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Bilancio sociale e di missione 2013

Indice

2 Organi sociali4 Bilancio Sociale e di Missione

L’articolazione5 L’identità aziendale

La storia del Credito Cooperativo7 La nostra storia9 La normativa10 La relazione sociale sociale11 Le comunità locali

I collaboratori12 I clienti

Il sistema del credito cooperativo13 I numeri del Credito Cooperativo

I valoriLa missione

14 Sintesi dei principali valori del Bilancio 201316 La Carta dei Valori

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2 BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI SCAFATI E CETARA

Organi sociali

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Presidente Massimo Cavallaro

Vice Presidente Vicario Raffaele Manzo

Vice Presidente Pietro Sicignano

Consiglieri Gabriele AcanforaVincenzo CaputoAngela Carotenuto*Pasquale De VivoSalvatore GravinaAlfonso PappalardoEugenio Passetti Antonella Sicignano

COLLEGIO SINDACALE

Presidente Umberto Catalano

Sindaci Effettivi Vincenzo Abate**

Sindaci Supplenti Carmela Cascone***

DIREZIONE GENERALE

Direttore Generale Eduardo Colarusso

Vice Direttore Giuseppe Cavallaro

COLLEGIO DEI PROBIVIRI

Presidente Rodolfo Pierri

Componenti Matteo De CrescenzoGermana Pagano

Supplenti Maria Rita MartoneFiliberto Pasca

* Dal 1 agosto 2013** Dal 27 agosto 2013*** Dal 27 agosto 2013

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Caro Socio,Il 22 febbraio 2014 abbiamo celebrato i primi Cento Anni dalla Fondazionedella nostra Banca di Credito Cooperativo di Scafati e Cetara.

La cerimonia, così come quella della presentazione del Logo e la visita al SantoPadre, è stata suggestiva ed ha inorgoglito tutti noi.Mi sono chiesto, riflettendo e parlandone con i tanti amici incontrati , che cosa abbiapotuto consentire al nostro Istituto di superare gli ostacoli e le avversità che si sonosusseguite nel corso di un secolo. E di guardare al futuro, con ragionevole ottimismo.Un secolo fa, il nostro territorio era assai diverso a quello di oggi.Diverse erano le persone, le loro necessità, le aspirazioni; con il passar degli annipersone, necessità, aspirazioni, sono cambiate e la nostra Cassa è cambiata con loro. Non si è irrigidita in comportamenti che mortificassero le persone. Ha fatto della mutualità e della solidarietà, pur con tutti i limiti possibili, il suocostante riferimento, convinta, come afferma l’economista cileno Manfred A. Max-Neef che “l’economia deve servire l’uomo e non viceversa” perché, ribadiscel’Enciclica “Evangeli Gaudium”, “il primato è dell’essere umano”.

La Banca di Credito Cooperativo di Scafati e Cetara ha assecondato il cambiamento:quando è stato possibile ha cercato – per quanto le competeva – di guidarlo, disostenerlo, perché, solo così, avrebbe potuto realizzare la sua missione di “crearevalore economico, sociale e culturale a beneficio dei soci e della comunità locale efabbricare fiducia”.

Fiducia.

Ecco il segreto della longevità. Fiducia viene dal latino fides; e significa anche Fede.

Ma significa anche Credito; quello che concede a chi ha fiducia in essa e di cui essasi fida.Avere fiducia in una persona è darle credito. Fides significa anche Garanzia, Credibilità. Protezione. Adempimento. Lealtà.Impegno.Ecco che cosa ha fatto la nostra Banca: Con lealtà, ha garantito, protetto, adempiutoall'impegno assunto. Sempre.Come hanno fatto i Soci. Sempre.Anche di questo dobbiamo sentire forte, l'Orgoglio.

Scafati, 30 marzo 2014

Il PresidenteMassimo Cavallaro

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4 BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI SCAFATI E CETARA

Bilancio Sociale e di MissioneLa Carta dei Valori del Credito Cooperativo, nel ribadire il primato e la centralitàdella persona umana, afferma che “il risultato utile della gestione è strumento perperpetuare la promozione del benessere dei Soci e del territorio di riferimento, alservizio del quale si pone il Credito Cooperativo”.La “promozione dello sviluppo economico, sociale e culturale” è, dunque, il fine del-l’utile di gestione, che ha nel Bilancio Sociale e di Missione, il documento sistematicosull’attività svolta e sui risultati, socialmente rilevanti, conseguiti.Diversamente da rendiconto annuale economico e finanziario, incentrato sulla soladimensione economica e patrimoniale, il Bilancio Sociale e di Missione illustra inmaniera chiara e trasparente, le iniziative e le spese, relative alle attività finalizzatealla promozione complessiva della crescita culturale, morale, economica.Questo è in sintonia con l’art. 2 dello Statuto che recita: “Nell’esercizio della suaattività, la Società si ispira ai principi dell’insegnamento sociale cristiano e ai princi-pi della mutualità senza fini di speculazione privata . Essa ha lo scopo di favorire isoci e gli appartenenti alle comunità locali perseguendo il miglioramento…”Il Credito Cooperativo non si limita, dunque, al solo sostegno economico proponen-do, nel rispetto della normativa vigente, buone opportunità finanziarie o più efficaciservizi bancari, ma, in sintonia con l’Encliclica “Caritas in Veritate”, di PapaBenedetto XVI, poiché il primo capitale da salvaguardare è l’uomo, in un’ottica disussidiarietà, promuove la partecipazione di ognuno alla vita sociale attraverso ladiffusione della cultura della cooperazione, il sostegno alle iniziative contro l’emar-ginazione e il disagio, specie giovanile, la valorizzazione delle Identità locali.

L’articolazioneIl Bilancio Sociale e di Missione della BCC di Scafati e Cetara, ispirato ai criteri di chia-rezza e completezza, nonché di comparabilità e verificabilità, è articolato in tre parti:L’Identità aziendale, che è data dalle finalità che l’azienda persegue, dai Valori chela fondano, dagli elementi essenziali della sua storia, dalle peculiarità normative,della struttura organizzativa, della presenza territoriale.La Relazione sociale, che rende conto dell’operato della BCC nei confronti dei suoiprincipali “portatori di interessi”: i Soci, i clienti, le comunità locali, i collaboratori,il sistema del credito cooperativo.

Una foto storica degli anni ‘60

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La Relazione Economica in cui, attraverso un processo di riclassificazione del contoeconomico, viene calcolato il Valore Aggiunto, vale a dire il contributo che la nostraBanca fornisce al superamento del disagio e delle difficoltà economiche, alla crea-zione della ricchezza e alla sua distribuzione tra i “portatori di interesse”.

I valoriI valori nei quali il Credito Cooperativo si riconosce sono delineati:- nell'articolo 2 dello Statuto;- nella Carta dei Valori;- nella Carta della Coesione;- nella Carta della Finanza libera, forte e democratica.

La missioneLa missione della nostra Banca è scritta nell'articolo 2 dello Statuto tipo delleBanche di Credito Cooperativo. Essa si sostanzia nell'assicurare vantaggi ai soci ealle comunità locali, promuovere l'educazione al risparmio, la partecipazione, lacoesione sociale e la crescita responsabile e sostenibile del territorio.

essere intermediarie della fiducia dei soci e delle comunità locali,lavorare per la promozione del benessere e dello sviluppo complessivo

assicurando un servizio finanziario conveniente e personalizzatoe favorendo la partecipazione e la coesione sociale

L’identità aziendaleI Valori fondanti della Banca di Credito Cooperativo di Scafati e Cetara sono laTerritorialità, la Mutualità, la Partecipazione democratica. Essi costituiscono l’Identità della Banca di Credito Cooperativo di Scafati e Cetara .La territorialità è espressione dalla presenza e dal legame con il territorio in cuiessa opera, in autonomia, alla luce di principi valoriali di cooperazione, mutualità esolidarietà.La Banca di Credito Cooperativo di Scafati e BCC è l’espressione del “bank in Italy”,perché posseduta e governata da chi abita e opera nelle comunità locali.I suoi proprietari sono i soci e gli amministratori, che vivono nel territorio, in cuil’Azienda opera da 100 anni. Il risparmio raccolto resta nel territorio per finanziare l’economia reale ed interventia vantaggio delle Comunità. Tanto in ossequio al principio della operatività territo-riale.Dalla Territorialità discende il Localismo.Il localismo è la peculiarietà della Banca di Credito Cooperativo.Ogni BCC è diversa da ogni altra, perché diverso il territorio, le esigenze, le aspira-zioni.Tutte però sono unite e sono uguali per la fede negli stessi valori.Creano Fiducia, vivono della Fiducia della comunità.Tanti semi,un solo frutto.La mutualità è espressa dalle relazioni, con i Soci, con i diversi portatori di interes-se, con il Sistema cooperativo.La mutualità, pertanto, è interna, nella relazione sociale per mezzo dell’obbligo adorientare l’attività “prevalentemente” a favore dei soci e a non a perseguire “fini dispeculazione privata”:

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La mutualità è esterna nella relazione con gli altri portatori di interessi, ed in par-ticolare con la Comunità locale, come previsto dall’articolo 2 dello statuto;La mutualità è di sistema, intesa come cooperazione di categoria, che implica lapiena valorizzazione del modello “a rete”.La partecipazione democratica è data dal rispetto del principio “Una testa UnVoto”.Il principio di democrazia regola sia le relazioni tra i soci della singola BCC-CR siale relazioni tra le BCC-CR all’interno delle strutture di natura associativa – consor-tile che nel tempo esse si sono date e si danno.

La storia del Credito CooperativoIl 20 giugno 1883, a Loreggia, una piccolo comune agricolo, con meno di 3.000 (tre-mila) abitanti in provincia di Padova, fu fondata, una società cooperativa a respon-sabilità illimitata, col nome di Cassa Cooperativa di Prestiti.I soci fondatori, eccezion fatta per il barone Leone Wollemborg, il segretario e ilmedico del comune, possidenti ed agricoltori, erano contadini, prevalentementeanalfabeti, poveri e vittime dell’usura. Eppure molti, vollero imparare a scrivere per apporre la loro firma sul Libro deiSoci.Il capitale sociale assommò a duemila lire.L’atto fu registrato il 9 luglio e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il successivo 30agosto. Da quel giorno la Cassa Cooperativa di Prestiti potè “ricevere depositi da soci e dapersone estranee alla società fare prestiti ai soci”, che erano 32 (trentadue). Leone Wollemborg, ebreo di 24 anni, di famiglia tedesca trapiantata in Veneto, fu iltenace ispiratore dell’iniziativa.Fondò, perciò, per la diffusione dell’ideale cooperativo, il periodico La cooperazionerurale, da lui creato e diretto fino al 1904.Consapevole che avrebbe meglio potuto giovare all’affermazione dell’ideale associa-tivo e mutualistico, scese in politica fu deputato e senatore del Regno d’Italia, grup-po centro sinistra, dalla XVIII alla XXIII legislatura (1892-1909).

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6 BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI SCAFATI E CETARA

Il Vescovo Mons. Beniamino Depalma appone la firma nel libro dei soci onorari

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Nel 1901, fu ministro delle finanze del governo di Giuseppe Zanardelli.Alla Cassa Cooperativa di Prestiti di Loreggia, ben presto se ne affiancarono altre,cosicchè nel 1884, fu inaugurata quella di Cambiano di Castelfiorentino, in provin-cia di Firenze, e, poi, quella di Trebaseleghe, pure in provincia di Padova.

Nel 1888 venne costituita la “Federazione fra le Casse Rurali e Sodalizi affini” cuiaderirono ben 51 Casse Rurali.

Nel 1891 l’enciclica “Rerum Novarum” di papa Leone XIII, sollecitando i cattoliciall’azione sociale, attraverso forme di tipo solidaristico per vincere la solitudine deipiù poveri, diviene il manifesto del movimento cooperativo.

Nel 1897 le Casse Rurali sono diventate oltre 900, anche grazie all’opera di DonSturzo.

Nel 1909 nasce a Brescia la Federazione nazionale delle Casse Rurali cattoliche confini di rappresentanza di tutte le associazioni aderenti, di tutela e difesa degli inte-ressi e diritti comuni.

Nel 1914, il 26 febbraio, nasce la società cooperativa, in nome collettivo, denomina-ta “Cassa Agraria di Prestiti di Scafati”.

1937 Entra in vigore il Testo Unico delle Casse Rurali e Artigiane.Finì la Cassa Agraria dei Prestiti e nacque la nuova denominazione sociale di “Cassarurale ed artigiana di Scafati”. Le “Casse rurali ed artigiane” – recitava la norma – “devono prevalentemente impie-gare le loro disponibilità in operazioni a favore di agricoltori o di artigiani, soci”.

Nell’Ottobre del 1950 viene varata la Riforma Agraria, per assegnare le terre incol-te ai contadini. Viene ricostituita, dopo la sospensione/soppressione del periodofascista, la Federazione Italiana delle Casse Rurali e Artigiane, che, nel 1967,aderirà alla Confcooperative.

1961 Comincia una attività di riorganizzazione e rilancio del movimento e dell’ope-ratività delle Casse. Si ricostituiscono le Federazioni locali delle Casse associate.

1963 Costituzione dell’Istituto di Credito delle Casse Rurali e Artigiane (Iccrea).

1978 Viene creato il Fondo Centrale di Garanzia, primo strumento di tutela del-l’industria bancaria italiana. Si tratta di un’iniziativa volontaria delle Casse Rurali,non disposta da normative.

1993 Entra in vigore il Testo Unico delle leggi in materia bancaria e creditizia.

1995 Inizia la propria attività la capogruppo di impresa, Iccrea Holding Spa, confunzioni di indirizzo, coordinamento e controllo delle società partecipate.

1997 Al Fondo Centrale di Garanzia si sostituisce il Fondo di Garanzia deiDepositanti del Credito Cooperativo (FGD).

1999 Nell’ambito del XII Convegno Nazionale di Riva del Garda si approva la defi-nizione del sistema a rete e si pubblica la Carta dei Valori del Credito Cooperativo.

2003 La riforma del diritto societario riconosce e conferma alle BCC-CR la loronatura di cooperative a mutualità prevalente.

2004 Nasce il Fondo Garanzia degli Obbligazionisti (FGO), strumento volonta-rio esclusivo delle Banche di Credito Cooperativo che tutela i portatori di obbliga-zioni clienti delle BCC-CR.

2005 Nel corso del XIII Convegno Nazionale tenutosi a Parma è approvata la Cartadella Coesione.

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2008 Viene costituito il FGI, il Fondo di Garanzia Istituzionale.

20/09/208 Inaugurazione Area verde attrezzato Oratorio San Giovanni Bosco rea-lizzato dalla Banca di Credito di Scafati e Cetara

2009 Il Credito Cooperativo viene citato nell’enciclica Caritas in Veritate (n.65).Ne sono protagonisti i giovani. Nasce un percorso per realizzare una “rete sistemica”.

Oggi, la banche di Credito Cooperativo contano un milione e duecentomila soci; ope-rano con una rete di 4.438. agenzie su un totale di 22.642 sportelli bancari nel ter-ritorio nazionale, hanno erogato prestiti, per 137,5 miliardi di euro. (Fonte: Il Sole24 ore).

“Oggi, come ieri, ascoltano i bisogni delle persone e danno credito alle loro idee”.

Perciò “la B.C.C., ogni B.C.C., è una Banca Contro Corrente”.

La nostra storia20/04/2008 Viene inaugurata la nuova filiale di San Marzano sul Sarno.

Durante i lavori viene rinvenuta una effigie della Madonna diMaterdomini data 1900.Tale immagine viene custodita all’interno della Banca in una apposi-ta teca con l’autorizzazione della Curia e della sovraintendenza.

27/03/2008 La Banca di Credito Cooperativo di Scafati e Cetara sponsorizza laMostra Fotografica di immagini fine 800 inizio 900 di Scafati. Lamostra, curata dal dott. Francesco Donnarumma e dal dott. AngeloPesce, nella sala Don Bosco, riscuote un notevole successo di pubblico.

01/06/2008 Viene nominato Direttore Generale il sig. Eduardo Colarusso.

20/09/2008 Viene inaugurato il centro polifunzionale realizzato dalla Banca pres-so la Chiesa di San Francesco di Paola a Scafati. È una ulteriore azio-ne di prevenzione del disagio giovanile attraverso l’incentivazionedella pratica sportiva e dell’attività del tempo libero, in collaborazio-ne con le parrocchie.

09/10/2008 Il Consiglio di Amministrazione delibera l’adesione al Fondo diGaranzia Istituzionale (FGI) del Credito Cooperativo. Fondo istituitodopo il Convegno di Parma con l’obiettivo di accrescere l’efficienza ela capacità concorrenziale del Credito Cooperativo ed assicurare unamaggiore coesione fra tutte le componenti del Movimento dell Banchedi Credito Cooperativo. Il FGI si propone il raggiungimento di dueimportanti obiettivi:– Ottenere il beneficio della ponderazione “zero” sulle esposizioni

interne al network ai fini del calcolo del nuovo coefficiente pruden-ziale, con risparmio di capitale a fronte del rischio di credito;

– Ottenere l’attribuzione di un rating più elevato per le banche disecondo livello e di un rating floor per tutte le banche aderenti.

09/05/2009 Assemblea straordinaria per la modifica degli artt. 5, 7, 30, 32, 35,40, 41, 42, 43, 46 e 51dello Statuto Sociale a seguito del provvedi-mento della Banca d’Italia del 04 marzo 2008 in materia di organiz-zazione e governo societario delle banche in conseguenza della rifor-ma del diritto societario e del coordinamento della stessa con il TestoUnico Bancario;

01/12/2009 Viene nominato Vice Direttore il dott. Giuseppe Cavallaro.

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18/12/2009 Presso il Savoy Beach in Paestum si festeggia il 95 anniversario dellafondazione alla presenza del Presidente della Federazione Nazionaledelle Banche di Credito Cooperativo avv. Alessandro Azzi, delPresidente della Federazione delle Banche di Credito CooperativoCampana dr. Silvio Petrone e del Vicario Generale della Diocesi diNola, Mons. Lino D’Onofrio. Erano, inoltre, presenti i Sindaci ed iParroci dei comuni dove la Banca è presente con uno sportello.

16/05/2010 Inaugurazione nuova filiale di Pompei alla presenza dell’Arcivescovodi Pompei S.E. Rev.ma Mons. Carlo Liberati.

15/05/2010 Assemblea straordinaria dei soci in cui vengono modificati l’articolo 5– durata delle società – dall’anno 2020 all’anno 2050; e l’articolo 42– rafforzando l’indipendenza dei sindaci rispetto ai consiglieri edipendenti.

25/06/2010 Viene insignito delle qualifica di socio onorario della Banca di CreditoCooperativo di Scafati e Cetara Mons. Orazio Soricelli Vescovo diAmalfi e Cava dè Tirreni.

11/11/2010 A seguito delle dimissione del Consigliere avv. Fortunato Salvatore ilConsiglio di Amministrazione coopta il prof. Acanfora Gabriele amembro del Consiglio.

24/01/2011 Il Consiglio di Amministrazione delibera di sostenere l’amministrazio-ne Comunale di Cetara nella valorizzare la Torre Saracena di Cetara,Prof. Bignardi.

19/10/2011 Il Cda delibera la partecipazione all’aumento di capitale di ICCREAHolding per n. 16.926 nuove azioni di nominale euro 51,65 ciascunoper un complessivo valore di euro 874.227,90.

22/02/2012 Entra in vigore l’Area unica dei pagamenti in EURO (SEPA) a segui-to del provvedimento della Banca d’Italia del 12 febbraio 2013.

01/08/2013 A seguito delle dimissione dal Consiglio di Amministrazione del Sig.Enrico Longobardi, viene cooptata la prof. Carotenuto Angela.

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Mons. Orazio Soricelli Vescovo di Amalfi e Cava dè Tirreni, socio onorario della BCC di Scafati e Cetara

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13/03/2013 Il Presidente Cavallaro da inizio a serie di numero 5 incontri di edu-cazione finanziaria con gli alunni del Liceo Scientifico Statale “R.Caccioppoli” di Scafati.

19/04/2013 Assemblea straordinaria durante la quale viene nominato socio ono-rario della Banca di Credito Cooperativo di Scafati e Cetara Mons.Beniamino Depalma Vescovo di Nola.

27/08/2013 Si dimettono da membri del collegio sindacale della Banca per motivistrettamente personali il dr. Pauciulo Antonio ed il dr. CangianielloLuigi.Subentrano i Dr. Abate Vincenzo e la Dr. Cascone Carmela.

06/12/2013 Presentazione del Logo celebrativo del Centenario presso la Sede dellaBanca di Credito Cooperativo di Scafati e Cetara

La normativaIl Testo Unico Bancario definisce la Banca di Credito Cooperativo quale banca amutualità prevalente, nel senso che essa, con un capitale sociale costituito dalleazioni dei soci, all’interno di un territorio definito, opera prevalentemente con glistessi soci.Il 95 per cento dell’attività di finanziamento deve svilupparsi obbligatoriamente nelterritorio di competenza.

Almeno il 70 per cento degli utili d’esercizio deve essere destinato a riserva legale.

In tal ottica, essa è Banca Locale.

In realtà le BCC destinano a riserva quasi il 98% dei propri utili, come dimostratodalla indagine IC36-2009 dell’AGCM.

La Banca ha l’obbligo di realizzare almeno il 50% dell’attività creditizia con isoci; il 95% del totale del credito deve essere obbligatoriamente erogato nel territo-rio.

Una quota degli utili netti annuali, il 3%, deve essere corrisposto ai fondi mutuali-stici per la promozione, lo sviluppo e la cooperazione.

Il Decreto ministeriale che disciplina la vigilanza cooperativa sulle BCC-CR, previ-sta dall’art. 18 del decreto legislativo n. 220/2002, è stato firmato dal Ministrodelle Attività Produttive (ora Ministero dello Sviluppo Economico) il 22.12.2005.

È importante sottolineare, riguardo a questo provvedimento, che:

la vigilanza cooperativa, svolta per la verifica della corretta applicazione dei requi-siti mutualistici nella BCC-CR, assume un ruolo autonomo rispetto alla vigilanzabancaria svolta dalla Banca d’Italia per il presidio della sana e prudente gestione;

– le finalità della revisione cooperativa sono quelle di fornire agli organi di direzio-ne e di amministrazione della BCC-CR suggerimenti e consigli per migliorare lagestione e il livello di democrazia interna, al fine di promuovere la reale parteci-pazione dei soci alla vita sociale, e di accertare la natura mutualistica dell’enteverificandone la legittimazione a beneficiare del trattamento peculiare previstodalla legge;

– i soggetti abilitati a svolgere la revisione cooperativa sulla BCC-CR sono le asso-ciazioni di categoria specializzate (nel nostro caso Confcooperative, laFederazione italiana delle BCC-CR e la Federazione territoriale…), individuatedal Ministero d’intesa con la Banca d’Italia, sulla base dei requisiti di idoneità erappresentatività.

L’operatività di ogni BCC è limitata al Territorio di competenza.

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10 BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI SCAFATI E CETARA

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Essa è circoscritta nei comuni dove ha la sede legale e le succursali, ed alle areelimitrofe.

L’area di operatività della nostra Banca di Credito Cooperativo di Scafati e Cetaracomprende i COMUNI di:

Angri, Boscoreale, Castellammare di Stabia, Cava dè Tirreni, Cetara, Gragnano,Maiori, Mercato San Severino, Pagani, Poggiomarino, Pompei, Salerno, SanMarzano sul Sarno, San Valentino Torio, Santa Maria La Carità, San AntonioAbate, Sant’Egido del Monte Albino, Scafati, Torre Annunziata, Vietri Sul Mare,Lettere, Corbara, Tramonti, Nocera Superiore, Roccapiemonte, Mercato SanSeverino, Baronissi, Pellezzano.

La relazione socialeI soci sono i principali portatori di interesse della BCC.Ogni Socio, in quanto Persona, viene considerata per quello che è, non per quelloche possiede.Egli, in quanto cooperatore, è il primo diffusore dei principi della mutualità e dellacooperazione. Perciò, il Socio della Banca di Credito Cooperativo di Scafati e Cetara nomina gliAmministratori e stabilisce l’indirizzo strategico dell’azienda;Il Socio della Banca di Credito Cooperativo di Scafati e Cetara è il primo cliente, edè quindi il fulcro dell’operatività della Banca, che, per legge, opera “prevalentemen-te” con i soci;Il Socio della Banca di Credito Cooperativo di Scafati e Cetara contribuisce diretta-mente allo sviluppo del Territorio perché le risorse raccolte vengono impiegate afavore delle attività imprenditoriali e delle famiglie dello stesso territorio;Il Socio della Banca di Credito Cooperativo di Scafati e Cetara è il principale testi-mone dell’impresa, il biglietto da visita della Banca.Il socio gode di condizioni speciali sia nelle operazioni di investimento del risparmioche di finanziamento per le attività imprenditoriali e per le esigenze familiari.

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Scultura del logo del centenario con i labari dei Comuni di Scafati e Cetara

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Ultimo prodotto,in ordine di tempo,“SOS Soci”, prodotto lanciato nel pieno dellacrisi finanziaria.Per questo motivo le Banche di Credito Cooperativo si differenzianoda ogni altra Istituzione bancaria.

Le comunità localiIl Credito Cooperativo – recita la Carta dei Valori – è legato alla comunità localeche lo esprime da un’alleanza durevole per lo sviluppo.Attraverso la propria attività creditizia e mediante la destinazione annuale di unaparte degli utili della gestione promuove il benessere della comunità locale, il suosviluppo economico, sociale e culturale.Il Credito Cooperativo esplica un’attività imprenditoriale “a responsabilità sociale”,non soltanto finanziaria, ed al servizio dell’economia civile.Obiettivo del Credito Cooperativo è produrre utilità e vantaggi, è creare valore eco-nomico, sociale e culturale a beneficio dei soci e della comunità locale e “fabbrica-re” fiducia.Lo stile di servizio, la buona conoscenza del territorio, l’eccellenza nella relazionecon i soci e clienti, l’approccio solidale, la cura della professionalità costituiscono lostimolo costante per chi amministra le aziende del Credito Cooperativo e per chi vipresta la propria attività professionale.La banca di Credito Cooperativo è presente nei seguenti comuni:Scafati, Cetara, Angri, S. Marzano, Cava dè Tirreni, Vietri sul Mare, S. Pietro diScafati, Pompei, S. Maria la Carità, è prossima l’apertura della filiale di Gragnano.

I collaboratoriI dipendenti del Credito Cooperativo si impegnano sul proprio onore a coltivare lapropria capacità di relazione orientata al riconoscimento della singolarità della per-sona e a dedicare intelligenza, impegno qualificato, tempo alla formazione perma-nente e spirito cooperativo al raggiungimento degli obiettivi economici e socialidella banca per la quale lavorano.Il Credito Cooperativo si impegna a favorirne la crescita delle competenze e dellaprofessionalità.Al 31/12/2013 la Banca aveva n. 70 collaboratori.

I clientiPoiché ogni persona è un Valore, ogni persona che opera con la BCC rappresenta unValore da rispettare e tutelare. Non è un numero o una semplice partita contabile.Il cliente della Banca di Credito Cooperativo di Scafati e Cetara è una persona con isuoi bisogni, le sue preoccupazioni, le sue qualità, le sue risorse non solo economiche.Questo significa personalizzazione del rapporto di relazione banca/cliente, caratte-rizzato da un piano di partenza paritario, dove le persone coinvolte si misurano conl’assunto di essere uguali, specie i più deboli.Perciò la nostra Banca è sempre pronta a sostenere, nei limiti della norma, le neces-sità finanziarie delle famiglie e delle imprese del proprio ambito territoriale, conparticolare attenzione ai soggetti svantaggiati e a chi ha difficoltà di accedere alleoperazioni e ai servizi bancari. La sua soddisfazione rimane, quotidianamente, il nostro primario obbiettivo, utiliz-zando anche gli strumenti dell’aggiornamento e della formazione professionale permigliorare le nostre perfomance. Ne ascoltiamo le ragioni, tentiamo di dare risposteefficaci alle richieste, nel rispetto della dignità di ogni persona.

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12 BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI SCAFATI E CETARA

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Il sistema del credito cooperativoIl Credito Cooperativo è un sistema “a rete”, articolato attraverso strutture e realtàdi rappresentanza e di servizio. In particolare, esso è:– una rete di valori;– una rete di strategie;– una rete di cultura; – una rete di comunicazione;– una rete operativa;– una rete nazionale ed internazionale: il Credito Cooperativo in Europa prende la

forma di 4 mila banche, con 66 mila sportelli, ed una funzione rilevante nell’am-bito del sistema economico e finanziario continentale.

La loro “resilienza” durante la crisi economica ha consentito loro di giocare unruolo centrale nella ripresa economica. Le banche cooperative servono oltre 181milioni di clienti, quasi ovunque piccole e medie imprese, comunità e famiglie.Rappresentano 50 milioni una rete nazionale ed internazionale: il CreditoCooperativo in Europa prende la forma di 4 mila banche, con 66 mila sportelli, eduna funzione rilevante nell’ambito del sistema economico e finanziario continentale. La loro “resilienza” durante la crisi economica ha consentito loro di giocare unruolo centrale nella ripresa economica.Le banche cooperative servono oltre 181 milioni di clienti, quasi ovunque piccole emedie imprese, comunità e famiglie. Rappresentano 50 milioni di Soci.Il Credito Cooperativo fa parte e si riconosce nella Confcooperative e nel più gene-rale movimento della cooperazione italiana. Nel gennaio 2011 è nata l’Alleanza delle Cooperative italiane, che riunisce le treprincipali centrali cooperative italiane (Agci, Confcooperative, Legacoop), con lafinalità di: “Costituire un unico organismo che ha la funzione di coordinare l’azionedi rappresentanza nei confronti del Governo, del Parlamento, delle istituzioni euro-pee e delle parti sociali: sindacati dei lavoratori e associazioni datoriali”.

I numeri del Credito Cooperativo400 Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali.4.442 sportelli pari al 13,3% degli sportelli bancari italiani.Presenza diretta in 2.714 Comuni ed in 101 Province, in pratica in tutta Italia.1.124.833 soci (+ 3,7% nell’ultimo anno) (+ 14,8% nel triennio 2009-2012)37.000 dipendenti (+ 2,1% nel triennio 2009-2012).Raccolta da clientela (comprensiva di obbligazioni): 152 miliardi di euro (+1%contro + 0,7% registrato nel sistema bancario).Impieghi: 137,5 miliardi. La cifra sale a 150 miliardi comprendendo anche gliimpieghi delle banche di secondo livello (+ 13% nel triennio 2009-2012).Impieghi economici alle sole imprese: 90,3 miliardi di euro. La cifra sale a 100,3miliardi di euro comprendendo anche gli impieghi delle banche di secondo livello.Finanziano l’economia reale e soprattutto i piccoli operatori economici:– il 22,5% del totale dei crediti alle imprese artigiane– il 18,3% di quelli alle imprese agricole– il 17,4% di quelli alle piccole imprese– il 15% di quelli al Terzo settore e al nonprofit (soprattutto cooperative Sociali.

Attraverso la Convenzione con Cassa Depositi e Prestiti per prestiti alle PMI, le BCChanno erogato 1,5 miliardi di euro. Alla Moratoria dei crediti alle PMI, le BCChanno destinato 4,2 miliardi di euro. Patrimonio (capitale e riserve): 19,6 miliardidi euro (+0,9%) (+ 6,9% nel triennio 2009-2012). Il Tier 1 ratio ed il coefficientepatrimoniale delle BCC sono pari, rispettivamente, al 15,3% (dato a giugno 2012).

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14 BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI SCAFATI E CETARA

Sintesi dei principali valori del Bilancio 2013

Indicatori Patrimoniali al 31.12.2013 (dati espressi in migliaia di euro)

La raccolta diretta è stata pari a 225.838 mila euro.

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013187.266 198.812 194.852 198.385 194.677 228.180 210.494 196.288 222.131 225.838

La raccolta allargata è stata pari a 259.719 mila euro.

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013262.359 265.618 271.430 279.064 285.073 268.011 266.635 262.683 262.904 259.719

Il patrimonio netto di vigilanza è pari 38.529 mila euro.

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 201336.524 39.512 40.098 41.383 42.023 42.330 37.405 38.388 38.558 38.529

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Indicatori Patrimoniali al 31.12.2013

Gli impieghi sono pari a 129.695 mila euro.

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 201393.366 111.975 122.752 127.439 135.043 125.494 137.072 145.828 135.298 129.695

Altri indicatori

Il numero dei clienti al 31.12.2013 è pari a 11.793 di cui n. 9.171 clientela privata.

I clienti affidati alla fine del 31/12/2013 sono pari a 1.969

Il numero dei mutui in essere al 31/12/2013 è pari a 962 per un valore di capitaledi 52.516 euro.

Le carte di credito alla fine del 2013 sono pari a n. 5.719 di cui quelle del CreditoCooperativo n. 1.363

I collegamenti con l’Home Banking sono passati da 2.185 del 2012 a 2.352 del2013.

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16 BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI SCAFATI E CETARA

Nel 1999 il Credito Cooperativo ha presentato la propriaCarta dei Valori, un documento che rappresenta, da un latola Carta Costituzionale di riferimento; dall’altro, la Carta diorientamento per l’azione delle BCC.La Carta dei Valori è, dunque, al tempo stesso fondamentoe meta. Esprime i valori sui quali si fonda l’azione delleBanche di Credito Cooperativo, la loro strategia e la loroprassi; racchiude le regole di comportamento e rappresentagli impegni della categoria. In questo senso la Carta deiValori è il suggello del Patto tra il Credito Cooperativo e leComunità locali, e attraverso esse con il Paese.

1. Primato e centralità della personaIl Credito Cooperativo ispira la propria atti-vità all’attenzione e alla promozione dellapersona. Il Credito Cooperativo è un sistemadi banche costituite da persone che lavoranoper le persone. Il Credito Cooperativo inve-ste sul capitale umano – costituito dai soci,dai clienti e dai collaboratori – per valoriz-zarlo stabilmente.

2. L’impegnoL’impegno del Credito Cooperativo si concentra, in partico-lare, nel soddisfare i bisogni finanziari dei soci e dei clienti,ricercando il miglioramento continuo della qualità e dellaconvenienza dei prodotti e dei servizi offerti.Obiettivo del Credito Cooperativo è produrre utilità e van-taggi, è creare valore economico, sociale e culturale a bene-ficio dei soci e della comunità locale e “fabbricare“fiducia.Lo stile di servizio, la buona conoscenza del territorio,l’eccellenza nella relazione con i soci e clienti, l’approcciosolidale, la cura della professionalità costituiscono lo sti-molo costante per chi amministra le aziende del CreditoCooperativo e per chi vi presta la propria attività profes-sionale.

3. AutonomiaL’autonomia è uno dei princìpi fondamentali del CreditoCooperativo. Tale principio è vitale e fecondo solo se coor-dinato, collegato e integrato nel “sistema“del CreditoCooperativo.

4. Promozione della partecipazioneIl Credito Cooperativo promuove la partecipazione al pro-prio interno e in particolare quella dei soci alla vita dellacooperativa.Il Credito Cooperativo favorisce la partecipazione degli ope-ratori locali alla vita economica, privilegiando le famiglie ele piccole imprese; promuove l’accesso al credito, contribui-sce alla parificazione delle opportunità.

5. CooperazioneLo stile cooperativo è il segreto del successo. L’unione delleforze, il lavoro di gruppo, la condivisione leale degli obietti-vi sono il futuro della cooperazione di credito. La coopera-zione tra le banche cooperative attraverso le strutture locali,regionali, nazionali e internazionali è condizione per conser-varne l’autonomia e migliorarne il servizio a soci e clienti.

6. Utilità, servizio e beneficiIl Credito Cooperativo non ha scopo di lucro.Il conseguimento di un equo risultato, e non la distribuzio-ne del profitto, è la meta che guida la gestione del CreditoCooperativo. Il risultato utile della gestione è strumento perperpetuare la promozione del benessere dei soci e del terri-torio di riferimento, al servizio dei quali si pone il CreditoCooperativo.Esso è altresì testimonianza di capacità imprenditoriale emisura dell’efficienza organizzativa, nonché condizione

indispensabile per l’autofinanziamento e lo sviluppo dellasingola banca cooperativa. Il Credito Cooperativo conti-nuerà a destinare tale utile al rafforzamento delle riserve –in misura almeno pari a quella indicata dalla legge – e adaltre attività di utilità sociale condivise dai soci.Il patrimonio accumulato è un bene prezioso da preservaree da difendere nel rispetto dei fondatori e nell’interesse dellegenerazioni future.I soci del Credito Cooperativo possono, con le modalità piùopportune, ottenere benefici in proporzione all’attività

finanziaria singolarmente svolta con la propriabanca cooperativa.

7. Promozione dello sviluppo localeIl Credito Cooperativo è legato alla comunitàlocale che lo esprime da un’alleanza durevoleper lo sviluppo.Attraverso la propria attività creditizia emediante la destinazione annuale di una partedegli utili della gestione promuove il benesseredella comunità locale, il suo sviluppo economi-co, sociale e culturale.Il Credito Cooperativo esplica un’attività

imprenditoriale “a responsabilità sociale”, non soltantofinanziaria, ed al servizio dell’economia civile.

8. Formazione permanenteIl Credito Cooperativo si impegna a favorire la crescitadelle competenze e della professionalità degli amministra-tori, dirigenti, collaboratori e la crescita e la diffusionedella cultura economica, sociale, civile nei soci e nellecomunità locali.

9. SociI soci del Credito Cooperativo si impegnano sul proprioonore a contribuire allo sviluppo della banca lavorandointensamente con essa, promuovendone lo spirito e l’ade-sione presso la comunità locale e dando chiaro esempio dicontrollo democratico, eguaglianza di diritti, equità e soli-darietà tra i componenti la base sociale. Fedeli allo spi-rito dei fondatori, i soci credono ed aderiscono ad un codi-ce etico fondato sull’onestà, la trasparenza, la responsabi-lità sociale, l’altruismo.

10. AmministratoriGli amministratori del Credito Cooperativo si impegnanosul proprio onore a partecipare alle decisioni in coscienza edautonomia, a creare valore economico e sociale per i soci ela comunità, a dedicare il tempo necessario a tale incarico,a curare personalmente la propria qualificazione professio-nale e formazione permanente.

11. Dipendenti*I dipendenti del Credito Cooperativo si impegnano sul pro-prio onore a coltivare la propria capacità di relazione orien-tata al riconoscimento della singolarità della persona e adedicare intelligenza, impegno qualificato, tempo alla for-mazione permanente e spirito cooperativo al raggiungimen-to degli obiettivi economici e sociali della banca per la qualelavorano.

12. Giovani*Il Credito Cooperativo crede nei giovani e valorizza la loropartecipazione attiva nel suo percorso di innovazione.Attraverso un confronto costante, si impegna a collaborarecon loro, sostenendoli nella diffusione e nella concretizza-zione dei principi della cooperazione di credito.

Riva del Garda, 12 dicembre 1999

* Articolo introdotto nel XIV Congresso Nazionale del Credito Cooperativo

La Carta dei Valori

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