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Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 1 Comune di Cassano Spinola AL Provincia di AL FASCICOLO DELL'OPERA MODELLO SEMPLIFICATO (Decreto Interministeriale 9 settembre 2014, Allegato IV) OGGETTO: Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) COMMITTENTE: GESTIONE ACQUA S.P.A. CANTIERE: Regione Scrivia, Cassano Spinola AL (AL) Novi Ligure, giugno 2016 IL COORDINATORE DELLA SICUREZZA IN FASE DI PROGETTAZIONE _____________________________________ (ING. ROBERTO ARECCO) Studio Tecnico Arecco & Partners Corso Marenco n° 107 15067 Novi Ligure (AL) Tel.: 0143/321232 E-Mail: [email protected] CerTus by Guido Cianciulli - Copyright ACCA software S.p.A.

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Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 1

Comune di Cassano Spinola AL

Provincia di AL

FASCICOLO DELL'OPERA

MODELLO SEMPLIFICATO

(Decreto Interministeriale 9 settembre 2014, Allegato IV)

OGGETTO: Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL)

COMMITTENTE: GESTIONE ACQUA S.P.A.

CANTIERE: Regione Scrivia, Cassano Spinola AL (AL)

Novi Ligure, giugno 2016

IL COORDINATORE DELLA SICUREZZA

IN FASE DI PROGETTAZIONE

_____________________________________ (ING. ROBERTO ARECCO)

Studio Tecnico Arecco & Partners Corso Marenco n° 107 15067 Novi Ligure (AL) Tel.: 0143/321232 E-Mail: [email protected]

CerTus by Guido Cianciulli - Copyright ACCA software S.p.A.

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Scheda I: Descrizione sintetica dell'opera ed individuazione dei soggetti interessati

DATI COMMITTENTE:

Ragione sociale: GESTIONE ACQUA S.P.A. Indirizzo: Regione Scrivia Città: 15063 - Cassano Spinola AL Tel: 0143/477577

CARATTERISTICHE GENERALI DELL'OPERA:

Natura dell'Opera: Idraulica OGGETTO: Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola

(AL)

Dati del CANTIERE:

Indirizzo: Regione Scrivia Città: 15063 - Cassano Spinola AL (AL)

DESCRIZIONE DELL’IMPIANTO:

1. PREMESSA

La società Gestione Acqua S.p.A. opera quale Gestore del servizio idrico integrato in un ampio comprensorio nell’area sud-occidentale della Provincia di Alessandria; nel quadro delle proprie competenze ha affidato agli scriventi professionisti, espletata la relativa procedura di selezione mediante gara, l’incarico di redigere il progetto definitivo per la “Realizzazione degli interventi di adeguamento dell’impianto di depurazione di Cassano Spinola (AL)”. L’impianto, costruito nella prima metà degli anni ottanta serve il bacino d’utenza costituito dai Comuni: Arquata Scrivia, Cassano Spinola, Serravalle Scrivia, Stazzano e Vignole Borbera, è ubicato in località Regione Scrivia, settore nord-occidentale del territorio comunale di Cassano S., a breve distanza dal corso del Torrente Scrivia che costituisce il ricettore dell’effluente depurato. L’attuale filiera di depurazione dei liquami comprende i trattamenti primari per la rimozione dei materiali grossolani, degli inerti e dei solidi sospesi, seguiti dal trattamento biologico a fanghi attivi a medio-basso carico (esteso alla nitrificazione dell’azoto) e completato da sezioni di affinamento costituite da fasi di chiariflocculazione, filtrazione finale e disinfezione. Nel corso degli ultimi anni l’impianto - in particolare la linea di trattamento dei fanghi - è stato sottoposto a lavori di potenziamento e miglioramento funzionale studiati per risolvere specifiche problematiche emerse con la sua gestione; differentemente i trattamenti primari e secondari della linea acque hanno conservato l’impostazione originaria. Gli interventi di adeguamento del depuratore, inseriti nel presente progetto definitivo, differiscono da quanto previsto nel precedente progetto preliminare (Luglio 2015), in relazione alle risultanze degli accertamenti condotti sul manufatto dei bacini di trattamento biologico, finalizzati alla verifica della possibilità di aumentarne il battente idraulico. Risultando la verifica negativa, vengono meno le necessità sia di sopraelevare le pareti perimetrali del manufatto, sia di realizzare un nuovo sistema di ricircolo dei fanghi. Le risorse economiche non impegnate per la realizzazione di questi due interventi, unitamente ad altre economie sull’impianto di stoccaggio e dosaggio del reattivo per la defosfatazione e sugli impianti elettrici, consentono di anticipare (rispetto alle previsioni del progetto preliminare) il completamento degli interventi di potenziamento della fase di filtrazione dell’effluente. In tal senso nel presente progetto definitivo è inserita la sostituzione di tutti i filtri esistenti con altri di maggiore superficie, unitamente al potenziamento della stazione di sollevamento intermedio (e dei correlati circuiti idraulici) che alimenta le sezioni dei trattamenti terziari. Il progetto definitivo conferma, viceversa, il revamping dell’equipaggiamento elettromeccanico del trattamento biologico (con installazione di miscelatori sommergibili e il rifacimento del sistema di insufflazione dell’aria che soddisfa il fabbisogno di ossigeno) in modo che in esso si possa applicare il processo a “Cicli Alternati” mediante l’aerazione intermittente; le nuove modalità di trattamento consentiranno di migliorare le rese di rimozione dell’azoto per la possibilità di conseguire una parziale

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denitrificazione. Tale incremento dell’efficienza di rimozione dell’azoto non comporterà un parallelo aumento dei consumi energetici che è presumibile possano, viceversa, ridursi significativamente. La rimozione del fosforo sarà conseguita con l’applicazione del processo di defosfatazione chimica mediante precipitazione simultanea, dosando nei bacini del trattamento biologico reattivi a base di sali di alluminio e separando i fanghi chimici dovuti al dosaggio del defosfatante, in miscela con la biomassa di supero, nella sezione di sedimentazione finale. Analogamente al progetto preliminare, anche nel presente progetto definitivo sono assunti quali dati di progetto i valori dei carichi inquinanti riscontrati nelle attuali condizioni di esercizio; relativamente alla portata di liquami da sottoporre a depurazione si sono considerate due ipotesi: non prevedere alcuna riduzione degli attuali afflussi di acque improprie e, viceversa, assumere la riduzione ottenibile con l’attuazione dei primi interventi di eliminazione delle acque parassite. Il progetto definitivo è stato redatto conformemente alle prescrizioni dell’Art. 24 e successivi del Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, sviluppando analiticamente tutti gli specifici elaborati richiesti. L’attuazione degli interventi in progetto richiede l’importo totale di 2.100.000,00 Euro mentre l’ammontare per l’esecuzione dei lavori di adeguamento dell’impianto, comprensivo degli oneri per la sicurezza e al netto delle somme a disposizione dell’Ente, è pari 1.631.898,37 Euro; nell’ammontare delle somme a disposizione sono ricompresi gli importi per l’attuazione dei primi interventi di riduzione della presenza di acque parassite, quantificati nell’importo di 200.000,00 Euro. Per l’esecuzione delle opere è stabilito il termine complessivo di 210 giorni naturali e consecutivi, decorrenti dalla data di consegna dei lavori; le attività procederanno con il programma illustrato nel diagramma riportato nel successivo capitolo 6. 1.1 - Descrizione dell’area di insediamento dell’impianto L’area in oggetto è localizzata nel settore nord-occidentale del territorio del Comune di Cassano Spinola (catastalmente foglio 6, mappale 357), a distanza di circa 300 m (in direzione ovest) dal corso del Torrente Scrivia, ricettore dell’effluente depurato. Essa ricade (Cfr. le Tavole 001A, 001B di inquadramento territoriale, urbanistico e paesaggistico) in un ambito di transizione tra l’area industriale dell’insediamento produttivo della società Roquette Italia (distante circa 600 m in direzione sud-est) e il territorio agricolo che si estende sia in direzione dell’abitato (le cui prime case distano circa 600 m, anch’esse in direzione sud-est), sia in direzione nord tra il tracciato dell’ex SS 35 e il corso del torrente. Le aree agricole sono caratterizzate da coltivazione di mais, frumento e altre colture cerealicole, alternate a foraggio impiegato nella zootecnia (localmente è privilegiato l’allevamento destinato al consumo delle carni rispetto alla produzione di latte). Il depuratore è raggiungibile da Via Circonvallazione (l’ex SS 35) percorrendo un breve tratto della “Strada Scrivia” (attigua alla recinzione nord dello stabilimento Roquette); successivamente si imbocca (bivio sulla destra) la strada che, con percorso di circa 400 m conduce al depuratore. La porzione di area attualmente disponibile, che presenta un andamento pianeggiante a quota media di 172,50 m slm, ha una superficie complessiva di circa 55.200 m² con perimetro di 1.150 m; la realizzazione delle opere in progetto è prevista all’interno degli attuali confini di proprietà. Il sito del depuratore, all’interno della recinzione (come leggibile dal rilievo fotografico riportato in Tavola 001B: “Inquadramento generale”) è occupato dalle strutture di servizio e dagli impianti tecnologici della depurazione, da limitate aree prative, dai percorsi pavimentati di accesso ai manufatti, da alcune piantumazioni di carattere ornamentale.

DESCRIZIONE DELL’OPERA:

1. L’IMPIANTO DI DEPURAZIONE ESISTENTE

L’impianto di depurazione è principalmente costituito da un trattamento biologico a fanghi attivi, preceduto da sedimentazione primaria, con stabilizzazione dei fanghi per via anaerobica; è articolato nelle seguenti fasi funzionali: linea liquami • opera di presa e grigliatura grossolana; • sollevamento liquami;

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• grigliatura fine meccanizzata (a valle della quale sono immessi i rifiuti speciali, conferiti mediante autobotte, e previamente stoccati in bacino di accumulo);

• dissabbiatura e disoleazione; • decantazione primaria; • sollevamento fanghi primari; • trattamento biologico a fanghi attivi; • decantazione secondaria; • sollevamento fanghi di riciclo e supero; • disinfezione con ipoclorito; • trattamento terziario di chiariflocculazione, filtrazione, disinfezione con U.V. e riutilizzo dei reflui

depurati; linea fanghi • miscelazione fanghi; • ispessimento dinamico; • digestione anaerobica bistadio; • stoccaggio biogas; • disidratazione meccanizzata su tre linee attrezzate con decanter centrifughi.

1.1. Caratteristiche delle sezioni che compongono la linea di trattamento liquami Sono nel seguito illustrate le principali caratteristiche dimensionali e di equipaggiamento delle fasi della linea di trattamento liquami interessate dagli interventi in progetto (trattamento biologico e filtrazione) e di quelle che a esse risultano funzionalmente e direttamente interconnesse; le tavole degli Schemi funzionali (04A, 04B) forniscono la relativa rappresentazione grafica.

1.1.1. Decantazione primaria - Sfioro della portata non avviabile al biologico in pioggia La fase di sedimentazione primaria è realizzata su due linee in parallelo, costituite ognuna da un bacino a pianta circolare e flusso ascensionale e radiale, equipaggiato con carroponte pulitore a trazione periferica (corredato sia di lama di fondo per la raccolta del fango, sia di lama di superficie per la rimozione dei flottati). La sezione è alimentata da un ripartitore, posto tra i due bacini, collegato al pozzo in uscita dalla dissabbiatura mediante tubazione Ø 1.200 mm, in cemento; l’alimentazione di ogni decantatore è con tubazione DN 700, in acciaio. I fanghi primari sono estratti da ogni bacino mediante sistema di scarico corredato da valvola di intercettazione a deformazione elastica, ad azionamento automatico, che riversa nella relativa stazione di sollevamento, comune ai due bacini e posta in fregio al ripartitore di portata. Le linee in uscita dai bacini (in cemento Ø 800 mm) scaricano l’effluente dalla decantazione primaria a un pozzo posto in testa al manufatto del trattamento biologico; da tale pozzo origina sia il canale che distribuiste i liquami alle due linee di ossidazione-nitrificazione, sia un secondo canale per lo sfioro della portata non alimentabile al trattamento biologico in tempo di pioggia (il dispositivo di regolazione dei flussi è costituito da una paratoia, con tenuta su tre lati ad azionamento motorizzato, la cui posizione in altezza determina l’apertura della luce attraverso cui fluisce l’aliquota della portata che viene avviata al bacino di disinfezione); il sistema, peraltro, è sprovvisto di dispositivi di misura della portata che consentano di verificare la congruità della regolazione operata. Sono stati recentemente eseguiti interventi di manutenzione straordinaria ai carriponte che equipaggiano i bacini ripristinandone la completa funzionalità ed affidabilità; presentano viceversa condizioni solo accettabili i sistemi di estrazione dei fanghi (incluse le pompe per il loro invio all’addensamento), mentre le carpenterie di completamento e gli accessori, e analogamente le opere edili necessitano di interventi di ripristino.

1.1.2. Trattamento biologico a) Bacini di ossidazione-nitrificazione Il trattamento biologico, limitato alla sola rimozione del carbonio e alla parziale nitrificazione dell’azoto ammoniacale, è articolato su due linee in parallelo equipaggiate con sistema di ossigenazione mediante insufflazione d’aria a bolle fini; ogni linea, costituita a sua volta da due

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bacini in successione idraulica, può essere esclusa dal funzionamento mediante l’azionamento di paratoie poste sul canale che alimenta i liquami provenienti dalla decantazione primaria. Le linee condividono sia il sistema di ricircolo dei fanghi - che comprende un manufatto attrezzato con due pompe a vite di Archimede - sia la centrale di produzione dell’aria compressa che alimenta i sistemi di ossigenazione. Il circuito idraulico di alimentazione della sezione di decantazione secondaria, separato e indipendente tra le due linee, comprende un canale di gronda (posto a valle della soglia che mantiene il livello nei bacini) dal quale origina la tubazione di alimentazione del relativo sedimentatore (in acciaio al carbonio DN 700). b) Sistema di ossigenazione - Centrale di produzione aria compressa Ogni linea di ossidazione-nitrificazione è dotata di due distinti sistemi d’aerazione (uno in ognuno dei due bacini posti tra loro in successione) costituiti ognuno da 616 diffusori a membrana a bolle fini; ogni sistema è alimentato da una propria calata allacciata al circuito di distribuzione dell’aria compressa, realizzato con tubazioni in acciaio inox AISI 304 (con diametri variabili dal DN 500 al DN 250). Ogni linea è corredata di valvola automatica di regolazione del flusso d’aria il cui grado di apertura è determinato dalla misura dell’ossigeno disciolto (la valvola regolante è posta immediatamente a monte della suddivisione della tubazione secondaria nelle due calate che alimentano i tappeti di diffusione). L’aria compressa necessaria a supplire al fabbisogno di ossigeno del processo è prodotta da due compressori centrifughi monostadio (uno dei qual costituisce riserva attiva) in grado di erogare la portata unitaria di 3.400÷8.500 m³/h alla pressione assoluta in mandata di 1,51 bar (potenza installata/assorbita di 160,0 e 59,9÷131,7 kW); le apparecchiature sono alloggiate in un edificio prefabbricato, attiguo ai bacini di ossidazione, che ospita anche i quadri elettrici di sezione. Lo stato delle principali apparecchiature e analogamente la loro funzionalità appaiono soddisfacenti; risultano viceversa necessari interventi di revisione generale dei componenti accessori (paratoie di intercettazione), di ripristino delle opere edili, giustificati dal loro prolungato periodo di funzionamento. Si osserva, inoltre, che attualmente in caso di esclusione di una delle due linee di ossidazione-nitrificazione, non si è in grado di mantenere attivi entrambi i bacini di decantazione secondaria. 1.1.3. Decantazione secondaria e riciclo dei fanghi La sezione di decantazione secondaria comprende due unità a pianta circolare, a flusso verticale e radiale, equipaggiate con carroponte pulitore a comando periferico a rimozione rapida del fango; ogni carroponte è inoltre dotato di sistema di rimozione dei materiali flottati con scarico in un pozzetto attiguo al manufatto principale. Ogni bacino è provvisto di canaletta interna di raccolta dell’effluente, a singola soglia di sfioro, che alimenta la tubazione di collegamento (Ø 800 mm, in cemento) alla successiva sezione di disinfezione. La biomassa separata in sedimentazione, estratta da ogni bacino dal carroponte a rimozione rapida, è avviata attraverso tubazioni (DN 450, in acciaio) alla stazione di sollevamento dei fanghi di ricircolo; il manufatto posto in ingresso a essa ospita sia i dispositivi di mantenimento del sifone, sia le pompe di rilancio dei fanghi di supero al relativo trattamento. Il sollevamento dei fanghi di ricircolo ai bacini del trattamento biologico, è effettuato mediante una stazione equipaggiate con due coclee (diametro spira di 1.000 mm, inclinazione sull’orizzontale di 30°) che hanno portata unitaria di 700,00 m³/h e prevalenza di circa 2,0 m (tra punto di massimo riempimento e il punto di scarico); ogni apparecchiatura è azionata da riduttore, mosso da motore elettrico (potenza installata di 7,50 kW, assorbita di 6,0 kW); Lo stato di conservazione e la funzionalità dei carriponte della sedimentazione finale appaiono soddisfacenti.

1.1.4. Trattamenti terziari I trattamenti terziari sono articolati in due distinte sezioni: la prima comprende le fasi di chiariflocculazione, filtrazione e disinfezione mediante irraggiamento UV ed era in origine destinata ad affinare la qualità dell’effluente, rendendolo compatibile con il suo riutilizzo industriale quale acqua di raffreddamento in circuiti aperti; attualmente, venendo meno la richiesta da parte

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dell’utenza industriale, delle tre fasi è in esercizio la sola filtrazione, alimentata attraverso il circuito di by-pass della chiariflocculazione. La seconda sezione di affinamento differisce dalla prima per la sola mancanza della fase di disinfezione UV, in luogo della quale è operata la clorazione: il flusso in uscita dai filtri è riportato nel bacino di contatto, poco a valle della parete che separa la vasca dalla stazione di sollevamento che alimenta i trattamenti terziari. Anche nella seconda sezione la fase di chiariflocculazione non è usualmente in esercizio. a) Presa dell'effluente depurato e sollevamento al canale in uscita alla chiariflocculazione L’effluente dalla decantazione secondaria, prelevato nella parte iniziale dell’esistente bacino di clorazione, è alimentato, mediante pompaggio, alle sezioni di affinamento; la stazione di sollevamento alla chiariflocculazione è composta da 5 pompe centrifughe sommergibili a girante aperta (una quale riserva) caratterizzate da portata unitaria di 240,00 m³/h e prevalenza di 6,00 (potenza nominale unitaria di 5,90 kW, potenza assorbita unitaria pari a 6,30 kW). L’invio dell’effluente alle linee di chiariflocculazione è mediante due distinte tubazioni (in acciaio nei tratti fuori terra, in PEAD nei percorsi interrati) con diametro nominale di mm 350; a tali tubazioni si raccordano le linee di mandata delle singole pompe, su ciascuna delle quali sono installate le valvole di esclusione e non ritorno, in posizione tale da facilitare le operazioni di manovra e manutenzione. b) Rimozione dei solidi sospesi mediante filtrazione La sezione di filtrazione consente il controllo della concentrazione residua di solidi sospesi conseguendo valore medio inferiore a 10,00 mg SS/L; è articolata in due moduli in parallelo uno per ognuna delle due sezioni di affinamento. In ogni modulo sono impiegati due filtri a disco rotante funzionanti a gravità, con supporto filtrante in tessuto e sistema di lavaggio automatico; le perdite di carico sul circuito idraulico hanno valori prossimi a 0,50 m e l’efficienza (consumo di acqua prodotta impiegata per il loro controlavaggio) è normalmente superiore al 95,0 %. I filtri sono alloggiati in un bacino in calcestruzzo (l’intera sezione è posta all’interno di un edificio a tipologia industriale nel quale sono anche installati i serbatoi di stoccaggio e i gruppi di preparazione-dosaggio dei reattivi impiegati nella chiariflocculazione). Il sistema di lavaggio dei filtri si compone di due distinti dispositivi: • per il lavaggio in controcorrente delle tele; • per lo spurgo dei fanghi di fondo. Il primo sistema è attivato in automatico al raggiungimento del massimo livello di esercizio del filtro ed è composto da quattro elettropompe centrifughe sommergibili della portata unitaria di 36 m³/h alla prevalenza di 10 m (potenza installata di 1,5 kW); ognuna di esse è equipaggiata con una barra di aspirazione e opera la rimozione del fango depositato su una coppia di dischi (il funzionamento delle pompe avviene in sequenza, e durante l’operazione il filtro è messo in rotazione in modo da assicurare l’uniforme pulizia di tutte le tele (l’operazione di lavaggio non comporta la messa fuori esercizio del filtro che continua a operare con produzione d’acqua ridotta). La rimozione del fango di fondo, condotta in base a cicli d’intervento programmati, è operata mediante elettropompe centrifughe sommergibili (di identiche caratteristiche a quelle previste per il lavaggio in controcorrente delle tele); sono previste due unità, una per ogni tramoggia in cui è suddiviso il bacino di installazione del filtro.

1.2. Le attuali condizioni di esercizio dell’impianto Le informazioni che descrivono le attuali condizioni di esercizio dell’impianto (carichi idraulici e inquinanti sottoposti a trattamento, prestazioni di depurazione conseguite) sono state desunte mediante l’elaborazione statistica dei dati analitici e di portata, resi disponibili dal Gestore dell’impianto, riferiti all’intervallo temporale Gennaio 2012 ÷ Agosto 2014; le informazioni non risultano disaggregabili per distinguere i giorni caratterizzati da eventi meteorici e inoltre non sono disponibili i dati analitici relativi al flusso in uscita dalla decantazione primaria. E’ anche da evidenziare che il punto di presa dei campioni in ingresso all’impianto è posto a monte dell’immissione dei reflui extrafognari, pertanto le relative determinazioni analitiche risultano riferibili alla sola corrente veicolata dal sistema di collettamento dei liquami.

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2. DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI Nel seguito è riportata la descrizione sintetica delle singole attività da attuare nel contesto degli interventi di adeguamento dell’impianto di depurazione; la loro dettagliata esposizione, unitamente ai calcoli di verifica e dimensionamento e all’illustrazione grafica, è contenuta nella Relazione Tecnica e nelle Tavole che corredano il progetto.

2.1. Revamping del trattamento biologico in modo da rendere applicabile il processo a “Cicli alternati”

Le attività di adeguamento del trattamento biologico comprenderanno essenzialmente sia la sostituzione di componenti dell’equipaggiamento esistente, sia il suo completamento con nuove specifiche apparecchiature, mentre i lavori prettamente edili si riducono a limitati interventi di demolizione e al risanamento conservativo di alcune superfici dei manufatti. I lavori richiederanno la messa fuori esercizio di ognuna delle due linee, separatamente, per una durata presunta di circa novanta giorni lavorativi; in tale periodo le rese di processo saranno necessariamente limitate alla sola rimozione dell’inquinamento carbonioso e con la necessità di ridurre il flusso di liquami ai soli valori medi di tempo secco. Nello specifico l'intervento prevede l'esecuzione dei seguenti lavori edili: - taglio e demolizione dei pilastrini di supporto delle esistenti paratoie poste nella porzione terminale

del canale di alimentazione dei liquami, con rimozione del copriferro in fase di distacco e regolarizzazione delle superfici residue; analogo intervento è previsto sulle mensole sovrastanti gli stramazzi in uscita dalle due linee;

- manutenzione straordinaria delle passerelle di servizio comprendente: il risanamento e ripristino di parti mancanti di calcestruzzi eseguiti con malta autoportante a base di cemento ad alta resistenza, resine sintetiche e inerti di pezzatura controllata, compresa sia l'asportazione delle parti ammalorate fino al raggiungimento del conglomerato sano, sia la picchettatura a mano del sottofondo.

Relativamente all’equipaggiamento elettromeccanico, oltre agli interventi di fornitura e installazione dei nuovi miscelatori sommergibili e del nuovo sistema di insufflazione dell’aria compressa di processo - entrambi descritti nel seguito - sono in progetto: - la sostituzione delle paratoie ad abbassamento, poste in ingresso ai bacini, che intercettano il flusso

dei liquami, con paratoie a stramazzo aventi la medesima funzione ma che permettono di conseguire sia la precisa ripartizione della portata, sia, attraverso la correlazione con il segnale del misuratore di livello che si prevede di installare sul canale che veicola il liquame ai bacini, la misura del flusso in transito;

- l’installazione della strumentazione per il controllo del processo a “Cicli alternati”, costituita da analizzatori di ammonica, nitrati (in uscita a ognuna delle due linee) e della concentrazione di ossigeno disciolto nella massa sottoposta a processo;

- l’installazione del controllore programmabile per la gestione del funzionamento delle apparecchiature di miscelazione e produzione dell’aria compressa, in base ai segnali della strumentazione elencata al punto precedente e corredato delle logiche di sicurezza in caso di anomalia o caduta dei segnali stessi.

Fase anossica di denitrificazione La fase anossica di denitrificazione richiede che il liquame sottoposto a processo sia miscelato con la biomassa e con il fango di ricircolo in modo tale che all’interno del reattore siano assicurate le condizioni di miscelazione completa, evitando fenomeni di stratificazione o di sedimentazione; la miscelazione deve anche assicurare che il fluido non sia interessato da trasferimento di ossigeno. Il revamping del trattamento biologico prevede che ogni sua linea sia attrezzata con una coppia di miscelatori sommergibili (un mixer in ogni vasca che compone la linea) del tipo con elica tripala senza anello convogliatore. Per consentire la manutenzione delle apparecchiature ognuna di esse sarà completa dell’attrezzatura di installazione e sollevamento (gru a bandiera con argano) manovrabili dalle esistenti passerelle in calcestruzzo che corredano ogni vasca. Fase di ossidazione-nitrificazione Il maggiore fabbisogno orario di ossigeno (l’incremento è anche dovuto alla necessità che la sua somministrazione sia concentrata in un minor numero di ore giornaliere, in modo da consentire lo svolgersi dei processi anossici), richiede l’adeguamento del complesso che ne assicura il trasferimento mediante l’insufflazione dell’aria di processo.

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Per tale ragione è in progetto l’installazione di due nuovi sistemi d’aerazione (uno in ogni linea) entrambi equipaggiati con 1.184 diffusori a disco e membrana, disposti in quattro distinte aree in modo da assicurare che il trasferimento dell’ossigeno segua il profilo del suo consumo, decrescente dalla zona di testa (alimentazione dei liquami e dei fanghi di ricircolo) all’uscita dei bacini. Ogni rete è formata da 10 o 12 tubazioni (Ø diametro 110 mm in PVC) alimentate da un tubo collettore (uno per ogni rete, disposto parallelamente alla lunghezza della vasca) sul quale è posto un dispositivo di spurgo delle condense e la calata (DN 150) di allacciamento al piping di distribuzione dell’aria compressa; le tubazioni sono fissate al fondo dei bacini per mezzo di appositi supporti regolabili in altezza. I diffusori sono composti di un corpo (in PVC - ASTM D 3915) con piatto di supporto della membrana (in EPDM) e da una ghiera che ne assicura il serraggio; la membrana ha micro fustellatura ottimizzata per la diffusione dell’aria ed è provvista di una zona centrale “cieca” con funzione di valvola di ritegno (in assenza della pressione esercitata dall’aria, si chiude su un piatto di tenuta impedendo l’ingresso del liquido). Altre caratteristiche peculiari sono: - sistema fornito preassemblato (con standard qualitativi di esecuzione tipici delle lavorazioni in serie

e direttamente controllabili nella fase produttiva) in modo da facilitarne la posa riducendo i tempi di messa in opera;

- assenza di chiusure ad anello delle reti grazie ad orifizi calibrati con funzione di bilanciamento e tubazioni con diametro differenziato (garantisce maggiore libertà di dilatazione delle reti);

- giunti speciali (in PVC - ASTM D 3915) dotati di denti che impediscono la rotazione dei tubi anche in presenza di sollecitazioni, consentendo la perfetta messa in bolla del sistema;

- collari di tenuta delle tubazioni (in acciaio inox AISI 304) sagomati in modo da permettere lo scorrimento dei tubi dovuto alla dilatazione per la variazione di temperatura;

- supporti (in acciaio inox AISI 304), rinforzati e filettati su tutta la lunghezza, per garantire sia il facile allineamento e livellamento della rete nel bacino (riducendo i tempi di posa in opera), sia la resistenza anche a sollecitazioni create da elettromiscelatori, corredati della relativa bulloneria (in acciaio inox AISI 304).

2.2. Revamping della sezione di defosfatazione Sono inseriti in progetto gli interventi necessari per ripristinare la piena funzionalità della sezione di rimozione chimica del fosforo, basata sullo schema di precipitazione simultanea (con dosaggio del reattivo sulla linea di ricircolo dei fanghi e rimozione del fango chimico, insieme alla biomassa, nella successiva sezione di sedimentazione finale). Essi comprendono il rifacimento di tutto il piping che correda l’esistente serbatoio di stoccaggio (cilindrico verticale a fondo bombato, con capacità di 8.000 L) e l’installazione di due pompe dosatrici a pistone e membrana (portata massima di circa 50,00 l/h, una quale riserva); la regolazione della portata erogata dalle pompe dosatrici sarà gestita da variatori di frequenza operanti sul segnale della nuova di misura della portata alimentata al trattamento biologico. Il revamping dell’impianto di stoccaggio e dosaggio del reattivo defosfatante comporta anche interventi edili sulla tazza di contenimento del serbatoio con rifacimento del trattamento protettivo delle superfici in calcestruzzo e i completamenti per le reti di servizio. 2.3. Adeguamento delle sezioni di affinamento (potenziamento della fase di filtrazione) Negli interventi inseriti nella progettazione definitiva, diversamente da quanto previsto nel progetto preliminare che individuava un primo step, è individuato il completo potenziamento della sezione di filtrazione, finalizzato a incrementare la portata a essa alimentabile mantenendo parametri di esercizio compatibili con la messa fuori servizio della chiariflocculazione. Con i lavori in progetto sono sostituiti tutti gli esistenti quattro filtri (ognuno dei quali ha superficie di filtrazione pari a 40,0 m²) installando al loro posto - nei medesimi manufatti, senza necessità di adeguamento delle strutture - nuove apparecchiature caratterizzate da superficie filtrante di 75,0 m², portando conseguentemente la superficie totale di filtrazione al valore di 300,0 m². In questa configurazione la sezione è idonea a consentire il trattamento dell’intera portata di pioggia alimentata al trattamento biologico (Qpb), nell’ipotesi che il flusso di acque improprie venga ridotto al valore di circa 3.000 m³/d.

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Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag.9 

Oltre alla sostituzione dei filtri, sono necessari interventi di potenziamento e sistemazione idraulica della stazione di sollevamento intermedio che alimenta i trattamenti terziari, inclusi i relativi circuiti idraulici: - sostituzione di tre delle cinque pompe esistenti con apparecchiature caratterizzate da maggiore

portata (circa 530 m³/h alla prevalenza di 5,10 m; una delle nuove pompe ha funzione di riserva); in tal modo la portata massima sollevabile con tutte le pompe in esercizio (due esistenti e due nuove) raggiunge il valore di circa 1.600,00 m³/h;

- rifacimento delle prementi di tutte le pompe, incluso il relativo valvolame, adottando tubazioni DN 350 per le nuove apparecchiature e DN 250 per le esistenti;

- modifica al circuito idraulico che origina dalla stazione di sollevamento intermedio, affiancando alle due tubazioni esistenti (De 350 in PEAD) una nuova linea (De 500 in PEAD) direttamente collegata al pozzo in uscita di uno dei due bacini di chiariflocculazione, dal quale origina una delle due tubazioni (DN 400 in acciaio) che alimentano i canali di carico dei filtri;

- potenziamento del collegamento tra la filtrazione e la clorazione mediante la posa di una nuova linea (De 560 in PEAD, con terminale DN 500 in acciaio).

2.4. Adeguamento degli impianti elettrici e di automazione L’adeguamento degli impianti elettrici e di automazione è strettamente correlato agli interventi di revamping del trattamento biologico. Comporta l’installazione di un nuovo quadro elettrico (QE 1001) per l’alimentazione, il comando-controllo di tutte le nuove utenze (mixer sommergibili, pompe dosatrici del defosfatante, pompe del sollevamento intermedio, ecc.) e della strumentazione di controllo del processo (analizzatori dell’ammoniaca e dei nitrati, in uscita a ognuna delle due linee di trattamento, analizzatori di ossigeno disciolto, ecc.) e di quelle attualmente sottese ai quadri QE 201 (sedimentazione finale, ricircolo fanghi, dosaggio ipoclorito) e al quadro del sollevamento intermedio il cui stato di conservazione non è ottimale. Per le nuove utenze è prevista la formazione dei relativi collegamenti per l’alimentazione, il comando e controllo, mentre per le esistenti sono previste le sole attività di scollegamento dai quadri dismessi e ricollegamento al nuovo (buona parte dei cavi di potenza sono stati sostituiti recentemente). All’interno del quadro sarà inoltre installato il controllore programmabile che governerà il funzionamento dei “Cicli alternati” con aerazione intermittente, corredato delle logiche che consentano la gestione con tempi preordinati di funzionamento delle fasi anossiche e aerate, in caso di anomalia o caduta dei segnali di misura provenienti dagli analizzatori di processo. Analoghi interventi di adeguamento interessano anche il sistema di automazione; esso presenta limitate disponibilità di ingressi (sia analogici, sia digitali) che conseguentemente comportano l’installazione di ulteriori schede. Analoghe modifiche sono previste alle pagine video e a quelle dei report. Viceversa il modesto incremento della potenza complessivamente installata per le nuove utenze non richiede l’adeguamento degli impianti di ricezione e trasformazione dell’energia. 2.5. Sistemazione degli impianti generali e di alcune infrastrutture Il principale intervento di sistemazione degli impianti generali è costituito dal rifacimento degli impianti elettrostrumentali dei pretrattamenti meccanici (sollevamento iniziale, grigliatura e dissabbiatura, sedimentazione primaria). Le attività comprenderanno, oltre alla fornitura, installazione e cablaggio del nuovo quadro elettrico (a rimpiazzo dell’attuale Q.E. 101) anche la sostituzione dei cavi di potenza e degli ausiliari, incluse le pulsantiere in campo. Per facilitare la realizzazione dei nuovi collegamenti idraulici tra la stazione di sollevamento intermedio e la fase di filtrazione, risolvendo le interferenze con i sottoservizi esistenti, è previsto l’arretramento della recinzione sul lato nord (occupando area di proprietà di gestione Acqua) per uno sviluppo complessivo di circa 100 m; oltre al suo rifacimento sono necessari anche limitatissimi adeguamenti della viabilità. Attività minori sono correlate alla necessità di rendere disponibili “vuoti e puliti” e privi dell’attuale equipaggiamento elettromeccanico i manufatti del trattamento biologico, mentre per i bacini della filtrazione dell’effluente l’intervento sarà limitato alla sola pulizia preliminare dei bacini e delle apparecchiature che saranno in parte riutilizzate. 2.6. Svuotamento e manutenzione digestore L’intervento prevede le seguenti opere: - svuotamento del digestore presente nell’impianto di depurazione di Cassano Spinola; - installazione di gru per la rimozione di piastre di chiusura presenti sulla cupola del digestore

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Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag.10 

- inertizzazione dell’area con azoto - realizzazione passo d’uomo superiore al livello di fango ancora presente nel digestore in modo da

poter far accedere gli uomini all’interno del digestore per eseguire la pulizia - pulizia interna con acqua e aspirazione del fango ancora presente all’interno del digestore

L’intervento è inserito in spazi confinati quindi sarà necessario che la ditta che effettuerà le lavorazioni interne seguano le indicazioni presenti nel Piano di Sicurezza e che consegnino prima dell’inizio dei lavori il piano dei lavori e tutte le certificazioni necessarie. Gli operatori che si recheranno sulla copertura per l’asportazione delle piastre dovranno avere i dispositivi anticaduta e quelli che si recheranno all’interno del digestore i dispositivi di protezione necessari per il recupero in caso di malore. 3. TEMPI DI ESECUZIONE DEI LAVORI - CRONOPROGRAMMA DELLE ATTIVITA’

3.1. Modalità di esecuzione dei lavori necessari a garantire il regolare esercizio delle opere esistenti Le maggiori difficoltà esecutive, per gli aspetti correlati all’assicurare il regolare esercizio delle opere esistenti, sono riferibili ai lavori la ristrutturazione del sistema di sfioro delle portate di pioggia non alimentabili al trattamento biologico, linea che costituisce anche il by-pass della medesima sezione; in tal senso è inevitabile il dover programmare l’arresto completo del funzionamento dell’impianto. I lavori consistono nella sostituzione della paratoia ad azionamento automatico (fuori esercizio e di cui non è ripristinabile il funzionamento) posta sul canale che collega il pozzo che riceve le tubazioni in uscita alla decantazione primaria con la sezione di clorazione (da tale pozzo origina anche il canale che alimenta i bacini di ossidazione); limitati interventi di adeguamento sono necessari anche sull’opera edile sia per la rimozione della paratoia stessa, sia per la demolizione dell’esistente stramazzo posto sul canale di collegamento alla clorazione. L’intervento può essere svolto in una giornata (estendendo l’orario lavorativo); con esso si provvede anche a posizionare un setto in carpenteria metallica che consentirà di isolare una delle due linee di trattamento biologico su cui eseguire, successivamente alla rimessa in funzionamento dell’impianto, gli interventi di revamping per la trasformazione al processo a “Cicli Alternati”. In tal senso le attività di ristrutturazione (edili e impiantistiche, descritte al precedente Capitolo 5.1) saranno eseguite operando singolarmente sulla due linee e iniziando su quella posta in prossimità della stazione di sollevamento intermedio (Linea 1), in modo che non si abbia la contemporaneità con le lavorazioni previste per il potenziamento della medesima stazione. In tale periodo, la cui durata è complessivamente stimata in 18 settimane, le prestazioni di depurazione del trattamento biologico saranno solo parziali, limitate all’ossidazione del carbonio e con portata ridotta al valore compatibile con la capacità di un solo bacino di sedimentazione secondaria (circa 800÷1.000- m³/h); ultimate le attività sulla Linea 1 si provvederà allo spostamento del setto in carpenteria metallica in modo da rimetterla in esercizio e nel contempo isolare la Linea 2 (con fermo totale dell’impianto, limitato a 8÷10 ore). Durante la seconda fermata dell’impianto si provvederà anche a posizionare un secondo setto, in carpenteria metallica, nel pozzo che riceve le tubazioni di scarico dai bacini di sedimentazione secondaria, in modo da isolare la stazione di sollevamento intermedio; a monte di tale setto saranno disposte le tubazioni di aspirazione delle pompe elettriche carrellate (rese disponibili da Gestione Acqua) che permetteranno di riversare l’effluente del sedimentatore in esercizio nel canale di clorazione posto a valle della stazione. Si provvederà inoltre, sempre con l’utilizzo di una pompa elettrica carrellata e tubazioni provvisorie con giunti ad innesto rapido (rese disponibili da Gestione Acqua), ad alimentare la sezione di filtrazione dell’effluente in modo da poter disporre dell’acqua di servizio necessaria al funzionamento delle sezioni di grigliatura e disidratazione meccanizzata dei fanghi. Sempre durante la seconda fermata si provvederà a installare il quadro elettrico provvisorio necessario a consentire l’esecuzione dei lavori di sostituzione del quadro elettrico QE101, garantendo il funzionamento di “utenze privilegiate” delle sezioni di sollevamento iniziale, pretrattamenti meccanici e sedimentazione primaria. Una terza fermata (con indisponibilità totale dell’impianto, limitata a 8÷10 ore) sarà poi necessaria per la rimozione di entrambi i setti provvisori in carpenteria metallica (nel canale di alimentazione del trattamento biologico e a monte della stazione di sollevamento intermedio) e per l’installazione del quadro provvisorio necessario a consentire l’esecuzione dei lavori di sostituzione del quadro elettrico

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QE201, garantendo il funzionamento di “utenze privilegiate” delle sezioni di sedimentazione secondaria, disinfezione, ricircolo fanghi e sollevamento del fango biologico di supero. 3.2. Tempi di esecuzione - Pianificazione delle lavorazioni Per l’esecuzione delle opere è stabilito il termine di 7 (sette) mesi naturali e consecutivi, decorrenti dalla data di consegna dei lavori; i lavori procederanno con il programma illustrato nel “Diagramma di pianificazione delle lavorazioni”, riportato nel seguito, che potrà essere adeguato e completato, in fase esecutiva, concordando le variazioni con la DD. LL., la Stazione Appaltante e il Gestore dell’impianto, per tenere conto dell’effettivo periodo stagionale di esecuzione delle principali attività e di eventuali limitazioni poste da condizioni climatiche e situazioni analoghe. La programmazione delle attività lavorative sarà anche finalizzata a ridurre al minimo i tempi di indisponibilità di alcune delle sezioni del trattamento di depurazione; il loro fermo sarà limitato ai soli periodi necessari a interventi su manufatti esistenti per i quali non si hanno disponibili linee di by-pass, alla connessione idraulica tra le opere esistenti e quelle in progetto e alle attività di adeguamento degli impianti elettrici che possano comportare la loro esclusione dall’alimentazione dell’energia. Ogni periodo di riduzione del servizio di depurazione sarà concordato con la DD. LL., con la Stazione Appaltante e il Gestore dell’impianto, sentiti gli enti interessati; analogamente saranno concordati i tempi e le modalità di esercizio dell’impianto utili a fronteggiare criticità in occasione di interventi di minore importanza. Si noti che nel “Diagramma di pianificazione delle lavorazioni” i lavori di potenziamento della sezione di filtrazione dell’effluente (in particolare quelli connesse allo smontaggio, adeguamento e rimontaggio dei quattro filtri) sono evidenziate separatamente dalle altre attività impiantistiche, intendendo che le medesime saranno eseguite dalla società costruttrice dei filtri.

Eventuali modifiche alla successione delle lavorazioni potranno essere previste dalla impresa esecutrice ma dovranno essere approvate dalla committenza e dal coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione, riportate in un aggiornamento del presente PSC, e quindi essere recepite nell’aggiornamento dei POS delle imprese appaltatrici, fermo restando l’obbligo di concordare sospensioni delle attività delle linee esistenti con il committente.

Prima di ogni fase è necessario concordare le opere provvisionali e di sicurezza. L’impresa deve indicare nominativamente un proprio addetto, con adeguata esperienza e capacità, responsabile della gestione delle interferenze con le altre imprese eventualmente presenti nel cantiere, incaricate di forniture specifiche dalla proprietà. Qualora la organizzazione del cantiere e le lavorazioni siano interferenti con le attività del committente, il coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione dovrà coordinarsi con l’RSPP del committente per l’emissione di DUVRI o procedure di gestione delle interferenze da portare a conoscenza del personale della committente.

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Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag.12 

RESPONSABILI Progettista opere di depurazione delle opere elettromeccaniche ed elettriche:

Nome e Cognome: ING. CARLO DEL BOSCO Indirizzo: Via A. Paoli 8 Città: MILANO Telefono / Fax: 02/67070443 02/67070443 Indirizzo e-mail: [email protected]

Progettista delle opere civili e aventi funzioni statiche:

Nome e Cognome: ING. ROBERTO ARECCO Indirizzo: Corso Marenco n° 107 Città: Novi Ligure (AL) Telefono / Fax: 0143/321232 Indirizzo e-mail: [email protected]

Direttore dei Lavori:

Nome e Cognome: ING. CARLO DEL BOSCO Indirizzo: Via A. Paoli 8 Città: MILANO Telefono / Fax: 02/67070443 02/67070443 Indirizzo e-mail: [email protected]

Responsabile dei Lavori:

Nome e Cognome: ING. VITTORIO RISSO Indirizzo: Frazione Sottovalle n°1 Città: ARQUATA SCRIVIA (AL)

Coordinatore Sicurezza in fase di progettazione:

Nome e Cognome: ING. ROBERTO ARECCO Indirizzo: Corso Marenco n° 107 Città: Novi Ligure (AL) Telefono / Fax: 0143/321232 Indirizzo e-mail: [email protected]

Coordinatore Sicurezza in fase di esecuzione:

Nome e Cognome: FRANCESCO DAQUARTI (3i engineering srl) Indirizzo: Via Galimberti n° 36 Città: Alessandria (AL) Telefono / Fax: 0131/223600 Indirizzo e-mail: [email protected]

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Scheda II-1: Misure preventive e protettive in dotazione dell'opera ed ausiliarie

01 STRUTTURE CIVILI E INDUSTRIALI 01.01 Opere di fondazioni superficiali Insieme degli elementi tecnici orizzontali del sistema edilizio avente funzione di separare gli spazi interni del sistema edilizio dal terreno sottostante e trasmetterne ad esso il peso della struttura e delle altre forze esterne. In particolare si definiscono fondazioni superficiali o fondazioni dirette quella classe di fondazioni realizzate a profondità ridotte rispetto al piano campagna ossia l'approfondimento del piano di posa non è elevato. Prima di realizzare opere di fondazioni superficiali provvedere ad un accurato studio geologico esteso ad una zona significativamente estesa dei luoghi d'intervento, in relazione al tipo di opera e al contesto geologico in cui questa si andrà a collocare. Nel progetto di fondazioni superficiali si deve tenere conto della presenza di sottoservizi e dell’influenza di questi sul comportamento del manufatto. Nel caso di reti idriche e fognarie occorre particolare attenzione ai possibili inconvenienti derivanti da immissioni o perdite di liquidi nel sottosuolo. È opportuno che il piano di posa in una fondazione sia tutto allo stesso livello. Ove ciò non sia possibile, le fondazioni adiacenti, appartenenti o non ad un unico manufatto, saranno verificate tenendo conto della reciproca influenza e della configurazione dei piani di posa. Le fondazioni situate nell’alveo o nelle golene di corsi d’acqua possono essere soggette allo scalzamento e perciò vanno adeguatamente difese e approfondite. Analoga precauzione deve essere presa nel caso delle opere marittime. 01.01.01 Trave di fondazione per nuova recinzione Sono fondazioni indicate nel caso in cui ci siano problemi di cedimenti differenziali.

Scheda II-1 Tipologia dei lavori Codice scheda 01.01.01

Tipo di intervento Rischi individuati

Interventi sulle strutture: In seguito alla comparsa di segni di cedimenti strutturali (lesioni, fessurazioni, rotture), effettuare accurati accertamenti per la diagnosi e la verifica delle strutture , da parte di tecnici qualificati, che possano individuare la causa/effetto del dissesto ed evidenziare eventuali modificazioni strutturali tali da compromettere la stabilità delle strutture, in particolare verificare la perpendicolarità del fabbricato. Procedere quindi al consolidamento delle stesse a secondo del tipo di dissesti riscontrati. [quando occorre]

Investimento, ribaltamento; Movimentazione manuale dei carichi; Punture, tagli, abrasioni; Scivolamenti, cadute a livello; Seppellimento, sprofondamento; Getti, schizzi.

Informazioni per imprese esecutrici e lavoratori autonomi sulle caratteristiche tecniche dell'opera progettata e del

luogo di lavoro

Punti critici Misure preventive e protettive in

dotazione dell'opera Misure preventive e protettive ausiliarie

Accessi ai luoghi di lavoro

Sicurezza dei luoghi di lavoro Parapetti; Occhiali, visiere o schermi; Scarpe di sicurezza; Casco o elmetto; Guanti.

Impianti di alimentazione e di scarico Prese elettriche a 220 V protette da differenziale magneto-termico

Impianto elettrico di cantiere; Impianto di adduzione di acqua.

Approvvigionamento e movimentazione materiali

Zone stoccaggio materiali.

Approvvigionamento e movimentazione attrezzature

Deposito attrezzature.

Igiene sul lavoro Saracinesche per l'intercettazione dell'acqua potabile

Gabinetti; Locali per lavarsi.

Interferenze e protezione terzi Recinzioni di cantiere; Segnaletica di sicurezza; Giubbotti ad alta visibilità.

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Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag.14 

01.02 Strutture in elevazione in c.a. Si definiscono strutture in elevazione gli insiemi degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi la funzione di resistere alle azioni di varia natura agenti sulla parte di costruzione fuori terra, trasmettendole alle strutture di fondazione e quindi al terreno. In particolare le strutture verticali sono costituite dagli elementi tecnici con funzione di sostenere i carichi agenti, trasmettendoli verticalmente ad altre parti aventi funzione strutturale e ad esse collegate. Le strutture in c.a. permettono di realizzare una connessione rigida fra elementi, in funzione della continuità della sezione ottenuta con un getto monolitico.

01.02.01 Pareti Le pareti sono elementi architettonici verticali, formati da volumi piani con spessore ridotto rispetto alla lunghezza e alla larghezza. Possono avere andamenti rettilineo e/o con geometrie diverse. In generale le pareti delimitano confini verticali di ambienti. Inoltre le pareti di un edificio si possono classificare in: - pareti portanti, che sostengono e scaricano a terra il peso delle costruzioni (in genere quelle perimetrali, che delimitano e separano gli ambienti interni da quelli esterni). - pareti non portanti (che sostengono soltanto il peso proprio).

Scheda II-1 Tipologia dei lavori Codice scheda 01.02.01.01

Tipo di intervento Rischi individuati

Interventi sulle strutture: Gli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del difetto accertato. [quando occorre]

Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Investimento, ribaltamento; Movimentazione manuale dei carichi; Punture, tagli, abrasioni; Scivolamenti, cadute a livello.

Informazioni per imprese esecutrici e lavoratori autonomi sulle caratteristiche tecniche dell'opera progettata e del

luogo di lavoro

Punti critici Misure preventive e protettive in

dotazione dell'opera Misure preventive e protettive ausiliarie

Accessi ai luoghi di lavoro Botole orizzontali;Botole verticali;Scale fisse a pioli con inclinazione < 75° ;Scale retrattili a gradini

Ponteggi; Trabattelli; Scale.

Sicurezza dei luoghi di lavoro Dispositivi di ancoraggio per sistemi anticaduta;Linee di ancoraggio per sistemi anticaduta;Dispositivi di aggancio di parapetti provvisori

Parapetti; Cintura di sicurezza; Imbracatura, cordini; Occhiali, visiere o schermi; Scarpe di sicurezza; Casco o elmetto; Guanti.

Impianti di alimentazione e di scarico Prese elettriche a 220 V protette da differenziale magneto-termico

Impianto elettrico di cantiere; Impianto di adduzione di acqua.

Approvvigionamento e movimentazione materiali

Zone stoccaggio materiali.

Approvvigionamento e movimentazione attrezzature

Deposito attrezzature.

Igiene sul lavoro Saracinesche per l'intercettazione dell'acqua potabile

Gabinetti; Locali per lavarsi.

Interferenze e protezione terzi Recinzioni di cantiere; Segnaletica di sicurezza; Giubbotti ad alta visibilità.

02 EDILIZIA: CHIUSURE Rappresentano l'insieme delle unità tecnologiche e di tutti gli elementi tecnici del sistema edilizio che hanno la funzione di separare e di configurare gli spazi che si trovano all'interno del sistema edilizio rispetto all'esterno.

02.01 Pareti esterne Insieme degli elementi tecnici verticali del sistema edilizio aventi funzione di separare gli spazi interni del sistema edilizio stesso rispetto all'esterno.

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Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag.15 

02.01.01 Murature in c.a. facciavista Una muratura realizzata attraverso un getto di calcestruzzo in un cassero recuperabile nel quale, se la parete è portante, viene inserita l'armatura.

Scheda II-1 Tipologia dei lavori Codice scheda 02.01.01.01

Manutenzione

Tipo di intervento Rischi individuati

Pulizia e ripristino dei giunti: Ripristino dei giunti strutturali e tra pannelli di facciata mediante rimozione e rifacimento parziale o totale delle sigillature. [con cadenza ogni 5 anni]

Caduta dall'alto; Urti, colpi, impatti, compressioni.

Informazioni per imprese esecutrici e lavoratori autonomi sulle caratteristiche tecniche dell'opera progettata e del

luogo di lavoro

Punti critici Misure preventive e protettive in

dotazione dell'opera Misure preventive e protettive ausiliarie

Accessi ai luoghi di lavoro Ponteggi; Trabattelli; Ponti su cavalletti; Andatoie e passerelle.

Sicurezza dei luoghi di lavoro Parapetti; Cintura di sicurezza, imbracatura, cordini; Scarpe di sicurezza; Casco o elmetto; Guanti.

Impianti di alimentazione e di scarico Prese elettriche a 220 V protette da differenziale magneto-termico

Impianto elettrico di cantiere; Impianto di adduzione di acqua.

Approvvigionamento e movimentazione materiali

Zone stoccaggio materiali.

Approvvigionamento e movimentazione attrezzature

Deposito attrezzature.

Igiene sul lavoro Saracinesche per l'intercettazione dell'acqua potabile

Gabinetti; Locali per lavarsi.

Interferenze e protezione terzi Recinzioni di cantiere.

Scheda II-1 Tipologia dei lavori Codice scheda 02.01.01.02

Manutenzione

Tipo di intervento Rischi individuati

Pulizia superfici: Pulizia delle superfici mediante lavaggio ad acqua sotto pressione. [quando occorre]

Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Scivolamenti, cadute a livello; Urti, colpi, impatti, compressioni; Getti, schizzi.

Informazioni per imprese esecutrici e lavoratori autonomi sulle caratteristiche tecniche dell'opera progettata e del

luogo di lavoro

Punti critici Misure preventive e protettive in

dotazione dell'opera Misure preventive e protettive ausiliarie

Accessi ai luoghi di lavoro Ponteggi; Trabattelli; Ponti su cavalletti; Andatoie e passerelle.

Sicurezza dei luoghi di lavoro Parapetti; Cintura di sicurezza, imbracatura, cordini; Occhiali, visiere o schermi; Scarpe di sicurezza; Casco o elmetto; Guanti.

Impianti di alimentazione e di scarico Prese elettriche a 220 V protette da Impianto elettrico di cantiere; Impianto di

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Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag.16 

differenziale magneto-termico adduzione di acqua.

Approvvigionamento e movimentazione materiali

Zone stoccaggio materiali.

Approvvigionamento e movimentazione attrezzature

Deposito attrezzature.

Igiene sul lavoro Saracinesche per l'intercettazione dell'acqua potabile

Gabinetti; Locali per lavarsi.

Interferenze e protezione terzi Recinzioni di cantiere.

Scheda II-1 Tipologia dei lavori Codice scheda 02.01.01.03

Manutenzione

Tipo di intervento Rischi individuati

Rimozione delle zone in fase di sfaldamento: Riprese delle zone sfaldate con trattamento dei ferri e successivo ripristino del copriferro con malte a base di resine. [con cadenza ogni 40 anni]

Caduta dall'alto; Urti, colpi, impatti, compressioni.

Informazioni per imprese esecutrici e lavoratori autonomi sulle caratteristiche tecniche dell'opera progettata e del

luogo di lavoro

Punti critici Misure preventive e protettive in

dotazione dell'opera Misure preventive e protettive ausiliarie

Accessi ai luoghi di lavoro Ponteggi; Trabattelli; Ponti su cavalletti; Andatoie e passerelle.

Sicurezza dei luoghi di lavoro Parapetti; Cintura di sicurezza, imbracatura, cordini; Scarpe di sicurezza; Casco o elmetto; Guanti

Impianti di alimentazione e di scarico Prese elettriche a 220 V protette da differenziale magneto-termico

Impianto elettrico di cantiere; Impianto di adduzione di acqua.

Approvvigionamento e movimentazione materiali

Zone stoccaggio materiali.

Approvvigionamento e movimentazione attrezzature

Deposito attrezzature.

Igiene sul lavoro Saracinesche per l'intercettazione dell'acqua potabile

Gabinetti; Locali per lavarsi.

Interferenze e protezione terzi Recinzioni di cantiere.

Scheda II-1 Tipologia dei lavori Codice scheda 02.01.01.04

Manutenzione

Tipo di intervento Rischi individuati

Trattamento di consolidamento: Trattamento di consolidamento profondo e superficiale degli elementi mediante applicazione a spruzzo o a pennello di consolidante organico o inorganico che non vada ad alterare le caratteristiche cromatiche. [con cadenza ogni 5 anni]

Caduta dall'alto; Urti, colpi, impatti, compressioni.

Informazioni per imprese esecutrici e lavoratori autonomi sulle caratteristiche tecniche dell'opera progettata e del

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Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag.17 

luogo di lavoro

Punti critici Misure preventive e protettive in

dotazione dell'opera Misure preventive e protettive ausiliarie

Accessi ai luoghi di lavoro Ponteggi; Trabattelli; Ponti su cavalletti; Andatoie e passerelle.

Sicurezza dei luoghi di lavoro Parapetti; Cintura di sicurezza, imbracatura, cordini; Scarpe di sicurezza; Casco o elmetto; Guanti

Impianti di alimentazione e di scarico Prese elettriche a 220 V protette da differenziale magneto-termico

Impianto elettrico di cantiere; Impianto di adduzione di acqua.

Approvvigionamento e movimentazione materiali

Zone stoccaggio materiali.

Approvvigionamento e movimentazione attrezzature

Deposito attrezzature.

Igiene sul lavoro Saracinesche per l'intercettazione dell'acqua potabile

Gabinetti; Locali per lavarsi.

Interferenze e protezione terzi Recinzioni di cantiere.

Scheda II-1 Tipologia dei lavori Codice scheda 02.01.01.05

Manutenzione

Tipo di intervento Rischi individuati

Trattamento protettivo: Ripristino dello strato protettivo mediante l'impiego di prodotti chimici che non vadano ad alterare le caratteristiche cromatiche degli elementi. [con cadenza ogni 5 anni]

Caduta dall'alto; Urti, colpi, impatti, compressioni.

Informazioni per imprese esecutrici e lavoratori autonomi sulle caratteristiche tecniche dell'opera progettata e del

luogo di lavoro

Punti critici Misure preventive e protettive in

dotazione dell'opera Misure preventive e protettive ausiliarie

Accessi ai luoghi di lavoro Ponteggi; Trabattelli; Ponti su cavalletti; Andatoie e passerelle.

Sicurezza dei luoghi di lavoro Parapetti; Cintura di sicurezza, imbracatura, cordini; Scarpe di sicurezza; Casco o elmetto; Guanti, casco di protezione

Impianti di alimentazione e di scarico Prese elettriche a 220 V protette da differenziale magneto-termico

Impianto elettrico di cantiere; Impianto di adduzione di acqua.

Approvvigionamento e movimentazione materiali

Zone stoccaggio materiali.

Approvvigionamento e movimentazione attrezzature

Deposito attrezzature.

Igiene sul lavoro Saracinesche per l'intercettazione dell'acqua potabile

Gabinetti; Locali per lavarsi.

Interferenze e protezione terzi Recinzioni di cantiere.

02.01.02 Murature intonacate

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Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag.18 

Una muratura composta in elementi vari e rivestita mediante intonaco a base cementizia.

Scheda II-1 Tipologia dei lavori Codice scheda 02.01.02.01

Manutenzione

Tipo di intervento Rischi individuati

Ripristino intonaco: Rimozione delle parti ammalorate e conseguente ripresa dell'intonaco. [con cadenza ogni 10 anni]

Caduta dall'alto; Urti, colpi, impatti, compressioni.

Informazioni per imprese esecutrici e lavoratori autonomi sulle caratteristiche tecniche dell'opera progettata e del

luogo di lavoro

Punti critici Misure preventive e protettive in

dotazione dell'opera Misure preventive e protettive ausiliarie

Accessi ai luoghi di lavoro Ponteggi; Trabattelli; Ponti su cavalletti; Andatoie e passerelle.

Sicurezza dei luoghi di lavoro Parapetti; Cintura di sicurezza, imbracatura, cordini; Scarpe di sicurezza; Casco o elmetto; Guanti, casco di protezione

Impianti di alimentazione e di scarico Prese elettriche a 220 V protette da differenziale magneto-termico

Impianto elettrico di cantiere; Impianto di adduzione di acqua.

Approvvigionamento e movimentazione materiali

Zone stoccaggio materiali.

Approvvigionamento e movimentazione attrezzature

Deposito attrezzature.

Igiene sul lavoro Saracinesche per l'intercettazione dell'acqua potabile

Gabinetti; Locali per lavarsi.

Interferenze e protezione terzi Recinzioni di cantiere.

02.02 Recinzioni Le recinzioni sono strutture verticali aventi funzione di delimitare e chiudere le aree esterne di proprietà privata o di uso pubblico. Possono essere costituite da: a) recinzioni opache in muratura piena a faccia vista o intonacate; b) recinzioni costituite da base in muratura e cancellata in ferro; c) recinzione in rete a maglia sciolta con cordolo di base e/o bauletto; d) recinzioni in legno; e) recinzioni in siepi vegetali e/o con rete metallica.

02.02.01 Recinzioni Si tratta di strutture verticali con pilastri in ferro e rete metallica, in forme diverse, da elementi ripetuti con la funzione di delimitazione e chiusura delle aree esterne di proprietà privata o di uso pubblico.

Scheda II-1 Tipologia dei lavori Codice scheda 02.02.01.01

Manutenzione

Tipo di intervento Rischi individuati

Sostituzione elementi usurati: Sostituzione degli elementi in vista di recinzioni, usurati e/o rotti, con altri analoghi e con le stesse caratteristiche. [Quando occorre]

Caduta di materiale dall'alto o a livello; Cesoiamenti, stritolamenti; Elettrocuzione; Investimento, ribaltamento; Movimentazione manuale dei carichi; Punture, tagli, abrasioni.

Informazioni per imprese esecutrici e lavoratori autonomi sulle caratteristiche tecniche dell'opera progettata e del luogo di lavoro

Page 19: 03 - Fascicolo dell'opera

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag.19 

Punti critici Misure preventive e protettive in

dotazione dell'opera Misure preventive e protettive ausiliarie

Accessi ai luoghi di lavoro

Sicurezza dei luoghi di lavoro Occhiali, visiere o schermi; Scarpe di sicurezza; Casco o elmetto; Guanti, casco di protezione

Impianti di alimentazione e di scarico Prese elettriche a 220 V protette da differenziale magneto-termico

Approvvigionamento e movimentazione materiali

Approvvigionamento e movimentazione attrezzature

Igiene sul lavoro Saracinesche per l'intercettazione dell'acqua potabile

Interferenze e protezione terzi Segnaletica di sicurezza; Giubbotti ad alta visibilità.

03 IMPIANTI TECNOLOGICI Insieme delle unità e degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi funzione di consentire l'utilizzo, da parte degli utenti, di flussi energetici, informativi e materiali e di consentire il conseguente allontanamento degli eventuali prodotti di scarto.

03.01 Impianto elettrico industriale L'impianto elettrico ha la funzione di addurre, distribuire ed erogare energia elettrica. Per potenze non superiori a 50 kW l'ente erogatore fornisce l'energia in bassa tensione mediante un gruppo di misura; da quest'ultimo parte una linea primaria che alimenta i vari quadri delle singole utenze. Dal quadro di zona parte la linea secondaria che deve essere sezionata (nel caso di edifici per civili abitazioni) in modo da avere una linea per le utenze di illuminazione e l'altra per le utenze a maggiore assorbimento ed evitare così che salti tutto l'impianto in caso di corti circuiti. La distribuzione principale dell'energia avviene con cavi posizionati in apposite canalette; la distribuzione secondaria avviene con conduttori inseriti in apposite guaine di protezione (di diverso colore: il giallo-verde per la messa a terra, il blu per il neutro, il marrone-grigio per la fase). L'impianto deve essere progettato secondo le norme CEI vigenti per assicurare una adeguata protezione.

03.01.01 Canali in lamiera I canali in lamiera sono tra gli elementi più semplici per il passaggio dei cavi elettrici e sono generalmente realizzate in acciaio zincato e devono essere conformi alle prescrizioni di sicurezza delle norme CEI; dovranno essere dotati di marchio di qualità o certificati secondo le disposizioni di legge.

Scheda II-1 Tipologia dei lavori Codice scheda 03.01.01.01

Manutenzione

Tipo di intervento Rischi individuati

Ripristino grado di protezione: Ripristinare il previsto grado di protezione che non deve mai essere inferiore a quello previsto dalla normativa vigente. [quando occorre]

Elettrocuzione; Punture, tagli, abrasioni.

Informazioni per imprese esecutrici e lavoratori autonomi sulle caratteristiche tecniche dell'opera progettata e del

luogo di lavoro

Punti critici Misure preventive e protettive in dotazione dell'opera Misure preventive e protettive ausiliarie

Accessi ai luoghi di lavoro

Page 20: 03 - Fascicolo dell'opera

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag.20 

Sicurezza dei luoghi di lavoro Scarpe di sicurezza; Guanti, casco di protezione

Impianti di alimentazione e di scarico Prese elettriche a 220 V protette da differenziale magneto-termico

Approvvigionamento e movimentazione materiali

Approvvigionamento e movimentazione attrezzature

Igiene sul lavoro Saracinesche per l'intercettazione dell'acqua potabile

Interferenze e protezione terzi Segnaletica di sicurezza.

03.01.02 Interruttori magnetotermici Gli interruttori magnetotermici sono dei dispositivi che consentono l'interruzione dell'energia elettrica all'apparire di una sovratensione. Tali interruttori possono essere dotati dei seguenti accessori: a) comando a motore carica molle; b) sganciatore di apertura; c) sganciatore di chiusura; d) conta manovre meccanico; e) contatti ausiliari per la segnalazione di aperto-chiuso dell'interruttore. Gli interruttori automatici sono identificati con la corrente nominale i cui valori discreti preferenziali sono: 6-10-13-16-20-25-32-40-63-80-100-125 A. I valori normali del potere di cortocircuito Icn sono: 1500-3000-4500-6000-10000-15000-20000-25000 A.

Scheda II-1 Tipologia dei lavori Codice scheda 03.01.02.01

Manutenzione

Tipo di intervento Rischi individuati

Sostituzioni: Sostituire, quando usurate o non più rispondenti alle norme, parti degli interruttori quali placchette, coperchi, telai porta frutti, apparecchi di protezione e di comando. [quando occorre]

Elettrocuzione; Punture, tagli, abrasioni.

Informazioni per imprese esecutrici e lavoratori autonomi sulle caratteristiche tecniche dell'opera progettata e del

luogo di lavoro

Punti critici Misure preventive e protettive in

dotazione dell'opera Misure preventive e protettive ausiliarie

Accessi ai luoghi di lavoro

Sicurezza dei luoghi di lavoro Scarpe di sicurezza; Guanti, casco di protezione

Impianti di alimentazione e di scarico Prese elettriche a 220 V protette da differenziale magneto-termico

Approvvigionamento e movimentazione materiali

Approvvigionamento e movimentazione attrezzature

Igiene sul lavoro Saracinesche per l'intercettazione dell'acqua potabile

Interferenze e protezione terzi Segnaletica di sicurezza.

03.01.03 Interruttori differenziali L'interruttore differenziale è un dispositivo sensibile alle correnti di guasto verso l'impianto di messa a terra (cosiddette correnti differenziali).

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Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag.21 

Il dispositivo differenziale consente di attuare: a) la protezione contro i contatti indiretti; b) la protezione addizionale contro i contatti diretti con parti in tensione o per uso improprio degli apparecchi; c) la protezione contro gli incendi causati dagli effetti termici dovuti alle correnti di guasto verso terra. Le norme definiscono due tipi di interruttori differenziali: a) tipo AC per correnti differenziali alternate (comunemente utilizzato); b) tipo A per correnti differenziali alternate e pulsanti unidirezionali (utilizzato per impianti che comprendono apparecchiature elettroniche). Costruttivamente un interruttore differenziale è costituito da: a) un trasformatore toroidale che rivela la tensione differenziale; b) un avvolgimento di rivelazione che comanda il dispositivo di sgancio dei contatti. Gli interruttori automatici sono identificati con la corrente nominale i cui valori discreti preferenziali sono: 6-10-13-16-20-25-32-40-63-80-100-125 A. I valori normali del potere di interruzione Icnd sono: 500-1000-1500-3000-4500-6000 A. I valori normali del potere di cortocircuito Icn sono: 1500-3000-4500-6000-10000 A.

Scheda II-1 Tipologia dei lavori Codice scheda 03.01.03.01

Manutenzione

Tipo di intervento Rischi individuati

Sostituzioni: Sostituire, quando usurate o non più rispondenti alle norme, parti degli interruttori quali placchette, coperchi, telai porta frutti, apparecchi di protezione e di comando. [quando occorre]

Elettrocuzione; Punture, tagli, abrasioni.

Informazioni per imprese esecutrici e lavoratori autonomi sulle caratteristiche tecniche dell'opera progettata e del

luogo di lavoro

Punti critici Misure preventive e protettive in

dotazione dell'opera Misure preventive e protettive ausiliarie

Accessi ai luoghi di lavoro

Sicurezza dei luoghi di lavoro Scarpe di sicurezza; Guanti, casco di protezione

Impianti di alimentazione e di scarico Prese elettriche a 220 V protette da differenziale magneto-termico

Approvvigionamento e movimentazione materiali

Approvvigionamento e movimentazione attrezzature

Igiene sul lavoro Saracinesche per l'intercettazione dell'acqua potabile

Interferenze e protezione terzi Segnaletica di sicurezza.

03.01.04 Armadi da parete Gli armadi da parete sono utilizzati per l'alloggiamento dei dispositivi elettrici scatolati e modulari, sono generalmente realizzati in carpenteria in lamiera metallica verniciata con resine epossidiche e sono del tipo componibile in elementi prefabbricati da assemblare. Hanno generalmente un grado di protezione non inferiore a IP 55 e possono essere dotati o non di portello a cristallo trasparente con serratura a chiave.

Scheda II-1 Tipologia dei lavori Codice scheda 03.01.04.01

Manutenzione

Tipo di intervento Rischi individuati

Sostituzione centralina rifasamento: Eseguire la sostituzione della centralina elettronica di rifasamento con altra dello stesso tipo. [quando occorre]

Elettrocuzione; Punture, tagli, abrasioni.

Informazioni per imprese esecutrici e lavoratori autonomi sulle caratteristiche tecniche dell'opera progettata e del

luogo di lavoro

Page 22: 03 - Fascicolo dell'opera

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag.22 

Punti critici Misure preventive e protettive in

dotazione dell'opera Misure preventive e protettive ausiliarie

Accessi ai luoghi di lavoro

Sicurezza dei luoghi di lavoro Scarpe di sicurezza; Guanti, casco di protezione

Impianti di alimentazione e di scarico Prese elettriche a 220 V protette da differenziale magneto-termico

Approvvigionamento e movimentazione materiali

Approvvigionamento e movimentazione attrezzature

Igiene sul lavoro Saracinesche per l'intercettazione dell'acqua potabile

Interferenze e protezione terzi Segnaletica di sicurezza.

Scheda II-1 Tipologia dei lavori Codice scheda 03.01.04.02

Manutenzione

Tipo di intervento Rischi individuati

Sostituzione quadro: Eseguire la sostituzione del quadro quando usurato o per un adeguamento alla normativa. [con cadenza ogni 20 anni]

Elettrocuzione; Punture, tagli, abrasioni.

Informazioni per imprese esecutrici e lavoratori autonomi sulle caratteristiche tecniche dell'opera progettata e del

luogo di lavoro

Punti critici Misure preventive e protettive in

dotazione dell'opera Misure preventive e protettive ausiliarie

Accessi ai luoghi di lavoro

Sicurezza dei luoghi di lavoro Scarpe di sicurezza; Guanti, casco di protezione

Impianti di alimentazione e di scarico Prese elettriche a 220 V protette da differenziale magneto-termico

Approvvigionamento e movimentazione materiali

Approvvigionamento e movimentazione attrezzature

Igiene sul lavoro Saracinesche per l'intercettazione dell'acqua potabile

Interferenze e protezione terzi Segnaletica di sicurezza.

03.01.05Regolatori di tensione Il regolatore a controllo di fase è un dispositivo semplice ed economico capace di regolare il valore di tensione senza dissipare potenza. Viene generalmente utilizzato per il controllo dei seguenti parametri: a) potenza assorbite da resistenze; b) luminosità dei vari tipi di lampade; c) velocità dei motori accoppiati agli utilizzatori.

Scheda II-1 Tipologia dei lavori Codice scheda 03.01.05.01

Manutenzione

Page 23: 03 - Fascicolo dell'opera

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag.23 

Tipo di intervento Rischi individuati

Sostituzione bobina: Effettuare la sostituzione della bobina quando necessario con altra dello stesso tipo. [a guasto]

Elettrocuzione; Punture, tagli, abrasioni.

Informazioni per imprese esecutrici e lavoratori autonomi sulle caratteristiche tecniche dell'opera progettata e del

luogo di lavoro

Punti critici Misure preventive e protettive in

dotazione dell'opera Misure preventive e protettive ausiliarie

Accessi ai luoghi di lavoro

Sicurezza dei luoghi di lavoro Scarpe di sicurezza; Guanti, casco di protezione

Impianti di alimentazione e di scarico Prese elettriche a 220 V protette da differenziale magneto-termico

Approvvigionamento e movimentazione materiali

Approvvigionamento e movimentazione attrezzature

Igiene sul lavoro Saracinesche per l'intercettazione dell'acqua potabile

Interferenze e protezione terzi Segnaletica di sicurezza.

03.02 Impianto di smaltimento acque reflue L'impianto di smaltimento acque reflue è l'insieme degli elementi tecnici aventi funzione di eliminare le acque usate e di scarico dell'impianto idrico sanitario e convogliarle verso le reti esterne di smaltimento. Gli elementi dell'impianto di smaltimento delle acque reflue devono essere autopulibili per assicurare la funzionalità dell'impianto evitando la formazione di depositi sul fondo dei condotti e sulle pareti delle tubazioni. Al fine di concorre ad assicurare i livelli prestazionali imposti dalla normativa per il controllo del rumore è opportuno dimensionare le tubazioni di trasporto dei fluidi in modo che la velocità di tali fluidi non superi i limiti imposti dalla normativa.

03.02.01 Collettori I collettori fognari sono tubazioni o condotti di altro genere, normalmente interrati funzionanti essenzialmente a gravità, che hanno la funzione di convogliare nella rete fognaria acque di scarico usate e/o meteoriche provenienti da più origini.

Scheda II-1 Tipologia dei lavori Codice scheda 03.02.01.01

Manutenzione

Tipo di intervento Rischi individuati

Pulizia collettore acque nere o miste: Eseguire una pulizia del sistema orizzontale di convogliamento delle acque reflue mediante asportazione dei fanghi di deposito e lavaggio con acqua a pressione. [con cadenza ogni anno]

Scivolamenti, cadute a livello; Urti, colpi, impatti, compressioni; Getti, schizzi.

Informazioni per imprese esecutrici e lavoratori autonomi sulle caratteristiche tecniche dell'opera progettata e del

luogo di lavoro

Punti critici Misure preventive e protettive in

dotazione dell'opera Misure preventive e protettive ausiliarie

Accessi ai luoghi di lavoro

Sicurezza dei luoghi di lavoro Occhiali, visiere o schermi; Scarpe di sicurezza; Guanti, casco di protezione

Impianti di alimentazione e di scarico Prese elettriche a 220 V protette da

Page 24: 03 - Fascicolo dell'opera

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag.24 

differenziale magneto-termico

Approvvigionamento e movimentazione materiali

Approvvigionamento e movimentazione attrezzature

Igiene sul lavoro Saracinesche per l'intercettazione dell'acqua potabile

Interferenze e protezione terzi Segnaletica di sicurezza.

03.02.02 Pozzetti di scarico Sono generalmente di forma circolare e vengono prodotti in due tipi adatti alle diverse caratteristiche del materiale trattenuto. Quasi sempre il materiale trattenuto è grossolano ed è quindi sufficiente un apposito cestello forato, fissato sotto la caditoia, che lascia scorrere soltanto l'acqua; se è necessario trattenere sabbia e fango, che passerebbero facilmente attraverso i buchi del cestello, occorre far ricorso ad una decantazione in una vaschetta collocata sul fondo del pozzetto. Il pozzetto con cestello-filtro è formato da vari pezzi prefabbricati in calcestruzzo: un pezzo base ha l'apertura per lo scarico di fondo con luce di diametro 150 mm e modellato a bicchiere, il tubo di allacciamento deve avere la punta liscia verso il pozzetto. Al di sopra del pezzo base si colloca il fusto cilindrico e sopra a questo un pezzo ad anello che fa da appoggio alla caditoia. Il cestello è formato da un tronco di cono in lamiera zincata con il fondo pieno e la parete traforata uniti per mezzo di chiodatura, saldatura, piegatura degli orli o flangiatura. Il pozzetto che consente l'accumulo del fango sul fondo ha un pezzo base a forma di catino, un pezzo cilindrico intermedio, un pezzo centrale con scarico a bicchiere del diametro di 150 mm, un pezzo cilindrico superiore senza sporgenze e l'anello d'appoggio per la copertura.

Scheda II-1 Tipologia dei lavori Codice scheda 03.02.02.01

Manutenzione

Tipo di intervento Rischi individuati

Pulizia: Eseguire una pulizia dei pozzetti mediante asportazione dei fanghi di deposito e lavaggio con acqua a pressione. [con cadenza ogni anno]

Scivolamenti, cadute a livello; Urti, colpi, impatti, compressioni; Getti, schizzi.

Informazioni per imprese esecutrici e lavoratori autonomi sulle caratteristiche tecniche dell'opera progettata e del

luogo di lavoro

Punti critici Misure preventive e protettive in

dotazione dell'opera Misure preventive e protettive ausiliarie

Accessi ai luoghi di lavoro

Sicurezza dei luoghi di lavoro Occhiali, visiere o schermi; Scarpe di sicurezza; Guanti, casco di protezione

Impianti di alimentazione e di scarico Prese elettriche a 220 V protette da differenziale magneto-termico

Approvvigionamento e movimentazione materiali

Approvvigionamento e movimentazione attrezzature

Igiene sul lavoro Saracinesche per l'intercettazione dell'acqua potabile

Interferenze e protezione terzi Segnaletica di sicurezza.

03.02.04 Tubazioni Le tubazioni dell'impianto di smaltimento delle acque provvedono allo sversamento dell'acqua nei collettori fognari o nelle vasche di accumulo se presenti.

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Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag.25 

Scheda II-1

Tipologia dei lavori Codice scheda 03.02.04.01

Manutenzione

Tipo di intervento Rischi individuati

Pulizia: Eseguire una pulizia dei sedimenti formatisi e che provocano ostruzioni diminuendo la capacità di trasporto dei fluidi. [con cadenza ogni 6 mesi]

Scivolamenti, cadute a livello; Urti, colpi, impatti, compressioni; Getti, schizzi.

Informazioni per imprese esecutrici e lavoratori autonomi sulle caratteristiche tecniche dell'opera progettata e del

luogo di lavoro

Punti critici Misure preventive e protettive in

dotazione dell'opera Misure preventive e protettive ausiliarie

Accessi ai luoghi di lavoro

Sicurezza dei luoghi di lavoro Occhiali, visiere o schermi; Scarpe di sicurezza; Guanti, casco di protezione

Impianti di alimentazione e di scarico Prese elettriche a 220 V protette da differenziale magneto-termico

Approvvigionamento e movimentazione materiali

Approvvigionamento e movimentazione attrezzature

Igiene sul lavoro Saracinesche per l'intercettazione dell'acqua potabile

Interferenze e protezione terzi Segnaletica di sicurezza.

03.02.05 Collegamenti idraulici

Scheda II-1 Tipologia dei lavori Codice scheda 03.02.04.01

Manutenzione

Tipo di intervento Rischi individuati

Pulizia: Eseguire esame generale stato di conservazione e funzionalità di esercizio. [con cadenza ogni 6 mesi]

Scivolamenti, cadute a livello; Urti, colpi, impatti, compressioni; Getti, schizzi, Vapori, Contatto con sostanze chimiche, Rischio biologico, Elettrocuzione, Tagli .

Informazioni per imprese esecutrici e lavoratori autonomi sulle caratteristiche tecniche dell'opera progettata e del

luogo di lavoro

Punti critici Misure preventive e protettive in

dotazione dell'opera Misure preventive e protettive ausiliarie

Accessi ai luoghi di lavoro

Sicurezza dei luoghi di lavoro Occhiali, visiere o schermi; Scarpe di sicurezza; Guanti, tute, casco di protezione.

Impianti di alimentazione e di scarico Prese elettriche a 220 V protette da differenziale magneto-termico

Approvvigionamento e movimentazione materiali

Approvvigionamento e movimentazione

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Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag.26 

attrezzature

Igiene sul lavoro Saracinesche per l'intercettazione dell'acqua potabile

Interferenze e protezione terzi Segnaletica di sicurezza.

04.01 Segnaletica di sicurezza e dispositivi

Scheda II-1 Tipologia dei lavori Codice scheda 04.01

Manutenzione

Tipo di intervento Rischi individuati

Pulizia: Eseguire esame generale grado di pulizia e stato di conservazione. [con cadenza mensile – Periodica su indicazione fornite (dispositivi)]

Scivolamenti, cadute a livello; Urti, colpi, impatti, compressioni; Getti, schizzi, Vapori, Contatto con sostanze chimiche, Rischio biologico, Elettrocuzione, Tagli

Informazioni per imprese esecutrici e lavoratori autonomi sulle caratteristiche tecniche dell'opera progettata e del

luogo di lavoro

Punti critici Misure preventive e protettive in

dotazione dell'opera Misure preventive e protettive ausiliarie

Accessi ai luoghi di lavoro

Sicurezza dei luoghi di lavoro Occhiali, visiere o schermi; Scarpe di sicurezza; Guanti, tute, casco di protezione.

Approvvigionamento e movimentazione materiali

Approvvigionamento e movimentazione attrezzature

Interferenze e protezione terzi Segnaletica di sicurezza.

Page 27: 03 - Fascicolo dell'opera

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag.27 

Scheda II-3: Informazioni sulle misure preventive e protettive in dotazione dell'opera necessarie per pianificare la realizzazione in condizioni di sicurezza e modalità di utilizzo e di controllo dell'efficienza delle stesse

Scheda II-3

Codice scheda MP001

Interventi di manutenzione da

effettuare

Periodicità interventi

Informazioni necessarie per pianificarne la realizzazione

in sicurezza

Misure preventive e protettive in dotazione

dell'opera previste

Verifiche e controlli da effettuare

Periodicità controlli

Modalità di utilizzo in condizioni di sicurezza

Rif. scheda II:

1) Sostituzione delle prese. 1) a guasto Da realizzarsi durante la fase di messa in opera di tutto l'impianto elettrico.

Prese elettriche a 220 V protette da differenziale magneto-termico

1) Verifica e stato di conservazione delle prese

1) 1 anni Autorizzazione del responsabile dell'edificio. Utilizzare solo utensili elettrici potatili del tipo a doppio isolamento; evitare di lasciare cavi elettrici/prolunghe a terra sulle aree di transito o di passaggio.

1) Sostituzione delle saracinesche.

1) a guasto Da realizzarsi durante la fase di messa in opera di tutto l'impianto idraulico.

Saracinesche per l'intercettazione dell'acqua potabile

1) Verifica e stato di conservazione dell'impianto

1) 1 anni Autorizzazione del responsabile dell'edificio

1) Ritocchi della verniciatura e rifacimento delle protezioni anticorrosive per le parti metalliche. 2) Reintegro dell'accessibilità delle botole e degli elementi di fissaggio.

1) 5 anni 2) 1 anni

I serramenti delle botole devono essere disposti durante la fase di posa dei serramenti dell'opera adottando le stesse misure di sicurezza previste nei piani di sicurezza. Per le botole posizionate in copertura, se la posa dei serramenti deve avvenire con i lavoratori posizionati sulla copertura, si dovranno disporre idonei sistemi di protezione contro la caduta dal bordo della copertura (ponteggi, parapetti o sistemi equivalenti). Durante il montaggio dei serramenti delle botole disposte in quota, come le botole sui soffitti, si dovrà fare uso di trabattelli o ponteggi dotati di parapetto.

Botole orizzontali 1) Controllare le condizioni e la funzionalità dell'accessibilità. Controllo degli elementi di fissaggio.

1) 1 anni Il transito dei lavoratori attraverso le botole che affacciano in luoghi con rischio di caduta dall'alto deve avvenire dopo che questi hanno agganciato il sistema anticaduta ai dispositivi di ancoraggio predisposti.

1) Ritocchi della verniciatura e rifacimento delle protezioni anticorrosive per le parti metalliche. 2) Reintegro dell'accessibilità

1) 5 anni 2) 1 anni

I serramenti delle botole devono essere disposti durante la fase di posa dei serramenti dell'opera adottando le stesse misure di sicurezza previste nei

Botole verticali 1) Controllare le condizioni e la funzionalità dell'accessibilità. Controllo degli elementi di fissaggio.

1) 1 anni Il transito dei lavoratori attraverso le botole che affacciano in luoghi con rischio di caduta dall'alto deve avvenire dopo che questi

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Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag.28 

delle botole e degli elementi di fissaggio.

piani di sicurezza. Per le botole posizionate in copertura, se la posa dei serramenti deve avvenire con i lavoratori posizionati sulla copertura, si dovranno disporre idonei sistemi di protezione contro la caduta dal bordo della copertura (ponteggi, parapetti o sistemi equivalenti). Durante il montaggio dei serramenti delle botole disposte in quota, come le botole sui soffitti, si dovrà fare uso di trabattelli o ponteggi dotati di parapetto.

hanno agganciato il sistema anticaduta ai dispositivi di ancoraggio predisposti.

1) Ripristino strati di protezione o sostituzione degli elementi danneggiati. 2) Ripristino serraggi bulloni e connessioni metalliche.

1) quando occorre 2) 2 anni

I dispositivi di ancoraggio devono essere montati contestualmente alla realizzazione delle parti strutturali dell'opera su cui sono previsti. Le misure di sicurezza adottate nei piani di sicurezza, per la realizzazione delle strutture, sono idonee per la posa dei dispositivi di ancoraggio.

Dispositivi di ancoraggio per sistemi anticaduta

1) Verifica dello stato di conservazione (ancoraggi strutturali).

1) 1 anni L'utilizzo dei dispositivi di ancoraggio deve essere abbinato a un sistema anticaduta conforme alle norme tecniche armonizzate.

1) Ripristino strati di protezione o sostituzione degli elementi danneggiati. 2) Ripristino serraggi bulloni e connessioni metalliche.

1) quando occorre 2) 2 anni

I dispositivi di ancoraggio della linea di ancoraggio devono essere montati contestualmente alla realizzazione delle parti strutturali dell'opera su cui sono previsti. Le misure di sicurezza adottate nei piani di sicurezza, per la realizzazione delle strutture, sono idonee per la posa dei dispositivi di ancoraggio. Se la linea di ancoraggio è montata in fase successiva alla realizzazione delle strutture si dovranno adottare adeguate misure di sicurezza come ponteggi, trabattelli, reti di protezione contro la possibile caduta dall'alto dei lavoratori.

Linee di ancoraggio per sistemi anticaduta

1) Verifica dello stato di conservazione (ancoraggi strutturali).

1) quando occorre

L'utilizzo dei dispositivi di ancoraggio deve essere abbinato a un sistema anticaduta conforme alle norme tecniche armonizzate.

1) Ripristino strati di 1) quando I dispositivi di aggancio dei Dispositivi di aggancio di 1) Verifica dello stato di 1) quando Durante il montaggio dei

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Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag.29 

protezione o sostituzione degli elementi danneggiati. 2) Ripristino serraggi bulloni e connessioni metalliche.

occorre 2) 2 anni

parapetti di sicurezza devono essere montati contestualmente alla realizzazione delle parti strutturali dell'opera su cui sono previsti. Le misure di sicurezza adottate nei piani di sicurezza, per la realizzazione delle strutture, sono idonee per la posa dei ganci.

parapetti provvisori conservazione (ancoraggi strutturali).

occorre parapetti i lavoratori devono indossare un sistema anticaduta conforme alle norme tecniche armonizzate.

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Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag.30 

QUADRO RIEPILOGATIVO INERENTE GLI OBBLIGHI DI TRASMISSIONE

Il presente documento è composto da n. __30__ pagine.

1. Il C.S.P. trasmette al Committente Gestione Acqua S.p.A. il presente FO per la sua presa in considerazione.

Data ______________ Firma del C.S.P. _______________________________

2. Il committente, dopo aver preso in considerazione il fascicolo dell'opera, lo trasmette al C.S.E. al fine della sua modificazione in corso d'opera

Data ______________ Firma del committente __________________________

3. Il C.S.E., dopo aver modificato il fascicolo dell'opera durante l'esecuzione, lo trasmette al Committente al fine della sua presa in considerazione all'atto di eventuali lavori successivi all'opera.

Data ______________ Firma del C.S.E. _______________________________

4. Il Committente per ricevimento del fascicolo dell'opera

Data ______________ Firma del committente __________________________

Novi Ligure, giugno 2016

Firma

_____________________