che non ci possono essere interventi di sostegno a carico della fi scali-tà generale. Tali considerazioni legano coerentemente gli ultimi interventi con quanto proposto dai precedenti governi.

Domanda. A proposito di immobili, diversi comitati di inqui-lini delle Casse (il riferimento è soprattutto per l’ente dei ragionieri) sono preoccupati della dismissione delle abitazioni residen-ziali a prezzo di mercato, comunque inaccessibili per loro. Il controllo sulle ven-dite voluto dalla mano-vra è collegato a questa preoccupazione?

Risposta. La norma volu-ta dal Dipartimento della Ragioneria non sembra prevedere un con-trollo di dettaglio, ma una verifica sui saldi, che cer-tamente porrà attenzione alla migliore valoriz-zazione del patri-monio immobiliare, non dimenticando la funzione sociale che questo ha svolto e che in una socie-tà che invecchia dovrà svolgere; in ogni caso, gli attuali inquilini delle Casse non sa-

ranno «discriminati» nelle scelte che adotteranno le singoli gestio-ni in caso di alienazione dei loro immobili.

Domanda. La Manovra ha ri-aperto il problema dell’elenco Istat all’interno del quale gli enti dei professionisti sono considerati pubbliche ammini-strazioni. Vede una soluzione a breve termine per questa situa-zione?

R i s p o s t a . L’elenco Istat viene richia-mato, f orse non sempre in maniera appro-priata, per una serie di disposi-zioni di diverso genere (assun-zioni, consu-lenze, costi di funzionamento in generale) che poi non hanno trovato applicazione con il maxiemendamento alle cas-se previdenziali. L’elenco Istat individua le amministrazioni che hanno una rilevanza ai fi ni dei saldi strutturali di fi nanza pubblica e dal punto di vista del sistema europeo di contabilità. Una valutazione sulla possibile espunzione delle casse dal citato elenco dovrà essere fatta insieme al Ministero dell’economia anche per il rilievo che questo ha alla luce del Sec 95 e del Regolamento (Ce) n. 479/2009. Intanto occorre porre attenzione a che il rinvio generale a quell’elenco fatto dal-la recente normativa sottopon-

ga inutilmente le casse a misure su singole

voci di spesa, che non ha senso applicare alle Casse.

D o m a n -da. A inizio anno sono stati avviati

diversi tavoli di confronto fra ministero

del lavoro

e casse di previdenza. Possono dirsi conclusi a seguito dell’ap-provazione delle riforme pro-poste dalle casse e ferme da diversi mesi? O ci sono altri versanti ancora aperti?

Risposta. Il metodo inaugu-rato dal ministro Sacconi del tavolo di lavoro ha dato diversi risultati su temi complessi come la redazione dei bilanci tecnici e ha portato all’approvazione di

diverse rifor-me incagliate. Ovviamente diversi sono i temi aperti che rendono utile proseguire con quel metodo di lavoro: la realizzazione dell ’estratto conto unifi cato, la cooperazione sul contrasto al l ’evasione contributiva,

sulla classificazione dei patri-moni immobiliari, sui sistemi di tutela e trasparenza per gli iscritti attraverso codici di auto-disciplina in materia di investi-menti e gestione dei patrimoni con attenzione anche alle scelte di diversifi cazione del rischio e, ove necessario, al rafforzamento delle riserve tecniche. Un metodo fortemente apprezzato dal siste-ma delle Casse.

Domanda. Per blindare me-glio la loro sostenibilità nel lungo periodo, cosa dovrebbero ancora fare le casse?

Risposta. Il tema della soste-nibilità finanziaria è centrale nell’attuale discussione politica ed economica sia con riferimento agli stessi Stati sovrani sia con ri-ferimento alle singole istituzioni fi nanziarie. Per le Casse private il percorso tracciato fi nora dal le-gislatore e dalle circolari del mi-nistero del lavoro e delle politiche sociali d’intesa con il ministero dell’economia è, ritengo, chia-ro. Dovrà essere data massima cura alla trasparenza dei bilanci e attenzione ai costi complessi-vi di gestione, continuare sulla strada della ricerca della qualità

e della diversificazio-ne del rischio negli

investimenti, svi-luppare forme di

armonizzazio-ne graduale

delle gestio-ni verso un equilibro finanzia-

rio costante, ricerca di soluzioni di rafforzamento delle riserve tecniche, ricerca delle soluzioni di integrazione tra le diverse Casse. In sede di compilazione dei bilanci tecnici le Casse devo-no già oggi elaborare proiezioni di lungo e lunghissimo periodo. La stabilità di tali proiezioni non può che trarre benefi cio da gestioni, come abbiamo appena detto, op-portunamente attente alla diver-sifi cazione degli investimenti ed alla valutazione dei rischi, senza dimenticare una altrettanto op-portuna attenzione al conteni-mento dei costi di gestione.

Domanda. Come fare per av-vicinare le prestazioni (poco adeguate) erogate dalle Casse di nuova generazione a quelle (più generose) pagate dagli enti di vecchia generazione?

Risposta. Le riforme avviate dalle singole Casse, in parti-colare in sede di analisi dei bi-lanci tecnici, stanno puntando a recuperare i forti differenziali sull’adeguatezza che sono presen-ti nelle casse attraverso l’utilizzo del contributo integrativo e sog-gettivo che tutte le casse stanno aumentando. Ovviamente occor-re tenere conto degli andamenti demografico-professionali. La previdenza non può essere vista in maniera scissa dal mercato del lavoro dei professionisti e da una visione integrata di welfare. Il decreto legislativo 103 del 1996 ha adottato per le Casse di nuova istituzione il metodo contributivo per il calcolo del trattamento pen-sionistico ai propri iscritti. Tale scelta, se da un lato può avere ta-luni rifl essi positivi in materia di equilibrio delle gestioni, comporta peraltro un calcolo delle rendite da liquidare che può essere meno favorevole. Va comunque ricorda-to come la misura percentuale dei contributi medi pagati dai profes-sionisti iscritti alle Casse di cui al dlgs 103 si attesti su valori deci-samente contenuti. Ovviamente, corrette politiche di investimento da parte delle Casse e una poli-tica di graduale adeguamento della misura percentuale dei contributi soggettivi dovuti (che, va ricordato, sono deducibili) possono incidere positivamente sull’adeguatezza delle prestazio-ni pensionistiche future.

Domanda. Sugli over 65 che hanno smesso di versare dopo il pensionamento Mastrapasqua (Inps) ha annunciato recente-mente che sarà data la possibi-lità alle Casse di recuperare il tutto. Si aspetta solo la diret-tiva del ministero del lavoro. Puoi dire qualcosa sui tempi?

Risposta. Stiamo lavorando con il ministero dell’economia e l’Inps a una soluzione tecnica per far fronte al vuoto normati-vo che è emerso sui versamenti degli over 65. Alla ripresa verrà indicato il percorso amministra-tivo da percorrere attraverso una conferenza dei servizi.

© Riproduzione riservata

dmOdterpqdrdclasac

È ormai vicina la so-luzione al vuoto nor-mativo che è emerso

sui mancati versamenti dei contributi da parte dei professionisti over 65. Alla ripresa verrà indicato il percorso

amministrativo da per-correre attraverso una conferenza dei servizi

Francesco Verbaro

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9Lunedì 2 Agosto 2010Lunedì 2 AgP R I M O P I A N O

LA MANOVRA CORRETTIVA/Le novità sul transfer pricing e le sanzioni amministrative

Premiate le imprese cooperanti Documentare la conformità prezzi-valore non è obbligatorio

Pagina a cura DI ALDO CASTOLDI

E ANDREA FERRARIO*

L’idonea documentazio-ne del transfer pricing evita le sanzioni, ma non è obbligatoria. At-

traverso l’art. 26 della manovra correttiva (dl 31 maggio 2010, n. 78, convertito nella legge n. 122 del 2010, pubblicata nel supple-mento ordinario 174/L alla Gu n. 176 del 30 luglio), rubricato «Ade-guamento alle direttive Ocse in materia di documentazione dei prezzi di trasferimento», il go-verno ha introdotto nel nostro ordinamento fi scale, per la pri-ma volta, una specifi ca disciplina della documentazione dei prezzi di trasferimento infragruppo, che riguarda tutti i contribuenti che effettuano transazioni intra-gruppo transfrontaliere, senza distinzione quanto a forma giu-ridica, dimensioni e/o valore del-le operazioni poste in essere con parti correlate estere. Le nuove norme offrono «protezione» dal-le sanzioni amministrative alle imprese che consegneranno do-cumentazione «idonea a consen-tire il riscontro della conformità al valore normale dei prezzi di trasferimento praticati».

È importante chiarire che tale provvedimento non introduce un «obbligo» di documentazione, bensì un incentivo a dotarsene, attraverso l’eliminazione delle sanzioni amministrative per le imprese che, in caso di accerta-mento di un maggior imponibile a seguito di una violazione dell’art. 110, comma 7 del Tuir, avranno preventivamente dimostrato di voler cooperare con l’ammini-strazione fi nanziaria in tema di determinazione del valore nor-male delle proprie transazioni

infragruppo, consegnando un’«idonea» do-cumentazione. La defi nizione dei contenuti e della forma di quest’ultima è stata affidata a un apposito provvedimen-to del direttore dell’Agenzia delle entrate, da emanare entro 60 gg. dal la con-versione in legge del dl.

Tuttavia, la consegna della do-cumentazione in caso di verifi ca è condizione necessaria, ma non sufficiente, per evitare le san-zioni. Infatti, a essa si aggiun-ge quella dell’invio preventivo all’amministrazione fi nanziaria, secondo modalità e termini che dovranno anch’essi essere indi-cati dal citato provvedimento, di un’apposita «comunicazione», con cui dichiarare di essere in posses-so della documentazione.

Tale comunicazione potrà es-sere resa anche con riferimento agli anni pregressi, ma non oltre 90 gg. dalla pubblicazione del provvedimento, concedendo alle imprese multinazionali la possi-

bilità di evitare sanzioni anche per il passato, a condizione, na-turalmente di essere in possesso della documentazione idonea. A questo riguardo, un termine tanto stretto ha sollevato molte perplessità tra imprese e consu-lenti, considerato che non sarà evidentemente possibile verifi -care l’ottemperanza della docu-mentazione (e al limite integrar-la a questo scopo) ai requisiti stabiliti dall’Agenzia, fi no a che gli stessi non saranno pubblicati. È facile immaginare, con soli 90 giorni di tempo a disposizione, le diffi coltà cui andranno incontro le imprese, specialmente quelle di più ridotte dimensioni, solita-

mente prive, al loro interno, delle risorse specialistiche necessarie, per cogliere questa signifi cativa opportunità.

Ciononostante, l’esplicito rife-rimento alle direttive emanate dall’Ocse in materia di transfer pricing contenuto nella rubrica dell’art. 26 e quello al «Code of conduct on transfer pricing docu-mentation for associated enter-prises in the European Union (approvato dal Consiglio della Ue il 27/6/2006), di cui alla relazione parlamentare al ddl di conversio-ne del dl, offre ai contribuenti la possibilità di «giocare d’anticipo», iniziando fi n d’ora a predisporre quello che, con ogni probabilità, costituirà comunque il nucleo principale della documentazio-ne richiesta.

D’altra parte, per comprende-re appieno l’opportunità offerta dalle nuove norme, basti pensa-re che non esiste, attualmente, nel nostro ordinamento, alcuna disposizione che offra «protezio-ne» dall’irrogazione delle san-zioni amministrative in caso di accertamento di una violazione fi scale.

Al riguardo, appare una svi-sta dell’estensore dell’art. 26, il riferimento al solo art. 1 del dlgs n. 471/97, che riguarda le «Vio-lazioni relative alla dichiarazio-ne delle imposte dirette» ai fi ni Ires, escludendo l’art. 32 del dlgs 446/97, che stabilisce le sanzioni per le analoghe «Violazioni relati-ve alla dichiarazione» ai fi ni Irap, dato che l’attuale formulazione della norma non consentirebbe la cancellazione delle sanzioni per violazioni relative alla dichiara-zione Irap. Una tale disparità di trattamento appare del tutto illo-gica e avrebbe potuto essere elimi-nata in sede di conversione del dl che invece, essendo stata posta la questione di fi ducia sul testo licen-ziato dal senato, è stato approvato dalla camera senza emendamenti. Da ultimo, è utile osservare che, benché nulla si dica in merito alla possibilità per i contribuenti «virtuosi» di ottenere protezione anche dalle sanzioni penali, qualo-ra le dimensioni della rettifi ca ne integrassero le condizioni, sarebbe iniquo ignorare l’atteggiamento «cooperativo» messo in atto dal contribuente che abbia predispo-sto una documentazione «idonea» a consentire all’Uffi cio competente la propria attività di accertamento e che, di conseguenza, non potreb-be certo essere accusato di «aver agito al fi ne di evadere le imposte sui redditi».

* STS - Deloitte© Riproduzione riservata

Non è stato approvato dal parlamento l’emendamento all’art. 26 del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, che avrebbe dovuto estendere da 90 giorni a 12 mesi il termine per la presentazione, da parte della vasta platea dei contribuenti interessati, della comunicazione relativa alla disponibilità di «idonea» documentazione a supporto del valore normale dei prezzi di trasfe-rimento praticati in periodi d’imposta anteriori a quello di entrata in vigore delle nuove disposizioni in materia, per-mettendo ai contribuenti di adeguarsi a esse in tempi ragionevoli. Il disegno di legge di conversione ha in-fatti concluso il suo iter di approvazione alla camera, con il voto sulla questione di fi ducia al governo, senza emendamen-ti e articoli aggiuntivi rispetto al testo approvato al senato. L’unica correzione all’art. 26, apportata in sede di approva-zione da parte del senato del ddl di con-versione, riguarda una puntualizzazione lessicale del tutto ininfl uente in termi-ni di ricadute operative: la sostituzione delle parole «del decreto legge» con le parole «del presente decreto legge» nel

secondo periodo del secondo comma dell’art. 26. I contribuenti potenzialmen-te interessati dalla norma, e cioè tutti i soggetti italiani che realizzano transazioni infragruppo con parti corre-late residenti all’estero, do-vranno pertanto confrontar-si con tempi estremamente ristretti per adeguarsi alle disposizioni dell’emanando provvedimento del direttore

dell’Agenzia delle entrate, che fi sserà le regole in materia di documentazione dei prezzi di trasferimento da rispettare al fi ne di poter benefi ciare del nuovo regi-me che prevede la non applicazione delle sanzioni amministrative in caso di retti-fi ca dei prezzi di trasferimento da parte del fi sco, almeno per quanto riguarda le transazioni infragruppo poste in essere in esercizi passati tuttora accertabili da parte dell’Amministrazione fi nanziaria. Di fatto, entro la fine del 2010 i con-tribuenti si troveranno a dover inviare all’Amministrazione la comunicazione con cui attestano la disponibilità di documen-tazione a difesa dei prezzi di trasferimen-to applicati in esercizi passati: un proble-ma di non poco conto, se si considera che la predisposizione della documentazione, qualora non già disponibile, è un proces-so complesso che generalmente richiede tempi diffi cilmente comprimibili. Senza considerare che i requisiti che dovranno essere rispettati affi nché la documenta-zione possa essere considerata «idonea a consentire il riscontro della conformità al valore normale dei prezzi di trasferi-mento praticati» devono ancora essere resi noti tramite il provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate, che potrebbe non arrivare prima della fi ne di settembre. Il problema potrebbe peraltro riguardare anche quei contribuenti «vir-tuosi» che, pur disponendo già di docu-mentazione a supporto dei propri prezzi di trasferimento, potrebbero trovarsi in diffi coltà nel caso in cui la loro documen-tazione non fosse in linea con i requisiti dettati dall’Agenzia delle entrate.

© Riproduzione riservata

Il termine di presentazione resta ridotto

Le novità in sintesi

Beneficio della «protezione» dalle san-

zioni amministrative alle imprese che di-

spongono di documentazione «idonea a

consentire il riscontro della conformità al

valore normale dei prezzi di trasferimento

praticati»

Necessario l’invio di una comunicazione

preventiva attestante la disponibilità del-

la documentazione al i ne di benei ciare

dell’incentivo introdotto dalla nuova disci-

plina

La comunicazione dovrà essere inviata,

separatamente:

per le transazioni poste in essere •

nell’esercizio di entrata in vigore del

provvedimento, entro il termine che

sarà indicato dal provvedimento del

direttore dell’Agenzia delle entrate;

per quelle poste in essere in esercizi •

precedenti, entro il termine di 90 giorni

dalla pubblicazione del provvedimento

La documentazione dovrà rispettare i re-

quisiti indicati nel provvedimento del di-

rettore dell’Agenzia delle entrate, che ci si

attende ricalcherà le indicazioni dell’Ocse

e della Ue in materia di documentazione

del valore normale dei prezzi di trasferi-

mento

Altri articolisul sito www.italiaog-gi.it/transfer+pricing

Il testo della manovrasul sito www.italiaog-gi.it/docio7

infconuncuLadedequstaa prtodededaendvle

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DA GIOVEDÌ 5 AGOSTO

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10 Lunedì 2 Agosto 2010 P R I M O P I A N O

LA MANOVRA CORRETTIVA/Nessuna limitazione per importi inferiori ai 1.500 euro

Compensazioni inibite dai debitiVietato il ricorso ai crediti in presenza di iscrizione a ruolo

Pagina a cura DI ANDREA BONGI

La manovra correttiva chiude il cerchio sul-le compensazioni dei crediti fiscali. Grazie

alla disposizione contenuta nell’articolo 31 del dl 78/2010, convertito nella legge n. 122 del 2010, pubblicata nel sup-plemento ordinario 174/L alla G.U. n. 176 del 30 luglio, ver-ranno precluse, dal 1° gennaio 2011, le autocompensazioni di crediti in presenza di debiti a ruolo iscritti a titolo defi niti-vo. Si tratta di un ulteriore tassello che il legislatore ha voluto introdurre nella deli-cata e complessa materia del-le compensazioni dei crediti fi scali per limitare e arginare il più possibile fenomeni di indebito utilizzo e abuso dello strumento.

La norma da ultimo ricor-data si pone dunque come l’ultima in ordine cronologico rispetto a una serie di misu-re che negli ultimi due anni hanno introdotto un vero e proprio giro di vite sulle com-pensazioni dei crediti operate ai sensi dell’articolo 17 del dlgs. n. 241/97. La stretta alle compensazioni è infatti inizia-ta con il primo provvedimento anti-crisi varato dall’attuale esecutivo (dl 185/2008) all’in-terno del quale vennero in-trodotti sia l’ampliamento dei termini di prescrizione entro i quali l’agenzia delle entrate può notifi care al contribuente l’atto di recupero di crediti ine-sistenti utilizzati in compensa-zione, passati dal quarto all’ot-tavo anno successivo a quello di utilizzo del credito inesi-stente in compensazione, sia la misura della sanzione am-ministrativa prevista per tali indebiti utilizzi. Quest’ultima, infatti, per effetto della dispo-sizione contenuta nell’articolo 27, comma 18, del dl 185/08 è passata dall’ordinaria sanzio-ne del 30% dell’importo inde-bitamente compensato (appli-cabile ancora per le violazioni commesse fi no al 29/11/2008) alla nuova sanzione variabile fra il 100 e il 200% del credito indebitamente compensato.

L’ulteriore giro di vite im-posto dal legislatore alle com-pensazioni dei crediti fi scali ha riguardato invece la possi-bilità dell’utilizzo dei crediti Iva ed è contenuto nell’articolo 10 del dl 78. Grazie a questa disposizione l’utilizzo in com-pensazione orizzontale dei cre-diti Iva per importo superiore a 10 mila euro potrà essere effettuato solo dopo la pre-sentazione della dichiarazio-ne annuale Iva o dell’istanza dalla quale tale credito risulta e potrà essere materialmente eseguito solo avvalendosi de-gli appositi canali telematici definiti nel provvedimento direttoriale del 21 dicembre

2009. Qualora il contribuente intenda invece utilizzare in compensazione crediti Iva di importo superiore ai 15 mila euro annui, allora sarà altresì necessario provvedere ad ap-porre il visto di conformità ex art. 35, comma 1, lettera a) del dlgs. n. 241/97 sulla dichiara-zione dalla quale tale credito Iva emerge.

Ciò detto restava ancora un aspetto che il legislatore della manovra correttiva ha voluto disciplinare. Non era tollera-bile che un contribuente nei confronti del quale risultano iscritti a titolo defi nitivo de-biti a ruolo procedesse alla compensazione di crediti dal-lo stesso vantati per imposte erariali senza procedere, prio-ritariamente, alla sistemazio-ne delle posizioni debitorie. L’Erario era cioè così magna-nimo nei confronti di tale con-tribuente da consentirgli di di-sporre liberamente dei crediti vantati da quest’ultimo senza imporgli di sistemare preven-tivamente i debiti definitivi accumulati. Lo scopo di tale provvedimento è ben illustra-

to nella relazione illustrativa che accompagna il dl 78/2010. In essa si legge infatti come frequentemente accada che il contribuente si trovi ad avere, oltre ai debiti compensabili, al-tri debiti per imposte iscritti a ruolo a titolo defi nitivo con la conseguenza che consentendo la compensazione immediata a chi è nel contempo anche debitore dell’Erario si fi nisce per costringere, in molti casi, gli organi della riscossione a defatiganti attività esecutive spesso vanifi cate da deliberate spoliazioni preventive del pa-trimonio del debitore.

Per limitare al massimo tali fenomeni l’articolo 31 della manovra correttiva sui conti pubblici 2010/2011 (dl 78/2010) ha introdotto una disposizione sulla base della quale, a decorrere dal 1° gen-naio 2011, la compensazione dei crediti ex articolo 17 del dlgs 241/97 è vietata fi no alla concorrenza dell’importo dei debiti, di ammontare superio-re a 1.500 euro, iscritti a ruolo a titolo defi nitivo per imposte erariali e relativi accessori.

L’inosservanza della disposi-zione espone il contribuente a una sanzione amministrativa pari al 50% dell’importo del debito iscritto a ruolo fi no a concorrenza dell’ammontare indebitamente compensato.

La norma non brilla certo per chiarezza e più di un dub-bio è stato sollevato in ordine all’esatta portata della stessa soprattutto per quanto attiene all’aspetto sanzionatorio. Esa-miniamo comunque gli aspetti salienti.

In primo luogo la preclusio-ne alla compensazione scat-ta solo in presenza di debiti iscritti a ruolo a titolo defi ni-tivo per ammontare superiore a 1.500 euro. Ciò signifi ca che se i debiti a ruolo sono inferio-ri a tale importo non c’è nes-suna limitazione all’utilizzo in compensazione. Alla stessa conclusione si può giungere nell’ipotesi in cui tali debiti siano iscritti a ruolo non an-cora a titolo defi nitivo perché, per esempio, è pendente un ricorso, un provvedimento di sospensione cautelare.

Per comprendere, invece,

l’esatta quantificazione della sanzione prevista dalla norma formuliamo un semplice esem-pio. Supponiamo che un contri-buente vanti un credito Irpef pari a euro 2 mila e al tempo stesso abbia a suo carico iscri-zioni a ruolo a titolo defi nitivo per euro 1.600. Stante la formu-lazione letterale della norma in una tale situazione la parte di-sponibile del credito Irpef utiliz-zabile in compensazione risulta pari a euro 400. Ogni utilizzo superiore a tale importo fareb-be scattare la violazione della norma sopra citata esponendo il contribuente alla sanzione del 50% dell’importo indebita-mente compensato. Se quindi il contribuente utilizzasse tale credito Irpef in compensazione per euro 800 commetterebbe un’indebita compensazione pari a euro 400 alla quale si rende applicabile la sanzione del 50% ovvero 200.

La norma contenuta nell’ar-ticolo 31 del dl 78/2010 preve-de inoltre la possibilità per il contribuente di provvedere al pagamento, anche parziale, delle somme iscritte a ruolo per imposte erariali e acces-sori mediante la compensa-zione con i crediti dallo stesso vantati per le stesse imposte e causali. Sarà un successivo decreto ministeriale da ema-nare entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore del dl 78/2010 a stabilire in con-creto le modalità con le quali tali compensazioni fra crediti e ruoli potranno essere effet-tuate.

Concluso, almeno per ades-so, il giro di vite sulle com-pensazioni dei crediti fi scali il fi sco potrà verifi care i risul-tati dell’operazione. Stando ai primi commenti la stretta all’utilizzo delle compensazio-ni dei crediti Iva introdotta con decorrenza dal 1° gennaio 2010 sta già portando benefi ci effetti al gettito erariale.

Una volta che sarà avviata anche la disposizione contenu-ta nel dl 78/2010 oltre ai bene-fi ci riconducibili a un maggior gettito l’erario potrà inoltre contare sui risparmi collegati alla diminuzione delle azioni esecutive da intraprendere per la riscossione dei debiti iscritti nei ruoli a titolo defi nitivo.

Nel frattempo Agenzia delle entrate e Guardia di fi nanza continueranno nella loro at-tività di specifico contrasto al fenomeno delle indebite compensazioni, soprattutto quelle di maggiori dimensio-ni, così come previsto dagli indirizzi operativi contenuti nella circolare n. 20/e del 16 aprile 2010.

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2009 Qualora il contribuente to nella relazione illustrativa L’inosservanza della disposi-

Prima degli interventi legislativi sopra ri-cordati l’indebito utilizzo di crediti fi scali in compensazione era «quasi» tollerato. Salvo le ipotesi fraudolente, l’utilizzo di un cre-dito inesistente in compensazione era pri-vo di una specifi ca sanzione. Se infatti un contribuente utilizzava in compensazione un credito rivelatosi poi in tutto o in parte ine-sistente, la sanzione che gli veniva commina-ta era pari all’ordinario 30% previsto per le ipotesi di mancato pagamento delle imposte che si riduceva poi al 10% nell’ipotesi di pa-gamento spontaneo nei 30 giorni successivi alla ricezione del cosiddetto avviso bonario. Davvero troppo poco per non impedire l’in-sorgenza di comportamenti poco ortodos-si nei confronti dei quali il legislatore, su impulso degli organi verifi catori fi scali, ha introdotto norme sempre più restrittive e sanzioni più elevate.L’istituto della compensazione, introdotto

nel nostro ordinamento tributario nel 1997, è strumento di elevata civiltà giuridica che presuppone però la lealtà reciproca fra le parti del rapporto: contribuente e ammini-strazione fi nanziaria.Per circa un decennio l’istituto della compen-sazione dei crediti fi scali non ha subito modi-fi che normative sostanziali trovando sempre più applicazione e consenso nella platea dei contribuenti (per i quali sostanzialmente co-stituisce l’unica alternativa ai tempi ancora troppo lunghi, dei rimborsi fi scali). L’introduzione dell’ultimo tassello operata dal legislatore della manovra correttiva sui conti pubblici 2010-2011 (dl 78/2010) che limita la possibilità dell’utilizzo dei crediti in compensazione ai contribuenti morosi, contribuisce ulteriormente alla limitazione di fenomeni poco ortodossi a fronte dei quali il danno per l’Erario è certo e, sempre più spesso, anche irreparabile.

Ultimo tassello alla stretta del Fisco

Due anni di stretta

Ampliamento termini prescrizionali e inasprimento sanzioni(articolo 27 dl 185/2008)

Il recupero dei crediti inesistenti utilizzati in compen- sazione potrà avvenire entro il 31.12 dell’ottavo anno successivo a quello di utilizzo dello stesso;la sanzione per l’utilizzo in compensazione di crediti i scali inesistenti è i ssata dal 100 al 200 per cento del credito stesso

Limitazioni e controllo preventivo all’utilizzo dei crediti iva(articolo 10 dl 78/2009)

Utilizzo crediti iva fi no a 10.000 euro/annui: libera;utilizzo crediti iva compresi fra 10.000 e 15.000 euro/ annui: solo dopo la presentazione della dichiarazione e con apposito canale telematico;utilizzo crediti iva superiori a 15.000 euro/annui: solo se apposto visto di conformità alla dichiarazione

Preclusione alla compensazione in presenza di debiti defi nitivi a ruolo(articolo 31 dl 78/2010)

Decorrenza: dal 1° gennaio 2011;debito a ruolo a titolo dei nitivo che fanno scattare la limitazione: superiori a 1.500 euro;sanzione specifi ca: 50% dell’importo indebitamente utilizzato in compensazione

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11Lunedì 2 Agosto 2010Lunedì 2 AgP R I M O P I A N O

Le principali novità dopo l’approvazione della legge sulla sicurezza. Prime norme già in vigore

Codice stradale senza concessioniTolleranza zero su alcol, droghe, motorini truccati e minicar

Pagina a cura DI STEFANO MANZELLI

ED ENRICO SANTI

Tasso alcolemico zero per i giovani e gli autisti pro-fessionali e ulteriori limi-tazioni per i neopatentati.

Telecamere puntate anche su chi guida senza casco o contromano. Sanzioni pesanti per i ciclomoto-ri alterati e per i camionisti che non rispettano abbondantemente i tempi di guida e riposo. Regole più snelle per i ciclisti e semplifi -cazione della burocrazia stradale in generale. È questa in sintesi la struttura portante della legge di riforma stradale n. 120 del 29 luglio 2010, pubblicata lo stesso giorno sulla Gazzetta uffi ciale, in vigore da venerdì 13 agosto, ma già operativa da venerdì scor-so per le nuove norme relative alla guida alterata, ai ciclomo-tori maggiorati e alle cinture di sicurezza per chi è a bordo delle microcar.

Giovani e neopatentati. La novità più rilevante riguarda l’in-troduzione del tasso alcolemico zero per i giovani fi no a ventuno anni, i neopatentati di categoria B nei primi tre anni di patente, i conducenti professionali che esercitano l’attività di trasporto di persone o cose e i conducenti di mezzi pesanti, autobus, auto-articolati e autosnodati. Dal 10 febbraio 2011, inoltre, durante il primo anno dalla data del rilascio della licenza di categoria B non sarà consentita ai neopatentati la guida di autoveicoli con po-tenza specifi ca, riferita alla tara, superiore a 55 kw/t, mentre per i veicoli destinati al tra-sporto di persone, con al massimo otto posti a sedere oltre al sedile del conducente, viene impo-sta un’ulteriore restrizio-ne, riferita alla potenza massima di 70 kw.

Alcol e droghe. Per tutti i conducenti viene introdotta dal 30 luglio la depenalizzazione della guida con tasso compreso fra 0,5 e 0,8 g/l. Vengono inasprite le sanzioni per chi provoca un incidente stradale in stato di alte-razione, fino anche alla revoca della patente per droga e se il tasso alco-lemico supera 1,5 g/l. Per l’accertamento della guida alterata dall’uso di droghe, un decreto ministeriale potrà prevedere che i pre-lievi dal cavo orale siano effettuati su campioni di fl uido, anziché su campioni di mucosa.

Telelaser e telecamere. Dal primo esercizio fi nanziario suc-cessivo all’approvazione di un decreto attuativo, i proventi delle violazioni accertate con l’autove-lox e il telelaser dovranno essere ripartiti in misura uguale fra l’ente dal quale dipende l’organo accertatore e l’ente proprietario della strada, escluse le strade in

concessione. Fuori dei centri abi-tati gli autovelox e i telelaser non possono essere installati a una di-stanza inferiore a un chilometro dal segnale; un decreto ministe-riale comunque dovrà definire le modalità di posizionamento e utilizzo delle apparecchiature. Per l’accertamento delle infrazio-ni stradali gli enti locali possono

utilizzare, esclusivamente con l’impiego del personale dei corpi e dei servizi di polizia locale, stru-menti di proprietà o acquisiti con contratto di locazione fi nanziaria o di noleggio a canone fi sso.

Le telecamere possono essere utilizzate anche per controllare gli accessi non autorizzati ad aree pedonali e centri storici e la cir-colazione sulle strade riservate. Inoltre, con dispositivi omologati potranno essere rilevate anche le violazioni relative alla velocità pericolosa, alla guida controma-no, all’uso del casco protettivo, al trasporto sui mezzi a due ruote e alla circolazione con veicoli sot-toposti a fermo o sequestro am-ministrativo.

Notificazione dei verbali. Per le violazioni che saranno commesse dopo il 13 agosto, in caso di mancata contestazione immediata della violazione il ver-bale dovrà essere spedito a casa del trasgressore entro 90 giorni dall’accertamento e non più entro 150 giorni. Se l’infrazione viene contestata immediatamente al trasgressore, il verbale dovrà es-sere notifi cato entro 100 giorni anche al proprietario del veicolo.

Patente di guida. Possono esercitarsi alla guida di autovei-

coli i minori che hanno compiuto 17 anni, titolari di patente di ca-tegoria A1, purché accompagnati da un conducente in possesso di patente di categoria B o superiore da almeno dieci anni. In presen-za di uno specifi co attestato sui requisiti fi sici e psichici, sale a 68 anni il limite d’età per guida-re autotreni e autoarticolati con massa complessiva a pieno carico superiore a 20 t. e a 68 anni la soglia per condurre autobus, au-tocarri, autotreni, autoarticolati e autosnodati adibiti al trasporto di persone, mentre chi ha compiuto 80 anni potrà continuare a guida-re veicoli per i quali è richiesta la patente di categoria A, B, C, E.

Patente a punti. Deve sotto-porsi nuovamente all’esame di idoneità tecnica non solo chi su-bisce l’azzeramento dei punti, ma anche chi, dal momento della no-tifi ca della prima violazione che ha provocato la perdita di almeno cinque punti, commetta, nei suc-cessivi dodici mesi, altre due vio-lazioni non contestuali, ciascuna delle quali comporti la decurta-zione di almeno cinque punti. Per il recupero dei punti persi non è più sufficiente frequentare un corso di aggiornamento, ma oc-corre superare anche una prova

d’esame.Ciclomotori. Drastico ina-

sprimento delle sanzioni per i ciclomotori maggiorati. Sanzio-ne di 1.000 euro per chi fabbrica, produce, pone in commercio o vende ciclomotori alterati, di 779 euro per chi effettua le alterazioni sui ciclomotori per aumentarne la velocità, di 389 euro per chi circola con un ciclomotore mag-giorato. Scatta la sanatoria per i ciclomotori e i motoveicoli seque-strati in forza del decreto legge n. 262/2005 e prima del 29 novem-bre 2006 (data di entrata in vigo-re della legge n. 286/2006).

Microcar. I conducenti e i passeggeri dei quadricicli legge-ri dovranno utilizzare le cinture di sicurezza.

Autotrasportatori. Subisce importanti modifi che la disci-plina relativa ai tempi di guida e riposo dei veicoli adibiti al trasporto di persone o cose. Con l’ampia riscrittura degli articoli 174 e 178 del codice della strada, vengono rimodulate le sanzioni amministrative e le decurtazio-ni, con un inasprimento tanto maggiore quanto più l’illecito si discosta dai tempi massimi di guida e dai tempi minimi di riposo.

Ciclisti. Dal prossimo 12 otto-bre i ciclisti, sia nelle ore serali e notturne fuori dei centri abi-tati che nelle gallerie, dovran-no indossare il giubbotto o le bretelle retrorifl ettenti ad alta visibilità con le caratteristiche tecniche defi nite dal decreto del ministero delle infrastrutture e dei trasporti del 30 dicembre 2003. Non scatta più il ritiro, la sospensione o la revoca della pa-tente e la decurtazione di punti per i conducenti di biciclette mu-niti di patente di guida.

Targhe. Stop alle intestazioni dei veicoli effettuate fi ttiziamen-te a prestanome, soggetti atipici e soggetti incapaci o minori. Le nuove targhe degli autoveicoli, dei motoveicoli dei e rimorchi diventano personali (ma non personalizzate). Vanno in soffi t-ta le targhe ripetitrici: i rimorchi dovranno avere sul retro solo la propria targa distintiva. Tutti i ciclomotori già in circolazione dovranno avere il certifi cato di circolazione e la targa.

Soccorso di animali. In caso di incidente con danni ad animali d’affezione, da reddito o protetti, l’utente della strada deve fer-marsi e attivare un tempestivo intervento di soccorso degli ani-mali feriti.

Pubblicità abusiva. Gli organi di vigilanza stradale possono accedere sul fondo pri-vato per effettuare la rimozione degli impianti pubblicitari non regolamentari privi di autoriz-zazione.

Autoscuole. Vengono intro-dotte norme più stringenti per l’apertura di autoscuole e per lo svolgimento dei corsi di forma-zione iniziale e periodica degli insegnanti e degli istruttori.

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ENTRATA IN VIGORE DELLA RIFORMA

ENTRATA IN VIGORE

NUOVE NORME

In vigore dal 30 luglio Ciclomotori: nuove sanzioni per le alterazioni e per la targa con dati non visibili.Ciclomotori: le sanzioni accessorie e le decurtazioni si appli- cano alla patente.Microcar: obbligo di usare le cinture di sicurezza. Patentino ciclomotori: iscrizione delle prescrizioni sull’obbligo di usare lenti o apparecchi correttivi.Patente a punti: le decurtazioni previste per il nuovo art. 186- bis (tasso alcolemico zero).Guida con alcol, tasso alcolemico zero, guida con droghe. Revoca della patente: divieto di conseguire il patentino dei ciclomotori e attesa di 2 anni per conseguire una nuova pa-tente.

In vigore dal 13 agosto Tutte le altre disposizioni.

Norme che necessitano di regolamenti o decreti attuativi

Formalità per la trascrizione del trasferimento di residenza dell’intestatario del veicolo.Intestazioni i ttizie. Targa e certii cato di circolazione dei ciclomotori. Targhe personali. Niente targa ripetitrice dei rimorchi. Guida accompagnata. Limiti d’età per la patente. Patentino ciclomotori: lezioni teoriche e prova pratica. Limitazioni per i neopatentati (art. 117 cds). Esercitazioni di guida di notte o nelle autostrade. Rinnovo della patente. Decurtazione di punti: recupero grazie ai corsi di guida sicura avanzata e prova d’esame del corso per il recupero.Ripartizione dei proventi autovelox. Collocazione degli autovelox. Accertamenti guida con droga: prelievo di l uido del cavo ora- le.Multa a rate Casco conforme ai regolamenti dell’Ufi cio europeo delle Na- zioni unite.Ciclisti: giubbetto o bretelle retroril ettenti. Casco elettronico. Scatola nera. Autotrasportatori: certii cazione assenza abuso di alcol e dro- ghe.Semafori laser e tabelle countdown.

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DA MARTEDÌ 3 AGOSTO

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12 Lunedì 2 Agosto 2010 P R I M O P I A N O

Pagina a cura DI STEFANO MANZELLI

ED ENRICO SANTI

Possibilità di rateizzare il pagamento della mul-ta stradale di importo superiore a 200 euro.

Tempi più stretti concessi agli organi accertatori per spedire a casa il verbale di contestazione. Fuori dei centri abitati autove-lox ad almeno un chilometro di distanza dal segnale che impone il limite di velocità. Permesso di guida a ore in caso di sospen-sione della patente. Sono queste alcune delle novità a favore de-gli automobilisti previste dalla legge di riforma stradale n. 120 del 29 luglio 2010 pubblicata il 29 luglio sulla Gazzetta Uffi cia-le n. 175, supplemento ordina-rio n. 171.

Multe a rate. Le disposizioni del nuovo art. 202-bis del codice della strada, che comunque do-vranno attendere l’emanazione di un decreto ministeriale per la completa attuazione, prevedono che per le sanzioni di importo superiore a 200 euro l’interessa-to possa chiedere la ripartizione del pagamento in rate mensili. La condizione è che il soggetto si trovi in condizioni economiche disagiate e il reddito imponibile ai fi ni Irpef del nucleo familiare non sia superiore all’importo di 10.628,16 euro, che viene eleva-to di 1.032,91 euro per ciascun familiare convivente con il sog-getto richiedente. La richiesta di rateizzazione dovrà essere presentata entro trenta giorni dalla contestazione o notifi ca-zione del verbale al prefetto (per le violazioni accertate dalla polizia stradale, dai carabinieri o da altri funzionari, ufficiali e agenti dello stato), al sinda-co (per le infrazioni accertate dalla polizia municipale) o al presidente della regione o della provincia (per le violazioni ac-certate da funzionari, uffi ciali o agenti rispettivamente della regione e della provincia). La presentazione dell’istanza pre-clude la facoltà di ricorrere al prefetto o al giudice di pace. En-tro novanta giorni l’autorità do-vrà adottare un provvedimento di accoglimento o di rigetto (con la regola del silenzio-rigetto), da notifi care sia all’interessato che al comando dal quale dipende l’organo accertatore. In caso di formale rigetto dell’istanza il pagamento della sanzione pe-cuniaria dovrà avvenire entro 30 giorni dalla notifi cazione del provvedimento. Con il silenzio-rigetto, invece, il pagamento della sanzione pecuniaria do-vrà realizzarsi entro 30 giorni dal termine dal quale decorre il rigetto, che deve essere formal-mente comunicato dall’autorità. Infi ne, in caso di accoglimento, in base alle condizioni economi-che del richiedente e all’importo della sanzione pecuniaria, il pa-gamento potrà essere ripartito fi no a 12 rate (per le multe fi no a 2.000 euro), 24 rate (per le multe fi no a 5 mila euro) o 60 rate (per le multe oltre 5 mila euro), con l’applicazione degli interessi previsti dall’art. 21, c. 1, del decreto del presidente del-la repubblica n. 602 del 29 luglio

1973; l’ammontare di ciascuna rata comunque non potrà essere inferiore a 100 euro.

Notifi cazione dei verbali. A partire dalle violazioni com-messe dopo il 13 agosto, data di entrata in vigore defi nitiva della legge n. 120/2010, viene ridot-to da 150 a 90 giorni il periodo concesso agli organi accertatori per la notifi cazione postale delle

multe stradali violazioni in caso di mancata contestazione imme-diata della violazione. Qualora invece l’infrazione venga stata contestata immediatamente al trasgressore, diventerà obbliga-torio notifi care il verbale anche al proprietario del veicolo o ai responsabili in solido entro cen-to giorni dall’accertamento.

Autovelox. Fuori dei centri

abitati gli autovelox non posso-no più essere installati a una di-stanza inferiore a un chilometro dal segnale che impone il limi-te di velocità. Con uno specifi co decreto ministeriale verranno defi nite le modalità di posizio-namento e utilizzo di autovelox e telelaser. La legge di riforma pone chiari limiti all’ingerenza dei privati nella gestione delle

infrazioni. Infatti, gli enti locali potranno accertare le violazioni del codice della strada soltanto con strumenti di loro proprietà o acquisiti con contratto di lo-cazione fi nanziaria o di noleg-gio a canone fi sso, da utilizzare esclusivamente con il perso-nale della polizia locale. Nella generale rimodulazione delle sanzioni e delle decurtazioni di punti previste per chi viola i limiti di velocità, che punirà maggiormente l’eccesso di oltre 60 km/h rispetto alla velocità massima consentita, traggono invece beneficio, rispetto alle regole attualmente in vigore, i trasgressori più moderati. L’au-tista che dal 13 agosto supererà i limiti di oltre 10 e non oltre 40km/h subirà infatti la san-zione pecuniaria di 155 euro, ma verranno decurtati solo tre punti anziché cinque. Tra 40 e 60 km/h oltre il limite consenti-to, la multa aumenta da 370 a 500 euro, ma scendono da 10 a 6 i punti tagliati sulla patente e non scatterà più l’inibizione alla guida dalle ore 22 alle ore 7 per tre mesi dopo la restituzione della patente sospesa.

Mezzi a due ruote seque-strati con il dl 115/2005. Scat-ta la sanatoria per i ciclomotori e i motoveicoli sequestrati per alcune infrazioni commesse con i veicoli a due ruote fra il 2005 e il 2006. Il decreto legge n. 115 del 30 giugno 2005, come convertito dalla legge n. 168 del 17 agosto 2005, aveva introdotto la previ-sione della confi sca dei mezzi a due ruote in caso di violazioni amministrative del codice della strada consistenti nell’alterazio-ne dei ciclomotori, nel trasporto di passeggeri in soprannumero sui motoveicoli, nel trasporto non conforme di persone, ani-mali e oggetti sui veicoli a due ruote e nel mancato uso del ca-sco protettivo. Successivamente il decreto legge n. 262 del 3 ot-tobre 2006 aveva modifi cato le predette regole prevedendo non più la sanzione accessoria del sequestro fi nalizzato alla confi -sca, ma l’applicazione del fermo amministrativo del veicolo; tut-tavia, la legge di conversione n. 286 del 24 novembre 2006 non aveva previsto una disciplina transitoria per estendere ai procedimenti sanzionatori già avviati le nuove disposizioni più favorevoli. Ora, con la legge di riforma del codice stradale, dal 13 agosto, i ciclomotori e i mo-toveicoli sequestrati in forza del decreto legge n. 262/2005 e pri-ma del 29 novembre 2006 (data di entrata in vigore della legge n. 286/2006), che non siano stati defi nitivamente confi scati, ver-ranno restituiti ai proprietari previo pagamento delle spese di recupero, trasporto e custodia.

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Le disposizioni della riforma: il termine per la consegna dei verbali scende da 150 a 90 giorni

Multe, la notifica corre più veloce

Cosa cambia

Codice della strada

Vecchie regole Regole in vigore dal 13 agosto

Pagamento rateizzato della multa

Il codice della strada non disci-plina la possibilità di rateizzare il pagamento della sanzione.

Per le sanzioni di importo supe-riore a 200 euro l’interessato può chiedere la ripartizione del paga-mento in rate mensili qualora si trovi in condizioni economiche disagiate

Mancata contestazioneimmediata

Il verbale deve essere notii cato al proprietario o ai responsabili in solido entro 150 giorni dall’ac-certamento

Il verbale deve essere notii cato al proprietario o ai responsabili in solido entro 90 giorni dall’ac-certamento

Contestazione immediata solo al trasgressore

Il verbale può essere notii cato al proprietario o ai responsabili in solido entro 150 giorni dall’ac-certamento

Il verbale deve essere notii cato al proprietario o ai responsabili in solido entro 100 giorni dall’ac-certamento

Autovelox Modalità di utilizzo dei nite dalla direttiva del ministero dell’interno del 14/08/2009

Fuori dei centri abitati devono essere installati ad almeno un km dal segnale che impone il limite di velocità.Gli enti locali possono uti- lizzare solo strumenti di loro proprietà o acquisiti con con-tratto di locazione i nanziaria o di noleggio a canone i sso, esclusivamente con l’impie-go del personale di polizia locale.Un decreto ministeriale dei - nirà le modalità di posiziona-mento e utilizzo.

Ciclomotori e veicoli sequestrati dopo il dl 115/2005 e prima del 29/11/2006

La legge 286/2005 ha soppresso le norme del dl 115/2005 che pre-vedevano la coni sca, ma non ha i ssato una disciplina transitoria per i veicoli già sequestrati

I veicoli sequestrati in forza del dl 262/2005 (prima del 29/11/2006), non confiscati definitivamente, verranno restituiti ai proprietari previo pagamento delle spese

d

In caso di violazione del codice stradale, per la quale è prevista la sanzione accessoria della sospensione della patente, dal 13 ago-sto, data di entrata in vigore della legge di riforma n. 120 del 29 luglio 2010, il titolare può chiedere al prefetto, entro cinque giorni dal ritiro effettuato dall’organo di vigilanza stradale, un permesso per guidare in deter-minate fasce orarie, al massimo tre ore al giorno, per motivi di lavoro, se è impossibile o estremamente gravoso raggiungere il posto di lavoro con mezzi pubblici o comunque non propri oppure se deve assistere una persona disabile secondo le previsioni di cui all’art. 33 della legge n. 104 del 5 febbraio 1992. Ai fi ni dell’esame della richiesta, il prefetto è tenuto a valutare tali motivi documentati, oltre alla gravità della violazione commessa e al pericolo che potrebbe derivare dall’ul-

teriore circolazione dell’istanza. In caso di accoglimento della richiesta, il conducente viene autorizzato a guidare per non più di tre ore al giorno, con precisa indicazione delle fasce orarie e dei giorni. Nel contempo, però, il periodo di sospensione della patente vie-ne aumentato per un numero di giorni pari al doppio delle ore complessive per le quali viene autorizzata la guida, arrotondato per eccesso. L’autorizzazione alla guida in caso di sospensione della licenza può essere con-cessa una sola volta. Chi circola in difformità dalle prescrizioni del prefetto è punito con le stesse sanzioni previste per chi guida con la patente sospesa: multa da 1.842 a 7.369 euro (non è consentito il pagamento in misura ri-dotta), revoca della patente, fermo ammini-strativo del veicolo per tre mesi e, in caso di reiterazione, confi sca amministrativa.

Il permesso di guida a ore fa slittare il periodo della sospensione

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13Lunedì 2 Agosto 2010Lunedì 2 Agosto 20I M P R E S A

I dati di InfoCamere sulla campagna 2010: il 98% dei bilanci parla il nuovo linguaggio

Le aziende superano il test XbrlLe istanze viziate da errori bloccanti sono meno del 2%

Pagina a cura DI ANDREA FRADEANI

Esame Xbrl superato a pieni voti. È questo, in estrema sintesi, quanto si rileva dai dati InfoCa-

mere sulla «Campagna bilanci 2010», la prima caratterizzata dalla generale adozione del nuo-vo linguaggio della comunicazio-ne economico-fi nanziaria.

Il primo valore che salta subito all’occhio è quello sulla diffusio-ne della nuova tecnologia: a fi ne luglio risultavano archiviati sui server della società d’informatica delle Cciaa 680.656 bilanci rela-tivi all’esercizio 2009, di cui ben 666.339 in formato Xbrl (il 98% dei prospetti contabili) (si veda la tabella in pagina).

Dunque i bilanci italiani par-lano Xbrl, ma quanto corretta-mente? I dati dimostrano che le società di capitali italiane, con il supporto dei loro commercialisti e l’ausilio dei software di contabi-lità e bilancio, hanno assimilato il nuovo formato elettronico elabo-rabile senza particolari diffi coltà: le istanze viziate da «errori bloc-canti», infatti, sono solo 10.588 (ossia meno del 2% del totale di quelle archiviate).

I dati InfoCamere ci consen-tono di approfondire anche la tipologia di tali vizi, in sintesi ri-conducibili alle quattro varietà evidenziate nella seconda tabel-la. La metà degli errori bloccan-ti si riferisce a un’informazione non strettamente bilancistica, ma importante per l’identifi ca-zione del soggetto rendicontato: il codice fi scale. Quest’ultimo non è stato indicato, presenta errori oppure, è il caso più frequente e preoccupante, non corrisponde a quello riportato nella pratica di deposito (il rischio è che sia stato spedito il fi le sbagliato, ossia di una diversa società).

Seguono i problemi di quadra-tura, ossia la non coincidenza fra il totale dell’attivo e quello del passivo/netto dello stato patri-moniale oppure la non corrispon-denza, difficile da giustificare, fra il reddito dell’esercizio indi-cato in conto economico e quello proposto in stato patrimoniale. Quindi il non rispetto delle spe-cifi che tecniche del linguaggio o della tassonomia vigente, la Itcc versione 1.0 del 16 febbraio 2009 (disponibile sia sul sito del Cnipa sia di Xbrl Italia).

Infi ne errori di natura residua-le quali l’invio di fi le non Xbrl o di istanze prive di qualsivoglia valore numerico per l’esercizio 2009.

Il senso dell’introduzione di Xbrl riguarda l’elaborabilità dei bilanci in esso codifi cati: questa può essere sfruttata anche per indagare la «qualità formale» dei prospetti contabili. InfoCamere ha quindi predisposto, in via spe-rimentale, alcuni indicatori per vagliare tanto l’anormalità dei documenti presentati, quanto la migliorabilità della tassonomia oggi impiegata.

Non si tratta di errori, è bene precisarlo, ma di warning a uso interno che dovrebbero far rifl et-tere, anche attraverso successivi studi campionari, sia sull’affi da-bilità delle informazioni econo-mico-finanziarie veicolate (nel caso in cui l’anomalia sia reale) che sull’esaustività della tasso-nomia vigente (di certo migliora-bile, specie in termini di fl essibi-lità, soprattutto su alcune aree di bilancio).

Il caso più frequente (si veda la tabella) riguarda la non valoriz-zazione, per l’esercizio rendicon-tato, di voci di conto economico signifi cative quali la «A.1) Ricavi delle vendite e delle prestazioni», il «Totale valore della produzione» o la «23) Utile (perdita) dell’eser-cizio»: la situazione, a prima vista paradossale, potrebbe risultare comunque corretta, in particolare per le prime due ipotesi, nei casi

di esercizio iniziale, per peculiari tipologie di attività oppure tran-sitorie situazioni aziendali.

Seguono, quindi, le imprecisio-ni nei calcoli: si tratta, in buona parte, di problemi d’arrotonda-mento (differenze da 1 a 4 euro con i valori corretti), di sottovoci non compatibili con il loro tota-le, di totali non inseriti pur in presenza di sottovoci e di segni non coerenti con le defi nizioni in tassonomia (i casi più frequenti riguardano gli ammortamenti e le imposte anticipate/differite). Queste non infl uiscono, comun-que, sulla quadratura dei pro-spetti: in caso contrario l’errore sarebbe infatti bloccante.

Quindi l’utilizzo di uno schema di tassonomia incoerente rispetto al tipo di bilancio: ci riferiamo sia alle pratiche di deposito marcate «712 – Bilancio abbreviato d’eser-cizio» che contengono, invece, una

istanza Xbrl secondo lo schema del bilancio ordinario (soluzione scelta da alcuni per offrire un det-taglio tipico dell’ordinario anche nei bilanci in forma abbreviata) nonché al caso speculare.

Infi ne l’assenza dell’annualità precedente, ossia l’anno 2008, che invece è imposta dal quinto com-ma dell’art. 2423-ter c.c.. Tutta-via, questo problema può essere spiegato, per la gran parte, con la situazione delle società che vede-vano, nel periodo amministrativo appena trascorso, il primo anno d’attività.

Le anomalie citate posso esse-re spiegate anche dalla non tra-scurabile dimensione del cosid-detto «doppio deposito» (152.568 rendiconti, pari al 22,90% dei casi). La novità dello strumento ha sicuramente indotto parte de-gli utenti a depositare, pruden-zialmente, i prospetti contabili

sia in Xbrl che in Pdf/A: in tale situazione è possibile che sia stata posta minore attenzione nella compilazione dell’istanza. Da una prima sommaria analisi appare, infatti, che la scelta di duplicare i prospetti contabili sia il frutto non già dell’incapa-cità della tassonomia vigente di rappresentare la situazione aziendale, bensì di una rigida interpretazione, ormai supera-ta, del dpcm del 10 dicembre 2008 (fonte secondaria che ha introdotto, nei fatti, l’obbligo del formato elaborabile) o, in subordine, di un atteggiamento semplicemente conservativo.

Un esame, quello della prima applicazione del nuovo linguag-gio dei bilanci, superato quindi a pieni voti. In realtà si tratta, a oggi, solo di una prima parte dell’operazione Xbrl: questa po-trà dirsi compiuta solo all’esito del processo di completamento delle tassonomie (si veda servizio a pagina 10) e al test di concreta fruizione dei dati di bilancio.

Proprio quest’ultimo aspetto ci interessa particolarmente, anche in termini di «democrazia dell’informazione» (i dati in pa-rola sono pubblici). A oggi sono erogabili più della metà dei ren-diconti depositati in Xbrl, entro i primi giorni di settembre lo sarà il 100% dei bilanci: ciò signifi ca che i prospetti contabili, a livello di singola società, potranno esse-re estratti in Xbrl, in formato csv (comma-separated values, facil-mente importabile da qualsiasi foglio elettronico) o nel più tra-dizionale Pdf/A (con traduzione automatica in inglese, francese e tedesco).

Ma questo non è suffi ciente: la nuova tecnologia si presta infatti, fondandosi sulla diretta elabora-bilità dei dati, a nuove modalità massive di interrogazione non ancora implementate (sia in ter-mini tecnici che di tariffazione). Stiamo pensando alla possibilità di scaricare via web 100, 1.000, 10.000 bilanci di società, magari relativi all’area territoriale e al codice attività d’interesse (quindi l’adozione del «concetto di que-ry»), per poter effettuare le più disparate analisi: il commercia-lista, tanto per fare un esempio, che vuole introdurre il bench-marking nell’analisi dei bilanci della propria clientela, magari a supporto delle pratiche di richie-sta o rinnovo fi do da presentare alle banche oppure nell’ambito di una trattativa sulla cessione di quote societarie.

Solo se ciò sarà davvero pos-sibile, ovviamente a costi ragio-nevoli, la comunicazione econo-mico-fi nanziaria, grazie a Xbrl, conquisterà quel salto dimen-sionale che tutti i sostenitori del nuovo linguaggio si attendono.

© Riproduzione riservata

I dati sulla campagna bilanci 2010*

valore assoluto

valore percentuale

Totale bilanci archiviati 680.656 -

Bilanci con istanza XBRL 666.339 97,90%

Istanze XBRL errate 10.588 01,60%

*Elaborazione ItaliaOggi

Sette su dati InfoCamere

relativi al periodo compreso

fra il 3 maggio e il 23 luglio

2010.

Gli errori bloccanti*

valore percentualeCodice i scale 52.14%

Quadratura 31,95%

Tassonomia 11,02%

Altri 04,89%

*Elaborazione ItaliaOggi

Sette su dati InfoCamere

relativi al periodo compreso

fra il 3 maggio e il 23 luglio

2010.

Le anomalie nei bilanci*

numero bilanciAssenza di voci signii cative 72.062

Imprecisioni nei calcoli 56.596

Incoerenza fra schema e tipo di bilancio 46.524

Assenza dell’annualità precedente 40.121

*Elaborazione ItaliaOggi

Sette su dati InfoCamere

relativi al periodo compreso

fra il 3 maggio e il 23 luglio

2010.

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14 Lunedì 2 Agosto 2010 I M P R E S A

L’operazione non si esaurisce con la campagna bilanci: a breve gli ulteriori impieghi di Xbrl

Dopo l’estate si apre la fase dueEntro la fi ne dell’anno l’approvazione della nuova tassonomia

Pagine a cura DI ANDREA FRADEANI

Il nuovo linguaggio dei bi-lanci non si esaurisce nella «Campagna bilanci 2010»: il successo di quest’ultima

rappresenta, semmai, una spin-ta vigorosa alle applicazioni più ambiziose del nuovo formato elettronico elaborabile. Nei pros-simi mesi assisteremo all’avvio e/o al completamento di nume-rosi progetti fondati sull’impiego di Xbrl.

La nota integrativa. Il pri-mo progetto da completare ri-guarda l’aggiornamento della vigente tassonomia, la ITCC versione 1.0 rilasciata il 16 febbraio 2009, dedicata ai ren-diconti redatti sulla base delle disposizioni civilistiche: questa consente una codifi ca «zoppa» del bilancio d’esercizio, vista la sua incapacità di codifi care la nota integrativa.

La questione è decisiva per due ordini di motivi: in primo luogo per la scomodità dell’attuale doppio formato (Xbrl per stato patrimoniale e conto economico, Pdf/A per la nota integrativa); in secondo luogo perché il docu-mento in parola è una miniera, per alcuni versi quasi inesplo-rata, di significative informa-zioni economico-fi nanziarie (che avrebbero grande giovamento dalla diretta elaborabilità).

Il ritardo accumulato nel completamento di un vocabo-lario comprensivo di nota inte-grativa si spiega con l’assenza, diversamente dal caso dei pro-spetti contabili, di uno schema obbligatorio e rigido a cui fare riferimento. Ciò impone, in pri-mis, un’analisi attenta sia delle fonti normative (ci riferiamo, essenzialmente, al codice civile e al dlgs 127/91) che dei principi contabili nazionali per identifi -care l’obbligatorietà, la natura e le caratteristiche delle informa-zioni esplicative ed integrative al rendiconto. Quindi la scelta, non priva di margini di discre-zionalità (non strumentalizzabi-li, a nostro avviso, per imporre dati non richiesti dal codice o dai principi contabili), su cosa e come codifi care.

Il contenuto della nota inte-grativa dovrà essere suddiviso, da un punto di vista logico-informatico, in due insiemi in-terconnessi: da un lato le parti prevalentemente testuali (ad esempio l’indicazione, ex nume-ro 1 dell’art. 2427 c.c., dei «cri-teri applicati nella valutazione delle voci del bilancio»), da ren-dere attraverso campi testuali Xml; dall’altro le informazioni tabellizzabili (ad esempio l’in-dicazione, ex numero 2 dell’art. 2427 c.c., dei «movimenti delle immobilizzazioni»), da codifi care mediante le specifi che Xbrl.

Dovranno essere implementa-te, inoltre, soluzioni tecniche (ad esempio, ma si tratta di quella meno elegante, voci residuali con campi testuali a commen-

to) che consentano margini di fl essibilità: ciò per evitare, vista la complessità della nota inte-grativa, che il processo di stan-dardizzazione, insito nel nuovo formato, imponga ai redattori del rendiconto la scelta fra il doppio deposito e il taglio di dati signifi cativi.

Una prima bozza della nuova

tassonomia è già in corso di revi-sione e completamento presso il «Tavolo di lavoro sulle non quo-tate» promosso da Xbrl Italia: la sua approvazione è prevista entro la fi ne di quest’anno, in modo da avviare un’ampia fase di sperimentazione nel corso dei primi mesi del 2011.

La società quotate. Le so-

cietà quotate o, ancor meglio, coloro che applicano i principi contabili internazionali sono attualmente esonerati dall’im-piego di Xbrl. Si tratta, a prima vista, di una scelta diffi cile da comprendere: proprio i bilanci in parola, destinati ad una ampia platea di stakeholder (nazionali ed internazionali), trarrebbero

i maggiori vantaggi dall’ela-borabilità garantita dal nuovo formato. Non a caso, infatti, gli Stati Uniti hanno imposto l’ado-zione di quest’ultimo alle quota-te, partendo proprio da quelle di maggiori dimensioni.

Non si tratta di una partico-lare forma di agevolazione, ma è la conseguenza della comples-sità di standardizzazione di un modello di bilancio, quello dei principi contabili internazionali, fondato su schemi tanto fl essi-bili da sembrare persino «anar-chici». La stessa Ifrs Foundation ha assunto, da tempo, il ruolo di giurisdizione Xbrl per lo svilup-po della tassonomia Ifrs (http://www.ifrs.org/Xbrl), rilasciando nuove versioni della Ifrs Ta-xonomy (l’ultima è la 2010, ri-lasciata lo scorso 30 aprile) in parallelo con l’aggiornamento annuale del Bound Volume. Ma questo sembra non bastare: la complessità e varietà delle at-tività esercitate dalle imprese di maggiori dimensioni, magari multinazionali quotate, impone ulteriori informazioni legate alle varie tipologie di business. L’attesa è quindi per un primo insieme di estensioni all’origi-naria tassonomia, le cosiddette «Industry Extensions», in grado di codifi care, con l’imprimatur della stessa Ifrs Foundation, le informazioni settoriali oggi offerte dalla best practice inter-nazionale.

Su questa tassonomia a due strati, la Ifrs Taxonomy base più le Industry Extensions, do-vrà inserirsi almeno un ulteriore livello di concetti necessario per offrire al mercato le ulteriori e specifi che informazioni econo-mico-fi nanziarie richieste dagli ordinamenti nazionali: una ul-teriore estensione, ovviamen-te curata da Xbrl Italia con la collaborazione delle autorità di vigilanza (in primo luogo Con-sob e Borsa italiana), chiamata a «localizzare» la codifi ca in Xbrl dei bilanci Ifrs.

I tempi previsti? Se la Ifrs Taxonomy è già pronta, a breve anche in versione italiana, nulla è dato sapere per le Industry Ex-tensions. Presso Xbrl Italia è già attivo, comunque, un «Tavolo di lavoro sulle quotate» che dovrà dipanare la matassa del terzo li-vello della tassonomia Ifrs, quello della localizzazione. La questio-ne, inoltre, dipende dalle scelte della stessa Unione europea visto che la disciplina del mercato dei capitali è materia di fondamen-tale, se non esclusivo, interesse di Bruxelles. Una data, comunque, esiste già e, paradossalmente, non è imposta né dalla Ue né dall’ordinamento italiano bensì dalla U.S. Securities and Ex-change Commission: le quotate europee nei mercati statunitensi, quindi pure le italiane, dovran-no impiegare obbligatoriamente Xbrl per presentare alla Sec i bi-lanci relativi agli esercizi chiusi a partire dal 15 giugno 2011.

© Riproduzione riservata

Se in Italia è obbligatorio l’impiego di Xbrl, e siamo i primi al mondo con questi numeri (ad oggi più di 700 mila bilanci), lo dobbiamo al potenziale impiego tribu-tario del nuovo linguaggio: l’imposizione del formato derivato da Xml nasce, infatti, per consentire alle camere di commercio di fornire all’anagrafe tributaria (ex articolo 37, comma 21, del decreto legge n. 223/06) i rendiconti delle società di capitali in for-mato elaborabile.Come verrà utilizzato, allora, l’enorme data base ora a disposizione?L’Agenzia delle entrate potrebbe impiegar-lo, quale salto di qualità nella verifi ca della tax compliance delle società di capitali, tan-to per i controlli formali quanto per quelli sostanziali.La disponibilità dei rendiconti in formato Xbrl consentirebbe di potenziare la fase di liquidazione delle dichiarazioni dei redditi delle società di capitali, permettendo, è solo uno dei possibili esempi, d’incrociare i dati dell’Unico SC con quelli di stato patrimoniale e conto economico (a partire dal raffronto fra il reddito dichiarato e quello risultante dal bilancio d’esercizio depositato presso il Registro delle imprese) nonché, appena di-sponibile la nuova tassonomia, della nota

integrativa.Nel caso di gravi divergenze il sistema potreb-be correggere l’errore, magari ricalcolando pure l’imposta, dando comunque la possibili-tà al contribuente, mediante comunicazione, di chiarire la discrepanza.L’estensione e le caratteristiche del data base, magari integrato con le altre fonti infor-mative a disposizione dell’amministrazione fi nanziaria, permetterebbero lo sviluppo di una tax intelligence fondata sull’analisi della dinamica economico-fi nanziaria delle socie-tà di capitali, a caccia di rendiconti anomali sia attraverso analisi di coerenza individuale (ossia verosimiglianza del sistema dei valori contabili e della loro dinamica temporale) che comparata (i valori contabili potrebbero essere quindi confrontati, anche combinati a formare indicatori, con quelli dei concorrenti nazionali o locali).Un patrimonio d’informazioni economico-fi -nanziarie così ingente, tanto da permettere l’abbandono di logiche campionarie a favore dell’analisi dell’intera popolazione, potrebbe rappresentare, infi ne, un valido strumento per evolvere, su binari più economico-azien-dali e assai meno giuridico-tributari, gli at-tuali studi di settore.

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Nuove potenzialità di controllo

L’ultima prospettiva che vogliamo segnalare è quella dell’impiego di Xbrl come formato di codifi ca dei bilanci della pubblica ammini-strazione, specie nell’ottica di una accelera-zione verso il federalismo fi scale. La volontà di attribuire autonomia impositiva e potere di spesa agli enti locali, nel quadro di una situazione di bilancio delicata come quella nazionale, richiederà sia una migliore ed immediata consapevolezza delle dinamiche di spesa che nuove ed effi caci modalità di controllo dei rendiconti degli enti pubblici territoriali: il nuovo linguaggio dei bilanci sarebbe, indubbiamente, la scelta giusta.Il maggiore ostacolo, di natura forse più po-

litica che tecnica, consiste nella necessità di imporre davvero, per applicare la nuova tec-nologia, una signifi cativa standardizzazione alla rendicontazione della pubblica ammini-strazione: passo fondamentale per raggiun-gere quella trasparenza ed omogeneità dei bilanci che tanto il rispetto del patto di sta-bilità quanto la sussidiarietà, insita nei mec-canismi federali, richiedono. Crediamo però che questo sia uno dei tasselli più importanti per evitare che il federalismo fi scale possa degenerare in incrementi di spesa piuttosto che, come da tutti auspicato, in una sua razio-nalizzazione conseguente ad ampi recuperi di effi cacia ed effi cienza.

Un formato a prova di federalismo

La nuova nota integrativa

Il contenuto Dovrà essere suddiviso in due insiemi interconnessi:da un lato le parti prevalentemente testuali (per esempio, i criteri applicati nella valutazione delle voci di bilancio), da rendere attraverso campi testuali Xmldall’altro le informazioni tabellizzabili (per esempio, i mo- vimenti delle immobilizzazioni), da codii care mediante le specii che Xbrl.

Flessibilità

Dovranno essere implementate soluzioni tecniche (per esempio, voci residuali con campi testuali a commento) che consentano margini di l essibilità: l’obiettivo è quello di evitare che il processo di standardizzazione imponga ai redattori del rendiconto la scelta fra il doppio deposito e il taglio di dati signii cativi.

Dovomadi

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15Lunedì 2 Agosto 2010Lunedì 2 Agosto 20I M P R E S A

Più collaborazione fra imprese, amministra-zioni e mondo accade-mico per utilizzare al

meglio il nuovo formato Xbrl e il patrimonio informativo a esso correlato: è uno dei prin-cipali obiettivi che operatori ed esperti della materia nei pros-simi mesi cercheranno di rea-lizzare come racconta a Italia-Oggi Sette Gianfranco Torriero, Presidente di Xbrl Italia.

Domanda. Dall’esercizio 2009 è obbligatorio il deposito dei bilanci in Xbrl per molte imprese italiane, con quali im-patti e risultati?

Risposta. La campagna bi-lanci 2009 ha avuto risultati al di sopra delle più ottimistiche aspettative. Il 98% dei bilanci è stato depositato in formato ela-borabile Xbrl e cioè da tutte le imprese che adottano i princi-pi contabili nazionali. Soltanto l’1,6% è risultato non conforme e cioè con uno o più errori bloc-canti. Una prima analisi delle anomalie ha evidenziato inol-tre che la maggior parte delle stesse è di natura formale, ad esempio dovute al mancato controllo del codice fi scale, e potranno in futuro essere evi-tate con la messa a punto degli strumenti software per la gene-razione delle istanze di bilancio in formato Xbrl. È un risultato eccezionale considerando che partivamo da zero. Alla riusci-ta dell’iniziativa hanno con-tribuito in modo determinan-te i dottori commercialisti ed esperti contabili e le società di software. Nel complesso l’avvio del processo di deposito del bi-lancio nel nuovo formato è da valutare molto positivamen-te, non ha causato alcun ri-tardo nell’iter di deposito e consente ora di disporre di una base dati immediata-mente elaborabile e con un potenziale, per certi versi, ancora da esplorare a van-taggio del sistema paese. I numeri sono signifi ca-tivi: per l’esercizio 2009 siamo nell’ordine di 900

mila bilanci in formato elabo-rabile a disposizione.

D. Non tutti i documenti di bilancio, per esempio la nota integrativa, sono oggi deposi-tabili in formato elaborabile, quando si risolverà questa si-tuazione?

R. Il nostro piano di lavoro prevede il rilascio di una tas-sonomia comprensiva di nota integrativa da sperimentare, su base volon-taria, a parti-re dal mese di marzo 2011. L ’ a p p r o c c i o adottato preve-de uno sviluppo di una tassono-mia «core» che risponde alle di-sposizioni dettate dal codice civile e l’integrazione gra-duale nel tempo di estensioni che via via integri-

no i principi contabili nazionali ed eventuali altre esigenze in-formative che emergeranno nel corso dei lavori. La linea guida principale è quella di pensare in primo luogo alle imprese svi-luppando un modello semplice e fl essibile che minimizzi gli impatti nella redazione della nota integrativa senza per que-sto limitarne la completezza:

un giusto mix tra stan-dardizzazione, che

implica per defi ni-zione delle limita-zioni e la libertà di fornire tutte le informazioni che la singola impresa ritiene necessarie per la completezza e la chiarezza

del proprio bilan-cio. Per l’entrata a

regime sarà poi ne-cessario un nuovo dpcm.

D. Quali sono i p r o -

grammi per i bilanci delle quotate e, più in generale, per quelli Ifrs?

R. Il tema della standardiz-zazione dei bilanci Ifrs è prio-ritario ed è oggetto di studio e sviluppo da parte di un tavolo di lavoro dedicato. Natural-mente questo progetto richie-de un forte coordinamento a livello europeo con le istituzio-ni e gli enti preposti all’armo-nizzazione nonché un decisivo supporto di Xbrl Europe e Xbrl International. Stiamo seguen-do con particolare attenzione il processo di adeguamento ai principi Ifrs da parte di alcu-ne imprese quotate alla borsa statunitense che, secondo le disposizioni Sec, prevedono il deposito in formato Xbrl già a partire dal 2011. La declina-zione di una tassonomia locale Ifrs è ulteriormente complicata dal fatto che i principi interna-zionali non defi niscono e non impongono, contrariamente a quanto avvenuto per i bi-lanci delle non-quotate, degli schemi di bilancio predefi niti e quindi il processo di media-

zione e condivisione di un modello comune risulta fi siologicamente più lento e complesso. Detto questo la nostra volontà è quella di giungere ad una speri-mentazione nazionale di bilancio Ifrs già nel corso del 2011.

D. Quali sono le pro-spettive e i progetti futuri dell’associazio-ne nel breve e medio periodo?

R. Abbiamo in can-tiere numerose ini-ziative e progetti per il futuro e per far ciò abbiamo provveduto

a rafforzare la squadra coin-volgendo sempre più nelle attività i nostri associati. Il settore dei bilanci rimane il fulcro della nostra azione di sviluppo dello standard. Come detto in precedenza lavorando sullo sviluppo della tassonomie Nota Integrativa e Ifrs a cui af-fi ancheremo progetti sul fronte dei bilanci degli enti pubblici anche in ottica di federalismo. Un altro progetto avviato, in collaborazione con i nostri associati, riguarda invece la mappatura dei fl ussi informa-tivi prodotti dalle imprese al fi ne di avere un quadro strate-gico di riferimento per avviare specifi che azioni di semplifi ca-zione e armonizzazione degli oneri informativi richiesti alle stesse. Continua inoltre la col-laborazione con le istituzioni e in particolare con l’Agenzia delle entrate e il ministero per la pubblica amministrazione e l’innovazione. Altre iniziati-ve avviate riguardano invece l’opportunità di adozione dello standard in ambito fatturazio-ne elettronica e in ambito pra-tica di fi do elettronica e sulla più generale comunicazione finanziaria tra banche e im-prese. Nelle ultime settimane è stato avviato un progetto, in collaborazione con Istat, per lo sviluppo di una specifi ca tasso-nomia statistica per la rileva-zione dei dati dalle imprese. Un altro capitolo che ci interessa molto e che stiamo affrontando riguarda invece come utilizza-re al meglio il patrimonio infor-mativo della banca dati bilanci che ha un potenziale notevole. In generale per far ciò stiamo rafforzando le nostre relazioni e collaborazioni con il mondo delle imprese, delle pubbliche amministrazioni e quello acca-demico cercando di coinvolgere, con maggior intensità, coloro che possono dare un contribu-to concreto e fattivo al proces-so di modernizzazione della comunicazione economico-fi-nanziaria.

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Il futuro del nuovo linguaggio secondo il presidente di Xbrl Italia Gianfranco Torriero

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Gianfranco Torriero

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16 Lunedì 2 Agosto 2010 I M P R E S A

I paletti del Garante in caso di export di informazioni in paesi senza analoghe garanzie

Viaggi sicuri per i dati all’esteroPrivacy dei consumatori tutelata attraverso contratti tipo

Pagina a curaDI ANTONIO CICCIA

Contratti tipo per met-tersi in regola con la privacy quando si trasferiscono dati

all’estero. Con un documento contrattuale, che prevede tute-le per i consumatori, si possono esportare i dati all’estero, oltre i confi ni europei, anche quando la legislazione del paese estero non offre garanzie analoghe alla legislazione italiana. Il Garan-te italiano ha autorizzato l’uso dei contratti tipo recependo una decisione della commissione eu-ropea.

La regola, in base all’articolo 25 della direttiva europea 95/46/Ce, è che i dati personali posso-no essere trasferiti in un paese non appartenente all’Unione europea se il paese terzo ga-rantisce un livello di protezione considerato adeguato.

Si può derogare al principio della adeguata protezione se il titolare del trattamento presen-ta garanzie suffi cienti: le garan-zie suffi cienti possono essere co-stituite da contratti conformi a determinati standard.

La Commissione europea ha individuato questi standard nella sua decisione del 5 feb-braio 2010 n. 2010/87/Ue (pub-blicata nella Gazzetta Uffi ciale delle Comunità europee L 39/5 del 12 febbraio 2010).

Questi standard riguardano il caso di trasferimenti di dati effettuati a partire dal terri-torio dello stato da un titolare del trattamento avente sede nella Unione europea (sogget-to esportatore) a un responsa-bile del medesimo trattamento (soggetto importatore) stabilito in un paese terzo che non as-sicuri un livello di protezione adeguato: per esempio una so-cietà italiana trasferisce dati ad altra società stabilita in paese extra Ue.

Altra ipotesi regolata è quella dei successivi trasferimenti di dati personali posti in essere dal soggetto importatore ad un altro responsabile del tratta-mento, stabilito in un paese ter-zo che non assicura un livello di protezione adeguato (cosiddetto subincaricato), sulla base di un apposito accordo (cosiddetto «subcontratto»).

Il subincaricato è un sogget-to designato dall’importatore o da altro suo subincaricato, che tratta i dati per conto e secon-do le istruzioni dell’esportatore: ad esempio la società in Italia esporta i dati a favore di altra società extra Ue, la quale in loco si appoggia a un subfornitore.

In sostanza con la sotto-scrizione di un contratto, che contiene le clausole standard approvate in sede europea, è legittimo il trasferimento dei dati all’estero.

Tra l’altro, l’articolo 44, com-ma 1, lettera b) del Codice della privacy (dlgs 196/2003) preve-

de che il trasferimento dei dati personali diretto verso paesi non appartenenti all’Unione europea può avvenire quando è autorizzato dal Garante sul-la base di adeguate garanzie

per i diritti dell’interessato in-dividuate con le decisioni della Commissione europea.

Il Garante, dunque, ha auto-rizzato, con la deliberazione del 27 maggio 2010 (pubblicata in

G.U. n. 141 del 19 giugno 2010), con effetto dal 15 maggio 2010, i trasferimenti di dati perso-nali dal territorio dello stato verso paesi non appartenenti all’Unione europea effettuati

in conformità alle clausole con-trattuali tipo approvate con la decisione della Commissione europea del 5 febbraio 2010, n. 2010/87/Ue.

La strada della soluzione contrattuale per risolvere le questioni di privacy è, dunque, quella prescelta dall’Unione eu-ropea e dal garante italiano.

Chi fa attività oltre confi ne deve necessariamente preoc-cuparsi del rispetto delle condi-zioni di legittimità del connesso movimento di dati personali (ol-tre che di merci e capitali).

Gli operatori italiani ed euro-pei, siglando clausole standard defi nite dalla Commissione eu-ropea e attuate per l’Italia dal Garante, raggiungono la cer-tezza di poter legittimamente portare i dati oltre confi ne in paesi extra Ue.

L’orientamento degli organi-smi comunitari è di incentivare il ricorso a obbligazioni contrat-tuali.

Insomma in mancanza di un diritto internazionale della pri-vacy si fanno diventare le pre-scrizioni da obblighi normativi a obblighi di contratto. Inoltre lo schema prevede clausole a favo-re del terzo, cioè del soggetto cui si riferiscono i dati personali. Chi riceve i dati (per esempio l’im-presa extraeuropea) si obbliga a usare i dati per fi ni convenuti nel contratto, a informare gli in-teressati, a garantire misure di sicurezza appropriate; a garan-tire all’interessato il diritto di accesso, rettifi ca, cancellazione e congelamento dei dati.

Le principali misure contrat-tuali in cui si articola la prote-zione della privacy dei cittadi-ni e dei consumatori, quando i dati personali degli stessi sono esportati a fi liali situate fuori dell’Unione europea sono l’obbligo del risarcimento dei danni e il rispetto delle misure di sicurezza a protezione della integrità dei dati.

L’opzione prescelta dagli organismi comunitari è di im-pegnare l’esportatore di dati a stipulare un contratto con il suo corrispondente extracomu-nitario al fi ne di garantire un corretto utilizzo dei dati. Il tutto si traduce in apposite clausole di contratto che integrano i con-tratti che disciplinano i rappor-ti commerciali. L’esportatore di dati è, dunque, responsabile per i danni derivanti da violazioni delle disposizioni che riguarda-no gli interessati (i quali nelle clausole vengono indicati come «terzi benefi ciari» del contrat-to), indipendentemente dal fat-to che tali violazioni siano state commesse dall’esportatore stes-so o dal responsabile/incaricato che ha importato i dati.

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de che il trasferimento dei dati per i diritti dell’interessato in- G U n 141 del 19 giugno 2010)

Il cuore del provvedimento è la clausola cosiddetta del «terzo benefi ciario».Il contratto standard si può configurare come un contratto a favore di terzi e i terzi sono i soggetti cui si riferiscono i dati perso-nali. In altre parole il soggetto che esporta i dati delle persone deve garantire a queste ultime la tutela della riservatezza, anche quando il corrispondente soggetto che ri-ceve i dati (un fornitore estero ad esempio) si trovi in un paese in cui il livello di tutela normativa non sia ritenuto adeguato.L’interessato, mediante il contratto stan-dard, acquisisce diritto, che potrà far vale-re in giudizio, sia contro l’esportatore sia contro l’importatore di dati.Tra l’altro si tratta di responsabilità a ca-scata: se il risarcimento non è possibile dall’esportatore subentra la responsabilità dell’importatore e in ultima sede anche del soggetto incaricato dall’importatore.L’interessato danneggiato ha diritto di ot-

tenere dall’esportatore il risarcimento del danno sofferto. Se l’interessato non è in grado di proporre l’azione di risarcimento nei confronti dell’esportatore, in quanto l’esportatore sia scomparso di fatto, abbia giuridicamente cessato di esistere o sia divenuto insolvente, l’importatore ricono-sce all’interessato stesso il diritto di agire nei suoi confronti così come se egli fosse l’esportatore, a meno che tutti gli obblighi dell’esportatore siano stati trasferiti, per contratto o per legge, a un terzo.Se l’interessato non è in grado di agire in giudizio nei confronti dell’esportatore o dell’importatore per violazione si passa al subincaricato, per quanto riguarda i trat-tamenti da quello effettuati ai sensi delle presenti clausole così come se egli fosse l’esportatore o l’importatore, a meno che tutti gli obblighi dell’esportatore o dell’im-portatore siano stati trasferiti a un terzo.

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Una clausola per il terzo benefi ciario

Cosa bisogna dichiarare

Esportatore specii care brevemente le attività pertinenti al trasferimento

Importatore specii care brevemente le attività pertinenti al trasferimento

Interessati categorie di persone

Categorie di dati categorie di dati personali trasferiti

Categorie particolari di dati (se del caso) categorie particolari di dati

Trattamento attività principali di trattamento

Misure di sicurezza descrizione delle misure tecniche e organizzative di sicurezza attuate dall’importatore

ganizzative di sicurezza

Il contratto

Clausole ContenutoObblighi dell’esportatore

garanzie di sicurezza informazione trasparenza rispetto riservatezza

osservanza prescrizioni auto- rità garanti risarcimento del danno all’in- teressato

Obblighi dell’importatore

garanzie di sicurezza infomazione trasparenza rispetto riservatezza osservanza prescr iz ioni esportatore

report all’esportatore risarcimento del danno all’in- teressato

Clausola del terzo benefi ciario

l’interessato deve poter agire in giudizio, anche ai i ni del risar- cimento dei danni, nei confronti dell’esportatoreeccezionalmente l’interessato deve poter agire in giudizio, anche ai i ni del risarcimento dei danni, nei confronti dell’importatore per violazione da parte di questi o di un suo subincaricato se l’esportatore sia scomparso di fatto, abbia giuridicamente ces-sato di esistere o sia divenuto insolventeeccezionalmente l’interessato deve potere agire in giudizio, anche ai i ni del risarcimento dei danni, nei confronti del su-bincaricato

Mediazione e giurisdizione facoltà all’interessato di scegliere fra la mediazione o l’azione legale.

Collaborazione con le autorità di controllo

esportatore Consegna copia contratto all’autorità garante

Legge applicabile legge dello Stato membro in cui è stabilito l’esportatore

Subcontratto importatore può trasferire dati a incaricato solo con il consenso scritto dell’esportatore, stesura di contratto con subincaricato, rispetto clausola del terzo benei ciario

Altri articolisul sito www.italiaog-gi.it/garante+privacy

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17Lunedì 2 Agosto 2010I M M O B I L I & C O N D O M I N I O

La comunione legale impone che per una serie di atti ci sia la volontà di marito e moglie

Sulla casa si decide in coppiaDall’affi tto dell’immobile alla vendita: scelte singole a rischio

Pagina a curaDI ALESSANDRO CASSANO

E GIANFRANCO DI RAGO

Acquisti in famiglia da ef-fettuare con attenzione. Il regime patrimoniale della famiglia è infatti

disciplinato da un complesso di regole sulla proprietà e l’ammi-nistrazione dei beni che i coniugi acquisiscono durante il matrimo-nio. In assenza di diversi accordi tra i coniugi, il regime legale è quello della comunione dei beni. Gli immobili acquistati dopo la celebrazione del matrimonio di-ventano quindi di proprietà co-mune degli sposi anche se l’atto è stato compiuto separatamente, a meno che il bene costituisca il frutto del reinvestimento di beni personali. Attenzione però alla locazione, poiché se i coniugi non sottoscrivono congiuntamente il relativo contratto, quello assen-te e dissenziente potrà chiederne l’annullamento.

Il regime patrimoniale del-la famiglia. Nell’ordinamento italiano i coniugi possono libe-ramente decidere se adottare il regime della separazione o quello della comunione dei beni.

Vi è inoltre la possibilità di op-tare per un regime patrimoniale speciale che, nei limiti dei principi inderogabili previsti dalla legge, può ampliare o ridurre l’ambito della comunione dei beni.

Gli accordi relativi alla gestio-ne patrimoniale della famiglia devono essere stipulati per atto pubblico a pena di nullità e con la necessaria presenza di due testimoni.

Mediante tali accordi non può comunque essere alterata l’ugua-glianza patrimoniale dei coniugi ovvero il dovere di contribuire ai bisogni della famiglia in ragione delle proprie sostanze.

Se i coniugi scelgono il regime di separazione dei beni, ai sensi dell’art. 215 c.c., ciascuno man-tiene la titolarità e l’amministra-zione esclusiva anche dei beni ac-quistati durante il matrimonio, oltre a quelli posseduti preceden-temente alle nozze. In mancanza di un’apposita convenzione, una volta celebrato il matrimonio, ai coniugi si applicherà invece il regime di comunione dei beni disciplinato dagli articoli 177 e seguenti del codice civile.

La comunione legale dei beni. La comunione legale dei beni è una particolare forma di comproprietà costituita da tutti i beni e i diritti acquisiti dai coniugi successivamente al matrimonio e che si distingue da quella ordina-ria disciplinata dagli articoli 1100 e seguenti del codice civile.

Infatti i coniugi sono compro-prietari nella stessa misura dei beni che costituiscono la comu-nione, la cui fonte è direttamen-te la legge. Nella comunione ordi-naria, invece, i comunisti possono essere titolari di quote diverse e la fonte è costituita dalla volontà delle parti. Infi ne, mentre nella comunione ordinaria l’ammini-

strazione dei beni spetta ai sin-goli proprietari congiuntamente, in quella legale vige la regola dell’amministrazione disgiunta, a eccezione di alcuni atti che de-vono essere compiuti da entrambi i coniugi.

Gli acquisti dei coniugi in regime di comunione legale dei beni. Come detto, l’art. 177 c.c. prevede espressamente che gli acquisti compiuti dai coniu-gi, anche separatamente, dopo la celebrazione del matrimonio, cadono automaticamente in co-munione.

Quindi anche l’immobile even-tualmente acquistato da uno solo dei coniugi entrerà automatica-mente in comunione, indipenden-temente dalla volontà dell’altro. L’ordinamento, infatti, come ha precisato la giurisprudenza, non ammette la possibilità del cosid-detto rifi uto del co-acquisto, ovve-ro la facoltà di scegliere caso per caso quali beni debbano accedere alla comunione.

Il codice civile esclude però dal-la comunione legale i beni acqui-stati da un solo coniuge mediante il reinvestimento di beni del tut-to personali. Tuttavia nel caso in cui il bene in tal modo acqui-stato sia un immobile o un bene mobile registrato, ad esempio un’auto, è necessario che l’altro coniuge renda una dichiarazione nel contratto di acquisto con cui confermi l’esclusività dell’acqui-sto da parte del consorte.

Le sezioni unite della Corte di cassazione, risolvendo un anno-so contrasto giurisprudenziale, hanno recentemente precisato che detta dichiarazione ha sol-tanto funzione probatoria e non condiziona l’acquisizione in piena proprietà del bene da parte del coniuge. Perciò se la l’appartenen-za al coniuge acquirente del bene personale reinvestito sia certa e dimostrabile, l’acquisto compiuto mediante il denaro ricavato dovrà ritenersi escluso dalla comunione legale e di natura personale del solo coniuge acquirente, senza che sia necessario ottenere la suddetta dichiarazione da parte del consorte.

La vendita di immobili in comunione. Come anticipato, l’amministrazione dei beni in co-munione legale spetta a entrambi i coniugi disgiuntamente. Tutta-via devono essere compiuti con-giuntamente dagli sposi gli atti espressamente indicati al secon-do comma dell’art. 180 c.c., ovvero quelli con i quali viene concesso o acquisito un diritto personale di godimento, quale ad esempio quello derivante dalla stipula di un contratto di locazione.

Ciò signifi ca che se un coniuge acquista un immobile senza la presenza dell’altro, il bene cadrà in comunione anche contraria-mente alla volontà del coniuge assente, ma se stipula un contrat-to di locazione, il coniuge assente e dissenziente alla stipula potrà chiederne l’annullamento.

Necessitano inoltre della volon-tà concorde dei coniugi anche gli

atti eccedenti l’ordinaria ammi-nistrazione.

Un valido criterio discretivo tra atti di ordinaria e straordinaria amministrazione è quello fornito dalla giurisprudenza relativo alla normalità della gestione della co-munione, che viene travalicata qualora l’atto compiuto, a pre-scindere dal contenuto modesto o rilevante, sia per sua natura po-tenzialmente idoneo ad alterare la consistenza del patrimonio o anche a pregiudicarne le poten-zialità economiche mediante la distrazione dei beni.

È certamente atto di straordi-naria amministrazione la vendi-ta di un immobile di proprietà comune dei coniugi che, quindi, dovranno acconsentire congiun-tamente il relativo atto.

Del pari anche il contratto preliminare di compravendita è stato ritenuto in giurisprudenza atto di straordinaria ammini-strazione, al quale devono quin-di partecipare entrambi i coniugi, poiché dalla sua stipula sorgono una serie di obbligazioni a carico della coppia. La giurisprudenza considera inoltre atti di straordi-naria amministrazione anche la divisione di un immobile quando i due coniugi ne siano comproprie-tari insieme ad altri, la concessio-ne in comodato di un fabbricato comune, l’atto di conferimento in società di beni comuni, la transa-zione e la riscossione dell’indenni-tà di espropriazione di immobili in comunione nei rapporti con gli enti locali. Da sottolineare, infi ne, che la giurisprudenza qualifi ca come atto di ordinaria ammini-strazione il recesso dal contratto di locazione in cui i coniugi ab-biano la veste di locatori ossia di proprietari dell’immobile.

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La comunione legale dei beni

Cadono in comunione Sono esclusi dalla comunioneTutti gli acquisti compiuti dai coniugi, anche separatamente, dopo il matrimonio cadono in comunione

Non cadono in comunione legale, salvo diverso accordo tra i coniugi mediante la stipula di una convenzione matrimoniale, i beni di proprietà esclusiva acquistati prima del matrimonio

I beni acquisiti per usucapione cadono in comunione anche se l’inizio del possesso è iniziato prima del matrimonio e l’acquisto in comunione retroagisce al momento dell’inizio del possesso

Secondo la giurisprudenza l’edii cio costruito sopra il terreno di proprietà esclusiva di uno dei coniugi, pur costituendo un bene giuridica-mente nuovo, non cade in comunione poiché si tratterebbe di espansione del diritto originario. Analogo discorso può farsi per la sopraeleva-zione di un appartamento sul lastrico solare di proprietà esclusiva di uno solo dei coniugi

Cadono in comunione l’usufrutto, l’uso, l’abi-tazione, le eni teusi, la superi cie e le servitù acquistate in relazione a un bene immobile già oggetto di comunione legale

Sono escluse dalla comunione legale le servitù acquistate in relazione a un fondo personale del coniuge contraente

L’immobile assegnato da una cooperativa edilizia a un coniuge cade in comunione se al momento della conclusione del contratto di acquisto vi è comunione legale

Sono esclusi dalla comunione legale i beni rice-vuti per donazione o eredità, a meno che non sia indicato espressamente che la liberalità o il lascito sono da imputare alla comunione

L’acquisto di un autoveicolo da parte di un coniuge cade in comunione legale. Se però il veicolo è acquisto mediante il reinvestimento di beni di proprietà esclusiva dell’acquirente, lo stesso non cade in comunione. L’esclusio-ne dalla comunione deve risultare dall’atto di acquisto

I beni di uso strettamente personale dei coniugi e i loro accessori

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18 Lunedì 2 Agosto 2010 I N F O . E U R O PA

Dal rapporto annuale Ue: sequestrati prodotti elettronici cinesi, medicinali arabi, giochi egiziani

Anche il tarocco risente della crisiDiminuiscono i beni contraffatti bloccati alle dogane europee

Pagina a cura DI GABRIELE FRONTONI

La crisi economica affossa anche il settore dei «fal-si». Per la prima volta da dieci anni a questa parte,

nel corso del 2009 il numero dei prodotti contraffatti bloccati alle dogane dell’Unione europea ha registrato una fl essione. Gli agen-ti di frontiera sono intervenuti in 43.572 casi, a fronte dei 49.381 dei dodici mesi precedenti, portando alla confi sca di 117,9 milioni di articoli falsi contro i 178,9 milioni sequestrati nel 2008. Sono questi i numeri emersi dalla relazione annuale della commissione euro-pea sull’azione doganale dell’Ue per la tutela dei diritti di proprie-tà intellettuale. «Sigarette, abbi-gliamento e marche commerciali rappresentano alcuni dei princi-pali articoli bloccati alla dogana per sospetta violazione dei diritti sulla proprietà intellettuale», si legge nel documento di Bruxelles, secondo cui una parte signifi cati-va è rappresentata dai prodotti di uso quotidiano potenzialmente nocivi per la salute del consuma-tore, come shampoo, dentifrici,

giocattoli, medicine o apparecchi domestici. In termini numerici, i sequestri di sigarette hanno fatto, come sempre, la parte del leone arrivando a toccare il 19% del totale dei beni fermati in do-gana. Lo scorso anno, gli agenti hanno infatti sequestrato 22.352.851 stecche di si-garette e 18.632.187 pro-dotti legati al fumo come sigari e cartine. Grande incremento anche nel numero di sequestri di etichette false, arrivate a superare il 13% del totale dei beni bloccati in fron-tiera (15.900.000), seguiti dai medicinali contraffat-ti (11,4 milioni di confe-zioni) e dai giocattoli (6,8 milioni di pezzi). Secondo i dati forniti dalla commissione, la Cina continua a essere il principale paese di origine dei prodotti che violano i diritti di proprietà intel-lettuale, corrispondente al 64% del totale dei prodotti sequestra-ti. Con una predominanza per i prodotti elettronici, le sigarette, i vestiti, le scarpe e gli accessori. Sono invece gli Emirati Arabi a dominare la classifi ca dei medi-

cinali contraffatti: dai paesi del Golfo proviene il 73% del totale delle medicine copiate vendute in Europa. Mentre l’Egitto la fa da padrone sul versante dei giocatto-li di imitazione (63,4% dei giochi contraffatti sequestrati). In que-

sto scenario, il paese più attivo in termini di contrasto all’ingresso in Europa di prodotti contraffatti si è mostrato essere la Grecia dove, lo scorso anno, sono stati aperti 8.300 casi per un totale di quasi 22 milioni di prodotti sequestrati. Segue l’Italia con 5.189 casi che hanno portato alla confi sca di 13 milioni di prodotti, mentre l’Olan-da ha messo a segno il blocco di 18 milioni di prodotti attraver-

so l’apertura di 3.016 inchieste. «Il ruolo delle dogane europee è proteggere i nostri cittadini e le nostre imprese. I prodotti contraf-fatti possono costituire un grave rischio per la salute e la sicurezza dei consumatori, danneggiando

nel contempo i le-gittimi titolari», ha fatto sapere Algirdas Šemeta, commissario europeo per la fi scali-tà e l’unione dogana-le, assicurando che la commissione e gli stati membri conti-nueranno a collabo-rare con i partner internazionali, com-merciali e industriali, per garantire il mas-

simo livello di tutela dei diritti di proprietà intellettuale nell’Ue. Ma che fi ne fa questa montagna di falsi d’autore sequestrati dagli agenti di frontiera? «Oltre il 77% di tutte le merci sequestrate è sta-to distrutto», hanno assicurato gli esperti della commissione. «Per il resto dei prodotti, si è avviato un procedimento giudiziario per accertarne la violazione».

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Nuovi poteri per gli 007 di Mosca. All’indo-mani dell’espulsione di alcune spie russe dagli Stati Uniti, il presiden-te, Dmitry Medvedev, ha deciso di potenziare gli strumenti a disposi-zione dei servizi segreti del paese promulgando una legge che prevede la possibilità di inviare un «avviso» alle perso-ne che si ritiene stiano per commettere un cri-mine, evitando così che accadano episodi dan-nosi alla sicurezza del paese. Pratica, questa, in uso durante l’epoca sovietica. In sostanza, come spiega una nota del Cremlino, il nuovo provvedimen-to conferisce all’Fsb, il Servizio Federale di Sicurezza (ex Kgb), il diritto di inviare una comunicazione alle per-sone «i cui atti creano le condizioni perché sia commesso un crimine». Strumento che potreb-be essere usato dagli 007 per lanciare inti-midazioni ai giornalisti indipendenti e ai gruppi di opposizione, in netto contrasto con l’impegno assunto nei scorsi da Medvedev in favore dei diritti civili.Stando al testo della nuo-va legge, gli agenti del Fsb potranno non solo emettere avvertimenti di questo genere, ma anche fare multe fino a 1.300 euro a qualunque sospet-tato, e ordinare arresti amministrativi di natura cautelare fi no a un mas-simo di 15 giorni. L’Fsb è nato sulle ceneri del Kgb di epoca sovieti-ca, smantellato nel 1991 col collasso dell’Urss. Dopo l’avvento di Putin alla presidenza nel 2000, che lo ha orientato verso la lotta ai ribelli islami-ci, il servizio è diventato sempre più potente. Se-condo gli attivisti per i diritti civili e i giornali-sti di opposizione, il go-verno si avvale dell’Fsb per fare pressioni sugli oppositori. Diversa la posizione dei sostenitori della leg-ge secondo cui il prov-vedimento ridurrà la criminalità e aiuterà i cittadini a capire quan-do quello che stanno fa-cendo è potenzialmente illegale.

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Più poteri agli 007 russi

Linea dura del gover-no ungherese contro le banche. Contravve-nendo alle indicazio-ni del Fondo moneta-rio internazionale e dell’Unione europea, il parlamento di Bu-dapest, a larga mag-gioranza (301 voti a favore e 12 contrari), ha approvato un pac-chetto di misure eco-nomiche proposto del governo conservato-re del premier Viktor Orban, che contiene una tassa salata per gli istituti di credito e le compagnie di as-sicurazione. La norma prevede l’imposizione per tre anni a tutte le banche e assicurazio-ni di un balzello pari allo 0,45% dei profi tti generati, in grado di portare 700 milioni di euro nelle casse dello stato. Il pacchetto contiene altre misure, annunciate già all’inizio di giugno, come quella relativa alla defi nizione di un tetto salariale (7.500 euro al mese) nel settore pubblico, volto a limitare il compenso degli alti dirigenti statali, compreso il presidente della Banca nazionale. Previsti anche la sop-pressione della tassa di successione in linea diretta, e di quella sulla distillazione casalinga di alcool, un taglio nel fi nanziamento pubblico dei partiti (-15%), il divieto dei cre-diti ipotecari in valuta estera, un trasferimento dei sussidi dai fondi europei a favore delle piccole e medie imprese e la riduzione al 10% (attualmente 19%) dell’imposizione fi scale per un numero ridotto di aziende con un fatturato fi no a 500 milioni di fi orini (2 milioni di euro). Novità in arrivo anche per il settore pubblico. D’ora in avanti, ogni ente sarà infatti sorvegliato da un tesoriere dello stato per impedire sprechi. Tutto questo dovrebbe consentire all’Ungheria di rispettare l’impegno di tenere il defi cit nel 2010 al 3,8% del pil.

L’Ungheria tassa i profi tti di banche e assicurazioni

Amnistia fi scale per i canali televisivi della Georgia. Al termine di un braccio di ferro tra maggioranza e opposizione, il parla-mento di Tbilisi ha approvato un emendamento al codice delle tasse che prevede la cancellazione dei debiti vantati dall’Erario nei confronti delle stazioni tv accumulati prima di marzo 2010. La prima versione della legge concedeva una amnistia fi scale sulle tasse non pagate meno generosa, ponendo un limite a partire dall’inizio dell’ultima legislatura. Ma alla fi ne il parla-mento ha voluto estendere il periodo di validità della norma imponendo soltanto una data di inizio e non di fi ne dell’am-nistia con valore retroattivo. In base ai calcoli sottoposti dal governo all’assemblea dei rappresentanti, la manovra costerà allo stato 36 milioni di lari (poco più di 15 milioni di euro). Al di là del numero aggregato, i membri dell’esecutivo hanno fatto sapere di non poter contravvenire all’articolo 122 del codice delle tasse che impone di mantenere segreta la scomposizione dell’importo totale per singole stazioni emittenti. Questo dato, infatti rappresenta un segreto commerciale delle singole socie-tà. Attualmente, sono operative 36 stazioni televisive, 18 delle quali trasmettono il segnale direttamente dalla capitale Tbilisi, inclusa la tv di stato Georgian Public Broadcaster (Gpb). In base ai calcoli degli analisti, poco più del 5% dei 36 milioni di lari di tasse cancellate sarebbe riconducibile alle piccole emit-tenti provinciali. Mentre il grosso della torta riguarderebbe le emittenti nazionali basate nella capitale con in testa proprio Gpb che avrebbe ammesso di ricavare dall’operazione di am-nistia 9 milioni di Lari, pari a un quarto del totale.

Georgia, amnistia fi scale per le emittenti tv

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19Lunedì 2 Agosto 2010

La foto scattata da un report della Banca mondiale. A rischio le opere infrastrutturali

La burocrazia ostacola il BrasileTempi lunghi per ottenere licenze e accedere al credito

Pagina a curaDI ANTONINO D’ANNA

Il Brasile? Sulla burocrazia non va a passo di samba. Anzi, proprio i mille lacci e lacciuoli burocratici del pae-

se carioca rischiano di minarne la crescita economica. E causare un danno d’immagine, visto che la macchina, se non sarà snellita, potrà rallentare i programmi infrastrutturali previsti per il Mondiale di calcio 2014 e le Olimpiadi del 2016. A sottolineare il peso della bu-rocrazia è stato per primo il «Doing Business report» della Banca Mondiale, secondo cui i brasiliani sono al 129° posto (l’anno scorso erano a quota 127) su 183, dietro paesi come Papua Nuova Guinea e Ban-gladesh. Anche se è migliora-ta la capacità di avviare un business (126° posto rispetto al 127° del 2009) e assumere personale (138°, +3 posti), re-stano negative tutte le altre voci, ossia ottenere licenze edilizie (113°, -6 posti), rogitare (120°, -4), aprire una linea di credito (84°, -3), proteggere gli investitori (73°,

-3), pagare le tasse (150°, -4), com-merciare con l’estero (100°, -6) e far rispettare i contratti (100°, -1). Il report sottolinea che per pagare le tasse un’azienda media spende 2.600 ore l’anno in burocrazia tra uffi ci, telefonate e quant’altro. Una delle potenziali «vittime» della bu-rocrazia potrebbe peraltro essere la futura ferrovia ad alta velocità Rio-Sao Paulo (si veda ItaliaOggi

Sette del 26 luglio), prevista per il 2015 ma fuori tempo massimo per il Mondiale; o i progetti per gli stadi di calcio, ingarbugliatisi

tra ricorsi e procedure ammini-strative.

A proposito di costi: per il bu-siness group paulista Fiesp, il pil pro capite nazionale potrebbe sa-lire da 2 mila a 10 mila $ se solo la burocrazia fosse modellata sui livelli degli Usa. E la macchina amministrativa costa ogni anno quasi 26 miliardi di dollari, os-sia il 10% dell’investimento tota-

le privato nel 2009. Secche le stime sulla crescita: nel primo trimestre 2010 si parlava del 9% annuo, ma se non sarà snellito l’apparato burocratico tagliando i lacci a fi sco, lavoro e pensioni il rischio è che non si potrà superare il 5%.

Il Brasile andrà alle urne a ottobre per scegliere il suo nuovo presidente, che trove-rà, malgrado gli sforzi fatti da Lula in questi anni, un ostacolo non indifferente: i 15 mila cartorios, specie di agen-zie per il disbrigo pratiche, che da anni prosperano sulle complessità amministrative.

Almeno dal 1980, quando si mise mano – con un ministero oggi de-funto – alla sburocratizzazione.

© Riproduzione riservata

Imposte dirette

RITENUTA DEL 10%

Ristrutturazione edilizia e risparmio energetico: determi-nazione della base imponibile su cui operare la ritenuta d’acconto del 10% (circolare dell’Agenzia delle entrate n. 40/E del 28 luglio 2010)

RISTRUTTURAZIONI EDILIZIE

Ristrutturazione edilizia e risparmio energetico: non si applica la ritenuta ordinaria se le somme sono soggette alla ritenuta d’acconto del 10%. Scomputo delle ritenute operate dall’imposta sostitutiva (circola-re dell’Agenzia delle entrate n. 40/E del 28 luglio 2010)

IRPEF

Corrispettivo per l’utilizzo dei fanghi di depurazione in agricoltura. Redditi diversi. Corrispettivo per distribuzione sul terreno e interramento dei fanghi. Redditi d’impresa (risoluzione dell’Agenzia delle entrate n. 74/E del 26 luglio 2010)

Agevolazioni IMPOSTA DI SUCCESSIONE E DONAZIONE

Il trasferimento di azioni che integra il presupposto del «controllo della società» è esen-te da tassazione (risoluzione dell’Agenzia delle entrate n. 75/E del 26 luglio 2010)

Versamenti PROROGA TERMINI

Differimento al 20 agosto

dei termini di versamenti in scadenza dal 1° al 20 agosto (decreto del presidente del consiglio dei ministri del 27 luglio 2010)

Altre impostee tasse

CONTRATTI DI LOCAZIONE

Modifiche alle specifiche tecniche di trasmissione per la registrazione contratti di locazione, per la comunica-zione dei dati catastali e per il pagamento delle relative imposte in caso di cessio-ni, risoluzioni e proroghe (provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate del 23 luglio 2010)

Altre notizie di rilevante interesse

COLLEGIO SINDACALE

Approvate in via preliminare le nuove norme di comportamento per i sindaci delle società non quotate

ENTRATEL

È attivo dal 27 luglio 2010 il terzo canale di emergenza (comunicato stampa del 26 luglio 2010)

© Riproduzione riservata

FISCO FLASH

GETTITO FISCALE

Il Kenya fallisce il target EacAnno fi scale tra luci e ombre per il Kenya. Se a giugno il gettito è cresciuto dell’11%, Nairobi non è però riuscita a raggiungere il target prefi s-sato dall’Eac (East African Community), la Comunità degli stati africani orientali di cui il paese fa parte e che vuole percorrere le strade di un’unione doganale e mone-taria sulla scia dell’Unione europea (si veda ItaliaOggi Sette del 12 luglio). Secondo le stime della Kenya revenue authority, l’equivalente della nostra Agenzia delle entrate, il gettito si è assestato a 534,4 mld di scellini (6,5 mld $ pari a 4,9 mld €) rispetto ai 480,6 mld del 2009. Questo risultato è al di sotto del target di 545,2 mld. Secondo l’analisi di Mi-chael Waweru, capo della Kra, ad azzoppare le entrate doga-nali quest’anno sono state le scarse performance delle im-portazioni, incluse quelle del petrolio, oltre a un crollo del prezzo dei beni importati. Sempre secondo Waweru, il gettito derivante dalle tasse sui consumi è crollato a cau-sa della rapida decrescita del tasso d’infl azione, ora a quota 3,2% rispetto al 14% di luglio. E per il 2011 il target sale: Nairobi dovrà raggiungere i 641,2 mld di scellini.

Lunedì 2 Ago

della Banca mondiale. A rischio le opere infrastru

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Il i scol ash in versio-ne integrale è disponi-bile sul sitowww.italiaoggi.it

A cura dello StudioF. Ghiglione e A. Ghio

A OCCIDENTE

L’Africa scommette sul ferroL’Africa occidentale guarda al futuro con ottimismo. I giaci-menti di minerali ferrosi non ancora sfruttati in Guinea, Sierra Leone, Liberia, Came-run, Gabon e Costa d’Avorio fanno gola alle compagnie del settore minerario. Considerato che, nel 2009, è stato consuma-to in totale oltre un miliardo di tonnellate di minerali ferrosi, le previsioni del Servizio geo-logico Usa parlano di sviluppo: anche se al momento, infatti, solo la Mauritania esporta mi-nerali ferrosi, se fossero realiz-zati in tutta l’Africa occidentale si potrebbe ricavare il 10% del fabbisogno mondiale contro l’1% del 2009. Si stima che le riserve ammontino da 1/4 di mi-liardo a 1,5 miliardi di tonnella-te, il 65% delle quali sono ferro: un quantitativo all’altezza dei depositi australiani e brasiliani. In programma investimenti che, tra BHP Billiton, Rio Tinto, Vale SA e Chinalco, valgono quasi 8 miliardi di euro, mentre in Libe-ria e Senegal ArcelorMittal ha ripreso a lavorare, con progetti che costeranno almeno 3,1 mi-liardi per arrivare a compimen-to. E Vale SA guarda al fi lone di Belinga, Gabon, oggetto nel 2006 di un accordo di sfrutta-mento tra il governo locale e la cinese Cmec che ad aprile 2010 è stato messo in discussione.

ALLE ISOLE FIJI

Infrastrutture in affanno per il turismoAlle Fiji le vacanze sono più salate, ma le infrastrutture non crescono. E Samoa e le Isole Cook festeggiano, grazie alla crescita delle presenze turisti-che. A far irritare i viaggiatori (per il 60% australiani e neo-zelandesi in fuga dall’inverno australe) sono i forti rincari dei prezzi. Più l’aumento delle tasse aeroportuali, passate da 75 dollari fi jiani a 100 (da 30 a 40 €). Anche se per il momento il numero di presenze resta alto e si sono registrati arrivi record ad aprile, c’è chi ci rimette. È il caso di 240 investitori nel Fiji Beach Resort and Spa sull’Iso-la di Denarau, un resort da 160 stanze che non ha mai visto il completamento di altri due blocchi da 90. Un investimento che aveva intrigato giornalisti sportivi e manager neozelande-si: avrebbero goduto la proprie-tà 10 settimane l’anno e duran-te il resto dell’anno una rendita derivante dall’affi tto delle stan-ze a estranei. Peccato però che i proprietari da settembre 2008 e fi no all’insediamento, di re-cente, della nuova gestione del resort, non abbiano visto un centesimo. Così Trevor Rogan, insieme ad altri 50 coproprieta-ri, ha deciso di passare alle vie di fatto: dal 1° agosto spranghe-ranno porte e fi nestre a tutti. Gestori inclusi.

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20 Lunedì 2 Agosto 2010 S P E N D E R E M E G L I O

Da Paypal ad Alertpay o Moneybookers, crescono i sistemi che offrono transazioni on-line sicure

Pagamenti sul web in cassaforteLe armi per contendersi clienti: commissioni basse e rapidità

Pagina a curaDI MARI PADA

Un indirizzo e-mail per in-viare e ricevere in sicu-rezza pagamenti privati o della propria azienda.

Questo ciò che offrono Paypal, Alertpay, Moneybookers e altri sistemi di pagamento e riscossio-ne telematici. Il funzionamento è semplice: in pochi minuti si può creare un conto gratuito e associarlo a una carta di credito (anche una prepagata come la Postepay) e un conto bancario già in nostro possesso. Le tran-sazioni vengono fatte esclusiva-mente usando l’indirizzo di posta elettronica registrato insieme al conto on-line. Per esempio, se qualcuno deve inviarci un pa-gamento, non ha bisogno di sa-pere i dettagli del nostro conto bancario, ma gli è suffi ciente in-viare una notifi ca di pagamento al nostro indirizzo e-mail. Allo stesso modo, quando siamo noi a dover effettuare un pagamento, basta inviare una notifi ca di pa-gamento all’indirizzo e-mail del destinatario. Sarà il sistema di

credito telematico a gestire i reali trasferimenti di contanti tra una banca e l’altra in modo del tutto trasparente. Ma come scegliere il sistema che fa per noi? Ecco qualche indicazione.

Pagare con una e-mail. Con i tradizionali metodi di pagamen-to, applicati agli acquisti on-line, spesso sono stati espressi timori da parte degli utenti di subire frodi o furto di dati e denaro. I sistemi di pagamento e riscos-sione telematici, come Paypal, Alertpay, Monebookers, e altri, invece, consentono a qualsiasi azienda o consumatore che di-sponga di un indirizzo di posta

elettronica di inviare e ricevere pagamenti in tutta sicurezza e trasferire denaro. Questi istituti di credito sfruttano l’infrastruttu-ra fi nanziaria esistente dei conti bancari e delle carte di credito per creare un sistema di pagamento su base globale e in tempo reale. Sono ideali per le piccole aziende, i commercianti on-line, i privati e altri utenti più scettici verso i pagamento tradizionali.

I sistemi di pagamento e ri-scossione telematici sono metodi sicuri per pagare e ricevere sol-di su internet. Si pensi solo alla sicurezza di non dover rivelare a nessun altro il numero della

propria carta di credito a saldo o prepagata che sia.

Una delle «banche on-line» più usate in Italia e all’estero e utilizzata già da diversi anni da colossi del calibro di eBay (che ne è diventata proprietaria) come sistema di pagamento pre-ferenziale è Paypal. Sono oltre 223 milioni i conti già aperti nel mondo dal 1998 a oggi. I vantag-gi? Gratuiti l’apertura del conto, la ricarica del conto tramite il conto bancario, i trasferimenti ai conti bancari, alle carte di credito o prepagate per importi pari o superiori a 100 euro (un euro per i trasferimenti fi no a

99,99 euro) e alla carta prepa-gata PayPal. La tariffa standard per la ricezione di pagamenti per beni e servizi è pari al 3,4%. Per chi commercia on-line le ta-riffe si possono ridurre in base al volume di vendita del mese precedente (riduzione massima oltre i 100 mila euro).

In più la recente protezione acquirenti PayPal prevede che l’utente che non riceve l’oggetto acquistato pagando con PayPal su un qualsiasi sito di e-commer-ce, sia coperto per l’intero valore della transazione, inclusi i costi di spedizione.

© Riproduzione riservata

Sono molte le società che hanno pro-vato a sfruttare il fenomeno o, meglio, a spartirsi la torta sempre più grande degli acquisti on-line. Alcuni hanno dovuto chiudere bottega. Altri invece sono riusciti a ritagliarsi il proprio spazio.

Un servizio da considerare è Aler-tPay, portafoglio elettronico alterna-tivo a PayPal nato nel 2004. Il sito è in inglese, tuttavia la navigazione è molto intuitiva, quasi fosse in italiano. Ci sono tre tipi di account AlertPay: starter, pro e business. Per l’account di primo livello le transazioni elet-troniche sono gratuite, tuttavia non si possono ricevere pagamenti con carta di credito, e si possono ricevere al massimo 400 dollari al mese e, in tutto, 2 mila. È chiaro quindi che se si usa come alternativa a PayPal per la compravendita di beni, i limiti pos-sono essere raggiunti in poco tempo ed è necessario fare l’upgrade almeno all’account pro e poi verifi carlo invian-do i documenti che provano la propria identità. Il 2,5% è il tasso applicato per ogni transazione, che sale al 3,9% per le società che richiedono più ser-vizi. Con l’account pro si possono rice-vere pagamenti con carta di credito,

pagando circa il 5% della transazione ad Alertpay più una commissione fi ssa di 0,25 centesimi di euro; inoltre viene applicata una commissione anche per transazioni di moneta elettronica. Per tutti gli account il deposito di denaro è gratuito quando si effettua tramite assegno, mentre è a pagamento quan-do viene effettuato tramite bonifi co bancario; il prelievo ha dei costi sia che si prelevi con carta di credito, me-todo che però ha dei limiti stringenti sull’ammontare delle transazioni, sia che si prelevi con bonifi co o con asse-gno. Infi ne per ogni transazione di de-naro che richiede un cambio di valuta Alertpay trattiene una commissione pari al 2,5% della transazione.

Moneybookers, alla pari dei com-petitor, permette a ogni azienda o con-sumatore in possesso di un indirizzo e-mail di inviare e ricevere pagamenti on-line in modo sicuro ed economico tramite e-mail della propria carta di credito o di debito, o dal proprio conto bancario o fare acquisti on-line.

Il prodotto Moneybookers ha rag-giunto quota 13 milioni di clienti. La sua forza? Le commissioni limitate: 1,9% massimo a transazione più 0,29 centesimi di euro.

Nei primi anni del 2000 il settore dei pagamenti on-line aveva accolto tiepidamente l’avvento di Google Checkout. Il nuovo servizio fi rma-to Mountain View (utilizzabile solo negli Stati Uniti), che avrebbe dovuto «accelerare il processo di fi delizzazio-ne nei confronti delle piattaforme di pagamento alternative». E invece a distanza di tempo, dopo una fase di lancio che ha previsto sconti e age-volazioni di acquisto su alcuni siti, l’entusiasmo si è andato spegnendo. Quando si utilizza Google Checkout per le vendite si paga il 2% più 0,20 dollari per transazione.

Oggi i suoi utenti in media appar-tengono alla categoria degli «avan-guardisti»: abbastanza giovani (il 57% è sotto i 35 anni), maschi (il doppio ri-spetto alle donne) e agiati, con introiti medi di circa 75 mila dollari all’anno (34,1%). Questo, invece, l’identikit de-gli utenti di Paypal: il 36% ha meno di 35 anni, 50% uomini e 50% donne, con solo il 25,4% accreditato di introiti medi di 75 mila dollari all’anno. Solo il 4,6% avrebbe utilizzato entrambi i servizi, e meno dell’1% esclusivamente lo strumento di Google, contro il 30,1% legato a Paypal. 2checkout è invece

un’alternativa più cara. Richiede un pagamento una tantum 49 dollari (cir-ca 40 euro) per la vendita e poi appli-ca una commissione del 5,5% più 0,45 centesimi di dollari a vendita (circa, 0,38 euro).

Persi per strada. In tanti ci hanno provato, in pochi ce l’hanno fatta. Se il business è in espansione, non tutti sono riusciti a trarne benefi cio e a ri-manere sul mercato. L’attuale numero uno delle aste on-line Ebay né è un esempio, visto che dopo aver lanciato senza successo Billpoint ha preferi-to chiudere e acquisire direttamente Paypal nell’ottobre del 2002. Un altro tentativo fallito fu quello di C2it, delle banca statunitense i Citibank. Poi è toccato a Bid Pay che divenne presto molto utilizzato nei siti di aste, arri-vando nella fase di massima espansio-ne a oltre 4 milioni di clienti. Ancora, Hsbc e Yahoo unirono le forze per con-trastare puntando su Pay direct e per due anni tentarono questa strada, ma poi decisero di chiudere. Poi il caso di payme.com che viste le lunghe atte-se per i movimenti (7 giorni) e vista l’impazienza degli utenti fu costretto a ritirarsi.

© Riproduzione riservata

Operatori pronti a contendersi la fetta di torta più grande

Le offerte sul mercato

Nome Commissioni applicate Caratteristiche

Alertpay 2,5%+0,25 euro In grande espansione nei negozi online

GoogleCheckout 2%+0,17 euro Per ora utilizzabile solo negli Stati Uniti

2checkout 5,5%+0,38 euro Necessario pagare 40 euro una tantum

Moneybookers 1,9%+0,29 euro Basse commissio

PayPal 3,4%+0,35 eur Il più diffuso

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Le cinque regole d’oro

Normalmente non si può pretendere alcun diritto circa la scelta della for-ma di pagamento, spes-so però si può scegliere tra diverse modalità dello stesso. Qualora vogliate avvalervi di un servizio di ammin ist ra-zione sicuro e questa possi-bilità non sia prevista, pro-ponete la a l venditore; se questo non accetta, pen-sateci bene a concludere il contratto. Nei pagamenti con carte di credito utilizzate solo un collegamento sicuro e controllate nei mesi successivi se nell’estratto

conto della carta ci siano delle irregolarità. Se effettuate un bonii co transfrontaliero, informa-tevi sulle relative spese e se questo è effettuato in un Paese facente parte

dell’Ue, fatevi comunicare le coordinate ban-carie internazio-nali, IBAN e BIC o SWIFT-Code.

Se l ’ im - porto è molto elevato e viene

richiesto un pagamento anticipato, utilizzate un servizio di amministra-zione i duciaria. Bisogna conservare tutti i documenti indipenden-temente dal tipo di paga-mento prescelto.

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21Lunedì 2 Agosto 2010LuneA F FA R I I N P I A Z Z A

Gli indicatori da monitorare in estate, quando calano gli scambi, secondo gli addetti ai lavori

È la stagione delle obbligazioniNiente mordi e fuggi. Meglio puntare sul medio-lungo periodo

Pagina a curaDI DUILIO LUI

Come per qualsiasi al-tra attività economica, agosto è un mese fi ac-co anche per i merca-

ti finanziari. Molti operatori staccano la spina e quelli che rimangono hanno un maggior potere di condizionare i trend. Ecco perché investire in questo periodo richiede un supplemen-to di attenzione, soprattutto alla luce degli scossoni che si sono verifi cati negli ultimi mesi.

La speculazione e il setto-re immobiliare condiziona-no i mercati. Contrariamente a quanto pronosticato solo qual-che mese fa, i listini azionari e obbligazionari continuano a vivere sulle montagne russe. «L’economia mondiale è come un convalescente che deve prestare grande attenzione per evitare

ricadute», commenta Marcello Agnello, responsabile sviluppo della Sim indipendente Coper-nico. «Così i mercati si muovono più sull’attesa di notizie che su indicatori concreti». Lo si è visto in occasione degli stress test: nel corso di una stessa seduta i listini passavano da grandi per-dite a robusti guadagni sull’on-da di grossi ordini provenienti dalle banche d’affari. I singoli investitori sono tutti alla fi ne-stra in cerca di una direzione: appena vedono transitare sui mercati un grosso quantitativo di titoli, si accodano timorosi di perdere il momento giusto e, così facendo, amplifi cano il trend. «Siamo in presenza di un mix ideale per la specula-zione», annota Giovanni Pedo-ne, analista dell’uffi cio studi di Consultique, «con pochi grandi player che movimentano enor-mi somme di denaro e tassi mi-nimi nei paesi occidentali, che consentono loro di fi nanziarsi a buon mercato, per poi reinvesti-re il denaro in operazioni più rischiose».

Così il consiglio per il picco-lo investitore è di non lasciarsi affascinare dalla suggestione delle operazioni mordi e fuggi e di puntare, invece, sul medio-

lungo periodo: «In questa situa-zione si amplia lo spread tra domanda e offerta, per cui di-venta sempre più diffi cile fare buoni affari. inoltre, le prospet-tive per le prossime settimane restano incerte», spiega ancora Pedone. «La Cina sta rallen-tando nel suo trend di crescita. Inoltre, la banca centrale del gigante asiatico minaccia di alzare i tassi per raffreddare l’infl azione: due fattori che non possono non avere conseguen-ze anche nei paesi occidentali, penalizzando le aziende più aperte sul fronte internazio-nale». L’analista vede possibi-li minacce anche nel mercato immobiliare: «La fi ne degli in-centivi fi scali negli Stati Uniti sta portando a nuove diffi coltà nel settore, che a cascata pe-sano sul reddito delle famiglie proprietarie. E tutti sappiamo che se si ferma l’America, non c’è un’Europa che oggi può sostituirla nel ruolo di traino dell’economia mondiale».

Per Agnello la costruzione del portafoglio «deve essere improntata alla prudenza, par-tendo dal rischio che ciascuno è disposto a correre e destinando agli investimenti fi nanziari solo il denaro che non servirà a bre-ve». In questo contesto, l’anali-sta di Copernico suggerisce di scartare gli investimenti mone-tari «che hanno rendimenti ne-gativi» e preferire obbligazioni a più lunga scadenza, «con le emissioni dei paesi emergenti che stanno tornando a offrire rendimenti interessanti». Ma per farlo Agnello consiglia il fai da te: «Nei momenti di vo-latilità come quello attuale, meglio puntare su prodotti del risparmio gestito, che offrono un maggior livello di diversi-fi cazione».

Quanto ai settori più promet-tenti, Pedone suggerisce di pun-tare su quelli anticiclici «come il food & beverage e i beni per la persona o la casa», diffi dando invece dei fi nanziari «che conti-nuano a essere poco trasparenti e a legare i propri utili più ad attività di trading che all’attivi-tà originaria di concessione del credito».

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Le principali tipologie di bond

VOCE PORTATA

A tasso fi sso o variabile

Le prime comportano il pagamento di una cedola i ssa per tutta la durata del titolo e, alla scadenza del titolo, il rimborso del capitale. Le seconde prevedono la corresponsione di cedole, il cui importo è legato all’andamento di indici predei niti (ad esempio inl azione o Euribor)

Convertibili Strumenti i nanziari ibridi composti da una obbligazione con cedola (e un’opzione di acquisto dell’azione della stessa. Quindi il titolare può decidere se convertire il titolo in azione o mantenerlo in portafoglio

Corporate Espressione utilizzata per indicare genericamente le obbligazioni emes-se da aziende. Mediamente offrono rendimenti maggiori rispetto ai titoli di Stato, anche se nello specii co possono registrarsi profonde varia-zioni

High yeld

Vengono identii cate così le obbligazioni societarie a elevato rendimento. Secondo la legge della domanda e dell’offerta, tassi di interesse mag-giore corrispondono a un livello di rischio maggiore. Di solito rientrano in questa categoria i bond emessi da società con parametri di bilancio meno solidi della media o che operano in paesi economicamente meno maturi

Investment grade Obbligazioni societarie emesse da aziende che presentano un maggior livello di stabilità (in sostanza, sono l’opposto delle high yeld)

Reverse convertible Obbligazioni che, a fronte di una cedola i ssa elevata, non garantiscono a scadenza il rimborso integrale del capitale investito, ma solo se il valore del titolo risulta superiore a una soglia predeterminata

Sovranazionali Bond emessi da enti come la Banca Europea degli Investimenti o la Banca Mondiale, che si caratterizzano per l’elevata afi dabilità dell’emit-tente. Queste obbligazioni diversii cano il rischio tra diversi emittenti statali per ridurre il rischio complessivo

Titoli di Stato Tradizionalmente si tratta dell’investimento meno rischioso. Una certez-za che, tuttavia, ha vacillato nella recente crisi che ha coinvolto i debiti sovrani. In ambito europeo, i titoli ritenuti più sicuri sono i bund tedeschi: un indicatore della rischiosità degli altri bond governativi è espresso dallo spread (maggior tasso) rispetto ai bund tedeschi

I ribassi che hanno colpito nelle ultime settimane le obbligazioni high yeld vanno letti come occa-sioni d’acquisto. Questo perché lo scenario è destinato a rafforzarsi nei prossimi mesi, con la conse-guente riduzione dei fallimenti. È la convinzione espressa da Aviva Investors in un report dedicato alla situazione dei bond a eleva-to rendimento (e maggior rischio rispetto alla media). Gli analisti ritengono che il risparmiatore me-dio potrà contare su un rendimen-to medio annuo del 7,5% da questi prodotti, un valore che, se trovasse conferma nei fatti, sarebbe di tutto rispetto a fronte di rendimenti dei titoli di stato a medio termine, che oggi a fatica superano il 2%.Secondo Todd Youngberg, responsabile high yield di Aviva Investors Nord America, «alcu-ni temi macro hanno messo in discussione la ripresa globale e hanno fatto parlare di una recessione di tipo double-dip. Ma nello spazio degli high yeld si è creata una separazione tra fattori micro e macro, e gli investitori potreb-bero essere premiati se guardassero oltre la volatilità a breve termine, concentrandosi sui fondamentali societari». In particolare, lo studio sottolinea come, all’indomani della crisi 2008, le società abbiano ridotto il loro debito, aumentato gli utili e posticipato la scadenza dei debiti. Così saranno pochi i prestiti obbligazio-

nari che arriveranno a scadenza nei prossimi anni. «Riteniamo che i tassi di default continueranno a calare considerevolmente e fon-damentali solidi avranno un peso maggiore rispetto le tendenze negative in atto nel mercato», ag-giunge Youngberg. Così il consiglio è di rafforzare la quota di porta-foglio dedicata a questi prodotti, alla luce di tre motivi. Innanzi-tutto i fondamentali, «che stanno migliorando. Con l’aggiustamen-to dei bilanci e il taglio dei costi dell’ultimo anno e mezzo, queste società sono in generale molto

meglio posizionate per affrontare cali nelle vendite», spiega l’analista. Ci sono poi aspetti tecnici: «I rischi primari aumentano la volatili-tà e riducono l’appetito di rischio degli investi-tori, ma rimangono delle opportunità legate ai singoli titoli. Dal momento che il rischio prima-rio legato ai titoli di stato continua a causare volatilità di mercato, le opportunità di buoni rendimenti a lungo termine si trovano a livello di singoli titoli». Infi ne c’è una rifl essione più legata alle valutazioni: «Credo che le valutazio-ni siano interessanti», rassicura Youngberg. «A dispetto delle previsioni che vedono permanere una situazione di volatilità, nei prossimi dodici mesi il rendimento degli high yeld dovrebbe superare la sua media decennale di 7,5%».

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Occasioni d’acquisto sui bond ad alto rendimento

Todd Youngberg

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Page 22: • Anno 19 - Numero 182 - 2,50 - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Lunedì 2 Agosto 2010 • 9771120606304 00802 • NELLINSERTO, IL DEBITORE DELLIVA

Prospetto dei valori correnti delle polizze index linked

VALORI AL 15/07/2010

Adesso Index Aprile '07 87,240 A2 | A | A+ - | A- | A-

Adesso Index Febbraio '07 96,851 A2 | A- | A- * - | A- | A-

Alba Carim Index 08/07 102,324 - | BBB- | - A2 | A+ | AA-

Alba Carim Index 11/06 98,375 - | BBB- | - Aa2 | AA | AA-

Alti Percorsi Index 1 – 2007 98,461 A3 | - | - Aa3 | A+ | A+

AltiPercorsi Index 2005 100,131 - | (1) | - Aa3 | AA- | AA-

CariChieti Index Linked 2005 100,610 A3 | A- | A- Aa2 | AA | AA-

Carichieti index linked 2006 97,050 Aa2 | A+ | AA- A1 | A | A+

Carichieti Index Linked 2007 98,054 Aa2 | A+ | AA- Aa2 | AA | AA

Creberg altiplano marzo 07 95,962 - | A- | A- - | A- | A-

Creberg Altiplano Aprile '07 87,640 Baa3 | - | BBB+ - | A- | A-

Creberg Polar Aprile '07 87,520 Baa3 | - | BBB+ - | A- | A-

Derby Index Linked Dicembre 2006 90,400 Baa3 | - | BBB+ Aa3 | A | A ****

Derby Index Linked Ottobre 2006 90,880 - | (1) | - - | A- | A-

DOMANIDEA 2 – INDEX LINKED 2007 90,677 A3 | BBB | A- Aa3 | A+ | AA-

DomanIdea 3 - Index Linked 2007 99,370 - | BBB+ | A- Aa3 | A+ | A+ *****

Duomo Index Nuove Frontiere 97,120 A3 | A- | A- Aa2 | A+ | A+

Duomo Index Nuove Frontiere II Serie (�) N/D WR | NR | NR Aa2 | A+ | A+

Duomo Index Nuove Frontiere III serie 91,340 - | BBB+ | A- Aa2 | AA | AA-

Duomo Index Nuove Frontiere IV serie 94,420 Aa2 | A+ | AA- Aa3 | A+ | AA-

Duomo Index Nuove Frontiere VI serie 116,380 Aa2 | A+ | A+

Duomo Index Nuove Frontiere VII serie 90,677 A3 | BBB | A- Aa3 | A+ | AA-

Duomo Index Nuove Frontiere VIII serie 99,370 - | BBB+ | A- Aa3 | A+ | A+ *****

Duomo Index Performance Positiva 111,570 A1 | A | A+ Aa2 | A+ | A+

ExtraFrutti - Index Linked 2008 99,620 Aa3 | A | A **** Aa2 | A+ | A+

Futuro Forte 1 - 2006 97,869 A1 | A | A+ Aa2 | A+ | A+

Index Scatto piu' Persona Life 95,340 Aa2 | A+ | A+

Index Up 1-2008 84,720 A2 | A | A Aa2 | A+ | A+

Index Up 3 - 2005 102,413 - | BBB+ | A- Aa2 | A+ | A+

Index Up 4 - 2005 99,582 - | BBB+ | A- Aa3 | A+ | AA-

Indice Più 3 99,340 A1 | A | A+ Aa2 | A+ | A+

Indice Più 4 - 2004 99,518 - | BBB+ | A- Aa3 | A+ | AA-

Prima Classe 1 - 2005 101,958 - | (1) | - Aa3 | A+ | AA-

Prima Classe 2 - 2005 102,541 - | BBB+ | A- Aa3 | A | A ****

Prima Classe 2005 - Edizione speciale Progetti Regionali 96,540 A3 | A- | A- Aa2 | A+ | A+

Prima Classe 3 - 2005 97,538 A2 | A+ | AA- Aa3 | A+ | AA-

Scelgo Index 10 97,541 Baa3 | - | - A2 | A+ | AA-

Scelgo Index 11 97,665 Baa3 | - | - A1 | A+ | A+

Scelgo index 12 98,183 Baa3 | - | - Aa2 | AA | AA

Scelgo Index 13 97,327 Baa3 | - | - Aa3 | AA- | AA-

Scelgo Index 14 96,550 Baa3 | - | - Aa1 | AA- | AA-

Treviso Index 2007 98,461 A3 | - | - Aa3 | A+ | A+

Uni Class 98,43 Aa3 | A | AA- Aa3 | A | A+

2,40% S&P/Mib CRESCITA ITALIA SERIE XIV LUGLIO 2005 97,250 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | A | A ****

2,80% EURO DOLLARO SERIE XV SETT 05 98,303 A1 | A | A+ *** Aa3 | A+ | A+

3% Cliquet Crescita Italia SERIE III - 2 2005 98,930 A3 | A- | A- Aa3 | A+ | AA-

3% Cliquet Crescita USA SERIE II 1/2005 99,900 - | A+ | - Aa3 | A+ | AA-

3% Top Coupon Index Linked serie XIII 2003 99,871 A1 | A | A+ *** Aa3 | A+ | AA-

3% TOP COUPON INDEX LINKED SERIE XV - 2003 100,120 A1 | A | A+ *** Aa3 | A+ | AA-

3,0% Top Coupon Serie XII - 2003 100,213 A1 | A | A+ *** Aa3 | A | A ****

3,15% GRIFO COUPON - SERIE VI MAGGIO 2004 98,220 Aa2 | AA | AA- Aa2 | AA | AA-

3,60% Coupon Serie X - 2003 99,973 A1 | A | A+ *** Aa1 | A+ | AA-

3,75% crescita USA index linked serie XIV settembre 2004 100,026 A1 | A | A+ *** Aa2 | A+ | A+

3,80% S&P / Mib CRESCITA ITALIA SERIE XVII DICEMBRE 2004 100,000 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | A+ | AA-

4,0% Crescita U.S.A. Index Linked Serie X Agosto 2004 99,856 A1 | A | A+ *** Aa3 | A+ | AA-

4,0% CRESCITA U.S.A. INDEX LINKED SERIE XV NOVEMBRE 2004 98,890 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | A+ | AA-

4,0% CRESCITA USA SERIE XIII OTTOBRE 2004 99,300 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | A+ | AA-

4,30% International Index Serie V Marzo 2007 90,650 A3 | BBB | A- Aa3 | A+ | A+

4,30% International Index Serie VIII Maggio 2007 95,404 A1 | A | A Aa3 | A+ | AA-

4,30% International Index Serie XV Settembre 2007 95,710 Aa3 | - | - Aa1 | A+ | AA-

4,30% International Serie VI Aprile 2007 84,121 A3 | BBB | A- Aa1 | A+ | AA-

4,30% International Serie VII Aprile 2007 84,251 A3 | BBB | A- Aa1 | A+ | AA-

4,30% International Serie X Giugno 2007 95,320 A1 | A | A Aa2 | AA | AA

AUSTRALIAN & SWISS INDEX SERIE VIII GIUGNO 2006 91,955 A2 | A | A Aa3 | A+ | A+

Capital Index Serie II 2005 99,063 A1 | A | A+ *** Aa2 | AA | AA-

Capital Index SERIE IV 2005 96,740 A3 | A- | A- Aa3 | A+ | AA-

CAPITAL INDEX SERIE VI 2005 97,210 A3 | A- | A- Aa3 | A+ | AA-

Capital index serie XII 2004 99,810 A3 | A- | A- Aa2 | AA | AA-

Capital index serie XIV 2004 99,580 A3 | A- | A- Aa1 | A+ | AA-

CAPITAL INDEX SERIE XVI 2004 99,170 A3 | A- | A- Aa1 | A+ | AA-

CAPITAL INDEX SERIE XVII 2004 98,810 A3 | A- | A- Aa2 | AA | AA-

Capital index serie XX 2004 99,306 A1 | A | A+ *** Aa2 | AA | AA-

Convergence Serie IX 2007 84,121 A3 | BBB | A- Aa1 | A+ | AA-

Convergence Serie VIII 2007 90,650 A3 | BBB | A- Aa3 | A+ | A+

Convergence Serie XI 2007 95,404 A1 | A | A Aa3 | A+ | AA-

Convergence Serie XII 2007 95,320 A1 | A | A Aa2 | AA | AA

Convergence serie XIV 2007 95,710 Aa3 | - | - Aa1 | A+ | AA-

CRESCITA ITALIA 70% SERIE XIII 2005 96,530 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | A+ | AA-

CRESCITA ITALIA 80% SERIE XII LUGLIO 2005 96,590 Aa3 | A+ | AA- Aa2 | AA | AA-

CRESCITA SICURA SERIE VI 2006 92,943 A2 | A | A Aa3 | A+ | AA-

Crescita Sicura Serie I 2005 99,900 - | A+ | - Aa3 | A+ | AA-

CRESCITA SICURA SERIE I 2006 98,150 A1 | A | A Aa1 | A+ | AA-

CRESCITA SICURA SERIE I 2007 95,210 A2 | A+ | AA-

Crescita Sicura Serie II 2005 98,930 A3 | A- | A- Aa3 | A+ | AA-

CRESCITA SICURA SERIE II 2007 92,300 A1 | A | A Aa3 | A | A+

CRESCITA SICURA SERIE II/2006 98,550 A1 | A | A Aa2 | A+ | A+

Crescita Sicura serie III 2005 97,380 A3 | A- | A- Aa2 | AA | AA-

CRESCITA SICURA SERIE III 2006 94,160 A3 | A- | A- Aa1 | A+ | AA-

Crescita Sicura Serie III 2007 93,460 A1 | A | A+ A2 | A+ | AA-

Crescita Sicura Serie IV 2005 98,140 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | AA- | AA-

CRESCITA SICURA SERIE IV 2006 93,390 A1 | A | A+ Aa3 | A | A+

Crescita Sicura Serie IV 2007 93,589 A1 | A | A Aa2 | AA | AA

CRESCITA SICURA SERIE IX 2004 100,267 A1 | A | A+ *** Aa3 | A+ | AA-

CRESCITA SICURA SERIE IX 2006 96,080 A2 | A+ | AA-

Crescita Sicura Serie V 2005 96,910 A3 | A- | A- Aa1 | A+ | AA-

CRESCITA SICURA SERIE V 2006 95,867 A1 | A | A+ A2 | A+ | AA-

Crescita Sicura Serie V 2007 95,404 A1 | A | A Aa3 | A+ | AA-

Crescita Sicura Serie VI 2004 100,140 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | A+ | AA-

CRESCITA SICURA SERIE VI 2005 97,250 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | A | A ****

Crescita Sicura Serie VI 2007 95,320 A1 | A | A Aa2 | AA | AA

Crescita sicura serie VII 2004 99,819 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | A+ | AA-

CRESCITA SICURA SERIE VII 2005 98,303 A1 | A | A+ *** Aa3 | A+ | A+

CRESCITA SICURA SERIE VII 2006 97,270 Aa2 | AA | AA-

Crescita Sicura Serie VII 2007 95,710 Aa3 | - | - Aa1 | A+ | AA-

CRESCITA SICURA SERIE VIII 2004 99,940 Aa3 | A+ | AA- Aa2 | A+ | A+

CRESCITA SICURA SERIE VIII 2005 97,922 A1 | A | A+ *** Aa3 | A+ | AA-

CRESCITA SICURA SERIE VIII 2006 97,140 A2 | A+ | AA-

Crescita Sicura Serie VIII 2007 85,550 Baa2 | BBB | BBB Aa1 | A+ | AA-

CRESCITA SICURA SERIE X 2006 97,030 Aa2 | AA | AA-

CRESCITA SICURA SERIE XI 2006 95,740 A2 | A+ | AA-

DJ EUROSTOXX CRESCITA EUROPA SERIE II FEBBRAIO 2006 98,550 A1 | A | A Aa2 | A+ | A+

Esagono Plus Nikkei Serie XIX 2006 99,760 Aa1 | - | -

Esagono Plus Nikkei Serie XXI 2006 98,660 Aa3 | AA- | AA- Aa3 | AA- | AA-

Euramerica 87 Index Linked Serie IX Maggio 2007 92,360 A1 | A | A+ A1 | A | A+

Euro dollaro Index Coupon 1,75% serie VII 5/2005 98,140 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | AA- | AA-

EURO-DOLLARO INDEX COUPON - SERIE XVI DICEMBRE 2004 100,070 Aa3 | A+ | AA- Aa1 | AA- | AA-

Euro-dollaro Serie V aprile 2005 97,380 A3 | A- | A- Aa2 | AA | AA-

EURO-JAPAN INDEX LINKED SERIE III MARZO 2006 97,988 A2 | A | A+ Aa3 | A+ | A+ *****

EUROSTOXX 10% SERIE XIII LUGLIO 2005 99,940 Aa3 | A+ | AA- Aa1 | A+ | AA-

EUROSTOXX 3,75% SERIE VII MAGGIO 2006 93,390 A1 | A | A+ Aa3 | A | A+

EUROSTOXX 4% PIU' INDEX LINKED SERIE XII AGOSTO 2006 97,270 Aa2 | AA | AA-

EUROSTOXX 4% PIU' SERIE XIV OTTOBRE 2006 96,080 A2 | A+ | AA-

EUROSTOXX 4% PIU' SERIE XV NOVEMBRE 2006 97,030 Aa2 | AA | AA-

EUROSTOXX 4% PIU' SERIE XVI DICEMBRE 2006 95,740 A2 | A+ | AA-

EUROSTOXX 4% PIU'SERIE XIII SETTEMBRE 2006 97,140 A2 | A+ | AA-

EUROSTOXX 4% SERIE I GENNAIO 2007 95,210 A2 | A+ | AA-

EUROSTOXX 4% SERIE IX GIUGNO 2006 95,867 A1 | A | A+ A2 | A+ | AA-

EUROSTOXX 4% SERIE XI LUGLIO 2006 92,943 A2 | A | A Aa3 | A+ | AA-

EUROSTOXX 4,20% SERIE III FEBBRAIO 2007 92,300 A1 | A | A Aa3 | A | A+

EUROSTOXX CRESCITA SICURA SERIE III 2006 98,550 A1 | A | A Aa2 | A+ | A+

Everest Equity World Serie XI 2007 96,830 A1 | A | A Aa3 | A+ | A+

Everest Equity World Serie XII Settembre 2007 96,712 A1 | A | A+ Aa2 | A+ | A+

Everest Global Basket Serie XIII 2007 96,830 A1 | A | A Aa3 | A+ | A+

VALORI AL 15/07/2010

VALORI AL 15/07/2010

PRODOTTO VALORERATING OBBLIGAZIONE RATING OPZIONE

MOODY’S/S&P/FITCH MOODY’S/S&P/FITCH

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MOODY’S/S&P/FITCH MOODY’S/S&P/FITCHPRODOTTO VALORE

RATING OBBLIGAZIONE RATING OPZIONEMOODY’S/S&P/FITCH MOODY’S/S&P/FITCH

(�) Index con sottostante Glitnir Banki HF; si comunica che, a partire dalle quotazionidell’ 1/10/2008, le quotazioni sono sospese come da comunicato disponibile sulla homepage del sito www.cattolica.it e www.cattolicabanche.it.

Everest Global Basket Serie XV 2007 96,712 A1 | A | A+ Aa2 | A+ | A+

Global Alternative Energy & Water Serie XIII Settembre 2007 91,303 A1 | A | A+ Aa1 | A+ | AA-

Grifo Index serie XIX 2004 99,478 A1 | A | A+ *** Aa1 | A+ | AA-

INDEX "€uro/Dollaro" BSG 2006/2012 SERIE IV 94,160 A3 | A- | A- Aa1 | A+ | AA-

INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE IX 92,943 A2 | A | A Aa3 | A+ | AA-

INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE V 93,390 A1 | A | A+ Aa3 | A | A+

INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE VI 95,867 A1 | A | A+ A2 | A+ | AA-

INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE X 97,270 Aa2 | AA | AA-

INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE XI 97,140 A2 | A+ | AA-

INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE XII 96,080 A2 | A+ | AA-

INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE XIII 97,030 Aa2 | AA | AA-

INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE XIV 95,740 A2 | A+ | AA-

INDEX "DJ EUROSTOXX 6Y" BSG 2007/2013 SERIE V 92,300 A1 | A | A Aa3 | A | A+

INDEX "ESAGONO" BSG 2005/2010 SERIE XIV 98,997 A3 | BBB | A- Aa1 | A+ | AA-

INDEX "EURO/$" 2011/BSG SERIE XIII 98,303 A1 | A | A+ *** Aa3 | A+ | A+

INDEX "EUROSTOXX50 - SWING 6Y" BSG-2007/2013 SERIE II 95,210 A2 | A+ | AA-

INDEX "HICP-INFLATION" BSG 2007/2012 SERIE III 99,020 Aa1 | - | -

Index “Alternative Basket 5Y” BSG 2007/2012 Serie XI 85,550 Baa2 | BBB | BBB Aa1 | A+ | AA-

Index “Convergence 5Y” BSG 2007/2012 Serie IX 95,320 A1 | A | A Aa2 | AA | AA

Index “Convergence 5Y” BSG 2007/2012 Serie VIII 95,404 A1 | A | A Aa3 | A+ | AA-

Index “Convergence 5Y” BSG 2007/2012 Serie X 95,710 Aa3 | - | - Aa1 | A+ | AA-

INDEX “DJ EUROSTOXX 50” BSG 2005/2010 SERIE XVI 98,240 A3 | A- | A- Aa3 | AA- | AA-

Index “DJ Eurostoxx 6Y” BSG 2007/2013 Serie VI 93,460 A1 | A | A+ A2 | A+ | AA-

Index “DJ Eurostoxx 6Y” BSG 2007/2013 Serie VII 93,589 A1 | A | A Aa2 | AA | AA

INDEX BSG 2006/2011 “MAXIESAGONO” SERIE I 2006 98,150 A1 | A | A Aa1 | A+ | AA-

Index Coupon Euro/Dollaro Serie IX 2005 96,910 A3 | A- | A- Aa1 | A+ | AA-

Index Coupon Euro/Dollaro Serie V 2005 97,380 A3 | A- | A- Aa2 | AA | AA-

Index Coupon Euro/Dollaro serie XX 2005 97,922 A1 | A | A+ *** Aa3 | A+ | AA-

INDEX ESAGONO ITALIA SERIE XIV 2005 99,940 Aa3 | A+ | AA- Aa1 | A+ | AA-

INDEX ESAGONO MAXI SERIE II 2006 98,150 A1 | A | A Aa1 | A+ | AA-

Index Esagono Maxi serie XXIV 2005 98,240 A3 | A- | A- Aa3 | AA- | AA-

Index Esagono Plus Serie XIV 2006 97,060 A1 | A | A+ Aa1 | A+ | AA-

Index Esagono Plus Serie XIX 2005 99,270 Aa3 | A+ | AA- Aa1 | A+ | AA-

Index Esagono Plus Serie XXI 2005 96,502 A3 | BBB | A- Aa3 | AA- | AA-

Index Esagono Plus Serie XXII 2005 96,087 A3 | BBB | A- Aa3 | AA- | AA-

Index Euro - Dollaro 2011 BSG Serie VII 98,140 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | AA- | AA-

Index Euro-dollaro 2011 BSG Serie VI 97,380 A3 | A- | A- Aa2 | AA | AA-

Index Euro-Dollaro 2011 BSG Serie X 2005 96,910 A3 | A- | A- Aa1 | A+ | AA-

Index Eurodollaro Bsg serie 12^ - 2004 100,070 Aa3 | A+ | AA- Aa1 | AA- | AA-

INDEX SERIE XV 2005 ESAGONO PLUS 98,997 A3 | BBB | A- Aa1 | A+ | AA-

INDEX SERIE XVI 2005 COUPON EURO/DOLLARO 98,303 A1 | A | A+ *** Aa3 | A+ | A+

Index superswing S&P 500 BSG/2011 Serie II 2005 99,900 - | A+ | - Aa3 | A+ | AA-

Index superswing S.&P. MIB - BSG/2011 Serie IV 2005 98,930 A3 | A- | A- Aa3 | A+ | AA-

INDEX SWING SPMIB BSG 2011 SERIE XII/2005 97,250 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | A | A ****

Japan – Euro Serie IV 2007 89,720 A3 | BBB | A- Aa2 | A+ | A+

Lombarda vita 6&6 96,380 - | A+ | - Aa3 | A | A+

Lombarda vita 6&6 New 91,400 A2 | A | A A2 | A+ | AA-

Lombarda Vita Best of Euro-USA 2008-2014 100,600 A2 | A+ | AA- Aa2 | A+ | A+

Lombarda Vita BRIC 40 "5 + 5" 77,470 - | (1) | - Aa1 | A+ | AA-

LOMBARDA VITA BRIC 40 "5,10 + 5,10” 91,860 - | A+ | - Aa2 | AA | AA-

Lombarda Vita Classic Markets 98,446 Aa1 | A+ | AA-

Lombarda Vita Classic Markets New 95,680 - | A+ | - Aa2 | AA | AA-

Lombarda Vita Euro Sector 101,110 - | A+ | - A1 | AA | A+

Lombarda Vita Euro Sector New 98,160 Aa3 | A+ | AA- Aa2 | AA | AA-

Presente e Futuro 2007-2012 Serie XIV settembre 2007 85,550 Baa2 | BBB | BBB Aa1 | A+ | AA-

Presente e Futuro Serie XVI 2007 85,550 Baa2 | BBB | BBB Aa1 | A+ | AA-

Protezione e Valore Serie III 2007 99,020 Aa1 | - | -

Short Everest Global Basket Dicembre 2007 79,750 A3 | BBB | A- Aa3 | AA- | AA-

Short Everest Global Basket Novembre 2007 103,434 Baa1 | - | A Aa2 | A+ | A+

Swing DJ Eurostoxx50 Serie II 2007 95,210 A2 | A+ | AA-

Swing DJ Eurostoxx50 Serie V 2007 92,300 A1 | A | A Aa3 | A | A+

Swing DJ Eurostoxx50 Serie VI 2007 93,460 A1 | A | A+ A2 | A+ | AA-

Swing DJ Eurostoxx50 Serie X 2007 93,589 A1 | A | A Aa2 | AA | AA

SWING DJ EUROSTOXX50 SERIE XVI 2006 97,140 A2 | A+ | AA-

Swing DJ Eurostoxx50 Serie XVII 2006 96,260 A2 | A+ | AA-

SWING DJ EUROSTOXX50 SERIE XVIII 2006 96,080 A2 | A+ | AA-

Swing DJ Eurostoxx50 Serie XX 2006 97,030 Aa2 | AA | AA-

Swing DJ Eurostoxx50 Serie XXII 2006 95,740 A2 | A+ | AA-

Tortona Borse Più Index - Serie XXXV 2005 99,900 - | A+ | - Aa3 | A+ | AA-

TORTONA BORSE PIÙ INDEX SERIE XLI - 2005 98,140 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | AA- | AA-

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23Lunedì 2 Agosto 2010

La Cassazione sulla decadenza dello strumento urbanistico

Ici, imponibilitàa maglie larghe

Pagina a curaDI MASSIMILIANO TASINI

Agli effetti dell’Ici va con-siderato edifi cabile anche il terreno concretamen-te inedifi cabile a causa

dell’intervenuta decadenza del-lo strumento urbanistico. Lo ha stabilito la Corte di cassazione, quinta sezione tributaria, con la sentenza n. 13135 depositata il 28 maggio 2010.

Impostazione del problema. La nozione di terreno edifi cabile è da tempo oggetto di contrastanti orientamenti dottrinali e giuri-sprudenziali, come vedremo solo in parte composti dall’intervento del legislatore.

Il problema nasce dal fatto che le diverse norme tributarie vigen-ti ne danno una nozione sempre differente, ora di tipo «statico», or’altra «dinamica» cioè che tie-ne conto della futura vocazione del bene immobile che si assume edifi cabile.

La questione si pone anche ai fi ni Ici, imposta nella quale il pre-supposto si verifi ca in modo di-verso a seconda che un’area sia o meno da considerarsi «edifi cabi-le», intendendosi per tale quella utilizzabile a scopo edifi catorio in base agli strumenti urbanistici generali o attuativi.

Un quadro normativo così com-plesso ha indotto il legislatore a comporre il dibattito con l’art. 11, comma quaterdecies, del decreto legge n. 203/2005, introdotto dalla legge di conversione n. 248/2005, secondo cui un’area è da conside-rare comunque fabbricabile se è utilizzabile a scopo edifi catorio in

base allo strumento urbanistico generale, indipendentemente dall’adozione di strumenti urba-nistici alternativi del medesimo.

Anche tale disposizione non è però stata suffi ciente, occorrendo precisare quale fosse la data in cui lo strumento urbanistico ge-nerale producesse i suoi effetti: la problematica è stata così risolta dall’art. 36, comma 2, del decreto legge n. 223/2006 (convertito con la legge 248/2006) per il quale lo strumento urbanistico generale produce gli effetti di cui sopra fi n dal momento della sua adozione da parte del Comune, e dunque anche prima dell’approvazione da parte della regione.

Alla luce di tale quadro norma-tivo la Corte di cassazione, con la sentenza n. 25506/2009 resa a sezioni unite, ha ribadito tali principi rilevando che ai fi ni della edifi cabilità non solo è irrilevan-te l’approvazione da parte della regione ma è altresì irrilevante l’adozione di strumenti attuativi del medesimo.

La stessa sentenza ha però precisato che il valore venale di comune commercio sul quale va quantifi cata l’Ici, va determinato «… tenendo anche conto di quan-to sia effettiva e prossima la uti-lizzabilità a scopo edifi catorio del suolo e di quanto possano incide-re gli ulteriori eventuali oneri di urbanizzazione».

Ancora la Corte di cassazione ha ritenuto che ai fi ni della qua-lifi cazione di area fabbricabile è suffi ciente la mera potenzialità edifi catoria mentre non rileva la presenza di «…vincoli capaci di condizionare in concreto la pos-

sibilità di costruire, perché tali limiti non fanno venir meno ed, anzi, presuppongono la vocazione edifi catoria del terreno, incidendo soltanto sul suo valore venale».

Il caso di specie. Sulla base di tali principi, la Corte di cassa-zione censura la tesi della Com-missione tributaria regionale che aveva ritenuto inedifi cabile un terreno pur incluso dal pro-gramma di fabbricazione in zona omogenea D/2 a motivo dell’in-tervenuta decadenza dello stru-mento urbanistico alternativo, circostanza che, secondo la difesa, avrebbe comportato la concreta inedifi cabilità dei suoli.

Naturalmente, tale principio non può essere spinto fi no al punto di non tener conto di quali siano le concrete possibilità edifi catorie.

In questo senso, la stessa Cor-te di cassazione, con la sentenza 9/3/2010 n. 5735 ha escluso l’edi-ficabilità di un’area compresa in una zona destinata dal Piano regolatore generale a verde pub-blico attrezzato, in quanto tale vincolo preclude ai privati tutte quelle trasformazioni del suolo che sono riconducibili alla nor-mativa tecnica di edifi cabilità.

© Riproduzione riservata

€/$ Doppia Opportunità protezione totale 99,032 - | (1) | - Aa3 | AA- | AA-BCP Più index serie IV 2005 96,910 - | A- | - Aa3 | A | A ****C.R.F.C. INDEX LINKED SERIE IX - 2003 99,681 - | (1) | - Aa3 | A+ | AA-CRFC INDEX LINKED SERIE XII 97,465 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | A+ | AA-CRFC INDEX LINKED SERIE XII bis 2004 97,300 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | A+ | AA-Il valore dell'energia 97,324 A1 | A | A+ - | A- | A-Il valore dell’ acqua - seconda serie 104,186 A1 | A | A+ - | A- | A-Index Linked Bull Dividend 91,120 Aa3 | AA- | AA- Aa2 | A+ | A+Index linked di lusso 104,138 - | A+ | - Aa3 | A+ | A+ *****Index Linked Select Dividend 92,340 Baa3 | - | BBB+ Aa3 | A+ | AA-Index Up 1 2006 100,142 - | BBB+ | A- Aa3 | A+ | AA-Index Up 1 2007 98,419 - | BBB+ | A- Aa3 | A+ | A+Index Up 2 2006 94,210 A2 | A | A+ Aa2 | A+ | AA-Nikkei Avenue 95,360 Baa3 | - | BBB+ Aa2 | A+ | AA-PROFIT + 98,610 - | BBB+ | A- Aa1 | A+ | AA-SOLO FRUTTI - SERIE VI 2003 142,410 - | - | AA Aa1 | A+ | AA-SoloFrutti serie I 143,370 - | - | AA Aa1 | A+ | AA-SoloFrutti serie II 142,410 - | - | AA Aa1 | A+ | AA-SoloFrutti serie III 141,440 - | - | AA Aa1 | A+ | AA-SoloFrutti serie IV 140,470 - | - | AA Aa1 | A+ | AA-SoloFrutti serie V 142,550 - | - | AA Aa1 | A+ | AA-Tandem Doppia Opportunità 98,489 - | (1) | - Aa2 | A+ | A+Valore Assicurato 96,080 Aa2 | A+ | AA- Aa2 | A+ | AA-

VALORI AL 15/07/2010

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* Rating della Società Incorporante Banco Popolare Scarl

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**** Rating della Società Incorporante Madre Unicredit S.p.A.

***** Rating della Società Incorporante Natixis

(1) La Compagnia assume integralmente il rischio di controparte

INDEX LINKED NUMERO 1 101,958 - | (1) | - Aa3 | A+ | AA-

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TORTONA BORSE PIÙ INDEX SERIE XLII - 2005 96,910 A3 | A- | A- Aa1 | A+ | AA-

TORTONA BORSE PIÙ INDEX SERIE XLIV 2005 97,250 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | A | A ****

Tortona Borse Più Index Serie XXVI - 2004 100,140 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | A+ | AA-

Tortona Borse Più Index Serie XXVIII - 2004 99,856 A1 | A | A+ *** Aa3 | A+ | AA-

Tortona Borse Più Index Serie XXXIII 100,070 Aa3 | A+ | AA- Aa1 | AA- | AA-

Tortona Borse Più Index Serie XXXIX 2005 97,380 A3 | A- | A- Aa2 | AA | AA-

Tortona Borse Più Index Serie XXXVI 2005 98,930 A3 | A- | A- Aa3 | A+ | AA-

Tortona Borse Piu' Index Serie LI 2006 95,867 A1 | A | A+ A2 | A+ | AA-

Tortona Borse Piu' Index Serie LIII 2006 92,943 A2 | A | A Aa3 | A+ | AA-

Tortona Borse Piu' Index Serie LV 2006 97,140 A2 | A+ | AA-

Tortona Borse Piu' Index Serie LVI 2006 96,080 A2 | A+ | AA-

Tortona Borse Piu' Index Serie LVIi 2006 97,030 Aa2 | AA | AA-

Tortona Borse Piu' Index Serie XLIX 2006 93,390 A1 | A | A+ Aa3 | A | A+

Tortona Borse Piu' Index Serie XXX 2004 99,819 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | A+ | AA-

TORTONA BORSE PIU’ INDEX SERIE XLV 2005 98,240 A3 | A- | A- Aa3 | AA- | AA-

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Carismi Più Certezza 11 106,170 Aa3 | A+ | AA- Aa2 | AA | AA-

Carismi Più Certezza 2 105,638 A2 | A | A Aa3 | A | A ****

Carismi Più Certezza 2 Private 100,490 - | A+ | - Aa2 | AA | AA-

Carismi Più Certezza 3 96,742 - | (1) | - Aa1 | A+ | AA-

Carismi Più Certezza 4 97,001 A3 | BBB | A- Aa3 | A+ | AA-

Carismi Più Certezza 5 96,830 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | A+ | AA-

Carismi Più Certezza 6 103,390 Baa3 | - | BBB+

Carismi Più Certezza 7 96,830 A1 | A | A Aa2 | A+ | A+

CARISMI Più Certezza 8 87,930 Aa3 | A | A **** Aa2 | A+ | A+

Carismi Più Certezza 9 91,080 - | A+ | - Aa2 | A+ | A+

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Il testo della sentenzasul sito www.italiaog-gi.it/docio7

Altri articolisul sito www.italiaog-gi.it/edii cabili

Terreni edifi cabili

NELL’IVA

(art. 2 c. 3 lett. c) DPR n. 633/1972)

Non sono considerate cessioni di beni le ces-

sioni che non hanno per oggetto

terreni suscettibili di utilizzazione

edii catoria a norma delle vigenti

disposizioni.

Non costituisce utilizzazione

edii catoria la costruzione delle

opere indicate nell’art. 9, lett. a),

della L. 28/1/1977 n. 10

NEL REGISTRO

( art. 52 c. 4 D.P.R. n. 131/1986)

Non sono sottoposti a rettii ca il valore o il cor-

rispondente di immobili rispettando determi-

nati valori minimi; la previsione non si applica

però per i terreni per i quali gli strumenti urba-

nistici prevedono la destinazio-

ne edii catoria

NELLE DIRETTE

(art. 67 c. 1 lett. b) D.P.R.

917/1986)

Sono tassabili le plusvalenze re-

alizzate con la cessione a titolo

oneroso di terreni suscettibili di

utilizzazione edii catoria secon-

do gli strumenti urbanistici vigenti al momento

della cessione.

ne

NE

(ar

91

So

ali

on

uti

do gli strumenti u

Legge e giurisprudenza

Le norme di riferimento

Art. 11, c. quaterdecies, D.L. 203/2005

Art. 36, c. 2, D.L. 223/2006

E la posizione della consulta

Ordinanza n. 41/2008 : l’art. 36 c. 2 del D.L. 223/2006 è

norma di interpretazione autentica ed è costituzional-

mente legittima

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24 Lunedì 2 Agosto 2010 C O N TA B I L I TÀ

I limiti previsti dal codice civile in tema di ricorso alle riserve del patrimonio societario

Il rosso non ferma i dividendiDistribuzione possibile anche se l’esercizio è chiuso in perdita

Pagine a curaDI FRANCO CORNAGGIA

E NORBERTO VILLA

Distribuzione dei divi-dendi possibile anche se l’esercizio si è chiuso in perdita. Attingendo alle

riserve costituenti il patrimonio netto societario, è lecito coprire la perdita di esercizio ed eroga-re un compenso agli azionisti, a patto che la situazione fi nanzia-ria dell’impresa lo consenta. A tal fi ne, la presenza della riserva di rivalutazione ex dl 185/2008 può essere sfruttata al duplice scopo di coprire le perdite e per-mettere la distribuzione di utili societari.

Naturalmente il codice civile prevede regole severe in materia di distribuzione di risorse socie-tarie ai soci, al fi ne di evitare un impoverimento del patrimonio sociale a danno terzi che su tale patrimonio fanno affi damento.

Il diritto del socio alla perce-zione degli utili conseguiti vie-ne trattato dall’art. 2433 c.c., in base al quale:

l’assemblea che approva il bi-lancio delibera sulla distribuzio-ne degli utili ai soci (comma 1);

i dividendi possono essere cor-risposti solo in presenza di utili realmente conseguiti e risul-tanti dal bilancio regolarmente approvato (comma 2).

Da quanto sopra emerge come non sussiste un diritto del socio al ricevimento periodico di un utile, ma è l’assemblea che ne delibera l’eventuale distribu-zione. Il socio di minoranza può quindi ben poco di fronte ad avverse decisioni assembleari: la maggioranza può legittima-

mente deliberare di destinare gli utili esclusivamente a riserva. Al socio dissenziente non rimar-rebbe che impugnare (con nulle probabilità di accoglimento) la delibera in quanto manifesta-mente iniqua.

Oltre che ostacoli interni, la distribuzione degli utili incontra precisi vincoli di carattere legi-slativo. È quindi vietato nelle società di capitale adottare il comportamento invece abitua-le (e consentito) nelle società di persone con cui i soci già in cor-so d’anno prelevano gli utili che emergeranno in modo defi nitivo solo con la chiusura dell’eserci-zio.

Al fine di non intaccare le garanzie patrimoniali, occorre quindi che:

non vi siano perdite di esercizi precedenti non coperte. In tale ipotesi, occorre preliminarmente reintegrare l’importo del capita-le sociale (e della riserva legale) ovvero deliberarne la riduzione

in modo da azzerare le perdite pregresse. In presenza di perdite, l’utilizzo della riserva di rivalutazione ex dl 185/2008 può rappre-sentare la soluzione più opportuna per non penalizzare eccessiva-mente la remunera-zione degli azionisti. Tale riserva deve con-siderarsi pienamente disponibile a tale sco-po, quando la rivaluta-zione ha avuto effetto solo civilistico, senza cioè che sia avvenuto il pagamento dell’im-posta sostitutiva del 3% o dell’1,5%. Nella fattispecie si confi gura infatti una riserva di utili. Anche nell’ipotesi in cui la riserva sia in sospensione di imposta (ossia quando a fronte della rivalutazione anche fi scale dell’immobile non è stata corri-sposta l’imposta del 10% sul

saldo attivo di rivalutazione), in dottrina si ritiene comunque legittimo utilizzare liberamen-te la riserva a copertura perdite, pur in presenza di altre tipologie di riserve. Il dl 185/2008 prevede inoltre che, in caso di utilizzo per la copertura perdite, la riserva di rivalutazione deve essere reintegrata prima della distri-buzione di utili futuri. Al fi ne di non creare vincoli di destina-zione sugli utili prodotti negli

esercizi successivi, è comunque concesso di non ricostituire la ri-serva se la riduzione della stessa sia stata approvata con delibera dell’assemblea straordinaria (di-sciplina analoga a quanto pre-visto dalla precedente legge di rivalutazione n. 342/2000):

gli utili siano realmente conse-guiti, ossia non fi ttizi e frutto di preordinate manovre di bilancio tendenti a mascherare la presen-za di una perdita dell’esercizio. In tal senso, constatato che le so-cietà in diffi coltà tendono spesso a considerare costi pluriennali quelli che in realtà sono spese di esercizio, l’art. 2426 c.c. (comma 1, nr. 5) condiziona la distribui-bilità dei dividendi alla presenza di riserve tali da coprire l’am-montare dei costi di impianto e di ampliamento, di ricerca, di sviluppo e di pubblicità non an-cora ammortizzati;

una quota dell’utile dell’eser-cizio almeno pari al 5% sia ac-cantonata alla riserva legale, fi no a che tale riserva non ab-bia raggiunto il 20% del capitale sociale.

Con la riforma del diritto so-cietario, si sono inoltre ampliate le ipotesi di riserve non distribu-ibili, create a fronte di plusvalori derivanti dall’adozione di speci-fi ci criteri di valutazione. Così, accanto alla riserva derivante dall’applicazione del metodo del patrimonio netto alla valutazio-ne delle partecipazioni ed alla riserva da deroghe dai criteri di valutazioni per casi eccezionali, è stato introdotto un vincolo di distribuzione in presenza di uti-li su cambi non realizzati (art. 2426, n. 8-bis).

Ancor più stringente la nor-mativa per le imprese che adot-tano gli Ias, le quali si trovano a fronteggiare alcune ipotesi di di-vieto di distribuzione con riguar-do a risultati positivi derivanti dall’applicazione del criterio del fair value.

© Riproduzione riservata

Criteri diversi tra fi sco e codice civile per la rilevazione dei dividendi. Coin-cidenza possibile sono se la società adotta il criterio di cassa, mentre se la rilevazione contabile avviene in base al principio di competenza, occorre opera-re opportune variazioni in aumento e in diminuzione in sede di dichiarazione dei redditi. Qualora la partecipazione sia detenuta da una società (o anche da persona fi sica nell’ambito del red-dito di impresa), i dividendi maturati o percepiti devono trovare rifl esso nelle scritture contabili in base a due criteri alternativi: 1) per cassa, ossia nell’eser-cizio in cui i dividendi sono incassati; 2) per competenza, ossia nell’esercizio in cui si formano i dividendi poi distri-buiti o anche nell’esercizio in cui è de-liberata la distribuzione.

Ambedue i metodi sono accetta-bili (si veda la delibera Consob del 16/3/95), ed è quindi lasciato alla li-bera scelta della società partecipante l’opzione in merito al criterio di re-gistrazione adottabile. Al contrario, sotto il profi lo tributario, i dividendi concorrono a formare il reddito impo-nibile nell’esercizio in cui sono incas-sati, indipendentemente dalla data in cui si sono formati o è sorto il diritto

alla loro percezione.Il criterio della competenza può inol-

tre essere interpretato in una duplice accezione: a) competenza determina-ta in base al periodo di maturazione degli utili distribuiti; b) competenza determinata in base al momento in cui sorge il diritto alla percezione dell’uti-le, ossia alla data della delibera di di-stribuzione.

Il primo criterio viene di massima utilizzato quando la partecipazione è valutata con il criterio del patrimo-nio netto. Trattasi di un metodo con-sentito solo per la valutazione delle partecipazioni in società controllate o collegate, sulle quali si esercita un’in-fl uenza rilevante o signifi cativa.

La contabilizzazione dei dividen-di secondo il metodo del patrimonio netto di fatto anticipa di un anno la rilevazione degli stessi sulla base della delibera di distribuzione. Infat-ti, per esempio, gli utili dell’esercizio 2009 la cui distribuzione è delibera-ta nell’esercizio 2010, vengono rile-vati nel bilancio della partecipante nell’esercizio 2009, ossia nell’anno di formazione degli stessi (a condizione naturalmente che il bilancio della par-tecipata sia approvato anteriormente

rispetto a quello della partecipante).Il secondo criterio viene utilizzato

quanto la partecipazione è valutata al costo di acquisto, che rappresenta il metodo canonico di iscrizione dei titoli posseduti. Come detto, in tale fattispe-cie il dividendo viene rilevato al mo-mento del sorgere del credito a seguito della delibera di distribuzione, indi-pendentemente dall’effettivo incasso (che potrà anche avvenire nell’eser-cizio successivo). Quale contropartita si rileverà un credito verso la società partecipata, mentre il dividendo a con-to economico verrà iscritto alla voce C.15-Proventi da partecipazioni, sia che la partecipazione sia iscritta tra le immobilizzazioni fi nanziarie, sia che compaia tra l’attivo circolante. Occor-re poi suddividere tali proventi tra di-videndi derivanti da società controlla-te e collegate e dividendi derivanti da partecipazioni di altra natura.

Con l’adozione del criterio di cassa, i dividendi sono rilevati nel momento della loro effettiva percezione. Quindi, per esempio, dividendi la cui distribu-zione sia stata deliberata nel novem-bre 2009 e il cui incasso effettivo sia avvenuto nel febbraio 2010, vengono rilevati contabilmente nelle scritture

della società partecipante nell’eserci-zio 2010. L’adozione del criterio di cas-sa in luogo di quello della competenza permette di soddisfare già in sede di bilancio i criteri di tassazione impo-sti dall’art. 89, comma 2, del Tuir, che prescrive la tassazione dei dividendi nell’esercizio in cui sono incassati.

Considerato che appare legittima sia la scelta del criterio di cassa sia del criterio di competenza, appare evidente che sotto il profi lo contabile l’adozione del criterio di cassa rappresenti un’in-dubbia semplifi cazione. Infatti, acco-gliendo il criterio di competenza, oc-correrebbe poi riconciliare l’importo dei dividendi iscritto a bilancio con l’impor-to imponibile ai fi ni fi scali (5% nel caso di società di capitale), operando nei due esercizi le necessarie variazioni fi scali in diminuzione (nell’esercizio di com-petenza) e in aumento (nell’esercizio di incasso). Inoltre occorrerà calcolare le imposte differite sul 5% del dividendo iscritto in bilancio per competenza, ma non ancora incassato. Naturalmente la rilevazione sarà fatta esclusivamen-te con riferimento all’Ires, in quanto la posta risulta neutra ai fini Irap, trattandosi di un provento di natura fi nanziaria.

Fisco e c.c. concordi quando si adotta il criterio di cassa

I vincoli alla distrubuzione

TRE CONDIZIONI DA SODDISFARE PER I DIVIDENDI

Presenza di riserve tali

da coprire i costi pluriennali

ancora da ammortizzare

Accantonamento della quota

dovuta alla riserva legale

e alle riserve statutarie previste

Preliminare copertura

di eventuali predite

pregresse

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25Lunedì 2 Agosto 2010Lunedì 2 AgC O N TA B I L I TÀ

Due presunzioni asso-lute in tema di paga-mento dei dividendi: una favorevole al

contribuente e l’altra no. Il fi -sco detta le regole sull’ordine di distribuzione delle riserve, prevedendo che:

si considerano prioritaria-mente distribuite le riserve formate con utili precedenti a quelli prodotti a decorre-re dall’esercizio 2008 (dm 2 aprile 2008);

si considerano prioritaria-mente distribuite le riserve di utili rispetto a quelle di capitale (art. 47, comma 1).

Quanto alla prima presun-zione (di favore), discende dalla riduzione dell’aliquota Ires dal 33% al 27,5%, con conseguente innalzamen-to dal 40% al 49,72% della percentuale di tassazione dei dividendi in capo al so-cio percettore. Tale inaspri-mento fiscale si applica a decorrere dalle distribuzioni deliberate nel 2009 (per le società con esercizio sociale corrispondente all’anno sola-re), con riferimento agli utili dell’esercizio 2008, i primi a benefi ciare dell’aliquota Ires ridotta del 27,5%. Tuttavia, in ipotesi in cui siano pre-senti contemporaneamente utili prodotti negli esercizi antecedenti al 2008 (tassati in capo al socio per il 40%) e utili formati a decorrere dall’esercizio 2008 (tassati al 49,72%), si considerano prioritariamente distribuiti gli utili meno recenti, con conseguente vantaggio per i soci precettori, che potranno godere della minore percen-tuale di imposizione.

La società distributrice sarà pertanto tenuta a mo-nitorare attentamente le riserve, distinguendole per anno di formazione. Più det-tagliatamente occorrerà:

indicare le movimentazioni

delle riserve nel quadro RF del modello dichiarazione dei redditi;

specificare nella compi-lazione della certificazione degli utili corrisposti quali utili distribuiti saranno da assoggettare a tassazione in misura pari al 40% e quali nella misura del 49,72%.

Viceversa, in ipotesi di uti-lizzo delle riserve a copertu-ra di perdita, risulta conve-niente utilizzare le riserve formate con utili maturati a decorrere dal 2008, lasciando iscritte quelle ante 2008 sog-gette a minore imposizione in ipotesi di futura distribu-zione. La legittimità di tale comportamento è stata con-fermata dall’Agenzia delle entrate con la circolare n. 8

del 13 marzo 2009 (paragrafo 1.2); in tal senso anche auto-revole dottrina (Adc, norma n. 173).

La seconda presunzione pe-nalizza invece le società che presentano riserve di capita-le tra le componenti del patri-monio netto. Infatti l’art. 47, comma 1, del Tuir statuisce, con decorrenza dal 1° genna-io 2004, una presunzione di priorità nella distribuzione delle riserve «a favore» di quelle che concorrono a for-mare utile per i soci, senza possibilità di prova contra-ria e indipendentemente da quanto stabilito dalla delibe-ra assembleare di distribuzio-ne. Fanno eccezione a quanto sopra le riserve in sospensio-ne di imposta, le quali devono

essere specifi catamente indi-viduate e per le quali non è possibile introdurre alcun tipo di presunzione. Natu-ralmente il problema non si pone qualora in bilancio sia-no presenti esclusivamente riserve di capitale.

Per meglio illustrare la situazione, ipotizziamo una società di capitali che delibe-ri la distribuzione di riserve formate da versamenti in conto capitale (quindi pri-ve di rilevanza reddituale) per 18.000. Si ricorda che il rimborso di tali versamenti è ammesso a condizione che la riserva legale abbia rag-giunto il 20% del capitale sociale, nel rispetto dell’art. 2431; in tal senso si esprime anche il principio contabile

Oic n. 28.Posto che la società pre-

senti nel proprio patrimo-nio netto riserve di utili per 12.000, ai sensi del citato art. 47 del Tuir, si considereranno distribuite prioritariamente tali riserve, senza possibilità di prova contraria. A fronte quindi di una distribuzione di 18.000 che si sostanzia di fatto in una restituzione di somme versate in preceden-za dai soci stessi, consegue al contrario una tassazione in capo ai soci di 12.000.

Tra l’altro, questo com-porterà l’attivazione di una sorta di doppio binario per la gestione delle riserve, l’uno valido ai fi ni civilistici privo di versamenti in conto capita-le e l’altro ai fi ni fi scali, in cui i versamenti in conto capitale risultano ancora presenti.

La presunzione di distri-buzione ex art. 47 non si applica inoltre, per espressa previsione legislativa, agli utili ed alle riserve di utili formatisi in regime di tra-sparenza fi scale ai sensi degli artt. 115 e 116 del Tuir. Ciò al fi ne di evitare il fenomeno della doppia imposizione, in quanto detti utili risultano già tassati in capo ai soci nel momento della loro formazio-ne, indipendentemente dalla distribuzione degli stessi.

La norma di comportamen-to n. 162/06 dell’Adc di Mi-lano ha tra l’altro osservato sul tema:

la presunzione non opera quando le riserve siano uti-lizzate per altri scopi, quali la copertura perdite;

sono esclusi dalla presun-zione i rimborsi dei fi nanzia-menti precedentemente con-cessi dai soci alla società (sia fruttiferi che infruttiferi), in quanto fi n dall’origine è chia-ro il vincolo di restituzione gravante su tali somme.

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Presunzioni, 1 a 1 fisco-contribuenti

Ritenuta sui dividendi solo per par-tecipazioni non qualifi cate. Nessuna ritenuta, ma compilazione della di-chiarazione dei redditi per le parte-cipazioni qualifi cate, con tassazione dei dividendi al 40% (utili ante 2008) o al 49,72% (utili prodotti a decorrere dall’esercizio 2008). Con l’approvazio-ne del bilancio di esercizio, la società provvede a determinare la destina-zione dell’utile (o della perdita) con-seguito. In linea generale, salvo l’ob-bligo di imputazione del 5% a riserva legale e a eventuali riserve previste statutariamente, la rimanente parte dell’utile di esercizio può essere distri-buito. In tal caso, la quota destinata a essere distribuita rappresenta un debito della società nei confronti dei propri soci, con contestuale sorgere di un credito a favore di questi ultimi. Nelle scritture contabili della società distributrice, sarà pertanto necessa-rio rilevare tale debito, avendo come contropartita l’utile dell’esercizio de-stinato alla distribuzione, che concor-rerà a formare l’importo della voce debiti e uscirà dalle componenti del patrimonio netto. Rilevato il debito nei confronti dei soci, prima di procede-re alla distribuzione dei dividendi, la

società erogante deve appurare se su tali somme è applicabile la ritenuta a titolo di imposta o meno. La soluzione deve rintracciarsi in base alla tipolo-gia del soggetto percettore. Di norma si presentano i seguenti casi (si pre-scinde da soggetti non residenti): a) utili percepiti da società di capitali; b) utili percepiti da società di persone o da imprenditori individuali; c) utili percepiti da persone fi siche non im-prenditori.

Nel primo caso (società di capitali), gli utili incassati concorrono a forma-re il reddito d’impresa in misura pari al 5% del loro ammontare, senza ap-plicazione di alcuna ritenuta. In altri termini, pari a 100 il dividendo perce-pito, occorrerà operare in sede di di-chiarazione dei redditi una variazione diminuzione pari a 95, il che equivale a dire che il 5% del reddito distribuito sconta una doppia imposizione.

Neppure l’opzione per il consolidato nazionale ex art. 117 del Tuir consen-te di sfuggire alla doppia imposizione. La Finanziaria 2008 (legge 244/07) ha infatti abrogato la norma che prevede-va la completa irrilevanza fi scale del dividendo (eventualmente) corrisposto dalla società controllata, che giunge-

va così interamente detassato in capo alla partecipante.

Ancor più marcato il fenomeno del-la doppia imposizione nella seconda ipotesi (società di persone e impren-ditori individuali). In tale fattispecie, deve essere assoggettato a tassazione ordinaria il 40% (o il 49,72%) del divi-dendo percepito. Anche qui comunque non è prevista l’applicazione di alcuna ritenuta alla fonte e la detassazione del 60% (o del 50,28%) del dividendo è ottenuta in sede di dichiarazione.

Nel terzo caso (persona fi sica non imprenditore) è invece previsto un dif-ferente regime in relazione alla quo-ta di partecipazione detenuta. Infatti: se la partecipazione è qualifi cata, il regime è identico a quanto previsto per società di persone e imprenditori individuali (tassazione del 40% o del 49,72% dell’importo percepito e niente ritenuta); se la partecipazione è non qualifi cata, la società partecipata ap-plica una ritenuta a titolo di imposta sul 12,5% del dividendo distribuito.

Per partecipazione qualifi cata si in-tende una partecipazione superiore al 2% dei voti per Spa quotate in borsa o al mercato ristretto o al 20% dei voti per spa non quotate e altri soggetti Ires.

Sono altresì considerate qualifi cate le partecipazione di cui si dispone di oltre il 25% del capitale sociale (5% se trat-tasi di società quotate). Per esempio, in una società a ristretta base societaria nella quale ciascun socio detiene una quota di partecipazione superiore al 20%, i dividendi sono distribuiti nel loro intero ammontare, senza applica-zione di alcuna ritenuta.

In defi nitiva, i dividendi sono esclusi da ritenuta, salvo il caso di parteci-pazioni non qualifi cate detenute da persone fi siche non imprenditori. Fa eccezione a quanto sopra il regime della trasparenza (art. 115 e 116 del Tuir), che consegue l’effetto di steriliz-zazione completa rendendo ininfl uen-te in carico alla partecipata il reddito prodotto. Lo stesso è infatti trasferito in capo ai soci partecipanti.

L’unico limite dell’istituto consiste nella limitata platea dei soggetti in-teressati all’opzione per il regime del-la trasparenza, riservata a società di medio/piccole dimensioni interamente partecipate da altre società (senza che nessuna superi il 50% o sia inferiore al 10%) o da sole persone fi siche (in questo caso la partecipata deve essere una srl).

Esclusa la ritenuta. Fanno eccezione le partecipazioni non qualifi cate

Dividendi tra cassa e competenza

I CRITERI PER LA RILEVAZIONE DEI DIVIDENDI

Criterio di competenza Criterio di cassa

Esercizio di maturazione dei dividendi

(solo per società controllate)

Esercizio in cui è stata deliberata la distribuzione dei dividendi

Esercizio di effettivo

incasso dei dividendi

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SFRECCIARE OLTRE I 200...Due secoli: dalle crinoline del 1810

alla prima auto del 1892, fino alla nuova Rcz.

Xavier Peugeot racconta la storia della sua

famiglia e il futuro dell’azienda, all’insegna

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Scudo fi scale,un successoche va gestitoTempo di bilanci per lo scudo fi scale. A

tracciarli ci ha pensato il ministero dell’economia. Nel documento trasmesso nei giorni scorsi al parlamento, via XX Settembre racconta per fi lo e per segno come sono andate le tre tranche dell’ope-razione rientro dei capitali, che peraltro in molti casi sono stati seguite dagli stu-di d’affari italiani. Complessivamente, dal 15 settembre 2009 al 30 aprile 2010, sono emerse attività per un valore di 104,5 miliardi. Di queste il 97,6% sono state rimpatriate, mentre il restante 2,4% è stato regolarizzato. Come emerge dal documento del Tesoro, il gettito comples-sivo dello scudo fi scale è stato di 5,6 mi-liardi: di questi, 5,4 derivano dall’appli-cazione dell’imposta straordinaria sui capitali scudati, mentre altri 270 milioni arrivano dall’imposta sostitutiva dovuta sui redditi derivanti dalle attività rimpa-triate e regolarizzate. Le operazioni totali, si legge ancora, sono state 206.608 per un valore medio di circa 506 mila euro. Oltre che in Svizzera (oltre 71 miliardi di capi-tali, rimpatriati o regolarizzati da più di 105 mila italiani), San Marino ((5,8 mi-liardi), Lussemburgo (6,8 miliardi) e nel-le Isole Vergini Britanniche, gli italiani avevano nascosto quasi 200 milioni di euro nei caveaux della Romania, oltre 21 quelli presenti tra Argentina e Brasile, senza contare i capitali in Palestina, Mon-golia ed Ecuador. Poco meno di 300 ita-liani, avevano ad Hong Kong beni per circa 140 milioni. Insomma, quanta fan-tasia tra gli scudati. Ora, chi è dentro è dentro, chi è fuori è fuori, e parte l’opera-zione gestione, che non è cosa da poco. Da professionisti.

Roberto Miliacca

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Europa dell’Est, riflettori puntati

sul real estate DI SARA SELIGASSI

Sono la Polonia e la Romania i due paesi della «nuova Eu-ropa» cui l’Italia continua a guardare con grande atten-

zione. La Polonia, prima di tutto. Due le ragioni principali: la prima, il rinnovo dei vertici del paese, con la nomina a presidente di Bronislaw Komorowski, che è molto ben visto in sede comunitaria e si troverà a gesti-re, da qui a pochi mesi, il semestre di presidenza Ue nel 2011; la seconda, la costante crescita dell’economia del paese. Insomma, la vivacità polacca sta convincendo molti studi d’affari a seguirne da vicino gli sviluppi e i progetti imprenditoriali.

E poi c’è la Romania da sempre una delle principali destinazioni de-gli investimenti italiani. Il paese ha beneficiato di nuovi investimenti che hanno contribuito in maniera rilevan-te al processo di modernizzazione e anche all’ingresso in Europa.

Ma nella regione orientale non ci sono solo Polonia e Romania come

mercati cui puntare. Gli altri pae-si sui quali i legali tengono gli occhi bene aperti sono l’Albania, la Repub-blica Ceca ma anche la Bulgaria, la Serbia, la Bosnia e l’Ucraina. Mercati nei quali non mancano le opportunità per gli studi italiani.

La presenza degli studi legali ita-liani però nel centro-est europeo è quasi assente. A parte qualche caso sporadico, come ad esempio in Alba-nia, gli studi italiani hanno sottova-lutato questo mercato legale, privi-legiando partnership locali piuttosto che istituire sedi indipendenti.

Le grandi manovre di avvicinamento sono in corso, anche se su altri fronti, come per esempio l’Ungheria, c’è invece una fuga. A dare «l’esempio» sono sta-ti alcuni dei big del Magic Circle, cone Freshfi eelds, Clifford Chance e Linkla-ters, che hanno deciso di lasciare Bu-dapest soprattutto sull’onda del credit crunch, che ha tolto molto ossigeno agli studi. Si sono fatti sotto gli austriaci, che, per vicinanza e tradizione storica, sono da sempre vicini degli ungheresi.

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I paesi dell’ex blocco sovietico continuano a offrire, per l’Italia e i suoi studi legali, grandi opportunità di lavoro. Tra i settori, infrastrutture, energy e banking

Ultime novità sul fronte dello stalking. A esserne vittime non sarebbero però più solo le donne. Da qualche tempo vittime stanno diventando anche gli albergatori. A denunciare le «molestie» di clienti-ricattatori è stato qualche giorno fa il presidente di Federalberghi Veneto, Mar-co Michielli, che ha raccontato dell’ul-timo sistema di ricatto adottato, che è quello di minacciare di screditare l’hotel via web se non si viene accontentati su tutti i fronti, anche nelle cose impossibili da realizzare. «Alcuni turisti stanno utilizzando questo sistema per estorcere all’albergatore ciò che egli, per legge, non potrebbe concedere», ha spiegato Michielli. «E alcuni siti web ci sguazza-no, tanto da spingere le associazioni di di difesa dei consumatori a tutelare gli alberghi dai loro stessi clienti». Internet, insomma da grande opportunità di svi-luppo si sta trasformando in un veicolo per la realizzazione di nuovi crimini. Un fenomeno che gli organi di vigilanza dovrebbero tenere sotto stretto controllo, salvaguardando sì la libertà di chi sce-glie di utilizzare la rete, ma chiedendo al tempo stesso il rispetto delle stesse regole di chi non la usa.

CODICI & PANDETTE

Bronislaw Komorowski, neo presidente della Polonia

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II Lunedì 2 Agosto 2010 S T U D I & C A R R I E R EPagine a cura

DI CHIARA ALBANESE

Nel 2009, la Polonia è stata l’unico paese dell’Unione Europea a chiudere l’an-no con un Pil positivo. Un

risultato importante in un anno in cui le altre economie europee hanno accusato le conseguenze della recessione.

«La crescita dei mercati dell’Est Europa è stata costante e signi-ficativa negli ultimi 10 anni. L’apertura dei mercati, le priva-tizzazioni, le riforme dei sistemi amministrativi e giudiziari, i fi -nanziamenti concessi dall’Unio-ne Europea per lo sviluppo di infra-strutture e servizi e il bene-fi cio di in-vestimen-ti stranieri hanno de-terminato un generale mi-glioramento

delle condizioni economiche e di mercato», sintetizza Mario Tonucci, fondatore di Tonucci & Partners, studio che da anni ha investito nella regione, dove è presente con un uffi cio a Bucarest guidato da Lucian Cumpanasu e Gianluca Carlesso.

Romania trascinata dagli investimenti

Proprio in Romania si concen-tra una parte importante dell’at-tività legale, in quanto il paese è una delle principali destinazioni degli investimenti italiani.

Le società a partecipazione straniera presenti in Romania sono circa 16 mila. Di queste, 2690 sono italiane. «Il paese ha beneficiato di nuovi investi-menti dall’estero e soprattutto dall’Italia che hanno contri-buito in maniera rilevante al processo di modernizzazione e anche all’ingresso in Europa»,

spiega Tonucci.Un processo ancora in corso,

come aggiunge il professioni-sta. «In Romania sono ancora

da realizzare grandi infra-strutture ed il sistema

amministrativo necessita in

molti casi di essere am-modernato e rinnovato soprattut-to sul piano tecnologico ed infor-matico».

Dal pun-

to di vista geografi co, in un pri-mo momento gli investimenti italiani si sono c o n c e n t r a t i principalmen-te nelle regioni al confine con l’Ungheria, tra cui Timisoara, Arad e Bihor e nell’area di Bu-carest e negli ultimi anni gli investimenti si sono distribuiti su tutto il ter-ritorio della Ro-mania.

«Gli investi-menti italiani più consistenti sono stati dapprima nella pro-duzione di articoli e semilavorati da utilizzare nei processi produt-tivi in Italia», interviene Lucian Campanasu.

Dopo l’ingresso del paese

nell’Unione Europea sono au-mentati gli investimenti nel

settore ener-getico, in par-ticolare per la realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnova-bili. «Non va dimenticato il comparto della trasformazione alimentare e del real estate ed infi ne la pre-senza di nostre importanti ban-

che quali Unicredit, Intesa San Paolo, Veneto Banca», aggiunge il responsabile della sede.

Lo studio segue sia enti e so-cietà rumene e istituzioni. Tra i clienti seguiti nel paese fi gurano Sorgenia, ENI Romania, Riso

Scotti, Fortore Energia, Alitalia CAI e Beghelli.

«Sono numerose le richieste di consulenza legale da parte degli investitori italiani ed internazio-nali per la costituzione di società o fi liali commerciali, di assistenza nei vari aspetti societari concer-nenti le stesse, e consulenza in merito a gare pubbliche d’appal-to», precisa l’altro responsabile Gianluca Carlesso.

L’ingresso del paese in Europa ha causato un ulteriore incre-mento degli investimenti.

A partire dalla fase di prea-desione all’Unione Europea, la Romania ha dovuto adottare riforme del proprio sistema le-gislativo ed amministrativo per potersi conformare agli standard comunitari.

«Le riforme hanno portato a costanti miglioramenti consen-tendo significative privatizza-zioni con conseguente apertura

Tempo di grandi cambiamenti per la Polonia. Solo pochi giorni fa l’Europa si è felicitata con il nuovo presidente Bronislaw Komorowski. «Komorowski sarà un presidente del consenso e della riconciliazione, un rappresentante affi dabile e credibile della Polonia», ha commentato il presidente del Parlamento europeo, il polacco Jerzy Buzek. «Garantirà una buona coo-perazione con il governo, indispensabile in vista della futura presidenza polacca del Consiglio europeo, nella seconda metà del 2011».Oltre alla crescita del Pil, nel 2009 la Polonia ha visto aumen-tare del 3,3% la spesa nel settore immobiliare. Ma il paese è stato anche protagonista di due delle quotazioni più grandi di sempre nella storia dei Paesi ex-Urss.La prima è quella della Pge, Polska Grupa Energetyczna, la più grande azienda elettrica in Polonia (la seconda in Europa centrale per capacità installata e per quantità prodotta). L’Ipo

alla Borsa di Varsavia ha raggiunto un valore di 1,4 miliardi di euro e il deal è stato seguito da un team

internazionale di Dewey & Le-Boeuf.Ancora maggiore il valore della quotazione della com-pagnia di assicurazioni PZU. Nel 2007, il valore della quo-tazione è stato di oltre 2 mi-

liardi di euro.Gli advisor coinvol-

ti dell’operazione sono stati in-

ternazionali. Weil Gotshal

& Manges, White &

Case e

Polonia, il cambiamento si

Polonia e Romania restano per l’Italia paesi

Europa dell’Est, trainano il pil

Lucian Cumpanasu

Un altro mercato della regione, quello unghere-se, ha invece subito negli ultimi mesi un esodo de-gli studi internazionali che ha cambiato lo sce-nario del mercato legale locale.

Diverse law fi rm, tra cui Freshfi elds, Linkla-ters e Clifford Chance hanno abbandonato il mercato dove erano en-trate stringendo allean-ze con studi locali.

Il vuoto lasciato dagli angloamericani è stato colmato invece dal po-tenziamento degli studi austriaci, che hanno per motivi storici un rap-porto preferenziale con l’Ungheria.

Secondo i professioni-sti il mercato è sempre stato piuttosto piccolo per i player più grandi.

L’uscita di alcuni studi era già iniziata alla fi ne degli anni ’90 con l’addio degli americani

Shearman & Ster-ling, Debevoise & Plim-pton, dell’allora Dewey Ballantine e Skadden Arps Slate Meagher & Flom left, dovuto alla fi ne del processo di privatizzazione dei conglomerati statali su cui avevano lavorato.

Questo secondo esodo è dovuto invece al calo di opportunità dovuto al credit crunch, ma anche alla crescente competi-zione tra gli studi.

In calo il lavoro di M&A, ma anche di PPP (partenariato pubblico privato), tipico invece delle altre economie della regione.

Tra le aree che invece restano interes-santi fi gurano il contenzioso, diritto am-ministrativo e il settore Energy.

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IL CASO

Magic circle, fuga dall’Ungheria

Budapest, capitale dell’Ungheria

Mario Tonucci

Sergio Marchionne

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IIILunedì 2 Agosto 2010LunS T U D I & C A R R I E R E

del mercato concorrenziale ed il sostanziale snellimento delle procedure amministrative dinan-zi alle pubbliche amministrazioni e una rilevante riduzione dei casi di corruzione pub-blica», aggiunge Carlesso.

Gli italiani che operano nel la regione hanno approcciato i l mercato in modo diverso. Tonucci ha aperto nella regione un uffi cio indipendente, che oggi conta 12 pro-fessionisti

«Questa soluzione consente di sviluppare e radicare la propria attività sul territorio, acquisire direttamente clienti sul territo-rio e cogliere le migliori opportu-nità per fornire assistenza lega-

le in operazioni e investimenti di rilievo», osserva Tonucci.

La scelta di afi darsi ad un desk in loco

L’ a l t e r -nativa è il desk, una soluzione più economica e dinamica per uno stu-dio che entra per la prima vo l ta ne l mercato.

È la solu-zione scelta dallo studio austria-co Shoenherr, che ha creato un team specializzato guidato da Daniele Iacona.

«Negli ultimi due anni abbia-mo creato una rete di italian desk nella maggior parte dei paesi di

nostra competenza i quali ad oggi costituiscono un ottimo strumen-to di relazione con la realtà im-prenditoriale italiana», spiega Iacona.

I desk lavorano con un numero molto ristretto di collaboratori, su specifi che aree geografi che e con il sostegno degli avvocati locali.

Questa soluzione presenta pro e contro. «Un desk è non richiede ingenti investimenti di avvia-mento, sopratutto in alcuni paesi. Tuttavia la clientela che si rivolge a noi pretende non solo una cono-scenza approfondita del mercato in cui operiamo ma anche una forte reputazione dello studio le-gale», aggiunge Iacona.

L’Italian team opera nell’inte-ro centro-est europeo e collabora con investitori italiani presenti nelle 12 piazze in cui Shoenherr è presente.

Nella regione, infatti, non c’è solo la Romania. Gli altri mer-cati su cui i legali tengono gli oc-

chi bene aperti sono la Polonia, l’Albania, la Repubblica Ceca ma anche la Bulgaria, la Serbia, la Bosnia e l’Ucraina.

«La Polonia e la Repubblica Ceca sono i paesi con un maggio-re dinamismo economico ma, per le imprese italiane che operano in particolare nel settore energetico anche i paesi balcanici occidentali (Serbia, Montenegro ed Albania) continuano ad essere destinazio-ni appetibili» aggiunge Iacona, secondo cui i Balcani occidentali potrebbero in futuro rappresenta-re il centro nevralgico dell’energia italiana attraverso la delocalizza-zione della produzione.

Iacona spiega inoltre che che negli ultimi 10 anni l’interesse degli investitori e di conseguenza degli studi legali si sta spostando da Ungheria, Slovacchia, Repub-

blica Ceca e Polonia verso il Sud-Est della regione.

«Adesso gli italiani hanno ini-ziato a guardare verso il sud-est. Per noi il più importante “nuovo” mercato è la Turchia. Abbiamo ricevuto numerose richieste da parte dei nostri clienti ed al mo-mento stiamo seguendo numerosi progetti in loco», commenta.

Mercati in cui non mancano le opportunità per gli studi italia-ni. «In generale la presenza degli studi legali italiani nel centro-est europeo è quasi assente», spiega Iacona. «A parte qualche caso sporadico, come ad esempio in Albania, gli studi italiani hanno sottovalutato questo mercato le-gale, privilegiando partnership locali piuttosto che istituire sedi indipendenti».

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Linklaters hanno lavorato per le banche Credit Suisse e Morgan Stanley.PZU è stata invece assi-stita da Dewey & Le-Boeuf. Il governo polacco si è inve-ce affi dato allo studio locale K&L Gates.Tra Italia e Po-lonia, comun-que, i rapporti sono da anni con-solidati. Il collante maggiore è rappresentato dall’industria automobilistica. In particolare la Fiat rappresenta un grande volano per l’eco-nomia del paese: nello stabilimento di Tychy 5.000 dipendenti producono 650.000 veicoli l’anno. Un numero di vetture tal-mente grande che il Canadian Auto Worker (CAW), cioè il sindacato dei lavoratori canadesi che fa parte dell’azionariato di General Motors in seguito alla fusione con la Fiat, pochi giorni fa vi si è recato in visita, rimanendo colpiti dalla produ-zione assicurata. «A confronto, negli anni migliori a Brampton vengono prodotte 350.000 vetture l’anno con lo stesso numero di dipendenti», ha commentato Rick Laporte, presidente del Local 444, branca del Caw, e uno dei responsabili del sindacato canadese in missione negli stabilimenti del Lingotto.

Un nuovo maxi investimento da 2ì350 milioni verso la Po-lonia, la Fiat l’ha appena fatto per la produzione del nuovo motore a bassa emissione «Twinair», già defi nito il motore a benzina «più ecologico del mondo» (un due cilindri che pro-mette le stesse prestazioni del motore a quattro, ma con una emissione di CO2 di appena 92 grammi al chilometro nel ciclo combinato. E con consumi davvero ridotti, che consentono di risparmiare fi no a 200 euro all’anno nella spesa per il carbu-rante rispetto alle principali concorrenti). La Fiat sfornerà 450 mila propulsori Twinair all’anno, di cui doterà le nuove

500, che verranno prodotti proprio negli impianti po-lacchi dell’azienda automo-bilistica guidata da Sergio Marchionne.

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vede anche dalle automobili

di riferimento. E gli studi non stanno a guardare

gli investimenti e nuovi affari

Gianluca Caresso

nno lavorato Credit Suisseey.ece assi-& Le-no -

n-ante resentato utomobilistica.

Una migliore sanità si ottiene investendo in ricerca ed innovazione ma anche dotando gli organi competenti di regole e procedure più veloci al passo con quelle dei paesi europei più avanzati. Un ritardo nel rilascio dell’autorizza-zione alla commercializzazione di un nuovo far-maco biologico, che può andare da 3 a 17 mesi rispetto agli Stati Uniti, arreca un danno non solo ai pazienti, ma anche al sistema sanitario nazionale, che non può trattare i pazienti con farmaci più avanzati, ma anche le aziende che investono circa 1 miliardi di Euro per studiare, sperimentare e lanciare un nuovo prodotto. Ma la “titolarità” del brevetto, è solo una parte infi nitesimale del valore che l’innova-zione - e l’industria farmaceutica, che sull’in-novazione si basa - può rappresentare per il sistema paese. È questo uno dei punti centrali emersi al wor-kshop “Accesso e valore dei nuovi farmaci in Italia” organizzato dallo IAPG - Italian Ameri-can Pharmaceutical Group. Con l’introduzione sul mercato di farmaci di nuova generazione, frutto della ricerca e dell’innovazione, è possi-bile ridurre la spesa sanitaria nelle più diffuse patologie e al contempo migliorare l’effi cacia della cura, l’aspettativa e la qualità della vita dei pazienti. È quanto emerge da due importan-ti studi sui costi diretti ed indiretti riconduci-bili alle patologie a maggior consumo di risorse (neoplasie, Artrite Reumatoide e Sclerosi Mul-tipla), condotti a livello europeo dai professori Bengt Jonsson e Gisela Kobelt della Stockholm School of Economics and Karolinska Institutet presentati nei giorni scorsi a Roma. In Italia l’accesso ai nuovi trattamenti antitu-morali è al di sotto della media europea, sia per ritardi burocratici (quasi sempre superiori ai 12 mesi e, ultimamente in crescita), sia per il basso livello d’uso (5 su 8 farmaci innovati-vi, presentano un livello di utilizzo inferiore

rispetto alla media UE). Che fare quindi? Un’indagine conoscitiva con-dotta poco più di dieci anni fa dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, evi-denziava come l’innovazione sia l’unico fat-tore competitivo del settore farmaceutico. In poche parole solo l’avvento dei nuovi farmaci può garantire la crescita e la competizione del nostro settore. L’innovazione ha quindi ricadute positive non solo per quanto concerne l’attività di ricer-ca di base, ma anche nello sviluppo e nella sperimentazione clinica, nella produzione dei farmaci e nella fase di informazione medico scientifi ca rivolta alla classe medica. Si pen-si alle ricadute sulla ricerca nelle università, all’interno delle strutture ospedaliere coin-volte nelle sperimentazioni cliniche dei nuovi farmaci (solo nel 2008 sono state avviate più di 850 nuove sperimentazioni cliniche), ma non solo: si pensi all’indotto che conta 61.000 addetti e 10 miliardi di euro di fatturato. Il set-tore farmaceutico conta circa 68.000 addetti e un fatturato complessivo, interno più export di circa 24 miliardi di euro. Lanciare un nuovo farmaco ha dei costi al-tissimi spesso superiori al miliardo di euro. Occorrono 12 anni per portare una molecola brevettata sul mercato e la durata di un bre-vetto è di soli 20 anni, più quelli che vengono concessi di protezione supplementare. E’ quin-di è strategico per le aziende che lanciano un nuovo farmaco che i tempi di approvazioni, e le condizioni di accesso al mercato, siano il più lineari e veloci, proprio per poter recuperare in tempo (prima che il brevetto scada) il ca-pitale investito. Temi su cui il Ministro della salute Ferruccio Fazio e l’Aifa hanno promes-so a breve signifi cative novità.

di Alberto Grifone© Riproduzione riservata

ULTIM’ORA

Il deficit della sanità si cura varando norme efficaci

Supplemento a cura di ROBERTO MILIACCA

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IV Lunedì 2 Agosto 2010 A T T UA L I TÀ

Per molti legali la stagione più torrida non è legata del tutto all’idea di mare o montagna

Estate di lavoro per le law firmAvvocati con un piede nello studio e uno nei sogni di vacanza

DI CHIARA ALBANESE

Gli studi legali non chiu-dono per ferie. Nelle law firm si lavora sempre, anche ad agosto.

Quando l’Italia si trasferisce al mare o in montagna, gli avvocati d’affari in molti casi restano in studio a lavorare sul lavoro arre-trato o a seguire i deal di clienti stranieri che non condividono la tradizione italiana dell’agosto con la serranda abbassata.

«Gli studi che si occupano di di-ritto commerciale anche in sede contenziosa non chiudono duran-te il periodo estivo», osserva Giu-seppe La Scala, senior partner dello studio La Scala.

A parte il fatto che in sede falli-mentare non si applica la sospen-sione feriale dei termini, l’attività delle imprese per quanto ridotta deve poter contare su una assi-stenza puntuale, anche non diffe-ribile o pianifi cabile anche nella settimana di ferragosto».

Da La Scala tutti i team spe-cialistici devono poter garantire la presenza di almeno un avvo-cato anche nel cuore del periodo feriale. I partner in ferie devono sempre assicurare a rotazione la

continua reperibilità durante il mese di agosto e la possibilità di rientrare in sede in poche ore.

«Oggi la posta elettronica e gli strumenti di connessione infor-matica permettono di restare

online anche a distanza. Ma du-rante l’estate si scatenano i pro-cedimenti sommari in particolare i sequestri e i procedimenti d’ur-genza che i ricorrenti depositano anche in pieno periodo feriale a volte per mettere in difficoltà gli avvocati che abbandonano la piazza», continua La Scala.

«Chi lavora di più quando gli altri sono sotto l’ombrellone sono i contenziosisti, spesso co-stretti a redigere le difese in po-chi giorni o poche ore, lavorando con clienti sottostaffati meno in grado di dare adeguato supporto documentale durante il mese di agosto», aggiunge il socio.

Non sono quindi infrequenti udienze importantissime in pie-no agosto, con magistrati spesso in grado di dedicare più tempo del solito alla controversia, con il rischio di avere in oggetto prov-vedimenti di impatto particolar-mente rilevante.

L’attività è ancora più freneti-ca per gli studi d’affari interna-zionali che lavorano con clienti stranieri, che diluiscono i periodi di chiusura durante l’anno e non hanno la tradizione della chiu-sura. Freshfi elds garantisce la normale operatività anche se a ranghi ridotti in particolare nelle due settimane centrali di agosto.

«Mentre la clientela dome-stica tende a ridurre la propria

attività nel-le settima-ne centrali d i agosto la clientela internazio-nale tende a conside-rare il mese di agosto un periodo di normale operatività», fanno sapere da Freshfi elds. «Stiamo ovviamente parlando di liberi professionisti, che regolano la loro presenza in uffi cio in funzione delle esigen-ze del cliente, delle scadenze e quando possibile sfruttano gli strumenti tecnologici che pos-sono eventualmente facilitare il lavoro da remoto».

Nessuna alternativa: «Se necessario alcuni passeranno l’agosto in uffi cio, ritagliandosi l’opportunità di fare le proprie vacanze in altri momenti».

«Nel mese di agosto organiz-ziamo un piano di copertura che ci permette di avere sempre in studio almeno un paio di rappre-sentati per ogni practice area», interviene Fulvia Astolfi di Ho-gan Lovells. «Si può pensare che in agosto il contenzioso rallenti, ma non è vero. Ci sono sempre scadenze e emergenze non in programma. Moltissimi fascicoli che si spera di chiudere prima si

trascinano e fi niscono ad agosto». «Proprio oggi mi hanno chiamato dei clienti svedesi con cui abbia-mo una riunione i primi di ago-sto», commenta la partner.

Un po’ per questo motivo, un po’ per il suo impegno nel sociale, Fulvia Astolfi preferisce spesso prendere una pausa dal lavoro nel periodo autunnale.

La socia è infatti vicepresi-dente della Karibuni Onlus, una missione in Tanzania, dove si reca ogni anno per controllare l’organizzazione, la necessità di medicine, le esigenze dei bambini e per il meccanismo delle adozio-ni a distanza.

«Quello in Africa è diventato un viaggio ricorrente e parto re-golarmente. Cerco di andare un po’ all’avventura e resto all’estero una settimana, in modo da poter-mi permettere qualche vacanza anche in altri periodi dell’anno», racconta Astolfi .

Nonostante il successo cre-scente delle iniziative «no pro-

fi t» e delle vacanze sostenibili, la mag-gior parte degli av-vocati non rinuncia a una vacanza più tradizionale.

Per molti la destinazione è il mare, e in parti-colare la barca a vela, una passione anche per avvoca-ti eccellenti. Nota è infatti la passio-ne per la vela che aveva l’«avvocato» per antonomasia, cioè Giovanni Agnelli, che ve-leggio anche sulla barca del presi-dente del Stati Uniti John Fitzge-rald Kennedy. Sul tema è stato anche pubblicato il libro «In mare con l’av-vocato», scritto da Alfredo Alocci.

Stefano Crisci, titolare dell’omonimo studio legale trascorrerà le vacanza in Sardegna in barca, a bordo di un semicabinato battezzato Saudade. Vacanza di relax e lavoro. Durante la navigazione infatti terminerà di scrivere il romanzo «A short vacation», in cui racconta spazi di tempo che escono dalla routine quotidiana, lunghi magari non più di qual-che minuto.

«Anche un breve tragitto su una barella verso il pronto soc-corso per un piccolo incidente, è stato per me occasione di “va-canza”, perché mi ha permesso di pensare e di vedere qualcosa a cui altrimenti avrei rinunciato», racconta Crisci.

Più movimentate infine le vacanze di Franco Toffoletto, che predilige i viaggi itineranti ai soggiorni stanziali. Questa estate andrà in barca a vela in Grecia, a Cortina e in Giappone.

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Due dei tanti avvocati che divideranno l’estate tra lavoro e vacanze: Giuseppe La Scala (a i anco) e Fulvia Astoli (sotto)

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VLunedì 2 Agosto 2010LunedDIRITTO & SOCIETÀ

Il principio è stato affermato di recente da una decisione del Consiglio di Stato sugli enti locali

Pa, sì agli incarichi a legali esterniLegittimo l’affi damento diretto e senza svolgere la gara

DI FRANCESCA DE NARDI

È illegittimo l’affidamen-to diretto e senza gara, a favore di un avvocato, di un incarico professio-

nale di consulenza legale, a sup-porto dello svolgimento delle or-dinarie attività amministrative dell’ente.

Nel caso in esame un Consor-zio di Bonifica toscano aveva deciso di affi dare direttamente ad un avvocato l’incarico di con-sulenza legale per la durata di un anno, in considerazione della sua comprovata professionali-tà e della specifi ca competenza amministrativa già sperimen-tata nel corso di una collabora-zione da lui prestata nell’anno precedente.

Un altro professionista, però, consultando il sito internet del Consorzio e riscontrando l’av-venuta assegnazione diretta del sopra citato incarico di consu-lenza di tipo normativo - lega-le, aveva deciso di impugnare la determina di affidamento, chiedendone l’annullamento, al fine di tutelare il proprio interesse allo svolgimento di una procedura selettiva pub-blica alla quale avrebbe potuto partecipare, in quanto cultore di diritto amministrativo e spe-cialista nel settore degli appalti e dei contratti pubblici.

Con la sentenza n. 3405 del 28 maggio 2010 il Consiglio di Stato ha affermato che l’affi-damento di incarichi di consu-lenza e/o di collaborazione da conferire a soggetti esterni alla P.A. non può prescindere dal preventivo svolgimento di una selezione comparativa adegua-tamente pubblicizzata.

La decisione è stata sicura-mente presa tenendo conto dei principi costituzionali di buon andamento e trasparenza della P.A. (ex art. 97 Cost.), nonché dei principi di derivazione co-munitaria di non discrimina-zione, parità di trattamento e pubblicità.

Ci si chiede, però, se la ne-cessità di una gara ad eviden-za pubblica sia indispensabile per tutte le tipologie di incarichi professionali.

Nell’analizzare meglio la sen-tenza in esame, infatti, i giudici di Palazzo Spada hanno preci-sato testualmente che l’incari-co in questione doveva essere conferito ‘non già per la cura di una speciale e particolarmente rilevante esigenza dell’Ente, ma al solo fi ne di supportare lo svolgimento delle ordinarie at-tività amministrative dell’Ente stesso’.

Si potrebbe desumere, a con-trariis, che in caso di attività amministrative non “ordina-rie” l’amministrazione avrebbe potuto evitare l’affi damento a mezzo di una pubblica selezio-ne.

Dubbi sulla necessità di espe-rire una gara ad evidenza pub-blica per l’affi damento da parte

di enti locali di un incarico pro-fessionale erano stati espressi anche in precedenza dal Consi-glio di Stato, con la decisione n. 263 del 29/01/2008. Nel provve-dimento il collegio ha sostenuto come la disciplina dei codice dei contratti si applicherebbe esclu-sivamente ai soggetti qualifi ca-bili come imprenditori e no alle persone fi siche.

Gli incarichi professionali di prestazione d’opera, secondo i giudici amministrativi, devono essere distinti dagli appalti dal momento che a risaltare è la pre-stazione personale, senza alcun riferimento a organizzazione di mezzi, capitali e di lavoro altrui propria dell’imprenditore.

A questa fattispecie non si applicherà l’art. 1655 del codice civile, ma le disposizioni di cui agli artt. 2222 – 2238 del mede-simo codice, con la conseguente regolamentazione ‘giuslavoristi-ca’ del d. lgs. 165/2001.

Questo indirizzo non sembra comunque condivisibile.

Distinguere tra incarichi di natura ‘ordinaria’ e ‘fi duciaria’ (propria dell’attività profes-sionale) e ritenere che questi ultimi possano giustificare l’affidamento senza il ricorso alla disciplina degli appalti di servizi, risulta un criterio su-perato in quanto contrario ai principi di trasparenza e buon andamento delle scelte ammi-nistrative, che impongono la piena sindacabilità delle scelte amministrative, sulla base di una chiara motivazione delle scelte compiute.

Tra l’altro, è ormai opinione condivisa da tutti che la sola ‘fi ducia’ non possa essere con-siderata, in alcun modo, una motivazione di per sé suffi cien-te a consentire il controllo sul-le argomentazioni che hanno portato la P.A. a prendere una determinata decisione.

Tutte le prestazioni professio-nali, anche quelle intellettuali, quindi, dovranno essere sotto-poste ad almeno una procedura para-concorsuale mediante un confronto tra curricula ed of-ferte: in particolar modo dopo l’entrata in vigore del ‘decreto Bersani’ che ha abolito l’obbli-gatorietà dei minimi tariffari,

rendendo implicitamente do-veroso un confronto sui prezzi offerti.

Bisogna tener presente an-che un altro aspetto: la nuova nozione di operatore economico introdotta dalla normativa co-munitaria: ai sensi dell’art. 3, comma 19, del d.lgs. 163/2006: ‘I termini «imprenditore», «for-nitore» e «prestatore di servizi» designano una persona fi sica, o una persona giuridica, o un ente senza personalità giuridica, ivi compreso il gruppo europeo di interesse economico (GEIE) costituito ai sensi del decreto legislativo 23 luglio 1991, n. 240, che offra sul mercato, ri-spettivamente, la realizzazione di lavori o opere, la fornitura di prodotti, la prestazione di ser-vizi.’

Per poter, quindi individuare una normativa che disciplini la prestazione di servizi resa da un professionista alla P.A. bisogna prendere in considera-zione questa nuova accezione d’imprenditore, quale qualsiasi soggetto in grado di offrire sul mercato prestazione di servizi, indipendentemente dalla sua organizzazione (persona giuri-dica o fi sica).

Questa nozione, tra l’altro, non contempla alcuna orga-nizzazione di mezzi, capitali e risorse umane rispetto ad un fine di lucro, quale elemento che consenta di distinguere l’imprenditore - appaltatore dal professionista.

Alla luce di queste considera-zioni è indubbio che gli incarichi professionali, quali quelli lega-li, rientrino a pieno titolo nella regolamentazione del D. Lgs. n. 163/06 e non nella disciplina contenuta nell’art. 7, comma 6, del D. lgs. n. 165/01.

Per redimere la discussione e chiarire la questione è interve-nuto anche il giudice contabile. In particolare la Corte dei Con-ti, sezione regionale di controllo per il Veneto, con il parere 14 gennaio 2009, n. 7 ha dichiarato inequivocabilmente che gli in-carichi a legali e la rappresen-tanza in giudizio sono appalti di servizi: contrariamente a quan-to affermato dal Consiglio di Stato nel 2008 non è rilevante

l’argomento relativo al possesso o meno del carattere imprendi-toriale del soggetto.

Non solo. Precisa come l’affidamento

del servizio non possa in nes-sun modo essere considerato incarico di collaborazione pro-fessionale ex d. lgs. 165/2001 presupponendo quest’ultimo un’attività temporanea, alta-mente qualifi cata, da espletare per il conseguimento di obiet-tivi e progetti specifici, volta a perseguire fi nalità dell’ente che la conferisce e da espletare nell’esercizio delle competenze istituzionali.

Secondo la Corte gli incarichi legali vanno inquadrati, senza dubbio, nella categoria 21 ‘ser-vizi legali’ contemplata nell’al-legato II B del d. lgs. n. 163/06. Quindi, il loro affi damento deve avvenire ai sensi dell’art. 27 del Codice dei contratti, attraverso una procedura selettiva . La prestazione sarà, poi, regola-ta concretamente con un con-

tratto di prestazione d’opera professionale, considerata la qualifi cazione dell’incarico del professionista.

Rimane completamente esclu-so l’affi damento intuitu perso-nae dato che le PP.AA. hanno l’onere di rendere pubbliche le procedure comparative, in osse-quio alle previsioni comunitarie e in applicazione dei principi discendenti dall’art. 97 della Costituzione.

La disciplina del codice dei contratti non solo assicura l’evi-denza pubblica, ma consenten-do la competizione tra operatori economici, tutela maggiormente la concorrenza nel mercato.

Evitare abusi al ricorso alle consulenze per far fronte a grosse esigenze di personale dipendente impedisce, inoltre, di nascondere vere e proprie prestazioni di lavoro subordi-nato, che solitamente produco-no effetti distorsivi nel mercato del lavoro.

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La Giurisprudenza più recente

CONSIGLIO DI STATO,

SEZ. V - SENTENZA

28/5/2010 N. 3405

Illegittimità dell’affidamento diretto e senza

gara, in favore di un avvocato, di un incarico

professionale di consulenza legale di durata

annuale, a supporto dello svolgimento delle

ordinarie attività amministrative dell’ente.

CONSIGLIO DI STATO,

SEZ. IV - SENTENZA

01 GENNAIO 2008

N. 263

Gli incarichi professionali di prestazione d’opera

sono distinti dagli appalti. La discipline del

Codice dei contratti si applica esclusivamente

a soggetti qualii cabili come imprenditori.

CORTE DEI CONTI,

SEZIONI REG.

CONTROLLO VENETO,

PARERE 14 GENNAIO

2009, N. 7

Per il conferimento di incarichi legali è necessaria

una procedura selettiva ex art. 27 del d. lgs.

163/06.

TAR CAMPANIA

- NAPOLI, SEZ.

II - SENTENZA 21

MAGGIO 2008 N.

4855

E’ illegittima una deliberazione con la quale

la Giunta municipale, senza la preventiva

pubblicazione di un avviso pubblico, i nalizzato

all’espletamento di una apposita procedura

selettiva e/o comparativa, e senza effettuare

alcuna valutazione di una istanza, con allegato

curriculum professionale, presentata a tal i ne

da un altro professionista, ha conferito ad un

avvocato del libero foro un incarico professionale,

di durata annuale con compenso mensile, per il

patrocinio e consulenza legale in favore dell’ente,

sia in sede amministrativa, sia in sede civile

TAR CAMPANIA

- NAPOLI, SEZ.

V - SENTENZA 24

GENNAIO 2008 N.

382

Illegittimità di una deliberazione con la quale

la Giunta comunale ha affidato un incarico

professionale esterno, senza l’esperimento di

una preventiva procedura selettiva

TAR PIEMONTE, SEZ.

I - SENTENZA 25

OTTOBRE 2007 N.

3230

E’ illegittimo l’operato di una P.A. che ha proceduto

al conferimento di un incarico professionale

senza una valutazione comparativa dei curricula

esaminati e senza esporre, mediante adeguata

motivazione, l’iter logico seguito per accordare

preferenza ai candidati prescelti

CORTE DEI

CONTI SEZIONE

GIURISDIZIONALE

VENETO 2/10/2008

N. 1046

E’ illegittimo il conferimento dell’incarico qualora

risulti sostanzialmente privo di motivazione,

mancando in esso qualsiasi riferimento alle

ragioni per le quali l’Amministrazione ha

ritenuto “necessario” avvalersi della consulenza

esterna che risulta disposta, invece, per mera

“opportunità”.

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VI Lunedì 2 Agosto 2010 DIRITTO & FAMIGLIA

Il Tar Lazio: all’immigrato giunto in Italia per un ricongiungimento il rinnovo non può essere negato

Stranieri, la famiglia ha la meglioUna condanna penale non blocca il permesso di soggiorno

Pagina a cura DI DEBORA ALBERICI

Il rinnovo del permesso di soggiorno non può essere automaticamente nega-to allo straniero, con una

condanna penale, ma giunto in Italia per ricongiungimen-to familiare. Il giudice è in-fatti tenuto a valutare i suoi legami affettivi e sociali.

È quanto stabilito dal Tar del Lazio che, con la senten-za 27909 del 22 luglio 2010, ha accolto il ricorso di un cit-tadino sudamericano arriva-to in Italia per riconciliarsi con la famiglia.

Il caso. Era arrivato in Italia per ricongiungersi con la sua famiglia. Qui ave-va ottenuto il permesso di soggiorno, ma poi era stato condannato penalmente (in sentenza non è specificato il tipo di reato commesso). Così la questura di Roma

gli aveva negato il rinnovo. Contro il comunicato che re-spingeva la sua istanza lui ha presentato ricorso al Tar e lo ha vinto.

Le motivazioni. I giudi-ci romani hanno accolto la tesi difensiva dello stranie-

ro, ricordando che «qualora questo abbia esercitato il diritto di ricongiungimento familiare, anche laddove lo straniero extracomunitario abbia riportato una con-danna penale rientrante fra quelle ostative, ex se, del ri-lascio o del successivo rinno-

vo del permesso di soggior-no, il diniego di rinnovo del permesso di soggiorno non può ritenersi atto vincolato, sussistendo la possibilità di una valutazione di merito che tenga conto della natura e della effettività dei vincoli familiari dell’interessato e della esistenza di legami fa-miliari e sociali con il paese di origine, ragionevolmente indirizzata a una diversa conclusione della procedura di rinnovo di cui trattasi.»

La sentenza depositata dal Tar suona come una voce fuori dal coro rispetto alla giurisprudenza della Corte di cassazione, ormai da tem-po orientata a non concedere il ricongiungimento in caso di condanna dell’extracomu-nitario. Solo qualche mese fa la Suprema corte con la sen-tenza n. 10880 aveva infatti negato il ricongiungimento a un immigrato condannato per reati di droga. In partico-

lare, avevano spiegato i giu-dici in motivazione, «non ha diritto al ricongiungimento familiare l’immigrato con-dannato per reati di droga. Le disposizioni di cui all’ art. 4, comma 3, dlgs 1998/286, che contemplano il diniego d’ingresso dello straniero in sia considerato una mi-naccia per l’ordine pubblico o la sicurezza dello stato o che risulta condannato per vari reati, tra i quali anche quelli inerenti agli stupe-facenti, rappresentano due condizioni ostative tra loro alternative e non cumula-tive, anche per chi faccia richiesta di ammissione in Italia per ricongiungimento familiare».

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Espulso l’extracomunitario sposato con un italiano se non c’è effettiva convivenza. Con un’altra decisione di pochi giorni fa la Corte di cassazione ha usato il pugno di ferro contro i matrimoni di convenienza fra un cittadino e uno straniero celebrati al solo fi ne di ottenere il permesso di soggiorno in Italia. In partico-lare, con la sentenza n. 17346 del 23 luglio 2010, è stato affermato che l’extracomunitario sposato con un italiano, che non abbia anco-ra ottenuto la Carta di soggiorno (secondo le nuove norme) deve effettivamente convive-re con il coniuge per ottenere il permesso di soggiorno regolato dalla Bossi-Fini. La prima sezione civile ha dunque respinto il ricorso di un cittadino marocchino sposato con un’ita-liana contro la decisione con cui il Tribunale di Ravenna aveva confermato il diniego della questura alla sua richiesta di permesso di sog-giorno per «coesione» familia-re. I giudici di merito avevano respinto la sua opposizione al decreto della questura in quanto l’extracomunitario non risultava convivere con la

moglie italiana, emergendo anzi elementi che sembravano smentirlo. L’immigrato ricorreva in Cassazione, affermando che in realtà la con-vivenza, in seguito all’entrata in vigore delle nuove norme contenute nel dlgs 30/2007, non era più un requisito indispensabile ai fi ni del rilascio della Carta di soggiorno, come invece era previsto dal testo unico sull’immigrazione dopo l’introduzione della Bossi-Fini. La prima sezione civile della Suprema Corte ha invece respinto la sua tesi difensiva, specifi cando che «il diritto all’ingresso, alla circolazione e al soggiorno per i familiari dei cittadini comuni-tari deroga alla disciplina del T.u. le sole volte in cui l’extra comunitario familiare del cittadi-no abbia ottenuto titoli che lo abilitano al sog-giorno in Italia come in tutti i paesi membri dell’Unione». L’extracomunitario coniugato con un italiano, trascorsi i primi tre mesi di

soggiorno «informale», deve quindi richiedere la Carta di soggiorno, in forza della leg-ge italiana, che richiede la sussistenza di una conviven-za effettiva tra i coniugi.

Un freno ai matrimoni di convenienza

La «kafalah» non dà diritto al ricongiungimento. A marzo di quest’anno la Corte di cassazione ha depositato una sentenza (4868) affermando che la «kafalah» (istituto musulmano che, di fatto, dà ingresso in famiglia ai fi gli nati fuori dal matrimonio) non dà diritto al ricongiungimento familiare. In particolare i consiglieri di Piazza Cavour hanno chiarito come «il vincolo di protezione materiale e affettiva derivante dalla kafalah non co-stituisce presupposto idoneo a giustifi care l’ingresso in Italia di un minore straniero affi dato a un cittadino italiano in virtù del predetto istituto, non essendo applicabile né la disciplina di cui al dlgs n. 30 del 2007, emanato in attuazione della di-rettiva 2004/38/Ce, riguardante l’ingresso, la circolazione e il soggiorno dei cittadini dell’Unione europea e dei loro familiari (anche stranieri) nel territorio degli stati membri, la quale include nella nozione di familiare, oltre ai discendenti diretti del cittadino o del suo coniuge, soltanto i minori che fanno ingresso in Italia ai fi ni dell’adozione internazionale; né la disciplina del ricongiungimento familiare di cui all’art. 29 del dlgs n. 286 del 1998, che, in quanto dettata a benefi cio del cit-tadino extracomunitario regolarmente soggiornante, non può essere interpretata estensivamente neppure ai sensi dell’art. 28, comma secondo, del dlgs n. 286 cit., il quale si riferisce a quelle che disciplinano le modalità del ricongiungimento.

La kafalah non ha rilievo giuridico in Italia

Può essere revocato il permesso di soggiorno ottenuto dall’ex-tracomunitario sposato con una donna italiana, se, malgrado l’assenza di una separazione legale, ci sono chiari sintomi della fi ne del matrimonio. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione che, con l’ordinanza 17571 del 27 luglio 2010, ha respinto il ricorso presentato da un cittadino serbo contro il provvedimento con il quale il Questore di Udine ne aveva revocato il permesso di soggiorno per motivi familiari. La revoca era stata proposta poiché, sopravvenuta la cessazione dell’affectio coniugale, l’uo-mo aveva iniziato una nuova convivenza con un’altra donna che le aveva anche dato un fi glio. Non solo. La moglie italiana aveva trent’anni più di lui e quindi questa era un’altra prova della simulazione del matrimonio. Dunque, la Corte ha confermato la revoca dell’atto sulla base del principio di diritto secondo cui «la sopravvenuta cessazione della convivenza coniugale non determinata la separazione legale e di contro accompagnata da elementi sintomatici della inesistenza iniziale della affectio propria del coniugio, integra ragione di revoca del permesso di soggiorno».

Revocato il permessoa chi è separato di fatto Niente ricongiungimento per le coppie gay.

Fece discutere molto una sentenza della Cassa-zione del 2009 che, in tempi di «Dico» e «Pacs» negò il diritto al ricongiungimento familiare a una coppia di omosessuali. In particolare (sen-tenza n. 6441) in quell’occasione gli Ermellini misero nero su bianco che «in tema di diritto dello straniero al ricongiungimento familiare, il cittadino extracomunitario legato a un cittadi-no italiano ivi dimorante da un’unione di fatto debitamente attestata nel paese d’origine del richiedente, non può essere qualifi cato come familiare ai sensi dell’art. 30, primo comma, lettera c), del dlgs n. 286 del 1998, in quanto tale nozione, delineata dal legislatore in via autonoma, agli specifi ci fi ni della disciplina del fenomeno migratorio, non è suscettibile di estensione in via analogica a situazioni di-verse da quelle contemplate, non essendo tale interpretazione imposta da alcuna norma co-stituzionale.

Ne tale più ampia nozione può desumersi da-gli artt. 8 e 12 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo o dall’art. 9 della Carta di Niz-za (recepita nel Trattato di Lisbona, ratifi cato dall’Italia l’8 agosto 2008, ma non ancora da tutti gli stati membri) in quanto tali disposizio-ni escludono il riconoscimento automatico di unioni diverse da quelle previste dagli ordina-menti interni, salvaguardando l’autonomia dei singoli stati nell’ambito dei modelli familiari. Infi ne, non può trovare applicazione la più re-cente normativa di derivazione comunitaria, in quanto il dlgs n. 5 del 2007 si applica soltanto ai familiari di soggiornanti provenienti da paesi terzi e il dlgs n. 30 del 2007 tutela la libertà di circolazione e di soggiorno dei cittadini Ue e dei loro familiari nel territorio di uno stato membro diverso da quello di appartenenza, e non il diritto al ricongiungimento con un citta-dino di uno stato membro regolarmente resi-dente e dimorante nel suo paese d’origine».

Negato il valore alle coppie di fatto

Altri articoli sul sito www.italiaoggi.it/matrimoni+fasulli

La sentenzasul sito www.italiaog-gi.it/docio7

Il principio

Qualora lo straniero abbia esercitato il diritto di ricon-giungimento familiare, an-che laddove lo straniero extracomunitario abbia riportato una condanna penale rientrante fra quelle ostative, ex se, del rilascio o del suc-cessivo rinnovo del permes-so di soggiorno, il diniego di rinnovo del permesso di soggiorno non può ritenersi

atto vincolato, sussistendo la possibilità di una valutazione di merito che tenga conto della natura e della effettività

dei vincoli familiari dell’interessato e della esistenza di legami familiari e sociali con il Paese di origine, ragione-

volmente indirizzata ad una diversa conclusione della procedura di rinnovo di cui trattasi.

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45Lunedì 2 Agosto 2010

Fiera di Milano, selezioniper i servizi di accoglienzaSarà la fi liale Openjob di Rho a occuparsi delle selezioni per i nuovi responsabili del servizio di accoglienza e assistenza degli ospiti che parteciperanno ai prossimi eventi fi eristici, congressi e manifestazioni in calendario presso il nuovo polo fi eristico di Rho-Pero. Sono previste almeno 80 assunzioni. Questi i requisiti dei candidati ideali: presenza curata, cordiale e brillante, ottimo eloquio, buona cultura generale. Il curriculum va inviato all’indirizzo [email protected]. Tutti i riferimenti sul sito www.openjob.it.

Un ufficio di collocamento per gli ex detenutiUna vera e propria «agenzia di colloca-mento», con l’obiettivo di ridurre la recidività dopo l’uscita dal carcere, attraverso percorsi personalizzati di orientamento, formazione, avviamento al lavoro, inserimento professionale. Destinatari, in via sperimentale e per un percorso triennale, i detenuti e gli ex detenuti di Sicilia, Campania, Lazio, Lombardia e Veneto. È l’Agenzia naziona-le reinserimento e lavoro (ANReL) per detenuti ed ex detenuti, nata da una speciale convenzione quadro siglata tra il ministero della giustizia e la Fondazione «Mons. Di Vincenzo» in collaborazione con il Comitato nazionale per il microcredito, l’Agenzia per i beni confi scati alla criminalità organizzata, la Caritas, le Acli, la Coldiretti, la Prison fellowship international, il Rinnovamento nello Spirito Santo.

Designer per le impresein mostra alla TriennaleRimarrà aperta fi no al 30 settembre, nello spazio Material ConneXion all’interno della Triennale di Milano, la mostra dei 16 migliori progetti realizzati dagli studenti dei quattro più prestigiosi istituti di design di Milano (Naba, Ied, Domus academy e Politecnico di Milano), coinvolti nell’iniziativa «Un designer per le imprese». Il progetto è promosso dalla Camera di commercio di Milano in collaborazione con Material ConneXion, il più grande centro di documentazione e di ricerca sui materiali innovativi a livello internazionale, per favorire l’innovazione e lo scambio tra mondo imprenditoriale e scuole di alta formazione.

Adapt cerca giovaniesperti di diritto del lavoroAdapt, Associazione per gli studi interna-zionali e comparati sul diritto del lavoro e sulle relazioni industriali, seleziona un gruppo ristretto di giovani per percorsi di inserimento aziendale in alta formazione nell’area delle relazioni industriali e di lavoro e, per un numero più limitato di posti, anche per collaborazioni progettuali con Adapt. I candidati devono essere preferibilmente laureati a pieni voti in giurisprudenza, scienze della formazione, scienze politiche o economia. Curriculum vitae all’indirizzo [email protected].

SCELTI & PRESCELTI

LE SEGNALAZIONI POSSONO ESSERE

INVIATE ALL’INDIRIZZO

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Guido Alpa. Il Cnf ha presentato esposto all’Antitrust contro il Cepu perché incentiva l’abilitazione fo-rense facilitata spagnola. Ci ha messo solo un anno per decidersi

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46 Lunedì 2 Agosto 2010 F O R M A Z I O N E

Un’indagine realizzata dal Cresme traccia le prospettive di sviluppo per i prossimi anni

Geologi, il futuro si tinge di verde L’energia rinnovabile è la scommessa vincente del 2011

DI IGNAZIO MARINO

Il futuro professionale dei ge-ologi si gioca sul campo am-bientale, e in particolare sul-le energie rinnovabili. Sarà

questo il settore che, più di ogni altro, riuscirà nel 2011 a trainare la categoria e quindi a far cresce-re il volume d’affari. Anche se in previsione è nel prossimo triennio che si attendono ampi margini di crescita. D’altra parte, il settore delle fonti rinnovabili è, tra i segmenti più innovativi, quello maggiormente promettente se-condo la maggior parte dei geo-logi intervistati (seguito da nuove tecniche di recupero ambientale e bonifica di siti inquinati, stoc-caggio geologico di rifiuti, sistemi informativi geografici e sviluppo software) dal Cresce in una re-cente indagine.

Un mercato da 800 milioni. Partendo dal volume degli inve-stimenti complessivi in costru-zioni nel 2009 è stato possibile stimare il mercato potenziale del geologo per il settore, che è risultato pari a circa 341 milioni di euro. Di conseguenza, il volu-me d’affari potenziale nel 2009 è stimato pari a circa 800 milioni di euro. L’attività del geologo italia-no, quindi, è legata a fi lo doppio all’andamento delle costruzio-ni; infatti, considerando anche la pianificazione territoriale e la difesa del suolo (165,4 milio-ni di €), si defi nisce un mercato potenziale legato direttamente e indirettamente alle costruzioni e

al Genio civile pari complessiva-mente a circa 507 milioni di euro, il 63,4% del totale. Ma bisogna considerare che anche una parte delle attività di rilevamento geo-logico di base (stesura di relazioni geologiche/geotecniche, redazione di elaborati tecnici, rilevamenti geologici ed indagini geotecni-che e geofi siche, studi, ricerche e prove di laboratorio), fanno riferi-mento al settore delle costruzioni allargato, defi nendo una quota complessiva afferente al settore certamente non inferiore al 70%. Agli altri segmenti, quindi, resta assegnata tutt’oggi una quota di mercato ampiamente minoritaria. Da un punto di vista territoriale esistono differenze so-stanziali tra le diverse regioni italiane, sia in relazione al volume d’af-fari complessivo, sia per quanto riguarda l’articolazio-ne settoria-le. In sintesi, con riferimento al potenziale di mercato nelle costruzioni, i valori più rilevanti si realizzano in tre regioni meridionali: Sicilia (44,74 milioni di €), Campania

( 4 0 , 8 7

milioni di €) e Calabria (33,20 milioni di €), ma si distinguono anche altre regioni della fascia tirrenica, Lazio, Toscana, assieme a Emilia Romagna e Lombardia, con un mercato potenziale che va-ria tra i 21 e i 30 milioni di €.

Lo zoccolo duro della pro-fessione. Data l’importanza assunta dal settore delle co-struzioni, il geologo guarda con estremo interesse all’evoluzio-ne del corrispondente scenario di mercato. Nel 2008 il settore delle costruzioni è entrato, però, in una profonda crisi. Il valore della produzione, già in calo del-lo 0,1% nel 2007, si è contratto l’anno successivo del 4,3% e addi-rittura del 7,5%

nel 2009. Una leggera ripresa è

attesa per il 2010 grazie

al cosiddetto «Piano Casa»: alla luce di quello che potrebbe esse-re chiamato uno scenario «cau-to», ritenuto dal Cresme come il più plausibile, con l’adesione del 6% degli aventi diritto, gli investimenti in nuova edilizia residenziale cresceranno del 14% nel 2010, sostenendo un contenuto, ma signifi cativo, in-cremento dell’intero settore, pari a più dell’1%.

Quanto rende la professione oggi. Mediante l’indagine è stato possibile comporre una rappre-sentazione dettagliata dell’at-

tività del geologo in Italia. Si scopre così che la metà de-

gli intervistati svolge la propria attività alle

dipendenze, in particola-re nel settore pubblico (in gran parte nelle scuole e

negli enti centrali); tuttavia, di questi, una quota consistente (il 61%) svolge anche la libe-

ra professione (nella gran parte dei casi in forma individua-

le), una percentuale che arriva al 76% nel Mezzogiorno. Oltre il 60% dei geologi fattura meno di 30

mila euro in un anno, mentre solo l’8% ha un fatturato supe-riore a 100 mila euro. L’attività più frequente

dei geologi italiani è la redazione della relazione geologica e geo-tecnica (seguita dalle attività sul campo); questo nonostante, come già accennato, le pratiche più red-ditizie siano legate ad attività di direzione e coordinamento, men-tre la redazione della relazione geologica è quella, in media, meno remunerata (seguita solo dall’at-tività di analisi dati). Il 29% dei ricavi dei geologi provengono dal settore pubblico e un altro 29% da committenza diretta da privati; mentre le imprese di costruzioni, in media, contribuiscono diretta-mente con una quota sul fattura-to complessivo del 14%.

Professione in evoluzione. Ma come si inserisce il geologo nella fase di mutamento tecnologico e strutturale che sta attraversando il proprio mercato di riferimen-to? Dall’indagine emerge che la maggior parte dei geologi è attiva nello sviluppo di nuove metodolo-gie di monitoraggio ambientale e rilevazione dei movimenti del suolo e nel settore delle energie rinnovabili. I più giovani, invece, si occupano maggiormente, oltre che di energie rinnovabili, di si-stemi informativi, modelli tridi-mensionali del suolo e sottosuolo e di sviluppo software. In termini economici, invece, Il settore inno-vativo più promettente risulta essere lo stoccaggio geologico di rifi uti speciali, seguito, a grande distanza, da nuove metodologie di monitoraggio e rilevazione, svi-luppo software e fonti energetiche rinnovabili.

Geologi nei principali paesi europei

Fonte: Elaborazione Cresme su dati Federazione Europea dei Geologi (EFG)

e Consiglio Nazionale dei Geologi (CNG) per l’Italia

Classi di fatturato (migliaia di €)

Fonte: Indagine campionaria Cresme 2009

Ripartizione del volume d’affari

Fonte:Elaborazioni Cresme su dati Agenzia delle Entrate

Il mercato nel triennio 2009-2011

Fonte: Indagine campionaria Cresme 2009

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47Lunedì 2 Agosto 2010Lunedì 2 AgoL’ I N C H I E S TA

Il rapporto Unioncamere 2010 fa la classii ca degli high skill più ricercati dalle aziende

Infermieri sempre più introvabili Si appesantisce il defi cit di professionisti. Soprattutto al Nord

Pagina a curaDI BENEDETTA PACELLI

A.a.a. infermieri cercasi, specie se al Nord d’Ita-lia. È questa, secondo il sistema informativo

congiunto Unioncamere e Mi-nistero del lavoro, la professio-ne più richiesta e anche la più introvabile. Basti pensare che solo in Lombardia per il 2010 se ne cercano quasi 600. E dando uno sguardo d’insieme a tutto lo stivale i numeri crescono fino a quattro volte tanto. Un vuoto che secondo l’indagine che ogni anno indaga i fabbisogni profes-sionali delle imprese italiane, fa risaltare il disallineamento qualitativo tra domanda e offer-ta di lavoro. E a confermarlo ci pensano i numeri: per oltre 147 mila assunzioni messe in pro-gramma, le imprese segnalano serie difficoltà di reperimento, pari quest’anno al 26,7% delle entrate programmate, cioè 6,2 punti percentuali in più del 2009. Ma quali sono quindi gli introvabili? Nel complesso, dice Unioncamere, sono 34 le figure difficili da reperire, 8 dal profi-lo «altamente qualificato», 21 di livello intermedio e 5 dal profilo basso: per l’insieme di queste 34 professioni si prevedono oltre 75 mila assunzioni delle quali quasi 34 mila (il 45,8%) sono ritenute di difficile reperimen-to. Nella vetta di questa ideale classifica di introvabili ci sono appunto gli infermieri, con oltre 4.500 assunzioni totali metà delle quali difficili da reperi-re. È una professione richie-sta soprattutto in Lombardia dove si attesta una difficoltà di reperimento di 578 figure. Ma tra le più qualificate per le quali le imprese segnalano le maggiori difficoltà di repe-rimento la prima posizione è riservata agli Addetti al mar-keting, 1320 quelli richiesti, la metà dei quali introvabili, per lo più in Toscana e dopo gli infermieri ci sono i farma-cisti per i quali sono previste 1240 assunzioni, il 45,8% dei quali difficili da trovare. La professione invece più difficile da reperire in termini relativi è quella di venditore tecnico, per la quale prevedono diffi-coltà nel 79,3% dei casi, anche questi concentrati soprattutto in Lombardia. Il 23% delle 552 mila assunzioni non stagionali previste dalle imprese dovreb-be riguardare il gruppo profes-sionale dei tecnici, impiegati con elevata specializzazione e dirigenti, e, che in questo modo, rispetto al 2009, avanzano di ulteriori 1,4 punti percentua-li sul totale, per complessive 127 mila unità. In calo invece di quasi il 3% le figure inter-medie di impiegati, professioni commerciali e dei servizi, che dovrebbero rappresentare nel 2010 il 33,9% del totale delle assunzioni non stagionali per complessive 187mila unità.

NELLE PMI

Si cercanoanche fabbri e meccaniciMa non solo diplomati e laure-ati, perché a mancare sono an-che le professionalità dai profi li più bassi. Le piccole imprese per esempio cercano con il lanterni-no montatori di infi ssi e fabbri, parrucchieri e aiuto-parrucchie-ri, pavimentatori, meccanici e idraulici. Sono circa 20 queste professioni intermedie che tota-lizzano complessivamente oltre 51.300 assunzioni, delle quali oltre 21 mila diffi cili da trovare (il 41%). Tra queste, la più nu-merosa è quella di barista, con quasi 6.200 assunzioni totali, delle quali il 32% impossibili da reperire; le diffi coltà maggiori sono invece segnalate per la professione di aiuto parrucchie-re, per la quale i casi diffi cili rag-giungono l’80%. Entrambe sono richieste e diffi cili da reperire soprattutto nel Lazio. Per le cin-que professioni di basso livello, le assunzioni complessivamen-te previste sono 9.300, per le quali i casi di diffi coltà saranno quasi il 72%. Molto gettonata è anche la fi gura di meccanico di autoveicoli, con quasi 4 mila assunzioni totali, 2.860 rimar-ranno vacanti, soprattutto nel Lazio. Impossibili da trovare, nel 91% dei casi, poi coloro che montano e riparano serramenti e infi ssi, richieste che arrivano soprattutto da Lazio e dal Cen-tro Italia. Cosa succede quando le diffi coltà sono eccessive, o insuperabili? In questo caso, la prima contro-mossa delle impre-se (nel 34,1% dei casi) è adat-tarsi, assumendo una persona col profi lo più simile a quello ricercato e completandone la formazione una volta avvenuta l’assunzione.

È ancora la laurea in ingegneria a garantire le maggiori assunzioni nel mercato del lavoro. Sa-ranno oltre 20 mila, stima Unioncamere, le as-sunzioni previste per gli ingegneri per l’anno in corso, con un aumento complessivo del +23,8%, pari a quasi 3.900 assunzioni in più rispetto al 2009. Tra questi i più richiesti, in valori assoluti sono quelli con specializzazione in ingegneria in-dustriale che saranno assunti in circa 5 mila, ma rispetto all’anno precedente quelli più richiesti sono gli specializzati nel ramo ambientale, sa-ranno 3.410, il 59,3% in più rispetto all’anno pre-cedente. Al secondo posto per titolo di studio ci sono poi i laureati con indirizzo economico, per i quali sono previste 20.030 assunzioni, oltre 1.400 assunzioni in più rispetto al 2009, per una variazione del +7,7%. Andamento positivo anche per i laureati nelle discipline dell’insegnamento e della formazione (+27,7%, 1.140 in più rispetto al 2009) e per quelli in medicina e odontoiatria

(poche centinaia, ma che dovrebbero più che triplicare rispetto allo scorso anno); aumenti delle assunzioni nell’ordine di qualche centinaio di unità si prevedono anche per i laureati nelle discipline chimico-farmaceutiche (+170), stati-stiche (+320) e psicologiche (+180). Sul fronte opposto invece tra gli indirizzi con assunzioni in calo colpisce quello delle professioni sanita-rie e paramediche (sia pure del solo 4%, pari a 270 unità) che in passato avevano sempre co-nosciuto andamenti molto dinamici; per altro le assunzioni di queste fi gure saranno pur sempre oltre 6.400 (pari al 9,3% del totale) e quindi le più numerose in valore assoluto dopo quelle in ingegneria ed economia. Altre riduzioni di un certo rilievo, ma sempre nell’ordine delle cen-tinaia di unità, sono previste per altri indirizzi umanistici: linguistico (200 in meno rispetto al 2009) politico-sociale (290 in meno), giu-ridico (-150), letterario (-430).

La laurea in ingegneria resta una carta vincente

Esperto contabile, questo sconosciuto. Forse per la libera professione, ma non per le imprese italiane che sono a caccia, tra gli altri, di fi gure di diplomati nell’indirizzo amministrativo-com-merciale. A testimonianza del fatto che anche se la professione di esperto-contabile, nata con il decreto legislativo 139/2005 (istitutivo dell’Al-bo unico dei dottori com-mercialisti ed esperti contabili) sembra godere ancora di scarso appeal (il numero degli iscritti alla sezione B dell’albo si conta sulle dita di una mano), un titolo di studio anche inferiore alla laurea triennale ne-cessaria per svolgere la professione, fa ancora la differenza per il mer-cato del lavoro. Secondo Unioncamere, infatti, sono oltre 70 mila le assunzioni previste per il 2010 per chi ha una formazione economica, meno il 7,6% rispetto all’anno precedente ma 3 volte tanto rispetto ai colleghi diplomati. Che comunque continuano ad essere i più cercati dalle imprese italiane. Basti pensare che alle 28 mila entrate in più rispetto a quelle previste nel 2009, i diplomati concorrono con oltre 20 mila ( +9% per un’incidenza sul totale che rag-

giunge il 44%), mentre i laureati con solo 6.400 unità ( +10,3% passando al 12,5% del totale). E ad essere assunti sono soprattutto i giovani diplomati: la disponibilità ad assumere giovani in uscita riguarda infatti il 54,7% delle assun-zioni programmate nel 2010. Tra gli indirizzi di studio in cui si prevedono maggiori assunzioni ci

sono in particolare i di-plomati agli istituti tec-nici con specializzazio-ne in meccanica, oltre 22 mila, +7.820 rispetto all’anno precedente e quella elettrotecnico oltre 10 mila (+2.670). Quasi mille assunzio-ni in più si prevedono anche per l’indirizzo in elettronica e per quello turistico-alberghiero. Ma anche se i diplomati tengono duro al vento di

crisi occupazionale, le variazioni negative hanno colpito anche loro, in particolare quelli con una formazione informatica (2.160 in meno rispetto al 2009), agrario-alimentare (1.160 in meno). Infi ne ci sono due indirizzi che da soli compren-dono il 90% di tutti i casi in aumento: quello edile e quello socio-sanitario rispettivamente con quasi 2.300 e oltre 2.100 assunzioni in più rispetto al 2009.

Esperti contabili preziosi

Le fi gure high skill più ricercate

Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2010

Valori assoluti arrotondati alle decine

FiguraAssunzioni

totalipreviste

Assunzioni diffi cili

da reperire

% assunzionipreviste a

tempo indeterminato

Regione con maggioridiffi coltà

di reperimento e numerodi assunzioni «diffi cili»N° %

Addetto marketing 1.320 660 50,0% 69,3% Toscana (212)

Infermiere 4.520 2.250 49,9% 56,9% Lombardia (578)

Farmacista 1.240 570 45,8% 49,6% Veneto (190)

Sviluppatore software 2.310 960 41,6% 64,3% Lombardia (238)

Venditore tecnico 1.030 420 40,8% 79,3% Lombardia (186)

Agente di vendita 1.030 420 40,8% 66,4% Sicilia (125)

Addetto logistica 1.290 500 38,4% 62,0% Lombardia (154)

Disegnatore tecnico cad-cam 1.170 410 34,6% 58,4% Emilia Romagna (147)

Tecnico informatico ass. clienti 1.289 422 32,7% 69,9% Calabria (98)

Educatore professionale 3.950 1.215 30,8% 33,2% Piemonte (200)

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48 Lunedì 2 Agosto 2010 P E R C O R S I

Caratteristiche e prospettive occupazionali di una i gura professionale sempre più ricercata

Aggiornamento a misura d’aziendaSpetta al progettista capire (e soddisfare) i bisogni formativi

Pagina a curaDI ROBERT HASSAN

Il mondo della formazione oggi richiede sempre più pro-fessionisti competenti e con un grande bagaglio cultura-

le. Uno dei mestieri più in voga in questo settore, il progettista di formazione, infatti deve conosce-re la psicologia comportamenta-le e le teorie sull’apprendimento delle persone, il processo forma-tivo nelle sue variabili sistemi-che a livello analitico, la teoria della progettazione formativa, nonché gli strumenti, le meto-dologie e le tecniche formative adeguate alle diverse fasi del processo formativo.

Il progettista di formazione sviluppa gli interventi formati-vi, individua i destinatari, stabi-lisce fi nalità, contenuti e metodi di insegnamento, si occupa degli aspetti logistico-organizzativi, della ricerca di bandi e fi nanzia-menti, della promozione dei corsi e del coordinamento del persona-le coinvolto. È chiamato quindi a sviluppare in via preventiva e propositiva l’architettura di un intervento formativo attraverso l’analisi, l’ideazione e la descri-zione coerente di elementi, come per esempio gli obiettivi degli interventi formativi e didattici, metodologie di valutazione, ruoli e funzioni in progetti complessi, preventivi economici e modalità di diffusione e promozione.

È un professionista che opera

soprattutto nelle agenzie e negli enti di formazione, sia pubblici, ovvero agenzie regionali per l’im-piego, centri territoriali e della provincia, sia privati, ad esempio le società di consulenza e forma-zione e scuole di alta formazio-ne. È un profi lo che deve avere le capacità per elaborare griglie di pre-analisi e di valutazione, per redigere progetti in forma artico-lata e completa, per dettagliare i progetti in microprogettazio-ne oraria, anche avvalendosi di specialisti. Inoltre deve essere in grado di indicare le modalità di incontro fra formazione e ambi-to organizzativo di riferimento e di suggerire modalità di va-lutazione idonee all’intervento formativo.

La retribuzione di un proget-

tista di formazione, come dipen-dente senior, si aggira intorno ai 40-50 mila euro annui lordi, mentre quella di un libero pro-fessionista esperto intorno ai 60 mila euro. È preferibile la lau-rea in scienze dell’educazione e della formazione, progettazione e gestione di sevizi educativi e formativi, scienze pedagogiche, seguite da almeno cinque anni di esperienza in aula.

Le sue prospettive occupa-zionali sono in crescita, vista la sensibilità delle istituzioni comunitarie sul tema della for-mazione permanente e dato che gli investimenti in Italia in tal senso sono ancora sotto la media. Questo professionista quindi, pur mantenendo le competenze meto-dologiche e didattiche necessarie

a una delineazione ragionata di un progetto formativo, deve esse-re in grado di analizzare sistemi di fabbisogni spesso contrapposti; sarà quindi importante il posses-so di competenze in ambito so-ciologico, giuridico ed economico, in modo da permettergli una in-terlocuzione attiva con i diversi attori potenzialmente coinvolti in un progetto complesso.

«Per essere un buon progetti-sta di formazione è necessaria generalmente una vasta cul-tura e vocazione al mondo del lavoro e all’economia», osserva Cristina Sottotetti, direttrice di Setter, società di ricerca del per-sonale. «In concreto, per l’analisi dei fabbisogni, questo ruolo sa effettuare un’analisi di contesto, calandola sullo specifi co target

di destinatari per identificare la fattibilità della formazione in termini di effi cacia. Questa fi gu-ra inoltre deve essere in grado di differenziare l’analisi a seconda che si tratti di un progetto che risponde ad un bando pubblico o a un’esigenza privata», conclude Cristina Sottotetti.

Il progettista di formazione dunque è un consulente che aiu-ta un sistema cliente a svelare, elaborare le proprie esigenze di sviluppo e apprendimento e a trovare risposte semplici e chia-re, culturalmente esaurienti e non accademiche. Ismo, società di formazione, prepara progetti-sti di formazione con un master per esperti in processi di forma-zione e di sviluppo organizzativo e relazionale.

Per ottenere concreti e signifi cativi ri-sultati degli interventi formativi occorre non solo adoperare effi caci sistemi di va-lutazione di alcune variabili di performan-ce del corso, come per esempio la scheda valutativa, ma anche gestire effi cacemen-te tutte le fasi di analisi, di progettazione e di pianifi cazione dei percorsi formativi. «Progettare un piano formativo azienda-le signifi ca gestire una serie di attività e di strumenti di diagnosi che mirano a far emergere i reali bisogni formativi all’in-terno delle funzioni e dei ruoli aziendali», spiega Andrea Piccu, amministratore de-legato di Top Image, società di formazio-ne per il retail specializzato. «I sistemi più usuali di analisi dei bisogni formativi sono: i colloqui strutturati singoli e di gruppo su determinati target, con doman-de precostituite, sia con il management, ovvero responsabili di risorse umane e di funzione, sia con un campione di futuri partecipanti ai corsi; le analisi del clima aziendale per verifi care sia le motivazioni delle persone nei confronti delle responsabilità e dei compiti di ruolo, sia conseguentemente le aree di miglioramento e di intervento su determinate competenze; gli affi ancamenti degli esperti di formazione con un campione di operatori nell’espletamento delle usuali attività di lavoro. Questo sistema di rilevazione dei bisogni formativi diventa essenziale, ove gli interventi abbiano prevalentemente l’obiettivo di migliorare le capa-cità tecnico-operative, più che lo sviluppo di conoscenze professionali. La conseguente progettazione del piano di formazione viene così agevolata e resa più concreta nello stabilire temi e contenuti formativi, tipologia delle esercitazioni singole e dei lavori di gruppo, durata dei moduli, delle sessioni formative e dei relativi intervalli tra una fase formativa e l’altra, strumenti didattici e lo stile di comunicazione e di gestione dell’aula da parte del docente», aggiunge Piccu.

Dall’analisi alla pianifi cazione,gli step per ideare i corsi

La velocità del cambiamento organizzativo richiede una costante ridefi nizione delle strategie e delle rispo-ste formative. Per questo il formatore è sempre più un progettista di nuovi approcci, processi e modalità di aiu-to effi caci. Il progettista nell’ambito della formazione conoscerà nei prossimi anni un’evoluzione che lo por-terà a diventare non soltanto il responsabile dell’archi-tettura di un intervento formativo attraverso l’analisi, l’ideazione e la descrizione di specifi ci elementi, ma più in generale un esperto di formazione e di fabbisogni aziendali, interfacciandosi direttamente con il mondo imprenditoriale ed istituzionale, anche in un’ottica di rete pubblico-privato.

«Il progettista di formazione», sostiene Diego Montro-ne, presidente di Galdus, ente di formazione, «si occupa anche di ricerca di fi nanziamenti: ci avvaliamo di fondi e contributi sia pubblici, ovvero regionali, europei, ministeriali, che privati, come Forma.Temp e i fondi interprofessionali. Questi fondi interprofessionali utilizzano una parte di ver-samenti che le aziende già versano all’Inps. L’adesione a un fondo non comporta alcuna spesa aggiuntiva: parte del contributo ordinariamente versato all’Inps viene trasferito dall’Inps stesso al fondo prescelto dall’impresa. Un’attenzione particolare a imprenditori, liberi professionisti e lavoratori autonomi è stata dedicata dalla Camera di commercio di Milano che ha concesso un contributo per una formazione che permette di approfondire tematiche di grande interesse, come lo sviluppo delle capacità manageriali, il project management, l’analisi dei costi e del controllo di gestione e il time management. Il nostro progetti-sta di formazione inoltre promuove i corsi che sono destinati a imprenditori, dipendenti e collaboratori delle imprese. Le aziende che richiedono maggior-mente la formazione sono nell’area sanitaria, commercio, informatica e servizi avanzati alle imprese. Gli imprenditori hanno la necessità di essere aggiornati sulle frequenti innovazioni normative e quindi sono particolarmente sensibili ai percorsi formativi che devono assolvere per legge. I corsi richiesti maggior-mente dalle aziende sono quelli sulla sicurezza: primo soccorso, antincendio, responsabile dei lavoratori sulla sicurezza, ma anche l’Hccp, la certifi cazione energetica, la privacy, l’Ecm per l’educazione continua in medicina, i crediti Isvap per gli assicuratori», conclude Diego Montrone.

Tra le competenze richiesteanche la ricerca dei fondi

Andrea Piccu

Diego Montrone

Le caratteristiche

Mansioni principali Competenze e prospettive Retribuzione e studi

Sviluppa gli interventi forma-tivi: individua i destinatari, stabilisce i nalità, contenuti e metodi di insegnamento

Deve conoscere la psicologia comportamentale e le teo-rie sull'apprendimento degli adulti, il processo formativo nelle sue variabili sistemiche a livello analitico

La retribuzione di un dipen-dente senior si aggira intorno ai 40.000-50.000 euro annui lordi, quella di un libero pro-fessionista senior in media intorno ai 60.000

Si occupa degli aspetti logisti-co-organizzativi, della ricerca di bandi e i nanziamenti, della promozione dei corsi e del co-ordinamento del personale

Le prospettive occupazionali sono in leggera crescita, vista la sensibilità delle istituzioni comunitarie sul tema della formazione permanente

E’ preferibile la laurea in scien-ze dell’educazione e della formazione, progettazione e gestione sevizi educativi e for-mativi, scienze pedagogiche

Cristina Sottotetti

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49Lunedì 2 Agosto 2010Lunedì 2 Agosto 20A Z I E N D E

La società di consulenza prevede quasi quattrocento assunzioni a tempo indeterminato

L’alta tecnologia a caccia di talentiAltran Italia cerca ingegneri elettronici, informatici e tlc

Pagina a curaDI LAURA ROTA

«Al t r a n I t a l i a » , spiega Manuele Sanza, diretto-re marketing &

comunicazione, «offre l’oppor-tunità di inserirsi in settori e progetti ad alto contenuto tecnologico. La nostra diversi-fi cazione in termini di settori e la presenza internazionale si traducono nell’opportunità per le nostre risorse di sviluppare trasversalmente le proprie com-petenze nell’ottica della cross-fertilization e di pianifi care la carriera anche in termini di mobilità internazionale. Alcu-ni nostri consultant compiono esperienze professionali molto interessanti e avventurose: c’è chi lavora in rinomati labora-tori di ricerca, su piattaforme marine, in cantieri di opere ci-vili di prestigio, nei bunker di grandi aziende tlc, nel bel mez-zo della steppa kazaka presso il cosmodromo di Baikonur o presso le basi Nasa di Houston (Texas) e Cape canaveral (Flo-rida)». Le assunzioni a tempo

indeterminato nei primi sette mesi di quest’anno sono state oltre 110 sulle 250 in program-ma e la previsione per il 2011 si attesta sulle 250 unità. Altran Italia ricerca principalmente ingegneri provenienti dai corsi di laurea afferenti alle aree di ingegneria dell’informazione e industriale, in particolare elettronica, informatica e del-le telecomunicazioni. Il gruppo Altran è nato in Francia 27 anni fa ed è quotato alla bor-sa di Parigi. Offre consulenza alle principali imprese mondiali su: innovazione tecnologica e di processo; sviluppo e gestione dei sistemi informativi; strategie e management. In questi anni ha maturato esperienze nei dieci paesi più importanti d’Europa, in America, Brasile e Asia, occu-pando stabilmente oltre 17 mila professionisti, in maggioranza ingegneri e alcuni economisti. Il fatturato 2009 ha superato 1.400 milioni di euro. Altran Italia nasce nel 1996 e annove-ra clienti nei settori: energia e healthcare, telecomunicazioni e media, trasporti e infrastrut-ture, banche e assicurazioni,

aerospazio e difesa. Occupa sta-bilmente oltre 2400 persone ed è presente nelle sedi di Trieste, Milano, Torino, Ivrea, Genova, Bologna, Pisa, Firenze, Roma, Napoli, Catan-zaro. Il fattu-rato 2009 è di 160 milioni di euro. «Abbiamo scelto», conti-nua Sanza, «di utilizzare le social techno-logies per avere uno strumento di contatto e di comunicazione con i potenziali candidati, per consolidare il nostro posi-zionamento e dare aggiorna-menti costanti: per esempio, il calendario delle iniziative in cui è possibile in-contrarci, le news, le presenta-zioni aziendali, i video. Ciò ci permette di rivolgerci ai gio-vani usando il loro linguaggio e i loro canali di comunicazione

preferiti: le nostre pagine sui social network professionali (come Linkedin) o relazionali (come Facebook, Twitter, You-

Tube) diffondo-no le attività, i concorsi e le opportunità di lavoro in modo immediato e con un approc-cio friendly». Il capitale umano è una risorsa fondamentale, in quanto pa-trimonio di va-lori, capacità e competenze. La società si impegna nel-la creazione di percorsi di carriera tra-sparenti e sti-molanti, che of-

frono possibilità di crescita in base alle attitudini e alle com-petenze individuali. Il 97% dei dipendenti ha un contratto a tempo indeterminato. Il perso-nale può accrescere il proprio know-how grazie a un’offerta

formativa interna ed esterna. Per rapportarsi nel modo più effi cace con il mondo universi-tario, Altran Italia ha lanciato nel 2004 il Campus club, un team costituito da consultant e manager che progetta inizia-tive e attività presso le prin-cipali università italiane con lo scopo di conoscere i migliori talenti e di svolgere attività di employer branding. Ha parte-cipato agli Employer branding excellence awards 2010, posi-zionandosi fra le prime quattro fi naliste. Sempre ai giovani si rivolge un prestigioso concor-so internazionale, organizzato in partnership con Renault F1 Team, a cui Altran offre consu-lenza ingegneristica e di inno-vazione. L’Altran engineering academy premia il progetto più capace di migliorare la sicurez-za, l’affi dabilità e le prestazioni delle autovetture F1 in un’otti-ca di rispetto dell’ambiente. Si rivolge a studenti e neolaureati in ingegneria e materie scien-tifi che. Il principale canale di reclutamento attraverso cui candidarsi è il sito www.altran.com/italy/jobs.

Care fi nancial, divisione del gruppo Care holding specializzata nella consulenza su prodotti previdenziali e assicurativi, inten-de rafforzare la propria struttura distribu-tiva con l’inserimento, entro la fi ne dell’an-no, di un centinaio di nuovi intermediari, preferibilmente figure che abbiano già un’esperienza nel settore, anche con abili-tazione Rui. L’obiettivo di Care Financial, che dispone già di 80 intermediari presenti principalmente al nord e nel centro Italia, è quel-lo di espandersi anche in altre aree, e di arrivare a una struttura composta da alcune centinaia di in-termediari per la fi ne del 2012. Per i nuovi profes-sionisti sono previste op-portunità di carriera pro-fessionale e manageriale, elevata autonomia opera-tiva, supporto tecnologi-co costante per mezzo di un sistema gestionale dedicato alla gestione del portafoglio e percorsi di formazione specifi ci. «Le fi gure che stiamo cercan-do», spiega Claudio Boso, fondatore e alla guida del gruppo Care holding spa, «devono avere un’espe-rienza di vendita o una forte attitudine alla cre-scita personale e alla mo-tivazione, un orientamento al team working e al raggiungimento di obiettivi. Da parte nostra, supporteremo i nostri intermediari in modo continuo e concreto in termini di formazione, aggiornamento, assistenza e team building, oltre alla possibilità di svi-luppi imprenditoriali. L’uomo è al centro del mondo Care». Care fi nancial è la divisio-ne assicurativa del gruppo Care holding spa e ha la fi nalità di proporre una consulenza

innovativa e personalizzata attraverso i propri intermediari denominati fi nancial planner. La società propone prestazioni assicurative che rispondono alle specifi che esigenze del cliente e dispone di numerosi servizi. Inoltre, si avvale di strumentazio-ni e metodologie operative all’avanguardia per la determinazione effettiva dei bisogni assicurativo-fi nanziari dei propri clienti. La rete di Care Financial ha un assetto ope-

rativo funzionale alla strategia di crescita e di reclutamento e prevede due fi gure distinte: i fi -nancial planner, specia-lizzati nella rilevazione del gap previdenziale, cioè la differenza tra te-nore di vita e pensione, e i professional, consu-lenti globali con compe-tenze assicurative e fi-nanziarie. Il percorso di crescita studiato per gli intermediari prevede, al primo step, formazione fornita dall’azienda per ottenere l’abilitazione come consulente e crear-si un portafoglio clienti in ambito previdenziale. Al raggiungimento di re-quisiti aziendali e target, gli intermediari possono seguire un percorso im-prenditoriale attraverso

l’apertura di un Profi t Care, un’agenzia di riferimento sul territorio per i clienti ed i collaboratori in termini di assistenza, affi dabilità ed immagine sul mercato. Gli interessati possono inviare il curriculum all’ e-mail info@carefi nancial.it oppure via fax al numero +39 045 7156029. Per infor-mazioni è possibile visitare il sito www.carefi nancial.it.

Cento intermediari per Care fi nancial

Il gruppo assicurativo Pramerica, presente in Italia da oltre vent’anni con Pramerica life spa, compagnia assicurativa ramo vita del gruppo statunitense Prudential fi nancial inc. (PFI) e, dal 2004, anche con l’agenzia assicurativa Prameri-ca marketing, cerca 50 nuovi life planner Tm da inserire nella pro-pria rete distributiva. La selezio-ne, che interessa tutto il territorio nazionale, è rivolta a persone di età compresa tra i 28 e i 45 anni, possibilmente laureate, con espe-rienza commerciale e motivazione ad intraprendere una carriera in ambito assicurativo. I life planner non sono semplici con-sulenti assicurativi, ma fi gure professionali ad alto valore aggiunto in grado di fornire al cliente un piano assicurativo valido e personalizzato, basato su un’attenta analisi dei bi-sogni di protezione di famiglie e imprese. Pramerica offre un piano remunerativo ai vertici del mercato assicurativo, con un incentivo ad integrazione delle provvigioni per il primo anno e importanti opportunità di crescita all’interno del gruppo. Per i nuovi professionisti è prevista una formazione articolata e completa che si sviluppa in due anni, con un primo mese in aula e poi sul campo, dove si lavora in affi ancamento a un sales manager. In Pramerica la formazione è erogata da formatori interni certifi cati dalla compagnia e da consulenti esterni su tematiche specifi che e soggette a frequenti variazioni quali, ad esempio, quelle legate alle normative fi scali. Grazie allo specifi co percorso, i life planner sviluppano nel percorso le loro capacità professionali fi no a divenire dei professionisti altamente qualifi cati, in grado di applicare nel loro lavoro quotidiano la fi losofi a Different and better, da sempre conna-turata al gruppo assicurativo Pramerica. L’avvio del recruiting nazionale risponde al piano di sviluppo del gruppo Prameri-ca, tracciato dall’amministratore delegato di Pramerica life spa, Peter Geipel, che prevede, per i prossimi quattro anni, l’apertura di nuove fi liali, oltre a quelle già operative a Milano, Roma, Napoli e Firenze, e un incremento della forza vendita, composta attualmente da 157 professionisti. Per inviare le proprie candidature consultare la sezione Lavora con noi sul sito www.pramericalife.it.

Cinquanta life planner Tmper il gruppo Pramerica

Manuele Sanza

Claudio Boso

Peter Geipel

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50 Lunedì 2 Agosto 2010 R I S O R S E U M A N E

L’inserimento nella vita professionale rappresenta un momento molto delicato per i giovani

Una bussola per entrare in aziendaNé disinteressati né saputelli nell’approccio con il lavoro

DI ANDREA CASTIELLO D’ANTONIO

Nessuno è nato per il lavoro dipendente. Questa sem-plice, ma fondamentale constatazione dovrebbe

essere posta alla base di qua-lunque discorso sull’inserimento nel mondo del lavoro, altrimenti si rischia di non comprendere le problematiche che i giovani (ma non solo loro) incontrano così di frequente quando fanno il loro ingresso nel mondo del lavoro. Al momento in cui si conclude il periodo di vita contraddistinto dallo studio si chiude un’esisten-za scandita da ritmi particolari e da una modalità di impegno per-sonale che successivamente non sarà mai rivissuta tale e quale: in sostanza, si conclude un «lavoro» molto ben conosciuto e che, spe-rabilmente, ha dato i suoi buoni frutti. A questo punto si apre e si vive la più o meno prolunga-ta fase della ricerca della prima attività professionale (e anche tale fase può essere vista come l’impegnarsi in un lavoro specia-le: il lavoro di trovare un lavoro). Una volta individuata la possi-bilità professionale migliore, o meno frustrante e demotivante possibile, ecco che il giovane si trova davanti il fatidico momento dell’ingresso nell’organizzazione, azienda o p.a. Un gran numero di persone ricorderà tale momento di vita per molti anni dopo: è il passaggio dal «fuori» al «dentro» del mondo del lavoro (un passag-

gio, che, oggi più di ieri, ha le ca-ratteristiche della transitorietà e dell’imprevedibilità circa gli sviluppi futuri).

E dunque: come fare a pre-pararsi al meglio a una fase di transizione così delicata e criti-ca? Una fase, peraltro, che rimar-rà come un vero imprinting per del tempo a venire?

Il primo aspetto da tenere pre-sente è che l’ingresso nel lavoro funziona come una sorta di ser-rato confronto tra soggetti che hanno aspettative diverse: da un lato le attese del nuovo venuto, che possono essere più o meno realistiche, predefi nite, mature

ed adeguate alle macro-condi-zioni di realtà sociale, economica e professionale del luogo e del tempo, dall’altro le attese del capo, dei colleghi e dell’ambien-te socio-professionale. Di fron-te all’inevitabile situazione un poco shoccante di entrare in un mondo in cui la vita è regolata da norme, diritti e doveri, in cui non si sceglie con chi lavorare e ci si deve adattare alle esigenze, ma non così tanto da perdere la propria bussola, si vive spesso un momento di smarrimento, al quale di regola segue un pro-gressivo avvicinamento tra ciò che si pensava di vivere e ciò che

la realtà propone nel quotidiano della vita professionale. L’incon-tro con il lavoro nella sua specifi -ca realtà è, spesso, un «impatto», piuttosto che un «incontro»: ciò anche a causa dell’atteggiamen-to del contesto in cui ci si inse-risce, dato che ancora oggi vige, in talune culture organizzative, una sorta di nonnismo implicito per il quale il nuovo venuto deve dare prova di disponibilità tota-le e occuparsi di ciò che gli altri desiderano evitare. Ecco dunque il dilemma: quanto e come es-sere collaborativi e disponibili, e quanto e con quali modalità difendere se stessi, la propria

conoscenza maturata negli anni e il ruolo che si vuole e si deve occupare?

Uno dei punti centrali della questione è la capacità del neo-assunto di mantenere fede a se stesso, conservare la fi ducia nel-le proprie possibilità, mantene-re, adattandola, la motivazione e l’aspirazione professionale che ha maturato e, nel contempo, armo-nizzare tutto ciò con l’ambiente e con le richieste che convergono su di lui.

Molto di ciò che è necessario sapere il giovane assunto dovrà intuirlo, scoprirlo da solo, forse rubarlo con gli occhi e con le orecchie, ma dovrà anche andar-lo a cercare sollecitando oppor-tunamente i suoi interlocutori. Insomma, è opportuno mante-nere un atteggiamento attivo e propositivo, pur evitando di es-sere percepiti come il saputello, l’arrivista, il carrierista. Ma al-trettanto problematico sarebbe l’essere visualizzato come colla-boratore passivo, disinteressato e restio al coinvolgimento. Nel mondo del lavoro è fi n troppo fa-cile ritrovarsi con delle etichette non proprio positive, diffi cili da scrollarsi di dosso.

Ancora una volta è importante mettere all’opera la propria capa-cità di osservare, capire e quindi muoversi di conseguenza, non trascurando mai di comunica-re con l’ambiente di lavoro e di mantenere un atteggiamento vi-gile ma non pregiudizievole verso ciò che accade.

Sono aperte le iscrizioni alla sesta edizione del Master in oleodinamica proposto dalla facoltà di ingegneria Enzo Ferrari di Modena. Il master è rivolto a ingegneri che vogliano specializzarsi nella progettazione e simulazione di macchine, componen-ti, sistemi oleodinamici e di circuiti

elettroidraulici per la trasmissione di potenza via fl uido con particolare attenzione all’utilizzo dell’elettronica. Il profi lo professionale in uscita dal Master, molto ricercato dalle imprese, offre ottime opportunità occupazionali (oltre il 90% degli allievi ha ricevuto, al termine del Master, proposte di lavoro presso le aziende sponsor del Master). Nelle precedenti edizioni del Master sono stati selezionati e inseriti in azienda oltre 35 Ingegneri. Al termine della fase d’aula gli allievi svolgeranno uno stage di tre mesi presso le aziende sostenitrici. Il termine per le iscrizioni è il 13 settembre 2010. Per informazioni: www.unimore.it

C’è tempo fi no al 30 agosto per iscri-versi al master universitario di primo livello, proposto dal dipartimento Inda-co – UdRD Ergonomia e Design del Po-litecnico di Milano per Safety design - Tecnico della prevenzione nel settore delle costruzioni. Il corso è diretto a formare la fi gura professionale di «tecnico della sicurezza», in grado di progettare, organizzare, gestire la prevenzione negli ambienti lavorati-vi e operare i controlli previsti dalla normativa. Il master universitario si pone quindi l’obiettivo di dare rispo-sta alle esigenze formative delle fi gure del settore delle costruzioni previste dal dlgs 81/08 (coordi-natori della sicurez-za, tecnici addetti all’ispezione e al controllo, responsabili dei lavori , datori di la-voro, Rspp, Rls, consu-lenti azienda-li) che hanno il compito di p r o g r a m m a r e e organizzare la prevenzione; gestire il coordinamento della sicurezza in fase di progettazione e in fase esecutiva; effettuare ispezioni e controlli. Per in-formazioni: www.polimi.it.

Aifi , l’Associazione di categoria che raggruppa le società di private equity e venture capital, bandisce cinque borse di studio per la parteci-

pazione al 20° corso di formazione per investitori istituzionali nel capitale di rischio, che si svolgerà a Milano dal 18 al 22 ottobre 2010. Le borse

di studio, che consistono nella co-pertura delle spese di iscrizione al corso, sono rivolte a coloro che abbiano conseguito presso università italiane o estere lau-ree in discipline economiche, giuridiche, ingegneristiche e abbiano un’ottima conoscenza della lingua inglese. La doman-

da di partecipazione, da redigere utilizzando il modulo disponibile

sul sito www.aifi .it, dovrà pervenire alla segreteria del corso Aifi , via Pie-tro Mascagni 7 - 20122 Milano, entro e non oltre il 10 settembre 2010. Tutte le informazioni per la partecipazione al bando sono consultabili sul sito www.aifi .it.

I giovani futuri ingegneri della facol-tà di ingegneria dell’università degli studi di Napoli Federico II potranno progettare, testare e realizzare una vera

auto da Formula 1 all’interno dei laboratori di Teknosud Group, la società di ingegneria e progettazione meccanica per i settori aeronautico, automotive, rail e naval. L’azienda guidata da Amerigo Marano è infat-ti sponsor e partner tecnico del team di Unina Corse, la cui auto progetta-ta dagli studenti parteciperà

alla compe-tizione For-mula Sae (Society of Automoti-ve Engi-neers), il c a m p i o -nato auto-mobilistico, organizza-to in Italia dall’Ata (Associa-zione tecnica dell’Auto-mobile), che coinvolge studenti univer-sitari di tutto il mondo. Le monoposto da competizione, che sfrecciano su circuiti internazionali, dal Brasile all’Australia, dalla California alla Germania, sono interamente progetta-te, realizzare e guidate dai componenti delle diverse squadre.

CORSI & MASTER

Come valutare l’inserimento

1. Primo passo: chiedersi cosa si vuole rag-giungere, nel modo più preciso possibile,

considerando anche delle mete alternative o collocate nei pressi dell’obiettivo principale.

2. Analizzare il grado di realismo delle pro-prie mete, in riferimento agli elementi con-

creti della situazione lavorativa attuale.

3. Quali sono le capacità perso-nali e le conoscenze e compe-

tenze professionali necessarie per raggiungere la meta desiderata? Quali di queste capacità e com-petenze sono già possedute e in quale grado?

4. Individuare quali sono i passi che potreb-bero rappresentare il segno che ci si sta

muovendo costruttivamente verso l’obiettivo stabilito.

5. Darsi delle tappe temporali intermedie di controllo dell’andamento del processo ed

un tempo realistico, e massimo, per verii care l’esito delle azioni realizzate.

6. Se emergono difi coltà, chie-dersi a chi richiedere consigli

e prendere in considerazioni tutte le alternative possibili, badando anche a non fuggire prematuramente dalle situazioni difi cili o complesse!

Fonte: rielaborazione da: A. Castiello d’Antonio, L. d’Ambrosio Marri, Come muovere i primi passi in azienda. Milano: Franco Angeli, 2010.

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51Lunedì 2 Agosto 2010

INFINITE OPPORTUNITÀ PER TROVARE UN’OCCUPAZIONE

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PPORTUNITÀ PER TROVARE UN’OCCUPAZIONEPPORTUNITÀ PER TROVARE UN’OCCUPAZIONE

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Category managerPer gruppo della grande distribuzione ricerchiamo category manager settore freschi (Rif. 639). Laurea discipline economiche, esperienza in area buying secondo logiche category in aziende gd/gdo, in alternativa come specialist category nel trade marketing di aziende industriali. [email protected] - www.seleform.itGiornale di Brescia

Persona per ufficio acquistiAzienda di cablaggi elettrici in Bonate Sopra cerca persona con esperienza da inserire in ufficio acquisti. Inviare il curriculum allo 035.49.43.275.L’Eco di Bergamo

Responsabile ufficio acquistiMollificio Bergamasco azienda leader nella produzione di molle e minuterie metalliche per ampliamento proprio or-ganico cerca responsabile ufficio acquisti con esperienza settore metalmeccanico. Inviare dettagliato curriculum al fax 035.43.49.550 o all’indirizzo E-mail: [email protected]’Eco di Bergamo

Agenti e Rappresentanti

Lombardia

Rappresentante/venditoreSpa operante nel settore prodotti petroli-feri cerca urgentemente rappresentante/venditore possibilmente introdotto nel settore agricolo, per seguire clientela Bassa Bresciana. Cassetta Numerica 186 - 25121 Brescia.Giornale di Brescia

Amministrativi

Friuli-Venezia Giulia

Responsabile amministrativoOpenjob, agenzia per il lavoro, ricerca per azienda metalmeccanica operante su commessa un responsabile amministra-tivo (DP/AN/RAM). La risorsa ideale deve possedere una laurea in discipline economiche o cultura equivalente e deve aver maturato pluriennale esperienza nel ruolo presso aziende di medie dimensioni e modernamente organizzate. Dovrà assicurarsi della corretta rilevazione con-tabile dei fatti amministrativi e la tenuta dei libri obbligatori. Si occuperà della contabilità generale, clienti/fornitori, e le relative scritture, lettere di credito estere. Predisporrà il bilancio d’esercizio e le situazioni contabili periodiche. Gestirà i rapporti ordinari con le banche e gli isti-tuti di credito per garantire l’equilibrio

finanziario di breve e medio periodo. È richiesta una buona conoscenza della lingua inglese. Concretezza e autonomia operativa, ottime capacità di analisi ed organizzative, buone doti di relazione, precisione, flessibilità, riservatezza, dimestichezza con i più diffusi applica-tivi di Office e dei sistemi gestionali di supporto, completano il profilo. Sede di lavoro: provincia di Padova. Inviare il curriculum a: Openjob consulting srl - Divisione Permanent, Largo San Giovan-ni 9, 33170 Pordenone (Pn) - Italy, tel. +39 0434.241350, fax +39 0434.241349, e-mail [email protected]

Lombardia

Direttore amministrativo finanziario

Per filiale italiana di gruppo multinazio-nale ricerchiamo direttore amministrativo finanziario (Rif. 659) che riportando alla direzione generale avrà la responsabilità: contabilità / redazione bilancio - ela-borazione budget - gestione tesoreria / funzioni di controllo - redazione repor-ting mensile casa madre - adempimento obblighi fiscali / tributari / societari. Ri-chiediamo: inglese fluente esperienza in multinazionali [email protected] - www.seleform.itGiornale di Brescia

Impiegata per ufficio amministrativo

HW Style srl sita in Lurano ricerca impiegata per proprio ufficio ammini-strativo. Si richiede esperienza nella ge-stione documentale D.Lgs 81/08 “Testo unico salute e sicurezza sul lavoro” ed elaborazione stati di avanzamento lavori inerenti a commesse. Inviare curriculum vitae all’indirizzo di posta elettronica [email protected]’Eco di Bergamo

Impiegata/o amministrativa/o

Openjob, agenzia per il lavoro, ricerca impiegata/o amministrativa/o con plu-riennale esperienza per bollettazione, fatturazione, prima nota, inserimento ordini, reception e gestione archivio. Disponibile a orari giornalieri flessibili. Automunita/o. Domicilio in zone limi-trofe. Zona di lavoro: Pontevico (Bs). Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curriculum a: Openjob spa, Filiale di Pontevico, Via XX Settembre 91, 25026 Pontevico (Bs), tel. 030/9306153, e-mail [email protected]

Referente amministrativoOpenjob Castiglione delle Stiviere cerca urgentemente referente amministrativo con esperienza in F23/F24 intrastat

e redazione del bilancio. Inviare cv a [email protected] o telefonare allo 0376636687.Giornale di Brescia

Responsabile amministrativo/finanziario

Azienda impiantistica cerca un respon-sabile amministrativo/finanziario 35-45 anni. Attività: pianificazione finanziaria e chiusura bilancio, coordinamento e verifica del lavoro degli addetti all’am-ministrazione. Sede: provincia Cremona. Inserire il curriculum collegandosi a www.spacework.eu inserendo il codice annuncio 2588.Giornale di Brescia

Puglia

Impiegato amministrativo contabile

Articolo1, agenzia per il lavoro, ricerca per azienda cliente un impiegato am-ministrativo contabile. Il candidato è in possesso di laurea in economia e/o diploma in ragioneria e ha maturato una consolidata esperienza nella gestione am-ministrativa e contabile presso aziende di medio/grandi dimensioni. Costituisce requisito preferenziale la conoscenza del-la lingua inglese. Saranno presi in consi-derazione solo i curriculum di candidati

residenti a Taranto o zone limitrofe. Sede di lavoro: Taranto.. Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curriculum, con autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 spa, Filiale di Ta-ranto, Via Crispi 78b, 74100 Taranto, tel. 099 4532080, fax 099 9941706, e-mail [email protected]

Assicurazioni

Lombardia

Impiegata/to esperienzanel settore

Agenzia di assicurazioni zona Isola cerca impiegata/to con esperienza nel settore. Inviare curriculum: Casella Postale n. 58 - 24036 Ponte San Pietro.L’Eco di Bergamo

Biologia e Chimica

Puglia

Periti chimiciArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca per importante azienda 5 periti chimici. Il candidato è in possesso del diploma di perito chimico e ha maturato una con-

edazione del bilancio. Inviare cv [email protected] o telefonare allo

I SETTORIcquisti 51genti e Rappresentanti 51mministrativi 51ssicurazioni 51ologia e Chimica 51all center 52onsulenti del lavoro 52ontabilità 52ontrollo di gestione 52ottori commercialisti 52dilizia 52do 52rafici 52

mmobiliare 52formatica 52gegneri 52gegneri/Periti 53

ogistica 53Marketing e commerciali 53eriti 53roduzione 53

Qualità 53agionieri 53sorse umane 53anità 55ecnici 55asporti 55enditori 55

residenti a Taranto o zone limitrofe.Sede di lavoro: Taranto.. Gli interessati,

LE OFFERTEingegneri meccanici, monta-

tore strutturista aeronautico, ingegnere elettronico, 5 agenti immobiliari, operato-ri su macchine a Cnc, 5 peri-ti chimici, 5 strumentisti, 4 promoter, 2 team leader, programmatore senior, in-fermieri professionali, conta-bile, 5 mediatori creditizi, montatori meccanici, 2 ma-nutentori elettromeccanici, autisti per autotreni, presso-piegatore Cnc, impiegati amministrativo-contabili, assistenti di direzione, per-sonale per call center, dise-gnatori/progettisti meccani-ci, analisti industriali, manu-tentore per attività commer-ciale, addetto selezione per Articolo1, agenzia per il la-voro

controller, responsabile am-ministrativo, responsabili controllo di gestione, respon-sabili di magazzino, impie-gati amministrativi, impiega-ti front-office, meccanici pratici macchine per la pro-duzione, personale varie mansioni per punto vendita per Openjob, agenzia per il lavoro

finanziario di breve e medio periodo.È richiesta una buona conoscenza della

p Impiegata per ufficio i i i

e recas

AAcAgAAmAsBiCaCoCoCoDoEdGGImInIngIngLoMMPePrQRaRiSaTeTTraVe

Cosa si intende per mailing (nella ricerca del lavoro)?Lia, Como

Qualora si stia cercando un lavoro e si intenda proporre la propria candidatura a una serie di aziende relativamente alle quali non si possiedano informazioni precise, uno dei metodi da utilizzarsi sarà indubbiamente il mailing.Lo scopo ultimo di una tale attività consisterà, naturalmente, nell’ottenimento di un colloquio conoscitivo con il responsabile delle risorse umane, anche presso quelle società e organizza-zioni che non siano state individuate mediante processi di networking. Il mailing si realizzerà tramite l’invio alle aziende del proprio curriculum e di una lettera di accompagnamento (costruita con l’obiettivo di specificare motivazioni e punti di forza), via posta o via e-mail, intendendo, così, farsi conoscere ed evidenziare i tratti salienti della propria professionalità. Sarà consigliabile, pertanto, un utilizzo attivo di tale strategia. Ciò si tradurrà nella necessità di ricontattare il referente al quale si sia sottoposta la propria candidatura, al fine di verifi-care che abbia ricevuti e visionati il curriculum e la lettera di accompagnamento e che sia disponibile a fissare un appunta-mento. Il restare in attesa di un cortese riscontro, spesso, non sarà sufficiente: si stima, infatti, che, a fronte di un centinaio di curricula inviati (in modo non mirato), saranno soltanto da una a tre le risposte effettive.Il vantaggio di una simile procedura riguarderà, in modo par-ticolare, l’elevato numero di destinatari, anche lontani dalla propria zona di residenza, raggiungibili contemporaneamente. Tuttavia, un eccesso di contatti attivati potrebbe rivelarsi controproducente e rendere impossibile una corretta gestione degli stessi, in termini di verifiche e richiami.Possiamo paragonare il mailing a una vera e propria cam-pagna pubblicitaria, attraverso la quale saremo in grado di promuoverci nel mercato del lavoro: andranno, perciò, scelte con attenzione le aziende di interesse che costituiranno il bersaglio al quale fornire la possibilità di conoscerci.

Angelo Boccato - [email protected]

PSICOLOGIA DEL LAVORO

Bersagli simultanei

OFFROLAVORO

I professionisti, gli enti e le aziende che volessero segnalarele proprie offerte di lavoro possono inviare le richieste al numero di fax

o all’indirizzo di posta elettronica: [email protected] 02/58317598

L’informazione in tempo reale

SUL VIDEOCENTER

WWW.ITALIAOGGI.IT

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Page 40: • Anno 19 - Numero 182 - 2,50 - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Lunedì 2 Agosto 2010 • 9771120606304 00802 • NELLINSERTO, IL DEBITORE DELLIVA

52 Lunedì 2 Agosto 2010 O F F R O L AVO R Osolidata esperienza nel settore chimico-farmaceutico in aziende di medio-grandi dimensioni. Sede di lavoro: Taranto. Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curriculum, con autorizzazione al trat-tamento dei dati personali a: Articolo1 spa, Filiale di Taranto, Via Crispi 78b, 74100 Taranto, tel. 099 4532080, fax 099 9941706, e-mail [email protected]

Call center

Lombardia

Operatori di call centerPrimaria azienda operante nel campo delle telecomucazioni ricerca per Te-lecom Italia 10 operatori di call center per campagne rivolte alle aziende. Tel. 0303533787 Grassini orario 9/12.Giornale di Brescia

Consulenti del lavoro

Lombardia

Personale per studioConsulente lavoro Brescia città ricerca personale con esperienza anche minima. Retribuzione commisurata capacità. Cur-riculum [email protected] di Brescia

Contabilità

Lombardia

Impiegato/a contabile/amministrativo

Azienda metalmeccanica in Palazzolo cerca un impiegato/a contabile/ammini-strativo con esperienza, età 30/40 anni. Si richiede diploma in ragioneria o supe-riore. Buona conoscenza della contabilità generale (partita doppia, Iva, bilancio) e del pacchetto Office. E preferenziale la conoscenza del tedesco. Scrivere a Cas-setta Numerica 187 - 25121 Brescia.Giornale di Brescia

Persona per ufficio contabilità

Azienda di cablaggi elettrici in Bonate Sopra cerca persona con esperienza da inserire in ufficio contabilità. Inviare il curriculum allo 035.49.43.275.L’Eco di Bergamo

Puglia

ContabileArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca

per azienda cliente un esperto contabile. Il candidato ha un’esperienza di almeno tre anni nella mansione in oggetto. Il prescelto è pratico di bilancio e della contabilità ordinaria. Si offre contratto a tempo determinato con proroghe e possibilità di inserimento da parte della committenza. Sede di lavoro: Bari. Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curriculum, con autorizzazione al trat-tamento dei dati personali a: Articolo1, Filiale di Bari, Corso Vittorio Emanuele 171, 70121 Bari, tel. 080 5282487, fax 080 5243185 e-mail [email protected]

Controllo di gestione

Lombardia

Responsabile controllodi gestione

Openjob spa, agenzia per il lavoro, ricerca un responsabile controllo di ge-stione. Il candidato ideale è un laureato in economia in possesso di circa 7/8 anni di esperienza maturata presso primarie società di consulenza oppure in contesti aziendali fortemente strutturati che ha acquisito piena padronanza dei moderni strumenti informatici (la conoscenza di Sap costituirà elemento preferenziale) e della lingua inglese. La figura ricer-cata si dovrà occupare di un progetto di riorganizzazione dell’area controllo di gestione. In particolare le principali responsabilità saranno: riorganizzazione dei processi inerenti le attività routinarie d’elaborazione del budget e successive revisioni; reportistica mensile legata ai costi di produzione, volumi di vendita e marginalità dei prodotti; responsabilità di tutte le analisi connesse alla valo-rizzazione del magazzino e ai costi di produzione; affiancamento alla direzione commerciale nella creazione dei listini; implementazione dei processi di balan-ce scorecard. È previsto l’inserimento diretto in azienda. Luogo di lavoro: Oggiono - Lecco. Inviare candidatura a: Openjob, agenzia per il lavoro, Filiale di Lecco, via Digione 3, 23900 Lecco, tel. 0341.287924, fax 0341.287900, [email protected]

Veneto

ControllerOpenjob, agenzia per il lavoro, ricerca con urgenza per prestigiosa azienda operante nel settore metalmeccanico un controller (DP/AN/CON). La risorsa deve possedere una laurea in economia e commercio o ingegneria gestionale. Deve aver maturato un’esperienza di almeno 3 anni in aziende strutturate o multinazio-

nali. All’interno della direzione ammini-strazione finanza e controllo di gruppo, a diretto riporto del group controller, sarà coinvolto nel rinnovamento e nel potenziamento del sistema di controllo di gestione con l’obiettivo di fornire informazioni rilevanti circa l’andamento del gruppo e delle controllate commer-ciali estere al fine di supportare decisioni strategiche. Predisporrà, sia dal punto di vista economico che patrimoniale e finanziario, i piani pluriennali, il budget annuale e i forecast comparandoli con i risultati della reportistica mensile - da predisporre secondo i principi contabili internazionali - al fine di segnalarne gli scostamenti affinché possano essere intraprese opportune e tempestive azione correttive. È richiesta una buona cono-scenza di Sap e un’ottima conoscenza della lingua inglese. Completano il profilo: leadership, concretezza, spirito di iniziativa, metodo ed organizzazione. Sede di lavoro: provincia di Treviso. Inviare il curriculum a: Openjob con-sulting srl - Divisione Permanent, Largo San Giovanni 9, 33170 Pordenone (Pn) - Italy, tel. +39 0434.241350, fax +39 0434.241349, e-mail [email protected]

Dottori commercialisti

Lombardia

Esperto/a in materiadi lavoro

Studio di commercialisti in Bergamo cer-ca esperto/a in materia di lavoro, gradita abilitazione alla professione di consulen-te del lavoro. Retribuzione o compenso adeguati alle effettive capacità. Scrivere Casella Essepiemme Pubblicità n. 713 - 24121 Bergamo.L’Eco di Bergamo

Impiegata con esperienzaStudio commercialista a Brescia cerca un’impiegata con esperienza, capacità organizzativa e relazionale. Inviare il curri-culum via e-mail a [email protected] di Brescia

Edilizia

Lombardia

Tecnico di cantiere capocommessa

Impresa di costruzioni ricerca tecnico di cantiere capocommessa, con buona co-noscenza lingua francese. Disponibilità immediata per trasferta estero. Inviare curriculum: [email protected] di Brescia

Gdo

Lombardia

Personale varie mansioniper punto vendita

Openjob, agenzia per il lavoro, ricerca per apertura nuovo punto vendita un macellaio, un addetto reparto pescheria, un addetto reparto gastronomia, un addetto reparto ortofrutta, panificatori, un cassiere. Si richiede: pluriennale esperienza, disponibili a orari giornalieri flessibili, automuniti, domiciliati in zone limitrofe. Formazione di un mese presso punto vendita di Montichiari. Zona di lavoro: Cremona. Gli interessati, ambo-sessi, possono inviare il curriculum a: Openjob spa, Filiale di Pontevico, Via XX Settembre 91, 25026 Pontevico (Bs), tel. 030/9306153, e-mail [email protected]

Grafici

Lombardia

Grafica con esperienzaCasa editrice Bergamo Grafiche Edito-riali Srl in Bergamo ricerca grafica con esperienza. Inviare curriculum a: [email protected]’Eco di Bergamo

Immobiliare

Puglia

Agenti immobiliariArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca per azienda cliente 5 agenti immobiliari. I candidati hanno una comprovata espe-rienza nel settore. Si valuteranno candi-dature con almeno due anni di esperienza nella mansione in oggetto. Requisito imprescindibile è l’iscrizione all’albo degli agenti immobiliari. Professionalità, buone doti comunicative e propensione alla vendita completano il profilo. Si offre un contratto di lavoro da stipulare direttamente con l’azienda richiedente. Sede di lavoro: Bari. Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curriculum, con autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1, Filiale di Bari, Corso Vittorio Emanuele 171, 70121 Bari, tel. 080 5282487, fax 080 5243185 e-mail [email protected]

Informatica

Puglia

Programmatore seniorArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca per azienda cliente un programmatore senior. Il candidato ha una comprovata esperienza su programmazione object oriented e sulla piattaforma.Net (prefe-ribilmente C# ); ha maturato esperienza anche su applicazione web-based Ajax oriented. Si richiedono, inoltre, buone conoscenze di DBMS (SQL server nello specifico ) e buone dimestichezza con TSQL. Costituisce titolo preferenziale la conoscenza di VB6 e ASP. Le selezioni mirano all’inserimento nell’organico dell’azienda di una figura che si dimostri dinamica e indipendente a cui affidare anche incarichi di progettazione. Si offre contratto a tempo determinato con finalità di inserimento a tempo indeter-minato nel contesto. La retribuzione sarà proporzionale al grado di competenze dei candidati. Sede di lavoro: Bari. Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curriculum, con autorizzazione al trat-tamento dei dati personali a: Articolo1, Filiale di Bari, Corso Vittorio Emanuele 171, 70121 Bari, tel. 080 5282487, fax 080 5243185 e-mail [email protected]

Ingegneri

Lombardia

Direttore di produzionePer azienda leader nel settore delle attrez-zature per l’agricoltura e il giardinaggio ricerchiamo direttore di produzione (Rif. 643) cui affidare: industrializzazione prodotto - studi fattibilità - analisi/otti-mizzazione processi produttivi - coor-dinamento produzione - ottimizzazione contabilità industriale. Ricerchiamo ingegnere meccanico con esperienza in posizioni analoghe. [email protected] - www.seleform.itGiornale di Brescia

Ingegnere chimicoAzienda chimica nel settore stradale ricerca ingegnere chimico con esperienza per il coordinamento del proprio labora-torio e del reparto produttivo. Inviare il curriculum a [email protected]’Eco di Bergamo

Ingegnere elettronicoAzienda operante settore sicurezza cerca ingegnere elettronico per inserimento ufficio tecnico. Conoscenza Autoad e lingua inglese. Tel. 035.65.70.55, fax 035.66.19.64, e-mail: [email protected]’Eco di Bergamo

Progettista impianti seniorSocietà ingegneria specializzata in opere consulenza cerca un progettista impianti senior. Requisiti: laurea in in-gegneria, 35-40 anni, conoscenza tools informatici, inglese. Esperienza proget-tazione di impianti settore termotecnico / elettrotecnico Sede: Brescia. Inviare il curriculu collegandosi www.spacework.eu inserendo codice annuncio 2556.Giornale di Brescia

Responsabile programmazione produzionePer azienda appartenente a primario grup-po industriale meccanico ricerchiamo re-sponsabile programmazione produzione (Rif. 661) cui affidare la responsabilità della pianificazione / programmazione produzione in relazione alle commesse acquisite e dell’ottimizzazione dei pro-cessi produttivi. Richiediamo: laurea ingegneria meccanica - esperienza nella posizione specifica. [email protected] - www.seleform.itGiornale di Brescia

Responsabile ufficio tecnicoAzienda leader nella produzione ma-nufatti in vetroresina cerca ingegnere a cui affidare lavoro di responsabilità nell’ufficio tecnico. Massimo 40 anni, patentato. Tel. 0307450990.Giornale di Brescia

Puglia

Ingegnere elettronicoArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel settore aeronau-tico ingegnere elettronico. Il candidato ha specializzazione in microelettronica analogica con esperienza industriale di almeno 5 anni nella progettazione di microchips nel campo RF, Power Ma-nagement e mixed signals. No digital designer, microcontrollori ed FPGA. Si richiedono competenze nella progetta-zione di microchips anche per la fase di layout e successiva fase di testing. Si richiede buona conoscenza della lingua inglese sia scritta sia parlata e vera capa-cità di lavorare in gruppo. Sede di lavoro: provincia di Brindisi. Si offre contratto di inserimento diretto in azienda a tempo indeterminato. Gli interessati, amboses-si, possono inviare il curriculum, con autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 spa, Filiale di Ta-ranto, Via Crispi 78b, 74100 Taranto, tel. 099 4532080, fax 099 9941706, e-mail [email protected]

Ogni settimana [email protected] offre ai suoi lettori il più completo servizio di segnalazione delle opportunità di accesso e di mobilità nel mondo del la-voro. Tutte le segnalazioni sono suddivise per settore. All’interno di questa classificazione il lettore potrà individuare, nel modo più rapido, la regione in cui preferirebbe svolgere la propria attività e lì cercare le offerte di lavoro

evidenziate dallo spoglio degli annunci. La sua ricerca, a livello regionale, risulterà agevolata dalla possibilità di selezionare solo quegli annunci che interessano le qualifiche e le esperienze professionali già maturate. Per esempio, un ingegnere minerario residente in Veneto che intenda trovare una nuova occupazione come consulente di una impresa petrolifera, dovrà

semplicemente ricercare nelle pagine seguenti, all’interno della sezione dedicata agli «Ingegneri» il sottotitolo riservato alle opportunità offerte in «Veneto» e, all’interno di questo, tutte le segnalazioni che richiedono un «Consulente». Avrà così, in un semplice colpo d’occhio, tutte le offerte presenti sul mercato che lo riguardano direttamente.

Guida all’uso di OFFRO LAVORO OFFRO LAVORO, esercitando il diritto di cronaca, mette anche puntualmente in evidenza gli annunci

e le segnalazioni di possibilità di occupazione pubblicati sulla stampa italiana, nazionale e locale, sulle riviste specializzate e sui più prestigiosi organi di informazione internazionale.

Ogni annuncio si intende diretto indistintamente a uomini e donne.

Pubblicazione ai sensi dell’art. 131, comma 3, lett. B), del Regola-mento Emittenti adottato dalla Consob con delibera n. 11971del 14 maggio 1999, come successivamente modificato

Si fa riferimento al patto parasociale (il “Patto Parasociale”) intercorrente tra Finanziaria Internazionale Holding S.p.A. e Venice Airport Holdings B.V. (oggi, Star Holdings B.V.) (le “Parti”), avente ad oggetto la disciplina dei rapporti tra le Parti in qualità di soci diretti di Agorà Investimenti S.r.l. (“Agorà”), e di soci indiretti di Marco Polo Holding S.r.l. (“MPH”) e di Aeroporto di Venezia Marco Polo S.p.A. – SAVE (“SAVE”), nonché talune regole di governo societario relative ad Agorà, MPH e SAVE.

Si comunica che il Patto Parasociale, stipulato in data 13 febbraio 2008 per una durata iniziale di tre anni, sarà rinnovato senza ulteriori modifiche per un periodo di tre anni a decorrere dal 13 febbraio 2011 e, quindi, fino al 12 febbraio 2014, avendo ciascuna delle Parti inviato all’altra una comunicazione scritta con la quale ha manifestato la propria volontà di rinnovare il Patto Parasociale per tale ulteriore periodo di tre anni.

Per quanto occorrer possa si comunica che l’opzione di vendita di cui al contratto denominato “prima opzione di vendita” sottoscritto dalle Parti in data 13 febbraio 2008 si è risolta a far data dal 29 luglio 2010, a seguito della comunicazione scrit-ta inviata da Finanziaria Internazionale Holding S.p.A. a Star Holdings B.V. nella medesima data ai sensi dell’articolo 7.1 del contratto denominato “prima opzione di vendita”. Inoltre si comunica che, in data 30 luglio 2010, le Parti hanno sottoscritto un contratto denominato “seconda opzione di vendita”, ai sensi del quale, nel periodo 13 gennaio - 12 febbraio 2014 o al ricorrere di determinati eventi, Star Holdings B.V. avrà il diritto di vendere a Finanziaria Internazionale Holding S.p.A., che avrà l’obbligo di acquistare, l’intera partecipazione detenuta da Star Holdings B.V. nel capitale sociale di Agorà.

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Page 41: • Anno 19 - Numero 182 - 2,50 - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Lunedì 2 Agosto 2010 • 9771120606304 00802 • NELLINSERTO, IL DEBITORE DELLIVA

53Lunedì 2 Agosto 2010Lunedì 2 AO F F R O L AVO R OIngegnere meccanico

Articolo1, agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel settore metal-meccanico un ingegnere meccanico. Il candidato ideale ha una laurea quinquen-nale e maturato un minimo di esperienza nell’ambito della progettazione e con-tatto con la produzione anche in attività di stage aziendali. Motivazione, serietà e disponibilità completano il profilo. Sede di lavoro: Taranto. Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curriculum, con autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 spa, Filiale di Ta-ranto, Via Crispi 78b, 74100 Taranto, tel. 099 4532080, fax 099 9941706, e-mail [email protected]

Ingegneri/Periti

Lombardia

Periti industriali-ingegneri elettrotecnici

Agie srl ricerca periti industriali-in-gegneri elettrotecnici per inserimento ufficio tecnico. Inviare curriculum al fax 035.41.24.717, e-mail [email protected] Tel. 035.34.05.74.L’Eco di Bergamo

Perito/ingegnere elettrotecnico

Openjob Castiglione delle Stiviere cerca urgentemente perito/ingegnere elettrotecnico con esperienza in campo elettrotecnico per verifiche periodiche di impianti per messe a terra. Inviare curriculum a [email protected] o telefonare allo 0376636687.Giornale di Brescia

Preventivista / tempie metodi

Mollificio Bergamasco azienda leader nella produzione di molle e minuterie metalliche per ampliamento proprio organico cerca tecnico preventivista / tempi e metodi da inserire nell’ufficio engineering molle, si richiede diploma o laurea. Inviare dettagliato curriculum al fax 035.43.49.550 o all’indirizzo E-mail: [email protected]’Eco di Bergamo

Logistica

Lombardia

Responsabili di magazzinoOpenjob, agenzia per il lavoro, ricerca re-sponsabili di magazzino con pluriennale esperienza per la gestione completa del magazzino. Disponibile a orari giorna-lieri flessibili. Automunito. Domicilio in zone limitrofe. Zona di lavoro: Alfianello (Bs). Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curriculum a: Openjob spa, Fi-liale di Pontevico, Via XX Settembre 91, 25026 Pontevico (Bs), tel. 030/9306153, e-mail [email protected]

Marketing e commerciali

Lombardia

Impiegato commerciale estero

Per importante azienda cliente selezio-niamo impiegato commerciale estero, mercato Usa con pregressa esperienza nel settore. Necessaria ottima conoscen-za della lingua inglese, disponibilità a trasferte all’estero. Assunzione diretta da parte dell’azienda. Adecco filiale di Darfo Boario Terme, tel. 0364529217, fax 0364529232 e-mail [email protected] di Brescia

Impiegato/a per ufficio commerciale

Azienda vicinanze Crema cerca un/a impiegato/a per ufficio commerciale con conoscenza lingua francese e inglese. Si richiede: buon uso del pc e dei principali strumenti informatici, domicilio in zona. Per candidarsi inviare il curriculum via mail: [email protected]’Eco di Bergamo

Key account managerMultinazionale settore metalmeccanico cerca un key account manager Italia. Età 30/40 anni, esperienza nella vendita presso distributori, produttori nell’incas-so e del bianco in genere. Disponibilità a spostamenti. Sede Brescia. Inviare il cur-riculum collegandosi a www.spacework.eu inserendo codice annuncio 2596.Giornale di Brescia

Responsabile di filialePrimaria concessionaria di automobili cerca responsabile di filiale con espe-rienza comprovata nel ruolo; doti di leadership e di sviluppo dei propri col-laboratori; responsabilità nella gestione del risultato economico complessivo; capacità di attrarre clientela tramite le op-portune leve di marketing; [email protected] di Brescia

Piemonte

Impiegato tecnico commerciale

About Job società di ricerca e selezione del personale ricerca per prestigiosa azienda del settore delle energie rinno-vabili un impiegato tecnico commerciale esperto nella vendita di impiantistica industriale. La posizione riporta diret-tamente alla direzione e ha l’incarico di consolidare e sviluppare la rete commerciale già avviata nel mercato del fotovoltaico, in un contesto fortemente proiettato alla crescita, con particolare riferimento all’area Piemonte e zone limitrofe. Le sue mansioni riguarderanno in particolare: la ricerca di nuovi clienti con particolare riguardo al target delle medie-grandi industrie, imprese agrico-le, enti pubblici, settore alberghiero; la gestione delle trattative commerciali; la predisposizione di progetti di collabora-zione con l’ufficio tecnico; la gestione del post vendita; la partecipazione a campagne di comunicazione, fiere, even-ti... Si richiede: provenienza preferibile dal settore dell’impiantistica industriale; esperienze significative e dimostrabili di vendita alle aziende. Caratteristiche personali: il candidato ideale possiede ottime doti relazionali: attitudine alla comunicazione, capacità di ascolto e di orientamento al cliente. Possiede una buona conoscenza del tessuto imprendi-toriale locale e degli sviluppi del merca-to. Ha spirito d’osservazione e capacità di individuare possibili opportunità di business, capacità di analisi e di problem solving. È affidabile, concreto, capace di assumersi le proprie responsabilità. È competitivo, convincente, orientato al risultato con forte motivazione persona-le. Sede di lavoro provincia di Torino. Assunzione a tempo indeterminato: Ral base 30.000 euro circa +variabile + auto. Per candidarsi collegarsi al link http://www.aboutjob.it/system/offerte.php?action=view_job&id_job=291 oppure inviare una mail a [email protected] Job

Periti

Puglia

Progettisti di impianti elettrici

Articolo1, agenzia per il lavoro, ricerca per azienda cliente progettisti di impianti elettrici. I candidati sono periti elettrici o elettronici e hanno maturato esperienza nella mansione in oggetto utilizzando

cad 2D-3D. Sede di lavoro: Taranto. Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curriculum, con autorizzazione al trat-tamento dei dati personali a: Articolo1 spa, Filiale di Taranto, Via Crispi 78b, 74100 Taranto, tel. 099 4532080, fax 099 9941706, e-mail [email protected]

StrumentistiArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca per importante azienda cliente 5 strumen-tisti. Il candidato ideale ha il diploma di perito elettrico/elettrotecnico e maturato una consolidata esperienza nelle se-guenti attività: montaggio di strumenti in campo e/o in sala quadri; taratura di strumenti in campo e/o in laboratorio; allineamenti presso impianti petrol-chimici, di raffinazione e a pertinenza mineraria. Sede di lavoro: Basilicata, Puglia, Matera, Potenza, Bari, Brindisi, Foggia, Lecce, Taranto. Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curriculum, con autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 spa, Filiale di Ta-ranto, Via Crispi 78b, 74100 Taranto, tel. 099 4532080, fax 099 9941706, e-mail [email protected]

Produzione

Lombardia

Meccanico macchineper la produzione

Openjob, agenzia per il lavoro, ricerca un meccanico con almeno 5 anni di espe-rienza come meccanico di macchine per la produzione. Disponibile a orari giorna-lieri flessibili. Automunito. Domicilio in zone limitrofe. Zona di lavoro: Alfianello (Bs). Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curriculum a: Openjob spa, Fi-liale di Pontevico, Via XX Settembre 91, 25026 Pontevico (Bs), tel. 030/9306153, e-mail [email protected]

Responsabile di produzioneAzienda costruzione macchine utensili in Nave cerca responsabile di produzione con esperienza nel settore meccanico, buone capacità organizzative e gestione personale. Tel. 0302531842.Giornale di Brescia

Responsabile di produzioneAzienda materie plastiche cerca, respon-sabile di produzione età 40/45; diploma tecnico; provata esperienza maturata in reparti di produzione, stampaggio mate-rie plastiche base Abs (requisito necessa-rio); attitudine alla gestione delle risorse umane e relazioni sindacali; inviare il curriculum a [email protected] di Brescia

Responsabile di produzioneOpenjob filiale di Pontevico Via XX Settembre 91, cerca responsabile di pro-duzione con esperienza nella gestione del personale, programmazione produzione, verifica qualità prodotti, controllo fun-zionamento impianti. Orari giornalieri flessibili. Zona di lavoro: Pozzaglio ed Uniti (Cr) contattare Tel. 0309306153 [email protected] di Brescia

Puglia

Montatori meccaniciArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca per azienda cliente operante nel settore metalmeccanico 5 montatori meccanici. Il candidato ideale ha maturato una consolidata esperienza nel montaggio di apparati complessi composti da appa-recchiature quali: compressori, pompe, filtri, ventilatori, refrigeranti, valvole di varie tipologie, riscaldatori ecc., e da macchinari quali: serbatoi olio, cas-soni annessi alle macchine, polmoni di aspirazione, diffusori ecc. Costituiscono requisiti imprescindibili la conoscenza della lingua inglese e la disponibilità di

lavorare all’estero.Gli interessati, am-bosessi, possono inviare il curriculum, con autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 spa, Filiale di Taranto, Via Crispi 78b, 74100 Taranto, tel. 099 4532080, fax 099 9941706, e-mail [email protected]

Operatori su macchine a CncArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel settore me-talmeccanico operai macchine a Cnc tornio e fresa. Si richiede: pregresse esperienze nella conduzione di mac-chine a controllo numerico; conoscenza disegno tecnico; utilizzo strumenti di misura; utilizzo mezzi di sollevamento e trasporto; esperienza nell’attrezza-mento delle macchine utensili e ma-nutenzione programmata delle stesse; diploma di perito meccanico o qualifica professionale (3 anni) in meccanica. La risorsa selezionata assisterà il respon-sabile nella conduzione della linea, che andrà servita attraverso un sistema di handling manuale. Dovrà, quindi, avere conoscenza di mezzi sollevamento/trasporto e di macchine a controllo numerico. Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curriculum, con autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 spa, Filiale di Taranto, Via Crispi 78b, 74100 Taranto, tel. 099 4532080, fax 099 9941706, e-mail [email protected]

Pressopiegatore CncArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca azienda cliente un pressopiegatore Cnc. Il candidato ha maturato esperienza con presso-piegatrici Cnc, sa leggere il disegno tecnico e sa programmare la macchina. Si offre contratto di lavoro a tempo determinato. Sede di lavoro: Provincia di Taranto. Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curriculum, con autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 spa, Filiale di Ta-ranto, Via Crispi 78b, 74100 Taranto, tel. 099 4532080, fax 099 9941706, e-mail [email protected]

Qualità

Lombardia

Responsabileassicurazione qualità

Selezioniamo responsabile assicurazione qualità per azienda del settore chimico, sita in Berlingo. La risorsa si occuperà di qualità e conformità. Si richiede esperienza pregressa maturata nella mansione, buona conoscenza della lingua inglese, disponibilità a brevi trasferte.

[email protected] di Brescia

Technical manager assicurazione qualità

Adecco Italia filiale di Mazzano ricerca technical manager assicurazione qualità per multinazionale di Brescia. Si richiede laurea o diploma tecnico. Ottimo inglese. Precedente esperienza controllo qualità/post vendita. Assunzione diretta. Tel. 0302122720, fax 0302620289 mail: [email protected] di Brescia

Ragionieri

Lombardia

Ragioniere con esperienzaSpa commerciale, sede in Brescia, cerca ragioniere con esperienza, autonomo stesura bilancio e adempimenti conta-bili e fiscali, per inserimento in ufficio contabilità/amministrazione, con ruolo di responsabilità. Cassetta Numerica 185 - 25121 Brescia.Giornale di Brescia

Risorse umane

Lombardia

Addetto/a alla sicurezzaCooperativa sociale Eko-Polis cerca addetto/a alla sicurezza e alla qualità aziendale, preferibilmente con titolo di scuola media superiore istituto per geometri oppure Rspp formato. Inviare il curriculum al seguente indirizzo [email protected] di Brescia

Direttore del personalePer filiale italiana di gruppo multina-zionale settore automotive ricerchiamo direttore del personale (Rif. 660) cui affidare: predisposizione budget - rela-zioni sindacali - selezione / gestione / sviluppo del personale - gestione ufficio amministrazione personale composto da due risorse. Richiediamo: laurea-inglese fluente - esperienza nella posizione in realtà manifatturiere strutturate. [email protected] di Brescia

Direttore della biometriaAzienda leader nelle ricerche farma-cologiche cerca un direttore della bio-metria. Zona di lavoro: Milano. Tempo indeterminato. Inviare il curriculum a www.spacework.eu, inserendo il codice annuncio 2512.Giornale di Brescia

Class Cnbc trasmette in diretta su Sky (canale 505)

08:00 CAFFE’ AFFARICON M. GAIAZZI

09:00 LINEA MERCATI MATTINAOSPITI W. BIASIA - WB ADVISORS

10:10 TRADING ROOMCON G. DI VITTORIO - MF

10.30 5 GIORNI SUI MERCATOSPECIALE VALUE INVESTING 2010

11.30 LE GARNDI INTERVISTE DI MARIA BARTIROMOWALL STRETT, APPROVATA LA RIFORMA

12:00 LINEA MERCATI GIORNOOSPITE M. PRIMAVERA - MTS

14:30 LA BUSSOLA ECONOMICAOSPITE A. VISANI - BSI

15:00 LINEA MERCATI POMERIGGIO

OSPITE A. ARATA - NORVEGA SGR

16:10 e 19:10 SPECIALE DELLA BANDA

LARGA

PARLANO CEO

18:00 REPORT

OSPITE F. SPAGNA - AXIA FINANCIAL

RESEARCH

22:00 LINEA MERCATI NOTTE

OSPITE P. CARDILLO - AVALON

PARTNERS

22:40 ITALIAOGGI TG

IL PRIMO TG

DEI PROFESSIONISTI

LUNEDÌ SU

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

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Page 42: • Anno 19 - Numero 182 - 2,50 - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Lunedì 2 Agosto 2010 • 9771120606304 00802 • NELLINSERTO, IL DEBITORE DELLIVA

54 Lunedì 2 Agosto 2010

COMUNE DI CASTELSEPRIOPROVINCIA DI VARESE

AVVISO DI GARA ESPERITAAGGIUDICAZIONE DEFINITIVA

Esito della gara per l’affidamento del servizio di distri-buzione del gas naturale nel territorio del Comune di Castelseprio ai sensi del D.Lgs. 23.05.2000 n.164 e s.m.i., indetta in esecuzione della deliberazione C.C. n. 28 del 28.07.2009

IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTOVISTI il D.Lgs. del 23.05.2000 n. 164, la L. del 23.08.2004 n. 239; la L. del 23.02.2006 n. 51 e la L. del 24.12.2007 n. 244 e s.m.i.;

RENDE NOTO CHEin data 09.03.2010 è stata esperita mediante licitazione privata, con il criterio dell’offerta econo-micamente vantaggiosa, la gara per l’affidamento del servizio di distribuzione del gas naturale nel territorio del Comune di Castelseprio, della durata di anni dodici, ai sensi del D.Lgs 23.05.2000 n. 164 e s.m.i. Art. 14 co. 1.Con deliberazione G.C. n.65 del 23.06.2010 è stata approvata la seguente graduatoria i nale ;1. ENEL RETE GAS Gruppo F2i Reti Italia - Milano;2. E.ON RETE S.r.l. – Mantova;3. EROGASMET S.p.A. – Roncadelle (BS)Aggiudicando il servizio alla Società Enel Rete Gas S.p.A., società soggetta a direzione e coordinamento di F2i Reti Italia S.r.l. con sede in Milano, cap. 20121, via San Giovanni sul Muro n. 9.

IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO U.T.C.arch. Laura Pecchio

COMUNE DICAZZAGO SAN MARTINO

Provincia di BresciaESTRATTO BANDO DI GARA

Stazione appaltante: COMUNE DI CAZZAGO SAN MARTINO, Via Carebbio N. 32 - 25046 - CazzagoS.M (BS) - Tel. 030 - 7750750 - Interno 7 - Fax 030 - 725008.Procedura di Gara: Procedura aperta - Art. 83 del D.Lgs 163/2006 - criterio di aggiudicazione a favore dell’offerta economicamente più vantaggiosa.Luogo di esecuzione: Edii ci di proprietà o nella dispo-nibilità del Comune di Cazzago S.M.Oggetto: Offerta per affidamento Servizio gestione calore con fornitura di combustibile, “Terzo Responsabile”, conduzione, manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti termici di riscaldamento di proprietà comunale, con esecuzione dei lavori di riqualii cazione e di aggior-namento tecnologico, i nalizzati al risparmio energetico ed al contenimento delle emissioni inquinanti.Importo complessivo appalto: 1.610.750,00 (euro unmilioneseicentodiecimilasettecentocinquanta/00) + I.V.A. di cui € 19.110,00 per oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso. Qualii cazione Categoria: OS28 o OG11, Classii ca II (importo i no a € 516.457). Durata dell’appalto dal 20/09/2010 al 19/09/2020.Termine e luogo presentazione offerte: Ore 12 del ˙13/09/2010 all’Ufficio Protocollo del Comune di 25046 - Cazzago S.M. (BS) – Via Carebbio N. 32. Apertura buste: l’apertura della busta N. 1 avverrà in seduta pubblica il 14/09/2010 alle ore 9.30Il bando in forma integrale è pubblicato sui siti Internet: www.comune.cazzago.bs.it ehttp://osservatorio.oopp.regione lombardia.itLa documentazione di gara è visionabile e reperibile c/o Servizio LL.PP. nei giorni da lunedì a sabato dalle 9.00 alle 12.00 - Lunedì e mercoledì dalle 16.00 alle 18.00.Responsabile del procedimento: Arch. Archini Pierpaola.Cazzago San Martino, lì 14/07/2010

IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTOArch. Archini Pierpaola

CITTÀ DI CATANZAROAssessorato LL.PP.

SERVIZIO GESTIONE DEL TERRITORIOVia Jannoni - Catanzaro

ESTRATTO AVVISO DI GARACod. CIG 05039966A6Questa Amministrazione indice procedura aperta per l’appalto del servizio di gestione e manutenzione della rete fognante comunale e dei manufatti annessi per il periodo 01/10/10-31/10/11, ai sensi del D.Leg.vo 163 del 13/04/06 e con il criterio del prezzo più basso e con le modalità di cui all’art. 82, comma 1 e dei cambiamenti art. 86, commi 1 e 5 e art. 87 comma 1 stesso decreto.Importo a base d’asta: euro 824.088,27 ed euro 4.300,00 per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso.Termine presentazione delle offerte: ore 10,00 del ˙23/09/10.Apertura delle offerte: ore 9,00 del 24/09/10.I requisiti e le modalità di partecipazione alla gara sono riportati nel testo integrale del bando di gara, del disci-plinare e del capitolato speciale che sono disponibili, assieme agli altri elaborati tecnici presso la Segreteria Amministrativa del Servizio Gestione del Territorio (tutti i giorni feriali, sabato escluso, dalle ore 10,00 alle ore 12,30. Tel. 0961.881392 e fax 0961.881264).Il bando della gara, in data 20/07/10, è stato trasmesso alla Guce, dalla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana e pubblicato all’albo pretorio di questo Ente e sui siti: www.coni ndustria.cz.it, nonché trasmesso al sito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.Catanzaro, 2 agosto 2010

Il Responsabile del ProcedimentoIng. Antonio Morelli

Il DirigenteArch. Carolina Ritrovato

L’AMIAT S.p.A.indice le seguenti gare:* [Rif. PA 19/10] – Servizio di pulizia, la-

vaggio e disinfezione delle aree gio-chi bimbi della città di Torino. Importo a base di gara: € 1.055.328,00 + IVA (compresi costi di sicurezza);

* [Rif. PA 20/10] – Servizio di pulizia, tra-sporto e conferimento dei rii uti urbani dei mercati della città di Torino - Porta Palazzo-Balon/Borgo Dora. Impor-to a base di gara: € 4.494.000,00 + IVA (compresi costi di sicurezza). La documentazione delle gare è dispo-nibile sul sito aziendale: http://www.amiat.it – Sezione “Appalti e Gare”. I bandi sono stati inviati alla G.U. della Comunità il 19/07/2010.

L’Amministratore DelegatoDott. Maurizio Magnabosco

Reyl (Lux) Global Sicavwww.reyl.ch

Valori al 29/07/2010Elite France-Europe B EUR 88,93Elite France-Europe F EUR 87,00Em Debt Opp. B($) USD 105,77Em Debt Opp. C(Chf) CHF 105,36Em Debt Opp. E EUR 105,52Em Mkts Eq B($) USD 112,16Em Mkts Eq F($) USD 111,77Em Mkts Eq J(Chf) CHF 108,70Em Mkts Eq L EUR 113,71Europe Low Vol B EUR 94,75Europe Low Vol C(Chf) CHF 90,82Europe Low Vol F EUR 93,66European Equities B EUR 204,36European Equities C(Chf) CHF 187,41European Equities F EUR 200,55European Equities H EUR 196,00European Opp B EUR 98,80European Opp C(Chf) CHF 96,43European Opp D($) USD 98,37European Opp F EUR 98,20European Opp N(Chf) CHF 95,95North American Eq. B($) USD 129,61North American Eq. E EUR 124,53North American Eq. F($) USD 128,07North American Eq. G EUR 122,21North American Eq. H($) USD 123,89

Valori al 29/07/2010

European Value A1 EUR 1324,82

Ivy Asset Strategy A1 EUR 1023,23

Japan A1 EUR 547,06

US Large Cap Value A1 EUR 1076,75

US Large Cap Value C1 USD 940,64

W&R Science & Technology A1 EUR 914,23

SUB-FUND NAME NAV DATE PRICE

www.compamfund.com

BLUESKY GLOBAL STRATEGY 29/07/2010 1272,20

BOND EURO 29/07/2010 1063,52

BOND RISK 28/07/2010 1198,06

EMERGING MARKET CORPORATE 28/07/2010 1256,13

EUROPEAN EQUITY 29/07/2010 862,84

MULTIMAN. EQ. AFRICA&MIDDLE EAST 28/07/2010 79,29POLIZZE UNIT LINKED

www.chiaravita.it

Sede sociale: Via Gaggia, 4 - 20139 Milano - Cap. Soc. Euro 34.178.000 i.v.

Unidesio 760071 11,190 23/07/2010

Unidesio 760072 10,010 23/07/2010

Unidesio 760073 10,024 23/07/2010

Unidesio 760074 9,868 23/07/2010

Unidesio 760075 11,709 23/07/2010

Unidesio 760077 10,573 23/07/2010

Unidesio 760078 10,070 23/07/2010

Unidesio 760079 10,502 23/07/2010

Unidesio 760080 10,263 23/07/2010

Unidesio 760082 9,518 23/07/2010

Unidesio 760083 10,958 23/07/2010

Unidesio 760085 10,232 23/07/2010

Unidesio 760087 11,041 23/07/2010

Unidesio 760088 9,166 23/07/2010

Unidesio 760089 11,150 23/07/2010

Unidesio 760090 7,152 23/07/2010

Unidesio 760091 10,413 23/07/2010

Unidesio 760092 10,381 23/07/2010

Unidesio 760093 10,099 23/07/2010

Unidesio 760094 10,611 23/07/2010

Unidesio 760095 10,114 23/07/2010

Unidesio 760096 10,183 23/07/2010

Unidesio 760097 10,453 23/07/2010

Unidesio 760098 10,663 23/07/2010

Unidesio 760099 10,707 23/07/2010

Unidesio 760100 10,240 23/07/2010

Unidesio 760101 10,501 23/07/2010

Unidesio 760102 10,108 23/07/2010

Unidesio 760104 10,252 23/07/2010

Unidesio 760105 10,552 23/07/2010

Unidesio 760106 10,337 23/07/2010

Unidesio 760109 10,514 23/07/2010

Unidesio 760110 10,407 23/07/2010

Unidesio 760111 10,410 23/07/2010

Unidesio 760124 10,709 23/07/2010

Unidesio 760125 10,498 23/07/2010

Unidesio 760126 9,979 23/07/2010

Unidesio 760129 10,854 23/07/2010

Unidesio 760130 10,463 23/07/2010

Unidesio 760131 10,510 23/07/2010

Unidesio 760132 10,364 23/07/2010

Unidesio 760133 10,401 23/07/2010

Unidesio 760134 10,409 23/07/2010

Unidesio 760137 10,331 23/07/2010

Unidesio 760138 10,487 23/07/2010

Unidesio 760139 10,781 23/07/2010

Unidesio 760140 10,657 23/07/2010

Unidesio 760141 10,114 23/07/2010

Unidesio 760143 10,228 23/07/2010

Unidesio 760144 10,190 09/07/2010

Unidesio 760145 10,538 23/07/2010

Unidesio 760147 10,383 23/07/2010

Unidesio 760148 10,203 23/07/2010

Unidesio 760149 10,379 23/07/2010

Unidesio 760150 10,362 23/07/2010

Unidesio 760156 9,940 23/07/2010

Unidesio 760157 10,328 23/07/2010

Unidesio 760158 9,953 23/07/2010

Unidesio 760159 10,054 23/07/2010

Unidesio 760160 9,930 23/07/2010

Unidesio 760161 9,961 23/07/2010

Unidesio 760162 9,961 23/07/2010

Unidesio 760163 9,953 23/07/2010

Unidesio 760166 10,008 23/07/2010

Unidesio 760167 9,987 23/07/2010

Unidesio 760168 10,032 23/07/2010

Unidesio 760169 9,982 23/07/2010

Unidesio 760170 9,695 23/07/2010

Unidesio 760171 10,016 23/07/2010

Unidesio 760173 9,941 23/07/2010

Unidesio 760174 9,901 23/07/2010

Unidesio 760178 10,002 23/07/2010

Unidesio 760179 9,893 23/07/2010

Unidesio 760180 9,961 23/07/2010

Unidesio 760181 9,975 23/07/2010

Unidesio 760182 10,011 23/07/2010

Unidesio 760183 9,943 23/07/2010

Unidesio 760184 10,000 12/07/2010

Unidesio 760185 10,000 28/07/2010

www.newmillenniumsicav.com

Distributore Principale:

BANCA FINNAT EURAMERICA TEL. 06 69933.475 - www.finnat.it

N.M. Euro Bonds Short Term EUR 131,86 132,67N.M. Euro Equities EUR 38,95 39,73N.M. Global Equities EUR 49,19 50,27N.M. Infl ation Linked Bd Europe EUR 103,41 -N.M. Q7 Corporate Bd EUR 156,84 158,67N.M. Q7 High Quality Bd EUR 130,86 132,03N.M. Q7 Pan European Eq. EUR 76,53 78,32N.M. Previra World Conservative EUR 122,04 123,27N.M. Large Europe Corporate EUR 115,33 116,15N.M. Q7 Active Equities Internat. EUR 78,90 78,94N.M. Q7 Alpha Balanced EUR 98,57 -

Valori al 29/07/2010

Valori al 23/07/2010

N.M. Q7 GlobalFlex classe A EUR 106,85 103,43N.M. Total Return Flexible EUR 114,76 -

POLAR CAPITAL FUNDS

www.polarcapital.co.uk

Comparto Classe NAV Valori aldi Azioni

Global Technology EUR 10,72 29/07/2010 GBP 8,99 29/07/2010 USD 14,03 29/07/2010

Healthcare Opportunities EUR 6,23 29/07/2010 GBP 5,23 29/07/2010 USD 8,16 29/07/2010

Polar Japan Fund USD 16,36 30/07/2010 GBP 10,50 30/07/2010 JPY 1414,26 30/07/2010

UK Absolute Return EUR 12,93 30/07/2010 GBP 10,79 30/07/2010 USD 16,81 30/07/2010 EUR 13,02 30/07/2010 GBP 10,86 30/07/2010 USD 16,92 30/07/2010

Class AClass AClass AClass IClass IClass I

E. S. T. A. V. SUD-EST (Azienda USL7 di Siena; Azienda USL8 di Arezzo;

Azienda USL9 di Grosseto, Azienda Ospedaliera Universitaria Senese;)

Piazza Carlo Rosselli, 24 - 53100 SIENA

Estratto bando di gara

E’ indetta procedura aperta, ai sensi del D.Lgs. n. 163/2006 e s.m.i., per l’affidamento triennale del servizio di rilevazione ed elaborazione dati contenuti nelle prescrizioni farmaceutiche per le Aziende USL N. 7 di Siena, USL n. 8 di Arezzo e USL n. 9 di Grosseto (spesa triennale presunta: euro 1.380.000,00 Iva esclusa). Le offerte corredate come previsto dagli atti di gara dovranno pervenire entro e non oltre le ore 13,00 del giorno 20/09/2010 a: Ufficio protocollo dell’Estav SE-U.O.C. Acquisizione beni economali e servizi II° piano- stanza n. 5- Viale Cimabue 109- 58100 Grosseto. Il bando di gara è stato inviato alla G.U.R.I. ed alla G.U.C.E. in data 20/07/2010. Gli atti di gara possono essere visionati sul sito internet: www.estav-sudest.toscana.it. Per eventuali informazioni: U.O.C.: Acquisizione beni economali e servizi – Responsabile del procedimento Dr.ssa Maria Silvia Fratti (Fax 0564-485947).

Il Direttore Generale: Dr. Francesco Izzo

ESTRATTO BANDO DI GARA5T s.r.l., C.so Bramante 66/A - Torino,bandisce gara per la “Progettazione e/opersonalizzazione, realizzazione eavviamento di moduli software daimplementare in un sistema informaticodenominato CSR-BIP che costituisce ilcentro servizio dedicato alla gestione delsistema di bigliettazione elettronica a livellodella Regione Piemonte”.C.I.G. 05148958C9.

Importo dell’appalto: Euro 225.000,00oltre IVA.

Termine per il ricevimento delledomande di partecipazione: 20/09/2010- ore 12.00.

Il bando e il disciplinare sono pubblicati sulsito www.5t.to.it.

Il bando è stato inviato alla GazzettaUfficiale dell’Unione Europea il 20/07/2010.

IL RESPONSABILE DELPROCEDIMENTO

(Ing. Matteo Antoniola)

IL PRESIDENTE(Ing. Mario Carrara)

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Sul foglio inserzioni della Gazzetta Uffi ciale n. 88 del 2.08.2010 è pubblicato il bando di gara relativo alla sotto indicata procedura ristretta con il criterio offerta economicamente più vantaggiosa ai sensi degli artt. 81 e 83 del D. Lgs. n. 163/06 s.m.i..Oggetto: DGACQ 15-10 Servizio per il rilievo, l’ispezione e l’accatastamento delle opere d’arte, dei manufatti e delle pertinenze presenti lungo le strade statali della viabilità ANAS, in gestione alla Direzione regionale Sicilia.Importo complessivo dell’appalto: € 5.547.824,68 (Euro cinquemilioni cinquecento quarantasettemila ottocentoventiquattro/68) al netto dell’I.V.A. al 20%.Durata dell’Appalto: 550 giorni solari, naturali e consecutivi a decorrere dalla data di sottoscrizione del verbale di consegna del servizio.Responsabile del Procedimento: Dott. Ing. Francesca Macrì - Direzione Centrale Ricerca e Nuove Tecnologie;Il bando di gara è visionabile anche sul sito internet: http://www.stradeanas.it nella sezione “Appalti ad evidenza pubblica”Termine per presentare le domande di partecipazione alla suddetta procedura ristretta: ore 12.00 del 20 settembre 2010.

Roma, li 02.08.2010

IL RESPONSABILE DELL’UNITÀ ACQUISTIDott. Mauro FRATTINI

ANAS S.p.A.

DIREZIONE GENERALE

VIA MONZAMBANO, 10 - 00185 ROMA

Tel. 06/44461 - Fax 06/4454956 - 06/4456224 • sito internet www.stradeanas.it

AVVISO DI GARASul foglio inserzioni della Gazzetta Uffi ciale n. 88 del 2.08.2010 è pubblicato il bando di gara relativo alla sotto indicata procedura ristretta con il criterio offerta economicamente più vantaggiosa ai sensi degli artt. 81 e 83 del D. Lgs. n. 163/06 s.m.i..Oggetto: DGACQ 16-10 Servizio per il rilievo, l’ispezione e l’accatastamento delle opere d’arte, dei manufatti e delle pertinenze presenti lungo le strade statali della viabilità ANAS, in gestione all’Uffi cio Speciale Grande Viabilità per la Sicilia.Importo complessivo dell’appalto: € 2.440.748,28 (Euro duemilioni quattrocentoquarantamila settecentoquarantotto/28) al netto dell’ I.V.A. al 20%.Durata dell’Appalto: 450 giorni solari, naturali e consecutivi a decorrere dalla data di sottoscrizione del verbale di consegna del servizio.Responsabile del Procedimento: Dott. Ing. Francesca Macrì - Direzione Centrale Ricerca e Nuove Tecnologie; Il bando di gara è visionabile anche sul sito internet: http://www.stradeanas.it nella sezione “Appalti ad evidenza pubblica”Termine per presentare le domande di partecipazione alla suddetta procedura ristretta: ore 12.00 del 4 ottobre 2010.

Roma, li 02.08.2010

IL RESPONSABILE DELL’UNITÀ ACQUISTIDott. Mauro FRATTINI

ANAS S.p.A.

DIREZIONE GENERALE

VIA MONZAMBANO, 10 - 00185 ROMA

Tel. 06/44461 - Fax 06/4454956 - 06/4456224 • sito internet www.stradeanas.it

AVVISO DI GARA

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COMUNE DI SAN SEBASTIANO AL VESUVIO

Bando di gara Procedura aperta:O 6><C=8 7: A4= A854AB:4=> 4; D8ACD:> % D A8BB>@8 % @JVS& IJO AJWWRUJ1 4UHM& 6FUPNQJ =FSRONWFQR&@C?1 4UHM& <RQNHF AFQQNQR % ?NF¥¥F @& 6FSFVVR$ ( % /''+' AFQ AJGFVWNFQR FO DJVXYNR !=4" BJO& '/(./-.(-( BJOJKF[ '/(./-.(+( J%PFNO XWHVVY3LPFNO&HRP C@; ZZZ&HRPXQJVFQVJGFVWNFQR&NW NQINHJ GFQIR IN LFUF$ VJHRQIR NO HUNWJUNR IJOO_RKKJUWF JHRQRPNHFPJQWJ SN] YFQWFLLNRVF$ SJU N ;FYRUN IN UNTXFONKNHF¥NRQJ JI FIJLXFPJQWR FOOJ QRUPJ VXOO_NQTXNQFPJQWR OXPNQRVR J HRQWJQNPJQWR JQJULJWNHR IJLON NPSNFQWN IN SXGGONHF NOOXPNQF¥NRQJ FO DNFOJ IJOOJ :QIXVWUNJ J DNF IJLON 4VWURQFXWN& :PSRUWR GFVJ I_FSSFOWR1 JXUR //,&),0$*( # :D4 IN HXN1 F" SJU OFYRUN JXUR /*-&(+.$)0 # :D42 G" SJU RQJUN VNHXUJ¥¥F QRQ VRLLJWWN F UNGFVVR1 JXUR +0&(()$') # :D4& 6FWJLRUNJ1 SUJYFOJQWN >9 (' ^ AHRUSRUFGNON >9 *& 7XUFWF1 ).' LL& BJUPNQJ RKKJUWJ1 RUJ ()$'' IJO )(&'0&)'('& 8VSJUNPJQWR LFUF1 )*&'0&)'(' RUJ ('1'' SUJVVR OF VJIJ HRPXQFOJ& 7RHXPJQWN J JOFGRUFWN FHTXNVWFGNON SUJVVR NO HJQWUR HRSNJ 8ONRLUFKNHF ASUNQW % YNF 7& @NHHFUIN QQ& ,%.%0 % 6JUHROF !=4" WJO& '/(,,,'''. IJN LNRUQN KJUNFON IFO *'&'.&)'(' FO '-&'/&)'(' J IFO *'&'/&)'(' FO (.&'0&)'('$ VFGFWR JVHOXVR& 5FQIR NQWJLUFOJ VX1 ZZZ&HRPXQJVFQVJGFVWNFQR&NW % ZZZ&SURYNQHNF&QFSRON&NW

Il Responsabile del V Settore Gestione del Territorio F.F.Arch. Monica Sannino

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http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

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Page 43: • Anno 19 - Numero 182 - 2,50 - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Lunedì 2 Agosto 2010 • 9771120606304 00802 • NELLINSERTO, IL DEBITORE DELLIVA

55Lunedì 2 Agosto 2010Lunedì 2 AO F F R O L AVO R OImpiegata front-office

Openjob, agenzia per il lavoro, ricerca impiegata front-office con esperienza di tipo amministrativo. Conoscenza della lingua inglese sia parlata che scritta con livello superiore a quello scolastico. Utilizzo ottimo del pc (preferibilmente AS400). Automunita. Domicilio in zone limitrofe. Zona di lavoro: San Gervasio Bresciano (Bs). Gli interessati, ambo-sessi, possono inviare il curriculum a: Openjob spa, Filiale di Pontevico, Via XX Settembre 91, 25026 Pontevico (Bs), tel. 030/9306153, e-mail [email protected]

Persone per amministrazione personale

Importante studio di consulenza con sede in Clusone cerca personale con esperienza nel settore amministrazione del personale / multicontratto / consulenza al cliente con residenza nei comuni limitrofi. Scrivere a Casella Essepiemme Pubblicità n. 712 - 24121 Bergamo.L’Eco di Bergamo

Responsabile commesse internazionali

Azienda progettazione impianti elettrici cerca un responsabile commesse inter-nazionali. Attività: gestione in totale autonomia della commessa direttamente in loco. Età 35/60 anni. Comprovata esperienza analogo ruolo (preferibil-mente ambito impiantistico). Inglese fluente. Gli interessati possono inviare il curriculum a www.spacework.eu codice 2598.Giornale di Brescia

Puglia

Addetto selezione personale per call center

Articolo1, agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel settore delle telecomunicazioni addetto alla selezio-ne di personale call center. Il candidato ha un’esperienza di almeno 2 anni nel campo della ricerca e selezione del personale nel settore call center; ca-pacità di lavorare in autonomia; buone capacità relazionali e dialettiche, di-sponibilità full-time. Si offre contratto di somministrazione con concretissime possibilità di inserimento in azienda. Sede di lavoro: Provincia di Foggia. Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curriculum, con autorizza-zione al trattamento dei dati personali a: Articolo1, Filiale di Bari, Corso Vittorio Emanuele 171, 70121 Bari, tel. 080 5282487, fax 080 5243185 e-mail [email protected]

Assistente di direzioneArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca per azienda cliente un assistente di direzione. Il è candidato in possesso di diploma e/o laurea, ha maturato una pregressa esperienza in ruoli analoghi e ha un’ottima conoscenza della lingua inglese nonché del pacchetto Office. Costituisce requisito preferenziale la conoscenza della lingua tedesca. Saranno presi in considerazione solo i curriculum di candidati residenti a Taranto o zone limitrofe. Sede di lavoro: Taranto. Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curriculum, con autorizzazione al trat-tamento dei dati personali a: Articolo1 spa, Filiale di Taranto, Via Crispi 78b, 74100 Taranto, tel. 099 4532080, fax 099 9941706, e-mail [email protected]

Mediatori creditiziArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel settore del credito 5 mediatori creditizi. I candidati

hanno un’esperienza di almeno 2 anni nella mansione in oggetto. I candidati ideali sono pratici di mutui, prestiti, leasing, cessioni del quinto, finanzia-menti. Si offre contratto di inserimento diretto in azienda. Sede di lavoro: Bari. Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curriculum, con autorizza-zione al trattamento dei dati personali a: Articolo1, Filiale di Bari, Corso Vittorio Emanuele 171, 70121 Bari, tel. 080 5282487, fax 080 5243185 e-mail [email protected]

PromoterArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel settore dei servi-zi 4 promoter. Si richiede professionalità, buone doti comunicative e impegno. Si offre contratto di somministrazione. Sede di lavoro: Taranto. Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curriculum, con autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 spa, Filiale di Ta-ranto, Via Crispi 78b, 74100 Taranto, tel. 099 4532080, fax 099 9941706, e-mail [email protected]

Team leaderArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel settore delle telecomunicazioni 2 team leader. I candidati hanno maturato una conso-lidata esperienza nella gestione della comunicazione telefonica in-bound e out-bound e hanno avuto la responsabi-lità operativa di uno o più servizi di un call-center. Il ruolo è caratterizzato da: elevata capacità di gestione delle risor-se umane, supportata da autorevolezza e da leadership; capacità di previsione, pianificazione e coordinamento delle attività del proprio gruppo. Lavoreran-no su turni per garantire una continuità del servizio. Sede di lavoro: Bari.. Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curriculum, con autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Arti-colo1, Filiale di Bari, Corso Vittorio Emanuele 171, 70121 Bari, tel. 080 5282487, fax 080 5243185 e-mail [email protected]

Sanità

Lombardia

Infermiera/e professionaleO p e n j o b M o n t i c h i a r i r i c e r c a infermiera/e professionale con diploma / laurea / iscrizione albo e esperienza. Disponibile ai 3 turni dal lunedì a domenica (con riposo compensativo). Domicilio in zone limitrofe. Zona di lavoro: Isorella (Bs). Per informazioni: Tel. 0309651575 - iscriversi diretta-mente su www.Openjob.itGiornale di Brescia

Puglia

Infermieri professionaliArticolo1, agenzia per il lavoro, ricer-ca per importante struttura sanitaria pugliese: 3 infermieri professionali. I candidati hanno iscrizione al collegio Ipasvi, hanno maturato esperienza nel settore. Professionalità, impegno e determinazione completano i profilo. Si offre contratto a tempo determinato con concretissime possibilità di inseri-mento in azienda. Sede di lavoro: Bari. Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curriculum, con autorizza-zione al trattamento dei dati personali a: Articolo1, Filiale di Bari, Corso Vittorio Emanuele 171, 70121 Bari, tel. 080 5282487, fax 080 5243185 e-mail [email protected]

Infermieri professionaliArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca per nota residenza anziani infermieri professionali. I candidati, anche alla prima esperienza, devono essere iscritti al collegio Ipasvi. Si offre: contratto a tempo determinato per sei mesi con concretissime possibilità di inserimen-to in azienda. Sede di lavoro: Ostuni, Locorotondo, Troia. Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curricu-lum, con autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 spa, Fi-liale di Taranto, Via Crispi 78b, 74100 Taranto, tel. 099 4532080, fax 099 9941706, e-mail [email protected]

Tecnici

Lombardia

Disegnatore meccanicoAzienda vicinanze Bergamo ricerca disegnatore meccanico con minima esperienza utilizzo Cad e programmi per sviluppo 3D. Inviare curriculum alla Casella Essepiemme Pubblicità n. 714 - 24121 Bergamo.L’Eco di Bergamo

Progettista meccanicoPer azienda specializzata componen-tistica per settore automotive ricer-chiamo progettista esperto lavorazioni meccaniche (Rif. 649). Richiediamo: diploma / laurea - conoscenza processi / tecnologie lavorazioni meccaniche - dimestichezza Cad 3D, stesura docu-mentazione tecnica - conoscenza inno-vazioni di processo / prodotto. Titolo preferenziale: conoscenza processi di pressofusione dell’alluminio. [email protected] - www.seleform.itGiornale di Brescia

Responsabile ufficio tecnicoPer azienda settore impianti elettrici prefabbricati ricerchiamo responsabile ufficio tecnico (Rif. 663) per: supervi-sione attività ufficio tecnico / gestione risorse - preventivazione - consuntiva-zione - distinte base - ingegnerizzazione prodotto. Richiediamo: diploma/laurea indirizzo meccanico - esperienza nella posizione e nella progettazione mecca-nica fine - conoscenza inglese. [email protected] - wwwseleform.itGiornale di Brescia

Responsabile ufficio tecnicoPer azienda settore progettazione - produzione su commessa di particolari in metalli non ferrosi ricerchiamo re-sponsabile ufficio tecnico (Rif. 662) cui affidare: gestione ufficio tecnico / supervisione risorse - preventivazione - modellazione - quotazioni - acquisizione materiale di consumo - gestione terzisti - mantenimento rapporti con clienti/fornitori/produzione. Richiediamo: espe-rienza nella posizione. [email protected] - www.seleform.itGiornale di Brescia

Service managerAzienda leader settore oil&gas cerca service manager, esperienza nella gestione di cantieri all’estero per il montaggio di impianti complessi (co-noscenza meccanica, idraulica, elettro-nica); capacità di negoziazione per la soluzione di problemi con committenti locali (specialmente islamici); ottimo inglese; sp25081 [email protected] di Brescia

Puglia

Analista industrialeArticolo1, agenzia per il lavoro, ri-cerca per azienda cliente un analista industriale. Il candidato ideale ha le seguenti capacità teoriche e di base: conoscenza delle tipologie di sistemi di analisi industriale (di processo e ambientale); del funzionamento dei sistemi di analisi industriale; delle nozioni teoriche alla base dei processi e trasformazioni fisiche; compren-sione e modifica dei disegni, dei dati sheet degli analizzatori; conoscenza e comprensione dinamiche dei circuiti pneumatici; del processo con relative logiche, P&I. Il candidato ha le se-guenti capacità operative: conoscenza attrezzature di lavoro; capacità di utilizzo degli strumenti di misura e taratura sistemi di analisi; di analisi stato primari e piccoli interventi sugli stessi; di revisionare i sistemi analitici e trattamento campione. Si richiede di-

sponibilità immediata. Sedi di lavoro: Ferrara, Ravenna, Mantova, provincia di Pavia.. Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curriculum, con autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 spa, Filiale di Taranto, Via Crispi 78b, 74100 Taran-to, tel. 099 4532080, fax 099 9941706, e-mail [email protected]

Disegnatore/progettista meccanico

Articolo1, agenzia per il lavoro, ricerca per azienda cliente un disegnatore/progettista meccanico. Il candidato possiede diploma e/o laurea in discipline meccaniche e ha maturato un’esperienza anche breve nella mansione in oggetto. Si richiede un’ottima conoscenza del software Pro-engineer e una buona co-noscenza della lingua inglese. Saranno presi in considerazione solo i curriculum di candidati residenti a Taranto o zone limitrofe. Sede di lavoro: Taranto. Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curriculum, con autorizzazione al trat-tamento dei dati personali a: Articolo1 spa, Filiale di Taranto, Via Crispi 78b, 74100 Taranto, tel. 099 4532080, fax 099 9941706, e-mail [email protected]

Manutentore per attività commerciale

Articolo1, agenzia per il lavoro, ricerca per azienda cliente un manutentore per attività commerciale. Il candidato ha maturato almeno 5 anni di esperienza negli interventi di manutenzione di una grande attività commerciale. Do-vrà occuparsi di: mantenere in ottime condizioni l’edificio, l’impiantistica in esso contenuta e gli spazi esterni al negozio. Insieme al responsabile della manutenzione esegue le attività di manutenzione ordinaria e straordi-naria e la conduzione degli impianti. Si chiede: buona conoscenza degli impianti elettrici e meccanici e delle tecniche di manutenzione d’immobili ed impianti. Professionalità, capacità di lavorare per obiettivi, attitudine alle relazioni sono i requisiti personali che completano il profilo. Retribuzione e tipologia di contratto saranno commi-surati all’esperienza maturata. Sede di lavoro: Bari. Gli interessati, ambo-sessi, possono inviare il curriculum, con autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1, Filiale di Bari, Corso Vittorio Emanuele 171, 70121 Bari, tel. 080 5282487, fax 080 5243185 e-mail [email protected]

Manutentori elettromeccanici

Articolo1, agenzia per il lavoro, ri-cerca per azienda cliente operante nel settore metalmeccanico 2 manutentori elettromeccanici. I candidati devono aver maturato una buona esperienza nella manutenzione e il montaggio di carpenteria. È richiesta una buona capacità di lettura del disegno elettrico. Disponibilità immediata e massima affidabilità completano il profilo ri-chiesto. Sede di lavoro: Z.I. Taranto. Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curriculum, con autorizza-zione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 spa, Filiale di Taranto,

Via Crispi 78b, 74100 Taranto, tel. 099 4532080, fax 099 9941706, e-mail [email protected]

Montatore strutturista aeronautico

Articolo1, agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel settore aeronau-tico montatore strutturista aeronautico. Il candidato dovrà occuparsi del montaggio delle fusoliere di aerei ed elicotteri con materiale composito. È gradita una precedente esperienza nel settore. Co-stituiasce requisito indispensabile la re-sidenza nei paesi limitrofi. Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curriculum, con autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 spa, Filiale di Ta-ranto, Via Crispi 78b, 74100 Taranto, tel. 099 4532080, fax 099 9941706, e-mail [email protected]

Trasporti

Lombardia

Responsabile operativo trasporti bancari

Sogetras primaria azienda nel settore dei trasporti bancari ricerca per propria sede di Grassobbio (Bg) il responsabile operativo da inserire con contratto a tempo indeterminato. Gli interessati possono inviare il curriculum a mezzo fax 02.58.07.52.83.L’Eco di Bergamo

Puglia

Autisti per autotreniArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca azienda operante nel settore trasporti autisti per autotreni. I candidati sono in possesso delle patanti C – E e hanno maturato esperienza nella mansione in oggetto. Sede di lavoro: provincia di Ta-ranto. Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curriculum, con autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Artico-lo1 spa, Filiale di Taranto, Via Crispi 78b, 74100 Taranto, tel. 099 4532080, fax 099 9941706, e-mail [email protected]

Venditori

Lombardia

Venditore settore prefabbricazione

Gruppo Styl-Comp leader nel settore del-la prefabbricazione, specializzato nella costruzione di facciate architettoniche e strutture antisismiche, nell’ambito del programma di potenziamento organico ricerca venditore Italia/estero. Il candi-dato ideale è ingegnere edile o geometra con pari esperienza, maturata nel settore della prefabbricazione o presso imprese edili. La conoscenza della lingua inglese costituirà titolo preferenziale. Gli inte-ressati possono inviare il curriculum ai seguenti indirizzi: mail: [email protected] oppure fax n. 035/672265.L’Eco di Bergamo

Telefono 02-58219.1 - e-mail: [email protected]

Direttore ed editore Paolo Panerai (02-58219209)

Direttore Marino Longoni (02-58219207)

Redazione: Silvana Saturno (02-58219378)

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Rettifi ca al Bando di gara 6/2010/LI-CA

Lombardia Informatica S.p.A. – Centrale Regionale Acquisti ha indetto una gara mediante procedura aperta per la fornitura di ausili monouso ad assorbenza per incontinenza e dei servizi connessi.Si segnala che i termini indicati nel Bando di gara sono prorogati come segue: • il termine per la ricezione delle offerte e per il ritiro della documentazione presso Lombardia Informatica S.p.A. –

Centrale Regionale Acquisti, Via Don G. Minzoni n. 24 – 20158 Milano è prorogato alle ore 12:00 del giorno 04/10/2010; • informazioni e chiarimenti sugli atti di gara possono essere richiesti entro e non oltre il termine delle ore 16:30 del

giorno 20/09/2010;• La gara sarà dichiarata aperta alle ore 15:00 del giorno 04/10/2010 presso gli uffi ci di Lombardia Informatica S.p.A. in

Via Don G. Minzoni n. 24, Milano.Gli uffi ci di Lombardia Informatica S.p.A. osserveranno un periodo di chiusura dal 9/08/2010 al 20/08/2010.Di detta rettifi ca al Bando di gara viene data altresì pubblicità nelle modalità previste dalla normativa vigente.

Lombardia Informatica S.p.A. Centrale Regionale Acquisti Il Direttore dott. Andrea Martino

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