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gruppo riva 1954 2004

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gruppo riva

1954

2004

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Il Gruppo Riva è, a 50 anni dalla sua fondazione, un’importante realtà del panoramasiderurgico mondiale e parte rilevante dell’attuale sistema industriale italiano.

Nel ripercorrere le esperienze e i successi che hanno portato alla configurazione attualedel Gruppo, mi sento orgoglioso, come imprenditore, di aver dato un contributo essen-ziale allo sviluppo di un’industria che ha concorso a determinare quell’evoluzione pro-duttiva, sociale ed economica definita “miracolo italiano”.

Ma se siamo arrivati fin qui, è anche perché l’impegno e la grande passione che dasempre hanno guidato il mio percorso professionale sono stati sostenuti sia dalla dedi-zione e dalla medesima passione dei componenti della famiglia Riva, mio fratello Adria-no, i miei figli, Fabio, Claudio, Nicola, Daniele, e i miei nipoti, Cesare e Angelo Riva, chehanno definito e realizzato insieme a me le strategie industriali del Gruppo, sia dal fon-damentale contributo di tutte le maestranze che hanno condiviso con me, con la loro se-rietà e professionalità, le sfide e i successi di mezzo secolo di attività.

Oggi il Gruppo Riva è una realtà dinamica pronta a soddisfare le richieste qualitative edi servizio dei clienti, ormai localizzati in molti Paesi del mondo, ma anche attenta alleesigenze di compatibilità ambientale e sociale dei propri siti produttivi. Un Gruppo cheha pensato e costruito il proprio sviluppo senza mai perdere di vista il fatto che il merca-to siderurgico è un mercato internazionale, dove, per competere con i migliori concor-renti, è necessario privilegiare sempre la continua ricerca di innovazione tecnologica.

Questa pubblicazione vuole dare un quadro della attuale consistenza industriale edeconomica del nostro Gruppo e testimoniare il percorso fin qui compiuto.

Emilio RivaPresidente Gruppo Riva

L’Ingegnere Emilio Riva, Presidente del Gruppo Riva

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ANNI

D’ACCIAIO:

UNA

CATENA

DI EVENTI

PLASMATI

NEL

TEMPO

La famiglia Riva. Da sinistra: Angelo, Cesare, Emilio, Fabio, Nicola, Claudio,Adriano, Daniele

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La StoriaIl Gruppo RIVA è un insiemedi imprese che operano nelcampo delle produzioni si-derurgiche e delle attività aesse collegate ed è leaderassoluto nel settore in Italia,sesto in Europa e tra i primidieci nel mondo.Il posizionamento raggiunto,a livello nazionale e interna-zionale in oltre 50 anni di atti-vità, è anche il risultato diuna politica di espansioneche ha portato alla realizza-zione di numerose acquisi-zioni di aziende da ristruttu-rare e rivitalizzare. La più im-portante di questeacquisizioni è stata, nel1995, quella dell’Ilva, priva-tizzata dal Governo italiano. Alla guida del Gruppo è lafamiglia Riva, con il Presi-dente e fondatore Emilio Ri-va, i figli Fabio, Claudio, Ni-cola, Daniele e i nipoti Cesa-re e Angelo Riva chericoprono le posizioni mana-

geriali chiave. Dal 2004 èentrato in azienda ancheEmilio Riva, figlio di Fabio, ilprimo della terza generazio-ne della famiglia Riva.

Le originiIl Gruppo Riva nasce nel1954 quando i fratelli Emilioe Adriano Riva costituironola Riva & C. S.a.s. e decise-ro di avviare in proprio un’at-tività industriale incentratasulla lavorazione e il com-mercio di rottami ferrosi for-niti ai siderurgici brescianiche lo trasformavano in pro-dotti finiti, essenzialmente il“tondo per cemento arma-to”, che la stessa Riva & C.provvedeva a commercializ-zare sul mercato. Nell’estate del 1956 Rivadecise di passare alla produ-zione diretta dell’acciaio einfatti, già il 7 marzo 1957,entrò in funzione il primo sta-bilimento a Caronno Pertu-sella, nei pressi di Milano.

L’impianto era dotato di unforno elettrico ad arco co-struito dalla Tagliaferri dellacapacità di 25 tonnellate percolata, quando ancora la di-mensione dei maggiori forniesistenti in Italia era di sole15 tonnellate.La puntuale conoscenza delmercato e gli investimentirealizzati negli anni succes-sivi portarono a un incre-mento molto rapido dellaproduzione, da 30 mila ton-nellate nel 1957 a 190 milatonnellate nel 1962, in unmomento storico, quello del-la ricostruzione postbellica,naturalmente favorevole al-l’attività siderurgica.

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Lo sviluppoGli anni Sessanta segnaro-no una fase molto importan-te per il settore siderurgico.Le imprese italiane si trova-rono a fronteggiare una con-correnza sempre più apertaa livello nazionale e, succes-sivamente, in ambito euro-peo e internazionale. Que-sto passaggio fu accompa-gnato dallo straordinariosviluppo delle “miniacciaie-rie”, particolarmente com-petitive, basate sulla produ-zione di acciaio con la tecno-logia del forno elettrico adarco, il cui successo culmi-nò negli anni Settanta grazieall’introduzione di una nuovatecnica produttiva: la colatacontinua.La colata continua fu in ge-nerale una grande sfida perl’industria siderurgica e, inparticolare per il Gruppo Ri-va, rappresentò un risultatomolto importante.Da quel momento i lingotti di

dimensioni ridotte, che veni-vano poi laminati in semipro-dotti (billette) e successiva-mente in prodotti lunghi, fu-rono abbandonati e lebillette furono ottenute diret-tamente dall’acciaio liquidocon questo nuovo processo,che consentì di migliorare laresa del ciclo produttivo, ri-ducendo i costi e permetten-do di conquistare nuovequote di mercato.In Italia, solo presso le Ac-ciaierie di Terni era in funzio-ne una colata continua verti-cale, dal rendimento piutto-sto basso. Emilio Riva era convinto cheil modello curvo studiato al-lora in Austria potesse offrirevantaggi di costo ben più so-stanziali e per questo si rivol-se a Luigi Danieli, titolaredell’omonima azienda im-piantistica, e a Renzo Co-lombo, un progettista già im-pegnato nello studio di fatti-bilità della “colata continua

curva”, al fine di realizzareautonomamente in Italia lanuova tecnologia.La collaborazione fra i tre,l’industriale, il progettista e ilcostruttore di impianti, fu co-ronata da successo: il 2 giu-gno 1964, a Caronno, entròin funzione la prima colatacontinua realizzata dalla Da-nieli, che fu anche la primacolata continua curva a tre li-nee introdotta in Italia.Fu proprio la colata continuaa permettere alle Acciaieriedi Caronno di fronteggiare,

grazie alla riduzione dei costiche essa consentiva, la crisidel 1964, ossia la prima re-cessione dopo il “miracoloeconomico” italiano, cheportò alla chiusura di moltefabbriche.Nel 1966 Riva realizzò unaprima importante acquisizio-ne, rilevando le Acciaierie eFerriere di Lesegno, in pro-vincia di Cuneo, e divennesocio di minoranza nellaSEII–Società Esercizi Im-pianti Industriali di Malegno(Brescia), di cui assunse an-

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Accanto: Riva Acciaio: stabilimento di Lesegno (Italia)

In basso: Riva Acciaio: stabilimento di Malegno (Italia)

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che la gestione.Alla fine degli anni Sessantail Gruppo Riva produceva300 mila tonnellate di ac-ciaio all’anno ed era in gradodi offrire un’ampia gamma dilaminati lunghi aprendosi lastrada verso i paesi esteri.I tre fattori essenziali checontribuirono al successodell’azienda furono: flessibi-lità e struttura molto snellacon costi fissi minimi; altaspecializzazione in grado digarantire consegne di picco-li lotti in tempi rapidissimi;gestione del personale attra-verso un rapporto diretto euna struttura “orizzontale”che ne favoriva la partecipa-zione e la responsabilizza-zione, innescando, di conse-guenza, un processo di mi-glioramento continuo deirisultati.Gli anni Settanta videro i pri-mi investimenti massicci sul-la scena europea, a comin-ciare dall’acquisizione nel

1971, in Spagna, di una par-tecipazione del 5% nella SI-SE (Siderúrgica Sevillana),insieme a un gruppo di im-prenditori italiani, tedeschi espagnoli.Nello stesso anno Riva neassunse la gestione e, nel1978, in seguito al progres-sivo disimpegno degli altrisoci, il pieno controllo.Nel 1974 fu costituita a Mon-treal, in Canada, la Associa-ted Steel Industries (ASI),una società per la selezionee il recupero dei rottami ge-nerati dal parco automobili-stico canadese.Nel gennaio 1976 il GruppoRiva entrò nel mercato fran-cese assumendo una parte-cipazione e la gestione inuna miniacciaieria (Iton Sei-ne) specializzata nella pro-duzione di tondo per cemen-to armato di primissima qua-lità (per il quale ottenne ilmarchio francese di qualitàCRELOI), acquisendone

poi il pieno controllo nel1997.La crisi petrolifera mondialedel 1973-1974, con il rile-vante aumento dei costienergetici, frenò brusca-mente l’espansione econo-mica in tutto il mercato occi-dentale, colpendo tutti i set-tori industriali. Il netto calodel consumo mondiale d’ac-ciaio registrato nel 1975 (-9%) e la politica aggressivadi vendita praticata dai paesiextracomunitari, quali la Co-rea del Sud, il Messico, l’Ar-gentina e il Brasile, misero incrisi le siderurgie tradiziona-li, le cui tecnologie erano ba-sate prevalentemente su im-pianti a ciclo integrale, piùcomplessi e con costi fissipiù rigidi rispetto al ciclo delforno elettrico che caratte-rizzava tecnologicamente leminiacciaierie italiane.Gli Stati Uniti, seguiti da altrearee siderurgiche, si difese-ro, con politiche protezioni-

stiche, dall’aggressività deinuovi esportatori disposti avendere sottocosto sui mer-cati internazionali pur di au-mentare l’utilizzo degli im-pianti.La crisi toccò con maggiorforza proprio gli impianti side-rurgici più obsoleti, soprat-tutto quelli che consumava-no più energia, ancora in fun-zione in quei paesi che nonavevano saputo innovare ipropri strumenti produttivi.Le miniacciaierie italiane,grazie alla loro flessibilitàproduttiva e alla elevata in-novazione tecnologica, ri-uscirono a far fronte alla si-tuazione, conquistando ad-dirittura quote di mercato nelcomparto dei laminati lunghi,e in particolar modo nel ton-do per cemento armato.Nel 1980 la produzioned’acciaio del Gruppo Rivaraggiunse 1,1 milioni di ton-nellate (di cui il 61% in Italia,il 28% in Spagna e l’11% in

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In basso: Siderúrgica Sevillana: stabilimento di Siviglia (Spagna)

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Francia) e quella dei laminati670 mila tonnellate (di cui il34% in Italia, il 45% in Spa-gna e il 21% in Francia). È da rilevare anche il ruolo diprecursore svolto dal Grup-po in sede di espansionecommerciale delle miniac-ciaierie nei paesi extracomu-nitari. Già nel 1978, infatti, leaziende del Gruppo furonole prime a vendere diretta-mente acciaio in Cina, unmercato che in precedenzaera stato alimentato esclusi-vamente dal Giappone. Alla fine degli anni Settanta,mentre molti gruppi siderur-gici ricorrevano agli incentivierogati dalla Comunità Euro-pea e dai Governi nazionaliper lo smantellamento degliimpianti obsoleti, il Gruppoinvestì massicciamente nellenuove tecnologie: crebbero ilivelli di automazione del pro-cesso di colata, si moltiplica-rono gli impianti computeriz-zati, si accelerò la ricerca

scientifica e si esplorarononuove possibilità di approv-vigionamento del rottame.All’inizio degli anni Ottanta,precisamente nel 1981, ven-ne attuata un’importante di-versificazione a livello pro-duttivo con l’acquisizionedella società Officine e Fon-derie Galtarossa (OFG) diVerona, specializzata nellaproduzione non solo di ton-do per cemento armato di al-ta qualità, ma anche di ver-gella per trafila.Sotto la direzione del Grup-po Riva la società incremen-tò la produzione d’acciaio,da 180 mila tonnellate nel1980 a 740 mila nel 2000.

Le privatizzazioniNegli anni Ottanta, per tro-vare una soluzione al gravesquilibrio tra la domanda el’offerta di prodotti siderurgi-ci, la CEE impose alle side-rurgie beneficiarie di aiutistatali una riduzione delle ca-pacità produttive.Le autorità comunitarie pre-poste alla politica siderurgi-ca furono quindi costrette arivedere la politica industria-le CECA in senso più inter-ventistico e adottarono il co-siddetto “Piano Davignon”per la siderurgia.La siderurgia pubblica italia-na, IRI-Finsider, fu oggetto,con altri grandi gruppi euro-pei, di rilevanti sostegnipubblici.Venne così realizzata la pri-ma fase della ristrutturazionedella Siderurgia UE consmantellamenti di impianti intutta Europa, riduzione dellecapacità produttive di circa30 milioni di tonnellate e di

circa il 30% degli addetti. Inquesto ambito, nel 1984, sidovette chiudere il lamina-toio a caldo dello stabilimen-to a ciclo integrale Italsiderdi Cornigliano dove, nel1953, era stato realizzato ilprimo “treno in continuo pernastri larghi” d’ltalia.La parte rimanente delle la-vorazioni “a caldo” dello sta-bilimento venne scorporatae ceduta, nel 1985, al CO-GEA (Consorzio GenoveseAcciaio) la cui gestione, conla maggioranza relativa delleazioni, rimase in mano pub-blica, nonostante l’ingressonel capitale di operatori pri-vati (tra cui il Gruppo Riva).L’interesse del Gruppo Rivaper lo stabilimento di Corni-gliano nasceva dalla neces-sità di ridurre la propria di-pendenza nei confronti delrottame, sempre più difficileda reperire in Italia a causadell’offerta insufficiente, eper il quale si era sempre più

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Pagina a fronte: Vergella

In basso: ILVA: stabilimento di Genova

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costretti a ricorrere all’im-portazione.Nel 1988 il Gruppo acquistòaltre quote azionarie delCOGEA, in misura tale daraggiungere la maggioranzaassoluta delle azioni, la-sciando in mano pubblicasolo una quota di minoranza.Il consorzio si trasformò inuna S.p.A., con la denomi-nazione “Acciaierie di Corni-gliano”. Con l’acquisizionedella maggioranza, il Grup-po Riva si fece carico dellagestione.Si realizzò così la prima pri-vatizzazione in Italia di unafabbrica siderurgica a ciclointegrale.Dal 1989 questa fabbricaproduce mediamente 1 mi-lione di tonnellate/anno disemilavorati.La fabbrica di Corniglianoconsentì, inoltre, al GruppoRiva di estendere la suagamma di prodotti alle bram-me (semilavorati per la pro-duzione di laminati piatti).Sempre nel 1988, il GruppoRiva fu protagonista di un’al-tra importante privatizzazio-

ne, questa volta attuata inFrancia, con l’acquisizionedi una quota di maggioranzadel capitale dell’ALPA (Acié-ries et Laminoirs de Paris),che possedeva un impiantodi produzione (acciaieriaelettrica e treno di laminazio-ne per tondo per cementoarmato) a Gargenville.Nel 1989 il Gruppo Riva pro-duceva 3,2 milioni di tonnel-late d’acciaio (di cui 2,1 inItalia e 1,1 in Spagna e Fran-cia) e 2,2 milioni di tonnellatedi laminati, coprendo all’in-circa il 10% della produzio-ne di tondo per cemento ar-mato della CEE.Tra il 1989 e il 1992, l’espan-sione del Gruppo aumentònei paesi di antica tradizionesiderurgica come il Belgio ela Germania.In Belgio fu rilevato il lamina-toio n° 3 di Charleroi-Marci-nelle, con una capacità pro-duttiva di 750 mila tonnella-te/anno, per la cuialimentazione fu realizzatauna nuova acciaieria elettri-ca. Nacque così la Thy Mar-cinelle, che, oltre a rappre-

sentare un consolidamentodella situazione occupa-zionale dell’area, fu ancheuna concreta rivitalizzazionedi una regione di profondacrisi siderurgica, in cui eratradizionalmente presentemolta manodopera di origineitaliana e che, ora, dal-l’Italia riceveva anche capi-tali, tecnologia e capacitàimprenditoriale.All’inizio degli anni Novanta,la riunificazione tedesca e laprivatizzazione delle aziendedell’ex-Germania Orientaleconsentirono al Gruppo Ri-va di acquisire due impiantisiderurgici situati nella regio-ne di Berlino: Brandenbur-ger Elektrostahlwerke eHennigsdorfer Elektrostahl-werke.Entrambi furono rilevati nel1992 dalla Treuhandanstalt,l’ente tedesco incaricatodelle privatizzazioni delle im-prese della ex-D.D.R.Nel 1992, queste societàproducevano rispettivamen-te 749 mila e 360 mila ton-nellate di acciaio. Nel 2000produssero rispettivamente1.283.000 e 811.000 ton-nellate di acciaio.Nel 1994, con una produzio-ne complessiva di acciaio di5,8 milioni di tonnellate e di 5milioni di tonnellate di lami-nati, il Gruppo Riva aveva or-mai raggiunto una dimensio-ne che lo collocava tra i pro-tagonisti europei.L’espansione proseguì nel-l’aprile 1995, quando ilGruppo Riva, in qualità disocio di maggioranza asso-luta, insieme ad altri soci mi-

noritari italiani ed esteri, rile-vò dall’IRI la totalità del capi-tale di Ilva Laminati Piani.Questa operazione rappre-sentò, senza alcun dubbio,la più importante privatizza-zione nell’ambito del piano didisimpegno del Governo ita-liano dal settore siderurgico.La società acquisita, in cuierano confluite molte dellesocietà controllate dall’ILVApubblica, produceva lamina-ti piani in acciaio non inossi-dabile prevalentementepresso gli stabilimenti di Ta-ranto, Novi Ligure, Genova-Cornigliano e Torino.Con l’acquisizione di Ilva La-minati Piani (dal 1997 ritor-nata alla denominazione IL-VA), il Gruppo acquisì ancheil controllo di società cheproducevano banda stagna-ta (ICMI), lamiere e tubi di

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Sinistra (alto): Riva Stahl: stabilimento di Hennigsdorf (Germania)

Accanto (alto): ALPA: stabilimento di Gargenville (Francia)

Accanto (centro): Riva Stahl: stabilimento di Brandenburgo (Germania)

Accanto (basso): Hellenic Steel: stabilimento di Salonicco (Grecia)

In basso: Thy-Marcinelle: stabilimento di Charleroi (Belgio)

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grande diametro (ILT) e altresocietà di trasformazione everticalizzazione di laminatipiani, tra cui Tunisacier, con stabilimento a Biserta, in Tunisia.L’acquisizione del Gruppo Il-va ebbe un’importanza fon-damentale nella storia delGruppo Riva. A livello pro-duttivo portò, tra il 1994 e il1995, a un balzo della pro-duzione annua d’acciaio da6 a 14,6 milioni di tonnellatee della produzione di lamina-ti da 5 a 12,8 milioni di ton-nellate.Ovviamente questa opera-zione di ampio respiro richie-se un lungo processo di rior-ganizzazione, che si protras-se fino al 1996 e fuessenzialmente incentratosull’eliminazione di investi-menti non strategici, fusionie acquisizioni, volte all’inte-grazione dell’Ilva nel GruppoRiva oltre che alla semplifi-cazione della struttura del

Gruppo.Questa dinamica permise alGruppo di triplicare nel girodi soli due anni il fatturatonetto (dai 3.000 miliardi di li-re del 1994 ai 9.300 miliardidel 1996) e di moltiplicare diquasi nove volte l’utile netto(da 112 miliardi di lire a 945miliardi).Nel 1996 il Gruppo Riva rile-vò dalla società IBL il 100%dello stabilimento di Sellero(BS), oggi Riva Acciaio.In questo stabilimento, nel1998, fu effettuato un inve-stimento di potenziamentodegli impianti di laminazioneper travi, che portò a un in-cremento della capacità pro-duttiva da 300 mila a 500 mi-la tonnellate.Nel 1997, inoltre, ILVA ac-quisì in Grecia il controllo dimaggioranza di HELLENICSTEEL, società che produ-ce laminati a freddo, zincati ebanda stagnata, mentre inItalia incorporò le Acciaierie

di Cornigliano. Nel frattem-po il Gruppo Riva aveva pro-gressivamente aumentato lapropria quota di partecipa-zione nell’ILVA S.p.A. che,alla data del 31 dicembre1998, risultava consolidatanel bilancio della capogrup-po RIVA ACCIAIO in misurapari al 57,85%. Nel 1998,proseguendo nel processodi riorganizzazione societa-ria, venne deliberata la fusio-ne per incorporazione in RI-VA ACCIAIO delle Acciaie-rie Ferriere di Caronno,delle Acciaierie Ferriere delTanaro, delle Officine e Fon-derie Galtarossa e dellaSEII.

Consolidamento e as-setto attuale del GruppoNel 1999 il Gruppo Riva, inattuazione di una strategia dimiglioramento delle strutturelogistiche collegate alla pro-pria attività siderurgica, de-cise di potenziare, attraver-so la sua società ILVA SER-VIZI MARITTIMI, il settorearmatoriale, acquistandouna nave transoceanica da250 mila tonnellate (la Arctu-rus), adibita al trasporto del-le materie prime, in partico-lare minerali, attività sino aquel momento effettuata daarmatori terzi. La nave, co-me tutte le altre, batte ban-diera italiana e ha equipag-gio esclusivamente italiano. Oltre a tale investimento, ne-gli ultimi anni il Gruppo hapotenziato ulteriormentequesto settore con l’acqui-sto di due spintori e quattrochiatte da 30 mila tonnellateper il trasporto di prodotti fi-niti, che permettono una in-

In basso: ILVA: stabilimento di Taranto, laminatoio a caldo per nastri

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novativa razionalizzazionedel trasporto marittimo. Glispintori si sganciano dal cor-po nave (chiatta) durante lafase di scarico per aggan-ciare la chiatta che ha ultima-to le fasi di carico, ed effet-tuare così un nuovo viaggio,ottimizzando i tempi di utiliz-zo delle navi.Tali ultimi investimenti nelsettore armatoriale fanno delGruppo Riva uno dei più im-portanti armatori italiani.Nel 2000 fu acquistato ilGruppo francese SAM, con8 stabilimenti produttivi e di

trasformazione in 5 paesi eu-ropei, che occupa circa1.500 persone. Il GruppoSAM produce 1,5 milioni ditonnellate di acciaio, trasfor-mate al 70% negli stabili-menti del Gruppo in vergel-la, rete elettrosaldata e pro-dotti per l’edilizia.Nello stesso anno sono en-trati in funzione due nuovi im-pianti che caratterizzano lastrategia degli investimentidel Gruppo finalizzati, preva-lentemente, a interventi per ilmiglioramento della compa-tibilità ambientale delle lavo-

razioni e all’introduzione ditecnologie che aumentanola verticalizzazione delle la-vorazioni verso prodotti a piùalto valore aggiunto.Questi impianti sono la nuo-va Batteria di Forni a COKEn° 12 dello stabilimento ILVAdi Taranto, dotata dei piùavanzati sistemi di controllodell’impatto ambientale, e lanuova linea di zincatura acaldo da 400.000 tonnella-te/anno di capacità produtti-va che aumenta sostanzial-mente la produzione di pro-dotti finiti ad alto valore

aggiunto dello stabilimentoTarantino destinati all’alimen-tazione, tra l’altro, di compar-ti di punta del sistema indu-striale UE come l’auto.Oggi il Gruppo Riva possie-de 40 stabilimenti produttivie di lavorazione, di cui 22 inItalia, dove viene prodotta laparte prevalente dell’acciaio(61,2% circa) e dove vienerealizzato il 66% circa delfatturato, ma vanta ancheuna forte presenza in campointernazionale con stabili-menti in Germania, Francia,Belgio, Spagna, Grecia,

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nonché Tunisia e Canada.Le imprese del Gruppo pre-sidiano tutti gli stadi della fi-liera siderurgica, a partiredalla produzione di acciaiogrezzo (effettuata sia con ci-clo integrale, sia con fornoelettrico), attraverso la lami-nazione a caldo e a freddo,fino a quella degli acciai rive-stiti e delle finiture speciali-stiche.La produzione primaria e latrasformazione dell’acciaiosono integrate con altre atti-vità, sinergiche alla siderur-gia, quali la selezione e la

preparazione del rottame(uno stabilimento in Canadae un impianto di frantumazio-ne in Francia), la produzionedi materiali refrattari (5 stabi-limenti in Italia), la produzio-ne di cilindri per impianti dilaminazione (uno stabilimen-to in Italia), l’attività armato-riale (13 navi). L’azienda si è dotata di unarete informatica di adeguatacapacità in grado di assicu-rare la necessaria comple-mentarietà tra il decentra-mento manageriale dei sin-goli stabilimenti e la

centralizzazione delle opera-zioni strategiche. La gestione informatica deidati avviene in tempo reale in tutti gli stabilimenti delGruppo.Questa particolare architet-tura permette di soddisfarele esigenze gestionali piùcomplesse in tempi brevi econtrollare efficacemente isingoli ordini in ogni fase del-la produzione e della com-mercializzazione.

ILVA: stabilimento di Taranto, zincatura a caldo

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Tecnologie ProduttiveIl Gruppo Riva utilizza per lesue produzioni di acciaiogrezzo due diversi processitecnologici: il ciclo integralee il ciclo elettrosiderurgico.

Il ciclo integrale è il ciclo tec-nologico di produzione del-l’acciaio oggi più diffuso (ilsecondo è quello elettrosi-derurgico). Uno stabilimentosiderurgico a ciclo integraleconsiste in un complesso diimpianti e di lavorazioni che,partendo dalle materie primenel loro stato naturale (car-boni fossili e minerali di fer-ro), consente di ottenereprodotti siderurgici finiti. Icarboni fossili, opportuna-mente prelevati dai parchi emiscelati, vengono distillatinella cokeria – costituita dauna serie di forni raggruppatiin batterie – per produrre ilcoke metallurgico, materialeche costituisce l’agente chi-mico riducente nel processodi fabbricazione della ghisain altoforno. Il minerale di fer-ro, prelevato dai parchi, vie-ne trattato nell’impianto dipreparazione che, attraver-so la frantumazione, la va-gliatura e la miscelazione deidiversi tipi di minerali dispo-nibili, consente di ottenereun materiale dalla composi-zione chimica e dalla granu-lometria adatte alla carica inaltoforno. I minerali di ferroin pezzatura fine vengonotrattati nell’impianto di ag-glomerazione, dove vengo-no trasformati a temperaturaelevata, per parziale fusione

e sinterizzazione delle parti-celle, in una struttura porosae resistente. Una variante diquesto processo è la pellet-tizzazione, che consiste neltrasformare, in appositi im-pianti, il minerale fine in sfe-rette di appropriate dimen-sioni che vengono successi-vamente cotte per conferireloro un’adeguata resistenzameccanica. Nell’altofornogli ossidi di ferro, sotto for-ma di minerale, agglomeratoo pellets, vengono trasfor-mati in ghisa per effetto dellereazioni chimiche riducentiprovocate dal coke e dal-l’ossido di carbonio, a suavolta sviluppato dalla com-bustione del coke con l’ariacalda (circa 1200 °C) insuf-flata nell’impianto arricchitada altri combustibili sostituti-vi del coke. La ghisa liquidaviene trasferita in acciaieriamediante speciali carri fer-roviari, denominati carri-silu-ro per la loro particolare for-ma allungata, rivestiti inter-namente di refrattario. Lemoderne acciaierie di unostabilimento siderurgico aciclo integrale sono dotatedi convertitori con insufflag-gio di ossigeno dall’alto me-diante lancia (processo LD),nei quali la ghisa viene affi-nata, cioè impoverita di car-bonio, e quindi trasformatain acciaio. Nel convertitorealla ghisa vengono aggiunte,per bilanciamento termicodel processo, quantità cal-colate di rottame e calce,necessaria per la salvaguar-dia del rivestimento refratta-

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ACCIAIO

DA

ALTOFORNO

Sinistra (alto): Parchi minerali

Sinistra (basso): Sfornamento del coke

In basso: Altoforno

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rio e per la metallurgia delprocesso. L’acciaio liquidoversato in siviera, con l’ag-giunta delle ferroleghe ne-cessarie per il raggiungi-mento della composizionechimica desiderata, vienenormalmente inviato alla sta-zione di trattamento fuoriforno (ladle-furnace), checonsente di affinare la mes-sa a punto chimica del me-tallo e di rendere omogeneala composizione del bagno.La solidificazione dell’ac-ciaio avviene per colaggio inmacchine di colata continuanelle quali sono comprese le“lingottiere”, costituite daforme di rame raffreddate adacqua, con sezione pari aquella del prodotto da fab-bricare, al cui interno inizia ilprocesso di solidificazionedell’acciaio, che si comple-terà all’uscita dalle lingottie-re, per mezzo di spruzzatori

ad acqua, lungo le successi-ve sezioni delle macchineper colaggio continuo.Il semiprodotto solidificato,tagliato alla lunghezza desi-derata a mezzo di cesoia aossitaglio, viene trasferito at-traverso rulli alla placca dievacuazione. I semilavorativengono successivamenteriscaldati in appositi forni elaminati, all’interno di impian-ti di laminazione normalmen-te specializzati, per esseretrasformati in prodotti finiti.

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Destra (alto): Laminatoio “quarto” per lamiere

In basso: Colata della ghisa dall’altoforno

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L’altro ciclo tecnologico diproduzione dell’acciaio è ilciclo elettrosiderurgico. Il cuore di uno stabilimentoelettrosiderurgico è costitui-to dal forno elettrico, chepuò essere descritto comeun contenitore cilindricochiuso da un coperchio (vol-ta) attraversato da elettrodicollegati a potenti trasforma-tori e rivestito internamentedi materiale refrattario. All’interno del forno elettricosi svolge il processo di tra-sformazione del rottame diferro in acciaio liquido. Lamateria prima è dunque rap-presentata dal rottame, cheviene normalmente acqui-stato in una pezzatura ido-nea a un’utilizzazione imme-diata o frantumato e cesoia-to con appositi impianti chegli conferiscono le dimensio-ni ottimali per l’impiego.Tra i diversi tipi di forni elettri-ci, quelli ad arco sono attual-mente i più diffusi. In essil’energia termica necessariaviene fornita attraverso l’ar-co elettrico che si sviluppatra il rottame, l’acciaio fuso e gli elettrodi che attraversa-no la volta.

Per accelerare il processoviene comunemente adot-tata la tecnica della insuffla-zione di ossigeno nel bagnodi acciaio liquido a mezzo di lancia. Attraverso l’arco elettrico hainizio la fusione e quindi l’affi-nazione, con l’aggiunta dicalce e altri elementi corretti-vi, che conferisce all’acciaiola temperatura e la composi-zione desiderata. A questo punto la siviera ètrasferita alla macchina dicolata continua e segue ilprocesso già descritto per ilciclo integrale.A differenza di quelli a ciclointegrale, gli stabilimenti cheutilizzano il ciclo elettroside-rurgico hanno una diffusionepiù ampia sul territorio infunzione del reperimentodelle materie prime o dellalocalizzazione del mercato diconsumo.

Il bilanciamento della produ-zione totale tra i due diversicicli produttivi è una caratte-ristica peculiare del GruppoRiva.

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ACCIAIO

DA

FORNO

ELETTRICO

In basso (sinistra): Forno elettrico

In basso (destra): Rottame in ceste per la carica in forno elettrico

Pagina a fronte: Colata continua billette a otto linee

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Prodotti e ApplicazioniCon una gamma sempre piùestesa di applicazioni, l’AC-CIAIO è costantemente pre-sente nella nostra vita quoti-diana, rendendo case, luo-ghi di lavoro, città e grandiinfrastrutture più moderni,funzionali e sicuri. Nastri la-minati a caldo e a freddo,rivestiti, vergella, tondo percemento armato, lamiere,tubi saldati per oleodotti egasdotti, travi, barre: questialcuni dei prodotti fonda-mentali per l’attuale fase disviluppo della civiltà. La pro-gettazione di strutture e og-getti innovativi, concepiti inbase alla funzione che do-vranno svolgere, si esprimeal meglio attraverso l’impie-go dell’acciaio. L’acciaio èoggetto di continui interventimigliorativi, che lo rendonouno dei principali protagoni-sti dello sviluppo industriale.Esso ha anche la prerogativadi essere totalmente ricicla-bile, il che ne fa un materialeestremamente contempora-neo, in linea con le moderneesigenze ambientali.I prodotti del Gruppo Riva,attivo nel comparto degli ac-ciai al carbonio e legati noninossidabili, si suddividonoin due grandi famiglie side-rurgiche: i laminati piani e ilaminati lunghi.Ciascuna famiglia compren-de una vasta gamma di pro-dotti, in grado di risponderealle esigenze più diverse dei clienti e dei consumatorifinali.

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ACCIAIO

QUOTIDIANO

ACCIAIO

MODERNO

ACCIAIO

CHE EVOLVE

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Laminati PianiComprendono le lamiere la-minate a caldo, i larghi nastrilaminati a caldo (c.d.“coils acaldo”), laminati a freddo(c.d.“coils a freddo”), lami-nati elettrozincati, laminatizincati a caldo, laminati pre-verniciati (c.d.“coils rivesti-ti”) e banda stagnata elettro-litica, tubi saldati tondi, diforma e sagomati (c.d. “tubiforma”).I coils a caldo, i laminati afreddo e i laminati zincati acaldo interessano una largaparte di comparti industrialidi trasformazione (edilizia,elettrodomestici, auto, tubiecc.) che non avrebbero po-tuto raggiungere l’attuale li-vello di sviluppo senza le ca-ratteristiche delle nuove le-ghe d’acciaio. I contenitori in banda sta-gnata (scatole) proteggonoe conservano meglio e più alungo moltissimi prodotti,principalmente nel campo

alimentare.Le lamiere costituiscono ilmateriale base per la costru-zione di navi, piattaforme off-shore, caldareria e impiantiindustriali di primaria impor-tanza. Le lamiere sono anche destinate alla produ-zione di tubi per gasdotti,che hanno ormai una funzio-ne insostituibile nella distri-buzione delle fonti ener-getiche a livello nazionale einternazionale.

Laminati LunghiComprendono vergella, ton-do per cemento armato, bar-re laminate, travi, reti elettro-saldate e tondo per cementoarmato in rotoli nervato afreddo.Le grandi infrastrutture perle comunicazioni (ponti auto-mobilistici e ferroviari) e i re-cuperi edilizi di edifici storicidegradati sono possibili solograzie all’utilizzo dell’acciaionelle parti strutturali (travi,reti elettrosaldate, tondo percemento armato).I componenti di macchineindustriali (per esempio al-beri di trasmissione), spes-so complessi e articolati,sono per lo più ottenuti attra-verso la forgiatura di barre in acciaio.Con la vergella, l’industriameccanica realizza migliaiadi componenti insostituibilinella nostra vita quotidiana(viti, chiodi, bulloni).

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Pagina a fronte: Coils

In basso: Billette

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Laminati Piani Lamiere da treno quartoSi ottengono mediante unaparticolare laminazione ter-momeccanica delle brammeall’impianto “treno quarto re-versibile” dotato di una “gab-bia” finitrice con larghezzada 190”.All’uscita della gabbia, un si-stema di raffreddamento ac-celerato può completare ilprocesso di laminazione peril raggiungimento di strutturefini e uniformi, ad alta resi-stenza, tenaci e particolar-mente saldabili.

Applicazioni— Tubi per oleodotti

(on-shore e off-shore) — Tubi per gasdotti — Tubi per acquedotti — Costruzioni navali— Carpenteria— Caldareria e recipienti

a pressione— Mezzi di trasporto— Macchine movimento

terra

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Tubi di grande diametrosaldati e rivestitiVengono fabbricati in im-pianti di elevatissima specia-lizzazione tecnologica, me-diante formatura di lamiere eloro successiva saldaturacon arco elettrico e a resi-stenza. I cicli produttivi sono messi apunto per fornire al prodottole caratteristiche più oppor-tune e funzionali alle specifi-che esigenze dei progetti in-frastrutturali a cui sono de-stinati (oleodotti, gasdottion-shore e off-shore, acque-dotti ecc.).Di particolare rilevanza laqualità dei tubi prodotti da Il-va, destinati alla messa inopera in zone artiche e inambienti marini a elevataprofondità.

Applicazioni— Oleodotti— Gasdotti— Acquedotti— Reti di raccolta e

distribuzione fluidi

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Pagina a fronte (alto): Piattaforma per off-shore

Pagina a fronte (basso): Lamiere

Destra (alto): Gasdotto (per gentile con-cessione SNAM)

Destra (centro): Acquedotto

Destra (basso): Tubi saldati e rivestiti

Qui sotto: Saldatura elicoidale

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Coils a caldo neri e decapatiSi ottengono in impianti spe-cializzati dalla laminazionecontinua a caldo di brammeprodotte da colata continua.In caso di specifiche esigen-ze superficiali, vengono de-capati in appositi impianticontinui che asportano l’os-sido che si forma durante lalaminazione a caldo.Costituiscono la famiglia ba-se dei laminati piani e posso-no essere formati e piegati atemperatura ambiente,stampati, saldati in forma ditubi per pressioni medie e al-te, ulteriormente laminati erivestiti.

Applicazioni— Bombole— Caldaie— Recipienti in pressione— Cerchi ruota per auto-

veicoli— Tubi saldati— Carpenteria— Rilaminazione a freddo

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Coils a freddoSi ottengono attraverso la la-minazione a freddo di coils acaldo decapati in specialitreni di laminazione conti-nua, seguita da ricottura e fi-nitura di planarità (laminazio-ne a temper).Vengono utilizzati quandosono richieste caratteristi-che di aspetto superficialequalitativamente elevato,stampabilità, malleabilità, ri-vestibilità con smalti porcel-lanati ecc.Possono avere, a seguito diun adeguato ciclo produtti-vo, caratteristiche magneti-che che rispondono a speci-fiche esigenze dell’industriaelettromeccanica.

Applicazioni— Elettrodomestici— Automobili— Tubi per elementi di arre-

damento— Elementi radianti— Motori elettrici— Fusti e contenitori per

stoccaggio

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Pagina a fronte (alto): Bombole

Pagina a fronte (centro): Coils decapati

Pagina a fronte (basso a sinistra):Disco ruota

Pagina a fronte (basso a destra):Tubi forma

Destra (alto): Lamierino semiprocessato per impieghi magnetici

Destra (centro): Motore elettrico

Destra (basso): Piano cottura in laminato a freddo smaltato

Qui sotto: Coil laminato a freddo

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Coils rivestiti zincati a caldo, elettro-zincati, alluminiati Il rivestimento di questi pro-dotti si ottiene mediante ilpassaggio del nastro lamina-to a freddo in un bagno dizinco o alluminio allo stato li-quido o per elettrodeposizio-ne dello zinco sulle superfici.I laminati rivestiti con zinco oalluminio sono indispensabiliquando la caratteristica fon-damentale del prodotto fina-le deve essere il grado diprotezione e resistenza all’os-sidazione e alla corrosione.

Applicazioni— Edilizia— Carpenteria— Elettrodomestici— Automobili

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Coils rivestiti preverniciatiSi ottengono dalla deposi-zione di vernice su un lami-nato a freddo preventiva-mente zincato a caldo. Que-sta tecnica fornisceall’industria dell’edilizia edell’elettrodomestico nastriin acciaio formabili già per-fettamente verniciati inun’ampia gamma di tinte, suuna o due facce.Ciò consente di realizzareeconomie nei processi pro-duttivi, eliminando in molticasi investimenti per costosi(sotto il profilo ecologico)impianti di post-verniciatura.I costruttori di lamiere greca-te, pannelli, arredi interni,scaffalature, controsoffitti,fusti, elettrodomestici, porteper rimesse, tetti – per citaresolo alcuni impieghi – grazieagli acciai preverniciati dis-pongono di materiale giàpronto che deve solo essereformato.

Applicazioni— Elettrodomestici— Componenti per edilizia

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Pagina a fronte (alto): Carrozzeria auto in acciaio zincato

Pagina a fronte (centro): Coils zincati a caldo

Pagina a fronte (basso): Marmitte catalitiche in acciaio alluminiato

Destra (alto e centro): Rivestimento di edifici in pannelli di acciaio preverniciato

Qui sotto: Coil preverniciatoin avvolgimento

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Banda stagnata elettroliticaBanda cromata elettroliticaViene realizzata da un sottilelamierino d’acciaio laminato afreddo, rivestito con uno stra-to di stagno o di cromo, ap-plicato con moderne tecno-logie di elettrodeposizione.L’utilizzo, già adottato duesecoli fa, di contenitori rea-lizzati con questo tipo di ac-ciai costituisce una tappafondamentale nella storiadelle tecniche di conserva-zione degli alimenti, insiemeal sale e alla surgelazione. Le caratteristiche meccani-che degli acciai utilizzati con-sentono di ottenere anchecorpi scatola da un unico di-sco metallico, sottoposto aprofonda imbutitura a cui vie-ne aggiunto il coperchio.

Applicazioni— Imballaggi per alimenti

e non— Tappi corona— Imballaggi industriali

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Tubi formaSi ottengono su impiantispecializzati per saldaturacontinua di nastri laminati acaldo, profilati in continuo suimpianti che danno alla se-zione del tubolare la forma ri-chiesta (tonda, quadra, ret-tangolare ecc.).Nella gamma dei prodottiper l’industria, i tubi formacostituiscono una famigliafondamentale per moltissimie diversi impieghi.Un importante moderno impiego dei tubi forma si èsviluppato nella progettazio-ne di strutture definite “reticolari”.È possibile realizzare grandiedifici a uso commerciale,sportivo, ricreativo, di tra-sporto ecc., dotati di autono-me coperture difficilmenterealizzabili con materiali di-versi dall’acciaio.

Applicazioni— Serramenti— Strutture reticolari— Porte tagliafuoco— Ponteggi

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Pagina a fronte (alto): Barattolo in banda stagnata per conserva di pomodoro

Pagina a fronte (centro): Tappo corona

Pagina a fronte (basso): Contenitore

Pagina a fronte (in basso): Fogli in banda cromata con taglio “scroll”

Destra (alto): Struttura reticolare per grandi coperture realizzata con tubi forma

Qui sotto: Tubi forma a sezione ellittica

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Laminati Lunghi VergellaOttenuta per laminazione acaldo di billette su treni con-tinui specializzati, la vergellaè un lungo e resistente filo diacciaio arrotolato, che trovautilizzo in innumerevoli ambi-ti industriali, artigianali emeccanici. Le possibilità di impiegoquotidiano della vergella so-no molto numerose: recin-zioni, viti, chiodi, minuteriemetalliche e altri componentiimpiegati anche in attivitàcreative e di restauro.

Applicazioni— Chiodi— Rete metallica— Filo in acciaio— Funi— Filo per elettrodi

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Tondo per cemento armato eRete elettrosaldataOttenuto su treni continui at-traverso la laminazione a cal-do di billette, il tondo per ce-mento armato è costituito dabarre o rotoli di profilo tondola cui superficie presentascanalature o dentellatureper aumentare l’aderenza alcemento nelle costruzioni.La rete elettrosaldata è otte-nuta per saldatura elettricadi filo trafilato o tondo percemento armato, laminato oribobinato. Questi prodotti,oltre a una funzione di soste-gno alle strutture, hanno unaelevata elasticità, fondamen-tale per conferire alle costru-zioni realizzate in aree sismi-che una adeguata capacitàdi assorbimento delle solle-citazioni. La normativa, incontinuo aggiornamento,delle tecniche di realizzazio-ne delle costruzioni civili, so-prattutto nelle aree sismi-che, e la standardizzazionedell’edilizia hanno reso inso-stituibile l’impiego di questiprodotti nella fabbricazionedegli elementi destinati alsettore edile.

Applicazioni— Edilizia civile e industriale— Infrastrutture viarie, por-

tuali e ferroviarie

Pagina a fronte (alto): La complessa struttura di una fune in acciaio

Pagina a fronte (centro): Matasse di vergella

Pagina a fronte (basso): Ponte “strallato”

Destra (alto): Applicazioni in cantiere

Destra (centro): Tondo per cemento armato

In basso: Rete elettrosaldata

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Barre laminateLe barre in acciaio si otten-gono attraverso un proces-so di laminazione a caldo epossono essere successiva-mente finite a freddo.I numerosi elementi che de-rivano dalle barre in acciaiocostituiscono il materialefondamentale per l’industriameccanica: ingranaggi, tra-smissioni e migliaia di altricomponenti che devono re-sistere, sostenere, trasmet-tere movimento e non si de-vono deformare. In questoambito, l’acciaio favorisceun concreto sviluppo indu-striale.

Applicazioni— Macchine movimento

terra— Ingranaggi— Trasmissioni

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TraviOttenute attraverso la lami-nazione di semiprodotti sutreni specializzati, le travi so-no l’elemento strutturale in-sostituibile dell’edilizia indu-striale e civile moderna. In-fatti, costituisconol’elemento portante deigrandi edifici e delle grandistrutture di carpenteria permacchine industriali. Graziea questo prodotto, le tecni-che costruttive hanno subìtouna svolta fondamentale nelsettore della sicurezza.

Applicazioni— Ponti— Edilizia industriale— Edilizia civile— Infrastrutture viarie e fer-

roviarie

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Pagina a fronte (alto): Una delle migliaia di applicazionidelle barre (flange stampate)

Pagina a fronte (basso): Barre in acciaio a sezione tonda

Destra (alto): Struttura di copertura

In basso: Travi

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Altre Produzioni RefrattariI refrattari sono materiali ce-ramici in grado di resistere aelevate temperature. Perquesta loro caratteristica irefrattari vengono utilizzatida diversi settori industriali.In particolare, nell’industriasiderurgica vengono impie-gati come rivestimenti internidi impianti per tutti quei pro-cessi di fusione, elaborazio-ne e trattamento dell’acciaioeseguiti a temperature supe-riori ai 1000 °C.

Applicazioni— Forni di riscaldamento— Altiforni— Forni elettrici— Forni fusori— Siviere— Cowpers— Convertitori

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Sopra: Paniera per distribuzione acciaio liquido in impianti di colata continua

Sinistra: Rivestimento interno di carro siluro

Pagina a fronte: Ricostruzione del rivestimentointerno di carri siluro

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Cilindri di laminazione I cilindri sono utensili utilizzatisugli impianti di laminazioneper la deformazione dei ma-teriali. I cilindri fusi, sia monometal-lici sia bimetallici, possonoessere realizzati con colatastatica e per centrifugazione.I trattamenti termici succes-sivi alla fusione conferisconole caratteristiche metallurgi-che adatte all’impiego.

Applicazioni— Siderurgia— Metalli non ferrosi— Prodotti non metallici

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Pagina a fronte e destra (alto):Cilindri per laminatoi

In basso: Trattamento termico dei cilindri

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Supply ChainIl sistema logistico del Grup-po Riva è un sistema compo-sito che utilizza in manieracomplementare sia il tra-sporto via mare, che ne co-stituisce la parte più rilevan-te, sia il trasporto via ferroviae su strada.L’efficiente organizzazionedel trasporto rappresentaper il Gruppo, dati i volumitotali di merci movimentateche ammontano a circa 60milioni di tonnellate l’anno,un problema nodale, sia peril buon esito dell’attività pro-duttiva, caratterizzata da ci-cli che si completano in diffe-renti stabilimenti, sia per ilraggiungimento dell’obietti-vo finale, che è quello di as-sicurare il servizio al Cliente(rispetto dei tempi di conse-gna ecc.). Il Gruppo orga-nizza la gestione del flussooperativo aziendale, dall’ap-provvigionamento delle ma-terie prime alla distribuzionedei prodotti finiti, privilegian-do i trasporti via mare, con ilrisultato, tra l’altro, di decon-gestionare quanto più possi-bile il trasporto su strada,con conseguenti beneficianche dal punto di vista am-

bientale. La sezione più im-portante del sistema logisti-co è quindi quella del tra-sporto via mare che movi-menta circa 36 milioni ditonnellate di merci all’anno eche utilizza prioritariamentenavi di proprietà del Gruppodi diverso tonnellaggio: unanave transoceanica da 250mila tonnellate per il traspor-to delle materie prime, oltrea quattro navi da 28 mila ton-nellate e quattro da 8 milatonnellate per il trasporto co-stiero di prodotti siderurgici.Recentemente, a questaflotta si sono aggiunti duespintori e quattro chiatte da30 mila tonnellate ciascuna,che utilizzano un sistema percui lo spintore si aggancia al-la chiatta, formando un uni-co scafo in grado di navigarein condizioni di massima si-curezza in qualsiasi mare delmondo. Questo sistema, altamenteinnovativo, consente un no-tevole risparmio nei tempidelle operazioni: infatti, men-tre una chiatta è impegnatanelle operazioni di carico escarico, lo spintore è liberoper trasportarne altre.Il Gruppo, come detto so-

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LOGISTICASinistra (alto): “Sideracrux” (8.000 t)

In basso: “Gemini” (28.000 t)

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pra, movimenta le sue mercianche via ferrovia, in regimedi intermodalità con gli altridue sistemi o con tratte di-rette, per un volume che rag-giunge mediamente i 6 milio-ni di tonnellate all’anno. È darilevare che anche in questosettore, che coinvolge spes-so la movimentazione inter-na delle singole unità produt-tive (il solo stabilimento diTaranto ha una rete ferrovia-ria interna di 200 km), sonostati fatti importanti investi-

menti in mezzi, specialmentevagoni, che viaggiano sia al-l’interno degli stabilimentidel Gruppo sia sulla rete na-zionale. Infine, con riferimento ai tra-sporti su gomma, realizzatiper lo più attraverso opera-tori terzi, i volumi movimenta-ti dal Gruppo sono pari a cir-ca 18 milioni di tonnellate al-l’anno.

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Destra (alto): Spintore (“Ursa Minor”) liberopronto per l’aggancio di un’altrachiatta (“Megrez”) appenacaricata

Centro: Spintore e chiatta in accosto almolo di Taranto (30.000 t)

In basso: “Arcturus” (250.000 t) adibita altrasporto di minerale di ferro

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Ricerca e SviluppoLe attività di Ricerca e Svi-luppo si possono raggrup-pare in tre filoni principaliche rappresentano le lineeguida strutturali dello svilup-po tecnologico e metallurgi-co del Gruppo Riva:

1. Progetti di sviluppo pro-dotto, relativi allo studio,messa a punto e produzioneindustriale di prodotti inno-vativi o maggiormente ade-guati all’evoluzione del mer-cato.

2. Attività di ricerca finalizza-te alla ottimizzazione e inno-vazione dei cicli produttiviaziendali.

3. Progetti di ingegneria ap-plicata.

Il Gruppo Riva utilizza sia lestrutture dei laboratori di sta-bilimento per la ricerca ap-plicata sia alcuni laboratoriappositamente dedicati allaricerca di base, dislocati aLesegno (processi siderur-gici e sviluppo prodotti lun-ghi) e Taranto (sviluppo pro-dotti piani e laboratorio ma-terie prime). Continui eproficui sono gli scambi e lesinergie con le realtà di ricer-ca universitarie o di istitutipubblici e privati di consoli-data tradizione. Intensi sonoi lavori focalizzati sui progettidi ricerca cooperativa chebeneficiano di finanziamenti,ex art. 55 CECA, dell’Unio-ne Europea. Queste ricer-che riguardano diversi temie sono strutturate con basemulti-partners con il coinvol-gimento di altre importantisiderurgie europee e centridi ricerca. Per lo studio e laricerca nel campo siderurgi-co il Gruppo Riva dispone dinumerose e sofisticate ap-parecchiature, fra questeuno dei più avanzati simula-tori di processi oggi esisten-ti, tre microscopi elettronici,apparecchiature di controllometallurgico, chimico, fisicoe meccanico. Con riferimento alle attivitàsopra elencate, le principaliricerche svolte nel campodello Sviluppo Prodotto per iLAMINATI PIANI sono:

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LA

SIDERURGIA

È

UNA

SCIENZA

ESATTA

Simulatori di processi siderurgici

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Laminazione a caldo

Studio di laminati altoresi-stenziali con stampabilità mi-gliorata a struttura mista.

Studio di laminati a caldoDual-Phase per cerchioniruote.

Attività sperimentali volte allaqualificazione di lamiere pertubi (gasdotti) operanti inambiente SOUR ad alte pre-stazioni.

Laminazione a freddo e rivestiti

Studio e promozione di nuo-vi prodotti a freddo e rivestiti,dedicati principalmente aisettori auto, edilizia ed elet-trodomestico.

Nuovi acciai per smaltatura.

Nuove classi di zincati e pre-verniciati per l’edilizia.

Nuovi acciai microlegati anti-invecchianti ad alta stampa-bilità.

Acciai Dual-Phase per auto,prodotti in ricottura continuae zincatura.

Gli interventi sul processo produttivo si concentrano principalmente su:

Sviluppo di un nuovo ciclo dilaminazione a caldo a bassetemperature (laminazione incampo ferritico) per la pro-duzione di acciai destinati al-la laminazione a freddo e perbanda stagnata.

Sviluppo di nuovi cicli di zin-catura a caldo per gli acciaialtoresistenziali.

I progetti di ingegneria ap-plicata si sono sviluppatiprincipalmente in due areedi attività:

La stretta collaborazionecon i Clienti su temi di lungo-medio periodo quali lo svi-luppo di piattaforme di pro-gettazione nel settore auto.

La risoluzione di problemati-che tecniche emerse pressol’utilizzatore finale quali fragi-

lità degli acciai per operazio-ni di deformazione plastica afreddo e problemi di stam-pabilità degli acciai altoresi-stenziali nel settore automo-bilistico.

Le principali ricerche svol-te nel campo dello Svilup-po Prodotto per i LAMINATILUNGHI sono:

Sviluppo di vergelle e di re-bar per cemento armato adalta resistenza con strutturaDual-Phase.

Nuovi acciai da stampaggioa caldo con tempra diretta.

Metodi di previsione dellecaratteristiche meccaniche e di temprabilità mediante sistemi operanti con reti neurali.

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Customer CareLa Direzione del Gruppo Ri-va applica e mantiene unadeguato “Sistema di Ge-stione per la Garanzia diQualità” in linea con i requi-siti qualitativi previsti dallaNormativa UNI EN ISO9000/2000, API Q1 e dalleprincipali guide per l’appli-cazione nel settore delle in-dustrie automobilistiche(AVSQ ’94, QS 9000, VDA6, ISO TS 16949).Per raggiungere gli obiettiviprefissati, la Direzione delGruppo Riva ha nominato un“Rappresentante della Dire-zione per la Qualità (meto-dologie e prodotto)” con ilcompito di gestire, monitora-re, valutare e coordinare il“Sistema di Gestione per la

Garanzia di Qualità Azien-dale”.La volontà della Direzioneaziendale in merito alla“Politica per la Qualità” defi-nisce le direttive e gli obiettivi da perseguire neiseguenti punti.

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QUALITÀ

E

ASSISTENZA

CLIENTI

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Direttive e obiettivi1. Perseguire il migliora-mento continuo dei risultatiproduttivi e qualitativi attra-verso la sistematica corre-zione e prevenzione dellecause che originano le nonconformità stesse.2. Garantire l’impegno e lapartecipazione del persona-le a tutti i livelli per l’attuazio-ne della presente politica,diffondendo le informazionie le conoscenze necessarieper il funzionamento e il con-trollo dei processi.3. Identificare e documen-tare, anche attraverso le pra-tiche operative di fabbrica-zione e controllo e le proce-dure tecniche e gestionali, iprocessi di lavoro e la se-quenza delle operazioni ne-

cessarie per assicurare l’ef-ficace funzionamento deiprocessi e il controllo delprodotto.4. Documentare gli obiettiviqualitativi indicati dalla Dire-zione e definire precisi indi-catori di controllo, funzionalialla valutazione dei risultatiqualitativi ottenuti, identifi-cando le cause di eventualinon conformità qualitative eassicurando una risposta ra-pida ed efficace.5. Garantire la conformitàdei prodotti ai requisiti tecni-ci e qualitativi specificati daiClienti.6. Misurare il grado di sod-disfazione dei Clienti sullaqualità e sul servizio.7. Sviluppare nuovi prodottie nuovi processi secondo le

aspettative del mercato.8. Effettuare verifiche ispet-tive di conformità alla pre-sente Politica, al Sistema diGestione per la Qualità eagli altri sistemi di gestioneassociati.9. Selezionare e qualificare ifornitori di quei prodotti oservizi che possano influen-zare la qualità finale dei pro-cessi e dei prodotti. Coinvol-gere i fornitori, per quanto diloro competenza, nel rag-giungimento degli obiettiviaziendali.Nel quadro della politica dimiglioramento continuo del-la qualità, elemento fonda-mentale della filosofia delGruppo Riva è il serivizio alCliente. Questo compito siriferisce principalmente al

monitoraggio del mercato,alle attività di sviluppo e disupporto svolte dagli assi-stenti tecnici e alle strutturetecnico-commerciali.Gli assistenti tecnici e la fun-zione commerciale offronoogni tipo di supporto per tut-to ciò che riguarda le esigen-ze di carattere tecnico-quali-tativo e di servizio relative al-le forniture dei prodotti.Lo sviluppo della produzionedell’acciaio è certamente le-gato al forte e determinatoimpegno nella Ricerca e Svi-luppo, ma soprattutto al con-tinuo miglioramento dei pro-cessi di produzione, condi-zione indispensabile per lareale soddisfazione deiClienti.

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Pagina a fronte (alto e basso): Microscopio elettronico

In basso: Studi sulle possibilità di imbutitura del lamierino di acciaio

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Ambiente e SicurezzaIl Gruppo Riva ha sempreconsiderato prioritario, insie-me alla produzione e allaqualità dei prodotti, il proprioimpegno nel campo dell’e-cologia, dell’ambiente di la-voro e della sicurezza.

Sul fronte dell’ecologia lapolitica seguita negli ultimianni si è principalmente indi-rizzata verso la realizzazionedi impianti in linea con le mi-gliori tecniche disponibili, at-tuando quanto, a livello co-munitario, era in via di defini-zione sulla prevenzioneintegrata dell’inquinamento(Integrated Prevention Pol-lution Control – IPPC/BAT).

Di conseguenza sono statirealizzati una serie di impian-ti con prestazioni migliorati-ve rispetto a quanto previstodalla normativa nazionale.

Il Gruppo intende persegui-re questa politica di migliora-mento applicando quantosarà previsto dall’evoluzionedella normativa nazionalesulla definizione delle miglio-ri tecniche disponibili per laprevenzione integrata del-l’inquinamento, tenendoconto di quanto sarà definitoin ambito comunitario.

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l’impegno

del

gruppo

riva

Sinistra (alto): Cokerie

Sinistra (centro): Impianto di osmosi inversa per depurazione acque

Sinistra (basso): Desolforazione gas cokeria

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Il Gruppo Riva ha applicatoai suoi principali stabilimentiproduttivi il sistema di Ge-stione Ambientale ISO14001, già introdotto nellostabilimento di Novi Ligure ein quello di Taranto.Per quanto riguarda il temadell’ambiente di lavoro, è dasegnalare il forte impegnodel Gruppo sia nel rispettodella normativa del settoresia nella attuazione, nelle di-verse realtà produttive, deiprogrammi di bonifica dell’a-mianto e dei dielettrici PCBcontenuti nei trasformatorielettrici.

Sul fronte della sicurezza ilGruppo è particolarmenteattento, oltre che alla proget-tazione e realizzazione degliimpianti secondo i criteriprevisti dalla normativa, al-l’applicazione del sistema in-tegrato di gestione della si-curezza, con tutte le attivitàche esso comporta (ispezio-ni, riunioni di sicurezza, pra-tiche operative ecc.).

In particolare, il Gruppo pro-muove un’intensa attività diformazione, in quanto dall’a-nalisi statistica degli infortu-ni, generati soprattutto dacomportamenti a rischio, èemersa l’importanza dellasensibilizzazione e formazio-ne del personale anche in re-lazione all’elevato turn-overdegli ultimi anni.

L’attenzione che il GruppoRiva rivolge ai rapporti congli Enti esterni ha condotto auna serie di accordi con leautorità locali per adattare lapropria presenza alle esigen-ze del territorio senza mortifi-care l’attività produttiva.

Per una corretta gestionedelle tematiche ambientali edi sicurezza il Gruppo Riva siè dotato di uno staff tecnicospecializzato che svolge atti-vità di supporto a tutte lerealtà produttive e cura lepolitiche ambientali dell’inte-ro Gruppo in campo nazio-nale e internazionale.

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Destra (alto): Depolverazione dell’impianto di agglomerazione del minerale

In basso: Depurazione acque

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Prefazione

La StoriaANNI D’ACCIAIO: UNA CATENA DI EVENTI PLASMATI NEL TEMPO

Tecnologie ProduttiveACCIAIO DA ALTOFORNO

ACCIAIO DA FORNO ELETTRICO

Prodotti e ApplicazioniACCIAIO QUOTIDIANOACCIAIO MODERNOACCIAIO CHE EVOLVE

Laminati PianiLamiere da treno quartoTubi di grande diametro saldati e rivestiti

Coils a caldo neri e decapati Coils a freddo Coils rivestiti zincati a caldo,elettrozincati, alluminiatiCoils rivestiti preverniciati

Banda stagnata elettroliticaBanda cromata elettrolitica Tubi forma

Laminati LunghiVergellaTondo per cemento armato e Rete elettrosaldataBarre laminateTravi

Altre ProduzioniRefrattari Cilindri di laminazione

LOGISTICA

Ricerca e Sviluppo LA SIDERURGIA È UNA SCIENZA ESATTA

QUALITÀ E ASSISTENZACLIENTI

Ambiente e Sicurezza L’IMPEGNO DEL GRUPPO RIVA

Coordinamento editorialeEdizioni OlivaresRoberta Busnelli

Progetto graficotheredboxcommunication design

TestiGruppo Riva

ImmaginiGruppo RivaPino Musi

StampaPoggi Tipolito s.r.l.